aprile 2009
La storia di Napoli, un inno all’orgoglio di Giorgio Gradogna
C’
ditoriale
è uno spazio nella crisi economica mondiale per riconfermarsi, affermarsi e conquistare nuove fette di mercato. Questa visione implica che la recessione globale non sia affrontata con la paura di investire, ma vada presa come un’opportunità da cogliere. Anche nel turismo. Napoli e i suoi protagonisti hanno la storia, la stoffa e il coraggio che consentono di superare il difficile momento universale con rinnovato vigore. Grazie a questi stessi strumenti, per i secoli della sua millenaria vita, la città si è sempre ricostruita su se stessa e si è tirata fuori da soprusi, calamità e catastrofi, naturali e non. Rifacciamo dunque i conti con la nostra storia. Ricostruire immagine e organizzazione, quando anche tutti gli altri competitori sono in affanno, è più facile che superare chi cammina sempre spedito. Abbeveriamoci quindi alla fonte della nostra cultura e avviamoci impettiti e orgogliosi a riaffermare Napoli e la Campania come città dell’arte, del sole, del mare, della tradizione, della buona cucina e dei prodotti di grande tradizione e qualità. Poche altre città al mondo possono contare su tante eccellenze produttive quante ne annovera questa regione. Un patrimonio che nessuna crisi economica riuscirà a dissolvere e che può e deve rappresentare il nostro punto di forza per la ripresa. Ma non si può stare solo sulla riva a guardare. Bisogna nuotare anche contro le onde. Tuffiamoci dunque nell’oceano di storia insieme con la quindicesima edizione del Maggio dei Monumenti e portiamoci fuori dalla tempesta investendo su noi stessi e sulle nostre qualità riconosciute e riconoscibili. Molte di queste qualità sono in vetrina anche in questa edizione di Charme, che intende, ancora una volta, rappresentare il bello e il buono della Campania. Ovvero tutto ciò che fa la differenza. Con l’obiettivo di aiutare i turisti a entrare in sintonia con le migliori atmosfere e le assolute unicità della nostra terra. Ma questa volta il messaggio di Charme è diretto anche ai napoletani in modo da ricordarci tutti da dove veniamo, che cosa offriamo e dove, insieme, con orgoglio e senza paura, possiamo arrivare.
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The history of Naples, an anthem of pride
he current global economic crisis could provide new business opportunities for the tourism industry if it is tackled head-on with courage and resolve. After all, this is how Naples has always overcome its difficulties during its millennia-spanning history, when it has been blighted by natural and man-made calamities. So we must take advantage of the fact that our competitors are faltering, and find the pride to promote Naples and Campania as the land of art, sunshine, traditions, fine food and quality products. Very few cities around the world can count on as many areas of excellence as ours can. The region’s resources have weathered the centuries, they will survive the economic crisis and form the basis of the recovery plan. However, it will take a conscious effort on the part of all concerned, so let’s start by examining our region’s immense heritage and products of excellence with the 15th Monuments in May event. Many of the most important assets are covered in this issue of Charme, the magic mirror showing everything that is beautiful in Campania: assets that will make a difference and help tourists enjoy our region’s excellence to the full, but which should also remind Neapolitans of their past so that they can look, proud and unafraid, to the future.
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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO V - NUMERO 2 - APRILE 2009 (nuova serie)
LA FIRMA DI CHARME
Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007
Ho sempre nel cuore il mare di Napoli di Gioia Marzocca pag. 9
Negli alberghi a 4 e 5 stelle in omaggio (elenco alle pagg. 208-209)
SPECIALE MAGGIO DEI MONUMENTI
Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA
Viaggio nella storia Arte e performance di strada il Maggio spalanca le porte di un sogno di Rosanna Nastro pag. 12
Direzione e redazione: Via Conte Carlo di Castelmola, 14 80133 Napoli tel. 081.198.06.219 segreteria@charmeitalia.it Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia Fuorni (Salerno) Concessionaria per la pubblicità: Mercati Popolari Spa tel. 081.225.27.11 Direzione commerciale: Sergio Gradogna Progetto grafico: Artemisia Comunicazione - Napoli Impaginazione: Davide De Marco Development Press srl Immagini: A.A.S.C.T. di Capri, Agenzia Controluce, AGN Fotoreporter, Arch. Comune di Pozzuoli, Antonio Barone, Arch. Fondazione Sorrento, Arch. Napoli Sotterranea, Michele Del Vecchio, Gabriella De Martino, Fabio Donato, Luciana Lamanna, Michele Attanasio (copertina)
Parla l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Valeria Valente Monumenti, un Maggio tutto per loro di Gabriele Scarpa pag. 18 Da piazza del Gesù al Duomo, i tesori di Spaccanapoli si rivelano Alla scoperta dei sovrani angioini di Rosanna Nastro
il sommario
Società editrice: Sisicom società cooperativa Via Conte Carlo di Castelmola, 14 80133 Napoli
pag. 20
Da Castel Capuano a Port’Alba, rivive la Napoli di Boccaccio e Tetrarca Fiammetta, l’amore sboccia a San Lorenzo di Lele Scarpato pag. 26 Dal Borgo Marinari a Mezzocannone, sapori e tradizione si sposano con l’antico Storie e leggende in quattordici tappe di Paola de Ciuceis pag. 32
Con il patrocinio di:
Dal Museo Archeologico al Teatro romano, l’altra faccia della sirena Partenope Una città mistica si snoda nel ventre della terra di Marco Di Bello pag. 36 Da Porta Nolana a piazza Calenda, sacro e profano nei vicoli di Masaniello Vestigia del tempo, monumenti di fede di Maurizio De Santis pag. 46 PERCORSI DI PRIMAVERA
Penisola Sorrentina. Viaggio incantato sulle orme di Ulisse di Gabriele Scarpa pag. 52
Campania da scoprire. Cinque eventi per conoscere Terra Felix di Eva Molea pag. 78 Riti in Campania. Processioni e feste di paese tra sacro e profano di Eva Molea pag. 82 Villa Bruno. Sulle “riggiole” va in scena la Tombola vivente di Annalisa Palmieri pag. 92 DONNA CHARME
Campi Flegrei. Terre ardenti, paradiso degli imperatori di Rosanna Nastro pag. 58
Giusena D’Amico
Terra di lavoro. Borghi casertani, un libro aperto sul passato di Ludovica Vollaro pag. 64
Annamaria Bova. Occhi di cristallo sulla grande arte italiana di Irene Manco pag. 102
Grotte della Campania. Scrigni di tesori modellati dal tempo di Rino Dazzo pag. 70
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CAMPANIA EVENTI
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pag. 96
CAMPANIA STYLE
Mariano Rubinacci. Stoffe inglesi per l’alta sartoria napoletana di Eva Molea pag. 108
Clinica Mediterranea. Camere con vista e trattamento a cinque stelle pag. 144
Primo Piano Italia. Il made in Naples in mostra ad Abu Dhabi di Eva Molea pag. 114
SAPORI DELLA CAMPANIA
Caramanna Gioielli. Preziose opere d’arte da indossare di Annalisa Palmieri
pag. 120
Salotto Cilento. In via Medina la Valle d’Aosta incontra Napoli di Sarah Ricca pag. 124 Orologi Colonna. “Marcantonio”, un gioiello da polso di Gabriele Scarpa pag. 130 I poli orafi della Campania. Cittadelle dell’artigianato che forgiano gioielli di Ludovica Vollaro pag. 134
Olio extravergine della Campania. L’oro Dop alla conquista dell’Europa di Antonio Di Costanzo pag. 152 Ristorante Mamulè. Nel cuore di Chiaia il teatro del gusto di Sarah Ricca pag. 164 Felicissima Sera. Tempio del gusto dedicato a Mario Merola pag. 168 La ricetta / La pastiera pag. 172 THE BEST OF SHOPPING
& RELAX pag. 174
MUSEI
pag. 188 MOSTRE
& GALLERIE pag. 204
In collaborazione con:
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paesaggi
Veduta di Napoli dalla Riviera di Chiaia Giorgio Glas (1816)
Voyage Pittoresque Via Vittoria Colonna, 15 a/b/c - Napoli Tel. 081.407309 www.voyagepittoresque.it
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la firma Ho sempre nel cuore il mare di Napoli di Gioia Marzocca
Medaglia olimpica di sciabola ai Giochi di Atene
are, allenamenti, trasferte, raduni. Sono anni che la mia vita è scandita dagli impegni sportivi nazionali e internazionali. Eppure il mio punto di arrivo e di partenza resta sempre Napoli. Città splendida, dolcemente adagiata sul mare con la curva sinuosa del Golfo. Città che non mi fa sentire mai sola, perché anche nei luoghi in cui vado per la prima volta incontro sempre qualcuno pronto a sorridere. I Napoletani, gente meravigliosa, solare, socievole, calda e positiva. Anche dalle situazioni più difficili, al limite del possibile, sanno sempre trarre il meglio, dare il massimo e raggiungere risultati incredibili. È stato così anche per me. Dalla piccola sala scherma del Circolo Nautico Posillipo alle Olimpiadi di Pechino. Un sogno che soltanto la tenacia e l’arte di arrangiarsi, tutta partenopea, hanno potuto rendere possibile. Qualsiasi siano il mio obiettivo e la mia destinazione, arriva sempre il momento in cui devo fare ritorno a Napoli. Quando sono lontana ne sento la mancanza. Soprattutto del suo mare che mi scalda sempre il cuore. Basta un raggio di sole in primavera e sono pronta per il primo bagno. Nelle brevissime pause tra un raduno e un altro il mio unico desiderio è rilassarmi vicino al Golfo o passeggiare sul lungomare che da Bagnoli porta a Pozzuoli, cartolina meno nota, ma altrettanto affascinante, di questa splendida terra. In quei momenti di relax ne approfitto per un pranzo al porto flegreo dove, se si vuole mangiare del buon pesce, si ha l’imbarazzo della scelta tra tutti quei ristorantini che cucinano divinamente i piatti della tradizione partenopea. Panorama mozzafiato, cucina luculliana, gente sorridente… non ragioni sufficienti per non stare lontano da Napoli?
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I cannot forget the Bay of Naples Gioia Marzocca Competitions, training, away matches and meetings: my life has long been dictated by sporting commitments at home and abroad, but I always start and finish in Naples. A wonderful city, nestling on the sinuously curving shore of the Bay. A city where you never feel alone because there’s always someone ready to smile, even in the places you’ve never been to before. Neapolitans are great! Warm-hearted, friendly and endowed with a positive outlook. They can make the best out of the most desperate and impossible situations, give their best and achieve incredible results. That’s what it was like for me, too. From the small fencing hall at the Circolo Nautico club in Posillipo to the Beijing Olympics: a dream transformed into reality
thanks to that typically Neapolitan willpower and flexibility. Whatever my goal and my destination, I need to come back to Naples sooner or later. I miss it every time I’m away; especially the Bay, which is always so heartwarming. The first ray of sun and I’m out there, ready for my first dip in the sea. In the all too brief gaps between one commitment and another, my only desire is to relax somewhere around the Bay, maybe take a walk along the shore between Bagnoli and Pozzuoli, less well known but just as fascinating a sight as any other in this splendid land. When I can relax, I like to have lunch at the port of Pozzuoli and enjoy the fine fish and seafood in one of the restaurants serving traditional Neapolitan cuisine. A breathtaking view, great food, smiling people… are these not good enough reasons to come back to Naples as often as possible?
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Viaggio nella storia
Arte e performance di strada il Maggio spalanca le porte di un sogno di Rosanna Nastro
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iaggio nella storia. C’è la Napoli dei sogni nel quindicesimo appuntamento con l’arte e la cultura all’ombra del Vesuvio. La Napoli narrata, quella legata ai fatti e agli eventi che hanno reso leggendaria la culla di Partenope. An-
che quest’anno, come nelle precedenti occasioni, il Maggio dei Monumenti scivolerà tra i percorsi della storia napoletana, alla scoperta di chiese, palazzi e monumenti che hanno fatto grande l’antica Capitale del Regno delle Due 13
maggio
venerdì 1 sabato 2 domenica 3 venerdì 8 sabato 9 domenica 10
maggio
• Terzo week-end
venerdì 15 sabato 16 domenica 17
• Quarto week-end
venerdì 22 sabato 23 domenica 24
giugno maggio
• Quinto week-end
Decumano inferiore Da piazza del Gesù al Duomo
• Complesso di Santa Chiara • Chiesa di Sant’Angelo a Morfisa • Chiesa di San Domenico Maggiore • Chiesa di Sant’Angelo a Nilo • Chiesa di San Severo al Pendino • Chiesa di San Giorgio Maggiore • Quadreria dei Gerolamini • Scavi di Carminiello ai Mannesi • Area archeologica del Duomo Basilica di Santa Restituta
venerdì 29 sabato 30 domenica 31 lunedì 1 martedì 2
gli itinerari Da Borgo Marinari a Mezzocannone
• Castel dell’Ovo • Chiesa di San Francesco di Paola • Palazzo della Prefettura • Chiesa di San Ferdinando • Napoli sotterranea • Teatro San Carlo • Castel Nuovo • Area archeologica di piazza Municipio • Chiesa di Santa Maria dell’Incoronata • Chiesa della Pietà dei Turchini • Chiesa di San Diego all’Ospitaletto • Chiesa di Santa Maria dell’Aiuto • Cappella Pappacoda • Cappella universitaria San Girolamo alle Monache
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Dal Museo Archeologico al Teatro Romano
• Catacombe di San Gennaro • Cimitero delle Fontanelle • Catacombe di San Gaudioso • Catacombe di San Severo • Napoli sotterranea • Chiesa di San Giovanni a Carbonara • Chiesa della Pietatella a Carbonara • Chiesa di Santa Maria Regina Coeli • Chiesa dei Santi Apostoli • Resti del Teatro Romano di via Anticaglia
Decumano maggiore Da Castelcapuano a Port’Alba
• Chiesa di Santa Caterina a Formiello • Chiesa di Santa Maria della Pace • Chiesa del Pio Monte della Misericordia • Insula di San Lorenzo Maggiore • Chiesa di San Paolo Maggiore • Napoli sotterranea • Chiesa del Purgatorio ad Arco • Chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta • Cappella Pontano • Arciconfraternita del Cappuccio alla Pietrasanta • Chiesa alla Croce di Lucca • Chiesa di San Pietro a Majella • Mura greche di piazza Bellini • Complesso di Sant’Antoniello a Port’Alba
tinerari
maggio
• Secondo week-end
maggio
Le date dei cinque week-end
• Primo week-end
Da Porta Nolana a piazza Calenda
• Chiesa dei Santi Cosma e Damiano • Chiesa di Sant’Eligio Maggiore • Chiesa di San Giovanni a Mare • Chiostro di Santa Maria del Carmine Maggiore • Ex Ruota e Succorpo di Real Casa Santa dell’Annunziata • Mura greche di piazza Calenda • Chiesa di San Pietro ad Aram
Sicilie. Con una novità: ogni tappa avrà il suo speciale contorno fatto di eventi, spettacoli e performance nel corso dei quali attori, poeti e musicisti decanteranno le vicende e gli episodi legati a quella determinata testimonianza artistica. Così basterà fermarsi all’ombra del campanile di Fra’ Nuvolo, in piazza Mercato, per riassaporare le atmosfere della Napoli di Masaniello, il pescivendolo di vico Rotto che qui consumò la sua drammatica rivoluzione. Oppure ammirare quello che resta dell’antica cinta muraria di Neapolis per immaginarsi il cartaginese Annibale infrangersi invano, con il suo poderoso esercito, contro le solide mura della città rimasta fedele all’Urbe. La polis greca, quella dei primi coloni della “perla del Golfo” che ne traccia-
Monuments in May Art and street theatre open the doors of a dream Rosanna Nastro The 15th Monuments in May event presents not only the art and culture of Naples but also recounts the legendary events of the City of the Siren Parthenope. The tours of the
historic churches, buildings and monuments of the capital of the Kingdom of the Two Sicilies will be punctuated by shows in which actors, poets and musicians will tell tales related to the sites in the tour. So, beneath the bell tower in Piazza Mercato, the atmosphere of the Neapolitan revolution of Masaniello will be brought to life, and the remains 15
rono il reticolato magico dei Decumani, tornerà a vivere, strizzando l’occhio ai visitatori fermi accanto a resti di ville e colonnati di epoca romana, millenarie sentinelle di pietra, sui cui basamenti furono gettate le fondamenta della moderna metropoli. Una città dal fascino unico, Napoli. In cui ancora echeggiano i pianti degli orfanelli abbandonati nella ruota degli esposti, alla Casa Santa dell’Annunziata e le cantilene delle penitenti, sotto la volta di tufo del cimitero delle Fontanelle. Una città che non ha mai smesso di seminare incanto tra quanti amano perdersi nella “macchina del tempo” allestita tra vicoli e stradine del Centro storico dove tutto è immobile, tutto è come un tempo. E’ qui che sacro e profano si intrecciano, rilucendo sotto le volte di chiese, cappelle e chiostri e negli oscuri percorsi della Napoli sotterranea dove vive e si spalanca una seconda città. Riti e usanze sono il pane quotidiano di Napoli. Liturgie dal sapore unico: permeate di Cristianesimo, come quella delle “anime pezzentelle”, affondano le loro radici nell’oscurità del tempo, abbeverate alla fonte degli antichi dèi pagani. Teschi e ossa di persone defunte nel corso di epidemie e pestilenze, venerate, ancora oggi, in cripte e catacombe, testimonianza autentica di grazie ricevute e carità cristiana. Cinque i percorsi studiati per l’edizione 2009 del Maggio dei Monumenti. Autentici libri aperti sul passato millenario di Napoli. Sullo sfondo racconti e rappresentazioni di strada: degna colonna sonora per il più incantevole dei viaggi. 16
of the walls of ancient Neapolis will evoke the siege of Hannibal whose mighty army failed to breach the city’s defences. The ancient Greek polis founded by the first settlers in the Bay of Naples will come to life in the
magic labyrinth of streets crisscrossing the ancient Decumani on whose ancient foundations the modern city was built. A fascinating city in which the crying of orphans still echoes near the Casa Santa dell’Annunziata
In queste pagine, panorami di Napoli (photo Luciana Lamanna)
and the chants of penitents can still be heard under the tufa stone vault of the Fontanelle cemetery. The city enchants visitors by taking them back in time, beneath the vaults of churches, chapels and cloisters where the
sacred and the profane are entwined and into the dark tunnels beneath Naples where a second city awaits. Unique rites and customs permeated with Christian liturgy abound, shrouded by the mists of time and pagan
ritual, like the cult of the Poor Souls in which the skulls and bones of victims of plague and pestilence are still venerated in the city’s crypts and catacombs. Six historical tours have been set up for the 2009 Monuments
in May event, running across the ancient streets and squares and between its majestic castles so that visitors will be able to discover the immense heritage of the city accompanied by the ‘soundtrack’ of its history. 17
Parla l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Valeria Valente
Monumenti, un Maggio tutto per loro di Gabriele Scarpa
C
osa differenzia il “Maggio 2009” dalle passate edizioni? “Quest’anno toccherà proprio ai monumenti diventare gli assoluti protagonisti della kermesse: si ritroveranno al centro di narrazioni d’autore, nel senso che saranno raccontati da attori che sceglieranno le pagine più belle che su di loro sono state scritte e terranno readings nelle loro sale o nei loro chiostri. Così, tra una visita guidata e una lettura dedicata, il visitatore potrà immergersi nella storia, nelle leggende e nei miti che fanno di Napoli una città davvero unica al mondo”. Per questa edizione del Maggio si è deciso di scommettere tutto sulle
bellezze del Centro Storico. Perché? “Lo si è fatto per tentare di ottimizzare e mettere sin da subito a frutto un impegno e una strategia precisa dell’Amministrazione comunale, che ha deciso di puntare molto, nei prossimi anni, su uno dei suoi principali attrattori: il Centro Storico. Riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il Centro Storico sarà, infatti, sottoposto a breve a un’importante opera di riqualificazione urbana e valorizzazione del suo grande patrimonio artistico e monumentale, anche attraverso la promozione e la creazione di cinque itinerari turistici, che saran-
We speak to Valeria Valente, the Naples City Councillor responsible for tourism
buildings, cloisters and other areas. In this way, through guided tours and specifically chosen readings, visitors will be able to soak up the history, legends and myths that make Naples such a unique city”. This edition of Monuments in May focuses entirely on
Monuments: May is their month Gabriele Scarpa So how is the 2009 edition of 18
Monuments in May actually different from previous editions? “This year the monuments are the leading actors of the entire event: they will be the focus of attention as actors recount the most illustrious pages of their history actually in the
the historic city centre. Why is this? “It was the result of a commitment and a specific strategy undertaken by the City Council to enhance one of its primary assets over the next few years: the Historic City Centre. A recognised world heritage site, the
L’assessore comunale Valeria Valente
historic centre will soon undergo a major refurbishment and requalification process to enhance its immense artistic and monumental heritage, partly through the creation and promotion of five tourist itineraries which will be
subjected to structural interventions to upgrade their overall quality. The ancient city centre is so incredibly rich in important monuments and artworks that one month is simply not enough and the 165 guided tours available in May
no interessati da interventi strutturali per migliorarne l’accoglienza e la fruibilità. Il Centro Antico è così straordinariamente ricco di monumenti importanti e opere d’arte, che non basta un mese, non bastano le 165 visite guidate che si terranno a maggio per scoprirlo tutto”. Monumenti ma non solo. Quali i “grandi eventi” in programma per l’edizione 2009 del Maggio napoletano? “Come ho già detto i veri protagonisti saranno i monumenti, al centro di readings che ne racconteranno la storia, e al centro delle visite guidate. Il Maggio tuttavia avrà due grandi eventi musicali di punta, che si terranno nei due lunghi week end di apertura e di chiusura della manifestazione, che avranno tutte le caratteristiche per attrarre i turisti che decideranno di regalarsi un lungo fine settimana nella nostra città”.
will not suffice to discover everything the city centre has to offer”. Monuments, but also other attractions. What “major events” are scheduled for the 2009 edition? “As I said, the main attractions will be the monuments, with
guided tours and readings to illustrate their history. However, there will be two important musical events, held during the first and last weekends, which will attract tourists to spend a long weekend in our city”. 19
Decumano inferiore
Primo itinerario
PrimoWeek-end 2 - 3 - 4 maggio
Da piazza del Gesù al Duomo, i tesori di Spaccanapoli si rivelano Alla scoperta dei sovrani angioini di Rosanna Nastro
C
ome una ferita aperta nel cuore di Napoli. Neanche l’avesse disegnata un gigante, scavandone il solco con il pollice dall’alto della collina di San Martino. Ci sarà pure un motivo se quella strada così lunga e sottile viene chiamata “Spaccanapoli”. Vista dall’alto, sembra una cicatrice: divide la città in due parti, seguendo l’antico percorso del Decumano Inferiore, il tracciato che un tempo correva più vicino al mare. Incamminarsi lungo questo tratto di arteria equivale a fare un salto indietro nel tempo. Perché “Spacca-
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From Piazza del Gesù to Duomo, the treasures of Spaccanapoli reveal themselves. Descovering the Anjou kings Rosanna Nastro Descending from the San Martino
hillside along the route of the ancient Roman decumanus inferior, the long, narrow street known as “Spaccanapoli” splits the city in two and takes pedestrians through an open air museum chronicling the entire history of
Primo itinerario Decumano inferirore
napoli”, museo a cielo aperto, è la storia di Napoli. La via costeggia la parte più bassa della città antica, quella che sorge a ridosso di corso Umberto. Un pezzo di Napoli che ai tempi della polis greca era posto al di fuori dell’inespugnabile cinta muraria. Toccò agli Angioini, nel corso del XIV secolo, integrare la parte esterna del borgo con il resto della capitale, facendone, a poco a poco, il “centro” del Regno. Grazie all’opera dei re francesi e a quella dei loro successori, i rioni attraversati dal reticolato dei Decumani videro ben presto fiorire i primi capolavori artistici: chiese, monumenti, palazzi. Uno dei più importanti svetta in piazza del Gesù Nuovo. Si tratta del complesso monumentale di Santa Chiara. Edificata su un preesistente edificio termale romano, la “cittadella francescana” comprende, insieme alla basilica (in cui riposano i re
Naples from as far back as the GrecoRoman polis whose defensive walls. In the 14th century, the Anjou kings opened up the city to make it the heart of their kingdom, and it wasn’t long before beautiful churches and monuments began to appear in
the districts traversed by Spaccanapoli. One of the most important of these is the Franciscan Santa Chiara monastery in Piazza del Gesù Nuovo, built on the remains of Roman baths to include the basilica where the Anjou kings were
Nella pagina precedente, il chiostro di Santa Chiara in alto, la guglia di piazza San Domenico Maggiore (photo AGN Fotoreporter)
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Primo itinerario Decumano inferirore
La navata centrale della chiesa di San Domenico Maggiore (photo Gabriella De Martino)
d’Angiò), il Museo dell’Opera, l’Area Archeologica, il Chiostro Maiolicato e la settecentesca Sala del Presepe. Se i seguaci del Poverello d’Assisi hanno trovato casa qui, non si può dire diversamente dei frati domenicani che a un tiro di schioppo da piazza del Gesù hanno fondato il loro centro più importante: San Domenico Maggiore. Sorta tra il 1283 e il 1324 per volontà di Carlo d’Angiò, la chiesa fu sede degli studi teologici dell’Università, ed ospitò, tra 22
buried, a museum and archaeological area, the majolica cloister and the 18th century nativity scene room. The Dominican order established themselves a store’s throw away in the monumental San Domenico
Maggiore church built between 1283 and 1324 by Charles of Anjou. The complex was the university’s theology centre and welcomed many eminent scholars like St Thomas Aquinas and Giordano Bruno. The 10th century church of
Primo itinerario Decumano inferirore
A sinistra, la chiesa di S. Giorgio Maggiore; in basso, la chiesa di S. Chiara; a destra, la chiesa di S. Domenico Maggiore (photo AGN Fotoreporter)
gli altri, San Tommaso d’Aquino e il filosofo Giordano Bruno. Del complesso fa parte la chiesa di Sant’Angelo a Morfisa, risalente al X secolo, con il suo elegante portale quattrocentesco. A poche decine di metri da piazza San Domenico, nell’omonima piazzetta dell’antico quartiere egiziano, si trova la chiesa di Sant’Angelo a Nilo. Fu costruita nel 1385 per volere del cardinale Rinaldo Brancaccio come cappella di famiglia. La tomba dello stesso porporato, scolpita da
Sant’Angelo a Morfisa has a superb 14th century portal. Nearby, in the former Egyptian quarter, is the church of Sant’Angelo a Nilo built as a family chapel in 1385 by Cardinal Rinaldo Brancaccio, whose
tomb carved by Donatello and Michelozzo is the building’s finest artwork. Looking onto Via Duomo and built in 1575, the former church of San Severo al Pendino is a splendid example of 16th century architecture while, a few metres away 23
Primo itinerario Decumano inferirore
Il cappellone di San Domenico Maggiore (photo AGN Fotoreporter)
is the paleochristian church of San Giorgio Maggiore. Another important site is the 16th century Hieronymites’ church and convent in Via Duomo which has two cloisters, a prestigious picture gallery and a library with over 150,000 books. 24
The journey ends in the archaeological site of Carminiello ai Mannesi, whose ancient stone walls, mosaic floors and remains of a vast, 1st century AD residence brought to light after an air raid in 1943 is proof of Naples history spanning the millennia.
Donatello e Michelozzo, è il suo pezzo più pregiato. Poco più a valle, affacciata su via Duomo, si trova la chiesa sconsacrata di San Severo al Pendino, oggi di proprietà del Comune. L’edificio, costruito nel 1575 sull’antica chiesa (con ospedale) di Santa Maria a Selice, è un vero e proprio trionfo dell’architettura del Cinquecento, di cui ne ricalca stile e forme. Parlando di San Severo non si può non volgere lo sguardo alla vicina chiesa paleocristiana di San Giorgio Maggiore, posta in pratica a pochi metri di distanza dalla struttura del Pendino. Originariamente dedicata a San Severo, di cui nel X secolo furono venerate le reliquie, la chiesa fu successivamente intitolata a San Giorgio, già oggetto di culto in una delle sue cappelle. Tappa obbligata è anche il complesso dei Gerolamini di via Duomo che, oltre a una chiesa e a un convento con annessi due chiostri, comprende una prestigiosa Quadreria e una biblioteca con oltre 150mila volumi. Il complesso risale al XVI secolo. Giunti in via Duomo, l’occhio non può non spaziare sull’area archeologica di Carminiello ai Mannesi. Si tratta di antichissime mura in tufo con mosaici pavimentali e resti di un vasto complesso residenziale a più piani, riportati alla luce nel corso del 1943, dopo un bombardamento. Il sito, risalente al I secolo d.C., è solo l’ennesima testimonianza di quanto sia ricca la storia della millenaria Partenope.
Decumano maggiore
Secondo itinerario
Da Castel Capuano a Port’Alba, rivive la Napoli di Boccaccio e Petrarca Fiammetta, l’amore sboccia a San Lorenzo di Lele Scarpato
S
uggestione, fascino, amore, storia e pietà cristiana. L’anima segreta di Neapolis rivive lungo le rotte del Decumano Maggiore, l’antica spina dorsale della polis greca. Il luogo in cui Boccaccio conobbe e amò la sua “Fiammetta”. Oggi noto come via Tribunali, il tracciato corre da Port’Alba fino a Castel Capuano, costeggiando alcuni tra i più importanti edifici della vecchia Partenope. Chiostri, chiese, cappelle, palazzi, ma anche reperti archeologici di somma importanza conferiscono a questa strada un’atmosfera unica: da una parte la città pa-
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From Castel Capuano to Port’Alba, the Naples of Boccaccio and Petrarch. Fiammetta, love blossoms in San Lorenzo Lele Scarpato Beauty, love, history and piety make up the soul of ancient
Neapolis along the Decumanus Major, the city’s main street 2000 years ago. Today, the same street is called Via Tribunali and passes amid some of the city’s most important monuments, churches and archaeological sites, providing a clear view of Naples’
Secondo itinerario Decumano maggiore
gana, dall’altra quella moderna. In mezzo c’è lei: Napoli, con i suoi miti e le sue leggende. Il Decumano è come una finestra aperta sul passato della città. Una finestra da cui si può ammirare un panorama stupendo. Si parte dalla chiesa monumentale di Santa Caterina a Formiello, a un tiro di schioppo da Porta Capuana. Edificata accanto agli antichi formali d’acqua della città (da qui il suo nome) e più volte rimodernata, la chiesa offre un colpo d’occhio particolarmente scenico grazie agli affreschi sul “giudizio divino” di Luigi Garzi (1695), dipinti sotto la volta. All’angolo tra piazzetta Sedil Capuano e l’ex Palazzo di giustizia, svetta la chiesa di Santa Maria della Pace, con l’annesso ospedale (oggi sede della locale Circoscrizione). Il complesso, costruito su un vecchio palazzo del Quattrocento, assunse quella denominazione perché fu ultimato nel 1659, anno in cui fu siglata la pace tra
pagan past and a modern present with myths and legends in between. Our journey starts near Porta Capuana at the monumental church of Santa Caterina a Formiello, whose vault boasts superb frescoes of “Divine Judgment” by Luigi Garzi (1695), and then continues to
the church of Santa Maria della Pace, named after the peace treaty signed by Philip IV of Spain and Louis XIV of France in the year the church was completed (1659). Inside there are fine furnishings by Domenico Vaccaro and ceramics and majolica by Donato
Nella pagina precedente e in questa, suggestive prospettive della chiesa di San Lorenzo Maggiore (photo AGN Fotoreporter)
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Secondo itinerario Decumano maggiore
Filippo IV di Spagna e Luigi XIV di Francia. Suggestivi gli arredi di Domenico Vaccaro e l’impianto in cotto e maioliche di Donato Masso. Lungo le rotte incantate del Decumano si arriva poi davanti al Pio Monte della Misericordia: si tratta di una istituzione benefica fondata all’inizio del ’600 da alcuni nobili napoletani per fornire assistenza agli ammalati e agli emarginati del Regno. Il Pio Monte è noto per il celebre dipinto “Le sette opere di misericordia” di Caravaggio. In piazza San Gaetano, a pochi passi dal luogo in cui un tempo sorgeva l’agorà, troneggia anche il complesso conventuale di San Lorenzo Maggiore, con i resti dell’insula romana. Secondo la leggenda, fu qui che l’autore del Decamerone incontrò la sua “Fiammetta”, donna che i pettegoli dell’epoca vollero identificare nella principessa Maria d’Angiò. E dove Petrarca soggiornò durante la sua permanenza a Napoli. “Il grazioso bel tempio”, come lo definì Boccaccio, risale al XII secolo ed è uno degli edifici religiosi più antichi della città. La struttura offre un esempio di stratificazione architettonica più unico che raro. Sotto le fondamenta del chiostro e della chiesa, infatti, rivivono tre epoche diverse dell’antica Capitale. Ci sono i reperti della Napoli greca, quelli romani e i resti della città medievale. Uscendo dalla basilica e rimanendo in piazza San Gaetano, troviamo la chiesa paleocristiana di San Paolo Maggiore (VIII secolo). L’edificio sorge nell’area dell’antico foro, sulle 28
Masso. Further along the decumanus is the building of the Pio Monte della Misericordia, a charity founded in the early 1600s by Neapolitan nobles to provide aid for the sick and needy, which houses the famous Caravaggio painting “The
Seven Works of Mercy”. Piazza San Gaetano is dominated by the convent of San Lorenzo Maggiore where, legend has it, Boccaccio first met “Fiammetta” (reportedly Princess Marie of Anjou) and where Petrarch stayed while in Naples. “The pretty
Secondo itinerario Decumano maggiore
Nella pagina precedente e in questa, l’ingresso e alcuni cunicoli di Napoli Sotterranea (photo Archivio Napoli Sotterranea)
rovine del tempio dei Dioscuri. Più volte ristrutturato nel corso dei secoli, custodisce preziosi affreschi di Massimo Stanzione e del Solimena, oltre a due delle originarie colonne corinzie che un tempo adornavano il tempio pagano. Proprio a ridosso della chiesa di San Paolo si apre la lunga scalinata (140 gradini) che immette nel mondo magico della Napoli sotterranea. E’ lì nelle viscere della città moderna, che convivono il dramma dell’ultimo conflitto mondiale, con i rifugi utilizzati dai napoletani per sfuggire ai
temple”, as Boccaccio called the 12th century building, is one of the city’s oldest religious buildings and is a unique example of architectural stratification: under the foundations of the cloister are the remains of the Greek, Roman and
medieval cities. In the same square, on the ruins of the Temple of the Dioscuri, stands the 8th century paleoChristian church of San Paolo Maggiore which houses fine frescoes by Stanzione and Solimena, as well as two of the original Corinthian columns 29
Secondo itinerario Decumano maggiore
from the pagan temple. Adjacent to the church is the flight of 140 steps leading to the magical world of the underground city: the splendid remains of the Roman city and its aqueducts, tunnels and 2nd world war air raid shelters. An unforgettable experience! Back above ground 30
is the fascinating church of Purgatorio ad Arco, home to the 17th century congregation which prayed for the souls in Purgatory. The sacred and the profane meet in this small church where Neapolitans have long venerated human skulls as benevolent protectors of the
bombardamenti, e lo splendore dei resti dell’antica Roma. La rete dell’acquedotto latino e i fitti e stretti cunicoli garantiscono una escursione da favola a 40 metri di profondità. Una volta in superficie, tornati in via Tribunali non si può non rimanere affascinati dalla chiesa del Purgatorio ad Arco. L’edificio, con il suo lugubre ipogeo, è collegato all’omonima Congregazione fondata nel ’600 per le messe in suffragio delle anime del Purgatorio. Sacralità ed esoterismo si miscelano in questa chiesetta, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. L’altorilievo con teschio alato di Cosimo Fanzago, custodito nell’area dell’abside, la dice lunga sul tema della morte che permea la struttura. Belli anche i dipinti di Massimo Stanzione, Andrea Vaccaro e Luca Giordano. Dal Purgatorio si passa alla vicina chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, la prima basilica dedicata alla Vergine che sia mai stata edificata nel Centro Antico (prima metà del VI secolo). La presenza di un’antica pietra ritenuta santa, con tanto di croce incisa, ha dato origine al nome dell’edificio. Nella cripta sono custoditi reperti della basilica paleocristiana e di un mosaico romano. Proprio ai lati della facciata, praticamente appoggiata alla Pietrasanta, sorge anche la “cappella del Salvatore”, sede dell’Arciconfraternita del Cappuccio. Rinnovata nella seconda metà del Settecento, la struttura è dotata di un pre-
Secondo itinerario Decumano maggiore
gevole altare in marmi policromi, un altare e un pavimento maiolicato, riccamente decorato. Dalla Pietrasanta, sempre in via Tribunali, si passa alla vicina Cappella Pontano, edificio dalle forme classicheggianti fatto edificare dall’umanista Giovanni Pontano nel 1492 per onorare la memoria della moglie. Fiore all’occhiello della cappella il ricco pavimento di mattonelle
con motivi geometrici, vegetali e animali. L’itinerario prosegue con la pregevole chiesa della Croce di Lucca e quella vicina altrettanto fascinosa di San Pietro a Majella. A pochi passi, in piazza Bellini, i resti delle Mura greche. Di fronte Port’Alba, con le sue librerie tra le più antiche della città, dove si conclude il tour.
Nella pagina precedente, interno della chiesa e, sopra, l’Ipogeo di Purgatorio ad Arco (photo Gabriella De Martino)
living. The winged skull relief by Cosimo Fanzago underlines the death theme permeating the church which also houses fine paintings by Stanzione, Vaccaro and Giordano. The nearby church of Santa Maria Maggiore della Pietrasanta was the first basilica dedicated to the
Madonna (early 6th century) and was named after the stone with an inscribed cross found near the site. The crypt preserves remains of the paleo-Christian basilica and a Roman mosaic. Alongside is the Saviour’s Chapel, which was renovated in the late 18th century and
contains a splendid coloured marble altar and a lavishly decorated majolica altar and floor. The neo-classic Pontano Chapel built in 1492 by the humanist Giovanni Pontano in memory of his wife, has a lavish ceramic floor with geometric, floral and animal motifs. The itinerary leads
to the prestigious church of Croce di Lucca and to the fascinating church of San Pietro a Majella. A few steps ahead the remains of di Greek Walls in piazza Bellini. Opposite to the Greek Walls there is Port’Alba with its ancient bookshops where the tour ends. 31
Terzo itinerario
Dal Borgo Marinari a Mezzocannone, sapori e tradizione si sposano con l’antico Storie e leggende in quattordici tappe di Paola de Ciuceis
S
palle al capo di Posillipo, il terzo percorso parte dal Lungomare e si snoda da Castel dell’Ovo a San Domenico Maggiore in dieci tappe. Dal Borgo Marinari a Santa Lucia e di qui in direzione piazza del Plebiscito e piazza Trieste e Trento, il tracciato coniuga curiosità storiche artistiche, shopping e delizie gastronomiche che inevitabilmente s’incrociano anche nel tratto oltre piazza Municipio, via Medina e su per Monteoliveto da cui imboccare, attraverso il largo Santa Maria La Nova, il dedalo di vicoli sino alla
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From Borgo Marinari to Mezzocannone, tastes and traditions go along with the past. History and legends in 14 stops Paola de Ciuceis The third itinerary goes from the seafront to the
historic city centre in 10 stages and starts at the magnificent, tufastone fortress of Castel dell’Ovo which, according to a mysterious legend, houses an egg buried in its foundations by the poet Virgil to safeguard the fate of the entire city. The first stage takes us
Terzo itinerario
piazzetta dell’Orientale con la Cappella Pappacoda e Mezzocannone. Affascinante per la sua alta mole tufacea oltre che per la misteriosa leggenda che vuole le sorti della cittadella e dell’intera città affidate ad un uovo nascosto nelle sue fondamenta dal poeta e mago Virgilio, il Castel dell’Ovo è punto d’inizio per una bella e lunga passeggiata sino al centro antico. Prima tappa, dopo un rapido passaggio dinanzi alla chiesa con le spoglie dell’ammiraglio Caracciolo, tra caffè, wine bar letterari e ristoranti si raggiunge presto la neoclassica basilica di San Francesco di Paola che con un emiciclo di colonne doriche abbraccia l’antico largo di Palazzo Reale. Di qui, un occhio al San Carlo ed uno alla cosiddetta fontana del carciofo, lo sguardo passa rapido dalla chiesa di San Ferdinando, tempio prediletto per lo “stabat mater” di Pergolesi del Venerdì
past cafés, wine bars and restaurants to the neoclassic Basilica of San Francesco di Paola whose hemicycle of Doric columns almost embrace the Royal Palace opposite. Passing by the San Carlo opera house, the ‘artichoke’ fountain and the church of San Ferdinando, it is
time for a coffee accompanied by a sfogliatella pastry or a rum babà at the historic, art nouveau Caffè Gambrinus. Via Sant’Anna di Palazzo marks the start of a fascinating excursion through the underground city and then, back on the surface outside the gardens of the Royal Palace,
Nella pagina precedente, il Castel dell’Ovo (photo Gabriella De Martino); in alto, la chiesa di San Ferdinando (photo AGN Fotoreporter)
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Terzo itinerario
A sinistra, la facciata del Teatro San Carlo; a destra, il Maschio Angioino (photo AGN Fotoreporter); in alto, piazza Plebiscito
Santo, allo storico Caffè Gambrinus, in elegante stile Liberty e su un cui tavolino Gabriele D’Annunzio lasciò i celebri versi della canzone “’A vucchella”. Una dolce sosta per un caffè, una sfogliatella o un babà è quasi d’obbligo. Dopo una deviazione alla “Napoli Sotterranea” di via Sant’Anna di Palazzo che offre un’affascinante parentesi nelle viscere della città - un giro lungo l’antica rete idrica cittadina, trasformata durante la seconda guerra mondiale in rifugio antiaereo per 34
we head down to the Maschio Angioino castle in Piazza Municipio and the remains of the Greco-Roman city that were unearthed during excavations for the underground railway. In Via Medina and Via Monteoliveto we find numerous
churches: the 14th century Anjou Incoronata, the 16th century Pietà dei Turchini, the monumental San Diego all’Ospedaletto, Santa Maria dell’Aiuto and Santa Maria la Nova with its exquisite 16th century ceiling paintings. Then we
Terzo itinerario
Piazza Trieste e Trento (photo AGN Fotoreporter)
head into the maze of alleys, past craftsmen’s workshops to the Pappacoda chapel and its original Gothic-Durazzo style bell tower. The university chapel of San Girolamo delle Monache at the top of Via Mezzocannone is the last stop before
reaching Piazza San. Domenico Maggiore, framed by the church after which the square was named and the cities’ most famous noble residences: Petrucci, Di Sangro di Casacalenda, Saluzzo di Corigliano and Di Sangro di Sansevero.
l’intera cittadinanza - la marcia riprende costeggiando i giardini di palazzo Reale; subito dopo, via San Carlo con il Teatro Massimo appena ristrutturato, poi giù per il Municipio con il bel Maschio Angioino e i camminamenti che separano il fossato del castello dall’area archeologica greco-romana comparsa durante lo scavo per la Metropolitana che conducono in via Medina con la trecentesca chiesa angioina dell’Incoronata, la cinquecentesca Pietà dei Turchini e la monumentale San Diego all’Ospedaletto. A seguire, si passa per la bella chiesa a croce greca di Santa Maria dell’Aiuto e, attraverso Monteoliveto con una deviazione a Santa Maria la Nova con l’omonima chiesa dai magnifici soffitti ornati dai maggiori artisti attivi a Napoli alla fine del ’500. Di grande suggestione, l’intrico di vicoli tra laboratori di antica tradizione artigianale e botteghe popolari s’inoltra sino alla Cappella Pappacoda, accanto ad una torre campanaria che conserva ancora intatto l'originario stile gotico-durazzesco. Il percorso volge al termine con la cappella universitaria di San Girolamo delle Monache in cima a Mezzocannone, ultima sosta prima della meta finale: la piazza San Domenico Maggiore chiusa sui quattro lati dall’ingresso dall’abside dell’omonima chiesa e dai maggiori edifici nobiliari della città: i palazzi Petrucci, Di Sangro di Casacalenda, Saluzzo di Corigliano e Di Sangro di Sansevero. 35
Quarto itinerario
PrimoWeek-end 2 - 3 - 4 maggio
Dal Museo Archeologico al Teatro romano, l’altra faccia della sirena Partenope Una città mistica si snoda nel ventre della terra di Marco Di Bello
U
na città speculare. Che si addentra nelle viscere della terra. E si snoda lungo gallerie, anfratti e grotte. È la Napoli sotterranea. La Napoli delle catacombe. L’altra faccia della Napoli solare che svetta nell’azzurro del cielo sopra il Golfo. Una faccia mistica e forse per questo ancora più suggestiva di quella della splendida cartolina, delle sue strade, delle sue piazze, dei suoi vicoli ricchi di storia, arte e tradizioni. A questo lato oscuro della sirena Partenope è dedicato il quarto itinerario del Maggio dei Monumenti: dal Museo Archeologico
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From the Archaeological Museum to the Roman Theatre, the other face of Partenope. The mystic city in the bowels of the Earth Marco Di Bello In the caves and catacombs beneath
the sun-drenched city, the dark side of Naples is perhaps more intriguing than the postcard image of its streets, squares and alleys. This fourth itinerary of the Monuments in May event starts near the Incoronata church at Capodimonte in the Catacombs of
Quarto itinerario
Nazionale a piazza Nicola Amore. Il tour prende il via dalle Catacombe di San Gennaro, il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli. Si tratta di aree cimiteriali risalenti al II secolo, il cui nucleo originario si sviluppò attorno a un sepolcro nobiliare donato alla comunità cristiana napoletana, che lo elesse a luogo di venerazione del primo patrono della città, sant’Agrippino. Successivamente sulla tomba di Agrippino venne eretta una basilica cimiteriale di cui restano poche testimonianze, dove il vescovo Giovanni I fece traslare le spoglie di san Gennaro, contribuendo alla diffusione del culto del martire famoso in tutto il mondo per il miracolo della liquefazione del sangue. Un ritratto del santo del V secolo, il più remoto giunto fino a noi, si può ammirare al secondo piano, cui si accede mediante la scala all’ingresso delle Catacombe, nelle vicinanze della chiesa dell’In-
San Gennaro, Naples’ most important Christian monument. Dating from the 2nd century, the sepulchre of the city’s first patron saint, St. Agrippinus, was later incorporated into a basilica where the body of St Gennaro was
laid to rest. A 5th century portrait of the saint, whose blood miraculously liquefies once a year, can be seen on the second floor. Another underground burial site is the Fontanelle cemetery in the city’s Sanità quarter, where the
Nella pagina precedente, teschi del cimitero delle Fontanelle in alto, l’ingresso del sito (photo AGN Fotoreporter)
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Quarto itinerario
Altri teschi oggetto di culto dei fedeli partenopei (photo AGN Fotoreporter)
coronata a Capodimonte. Altro cimitero sotterraneo è quello delle Fontanelle, nel cuore del popolare Rione Sanità. Qui, nelle cave di tufo utilizzate fino al 1600, venivano tumulati coloro i quali non potevano permettersi una degna sepoltura e le vittime delle grandi epidemie come quelle della peste del 1656 e del colera del 1836. Sempre nel Rione Sanità ci si imbatte anche nelle catacombe di san Gaudioso di epoca paleocristiana (V secolo). La tradizione vuole che il santo, di ritorno dall’Africa set38
poor or the victims of plague (1656) and cholera (1836) were laid to rest. Also in the Sanità quarter are the 5th century catacombs of San Gaudioso, who reportedly died in a shipwreck on the Neapolitan coast and was buried in Sanità. Here
archaeologists found the oldest Neapolitan depiction of the Virgin Mary: the 5th – 6th century Sanità Madonna now conserved in the 17th century church of Santa Maria della Sanità built above the catacombs. Nearby are the catacombs
Quarto itinerario
Alcuni scorci delle catacombe di San Gennaro (photo AGN Fotoreporter)
tentrionale dove era vescovo, naufragò sulle rive del Golfo. Gaudioso morì e fu seppellito alla Sanità. Attorno alla sua tomba si svilupparono le catacombe a lui dedicate. Su una delle pareti è stata scoperta la più antica raffigurazione mariana a Napoli: la Madonna della Sanità (secolo VVI), oggi conservata nella soprastante chiesa di Santa Maria della Sanità (XVII secolo). Nelle vicinanze si aprono le catacombe di San Severo, raggiungibili da una delle cappelle della chiesa di San Severo, eretta per
of San Severo, which can be reached from the San Severo church which contains traces of 5th century frescoes. The underground tour (Napoli Sotterranea) takes visitors along several miles of tunnels dug out of the tufa bedrock
by ancient Greek settlers and which were later incorporated into the city’s water supply system and used as air raid shelters during world war II. However the stretch from Via Foria to Via Carbonara is relatively short and 39
Quarto itinerario
Il sepolcro di Re Ladislao nella chiesa di San Giovanni a Carbonara
comes out at the beautiful 14th century church of San Giovanni a Carbonara, home to some of the city’s finest art works: the majestic piperno stone stairs by Ferdinando Sanfelice, the Tomb of King Ladislaus of Anjou, and the magnificent 15th century Caracciolo del Sole chapel. 40
Alongside is the church of Pietatella a Carbonara, which is now only used for funerals and houses a splendid 16th century polyptych panel painting. The tour follows the Decumanus Superior and watch the classical, medieval, renaissance and baroque worlds pass in front of your eyes, because
volontà dell’omonimo vescovo partenopeo. Queste catacombe custodiscono tracce di affreschi del V secolo. Un vero e proprio viaggio nel ventre della sirena Partenope è il tour nella Napoli Sotterranea, labirinto di cunicoli e cisterne che costituisce un tratto dell’antico acquedotto napoletano e che si estende per decine di chilometri sotto la città. Le gallerie furono scavate in età greca, poi ampliate e adibite a diversi usi, da ultimo quello di rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. Dall’ingresso di via Foria della Napoli Sotterranea a via Carbonara il tratto è breve. Si lascia il ventre della terra per lasciarsi ammaliare dalla bellezza della chiesa di San Giovanni a Carbonara (XIV secolo), tra le più ricche di opere d’arte del capoluogo campano. Come non citare la maestosa scala di piperno di Ferdinando Sanfelice, o il Monumento funebre di Re Ladislao fatto erigere da Giovanna II d’Angiò in memoria del fratello Ladislao? O, ancora, la Cappella Caracciolo del Sole con i suoi magnifici del XV secolo? Adiacente alla chiesa di San Giovanni a Carbonara è la chiesa della Pietatella a Carbonara. Aperta solo in occasione di funerali, conserva un pregevole polittico del XVI secolo. Il tour prosegue lungo il Decumano Superiore per rivivere le atmosfere e ammirare i resti di quattro epoche: greco-romana, medioevale, rinascimentale e barocca. Il Decumano Superiore è il tracciato che segnava il confine settentrio-
Quarto itinerario
nale del Centro Antico di Napoli. L’arteria si snoda attraverso via della Sapienza, largo Regina Coeli, via Anticaglia, via Donnaregina e via Santi Apostoli. Un percorso di grande interesse per l’abbondante presenza di testimonianze di un illustre passato. In largo Regina Coeli svetta il complesso di Santa Maria Regina Coeli, esempio di arte rinascimentale e barocca. Chiesa e convento annesso furono modificati nel 1590. La paternità dei lavori è attribuita, da alcuni, a Giovan Vincenzo della Monica e, da altri, a Giovanni Francesco di Palma. È certo, invece, l’intervento di Francesco Antonio Picchiatti. Al complesso si accede attraverso una doppia rampa di scale con affreschi di un ignoto fiammingo. La facciata è ancora cinquecentesca mentre navata e cappelle presentano decorazioni del XVIII secolo. Di grande effetto è il soffitto ligneo del XVII secolo disegnato da Pietro De Marino, che racchiude tele di Stanzione. Spiccano, inoltre, opere di Luca Giordano, Micco Spadaro e Gian Battista Beniaschi. Ma altri famosi pittori hanno lasciato le loro tracce: da Pietro Bardellino, a Lorenzo Vaccaro e a Filippo Vitale. La macchina del tempo si rimette in moto e ci catapulta in epoca grecoromana. Siamo in via Anticaglia, il cui nome deriva dalla presenza di vestigia delle antiche murature in laterizio di un edificio romano che univa il teatro scoperto ai bagni. Il teatro, in cui pare abbia recitato anche l’im42
the ancient Roman street bounding the northern limit of the ancient city is now home to many illustrious monuments and buildings. In Largo Regina Coeli is dominated by the Santa Maria Regina Coeli church and convent, whose renaissance style was modified by Francesco Antonio Picchiatti and
perhaps others to give it a more baroque connotation. The staircase, frescoed by an unknown Flemish artist beneath the original 16th century façade, leads to the 18th century aisle and chapels and the spectacular 17th century wooden ceiling by Pietro De Marino housing canvases
Quarto itinerario
A sinistra, gli affreschi della chiesa di Santa Maria di Regina Coeli (photo AGN Fotoreporter); a destra, la cupola della chiesa dei SS Apostoli
by Stanzione. The works of Luca Giordano, Micco Spadaro, and many other artists are also present. Via Anticaglia takes us further back to the Greco Roman city and the theatre where the emperor Nero once reputedly performed and which is still visible in the brick arches above the road and in a
nearby garden. In Largo Santi Apostoli stands a church reportedly built in 468 on the ruins of the Temple of Mercury but given a baroque appearance when restructured by the Theatine fathers in 1609. The work was entrusted to Francesco Grimaldi, with the interiors decorated by Giovanni
Lanfranco and Francesco Solimena. The dome was completed in 1680 by Dionisio Lazzari, while the side chapels house paintings by Nicola Malinconico, Domenico Frasella, Paolo De Matteis, Francesco De Mura and Agostino Beltrano. The monumental chapel in the right
transept was designed by Ferdinando Sanfelice in 1713 and contains Naples’ only work by Francesco Borromini, the white marble Filomarino altar, and the baroque sacristy makes the Santi Apostoli one of the most beautiful churches in Naples.
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Quarto itinerario
Via Anticaglia con i resti del Teatro Romano (photo AGN Fotoreporter)
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peratore Nerone, è ancora visibile negli archi di sostegno in laterizio sotto i quali passa l’odierna strada. La cavea è, invece, parzialmente conservata nel giardino di un palazzo in via San Paolo. Proseguendo è d’obbligo la tappa a largo Santi Apostoli, dove si erge l’omonima chiesa. Oggi appare in stile barocco ma, secondo la tradizione, fu fondata nel 468 dal vescovo Sotero, sembra sulle rovine di un tempio romano preesistente dedicato a Mercurio. Durante la gestione dei padri Teatini, nel 1609, l’edificio fu sottoposto a ristrutturazione. Il progetto fu affidato a Francesco Grimaldi. Alla chiesa (a croce latina con navata unica) si accede mediante una scalinata in piperno. Controfacciata e interno furono decorate da Giovanni Lanfranco. Nel 1693 una serie di affreschi di Francesco Solimena sostituirono precedenti affreschi di Giacomo del Po. La cupola, del 1680, è di Dionisio Lazzari. Mentre le cappelle laterali custodiscono dipinti di Nicola Malinconico, Domenico Frasella, Paolo De Matteis, Francesco De Mura e Agostino Beltrano. Nel transetto destro si staglia il monumentale cappellone dell’Immacolata, disegnato da Ferdinando Sanfelice nel 1713, con l’unica opera napoletana di Francesco Borromini, l’altare Filomarino, in marmo bianco. La sacrestia in stile barocco dei Santi Apostoli può essere ritenuta come una delle più belle delle chiese napoletane.
Quinto itinerario
Da Porta Nolana a piazza Calenda, sacro e profano nei vicoli di Masaniello Vestigia del tempo, monumenti di fede di Maurizio De Santis
S
acro e profano incastonati nel dedalo di vicoli che lambiscono il cuore di Napoli. Vestigia del tempo, testimonianze di fede, simboli di devozione, opere di rara bellezza: l’itinerario Borsa-Mercato offre al napoletano “smemorato”, come al turista curioso, un pezzo di vita della metropoli. Corradino di Svevia, Masaniello, i ceppi e le lapidi scandiscono le tappe del tour lungo un fazzoletto di terra baciata dal mare. Schegge di tradizione, pillole di storia aprono lo scrigno del tesoro agli occhi, alla meraviglia, ai nasi all’insù. Piazza Nolana, si parte: chiesa dei
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From Porta Nolana to Piazza Calenda, the sacred and the profane in the alleyways of Masaniello. Ancient remains and monuments of faith Maurizio De Santis The sacred and the profane permeate
the maze of alleys in the heart of Naples. Ancient remains, symbols of faith and devotion and works of rare beauty await visitors curious to find out more about Conradin of Swabia, the Neapolitan revolution leader Masaniello and the tombstones along the itinerary between the stock
Quinto itinerario
Santi Cosma e Damiano, impreziosita da tele barocche del Real Museo Borbonico, altari marmorei, decorazioni e sculture lignee di epoca Rococò. Un gustoso antipasto, che stuzzica l’appetito e apre una passeggiata speciale. Pochi metri più avanti, nella promiscuità dei traffici di piazza Mercato, tra una bancarella e l’altra e le persone che si incrociano distrattamente, si erge, imponente, la chiesa della Madonna del Carmine con la sua guglia dalla particolare forma “a pera”: è il campanile di fra’ Nuvolo. A luglio, nel giorno dei festeggiamenti dedicati alla “Mamma Schiavona”, prende fuoco, s’incendia in una suggestiva coreografia di fuochi pirotecnici. Timor di Dio e credenza popolare alimentano la fede: uno dei pezzi più preziosi che custodisce l’edificio è il Crocifisso della seconda metà del quattordicesimo secolo: la leggenda racconta che il Cristo ligneo abbia chinato il capo per evitare
exchange and the Madonna del Carmine church. The journey starts in Piazza Nolana at the church of Saints Cosma and Damiano with their baroque canvasses, marble altars and rococo wooden sculptures, but you soon pass into the bustle of Piazza Mercato dominated
by the majestic church of the Madonna del Carmine and the Fra’ Nuvolo bell tower. One of the churches most precious works is the late 15th century, wooden crucifix. Legend has it that the carved Christ lowered his head to dodge a bullet fired on 17
Nella pagina precedente, un particolare dell’orologio della chiesa di Sant’Eligio. In alto, il campanile della chiesa di Santa Maria del Carmine (photo Gabriella De Martino)
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Quinto itinerario
un proiettile sparato il 17 ottobre 1439 dalle truppe di Alfonso d’Aragona che occupavano la città. Impossibile non restare incantati, sopraffatti dallo splendore di un’arte millenaria che si riverbera anche nel Chiostro, un’oasi di silenzio custodita dal porticato affrescato con scene della vita dei Santi Elia ed Eliseo, dell’Ordine carmelitano. Al centro dell’ala meridionale sorge la torretta con orologio a quadrante in maiolica arabescata di scuola napoletana del diciottesimo secolo. Nel braccio di fronte i raggi del sole squarciano l’ombra e dirigono lo sguardo verso un’antica meridiana. Lo scroscio dell’acqua ricorda che nel giardino c’è anche una fontana in marmo del sedicesimo secolo con due ninfee giacenti ai lati. Da un gioiello all’altro: in fondo alla bretella di basolato che pavimenta la piazza spicca Sant’Eligio Maggiore. La costruzione della chiesa, la più antica di epoca angioina della città, in stile gotico, risale al 1270. Fu edificata nella zona chiamata Campo Moricino, nei pressi del luogo dove fu decapitato pochi anni prima Corradino di Svevia per opera di tre cavalieri francesi di Carlo I d’Angiò, sovrano di Napoli. Il tour prosegue con la Real Casa dell’Annunziata, luogo simbolo della Napoli che fu. Il complesso, con la caratteristica chiesa sotterranea di Vanvitelli (il Succorpo), fu concepito a partire dal XIV secolo come centro per l’assistenza dei bimbi abbandonati. E’ qui, nel monumentale cortile della Casa, che si trova la famosa “ruota” lignea, specie 48
October 1439 by the occupying troops of Alphonse of Aragon. A haven of silence and art, the cloister has a portico frescoed with scenes depicting the lives of Saint Elias and Saint Eligius of the Carmelite Order. The southern wing houses a clock tower
with a 17th century, arabesque majolica face and, opposite this stands an ancient sundial and a 17th century marble fountain embellished with reclining nymphs. On the other side of the square is the oldest Angevin church in the city, the gothic style
Quinto itinerario
Il soffitto decorato della navata centrale e l’abside della chiesa di Santa Maria del Carmine (photo Gabriella De Martino)
di tamburo girevole di forma cilindrica in cui venivano deposti i piccoli. La ruota non è stata più utilizzata a partire dal 22 giugno del 1875. Poco distante, sul corso Umberto I, noto anche come “Rettifilo”, si affaccia la basilica di San Pietro ad Aram. Secondo la tradizione, l’edificio custodirebbe l’Ara Petri, ovvero l’altare su cui pregò san Pietro durante il suo soggiorno a Napoli. Siamo quasi alla fine del “viaggio”, a salutarci è San Giovanni a Mare. Il piccolo tempio benedettino è una no-
Sant’Eligio Maggiore built in 1270 on the site where Conradin of Swabia was beheaded a few years earlier by Charles of Anjou, King of Naples. The end of the journey is in sight when you reach the superb medieval Benedictine chapel
of San Giovanni a Mare. Long abandoned, it has recently been restored to its former splendour with baroque and renaissance altars splendid gothic columns, Arabic and Byzantine columns and other evidence of the passing of the centuries. 49
Quinto itinerario
Affreschi e soffitto della chiesa di Santa Maria del Carmine (photo Gabriella De Martino)
tevole testimonianza dell’architettura medievale napoletana. L’antico luogo di culto è stato abbandonato per decenni e solo di recente, dopo lunghi interventi di restauro, è stato riportato all’originario splendore. Pochi gradini e un modesto vestibolo fanno da anticamera. All’interno vi sono altari barocchi e rinascimentali, prestigiose colonne gotiche, elementi arabici e bizantini, sui muri si trovano scritte, stemmi e testimonianze di varie epoche. Un tuffo nella storia, da sfogliare un capitolo alla volta nella Napoli da mille e una notte. 50
Another iconic symbol of historic Naples is the Real Casa dell’Annunziata complex with its characteristic underground church (the Subcorpus). Built during the 14th century, the monument housed the famous wooden “wheel”, a kind of
revolving cylinder where abandoned children were placed. The wheel was last used on 22 June 1875. Looking onto the nearby thoroughfare of Corso Umberto I, the Basilica of San Pietro ad Aram is said to house the Ara Petri, the altar on which St Peter prayed in Naples.
percorsi di primavera percorsi di primavera
Penisola Sorrentina. Viaggio incantato sulle orme di Ulisse di Gabriele Scarpa 52
percorsi di primavera
Galleria Umberto I
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envenuti nella Terra delle Sirene, luogo d’incanto e culla di sapori. LÏ dove Torquato Tasso mosse i primi passi e Ulisse sfidò il canto delle ammaliatrici creature del mare, si sviluppano itinera-
ri dal fascino antico, scolpiti nei meandri della montagna, tra borghi da favola e scenari mozzafiato. Si parte dal verde Faito, terrazza dei Lattari, raggiungibile in pochi minuti con la funivia che parte 53
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Penisola Sorrentina
da Castellammare planando fino alle spiagge incantate di Marina del Cantone. I Faraglioni di Capri, ammirati da quassù, sembrano a un tiro di schioppo e il panorama offerto dai due Golfi profuma di rara bellezza. Ai piedi del monte svetta Vico Equense, storica roccaforte degli Angiò, una delle mete turistiche più rinomate della Penisola, con le sue calette seminascoste, raggiungibili solo via mare. D’obbligo la visita alla chiesa dell’Annunziata e al prestigioso Museo Mineralogico Campano. Paradiso dei buongustai, conosciuta anche come la patria della pizza a metro, Vico è pronta a stupire i palati più ghiotti con le bontà culinarie preparate dai suoi artigiani. Da assaggiare i prodotti caseari come i burrini, le caciottine al burro, i caprignetti al formaggio caprino, ma soprattutto il rinomato e saporito Provolone del Monaco DOP. Poco più in là, vera e propria porta d’ingresso della Sorrentina, c’è la romana Stabia, città dal fascino inimitabile con le sue Terme, i cantieri navali che fecero la fortuna dei Borbone, i giardini della villa, la reggia di Quisisana e i reperti archeologici di Varano. Un tour attraverso i chioschi del porto, mordendo un tipico tarallo di Castellammare, ricoperto di glassa allo zucchero, e una bevuta alla fonte della frizzante acqua della Madonna vi riconcilieranno con il mondo. E che dire di Sorrento, autentica perla della Penisola? La città in cui nacqueTorquatoTasso vanta testimonianze artistiche di immenso valore. Il millenario Duomo, per esempio, il magnifico Palazzo Correale, con la sua facciata ornata di bifore 54
Penisola Sorrentina. Enchanted trip on Ulixes’ tracks Gabriele Scarpa Welcome to the Land of the Sirens, where Odysseus fell victim to the mermaids’ song and today’s visitors are enchanted by beautiful landscapes below mountain paths and villages.
The wooded peak of Mount Faito can be reached in just a few minutes by cable car from Castellammare, and the view is breathtaking: the small coves of Marina del Cantone, the Faraglioni rocks of Capri, and on either side the Gulfs of Naples and Salerno. At the foot of the Mountain is Vico Equense, once an
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Nella prima pagina, la Costiera vista da Sant’Agnello; in alto, Punta Campanella (photo Carlo Alfano per Fond. Sorrento)
Anjou stronghold and now a major holiday resort with half-hidden beaches that can only be reached by boat. As well as the Annunziata church and the mineral museum, visitors should not miss the fine cheeses for which the area is rightly renowned, especially Provolone del Monaco, and the local pizza. The gateway to the
Sorrentine peninsula is the ancient Roman town of Stabiae, with its mineral water spas, historic Bourbon shipyards, the royal lodge at Quisisana and the archaeological site of Varano But the pearl is Sorrento: the town that gave birth to poet Torquato Tasso has a one thousand year-old cathedral, Palazzo Correale
e il finestrone gotico, e il Museo Correale di Terranova, in cui sono custodite ricche raccolte di marmi e statue, dipinti di nature morte e paesaggi di autori stranieri. Nel centro storico, proprio alle spalle di piazza Tasso, è possibile ammirare uno spettacolo naturale unico al mondo: il Vallone dei Mulini, caratteristica fenditura della roccia scavata da un’eruzione del Vesuvio vecchia di oltre 35mila anni. Anche Sorrento, come Vico e Castellammare di Stabia, sa come assecondare le esigenze dei buongustai. E’ o non è la città del Tasso la patria del limoncello, liquore fatto con scorze di limoni, alcool, acqua e zucchero. Eccellente se lo si sorseggia dopo pranzo, servito freddo, in appositi bicchierini di vetro. Se poi lo si sposa col babà, allora il successo è garantito. E poi ci sono i piatti tipici: dai ravioli all’aragosta, ai leggendari gnocchi alla Sorrentina, passando alla torta di arance e noci. C’è di che leccarsi i baffi. Attaccata a Sorrento, là dove la Costiera Amalfitana e quella Sorrentina si baciano, dando vita allo splendore della riserva marina di Punta Campanella, troviamo Massa Lubrense, borgo antichissimo, più volte assediato, nel corso dei secoli, dai pirati saraceni. Il cuore della cittadina è in largo Vescovado, sede della cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie con il suo ricco pavimento maiolicato, le tele preziose, e il settecentesco palazzo Vescovile. Massa, insieme a Meta e Piano di Sorrento, è la città in cui la produzione dell’olio è diventata un’arte. Un’attività, quella olearia, che vanta antiche e nobili tradizioni e che può contare su una doppia 55
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In alto a sinistra, gnocchi alla sorrentina (photo Luciana Lamanna); in basso a sinistra, Massa Lubrense
with its magnificent gothic windows and the marbles, statues and paintings exhibited in the Correale di Terranova museum. The town centre also offers a spectacular view of the Vallone dei Mulini, a fissure in the bedrock caused by the eruption of Vesuvius 35,000 years ago Sorrento is renowned for its 56
limoncello liqueur, normally served chilled at the end of a meal but equally at home in pastries and desserts. Other local specialities include ravioli with lobster, gnocchi alla Sorrentina and orange and walnut cakes. Just outside Sorrento, where the Sorrento coast becomes the Amalfi coast, is historic
Massa Lubrense in the heart of the Punta Campanella marine park. Frequently raided by Saracen pirates over the centuries, it is home to a bishop’s palace and a 16th century church with a majolica floor and precious paintings, but it is also famed for its olive oil production along with Meta and
Piano di Sorrento. The traditionally made olive oil now boasts a protected denomination of origin label (DOP) and organic methods are used in many of Massa Lubrense’s oil presses It is also the commune with the largest surface area in the peninsula as its towns and villages spread all over the hillsides
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Sorrento dal porticciolo (photo Michele Del Vecchio)
and along the coast. Two of the most beautiful are Sant’Agata dei Due Golfi, which straddles the ridge at 400m above sea level offering views of the two gulfs and Nerano with the Bay of Ieranto and the fishing village of Marina del Cantone. Rugged coastlines topped by stone watchtowers looking down onto
small beaches where some of the region’s best restaurants prepare tagliatelle with lemon and shrimps, spaghetti with provolone cheese and olive oil, or scialatielli with shrimps, cuttlefish, olives and capers, tasty local specialities that can be found all over the Land of the Sirens.
certificazione, DOP e biologica. E’ a Massa, città dai mille frantoi che è possibile osservare tutte le fasi della filiera, dalla raccolta fino alla mulitura, passando per l’etichettatura. Massa Lubrense è anche il Comune più esteso della Costiera con le sue innumerevoli frazioni che si inerpicano sui fianchi dei Lattari fino a scendere a valle, giungendo in riva al mare. Due esempi su tutti: Sant’Agata dei Due Golfi, a circa 400 metri di altezza, con la sua incredibile balconata affacciata sui golfi di Napoli e Salerno, e l’abitato di Nerano, con l’appendice della Baia di Ieranto e il borgo di pescatori di Marina del Cantone. Squarci di natura viva, punteggiati di scogli, spiaggette nascoste e fiordi costellati di torri saracene. E’ qui, a due passi dal mare, che gli amanti della buona tavola potranno assaggiare alcune delle perle più ricercate dell’arte culinaria locale. Semplicemente gustose le tagliatelle al limone con gamberetti, inimitabili i famosissimi spaghetti alla Nerano, piatto tipico della Baia cucinato con zucchine, provolone dolce di Sorrento e olio della Penisola. Per chi non si accontenta, poi, il gusto del mare è garantito se a tavola vi apparecchieranno gli scialatielli all’amalfitana, striscioline di pasta condite con gamberetti, seppioline, pomodorini, olive verdi e capperi. Sia chiaro: i templi del gusto non finiscono qui. Come i tesori della Penisola: tanti e tutti degni di essere ammirati. Basta salire di quota per rendersene conto e comprendere di quali e quante bellezze è in grado di produrre laTerra delle Sirene. 57
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Campi Flegrei. Terre ardenti, paradiso degli imperatori di Rosanna Nastro 58
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a Solfatara, l’antro della Sibilla, il sistema dei laghi, gli scavi della città sommersa, la storia infinita del Rione Terra. Da Pozzuoli a Baia, passando per Bacoli e Cuma, i Campi Fle-
grei ospitano un vero e proprio museo all’aria aperta, con tesori di rara bellezza che proiettano la “Terra del Mito” tra gli itinerari più gettonati della Campania. Basta visitare l’an59
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Campi Flegrei
tica Puteoli per rendersene conto. Qui, infatti, il tempo sembra essersi fermato. E le testimonianze del glorioso passato romano svettano ancora in tutta la loro maestosa grandezza. Ecco dunque le caratteristiche colonne mozzate del mercato (Macellum) chiamato anche “Serapeo”, dal rinvenimento, durante i lavori di scavo del 1750, di una statua del dio egizio Serapis; gli edifici termali e il colossale Anfiteatro Flavio, il terzo più grande d’Italia. Basta girare l’angolo ed ecco spalancarsi davanti ai nostri occhi la rocca incantata del Rione Terra, cuore pulsante dei “Campi Ardenti”. Più volte costretta a fare i conti con le bizze del bradisismo, fino all’evacuazione forzata del 1970, la necropoli rappresenta il nucleo primordiale dell’abitato di Pozzuoli. E’ qui, tra i vicoli e le case del plurisecolare rione, occupato, senza soluzione di continuità, fin dal 194 a.C., che la memoria storica si è conservata, sovrapponendosi “a strati”, insieme a monumenti più unici che rari come il Duomo e il Tempio di Augusto che rendono ancora più preziosa questa terra. A un tiro di schioppo da Pozzuoli si spalanca il cratere della Solfatara, ancora attivo con le sue celebri fumarole e i laghetti di fango bollente. I vapori di zolfo che si levano dalla bocca del vulcano inondano l’aria di un’essenza pesante, un odore pregnante come di uova sode, da cui il nome “Puteoli” affibbiato dai conquistatori dell’Urbe alla colonia di “Dicearchia, la “città del giusto go60
Nelle pagine precedenti, lago D’Averno (photo Luciana Lamanna)
Phlegraean Area. Burning fields, paradise of the Roman emperors. Rosanna Nastro
The Solfatara, the Sibyl’s Cavern, the lakes, the submerged city and Rione Terra: the Phlegraean Fields are a veritable openair museum of rare and beautiful
treasures that make “The Land of Myth” one of the most popular itineraries in Campania. In ancient Puteoli, time has stood still and the majesty of the Roman town is there for all to see: the market place (Macellum) - also called the Serapeum after the statue of the Egyptian god Serapis found here in 1750; the baths
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Sopra, la Solfatara -(photo Luciana Lamanna)
and the colossal Flavian Amphithetare – the third largest in Italy. A stone’s throw away is the fortress town of Rione Terra, which was permanently evacuated 1970 after the bizarre tectonic phenomenon called bradyseism made life there once again impossible. Inhabited on and off since 194 BC, the ancient town’s
necropolis, Cathedral and Temple of Augustus have survived to the present day. Not far away from Pozzuoli is the Solfatara crater, renowned for its active fumaroles, boiling mud lakes and sulphur-laden air. It was the smell of bad eggs led the Romans to change the name of the town to Puteoli from Dicearchia (town of good
verno” fondata nel 594 a.C. da un gruppo di esuli greci provenienti dall’isola di Samo. In passato, sulle sponde della Solfatara furono girati alcuni film di Totò, tra cui “47 morto che parla” e le sequenze vulcaniche dell’indimenticabile concerto dei Pink Floyd “Live at Pompeii”. A Ovest di Pozzuoli, proprio sulle rive del Lago di Lucrino, terra di impianti termali già noti fin dall’epoca romana, svetta il Monte Nuovo, il vulcano più giovane d’Europa, venuto alla luce nel 1538 e oggi oasi protetta del WWF. Alle spalle del Lucrino c’è un altro lago: quello dell’Averno, le cui acque riempiono una caldera vulcanica considerata dagli antichi la porta d’ingresso degli inferi. Ai tempi dell’antica Roma, Lucrino e Averno formavano il Portus Julius, uno dei principali scali militari dell’Urbe. A non molta distanza dall’antico porto, ai piedi, in pratica, del promontorio di Capo Miseno, si apre un altro lago: il Fusaro, celebre per la graziosa Casina Vanvitelliana fatta costruire su un isoletta posta proprio al centro dello specchio lacustre dal re di Napoli, Ferdinando IV di Borbone come casina di appoggio alle sue battute di caccia e pesca. Lasciando Pozzuoli e addentrandosi lungo le rotte della “Terra di fuoco” si incontra Baia (Bacoli), un tempo “buen retiro” della nobiltà romana e di molti imperatori, ma anche sede di un caratteristico castello di epoca aragonese. Duemila anni fa, questo luogo era 61
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Campi Flegrei
A sinistra, i resti del tempio di Serapide (photo Luciana Lamanna); a destra, Baia sommersa (Archivio Comune Pozzuoli)
government), the name the Greek settlers chose for it in 594 BC. The Solfatara was also used as a film set in the volcanic sequences of Pink Floyd’s “Live at Pompeii”. On the banks of Lake Lucrinus stands Monte Nuovo, Europe’s youngest volcano which rose 62
out of the ground in 1538 and is now a WWF park. Behind this is Lake Averno, a flooded crater thought to be the gateway to the underworld. Together, the two lakes formed Portus Julius, one of ancient Rome’s main navy installations, while a third lake, Fusaro,
contains an island famed for the hunting lodge built by Vanvitelli for King Ferdinand IV of Naples. The town of Baia (Bacoli) was once the preferred seaside resort of Roman aristocracy and emperors who built luxurious villas and baths here, but the tectonic movement
caused by bradyseism resulted in Baia disappearing beneath the waves of the Tyrrhenian Sea and its walls, roads, frescoes and mosaics can still be seen in the protected underwater archaeological park. The nearby village of Misenum once anchored the
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Roman fleets and was home to a navy academy (militum schola) which is still remembered in the name of the local beach: Miliscola. Beyond the monumental Arco Felice brick gateway on the Via Domitiana, is Cumae – probably the oldest mainland colony of Magna
Grecia and renowned for the presence of the Sibyl immortalised by the Roman poet Virgil. Although almost none of the Greek town has survived, visitors can still admire the Roman Forum, Crypt and Acropolis with the Sibyl’s Cavern and the Temples of Apollo and Zeus.
pieno di ville lussuose e impianti termali da favola (rinomati quelli di Mercurio, Venere e Diana), fiore all’occhiello dell’Otium tanto caro ai Latini. Con il trascorrere dei secoli, a causa dei movimenti tellurici provocati dal bradisismo, Baia fu gradualmente sommersa dalle onde del Tirreno, fino a scomparire sotto la superficie del mare. Pareti, affreschi, stradine e ricchi mosaici formano oggi il Parco sommerso di Baia di recente dichiarato “area marina protetta”. A poca distanza da Baia, proprio ai piedi del promontorio del Capo omonimo, sorge l’antico villaggio di Misenum, un tempo sede della flotta pretoriana e luogo d’addestramento dei marinai romani (militum schola), da cui il nome di Miliscola con cui oggi è conosciuta la spiaggia di Miseno. Proseguendo verso Nord, oltrepassato l’Arco Felice, monumentale porta in laterizi, attraverso la quale scorre la via Domiziana, si incontra Cuma, probabilmente la più antica colonia della Magna Grecia sulla terraferma, famosa per l’oracolo della Sibilla Cumana, il santuario più venerato dell’antichità e il cui culto è stato immortalato dal poeta Virgilio. Oggi dell’antico insediamento ellenico non è rimasto praticamente più niente. In compenso di Cuma è possibile ammirare la parte bassa della città romana, con il Foro, la Crypta, l’acropoli con l’antro della Sibilla ed i templi di Apollo e di Zeus. 63
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Terra di lavoro. Borghi casertani, un libro aperto sul passato di Ludovica Vollaro 64
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Galleria Umberto I
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er i romani la terra a Sud del Garigliano era la Campania Felix, luogo rigoglioso e opulento. E Capua ne era la regina incontrastata. “Terra dei Liburini” la chiamarono i dominatori
dell’Urbe, prendendo in prestito il nome dagli antichi colonizzatori delle lande aversane. Poi, è risaputo, si fa presto a trasformare i nomi. Accadde nel Medioevo: un errore di trascrizio65
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Terra di lavoro
ne, un adattamento fonetico ed ecco che Libur si trasforma in Labor e le terre dei Liburini diventano la “Terra di Lavoro”, un termine ancora oggi in voga per identificare il Casertano. Oramai lo si è capito: se c’è una cosa che abbonda in questo lembo di provincia campana è proprio la storia. Fu qui che svernò l’esercito di Annibale dopo la vittoria di Canne. Fu qui che i Normanni gettarono le basi per la futura conquista del Meridione. E fu sempre in questo spicchio di terra, tra Teano e Caianiello, probabilmente a Vairano Scalo, che il 26 ottobre del 1860 Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II, pronunciando il celebre “Obbedisco”. Fu a Caserta, seconda capitale del Regno di Napoli, che i re Borbone fecero edificare la loro residenza più bella: la reggia. Voluta da Carlo III e fatta costruire da Luigi Vanvitelli e dal figlio Carlo, la dimora è un vero e proprio trionfo di statue, giardini, fontane e cascate, con lussuosi ambienti spalancati in un caseggiato dalle forme neoclassiche. Poco più in là, a Carditello, spicca il “Real Sito” di Ferdinando IV, una “delizia” architettonica utilizzata, in origine, per l’allevamento di cavalli e per la caccia. Spaziando con lo sguardo verso l’alto ci si imbatte nell’antico borgo medioevale di Casertavecchia. Il piccolo centro, edificato sulle rovine di un villaggio romano, alle pendici dei monti Tifatini, appartenne in origine ai Longobardi. Con l’avvento dei Borbone il nuovo fulcro di ogni attività si trasferì a valle, nella “nuova” Caserta, decretando in questo modo il 66
Nella prima pagina, il parco della Reggia di Caserta
Terra di Lavoro. Caserta’s villages, an open book on history Gabriele Scarpa
Campania Felix was the name the ancient Romans gave to the area south of the river Garigliano around the city of Capua. The land is steeped in history. This was where Hannibal’s
army spent the winter after the battle of Cannae, where the Normans made their plans to invade southern Italy and where Garibaldi pronounced his renowned “I obey” to the Italian king Victor Emanuel II in 1860. Caserta was the second capital of the Kingdom of Naples and was chosen by the Bourbon king Charles III as the
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In alto, da sinistra, l’interno della Reggia e un particolare del Duomo di Casertavecchia (photo AGN Fotoreporter)
declino politico e religioso del villaggio. A ricordo dello splendido passato restano oggi il duomo, il campanile, i resti del castello e le strade del paesello, tutte in stile siculo-normanno. A pochi chilometri di distanza dal capoluogo svetta Aversa, conosciuta in tutto il mondo per i suoi allevamenti di bufali dai quali, oltre alla mozzarella e ai derivati del latte, si ottiene una carne buonissima. La storia millenaria della contea di Rainulfo il Normanno ha consegnato all’abitato un patrimonio artistico di incommensurabile valore. Il centro storico, infatti, è uno dei più estesi del Sud, con il suo duomo, la porta San Giovanni, il monastero di San Francesco.
site for their most beautiful palace, a neoclassical triumph of gardens, fountains and waterfalls created by Luigi and Carlo Vanvitelli. Not far away are the delightful hunting lodge and stud farm of Ferdinand IV and the medieval, hilltop town of Casertavecchia, which fell into decline after the Bourbons founded a ‘new’ Caserta in
the valley below but the old village still preserves a splendid cathedral, bell tower, castle ruins and cobbled streets. Aversa is known throughout the world for its buffalo farms, which produce not only mozzarella cheese but also fine beef, although the town of Rainulf the Norman can also boast some exquisite artworks. It has one of the 67
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largest historic city centres in Southern Italy, home to a superb cathedral, the San Giovanni gate and monastery of San Francesco, which have earned Aversa the epithet “town of a hundred churches”. The ancient city of Capua, now called Santa Maria Capua Vetere, once dared to rival the majesty of Rome and opened its gates to Hannibal, a crime for which the Romans razed it to the ground. However, they spared the town’s magnificent amphitheatre, which is thought to predate the Colosseum. The new town of Capua has some of Italy’s finest heritage sites: the fascinating Swabian towers, the castle of Charles V, the magnificent noble houses in the town centre and the Palazzo Antignano museum which houses the most important collection of relics from Campania’s Italic civilisation. Built of lava stone 68
from the Roccamonfina volcano, Teano was a stronghold of the Sidicines during the Samnite wars and held sway over the surrounding fertile plains. The area is renowned for its vineyards and production of Galluccio wine as well as for its chestnuts and wild mushrooms. Other local attractions include an interesting imperial age theatre which is currently being restored, an archaeological museum and a medieval cathedral.. To the north lies Sessa Aurunca, home to exquisite extra virgin olive oil and another excellent wine called Asprinio. The area also counts numerous beautiful baroque churches, such as the town cathedral and the parish church of Sant’Agostino which has a superb coffered ceiling and some fine paintings, while the church of San Germano has some wonderful stucco works.
Non a caso Aversa è anche nota come la “Città dalle cento chiese”. Lungo le rotte degli itinerari casertani non si può non parlare dell’abitato di “Capua Vecchia”, l’antica Roma del Sud. Si tratta dell’odierna Santa Maria Capua Vetere, la città che un tempo osò rivaleggiare in potenza e grandezza con l’Urbe spalancando le porte all’esercito del condottiero cartaginese Annibale. Del nucleo dell’antico paese, conquistato e distrutto dai romani, rimane oggi l’Anfiteatro, una sontuosa costruzione i cui elementi sono
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Una prospettiva dell’Anfiteatro romano di Capua
stati reputati addirittura anteriori a quelli del ben più noto Colosseo. E veniamo alla “nuova” Capua, la culla del Volturno. L’erede della “Capua Vetere” vanta un patrimonio artistico e monumentale tra i più ricchi d’Italia. Incredibilmente fascinose le torri sveve, le chiese e il rinomato castello di Carlo V. Sfarzosi e al tempo stesso imponenti i tanti palazzi nobiliari edificati nel cuore della città. Poi c’è il museo provinciale di palazzo Antignano nelle cui stanze è custodita la più significa-
tiva raccolta di reperti e testimonianze dedicate alla civiltà italica della Campania. Parlando di storia non si può non citare Teano. Ai tempi delle guerre sannitiche, la colonia dei Sidicini ricoprì un ruolo di primo piano per il controllo delle pianure circostanti. In gran parte edificata con le pietre del vulcano di Roccamonfina, sulle cui fertili lave si coltivano le uve utilizzate per la produzione del Galluccio Doc, ma anche le rinomate castagne e i ricercatissimi funghi, Teano conserva un interessante teatro di età imperiale quasi interamente dissepolto (ed oggi in via di restauro) e un museo archeologico di notevole interesse, ubicato nel suggestivo scenario della trecentesca Cavallerizza. Da visitare anche la medievale cattedrale, edificata sulla tomba di S. Paride, sede del museo diocesano. Proseguendo verso nord, si arriva a Sessa Aurunca, patria di olii extravergine d’oliva gustosissimi e di un vino Doc, l’Asprinio, tra i più apprezzati a tavola. La capitale degli Aurunci, conosciuta anche per i suoi celebri sbandieratori, orgoglio e vanto dell’Alto Casertano, annovera una schiera di chiese barocche bellissime tra cui svetta la cattedrale, autentico simbolo artistico e religioso della cittadina di confine. Così la parrocchia di Sant’Agostino, con il suo prezioso soffitto a cassettoni e i suggestivi dipinti dell’Annunziata. Chiudiamo con gli stucchi della chiesa di San Germano, autentiche perle di uno dei borghi più antichi della “Terra di lavoro”. 69
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Grotte della Campania. Scrigni di tesori modellati dal tempo di Rino Dazzo 70
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ifugi improvvisati, luoghi di culto, scenari mozzafiato. Nel meraviglioso mosaico di caverne, corridoi, stalattiti e stalagmiti disegnate dall’incessante erosione carsica, le grot-
te della Campania racchiudono un forziere colmo di tesori. Risale a 35 milioni di anni fa l’origine delle suggestive Grotte di Pertosa, conosciute anche come Grotte dell’Angelo, le 71
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grotte della Campania
uniche di tutta l’Italia meridionale a essere attraversate da un fiume sotterraneo, il Tanagro. L’ingresso è a 263 metri di altitudine nel Comune di Pertosa, nel Salernitano. L’intero complesso di cunicoli e antri si snoda per almeno tremila metri sotto il massiccio montuoso degli Alburni, abbracciando il territorio dei Comuni di Auletta e Polla. Da quando il corso del Tanagro è stato deviato a scopo energetico, l’entrata dell’antro si è allagata. Di conseguenza l’accesso è possibile soltanto grazie a un servizio di barchette guidate dagli uomini del Comitato Pro Grotte dell’Angelo. Tre gli itinerari da percorrere: il più breve è di circa un chilometro e mezzo e dura 40 minuti; il secondo è lungo due chilometri e mezzo e dura un’ora. Quello extra è lungo circa tre chilometri percorribili in un’ora e mezzo. I percorsi turistici si snodano attraverso gallerie, strettoie e grandi sale, tutte con caratteristiche diverse, tutte con qualcosa da raccontare. È il caso della Sala Grande, la cui altezza sfiora i 24 metri. O l’accattivante Sala delle Spugne, detta anche delle Vergini per la limpidezza delle formazioni calcaree. Ricca di fascino e suggestione è anche la Sala dei Pipistrelli, capace di ospitare al suo interno migliaia di questi volatili. Le prime testimonianze relative alla presenza umana nelle Grotte di Pertosa risalgono alla tarda Età della Pietra. Resti di antichissime palafitte sono giunti fino ai nostri giorni, così come vasi, vasetti e altri utensili ora 72
Caves of Campania. Jewel box shaped by the time GImpromptu shelters, places of cult worship, breathtaking sights the caves and tunnels of Campania are veritable treasure troves The Pertosa caves in Salerno province are the only ones in southern Italy to be traversed by an
underground river, the Tanagro, and run for at least 3000 metres under the Alburni massif between Auletta and Polla. The cave entrance became flooded after the course of the Tanagro was deviated for hydroelectric purposes and now access is only possible by boat with a service run by the cave authorities. There are three itineraries
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In queste pagine, alcuni angoli suggestivi delle Grotte di Pertosa (photo Agenzia Controluce)
conservati nel Museo Preistorico Etnografico di Roma, nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e nel Museo Provinciale di Salerno. I Greci e poi i Romani scelsero queste cavità sotterranee per celebrare riti e cerimonie sacre, imitati qualche secolo dopo dai Cristiani. Nel territorio degli Alburni sono presenti altre importanti caverne. È il caso delle Grotte di Castelcivita meglio note come le Grotte di Spartaco, ricche di stalattiti e stalagmiti dalle forme particolari, che si estendono per svariati chilometri (soltanto 1.700 metri, però, sono accessibili ai visitatori) nel sottosuolo tra i comuni di Castelcivita e Controne. La leggenda vuole che il guerriero trace
ranging from 1.5 to 3 km and lasting from 40 to 90 minutes, which run through tunnels and caverns, such as the 24 metre high Great Hall, the Hall of Virgins renowned for its translucent limestone formations and the Hall of Bats which sometimes houses thousands of the flying mammals. Remains of late stone-age settlements and implements found in the Pertosa caves suggest that the caves were once inhabited, although the Greeks, Romans and early Christians used the caves for religious rites and ceremonies . There are other important caves in the Alburni mountains, such as the Caves of Spartacus with their unusually shaped stalactites and stalagmites. The caves are immense, although only 1.7 km are open to visitors near the towns of Castelcivita and Controne, and are said to be where the
Thracian gladiator planned the slaves’ revolt against Rome. Relics dating from 600 BC were found in the nearby caves of Zachito and are now on display at the Naples Archaeological Museum. The Angel’s Cave in Sant’Angelo a Fasanella has housed a community of Benedictine friars since the 11th century, with a chapel, sculptures, 14th century frescoes, a marble statue of St. Michael and a well. In Olevano sul Tusciano, another cave is actually dedicated to the archangel Michael and has housed a veritable underground monastery for over 1000 years. The Unesco world heritage site comprises five buildings called “martyria”: a basilica and hall with Byzantine frescoes, two votive aediculae (shrines), a church and an oratory 73
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grotte della Campania
However, as Naples is the capital of underground cities, with its tunnels and quarries that were converted into cemeteries and catacombs, we must also mention the Sibyl’s Cavern in Pozzuoli and the Cave of Cocceius. The latter was manmade for military purposes around 37 BC to connect Cuma to Lake Averno, and is reported by Strabo and Virgil to have been the work of Lucius Cocceius Auctus for Marcus
Vipsanius Agrippa. Restored in the 19th century by the Bourbon dynasty, the caves were subsequently used as an ammunition storage facility in World War II. Another famous Neapolitan cave is at Roccarainola, whose entrance looks out onto the ancient village below, while near Avellino, the Camerelle di Pianura and Sportiglioni caves are ideal for budding speleologists.
abbia sostato all’interno di queste Grotte mentre animava la rivolta dei gladiatori contro Roma. Ricche testimonianze del passato offrono pure le vicine Grotte dello Zachito, situate nel Comune di Caggiano. Lo speleologo Carucci che le scoprì, due secoli fa, vi rinvenne reperti databili al 600 a.C., in parte esposti al Museo Archeologico di Napoli. Non troppo distante è la Grotta dell’Angelo, cavità naturale situata nel comune di Sant’Angelo a Fasanella che dall’XI secolo ospita una comunità benedettina. Sotto la volta principale della cavità, oltre ai resti mortali dell’abate Francesco Caracciolo, sono presenti una cap74
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grotte della Campania
pella dedicata all’Immacolata, sculture, affreschi trecenteschi, una statua in marmo di San Michele e un pozzo. Sempre in provincia di Salerno, a Olevano sul Tusciano, si trova un’altra grotta dedicata proprio a San Michele Arcangelo. Il sito, su un costone calcareo del Monte Raione, ospita da oltre mille anni un autentico complesso religioso sotterraneo costituito da cinque edifici di notevole pregio denominati “martyria”, una basilica ad aula unica con affreschi di epoca bizantina, due edicole votive, una chiesa e un oratorio. L’intera struttura è stata proposta dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità. E se Napoli è la città per eccellenza del sottosuolo, con i mille cunicoli che ne solcano le viscere, le celebri cave di pietra trasformate in cimiteri, le catacombe e le grotte di tufo scavate dai greci, come non citare l’antro della Sibilla di Pozzuoli o la Grotta flegrea di Cocceio (detta anche Grotta della Pace)? Si tratta, in quest’ultimo caso, di una galleria sotterranea scavata dall’uomo per collegare Cuma con il lago d’Averno. La grotta, di cui parlano Strabone e Virgilio, fu progettata e costruita per scopi militari intorno al 37 a.C. da Lucio Cocceio Aucto su commissione di Marco Vipsanio Agrippa. Ripristinata nell’Ottocento dai re di casa Borbone, dopo secoli e secoli di rovina e abbandono, la cavità è stata utilizzata, durante la Seconda Guerra Mondiale, come deposito di esplosivi, e ha subito seri danni a cau76
sa di un’esplosione. Altra caverna degna di nota, nel Napoletano, è quella di Roccarainola, dove l’imponente ingresso della Grotta omonima sovrasta la parte più antica del piccolo borgo nolano. Concludiamo con un excursus nella vicina provincia di Avellino. È qui, infatti, a circa 900 metri di altitudine, nel territorio del comunale di Avella, che sorgono la Grotta delle Camerelle di Pianura e quella degli Sportiglioni, autentiche delizie per speleologi provetti.
Campania Eventi
Campania
da scoprire
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Campania da scoprire
Cinque eventi per conoscere la Terra Felix di Eva Molea
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elix, prosperosa, era definita in epoca romana la Campania, una regione cui, già dalla notte dei tempi, la Natura aveva fatto doni straordinari: terreno fertile, panorami mozzafiato e il mare, fonte di ricchezza infinita. Riferita inizialmente all’area di Capua e delle pianure circostanti, la definizione - a ragione - si estese rapidamente al resto della regione che, nonostante lo scorrere dei secoli, è incessabilmente felix. E proprio per rendere giustizia a tutti i tesori che nei secoli hanno reso famosa questa terra, l’assessorato al Turismo della Regione Campania ha approntato un ricchissimo programma di iniziative per il 2009, pronto a soddisfare le curiosità, i desideri e le aspettative di turisti e cittadini.
Tours around Campania. Five opportunities to discover Campania Felix Eva Molea
Campania Felix the Romans called it: a prosperous land of fertile soil, breathtaking views
and a plentiful sea. The name referred initially to the plains of Capua but it soon became clear that the whole region was, and still is, incredibly felix. In recognition of this, the Campania Regional Tourism Agency has prepared an
Così, per la settimana di Pasqua - dal 4 al 13 aprile - ecco il Viaggio nelle Emozioni, quattro diversi itinerari che spaziano da visite dedicate ad arte e architettura a itinerari naturalistici e marini: Emozioni Mare ed Emozioni Napoli sono due percorsi, incentrati su Napoli e sul Golfo, che prevedono eventi, mostre e spettacoli. In questa settimana le isole e le città della costa saranno le tappe di una minicrociera che a bordo offrirà spettacoli e performance e a terra darà la possibilità ai croceristi di assistere alle principali processioni pasquali della regione. Antiche Emozioni è invece l’itinerario approntato dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei che punta sul connubio tra natura ed ar-
exciting series of initiatives for 2009. For Easter week (49 April) there are four ‘Emotional Tours’ dedicated to art, architecture and the natural world: the Emozioni Mare and Emozioni Napoli itineraries include events, exhibitions and
shows as well as a mini cruise with onboard entertainment to the islands and along the coast to take part in the region’s main Easter processions. Antiche Emozioni aims to bring together the region’s places of outstanding natural 79
Campania da scoprire
I temi dei viaggi 4-13 aprile Viaggio nelle Emozioni 1-31 maggio Viaggio nella Storia 4-28 giugno Viaggio nelle Arti 1-31 luglio Viaggio nella Creatività 3-13 settembre Viaggio nella Tradizione
cheologia lungo il tratto di costa che va dai Campi Flegrei a Punta Campanella, passando anche per gli scavi di Pompei ed Ercolano. Emozioni Natura è, infine, la proposta del Sannio con escursioni nella riserva del Wwf e nel Parco del Partenio. Chi, invece, è in cerca di relax assoluto non ha che da scegliere tra le tantissime SPA della Campania che, oltre alle classiche cure termali, offrono un’ampia scelta di trattamenti estetici e rilassanti in strut-
Nella prima pagina, Capri (photo A.A.S.C.T. di Capri); a sinistra, Punta Campanella; a destra, gli scavi di Pompei
beauty and archaeological sites along the coast between the Phlegraean Fields, Pompeii, Herculaneum and the Punta Campanella marine 80
reserve. Emozioni Natura will take visitors to the Sannio WWF reserve and the Partenio Park, whereas those in search of relaxation can visit one of the
many superb and well equipped spa centres around Campania. Running in parallel to the Monuments in May event, the History Tour will open up the castles,
villas, monuments and museums, while the Raccontami itinerary will lead visitors through the main monuments of Campania in the company of 100
Campania da scoprire
ture di charme dotate di tutti i confort. Realizzato in concomitanza con il Maggio dei Monumenti, dal 1° al 31 maggio il Viaggio nella Storia aprirà gli scrigni segreti di castelli, ville, monumenti e musei per consentire al pubblico di ammirarne i tesori. Inoltre, nel percorso “Raccontami”, 100 attori di cinema e teatro accompagneranno i visitatori alla scoperta dei principali monumenti della Campania, con racconti, letture, ricostruzioni d’epoca e
cinema and theatre actors who will give readings, performances and reconstructions of important historical events. The Art Tour (428 June) will
overlap the Naples Theatre Festival with its enchanting performances dedicated to 18th century Naples and other works. The Creativity Tour (131 July) will be
rappresentazioni teatrali. Dal 4 al 28 giugno sarà invece la volta del Viaggio nelle Arti, percorso arricchito dalla seconda edizione del Napoli Teatro festival Italia, la più giovane rassegna d’Europa, ma che ha già al suo attivo collaborazioni con realtà più che affermate sulla scena teatrale internazionale. Per ben 24 giorni, il Festival offrirà un programma molto ricco che spazierà da debutti assoluti a spettacoli dedicati al Settecento napoletano, conterà su illustri presenze e sicuramente saprà incantare i suoi spettatori. Protagonisti del Viaggio nella Creatività, dal 1° al 31 luglio, saranno tutte le arti che spazieranno dalla musica alla pittura, dalla scultura alla fotografia alla videoarte. Ultimo in ordine cronologico, dal 3 al 13 settembre, è il Viaggio nella Tradizione, indissolubilmente legato alla celeberrima festa di Piedigrotta, che da ormai due edizioni è tornata agli antichi fasti con un calendario che ricalca in pieno l’antica tradizione: esibizioni canore, grandi concerti, sfilata dei carri allegorici, festa religiosa in onore della Madonna di Piedigrotta e gran finale con i fuochi a mare.
dedicated to music, painting, sculpture, photography and video art, while the Traditions Tour (313 September) will accompany the famous Piedigrotta Festival which has
regained its former splendour and presents concerts, parades, a religious festival dedicated to the Madonna of Piedigrotta and fireworks over the Bay of Naples. 81
Riti
in Campania
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riti in Campania
Processioni e feste di paese tra sacro e profano di Eva Molea
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asqua, tempo di resurrezione. E’ solitamente la più significativa delle feste cattoliche a dare il benvenuto alla primavera, alla rinascita della terra dopo il lungo inverno. Ed è proprio questa ricorrenza ad aprire la lunga serie di manifestazioni, a cavallo tra sacro e profano, che si susseguono nei mesi primaverili ed estivi in Campania. Miscela esplosiva di credenze religiose e popolari, queste feste uniscono momenti di raccoglimento e di preghiera ad altri di canti e balli forsennati al ritmo della tamorra, in un tripudio di suoni e di colori al cui fascino è difficilissimo sottrarsi. E così, a Sessa Aurunca iniziano dal Mercoledì delle Ceneri i preparativi per la Settimana Santa: alle finestre
Local festivals. Processions and fetes celebrating Christian and pagan events Eva Molea
Easter celebrates resurrection and heralds the end of the long winter and the arrival of spring,
but it is also the first of many local festivals in Campania: an explosive mixture of religious belief and popular folklore combining prayer and hymns with spellbinding rhythms and dances. In Sessa Aurunca, Ash Wednesday
viene appesa la Quaresima, figura emblematica cui viene dato il compito di scacciare il Carnevale. Nei vicoli e nelle piazze del paese inizia il gran fermento che culminerà con i riti del Terremoto, dei Sepolcri e le processioni del Venerdì e del Sabato Santo. Estremamente suggestiva è la processione del Venerdì Santo sull’isola di Procida, nota come la Processione dei Misteri, che trova le sue radici nelle celebrazioni religiose importate a Napoli dalla Spagna nei secoli XVI e XVII. Sul far dell’alba, accompagnati dal suono di una tromba e di un tamburo, i ragazzi dell’isola portano i loro Misteri – strutture plastiche raffiguranti scene della vita e della morte di Gesù – nella frazione di Terra Murata. Per ul-
marks the beginning of the Easter preparations which culminate in the rites known as the Earthquake, the Sepulchres, and the Good Friday procession. Good Friday is also very colourful on the Island of Procida where the Procession of the
Mysteries, a ritual imported from Spain in the 16th and 17th centuries, begins at dawn with the island’s children parading in the village of Terra Murata to the sound of a trumpet and drums with models depicting scenes from the life of Christ, the 83
riti in Campania
Nella prima pagina, una paranza solleva un giglio (photo AGN Fotoreporter); in questa pagina, alcuni momenti della processione del Venerdì santo a Procida (photo Antonio Barone)
grieving Madonna and the death of Jesus. The Funeral March accompanies the procession of statues, the Mysteries and members of religious confraternities, each holding a ‘mourning angel’ – a small baby in a gold-lined black 84
robe. In Sant’Anastasia Easter Monday sees one of the most important celebrations on the slopes of Vesuvius: the festival of Madonna dell’Arco. Preparations begin with the collection of donations, some of which are given to charities after the
procession while others are used to make floats and decorations for the procession, which starts at the Sanctuary of Madonna dell’Arco. Barefooted, the followers of the “Mother of all Mothers” run, pray, shout and fall to their knees on their
way to the pilgrimage’s end at the church altar . In Somma Vesuviana the Saturday after Easter is dedicated to the Madonna di Castello, a fundamentally pagan ritual celebrating the legends of the Vesuvius area. The
riti in Campania
festival culminates on 3 May with music played on traditional instruments and local dances as a young chestnut tree is felled and decorated with local produce, like pere e musso, nuts and fruit, and the image of the Madonna di Castello to bring
fertility and a good harvest. The Monday of Pentecost is when Maiori celebrates the Madonna dell’Avvocata with a midday mass and a procession with the statue of the Madonna being showered in rose petals. Music and dancing stops as the
timi arrivano la Madonna Addolorata e il Cristo Morto. A questo punto è tutto pronto per dare il via alla sfilata aperta da un trombettista e dai suonatori di tamburo che procedono al ritmo della marcia funebre, seguiti dai Misteri e dalle statue e affiancati dai confratelli, ognuno dei quali reca con sé un “angioletto a lutto”, un bambino molto piccolo in abito nero bordato d’oro. Il Lunedì in Albis, a Sant’Anastasia, ha luogo una delle più importanti celebrazioni dell’area alle pendici del vulcano. Si tratta della festa della Madonna dell’Arco, preceduta da una lunga preparazione: nei giorni precedenti, le paranze – gruppi di affiliati alle varie congreghe della Madonna dell’Arco – vanno in giro per la questua, i cui proventi vengono in parte offerti alla Madonna alla fine della processione ed in parte utilizzati per la realizzazione dei toselli, i carri sacri portati a spalla ed affiancati dalle bande musicali. Il giorno della festa tutte le paranze convergono al Santuario della Madonna dell’Arco a piedi, spesso scalzi, di corsa e all’approssimarsi al luogo di culto il loro incedere diventa sempre più frenetico. Sono i “fujenti”, i devoti alla “Mamma di tutte le mamme”, che corrono, pregano, gridano, strisciano, implorano, si gettano in ginocchio ed avanzano fino all’altare. E’ solo allora che il loro concitato pellegrinaggio, intenso e drammatico, arriva al termine. Il sabato dopo Pasqua, invece, a Somma Vesuviana inizia la festa della montagna in onore della Madonna di 85
riti in Campania
Castello. Dal sapore squisitamente pagano, questa celebrazione rievoca leggende e miti dell’area vesuviana attraverso il ciclo del raccolto ed il sabato dei fuochi. Il clou della festa è il 3 maggio, giorno in cui a Somma si radunano le paranze con tanto di tamorre, flauti, putipù, organetti ed altri strumenti popolari. Dopo una giornata di canti e balli, verso sera si da il via al rito della Pertica: un giovane alberello di castagno viene tagliato, sfrondato ed addobbato con ‘o pere e ‘o musso, collane di nocciole, castagne, limoni, mele e con l’immagine della Madonna di Castello nella speranza di propiziarsi la fecondità della terra. Il lunedì di Pentecoste, Maiori celebra la Madonna dell’Avvocata: dopo la messa di mezzogiorno, al suono delle campane, prende il via la processione con la statua della Madonna, portata a spalla dai fedeli ed irrorata da una pioggia di petali di rosa. Al suo passaggio “riposano” le tamorre, si smette di danzare e ci si accoda alla processione fino alla chiesetta che la custodisce. Dopodichè la festa ricomincia tra canti, balli, tammorriate e pizzichi salentine. Sebbene la festa del patrono di Napoli sia il 19 settembre, la prima domenica di maggio costituisce per i devoti di San Gennaro un momento imperdibile: alle 17 la statua del Santo, seguita dal Vescovo con i rappresentanti della Deputazione di San Gennaro e dal popolo, sfila per le vie del centro storico dal Duomo alla chiesa di Santa Chiara, passando per il Decumano inferiore. Qui, tutti gli astanti restano in attesa del miracolo: la lique86
Il cardinale Sepe agita la teca col sangue (photo AGN Fotoreporter)
statue passes and revellers join the back of the procession. Once the statue has reached the church, the celebrations begin once more. Although the patron saint of Naples is celebrated on 19 September, the first Sunday in May is important for devotees of San
Gennaro. The Bishop of Naples accompanies the statue through the city centre to the church of Santa Chiara, where the faithful pray for the saint’s dried blood to liquefy and ensure the city’s safety. When the miracle did not take place in 1980, the city was devastated
riti in Campania
La processione per il miracolo di San Gennaro; a destra, (photo AGN Fotoreporter)
by an earthquake a few months later, but normally the cannons of Castel Sant’Elmo are fired to spread the good news and the procession winds its way back to the cathedral. The most spectacular events are the Lily festivals 88
in Nola and Barra. The former is held on the Sunday following 22 June (the anniversary of the death of Bishop Paolinus of Nola), while the Barra festival is a kind of fertility rite rooted in the pagan celebrations for
Cybele and Attis, but both have parades in which the gigantic constructions (‘lilies’) are carried on the shoulders of up to 128 men who also perform acrobatic stunts as they carry their load. Covered in
papier-mâché decorations and accompanied by bands, the huge wooden constructions attract thousands of visitors who want to take part in the parade and enjoy its vibrant, positive energy.
riti in Campania
Sopra e in alto nella pagina successiva, due momenti della Festa dei gigli di Nola (photo AGN Fotoreporter)
fazione del sangue del Santo, che garantisce alla città l’incolumità (nel settembre 1980 il santo non compì il miracolo e a novembre la città fu colpita dal terremoto). Una volta avvenuto il miracolo, i cannoni di Castel Sant’Elmo ne danno notizia alla città e solo a questo punto la processione può fare ritorno al Duomo, passando per il Decumano maggiore. Fiore all’occhiello di tutte le celebrazioni tradizionali campane sono le feste dei gigli di Nola e di Barra. La pri-
ma si svolge da domenica immediatamente successiva al 22 giugno, data in cui ricorre l’anniversario della morte del vescovo Paolino di Nola, che si conquistò la devozione assoluta ed illimitata dei nolani per essersi offerto volontariamente prigioniero per riscattare alcuni dei suoi fedeli. La festa di Barra, invece, ha le sue origini nelle celebrazioni pagane per Cibale ed Attis, in cui un pino veniva trasportato, sollevato e posato sul terreno in un rito di fecondazione della terra. 89
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A sinistra, i gigli di Barra sfilano per le strade del quartiere; a destra, i fujenti a Madonna dell’Arco (photo AGN Fotoreporter)
In entrambi i casi, le macchine da festa sfilano per le vie delle due cittadine, portate a spalla dalle paranze di uomini - 128 per ciascun giglio a Barra - che durante il percorso si esibiscono in acrobatiche evoluzioni. E’ un momento di grande felicità e partecipazione per le due cittadine, che attendono per un interro anno l’arrivo di questa festa popolare di grandissimo fascino. I gigli, immense e pesantissime strutture in legno, vengono poi decorate dai maestri della 90
cartapesta di Nola su uno schizzo concordato con la paranza a cui è affidata la macchina, e sono accompagnati da bande che suonano e cantano canzoni create per l’occasione e commissionate dalle paranze stesse. La festa dei gigli, in entrambi i comuni vesuviani, è un momento di grande folclore, che richiama ogni anno un pubblico enorme, che resta incantato dalle dimensioni delle macchine da festa, dai colori, dalle luminarie, dalla musica e dall’energia positiva delle paranze.
Campania eventi
Villa Bruno. Sulle “riggiole” va in scena la Tombola vivente di Annalisa Palmieri
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n principio fu il cortile del Maschio Angioino. Da fine aprile toccherà, invece, al rigoglioso giardino del ristorante Posta de’ cavalieri, incastonato ad hoc nella splendida cornice di Villa Bruno, a San Giorgio a Cremano, ospitare la movimentata Tombola vivente firmata dall’associazione Eughea. Così, dopo l’enorme successo ottenuto nel Natale del 2007 a Castel Nuovo, il maestoso evento si sposta ora, armi e bagagli, nell’accogliente ritrovo gestito dalla società Sire – Ricevimenti d’autore, per rimanervi “udite, udite” un anno intero. Trecentosessanta “riggiole” in stile Settecento dipinte a mano da abili artigiani, otto mesi di lavoro, 90 caselle e altrettanti figuranti: uno per ogni voce
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Villa Bruno. The re-enactment of the origins of Neapolitan Tombola Annalisa Palmieri Following the successful Christmas event at Naples’s Maschio Angioino castle, the “Lifesize Tombola” (18th century Neapolitan bingo) will now spend a
year in the lush gardens of the Posta de’ Cavalieri restaurant. The Eughea association has had 360 handpainted tiles made by traditional craftsmen, who spent 8 months working on the depiction of the figures and scenes of the 90 numbers making up the game. Tombola dates back to 1734 and the game’s history
Campania eventi
In queste pagine, scenografie e scena della Tombola vivente
della smorfia. Sono questi alcuni dei numeri del progetto “Mostra spettacolo La tombola vivente” che prevede l’esposizione del particolarissimo pavimento-cartellone e una serie di pannelli pronti a illustrare sia la storia della tombola napoletana, iniziata nel 1734, che la lavorazione artigiana dell’intera opera d’arte realizzata su mattonelle di terracotta smaltata. Ovvero sulle tipiche “riggiole” made in Partenope. Anche se all’appello non mancheranno cartelloni dedicati al significato allegorico dei principali numeri della morfia. Il tutto visitabile dal martedì al venerdì. Momento clou dell’evento, proprio il venerdì sera quando, su prenotazione, sarà possibile partecipare a una gu-
is skilfully depicted in the enamelled terracotta tiles so typical of traditional Neapolitan ceramics. From Tuesday to Friday a display illustrates the allegorical significance of numbers in the Neapolitan Smorfia (a book for interpreting dreams) but, in the gala event on Friday evenings,
guests can book dinner with an 18th century menu and play a life-size game of Tombola. The show will be conducted by Pulcinella and 90 characters (some chosen from the audience) who will take up position when their number is called in Italian and English. «The Life-size Tombola is not only a tourist 93
Campania eventi
stosa cena-spettacolo, con menu a tema ispirato al Settecento, durante la quale sarà possibile prendere parte a una grande e originale tombolata. A condurre il gioco e la rappresentazione teatrale, Pulcinella e la Bella ’mbriana accompagnati da ben 90 figuranti (alcuni presi anche dal pubblico), che andranno a posizionarsi di volta in volta sul maxi cartellone, dopo aver mimato il proprio numero della Smorfia declamato anche in inglese. «La Tombola vivente nasce come attrazione turistica, ma non solo. Il nostro obiettivo – spiega Tiziana Aiello, presidente dell’associazione Eughea – è mostrare, con il ripristino di antichi mestieri come quello del “riggiolaro”, le ricchezze del nostro territorio che possono contribuire a dare una spinta alla rinascita economica locale». Insomma, un’opera d’arte unica al mondo, protagonista di un’operazione altamente culturale per il territorio, che prevede anche seminari per le scolaresche durante i quali il professor Pulcinella racconterà il legame della tombola con il presepe e con il Settecento napoletano e spiegherà il significato allegorico di alcuni numeri. attraction but a means of highlighting traditional craftsmanship, like tile-making, that could help revive the local economy», explains Tiziana Aiello, president of Eughea. This 94
unique cultural event will also tour schools to explain the link between Tombola, the Nativity and the allegorical meaning of numbers.
La posta de’ cavalieri Via Cavalli di Bronzo, 20 (Villa Bruno) San Giorgio a Cremano Cena - spettacolo ogni venerdì (su prenotazione) Info e prenotazioni: 081 471271 - 081 663973 info@tombolavivente.it
la donna charme la donna Charme
Le donne della Campania, bellezze che fanno ancora più bella Napoli e la regione.
Nome: Giusena Cognome: D’Amico Luogo di nascita: Napoli Anni: 20 Altezza: 1,77 Capelli: castani Occhi: castani La sua storia: Protagonista delle selezioni del concorso Miss Italia nel 2007, ha al suo attivo partecipazioni a diverse campagne pubblicitarie e sfilate d’alta moda. È iscritta al secondo anno della facoltà di scienze biologiche. Al termine della carriera di modella spera di diventare un’analista o una ricercatrice. In queste pagine e in copertina abiti: Rubinacci di Mariano Rubinacci Alta sartoria via dei Mille, 1 - Napoli Tel. 081.403658 gioielli: A.C. Antonio Caramanna Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.423852 - 081.0608740 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875 foto: Michele Attanasio Make up & hair: Francesco Riva Gli scatti sono stati realizzati nello show room di: Voyage Pittoresque Via V. Colonna, 15 a/b/c - Napoli Tel. 081.407309
la donna charme
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Campania Style
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l’artista
Annamaria Bova 00
l’artista
Occhi di cristallo sulla grande arte italiana di Irene Manco
A
nnamaria Bova nasce a Napoli. Da bambina fa spesso visita allo studio dello zio a Carrara, lo scultore Alessandro Lazzerini. Annamaria gioca con l’argilla, vede lo zio plasmare la creta, scolpire il marmo con un sentimento poetico che le rimarrà per sempre dentro. Dopo il liceo classico consegue, nel 1958, il diploma di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allieva di Emilio Notte e Emilio Greco. Attraversando un personale percorso che da un espressionismo astratto l’ha condotta ad un figurativo ideale, Bova ha lavorato sempre con riservatezza, proprio per l’educazione ricevuta. Suo padre, che la voleva medico, non
Annamaria Bova Italian art through glass lenses Irene Manco
Born in Naples, Annamaria Bova often visited the Carrara workshop of her uncle, the sculptor
Alessandro Lazzerini, where she played with clay and watched, mesmerised as her uncle sculpted marble. After finishing high school in 1958, she enrolled at the Naples Academy of Fine Art and began her artistic
ha mai accettato la scelta professionale della figlia. Sin dall’inizio, la sua arte esce al di fuori dei canoni tradizionali e delle accademie. Il suo esprimersi è impulsivo, con colori decisi, una testimonianza c’è data dall’opera Crocifissione, del ’58, un fantastico bassorilievo, virtuoso poiché pur avendo una fortissima complessità cromatica non perde la sua sacralità, e preannuncia la scelta stilistica dell’artista soprattutto per il taglio della composizione. Dal ’58 e per tutto il decennio a seguire lavora a sculture di ceramica. Partecipa a numerose rassegne regionali e nazionali, conseguendo importanti premi. Sposa Alessandro Torella
journey from abstract expressionism to a figurative ideal. Her art has always broken with tradition, becoming impulsive with a bold use of colour, as in the splendid bas relief Crucifiction (1958) which
preserves its religious sentiment despite its chromatic complexity. For the following decade she dedicated herself to sculpture, winning awards in exhibitions at home and abroad before marrying Alessandro 103
l’artista
Nella prima pagina, Annamaria Bova nel suo studio; sopra, opere dedicate allo sguardo (photo Fabio Donato)
Torella di Romagnano who shared her passion for art. She continued her research into colour, matter and interpretation of the human body and then, in the mid 1970s, she abandoned sculpture for the 104
canvas, on which she applied rapid brush strokes to create robust, bright and essential yet strong forms. Composition became her main tool to stress shape and colour and highlight her expressive nature,
as in Grandmother’s bedroom (1973). A few years later, Bova released her need for the human figure through barely etched “little men”, as she calls them, in a quest for the essential and the existential:
repeated figures and dark silhouettes with visible eyes represent existence and encompass the essence of life. Numerous exhibitions followed, including an anthology at Castel dell’Ovo
l’artista
In alto, Omini degli anni ’60; a destra, Crocifissione in ceramica; a sinistra, composizione astratta; nella pagina successiva, particolare dell’opera sul nudo femminile (photo Fabio Donato)
di Romagnano, giovane studente di legge dal quale avrà due figli e col quale condivide tuttora l’amore per l’arte. Nello stesso periodo approfondisce i suoi studi sul colore, la materia e l’interpretazione della figura umana. Verso la metà degli anni ’70, la Bova, abbandona la scultura, si cimenta nelle varie tecniche pittoriche preferendo la pittura raffigurata sulla tela con pennellate rapide che costruiscono forme robuste, luminose ed essenziali, strutturate e rinforzate sempre dalla pratica e dall’esercizio dell’arte.
in Naples, and the artist felt the need to ‘feel’ matter again. Her new works were founded on the assembly of different size print characters and lenses to create an original language that took Bova to the peak of Italian
art; for instance, the Vesuvius series, the No words exhibition in 2000 and the Closely watched event in 2005. Annamaria Bova lives and works in Naples at Piazza Dante, 22 Tel. 0815499754 www.annamariab ova.it. 105
l’artista
La composizione, quindi, diviene lo strumento principale per porre l’accento sulle forme e i colori. Stilistica o logica, accoglie la materia e i segni mettendone in risalto l’espressività; l’opera La stanza della nonna del ’73, ne è un esempio. A distanza di qualche anno, Bova libera la sua esigenza della figura umana attraverso impronte appena tracciate di omini (così li chiama), in un processo di riproduzione e di allusione della figura stessa ricercandone in ogni caso i significati essenziali ed esistenziali. Figure seriali, silhouette scure, occhi, rappresentano l’esistenza e custodiscono la vita nella sua natura. Seguono molte partecipazioni a esposizioni pubbliche e private e nel 1981 la mostra antologica a Castel dell’Ovo a Napoli. Ora l’artista sente la necessità di rientrare in contatto con la materia, con le sue forme e a quella ricerca di ristrutturazione mai lasciata, essere ancora protagonista dell’atto creativo. Le nuove opere si fondano sull’assemblaggio di piccoli e grandi caratteri di stampa e poi di cristalli oculari che vanno componendosi in nuove opere per approdare in un proprio originale linguaggio che fa della Bova una delle protagoniste della grande arte italiana. A darne la testimonianza, la serie Vesuvio, la mostra Senza parole alla Biblioteca Nazionale di Napoli nel 2000 e Guardati a vista in Palazzo Reale di Napoli del 2005. Annamaria Bova vive e lavora a Napoli, piazza Dante, 22 tel. 0815499754 www.annamariabova.it. 94
Campania style
Mariano Rubinacci. Stoffe inglesi per l’alta sartoria napoletana di Eva Molea
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este bene chi è a proprio agio con ciò che indossa”. Questo è il motto della famiglia Rubinacci, che, sin dagli anni ’30, nel suo atelier crea su misura giacche, pantaloni, camicie e cravatte per i gentleman della Napoli bene, e non solo. London House, via Filangieri n. 26. E’ qui che il padrone di casa, Mariano Rubinacci, segue i suoi clienti assistendoli nella scelta del tessuto o del modello, sapendo of-
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Mariano Rubinacci. British fabrics for exclusive Neapolitan tailoring Eva Molea “Well-dressed means feeling
comfortable in what you wear”. That’s the motto of the Rubinacci family, who have been creating exclusive bespoke jackets, trousers, shirts and ties since the 1930s. Mariano Rubinacci helps his clients choose the
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frire sempre il giusto consiglio ed il suggerimento per l’abbinamento migliore, guidandoli nell’acquisto di abiti che vestono a pennello, di cui i clienti possono seguire ogni passo della creazione: dalla selezione dei tessuti alla realizzazione del modello alle rifiniture. Ed è proprio dalle pregiate stoffe inglesi - cachemire, tweed, shetland - che prende il nome London House, nome che fu scelto dal capostipite, Gennaro, convinto che a Londra si dettassero le regole della moda e dello stile. E a queste regole egli seppe associare l’alta sartoria napoletana per confezioni di gran pregio in cui nulla è lasciato al caso. Accanto agli abiti, anche camicie e cravatte fanno bella mostra di sé nell’atelier napoletano: le prime vengono realizzate in un’infinità di modelli grazie ai diversi abbinamenti possibili di colletti, polsini e bottoni; invece le seconde - regina delle quali è la celeberrima settepieghe - sono realizzate con quadrati di preziosissima seta, che vengono poi rifiniti a mano, rigorosamente senza fodera per donare a questo accessorio fluidità, leggerezza, naturalezza e valore. E’ Barbara Rubinacci, moglie di Mariano, a prendersi cura delle eleganti clienti che scelgono il reparto femminile di London House per il vasto assortimento di maglieria in cachemire, giacche, camicie di seta, abiti da sera. Qui, 00
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most suitable fabric and model at the London House premises, so named for the range of exclusive British fabrics – Cashmere, Tweed and Shetland – and because London was then synonymous with 110
fashion and style. These factors have been embraced by the Neapolitan tailors who can make exclusive suits, on display in the Neapolitan atelier along with an infinite variety of shirts (the combinations of
come i signori, anche le lady più esigenti sanno di poter contare sulla giusta proposta per ogni occasione ed anche di poter trovare l’accessorio in perfetto abbinamento con la loro mise, da scegliere tra borse, collane, cinture, sciarpe e gl’intramontabili foulard che spaziano da quelli con monumenti più amati di Napoli, dal Museo di Capodimonte al Teatro San Carlo, a quelli con il celebre veliero “Vic-
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In queste pagine, immagini e particolari degli abiti di Rubinacci Vintage (photo di Luciana Lamanna)
tory”, a quelli con la mappa del Mediterraneo, solo per citarne alcuni. La famiglia Rubinacci ha deciso di esportare questo splendido connubio di stoffe pregiate ed elevata manifattura in tutto il mondo e così, accanto a quello napoletano, ecco fiorire altri cinque atelier: a Roma in via Fontanella Borghese, a Milano in via Montenapoleone, a Londra in Mount Street, a Tokyo
in Sarugaku - Cho e a New York, dove Rubinacci occupa uno spazio esclusivo all’interno del Carlyle Hotel. Ma, non paghi di questo successo, i Rubinacci hanno aperto un nuovo atelier a Palazzo Cellamare: Rubinacci Vintage. Come dice il nome stesso, qui è possibile fare un tuffo nel tempo e tornare agli anni ’60-’70, grazie alle creazioni della linea “Rubinacci Sport”, seguite da Alessandra Ru111
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binacci, che ripropongono i modelli classici di quei tempi realizzati in tessuti originali dell’epoca, conservati religiosamente per tutti questi anni. E così tra i colori ed i motivi degli anni ’70, ecco riapparire pantaloni palazzo e a zampa d’elefante, abiti a vita bassa, camicie dai colletti e polsini importanti. Rubinacci Vintage si apre così ad un pubblico più giovane, che sa apprezzare la qualità della produzione artigianale, ma che allo stesso tempo non vuole rinunciare ad un tocco originale e glamour. Rubinacci Vintage Palazzo Cellamare, Via Chiaia, 149 - Napoli Tel. 081.4104344 www.marianorubinacci.it
cuffs, collars and buttons are countless) and beautiful ties, such as the famous ‘seven-fold’ tie made from finest unlined silk and finished by hand. Marian’s wife Barbara looks after the female clients who come to London House in the certain knowledge that the vast assortment of 112
cashmere knitwear, jackets, silk blouses and evening wear will hold exactly what they desire for every occasion, including accessories like bags, necklaces, belts, scarves and the famed printed foulards The Rubinacci family now exports these splendid collections throughout the world, in its ateliers
in Rome, Milan, London, Tokyo and New York. There is also Rubinacci Vintage in Naples’s prestigious Palazzo Cellamare where, as the name suggests, clients can relive the styles of the 60s and 70s with the “Rubinacci Sport” creations reproducing the classic models of the time in original fabrics that have
been religiously guarded all these years Drainpipe and flared trousers are back, along with hipster suits and shirts with elaborate collars and cuffs for the joy of young people who appreciate traditional craftsmanship but do not want to give up originality and glamour.
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Primo Piano Italia. Il made in Naples in mostra ad Abu Dhabi di Eva Molea
In questa pagina, veduta dell’esterno dell’atelier di piazza dei Martiri
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iazza dei Martiri n.30, primo piano. Questo è l’indirizzo giusto per il gentleman che vuole concedersi un momento tutto per sé, per farsi un regalo di classe che abbia il sapore del capo realizzato su misura, con metodi ancora “artigianali” e con materie prime sceltissime. Dalla testa ai piedi, passando anche per gli accessori, nello splendido showroom del consorzio PrimoPianoItalia c’è solo l’imbarazzo della scelta tra abiti, camicie, scarpe, cravatte, borse e penne che rappresentano il top della
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Primo Piano Italia. Made in Naples on show in Abu Dhabi Eva Molea 30 Piazza dei Martiri is the right address for gentlemen who yearn for
traditional class in bespoke tailoring, shirts, shoes, neckties, bags and pens, all of which can be found in the splendid PrimoPianoItalia showroom on the first floor. The firms in the partnership are promoting the three key elements
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Particolare di una camicia dell’Antica Camiceria Lombardi
produzione made in Naples. Promotrici del buon vivere, del gusto e dell’eleganza, che costituiscono i tre elementi cardine dello stile italiano internazionalmente riconosciuto, le aziende del consorzio parteciperanno, insieme ad un centinaio di altre imprese italiane del settore dei beni di lusso, alla mostra “L’Italia e il lusso” che sarà allestita ad Abu Dhabi nella prossima primavera estate. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci riservano le loro collezioni per la primavera 2009.
Antica Camiceria Lombardi, colori pastello per lui e per lei Arancio, salmone, bianco, sabbia e jeans sono i colori di punta della nuova collezione uomo dell’Antica Camiceria Lombardi, tempio della camicia fatta a mano e su misura, che per questa stagione viene realizzata in un leggerissimo cotone jeansato ed arricchita con piccoli dettagli preziosi: i bottoni in corno, colletti e polsini a contrasto. Per le signore, invece, ecco tutte le nuance del verde e del lilla per i modelli a polo, arricchiti con pizzo valencienne, da portare con e 115
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In alto, un modello di calzatura griffata Paolo Scafora; a destra, la linea “Dolce Vita” di Delta Pen
of the world renowned Italian style – fine living, good taste and elegance – along with other firms at the “Italy and luxury” exhibition in Abu Dhabi this spring and summer. Let’s see what they have in store for spring 2009. Lombardi shirt 116
makers, pastel shaded for him and her Orange, salmon, white, sand and jeans are the colours of Lombardi’s new collection of handmade, bespoke shirts, embellished with horn buttons and contrasting cuffs and collars. Ladies polo models come
in shades of green and lilac for all occasions but are especially suited for a boating holiday. Delta Markiaro, pens and bags with a nautical flavour The acclaimed leader in the manufacture of high quality writing instruments, Delta
has reached an agreement with the Italian navy to use the name and brand of the Amerigo Vespucci training ship for the creation of exclusive Delta pens from its rigging and refined Markiaro casual bags from its sails and leather.
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senza giacca, e per gli chemisier capresi, particolarmente adatti a chi sceglie una vacanza in barca. Delta Markiaro, penne e borse dal profilo marinaro Leader indiscusso nella realizzazione di strumenti di scrittura di altissima qualità, Delta ha stretto un accordo con la Marina Militare Italiana per l’utilizzo del nome e del marchio dell’Amerigo Vespucci, la celeberrima nave scuola, il cui fasciame verrà utilizzato per la realizzazione delle penne a tiratura limitatissima, collezione di punta della prossima stagione. Ma le vele dell’Amerigo Vespucci forniranno anche i ferzi necessari per la realizzazione delle raffinate borse per il tempo libero di Markiaro. Anche qui in pochissimi esemplari saranno realizzate le borse in tessuto di vela e pellame testa di moro di altissima qualità. Paolo Scafora, tornano di moda le antiche lavorazioni Realizzate a mano, su misura, con pellami di primissima scelte. Queste le caratteristiche delle calzature di Paolo Scafora, veri e propri oggetti di design che conservano tutto il sapore delle antiche lavorazioni artigianali. E proprio una tradizionale tecnica viene riportata alla luce nella collezione in arrivo. Complesso e laborioso, l’intreccio prevede che la pelle venga prima tagliata a liste sottili che poi vengono montate realizzando l’intrecciatura a mano su forma. Dall’incrocio delle morbidissime pelli ecco, dunque, scarpe comode e flessibili, che donano a chi le indossa il piacere di calzare un oggetto dal sapore antico. 117
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In alto, una cravatta griffata Ulturale; a destra, un abito della Sartoria Sabino
Paolo Scafora, traditional craftsmanship is back! Paolo Scafora’s bespoke footwear is hand-made from the finest skins and leather using a traditional but complex and laborious technique that requires a great deal of dexterity. However, the result is comfortable, 118
supple shoes that are sheer pleasure to wear Sabino Tailors, marine style men of class Alongside the cashmere pullover jackets and suits made from materials resistant to water and stains, Sartoria Sabino has 5pocket bespoke jeans in fustian and cashmere and
ultra-light jeans for wear with summer shirts. But the real novelty this season is the sailor’s jacket, made from 100% vicuna with cashmere lining, in a variety of colours. Ulturale, where neckties are artworks The brand new 8fold ties and a new range of
brightly coloured 8 cm wide ties called “Too Fab” will be available from Easter As always, Ulturale ties conceal a small lucky charm depicting a small winged phallus crafted in coral by artisans in Torre del Greco, and gift boxes depicting a painting by Lola Vitelli.
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Sartoria Sabino, marine style per l’uomo di classe Accanto all’intramontabile giacca pullover interamente realizzata in cachemire ed agli abiti in tessuto resistente all’acqua ed alle macchie, la Sartoria Sabino propone jeans a 5 tasche realizzati a mano su misura, in fustagno e cachemire, ed un leggerissimo tessuto di jeans per le camicie estive con doppia impuntura. Ma il vero capo della stagione è il giaccone marinaro, al 100% in vigogna con la fodera e tutti gl’inserti in cachemire, realizzato nei colori cammello, blu e nero con colletto e polsini a contrasto in beige e azzurro e tasche oblique al punto vita. Ulturale, dove le cravatte sono opere d’arte Saranno disponibili a partire da Pasqua le nuovissime cravatte 8 pieghe, realizzate con tessuto piegato tecnicamente otto volte ed anche i nuovi colori, sgargianti e alla moda, della una nuova collezione “Too Fab”, la linea di cravatte larghe solo 8 cm. Come sempre, le cravatte di Ulturale nascondo nelle pieghe un piccolo portafortuna secondo l’antica tradizione pompeiana: un piccolo fallo con le ali realizzato dai maestri del corallo di Torre del Greco. E per rendere un regalo ancora più speciale, ecco una particolarissima scatola che riprende un quadro di Lola Vitelli realizzato antiche cravatte e colori speciali. Primo Piano Italia Piazza dei Martiri, 30 - Napoli Tel. 081.2481151 www.primopianoitalia.it 119
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Caramanna Gioielli. Preziose opere d’arte da indossare di Annalisa Palmieri
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arola d’ordine: esagerare… purché con gusto e savoir-faire. Sembra essere questo il leit motiv delle freschissime collezioni Spring/Summer 2009 firmate Caramanna Gioielli, che vedono star indiscusse maxi collane-scultura e braccialoni extralarge. Opera d’arte tutte da indossare in argento, bronzo o pietre naturali, incastonate ad hoc nelle nuove collection “Optical” e “Chandelier”. «Il must di quest’anno - spiega la jewelry designer, Stefania Caramanna -
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sono collane molto grandi che vanno dalla base del collo fino al decolletè realizzate, nel primo caso, inanellando ampi cerchi in metallo, e nel secondo, utilizzando pietre multicolor che vanno dal lilla chiaro dell’ametrina alle varie sfumature dell’acqua». Completano la linea, orecchini grandi e molto lunghi
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In queste pagine, bracciale, collana e orecchini della nuova linea “Optical”
Caramanna Jewellery. Precious artworks to wear Annalisa Palmieri Refined ostentation seems to be the leitmotiv of Caramanna’s Spring/Summer 2009 collection, with mega sculpture necklaces, huge bracelets and other jewellery in silver, bronze or coloured natural stone from the latest “Optical” and “Chandelier” collections. «Big
necklaces are in! The fruit of a certain artistic school that nevertheless keeps up with the latest fashions» explains jewellery designer, Stefania Caramanna. Each line also includes large, elongated earrings that are almost garments, and chain chokers in silver and bronze, all fresh from March’s “Trame” exhibition in the Campania Region’s prestigious Fashion Centre. Customers in the
che “vestono” la donna quasi come un abito e choker serracollo a catena, che vedono l’alternarsi di argento e bronzo. Una serie di monili unici, protagonisti nello scorso mese di marzo anche della mostra “Trame” ospitata dalla Fondazione Mondragone di Napoli ovvero dal prestigioso Polo della Moda della Regione Campania. “Si tratta di gioie – continua la Caramanna – che nascono seguendo un certo filone artistico senza però mai abbandonare le tendenze mo121
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two showrooms in Naples will be spoilt for choice but members of the Caramanna family will be on hand to give advice on all items on sale: the latest jewellery, brand-name watches, and previous collections that have been going from strength to strength, such as the “Small Animals” line of rings with tiny fish, frogs, owls, octopi and the latest addition, a ‘cute’ fly. The “Tree of Life” 122
is also flourishing – a collection with a silver, gold and tourmaline pendant depicting the tree from the Garden of Eden, and the “Pebbles” and “Water” lines with milk aquamarine are as popular as ever. Stefania Caramanna designs and makes all her jewellery by hand, often to her numerous clients’ specifications, so if you want to get noticed from now on, you know where to come.
da”. Naturalmente, nei due showroom Caramanna, quello di via Cavallerizza a Chiaja e l’altro di via Calabritto - dove a fare gli onori di casa oltre alla deliziosa e ospitale Stefania ci sono il papà Antonio e il marito Massimo Silverii – c’è solo l’imbarazzo della scelta. Accanto, infatti, a gioielli e orologi dei marchi più rinomati, nei due luminosi open space è possibile trovare le ormai mitiche collezioni precedenti opportunamente rinnovate e rinfoltite di stagione in stagione. Un esempio? La linea “Animaletti” costellata di anelli con pesciolini, ranocchie, polipi, porcospini e civette, cui di recente si è aggiunta una graziosa mosca fashion, per niente fastidiosa… E che dire del rigoglioso Albero della vita, un più che simbolico ciondolo in argento, oro e tormaline che raffigura l’Albero dell’Eden o ancora delle linee “Ciottoli” e “Acqua” impreziosite con acquamarina milk? Sublimi, proprio come tutti gli altri gioielli disegnati con estro ed eleganza da Stefania Caramanna, interamente realizzati a mano, e spesso e volentieri personalizzati assecondando i gusti e i suggerimenti delle sue numerose clienti. Le donne che non intendono passare inosservate d’ora in poi, dunque, qualora ce ne fosse bisogno, sanno qual è l’indirizzo da tener presente. Caramanna Gioielli Via Cavallerizza a Chiaja, 2 Napoli Tel. 081.4238352 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875
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Salotto Cilento. In via Medina la Valle d’Aosta incontra Napoli di Sarah Ricca
Ugo Cilento nel suo salotto di via Medina
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n salotto, un luogo d’incontro di intellettuali, scrittori, nobili. Un salotto in cui si discute, si conversa. Argomento: l’eleganza. E’ il Salotto Cilento in via Medina. Un luogo caldo, accogliente, raffinato. Qui, ogni mese, si danno appuntamento napoletani illustri. Qui s’intavolano discussioni, conversazioni che hanno come comune denominatore la ricercatezza del gusto. Ed è qui che Ugo Cilento ha accolto e presentato agli amici partenopei altri amici. Amici che vengono da una regione lontana, la Valle d’Aosta. Amici con cui si condivide lo stesso gusto per ciò che è bello, ri-
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Salon Cilento. Via Medina. Where Valle d’Aosta meets Naples Sarah Ricca Salon: a meeting place for people of intellectual or social distinction. The warm and welcoming Salon Cilento in Via Medina is the
venue where Ugo Cilento introduced his Neapolitan friends to those from the far-off Valle d’Aosta, all united by the same love of beauty and refinement in clothing. The salon has hosted the presentation of garments designed and
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In queste pagine, alcune creazioni firmate Cilento
made by Alessandra Fulginiti’s firm Valgrisa from Valle d’Aosta, which places unique elegance at the head of its list of priorities. Exclusivity is guaranteed by the company’s use of the prized wool of the now protected “Rosset” sheep in
making its “Lodrà” jacket, inspired by the mid 19th century overcoat worn by the mountain guides of Courmayeur and now an ideal garment for every occasion. Elegance and a passion for fine clothing have cancelled the distance
cercato. In una parola: elegante. Nelle sale del Salotto, sono stati presentati i capi d’abbigliamento dell’azienda valdostana Valgrisa guidata da Alessandra Fulginiti. Un’azienda che fa proprio dell’eleganza, dell’unicità dei capi prodotti e offerti al pubblico il suo punto di forza. Capi d’abbigliamento resi ancora più esclusivi perché realizzati con la pregevole lana di pecore “Rosset”, specie in via d’estinzione e, dunque, protetta. Ed è con questa lana che l’azienda valdostana ha realizzato “Lodrà”, giacca ispirata al soprabito che, alla metà dell’ ‘800, le guide di 125
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separating Naples from Valle d’Aosta, and brought Cilento and Valgrisa together with the sole aim of making products that meet their clients’ desire for unique quality. This partnership of the two 126
clothing firms was forged during a chance meeting in Milan and their joint desire was transformed into a solid bond of friendship and collaboration. Thus, alongside the prized Cilento products, from hand-made
seven-fold silk ties, vicuna jerseys, quality leather goods and unique wrist watches, we find the Lodrà jacket displayed in all its sober elegance on a wooden stand bearing the symbol of Valle
d’Aosta craftsmanship. As Alessandra Fulginiti explains: “Our firm looks to the past for traditional quality in clothing so that we can keep our tailoring traditions alive”.
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Curmayeur indossavano durante le loro lunghe giornate in montagna. Così abbigliate, infatti, le guide accompagnavano i loro clienti lungo i pendii e le valli di montagna. Un capo, quindi, da tutti i giorni, utile per proteggersi dal freddo. Un giacca che oggi è stata rivisitata diventando un elegante capospalla da indossare in qualunque occasione. Due aziende, la partenopea Cilento e la valdostana Valgrisa, unite dall’amore, dalla passione per il ben ve-
stire, per l’eleganza. Eleganza che, dunque, ha cancellato i tanti chilometri che dividono le località in cui le due imprese operano e lavorano con il solo obiettivo di realizzare prodotti che soddisfino il desiderio di qualità e di unicità dei propri clienti. Un’amicizia, quella tra le due famiglie del panorama tessile nazionale, nata da un incontro fortuito a Milano. Un incontro durante il quale gli intenti di entrambe sono subito venuti alla luce dando così vita a un solido legame anche lavorativo. E così, accanto ai pregevoli prodotti dell’azienda Cilento, come non soffermarsi sulle cravatte “sette pieghe” realizzate in seta e rifinite a mano, sui pullover di vicuna oppure sulla pelletteria più preziosa o sugli orologi unici nel loro genere, su un attaccapanni di legno valdostano arricchito da un rosone, emblema dell’artigianato tipico della Valle d’Aosta, la giacca Lodrà si mostra in tutta la sua sobrietà, caratteristica caratteriale dei valdostani, e in tutta la sua eleganza. “La nostra azienda – conclude Fulginiti – guarda al passato ricercando appunto la tradizione dell’abbigliamento in antichi cataloghi tenendo come punto fermo la produzione di qualità, unico metodo per mantenere in vita la tradizione sartoriale”. M.Cilento e F.llo Via Medina, 61 - Napoli Via Medina, 62 - Napoli Tel.081.5513363 127
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Orologi Colonna. “Marcantonio”, un gioiello da polso di Gabriele Scarpa
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ua maestà il tempo. La storia racchiusa in un quadrante: mille anni di italianità condensati in un gioiello da polso. Capolavoro del genio umano, in cui l’affidabilità della tecnologia svizzera e l’incanto del design tricolore si sposano con il fascino unico del “Colonna Style”. Nascono così gli orologi del noto brand napoletano. Libri aperti sulle imprese di una famiglia che, in dieci secoli di storia, ha dato pontefici, cardinali, viceré, poeti e condottieri illustri alla Penisola. Opere d’arte in cui risplendono le gesta eroiche di una delle casate più prestigiose del Belpaese. Narra questo il “Marcantonio”, orologio pensato appositamente per uno degli eroi della battaglia di Lepanto. Marcantonio II Colonna era al comando della flotta pontificia schierata nell’armata cristiana che nel 1571, al largo delle coste greche, sbaragliò la flotta ottomana. Il rampollo di casa Colonna seppe
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Un ritratto del condottiero Marcantonio Colonna
Colonna Watches. “Marcantonio”, a jewel for the wrist Gabriele Scarpa
Superb wristwatches which reflect and condense the history of Italy. Technological masterpieces that combine Swiss reliability, Italian flair and the unique charm of
“Colonna Style”, a Neapolitan brand bearing the name of a family that can boast 10 centuries of history as popes, cardinals, poets and military leaders. The “Marcantonio” wristwatch commemorates Marcantonio II Colonna, who valiantly commanded the papal fleet in
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comportarsi da valoroso, contribuendo a sfatare il mito dell’invincibilità dei legni turchi. Fu lui, insieme a Giovanni d’Austria, capo della coalizione, a catturare la nave ammiraglia del nemico. Un coraggioso, dunque. Onorato come si deve dai suoi eredi con un orologio al quarzo che reca ben impresso il suo nome. “Noi rendiamo italianità pura ai nostri prodotti mediante studi di ricerca, sviluppo e disegno - spiega Fabio Colonna di Stigliano, designer e proprietario della famosa linea di orologi - a questa associamo personag-
battle against the Ottoman Empire at Lepanto in 1571, defeated the ‘invincible’ Turkish galleys and captured the enemy flagship. The hero is now rightly honoured by his heirs with a beautiful quartz watch bearing his name, but another watch is being prepared by the
Colonna household to commemorate the naval battle that changed the fate of Christian Europe. The “Lepanto” wristwatch will
In queste pagine, orologi della linea “Marcantonio”
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gi della nostra famiglia rievocando le loro gesta, i loro valori e le loro personalità. Le stesse che cerchiamo di inserire sui nostri prodotti rendendoli unici e differenti dagli altri”. Una vera e propria mission, dunque, che rende unico e inimitabile il “Colonna Style”. Una ricerca minuziosa e incessante, nata quasi come un’avventura, nel 2003, e oggi più che mai lanciata sulle rotte del successo. Perché i progetti in cantiere sono sempre numerosi. Uno in particolare, rigorosamente al femminile. Già bolle in pentola: il lancio di una “linea donna” intitolata a
be a limited edition – only 1571 will be made to commemorate the year of the victorious battle. “Our products are the essence of Italy, enhanced by our family history”, explains Fabio Colonna di Stigliano, designer and 132
owner of the prestigious line of watches. A mission to make the “Colonna Style” unique in its quest for success. Since the brand was launched in 2003, ideas have flourished and there will soon be a ladies’ range named after
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Donna Vittoria Colonna, poetessa del Rinascimento, musa di Michelangelo Buonarroti identificata, nel ’500, come la femminilità dell’epoca. Un centinaio di orologi, in tiratura limitata con quadrante in cammeo, e una linea commerciale parallela. La presentazione del “Vittoria Colonna” potrebbe avvenire proprio nella cornice del Castello Aragonese d’Ischia dove dal 1509 al 1536, soggiornò la tenera sposa del principe Ferdinando Francesco d’Avalos.
Colonna Orologi Via Nevio, 8 Napoli Tel. 081 5848313 www.colonnaorologi.it
Vittoria Colonna, another famous name from the noble house. The limited range of about 40 watches with a cameo watch face and a parallel line dedicated to the muse of Michelangelo and other Renaissance
artists may even be presented in Ischia’s Aragonse castle where Vittoria Colonna lived with her husband Prince Ferdinando Franceso d’Avalos from 1501 to 1536. 133
I poli orafi della Campania
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i poli orafi della Campania
Cittadelle dell’artigianato che forgiano gioielli di Ludovica Vollaro
C’
è tutto l’impegno della Regione dietro il rilancio del comparto orafo campano. L’impegno dell’assessorato alle Attività produttive che fin dalla seconda metà degli anni ’90 ha messo in campo una serie di progetti, mirati alla nascita di vere e proprie “città dell’oro”. Progetti imprenditoriali all’avanguardia che hanno messo radici nella zona industriale di “Terra di Lavoro”, nella provincia di Napoli (Torre del Greco) e nel cuore storico di Partenope (Borgo Orefici). Autentiche cittadelle dell’artigianato, moderne incubatrici di aziende, in cui ogni giorno si ritrovano migliaia e migliaia di professionisti, per disegnare, produrre, distribuire o acquistare gioielli. Sono nati così, grazie
Gold and jewellery centres in Campania Citadels where craftsmen forge jewels Ludovica Vollaro Since the mid 1990s, the regional government has been involved in promoting the Campania gold and
jewellery industry with high-tech business projects to set up veritable ‘gold cities’ in the Province of Caserta and in Torre del Greco and Naples (Goldsmiths Quarter). These ‘citadels of craftsmanship’ – the workplace of thousands of designers,
anche alla tenacia dei maestri orafi napoletani, lo scrigno del Tarì, primo polo orafo del Centro Sud Italia, e “Oromare”, il consorzio che ingloba le unità produttive di ben 205 piccole e medie imprese attive nel settore della produzione e della commercializzazione di lavorati in corallo, cammei, gioielleria, ma anche oreficeria, argenteria, pietre preziose e orologeria. Oggi trasformati in solide realtà imprenditoriali, Tarì e Oromare proiettano a pieno titolo le loro imprese sui principali mercati esteri. Come dimenticare, poi, il fascino senza tempo del Borgo Orefici, con le sue botteghe consorziate figlie della più antica tradizione dell’arte orafa partenopea? Fu qui, a due passi dal mare, che
manufacturers, distributors and buyers – are now known as the Tarì, the first gold and jewellery centre in central and southern Italy, and Oromare, the consortium of 205 small and medium sized businesses operating in the production and trading of coral,
cameos and jewellery as well as precious metals, precious stones and watches. Tarì and Oromare can count on solid business foundations to guide their business in the main foreign markets, while the timeless charm of the Goldsmiths Quarter (Borgo Orefici) has the 135
i poli orafi della Campania
con l’avvento degli Angioini, battitori d’oro, modellatori, cesellatori e incassatori si riunirono in corporazione, dando vita al nucleo primordiale del rinomato Borgo. Perché quella della la-
vorazione del più nobile dei materiali alle falde del Vesuvio non è solo un’arte, ma è storia. Storia viva. Pura e scintillante, come la più ricercata e splendida delle gemme.
Un’esposizione di preziosi nel centro orafo di Marcianise
Il Tarì. Scrigno delle gemme made in Naples Un tempo era solo il nome di una moneta.Tutta d’oro, piccola e molto diffusa: il Tarì. Dal 1996, è diventata una delle più solide realtà imprenditoriali campane, protagonista assoluta dei principali mercati esteri. Eccolo qua il Tarì, la prima, autentica città dell’oro del Centro Sud Italia, incastonata nell’area industriale di Terra di Lavoro. A Marcianise, per la precisione, dove ogni giorno più di 3.500 professionisti del settore si ritrovano per disegnare, produrre, o ac136
quistare preziosi. Un polo all’avanguardia, gemma tra le gemme, che, ad oggi, raggruppa poco meno di quattrocento aziende consorziate, dislocate su una superficie di 135.000 metri quadrati. Uno scrigno pregiato del più rinomato dei “made in Naples” dove tutto sembra richiamare l’arte e la tradizione della prestigiosa quanto rinomata arte orafa partenopea. Non solo oro, tuttavia. Non solo gioie e preziosi, atelier e vetrine. Sì, perché tra le prelibatezze del Tarì, spicca anche una rinomata scuola di formazione riservata a “giovani preziosi”, che sforna, in sintonia e in stretta
i poli orafi della Campania
Il Tarì visto dall’alto
guarantee of centuries of Neapolitan tradition in gold and jewellery craftsmanship. It is not just art, it is history: living history. Tarì. The Neapolitan jewel box Named after a medieval coin, the
Tarì centre opened in 1996and is now one of Campania’s most successful businesses. Situated in Marcianise, the ‘City of Gold’ is a state-of-the-art centre where 3500 professionals work for about 400 firms in a surface area measuring 135,000 square metres; but the Tarì is not just a
collaborazione con le aziende della cittadella, esperti in design, incastonatura, lavorazione di gioielli, perle, diamanti e orologi.Spirito d’innovazione, creatività, apertura verso il futuro, dunque e grande attenzione alla qualità: eccole le parole d’ordine del centro orafo - presieduto sin dagli esordi da una firma dell’arte orafa italiana, Gianni Carità - che può vantare clienti in tutta Europa e in buona parte del mondo. Russia e India comprese. Per consorziati e clienti, un’infinità di servizi su misura per essere sempre al passo coi tempi. Sì, perché sempre più professionisti del mondo orafo guardano al Tarì, in Italia e nel mondo, come ad un vero e proprio punto di riferimento qualificato, essenziale per le loro attività. Con le sue aziende consorziate, i servizi e lo spazio espositivo accogliente, funzionale e sicuro la cittadella di Marcianise rappresenta un esempio imprenditoriale di successo cui non si può fare a meno di guardare. Come non parlare dei due nuovi padiglioni espositivi sorti al centro dell’insediamento? Si tratta di un’opera fondamentale che, anche dal punto di vista architettonico, rappresenta il completamento ideale del Tarì. Il fiore all’occhiello della struttura. I due padiglioni, infatti, consentono di realizzare con la massima libertà sia le fiere che attualmente si svolgono con successo all’interno della struttura, sia nuovi importanti eventi dedicati al mondo del lusso: dal benessere al turismo passando per cultura e antiquariato. Il tutto in un contesto assolutamente all’avanguardia da un punto di vista architettonico e funzionale. 137
i poli orafi della Campania
showcase, it is also an acknowledged school training tomorrow’s designers, gemsetters and artisans of jewels, pearls, diamonds and watches in the ageold traditions for which Naples is renowned. Under the guidance of Gianni Carità, the internationally acclaimed
Neapolitan jeweller, the Tarì is viewed as the worldwide reference point for the jewellery industry because of the innovation, flair, creativity and quality of all its activities. The facilities and the warm, functional and secure exhibition area make the Marcianise centre an example of
Gioielli nati dalla creatività dei maestri orafi del Tarì; a destra, la sede illuminata del Consorzio Oromare
successful entrepreneurship, while the two new exhibition buildings that have opened in the centre of the complex will provide it with its own venue for fairs as well as for new events dedicated to the world of luxury: from wellness to tourism and from culture to antiques.
Oromare Consortium. The coral centre where the precious treasure is red in colour Coral has the colour of passion and projects its red glow far and wide. Indeed, the precious treasure of Neptune, god of the sea, has been the subject of many works that have described its
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beauty and virtues but it has also been a synonymous with good business that has made the fortune of fishermen and artisans. Schools, firms and museums have grown around the precious red material that is skilfully crafted into delightful artworks, jewels and cameos to spread its fame to
the four corners of the earth. From China to Australia, from the USA to Northern Europe, coral has always won over hearts and minds, but now it has succeeded in bringing together business operating in the sector and led them to form a consortium and build a citadel for it in historic
Consorzio Oromare. Al centro del corallo, tesoro tinto di rosso L’oro chiamato corallo ha il colore della passione: spicca sotto la superficie del mare, colorando l’acqua di luce rossa. Come un faro sottomarino che traccia ai pescatori la strada verso approdi sicuri. Oro di luce viva, traccia sicura dei marinai. Merce preziosa donata dal dio Nettuno. L’oro chiamato corallo ha fatto scrivere pagine di storia sulle sue virtù. Ma da sempre è anche sinonimo di affari, fortuna di pescatori e artigiani. Attorno al rosso porpora della passione sono sorte scuole, aziende, musei. Imprese artigianali in cui abili maestri potessero mettere la propria arte al servizio del buon gusto, forgiando gemme, cammei e preziosi per diffondere bellezza e virtù del corallo ai quattro angoli del globo. Sì perché l’oro rosso oggi non ha più confini. Dalla Cina all’Australia, dagli Usa ai mercati del Nord Europa, i gioielli forgiati nella tenera tempra hanno conquistato frotte di estimatori. Il corallo ha fatto di più. Pensate: è riuscito a mettere assieme un bel po’ di imprenditori, e ha fatto sì che addirittura sorgesse una cittadella tutta dedicata a lui. Eccola qui l’idea del consorzio, oggi già leader nel comparto orafo campano. Battezzato col nome di “Oromare” ingloba le unità produttive di ben 205 piccole e medie imprese che operano nel settore della produzione e della commercializzazione di prodotti in corallo, cammei, gioielleria, ma anche 139
i poli orafi della Campania
nel settore oreficeria, argenteria, pietre preziose e orologeria. Due centri ospitano le aziende. Sono lontani, ma non divisi: parti di un solo grande polo produttivo. Da Torre del Greco, capitale storica dell’oro rosso, a Marcianise, cuore industriale della provincia di Caserta: ecco le due anime di “Oromare”. Il polo casertano, edificato su un pezzo di terra di 150mila metri quadrati, per una superficie di tre piani che supera i 25mila metri quadri, affonda le sue radici nei grandi numeri. Per realizzarlo, infatti, gli imprenditori soci del consorzio hanno investito oltre 75 milioni di euro. Il centro occupa più di 1.500 addetti. Dotato di un attrezzato show room per ogni singola impresa, Oromare vanta anche spazi comuni come sale convegni, auditorium, ristoranti, bar e infermeria. E poi i parcheggi e gli spazi per le esposizioni fieristiche. Poteva mancare, infine, lo sviluppo dell’arte? La conoscenza e lo studio delle antiche tecniche? Affatto. Una capatina tra una boutique e l’altra ed ecco apparire tre strutture all’avanguardia, autentico fiore all’occhiello del consorzio corallino: una scuola orafa, un centro ricerche e un centro espositivo. Tutto quanto è l’effetto di un’idea scaturita “dalla necessità di garantire alle imprese spazi adeguati per le proprie attività - , parola di Gino di Luca, presidente di Oromare - ma anche per accompagnare i soci verso i mercati internazionali e favorire, così, la diffusione capillare della gioielleria tradizionale e dell’artigianato”. 140
As
Campania. Named Oromare, the centre houses 205 small and medium sized businesses engaged in the manufacture and trading of coral, cameos and jewellery as well as gold, silver, precious stones and watches. Torre del Greco, the historic capital of coral, and Marcianise in the industrial heartland
of Caserta province: these are the two souls of Oromare. The Caserta centre is three stories high, covers a surface area of 25,000 square metres and required 75 million Euro of investment. The centre employs a work force of over 1500 people and provides a show room for each
i poli orafi della Campania
sinistra, un artigiano di Oromare al banco di lavoro; a destra, un altro scorcio del Consorzio
business in the consortium, as well as common areas like conference rooms, an auditorium, restaurants, bars, a medical centre, parking facilities and a fair venue. The centre also houses three hi-tech structures for: a goldsmiths’ school, a research centre and an exhibition
hall: “all fruit of the need to guarantee suitable facilities to partner firms”, explains Gino di Luca, Oromare president. “But also to help partners promote traditional craftsmanship in jewellery at home and abroad”. Antico Borgo Orefici Consortium
Where workshops have the sparkle of history A stone’s throw from the ancient city harbour, the first gold and silver smiths founded their own city quarter and named it Borgo Orefici, the Goldsmiths Quarter. Craftsmen from the ancient Egyptian, Greek and Cretan schools formed a corporation immediately after the rise of the Anjou dynasty to the Neapolitan throne, and the were later joined by renowned French artisans who followed in the monarchs’ retinue and taught the Neapolitans all their skills. Eventually, the apprentices exceeded their masters and now, seven centuries later, the Neapolitan school is renowned worldwide. The skilful and creative Neapolitan goldsmiths of the new millennium stand out from the crowd, because of the fine craftsmanship that goes into everything they make: silver trays, goblets, jugs and
cutlery, which fashion sometimes combines with crystal, coral or bone. Situated between Corso Umberto and Via Marina, the Goldsmiths Quarter is a pulsating labyrinth of streets and alleys making up a unique collection of workshops specialised in items made of gold and silver, as well as all kinds of jewellery. The shop windows showcase jewels and other items for all tastes from modern to classic, and clients need only choose what they like most. Since March 2000, the firms in this quarter of Naples have been part of a consortium presided over by Roberto De Laurentiis and comprising 90 traditional Neapolitan firms employing a 2000strong work force. The Consortium aims to promote the quarter through the creation of tourist itineraries and cultural initiatives promoting traditional Neapolitan craftsmanship. 141
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Consorzio Antico Borgo Orefici. Qui le botteghe brillano anche di storia Fu nel cuore del quartiere Pendino, a pochi passi dalla Marina, che i primi artigiani dell’oro e dell’argento si ritagliarono uno spazio tutto loro, gettando le fondamenta di un insediamento di botteghe che ancora oggi esiste ed è noto in tutto il mondo con il nome di Borgo Orefici. Tiratori e battitori d’oro, cesellatori e incastonatori eredi dell’antica scuola egizia, greca e cretese, si erano già riuniti in corporazione subito dopo l’avvento degli Angioini sul trono di Napoli. Fu in quegli anni, infatti, che si verificò il fatidico salto di qualità. Al seguito dei re francesi, infatti, rinomati ed esperti maestri francesi sbarcarono alle falde del Vesuvio per insegnare l’arte di lavorare il più nobile dei metalli agli artigiani di Partenope. I maestri transalpini si contornarono di operai del luogo. Poi accadde l’inevitabile. Secondo la più classica delle tradizioni, ben presto gli allievi superarono i maestri, imponendosi in quella che, da oltre sette secoli, è nota ovunque come la scuola napoletana di oreficeria. Abili e creativi modellatori, gli orafi napoletani del Terzo Millennio sanno distinguersi per la finezza che ci mettono nella lavorazione dell’oggettistica d’argento (vassoi, coppe, brocche, posate) di tanto in tanto abbinata, secondo il gusto e la moda del momento, al cristallo, al corallo o all’osso. A girare tra le ristrutturate 142
stradine del Borgo, tra la piazzetta con il Cristo e quella con l’antica fontana del pesce, c’è di che perdere la testa. Racchiuso tra il Corso Umberto e Via Marina, la cittadella si presenta come un concentrato unico al mondo di “botteghe” specializ-
i poli orafi della Campania
Una fase della fusione dell’argento
Il Tarì Area Asi Sud Marcianise (Ce) Tel. 0823.517111 www.tari.it
zate nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti dell’oreficeria, dell’argenteria e della gioielleria “made in Naples”. Un dedalo di vicoli, stradine e piazzette che pulsa operoso come un alveare nel cuore della città. Uno sguardo alle scintillanti vetrine e tutto apparirà più chiaro. Dai monili più moderni, a quelli classicheggianti o che dell’antico riprendono lo stile e la lavorazione, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Insomma: ce n’è davvero per tutti i gusti. Provare per credere. Fin dal mese di marzo del 2000, le aziende di questo “spicchio” incantato di Partenope hanno deciso di consorziarsi, dando vita al “Consorzio Antico Borgo Orefici”, presieduto da Roberto De Laurentiis. Oggi la struttura raggruppa circa novanta aziende figlie della migliore tradizione orafa napoletana, per un totale di 2.000 addetti. Tra gli scopi del Consorzio anche la promozione del Borgo quale porta d’ingresso al Centro Antico di Napoli attraverso la creazione di circuiti turistico culturali ed iniziative coordinate di promozione dei prodotti dell’artigianato artistico partenopeo.
Consorzio Oromare Consorzio Antico Via Tironi, 10 Borgo Orefici Torre del Greco (Na) Piazza G. Bovio, 33 Strada Provinciale, 22 Napoli Tel. 081.5523708 Marcianise (Ce) Tel. 081.8829735 www.borgorefici.eu www.consorziooromare.it 00
Campania style
Clinica Mediterranea. Camere con vista e trattamento a cinque stelle
L
a Clinica Mediterranea, un’eccellenza campana nel campo della sanità. In un’ottica di continua innovazione, la rinomata struttura di via Orazio a Napoli, ai piedi della collina dell’alta società, ha sviluppato una linea di attività private, con accesso personalizzato. Fiore all’occhiello della nuova realtà è il Reparto Solvenza che può essere assolutamente paragonato a un albergo a cinque stelle. Chi opta per questa nuova tipologia di ricovero riceve un trattamento
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Private Units. Clinica Mediterranea’s five-star treatment The prestigious Clinica Mediterranea in Via Orazio has recently
introduced a line of, personalisedaccess, healthcare services, first and foremost its Private Units which are comparable to five-star hotel accommodation. Subscribers to this scheme will
Campania style
In queste pagine, immagini del Reparto Solvenza della Clinica Mediterranea (photo di Peppe Maisto)
privilegiato, potendo usufruire di una cucina raffinata con pasti personalizzati e snack pomeridiani, moderne e lussuose camere, provviste di ogni servizio «vip», tra cui impianto di filodiffusione per il collegamento dell’i-pod, collegamento internet tramite connessione wireless, aria condizionata autonoma. E, in dotazione ai pazienti, due pc. Dal design assolutamente ricercato, il reparto è stato realizzato su progetto dell’architetto napoletano Cherubino
be able to choose their own menu of haute cuisine, and relax in modern luxury rooms with VIP service, including i-pod speaker system, wireless internet connection, two PCs and
independent air conditioning. Stylishly designed by architect Cherubino Gambardella, the private units are finished in hardwood, brass, marble and Capri blue tiles, while 145
Campania style
the elegant armchair-bed beneath a shower of small lights makes an ideal place to read and relax. In the seven private rooms named after famous views of Naples, luxury and 146
comfort are the order of the day: all rooms have bedside touchscreen remote controls to operate lighting, shutters and other facilities. The Private Units also enable a straightforward
Gambardella. Un trionfo di legno pregiato, ottone, marmi e piastrelle mosaico blu Capri in una toilette dal tocco decisamente glam. E non manca il vezzo: una pioggia di lucine sistemate in alto su una parete in legno completata da un’elegante poltrona letto. Ed ecco la postazione studiata per una lettura in pieno relax. Le camere sono sette e particolare cura è stata data alla scelta dei nomi che rievocano immagini caratteristiche di una
Campania style
Napoli da cartolina. Non poteva certo mancare una accomodation «Vesuvio»: è la suite, in una posizione centrale e panoramica. Un omaggio anche al castello dalla vista mozzafiato che sorge a San Martino con «Sant’Elmo». E alle zone più «in» della city, «Posillipo», «Marechiaro» e «Mergellina», distribuite in sequenza sul lato mare. Completano la rosa, «Orazio» e «Petrarca». Lusso e comfort sono le carte vincenti del Reparto Sol-
venza. Tutte le camere sono, infatti, dotate di un sistema di domotica che permette di gestire comodamente dal letto tutti i servizi tecnologici, dall’illuminazione all’apertura/chiusura delle persiane, mediante un piccolo schermo con touch screen. Scegliere il Reparto Solvenza vuol dire scegliere anche un accesso alla struttura estremamente semplificato, senza liste di attesa e code agli sportelli. A completare l’offerta un’equipe medica di illustri professio147
Campania style
nisti e un’assistenza infermieristica dedicata e personalizzata. Non c’è specialità che non possa essere ospitata in queste meravigliose stanze, dalla Chirurgia Plastica alla Ginecologia e Ostetricia, all’Ortopedia, chiunque abbia voglia di privacy e lusso, è nel posto giusto. Clinica Mediterranea Via Orazio, 2 - Napoli Tel. 081.7259222 www.clinicamediterranea.it 148
access procedure that avoids waiting lists and red tape while guaranteeing an illustrious medical team that can count on the support of committed nursing staff. These superb
rooms are suitable for any number of treatments, from plastic surgery to gynaecology so that those who desire luxury and privacy know that they are in the right place.
Sapori della Campania
Olio extravergine della Campania
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l’olivicoltura campana
L’oro Dop alla conquista dell’Europa di Antonio Di Costanzo
T
erra “felix”. Regione profumata e verde. Come il suo prodotto d’eccellenza: l’olio d’oliva. Senza alcuna remora, la Campania si può considerare il regno dell’extravergine, con ben otto qualità che si fregiano del marchio Dop (tre riconosciute dall’Unione europea e cinque riconosciute dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali) e altre due in attesa di certificazione dalla Ue. Mito, tradizione e storia legano, in un connubio indissolubile, l’oro verde alla Campania, quarta regione italiana per produzione (35mila tonnellate di cui 89 tonnellate di olio a Denominazione di origine protetta) e sesta per superficie
Extra virgin olive oil. Campania’s green gold conquers Europe Antonio Di Costanzo Campania is a green and aromatic land, as is its highly
acclaimed extra virgin olive oil, eight varieties of which have earned the protected origin denomination (Dop) label. It is the fourth Italian region for olive oil production (89 tons of Dop oil) and sixth for olive grove surface area
coltivata a oliveti (oltre 73mila ettari), con 114mila aziende e più di cinquecento frantoi. Un tesoro che l’Assessorato Regionale all’Agricoltura ha salvaguardato e consolidato negli anni con qualificate azioni di valorizzazione, importanti ricerche e studi sulla ricca varietà del patrimonio di olivi presente in Campania, sulle tecniche di coltivazione e di estrazione, e con un’instancabile opera di divulgazione e di formazione. È anche grazie a questi interventi dell’Assessorato se in Campania si è innescato un circolo virtuoso che ha visto moltiplicarsi gli imprenditori impe-
with 114,000 firms and over 500 oil presses. This is an asset that the Regional Government has safeguarded and consolidated over the years through improvement schemes and research on local olive varieties, cultivation and
pressing techniques, as well as a major effort in the information and training field. Now increasing numbers of olive growers are taking steps to improve their production and acquire Dop qualification for their oil by setting up organisations 153
l’olivicoltura campana
In queste pagine, immagini di olio e olive
gnati a migliorare e a qualificare la loro produzione aziendale. Uno sforzo intenso, dal quale sono scaturite le prime proposte per il riconoscimento dei marchi Dop, la costituzione dei primi Consorzi di Tutela, l’aggregazione in Comitati promotori. Un fiorire di iniziative che fa ben sperare nel futuro del settore che, a breve, potrà fregiarsi di un’altra Denominazione di origine protetta, dopo le tre storiche (Cilento, Colline Salernitane e Penisola Sorrentina). È in dirittura d’arrivo, infatti, l’iter istruttorio per il riconoscimento del marchio Dop all’Irpinia
Olio Dop Cilento Va a nozze con i piatti di pesce Nasce da un armonico connubio tra le più moderne tecnologie e una tradizione millenaria. Rigorosamente extravergine, si ottiene dalla spremitura di olive Pisciottana, Rotondella, Ogliarola, Frantoio, Salella e Leccini (da sole o insieme) per almeno l’85 per cento. Giallo paglierino con buona vivacità e intensità, spesso limpido, a volte velato, è il suo colore. Al nasopresenta un leggero sentore di fruttato di oliva pulito, talvolta con note di mela e di foglia verde. Ha il gusto tenue e delicato dell’oliva fresca, fondamentalmente dolce con note vivaci, appena percettibili, di amaro e piccante. È discretamente fluido, con evidenti sentori di pinolo e retrogusto di nocciola e
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Cilento
mandorla. Impeccabile nel condimento di pietanze a base di pesce, primi piatti non molto elaborati e carni bianche.
Cilento Olive oil (Dop) Made for seafood Age-old traditions and modern technology transform local olives into extra virgin olive oil with an intense straw yellow colour. Its aroma has fruity nuances of fresh olives, apple, pine nuts and green leaves, while its smooth, sweet flavour has barely perceivable bitter and peppery hints and an aftertaste of hazelnut and almond. Ideal for dressing fish and seafood, pasta dishes and white meat.
l’olivicoltura campana
Colline dell’Ufita. Pochi possono vantare una simile ricchezza di Denominazioni di origine protetta e questo si deve sia al cammino comune intrapreso da imprenditori e Regione, sia al vasto e originale patrimonio di varietà che è proprio dell’olivicoltura regionale. Quasi un “unicum” nello scenario nazionale, scaturito dall’habitat che l’olivo ha trovato in Campania sin da quando, millenni fa, i fenici e i greci introdussero la pianta nelle colonie italiche. Terra “felix”, si diceva: piovosità limitata, estati calde e asciutte, inverni temperati, luminosità intensa e terreni spes-
to monitor and promote local produce. And the future looks rosy as the three historic “Dop” labels (Cilento, Colline Salernitane and Penisola Sorrentina) will soon be four with the addition of Irpinia Colline dell’Ufita. These unique
achievements are the result of the common commitment of olive oil producers and the regional government and, of course, of the fertile Campania region which led Phoenecian and Greek settlers to bring the plant to their colonies here thousands of years ago. Limited
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l’olivicoltura campana
rainfall, hot, bright, dry summers, mild winters and volcanic, permeable soil – these are the factors that make Campania olive oil so special, with a colour ranging from green to straw yellow, a fruity aroma and a full flavour with a mildly bitter
aftertaste. However, tradition has also played a part in this success story and, for many olive growers, there is an almost religious rite that must be followed to capture the fragrance of the countryside. The precious oil is produced mechanically so as
to leave the olive’s characteristics unaltered and the entire production cycle (from growing to bottling) takes place within the clearly defined local area – both prerequisites for the “Dop” label. Campania’s “Dop” extra virgin olive oil is pressed from local olives that
were planted centuries ago on the sunny coasts of Cilento and the Sorrento peninsula and on the hillsides of Salerno and Irpinia. Generations of olive growers have improved this central pillar of the Mediterranean diet and now the entire world’s cuisine, which can
Colline Salernitane
Olio Dop Colline Salernitane Impreziosisce i piatti forti Ideale per impreziosire pietanze dai sapori forti come i primi piatti e le zuppe molto elaborate. Ma perfetto anche per arrosti e bolliti di carne rossa e per le verdure grigliate. Il marchio Dop è riservato al prodotto ottenuto da olive Rotondella, Frantoio, Carpellese o Nostrale (da sole o insieme) per almeno il 65 per cento; Ogliarola e Leccino per non più del 35 per cento; e altre varietà per non più del 20 per cento. Il colore va dal verde al giallo paglierino più o meno intenso. All’olfatto mostra un deciso e ampio sentore di fruttato di oliva pulito, con discrete note di foglia verde, di erba e di pomodoro acerbo. Al gusto si percepisce un sapore deciso e persistente, gradevolmente
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amaro e piccante, giustamente corposo con buona, equilibrata struttura e chiari sentori di carciofo, cardo e vegetali amari.
Colline Salernitane Olive oil (Dop) Enhances flavours Ideal for enhancing strong-flavoured dishes like pasta and soups, it is also recommended for red meat and grilled vegetables. The “Dop” label is reserved for oil made from at least 65% of certain varieties of local olives. Colour ranges from green to straw yellow while its aroma has a full, fruity olive taste with notes of green leaf, grass and green tomato. It has a crisp, full-bodied, pleasantly bitter and peppery flavour with marked nuances of artichoke and bitter vegetables.
l’olivicoltura campana
transform even a slice of slightly toasted bread into a gastronomic delight. However, olive oil also has therapeutic uses and a highly symbolic connotation in numerous cultures and religions. It is a frequent feature in Judaism; in Islam it is
identified as the tree of life; and in Christianity it is an essential element in the Sacraments. But it was also burned in homage to pagan gods and the cult of San Gennaro, patron saint of Naples still makes an annual offering of olive oil to burin in the votive lamp.
so vulcanici, permeabili e ben aerati. Tutti questi fattori conferiscono all’olio regionale quelle caratteristiche organolettiche che lo rendono speciale. Prima di tutto, il colore, con toni che vanno dal verde sfumato al giallo paglierino più o meno intenso. Poi, il profumo, tendenzialmente fruttato. E, infine, il sapore, che lascia un leggero retrogusto amarognolo. Ma anche la tradizione reclama la sua parte nel successo sempre crescente che incontra il condimento per eccellenza. Far nascere un extravergine, così come avveniva in passato, ancora oggi è un rito, religioso per molti produttori che hanno ereditato una cultura secolare attraverso la quale trasferiscono all’olio il sapore e la fragranza della loro terra. Il prezioso nettare sgorga da un procedimento meccanico che non modifica in alcun modo le caratteristiche dell’oliva. Non a caso la Denominazione di origine protetta viene attribuita a prodotti le cui caratteristiche qualitative derivano esclusivamente dal territorio di cui sono frutto. E soltanto a produzioni in cui l’intero ciclo, dalla coltivazione della materia prima all’imbottigliamento, si svolge all’interno di un’area geografica ben delimitata. Nascono così gli extravergine Dop campani, che si ottengono dalla spremitura di olive di varietà autoctone e di antichissima introduzione nel territorio. Una garanzia che più di tutto tutela il consumatore. Dalle coste soleggiate del Cilento e della Penisola sorrentina, alle Colline salernitane e dell’Ufita, in Irpinia, generazioni di olivicoltori hanno scovato, 157
Penisola Sorrentina
Olio Dop Penisola Sorrentina Ideale per le zuppe di legumi Ogliarola o Olivo da olio (detta Minucciola) per almeno il 65 per cento. Rotondella, Frantoio, Leccino (da sole o insieme) per non più del 35 per cento. E altre varietà per non più del 20 per cento. È il segreto del Dop “Penisola Sorrentina”. Nettare dal colore giallo paglierino, più o meno intenso, e riflessi verdognoli. All’olfatto rivela una notevole armonia aromatica, con un delicato fruttato di oliva e fini note di erba aromatica . Una piacevole sensazione di amaro e un leggero sentore di piccante si percepiscono ad assaporarlo. È fluido, equilibrato, con piacevoli sfumature speziate dal retrogusto di mandorla verde e fresca. Le sue caratteristiche organolettiche e il tipico
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fruttato di erbe aromatiche lo rendono ottimo negli abbinamenti con zuppe di legumi, frutti di mare e la caponata.
Penisola Sorrentina Olive oil (Dop) Ideal for pulses The secret of Penisola Sorrentina “Dop” olive oil is in its use of at least 65% of certain varieties of local olives to produce a straw yellow oil with greenish reflections. It has a harmonious and fruity aroma of olive with hints of rosemary and mint, and a pleasantly bitter and mildly peppery flavour with an aftertaste of fresh almonds. It is ideal for use with bean soups and other pulses, shellfish and the local speciality caponata.
Il settore in cifre Nr. aziende 114.000 Superficie olivetata 73.584 dimensione media (ha) 0,6 Nr. frantoi 524 % frantoi tradizionali 58 % frantoi continui 42 Frantoi cap. lav. > 10 t/8 ore 22 % Frantoi cap. lav. tra 4 e10 t/8 ore 41 % Frantoi cap. lav. < 4 t/8 ore 37 % Produzione olio (t) 35.000 % olio extravergine sul totale 70 % olio lampante 2 % olio DOP 0,2 % sul totale nazionale 6,59 Produzione olio DOP (t) 89 N. DOP riconosciute dalla CE 3 N. DOP riconosciute dal MiPAAF 5 N. DOP in istruttoria MiPAAF 2
scelto e reso sempre più originale e genuino il pilastro della dieta mediterranea, oggi alla base di qualsiasi cucina, anche quella più raffinata, ma capace di rendere pietanza prelibata persino una semplice fetta di pane leggermente “dorata”. Eppure l’olio non è sovrano soltanto a tavola. Oggi come in passato, gli vengono attribuite importanti proprietà terapeutiche. È diffuso il suo utilizzo nella cosmesi. E ha un alto valore simbolico in molte culture e religioni. Nell’ebraismo ricorre spesso. Nell’islam s’identifica con l’albero della vita da cui si sprigiona la luce divina. Nel cristianesimo è un elemento essenziale nei Sacramenti. Ma prima ancora veniva bruciato in omaggio alle divinità pagane, usanza ancora praticata in Campania con l’offerta annuale di olio vergine di oliva alla lampada perpetua di San Gennaro, patrono della città di Napoli.
l’olivicoltura campana
Parla l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Cozzolino
Il futuro ha il colore dell’olio
S
alotto degli oli e Sirena d’oro, la ricetta contro la crisi è puntare su produzioni d’eccellenza come l’extravergine dop? “Dalla crisi si esce investendo sulle migliori potenzialità e sulle produzioni di eccellenza del nostro territorio. E certamente l’olio è tra queste. Tuttavia, per reggere la competizione estera, oltre che sulla qualità, dobbiamo puntare anche a incrementare il volume complessivo delle nostre produzioni”. Che cosa rappresenta per la Campania l’olivicoltura? “Anzitutto il patrimonio di una storia millenaria che si è sviluppata intorno a questo prodotto, ma anche un importante presente caratterizzato da oli di al-
tissima qualità: abbiamo tre marchi dop, tre in fase di riconoscimento e tre su cui stiamo lavorando per avere il riconoscimento. Si tratta di risultati straordinari che abbiamo ottenuto nel corso degli ultimi anni e che adesso dobbiamo consolidare”. La Regione Campania ha investito molto nella promozione dell’eccellenza olivicola. Quali i risultati raggiunti e cosa farete per valorizzare ancora di più le produzioni? “Adesso intendiamo lavorare sul fronte della valorizzazione e del rafforzamento della presenza sui mercati internazionali dei nostri prodotti, stando al fianco delle nostre imprese e incentivando l’aggregazione tra i produttori. In
We speak to the Regional Councillor responsible for business enterprises, Andrea Cozzolino
is certainly one of these. However, if we are to be competitive with other countries, we need to set ourselves targets, not only for quality but also to increase total production”. How important is olive oil to Campania? “First and foremost,
The future is olive green The Golden Siren and other events; is the answer to the economic crisis to 160
concentrate on products of excellence, like extra virgin olive oil with the protected denomination of origin (dop) label? “To get out of this crisis we must invest in the huge potential and the products of excellence of our region, and olive oil
it the heritage of the region’s history which spans the millennia and has developed around this product, but it is also an important feature of the times in which we live and the extremely high quality olive oil we now produce: currently, three varieties have
L’assessore regionale Andrea Cozzolino
the dop label, three more will soon be awarded this recognition, and we are working on acquiring the label for another three varieties. These are extraordinary results which we have obtained over the past few years and which must now be
consolidated”. In recent years the Campania Regional Government has invested a great deal in promoting olive oil excellence, What results have been achieved and how will you build on these to improve the position of local products even further?
quest’ottica, stiamo discutendo a Bruxelles la possibilità di diminuire i costi di certificazione per i prodotti dop. Sempre dall’Unione Europea abbiamo avuto l’ok ad ampliare dal 20% al 50% l’anticipo del contributo pubblico sulle misure di finanziamento previste dal Programma di sviluppo rurale. In questo modo diamo un aiuto concreto a quanti in questo momento vogliono fare investimenti e, nel caso dei produttori di olio, puntano ad adeguare gli impianti e fare valorizzazione e promozione del prodotto”. Marzo è stato il mese dell’olio dop. L’extravergine di pregio della Campania è stato il grande protagonista di convegni, degustazioni, feste in piazza. La collaborazione tra produttori e istituzioni ha dato ottimi risultati. La considera una sfida vinta? “Col Sirena d’Oro abbiamo ottenuto risultati e riconoscimenti importanti, ma penso che dobbiamo e possiamo fare sempre di più e meglio. Il nostro obietti-
“We now intend to enhance and strengthen the presence of our products on the international market by offering support to businesses and providing incentives for partnerships among producers. With this goal in mind, we are
holding discussions in Brussels on the possibility of cutting the costs involved in obtaining dop certification, and the EU has already given us the green light for increasing the public sector advance contribution provided for in the 161
l’olivicoltura campana
Un frantoio in lavorazione
vo è consolidare la quantità e la qualità delle partecipazioni istituzionali e dei buyer internazionali presenti all’evento e istituire, già dal prossimo anno, un premio comunitario per oli dop nell’ambito del Sirena d’Oro. Che deve diventare l’occasione per discutere, fare il punto e affrontare le questioni necessarie allo sviluppo del settore”. L’extravergine dop può servire anche a promuovere all’estero il territorio? “L’olio, come il vino e gli altri prodotti tipici sono uno straordinario veicolo di promozione del nostro territorio. Noi pensiamo che un territorio cresce e si fa conoscere anche all’esterno se sa valorizzare le sue potenzialità attraverso politiche di sviluppo integrate tra agricoltura, ambiente, turismo e ricerca. In tal senso, stiamo progettando e realizzando le politiche di sviluppo dei prossimi anni”. 162
Rural Development Programme from 20% to 50%. This will be of real and immediate use to those who want to invest in the sector and, as far as olive oil producers are concerned, will help update equipment and machinery as well as improve and promote the product”. March was the month of Olive Oil with the dop label. Campania’s finest extra virgin oil was under the spotlight at conferences, tasting events and festivals and we saw the excellent results obtained when producers and the institutions work in tandem. Do you think this challenge has been won? “The Golden Siren event achieved excellent results but we can and must aim to go onwards and upwards. Our goal is to consolidate the quantity and quality of participation by public institutions and internationals buyers at the event
and set up, by next year, an EU-wide competition for dop olive oil with the prize being awarded at the Golden Siren. The event must also become an opportunity for discussing progress and tackle any issues that will help to develop the sector”. Can dop extra virgin olive help promote the region abroad? “Olive oil, like wine and other typical products, has an extraordinary capacity to promote our region. We believe that a region grows and gains acknowledgment abroad if it can enhance its potential through integrated development policies involving the sectors of agriculture, environment, tourism and research. Consequently, we are designing and setting up the development policies for the coming years”.
sapori della Campania
Ristorante Mamulè. Nel cuore di Chiaia il teatro del gusto di Sarah Ricca
Particolare della sala
C
olori caldi. Atmosfera soffusa. Musica jazz. Un mix, il giusto mix, per una serata che resta nel cuore. Un senso di tepore, di familiarità. Ecco che cosa si porta dentro uscendo dal ristorante e winebar Mamulè. Un nome particolare, fantasioso che ha trovato la sua ideale rappresentazione in un piccolo gufo di terracotta con cui vengono omaggiate le dame presenti nel locale. Un piccolo gioiello nel cuore di Chiaia, quartiere partenopeo principe per quanto riguarda la movida. Ma caos e confusione sembrano così lontani non appena varcata la soglia di questo modello d’eleganza e so-
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Mamulè Restaurant. The theatre of taste in the heart of Chiaia Sarah Ricca Warm, colours, suffused lighting and jazz music make for an unforgettable evening at the Mamulè restaurant
and wine-bar in the heart of Naples’ elegant Chiaia quarter. Ochre yellow walls and a cosy atmosphere create the perfect environment to forget the hustle and bustle of the city, while the elegantly set tables and attention to details complete
sapori della Campania
A sinistra, piatti preparati dallo chef; a destra, il bar
the setting. Details like the elegant bar at the entrance and the wine cellar with its excellent selection of red and white wines from Campania, which are the perfect accompaniment to the dishes prepared by Neapolitan chef Davide Teano. Flair, creativity,
and genuine ingredients make every dinner at Mamulè an unforgettable experience. The menu begins with a variety of appetizers which can be followed by soup or pasta, such as their speciality tortelli, and the typical dishes of Neapolitan cuisine,
brietà. Pochi tavoli disposti in una sala sulle cui pareti prevalgono i colori tenuti dell’ocra resi ancora più caldi dall’atmosfera soft che si respira una volta varcata la soglia d’ingresso. Tavoli elegantemente apparecchiati e impreziositi con fiori e composizioni. “Ho sempre pensato – spiega la proprietaria del locale, Vera Monaco – che siano i dettagli, la cura che si profonde nel particolare a rendere unico un luogo, a distinguere cose e persone”. Dettagli come la realizzazione dell’elegante bancone bar, situato all’ingresso, che richiama i tavoli della sala o come le “quinte”, piccole pa165
sapori della Campania
A sinistra, una specialità della casa; a destra, la sala con l’esposizione di vini
reti che ricordano le scene teatrali, dietro le quali si celano il guardaroba e la cantina. Una ricca cantina in cui a farla da padrone sono prevalentemente i vini rossi campani, ma dove non mancano i bianchi così da soddisfare tutti i gusti. Vino, bevanda degli dei, che esalta i sapori dei piatti realizzati dalle mani e dalla fantasia del giovane chef partenopeo DavideTeano. Fantasia sì. Ecco cosa muove la composizione del menù del Mamulè. Estro e creatività, ingredienti imprescindibili che, uniti ai prodotti genuini utilizzati in cucina, rendono la cena al ristorante di via Ascensione un’esperienza indimenticabile. Da non 166
like pasta with potatoes and provola cheese. The chef ’s secret and originality lies in his careful use of herbs and spices to exalt the flavour of the food without ever altering it. Second courses include grilled steak and other meats, as well as mouthwatering stews.
The perfect end to a perfect meal at Mamulè has to be one of their desserts, cassata, mousse, chocolate soufflé or cake with mint or orange, and a souvenir terracotta owl, the restaurant’s symbol, as a parting gift for the ladies in each group of diners.
sapori della Campania
perdere. Un cena prevalentemente “di terra”. Ad aprire le danze, un mix di assaggini che possono essere seguiti da zuppe o da pasta (fresca o dura). Una particolarità sono i tortelli dalle forme più svariate. Ma in cucina non possono mancare i piatti tipici della tradizione partenopea come la pasta e patate con la provola. Piatti cui, tuttavia, si cerca sempre di dare un tocco di originalità per offrire al palato del cliente un sapore esclusivo e irripetibile. “Il segreto – svela lo chef – è il sapiente uso delle spezie che, ben dosate e mixate, rendono esaltanti i sapori senza alterarli”. Antipasti e primi, dunque. Ma come
non parlare dei secondi? Grigliate di carne, ma anche bolliti prelibati: roba da leccarsi i baffi. E poi: una cena al Mamulè non può non terminare con un dolce. Delizie come le cassate, le mousse, i sofflué al cioccolato o i tortini impreziositi da menta o arancia sono delle autentiche perle. Tesori della tavola serviti per concludere e suggellare la cena perfetta in un ambiente esclusivo e di gran classe. Ristorante Mamulè Via Ascensione, 39 Napoli Tel. 081.7944120 167
sapori della Campania
Felicissima Sera. Tempio del gusto dedicato a Mario Merola
La sala del ristorante Felicissima Sera
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apori raffinati e tradizione si incontrano sulla collina di Posillipo. In via Rocco Galdieri 6 nasce, dalle note di una celebre melodia, Felicissima sera. «Finalmente anche Napoli ha la sua vetrina celebrativa!», potrebbero esclamare i cultori della nostra tradizione canora entrando negli spazi del tempio dedicato a Mario Merola. «Cosa propone lo chef stasera?», potrebbero chiedere gli amanti della cucina ricercata. Eh sì, perché in questo luogo si possono ammirare cimeli della vita professionale e artistica del re della sceneggiata, si può mangiare nei piatti marchiati con la sua firma e si possono gustare pietanze preparate dallo chef Luca Esposito, già ai fornelli del rinomato Faro di Capo D’Orso sulla Co-
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Felicissima Sera. Temple of taste dedicated to Mario Merola Fine dining and tradition meet at the Felicissima sera restaurant themed on the life and work of Neapolitan actor and king of the “sceneggiata”, Mario Merola. The chef Luca Esposito has
worked at the famous Faro di Capo D’Orso on the Amalfi Coast as well as at the Excelsior in Naples and Rome, but it was his son Roberto who came up with the Merola theme idea and Nadia Wanderlingh, who designed the interiors. In the kitchens, Pasquale Masullo helps the chef in preparing tasty appetizers,
sapori della Campania
A sinistra, lo chef ai fornelli; in alto, a destra e nella pagina successiva, tre piatti proposti dal ristorante
like shrimps coated in sesame seeds with basil sauce or more local food like mozzarella and fragrant sliced bread. From the wide range of hors d’oeuvres the chef recommends the puréed pumpkin with monkfish bites, raw fish antipasto, or cuttlefish skewered on sprigs of rosemary branch and grilled
with lardo di colonnata pork fat. The pasta dishes offer a range of seafood and other delights like paccheri stuffed with ricotta and wild mushrooms or scialatielli with cherry tomatoes. The second courses include a superb fillet steak with sautéed potatoes and grilled aubergines in balsamic
stiera Amalfitana e dell’Excelsior di Napoli e Roma. Un tributo dovuto al re della sceneggiata, che nasce da un’idea del figlio Roberto e dei suoi soci Valentino e Mario Manna. Un luogo reso particolare dalla cura del dettaglio affidata a Nadia Wanderlingh, compagna di Roberto. Con l’aiuto di Pasquale Masullo, lo chef propone in ouverture golosi apetizer sempre a sorpresa. Si può gustare il gambero rosso impanato al sesamo con crema di basilico o la ricottina di fuscella infornata con raviolo fritto. Per chi non vuole rinunciare ai sapori della nostra terra, in arrivo anche la trilogia di mozzarella di bufala doc con fragranti tuille di pane. Per l’antipasto, la proposta è davvero ampia. Ma lo chef consiglia, vellu169
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tata di zucca con bocconcini di pescatrice, crudo di pesce e grigliata di seppioline servita con lardo di colonnato steccato al rosmarino. Mare e monti per i primi con i paccheri all’inpiedi ripieni di ricotta e funghi pioppini, gli scialatielli con pomodorini d’o’ piennolo, crema di basilico e spruzzata di caciocavallo, lo gnocchetto tricolore con cremolata di scampi. Per i secondi, trionfano a tavola la millefoglie di filetto di manzo accompagnata da patate souté e melenzane grigliate all’aceto balsamico, il pesce croccante ai cereali con due salse e la zuppetta del Golfo. Immancabili i dolci e qui compare il vezzo. Da Nizza arriva il tiramisù nel “boccaccio”. In alternativa, varietà di crème brullée ai gusti mandarino, frutti di bosco e la classica catalana. C’è anche la spuma soffice di fichi e cioccolato bianco. Di alto profilo la carta dei vini e ampia la proposta dei distillati. Impeccabile il servizio ai tavoli. Felicissima sera Via Rocco Galdieri, 6 - Napoli Tel. 081.7691741 www.felicissimasera.it
vinegar or local seafood. A fine selection of desserts include tiramisu, crème brulée (flavoured with mandarin or forest fruits), and a light cream of figs and white 170
chocolate. The cellar is well stocked with fine wines and spirits and the service at the table and throughout the restaurant is impeccable.
icetta recipe la r La pastiera
Biancamaria Ascione
Tempo di preparazione: 2 ore circa Ingredienti (per 12 persone) Pasta frolla: 3 uova intere - 500 gr. farina 200 gr. zucchero - 200 gr. di strutto o di burro Ripieno: gr. 700 di ricotta - gr. 600 di zucchero - gr. 400 di grano cotto - gr. 80 di cedro candito - gr. 80 di arancia candita - gr. 50 di zucca candita - un pizzico di cannella - gr. 100 di latte - gr. 30 di burro o strutto - 5 uova intere + 2 tuorli - una bustina di vaniglia - un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio Procedimento Per la pasta, su un tavolo, disporre la farina e lo zucchero a fontana con al centro il burro ammorbidito, i tuorli d'uovo e la buccia grattugiata di mezzo limone. Incorporare progressivamente le uova sbattute. Amalgamate il tutto e lavorare la pasta rapidamente senza impastarla troppo perchè non perda friabilità. Lasciare riposare l’impasto, coperto da un tovagliolo bagnato e strizzato, per almeno mezz’ora. Per il ripieno, unire in una casseruola il grano, il latte, il burro, la scorza grattugiata di 1 limone e lasciare cuocere per 10 minuti mescolando spesso fin a farla diventare una crema. Frullare a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio e un pizzico di cannella. Lavorare tutto insieme sino a ottenere un impasto molto sottile, quindi aggiungere una buccia di limone grattugiata e i canditi a dadini. Unire il composto al grano. Stendere la pasta con il matterello dando uno spessore di circa 1/2 cm, rivestire la teglia (c.a. 30 cm. di diametro) precedentemente imburrata, ricavare delle strisce con la parte oltre il bordo. Versare il composto di ricotta nella teglia, livellare, ripiegare verso l'interno i bordi della pasta e decorate con le strisce ottenute con la pasta avanzata. Disporle a forma di grata e spennalre il tutto con un turlo sbattuto. Infornate a 180 gradi per un'ora e mezzo finch'è la pastiera non avrà preso un colore ambrato; lasciate raffreddare e, prima di servire, spolverizzate con zucchero a velo.
ricetta recipe la Pastiera Pie Biancamaria Ascione Preparation time: 2 hrs (approx.) Ingredients (serves 12) Short crust pastry: 3 eggs - 500 g plain flour - 200 g sugar - 200 g lard or butter - lemon zest Filling: 700 g ricotta cheese - 600 g sugar - 400 g boiled wheat grains - 80 g chopped candied citron - 80 g chopped candied orange - 50 g candied squash - a pinch of cinnamon - 100 g milk - 30 g butter or
lard - 5 eggs + 2 extra yolks - 1 sachet of vanilla extract - lemon zest - one tablespoon of flower water Procedure For the pastry, put the softened butter, egg yolks and the zest of half a lemon into the centre of the mixed flour and sugar. Beat the other eggs and gradually blend them into the mixture, and knead quickly. Do not overknead or the pastry will lose its crumbly texture. Leave the dough for at least 30 minutes under a damp cloth. For the filling, mix the grains, milk, butter, zest of one lemon in a pan and cook for 10 minutes until creamy. In a bowl, whisk the ricotta, sugar, eggs, vanilla extract, flower water and cinnamon until a thin paste is obtained then add the candied peel and mix with the grain cream. Roll out the pastry to a thickness of about 1/2 cm and line a 30 cm greased baking tin. Cut the excess pastry into strips for the decoration. Pour the ricotta and grain mixture onto the pastry and fold the edge of the pastry inwards. Arrange the pastry strips to form a grid over the mixture, brush with beaten egg yolk and place in an oven at 180째 C for 30 minutes during which it will turn an amber colour. Leave the pastiera to cool and sprinkle with icing sugar before serving.
est of shopping & relax t ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI/ CLOTHING AND ACCESSORIES MARINELLA “È la somma dei piccoli particolari che fa l'uomo elegante”. Così sentenziava, nel 1914, don Eugenio Marinella, proprietario di un piccolo negozio di cravatte alla Riviera di Chiaja. Quello in cui proponeva capi in stile inglese e un po' snob, che fecero di lui rivenditore ufficiale di principi e imprenditori. Filosofia, attualmente portata avanti dal nipote Maurizio, e che ha visto negli anni avvicendarsi personaggi del calibro di Luchino Visconti, Aristotele Onassis e Giovanni Agnelli. “It is the sum of all the small details that makes a gentleman elegant”, affirmed don Eugenio Marinella, owner of small Neapolitan tie-shop in 1914. His British-style garments met whit the approval of princes and entrepreneurs and his grandson Maurizio can make the same claim, as his clients have included such illustrious names as Luchino Visconti, Aristotele Onassis and Giovanni Agnelli. Via Riviera di Chiaia, 287 - Napoli Tel. 081.7644214 FINAMORE Camicie interamente cucite a mano quelle di Finamore, capi unici che consentono a chi le indossa la massima libertà di movimento grazie alla tipica lentezza del giromanica. L'atelier offre agli elegantoni più esigenti anche la possibilità di farsi realizzare camicie personalizzate scegliendo tra un'ampia gamma di tessuti. Finamore makes hand-stitched shirts with spacious armholes to ensure maximum freedom of movement. The atelier also offers a wide range of fabrics for bespoke shirts. Via Calabritto 16 - Napoli Tel. 081.2461827 M. CILENTO Un simbolo della Napoli più esclusiva. Uno scrigno dove il fascino e l’eleganza sono racchiusi in ogni articolo e la ricerca della qualità non ha confini. In una sola parola: Cilento, in via Medina. Qui è possibile trovare abiti, cravatte e camicie confezionati rigorosamente a mano e su misura con tessuti pregiati e raffinati, così da offrire sempre il meglio al cliente, come del resto è tradizione. Nata nel 1780, la maison è oggi nelle mani di Ugo Cilento che ha arricchito l’atelier con articoli unici destinati ai clienti più originali come gli accessori di lusso e le calzature realizzate intera-
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mente a mano. A symbol of exclusive Neapolitan style, Cilento in Via Medina is the ideal place to purchase traditional, hand-tailored, bespoke suits, ties and shirts. Set up in 1780, the atelier is now managed by Ugo Cilento who has extended the range of articles to include luxury accessories and hand-made footwear. Via Medina 61 a/b - Napoli Tel. 081.5513363 MARIANO RUBINACCI Sin dagli anni Trenta la famiglia Rubinacci confeziona su misura, nel suo atelier di via Filangieri, giacche, pantaloni, camicie e cravatte per i gentleman della Napoli bene e non solo. Lo splendido connubio tra stoffe pregiate ed elevata manifattura che caratterizzano lo stile Rubinacci esporta il buon gusto partenopeo in tutto il mondo: accanto all’atelier di Napoli sono fioriti, infatti, quelli di Roma, Milano, Londra, Tokyo e New York. Ma, non paghi di questo successo, i Rubinacci hanno aperto un nuovo atelier anche a Palazzo Cellamare: Rubinacci Vintage. Come dice il nome stesso, qui è possibile fare un tuffo nel tempo e tornare agli anni ’60-’70, grazie alle creazioni della linea “Rubinacci Sport”. The Rubinacci family have been creating exclusive bespoke jackets, trousers, shirts and ties since the 1930s and now exports these splendid collections throughout the world, in its ateliers in Rome, Milan, London, Tokyo and New York. There is also Rubinacci Vintage in Naples’s prestigious Palazzo Cellamare where, as the name suggests, clients can relive the styles of the 60s and 70s with the “Rubinacci Sport” creations. Palazzo Cellamare, Via Chiaia, 149 - Napoli Tel. 081.4104344 www.marianorubinacci.it SANSEVERINO CRAVATTE Nata dalla passione di Salvatore Sanseverino e Francesco Raia, quest’azienda è uno dei baluardi dell’antica arte sartoriale napoletana. Il must qui è la cravatta a sette pieghe, realizzata ripiegando sette volte il tessuto per dare anche più consistenza al nodo. Da Sanseverino si riceve solo su appuntamento. Following Salvatore Sanseverino and Francesco Raia’s passion, this company is one of the bulwark of the ancient Naepolitan tayloring. The must is the seven folds necktie, realized folding seven times the fabric in order to make the tie firmer. Tie can be chosen only by appointment. Centro Direzionale Isola G2 - Napoli Tel. 081.7879414
est of shopping & relax t ROSARIO FARINA HAUTE COUTURE Se il vostro sogno è indossare una morbida “scultura” in voile e satin di pregiate sete comasche, magari “scolpita” da un giovane e virtuoso stilista partenopeo, la fermata obbligatoria è all’atelier Rosario Farina di palazzo Cellamare. Un delizioso salotto glamour, dove da due anni prendono forma gli abiti e i sogni delle donne più chic della città. If your dream is to wear a soft ‘sculpture’ of precious silk and satin, created by a young, talented Neapolitan designer, visit the Rosario Farina atelier in palazzo Cellamare. This exquisite glamour salon opened two years ago and has been making the chicest Neapolitan women’s dreams come true ever since. Palazzo Cellamare - via Chiaja 149/e - Napoli Tel. 081.405901 - www.rosariofarina.com ANTICA CAMICERIA LOMBARDI Camicie da uomo in tessuti di prima scelta, impreziositi da rifiniture fatte a mano ed eleganti particolari: sono da sempre il cuore della produzione di Luciano Lombardi che, adesso, insieme alla figlia Alessia, ha avviato anche una produzione di camicie da donna su misura, che si adattano perfettamente alle curve sinuose delle clienti. Hand-made shirts for men, made of high-quality fabrics, embelished with well-curated finishing touches and elegant particulars, have always been the heart of the production of Luciano Lombardi, that recently has started with his daughter Alessia the production of women’s shirt, that perfectly fit the sinuous curves of their clients’ bodies. Via Nuova Stazione, 22 - Portici (Na) Tel 081.7767908 www.anticacamicerianapoletana.com E&G CAPPELLI Non ha bisogno di insegna l'atelier della cravatta di Patrizio Cappelli, un autentico salotto del buon gusto nel cuore dello shopping di lusso di Chiaja. Qui cravatte prêt-à-porter a tinta unita, fantasia, nei colori moda o nelle più tenui tinte pastello fanno bella mostra di sé, accanto a una splendida selezione di square da scegliere per la cravatta su misura. Sciarpe unisex e foulard da uomo arricchiscono la già nutrita offerta di Cappelli.Patrizio Cappelli's tie shop doesn't need a sign, being already well known in the shopping routes of Chiaja neighbourhood. Here there's a wide selection of ready made ties in one colour or fancy, besides a choice of squares for tailored made ties. Scarfs for him and for her and foulards are also part of Cappelli's bouquet. Via Cavallerizza a Chiaja, 37 - Napoli Tel. 081.400166
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IDEM Design esclusivo e materiali pregiati sono le carte vincenti delle creazioni di Ciccio Tramontano. Tra borse, zaini e cartelle, da lavoro e da passeggio, trovano spazio anche gioielli ed accessori in materiali nobili e meno nobili, che attirano per il loro disegno particolare e per la loro unicità. Exclusive design and materials go into every Ciccio Tramontano creation, from bags and rucksacks to briefcases and luggage as well a unique range of accessories. Via Ferrigni, 32 - Napoli Tel. 081.2471169 VINCENZO BONINO Attiva da più di 50 anni, Bonino è un’istituzione nel campo delle borse da uomo e da donna, con modelli adatti a tutte le occasioni, in colori moda e con elementi personalizzabili.Whether it is a ceremony dress or a tailleur to wear in a ladies-only afternoon, it is in this boutique in the historical centre of Naples that you will find the right textile for any occasion. In this little sittingroom, one can choose - among the collections of the most famous stylists, laces and embroidery - the right match for the circumstance. Via Caserma di Cavalleria, 49 - Napoli Tel. 081.19577537 www.boninonapoli.it SARTORIA SABINO Eleganza e stile sono i tratti distintivi della Sartoria Sabino, dove i capi sono realizzati seguendo la tradizionale manifattura napoletana, ma su disegni alla moda. Novità assoluta è il cappotto “Pullover”, interamente realizzato in cachemire. Elegance and style are the trademarks of Sartoria Sabino, where every product is realized following the traditional Neapolitan tayloring art associated to a modern design. The product of the moment is the “Pullover” coat, completely realized in cachemire. Via Napoli, 131 – Casalnuovo (Na) Tel. 081.8422724 - www.sartoriasabino.it PAOLO SCAFORA Solo i migliori pellami si trasformano nelle calzature Paolo Scafora, interamente realizzate a mano. Accanto alla linea classica che assume anche delle tonalità insolite come il verde brillante, la linea sportiva, che meglio si accompagna ad abiti casual e jeans. Only the best leather is used for Paolo Scafora shoes, enterely hand-made. Besides the classic line, that here assumes insolit colours as bright green, a casual line, more suitable for jeanses and casual wear. Via Tavernola, 8 - Casandrino (Na) Tel. 081.8304808 - www.paoloscafora.it
est of shopping & relax t ULTURALE CRAVATTE Tessuti vintage e scacciaguai: queste le caratteristiche delle cravatte di Ulturale, che nelle pieghe nascondono un piccolo amuleto portafortuna. Interamente realizzate a mano, sono un must nell’abbigliamento di classe made in Naples. Vintage fabrics and talismans: these are the ma in carachteristics of Ulturale neckties, hiding in their folds a little charm. Enterely hand-made, they are a must among the made in Naples luxury clothing items. Via Ferrante Imparato, 98 Centro Mercato 2 (Na) Tel. 081.2481151 - www.ulturalecravatte.it BENCIVENGA Alta moda e prêt-à-porter i punti di forza di Bencivenga, azienda a conduzione familiare nata nei primi anni ’80 e che adesso sta allargando i suoi orizzonti anche oltreoceano. Quest’anno, per la prima volta, la collezione donna sarà affiancata da Bencivenga Homme, una linea interamente dedicata all’uomo contemporaneo, caratterizzata dall’unione di tessuti classici a tagli moderni, sempre all’insegna della manifattura sartoriale. Haut couture and prêt-a-porter by Bencivenga, a family business which began in the 1980s and has now set its targets overseas as well. New this year is the Bencivenga Homme line for today’s men with quality tailoring of classic and more modern fabrics. Via Giolitti, 1 - Grumo Nevano (Na) Tel. 081.8338565 FRATELLI PELUSO Sono passati ben 100 anni da quando Gabriele Peluso iniziò la sua attività di calzolaio e adesso l’azienda, nata da una piccola bottega a vico Forino è diventato un marchio internazionale. La fama ed il successo non hanno però minimamente modificato l’antico metodo di produzione, che continua nello stabilimento di Arzano dove le scarpe vengono realizzate sempre a mano con materiali di prima scelta. The family business celebrates its centenary this year but Peluso Brothers still follow traditional methods in their creation of hand-made shoes using only the finest materials. Corso Salvatore d’Amato,85 - Arzano (Na) Tel. 081.7312958 - www.fratellipeluso.com MARIO VALENTINO Nel cuore dello shopping di via Calabritto, la boutique di Mario Valentino propone modelli di scarpe, per uomo e per donna, realizzati solo con i migliori pellami. In negozio anche modelli esclusivi di borse, borsoni e giacche. In the heart of the shopping centre of Via Calabritto, Mario Valentino’s
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boutique offers shoes for men and women made of the best leather. The collection includes also bags, suitcases and jackets. Via Calabritto - Napoli Tel. 081.7644262 www.mariovalentino.it GIOIELLI/JEWELLERY FUSCO 1919 Incastonata nel cuore del Borgo Orefici, da tre generazioni i Fusco realizzano vere e proprie opere d'arte da indossare in ogni occasione. Solo le pietre migliori, selezionate accuratamente, diventano i gioielli che hanno come solo scopo l'esaltazione delle qualità di chi li indossa. Qualità che vengono elevate dalla purezza delle pietre preziose e dell'oro che ad esse si accompagna. Mounted in the heart of the Goldsmiths' neighbourhood, since three generations the Fusco family creates artworks to be worn in every occasion. Only the best precious stones, selected with accuracy, are transformed in these artistic jewels that have the only aim of exhalting the qualities of the person that wears them. Qualities that are elevated by the purity of the precious stones and of gold that embraces them. Via Antonio Scialoja, 15 - Napoli Tel. 081.5535963 LANFRESCHI GIOIELLI Diamanti, gioielleria ed oreficeria di qualità con molti marchi esclusivi sono i punti di forza della gioielleria Lanfreschi, da più di 40 anni a Ischia. Oltre ai grandi marchi, fiore all’occhiello della boutique è la linea Lali. Articolata in due serie, una Terra e l’altra Mare, è tutta da collezionare per la varietà del suo assortimento: un bouquet di monili capricciosi e seducenti a forma di orsetti, polpi, stelle marine, farfalle, ippocampi, cuoricini, granchietti, che si lasciano indossare con disinvoltura, impreziositi dalla nobiltà della materia. Diamonds, jewels and golds are the main attractions of Lanfreschi jewels shop, in Ischia since 40 years. Besides the great brands, the buttonhole of the boutique is Lalì, a new line divided in Land and Sea collections, with little jewels in shape of bears, butterflies, hippocampi, hearts, crabs to wear easily in every moment of the day. Via Luigi Mazzella, 109 - Ischia Ponte (Na) Tel. 081.993986 MONDIAL CORAL Specializzata nella lavorazione artigianale e trasformazione di coralli grezzi, turchesi e perle in beni di lusso. La ditta di Torre del Greco è apprezzata in
he best of shopping & re tutto il mondo. In particolare per la linea Rovian che nasce dal brillante accostamento del corallo ad oro e diamanti, dando vita, a capolavori del lusso, da considerare vere opere d'arte da indossare. Specialised in the traditional crafting and transformation of coral, turquoise and pearls to create luxury articles, this firm from Torre del Greco is acknowledged throughout the world. In particular, the Rovina line is an exquisite combination of coral, gold and diamonds to create artworks to be worn and flaunted. Via E. De Nicola 25 ex 19 Torre del Greco (Na) Tel. 081.8819038 ASCIONE CORALLI Fondata a Torre del Greco, nel 1855, la ditta Ascione si distingue per il sofisticato rigore con cui da sempre interpreta le tendenze del gusto e della moda nei settori della gioielleria e dell'oreficeria. La sua produzione, da 150 anni, riflette in linee sempre nuove gli stili del moderno attraverso pezzi unici in corallo e non solo. Founded in Torre del Greco in 1855, Ascione is synonymous with fine taste in the world of jewellery. During its 150 year history, the firm has always been up-to-date in its production of unique items in coral and other precious materials. Via Beato V. Romano, 6 - Torre del Greco (Na) Piazzetta Matilde Serao, 19 - Napoli Tel. 081.8811165 - 081.421111 DE LAURENTIIS L'argento in Campania fa rima con de Laurentiis. Tutto è incominciato con Vincenzo de Laurentiis nel 1897, la cui passione per le tecniche d'incisione con il bulino si trasformò ben presto in professione. Oggi i suoi eredi hanno ampliato l'attività adeguandosi ai tempi e hanno avviato la più grande distribuzione di argenti nell'Italia Meridionale. Argenti pregiati, artistici, pezzi unici da collezione e ninnoli portafortuna per accontentare il cliente più raffinato ed esigente. Founded in 1897 by Vincenzo De Laurentiis, the firm has been expanded and modernised by his heirs to become the largest distributors of silverware in southern Italy. Their artistic silverware and luchy charms will meet the needs of even the most demanding customer. Via Grande Orefici 9 - Napoli Tel. 081.20403 VINCENZO OSTE Nelle vetrine dell'atelier di via Carlo Poerio fanno bella mostra i gioielli sculture di Vincenzo Oste, vere e proprie opere d'arte che prendono ispirazione dai quattro elementi natuarli: fuoco,
est of shopping & relax t terra, aria e acqua. È “Tissus” l’ultima collezione firmata dal giovane e virtuoso jewelry designer partenopeo. Anelli, spille e collane ispirate all'etereo movimento della seta. In the windows of the atelier in via Carlo Poerio, Vincenzo Oste's jewels seduce the observers, thanks to their shapes inspired to the 4 natual elemenths: fire, earth, water, air. This year's new collection, "Tissue", is made of rings, brooches, necklaces following the multiple folds fo silk. Via Carlo Poerio, 33 - Napoli Tel. 081.7645849 STUDIO MORELLI Argento, oro, pietre preziose e semi preziose. E tanta, tanta fantasia. Questi gl’ingredienti dei gioielli disegnati e realizzati da Stefania Cilento e Mara Sorrentino. Collane, ciondoli, bracciali, anelli, orecchini per tutti i gusti, già pronti o da realizzare, assecondando il gusto di tutte le clienti. Anche le più esigenti. Silver, gold and precious and semiprecious stones are transformed by Stefania Cilento and Mara Sorrentino into ready-made or bespoke necklaces, bracelets, rings and earrings. Via Domenico Morelli, 7 - Napoli Tel. 081.7644083 CARAMANNA Serpenti, pesci, libellule, ricci, rane, stelle marine. Queste sono solo alcune delle mascotte pronte ad adornare le donne che apprezzano i bei gioielli. Anelli, orecchini, bracciali e collane in guisa di animale, dal gusto moderno e sbarazzino; e ancora orologi, gioielli in coralli, turchese, pietre preziose e semipreziose costituiscono la vastissima scelta di Caramanna, dalle cui gioiellerie non si può mai uscire a mani vuote. Snakes, fihes, dragonflies, urchins, frogs, starfishes are only a part of the mascottes that will adorn women in love with beautiful jewels. Animal shaped rings, earrings, bracellets and necklaces, modern and saucy; moreover, watches, jewels made of coral, turquoise, precious and semiprecious stones form the wide range of choice of Caramanna Jewels, two shops where it is impossible to get out empty-handed. Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.4238352 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875 VENTRELLA Nello storico negozio nel cuore di Chiaia si possono trovare gioielli da uomo e da donna dall’esclusivo design. Anelli, bracciali, orecchini e collane, in argento e oro, ripropongono il labirinto – marchio
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della casa – in forma circolare, triangolare, quadrata. E, ancora, i medaglioni con i segni zodiacali, la linea egiziana, le ‘punesse’ riproposte anche come fibbie da cintura costituiscono il cuore della produzione tipica di Ventrella, cui si affiancano gioielli più classici in pietre preziose e semipreziose. In the ancient shop in the heart of Chiaia, Ventrella offers jewels for him and for her characterized by their exclusive design. Rings, bracelets, earrings, necklaces made of silver and gold reproduce the labyrinth, the shop’s logo, in various shapes: round, triangle, square. Moreover, lockets with the signs of the zodiac, the Egyptian line, the ‘pins’ also used as belt buckles are the core of Ventrella’s typical production and walk along with more classical jewels in precious and semiprecious stones. Via Carlo Poerio, 11 - Tel. 081.7643173 www.ventrella.it COLONNA OROLOGI Classe ed eleganza scandiscono lo scorrere dei giorni, del tempo del dovere e del piacere. Diverse sono le linee disegnate da Colonna, che uniscono l’eccellenza del design italiano alla perfezione dei meccanismi svizzeri in una ricchissima collezione per lui e per lei. Style and elegance scan days, hours, minutes and seconds. Different collections for him and for her are created by Colonna, that combines the excellence of Italian design to the perfection of Swiss works. Via Nevio, 8 - Napoli Tel. 081.5848313 - www.colonnaorologi.it ANTICHITA E GALLERIE ANTIQUITY AND GALLERIES VOYAGE PITTORESQUE Erede della casa editrice Libreria Antiquaria Regina, primo editore dei "Promessi Sposi" del Manzoni, questo negozio con sede nell'esclusiva via Colonna offre ai suoi clienti una vasta scelta di stampe d'epoca dedicate al capoluogo partenopeo. Ma non solo. Rubriche, calendari, oggettistica da regalo ed edizioni prestigiose tra cui scegliere il giusto cadeau per ogni occasione. Heir of the publisher Libreria Antiquaria Regina, first publisher of Manzoni's "Promessi Sposi", this beautiful shop based in via Colonna offers to its clients a wide choice of ancient prints dedicated to the city of Naples. But not only this. Address books, calendars, agendas, gifts and luxury editions among which one can choose the perfect present for every occasion. Via Vittoria Colonna, 15a - Napoli
est of shopping & relax t Tel. 081.407309 - 081.403309 www.voyagepittoresque.it GALLERIA GIOSI Inaugurata nel 1924 alla presenza di Elena di Francia, la duchessa d’Aosta che all’epoca risiedeva nella reggia di Capodimonte dove, assai interessata all’arte, prendeva lezioni di pittura da Carlo Siviero, la Galleria Giosi è una nota casa d’aste di prestigio internazionale che dall’epoca non hai mai conosciuto flessioni. Inaugurated in 1924 by Helen of France, the Duchess of Aosta then residing in the Royal Palace of Capodimonte in Naples where she took painting lessons from Carlo Siviero, the Giosi Gallery is a world-renowned auction house which has gone from strength to strength since its opening. Via Chiatamone, 6A - Napoli Tel. 081.7645074 www.galleriagiosi.it WILLY SANTANGELO Preziose scarpe ed opere d’arte. Questo il connubio vincente del negozio-galleria della coppia AlbanoSantangelo, in via Vetriera nel cuore di Chiaia. Qui, accanto alle scarpe di Sabina Albano e Willy Santangelo, tante opere d’arte di giovani emergenti che scelgono di esporre in questo atelier, che vanta una clientela raffinata ed amante del bello. Precious shoes and artworks. This is the winning union of the shop-gallery held by Sabina Albano and Willy Santangelo and based in Via Vetriera, in the heart of Chiaia neighbourhood. Here, besides the shoes of the two designers, many artworks of young emerging artists that choose to display their works in this atelier, due to the kindness of the owners and their charming customers. Vico Vasto a Chiaia, 52-53 - Napoli Tel. 081.421716 - www.sabinalbano.it
“ruota di carretto” (così definita per le enormi dimensioni) sfornata dal Trianon, il cui profumo giungeva fino ai loro camerini. Since 1923 Neapolitans and tourists have savoured traditional Neapolitan pizza at the Trianon, named after the nearby theatre where Totò and other famous comedians could smell the aroma of the huge "cartwheel" pizza in their dressing rooms. Via Pietro Colletta, 42 - Napoli Tel. 081.5539426 Via Morghen, 12 - Napoli Tel. 081.3723232 BRANDI Meta obbligata per chi di pizza se ne intende e per chi vuole fare un tuffo nella storia. È, infatti, in Salita Sant’Anna di Palazzo (nei pressi di Palazzo Reale), dove ha sede la pizzeria Brandi dal 1780, anno della sua fondazione, che è stata inventata la pizza più famosa del mondo. Siamo nel giugno del 1889. Umberto I e la sua consorte Margherita di Savoia sono in visita a Napoli. I coniugi Raffaele Esposito e Maria Giovanna Brandi omaggiano i reali con tre qualità di pizza, di cui una con mozzarella e pomodoro che riceve il plauso della regina e che, in suo onore, battezzano con il nome di “Margherita”. A ‘must’ for pizza connoisseurs and those who want a flavour of the past. In the street called Salita Sant’Anna di Palazzo (near the Royal Palace) we find the Pizzeria Brandi premises where the world’s most famous pizza was invented. The pizzeria first opened in 1780 but in June 1889, during the visit of King Umberto I and Queen Margherita of Savoy to Naples, Raffaele Esposito and his wife Maria Giovanna Brandi sent the royal couple three qualities of pizza. The Queen loved the one with mozzarella and tomato, so it was thereafter called “Margherita” in her honour. Salita Sant’Anna di Palazzo 1-2 - Napoli Tel. 081.416928 - www.brandi.it
RENDEZ-VOUS COL GUSTO/ WHERE TO EAT RISTORANTI / RESTAURANTS PIZZERIE TRIANON Dal 1923, la pizza verace col sapore della tradizione, si può gustare al Trianon, meta obbligata per ghiottoni partenopei e turisti di passaggio. Fondato dai coniugi Leone, il locale prende il nome dal vicino teatro che a quell'epoca vide protagonisti personaggi come Totò, Macario e Nino Taranto. Tutti appassionati della famosa pizza a
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UMBERTO RISTORANTE Gnocchi alla sorrentina, tubettoni “d' 'o treddeta”, polpettine di nonna Ermelinda, zucchine alla scapece, bistecca di manzo all'Aglianico appassito e chi più ne ha, più ne metta. Un ventaglio di menu fitto di piatti gustosi tutti da assaporare, quello offerto dal ristorante Umberto, a due passi da piazza dei Martiri, che ha incluso nel “cartellone” anche un menu ad hoc, destinato agli intolleranti al glutine.
he best of shopping & re A wide selection of tasty dishes from gnocchi to macaroni and from meatballs to steak in Aglianico wine. Just a few minutes walk from Piazza dei Martiri, it also has a special menu for those intolerant to gluten. Via Alabardieri 30/31 - Napoli Tel. 081.418555 CIRO A SANTA BRIGIDA Stile e tradizione sono le catteristiche del ristorante nel cuore della Napoli amministrativa, a due passi da piazza Municipio e piazza Plebiscito. Qui è possibile gustare il meglio della cucina tradizionale campana. Style and tradition are the main charcteristics of this restaurant set in the heart of Naples, close to piazza Muncipio and Piazza Plebiscito. The menu offers a wide choice of traditional dishs of Campania Region. Via Santa Brigida, 71/74 Napoli Tel. 081.5524072 MAMULE Un mix di assaggini di “terra” per cominciare. A seguire zuppe o pasta. Una particolarità sono i tortelli dalle forme più svariate, ma non mancano i piatti tipici della tradizione partenopea come la pasta e patate con la provola. Grigliate di carne o bolliti prelibati come secondi. Il tutto innaffiato con dell’ottimo vino a scelta tra l’ampia varietà in menù. E, per finire, dolci da leccarsi i baffi. Per i palati fini il ristorante e wine-bar Mamulé di via Ascensione è una tappa obbligata. A variety of starters followed by soup or a pasta dish – try their special tortelli which come in a variety of shapes, but the menu also includes the typical dishes of traditional Neapolitan cuisine, such as pasta and potatoes with provola cheese. Grilled steaks and stews provide an ideal second course, washed down with fine wine selected from the well-stocked cellar. Mouth-watering desserts end a perfect, refined meal at the Mamulé restaurant and wine-bar in Via Ascensione. Via Ascensione, 39 - Napoli Tel. 081.7944120 LA GARCONNE Situato nella zona più esclusiva di Napoli, La garconne è un lounge bar, restaurant & music che si distingue soprattutto per il suo stile raffinato e al tempo stesso innovativo. Il ristorante è “à la carte”, con un menu italiano e giapponese, e dispone di un’ottima carta dei vini. A completare la struttura l’area discoteque, avvolta da un’atmosfera elegante e soffusa. Tutte le serate a La garconne hanno una propria identità, dall’happy hour alla cena, dall’after dinner alla
est of shopping & relax t discoteque, con una selezione musicale dal respiro internazionale. La cura dei particolari è il motto che anima la nostra organizzazione. La direzione artistica è affidata ad Antonio Salmieri. La scelta musicale varia e sempre al passo con i tempi, va dalla musica dal vivo alla disco e ha come comune denominatore la raffinatezza: “Alternatively chic”. Situated in Naples’s most exclusive quarter, La Garçonne is a lounge bar, restaurant & music venue with a refined yet innovative and modern atmosphere. The à la carte restaurant offers Italian and Japanese menus and an excellent wine list, and there is also a club and dance area with suffused lighting. Every evening at La Garçonne is different: happy hour, a refined dinner and then dancing to music from the world’s finest artists. Attention to detail is La Garçonne’s motto, with Antonio Salmieri overseeing the entertainment. The venue’s music ranges from live to dance but always modern and “Alternatively chic”. Vico Santa Maria a Cappella Vecchia, 10 Napoli Tel. 081.7642836 BAR, PASTICCERIE E GELATERIE BARS, PATISSERIES AND ICE CREAM SHOPS MOCCIA Il tempo dei golosi è in via San Pasquale. Basta entrare nella pasticceria Moccia per avere solo l'imbarazzo della scelta. Al mattino, cornetti, brioche, graffe; e poi le ineguagliabili pizzette e rustici in ogni maniera. E, per concludere degnamente un pasto, ecco il ricchissimo assortimento di paste per tutti i gusti, anche nel formato mignon, la pasticceria da te, i cioccolatini. Oltre alle golosità da banco, Moccia fa anche splendide torte, realizzate su commissione secondo i gusti del cliente. Ottimi anche il pancanasta e il danubio. The temple of gluttony is in via San Pasquale, where Moccia's bakery is based. Here it is impossible to enter without buying something. At breakfast time they serve croissants, brioches, krafens. Then it's time for their peerless pizzette and al the other savoury delicacies. Then one must have something sweet after a little break, and so there is the entire univers of sweets, from babà to eclairs, to sfogliate and cassate, biscuits and chocolate. Beside all this, Moccia also makes beautiful cakes, also on demand following the client's indication. Very good also his sandwich cake and the Danubio brioche. Via San Pasquale a Chiaja, 24 - Napoli Tel. 081.41134
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GAMBRINUS Punto di ritrovo di uomini di cultura come Gabriele D'Annunzio, Salvatore di Giacomo ed Eduardo Scarfoglio, il gran caffè Gambrinus, che affaccia sulla splendida piazza del Plebiscito, viene additato da molti come uno dei "santuari" partenopei della "tazzulella". Un ritrovo storico, in perfetto stile liberty che dal 1860 offre refrigerio e specialità uniche a napoletani e turisti di passaggio. A historic meeting place for men of letters like Gabriele D'Annunzio, the Gambrinus in the superb Pazza del Plebiscito is the Mecca of Neapolitan coffee houses. In its art nouveau lounge, customers have enjoyed traditional Neapolitan specialities and refreshments since 1860. Via Chiaja, 1/2 - Napoli - Tel. 081.417582 GRAN CAFFE' CIMMINO Inserito nell'elenco dei diciotto migliori bar d'Italia, il Gran Caffè Cimmino è uno dei marchi più prestigiosi della pasticceria partenopea, quel celebre Cimmino fondato a Napoli nel 1907 con sede nella storica via Filangieri (al quale oggi è affiancato un altro nella panoramica via Petrarca), rilevato dai fratelli Antonio e Salvatore Fantini e divenuto luogo irrinunciabile per l'happy hour. Una chicca, i tre nuovi aperitivi: Rodinò, Petrarca e La Terrazza 2005. One of Italy's top 18 cafés, Gran Caffè Cimmino is also the brand name of one of Naples' most prestigious patisseries. Founded in 1907, it now has two premises in the city to delight customers with pastries and cocktail aperitifs. Via Filangieri, 12/13 - Napoli Tel. 081 418303 Via Petrarca, 147 - Napoli Tel. 081.5757697 ANGELO CARBONE Bar, pasticceria, rosticceria. E non solo. Servizi di catering (anche a domicilio) per cerimonie, comunioni, battesimi e matrimoni: nel cuore di Napoli, in largo Regina Coeli, l’arte di Angelo Carbone non smette di affascinare anche i palati più fini. Dal tipico babà alla più prelibata delle pietanze nuziali, passando per sfogliatelle, torte farcite, sciù e pizzette al pomodoro, il successo in tavola è garantito. Se poi preferite consumare direttamente al bancone, assaporando magari l’aroma di un buon caffè alla napoletana, allora accomodatevi pure. Da Angelo Carbone il gusto è in cassaforte. Café, patisserie, snack bar and much more, such as catering services (at home or elsewhere) for important ceremonies like christenings and weddings. In Largo Regina Coeli in the heart of Naples, the skill of Angelo Carbone continues
est of shopping & relax t to delight connoisseurs of fine patisserie, from traditional rum babas, sfogliatelle and choux pastries and other sweets to exquisite wedding cakes; his mini pizzas are also a great success. And if you want to savour the delightful aroma of good Neapolitan coffee, go straight to Angelo Carbone’s bar and enjoy the experience. Largo Regina Coeli, 4-5-8 - Napoli Tel. 081.457821 - www.carbonecatering.it FOOD WINE & DRINK GROTTA DEL SOLE La Falanghina e il Piedirosso dei Campi Flegrei, l’Asprinio d’Aversa, il Gragnano e il Lettere. Nettari d’uva che le Cantine Grotta del Sole si fregiano di potere esibire nel loro ricco paniere insieme alle altre produzioni della casa: il Lacryma Christi del Vesuvio, il Greco di Tufo e il Fiano di Avellino. Tutti prodotti nelle vigne della Campania Felix. Falanghina and Piedirosso from Campi Flegrei, Asprinio from Aversa, Gragnano and Lettere. These are the wines that Grotta del Sole is proud to present beside the Lacryma Cristi of the Vesuvius, Greco di Tufo and Fiano from Avellino. All wines coming from the lands of what once was known as Campania Felix. Via Spinelli, 2 - Quarto (Na) Tel. 081.8762566 SELEZIONE SCIACCUTTIELL E’ la grande passione per la cultura dei sapori a guidare l’azienda di famiglia di Fausto Sarracino, che dal 1950 porta in tavola il meglio dei salumi e dei formaggi di produzione propria. A partire dal prosciutto di Parma, stagionato nelle cantine di tufo, al provolone della Valpadana e al Parmiggiano, stagionato dai 24 ai 48 mesi. It’s a great passion for the culture of flavours that leads the family firm of Fausto Sarracino, selling since 1950s their best homemade cold meats and cheeses, starting with prosciutto di Parma, seasoned in tufa caves, and ending with the Parmiggiano seasond for at least 24 months. Via Casalanno, 8/9 - Marano (Na) Tel. 081.5862491 - www.selezionesciaccuttiell.it NARDONE TORRONI Il delicato connubio di mandorle, albume e miele che dai tempi degli antichi romani delizia i palati rivive secondo la tradizione nel torronificio Nardone, che in quanto a golosità lascia solo l’imbarazzo della scelta. Torroni artigianali si affianca-
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no ad un’ampia scelta di cioccolata buona per ogni occasione. The sweet encounter between almonds, egg white and honey, a real delicacy since the ancient Romans, continues to live in the torrone factory of Nardone, that offers a wide selection of traditional torroni and chocolate for every occasion. Via Roma, 144 - Dentecane (Av) Tel. 0825.962028 ITALMOKA Solo le migliori nove tipologie di caffè, tostate ancora artigianalmente, vengono utilizzate per creare le miscele Italmoka, dense cremose e profumate da gustare in ogni momento della giornata, a casa o fuori, per arricchire ogni pausa della giornata. Only the best coffee beans are toasted in the traditional way to create Italmoka’s blends of thick aromatic coffee, to be savoured at any time of day. Via Tiberio, 75/A - Napoli Tel. 081.2394700 www.italmoka.com VALLE DEI MULINI Morbido burro, panna freschissima, formaggi e provolone del Monaco, questi i prodotti che Valle dei Mulini crea per garantire ai propri clienti gusto e salute ogni giorno. Soft butter, extra fresh cream, cheeses and Monk provolone are the dairy products made by Valle dei Mulini in order to guarantee to its customers taste and healtn everyday. Via Scafati, 832 - Sant’Antonio Abate (Na) Tel. 081.8738294 - www.valledeimulinialimenti.it BENESSERE / WELLNESS CLINICA MEDITERRANEA Un’eccellenza campana nel campo della sanità. In un’ottica di continua innovazione, la rinomata struttura di via Orazio ha sviluppato una linea di attività private, con accesso personalizzato. Fiore all’occhiello della nuova realtà è il Reparto Solvenza che può essere assolutamente paragonato a un albergo a cinque stelle. Pasti personalizzati e snack pomeridiani, moderne e lussuose camere, provviste di ogni servizio «vip», tra cui impianto di filodiffusione per il collegamento dell’i-pod, collegamento internet tramite connessione wireless, aria condizionata autonoma. An example of Campania’s excellence in healthcare. As part of its philosophy of continual innovation, the renowned clinic in Via Orazio has developed a series of private healthcare schemes with personalised access procedures. A perfect case in
he best of shopping & re point is provided by the Private Units, which offer comfort comparable to that of a five-star hotel, a personalised menu of meals and snacks, luxurious modern rooms with a full range of VIP facilities, such as i-pod speaker system, wireless internet link and independent air-conditioning. Via Orazio, 2 - Napoli Tel. 081.7259222 - www.clinicamediterranea.it EVENTI / EVENTS ITINERA Chi ha intenzione di scoprire Napoli, Pompei, la Costiera Amalfitana, Capri, Ischia o Caserta, non ha che da rivolgersi a Itinera, una società di servizi per l’arte che da oltre 10 anni offre un ampio ventaglio di visite guidate in tutta la regione organizzate da un gruppo di guide turistiche abilitate e laureate nelle discipline del settore artistico. Whether it is Naples, Capri, Ischia, the Amalfi Coast, Pompeii or Casert that you want to visit, all you have to do is get in touch with Itinera, a society offering services for the art. Founded more than 10 yeasr ago by graduated tourist guides, it offers a wide choice of visits fot groups, singles, families and schools. Corso Vittorio Emanuele, 663 - Napoli Tel. 081.664545 - www.itineranapoli.com NOLEGGIO AUTO E BARCHE RENT A CAR/RENT A BOAT TURCO GLOBAL SERVICE Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 ed S8, Bmw X5 e Z4. Sono solo alcune delle auto prestigiose che si possono fittare da Turco Global Service, pioniera nella fornitura del servizio noleggio di auto per cerimonie, di lusso e sportive. Ma non è tutto. La società vesuviana mette a disposizione dei propri clienti anche un esclusivo servizio di chartering con barche di classe. Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 and S8, Bmw X5 and Z4 are just some of the prestige cars for hire from Turco Global Service. In addition to its elite sports cars and other select vehicles, clients can also take advantage of the exclusive luxury boat chartering service. Viale degli Ulivi, 33 S. Sebastiano al Vesuvio (Na) Tel. 081.7711577
musei NAPOLI
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the museum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
MUSEO NAZIONALE
Piazza Museo, 19 Tel. 081.440166 www.archeona.arti.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 9-20. Biglietti: 6,50 euro; 3,25 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -20 p.m. Tickets: 6,50 euros; 3,25 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del piĂš antico museo archeologico d'Europa custodiscono, tra l'altro, pezzi unici provenienti dall'area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe's oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
MUSEO DEL TESORO DI SAN GENNARO
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CAPODIMONTE
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111 www.benicultural.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 3,75 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; 6,50 euro h.14-17; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 3,75 euros for people aged 18-24; 6,50 euros 2-7 pm; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del '700 e '800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
MUSEO CIVICO
Via Duomo, 149 - Tel. 081.294980; 081.3723712 www.museosangennaro.it - Lun-Dom h. 9-17. Biglietti: 6,00 euro; 4,50 euro per under 25 e over 65; 4,50 euro per gruppi di almeno 15 persone; 2 euro per scolaresche; -25% con Artecard Mon-Sun 9.00 a.m. - 17.00 p.m. Tickets: 6,00 euros; 4,50 euros under 25 and over 65; 4,50 for groups of 15 people; 2 euros for students; -25% wih Artecard. Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l'inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e
DI
DI
CASTEL NUOVO
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 5 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltĂ artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 5 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a
tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell'Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons' Hall and the Picture Gallery.
MUSEO DUCA
DI
Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
MUSEO DI SAN MARTINO
MARTINA
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 081.5781776 - www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Biglietti: 2,50 euro; 1,25 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Tickets: 2,50 euros; 1,25 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum.
Largo San Martino, 5 - Tel. 081.5781796 www.beniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 1824; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell'omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city's history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory.
MUSEO DIEGO ARAGONA PIGNATELLI CORTES
MUSEO DI PALAZZO REALE
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547 www.preale.baa.remuna.org Mer chiuso. Gio-Mar h. 9-20. Biglietti: 4 euro; 2 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 9 a.m. - 20 p.m. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all'occhiello del Museo, l'Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 081.669675 www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 14.00 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell'edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d'arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
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TEATRO
DI
SAN CARLO
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Guided tours only by appointment in June and July. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un'occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell'arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
MUSEO ARTISTICO INDUSTRIALE
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all'Istituto Statale d'Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un'intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.
CAPPELLA SANSEVERO
MUSEO DEL TESSILE E DELL’ABBIGLIAMENTO “ELENA ALDOBRANDINI”
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lun-ven h. 9-13/15-17; sab su prenotazione. Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat visits by appointment. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell'istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell'arte della seta, introdotta a Napoli intorno all'anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mondragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.
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Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 10-17.40. Dom e festivi: h. 1013.10. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 9 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 9 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by Raimondo di Sangro, Prince of Sansevero, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
COMPLESSO MUSEALE DI SANTA CHIARA Via Santa Chiara, 49/c - Tel. 081.5521597 www. santachiara.info Lun-sab h. 9.30-13 14.30-17.30. Dom h. 9.30-13. Biglietti: 4 euro; 3,50 per gruppi; 2,50 euro per studenti. Mon-Sat 9.30 a.m. - 13 p.m. 14.30 p.m. - 17.30 p.m. Sun 9.30 a.m. - 13 p.m. Tickets: 4 euros, 3,50 for groups; 2,50 for students Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un'area archeologica, il Museo dell'Opera,
MUSEI DI PALEONTOLOGIA, MINERALOGIA, ZOOLOGIA ED ANTROPOLOGIA DELL'UNIVERSITA FEDERICO II DI NAPOLI
lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del '700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.
CAPPELLA DEL MONTE DI PIETA
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere.The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. - 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
MUSEO DELL’OSSERVATORIO DI CAPODIMONTE
CITTA DELLA SCIENZA
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lun chiuso. Mar-sab h. 9-17. Dom h. 10-19. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; riduzioni con Artecard Mon closed. Tue-Sat 9 a.m. -17. Sun 10 a.m. - 7 p.m. Tickets: 7 euros; 5 euros under 18; concessions with Artecard È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell'Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore.Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value.
CHIESA E QUADRERIA DEL PIO MONTE DELLA MISERICORDIA Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 5 euro; 4 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, stu-
MUSEO DIOCESANO
denti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 5 euros; 4 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L'edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
MUSEO E IPOGEO DELLA CHIESA DEL PURGATORIO AD ARCO
Via dei Tribunali - Tel. 081.5519547 Museo e ipogeo sab h.10-13; chiesa lun-sab h. 10-13. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-13; church Mon-Sat h.10-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested.
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-sab h.9.30-16.30; dom 9.30-14 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30; Sun h9.30-14 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.
A.R.C.A.
Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rende-
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re contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin.
STAZIONE ZOOLOGICA A. DOHRN
CATACOMBE DI SAN GAUDIOSO
Piazza Sanità - Tel. 081.7411071 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Mar-sab visite giuidate h.9-10-11-12-14-15; dom h.910-11-12 Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sat guided tours h.h.9-10-11-12-14-15. Sun h.h.910-11-12. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools. Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d'Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
MOSTRA DI CORALLI E CAMMEI
MUSEO DI PALEOBOTANICA ED ETNOBOTANICA
Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all'etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all'Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with
MUSEO
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STORICO MUSICALE
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.459255 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Ven, sab e dom chiuso. Lun-gio h. 9.30-13.30 Fri, Sat and Sun closed. Mon- Thu 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ricca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di
ACCADEMIA DI BELLE ARTI - PINACOTECA
strumenti antichi.The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments.
QUADRERIA DEI GEROLOMINI
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. - noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l'archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters.
SCAVI DI SAN LORENZO MAGGIORE
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over65; concessions with Artecard L'area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell'impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
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Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.441888. Visite guidate: 081.446810; www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-14. Ven h. 14-18. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Fri h. 2 p. m. - 6 p. m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell'800, con esposizione delle opere dei maestri d'arte contemporanea, ex allievi dell'Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
MADRE
Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 - www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.1024. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis.Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d'arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples.
PAN, PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.3014.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions. La struttura, centro permanente di arti contemporanee,
periodo classico ed ellenistico dell'arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.
LA SOLFATARA ospita le più disparate espressioni culturali relative all'arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
ZONA FLEGREA TERME DI BAIA
Via Sella di Baia, 22 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un'ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30 Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un'estensione di circa 33 ettari, è un'oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un'avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
PARCO ARCHEOLOGICO DI CUMA
MUSEO DI BAIA
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l'Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l'Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch.
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 - 081.5233310 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d'epoca romana che riproducono capolavori del
ANFITEATRO FLAVIO DI POZZUOLI Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un'ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo
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e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall'arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.
Biglietti: 5 euro - May-September 9 am-6 pm Tickets: 5 euros Di proprietà di un'istituzione culturale svedese con sede nell'isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medicoscrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e "il Monte Barbarossa", un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life.
CAPRI
VILLA JOVIS
CERTOSA DI SAN GIACOMO
Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 914; h. 18.30-20.30. Ingresso libero - Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm and 6.30 p.m. - 8.30 p.m. Free entry. Chiusa nella valletta fra l'altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese. Fondatore della Certosa, fra il 1371-74, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell'Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Via Tiberio - Capri - Tel. 081.8370381 Lun -dom h.8-1 ora prima del tramonto - Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell'Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell'imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
ISCHIA SCAVI E MUSEO SANTA RESTITUTA
VILLA SAN MICHELE
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri Tel. 081.8371401- Maggio-Settembre h.9-18
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Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm
Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l'età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC.
MUSEO ARCHEOLOGICO LACCO AMENO PITHECUSAE DI VILLA ARBUSTO
Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.
SCAVI ARCHEOLOGICI DI ERCOLANO
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 - Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno.The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.
AREA VESUVIANA SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org
Corso Resina Tel. 081.8575347 - 081.7390963; www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time.
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SCAVI DI OPLONTIS
L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.
ANTIQUARIUM DI BOSCOREALE
Via IV Novembre - Ercolano Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un'enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l'esperienza sensioriale nell'antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.
MUSEO DEL GIOCATTOLO Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).
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Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19.
Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers.
PAESTUM AREA ARCHEOLOGICA DI PAESTUM
PENISOLA SORRENTINA MUSEO MINERALOGICO
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500 minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from all over the world
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.811023 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le imponenti mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro, l’ekklesiasterion. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient GreekRoman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.
BENEVENTO MUSEO ARCOS
MUSEO CORREALE DI TERRANOVA
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.
Corso Garibaldi, 1. Tel. 0824.312465 Lun chiuso. Mar-ven h.9.30-13.30/16.30-20.30; sab, dom e festivi h.10-14/16.30-21.30. Biglietti: euro 4; ridotto euro 2. Mon closed. Tue-Fri h.9.30-13.30/16.30-20.30; Sat, Sun and holidays h.10-14/16.30-21.30 Tickets: euros 4; concessions euros 2 Ubicato nei suggestivi sotterranei del Palazzo della Prefettura, il nuovo polo culturale – la cui direzione scientifica è stata affidata a Danilo Eccher – è diventato nel tempo un prestigioso punto di riferimento per le più interessanti sperimentazioni artistiche nazionali e internazionali. Housed in the striking basement of the Prefecture’s building since 2005, this new museum of contemporary – whose scientific direction has been given to Danilo Eccher - has already become an important point of reference for the most important artistic experimentations, both national and international.
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CASERTA BELVEDERE DI SAN LEUCIO
cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
MUSEO DELLE CERE “LE MUSE” Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del '700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.
REGGIA DI CASERTA
Chiostro – Sant’Agostino Largo San Sebastiano Tel. 0823.830456 - www.museodellecerecaserta.it Il Complesso di Sant’Agostino ospita una collezione di statue di cera che rappresentano uomini e donne che hanno fatto la storia della regione. The charterhouse of Saint Agostino hosts a collection of wax statues representing men and women that have decided the fortune of the region.
CAPUA MUSEO PROVINCIALE CAMPANO DI CAPUA
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.30-19; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: MonSun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e
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Via Roma, 68 - Tel. 0823.961402 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups (min 10 persons) Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.
mostre & a cura di Eva Molea
Fino al 20 aprile MY SPACE. COSA VUOL DIRE PUBBLICO?
Dal 4 aprile al 6 luglio ALLA CORTE DI LUIGI VANVITELLI
PAN – PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI Via dei Mille, 60 – Napoli Tel. 081.7958605 Mar chiuso; lun-sab h.9-19; dom h.9-14 Biglietti: euro 5; ridotto euro 3 Questa mostra intende offrire spunti per una riflessione sfaccettata sulla dicotomia fra “privato” e “pubblico”: dagli elementi fisici, come lo spazio inteso nella sua accezione di nido familiare, piazza aperta o sistema urbanistico, la gamma tematica si estende al comportamento individuale fino ai ruoli differenti attributi a uomini e donne. A multi-faceted reflection on the dichotomy between “private” and “public”: from physical spaces, like home and town, to individual behaviour patterns and the roles attributed to men and women.
REGGIA DI CASERTA Via Douet,2 – Caserta Tel. 0823.462078 Mar chiuso; lun-dom h.9-18 Nel monumentale e suggestivo scenario della Reggia di Caserta sarà presentata la mostra che intende celebrare il ruolo dell’insigne architetto, attivo per i Borbone dal 1750 al 1773, anno della morte, come ‘sovrano delle arti’, responsabile, quindi, di ogni iniziativa promossa dalla Corte nel campo delle arti. Nel fastosi saloni degli Appartamenti Storici si snoderà il percorso espositivo, tra opere concesse in prestito e arredi permanenti della Reggia, per sottolineare quella fervida e innovativa temperie culturale che si generò intorno alla figura del celebre architetto, regista e artefice di una visione unitaria e globale della civiltà figurativa, a partire dalla pittura, settore verso il quale mostrava particolare inclinazione, per essere stato figlio del celebre autore di ‘vedute et architetture’, nonché pittore egli stesso in età giovanile. The monumental Royal Palace in Caserta will host this celebration of the renowned architect responsible for all art initiatives promoted by the Bourbon dynasty from 1750 to 1773. Works from the Historic Apartments and on loan highlight the fervid and innovative cultural atmosphere that evolved around the architect and creator of a global vision of figurative civilisation, especially in painting, a passion which he inherited from his father, the renowned landscape artist.
Fino al 27 aprile LELLO MASUCCI
PAN – PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI Via dei Mille, 60 – Napoli Tel. 081.7958605 Mar chiuso; lun-sab h.9-19; dom h.9-14 Biglietti: euro 5; ridotto euro 3 Mostra personale dell’artista napoletano, classe 1948, che dopo gli studi di ingegneria, matematica ed architettura ha scelto di dedicarsi alla videoarte e ad altre forme di comunicazione. Al Pan ha già presentato la videoinstallazione “Ultimo taglio”, un lungometraggio che coinvolgeva il pubblico sia a livello emotivo che fisico. Personal exhibition of the Neapolitan engineer, mathematician and architect who has dedicated his life to video art and other forms of communication. Pan has already hosted his full-length video installation “Final Cut”.
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Fino all’11 maggio ALIGHIERO&BOETTI. METTERE ALL’ARTE IL MONDO
MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 – Napoli Tel. 081. 19313016 Mar chiuso; lun-ven h.10-21; sab e dom h.01-24
&gallerie Biglietti: euro 7; ridotto euro 3,50; lunedì ingresso libero Mostra retrospettiva dedicata all’opera di Alighiero Boetti, l’artista torinese per cui ogni progetto artistico ha sempre al centro un primo momento di ideazione, svolto singolarmente dell’artista, e poi concretizzato, materializzato e diffuso attraverso un’elaborazione a più mani nella quale gli esecutori non sono semplice manovalanza ma artefici. Boetti dà vita ad un concetto di creatività diffusa: l’artista dà i suoi input al corpo sociale che raccogliendoli si fa artefice, confermando un rapporto di scambio e di complice dignità. Il percorso della mostra allestita nella sala polifunzionale, nel cortile ed al terzo piano del museo - intende sottolineare il nomadismo culturale ed esistenziale di un artista che è riuscito a sdoppiarsi iconograficamente in Alighiero&Boetti e attraverso l’opera, mediante il momento esecutivo, a ricongiungersi con il mondo. Retrospective exhibition of the work of Alighiero Boetti, the artist from Turin who conceived art projects that were then subsequently created with the aid and creative input of others. Boetti gave life to the concept of distributed creativity, in which art is achieved through mutual respect and interaction of its protagonists The exhibition stresses the artist’s cultural and existential nomadism which is expressed in the duplicity of Alighiero&Boetti. Fino al 30 maggio STORIE DI DONNE - LETTERATURA, SOCIETA E TRADIZIONE NELLA PITTURA NAPOLETANA DELL’OTTOCENTO E NOVECENTO
PIO MONTE DELLA MISERICORDIA Via dei Tribunali, 253 - Napoli Tel. 081.446944 Mer chiuso; lun-dom h.9-14 Rassegna espositiva, formata da circa 30 dipinti della Collezione della Provincia di Napoli, che propone un itinerario figurativo intorno al tema della donna, attraverso l'osservazione della pittura napoletana dell'Ottocento e del Novecento. La pittura del verismo della scuola di Morelli ha costantemente offerto immagini significative della storia romantica e risorgimentale, nelle quali il ruolo di alcune donne è stato tale da rappresentare vere animatrici della storia dell'800. Il passaggio con il nuovo secolo offre nuove aspettative di riflessione sulla donna, attraverso lo sguardo sulla pittura del
Novecento. Il taglio tematico della mostra intende gettare luce sulla realtà della storia passata, rendendo la donna protagonista della letteratura, delle tradizioni e della società di quel tempo. A review of 30 paintings on the theme of woman, as depicted in 19th and 20th century Neapolitan art. The verismo of Morelli’s school depicting scenes from romantic history and the Risorgimento portray some women as the true protagonists of contemporary history and the exhibition sheds light on women’s contribution to literature, society and traditions of both the 19th and 20th centuries. Mese di Maggio LA CITTA CANTANTE - LA MUSICA SACRA, IL TEATRO, L’ISTRUZIONE MUSICALE NELLA NAPOLI DEL SETTECENTO
PALAZZO REALE DI NAPOLI Piazza del Plebiscito – Napoli Tel. 081.400547 Mer chiuso; lun-dom h.9-19 Biglietti: euro 4 Progetto che nasce con l’obiettivo di riscoprire la cultura musicale del Settecento napoletano, una rievocazione dei momenti più significativi della storia musicale del secolo dei lumi, quando il binomio Napoli / Musica era indissolubile. Un progetto che anticipa la realizzazione del Museo della Musica nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore e che in questa seconda tappa esporrà le piante del Medrano e del Vaccaro, i prospetti dei teatri napoletani dell’epoca, insieme alle partiture delle opere che maggiormente hanno influenzato la cultura europea. Contratti, decreti, cedole di pagamento, bozzetti di scene e costumi, delineano la cornice di un’attività che pur conservando i tratti tipici di un’area (alberi della cuccagna, festa dei “quattro altari”, carnevale), rappresentano al tempo stesso la fiorente economia legata al mondo del teatro musicale di una grande capitale. Focusing on the musical culture of 18th century Naples, the project heralds the opening of the Museum of Music in the San Domenico Maggiore church. This exhibition illustrates the work of Medrano and Vaccaro, the Neapolitan theatres of the time and the scores from the works that most influenced European culture. Contracts, paperwork, scene sketches and costumes document the flourishing economy of music and theatre in the former kingdom’s capital city.
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mostre & Fino al 5 luglio VINCENZO GEMITO
MUSEO DIEGO D’ARAGONA PIGNATELLI CORTEZ Riviera di Chiaia, 200 - Napoli Tel. 081.7612356; 848.800.288 Mar chiuso, lun-dom h.8.30-14 Mostra dedicata a Vincenzo Gemito, uno dei protagonisti della scultura europea tra Ottocento e Novecento, attivo a Napoli tra il 1868 e il 1925, anno della sua scomparsa. In esposizione oltre settanta sculture, dalle terrecotte giovanili, di prodigiosa precocità, fino ai superbi bronzi della maturità; verranno, inoltre, presentati circa ottanta tra i disegni più significativi dell’artista, realizzati a penna, matita, carboncino, seppia, acquerello. Le opere provengono da raccolte pubbliche e private, sia italiane che straniere. La collocazione delle opere seguirà criteri cronologici e tipologici, così da consentire un percorso che documenti l’intero itinerario artistico di Gemito, evidenziando affinità e diversità che caratterizzano la sua produzione grafica da quella plastica. A protagonist of European sculpture, Vincenzo Gemito worked in Naples from 1868 to 1925. Over 80 sculptures, from his early terracotta works to his superb bronzes, are exhibited along with the artist’s most important sketches in ink, pencil, charcoal, sepia and watercolour, all laid out using chronological and typological criteria to illustrate the sculptor’s entire artistic career. Fino al 14 settembre NAUFRAGIO CON SPETTATORE, 1974 - 2004
MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 - Napoli Tel. 081. 19313016 Mar chiuso; lun-ven h.10-21; sab e dom h.01-24 Biglietti: euro 7; ridotto euro 3,50; lun. ingresso libero
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Mostra che indaga fino a che punto la storia italiana, e in particolare quella di Napoli, abbia costantemente, se pur tortuosamente, nutrito l’arte di Francesco Clemente. Per più di trent’anni, Clemente ha continuato a “salpare” dal suo luogo natale per poter poi lentamente intrecciare percorsi che lo riconducessero a casa. Navigando sulla superficie senza tracciati del mare, chiuso nella nave della sua opera, al sicuro, cominciò a poco a poco a sbirciare in direzione di una ricerca che sarebbe diventata centrale per la sua estetica: la riconciliazione tra eredità greco–romana antica e una percezione contemporanea del mondo. La mostra, ospitata al terzo piano del Museo Madre sarà organizzata in otto sezioni che copriranno la produzione dell’artista dal 1974 al 2004. An exhibition on how Italian and, especially, Neapolitan history has nourished the art of Francesco Clemente. “Setting sail” from the artist’s home town in the “vessel” of his art, the artist reconciles the heritage of ancient Greece and Rome with his perception of the modern world, as illustrated in the eight sections covering his work from 1974 to 2004. Dal 15 maggio al 26 ottobre THE ART OF PARTECIPATION: 1950 TO NOW
PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI Via dei Mille, 60 – Napoli Tel. 081.7958605 Mar chiuso; lun-sab h.9-19; dom h.9-14 Biglietti: euro 5; ridotto euro 3 La mostra, a cura di Rudolph Frieling in collaborazione con i San Francisco Museum of Modern Art, propone circa cinquanta opere di artisti che lavorano sul tema della partecipazione. I lavori - provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private statunitensi ed europee - prevedono differenti modalità di interazione per la creazione e lo sviluppo dell’opera: dalla manipolazione alla trasformazione fino allo sconfinamento nell’ambito della creazione stessa. Jointly organised by Rudolph Frieling and the San Francisco Museum of Modern Art, the exhibition offers 50 works by artists on the theme of participation from prestigious collections in the USA and Europe.
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