MAGAZINE
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09 Luglio 2016
Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saving - Educational
ISSN 2384-9649
IN QUESTO NUMERO NEWS
Le novità del mercato
TRAINING
VIDEOPROIEZIONE
Il 4K entra di prepotenza nel settore professionale: ecco l’ultima proposta di Canon per immagini sensazionali
Gli appuntamenti con i corsi di formazione delle aziende
TECNOLOGIA
Dante, il protocollo per la trasmissione dei segnali audio via ethernet
TECNOLOGIA
HDMI: le novità introdotte con le versioni più recenti 2.0a e 2.0b
AUTOMAZIONE
Trimestrale - € 1,90 - Spedizione in abbonamento postale
MyHOME_Up, l’ultima proposta di BTicino per la configurazione e gestione degli impianti domotici
CUSTOM INSTALLATION DIGITAL SIGNAGE B&W pensa al mondo delle installazioni nautiche con i nuovi speaker IP66 della serie Marine
In arrivo da BenQ la nuova serie Smart Signage: soluzioni wireless e plug-and-play per il digital signage
CASE STUDY
Sony firma la sede ABB-Sace di Bergamo; le videocamere Panasonic scelte per la sicurezza di Media Markt in Spagna
ROADSHOW PANASONIC 2016
Le nuove soluzioni di videoanalisi e sorveglianza in mostra a Milano e Roma
www.simmagazine.it
Eliot è il nome del programma BTicino deidicato agli oggetti connessi (Internet of things). Eliot è un marchio registrato e di proprietà del Gruppo Legrand
Il videocitofono diventa connesso, ma il nostro si installa come prima.
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CLASSE 300 Connesso Videocitofono 2 FILI con wi-fi integrato. Installazione da parete e da tavolo. Finitura chiara e scura.
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MAGAZ Home&Build
ing Autom
Editoriale
ation - Audio
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l Signage
- Energy Saving
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IN QUESTO
Le novità
49
del mercato
TRAINING
TECNOLOGIA
Dante, il protoco llo per la trasmis dei segnali sione audio via etherne
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TECNOLOGIA
CUSTOM INSTA LLATION DIGIT AL SIGNAGE In
B&W pensa al installazioni mondo delle nautiche con speaker IP66 i nuovi della serie Marine
HDMI: le novità con le versioni introdotte più recenti 2.0a e 2.0b
arrivo da BenQ Smart Signage la nuova serie e plug-and-play: soluzioni wireless per il digital signage
Spedizione
in abbonamen to postale
AUTOMAZIONE
MyHOME_Up, l’ultima propost di BTicino a per la confi gurazione e gestione degli impiant i domotici
Luglio 2016
ISSN 2384-96
NUMERO
Gli appunta menti con di formazi i corsi one delle aziende
Il 4K entra di prepo ecco l’ultim a proposta tenza nel settore profe di Canon ssionale: per imma gini sensa zionali
CASE STUDY
Trimestrale
- € 1,90 -
Sony firma la di Bergamo sede ABB-Sace ; le videocam Panasonic ere scelte di Media Markt per la sicurezza in Spagna
Le nuove
ROADSHOW PANASONIC 2016
soluzioni di videoan alisi e sorveg lianza in mostra
www.simm agaz
a Milano e
www.simmagazine.it
DI
09
- Educational
NEWS
VIDEOPRO IEZIONE
PARTN ER
Roma
ine.it
PAROLA D’ORDINE, SEMPLIFICAZIONE
In questo numero... ATTUALITÀ 04 News
Novità del mercato
08 Training/Formazione
I corsi dei prossimi mesi
12 Eventi
Corriamo tutti velocemente verso una semplificazione dei processi
Panasonic Roadshow 2016
automation e, più in generale, dell’integrazione non è esente
15 Aziende
di gestione delle nostre attività e anche il settore dell’home e building
Su questo numero di System Integrator Magazine presentiamo, tra l’altro,
Seconda edizione per il Came Design Award
al nostro settore. Il primo è relativo al protocollo Dante, un importante
16 Aziende
da questo fenomeno.
due esempi assai diversi tra loro di semplificazione applicata appunto
traguardo verso la semplificazione operativa per l’interconnessione audio
Konnex e RTI: insieme è meglio
Audio Network Through Ethernet, è stato sviluppato dieci anni or sono
19 Aziende
di prodotti diversi in ambito professionale. Dante, la cui sigla sta per Digital dalla australiana Audinate, e nasce dall’idea di trasmettere attraverso
Ethernet segnali audio multicanale ad alta risoluzione non compressi.
Installato inizialmente a bordo del sistema Dolby Lake per il processing
dei diffusori, Dante fu utilizzato per la prima volta nel 2008. Da lì in poi lo sviluppo del sistema è stato esponenziale, tant’è che al momento sono circa 300 i produttori che hanno adottato questo standard e oltre 750 i
Il sessantesimo compleanno di Comelit
PRODOTTI 20 Videoproiezione
un eccellente esempio di sintesi tra semplicità operativa e prestazioni
XEED 4K500ST, il nuovo vpr 4K di Canon
semplificazione di un processo altrimenti complesso e dispendioso.
24 Audio/Video Distribution
dispositivi Dante-abilitati presenti sul mercato mondiale. Il protocollo è e, soprattutto, è un valido esempio di ricerca tecnologica volta alla
Anche dal settore dell’automazione arriva proprio in questi giorni un altro
I controller entry level Control4
è la conosciutissima BTicino che ha da poco presentato una nuova
26 Videocitofonia
esempio di semplificazione funzionale: questa volta l’azienda interessata
32 Videoproiezione
Le novità Sony per l’home cinema
34 Videoproiezione
I nuovi modelli Optoma ProScene
38 Automazione
Rio System, l’automazione wireless firmata Came
40 Automazione
Grazie a MyHOME_Up di BTicino è possibile configurare l’impianto e gestire l’abitazione con una sola app
44 Custom Installation
I nuovi diffusori “Marine” IP66 di B&W
CASE STUDY 46 Videosorveglianza
La tecnologia True HD 4K di Panasonic per Media Markt in Spagna
50 Conferencing
Vpr e monitor Sony per la nuova sede di ABB-Sace di Bergamo
TECNOLOGIA 54 Audio Networking
configurare i sistemi di automazione sia dagli utenti finali per gestire
BTicino Classe 300X13E, il primo videocitofono connesso
è riferito proprio al fatto che un’unica app si propone come un efficace
28 Soluzioni per le aziende
58 Web Hosting
30 Digital Signage
62 Audio/Video
app, MyHOME_Up, che può essere utilizzata sia dagli installatori per semplicemente la propria abitazione. Qui il concetto di semplificazione mezzo per gestire tutte le fasi dell’installazione e, successivamente, di gestione del sistema, con evidenti vantaggi in termini di semplicità e immediatezza degli interventi.
La condivisione dei contenuti vista da Vivitek Le soluzioni wireless plug-and-play di BenQ
Luxury Media Solutions s.r.l. Sede legale: Via Piave, 2 - 53042 Chianciano Terme (SI)
Segreteria di Redazione Marina Nicolucci - 06.85.35.32.05 redazione@simmagazine.it
Sede operativa, redazione, direzione, amministrazione: Via di Priscilla, 57A - 00199 Roma Tel/fax. 06.85.35.32.05 www.simmagazine.it
Grafica e impaginazione Chiara Tosatti - grafica@homecomfort.it
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Collaborano con System Integrator Magazine Nicola De bello, Marco Galloni, Vincenzo
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Maragoni, Sara Poletto, Paolo Radice, Carlo Vincenzi Pubblicità redazione@simmagazine.it Traffico mezzi Marina Nicolucci - 06.85.35.32.05 redazione@simmagazine.it
Come funziona Dante, lo standard dell’australiana Audinate Competizione tra le nuvole: vince il Cloud Server della tedesca 1&1 Le più recenti “release” del consorzio HDMI Testata registrata presso il Tribunale di Roma il 29/09/2014 - al numero 231 Spedizione in abbonamento postale Finito di stampare nel mese di luglio 2016 ISSN 2384-9649 La Luxury Media Solutions srl è iscritta al ROC con il n. 23846
Stampa, allestimento e confezione ARTI GRAFICHE AGOSTINI, Via Decollatura, 64 - 00118 Morena
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03
ATTUALITÀ // NEWS // Le novità del mercato / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / CANON
Videosorveglianza, le proposte Canon Canon ha presentato all’IFSEC di Londra otto nuove telecamere di rete con sensori da 2 Megapixel. Il nuovo sensore CMOS ad alta sensibilità da 2 Megapixel integrato nelle network camera Canon consente di acquisire immagini in Full HD anche con scarsissima luminosità. Caratteristica ideale per diverse applicazioni di sicurezza, dalla sorveglianza delle aree urbane alle infrastrutture ad alta criticità, dove l’identificazione di volti o la rilevazione dei dettagli della targa di un veicolo sono essenziali. La VB-R13VE è una telecamera a 360° PTZ per esterno, protetta contro gli atti vandalici. Integra uno zoom ottico 30x con una messa a fuoco rapida per garantire immagini sempre accurate. Grazie all’impiego di lenti Ultra-low Dispersion che impediscono distorsioni e aberrazioni nell’immagine, la telecamera è in grado di fornire riprese chiare e luminose. Ciò si traduce in immagini di elevatissima precisione e dai colori molto accurati, ideale per il monitoraggio di infrastrutture critiche. Tutti i modelli dispongono, inoltre, della nuova tecnologia Canon Motion-Adaptive Noise Reduction che riduce il rumore nelle riprese di soggetti in movimento. La correzione del rumore avviene in tempo reale in funzione dei diversi contesti e delle differenti esigenze, senza perdita di qualità. I nuovi modelli sono poi dotati di una innovativa interfaccia utente (GUI) e di un Mobile Viewer integrato che supporta diversi browser e dispositivi mobile. In questo modo installatori e utenti finali possono gestire con maggiore semplicità i loro sistemi di videosorveglianza attraverso un semplice accesso wireless. Telecamere con riprese a 360° continua VB-R13VE & VB-R12VE (per esterno, protette contro atti vandalici e resistenti alle condizioni atmosferiche), VB-R13 (per interni): telecamere PTZ speed dome FULL HD con zoom ottico 30x, ripresa continua a 360°, rapida messa a fuoco automatica e controllo PT di precisione a 450⁰ per secondo per fornire massima copertura visiva e monitoraggio efficiente di differenti ambienti critici. Grazie alla tecnologia Canon Enhanced Digital Zoom è possibile operare con zoom fino a 120x per lo streaming a bassa risoluzione. Telecamere Bullet VB-H761LVE & VB-H760VE: Telecamere bullet FULL HD per esterni (certificate IK09) con zoom ottico 20x, e performance low light fino a 0.06lx (colore). La VB-761LVE offre prestazioni low light fino a 0.04lx (mono) mentre la VB-H760VE fornisce immagini nitide fino a 0.003lx (mono) senza ricorrere a tecnologia IR. La VB-761LVE si avvale inoltre del Clear IR Mode, che permette di acquisire immagini a molta distanza, in modo nitido e pulito, riducendo calore e foschia. VB-H751LE: Telecamera bullet FULL HD per esterno con angolo di visione ultra-wide a 124.3⁰, zoom 2.4x e prestazioni low light fino a 0.035lx (colore) e fino a 0.002x (mono), con funzionalità IR incorporata per una sorveglianza H24. Telecamere fixed dome VB-H652LVE: Telecamera dome FULL HD per esterno con protezione Ik10 contro atti vandalici, illuminazione IR LED, angolo di visione di 122⁰ e certificazione IP66 con alloggiamento a tenuta stagna, viti antimanomissione, un design a flusso d’aria anti-nebbia e un’unità di riscaldamento opzionale. VB-H651VE: Telecamera dome FULL HD per esterno con protezione IK10 contro atti vandalici, zoom ottico 2.4x, angolo di visione 122.5⁰ e prestazioni low light fino a 0.035lx (colore) e fino a 0.002lx (mono). Sia le bullet per esterno che le fixed dome possono essere utilizzate in condizioni atmosferiche e ambientali estreme, in prossimità di aree con acqua salata oppure in zone estremamente fredde con possibili gelate. La nuova gamma Canon è compatibile con i Profili S e G ONVIF e permettono l’integrazione con la maggior parte delle piattaforme VMS, così come registrazione, ricerca e play-back dei filmati dal dispositivo di registrazione. www.canon.it
EVOKO
EvoKo, per una gestione degli appuntamenti ancora più facile Evoko Liso è il nuovo room manager con display touch da 8” e protocollo wireless (802.11a/b/g/n) integrato. Design elegante e maggiormente curato, interfaccia grafica rinnovata, luminosità sorprendente: dal punto di vista estetico, il nuovo Evoko Liso sorprende alla sola vista. Ma la vera forza del nuovo room manager dell’azienda svedese è rappresentata dall’incredibile capacità di gestire con estrema efficienza e facilità tutti gli ambienti inseriti a registro. Ideale per aziende, alberghi, ospedali e grosse strutture che presentano spazi di comune utilizzo, Evoko Liso è una soluzione touchscreen originale per tutte le sale riunioni. Applicandolo in una meeting room, niente più doppie prenotazioni e/o riunioni interrotte. Evoko Liso prenderà in mano la gestione dei vostri ambienti guidandovi in modo preciso ed armonioso. www.comm-tec.it
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SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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VENITEM
Venitem, protezione totale con la nuova centrale V8-20 Nata per soddisfare le maggiori richieste di sicurezza, la centrale d’allarme Venitem V8-20 garantisce una totale protezione in pochi e semplici gesti. La nuova centrale V8-20 ha un’anima multifunzione, che nella sua nuova versione permette di coniugare la gestione dell’impianto antifurto e di videosorveglianza. Un unico prodotto per la gestione totale della sicurezza nella propria abitazione, accompagnata dall’immancabile design marchiato Venitem, che propone una linea di tastiere e di chiavi di prossimità eleganti e multicolore, per la soddisfazione di qualsiasi preferenza estetica. Il box della centrale V8-20 è costruito utilizzando accorgimenti volti a facilitare
il lavoro dell’installatore e contiene al suo interno, oltre ad una batteria da 17Ah, un efficiente alimentatore per telecamere - il TSW 155 di Venitem capace di controllare fino a 8 telecamere e impostare la tensione di uscita per compensare la caduta di tensione dei cavi in impianti TVCC medio-grandi. La centrale viene fornita con un’impostazione base, realizzata secondo lo studio delle più comuni richieste di sicurezza; prestazioni assolutamente personalizzabili in modo semplice e pratico anche dagli operatori meno esperti. L’utilizzo e la gestione della centrale risultano estremamente intuitivi e sono studiati appositamente per risultare alla portata di tutti. La V8-20 è facilmente gestibile da tastiera, tramite chiave trasponder dal design 100% firmato Venitem, tramite SMS o telegestione vocale. Inoltre disponibile la nuova APP per smartphone, scaricabile direttamente da internet in tutte le lingue e compatibile con tutti i sistemi operativi, rinnovata nella grafica, nella gestione e nelle funzioni, per un controllo completo e immediato del proprio impianto d’allarme ovunque ci si trovi. Principali dati tecnici della centrale: • Alimentatore 13,8 Vdc 1,3 A che, grazie allo speciale trattamento in resina sottovuoto, è in grado di funzionare anche in ambienti molto umidi • 8 linee a bordo, 2 uscite relè a stato solido (corrente massima 100 mA) liberamente programmabili • Possibilità di espandere le uscite di base fino a un massimo di 8 utilizzando un accessorio a 2 relè o un’espansione su BUS a 4 relè • Possibilità di espandere le linee di base fino a un massimo di 20, in modalità filare o wireless (868 Mhz) • GSM integrato di serie • Possibilità di integrare un combinatore PSTN • Bolla di centratura di serie • Batteria marchio Venitem • Preforatura per alloggiare tutte le schede relè Venitem www.venitem.com
NEC
NEC ShadowSense, i nuovi display a 12 punti touch NEC lancia i nuovi display di grande formato Serie E, P e XUHD con 12 punti touch per risposte sempre più precise ed immediate. Prevedono una migliorata tecnologia ShadowSense™ e si prestano ottimamente per l’utilizzo in ambienti corporate, education e retail. NEC Display Solutions Europe amplia la propria gamma di display con tecnologia ShadowSense™ aumentando il numero di punti touch, che arrivano ad essere fino a 12 in contemporanea. I punti aggiuntivi rendono la tecnologia touch molto più sensibile aumentando la qualità dell’interazione e i tempi di risposta. La nuova gamma touch include i display di grande formato delle serie MultiSync E, P e Ultra High Definition (XUHD) nei formati compresi tra i 40 ed i 98 pollici. I primi settori industriali che ne beneficeranno saranno quelli dove viene richiesto un livello di interattività immediato ed affidabile, ambienti in cui la tecnologia touch deve rispondere in real-time. Tutti i display provvisti di tecnologia touch ShadowSense™ offrono 10 o 12 punti touch e sono in grado di recepire ogni diverso punto di interazione garantendo una precisione di risposta senza pari. Enrico Sgarabottolo, Sales Director TIGI di NEC Display Solutions Division, spiega: “Sappiamo che l’interattività nei display è sempre più touch-oriented, sia che si tratti di un ambito retail, education o business. Questo trend è il motore che manda avanti la ricerca nella tecnologia touch per assicurare gli elevatissimi livelli di performance richiesti. Aumentando i punti touch, abbiamo automaticamente aumentato i livelli di risposta, che ora sono più elevati che mai”. A seconda delle dimensioni, i nuovi display con tecnologia ShadowSense
possono essere utilizzati in scenari che vanno dal retail signage ed infotainment interattivi, il way-finding ed applicazioni self-service. In contesti aziendali o learning, possono essere utilizzati lavorando a gruppi, per esempio come lavagne interattive. Gli ulteriori vantaggi offerti dai display di grande formato con la tecnologia ShadowSense™ potenziata sono: • Touch intuitivo: lo schermo riconosce e cambia in automatico i diversi tipi di interattività (tocco delle dita, scrittura o cancellazione con stilo, …) mentre si lavora con applicazioni multi-touch. In più il display filtra i touch accidentali eliminando quelli ‘fantasma’ anche in condizioni di forte luminosità ambientale. • Plug and play semplice ed immediato: questa feature elimina la necessità di installare driver aggiuntivi per tutti i principali sistemi operativi. • Straordinarie risoluzione e gestione colore: i display serie Ultra High Definition (XUHD) offrono un’ottima risoluzione UHD e qualità di colori, grazie al color engine integrato NEC SpectraView®. È possibile anche la regolazione di tutti i paramentri visual per aumentare ulteriormente la fedeltà cromatica. • Possibilità di futuri upgrade: l’Option Slot NEC OPS (Open Pluggable Specification) integrato permette l’integrazione di un modulo SBC (Single Board Computer) “Windows based” per la gestione di contenuti con segnale digitale senza l’aggiunta di cavi o device esterni, semplificando l’installazione e riducendo le possibilità di guasto. www.nec-display-solutions.it SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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ATTUALITÀ // NEWS // Le novità del mercato / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / RGBLINK
RGBlink Venus: elaborazione video al top I nuovi prodotti presentati da RGBlink nel 2016 rappresentano soluzioni professionali di primo livello nel mondo dell’elaborazione video. In un mercato sempre più competitivo, con i suoi Venus X1Pro, Venus X2 e Venus X3 Live, RGBlink offre prodotti altamente performanti e capaci di soddisfare le migliori aspettative. VENUS X1 PRO • Seamless scaler switcher con supporto 4K. • Ingressi HDMI, DVI, DisplayPort. • 3 slot disponibili per ingressi multiformato. • Due uscite DVI e una DisplayPort. • Possibilità di 1 PiP, ledwall mapping, effetti di trasizione. • Slot di espansione per modulo opzionale output per gestione multidisplay. • Controllo pannello frontale, RS232 e TCP/IP. VENUS X2 • Controller Video Wall • Compatibilità con vasta gamma di segnali video, tra cui VGA, SDI, CVBS e USB. • Sistema modulare, configurabile in base alle esigenze.
• Gestione del segnale avanzata, compensazione uniformità del colore, rotazione immagini. • Supporto per lettura e scrittura dell’EDID. • Rilevazione in automatico della risoluzione d’ingresso. VENUS X3 LIVE • Video wall controller modulare con console integrata. • Compatibilità con vasta gamma di segnali video, tra cui VGA, SDI, CVBS e USB. • Possibilità di configurare input e output con moduli dedicati. • Seamless switching tra tutti gli input. • Console di controllo con LCD di preview. www.comm-tec.it
ADEO
Adeo Group - Panasonic: un accordo per la distribuzione dei sistemi per videoconferenze Adeo Group Spa annuncia l’accordo siglato con Panasonic che prevede la distribuzione dei sistemi videoconferenza KX-VC del costruttore giapponese su tutto il territorio nazionale. Adeo Group si presenta come il partner ideale per questa collaborazione, con una solida esperienza nel settore e un’offerta di numerosi complementi ed accessori che vanno ad integrare la proposta di Panasonic, azienda che da sempre si pone tra i leader anche nel settore del B2B. I sistemi per videoconferenze HD (HDVC) - di cui fanno parte i KXVC1600 eKX-VC1300, visibili nelle foto) assicurano video e audio di qualità superiore ed in aggiunta è possibile disporre di un servizio completo per hardware, helpdesk tecnico e supporto di rete. Un sistema compatto, semplice da utilizzare che consente agli utenti di partecipare a videoconferenze ovunque si trovino anche tramite dispositivi mobili. Panasonic ha realizzato dei prodotti all’avanguardia per diverse applicazioni: istruzione, settore medico e contesti aziendali che possono connettere fino a 10 siti mantenendo la massima qualità di immagine e audio. Adeo Group offre la possibilità - a tutti i suoi rivenditori - di usufruire di interessanti agevolazioni oltre all’opportunità di provare demo personalizzate. www.adeogroup.it - business.panasonic.it
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AXIS
Axis acquisisce 2N Axis Communications acquisisce 2N, azienda ceca leader nella videocitofonia IP: con questa mossa di mercato il gruppo svedese rafforza ulteriormente la propria offerta di soluzioni, integrando la videosorveglianza con i sistemi di citofonia. 2N è l’azienda leader nella citofonia IP che opera anche in altri settori, come ad esempio sistemi audio IP e citofoni IP per ascensori. L’azienda dispone di canali di vendita consolidati attraverso elettricisti e installatori, nonché costruttori di ascensori, che possono servire come complemento agli attuali canali di vendita globale di Axis. Allo stesso tempo, 2N beneficerà della forte posizione sul mercato e delle risorse di R&S di Axis. “L’acquisizione supporta la nostra ambizione di contribuire a un mondo più intelligente e più sicuro. Vi è una crescente domanda dei clienti di soluzioni integrate con standard aperti che offrono maggiore sicurezza. Insieme a 2N possiamo rispondere a questa domanda”, ha dichiarato Peter Lindström, Vice Presidente New Business di Axis Communications. Il marchio 2N verrà mantenuto e l’azienda opererà come sussidiaria all’interno del gruppo Axis. Le operazioni congiunte riguarderanno la condivisione delle conoscenze e l’assistenza reciproca nella R&D e nell’accesso al mercato. Un importante compito comune sarà accelerare
la convergenza dai sistemi analogici alla citofonia IP e sviluppare nuove opportunità. “Abbiamo in programma sviluppo e crescita per Axis così come per 2N. Il mercato è in crescita e con l’acquisizione di 2N possiamo continuare a guidare il cambiamento nel mercato”, ha aggiunto Peter Lindström. 2N è azienda leader nella citofonia IP secondo IHS. Sviluppa e fornisce soluzioni per l’ICT e per la sicurezza fisica e detiene una posizione di leader nel mercato nell’audio e nella citofonia IP (Door and Emergency IP Intercoms). 2N conta circa 200 dipendenti e ha sede a Praga, nella Repubblica Ceca. www.axis.com/it
RISCO
RISCO Group presenta ProSYS™Plus ProSYS™Plus di RISCO Group è la soluzione di ultima generazione pensata per progetti commerciali con una centrale innovativa e scalabile che si adatta a qualsiasi tipo di installazione. RISCO Group, leader a livello globale in soluzioni di sicurezza integrate, presenta l’atteso sistema di sicurezza ProSYS™Plus, progettato specificatamente per installazioni commerciali. La conformità agli standard di Grado 3, alla base dell’intera gamma di soluzioni di sicurezza ibride basate su cloud di RISCO, rende ProSYS™Plus la scelta ideale per un ampio ventaglio di progetti su larga scala, quali complessi di uffici, ospedali, campus universitari, siti logistici e infrastrutture critiche, così come per strutture residenziali di alto livello. ProSYS™Plus utilizza un’unica piattaforma hardware che, utilizzando l’innovativo meccanismo di licenze "pay as you grow", consente agli installatori di iniziare un progetto con il numero esatto di zone richieste, che possono essere successivamente integrate - fino a 512 zone - senza dover sostiture il sistema centrale. Questo avanzato meccanismo di licenze garantisce ulteriore flessibilità a progetti di piccole e grandi dimensioni, semplificando la gestione del magazzino per gli addetti all’installazione e alla manutenzione. ProSYS™Plus è in grado di supportare le più avanzate tecnologie di comunicazione disponibili - tra cui multi-socket IP, 2G/3G, e WiFi - per poter configurare più canali contemporanemante. Si tratta di un requisito fondamentale per le installazioni commerciali che assicura la massima ridondanza e resilienza nel sistema di comunicazione. Grazie alla sua architettura "super ibrida", che combina accessori cablati, mono e bi-direzionali e RISCO Bus, ProSYS™Plus favorisce
un’installazione ottimizzata. Inoltre, i rivelatori RISCO Bus consentono di ridurre il cablaggio e di realizzare installazioni più veloci, oltre a offrire i benefici della configurazione da remoto. Gli utenti possono richiedere la video verifica basata su cloud tramite VUpoint e installare telecamere IP per interni ed esterni, integrate col sistema. In questo modo hanno la possibilità di monitorare da remoto l’area di interesse attraverso l’app disponibile per smartphone oppure tramite l’interfaccia web, inserire e disinserire l’allarme e ricevere notifiche in caso di pericolo in corso o su richiesta. Anche ProSYS™Plus, come le centrali LightSYS™2 e Agility™3, beneficerà a breve dell’integrazione con la nuova gamma di soluzioni domotiche offerte da RISCO Group e basate sul Cloud RISCO. www.riscogroup.com
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07
ATTUALITÀ // TRAINING // I corsi del periodo luglio - ottobre 2016 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
I CORSI DI FORMAZIONE FINO A OTTOBRE 2016 CORSO DOMOTICA BASE
CORSI ONLINE
Il corso BASE è gratuito ed è aperto ad un
Per l’iscrizione al corso è necessario effettuare il
massimo di 8 installatori (per ogni corso) che
login tramite il pulsante in alto a destra “MyBTicino”.
abbiano acquistato il KIT START DOMOTICA ART.
Qualche giorno prima dell’evento vi invieremo una
Dato il numero limitato di postazioni è necessaria
K015-START. Ore 9.00-17.30.
mail con le indicazioni e il link per partecipare al
la prenotazione sul sito www.abb.it/lowvoltage
Calendario corsi
corso. Il corso viene erogato tramite una piattaforna
nella sezione formazione!
Luglio: 5 - Corciano (PG)
web esterna a BTicinoAcademy che supporta i PC
Settembre: 20 - Corciano (PG)
Windows (nelle versioni Vista, 7, 8, 8.1,10) e Mac OS
Settembre: 30 - Rezzato (BS)
(da 10.7 a 10.11) e i tablet o smartphone Android (da
ABB - www.abb.com
CORSI KNX ENTRY LEVEL Introduzione ai sistemi di building automation
3.0 in poi) e iOS (dalla 8.0 in poi).
ABB i-bus® KNX
CORSO DOMOTICA AVANZATA
Obiettivi
Il corso di Domotica AVANZATA è rivolto a tutti
PRESENTAZIONE LIBRETTO
Fornire le conoscenze di base della tecnologia bus
gli installatori che hanno già effettuato un corso
IMPIANTO ELETTRICO
ABB i-bus KNX per realizzare l’installazione,
di DOMOTICA BASE ed hanno la necessità
Durante questo webinar presenteremo il libretto
la programmazione e la messa in servizio di sistemi
di ampliare le proprie conoscenze per poter
d’impianto elettrico. Esso si propone di fornire
di controllo degli edifici. La partecipazione al corso
realizzare un impianto domotico “complesso”.
al proprietario dell’impianto le istruzioni d’uso e
sarà garantita dopo il pagamento del corso stesso.
L’iscrizione al corso è subordinata all’acquisto del
manutenzione che gli consentano di aderire agli
Costo: 200 € (iva inclusa)
KIT K015-DOMINA1, ART. K015-DOMINA2 o ART.
obblighi che il D.M. 22 gennaio 2008 n. 37.
Calendario corsi
K015-DOMINA3. Ore 9.00-17.30.
Calendario corsi
Settembre: 22 - 23 - Santa Palomba (RM)
Calendario corsi
Luglio: 4 - ore 17.00
Ottobre: 17 - 18 - Vittuone (MI)
Luglio: 12 - 13 - Napoli
®
CORSO BASE CERTIFICATO KNX
Luglio: 21 - 22 - Rezzato (BS)
EFFICIENZA ENERGETICA: IL CONTRIBUTO
Ottobre: 6 - 7 - Rezzato (BS)
DELL’ILLUMINAZIONE
Installazione, configurazione e messa in servizio
Durante questo corso presenteremo, all’interno
di impianti ABB i-bus® KNX
del mondo dell’efficienza energetica in ambito
Obiettivi
impiantistico, il contributo dell’illuminazione secondo
Fornire ampie conoscenze di base della tecnologia
la norma UNI EN 15193. Per l’iscrizione al corso è
bus KNX per realizzare l’installazione, la programmazione e la messa in servizio di
BTICINO
necessario effettuare il login tramite il pulsante in alto a destra “MyBTicino”.
www.bticino.it
Calendario corsi
esame per diventare KNX Partner certificati con
BTicino organizza corsi di formazione di tre diverse
Luglio: 11 - ore 17.00
pubblicazione sul sito dell’associazione.
tipologie, determinati da un diverso livello di
L’iscrizione al corso è subordinata alla partecipazione
approfondimento, dedicati ai professionisti che
ELIOT: I DISPOSITIVI CONNESSI
con successo al corso base. La partecipazione al corso
vogliono entrare in contatto o approfondire la
Durante questo corso presenteremo il programma
sarà garantita dopo il pagamento del corso stesso.
conoscenza del mondo BTicino.
Eliot e alcuni dei dispositivi connessi creati da questa
Costo: 1.300 € (iva inclusa)
Per maggiori informazioni su località e orari
idea. Per l’iscrizione al corso è necessario effettuare il
Calendario corsi
è necessario documentarsi sul sito internet
login tramite il pulsante in alto a destra “MyBTicino”.
Ottobre: 3 - 7 - Santa Palomba (RM)
www.bticinoacademy
Calendario corsi
CORSO KNX AVANZATO
Calendario corsi
Programmazione avanzata sui dispositivi ABB
Luglio: 5 - Approfondimento pratico sul sistema
a maggiore funzionalità
videocitofonico 2 fili
Obiettivi
Via Piero Gobetti, 73 - Arezzo
Acquisire le tecniche di programmazione
Luglio: 5 - Evoluzione dell’offerta Industriale
dei dispositivi KNX con funzioni Avanzate.
e del Terziario - Fasano (BR)
Per chi partecipa al corso un kit prodotti a un
Luglio: 6 - Evoluzione dell’offerta Industriale
prezzo esclusivo.
e del Terziario - Foggia
Costo: 300 € (iva inclusa)
Luglio: 6 - Come proporre un impianto domotico
Calendario corsi
S.P. Ragusa / Marina di Ragusa KM 5,7
Prossimi corsi in dicembre
Luglio: 12 - Approfondimento pratico
Grazie a un efficace approccio didattico, il team dedicato
sul sistema videocitofonico 2 fili
di formatori training@came forma il professionista affinché
Via Lavoratori Autobianchi, 1 - Desio (MB)
sia in grado di proporre soluzioni progettate su misura
Luglio: 13 - Incontro tecnico sul tema
del cliente e delle sue specifiche esigenze. Le attività
della distribuzione MT/BT - Camerano (AN)
di training hanno svolgimento presso la sede di Came
Luglio: 13 - Incontro “La domotica: perchè,
Service a Dosson di Cassier, in provincia di Treviso e
come e cosa proporre” - Aversa (CE)
presso la sede Came-BPT a Sesto al Reghena,
www.ave.it/it/professionisti/corsi-professionisti
Luglio: 14 - Incontro di Formazione Tecnica
in provincia di Pordenone.
Per permettere a tutti i professionisti di rimanere
sull’efficientamento energetico - Modena
Per il calendario corsi fare riferimento all’indirizzo
sempre informati sulle continue novità e soluzioni
Luglio: 19 - Approfondimento pratico sul sistema
www.came.com/it/azienda/formazione.
adottate, Ave è attenta nel proporre dei corsi formativi
videocitofonico 2 fili
Per il mese di settembre le date ancora non sono
dedicati a tutti gli adetti al lavoro.
Via Marzabotto - Torri Bianche (MB)
disponibili.
impianti KNX. Al termine del corso è previsto un
Luglio: 18 - ore 17.00
AVE
08
SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
CAME
www.came.it
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////
www.simmagazine.it
DOMOTICA BASE
È aperto a tutti coloro che vogliono programmare
di 8 partecipanti.
durata: 1 giorno
i sistemi e che hanno una minima conoscenza
Qualora non venga raggiunto il minimo numero
Corso teorico e pratico CAME DOMOTIC 3.0 .
di logica digitale e programmazione. Sono ammessi
di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare
Attraverso lo sviluppo di un progetto reale, analisi
un massimo di 2 partecipanti per società. Il numero
la sessione entro una settimana dalla data dello stesso.
dei dispositivi domotici a catalogo, caratteristiche e
totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non
La partecipazione al corso è gratuita.
installazione. Programmazione con il software CAME
venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron
Calendario corsi
DOMOTIC 3.0 . Analisi di funzioni basiche come
Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione
Luglio: 11 - 12 - 13
controllo luci, automazioni, termoregolazione, mappe
entro una settimana dalla data dello stesso. Per la
e controllo via APP. Necessario munirsi di computer
partecipazione al corso è necessario avere con sé
CERTIFICAZIONE DIGITAL MEDIA “D”
portatile per la fase di programmazione.
un computer le cui caratteristiche verranno indicate
“DESIGNER” 4K
Calendario corsi
all'iscrizione. La partecipazione al corso CTI-P101 è
durata: 1 giorno
Luglio: 12 - CAME BPT, Sesto al Reghena (PN)
sottoposta all’acquisto di un sistema demo a scelta
Il corso è aperto a tutti coloro che disegnano
fra i kit speciali in promozione presenti sul listino di
e progettano sistemi DigitalMedia.
DOMOTICA AVANZATA
Crestron Italia. L’ordine del kit deve essere inviato
Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per
durata: 1 giorno
prima della data scelta del corso.
società. Il numero totale di partecipanti al corso è 8.
Corso teorico e pratico su CAME DOMOTIC 3.0 .
Calendario corsi
Qualora non venga raggiunto il minimo numero di
Attraverso lo sviluppo di un progetto reale, analisi
Ottobre: 5 - 6 -7
4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la
dei dispositivi domotici a catalogo, caratteristiche
sessione entro una settimana dalla data dello stesso.
e installazione. Programmazione con il software
CORSO CTI-P201
La partecipazione al corso di certificazione è gratuita.
CAME DOMOTIC 3.0 . Analisi di funzioni avanzate
durata: 2 giorni
Calendario corsi
come controllo carichi, logiche, controllo da remoto,
È aperto a tutti coloro che hanno preso parte e superato
Settembre: 14
interfacciamento con allarme e sistemi terzi ed altre
con successo il corso base da almeno sei mesi. Al
situazioni particolari. Necessario aver già seguito
corso CTI-P201 è ammesso un numero massimo
CERTIFICAZIONE DIGITAL MEDIA “E”
il corso DOMOTICA BASE. Munirsi di computer
di 4 partecipanti. Qualora non venga raggiunto il
ENGINEER 4K
portatile per la fase di programmazione.
minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di
durata: 2 giorni
Calendario corsi
cancellare la sessione entro una settimana dalla data
Le date della certificazione “E” sono successive alle
Luglio: 13 - CAME BPT, Sesto al Reghena (PN)
dello stesso. La partecipazione al corso è gratuita.
date della certificazione “D”. Senza la certificazione
Calendario corsi
“D” non è possibile accedere alla certificazione “E”.
Ottobre: 10 - 11
Il corso è aperto a tutti coloro che installano i sistemi DigitalMedia. La certificazione DMC-E è un
CORSO CTI-P301
programma rigoroso di due giorni a seguito del corso
durata: 3 giorni
DMC-D della durata di un giorno.
L’iscrizione ai corsi gratuiti avviene tramite il sito
Il corso è rivolto a tutti i programmatori esperti che
Si tratta di un corso sia teorico che pratico che
www.comm-tec.it fino ad esaurimento dei posti.
intendono intraprendere il percorso di certificazione.
comprende anche prove di intestazione cavi e test
Al momento non ci sono date certe.
Il corso è in lingua inglese.
diretti su sistemi DigitalMedia messi a completa
Analisi della struttura dei Processori Crestron e relativi
disposizione dei partecipanti. Anche per questo corso
vantaggi della programmazione; analisi e comprensione
è compreso un test finale con rilascio di certificazione.
del progetto logico, gestione avanzata delle stringhe
Questo programma dal costo di € 800, consente di
analogiche, analisi dati storage su memoria non volatile;
acquisire nel dettaglio ogni aspetto dell’installazione e
comprensione e interpretazione delle stringhe seriali
messsa in opera del sistema DM.
l corsi Crestron hanno svolgimento presso la sede
e singoli I/O seriali; programmazione avanzata SIMPL+
Solo un cliente certificato con DMC-E è abilitato
di Crestron Italia di Cernusco sul Naviglio (MI).
e come si relaziona con SIMPL Windows.
all’acquisto di un sistema DigitalMedia e alla sua
Al corso CTI-P301 è ammesso un numero massimo
configurazione, diagnostica, controllo e reporting.
COMM-TEC - www.comm-tec.it
CRESTRON - www.crestron.eu
CORSO COMM+RES+101 durata: 2 giorni Si rivolge a progettisti, alle aziende che intendono diventare installatori Crestron e a tutti coloro che desiderano acquisire familiarità con Crestron senza entrare nello specifico della programmazione. Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per società. Il numero totale di partecipanti al corso è 8. Qualora non venga raggiunto il minimo numero di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare la sessione entro una settimana dalla data dello stesso. La partecipazione al corso è gratuita, la mancata partecipazione dovrà essere comunicata con almeno cinque giorni lavorativi prima della data del corso, al fine di evitare un addebito a titolo di penale. Calendario corsi Luglio: 4 - 5 Ottobre: 3 - 4 CORSO CTI-P101 durata: 3 giorni
ATTUALITÀ // TRAINING // I corsi del periodo luglio - ottobre 2016 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / Sono ammessi un massimo di 2 partecipanti per
Settembre: 20 - 21 - Colle Val D’Elsa (SI)
- Programmatore per ogni funzione ad orario, a
società. Il numero totale di partecipanti al corso è
Ottobre: 18 - 19 - Calcinate (BG)
calendario e per giorni della settimana
4. Qualora non venga raggiunto il minimo numero
- Visualizzazione di telecamere anche con schermate
di 4, Crestron Italia si riserva il diritto di cancellare
CLD2-I - Corso singolo
composte da più flussi video
la sessione entro una settimana dalla data dello
Installare e configurare un impianto domotico
- Fornisce l’accesso fino a 3 operatori client
stesso. La partecipazione al corso di certificazione è
con Knx Easy
Calendario corsi
a pagamento.
Con questo corso si mettono in pratica tutte le
Luglio: 7 - Vicenza - ore 9.30 - 13.30
Calendario corsi
informazioni apprese nel primo corso, ma soprattutto
Settembre: 15 - 16
si impara a “saper fare” domotica. Grande attenzione
Corso Hi.Team (Hi.Team.Basic)
viene data alla pratica, attraverso esercitazioni a
Calendario corsi
banco e con prodotti funzionanti. Il corso si rivolge a
Ottobre: 20 - Vicenza
installatori e progettisti elettrici che vogliano imparare
10.30 - 13.00 Presentazione
a realizzare soluzioni per l’impianto elettrico utilizzando
14.00 - 18.00 Tecnico
GEWISS PROFESSIONAL www.gewissprofessional.com
i prodotti della linea Home Automation Chorus con tecnologia KNX. Questo corso deve essere preceduto
Corso tecnico avanzato (Hi.Team.Advanced)
dal CLD1. Numero partecipanti: max 15 persone.
Calendario corsi
Il corso dura due giornate, dalle 9:00 alle 17:30.
Ottobre: 27 - Vicenza - 10.00 - 18.00
CLK1A
Calendario corsi
Corso per la certificazione KNX (Prima parte)
Settembre: 27 - 28 - Napoli
In questa prima parte del corso per diventare KNX
Ottobre: 4 - 5 - Colle Val D’Elsa (SI)
Partner vengono affrontati tutti gli aspetti necessari alla comprensione dei fondamenti della tecnologia KNX.
INTERMARK SISTEMI
L’iscrizione al corso è riservata a chi ha già avuto
www.intermark.it
esperienze installative, anche con altre tecnologie. Numero partecipanti: max 12 persone. Il corso dura due giornate, dalle 9:00 alle 17:30. Il corso è conforme alle regole stabilite dall’associazione internazionale KNX per
L’attività formativa Intermark Sistemi è iniziata
Hi.Team
propriamente a marzo con il roadshow AMX SVSI con il quale porta in giro per l’Italia le soluzioni
I corsi sono gratuiti, ma a numero chiuso, iscrizioni
audio/video su IP.
programma, durata e materiale consegnato.
presso www.hiteam.it
Calendario corsi
Formazione a cura di Home Innovation www.hisystem.it
Corso AMX Programmer 1
Ottobre: 11 - 12 - Colle Val D’Elsa (SI)
I corsi di formazione Hi. Team sono rivolti a tutti coloro
Formazione tecnica sugli strumenti e le conoscenze
Ottobre: 18 - 19 - Napoli
che desiderano entrare in un grande gruppo che fa della
indispensabili allo sviluppo e all’integrazione dei
domotica il proprio mestiere.
sistemi AMX. Verranno presentati e studiati gli
CLK1B
ambienti di sviluppo richiesti in un sistema AMX:
Corso per la certificazione Knx (Seconda parte)
INTEGRAZIONE TRA DOMOTICA E SICUREZZA
TPDesign per la creazione delle grafiche dei touch
Vengono affrontati tutti gli aspetti legati al software
Il corso organizzato a Vicenza in collaborazione con
panel, NetLinx Studio per la programmazione delle
per la configurazione chiamato ETS.
FPM, tratta le tematiche relative all’integrazione tra
unità di controllo, altri applicativi di supporto alla
Il corso si rivolge a System integrators o installatori
sistemi domotici, antintrusione e videosorveglianza.
programmazione. L’ultimo giorno è prevista una
avanzati che abbiano una comprovata padronanza
In particolare, il programma prevede i seguenti
sessione con prove teoriche e pratiche per il rilascio
dei concetti di base della domotica e della building
argomenti:
della certificazione “AMX Programmer 1” valida per
automation. L’iscrizione al corso è riservata a chi ha già
- Teoria dell’integrazione domotica e analisi delle criticità
proseguire l’iter fino alla certificazione ACE-P (Amx
avuto esperienze installative, anche con altre tecnologie
in ambito sicurezza
Certified Expert Programmer).
domotiche. È possibile iscriversi al solo esame KNX: in
- Integrazione, logiche e scenari integrati tra sistemi
Calendario corsi
quel caso verrà fornita in anticipo la documentazione
antintrusione e domotica
Luglio: 5 - 8 - Roma
del corso per prepararsi in maniera autonoma all’esame
- Progettazione e realizzazione pratica di
finale. Numero partecipanti: max 12 persone.
un’interfaccia grafica unificata per il controllo
Il corso dura tre giornate, dalle 9:00 alle 17:30.
e la supervisione di sistemi antintrusione,
Importante: durante la terza giornata si tiene l’esame
videosorveglianza e domotica.
finale per il rilascio del certificato di KNX Partner.
Durante il corso sarà utilizzata la piattaforma
Calendario corsi
d’integrazione Hi System e saranno forniti in omaggio
Ottobre: 25 - 26 - 27 - Colle Val D’Elsa (SI)
i software di progettazione e configurazione grafica
Ottobre: 25 - 26 - 27 - Napoli
delle integrazioni.
CLD1 - Corso singolo
Solo ai partecipanti al corso verrà offerta la possibilità
Corso di certificazione Vantage, basato su lezioni
Le 3P della domotica: Proporre, preventivare
di acquistare a un prezzo esclusivo un integratore
teoriche e pratiche.
e progettare un impianto domotico
LIGHT della serie RC di Hi System, che permette di
Si svolge in Bticino, sede di Varese, e si articola
Frequentando questo corso si ricevono tutte le
gestire in modo integrato i sistemi di antintrusione e
in 5 giornate: le prime 4 sono di formazione e
informazioni e le competenze necessarie per diventare
videosorveglianza dell’universo RISCO.
approfondimento tecnico (1 giornata Hardware
esperti nelle “3p della domotica”: proporre, progettare
Con gli integratori LIGHT è possibile creare interfacce
e 3 giornate software) con conseguente test di
e preventivare un impianto domotico che si adatti alle
utente con icone, piantine e sfondi personalizzabili.
certificazione e l’ultima giornata è di formazione
esigenze del cliente. Numero partecipanti: max 15
Le funzioni disponibili su grafica di gestione sono:
commerciale.
persone. Il corso dura due giornate, dalle 9:00 alle 17:30.
- Inserimenti, esclusioni e disinserimenti di zone e
Calendario corsi
Calendario corsi
partizioni
Settembre: 13 - 14 - Napoli
- Visualizzazione di allarmi, partizioni e stato zone
VANTAGE
www.vantageitalia.it Segreteria Organizzativa Formazione Vantage Numero Verde 800 722 022
010
SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
Ottobre: 3 - 7
Ultima sessione per il 2016
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////
www.simmagazine.it
Calendario corsi
Luglio: 14 - Campodarsego (PD)
Settembre: 30 - Marostica (VI)
Settembre: 5 - Torino Settembre: 16 - Milano
VIMAR
www.vimar.com Controllare su www.vimar.com/it/it/event/index/corsi
CORSO BASE VIDEOCITOFONIA
Settembre: 22 - Campodarsego (PD)
Corso Videocitofonia Entry Level
Settembre: 27 - Palermo
durata: 1 giorno
Il corso si rivolge a installatori e progettisti di impianti e/o sistemi che si affacciano per la prima volta alla videocitofonia 2 Fili. Calendario corsi
CORSO BASE BY-ME
Luglio: 11 - Torino - Pralormo
Settembre: 29 - Catania Ottobre: 3 - Torino Ottobre: 13 - Campodarsego (PD) CORSO AVANZATO TVCC Programmare e gestire un impianto TVCC
Corso By-me Entry Level
Luglio: 25 - Torino - Pralormo
durata: 1 giorno
Luglio: 29 - Milano
Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano
Il corso si rivolge a installatori e progettisti di impianti e/o
Settembre: 15 - Campodarsego (PD)
approfondire la programmazione e la gestione di un
Calendario corsi
Settembre: 30 - Milano
Calendario corsi
Luglio: 12 - Palermo
Ottobre: 25 - Palermo
Luglio: 14 - Catania
Ottobre: 27 - Catania
Luglio: 28 - Campodarsego (PD)
Ottobre: 28 - Milano
sistemi che si approcciano alla domotica per la prima volta. Luglio: 11 - Torino - Pralormo (TO)
Settembre: 19 - Torino - Pralormo Ottobre: 6 - Campodarsego (PD)
Settembre: 5 - Torino Settembre: 9 - Milano Settembre: 13 - Palermo (PA) Settembre: 15 - Catania (CT) Settembre: 19 - Torino - Pralormo (TO)
durata: 1 giorno
impianto di videosorveglianza. Settembre: 6 - Campodarsego (PD) CORSO BASE AUTOMAZIONI Conoscere e programmare un sistema di automazioni
CORSO AVANZATO VIDEOCITOFONIA Programmare un impianto videocitofonico 2 fili Plus e gestirlo con Save Prog durata: 1 giorno
durata: 1 giorno
Il corso è destinato agli installatori che vogliano approfondire la conoscenza e la programmazione di un sistema
Settembre: 30 - Campodarsego (PD)
Il corso affronta la programmazione di un impianto
di automazioni Elvox.
Ottobre: 3 - Torino
di videocitofonia 2 fili Plus attraverso la targa
Ottobre: 7 - Milano
e successivamente la gestione avanzata con software
Calendario corsi Luglio: 25 - Torino - Pralormo
Ottobre: 11 - Palermo
Save Prog.
Ottobre: 13 - Catania
Calendario corsi
Ottobre: 17 - Torino - Pralormo
Luglio: 12 - Campodarsego (PD)
Ottobre: 27 - Campodarsego (PD)
Ottobre: 17 - Torino - Pralormo (TO) Ottobre: 19 - Campodarsego (PD)
Settembre: 23 - Milano
Ottobre: 20 - Campodarsego (PD) CORSO AVANZATO AUTOMAZIONI
CORSO AVANZATO BY-ME CON ETPRO
CORSO BASE TVCC
Programmare un impianto Domotico con Easytool
Corso TVCC Entry Level
Programmare e gestire un impianto di Automazioni durata: 1 giorno
Professional
durata: 1 giorno
Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano
durata: 2 giorni
Il corso si rivolge a installatori e progettisti di impianti
approfondire la programmazione e la gestione di un
Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano
e/o sistemi che si approcciano per la prima volta
impianto di automazioni per cancelli.
apprendere la programmazione e gestione
ai sistemi di videosorveglianza.
di un impianto domotico By-me attraverso il software
Calendario corsi
Calendario corsi
Settembre: 13 - Campodarsego (PD)
EasyTool Professional. Calendario corsi
Luglio: 20 - Marostica (VI) Settembre: 20 - Roma - Frascati Ottobre: 6 - Marostica (VI) CORSO AVANZATO BY-ME CON ETPRO MODULO LOGICO Programmare un impianto Domotico con Easytool Professional
durata: 2 giorni Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano apprendere la programmazione e la gestione di un impianto domotico By-me per quanto riguarda clima e unità logica attraverso il software EasyTool Professional. Calendario corsi
Settembre: 28 - Marostica (VI) CORSO SUPERVISIONE E CONTROLLO Controllare tramite Web Server durata: 1 giorno
Il corso è destinato a tutti coloro che vogliano apprendere la configurazione e la supervisione da remoto di un impianto domotico By-Me tramite Web Server. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
011
ATTUALITÀ // EVENTI // Panasonic Roadshow 2016 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
A tutto b2b
Nelle due tappe di Roma e Milano, Panasonic ha portato i migliori prodotti appartenenti alle cinque categorie del brand. Dai Visual System alla Security, passando per i Computer Product e la Communication, un successo annunciato per l’evento e grande interesse intorno alle nuove tecnologie di videoanalisi e videosorveglianza
di Paolo Radice
I
l Roadshow annuale Panasonic è ormai diventato un appuntamento di assoluto rilievo per installatori, dealer e stampa specializzata, poiché le novità di cui si parla nelle varie tappe sono realmente interessanti per l’intero settore Visual del B2B.
012
SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
In una sola giornata, infatti, si ha l’occasione per vedere da vicino (con la consulenza dei tecnici dell’azienda che espongono e dimostrano le caratteristiche principali di ogni novità) le più avanzate soluzioni tecnologiche che l’azienda giapponese ha
elaborato per aiutare le aziende nel loro business. Nell’ambito della videosorveglianza, Panasonic ha portato le telecamere top di gamma con tecnologia 4K e la serie bullet dedicata al mondo PMI (vedi riquadro), insieme a
tutto il meglio delle tecnologie di sicurezza sviluppate con attenzione all’ambito della privacy. Proprio tra queste è stato dato maggior risalto alle applicazioni di videoanalisi, all’innovativo sistema MOR (Moving Object Removal) e al “people masking”, che nella loro
///////////////////////////////////////////////////////////////////////// straordinaria efficacia innovativa si dimostrano compatibili con le attuali (e rigide) normative internazionali in tema di privacy.
TECNOLOGIA E NORMATIVE
Panasonic dedica il massimo impegno a operare in conformità alla protezione dei cosiddetti dati personali, come dimostra la nuova tecnologia di mascheratura delle persone, che è stato frutto di profondi studi sulla base di una richiesta arrivata qualche tempo fa direttamente da un’azienda del calibro di DHL International. Quando si installa un sistema di sorveglianza, è ovvio aspettarsi una drastica riduzione della privacy di chi entrerà in contatto con tale soluzione. La tecnologia di mascheratura delle persone sviluppata da Panasonic, dunque,
è stata progettata per garantire la conformità legale dei sistemi di sorveglianza - tramite la protezione dell’identità del personale e dei clienti - e la loro sicurezza. Inoltre poiché questa soluzione può essere disattivata al momento di esaminare le riprese di qualsiasi incidente, si dimostra un metodo flessibile, etico ed efficace per tutelare la privacy in qualsiasi sistema di registrazione video. La tecnologia “people masking” Panasonic si basa sulla funzionalità di rimozione degli oggetti in movimento (MOR, Moving Object Removal) per nascondere sia gli elementi mobili, sia le aree statiche che è importante mantenere riservate. Allo stesso tempo, la possibilità di rimuovere la funzione MOR e modificare come desiderato le
aree mascherate rende il sistema ancora più adattabile e intuitivo. Questa tecnologia supporta anche la creazione di diversi ruoli utente, come ad esempio utenti normali e amministratori, che possono visualizzare le immagini senza mascheratura. Un’ampia gamma di ambienti può trarre beneficio dalla mascheratura delle persone: in particolare il retail, la logistica, il settore bancario e altri ancora. Inoltre, poiché l’installazione di questa tecnologia è supportata anche dai sistemi meno recenti, l’utenza è molto ampia e può star tranquilla di rimanere all’interno delle operazioni legali. Gerard Figols, Product Marketing Manager di Panasonic Security Solutions, ha dichiarato “La soluzione di schermatura delle
www.simmagazine.it
persone consente di proteggere la privacy garantendo nel contempo la sicurezza delle persone e delle strutture. Il sistema è stato sviluppato in prima battuta per fornire al settore della logistica un efficace metodo di monitoraggio dei colli, che protegga anche i diritti del lavoratore. D’altra parte però, poiché permette di proteggere sia dipendenti che clienti, risulterà di sicuro interesse anche per i settori retail e bancario, dove è necessaria una sorveglianza continua”. A queste parole Antonella Sciortino, Field Marketing Manager Panasonic Pro Camera Solution Italia, ha aggiunto: “Siamo stati tra i primi a comprendere quanto il tema della privacy fosse di cruciale interesse per gli operatori della
Una postazione di controllo con le nuove tecnologie di videoanalisi e “people masking” (che rimuove gli oggetti e persone in movimento) in funzione.
SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
013
ATTUALITÀ // EVENTI // Panasonic Roadshow 2016 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / IL 4K FACILITA LE COSE Una delle ultime nate per la videosorveglianza e portata a spasso nelle varie tappe del Roadshow è la Panasonic WV-SFV781L, telecamera con risoluzione 4K, capace di offrire una copertura maggiore a un costo decisamente conveniente. La WV-SFV781L è stata progettata per installazioni in prossimità di incroci stradali e presso aeroporti, stazioni ferroviarie, parcheggi, stabilimenti, magazzini e banchine portuali - luoghi dove, per fornire una copertura adeguata, occorrono numerose telecamere. Integra un sensore capace di catturare video anche in condizioni di scarsa illuminazione e con un campo di visione da 16° a 100°, senza dover quindi ricorrere alla sostituzione dell’obiettivo. Questo, insieme alla risoluzione 4K, si traduce in un risparmio considerevole sul numero di telecamere da installare in un impianto e quindi - sulla spesa complessiva: in pratica, infatti, per coprire adeguatamente un parcheggio di 50mila mq occorrerebbero 70 telecamere HD in totale, mentre bastano solo 21 telecamere 4K Panasonic per ottenere lo stesso risultato, con un notevole risparmio di gestione e manutenzione dell’hardware. Il sensore da 1/1,7”, in combinazione con l’obiettivo F1.6 True 4K Panasonic consente il funzionamento con un’illuminazione di appena 0,3 lux a colori o 0,03 lux in bianco e nero, rendendo questa telecamera la migliore della sua categoria. Inoltre, la telecamera è dotata di LED-IR intelligente, che permette registrazioni nitide e chiare a 0,0 lux nell’intera area dell’inquadratura 4K. Il rivestimento impermeabile contribuisce a ridurre i costi di manutenzione e a evitare l’effetto gocce di pioggia e polvere. Grazie al funzionamento PTZ virtuale l’operatore può concentrarsi su un settore di ripresa più piccolo, pur continuando a registrare l’intera area, in modo da catturare ogni dettaglio importante. Destinate alle piccole e medie imprese, invece, sono le telecamere bullet WV-SPW532L e WV-SPW312L, che integrano molte funzionalità presenti nelle telecamere serie 3 e 5 , ma a un costo ridotto. L’opzione VIQS (Variable Image Quality in Specified area) permette alle telecamere di selezionare all’interno dell’immagine un’area di ripresa da inviare in streaming ad alta qualità, scegliendo di trasmettere quindi le zone rimanenti a una qualità ridotta. In questo modo si ottengono file meno pesanti e si risparmia sui costi di streaming e di archiviazione dei dati. La compressione H.264 è un’altra delle funzionalità che permette alle nuove bullet di generare immagini di alta qualità con file di dimensioni limitate. Inoltre, la tecnologia Smart Coding di Panasonic consente di risparmiare sui costi riducendo il consumo di larghezza di banda fino al 70%. Entrambe le versioni sono perfettamente compatibili con il registratore su disco di rete WJ-NV200. Rispettivamente con risoluzione 1080p e 720p, fino a 30 fps, le telecamere bullet di classe IP66 sono resistenti sia all’acqua che alla polvere e predisposte per il montaggio in esterni. Poiché si possono installare direttamente su una parete, senza la necessità di una staffa di base, Le due nuove telecamere garantiscono un’installazione rapida e semplice. Panasonic: WV-SFV781L Le telecamere sono disponibili ad un prezzo consigliato di €430 (WV-SPW532L) (in alto) e WV-SPV532L e €390 (WV-SPW312L). (qui accanto).
CARATTERISTICHE DICHIARATE
CARATTERISTICHE DICHIARATE
WV-SFV781L
WV-SPV532L
Tipo: telecamera dome di rete antivandalo Sensore immagine: CMOS 1/1,7”, scansione progressiva Pixel effettivi: Circa 12,4 megapixel Illuminazione minima: colore 0,3 lux; b/n 0,04 lux Campo di messa a fuoco: 0,6 mt - ∞ Risoluzione immagine: 12 mp (4:3) 4000x3000 (H.264 a 15fps); 8 mp (16:9) 3840x2160 (H.264 a 30 fps) Alimentazione: 12V CC, PoE 48V CC Temperatura di funzionamento: da -45° C a +50° C Dimensioni (lxaxp): Ø 228 mm x 189 mm con piastra di fissaggio Peso: 3,2 kg con piastra di fissaggio Note: resistenza a polvere e acqua conforme a IP66
videosorveglianza in Italia e ad aver istituito, già da oltre un anno, un vero e proprio programma di incontri formativi rivolti alle aziende e ai system integrator. Questo ciclo di incontri, mirati a soddisfare una necessità di approfondimento su tutto ciò che da lì a poco sarebbe
014
SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
cambiato in termini normativi, burocratici e sanzionatori, è stato estremamente apprezzato dal settore. Parallelamente Panasonic ha investito in modo cospicuo nello sviluppo di tecnologie mirate esattamente a fornire soluzioni concrete per le aziende che operano all’interno
Tipo: telecamera bullet di rete antivandalo Sensore immagine: MOS 1/3”, scansione progressiva Pixel effettivi: Circa 3 megapixel Illuminazione minima: colore 0,07 lux; b/n 0,01 lux Campo di messa a fuoco: 0,3 mt - ∞ Risoluzione immagine: 3 mp (4:3) 2048x1536 (H.264 a 30fps); 2 mp (16:9) 1920x1080 (H.264 a 30 fps) Alimentazione: PoE 48V CC Temperatura di funzionamento: da -30° C a +50° C Dimensioni (lxaxp): 95x99x326 mm Peso: 1,4 kg Note: resistenza a polvere e acqua conforme a IP66
del contesto, da sempre complesso, della tutela della Privacy in presenza di sistemi di videosorveglianza”. La soluzione di masking sviluppata da Panasonic è disponibile per le telecamere delle serie 3, 5 e 6, nonché per i modelli WV-SFN480 e WV-SFV481 4K;
per chi dispone di altri modelli di telecamera esiste una soluzione software PC-based che consente di implementare la schermatura delle persone sui sistemi TVCC analogici esistenti. La soluzione integrata alle telecamere e quella basata su PC sono già disponibili.
ATTUALITÀ // AZIENDE // Seconda edizione per il Came Design Award / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Came Design Award
Il Presidente di ADI Lombardia, insieme a personalità del mondo dell’architettura e del design affiancherà i manager del Gruppo trevigiano nella selezione dei vincitori del contest dedicato alla cultura dell’innovazione nell’abitare di Nicola De bello
U
na prestigiosa Giuria di architetti e designer presiederà la seconda edizione del “Came Design Award”, il contest lanciato da Came per promuovere la cultura dell’innovazione nell’abitare. Esperti pluripremiati sono stati chiamati dal Gruppo trevigiano, riconosciuto in Italia e nel mondo nel settore della home & building automation, dell’urbanistica e dell’alta sicurezza, a valutare i progetti che verranno presentati dai giovani designer e progettisti in gara. Il compito di individuare i “Guardian Angels”, ovvero le soluzioni più innovative per la sicurezza e il comfort delle persone all’interno degli spazi domestici, è stato affidato ad Ambrogio Rossari, Presidente ADI Lombardia, al professor Gianni Arduini, designer e fondatore dell’IIDD (Istituto Italiano per il Design e la Disabilità) e all’architetto ed esperto di social media Stefano Mirti, che insieme al designer Marco Mora affiancheranno i manager Gianni Michielan e Fiorenzo Scroccaro, rispettivamente Direttore Ricerca e Sviluppo e Communication Manager del Gruppo Came. Dopo il successo riscosso dalla prima edizione, lanciata in occasione di Expo Milano 2015, Came invita architetti e designer italiani under30 a progettare soluzioni tecnologiche innovative per la sicurezza e il comfort all’interno della casa e degli spazi di vita, in grado di fornire un aiuto concreto anche a soggetti più sensibili, come anziani, persone soggette a terapia domestica o con difficoltà motorie.
Attraverso il Came Design Award, il Gruppo veneto intende mettere il proprio know how a disposizione di giovani architetti e designer per aiutarli a sviluppare progetti di rilievo per il tessuto sociale e per le categorie più deboli. Came punta, infatti, sui giovani coinvolgendoli in un percorso di ricerca nell’ambito dei comportamenti e degli orientamenti tecnologici all’interno della casa e delle strutture di accoglienza con l’obiettivo fare innovazione e immaginare la tecnologia del “domani”, in grado di dare un aiuto concreto ai soggetti più sensibili. Il concorso, promosso da Came con il contributo di Acamedy e il patrocinio dell’ADI, Associazione italiana per il Disegno Industriale, è rivolto a studenti e giovani progettisti di età inferiore ai 30 anni, che possono partecipare individualmente o in gruppi di massimo tre persone, proponendo progetti innovativi per la gestione della sicurezza e del comfort delle persone che vivono in ambienti privati e pubblici, iscrivendosi sul sito “http://www.came.com/ camedesignaward/”. Tra tutti gli elaborati pervenuti entro il 30 settembre 2016, la giuria selezionerà i tre migliori progetti che sapranno distinguersi in termini di innovazione, fruibilità e capacità di migliorare la qualità della vita. Funzionalità, ergonomia e sicurezza saranno, invece, prerequisiti per accedere alla fase di valutazione. I tre vincitori potranno aggiudicarsi un premio complessivo di 3.500 Euro e i progetti avranno visibilità durante la Milano Design Week 2017.
I MEMBRI DELLA GIURIA Ambrogio Rossari Presidente Adi Lombardia
Marco Mora Designer
Gianni Arduini, Industrial Designer
Gianni Michiela Direttore Ricerca & Sviluppo Came
Stefano Mirti Architetto
Fiorenzo Scroccaro Communication Manager Came
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ATTUALITÀ // AZIENDE // Konnex e RTI: insieme è meglio / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
A scuola di integrazione
Tra i corsi di formazione professionale offerti da Comm-Tec ce n’è uno in cui si insegna come integrare lo standard Konnex con il sistema di supervisione RTI. Ecco il resoconto della seconda edizione, tenuta quest’anno a Roma da Luca Ricci di ClicHome di Marco Galloni
C
omm-Tec, tra i più importanti distributori di dispositivi e sistemi per l’automazione e per la comunicazione audiovisiva, ha una particolare vocazione, o mission aziendale, se preferite: si rivolge esclusivamente agli operatori professionali, mai all’utente finale. System integrator, progettisti, installatori, rivenditori: sono questi i clienti di Comm-Tec, l’obiettivo primario del distributore faentino. Sappiamo però che
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senza un’adeguata preparazione tali figure professionali sono ben poca cosa. Ecco perché nell’offerta Comm-Tec i corsi di formazione giocano un ruolo determinante, fondamentale: tra webinar, training, seminari e altro, le offerte formative Comm-Tec sono importanti almeno quanto i prodotti, non foss’altro perché, senza le prime, difficilmente si riuscirebbe a utilizzare appieno e in modo corretto questi ultimi. Tra i servizi di formazione,
informazione e supporto offerti da Comm-Tec c’è un corso di secondo livello dedicato all’integrazione tra lo standard KNX e il sistema di supervisione RTI. Il corso ha periodicità annuale e come tutte le proposte formative Comm-Tec è completamente gratuito. Quest’anno si è tenuta a Roma la seconda edizione, che cercheremo adesso di raccontare (anche se in forma necessariamente sintetica). In quanto corso di livello avanzato,
L’ingresso dell’aula in cui si è tenuto il corso di secondo livello per l’integrazione Konnex/RTI. Riservato ai system integrator e agli installatori, il corso si è concluso con un’esercitazione pratica condotta su un impianto per il controllo di luci, tapparelle e clima. quello sull’integrazione KNX/ RTI è affidato a docenti esterni al personale Comm-Tec, scelti tra i collaboratori con maggior
///////////////////////////////////////////////////////////////////////// esperienza: nella fattispecie si tratta di Luca Ricci, titolare di ClicHome nonché membro KNX e partner RTI. Questa seconda edizione, che si è protratta per un’intera giornata, era così organizzata: durante la mattinata si sono analizzati i concetti base di Konnex e l’interazione tra questo standard e il sistema RTI; nel pomeriggio si è approfondito l’utilizzo dell’interfaccia RTI e dei driver Comm-Tec, per concludere con un’esercitazione pratica condotta su un progetto di automazione per luci, tapparelle e clima.
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Standard per automazione affidabilissimo, Konnex ha tuttavia dei limiti nell’ambito del controllo audio/video, settore in cui invece RTI eccelle: di qui l’idea di integrare i due sistemi. Nella foto, il controller universale RTI T4: sul display compare l’interfaccia per la gestione di server musicali.
Due controller Siemens Logo!, dispositivi certificati KNX. Secondo Luca Ricci di ClicHome il ricorso a dispositivi non approvati Konnex è giustificabile solo per esigenze di contenimento dei costi.
IL MASSIMO DA CIASCUN SISTEMA
Ma qual è lo scopo di un’operazione del genere? Che senso ha, dal punto di vista esclusivamente tecnico, integrare Konnex con il sistema di supervisione RTI? Non sono KNX e RTI autosufficienti e compiuti in sé? Lo abbiamo chiesto proprio a Luca Ricci, che ci ha risposto così: «Konnex rappresenta al momento la scelta migliore per realizzare un impianto di automazione
domestica integrato. In commercio ci sono interfacce KNX per la maggior parte dei sistemi di sicurezza, di climatizzazione e per molte altre applicazioni. È uno standard adottato da un gran numero di aziende, il che garantisce un solido supporto anche per il futuro. D’altra parte Konnex ha, per sua natura, dei limiti nell’ambito del controllo audio/video, dove invece RTI eccelle. Unire RTI e KNX significa pertanto ottenere il massimo
dei due sistemi, e in una realtà completamente integrata. Non credo ci siano attualmente sul mercato soluzioni meglio bilanciate sotto tutti i punti di vista, come i costi, la qualità grafica, la stabilità, la quantità di funzioni che si possono controllare». Ricci non ha mancato di fare un esempio concreto di integrazione tra i due sistemi. L’esempio riguarda un impianto per il controllo del livello dell’acqua
realizzato da ClicHome in un albergo: grazie a RTI è stato possibile associare ai valori numerici generati da Konnex l’immagine di un serbatoio con il livello del liquido che sale e scende, un modo senz’altro più immediato e intuitivo, accessibile anche al personale alberghiero meno ferrato in automazione, per tenere sotto controllo le riserve idriche. Ecco, in questo semplice esempio c’è un po’ tutto il senso dell’integrazione Konnex/RTI. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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ATTUALITÀ // AZIENDE // Konnex e RTI: insieme è meglio / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Luca Ricci durante la seconda edizione del corso per l’integrazione KNX/RTI. Titolare della ClicHome, Ricci fa parte di quel gruppo di esperti esterni cui Comm-Tec affida il compito di condurre i suoi training di livello avanzato.
COMPONENTI CERTIFICATI OPPURE NO?
Durante la giornata romana Luca Ricci ha affrontato, tra le altre, la questione della certificazione KNX: progettisti, system integrator e installatori hanno sempre la possibilità di utilizzare componenti non certificati. Secondo il titolare di ClicHome una scelta del genere è giustificabile solo se si ha la necessità di contenere i costi, di risparmiare il più possibile. Non che i dispositivi non certificati funzionino necessariamente peggio di quelli con il marchio KNX, ma utilizzandoli si rinuncia alla garanzia dell’interoperabilità e alla possibilità di mantenere aggiornato l’impianto a prescindere dalle sorti commerciali delle aziende che li producono. Impiegando dispositivi non certificati Konnex, inoltre, si deve rinunciare al software ETS, il che può essere piuttosto limitante, se è vero, come ha ricordato Ricci, che «quando lavoriamo in ETS c’è tutto un mondo che ci si apre davanti».
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Non poter utilizzare ETS, in effetti, è un problema non da poco, perché è attraverso questo software che è possibile programmare il driver che consente la comunicazione tra KNX e RTI. Per far questo è necessario conoscere tutte le variabili prodotte da Konnex. ETS genera automaticamente dei report con gli indirizzi e i parametri di progetto: a questo punto basta creare il bollettino dell’interfaccia KNX/RTI e fornirlo al programmatore RTI, assicurandosi che le etichette associate a ciascun indirizzo di gruppo siano complete. Dopo aver analizzato a fondo i DPT, gli elementi base della programmazione Konnex, Luca Ricci ha affrontato un argomento forse meno tecnico ma di notevole importanza e attualità: quello della figura dell’elettricista/ installatore, che - vuoi perché ha seguito il corso ETS, vuoi perché è assistita da gruppi industriali come ABB o Schneider - tende a diventare sempre più autonoma.
Secondo il titolare di ClicHome in futuro l’installatore acquisirà le competenze necessarie per operare in proprio, magari appoggiandosi al system integrator. Allo stesso tempo il system integrator comincerà a lavorare per conto degli installatori
o a organizzarsi per realizzare fisicamente l’impianto. In ogni caso è evidente che diventare autonomi non significa lavorare da isolati: la figura del professionista che pretende di bastare a se stesso, ha concluso Ricci, è destinata a non durare.
Una schermata generata dal software ETS: attraverso questo software è possibile programmare il driver che consente la comunicazione tra Konnex e il sistema di supervisione RTI.
ATTUALITÀ // AZIENDE // Il sessantesimo compleanno di Comelit / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Buon compleanno Comelit! Compie 60 anni un’eccellenza del Made in Italy che mantiene il suo cuore pulsante nella Val Seriana, ma vanta progetti avveniristici, da New York a Singapore di Nicola De bello
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ra il 28 Giugno 1956 quando si costituiva ufficialmente a Bergamo la Compagnia Elettronica Italiana Srl. Da allora sono trascorsi 60 anni di storia, nel corso dei quali Comelit si è affermata sui mercati internazionali come uno dei marchi di riferimento nell’ambito della videocitofonia, ampliando gradualmente il proprio raggio di azione ai segmenti della videosorveglianza, dell’antintrusione, dell’automazione domestica, del controllo accessi e dell’antincendio. Se il cuore dell’azienda è nella sede centrale di San Lorenzo di Rovetta, in alta Val Seriana, sono ben 15 i Paesi del mondo nei quali Comelit è presente con una propria filiale e oltre 70 quelli in cui i suoi prodotti sono distribuiti. Un gruppo a vocazione mondiale, con circa 400 dipendenti e un fatturato consolidato di quasi 93 milioni di Euro, in costante crescita. “Passion. Technology. Design”: nel claim che accompagna il marchio, si leggono i valori che hanno costruito e alimentato il successo di Comelit. La passione, intesa come ricerca continua ed instancabile della qualità. La tecnologia, focus dell’innovazione che coinvolge prodotti e sistemi e che Comelit porta avanti nei suoi centri di ricerca e sviluppo in Italia, Francia e Tunisia. Il design, elemento che ormai identifica lo stile dei prodotti Comelit e che, negli ultimi anni, si è tradotto in prestigiosi riconoscimenti internazionali. La pulsantiera 3one6 Sense nel 2013 è stata pluripremiata con il Red Dot Award e il Good Design Award. Nel 2015 doppia vittoria per Comelit al Good Design Award con il posto esterno Quadra e il monitor Icona. Riconoscimenti importanti anche
per i prodotti della domotica: la placca multipotente brevettata One si è infatti aggiudicata il Red Dot Award nel 2014. Il motore dell’evoluzione di Comelit è senza dubbio l’innovazione, che soprattutto nella videocitofonia, da sempre core business dell’azienda - ha contribuito a tracciare la storia del progresso del settore. Tappe fondamentali di questa storia sono, nel 1979, il primo citofono digitale in grado, con soli 3 fili, di collegare fino a 999 citofoni, cui fa seguito, nel 1999, Simplebus, il primo sistema digitale 2 fili + 2 in parallelo, per impianti citofonici e videocitofonici. Nel 2012 nasce il sistema digitale ViP che consente di gestire tutti i dispositivi di videocitofonia sulla base di protocolli IP, eliminando ogni vincolo nel numero di collegamenti e nella distribuzione dei cavi, oltre a garantire una integrazione totale con ogni dispositivo presente nel contesto abitativo. Parallelamente allo sviluppo del settore della videocitofonia, Comelit ha ampliato il suo campo di azione. A livello internazionale il processo ha inizio con l’apertura, nel 1996, della prima filiale a Lione, in Francia; ad essa fanno seguito quelle in Olanda,
Spagna, Belgio, UK, Germania, USA, Irlanda, Grecia, Singapore, Hong Kong, Dubai, Australia, Russia e Colombia. Sul fronte dei segmenti di mercato, Comelit ha acquisito spazi sempre più importanti nella Home Automation, grazie a dispositivi come la placca multipotente brevettata One e il supervisore domotico Icona Manager. Importanti risultati sono stati ottenuti nel tempo nel controllo accessi, nella videosorveglianza e nell’antintrusione, dove spicca la gamma Vedo con le sue molteplici funzioni per la perfetta sicurezza della casa, tra cui il controllo e il comando attraverso le app Vedo, sviluppata per smartphone e tablet. La sfida dei prodotti Comelit per
l’antincendio è invece iniziata con successo poco più di un anno fa. I prodotti Comelit sono oggi richiesti in tutto il mondo. Gli interventi, nell’ambito di commesse sempre molto prestigiose, ormai non si contano più: dal grande complesso residenziale Stuy Town di Manhattan al The Caribbean di Singapore, dalla lussuosa Tour Odeon di Montecarlo al Markthal, il famoso mercato coperto di Rotterdam.
Sopra, un’immagine della sede centrale Comelit, sita in Sal Lorenzo di Rovetta; qui a fianco, il videocitofono e supervisore domotico Icona. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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PRODOTTI // VIDEOPROIEZIONE // XEED 4K500ST, il nuovo vpr 4K di Canon / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Il proiettore dei record Pur essendo il più piccolo e leggero proiettore 4K professionale, il Canon XEED 4K500ST ha capacità e funzioni che la maggior parte dei concorrenti non può neanche immaginare. Una risoluzione nativa di 4096 x 2400, per esempio. Poi il Marginal Focus, che assicura perfette messe a fuoco sulle superfici curve. Insomma, un campione destinato a primeggiare in un settore di mercato difficilissimo di Marco Galloni
«L’
obiettivo di Canon è di affermarsi come azienda leader nel mercato dei proiettori 4K con valori di luminosità compresi tra 5000 e 10.000 lumen. Il lancio di oggi è il primo passo di questo viaggio»: così Andrea Contarini, direttore marketing del settore consumer imaging di Canon Italia, durante la presentazione del proiettore XEED 4K500ST avvenuta lo scorso autunno. Sembrerebbe solo un’innocente dichiarazione commerciale. E invece è una vera e propria dichiarazione di guerra, ancorché pronunciata
con toni garbati. Perché si dà il caso che quella dei 5000 10.000 lumen sia in assoluto, secondo un’indagine condotta dalla Canon, la fascia del mercato 4K più affollata e competitiva. Vi si concentra la maggior parte dei settori applicativi: digital signage, sale di controllo, design, modellazione 3D e progettazione CAD, corporate, università, sanità e medicina, simulazioni avanzate, planetari, musei, gallerie d’arte e altro ancora. A un proiettore che non voglia soltanto competere in un settore così ma primeggiare non basta essere un prodotto ben concepito e realizzato: dev’essere
un fenomeno, un autentico campione. E il Canon XEED 4K500ST senza dubbio lo è.
IL MODELLO DI PUNTA DEI PROIETTORI LCOS
Posizionato al vertice della linea dei proiettori professionali Canon con tecnologia LCOS, lo XEED 4K500ST vanta una risoluzione 4K di 4096 x 2400, dunque più elevata dei 4096 x 2160 del Digital Cinema Initiative (DCI) e dei 3840 x 2160 del Quad Full High Definition (QFHD). La luminosità di 5000 lumen e l’elevato rapporto di contrasto, che raggiunge quota 2500:1, garantiscono livelli del
nero intensi e bianchi luminosi che si traducono in una profonda tridimensionalità. Il 4K500ST è equipaggiato con ottiche originali Canon a fuoco corto e zoom ampio che producono immagini virtualmente prive di distorsione; la luminosità è mantenuta a elevati livelli sull’intero range di proiezione. Il Canon è inoltre dotato di un doppio processore video che garantisce una riproduzione 4K/60 fps non compressa e un perfetto upscaling dell’immagine: è garantita la qualità dei contenuti con risoluzione 4K non nativa. Tutto questo (e molto di più) non è collocato in un telaio
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grande e ingombrante ma in uno chassis compatto e leggero (relativamente alla categoria dei proiettori professionali, s’intende), che sviluppa circa 47 x 17,5 x 53,3 centimetri per 17,6 kg di peso. Questa compattezza e questa leggerezza, forse è superfluo ricordarlo, sono tra le virtù più apprezzate nel settore professionale.
LCOS E AISYS, DUE TECNOLOGIE CHE SI DANNO LA MANO
Il poco spazio a disposizione non ci consente di analizzare dettagliatamente tutte le tecnologie che fanno dello XEED 4K500ST quel grande proiettore che è. Ci limiteremo pertanto ad alcune di esse. Iniziamo dalla già menzionata risoluzione nativa di 4096 x 2400, che consente al 4K500ST di generare immagini da oltre 9,8
milioni di pixel di straordinario impatto e realismo. Al confronto le immagini Full HD 1920 x 1080 (vedi foto nella pagina successiva) appaiono come sbiaditi francobolli quattro volte più piccoli. Si è detto che il 4K500ST opera in tecnologia LCOS (Liquid Crystal on Silicon). Nata dalla combinazione tra le tecnologie LCD e DLP, la LCOS garantisce immagini prive di distorsioni e dei fastidiosi effetti arcobaleno, lattice e griglia. Questo significa che nello XEED 4K500ST è implementata anche l’Aspectual Illumination System (AISYS), perché non si dà LCOS senza AISYS. Al contrario di quanto avviene nei sistemi utilizzati dalla maggior parte dei concorrenti, nell’AISYS i fasci di luce verticale e orizzontale generati dalla lampada vengono controllati indipendentemente. Nel 4K500ST
questi fasci vengono indirizzati verso tre pannelli LCOS da 0,76 pollici che producono immagini di grande luminosità ed elevato contrasto. Paragonate a quelle di altre tecnologie di proiezione, queste immagini appaiono «regolari (smooth), vivaci (crisp), veloci e precise nel movimento, naturali nei colori».
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Lo chassis compatto e leggero (17,6 kg di peso) consente di installare il 4K500ST in molti modi diversi. Qui lo vediamo in posizione “reverse side” fissato al soffitto: il marchio della casa rimane ben visibile, dal momento che è serigrafato sia sul pannello superiore sia su quello inferiore.
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PRODOTTI // VIDEOPROIEZIONE // XEED 4K500ST, il nuovo vpr 4K di Canon / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
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MESSA A FUOCO PERIFERICA
Produrre immagini su superfici curve è una delle sfide più difficili per un proiettore. Il Canon XEED 4K500ST può affrontarla grazie a una funzione denominata Marginal Focus, che consente messe a fuoco localizzate. È un po’ come se ogni porzione dell’immagine potesse essere messa a fuoco singolarmente, individualmente. I benefici effetti del Marginal Focus si vedono nella foto in basso: mentre le zone al centro dell’immagine
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(center area) sono perfettamente a fuoco, quelle alla periferia risultano opache e nebulose; il Marginal Focus conferisce a queste ultime lo stesso nitore delle prime. Il Marginal Focus si rivela particolarmente utile quando il 4K500ST è utilizzato all’interno di planetari, teatri e sale con schermo curvo, arene e simili. Si è accennato alle ottiche a fuoco corto e zoom ampio utilizzate nel 4K500ST. Queste derivano dalle ottiche Canon L serie EF, dai fotografi professionisti
considerate tra le migliori sul mercato, e utilizzano lenti asferiche a doppia faccia e lenti Ultra Low Dispersion (UD) che riducono l’aberrazione cromatica, la distorsione curvilinea, i bagliori e l’effetto hosting. Il rapporto di proiezione è di 1,0 - 1,3:1; ciò vuol dire che un’immagine di 3 metri di larghezza può essere proiettata da una distanza di soli 3 metri. La luminosità rimane costante a 5000 lumen sull’intero range zoom di 1.3x, il che si traduce in immagini chiare, intense e dai colori naturali
Ingresso VGA Connettore alimentazione AC RJ-45 per connessioni network 1000BASE-T, 100BASE-TX, 10BASE-T USB tipo A Mini-jack ingresso audio Mini-jack uscita audio Mini-jack controllo remoto wired
Scansiona l’immagine con il tuo smartphone per visualizzare l’elenco dei dealer locator di Canon Italia.
Canon 4K (4096 x 2400)
CANON LCOS
Risoluzioni a confronto: oltre a essere quattro volte più grande della Full HD a 1920 x 1080, l’immagine a 4096 x 2400 del 4K500ST supera anche, in dimensioni, dettaglio e profondità, le immagini del Digital Cinema Initiative (DCI) e del Quad Full High Definition (QFHD).
ALTRE TECNOLOGIE
Con certe tecnologie di proiezione (a destra) possono comparire reticoli causati dagli spazi tra un pixel e l’altro. Con la tecnologia LCOS supportata dal sistema AISYS, invece, le immagini appaiono sempre regolari e prive di griglie (a sinistra).
Center area Virtually Same Brightness 5000 LUMENS Corner area
With Marginal Without Marginal Focus Adjustment Focus
La funzione Marginal Focus permette la perfetta messa a fuoco delle immagini proiettate su superfici curve: con la funzione inserita la zona periferica in basso a destra (corner area) risulta a fuoco esattamente come la zona centrale.
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9.5' (100" projection)
7.2’ (100” projection)
Quando si cambia la posizione delle lenti nessuna percentuale di luce viene perduta. Ciò significa che la luminosità rimane costante (5000 lumen) sull’intero range dello zoom da 1.3x: ne conseguono immagini sempre nitide, intense e realistiche.
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CARATTERISTICHE DICHIARATE
VENTIMILA ORE SENZA MANUTENZIONE
Dispositivi di immagine: 3 x pannelli LCOS da 0,76” Rapporto d’aspetto: 17:10 circa (128:75) Risoluzione nativa: 4096 x 2400 Luminosità: 5000 lumen (full power); 3750 lumen (power saver) Contrasto: 2500:1 (full white, full black; Presentation Mode) Dimensioni immagine: 40 - 600” Correzione digital keystone: V+/-20°, H+/-20° Focus, lunghezza focale: F2,6; f = 17,2 - 22,3 mm Uniformità: 88% Rapporto di zoom: 1.3x Rapporto di proiezione: 1.0 - 1.3:1 Shift lenti: V: +/-60%; H: +/-10% Regolazione colore: livello, bilanciamento, temperatura, gain (RGB), offset (RGB) Connessioni: 4 x DVI-D, 2 x HDMI, RJ-45, RS-232, USB, 1 x mini-jack audio in, 1 x mini-jack audio out, 1 x mini-jack controllo remoto wired Controllo wireless: sì Audio: speaker monoaurale interno da 5 watt Lampada (tipo): 250-NSHA Lampada (durata): 3000 ore (full power); 4000 ore (eco) Lampada (potenza): 400/300 watt Assorbimento: 600/470 watt; 0,8/0,4 watt (standby) Dimensioni: 46,9 x 17,5 x 53,3 centimetri Peso: 17,6 kg
A marzo di quest’anno Canon ha presentato gli LX-MU800Z e LX-MU600Z, due proiettori al laser con risoluzione di 1920 x 1200 pixel. La tecnologia al laser è nota per l’affidabilità, la longevità e la capacità di fornire luminosità costante. Nel caso degli LX MU800Z/ MU600Z si parla di 20.000 ore di funzionamento con manutenzione minima o nulla, dal momento che i due proiettori sono privi di filtri. Dotati di un’innovativa ruota colori a quattro segmenti e di unità laser a luce blu, gli LX MU800Z e MU600Z hanno una luminosità di 8000 e 6800 lumen rispettivamente; la potenza del laser può essere variata entro un ampio range. La tecnologia Dynamic Black corregge automaticamente il contrasto (1050:1 - 10.500:1), così da garantire la visione ideale anche nelle scene buie.
XEED 4K500ST - Prezzo € 39.999 + IVA
CARATTERISTICHE DICHIARATE LX-MU800Z
Il Canon XEED 4K500ST è raffreddato da una ventola a basso rumore (34/39 dB) che garantisce una lunga vita operativa al proiettore. La durata della lampada è di 3000 ore a pieno regime e di 4000 ore in modalità eco.
sull’intera distanza di proiezione. L’obiettivo con apertura F2,6 facilita l’installazione del proiettore.
CAMBIA IL CONCETTO DI PROIETTORE PROFESSIONALE Concludiamo con una considerazione di carattere generale. Tra le tante virtù del 4K500ST c’è quella di essere il più compatto e leggero della categoria dei proiettori professionali 4K; così lo ha presentato la Canon lo scorso autunno. Questo ci spinge a rivedere il nostro concetto di “professionale”. Fino a poco
tempo fa professionale era ciò che si presentava grande, pesante, imponente. Adesso, con Canon, professionale fa rima con leggero, compatto, maneggevole. Il che non va visto semplicemente in termini di maggior praticità d’uso. In gioco c’è molto di più: si tratta di un processo che sta portando verso prodotti sempre più efficienti, essenziali, privi di elementi ridondanti, e come tali capaci di svolgere meglio le funzioni per cui sono progettati. Alcuni lo chiamano processo di convergenza e unificazione.
Dispositivi di immagine: 1 x DMD da 0,67” Rapporto d’aspetto: 16:10 Risoluzione nativa: 1920 x 1200 (WUXGA) Luminosità: 8000 lumen Uniformità: 90% Contrasto: 1050:1 - 10.500:1 Modalità di immagine: presentation, standard, video Regolazione colori: hue, saturazione, guadagno, guadagno del bianco, temperatura, bilanciamento del bianco Controllo wireless: sì Dimensioni: 500 x 216 x 594 mm Peso: 28 kg
LX-MU600Z
Dispositivi di immagine: 1 x DMD da 0,67” Rapporto d’aspetto: 16:10 Risoluzione nativa: 1920 x 1200 (WUXGA) Luminosità: 6800 lumen Uniformità: 90% Contrasto: 1050:1 - 10.500:1 Modalità di immagine: presentation, standard, video Regolazione colori: hue, saturazione, guadagno, guadagno del bianco, temperatura, bilanciamento del bianco Controllo wireless: sì Dimensioni: 500 x 216 x 594 mm Peso: 28 kg
Sul pannello posteriore dell’LX-MU800Z trovano posto una porta HDMI, una HDBT, una RS-232, una DVI-D, cinque connettori BNC, due D-sub15, due 3G-SDI e due mini-jack (trigger, controllo remoto).
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PRODOTTI // AUDIO/VIDEO DISTRIBUTION // I controller entry level di Control4 / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Piccoli controller crescono Alla base della nuova linea di controller AV per una moderna smart home, i Control4 EA-1 ed EA-3 di Control4 rappresentano l’ideale per quei sistemi di piccolo calibro, dai quali però si vuole ottenere il massimo di Paolo Radice
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olto più veloci (grazie a nuovi processori e hardware) dei modelli che hanno il compito di sostituire, i controller EA-1, EA-3 ed EA-5 rappresentano le tre nuove “menti” dell’azienda americana in grado di gestire una varietà di operazioni e funzioni in sistemi audio/video evoluti. Creati in scala, ovvero concepiti per gestire una stanza, tre o più, questi nuovi apparecchi riscuoteranno un sicuro grande successo da parte di utenti e installatori, come è sempre stato per i prodotti Control4. Delle molteplici capacità del più grande EA-5 ne abbiamo già parlato in precedenza, così oggi osserviamo più da vicino gli altri due, meglio indicati per installazioni meno impegnative ma allo stesso tempo capaci di offrire ottime performance operative.
UN PICCOLO TUTTOFARE
Progettato per offrire le giuste feature al giusto prezzo, l’EA-1 è il controller ideale come set starter per una smart home moderna e fa molto di più che automatizzare le funzioni del proprio televisore: alla pari dei suoi fratelli maggiori, infatti, il piccolo Control4 offre una rinnovata interfaccia utente che migliora l’esperienza di home entertainment per qualsiasi TV in casa. L’EA-1 – grazie all’evoluto telecomando SR-260 - gestisce una vasta gamma di dispositivi (tra cui lettori BD, sat receiver, game console, TV e quasi tutti gli apparecchi muniti di porte IR o controllo RS-232), così come
il controllo ZigBee wireless per le luci, termostati, serrature intelligenti e altro ancora. Per l’entertainment, inoltre, l’EA-1 include anche un server musicale integrato che consente di ascoltare la propria libreria o contenuti in streaming da una moltitudine di servizi musicali (vedi Deezer, Tidal, Pandora, TuneIn), ma anche dai dispositivi abilitati per AirPlay utilizzando la tecnologia Control4 ShairBridge.
UN GRADINO SOPRA PER ALTRE STANZE
Appena al di sopra dell’EA-1 nella famiglia di controller c’è l’EA-3, che fornisce innanzitutto un’esperienza multiroom (per tre stanze), con la possibilità di differenziare le zone audio con livelli qualitativi più avanzati per lo streaming di musica ad alta risoluzione in tutta la casa. L’EA-3 ha un processore dual-core di nuova generazione, grazie al quale riesce ad
CARATTERISTICHE DICHIARATE C4-EA1
Protocolli wireless: 802.11b/g/n Banda: 2,4 GHz Protocolli di sicurezza: WEP, WPA, WPA2 Ingressi: USB (500mA) Uscite: HDMI 1.4, 2 seriali, 4 IR Rumorosità: max 35dB Alimentazione: 100-240V AC 50/60Hz Dimensioni (lxaxp): 191x29x127 mm Peso: 0,54 kg Formati audio supportati: AAC, AIFF, ALAC, FLAC, M4A, MP2, MP3, MP4, Ogg Vorbis, PCM, WAV, WMA Note: 2 antenne esterne (Wi-Fi e ZigBee con protocollo 802.15.4), riproduzione audio 24bit/192kHz
Sul retro dell’EA-3 troviamo 6 porte IR (3 seriali monodirezionali condivise), 3 output audio (HDMI, minijack 3,5mm e audio digitale coassiale), 2 ingressi audio (minijack 3,5mm, coassiale), alimentazione PoE o rete elettrica (100-240V), 2 porte Ethernet, antenna Zigbee esterna, ingresso SB-A.
COSTRUTTORE Control4 - USA • DISTRIBUTORE Adeo Group SpA - Tel. 0461/248211 - www.control4.it
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////////////////////////////// automatizzare spazi abitativi di medie dimensioni gestendo luce, clima, serrature, telecamere e sistemi di sicurezza. L’EA-3, in sostanza, è la perfetta fusione di audio multiroom ad alta fedeltà (è compatibile, infatti, con i più diffusi formati digitali anche lossless, tra cui ALAC, FLAC, WAV) e automazione domotica per una casa “media”. Osservando il pannello connessioni troviamo 6 porte IR (3 seriali monodirezionali condivise), 3 output audio (HDMI, minijack 3,5mm e audio digitale coassiale),
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2 ingressi audio (minijack 3,5mm, coassiale), alimentazione tramite PoE o rete elettrica (100-240V), switch Ethernet 2 porte, antenna Zigbee esterna, USB-A; a tutto questo si aggiunge l’operatività Wi-Fi (sulla doppia frequenza 2,4e 5 GHZ, 802.11b/g/n) nonché una staffa per aggancio a monitor inclusa. E se si volesse intervenire sul sistema di casa anche da remoto, basterebbe un semplice abbonamento al servizio specifico 4Sight, messo a disposizione dalla stessa Control4.
ENGINEERED LIKE NO OTHER SCREEN IN THE WORLD INDUSTRIA MECCANICA
ITALIANA
AL SERVIZIO DEI PROFESSIONISTI DELL’
A/V
Per la connettività, dietro al piccolo EA-1 sono disponibili un’uscita HDMI 1.4, un ingresso USB-A, 4 out IR, 2 seriali ed Ethernet per PoE. Utile anche l’antenna per il controllo ZigBee. Elevatore per proiettore
CARATTERISTICHE DICHIARATE
SI-H 40 HC
C4-EA3
Protocolli wireless: 802.11b/g/n Banda: 2,4 e 5 GHz - Rapporto S/N: <-110dBFS Distorsione armonica tot.: 0,00015 (-96,5dB) Protocolli di sicurezza: WEP, WPA, WPA2 Ingressi: Ethernet, PoE+, USB (500mA), audio 3,5mm, audio coassiale Uscite: HDMI 1.4, audio 3,5mm, audio coassiale, 3 seriali, 6 IR Rumorosità: max 35dB Alimentazione: 100-240V AC 50/60Hz o PoE+ Dimensioni (lxaxp): 221x31x149 mm - Peso 0,74 kg Formati audio supportati: AAC, AIFF, ALAC, FLAC, M4A, MP2, MP3, MP4, Ogg Vorbis, PCM, WAV, WMA Note: 2 antenne esterne (Wi-Fi e ZigBee con protocollo 802.15.4), riproduzione audio 24bit/192kHz
Per i nuovi controller è disponibile anche un supporto per il montaggio a ridosso di un TV.
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SUPERFICI DI PROIEZIONE
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PRODOTTI // VIDEOCITOFONIA // BTicino Classe 300X13E, il primo videocitofono connesso / / / / / / / / / / / / / / / / /
Meraviglie di una casa connessa Presentato a Milano il primo prodotto connesso del programma Eliot di BTicino, il videocitofono Classe 300X13E. Capostipite di una serie (dal prossimo autunno ne seguiranno tanti altri), conferma che l’Internet of Things per l’azienda lombarda è solo agli inizi di Paolo Radice
“A
n evening with Eliot: featuring Classe 300x” è stato l’evento dedicato al nuovo videocitofono di BTicino (il primo del programma Eliot) che, attraverso un allestimento interattivo nell’ipertecnologico spazio milanese Bou-Tek, ha fatto vivere agli ospiti presenti la coinvolgente esperienza della casa connessa secondo il punto di vista della grande azienda italiana. Eliot, termine nato dalla fusione di Electricity e IoT (Internet of Things), è stato lanciato lo scorso anno come modello di innovazione per la domotica residenziale e inizia così a dare i suoi frutti
attraverso dei prodotti veri e propri da portare nelle nostre case.
SEMPRE IN CONTATTO
Classe 300X13E è dunque il nuovo videocitofono che coniuga modernità e innovazione grazie alla comunicazione con i dispositivi mobili. In questo modo la semplicità della tecnologia 2 fili BTicino e i vantaggi della connessione si uniscono per moltiplicare funzioni e servizi aggiuntivi, come ad esempio monitorare la propria abitazione quando si è lontani fisicamente. La connettività Wi-Fi in esso integrata consente, infatti, tramite il network domestico, di
connettere il videocitofono ad uno smartphone e - grazie all’app dedicata - di gestire le chiamate videocitofoniche in maniera innovativa e funzionale. Caratterizzato da un ampio display touch da 7” e da un design esclusivo, Classe 300X13E è pensato per soddisfare la clientela più attenta ed esigente in fatto di tecnologia. Poiché oltre alla semplicità d’installazione, il videocitofono BTicino si distingue per la possibilità di gestire diverse funzioni tramite smartphone, dentro e fuori dall’abitazione, anche se si è lontani parecchi chilometri: grazie all’app gratuita Door entry, disponibile per
Design inconfondibile e piatto per Classe 300X13E, il videocitofono connesso di BTicino, il primo del programma Eliot.
COSTRUTTORE/DISTRIBUTORE BTicino SpA - Tel. 800 837 035 - www.bticino.it
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smartphone Android e iOS (e a breve anche per tablet), l’utente può rispondere comodamente e ovunque in casa o quando è fuori casa, in ufficio, in vacanza. Inoltre, può chiamare direttamente casa e rimanere in contatto con chi vi è presente; in questo caso lo smartphone funge da terminale intercomunicante con il Classe 300. E ancora, aprire il cancello di casa attraverso lo smartphone anche in assenza di radiocomando, o controllare la casa da remoto, attivando le telecamere esterne e interne collegate al videocitofono. E se vi sono altri impianti collegati, può persino attivare la luce o
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IOT E STRATEGIA AZIENDALE: LA PAROLA A FRANCO VILLANI, AD BTICINO
L’immagine che i consumatori hanno di BTicino potrebbe far pensare che l’ingresso nel settore degli oggetti connessi rappresenti per l’azienda una scommessa? Assolutamente no, poiché la nostra offerta di oggetti connessi è quella che definisco “l’evoluzione della specie”, ovvero l’attuale punto culminante di una storia di innovazione che inizia negli anni ’80, quando si attuò la decisiva accelerazione in investimenti tecnologici che hanno condotto BTicino ad inserire per prima soluzioni elettroniche stand alone nell’offerta di installazione civile e
l’irrigazione in giardino. Grazie alla connettività WiFi integrata, Classe 300X13E non necessita di interventi sulle opere murarie e segue le medesime regole d’incasso di un tradizionale videocitofono 2 fili, a tutto vantaggio dell’installatore. Anche la configurazione si rivela semplice e intuitiva, poiché bastano i classici parametri di sistema 2 fili (indirizzi SCS posto esterno, posto interno ecc.) e non sono necessarie specifiche conoscenze informatiche.
I VANTAGGI PER L’UTENTE
Le configurazioni della rete Wi-Fi e dell’App sono gestite dal cliente in
quindi modificato radicalmente i parametri di riferimento del settore. Gli sviluppi successivi hanno preparato progressivamente il lancio delle soluzioni domotiche My Home, nel Duemila: di fatto erano i primi oggetti connessi concepiti per creare comfort e sicurezza nelle case, controllati anche da remoto tramite il portale My Home Web. Da allora ci siamo conquistati una leadership di mercato e tecnologica che non è stata ancora messa in discussione e che ci ha portato a sperimentare sempre nuove strade, fino a proporre soluzioni integrate anche per gli edifici connessi ad uso Terziario e quindi a candidarci come uno dei protagonisti dell’Internet of Things in Italia.
con reti diverse da quella cellulare (Wireless M-Bus, Wi-Fi) . L’Osservatorio rileva anche che per il 2014 - e ancora di più per il 2015 - due degli àmbiti cosiddetti più “caldi” dello IoT in Italia sono rappresentati dalle Smart Home e dalle Smart City, prospettive entrambe molto favorevoli per BTicino in virtù della nostra offerta per la casa connessa, basata sul know-how maturato nella domotica e di quella per la distribuzione, il controllo e la misura dell’energia negli edifici, che è alla base delle Smart Grid e quindi delle Smart City.
IoT per il Residenziale ed il Terziario. Un’offerta che – anche grazie ad una serie di acquisizioni di brand specialistici - risponde alla domanda di soluzioni per la casa e l’edificio connessi, comprendendo in questa accezione allargata anche le applicazioni terziarie e industriali.
Come si posiziona BTicino rispetto alle prospettive di questo mercato, in Italia tuttora in fase di strutturazione? Il settore è ancora alla ricerca della stabilità in termini di analisi e segmentazione. Secondo quella dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, nel 2014 nel nostro Paese si contavano circa 8 milioni di oggetti connessi tramite reti cellulari (+33% rispetto al 2013), per un valore di mercato pari a 1,15 miliardi di euro: cifra destinata a salire fino a quota 1,55 miliardi aggiungendo gli oggetti connessi
In che misura BTicino contribuisce al successo del Gruppo Legrand nello sviluppo di offerte IoT? Eliot è perfettamente coerente con la vision strategica, fondata sulla differenziazione e sulla creazione di valore per tutta la filiera. Il nostro contributo all’affermazione del Gruppo in questo mercato si basa innanzitutto sulle nostre competenze - maturate grazie agli anni di investimenti ininterrotti in tecnologie per l’automazione - e sulle risorse R&D. Mi riferisco in particolare ai centri di eccellenza degli insediamenti di Erba (Como), Bergamo, Reggio Emilia, e Corsico (Milano), che occupano più di 250 progettisti nei campi dell’elettronica e dell’informatica e dove vengono industrializzate e prodotte le soluzioni
Lo sperimentato approccio al mercato di BTicino è coerente con le caratteristiche della domanda di oggetti connessi o dovrete cambiare schema? Sono convinto che dovremo certamente aggiornare qualche elemento, senza però intaccare i “fondamentali”. I casi di successo che punteggiano la nostra storia passata e recente sono un buon punto di partenza per la conquista di un ruolo da protagonista anche nel mondo dell’Internet of Things. Le carte in regola ci sono tutte: il brand conosciuto, l’ostinazione nella ricerca di innovazioni capaci di migliorare la qualità della vita e la capacità di portarla al mercato. Il programma Eliot by BTicino si avvantaggerà senza dubbio dei nostri due principali fattori di successo: la capillarità dei Partner sul territorio e la professionalità di una Rete di Vendita e di Consulenza unica sul mercato.
modo intuitivo e autonomamente; in caso di necessità, può ricorrere direttamente al servizio assistenza BTicino tramite il pulsante Help integrato nell’applicazione. Grazie al Cloud BTicino, inoltre, la connessione da remoto è totalmente automatizzata e gestita con il massimo livello di sicurezza. Nel momento in cui avviene la connessione al Cloud dedicato, si automatizza totalmente la configurazione sulla rete di casa (non è necessaria alcuna configurazione del router). Il videocitofono trasferisce all’App tutta la configurazione dell’impianto videocitofonico 2 fili (telecamere, serrature, attivazioni ecc.) e si
aggiorna automaticamente dopo ogni modifica. Sul videocitofono si potranno visualizzare i dispositivi mobili ad esso associati e decidere quali scollegare o eliminare in qualsiasi momento. Particolarmente evoluta si dimostra persino l’interfaccia, pensata partendo dalle funzioni maggiormente utilizzate: rispondere al citofono è semplice come rispondere a una normale chiamata telefonica e per aprire la serratura è sufficiente far scorrere il simbolo della chiave verso destra, evitando così anche aperture accidentali. Classe 300X13E è una delle migliori soluzioni disponibili per
rinnovare l’impianto citofonico esistente (in tecnologia 2 fili è possibile aggiornare e sostituire i posti interni, senza pensare a cablaggi aggiuntivi) o anche nel caso di una ristrutturazione, riutilizzando una coppia di cavi già posati. E se vogliamo dirla tutta, è anche uno dei più bei videocitofoni sul mercato, con il raffinato frontale lucido effetto vetro, il profilo curvo metallizzato con gli angoli smussati, la finitura bianca o nera e la possibilità d’installazione a tavolo o a parete. Tutti fattori che gli hanno consentito di ottenere il premio internazionale IF Design Award 2016. Scusate se è poco.
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PRODOTTI // SOLUZIONI PER LE AZIENDE // La condivisione dei contenuti vista da Vivitek / / / / / / / / / / / / / / / / /
Proietta e condividi NovoDS e NovoPRO sono i nuovi sistemi Vivitek progettati per la fruizione di contenuti digitali multimediali da condividere, nelle piazze o in una sala riunioni. Facili da gestire, sono dei veri campioni del rapporto Q/P di Paolo Radice
Il Vivitek NovoPRO ha le dimensioni di un comunissimo modem/router ed è l’ideale per consentire ai partecipanti dei meeting aziendali di condividere i contenuti video sullo schermo principale.
P
er rispondere alla crescente domanda di soluzioni pratiche per il misterioso e affascinante mondo del digital signage, Vivitek ha sviluppato il NovoDS, nuovo punto di riferimento nella sua categoria per prestazioni, facilità d’uso e rapporto qualità/prezzo; progettato per creare e riprodurre su schermo contenuti multimediali dinamici, il dispositivo Vivitek è l’ideale per la creazione di file dinamici da proiettare nelle aree pubbliche o negli ambienti corporate, potendo integrare testo, foto, audio, video e
contenuti web in configurazioni completamente personalizzabili su una grande varietà di impostazioni. Versatile e flessibile, dunque, il NovoDS si presta ottimamente per tutte le applicazioni che spaziano da eventi aziendali e spazi commerciali alle strutture educational e installazioni pubbliche che necessitano di una soluzione di digital signage semplice e veloce. Progettato per distinguersi in versatilità d’uso, il NovoDS è ‘4k2k ready’, che lo rende una soluzione altamente conveniente ed offre la comodità dell’aggiornamento
contenuti attraverso il network o la scheda SD. Il NovoDS è facile da configurare e da utilizzare, a tal punto che anche il personale non tecnico si sentirà a proprio agio con esso, grazie al modello
COSTRUTTORE Vivitek - Taiwan • DISTRIBUTORE Audiogamma SpA - Tel. 02/55181610 - www.audiogamma.it
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Il Vivitek NovoDS (identico esteticamente al NovoPRO), si candida per essere una delle migliori soluzioni di basso costo per il digital signage nei piccoli spazi commerciali.
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Il Launcher Set opzionale per il NovoPRO: consente la condivisione dello schermo istantanea ed è costituito da un hub con 4 satelliti. di personalizzazione drag&drop e ad una funzione di editing altamente intuitiva. Anche gli IT manager apprezzeranno la nuova soluzione presentata da Vivitek, grazie alla semplicità di gestione attraverso un network, così come le organizzazioni del settore sia pubblico che privato ne possono riconoscere l’eccezionale convenienza. Per comodità dell’utente, infine, può operare in modalità stand-alone o in quella di rete e allontana qualsiasi preoccupazione sui costi di gestione poiché non vi è alcuna tassa di licenza software da pagare e gli aggiornamenti del software sono totalmente gratuiti.
CONDIVIDERE DIVENTA SEMPLICE Intelligente, veloce e potente, NovoPRO taglia fuori il cavo
dalla sala riunioni e consente a più partecipanti di condividere e interagire in modalità wireless attraverso il videoproiettore. Con queste parole taglienti Vivitek presenta invece il suo NovoPRO, altro potente strumento di collaborazione aziendale (identico nelle forme al NovoDS) ma dotato di un differente ed evoluto set di funzioni, ideale per consentire ad ogni partecipante del meeting aziendale di condividere i contenuti video sullo schermo principale - in modalità wireless con pochi clic. Questa piattaforma è stata progettata per garantire un’esperienza senza fili di alta qualità, con un rapporto prezzo/ prestazioni che lo rende appetibile per le sale riunioni di qualsiasi portata. Con NovoPRO utilizzato come hub è facile e veloce far confluire contenuti digitali sullo schermo, mentre alcune caratteristiche (come l’annotazione su schermo e la funzione ‘capture’) aprono la strada verso una vasta gamma
CARATTERISTICHE DICHIARATE NovoPRO
Protocolli wireless: 802.11b/g/n/ac Banda: 2,4 GHz e 5GHz CPU: ARM Cortex A9 Quad-Core 1,6GHz Memoria: DDR 1GB Ingressi: USB-A, Ethernet, slot MicroSD Uscite: HDMI Risoluzione: XGA, 720p, WXGA, 1080p, WUXGA; 4K (MicroSD) Alimentazione: via Micro-USB (5,35V 2A) Dimensioni (lxaxp): 120x16x75 mm Peso: 128 gr Note: supporto PC (Windows 7+), MacOS X (10.6+), Chromebook, Android (3.2+), iOS (7.0+) Prezzo: € 840
di possibili opzioni durante ogni sessione. I partecipanti possono connettere rapidamente il proprio dispositivo tramite una connessione Wi-Fi e iniziare a condividere immediatamente non appena l’host della riunione assegna loro una delle quattro connessioni. Dotato di un potente processore Quad-Core, NovoPRO è, infatti, un hub che permette fino a 64 ‘client’ la connessione in qualsiasi momento, mentre quattro possono partecipare attivamente sullo schermo condiviso (funzione split screen). La sua compatibilità con piattaforme multiple assicura il supporto di tutti i tipi di dispositivi Wi-Fi più utilizzati, tra cui iPad, iPhone, così come i loro equivalenti Android, accanto a computer portatili o desktop e a tutti i tipi di PC, compresi i Chromebook. La risoluzione (nativa) in uscita dall’HDMI del NovoPRO è UHD (3840x2160 pixel), mentre lo streaming dei
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contenuti video in 1080p viene effettuato fino a 60fps, a garanzia di un’alta qualità video costante. Grazie alla presenza simultanea di porta Ethernet e Wi-Fi a bordo, il sistema Vivitek riesce a gestire due sottoreti differenti, come per esempio una per gli ospiti e un’altra con le impostazioni di rete aziendale: così, mentre i contenuti da condividere viaggiano sulla rete wireless, la sicurezza dei dati da proteggere è garantita attraverso la crittografia dei dati di NovoPRO, sulla rete cablata. Onde consentire agli ospiti di collegarsi immediatamente, infine, il Launcher Set (opzionale) consente la condivisione dello schermo istantanea, grazie al software precaricato, compatibile sia con MacOS che Windows. Il set plug-and-play è costituito da un hub con quattro satelliti, dotati di quattro pulsanti - uno per ognuno dei quattro quadranti dello schermo diviso che aiutano l’user nella scelta del canale giusto.
CARATTERISTICHE DICHIARATE
NovoDS
Protocolli wireless: 802.11ac Banda: 2,4 GHz e 5GHz Memoria interna: 8GB Ingressi: USB-A, Ethernet, slot MicroSD Uscite: HDMI 1.4 Risoluzione: 720p (60fps), 1080p (60fps), 4K (30 fps) Alimentazione: via Micro-USB (5,35V 2A) Formati supportati: JPEG/PNG/GIF/BMP, MP2/MP4/H.264/VC-1, MP3/WMA/AAC Dimensioni (lxaxp): 120x16x75 mm Peso: 128 gr Note: supporto PC (Windows 7+), MacOS X (10.7+) Prezzo: € 720
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PRODOTTI // DIGITAL SIGNAGE // Le soluzioni wireless plug-and-play di BenQ / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Digital Smart Signage Nuove soluzioni di presentazione wireless plug-and-play e tecnologie per il digital signage sempre più intelligente: ecco le proposte BenQ da osservare e possibilmente da applicare nel retail, corporate o transport di Paolo Radice
N
el fantastico mondo del Digital Signage non sono poi così tante le aziende che possono vantare un catalogo valido e funzionale di maxidisplay e controller, resistenti per l’utilizzo 24/7 e soprattutto efficaci anche in termini di qualità d’immagine. BenQ merita di essere annoverata tra queste, potendo vantare un portfolio prodotti a volte da riferimento per tutti gli altri competitor - e comunque mai indietro rispetto ad essi - ma in ogni caso davvero variegato e contraddistinto da tecnologie innovative. Come è solita fare ogni anno, anche nel 2016 l’azienda taiwanese ha sfruttato l’ISE di Amsterdam come trampolino di lancio per presentare in anteprima
un’ampia gamma di display per applicazioni commerciali e istituzionali (tra cui videowall con cornici ultrasottili, videoproiettori da installazione professionale, LFD multitouch interattivi), senza dubbio belli da vedere. Questo è stato, infatti, uno degli sforzi dell’azienda taiwanese, che ha voluto mostrare i risultati ottenuti nel conciliare il livello di design raggiunto assieme a quello qualitativo, come ha dichiarato per l’occasione lo stesso Pete Wang, Presidente di BenQ Europa. Ma oltre ai videoproiettori laser dalle caratteristiche esaltanti di cui si è già parlato in precedenza, BenQ ha presentato un esclusivo sistema di integrazioni software per editare, gestire e mostrare contenuti digital signage a livello professionale,
nonché introdotto sul mercato display smart controllati da un’app per gestire e mostrare contenuti tramite una semplice chiavetta USB. Da ultimo e per il mondo delle aziende, inoltre, una nuova soluzione per la condivisione di contenuti di tipo plug&play.
GESTIONE PROFESSIONALE
Appartenenti alla speciale serie Smart Signage, i nuovi ST650K, ST550K e ST430K rappresentano una soluzione integrata ideale per l’advertising generico, le piccole e medie attività commerciali, ma adattabile anche ad altre applicazioni quali la pubblica amministrazione, l’hospitality o il private corporate. Dotati di risoluzione 4K (3840x2160 pixel) e con diagonali da 43” fino a
COSTRUTTORE BenQ Corp. - Taiwan - /business-display.benq.com • DISTRIBUTORE BenQ Italia - www.benq.it
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65”, questi display sono la giusta soluzione per risparmiare tempo e risorse, grazie al media player integrato e al software X-Sign preinstallato. X-Sign promette un digital signage “mai così semplice” ed è la piattaforma software esclusiva BenQ che consente di editare e presentare contenuti multimediali servendosi di un’app e di un semplice tocco delle dita. Combinato con uno dei display Smart Signage, questo software BenQ offre infinite possibilità per l’ambito commerciale, laddove è possibile creare quel brand awareness che riesce a catturare meglio l’attenzione dei clienti e a proporre nuove forme di intrattenimento per spingerli a soffermarsi in uno spazio
///////////////////////////////////////////////////////////////////////// CARATTERISTICHE DICHIARATE ST550K
Dimensioni e risoluzione schermo: 55” (138 cm); 3840x2160p/60Hz Luminosità: 350cd Rapporto di contrasto: 1200:1 Tempo di risposta: 6ms Ingressi: 3 HDMI 1.4, Component, D-sub 15 pin, 4 USB-A, Ethernet, audio L/R Uscite: videocomposito, audio digitale coax, audio 3,5mm Consumo: <155W max Angolo di visione: 176° h/v Frequenza di scansione: 60 Hz (verticale) Note: altoparlanti integrati 8W+8W Dimensioni (lxaxp): 1247x725x80 mm Peso: 15 kg
espositivo/showroom e, perché no, convincersi all’acquisto. X-Sign (composto da tre sezioni, Designer, Manager e Player) permette, infatti, una facile creazione di file grazie agli oltre 100 template preinstallati e al supporto di audio, video, testi, foto e implementazioni su codici QR; inoltre, agevola l’user nella distribuzione dei contenuti su uno o più display, mostrando solo ciò che serve, dove e quando serve. La gestione di tutte le scene, poi, può essere gestita con X-Sign da uno o più account, per facilitare un eventuale turn-over del personale addetto al controllo. La funzione plug-and-play può essere avviata tramite una comune chiavetta USB, che una volta inserita in una delle porte presenti sul retro del pannello, inizierà a mandare in riproduzione il materiale/promo previsto. All’interno dei display Smart, infine, trova posto anche il software MDA - Multiple Display Administrator, che consente una gestione (attraverso il network) di più pannelli dello stesso tipo, nel caso di installazioni di maggiore entità.
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CARATTERISTICHE DICHIARATE
InstaShow
Piattaforme supportate: Windows, Mac, Chrome, ogni OS con HDMI 1.4 Uscita video: HDMI 1.4 con HDCP Frame rate: fino a 30fps Raggio d’azione: max 8mt tra Host e Button Risoluzione in uscita: 720p, 1080p, 800x600, XGA, 1280x768, WXGA, 1280x1024, 1360x768, 1440x900, 1400x1050, 1680x1050 Risoluzione in ingresso: fino a 1080p Connessioni: 16 max Wireless: IEEE 802.11ac Sicurezza: AES 128bit
STREAMING WIRELESS E PLUG&PLAY PER I MEETING
Con InstaShow, invece, basta disporre di una connessione veloce e schiacciare un bottone per iniziare una presentazione. Composta da un kit suddiviso in due (host centrale e i button kit per ogni dispositivo che si vuole connettere) la nuova soluzione sviluppata da BenQ per le aziende permette a più relatori di alternarsi l’uno con l’altro senza soluzione di continuità - presentando da qualunque dispositivo fisso o portatile - e di proiettare wireless in modalità plug&play contenuti Full HD, senza la necessità d’installazione di driver o prolunghe per i cavi e senza avvisare problemi di lag o buffering. Gli unici requisiti di compatibilità essenziale, infatti, sono le porte USB/HDMI sul portatile di origine e di ingresso HDMI sul dispositivo di visualizzazione. InstaShow non richiede installazione di software e si avvale di connessione wi-fi 802.11ac, a garanzia di un segnale stabile e comunque potente.
I nuovi display Smart Signage hanno dimensioni di 43”, 55” e 65”.
BENQ GROUP Con un valore di oltre 22 miliardi di dollari, il Gruppo BenQ è composto da aziende che operano in modo indipendente ma che allo stesso tempo fanno leva sulla condivisione di risorse e sinergie. Oltre a BenQ Corporation - che ha sede a Taiwan e risponde alla promessa del marchio “Bringing Enjoyment and Quality to Life” con una gamma molto articolata di prodotti (TV, fotocamere e camcorder digitali, monitor LCD, LFD, videoproiettori, PC portatili e all-in-one, dispositivi mobili, supporti per archiviazione e periferiche quali mouse e tastiere) - tra le società del Gruppo ricordiamo AU Optronics Corporation (il maggiore produttore al mondo di pannelli TFT-LCD di grandi dimensioni) e Lextar Electronics Corp. (specializzata nella produzione di soluzioni lighting a LED).
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PRODOTTI // VIDEOPROIEZIONE // Le novità Sony per l’home cinema / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Salto di qualità per l’home cinema
di Paolo Radice
N
ella ormai consueta splendida cornice offerta dalla Baxter Showroom (Milano), recentemente Adeo Group e Sony Professional hanno dato vita a una giornata di intenso intrattenimento, incentrato sui videoproiettori per home cinema basati sulla consolidata tecnologia SXRD. A pochi passi dal Duomo, dunque, gli ospiti/visitatori hanno potuto constatare con i propri occhi, in un ambiente raffinato e a dir poco caldo e confortevole, una eccezionale anteprima nazionale assieme ad alcuni dei modelli 2016 su cui l’azienda giapponese punta con decisione per fare breccia nei cuori (e nei desideri) di utenti e system integrator. La parte del protagonista l’ha fatta il VPLVW5000ES, potente e voluminoso proiettore presentato per la prima volta in Italia, che ingloba tutto il know-how Sony sviluppato in ambito video, nonché si erge come capostipite di una famiglia che potrà beneficiare della compatibilità con il formato video HDR. Accanto a questo maxi proiettore, nei vari corner della showroom, si sono visti comunque altri modelli da non sottovalutare, che hanno suscitato notevole interesse da parte dei presenti.
UN ESEMPIO PER TUTTI
Le dimensioni lo fanno sembrare uno di quei classici modelli professionali visibili nei musei o nei teatri. Invece, il nuovo VPLVW5000ES è stato progettato per le sale cinema private e porta con sé tutto il meglio che il brand nipponico ha sviluppato attraverso approfonditi studi e ricerche negli ultimi tempi. Spulciando la sua scheda tecnica, si rimane attoniti di fronte alle cifre e alle feature in esso integrate, che
sfrecciano come dardi alla ricerca di un target: 5 mila, 20 mila, infinito, un climax da brivido, nonché una sfilza di “compatibile” per un videoproiettore che al momento non ha rivali. La sorgente laser dimostra d’essere un’autentica carta vincente: oltre a garantire una straordinaria efficienza prestazionale nel tempo, offre un funzionamento - senza necessità di manutenzione o sostituzioni della lampada - fino a 20 mila ore. Così, accanto alla qualità delle immagini dai colori puri e naturali, si beneficia di costi di esercizio ridotti rispetto ai sistemi di proiezione convenzionali, senza la preoccupazione di guasti alle lampade durante la proiezione. Ancor più sensazionale è la compatibilità con gli standard 4K,
inclusi i più recenti High Frame Rate e HDR (High Dynamic Range), che permette di visualizzare al meglio i contenuti di oggi e quelli di domani, potendo contare su uno spazio colore ben più ampio di quello attualmente utilizzato nei software video. Grazie all’installazione flessibile resa possibile dall’evoluta ottica completamente motorizzata, alla semplice configurazione e alla calibrazione automatica. Il proiettore Sony è poi in grado di produrre 60 fotogrammi al secondo in 4K (fino a 4K 60p YCbCr 4:4:4 / 8 bit, o 4K 60p YCbCr 4:2:2 / 12 bit), di gran lunga superiore ai vecchi 24p, mentre è ovviamente compatibile con lo standard HDCP 2.2. Tra i numerosi circuiti per il trattamento delle immagini, ricordiamo il Reality Creation, che ottimizza i contenuti
Con la tecnologia HDR (e molto altro all’interno) il nuovo videoproiettore VW5000ES si vanta di essere il più avanzato al mondo per l’home cinema. Con lui, anche i fratelli minori, presentati a dealer e operatori in una sala d’eccezione... in Full HD eseguendo un upscaling a 4K, anche per i film in 3D.
UNA GRANDE FAMIGLIA
Lasciando questo gigante a chi se lo può permettere (non solo economicamente, quanto piuttosto per una questione di spazi) ma rimanendo comunque nella sfera del 4K, ecco comparire un altro modello di alta gamma, il VPL-VW520ES. Qui la sorgente luminosa torna ad essere una tradizionale lampada ad alta pressione da 280W, che porta il vpr ad esibire un consumo massimo di 390W e un’autonomia operativa di 6000 ore prima della sostituzione. Tra le altre caratteristiche più rilevanti la compatibilità con il formato HDR, che presto dovrebbe diventare uno standard indispensabile per fare un salto di qualità nella riproduzione
CARATTERISTICHE DICHIARATE VPL-VW5000ES
VPL-VW520ES
VPL-HW45ES
Tipo: SXRD 0,74” x 3, Ultra HD (4096x2160 pixel) Luminosità: 5000 Lumen (CLO) Rapporto di contrasto: ∞:1 (dinamico) Zoom: 2,1x motorizzato Sorgente luminosa: diodo laser Lens Shift: verticale ±80%; orizzontale ±31% Ingressi: 2 HDMI (HDCP 2.2), RS-232C, RJ45, IR 3,5mm, USB-A, Trigger 12V Rumorosità: 35dB Consumo: max 1200W Note: funzione 3D
Tipo: SXRD 0,74” x 3, Ultra HD (4096x2160 pixel) Luminosità: 1800 Lumen (CLO) Rapporto di contrasto: 300.000:1 (dinamico) Zoom: 2,1x motorizzato Sorgente luminosa: lampada HP 280W Lens Shift: V ±80%; H ±31% Ingressi: 2 HDMI (HDCP 2.2), RS-232C, RJ45, IR 3,5mm, USB-A, Trigger 12V Rumorosità: 26B Consumo: max 390W Note: funzione 3D
Tipo: SXRD 0,61” x 3, Full HD (1920x1080 pixel) Luminosità: 1800 Lumen (CLO) Rapporto di contrasto: 120.000:1 (dinamico) Zoom: 1,6x manuale Sorgente luminosa: lampada al Mercurio UHP da 215W Lens Shift: verticale ±71%; orizzontale ±25% Ingressi: 2 HDMI, RS-232C, IR 3,5mm Rumorosità: 22dB Consumo: max 310W Note: funzione 3D
COSTRUTTORE Sony Corp. - Giappone - www.pro.sony.eu • DISTRIBUTORE Adeo Group SpA - Tel. 0461/248211 - www.adeoproav.it
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///////////////////////////////////////////////////////////////////////// delle immagini. Non mancano, poi, la riproduzione in 4K a 60p (qui 4:2:0 / 8 bit) e le tecnologie Triluminos (che agisce sui colori rendendoli più densi e vividi) e Motionflow (per visualizzare le scene in movimento più fluide). I valori di luminosità e contrasto si attestano su 1800 Lumen e 300.000:1. Alla base della gamma di vpr c’è infine l’HW45ES, modello che come tutti gli altri Sony si appoggia sulla tecnologia SXRD, qui con lampada UHP da 215W (6000 ore di autonomia di vita prima della sostituzione. Nel VPL-HW45ES la risoluzione scende a 1920x1080p, ma rimangono ancora in gioco la tecnologia Reality Creation e la compatibilità con i segnali 3D (e il trasmettitore RF è incorporato). Poche le connessioni a disposizione, eppure è presente la possibilità di controllo via IP sfruttando la porta Ethernet RJ45, mentre si abbassa notevolmente la rumorosità (appena 22dB) e soprattutto si può ancora contare su una grande versatilità d’installazione grazie allo shift dell’ottica (manuale) su entrambi gli assi e allo zoom 1,6x. In un angolo, infine, è stato dato spazio anche all’avveniristico ed esclusivo Life Space LSPX-W1S, da molti considerato un esercizio di stile ma in realtà un prodotto che per certi versi potrebbe rappresentare la soluzione ideale, che punta a offrire una nuova esperienza ludica all’utente, sempre più al vero centro dell’attenzione. Unico nel suo genere, questo proiettore 4K a ottica ultracorta Sony unisce elevate performance a un design elegante, che di fatto lo rende invisibile agli occhi fino alla sua accensione. Così, posizionato ai piedi di una parete, è in grado di offrire un’immagine fino a quasi 150”, utilizzando un diodo laser come sorgente luminosa. La raffinata finitura in alluminio (al quale si aggiunge anche l’acciaio) dona un tocco di lusso a qualsiasi soggiorno, mentre gli altoparlanti integrati eliminano il problema di cavi esposti. Da spento funge da elegante oggetto di arredamento; da acceso, non potrà che stupire tutti i presenti in sala. E per farlo basta esser disposti a spendere 50 mila euro.
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Il Sony VPL-VW5000ES esposto nella Baxter Showroom: un posto da protagonista assoluto, più che meritato.
Due slide che aiutano a capire alcune delle tecnologie a bordo dei vpr Sony: sopra, il maggiore numero di pixel offerto dalla risoluzione 4K permette un livello di dettaglio notevole; sotto, anche i film in full HD vengono rielaborati grazie al Reality Creation.
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PRODOTTI // VIDEOPROIEZIONE // I nuovi modelli Optoma ProScene / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
L’alta gamma secondo Optoma Gli ultimi modelli di videoproiettori professionali presentati da Optoma si adattano a diversi tipi di installazioni e offrono le tecnologie più avanzate per il funzionamento anche 24/7 di Paolo Radice
L
arge venue, fissi, portatili o per l’educational: Optoma è un brand che non ha certo bisogno di presentazioni e che offre - per il settore professionale - una moltitudine di videoproiettori caratterizzati da elevate prestazioni sotto ogni profilo, nonché capaci di competere con i maggiori rivali internazionali in termini di affidabilità. Per il 2016 sono arrivati nuovi importanti
apparecchi della gamma ProScene, nata proprio per quelle applicazioni in cui rivestono un ruolo fondamentale le prestazioni di livello assoluto e la resistenza all’utilizzo. Con l’introduzione di questi proiettori, il mercato si impreziosisce senza dubbio di nuovi punti di riferimento, utili ai system integrator per scegliere il prodotto giusto dopo averne studiato approfonditamente le caratteristiche.
DOPPIA LAMPADA AL TOP
Destinato al mercato AV professionale di alta gamma, il WU1500 è il nuovo proiettore large venue di punta con risoluzione WUXGA prodotto da Optoma, dotato di doppia lampada e compatibile con una line-up di sei lenti opzionali. Attualmente è il più luminoso della famiglia ProScene, fornendo 12.000 Lumen al centro dell’immagine. Le immagini sono
nitide e dettagliate grazie alla risoluzione di 1920x1200 pixel e, inoltre, consente un utilizzo senza problemi di affaticamento o surriscaldamento 24/7. Le due potenti lampade Philips UHP da 465W ciascuna possono essere azionate insieme per offrire la massima luminosità o alternatamente attivando la funzione ‘lamp relay’, che raddoppia l’intervallo di tempo prima della necessaria sostituzione.
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///////////////////////////////////////////////////////////////////////// Sempre grazie alla presenza di due sorgenti di luce, poi, in caso di guasto di una delle due il proiettore può continuare ad operare sulla lampada funzionante, fornendo un ulteriore livello di resilienza. Il WU1500 può essere installato in qualsiasi punto della stanza perché è dotato di zoom e messa a fuoco motorizzati, ma anche per via della presenza di sei lenti opzionali rinnovate (che ora usufruiscono di vetri a bassa dispersione, per garantire la perfetta messa a fuoco e il minimo calo di luminosità, anche su lunghe distanze di proiezione). Un altro dei punti caratteristici di questo nuovo proiettore è la connettività HDBaseT, che permette la trasmissione di segnali video ad alta definizione, audio e di controllo su un singolo cavo Cat6. Ciò semplifica notevolmente l’installazione, potendo raggiungere la distanza anche di 100mt senza l’uso di estensori. Inoltre, il WU1500 è dotato di un ingresso 3G-SDI, che permette la visualizzazione del video digitale non compresso. Grazie a questa serie di funzioni e caratteristiche, il WU1500 è perfetto per installazioni in grandi ambienti, tra cui auditorium, musei, digital signage, luoghi di culto, teatri e istituti d’istruzione superiore. Si presta, inoltre, particolarmente alle attività di rental, che richiedono un’eccezionale affidabilità e qualità costruttiva, nonché lunga durata. Il processore video all’interno ora integra le funzioni
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L’Optoma WU1500 è il più potente della famiglia ProScene. A lato, il telecomando a corredo.
CARATTERISTICHE DICHIARATE WU1500
Tipo: DLP single chip DC3 0,96” Risoluzione: WUXGA (1920x1200 pixel) Rapporto di contrasto: 5.000:1 Luminosità: 12000 Lumen (11000 ANSI) Lampada: 2x465W Philips UHP Rumorosità: 39dB (Bright Mode); 36dB (Eco Mode) Dim. immagine: 50”-500” Distanza di proiezione: 0,9 - 77 mt Lens Shift: verticale ±60%; orizzontale ±25% Correzione Keystone: ±20% verticale/orizzontale Consumo: 1080W (Bright mode); 870W (Eco mode); <0,5W stand-by Ingressi: HDMI 1.4b, DVI-D, VGA (YPbPr), 5 BNC, HDBaseT, 3G-SDI, videocomposito, RS-232 Note: 3D-Sync, porta USB, Remote in/out, 6 lenti disponibili, zoom motorizzato Dimensioni (lxaxp): 520x194x591 mm Peso: 23,8 kg
picture-by-picture e picturein-picture, accanto a quelle di blending e warping, rendendo il WU1500 particolarmente adatto per ambienti multi-proiettore più complesse. Il proiettore è compatibile con i processori di segnale esterni, come di Optoma Chameleon GB-200. Per quanto concerne l’integrazione, l’Optoma è pienamente compatibile con i protocolli Crestron, Extron, AMX e PJ-Link, che consente il controllo completo di quasi tutte le funzioni del proiettore tramite una rete.
CARATTERISTICHE DICHIARATE 1. 3D Sync 2. DVI-D 3. VGA / YPbPr 4. VGA Out 5. 5 BNC 6. RS-232C 7. Videocomposito 8. 3G-SDI 9. HDMI V1.4b 10. USB-A 11. Service Port 12. RJ-45 13. HDBaseT 14. Wired Remote (out) 15. Wired Remote (in)
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Ci sono tutte le connessioni più importanti, compresa la 3G-SDI. Il controllo può avvenire tramite RS-232, HDBaseT o pin da 3,5mm.
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PRODOTTI // VIDEOPROIEZIONE // I nuovi modelli Optoma ProScene / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / CARATTERISTICHE DICHIARATE ZH300UW
Tipo: DLP single chip DC3 0,65” Risoluzione: Ultrawide 1920x720 pixel Rapporto di contrasto: 10.000:1 Luminosità: 3000 Lumen (2700 ANSI) Lampada: laser-fosforo Rumorosità: 32dB (Eco Mode) Dim. immagine: 120”-140” Distanza di proiezione: 0,72 - 0,84 mt Correzione Keystone: ±5% verticale/orizzontale Consumo: 335W (Bright mode); 225W (Eco mode); <0,5W stand-by Ingressi: 2 HDMI 1.4a, 2 VGA (RGB/YPbPr), videocomposito, RS-232, USB-A, audio 3,5mm, audio RCA, Ethernet Note: VGA out, speaker 10W Dimensioni (lxaxp): 383x126x310 mm Peso: 5,5 kg
Qui sopra, due vedute dello ZH300W, caratterizzato da ottica ultracorta 0,25:1 e sorgente luminosa al laser-fosforo. Gli bastano 72cm di distanza dalla parete per un’immagine da 120”.
ULTRACORTO PER L’EDUCATIONAL
Un modello completamente differente è invece lo ZH300UW, progettato per applicazioni business ed educational ma caratterizzato da ottica ultracorta e sorgente luminosa al laserfosforo. Grazie a quest’ultima (in luogo della più tradizionale lampada ad alta pressione), lo ZH300UW produce una luminosità di 3.000 lumen e un rapporto di contrasto di 10.000: 1; oltre a riprodurre una gamma cromatica eccezionalmente vivida e brillante,
il motore laser elimina il costo di sostituzione delle lampade del proiettore e gli permette di raggiungere un’autonomia di vita di ben 20.000 ore. Sempre per merito della sorgente luminosa SSL, lo ZH300UW è in grado di operare in alcune posizioni inusuali, tra cui in modalità “portrait” e la proiezione a pavimento. Con la prima si proiettano immagini alte e strette - particolarmente adatto per la segnaletica digitale in ambienti di vendita al dettaglio - mentre la seconda si rivela preziosa per
musei e spazi aperti al grande pubblico. Insolitamente, la risoluzione nativa del proiettore è 1920x720 pixel, con un aspect ratio 16:6, ma per questo in grado di ospitare esattamente due immagini in 4:3 in un formato side-by-side. Per capire quali vantaggi potrebbero derivare da questa opzione basta pensare ad una videoconferenza, situazione in cui entrambi i lati della conversazione potrebbero essere visualizzati da un unico proiettore. La versatilità dello ZH300UW è poi confermata dalla lente a tiro ultracorto con rapporto di proiezione 0,25:1, che significa che un’immagine da 120” può essere visualizzata da una distanza di proiezione di appena 72 centimetri; inoltre, il presentatore non verrebbe neanche abbagliato dalla luce del proiettore nel caso in cui quest’ultimo venisse installato a parete. A sottolineare la vocazione di “interattivo” troviamo la tecnologia
La sezione connessioni dello ZH300UW (sopra) è completa: sono 2 gli ingressi HDMI, di cui uno MHL; figurano poi 2 VGA, A/V RCA, RS-232, Ethernet e USB. Presenti anche ingresso e uscita audio. All’interno c’è uno speaker da 10W.
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TouchBeam, che utilizza una telecamera incorporata accoppiato con un modulo laser per rilevare la pressione di diverse persone. Grafici e diagrammi possono essere annotate utilizzando solo un dito, senza la necessità di una lavagna elettronica o una penna. Lo ZH300UW eccelle anche sul fronte connessioni: ha due ingressi HDMI (uno dei quali supporta MHL per il collegamento diretto di dispositivi mobili e smartphone), due ingressi VGA, ingressi A/V RCA, nonché un input da un microfono dinamico. L’audio da 10 watt a bordo è abbastanza potente per sale riunioni di medie dimensioni ed evita - laddove dove i requisiti sonori sono modesti - l’interruzione o la spesa di installazione per un sistema audio esterno.
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CARATTERISTICHE DICHIARATE WU630
Tipo: DLP single chip DC3 0,67” Risoluzione: WUXGA (1920x1200 pixel) Rapporto di contrasto: 4.400:1 Luminosità: 6200 Lumen (6000 ANSI) Lampada: 465W Philips UHP Rumorosità: 39dB (Bright Mode); 35dB (Eco Mode) Distanza di proiezione: 0,75 - 35,5 mt Lens Shift: verticale ±50%; orizzontale ±15% Correzione Keystone: ±20% verticale/orizzontale Consumo: 580W (Bright mode); 450W (Eco mode); <0,5W stand-by Ingressi: HDMI 1.3, DVI-D, VGA (YPbPr), 5 BNC, videocomposito, RS-232, Ethernet Note: Trigger 12V, VGA out, 5 lenti disponibili, ottica motorizzata Dimensioni (LxAxP): 453x206x390 mm Peso: 13,9 kg
A destra, il telecomando del WU630 è ottimamente retroilluminato. Qui a fianco, il pannello delle connessioni: HDMI, DVI-D, VGA, 5 BNC e videocomposito per il video; accanto trovano posto anche RS-232, Ethernet e una porta 12V Trigger out.
UN FISSO VERSATILE
Fa sempre parte della prestigiosa famiglia ProScene anche il WU630, proiettore da installazione con risoluzione nativa WUXGA, 6.000 lumen di luminosità e rapporto di contrasto di 4.400: 1. Racchiuso in uno chassis compatto dal peso inferiore ai 14 kg (senza obiettivo), il WU630 rende l’installazione semplice: grazie all’ottica completamente motorizzata nello zoom e nella messa a fuoco, trovare la giusta posizione è un’operazione semplice, mentre la memoria della
lente a tre posizioni consente cambi di scena rapidi e facili. Per quanto riguarda quest’ultime, sono ben cinque quelle opzionali, da quella ultrawide a quella con zoom extra lungo Il nuovo telecomando in dotazione è retroilluminato, per facilitarne il funzionamento in ambienti scarsamente illuminati; certificato per operare 24/7, il vpr supporta l’installazione di 360° (sull’asse verticale), che lo rende in grado di proiettare direttamente su un pavimento o soffitto. Il WU630 è dotato di porte HDMI, DVI, VGA e 5 BNC; il controllo
può essere implementato via RS-232 o LAN, con il supporto per Crestron RoomView e PJLink, consentendo il monitoraggio e controllo centralizzati della maggior parte delle funzioni del proiettore. Se utilizzato nelle videoconferenze o altre applicazioni in condivisione, il WU630 supporta il picture-bypicture e il picture-in-picture: i segnali possono essere consegnati contemporaneamente attraverso le porte HDMI e DVI, per una visualizzazione PbP o PiP da due sorgenti digitali separate.
In questa pagina il WU630, proiettore da installazione con risoluzione nativa WUXGA (1920x1200 pixel), luminosità di 6000 Lumen e rapporto di contrasto di 4.400:1. Le dimensioni sono piuttosto contenute.
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PRODOTTI // HOME AUTOMATION // Rio System, l’automazione wireless firmata Came / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Rio, l’automazione facile di Came RIO System, di Came, è il nuovo sistema wireless pensato per la sicurezza delle automazioni che non necessita di alcun collegamento filare di Nicola De bello
C
ame presenta RIO System, l’innovativa serie di dispositivi wireless per la sicurezza delle automazioni, che non necessita di alcun collegamento filare tra l’unità di controllo e gli accessori, in grado di dialogare via radio con l’unità stessa. Il sistema è facile e immediato da installare, poiché la tecnologia wireless non comporta l’obbligo di effettuare scavi, intervenire con
opere murarie, far passare i cavi o eseguire i cablaggi. Centralina di comando, fotocellule, bordo sensibile di sicurezza e lampeggiatore a LED sono dispositivi compatibili tra loro, progettati per garantire la sicurezza totale secondo la vigente Normativa Europea.
RIO CONTROL
La centrale di comando Rio Control è un dispositivo che controlla e gestisce simultaneamente fino a 10 accessori wireless, programmati in fase di installazione. La portata radio di 30 metri evidenzia la flessibilità del sistema wireless, in quanto permette l’installazione anche in situazioni particolari, come ad esempio automazioni con quadri comando posizionati a distanza. Provvisto di LED per un
COSTRUTTORE/DISTRIBUTORE Came S.p.A. - Tel. 0422/4940 - www.came.com
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monitoraggio costante del sistema e di un buzzer che si attiva nel caso di anomalie di funzionamento degli accessori, RIO Control è estremamente versatile e può essere collegato al quadro comando di qualsiasi marca e modello. Prima di ogni manovra del cancello, Rio Control effettua l’autodiagnosi dei dispositivi di sicurezza e monitora la qualità del segnale radio cambiando automaticamente frequenza di lavoro.
RIO LUX
Rio Lux è un lampeggiatore a LED wireless ad alta luminosità, studiato per offrire la massima visibilità e catturare l’attenzione grazie al lampeggio asincrono. Dotato di doppia batteria, garantisce un’elevata autonomia d’uso.
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I tempi di montaggio ridotti e la compatibilità con qualsiasi centrale di comando facilitano l’installazione del sistema RIO di Came.
Rio System non necessita di collegamento filare tra l’unità di controllo e gli accessori di sicurezza. Centralina, fotocellule, bordo sensibile di sicurezza e lampeggiatore rappresentano un sistema completo, basato sulla tecnologia transceiver.
RIO EDGE
Edge è il modulo wireless che permette l’integrazione di 1 o 2 bordi sensibili resistivi della serie DFWN (8K2) di Came con il sistema di sicurezza RIO. Una
soluzione innovativa per garantire la rilevazione dell’ostacolo su cancelli ad anta scorrevole e a battente, che esclude le complesse opere di cablaggio.
RIO CELL
Infine, RIO Cell è una coppia di fotocellule wireless per automazioni con portata infrarossi di 10 metri in cui sia il ricevitore che il trasmettitore funzionano a batterie, senza nessun collegamento filare alla centrale. Il sistea Came RIO System può integrarsi con sistemi di automazione già dotati di dispositivi di sicurezza, come ad esempio fotocellule e Qui a fianco, RIO Control e Rio Lux, il lampeggiatore. Nella pagina a fianco, RIO Edge, bordo di sicurezza wireless.
lampeggiatori; la modularità del sistema consente infatti di integrare moduli di sicurezza wireless senza compromettere il funzionamento dei dispositivi esistenti. Infine, RIO System è stato pensato per ridurre i consumi di alimentazione: se non utilizzato, infatti, il sistema va in standby per preservare l’autonomia delle batterie al lithio fornite in dotazione. Un segnale sonoro si attiva con largo anticipo per avvisare quando le batterie delle fotocellule o dei bordi sensibili sono in fase di esaurimento; nel caso di RIO Lux, la segnalazione di batteria scarica avviene ad ogni comando di apertura e chiusura dell’automazione e si manifesta con un lampeggio dei LED dedicato, facilmente identificabile dall’utente.
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PRODOTTI // AUTOMAZIONE // Configurare l’impianto e gestire l’abitazione con una sola app / / / / / / / / / / / / / / / /
La domotica? Questione di app...
Arriva MyHOME_Up, la nuova applicazione per iOS e Android sviluppata da BTicino per associare facilmente i dispositivi tra loro e controllare e personalizzare le funzioni del proprio sistema domotico di Paolo Radice
COSTRUTTORE/DISTRIBUTORE BTicino SpA - Tel. 800 837 035 - www.bticino.it
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Q
uante volte avrete provato a immaginare la vostra casa (o quella che vorreste acquistare) controllata da un sistema d’automazione moderno ed efficiente? E quante volte, poi, avete presto accantonato ogni desiderio perché scoraggiati e poco coraggiosi per avventurarvi in un mondo che vi è praticamente sconosciuto? Oggi, però, controllare un impianto domotico è cosa semplice e ad aiutarci è BTicino, che - oltre a fornire sul proprio sito web la possibilità a chiunque di creare sulla carta un sistema d’automazione (nella specifica sezione “Configuratore” del portale dedicato ai consumatori) - infatti, presenta la nuova MyHOME_Up, applicazione per dispositivi mobili che non
necessita di configurazione, dotata di funzioni di autoapprendimento e di gestione di scenari impostati dall’utente.
VITA FACILE PER L’INSTALLATORE...
MyHOME_Up semplifica il lavoro dell’installatore, che dovrà semplicemente scaricare sul proprio smartphone (o tablet) l’applicazione, disponibile in versione iOs e Android; sarà necessario, a seguire, collegare e alimentare tutti i dispositivi dell’impianto MyHOME_Up. Poi collegare il nuovo dispositivo MyHOME Server 1 (la procedura di autoapprendimento è del tutto automatica, dopo pochi minuti tutti gli attuatori sono perfettamente funzionanti). Alla successiva apertura di MyHOME_Up il gioco
sarà praticamente fatto: tutti i dispositivi saranno pronti per essere associati e l’app guiderà step-by-step il professionista. A quel punto sarà sufficiente scegliere l’icona giusta e darle un nome. Quindi basterà premere sullo schermo i pulsanti dei dispositivi che si desidera associare e il lavoro è finito: l’attuatore e i suoi comandi saranno associati.
... E PER L’UTENTE
L’utente ha a disposizione la stessa app, che al termine della messa in servizio sarà impostata in automatico. Pertanto egli sarà in grado autonomamente - e tranquillamente - di gestire tutte le funzioni dell’abitazione direttamente dall’applicazione, con ogni dispositivo mobile, senza l’assistenza dell’installatore.
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Per esempio, potrà creare e personalizzare i propri scenari in completa autonomia in funzione della geolocalizzazione, del giorno e/o dell’orario; oppure su condizioni: verranno eseguiti a seguito di un evento che si verifica sull’impianto (una variazione di temperatura, di consumo, di luce, la pressione su un comando), o una condizione meteo. E sarà MyHOME_Up ad avvisarlo quando e come preferisce, inviando notifiche a comando a scenario eseguito. Tramite l’app è possibile comandare comodamente gli oggetti connessi come l’impianto audio multiroom, le luci, lo Smart TV; che ci si trovi all’interno dell’abitazione o che si sia fuori in vacanza, tutto questo è parimenti possibile senza alcuna differenza, grazie alla connessione via Cloud e all’ormai avviato IoT.
PER L’INSTALLATORE: LA CONFIGURAZIONE IN TRE MOSSE
1 2
Collega e alimenta tutti i prodotti dell’impianto MyHOME_Up
3
Apri l’App MyHOME_Up e il gioco è fatto: tutti i dispositivi saranno a tua disposizione per l’associazione
Collega il dispositivo MyHOMEServer1: la procedura di autoapprendimento sarà del tutto automatica, dopo pochi minuti tutti gli attuatori saranno perfettamente funzionanti
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PRODOTTI // AUTOMAZIONE // Configurare l’impianto e gestire l’abitazione con una sola app / / / / / / / / / / / / / / / PER L’INSTALLATORE: L’APP CHE TI GUIDA
Per ogni funzione che si vuole impostare è sufficiente scegliere l’icona giusta e dargli un nome.
Per identificare l’attuatore da associare, è sufficiente premere i pulsanti dei relativi dispositivi.
A questo punto il lavoro è già finito. L’attuatore e i suoi comandi sono stati associati.
PER L’UTENTE: CONTROLLA LA TUA CASA OVUNQUE TU SIA
Attraverso il Cloud è possibile controllare l’impianto MyHOME_Up da casa o da remoto senza alcuna differenza; l’App si collega in automatico alla propria abitazione.
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Tramite MyHOME_Up è possibile comandare comodamente tutti gli oggetti connessi, come musica, luci, smart TV.
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PER L’UTENTE: CREA I TUOI SCENARI IN PIENA AUTONOMIA
SCENARI PIANIFICATI Possono essere eseguiti anche in automatico in funzione del giorno e/o dell’orario.
SCENARI SU CONDIZIONI Eseguiti da evento sull’impianto (consumo, temperatura, pressione di un pulsante...) o da condizioni meteo.
SCENARI GEOLOCALIZZATI Gli scenari possono essere eseguiti anche da remoto in qualsiasi luogo ci si trovi e in qualsiasi momento.
MyHOME_Up è perciò uno strumento estremamente intelligente (oltre che indovinato) che sicuramente corre in aiuto di chi, come dicevamo in apertura, è un po’ spaventato dalle infinite possibilità che la domotica oggi offre. In realtà, quest’ultima non nasce per disorientare chi è digiuno di tecnologia, bensì per migliorare il nostro comfort quotidiano rendendo il vivere all’interno delle mura domestiche più semplice; e lo fa con costi che – nell’ottica di un acquisto immobiliare o di una ristrutturazione risolutiva a lungo termine – sono senza ombra di dubbio consoni al servizio ottenuto. Perché se si considerano gli incentivi fiscali fino al 65% per la riqualificazione energetica e per le ristrutturazioni edilizie (temi che abbracciano l’home automation) confermati per tutto il 2016, ecco che il “gioco” rimane comunque interessante. E invogliante oltremisura.
NOTIFICHE MyHome_Up avvisa il tuo Cliente quando e come preferisce inviando notifiche a comando o scenario eseguito.
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PRODOTTI // CUSTOM INSTALLATION // I nuovi diffusori “Marine” IP66 di B&W / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Diffusori IP66 al top
Nell’ampio catalogo da incasso della Bowers & Wilkins mancavano solo dei modelli resistenti agli agenti più corrosivi, come salsedine e umidità, da utilizzare prevalentemente in ambiente marino di Carlo Vincenzi
I
l catalogo B&W vanta quattro linee di diffusori da incasso, per un totale numerico di modelli quasi unico in commercio. Rettangolari, tonde, con o senza volume di carico, 2 o 3 vie, orizzontali e/o verticali, stereo, insomma davvero per ogni gusto ed esigenza. Mancava però a catalogo un prodotto resistente agli agenti più severi, come salsedine, umidità e temperature estreme, IP66, insomma. Si chiamano Marine 6 e Marine 8 e colmano
questa lacuna. Sono i due nuovi modelli del costruttore inglese che se correttamente installati, grazie alla griglia metallica e alle viti di fissaggio in acciaio inox a norme navali, garantiscono una resistenza massima agli agenti. Si riveleranno la soluzione adatta per parti esterne di imbarcazioni e/o location difficili di qualsiasi tipo, e a qualsiasi temperatura. La caratteristica che li differenzia nettamente dalla concorrenza è la qualità di ascolto che sono in grado
di offrire, del tutto paragonabile a quella dei diffusori tradizionali della casa, e quindi neanche comparabile ai prodotti con simili caratteristiche in commercio: non smentiscono, insomma, la griffe che portano. Si differenziano per il diametro del woofer, da 15 cm nel Marine 6 e 20 cm nel Marine 8, entrambi dotati di membrana trattata in modo da garantire la resistenza dichiarata per molti anni. Il tweeter è comune ai due modelli, a cupola da 2,5 cm.
Il sistema di fissaggio è del tipo quick, di nuova concezione, molto semplice in fase d’installazione oltre a garantire il perfetto serraggio. L’aspetto della messa in opera in Marine 6 e Marine 8 è di grande importanza per garantire l’effettiva corrispondenza con le norme IP66, che certificano la totale protezione contro la polvere (il primo “6”) e contro le ondate (il secondo “6”) e quindi anche dagli agenti salini in generale, i quali trovano molto facilmente la via per
COSTRUTTORE Bowers & Wilkins - Inghilterra • DISTRIBUTORE Audiogamma SpA - Tel. 02/55181610 - www.audiogamma.it
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MARINE 6: CARATTERISTICHE DICHIARATE Descrizione: sistema a 2 vie Altoparlanti: 1x Ø25mm tweeter a cupola morbida, 1x Ø150 mm woofer in polipropilene Risposta in frequenza (-6dB): 43Hz - 26kHz
Potenza raccomandata per l’amplificatore: 20W - 80W Sensibilità: 88dB (2.83V, 1m) Impedenza nominale: 8Ω (4Ω minimo) Diametro esterno: Ø243 mm
Diametro del taglio: Ø202 mm Profondità massima: 88 mm Protrusione: 8 mm Peso netto: 1.4kg Kit pre-montaggio: PMK C6 Back Box: BB 6W
MARINE 8: CARATTERISTICHE DICHIARATE Descrizione: sistema a 2 vie Altoparlanti: 1x Ø25 mm tweeter a cupola morbida, 1x Ø200 mm woofer in polipropilene Risposta in frequenza (-6dB): 36Hz - 26kHz
Potenza raccomandata per l’amplificatore: 20W - 80W Sensibilità: 88dB (2.83V, 1m) Impedenza nominale: 8Ω (4Ω minimo) Diametro esterno: Ø292 mm
corrodere qualsiasi materiale. I tagli da 15 cm o 20 cm del woofer (20 cm o 26 cm di diametro del foro) permettono di adattare facilmente l’uno o l’altro modello alle esigenze del cliente. Anche la profondità è limitata, il costruttore inglese ha lavorato molto in passato su questo aspetto,
con 8,8 cm per Marine 6 o 9,3 cm per Marine 8, misure relativamente limitate che quindi non richiedono troppo spazio posteriore, sempre difficile da ricavare, soprattutto nelle imbarcazioni. Interessanti, infine, i parametri elettroacustici, i quali consentono una buona discesa in frequenza anche con volumi posteriori di
Diametro del taglio: Ø263 mm Profondità massima: 93 mm Protrusione: 8 mm Peso netto: 1.7kg Kit pre-montaggio: PMK C8 Back Box: BB 6W
Marine 6 e 8 sono i nuovi diffusori IP66 di B&W. Sono in grado di resistere a qualsiasi agente corrosivo, compresa la salsedine. carico relativamente limitati, e ciò significa ottenere buone prestazioni in bassa frequenza qualsiasi sia (entro certi limiti) il volume posteriore che si riesce a ricavare con Marine 6 o Marine 8.
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CASE STUDY // VIDEOSORVEGLIANZA // La tecnologia True HD 4K di Panasonic per Media Markt in Spagna / / / /
Sicurezza e affidabilità in 4K Dopo una serie di test e confronti, la catena Media Markt in Spagna ha adottato le nuove telecamere con tecnologia True HD 4K di Panasonic, insieme ai registratori Wavestore. Un sistema di sicurezza all’avanguardia tra i più avanzati disponibili sul mercato di Luigi Nicolucci
S
e c’è un elemento a caratterizzare Media Markt in Spagna è il desiderio di definire nuove tendenze e disporre delle tecnologie più evolute nelle proprie strutture. In linea con il proprio spirito innovativo, l’azienda ha esplorato il mercato alla ricerca di un sistema di sicurezza 4K che offrisse i maggiori vantaggi e le tecnologie all’avanguardia sul mercato. Dopo una lunga serie di test e confronti, Media Markt oggi vanta il sistema di videosorveglianza più avanzato fra quelli attualmente disponibili.
Si tratta di un sistema che, con la collaborazione di Vida IP come distributore e integratore, è riuscito a sfruttare al meglio le telecamere True 4K di Panasonic e i registratori Wavestore. “Dal punto di vista tecnologico, si tratta di una partnership pionieristica, una combinazione vincente individuata da Vida IP per soddisfare in modo ottimale tutte le esigenze di Media Markt”, spiega David Rajas di Vida IP. Media Markt intendeva ottimizzare le risorse nei propri negozi, utilizzando allo stesso tempo
l’ultima generazione di tecnologie 4K - due aree in cui la soluzione di Panasonic si è dimostrata ideale. La telecamera a 360° 4K di Panasonic è in grado di coprire il 90% circa dell’area di superficie totale del negozio - una capacità impossibile per una telecamera con una risoluzione normale. La decisione di scegliere la telecamera 4K di Panasonic è stata presa in base a due considerazioni principali. La prima è la qualità del dispositivo e la seconda è la possibilità di installarlo in una posizione sopraelevata, al centro
del negozio, dove può acquisire tutto ciò che accade nell’area e identificare i volti senza problemi. “Il passaggio a sistemi 4K consente una riduzione del 30- 40% nel numero di unità necessarie a coprire lo stesso perimetro, pur mantenendo una qualità dell’immagine molto elevata”, commenta Juan Cabrera, PSCEU Sales Executive presso PIB. Nel caso di Media Markt, si è passati da una previsione di 60 telecamere per negozio all’installazione di appena 40 unità. Queste telecamere fisse
PER INFORMAZIONI Panasonic System Communications Company Europe - business.panasonic.it/soluzioni-di-sicurezza/; Tel. +39 02/67881
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registrano a 360° ma sono dotate di un’opzione di “De-warping” per assicurare la massima nitidezza delle immagini. Benché l’immagine registrata sia un’inquadratura dall’alto, a 360°, l’operatore della telecamera può intervenire per visualizzare l’angolo desiderato, sfruttando la vista a 360°. In pratica, la telecamera utilizza e offre gli stessi punti di vista di un sistema multi-camera, con in più la qualità 4K. “Il nostro obiettivo è dotarci del sistema di sicurezza più potente sul mercato e siamo convinti di esserci riusciti”.
L’esperienza di collaborazione precedente di Wavestore con Media Markt si è rivelata decisiva per la selezione dell’azienda come terza parte nel team del progetto: “I nostri registratori erano già molto apprezzati da Media Markt, a cui avevamo dimostrato di saper soddisfare qualsiasi esigenza”, conferma Milton Acosta di Wavestore. Il risultato della partnership tra Vida IP, Panasonic e Wavestore rappresenta un nuovo standard nei sistemi di sicurezza per i negozi e i magazzini di Media Markt
in Spagna. L’installazione è già stata effettuata in quattro negozi dell’azienda e si sta pianificando di estenderla nell’intera rete nazionale. “Abbiamo l’intenzione di attrezzare tutta la nostra rete commerciale in Spagna con il sistema di sicurezza più potente e di alta qualità disponibile sul mercato e siamo convinti di aver conseguito questo obiettivo”, dichiara David Fernandez, Head of Security presso Media Markt. “Nei prossimi mesi, lavoreremo per portare questa tecnologia in ciascuno dei nostri negozi”.
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IL SISTEMA 4K DI PANASONIC
La telecamera dome selezionata per il progetto di Media Markt è stata la WV-SFN480 con obiettivo Fisheye, un modello che fornisce qualità e risoluzione a definizione ultraelevata (UHD) sia al centro che negli angoli dell’immagine. Ideale per numerose applicazioni, nei punti vendita, negli incroci stradali o in aeroporti, stazioni ferroviarie e magazzini, questo dispositivo è perfetto anche per le situazioni che normalmente richiedevano un grande numero di telecamere per coprire l’intera area
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CASE STUDY // VIDEOSORVEGLIANZA // La tecnologia True HD 4K di Panasonic per Media Markt in Spagna fuoco ottimale sia in modalità colore che in bianco e nero. L’obiettivo di nuova concezione di Panasonic assicura una qualità eccellente dell’immagine anche sui bordi mentre, grazie alla compensazione della distorsione, è possibile regolare le immagini in 256 incrementi. L’Edge Recording SD consente una semplice registrazione, con possibilità di verifica tramite il sito Web della telecamera o la piattaforma software WV-ASM200. Tra le caratteristiche avanzate, occorre ricordare la funzione di rilevamento dei volti, che distingue la posizione dei volti nell’immagine, e la tecnologia VIQS (Variable Image Quality on Specified area) che consente di mantenere una qualità superiore con una larghezza di banda ridotta. Nella WV-SFN480 è possibile aggiungere funzioni intelligenti, come la Mappa termica per le zone a traffico elevato e di permanenza prolungata, il conteggio delle persone, con 12 righe trasversali, e l’esclusivo Moving Object Remover, che rimuove dalle immagini gli oggetti in movimento, assicurando la privacy e, allo stesso tempo, conservando lo sfondo.
WV-SFN480 TELECAMERA DI RETE DOME A 360° DA 9 MEGAPIXEL La WV-SFN480, una telecamera di rete dome fissa a 360° per interni, integra un innovativo sensore MOS ad alta sensibilità da 12,4 Megapixel e un nuovo processore 4K ULTRA HD per fornire vari flussi di streaming High Profile H-264 o JPEH, raggiungendo 9 MP in modalità Fisheye. La telecamera a 360° engine 4K offre una funzionalità di compensazione delle immagini che rende possibile un’ampia gamma di modalità di trasmissione: flussi di streaming Fisheye, Panorama, Double Panorama, Quad PTZ, Single PTA e Quad. La WV-SFN480 può produrre immagini da 9 MP fino a 15 fps e da 4 MP fino a 30 fps. La funzione Day/Night con Digital Noise Reduction e 3D-DNR consente immagini nitide anche in condizioni di scarsa illuminazione. L’ABF (Auto Back Focus) garantisce un
di sorveglianza con un’elevata qualità dell’immagine, come nel caso di Media Markt. Inoltre, la telecamera a 360° 4K offre una funzionalità di compensazione delle immagini integrata che rende possibile un’ampia gamma di modalità di trasmissione: flussi di streaming Fisheye, Panorama, Double Panorama, Quad PTZ, Single PTA e Quad.
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La telecamera presenta anche funzionalità intelligenti (business intelligence) come la mappatura termica per il rilevamento di zone a intenso traffico di persone e aree di permanenza prolungata. Le telecamere supportano il conteggio delle persone, sfruttando fino a 12 righe trasversali, e forniscono l’esclusivo Moving Object
Ecco alcune delle caratteristiche principali di questo modello: • Monitoraggio a 360° con un’ampia scelta di modalità di trasmissione: flussi di streaming Fisheye, Panorama, Double Panorama, Quad PTZ, Single PTZ e Quad (H.264). • Immagini da 9 MP (2992x2992) fino a 15 fps e da 4 MP (2048x2048) fino a 30 fps. • Sensore immagine MOS ad alta sensibilità da circa 1/2”. • Risoluzione elevatissima grazie al sensore MOS ad alta sensibilità da 12,4 MP. • Il supporto di multipli flussi di streaming H.264 (High Profile), fino a 4, e JPEG assicura l’esecuzione simultanea del monitoraggio in tempo reale e della registrazione ad alta risoluzione tramite il nuovo processore 4K ULTRA HD. • Le tecnologie Wide Dynamic Range e ABS (Adaptive Black Stretch) per una gamma dinamica più estesa. • La funzionalità 3D-DNR (Digital Noise Reduction) riduce il rumore in una varietà di situazioni. • Alta sensibilità con funzione Day/Night: 0,3 lx (colore), 0,2 lx (B/N) a F1.9 • ABF (Auto Back Focus) integrato consente la regolazione automatica del fuoco per immagini nitide sia a colori che in bianco e nero. • La tecnologia VIQS consente a otto aree designate di mantenere una qualità superiore dell’immagine, mentre nell’area esclusa la qualità è inferiore, in modo da ridurre le dimensioni dei file e la velocità bit. • Nuove tecnologie, come la compensazione Super Chroma per una migliore riproducibilità dei colori anche in condizioni di scarsa illuminazione, sono incluse nella dotazione standard. • La funzione di rilevamento dei volti distingue la posizione dei volti umani e invia le informazioni mediante flussi di streaming video o XML (opzionale). • Funzionalità intelligenti quali Rilevamento di intrusioni / movimento in zona di interesse / direzione / cambio scena / oggetti / attraversamento linea, Conteggio di persone (attraversamento linea), MOR (Moving Object Remover), Mappa termica (zona a traffico elevato / zona di permanenza prolungata).
Remover, che consente di rimuovere dalle immagini gli oggetti in movimento, assicurando la privacy e, allo stesso tempo, mantenendo il monitoraggio dello sfondo dell’immagine. La WV-SFN480 è anche in grado di generare sia immagini a 9 megapixel e fino a 15 fps, sia immagini a 4 megapixel e fino a 30 fps,
mentre la funzione Day/Night con riduzione del rumore digitale e il sistema 3D-DNR creano immagini nitide in condizioni di scarsa illuminazione. Infine, il funzionamento PTZ virtuale permette all’utente di registrare l’intera area o, se desiderato, concentrarsi allo stesso tempo su una zona più limitata, in modo da non perdere dettagli.
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I monitor impermeabili AM1 sono stati progettati per garantire un suono sbalorditivo, ovunque vengano installati. Esternamente o in ambienti chiusi, sempre e in ogni condizione, sono in grado di garantire prestazioni senza precedenti. AM1, gli speaker outdoor piĂš versatili che Bowers & Wilkins abbia mai costruito.
CASE STUDY // CONFERENCING // Vpr e monitor Sony per la nuova sede di ABB-Sace di Bergamo / / / / / / / / /
Un’integrazione di qualità
La nuova sede della divisione ABB Sace di Bergamo attrezzata con monitor e sistemi di videoproiezione di Sony. Sette vpr per le sale più grandi e 11 monitor per gli ambienti più piccoli per un’integrazione di alta qualità e tecnologia all’avanguardia curata da Tagliabue Sistemi
di Nicola De bello PER INFORMAZIONI Sony Italia - www.sony.it; ABB-Sace - www.abb.com; Tagliabue Sistemi - www.tagliabuesistemi.com
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Bergamo, ABB ha recentemente inaugurato la nuova sede della divisione ABB Sace, che progetta, sviluppa e costruisce interruttori per gli impianti elettrici di bassa tensione. La nuova struttura, che ospita 300 dipendenti, è composta da quattro piani fuori terra e occupa una superficie complessiva di 8.500 metri quadrati che comprendono uffici, spazi di rappresentanza, hall di ingresso e mensa. La nuova collocazione favorisce inoltre l’integrazione con il Laboratorio Prove già presente nell’area, che costituisce una struttura d’avanguardia per dotazioni e competenze tecniche.
LE SFIDE
Nella sala più grande, che può ospitare fino a 280 persone, sono stati utilizzati oltre ai due VPL-FH500 altri due VPL-FH31 con funzione di rinforzo video.
Situato in un’area a pochi passi dal centro di Bergamo, dove già sorgeva la vecchia sede aziendale, il nuovo edificio è stato ideato e costruito in modo funzionale nella logistica, avanzato nelle soluzioni tecnologiche e attento all’impatto ambientale. La nuova struttura è stata infatti realizzata per rispondere alle attuali esigenze della divisione, pensando a coloro che la vivono quotidianamente, per offrire un ambiente bello, moderno ed efficiente. La nuova sede, caratterizzata da impiantistica fotovoltaica, assoluta assenza di barriere architettoniche, riduzione del 40% degli sprechi energetici, si propone come una struttura all’avanguardia che mette in campo il meglio della tecnologia
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aziendale sviluppata da ABB in termini di building automation. Per attrezzare la sala conferenze, la sala direzionale e le sale riunioni occorreva quindi una soluzione di elevato livello tecnologico, che si inserisse pienamente nella filosofia del progetto tarata su standard tecnologici di alto livello e efficienza energetica. Il cliente cercava in particolare un sistema di videoproiezione che offrisse garanzie di affidabilità e durata e con bassi livelli di rumorosità.
LA SOLUZIONE SONY
ABB si è affidata a Tagliabue Sistemi, azienda che vanta un’esperienza trentennale nella progettazione e realizzazione di soluzioni e sistemi per l’allestimento di sale riunioni, aule di formazione, sale direzionali, auditorium, aule di videoconferenza e che ha individuato la soluzione più adatta per rispondere alle esigenze del cliente. Nella sala conferenze sono stati installati due proiettori 3LCD VPLFH500 da 7.000 Ansi lumen, con shift, focus e zoom motorizzati. Questo modello offre immagini ad altissima risoluzione e livelli di rumorosità particolarmente bassi. Il potente shift ottico orizzontale consente lo spostamento dell’immagine rispetto all’asse di proiezione centrale. Ogni proiettore dispone inoltre di una doppia lampada garantendone il funzionamento nel caso in cui una delle due si dovesse spegnere. Per queste caratteristiche, oltre
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CASE STUDY // CONFERENCING // Vpr e monitor Sony per la nuova sede di ABB-Sace di Bergamo / / / / / / / / /
che per un’affidabilità eccellente e ridotte esigenze di manutenzione, si è rivelato la scelta ideale per la sala conferenze, che può ospitare fino a 280 persone. Oltre ai due VPL-FH500 sono stati installati anche due proiettori VPL-FH31 con funzione di rinforzo video, per garantire visibilità in fondo sala per l’utilizzo a sala intera, mentre altri due videoproiettori FH31 sono stati installati per consentire l’utilizzo dello spazio modulandole in tre sale indipendenti ed effettuando la proiezione delle immagini sul lato corto degli spazi. Il modello VPL-FH31 è stato scelto anche
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per la sala direzionale. Nelle 11 sale riunioni più piccole sono stati installati 5 monitor FWD-55W800P da 55” e 6 monitor FWD-65W855P da 65”. Entrambi i modelli offrono tecnologia HD e sono stati scelti in particolare per la disponibilità del duplice ingresso VGA e HDMI, oltre che per il design che si integra perfettamente con l’architettura della struttura.
IL RISULTATO
Le sale così attrezzate hanno subito riscosso un notevole successo e un ottimo riscontro in termini di prenotazione già immediatamente dopo
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Nella pagina a fianco e qui sopra, alcune immagini degli eleganti interni della nuova sede ABB-Sace di Bergamo.
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seminari in contemporanea. Il sistema implementato, composto di due proiettori, consente di realizzare una doppia proiezione su un unico schermo di grande dimensione con elevata luminosità. È comunque possibile utilizzare un unico videoproiettore e riuscire a posizionare l’immagine in centro schermo senza andare ad alterarne la qualità visiva.
All’interno del complesso ABBSace sono stati utilizzati sette vpr per le sale più grandi e undici monitor per le sale più piccole. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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TECNOLOGIA // AUDIO NETWORKING // Un’indagine sul diffusissimo standard dell’australiana Audinate / / / / / / / /
Dante, il sommo protocollo AES/EBU, CobraNet, MADI, EtherSound? Tutti eccellenti standard per la trasmissione del segnale audio, per carità. Ma il Digital Audio Network Through Ethernet (DANTE) li supera di gran lunga. Ecco perché già 300 tra i più importanti produttori di sistemi e dispositivi audio professionali lo hanno adottato. E il loro numero sta crescendo rapidamente di Marco Galloni
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atte le dovute distinzioni, il protocollo Dante può essere paragonato al meteorite che milioni di anni fa provocò l’estinzione dei dinosauri e fece spazio a nuove e più evolute specie. Antenati di Dante come CobraNet ed EtherSound sono rappresentati, nelle animazioni che si trovano sul sito della casa madre (www. audinate.com), come scassate macchinine superate in velocità da una tartaruga. Si tratta magari di esagerazioni, di divertenti licenze pubblicitarie. In ogni caso è innegabile che Dante rappresenti, rispetto ad altri protocolli, un salto in avanti notevolissimo.
LA STORIA
Il nome Dante è in realtà una sigla che sta per Digital Audio Network Through Ethernet. Si tratta di un formato per la trasmissione via Ethernet di segnali audio digitali non compressi sviluppato nel 2006 dalla Audinate, una società australiana fondata da un gruppo di ingegneri che prima lavorava per i laboratori di ricerca Motorola. L’idea di un nuovo standard venne ad Aidan Williams, cofondatore e capo dell’ufficio tecnico di Audinate nonché appassionato
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musicista. Ricorda Williams: «Stavo sempre lì a collegare il mio sintetizzatore a mixer, sound card, cavi MIDI e a ogni sorta di dispositivo. La cosa mi apparve come un problema di rete. Perché fare tutte queste connessioni quando sarebbe possibile integrarle in un singolo network?». L’idea di trasmettere attraverso Ethernet segnali audio multicanale ad alta risoluzione piacque alla NICTA (National ICT Australia), che decise di finanziarla. Ad Aidan Williams si unirono presto David Mayers, cofondatore e attuale Chief Operating Officer dell’azienda, e Bruce Jackson, pioniere dell’audio e vicepresidente della divisione live sound dei Dolby Laboratories.
UNA CRESCITA RAPIDISSIMA
Dante, installato a bordo del sistema Dolby Lake per il processing dei diffusori, fu utilizzato per la prima volta nel 2008 in un concerto di Barbra Streisand a Washington. Da quel momento la Audinate cominciò a espandersi rapidamente, aprendo prima un ufficio a Portland, in Oregon, e poi sbarcando in Europa nel 2011. Dante viene utilizzato sempre più diffusamente. Durante l’incontro
con papa Benedetto XVI nel 2008 al Sidney World Youth Day, per esempio. Poi ai giochi olimpici invernali di Vancouver nel 2010. Quindi al Queen’s Jubilee Concert di Londra nel 2012. I principali produttori di dispositivi e sistemi audio professionali cominciarono a utilizzare il protocollo della Audinate. Tra questi ci limitiamo a ricordare Yamaha, Bosch Communications Systems, Harman, Extron, Lab.Gruppen, Shure, Peavey MediaMatrix, Symetrix, Midas, Allen & Heath e, ultimo in ordine di tempo (la notizia è del 9 giugno 2016) ma non di importanza, Crestron. Alla fine del 2014 erano circa 170 le compagnie che avevano firmato licenze d’uso con Audinate. Stando alle ultime notizie (27 maggio 2016), al momento sono 300 i produttori che hanno adottato il protocollo e oltre 750 i dispositivi Dante-abilitati presenti sul mercato mondiale. Insomma, una crescita esponenziale, velocissima. Secondo la Audinate, alla quale lasciamo tutte le responsabilità dell’affermazione, «Dante è, rispetto a ogni altra tecnologia per la distribuzione audio su network digitali, quella adottata dal maggior numero di produttori».
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DANTE CONTRO AES/EBU, MADI, ETHERSOUND E COBRANET Cercheremo qui di esporre in modo sintetico le tecnologie di cui si avvale Dante e le differenze tra questo e i tradizionali standard per la trasmissione di segnali audio digitali. Innanzitutto Dante non utilizza il Time Division Multiplexing (TDM) per generare il clock, come fanno AES/EBU, MADI (AES10) ed EtherSound, bensì il Precision Time Protocol (PTP), che garantisce un sincronismo più accurato (inferiore al microsecondo) ed è per questo utilizzato in applicazioni critiche quali l’automazione industriale e il trading di borsa. Il PTP di Dante è un sistema master/slave nel quale il dispositivo master trasmette agli slave un segnale multicast che li pone tutti in perfetto sincronismo. Grazie all’invio di messaggi di richiesta/risposta gli slave rimangono in sync anche quando il master viene disconnesso dalla rete e sostituito con un altro. La Audinate ha pubblicato una serie di grafici che mostrano cosa accade ai segnali di sincronismo utilizzati negli standard AES/EBU e CobraNet; tali segnali vengono poi confrontati con quelli dello standard Dante. Ebbene, mentre nell’AES/EBU e in CobraNet i segnali del dispositivo master e quelli degli slave sono in sincronismo ma non in fase, nel protocollo Dante appaiono sia in sync sia perfettamente in fase, con un ritardo nell’allineamento dei tempi contenuto entro 0,1 μS. Un altro punto di forza di Dante è la ridottissima latenza, ottenuta mediante switch presenti a bordo dei dispositivi che permettono di impostare un certo numero di opzioni in funzione delle configurazioni adottate: configurazione star con quattro dispositivi Dante, star con cinque dispositivi, eccetera. Con questi switch è possibile ridurre la latenza del sistema a valori molto bassi, prossimi allo zero. Lo standard Dante utilizza, per garantire una adeguata QoS (Quality of Service), il Differentiated Services Code Point (DSCP), un campo interno al pacchetto IP che consente di assegnare diversi livelli di esercizio al traffico di rete. Il DSCP, in pratica, funziona come un vigile urbano che indirizza i veicoli su corsie specificamente predisposte: le biciclette sulle piste ciclabili, i furgoni e i camion sulle corsie a lento scorrimento, le auto e le moto su quelle veloci, eccetera. Il DSCP prevede 64 differenti tipi di dati di priorità, ma Dante ne utilizza solo quattro allo scopo di snellire le procedure di indirizzamento. Il QoS viene utilizzato solo se strettamente necessario, cioè in caso di congestioni da traffico multicast o quando i dati di protocollo vengono mescolati con informazioni di natura diversa. Se il network Dante è semplice e poco esteso il QoS non viene utilizzato, salvo poi entrare in scena quando la rete si fa più grande e complessa. Anche questa è una forma di scalabilità.
Dante utilizza, per la generazione dei segnali di clock, il Precision Time Protocol (PTP), che garantisce un sincronismo più accurato rispetto al Time Division Multiplexing (TDM). L’immagine illustra il principio di funzionamento del PTP: il dispositivo master (in alto) trasmette un segnale multicast che pone tutti gli slave in sincronismo; gli slave rimangono in sync anche quando il master viene disconnesso dalla rete o sostituito.
ROUTER LOGICI AL POSTO DI CONNESSIONI FISICHE
Tecnicamente parlando, il Digital Audio Network Through Ethernet (DANTE) è una combinazione di software, hardware e protocolli di rete che permette il trasferimento a bassissima latenza di segnali audio digitali multicanali non compressi. Il trasferimento viene effettuato attraverso reti Ethernet Gigabit utilizzando pacchetti dati Layer 3 IP. Dante garantisce centinaia di collegamenti audio per ogni cavo di rete e utilizza, per ridurre al minimo la latenza e assicurare una sincronizzazione precisa, sistemi quali il QoS (Quality of Service) e il PTP (Precision Time Protocol). Se dovessimo riassumere in due parole il segreto di questo protocollo diremmo che si tratta di una mirabile sintesi tra semplicità operativa e prestazioni. Dante fa piazza pulita dei pesanti, costosi e riottosi cavi analogici multicore, qui sostituiti da Cat 5e/Cat 6 o da fibre ottiche. Un network Dante può essere trasformato in un attimo dalle configurazioni più semplici a reti complesse capaci di gestire migliaia di canali. Dal momento che Dante
Sviluppato dalla australiana Audinate, Dante è stato utilizzato per la prima volta nel 2008 in un concerto tenuto da Barbra Streisand a Washington: lo standard era installato a bordo del Dolby Lake (nella foto), processore mainframe specializzato nel controllo dei diffusori. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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TECNOLOGIA // AUDIO NETWORKING // Un’indagine sul diffusissimo standard dell’australiana Audinate / / / / / / / / anche di integrare, nel network Dante, workstation digitali, media player e applicazioni quali Skype, iTunes, Pandora, Spotify e simili.
DANTE NEL GRAND HYATT MANCHESTER E NELLA MINISTRY OF SOUND
A oggi sono 300 i produttori di dispositivi e sistemi audio in possesso di licenza d’uso per lo standard Dante. Tra questi c’è Yamaha Professional, di cui qui vediamo la scheda Dante-MY16-AUD: dotata di connessione Mini-YGDAI, questa scheda rende Dante-compatibili mixer obsoleti, processori e amplificatori prodotti dal marchio giapponese. utilizza router logici invece di connessioni fisiche point-to-point, la rete può essere ampliata e riconfigurata con pochi click del mouse. I segnali viaggiano in formato digitale, sicché i problemi che affliggono le reti di routing analogiche, come le interferenze, gli anelli di massa, il crosstalk e le degradazioni del segnale, vengono risolti in un sol colpo.
IL CONTROLLER DANTE E LA VIRTUAL SOUNDCARD
L’implementazione di reti basate sul protocollo Audinate è facilitata dal Dante Controller, una applicazione che permette di abilitare il routing di segnale e di configurare i dispositivi connessi in rete. Creare un network Dante, assicura la Audinate, è una faccenda di pochi minuti che si risolve nel collegare i dispositivi a uno switch Ethernet e un computer alla rete; tutti i dispositivi vengono rilevati e visualizzati automaticamente. Grazie a Dante Controller è possibile modificare i nomi dei dispositivi e delle etichette dei canali, controllare le frequenze di campionamento e impostare le latenze. Non è più necessario ricordare gli ID dei dispositivi o i numeri dei canali audio: i singoli canali vengono definiti semplicemente come indirizzi email, per esempio “vocesolista@stagebox”, “microfonoannunciatore@salaconferenzeA” e simili. Una volta configurato il network, il computer su cui gira Dante Controller può essere rimosso dalla rete; lo si ricollegherà solo se fosse necessario modificare il sistema o monitorarlo. I codici di instradamento del segnale e altre impostazioni di sistema sono memorizzati direttamente sui dispositivi connessi in rete. All’interno della app Dante Controller c’è una suite di strumenti diagnostici che permette di monitorare la latenza dei dispositivi, il report degli errori, il clock e le
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statistiche d’uso della larghezza di banda. Molti dispositivi Dante-compatibili forniscono la ridondanza glitch-free, una rete fisica di supporto capace di duplicare il traffico presente sul network primario; questa rete secondaria scongiura le perdite di segnale o le interruzioni in caso di problemi di connessione. I canali audio di un network Dante possono essere configurati in modalità unicast o multi cast, il che permette di utilizzare nel modo più conveniente la larghezza di banda a disposizione: la modalità unicast fornisce ai canali un flusso diretto point-to-point, mentre la multi cast invia lo stream a più dispositivi contemporaneamente. Un’altra applicazione software, denominata Virtual Soundcard, trasforma il PC o il Mac in un’interfaccia audio per registrazioni multitraccia e riproduzioni multimediali. La Virtual Soundcard permette
La versatilità di Dante, lungi dall’essere fine a se stessa, si traduce in una grande flessibilità applicativa. Lo standard ideato da Audinate viene abitualmente utilizzato nelle installazioni commerciali (club, ristoranti, hotel, sale per conferenze), nel public address (stadi e arene, aeroporti, stazioni ferroviarie), nel broadcast, nella sonorizzazione dei luoghi di culto (dalle cappelle alle grandi cattedrali), nel live sound (concerti dal vivo) e nello studio recording. Tra i moltissimi case study proposti dalla Audinate ci limitiamo a esporne due, a conclusione dell’articolo: il caso del Grand Hyatt Manchester di San Diego e quello, recentissimo, della Ministry of Sound di Londra. Costituito da due torri, una di 34 e l’altra di 40 piani, il Manchester Grand Hyatt è il più grande hotel della California del sud. Le sue 1600 camere, le numerose sale da ballo e le oltre 40 zone relax offrono una spettacolare vista su San Diego e sull’oceano Pacifico, per cui il tutto esaurito, al Manchester, è praticamente la regola. Ne consegue un impegno gravoso a carico del personale, della struttura e delle sovrastrutture; per fronteggiare almeno in parte questo impegno la Audio Associates, l’azienda che ha sonorizzato il grande albergo, ha scelto Dante in virtù della facilità di programmazione, dei costi contenuti e della straordinaria flessibilità: lo standard Audinate viene utilizzato unitamente a un impianto Symetrix costituito da processori ad architettura aperta SymNet Radius 12x8 e da expander SymNet xIn 12 e SymNet xOut 12. Fondata nel 1991, Ministry of Sound (MoS) è una discoteca londinese che opera anche come casa discografica. Di recente la disco/etichetta inglese ha rimodernato l’equipaggiamento e la rete di distribuzione. Le modifiche consistono
Su questo mixer Yamaha sono montate due schede Dante-MY16-AUD (in basso a destra). La conversione Dante così ottenuta permette di sostituire i pesanti e costosi cavi analogici multicore con leggeri ed economici Cat 5e o Cat 6.
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IL SOFTWARE CHE TI PORTA SULLA RETTA VIA Presentato in anteprima a InfoComm 2015, il software Via di Audinate consente di collegare qualsiasi applicazione o dispositivo audio di un computer, come schede con interfaccia USB, FireWire e Thunderbolt, microfoni, mixer, moduli I/O e simili, a un network Dante. Grazie a Via si può effettuare il routing dei segnali senza dover configurare singolarmente ogni dispositivo. Il routing può peraltro essere indirizzato verso software che non hanno la predisposizione nativa per questa
innanzitutto nell’upgrade della console Soundcraft Vi3000 e del plug-in del rack effetti real time. Gli ingegneri di Ministry of Sound hanno inoltre installato una scheda BSS BLULink, che fa da interfaccia 32 x 32 tra la console e la rete BSS Soundweb London, e aggiunto un processore Dante-compatibile BSS BLU806. Il product manager di MoS, Chris Thoms, ha commentato così le migliorie apportate: «L’apertura allo standard Dante ottenuta con il BLU-806 e l’installazione della card BLU-Link sulla Vi3000 ci ha permesso di liberare una quantità di uscite del banco di regia e di eliminare molti processi di conversione D/A». Forse senza neanche esserne consapevole, Chris Thoms ha sintetizzato in due parole le virtù dello standard ideato da Audinate: Dante libera risorse, fa risparmiare connessioni ed energie, elimina un gran numero di conversioni, semplifica. Sa il cielo se c’è bisogno di un protocollo così.
funzione: è possibile, per esempio, instradare iTunes verso più schede audio esterne contemporaneamente. Via rende inoltre disponibili sul network tutte le sorgenti hardware e software presenti sul computer; ciò significa che si possono condividere file e programmi con ogni altro utilizzatore connesso sulla rete Dante. Con Via è infine possibile visualizzare dispositivi remoti (non connessi al computer) e da essi prelevare l’audio per smistarlo verso la destinazione preferita.
L’applicazione Virtual Soundcard, installata su un laptop, viene qui impiegata per monitorare e registrare l’audio distribuito attraverso un network Dante; i segnali, miscelati da una console (Front of House), vengono inviati agli amplificatori attraverso cavi di categoria 5e o 6. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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TECNOLOGIA // WEB HOSTING // Competizione tra le nuvole: vince il Cloud Server della tedesca 1&1 / / / / / / / /
1&1: la scelta migliore Prestazioni, affidabilità, sicurezza, facilità d’uso e un formidabile rapporto qualità/prezzo: grazie a questi punti di forza il Cloud Server di 1&1 è riuscito a primeggiare su concorrenti del calibro di Amazon Web Services e Microsoft Azure. Il giudice di gara? Cloud Spectator, un’importante agenzia di Boston di Marco Galloni
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ossiamo scegliere ciò che ci pare, ma non possiamo non scegliere»: la frase, che è di Sartre, esprime tutto il dramma dell’essere umano, e difatti il padre dell’esistenzialismo francese considerava questa costrizione alla scelta come una condanna, un peso insostenibile. Sartre aveva sicuramente ragione, almeno su questo. Ma oggi la sua affermazione conosce, se non proprio “la” smentita, perlomeno una smentita, che arriva non da un filosofo bensì da un’azienda, quindi in modo quantomai concreto, reale, non soltanto teoretico. Quest’azienda è la tedesca 1&1, fondata nel 1988 da Ralph Dommermuth e oggi considerata, con i suoi 15,71 milioni di contratti attivi, la più grande fornitrice in Europa di servizi per il Web hosting e una delle maggiori al mondo.
“MEGA-CLOUD” E “SIMPLE-CLOUD”
Le soluzioni cloud e i servizi di Web hosting si possono per sommi capi dividere in due gruppi: da una parte i “mega-cloud”, come quelli offerti da AWS, Rackspace e simili; dall’altra i “simplecloud” di DigitalOcean, RunAbove e altri provider. I servizi “mega-cloud” sono formidabili per potenza di calcolo, sicurezza e flessibilità, ma richiedono al cliente competenze non comuni e un notevole impegno; durante le fasi di configurazione del server, per dire, il cliente deve scegliere le tecnologie di virtualizzazione da utilizzare, senza contare la complessità delle impostazioni, le opzioni di fatturazione e via dicendo. Se tutto ciò rappresenta una risorsa e un’opportunità per i gruppi industriali, le grandi società pubbliche o private e i clienti altamente specializzati, per i clienti più piccoli e meno preparati può costituire uno scoglio
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insormontabile; le elevate prestazioni dei servizi “mega-cloud”, in altre parole, vanno a scapito della facilità d’uso e tagliano fuori una non trascurabile fetta di potenziali clienti. Sul versante opposto ci sono i servizi “simplecloud”, che grazie alla loro semplicità e snellezza sono particolarmente indicati per le piccole aziende e gli sviluppatori indipendenti. In questi servizi il volume dei dati, il bilanciamento di carico e le Storage Area Network (SAN) vengono calcolati separatamente nella fatturazione e talvolta non sono nemmeno a disposizione del cliente; nei servizi “simple-cloud”, insomma, la semplicità d’uso ha il primato sulle prestazioni.
IL MEGLIO DEI DUE MONDI
La maggior parte dei provider non sembra in grado di conciliare le due cose, di offrirle
Il Cloud Server di 1&1 può contare su risorse hardware e software di livello “hi-end enterprise”: server HP con processori Intel Xeon, software VMware per la virtualizzazione, moduli per lo storage SSD SolidFire con tempo di latenza di 5 mS e molto altro.
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TECNOLOGIA // WEB HOSTING // Competizione tra le nuvole: vince il Cloud Server della tedesca 1&1 / / / / / / / / ELEVATE PRESTAZIONI, FACILITÀ D’USO, SICUREZZA
A febbraio 2016 la 1&1 ha firmato un accordo con Bitnami per la fornitura di circa 130 applicazioni server selezionate. Nell’immagine vediamo i loghi di alcune di queste applicazioni, che vanno da AbanteCart a ERPNext, da Alfresco Community a Enano CMS. entrambe: le prestazioni e la facilità d’uso. I clienti, pertanto, si sono sempre trovati davanti a una scelta: o le une o l’altra, le performance oppure l’agibilità. Ed è proprio qui che si colloca la proposta di 1&1, il cui servizio Cloud Server è concepito per fornire il meglio dei due mondi, le prestazioni del “mega-cloud” e la semplicità d’uso del “simple-cloud”. Il gioco è fatto, il dramma sartriano risolto: non si deve più scegliere. In virtù della facilità d’impiego e dei prezzi competitivi, Cloud Server di 1&1 si rivolge alle piccole e medie imprese (MPI) e agli sviluppatori indipendenti, il che non significa che non possa essere utilizzato anche da grandi aziende e strutture societarie. La flessibilità del servizio è garantita dal fatto che il numero delle CPU, la quantità di RAM e la capacità di storage SSD possono essere adattati in ogni momento alle necessità del cliente. Ciò significa che, al momento della configurazione del server, il cliente non è obbligato a scegliere tra pacchetti-offerta preconfigurati. Tutte le risorse IT si possono espandere o ridurre indipendentemente le
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une dalle altre; è possibile, per esempio, aumentare soltanto la quantità di memoria RAM. Questo consente al cliente di pagare solo i servizi di cui effettivamente usufruisce, senza spendere soldi in più e in anticipo per funzioni che magari non userà mai. La fatturazione viene effettuata al minuto su tutte le risorse utilizzate. Se un server non è più necessario al cliente può essere spento o addirittura eliminato, sicché l’utente paga solo per lo storage SSD. Il prezzo di partenza dei servizi Cloud Server 1&1 è di appena 9,99 euro al mese, il che colloca le offerte del provider tedesco tra le più accessibili in assoluto. A tutto questo occorre aggiungere una fatturazione semplice, chiara e nello stesso tempo dettagliata, inviata mensilmente sotto forma di documenti PDF. Le fatture interattive erogate da 1&1 forniscono una panoramica dei costi sostenuti, ma nello stesso tempo ciascuna voce può essere analizzata nel dettaglio; è anche possibile suddividere l’importo in singoli fatturati per minuto.
I servizi proposti da 1&1 non sono solo economicamente vantaggiosi e facili da usare: sono anche di prim’ordine dal punto di vista della tecnologia e delle prestazioni. Il Cloud Server fa affidamento su risorse hardware e software di livello “hi-end enterprise”: server HP con processori Intel Xeon, software VMware per la virtualizzazione, moduli di storage SSD SolidFire con tempo di latenza di 5 mS, eccetera. I server possono essere configurati in oltre 2 milioni di combinazioni e in meno di 55 secondi. Le sofisticate opzioni di configurazione, quali il bilanciamento del carico, lo storage condiviso, il backup, lo snapshot, il networking privato e l’API, segnano una netta linea di demarcazione tra le offerte 1&1 e le soluzioni di tipo “simple-cloud”. Per quanto riguarda la protezione dagli assalti informatici, l’offerta prevede firewall che possono essere definiti per porte specifiche oppure per insiemi di porte. Le porte standard si possono selezionare con un solo click del mouse, senza bisogno di controllare il numero identificativo. È inoltre possibile limitare le configurazioni firewall a specifici indirizzi IP, sicché i clienti in possesso di molte macchine virtuali (VM) non hanno bisogno di impostare o modificare i setting per ognuna di esse; le impostazioni del firewall vengono definite attraverso il Cloud Panel 1&1 e poi applicate con un click a un qualsivoglia numero di macchine virtuali. Il Cloud Panel consente altresì la gestione centralizzata del server, il che riduce i tempi necessari per familiarizzare con il sistema. Anche la sicurezza e l’assistenza al cliente sono di prim’ordine, degne dei migliori servizi “mega-cloud”. La 1&1 offre un supporto tecnico 24/7 via telefono, email e social network in tedesco, inglese, francese, spagnolo e italiano. Un notevole contributo alla sicurezza lo dà la rete SAN (Storage Area Network) ad architettura distribuita, più affidabile dei dischi locali o di altre soluzioni decentralizzate: se un componente della rete di storage va in avaria viene subito sostituito da un altro. Nel Cloud Panel, inoltre, è integrato un Monitoring Center che consente di controllare con un sol colpo d’occhio tutte le risorse del server. La perdita dei dati è scongiurata da procedure automatiche di backup e snapshot, mentre le evolute tecnologie di cybersicurezza SIEM e IDS/IPS proteggono i server dagli attacchi informatici. La 1&1 garantisce infine la più rigorosa privacy sui dati, in accordo con le normative europee.
L’ACCORDO CON BITNAMI
Lo scorso febbraio 1&1 ha firmato una partnership con Bitnami, una società che offre applicazioni server e ambienti di sviluppo che possono essere installati su laptop e virtual
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NUMERO UNO NEL RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO Nel gennaio scorso Cloud Spectator, un’agenzia statunitense specializzata in consulenze e analisi comparative in ambito cloud IaaS (Infrastructure-as-a-Service), ha eletto il Cloud Server di 1&1 come “la soluzione cloud con il miglior rapporto qualità/prezzo”. La selezione è avvenuta all’interno di una rosa di dieci server tra i migliori al mondo, i Top 10 Cloud Vendor Benchmark 2016. L’analisi di Cloud Spectator ha messo a confronto il Cloud Server di 1&1 con analoghe proposte di provider quali Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Compute Engine (GCE), Rackspace e IBM SoftLayer. I test hanno valutato le prestazioni delle macchine virtuali (VM), concentrandosi in particolare su componenti chiave quali le vCPU (virtual CPU), le memorie RAM e gli hard disk. Gli analisti di Cloud Spectator hanno provato le macchine virtuali dei provider in gara in quattro diverse configurazioni per 24 ore di fila. Il Cloud Server di 1&1 si è distinto nelle prestazioni dell’unità di elaborazione centrale (vCPU) e della memoria, superando di oltre quattro volte le performance di Amazon Web Services e di Microsoft Azure. Grande peso ha avuto, nella scelta di Cloud Spectator, il fatto che 1&1 non applica costi aggiuntivi per il supporto e per il traffico. Il già citato CEO di 1&1 Internet SE, Robert Hoffmann (vedi testo), si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti durante i test: «L’analisi comparativa mostra che siamo all’altezza della qualifica di fornitori di servizi cloud di qualità. Ora questa qualifica è sostenuta anche da una società di analisi indipendente».
machine (VM) oppure ospitati sul cloud. «Con Bitnami» – ha dichiarato Robert Hoffmann, CEO di 1&1 Internet SE – «i nostri clienti potranno beneficiare di un’implementazione e di test più veloci, oltre che di una gestione più semplice; questo permetterà loro di innovare più rapidamente rispetto al passato». Bitnami, che vanta oltre un milione di visitatori al mese,
offrirà ai clienti 1&1 circa 130 applicazioni selezionate, un contratto senza durata minima e un modello di pagamento al minuto estremamente flessibile; l’offerta prevede altresì il traffico illimitato senza costi aggiuntivi. Insomma, e che Sartre non ce ne voglia: certe volte non scegliere è possibile. E può essere la scelta migliore.
I provider “mega-cloud” quali Amazon Web Server (AWS) o Rackspace offrono servizi straordinari per potenza di calcolo, flessibilità e sicurezza ma richiedono al cliente competenze non comuni e un notevole impegno, il che li rende inaccessibili alle aziende medio piccole e agli sviluppatori indipendenti.
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TECNOLOGIA // AUDIO/VIDEO // Le più recenti “release” del consorzio HDMI / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /
Un formato sempre più Hi-Res
Prosegue la corsa dello standard HDMI verso l’alta risoluzione. La versione 2.0a supporta l’HDR, una tecnologia che espande la dinamica luminosa. E la 2.0b anche il formato wide angle 21:9. Così le immagini che compaiono sugli schermi sono più vivide, profonde, dettagliate. Il confine tra la realtà e la riproduzione si fa sempre più sottile di Marco Galloni
Lo scorso anno il sito francese Demo UHD-3D ha pubblicato un estratto dal film “Vita di Pi” in formato Ultra HD HDR-compatibile. L’estratto, della durata di circa un minuto, è codificato in HEVC 10 bit a 24 fotogrammi al secondo.
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È
possibile cambiare, evolvere, rimanendo tuttavia fedeli a se stessi? È possibile, e gli standard di connessione sono forse una delle prove più convincenti che questa possibilità è reale. Uno standard, per definizione, deve mantenersi costante nel tempo, altrimenti non sarebbe uno standard: immaginate che follia se i produttori e i consumatori dovessero adottare ogni sei mesi un nuovo connettore, una diversa piedinatura, un tipo di cavo differente. Però, nello stesso tempo, gli standard devono anche cambiare, adeguarsi ai progressi della tecnologia, altrimenti diventerebbero presto obsoleti. È esattamente così che l’HDMI ha fatto e continua
realizzati con differenti esposizioni, vengono combinati insieme per produrre una sorta di immagine enhanced, non sempre con risultati del tutto convincenti dal punto di vista del realismo; nell’HDR video, invece, le parti luminose di un’immagine vengono rese ancor più luminose mentre quelle scure più scure, un po’ come avviene ai segnali audio negli espansori di dinamica. Gli aggiornamenti relativi all’HDR fanno riferimento alla normativa CEA-861.3 che definisce le estensioni dei metadati statici e identifica i prodotti HDR-compatibili presenti sul mercato. Robert Blanchard, presidente del Forum HDMI,
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SUPPORTO PER IL FORMATO WIDE ANGLE 21:9
La HDMI 2.0b è ottenuta mediante upgrade firmware della 2.0a, rispetto alla quale presenta un più elevato rapporto d’aspetto (il rapporto tra la larghezza e l’altezza dell’immagine): la più recente versione HDMI supporta infatti il wide angle 21:9. La 2.0b è pienamente retrocompatibile con le precedenti versioni HDMI, non richiede connettori aggiuntivi né cavi particolari; i cavi high-speed di categoria 2 sono più che sufficienti a garantire il trasferimento dei segnali 2.0b (e ovviamente dei segnali di tutte le versioni
Queste immagini mostrano l’effetto dell’HDR utilizzato da tempo nella fotografia, dal quale deriva) l’HDR video: a sinistra, l’immagine al naturale; al centro e a destra, la stessa immagine con un intervento leggero e pesante del controllo di “adjust”. a fare. Nel corso della sua ormai lunga storia, iniziata nel 2002 con il lancio della versione 1.0, l’HDMI è cambiata molte volte, ma ha sempre mantenuto un saldo legame con le versioni precedenti (retrocompatibilità). I cambiamenti non sono avvenuti in modo costante, sempre alla stessa velocità. Tra le versioni 1.4a/b e 2.0, per esempio, c’è un salto evolutivo enorme che ha portato a una banda passante (massima) di 18 Gbps, al supporto della tecnologia HFR per i video 4K/2160p a 48/60 fps, alla possibilità di trasferire 32 canali audio a 1536 kHz… Nell’ultimo anno/anno e mezzo c’è stato un nuovo salto: il consorzio HDMI ha presentato prima la versione 2.0a (8 aprile 2015) e poi la recentissima 2.0b.
TENERE IL PASSO CON L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA
La 2.0a è stata introdotta per consentire il trasferimento dei formati HDR (High Dynamic Range), che garantiscono una dinamica luminosa più ampia e una migliore resa sullo schermo; per dinamica luminosa, è bene precisarlo, si intende qui la distanza tra le zone più chiare di un’immagine e quelle più scure. L’High Dynamic Range televisivo deriva dall’HDR utilizzato da tempo, talvolta fino all’abuso, nella fotografia. Rispetto a quest’ultimo, tuttavia, l’HDR TV presenta sostanziali differenze nel principio di funzionamento: l’HDR fotografico è un processo di cattura in cui più scatti di una stessa figura,
ha commentato così l’introduzione dell’HDMI 2.0a: «Abbiamo constatato che l’HDR è una caratteristica fondamentale per tenere il passo con l’evoluzione tecnologica. Il supporto HDR consentirà agli oltre 800 marchi che adottano lo standard HDMI 2.0 di sviluppare prodotti all’avanguardia e di mantenere l’interoperabilità attraverso l’intero ecosistema HDMI. Oltre a pubblicare le estensioni CEA, il Forum continua ad aggiornare le specifiche HDMI e a rimanere strettamente allineato con le più importanti organizzazioni normative CE». La HDMI 2.0a rappresenta dunque un piccolo grande salto rispetto alla 2.0. Piccolo perché la 2.0a ha le stesse caratteristiche della 2.0: banda passante di 18 Gbps, supporto dei 32 canali audio, spazio colori BT.2020 e via dicendo. Grande perché l’HDR, secondo alcuni esperti di settore, è un’innovazione destinata a rivoluzionare il mondo dell’audio/video. C’è chi l’ha definita «la più importante novità dopo l’introduzione dell’alta definizione». Al CES 2016 di Las Vegas i televisori con Dolby Vision, una delle versioni in cui l’HDR è declinato, erano costantemente presenti negli stand di produttori come Hisense, LG, Philips, Sharp, Sony, TCL, Westinghouse (fonte “Wired”).
HDMI precedenti). Oltre a possedere tutte le caratteristiche e le funzioni della HDMI 2.0a, la 2.0b garantisce il dual stream video su singolo schermo, il multistream audio simultaneo verso un massimo di quattro utilizzatori, la sincronizzazione dinamica dei flussi audio video e una più ampia funzionalità CEC (Consumer Electronics Control).
Lo standard HDMI si è dimostrato sempre piuttosto permissivo nei confronti dei cavi: un categoria 2 high-speed è più che sufficiente a garantire il trasferimento dei segnali di tutte le versioni HDMI, 2.0b compresa. SYSTEM INTEGRATOR MAGAZINE
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TECNOLOGIA // AUDIO/VIDEO // Le più recenti “release” del consorzio HDMI / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / UN PROGRAMMA PER LA CERTIFICAZIONE DEI CAVI
«Super TV»: così LG definisce la nuova gamma di televisori a LED con Quantum Display ad ampio gamut e webOS 3.0. Due le linee in catalogo: la UH850 (quattro modelli, da 49” a 75”) e la serie di punta UH950 (due modelli, da 55” e da 65”); tutti i modelli sono dotati di HDR-10 e di Dolby Vision.
Al CES 2016 di Las Vegas Panasonic lo ha presentato come «il primo TV ufficiale Ultra HD Premium»: si tratta del DX900, disponibile nei formati da 65” (nella foto) e 58”. Capace di riprodurre il formato HDR, il DX900 ha una luminosità di oltre 1000 nit.
Come abbiamo appena visto l’HDMI non è particolarmente esigente in termini di cavi; si tratta, in questo senso, di uno standard piuttosto permissivo. È altrettanto vero, però, che un cavo di qualità scadente o di tipo inadeguato alla versione HDMI utilizzata può pregiudicare il trasferimento dei segnali. Per questo il 5 ottobre 2015 l’HDMI Licensing Group ha presentato il Premium HDMI Cable Certification Program, un insieme di test e procedure che serve a garantire la piena conformità dei cavi HDMI alle specifiche 4K/Ultra HD. Grazie a tale programma di certificazione i consumatori potranno scegliere a colpo sicuro, tra i moltissimi in commercio, i cavi migliori, capaci di garantire realmente le prestazioni di un sistema audio video ad alta risoluzione. I test, effettuati presso gli Authorized Testing Center (ATC), certificano che il cavo approvato è in grado di trasferire la banda totale di 18 Gbps, lo spazio colori BT.2020 e la codifica HDR; i test garantiscono inoltre che il cavo presenta un’elevata reiezione alle interferenze EMI generate dai dispositivi wireless. I cavi che superano i test ricevono due diverse certificazioni, a seconda del tipo di prodotto: Premium High Speed HDMI Cables oppure Premium High Speed HDMI Cables with Ethernet; i cavi certificati sono contrassegnati da un’etichetta che li identifica e ne garantisce la qualità. La tolleranza che lo standard HDMI ha sempre mostrato nei confronti dei cavi, insomma, può andare di pari passo con il rigore.
I BIT IN PIÙ DEL DOLBY VISION La diffusione dell’HDR va di pari passo con quella dei televisori a 10 bit. Aumentare la dinamica luminosa, in effetti, non è sufficiente: occorre anche incrementare la precisione con cui l’immagine viene riprodotta. Ecco perché i mercati stanno abbandonando i sistemi video a 100 nit/8 bit di tipo Standard Dynamic Range (SDR) a favore dei più evoluti 10 bit. Ma c’è chi si spinge più in là. Secondo la Dolby una precisione di 10 bit non è sufficiente: per questo il Dolby Vision prevede l’uso di schermi a 12 bit. Gli ingegneri dei Dolby Lab hanno dovuto risolvere un problema non da poco: come passare dal range 0,117 - 100 nit degli attuali sistemi SDR a una luminosità di 0 - 10.000 nit qual è quella prevista dal Dolby Vision? Se i progettisti dell’azienda americana si fossero limitati a moltiplicare il range per un fattore 100, mantenendo la medesima funzione di trasferimento dei sistemi SDR (funzione gamma), sarebbe stato necessario portare la precisione a 14 bit, il che avrebbe reso oltremodo complessi i circuiti di conversione, processing video e trasferimento del segnale. Fortunatamente l’occhio umano è molto meno sensibile alle variazioni nelle zone ad alta luminosità che in quelle scure. Ciò ha consentito agli ingegneri Dolby di sviluppare una nuova funzione di trasferimento elettro-ottico (EOTF) che consente di codificare l’intero range 0 - 10.000 con soli 12 bit invece che con 14. Questa nuova funzione di trasferimento è standardizzata come SMPTE-2084 e viene utilizzata in varie applicazioni HDR. Ma perché 12 bit invece dei 10 che troviamo nella maggior parte dei televisori HDR? La Dolby lo spiega con il grafico qui pubblicato, che mostra le curve di quantizzazione a 10 bit (curva blu continua) e a 12 bit (curva blu tratteggiata) in funzione dei valori di luminanza (asse orizzontale). La curva dei 10 bit si trova sempre al di sopra della soglia di differenza visiva ΔE2000, il che significa che l’osservatore può
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percepire notevoli differenze a ogni cambiamento della luminanza. Il valore ΔE = 1 è infatti la più piccola differenza che l’occhio umano può percepire; al di sotto di 1 il nostro occhio non percepisce alcuna variazione, mentre valori al di sopra di 1 possono essere accettabili (e persino non percepibili) con certi colori e inaccettabili con altri; dal momento che la sensibilità del nostro occhio non è costante ma varia a seconda del colore e dell’intensità luminosa, inoltre, lo stesso valore numerico di ΔE su due colori diversi, per esempio un giallo e un blu, può essere percepito in modo diverso. Insomma, conclude la Dolby: se il numero dei bit di quantizzazione è troppo basso possono comparire, in aree critiche come un cielo blu o un campo di grano maturo, bande e contorni spuri che rovinano l’immagine. I 12 bit del Dolby Vision fanno sì che ciò non accada.
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HDR, L’ESPANSORE DI DINAMICA LUMINOSA L’High Dynamic Range (HDR) nasce per colmare i divari (gap) tra il mondo della natura, i processi con cui vengono masterizzati i contenuti video e le sempre più spinte prestazioni degli schermi TV. I contenuti, di norma, vengono ancora oggi masterizzati con un range di luminosità compreso tra 0,117 e 100 nit, un retaggio degli schermi CRT e dei proiettori cinematografici a pellicola; oltre a un basso numero di nit questi contenuti hanno anche un range dei colori, o gamut, piuttosto limitato. Il nit, lo ricordiamo, è un’unità utilizzata per misurare la luminanza e indica il numero di candele per metro quadrato, secondo la formula: 1 nit = 1 cd/1 mq
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Il primo divario da colmare è pertanto quello tra le tecniche utilizzate per creare i contenuti video e le tecnologie usate per riprodurli. Gli attuali TV con pannelli a 10 bit, come gli Oled Ultra HD di LG o il Panasonic DX900, quest’ultimo presentato al CES 2016 come «il primo TV ufficiale Ultra HD Premium», hanno luminosità di 1000 nit e oltre, più di dieci volte superiori a quelle utilizzate nei processi di masterizzazione. In sede di riproduzione tale divario può generare immagini piatte e poco dettagliate, deriva dei colori e altri inconvenienti. Ma esiste un divario ancora più ampio: quello che separa gli attuali processi di masterizzazione dei contenuti dal mondo dalla natura. L’immagine a corredo di questo box lo mostra chiaramente: la gamma di luminosità è compresa tra un minimo di 145 nit, nella parte sinistra dello sfondo verde, e un massimo di 14.700 nit raggiunti nella parte gialla del petalo. Ed è qui che entra in gioco l’High Dynamic Range (HDR), un metodo di ripresa utilizzato da anni nella fotografia e ora esportato, con differenze sostanziali (vedi testo al paragrafo “Tenere il passo con l’evoluzione tecnologica”), in campo video. L’HDR opera in pratica come un espansore della dinamica luminosa, aumenta cioè la distanza tra i punti più scuri e quelli più luminosi, il che consente al televisore di generare immagini ricche di dettagli, profonde, luminose, molto simili a
quelle che l’occhio umano coglie contemplando scenari naturali. Benché l’HDR preveda una quantizzazione più accurata (vedi box “I bit in più del Dolby Vision”), questo formato non si limita ad aumentare il numero dei pixel, come avviene nell’Ultra HD/4K, ma migliora anche la qualità di ogni singolo pixel. In realtà quando si tratta di HDR bisognerebbe parlare al plurale, perché di questo formato esistono diverse versioni. Quelle di fatto più utilizzate sono l’HDR-10, che è lo standard certificato dalla Ultra HD Alliance, e il Dolby Vision. L’HDR-10 è lo standard di base, obbligatorio per ogni contenuto HDR, vale a dire che deve poter essere letto/riprodotto da ogni dispositivo HDR. L’HDR-10 utilizza metadati aggiunti al normale flusso video e garantisce luminosità di picco di 4000 nit. Sviluppato dai laboratori Dolby, il Dolby Vision è la versione di punta dell’HDR, quella che garantisce le prestazioni più spinte: la risoluzione è di 12 bit e la luminosità può raggiungere i 10.000 nit, benché per il momento sia limitata a 4000 nit per non eccedere troppo le prestazioni dei televisori. Questo fa del Dolby Vision «il naturale complemento del Dolby Atmos», dichiara la Dolby. Va da sé che l’HDR richiede di essere implementato sia a livello software (i contenuti video) sia a livello hardware (le apparecchiature necessarie per leggere questi contenuti).
Un’altra immagine in HDR. Parafrasando il test di Turing sull’intelligenza artificiale possiamo dire che la corsa all’alta definizione sarà conclusa quando l’occhio umano non riuscirà più a distinguere un’immagine riprodotta da quella reale.
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