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Corriere di Verona Mercoledì 18 Settembre 2019
Sanità
CRONACA VERONA
7 VR
Stanza per le coccole e pet-therapy nella casa Abeo per i piccoli malati Taglio del nastro a Borgo Trento. Il prossimo progetto: sei mini-appartamenti
Nell’epoca dei ritardi, dei veti incrociati, della burocrazia, degli obblighi da assolvere che spuntano dietro l’angolo sembrava impossibile. Invece ce l’hanno fatta: due anni fa era una struttura abbandonata, che appariva quasi irrecuperabile, ora è un «centro della speranza a pochi metri da dove si trova la sofferenza», per usare le parole di Pietro Battistoni, presidente dell’Abeo, associazione in prima linea per la qualità della vita dei bambini ospedalizzati che soffrono di tumore. Da ieri, Villa Fantelli, una delle tante casette liberty” di Borgo Trento, finita nell’area dell’ospedale civile (e in seguito divenuta di proprietà regionale) è stata battezzata proprio con il nome dell’ente di volontariato. La Casa Abeo sorge a qualche passo dall’ospedale della Donna e del Bambino, il centro di cura pediatrico più importante della provincia. È tutta dedicata ai piccoli ospiti che fanno la spola tra casa e i reparti o che devono affrontare lunghe degenze. Un ambiente che sembra tutto fuorché ospedaliero, tra stanze per i giochi, una riservata agli adolescenti (molti ragazzi in cura arrivano fino ai 15 – 16 anni), sale per la musicoterapia, una biblioteca e uno spazio «per le coccole», che altro non sono che massaggi terapeutici (come lo shiatsu). E a breve arriveranno anche degli animali domestici addestrati per la pet therapy. Il taglio del nastro era stato annunciato per l’estate e, se si tiene contro che la scadenza VERONA
Spunta un «vermetto simil-bruco» dai fagiolini freschi, e subito si riapre la polemica sulle mense scolastiche comunali, gestite dall’Agec. Il «vermetto» è stato trovato nel cibo che la ditta Euroristorazione fornisce a tre scuole elementari cittadine, la Collodi (San Massimo), la Busti (Borgo Roma) e la Giuliari (Borgo Roma). La ditta stessa ha scritto all’Agec ammettendo l’ accaduto. Adesso l’Agec deciderà cosa fare (probabile una multa,il contratto prevede una penale quando nel cibo sia trovato un qualsiasi «corpo estraneo»), ma l’episodio, avvenuto proprio nel primo giorno di scuola, riapre le discussioni su questo delicatissimo tema. Elisa La Paglia, consigliera comunale del Pd, è andata a visitare una delle scuole coinvolte, e spiega che tutto nasce «nell’ambito della gestione del fresco, più precisamente nel trattamento della verdura biologica». Detto più terraterra, una verdura fresca preparata da una ditta (non vicinissima alla scuola) per centinaia di bambini ha più probabilità di incappare in problemi del genere rispetto ad una verdura anch’essa biologica ma surgelata. La stessa La Paglia aggiunge che «evitando ogni tipo allarmismo, ma allo stesso rifiutando ogni tentativo di minimizzare l’accaduto, bisogna dire che lavorando con il fresco e il biologico, la possibilità che si verifichino episodi simili è sempre molto alta, e questo VERONA
Cos’è ● La Casa Abeo sorge a qualche passo dall’ospedale della Donna e del Bambino aq Borgo Trento. È tutta dedicata ai piccoli ospiti che fanno la spola tra casa e i reparti o che devono affrontare lunghe degenze. ● L’Abeo è l’associazione in prima linea per la qualità della vita dei bambini ospedalizzati che soffrono di tumore.
Solidarietà L’inaugurazione della casa Abeo a Borgo Trento (Foto Sartori)
Giovani, 66 posti disponibili
Bando per il servizio civile universale VERONA (d.o.) Dall’assistenza ai disabili ai servizi per i giovani, dalla tutela del verde alla prevenzione per la salute. Sono 66 i posti a disposizione per quanti vogliono cimentarsi con il servizio civile universale. Il bando è stato pubblicato dal Centro per i servizi del volontariato che, per l’occasione, organizzerà lunedì alle 18, un aperitivo informativo per quanti volessero conoscere i dettagli della
proposta. Il bando è riservato ai ragazzi e alle ragazze tra i 18 e i 28 anni, i posti sono messi a disposizione da 39 associazioni del terzo settore di Verona e provincia: il Csv le ha divise in sei diversi ambiti a seconda della specializzazione richiesta. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate entro il 14 ottobre, maggiori informazioni sono reperibili sul sito www.csv.vr.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
astronomica della stagione è fra pochi giorni, i tempi sono stati rispettati. Si è trattato di una vera e propria gara della solidarietà, che ha visto la partecipazione di un lunghissimo elenco di sponsor, che vanno dalla Fondazione Umberto Veronesi all’Hellas Verona. «È stato un progetto in cui abbiamo creduto molto – afferma Battistoni – e che è stato in grado di mettere in campo tutta la città».Già nei prossimi giorni la villa sarà pienamente accessibile da parte dei bambini e dei loro genitori. Non ci saranno né file né prenotazioni, fanno sapere i volontari di
Abeo, che la gestiranno in comodato gratuito per trent’anni. «Abbiamo pensato – spiega Battistoni – a tutti i bambini che devono aspettare molto tempo tra una terapia e l’altra: volevamo uno spazio tutto loro». A breve toccherà alla fase due: accanto a Villa Fantelli (a cui si può accedere indipendentemente dal resto del quartiere ospedaliero da via Mameli) c’è già un’area recintata: lì sorgeranno sei miniappartamenti dedicati alle famiglie dei pazienti, in modo da garantire, anche da chi arriva da lontano la vicinanza dei loro cari. Un altro progetto ambizioso, per il quale, sottolinea Battistoni, “non c’è ancora il becco di un quattrino”. E c’è da scommettere sarà la prossima gara di solidarietà. Nel frattempo, l’appoggio dell’azienda ospedaliera (e della politica locale) non verrà meno. Ieri c’erano dal sindaco Federico Sboarina, alla consigliera regionale Elisa De Berti, passando per l’ex sottosegretario (e già assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto) e per la parlamentare Alessia Rotta. Per il dg degli ospedali cittadini, Francesco Cobello, si tratterà di uno spazio «dove trovare conforto, spensieratezza e divertimento: stati d’animo fondamentali per la crescita e per il futuro di un bambino». Il direttore del reparto di oncoematologia pediatrica, Simone Cesaro, non ha dubbi: «Il benessere aiuta la guarigione: ci impegneremo tutti su questo fronte». D. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ritrovamento
Il giudice: il fatto non sussiste
Un vermiciattolo nei fagiolini riaccende la polemica sul cibo delle mense scolastiche
«Montorio, muffa nei pasti ai detenuti» Imputati assolti
impatta negativamente anche sotto l’aspetto istruttivo visto il difficile rapporto che i bambini spesso mostrano di avere nei confronti delle verdure». Dopo di che, l’esponente del Pd lancia una frecciata politica, tuonando che «è comunque semplicemente inaccettabile che ciò accada dopo che sono state aumentate del 20 per cento le rette delle mense scolastiche». Premesso che sulla vicenda l’Azienda interverrà nei confronti della ditta, come previ-
sto dallo stesso contratto di fornitura, il presidente di Agec Niccolai ricorda che «su 136 scuole cittadine, 72 hanno già la ristorazione interna, e le altre 64 si spera ci possano arrivare prima possibile. Il nostro Piano in materia, che io chiamo Piano Qualità, è già avviato e va portato a termine, perché solo così potremo assicurare un controllo totale, per l’intera filiera, sulla qualità del cibo che arriva nei piatti dei nostri bambini». Quanto ai controlli esistenti, Niccolai ricorda che in ogni caso, ogni
mese un soggetto esterno procede al controllo di un centro-cucina e di 4 refettori serviti da Euroristorazione. «Ma è ovvio – conclude – che laddove i cibi vengono preparati dai nostri addetti, la verifica è quotidiana e completa». «È evidente che queste cose non dovrebbero succedere. È un fatto che non può e non deve ripetersi. Ma si tratta di fagiolini freschi e biologici, cioè non surgelati né trattati con pesticidi - sottolinea l’assessore comunale all’Istruzione Stefano Bertacco tuttavia, quanto avvenuto non fa altro che rafforzare la scelta di questa Amministrazione di garantire sempre la massima qualità ai cibi consumati dai nostri bambini, attraverso l’internalizzazione delle mense gestite da Agec», senza più ricorso a cibi precotti da fornitori esterni. Per Bertacco «è un’inversione di tendenza che richiede tempo e per questo siamo impegnati a fare in modo che sempre più scuole abbiano la propria cucina, con cuochi altamente formati». L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda ● Un vermetto è stato trovato nel cibo che la ditta Euroristorazione fornisce a tre scuole elementari cittadine, la Collodi , la Busti e la Giuliari. ● La ditta stessa ha scritto all’Agec ammettendo quanto era accaduto. ● Adesso l’Agec deciderà cosa fare, anche se è probabile una multa.
VERONA «Il fatto non sussiste». Cibo scadente ai detenuti di Montorio: nessun colpo di scena ieri al processo davanti al giudice Camilla Cognetti che, dopo la richiesta di assoluzione formulata a luglio dal pm, ha effettivamente visto cadere le accuse contestate agli imputati. L’ipotesi di reato era frode nelle pubbliche forniture:dalla Procura vennero indagati il rappresentante della ditta che gestiva la fornitura del cibo e le due responsabili di una delle ditte a cui è subappaltato il servizio. La frode si sarebbe consumata dall’ottobre 2012 all’ottobre 2013: ma in aula, a raccontare tutt’altra verità, erano stati due imputati, ovvero i responsabili di una delle ditte subappaltanti, Michela e Savino Tiraboschi, rispettivamente legale rappresentante e gestore di fatto della Ortobergamo srl. Stando all’accusa, avrebbero «fornito beni in cattivo stato di conservazione e alterati, con muffa, marci, inadatti al consumo, da qualificare in più occasione come materiali di scarto e difformi per qualità dal contratto di fornitura». Otto detenuti, al processo si erano costituiti parte civile, chiedendo i danni. Alle scorse udienze, tra i vari testimoni, spiccavano appunto i Tiraboschi, padre e figlia, secondo cui «nessuno ha mai agito per lamentare l’inadempimento nelle forniture svolte a Montorio né chiesto la risoluzione del contratto e le occasionali contestazioni sulla qualità della merce giungevano solo da questa casa circondariale, e non da altre strutture, come quella di Vicenza». E ieri sono stati assolti. La. Ted. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IV
Belluno
Mercoledì 18 Settembre 2019 www.gazzettino.it
A Belluno nessuna valigia pronta per seguire Renzi `Il segretario Dem
Monica Lotto: «Resto nel mio partito» LA SCISSIONE BELLUNO Nessun picco nelle vendite di trolley. Nel Pd bellunese nessuno ha fatto la valigia per traslocare nel nuovo partito di Matteo Renzi. Non lo ha fatto
l’unico parlamentare Dem, Roger De Menech, rottamatore della prima ora, non lo ha fatto Monica Lotto, segretaria provinciale del Partito Democratico (ex Ds). Neppure tra gli amministratori locali, Paolo Vendramini, Lillo Trinceri, Alessandro Del Bianco o Sebastiano Casoni, per citarne alcuni, sarebbe emersa (stando alle dichiarazioni della segretaria) la volontà di salire nel treno di Matteo Renzi. La partenza del vecchio leader rappresenta comunque un mezzo
terremoto e gli echi dello scossone romano arrivano anche in provincia. Per questa ragione la strategia della numero uno del partito in provincia è chiara: guardarsi in faccia e dialogare. Questo venerdì era già in programma un’assemblea a Feltre che può essere l’occasione per chiarirsi le idee assieme: «Abbiamo deciso, visto che si tratta di un circolo numeroso - spiega Lotto - di aprirlo a chi volesse partecipare. La settimana successiva ci sarà anche l’assem-
blea provinciale al termine degli incontri che sono stati convocati nei circoli». Insomma c’è bisogno di contarsi e di capire quanto profonda possa essere la scissione. Renzi è stato presidente del consiglio, il segretario in una stagione di profondo cambiamento ma è stato soprattutto presente in questo territorio, con una ripetuta serie di visite ufficiali. Facile immaginare che anche nel territorio qualcuno possa scegliere di seguirlo. Al momento però nella segreteria
SEGRETARIO PROVINCIALE Monica Lotto guida il Pd Bellunese
provinciale sono tranquilli. «Io ho creduto nel progetto iniziale di un partito plurale, democratico e aperto - prosegue Lotto - per questa ragione oggi non me ne vado. Lo spirito con cui resto è quello di alimentare il dibattito interno, Convinta che si tratti uno strumento utile per il Paese». «Nel momento in cui Matteo Renzi decide di cambiare strada, io scelgo di restare» è l’incipit di un lungo post di Roger De Menech sulla sua decisione. Andrea Zambenedetti
Cubo di Botta demolito biblioteca multimediale TRA I LIBRI BELLUNO I disagi ci saranno,
LE SCUOLE GABELLI A breve potrebbero definitivamente riaprire i cancelli. In programma un centro avanzato di didattica
Scuola Gabelli e Crepadona tra un mese il via ai lavori Per il vecchio plesso sono già pronti `Il sindaco Massaro: «La “Rigenerazione in cassa sei milioni e 600mila euro urbana” parte, avviamo i vari cantieri» `
URBANISTICA BELLUNO Un mese al via. Partono i cantieri alla Gabelli e a Palazzo Crepadona. Dopo tanti patimenti e dopo lungaggini imposte da Roma, due dei grandi cantieri del Piano di rigenerazione sono pronti a tagliare il nastro. Entro metà ottobre arriveranno gli operai nella sede della Bibliotecacivica ed entro la fine del prossimo mese inizieranno le operazioni anche alle vecchie elementari di Pierina Boranga.
LE TEMPISTICHE Lunedì sono stati firmati i contratti per i lavori di rigenerazione: a occuparsi degli interventi sarà l’associazione temporanea delle aziende padovane Atheste Costruzioni e Ranzato. Già nella giornata di ieri si è tenuto il primo incontro operativo per Palazzo Crepadona, dove verrà realizzata la Mediateca delle Dolomiti, mentre sarà decisa nei prossimi giorni la riunione di cantiere per la Scuola Gabelli. La consegna dei lavori, poi, è stata fissata a 540 giorni per la elementare, ovvero attorno ad aprile – maggio del 2021 salvo imprevisti, a 720 giorni
per la Crepadona che sarà quindi pronta a ottobre del ’21.
IL PROGETTO All’edificio di via Segato l’intervento sarà più pesante sul piano dei costi, rispetto a quello previsto per la Biblioteca, ma i tempi necessari al completamento del restyling un po’ inferiori. Questo perché il cronoprogramma degli interventi permetterà maggiore libertà, data dal tipo di lavori e dall’assenza di interferenze con visitatori e utenti. La scuola, infatti, è chiusa dal 2007 ovvero da quando crolli e infiltrazioni interne ad un’aula hanno spinto alla decisione di abbandonare l’edificio per permettere la sua futura e definitiva messa in sicurezza. A distanza di dodici anni l’operazione parte. Con 6 milioni e 600 mila euro, quasi equamente ripartiti tra Bando Periferie e fondi comunali, l’istituto degli anni Trenta diventerà un polo scolastico e di ricerca pedagogica. L’intervento prevede il restauro e risanamento conservativo completo della struttura. Il tutto per realizzare al piano terra, nell’ala lunga lato stazione, una scuola dell’infanzia e una scuola primaria al piano superiore.
IL SINDACO Il primo cittadino è soddisfatto. Attaccato anche nei giorni scorsi dall’opposizione incredula sull’effettiva concretezza del progetto di rigenerazione e critica sulle tempistiche molto lunghe delle operazioni, Massaro oggi è fiero nel poter annunciare la prossima partenza. «Dopo la confusione generata la scorsa estate dal Governo, finalmente il progetto parte con determinazione – commenta –. I ritardi provocati dal pre-
cedente esecutivo ci hanno fatto perdere tempo e opportunità, ma ora diamo il via alla stagione dei cantieri. Siamo convinti di come la rigenerazione urbana, il recupero degli spazi abbandonati, sia la strada giusta e moderna per la ripresa socio-economica dei territori: meno consumo di suolo, più rivalorizzazione dell’esistente, con una stretta collaborazione tra istituzioni, dallo Stato ai Comuni, e privati». Alessia Trentin
Le tempistiche
Piazzale stazione: l’impresa rinuncia «È partita la stagione dei cantieri», annuncia il sindaco Jacopo Massaro. E in effetti sta un po’ alla volta prendendo forma, uscendo dalla carta per trasferirsi sul territorio, il grande progetto di rigenerazione urbana. Il primo cantiere ad essere partito è quello della “Ciclabile per il Parco Nazionale delle Dolomiti. Ciclabile Antole – Casoni. I stralcio”, dove gli uomini dell’impresa Maroso Ivo Enzo Srl di Marostica lavorano già
da più di due mesi e mezzo. Ci sono, poi, i due cantieri formalizzati lunedì e prossimamente partiranno anche i lavori agli spazi esterni dell’ex Caserma Piave, per i quali il contratto è stato siglato nelle scorse settimane. Al piazzale della stazione la questione si è complicata a causa delle lungaggini. La ditta che aveva ottenuto l’appalto dei lavori, infatti, ha rinunciato per il protrarsi dell’attesa per l’avvio delle operazioni.
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questo è indubbio. Ma si cercheranno di limitare il più possibile. Primo vertice tra Comune, azienda che si occuperà del cantiere e Biblioteca è stato affrontato proprio questo tema. Attorno al tavolo, l’assessore alla cultura Marco Perale, quello all’urbanistica Franco Frison, il direttore della Biblioteca Giovanni Grazioli, il direttore dei lavori, rappresentanti delle aziende coinvolti e degli uffici comunali. Palazzo Crepadona con un intervento da 2 milioni e 700 mila euro, interamente assicurati dai fondi del Bando Periferie, diventerà la Mediateca delle Dolomiti, ovvero un centro culturale e aggregativo per la città. Uno spazio mutuato dai Paesi nordici, dove i giovani potranno ritrovarsi a studiare, a guardare
film, a bere un caffè o ad assistere ad eventi. Sarà disponibile anche un moderno servizio di presa diretta dei libri, detto “a scaffale aperto”, che consentirà così un accesso più immediato e semplice per gli utenti; per garantire questa novità, gli operatori della biblioteca procederanno a una ricatalogazione dei volumi e all’inserimento di un chip anti-taccheggio. Insomma un restyling a tutto tondo, nel contenuto e nel contenitore. In quanto alle tempistiche, in questi giorni inizieranno le attività di allestimento del cantiere e la consegna dei lavori è stata fissata nel mese di ottobre. Il cronoprogramma prevede la demolizione del Cubo di Botta e la realizzazione dei plinti per la copertura della corte interna; in questo frangente, ci sarà una supervisione archeologica per verificare l’eventuale presenza di reperti. Poi gli impianti tecnologici.
COMUNI di SOSPIROLO, SEDICO e SANTA GIUSTINA
AVVISO Il giorno 20 settembre 2019, tra le ore 10 e le ore 12, saranno effettuate alcune prove dell’impianto di allarme predisposto dall’ENEL lungo i torrenti Mis e Cordevole, a valle della diga di Santa Giuliana che, in particolare, interessano alcune località dei Comuni di Sospirolo, Sedico e Santa Giustina. I SINDACI dei Comuni di Sospirolo, Sedico e Santa Giustina
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Mestre
Mercoledì 18 Settembre 2019 www.gazzettino.it
“Mestre racconta”, una storia a più voci della città `Il volume frutto
del concorso letterario presentato a novembre L’INIZIATIVA MESTRE La maggior parte dei par-
tecipanti ha da 50 anni in su, ma tra i concorrenti che si sono fatti avanti con i loro racconti dedicati a Mestre c’è anche un bambi-
no di soli 10 anni e, sull’altro “fronte”, un ottantaquattrenne. Insomma, il concorso letterario a racconti “Mestre racconta”, ha colto nel segno già con questa prima edizione che si chiude con la presentazione di una vera e propria antologia delle opere in gara. «Un pot-pourri che esala i profumi del tessuto sociale della nostra città» spiegano al comitato “Mestre Domani” che ha avuto l’idea di bandire un concorso letterario per racconti “su e della
Città”. «Non si pensava a tanto successo - prosegue il comitato invece sono pervenuti trenta contributi che la commissione selezionatrice ha ritenuto, almeno per questa prima edizione del concorso, di pubblicare integralmente, senza esclusione alcuna. A questi si aggiungono cinque contributi fuori concorso fatti pervenire, su invito, da noti giornalisti che da molti anni si interessano per motivi professionali delle vicende di questo territorio».
La presentazione del volume è in programma martedì prossimo, 24 settembre, alle 17.30 all’Auditorium M9. Coloro che prenderanno una copia del volume avranno la possibilità di comunicare il titolo del racconto in concorso che più è piaciuto. I tre racconti che avranno ricevuto più voti verranno premiati nel corso di una conviviale che si terrà venerdì 22 novembre all’hotel Bologna, con inizio alle ore 19.30. Hanno inviato il loro racconto per lo più cittadini co-
SIMBOLO La Torre civica che si affaccia su piazza Ferretto
muni che, forse, mai avrebbero avuto l’occasione di rendere pubblico il loro pensiero sulla città, ma anche scrittori affermati e poeti. Diversi testi illustrano ricordi dei tempi passati, presentati in modo diverso e scritti sia in italiano che in veneto, ma non mancano storie di fantasia, poesie, filastrocche vernacolari, saggi e brani di buon livello letterario e persino un testo epico in poesia sulla storia di Mestre dalle origini sino all’occupazione veneziana del 1337.
Gioco d’azzardo «Sempre più ragazzi e over 80» `Nel fine settimana
“Vis Salute” dedicata a questa dipendenza SANITÀ MESTRE Si comincia con le slot
CATTEDRE VUOTE All’istituto Pacinotti di via Caneve mancano docenti di elettrotecnica
Corsa alle cattedre scoperte Pacinotti senza elettrotecnici A una settimana dall’inizio delle lezioni `Situazione critica per i prof di sostegno, assegnate metà delle supplenze annuali di matematica e di italiano alle medie
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SCUOLA MESTRE Un supplente su due è in
classe e tra una settimana si prevede di essere a regime, con i tempi pieni e il personale al completo. Anche quest’anno l’impasse iniziale sembra superata anche se, solo considerando i docenti, mancano ancora più di 500 nomine nelle scuole veneziane. In provincia si era partiti con oltre 1.500 “buchi”, di cui 500 di sostegno. Ed è proprio su questo ultimo fronte che si confermano i problemi più gravi. Si è invece risolto, nel giro di poche ore, il problema delle graduatorie sospese mercoledì scorso a causa di alcune irregolarità rilevate dal Miur. Ai dirigenti però era arrivato il via libera poche ore dopo. «Dopo una settimana il 50% dei supplenti è stato nominato - spiega Mariano Maretto della Cisl scuola di Venezia - Resta un enorme problema per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, perché non ci sono specializzati. In generale si stanno scorrendo le graduatorie che però tra poco inizieranno a esaurirsi e bisognerà ricorrere alle cosiddette “messe a disposizione”, perché non tutti i posti, nemmeno quelli comuni, sono
coperti».
SEDI VACANTI Mancano insegnanti di matematica e italiano sia alle medie che alle superiori, anche per gli spezzoni. Ma mancano anche docenti di materie specifiche, di indirizzo, uno su tutti elettrotecnica che sta lasciando nel caos all’Istituto Pacinotti. «Ma la prossima settimana il 95% delle scuole sarà a regime» aggiunge Maretto, che dà buone notizie sul fronte dell’edilizia scolastica e degli spazi. «A eccezione del centro storico di Venezia, che ha problemi cronici, la Città metropolitana ha fatto molti lavori di adeguamento nei mesi estivi e finora non si registrano disagi». Ha assorbito bene l’ondata di nuovi studenti anche il liceo Luigi Stefanini che ha avuto un aumento del 30% sui nuovi iscritti, superando quota mille studenti. «Sta an-
SI CERCANO ANCORA 17 DIRIGENTI AMMINISTRATIVI PER GLI ISTITUTI DELL’AREA METROPOLITANA
dando tutto per il meglio. Dopo questi primi giorni di accoglienza, in cui abbiamo organizzato attività specifiche per i nuovi arrivati, abbiamo fatto un primo sondaggio e sono tutti molto soddisfatti - spiega la dirigente scolastica, Mirella Topazio - Risolto il problema dello stop alle nomine, adesso andiamo spediti e stiamo chiamando tutti i docenti. Dalla prossima settimana riusciremo ad attivare l’orario pieno con copertura totale».
L’appuntamento L’Italia a scuola Confronto all’M9 “Grazie maestra! L’Italia a scuola” è il tema di una conversazione in programma oggi, mercoledì, alle 17.30 all’M9 tra Maura Cavallero, Lilia Piacentini (Argonaute Associazione di donne) e Simonetta Soldani (professoressa di storia contemporanea). L’incontro rientra nell’ambito della mostra bibliografico-documentaria “Per gioco e sul serio. Libri di letteratura e ricreazione tra ’800 e ’900”.
BATTAGLIA IN VISTA I sindacati si preparano a dare battaglie sul tema dei ritardi del concorso per i Dsga (nel veneziano sono 17 gli istituti scoperti): «A breve avremo un incontro con l’ufficio scolastico spiega Marta Viotto, segretario Flc Cgil Veneto - e affronteremo questa situazione drammatica legata in particolare a direttori amministrativi e agli insegnanti di sostegno, che come ogni anno mancano creando grandi problemi ai ragazzini tra i più fragili. Parleremo di come coprire i posti vacanti e della situazione attuale, aggravata dalla caduta del governo che ha portato il concorso per Dsga ad arenarsi». Altro tema sarà quello dei precari della scuola, in Veneto sono quattromila, circa uno su cinque. «A causa delle politiche scolastiche rallentate e del decreto Salva precari - aggiunge Giusy Signoretto (Flc Cgil Venezia) -, molti docenti non riescono a entrare in ruolo e restano nel precariato. Non c’è programmazione né coordinamento con le università in base al fabbisogno territoriale. Intanto nel veneziano si stanno coprendo posti di sostegno con insegnanti non specializzati». Melody Fusaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
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machine sotto casa, o con i gratta e vinci, e si finisce col giocarsi anche la pensione. I dati sul gioco patologico d’azzardo mostrano un’inquietante realtà: il casinò ora non ha più l’esclusiva, smartphone e computer consentono anche di giocare in anonimato, e soprattutto con la carta di credito. «Si parla di 106 miliardi di euro nel 2018 - racconta Giovanni Leoni - presidente dell’ordine dei medici Chirurghi e odontoiatri (Omceo) della Città metropolitana di Venezia - una massa di denaro che circola con capillarità, e il Veneto è la quarta regione in Italia». La ludopatia è una dipendenza che si sta diffondendo anche tra i giovanissimi, e al suo contrasto è dedicata la nona edizione della manifestazione “Vis - Venezia in Salute”, che si svolgerà sabato e domenica, organizzata dal Comune, dall’ordine dei medici di Venezia con la sua “Ars Medica”. La due giorni di incontri, dibattiti pubblici e workshop inizierà sabato alle 9 al Padiglione Rama con il congresso «Fuorigioco: vinci quando smetti», organizzato in collaborazione con “Taxi 1729”, un gruppo di matematici e scienziati che si occupano di dimostrare come nel gioco d’azzardo il banco vinca sempre, a differenza del giocatore. L’evento è aperto a tutti. «Nel 2018 l’Ulss 3 Serenissima ha seguito 264 persone alle prese con la dipendenza da gioco d’azzardo - spiega Alessandro Pani, direttore del dipartimento dipendenze dell’azienda sani-
taria - ricevendo 76 nuove richieste d’aiuto, di cui 63 uomini e 13 donne. Solo nel primo semestre 2019 le nuove richieste sono state una trentina. La fascia di età più numerosa dei pazienti dell’Ulss 3 è quella dai 40 ai 65 anni, ma ci sono anche tanti over 80. Appaiono in aumento gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni. Spesso sono i familiari che chiedono aiuto». Domenica 22 settembre la “cittadella della salute” si sposterà in via Palazzo e in piazzetta Pellicani, dove dalle 10 apriranno gli stand con una sessantina di enti e associazioni. Dal palco e tra i gazebo professionisti e operatori sanitari saranno a disposizione per tutte le informazioni. Al mattino e al pomeriggio spazio alle esibizioni sportive e ai giochi sani, tra cui il “Gioco dell’oca” con studenti della scuola Parolari. L’associazione Taxi 1729 sabato alle 17,30 sarà presente anche al centro commerciale “Le Porte di Mestre”. Durante tutta la manifestazione sarà avviata una raccolta fondi a favore della Croce Rossa italiana, comitato di Venezia, per l’acquisto di un pulmino da 9 posti per il trasporto disabili. «Vis’ in questo senso intende lasciare spazio a prevenzione e informazione - dichiara l’assessore Simone Venturini dando la possibilità ai cittadini di conoscere la professione medica e di presentare tutte le realtà che operano nella galassia socio-sanitaria, specie quelle del volontariato». Filomena Spolaor © RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI DEL SERD «NEL 2018 264 PERSONE IN CURA, 76 LE NUOVE RICHIESTE D’AIUTO 63 GLI UOMINI 13 LE DONNE»
L’INIZIATIVA Due giorni di incontri in città, organizzati dall’ordine dei medici di Venezia e dal Comune
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Primo Piano
Mercoledì 18 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Il futuro dei rosso-gialli inistro Guerini, Renzi se n’è andato. «Sono molto dispiaciuto e molto amareggiato. Ogni volta che una comunità politica subisce una scissione, è una comunità che rischia di indebolirsi. Penso che militanti ed elettori siano disorientati di fronte a questa scelta che io trovo sbagliata. Ma ora dobbiamo affrontare la situazione con responsabilità, intelligenza e senza isteria». Forse anche con qualche respiro di sollievo? Renzi dice di essere sempre stato considerato un corpo estraneo. «Con Matteo ho condiviso le primarie del 2012 e gli anni in cui è stato segretario, sono stato suo vice. Dunque se lui era considerato un corpo estraneo, lo sarei stato pure io. Ma nel Pd mi sono sempre sentito parte di questa bella e grande comunità. E gli elettori e i militanti del Pd hanno dato tanto a Renzi, come lui ha dato tanto a loro». Lei era un suo amico: ha provato a farlo desistere? «Penso di poter dire di essere ancora un suo amico. Per questo gli ho parlato più volte, spiegandogli che non vedevo la ragione della scissione e di un’ulteriore divisione del centrosinistra. Senza contare che le scissioni non hanno mai portato grande fortuna a chi le ha fatte. Il riformismo ha grande impatto quando può far leva su una forza politica importante, rappresentativa, presente e radicata nella società, altrimenti rischia di essere solo sterile testimonianza e di non contribuire a risolvere i problemi dei cittadini». Sono tanti i renziani storici, compresi Lotti, Nardella e Gori che non hanno seguito Renzi. «Anche sui territori in molti hanno ritenuto di continuare la battaglia dentro il Pd. Probabilmente questa scelta appare più un’operazione parlamentare che politica. E’ una scelta che rispetto ma non condivido. Noi di Base riformista andiamo avanti a far il nostro lavoro dentro al Partito democratico». Come si spiega la decisione di Renzi? Con la voglia di contare, di sedersi al tavolo del governo con le proprie bandiere e identità? Di poter dire la sua sulle nomine e sui dossier importanti? «Mi auguro che chi aveva l’ambizione di cambiare il Paese,
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L’intervista Lorenzo Guerini
«Ho provato a convincerlo: così rafforza i sovranisti» Il ministro della Difesa: «Resto amico di Renzi `«Ogni volta che ci si divide si ridà ossigeno ma le scissioni non hanno mai portato fortuna» agli avversari e si indebolisce il nostro fronte»
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«Vedremo quale legge elettorale si farà, il tema va ancora affrontato. Se si dovesse scegliere il proporzionale, in ogni caso dovrà essere fissata una soglia di sbarramento significativa per evitare la polverizzazione del sistema politico. Ciò detto, la vocazione maggioritaria di un partito non può essere legata solo al sistema elettorale, ma all’ambizione di parlare in modo convincente a tutto il Paese, senza confinarsi nella rappresentanza di una parte di esso». Conte ha stigmatizzato la decisione di Renzi, ha detto che
ora non abbia ripiegato sulla voglia di cambiare i consigli di amministrazione. Sono però certo che non sia così. Battute a parte, il Pd in questo ultimo passaggio ha affrontato la crisi di governo in modo unito e cogliendo anche le indicazioni che Renzi ha dato, tant’è che è stato uno dei protagonisti di questa svolta. Ed è per questo che, a maggior ragione, ritengo che la scissione sia ancora meno comprensibile». Grillo ha detto che l’ha fatto per narcisismo, finendo però per fare «una minchiata al pa-
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (foto ANSA)
MI AUGURO CHE CHI AVEVA L’AMBIZIONE DI CAMBIARE IL PAESE NON ABBIA RIPIEGATO SUL VOLER CAMBIARE I CDA...
ri di Salvini». Concorda? «Di narcisismo Grillo se ne intende, ma mettere sullo stesso piano Renzi e Salvini mi pare questa sì, per usare le parole di Grillo, una minchiata». Renzi pensa con il suo partito di coprire lo spazio al centro. Non crede che diversificare l’offerta politica, intercettando gli elettori moderati, possa essere utile al centrosinistra? «L’ambizione dei riformatori è
parlare a tutti. L’idea di dividersi il lavoro, con qualcuno che parla ai moderati e qualcun altro alla sinistra, si è già dimostrata fallimentare per il centrosinistra. Il Pd si propone di parlare a tutti gli italiani, rafforzando e rilanciando la sua vocazione maggioritaria». Per esaltare la vocazione maggioritaria servirebbe il maggioritario, invece si vira verso il proporzionale puro. O no?
LEGGE ELETTORALE: SE SI FARÀ IL PROPORZIONALE SERVIRÀ UNA SOGLIA DI SBARRAMENTO SIGNIFICATIVA
doveva dirlo prima. Pensa che la scissione rappresenti una minaccia per il governo? «Mi auguro di no. Ma ogni volta che si introduce un elemento di divisione si rischia di indebolire il fronte contro il sovranismo e la destra». Il quadro dell’esecutivo e della maggioranza muta radicalmente: prima eravate in due, voi e M5S, adesso si è aggiunto Renzi. Sarà la terza gamba del governo? «Concretamente sarà un altro gruppo parlamentare che agisce nell’ambito della maggioranza. Dopodiché oggi l’urgenza è occuparsi dell’Italia, delle sfide che l’attendono, e della vita concreta degli italiani». Per affermare il suo nuovo partito, per marcarne l’identità, Renzi dovrà dire la sua su tutti i dossier. A cominciare dalla legge di bilancio. Rischia di essere un elemento destabilizzante? «Credo che debba stare a cuore a tutti dare stabilità e forza al governo. Guardiamo al lavoro impegnativo e serio che dobbiamo fare». Renzi adesso avrà insegne e titolo per far cadere il governo. Lei lo conosce: lo farà? O attenderà l’elezione del nuovo capo dello Stato nel 2022? «Sto agli enunciati. Renzi garantisce che non intende colpire l’esecutivo». Franceschini parla di «grande problema» e ricorda le divisioni di liberali, cattolici e socialisti che all’inizio degli anni Venti spianarono la strada a Mussolini. Il non detto: ciò che è accaduto dà più forza a Salvini. E’ d’accordo? «Le scissioni rafforzano gli avversari. In questo caso un avversario in debito di ossigeno. Ma se il governo lavorerà bene, come sono sicuro, questo rischio non c’è». E cosa accade al Pd dopo questa scissione? «E’ evidente che già con l’avvio di questo governo il Partito democratico è entrato in fase politica nuova che ha superato le dinamiche uscite dal congresso. Per questo è necessario che tutti contribuiscano a dare ancora più forza al nostro partito, sia nel sostegno al governo sia nel suo radicamento tra le persone, intensificando la sua vocazione riformatrice. Base riformista non si tirerà certo indietro». Alberto Gentili © RIPRODUZIONE RISERVATA
CONSULTAZIONI Sara Moretto e Andrea Ferrazzi: i due parlamentari veneziani stanno consultando le rispettive “basi” per decidere se mollare il Pd e seguire Matteo Renzi
Veneto, anche Zan molla l’ex premier Ma si “avvicinano” Ferrazzi e Moretto LE SCELTE VENEZIA Gli otto consiglieri regionali veneti del Pd restano nel Pd. Il deputato padovano Alessandro Zan, l’unico dato veramente in partenza verso il “giglio magico” di Matteo Renzi, resta nel Pd. Idem il coordinatore dei parlamentari veneti Roger De Menech. Come Gianni Dal Moro, Nicola Pellicani, Diego Zardini e tutti gli altri. Gli unici a non aver ancora deciso cosa conviene fare, sono i veneziani Andrea Ferrazzi (già dato in uscita) e Sara Moretto. I due si sono attaccati al telefono per consultare le rispettive “basi”: «Ritengo giusto confrontarmi e decidere con le donne e gli uomini che mi hanno sostenuto e non fare dichiarazioni pubbliche prima di questo confronto per rispetto nei loro confronti», ha detto Ferrazzi, annunciando comunque per oggi una «dichiarazione». Tutto qua? Tutto qua. Con le uniche incognite di Ferrazzi e Moretto, i big veneti del Partito
Democratico del Veneto hanno deciso di non seguire l’ex premier. Per qualcuno dire no a Renzi forse è stato sofferto, se non altro per una questione di amicizia personale, ma a prevalere alla fine è stato il rispetto nei confronti degli elettori. Come ha dimostrato l’onorevole Zan: «Confermo, resto nel Pd, sono l’unico parlamentare padovano quindi ho una responsabilità pesante nei confronti della mia comunità. Chiedo che il nostro partito diventi plurale e aperto a tutte le sensibilità». Nel padovano l’unico a essere tentato dalle sirene della Leopolda è l’ex sindaco di Este Giancarlo Piva: «Se lascio il Pd? Ci
IL SEGRETARIO BISATO: «MA RESTIAMO RIFORMISTI» AUGURI DI BRUGNARO: «MATTEO? SIMPATICO ARROGANTE»
sto pensando, prenderò una decisione definitiva dopo la Leopolda». A Treviso c’è curiosità sulle scelte dell’ex sindaco Giovanni Manildo, che quando era a Ca’ Sugana era in grande sintonia con l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Non ha voluto entrare in argomento e, a dirla tutta, sembra da tempo piuttosto poco interessato alle dinamiche della politica cittadina. Poi ci sono i cosiddetti fedelissimi come Marco Michelini di Mogliano, coordinatore del comitato Renzi; oppure il castellano Roberto Stortolani, in assemblea Nazionale o il vittoriese Marco Dus. Ma c’è chi dice: «Il movimento di Renzi pescherà fuori». E quindi spuntano i nomi di Maria Gomierato, ex sindaco a Castelfranco ma di centrodestra. E si guarda con curiosità anche a Carola Arena, ex sindaco di Mogliano. A Renzi anche il Polesine risponde con freddezza, con l’eccezione di Giacomo Bovolenta, consigliere di maggioranza di
Stretta in Vigilanza Rai, arriva il codice per i post sui social La social policy da introdurre nel codice etico della Rai per evitare nuovi casi Sanfilippo, il caporedattore di Radiorai autore di un post contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, spacca la nuova maggioranza in commissione di Vigilanza. Mentre il Pd si schiera insieme a FI, Lega e Fdi per l’approvazione «a stretto giro» di una risoluzione e atto d’indirizzo sul tema, il M5S non vota in seduta plenaria, lasciando il giudizio sospeso. Tra i punti della risoluzione della Vigilanza, che dovrebbe essere approvata mercoledì 25 settembre, l’indicazione a dipendenti e collaboratori a specificare che i propri profili social hanno carattere «privato» e a non usare il logo della Rai per evitare equivoci.
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Porto Tolle («Aspettavo questo momento da anni») e l’ex assessore e presidente del consiglio provinciale Federico Frigato («Questa fuga in avanti solletica e sollecita»).
IL MONITO Il segretario regionale veneto del Pd, Alessandro Bisato, contesta la scelta di Renzi: «Uscire dal partito è un errore». Ma lancia un monito al segretario nazionale Zingaretti: «Il Pd potrà anche guardare più a sinistra, ma non deve uscire dal recinto del
riformismo, deve essere punto di riferimento per cattolici e liberali democratici».
GLI AUGURI Intanto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, fa gli auguri a Renzi: «Gli auguro un bell’in bocca al lupo, perché a me continua a stare simpatico. Un simpatico arrogante. Renzi è coerente con se stesso e ha dimostrato una certa spavalderia. Vediamo poi nei fatti in cosa si tradurrà». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Economia 7
IL GIORNALE DI VICENZA
Mercoledì 18 Settembre 2019
Importantenomina perGiuliano Xausa (foto),coordinatore provinciale Fabi, sindacatodeibancari, dicui è segretarionazionale e presidentedi Assonova,l’associazioneconsulenti finanziari fuorisede.In quest’ultima vesteieriseraè entratonel comitato direttivo dell’Ocf, Organismodi vigilanzae tenuta dell’albounico deiconsulenti finanziari (hatre sezioni)che
haconfermato presidente CarlaRabitti Bedogni.«Finalmenteentriamoa farpartedi un organismoimportantissimoper latutela delrisparmiodelle famigliee imprese- commentaXausa -.Assonova assicureràil massimo impegnoancheaffrontandoil tema delle politichecommerciali, peraltro oggettodi unaccordo cheriguarda idipendenti delle banche».
ASSEMBLEA DEI COSTRUTTORI DI CONFINDUSTRIA. Appuntamento lunedì in Basilica Palladiana
«Stopbanalità edilizie Vicenzapuòsognare» Schiavo:«Lacittà delPalladio oggipuò trovare unmodello originale aldilàdelcentro storicoriqualificandoinmodo innovativole aree» Cinzia Zuccon
Pensare in grande e promuovere una nuova idea di città, di società e rilanciare l’economia. È il tema su cui lunedì prossimo, 23 settembre, l’assemblea della Sezione “Costruttori edili ed impianti” di Confindustria Vicenza vuol far riflettere il Vicentino. Il contesto sarà particolarmente significativo: per la prima volta infatti l’incontro sarà ospitato tra gli eventi del Premio “Dedalo Minosse”, un unicum nel suo genere perché premia i committenti riconoscendone un ruolo di primo piano nell’attività progettuale. E per la prima volta l’assemblea dei Costruttori, grazie al Comune di Vicenza, si terrà in Basilica Palladiana, luogo altamente simbolico per la città Per il presidente degli edili e degli impiantisti di Confindustria Vicenza Luigi Schiavo è l’occasione per inaugurare una nuova fase. “Riqualificazione architettonica eriqualificazionesociale:ilsistemadi costruzioniaservizio della cittàinBasilicaPalladiana”.Iltemacheavete sceltoè ambizioso. In che modo potete essere “al serviziodella città”?
L’idea è fare in modo di trasformare, insieme, sogni in progetti riqualificando gli spazi urbani secondo i più moderni standard di sostenibilità e di servizi, rivitalizzan-
do le città. I modelli cui ispirarci non mancano. A cominciare da Detroit: Dan Pitera interverrà alla nostra assemblea per raccontare come è stato possibile, grazie all’intraprendenza degli amministratori, far rinascere questa città.
LuigiSchiavo, presidentedei“Costruttori” diConfindustria Vicenza
Intandemconil premio DedaloMinosse
Non è mai stato facile osare nella città del Palladio, e chissà se Palladio, che era un grande innovatore,apprezzerebbe.
L’assembleadellasezione costruttoriediliedimpianti diConfindustriaVicenzadi lunedì23settembresarà precedutadaunavisita guidataallamostradel Premiointernazionale DedaloMinosse.Ilpremio biennaleallacommittenza perlaqualitàdell’architetturasitienedal1997edè promossodaAla AssoarchitettiAssociazioneliberi architettiedallaRegione; 300leiscrizionipervenute da40Paesi.L’assemblea degliEdili-impiantistidi ConfindustriaVicenza
Questo è proprio un tema che vorrei sollecitare.
Che parte di responsabilità hanno i costruttori nella città di oggi?
Fino ad oggi si è bollato come ‘visionario’ chi coltivava progetti di ampio respiro. È vero, ci sono condomini monotematici, supermercati tutti uguali, concessionari auto standardizzati. Ci siamo appiattiti su una banalità diffusa, complici costruttori e amministratori.
Azioni
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Azioni
inizieràalle17.30.DanPitera, presidedellafacoltàdi architetturadell’universitàdi DetroitMer-cydescriveràla trasformazio-nediDetroit; LucaGiannellidiUnited Consultingparleràdilegalitàe compliancedeiprogetti immobiliari(ilcaso Milanosesto).Infineattraverso ilprogettoJacarandàdello studiodiarchitetturaLabicssi illustreràcomeèstato possibileriqualificareun vecchiospazioincentroa Milanoricavandoscuoleeun centrosportivocontrepiscine inunariuscitaintegrazionedi spazipubblicieprivati. C.Z.
0,5350 1,597 17,280 2,790 1,750 1,210 0,0029 1,594 12,380 N.R. 2,720 0,4290 22,08 3,504 7,000 0,8189 3,835 0,6790 26,46 20,76 30,00 8,980 11,940 17,080
2,69 -0,47 0,82 0,36 — -1,22 -12,12 -2,92 0,16 — — -1,15 1,01 -2,77 -3,71 — 0,92 -0,73 0,23 1,57 — 1,70 — 0,23
1,33 1,24 31,91 -10,9 -28,9 — — -41,7 -15,3 — -4,90 14,40 9,09 -21,9 -44,4 -71,8 28,92 -39,9 33,77 13,54 11,11 -0,44 -11,3 22,92
0.477 0.563 1.400 1.646 11.187 17.900 2.648 3.678 1.658 2.476 1.082 2.292 0. 0. 1.503 3.040 10.675 14.891 2.580 0.324 13.582 2.652 6.536 0. 2.668 0.428 15.389 17.447 22.641 7.139 10.531 9.393
2.979 0.440 23.995 4.635 12.629 3. 4.243 1.382 31.595 24.761 32.523 9.711 14.626 18.034
BCarige ..................................... BCariger .................................. BDesio-Br ................................ BDesio-Brr ............................... BFinnat ..................................... BIntermobil ............................. BProfilo .................................... BSardegnar ............................ B&CSpeakers ......................... B.F. ............................................. BancaFarmafactoring .......... BancaGenerali ......................... BancaIfis .................................. BancaMediolanum ................. BancaSistema ......................... BancoBPM .............................. Basicnet .................................... Bastogi ...................................... BBBiotech ............................... BE ................................................ Beghelli ..................................... BialettiIndustrie ..................... Biancamano .............................. Biesse ........................................ Bioera ........................................ BorgosRisp ............................. Borgosesia ............................... BPERBanca .............................. Brembo ..................................... Brioschi ..................................... BrunelloCucinelli .................... BuzziUnic r ................................ BuzziUnicem ............................
0,0015 50,50 1,915 1,920 0,3030 0,1480 0,1670 8,080 11,400 2,940 4,780 28,18 15,050 6,970 1,450 1,853 4,335 0,9380 58,80 0,9990 0,2490 0,2520 0,2530 10,930 0,0782 1,450 0,5200 3,502 9,370 0,0868 28,06 12,680 19,930
— — -0,52 -2,54 -0,98 -1,33 — -2,65 -0,87 -0,34 -1,04 -0,63 -1,89 0,43 -2,03 -3,94 0,58 -1,05 0,17 -1,67 -0,80 -0,79 -0,78 -4,12 -2,01 4,32 — -3,26 -1,58 -0,91 -1,54 -2,31 -2,50
-82,8 -41,3 -7,93 -6,34 -10,9 -51,2 -16,2 17,10 -6,71 20,00 -6,73 25,92 -31,8 14,08 -29,1 -19,5 -3,77 -1,47 -4,85 9,18 -18,1 -13,7 -1,17 -65,7 -41,6 -14,7 -7,14 -18,5 -19,5 24,71 -19,6 26,04 11,87
0.001 33.540 1.689 1.673 0.279 0.112 0.142 5.819 10.550 2.082 4.336 17.065 11.248 4.854 1.126 1.546 4.221 0.800 49.467 0.811 0.227 0.242 0.170 9.714 0.056 1.036 0.452 2.945 8.202 0.054 26.875 9.288 14.895
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Si devono ripensare anche i centridella provincia?
Sì, è un tema su cui si deve riflettere in maniera ampia e il capoluogo potrebbe essere di stimolo per avviare processi virtuosi di emulazione. I vantaggi si rifletterebbero in una maggiore qualità della vita e nell’economia, tenendo conto che ogni euro investito in edilizia ne genera ben quattro. IlGovernopuntaaun‘Greennew deal’. Vi aspettate nuovi incentivi?
Ci aspettiamo che vengano mantenute le attuali forme di incentivo e che se ne aggiungano altre. Sgravi e contributi hanno contribuito ad accrescere la sensibilità ambientale nei cittadini, al diffondersi di una nuova cultura. • © RIPRODUZIONERISERVATA
prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
valoria52sett. min max
CairoCommunicat ................. Caleffi ......................................... Caleffi20warr ........................ Caltagirone ............................... CaltagironeEd. ........................ Campari .................................... CarelIndustries ....................... Carraro ....................................... CattolicaAs .............................. Cellularline ................................ Cellularlinewarr ...................... Cembre ..................................... CementirHold ......................... CentraledelLatted'Ital ......... CervedGroup ........................... CHL ............................................ CIA ............................................... Cir ............................................... ClassEditori ............................ CNHIndustrial ......................... Cofide ......................................... CoimaRes ................................ Conafi ........................................ CoseBelled'Italia ................... Covivio ...................................... CrValtellinese ......................... Credem ..................................... CSP ............................................. D
2,310 1,355 0,2150 2,780 1,090 8,260 12,540 1,962 7,800 7,100 0,2921 21,15 6,240 2,600 8,165 0,0052 0,1330 0,9600 0,1820 9,940 0,4730 8,300 0,3150 0,4230 93,70 0,0642 4,955 0,6200
-2,33 0,74 — -0,71 -0,91 1,35 0,80 -1,01 -0,13 -1,39 -3,28 -1,17 -1,58 1,56 0,18 — — 0,21 0,55 -2,12 0,32 -1,19 0,64 — -0,32 -2,73 -3,03 —
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D'Amico .................................... D'Amico22 warr ..................... Danieli ....................................... Danielirnc ................................. Datalogic .................................. De'Longhi ................................. DeaCapital .............................. Delclima ..................................... Diasorin ...................................... DigitalBros ............................... Dovalue ...................................... DUESERI18/19 warr ............ E
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-41,0 — -30,5 -36,6 -56,1 -29,9 13,22 — 16,00 -13,3 6,91 -90,4
Edisonr ..................................... EEMS .......................................... El.En. .......................................... Elica ............................................ Emak ........................................... Enav ........................................... Enel ............................................ Enervit ........................................ Eni ................................................ ePRICE ...................................... EquitaGroup ........................... Erg .............................................. Esprinet .................................... Eukedos ..................................... Eurotech .................................... Exor .............................................
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Orafie tecnologie Nasceràun corso al“Lampertico” Nientesovrapposizioniconi Cfp.Zen:«Puntiamoa5anni diformazionechecreino giovaniconaltecompetenze» Un nuovo indirizzo di studi che crei una figura innovativa: tecnico esperto nella produzione orafa. L’ha deciso il Tavolo intercategoriale orafo di Vicenza (Confartigianato, Confindustria, Apindustria, Cna) assieme all’Istituto professionale Lampertico. Il Tavolo, spiega una nota, ha già ottenuto il sì della dirigente scolastica, che ora ha girato la richiesta alla Provincia perché la Commissione d’ambito inserisca la novità nelle nuove richieste per l’offerta scolastica dell’anno 2020/21. In sostanza, nell’indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy” verrebbe attivato un indirizzo professionale quinquennale nel settore dell’oreficeria. «È un’iniziativa importante - dice il coordinatore del Tavolo, Onorio Zen- che esprime un rinnovato dinamismo del settore: si punta su specifiche competenze formate con un percorso quinquennale concepito con criteri nuovi in grado di formare giovani che sappiano coniugare manualità e nuove tecnologie». Per la Vicenza orafa, con la fiera internazionale, «è indispensabile mantenere attivo un corso di eccellenza per la preparazione di figure specializzate sulle nuove tecnologie». Il corso si chiamerà “Gold Manufacturing e come detto si inserisce in quel filone “Industria e artigianato Made in Italy” già attivo al Lampertico che «con l’attivazione di al-
FONDI COMUNI: I fondi comuni di investimento sono on line all’indirizzo www.ilgiornaledivicenza.it
C
A.S.Roma ................................. A2A ............................................. Acea ........................................... AcotelGroup ........................... Acsm-Agam .............................. Aedes ......................................... Aedes18-20warr .................. Aeffe .......................................... AeroportodiBologna ............ Alba ............................................ Alerion ....................................... Ambienthesis ........................... Amplifon ................................... AnimaHolding .......................... Aquafil ....................................... Aquafilwarr ............................. Ascopiave .................................. Astaldi ....................................... ASTM ......................................... Atlantia ..................................... AutMerid .................................. Autogrill .................................... Avio ............................................ Azimut ....................................... B
Penso al progetto di riorganizzazione dell’area della stazione ferroviaria, ad esempio. Ma non ci si può fermare al conto economico, bisogna andare oltre e pensare all’effetto volano che si creerebbe. Vicenza, ed è questo lo scatto, deve trovare un proprio modello senza assomigliare a nessun’altra città e pensare oltre il centro storico. Ci sono riusciti i Marzotto, i Rossi. Anche nell’aspetto sociale non si potrebbero inaugurare stagioni altrettanto innovative?
Non lo so. L’impressione è le che leggi spesso diventano gabbie e ingessano le iniziative di singoli e amministratori. Va comunque superata l’ottica dei piccoli interventi di edilizia residenziale a favore di progetti di ampio respiro per le città e serve lo sforzo di tutti.
BorsaItalianadel 17settembre 2019 prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
Dadovesi potrebberipartire?
Lalegge“Veneto2050”perlariqualificazioneurbanael’incentivazione alla rinaturalizzazione potrà agevolare questo processo?
Lastrategia immobiliare ha contribuito a farne un’ex “città fantasma”: Detroit ha saputo osare. C’è questa capacità anche a Vicenza?
Vicenza e la provincia potrebbero osare. Ma per farlo servono sogni, obiettivi. L’ex sindaco Hüllweck, ad esempio, riuscì con una buona dose di perseveranza a dare alla città un nuovo teatro. Il progetto potrà piacere o meno, ma ha trasformato un sogno in realtà.
TAVOLOINTERCATEGORIALE. Viaallaproposta
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Azioni
prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
Exprivia ...................................... 0,8960 F
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-25,6
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1.316
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Gabetti ....................................... Gamenet ................................... GarofaloHealthCare ............. GasPlus ..................................... GediGruppoEditoriale .......... Gefran ........................................ Generali .................................... Geox .......................................... Gequity ..................................... GiglioGroup ............................. GimaTT ..................................... Gpi .............................................. Gpiwarr .................................... GrandiViaggi ........................... GualaClosures ........................ GualaClosureswarr .............. H
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Hera ........................................... I
3,572
0,90
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IGD ............................................. illimityBank .............................. Ima ............................................. Immsi .......................................... IndelB ........................................ IntekGroup .............................. IntekGrouprnc ....................... Interpump ................................. IntesaSPaolo .......................... IntesaSPaolo r ......................... Inwit ............................................ Irce ............................................. Iren ............................................. Isagro ......................................... IsagroAzioniSviluppo .......... ITWAY ....................................... Italgas ........................................ ItalianExhibitionGroup ........ Italiaonline ................................ Italiaonlinernc .......................... Italmobil .................................... IVSGroup ................................. J
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JuventusFC .............................. L
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LaDoria .....................................
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prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
valoria52sett. min max
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NBAurora .................................. N.R. Netweek ................................... 0,1884 Nexi ............................................ 9,460 NovaRESIIQ ........................... 4,350 O
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Azioni
prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno
valoria52sett. min max
S Sabaf ......................................... SaesGettrnc ........................... SaesGetters ............................ SafiloGroup ............................. Saipem ...................................... Saipemris ................................ SaliniImpregilo ....................... SaliniImpregilor ..................... Saras .......................................... SeriIndustrial .......................... ServiziItalia .............................. Sesa ........................................... SIAS ........................................... Sit ............................................... Sitwarr ..................................... Snam ........................................... Sogefi ........................................ Sol ............................................... Sole24Ore ............................... Stefanel .................................... Stefanelrisp ............................. STMicroel ................................. T
13,500 15,850 22,80 1,006 4,468 42,20 2,056 6,000 1,454 1,815 2,850 38,85 14,540 7,400 0,6500 4,460 1,358 10,600 0,5080 0,1100 72,50 17,805
— 0,32 — -1,76 -4,59 — 0,29 0,84 -2,28 1,11 -0,35 2,24 0,41 -0,67 — 0,41 -0,51 1,53 -2,31 — — -1,38
-14,9 -3,35 6,29 -43,5 -6,92 5,50 -10,8 0,84 -23,7 -37,0 -29,3 33,05 7,78 — — 20,09 -33,0 -2,93 -10,1 -16,5 -50,0 14,50
13.027 14.311 16.947 0.699 3.147 40.000 1.258 3.910 1.246 1.461 2.797 22.191 11.051 7.014 0. 3.586 1.123 10.008 0.344 0.060 72.500 10.842
16.538 16.735 22.767 1.812 5.432 42.200 2.342 6.392 1.958 2.826 4.165 38.548 17.411 9.050 1. 4.820 2.172 12.251 0.593 0.163 145.000 18.293
Tamburi ...................................... Tamburi20warr ..................... TAS ............................................. Techedge ................................... Technogym ............................... Telecomit ................................. Telecomitr ............................... Tenaris ...................................... TERNA ...................................... TerniEnergia ............................. Tesmec ..................................... Tinexta ...................................... Tiscali ........................................ TitanMet .................................... Tod's .......................................... ToscanaAeroporti ................. TreviFin.Ind. ............................. Triboo ........................................ TXT ............................................. U
5,860 0,4925 1,850 4,900 9,945 0,5080 0,4942 10,320 5,618 0,3860 0,4120 11,500 0,0122 0,0518 46,34 17,000 0,2850 1,495 8,170
— -0,71 -0,27 -1,01 0,15 -1,68 -0,56 -1,90 0,46 0,78 -0,96 0,52 — 0,39 0,74 0,89 -2,06 -1,64 0,49
-8,15 5.304 6.625 -66,0 0. 1. 12,80 1.292 2.102 — 4.200 5.421 -1,14 8.978 11.540 -7,60 0.437 0.576 0,14 0.392 0.507 -25,8 9.187 15.074 18,52 4.445 6.009 -6,54 0.313 0.463 -13,6 0.384 0.472 86,69 5.938 14.305 -29,9 0.009 0.023 -27,4 0.040 0.084 -20,8 37.577 59.683 20,14 13.193 17.340 -6,56 0.223 0.345 -20,3 1.426 2.026 -16,6 7.728 9.970
UBIBanca .................................. 2,458 UniCredit ................................... 10,884 Unieuro ..................................... 12,040 Unipol ........................................ 4,729 UnipolSai ................................... 2,397 UNOSERI 17-22warr ........... 0,0058 V
-2,96 -3,34 -0,17 -1,05 -0,75 —
-34,1 -20,8 11,48 21,82 16,93 -22,7
2.103 3.840 9.241 14.253 9.653 14.843 3.361 4.793 1.865 2.465 0. 0.
Valsoia ...................................... 10,900 Vianini ......................................... 1,170 W
0,46 -0,85
-27,3 -3,31
9.624 14.975 1.065 1.230
Wiit .............................................. Z
58,60
-0,34
ZignagoVetro .......................... 10,640 Zucchi ......................................... 0,0194 Zucchirnc .................................. 0,2680
-0,93 — —
Orafi:servononuovecompetenze
cuni nuovi indirizzi come Produzioni meccaniche e disegno 3D e Impianti elettrici automazione e robotica, ha dimostrato grande flessibilità e capacità propositiva riposizionandosi sia in termini di offerta che d’immagine». In base a uno studio della Regione, il Tavolo intercategoriale orafo ha notato che quasi la metà delle imprese intervistate ha fatto assunzioni negli ultimi tre anni, specie nel 2018, soprattutto in giovani aziende con 6-9 dipendenti. «Per la sua storia e per la sua capacità propositiva e innovativa, abbiamo ritenuto l’istituto Lampertico in grado di offrire un percorso quinquennale per preparare una figura di livello superiore. Naturalmente si farà grande affidamento sull’aiuto delle aziende e sull’alternanza scuola lavoro per consentire ai futuri iscritti l’accesso alle tecnologie produttive più evolute». Altro punto fermo: «Non creare figure che vadano a sovrapporsi alle qualifiche professionali dei Cfp regionali», anche perché la riforma prevede il passaggio dal 3° anno di Cfp al 4° anno di istituto professionale statale senza esame. • © RIPRODUZIONERISERVATA
Euribor PERIODO
8.207 11.230 0.018 0.023 0.171 0.268
TASSO365
-0,468
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1 mese
-0,447
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-0,404
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2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi
— 46.146 62.694 21,60 -11,0 25,23
TASSO360
1 sett.
IT_00321
ASSONOVA-FABI Xausaentranell’“Ocf” chevigilasuiconsulenti
REGIONE
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO
protocollo legalitÀ in veneto
Lotta alle infiltrazioni mafiose Zaia firma il patto con i prefetti Monitoraggio e controlli più serrati su contratti e appalti di lavori, servizi, forniture I fari puntati su edilizia, rifiuti e logistica dopo le inchieste sul crimine organizzato degli sviluppi giudiziari e investigativi che hanno svelato e reciso i tentacoli mafiosi e camorristi in più parti del territorio nostrano, a cominciare dal Veneto orientale - si compone di sette articoli e un allegato, che riguardano le clausole e le condizioni degli atti di gara; la prevenzione interforze e gli oneri a carico della stazione
Filippo Tosatto VENEZIA. La volontà è quella di
prevenire le infiltrazioni criminali nei gangli “sensibili” dell’economia - rappresentati nella circostanza dai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture - lo strumento adottato è un nuovo protocollo che rafforza la rete di monitoraggio e consente di estendere i controlli a contratti e prestazioni di servizi altrimenti escluse dalle cautele antimafia. In mattinata, il governatore regionale Luca Zaia l’ha sottoscritto insieme ai partner istituzionali impegnati nel contrasto alla diffusione del crimine organizzato: le Prefetture nostrane, l’Unione delle Province, l’Anci del Veneto.
L’aggiornamento delle procedure con il concorso di Anci e Unione delle Province
LA LEGGE E I TENTACOLI
Un documento articolato, che sostituisce ed integra quanto previsto dal precedente accodo siglato nel 2015; l’aggiornamento - maturato alla luce
Venezia, Palazzo Balbi sede della Giunta regionale del Veneto
appaltante; le modalità di trasmissione ai prefetti delle informazioni relative alle aziende aggiudicatarie degli appalti e alle attività imprenditoriali ritenute più esposte; la risoluzione del contratto qualora emergano elementi relativi a tentativi di penetrazione mafiosa nelle società o imprese interessate; la tracciabilità dei
consiglio regionale
Il manager Spagna rimane a capo di Veneto Sviluppo Ater, mozione Pd respinta VENEZIA. Seduta fitta di argo-
il presidente della cei a zelarino
Bassetti dialoga con i vescovi Incontro tra il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e i vescovi del Triveneto a Zelarino (nella foto): il dialogo ha investito «temi e questioni che attraversano oggi la vita della Chiesa e del mondo» incluse «nuove forme e modalità di azione, formazione e presenza della comunità cristiana sul territorio».
menti al consiglio del Veneto che ha affrontato anzitutto il capitolo delle agenzie e delle nomine pubbliche. Così, su proposta del leghista Riccardo Barbisan, cresce il ruolo di Avepa che diventa l’organismo pagatore di aiuti, contributi e premi erogati in tutto o in parte dall’Unione europea con il cofinanziamento statale e regionale, nonché di gestore di ogni altro aiuto in materia di agricoltura e sviluppo
rurale; confermato il manager Fabrizio Spagna alla guida di Veneto Sviluppo (la finanziaria della quale la Regione è socia di maggioranza) con grande soddisfazione di Luca Zaia, lesto a sottolinearne «il trend di crescita, in continuo aumento, evidenziato sia dall’utile di bilancio di quasi 17 milioni di euro che dalle operazioni di finanziamento e garanzia agevolata che hanno già interessato oltre 14. 200 imprese nostrane per un valo-
flussi finanziari; l’elenco delle attività d’impresa a maggior rischio. «TOLLERANZA ZERO»
«Legalità e sicurezza». commenta Zaia «sono due pilastri fondamentali della convivenza civile e con questo protocollo vogliamo rinforzarli in una fase storica in cui la criminalità organizzata si va facendo più aggressiva e spietata. A questi delinquenti abbiamo dichiarato guerra con le armi della legge, dei controlli e della prevenzione. Il messaggio è semplice: tolleranza zero per chiunque ci prova. Attraverso questa alleanza tra Regione, Stato, Comuni e Province, e grazie allo straordinario lavoro di tutte le forze dell’ordine sul territorio, combattiamo e combatteremo con tutta la durezza possibile».
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È al 6,94 per cento
Del Vecchio investe 580 milioni in Mediobanca MILANO. Leonardo Del Vec-
Il protocollo, si diceva, specifica le attività sottoposte a controlli più stringenti, ovvero trasporto di materiali a discarica e smaltimento di rifiuti; fornitura e autotrasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, conglomerato bituminoso, ferro lavorato; noli e posa in opera di macchinari; guardianìa di cantiere; fornitura di servizi, logistica, supporto, vitto e alloggio di personale; rifornimenti d’acqua, nonché somministrazione di manodopera «in qualsiasi modo organizzata ed eseguita». Insomma, i tanti rivoli d’acqua che alimentano il pesce criminale: la scommessa delle istituzioni è prosciugarli alla fonte. —
chio, fondatore di Luxottica e presidente esecutivo del colosso EssilorLuxottica, rafforza la sua presenza in Mediobanca. Delfin, la holding dell'imprenditore veneto, ha annunciato di detenere una partecipazione azionaria di piazzetta Cuccia pari al 6,94% del capitale. Tendendo conto del prezzo odierno del titolo di Mediobanca, pari a 9,51 euro, l'investimento ammonterebbe ad oltre 580 milioni di euro. Delfin diventa il terzo azionista di Mediobanca dopo Unicredit che detiene una quota dell'8,4% ed il gruppo Bollorè (7,9%), quest'ultimo uscito l'anno scorso dal patto di sindacato. «L'investimento rappresenta per Delfin un'ottima opportunità per la qualità, la storia e le potenzialità di crescita di Mediobanca in Italia e all'estero», spiega Leonardo Del Vecchio presidente di Delfin. «Siamo un azionista di lungo periodo - aggiunge l’imprenditore - e daremo il nostro sostegno per accelerare la creazione di valore a vantaggio di tutti gli stakeholder».
re di circa 1, 4 miliardi. Ancora, il dirigente della sanità trevigiana Giorgio Cester è stato nominato consigliere d’amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie; mentre Damiano Buffo è stato designato, a maggioranza presidente dell’Ater di Verona. A proposito di edilizia popolare: l’aula ha discusso e respinto la mozione del Pd che, per voce di Claudio Sinigaglia, chiedeva di sospendere immediatamente l’applicazione della nuova legge regionale che disciplina gli alloggi pubblici – definita «ingiusta e penalizzante verso i più deboli» e la sua profonda revisione; ben diversa l’opinione dell’assessore competente, Manuela Lanzarin, che ne rivendica la correttezza e l’efficacia verso i troppi «furbetti»: alla fine
l’assemblea ha bocciato la proposta dem con 27 voti contrari, 13 favorevoli e 2 astenuti; «Chi non ha titolo di stare in una casa popolare, va subito allontanato. Nessuno difende questi soggetti, ma l’algoritmo applicato fa guadagnare 21 milioni di euro alla Regione a scapito delle fasce indigenti», il commento di Piero Ruzzante (Leu). Infine, via libera agli interventi di recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale risalente alla Serenissima di Venezia nell’Istria, nella Dalmazia e nell’Area Mediterranea; al relatore Alberto Villanova si è opposta (invano) Erika Baldin del M5S, lamentando «la pioggia di denaro, 300 mila euro, stanziata senza alcuna garanzia di trasparenza». – Filippo Tosatto
QUEI GANGLI SENSIBILI
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MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 LA NUOVA
REGIONE
il risparmio tradito
«Bpvi, quando Sorato mi ordinò di celare gli ordini di vendita» Il processo di Vicenza: il dirigente Sergio Romano ascoltato come testimone Voleva informatizzare la compravendita di azioni: «Minacciarono di licenziarmi»
Roberta Paolini VICENZA. Il sistema di com-
pra-vendita delle azioni della Bpvi, poi rivelatosi un vero e proprio schema Ponzi, non era informatizzato. Un po’ come nella nota vicenda di Bernie Madoff, niente sotfware per gestire gli ordini di acquisto e vendita, ma risme di carte e un file Excel. In aula ieri all’udienza della Bpvi alla sbarra dei testimoni è stato ascoltato Sergio Romano, di-
rigente a capo della divisione di coordinamento commerciale della rete. Il suo ruolo era molto importante perché sulla scrivania di Romano passavano le carte di identità dei soci, ovvero investimenti nelle azioni e finanziamenti. Insomma, aveva la radiografia della banca. Anche se questa radiografia era costituita da file Excel e faldoni di carte, che alcuni dentro la banca non voleva diventasse digitali. È stato lui a raccontare come i suoi tentativi di rendere
il ministro della salute a padova
Il ministro Giuseppe Speranza durante l’incontro “Pane e Rose”
Carenza dei medici Speranza promette «Si può risolvere» PADOVA. Un confronto subito
tra il Ministero e i presidenti delle Regioni per risolvere il problema della carenza dei medici e delle scuole di specializzazione che sempre più fungono da imbuto. Ad annunciarlo è il ministro della Salute del nuovo governo Conte, Roberto Speranza, che lunedì sera è stato ospite della serata “Pane e Rose” organizzata al ristorante etico Strada Facendo di via Chiesanuova. «Ci siederemo al tavolo e ne
discuteremo con i presidenti delle Regioni. E lo faremo al più presto. Quello della carenza dei medici è un problema reale ma risolvibile. Certo, c’è bisogno di un impegno finanziario significativo su cui bisognerà lavorare» ha detto. Per quanto riguarda la soluzione che è stata trovata dalla Regione Veneto, ovvero il via libera all’assunzione con contratti autonomi di 500 giovani medici, laureati e abilitati, ma non ancora in possesso della specializ-
azienda zero cerca tecnici
I maxi concorsi in sanità Oggi in mille per 44 posti PADOVA. Entra nel vivo la stagione dei concorsi di Azienda Zero. In autunno sono molte le figure che andranno ad implementare gli organici del comparto sanità per le quali sono state già avviate le relative procedure. Oggi al Gran Teatro Geox di Padova sono convocati i 1069 candidati per la prova scritta e pratica per 44 posti di tecnico di laboratorio biomedico richiesti dai Direttori generali delle Aziende sanitarie. Tra i
concorsi in fase di espletamento quello di gran lunga più partecipato riguarda gli infermieri: 70 posti a concorso, 6456 candidati convocati alle prove che si terranno il 24 e 25 settembre con due turni per giornata al Kioene Arena di Padova. Nelle due giornate i circa 1600 candidati per turno espleteranno sia la prova scritta sia quella pratica. Azienda Zero ha predisposto una organizzazione capillare, come già era avvenuto per
Gianni Zonin in aula nel processo della Bpvi
zazione, il ministro ha detto: «Proveremo a lavorare sul piano nazionale tenendo conto anche della soluzione trovata dal Veneto. Il tema del personale è un tema reale, serio. Serviranno soluzioni condivise». La carta che la Regione Veneto ha deciso di giocare per reperire medici è appunto quella di assumere 500 medici non specializzati, che frequenteranno un corso di formazione pratico e teorico. Al termine del corso, con il tutoraggio di colleghi strutturati, 320 verranno introdotti al lavoro nell’area del Pronto soccorso e 180 in quella della Medicina Internistica (Medicina generale e Geriatria). «Su questo ci sarà un confronto. Nel confronto sereno, positivo, costruttivo tra ministero e presidenti di Regione troveremo una strada». Parlando del suo programma in qualità di nuovo ministro, Speranza ha poi aggiunto: «Il mio programma è la Costituzione, in particolare l’articolo 32, che è molto chiaro e dice che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo nell’interesse della collettività. Io penso che sia da qui che dobbiamo partire. Offrire un diritto d’accesso a tutti e costruire condizioni per cui la salute non sia un privilegio ma un’opportunità per qualsiasi cittadino di questo Paese». Alice Ferretti
il maxi concorso per operatori sociosanitarie, per garantire il buon funzionamento nell’espletamento delle prove. È anche stato pubblicato sul sito di Azienda Zero un video molto intuitivo con le indicazioni utili riguardanti gli aspetti organizzativi (logistica, indicazioni stradali, percorsi facilitati per persone con disabilità). Le procedure inizieranno alle 9 per il turno della mattina e alle 14.30 per quello del pomeriggio. Sono state allestite 16 postazioni per il riconoscimento dei candidati, oltre a un percorso dedicato per persone con disabilità o donne in stato di gravidanza o allattamento. Infine, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (le domande scadono il 10 ottobre) il concorso per tecnico di radiologia medica. —
meno artigianale, e quindi maggiormente controllabile, tutto il processo di compra-vendita delle azioni finirono con un nulla di fatto. Fino a che non gli venne chiaramente detto in faccia, che se non la finiva di insistere con l’informatizzazione sarebbe stato licenziato. Un avvertimento pesante, perché a farglielo, racconta lui in aula, sarebbe stato proprio il vicedirettore generale a capo del personale: Caoduro. Romano ricorda anche l’ordine, disatteso, che gli diede Sorato quando arrivò l’ispezione della Bce. Il direttore generale «mi diede l’ordine di occultare le domande di vendita (delle azioni ndr)fino a marzo 2015, ritengo perché la lunga lista di azioni che non venivano processate fosse un problema». In quella lista c’erano ordini in giacenza per 350 milioni «e invece in Bce avevano comunicato che ammontavano a 100 milioni. Invece io dissi ai colleghi di lasciare tutto». Quella di allungare i tempi di giacenza degli ordini è
una prassi che si instaura in maniera molte forte a partire dal 2014. In principio c’era maggior rispetto nelle procedure, poi con il passare del tempo e l’esigenza di compensazione di acquisti e vendita alcune aree trattenevano gli acquisti, «perché non fosse troppo evidente lo sbilancio: le vendite dei clienti non sovrastassero troppo gli acquisti». Il criterio cronologico puro viene abbandonato per introducendo anche altri criteri, come per esempio si preferiva liquidare poche azioni, prima, immaginando che i piccoli importi riguardassero anche piccoli azionisti, oppure nei casi in cui c’era un rischio per la banca, magari soci affidati in difficoltà economiche, ma poi succedeva anche che entrasse un altro criterio: quello di mandare avanti pratiche segnalate dall’alto. Per esempio, ricorda Romano, c’era una posizione di azioni comprate da Autostrade che voleva vendere, quella venne mandata avanti. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
danni fra i 100 e i 200 milioni
«Ora la cimice asiatica mette a rischio l’uva» La Regione raccoglie e rilancia l’allarme del mondo rurale «Governo e Ue intervengano: è un’emergenza nazionale» VENEZIA. «Attenzione perché dopo la frutticoltura, potrebbero essere a rischio anche i vigneti e il Pinot grigio». Coldiretti, Cia, Confagricoltura e le categorie a maggior titolo coinvolte dalla Regione - dove ieri era stato convocato il Tavolo verde dell’agricoltura per fare il punto sui danni causati dalla cimice asiatica – hanno lanciato a una voce sola un forte allarme contro l’insetto “straniero” che sta mietendo danni in tutto il Veneto e nel Nord Italia. La dieta della cimice è varia e in gioco ci sono i seminativi (mais e soia) e soprattutto la frutta, il settore vitivinicolo e il prezioso Pinot grigio. Per questo ieri le categorie hanno domandato alla Regione un intervento nazionale e sovranazionale: il milione di euro stanziato per gli studi è una goccia nel mare. I danni stimati in Veneto si aggirano tra i 100 e 200 milioni di euro, ma secondo le categorie la situazione che si prefigura nel Nord è assimilabile a quella della Xylella, che ha fatto danni per oltre un miliardo di euro nel settore dell’olio. Ecco perché dal Tavolo è emersa la richiesta di riconoscimento della “calamità naturale”. «Siamo in uno stato di emergenza» sottolinea Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Veneto «Stimiamo danni per più di 100 milioni di euro e non ci sono le risorse per far fronte alle perdite. Il Ministero deve intervenire in modo velocissimo, così come la Comunità Europea. Non voglio neanche immaginare le conseguenze se la cimice dovesse toccare le uve». «È un’emergenza destinata
Frutta attaccata dalla cimice asiatica nel Padovano
a durare» commenta Luigi Bassani di Confagricoltura Veneta «i danni da risarcire sono ingenti, serve un intervento comunitario e vanno sostenute le aziende». «Siamo ad alto rischio» aggiunge Gian Michele Passarini di Cia Veneto «Basti pensare quanto valgono i settori dell’ortofrutta e il vitivinicolo: se non interveniamo in maniera massiccia potremmo vedere a rischio l’intero comparto veneto». «Chiediamo con forza l’apertura della misura 102» incalza Maurizio Antonini (Cia Padova) «e soprattutto incentivi alle aziende agricole con fondo di rotazione per la loro sopravvivenza». «La Regione si è fatta capofila tra tutte quelle interessate dal problema, chiedendo ai ministri all’Agricoltura e all’Ambiente un tavolo nazio-
nale, da convocare con urgenza, perché siano messe in campo risorse per sostenere le aziende nei prossimi anni ed evitare che si arrivi al rischio espianto» ha fatto sapere l’assessore Giuseppe Pan. «Al governo nazionale e all’Europa» ha aggiunto «chiediamo la stessa attenzione riservata alla Xylella. Il problema ha assunto dimensioni tali da richiedere un piano quinquennale di sostegno al settore dal 2019 al 2023 da 100 milioni di euro l’anno. Questa non è una battaglia che potremo vincere da soli, serve l’impegno unitario e coordinato di associazioni e istituzioni ad ogni livello per predisporre un piano nazionale straordinario di interventi, che sia condiviso e sostenuto anche dall’Unione Europea». Marta Artico
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MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO
PRIMO PIANO
Infrastrutture a ostacoli
«Sì alla linea ferroviaria tra porto e Interporto La Regione ci investa» Musolino (Autorità portuale di Venezia): «Serve una scelta politica chiara Il vicino Friuli-Venezia Giulia stanzia 8 milioni di euro l’anno per la logistica» PADOVA. Il tema è già stato al
centro di confronti al vertice con Interporto Padova e la discussione è aperta. L’Autorità portuale di Venezia, per voce del presidente Pino Musolino, si dice «interessata alla realizzazione di un collegamento ferroviario diretto tra lo scalo merci lagunare e il polo logistico padovano». Un interesse che, però, da solo non basta. Perché, prima ancora di affrontare il tema di chi dovrebbe realizzare il collegamento diretto tra Interporto e la linea storica Padova-Mestre, è necessaria una precisazione. «Va fatto un ragionamento tutti insieme, attori della logistica, categorie economiche ma anche Regione e parlamentari veneti».
Regionale Trasporti 2020-2030 – il Veneto sta facendo i conti (per quanto riguarda il trasporti merci su ferro) con «scarsa capacità disponibile su assi rilevanti», serve una decisione conseguente «che individui le priorità senza dover fare i conti con le piccinerie dei campanilismi». Quello che Musolino evoca è un cambio di passo. «In Italia siamo bravi a fare studi di fattibilità e analisi, poi ben che vada i progetti conseguenti nascono con 20 anni di ritardo (e quindi già vecchi) o non vedono proprio la luce. Non siamo più nel Veneto degli anni ’70 dove, tra porti e interporti, ogni
«Va fatto un piano per il trasporto merci IL NODO Il motivo è presto detto. «Pun- Individuate le priorità tare su Padova come retro- servono delle scelte» porto di Venezia significa attivare un servizio che oggi non esiste» spiega Musolino. «Bisogna mettere in conto, quindi, una fase di avvio dove i costi rischiano di essere troppo alti. Nel vicino Friuli-Venezia Giulia, la Regione garantisce un contributo di 8 milioni di euro all’anno per lo sviluppo logistico. È evidente che con iniezioni di questo tipo è possibile garantire tariffe concorrenziali e catturare nuovi operatori. Il collegamento diretto Padova-Venezia è fattibile, ma solo la realizzazione dell’infrastruttura non basta». LA CHIAMATA
Se – come evidenzia il documento preliminare di Piano
provincia deve avere la sua medaglietta. Non possiamo affrontare sfide di interconnettività con orizzonte globale e poi litigare sull’ultimo miglio. Con la riforma del 2016 abbiamo inglobato il Porto di Chioggia, la nostra proiezione è almeno regionale». LE NECESSITÀ
Da qui al 2023 si giocherà la partita della revisione delle reti di trasporto trans-europee «e l’Europa metterà sul piatto ingenti risorse: è necessario presentarsi con un piano industriale unico. Noi, come Interporto Padova, siamo decisori tecnici, serve una decisione politica chia-
ra. Poi, tornando alle interlocuzioni in corso, con gli interporti di Padova e Verona abbiamo ottimi rapporti e idee comuni. Gli operatori sono spesso un passo avanti rispetto alla politica, ci permettessero di lavorare senza metterci i bastoni tra le ruote... ». Anche perché, prosegue Musolino, quando si ragiona di sviluppo infrastrutturale «nonostante l’alto potenziale del nostro territorio, il Veneto viene considerato meno rispetto ad altri territori. Gli altri si muovo compatti – operatori, categorie, istituzioni, politica – noi da soli». L’INTEGRAZIONE
Tenendo un piano squisitamente tecnico, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale (questo il nome post riforma) riflette sulle possibili sinergie con Padova e sulle necessità di sviluppo di Venezia: «La mancanza di spazi con funzione di retroporto dipende strettamente da quali servizi si vogliono garantire. Partiamo dall’ottimizzazione logistica, la sta facendo Padova e anche noi. Poi il terminal logistico della città del Santo è il più vicino a noi e quindi meglio si presterebbe come retroporto naturale di Venezia. Va detto però che Padova, storicamente, ha lavorato cercando di intercettare traffico merci alternativo. E lo ha fatto molto bene, visto che lavora tanto con i porti del Tirreno. Ovviamente, in caso di sviluppo congiunto, Padova dovrebbe rimettere in discussione questa parte di business». A ulte-
Valerio (Confapi): «Solo ruoli residuali, e Padova è sparita del tutto Difficile che le istanze in arrivo dal territorio possano trovare ascolto»
«Governo, il Veneto è assente ma qui si produce il 9,4% del Pil» LA POLEMICA
ppena il 6% delle figure del nuovo esecutivo viene dal Veneto, che pure incide su percentuali ben maggiori per quanto riguarda popolazione, economia e occupazione. E Padova sparisce del tut-
A
to. A sottolinearlo è Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova: «Attendiamo la prova dei fatti, ma temiamo che si allarghi la distanza tra una delle aree più produttive d’Italia e il palazzo. Possibile, poi, che a nessuno sia venuto in mente di destinare un sottosegretario alla piccola e media industria?».
Confapi ha fatto i conti tra precedente e attuale esecutivo: da tre ministri a uno, peraltro senza portafoglio. Da quattro sottosegretari a tre. «Il Veneto resta quasi a bocca asciutta nel passaggio dal primo governo Conte al Conte bis, e Padova ci resta proprio del tutto, sparendo completamente dai radar. In tutto sono quattro i
PINO MUSOLINO PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE DI VENEZIA
«La discussione con Padova è aperta Ma noi siamo decisori tecnici Sono le istituzioni a doverci credere» «Non escludiamo un ingresso nel libro soci di Interporto ma prima di fare la scatola decidiamo come riempirla»
rappresentanti della regione nel nuovo esecutivo, che pure conta 21 ministri e 42 sottosegretari, che salgono a 43 considerando quello alla Presidenza del Consiglio, per un totale di 64 persone. Dire che il territorio è sottodimensionato nel governo è dire poco», aggiunge Valerio. «Eppure il Veneto ha un peso non indifferente nella vita economica della nazione. A noi piace basarci sui dati e i numeri dicono che la regione incide per il 13,7% delle esportazioni nazionali, produce da sola il 9,4% del Pil del Paese, conta su quasi il 9% delle imprese e versa all’incirca la stessa percentuale del totale degli introiti nazionali dalle tasse. Eppure appena il 6% dei membri dell’esecutivo è veneto».
riore riprova che stendere un fascio di binari non è elemento di per sé sufficiente. CAPITALI E LIBRO SOCI
Di fronte allo stallo politico sullo sviluppo infrastrutturale, la prospettiva di poter coinvolgere capitali privati viene ritenuta «un’arma a doppio taglio». Nessuna preclusione, riflette Musolino, «ma il rischio non tanto remoto è quello di perdere il controllo strategico dell’infrastruttura. Siccome sta già accadendo in altre parti del Pese, meglio fare tesoro. Servirebbero dei contratti blindati». Quanto alla possibilità che il Porto di Venezia possa investire nel capitale di Inter-
CARLO VALERIO PRESIDENTE DI CONFAPI PADOVA RAPPRESENTA LE PICCOLE IMPRESE
Nel passaggio dal Conte al Conte bis da tre ministri a uno (senza portafoglio) da quattro sottosegretari a tre
porto Padova dando il via così a una forma di collaborazione, il presidente dell’Autorità conclude: «La legge ce lo permette se si tratta di quote di minoranza ma, di contro, la riforma Madia sollecita la dismissione delle partecipazioni non legate al core business. Non abbiamo escluso categoricamente questa ipotesi, ma prima di fare una “scatola” bisognerebbe decidere cosa metterci dentro. Spesso, invece, accede il contrario. Definiamo progetti e linee di sviluppo, poi se si prospetta una ricaduta positiva per i territori valutiamo anche le conseguenti operazioni finanziarie». — Matteo Marian
Speriamo di sbagliarci, aggiunge Valerio, «ma l’impressione è che difficilmente le istanze del nostro territorio troveranno qualcuno che le prenderà in consegna. Le imprese chiedono l’abbattimento della pressione fiscale e del costo del lavoro, che è di 10 punti oltre la media europea, una radicale semplificazione normativa e l’ottenimento di quell’autonomia differenziata che premierebbe le gestioni che gestiscono i propri conti in maniera corretta. Chi darà realmente voce a queste richieste? Non è una questione di colore politico, ma di rispondere alle esigenze di un territorio che ricopre un peso economico e occupazionale notevole per la stabilità e la crescita dell’Italia». —
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Mercoledì 18 Settembre 2019 Corriere del Veneto
VENEZIA E MESTRE
Maestre, 180 perdono i ricorsi «Riassumetele come precarie»
La rassegna
Scienza, storia e letteratura Appuntamenti al «9 Bistrot»
Due sentenze in pochi giorni. Carenze d’organico, oggi sciopera il personale Ata VENEZIA Il loro contratto sarà rescisso e torneranno precarie. Sono circa 80 le maestre con diploma magistrale che insegnano nelle scuole veneziane colpite dalla sentenza pubblicata venerdì dal Tar del Lazio. Sentenza che interessa 3000 docenti in tutta Italia e che ha ribaltato il ricorso presentato anni fa da queste maestre, che per via giudiziaria erano riuscite a ottenere il posto in ruolo dopo aver insegnato per decenni nelle materne e nelle elementari facendo supplenze e coprendo i buchi della scuola. Grazie al ricorso, queste maestre erano infatti state assunte. Con riserva, però, in attesa di una sentenza definitiva. Le sentenze (sono decine di migliaia le docenti in Italia che hanno presentato ricorso) stanno ora arrivando e sono tutte negative. A luglio 500 maestre del Veneto hanno già ricevuto la loro sentenza che ha determinato la rescissione del contratto. Venerdì ne è ar-
La vicenda ● In Veneto ci sono 4 mila maestre senza laurea o con una laurea non riconosciuta come ad hoc ● Tutte hanno insegnato da precarie per anni e sono state assunte ● Una serie di sentenze Tar stanno cancellando i contratti di centinaia di loro
rivata un’altra. Ma sono tantissime le insegnanti con una spada di Damocle sulla testa: la questione delle maestre magistrali, tra quelle che hanno già ricevuto la sentenza e quelle che la attendono, coinvolge infatti in Veneto circa 4000 docenti, secondo i conteggi della Cisl. La speranza è davvero ri-
dotta a zero: ieri è arrivata un’altra sentenza, negativa, che riguarda circa 800 maestre con diploma magistrale che hanno presentato ricorso con il sindacato Anief. «Circa un centinaio insegnano in Veneto – spiega Rita Fusinato, presidente regionale Anief – il loro contratto sarà quindi rescisso.
● Il nuovo regolamento
Sedici nuove antenne in un anno Il Pd: «Fare limiti più stringenti» VENEZIA Sedici nuove antenne nell’ultimo anno divise equamente tra Venezia e Mestre, 343 funzionanti in tutto il territorio comunale. Il Partito democratico ha incrociato i dati di Comune e Arpav nei giorni della presentazione del nuovo Regolamento edilizio che affronta anche il problema delle antenne introducendo la Mappa delle Localizzazioni. «Riteniamo che per quanto positivo questa nuova introduzione non sia sufficiente — dicono i consiglieri comunali Emanuele Rosteghin e Monica Sambo — Il divieto di collocare le antenne nei siti sensibili non è sufficiente. E necessario stabilire la
distanza minima dagli stessi, al di sotto della quale non si possono realizzare nuove installazioni garantendo comunque la copertura del servizio nei siti identificati della mappa». E proprio perché il numero di stazioni attive supera i 340 siti i dem chiedono di prevedere l’obbligo del co-site anziché «favorire l’accorpamento degli impianti». Oggi a vedere i dati di Comune e Arpav ci sono 97 impianti radio base a Venezia, 21 nella Laguna sud, dieci in quella nord, 41 a Favaro Veneto, 118 a Mestre Centro e 56 a Marghera, comprese le nuove sedici antenne (per 17 autorizzazioni) che hanno scatenato anche le
polemiche dei residenti, basti pensare al caso di Burano dove è intervenuta anche la forza pubblica e del Rione Pertini dove gli abitanti hanno lottato contro l’impianto. Proprio qualche settimana fa il «Comitato spontaneo di Cittadini e ospiti di Venezia #stop5G» aveva scritto al sindaco chiedendo di «applicare il principio di precauzione per tutelare cittadini e turisti». «E’ necessario che siano previsti tutti i meccanismi possibili per assicurare la piena partecipazione dei cittadini — concludono i consiglieri pd — Per chiesto bisogna prevedere l’obbligo di pubblicare e mettere in evidenza nell’albo pretorio e
nelle sedi delle Municipalità tutte le nuove richieste». Il Comune nel nuovo Regolamento edilizio approvato dalla giunta sapendo che la legge nazionale è favorevole ai privati, punta a un «gentlemen agreement» con i gestori basato su due aspetti: questi dovranno presentare piani di sviluppo semestrali, mentre Ca’ Farsetti creerà appunto «mappa delle localizzazioni» che non solo fotograferà l’esistente, ma indicherà anche le possibili aree future. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Se il Ministero non aprirà una finestra per permettere alle scuole di inserirle in seconda fascia d’istituto e richiamarle come supplenti fino a fine anno, si ritroveranno a casa da un giorno all’altro». E le scuole con centinaia di posto scoperti. «So che i segretari nazionali si stanno confrontando con il Ministero su diverse difficoltà della scuola, tra cui la questione di queste maestre – dice Sandra Biolo, segretario regionale Cisl scuola Veneto – posso dire che queste insegnanti non verranno lasciate a casa ma saranno richiamate come supplenti tornando però precarie». Nelle prossime settimane potrebbero arrivare altre sentenze, e quando saranno notificate le scuole dovranno rescindere il contratto alle maestre e correre per cercare supplenti per coprire le classi: non è infatti detto che sarà possibile dare in supplenza la stessa classe alla maestra appena «licenziata». «Il problema è enorme – conclude Rita Fusinato – le maestre interessate dalla nostra sentenza possono iscriversi dal nostro sito al ricorso che presenteremo al Consiglio di Stato: non ci arrendiamo». C’è poi un altro grande problema che riguarda le scuole: la carenza di personale Ata (direttori amministrativi, assistenti amministrativi, assistenti tecnici di laboratorio e bidelli) che negli anni ha subito tagli enormi. «I buchi sono giganteschi – dice Unicobas Veneto – in alcune scuole mancano la metà dei bidelli». Oggi è stato indetto uno sciopero generale del personale Ata. «Protestiamo contro questa carenza d’organico ormai insostenibile». Carenza che riguarda, in particolare, i direttori amministrativi, le figure apicali che coordinano il lavoro di tutti i dipendenti. «Sono 66 gli istituti del Veneto che non hanno ancora un direttore amministrativo – denuncia Marta Viotto, segretaria Regionale Flc Cgil – domani abbiamo un incontro con l’ufficio scolastico regionale per capire come risolvere la situazione». Matteo Riberto © RIPRODUZIONE RISERVATA
Emergenza sangue, sos a giovani e stranieri Nei primi sei mesi del 2019, calo di 993 sacche. Avis: la donazione diventi status per i cittadini VENEZIA Non più un’ urgenza ma un’emergenza, tanto da chiamare a raccolta sette sindaci (Santa Maria di Sala, Martellago, Salzano, Noale, Mirano, Spinea e Scorzè), ma anche l’Usl 3, i dirigenti Avis e le associazioni di donatori di sangue del Miranese, riuniti attorno a un tavolo martedì, a villa Belvedere a Mirano. Obiettivo: «Invertire il calo, preoccupante, di donazioni di plasma», spiegano i donatori delle Avis. I dati miranesi sulle sacche di sangue, di giugno 2019, rispetto a un anno fa, hanno fatto registrare un calo del 2,5 per cento, in un panorama provinciale di meno uno (secondo i dati di Dono&Vita, il periodico Avis regionale). «Il sangue —
spiega il presidente veneziano Tito Livio Peressutti — è un farmaco salvavita. Ci sono oggi obiettivi che non riusciamo più a raggiungere per poter dare le cure necessarie. Stiamo andando in sofferenza». Nel primo semestre 2018, a livello provinciale erano state registrate 20.841 sacche di sangue, nello stesso
L’allarme Calo di donazioni in tutti i comuni della Città metropolitana
periodo del 2019 sono state 993 di meno, riferisce il primario del servizio trasfusionale Ulss3, Gianluca Gessoni per questo l’Avis ha esteso il limite, ora da 18 anni a 65, fino ai 70. «Occorre trovare, con un lavoro di squadra delle amministrazioni, modi per andare a incidere sulle abitudini di vita, fino a far diventare la donazione uno status normale dei cittadini — dice Peressutti —. Al momento del rilascio del certificato elettorale, ai 18enni, si potrebbe consegnare anche un depliant, contenente spiegazioni e informazioni sul come e perché diventare donatori. Stessa cosa durante i rinnovi della carta d’identità». Come fa già il Comune di Noale.
Il sindaco di Noale, Patrizia Andreotti, si sofferma anche sulla cittadinanza, in costante invecchiamento che incide anche le donazioni di plasma. «Stiamo lavorando per dare cittadinanza a famiglie straniere già insediate stabilmente sul territorio, appartenenti allo Stato italiano — spiega — Al 95 per cento a Noale si tratta di giovani coppie con figli. A loro trasmettiamo l’importanza del tema della salute, dello scambio, e dell’impegno civico, come può essere donare sangue. E si vede come queste persone diventano parte delle nostre comunità, per la sopravvivenza delle stesse». Antonella Gasparini © RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda ● I dati miranesi sulle sacche di sangue, di giugno 2019, rispetto a un anno fa, hanno fatto registrare un calo del 2,5 per cento, in un panorama provinciale di meno uno ● L’Avis ha esteso il limite per i donatori, ora da 18 anni a 65, fino ai 70
L’
intelligenza artificiale tra mito e realtà, storie di spionaggio ambientate a Venezia durante il G7 del 1987, il ruolo di Mestre durante la Prima guerra mondiale. Scienza, letteratura e storia si intrecciano nel distretto M9 di Mestre grazie alla collaborazione tra l’associazione culturale Mestre Mia, il campus scientifico dell’università Ca’ Foscari e la fondazione del museo M9. Al «9 Bistrot» torna l’appuntamento con «Il Caffè delle scienze» e «Incontro con l’autore» che animerà l’autunno mestrino. Si parte oggi alle 17.30 con il primo di tre caffè scientifici dedicato all’intelligenza artificiale, per sfatare i falsi miti e imparare a conoscerne i punti di forza e di debolezza insieme ai docenti cafoscarini Marcello
Pelillo e Teresa Scantamburlo. Temi per i caffè successivi saranno poi il cambiamento climatico. Bisognerà invece aspettare il 7 ottobre per il primo incontro con l’autore, che diventerà appuntamento fisso fino al 25 novembre ogni lunedì alle 17.30 (con un ulteriore appuntamento il 5 dicembre). «Saranno nove gli scrittori ospiti, tra cui Gianfranco Bettin con “Cracking” e Stefano Pittarello con “Il sacco Bello” – spiega Maria Laura Faccini dell’associazione Mestre Mia – Protagonista sarà Mestre raccontata da autori mestrini e non». Particolarità è che il museo M9 ha ideato dei percorsi «ad hoc» per coloro che parteciperanno agli incontri. «Il museo è stato strutturato sin dall’inizio in sezioni, non in ordine cronologico. Questo facilita il visitatore nel seguire percorsi di approfondimento, che seguiranno il filone scientifico o quello storico-locale – spiega Giuseppe Saccà, storico del museo M9 – Si potrà accedere a tariffa ridotta per scoprire questi itinerari e, se si preferisce, visitare liberamente il museo». Tutti gli incontri sono gratuiti e seguiti da un aperitivo, «d’autore» o «delle scienze», a quattro euro sempre al «9 bistrot». Camilla Gargioni © RIPRODUZIONE RISERVATA