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Portogruaro
Lunedì 23 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Ai Lagunari anche il saluto dei militari in Afghanistan La sorpresa di un collegamento video nel giorno della grande sfilata finale
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PORTOGRUARO Anche un collegamento video con i militari impegnati in Afghanistan al 13. raduno nazionale dei Lagunari. Al grido “San Marco” si è concluso ieri a mezzogiorno l’evento che ha portato in piazza della Repubblica migliaia di persone tra partecipanti al raduno e semplici cittadini. Nonostante qualche polemica legata alla gestione degli spazi del centro storico, che ha impedito a molti di assistere pienamente alla cerimonia, la mattinata è trascorsa senza intoppi. L’ingresso della musica d’ordinanza della Brigata “Pozzuolo del Friuli” e del Medagliere nazionale dell’Associazione Lagunari Truppe Anfibie ha dato il la alle celebrazioni, seguite dal palco dalle autorità militari, religiose e civili: dal generale di Corpo d’armata Amedeo Sperotto, comandante delle Forze Operative Nord, dal presidente della Regione Luca Zaia, dal sindaco Maria Teresa Senatore, e da sindaci e parlamentari del territorio.
IL SALUTO DI MATTARELLA Dopo gli onori alla Bandiera
di guerra, e la lettura del saluto inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso la parola il sindaco Senatore. «Portogruaro è orgogliosa e onorata di poter accogliere questo raduno. Oggi ci sono migliaia di persone. Oggi - ha detto - abbiamo scritto una pagina speciale per la città». Ad annunciare a sorpresa il collegamento diretto con il generale Giovanni Parmigiani e il colonnello Roberto Cocco, del contingente dei Lagunari presenti a Herat in Afghanistan, il presidente dell’Alta, Luigi Chiapperini: «Siamo contentissimi di vedervi. Fa piacere – ha detto Parmiggiani - sentire questo abbraccio caldo e fraterno non solo dai Lagunari ma da tutta la città di Portogruaro». Dopo l’intervento del generale Sperotto, che ha portato il saluto del
RADUNO CONCLUSO DAVANTI AL PRESIDENTE ZAIA E AL GENERALE SPEROTTO. SORVOLO DI DUE AEREI DELLA PRIMA GUERRA
LA SFILATA I lagunari durante il gran finale del raduno nazionale, ieri a Portogruaro
Foto Vinicio Scortegagna
capo di Stato Maggiore dell’Esercito, è intervenuto il governatore Zaia. «Spesso questi eventi – ha detto - vengono vissuti come iniziative di amarcord ed invece servono a ricordare ciò che i lagunari hanno fatto e stanno facendo. Ricordo che i Lagunari sono anche Protezione Civile e che ci hanno dato un mano nell’affrontare le recenti emergenze. Io quando trovo un militare trovo una persona che dice buongiorno, buonasera, grazie, permesso, cose che nella nostra società si sono perse».
IL DONO DELLA BANDIERA
DA UN ANNO ALL’ALTRO I lagunari durante la consegna della “stecca”
Zaia, dopo aver ricordato i caduti Vanzan, Ficuciello, Bucci e Silvestri, ha donato al presidente Chiapperini la bandiera ufficiale della Repubblica Serenissima, nella quale sono nati i Fanti
da Mar, gli “antichi” Lagunari. Prima della sfilata del reparto militare e delle 38 sezioni Alta, si è svolto l’emozionate sorvolo di due aerei della Prima Guerra Mondiale, uno Spad 13, replica dell’aereo di Francesco Baracca, e un Fokker DR1 replica del Barone Rosso, asso tedesco della Grande Guerra, che fanno parte della Jonathan Collection di Nervesa della Battaglia. A conclusione della cerimonia, che ha visto la partecipazione anche dei rievocatori storici “Fanti da Mar della Marciliana”, 16° Real reggimento “Treviso” e “Sentinelle del Lagazuoi” e il transito di alcuni mezzi storici, c’è stato il passaggio della Stecca dalla Città di Portogruaro alla Città di Verona, che ospiterà il raduno nel 2020. Teresa Infanti © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal lunedì al venerdì 10.00 - 12.30 e 14.30 - 17.00
800.893.426
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Nordest
LIEVE TERREMOTO IN PROVINCIA DI UDINE Una scossa di magnitudo 3.8, è stata registrata ieri, alle ore 14.58, a tre chilometri a nord-ovest di Tolmezzo e a tredici chilometri di profondità
Lunedì 23 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Autonomia, ricomincia il confronto Il nuovo ministro agli Affari regionali Francesco Boccia `Ma su numero delle materie trasferibili, concorsi scolastici in visita stamattina a Palazzo Balbi. Poi vedrà Pd e M5s e risorse finanziarie ci sono già attriti. Le risposte in 40 giorni
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L’INCONTRO
sa vuole. Deve solo dargli una agenda. Trenta giorni e poi tutti in piazza a due anni dal referendum».
Le posizioni alla vigilia
VENEZIA Il nuovo ministro agli Affari regionali Francesco Boccia (51 anni, pugliese di Bisceglie, parlamentare al terzo mandato, Partito Democratico) ha detto che non vuole diktat: «Se mi si chiede “io voglio 23 funzioni, non voglio discutere o così o nulla”, diventa anche difficile provare a lavorarci su» ((Milano, 18 settembre 2019). Epperò, ha subito ribadito il governatore del Veneto Luca Zaia, è la Costituzione della Repubblica Italiana a dire che si possono chiedere 23 materie. Boccia ha detto che avrà un atteggiamento gandhiano: «Sono qui per ascoltare le ragioni di tutti e per costruire insieme delle risposte adeguate. Non alimenterò mai scontri politici su temi così, anzi gandhianamente porgerò sempre l’altra guancia. Vorrei che attuassimo l’autonomia nel rigoroso rispetto della Costituzione» (Cesenatico, 13 settembre). Al che dalla Regione Veneto gli è arrivata l’immediata, e altrettanto gandhiana replica, che il processo dell’autonomia differenziata non può che essere sul solco della Costituzione. Boccia ha ribadito che l’autonomia «si deve fare ma deve tenere unito il Paese» (Roma, 13 settembre). E da Palazzo Ferro Fini gli è stato fatto notare che il Paese è già oggi disunito se si considera che c’è gente del Sud che prende la valigia per venire a curarsi al Nord. Boccia ha detto che «far decidere ai singoli territori i concorsi nella scuola e i profili che devono avere gli insegnanti è una forzatura inaccettabile» (Milano, 18 settembre). Sta di fatto che non più tardi di dieci giorni fa il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, Augusta Celada, è stata lapidaria: «Se non si fa una pianificazione territoriale non si esce da questa situazione. Bisogna chiedersi: quanti professori mancano in Veneto? E sulla base di questi numeri indire concorsi trovando un modello che soddisfi le nostre esigenze».
IL PERCORSO
GOVERNATORE Luca Zaia (Lega)
LA REGIONE VENETO La Regione Veneto ha chiesto 23 materie, tutte quelle previste dalla Costituzione. Inizialmente con costi su base storica, cioè lo Stato deve dare tanto quanto spende oggi. Poi, se non saranno definiti i fabbisogni standard, il Veneto ha chiesto che si faccia la media nazionale: in questo modo avrebbe di più e altre regioni avrebbero di meno. La Regione Veneto chiede di poter indire per conto proprio i concorsi nel settore della scuola. Il personale assunto viene così iscritto nei ruoli regionali. La Regione chiede anche potestà legislativa sul Fondo pluriennale di edilizia scolastica nel quale confluiscono le risorse dei fondi nazionali per l’adeguamento delle strutture. La Regione Veneto vuole subentrare allo Stato quale concedente nelle tratte autostradali che insistono sul proprio territorio. Chiede anche di nominare il presidente del Porto. E di subentrare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in qualità di concedente nella concessione di gestione aeroportuale.
LA DELEGAZIONE CAPITANATA DAL GIURISTA MARIO BERTOLISSI ILLUSTRERÀ LE ISTANZE
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MINISTRO Francesco Boccia (Pd)
IL GOVERNO
Costi standard e media nazionale Sulle risorse economiche non c’è intesa
L’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria, in audizione alla bicamerale sul federalismo fiscale, ha detto che «in alcuni casi le richieste regionali non appaiono del tutto coerenti con i principi costituzionali, inerenti a materie diverse da quelle elencate dalla costituzione che non possono essere oggetto di attribuzione».
Bocciata l’assunzione diretta degli insegnanti «Una forzatura»
Nella precedente trattativa era passata la linea del M5s: no all’assunzione diretta dei docenti su base regionale. Anche il ministro Boccia è contrario alla regionalizzazione della scuola: «Far decidere ai singoli territori i concorsi nella scuola e i profili che devono avere gli insegnanti mi sembra una forzatura inaccettabile».
Respinta la richiesta di gestire autostrade e aeroporti
Sul fronte delle infrastrutture, nella precedente trattativa con il primo Governo Conte lo Stato era disponibile a dare alla Regione la gestione di alcune linee ferroviarie. Risposta assolutamente negativa, invece, per quanto riguarda il trasferimento delle autostrade, degli aeroporti e dei porti dallo Stato alla Regione.
DUE APPUNTAMENTI Sono solo alcuni esempi del confronto con la Regione Veneto che attende il ministro Boccia che stamattina, alle 11, inaugurerà a Palazzo Balbi il suo tour in giro per l’Italia per incontrare i governatori che hanno chiesto l’autonomia differenziata. Stamattina
Boccia sarà a Venezia, poi andrà a Bologna, domani a Milano. C’è pure una polemichetta perché finito l’incontro con Zaia il ministro vedrà a Mestre i consiglieri regionali e i parlamentari del Pd e del M5s, cioè le forze che a Roma sostengono il Conte bis ma che in Regione Veneto sono all’opposi-
zione. «Deve incontrare anche noi», ha immediatamente protestato il leghista Nicola Finco con gli altri capigruppo della maggioranza che sostiene Zaia. Fosse per gli indipendentisti di Alessio Morosin, invece, Zaia neanche dovrebbe incontrare il ministro: «Il Popolo Veneto ha già detto co-
Oggi di fatto si ricomincia. Zaia illustrerà a Boccia qual è stato l’iter: l’approvazione della legge veneta ancora nel 2014 che chiedeva il referendum, l’impugnazione della norma da parte del Governo Renzi, il via libera della Consulta, i 2 milioni e passa di veneti che sono andati alle urne il 22 ottobre 2017, la preintesa nel febbraio 2018 con il Governo Gentiloni firmata dal sottosegretario Bressa su 5 materie, l’avvio della trattativa su tutte le 23 materie con il ministro Erika Stefani per il governo gialloverde. Trattativa finita contro un muro di gomma. Zaia farà parlare la delegazione trattante capitanata dal costituzionalista Mario Bertolissi e ha annunciato delle novità nelle richieste, presumibilmente sul fronte fiscale. Ma la strada pare tutta in salita. Per appartenenza politica: Boccia, come continua a ripetere il governatore Zaia, fa parte di quel Partito Democratico che ha vietato ai veneti di andare a votare al referendum utilizzando la tessera elettorale e ha pure messo in conto alla Regione le spese per l’utilizzo delle forze dell’ordine ai seggi. Da smussare ci sono anche angoli personali, se è vero che la capogruppo della lista Zaia Presidente, Silvia Rizzotto, si è premurata di ricordare l’infelice battuta della deputata campana Nunzia De Girolamo, nel 2013 nelle file del Pdl, ma già sposata con Boccia: «Il Veneto è la terra dei contadini». Si potrebbe ripartire da come si erano lasciati la scorsa primavera Regione e governo gialloverde, ma non è detto che i punti di intesa trovati all’epoca vadano bene alla nuova compagine giallorossa. Boccia ha detto che vuole raccogliere «le istanze effettive, non quelle dei sogni» nell’arco di «40 giorni». Volendo, potrebbe esserci una risposta per il secondo anniversario dell’autonomia. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Lega in piazza, sputi al consigliere Boron IL CASO
Rubrica di Gare, Aste, Appalti e Sentenze
PADOVA «Razzisti, fascisti, antisemiti, io vivo in Inghilterra e voi siete la vergogna dell’Italia». Poi si avvicina al consigliere regionale della lista Zaia Fabrizio Boron e gli sputa in faccia. Protagonista una ragazza sulla trentina che, ieri verso mezzogiorno, in piazza Dei Frutti a Padova, ha affrontato un gruppo di leghisti, tra cui Boron, che stava raccogliendo le firme a sostegno di Matteo Salvini. Poi la ragazza ha lasciato la piazza, non facendosi identificare. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, della donna non c’era traccia. Un episodio che ha fatto salire sulle barricate tutto lo stato maggiore del Carroccio.
LE REAZIONI «La tizia sinistra insulta e sputa, ma i “cattivi” siamo noi. Quanta pena», ha commentato su Facebook Matteo Salvini. Il governatore Luca Zaia ha annunciato azioni legali: «Quanto accaduto è intollerabile. Non lasceremo impuniti questi atti inqualificabili, che umiliano il confronto civile e offendono la dignità delle persone: la signora verrà denunciata e le verrà mossa causa anche in sede civile». «Io, personalmente, non la denuncerò – ha detto, invece, Boron – Con il suo comportamento si è qualificata da sola. Per gente del genere si può provare solo compassione. Ho trovato inaccettabile, però, la sua accusa di antisemitismo. A questa signora voglio far presente che mio
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CONTESTAZIONE La donna che ha insultato Fabrizio Boron (qui sopra) in un fermo immagine del video postato da Matteo Salvini
nonno è stato internato in un lager nazista». «La mia solidarietà va a Boron e ai militanti presenti, bersaglio di offese e calunnie», ha commentato il commissario veneto della Lega Lorenzo Fontana. «Non sapevo che i democratici e antirazzisti sputassero come i lama», ha concluso ironicamente l’assessore regionale Roberto Marcato. E il presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti: «Chi non è stato eletto va al governo e chi è stato eletto viene preso a sputi». Quanto ai gazebo della Lega, in tutta la regione sono stati registrati 2.200 nuovi tesserati e circa 14.400 firme per la petizione “contro il governo delle poltrone”. Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA
VII
Cronaca
Lunedì 23 Settembre 2019 www.gazzettino.it
Sindaco suicida, due giorni di lutto cittadino `Camera ardente allestita in municipio: una marea di messaggi Un paese sotto choc: questa sera consiglio comunale per ricordare Stefano Farinazzo, domani l’ultimo saluto per il commercialista, ancora increduli i colleghi primi cittadini `
CASALE DI SCODOSIA Due giorni di lutto cittadino per la tragica scomparsa del sindaco Stefano Farinazzo, che sabato mattina si è suicidato a casa della madre. Oggi e domani a Casale di Scodosia le bandiere sventoleranno a mezz’asta, listate con un drappo nero. In memoria del primo cittadino, che lo scorso maggio era stato riconfermato alla guida del Comune, stasera è stato convocato un consiglio comunale straordinario. Nessun punto all’ordine del giorno, soltanto il desiderio di ricordare il 48enne commercialista e padre di due gemellini di 10 anni che si è sempre speso per il bene della sua comunità. La seduta straordinaria, aperta alla cittadinanza inizierà in municipio alle 20.30 (alle 19.30 ci sarà invece la recita del rosario in chiesa). La sensazione è che la sala consiliare non basterà ad accogliere le tante persone desiderose di salutare Stefano, descritto come una persona gioviale, un amico altruista, un amministratore capace. Ma anche senza la fascia tricolore Stefano si era sempre fatto in quattro per il paese, come presidente della
che si definivano “Cavalieri della Bassa”. Sabato mattina, la notizia della morte di Stefano si è abbattuta come una scure sui tanti sindaci riuniti a Padova, alla festa del gruppo provinciale di Protezione Civile. Molti di loro non riescono ancora a capacitarsi di ciò che è successo, anche perché Stefano aveva programmato incontri, progetti e attività, senza lasciar trapelare il suo proposito di togliersi la vita. Probabilmente a causa di un fardello di difficoltà diventato ormai troppo pesante da sopportare: i rapporti tesi in famiglia, la separazione dalla moglie, la perdita del papà a cui
scuola materna, cofondatore dell’associazione culturale Sculdascia Lab e “carrista” al Carnevale del Veneto. Anche nello sport aveva lasciato il segno: appassionato di hockey su prato, dopo aver appeso la mazza al chiodo, aveva fondato la squadra femminile con la società Csp San Giorgio ed era stato anche arbitro.
L’INVITO Domani l’ultimo addio al sindaco, trovato sabato mattina dalla madre Luisa impiccato al termosifone del bagno. La sua morte improvvisa, che ha lasciato sotto shock l’intera comunità, è una delle pagine più buie della storia di Casale di Scodosia. In municipio verrà allestita una camera ardente, che rimarrà aperta dalle 10 alle 15.30. Il funerale verrà celebrato alle 16 e l’amministrazione, nel proclamare il lutto cittadino, ha invitato l’intera comunità a unirsi al cordoglio, chiedendo in particolare alle attività commerciali di osservare un minuto di silenzio al passaggio del feretro. Poi la salma verrà cremata, nel rispetto della volontà di Stefano, di cui i familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi. Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati dal mondo della politica, non soltanto a livello locale, ma anche regionale e nazionale. Proprio nella politica Stefano aveva trovato non soltanto colleghi, ma anche amici, soprattutto all’interno del gruppo di amministratori leghisti
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Limena
Aggredito al bar: mandibola fratturata
CAVALIERI DELLA BASSA
IL QUARANTOTTENNE A MAGGIO ERA STATO RICONFERMATO, VIVEVA CON LA MADRE CHE SABATO LO HA TROVATO SENZA VITA
era molto legato e da ultimo del suo socio. Eppure nemmeno i fratelli e gli amici più intimi sospettavano che il suo malessere potesse sfociare nel suicidio. «Lui era sempre l’anima della festa» commenta Laura Altobello, assessore e amica. Adesso invece la lista Casale Sì, l’unica in lizza nelle scorse elezioni, si è trovata senza guida. E anche se il dopo-Farinazzo è in questo momento l’ultimo dei pensieri, probabilmente il vice sindaco Marcello Marchioro traghetterà l’amministrazione fino alla prima data utile per le elezioni. Maria Elena Pattaro
PRIMO CITTADINO Stefano Farinazzo aveva 48 anni e a maggio era stato riconfermato alla guida del municipio di Casale di Scodosia
Preso a pugni per futili motivi, un uomo di 32 anni, R.B. moldavo residente a Villafranca Padovana, ha subìto la frattura della mandibola. E’ successo sabato notte attorno alle 2 al bar Sport di via della Rimembranza a Limena. Sul posto sono corsi i carabinieri di Noventa Padovana. La vittima avrebbe avuto un’aspra discussione con altri due clienti connazionali. Dalle parole si è passati in pochi istanti alle vie di fatto e il trentaduenne è stato picchiato brutalmente. Terminata l’opera, la coppia si è dileguata dal bar facendo perdere le proprie tracce. Il ferito è rimasto a terra con il volto ridotto ad una maschera di san-
gue. Sul posto sono giunti i sanitari del Suem 118 che l’hanno trasportato in ospedale a Padova. Alla vittima è stata riscontrata la frattura della mandibola. Guarirà in 20 giorni. I carabinieri della Compagnia di Padova stanno ora indagando per rintracciare gli aggressori. Verranno acquisite le immagini della videosorveglianza e soprattutto gli investigatori già oggi potrebbero sentire il ferito per raccogliere utili elementi decisivi ad identificare gli aggressori. All’interno del bar Sport, completamente estraneo ai fatti, nonostante il parapiglia e i momenti di tensione, nessun altro cliente è rimasto coinvolto. (C. Arc.)
Dal lunedì al venerdì 10.00 - 12.30 e 14.30 - 17.00
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VERSO LE REGIONALI
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019
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Alle urne il 27 ottobre
Le altre elezioni
Bersani: questa la strada giusta
In Umbria si voterà domenica 27 ottobre in anticipo sulla naturale scadenza per le dimissioni della democratica Catiuscia Marini il 28 maggio
Calabria ed Emilia Romagna, si vota tra novembre e gennaio. Candidati principali Emilia-Romagna: Stefano Bonaccini (Pd) e Lucia Borgonzoni (Lega)
Con il governo «si è aperta una idea, un minimo di prospettiva, non contraddiciamola in Emilia-Romagna». Lo ha detto Pier Luigi Bersani, alla festa di Articolo Uno, a Roma
La maggioranza esulta: è il primo passo
Franceschini: «È nato il campo riformista». In Emilia Zingaretti blinda Bonaccini Ettore Maria Colombo ROMA
«STIAMO creando un campo riformista sempre più largo» (Dario Franceschini, ministro Pd). «Alleanza sui temi molto più facile in prospettiva, a partire dalle elezioni regionali» (Vincenzo Spadafora, ministro M5s). «Chiudere la trattativa per l’Umbria non è stato affatto complicato» (Nicola Zingaretti, segretario del Pd). Pd e M5s convolano a nozze, in vista delle Regionali e, un domani, chissà, anche per le Politiche. In realtà, i due partiti, in Umbria, in solo pochi giorni, hanno bruciato ben tre candidati, ma poi tutto è finito bene. Il candidato comune ora c’è (l’imprenditore Bianconi) e non resta che lanciarsi nella sfida umbra. Sfida non facile: la candidata del centrodestra, Donatella Tesei (Lega) è in corsa da tempo, assai conosciuta e Salvini si gioca tutto. Quella umbra sarà, dunque, la prima campagna elettorale in assoluto da quando esistono i 5 Stelle (2009) in cui Pd e M5S corrono appaiati, anzi, da buoni alleati e non da nemici implacabili. MA, DATO che l’appetito vien mangiando, ora l’idea è già quella di testare l’alleanza giallo-rosso nelle Regioni, a partire dall’Umbria, per provare a riproporla quasi ovunque. In Calabria ed EmiliaRomagna si voterà entro pochi mesi. Poi, a giugno, ecco un’altra importante tornata di elezioni regionali: si voterà in sette regioni, tra cui la Toscana, le Marche, la Campania, la Liguria, il Veneto, la Puglia. Davvero è possibile chiudere alleanze ‘giallorosse’ in tutte? Ve-
Veronica Passeri ROMA
SILVIO Berlusconi c’è. No, non a Viterbo, alla kermesse di Antonio Tajani, perché «bloccato dal maltempo»: l’elicottero del Cavaliere – spiegano da Forza Italia – è stato costretto a rimanere in aeroporto. Ma c’è, è in campo, in un partito diviso tra tante tensioni e divisioni, per tracciare un paio di confini: da un lato con gli alleati, Matteo Salvini in primis, e dall’altro con Matteo Renzi. Il messaggio è chiarissimo: chi avesse la tentazione di strizzare l’occhio a Italia Viva sarà fuori dal recinto di Forza Italia. «L’OPA della Lega su Forza Italia è già sostanzialmente fallita», taglia corto Silvio Berlusconi ribadendo a «Lega e a Fratelli d’Italia che noi siamo profondamente diversi anche da loro, combattiamo
L’auspicio
«Ovunque alleati»
UNITI Il grillino Luigi Di Maio e il leader Pd Nicola Zingaretti (Ansa)
diamo. Sull’Emilia-Romagna, ovviamente, sono puntati gli occhi di tutti. Salvini ci punta per mandare a casa il governo. Il Pd non può (e non vuole) rinunciare alla candidatura del governatore uscente, Stefano Bonaccini: ha appoggiato, nell’ordine, le segreterie
di Bersani, poi di Renzi e ora di Zingaretti, vuole un secondo mandato e sarà lui a proporre, oggi, in consiglio regionale, la data del voto. Dovrebbe essere il 26 gennaio 2020, in modo da aver approvato la Finanziaria regionale che distribuisce soldi ai comuni. La sua
«Tra centrosinistra e M5s il dialogo è strategico. Mi auguro che così come abbiamo fatto a livello nazionale si faccia anche nel resto dei territori» dice Roberto Speranza, ministro e leader di Articolo 1 competitor è la leghista Lucia Borgonzoni, che Salvini ha messo in campo da tempo, ed è già guerra dei sondaggi: per Bonaccini lui è 17 punti avanti, per la Lega 5 indietro. L’M5s naviga nel buio: è in caduta libera nei sondaggi e dilaniato da guerre intestine, ma po-
FORZA ITALIA IL CAVALIERE: OPA DI SALVINI FALLITA, NOI SIAMO DIVERSI
Berlusconi avverte i ribelli azzurri «Chi guarda a Renzi è fuori» la battaglia del centrodestra che però non è la battaglia del sovranismo. Do atto a Salvini che ‘funziona’ e ottiene consenso, ma non usa il nostro linguaggio, il nostro stile, le nostre idee. Un partito unico del centrodestra non è fattibile».
LEADER Silvio Berlusconi (ImagoE)
INSOMMA c’è Berlusconi e c’è anche Forza Italia che, per quanto scossa da tensioni interne, rivendica di essere il fulcro del centrodestra. A Viterbo manca Mara Carfagna, che rappresenta il Sud e l’ala del partito più lontana dal sovranismo: ieri l’altro ad Arcore ha chiesto a Berlusconi spiegazioni e suggerito interventi assicu-
rando altresì di non accarezzare l’idea di una scissione. Erano 58 i parlamentari che hanno partecipato alla famosa cena della Carfagna e, se i maldipancia troveranno ancora spazio, potrebbero diventare molti di più. Un fronte da non perdere di vista. Con Renzi patti chiari amicizia lunga: ovvero nessun patto. Lontanissimi i tempi del Nazareno perché ora la competizione è in casa moderata, al centro, là dove «sulla base di sondaggi e esperienze di buonsenso» lo spazio elettorale, secondo Berlusconi, c’è eccome. «Non esiste in Italia una sinistra liberale, non credo che Renzi riesca a crearla e anche se dovesse
trebbe convergere su un candidato comune con il Pd solo se non fosse Bonaccini. Ieri, però, le parole di Zingaretti, e anche di Bersani, sono state nette e chiare: «Bonaccini non si tocca, decidete voi». Un braccio di ferro che non sarà facile sciogliere. IN CALABRIA, invece, la situazione è complicata dal caos dem: il governatore uscente, Mario Oliverio, inquisito, ma non dimessosi, vuol correre di nuovo e a tutti i costi, il Pd non lo vuole, e lo ha scaricato, ma il commissario di Zinga, Stefano Graziano, aspetta il via libera dai 5 Stelle locali. Per come è messo il Pd, sarebbe più facile accettare, pur obtorto collo, un nome M5s, nome che per ora non arriva. Nelle altre Regioni? Nelle Marche contatti ci sono già stati tra Pd e M5s. Il tempo di rifare la legge elettorale e potrebbero maturare la condizioni anche per un’alleanza nazionale. Sempre che resti, dall’altra parte, Salvini a fare da collante.
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riuscire riguarderà l’altra metà del campo, il centrosinistra». DOMANI a Roma Berlusconi incontrerà Matteo Salvini e Giorgia Meloni: in agenda il centrodestra tutto da ricostruire, le Regionali con accordi in parte confermati ma candidati da individuare, le riforme. Prima tra tutte quella della legge elettorale – con Salvini impegnato nel referendum per abolire la quota proporzionale e la Meloni che dal palco di Atreju ha urlato la necessità nel centrodestra di «firmare un patto anti inciucio con l’impegno a rimanere in questa metà campo» – dalla quale dipenderà inevitabilmente anche lo schema delle alleanze. Berlusconi, che in un primo momento era sembrato tentato dal proporzionale, ieri ha parlato di una legge da concordare in Parlamento nella direzione di un proporzionale con premio di maggioranza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 IL MATTINO
REGIONE
LE IDEE
LA MATEMATICA CONDANNA PD E M5S PER LE REGIONALI
MENO VOLGARITÀ E LINGUAGGIO URLATO MA RESTA L’ANTICO VIZIO DI BRONTOLARE
FRANCESCO JORI PIER ALDO ROVATTI
L
I
miracoli non sono di questo mondo; que col loro 24 per cento otto punti sotto il Anziché pensare a improbabili accordi non certo di quello politico, quanto dato nazionale. con quello che è stato fino a ieri un vitupemeno. Non sarà dunque possibile, alLo scarto rispetto all’avversario risulte- rato nemico, meglio farebbe allora il cenle elezioni regionali di primavera, rà stavolta ancor più accentuato a causa trosinistra unito (e questo sì sarebbe un moltiplicare e forse nemmeno sommare i della nuova legge elettorale, che assegna miracolo…) a ricercare una solida intesa (pochi) pani e pesci che Pd e Cinque Stelle al vincitore un robusto con l’area delle liste civimeditano di mettere assieme, con lo sco- premio di maggioranza: che, puntando su un moPer i dem meglio po di contrastare la terza volta di Luca Za- il 60 per cento dei seggi dello simil-Padova, città ia alla guida del Veneto. se supera il 40 per cento puntare su un modello a suo tempo strappata E non solo perché la politica riesce a con- dei voti. Considerando proprio alla Lega, con le simil-Padova dizionare perfino la matematica: quasi che alle europee di pochi modifiche del caso. Indicercando alleanze mai, in passato, la somma di forze diverse mesi fa la Lega in Veneto viduando da subito un con l’area civica ha pagato in termini numerici. Ma anche ha sfiorato da sola il 50, il candidato vero e spendiper l’intrinseca debolezza delle filiali ve- traguardo è tutt’altro che bile: nella prospettiva nete dei due partiti, che nelle graduatorie un’utopia. Tanto più che Zaia sta lavoran- non già di vincere (più che un miracolo, regionali di voto delle rido da tempo per presen- un miraggio), ma di saper condurre nella spettive case-madri figutarsi alle urne con un tri- prossima legislatura un’opposizione non Impossibile rano regolarmente nelle dente: la lista a lui intito- evanescente, con un leader che non abcontrastare posizioni di coda. Gli esilata, il simbolo ufficiale bandoni per strada il mandato, com’è sucti più recenti, del resto, di partito, e una squadra cesso le ultime quattro volte. la terza volta parlano chiaro: alle redi sindaci amici. Tenendo presente che nel frattempo Zadi Luca Zaia gionali del 2015 un carUno schieramento che ia, malgrado sia forte di suo, ha già avviaalla guida del Veneto potrebbe consentire al to la propria campagna elettorale, manifetello tra democratici e pentastellati avrebbe ractri-presidente di gover- sti compresi sia pur in abbinamento a procolto un modesto 31 per cento; alle recen- nare per i prossimi cinque anni in tutta secchi e olimpiadi. Altrimenti, l’unica ti europee sarebbe addirittura sceso al 28. tranquillità, senza nemmeno rinnovare competizione che il centrosinistra in VeUn po’ meglio alle politiche 2018, dove si l’intesa con gli alleati di centrodestra, o al neto potrà ambire a vincere sarà un torsarebbe raggiunta quota 41; ma solo per massimo relegandoli in posizione ancor neo di tressette a ciàpa no. — l’exploit dei Cinque Stelle, rimasti comun- più ancillare di oggi.
a campagna contro il linguaggio urlato e pesante sembra avere successo. La volgarità verbale stanca anche la parte più becera del cosiddetto popolo. Staremo a vedere in cosa consisterà la invocata discontinuità delle politiche di governo. È ovvio mantenere delle perplessità sugli sviluppi delle questioni fondamentali, ma intanto va constatato questo passaggio a un linguaggio più mite, che corrisponde – come sembra – a un desiderio diffuso. “Finalmente!”, diciamo con un senso di sollievo, e molti aggiungono “Basta litigi!”. Mi ha colpito un inciso nelle dichiarazioni del premier, quando ha esortato ad avere “cura delle parole” adoperate nel discorso pubblico. Come dire: smettiamola di considerare il popolo quasi fosse uno strano animale che ascolta solo con la “pancia”, perché è con la “testa”, innanzi tutto, che si realizza l’ascolta. Noi, però, continuiamo a borbottare, anzi a “brontolare”, e sappiamo che il cosiddetto “popolo di sinistra” è maestro di antica data. È un vizio nazionale radicato, molto difficile da correggere. La discontinuità, se potesse spingersi fino in fondo, dovrebbe riuscire a “curare” anche questo eterno brontolio di massa, in cui sembra che la testa e la pancia si confondano. Ricordo che uno dei famosi nani, che attorniano Biancaneve nella favola, l’abbiamo chiamato Brontolo: un po’ scontroso o semplicemente meno simpatico di Cucciolo per quanto meno noioso di Dotto (gli intellettuali?), tuttavia ci siamo spesso identificati in quel suo incessante borbottio. Mai contenti! Mi viene anche alla mente un noto personaggio goldoniano, Sior Todero Brontolòn, il protagonista dell’omonima commedia datata 1760: avaro, antipatico, cattivo e autoritario padre di famiglia. Pare che lo stesso Goldoni non amasse tanto questo personaggio negativo abbastanza lontano dalle sua corde, e che quasi si sorprendesse del successo che riscuoteva presso il pubblico veneziano. Si è anche pensato che in Todero Brontolòn rispecchiasse un disappunto verso una città a suo parere decaduta e ora in mano a futili mercanti. Nessuno di noi può essere rappresentato ai giorni nostri con l’acredine e la durezza del Brontolòn goldoniano, certo è che siamo dei grandi brontoloni, ben diversi ma non privi di qualche somiglianza. Il nostro bel Paese appare oggi in balìa di un mercato generalizzato, assai poco nobilitante. Ci lamentiamo dei politici e della loro inconsistenza, ma anche i mercanti di oggi seguitano a brontolare sulle sorti tutt’altro che magnifiche e dall’aspetto regressivo. E quando diciamo “mercanti” ci guardiamo dall’usare un tono spregiativo poiché siamo consapevoli che ormai per mercato si intende addirittura uno stile di vita che in qualche misura riguarda tutti. In realtà ciascuno di noi continua a lamentarsi. Faccio queste osservazioni chiedendomi autocriticamente se nell’attuale frangente non valesse invece la pena di attenuare un poco questa sindrome da signor Brontolone per passare a una mitezza di atteggiamento, che sorregga quella mitezza di linguaggio di cui parlavo. Il brontolone che borbotta dentro di noi vorrebbe ottenere una specie di assolutezza a ogni passo, perciò è costantemente insoddisfatto. Spesso è proprio lui, cioè ciascuno di noi, che frappone ostacoli di ogni genere all’ottenimento di un qualche risultato utile. Vigilare è necessario, ma criticare troppo e sempre può produrre molti autogol. —
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LE BRUTTE CONSEGUENZE DELLA GUERRA DOGANALE FRANCO A. GRASSINI
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li Stati Uniti hanno ulteriormente alzato le tariffe doganali al 30% su un grandissimo numero di beni cinesi ed al 15% su quelli sino ad ora esentati. Con tale decisione si è procurato un consistente danno economico non solamente alla Cina, ma anche alla stessa America e, quel che è peggio, , all’economia mondiale. Per il momento i servizi vanno ancora bene. Chi ne risente maggiormente è l’industria manifatturiera. La JPMorgan ha reso noto un suo indice sul settore manifatturiero in trenta Paesi che mostra una contrazione negli ultimi 4 mesi come
non si vedeva dal 2012. Gli aumenti dei prezzi di molti prodotti stanno già incidendo sui consumi. Come è scritto in un recente editoriale del Financial Times: «In mancanza di una imminente fine della guerra commerciale è solo questione di tempo prima che la debolezza degli investimenti dovuta a tale fenomeno si trasmetta anche al consumo». Sintomi già si manifestano nella riduzione della fiducia da parte delle famiglie ed in particolare l’incertezza che sembra si stia diffondendo sempre di più. Che il consistente e molto durevole disavanzo della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti all’origine della poli-
tica di Trump, sia un problema reale non vi è dubbio. C’è, per altro, da domandarsi se la questione possa essere risolta in assenza di un consistente miglioramento nella produttività e nel risparmio. Questioni facili a dire, ma terribilmente difficili da risolvere anche perché i costumi e le abitudini difficilmente possono essere modificati da politiche economiche quasi sempre orientate verso orizzonti brevi. A tali problemi si deve aggiungere l’osservazione che, per combattere la persistente forza del dollaro, non basta che la banca centrale Usa, come suggerisce quasi quotidianamente Trump, abbassi i tassi
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di interessi. La fantasia del presidente americano è talmente imprevedibile da accrescere le preoccupazioni. Ovviamente una probabile recessione mondiale avrà conseguenze negative per l’Europa, che ha in Usa e Cina i principali mercati. Lo si vede già dalla recessione in cui è piombata la Germania. Analogamente per l’Italia che ha nelle esportazioni il suo unico fattore positivo. È, infatti, su queste che si basano le previsioni di crescita molto contenute, ma positive dell’ultimo bollettino Banca d’Italia e quelle, più o meno simili, di altri istituti internazionali. L’unica strada percorribile resta quella di consistenti investimenti in opere pubbliche finanziati dall’Ue. Perché questo sia possibile occorre che la Germania superi sia la sua predilezione per i bilanci in pareggio, sia i timori per la poca affidabilità dei Paesi del Sud Europa, Italia in primis. Non è una strada facile, ma non dobbiamo dimenticare che proprio la cultura tedesca è figlia di avversi avvenimenti storici. La recessione in cui si trova può farla cambiare. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 LA NUOVA
PORTOGRUARO - JESOLO - CAORLE - BIBIONE
torre di mosto
Maxi furto di pesce, bottino da 400 mila euro Sparite nella notte 20 tonnellate di merce stoccata alla Alemar srl, uno dei camion usati ritrovato in A4 a Padova Giovanni Cagnassi TORRE DI MOSTO. Furto da 400
mila euro alla Alemar Srl, centro ingrosso del pesce leader nel Veneto Orientale e litorale. Il titolare, lo jesolano Alessandro Marcon, ha presentato denuncia ieri mattina. I ladri, probabilmente un commando di professionisti, hanno rubato 20 tonnellate di pesce, complessivi 40 bancali, tutto prodotto ittico di qualità congelato tra scampi, gamberi rossi, polpi, astici, calamari e altro. La polizia stradale ha ritrovato uno dei camion in autostrada verso Padova nella notte durante un controllo. L’autista è fuggito e ha abbandonato il mezzo pesante nei pressi di un’area di servizio. L’altro camion (ma forse era di più) si è invece dileguato. Il pese congelato del camion fermo nell’area di servizio, però, non sarà recuperabile e adesso è oggetto di analisi in laboratorio. Si tratta di un furto da veri professionisti quello commesso in via Triestina nella zona industriale di Torre di Mosto. Un colpo da autentici
Il camion carico di pesce ritrovato lungo la A4 a Padova
maestri del crimine che non hanno lasciato nulla al caso e sapevano di trovare l’ingrosso del pesce ben rifornito. Forse hanno utilizzato una “talpa”. Infatti, hanno scassinato l’ingresso senza difficoltà e sono entrati nel cuore della notte selezionando il pesce pregiatissimo, solo le partite di qualità. Lo hanno caricato in almeno
jesolo: i ristoratori
«Controlli anti droga anche in bassa stagione» JESOLO. «Gli spacciatori di
morte non mollano piazza Mazzini». Ora che l’estate volge al termine, la piazza più mondana del lido continua a essere zona di spaccio. E la presenza di balordi non diminuisce con la perdita di quella calca di giovani tipica della piena stagione estiva. L’altra sera nel locale “Mamma Perdonami” il titolare Brian Menazza è stato aggredito e si è difeso contro un cittadino straniero che ha perso il controllo e lo ha morso alla schiena. Menazza ha sottolineato che molti cercano di aprire lo-
cali di un certo livello nella zona, ma che ancora si aggirano spacciatori e altre persone pericolose che devono essere allontanate. Chi abita o gestisce attività in zona è sempre della stessa opinione. Gli stessi giovani si ribellano «Almeno dieci persone di colore», spiegano alcuni residenti, «ti fermano e ti chiedono se vuoi roba e molte volte sono insistenti arrivando anche a correrti dietro. Alle 5 del mattino prendono la corriera e vanno a casa, quindi non sono di queste parti. Nel fine settimana ci sono poi molti ubriachi che ancora
due camion, se non tre, con targa italiana. Un commando che ha anche messo fuori uso i server dei computer che controllano tutto il sistema di sicurezza e le videocamere interne ai magazzini e uffici, prelevando i dischi per non lasciare alcuna traccia video della loro sortita notturna che è stata sicuramente fruttuosa.
invadono la piazza con cori, urla fimo al mattino. Anche in questo periodo dovrebbe essere garantita una presenza di forze di polizia massiccia». Durante l’estate i controlli ci sono stati e anche ben organizzati dal Comune. La necessità, dicono, è che siano fissi e addirittura fino all’alba per garantirne l’efficacia. Così ha sempre chiesto l’albergatore, e consigliere comunale della Lega, Venerino Santin, che ha fatto sua la battaglia per piazza Mazzini e la “cattiva Movida”. Sono stati proposti vari Daspo urbani ai danni di persone indesiderate che erano dedite a spaccio e vari altri reati. Va anche detto che se prospera una certa offerta, in questo caso droga, s’è anche una forte domanda di sostanze da parte di chi frequenta la piazza e i locali della notte. — G.C.
Il titolare di Alemar Srl, Alessandro Marcon, commerciante jesolano da decenni nel settore del pesce e a capo di un marchio conosciutissimo avviato dal padre, non ha potuto fare altro che denunciare tutto ai carabinieri di Portogruaro che hanno avviato le indagini a tutto campo in collegamento con la polizia stradale padovana. «Non sappiamo cosa dire», ha commentato ieri mattina, «se non che lavorare diventa davvero difficile in tempi come questi in cui possono entrare nella tua attività e rubare tutto senza lasciare traccia». A parziale ristoro del furto subito, l’assicurazione che dovrebbe coprire l’attività contro i furti. Ma in questi casi le attese sono davvero lunghe e prima di ottenere il risarcimento possono passare mesi tra controlli e perizie infinite. Marcon è originario di Cortellazzo dove la famiglia è molto conosciuta nell’ambiente del commercio ittico. Oltre alla sede di Torre di Mosto ha pescherie e centri all’ingrosso anche a Jesolo, San Donà, San Stino e Conegliano. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IN BREVE Bibione Due risse per troppo alcol Almeno due risse sono scoppiate nel weekend per i fumi dell’alcol. Sono intervenuti i carabinieri. Almeno una ventina di persone, poi, sono state soccorse per intossicazione alcolica.
Fossalta A fuoco tetto di un capannone A fuoco l’altra mattina una copertura catramata, in un capannone in costruzione in via del Commercio. I danni sono stati limitati.
concordia
bibione
La Gara delle Batee una sfilata di successo
Traghetto per Lignano ecco i nuovi orari
CONCORDIA. Oltre 200 persone in festa ieri pomeriggio, nel centro storico di via Roma, tra la loggia comunale e il ponte sul Lemene, hanno assistito al corteo storico sul fiume per la “Gara delle Batee”, una tradizione tutta concordiese. Ogni anno con questa tradizione, che si accompagna alla festa del pesce, la città di Concordia celebra la sua vocazione marina. Alla sfilata acquea hanno preso parte le batee delle
BIBIONE. Cambio d’orario gra-
borgate di Concordia, che hanno scortato fino a Portogruaro la grande caorlina Città di Caorle. Infatti, oltre ai vogatori della Voga Concordia, era presenta una delegazione della Voga Caorle. Il corteo da Concordia ha raggiunto i mulini di Portogruaro con il sindaco. Poi tutte le barche sono rientrate per la gara Sono stati raccolti fondi per Chiara Pasian, missionaria in Africa. —
dito per i fruitori del servizio traghetto che collega Bibione con Lignano Sabbiadoro. Ben 740 persone, approfittando del tempo soleggiato, hanno pagato il servizio, spostandosi dal territorio veneto a quello friulano e viceversa nella giornata di domenica 15 settembre. Ieri giornata incerta, ma in diversi hanno voluto compiere la traversata. Il servizio, noto anche come Passo Barca X-River co-
me già si sapeva, verrà garantito fino a lunedì 30 settembre. Sono state apportate modifiche agli orari. La prima corsa attraversando il fiume Tagliamento parte già da Lignano alle 9 e l’ultima corsa è garantita alle 17.20. La prima corsa da Bibione è garantita dalle ore 9.20 e l’ultima invece sarà a disposizione alle 17.40. Le corse sono garantite ogni 35-40 minuti circa. — R.P.
portogruaro
I Fanti del mar festa per 5.000 Emozioni e sorrisi
Il passaggio della sezione di Portogruaro dei lagunari PORTOGRUARO. Oltre 5.000
persone hanno assistito ieri alla 13° edizione del raduno nazionale dei Lagunari. Piazza della Repubblica, corso Martiri e tutto il centro storico si sono vestiti a festa per accogliere i “fanti de mar” provenienti da tutto il Centro e Nord Italia. Sul palco delle autorità a sorpresa sono comparsi, assieme, il presidente della regione Veneto Luca Zaia e il collega omologo del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il raduno si è ravvivato attorno alle 9 con lo schieramento delle sezioni rievocative dei Fanti da Mar della Marciliana, del 16° Real Reggimento di Treviso, delle Sentinelle del Lagazuoi e dell’associazione Città del Grifo di Arzignano. Prima di sfilare per il centro storico sono stati pronunciati i discorsi di rito. E dopo la lettura del messaggio di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, è toccato alla sindaca Maria Teresa Senatore dare il suo benvenuto ai Lagunari, un anno dopo il raduno nazionale degli Autieri. «Non nascondo» ha detto, «la grande emozione che sta vivendo in questo fine settimana la nostra città. Portogruaro è accogliente ed è orgogliosa e onorata di accogliervi». Luigi Chiapperini, presidente nazionale dell’Alta, ha organizzato un colpo di teatro, un collegamento via web con il contingente dei lagunari presente a Herat, in Afghanistan. «Noi lagunari» ha aggiunto Chiapperini, «non giochiamo a carte. I diversamente giovani sono inseriti nelle associazioni di volontariato e nella Protezione civile. Poi ci sono i lagunari di professione che tutelano la nostra e la altrui sicurezza. Viva i Lagunari. Viva l’esercito italiano». Luca Zaia, parlando dei Lagunari, ed emozionandosi, è andato alla me-
moria al 1202, alla presa di Bisanzio. «Quella» ricorda, « fu la vittoria che ha preservato i nostri valori. I fanti da mar hanno salvato la nostra civiltà». Poi ricorda con commozione i caduti in Iraq Ficuciello e Vanzan in Iraq, Bucci e Silvestri in Afghanistan. «Spessi i giornali non lo scrivono» ha evidenziato con una punta polemica ma senza malizia «una persona su 5 qui da noi fa volontariato. Incrociare i lagunari significa incontrare un volontario. E poi danno sempre il “buon giorno”, il “per favore”, il “mi scusi”, che incarnano valori autentici». Zaia ha regalato la bandiera della Serenissima Repubblica a Chiapperini. La sfilata si è sviluppata dalla Torre di San Gottardo alla Torre di San Giovanni, sotto nuvole che minacciavano pioggia. Ma lo stesso maltempo avrà capito che in fondo non era il caso di mettersi contro i Lagunari. A sfilare per ultimi sono stati quelli di Portogruaro. I colpi di cannone a salve hanno salutato il passaggio della Stecca da Portogruaro a Verona, sede del raduno nazionale del 2020. Sibillina la sindaca Maria Teresa Senatore, al termine della cerimonia mattutina. È in scadenza di mandato e nella prossima primavera si andrà al voto. «Come accaduto con gli Autieri e con i Lagunari anche nel 2020 mi piacerebbe che Portogruaro ospitasse un raduno nazionale» ha concluso «se io sarò ancora qui lo decideranno i cittadini di Portogruaro». È una conferma che si ricandida. Alle 17 l’ammaina-bandiera ha salutato tre giorni gloriosi, di cui tutti in città si ricorderanno. Sicuramente, almeno fino al prossimo raduno nazionale (perché no tra qualche anno?) ancora a Portogruaro. — Rosario Padovano
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LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 LA TRIBUNA
CULTURA & SOCIETÀ il nuovo libro
Una storia di giovani che difendono la Terra Ervas si schiera con le piazze di Greta Il titolo è “Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo” Uscirà a novembre sempre per le edizioni Marcos y Marcos a piccola Greta e la marea di ragazzi che nel mondo alzano la voce chiedendo agli adulti un cambio di rotta ha colpito il cuore di molti. Anche quello dello scrittore Fulvio Ervas, che tutti conoscono per la saga dell’ispettore Stucky, approdato nel grande schermo con i panni di Giuseppe Battiston. In realtà anche nel film “Finché c’è Prosecco c’è speranza” vengono denunciati i disastri ambientali compiuti dall’uomo nelle colline oggi Patrimonio dell’umanità, dai pesticidi alla desertificazione del territorio occupato da fabbriche e capannoni. Ora lo scrittore nato a Musile di Piave nel 1955, trevigiano d’adozione, vive a Istrana, ha deciso di parlare direttamente ai giovani attraverso un libro che uscirà i primi giorni di novembre con il titolo “Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo”, per le edizioni Marcos y Marcos a cui Ervas è fedele. Racconta del viaggio di alcuni ragazzi che vogliono partecipare a un convegno, in una grande capitale, autoconvocato dai giovani per prendere nelle loro mani il salvataggio del mondo. «È una storia pensata per ragazzi tra i 10 e i 12 anni, per dare un piccolo, e spero poetico, incoraggiamento ad amare il loro futuro, a difenderlo,
L
Lo scrittore Fulvio Ervas
ad abituarsi a capire che hanno il diritto a trovare un ambiente non peggiore di quello che hanno trovato i loro padri», dice Ervas. Il riferimento al movimento Fridays for Future è chiaro, ma non si tratta purtroppo di un problema nuovo. «Quando anch’io ero uno studente», racconta Ervas, «esisteva già un dibattito nel mondo scientifico sull’innalzamento della temperatura e dei livelli di anidride carbonica in atmosfera. Ma allora, la maggioranza degli scienziati minimizzava i processi in atto e si diceva che il mare, e la biomassa marina, avrebbero inglobato l’anidri-
de carbonica prodotta in eccesso». I dati, le alterazioni degli eventi atmosferici, le desertificazioni, lo scioglimento dei ghiacciai, hanno fatto ridurre a una minoranza i negazionisti. E se oggi c’è chi sostiene che il pianeta Terra sempre si scalda e si raffredda, come mostra la sua storia climatica, resta una grande questione: gli effetti delle alterazioni non impattano su una civiltà medioevale ma su una società di oltre 7 miliardi di persone, con città complesse lungo le coste oceaniche, con fabbisogni alimentari voraci. «Abbiamo usato questo pianeta
Musica
George Benjamin Leone d’oro e la Biennale torna in Europa
Matteo Franceschini
VENEZIA. Dopo i Leoni d’oro della Biennale Musica a Steve Reich, Tan-dun, Keith Jarret, il premio viene assegnato quest’anno all’inglese George Benjamin. “Back to Europe” è il titolo della 63ª edizione che si svolgerà dal 27 settembre al 6 ottobre. Ritorno in Europa, dunque. Per Ivan Fedele, direttore artistico, il Vecchio Continente «resta un punto di riferimento della musica e, in generale, della cultura del nostro
tempo». In epoca di Brexit, il riconoscimento a Benjamin è un segno di attenzione al mondo musicale britannico che, dopo Britten, ha espresso personalità come Maxwell Davies, Birtwistle, Cardew, Ferneyhough, Adès. La versione da concerto di Written on the skin di Benjamin, affidata all’orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, inaugurerà, al Teatro Goldoni, la rassegna dei 16 concerti. La collabora-
senza alcun rispetto, senza conoscerne le dinamiche complesse, senza pensare che ci avrebbe presentato un conto» precisa Ervas, felice di vedere così tanti giovani mobilitarsi contro i cambiamenti climatici: a Treviso venerdì organizzeranno una marcia che partirà alle 8 dalla stazione e vorrebbero con loro anche gli adulti, finalmente coscienti dei danni compiuti. Secondo Ervas «si svilupperà, è inevitabile, una generazione di abitanti del mondo che sente di stare sulla stessa barca. Non nello stesso paesetto, non nella stessa nazione, non sotto la stessa bandiera: sulla stessa barca Terra». Il movimento avrà imperfezioni, ingenuità, ondeggerà. Dirà cose migliorabili. Ma dirà. E già ci dice che il futuro va difeso. E che non si arriva al futuro per inerzia, senza conoscenza, senza sforzi ampi e responsabili. «Capisco la stizza degli anziani tromboni, degli inquinatori, di quelli che vivono la Terra come una miniera o come una discarica: sono infastiditi da questa effervescenza giovanile. Ma farà del bene anche a loro, dovranno studiare di più per confutare le tesi degli ambientalisti, dovranno spiegare perché ci sono sempre più eventi atmosferici estremi, dovranno guardare al futuro pure loro. E si accorgeranno che evitare i danni economici da disastri ambientali riduce le tasse». Il nuovo libro di Ervas non è catastrofico ma apre alla speranza che un futuro diverso sia possibile. Vi si legge: «La cosa bella è stata che via via che quei ragazzi crescevano arrivavano altri ragazzi che volevano salvare il mondo. Così il convegno è diventato un convegno continuo. Una sorta di conta su chi voleva che la Terra rimanesse il nostro pianeta. Non volevamo andare su Marte o chissà dove. Eravamo qui è volevamo rimanerci». L’uomo forse non distruggerà il pianeta, che si riorganizzerà, la vita troverà altri equilibri. Il rischio semmai è che l’uomo distrugga l’uomo. I ragazzi ci stanno ricordando questo: che è tempo di agire. — Laura Simeoni
zione con il Teatro Stabile del Veneto si è ulteriormente intensificata e ben cinque appuntamenti sono al Goldoni. E, oltre alle sedi tradizionali di Ca’ Giustinian e dell’Arsenale, ci saranno eventi anche al Teatro Toniolo di Mestre. Notevole è il numero delle prime esecuzioni: 33, di cui 19 assolute (con 12 commissioni della Biennale) e 14 italiane. Attesa c’è per le nuove creazioni di Perocco, Ronchetti, Solbiati, Ambrosini, Aperghis, questi ultimi due già insigniti del Leone d’oro in passato, e per la prima italiana di Konzert in einem Satz (2005/6) di Wolfgang Rihm (anche lui già Leone d’oro). Songbook, per quartetto rock amplificato ed elettronica, è una commissione al Leone d’argento di quest’anno, il
la proposta
Sentieri indivisibili per ritrovare l’anima sulle vie del Grappa
Una performance della Farmacia di Zoe, tra gli ospiti del Festival ASOLO. Fare del rito antico del camminare un’esperienza di co-creazione, in cui arte, natura e relazioni sono elementi di ispirazione: è la proposta di Vacanze dell’Anima 2019. Il Festival attivo da dieci anni tra Massiccio del Grappa e Colli Asolani si apre a una sperimentazione inedita. “Sentieri indivisibili”, in programma sabato 5 e domenica 6 ottobre - con la possibilità di partecipare a una sola o entrambe le giornate – tiene insieme, in modo nuovo, la scoperta a passo lento di un paesaggio straordinario, proposte artistiche che spaziano dal teatro alla musica, incursioni poetiche e azioni di ricerca, come le esperienze di improvvisazione vocale e di social telling. Il programma combina in una partitura unica il lavoro di diversi artisti la cui poetica è ispirata dall’ambiente, raccoglie il sentire del pubblico, coinvolto nel cammino e in azioni collettive che diventano gioco e occasione per condividere. L’idea è promossa dall’ideatore del festival Loris De Martin, dalla facilitatrice di sviluppo locale Sabrina Fantini e dalla coop sociale Ca’ Corniani. PROGRAMMA
Il percorso attraversa il paesaggio con una maratona di
quarantenne Matteo Franceschini, ormai affermato come esponente di punta della sua generazione. Sono tutte commissioni Biennale i pezzi del concerto in ricordo dei 10 anni dal terremoto dell’Aquila, affidato alla storica formazione dei Solisti Aquilani, diretta da Pasquale Corrado. Nel programma del Festival si dà largo spazio a creatività e tendenze: fusion, funky, jazz. Un concerto coniuga arpa ed elettronica, una produzione Ircam farà sentire musica per estensioni robotiche, luci ed elettronica. Grazie al’Ensemble Spirito & I Ferrabosco, sentiremo un dialogo tra voci, viole, organo ed elettronica. L’Atlas Ensemble Nomaden inventerà nuova musica integrando strumenti euro-asiatici lontani nel
24 ore: due giorni, dall’alba al tramonto, che si aprono e si chiudono con un concerto, alle 7 del mattino e poi al tramonto, fino alle 19. La colonna sonora di sabato è affidata agli allievi del Conservatorio Steffani di Castelfranco, domenica a Gioie Musicali, il festival ideato da Elisabetta Maschio. Durante il percorso incursioni poetiche: musica che nasce fra le piante, parole sussurrate, racconti, tante le sorprese che attendono i camminatori lungo la via. Sabato 5 ottobre il punto di partenza e arrivo è Cima Monte Tomba (Cavaso). Domenica 6 ottobre il percorso si snoda tra le Colline degli Ezzelini, con partenza e arrivo a Collina Nervo, a Fonte. ISTRUZIONI PER L’USO
In ognuna delle due giornate è proposto un itinerario escursionistico facile, ad anello. Due le tratte di cammino, una al mattino e una al pomeriggio, per 4 ore e 10 km complessivi al giorno: il percorso è adatto a tutti, a partire dai 10 anni, se minimamente allenati. Il ritrovo è alle 7, si conclude alle 19. Per partecipare è necessaria l’iscrizione online con la form disponibile nel sito (www.vacanzedellanima.it), i posti disponibili sono limitati. —
tempo e nello spazio. L’Hermes Ensemble offrirà un viaggio al confine tra la musica contemporanea e le altre discipline artistiche, dal cinema alla videoarte. Oltre all’orchestra Rai, ci sarà anche la Regionale della Toscana. Cospicua è la presenza di interpreti di alto livello, dall’arpista Emanuela Battigelli, alla pianista Mariangela Vacatello, al Quartetto Prometeo, all’Icarus Ensemble, all’Ensemble Novecento dell’Accademia di Santa Cecilia. Conclusione, come è ormai consuetudine, con i frutti di Biennale College. Le quattro mini opere di teatro musicale quest’anno sono state affidate a Marco Binetti, Talya Eliav, Nuno Costa, Alessandro De Rosa. — Massimo Contiero
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PROVINCIA
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 LA TRIBUNA
MonTeBellUna
Sessanta associazioni promuovono lo sport MONTEBELLUNA. Una miria-
de di impianti e stand hanno invaso ieri il centro storico di Montebelluna per la tradizionale Festa dello Sport. Ben 60 associazioni sportive si sono messe in vetrina per divulgare le pratiche sportive sotto l'egida di Comune, Panathlon Club, Usl 2, Mosaico. E da corso Mazzini a Piazza Marconi, dal Sedese a piazza Negrelli è stato un pullulare di esibizioni e dimostrazioni: in piazza Negrelli si giocava a pallavolo, più giù a rugby, in corso Mazzini c'era combattimenti di judo e per gli appassionati di montagna l'arrampicata su una parete attrezzata, in un angolo dei ragazzini scatenati giocavano a hokey a rotelle, c'era chi aveva impugnato le rac-
Uno scambio di sguardi tra gli sposi Maurizio Zambon e Paola Guzzo ieri mattina durante la cerimonia in chiesa a Pianzano
Sobria cerimonia di nozze ieri mattina nella chiesa di Pianzano Don Alessio Magoga: «Pregate anche per chi sta al potere»
Il “sì” della sindaca Paola alla penna nera Maurizio Zaia invitato a Villa Pera L’EVENTO
lle 11 e 35 minuti di ieri Paola Guzzo, sindaca di Godega (Lega), ha pronunciato il fatidico “sì” a Maurizio Zambon. Trentanove anni lui (lavora alla Dorigo di Pieve di Soligo), 38 anni lei, agente assicurativo, entrambi sono di Pianzano e proprio per questo hanno desiderato sposarsi nella chiesa della loro parrocchia, che entrambi frequentano, e durante la messa della comunità, quella appunto delle 10.30. Un rito pubblico, dunque, che di privato ha avuto solo la festa a Villa Pera, sempre a Pianzano, dove alla sera è intervenuto anche il presidente della Regione, Luca Zaia. Una
A
Un cuore gigante da attraversare all’uscita dalla chiesa
celebrazione sobria, ma dai contenuti pregnanti. Sull’altare, composizioni di rose ed ortensie bianche, sui primi banchi bouquet degli stessi fiori. All’altare don Alessio Magoga,
Conegliano
Quindicimila in piazza per la Festa dell’Uva «Resti il nome Prosecco» CONEGLIANO. Più di 15 mila presenze alla 21esima edizione della Festa dell'uva, da venerdì a ieri. «Un’altra grande soddisfazione, dopo il successone dell’Expo – ammette il sindaco Fabio Chies – perché abbiamo riempito di nuovo la città di eventi qualificanti». Si è parlato di vino, in questi giorni. La Dama Castellana ha portato 160 cantine da tutta Italia, ovviamente il dibatti-
to ha acceso i riflettori sul Prosecco. «Ed ovviamente – aggiunge il sindaco – tutti hanno consigliato di mantenere questo nome accanto all’indicazione Conegliano-Valdobbiadene». Prima, naturalmente, Conegliano, perché – spiega sempre Chies – questo è anche l’identificativo delle Colline Unesco. Piazza Cima in particolare è stata il fulcro della manifestazione nella quale
direttore del settimanale diocesano l’Azione, dolcissimi i canti della corale. Lo sposo è stato accompagnato in chiesa dalla madre con largo anticipo. La sposa, invece, è arrivata
è stato possibile degustare ben 460 vini selezionati dal concorso enologico EnoConegliano, dedicato esclusivamente ai vini veneti. «La Festa dell’uva – è sempre il sindaco a parlare - è una delle manifestazioni che ha instillato nell'immaginario collettivo l'idea che questo sia un grande territorio di grandi persone che con fatica hanno lavorato le colline e le hanno rese quello che sono ora. È un patrimonio che non possiamo rischiare di mortificare solo magari per una questione di business». Nella sera di venerdì c’è stata la tradizionale Cena della Vendemmia in Piazza Cima, un momento di aggregazione con i piatti e i prodotti della tradizione locale. Tra commensali ed altre
con il classico ritardo di dieci minuti. Scesa dall’auto, Paola si è composta l’abito bianco con un leggero strascico velato. Il padre le ha coperto di velo anche il volto e l’ha presa sotto braccio accompagnandola fino a metà della chiesa, dove è arrivato a prenderla lo sposo. Tra i fedeli, la sindaca di Codognè, il suo collega di Cordignano e la consigliera regionale Brescacin. Don Magoga, introducendo la messa, si è detto "emozionato" perché sono sempre più rari i matrimoni religiosi, mentre si fa forte la “concorrenza” dei sindaci. Il vangelo lo hanno scelto Paola e Maurizio. "Amatevi gli uni gli altri" diceva il versetto. E proprio da qui è partito il sacerdote per la sua riflessione, ricordando ai fedeli di «pregare per chi sta al potere» («Si badi, è un invito bipartisan»). Al termine del rito, la tradizionale cascata di riso sul sagrato della chiesa. I neo sposi, però, hanno trovato l’Audi sportiva impacchettata di bianco. Paola e Maurizio hanno dovuto quindi indaffararsi per liberare l’auto dall’ “ingessatura” di carta prima di poter recarsi a festeggiare a villa Pera. Emozionatissimi entrambi, tanto che la sindaca, ancorché abituata a ‘dichiarare’, ha preferito questa volta trincerarsi nel più stretto riserbo. — Francesco Dal Mas
chette da tennis e chi faceva vedere come si fa il kick-boxing, chi faceva danza e chi giocava a calcetto o a pallacanestro. Insomma di tutto e di più in una giornata tutta all'insegna dell'attività sportiva. La mattinata si era aperta con la sfilata delle associazioni, aveva fatto seguito la premiazione sul palco di chi si era distinto sia nell'attività agonistica che nella promozione dello sport. Quindi al pomeriggio c'era stata l'attività promozionale. A coronamento dlela giornata infine c'è stata la staffetta della solidarietà, con 100 partecipanti appartenenti alle varie associazioni che si sono dati il cambio per una corsa a scopo benefico. — E.F.
San FioR Di SoTTo
Gattino salvato dai pompieri SAN FIOR. Per tre giorni era rimasto intrappolato nella rete dei tombini stradali tra Via Zoppé e Cal Bassa di San Fior di Sotto. I residenti lo sentivano miagolare, ma non sapevano come fare per aiutarlo ad uscire. Il gattino randagio è stato fortunatamente salvato ieri mattina dai vigili del fuoco di Conegliano (foto da pagina fb San Fior di Sotto). Dopo il salvataggio il micio è stato affidato alle cure di una famiglia del posto. Molti residenti del centro di San Fior di Sotto hanno assistito con curiosità alle operazioni di salvataggio del felino in difficoltà. Ora il gattino si sta riprendendo e a breve inizierà a mangiare, grazie all’intervento dei vigili del Fuoco.
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presenze, oltre un migliaio di partecipanti. È seguita, sabato, la premiazione dei vini selezionati dal concorso. «Il nostro concorso, l'unico dedicato ai vini veneti – ha spiegato Elio Ceschin, consigliere di Dama Castellana - è in controtendenza rispetto agli altri in Italia, tutti sono in flessione, noi da tre anni registriamo una crescita media del 12%. Le cantine che partecipano beneficiano di una promozione sicuramente superiore ad altre feste del vino». Per Floriano Zambon, presidente delle Città del Vino, Conegliano si merita il titolo di capitale enologica, tanto più che fra le prime si propone per la sostenibilità del suo prodotto. — F.D.M.
Un’esibizione in piazza Cima, ieri, tra gli stand della Festa dell’Uva
10 Cronaca
L'ARENA
Lunedì 23 Settembre 2019
ILDRAMMA. È finitopurtroppo intragedia l’episodiodi venerdì quando lasignoraPeroni venne aggreditadagli animali
Erastatamorsadaicani, s’èfermatoilcuorediTeresa Malgradoletrasfusionidisangueelacuradelleferite èmortaduegiornidopoilricoverol’anzianadiSalizzole Grandedoloreinpaesedov’eramoltoconosciuta Riccardo Mirandola
Teresa Peroni, l’anziana di 85 anni di Salizzole che venerdì era stata aggredita nella sua abitazione dai due cani di famiglia, non ce l’ha fatta. La donna era stata ricoverata all’ospedale «Mater Salutis» di Legnago per le ferite causate dai morsi dei cani ad una gamba, lesioni che le avevano provocato una forte perdita di sangue. La donna è morta ieri mattina per complicazioni cardiache. I medici hanno tentato in tutti i modi di salvare la vita alla paziente che era giunta al pronto soccorso in codice rosso, con una serie di lacerazioni, ed era stata subito sottoposta a una trasfusione di sangue e le erano state suturate le ferite. Da tempo l’anziana soffriva di problemi cardiaci che probabilmente, a causa dell’aggressione dei cani, si sarebbero aggravati portandola alla morte. Venerdì mattina Peroni era da sola nella sua abitazione di via Roma, in centro a Salizzole. La giornata era una come tante
e la donna, che viveva assieme al figlio e alla nuora, si trovava al piano terra assieme ai suoi due cani: un pastore belga e un meticcio bianco di grossa taglia. Ad un certo punto, per motivi ancora sconosciuti, i due animali hanno morso ripetutamente la loro proprietaria ad una gamba facendola cadere a terra in una pozza di sangue. Teresa ha perso conoscenza, senza poter quindi chiedere aiuto. Ad accorgersi di quanto era accaduto, è stata la nuora che, rientrando a casa per pranzo, ha trovato la donna riversa sul pavimento ed ha subito chiamato il marito che gestisce un’oreficeria a Bovolone. In un primo momento, si era anche pensato che a ridurre Teresa in un lago di sangue fosse stato un ladro, ma il personale del 118 ha subito capito che le ferite erano riconducibili ai morsi dei cani. I carabinieri hanno fatto intervenire il veterinario dell’Ulss 9 Scaligera che ha disposto l’immediato trasferimento dei due animali morsicatori nel rifugio Leudica, a Merlara, in provincia di Pa-
dova, dove rimarranno in attesa che le autorità competenti decidano del loro futuro. La notizia della morte di Teresa ha scosso l’intera comunità di Salizzole dove l’anziana era molto conosciuta. Ogni mattina l’85 enne si recava nei negozi del paese a fare spesa e tutti la ricordano come una donna molto gentile con tutti. Da tempo, alcuni abitanti della zona si lamentavano dei latrati dei due cani: bastava passare sul marciapiede che il pastore belga e il meticcio si aggrappavano alla cancellata abbaiando ferocemente. In più occasioni, la gente cambiava strada proprio per paura dei cani che, comunque, non erano mai scappati e non avevano mai morso nessuno fino a venerdì. Tra le ipotesi sui motivi che avrebbe scatenato l’aggressione, prende piede quella che i cani avessero preso a litigare tra di loro e Peroni abbia tentato di dividerli, venendo morsa più volte da uno o da entrambi gli animali. Il funerale della donna si terrà mercoledì alle 10, nella chiesa del paese. •
Unesemplaredi pastorebelga
Ildramma diPordenone
Quandoperselavita unabambinaditreanni
Ingressodelprontosoccorso del«Mater Salutis»aLegnago
Lecause dellamorte nonsono certole stesse,visto che TeresaPeroniè mortaper complicazionicardiachedopo esserestata morsa dai suoi cani,maqualche annofa suscitòmoltepolemicheil caso diAstridGuardini, unabimbadi treannimorta aSan Martinoal Tagliamentoinprovincia di Pordenoneper le ferite riportatedopol’aggressione delcanedeglizii.Anche inquel casositrattava diun pastore belga.Il 25 maggiodel 2015la bambinastavagiocando con la cuginettaingiardino, ilcanesi
lanciòimprovvisamentesuAstrid elaazzannò senza ragione. Quandoarrivaronoi parenti,ormai eratroppotardi, la piccolamorì pocodopoil ricoveroinospedale. Neigiorni seguentialla tragica vicendail padre dellavittimasi era costituitopartecivile eaveva chiestodue milionidieuro di risarcimento,si aprìun’indagine e furonoiscrittinelregistro degli indagatila mamma Maria elozio Loris,per omessavigilanzadel cane.Nell’ottobredel 2017il giudiceli assolse.«Solo una tragicafatalità»,scrisse nella sentenza.
METEO. Iniziaufficialmente oggilastagione conmoltanuvolosità e tempopiuttosto instabile
Estateaddio,arrival’autunno e porta subito un po’ di pioggia Madadomani ampie schiaritecon temperature ancora gradevoli Preoccupala riservadicaloreinmare: potrebbescatenare nubifragi Una blanda depressione occidentale che già ieri ha tinto il cielo di grigio porterà anche oggi un po’ di pioggia nel veronese. Da domani, però, largo alle schiarite con temperature gradevoli e prevalenza di sole per tutta la settimana. L’alta pressione che ha protetto parte del week-end si è fatta ieri da parte, verso l’Europa balcanica, spinta ad est da un’area depressionaria che dalla Spagna ha lentamente investito l’Italia producendo fenomeni soprattutto sul lato tirrenico. Agirà sulla nostra Penisola anche oggi; il veronese ne sarà interessato tuttavia in modo marginale. La settimana inizierà quindi all’insegna del cielo coperto con qualche breve pioggia concentrata per lo più nel pomeriggio. Le temperature rimarranno stabili, con valori massimi attorno ai 20 gradi. Lo spostamento della depressione aprirà la strada da domani ad ampie schiarite accompagnate da correnti occidentali miti. Tornerà quindi il sole e ne beneficeranno le temperature che grazie anche alle correnti più miti torneranno sui 24 gradi nel pomeriggio. La giornata di mercoledì non sarà altret-
Oggiinizia ufficialmentel’autunno e porteràun po’di pioggia
tanto soleggiata. Il progressivo rafforzamento del vortice polare sull’Europa settentrionale e l’assenza di un forte anticiclone permetteranno ad un fronte freddo nord-atlantico di raggiungere il nord Italia. Provocherà un certo aumento delle nubi già in mattinata e qualche rovescio nel corso del pomeriggio, seguito da ventilazione sostenuta e da un parziale calo termico. Giovedì il cielo si rasserenerà rapidamente; farà fresco in
mattinata, con minime attorno ai 10 gradi nei valori minimi, ma grazie al sole la temperatura risalirà rapidamente per portarsi attorno ai 23 gradi nel pomeriggio. Anche venerdì, infine, il tempo rimarrà discreto, con prevalenza di sole e temperature pomeridiane attorno ai 23/24 gradi. Nel frattempo, alle 9.50 di questa mattina grazie all’equinozio entrerà ufficialmente in scena l’autunno astronomico. Ed an-
che il tempo delle prossime settimane sembra allinearsi alla prospettiva; vuol dire che in base alle indicazioni dei modelli previsionali la fine di settembre e l’inizio di ottobre non vedranno tempo più di tanto stabile né alcun colpo di coda significativo dell’estate. Manca l’anticiclone africano e il collega delle Azzorre non sembra intenzionato a mettere piede stabilmente in Europa. Anche quest’anno il vero problema dell’autunno sta nelle temperature eccessivamente alte del Mediterraneo, tuttora comprese fra 24 e 26 gradi. Il mancato raffreddamento delle acque potrebbe fornire moltissima energia ai vortici depressionari autunnali, rendendoli molto profondi e insidiosi. Uno di essi fu responsabile dei micidiali nubifragi dell’alto Veneto della fine di ottobre dell’anno scorso, la peggiore ondata regionale di maltempo dal novembre 2010 (quando l’est veronese finì sott’acqua). Altre volte il maltempo autunnale ebbe risvolti drammatici, come per le grandi alluvioni del 1966 e del 1951, entrambe causate da pericolose depressioni autunnali. • AL.AZ.
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L'ARENA Lunedì 23 Settembre 2019
PROVINCIA Telefono 045.9600.111 Fax 045.9600.120 | E-mail: provincia@larena.it
VILLAFRANCA. «L’ospedale tra la gente» è stato voluto dal distretto 4 dell’Ulss. I cittadini, per tutta la mattinata, sono stati informati dai medici
Il«Magalini»portale cureinpiazza Unostandperognirepartoespazi dedicatialle dimostrazioni:«Iniziativaunica,sec’èstata rispostasignificache c’èfiducia.Siamounmodello»
Nicolò Vincenzi
Parola d’ordine: creare un rapporto di fiducia. Per una mattina, a Villafranca, è bastato andare in piazza Papa Giovanni XXIII per trovare medici, primari e infermieri del Magalini. Dalle 8.30 alle 12.30, l’evento «L’ospedale tra la gente» ha mobilitato tanti curiosi che si sono aggirati fra gli stand allestiti per l’occasione. Ognuno dedicato a un reparto: ginecologia, pediatria e screening oncologici; urologia e ortopedia; radiologia, oncologia, chirurgia senologica e screening mammografico; chirurgia; medicina generale e nefrologia; gastroenterologia antalgica e pneumologia.
Ma c’erano spazi dedicati anche alle prove pratiche di interventi di pronto soccorso come quella di disostruzione delle vie aree oppure la possibilità di provare glicemia, pressione o di fare test con lo spirometro. Il tutto in piazza in contatto con chi, solitamente, si è soliti vedere vestiti col camice. Era presente pure il gazebo del Serd, il servizio dipendenze. Con degli occhiali speciali che simulano le condizioni della vista sotto l’effetto di alcool e droghe infatti era possibile effettuare un breve percorso per capire in prima persona le difficoltà (e i pericoli) di mettersi alla guida in condizioni critiche. La mattinata, promossa del distretto 4 dell’Ulss 9 Scalige-
Controllodellaglicemia
Unabambina guardaincuriosita modelli discheletro FOTOSERVIZIO PECORA
ra, che ha trovato il pieno appoggio dell’amministrazione comunale e dell’Ordine dei medici, è servita anche per festeggiare il primo anno di attività – dopo l’incendio che 15 anni fa devastò la struttura – a pieno regime. Sono stati snocciolati anche numeri che danno il senso della crescente fiducia verso il Magalini: nell’ultimo anno, infatti, sono aumentate del 22 per cento le attività chirurgiche programmate a Villafranca. A dirlo è stato Giuseppe Pecoraro, primario di Urologia e uno degli organizzatori della giornata. «Se c’è tanta gente qui oggi», ha sottolineato Pecoraro, «significa che c’è fiducia. Siamo qui per far conoscere ancora di più quello che facciamo. Ma
siamo qui anche per capire dove possiamo migliorare, quindi per favore segnalatecelo». È stato proprio questo il senso dell’evento: un incontro, fuori della struttura ospedaliera, per mostrare i servizi del Magalini e per avvicinare la gente al personale medico in maniera sicuramente più informale. Paolo Montresor, responsabile della direzione medica ospedaliera, ha aggiunto: «C’è tanto entusiasmo, siamo qui per creare un rapporto diretto con il pubblico. Ma vorrei ribadire che questo è un ospedale di territorio». Bruno Costa, direttore del reparto di Neurologia, ha invece parlato di «modello Villafranca». «Questo è un ospedale fra la gente, che non ha
paura di mettersi fra la gente. È l’unico ad essere sceso in piazza in questo modo. Qui oggi ci sono tutte le specialità e sono delle eccellenze per il nostro territorio». Durante la mattinata curiosi e pazienti si sono avvicinati ai gazebo per chiedere informazioni, per un veloce saluto o per fare dei controlli. «Ci chiedono di tutto. Curiosano, oppure domandano un semplice consiglio», ha raccontato l’epatologo Lorenzo Lomonaco mentre accoglieva curiosi e interessati all’attività dell’ospedale. «Il senso di questa giornata è legato al fatto che la gente possa capire che qui a Villafranca c’è tutto. Le persone si devono fidare. Siamo qui anche per creare questo tipo di rapporto».
OPPEANO SENSOUNICO ALTERNATOSULLA PROVINCIALE21 A partire da oggi e fino a martedì 1 ottobre la Provincia ha istituito il senso unico alternato lungo la provinciale 21 di Villafontana per consentire all’impresa Givani di Sona la posa di condotti elettrici, sia aerei che interrati. Il provvedimento è stata preso per la sicurezza sia agli utenti in transito sulla strada sia agli operai dell’impresa incaricata che dovrà eseguire i lavori. Z.M. LEGNAGO ALLOSTADIOSANDRINI ILMEMORIAL DONWALTER SOAVE Oggi alle 16 allo stadio Mario Sandrini si gioca il Memorial don Walter Soave organizzato da Legnago Salus e associazione Amici di don Walter: in campo gli allievi under 17 del Legnago Salus e gli australianani Bulleen Lions di Melbourne. E.P.
Ildottor PaoloMontresor
Sindaci,medicie dirigentisanitari
Brevi
Gianluigi Mazzi, nuovo presidente del distretto 4 dell’ Ulss 9, ha quindi ribadito sia l’importanza di fare rete nel territorio sia di giornate come quella appena vissuta in piazza. Parole che fanno da eco a quelle del primo cittadino di Villafranca, Roberto Dall’Oca: «Dopo 15 anni di inattività quello appena trascorso è stato un anno decisivo anche in termini di numeri. Il Magalini non è l’ospedale solo di Villafranca, ma di un territorio ben più grande». Presenti durante la mattinata anche l’ex sottosegretario alla salute Luca Coletto, i consiglieri regionali Orietta Salemi e Stefano Valdegamberi insieme a diversi sindaci e assessori del villafranchese. •
VIGASIO SENSO UNICO ALTERNATO PERUNMESE INVIACARDUCCI Da oggi in via Carducci, nel tratto compreso tra i numeri civici 57 e 73, si viaggerà per un mese a senso unico alternato a causa dei lavori di posa di nuove condotte del gas. LU.FI. BRENZONE ALLABIBLIOTECA DICASTELLO RACCONTIDINEROWOLFE Questa sera alle 20.30, alla biblioteca di Castello, lettura di una serie di racconti di Nero Wolfe. Ingresso libero. G.M.
LEGNAGO. I datiprovinciali dell’Ispettoratoal convegno Cgil: in 1.030 casicontratti fuori norma
Cresceillavoro neroogrigio Ilsindacatolancia l’allarme Solo un terzo delle 1.445 ditte controllate nel 2018 è risultato in regola Fabio Tomelleri
Lavoro nero e grigio sono in costante crescita a Verona e provincia. E ben sette aziende su dieci, tra quelle controllate lo scorso anno dall’Ispettorato del lavoro, sono risultate fuorilegge. È un grido d’allarme quello lanciato da sindacalisti e organismi del settore produttivo e dell’impiego durante il convegno organizzato dalla Cgil veronese nei giorni scorsi alla Cittadella del lavoro dell’Edificio 13 di via Vicentini a Legnago. Il sindacato, guidato a livello provinciale da Stefano Facci, ha infatti scelto il capoluogo della Bassa per affrontare, assieme agli enti che si occupano delle politiche del lavoro e dei controlli sulle aziende, questa tematica di scot-
tante attualità. Proprio in diverse aziende della pianura, ma anche altre aree della provincia scaligera, come l’Est veronese, sono stati scoperti negli ultimi anni fenomeni di «caporalato», soprattutto nel settore agricolo, così come alcune imprese sono state colpite da «interdittive antimafia» emanate dalla prefettura. L’alto tasso di rapporti irregolari esistenti all’interno delle imprese veronesi emerge dai dati relativi all’attività di vigilanza svolta nel 2018 dall’Ispettorato territoriale del lavoro di Verona. Il rendiconto sui controlli dello scorso anno è stato illustrato da Cinzia Spinarolli, responsabile del settore Processo vigilanza dello stesso Ispettorato. Dal consuntivo è emerso che, su 1.445 ditte scaligere
controllate nell’ultimo anno dai 25 funzionari dell’ente, ben 1.030 (il 67,9 per cento) non erano in regola per quel che concerne i contratti con i loro dipendenti. In particolare ben 2.318 addetti, tra operai, impiegati e quant’altro, sia italiani che stranieri, sono risultati «irregolari», ovvero con un contratto che non corrispondeva alle reali mansioni od orari d’impiego. In vari casi sono emersi rapporti part-time o di lavoro «somministrato» a fronte di veri e propri incarichi a tempo pieno e di carattere subordinato. Oltre a questi lavoratori «in grigio», gli ispettori hanno scovato pure 397 addetti in nero, senza uno straccio di contratto e quindi privi di qualsiasi garanzia. «Sono dati estremamente
pesanti», ha rimarcato Spinarolli, «se si riflette che solo il 30 per cento delle aziende controllate è risultato in regola. Occorre capire che un lavoratore irregolare è pure quello che, per svolgere la propria mansione, deve dotarsi di partita Iva ma la cui attività lavorativa, in realtà, è determinata esclusivamente dal committente, nascondendo di fatto un rapporto di dipendenza». RIGUARDOAICONTROLLI, Spi-
narolli ha aggiunto: «Spesso sono gli stessi lavoratori che ci chiedono di intervenire. Dall’inizio dell’anno ad oggi abbiamo ricevuto 60 richieste in tal senso. Altre volte l’attività ispettiva è avviata in base alle campagne nazionali contro il lavoro nero o l’abuso di quello "somministrato",
ControllidellaGuardia diFinanza inun’azienda
che spesso nascondono il vero "caporalato". Fondamentale, per il nostro ufficio, è anche la sinergia con lo Spisal dell’Ulss 9, in materia di sicurezza, e con i vari comandi della Guardia di finanza». Per quel che concerne i settori dove si praticano più spesso le assunzioni in «nero» o non a norma, Spinarolli ha puntualizzato: «Le anomalie più frequenti si riscon-
trano nei servizi alle imprese e nell’edilizia». Altri settori colpiti dal fenomeno sono quelli della ristorazione, dell’agricoltura e il settore metalmeccanico. «Durante una nostra uscita sindacale a Isola della Scala», ha evidenziato Mario Lumastro, della Cgil trasporti, «qualche giorno fa abbiamo incrociato una quindicina di operai agricoli romeni, tutti
assunti di un’impresa del loro Paese, quindi al di fuori delle tutele garantite in Italia». «Per far emergere i rapporti irregolari e quelli in nero», ha concluso Stefano Facci, segretario provinciale della Cgil, «oltre a interventi coordinati tra i sindacati e l’ Ispettorato, serve un fondo nazionale per sostenere e aiutare i lavoratori che intendono mettersi in regola». •