Charme - Giugno 2010

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giugno 2010



Perle di vita di Giorgio Gradogna

S

plendono e luccicano sempre. Ma sotto il solleone, il fascino di tanta naturale lucentezza si fa più attrattivo fino a giungere all’ammaliamento. Come il canto delle virgiliane sirene che nell’epica tentò i naviganti. Le Perle della Campania abbagliano e ammaliano, rasserenano e felicitano: in una parola, concupiscono chi le guarda e le vive. Capri, Ischia e Procida, in mare, ma anche Sorrento, Amalfi, Positano e Ravello, sulla costa, brillano sotto il sole dell’estate campana, richiamando gente d’ogni dove, pronte a farsi vivere, apprezzare e amare per le bellezze naturali, il fascino della storia, il patrimonio culturale, la proverbiale simpatia meridionale, la amichevole accoglienza locale. Questa edizione estiva di Charme punta dunque i riflettori sui più conosciuti e ameni siti turistici che solo questa regione riesce a proporre in tanta quantità e qualità. Un’offerta capace di attrarre tutto il mondo con spirito di innovazione ma conservando la tradizione. Vedi Napoli e puoi muori, dice il detto. Ma la verità è che si può morire solo dopo aver visitato e conosciuto anche tutte le altre perle di cui la Campania è ornata. E non si può morire prima di aver assaporato i prodotti che hanno contribuito alla notorietà e alla fama della Terra Felix. Così come non si può oltrepassare l’ultimo guado senza aver almeno ammirato l’enorme e fascinosa proposta di eccellenze che, proveniente da secoli di storia e passione, arriva dalla variegata produzione dell’artigianato e dell’abbigliamento Campania Style. Ovviamente, il detto è fallace. Ma da buoni napoletani, consigliamo di fare gli scongiuri!

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B

Pearls of life

eautiful gems sparkling since time began, but under the bright summer sun their natural charm grows and they cast a spell of enchantment over all who behold them. Just as the song of the Sirens lured seafarers to their shores, the Pearls of Campania have a spellbinding beauty that instils a sense of peace and happiness as well as a desire to live end enjoy them to the full. The islands of Capri, Ischia and Procida and the coastal towns of Sorrento, Amalfi, Positano and Ravello glitter in Campania’s warm summer sunlight, beckoning visitors worldwide to come and experience and fall in love with their natural beauty, fascinating history and cultural heritage while revelling in southern Italy’s proverbial friendliness and welcome. This summer issue of Charme points the spotlight on the region’s most famous and beautiful tourist resorts which, in terms of quantity and quality, make Campania a unique place on earth and one which has the power to attract people from all over the world in a spirit of innovation while conserving the value of tradition. See Naples and die, as the saying goes; but the truth is that you can only die after visiting all the other pearls with which Campania is blessed, and first you must savour the produce that has contributed to the widespread fame of this Terra Felix. And before you book your ticket with the ferryman, you must admire Campania’s incredible range of fascinating and excellent craftsmanship, lovingly manufactured over the centuries, and its modern fashion styles. Obviously the saying is flawed but, as we Neapolitans are superstitious, we recommend using lucky charms to ward off the premature arrival of the ferryman!


CHARME TUTTO IL BELLO ANNO VI - NUMERO 2 - GIUGNO 2010 (nuova serie) Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 Distribuzione in omaggio in 190 alberghi a 4 e 5 stelle e sui treni AV Roma-Napoli Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli Direzione e redazione: Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 tel. 081.198.06.219 - 220 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia Salerno Concessionaria per la pubblicità: SpecialMedia Srl via Nuova Poggioreale Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli Tel. +39.081.195.62.813 commerciale@specialmedia.it Direzione editoriale: Sergio Gradogna

LA FIRMA DI CHARME

Napoli più bella se corre lo sviluppo di Giovanni Lettieri pag. 6 LE PERLE DELLA CAMPANIA

Le perle della Campania 1. Capri La gemma più bella nel mare delle sirene di Lello Scarpato pag. 10 Le perle della Campania 2. Sorrento Quel canto della storia che ammalia il mondo di Lello Scarpato pag. 18 Le perle della Campania 3. Ischia L’isola verde forgiata nella lava di Gabriele Scarpa

pag. 26

Le perle della Campania 4. Procida ìLa terra che dorme sulle onde di Rosanna Nastro

pag. 34

Le perle della Campania 5. Amalfi Mito e fascino dell’antica Repubblica di Gianni Reale pag. 42 Le perle della Campania 6. Positano Moda mare sulla spiaggia scelta dalla Madonna di Gianni Reale pag. 48 Le perle della Campania 7. Ravello Tesoro d’arte e natura brilla in Costiera di Rosanna Nastro pag. 54

Realizzaizone in service: Specialmente srl - Napoli

LE VIE DEL LUSSO

Progetto grafico: Artemisia Comunicazione - Napoli

L’eleganza splende nei vicoli. Ecco i templi dello shopping d’estate di Giuseppe Picciano pag. 62

Impaginazione: Pasquale Amato Specialmente srl Immagini: AGN Fotoreporter, Archivio Sisicom, Archivio Specialmente, SG Foto, Michele Attanasio (copertina)

DONNA CHARME

Sofia Sergio

pag. 70

CAMPANIA EVENTI

Itinerari notturni. Il fascino del passato al chiaro di luna di Eva Molea pag. 74 Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra


Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli

Con il patrocinio di:

Caravaggio a Napoli Vicoli e scugnizzi nelle tele del fuggiasco di Loreta Martellaro pag. 80

Benedetto Longobardi Ruju. Il designer delle emozioni di Melina Chiapparino

CAMPANIA STYLE

Ceramiche Mennella. La vera tradizione ha cinquecento anni di Eva Molea pag. 138

I profumi made in Campania. Alambicchi con aromi della Terra Felix di Annalisa Palmieri pag. 94 Pasta Voiello. Precisione elvetica, gusto partenopeo di Antonio Di Costanzo pag. 98 Maison Cilento. Nodi Rosé, la cravatta di Bacco di Sarah Ricca

Jr Charter. Nel Golfo, lo yacht è servito di Sarah Ricca

il sommario

Costumi stile Campania Le griffe da spiaggia parlano napoletano di Annalisa Palmieri pag. 88

pag. 134

pag. 142

Fantastic Air. Napoli in elicottero, vista indimenticabile di Sarah Ricca pag. 146 SAPORI DELLA CAMPANIA

pag. 102

Terra Felix / I Dop e gli Igp. Prodotti tipici col marchio in cassaforte di Enzo Scarpa pag. 150

Nardelli gioielli. Con queste gemme Capri risplende ancor più di Ludovica Di Ruberti pag. 106

Ristorante pizzeria Materita. Tempio del gusto nel centro di Anacapri di Lello Scarpato pag. 156

Sabinalbano Modart Gallery. Una vetrina per i nuovi talenti della moda di Eva Molea pag. 110

Nero Sushi Japanese Restaurant. Sapori orientali ammirando il Castello di Sarah Ricca pag. 160

Frey Wille. La vita prende forma dai colori di Annalisa Palmieri

Melodia di Napoli Pizzeria Parziale. Il senatore della pizza che si rinnova di Gabriele Scarpa pag. 164

Camiceria Imperatore. L’arte della camicia su misura anche a domicilio di Eva Molea

pag. 114

La ricetta / Impepata di cozze di Rosanna Nastro pag. 118

Caramanna gioielli. Simboli di cultura, glamour da indossare di Annalisa Palmieri pag. 122

THE BEST OF SHOPPING

pag. 170 pag. 176 MOSTRE

& GALLERIE pag. 190

In collaborazione con:

pag. 130

& RELAX

MUSEI

Puttini Gioielli. Preziosi unici tutti da indossare e amare di Annalisa Palmieri pag. 126 Scafora calzature. La verità in due paia di scarpe di Annalisa Palmieri

pag. 168


Napoli più bella se corre lo sviluppo di Giovanni Lettieri*

*Presidente Unione Industriali Napoli

N

apoli di corsa, all’alba, è più bella? Il mio percorso di allenamento è panoramico: faccio jogging lungo la collina di Coroglio. L’aria è fresca, il traffico ridotto, la natura a quell’ora si prende la rivincita contro l’antropizzazione spesso scriteriata cui il territorio è sottoposto dalla routine quotidiana. Ma, resto convinto, Napoli è straordinaria comunque. “Per la sua bellezza e fecondità gli dei si contendono il possesso della città”, diceva Polibio più di duemila anni fa. Sono virtù oggi in parte celate, ma che possono riaffiorare, anche in pieno giorno! Basta che ci rimettiamo tutti, non dico a correre, ma quanto meno a camminare a ritmo sostenuto e con una chiara direttrice di marcia. Turismo, impresa leggera, ricerca, cultura, possono fare da motori dello sviluppo nel cuore della metropoli. Il rilancio del manifatturiero può far decollare l’area metropolitana e altre zone non sature e congestionate della regione. La ricetta è semplice, purché vi sia uno chef all’altezza. Governare come forma di servizio alla collettività e non di mero potere. E’ possibile, deve esserlo! Ce lo chiedono innanzitutto i nostri giovani, non abbiamo il diritto di ipotecare il loro futuro.

Naples is more beautiful when the economy is running well Giovanni Lettieri*

Is Naples even more beautiful when you’re jogging through the city at dawn? My jog takes in some great views from the Coroglio hillside, the cool morning air and the wildlife catching its breath before traffic and the frenetic hustle and bustle of daily life take over once again. But I am convinced that Naples is, in any case, an extraordinary place. “For its beauty and fertility, the gods contend ownership of the city”, said Polybius over 2000 years ago. These virtues are partly hidden nowadays but they are 6

there, ready to emerge! And we don’t need to run, all it requires is that we walk at a brisk pace in the right direction. Tourism, enterprise, research and culture can power the development of the inner city, while a new injection of life into manufacturing industry will revive the greater metropolitan area and the region’s more outlying and less congested areas. The recipe is simple, all we need is a good chef. Government as a form of collective service and not as a source of power is possible; it has to be! Above all for our young people – we have no right to mortgage their future. *President of the Naples A ssociation of Industrialists



Le perle a i n a p m a C a l l e d



Capri


Le perle della Campania

Le perle della Campania 1. Capri La gemma più bella nel mare delle sirene di Lello Scarpato

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na gemma preziosa, trasparente e scintillante incastonata nel mare del Golfo di Napoli. Con le sue grotte, i suoi rinomati bagni, i reperti di epoca romana che svettano sulle balze più alte dell’isola, Capri è uno dei luoghi più affascinanti che si possano trovare nello scrigno della Campania Felix. “Uno dei punti magnetici dell’universo” come la descrisse lo scrittore e pittore Alberto Savino. Meta preferita degli antichi imperatori, ritrovo di vip e artisti, l’Isola Azzurra è un autentico paradiso

Pearls of Campania 1. Capri The most precious jewel in the Sirens’ sea Lello Scarpato

With its caves and beaches and Roman remains perched on the island’s highest cliffs, Capri is a

sparkling gemstone set in the Gulf of Naples: “one of the magnetic hubs of the universe”, according to painter and writer Alberto Savino. The preferred destination of Roman emperors and today’s celebrities and artists, the ‘Azure Isle’ is an earthly paradise, a triumph

in terra. Trionfo d’arte viva e cultura, tesoro di bellezze naturali più uniche che rare. La vedi dalla Costiera Sorrentina e ti sembra di poterla toccare con un dito. Perché un tempo questa oasi bagnata dalle onde era un tutt’uno con lo scoglio delle sirene. Almeno fino a quando il mare non venne a spezzare l’incantesimo, separandola per sempre dalle rocce di Punta Campanella. Distante, dunque. Eppure così vicina. La ammiri dalle balze della terrazza di Termini e ti

of art, culture and unique natural beauty. Capri seems within reach of your fingertips when you look out from the rugged headland of Punta Campanella, reputedly home to the legendary sirens. It is almost like a painting, with the three beautiful Faraglioni

limestone stacks just off the coast seemingly added by an artist to further enhance the island’s enchanting silhouette and create a spectacular landscape feature. Each stack has its own name: Stella, the closest to the shore, Faraglione di Mezzo and Faraglione di Fuori (or Scopolo), like 11


Le perle della Campania

sembra di guardare una tela dipinta. Capri è uno spettacolo nello spettacolo. Isola da amare, con forme che rapiscono. I Faraglioni, come antichi gioielli, sembrano messi lì ad arte per arricchire ulteriormente l’attraente grazia dei suoi profili: tre piccoli isolotti ubicati a poca distanza dalla riva. Creano un effetto scenografico e paesaggistico sorprendente. Ad ognuno è stato dato un nome. Quello attaccato alla terraferma si chiama Stella, quello più lontano è il Faraglione di Fuori (o Scopolo), quello che si frappone tra gli altri due è il Faraglione di Mezzo. Tre gemme che risplendono sul corpo di una dea le cui linee di costa appaiono frastagliate, costellate di cale, anfratti, strapiombi che si tuffano in mare, ripide scogliere e spiagge. Ben diverse dalle distese di sabbia con file di ombrelloni e sedie a sdraio cui siamo abituati, le poche spiagge capresi sono piccole distese di ciottoli, baie incastonate tra gli scogli. Angoli nascosti e riservati, protesi in un mare azzurro e profondo, litorali e anfratti attrezzati ed eleganti. Le grotte che vi si celano furono utilizzate in epoca romana come ninfei delle sontuose ville costruite dai patrizi dell’Urbe in questo posto da favola, sospeso a metà tra il cielo e il mare. Almeno dodici, secondo la leggenda, le dimore imperiali presenti sulle pareti del magico scoglio che svetta dagli abissi, ma soltanto di tre, oggi, sono rimasti i resti: Villa Jovis, Palazzo a Mare e Damecuta. Sì, perché la storia di Capri vanta origini antiche che risalgono al 29 a.C., anno in cui Cesare Ottaviano Augusto mise per la prima volta piede sull’isola. 12

gems in the crown of a sleeping goddess. The rugged coastline is dotted with small, deep, azure bays and secluded pebble beaches between sheer cliffs, so different from the sandy expanses of deckchairs and umbrellas found in other popular resorts, and numerous caves which served as

swimming pools for the sumptuous Roman villas of rich patrician families. Recorded history on Capri dates back to 29 BC when Augustus Caesar first set foot on the island and placed it under the direct control of Rome. There are thought to have been at least twelve imperial residences on the island,


Le perle della Campania

La piazzetta di Capri

although the ruined remains of only three of these have survived: Villa Jovis, Palazzo a Mare and Damecuta. His heir Tiberius elected Capri as his residence, setting up home in the lavish but well fortified Villa Jovis on top of Mount Tiberio, which commanded a wide view of the entire Gulf. During his

long stay on Capri, Tiberius is assumed to have spent time in another seaside residence, now known as Palazzo a Mare, whose few but significant remains are to be found between Punta Bevaro and “the Baths of Tiberius” beach. The remains of Villa Damecuta include a series of arches in Anacapri,

Fu lui a staccarla da Napoli sottoponendola al controllo diretto dell’Urbe. Alla sua morte, avvenuta nel 14 d.C., gli succedette Tiberio, che qui mise stabilmente radici. Villa Jovis fu il suo sfarzoso buen retiro: culla raffinata dell’otium, ma anche roccaforte tra le più blindate. Situata sulla sommità del Monte Tiberio, l’imponente reggia dominava il paesaggio circostante dall’alto di una posizione panoramica che consentiva anche il controllo dell’intero Golfo. Sembra che Tiberio, nel suo lungo soggiorno caprese, utilizzasse anche un’altra dimora, originariamente attribuita ad Augusto e poi passata in eredità al figlio adottivo: si tratta di quella oggi conosciuta come Palazzo a Mare, villa marittima di cui restano pochi, significativi ruderi nel tratto di costa compreso tra punta Bevaro e la spiaggia detta dei “Bagni di Tiberio”. Villa Damecuta, infine, di cui sono rimaste tracce dell’antica planimetria insieme a una serie di archi, si trova ad Anacapri, sulla costa occidentale, a non molta distanza della famosa Grotta Azzurra, un altro degli scrigni nascosti e più decantati di questo incantevole spicchio di Eden. Gioia di pittori e poeti, oltre a essere uno dei luoghi simbolo di Capri, la Grotta Azzurra è anch’essa testimonianza della presenza romana sull’isola. Sul pendio che si affaccia sull’ingresso è stata di recente trovata una villa di quell’epoca con cunicolo che spunta nell’antro cristallino e sul suo profondo fondale sono state ritrovate alcune statue che confermano la conoscenza dell’anfratto negli anni in cui i legionari dettavano legge. 13


Le perle della Campania

A quanto sembra, la Grotta di Anacapri, al pari di molte altre cavità capresi, fu utilizzata come tempio sacro dedicato alle divinità del mare. Quello che più stupisce dell’antro marino, i cui magici effetti luminosi sono stati descritti da moltissimi scrittori, è proprio la sua vastità, la colorazione intensa degli interni e lo splendore bianco argenteo che assumono gli oggetti una volta immersi nelle sue fredde acque. Per entrare nella Grotta Azzurra bisogna salire su piccole barche a remi. Poi, stesi sul fondo, guidati da moderni ed esperti nocchieri, si attraversa lo stretto e basso varco naturale aperto nella roccia. L’ambiente che si spalanca, una volta dentro, è di quelli che lasciano senza fiato: un unico, sgargiante 14

on the western coast near the famous and spectacular Blue Grotto, one of the iconic symbols of Capri and testimony to the Roman presence on the island. Near the entrance, archaeologists have discovered the remains of a villa from the period with a tunnel leading into the cave and statues have been located on the grotto’s sea

floor. Like many other caves, the grotto was used as a temple dedicated to the gods of the sea, but what is most striking is the magical interplay of light, the sheer size of the cavern, its blue shimmering aura and the silvery whiteness that envelops any object placed in its cold waters. To enter the Blue Grotto, visitors must lie


Le perle della Campania

In queste pagine, suggestivi immagini dell’isola Azzurra

down in small rowboats steered by expert helmsmen through the low, narrow mouth in the rock, but once inside the sight is breathtaking: everything is engulfed in a vivid blue light. Forgotten for centuries as local fishermen believed it was infested by evil spirits, the cave was re-discovered in 1826 by the German painter

August Kopisch and has been visited by millions of tourists since then. Other caves on Capri are almost as striking. The Green Grotto creates an effect of liquid emerald, the White Grotto is famous for its snow-like light, the Red Cave is named after the colour of the plant life growing there, the Marvellous Grotto has spectacular

colore azzurro che tutto sembra avvolgere, anche la volta sovrastante, definita, non a caso “Duomo Azzurro”. Rimasto sconosciuto per secoli, perché i pescatori dell’isola credevano che vi dimorassero gli spiriti maligni, l’antro fu riscoperto nel 1826 dal pittore tedesco August Kopisch. Da allora è stato visitato da milioni di turisti. Altre grotte capresi, comunque, altri scenari da fiaba sono pronti a stupire anche il più disincantato dei viaggiatori. I nomi stessi con cui vengono etichettati sono tutto un programma. La Grotta Verde, per esempio: simile a uno smeraldo liquido. E ancora: la Grotta Bianca, famosa per i suoi riflessi che richiamano la tonalità della neve; la Grotta Rossa, con il colore rubino della 15


Le perle della Campania

vegetazione che vi fiorisce; la Grotta Meravigliosa, di nome e di fatto per la presenza di stalagmiti al suo interno; la Grotta dei Santi, costellata di rocce simili a figure di persone che pregano. Ma non basta. Se Capri, nel corso dei secoli, ha incantato letterati e professionisti del jet set un motivo ci sarà. I suoi panorami, il suo mare, le sue case, i suoi monumenti: sono il giusto mix tra arte, cultura, natura e mondanità. La miscela ideale che ha reso questo angolo di terra la più sognata e celebrata fra tutte le isole del Belpaese. I registi che hanno scelto Capri come sfondo per i loro film non si contano più, così come i personaggi famosi che hanno affollato e ancora affollano i tavolini della celebre “piazzetta”, fulcro dell’abitato isolano, caratterizzato da abitazioni con terrazze e pergolati. La piazzetta, esatto. Quella minuscola piazza Umberto I, ritrovo per eccellenza dei vip di tutto il mondo: un vero e proprio salottino all’aperto su cui si affacciano il trecentesco palazzo Arcucci e la barocca chiesa di Santo Stefano. Forziere di tesori inestimabili, astuccio di gemme preziose, l’Isola Azzurra custodisce ben altri gioielli di cui pure menare vanto. L’astro del complesso monumentale della Certosa di San Giacomo, per esempio, con il suo bellissimo chiostro, è tra quelli che brilla di più. Si tratta di una struttura di origine trecentesca da cui è possibile ammirare lo splendido panorama dei Faraglioni. Pochi passi più in là si aprono i giardini di Augusto, oasi verde sul mare dell’isola. Un parco da mille e una notte, attraversato da viottoli e scalette. E da dove, 16

percorrendo via Krupp, la strada pedonale tutta curve fatta edificare all’inizio del ’900 dall’industriale tedesco Friedrich Alfred Krupp, è possibile raggiungere la spiaggia di Marina Piccola. Nell’isola delle passeggiate, come non citare la stradina che porta al belvedere di Tragara, ridente percorso costeggiato da alberghi di lusso e ville sfarzose, tra cui svetta quella, un tempo, abitata da Pablo Neruda. E’ da qui che la Costiera Amalfitana, le case inerpicate sui pendii dell’isola di Tiberio, Monte Castiglione con il suo castello, Monte Solaro e la baia di Marina Piccola offrono un colpo d’occhio indimenticabile. Dal belvedere di Tragara si ac-


Le perle della Campania

cede, infine, a un’altra celebra camminata: quella del Pizzolungo, paesaggio soave, immerso in una vegetazione lussureggiante, che conduce all’Arco naturale, straordinario e spettacolare arco di roccia a picco sul mare. E se ancora non basta, ci si può godere la scalinata da cui si raggiunge la Grotta di Matermania, altro antro naturale che secondo la leggenda fu consacrato dagli antichi romani al culto della dea Cibele. Spettacolo mozzafiato. Roba per palati fini. Come per chi vuole fare shopping. Per costoro Capri è il posto giusto, l’isola del lusso per eccellenza offre le sue sfarzose vetrine al gusto del mondo.

stalagmites, and the Grotto of Saints has rocks that look like people at prayer. Over the centuries, Capri has enchanted all who have seen its perfect blend of art, culture, nature and entertainment. Countless movie directors have chosen the Azure Isle as a film location and celebrities have always flocked to the famous piazzetta, the focal point of the island’s life and an open-air literary café bounded by the 13th century Palazzo Arcucci and the baroque Santo Stefano church. Capri can boast many other precious ‘jewels’. The monumental Certosa di San Giacomo with its exquisite cloister is a 14th century charterhouse with a splendid view of the Faraglioni stacks, and nearby are the lush and exotic Gardens of Augustus. From here it is possible

to reach Marina Piccola along the winding path of Via Krupp, named after its builder the German industrialist Friedrich Alfred Krupp. Other delightful walks include the lane to Tragara, flanked by luxury hotels and villas such as the that of Pablo Neruda, and which offers unforgettable and spectacular views of the Amalfi Coast, the castle at Monte Castiglione, Monte Solaro and the bay of Marina Piccola. This also marks the start of the Pizzolungo nature trail through lush vegetation to the extraordinary natural arch on the sheer cliff face and the steps leading to the Matermania Grotto where the Romans worshipped the goddess Cybele. Capri has so much to offer, not forgetting its exclusive stores and shops showcasing products of excellence and style. 17


Sorrento


Le perle della Campania

Le perle della Campania 2. Sorrento Quel canto della storia che ammalia il mondo di Lello Scarpato

I

ruderi delle ville romane disseminate lungo le rive, il bianco delle colline, il verde degli ulivi e l’arancio vivo degli agrumeti. Che bella Sorrento, con le sue spiagge da favola, i dirupi a picco sul mare, le antiche mura, il Centro storico e le botteghe dell’arte. Che bella la città del Tasso, romantica e deliziosa al tempo stesso. Paradiso di turisti, meta tra le più ambite al mondo. Luogo ideale in cui innamorarsi e lasciarsi cullare dal più magico dei sogni. Chi non ha mai sentito, almeno una

Pearls of Campania 2. Sorrento That song history who enchants the world Lello Scarpato

Ruined Roman villas along the shore, rocky hillsides, green olives groves and the vivid fruit of

citrus trees: beautiful, romantic Sorrento with its fabulous beaches, sheer cliffs, historic buildings and artisans’ workshops is a tourist’s heaven and a magical place to fall in love. Indeed, “Torna a Surriento”, the famous Neapolitan song from 1902, is an invitation to enjoy the beauty of

volta nella vita, “Torna a Surriento”? Celebre canzone napoletana del 1902, scritta da Ernesto e Giambattista De Curtis, è una melodia che invita a godere delle bellezze che solo questo angolo di costa è in grado di offrire, con il suo mare cristallino, i suoi giardini profumati e le Sirene dai volti pieni di sentimento. Raccontano che le origini di Sorrento siano antiche proprio quanto il mito delle omeriche creature che qui, nelle grotte di Punta Campanella, erano so-

this exquisite coastline, once home to the legendary Sirens who lured seafarers onto the rocks of Punta Campanella with their irresistible song (the town’s Latin name “Surrentum” is derived from the same root as “Siren”). Sorrento has been on the map since Italic

tribes built their villages on the cliff top. Later, Greek settlers colonised the area and remained until Magna Graecia fell victim to the expansionism of Rome, under whose control it became one of the most popular seaside towns in the empire with villas along the shore, now mere 19


Le perle della Campania

Sorrento, piazza Tasso

lite tendere tranelli ai naviganti, ammaliandoli con il loro canto irresistibile. Il nome stesso “Surrentum” sarebbe legato al ricordo delle terribili ancelle del mare. Sorrento sembra vivere da sempre. Fin dalla notte dei tempi quando le popolazioni italiche scelsero questo promontorio per edificarvi i loro villaggi. Poi vennero i greci che la ridisegnarono con mano sapiente, ispirandosi alle architetture tipiche delle città elleniche. Tramontato l’astro della Magna Grecia, la florida colonia passò sotto il dominio di Roma, trasformandosi, nel giro di pochi anni, in uno dei luoghi estivi più frequentati e rinomati dell’impero dei legionari. I resti delle sfavillanti regge marittime, i numerosi 20

reperti archeologici presenti nei musei e ancora oggi affioranti dal sottosuolo della cittadina, testimoniano come l’abitato diventò la dimora privilegiata del patriziato latino che qui mise radici, promuovendo la costruzione di alcune tra le più sfarzose strutture dell’Urbe. Sarà un caso se un famoso scrittore come Plinio, nella sua Naturalis Istoria, arrivò a decantarne le virtù, esaltandone la qualità del vino? Si narra che una delle più belle regge di epoca romana fu quella edificata sulle balze del Capo di Sorrento. Stazio ne parla come di un autentico capolavoro. Mai visto il film “Pane e amore…” con Sofia Loren e Vittorio De Sica, quello in cui l’intrepido maresciallo è costretto a un bagno fuori stagione, scivolando in


Le perle della Campania

Veduta panoramica della penisola sorrentina

ruins of their former splendour. Statius describes the villa of Publius Pollius Felix on the rugged shore of Capo di Sorrento as a veritable masterpiece while Pliny, in his Naturalis Istoria, sings the praises of the town and the quality of its wine. In Scandal in Sorrento (Pane, amore e…), the 1955 movie starring Sophia Loren and Vittorio De Sica,

the scene where the intrepid chief of police falls into the sea from the rocks was shot in the ruins of this magnificent villa. Located on a bay that served as a natural harbor with terraced gardens right down to the pools on the shore, the site is now known as Queen Joan’s Baths (Bagni della Regina Giovanna). After the fall of Rome, Sorrento

mare dagli scogli? Ebbene quel film fu girato nel 1955 e la scena principe ebbe come teatro proprio i resti di quella che duemila anni fa era stata la magnifica casa di Publio Felice: una villa spalancata su un’insenatura naturale utilizzata come porticciolo privato, con verdi giardini degradanti verso il mare, cunicoli, piscine e terrazze scavate nella roccia e di cui oggi resta traccia nelle rovine dei Bagni della Regina Giovanna. Insomma: i nobili dell’Urbe sapevano scegliere bene i luoghi in cui trascorrere il loro proverbiale “otium”. Dopo il crollo delle fortune di Roma, Sorrento finì nell’orbita dei duchi di Bisanzio, riuscendo a conservare sempre una certa indipendenza come Ducato. Nel 1544 la città delle sirene 21


Le perle della Campania

balzò all’attenzione delle cronache per aver dato i natali a Torquato Tasso, cantore della Gerusalemme Liberata e uno tra i più grandi personaggi della letteratura italiana. Ancora oggi le due camere che un tempo formavano la casa natale del poeta, incorporate negli spazi dell’Hotel Imperial Tramontano, figurano tra gli itinerari culturali proposti ai turisti, a destra del tratto di strada che da piazza Gargiulo porta fino in piazza della Vittoria. Terra di conquista per normanni, angioini, aragonesi e spagnoli, attaccata e saccheggiata più volte dai vascelli moreschi, nelle sue forme architettoniche, nelle sue chiese e nei palazzi, la capitale della Penisola che chiude da un lato il Golfo di Napoli, reca ben impressi i segni degli influssi culturali che vi si sono succeduti. Per rendersene conto, basta dare uno sguardo alla facciata di palazzo Correale, con le sue finestre goticheggianti, o al campanile del Duomo, di chiara origine medievale, con i suoi cinque ordini di impronta romanica, per non dire di vico S. Aniello, un tempo noto come vico Bagnagatte, che ancora conserva intatti numerosi portali di gusto catalano. Sotto i re Borbone, la perla della Costiera vide esaltare la sua tradizionale vocazione agricola, insieme al commercio marittimo, nel quale i sorrentini si mostrarono insuperabili, grazie alla bravura dei maestri d’ascia, gli unici artigiani in grado di forgiare lance e gozzi dalle forme irresistibili: barche potenti, capaci di solcare le onde come pochi legni al mondo. E la cui tradizio22

came under the sway of the Byzantine dukes, although it preserved some degree of independence. It is famed as the birthplace, in 1544, of Torquato Tasso, author of Jerusalem Delivered and one of Italy’s most illustrious literary figures. The two rooms making up his home are today part of the Hotel Imperial Tramontano and

are a major feature of tourist itineraries in the town. Frequently conquered over the centuries by French and Spanish armies and plundered by the Moors, Sorrento has numerous churches and buildings that bear witness to its multiethnic history. For instance, the gothic windows in the façade of Palazzo Correale, the medieval bell tower of the Romanic


Le perle della Campania

Sorrento, il porto visto dall’alto

cathedral, or the Catalan portals still visible in Vico S. Aniello. When it was incorporated into the Bourbon kingdom, the town rediscovered its traditional agricultural vocation and it also made a name for itself as a town of traders and master ship builders. They built boats that were able to glide over the waves like no other, a tradition that continues

today with the construction of the Sorrentine gozzo launch. It is also home to numerous shipping companies. Silk manufacture developed under the Bourbons, but by the 19th century Sorrento was renowned for its inlaid wood and embroidery, as well as for its inclusion in any selfrespecting Grand Tour, during which poets and writers

ne è giunta intatta fino ai giorni nostri facendo di Sorrento la patria degli armatori. Fu in quegli anni che la produzione della seta mosse i primi passi. Ma fu a partire dall’800 che turismo, artigianato dell’intarsio e dei ricami si affacciarono prepotentemente alla ribalta, diventando, nel giro di poco tempo, le nuove attrazioni produttive della culla delle sirene. Tappa obbligatoria del Gran Tour italiano delle aristocrazie europee, meta prediletta di poeti e scrittori, le descrizioni lasciate da viaggiatori del calibro di Goethe e Swinburne, Ibsen, Nietzsche e Norman Douglas, contribuirono, nel corso dei secoli, ad alimentare la fama di questa perla del Tir23


Le perle della Campania

I bagni della regina Giovanna

from all over Europe came to visit this part of Italy. Goethe, Swinburne, Ibsen, Nietzsche and Norman Douglas all spoke highly of Sorrento and spread its fame around the world: its beautiful scenery, charming people and mild climate combined with excellent hotel facilities made the Town of the Sirens one of the most popular holiday destinations 24

anywhere in the world. The whole area has a long tradition of cheesemaking and visitors can go on a gourmet tour of dairies as well as restaurants, wine cellars and olive oil presses around the main square of Piazza Tasso, but Sorrento is particularly famous for limoncello, local olive oil and a variety of delicious lemon desserts. There are numerous

reno, rendendola uno dei gioielli più ricercati e luccicanti della Campania Felix. Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per il Vecchio Continente fino ad approdare in Australia, non c’è posto al mondo in cui il nome Sorrento sia sconosciuto. Il fascino di questa terra, quello della sua gente, la dolcezza del clima e la struggente bellezza del suo paesaggio, unite all’ottima dotazione alberghiera e a quella dei servizi, hanno reso la città delle sirene una delle mete più ambite del turismo mondiale. Area di antica tradizione casearia, la città è in grado di offrire itinerari prelibatissimi, alla ricerca di antichi sapori e storici vini sostando in veri templi del gusto e girovagando per cantine, ristoranti e frantoi ubicati nei vicoli che si snodano dalla centralissima piazza Tasso. Si passa dal limoncello all’olio Dop della Penisola, passando per le celebri delizie al limone, dolci squisitissimi che si sciolgono in bocca. Famose per le acque cristalline e la tipica vegetazione mediterranea in cui sono immerse, lungo la costa, in gran parte rocciosa, si trovano spiagge a bizzeffe. Molte sono rinchiuse in piccole insenature in cui è possibile trascorrere qualche ora di relax e prendere la tintarella. Ciottolose, ghiaiose, sabbiose e con scogli piatti, se ne trovano anche di ben attrezzate, come quella che sorge all’interno del pittoresco borgo di Marina Grande. Straordinaria anche quella di Marina Piccola, la più centrale dell’abitato, situata a pochi passi dal Centro storico.


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Un caratteristico calesse-taxi nelle strade di Sorrento

beaches (sandy, pebbles, shingle or flat rocks) all along the rugged coast where visitors can relax in secluded bays immersed in Mediterranean vegetation and soak up the sun or swim in crystal clear waters. Some beaches are well equipped, such as the ones in the picturesque Marina Grande or the extraordinary Marina Piccola just a short walk from

the town centre. However, Sorrento is not just sun and sea but also culture and tradition. For instance, the Good Friday processions held every Easter date back to the Middle Ages and are characterised by the heartfelt participation of townspeople, tourists and pilgrims. In short. Sorrento is an ideal destination all year round, because Sirens never sleep.

Sorrento, ovviamente, non è solo mare e sole. Ma anche cultura e tradizione, come i riti della Pasqua, con le Processioni del Venerdì Santo: si tratta di kermesse antiche che figurano tra gli eventi religiosi e tradizionali più sentiti dalla popolazione e non solo. Le Processioni affondano radici nei secoli bui del Medioevo e vengono organizzate ancora oggi dalle Arciconfraternite locali, anima viva e culturale della città, richiamando, ogni anno, centinaia e centinaia di pellegrini e visitatori alla scoperta di un sogno forgiato nel mare di Ulisse. Perché ogni stagione è buona per visitare Sorrento. Estate, primavera, autunno e inverno: perché il canto di una sirena non può mai andare in letargo. 25


Ischia


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Le perle della Campania 3. Ischia L’isola verde forgiata nella lava di Gabriele Scarpa

M

onumenti antichi, balze rigogliose, bagni termali, spiagge finissime. Immagini da cartoline, quelle di Ischia, meraviglia del Golfo di Napoli. Terra di rara bellezza, forgiata su lave preistoriche, accarezzata da un mare limpido e cristallino, l’Isola Verde svetta nelle acque del Tirreno come un’antica e conturbante sirena. Semplicemente fantastica. Abitata fin dal Neolitico, questa lussureggiante roccia, protesa all’estremità settentrionale del mare di Partenope con il promontorio di Punta Im-

Pearls of Campania 3. Ischia The green island forged from lava Gabriele Scarpa

With its ancient monuments, lush hillsides, thermal springs and beautiful beaches, Ischia is an island of rare beauty

forged out of prehistoric lava washed by the crystalline waters of the Tyrrhenian Sea. The ‘Green Island’ has been inhabited since the Neolithic Age but it was invaded by Greek colonists 3000 years ago, their first foothold in what would become Magna Graecia. They named the

peratore, fece gola anche ai coloni della Magna Grecia che qui vennero a gettare l’ancora, quasi tremila anni fa. I figli di Ulisse la battezzarono Pithaecusa, nome dal significato incerto, forse derivato dai leggendari abitanti degli scogli flegrei, i Cercopi trasformati dal dio Zeus in pithekos, “scimmie”. Oppure da pythos, “vaso”, teoria cara al romano Plinio il Vecchio. E suffragata, in parte, dai numerosi ritrovamenti archeologici di ceramiche e anfore vinarie. Conquistata dai legionari,

island Pithekoussai, perhaps after the legendary inhabitants of the cliffs on the mainland, the Cercopes, who were transformed into monkeys (pithekos) by Zeus or, as Pliny the Elder suggests, from the Greek for ceramic pots (pythos), numerous examples of which

have been unearthed here. When the Romans conquered the island and transformed it into a flourishing trading port, they renamed it Aenaria, from aenus (metal) or perhaps after Aeneas who stopped here on his journey from Troy to Latium. The first use of its 27


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la florida colonia greca divenne un ricco centro commerciale e vide mutare il suo nome in Aenaria, da aenus (metallo) o forse dal nome di Enea, l’eroe troiano cantato da Virgilio che qui fece scalo in una delle tappe del faticoso viaggio che lo portò, esule, sulle coste del Lazio. Le prime testimonianze del nome attuale risalgono all’anno 812 e si trovano in una lettera che Papa Leone III inviò a Carlo Magno per informarlo delle devastazioni che si erano verificate sul verde scoglio del Tirreno per mano dei Saraceni. Il pontefice parlava di Ischia come di “Iscla maiore”, vale a dire “isola maggiore”, ma non mancano gli studiosi che ne vogliono far derivare il nome dalla matrice semitica I-schra, cioè “isola nera”. Una tesi da non tra-

scurare vista l’origine vulcanica di Pithaecusa. Quale che sia il reale significato del toponimo, Ischia resta un’isola che da oltre tre millenni non smette di affascinare chi la visita, grazie ai suoi straordinari paesaggi, alle verdi pareti dell’antico cratere del vulcano Epomeo, alle sue spiagge sabbiose e ai magici tramonti che si possono ammirare dal promontorio di monte Sant’Angelo. Ed è proprio la storia, forse, il suo abito migliore. Quello che più le calza a pennello. Un abito che fin dalla notte dei secoli invita ad affacciarsi alla scoperta di queste lande incantate, sospese a metà tra il cielo e il mare. Ischia è uno scrigno di tesori incommensurabili. Connubio ideale di arte e natura. Storie d’amore e di morte, di vi-

modern name was in 812, when Pope Leo III wrote to Charlemagne describing the devastating raids of the Saracen pirates on “Iscla maiore” (“the larger island”); although some attribute its name to the Semitic I-schra, or “black island”, perhaps in relation to its volcanic origin. Whatever its etymology, Ischia has fascinated visitors for over 3000 years 12

with its lush, green slopes around the Mt. Epomeo crater, its sandy beaches and its spectacular sunsets. However, it is history that truly expresses the island’s soul: Ischia is a treasure trove of stories of life, death and passion. For instance, Vittoria Colonna, the legendary governor of the island who created a circle of writers, artists and poets including the great Michelangelo in


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ta e passione sembrano trovare qui il loro palcoscenico ideale. Come quella di Vittoria Colonna, leggendaria governante dell’isola, che a Ischia seppe circondarsi di letterati ed artisti, allestendo un vero e proprio cenacolo di poeti nella cornice del Castello Aragonese, sua dimora prediletta, frequentata, tra i tanti, anche dal grande Michelangelo. O come quella del terribile e sanguinario pirata Barbarossa che il 22 giugno del 1544, dopo essere sbarcato nella baia della Scannella, mise a ferro e a fuoco numerosi casali della costa, trucidando e deportando come schiavi centinaia e centinaia di abitanti. Ischia la mitica, costellata di verdi e fitti boschi che ne hanno fatto meritare l’appellativo di Isola Verde, è un’autentica gemma della Campania Felix. Centro di salute e relax, con i suoi alberghi di lusso e le fonti termali, scoperte e utilizzate dai greci prima e dai romani poi, viene visitata ogni anno da migliaia e migliaia di turisti. Non solo nei mesi estivi, quando la calura invita a tuffarsi nel limpido mare che ne lambisce le rive, costeggiando scogli che sembrano opere d’arte scolpite dalla natura (emblematico quello a forma di fungo che si può ammirare lungo il litorale di Lacco Ameno), ma anche d’inverno quando è più bello godersi una vacanza all’insegna del benessere, affidandosi alle virtù curative delle acque e alla quiete delle sue magiche pinete. Ischia è pronta a soddisfare tutti i gusti. Anche quelli di quanti scelgono questo approdo per la buona tavola. Sì, perché i menù serviti nei tanti ristoranti e trattorie disseminate nei sei Comuni che

Ischia, Castello Aragonese; in basso a sinistra particolare del porto

the Aragonese castle, or the bloodthirsty pirate Barbarossa who put numerous villages along the coast to fire and the sword enslaving hundreds of islanders. Ischia’s dense woodlands have led to it becoming known as the “Green Island, a place of health and relaxation with luxury hotels and spa centres frequented by tens of thousands of

tourists every year. And not only in the warm summer months when it is sheer pleasure to dive into clear waters alongside rocks sculpted by the forces of nature (such as the emblematic mushroom-shaped rock at Lacco Ameno), but also in winter when a wellness holiday of therapeutic waters and tranquil pinewoods is even more enjoyable. Ischia is also a 29


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Lacco Ameno, particolare del pontile Napoleone e il caratteristico fungo

ne compongono il tessuto amministrativo (Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno, Serrara Fontana e Barano d’Ischia) non scontentano neanche il più esigente dei buongustai, offrendo sapori e profumi di piatti tipici e ghiottonerie saporite, per non dire dei celebri vini prodotti dai numerosi viticoltori isolani. Per chi ha voglia di godersi un “grand tour” all’insegna della cultura, allora non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il Castello Aragonese di Ischia Ponte merita, da solo, il biglietto del viaggio. Costruito su un’antica bolla magmatica, alta poco più di cento metri, il maestoso maniero, che troneggia come una sentinella di pietra sul mare di Ischia, fu voluto da Alfonso d’Aragona nello stesso posto in cui, nel 474 a.C., Gero30

delight for gourmets who are spoilt for choice by the restaurants and trattorias in the six main towns (Ischia, Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno, Serrara Fontana and Barano d’Ischia) serving the island’s typical dishes washed down with fine local wines. Likewise, visitors in search of a cultural “grand tour” will not be disappointed. Built on an ancient

magma ‘bubble’ more than 100 metres high, the magnificent castle in Ischia Ponte and the stone bridge linking it to the mainland were built by Alphonse of Aragon on the same site as Hiero of Syracuse’s 474 BC fortress. The castle incorporates a monastery, the 18th century baroque church of the Immacolata, the remains of the cathedral where Princess Vittoria


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Caratteristica stradina di Forio d’Ischia

Colonna married Ferrante d’Avalos marquis of Pescara in 1509, the Clarisse Convent with its cemetery and stone chairs where the nuns’ bodies were placed to dry and drain and the castle gardens served by a narrow trail dug out of the rock. Another beautiful location is Marina di Portosalvo, a former hunting reserve which Ferdinand II of Bourbon

transformed into a modern harbour facility in the mid 19th century. Nearby is the 15th century Michelangelo Tower, also known as the Guevara Tower after the family that had it built, which is home to an exquisite painting of the Raphael school. Visitors should also not miss the colossal Pilastri aqueduct, built in 1600 to carry water from

ne da Siracusa aveva fatto edificare una fortezza. Fu il sovrano aragonese a far congiungere l’isolotto vulcanico con l’isola maggiore facendo costruire un ponte di pietra. Nel Castello, oltre al Monastero, si trovano la barocca chiesa dell’Immacolata (XVIII secolo); i ruderi della Cattedrale dedicata all’Assunta, luogo in cui, nel 1509, furono celebrate le nozze tra la principessa Vittoria Colonna e il marchese di Pescara Ferrante d’Avalos; l’androne, il cortile e il terrazzo del Convento delle Clarisse (XVI secolo), con il sottostante cimitero, luogo a dir poco impressionante in cui ancora si conservano i sedili di pietra con gli scolatoi su cui venivano posti ad essiccare i cadaveri delle suore. Al maniero di Ischia Ponte si accede attraverso una stretta e suggestiva mulattiera scavata nella roccia da cui si dipartono altri più piccoli sentieri che servono gli edifici e gli splendidi giardini della rocca. Bello da vedere è anche il porto della Marina di Portosalvo, antica riserva di caccia dei Borbone che re Ferdinando II, a metà dell’Ottocento, grazie a prodigiose opere d’ingegneria, fece trasformare in moderno e funzionale punto d’attracco per brigantini, piroscafi e vascelli. A un tiro di schioppo dai moli dello scalo borbonico, in località Cartaromana, svetta anche l’antica torre di Michelangelo. Detta anche Torre di Guevara, dal nome della famiglia che la fece costruire, si tratta di una struttura risalente al XV secolo. Al suo interno si può ancora oggi ammirare uno splendido dipinto di scuola raffaellesca. Da non perdere anche il seicen31


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tesco e colossale Acquedotto di Pilastri, con i suoi archi di pietra imponenti e lo stile che richiama la maestrìa degli antichi architetti romani: l’impianto fu innalzato nel 1600 per portare l’acqua dalla sorgente di Buceto fino ad Ischia Ponte. E che dire delle incantevoli spiagge che costeggiano l’isola, set di decine e decine di film, immortalata nelle opere di poeti e scrittori del calibro di Giovanni Boccaccio, Eugenio Montale, Elsa Morante Pierpaolo Pasolini, Mark Twain e Giovanni Verga? Volete un assaggio? Eccovi accontentati. Partiamo dalla Spiaggia del Lido: una distesa di granelli di sabbia che invitano a bagni da favola nelle acque di Ischia Porto. Gli stessi che è possibile godersi a non molta distanza da qui, in località la “Mandra”, dove sorge la Spiaggia dei Pescatori (dalle barche adagiate sul litorale). Sabbia fine e fondali bassi, anch’essa sia libera che privata, come quella del Lido. La spiaggia del “Muro Rotto”, detta anche della Sirena, si trova invece in via Pontano: completamente libera, caratterizzata dai bassi fondali che invitano a sicure e rilassanti nuotate. Da Ischia Ponte, con un balzo, spostiamoci a Casamicciola Terme e arriviamo a Sant’Alessandro. Ecco dipanarsi davanti a voi la mitica “Spiaggia degli Inglesi”. Una ripida scalinata vi condurrà in un luogo tranquillo in cui lasciarsi cullare dalle placide onde. E concludiamo il nostro gran tour balneare con una visita alla storica Spiaggia di Cartaromana. Questa riva, già cara agli antichi legionari, si trova in una delle baie più belle dell’Isola Verde, 32

the Buceto springs to Ischia Ponte, whose majestic stone arches recall the mighty engineering feats of ancient Rome. The islands many enchanting beaches have been used as locations in dozens of films and immortalised in the works of such writers and poets as Boccaccio, Montale, Morante, Pasolini, Twain

and Verga. The Lido is a particularly attractive, sandy beach near Ischia Porto and not far away is the sandy, shallow-watered Spiaggia dei Pescatori, named after the fishing boats along the shoreline. The Muro Rotto or Siren’s Beach in Via Pontano also has shallow water for safe, carefree


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Ischia, veduta panoramica di Lacco Ameno

swimming. Near Casamicciola Terme is the famous Spiaggia degli Inglesi, a secluded spot reached via a steep flight of steps. Finally, the historic Cartaromana Beach in one of the island’s most beautiful bays with a view of the Aragonese castle has hot mineral springs bubbling from fumaroles on

the sea bed, creating natural thermal baths in small pools along the shore.. Ischia is simply beautiful, with its countless churches, noble palazzi and quaint villages, including the fabulous Sant’Angelo, an ancient fishing village that is now one of the island’s most popular destinations.

con sullo sfondo il Castello Aragonese e gli scogli di Sant’Anna. La particolarità della spiaggia di Cartaromana è la presenza di fonti di acqua calda che sgorgano direttamente in mare. In queste vere e proprie vasche naturali alimentate da fumarole provenienti dai fondali è possibile godere il tipico relax di un bagno termale a pochi passi dalla riva. Ischia la sfavillante, con le sue chiese, i suoi palazzi signorili e i suoi villaggi suggestivi tra cui, semplicemente favoloso quello di Sant’Angelo, antico borgo di pescatori oggi tra le mete più gettonate dell’isola, non smette di regalare emozioni a chi si ferma a guardarla e a viverla. Anche solo per qualche giorno. 33


Procida


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Le perle della Campania 4. Procida La terra che dorme sulle onde di Rosanna Nastro

D

istesa sulle onde, Procida svetta nel Golfo come se una mano possente l’avesse sollevata dagli abissi, adagiandola placidamente sulle acque. Provocante sirena forgiata nel fuoco, proprio come Ischia, le sue origini vulcaniche sono evidenti nel paesaggio che la caratterizza. La costa, per esempio: in pietra di tufo, affacciata a picco sul mare, con insenature e tracce di antichi crateri tra cui il verdeggiante isolotto di Vivara. E l’entroterra: ondulato e fertile, ricoperto di una vegetazione tipica me-

Pearls of Campania 4. Procida The land that sleeps on the waves Rosanna Nastro

Procida lies on the waters of the Gulf of Naples like a beautiful mermaid. Forged in the same fires that created Ischia, Procida is

an island whose volcanic origins are clearly visible in its sheer tuff cliffs and in the traces of ancient craters, of which the adjacent island of Vivara is an example, while its fertile interior is covered in lavish Mediterranean flora. From the mainland promontory, Procida seems

diterranea capace di regalare scorci di rara bellezza. Ammirata dal promontorio flegreo, l’isola della Chiaiolella appare vicinissima. Poggiata quasi, a due passi dalla terraferma. Pròkeitai la chiamarono i coloni greci di Eubea: “prossima a Cuma”. Furono loro i primi abitanti di questo pittoresco scoglio. Tracce dell’antico insediamento sopravvivono a Procida nei resti delle tombe a tetto spiovente e in alcune delle denominazioni topografiche dell’isola quali Cal-

almost within reach of your fingertips, and indeed its first inhabitants, Greek colonists who had already settled in Cuma (Kyme), named it Prokeitai (“near Kyme”). Traces of their ancient civilisation can be seen in the remains of tombs and in the names of such localities as

Callia and Corricella, the two charming towns on the island. Renamed Perochyta by the Romans, perhaps after one of Aeneas’ nurses who was buried here, Procida was reputedly the scene of a terrible battle between gods and titans, but it 35


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lia e Corricella, che ancora oggi rappresentano due nuclei urbani dal fascino inimitabile. I miti raccontano che fu in questo angolo di paradiso accarezzato dalle onde che dei e giganti si sfidarono in una battaglia all’ultimo sangue. Ma Procida è anche “L’isola di Arturo” (1957), protagonista indiscussa del romanzo di Elsa Morante, da cui fu anche tratto un film. Una storia intensa, quella “dipinta” dalla scrittrice romana, che ha come protagonista un ragazzo di Procida che non si era mai mosso dall’isolotto e che, appassionato di libri d’avventura, progettava viaggi in un mondo lontano ritenuto fantastico e leggendario. Proprio come la sua mitica terra. Scelta dai legionari come luogo di villeggiatura e ribattezzata Perochyta, forse dal nome di una delle nutrici di Enea che qui fu sepolta, nei secoli del Medioevo Procida fu assalita più volte dai pirati saraceni: saccheggi e incursioni diventarono una triste costante di quegli anni bui e terribili. Un fatto destinato a lasciare segni indelebili sul tessuto urbano dell’isola. Per difendersi dai pericoli che venivano dal mare, infatti, gli isolani iniziarono a dotarsi di imponenti torri di guardia, mentre le case dei pescatori, costruite a ridosso della costa, furono a poco a poco abbandonate per il più sicuro promontorio della Terra Casata, l’unico punto difendibile di tutta l’isola. Fu lì, su un costone di roccia alto quasi 90 metri che il Cardinale Innico d’Aragona si fece costruire il suo imponente Castello d’Avalos, tuttora uno 36

is also the setting of Arturo’s Island, the 1957 novel by Elsa Morante about a boy who never leaves the island but plans exciting journeys based in the adventure stories he reads. In the Middle Ages, Procida was continuously raided and plundered by Saracen pirates, so the islanders built huge watchtowers and fortified the

Terra Casata promontory, the only easily defended part of the island. On this 90-meter high cliff top, Cardinale Innico of Aragon built the majestic d’Avalos Castle surrounded by walls and battlements, hence the name Terra Murata or “walled land”. With its narrow streets and ancient buildings, it is one


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Un’immagine del porto di Procida

of the most picturesque and popular locations on the island and recounts the history of this beautiful land. For instance, the Abbey of San Michele Arcangelo is dedicated to the island’s patron saint, whose miraculous apparition so terrified the Moorish pirates that they threw the ship’s anchor into the sea in their

haste to escape his wrath. The anchor is preserved in the abbey. Terra Murata offers breathtaking views of the Gulf from the belvederes of Via Borgo and Due Cannoni, but its other attractions include Via del Mulino, the Santa Margherita Convent and the harbour of Marina Grande with its charming beach.

dei monumenti più importanti di Procida. La cittadella fu munita di mura bastionate nelle quali fu aperta la caratteristica Porta di Ferro. E da quel momento il fortilizio iniziò a chiamarsi Terra Murata. Si tratta di uno dei borghi più suggestivi di Procida, con le sue stradine, i viottoli e le antiche abitazioni. Tappa obbligatoria per quanti si recano in visita in questi luoghi da fiaba. Terra Murata è come un libro aperto: racconta di storie bellissime, racchiuse in tesori inestimabili quali l’Abbazia di San Michele Arcangelo, dedicata al santo patrono di Procida. L’unico in grado, con la sua miracolosa apparizione, di mettere in fuga i legni moreschi. Si narra che per lo spavento e per la fretta di fuggire, alla vista dell’Arcangelo, i pirati gettarono in mare una pesante ancora che poi fu recuperata e custodita nell’abbazia. Da non perdere, a Terra Murata, è anche il Belvedere di via Borgo, da cui si può godere una veduta mozzafiato del Golfo, quello dei Due Cannoni, la via del Mulino e il Convento di Santa Margherita. Ma il viaggio alla scoperta dell’isola di Arturo offre altri e più importanti spunti. Uno più importante dell’altro. E’ questo il caso del porto di Marina Grande, con la sua incantevole spiaggia, separata dal molo dalla scogliera di “Si Lurenza” e l’antico Palazzo Montefusco, un tempo residenza estiva del re, poi trasformata in convento. L’edificio è conosciuto anche con il nome della “Catena” perché, una volta, il vialetto posteriore che portava al palazzo era sbarrato da una catena. Fu a non molta distanza dalle banchine di que37


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sto porto, in quello che un tempo era l’albergo della Vittoria che soggiornò a lungo il poeta francese Alfhonse de Lamartine, autore di un altro celebre romanzo ambientato a Procida: “Graziella”, l’eroina, figlia di pescatori. Immagine tipica della bellezza dell’isola. In grado di creare un vero e proprio mito sull’isola: quello di Graziella. A questa immaginaria ragazza, infatti, fu ispirato un costume, assai sfarzoso ed appariscente, divenuto in breve tempo il costume tradizionale delle donne dell’isola. L’indumento viene indossato ogni anno dalle giovani procidane in occasione della Sagra del Mare, festa tradizionale durante la quale viene eletta “la Graziella”, vale a dire la ragazza di Procida che meglio rispecchia le caratteristiche sia fisiche, sia morali del personaggio creato da de Lamartine. La manifestazione, ideata nel 1939, ci celebra oramai ogni anno ed è uno degli eventi più importanti dell’estate procidana. Più avanti ancora, si estende la spiaggia della “Lingua”, con la sua caratteristica punta di terriccio vulcanico, rivolta verso Nord, dove è posta una croce di ferro che ricorda l’affondamento dei velieri moreschi. Da Palazzo Montefusco a piazza della Repubblica il tragitto è breve. E’ qui, in questo slargo molto frequentato dai giovani, punto d’incontro tra via Libertà e via Vittorio Emanuele, che sorge un’antica cisterna d’acqua sorgiva denominata “il pozzo”. Inerpicandoci verso l’alto si arriva, poi, in piazza dei Martiri, teatro, nel 1799, dei moti rivoluzionari della Re38

Scorcio della cupola del Duomo

Another interesting site is Palazzo Montefusco, formerly a royal residence but later transformed into a convent known as “the Chain” because the access road was barred by a chain. Not far away is what was once the Vittoria Hotel, whose renowned guests included Alphonse de Lamartine the French author of “Graziella”, a novel about the daughter of a fisherman

from Procida. This imaginary heroine inspired a lavish and glamorous costume which was to become the typical costume of Procida’s women, worn during the yearly Sagra del Mare festival. Since 1939, during the summer festival a jury has elected “Graziella”, the girl who best reflects the physical and intellectual qualities of Lamartine’s


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Il ponte che collega l’isolotto di Vivara

pubblica partenopea. In fondo alla piazza bagnata dal sangue dei rivoltosi svetta la seicentesca Chiesa della Madonna delle Grazie che domina, dall’alto di un costone roccioso, il paesaggio compreso tra Punta dei Monaci e Punta Pizzaco. La Marina di Procida, altro luogo da favola, cominciò a svilupparsi a partire dal XVI secolo, cioè una volta cessati gli assalti dei legni Ottomani che avevano costretto la popolazione a rintanarsi nel fortino di Terra Murata. Una tappa in questo luogo, nel “gran tour” alla scoperta delle bellezze dell’isola, è a dir poco obbligatoria, non solo per le ricchezze naturali che essa è in grado di offrire al visitatore, ma anche per le testimonianze artistiche e culturali di cui pure questo angolo di costa baciato dalle onde è costellato. La Corricella,

character. Near Palazzo Montefusco is the tongue-shaped, volcanic beach known as “Lingua” where an iron cross commemorates the sinking of a Moorish ship, and Piazza della Repubblica – a popular meeting place for young people and site of an ancient cistern known as “the Well”. Climbing up the hillside you come to Piazza dei Martiri, scene of killings during the

revolution of the Parthenopean Republic of 1799, and location of the church of Madonna delle Grazie with its splendid view of the coast from Punta dei Monaci to Punta Pizzaco. Procida’s harbour is another superb location. It was built once the attacks of the Ottoman fleet had ceased in the 16th century and is now a compulsory stopping point on any tour of the 39


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Procida, la spiaggia del “postino”

poi, con il suo suggestivo litorale, vero e proprio anfiteatro aperto sul mare, è un’altra delle gemme custodite nel forziere dell’isola di Arturo che vale la pena ammirare. Piccolo e pittoresco borgo di pescatori, ricorda molto da vicino i presepi napoletani, con le sue case color pastello, le rampe di scalinate e gli archi di pietra. Marina Chiaiolella, infine, lambita da acque limpide e cristalline, è considerata la località turistica per antonomasia dell’isola. Quella probabilmente più bella e rinomata. Ma anche la più conosciuta e frequentata, soprattutto d’estate, grazie alla sua lunga spiaggia di Ciraccio, che offre stabilimenti balneari, ristoranti, bar, pizzerie e alberghi. Motivo in più per venire a Procida e assicurarsi lo spettacolo di una terra magnifica. In cui mare e cielo sembrano fondersi, muovendo passi di danza sul palcoscenico di madre natura. 40

island, not only because of its natural beauty and the artistic and cultural heritage it preserves, but also because it is emblematic of the islands maritime vocation. In the centre of the harbour area is the 17th century church of the island’s seafarers dedicated to the Madonna of Mercy and St. John the Baptist, whose altar is embellished with a carved wooden Pietà with a silver heart bearing the names

of all the mariners who contributed to the church through their toil. The Corricella shoreline is another spectacular seaside setting. Finally, Marina Chiaiolella is the island’s most beautiful and famous tourist resort, whose crystalline waters are a popular summer destination, especially in the area of the long Ciraccio Beach with its restaurants, bars and hotels.


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Amalfi


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Le perle della Campania 5. Amalfi Mito e fascino dell’antica Repubblica di Gianni Reale

I

l duomo, da solo, vale il prezzo del viaggio. L’inconfondibile architettura si erge, splendida ed elegante, al termine di una maestosa scalinata di 62 scalini: se ne ammira la facciata, con il suo trionfo di archi intrecciati, i colori delle maioliche, l’antico campanile e si rimane a bocca aperta. Lo guardi ancora, fermo lì, sulla ripida ascesa e l’eleganza delle linee geometriche e l’intreccio degli stili arabo e normanno ti rapiscono letteralmente. Raccontano che nel 1208 il cardinale Pie-

Pearls of Campania 5. Amalfi The fascination of the legendary maritime republic Gianni Reale

It’s worth the trip just to see the cathedral. A majestic staircase of 62 steps leads up to

the unmistakeable majolica façade with its triumph of arches and a geometric interplay of Byzantine and Norman styles. It is said that in 1208 Cardinal Pietro Capuano brought St. Andrew’s remains to Amalfi and laid them in the cathedral’s crypt, making the superb duomo a

tro Capuano, originario di Amalfi, consegnò ai suoi concittadini le reliquie del corpo di Sant’Andrea. I resti furono deposti nella cripta di questa stupenda Cattedrale, dove ancora oggi sono venerati. Un autentico capolavoro, dunque. Di arte e fede. Ma più che di vera e propria chiesa, forse sarebbe il caso di parlare di “cittadella religiosa”, poiché l’attuale duomo di Amalfi risulta da sovrapposizioni ed affiancamenti di più edifici innalzati in epoche diverse. La chiesa attuale,

place of faith as well as a masterpiece of art. It is more a religious citadel than a mere church, comprising buildings from different historical periods. St. Andrew’s church dates from the 9th century and was built alongside the former cathedral raised on the site of

a 6th century church, whose foundations, in turn, probably rested on the remains of a pagan temple. The Middle Ages saw the addition of the bell tower, the altar of St. Andrew (embellished with two statues by Bernini) and the beautiful Paradiso cloister: a touch of 43


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In queste pagine, due immagini di Amalfi

tanto per capirci, quella dedicata a Sant’Andrea, risale al IX secolo d.C., e fu costruita a fianco della precedente cattedrale dell’Assunta, a sua volta edificata su una precedente chiesa paleocristiana del VI secolo le cui fondamenta poggiavano, con tutta probabilità, su un antico tempio pagano. In epoca medievale a queste strutture furono aggiunti il Campanile, l’altare di Sant’Andrea (ornato da due statue del Bernini) e il bellissimo Chiostro del Paradiso, intreccio vivo d’arte araba e normanna. Autentico spicchio d’oriente nel Mezzogiorno d’Italia. Un complesso da favola, insomma. Che svetta nel cuore di un altro tesoro: Amalfi e la sua costa. Dichiarati, nel 1997, patrimonio dell’umanità dall’Unesco. 44

the orient on the UNESCO world heritage site of the Amalfi Coast. Truly an earthly paradise, with its fjords, bays and beaches bathed by the azure waters of the Tyrrhenian Sea and one of Italy’s four Maritime Republics, Amalfi flourished after the fall of Rome, writing its own history of wars, trade, sieges and inventiveness. The origins of Amalfi are shrouded in

legend but archaeological remains from the imperial age suggest that it was founded by the Romans, perhaps by refugees from Melfi. This is corroborated by the name of the town itself, although it might also be attributed to the name of a 1st century AD Roman family (Amarfia). In its heyday, Amalfi boasted interests and settlements in all


Le perle della Campania

E’ qui, in questo angolo di paradiso terrestre, tra fiordi e insenature, baie e suggestive spiaggette che si spalanca una delle gemme più luccicanti della Campania Felix. Uno spettacolo da godere ad occhi chiusi, lasciandosi cullare dall’abbraccio di un mare azzurro e cristallino. E’ qui, sulle sponde del Tirreno che la mitica Repubblica marinara piantò le sue radici nei secoli che seguirono il crollo dei legionari. Storia tra le più dense e affascinanti la sua. Fatta di guerre, conquiste audaci, commerci, traffici, assedi e invenzioni rivoluzionarie. Le origini di Amalfi sono avvolte nella leggenda. Si pensa che la città sia stata creata dai romani. Lo testimoniano i resti archeologici di età imperiale, tra i quali il ninfeo di una villa probabilmente edificata ai tempi di Tiberio, venuto alla luce sulle balze della costa. Il nome stesso “Amalfi” sembra di impronta latina: forse deriva dai profughi romani del villaggio marittimo di Melfi, che, dopo aver abbandonato la loro città, approdarono su questo lembo di costa campana. Oppure dal cognomen di una gens romana del I secolo d.C. (Amarfia). Al culmine della sua potenza, la perla del Sud poteva vantare colonie e insediamenti in tutti i principali porti del Mediterraneo, da Costantinopoli a Beirut, passando per Alessandria e Reggio Calabria. Proprio la cattedrale, con il suo sfarzo e l’imponenza delle forme, racconta quanto grande e importante fosse diventata la città marinara negli anni in cui i legni amalfitani dettavano legge. Primi tra

the major ports of the Mediterranean, like Constantinople, Beirut, Alexandria and Reggio Calabria, and its monumental cathedral is evidence of the glory that Amalfi acquired thanks to its mighty fleet. Unrivalled seafarers, the people of Amalfi are credited with the invention of the compass, the drafting of the first maritime code (Tavole Amalfitane)

and the manufacture of paper, hand made using water from the river Canneto in the Valle dei Mulini and exported all over southern Italy. This tradition is kept alive by the Amalfi Paper Museum but the product is still manufactured to meet the great demand from writers. Invaded by the Normans, crushed by the Pisans, devastated by 45


Le perle della Campania

le onde, è alla gente di questa città che vengono attribuite la creazione della bussola e le prime norme in materia di diritto marittimo (Tavole Amalfitane). Primi anche nella lavorazione della carta a mano, quella preziosa di pergamena, gli amalfitani fecero di quest’arte un lavoro tra i più apprezzati negli opifici che si aprivano nella Valle dei Mulini. Era qui che, sfruttando l’acqua del torrente Canneto, il prezioso prodotto veniva realizzato e poi diffuso nelle città del Meridione. Un ricordo oggi perpetuato nel Museo della Carta di Amalfi e ancora presente nella città del Terzo Millennio dove si continua a confezionare carta in filigrana tuttora molto richiesta dagli amanti della scrittura. Invasa dai normanni, schiacciata dai pisani, distrutta dalle intemperie, sconvolta dalla peste e dalle scorrerie dei saraceni, Amalfi non si è mai arresa. A poco a poco il suo ruolo di potenza marinara è stato ridimensionato fin quasi a scomparire. Ma non è mai morto. Praticamente disabitato nel ’700, quando buona parte dei suoi abitanti scelse di emigrare verso altri lidi in cerca di fortuna, il borgo andò progressivamente riscoprendo il suo antico splendore grazie all’intervento di Giuseppe Bonaparte che nel 1807, affascinato dalla bellezza di questa terra, ordinò che si costruisse una strada in grado di collegare Napoli con la Costiera. I lavori iniziarono nel 1816, ma furono ultimati solo nel 1854 dagli ingegneri di re Ferdinando II, che nel frattempo era tornato sul trono porta46

natural disasters, plague and raiding Saracens, Amalfi never surrendered, although its maritime influence dwindled and the town was virtually uninhabited in the 18th century. The arrival of Joseph Bonaparte, Napoleon’s elder brother, marked a change in Amalfi’s fortunes when he ordered the construction of a road linking Naples

to the coast in 1807, although it was not completed until 1854 when King Ferdinand II returned to the throne that the French had taken from him. The days of isolated splendour were over, and Amalfi opened up to the world: in 1879 Erik Ibsen stayed in the town and found inspiration for his play “A Doll’s House”, and


Le perle della Campania

Il Duomo

Richard Wagner composed some of his operas here. Amalfi found its tourist vocation after the second world war and joined Capri and Positano as a holiday destination for actors, film directors, writers and politicians, Jacqueline Kennedy and Hillary Clinton being two of its most famous visitors. A fantastic blend of art and

nature, Amalfi is a superb and inspirational location with excellent hotels and restaurants which offer a wide array of gourmet delights. A beautiful, rugged coastline and lush, green countryside offering breathtaking views and walks lure tourists and reveal the splendour that lives on in this fabulous locality.

togli via dai francesi. Da quel momento in poi, Amalfi non fu più una splendida, ma isolata cittadina carica di gloria. Nel 1879 lo scrittore Erik Ibsen vi soggiornò a lungo, traendo ispirazione dai vicoli e dalle scalinate di questo pittoresco borgo per la sua opera “Casa di bambole”. E Richard Wagner trovò qui l’ispirazione per i suoi capolavori musicali. Meta turistica tra le più ambite al mondo, fin dal dopoguerra Amalfi è diventata, insieme a Capri e Positano, una delle località preferite da attori e registi, politici, personaggi dello spettacolo e luminari della cultura. Autentico jet set, luogo di ritrovo per vip di ogni dove che si dividono gli spazi di piazzetta Duomo e l’incanto del litorale: Jacqueline Kennedy e Hillary Clinton figurano tra le turiste più famose ad averli scelti per le loro vacanze. Fantastico mix tra arte e natura, poesia e bellezza, Amalfi è una fucina inimitabile di amori appassionati e opere d’arte. Con il suo ricco contado, le sue incredibili baie, i suoi fiordi e le cale nascoste, anche la costa che la contorna è in grado di offrire comode strutture alberghiere, ristoranti e taverne in cui vengono preparate squisitezze gastronomiche senza pari ai turisti che la scelgono per il loro gran tour. Un viaggio tra mare e campagna, immersi nel verde delle colline, a spasso su ripidi e lussureggianti sentieri, regala sensazioni uniche, lasciando intravedere, agli inebriati visitatori, lo splendore che regnava e regna in questi luoghi favolosi. 47


Positano


Le perle della Campania

Le perle della Campania 6. Positano Moda mare sulla spiaggia scelta dalla Madonna di Gianni Reale

S

e gli antichi romani la scelsero come luogo di villeggiatura un motivo ci sarà. E se all’Assunta questo territorio ha edificato una chiesa in suo nome, allora vuol dire che Positano ha più di un santo in paradiso che veglia su di lei. Il merito, lo si è capito, è tutto della bellezza del posto: tra i più ameni al mondo. E del clima mite e del paesaggio che si ammira planando verso il basso, attraverso strade e vicoli dai colori pittoreschi e suggestivi. Positano è un altro dei suggestivi spicchi di Eden che la Campania

Pearls of Campania 6. Positano Fashion on The Madonna’s chosen beach Gianni Reale

One of the modern world’s most beautiful seaside towns, with its mild climate, exquisite landscapes and picturesque streets

and alleys, Positano was also a popular holiday location of ancient Rome’s patrician families. So spectacular was the coastline that they built seaside villas along the shore, the remains of which have recently come to light. Then, in the Middle Ages with the rise of the Duchy of Amalfi, Positano became the

propone fin dall’antichità. Già duemila anni fa il suo spettacolare litorale faceva gola ai patrizi dell’Urbe, come attestano i rinvenimenti di una villa di epoca imperiale e di ulteriori scavi recentissimi, risalenti al 2004. Con i duchi di Amalfi, questo angolo di costa che luccica nel mare del Golfo di Salerno divenne un avamposto marittimo ben fortificato della potente Repubblica marinara, gemma nei domini della fortezza. Un’impronta indelebile, il cui ricordo si perpetua nei resti delle torri di

jewel in its exquisite crown: a well fortified coastal outpost of the mighty maritime republic whose watch towers still hold their silent vigil over the shimmering sea. Today its white houses and hotels are perched on a hillside so steep that it is almost a cliff, forming an endless

sequence of quaint buildings traversed by narrow alleys, porticoes, galleries and flights of steps. The roof of one building becomes the terrace of the one above it all the way up to the outlying hamlets of Montepertuso and Nocelle, once the refuge of the townspeople when raiding Saracen 49


Le perle della Campania

avvistamento e nelle case bianche abbarbicate su pendii simili a scogliere a picco sul mare. Edifici, palazzi, alberghi: come in un moderno presepe, sono addossati gli uni agli altri, tra vicoli stretti, portici, sottopassi e gradinate. Si susseguono tetto su tetto, fin sulla cima più alta della montagna, là dove sorgono le frazioni di Montepertuso e Nocelle, un tempo luogo di rifugio dalle scorrerie dei pirati saraceni, oggi meta ambita per turisti e viaggiatori. Scalinate e scalinatelle, dall’alto del paese, giungono fino in basso, spalancando un mondo da fiaba che si materializza a due passi dalla battigia, tra botteghe e taverne, pub, case di pescatori e antichi palazzi signorili. In mezzo a sabbie soffici e litorali ben attrezzati come quelli della Spiaggia Grande e del Fornillo, entrambi raggiungibili a pie50

pirates were sighted and now popular tourist destinations. Stairs and steps lead down to the sandy shores of Spiaggia Grande and Fornillo, with their shops, taverns, fishermen’s cottages and noble palazzi, but just a short boat-ride away are the beautiful, crystalline bays of La Porta, Arienzo and San Pietro Laurito. “A dream place that isn’t quite real when you are there and becomes beckoningly real

after you have gone” is how John Steinbeck described Positano in 1953, persuaded by Italian author Alberto Moravia to spend the summer in “one of the most beautiful locations Italy has to offer”. The town has also lured other famous names with its ‘siren call’, such as Ronald Reagan, Franco Zeffirelli, Vittorio De Sica, Jacqueline Kennedy and Renzo Arbore. Positano, with its religious festivals, boutiques


Le perle della Campania

In queste pagine, immagini di Positano

and crystalline sea, is a place of unique charm whose origins are shrouded in legend. In the Middle Ages a ship carrying a painting of The Madonna was becalmed just off the shore when the wind suddenly died and the sailors heard a voice from the religious icon saying “posa posa”, which means “stop here”. Obedient to the divine request, the sailors dropped anchor and rowed to the shore, which was thereafter called

“Positano”. On hearing the tale, the local inhabitants took the painting to their church but the following morning it had disappeared. It was found a few minutes later in a tree near the shore, which was interpreted as a command from God that they should build a church to the Madonna on that site. This they did and today the Maria Assunta church is one of the finest on the coast, with its

di. Poco più in là c’è un altro tragitto da percorrere. Ma occorre balzare a cavallo delle onde per raggiungere la meta. Eccole lì le baie di La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, luoghi incantati, accessibili dal mare e in cui è possibile godersi un tuffo nelle acque azzurre e cristalline che lambiscono la Costiera Amalfitana. “Un posto di sogno che non vi sembra vero finché ci siete, ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato”: così descrisse Positano lo scrittore americano John Steinbeck nel lontano 1953, quando, su indicazione di Alberto Moravia, decise di spostarsi da Roma per trascorrere quella torrida estate in “uno dei più bei posti d’Italia”. Steinbeck, ma non solo. Perché la galleria dei vip che hanno scelto questo luogo per trascorrervi 51


Le perle della Campania

lavish interiors, paintings, altars, statues, a monumental organ and a majolica dome that shines out almost like a lighthouse in the Gulf of Salerno. A former abbot of this church, Cardinal Vincenzo Maria Orsini, rose to the throne of St Peter’s in Rome as Pope Benedict XIII. However, the fascination of Positano transcends legend, tourism and art: since the 1960s Positano has been synonymous with style. The Positano Fashion brand is renowned worldwide for its 52

beachwear and summer clothes hand-stitched by skilled artisans, who were already hard at work in the 1950s. Positano created the first bikini in 1959 and set the trends for other garments that would take the international market by storm, such as large white scarves, original evening dress, lightweight prêt-àporter items, bathing suits, sandals, beach accessories, bags and kaftans in orange, white and yellow: colours reflecting a land kissed by the sun and the sea – Positano colours.

le vacanze o godersi una rilassante sosta è lunga e variopinta e può annoverare gente del calibro di Ronald Reagan, Franco Zeffirelli, Vittorio De Sica, Jacqueline Kennedy, Renzo Arbore. Positano, con le sue sagre, le feste, le boutiques e il suo limpido mare, è un luogo dal fascino unico. Le cui origini si perdono tra il mito e la leggenda. Si racconta che negli anni bui del Medioevo, una nave che trasportava un quadro della Madonna, giunta a un tiro di schioppo dalla riva, rimase improvvisamente bloccata al largo dalla bonaccia: non soffiava un filo di vento e l’equipaggio non riusciva a far ripartire il veliero. A un certo punto, i marinai udirono una voce proveniente dal quadro della Vergine che diceva “posa posa”, vale a dire “fermatevi lì, in quel posto”. Ligi al richiamo celeste, i marinai gettarono l’ancora e si avvicinarono alla riva che da quel momento in poi prese il nome di “Positano”, dall’esortazione udita pochi istanti prima. Gli abitanti del luogo, udito il racconto, presero il quadro della Madonna e lo portarono nella loro chiesa, a quei tempi dedicata a San Vito. La tela fu lasciata lì tutta la notte, ma l’indomani mattina non c’era più: sparita. Fu ritrovata pochi minuti più tardi a pochi passi dal mare, su di un albero di “mortella”. I cittadini erano sicuri che quel quadro non fosse arrivato lì da solo, ma che si trattasse, appunto, di un intervento divino. Fu così che nello stesso punto in cui era stato ritrovato decisero di innalzare una nuova chiesa dedicata alla Madonna. Oggi la parrocchia di Maria Assunta è una delle più belle di tutta la Co-


Le perle della Campania

Qui in alto, il Duomo di Positano

stiera, con i suoi ricchi interni finemente decorati, i quadri, gli altari, le statue e il monumentale organo. L’Assunta svetta trionfante su piazzale Flavio Gioia con la sua cupola in maiolica.Troneggia sull’abitato quasi come un antico faro affacciato sul Golfo di Salerno. E sono sempre più numerose le giovani coppie che da tutta la Campania scelgono questo tempio per giurarsi eterno amore sotto lo sguardo caritatevole dell’antica Madonna bizantina. Tra gli abati commendatari che ressero l’abbazia di Positano figura anche un futuro Papa: il cardinale Vincenzo Maria Orsini, salito poi sul soglio di Pietro col nome di Benedetto XIII. Storia, fascino e racconto, dunque. Ma non solo, perché la magia di Positano va ben oltre le pagine di un avvincente racconto sospeso a metà tra il mito e la leggenda. Positano non è solo mare e turismo, storia, arte e cultura. E’ anche, fin dagli inizi degli anni ’60, si-

nonimo di style. Positano è soprattutto un marchio. Un brend legato al nome dell’antico borgo, conosciuto in tutto il mondo come sinonimo di moda mare. “Positano moda” è uno dei tanti motivi che spingono il turista del Terzo Millennio a venire fin qui per poter ammirare, provare e comprare vestiti e tessuti pregiati cuciti e confezionati in botteghe artigianali da mani sapienti, eredi di una tradizione che affonda le proprie radici negli anni ’50. Basti pensare che il primo prodotto realizzato a Positano fu il famoso bikini (correva il 1959) seguito, poi, da altri tagli destinati a diventare internazionali, tra cui grossi foulard bianchi ed abiti originali, sia da sera che da pomeriggio; prêt-à-porter leggeri, costumi, sandali, accessori mare, borse, kaftani dai colori bianco, arancio, floreale e giallo. Colori che riprendono quelli di una terra baciata dal mare e dal sole. I colori di un sogno targato Positano. 53


Ravello


Le perle della Campania

Le perle della Campania 7. Ravello Tesoro d’arte e natura brilla in Costiera di Rosanna Nastro

S

crigno incastonato nella Costiera, terrazza naturale tra le più belle d’Italia. Culla d’arte e cultura, tempio delle sette note: esiste un modo migliore per indicare un tesoro come Ravello? Esiste un’etichetta ideale per raffigurare un posto che già Boccaccio, nel Decamerone, descrisse come “dilettevole lembo di costa e marina tra le più dilettevoli”? Terra di vip e personaggi illustri, la cittadina che svetta nel cuore della montagna d’Amalfi è uno dei centri turistici più famosi e rinomati al mondo.

Pearls of Campania 7. Ravello Rosanna Nastro

A gemstone set high on the mountainside above the Amalfi Coast on one of Italy’s most beautiful natural terraces, a haven of art, culture and music mentioned even by Boccaccio in the

Decameron, Ravello is a fascinating location renowned worldwide for its charming atmosphere, superb monuments and incredible views. Founded in the 5th century AD as a place of refuge from the barbarians after the fall of Rome, in 1086 Ravello became a bishopric of the Norman

Luogo dall’incredibile fascino, con i suoi monumenti e le sue celebri vedute, questo rinomato borgo è capace di rapire e affascinare anche il più distratto dei visitatori. Fondata nel V secolo d.C. come luogo di rifugio dalle scorrerie dei barbari che in quegli anni, dopo aver dilagato negli antichi domini dell’Urbe, scrivevano la parola fine alla straordinaria avventura dell’impero romano, nel 1086 Ravello fu scelta dai normanni come sede vescovile, trasformandosi, nel giro

kingdom and soon rivalled the mighty maritime republic of Amalfi, under whose protective wing it had grown. Nominated as the permanent seat of the European Centre for Cultural Heritage, Ravello now embodies the perfect blend of natural beauty, art and culture, and is home to the yearly

classical music festival dedicated to Richard Wagner, who found inspiration for his Parsifal in the enchanting gardens of Ravello’s Villa Rufolo. Attracting visitors from all over the globe, the festival is held in the futuristic auditorium designed by Brazilian architect Oscar Niemeyer and 55


Le perle della Campania

di poco tempo, nella rivale più temuta della Repubblica marinara di Amalfi al cui riparo, pure fino a quel momento, era nata e cresciuta. Marchiata a fuoco dalla storia, Ravello rappresenta una perfetta combinazione di bellezze naturali, opere d’arte e memorie culturali. Non a caso la cittadina è stata scelta come sede permanente del Centro Europeo per i Beni culturali, organizzando, ogni anno, il rinomato Festival di musica classica dedicato a Richard Wagner. Fu proprio qui, negli spazi dell’incantevole Villa Rufolo, che due secoli fa il celebre compositore trovò l’ispirazione per il suo Parsifal. Kermesse di grande richiamo, il festival risuona negli spazi dell’avveneristico Auditorium progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer ed inaugurato lo scorso 29 gennaio. Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, Ravello è la patria di un turismo senza confini. Il suo carisma, l’importanza dei suoi monumenti, quella dei suoi palazzi signorili, richiamano visitatori da ogni parte del globo. Quasi la metà dei suoi visitatori sono inglesi e americani. Turisti che giungono fin qui attratti dal richiamo intellettuale, dal fascino delle sue famose dimore e dalle incredibili testimonianze artistiche offerte dalla perla della Costiera. Non solo Wagner, ma anche Arturo Toscanini e tante altre personalità tra cui Greta Garbo, Humphrey Bogart, Winston Churchill, Barbra Streisand, Peter O’Toole e Paul Newman soggiornarono a lungo in questo luogo. Molte furono anche le famiglie patrizie 56

che resero illustre Ravello in tutto l’antico Regno. Famiglie che in questo angolo di costa edificarono le loro dimore più belle e sfarzose. Antica sede vescovile, ancora oggi la nobile cittadina è dotata di monumenti dal rilevante peso storico. Il Duomo, per esempio, che risale all’XI secolo e al cui interno, in una cappella seicentesca, è custodita l’ampolla con il sangue del santo patrono Pantaleone, che presenta, come il più famoso sangue di San Gennaro, l’annuale fenomeno della liquefazione. E ancora: la piccola basilica di Santa Maria a Gradillo, lo storico santuario dei Santi Cosma e Damiano, la chiesa di San Francesco, quella del-


Le perle della Campania

Immagine panoramica di Ravello

l’Annunziata. Un discorso a parte va fatto per la chiesa di San Giovanni del Toro. Costruita nel corso dell’anno Mille da un gruppo di nobili ravellesi, questa struttura è dotata di un ricco pulpito ornato di bacini persiani mentre nella cripta sottostante possono essere ammirati affreschi di manifattura trecentesca. I tesori di cui è dotata Ravello non finiscono certo qui. Prendiamo palazzo Marra, per esempio, dimora di una delle famiglie più importanti della nobiltà ravellese del XII secolo che sorge a pochi passi dal Duomo, accanto a una delle antiche porte d’accesso al paese. E che dire di Villa Rufolo? Complesso costituito da più edifici ri-

inaugurated on 29 January 2010. A UNESCO World Heritage Site, Ravello is an unparalleled tourist destination, whose exquisite monuments and charismatic, intellectual atmosphere have drawn, in particular, British and American travellers of the calibre of Greta Garbo, Humphrey Bogart, Winston Churchill, Barbra Streisand, Peter O’Toole and Paul Newman. The noble town has numerous historic monuments. The 11th century cathedral, for instance, houses a 17th century chapel containing an ampoule of the blood of the town’s patron saint, St. Pantaleon, which blood liquefies once a year. Other important churches include Santa Maria a Gradillo, Santi Cosma e Damiano, San Francesco and the Annunziata. Particularly worthy of attention is San Giovanni del Toro, built in the year

1000 by local nobles and embellished with an ornate pulpit and a crypt with 14th century frescoes. Other notable heritage sites are Palazzo Marra, seat of one of the 12th century’s most important Ravello families near the cathedral and ancient gateway, and the majestic Villa Rufolo. Incorporating buildings of clear Islamic influence from the 13th and 14th centuries and with its extraordinary gardens and cloisterlike courtyard, Villa Rufolo is probably Ravello’s most famous site and home to an impressive archaeological Antiquarium. Another wonderful location is Villa Cimbrone, a stately home built on top of a sheer cliff. With its large gardens, statues, fountains and caves, Villa Cimbrone is the jewel in Ravello’s crown as it provides a breathtaking view of the Gulf of Salerno and the 57


Le perle della Campania

Il campanile del Duomo

salenti al XIII e al XIV secolo, di chiara influenza islamica, con i suoi straordinari giardini e l’ampio cortile sopraelevato a mo’ di chiostro, la villa è probabilmente il posto più celebre di Ravello. Il complesso contiene anche un ricchissimo Antiquarium archeologico. La carrellata alla scoperta delle meraviglie di Ravello conduce, poi, a Villa Cimbrone, edificio storico costruito su un promontorio roccioso a picco sul mare. Dotato di un esteso parco, pieno di statue, fontane e grotte, Villa Cimbrone è un tesoro nel tesoro: la struttura, infatti, culmina in un belvedere da cui è possibile godere uno scenario mozzafiato del Golfo di Salerno e di tutta la costiera Amalfitana. E’ questa la 58

entire Amalfi Coast from the so-called “Terrace of Infinity”. Formerly the Bishop’s residence, Villa Episcopio, became the residence of King Victor Emmanuel III in Spring 1944, when Italy’s government was based in Salerno, and was also where he officially abdicated in favour of Umberto II. Ravello can also boast a

superb coral museum, the Camo, where visitors can admire an extremely rare 18th century snuffbox studded with cameos. However, the works of man are nothing compared to the natural beauty of the Ravello countryside. Conca dei Marini is small seaside town joined to Ravello by a steep staircase down the mountainside, and counted England’s


Campania, una storia scavata

Scorcio dei giardini di villa Rufolo

Princess Anne among its visitors during the 1960s. This extraordinary bay is bounded by two small promontories: Capo di Conca with its famous 16th century watchtower; and the Emerald Grotto, named after vivid green hue of the water inside the cave. A few hundred metres away is the mountaintop convent of Santa

Rosa, whose enchanting, unforgettable views can only be rivalled by Villa Cimbrone. But the Santa Rosa convent is also renowned for a recipe created by the nuns there: the famous and delicious sfogliatella pastry. Reputedly of Arab origin, the Santa Rosa sfogliatella, as it is now called, contains an exquisite custard and jam filling.

celebre “terrazza dell’infinito”. Straordinaria anche l’antica sede vescovile di Villa Episcopio, un tempo di proprietà del duca di Sangro. Fu qui che alloggiò il re Vittorio Emanuele III durante la primavera del 1944, quando il governo d’Italia era insediato a Salerno. E fu qui che avvenne la firma dell’atto di luogotenenza a favore di re Umberto II. Ravello, inoltre, può vantare un ricco museo del Corallo, il cosiddetto “Camo”, dove è possibile ammirare una ricca e rarissima tabacchiera del XVIII secolo incrostata di cammei. Ma quelli realizzati dalla mano dell’uomo sono ben poca cosa rispetto ai tesori naturali che offre Ravello, come la celebre Conca dei Marini, piccolo 59


Le perle della Campania

Suggestiva immagine di Ravello vista da Maiori

centro balneare a pochi passi dalla cittadina, raggiungibile via mare, oppure dalla costa, dopo aver percorso una ripida scalinata. Negli anni Sessanta la Conca annoverava tra i suoi più affezionati frequentatori anche la principessa d’Inghilterra. Straordinario braccio di mare, si tratta di una meravigliosa baia protetta delimitata ai lati da due piccoli promontori. Da una parte c’è il Capo di Conca con la sua celebre Torre, ricordo cinquecentesco delle terribili invasioni saracene; dall’altro, la Grotta dello Smeraldo, così detta perché il mare, all’interno della cavità naturale, assume i colori accesi del verde. A poche centinaia di metri da questo spicchio di paradiso, quasi a picco su un’alta montagna, svetta lo splendido convento di Santa Rosa: dalla sua ter60

razza, così come dal belvedere di villa Cimbrone, si può godere il panorama del Golfo di Salerno. E il paesaggio è di quelli incantevoli, indimenticabili. Al di là dello spettacolo offerto dalla terrazza di Santa Rosa, c’è un altro particolare che rende questo luogo speciale. Secondo la tradizione, infatti, fu qui che le monache crearono un dolce sopraffino, la mitica sfogliatella, utilizzando una ricetta che a quanto pare era addirittura di provenienza araba. La storica sfogliatella ancora oggi si mangia da queste parti, sia pure in una differente versione detta appunto “Santa Rosa” che consiste, in pratica, in un ghiotto ripieno di marmellata. Insomma, Ravello soddisfa ed esalta tutti i cinque sensi costruendo pace e serenità negli animi.



Le vie del lusso


Campania, le vie del lusso

L’eleganza splende nei vicoli. Ecco i templi dello shopping d’estate di Giuseppe Picciano

L

a crisi? La globalizzazione? Il plagio? Niente paura, anche quest’anno Capri stupisce, tenta, sorprende, abbaglia visitatori e turisti in giro per le viuzze del centro. L’omologazione non abita qui. Tutt’altro. In ogni tempo l’isola di Tiberio sa rafforzare la sua immagine di meta agognata ed esclusiva, come si conviene a una località che ha fatto dell’accoglienza d’elite la sua ragion d’essere. L’ultima provocazione ultramondana è apparsa, scintillante, nella vetrina di un ottico a pochi metri dalla piazzet-

Streets of luxury. The temples of summer shopping Giuseppe Picciano

Credit crunch? Globalisation? Counterfeits? No worries! Visitors and tourists will be tempted and amazed by what is on offer on Capri,

an island whose raison d’être lies in exclusive, élite tourism. This summer’s provocative novelty is a pair of sunglasses in solid white gold studded with 156 brilliant cut and 24 baguette cut diamonds and, despite the €60,000 price tag, you can be sure

ta. L’oggetto del desiderio è un paio di occhiali in oro bianco massiccio con una montatura tempestata di 156 diamanti a taglio brillante, precisano gli esperti, e 24 diamanti a taglio baguette. Anche le aste sono completamente ricoperte di diamanti. Per acquistarlo occorrono poco più di 60mila euro. E potete scommetterci: nella capitale mondiale del glamour gli occhiali choc non resteranno invenduti. Gli amanti di Capri dicono che fare shopping nelle stradine del centro sia

they won’t go unsold in the world glamour capital. Capri’s aficionados say that shopping on the island is a unique experience and compare the quest for the latest designer fashions, precious jewellery, made-to-measure sandals or the famous Capri Pants to waiting

for the birth of your child. Local artisans showcase the articles for which the island is famous, and artists open their doors so that visitors can admire their paintings, sculptures and ceramics. Tourists in search of original souvenirs rummage around 63


Campania, le vie del lusso

Anacapri, il centro storico; nella pagina precedente via Camerelle

in cobblers’ and lace-makers’ workshops, visit the perfumeries which capture the essence of Capri’s flowers, or step into the stores selling limoncello liqueur. But they simply must try some of the local food and wine in a delicatessen or restaurant or sip an aperitif in the Piazzetta, the world’s most exclusive square. Not far away is Via Camerelle, home 64

to the boutiques and ateliers of the most prestigious Italian and international designers. Another famous and colourful street is Via Le Botteghe, with its important boutiques and jewellery stores, their windows sparkling with necklaces, bracelets and pearl and coral earrings. Via Vittorio Emanuele with its luxury stores is the heart of the town but the

un’esperienza unica. La ricerca affannosa dell’ultimo capo firmato, di un gioiello prezioso, un raffinato centrino, di un paio di sandali fatti su misura, dei famosi Capri Pants è pari soltanto all’ansiosa impazienza di un bambino. Gli artigiani consentono di ammirare la creazione degli oggetti per i quali l’isola è famosa e gli artisti del posto spalancano le porte dei loro atelier, invitando i passanti a visionare le esposizioni di quadri, sculture e ceramiche. L’occhio del turista alla ricerca di souvenir originali s’intrufola nell’antica bottega del calzolaio o nel negozietto dove si lavorano pizzi e merletti. Non mancano visite ammirate nei laboratori di essenze e profumi ricavati dai fiori di Capri o nelle sale mostra dove il pregiato limoncello viene esposto in tutte le sue qualità e sigillato in bottiglie di vetro dalle infinite forme. Dall’alba al tramonto è possibile perdersi in un labirinto di vicoli e viuzze, ma è doveroso entrare in un negozio di gastronomia per gustare deliziosi prodotti tipici e accomodarsi in uno dei tanti ristoranti di cucina locale. O magari in uno dei bar della Piazzetta, il salotto più esclusivo del mondo.Nelle immediate vicinanze si snoda via Camerelle, la più elegante via dell’Isola Azzurra, dove si concentrano le boutique e gli atelier dei più prestigiosi stilisti italiani ed internazionali. Altra celebre e caratteristica strada è via Le Botteghe dove si trovano importanti boutique e preziose gioiellerie con le loro luccicanti vetrine ricolme di collane, bracciali, monili e orecchini in perle e corallo. Tappa imperdibile è, poi, via Vittorio Emanuele, cuore del


Campania, le vie del lusso

Sorrento, corso Italia

showrooms of Anacapri should not be missed: exclusive clothing, souvenirs, perfumes, inlaid wood items and artworks can be purchased in Via Axel Munthe. Sorrento, Capri’s next-door neighbour, is the world capital of inlaid wood, marquetry and intarsia, and its numerous, original, handcrafted products are on display in

shops around the central square and all over the town centre, where small workshops can be visited to see the artisans at work. Their painstaking work produces beautiful objects which can be seen in various stages of manufacture as they are placed in presses along the streets so that the glue can dry in the warm sun. A relaxing walk down the lanes of the centre is the best

centro storico e sede di negozi di lusso. Ultimi, ma non per importanza, i caratteristici show room di Anacapri a ridosso di via Axel Munthe, dove è possibile acquistare di tutto: capi firmati, souvenir, profumi, intarsi in legno e opere d’arte. Proprio i pregiati manufatti di legno evocano Sorrento, l’altrettanto celebrata dirimpettaia di Capri, capitale mondiale dell’intarsio. Una molteplicità di prodotti originali dell’artigianato sorrentino fa bella mostra nei negozi che si affacciano sulle piazze, sulla strada principale ma anche nelle stradine del centro storico. Non vanno trascurati, i tipici lavori in legno intarsiato dei maestri sorrentini, che con paziente opera di intaglio e sabbiatura decidono forme e colori più svariati: le loro botteghe, nel65


Campania, le vie del lusso

la parte più autentica del centro storico di Sorrento, sono una presenza rassicurante e preziosa, la quale, grazie al clima mite di questa terra, si proietta spesso all’esterno, lungo le strade, tappezzando i muri che fiancheggiano la bottega con pile di cassettini pressati nelle morse, affinché la colla possa meglio asciugare al sole. Un modo rilassante per visitare la città è andarsene a zonzo tra le grandi vie dello shopping e il caratteristico centro storico, tra i vicoletti pieni di negozi fermandosi ad assaggiare un bicchierino di limoncello e sedendosi a riposare su una panchina affacciata sul belvedere di Sorrento. Da Piazza Tasso, cuore pulsante della città, si può passeggiare per Corso Italia, la via dei negozi, fino a giungere alla fine del centro storico. Il tutto condito con “assaggi” di vetrine e una “spruzzata” di acquisti particolari. Il filo rosso dello shopping di lusso o ricercato unisce la città capoluogo della Penisola alle perle della Costiera amalfitana. Prima tra tutte Positano, la località capace di lanciare nel mondo un proprio stile nell’abbigliamento. Il marchio Positano è sinonimo di vivacità dei colori, leggerezza dei tessuti, delicatezza dei ricami e dei merletti che rendono unico ogni capo con una vestibilità per tutte le ore del giorno. Una moda che si rinnova di anno in anno con proposte di tessuti nuovi (dalla garza al cotone, dal raso al taffetà) e modelli creati dalla fantasia delle stiliste positanesi. Questo è uno dei tanti motivi che spingono il turista a visitare e a vivere Positano. Infilarsi nelle stradine che digradano verso la spiaggia intorno a via Colombo o via Pasitea, è la prassi inossidabile che con66

Il centro storico di Amafi

sente di ammirare, provare e comprare vestiti e tessuti pregiati, arricchiti dal lungo e faticoso lavoro delle sarte. Fu negli anni ’50 che tante bambine vennero avviate a questo nuovo e sapiente mestiere: imparare a cucire i primi capi positanesi. Nel 1959 il primo prodotto realizzato a Positano fu il bikini; in seguito grandi e semplici fazzoletti bianchi vennero trasformati in abiti da mare, che con il passare degli anni si sono sempre più raffinati sino a diventare pregiati parei multicolori. Quella di Positano è un’immagine suggestiva e romantica che si riflette sulle numerose località della costiera. Anche nelle stradine di Amalfi è possibile acquistare prodotti dell’artigianato locale, soprattutto i famosi sandali, nelle


Campania, le vie del lusso

way to explore the town’s stores, stopping to sip a glass of limoncello or take in the view from the belvedere, but the shopping heart of Sorrento is in Piazza Tasso and all along Corso Italia to the historic centre. The luxury shopping theme links Sorrento to the ‘pearls’ on the Amalfi Coast. Positano launched its own fashion look and is now renowned worldwide for its bright colours, lightweight fabrics and the delicate lace and embroidery that make every garment unique and ideal for any time of day. Positano fashions are enhanced each year by new fabrics (gauze cotton, satin, taffeta) and new styles created by the flair of Positano’s designers. Tourists flock to Via Colombo and Via Pasitea to admire, try on and buy

beautifully tailored garments. In the 1950s young girls were taught to sew the first Positano fashions, such as the bikini (1959) followed by large white handkerchiefs which eventually became refined and colourful sarongs. Not only does this industry attract tourism but it also creates employment for hundreds of local inhabitants in weaving workshops. Amalfi is likewise renowned for its craftsmanship, above all the manufacture of sandals, clogs and comfortable, canvas sneakers. From Piazza Flavio Gioia to Valle dei Mulini, countless shops sell souvenirs, limoncello, other typical liqueurs and the many other forms of local craftsmanship like Vietri ceramics and coral jewellery, making a walk through the town even more of a

Sorrento, caratteristico vicoletto del centro storico

pleasure. Local food specialities are also on sale: cakes with limoncello, oranges or almonds, fruit tarts, biscuits, jam, savoury pies, traditionally made ice cream and vegetable conserves. Particularly popular with tourists is the superb Amalfi paper, the town’s main industry since 1200 AD

and one of the reasons for Campania’s worldwide fame, because anything written on Amalfi’s soft, elegant paper becomes something special. The Paper Museum shows the ancient mills in operation as well as traditional manufacturing processes for handmade paper, which are still used today. 67


Campania, le vie del lusso

Un’immagine di Positano

loro molteplici versioni, gli zoccoli di legno o di sughero, le comodissime ciabatte di tela con suola di corda. Il lento rituale dello shopping si consuma sul lungomare: da Piazza Flavio Gioia fino alla Valle dei Mulini ecco una teoria di negozi per souvenir e piccole fabbriche per la produzione di limoncello e altri liquori tipici, oltre ai mille oggetti dell’artigianato locale, dalle ceramiche di Vietri ai monili in corallo. Il tutto dà carattere e colore all’ambiente e rende piacevole la passeggiata lungo le viuzze del centro. È possibile acquistare le mille golosità che queste fantastiche terre offrono: dolci al limoncello, torte all’arancia e alle mandorle; le barchette, la crostata, le crespelle all’arancia; e poi ancora biscotti e marmellate; casatielli sorrentini 68

alle noci; gelati artigianali dai gusti più fantasiosi; rosoli, conserve di frutta e verdura. Molto frequentati sono anche i negozi che vendono la celeberrima carta d’Amalfi, produzione principale della città dal 1200, una di quelle eccellenze che hanno fatto grande la Campania nel mondo. Perché scrivere sulla vellutata carta d’Amalfi è segno di nobiltà d’animo, di una grande eleganza. Una visita al Museo della Carta è, quindi, doverosa. Fondato da Nicola Milano, veterano dei cartari di Amalfi, il museo si propone la conservazione del patrimonio storico e la ripresa dell’antico procedimento di fabbricazione. E’ possibile assistere alla realizzazione dei fogli in carta a mano e vedere gli antichi mulini ad acqua alimentati come una volta dal torrente Canneto.



la donna charme la donna Charme

Le donne della Campania, bellezze che fanno ancora più bella Napoli e la regione.

Nome: Sofia Cognome: Sergio Luogo di nascita: Massa di Somma (Na) Anni: 18 Altezza: 1,83 Capelli: castani Occhi: castani La sua storia: Diplomata al liceo scientifico, ha frequentato un corso di portamento e sogna di sfondare nel mondo delle passerelle. Prossimo obiettivo: iscriversi all’Università alla facoltà di Management e imprese turistiche. In queste pagine e in copertina abiti di: Sabina Albano Modart Gallery Vico Vasto a Chiaia, 52/53 80121 - Napoli Tel. 081.421716 Gioielli: Nardelli Gioielli Uffici e showroom: Centro Orafo Il Tarì (Marcianise, Caserta) Via Listrieri, Capri Numero verde 800090230 www.nardelligioielli.it Foto: Michele Attanasio Make up & hair: Francesco Riva


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Campania Eventi


Campania eventi

Itinerari notturni. Il fascino del passato al chiaro di luna di Eva Molea

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a Campania lascia a bocca aperta per i suoi inestimabili tesori. Il patrimonio naturalistico, gli antichi resti greco-romani, le splendide residenze di epoca borbonica, santuari, chiese e cappelle che nascondono opere pittoriche e scultoree di inestimabile valore. E se a tutto questo si aggiungessero il fascino e la magia delle notti primaverili ed estive? Ecco allora alcune proposte di itinerari e visioni al chiaro di luna, quando le suggestioni crescono e l’atmosfera della storia si fa ancora più affascinante. Si parte con “Le lune di Pompei”, visite 74

Itineraries by night. The fascination of history in the moonlight Eva Molea

Campania has a stunning array of heritage sites, scenery, GrecoRoman remains, Bourbon residences, churches and

priceless artworks. Now these can be enjoyed in the spring and summer moonlight, for a new and atmospheric insight into the region’s history. Every Friday, Saturday and Sunday evening “The Moons of Pompeii” tour


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In queste pagina, immagini notturne degli scavi di Pompei

guidate di notte nell’antica città ai piedi del Vesuvio, con il supporto di tecnologie multimediali, giochi di luce e suoni e la forza evocativa della luna. Ogni venerdì, sabato e domenica, l’itinerario parte dalla necropoli e arriva all’Anfiteatro soffermandosi nella casa del giardino di Ercole e in quelle di Loreio Tiburtino, Venere Conchiglia e Giulia Felice. Ad illuminare il percorso le sette grandi lune – della morte, del successo, della vita, mitica, illegale, la Luna che non c’è e quella che si diverte – che scandiscono le fer-

takes visitors along an itinerary from the necropolis to the amphitheatre lit by the seven great moons (death, success, life, myth, illegality, the invisible moon and jollity) marking the stops along the way and reflecting the

history and mythology of Pompeii. Light, sound and multimedia effects add to the evocative atmosphere. The Angelo di Pertosa caves provide a 3000 metre itinerary into the eastern flanks of the Alburni 75


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Pompei, antica villa romana

mate e che fanno da motivo guida ai racconti della storia e della mitologia di Pompei. La potenza dell’acqua si rende manifesta a chi visita le Grotte dell’Angelo di Pertosa, un complesso speleologico della lunghezza di circa 3 mila metri che si apre lungo il versante orientale dei Monti Alburni, al confine settentrionale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il percorso, che fino all’edicola votiva di San Michele Arcangelo si compie a bordo di una piccola chiatta sulle acque del fiume sommerso Negro, prosegue poi a piedi 76

Mountains near the Cilento and Vallo di Diano National Park. Visitors travel by barge along the underground river Negro to the shrine of the Archangel Michael and then proceed on foot for 800 metres to huge caverns of stalactites and stalagmites

(there are two alternative routes more suited to potholing enthusiasts). Every Saturday evening, the caves become the perfect setting for an enactment of Dante’s Inferno, with the Italian poet accompanying visitors.


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L’interno della grotta di Pertosa

To celebrate the 300th anniversary of the birth of the famous alchemist Raimondo di Sangro Prince of Sansevero, “The Stone Testament” brings to life the story of the Prince and the masterpieces in the Sansevero Chapel.

Professional actors in period costume illustrate the artworks in the noble monument. Napolisotterrane a is an evocative candle-lit tour through the huge caverns and narrow tunnels of the Roman acqueduct

con tre possibili diramazioni: il ramo settentrionale, di circa 800 metri offre alla vista ampie cavità adorne di maestosi complessi di stalattiti e stalagmiti; le altre due diramazioni – mediana e meridionale – sono invece aree ipogee più marcatamente speleologiche. Ogni sabato sera le Grotte dell’Angelo si trasformano nel perfetto scenario dell’Inferno dantesco dove il sommo poeta accompagna i visitatori da una grotta all’altra e introduce i personaggi più famosi dei suoi canti, da Paolo e Francesca a Minosse, da Cleopatra al Conte Ugolino. 77


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Anche le aree archeologiche di Paestum e Velia risplendono nelle notti estive con visite guidate sotto le stelle e una ricca programmazione teatrale e musicale nei teatri delle antiche città. In occasione dei 300 anni dalla nascita del famoso alchimista Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, “Il Testamento di Pietra” è la visita spettacolo che vuole far rivivere la storia del Principe e i capolavori della Cappella a lui intitolata. Attori professionisti, rigorosamente in costume d’epoca, impersonano Raimondo di Sangro, il Sammartino e gli altri personaggi 78

beneath Naples. Guides tell of the myths and legends of the underground city in the remains of the Greco-Roman theatre where the emperor Nero gave his first crazed performance. Guided tours in other languages can be arranged for Thursday evenings.

The San Lorenzo Maggiore complex in Piazza San Gaetano hosts the “Fabula Virgiliana” every Friday evening: a tour through the inns, shops and porticoes of the ancient Roman city led by the poet Virgil, author of the Aeneid.


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Iin queste pagine, suggestive immagini di Napoli sotterranea

evocati dalle opere del tempio gentilizio. A piazza San Gaetano si apre invece l’ingresso di Napoli sotterranea, una suggestiva visita nel ventre di Napoli, un salto nel passato di 2.400 anni, passeggiando per le antiche cisterne dell’acquedotto romano, alcune delle quali ancora facilmente riconoscibili. ù Tra ampie grotte sotterranee e cunicoli talmente stretti e bui da affrontare armati di candela, le guide raccontano miti e leggende del sottosuolo napoletano. Chicca imperdibile dell’itinerario la visita ai resti del teatro greco-

romano in cui si tenne la prima esibizione di Nerone, il folle imperatore artista. Il giovedì sera su prenotazione, anche in lingua. A piazza San Gaetano, il complesso di San Lorenzo Maggiore ogni venerdì sera propone “Fabula Virgiliana”, un viaggio nella vecchia città romana, tra tabernae e negozi, calpestando antichi basoli di piperno ed esplorando imponenti portici consunti da millenni. Il tutto con una guida d’eccezione: il poeta Virgilio, il cantore delle gesta di Enea dotato, secondo le antiche leggende napoletane, di magici poteri. 79


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l’artista

Caravaggio a Napoli

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l’artista

Vicoli e scugnizzi nelle tele del fuggiasco di Loreta Martellaro

C’

era una volta il Barocco, arte della stravaganza e dello stupore. E c’era una volta Michelangelo Merisi meglio conosciuto come “Caravaggio”, l’artista che più di ogni altro contribuì a fare di un movimento culturale la storia stessa di Napoli e di cui quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte, avvenuta il 16 luglio del 1610, sul litorale di Porto d’Ercole. Personaggio assai singolare, Michelangelo è una di quelle figure che non smettono di affascinare anche a distanza di secoli. Genio e sregolatezza, un po’ maledetto, un po’ guascone, il maestro piovuto dal Nord (era nato a Milano il

Caravaggio in Naples. Alleys and street urchins in the fugitive’s canvasses Loreta Martellaro

Once upon a time there was the Baroque, the art of excess, and Michelangelo Merisi, better known as

Caravaggio, the artist who more than any other created a cultural movement out of the very history of Naples. This year will mark the 400th anniversary of Caravaggio’s death. Caravaggio was an unusual character who is just as fascinating four centuries later. Born

28 settembre del 1571) sembra sposarsi alla perfezione con l’anima di Partenope, lui che pure era lombardo di nascita. Il suo incontro con Napoli fu quasi fortuito. La sua permanenza nella capitale del Viceregno non fu lunghissima. Eppure quel breve passaggio riuscì a produrre un impatto sconvolgente sulla scuola artistica partenopea. In un periodo in cui era ancora in voga il culto per le forme intellettuali e un po’ idealizzanti del Manierismo, Merisi introdusse il crudo realismo nella pittura, trasportando su tela le emozioni dei dipinti dal vivo. Caravaggio arrivò a Napoli nel settembre 1606 accompagnato

in Milan on 28 September 1571, the genial painter had a mischievous nature which was perfectly suited to life in Naples, where he found himself purely by chance and did not stay very long. Nevertheless, his brief sojourn in the city had a devastating impact on the Neapolitan school of

painting, which was still tied to the intellectual and idealised forms of mannerism. Caravaggio introduced crude realism and emotion into painting. When Caravaggio came to Naples in 1606, his reputation had preceded him. He had been involved in a brawl 81


l’artista

In alto, “Flagellazione”; Nella pagina precedente, le “Sette Opere di Misericordia”

in Rome, perhaps over a woman or an unpaid debt, and had killed his adversary. He fled the city with the help of his patrons, the Colonna family who entrusted the Milanese artist to the Carafa side of the family in Naples. Caravaggio felt instantly at ease here and was eager to find out more about this unusual city’s history. His sensitive, inquisitive gaze was captured by the streets and alleys, the prostitutes in the port and the people 82

in the bustling market. As in Rome, Caravaggio sought new patrons for his art. On 9 January, Caravaggio delivered one of the finest works to the Pio Monte della Misericordia church. The “Seven Works of Mercy” was a revolutionary canvas in which light played a leading role, illuminating the weaker social classes depicted in the Madonna, who looks more like a farm girl than the Queen of Heaven and the ‘boy’

da una nomea terribile: era accusato di omicidio. Coinvolto in una rissa a Roma mentre giocava a pallacorda, il maestro aveva ucciso l’avversario, rimanendo a sua volta ferito. Per scampare il capestro, si trovò costretto alla fuga. Furono i principi Colonna, suoi mecenati nella Città eterna, a nasconderlo. E poi a preparargli la via per Napoli, dove lo raccomandarono ai parenti del ramo Carafa. Nella città del Vesuvio, il maestro milanese si trovò subito bene. Napoli era una città strana, ricca di storie e particolari che a un occhio e attento e sensibile come quello del Merisi non potevano sfuggire. I vicoli del Carmine, le stradine del Borgo Loreto, le prostitute del porto, i lazzari del Mercato. Soggetti che fecero presa su di lui e che l’artista pensò bene di immortalare nei suoi quadri. Così come aveva fatto a Roma, Caravaggio mise la sua arte al servizio dei nuovi committenti. Dopo la splendida “Madonna del Rosario”, attualmente esposta al Kunsthistorisches Museum di Vienna, il 9 gennaio del 1607 il pittore consegnò al Pio Monte della Misericordia una delle sue più opere belle tra quelle realizzate alle falde del Vesuvio. Si tratta delle “Sette Opere di Misericordia”, tela rivoluzionaria, in cui ancora una volta è la luce a recitare la parte del protagonista, insieme ai ceti sociali più deboli, raffigurati nelle sembianze della Madonna, più simile a una dolce popolana che a un personaggio celeste, e negli angeli “ragazzi”. Dopo l’impegno per il Pio Monte, l’artista iniziò a lavorare alla “Flagellazione”, un’opera piut-



l’artista

La sala grande di palazzo Zavalos

angels supporting mother and child on their wings. The artist’s next work was “The Flagellation of Christ”, a somewhat laboured painting that was reworked on several occasions. Originally exhibited in the San Domenico Maggiore church, the canvas was moved to the Capodimonte Gallery in 1972. Christ is tied to a column, his body engulfed in a cone of light as sinister figures emerge from the surrounding darkness. In 1608 84

Caravaggio left Naples for Malta where, once again, his brash behaviour resulted in his imprisonment. However, he escaped to Sicily and returned to Naples in 1609, convinced he had left his troubles behind, but he was attacked by the men of the knight who had had him thrown into jail in Malta and barely escaped with his life. Caravaggio’s second stay in Naples is still under study. It is almost certain that this was where he

tosto travagliata e sottoposta a ripetuti ritocchi. Originariamente esposta nella chiesa di San Domenico Maggiore, dal 1972 la tela è stata trasferita nella Pinacoteca di Capodimonte. Anche qui l’effetto ottico è sorprendente. Il dipinto, infatti, mostra il torso di Cristo come se fosse immerso in un cono di luce. Nel 1608 Caravaggio si trasferì a Malta dove pure ne combinò di tutti i colori, finendo finanche in prigione. Evaso dal carcere di La Valletta, il maestro si rifugiò in Sicilia. E da qui, alla fine dell’estate del 1609, rientrò a Napoli, convinto di averla fatta franca. Almeno così si illudeva. Sì, perché il 24 ottobre, mentre usciva da una locanda nei pressi di via Monteoliveto, si cacciò nuovamente nei guai. Aggredito dagli sgherri del cavaliere che lo aveva fatto incarcerare a Malta, Merisi rimase sfigurato e solo per poco riuscì a scampare alla morte. La produzione artistica legata ai mesi del suo secondo periodo partenopeo è ancora oggi oggetto di studio. E’ quasi certo, infatti, che proprio in riva al Golfo dipinse il “Martirio di sant’Orsola” su commissione di Marcantonio Doria, tela esposta a Napoli nello splendido Palazzo Zevallos Stigliano (dove Banca Intesa ha creato il proprio Museo), la “Negazione di San Pietro”, oggi al Metropolitan Museum di New York, e il “San Giovanni Battista”, conservato alla Galleria Borghese. E’ probabile che risalgano a questo stesso periodo anche i due oli su tela della “Salomè con la testa del Battista”, esposti uno alla National Gallery di Londra e l’altro al palazzo reale di Madrid. Opere in cui Caravag-


sisicom


l’artista

In alto, “Martirio di Sant’Orsola”

gio sembra quasi insistere, in maniera ossessiva, sul tema del capo mozzato. Caravaggio morì a Port’Ercole, mentre cercava disperatamente di raggiungere l’Urbe, il 18 luglio 1610, colpito da un attacco di febbre. Aveva vissuto 39 anni. Pochi, sicuramente. Ma più che sufficienti per tracciare un solco indelebile nella produzione pittorica italiana. E cambiare radicalmente il modo di concepire la pittura, non solo a Napoli, ma nell’intera Europa. Fu nella perla del Golfo, tuttavia, che il suo messaggio fece subito presa. Scuole “caravaggesche” sorsero un po’ ovunque, ma i primi a inserirsi nel solco scavato dal grande lombardo furono proprio i napoletani. Massimo Stanzione, Battistello Caracciolo e Jusepe de Ribera, furono i primi figli artistici partoriti dall’estro e dalla fantasia di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi. 86

painted “Martyrdom of Saint Ursula”, on display at the splendid Palazzo Zevallos Stigliano in Naples, “Denial of Saint Peter”, now at the Metropolitan Museum in New York, and “John the Baptist”, exhibited in the Galleria Borghese. Probably from the same period are the two oils on canvas depicting “Salome with the head of John the Baptist”, one exhibited at London’s National Gallery and the other in the Royal Palace of Madrid. Caravaggio

seems obsessed by the idea of the severed head. Caravaggio died of fever, aged 39, at Port’Ercole while on his way to Rome. His revolutionary art changed the very concept of painting, not just in Naples but throughout Europe. Schools of “Caravaggisti” sprung up everywhere, starting in Naples: Massimo Stanzione, Battistello Caracciolo and Jusepe de Ribera were the first to follow in the footsteps of one of the greatest artists of all time.


Campania Style


Campania style

Costumi stile Campania. Le griffe da spiaggia parlano napoletano di Annalisa Palmieri

Nell’immagine, costume griffato Yamamay

C

ostumi che valorizzano femminilità e sex appeal. Beachwear stuzzicanti all’insegna di praticità e glamour. Tante e tutte da esplorare le proposte 2010 “made in Campania”. Si ispira alle terre americane la collezione griffata Yamamay caratterizzata da ben sei linee: “American Beauty” con bikini tempestati di perle e fermagli; “Sand”, che riprende le sfumature della sabbia utilizzando tagli e dettagli color oro; e “Sunset in the desert”, che strizza l’occhio al Far West. In “Mexican angel”, farfalle, fiori, paillettes e colori forti ricreano l’atmosfera gioiosa e divertente del Sud America; “Agua de Cortez” vede protagonisti costumi eleganti ricchi di dettagli e dalle forme particolari e sofi-

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Swimsuits from Campania. Neapolitan designer beachwear Annalisa Palmieri

Today’s swimsuits are all about practicality and glamour, and the 2010 models made in Campania add that touch of Italian flair that makes the difference.

America inspire the six lines of the Yamamay collection: American Beauty is a pearl-studded bikini in shades of brown, blue and silver; Sand has a particular cut with gold details; Mexican Angel is all butterflies, flowers, sequins and bright, cheerful colours; Agua de Cortez is an elegant and


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In alto, costume firmato Margherita Mazzei Beachwear

lavishly detailed line of sophisticated swimsuits; Point Break is a fun range with polka dots or Brazilian prints. Margherita Mazzei’s 2010 beachwear has fabrics, embroidery and details reflecting the style and exuberance of the 70s and 80s. The Bouquet line has wildflowers

and orchids with mini-sequins, colourful threads, optikal prints and ethno-chic microfiber inserts inspired by Indio totems, while the Patchwork series has three colours of sensitive lycra with invisible stitching and abstract-floral embroidery. The Joiellerie series comprises glossy, self-coloured

sticate; dulcis in fundo, il fantasioso “Point break”. Sfarzoso e disinvolto il beachwear 2010 proposto da Margherita Mazzei con tessuti, ricami e dettagli che raccontano l’anima rock degli anni Settanta e la grinta degli Ottanta. Tra le chicche di questa Summer Season, costumi “bouquet” decorati con fiori di campo e orchidee disseminati tra micropaillettes e fili multicolor; ma anche stampe optikal e pezzi etno-chic in microfibra con ricami influenzati da totem indiani. E ancora, la serie couture “Patchwork” con tre colori di lycra sensitive legati tra loro da cuciture invisibili, e un ricamo tra l’astratto e il floreale. Due le proposte predominanti della serie “Joiellerie”. 89


Campania style

Nelle immagini, creazioni da uomo Harmont&blaine (a sinistra); Ulturale (in alto), e Cilento

Nella prima la microfibra lucida viene ricamata con boule bianche, paillettes e pietre colorate; nella seconda, il ricamo mostra micropaillettes a forma di fiori. Ricami, paillettes, fiori e pois anche per la nuova collezione Amarea, brand partenopeo che punta su stampe animalier rivisitate, dettagli Navy, mix di cerchi e righe, giochi d’incrocio e bretelline gioiello. Cioccolato, nero e viola le nuance più gettonate, che spesso lasciano spazio ad accostamenti d’effetto. Resistono lacci, triangolini e fasce, così come i pezzi interi. The last collection di Eleonora Esposito vede protagonisti, invece, bikini e pezzi interi realizzati a mano all’uncinetto. Modelli in limited edition ispirati a una donna femminile. Punto forte della linea: le lavorazioni con traforati e floreali che creano giochi di “vedo non ve90

embroidered microfiber swimsuits with small white boules, sequins and coloured stones, and a second line with all-over embroidery and matching minisequins with flower holograms. The latest collection from Amarea has embroidery, sequins, flowers and polka dots, animalier prints, navy details and geometric patterns. Chocolate, black

and purple are this year’s main colours, often combined to create striking contrasts on string and bandeau bikinis and one-piece swimsuits to enhance the figure of both slim and larger women Eleonora Esposito’s 2010 collection focuses on limitededition crocheted bikinis and swimsuits for a totally female and elegant look at the beach or pool, while openwork


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do”. Altro motivo ricorrente: l’uso di bretelle e lacci che si intrecciano per poi annodarsi sul di dietro. Frequenti i richiami allo stile Liberty e all’antica Grecia. Colori predominanti: fucsia e turchese, ma non mancano tinte tenui come rosa pesca e verde acqua. Hand made e all’uncinetto anche i costumi del couturier Domimì che ha sfornato una collezione di pezzi unici in lycra, cotone e rafia colorati in modo naturale con “bagni” di erbe. Rosso pompeiano e blu cobalto le tinte dominanti di un beachwear raffinato. E per l’uomo? Harmont & Blaine, il brand del bassotto, ha dato forma a una colorata collezione suggerita dai tradizionali picnic, visti come espressione di eleganza rilassata. Tanti quadretti, dunque, e ben quattro temi ispiratori: “Beach”, “Waterline”, “Reef ” e “Abyss”. Il primo, ricorda i colori forti di un lido anni Sessanta; Waterline si rifà al profilo del mare e ai toni degli azzurri mescolati ai bianchi; il Reef si ispira ai colori della barriera corallina; infine Abyss, che richiama i toni del blu scurisso delle profondità. Ulturale, marchio leader per cravatte, propone costumi a pantaloncino in foggia anni Settanta realizzati in

Costume firmato Eleonora Esposito; a sinistra costumi da uomo Harmont&blaine

and floral details add a touch of discreet sensuality. Hand made and crocheted swimsuits are also the choice of Domimì, whose collection includes unique models in lycra, cotton and raffia, coloured by herb-based dyes like Pompeii red and cobalt blue for a refined and exclusive look. For men, Harmont & Blaine have produced a colourful collection with a

predominance of checked patterns in their various lines. Beach recalls the bold but unsaturated colours of the 1960s, classic deck-chair stripes and weathered white prints; Waterline combines blue and white nuances; Reef has large prints and fish in the vivid colours of coral reefs; finally, Abyss evokes the ocean depths with its dark shades of blue. 91


Campania style

Costumi Yamamay (a sinistra) e Margherita Mazzei Beachwear

materiale tecnico che asciuga rapidamente. La gamba è un po’ più lunga e stretta, mentre sia i colori che i disegni ricordano le “ties” a righe del Regimental style. Sulla stessa lunghezza d’onda l’Antica Sartoria Cilento, che ai costumi Regimental affianca quelli che si rifanno alle tinte e al design delle camicie prodotte dalla casa. L’intera linea è realizzata in cotone idrorepellente e il modello tinta unita è disponibile dal blu al rosso passando per i colori pastello. Last but not least, i costumi firmati Luigi Borrelli dall’immagine sofisticata e il fitting moderno. Realizzati in cotoni stampati e trattati, riprendono righe e stampe ispirate ai colori tipici della Campania: i toni dei verdi e degli azzurri del mare di Capri, i colori accesi degli agrumi e dei fiori mediterranei, i toni naturali di una terra generosa. 92

Ulturale, market leader in the elegant necktie sector, has come up with 70s style shorts made from rapid-drying, hitech fabric with a slightly longer leg than usual and colours and patterns similar to regimental ties. Regimental is also the order of the day for Antica Sartoria Cilento, who also make swimsuits echoing the colours and checks of their shirts. The entire

line is made of water-resistant cotton and offers self coloured varieties from red to blue and pastel shades. Last but not least, Luigi Borrelli’s sophisticated swimsuits are made from printed or striped cotton in the typical colours of Campania: various shades of green, sea blue, and the bright colours of citrus fruits and Mediterranean flowers.



Campania style

I profumi made in Campania. Alambicchi con aromi della Terra Felix di Annalisa Palmieri

In queste pagine, produzioni di profumi campani

“N

on si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo”. La parola dello scrittore tedesco Patrick Süskind è condivisa da numerosi “nasi” della Terra Felix. Musa ispiratrice, per gran parte di loro, l’affascinante Capri, che ha influenzato almeno tre produttori campani di perfume: Carthusia, Bruno Acampora e I Profumi del sole. Si racconta che nel 1380 il priore della Certosa di San Giacomo, per dare il benvenuto alla regina Giovanna D’Angiò, preparò una raccolta dei fiori che, rimasti per alcuni giorni nella stessa acqua, destarono la sua attenzione olfattiva. Quell’acqua, infatti, aveva acquistato una fragranza che dava l’idea di riprodurre l’aria

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Perfume made in Campania. Fragrances distilled from Terra Felix Annalisa Palmieri

“Odours have a power of persuasion stronger than that of words, appearances, emotions, or will. There is no remedy for it”. German writer Patrick Süskind’s words are shared by many of Campania’s

creators of unique fragrances, who look to local sources of inspiration and three in particular have been influenced by the fascinating isle of Capri: Carthusia, Bruno Acampora and I Profumi del Sole. When Joan I of Anjou, queen of Naples visited the island in 1380, the prior of the Charterhouse of St. James welcomed her with a bunch of local


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stessa di Capri. Entusiasta, il priore interpellò un confratello alchimista che decodificò le note di quella fragranza, ma ancor più risalì al Garofilum Silvestre Caprese, ancor oggi presente nei profumi Carthusia. Dal 1380 al 1948, quando nella stessa Certosa, l’ultimo dei priori trovò quelle antiche formule e, su licenza del Papa, le consegnò a un chimico che le studiò e ne ricavò il più piccolo laboratorio di fragranze al mondo: Carthusia, da Certosa, appunto. Tra gli ultimi nati del marchio isolano “1681” e “Corallium”. La prima è una fragran-

flowers which she put in water. After a few days the queen realised that the water held the very essence of Capri and she called upon an alchemist to extract the notes of that fragrance. In 1948, the last prior found the ancient formulae and obtained the Pope’s permission to give them to a chemist who set up the smallest fragrance laboratory in the

world: Carthusia, which means Charterhouse. Their latest perfumes are 1681, a delicate fragrance of mandarin, bergamot, rosemary, lavender, black pepper, incense and cedar wood, and Corallium which recalls the fresh Capri breeze. Other top Carthusia perfumes include Via Camerelle, Caprissimo, Gelsomino di Capri (jasmine), Mediterraneo, and

za intensa che fonde mandarino, bergamotto, rosmarino, lavanda, pepe nero, incenso e legno di cedro; la seconda, invece, richiama la fresca brezza di Capri. Impreziosiscono la top list di Carthusia “Via Camerelle”, dedicata alla via dello shopping; “Caprissimo” con i suoi accenti freschi di agrumi; “Gelsomino di Capri”; “Mediterraneo”, in cui la freschezza del limone si accompagna al tè verde; e “Ligea la Sirena”, sposalizio di opoponax e mandarino. Per l’uomo, ecco “Numero uno”: armonia agreste, floreale e muschiata; e “Carthusia Uomo”, jus raffinato a base di cuoio ed essenze fruttate. Partono da Capri anche “I Profumi del sole” battezzati “Infinito”, “Marea”, “Istanti” e “Onda blu”, in cui, tra le tante note olfattive spiccano il gelsomino, il mandarino, il caramello, la rosa, il muschio, l’ambra, il mughetto e il vetiver. “Blu”, a base di tuberosa, fiore dal profumo persistente nasce, invece, dal legame di Bruno Acampora con Capri, mentre la sua “Seplasia” intende rendere omaggio all’essenza più ricercata dell’antica Roma con fiori raccolti sulle rocce dell’isola di Tiberio. Completa95


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Ligea la Sirena (opopanax and mandarin). For men, Carthusia makes Numero uno and Carthusia Uomo. Likewise influenced by Capri are I Profumi del Sole scents Infinito, Marea, Istanti and Onda Blu, which have notes of jasmine, mandarin, caramel, rose, musk, amber, lily of the valley and vetiver. Bruno Acampora also has a strong bond with Capri. The company’s first perfume, Musc, is a favourite with Robert De Niro and Simon Le Bon; Jasmine T has a 96

delicate yet intense fragrance; Prima T is obtained from a rich floral bouquet; Iranzol has an intense aroma of resin mitigated by the moist freshness of herbs and flower buds and seasoned sandalwood; Sballo is a heady floral essence based on petals, pollen and herbs. Neapolitan tailor Luigi Borrelli’s Bleu Royal also calls to mind unspoilt sea views. Profumi di Positano are the essence of the Amalfi Coast: Aqua Aurea whose pungent notes of lemon peel in cool water are a blend of

no la gamma: “Musc”, primogenita dell’azienda che vanta tra i fan celebrities del calibro di Robert De Niro e Simon Le Bon; “Jasmine T” dall’aroma conturbante; “Prima T”, ricavata da un ricco bouquet di fiori; “Iranzol”, che coniuga l’aroma della resina mitigata dal verde delle erbe, la freschezza dei boccioli fioriti e il sandalo stagionato. Infine, “Sballo”, essenza fiorita che confonde i sensi. Ricorda scorci incontaminati e acque cristalline anche “Bleu Royal” griffato dal sarto napoletano Luigi Borrelli. Una fragranza inebriante caratterizzata dalla perfetta armonia che fonde cipresso, pompelmo e dragoncello, nel “cuore” foglie di cannella, geranio e violetta e nell’accordo finale del boisè. Hanno il sapore della Costiera Amalfitana, due creature firmate “Profumi di Positano”: “Aqua Aurea”, in cui le pungenti note del limone rivelano intrecci olfattivo di sublime purezza; e “Unico Positano”, fragranza unisex, mix di agrumi, fiori e legni tipici. Anche l’azienda Mansfield ha voluto rendere omaggio alla Costiera con ben sei fragranze: “Aphrodisia”, a base di spezie, vaniglia, limone, lavanda e muschio; “Pasitea”, ovvero Positano, dove il fico e il geranio si uniscono all’ibisco e al legno d’ulivo, esaltando il fondo sensuale di muschio e sandalo. E, ancora, “Agave”, in cui l’incenso avvolto da un cuore di noce moscata enfatizza un fondo di ambra e patchouli; “Majolica”, dove il verde dell’erba angelica e il blu del gelsomino spiccano su un fondo di ambra e vetiver. Sentori mediterranei rivivono in “Riva Blu”, mentre la freschezza agrumata caratterizza “Syrenae”.


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Un’immagine del laboratorio Carthusia

sublime purity; and Unico Positano is a unisex fragrance combining citrus fruits, flowers and local woods. Mansfield also pays tribute to the Amalfi Coast with six fragrances: Aphrodisia (spice, vanilla, lemon, lavender, musk and sandalwood); Pasitea recreates the atmosphere of Positano; Agave (incense enveloped by nutmeg with a hint of amber and patchouli; Majolica (angelica, blue jasmine, amber and vetiver); Riva Blu (cedar, musk and flowers from the Mediterranean);

Syrenae. Mansfield also produce the E. Marinella line of perfumes and the Antonio De Curtis eau de Cologne. The city of Naples also has its own fragrance. Acqua classica di Napoli is the unisex fragrance. Michele Boellis created the spicy, fresh Panama 1924 scent (vanilla, tobacco flowers and citrus fruits) 7 years ago, naming it after the hat worn by his grandfather, but his latest fragrance is Panama millesìme, a man’s fragrance which takes 1000 days to make.

Tra le altre chicche della napoletana Mansfield, la linea di profumi “E. Marinella” e l’acqua di colonia “Antonio De Curtis”, il profumo del grandeTotò. Il lungo viaggio olfattivo, naturalmente, non può che concludersi nel cuore di Partenope. Si chiama “Acqua classica di Napoli”, la fragranza unisex nata da un’idea di Giancarlo Pepino in cui spiccano mandarino, menta, lavanda, pepe, artemisia, coriandolo, cardamomo, noce moscata, legno cedro, vetiver, ambra e muschio. Vaniglia, fiori di tabacco e agrumi, sono infine gli “ingredienti” di “Panama 1924”, alchimia speziata nata 7 anni fa da un’intuizione di Michele Boellis, giovane erede dell’omonima barberia di via Vetriera a Chjaia. Un profumo che prende il nome dall’inseparabile copricapo. Ultima scommessa di casa Boellis è “Panama millesìme”, essenza da uomo frutto di una macerazione di ben mille giorni. 97


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Pasta Voiello. Precisione elvetica, gusto partenopeo di Antonio Di Costanzo

C’

è un prodotto che ha impresso nel suo Dna la passione napoletana e la precisione elvetica. Un mix perfetto che da oltre 130 anni impone sul mercato un marchio sinonimo di eccellenza: la pasta Voiello. Un tesoro made in Campania che però deve la sua fortuna a uno svizzero, bizzarrie della storia, emigrato a Torre Annunziata (comune vicino Napoli), per lavoro e rimasto lì a vita per amore di una donna. E della pasta, ovviamente. Era il 1839 quando l’ingegnere August Vanvittel sbarcò a Napoli per costruire la prima ferrovia d’Europa, la storica Napoli-Portici, a quel tempo grande esempio di eccellenza meridionale. Il giovane ingegnere si stabilì nel

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August Vanvittel, a Swiss engineer who came to Italy in 1839 to build Europe’s first Antonio Di Costanzo railway – the Naples-Portici line A perfect blend of – and fell in love Neapolitan flair with Rosetta and Swiss precision Inzerillo, the has made Voiello daughter of a pastapasta a product of maker from Torre excellence in the Annunziata near foodstuffs market. Naples. Vanvittel’s Although typical of life took a sudden produce from change in direction. Campania, Voiello He forsook trains owes its fortune to and track for the

Voiello Pasta. Swiss precision, Neapolitan flavour


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centro oplontino dove conobbe e sposò Rosetta Inzerillo, la giovane ed avvenente figlia di un piccolo pastaio locale. Da quel momento la sua vita cambiò radicalmente. Alle rotaie e alle locomotive in ferro prodotte dalle officine di Pietrarsa, infatti, l’uomo venuto dal Nord iniziò a preferire il profumo degli impasti di farina lavorati nella bottega del suocero. Ne scaturì una passione viscerale per quella terra di mare e sole che l’aveva adottato, tanto che, col trascorrere del tempo, persino il cognome si italianizzò passando da Vanvittel a Vojello e poi a quello conosciuto oggi, con la j che lascia il posto alla i: Voiello, appunto. Sinonimo in tutto il mondo di maccheroni di qualità. Furono il figlio di August, Teodoro e il nipote, Giovanni, a portare a compimento il progetto dell’ingegnere elvetico, comprando nel 1877 un terreno in “Contrada Maresca”, allora periferia di Torre Annunziata. Due anni dopo, nello stesso posto, sorse il primo pastificio della famiglia Voiello. Da allora in poi, la storia e il mito di questo storico ultracentenario marchio della pasta si identificherà con Giovanni Voiello. Sarà lui, infatti, a conferire all’azienda, e alla pasta, quella precisa identificazione d’alta qualità

fragrant pasta made in his father-in law’s factory, and such was his love for the area and its people that he even Italianised his name from Vanvittel to Voiello, a name that has become associated worldwide

with quality macaroni. It was August’s son Teodoro and his grandson Giovanni who completed the Swiss engineer’s plan with the purchase of a plot of land outside Torre Annunziata in 1877 for the Voiello pasta factory. The site’s climate was perfect: alternate warm

scirocco and cool dry tramontana winds are essential to ensure the pasta dries correctly acquiring the right texture and consistency, and the pasta-maker’s skill lies in realising when the wind is about to change. Since then, Voiello’s fame and quality have been identified with Giovanni Voiello who, in just a few years, won over the taste buds of the royal family, Neapolitan aristocracy and intellectuals like Benedetto Croce, who praised the ‘al dente’ macaroni from the Antico pastificio Giovanni Voiello as pasta made “as San Gennaro commands”. During the 20th century, the introduction of modern technology allowed families and gourmets all over Italy to enjoy Voiello pasta and acknowledge its 99


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giunta intatta fino ai giorni nostri. Contrada Maresca era perfetta: poteva contare su condizioni climatiche uniche, come la particolare alternanza di scirocco e tramontana che, secondo la tradizione dei “mastri pastai”, è essenziale durante l’essiccazione per regalare alla semola la giusta consistenza e l’umidità per trasformarla in ottima pasta. Proprio l’attitudine e la sensibilità nel “fiutare l’aria”, capendo subito i cambiamenti di vento e temperatura, sono state il parametro con il quale si distinguevano le capacità dei pastai. E anche in questo caso si realizza di nuovo quel connubio magico tra estro (campano) e precisione (svizzera) che è la fortuna vincente dei Voiello. In Contrada Maresca, Giovanni costruì, dunque, il primo stabilimento destinato a diventare, nel giro di pochi anni, il punto di riferimento della famiglia reale, ma anche di tutta l’aristocrazia napoletana e di raffinati intellettuali come Benedetto Croce, che gustava la pasta prodotta dall’Antico pastificio Giovanni Voiello ogni giorno e rigorosamente al dente, perché, come sosteneva: “Così comanda San Gennaro”. Nel corso del ’900 la produzione di pasta fu ampliata attraverso l’introduzione di quelle moderne tecnologie grazie alle quali spaghetti e maccheroni passarono dalla tavola di pochi eletti a quelle di mezza Italia, diventando una vera e propria icona del Belpaese. Da Napoli, la pasta Voiello raggiunse infatti Milano, Torino, Bergamo, Genova e Firenze, distinguendosi per gusto e qualità superiore fra gli intenditori e i buongustai. L’incontro con Barilla nel 1973, 100

Antichi macchinari del pastificio campano

superior quality and flavour. However, after almost a century of quality production, the company ran into the post-war economic crisis and was bought up in 1973 by Barilla, who took over the firm’s management, but the heirs of the Voiello dynasty

were appointed to the board of directors to ensure quality and tradition were not lost when the pasta colossus from Emilia upgraded production efficiency. Today, Voiello pasta is made at the modern factory in Marcianise


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Lo stabilimento Voiello

(Campania), using only the finest wheat for its products, including the “Riserva Voiello” range. The semolina is mixed with water to form a compact dough which is then transformed into the various formats by bronze dies – the only material

able to give the macaroni a texture that is visible on the surface and perceptible to the palate. The careful, gentle drying process is now conducted mechanically, but slowly to ensure the long-standing excellence of Voiello pasta.

dopo quasi un secolo di produzione, fu risolutivo per la salvezza dell’azienda entrata in crisi nel dopoguerra. Barilla rilevò le quote societarie e subentrò nella gestione rispettando l’autonomia della società.Gli eredi della dinastia Voiello rimasero nel consiglio d’amministrazione e così si riuscì a conciliare l’attenzione alla qualità del prodotto con l’efficienza produttiva del colosso emiliano, ma sempre nel pieno rispetto della tradizione tramandata da Giovanni Voiello. Ancora oggi, la Voiello nasce in Campania in un moderno stabilimento costruito a Marcianise ed è prodotta attraverso la selezione accurata dei grani migliori, quelli della “Riserva Voiello”. La semola viene miscelata con acqua e lavorata con energia e passione, per realizzare un impasto robusto e compatto. Ogni formato è il frutto delicato delle trafile al bronzo, l’unico materiale che, ieri come oggi, conferisce alla pasta una rugosità visibile in superficie e percepibile al tatto, ma soprattutto al palato. Segue poi la delicata fase di lenta e sapiente essiccazione, oggi meccanizzata, ma che lascia ai processi i suoi opportuni tempi, che è il vanto dell’eccellenza Voiello. Un’eccellenza nata alle falde del Vesuvio e ancora oggi rigorosamente campana. Giovanni Voiello Antico Pastificio Spa Centro Direzionale di Napoli, Is. F1 (Palazzo Imi) - 80143 Napoli Tel. 081.5694111 Stabilimento: 81025 Marcianise (Ce) S.S. 87 Km 20,5 Tel.: 0823.821700 101


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Maison Cilento. Nodi Rosé, la cravatta di Bacco di Sarah Ricca

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reata per chi ama il bel vestire e la bella vita. Dedicata a chi non rinuncia al piacere. Quello che può nascere indossando un capo esclusivo, oppure gustando un buon vino. Piaceri a cui la maison Cilento ha deciso di rendere omaggio alla sua maniera e con il suo stile inconfondibile. E’ così che dalla mente e dalle mani di Ugo Cilento è nata “Nodi Rosè”, la nuova ed esclusiva cravatta della storica boutique napoletana. A ispirare la creazione della maison di via Medina il Thrill, rosato delle cantine “A Casa”. E’ proprio il rosato, infatti, il colore dell’ultima nata in casa Cilento. Ad omaggiare il buon vino, però, non

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Cilento Atelier. Nodi Rosé: a tie for Bacchus Sarah Ricca

Whether your idea of life’s pleasures is exclusive clothing or fine wine, Ugo Cilento pays tribute to both in his own inimitable style with “Nodi Rosé”, the latest exclusive tie from

the historic Neapolitan boutique. Inspired by the Thrill rosé wine from the A Casa cellars, the latest addition to the Cilento range is not only the same shade of pink but it also has a small bunch of grapes motif. Made from the finest silk, “Nodi Rosé” is


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In queste pagine, produzioni dello show room Cilento

now on show in the elegant lounge of the Cilento atelier as part of the collection created last year when Cilento’s flair hatched the “Falanghina” and “Aglianico” models in honour of Campania’s famous red and white wines. The idea came to Ugo Cilento, a name synonymous with

style and quality in seven-fold ties, as “the desire to make a difference, to showcase the excellence of Campania”. And excellence is emblematic both in the tradition and style of the Neapolitan atelier and in the quality of A Casa local wines.

c’è solo la nuance. Sul tessuto della cravatta, nella parte definita del “codino”, è stato realizzato anche un disegno particolare: un piccolo grappolo d’uva, il frutto da cui scaturisce la celebre bevanda cara al dio Bacco. “Nodi Rosè’”, presentata nell’elegante cornice del Salotto Cilento, realizzata nelle migliori sete e ideale da indossare in una giornata di primavera, entra così ad impreziosire e completare la collezione di “cravatte autoctone” realizzate dall’estro e dalla fantasia di Cilento. Una collezione nata lo scorso anno con la presentazione di “Falanghina”, in onore del celebre vino 103


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The Cilento boutique has acquired fame during its many years of highly acclaimed production thanks to its quality fabrics, attention to detail and careful finishing, and “Nodi Rosé” is no exception. This limited edition tie is an 104

exclusive model that will not be revived in the years zto come, making it a highly valuable ‘must have’ accessory for men who love fine clothing and good wine and who seek quality, taste and perfection.

bianco campano, e di “Aglianico”, vino rosso che si produce nell’entroterra regionale. Cravatte legate non solo all’omaggio che viene reso alla tradizione vitivinicola locale, ma anche sinonimo di classe e qualità. Sì, perché le famose “sette pieghe” sono l’emblema stesso del “made in Cilento”. Un’idea, così come spiega l’ideatore Ugo Cilento, che nasce “dalla volontà di fare la differenza, di portare alla luce le eccellenze della Campania”. Ed eccellenze sono, appunto, la tradizione e lo stile della maison partenopea così come la qualità del vino prodotto dalle cantine “A Casa”. Una boutique, quella Cilento, che nel corso dei tanti anni di apprezzatissima produzione si è affermata sul mercato per la qualità dei tessuti selezionati, per l’attenzione al dettaglio e la cura nella rifinitura. Caratteristiche che si ritrovano anche nell’ultima cravatta venuta alla luce: Nodi Rosé. In edizione limitata, proprio per il suo carattere esclusivo, non sarà riproposta negli anni a venire. Un pezzo che, dunque, acquista ancora più valore e che non può mancare nel guardaroba di tutti quei gentiluomini che amano con la stessa intensità il buon vino e il bel vestire, la qualità, il gusto e la perfezione nello stile. M. Cilento e F.llo Via Medina, 61/62 - Napoli Tel. 081.5513363



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Nardelli gioielli. Con queste gemme Capri risplende ancor più di Ludovica Di Ruberti

“Il sole” griffato Nardelli

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ici Capri e pensi subito a mare, sole e mondanità. Una miscela esplosiva impreziosita, in questi giorni, dall’apertura del primo monomarca Nardelli Gioielli. Una piccola gemma incastonata nel cuore pulsante dello shopping targato Isola Azzurra: in via Listrieri 1, a pochi passi dalla mitica Piazzetta dal panorama mozzafiato. Uno showroom esclusivo, che vede protagonisti indiscussi i must-have di casa Nardelli a partire dalla linea “Sunsation” tempestata di soli di varie misure, realizzati in oro bianco o giallo e diamanti River puri. Il sole, simbolo per eccellenza della maison napoletana, è realizzato a

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Nardelli jewellery. Gems that make Capri shine even brighter Ludovica Di Ruberti

Capri is sea, sun and society. But now the Azure Isle boasts the first Nardelli jewellery store near the breathtakingly beautiful Piazzetta. The exclusive

single-brand store showcases musthave Nardelli creations, like the “Sunsation” line in yellow and white gold and pure River diamonds crafted by master goldsmiths from the Neapolitan school of artisans. Works of art sported by beautiful Czech model and Miss World Tatana


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Domenico Nardelli, designer del “Sole caprese”

mano da abili maestri orafi, seguaci dell’antica scuola napoletana e viene forgiato come un tempo, pur strizzando l’occhio alle ultime tendenze moda. Opere d’arte tutte da indossare guest dello shooting fotografico che ha visto in veste di testimonial del brand campano l’incantevole miss Mondo Tatana Kucharova, splendida modella ceca immortalata negli angoli più suggestivi dell’isola bardata di gioie griffate Nardelli. Scatti che troveranno spazio sul nuovo catalogo e nelle prossime campagne pubblicitarie dell’azienda con “quartier generale” al centro orafo “Il Tarì” di Marcianise. Gold,

Kucharova in a recent photo shoot in some of the island’s most stunning locations for the firm’s forthcoming advertising campaign. Gold, above all, but also the island’s typical white and blue are the dominant colours of Capri’s new ‘flagship’ store, but Nardelli has something for

everyone. The “Due collection” is an exquisite line of jewellery for every moment of a relationship, from the first meeting to the “I do”: solitaires and trilogies in white gold and the purest diamonds symbolising eternal love. Classic engagement rings made unique by Nardelli’s 107


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La lavorazione grezza del “Sole”

sempre gold, fortissimamente gold, dunque, ma anche tanto bianco e azzurro. Questi i colori predominanti del neonato flagship store caprese in cui a fare da contorno ai preziosi in oro firmati Nardelli sono le due nuance che meglio rappresentano “tesori” come il mare e le tipiche ambientazioni isolane. Ma le chicche di casa Nardelli non finiscono certo qui. Tra i fiori all’occhiello del brand più studiato nelle università italiane figura, infatti, anche la “Due collection”, una linea pregiata che ripercorre il cammino della vita di coppia, dai primi incontri al fatidico sì, attraverso jewel esclusivi dal design originale e raffinato. Solita108

painstaking craftsmanship which turns every jewel into a work of art, such as the exclusive “Due” solitaire whose original entwined gold calls to mind a warm embrace, or “Flames of Passion”, an elegant, heartshaped pendant studded with diamonds ‘wrapped’ in flames: another Nardelli creation that has reached cult status.

The opening of the store on Capri crowns the recent successes of Domenico and Bruno Nardelli. Founded over 30 years ago in Naples’s ‘Goldsmiths Quarter’, Nardelli can count on almost 500 retail outlets nationwide and is now moving into overseas markets like Japan, the Middle East, Malta, France and the USA.


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La famiglia Nardelli con miss Mondo Tatana Kucharova

ri e trilogy in oro bianco e diamanti purissimi, simbolo di un legame che duri in eterno. Engagement ring classici ma mai banali resi unici da una meticolosa lavorazione artigianale che fa di ogni anello Nardelli una piccola scultura. Top della linea, il solitario “Due”, caratterizzato da un semplice ma originale intreccio in oro, che riporta alla mente il calore e le piacevoli sensazioni legate a un avvolgente abbraccio. Altro cult Nardelli è “Flames of Passion”, un raffinato pendente a forma di cuore, tempestato di diamanti e “avvolto” dalle fiamme della passione. L’apertura caprese segue un triennio fatto di successi per l’azienda dei fratelli Domenico e

Bruno Nardelli fondata oltre 30 anni fa a Napoli, nel cuore del Borgo Orefici. Con quasi 500 punti vendita, infatti, Nardelli gioielli copre ormai l’intero territorio nazionale ed ha iniziato una fase espansiva anche oltre confine, con penetrazione sui mercati come quello giapponese, arabo, maltese, francese e statunitense. Nardelli Gioielli Centro orafo “Il Tarì” Marcianise (Ce) Tel. 0823.838917 www.nardelligioielli.it Boutique Nardelli Via Listrieri 1 Capri (Napoli) 109


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Sabinalbano Modart Gallery. Una vetrina per i nuovi talenti della moda di Eva Molea

Una creazione di Sabina Albano

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he esista un legame molto forte tra arte e moda è indubbio, così come certo è che i giovani talenti fatichino non poco ad emergere. Queste le due considerazioni che hanno fatto nascere Modart Gallery, la struttura ideata e gestita da Sabina Albano, fondata con l’intenzione di essere la vetrina sulle nuove prospettive della moda, intesa come forma d’arte a portata di tutti, per una fruizione non solo visiva del bello. Nel cuore del salotto di Napoli, al Vico Vasto a Chiaia, Modart Gallery organizza una mostra d’arte al mese (da ottobre a luglio) ed ogni vernissage è accompagnato da una performance di moda, che vede protagonisti gli abiti disegnati da Sabina Albano o da giovani astri nascenti. Amante della mo-

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Sabinalbano Modart Gallery. A showcase for new fashion talents Eva Molea

The undeniable link between art and fashion and the struggle for young talent to emerge are what led Sabina Albano to set up Modart Gallery: a showcase for new insights into fashion

as an art form available to all. In the heart of Naples, Modart Gallery organises monthly art exhibitions from October to July accompanied by the latest fashions by Ms Albano and other young designers. A fashion fan since her early childhood, Sabina spent many years in Milan to make her dream come true before returning to Naples


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A sinistra, lavorazione prodotta per Ungaro (foto Francesco Sgueglia,). A destra, abito Schatzy Mosca fotografato da Francesco Begonja

to support talented local youngsters, opening her gallery to all those who appreciated art and fashion, preferably together which is the theme of her sculpture garments for 2011. Sabina holds the firm belief that art need not be enjoyed only in conventional settings, and that crossing traditional frontiers can be a source of inspiration,

something she achieved in May 2010 with her “Trame Barocche” exhibition of art to admire and wear. Modart Gallery is also a sponsor for the San Carlo opera house, designing and making accessories like footwear for stage productions under the guidance of international fashion guru Emanuel Ungaro, who entrusted

da fin da giovanssima, per realizzare il suo sogno Sabina ha trascorso un lungo periodo a Milano, per poi tornare a Napoli. Convinta sostenitrice delle grandi potenzialità dei giovani, nonché profondamente contraria alla fuga dei cervelli, come un moderno mecenate ha aperto le porte della sua galleria a tutti coloro che di moda ed arte se ne intendono. Ed è proprio da questo connubio che è nata l’idea di una mostra di abiti scultura che sarà protagonista in galleria nel 2011. La convinzione della gallerista-stilista napoletana è che la fruizione dell’arte non debba essere limitata agli spazi ad essa preposti, ma che le contaminazioni siano costante fonte di stimoli. Ed a supporto di questa teoria, in occasione di 111


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Abito di Francesca Pierattini fotografato da Lucia Gangari

Sabina Albano with the task of making the shoes he designed for Mozart’s the Clemecy of Titus and opened her exhibition in person this winter. Another facet of the Modart Gallery is the Saint Caprais Association which promotes fashion from an artistic and cultural standpoint with a view to promoting talented but unknown designers and artists. 112

Forthcoming projects include workshops dedicated to the art of recycling, inspired by the lightweight mobiles of Alessandra Caliendo and Maurizio Rodriguez made from waste products. Particularly aimed at youngsters, these workshops hope to raise environmental awareness and show how anything can be transformed into an object of beauty.

Cantine Aperte 2010, presso le Cantine Astroni ha organizzato “Trame Barocche”, una mostra da osservare ed indossare, come a voler rinsaldare il già forte legame tra moda e arte. Proprio perché contaminazione è ricchezza dal punto di vista artistico, quest’anno Modart Gallery è anche sponsor tecnico del San Carlo, per cui disegna e realizza accessori per le opere in scena. Una collaborazione nata sotto la guida di uno dei guru della moda mondiale, Emanuel Ungaro, che ha realizzato i costumi per “La clemenza di Tito” ed ha affidato a Sabina la realizzazione delle scarpe dai suoi bozzetti. Da questa esperienza è nata una mostra inaugurata da Ungaro in persona. Altra faccia di Modart Gallery è l’Associazione Saint Caprais, nata per promuovere la moda dal punto di vista artistico e culturale, dando spazio e voce a chi ha capacità e conoscenze, ma non i canali giusti per farsi “sentire”. In cantiere: laboratori per grandi e piccini dedicati all’arte del riciclo. Nati sulla scia della mostra “Alma Roca nel vento”, in cui erano esposti i mobiles di Alessandra Caliendo e Maurizio Rodriguez (leggere costruzioni sospese, realizzate con materiali di risulta riportati a nuova vita), questi laboratori vogliono sviluppare una coscienza ecologica e insegnare che tutto si può trasformare in un costante inno alla bellezza. Sabinalbano Modart Gallery Vico Vasto a Chiaia 52-53 Napoli Tel. 081.421716 Info: sabinalbano@yahoo.it



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Frey Wille. La vita prende forma dai colori di Annalisa Palmieri

L’interno dello show room FreeWille

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er dirla con Caravaggio: “Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita”. Concetto quanto mai valido per le splendide creazioni multicolor griffate Frey Wille: una vera e propria botta vitaminica nel mondo spesso monocromatico dei gioielli made in Europe. Pezzi esclusivi realizzati in smalto e oro, che sin dagli anni Cinquanta adornano dita, polsi e décolleté delle donne più fashion del globo. Un esercito di glamour-addict che nei jewels cerca originalità, raffinatezza e gran cura per i dettagli. “Ingredienti”, questi, che il noto brand austriaco, con quartier gene-

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Frey Wille. Life takes shape from colour Annalisa Palmieri

Frey Wille’s superb and colourful jewellery seems inspired by Caravaggio’s view that “When there is no energy, there is no colour, no shape and no life”. Since the 1950s, these exclusive enamel and gold items have adorned the world’s

most glamorous women, who demand originality, style and craftsmanship and find it in the Austrian brand. The boldly coloured bracelets, pendants, rings, earrings and wristwatches express a joy of life, hence the name of one of Frey Wille’s most popular and versatile lines “Ode to Joy of Life”. For instance, “Messager d’Amour” is a small


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In questa pagina e nella successiva, immagini della sfilata ambientata al Tennis Club di viale Dhorn

cylinder pendant that can contain messages of love or photos of loved ones, or “Hommage à Hunderwasser”, named after the Austrian artists whose onion domes, vivid mosaics and spirals are reflected in Frey Wille’s precious jewellery. The “Méditerranée” range is inspired by the hot summer that Hundertwasser spent on the island

of Porquerolles in the 1980s and evokes the sun, bright colours, lush vegetation and storm clouds of the Cote d’Azur, but other lines are dedicated to artists, like Monet, Klimt and Mucha with “Halfmoon” and “Luna Piena” pendants. The Frey Wille men’s range includes cufflinks, pendants, tie clips, belts with finely decorated

rale a Vienna, utilizza costantemente per le sue produzioni. Bracciali, pendenti, anelli, orecchini e orologi dalle tinte forti e decise che regalano a chi li indossa un’incredibile gioia di vivere. Non a caso, una della linee Frey Wille più gettonate è proprio “Ode to Joy of Life”, costellata di deliziosi ciondoli e charme passepartout in grado di abbinarsi ad ogni tipo di mise, sia sportiva che elegante. Una chicca, il “Messager d’Amour” - piccolo cilindro da portare al collo con una lunga catena o un laccio più discreto - che può nascondere al suo interno biglietti con frasi dolci o piccole foto delle persone care. Tante le fantasie, come l’amatissimo 115


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“Hommage à Hunderwasser”, uno dei più famosi artisti austriaci appartenuto alla scuola di pensiero di Gaudì e Klimt, noto per le sue torri a cipolla, i vibranti mosaici e le conturbanti spirali “ripresi” nei set più preziosi firmati Frey Wille. Come quelli della collezione “Méditerranée” ispirata a una calda estate degli anni ‘80 che Hundertwasser trascorse a Porquerolles, una piccola isola di fronte alla Costa Azzurra. Una linea che richiama il sole, i colori intensi, gli alberi lussureggianti e le nuvole piene di pioggia di quel116

buckles, wristwatches, pens, silk ties and cashmere scarves: ideal luxury gifts. Frey Wille’s skilful craftsmanship can be admired in the world’s most fashionable cities like Milan, Paris, Dubai, Los Angeles and in the heart of Naples’s luxury shopping district near Piazza

dei Martiri. The Frey Wille boutique in Via Calabritto showcases superb enamels mounted on 18 carat yellow or white gold or 24 carat gold plate and rhodium palladium, as well as colourful accessories like bags, georgette scarves, maxi foulards and silk gavroches.


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l’isola, tradotti in arte da indossare dai designer e dai maestri artigiani di Frey Wille. Sorprendenti anche le linee dedicate agli artisti Claude Monet, Gustav Klimt e Alphonse Mucha impreziosite, tra l’altro, da pendant “Halfmoon” e “Luna piena”. Per l’uomo, invece, l’azienda Frey Wille propone gemelli, pendenti, fermacravatte, cinture con fibbia finemente decorata, orologi, penne, cravatte in seta e avvolgenti sciarponi in cashmere per cadeaux autentici e mai banali. Disponibili nei lussuosi flagship incastonati nel cuore pulsante di città modaiole del calibro di Milano, Parigi, Dubai e Los Angeles, a Napoli gli splendidi gioielli Frey Wille recentemente prota-

gonisti di una bella sfilata ambientata al Tennis Club di viale Dohrn - si possono ammirare e acquistare nella boutique monomarca di via Calabritto, la strada del lusso più rinomata della città, a pochi passi dalla Riviera di Chiaja e dalla centralissima piazza dei Martiri. Qui, oltre agli oggetti che abbinano la preziosità dello smalto a montature in oro giallo o bianco 18 carati e a montature placcate in oro giallo a 24 carati e rodio palladio, è possibile trovare anche tanti coloratissimi accessori: borse, sciarpine in georgette, foulard maxi e gavroche in seta. Frey Wille Via Calabritto 21 Napoli Tel. 081. 7641430 www.frey-wille.com 117


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Camiceria Imperatore. L’arte della camicia su misura anche a domicilio di Eva Molea

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osa c’è di meglio di un capo unico, realizzato interamente in funzione di chi lo indossa? Nulla, soprattutto per i napoletani doc viziati dall’alta sartoria partenopea famosa in tutto il mondo. In fatto di moda, non c’è soddisfazione superiore a quella di indossare una cosa scolpita sul proprio corpo che vesta perfettamente, come una seconda pelle. Con questa consapevolezza, i fratelli Paolo e Gennaro Imperatore hanno deciso di intraprendere nel 1994 la strada dell’alta sartoria e di dedicare la loro attenzione alle camicie, capo immancabile nel guardaroba di ogni uomo e di molte donne. La cura dei particolari, la precisione delle rifiniture, l’ampia scelta e la raffi-

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Imperatore. The art of bespoke shirts in the customer’s own home Eva Molea

Today’s refined men insist on the unique elegance of a madeto-measure shirt, whose perfect fit makes it a second skin. Especially in Naples, where Paolo and Gennaro Imperatore have been meeting such

demands since 1994 when they set up their tailoring business with a special focus on men’s and women’s shirts. Attention to details, careful finishing and a wide range of elegant fabrics are the winning features of all Imperatore creations, stitched by professional seamstresses – or “expert shirt-makers” as the Impetrtatore brothers call them –


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In queste pagine, produzioni dello show room Imperatore

to meet the needs and desires of even the most demanding customers. The specialised Neapolitan firm offers an extensive range of handstitched models, and not only for men; exquisite ladies’ models are also in their collection. Imperatore focuses in particular on special, once-in-a-lifetime occasions, such as weddings and other important

ceremonies with a wide choice of fabrics and materials. However, they also cater for lovers of sailing and cruises with pure linen shirts and polo shirts in white, blue and the latest fashion colours like all shades of purple and lilac and a delightful strawberry red. Once the measurements have been taken and the fabric chosen, the Imperatore

natezza dei tessuti sono i cavalli di battaglia degli Imperatore, che si affidano alla maestria delle loro operatrici - che essi stessi definiscono “assolutamente camiciaie” - per consegnare ai clienti capi unici, che vestano perfettamente e che soddisfino anche le attese dei clienti più incontentabili ed esigenti. Manager, imprenditori, uomini d’affari, politici e vip della “Napoli bene”. Per tutti, un ricco ventaglio di modelli, tutti rigorosamente tagliati e cuciti a mano, tra cui scegliere quello giusto per ogni occasione. Ed è proprio ai momenti speciali che la Camiceria Imperatore dedica una particolare attenzione: agli sposi, per rendere ancora più unico un giorno in119


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brothers take at least two weeks to make the perfect shirt. Many forego the pleasure of a bespoke shirt because their daily routine leaves precious little time for measurement and fitting sessions. But, no worries! Paolo and Gennaro offer a personalised service in which, armed with measuring tape and fabric samples, an 120

Imperatore tailor obtains the necessary information in the customer’s own home or office. For those with more time, the Imperatore premises offer a friendly and relaxed environment in which to choose the model and colour of what will become a perfectly fitting and carefully finished bespoke shirt.

dimenticabile, è dedicata un’ampia selezione di tessuti da cerimonia. Un’attenzione speciale è dedicata anche alla moda per i croceristi e agli amanti del mare. E’ pensando a loro che vengono realizzate camicie in puro lino e polo camicie, non solo nei classicissimi colori bianco, blu e azzurro, ma anche in toni più sbarazzini tanto di moda al momento: tutte le nuance del viola, capeggiate dal glicine, ed un bel rosso fragola. Grazie all’organizzazione dei fratelli Imperatore, dopo aver preso le misure ed aver scelto il tessuto, per confezionare una camicia perfetta occorrono almeno due settimane. Ma si sa che il tran-tran quotidiano non lascia molto tempo e anche piccole operazioni, come dedicare qualche minuto al sarto per prendere le misure, spesso vengono sacrificate. Ma niente paura, Paolo e Gennaro hanno pensato anche a questo. I clienti più impegnati possono essere serviti a domicilio: un collaboratore della camiceria bussa direttamente alla porta del cliente, che può effettuare la sua scelta al sicuro del tempo tiranno. Per chi, invece, non rinuncia ad entrare nell’atelier, i fratelli Imperatore hanno allestito un ambiente confortevole e familiare, dove lasciar vagare lo sguardo tra tanti modelli e colori e farsi circondare da mari di tessuti tra cui selezionare quelli che più si confanno al proprio gusto. Camiceria Imperatore Via Caserta al Bravo 184 San Pietro a Patierno (Napoli) Tel. 081.3413406 www.camiceriaimperatore.com



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Caramanna gioielli. Simboli di cultura, glamour da indossare di Annalisa Palmieri

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imboli di fede forgiati nel bronzo e nell’argento. Monili che sembrano tratti dalle pagine delle Sacre scritture. Sinonimi di arte e, al tempo stesso, di cultura. Quella di tre popoli diversi. Sono i gioielli della nuova collezione della jewerly designer partenopea Stefania Caramanna, che ha dato alla luce “Simboli - Unione di Culture”. Una linea di preziosi accattivante, pacifista e porte-bonheur, che vede protagonisti gli emblemi delle tre principali religioni monoteiste: la Mano di Fatima, la Campana e l’Angelo. Tre opere d’arte create per regalare glamour, pace e serenità a chi li indossa. “La “Mano di Fatima” - spiega Stefania Caramanna - è un simbolo della

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Caramanna jewellery. Cultural symbols, wearable glamour Annalisa Palmieri

Symbols – Union of Cultures is Neapolitan designer Stefania Caramanna’s latest exquisite collection of auspicious bronze and silver jewellery symbolising the faith, art and culture of the three

main monotheistic religions: the Hamsa, the Bell and the Angel, three works of art created to bestow glamour, peace and serenity. “The Hamsa or Hand of Fatima”, explains Caramanna, “is an Islamic and a Jewish symbol whose five fingers represent both the precepts of Islam and the books of the Torah, but it is also held to be a


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cultura islamica ed ebraica, visto che le sue cinque dita rappresentano sia i precetti dell’Islam sia i libri della Torah, ma è anche considerata come un potente amuleto contro il malocchio. Posta sulla porta di casa, infatti, è un simbolo di buona fortuna. Indossata, protegge le donne donando loro pazienza, gioia e ricchezza”. “La Campana continua - rappresenta, invece, storicamente il simbolo della cultura cattolica, il richiamo alla fede. La voce di Dio per chi crede, l’annuncio per tutti gli altri”. L’Angelo, infine: “E’ la figura che unisce, il messaggero di Dio e il custode della vita umana - conclude Caramanna - la sua immagine è presente in tutte e tre le religioni monoteistiche”. Tre simboli intramontabili, dunque. Di religione, fede e cultura. Con un forte richiamo anche spirituale. Realizzati rigorosamente a mano. In miniatura, come charms ciondolanti di un anello a fascia, oppure protagonisti di un bel paio di orecchini impreziositi da gocce di corallo. Tre monili da sfoggiare uno per volta oppure tutti insieme, a mo’ di pendente o sotto forma di bracciale. Indossarli è come inviare un mes-

saggio di unità nel segno della cultura e dell’interreligiosità. E così il glamour dell’arte orafa si impregna anche di grandi significati. I ciondoli, in formato maxi, si possono portare con lunghe catene, fili di perle o lacci in cuoio grezzo naturale su jeans o camicette, abiti bon ton o tailleur sbarazzini. Due i modelli di bracciale: bangle con charms o versione soft con i tre simboli “in linea”. E inoltre, un’altra chicca: i tre Simboli di Stefania Caramanna sono perfetti per adornare le borsette da sera in pelle dai colori vitaminici, e non solo. E si possono trasformare in bracciale e girocollo in argento, bronzo o pietre dure. Dalla gia-

powerful amulet against the evil eye and a good luck charm that brings patience, joy and wealth. The Bell has long been the symbol of Christianity: the voice of God and the herald of His coming. Finally, the Angel is the messenger of God and the guardian of human life in all three religions”. Three eternal, hand-

crafted symbols of religion, faith, culture and spirituality. The miniature charms can hang singly from a band ring or earrings embellished with coral drops, or together from a pendant or bracelet to send a powerful message of intercultural spirituality. The maxi charms can be added to long chains, strings of pearls or leather 123


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da all’ametista passando per l’agata blu. Completano la linea “Simboli”, una sfilza di quadrifogli stilizzati, interpreti di grossi orecchini e pendenti. All’appello non mancano earrings “odalisca” in argento, oro e pietre preziose e grossi bracciali rigidi dal gusto arabeggiante. Gioielli originali e un po’ più vistosi, così come dettano le tendenze moda. Nelle due gioiellerie Caramanna, quella storica di via Cavallerizza a Chjaia e quella del salotto dello shopping di classe, in via Calabritto dove a fare gli onori di casa, pardon di showroom, accanto alla vulcanica Stefania ci sono il papà Antonio e il marito Massimo Silveri - si possono trovare oltre a gioielli e orologi dei marchi più prestigiosi in circolazione, anche altre collezioni must, griffate da lady Caramanna. Dagli ormai mitici “Animaletti” all’“Albero della Vita” passando per le linee “Cavallerizza”, “Scripta”, “Aqua”, “Gufo”, “Optical” e “Bouquet”. Caramanna Gioielli Via Cavallerizza 2, Napoli Tel. 081.4238352 – 081.0608740 Via Calabritto 22, Napoli Tel. 081.7649875 www.caramannagioielli.it 124

In queste pagine, gioielli griffati Caramanna

thongs, and there are two bracelets: a bangle with charms or with the three symbols in line. The Symbols are also ideal handbag adornments and can be transformed into bracelets and necklaces in silver and bronze or semiprecious stones like jade, amethyst and blue agate. The Symbols line is completed by a range of stylised cloverleaves for large earrings and pendants, as well as odalisque earrings

in silver, gold and precious stones and rigid Arabian bracelets, for an original and more ostentatious look. The two Caramanna jewellery stores managed by the ‘volcanic’ Stefania, her father Antonio and husband Massimo Silveri also stock brand-name jewellery, wristwatches and other Caramanna collections, such as the famous Animals and Tree of Life lines.



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Puttini Gioielli. Preziosi unici tutti da indossare e amare di Annalisa Palmieri

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emplici e un po’ banali, io direi quasi prevedibili e sempre uguali…”. L’incipit dell’indimenticabile “Acqua e sale”, cantata dalla premiata ditta Mina-Celentano, potrebbe calzare a pennello per molti gioielli in circolazione, ma sicuramente non per quelli firmati Antonella Puttini. Vere e proprie sculture à porter che, coniugando design esclusivo, creatività e ricerche minuziose, danno forma a preziosi unici, tutti da indossare e amare. Jewels a dir poco originali frutto di studi, racconti ed esplorazioni - che racchiudono l’essenza di Capri, del Mediterraneo e delle nostre tradizioni più profonde. Nell’accogliente showroom Angela Puttini,

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Puttini Jewellery. style. Unique gems to The welcoming showroom in the wear and love Annalisa Palmieri

Portable sculptures by Antonella Puttini: unique, original gems whose exclusive and carefully researched design captures the essence of Capri and the Mediterranean in traditional Italian

heart of the Azure Isle houses authentic collections evoking the Emperor Tiberius and ancient Pompeii, as well as other lines conceived by Antonella Puttini and her enthusiastic staff. The Capricorsara line, inspired by children’s stories


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incastonato nel cuore dell’Isola Azzurra, è possibile trovare collezioni autentiche che riportano alla mente l’imperatore Tiberio e l’antica Pompei. Ma non solo. Tra le linee ideate da Antonella Puttini, coordinata da uno staff entusiasta e fortemente motivato, figurano anche “Capricorsara”, “Magna Mater” e “Lysis”. Per la prima, Antonella ha tratto spunto da un libro di fiabe per bambini che racconta delle incursio-

of Saracen raids on Capri’s shores, consists of silver and gold rings and necklaces with rubies, diamonds and precious miniature copper charms in the shape of ships, chests, hearts and swords, The Magna Mater collection, in gold, noir Belge, cameos and lava stone, was inspired by Capri’s Metromania cave

which the ancient Romans dedicated to the Earth Goddess, while Lysis reflects the Art Nouveau villa of Baron Jacques d’Adelsward Fersen and the esoteric symbols from his opium den which are engraved in the gold jewellery. The ultra-chic Puttini di Puttini line is embellished with cherubs for an unusual and

ni saracene sull’isola di Capri. È così che sono nati anelli e collane in argento, oro, rubini e diamanti impreziositi da deliziose miniature su rame. Come quella protagonista degli orecchini con little charms a forma di veliero, baule, cuore e spada. Ad ispirare la “Magna Mater collection”, realizzata in oro, Nero di Belgio, cammei e lava, è stata, invece, la grotta caprese di Matromania, dedicata dai Romani alla Dea Terra. Mentre “Lysis” trae spunto dall’omonima villa in stile liberty appartenuta al barone Jacques d’Adelsward Fersen. «In particolare – spiega la jewelry designer – mi sono rifatta alla sua camera dell’oppio traboccante di simboli esoterici, che ho riprodotto, con delle incisioni, sui miei gioielli in oro». Tra le chicche del brand caprese, “I Puttini di Puttini”, ovvero teneri angioletti che volteggiano su parure ultra-chic per regalare ai turisti, e non solo, un 127


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ricordo insolito e prezioso dell’Isola Azzurra. Un oggetto elegante, giocoso e rivolto a tutti. Ma ecco altre linee cult della gioielleria di via Le Botteghe a testimonianza della fervida e fascinosa fantasia della casa: “Passioni”, dedicata ai grandi amori dell’antichità come Adone, Venere, Marcantonio e Cleopatra; “Olympus” che vede protagonisti Giove e Giunone e i rispettivi sim-

elegant souvenir of the Azure Isle. However, several other cult lines bear witness to Puttini’s fertile imagination and her flair for jewellery design: Passioni is dedicated to the great classical love stories like Adonis and Venus or Mark Antony and Cleopatra; Olympus focuses on Jove and Juno, with reproductions of their respective symbols the 128

thunderbolt and the pomegranate. The beautiful Amantes Amentes is a double-face gold ring, which can be revolved to display the erotic frescoes from Pompeii now displayed in the ‘Secret Cabinet’ of Naples Archaeological Museum. The latest collection is Capri is the World whose five colours (red, green, blue, yellow and black) represent the five continents.

boli, ovvero la saetta e la melagrana riprodotte su orecchini & co. Poi si scopre in tutta la sua bellezza “Amantes Amentes”, un anello doubleface in oro, che nella parte posteriore, da ruotare all’occorrenza, riprende scene erotiche tipiche degli affreschi pompeiani, che si possono ammirare nel Gabinetto segreto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tra le ultime creazioni firmate Puttini Gioielli figura, infine, la collezione “Capri is the World” declinata in cinque colori, uno per ogni continente. Dal rosso al verde passando per l’azzurro, il giallo e il nero ovvero le tinte tanto care a Le Corbusier, pittore, architetto, urbanista e designer svizzero, naturalizzato francese. Insomma, nella gioielleria Angela Puttini l’oro luccica… di storia e miti. Puttini Gioielli Via Le Botteghe, 23 Capri (Napoli) Tel. 081. 8378907 www.puttini.com



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Scafora calzature. La verità in due paia di scarpe di Annalisa Palmieri

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ualcuno direbbe: “Gli occhi possono mentire, un sorriso sviare, ma le scarpe dicono sempre la verità”. Pensiero condiviso anche dall’azienda napoletana Paolo Scafora che, forte di un’esperienza sul campo di oltre mezzo secolo - ereditata dalla famiglia Scafora e da papà Gennaro - realizza scarpe esclusive per amanti del bon vivre e del bel vestire. Opere d’arte tutte da calzare, create completamente a mano da abili artigiani, custodi dell’eleganza e dell’abilità made in Napoli, che impiegano oltre 20 ore per produrre ogni paio di shoes. Calzature “in taglia” o su misura, che prendono forma e colore nei laboratori di via Tavernola 8, a Casandrino, dove vengono alla luce capolavori in pelle e camo-

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Scafora footwear. saying. Each pair Truth in a pair of of beautifully hand-made shoes, shoes Annalisa Palmieri

“The eyes can lie, a smile deceive, but shoes always tell the truth”. After over 50 years’ experience in exclusive footwear, Neapolitan family firm Paolo Scafora certainly agrees with this

in standard sizes and made to measure, takes over 20 hours’ work by skilled artisans: leather and suede masterpieces of comfort, elegance and originality. This year’s additions to the range include a collection for the superstitious:


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scio caratterizzati da comfort, eleganza e originalità. Tra gli ultimi nati del brand partenopeo dall’eco cosmopolita spicca la collezione anti jella: la scarpa “Sciuè” ha nascosto, nel morsetto in ottone che impreziosisce morbidi mocassini, un “efficacissimo” cornetto in corallo, da sfregare all’occorrenza. Veri gioiellini à porter, da sfoggiare in barca come al più cool degli happy hour, disponibili, da quest’anno, oltre che nei colori classici, anche in nuove tonalità di marrone, grigio e verde. Tra le chicche della produzione Paolo Scafora, anche la colorazione a mano delle scarpe che, partendo da una tinta neutra, in base ai gusti e alle esigenze dei futuri possessori, si arricchiscono di sfumature indescrivibili. Cosa che avviene, oltre che per i vitelli, anche per tutti gli altri tipi di pellami utilizzati, finanche il coccodrillo. Tra le materie prime più adoperate scamosciati inglesi, box-calf di provenienza francese, struzzo, pitone e shell cordowan americano, lavorati, come tradizione vuole, soprattutto con le tecniche Goodyear e Norvegese. Naturalmente, una delle parole d’ordine dell’azienda Scafora, resta la personalizzazione. Così, i gentlemen più esigenti, oltre a scegliere con cura misura, pellame, modello e colore, possono rendere ancor più uniche le proprie scarpe, magari, facendo incidere le iniziali sulla suola. O su una targhetta in oro, come richiesto non molto tempo fa da un facoltoso arabo. Sì, perché le shoes Paolo Scafora, già da tempo, hanno superato i confini italiani approdando nelle città più fashion del globo, prima fra tutte New York, dove lo stesso Paolo Scafora vola ogni 40 giorni per

In queste pagine, ultime creazioni di casa Scafora

Sciuè moccasins whose brass buckle conceals a ‘powerful’ coral horn charm. Ideal for boat trips or for a cool evening cocktail, they come in all the classic colours and new shades of brown, grey and green. Paolo Scafora also offers clients the opportunity to choose their own colour, which will

then be applied by hand for spectacular effects on neutral calfskin, other hides and crocodile leather. The most frequently used materials are English suede, French box-calf, ostrich, python and American shell cordovan treated using traditional Goodyear and 131


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“fare le scarpe” ai clienti della grande Mela. Esemplari unici, destinati a durare nel tempo, grazie anche alla possibilità di effettuare un “tagliando periodico” per una lucidatura, un lifting rigenerante o, più semplicemente, per sostituire tacchi ormai logori. La produzione del brand napoletano, però, non si limita alle sole calzature, visto che può contare pure su esclusive sacche da golf con porta-scarpe abbinato e su autentiche “24 ore” semirigide con bretelle colorate a contrasto. All’appello della produzione Scafora non mancano pratiche quanto raffinate borse da viaggio realizzate con pellami idrorepellenti resistenti alle alte temperature e preziosi trolley completamente foderati in cashmere. Paolo Scafora srl Via Tavernola, 8 Casandrino (Napoli) Tel. 081.8304808 www.paoloscaforanapoli.it info@paoloscaforanapoli.it 132

Norwegian techniques. Scafora specialises in bespoke footwear, allowing their demanding guests to choose size, hide, model, colour and even monograms to be carved into the sole or onto a gold plate as was recently requested. Paolo Scafora is now famous in the most fashionable cities around the world, like New York where Paolo Scafora himself flies every 40 days to meet

the Big Apple’s demands for quality footwear. Shoes that are both unique and long-lasting thanks to the firm’s ‘periodic maintenance’ plan for polishing, regeneration and heel replacement. Scafora also manufactures golf bags and matching shoe bags, semi-rigid briefcases, elegant suitcases made from waterproof and heat-resistant leather and cashmere-lined trolleys.



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Benedetto Longobardi Ruju. Il designer delle emozioni di Melina Chiapparino

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ederlo lavorare, emoziona, dicono di lui, quando insegue le idee da cui nascono i suoi capolavori. Creazioni artistiche in bilico tra la grafica pubblicitaria e l’estetica pura e raffinata che contraddistingue il suo stile. Parlano di lui disegni, oggetti e opere d’arte che hanno esportato il nome di Benedetto Longobardi Ruju a livello internazionale. Parlano di lui l’amore per il bello tradotto in armonia e gusto elegante, la passione che riempie le sue forme d’anima, la sperimentazione di parole, simboli e suoni che coinvolge cuore e sensi. Se lo spirito della grafica pubblicitaria è di far arrivare un messaggio e imprimerlo nella mente di chi lo riceve, in questo caso accade molto di più. Non solo il successo dei lavori e delle

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Benedetto Longobardi Ruju. Art designer of the emotions Melina Chiapparino

Seeing him at work on his designs and artworks halfway between advertising graphics and pure aesthetics is a thrilling experience. Benedetto Longobardi Ruju is renowned

worldwide for harmony and elegance, a passion that fills every form, the experimentation of words, symbols and sounds that engage heart and senses. If the aim of advertising graphics is to impress a message, this is much more: Longobardi Ruju’s images are powerfully communicative but his ‘creatures’ are also status symbols,


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In queste pagine, creazioni di Benedetto Longobardi Ruju

aesthetic icons which impact on the emotions. Longobardi Ruju’s creative flair knows no boundaries: photographs of luxury jewellery and coral (Chantecler and Ascione), logos (Fox Air), prestigious art brochures (Piaggio Aero Industries) and jewellery, bags, furnishings and pens (Delta). His graphic genius has been harnessed for

Just Cavalli and Roccobarocco Parfum, but also for luxury hotels, international sailing events and world conferences; a long list of professional work but also numerous milestone meetings in his artistic development, such as with chef Gualtiero Marchesi, Maria Pia Incutti, founder of Naples’s Plart museum of which he is art

campagne grafiche di Longobardi Ruju ne testimonia la validità comunicativa, ma le sue “creature” diventano veri e propri status symbol. Icone estetiche dal forte impatto emozionale create per gli ambiti più disparati. Dall’immagine fotografica di lussuosi marchi di gioielli e coralli (Chantecler a Capri e Ascione a Torre del Greco), al logo della compagnia aerea Fox Air ai disegni di brochure artistiche prestigiose, tra cui quella della storica Piaggio Aero Industries, sino all’ideazione di accessori, borse, oggetti d’arredamento, penne, come per la Delta, il genio creativo di Benedetto non ha confini. Tra i nomi del suo parterre grafico spiccano Just Cavalli e Roccobarocco Parfum, ma anche lussuosi hotel ed eventi come le regate dei velieri più belli del mondo e per i notai, il convegno internazionale del Notariato. Non mancano progetti d’oltreoceano come “I viaggi di Goethe”. E molto altro ancora. Un elenco ricchissimo di esperienze professionali, tutte preziose e originali, ma con qualche eccezione particolarmente significativa per il cammino artistico di Longobardi Ruju: sono gli incontri con Gualtiero Marchesi, decano degli chef 135


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italiani, con Maria Pia Incutti, fondatrice del Plart di Napoli (il singolare museo della plastica di cui Longobardi Ruju è art director) e con l’artista Salvatore Paladino, incontri nati per esigenze lavorative ma presto diventati fondamentali dal punto di vista umano e artistico. Benedetto è un designer-artista sognatore e fanciullo che colora il mondo con la sua capacità di elaborarlo e trasformarlo. Nato a Luino, sulle rive del Lago Maggiore, ma partenopeo d’adozione e di famiglia, è cresciuto respirando l’arte della madre. Conclusi gli studi all’Istituto d’arte partenopeo, il giovane, impegnato nella gavetta tra laboratori grafici, è maturato lavorando prima in un’agenzia e poi intraprendendo l’avventura che ancora oggi lo vede continuamente alle prese con nuovi e affascinanti progetti. L’ultimo, ancora in lavorazione, è l’ideazione di una collezione di monili portafortuna per la rinomata gioielleria artigianale Del Porto, unica per le creazioni a forma di tartaruga. Benedetto Longobardi Ruju vive di curiosità, lavora con le emozioni oltre che con i colori, le parole e le forme. Il suo è un segno che resta, impossibile da cancellare. Longobardi Ruju Design Sas Corso Arnaldo Lucci 75 Napoli Tel. 081.5540694 longobardiruju@gmail.com www.longobardirujudesign.it info@longobardidesign.eu www.longobardidesign.eu 136

director, and artist Salvatore Palladino. Longobardi Ruju is a designer-artist who colours the world by enhancing and transforming it. Born on the shore of Lake Maggiore, he grew up in an artistic environment and, after finishing art school, he found work in graphics agencies before undertaking his current professional

journey. His latest project is to design a collection of lucky charms for the renowned Del Porto jewellery firm. Benedetto Longobardi Ruju works with emotions as well as colours, words and forms and leaves an indelible mark on everything he touches.



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Ceramiche Mennella. La vera tradizione ha cinquecento anni di Eva Molea

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ndare a Ischia non significa solo e semplicemente fare le vacanze. L’Isola Verde coinvolge ed inebria tutti i sensi, offrendo un ricco ventaglio di attività sia per una breve fuga che per una più lunga permanenza. Mare, terme, gastronomia: la perla del Golfo ha un innegabile fascino e il cocktail fornito è di quelli inebrianti. A queste latitudini il relax è assicurato. Anche gli amanti dello shopping lo sanno: per chi ama i souvenir, su queste balze, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dai prodotti alimentari a base di limone - che qui viene usato per preparare biscotti, cioccolata, marmellate ed il famosissimo limoncello - ai pro-

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Mennella Ceramics. A five-hundred year old tradition Eva Molea

Ischia is much more than just a holiday island. Whether you come for a short break or a long vacation, the ‘Green Island’ offers any number of fun and relaxing activities, from sea and spas to good

food and shopping. Local products include lemon-flavoured biscuits, chocolate, jam and the famous limoncello liqueur, cosmetics and mud packs made from spa water, and traditional handicrafts such as ceramics. As far back as the 8th century BC, Ischia was famed for its terracotta,


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and the exceptional Nestor’s Cup (725 BC) unearthed in a necropolis near Lacco Ameno is a fine example of early pottery endowed with the first expressions of western poetry. This heritage lives on in the Mennella Ceramics factory in Casamicciola, founded in 1505 and acclaimed worldwide for its beautiful work

over the past five centuries. Today the factory embraces both its past and its future. The Mennella family remains faithful to traditional shapes, colours and materials but its modern, forwardlooking production strategy is based on specialised training for employees while conserving and

dotti cosmetici a base di acque e fanghi termali, alle tradizionali lavorazioni locali, tra cui spicca sua maestà la ceramica, patrimonio di valori e di esperienze unico al mondo. Già nell’ottavo secolo a.C., Ischia era famosa per la lavorazione delle terrecotte e la produzione di vasi, come testimonia la Coppa di Nestore (725 a.C.), eccezionale reperto archeologico rinvenuto nella necropoli di San Montano a Lacco Ameno. Testimonianza mirabile del passato, in cui si fondono, nella materia più semplice, l’abilità di plasmare e il soffio lieve delle prime espressioni della poesia in Occidente. Custode di questo patrimonio, l’Antica Fabbrica Ceramiche Mennella, che è datata addirittura 1505, è il punto di riferimento di un’arte resa immortale grazie al lavoro che si tramanda di generazione in generazione ai massimi livelli e che ha conquistato fama e apprezzamenti in Europa e nel mondo. Passeggiando per Casamicciola, non ci si può quindi esimere dal visitarla. E’ qui, infatti, che da oltre 500 anni, si producono manufatti in ceramica tra i più belli e rinomati. In fabbrica, passato e futuro camminano a braccetto, perché, pur restando fedeli all’originaria tradizione nelle forme, nei colori e nei materiali, i maestri della famiglia Mennella hanno scelto una strategia produttiva assolutamente moderna, che si basa sull’alta formazione e specializzazione degli operatori, ma facendo in modo che la saggezza dei 139


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vecchi maestri riviva, fondendosi con la perizia e la passione degli artigiani e dei professionisti del terzo millennio, protagonisti di una realtà produttiva dinamica, che guarda al futuro con la forza di un marchio leader. I toni del giallo, del blu e del verde, tipici del Mediterraneo e della scuola ischitana, si ritrovano nei vasi, nei cachepot, nelle brocche, nei grandi piatti. Anfore, giare e fioriere da parete, invece, possono anche mantenere il tradizionale colore rosso della terracotta. E ancora, dalle riggiole decorative per gli ingressi delle abitazioni si passa a vere e proprie pareti decorate con maioliche colorate che ritraggono temi contadini, marini, campestri, ricche composizioni floreali. Le sale dell’Antica Fabbrica Mennella conservano pezzi di notevole fattura e prestigio, creazioni di grande suggestione che esaltano la capacità decorativa dell’alta ceramica di Ischia. Ma la vera novità in casa Mennella arriva proprio quest’estate con l’apertura di un nuovo punto vendita, l’occasione in cui sarà presentata la nuova collezione di prodotti dalle forme e dai decori assolutamente innovativi. Antica Fabbrica Ceramiche Mennella Via Salvatore Girardi, 47 Casamicciola Terme (Ischia) Tel. 081.994442 www.mennella.it 140

Foto storica di lavorazioni di ceramica firmate Mennella

enhancing traditional skills and expertise. In short, a dynamic firm that has established itself as a market leader. The typical yellows, blues and greens of Ischia are found on Mennella vases, cachepots, jugs and plates, while amphorae and flowerpots may preserve the natural red of terracotta. Other products include decorative tiles for house entrances and veritable

paintings on majolica tiles depicting country scenes, seascapes and lavish floral compositions. The Mennella showroom displays exceptional examples of the manufacture and decoration of Ischia’s ceramics, and the company’s newly opened store will showcase the new collection of products whose innovative shapes and decorations are guaranteed success.



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Jr Charter. Nel Golfo, lo yacht è servito di Sarah Ricca

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avigare nelle acque azzurre del Golfo di Napoli verso le isole con tutti i comfort. Skipper e hostess pronti a soddisfare ogni desiderio per rendere la passeggiata a mare unica, indimenticabile. Tutto questo è un desiderio realizzabile. Un desiderio a portata di mano, anzi, a portata di ormeggio. Basta, infatti, recarsi al pontile C9 di Mergellina, al porto turistico partenopeo, e noleggiare una delle imbarcazioni della “JR Charter”. Barche che soddisfano le esigenze più diverse, senza mai rinunciare al lusso, alla comodità, che sono poi le caratteristiche che accomunano i tre natanti della società attiva nei mari partenopei da circa due anni. Gli yacht di 20, 15 e 12 metri sono tutti dotati di

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JR Charter. Your yacht awaits you in the Bay Sarah Ricca

Sailing across the Bay of Naples in absolute comfort, the skipper and hostess ready to make the trip a unique and memorable experience: a dream that can come true if you go to JR Charter on jetty C9

of Naples’s pleasure boat harbour in Mergellina. The Neapolitan company has three luxury yachts (measuring 20, 15 and 12 meters in length) equipped with exquisitely furnished cabins, bathrooms and kitchen for every need or desire. And the finest bed linen make sleeping on board these superb yachts even more romantic after an


Campania style

In queste pagine, particolari del Conam 58 sport della flotta Jr Charter

cabine, bagni, cucine, il tutto rifinito nei più piccoli dettagli in modo da far sentire l’ospite come se fosse a casa propria. Voluttuosi cuscini, morbidi copriletti rendono le notti trascorse in mare ancora più suggestive e romantiche, casomai dopo aver trascorso la serata sul ponte dello yacht al chiaro della luna che si riflette sul blu del mare. Un sogno che può essere facilmente realtà per chi ha sempre desiderato trascorrere una vacanza in mare tra le comodità di uno splendido yacht. La JR Charter noleggia le imbarcazioni anche per l’intera stagione estiva o per singoli mesi. Ma l’opportunità di salpare in mare può essere colta anche soltanto per allontanarsi dalla terra ferma per un fine settimana o per una sola

giornata. Prendere il largo e lasciare a casa e in città le preoccupazioni, i problemi e lasciarsi andare al piacevole dondolio delle onde, facendosi cullare in un dolce sogno a occhi aperti. Un sogno a cui fanno sempre più ricorso le famiglie che scelgono la formula del charter per le vacanze estive, siano esse brevi o lunghe. Una vacanza rigorosamente all’insegna del mare, del sole, ma senza rinunciare al comfort. Un’opzione che fa sempre più presa anche su gruppi di amici che prediligono questa modalità vacanziera soprattutto per passare giorni di completo e totale relax all’insegna del divertimento. Le imbarcazioni della JR Charter possono accompagnare gli ospiti anche in viaggi oltre il Golfo partenopeo. Ed 143


Campania style

ecco allora che gli yacht si dirigono verso Ventotene, Ponza o ancora più lontano verso le isole Eolie e, perché no, fino in Sardegna. Ancora, i natanti della Jr Charter, in accordo con i grandi alberghi del litorale partenopeo, prestano servizio di trasporto di lusso per turisti in visita a Napoli che desiderano non perdere l’occasione di trascorrere una giornata ammirando la città dal suo golfo. E infine, gli stupendi yacht della società partenopea offrono la più particolare scenografia per feste, siano esse romantiche o semplicemente riservate. Feste per occasioni speciali che necessitano di una cornice unica In una parola glamour. Una proposta rivolta a chi vuole essere sicuro di trovare un’accoglienza fatta di stile, riservatezza e bon ton. Jr Charter Centro Direzionale, isola F11 Napoli Tel. 081.7345246 info: jrcharter@gmail.com 144

evening of shimmering moonlight on the deep blue sea. JR Charter’s yachts can be hired for the whole summer, for a month, for a weekend or even for a single day, so that clients can leave their problems and the city behind and let themselves be lulled by the waves as if in a daydream. In actual fact, more and more families and groups of friends are opting for a charter dedicated to sun, sea, comfort, fun and relaxation for their summer vacation. JR Charter can also take their clients

beyond the Gulf of Naples, for instance to Ventotene, Ponza, the Aeolian islands and Sardinia. Furthermore, agreements with the grand hotels of Naples mean that tourists staying in town can enjoy the splendid cityscape from the Bay. Finally, the fabulous yachts make an ideal location for private celebrations, special occasions and parties. In a word, glamour. An opportunity for those who demand a warm welcome in style and privacy.



Campania style

Fantastic Air. Napoli in elicottero, vista indimenticabile di Sarah Ricca

L’elicottero della Fantastic Air

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a bocca del Vesuvio, i fumi della Solfatara, lo spettacolo del Golfo. E ancora, le isole con le loro coste frastagliate, il monte Epomeo, gli isolotti di Nisida e Vivara. Bellezze amatissime in tutto il mondo. Bellezze che fino ad oggi sono state ammirate e visitate calpestandone i suoli o immergendosi nelle limpide acque del mare. Ma chi volesse scoprire un’immagine diversa di questi luoghi da fiaba e scrutarne gli angoli nascosti, da oggi può godere di una visione diversa e molto suggestiva. Una vista dall’alto, che sovrasta la terra, ma che ne fa apprezzare e amare ancor più le meraviglie: Napoli come New York dove si sorvolano il ponte di Brooklyn, il fiume Hudson e la Statua della Libertà. Basta alzarsi in volo e il gioco è fatto.

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Fantastic Air. Naples by helicopter: unforgettable views Sarah Ricca

The crater of Vesuvius, the bubbling Solfatara, the rugged coastline of the islands in the Gulf: world-famous beauty spots that have always been admired from the

land and the sea. But these incredible locations can now be enjoyed from a new and even more stunning perspective… from above, thanks to the helicopter tours organised by “Fantastic Air” under the guidance of Alessandro Costanzo, a businessman who feels passionately about flying and


Campania style

Come? La risposta è semplice: affidandosi ai tour organizzati dall’azienda “Fantastic Air”, guidata dal giovane Alessandro Costanzo. Un’impresa che ha un unico motore: la passione del suo fondatore per il cielo, per il volo e per Napoli. Volo che viene compiuto a bordo di un elicottero, che può contenere fino a sei passeggeri, da cui è possibile ammirare i tesori e le perle del Golfo. Spiccato il balzo da una piattaforma a Fuorigrotta o da una zona interna all’aeroporto di Capodichino, i passeggeri possono decidere che cosa osservare con “occhi nuovi”. Diversi, infatti, i tour proposti dalla “Fantastic Air” a chi non si accontenta solo di passeggiare tra le vie dell’arte e le balze del vulcano.Turisti e non, potranno decidere di ammirare il Vesuvio dall’alto, perdendosi nella profondità del cratere, ma anche i sentieri che consentono agli amanti delle camminate di salire fino alla cima della montagna di fuoco. Per chi, invece, al fascino del Vesuvio, preferisce la brillantezza del mare, ecco i tour alla scoperta delle isole del Golfo: lembi di terra che, osservati dall’alto, mostrano tutto lo splendore della costa, la ricca vegetazione tipicamente mediterranea, le tradizionali abitazioni con scale ed archi, realizzate in color pastello che si sposano con il blu del mare e l’azzurro del cielo. Montagna, mare, ma anche città. Con la “Fantastic Air” si ha la possibilità di sorvolare il capoluogo partenopeo e ammirare la metropoli trimillenaria attraverso i suoi tetti, i tanti campanili delle numerose chiese che svettano su Megaride, la macchia verde del Bosco di Capodimonte, il triangolo partenopeo forse più famoso: cartolina della città costituito da piazza Plebiscito, Palaz-

Veduta dall’elicottero del golo partenopeo

about Naples. From the Fuorigrotta heliport or Capodichino airport, the helicopter tour can take up to six passengers soaring over the treasures of the Gulf of Naples: destinations and locations which clients can decide for themselves. An aerial view into the depths of Mt.

Vesuvius’ crater or over the islands in the bay of Naples, whose picturesque shores, lush vegetation and pastel and white architecture are even more beautiful when seen from the air, contrasting with the blue sea and sky. Mountains, sea but also the city is within the helicopter’s sights. “Fantastic Air” flies 147


Campania style

over Naples so that passengers can discover and admire the beauty and splendour of a metropolis whose history spans three millennia: the churches, bell towers and castles, the green parklands and woods of Capodimonte, the city centre with Piazza Plebiscito, the Royal Palace and the San Carlo opera house. From the air, the city seems still, but it is bustling with life and fantastic 148

experiences, hence the company name: Fantastic Air, whose aim is to offer clients a unique, wonderful and unforgettable experience. In its first year of activity, Fantastic Air has won the affection of celebrities, politicians, entrepreneurs and, above all, the jet set from around the world on holiday in the Bay of Naples and enjoying a unique and memorable experience.

zoRealeeilTeatroSanCarlo.Unacittàche dall’alto sembra ferma, ma che brulica di vita. Esperienze fantastiche, così come vuole ricordare il nome dell’azienda, Fantastic Air: proprio perché l’obiettivo è di offrire ai clienti un’esperienza indimenticabile, unica, meravigliosa. Una proposta che ha catturato, nei primi dodici mesi di vita della “Fantastic Air”, molti volti noti del mondo dello spettacolo, della politica e dell’imprenditoria, ma anche e soprattutto il jet set di mezzo mondo in visita a Napoli. Un parterre de roi che non si è lasciato sfuggire l’opportunità di sorvolare la città, il Golfo e il Vesuvio e vivere così un’esperienzasemplicementeincredibile. Fantastic Air Via G. Mitilini, 26 - Napoli Info 345.1641198 www.fantasticair.it info@fantasticair.it


Sapori della Campania


Campania sapori

Terra Felix / I Dop e gli Igp. Prodotti tipici col marchio in cassaforte di Enzo Scarpa

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a storia di una regione si misura a tavola. E’ la Campania, con la sua anima agricola e la squisitezza di ghiottonerie più uniche che rare, a raccontarla. Capitolo dopo capitolo. Denominazione di Origine Protetta: già il marchio è tutto un programma. Designa un prodotto originario di una regione le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente o esclusivamente dovute all’ambiente geografico che le ha forgiate. Dop e non solo Dop. Sì, perché la Terra Felix ha ben altri tesori di cui menare vanto. Gli Igp, per esempio: Indicazione Geografica Protetta. Un “sigillo” attribuito dall’Unione europea a quei prodotti agricoli e ali-

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Terra Felix / The Dop and Igp. Typical products with a guarantee of quality Enzo Scarpa Campania has always been renowned for its agricultural vocation and its fine food, much of which bears the Dop label: Protected Denomination of

Origin. This label certifies regional products whose characteristics are essentially attributable to that geographical area, such as the famous Campania buffalo milk mozzarella, the top of the table of Campania’s Dop specialities. The fertile fields of Campania have a secret to tell: Protected Geographical


Campania sapori

A sinistra, i “piennoli” del Vesuvio; qui in alto i provoloni “del monaco”

mentari per i quali una determinata qualità, la reputazione stessa della ghiottoneria o un’altra caratteristica legata, magari, al colore o al sapore, dipendano esclusivamente dall’origine geografica. Eccola la carrellata delle perle campane: unicità da custodire in cassaforte. Si parte dalla mozzarella di bufala campana. Bianca, grondante latte, questa pietanza è stata eletta a modello dai buongustai di mezzo mondo. Il posto d’onore nella speciale galleria dei Dop spetta senz’altro a lei. Buonissimo, rinomato e conosciuto è anche il caciocavallo Silano, formaggio semiduro a pasta filata.

Identification (Igp). The EU issues this label to agricultural produce and foodstuffs which owe their quality, reputation, colour or flavour exclusively to their geographical origin, but obtaining it is no easy task and not all produce has grown in the fertile soil of Campania. The Dop. The Sarno plain has several Dop products, such as the Nocera onion which

was grown by the ancient Romans, and the San Marzano tomato – an essential ingredient in Neapolitan pizzas – renowned for its luscious flavour. Another EUprotected variety is the Piennolo cherry tomato grown in the fertile volcanic soil on the slopes of Vesuvius and used in making extra-special spaghetti sauces. The nearby Sorrento 151


Campania sapori

Nelle foto, mele “annurche” e caciocavalli silani

Di colore bianco o giallo paglierino, il suo sapore è inizialmente dolce fino a divenire piccante a stagionatura avanzata. Altra “perla protetta” è il cipollotto nocerino, fiore all’occhiello dell’agricoltura dell’AgroSarnese. E’ a queste stesse latitudini che viene coltivata anche la pianta del pomodoro San Marzano, alimento principe della pizza “made in Napoli” ed altra prelibatezza dei sapori Dop, con il suo lussureggiante e rosso sapore. Di qualità in qualità, rimanendo in tema di “oro rosso”, il discorso non può che scivolare sul pomodorino del piennolo del Vesuvio, specialità tipica delle lave vulcaniche, condimento imprescindibile di spaghettate luculliane e succulente. Dal 152

peninsula is famed for the provolone del Monaco mature cheese from the Lattari hillsides and extra virgin olive oil – try a piece of traditionally baked bread with a drizzle of local olive oil and enjoy its full-bodied flavour. The Cilento area has also been famous for its extra virgin olive oil since the age of Magna Graecia, when the exiles from Phocaea introduced the highly resistant Pisciottana olive

which produces an extraordinarily fragrant variety of oil. The Salerno hillsides also deserve mention for their olive oil, which has a pleasantly bitter, piquant and fullbodied flavour. And now we go to the Igp. For instance, the ‘Paestum round’ artichoke has a spherical shape and no thorns, making it a favourite with gourmets who use it in numerous, delicious local recipes. Another of


Campania sapori

Nelle foto, pomodori San Marzano e carciofi di Paestum

Campania’s Igp products is the small, round and sweetflavoured Montella chestnut which, in addition to being eaten hot, is one of the preferred varieties for transformation into marrons glacés and jam. Although it can be used in meat sauces and soups, the Montella chestnut gives its best in cakes and sweets. Another chestnut variety with the Igp label is the famous Marrone di Roccadaspide from Irpinia, which has a

very sweet flesh. Campania produces two of the world’s best loved varieties of lemons. The Amalfi Coast and Sorrento varieties differ slightly in shape but they have the same juicy, acidic taste and are both used in making the famous limoncello liqueur. However, Campania’s best known fruit is probably the annurca apple. The “queen of apples”, the annurca Igp is appreciated for its crunchy white

cratere del Vesuvio ai Monti Lattari il passo è breve: è qui, sull’altra sponda del Golfo, che nasce il provolone del Monaco, formaggio semiduro, stagionato, tra i più buoni al mondo. Poco più in là, nella terra del Tasso si coltivano le olive da cui nasce l’olio extravergine della Costiera, altra perla dei marchi campani. E se di olivicoltura si parla, un salto nel Cilento è obbligatorio. L’olio extravergine di oliva del Cilento ha origini antiche risalenti alla Magna Grecia. Furono i Focesi a introdurre la “Pisciottana”, olivo dalle incredibili proprietà organolettiche in grado di reagire anche agli attacchi degli organismi più nocivi, da cui, ancora oggi, si ricava un olio dalla flagranza straordinaria. Oltre al quale, però, una 153


Campania sapori

menzione d’onore merita anche l’extravergine delle Colline salernitane, con il suo gusto gradevolmente amaro e piccante. E che dire del fico bianco del Cilento? Questo frutto squisitissimo deve la sua denominazione al colore giallo chiaro uniforme della buccia una volta essiccato, che diventa marroncino se cotto al forno. E ora passiamo ai marchi a Indicazione Geografica Protetta. Partiamo dal carciofo di Paestum. Detto anche “Tondo di Paestum”, l’ortaggio coltivato nella Valle dei templi ha un aspetto rotondeggiante. E’ compatto e privo di spine. Qualità, queste, che ne hanno consacrato la fama tra i consumatori di mezzo mondo, rendendolo uno dei prodotti più apprezzati a tavola. Altro celebre Igp della Campania è la castagna di Montella. Piccola, rotonda, gradevolmente dolce. E se di castagne si parla, un passaggio al celebre Marrone di Roccadaspide diventa obbligatorio. Frutto delle terre irpine, l’Igp di Roccadaspide si contraddistingue per il notevole contenuto zuccherino della polpa. Da un sapore all’altro, la carrellata tra le prelibatezze del “made in terra campana” porta alla scoperta di due tra i limoni più buoni al mondo: il limone della Costa d’Amalfi e quello di Sorrento. Leggermente diversi nelle forme, identici nel sapore succoso e moderatamente acido, i due agrumi sono alla base della produzione del celebre “limoncello”. E veniamo a uno dei frutti più fa154

Castagne di Roccadaspide

flesh, its pleasantly sharp, juicy flavour and its superb aroma, but they are not just good to eat. Recent research at Naples university has shown that they can also help combat gastric disorders. Good health is also assured by the white, compact Giffoni hazelnut, which is used in spreads, cakes and numerous other products and can protect against the onset of arteriosclerosis and

cardiovascular diseases. Finally, Campania has been awarded the Igp label for its white veal from selected breeds of one- and two-year old cattle reared in the fertile pastures of the Central Apennines. The nutritious, juicy meat is tender and tasty, making it ideal for steaks, kebabs, roast dishes, stews and other traditional recipes from Campania.


Campania sapori

Nelle foto, clive e olio del Cilento

mosi del Belpaese: la melannurca Campana. La “regina delle mele” è da sempre conosciuta soprattutto per la sua polpa croccante, compatta, bianca, gradevolmente acidula e succosa, dall’aroma caratteristico e finissimo. Una vera delizia per gli intenditori. Non solo a tavola. Sì, perché una recente ricerca dell’Università Federico II di Napoli ha dimostrato che la mela Annurca aiuta anche a combattere le malattie gastriche. E se parliamo di salute, come non menzionare la nocciola di Giffoni? Bianca, consistente, utilizzata per la produzione di pasta e granella, nonché come ingrediente nella preparazione di una variegata gamma di pre-

libatezze, il suo consumo protegge dall’arterosclerosi e dalle malattie cardiovascolari. La carrellata dei marchi Igp della Campania si conclude con il vitellone bianco dell’Appennino Centrale, che deve la sua rinomanza alle pregiate carni particolarmente succulenti, oltre che nutrienti da cui si ricavano squisite bistecche e succulenti arrosti. Fin qui i Dop le Igp riconosciuti. Altri, infatti, sono ancora in fase di registrazione e presto si aggiungeranno all’elenco delle gemme campane. Scommettiamo che nei prossimi mesi il museo delle ghiottonerie si arricchirà di nuovi e più rinomati tesori? 155


Campania sapori

Ristorante pizzeria Materita. Tempio del gusto nel centro di Anacapri di Lello Scarpato

Il “Materita” di Anacapri

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apori che destano meraviglia. Inviti all’assaggio. Perle del palato che sembrano forgiate nel mare dell’Isola Azzurra. Il tempio del gusto sorge a due passi dalle splendide panchine in ceramica che costellano il sagrato della chiesa di Santa Sofia. Tappa obbligata per quanti non vedono l’ora di lasciarsi ammaliare dai tesori dell’isola di Tiberio, comodamente e serenamente seduti ai tavolini di una graziosa terrazza fiorita con vista sui vicoli di Anacapri, nel pieno centro della caratteristica cittadina isolana. Benvenuti nel ristorante pizzeria “Materita”, dove la delizia è di casa e il rispetto del cliente è sacrosanto. La tranquillità del posto, unita al fascino di un paesaggio senza pari, fanno da cor-

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Materita restaurant & pizzeria. Temple of flavour in the centre of Anacapri Lello Scarpato

Incredible flavours that beckon you back for more, gastronomic pearls from the sea around the Azure Isle. The Temple of Flavour, just a

stone’s throw from the beautiful ceramic benches outside the Santa Sofia church, is a mustdo destination for all who can’t wait to savour the delights of Capri, seated comfortably on a charming terrace with a view of the alleys of Anacapri in the centre of the ‘island of Tiberius’.


Campania sapori

nice a uno dei locali più interessanti della perla del Golfo. Dove è possibile mangiare, guardando la gente che passeggia o fa shopping, oppure gustare succulente bruschette lasciandosi accarezzare dalla brezza serale. Luogo d’incanto, fucina del buon gusto, da Materita le pietanze sembrano testi sacri scritti con il pennello intinto nei fornelli. Piatti preparati con cura da mani che la sanno lunga in fatto di cucina d’autore. E in cui l’unico imperativo, fedele alla regola imposta da Ciro D’Agostino, è stupire e rapire anche il più esigente dei clienti. Anche con un servizio cortese, simpatico, allegro. Il menu è di quelli che fa venire la voglia solo a leggerlo: racchiude i profumi, i sapori e gli incanti di Capri. Basato su specialità locali e piatti di pesce, abbinati a una scelta che non trascura i sapori tipici della tradizione mediterranea. Primi e secondi di grande appeal, cibi sempre freschi, accompagnati da vini prelibati, che il personale sa consigliare alla perfezione abbinandoli con maestrìa al menù scelto per l’occasione. Ogni pasto, da Materita, è uno spettacolo che trascina ed emoziona. La rinomata pezzogna all’acquapazza, ricche insalate, filetto ai funghi porcini, pesce fresco con basilico e patate, pasta fresca fatta in casa con fiori di zucca e vongole o con zucca e gamberi, pane caldo cotto direttamente nel forno ed una ricca cantina pronta ad accompagnare ogni pietanza: insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. Ma la specialità da non perdere è la “pizza a metro”, simbolo di una tradizione antica che ha messo solide radici anche nel suggestivo borgo di

Welcome to the Materita restaurant and pizzeria, whose peaceful atmosphere and breathtaking views make it one of Capri’s most enchanting places to eat while watching the to and fro of shoppers and enjoying the cool evening breeze. Materita’s tasty dishes are prepared by

experts in exquisite cuisine under the guidance of Ciro D’Agostino, whose only rule is to amaze and enrapture even the most demanding clients while offering a courteous and cheerful service. The mouthwatering menu embraces the aromas, flavours and enchantment 157


Campania sapori

Suggestiva immagine del locale isolano

of Capri with local fish specialities and other typical Mediterranean dishes: superb pasta and second courses accompanied by a fine wine which the staff can recommend for each dish you choose. Eating at Materita is an enthralling experience with something for everyone: renowned pazzogna, sumptuous 158

salads, filet mignon with rocket and bread straight from the oven. However, one speciality not to be missed is the traditional pizza: a simple dough base dressed with tomatoes and mozzarella and then baked in the traditional wood-burning oven for a taste of pure Napoli that will delight gourmets worldwide.

Anacapri. Un piatto, il ruspante disco di farina spruzzato con “oro rosso” e mozzarella, che non smette di regalare emozioni. Cotta nel tradizionale forno a legna, la pizza forgiata dai pizzaioli di Materita regala sprazzi di napoletanità allo stato puro. E il sapore sgorga luculliano, come l’acqua fresca di una ricca fonte. Parlando la stessa lingua ai buongustai di mezzo mondo. Ogni incontro è un’occasione da non perdere ai tavolini del ristorante-pizzeria di via Orlandi. Qui il bis è garantito. Perché il gusto fa perdere il timore di mettere qualche grammo in più. Con tanta simpatia e savoir faire. Materita Via G. Orlandi, 140 80071 Anacapri (Napoli) Tel. 081.8373375 Info: materita@tin.it



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Nero Sushi Japanese Restaurant. Sapori orientali ammirando il Castello di Sarah Ricca

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n tuffo nel paese del Sole Levante, nei suoi riti, nei suoi ritmi, nei colori e soprattutto nel suo cibo. Un salto nello spazio senza la necessità di viaggiare. Basta arrivare sul lungomare di Napoli, in via Partenope. A pochi passi da Castel dell’Ovo, con sfondo la splendida cornice del Golfo. E’ qui che si apre un nuovo mondo, “Nero Sushi Japanese Restaurant”, il locale dove l’Oriente è di casa, anzi dove si vive (e si mangia) come nel paese dei samurai. Il ristorante, che il 17 giugno ha festeggiato il primo anno di vita, nasce da un’idea di Carlo Pane affiancato nella gestione da Vincenzo Vangone: far gustare cibi “made in Japan” e

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Nero Sushi Japanese Restaurant. Oriental flavours in view of the Castle Sarah Ricca

A ‘taste’ of the Land of the Rising Sun, its rites, rhythms, colours and, above all, food on the Naples seafront. A stone’s throw from Castel dell’Ovo set against the splendid

backdrop of the Gulf of Naples, Nero Sushi Japanese Restaurant celebrated its first anniversary on 17 June: a year of Japanese cuisine and philosophy underlying every gesture. Conceived by Carlo Pane and managed by Vincenzo Vangone, Nero Sushi has embraced Japanese traditions and rituals of cutting,


Campania sapori

In queste pagine, immagini di piatti tipici del ricco menù del Nero Sushi (qui in alto a destra, la sala del ristorante)

decorating and serving sushi e sashimi, so eating at Nero Sushi means leaving your hectic lifestyle behind for an evening and enjoying the peaceful ambience. Waiting is part of the experience, a moment for healthy relaxation, as every dish is prepared at the moment it is ordered and then decorated according to Zen philosophy,

because a meal that looks good tastes better. Nero Sushi offers guests a different approach to dining: it’s not just eating that is important but spending time together while enjoying healthy, genuine food – a philosophy that is already well-rooted in Neapolitan tradition. Sushi and sashimi belong to the culture of ‘eating

trasmettere la tradizione e la filosofia che infonde ogni gesto e attività di chi vive da quell’altra parte del mondo. Al “Nero Sushi” hanno sposato in pieno la tradizione del Sol Levante dove tagliare, decorare e infine servire sushi e sashimi è considerato un rito con tempi e regole ben precisi. Decidere di mangiare al “Nero Sushi” significa lasciare fuori dalla porta d’ingresso le ansie e la frenesia di tutti i giorni e concedersi una serata in cui tranquillità, calma e meditazione la fanno da padroni. Una serata in cui l’attesa è un dono, un momento di puro e sano relax. Qui, infatti, ogni piatto viene preparato al momento e poi aggiustato e decora161


Campania sapori

to perché, seguendo i dettami della filosofia Zen, arricchire l’occhio con un piatto di bell’aspetto contribuisce a rendere i sapori unici e piacevoli. Fermarsi al “Nero Sushi” vuol dire assaporare un modo diverso di mangiare, perché “alimentarsi” non sia soltanto il tempo del cibo, ma anche l’occasione dello stare insieme, all’insegna di alimenti sani e genuini. Una filosofia che si sposa benissimo con la tradizione napoletana dello stare a tavola. Ma qui è il pesce, e dunque il sushi e il sashimi, il re della cucina. Cibi che appartengono e rispecchiano la cultura del light. Non c’è nulla meglio della cucina giapponese che si può configurare come “leggera”. E’ questo lo spirito che anima i menù di “Nero Sushi”, dove, proprio come in Giappone, accanto al pesce crudo, vengono proposte verdure, riso, e ancora pesce cotto, come gli spiedini, e cibi cucinati su piastra o a vapore. Qualità garantita dalla bravura e dalla specializzazione degli addetti ai fornelli. A preparare i piatti, infatti, i due accoglienti ristoratori napoletani hanno chiamato chef brasiliani, che al contrario delle credenze sono ritenuti tra i migliori al mondo nel taglio e nella preparazione del sushi. A rendere ancora più piacevole la degustazione15, il Nero Sushi offre un ambiente a luci soffuse, dove il colore predominate, così come si può evincere dal nome, è il “neutro” nero. Ovvero, la base ideale su cui svettano toni più decisi. Ed ecco allora, il 162


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verde o il rosso di fotografie racchiuse all’interno di cristalli che acquistano una brillantezza unica e intensa. Un’atmosfera calda e serena dove poter dunque gustare e assaporare quell’arte che solo la cucina giapponese è in grado di offrire. Con lo sguardo proiettato al fascino della storia e del mare di Napoli. Nero Sushi Japanese Restaurant Via Partenope 12/H 80121 Napoli Tel. 081.7647426 info@nerorestaurant.it

light’, and this is reflected in the menu at Nero Sushi: raw fish, vegetables, rice, fish kebabs and other grilled or steamed dishes prepared by Brazilian chefs, who are popularly held to be among the best in the world in cutting and preparing sushi. Nero Sushi offers guests an ambience with suffused

lighting where, as the name suggests, the dominant colour is a ‘neutral’ black that accentuates the bright greens and reds of framed photographs. A warm and relaxing atmosphere in which to savour the art of Japanese cuisine surrounded by the history and culture of Naples. 163


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Melodia di Napoli Pizzeria Parziale. Il senatore della pizza che si rinnova di Gabriele Scarpa

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izza, succulenta e saporita. Ci vuole un campione del mondo per prepararla. Possibilmente un senatore del fatidico “disco rosso”. Parole e musiche che risuonano ai tavolini della pizzeria “Melodia di Napoli”, a due passi dalla storica piazza Nicola Amore: è qui che sapori, aromi e tradizioni hanno trovato casa. Nel tempio gestito da Antonio e Pasquale Parziale, due fratelli che hanno diviso tutto nella vita. Pasquale è il vero motore del locale. Re dell’impasto, imperatore della cottura: è lui che detta i tempi della magia culinaria. E’ lui che prepara i piatti. E’ lui che stende la pasta, cospargendola di pomodori San Marzano, olio d’oliva e mozzarella di bufala. Una vita alle spalle, la sua, trascorsa a re-

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Melodia di Napoli Pizzeria Parziale. The Senator of Pizza on a gastronomic journey Gabriele Scarpa

It takes a world champion to prepare a tasty, succulent pizza at the Melodia di Napoli pizzeria near historic Piazza Nicola Amore. This temple of traditional flavours is managed

by Antonio and Pasquale Parziale, but it is Pasquale who skilfully kneads and rolls out the dough, adds the San Marzano tomatoes, olive oil and buffalo milk mozzarella, bakes the pizza and decides when it is cooked to perfection. Pasquale’s life has been dedicated to giving gastronomic pleasure: Margherita, Marinara and Neapolitan pizzas hold no secrets for


Campania sapori

galare gioie e delizie a colpi di sapori. Margherite, marinare e napoletane, per il maestro nato e cresciuto nei vicoli di Partenope, non hanno segreti. Titoli, vittorie, riconoscimenti e diplomi sono lì ad attestarlo. Applausi scroscianti, dediche scritte, cartoline e foto ricordi: vip e non vip hanno assaporato le sue pizze rimanendone semplicemente inebriati. Maurisa Laurito, Vittorio Sgarbi e Piero Chiambretti sono solo alcuni tra i personaggi famosi rimasti folgorati dalle ghiottonerie di Pasquale. Capolavori cotti a legna, così come detta la più sacra e antica delle tradizioni. Favole per i palati. Non era ancora adolescente Parziale quando, appena 15enne, iniziò ad apprendere i segreti del mestiere nei migliori forni della città. Fu il suocero a insegnargli i primi rudimenti. Pasquale non lo ha mai dimenticato. Nel corso degli anni, il pizzaiolo di Corso Umberto I, ha lavorato nelle migliori pizzerie di Napoli. Da Forcella a Chiaja, da Mergellina al Centro storico, la sua proverbiale bravura nella preparazione del più classico dei piatti “made in Napoli” è ancora viva a distanza di tanto tempo. Oggi che il suo allievo giapponese “AkiPasquale” si è fregiato del titolo di campione nel trofeo internazionale dei pizzaioli “Caputo”, il maestro di piazza Quattro Palazzi può guardare con soddisfazione al passato. Aki ha lavorato con lui in riva al Golfo, ma anche ad Ischia, insieme con il cognato Gaetano Fazio, prima di tornarsene in Giappone, dove ha aperto una pizzeria tutta sua. Un angolo della “bella Napoli” esportato nel paese del Sol Levante. Co-

Pasquale Parziuale, premiato come “senatore della pizza”

this genius born and bred in the backstreets of Naples. He has won competitions, awards and applause from many TV celebrities whose photos and dedications hang on the pizzeria’s walls. He learnt the secrets of the trade and the art of the woodburning oven at the age of 15, and he has held on to those traditions throughout his working life in the

best pizzerias all over Naples as well as in the Holy Land, South America and Mexico. Now that his Japanese apprentice “AkiPasquale” has won the champion’s title in the “Caputo” international tournament, he can count himself a satisfied and happy man. Aki worked with him in Naples and on Ischia before returning to Japan to open his own 165


Campania sapori

pizzeria, taking the taste of “bella Napoli” to the Land of the Rising Sun. The Neapolitan family of pizza masters is proud of this and other successes: a year ago, Pasquale’s son Antonio became Italian pizza champion and Pasquale himself is an active promoter of the genuine Neapolitan pizza association (Pizza Verace Napoletana). In 2006, Pasquale won the world Neapolitan Pizza championship in Salsomaggiore and 166

was nominated “Senator of Pizza” by the mayor of Naples Rosa Russo Iervolino, confirming Pasquale’s love for the city’s most famous food export. But he is also an ardent supporter of the Naples football team, to whom he dedicated the extraordinary Hamsik-LavezziQuagliarella pizza last year. Innovation, yes; but with respect for traditional pizzamaking and using only the healthiest ingredients. This is the success formula of the Senator of Pizza.

sì la soddisfazione è più grande, perché il successo fortifica e inorgoglisce una famiglia di prodi pizzaioli. Sarà un caso se anche Antonio, figlio di Pasquale Parziale, non più tardi di un anno fa, è riuscito a portare a casa il titolo di campione d’Italia della pizza? Un passato fatto di successi e affermazioni scintillanti, quello del maestro di piazza Nicola Amore, tra i primi attori dell’associazione Pizza Verace Napoletana. Successi, i suoi, conquistati un po’ in tutto il mondo. Dalla Terra Santa al Sud America, passando per il Messico. Nel 2006, a Salsomaggiore, arriva il titolo di campione del mondo della pizza napoletana Stg. Poi la nomina, da parte del sindaco Rosa Russo Iervolino, a senatore della pizza. Due ambiti traguardi che confermano l’amore quasi viscerale di Pasquale per la più famosa delle leccornie del Vesuvio. Il suo cuore palpita per la pizza. E’ lei la sua fidanzata: “l’amore di una vita”, giura lui. Come quello per il Napoli Calcio, cui un anno fa l’asso della Melodia dedicò la straordinaria pizza Hamsik-LavezziQuagliarella. Perché la pizza è un piatto che si rinnova. Nel pieno rispetto della tradizione di cui vanno sempre rispettati i segreti. E l’utilizzo degli ingredienti più sani. Rinnovare, dunque. Senza tradire mai i vecchi insegnamenti. E’ questa la regola per il successo. E’ questa la regola del Senatore della pizza. Melodia di Napoli Pizzeria Parziale Corso Umberto I 130, Napoli Tel. 081.287983



icetta recipe la r Impepata di cozze Rosanna Nastro

Gustosa, succulenta. Semplicemente squisita. “A ’mpepata e cozze”, l’impepata di cozze, piatto tipico della cucina napoletana, è una delle pietanze più semplici da preparare in cucina, ma allo stesso tempo, anche una tra le più buone e versatili, visto che può essere servita sia come antipasto, sia come secondo di pesce. L’impepata non vanta origini nobili. In passato, quando era consumata prevalentemente nelle regioni del Sud, era considerata un piatto povero, non degno di apparire sulle tavole dei vip. Ci pensò il cuoco salentino Vincenzo Corrado a sdoganarla, inserendo la ’mpepata nel suo ricettario “cuoco galante”. Come si prepara questa autentica ghiottoneria del

mare? E’ presto detto. Prendete i mitili. Pulite i gusci con una spazzola di metallo in modo da tirar via tutte le incrostature. Raschiateli ben bene provvedendo a strappare via anche la barbetta, quella cordicella sottile che fuoriesce dal guscio e che in dialetto napoletano si chiama “struppone”. Sciacquatele in acqua fredda, poi deponetele in una pentola abbastanza grande. A parte, in un tegame, scaldate l’olio con l’aglio. Giusto pochi secondi, poi aggiungetevi le cozze. Coprite il tegame e fate cuocere per qualche minuto a fuoco vivace scuotendo ogni tanto il tegame in modo da fare uscire il sughetto dalle cozze, fino a quando non si saranno aperte. E’ questo, infatti, il segnale che l’impepata è pronta. Dal momento in cui le cozze vengono deposte sul fuoco fino all’apertura del guscio, devono trascorrere, di norma, cinque, sei minuti. Non appena le cozze iniziano ad aprirsi, “copritele” con un’abbondante manciata di pepe nero e, per chi lo desidera (ma è facoltativo) anche una manciata di prezzemolo tritato. Pochi secondi ancora di cottura, poi potrete togliere l’impepata dal tegame. Una raccomandazione: l’impepata va servita ben calda. Magari accompagnandola con fette di pane casereccio abbrustolito a bruschetta e una bella fetta di limone.

Gli ingredienti Per quattro persone Aglio: 2/3 spicchi Cozze: 2 chili Olio: 1/2 bicchiere Pepe: in abbondanza Prezzemolo: tritato quanto basta (facoltativo)


ricetta recipe la Peppered Mussels Rosanna Nastro

Tasty, succulent and simply exquisite, peppered mussels are both simple to prepare and extremely versatile, since they can be served as an appetizer or as a second course. This typically Neapolitan dish was considered a poor man's meal until chef Vincenzo Corrado included it in his recipe book The Gallant Cook. Preparation couldn’t be simpler: clean the shells with a metal brush and a knife to remove incrustations and pull out the mussel’s ‘beard’, the thin cord coming out of the shell. Rinse in cold water, then heat the oil with the garlic in a large pan for a few seconds and add the mussels. Cover and cook for a few minutes over a high

heat until the mussels open, shaking the pan occasionally to bring out the juices. It should take 5 or 6 minutes for the mussels to open from the moment they are placed in the pan. As soon as the shells begin to open, add a liberal sprinkling of black pepper and, if desired, a handful of chopped parsley. A few more seconds and they are ready. Serve piping hot with bruschetta and a slice of lemon.

Ingredients (serves four) 2 kg Mussels 2-3 cloves garlic ½ cup Olive Oil: Plenty of pepper Chopped parsley (optional) 169


est of shopping & relax t ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI/ CLOTHING AND ACCESSORIES MARINELLA “È la somma dei piccoli particolari che fa l'uomo elegante”. Così sentenziava, nel 1914, don Eugenio Marinella, proprietario di un piccolo negozio di cravatte alla Riviera di Chiaja. Quello in cui proponeva capi in stile inglese e un po' snob, che fecero di lui rivenditore ufficiale di principi e imprenditori. Filosofia, attualmente portata avanti dal nipote Maurizio, e che ha visto negli anni avvicendarsi personaggi del calibro di Luchino Visconti, Aristotele Onassis e Giovanni Agnelli. “It is the sum of all the small details that makes a gentleman elegant”, affirmed don Eugenio Marinella, owner of small Neapolitan tie-shop in 1914. His British-style garments met whit the approval of princes and entrepreneurs and his grandson Maurizio can make the same claim, as his clients have included such illustrious names as Luchino Visconti, Aristotele Onassis and Giovanni Agnelli. Via Riviera di Chiaia, 287 - Napoli Tel. 081.7644214 M. CILENTO Un simbolo della Napoli più esclusiva. Uno scrigno dove il fascino e l’eleganza sono racchiusi in ogni articolo e la ricerca della qualità non ha confini. In una sola parola: Cilento, in via Medina. Qui è possibile trovare abiti, cravatte e camicie confezionati rigorosamente a mano e su misura con tessuti pregiati e raffinati, così da offrire sempre il meglio al cliente, come del resto è tradizione. Nata nel 1780, la maison è oggi nelle mani di Ugo Cilento che ha arricchito l’atelier con articoli unici destinati ai clienti più originali come gli accessori di lusso e le calzature realizzate interamente a mano. A symbol of exclusive Neapolitan style, Cilento in Via Medina is the ideal place to purchase traditional, hand-tailored, bespoke suits, ties and shirts. Set up in 1780, the atelier is now managed by Ugo Cilento who has extended the range of articles to include luxury accessories and hand-made footwear. Via Medina 61 a/b - Napoli Tel. 081.5513363 SANSEVERINO CRAVATTE Nata dalla passione di Salvatore Sanseverino e

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Francesco Raia, quest’azienda è uno dei baluardi dell’antica arte sartoriale napoletana. Il must qui è la cravatta a sette pieghe, realizzata ripiegando sette volte il tessuto per dare anche più consistenza al nodo. Da Sanseverino si riceve solo su appuntamento. Following Salvatore Sanseverino and Francesco Raia’s passion, this company is one of the bulwark of the ancient Naepolitan tayloring. The must is the seven folds necktie, realized folding seven times the fabric in order to make the tie firmer. Tie can be chosen only by appointment. Centro Direzionale Isola G2 - Napoli Tel. 081.7879414 IMPERATORE CAMICIE 1994 Tradizione e innovazione. Questa la combinazione vincente del successo di Imperatore Camicie, l’atelier partenopeo dove l’arte manifatturiera rivive al fianco delle tendenze più in voga. La cura del dettaglio è, senz’altro, uno dei punti di forza dei fratelli Paolo e Gennaro Imperatore: ogni camicia è realizzata con cotone di altissima qualità, rifiniture fatte a mano ed originali accessori che garantiscono l’esclusività del prodotto, confezionato per le collezioni sia maschili che femminili. Tradition and innovation are the success formula of Imperatore shirts, the Neapolitan atelier where craftsmanship meets fashion. Attention to detail is one of the strengths of the Imperatore brothers: each shirt is made from the best cotton and finished by hand using exclusive accessories in both their men’s and women’s shirts. Via Caserta al Bravo 184 - Napoli Tel. 081.3413406 ROSARIO FARINA HAUTE COUTURE Se il vostro sogno è indossare una morbida “scultura” in voile e satin di pregiate sete comasche, magari “scolpita” da un giovane e virtuoso stilista partenopeo, la fermata obbligatoria è all’atelier Rosario Farina di palazzo Cellamare. Un delizioso salotto glamour, dove da due anni prendono forma gli abiti e i sogni delle donne più chic della città. If your dream is to wear a soft ‘sculpture’ of precious silk and satin, created by a young, talented Neapolitan designer, visit the Rosario Farina atelier in palazzo Cellamare. This exquisite glamour salon opened two years ago and has been making the chicest Neapolitan women’s dreams come true ever since. Palazzo Cellamare - via Chiaja 149/e - Napoli Tel. 081.405901 - www.rosariofarina.com



est of shopping & relax t CROMWELL & COMPANY Più di venti anni di attività, impegno e passione per offrire agli uomini del jet set partenopeo, e non solo, qualità, eleganza e stile. Questa la mission della boutique “Cromwell & company”, nel cuore pulsante della “Napoli bene”, punto di riferimento per chi ama il bel vestire. Ampia la gamma dei brand nazionali e internazionali proposta, da Allegri a Moncler. Ma non solo. Cromwell, infatti, è anche sinonimo di alta sartoria. For over 20 years, the Cromwell & Company boutique in the heart of Naples has steadfastly pursued its mission to provide quality, elegance and style to the best dressed men in the city. Their wide range of brand names from home and abroad include Allegri a Moncler, but Cromwell & Company is also renowned for its quality tailoring service. Via Gennaro Serra, 72 . Napoli. Tel. 081.7646065 FREY WILLE L’eccellenza austriaca si sposa con la storia, le tradizioni e la cultura partenopea. Frey Wille, società leader a livello mondiale nel settore dei gioielli in smalti preziosi, propone magiche creazioni dai design unici e originali, pensate su misura per Napoli. Austrian excellence meets the history, tradition and culture of Naples. Frey Wille, the world leader in precious enamel jewellery, proposes a series of magic creations whose unique and original design was conceived specifically for the city of Naples. Via Calabritto, 21 - Napoli Tel. 081.7641430 napoli@frey-wille.com - www.frey-wille.com PAOLO SCAFORA L’azienda di Paolo Scafora propone collezioni da uomo che coniugano perfettamente estro ed eleganza, un mix bilanciato che le rende un accessorio immancabile. Ecco allora fiorire estrosissime scarpe in edizione limitata e numerata, dove ciascun paio abbina due colori, quello più neutro per la scarpa, quello più vivace per tacco e punta. E poi, per gli amanti del golf, le immancabili scarpe bicolore con tanto di mascherina ed impunture laterali, un porta-scarpe ed una sacca realizzati in pelle martellata unita a pelle intrecciata testa di moro. Paolo Scafora’s firm manufactures men’s footwear collections whose elegance and flair make them an essential accessory. The new lines include superb,

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limited edition footwear with a more neutral colour for the shoe and a brighter hue for the heel and toe. Golf enthusiasts will be delighted by the two-tone golf shoes, shoe carrier and leather golf bag. Via Tavernola, 8 - Casandrino (Na) Tel. 081.8304808 www.paoloscaforanapoli.it ULTURALE CRAVATTE Tessuti vintage e scacciaguai: queste le caratteristiche delle cravatte di Ulturale, che nelle pieghe nascondono un piccolo amuleto portafortuna. Interamente realizzate a mano, sono un must nell’abbigliamento di classe made in Naples. Vintage fabrics and talismans: these are the ma in carachteristics of Ulturale neckties, hiding in their folds a little charm. Enterely hand-made, they are a must among the made in Naples luxury clothing items. Via Carlo Poerio, 115 - Napoli Tel. 081.2481151- www.ulturalecravatte.it

GIOIELLI/JEWELLERY

GIOIELLI NARDELLI A pochi passi dalla mitica piazzetta, lo showroom realizzato nel più classico stile caprese. Uno spazio pensato per far da vetrina ai preziosi targati Nardelli, gioielli il cui leitmotiv è l’amore, sentimento reso tangibile dalla lucentezza dell’oro e dei diamanti. I preziosi Nardelli sembrano parlare, raccontare e interpretare sentimenti, pulsioni, passioni. Legano gli affetti di una vita e per la vita, avvolgendoli in un caldo calore nel bagliore di oro e diamanti. Near Capri’s famous Piazzetta, the Nardelli showroom is furnished in the island’s typical style to showcase the firm’s precious jewellery. The leitmotiv of all Nardelli creations is ‘love’, a sentiment that is transformed into a tangible reality by the brilliance of gold and diamonds. Nardelli jewellery seems to talk, to describe and interpret feelings, impulses and passions: it bonds love forever in the warm glow of gold and diamonds. - Centro Orafo Il Tarì (Marcianise, Caserta) Tel. 0823.838917 - via Listrieri, Capri numero verde 800090230 www.nardelligioielli.it


he best of shopping & re MARTE GIOIELLI Gioielli di rara bellezza, preziosi oggetti del desiderio. Sculture portatili che sanno esprimere, attraverso l’armonia di linee e materiali, qualcosa di unico, speciale, irripetibile. Il laboratorio orafo di via Chiaia, oltre ad essere una fucina di creatività ed eccellenza, è un salotto in cui incontrarsi per ammirare piccole opere d’arte da indossare. Marte è “una sartoria del gioiello”, come ama definirla Simona Danaro, fantasiosa e audace stilista di monili, realizzati con la cura e la maestria del made in Italy. Jewellery of rare beauty, whose harmonious lines and materials create precious and unique objects of desire. The workshop in Via Chiaia is not just a creative hothouse, it is a meeting place, ‘a jewellery salon’ says Simona Danaro, the bold deigner of jewellery bearing the ‘made in Italy’ label guaranteeing craftsmanship. Via Chiaia, 155 - Napoli - Tel. 081.402142 www.martegioielli.it - info@martegioielli.it CARAMANNA Serpenti, pesci, libellule, ricci, rane, stelle marine. Queste sono solo alcune delle mascotte pronte ad adornare le donne che apprezzano i bei gioielli. Anelli, orecchini, bracciali e collane in guisa di animale, dal gusto moderno e sbarazzino; e ancora orologi, gioielli in coralli, turchese, pietre preziose e semipreziose costituiscono la vastissima scelta di Caramanna, dalle cui gioiellerie non si può mai uscire a mani vuote. Snakes, fihes, dragonflies, urchins, frogs, starfishes are only a part of the mascottes that will adorn women in love with beautiful jewels. Animal shaped rings, earrings, bracellets and necklaces, modern and saucy; moreover, watches, jewels made of coral, turquoise, precious and semiprecious stones form the wide range of choice of Caramanna Jewels, two shops where it is impossible to get out empty-handed. Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.4238352 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875 PIZZERIE BRANDI Meta obbligata per chi di pizza se ne intende e per chi vuole fare un tuffo nella storia. È, infat-

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est of shopping & relax t ti, in Salita Sant’Anna di Palazzo (nei pressi di Palazzo Reale), dove ha sede la pizzeria Brandi dal 1780, anno della sua fondazione, che è stata inventata la pizza più famosa del mondo. Siamo nel giugno del 1889. Umberto I e la sua consorte Margherita di Savoia sono in visita a Napoli. I coniugi Raffaele Esposito e Maria Giovanna Brandi omaggiano i reali con tre qualità di pizza, di cui una con mozzarella e pomodoro che riceve il plauso della regina e che, in suo onore, battezzano con il nome di “Margherita”. A ‘must’ for pizza connoisseurs and those who want a flavour of the past. In the street called Salita Sant’Anna di Palazzo (near the Royal Palace) we find the Pizzeria Brandi premises where the world’s most famous pizza was invented. The pizzeria first opened in 1780 but in June 1889, during the visit of King Umberto I and Queen Margherita of Savoy to Naples, Raffaele Esposito and his wife Maria Giovanna Brandi sent the royal couple three qualities of pizza. The Queen loved the one with mozzarella and tomato, so it was thereafter called “Margherita” in her honour. Salita Sant’Anna di Palazzo 1-2 - Napoli Tel. 081.416928 - www.brandi.it MELODIA DI NAPOLI PIZZERIA PARZIALE Il tempio dei sapori sorge a due passi dalla storica piazza Nicola Amore, ai tavolini della “Melodia di Napoli Pizzeria Parziale” dove tradizione e accoglienza sono di casa. E’ qui che la pizza ha il colore di Partenope. Corposa, succulenta. Piena. L’assaggi e il gusto ti assale, l’aroma ti conquista, inebriandoti fino all’ultimo boccone. Pizza has a flavour that overwhelms the senses right down to the last bite, especially when you are in the traditional Melodia di Napoli Pizzeria near Piazza Nicola Amore. The relaxing and cosy twostorey premises are just a stone’s throw from the historic city centre and you can sense the warmth of Old Naples all around you. Corso Umberto I, 130 - Napoli Tel. 081.287983 RISTORANTI / RESTAURANTS UMBERTO RISTORANTE Gnocchi alla sorrentina, tubettoni “d' 'o treddeta”, polpettine di nonna Ermelinda, zucchine alla sca-

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pece, bistecca di manzo all'Aglianico appassito e chi più ne ha, più ne metta. Un ventaglio di menu fitto di piatti gustosi tutti da assaporare, quello offerto dal ristorante Umberto, a due passi da piazza dei Martiri, che ha incluso nel “cartellone” anche un menu ad hoc, destinato agli intolleranti al glutine. A wide selection of tasty dishes from gnocchi to macaroni and from meatballs to steak in Aglianico wine. Just a few minutes walk from Piazza dei Martiri, it also has a special menu for those intolerant to gluten. Via Alabardieri 30/31 - Napoli Tel. 081.418555 BAR, PASTICCERIE E GELATERIE BARS, PATISSERIES AND ICE CREAM SHOPS GELATERIA LA SCIMMIA Il tempio del gelato è in piazza Carità. Qui, dal lontano 1933, si affaccia “La Scimmia”. E qui in questi settantasei anni sono cambiate soltanto le apparecchiature, che hanno subito evoluzioni tecniche tutte a vantaggio del prodotto e null’altro. Il gelato, a “La Scimmia”, oggi come allora, è realizzato utilizzando materie prime genuine. Banditi impasti e polveri confezionate. Since 1933, “La Scimmia” has been making genuine ice cream from prime ingredients, without resorting to premixed pastes or powders. All that has changed is the technology. Piazza Carità, 4 - 80134 Napoli Tel. 081.5520272 GAMBRINUS Punto di ritrovo di uomini di cultura come Gabriele D'Annunzio, Salvatore di Giacomo ed Eduardo Scarfoglio, il gran caffè Gambrinus, che affaccia sulla splendida piazza del Plebiscito, viene additato da molti come uno dei "santuari" partenopei della "tazzulella". Un ritrovo storico, in perfetto stile liberty che dal 1860 offre refrigerio e specialità uniche a napoletani e turisti di passaggio. A historic meeting place for men of letters like Gabriele D'Annunzio, the Gambrinus in the superb Pazza del Plebiscito is the Mecca of Neapolitan coffee houses. In its art nouveau lounge, customers have enjoyed traditional Neapolitan specialities and refreshments since 1860. Via Chiaja, 1/2 - Napoli - Tel. 081.417582


he best of shopping & re GRAN CAFFE' CIMMINO Inserito nell'elenco dei diciotto migliori bar d'Italia, il Gran Caffè Cimmino è uno dei marchi più prestigiosi della pasticceria partenopea, quel celebre Cimmino fondato a Napoli nel 1907 con sede nella storica via Filangieri (al quale oggi è affiancato un altro nella panoramica via Petrarca), rilevato dai fratelli Antonio e Salvatore Fantini e divenuto luogo irrinunciabile per l'happy hour. Una chicca, i tre nuovi aperitivi: Rodinò, Petrarca e La Terrazza 2005. One of Italy's top 18 cafés, Gran Caffè Cimmino is also the brand name of one of Naples' most prestigious patisseries. Founded in 1907, it now has two premises in the city to delight customers with pastries and cocktail aperitifs. Via Filangieri, 12/13 - Napoli Tel. 081.418303 Via Petrarca, 147 - Napoli Tel. 081.5757697 FOOD WINE & DRINK SELEZIONE SCIACCUTTIELL E’ la grande passione per la cultura dei sapori a guidare l’azienda di famiglia di Fausto Sarracino, che dal 1950 porta in tavola il meglio dei salumi e dei formaggi di produzione propria. A partire dal prosciutto di Parma, stagionato nelle cantine di tufo, al provolone della Valpadana e al Parmiggiano, stagionato dai 24 ai 48 mesi. It’s a great passion for the culture of flavours that leads the family firm of Fausto Sarracino, selling since 1950s their best homemade cold meats and cheeses, starting with prosciutto di Parma, seasoned in tufa caves, and ending with the Parmiggiano seasond for at least 24 months. Via Casalanno, 8/9 - Marano (Na) Tel. 081.5862491 - www.selezionesciaccuttiell.it CANTINA “I NOBILI DEL VESUVIO” Nell’anima di vetro il nettare degli dei. Dai vigneti del Vesuvio il più nobile degli spumanti: si chiama Dora l’ultimo arrivato nelle cantine dell’azienda “I Nobili del Vesuvio”, il podere fondato dalla famiglia Ingenito a Boscotrecase, dieci anni fa, in uno degli angoli più incantevoli e suggestivi della provincia napoletana. Un paesaggio mozzafiato, con il vulcano alle spalle e la cornice del golfo di Napoli a valle. From the vineyards of Vesuvius, the noblest of sparkling wines. Dora is the latest addition to I Nobili del

Vesuvio, the wine cellars of the Ingenito family vineyards at Boscotrecase between lofty Mount Vesuvius and the breathtaking beauty of the Gulf of Naples. Via Bosco del Monaco, 1 Boscotrecase (Na) - Tel. 081.3535286 www.inobilidelvesuvio.it VISITE GUIDATE / TOURIST GUIDE ITINERA Chi ha intenzione di scoprire Napoli, Pompei, la Costiera Amalfitana, Capri, Ischia o Caserta, non ha che da rivolgersi a Itinera, una società di servizi per l’arte che da oltre 10 anni offre un ampio ventaglio di visite guidate in tutta la regione organizzate da un gruppo di guide turistiche abilitate e laureate nelle discipline del settore artistico. Whether it is Naples, Capri, Ischia, the Amalfi Coast, Pompeii or Casert that you want to visit, all you have to do is get in touch with Itinera, a society offering services for the art. Founded more than 10 yeasr ago by graduated tourist guides, it offers a wide choice of visits fot groups, singles, families and schools. Corso Vittorio Emanuele, 663 - Napoli Tel. 081.664545 www.itineranapoli.com NOLEGGIO AUTO E BARCHE RENT A CAR/RENT A BOAT TURCO GLOBAL SERVICE Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 ed S8, Bmw X5 e Z4. Sono solo alcune delle auto prestigiose che si possono fittare da Turco Global Service, pioniera nella fornitura del servizio noleggio di auto per cerimonie, di lusso e sportive. Ma non è tutto. La società vesuviana mette a disposizione dei propri clienti anche un esclusivo servizio di chartering con barche di classe. Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 and S8, Bmw X5 and Z4 are just some of the prestige cars for hire from Turco Global Service. In addition to its elite sports cars and other select vehicles, clients can also take advantage of the exclusive luxury boat chartering service. Viale degli Ulivi, 33 S. Sebastiano al Vesuvio (Na) - Tel. 081.19575148

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musei NAPOLI

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE

dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the museum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.

MUSEO NAZIONALE

Piazza Museo, 19 Tel. 081.440166 - fax 081.44013 www.museoarcheologiconazionale.campaniabeniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 6,50 euro; 3,25 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -19.30 p.m. Tickets: 6,50 euros; 3,25 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del piĂš antico museo archeologico d'Europa custodiscono, tra l'altro, pezzi unici provenienti dall'area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe's oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.

MUSEO DEL TESORO DI SAN GENNARO

CAPODIMONTE

Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111 www.museo-capodimonte.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 3,75 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; 6,50 euro h.14-17; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 3,75 euros for people aged 18-24; 6,50 euros 2-7 pm; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del '700 e '800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.

MUSEO CIVICO

Via Duomo, 149 - Tel. 081.294980; 081.3723712 www.museosangennaro.com - Lun-Dom h. 9-17. Biglietti: 6,00 euro; 4,50 euro per under 25 e over 65; 4,50 euro per gruppi di almeno 15 persone; 2 euro per scolaresche; -25% con Artecard Mon-Sun 9.00 a.m. - 17.00 p.m. Tickets: 6,00 euros; 4,50 euros under 25 and over 65; 4,50 for groups of 15 people; 2 euros for students; -25% wih Artecard. Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l'inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e

DI

DI

CASTEL NUOVO

Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 5,16 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltĂ artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 5,16 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a


tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell'Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons' Hall and the Picture Gallery.

MUSEO DUCA

DI

Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.

MUSEO DI SAN MARTINO

MARTINA

Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 081.5781776 - www.floridiana.napolibeniculturali.it. Mar chiuso. Mer-lun h 8-14. Biglietti: 2,50 euro; 1,25 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8 a.m.- 2 p.m. Tickets: 2,50 euros; 1,25 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum.

Largo San Martino, 5 - Tel. 081.5781796 www.smartino.napolibeniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 1824; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell'omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city's history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory.

MUSEO DIEGO ARAGONA PIGNATELLI CORTES

MUSEO DI PALAZZO REALE

Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547 www.preale.napolibeniculturali.it Mer chiuso. Gio-Mar h. 9-20. Biglietti: 4 euro; 2 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 9 a.m. - 20 p.m. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all'occhiello del Museo, l'Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish

Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 081.669675 www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 14.00 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell'edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d'arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.


TEATRO

DI

SAN CARLO

Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Guided tours only by appointment in June and July. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un'occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell'arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.

MUSEO ARTISTICO INDUSTRIALE

Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all'Istituto Statale d'Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un'intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.

CAPPELLA SANSEVERO

MUSEO DEL TESSILE E DELL’ABBIGLIAMENTO “ELENA ALDOBRANDINI”

Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lun-ven h. 9-13/15-17; sab su prenotazione. Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat visits by appointment. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell'istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell'arte della seta, introdotta a Napoli intorno all'anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mondragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.

Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 10-17.40. Dom e festivi: h. 1013.10. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 9 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 9 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by Raimondo di Sangro, Prince of Sansevero, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.

COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CHIARA Via Santa Chiara, 49/c - Tel./Fax: 081 551.66.73 www.monasterodisantachiara.eu Feriali h. 9.30-17.30. Festivi h. 9.30-13.30. Biglietti: 5 euro intero; 3,50 ridotto (anziani oltre i 65 anni, gruppi composti da più di 25 persone, insegnanti con documento di riconoscimento, ragazzi da 6 a 18 anni). weekdays 9.30 a.m. - 17.30 - holidays 9.30 a.m. - 13.30 p.m. Tickets: 5 euros, 3,50 concessions (over 65, groups of more than 25 people, teachers with valid ID, children 6 to 18 years)


MUSEI DI PALEONTOLOGIA, MINERALOGIA, ZOOLOGIA ED ANTROPOLOGIA DELL'UNIVERSITA FEDERICO II DI NAPOLI

Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un'area archeologica, il Museo dell'Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del '700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.

CAPPELLA DEL MONTE DI PIETA

Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.

Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. - 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.

MUSEO DELL’OSSERVATORIO DI CAPODIMONTE

CITTA DELLA SCIENZA

Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lun chiuso. Mar-sab h. 9-17. Dom h. 10-19. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; riduzioni con Artecard Mon closed. Tue-Sat 9 a.m. -17. Sun 10 a.m. - 7 p.m. Tickets: 7 euros; 5 euros under 18; concessions with Artecard È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.

Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell'Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore.Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value.

CHIESA E QUADRERIA DEL PIO MONTE DELLA

MISERICORDIA

Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 5 euro; 4 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, stu-


MUSEO DIOCESANO

denti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 5 euros; 4 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L'edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.

MUSEO E IPOGEO DELLA CHIESA DEL PURGATORIO AD ARCO

Via dei Tribunali - Tel. 081.5519547 Museo e ipogeo sab h.10-13; chiesa lun-sab h. 10-13. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-13; church Mon-Sat h.10-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested.

Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-sab h.9.30-16.30; dom 9.30-14 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30; Sun h9.30-14 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.

A.R.C.A.

Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rende-


re contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.

exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin.

STAZIONE ZOOLOGICA A. DOHRN

CATACOMBE DI SAN GAUDIOSO

Piazza Sanità - Tel. 081.7411071 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Mar-sab visite giuidate h.9-10-11-12-14-15; dom h.910-11-12 Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sat guided tours h.h.9-10-11-12-14-15. Sun h.h.910-11-12. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools. Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.

Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d'Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.

MOSTRA DI CORALLI E CAMMEI

MUSEO DI PALEOBOTANICA ED ETNOBOTANICA

Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.

Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all'etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all'Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with

MUSEO

STORICO MUSICALE

Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.459255 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Ven, sab e dom chiuso. Lun-gio h. 9.30-13.30 Fri, Sat and Sun closed. Mon- Thu 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ricca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di


ACCADEMIA DI BELLE ARTI - PINACOTECA

strumenti antichi.The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments.

QUADRERIA DEI GEROLOMINI

Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. - noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l'archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters.

SCAVI DI SAN LORENZO MAGGIORE

Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over65; concessions with Artecard L'area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell'impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.

Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.441888. Visite guidate: 081.446810; www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-14. Ven h. 14-18. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Fri h. 2 p. m. - 6 p. m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell'800, con esposizione delle opere dei maestri d'arte contemporanea, ex allievi dell'Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.

MADRE

Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 - www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.1024. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis.Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d'arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples.

PAN, PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.3014.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions. La struttura, centro permanente di arti contemporanee,


periodo classico ed ellenistico dell'arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.

LA SOLFATARA ospita le più disparate espressioni culturali relative all'arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.

ZONA FLEGREA TERME DI BAIA

Via Sella di Baia, 22 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un'ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.

Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30 Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un'estensione di circa 33 ettari, è un'oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un'avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.

PARCO ARCHEOLOGICO DI CUMA

MUSEO DI BAIA

Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l'Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l'Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch.

Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 - 081.5233310 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d'epoca romana che riproducono capolavori del

ANFITEATRO FLAVIO DI POZZUOLI Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un'ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo


e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall'arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.

Biglietti: 5 euro - May-September 9 am-6 pm Tickets: 5 euros Di proprietà di un'istituzione culturale svedese con sede nell'isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medicoscrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e "il Monte Barbarossa", un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life.

CAPRI

VILLA JOVIS

CERTOSA DI SAN GIACOMO

Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 914; h. 18.30-20.30. Ingresso libero - Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm and 6.30 p.m. - 8.30 p.m. Free entry. Chiusa nella valletta fra l'altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese. Fondatore della Certosa, fra il 1371-74, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell'Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.

Via Tiberio - Capri - Tel. 081.8370381 Lun -dom h.8-1 ora prima del tramonto - Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell'Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell'imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.

ISCHIA SCAVI E MUSEO SANTA RESTITUTA

VILLA SAN MICHELE

Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri Tel. 081.8371401- Maggio-Settembre h.9-18

Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm


Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l'età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC.

MUSEO ARCHEOLOGICO LACCO AMENO PITHECUSAE DI VILLA ARBUSTO

Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.

SCAVI ARCHEOLOGICI DI ERCOLANO

Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 - Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno.The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.

AREA VESUVIANA SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI

Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org

Corso Resina Tel. 081.8575347 - 081.7390963; www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time.


SCAVI DI OPLONTIS

L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.

MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.

ANTIQUARIUM DI BOSCOREALE

Via IV Novembre - Ercolano Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un'enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l'esperienza sensioriale nell'antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.

MUSEO DEL GIOCATTOLO Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).

Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19.



Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers.

PAESTUM AREA ARCHEOLOGICA DI PAESTUM

PENISOLA SORRENTINA MUSEO MINERALOGICO

Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500 minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from all over the world

Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.811023 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le imponenti mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro, l’ekklesiasterion. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient GreekRoman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.

BENEVENTO MUSEO ARCOS

MUSEO CORREALE DI TERRANOVA

Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.

Corso Garibaldi, 1. Tel. 0824.312465 Lun chiuso. Mar-ven h.9.30-13.30/16.30-20.30; sab, dom e festivi h.10-14/16.30-21.30. Biglietti: euro 4; ridotto euro 2. Mon closed. Tue-Fri h.9.30-13.30/16.30-20.30; Sat, Sun and holidays h.10-14/16.30-21.30 Tickets: euros 4; concessions euros 2 Ubicato nei suggestivi sotterranei del Palazzo della Prefettura, il nuovo polo culturale – la cui direzione scientifica è stata affidata a Danilo Eccher – è diventato nel tempo un prestigioso punto di riferimento per le più interessanti sperimentazioni artistiche nazionali e internazionali. Housed in the striking basement of the Prefecture’s building since 2005, this new museum of contemporary – whose scientific direction has been given to Danilo Eccher - has already become an important point of reference for the most important artistic experimentations, both national and international.


CASERTA BELVEDERE DI SAN LEUCIO

fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.

MUSEO DELLE CERE “LE MUSE” Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del '700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.

REGGIA DI CASERTA

Tel. 0823.830456 - www.museodellecerecaserta.it Il Complesso di Sant’Agostino ospita una collezione di statue di cera che rappresentano uomini e donne che hanno fatto la storia della regione. The charterhouse of Saint Agostino hosts a collection of wax statues representing men and women that have decided the fortune of the region.

CAPUA MUSEO PROVINCIALE CAMPANO DI CAPUA

Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.30-19; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di

Via Roma, 68 - Tel. 0823.961402 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups (min 10 persons) Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.


mostre & Fino al 28 giugno THE POSSESSED

MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 - Napoli Tel. 081.19313016 www.museomadre.it Mar chiuso; lun/ven h.10-21; sab/dom. h.10-24 Mostra personale di Ryan Mendoza, artista americano trapiantato a Napoli dopo lunghi soggiorni a Berlino e a Parigi, che al Madre presenta 13 tele di grandi dimensioni. Mendoza compie stravolgimenti e alterazioni: esibisce sproporzioni prospettiche, rivela dissonanze anatomiche, manifesta distonie tra i personaggi in primo piano e gli sfondi. Siamo dinanzi a “posseduti”: figure all’apparenza normali, eppure contagiate da inquietudini, da turbamenti, da pensieri perversi. Personal exhibition of 13 large canvases by Ryan Mendoza, the American artist who worked in Berlin and Paris before settling in Naples. Disproportionate perspectives and anatomical dissonances between foreground and background figures ‘possessed’ by worry, anxiety and perverse thoughts. Fino all’11 luglio TWO MEN SHOWS

Castello Aragonese – Ischia Info: info@castelloaragonese.it Lun-dom h.9-18.30 Una doppia personale, quella ospitata al

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Castello Aragonese di Ischia, che vede a confronto l’artista sloveno Cveto Marsic ed il napoletano Oreste Zevola. Il primo presenta, nella chiesa dell’Immacolata, una serie di lavori ispirati al nido; il secondo, invece, al Castello Aragonsese, espone tele ispirate all’ibridazione delle diverse nature ed una sezione di lavori realizzati nell’Africa centrale, che prendono spunto da leggende e racconti locali. A personal exhibition comparing Slovenian artist Cveto Marsic’s works inspired by the nest, and Neapolitan artist Oreste Zevola’s canvasses inspired by the hybridization of nature and works painted in Central Africa based on local legends. Fino al 10 ottobre COLLEZIONE FARNESE

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE Piazza Museo, 19 - Napoli - Tel. 081.292823 http://marcheo.napolibeniculturali.it Mar chiuso; lun-ven h.9-19.30 Biglietti:10 euro; ridotto 6,75 euro Nuovo allestimento della celeberrima collezione Farnese nata per decorare l’omonimo palazzo romano e poi giunta a Napoli, in seguito a complicate vicende ereditarie. Oltre 300 statue, tra cui la Venere Callipigia, l’Atlante Farnese, i Tirannicidi, l’Ercole Farnese e il monumentale Toro Farnese, oltre ad un gruppo di marmi pressoché inediti, riconosciuti grazie a ricerche su documenti d’archivio e testimonianze grafiche. The famous Farnese collection created for the palazzo of the same name in Rome and later transferred to Naples. Over 300 statues including Venus Kallipygos, Atlas, the Tyrannicides, Hercules, the monumental Farnese Bull and previously unseen marbles identified through archive research.


& gallerie Fino al 18 luglio DE CHIRICO ALL’ORIZZONTE. UN’ODISSEA DI LUCE E IDEE

Museo di Villa Arbusto Lacco Ameno di Ischia Tel. 081.3330288 - www.comunelaccoameno.it Il complesso museale di Villa Arbusto dedica una mostra retrospettiva al padre della pittura metafisica: Giorgio De Chirico. Fino a metà luglio saranno esposti 5 sculture e 28 quadri, che indagano il rapporto che l’artista aveva con la cultura omerica ed il Mediterraneo. Ed è proprio il Mare Nostrum il fulcro di questa mostra, non solo per il suo rilievo nella formazione dell’artista, ma anche per il significato che De Chirico gli attribuì: essere simbolo dell’ignoto e del viaggio. A retrospective exhibition on the father of metaphysical painting Giorgio De Chirico, with 5 sculptures and 28 paintings investigating the artist’s relationship with Homeric culture and the Mediterranean. Mare Nostrum is the fulcrum of the exhibition, not only for its importance in the artist’s development but also for the significance De Chirico himself attributes to it: a symbol of the unknown and the journey. Fino al 31 luglio I CALCHI

Antiquarium Nazionale di Boscoreale Via Settetermini, 15 - Boscoreale (Na) Info: 081.5368796 In mostra i calchi delle vittime dell’eruzione del

Vesuvio del 79 d.C., che sommerse Pompei, Ercolano e le zone limitrofe. Saranno esposti calchi di uomini e di animali, un intero gruppo familiare rinvenuto nella Casa del Bracciale d’Oro, ed anche un calco in resina trasparente realizzato nel 1984 su uno dei corpi ritrovati nella villa di Lucius Crassius Tertius ad Oplontis. Plaster casts of the victims of the 79 AD eruption of Mt. Vesuvius: people, animals and an entire family from the House of the Gold Bracelet, as well as a transparent resin casting of one of the bodies found in the villa of Lucius Crassius Tertius in Oplontis. Fino al 31 ottobre LE LUNE DI POMPEI

Scavi Archeologici di Pompei Ingresso di Porta Anfiteatro - Pompei Tel. 081.19303885 - www.lelunedipompei.it Sab e dom un’ora dopo il tramonto, partenze ogni 20 minuti. Prenotazione obbligatoria Biglietti: euro 20. Riduzioni con Artecard e per gruppi familiari (2 adulti + 2 rag.fino a 16 anni) Un suggestivo percorso notturno nell’area archeologica di Pompei, realizzato con luci, suoni e voci fuori campo. Si parte dalla Necropoli di Porta Nocera e, attraverso alcuni dei più suggestivi angoli della città ai piedi del Vesuvio, si giunge all’Anfiteatro, dove si alternano proiezioni sul modo di divertirsi in epoca romana. A fare da guida per tutta la visita è la voce di Luca Ward che conduce i partecipanti, attraverso la luce di ben sette lune, in un mondo parallelo il cui solo scopo è di vivere e far rivivere Pompei. Personal exhibition of the Austrian artist with over 30 works from the 1970s to today. The artist seeks to interpret monumental sculpture from the spectator’s point of view, so visitors are encouraged to use the various items and become part of the work.

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gli alberghi di Charme

Charme è distribuito in omaggio nelle camere di 190 alberghi a 4 e 5 stelle. Ecco l’elenco. NAPOLI

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