giugno 2009
Un porto per l’orgoglio di rinascere di Giorgio Gradogna
A
pprodò esausta e delusa la sirena Partenope. E dalle sue lacrime, versate sullo scoglio di Megaride dove oggi sorge il Castel dell’Ovo, nacque la Napoli di virgiliana leggenda. La città, dunque, ha inizio dal mare di cui ne è porto, ne porta i colori e di porti vive. Un gioco di parole per introdurre la Napoli presentata da Charme attraverso il Golfo e i suoi attracchi, vero ristoro di anime e corpi che intendono trascorrere un’estate spensierata e colta, divertente e profonda, assaporando il cocktail di meraviglie, storia, cultura, simpatia e saper vivere che solo la Campania può shakerare e offrire. Si rigenera Napoli ogni volta che sembra colpita a morte e dai suoi resti riprende vigore e si rafforza. Le magnifiche rovine di Pompei, Ercolano, Oplonti, sommerse dal bollente vulcano duemila anni fa, sono il simbolo di un popolo che dalla storia e con la storia ricostruisce se stesso. Affrontare e promuovere il viaggio alla scoperta delle straordinarie peculiarità della Terra Felix, quelle del passato e quelle del presente, è l’obiettivo con il quale quattro anni fa è nata questa rivista, che da sempre si è posta come il caleidoscopio di tutto il bello e il buono della Campania. Uno strumento pensato e realizzato per mettere in contatto i turisti, ma non solo essi, con le migliori atmosfere e le assolute eccellenze produttive del territorio. Charme così dimostra, in ogni edizione, che Napoli può affrontare qualsiasi problema, perché ha un grande patrimonio di forze, intelligenze, competenze e culture che ne stimolano l’orgoglio per rinascere, integra e sempre più bella. Mettere insieme chi naviga con questi obiettivi per evitare che ciascuno annaspi nella crisi: è questo un altro fine che Charme si propone.
ditoriale
T
A port with the pride to weather the storm
he unhappy Siren Parthenope arrived exhausted on the shore. And the tears she shed on the tiny rocky island of Megaris where the Castel dell’Ovo fortress now stands gave rise to the Virgilian legend. The city of Naples was thus born from the sea, and has become its safe haven and the standard bearer of its colours. This issue of Charme presents the Gulf of Naples and its ports and harbours, havens of relaxation for the mind and body of all those who intend to spend a carefree summer sipping the exquisite cocktail of wonders, history, culture, warmth and enjoyment that only Campania can offer. Like a phoenix, Naples rises from the ashes every time it appears to be mortally wounded and emerges stronger than before. The magnificent ruins of Pompeii, Herculaneum and Oplontis, buried 2000 years ago by the fury of Mount Vesuvius, are the symbols of a people who have always been able to rebuild their lives with the help of the same historical events that devastated them. To present and promote a journey of discovery into the extraordinary Terra Felix and explore its past and present is the aim with which this magazine was conceived four years ago. A kaleidoscope showcasing everything that is beautiful in Campania, a handy tool to bring tourists and residents alike into contact with the marvellous atmosphere and the excellent products of this region. In every issue, Charme shows how Naples has the capability to tackle any problem, thanks to its boundless resources of willpower, intelligence, skill and culture that fill it with pride and help it to become stronger and more beautiful than ever. Putting together a crew of people with these objectives to ensure the ship doesn’t founder in times of crisis is another goal that Charme has set itself.
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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO V - NUMERO 3 - GIUGNO 2009 (nuova serie) Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 Negli alberghi a 4 e 5 stelle in omaggio (elenco alle pagg. 192-193)
LA FIRMA DI CHARME
Bellezze impareggiabili in una magica culla di Peppino Di Capri
pag. 11
Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Via Conte Carlo di Castelmola, 14 80133 Napoli Direzione e redazione: Via Conte Carlo di Castelmola, 14 80133 Napoli tel. 081.198.06.219 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia Fuorni (Salerno) Concessionaria per la pubblicità: Mercati Popolari Spa tel. 081.225.27.11 Direzione commerciale: Sergio Gradogna Progetto grafico: Artemisia Comunicazione - Napoli Impaginazione: Davide De Marco Development Press srl Immagini: A.A.S.C.T. di Capri, AGN Fotoreporter, Arch. Fondazione Sorrento, Arch. Napoli Sotterranea, Michele Del Vecchio, Gabriella De Martino, Fabio Donato, Luciana Lamanna, Michele Attanasio (copertina)
Antichi porti. Approdi di re alla terra del Mito di Ludovica Vollaro
il sommario
SPECIALE ESTATE
pag. 12
Nuovi porti. Rimesse di lusso per yacht da sogno di Domenico Esposito pag. 20
Sun n’ Sail. Scoprire il Mediterraneo col vento tra i capelli di Eva Molea pag. 26 Spiagge incantate. Storia e leggende a due passi dalle onde di Gabriele Scarpa pag. 30 LUOGHI DELLA STORIA
Pompei. Istantanee di duemila anni fa sotto la cenere di Gabriele Scarpa pag. 38
Con il patrocinio di:
Ercolano. La perla dell’Urbe brilla nella lava di Gabriele Scarpa
pag. 46
pag. 96
Oplonti e Stabia. Residenze patrizie con vista sul Golfo di Gabriele Scarpa pag. 54
Cilento. Ecco le cravatte ispirate al nettare di Bacco di Sarah Ricca pag. 102
Napoli greco-romana. La città nuova sulle sponde del Tirreno di Gabriele Scarpa pag. 64
Sabinalbano Modart Gallery. Qui si sposano l’arte e la moda di Annalisa Palmieri
pag. 106
Paestum e Velia. Nella piana del Sele i tesori della Magna Grecia di Gabriele Scarpa pag. 74
Frey Wille. Gioielli smaltati ispirati a Schiller di Domenico Esposito
pag. 110
CAMPANIA EVENTI
Sanseverino. Eccellenza italiana in fattura di cravatte di Eva Molea pag. 114
La prima Guida di Napoli in cinese. Charme spalanca all’Oriente le porte della città di Enzo D’Episcopo pag. 81 DONNA CHARME
Paola Minieri
pag. 86
Clara Rezzuti. Manifesto di un’artista libera di Irene Manco
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Bysimon. Gioie da... crociera di Annalisa Palmieri
pag. 118
Gioielli Rovian. Il made in Italy che seduce pag. 122
CAMPANIA STYLE
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Rosario Farina. Sculture di seta da indossare di Annalisa Palmieri
pag. 90
pag. 126
Borse Bonino. Stile ed eleganza esportati nel mondo di Sarah Ricca pag. 144
Sartoria Sabino. Più di 50 anni con stile ed eleganza di Eva Molea pag. 130
Ciro De Vito. Megaride, nuovo brand per gli amanti del fashion di Annalisa Palmieri pag. 148
Delta e Markiaro. Strumenti di scrittura e accessori all’insegna del lusso di Eva Molea
SAPORI DELLA CAMPANIA
Fratelli Ricci. Sandali dall’allure impareggiabile di Annalisa Palmieri
pag. 132
Antica Camiceria Lombardi. Maestri camiciai da quattro generazioni di Eva Molea pag. 134 Ulturale Cravatte. Nel cuore di Chiaja la prima boutique monomarca di Eva Molea pag. 136 Paolo Scafora. Valigie e accessori per il golf in pelle pregiata di Eva Molea pag. 138 Camiceria Prima. Il must della camicia su misura di Annalisa Palmieri
Osteria del Buonconvento. Gustosi piatti sospesi tra mare e terra di Annalisa Palmieri pag. 152 Cantina “I Nobili del Vesuvio”. Nell’anima di vetro il profumo delle terre nere di Gabriele Scarpa pag. 156 Gelateria La Scimmia. Freschi sapori come settanta anni fa di Sarah Ricca pag. 160 La ricetta / Spaghetti alla Nerano pag. 164 THE BEST OF SHOPPING
& RELAX pag. 166
pag. 140 MOSTRE
& GALLERIE pag. 175
MUSEI
pag. 178 In collaborazione con:
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la firma Bellezze impareggiabili in una magica culla di Peppino Di Capri
Musicista e cantautore. Alle spalle 50 anni di palcoscenico
P
enso a Napoli e mi viene in mente una culla meravigliosa, un rifugio nel quale sognare e riporre grandi speranze. Penso a Napoli e mi balzano davanti agli occhi i tesori di questa città e della sua fantastica gente. Napoli è tutta magica. E magica è la sua cornice dorata. Le isole, la Costiera, il Golfo, i suoi scorci. Bellezze architettoniche e naturali, che fanno di questi posti degli autentici tesori, forse mai troppo apprezzati. Da queste parti abbiamo tutto. Monumenti, profumi, sapori. La pizza, gli spaghetti, il caffè sono patrimoni che solo qui sanno essere unici. Sarà l’aria, sarà l’acqua, saranno gli ingredienti, sarà soprattutto il cuore che ci mettiamo per amalgamarli, fatto sta che sappiamo farli meglio di tutti. Teniamoci stretto tutto questo, perché questa culla meravigliosa continui a serbare sogni e speranze. Una passeggiata per via Caracciolo, l’aria di mare da assaporare, il sole che ci prende dentro: ecco i piccoli, grandi tesori che abbiamo dietro l’angolo. Gemme che probabilmente non fanno troppa luce, ma che rappresentano le nostre autentiche ricchezze. Tutti insieme possiamo far tornare Napoli una Capitale del mondo. Basta poco. E la determinazione, la forza di volontà non ci mancano. Diciamo la verità, noi abbiamo una marcia in più. Ecco perché porto sempre Napoli nel cuore, ecco perché amo questo tesoro inestimabile di cultura e bellezza.
Incomparable beauty in a magic cradle Peppino Di Capri When I think of Naples, I see an incredible place in which to dream and keep our hopes for a bright future. When I think of Naples, I conjure up images of its immense heritage and its wonderful people. Naples is pure magic: its magnificent islands, beautiful coastlines, the Bay and its splendid views. Superb architecture and scenery make these places special treasures, even though they are not always appreciated for what they are. We have everything here: monuments, aromas and flavours. Pizza, spaghetti and coffee are part of our heritage and there is something
unique about them in Naples. Maybe it’s the air, the water, the ingredients, or perhaps the love that we share for these things that makes them better here than elsewhere. Let’s hold on to them so that this wonderful place can continue to allow us to dream and hope. A walk along Via Caracciolo, with its heady sea air and sunshine that penetrates the soul: this is the heritage that is on our doorstep. Gemstones that perhaps don’t sparkle, but are worth more than we know. Together we can make Naples a world capital once again; a little willpower and determination is all we need. And we have something others don’t have: an X factor, if you will. That is why I always have Naples in my heart, and why I love this priceless place of culture and beauty.
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speciale estate
Antichi porti
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Capri style
Approdi di re alla terra del Mito di Ludovica Vollaro
C’
è l’anima del Regno di Napoli nelle città di mare. Il sogno del Meridione, la missione degli antichi dominatori: dominare le onde, placare la furia degli elementi. Incanalare la forza delle correnti. Rocce, piattaforme, angoli di costa: franati nell’acqua salata per rubare spazi a Nettuno e portare la terra in mare. Moli, porti, banchine: placidi attracchi, comodi rifugi per imbarcazioni e brigantini. La storia degli scali marittimi del Golfo procede di pari passo con la nascita, la crescita e lo sviluppo dei borghi marini della Campania. Furono i greci a dare alla luce il primo nucleo portuale della città di Napoli. I Romani invece scelsero l’area flegrea per dare alloggio ai legni della flotta im-
Ports and harbours. Where kings disembarked in the Land of Myth Ludovica Vollaro
The seaside towns of Campania have the Kingdom of Naples in their soul. The mission of the ancient rulers
was to dominate the elements and extend their kingdom into the realm of Neptune, building ports and jetties where ships and boats could unload their cargo or seek shelter from storms. The Greeks laid the foundations for the port of Naples, while the Romans 13
speciale estate
periale, pur non disdegnando le strutture già esistenti nella zona oggi occupata dal molo Beverello, a un tiro di schioppo dal Maschio Angioino dove recenti scavi hanno riportato alla luce i resti di imbarcazioni ed antichi attracchi. I mercanti di Amalfi, presenti in ogni angolo del Mediterraneo, puntarono sui litorali della Costiera e su quelli della Sorrentina per i loro affari, costellandoli di porticcioli, rocche e castelli come quello di Lettere. I Normanni fecero di più. Strappato il Ducato di Napoli ai Bizantini, affossata la potenza della Repubblica marinara, gli uomini venuti dal Nord trasformarono l’antico scalo greco-romano di Partenope in uno dei più importanti del Vecchio Continente. Grazie agli Altavilla, il porto di Napoli, unico di tutta la Penisola, fu ammesso nella Lega Anseatica. Ci pensarono poi gli Angioini a migliorare ulteriormente lo scalo napoletano. Quindi la palla passò agli Aragonesi e infine ai reali di casa Borbone. Gli eredi di Carlo III trasformarono il porto di Napoli in uno dei più attrezzati d’Europa (nel 1818 nei cantieri navali partenopei fu varata la “Real Ferdinando I”, la prima nave a vapore del Mediterraneo), ma non si limitarono solo a quello. Da Capri a Ischia, passando per Castellammare di Stabia e il Granatello, le onde che bagnano le spiagge del Napoletano raccontano, infatti, di strutture e infrastrutture fatte gettare in mare per potenziare e dotare di nuovi e più attrezzati moli le coste delle principali città del Golfo. E se a Napoli la storia del porto richiama molto da vicino la presenza di mitici e antichi genieri, quella 14
In alto, l’approdo di Mergellina (photo Sergio Gradogna)
preferred the nearby Phlegraean coast for the imperial fleet, although the remains of some Roman vessels and jetties have been found close to the site now occupied by the Maschio Angioino castle near the modernday port. The
merchants from Amalfi preferred their home coastline and the Sorrento peninsular as places to build port facilities and strongholds, such as the one in Lettere, but the Normans captured the Duchy of Naples from the Byzantines and transformed the
speciale estate
Nella prima pagina, il Molo Beverello; sopra, Sorrento; in basso a destra nella pagina precedente, il porticciolo di Massalubrense
degli scali marittimi di Ischia e Portici rimanda, inevitabilmente, agli interventi pianificati dalla corona di Napoli nell’ambito di un più vasto e articolato disegno di potenziamento delle coste e dei porti del Regno per poter competere con le maggiori potenze economiche attive nel Mediterraneo. Prendiamo il porto di Ischia. Fino a metà Ottocento, la Marina di Portosalvo non esisteva, ma era in realtà un lago di origine vulcanica, collegato al mare attraverso un piccolo istmo. Nell’antichità il catino d’acqua era utilizzato per
city’s ancient Greek harbour into one of Europe’s most important ports, to which successive rulers, (Angevins, Aragonese and, finally, Bourbons) made further improvements. The Bourbons transformed the port of Naples into one of best
equipped in Europe (in 1818, the Mediterranean’s first steamship was launched here) but they also upgraded harbour facilities all around the Gulf of Naples from Capri and Ischia to Castellammare di Stabia and Granatello as part of a far reaching 15
speciale estate
Il porto di Lacco Ameno
plan to compete with the major economic powers in the Mediterranean Sea. The port of Ischia was once just a volcanic lake, joined to the sea by a narrow channel, that had served as a fish farm in the ancient world but which was King Ferdinand II’s 16
favourite hunting location. He decided to transform the lake into a port, ordering the canal to be widened and a church to be built in the harbour area, which was inaugurated on 17 September 1854 with the arrival of the first steamboat.
The same was true for Granatello near Portici. Charles III of Bourbon wanted easier access to his Palace in Portici and had a port built in the solidified lava flow from the 17th century eruption of Vesuvius. The port was opened in 1773 and was later improved by
Ferdinando IV, who used it as a small but well-stocked navy installation. Capri’s Marina Grande port was once a pretty beach used by fishermen until the early 20th century when Mussolini had a port built there. In the classical age, Augustus and later
speciale estate
l’allevamento di pesci. Poi, nel corso del XIX secolo, divenne uno dei luoghi prediletti per le battute di caccia di Ferdinando II di Borbone. Il re di Napoli era letteralmente innamorato di questo luogo che poteva ammirare dall’alto della sua splendida villa. Fu il sovrano in persona a decidere la trasformazione del bacino in un porto, dando il via ai lavori di scavo di un ampio canale fra le due colline che abbracciavano l’area lacustre. La nascita dello scalo fu salutata il 17 settembre del 1854, con l’attracco alle banchine del
primo vapore diretto a Ischia. Proprio di fronte al porto dell’isola svetta la chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, fatta edificare da Ferdinando per dotare l’area di un proprio centro religioso. La storia si ripete al Granatello di Portici. Anche qui c’è la mano dei re di Napoli. Ma anche un secolo di differenza rispetto alla nascita di Portosalvo. L’approdo vesuviano, edificato sui resti di una colata lavica seicentesca, risale al 1773: fu Carlo III di Borbone a volerlo come via d’accesso privilegiata alla Reggia. Il porticciolo fu successivamente potenziato da Ferdinando IV, che lo utilizzò secondo le sue esigenze di approdo, trasformandolo in un piccolo, ma munitissimo porto militare. Ha una storia più articolata, invece, il porto di Marina Grande a Capri, fino agli inizi del Novecento una suggestiva spiaggia piena di ciottoli, utilizzata dai pescatori che vi tiravano a secco le loro barche e successivamente trasformato in porto commerciale da Mussolini. Una storia recente che ne nasconde tuttavia un’altra, decisamente più datata: prima Augusto e poi Tiberio, edificarono le loro banchine sulla costa di Marina Grande, collegandole con la Torre del Faro di Villa Jovis. Poi il buio, l’abbandono e la rovina dei secoli. Fino al 1876 quando i nuovi regnanti di casa Savoia consentirono la costruzione di un primo, rudimentale pontile sul litorale: prove generali del futuro porto costruito durante il Fascismo. Lo scalo caprese fu edificato a partire dal 1928, come prolungamento di una scogliera preesistente. Fino ad allora i traghetti provenienti dal Continente non pote17
speciale estate
vano attraccare alla costa, ma erano costretti a sostare nella baia, in mare aperto. Passeggeri e merci venivano trasferiti a bordo di barche e quindi trasportati a terra dai pescatori di Marina Grande, un po’ come ancora oggi accade con le grandi navi da crociera. E veniamo al porto di Marina Piccola di Sorrento, altro luogo ricco di fascino. Così chiamato per non confonderlo con il borgo di Marina Grande, sede di un pittoresco e assai suggestivo porticciolo, lo scalo marittimo della città del Tasso è considerato uno dei più importanti di tutta la Campania soprattutto per il ruolo che occupa nel traffico passeggeri (sono 2 milioni i viaggiatori che ogni anno transitano per Marina Piccola). Il porto di Sorrento si trova in una piccola insenatura della Penisola, un tempo chiamata Marina di Capo Cervo, a ridosso del costone su cui sorge la città. La costruzione del molo iniziò nel 1912, sfruttando una caratteristica già propria della linea di costa, da sempre utilizzata come punto di approdo dai viaggiatori diretti a Sorrento, perché più vicina al centro del principale Comune della Penisola.
Tiberius had jetties installed at Marina Grande, which were linked to the imperial palace of Villa Jovis, but there was no harbour until 1876 when the Savoy monarchs, the rulers of the newly founded kingdom 18
of Italy, allowed the construction of a rudimentary jetty that would be transformed into a harbour proper by the Fascist government in 1928. Prior to this, ferries were forced to anchor in the bay and the local
Il porto di Marina Grande a Capri
fishing boats would bring passengers and goods to shore, as still happens with large cruise ships. The charming Marina Piccola in Sorrento is considered one of the most important harbours in
Campania because of the two million travellers passing through it each year. It is located in a small cove beneath the cliffs on top of which stands the most important town in the peninsula.
Nuovi porti 00
Capri style
Rimesse di lusso per yacht da sogno di Domenico Esposito
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Castellammare di Stabia, Vigliena e le perle del Cilento ripartono dal mare. Il panorama mozzafiato del Golfo sul quale si erge maestoso il Vesuvio è la location ideale per gli amanti del bel vivere. Ed è da qui che nasce l’idea per il porto turistico di Marina di Stabia, che muove i primi passi nel 2002, quando sono partiti i lavori per la realizzazione dell’opera. Un capolavoro architettonico di Massimiliano Fuksas che ha totalmente cancellato l’abbandono legato alla chiusura - negli anni ’80 - delle industrie che sorgevano sulla costiera. Il progetto è divenuto realtà il 23 giugno del 2007, in seguito all’inaugurazione
Luxury harbours for dream boats Domenico Esposito
The breathtaking view of Vesuvius rising above the bay makes Castellammare di Stabia the ideal location for a luxury harbour. Work began in 2002 with designs by architect
Massimiliano Fuksas, who transformed the town’s blighted industrial wasteland into Italy’s second largest pleasure craft harbour (1400 moorings covering 450,00 m2). Inaugurated in June 2007, the harbour has bunkering facilities for each mooring, a control tower, harbour master’s office, 21
speciale estate
dello scalo. Con i suoi 1.400 posti barca il porto di Castellammare è il secondo d’Italia dopo Aprilia e uno dei più grandi del Mediterraneo. La struttura si sviluppa su un’area di 450.000 mq, con bunkeraggio per ogni posto barca, torre di controllo, capitaneria, darsena per riparazioni con cantiere nautico, scali di alaggio, scivolo, parcheggi riservati, e servizi a terra. I servizi sono garantiti dalla presenza di hotel, negozi e beauty center, multisala cinematografica e chalet che fanno dell’area portuale della Città delle Acque una delle zone più frequentate dai giovani. A impreziosire il litorale partenopeo ecco, invece, Marina di Vigliena, il porto turistico di San Giovanni a Teduccio che si inserisce nel più ampio quadro di rilancio dell’area costiera orientale della città di Napoli, dalla Darsena Petroli sino a Pietrarsa. Un intervento urbanistico da 120 milioni di euro, presentato a marzo nel corso del Nauticsud, che recupera una fabbrica ottocentesca sottoposta a vincolo architettonico, trasformandola in un sito moderno che fa da cornice allo specchio d’acqua e arricchisce la marina di spazi e luoghi destinati a un turismo di qualità. Un autentico “porto nel porto” protetto dall’antemurale del porto commerciale della città e del porto turistico, con due barriere dai 5 ai 7 metri sul livello del mare. Una doppia protezione all’interno della quale verranno realizzati i pontili galleggianti in cementi, sui ormeggeranno già nell’estate 2011 le imbarcazioni che hanno opzionato il loro posto barca. Saranno ben 853 i posti barca a disposizione di imbarcazioni dai 12 agli 80 metri, 22
In alto e sopra, il porto di Marina di Stabia
repair yards, slipways, car park and shore facilities, including a hotel, beauty centre, cinema and restaurants that are especially popular with young people. Marina di Vigliena, the tourist harbour of San Giovanni a Teduccio on the eastern outskirts of Naples, has been assigned 120 million euros to refurbish and
convert a 19th century factory into a modern harbour facility aimed at quality tourism. A ‘port within the port’ protected by two high perimeter walls, where floating concrete jetties will, by summer 2011, provide 853 moorings for boats from 12 to 80 m in length and with drafts from 4 to 10 meters. Marina di Vigliena
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In prima pagina e sopra, rendering del porto turistico di Vigliena in via di realizzazione
su fondali che variano dai 4 ai 10 metri. Marina di Vigliena è incastonata in un’area tra le più belle al mondo, in uno spazio permeato dal mito e dalla storia e a poche miglia da Procida, Capri, Ischia, Amalfi e Positano. Strategica è la posizione della nuova zona portuale, a un passo dal centro cittadino e a soli 8 chilometri dall’aeroporto di Capodichino. Inoltre è vicinissima allo snodo autostradale e alla stazione centrale e, in un prossimo futuro, ospiterà al suo interno una fermata della metropolitana. I lavori di completamento, che dovranno essere ultimati entro il 2013, prevedono oltre i servizi a terra per l’ormeggio, anche la realizzazione di una beauty farm, una club hou-
se con bar e ristoranti e la sede dello yacht club per l’organizzazione di regate, scuole sub e vela, un check point di servizi per la prenotazione di posti barca, alberghi, ristoranti ed escursioni, e un parcheggio con oltre 1.500 posti auto. Un megaprogetto reso possibile grazie alla sinergia tra un gruppo di costruttori partenopei appartenenti all’Acen (Associazione Costruttori Edili di Napoli) e Italia Navigando, riuniti nella Porto Fiorito spa. Lungo le rotte di Ulisse ed Enea, svettano invece i piccoli porti turistici del Cilento, autentico paradiso di acque terse e paesaggi da sogno, meta estiva per migliaia di turisti attratti dalle bellezze del parco nazionale e dall’incanto 23
speciale estate
di un litorale vastissimo, che da Agropoli corre fino a Palinuro. Il porto di Acciaroli, frazione di Pollica, è uno dei più gettonati. Grazie a un molo quasi 400 metri e a due darsene complete di banchine, i suoi pontili concedono “riparo” a imbarcazioni da diporto, yacht, motoscafi e barche a vela, ma anche a pescherecci e piccole navi fino a 40 metri di lunghezza e fino a 3 metri di pescaggio. A un tiro di schioppo da Acciaroli, adiacente ai resti sommersi di un antico porto romano, si apre il porto di San Marco di Castellabate. Realizzato nel 1958 prevalentemente per l’attracco di pescherecci, l’approdo ha visto negli ultimi anni accrescere la sua vocazione turistica, anche in relazione agli insediamenti balneari che si sono a poco a poco affermati lungo il tratto di costa che sorge a nord di San Marco. Il porto di San Marco è anche sede di linee di navigazione passeggeri (aliscafi). Alle imbarcazioni da diporto è riservato l’ormeggio alla banchina denominata Molo Valella gestita dal Comune. Poco più a nord, al riparo di una insenatura naturale che si apre immediatamente a Sud di Punta del Fortino, svetta il porto di Agropoli. Destinato prevalentemente alle imbarcazioni da pesca, la struttura funziona anche come piccolo approdo da diporto grazie a quattro pontili in cemento gestiti dal Comune; 3 pontili galleggianti gestiti dalla Lega Navale Italiana; un pontile galleggiante gestito dalla Canottieri Acropoli (riservato ai soci tranne una zona di 12 metri riservata al transito) e a 9 pontili galleggianti gestiti da privati. 24
Il porto di Agropoli
is located in one of the most beautiful parts of the world, a land of myth and history just a few miles from Procida, Capri, Ischia, Amalfi and Positano. The new harbour is a stone’s throw from the city centre and the motorway intersection, 8 km from Naples airport and close to the central rail station, although the site
will soon have its own metro station. Scheduled to be completed in 2013, the harbour will be provided with a beauty farm, a club house with bars and restaurants and the offices of the yacht club which will organise events and courses, a check point for booking moorings, hotels, restaurants and excursions and a 1500 space car park.
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Sun n’ Sail. Scoprire il Mediterraneo col vento tra i capelli di Eva Molea
C
osa c’è di meglio di una vacanza in barca a vela alla scoperta delle più belle insenature del Mediterraneo? Lasciarsi cullare dalle onde tra un buon bicchiere di vino ed un piatto della cucina locale? Svegliarsi al mattino e riflettersi nelle acque cristalline che circondano il nostro Stivale? La risposta è una sola: nulla. E allora, per godersi questi attimi di paradiso, prendete una sacca morbida con costumi, pareo, telo da mare, creme solari e occhiali da sole e prenotate una vacanza con Sun and Sail di Fabrizio Ricciardi, il charter napoletano che, al piacere di andare in barca a vela, abbina pacchetti di diverso genere che spaziano dal benessere al relax all’ap-
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Sun n’ Sail. Discovering the Med with the wind in your hair Eva Molea What could be better than a holiday sailing around the most beautiful spots in the Med, eating good local food, drinking fine wine and being rocked to
sleep by the waves? The answer is simple: nothing. So pack your bag for the seaside and book a holiday with Sun and Sail, Fabrizio Ricciardi’s charter company which combines the pleasure of sailing with other packages, such as wellness or learning. Sun and Sail’s fleet includes 40-50 foot
speciale estate
In queste pagine, alcuni particolari dell’imbarcazione Toy 36
Beneteau, Jeanneau and Bavaria boats equipped with every comfort for a totally relaxing holiday. The different vacation formulas range from the basic boat charter to “Sailing week”, a week’s sailing lessons from the skipper, “Sail & Learn” – with onboard English lessons, “Wine & Sail”, one week (no
skipper) discovering Italian cuisine (excellent local wines offered free), “Sail & Spa” for 4 people around the Neapolitan and Pontine islands with a masseuse to further restore your wellbeing. Each cruise can also include a hostess/cook as well as the skipper to ensure that all you need to do is relax.
prendimento, per soddisfare le esigenze ed i gusti anche dei clienti più esigenti. Beneteau, Jeanneau e Bavaria sono i cantieri della flotta di Sun and Sail, comode imbarcazioni - che vanno dai 40 ai 50 piedi - dotate di tutti i confort per consentire ai passeggeri di godersi la propria vacanza in totale relax. Le formule offerte da Fabrizio Ricciardi spaziano dal semplice noleggio della barca senza skipper a pacchetti più articolati: “Sailing week”, settimana di corso di vela d’altura con lo skipper; “Sail & Learn”, per chi vuole abbinare al gusto della navigazione l’apprendimento dell’inglese con un inse27
speciale estate
Sun and Sail’s itineraries include weekend trips around the Bay of Naples, a week to Ponza and Ventotene, a twoweek cruise to the Aeolian islands with a stop in Maratea as well as a wide choice of cruises in Croatia and Turkey. If you prefer owning to chartering, Sun and Sail is the sole dealer for Tartan Yachts, the traditional yet hi28
tech, fast American sail boats. But if you really need speed, choose from the Italian luxury Toy Marine range of sped boats. Toy Marine 36 has an outdoor dining area with a bow sundeck, an indoor dinette, a bow cabin and a comfortable bathroom. The hitech hull comes in a range of colours and numerous options for the customer.
gnante a bordo; “Wine & Sail”, settimana senza skipper alla scoperta dei sapori delle nostre terre, con una cambusa di ottimi vini locali in omaggio; “Sail & Spa”, formula riservata a 4 persone più skipper e massaggiatrice, per esplorare l’arcipelago campano e le isole Pontine alternando massaggi, benessere, buon cibo e movida. Per ogni crociera, oltre allo skipper, è possibile anche avere a bordo una hostess/cuoca per sollevare gli ospiti da qualsiasi incombenza. Sun and Sail propone itinerari che spaziano dalle isole campane per un solo weekend, fino a Ponza e Ventotene in una settimana, e giù fino alle Eolie, con tappa a Maratea, per una vacanza di due settimane, oltre ad un’ampia
speciale estate
In alto a destra, un’altra imbarcazione della flotta Sun n’ Sail
scelta di crociere in Croazia e Turchia. Chi al noleggio preferisse la barca di proprietà non ha di che preoccuparsi. Sun and Sail è anche dealer esclusivo di Tartan Yachts, cantiere americano che produce barche a vela tradizionali, tecnologiche e veloci - dai 34 ai 53 piedi con cui poter affrontare anche il giro del mondo. Coloro che al piacere meditativo della barca a vela, invece, preferiscono lo sprint dei motoscafi non hanno che da scegliere nella gamma Toy Marine, cantiere italiano che ripropone le linee delle vecchie lobster americane, ma ricche di dettagli di lusso. Toy Marine 36, la più ambita, è dotata di un’ampia dinette esterna con un bel prendisole a poppa, una dinette interna, una bella
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Spiagge incantate
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Capri style
Storia e leggende a due passi dalle onde di Gabriele Scarpa
S
piagge, calette, baie. Rocce e sabbia levigate dalle acque. Paradisi terrestri costellati di scogli, appena lambiti dalle onde. Da Ischia a Massalubrense, passando per Capri, le onde già care ai coloni della Magna Grecia custodiscono tesori di rara bellezza. Strisce di terra che hanno legato il loro nome alla storia di borghi e paesaggi affacciati sul mare. L’Isola Verde ne è l’esempio più eclatante. E’ qui che sorge una delle spiagge più rinomate d’Italia, quella dei Maronti (dal greco: spiaggia tranquilla). Tre chilometri di litorale protesi dolcemente verso il mare con i resti delle antiche vasche termali utilizzate dai romani a due passi dalla sorgente della Cava Scura.
Seaside locations Beaches and legends lapped by the waves Gabriele Scarpa
Beaches and bays with smooth rocks and fine sand on Ischia and Capri and near Massalubrense create a summer
paradise for hiìolidaymakers. Ischia, the ‘Green Island’, is a fine example, as it has one of Italy’s most famous beaches: Maronti beach (Greek for ‘peaceful beach’) has 3 km of shoreline with the remains of the ancient Roman baths near the mineral spring of 31
speciale estate
Poco più in là, a un tiro di schioppo dall’incanto dell’isolotto di Sant’Angelo (con la suggestiva spiaggetta collegata alla terraferma da una lunga e sottile striscia di sabbia) miti e leggende hanno scolpito un altro capolavoro: la spiaggia di Citara. Rinomato per le sue virtù terapeutiche, il cui segreto sembra perdersi nella notte dei secoli Citara, vuol dire infatti acqua che “rende fecondi” - si narra che questo luogo fosse stato posto dai romani sotto la protezione di Venere Citarea. E che qui la nave dei Feaci con Ulisse a bordo, al suo ritorno, sia stata trasformata per punizione in una roccia. Ha un’altra storia da raccontare, invece, la spiaggia di Cartaromana, un tempo sede di un ninfario pagano. Cartaromana affaccia proprio sulla baia che ospita il Castello Aragonese e la Torre di Michelangelo. Fu qui che i dominatori dell’Urbe costruirono la città di Aenaria, oggi completamente sommersa dal mare. Il viaggio tra i tesori di Pithaecusa continua nella caratteristica baia di Sorgeto, vera e propria sauna a cielo aperto, con i suoi ciottoli, i vapori termali e le polle d’acqua bollente che la rendono una delle più caratteristiche dell’isola. Non a caso i Greci d’Eubea vennero a stabilirsi qui, edificando un villaggio di capanne a ridosso di un vigneto. Da Ischia ci si sposta a Capri, altra perla del golfo, luogo dal fascino millenario. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della Grotta Azzurra. Ebbene è proprio a ridosso della celebre volta marina che si trova una delle 32
Capri, i Faraglioni (photo A.A.S.C.T. di Capri)
Cava Scura. A short distance away is the tiny island of Sant’Angelo, whose superb beach is connected to the mainland by a long narrow strip of sand. Myth and legend surrounds another beautiful location: Citara beach, renowned for its therapeutic qualities as the name means ‘water which brings fertility’ and the Romans dedicated it
to the goddess Venus Citarea. It was here that the Phaeacians were punished for helping Odysseus, and their ship was transformed into a rock. Cartaromana beach near the Aragonese castle and the Tower of Michelangelo was the location of the town of Aenaria, now completely underwater. Sorgeto Bay is a veritable open-air sauna, with
speciale estate
In prima pagina, Sorrento (photo A.A.S.C.T. di Sorrento); sopra, calata Trentaremi a Posillipo (photo Sergio Gradogna)
round pebbles, thermal vapours and bubbling spa pools: no wonder the Greek settlers from Euboea built their village in the nearby vineyard. Capri, the other ‘pearl in the gulf’ has a fascination that has spanned the millennia. Close to the world-famous blue cave is Gradola Beach, one of the most beautiful on the island and a former harbour for
Roman ships bounded by high cliffs. However, the largest beach on the island is at Marina Grande, whose light sand and encircling, green promontories give it a lush, exotic feel. Not far away is the beach now called the “Baths of Tiberius”, one of the richest historical locations on the island and site of the residence of the Emperor Augustus Caesar. On the
southern coast of the island, between the lighthouse and Marina Piccola, is the long, narrow, rocky beach of Cala Ventroso, flanked by steep cliffs housing some of Capri’s most beautiful caves, such as the Champagne Grotto and the Green Grotto. Capri seems to reach out to the enchanting Sorrento peninsula, where we find one of Italy’s
most famous beaches: Queen Joan’s Baths. This flat, rugged promontory preserves the remains of an ancient Roman villa where Queen Joan II of Anjou-Durazzo (1371-1471) reputedly used to swim. However, the beautiful, small harbour of Marina Grande is the main attraction for tourists, separated from the rest of the 33
speciale estate
Marina Piccola a Capri (photo A.A.S.C.T. di Capri); a fianco, in alto, spiaggia di San Francesco a Ischia (photo Sergio Gradogna)
town by a promontory where Julius Caesar’s nephew Augustus built his summer residence. A few kilometres to the south is the tiny beach of Puolo, site of an ancient quarry that was used up until 50 years ago and whose jetties once loaded limestone onto ships for the 34
construction of the port of Naples. On the road towards Massalubrense is the marine reserve of Punta Campanella, in whose caves lived the Sirens of Homer’s Odyssey, and other splendid beaches, many only accessible by sea, such as Marina del Cantone, Ieranto and the superb Recommone.
spiagge più pittoresche dell’isola: quella di Gradola. Antico punto d’attracco delle navi romane, i cui resti sono ancora oggi visibili, la Gradola è delimitata da alte scogliere rocciose che la rendono più simile a una piccola piattaforma che a una spiaggia vera e propria. La linea di costa più estesa e rinomata dell’isola di Tiberio, tuttavia, è quella di Marina Grande, con la sua sabbia chiara e gli alti promontori pieni di verde che la incastonano come in una superba e lussureggiante cartolina. Luogo prediletto per turisti e villeggianti. A un tiro di schioppo da
speciale estate
Una veduta della Costiera sorrentina
Marina Grande sorge la spiaggia un tempo nota come quella di Palazzo a Mare e oggi chiamata “Bagni di Tiberio”. Si tratta di uno degli angoli più ricchi di storia di tutta l’isola, sede, nell’antichità, della residenza di Augusto (il cosiddetto Palatium). Sulla costa meridionale dell’isola, tra il Faro e la baia di Marina Piccola, si estende la suggestiva spiaggia di Cala Ventroso, caratterizzata da una strettissima striscia di scogli e ciottoli circondata da aspre scogliere. E’ in questa cala che si trovano alcune tra le più belle grotte di Capri, come la Grotta dello Champagne e la Grotta Verde.
Capri sembra quasi indicare la Penisola Sorrentina, altro luogo d’incanto del Golfo. Tappa obbligata per gli amanti del mare. E’ qui, al Capo di Sorrento, che ci si imbatte in uno dei “bagni” più famosi d’Italia: quelli della regina Giovanna. Si tratta di un promontorio piatto e roccioso con i resti di un’antica villa romana. Secondo la leggenda, era questo il posto in cui la regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo (1371-1471) veniva a fare il bagno. E’ Marina Grande, tuttavia, con la suggestiva cornice del borgo dei pescatori, un tempo cuore pulsante della città del Tasso, ad attirare maggiormente l’attenzione di turisti e bagnanti. Marina Grande, con il suo porticciolo, è separata dal resto della città da un promontorio che gronda storia: fu qui, infatti, che il nipote di Cesare Ottaviano Augusto venne a edificare la sua ricca residenza estiva. In direzione Sud, proprio a metà strada tra il borgo dei pescatori e la Marina della Lobra, c’è una piccola spiaggetta a fare bella mostra di sé. Si tratta della spiaggetta di Puolo, battigia di un’antica cava di pietra la cui esistenza è testimoniata dalla presenza della banchina utilizzata fino, a oltre mezzo secolo fa, dai pontoni che qui attraccavano per caricare le pietre calcaree utilizzate per costruire la diga foranea del porto di Napoli. Procedendo verso Massalubrense non si può non citare l’area protetta di Punta Campanella, con le sue torri saracene e le grotte in cui, secondo la mitologia, si nascondevano le sirene di Ulisse. E’ proprio in questi luoghi am35
speciale estate
mantati di leggenda, all’estrema propaggine della Penisola, che si aprono cale e spiaggette dal fascino unico, molte delle quali raggiungibili solo via mare. Tratti di costa che hanno visto, nel corso dei secoli, le scorrerie dei temibili pirati saraceni, come la spiaggia di Marina del Cantone, la baia di Ieranto e la bellissima Recommone. Infine, come non parlare di Napoli? Come non citare le spiagge su cui si arenò la sirena Partenopee? Dimenticare che dopo Pithaecusa e Cuma, fu proprio a Megaride che i coloni della Magna Grecia vennero a gettare l’ancora, è un peccato mortale. Eccola, dunque, la regina del Golfo in tutto il suo splendore. E’ a Capo Posillipo, che la Napoli greco-romana dà il meglio di sé, con il celebre isolotto della Gaiola che dà il nome non solo alla spiaggetta vicina, ma anche all’intero parco marino circostante. In epoca latina, in questa zona sorgevano ville patrizie, templi e magazzini. Reperti sfarzosi, sommersi dal mare di Napoli, ma pronti a mostrare le loro bellezze ai sub che volessero immergersi nelle acque della Gaiola. E proprio Posillipo mostra il lato più bello della costa partenopea, con la celebre spiaggia di Marechiaro, immortalata dal poeta Salvatore di Giacomo e la baia di Trentaremi, con i suoi celebri promontori ricchi di scavi di epoca romana, come la Villa Imperiale di Pausilypon con il suo superbo teatro. Ci sarà un motivo se il nome Posillipo deriva dal greco Pausilljpon, ovvero “luogo che fa cessare gli affanni”? 36
Un incantevole scorcio di Sorrento (photo A.A.S.C.T. di Sorrento)
Finally, mention must be made of Naples and the beach on which the Siren Parthenope beached herself: Megaris, which the Greek settlers of Magna Graecia occupied after Ischia and Cuma. It is at Capo Posillipo that Greco-Roman Naples is most visible, with the famed island of Gaiola and the surrounding marine reserve and beach. The Roman age saw numerous villas, temples and stores built here, some
now beneath the waves, and Posillipo is also home to the famous beach at Marechiaro, immortalised by poet and songwriter Salvatore di Giacomo. The Bay of Trentaremi also has numerous archaeological sites, such as the imperial villa of Pausilypon with its superb theatre. It is no coincidence, then, that the name Posillipo derives from the Greek ‘Pausillypon’, which means ‘place of relaxation’.
Pompei. Istantanee di duemila anni fa sotto la cenere di Gabriele Scarpa 38
Galleria Umberto I
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a cenere oscura il cielo, toglie il respiro. Rallenta i passi dei fuggitivi. Li fa cadere al suolo, costringendoli a rintanarsi in casa, ultimo rifugio destinato a tramutarsi in tomba. Cade dall’al-
to. Come una pioggia incessante. Una pioggia scura, mista a fuoco pietrificato. Ovunque scene di panico. Il terrore che si materializza, la terra che trema, la gente che fugge. 39
luoghi della storia
L’eruzione è terribile, agghiacciante. Chi è lento a mettersi in salvo, trova la morte in strada, stroncato dai gas sputati dal Vesuvio oppure schiacciato dalle mura dei palazzi che crollano. La pioggia di lapilli non concede tregua. Come un sottile velo nero che a poco a poco va materializzandosi, si poggia su tetti, case, uomini e oggetti, seppellendo ogni cosa. Cenere, pietre incandescenti. Un lancio fitto e continuo. E’ la fine. Il tramonto della vita che precede l’oscurità dei secoli. Pompei scomparve così, in un caldo giorno d’agosto del 79 d.C., vittima della furia devastatrice del Vesuvio. Semplicemente cancellata dalla mappa geografica, insieme a molti altri centri della costa tirrenica, da una delle più potenti eruzioni che la storia moderna del vulcano conosca. Inghiottita dalla terra, per quasi due millenni la cittadina romana ha dormito il suo sonno sotto un fitto strato di materiale piroclastico. Sigillata quasi, come in un forziere, a circa sei metri di profondità. Tenace e al tempo stesso fragile, come la roccia lavica con la quale era stata forgiata nei secoli che avevano preceduto la catastrofe. L’antica colonia fondata dagli Oscii non fu mai più ricostruita. Quello che rimase dei suoi abitanti fu costretto a disperdersi nei borghi del contado o nelle altre città della regione. La “nuova” Pompei sorse a un tiro di schioppo dai luoghi del dramma, sotto forma di un piccolo villaggio di contadini, il cui cuore e centro religioso è oggi rappresentato dalla Basilica della Madonna del Rosario. L’antica 40
In queste pagine, particolari degli scavi archeologici di Pompei
Pompei. Snapshots from 2000 years ago beneath the lava Gabriele Scarpa
Ash blackens the sky and deprives the inhabitants of air, slowing their flight or forcing them to take shelter in houses that will soon
become their tombs. Panic abounds as the ground shakes and the volcano erupts, enveloping the fugitives in gas or burying them beneath collapsing buildings. The relentless rain of incandescent stones slowly buries people, houses and streets as life is snatched away and is consigned to
luoghi della storia
Pompei fu invece riscoperta quasi per caso nel corso del ’700, durante i lavori per la costruzione di un canale fluviale. Gli scavi iniziarono nel 1748 grazie all’intervento diretto dei Borbone, per poi proseguire per tutto l’Ottocento e più massicciamente nel XX secolo. Oggi la città romana è stata in buona parte recuperata anche se numerosi reperti continuano a giacere sotto terra. Quello che è stato riportato alla luce, tuttavia, è più che sufficiente per mostrare al mondo uno spicchio significativo della vita quotidiana come si svolgeva ai tempi dell’antica Roma. Grazie a quello spesso strato di mate-
oblivion for centuries. Pompeii disappeared from the face of the earth one hot August day in 79 AD, wiped off the map by the devastating fury of Vesuvius along with many other settlements on the Tyrrhenian coast. For almost 2000 years, the Roman town was lost
beneath 6 metres of volcanic material and was never rebuilt as the few survivors fled to other parts of the region. The new town of Pompei was eventually built a short distance away from the scene of the catastrophe and is now a place of religious pilgrimage to the Madonna del Rosario 41
luoghi della storia
riale eruttivo che la ricoprì, infatti, Pompei è giunta praticamente intatta fino ai nostri giorni, non solo per quanto concerne le testimonianze architettoniche del tessuto urbano (templi, strade, palazzi e botteghe), ma anche e soprattutto in quello che si trovava all’interno delle case o nei negozi quando l’eruzione venne a sconvolgere la vita dei pompeiani. Tutte quelle tonnellate di cenere e lapilli produssero una sorta di istantanea del terrore, pietrificando letteralmente i gesti delle persone e le loro cose, scattando un’immagine a dir poco agghiacciante del panico che assalì i pompeiani pochi istanti prima che morissero. La montagna di lava che imprigionò Pompei, oltre a templi, ville patrizie e strade, sigillò anche i corpi di quanti tentavano la fuga, segnandone il profilo poi ricomposto, diciassette secoli più tardi, con la tecnica degli stampi: strati di gesso colati nelle cavità sotterranee formate dai cadaveri in decomposizione. Calchi di una realtà crudele, che rendono ancora oggi vive le fasi di quell’immane tragedia. Guardando la posizione dei corpi, notando il modo con cui gli sventurati cercavano di ripararsi il naso e la bocca è possibile comprendere che in tanti perirono a causa dei gas nocivi emessi dal Vesuvio. Immagini emblematiche, dalle quali gli archeologi sono stati in grado di ricostruire gli ultimi istanti di vita dei pompeiani, ma anche cosa stavano facendo nel momento in cui la morte li colse. Sì, il tappo di cenere che ha sigillato Pompei ha co42
me eternato quell’attimo, immortalandolo nell’istante in cui la vita stessa abbandonava il centro portuale romano. Ecco dunque l’antica colonia, ecco il fascino inimitabile di Pompei. Un gran tour tra le rovine della città dissepolta, spaziando tra vicoli e strade, botteghe e negozi, case, templi e affreschi, restituirà all’occhio dei visitatori tutto l’incanto dell’impero dei Cesari e l’atmosfera solenne della Roma dei Flavii. Come un libro aperto, il grande Anfiteatro è lì pronto a raccontarvi le storie di tanti combattimenti all’ultimo sangue. E l’Odeon, in cui si cimentavano musici, giocolieri e teatranti, con gli spalti ancora intatti, è
luoghi della storia
pronto ad accogliervi nel suo caldo abbraccio. Che dire, poi del bellissimo Foro, centro politico e commerciale della città, con i resti dei templi e dei colonnati dedicati a Giove e Apollo? Da non perdere i reperti del Sacrario dei Lari Pubblici, il Macellum e la Grande Palestra dove fu rinvenuto il calco di una ricca e prosperosa donna, probabilmente colta dalla morte mentre andava a far visita a uno dei suoi gladiatori preferiti. E ancora: quasi d’obbligo uno sguardo alle tante case private e alle ville patrizie riportate alla luce, molte delle quali ricche di oggetti e affreschi preziosi dai quali è possibile risalire allo status sociale dei
basilica, but ancient Pompeii was discovered almost by chance during the construction of a canal in the 18th century. The Bourbon rulers then ordered the excavation of the site in 1748, although much more work was carried out in the 20th century. The Roman town has now been mostly brought to light, even if there are still many relics locked in the volcanic crust. However, the world can now gain a significant insight into the town’s everyday life as the volcanic material preserved not only many of the temples, streets, buildings and shops but also, and more importantly, their contents. This snapshot of terror also shows how people were literally petrified as panic overwhelmed them in the face of imminent death. Their bodies were then reconstructed
through the use of plaster poured into the cavities seventeen centuries later. Cruelly realistic casts that bring to life the full horror of that tragic day. Figures trying to cover their mouth and nose in a vain attempt to avoid breathing the poison gas have helped archaeologists to reconstruct not only the last day of the Pompeians but also what they were doing when disaster struck and immortalised that final moment in the Roman harbour town. A Grand Tour through the ruins of the once great town reveals the splendours of the Empire of the Caesars and the solemn atmosphere of Flavian Rome. Like an open book, the huge amphitheatre tells stories of fights to the death and visitors to the Odeon can imagine the sound of music and 43
luoghi della storia
loro abitanti. E poi: come non soffermarsi a visitare la Casa di Menandro, quella di Tiburtinus, la Casa dei Vettii, la Casa del Fauno, la Casa degli Amorini e la famosissima Villa dei Misteri, con i suoi incredibili ornamenti ed affreschi? E che dire della “città vietata”, quella dei quadretti erotici dipinti nel-
le sale dello Spogliatoio nelle Terme Suburbane? Venite a visitare gli scavi di Pompei, venite a perdervi nel fascino senza tempo della città sepolta dal Vesuvio. L’antica Roma è lì che vi aspetta, pronta ad accompagnarvi nel più favoloso e terribile dei viaggi attraverso il tempo.
theatrical performances. The beautiful Forum, the political and commercial hub of the town, with its temples and colonnades dedicated to Jupiter and Apollo; the splendid Sacrarium of the Lares, the Macellum and the Large Gymnasium
their owners: The Houses of Menander, Tiburtinus and the Vettii, the Houses of the Faun and the Cherubs, or the superb Villa of the Mysteries with its incredible ornaments and frescoes. Not to mention the erotic scenes
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where a plaster cast revealed the body of a wealthy woman probably on her way to see her favourite gladiator. The many private houses and villas contained lavish household objects and precious frescoes revealing the social status of
depicted in the changing room of the Suburban Baths. Come to Pompeii to savour the fascination of the town Vesuvius buried and travel back in time to see the splendour of Rome and the horror of that terrible day.
Ercolano. La perla dell’Urbe brilla nella lava di Gabriele Scarpa 46
Galleria Umberto I
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uando le due ali di fango bollente si rinchiusero sulla cittĂ , nessuno avrebbe pensato, a duemila anni di distanza, che quel sito avrebbe di nuovo rivisto la luce. Il Vesuvio aveva appena fatto sen-
tire il suo lugubre canto di morte: fiumi di lava, ceneri e lapilli si erano abbattuti su Ercolano, travolgendo ogni cosa. Correva l’estate del 79 d.C.. Con la città che si riteneva fondata da Ercole, 47
luoghi della storia
scomparivano quel tragico giorno d’agosto anche Pompei, Oplonti e le ricche ville della collina stabiese di Varano. A Roma la corona dei Cesari era appena passata sulla testa di Tito Flavio Vespasiano, comandante in capo delle legioni che avevano domato la rivolta in Giudea. Nemmeno il tempo di sedersi sul trono ereditato dal padre che dalle comunità del Golfo giunse nella capitale il disperato grido d’aiuto. Vespasiano si mosse, organizzò i soccorsi in maniera tempestiva. Contribuì lui stesso, di tasca propria, ad alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite dal lutto. Ma per le città sepolte dal Vesuvio non ci fu nulla da fare. Il loro destino, ormai, era segnato: almeno in quell’epoca, nessuna più avrebbe rivisto i raggi del sole. Con Ercolano, cittadina di origine italica situata proprio alle falde del vulcano, la sorte fu più crudele. Schiacciata da un’ingente massa di materiale piroclastico, trascinato a valle dall’acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidificò fino a formare uno strato duro e compatto, la ricca colonia romana si ritrovò sotto terra, scaraventata a una ventina di metri di profondità. Letteralmente cancellata dalle cartine geografiche. Nell’antichità il borgo aveva conosciuto l’influenza dei coloni della Magna Grecia, prima di passare sotto l’egida dell’Urbe (dopo la conquista di Silla). Lo testimonia il tessuto urbano di Ercolano, in cui si richiamano apertamente i criteri dettati dall’urbanista Ippòdamo di Mileto (VI secolo a.C.): strade dritte che si incrociano ad ango48
Herculaneum The pearl engulfed by lava Gabriele Scarpa
When the boiling mud enveloped Herculaneum in the summer of 79AD, it seemed as if the town reputedly founded by Hercules had disappeared forever, along
with Pompeii, Oplontis and the lavish villas on the hillsides of Stabiae. Vespasian, commander in chief of the legions that quelled the revolt in Judea, had only just been crowned with the laurel leaves of the Caesars when a desperate call for help reached Rome from the
luoghi della storia
lo retto, come Pompei e Neapolis. L’eruzione che la distrusse si articolò in due fasi, la prima delle quali illuse gli abitanti che il pericolo fosse cessato. Inizialmente, infatti, il cratere si limitò ad eruttare pomici bianche e grigie sulle case del paese. Una pioggia durata quasi dodici ore. Molti cittadini trovarono rifugio negli androni dei palazzi e sotto i porticati o nei ricoveri portuali scavati a pochi passi dal mare convinti che non ci fosse nulla di particolarmente grave da temere. Poi la pioggia finì e in tanti tirarono un sospiro di sollievo. Qualcuno addirittura tornò a casa, convinto ormai che il peggio fosse alle spalle. Altri si allontanarono riuscen-
Gulf of Naples. Vespasian sent aid at once but there was little to be done as the towns buried by the destructive might of Vesuvius would never again see the light of day. Herculaneum’s fate had been especially cruel. Ash and other pyroclastic material swept downhill by heavy rain, had penetrated every opening in buildings and buried the town beneath a dense blanket of compacted mud 20 metres deep. The devastating eruption consisted of two phases. At first the crater hurled pumice stones down onto the town for about 12 hours, and the townspeople took shelter in houses and other buildings, mistakenly believing there was nothing to be afraid of. When the hail of lapilli
had stopped, they breathed a sigh of relief and the majority of them went home, while a handful of others fled at once. During the night, the second phase of the eruption began and overwhelmed the town at lightning speed, making it impossible to escape. For 7 hours, burning clouds and pyroclastic flows roared down the sides of the volcano, enveloping the town in a circle of fire. People, streets and buildings were buried beneath flows of volcanic mud, boiling at about 300 °C. It was this temperature that helped preserve the scrolls found in the Villa of Papyrus Scrolls, as the hot mud didn’t burn the paper but carbonized it. Elsewhere in the town, the 49
luoghi della storia
do, probabilmente, a mettersi in salvo. Ma i più rimasero in città. A distanza di poche ore, quando era già calata la notte, arrivò la seconda e più distruttiva fase eruttiva, quella che distrusse il piccolo centro romano con la velocità di un fulmine. Durò circa sette ore. Nessuno ebbe il tempo di scappare. Oramai era troppo tardi. Nubi ardenti e colate piroclastiche scesero dai fianchi del vulcano, stringendo Ercolano in una tragica morsa di fuoco. Uomini e cose, strade palazzi e templi furono sommersi. Le vittime, sepolte sotto una fitta coltre di materiale lavico, si contarono a centinaia. A quanto pare, la temperatura delle colate raggiunse in quegli attimi tremendi i 300-320 °C. Sarebbe stata proprio questa temperatura a consentire la parziale conservazione dei papiri ritrovati nella villa conosciuta come Villa dei Papiri o dei Pisoni. Il caldo del fango, infatti, anziché bruciare il materiale cartaceo, lo carbonizzò, consentendone una discreta conservazione. In altre parti del borgo, però, il calore non dovette toccare quote così elevate, visto che il legno delle porte girevoli di alcuni edifici, come le Terme suburbane, ha potuto conservare il suo colore naturale. Ercolano, come avamposto romano alle porte di Neapolis, scomparve nell’istante stesso in cui il Vesuvio decise di scatenare la sua furia. La nuova Ercolano, ribattezzata Resina, fu ricostruita nello stesso posto in cui un tempo sorgeva la colonia sacra a Ercole. In pratica sopra i tetti e i colonnati dell’antica città. Venti metri più su. Lì dove, nel corso del XVIII secolo buona parte della nobiltà del Regno di 50
Napoli decise di edificare alcune delle sue più belle dimore, come la Vanvitelliana Villa Campolieto. Eppure, nonostante le perle architettoniche del “Miglio d’Oro”, la moderna Resina non conobbe più l’importanza conosciuta dall’insediamento capitolino, che a poco a poco finì avvolto nell’oblìo dei secoli. Quasi dimenticato. Fino a quando, agli inizi del ’700, durante i lavori per la costruzione di un pozzo all’interno di una villa patrizia, vennero alla luce diversi reperti d’epoca romana, segno inequivocabile che là sotto, a parecchi metri di profondità, giacevano i resti di una millenaria città. Iniziarono così i primi lavori di scavo, ma anche i primi disgraziati saccheggi. Poi
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In queste pagine, particolari degli scavi archeologici di Ercolano (photo AGN Fotoreporter)
dal 1738 in poi, grazie all’intervento diretto di re Carlo di Borbone, i “cantieri” entrarono in una fase più regolare. Squadre di scavatori riuscirono a farsi largo nelle viscere della terra, aprendo speciali cunicoli che li portarono alla scoperta del Teatro e della cosiddetta Basilica. Poi toccò alla Villa suburbana dei Papiri, che si ritiene sia appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Cesare. Villa parzialmente riportata alla luce solo a partire dal 1991. I lavori, sospesi alla fine del ’700, furono ripresi nel 1828. E poi ancora tra il 1869 e il 1875, subito dopo l’avvento del Regno d’Italia. Solo dal 1927, tuttavia, in piena epoca fascista, il sito archeologico ha conosciuto
una campagna sistematica e organizzata di scavi che ha consentito il progressivo disseppellimento della città in direzione Sud, fino al rinvenimento di quella che un tempo era la linea di costa dell’antica spiaggia e del Tempio di Venere. In questa zona sono stati riportati alla luce dodici ambienti con ingresso ad arco, alcuni ricoveri per imbarcazioni e magazzini, uno scafo di legno e gli scheletri di 250 Ercolanesi che in una di queste cavità, dette “Fornici”, si erano rifugiati, in attesa di imbarcarsi. La nube piroclastica li colse prima che riuscissero a prendere il largo. La loro vista offre un’immagine straziante e angosciante di quei drammatici momenti. 51
luoghi della storia
temperature must have been lower as the doors in the Suburban Baths, for instance, maintained their original colour. Herculaneum had originally been under the influence of the Greek settlers of Magna Graecia, before it was conquered by Silla and it acquired the typical features of Roman towns with straight, intersecting roads, like in Pompeii and Neapolis, but all traces were wiped off the map by the wrath of Vesuvius. Centuries later, the new town that was built on top of the volcanic material covering the roofs and columns of the Roman city was called Resina. and many nobles from the Kingdom of Naples built beautiful houses here in the 18th century. Despite the architectural splendour of the ‘Golden Mile’, 52
modern Resina never reached the grandeur of the Roman town, which gradually slipped into oblivion until it was accidentally discovered when a well was dug in the estate of a noble residence. The first excavations were made and sites were plundered by unscrupulous treasure hunters until King Charles of Bourbon ordered the official excavation of the site in 1738. After digging special tunnels, archaeologists reached the Theatre, the socalled Basilica and the suburban Villa of Papyrus Scrolls, which is thought to have belonged to Caesar’s fatherin-law and was successfully unearthed only in the 1990s. Work continued intermittently during the 18th century, but it wasn’t until 1927 that the fascist
government undertook systematic work to uncover the southern quarters of the ancient town. This brought to light the Temple of Venus on the ancient town’s beach, along with 12 vaulted chambers, boat shelters, stores, a wooden boat and the skeletons of
250 inhabitants of Herculaneum waiting for boats to evacuate them. The pyroclastic cloud engulfed them before they could leave the shore: a heartwrenching reminder of the tragic event. In 1997, Herculaneum was declared a Unesco World Heritage site.
Oplonti e Stabia. Residenze patrizie con vista sul Golfo di Gabriele Scarpa 54
Galleria Umberto I
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plonti e Stabia. Due modi diversi di affacciarsi sul Golfo. Riflessi di pietra sul mare di Roma. Perle dell’Urbe con vista sullo scoglio di Rovigliano, la Petra Herculis dell’antichità. L’una col Vesu-
vio alle spalle, l’altra adagiata alle falde dei monti Lattari. E’ qui, a due passi da Ercolano e Pompei che alle soglie del XX secolo è nato il turismo archeologico. E’ qui che nei millenni che fecero 55
luoghi della storia
grande l’Impero le famiglie patrizie dell’Urbe vennero a edificare le loro dimore più belle. Torre Annunziata e Castellammare di Stabia così diverse, eppure così uguali. Almeno nel destino che le accomunò: il Vesuvio che tutto cancella e tutto conserva sotto la fitta coltre di cenere e lapilli. Duemila anni fa il porto di Oplonti doveva rappresentare la porta d’ingresso per le colonie romane dell’entroterra. In tanti se ne servivano per arrivare a Pompei e Nuceria seguendo le vie del mare. Sbarcavano qui mercanti, industriali, legionari, ma anche nobili e patrizi. Qualcuno seguiva le rotte fluviali del Sarno per raggiungere i borghi e le dimore costruite sui fianchi del vulcano. Su, sempre più su. Inerpicandosi fino ai centri montani del Pagus Augustus - Boscoreale (Villa Regina), Boscotrecase,Trecase eTerzino - oggi seppelliti sotto un denso e compatto strato di lava e fango alto più di venti metri. Il luogo “opulento” situato a sei chilometri da Ercolano, indicato nella cartografia romana (la Tabula Peutingeriana) con il nome di Oplontis, quasi sicuramente fu sede di un centro residenziale molto alla moda nel I secolo d.C.. Probabilmente un’area urbana periferica di Pompei dotata di una certa indipendenza amministrativa. Che questa zona fosse molto appetita dal jet set dell’Urbe lo si evince dall’esistenza di una delle ville più ricche tra quelle riportate alla luce dal Nord al Sud della Penisola. Una villa che rivaleggia per sfarzo e grandezza con quelle edificate direttamente sul suolo di Roma. Si tratta della residenza estiva attribuita a Poppea Sa56
Oplontis and Stabiae. Patrician residences with a view of the Gulf Gabriele Scarpa
Oplontis and Stabiae: two jewels in the Roman crown, one on the coast in the shadow of lofty Vesuvius, the other nestling in the Lattari foothills. Here, within sight of Pompeii and Herculaneum, the
patrician families of ancient Rome built their most beautiful houses and inadvertently laid the foundations for 20th century archaeological tourism. Torre Annunziata and Castellammare di Stabia, to use their modern names, may be different but they shared the same tragic fate when their streets were buried by the catastrophic eruption. 2000 years ago, the
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harbour of Oplontis was the gateway to inland Roman settlements like Nuceria and outlying parts of Pompeii. Merchants, craftsmen, legionnaires and noblemen disembarked here, to reach the towns on the slopes of Vesuvius, such as Boscoreale (Villa Regina), Boscotrecase, Trecase and Terzino – now buried beneath a 20 metre thick blanket of lava. Oplontis, as the town is named in the Roman atlas (Tabula Peutingeriana), was a very fashionable residential area in the 1st century AD and was a desirable location in which the rich and famous built their most luxurious villas, as beautiful as any in Rome or the rest of Italy. The summer residence of Poppea Sabina, second wife of the Emperor Nero, is a unique architectural 58
masterpiece with splendid 2nd style frescoes and paintings. The villa must have been empty when Vesuvius unleashed its fury in 79 AD, as the building materials found on site suggest it was being refurbished, although much of the residence still lies underground and continues to hide untold secrets. It had a majestic columned entrance leading into the main garden with its magnificent swimming pool surrounded by statues. The entire building was encircled by porticos and was built in traditional Roman style with late Hellenistic features. Many rooms boast superbly conserved frescoes depicting wildlife (such as the magnificent peacocks), still life and theatre masks amid architectural scenes characterised by perspective and shading. The nearby farmhouse
bina, seconda moglie dell’Imperatore Nerone. Un’architettura unica nel suo genere, caratterizzata da splendide pitture parietali e affreschi del II stile. L’imponente dimora diTorre Annunziata fu sepolta dalla stessa eruzione che nel 79 d.C. distrusse Ercolano e Pompei. A quanto pare, all’epoca del grande cataclisma, la casa doveva essere vuota perché in fase di ristrutturazione, così come traspare dai numerosi materiali edili rinvenuti all’interno di alcune stanze. Sotto quei porticati, insomma, non dovettero esserci vittime, almeno stando alla visione di quella parte di scavo riportata alla luce. Sì, perché buona parte della Villa di Poppea continua a rima-
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In queste pagine, immagini degli scavi archeologici di Oplonti (photo AGN Fotoreporter)
nere sepolta sotto terra, a pochi centimetri dalle fondamenta della storica fabbrica di spolette fatta costruire dai Borbone, con chissà quanti altri segreti ancora da rivelare. Nel suo insieme, il complesso oplontino offre un colpo d’occhio meraviglioso. Un vasto ingresso colonnato conduce dal gran salone al giardino dove si trova una immensa piscina circondata da statue. L’intera struttura, un rincorrersi ritmico di porticati che girano intorno all’edificio, conserva i caratteri tipici della tradizione romana, insieme con elementi di gusto tardo ellenistici. In molti vani svettano affreschi superbamente conservati in cui sono
a non molta distanza da Gragnano su un vasto pianoro da cui si può ammirare tutto il golfo di Napoli. Prima dell’eruzione, il costone si affacciava a picco sul mare ed ospitava alcune tra le più importanti ville patrizie dell’epoca, insieme alle case dell’insediamento romano di Stabia. Anche qui il Vesuvio ha fatto sfracelli, cassando quasi completamente l’abitato latino, a tal punto che dopo l’eruzione, la vita si andò progressivamente sviluppando lungo la costa, lasciando che Varano si trasformasse, a poco a poco, in un piccolo borgo di contadini. E’ a Varano, tuttavia, che l’archeologia ha riportato alla luce alcune tra le più impor59
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rappresentate pitture naturalistiche (tra i quali magnifici pavoni), nature morte e maschere teatrali. Dipinti in cui trionfano architetture, rappresentazioni di giochi prospettici e tracce d’ombreggiature. Fu a pochi passi dalla Villa di Poppea, nella confinante villa rustica attribuita a Lucius Crassius Tertius, tuttora in fase di scavo, che nel 1974 vennero alla luce i famosi ori di Oplonti (orecchini, gemme, collane, bracciali ed anelli). Ma anche gli scheletri carbonizzati di alcuni abitanti del luogo che sfortunatamente non erano riusciti a mettersi in salvo quando la furia del vulcano si abbatté su di loro. Il tributo di vite risparmiato poco più a monte, fu puntualmente riscosso dal Vesuvio a un solo isolato di distanza. E chissà che future campagne di scavo non ci svelino altre storie di quei terribili e agghiaccianti momenti. Dalla collina di Varano, a tre chilometri di distanza, le dimore della costa tornese dovevano apparire molto vicine. Ed è assai probabile che tra i due insediamenti intercorressero scambi frequentissimi, agevolati senz’altro dalla presenza degli scali portuali di Stabia e Oplonti, quasi confinanti tra loro. Non a caso fu ai piedi dei Lattari che Plinio il Vecchio venne a riposarsi, gettando l’ancora, dopo aver invano tentato di prestare soccorso alla popolazione di Ercolano, flagellata dall’eruzione. E fu qui, ospite dell’amico Pomponiano, che lo scrittore romano esalò l’ultimo respiro, stroncato dalle esalazioni sulfuree del Vesuvio. Varano è una piccola frazione di Castellammare di Stabia. Sorge in collina, 60
villa of Lucius Crassius Tertius, is still being excavated but, in 1974, it yielded the famous Gold of Oplontis (jewellery and gemstones) as well as the carbonised skeletons of the unlucky few who were unable to escape the eruption, although many victims may still lie beneath the surrounding land. Practically adjacent to the harbour of
Oplontis was the port of Stabiae, where Pliny the Elder sought rest after trying in vain to rescue the population of Herculaneum, only to be killed by the sulphur gas that swept over the town. On the hillside at Varano between Castellammare and Gragnano is a small plain that, prior to the eruption, looked directly
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onto the Gulf of Naples and was the site of numerous luxury villas and the Roman town of Stabiae. Over the centuries, archaeologists have found some of the most important evidence of Roman civilisation in Campania, including a vast necropolis and three impressive villas, now open to the public. Excavation work began in the 18th 62
century and many relics were taken to the Archaeological Museum in Naples, where they can still be seen today. For instance, the Primavera di Stabiae, one of the most important Roman paintings on the theme of purity, the statuette of the shepherd found in the villa of the same name which has yet to be fully excavated and the remains of two farm carts.
tanti testimonianze dell’antica civiltà romana in Campania. Qui, infatti, nel corso delle numerose campagne di scavi che si sono succedute dal ’700 ai giorni nostri furono riportati alla luce i resti di una vasta necropoli, insieme all’architettura di tre importanti ville patrizie tuttora visitabili. Nel corso di quegli stessi scavi, soprattutto in epoca borbonica, una gran quantità di reperti fu recuperata e trasferita nel Museo Archeologico di Napoli, dove oggi può essere ammirata. Come nel caso della Primavera di Stabiae, uno dei più importanti dipinti di epoca romana sull’idea della purezza. O come la statuetta del pastore, rinvenuta nella villa omonima (esplorata in epoca borbonica e tuttora interrata) e i resti dei due carri agricoli. E’ anche capitato, tuttavia, che molte di quelle stesse opere finissero vandalizzate a colpi di piccone. Distrutte per sempre, oppure asportate e trasferite altrove. Anche lontano dall’Italia. La prima delle tre ville scavate sulla collina è quella cosiddetta di San Marco, dal nome di una cappella settecentesca costruita a pochi passi dal sito. La seconda dimora, quella di Arianna, è la più antica fra le strutture patrizie di Varano. A pochi passi dalla villa di Arianna svetta il secondo complesso del Varano. Si tratta di un edificio ancora in gran parte sepolto, di cui sono visibili alcuni ambienti panoramici, parte di un peristilio e il quartiere termale. La struttura era dotata di splendidi pavimenti asportati in epoca borbonica ed oggi inseriti nelle Sale del Museo Archeologico del capoluogo campano.
Napoli greco-romana. La cittĂ nuova sulle sponde del Tirreno di Gabriele Scarpa 64
Galleria Umberto I
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uando la sirena Partenope si arenò sull’isolotto di Megaride, mai avrebbe immaginato che su quel lussureggiante scoglio ubicato a poche decine di metri dal leggendario fiume Sebeto, sarebbe
sorta, quasi mille anni più tardi, una delle dimore più ricche dell’impero romano: la villa di Lucio Licino Lucullo. Né poteva sapere, la sfortunata creatura del mare, che proprio sulle fondamenta 65
luoghi della storia
Sopra e in basso, scavi di San Lorenzo (photo Michele Del Vecchio
Nella pagina precedente, Castel dell’Ovo (photo Gabriella De Martino). A sinistra, piazza San Gaetano (photo Luciana Lamanna)
di quella dimora, dotata di una grande biblioteca e di un attrezzato allevamento di murene, sarebbe stato edificato, un paio di secoli dopo, uno dei simboli della città del Vesuvio: Castel dell’Ovo, conosciuto anche come il maniero di Virgilio. Il filo che unisce l’ex capitale del Regno delle Due Sicilie ai fatti e alle leggende dell’antichità è più forte di quello che si pensi. D’altronde è il nome stesso di Napoli che richiama a trascorsi millenari. Napoli, appunto, da Neapolis: nuova polis. Nuova città stato, sull’esempio di quelle che i coloni della Magna Grecia andavano costruendo lungo le coste del Tirreno. Sì perché, al di là del racconto mitologico legata alla sirena Partenope, morta per il rifiuto di 66
Greco-Roman Naples. The new town on the Tyrrhenian coast Gabriele Scarpa
When the Siren Parthenope, spurned by the Greek hero Odysseus, beached herself on the island of Megaris, little did she know that almost 1000 years later it would be the
site of one of the Roman Empire’s most lavish houses, the villa of Lucius Licinius Lucullus, or that it would provide the foundations for the magnificent Castel dell’Ovo, Naples’s landmark fortress. The links between the ex capital of the Kingdom of the Two Sicilies and the deeds and legends of the ancient world are stronger than might be expected,
luoghi della storia
Particolare della chiesa di San Lorenzo (photo Michele Del Vecchio)
Ulisse e trasportata dalle correnti sugli scogli di Megaride, la storia stessa di Napoli rimanda a episodi ed eventi che sembrano perdersi nella notte dei secoli, ma di cui resta traccia e testimonianza nei numerosi reperti archeologici riportati alla luce nel corso degli anni. Napoli è una delle città più antiche della Penisola. Le tracce del suo primo insediamento risalgono al IX secolo a.C., quando sull’isolotto di Megharis sbarcarono i primi coloni giunti dalla vicina Cuma. Per quasi cinque secoli, la città rimase un centro della Magna Grecia. Poi, con lo scoppio delle guerre sannitiche, passò sotto la dominazione romana, senza tuttavia perdere l’impronta ellenistica che l’aveva fin lì caratterizzata. Almeno fino al II secolo d.C.,
starting with the city’s name: Neapolis was the ‘new city’ of the Greek colonies that were appearing throughout Magna Graecia along the Tyrrhenian shore, and much archaeological evidence of this settlement has been brought to light. Naples is one of Italy’s oldest cities, dating as far back as the 9th century BC when the first
colonists transferred here from nearby Cuma. The city was part of Magna Graecia up until the Samnite Wars, when it fell under Roman control, although it preserved its Hellenistic nature and Greek was the city’s official language until the 2nd century AD. Its road layout was also typically Greek, with long straight streets intersecting 67
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at right angles, which the Romans left virtually untouched and have survived to the present day. The Greek ramparts have likewise survived and can be seen in Piazza Bellini, Piazza Cavour and elsewhere in the historic city centre – some incorporated into modern buildings – and it is said that even the mighty Hannibal was unable to breach the city defences. However, GrecoRoman Naples is not just about bricks and mortar. The city’s famous Duomo conserves the early Christian basilica of Santa
I resti del teatro romano di via Anticaglia (photo Agn Fotoreporter)
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Restituta, built by command of the Emperor Constantine on the foundations of the Roman Temple of Apollo, whose Corinthian columns are still visible in the Cathedral Chapel. Beneath the cathedral, archaeologists have found traces of a road with grooves left by cart wheels, the remains of some opus reticulatum buildings and lavish mosaic floors. Other ‘survivors’ include the Statue of the Nile in nearby Piazzetta Nilo, heart of the Egyptian quarter at the times of the Empire, while Piazza San Gaetano was the site of the Greek Agora,
la lingua ufficiale parlata dai partenopei rimase quella greca. Così come la mappa urbana della città, tuttora di chiara impronta ellenistica con le sue lunghe strade che si intersecano ad angolo retto. Basta dare un’occhiata al Centro antico per rendersene conto: gli antichi Decumani, con la magìa intatta e universale di Spaccanapoli, tuttora esistenti e carichi di fascino, sono lì a richiamare alla mente l’originario reticolato urbano di Neapolis che i romani
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ereditarono dagli architetti greci, senza stravolgerlo. Così come la cinta muraria, sulla cui solidità si fantasticò parecchio all’epoca delle guerre puniche. Si racconta che Annibale stesso, all’apice della sua potenza, fu costretto a battere in ritirata di fronte alla potenza del perimetro difensivo. I resti di quelle mura imponenti sono ancora oggi visibili in piazza Bellini, piazza Cavour e piazza Calende, mentre traccia del successivo impianto di epoca romana è presente in vico Santa Maria Vertecoeli, quasi inglobato tra alcuni edifici moderni. Le testimonianze della Napoli grecoromana non si limitano, ovviamente, ai mattoni delle antiche mura. Il Duomo di Napoli, per esempio, uno dei monumenti più celebri della città, conserva, al suo interno, la basilica paleocristiana di S. Restituta, divenuta oggi Cappella del Duomo. La chiesa fu fatta costruire dall’imperatore Costantino sulle fondamenta dell’antico tempio romano di Apollo. Durante gli scavi, gli architetti riutilizzarono alcune delle colonne corinzie del tempio, posizionandole all’interno della cappella, dove ancora oggi possono essere viste. Nel sottosuolo del Duomo, proprio dietro la cappella, gli archeologi hanno rinvenuto ulteriori tracce del passato millenario di Napoli: una colonna, una strada con ancora impressi i solchi dei carri, i resti di alcuni edifici in opus reticulatum e sfarzosi pavimenti mosaicati. Resti della Napoli greca-romana possono essere gustati anche in piazzetta Nilo ai Decumani, centro, durante l’Impero Romano, del quartiere egiziano, di cui è testimonianza, la Statua del Nilo nella piaz70
La statua del Nilo (photo Nello Marzatico)
zetta chiamata “Largo Corpo di Napoli”. Basta percorrere poche centinaia di metri ed eccoci arrivati in piazza San Gaetano, un tempo cuore pulsante di Partenope. Qui, nei secoli di Neapolis sorgevano l’Agora, l’Odeon e il tempio dei Dioscuri, dedicato ad una delle divinità pagane più importanti della città. Di quella struttura sacra oggi non rimane traccia, tranne le due colonne del pronao e i frammenti di alcune iscrizioni di epoca romana inseriti nella facciata della chiesa di San Paolo Maggiore. Il resto è finito sotto terra. Cancellato dai detriti delle alluvioni e dalla cenere eruttata dal Vesuvio. Quello della stratificazione, è un fe-
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In questa pagina e nella pagina successiva alcuni scorci di Napoli sotterranea (photo Sergio Siano)
nomeno tipicamente napoletano, provocato dalle numerose eruzioni del vulcano e dalle frequenti piene che, nel corso dei secoli, hanno via via interrato buona parte del tessuto urbano del capoluogo campano. Corsi d’acqua compresi. Tranne, infatti, per i reperti archeologici che ancora possono essere ammirati nella zona di San Giorgio ai Mannesi (un vasto complesso termale), all’Anticaglia, così chiamata per la presenza dei ruderi di quello che si ritiene essere stato il teatro di Nerone, ai Ponti Rossi, dove ancora corre l’acquedotto romano o alla piazzetta della Pietrasanta dove, sulla base rettangolare del campanile si vedono i
Odeon and the Temple of the Dioscuri, some features of which are still visible in the church of San Paolo Maggiore. The rest was buried by silt and ash from the eruption of Vesuvius. This stratification phenomenon, caused by the volcano’s successive eruptions and the frequent flooding to
which Naples was subject, buried much of the ancient city and its waterways. Apart from the remains of a vast baths complex in San Giorgio ai Mannesi, an ancient theatre in Anticaglia, the Roman aqueduct in Ponti Rossi and the remains of friezes from pagan temples in the base of the bell tower in 71
luoghi della storia
Piazzetta della Pietrasanta, most of the city was engulfed in mud or covered by ash and volcanic lapilli. However, it is still there. Tourists can take an adventurous tour down wells and along narrow tunnels into huge underground caverns beneath the thoroughfares of the modern metropolis for a breathtaking visit to the ancient streets and early Christian catacombs. One of the entrances to the 72
underground city is to be found near the church of San Paolo Maggiore, but the sight that should not be missed is the remains of the Roman market place and street beneath the foundations of San Lorenzo Maggiore. It is a journey through time to ancient Neapolis and a spectacular setting which still seems to echo with the cries of merchants selling their wares.
frammenti di alcuni fregi provenienti, quasi sicuramente, da templi pagani, i reperti della Napoli antica sono sprofondati sotto terra. Persi nelle viscere della città. Sepolti da cumuli e cumuli di cenere, lapilli e detriti. E possono essere visti solo calandosi in un suggestivo viaggio alla scoperta dei percorsi della Napoli sotterranea, tra vecchi pozzi, stretti cunicoli e capienti cisterne. E’ un’avventura bellissima e al tempo stesso affascinante quella che attende i turisti pronti ad addentrarsi nella pancia della città sepolta. Da Spaccanapoli a piazza San Gaetano, sotto le strade della metropoli moderna, si spalanca una città nella città, fatta di cave dismesse, antichi tracciati urbani e catacombe paleocristiane. Un viaggio attraverso i secoli che lascerà tutti a bocca aperta. Una delle porte d’ingresso ai tesori nascosti della Napoli sotterranea si trova a pochi passi dalla chiesa di San Paolo Maggiore. E non è l’unica. Perchè anche San Lorenzo Maggiore è in grado di offrire uno spettacolo da non perdere: sotto le fondamenta del convento si celano i resti del macellum, l’antico mercato alimentare semi-coperto della Neapolis romana, con una serie di terrazzamenti e i resti di una strada che con ogni probabilità correva in direzione dei Tribunali. Un autentico spaccato della Napoli che fu, in cui ancora sembrano riecheggiare le grida dei mercanti e dei venditori ambulanti. Atmosfere da fiaba, degne di essere vissute. Fino in fondo. Come nel più bello dei viaggi a ritroso nel tempo.
Paestum e Velia. Nella piana del Sele i tesori della Magna Grecia di Gabriele Scarpa 74
Galleria Umberto I
U
na apre simbolicamente le porte del Cilento, l’altra svetta dall’alto di un colle, sentinella di pietra sulle orme di Enea. Da una parte Paestum, dall’altra Velia. Sedi di millenarie co-
munitĂ e scuole filosofiche: hanno in comune le origini. E la terra scelta dai coloni della Magna Grecia. Storia viva che risplende nei resti di strade, mura, colonnati e palazziche ancora 75
luoghi della storia
In queste pagine, immagini degli scavi di Paestum
resistono alla furia dei secoli. Paestum fu fondata nel VII secolo a.C. nella piana del Sele dagli Achei di Sybaris. Nato come centro commerciale, l’insediamento fu consacrato alla dea Poseidonia, di cui prese il nome. Due secoli più tardi passò sotto il dominio dei Lucani che lo ribattezzarono Paistom. Toccò poi ai Romani, sbarcati in Campania per dare la caccia a Pirro, prendere possesso dell’abitato. Più volte saccheggiata e distrutta, prima dai Saraceni, poi dai Normanni, la città cadde a poco a poco in rovina nel secoli bui del Medioevo, quando gran parte della popolazione 76
Paestum and Velia The treasures of Magna Graecia in the Sele valley Gabriele Scarpa
Home to civilisations that have spanned the millennia, Paestum and Velia were both founded by Greek settlers who
arrived in Magna Graecia around the 7th century BC, and their ruined buildings and columns are still there to see. Paestum was founded as a trading centre by the Achaeans from Sybaris and was consecrated to the goddess Poseidonia, after whom it was named, but it was
luoghi della storia
l’abbandonò per trasferirsi più a valle, dove fondò Capaccio. Della polis rimangono oggi i resti dei templi e l’imponente perimetro difensivo a raccontare lo splendore della millenaria colonia. Quello che resta del tessuto urbano di Paestum, infatti, a oltre duemila anni di distanza dalla fondazione, è ancora cinto dalle mura scavate dai coloni greci e rinforzate, poi da Lucani e Romani. Mura intervallate a potenti torri di guardia: mute testimonianze dell’epoca d’oro dell’avamposto sibarita. Una storia di grandezza e ricchezza di cui resta traccia nella maestosità degli edifici sacri. Così i resti del tempio dedicato
later called Paistom by the Lucani and Paestum by the Romans who invaded Campania during their struggle against Pyrrhus. The town was sacked and destroyed by the Saracens and Normans and finally fell into ruin during the Middle Ages. However, the ancient town’s splendour lives on in the impressive ramparts and towers surrounding the remains of three magnificent temples: the Temple of Hera, one of the largest ever to be built in the Mediterranean, the Temple of Athena (or Ceres) with its superb columns and high pediment, and the Temple of Poseidon – the emblem of Doric architecture in Italy. Some ancient paintings have also
survived, such as the splendid frescoes in the Tomb of the Diver depicting a man diving into a pool of water, symbolising the passage from life to death. Slightly further south is the ruined acropolis of Elea, with the hilltop castle of Guaimario, the remains of the ramparts that once defended the town and the beautiful Porta Rosa arched gateway. Founded by refugees from Focea in Asia Minor, Elea was once one of the wealthiest towns in Magna Graecia and had strong defences. The Romans renamed it Velia during the Punic Wars when the port town was one of Rome’s outposts in the Tyrrhenian Sea during the struggle against Hannibal. In its heyday, Elea was home to the Eleatic school of philosophers like 77
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alla dea Hera, più noto come “Basilica”, uno dei più grandi in assoluto mai costruiti nel bacino del Mediterraneo; le colonne del tempio di Athena (o Cerere), con l’alto e caratteristico frontone e quelle del tempio di Poseidon-Nettuno, vero e proprio emblema dell’architettura dorica in Italia. Non ci sono solo le pietre a raccontare lo splendore di Posidonia. Anche la pittura ha lasciato tracce della rinomata bellezza di questi luoghi. Non a caso tra i pezzi di inestimabile valore conservati nel museo di Paestum, spiccano i dipinti della cosiddetta “Tomba del Tuffatore” con l’affascinante particolare dell’uomo ritratto mentre, in volo, si tuffa in acqua. Un gesto simbolico che rappresenta il passaggio dalla vita alla morte. Poche decine di chilometri più a Sud ci sono i resti di Elea a raccontare la loro storia. Troneggiano dall’alto dell’acropoli, dove si stagliano le mura del castello di Guaimario e i reperti delle compatte mura perimetrali che un tempo proteggevano la città, con la suggestiva Porta Rosa e il suo arco a tutto sesto ammirato su tutti i libri di storia dell’arte. Secondo la tradizione, la polis cilentana, una delle più ricche della Magna Grecia, fu fondata dai profughi di Focea, città dell’Asia Minore conquistata dai Persiani. Dotata di ben due porti e di un efficace sistema difensivo. Ribattezzata Velia dai Romani, durante le guerre puniche, la cittadina portuale fu uno degli avamposti dell’Urbe contro Anniba78
le, conservando, in questo modo il suo ruolo di sentinella del Tirreno. Negli anni dell’antico splendore, Elea ospitò uno dei poli culturali più importanti del periodo: la cosiddetta scuola eleatica di cui furono protagonisti filosofi della fama di Parmenide, Zenone e Melisso. Sotto la dominazione romana, Velia divenne sede di una fiorente scuola medica. La sua decadenza iniziò a partire dal I secolo d.C., quando Roma, attirata dai traffici orientali, abbandonò il Tirreno e spostò i suoi vascelli sulle rotte dell’Adriatico. Fu la condanna a morte per la storica colonia focese che da quel momento in poi andò a poco a
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poco spegnendosi, fino a ridursi al rango di piccolo villaggio di pescatori tormentato dalla malaria e dalle scorrerie dei pirati moreschi. Oggi i resti di Elea-Velia, strappati all’oblio dei secoli, rientrano nel territorio comunale di Ascea. Dell’antica città possono essere ammirati i reperti dell’area portuale, con la diga foranea del molo; Porta Marina, Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e quelle Romane, i resti del piccolo teatro, l’Acropoli e le mura perimetrali del Quartiere Meridionale. Scavi che arricchiscono, soprattutto d’estate, l’offerta turistica legata alla balneazione nelle acque cilentane. 80
Parmenides, Zeno and Melissus and, under the Roman domination, it had a thriving medical school. The town declined in the 1st century AD, when Roman trade shifted from the Tyrrhenian to the Adriatic, and eventually shrunk to a mere fishing village rife with Malaria and
constantly raided by Moorish pirates. The remains of ancient Elea-Velia are found in the municipality of Ascea, where its harbour, gates, baths, theatre, acropolis and defensive walls provide a further attraction for summer holidaymakers.
Campania Eventi
Campania eventi
La prima Guida di Napoli in cinese. Charme spalanca all’Oriente le porte della città di Enzo D’Episcopo
C
harme schiude all’Oriente lo scrigno dei tesori di Partenope. Ne svela i suoi incantevoli paesaggi, i suoi meravigliosi monumenti, i suoi affascinanti vicoli ricchi di testimonianze di un passato antico e glorioso, i suoi impareggiabili prodotti dell’artigianato e dell’enogastronomia. Charme spalanca le porte di Napoli alla Cina con una vetrina esclusiva, tutta da sfogliare, da leggere e da ammirare. Un cicerone patinato per chi dall’Oriente approda o è in procinto di sbarcare sulle rive del Golfo dove più di duemila anni fa si fermarono i greci, calamitati dall’appeal senza eguali della una linea di costa senza eguali. Per godere a pieno di questa bella Napoli, la società editrice di Charme ha prodotto la prima guida turistica della città interamente in cinese. La pubblicazione è curata dalla nostra redazione, in collaborazione con Grandangolo, l’associazione che favorisce gli scambi culturali tra l’Italia e la Cina. Realizzata nell’elegante stile Charme, il trimestrale di tutto il bello della Campania, la guida in mandarino è stata presentata il 28 marzo scorso 82
La copertina della prima Guida di Napoli in cinese
The first Naples Guidebook in Chinese Charme opens the gates of Naples to the Far East Enzo D’Episcopo
Charme uncovers the treasures of Naples for visitors from the Far East. Its breathtaking
scenery, its beautiful monuments, its fascinating backstreets, its superb arts and crafts and its exquisite food and drink are all showcased and illustrated in a glossy guidebook in Chinese produced by the publishers and editorial staff of
Campania eventi
Il sindaco Iervolino e il presidente del Consiglio comunale Impegno consegnano la Guida all’ambasciatore cinese in Italia Sun Yuxi (photo AGN Fotoreporter)
a Città della Scienza, nell’ambito del Forum dei sindaci promosso dal Forum universale delle culture 2013. Un evento d’eccezione con madrine e padrini d’eccezione. A cominciare dal sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, e dal presidente del Consiglio comunale di Napoli, Leonardo Impegno. È stata proprio la prima cittadina del capoluogo campano a consegnare la guida alla prestigiosa delegazione della Repubblica popolare cinese capitanata dall’ambasciatore cinese in Italia, Sun Yuxi, e formata dal vicepresidente dell’Office Federation of returned overseas chinese, Dong Zhong
Charme in conjunction with Grandangolo, the association promoting cultural exchanges between Italy and China. Published in the same elegant style as Charme, the quarterly review of everything that is beautiful in Campania, the guidebook in Mandarin was
presented to the Chinese Ambassador and other civic authorities from the People’s Republic of China by the mayor of Naples on 28 March. 20,000 copies have been printed and distributed free of charge in the Chinese state tourism offices 83
Campania eventi
A sinistra, il vicepresidente dell’Office Federation of returned overseas chinese Dong Zhong Yang accanto al direttore di Charme Giorgio Gradogna; A destra alcuni momenti della presentazione della Guida (photo AGN Fotoreporter)
Yang, proveniente da Pechino, dal sindaco di Wenzhou, Zhao Yde, e dal sindaco di Ruian, Chen Jianming. La guida è stata stampata in ventimila copie ed è stata distribuita gratuitamente nelle agenzie statali cinesi per il turismo e nei principali alberghi napoletani, che l’hanno già messa a disposizione dei loro ospiti cinesi. Di formato tascabile, tutta a colori, la prima guida di Napoli in cinese è una carrellata delle bellezze partenopee. All’interno vengono proposti sette itinerari dedicati al Centro storico, ai castelli, ai parchi, al Vesuvio, al lungomare, al Centro direzionale e agli scavi archeologici di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia. La sezione “Napoli Style” è dedicata all’artigianato parte84
and in Naples’s main hotels. The pocket-size, colour guidebook suggests seven itineraries dedicated to the historic centre, the castles, the parks, Mount Vesuvius, the seafront, the business district and the archaeological sites of Pompeii, Herculaneum, Oplontis and Stabiae, while the “Napoli Style”
section is dedicated to the world-renowned Neapolitan craftsmanship: the nativity figurines of San Gregorio Armeno, jewellery, high fashion clothing and accessories. The “Flavours of Naples” section explores the city’s culinary traditions, typical dishes and fine local wines: pizza, coffee, buffalo mozzarella,
Campania eventi
Il direttore di Charme Giorgio Gradogna con l’ambasciatore Sun Yuxi
pasta from Gragnano, extra virgin olive oil, Provolone del Monaco cheese, wines, lemons, annurca apples, cakes, pastries and desserts, with a guide to the best stores and restaurants for Neapolitan food and drink. It is an open invitation to visit the city of Vesuvius, explore its monuments, and enjoy its
products, its cuisine and its atmosphere. The Chinese ambassador, Sun Yuxi, thanked the local authorities and the Chief Editor of Charme and accepted the invitation saying “bilateral relationships of friendship between Italy and China have reached unprecedented levels of excellence”.
nopeo. Quello, per intenderci, che ha contribuito, al pari della storia, del mare e del Vesuvio, a fare grande Napoli e a esportare il suo nome in ogni angolo del mondo. Charme apre dunque alla Cina una finestra sulle migliori produzioni napoletane: dai pastori di San Gregorio Armeno ai gioielli, dall’abbigliamento di alta moda agli accessori creati per uomini e donne che amano lo stile, l’eleganza e il lusso. Ma si può descrivere Partenope senza fare un accenno alle sue tradizioni culinarie? No, di certo. E allora ecco che nella sezione “Sapori di Napoli” la panoramica dei piatti e delle produzioni tipiche dell’enogastronomia partenopea. Si parte dalla pizza per finire col caffè, passando per la mozzarella di bufala, la pasta di Gragnano, l’olio extravergine di oliva, il Provolone del Monaco, i vini, i limoni, le mele annurche e le mille ghiottonerie della pasticceria di casa nostra. Non manca la presentazione di ristoranti e negozi dove si possono assaporare le delizie della cucina napoletana. Tutto suona come un invito a visitare la città del Vesuvio. A soggiornare sulle sue sponde, a tuffarsi nella sua storia, a lasciarsi sedurre dai suoi monumenti, dalle sue creazioni, dalla sua cucina, dalla sua atmosfera. Un invito che l’ambasciatore cinese in Italia, Sun Yuxi, ha accolto con poche sintomatiche parole, ringraziando le istituzioni locali e il direttore di Charme per l’opera svolta: “I rapporti bilaterali di amicizia fra Italia e Cina hanno raggiunto livelli di eccellenza senza precedenti”. 85
la donna charme la donna Charme
Le donne della Campania, bellezze che fanno ancora più bella Napoli e la regione.
Nome: Paola Cognome: Minieri Luogo di nascita: Napoli Anni: 32 Altezza: 1,77 Capelli: castani Occhi: castani La sua storia: Vincitrice del concorso Miss Ondina e protagonista delle selezioni per Miss Italia, ha presentato trasmissioni televisive ed è stata protagonista di diverse campagne pubblicitarie di marchi nazionali. Avendo un passato da tuffatrice, il suo sogno nel cassetto è quello di tuffarsi da La Quebrada ad Acapulco. In queste pagine e in copertina abiti: Sabina Albano Modart Gallery Vico Vasto a Chiaia, 52/53 - Napoli Tel. 081.421716 gioielli: Mondial Coral Via Enrico De Nicola, 25 Torre del Greco (Na) Tel. 081.8819038 foto: Michele Attanasio Make up & hair: Francesco Riva Gli scatti sono stati realizzati su Chiaiolella, un Beneteau 43 di: Sun n’ Sail Via Posillipo, 407 - Napoli 081.2152055 - 347.3133971
la donna charme
la donna charme
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Campania Style
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l’artista
00
Clara Rezzuti
l’artista
Manifesto di un’artista libera di Irene Manco
C
lara Rezzuti è una donna colta, combattiva, piena di sensibile coraggio. Le sue opere sono il manifesto di un’artista libera e la sua storia è quella di una sintesi tra riflessioni estetiche ed emozioni. Nata e cresciuta a Napoli, il desiderio d’espressione si fa sentire sin da bambina, da quella volta che la zia Luisa la porta con sé nello studio del pittore Giovanni Brancaccio, docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Lì trascorre lunghe ore a posare per lui e
Clara Rezzuti. Manifesto of a free artist Irene Manco Clara Rezzuti is a cultured, sensitive and spirited woman, whose work is the manifesto a free artist embracing both aesthetics and emotions. As
a child, when her aunt took her to the studio of Giovanni Brancaccio, teacher of painting at the Naples Academy of Fine Art, she realised where her future lay. In 1950, Clara won first prize for an etching in a
a disegnare nel giardino e di lì a poco deciderà che l’Accademia sarà il suo futuro. E’ il 1950, Clara è una studentessa e vince il primo premio per l’incisione in una mostra nazionale di tutte le Accademie d’Italia. Comincia a collezionare i primi riconoscimenti. Un premio le viene consegnato personalmente dal filosofo Benedetto Croce. L’attitudine alla pittura, ma anche il suo entusiasmo nei riguardi dell’insegnamento, hanno ragione d’essere in una continua e intensa
national competition and, by 1956, her artistic skill and her enthusiasm for teaching had taken her into teaching (for which she received an award from the Education Ministry in 1985). She was
fascinated by the Neo-realist movement and found inspiration for her work in the lively people of San Lorenzo, the city quarter where she had lived as a girl, but by the end of the decade her work was following the innovative trend 91
l’artista
Nella prima pagina, Clara Rezzuti a Palazzo Reale per la mostra “Il giardino del sapere” (photo Fabio Donato)
of Italian art, with images breaking down into shapes, light and colour. After her two children were born, Clara Rezzuti directed her informal style towards symbolism and, in 1967, she had 92
her first personal exhibition at the San Carlo gallery in Naples with images that seem to evoke both past and present. The following decades saw her concentrate on the world of women and her
work was characterised by a sense of melancholy but also of creativity and upheaval, for instance in the “magic interiors” cycles (1970-80). She became increasingly more radical in her
style and adopted a wide range of materials in her work. Her most recent exhibition “The garden of knowledge” was held at the National Library in Naples in March 2009.
l’artista
“La rissa”, acquatinta, 1948 (photo Fabio Donato)
Natura morta con testa di gesso, 1959 (photo Fabio Donato)
ispirazione (nel 1985 riceve il Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte dal Ministero della Pubblica Istruzione). Nel ’56 è di ruolo e la nuova impronta del NeoRealismo l’affascina nel suo modo d’essere più che nello stile; le sembra riprendere modelli e costumi di quella gente vivace e singolare che popola il quartiere San Lorenzo dove vive da ragazza. 1957: nasce Stefano, il suo primogenito (se-
“Malastella”, 2005; nella pagina successiva, “Laggiù qualcuno ci ama”, 1998 (photo Fabio Donato)
93
l’artista
guirà Gianlorenzo); e la sua produzione si allinea allo stimolo innovativo che attraversa l’esperienza artistica italiana, le immagini si scompongono, si dissolvono forme, luci e colore. Gli anni sessanta sono fondamentali per Clara Rezzuti, il suo stile Informale è verso il simbolismo. Nel 1967 la sua prima personale alla galleria San Carlo in Napoli. Il suo immaginario è composto di immagini che sembrano evocare una duplice memoria passata e presente. Come in un quaderno, annota segni e disegni, cose e ideali, conferendo loro un’identità sfuggente, probabili presenze e il loro opposto. L’elemento narrativo dei decenni successivi è affidato al mondo della donna, della nostalgia e del quotidiano e ci restituisce, quasi sempre, un senso di malinconia, ma anche di forza creativa e rivoluzionaria. È indicativo il ciclo “interni magici”(1970-80). Il suo stile diventa sempre più radicale: traduce le esperienze culturali del suo tempo e le ripropone tutte combinate con una aperta ricchezza di materiali.” Il giardino del sapere” è il titolo dell’ultima mostra della Rezzuti (marzo ‘09), a Napoli nella Biblioteca Nazionale. Attraverso i volti di coloro che hanno influenzato la storia culturale del mondo, attraverso un colore indefinibile, il bianco, si cancellano tutte le diversità e si ottiene anche una maggiore comprensione della scelta artistica di Clara Rezzuti. 94
Campania style
Rosario Farina. Sculture di seta da indossare di Annalisa Palmieri
S
eta, sempre seta, fortissimamente seta. Potrebbe essere questo il leit motiv delle splendide creazioni firmate Rosario Farina, giovane stilista partenopeo con quartier generale in via Chiaja, nel cuore elegante di Napoli. Un raffinato atelier traboccante di sculture tutte da indossare, incastonato al primo piano dello storico Palazzo Cellamare. Per
Rosario Farina. Sculptures in silk Annalisa Palmieri
Abiti di alta sartoria di Rosario Farina
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Silk is the constant feature of all the splendid creations of young Neapolitan designer Rosario Farina. His
atelier in the fashionable and elegant is Via Chiaja is where he creates silk sculptures and exclusive garments, such as those in the spring/summer 2009 prĂŞt-aporter collection, which will be available until 31 July also on
Campania style
la precisione, nelle antiche cucine, opportunamente ristrutturate, del prestigioso stabile napoletano, dove incorniciati da un lucido pavimento in pietra lavica e da un alto soffitto a volta, fanno capolino i capi più ricercati griffati Farina. Abiti esclusivi come quelli della collezione prêt-a-porter Primavera/Estate 2009, caratterizzati da forme morbide e tagli incisivi, che fino al prossimo 31 luglio saranno disponibili anche a Capri, grazie a un corner dedicato all’interno di Grey Flannel in via Le Botteghe 31, la boutique multibrand più glamour dell’Isola Azzurra. Mise destinate a una donna contemporanea, europea, che ama piacere e piacersi usando i canoni classici dell’alta moda. Una donna che lavora, ha poco tempo libero, che nell’armadio ha tutto ma intende dare un plus al suo look indossando capi Rosario Farina.
Capri, at “Grey Flannel”, the most glamorous multi-brand boutique on the island. A modern woman who works hard and has little free time but wants to look and feel good: this is the Rosario Farina woman.
For spring/summer 2010, she will be able to choose from about 40 outfits for day and evening wear, with crisp lines that create an extending and slimming effect, with contrasting colours like black and white, 00
Campania style
Per la Primavera/Estate 2010, dal cilindro del talentuoso couturier partenopeo ecco spuntare invece una quarantina di outfit tra giorno, cocktail e sera, che saranno presentati alle prossime precollezioni milanesi di luglio. Si tratta di abiti dalle linee di contorno molto pulite in cui predominano i cosiddetti “tagli a bretella” che regalano verticalità, assottigliando l’immagine. Per quanto riguarda i colori, vincono i contrasti bianco-nero, ciclaminofucsia, argento-oro, mentre tra i tessuti prevalgono le sete comasche affiancate, per il giorno, da cotone, lino, voile, satin, crêpe marocain, pizzi rebrodè, shantung e cady. Altro fiore all’occhiello della maison di via Chiaja, gli abiti da sposa: capi unici e irripetibili, anche questi realizzati rigorosamente in seta e ricamati a mano, nati dall’unione di un design giovane con la rinomata sartoria napoletana. Veri e propri capolavori di stile che di recente hanno sfilato con gran successo anche a Mosca, al Soho Room club, e a
cyclamen and fuchsia, and silver and gold.. For day wear, there are also garments in cotton, linen, voile, satin, crêpe marocain, lace, shantung and cady as well as 98
Como silk. Rosario Farina is well known also for his bridal gowns, made entirely in silk and embroidered by hand: design masterpieces that have recently been on show in
Campania style
Montecarlo accanto a capi di haute couture come quelli che l’anno scorso hanno indossato le vallettemodelle del Premio Ischia Internazionale di giornalismo. Last but not least, al lungo l’appello non potevano certo mancare gli accessori targati Rosario Farina - da poco insignito del Premio Moda Mediterranea ricevuto a Vietri sul mare dalle mani del giornalista Mimmo Liguoro - come le cinture in caimano naturale foderate di cervo e le borse – sia macro che pochette - create in satin, cervo e in un materiale nuovo e molto innovativo come la razza di mare. Rosario Farina Haute Couture Palazzo Cellamare Via Chiaja 149/e - Napoli Tel. 081.405901 www.rosariofarina.it Grey Flannel Via Le Botteghe 31 80073 Capri (Na)
Moscow and Montecarlo alongside other haute couture garments. Mention must also be made of the Neapolitan designer’s awardwinning
accessories, such as crocodile leather belts lined with deerskin, and handbags and pochettes in satin, deerskin and the new and innovative sea ray. 99
Campania style
Cilento. Ecco le cravatte ispirate al nettare di Bacco di Sarah Ricca
U
na maison con oltre due secoli di storia e tradizione. Sinonimo di stile ed eleganza. Questo è la Martino Cilento & F. Una famiglia che dal 1780 è maestra nell’arte della sartoria. Un amore che è seguito a quello per il mare. I Cilento, infatti, prima di confezionare preziosi abiti e accessori che vestono l’uomo di classe erano armatori. Ma questo è il passato. Il presente è fatto di tessuti e cravatte, simboli del marchio Cilento. Con le stoffe migliori la maison realizza su misura i capi che il cliente, anche il più esigente, richiede. Nascono così abiti che si contraddistinguono per l’estrema precisione dei dettagli: dal bavero alla manica a camicia, tratto distintivo dello stile partenopeo, tutto è rifinito con grande cura. E con la stessa certosina precisione vengono realizzate anche camicie e cravatte, tra le quali spicca la “sette pieghe”. Prodotte a mano in un’ampia varietà di tessuti (dalla seta, al cachemire, dal tweed alla vicugna), incappucciate o sfoderate, le cravatte sono disegnate personalmente da Ugo Cilento che, insieme al fratello, detiene il timone della maison. E proprio dalla sua mano sono stati partoriti due pezzi unici: la cravatta “Falanghina” e la cravatta “Aglianico”. Accessori che prendono il nome dai noti vini campani e che sono
102
In queste pagine, creazioni Cilento (photo Luciana Lamanna)
Cilento. Neckties inspired by the wines of Bacchus Sarah Ricca Style, elegance. and two centuries of history and tradition. Since
1780 the atelier of Martino Cilento & Family has been synonymous with tailoring excellence in the suits, neckties and textiles sector. The finest fabrics are tailored to make bespoke suits with a special attention
Campania style
Nella foto d’epoca un mercantile degli armatori Cilento
to details, like the lapels or the typically Neapolitan sleeves, all carefully finished by hand. And the same refined elegance goes into their shirts and ties, especially the renowned ‘sevenfold’ ties. Hand stitched silk, cashmere, tweed and vicuna fabrics, personally designed by the Cilento brothers are transformed into lined and unlined
ties, like the “Falanghina” and “Aglianico” models, named after the well known Campania wines. However, Cilento is not only about fine clothing. The elegant boutique in the historic building designed by the Bourbons’ royal architect Ferdinando Fuga is filled with the delicate and unmistakeable smell of prized leathers and hides, such as calfskin,
state presentate durante un incontro nel Salotto Cilento con degustazione dei vini della cantina “A Casa”. Ma Cilento non è solo abbigliamento. Entrando nell’elegante negozio al numero 61 di via Medina, nello storico Palazzo d’Aquino di Caramanico progettato dall’architetto borbonico Ferdinando Fuga, si viene avvolti da un delicato e inconfondibile odore di pellami. Pellami pregiati come il vitello e il capretto, il cordovan e il peccary, il coccodrillo e il camoscio, con i quali vengono realizzate le scarpe Cilento. Completamente a mano la lavorazione che la maison cura interamente, realizzando direttamente anche le forme in cedro. Ma per garantire alla sua clientela il meglio, Cilento non tralascia la preparazione di gemelli e orolo103
Campania style
gi, i cui cinturini possono essere confezionati, su richiesta, con lo stesso pellame scelto per le calzature. Lo stile prima di ogni cosa, dunque. Stile che si rispecchia anche nell’arredamento del negozio. Gli arredi sono quelli di due secoli fa, quando la maison debuttò a Napoli. Veri pezzi di storia da ammirare al pari della produzione Cilento. Come gli antichi manichini risalenti all’inizio dell’Ottocento, su cui sono adagiate giacche di ufficiali inglesi della stessa epoca e gilet da uomo del secolo precedente. Ma le sorprese non finiscono qui. Oggetti di antica sartoria fanno bella mostra, accessori ormai introvabili come lo “stiracalzoni” o lo “stiracravatte”. M.Cilento e F.llo Via Medina, 61 - Napoli Via Medina, 62 - Napoli Tel.081.5513363
cordovan, peccary, crocodile and suede, from which Cilento shoes are made entirely by hand. The atelier can also satisfy its demanding clients with cufflinks and wristwatches whose straps can be made from the same leather chosen for the shoes. Style is the primary 00
consideration, even in the store’s interior décor. The antique furniture dates back to the atelier’s origins, as do the tailor’s dummies dressed in 19th century British officer’s tunics, but the shop contains other curios, like trouser and tie presses.
Campania style
Sabinalbano Modart Gallery. Qui si sposano l’arte e la moda di Annalisa Palmieri
S
e fosse un disco, sarebbe una raccolta di splendidi brani inediti. Se fosse un gioco, sarebbe un coloratissimo caleidoscopio. Se fosse una città, invece, sarebbe la cosmopolita New York. È la Sabinalbano Modart Gallery, accogliente open space incastonato in vico Vasto a Chiaja nei “meandri” dell’atelier Willy Santangelo - Emporio di Parma, regno incontrastato di calzature a dir poco esclusive. Uno spazio unico che coniuga sapientemente arte e moda dando vita a eventi di elevatissimo spessore come “Inventario 2009”, appuntamento conclusivo dell’anno artistico della galleria. Un rendez-vous da non perdere, che prenderà forma a fine giugno con la partecipazione di tutti gli artisti che hanno esposto durante l’anno: da Carla Seller a Paola Del Prete passando per Marco Abbamondi, Calibè e Schatzy Mosca. «Per l’occasione spiega la padrona di casa Sabina Albano - gli artisti saranno chiamati a dipingere opere sul tema del Futurismo, che verranno poi stampate su capi d’abbigliamento da me disegnati, protagonisti di una performance moda. Sarà una “Ri-stampa futurista” all’insegna dell’arte da indossare». Nel frattempo, da brava archeologa qual è, Sabina Albano continua imperterrita a scovare nuovi artisti e nuove tendenze. Da una parte aprendo la Modart Gallery ad artisti
106
Opera di Marco Abbamondi “Ex Stasi 06”
Sabinalbano Modart Gallery. Where art and fashion meet Annalisa Palmieri Sabinalbano Modart Gallery is an open space in the Willy Santangelo – Emporio di Parma exclusive footwear atelier, where art and fashion meet.
The “Inventario 2009” is the gallery’s final appointment in late June which will be attended by all the artists who have exhibited here this year, including Carla Seller, Paola Del Prete, Marco Abbamondi, Calibè and Schatzy Mosca. “For the occasion”,
Campania style
In alto, abiti di Sabina Albano e a sinistra, opera di Giustino Calibè; a destra, opera di Roberto Di Bianco (photo Sergio Gradogna)
explains hostess Sabina Albano, “these artists will provide paintings on the theme of Futurism, which will then be printed on my garments as ‘art to wear’”. In the meantime, she continues in her quest to discover new artists and trends, by opening her Modart Gallery to talented
Neapolitan artists and creating a sort of meeting place. “In October the gallery will become a workshop for lessons dedicated to drawing and painting on fabrics and I will continue with my project to create a library dedicated exclusively to fashion”.
napoletani di gran talento, dall’altra cercando di trasformare i suoi spazi sempre più in luogo d’aggregazione. «La prossima stagione, a partire da ottobre - continua Sabina Albano - la galleria diventerà anche un laboratorio ospitando lezioni di disegno e pittura, su stoffa e non solo, e intanto continuo a portare avanti l’idea di una biblioteca interamente dedicata alla moda». Tra i prossimi obiettivi di Sabina Albano, anche un’apertura ad Oriente con occhio critico ma ottimista, puntando principalmente sulla tradizione pittorica e dell’abbigliamento locali. Tra le intenzioni, un’esposizione a Napoli di antichi abiti cinesi e l’eventuale apertura in Cina di un corner Sabinal107
Campania style
In alto, abiti di Sabina Albano. A sinistra, opere di Roberto Di Bianco; a destra, opere di Carla Seller (photo Sergio Gradogna)
Sabina Albano’s currently has her sights set on the Far East’s local traditions in painting and clothing, and aims to exhibit antique Chinese garments with a view to opening a Sabinalbano point in China. “I hope to encourage people to go beyond the ‘copycat’ image they have of Chinese culture 108
and treat it with the respect it deserves. It will be an exchange of traditions and skills bearing the hallmark of quality”. For updates on these and other initiatives and for photos and information, log on to the Facebook social network (“Sabina Albano Modart Gallery”).
bano. «L’idea - conclude Sabina Albano - è quella di riconsiderare la cultura cinese con grande rispetto per sgombrare il campo dalla cattiva fama da “copiona” che si è guadagnata negli ultimi tempi. Sarà uno scambio di tradizioni e di eccellenze all’insegna della qualità». E per chi volesse essere costantemente aggiornato sulle numerose iniziative proposte dal ricercato spazio di Chiaja, c’è la possibilità di iscriversi sul social network Facebook al gruppo “Sabina Albano Modart Gallery”, corredato di foto e tante info. Sabinalbano Modart Gallery Vico Vasto a Chiaja, 52/53 - Napoli Tel. 081.421716
Campania style
Frey Wille. Gioielli smaltati ispirati a Schiller di Domenico Esposito
L’
eccellenza austriaca si sposa con la storia, le tradizioni e la cultura partenopea. Un matrimonio fortemente voluto dalla Frey Wille, società leader a livello mondiale nel settore dei gioielli in smalti preziosi, che approda a Napoli con la boutique aperta in via Calabritto 21, nel cuore del salotto buono della città. L’inaugurazione dello store è coincisa con il lancio di “Ode to Joy of Life”, la nuova collezione primavera / estate 2009 che trae la sua ispirazione dal capolavoro letterario di Friedrich Schiller. Un inno alla vita, alla passione, all’amore. Una collezione di gioielli che punta alla ricerca dell’anima. «Perché - spiega l’amministratore delegato del brand viennese, affiancato nella sua avventura da sua moglie Simone e dal giovane fi110
Un immagine dello show room di via Calabritto
Frey Wille. Enamelled jewels inspired by Schiller Domenico Esposito
Austrian excellence meets the history, tradition and culture of Naples thanks to Frey Wille, the world leader in enamel jewellery which has opened a store in Naples’s elegant shopping district
in time for the launch of Ode to Joy of Life, the new spring/summer 2009 collection inspired by Friedrich Schiller’s literary masterpiece. This collection is a journey into the human soul: artistic creations by master goldsmiths and enamel experts and now veined with the warmth
Campania style
In queste pagine, alcuni pezzi della nuova collezione ispirata a Schiller
of Naples. “I had always dreamed of opening a boutique in Naples,” says Wille. “It is the capital of the South and we simply had to believe and invest in the potential of this metropolis which is the prefect incarnation of our jewellery.” After Venice, Milan, Rome, Florence, Verona and Bolzano, Frey
Wille is preparing to enchant the Neapolitans with his beautiful creations, the latest additions being “Red Passion” and “Blue Passion”: fire and dynamism or cool tranquillity. Bold colours for bold women and an extraordinary design philosophy that instils a dreamlike sense of happiness and
glio Julian - le nostre sono autentiche creazioni artistiche prodotte da un team di orafi ed esperti di smaltatura raffinata». Napoli irrompe in Joy of the Life. Con il suo calore, le sua innata gioia di vivere. Nelle parole di Wille l’amore nei confronti di una città che ha fatto subito breccia nel suo cuore. «Ho sempre sognato di aprire una boutique alle falde del Vesuvio. Napoli è la capitale del Mezzogiorno e noi non potevamo non investire e credere nelle potenzialità di questa metropoli che incarna alla perfezione lo spirito dei nostri gioielli». Dopo Venezia, Milano, Roma, Firenze, Verona e Bolzano, dunque, Frey Wille è pronta ad affascinare il popolo partenopeo con la bellezza delle sue collezioni. Tra le nuove proposte “Red Passion” e “Blue Passion”: il rosso e il blu, colori estremamente diversi tra loro che rappresentano da un lato, il calore, il fuoco e la dinamicità, dall’altro il freddo, l’oceano, la tranquillità. Due colori forti per donne forti, che nutrono una passione per il fuoco e il sole, ma anche per l’acqua e la freschezza. Una straordinaria filosofia di design che induce al sogno, all’allegria, alla vita. Gioielli che sembrano creati su misura per Napoli. E chissà, come rivela lo stesso amministratore delegato dell’azienda austriaca, che un giorno la città del Golfo non ispiri una linea ad hoc, come già capitato per Venezia e come capiterà a breve per San Pietroburgo. La Frey Wille, sorta negli anni cinquanta, possiede oggi oltre cinquanta flagship boutique in tre continenti e nelle più importanti città (Parigi, Berlino, Londra, Dubai, Los Angeles e Pechino). Una crescita co111
Campania style
stante che non conosce crisi, anzi la combatte con l’imminente apertura di nuove boutique in Russia e in Cina. Perché l’unicità dei gioielli Frey Wille, frutto della combinazione tra preziosi smalti con polvere d’oro 24 carati e i massimi livelli in termini di qualità e abilità artistica, ha garantito alla società una posizione di vertice nel settore dei prodotti di lusso.Sicura del successo del marchio, è la responsabile della boutique di via Calabritto, Donata Micardi. «Frey Willy - assicura - è arte pura». Frey Wille Via Calabritto, 21 80121 Napoli Tel. 081.7646723 napoli@frey-wille.com www.frey-wille.com
enjoyment of life. Jewellery that is the essence of Naples and Wille hints that the Austrian firm may well create a Neapolitan line, as they have already done for Venice and St. Petersburg. Frey Wille was created in the 1950s and has over 50 flagship boutiques in Paris, Berlin, London, Dubai, Los 112
Angeles and Beijing with others opening soon in Russia and China. The economic crisis seems not to have affected Frey Wille because their precious enamels and 34k gold jewellery occupies a high rank in the luxury product market, where it is considered ‘pure art’.
Campania style
Frey Wille. Gioielli smaltati ispirati a Schiller di Domenico Esposito
L’
eccellenza austriaca si sposa con la storia, le tradizioni e la cultura partenopea. Un matrimonio fortemente voluto dalla Frey Wille, società leader a livello mondiale nel settore dei gioielli in smalti preziosi, che approda a Napoli con la boutique aperta in via Calabritto 21, nel cuore del salotto buono della città. L’inaugurazione dello store è coincisa con il lancio di “Ode to Joy of Life”, la nuova collezione primavera / estate 2009 che trae la sua ispirazione dal capolavoro letterario di Friedrich Schiller. Un inno alla vita, alla passione, all’amore. Una collezione di gioielli che punta alla ricerca dell’anima. «Perché - spiega l’amministratore delegato del brand viennese, affiancato nella sua avventura da sua moglie Simone e dal giovane fi110
Un immagine dello show room di via Calabritto
Frey Wille. Enamelled jewels inspired by Schiller Domenico Esposito
Austrian excellence meets the history, tradition and culture of Naples thanks to Frey Wille, the world leader in enamel jewellery which has opened a store in Naples’s elegant shopping district
in time for the launch of Ode to Joy of Life, the new spring/summer 2009 collection inspired by Friedrich Schiller’s literary masterpiece. This collection is a journey into the human soul: artistic creations by master goldsmiths and enamel experts and now veined with the warmth
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In queste pagine, alcuni pezzi della nuova collezione ispirata a Schiller
of Naples. “I had always dreamed of opening a boutique in Naples,” says Wille. “It is the capital of the South and we simply had to believe and invest in the potential of this metropolis which is the prefect incarnation of our jewellery.” After Venice, Milan, Rome, Florence, Verona and Bolzano, Frey
Wille is preparing to enchant the Neapolitans with his beautiful creations, the latest additions being “Red Passion” and “Blue Passion”: fire and dynamism or cool tranquillity. Bold colours for bold women and an extraordinary design philosophy that instils a dreamlike sense of happiness and
glio Julian - le nostre sono autentiche creazioni artistiche prodotte da un team di orafi ed esperti di smaltatura raffinata». Napoli irrompe in Joy of the Life. Con il suo calore, le sua innata gioia di vivere. Nelle parole di Wille l’amore nei confronti di una città che ha fatto subito breccia nel suo cuore. «Ho sempre sognato di aprire una boutique alle falde del Vesuvio. Napoli è la capitale del Mezzogiorno e noi non potevamo non investire e credere nelle potenzialità di questa metropoli che incarna alla perfezione lo spirito dei nostri gioielli». Dopo Venezia, Milano, Roma, Firenze, Verona e Bolzano, dunque, Frey Wille è pronta ad affascinare il popolo partenopeo con la bellezza delle sue collezioni. Tra le nuove proposte “Red Passion” e “Blue Passion”: il rosso e il blu, colori estremamente diversi tra loro che rappresentano da un lato, il calore, il fuoco e la dinamicità, dall’altro il freddo, l’oceano, la tranquillità. Due colori forti per donne forti, che nutrono una passione per il fuoco e il sole, ma anche per l’acqua e la freschezza. Una straordinaria filosofia di design che induce al sogno, all’allegria, alla vita. Gioielli che sembrano creati su misura per Napoli. E chissà, come rivela lo stesso amministratore delegato dell’azienda austriaca, che un giorno la città del Golfo non ispiri una linea ad hoc, come già capitato per Venezia e come capiterà a breve per San Pietroburgo. La Frey Wille, sorta negli anni cinquanta, possiede oggi oltre cinquanta flagship boutique in tre continenti e nelle più importanti città (Parigi, Berlino, Londra, Dubai, Los Angeles e Pechino). Una crescita co111
Campania style
stante che non conosce crisi, anzi la combatte con l’imminente apertura di nuove boutique in Russia e in Cina. Perché l’unicità dei gioielli Frey Wille, frutto della combinazione tra preziosi smalti con polvere d’oro 24 carati e i massimi livelli in termini di qualità e abilità artistica, ha garantito alla società una posizione di vertice nel settore dei prodotti di lusso.Sicura del successo del marchio, è la responsabile della boutique di via Calabritto, Donata Micardi. «Frey Willy - assicura - è arte pura». Frey Wille Via Calabritto, 21 80121 Napoli Tel. 081.7646723 napoli@frey-wille.com www.frey-wille.com
enjoyment of life. Jewellery that is the essence of Naples and Wille hints that the Austrian firm may well create a Neapolitan line, as they have already done for Venice and St. Petersburg. Frey Wille was created in the 1950s and has over 50 flagship boutiques in Paris, Berlin, London, Dubai, Los 112
Angeles and Beijing with others opening soon in Russia and China. The economic crisis seems not to have affected Frey Wille because their precious enamels and 34k gold jewellery occupies a high rank in the luxury product market, where it is considered ‘pure art’.
Campania style
Bysimon. Gioie da... crociera di Annalisa Palmieri
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immi che gioie indossi e ti dirò chi sei. Parure smaltate con charms tintinnanti, anelli e pendenti floreali, perle baroccate? Non ci sono dubbi, sei l’incarnazione della perfetta Bysimon woman, una donna giovane, sicura e dinamica, amante del bello e del bien vivre. Un essere unico, pronto a sposare la raffinata filosofia del brand partenopeo nato nel 1970 da un’intuizione di Francesco Simeone e attualmente portato avanti dai figli Marco e Andrea. Un vero e proprio modus vivendi che negli ultimi tempi ha catturato fi-
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Bysimon. Cruising jewellery Annalisa Palmieri If you yearn for enamelled jewellery with glittering charms, floral rings or pendants and baroqued pearls, then you are perfect Bysimon
woman. Young, confident, and dynamic, you love elegance and will find what you seek in this astounding Neapolitan brand created by Francesco Simeone in 1970. The latest Bys collection has recently been admired and
Campania style
In queste pagine, gioie ideate e realizzate dagli artigiani By Simon
desired by Italian TV viewers who have seen the delightful jewellery worn by the actors of the successful series “I Cesaroni” and by the presenter of a popular show. This exclusive line of original jewellery inspired by the poems of
Pablo Neruda comes in silver, bronze, brass, natural stone and soft rubber, but it also includes watches, accessories and bags that are enthralling the entire country thanks to the opening of 15 Bysimon boutiques
nanche le protagoniste della seguitissima fiction Mediaset “I Cesaroni” e Raffaella Zardo, bionda conduttrice del format “Sipario” in onda su Rete4, che in tv sfoggiano con disinvoltura i pezzi più accattivanti dell’ultima collezione Bys. Una linea esclusiva ispirata alle poesie di Pablo Neruda realizzata oltre che in argento - metallo cult per l’azienda con sede al centro orafo “Il Tarì” di Marcianise - anche in bronzo, ottone, pietre naturali e morbido caucciù. Gioie originali, ma anche orologi, accessori e luccicanti borse-gioiello amatis119
Campania style
nationwide, from Naples to Milan and from Capri to Sicily. The brand’s motto is “enjoy luxury”, an imperative guaranteed by the five colourful collections “Donna”, “Uomo”, “Kids”, “900” and “Home” which are now available to buy on 7 ships of the Msc cruise fleet 120
sailing around the Med and between the capitals of Northern Europe. Bysimon jewellery - almost entirely handmade - is also on sale around the world with stores in Europe, the Arab Emirates, South America and Australia, which account for 45% of the company’s sales.
simi in tutta Italia grazie a un funzionale progetto franchising che nel giro di due anni ha portato all’apertura di ben 15 boutique Bysimon sparse lungo tutto lo Stivale. Tra le new entry, Reggio Calabria, Treviso e Verona, che vanno ad aggiungersi ai punti vendita di Adrano (Catania), Caserta, Gela (Caltanissetta), Giugliano (Napoli), Maglie (Lecce), Milano, Napoli, Nichelino (Torino), Palermo, Prato, Ravenna, Viareggio e Vicenza. E ai corner di Arona (Novara), Aversa (Caserta) e Capri. Vere e proprie case del lusso - non a caso “enjoy luxury” è già da tempo il motto del brand napoletano - dove è possibile ammirare e acquistare un’infi-
Campania style
nità di gioielli incastonati in ben cinque coloratissime collezioni: “Donna”, “Uomo”, “Kids”, “900” e “Home”. «Tra le ultime novità - racconta Marco Simeone - c’è anche la nascita di una collaborazione con la Msc crociere, che vedrà corner Bysimon presenti su ben sette navi che seguono le rotte del Mediterraneo e una impegnata nei Mari del Nord». Ma i preziosi Bysimon non si fermano certo qui e grazie a selezionati ed esperti dealer, lo splendore dei gioielli made in Italy, quasi totalmente hand-made, fa tappa nei principali angoli del globo. Dalla Grecia alla Spagna, passando per Francia, Germania, Portogallo, Emirati Arabi,
Sud America e Australia. Non a caso, il 45% del fatturato Bysimon riguarda proprio il mercato estero. Bysimon Sede: Centro Orafo “Il Tarì” Marcianise (Caserta) Tel. 0823 513830 www.bysimon.it Bysimon boutique in Campania Via San Pasquale, 36 - Napoli Via Mazzini, 74 - Caserta Corso Campano, 273 Giugliano (Napoli) Corner Bysimon Via Roma, 31 - Capri (Napoli) 121
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Gioielli Rovian. Il made in Italy che seduce
C
reazioni che destano emozioni, stupore, fascino. Parlano da soli i gioielli della linea Rovian, un marchio d’alta classe in cui la tradizione dell’artigianato vesuviano e il puro stile “made in Italy” si fondono, dando vita a capolavori inimitabili. Circe, Gea, Atollo, Solaria e Capri sono le gioie dell’eccellenza, il simbolo del lusso che seduce. Figlie dell’arte, del gusto e della raffinatezza, le collezioni Rovian sprigionano incanto, rendendo immortali i tesori del gruppo Mondial Coral, l’azienda di Torre del Greco capitanata da Francesco e Vincenzo Raiola, proprietaria del brand. Da Hong Kong a Las Vegas, da Basilea a Mosca, i prodotti forgiati nella “capitale italiana del corallo”, continua-
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Bracciale della collezione “Gea” corallo, diamanti oro, bianco e rosa
Gioielli Rovian. spellbinding luxury Seduction, made that immortalise the collections of the in Italy Jewellery of wonder and fascination, Rovian combines traditional Neapolitan craftsmanship with pure Italian style to create unique and exclusive masterpieces. Circe, Gea, Atollo, Solaria and Capri are jewels of excellence, symbols of seductive,
Mondial Coral group. From Hong Kong to Las Vegas, Basel and Moscow, the jewels crafted in Torre del Greco, the Italian “coral capital”, are enjoying one success after another, winning admiration worldwide. White gold, turquoise, diamonds: every stone, pearl or branch of coral is
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Anelli dell collezione “Saturno” con perle australiane e taithiane, oro bianco, rosa e giallo e diamanti
painstakingly crafted so it can be embraced by the precious metal in the finest traditions of the town’s renowned expertise in jewellery production. The proof is there for all to see in the latest Rovian collection, Saturnia: its ultrafine rings, earrings and pendants with a superb revolving ring of diamonds are pure enchantment, a triumph of light,
colour, art and design. When Saturnia made its debut appearance at the world’s foremost luxury jewellery event in Basel, it stole the show; but this was no surprise as refined elegance has been a constant feature of the Raiola family’s production since the 1920s when Captain Vincenzo Raiola went fishing for coral in the Bay of Naples and traded
no a riscuotere successo e ammirazione oltre le più rosee aspettative. E non potrebbe essere altrimenti, visto l’intreccio magico che li anima. Oro bianco, turchesi, diamanti: ogni singola pietra, ogni singolo pezzo di corallo o perla viene lavorato con estrema cura nei laboratori posti alle falde del Vesuvio per poi essere incastonato e rifinito nel suo forziere di nobile metallo. Il tutto nel pieno rispetto dei metodi tradizionali che hanno reso famoso l’artigianato tornese nel mondo. Basta dare uno sguardo ai preziosi dell’ultima arrivata in casa Rovian, la collezione “Saturnia”, per rendersene conto: anelli finissimi, orecchini e ciondoli con una speciale ruota girevole in diamanti sono quanto di più incantevole potesse essere prodotto dal genio vesuviano. Un trionfo di luci e colori, arte e ricerca. Presentata alla fiera di Basilea, la più importante kermesse del lusso e vetrina mondiale del mercato della gioielleria, Saturnia ha lasciato tutti a bocca aperta. Un successo annunciato. Che affonda le radici nella prima metà del XX secolo. La “fine gentilezza”, infatti, è una costante per la famiglia Raiola fin dagli anni Venti, quando il comandante Vincenzo Raiola, a capo della sua imbarcazione, andava a pesca di coralli nelle acque del Golfo, commerciando gemme e pietre preziose dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alle Indie. Toccò poi al figlio Francesco, alla fine degli anni Sessanta, prendere in mano le redini dell’azienda. Al timone di un sommergibile, il “Magliulo”, acqui123
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Ciondolo “Cammei” in corallo rosa, oro giallo e bianco e diamanti
gemstones and jewellery around the world. In the 1960s, his son Francesco took over the business and purchased a submersible, the Magliulo, with which he collected the ‘red gold’ around Capri and Sardinia to make exclusive necklaces, pendants and bracelets. The world market was overawed and it still is, thanks to the commitment of the heroic captain’s 124
grandson Vincenzo Raiola who is the company’s business manager. “Rovian jewellery is the highest expression of traditional coral craftsmanship and Italian style, which we at Mondial Coral produce and export all over the world”. These products are on show in the elegant show-room at the “Il Tarì” centre in Marcianise and in the most important jewellery stores on five continents.
stato insieme al socio Franco Conte, Francesco Raiola iniziò a sondare i fondali del Mediterraneo, al largo di Capri e della Sardegna, alla ricerca del prezioso “oro rosso”. Dai frutti delle missioni sottomarine nascevano collane, medaglie, ciondoli e bracciali di fine ed esclusiva fattura, sempre più gettonati Oltreoceano e sui mercati del Medioriente. Una passione di famiglia approdata in pieno Terzo Millennio ed oggi più viva che mai, grazie all’impegno di Vincenzo Raiola, direttore commerciale dell’azienda di via De Nicola e nipote dell’eroico comandante. “I nostri - spiega l’erede della fortunata dinastia - sono prodotti di alto livello in cui si fondono l’antica tradizione corallara e l’Italian Style. Prodotti che la Mondial Coral produce ed esporta in tutto il mondo grazie, appunto, al marchio Rovian di cui è proprietaria”. Prodotti che è possibile ammirare nell’elegante showroom del centro orafo “Il Tarì” di Marcianise e nelle vetrine delle più importanti boutique dei cinque continenti. Mondial Coral Srl Head office and workshop: 80059 Torre del Greco (Napoli) Via De Nicola, 25 Tel. 081.8819038 Showroom: Centro orafo “Il Tarì” 810125 Marcianise (Caserta) Tel. +39 0823.514150 www.rovian.it www.mondialcoral.it
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Fratelli Ricci. Sandali dall’allure impareggiabile di Annalisa Palmieri
E
In queste pagine, la lavorazione artigianle dei sandali Ricci (photo Luciana Lamanna)
state, tempo di mare, sole e piedi scoperti. Riposti in armadio stivali & co, ecco dunque scendere in campo deliziosi sandali dall’allure impareggiabile. Comodi “compagni d’avventura” adatti a una gita in barca come alla più fashion delle serate in discoteca. Tacchi altissimi o rasoterra, colori sgargianti o più “riservati”, con borchie o alla schiava, grandi zeppe o linee decisamente più tradizionali. Per le glamour-addict non c’è che l’imbarazzo della scelta, specie se si decide di far tappa al civico 23 di vico Belledonne a Chiaia, a Napoli, a pochi passi dalla
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Fratelli Ricci. Beautiful sandals Annalisa Palmieri Summer is here, so put shoes and boots in the closet and slip into a comfortable pair of beautiful, sandals, the ideal footwear whether
you’re going on a boat trip or to a local nightclub. High heels, wedges or flats, bright or more ‘reserved’ colours, with or without buckles: the glamour addict is spoilt for choice, especially at Ciro and Bruno Ricci’s store near the elegant Piazza dei
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Martiri, the home of traditional, handmade footwear in the finest leather, cork and natural hides. The small workshop specialises in belts and, above all, made-tomeasure sandals (sizes 33 – 42) which can be created in less
than a week. The first step is to take the measurements and then the sandals are given shape and style before the accessories are added to transform them into ‘jewellery sandals’. Comfort, quality and
centralissima ed elegante piazza dei Martiri. È qui che i simpatici ed ospitali fratelli Ciro e Bruno Ricci, veri maestri nell’arte delle calzature artigianali, sfornano, da anni, pezzi unici realizzati rigorosamente a mano. «Per le nostre creazioni - spiegano i fratelli Ricci - utilizziamo principalmente cuoio, sughero e pellami. E, comunque, soltanto materiali naturali e di ottima qualità». Fiori all’occhiello della piccola bottega/atelier partenopea, incastonata nel cuore dello shopping made in Naples, cinture e soprattutto sandali su misura “che - aggiunge Ciro Ricci - creiamo, dal numero 33 al 42, in un periodo di tempo che va dai due ai sette giorni”. Sei i passaggi principali per la realizzazione di un sandalo ad hoc: si comincia naturalmente prendendo le misure, per poi passare allo sviluppo della forma, alla realizzazione del modello, al taglio dei pezzi, all’orlatura e infine all’aggiunta degli accessori. Questi ultimi, indispensabili in caso di luccicanti e preziosi “sandali gioiello”. Comfort, qualità e personalizzazione, dunque, i punti forte delle esclusive produzioni dei fratelli Ricci - preceduti nella longeva attività di famiglia prima da zio Felice e poi da papà Alberto - ricercatissime tra le napoletane (i sandali sono solo da donna) e non solo. A disposizione di partenopee e turiste, le luminose vetrine dell’accogliente boutique tempestate sia di piccoli capolavori in stile caprese, che di linee molto particolari ideate dagli stessi fratelli Ricci, compresa una molto sbarazzina dedicata alle ragazze più alla moda. 127
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originality are the strengths of the exclusive footwear made by the Ricci brothers for the ladies of Naples and the world. The elegant boutique showcases masterpieces of summer shoes in Capri style and other more 128
‘daring’ fashions for fashion victims, but the store is open all year round for clients who choose the Ricci brothers for repairs to all their footwear, for accessories and for products to clean and protect anything made of leather.
Ma non è tutto, visto che, restando aperta tutto l’anno, nei periodi “fuori stagione”, la bottega/atelier di vico Belledonne a Chiaia resta a disposizione della numerosa e affezionata clientela anche per riparazioni di calzature in genere, per la vendita di accessori e di materiale per la pulizia e la cura di scarpe e di tutto ciò che è pelle. Fratelli Ricci Vico Belledonne a Chiaia, 23-24 Napoli Tel. 081.414698
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Sartoria Sabino. Più di 50 anni con stile ed eleganza di Eva Molea
E
ra l’ormai lontano 1958 quando Pasquale Sabino, apprendista di illustri maestri come Angelo Blasi, a soli 17 anni decise di dare vita alla propria attività sartoriale. E, da allora, l’attività della Sartoria Sabino ha visto una continua crescita che oggi coinvolge tutta la famiglia: Pasquale sempre a capo dell’attività, supportato dai figli Michele, Marcello ed Alessandra e dal genero Giovanni. Una scelta di oltre 200 tessuti, buona parte dei quali inglesi; l’abilità sartoriale di artigiani con decenni d’esperienza; la massima attenzione ai particolari; la cura assoluta del cliente. Questi sono i punti di forza dei Sabino, oltre al loro stile ormai noto ed
Sartoria Sabino. Over 50 years of style and elegance Eva Molea Back in 1958, at the age of 17, Pasquale Sabino decided to set up his own tailoring business and has gone from strength to strength ever since, requiring the 130
participation of the whole family. Over 200 mainly British fabrics, traditional tailoring, attention to detail and total customer care are Sabino’s strengths; not to mention its style acknowledged from New York to Tokyo where one week each month is set aside for selecting fabrics and
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Una giacca Sabino
developing new creations, such as the pullover jacket a cashmere blazer weighing a mere 500 grams which, this summer, comes in shades of brown, blue and chequered yellow. The summer collection includes ultra-soft, pure Italian linen trousers in beige, blue and red, while
pastel shades of beige characterise the unlined linen suits. For special summer occasions, there are also ultralightweight Tasmania wool suits. Research has also come up with waterproof and stain-resistant materials in dark grey and with wide or narrow pinstripes.
apprezzato anche oltreoceano, al punto da spingerli ad aprire degli atelier anche a New York (in Madison Av.) e a Tokio, dove ai loro affezionati clienti dedicano una settimana al mese per scegliere i tessuti e mettere a punto le loro creazioni che vestono come una seconda pelle. Ed è proprio per i clienti newyorkesi che i Sabino hanno ideato la giacca-pullover, ormai un punto saldo delle loro collezioni invernali ed estive: una blazer realizzata in puro cachemire, del peso massimo di 500 gr., che quest’estate viene declinata nei colori bruciato, azzurro, giallo quadrettato. La collezione estiva prevede anche pantaloni e pantalacci in puro lino italiano, morbidissimo, proposti nei colori beige, azzurro e rosso. Tinte pastello, beige e carta da zucchero sono invece le tinte dell’abito di lino, tutto sfoderato con 3 tasche a toppa, petto a lancia e maniche a camicia. E per le grandi occasioni, che d’estate non mancano mai, gli abiti in Tasmania, tessuto di lana (160 gr/mt) soffice e leggero, proposti con petto a lancia ed un solo bottone. Dalla ricerca nel campo dei materiali, infine, ecco che arriva il waterproof, un tessuto idrorepellente per abiti, che resiste all’acqua e alle macchie d’olio, proposto in color lavagna e in rigati larghi o stretti. Sartoria Sabino Via Napoli, 131 - Casalnuovo (Na) Tel. 081.8422724 www.sartoriasabino.it 131
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Delta e Markiaro. Strumenti di scrittura e accessori all’insegna del lusso di Eva Molea
I
l G7 tenutosi a Napoli nel 1994, il Giubileo del 2000, Cinquantenario della fondazione dello Stato d’Israele. Questi sono solo alcuni degli eventi di rilevanza mondiale siglati con lo stesso inchiostro, quello delle penne Delta che, per il loro pregio e la loro qualità, a buon diritto si sono guadagnate il titolo di “penne dei grandi eventi”. Nata nel 1982, quest’azienda campana da sempre produce strumenti di scrittura di gran pregio, frutto di una costante sperimentazione, realizzati in resine particolari, con massima cura per i dettagli e distribuiti nei più selezionati negozi del mondo, vere e proprie vetrine d’eccellenza. Accanto a “La Dolce Vita”, la più
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Penne della collezione “Capri”
Delta and Markiaro. Luxury writing instruments and accessories. Eva Molea The 1994 G7 conference in Naples, the 2000 Christian jubilee and the 50th anniversary of the State of Israel were all signed in ink from a Delta pen, the “pens for major events”. Set
up in 1982, this firm is renowned for its quality writing instruments, which are carefully designed, created in special resins and distributed in the world’s most exclusive stores. “La Dolce Vita”, Delta’s classic black and orange pen has been joined by numerous other ranges: limited edition models in hand-crafted resins
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and precious metals dedicated to historical figures like Garibaldi, Puccini, Caruso and Hans Christian Andersen or beautiful places, such as Capri and the Caserta Royal Palace; models with secret compartments for lucky charms like a coral horn or a piece of wood soaked in essential oils; and pens
dedicated to the 1970s, to Rome’s Via Veneto or the colourful “Mini Trend” range. If fountain pens are not for you, there are also numerous roller and ball pens The firm also makes a huge range of ladies’ and gentlemen’s leather accessories in black and orange, such as briefcases, wallets, diaries, desk sets and wristwatches.
classica delle penne Delta caratterizzata dall’abbinamento dei colori nero ed arancio, sono fiorite tantissime collezioni: le edizioni limitate – realizzate in speciali resine tornite a mano e metalli preziosi – dedicate a personaggi storici come Garibaldi, Puccini, il tenore Caruso, il favolista Andersen o a luoghi che da sempre affascinano tutto il mondo, come l’isola di Capri e la Reggia di Caserta; le edizioni numerate che nel fermaglio hanno un contenitore per piccoli segreti o piccoli amuleti, come il cornetto di corallo o un legnetto di midollino imbevuto di oli essenziali; e ancora penne dal sapore vintage, come la serie dedicata ai favolosi anni ’70, quella più classica che porta il nome della celeberrima strada romana “Via Veneto”, la “Mini Trend” in tanti colori vivaci. E per chi non dovesse preferire la penna stilografica, niente paura: nelle collezioni Delta c’è solo l’imbarazzo della scelta tra roller e sfera. Ai gioielli per la scrittura di Delta, l’azienda affianca una vasta gamma di accessori in pelle pregiata, sempre nei colori nero e arancio, che spaziano dalle borse da lavoro, alle cartelle portacarte, dai portafogli ai portapenne, dalle agende ai set da scrivania. Oltre ad una collezione di orologi. Il tutto, ovviamente, sia per signore che per gentiluomini. Delta-Markiaro Via Fratelli Cervi, 21 - Parete (Ce) Tel. 081.5030251 www.deltapen.it www.markiaro.com 133
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Antica Camiceria Lombardi. Maestri camiciai da quattro generazioni di Eva Molea
M
aestro Camiciaio. Questo fu il titolo che la nobiltà napoletana diede al capostipite della famiglia Lombardi, che per primo servì i galantuomini partenopei realizzando per loro camicie su misura, assecondando i loro gusti e le loro necessità. Maestro è il titolo che ancora oggi spetta a Luciano Lombardi, camiciaio di quarta generazione che, con la stessa passione e lo stesso impegno dei suoi predecessori, continua la produzione di capi su misura realizzati esclusivamente seguendo i dettami della tradizione sartoriale napoletana. Se è vero che ogni cliente è un universo a sé, è altrettanto vero che presso l’Antica Camiceria Napoletana ciascun universo
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Le camicie Lombardi interamente realizzate a mano
Antica Camiceria Lombardi. Master shirtmakers for four generations Eva Molea Master Shirt-maker was the title bestowed by Neapolitan nobility upon the founder of the Lombardi firm, and it now borne by Luciano Lombardi, his
great-great grandson, who also inherited his forebears’ passion and commitment in the manufacture of hand-stitched shirts according to the finest Neapolitan tailoring traditions. Every client is special at Antica Camiceria Napoletana and can leave in the satisfaction that he will have an original and exclusive shirt
Campania style
that will fit perfectly and reflect his personality The quality of Lombardi shirts is guaranteed by the cut and model but also by the exclusive fabrics, the details and the painstaking craftsmanship of Master Luciano, his design team and the seamstresses. And not only for the bespoke production but also for the prêt-a-porter range.
This season’s collection for men focuses on pastel shades of lightweight cotton with horn buttons and contrasting collars and cuffs, while the ladies’ range for spring 2009 includes polo shirts in shades of green and lilac embellished with lace and Capri shirts for the imminent holiday season.
viene esplorato, studiato, misurato e coccolato per fare in modo che ogni elemento realizzato su misura soddisfi sempre pienamente il cliente e gli dia la consapevolezza di indossare un capo originale ed esclusivo, disegnato sulla propria figura e che rispecchi la sua personalità. Oltre al taglio e ai modelli, studiati personalmente dal Maestro e da un pool di designer aperti alla sperimentazione, la qualità delle camicie di Lombardi è data dal pregio dei tessuti, dall’accuratezza delle rifiniture, dal paziente lavoro artigianale delle camiciaie di provata esperienza. Tutte caratteristiche che si ritrovano non solo nel singolo capo realizzato su misura per i clienti, ma anche nella produzione in serie, avviata negli anni ’80 da Luciano Lombardi. Oltre alla collezione da uomo, che per questa stagione sceglie i colori pastello per le camicie realizzate in leggerissimo cotone jeansato con bottoni in corno e colletti e polsini a contrasto, l’Antica Camiceria Lombardi propone anche una linea femminile, seguita da Alessia Lombardi, che per la primavera/estate 2009 offre tutte le nuance del verde e del lilla per i modelli a polo, arricchiti con pizzo valencienne, da portare con o senza giacca, e per gli chemisier capresi adatti alle ormai imminenti vacanze. Antica Camiceria Lombardi Via della Stazione, 22 - Portici (Na) Tel. 081.7767908 www.anticacamicerialombardi.com 135
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Bysimon. Gioie da... crociera di Annalisa Palmieri
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immi che gioie indossi e ti dirò chi sei. Parure smaltate con charms tintinnanti, anelli e pendenti floreali, perle baroccate? Non ci sono dubbi, sei l’incarnazione della perfetta Bysimon woman, una donna giovane, sicura e dinamica, amante del bello e del bien vivre. Un essere unico, pronto a sposare la raffinata filosofia del brand partenopeo nato nel 1970 da un’intuizione di Francesco Simeone e attualmente portato avanti dai figli Marco e Andrea. Un vero e proprio modus vivendi che negli ultimi tempi ha catturato fi-
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Bysimon. Cruising jewellery Annalisa Palmieri If you yearn for enamelled jewellery with glittering charms, floral rings or pendants and baroqued pearls, then you are perfect Bysimon
woman. Young, confident, and dynamic, you love elegance and will find what you seek in this astounding Neapolitan brand created by Francesco Simeone in 1970. The latest Bys collection has recently been admired and
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In queste pagine, gioie ideate e realizzate dagli artigiani By Simon
desired by Italian TV viewers who have seen the delightful jewellery worn by the actors of the successful series “I Cesaroni” and by the presenter of a popular show. This exclusive line of original jewellery inspired by the poems of
Pablo Neruda comes in silver, bronze, brass, natural stone and soft rubber, but it also includes watches, accessories and bags that are enthralling the entire country thanks to the opening of 15 Bysimon boutiques
nanche le protagoniste della seguitissima fiction Mediaset “I Cesaroni” e Raffaella Zardo, bionda conduttrice del format “Sipario” in onda su Rete4, che in tv sfoggiano con disinvoltura i pezzi più accattivanti dell’ultima collezione Bys. Una linea esclusiva ispirata alle poesie di Pablo Neruda realizzata oltre che in argento - metallo cult per l’azienda con sede al centro orafo “Il Tarì” di Marcianise - anche in bronzo, ottone, pietre naturali e morbido caucciù. Gioie originali, ma anche orologi, accessori e luccicanti borse-gioiello amatis119
Campania style
nationwide, from Naples to Milan and from Capri to Sicily. The brand’s motto is “enjoy luxury”, an imperative guaranteed by the five colourful collections “Donna”, “Uomo”, “Kids”, “900” and “Home” which are now available to buy on 7 ships of the Msc cruise fleet 120
sailing around the Med and between the capitals of Northern Europe. Bysimon jewellery - almost entirely handmade - is also on sale around the world with stores in Europe, the Arab Emirates, South America and Australia, which account for 45% of the company’s sales.
simi in tutta Italia grazie a un funzionale progetto franchising che nel giro di due anni ha portato all’apertura di ben 15 boutique Bysimon sparse lungo tutto lo Stivale. Tra le new entry, Reggio Calabria, Treviso e Verona, che vanno ad aggiungersi ai punti vendita di Adrano (Catania), Caserta, Gela (Caltanissetta), Giugliano (Napoli), Maglie (Lecce), Milano, Napoli, Nichelino (Torino), Palermo, Prato, Ravenna, Viareggio e Vicenza. E ai corner di Arona (Novara), Aversa (Caserta) e Capri. Vere e proprie case del lusso - non a caso “enjoy luxury” è già da tempo il motto del brand napoletano - dove è possibile ammirare e acquistare un’infi-
Campania style
nità di gioielli incastonati in ben cinque coloratissime collezioni: “Donna”, “Uomo”, “Kids”, “900” e “Home”. «Tra le ultime novità - racconta Marco Simeone - c’è anche la nascita di una collaborazione con la Msc crociere, che vedrà corner Bysimon presenti su ben sette navi che seguono le rotte del Mediterraneo e una impegnata nei Mari del Nord». Ma i preziosi Bysimon non si fermano certo qui e grazie a selezionati ed esperti dealer, lo splendore dei gioielli made in Italy, quasi totalmente hand-made, fa tappa nei principali angoli del globo. Dalla Grecia alla Spagna, passando per Francia, Germania, Portogallo, Emirati Arabi,
Sud America e Australia. Non a caso, il 45% del fatturato Bysimon riguarda proprio il mercato estero. Bysimon Sede: Centro Orafo “Il Tarì” Marcianise (Caserta) Tel. 0823 513830 www.bysimon.it Bysimon boutique in Campania Via San Pasquale, 36 - Napoli Via Mazzini, 74 - Caserta Corso Campano, 273 Giugliano (Napoli) Corner Bysimon Via Roma, 31 - Capri (Napoli) 121
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Paolo Scafora. Valigie e accessori per il golf in pelle pregiata di Eva Molea
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ra il 2000 quando Paolo Scafora, forte dell’esperienza paterna nel campo della pelletteria, diede vita al marchio che porta il suo nome. Un marchio che, quando si parla di scarpe e accessori maschili, è un riconosciuto simbolo di lusso ed eleganza. In principio furono le scarpe da uomo, realizzate in pellami italiani e vitelli francesi, oltre che in pelli pregiate come coccodrillo, struzzo, pitone e cordovan (pregiatissima pelle equina che prende il nome dalla città spagnola di Cordova, dove per la prima volta venne lavorata dai Mori): materie prime preziose da sempre affiancate dall’altissima qualità della manifattura, che prevede il taglio e la cucitura a mano su forma di ogni singolo paio di scarpe, che porta immancabilmente inciso nella suola il marchio Paolo Scafora. Punto di forza di Scafora, accanto a quelle già confezioniate in vendita in boutique esclusive, è la produzione di cazature su misura, pronta a soddisfare le esigenze e l’estro di tutti i clienti e a imprimere alle stesse elementi distintivi e segni particolarissimi, come le iniziali del proprietario incise sulla suola o sulla pelle.Da sempre Scafora crea anche cinte, portafogli grandi e piccoli, borse da lavoro e una linea per signore che vede una rielaborazione, in termini più femminili e aggraziati, delle classiche scarpe da uomo. E per rendere an-
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cora più esclusivi i momenti di relax dei gentleman napoletani, ecco apparire un trolley, una travelling bag e un porta abiti, realizzati in pelle martellata unita a pelle intrecciata testa di moro - colore istituzionale dell’azienda - con interni in cachemire. E ancora, dopo il grande successo delle scarpe da golf bicolore, con tanto di mascherina e di impunture laterali, ecco gli altri accessori per gli amanti di questo sport: un porta scarpe, comodo e pratico, e una sacca da golf, disponibile in diverse dimensioni, della stessa linea delle valigie, per chi affronta anche lo sport con stile ed eleganza.
Alcuni esclusivi modelli in pelle
Paolo Scafora. Quality leather luggage and golf accessories Eva Molea In 2000, Paolo Scafora branched out from the family leather goods business to set up his own brand of men’s shoes and accessories made from Italian leather, French
calfskin, crocodile, ostrich, python or cordovan. These precious hides and leathers are then transformed by skilled craftsmen who cut and stitch the shoes by hand and mark the sole with the Paolo Scafora brand. In addition to the ranges on sale, Scafora specialises in bespoke
Paolo Scafora Via Tavernola, 8 - Casandrino (Na) Tel. 081.8304808 www.paoloscaforanapoli.it
footwear to meet all their customers’ needs and desires, such as monograms branded into the leather or the sole. Scafora also manufactures men’s belts, wallets, luggage and briefcases as well as a more refined line for ladies Leisure goods for the Neapolitan gentleman
include trolleys, travelling bags and suitcases made from Scafora’s trademark dark brown leather lined with cashmere, as well as shoes and other accessories for golf enthusiasts, like shoe bags and golf bags in different sizes that elegantly match the luggage line. 139
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Camiceria Prima. Il must della camicia su misura di Annalisa Palmieri
S
e anche voi, come Oscar Wilde, siete convinti che “l’eleganza si concentra nella camicia”, l’indirizzo da segnare in agenda è senza alcun dubbio: Strettola Sant’Anna alle Paludi 53, a Napoli, a pochi passi dalla centralissima piazza Garibaldi. È qui che si trova la Camiceria Prima di Vincenzo Prisco, una raffinata sartoria in cui da ben quindici anni prendono forma morbidi capolavori tutti da indossare. Vere e proprie opere d’arte realizzate su misura da abili e qualificati camiciai capeggiati dalla signora Maria, mamma di Vincenzo Prisco, che in passato per 40 anni, ha ricoperto l’incarico di caporeparto in una nota camiceria
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Camiceria Prima. Beautiful bespoke shirts Annalisa Palmieri A stone’s throw from Piazza Garibaldi in the heart of the city, are the premises of Vincenzo Prisco’s tailoring business, Camiceria Prima, which has been creating superb
made-to-measure shirts for 15 years under the watchful eye of Vincenzo’s mother Maria after whom the company is named. These unique, entirely hand-stitched garments can be crafted in 15-20 days and, in accordance with the great Italian shirt-making tradition, clients
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Stoffe pregiate per le camicie su misura confezionate da Camiceria Prima
can personalise their garments by choosing from a huge range of collars, pockets, cuffs, buttons and monograms at the company premises (by appointment only) and now also in Rome’s Parioli quarter every Tuesday. The renowned Neapolitan company also has clients all over
Europe, thanks to the quality, craftsmanship and elegance of its products which fit perfectly and enhance whoever wears them. «Bespoke shirt tailoring requires eight phases», explains Vincenzo Prisco. «we start with the collar and the shoulders and then complete the sleeves and
partenopea. Stiamo parlando di capi unici, cuciti completamente a mano, partoriti in 15-20 giorni utilizzando materie di primissima qualità, seguendo fedelmente i canoni della migliore tradizione camiciaia italiana. Personalizzare, qui, è la parola d’ordine, visto che ognuno può decidere come costruire la propria camicia scegliendo tra una moltitudine di colli, taschini, polsini, asole, bottoni e cifre. Una scelta da fare con calma in tutto relax, poiché si riceve su appuntamento, proprio per dedicare a ogni cliente lo spazio e il tempo dovuto. Un raffinato rituale che si ripete ogni martedì anche a Roma, 141
Campania style
buttonholes before stitching the mother-ofpearl buttons by hand and adding the final sections of the garment.» The result is the 142
creation of soft sculptures in a variety of different textiles, in particular 2-ply cotton, for a crisp, elegant look.
in via Guido D’Arezzo 23, nel cuore dei Parioli, dove Vincenzo Prisco accoglie i suoi clienti capitolini. Anche se la rinomata azienda napoletana vanta, già da tempo, numerosi habitué in ogni angolo d’Europa. Qualità, ottima manifattura e tanto gusto, le carte vincenti della “Camiceria Prima”, che deve il proprio nome alle iniziali della mamma del titolare (Prisco Maria), pronta a soddisfare tutte le esigenze di uomini e donne che intendono portarsi a casa un capo autentico che vesta come una seconda pelle, in grado, magari, di mascherare anche qualche piccola imperfezione. Il top della camicia su misura? «Sono otto passaggi a mano – spiega l’ospitale padrone di casa, Vincenzo Prisco –. Si parte dalla ribattitura del collo per poi passare al quarto spalla, al giromanica, alle asole, ai bottoni in madreperla cuciti a mano a zampa di gallina, al cannoncino e al triangolino, per poi finire con i vari travetti». Il risultato sono soffici sculture protagoniste indiscusse di look freschi, pratici ed eleganti al tempo stesso, realizzate nei tessuti più disparati, “ma soprattutto – sottolinea Prisco – in cotone doppio ritorto, uno dei materiali che usiamo più spesso per i nostri capi”. Camiceria Prima Strettola Sant’Anna alle Paludi, 53 Napoli Tel. 081.5548052 www.camiceriaprima.it
Campania style
Borse Bonino. Stile ed eleganza esportati nel mondo di Sarah Ricca
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na storia lunga 70 anni. Che si tramanda di generazione in generazione. È la storia del marchio Bonino, specializzato nella realizzazione di prodotti artigianali in pelle. Una vera e propria scuola dell’artigianato. Che vede la luce in un piccolo negozio nel cuore di Napoli, in via Cavallerizza a Chiaia. Qui, nel dopoguerra, il capofamiglia e le sue figlie iniziano a lavorare i pellami, creando capi unici e su misura per soddisfare le richieste delle donne più esigenti della nobiltà partenopea. Capolavori dell’artigianato escono dal piccolo laboratorio che grazie alla fatica e alla pas-
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In queste pagine, borse e accessori Bonino
Bonino Bags. Style and elegance exported all over the world Sarah Ricca For seventy years, the Bonino family have been making hand-crafted leather items in the heart of Naples for the ladies of the
Neapolitan nobility. The hard work and passion that go into every product have brought success to the Bonino family both in Italy and abroad, where the brand is renowned above all for its elegant leather bags and luggage. Customers have over 8000 different types of leathers,
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hides and skins to choose from, including sharkskin, crocodile leather, ray and ostrich skin, all of certified origin and in over 200 different colours to make each item unique. Under the guidance of Enzo Bonino, the family business is now the only
Italian firm to prepare its leather entirely by hand before creating exclusive bags embellished with buckles and fasteners in bone and horn. Bonino’s range includes classic and modern bags, like rucksacks and bucket bags, but it now offers suitcases, briefcases
sione è diventato un’azienda conosciuta anche oltre i confini nazionali. Oggi il marchio Bonino che è famoso in Italia e nel mondo per le sue eleganti e raffinate borse in pelle. Borse per tutti i gusti. Vastissima, infatti, è la gamma di pellami che le sapienti mani degli artigiani di via Cavallerizza a Chiaia trasformano in oggetti del desiderio per la loro selezionata clientela. Ottomila le qualità di pelle tra cui è dato scegliere: dallo squalo al coccodrillo, dalla razza allo struzzo. Pelli la cui provenienza e autenticità è certificata. Pelli che possono essere tinte in ben duecento tonalità. Una ricchezza che contribuisce a rendere unici i capi realizzati. Le borse di cuoio lavorate artigianalmente sono il simbolo dell’azienda. La Bonino, oggi guidata da Enzo Bonino, è rimasta l’unica azienda del settore in Italia a tamponare a mano il cuoio e a lucidarlo con lo strofinio in modo da lasciare la pelle inalterata. Le borse vengono poi impreziosite da fibbie e chiusura in osso e in corno. Nascono così borse dalle forme classiche e moderne come zainetti e secchielli. Ma Bonino non è solo questo. Dagli inizi a oggi, la produzione si è arricchita con borsoni, valigie, borse da lavoro, accessori come cinte, portachiavi, portafogli, portaoggetti con interni di camoscio, fino ad arrivare agli schedari in cuoio con ossatura di legno. E non è tutto. Negli ultimi anni, infatti, l’offerta si è ampliata con la bigiotteria: collane, bracciali realizzati unendo il cuoio, all’argento e al corno. Un marchio votato al bello: questo è Bonino. Una firma che impreziosisce abiti e case. Un brand cono145
Campania style
and accessories from belts, key rings, wallets and suede-lined containers to fileholders with leather over a wooden frame. More recently Bonino has branched into jewellery, creating necklaces and bracelets in leather, silver and horn for a complete range of 146
products to add beauty to any garment or home. The brand is highly regarded by the front-line names in the fashion world, who turn to Bonino for precious, handmade and unique objects to offer to their most demanding clients.
sciuto dai grandi nomi della moda che si fanno confezionare gli accessori e che a Bonino si rivolgono per omaggiare i loro clienti con un oggetto prezioso fatto a mano e unico nel suo genere. Un’azienda che sa unire al meglio la produzione su scala per le grandi griffe alla produzione artigianale. Bonino Via Caserma di Cavalleria, 49 80124 - Napoli Tel. 081.19577537 www.boninonapoli.it
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Ciro De Vito. Megaride, nuovo brand per gli amanti del fashion di Annalisa Palmieri
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er gli amanti del bien vivre e del bel vestire. Per chi ama il comfort e la cortesia. Per chi è in cerca di capi esclusivi, fashion e mai banali. Per tutti loro, da quasi mezzo secolo, incastonato ad hoc al civico 289 di via Toledo, nel cuore pulsante dello shopping “made in Naples”, c’è la Galleria Ciro De Vito. Un open space accogliente e luminoso dove fare acquisti in tutto relax coccolati, come sempre, dagli ospitali padroni di casa: Pasquale e Gianluigi De Vito. Ovvero gli eredi del fondatore Ciro che, alla fine degli anni Sessanta diede inizio alla feconda attività commerciale proponendosi prima come fornitore
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In queste pagine, immagini dello showroom De Vito
Ciro De Vito. Megaride, a new brand for fashion victims Annalisa Palmieri For those of you who love fine living and exclusive fashions, the Ciro De Vito store in the heart of Naples’s shopping quarter is the place you will want to visit. Welcoming clients to the bright ‘open
space’ are Pasquale and Gianluigi De Vito, heirs of Ciro who founded the business in the late 1960s, initially as a supplier of quality textiles to the Neapolitan tailoring industry and later as a store for middle-to-high end garments. Elegance is the order of the day in the 19th century noble palazzo with glittering display
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windows dominating the former coach entrance on the street front. The two-storey premises dedicate one floor to ladies’ and one for men’s wear, with the most popular designer brands, such as Fordocks sportswear, Marlboro Classics, Marina Yachting, Guess Jeans, Ingram, Slam,
Trussardi Jeans and Bramante. The Megaride brand is a range exclusive to Ciro De Vito, named after the tiny island on which the Castel dell’Ovo fortress was built and said to hold the tomb of the Siren Parthenope. This was the site on which the first Greek settlers from Rhodes established their trading
di stoffe pregiate per l’allora fiorente sartoria napoletana, poi, inaugurando uno dei più autorevoli punti di riferimento dell’abbigliamento di fascia medio-alta della città. Garbo e raffinatezza, le parole d’ordine della prestigiosa boutique, ospitata in un palazzo nobiliare di fine Ottocento, che può vantare scintillanti vetrine “en plein air”, che dominano l’ex ingresso delle carrozze dell’antico stabile opportunamente risistemato. Due i piani a disposizione, uno per donna e l’altro per uomo, dove è possibile trovare spazi dedicati ai corner dei marchi più noti in circo149
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colony, between the 9th and 8th centuries BC, which would eventually become Naples and the home of traditional quality tailoring. Megaride shirts, 150
jackets knitwear and belts are made with an attention to detail for a crisp yet rugged total look for the man in step with the times and today’s fashions.
lazione, tra i quali spicca Fordocks, brand all’insegna di uno sportswear giovanile, ma ideale anche per un pubblico adulto, proposto a prezzi contenuti sia for men che for women. Ma al lungo appello non mancano Marlboro Classic, Marina Yachting, Guess Jeans, Ingram, Slam, Trussardi Jeans e Bramante. Capitolo a parte merita, invece, il marchio Megaride, un’esclusiva Ciro De Vito, che prende il nome dall’isolotto partenopeo su cui sorge Castel dell’Ovo e dove, secondo la leggenda, fu sepolto il corpo della sirena Partenope. Secondo il geografo Strabone, a Megaride si devono le origini della fondazione della città ad opera di alcuni coloni provenienti da Rodi che avrebbero avviato tra il IX e l’VIII secolo a.C. il primo vero emporio commerciale sull’isola, che portò successivamente allo sviluppo della città odierna e della sua secolare tradizione sartoriale. E proprio da questi importanti eventi i De Vito hanno tratto spunto per la nascita del brand Megaride, tempestato di camicie, giacche, giubbotti, polo, maglioncini e cinture, realizzati con dovizia di particolari, per regalare un total look fresco e grintoso all’uomo sempre al passo coi tempi e con la moda. Ciro De Vito Via Toledo, 289 - Napoli Tel. 081.400285 www.cirodevito.com
Sapori della Campania
sapori della Campania
Osteria del Buonconvento. Gustosi piatti sospesi tra mare e terra di Annalisa Palmieri
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In queste pagine, immagini del ristorante Osteria del Buonconvento (photo Luciana Lamanna)
etti una sera a cena; uno squisito menu sospeso tra Mare e Terra, pesce freschissimo, tante buone pizze e dolci stuzzicanti. Aggiungi un’abbondante manciata di cortesia, competenza e buonumore, mescola bene il tutto e innaffia con fiumi di ottimo vino. Versa in uno dei “contenitori” più accoglienti di Sorrento, et voilà, l’Osteria del Buonconvento. Un ritrovo unico, incastonato ad hoc in via Bernardina Donnorso, non molto distante dalla centralissima piazza Tasso e dallo splendido Chiostro di San Francesco. È qui che il patron Francesco Belviso con la moglie Loretta e i figli Jari e Veronica accolgono i clientiospiti che, a pranzo o a cena, decido-
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Osteria del Buonconvento. Delicious dishes from the land and sea Annalisa Palmieri An exquisite menu of fresh fish and seafood, a variety of great pizzas and scrumptious desserts, superb service and excellent wine. This is the Osteria del Buonconvento, a
unique restaurant just a short walk from Sorrento’s main square and the splendid Cloister of San Francesco, where Francesco Belviso and his family welcome guests who have chosen to savour the delights prepared by chefs Luigi Suarato and Giovanni Stigliano. Fresh tagliolini with green peppers and
sapori della Campania
clams, orecchiette with creamed basil and fish, rigatoni with pumpkin flowers, mussels and cherry tomatoes, fusilli with lobster and citrus sauce. Not to mention a huge variety of dishes made using locally caught fish and seafood, tasty pizzas and superb desserts like baba, ice cream cakes and
mousse. A refined family atmosphere and excellent value for money are the key to the success of this charming restaurant located in the former cellar of the local monastery. Open for lunch and dinner with live musical entertainment in the evening, there is seating for 60 indoors and 20 outdoors. The premises are
no di assaggiare le succulente specialità griffate dallo chef Luigi Suarato e dal cuoco Giovanni Stigliano. Tra le chicche da non perdere: tagliolini freschi con peperoncini verdi e vongole, orecchiette con crema di basilico e palamito, rigatoni con fiori di zucca, cozze e pomodorini del piennolo, fusilli con astice e salsa di agrumi. E ancora, bocconcini di palamito con zenzero e glassa di aceto balsamico, tranci di ricciola alle erbe con salsa d’acciughe, medaglioni di crostacei con sciroppo all’arancia, verdurine pastellate, e per finire in dolcezza: babà, delizie al limone, semifreddi e mousse. Senza dimenticare le ottime pizze sfornate dal giovane 153
sapori della Campania
air-conditioned and have period furniture and features, like the 18th century woodburning oven, the vaulted ceiling with 16th century 154
brickwork and the terracotta floor with inlaid, hand-painted majolica tiles, making it an ideal restaurant for excellent food and hospitality.
ma già virtuoso Alfonso Russo spalleggiato dalla professionalità degli chef de rang: Giancarlo Salvati e Raffaele Cascone, impeccabili responsabili di sala. Raffinatezza, clima familiare e un ottimo rapporto qualità-prezzo, le carte vincenti del delizioso ritrovo ospitato nella cinquecentesca ex cantina del Monastero di Santa Maria delle Grazie, che, aperto ogni giorno, sia a pranzo che a cena, di sera dà spazio al sano divertimento accogliendo anche tradizionale musica dal vivo. Ben ottanta (60 interni e 20 esterni) i posti a sedere del confortevole buen retiro sorrentino dotato di aria condizionata e arredato con gusto con pezzi d’epoca, tra i quali spiccano una bella ringhiera che apre il locale e un funzionale forno a legna del Settecento, oltre a colonne lignee sovrastate da puttini in bronzo. Il tutto immerso in un ambiente esclusivo e d’altri tempi, caratterizzato da un antico soffitto a volta, impreziosito da mattoncini rossi del Cinquecento e pavimento in cotto costellato da delicate maioliche vietresi dipinte a mano. Per una pausa rilassante all’insegna di piatti eccellenti, simpatia e ospitalità in uno dei ristoranti più accattivanti della penisola sorrentina. Osteria del Buonconvento Via Bernardina Donnorso, 5 Sorrento (Napoli) Tel. 081 8773637 www.osteriadelbuonconvento.it
sapori della Campania
Cantina “I Nobili del Vesuvio”. Nell’anima di vetro il profumo delle terre nere di Gabriele Scarpa
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ell’anima di vetro il nettare degli dei. Dai vigneti del Vesuvio il più nobile degli spumanti: si chiama Dora l’ultimo arrivato nelle cantine dell’azienda “I Nobili del Vesuvio”, il podere fondato dalla famiglia Ingenito a Boscotrecase, dieci anni fa, in uno degli angoli più incantevoli e suggestivi della provincia napoletana. Un paesaggio mozzafiato, con il vulcano alle spalle e la cornice del golfo di Napoli a valle. È qui, sulle pendici della “montagna di fuoco”, che Stefano Ingenito e il figlio Salvatore hanno realizzato il loro sogno: dare vita a un’azienda vitivinicola tra le più importanti del panorama campano. Quaranta moggi di terreno pieni zeppi di filari tra i più rinomati e preziosi dell’antica tradizione contadina: Falan-
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I Nobili del Vesuvio Wine Cellars The flavour of the black volcanic soil of Vesuvius. Gabriele Scarpa From the vineyards of Vesuvius, the noblest of sparkling wines. Dora is the latest addition to I Nobili del Vesuvio, the wine cellars of the Ingenito
family vineyards at Boscotrecase between lofty Mount Vesuvius and the breathtaking beauty of the Gulf of Naples. The dream of Stefano Ingenito and his son Salvatore became reality 10 years ago when they began harvesting the fruit of some of Campania’s most famous vines, such as Falanghina,
sapori della Campania
In queste pagine, immagini dei vigneti e di alcuni prodotti della cantina “I Nobili del Vesuvio”
Piedirosso and Coda di volpe, enriched by the minerals in the black volcanic soil of Mount Vesuvius to make Lacryma Christi (white, red and rosé) and other labelled wines from organically grown grapes. “At first we only sold the grapes we grew”, explains Salvatore Ingenito, “then my wife suggested we make
our own wine from just our own grapes; so we did”. The I Nobili del Vesuvio wines are now a success all over Italy and in Scandinavia, France, Japan and the USA, where their Don Gennaro Lacrima Christi del Vesuvio is especially popular. Dora is the Ingenito family’s pride and joy. A sparkling wine that conquers
ghina, Piedirosso, Coda di volpe. Uve inimitabili, plasmate dal silicio e dal potassio delle “terre nere” del Vesuvio. Chicchi dal profumo inebriante, da cui nascono autentiche delizie della buona tavola come il Lacryma Christi (bianco, rosso e rosato) e gli Igt pompeiani. Vigneti biologici, quelli di casa Ingenito. Coltivati come madre natura comanda, senza l’utilizzo di additivi chimici. Perché il rispetto dell’ambiente è legge da queste parti. Da viticoltori a produttori di vino, il passo è stato breve: “In un primo momento ci occupavano solo di vendere le uve che coltivavamo – spiega Salvatore Ingenito – Poi, grazie a una intuizione di mia moglie, tre anni fa abbiamo deciso di 157
sapori della Campania
the palate at the first sip with its sweet full flavour and delicate bouquet, it has a warm red colour and a persistent effervescence: “The right wine on all special occasions”, according to Antonio Piccolo, company sales manager. At the special event organised on the estate last June to present Dora to the Slow Food organisation and restaurant owners, the first ‘spumante’ ever made from Piedirosso grapes
was a resounding success. Its clear glass bottle, silver cap and slender label were also praised, making it an ideal pre-diner wine or welcome drink. However, I Nobili del Vesuvio has other aces to play: Emma, a tasty sparkling white wine skilfully blended from predominantly Falanghina and Piedirosso grapes. Both Dora and Emma can be purchased in elegant black boxes from good wine merchants and bars.
provare il grande salto ed oggi eccoci qua, con la nostra azienda, a imbottigliare vini lavorati solo ed esclusivamente con le uve che crescono sui”. Una scommessa che può dirsi senz’altro vinta, quella dei “Nobili del Vesuvio”, visto che il nettare della cantina boschese è oggi conosciuto e apprezzato in tutta Italia ed anche all’estero, in particolar modo nei paesi scandinavi, ma anche in Francia, Giappone e Usa dove spopola il “Don Gennaro”, saporitissimo Lacrima Christi del Vesuvio. Nella speciale galleria de “I Nobili del Vesuvio”, Dora occupa un posto in prima fila. Fiore all’occhiello della cantina della famiglia Ingenito, il vino 158
spumantizzato da Doido, sotto l’occhio vigile dell’enologo Antonio Pesce, è di quelli che rapisce al primo assaggio: sapore dolce e intenso, aroma prelibato e soffice, ha il colore rosa delle cipolle di Tropea e un perlage fine e persistente. “Il must giusto - come sottolinea Antonio Piccolo, responsabile del settore vendite dell’azienda - per tutte le occasioni speciali”. Ospite d’onore al gran galà organizzato lo scorso 19 giugno negli spazi del podere di via Bosco del Monaco, Dora ha stupito tutti con la sua elegante anima di vetro trasparente, la capsula d’argento e la sottile etichetta. Nel gran ballo dei debuttanti, il primo spumante pro-
sapori della Campania
dotto con uva Piedirosso è stato ufficialmente presentato al circuito Slow food ed a quella della grande ristorazione, dove promette di fare faville, proponendosi come bevanda ideale da sorseggiare sia come pre-diner, sia come welkome drink. Insomma, un successo che sembra già annunciato e che di sicuro non si fermerà qui. Sì, perché i “Nobili del Vesuvio” hanno già pronto un altro colpo in canna. Un nuovo spumante già bello e confezionato e prossimo a sbarcare sul mercato: si tratta di Emma, altro capolavoro forgiato dai vitigni dell’azienda vesuviana. Si tratta di un bianco prodotto con uno speciale mix di uve, tra cui pri-
meggiano Falanghina e Piedirosso. Delizia brillante e saporita, di quelle da leccarsi i baffi. “Sia Dora che Emma, nel loro elegante astuccio nero – conclude Piccolo – saranno posizionati in due segmenti di mercato: quello delle enoteche e quello dei bar”. (ha collaborato Michele Di Matteo) I Nobili del Vesuvio Azienda Agricola Ingenito Via Bosco del Monaco, 1 Boscotrecase (Na) Tel. 081.3535286 www.inobilidelvesuvio.it 159
sapori della Campania
Gelateria La Scimmia. Freschi sapori come settanta anni fa di Sarah Ricca
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In queste pagine, la gelateria di piazza Carità e le sue gustose prelibatezze artigianali (photo Luciana Lamanna)
elato a Napoli vuole dire “La Scimmia”. Un nome che è sinonimo di tradizione e di qualità. Tutto ha inizio nel lontano 1933, quando Michele Monacelli, di origini tarantine, decide di trasferirsi a Napoli, dove apre la sua gelateria in piazza Carità. Ancora oggi La Scimmia si trova in quegli stessi locali. Ma, da allora, alla guida della gelateria si sono succedute tre generazioni di componenti della famiglia Monacelli. La terza generazione è rappresentata dall’attuale gestore, Marco Monacelli. Eppure, nell’arco di questi settantasei anni sono cambiate soltanto le apparecchiature, che hanno subito evoluzioni tecniche tutte a vantaggio del prodotto. E null’altro. Il gelato, qui, così come allora, è realizzato utilizzando materie pri-
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La Scimmia ice cream parlour. Traditional flavour from 70 years ago Sarah Ricca Ice cream in Naples means La Scimmia, a name synonymous with tradition and quality since 1933. Now, three generations later, the Monacelli family still runs the ice cream parlour in Piazza Carità, but
the only thing to have changed in the past 76 years is the technology; the ice cream is still made with the same ingredients as always. No readyprepared mixtures or powders! Chocolate ice cream is made from chocolate, coffee ice cream from highquality blends of espresso, and the fruit varieties are made from fresh strawberries, forest fruits, peaches,
sapori della Campania
apricots and so on, for around 40 different flavours. But La Scimmia’s specialities are their ice cream bars on sticks: the banana stick semi-coated in chocolate in the hands of a monkey (La Scimmia means ‘The Monkey’) is the logo of the store where traditional recipes are still the order of the day, although less sugar is used nowadays as goodness and health go hand in
hand at La Scimmia. The brand’s slogan is “Resisting would be a sin”, but it’s impossible to resist the various flavours and formats of ice cream on sale, whether sticks, cones, tubs, spumoni or traditionally made wafers, as well as a wide range of ice cream cakes. At La Scimmia you will find the ice cream you most desire.
me naturali. Banditi impasti e polveri confezionate. Qui il gelato al cioccolato si fa utilizzando la cioccolata, il gelato al caffè si fa soltanto con caffè espresso proveniente da miscele di alta qualità. Stesso metodo per i gusti alla frutta per cui sono impiegate fragole, frutti di bosco, pesche, albicocche e ogni altro frutto naturale. Vasta la gamma di gusti tra cui poter scegliere: circa una quarantina quelli esposti nei banchi. Ma non si può dire di essere stati alla gelateria La Scimmia senza aver gustato ciò che la rende unica: gli stecchi. Tre, quelli originali che rappresentano il biglietto da visita della gelateria: lo stecco banana, la conchiglia e la noisette. E proprio lo stecco alla banana, parzialmente ricoperto di cioccolato, è il simbolo della gelateria. 161
sapori della Campania
Una scelta non casuale visto che le banane sono da sempre il cibo preferito delle scimmie. E proprio una scimmia che stringe uno stecco alla banana è il simbolo del marchio. Tradizione che, dunque, si manifesta nei prodotti offerti ancora oggi. Prodotti realizzati con ricette artigianali ma con meno zuccheri, per renderli poco calorici. Un gelato, quello de La Scimmia, che abbina così la bontà alla salubrità, poiché, come recita lo slogan della gelateria, “resistere è un peccato”. Ed è impossibile resistere alle decine di prelibatezze esposte in vetrina. Non solo stecchi e gelati al banco. La Scimmia è rimasta l’unica gelateria partenopea a fare e offrire la così detta “for162
metta”, gelato che alla fine dell’Ottocento vendevano i carretti ambulanti. Un gelato fatto utilizzando lo stesso metodo di un tempo. Un metodo semplice che consiste nel pressare il gelato tra due cialde. E non è tutto. In piazza Carità si possono ancora gustare gli spumoni e le coviglie cui, in tempi moderni, si sono aggiunte un’ampia gamma di torte gelato. Perché a La Scimmia se è vero che “resistere è un peccato”, ogni palato deve poter trovare il gelato desiderato. Gelateria della Scimmia Piazza Carità, 4 - 80134 Napoli Tel. 081.5520272
icetta recipe la r Spaghetti alla Nerano Biancamaria Ascione
Massa Lubrense, ultimo avamposto della Terra delle Sirene. Oltre, sulle carte geografiche, il promontorio che si distende nel blu del Mar Tirreno non è più Penisola Sorrentina e prende il nome di Costiera Amalfitana, ma le bellezze dei luoghi non cambiano. Queste bellezze, Massa Lubrense le riassume tutte: spiagge incantevoli, calette raggiungibili soltanto via mare dove la natura è incontaminata, strabilianti scogliere a picco sul mare, terrazze dove lo sguardo può spaziare dal Golfo di Napoli al Golfo di Salerno, dove l’occhio ha la sensazione di poter toccare Capri con le dita, dove le fragranze del mare si mescolano alle essenze dei Monti Lattari, dove lo sciabordio del mare contro la terraferma è musica per le orecchie. Uno spettacolo da gustare con tutti e cinque i sensi. E, già, perché tra la rigogliosa vegetazione di Massa Lubrense sono diversi i ristoranti che si aprono e in cui si possono gustare i piatti tipici della Penisola Sorrentina. Tra le pietanze della tradizione spiccano i Spaghetti alla Nerano, dal nome della frazione di Massa Lubrense nella quale si trova la nota trattoria che ha inventato la ricetta. Per 6 persone: 1.100 kg di zucchine medie 500 g di olio di oliva 100 g di parmigiano grattuggiato 100 g di provolone dolce di Sorrento 50 g di burro abbondante basilico tritato sale pepe 500 g di vermicelli medi Tagliate le zucchine a fette rotonde spesse un paio di millimetri e friggetene poche per volta in mezzo litro di olio caldo, lasciandole colorire. A mano a mano che le toglierete dalla padella, mettetele in una insalatiera, condendole a strati con i due formaggi, il basilico, il burro a fiocchetti, il pepe, un po’ di sale. Cuocete gli spaghetti, scolateli, trasferiteli in una pirofila insieme alle zucchine e, se fosse necessario rendere scivolosi i maccheroni, aggiungete un paio di cucchiai dell’olio di frittura delle zucchine. Rigirate il tutto per un attimo su fuoco bassissimo e servite subito.
ricetta recipe la Spaghetti alla Nerano Biancamaria Ascione Massa Lubrense in the Land of the Sirens is located on the promontory separating the Sorrento and Amalfi coasts. Beautiful beaches, coves that can only be reached by boat, breathtaking views, sheer cliffs overlooking the Bay of Naples and the Gulf of
Salerno with Capri seemingly in reach of your fingertips and the tang of the sea blending delicately with the heady odours of the Lattari mountains. The area needs to be savoured by all five senses, and the local restaurants cater for the needs of the taste buds with exquisite dishes of the Sorrento Peninsula, such as Spaghetti alla Nerano, named after the seaside locality where the recipe was invented. For 6 persons: 1100 g courgettes (zucchini) 500 g olive oil 100 g grated parmesan cheese 100 g grated Sorrento provolone cheese 50 g butter chopped fresh basil salt pepper 500 g spaghetti Slice the courgettes into discs 2-3mm thick and fry, a few at a time, in ½ litre of oil until golden. As each batch is removed, place in a bowl and sprinkle with some of the cheese, butter, pepper and a little salt. Cook the spaghetti, drain and place in a flameproof dish with the courgettes and a couple of tablespoons of the oil in which the courgettes were fried. Mix the pasta and place dish over a low heat, then serve at once.
est of shopping & relax t ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI/ CLOTHING AND ACCESSORIES MARINELLA “È la somma dei piccoli particolari che fa l'uomo elegante”. Così sentenziava, nel 1914, don Eugenio Marinella, proprietario di un piccolo negozio di cravatte alla Riviera di Chiaja. Quello in cui proponeva capi in stile inglese e un po' snob, che fecero di lui rivenditore ufficiale di principi e imprenditori. Filosofia, attualmente portata avanti dal nipote Maurizio, e che ha visto negli anni avvicendarsi personaggi del calibro di Luchino Visconti, Aristotele Onassis e Giovanni Agnelli. “It is the sum of all the small details that makes a gentleman elegant”, affirmed don Eugenio Marinella, owner of small Neapolitan tie-shop in 1914. His Britishstyle garments met whit the approval of princes and entrepreneurs and his grandson Maurizio can make the same claim, as his clients have included such illustrious names as Luchino Visconti, Aristotele Onassis and Giovanni Agnelli. Via Riviera di Chiaia, 287 - Napoli Tel. 081.7644214 FINAMORE Camicie interamente cucite a mano quelle di Finamore, capi unici che consentono a chi le indossa la massima libertà di movimento grazie alla tipica lentezza del giromanica. L'atelier offre agli elegantoni più esigenti anche la possibilità di farsi realizzare camicie personalizzate scegliendo tra un'ampia gamma di tessuti. Finamore makes hand-stitched shirts with spacious armholes to ensure maximum freedom of movement. The atelier also offers a wide range of fabrics for bespoke shirts. Via Calabritto 16 - Napoli Tel. 081.2461827 M. CILENTO Un simbolo della Napoli più esclusiva. Uno scrigno dove il fascino e l’eleganza sono racchiusi in ogni articolo e la ricerca della qualità non ha confini. In una sola parola: Cilento, in via Medina. Qui è possibile trovare abiti, cravatte e camicie confezionati rigorosamente a mano e su misura con tessuti pregiati e raffinati, così da offrire sempre il
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meglio al cliente, come del resto è tradizione. Nata nel 1780, la maison è oggi nelle mani di Ugo Cilento che ha arricchito l’atelier con articoli unici destinati ai clienti più originali come gli accessori di lusso e le calzature realizzate interamente a mano. A symbol of exclusive Neapolitan style, Cilento in Via Medina is the ideal place to purchase traditional, handtailored, bespoke suits, ties and shirts. Set up in 1780, the atelier is now managed by Ugo Cilento who has extended the range of articles to include luxury accessories and hand-made footwear. Via Medina 61 a/b - Napoli Tel. 081.5513363 SANSEVERINO CRAVATTE Nata dalla passione di Salvatore Sanseverino e Francesco Raia, quest’azienda è uno dei baluardi dell’antica arte sartoriale napoletana. Il must qui è la cravatta a sette pieghe, realizzata ripiegando sette volte il tessuto per dare anche più consistenza al nodo. Da Sanseverino si riceve solo su appuntamento. Following Salvatore Sanseverino and Francesco Raia’s passion, this company is one of the bulwark of the ancient Naepolitan tayloring. The must is the seven folds necktie, realized folding seven times the fabric in order to make the tie firmer. Tie can be chosen only by appointment. Centro Direzionale Isola G2 - Napoli Tel. 081.7879414 ROSARIO FARINA HAUTE COUTURE Se il vostro sogno è indossare una morbida “scultura” in voile e satin di pregiate sete comasche, magari “scolpita” da un giovane e virtuoso stilista partenopeo, la fermata obbligatoria è all’atelier Rosario Farina di palazzo Cellamare. Un delizioso salotto glamour, dove da due anni prendono forma gli abiti e i sogni delle donne più chic della città. If your dream is to wear a soft ‘sculpture’ of precious silk and satin, created by a young, talented Neapolitan designer, visit the Rosario Farina atelier in palazzo Cellamare. This exquisite glamour salon opened two years ago and has been making the chicest Neapolitan women’s dreams come true ever since. Palazzo Cellamare - via Chiaja 149/e - Napoli Tel. 081.405901 - www.rosariofarina.com ANTICA CAMICERIA LOMBARDI Camicie da uomo in tessuti di prima scelta,
he best of shopping & re impreziositi da rifiniture fatte a mano ed eleganti particolari: sono da sempre il cuore della produzione di Luciano Lombardi che, adesso, insieme alla figlia Alessia, ha avviato anche una produzione di camicie da donna su misura, che si adattano perfettamente alle curve sinuose delle clienti. Hand-made shirts for men, made of high-quality fabrics, embelished with well-curated finishing touches and elegant particulars, have always been the heart of the production of Luciano Lombardi, that recently has started with his daughter Alessia the production of women’s shirt, that perfectly fit the sinuous curves of their clients’ bodies. Via Nuova Stazione, 22 - Portici (Na) Tel 081.7767908 www.anticacamicerianapoletana.com VINCENZO BONINO Attiva da più di 50 anni, Bonino è un’istituzione nel campo delle borse da uomo e da donna, con modelli adatti a tutte le occasioni, in colori moda e con elementi personalizzabili.Whether it is a ceremony dress or a tailleur to wear in a ladies-only afternoon, it is in this boutique in the historical centre of Naples that you will find the right textile for any occasion. In this little sittingroom, one can choose among the collections of the most famous stylists, laces and embroidery - the right match for the circumstance. Via Caserma di Cavalleria, 49 - Napoli Tel. 081.19577537 www.boninonapoli.it SARTORIA SABINO Eleganza e stile sono i tratti distintivi della Sartoria Sabino, dove i capi sono realizzati seguendo la tradizionale manifattura napoletana, ma su disegni alla moda. Novità assoluta è il cappotto “Pullover”, interamente realizzato in cachemire. Elegance and style are the trademarks of Sartoria Sabino, where every product is realized following the traditional Neapolitan tayloring art associated to a modern design. The product of the moment is the “Pullover” coat, completely realized in cachemire. Via Napoli, 131 – Casalnuovo (Na) Tel. 081.8422724 - www.sartoriasabino.it PAOLO SCAFORA Solo i migliori pellami si trasformano nelle calzature Paolo Scafora, interamente realizza-
te a mano. Accanto alla linea classica che assume anche delle tonalità insolite come il verde brillante, la linea sportiva, che meglio si accompagna ad abiti casual e jeans. Only the best leather is used for Paolo Scafora shoes, enterely hand-made. Besides the classic line, that here assumes insolit colours as bright green, a casual line, more suitable for jeanses and casual wear. Via Tavernola, 8 - Casandrino (Na) Tel. 081.8304808 - www.paoloscafora.it ULTURALE CRAVATTE Tessuti vintage e scacciaguai: queste le caratteristiche delle cravatte di Ulturale, che nelle pieghe nascondono un piccolo amuleto portafortuna. Interamente realizzate a mano, sono un must nell’abbigliamento di classe made in Naples. Vintage fabrics and talismans: these are the ma in carachteristics of Ulturale neckties, hiding in their folds a little charm. Enterely hand-made, they are a must among the made in Naples luxury clothing items. Via Ferrante Imparato, 98 Centro Mercato 2 (Na) Tel. 081.2481151 - www.ulturalecravatte.it FRATELLI PELUSO Sono passati ben 100 anni da quando Gabriele Peluso iniziò la sua attività di calzolaio e adesso l’azienda, nata da una piccola bottega a vico Forino è diventato un marchio internazionale. La fama ed il successo non hanno però minimamente modificato l’antico metodo di produzione, che continua nello stabilimento di Arzano dove le scarpe vengono realizzate sempre a mano con materiali di prima scelta. The family business celebrates its centenary this year but Peluso Brothers still follow traditional methods in their creation of hand-made shoes using only the finest materials. Corso Salvatore d’Amato,85 - Arzano (Na) Tel. 081.7312958 - www.fratellipeluso.com CIRO E BRUNO RICCI Al civico 23 di vico Belledonne a Chiaia, i simpatici e ospitali fratelli Ciro e Bruno Ricci, veri maestri nell’arte delle calzature artigianali, sfornano, da anni, pezzi unici realizzati rigorosamente a mano. Tacchi altissimi o rasoterra, colori sgargianti o più “riservati”, con borchie o alla schiava, grandi zeppe o
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est of shopping & relax t linee più tradizionali. Per le glamour-addict non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ciro and Bruno Ricci are experts in the manufacture of traditional, hand-made footwear. High heels, wedges or flats in vivid or more ‘sober’ colours with or without buckles for glamour addicts who want to be spoilt for choice. Vico Belledonne a Chiaia, 23 - 24 Napoli - Tel. 081.414698 CIRO DE VITO Per gli amanti del bien vivre e del bel vestire. Per chi ama il comfort e la cortesia. Per chi è in cerca di capi esclusivi, fashion e mai banali. Per tutti loro, da quasi mezzo secolo, incastonato ad hoc al civico 289 di via Toledo, nel cuore pulsante dello shopping “made in Naples”, c’è la Galleria Ciro De Vito. Un open space accogliente e luminoso dove fare acquisti in tutto relax. For lovers of elegance, comfort and courtesy, Ciro De Vito in Naples’s main shopping street has been retailing exclusive designer clothing for almost 50 years. A warm and welcoming open space for stress-free shopping. Via Toledo, 289 - Napoli Tel. 081.400285 - www.cirodevito.com IDEM Design esclusivo e materiali pregiati sono le carte vincenti delle creazioni di Ciccio Tramontano. Tra borse, zaini e cartelle, da lavoro e da passeggio, trovano spazio anche gioielli ed accessori in materiali nobili e meno nobili, che attirano per il loro disegno particolare e per la loro unicità. Exclusive design and materials go into every Ciccio Tramontano creation, from bags and rucksacks to briefcases and luggage as well a unique range of accessories. Via Ferrigni, 32 - Napoli Tel. 081.2471169 GIOIELLI/JEWELLERY MONDIAL CORAL Specializzata nella lavorazione artigianale e trasformazione di coralli grezzi, turchesi e perle in beni di lusso. La ditta di Torre del Greco è apprezzata in tutto il mondo. In particolare per la linea Rovian che nasce dal brillante accostamento del corallo ad oro e diamanti, dando vita, a capolavori del lusso, da considerare vere opere d'arte da indossare. Specialised in the traditional crafting and transformation of coral, turquoise and pearls to crea-
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he best of shopping & re te luxury articles, this firm from Torre del Greco is acknowledged throughout the world. In particular, the Rovina line is an exquisite combination of coral, gold and diamonds to create artworks to be worn and flaunted. Via E. De Nicola 25 ex 19 Torre del Greco (Na) Tel. 081.8819038 CARAMANNA Serpenti, pesci, libellule, ricci, rane, stelle marine. Queste sono solo alcune delle mascotte pronte ad adornare le donne che apprezzano i bei gioielli. Anelli, orecchini, bracciali e collane in guisa di animale, dal gusto moderno e sbarazzino; e ancora orologi, gioielli in coralli, turchese, pietre preziose e semipreziose costituiscono la vastissima scelta di Caramanna, dalle cui gioiellerie non si può mai uscire a mani vuote. Snakes, fihes, dragonflies, urchins, frogs, starfishes are only a part of the mascottes that will adorn women in love with beautiful jewels. Animal shaped rings, earrings, bracellets and necklaces, modern and saucy; moreover, watches, jewels made of coral, turquoise, precious and semiprecious stones form the wide range of choice of Caramanna Jewels, two shops where it is impossible to get out empty-handed. Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.4238352 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875 COLONNA OROLOGI Classe ed eleganza scandiscono lo scorrere dei giorni, del tempo del dovere e del piacere. Diverse sono le linee disegnate da Colonna, che uniscono l’eccellenza del design italiano alla perfezione dei meccanismi svizzeri in una ricchissima collezione per lui e per lei. Style and elegance scan days, hours, minutes and seconds. Different collections for him and for her are created by Colonna, that combines the excellence of Italian design to the perfection of Swiss works. Via Nevio, 8 - Napoli Tel. 081.5848313 - www.colonnaorologi.it DE LAURENTIIS L'argento in Campania fa rima con de Laurentiis. Tutto è incominciato con Vincenzo de Laurentiis nel 1897, la cui passione per le tecniche d'incisione con il bulino si trasformò ben presto in professione. Oggi i suoi eredi hanno ampliato l'attività adeguandosi ai tempi e hanno avviato la più grande distribuzione di argenti nell'Italia Meridionale. Argenti pregiati, artistici, pezzi unici da collezione
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est of shopping & relax t e ninnoli portafortuna per accontentare il cliente più raffinato ed esigente. Founded in 1897 by Vincenzo De Laurentiis, the firm has been expanded and modernised by his heirs to become the largest distributors of silverware in southern Italy. Their artistic silverware and luchy charms will meet the needs of even the most demanding customer. Via Grande Orefici 9 - Napoli Tel. 081.20403 PIZZERIE BRANDI Meta obbligata per chi di pizza se ne intende e per chi vuole fare un tuffo nella storia. È, infatti, in Salita Sant’Anna di Palazzo (nei pressi di Palazzo Reale), dove ha sede la pizzeria Brandi dal 1780, anno della sua fondazione, che è stata inventata la pizza più famosa del mondo. Siamo nel giugno del 1889. Umberto I e la sua consorte Margherita di Savoia sono in visita a Napoli. I coniugi Raffaele Esposito e Maria Giovanna Brandi omaggiano i reali con tre qualità di pizza, di cui una con mozzarella e pomodoro che riceve il plauso della regina e che, in suo onore, battezzano con il nome di “Margherita”. A ‘must’ for pizza connoisseurs and those who want a flavour of the past. In the street called Salita Sant’Anna di Palazzo (near the Royal Palace) we find the Pizzeria Brandi premises where the world’s most famous pizza was invented. The pizzeria first opened in 1780 but in June 1889, during the visit of King Umberto I and Queen Margherita of Savoy to Naples, Raffaele Esposito and his wife Maria Giovanna Brandi sent the royal couple three qualities of pizza. The Queen loved the one with mozzarella and tomato, so it was thereafter called “Margherita” in her honour. Salita Sant’Anna di Palazzo 1-2 - Napoli Tel. 081.416928 - www.brandi.it RISTORANTI / RESTAURANTS UMBERTO RISTORANTE Gnocchi alla sorrentina, tubettoni “d' 'o treddeta”, polpettine di nonna Ermelinda, zucchine alla scapece, bistecca di manzo all'Aglianico appassito e chi più ne ha, più ne metta. Un ventaglio di menu fitto di piatti gustosi tutti da assaporare, quello offerto dal ristorante Umberto, a due passi da piazza dei Martiri, che ha incluso nel “cartellone” anche un menu ad hoc, destinato agli intol-
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he best of shopping & re leranti al glutine. A wide selection of tasty dishes from gnocchi to macaroni and from meatballs to steak in Aglianico wine. Just a few minutes walk from Piazza dei Martiri, it also has a special menu for those intolerant to gluten. Via Alabardieri 30/31 - Napoli Tel. 081.418555 OSTERIA DEL BUONCONVENTO Menu sospeso tra mare e terra, pesce freschissimo, tante buone pizze e dolci stuzzicanti. Cortesia, competenza e buonumore. Il tutto innaffiato con fiumi di ottimo vino. Questo è l’Osteria del Buonconvento, un ritrovo unico, incastonato ad hoc in via Bernardina Donnorso, non molto distante da piazza Tasso e dallo splendido Chiostro di San Francesco. A ‘Fresh fish, perfect pizzas and delicious desserts accompanied by excellent wine. The Osteria del Buonconvento is a friendly and charming restaurant near Piazza Tasso and the splendid cloister of San Francesco in the town centre. Sorrento (Napoli) - Tel. 081 8773637 www.osteriadelbuonconvento.it LA GARCONNE Situato nella zona più esclusiva di Napoli, La garconne è un lounge bar, restaurant & music che si distingue soprattutto per il suo stile raffinato e al tempo stesso innovativo. Il ristorante è “à la carte”, con un menu italiano e giapponese, e dispone di un’ottima carta dei vini. A completare la struttura l’area discoteque, avvolta da un’atmosfera elegante e soffusa. Situated in Naples’s most exclusive quarter, La Garçonne is a lounge bar, restaurant & music venue with a refined yet innovative and modern atmosphere. The à la carte restaurant offers Italian and Japanese menus and an excellent wine list, and there is also a club and dance area with suffused lighting. Vico Santa Maria a Cappella Vecchia, 10 Napoli - Tel. 081.7642836 BAR, PASTICCERIE E GELATERIE BARS, PATISSERIES AND ICE CREAM SHOPS GELATERIA LA SCIMMIA Il tempio del gelato è in piazza Carità. Qui, dal lontano 1933, si affaccia “La Scimmia”. E qui in questi settantasei anni sono cambiate soltanto le apparecchiature, che hanno subito evoluzioni tecniche tutte a vantaggio del prodotto e null’altro. Il gelato, a “La Scimmia”, oggi come allora, è realizzato utilizzando
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est of shopping & relax t materie prime genuine. Banditi impasti e polveri confezionate. Since 1933, “La Scimmia” has been making genuine ice cream from prime ingredients, without resorting to premixed pastes or powders. All that has changed is the technology. Piazza Carità, 4 - 80134 Napoli Tel. 081.5520272 ANGELO CARBONE Bar, pasticceria, rosticceria. E non solo. Servizi di catering (anche a domicilio) per cerimonie, comunioni, battesimi e matrimoni: nel cuore di Napoli, in largo Regina Coeli, l’arte di Angelo Carbone non smette di affascinare anche i palati più fini. Dal tipico babà alla più prelibata delle pietanze nuziali, passando per sfogliatelle, torte farcite, sciù e pizzette al pomodoro, il successo in tavola è garantito. Café, patisserie, snack bar and much more, such as catering services (at home or elsewhere) for important ceremonies like christenings and weddings. In Largo Regina Coeli in the heart of Naples, the skill of Angelo Carbone continues to delight connoisseurs of fine patisserie, from traditional rum babas, sfogliatelle and choux pastries and other sweets to exquisite wedding cakes; his mini pizzas are also a great success. Largo Regina Coeli, 4-5-8 - Napoli Tel. 081.457821 www.carbonecatering.it GAMBRINUS Punto di ritrovo di uomini di cultura come Gabriele D'Annunzio, Salvatore di Giacomo ed Eduardo Scarfoglio, il gran caffè Gambrinus, che affaccia sulla splendida piazza del Plebiscito, viene additato da molti come uno dei "santuari" partenopei della "tazzulella". Un ritrovo storico, in perfetto stile liberty che dal 1860 offre refrigerio e specialità uniche a napoletani e turisti di passaggio. A historic meeting place for men of letters like Gabriele D'Annunzio, the Gambrinus in the superb Pazza del Plebiscito is the Mecca of Neapolitan coffee houses. In its art nouveau lounge, customers have enjoyed traditional Neapolitan specialities and refreshments since 1860. Via Chiaja, 1/2 - Napoli - Tel. 081.417582 GRAN CAFFE' CIMMINO Inserito nell'elenco dei diciotto migliori bar d'Italia, il Gran Caffè Cimmino è uno dei marchi più prestigiosi della pasticceria parte-
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he best of shopping & re nopea, quel celebre Cimmino fondato a Napoli nel 1907 con sede nella storica via Filangieri (al quale oggi è affiancato un altro nella panoramica via Petrarca), rilevato dai fratelli Antonio e Salvatore Fantini e divenuto luogo irrinunciabile per l'happy hour. Una chicca, i tre nuovi aperitivi: Rodinò, Petrarca e La Terrazza 2005. One of Italy's top 18 cafés, Gran Caffè Cimmino is also the brand name of one of Naples' most prestigious patisseries. Founded in 1907, it now has two premises in the city to delight customers with pastries and cocktail aperitifs. Via Filangieri, 12/13 - Napoli Tel. 081 418303 Via Petrarca, 147 - Napoli Tel. 081.5757697 FOOD WINE & DRINK GROTTA DEL SOLE La Falanghina e il Piedirosso dei Campi Flegrei, l’Asprinio d’Aversa, il Gragnano e il Lettere. Nettari d’uva che le Cantine Grotta del Sole si fregiano di potere esibire nel loro ricco paniere insieme alle altre produzioni della casa: il Lacryma Christi del Vesuvio, il Greco di Tufo e il Fiano di Avellino. Tutti prodotti nelle vigne della Campania Felix. Falanghina and Piedirosso from Campi Flegrei, Asprinio from Aversa, Gragnano and Lettere. These are the wines that Grotta del Sole is proud to present beside the Lacryma Cristi of the Vesuvius, Greco di Tufo and Fiano from Avellino. All wines coming from the lands of what once was known as Campania Felix. Via Spinelli, 2 - Quarto (Na) Tel. 081.8762566 CANTINA “I NOBILI DEL VESUVIO” Nell’anima di vetro il nettare degli dei. Dai vigneti del Vesuvio il più nobile degli spumanti: si chiama Dora l’ultimo arrivato nelle cantine dell’azienda “I Nobili del Vesuvio”, il podere fondato dalla famiglia Ingenito a Boscotrecase, dieci anni fa, in uno degli angoli più incantevoli e suggestivi della provincia napoletana. Un paesaggio mozzafiato, con il vulcano alle spalle e la cornice del golfo di Napoli a valle. From the vineyards of Vesuvius, the noblest of sparkling wines. Dora is the latest addition to I Nobili del Vesuvio, the wine cellars of the Ingenito family vineyards at Boscotrecase between lofty
est of shopping & relax t Mount Vesuvius and the breathtaking beauty of the Gulf of Naples. Via Bosco del Monaco, 1 Boscotrecase (Na) Tel. 081.3535286 www.inobilidelvesuvio.it EVENTI / EVENTS ITINERA Chi ha intenzione di scoprire Napoli, Pompei, la Costiera Amalfitana, Capri, Ischia o Caserta, non ha che da rivolgersi a Itinera, una società di servizi per l’arte che da oltre 10 anni offre un ampio ventaglio di visite guidate in tutta la regione organizzate da un gruppo di guide turistiche abilitate e laureate nelle discipline del settore artistico. Whether it is Naples, Capri, Ischia, the Amalfi Coast, Pompeii or Casert that you want to visit, all you have to do is get in touch with Itinera, a society offering services for the art. Founded more than 10 yeasr ago by graduated tourist guides, it offers a wide choice of visits fot groups, singles, families and schools. Corso Vittorio Emanuele, 663 - Napoli Tel. 081.664545 www.itineranapoli.com NOLEGGIO AUTO E BARCHE RENT A CAR/RENT A BOAT TURCO GLOBAL SERVICE Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 ed S8, Bmw X5 e Z4. Sono solo alcune delle auto prestigiose che si possono fittare da Turco Global Service, pioniera nella fornitura del servizio noleggio di auto per cerimonie, di lusso e sportive. Ma non è tutto. La società vesuviana mette a disposizione dei propri clienti anche un esclusivo servizio di chartering con barche di classe. Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 and S8, Bmw X5 and Z4 are just some of the prestige cars for hire from Turco Global Service. In addition to its elite sports cars and other select vehicles, clients can also take advantage of the exclusive luxury boat chartering service. Viale degli Ulivi, 33 S. Sebastiano al Vesuvio (Na) Tel. 081.19575148
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mostre & a cura di Eva Molea
Fino al 5 luglio VINCENZO GEMITO
MUSEO DIEGO D’ARAGONA PIGNATELLI CORTEZ Riviera di Chiaia, 200 - Napoli Tel. 081. 7612356; 848.800288 Mar chiuso, lun-dom h.8.30-14 Mostra dedicata a Vincenzo Gemito, uno dei protagonisti della scultura europea tra Ottocento e Novecento, attivo a Napoli tra il 1868 e il 1925, anno della sua scomparsa. In esposizione oltre settanta sculture, dalle terrecotte giovanili, di prodigiosa precocità, fino ai superbi bronzi della maturità; verranno, inoltre, presentati circa ottanta tra i disegni più significativi dell’artista, realizzati a penna, matita, carboncino, seppia, acquerello. Le opere provengono da raccolte pubbliche e private, sia italiane che straniere. La collocazione delle opere seguirà criteri cronologici e tipologici, così da consentire un percorso che documenti l’intero itinerario artistico di Gemito, evidenziando affinità e diversità che caratterizzano la sua produzione grafica da quella plastica. One of the leading European sculptors of the 19th and 20th centuries, Vincenzo Gemito worked in Naples from 1868 till his death in 1925. Over 70 sculptures from his prodigiously early terracotta works to his superb bronzes and 80 sketches are on display to document the artist’s entire work. Fino al 6 luglio ALLA CORTE DI LUIGI VANVITELLI
REGGIA DI CASERTA Via Douet,2 – Caserta Tel. 0823.462078 Mar chiuso; lun-dom h.9-18 Nel monumentale e suggestivo scenario della Reggia di Caserta sarà presentata la mostra che intende celebrare il
ruolo dell’insigne architetto, attivo per i Borbone dal 1750 al 1773, anno della morte, come ‘sovrano delle arti’, responsabile, quindi, di ogni iniziativa promossa dalla Corte nel campo delle arti. Nel fastosi saloni degli Appartamenti Storici si snoderà il percorso espositivo, tra opere concesse in prestito e arredi permanenti della Reggia, per sottolineare quella fervida e innovativa temperie culturale che si generò intorno alla figura del celebre architetto, regista e artefice di una visione unitaria e globale della civiltà figurativa, a partire dalla pittura, settore verso il quale mostrava particolare inclinazione, per essere stato figlio del celebre autore di ‘vedute et architetture’, nonché pittore egli stesso in età giovanile. In the splendid setting of the Royal Palace, the exhibition celebrates the role played by the Bourbon’s court architect from 1750 to 1773. The exhibition stresses the fervid activity that the renowned architect generated around him in figurative art, as he was not only the son of the famous painter of views and architecture but also a painter himself in his youth. Fino al 12 luglio MICHELANGELO A NAPOLI: IL CRISTO RITROVATO
MUSEO DIOCESANO DI NAPOLI Largo Donnaregina Tel. 081.5571365 Mar chiuso; lun-sab h.9.30-19; dom h.9.30-14 Ingresso libero Crocifisso ligneo attribuito all’ancor giovane, ma già grande maestro, Michelangelo Buonarroti. L’eccezionalità dell’opera è data dalle sue proporzioni perfette, inscrivibili in un cerchio e in un quadrato come il celebre uomo vitruviano di Leonardo, e dalla correttezza anatomica e qualità scultorea che tanto hanno caratterizzato l’arte di Michelangelo giovane. Figura di concezione grandiosa e nobile, vigorosa e insieme delicata, curata nel dettaglio, il “Cristo crocifisso” si impone con la maestà e l’intensità di una scultura monumentale propria della lavorazione michelangiolesca. The wooden crucifix attributed to the young Michelangelo is an exceptional work with perfect proportions and anatomical details that recall Leonardo’s Vitruvian Man. The grandiose, noble, yet delicate figure of Christ on the Cross expresses the majestic work of the young Michelangelo.
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mostre & Fino al 16 luglio GENNARO MATACENA BORGHESE FOTOGRAFO
TRIP Via Martucci, 64 -Napoli Tel. 081.19568994 Mer e gio h.12.-24 Ingresso libero Eccentrico e creativo personaggio vissuto a Napoli a cavallo fra il XIX e il XX secolo, erudito e raffinato, viaggiatore e conoscitore di più lingue, Gennaro Matacena coltivò molte passioni, tra cui la cucina, lo sport, l’ottica, la fotografia e la tecnologia in genere. E è stata proprio la sua passione per la fotografia, coltivata dall’età di 26 anni, a lasciarci una ricchissima collezione di immagini che spaziano da scene domestiche ad eventi mondani, paesaggi, incontri sportivi, voli di biplani e mongolfiere, vari di imbarcazioni, che ci restituiscono l’immagine di un tempo lontano. The eccentric, creative and erudite Gennaro Matacena had many interests from cooking and sport to photography and technology. His photographs depict domestic scenes, society and sports events, flights of biplanes and hot-air balloons and the launching of boats, to give us a view of days gone by. Fino al 6 settembre IL SEGNO DI GOYA
GALLERIA CIVICA D’ARTE Cava de’ Tirreni Tel. 089.682303 Lun chiuso; mar, mer e gio h.18-21.30; ven, sab e dom h.18-22.30 Biglietti: euro 5; ridotto euro 3 80 i capolavori del maestro spagnolo appartenenti al ciclo “I disastri della guerra”, realizzati a partire dal
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1810 per denunciare gli orrori della dominazione napoleonica in Spagna. Prima di Picasso, solo Goya fu in grado di ritrarre in maniera così intensa la follia, i disastri e la paura della guerra, approdando ad una conclusione assolutamente pessimistica: l’inferno è su questa terra. 80 masterpieces from the Spanish master’s cycle “the disasters of war depicting the horrors of the Napoleonic domination of Spain. Prior to Picasso, only Goya managed to portray the madness, catastrophes and fears of war to illustrate that hell is on earth. Fino al 15 settembre PONTICELLI
MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 Tel. 081.19313016 Mar chiuso; lun-ven h.10-21; sab e dom h.10-24 Biglietti: euro 7; ridotto euro 3,50; lunudì ingresso libero Nuovo progetto di Santiago Sierra pensato e realizzato dall’artista a Napoli, e per la prima volta esposto al MADRE, che affronta la questione dei Rom e, in particolare i recenti fatti della comunità Rom di Ponticelli, prendendola a simbolo della nuova ondata xenofoba e di intolleranza verso gli immigrati che attraversa il paese e, più in generale il mondo occidentale a seguito della crisi economica mondiale. In mostra al Madre, oltre alle due opere che ne hanno preparato la realizzazione “Quema de viviendas” (Escena encontrada) e “Estudio Fotografico de Ponticelli”, anche la serie completa delle immagini del progetto pubblico “Dientes de los ùltimos gitanos de Ponticelli”, oltre ad un programma di proiezioni di video di recenti progetti dell’artista compreso il controverso “Los penetrados” recentemente realizzato a Madrid sul tema del genere, il sesso e la razza. A new project by Santiago Sierra, exhibited for the first time at the MADRE museum and tackling the question of Romani people and the xenophobic intolerance that exploded recently in Ponticelli. On display are the two preparatory works and the complete series of images from the project “Dientes de los ùltimos gitanos de Ponticelli”, as well as video footage of the artist’s recent projects in Madrid on the issues of gender, sex and race.
& gallerie Fino al 30 settembre I PAESAGGI E LA NATURA DELL’ARTE
MUSEO ARCOS Corso Garibaldi - Benevento Tel. 0824.312465 Lun chiuso; mar-ven h.9.30-13.30/16.30-20.30; sab e dom h.10-14/16.30-21.30 Biglietti: euro 4; ridotto euro 3,50; ingresso libero il primo martedì del mese Mostra dedicata ai paesaggi e alla natura nell’arte, tema che sembra essersi assopito dopo lo straordinario interesse suscitato alla fine degli anni Sessanta. Molti giovani artisti oggi ripercorrono le strade di un sottile ecologismo, diverso, mutato, forse più consapevole e meno romantico, attento alle problematiche del cambiamento climatico e alle conseguenze sociali, politiche, economiche e culturali in atto nel nostro mondo. La mostra, che non rinuncia a testimoniare l’origine storica di questi quesiti artistici attraverso la presenza di opere storiche, si concentra sugli esiti contemporanei, sulle confluenze dei temi sociologici, politici che il tema della Natura riveste oggi e come gli artisti si confrontano su questo argomento. Dedicated to landscapes and the nature of art Many young artists follow the path of a more aware and less romantic environmentalism, focusing on the problems of climate change and its social, political, economic and cultural consequences The exhibition concentrates on the contemporary issues of Nature and how artists tackle them. Fino al 15 ottobre NAUFRAGIO CON SPETTATORE
MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 Tel. 081.19313016 Mar chiuso; lun-ven h.10-21; sab e dom h.10-24 Biglietti: euro 7; ridotto euro 3,50; lun. ingresso libero
Questa mostra indaga fino a che punto la cultura italiana, e in particolare quella partenopea, hanno costantemente, se pur tortuosamente, nutrito l’arte di Francesco Clemente. Per più di trent’anni Clemente ha continuato a “salpare” dal suo luogo natale per poter poi lentamente intrecciare percorsi che lo riconducessero sempre a casa. Infatti è la storia di Napoli e dell’Italia, paese che l’artista costantemente si è lasciato alle spalle, il vero motore che le sue opere sottendono. Allo scopo di rendere visibile una tale ampia mappa di viaggi geografici e mentali – che Clemente ha rivelato dopo aver navigato con tanti andirivieni per tanti anni – questa mostra è organizzata in otto sezioni che coprono la produzione dell’artista dal 1974 al 2004. The exhibition investigates how Italian and Neapolitan culture have inspired the art of Francesco Clemente. For over 30 years, Clemente has travelled extensively but always made his way back to Naples, whose history is the driving force behind his work. The exhibition is organised in 8 sections covering his production from 1974 to 2004. Fino al 26 ottobre THE ART OF PARTECIPATION: 1950 TO NOW
PAN – PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI Via dei Mille, 60 - Napoli Tel. 081.7958605 Mar chiuso; lun-sab h.9-19; dom h.9-14 Biglietti: euro 5; ridotto euro 3 La mostra, a cura di Rudolph Frieling in collaborazione con i San Francisco Museum of Modern Art, propone circa cinquanta opere di artisti che lavorano sul tema della partecipazione. I lavori - provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private statunitensi ed europee - prevedono differenti modalità di interazione per la creazione e lo sviluppo dell’opera: dalla manipolazione alla trasformazione fino allo sconfinamento nell’ambito della creazione stessa. The exhibition by Rudolph Frieling, in conjunction with the San Francisco Museum of Modern Art, displays about 50 works of artists on the issue of participation from public and private collections in the USA and Europe.
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musei NAPOLI
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the museum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
MUSEO NAZIONALE
Piazza Museo, 19 Tel. 081.440166 www.archeona.arti.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 9-20. Biglietti: 6,50 euro; 3,25 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -20 p.m. Tickets: 6,50 euros; 3,25 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del piĂš antico museo archeologico d'Europa custodiscono, tra l'altro, pezzi unici provenienti dall'area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe's oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
MUSEO DEL TESORO DI SAN GENNARO
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CAPODIMONTE
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111 www.benicultural.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 3,75 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; 6,50 euro h.14-17; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 3,75 euros for people aged 18-24; 6,50 euros 2-7 pm; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del '700 e '800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
MUSEO CIVICO
Via Duomo, 149 - Tel. 081.294980; 081.3723712 www.museosangennaro.it - Lun-Dom h. 9-17. Biglietti: 6,00 euro; 4,50 euro per under 25 e over 65; 4,50 euro per gruppi di almeno 15 persone; 2 euro per scolaresche; -25% con Artecard Mon-Sun 9.00 a.m. - 17.00 p.m. Tickets: 6,00 euros; 4,50 euros under 25 and over 65; 4,50 for groups of 15 people; 2 euros for students; -25% wih Artecard. Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l'inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e
DI
DI
CASTEL NUOVO
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 5 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltĂ artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 5 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a
tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell'Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons' Hall and the Picture Gallery.
MUSEO DUCA
DI
Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
MUSEO DI SAN MARTINO
MARTINA
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 081.5781776 - www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Biglietti: 2,50 euro; 1,25 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Tickets: 2,50 euros; 1,25 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum.
Largo San Martino, 5 - Tel. 081.5781796 www.beniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 1824; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell'omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city's history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory.
MUSEO DIEGO ARAGONA PIGNATELLI CORTES
MUSEO DI PALAZZO REALE
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547 www.preale.baa.remuna.org Mer chiuso. Gio-Mar h. 9-20. Biglietti: 4 euro; 2 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 9 a.m. - 20 p.m. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all'occhiello del Museo, l'Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 081.669675 www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 14.00 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell'edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d'arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
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TEATRO
DI
SAN CARLO
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Guided tours only by appointment in June and July. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un'occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell'arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
MUSEO ARTISTICO INDUSTRIALE
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all'Istituto Statale d'Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un'intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.
CAPPELLA SANSEVERO
MUSEO DEL TESSILE E DELL’ABBIGLIAMENTO “ELENA ALDOBRANDINI”
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lun-ven h. 9-13/15-17; sab su prenotazione. Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat visits by appointment. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell'istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell'arte della seta, introdotta a Napoli intorno all'anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mondragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.
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Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 10-17.40. Dom e festivi: h. 1013.10. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 9 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 9 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by Raimondo di Sangro, Prince of Sansevero, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
COMPLESSO MUSEALE DI SANTA CHIARA Via Santa Chiara, 49/c - Tel. 081.5521597 www. santachiara.info Lun-sab h. 9.30-13 14.30-17.30. Dom h. 9.30-13. Biglietti: 4 euro; 3,50 per gruppi; 2,50 euro per studenti. Mon-Sat 9.30 a.m. - 13 p.m. 14.30 p.m. - 17.30 p.m. Sun 9.30 a.m. - 13 p.m. Tickets: 4 euros, 3,50 for groups; 2,50 for students Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un'area archeologica, il Museo dell'Opera,
MUSEI DI PALEONTOLOGIA, MINERALOGIA, ZOOLOGIA ED ANTROPOLOGIA DELL'UNIVERSITA FEDERICO II DI NAPOLI
lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del '700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.
CAPPELLA DEL MONTE DI PIETA
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere.The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. - 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
MUSEO DELL’OSSERVATORIO DI CAPODIMONTE
CITTA DELLA SCIENZA
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lun chiuso. Mar-sab h. 9-17. Dom h. 10-19. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; riduzioni con Artecard Mon closed. Tue-Sat 9 a.m. -17. Sun 10 a.m. - 7 p.m. Tickets: 7 euros; 5 euros under 18; concessions with Artecard È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell'Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore.Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value.
CHIESA E QUADRERIA DEL PIO MONTE DELLA
MISERICORDIA
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 5 euro; 4 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, stu-
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MUSEO DIOCESANO
denti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 5 euros; 4 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L'edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
MUSEO E IPOGEO DELLA CHIESA DEL PURGATORIO AD ARCO
Via dei Tribunali - Tel. 081.5519547 Museo e ipogeo sab h.10-13; chiesa lun-sab h. 10-13. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-13; church Mon-Sat h.10-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested.
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Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-sab h.9.30-16.30; dom 9.30-14 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30; Sun h9.30-14 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.
A.R.C.A.
Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rende-
re contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin.
STAZIONE ZOOLOGICA A. DOHRN
CATACOMBE DI SAN GAUDIOSO
Piazza Sanità - Tel. 081.7411071 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Mar-sab visite giuidate h.9-10-11-12-14-15; dom h.910-11-12 Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sat guided tours h.h.9-10-11-12-14-15. Sun h.h.910-11-12. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools. Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d'Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
MOSTRA DI CORALLI E CAMMEI
MUSEO DI PALEOBOTANICA ED ETNOBOTANICA
Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all'etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all'Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with
MUSEO
STORICO MUSICALE
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.459255 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Ven, sab e dom chiuso. Lun-gio h. 9.30-13.30 Fri, Sat and Sun closed. Mon- Thu 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ricca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di
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ACCADEMIA DI BELLE ARTI - PINACOTECA
strumenti antichi.The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments.
QUADRERIA DEI GEROLOMINI
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. - noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l'archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters.
SCAVI DI SAN LORENZO MAGGIORE
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over65; concessions with Artecard L'area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell'impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
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Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.441888. Visite guidate: 081.446810; www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-14. Ven h. 14-18. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Fri h. 2 p. m. - 6 p. m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell'800, con esposizione delle opere dei maestri d'arte contemporanea, ex allievi dell'Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
MADRE
Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 - www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.1024. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis.Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d'arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples.
PAN, PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.3014.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions. La struttura, centro permanente di arti contemporanee,
periodo classico ed ellenistico dell'arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.
LA SOLFATARA ospita le più disparate espressioni culturali relative all'arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
ZONA FLEGREA TERME DI BAIA
Via Sella di Baia, 22 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un'ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30 Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un'estensione di circa 33 ettari, è un'oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un'avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
PARCO ARCHEOLOGICO DI CUMA
MUSEO DI BAIA
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l'Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l'Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch.
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 - 081.5233310 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d'epoca romana che riproducono capolavori del
ANFITEATRO FLAVIO DI POZZUOLI Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un'ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo
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e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall'arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.
Biglietti: 5 euro - May-September 9 am-6 pm Tickets: 5 euros Di proprietà di un'istituzione culturale svedese con sede nell'isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medicoscrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e "il Monte Barbarossa", un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life.
CAPRI
VILLA JOVIS
CERTOSA DI SAN GIACOMO
Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 914; h. 18.30-20.30. Ingresso libero - Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm and 6.30 p.m. - 8.30 p.m. Free entry. Chiusa nella valletta fra l'altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese. Fondatore della Certosa, fra il 1371-74, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell'Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Via Tiberio - Capri - Tel. 081.8370381 Lun -dom h.8-1 ora prima del tramonto - Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell'Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell'imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
ISCHIA SCAVI E MUSEO SANTA RESTITUTA
VILLA SAN MICHELE
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri Tel. 081.8371401- Maggio-Settembre h.9-18
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Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm
Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l'età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC.
MUSEO ARCHEOLOGICO LACCO AMENO PITHECUSAE DI VILLA ARBUSTO
Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.
SCAVI ARCHEOLOGICI DI ERCOLANO
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 - Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno.The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.
AREA VESUVIANA SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org
Corso Resina Tel. 081.8575347 - 081.7390963; www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time.
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SCAVI DI OPLONTIS
L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.
ANTIQUARIUM DI BOSCOREALE
Via IV Novembre - Ercolano Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un'enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l'esperienza sensioriale nell'antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.
MUSEO DEL GIOCATTOLO Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).
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Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19.
Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers.
PAESTUM AREA ARCHEOLOGICA DI PAESTUM
PENISOLA SORRENTINA MUSEO MINERALOGICO
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500 minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from all over the world
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.811023 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le imponenti mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro, l’ekklesiasterion. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient GreekRoman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.
BENEVENTO MUSEO ARCOS
MUSEO CORREALE DI TERRANOVA
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.
Corso Garibaldi, 1. Tel. 0824.312465 Lun chiuso. Mar-ven h.9.30-13.30/16.30-20.30; sab, dom e festivi h.10-14/16.30-21.30. Biglietti: euro 4; ridotto euro 2. Mon closed. Tue-Fri h.9.30-13.30/16.30-20.30; Sat, Sun and holidays h.10-14/16.30-21.30 Tickets: euros 4; concessions euros 2 Ubicato nei suggestivi sotterranei del Palazzo della Prefettura, il nuovo polo culturale – la cui direzione scientifica è stata affidata a Danilo Eccher – è diventato nel tempo un prestigioso punto di riferimento per le più interessanti sperimentazioni artistiche nazionali e internazionali. Housed in the striking basement of the Prefecture’s building since 2005, this new museum of contemporary – whose scientific direction has been given to Danilo Eccher - has already become an important point of reference for the most important artistic experimentations, both national and international.
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CASERTA BELVEDERE DI SAN LEUCIO
fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
MUSEO DELLE CERE “LE MUSE” Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del '700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.
REGGIA DI CASERTA
Tel. 0823.830456 - www.museodellecerecaserta.it Il Complesso di Sant’Agostino ospita una collezione di statue di cera che rappresentano uomini e donne che hanno fatto la storia della regione. The charterhouse of Saint Agostino hosts a collection of wax statues representing men and women that have decided the fortune of the region.
CAPUA MUSEO PROVINCIALE CAMPANO DI CAPUA
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.30-19; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di
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Via Roma, 68 - Tel. 0823.961402 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups (min 10 persons) Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.
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Charme è distribuito in omaggio nelle camere di questi alberghi a 4 e 5 stelle NAPOLI
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