Charme - Dicembre 2009

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dicembre 2009



La meraviglia che desta la vera Campania

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di Giorgio Gradogna

itorno al Barocco. Questo titolo, che esprime fors’anche un semplice desiderio di nuovo vigore, fa da cappello a un nutrito e qualificatissimo programma quadrimestrale di eventi, previsti da dicembre a maggio, attraverso i quali Napoli e la Campania vogliono riaffermarsi all’attenzione del mondo della cultura e, di conseguenza, a quello del turismo a essa collegato. Di fasti ornamentali del Seicento questa terra è colma. Gli eccessi sfarzosi, sgargianti ed esuberanti abbagliano e ubriacano di arte le nostre città, quasi a voler illuminare, con lo stupore e la meraviglia che destano, le ombre più oscure dello spirito di decadenza da sempre insito in una Capitale vera che vive di forti contraddizioni ed evidenti contrasti. Un piccolo esempio ne è dato dal nuovo spot tv che presenta la Campania al mondo, diretto dal regista spagnolo Eugenio Recuenco, dove in uno sfondo di lenzuoli, stesi ad asciugare da un balcone all’altro dei vicoli di Napoli, si muove con leggiadria una stupenda dama caravaggesca. Dei tesori dell’arte barocca e delle sue leggende, Charme offre un piccolo significativo spaccato. Ma siccome la Campania non è solo una splendida regione d’arte e Charme è invece la vetrina di tutto il bello della regione, proponiamo anche una attenta panoramica delle eccellenze della produzione artigianale ed enogastronomica che hanno fatto del Made in Naples un marchio riconosciuto e apprezzato in ogni continente.

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The wonders of the ‘real’ Campania

eturn to the Baroque. This title, which perhaps also expresses a simple desire for fresh energy, introduces an extensive and high-quality schedule of events taking place between December and May, through which Naples and Campania aim to bring themselves to the attention of the world of culture and, thereby, to the associated sector of domestic and international tourism. The pomp and splendour of the 17th century is everywhere in this part of Italy. The glaring excesses and exuberance of this city dazzle and inebriate its artworks, as if in an attempt to employ the wonder and amazement they engender to shed light on the darkest traits of a spirit of decadence that has long characterised our contradictory and controversial ‘capital’ city. One simple example is Campania’s latest advertising campaign promoting the region around the world. Under the guidance of Spanish director Eugenio Recuenco, the film portrays a splendid Caravaggesque lady moving gracefully against a backdrop of sheets hanging out to dry between buildings in the city centre. Charme offers a brief but significant glimpse of Baroque art treasures and legends. But, as Campania is not just a splendid art region and since Charme’s aim is to provide a view of all the beautiful things for which the region is renowned, this issue also traces a careful overview of the excellent craftsmanship and foodstuffs that have turned the Made in Naples brand label into a sign of quality acknowledged all over the world.

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CHARME TUTTO IL BELLO ANNO V - NUMERO 5 - DICEMBRE 2009 (nuova serie)

LA FIRMA DI CHARME

Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007

Napoli, la mia favola moderna di Serena Rossi

Distribuzione in omaggio in 190 alberghi a 4 e 5 stelle e sui treni AV Roma-Napoli

CAMPANIA EVENTI

pag. 9

Ritorno al Barocco Le chiese barocche. Sfarzo e meraviglia nei templi del Signore di Gabriele Scarpa pag. 10

Società editrice: Sisicom società cooperativa Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli

Gli appuntamenti. Ritorno al barocco, mostre ed eventi a Napoli e provincia

Direzione e redazione: Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 tel. 081.198.06.219 - 220 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia Salerno Concessionaria per la pubblicità: SpecialMedia Srl via Nuova Poggioreale Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli Tel. +39.081.195.62.813 Direzione editoriale: Sergio Gradogna Coordinamento redazionale: New Sud Comunicazione Scarl via Duomo, 348 Tel. +39.081.195.70.370 Progetto grafico: Artemisia Comunicazione - Napoli Impaginazione: Davide De Marco Pasquale Amato Development Press srl Immagini: A.A.S.C.T. di Capri, Archivio Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, AGN Fotoreporter, Luciana Lamanna, Maria Volpe Prignano, Michele Attanasio (copertina)

il sommario

Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA

pag. 16 Il barocco in Campania. Architetture d’incanto nelle province del Regno di Gabriele Scarpa

pag. 18

Obelischi e fontane. Perle di pietra che brillano in città di Gabriele Scarpa

pag. 24

Tra mito e leggenda. Fantasmi d’amore nei vicoli di Partenope di Gabriele Scarpa pag. 32


Con il patrocinio di:

Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra

LE TRADIZIONI

Napoli e il presepe. La notte di Betlemme rivive a San Gregorio Armeno di Rosanna Nastro

pag. 40

Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli

Ulturale cravatte. Stars 2010, sette pieghe costellate di Annalisa Palmieri

pag. 88

Imperatore Camicie 1994. Dettagli di qualità in capi d’autore di Melina Chiapparino

pag. 92

Sanseverino. Stoffe british, rifinitura napoletana di Sarah Ricca

pag. 96

DONNA CHARME

Valentina Puzone

pag. 46

CAMPANIA STYLE

Ernesto Tatafiore. Il filosofo che dipinge eroi di Irene Manco

Cromwell & company. Qualità, eleganza e stile al servizio del jetset di Sarah Ricca pag. 100 pag. 50

Artiginato campano Prodotti fatti dalle mani della storia di Alfredo Costante pag. 56 Moda invernale. Stilisti napoletani alla prova del freddo di Annalisa Palmieri pag. 66 Livio De Simone. Colori della tradizione su stoffe dipinte a mano di Sarah Ricca

pag. 108

pag. 74

Paolo Scafora. Shoes portafortuna per andare lontano di Eva Molea pag. 84

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Mirage Day Spa. Relax per corpo e mente sulla collina di Posillipo di Sarah Ricca

Villa Domi. Location da sogno con panorama mozzafiato di Melina Chiapparino pag. 112

Maison Cilento. Tessuti scolpiti a mano, capolavori da indossare di Sarah Ricca pag. 80

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Ottica Sacco. Occhiali all’ultima moda e chanson d’autore di Annalisa Palmieri pag. 104

I portabene della tradizione. Talismani made in Napoli contro jattura e malocchio di Lele Scarpato

pag. 116


Frey Wille. Gioielli di lusso ispirati alla gioia di vivere di Domenico Esposito pag. 120 Caramanna Gioielli. Cavallerizza collection, preziosi in sella di Annalisa Palmieri pag. 124 Marte gioielli. Fantasia partenopea in oro e carati di Melina Chiapparino

pag. 128

Lucia Garofalo gioielli. Monili di gran classe, glamour in vetrina di Annalisa Palmieri pag. 132 Il libro di Donatella Bernabò Silorata. Case che svelano l’anima di Napoli di Melina Chiapparino pag. 136 Iko Casa. Colori e fantasia per arredare l’alcova di Eva Molea pag. 140

SAPORI DELLA CAMPANIA

Piatti della tradizione. Sapore di festa sulle tavole imbandite di Rosanna Nastro pag. 144 Il torrone di Benevento. Il gusto croccante del re delle feste di Gianni Reale

pag. 150

La Garçonne. L’anima della movida nel cuore di Chiaia di Sarah Ricca pag. 154 Salsamenteria Sarracino. Qui la stagionatura dura 36 mesi di Eva Molea

pag. 158

Spray Pan. Allegria di panna a portata di dito di Antonio Di Costanzo

pag. 162

La ricetta / Il baccalà in cassuola pag. 168 THE BEST OF SHOPPING

& RELAX pag. 170

MUSEI

pag. 176 MOSTRE

& GALLERIE pag. 190

In collaborazione con:

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la firma Napoli, la mia favola moderna di Serena Rossi

(*attrice, ha recitato nella soap opera “Un posto al sole” e in alcune fiction della Rai tra cui “Il Commissario Montalbano”)

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evo tantissimo a Napoli. E’ qui che sono nata, è qui che sono cresciuta ed è qui che torno appena posso. Sono legata alla mia città, una favola moderna che non ho mai smesso di amare. E che mi ha regalato il successo di attrice. Penso a Napoli e rivedo i luoghi della mia infanzia, quelli cui sono rimasta più affezionata. Rivedo il teatro Augusteo, dove ho mosso i primi passi nel campo dello spettacolo, e l’arena di Piazza Trieste e Trento dove ho trascorso tante ore spensierate insieme agli amici di una vita. Ora mi sono trasferita a Roma, ma Napoli è rimasta nel mio cuore. Mi manca il calore della sua gente, la bellezza del clima, il fascino inimitabile dei vicoli. E la ricchezza delle opere d’arte. L’arte, sì. La culla di Partenope ne è piena. La città nata sull’isolotto di Megaride è un forziere stracolmo di tesori. Praticamente in ogni angolo ci si può imbattere in testimonianze storiche del suo incredibile e millenario passato. Chiese antiche, vecchi palazzi, sculture rare, edicole votive. E quei panorami mozzafiato che seppero rapire e affascinare i coloni della Magna Grecia tanti e tanti secoli fa. Avete mai visto la collina di Posillipo al tramonto? In quella zona, quando giravamo alcune scene della soap opera “Un posto al sole”, rimanevo affascinata ad ammirare l’incredibile spettacolo del sole che si tuffa in mare. Napoli è insostituibile, unica. Magìa allo stato puro. Un invito cui è impossibile resistere. Lo confesso: appena riesco a tornare a casa, una capatina a Marechiaro è d’obbligo. E’ lì, in quell’angolo immortalato dalla penna di Salvatore di Giacomo, che torno ad assaporare i tesori della mia terra. E mi tuffo a gustare i piatti che solo la cucina napoletana è in grado di sfornare.

Naples, my modern-day fairy tale Serena Rossi* I owe so much to Naples. It’s where I was born and grew up, so I like to come back as often as I can. I feel a strong attraction to my city: a modern fairy tale that I have never stopped loving and which has brought me success in my acting career. When I think of Naples, I imagine the places I visited as a child and that are still so dear to me: the Augusteo theatre where I first appeared on stage, or Piazza Trieste e Trento where I spent many happy hours with my lifelong friends. Although I now live in Rome, Naples is always in my heart. I miss the warmth of the people, its fantastic climate, its fascinating backstreets and its artistic heritage. Art: Naples is overflowing with it. The city that was born on the tiny island of Megaris is a veritable treasure trove. Around almost every corner you find evidence bearing witness to its

incredible millennia-spanning history. Ancient churches, historic buildings, rare sculptures, votive niches, and so on. And what about the breathtaking views that enchanted and captivated the first settlers of Magna Graecia so many centuries ago. Have you ever seen the Posillipo hillside at sunset? That is where we shot some of the scenes in our soap opera “Un posto al sole”, but I was always awestruck by the incredible sight of the sun dipping into the bay. Naples is unique and irreplaceable: pure magic! You cannot turn down an opportunity to go there and, I must confess, I head down to Marechiaro every time I come back. In that tiny cove immortalised in the lines of Salvatore di Giacomo, I can savour the treasures of my homeland as well as the superb flavours that only Neapolitan cuisine can create. *actress from the soap opera Un posto al sole and other Italian TV series such as Il Commissario Montalbano

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Le chiese barocche. Sfarzo e meraviglia nei templi del Signore di Gabriele Scarpa 10


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ffetti scenici sorprendenti, quasi teatrali per le case del Signore. Semplicemente sfarzosi. Pieni di curve, linee intrecciate e spirali. In una sola parola: meravigliosi.

Diciamocela tutta: di fronte a quel tipo di architettura non sempre i giudizi furono benevoli. Nulla di strano: accade quando chi è chiamato a giudicare ha una visione 11


ritorno al Barocco

Nella prima pagina, l’interno della Basilica del Carmine Maggiore; in alto, la chiesa San Lorenzo Maggiore (photo AGN Fotoreporter)

diversa dell’arte. Chi adora le forme precise e razionali non potrà mai tramutarsi in fan accanito di un’arte mirata a destare stupore e ammirazione. Soprattutto a Napoli, dove il Barocco, a differenza di quello Romano, seppe assumere toni ancora più sgargianti, soprattutto nelle decorazioni marmoree e di stucchi. Nel secolo dei lumi, in molti guardarono allo “stile esuberante” storcendo il naso. Si parlò anche di “cattivo gusto”. Eppure l’arte della meraviglia fu uno dei tratti più distintivi del secolo dell’Assolutismo. Un’arte che nell’Italia meridionale 12

Baroque churches. Lavish wonders in the temples of the Lord Gabriele Scarpa

There is no doubt that the new vision of art expressed by the Baroque was not to everyone’s liking. Those who preferred a more rational use of

shape and form were unimpressed by the theatrical lavishness of a style whose main aim was to incite wonder and astonishment. This was particularly true in Naples, where the exuberant use of marble and stucco decorations far exceeded that in Rome, and many


ritorno al Barocco

produsse i risultati più significativi solo nel XVIII secolo, ma che a Napoli iniziò a muovere i primi passi fin dal 1610, affascinando visitatori e fedeli. Nel XVII secolo la culla di Partenope fu tutto un fiorire di cantieri in cui presero forma chiese dalle forme imponenti, abbellite con decorazioni ricchissime ispirate ai metodi che avevano reso celebre Bernini a Roma. Lo sfarzo, innanzitutto: giochi di luce ed ombre, composizioni in grado di lasciare tutti a bocca aperta. Erano i primi successi dell’arte barocca a Napoli. A coglierli

people during the Age of Enlightenment simply labelled the Baroque as ‘bad taste. However, the ‘art of wonder’ was one of the most distinctive features of the Century of Absolutism, especially in 18th century southern Italy (although early works in Naples date back to 1610), and many were amazed and fascinated supporters of this lavish style. 17th century Naples was a hive of activity giving birth to monumental and sumptuously ornate religious buildings inspired by the methods that had made Bernini famous in Rome. Lavish and spectacular effects of light and shade astounded visitors to Naples during the time of such great architects as Francesco Grimaldi, Cosimo Fanzago, Ferdinando Sanfelice and sculptors as Dioniso Lazzari.

By the turn of the century, Neapolitan architecture had embraced and eagerly developed this complex and exuberant use of space. Grimaldi is renowned for the church of Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone with its lofty slender dome and bountiful frescoes, as well as one of Naples’ most famous monuments: the San Gennaro Chapel. Built inside the cathedral as a votive offering for deliverance from the plague of 1527, the Chapel is considered one of the most important examples of 17th century Neapolitan baroque art. Alongside the reliquary bust of the patron saint (a masterpiece of gothic goldsmithing) are such fine works as Fanzago’s lavish floor and gate, as well as the precious marbles, silverware and numerous 13


ritorno al Barocco

furono architetti come il lucano Francesco Grimaldi, il lombardo Cosimo Fanzago e, più tardi, il partenopeo Ferdinando Sanfelice. E scultori della fama di Dioniso Lazzari, che tra l’altro fu anche un fine orefice. Di Grimaldi si ricordano la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone (celebre per la sua cupola alta e slanciata e per gli affreschi sfavillanti) e la Cappella di San Gennaro, probabilmente uno dei monumenti più famosi di tutta Partenope. Edificata all’interno del Duomo, la Cappella fu eretta dopo un voto espresso per lo scampato pericolo della peste del 1527. Si tratta di una delle testimonianze più importanti del barocco napoletano seicentesco. Una specie di galleria d’arte in cui, oltre al busto-reliquiario del Patrono (capolavoro dell’oreficeria gotica), svettano tesori inimitabili come il cancello e il pavimento di Fanzago, i marmi pregiati, le sculture, gli argenti lavorati e la gran quantità di pitture e di affreschi dipinti dai più apprezzati pittori dell’epoca. Il rinnovamento della trecentesca Certosa di San Martino, gemma del Barocco a Napoli, reca invece la firma di Cosimo Fanzago. L’intero impianto brilla per le decorazioni pittoriche di Solimena, Vaccaro, Luca Giordano, Ribera e per gli interventi architettonici e scultorei operati dallo stesso architetto: bellissimi il coro, le cappelle laterali, la sala del tesoro e il presbiterio, pezzo pregia14

to del complesso religioso della collina del Vomero. A Fanzago va ascritto anche il merito di aver innalzato la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone, con la sua scenografica scalinata; il celebre Palazzo Donn’Anna a Posillipo e la Guglia di San Gennaro. Le sue creazioni al di là della pianta ancora piuttosto semplice (a croce latina o greca), presentano decorazioni che si sposano in pieno con il neonato “gusto per lo stile meraviglioso”.


ritorno al Barocco

La chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone

Non è in questa sede che vanno elencate tutte le chiese barocche napoletane. Ma tra le tante che furono edificate o ristrutturate nella città del Vesuvio in quegli anni, un posto di rilievo meritano senz’altro la medioevale Santa Maria La Scala, ricostruita ex novo nel corso del ’600; quella sontuosa dei Santi Apostoli, le cui fondamenta risalivano addirittura al 468 d.C.; la basilica del Carmine Maggiore, conosciuta anche come la chiesa di Masaniello (una delle più grandi e belle di tutta

paintings by leading artists of the age. Fanzago was responsible for the renovation of the panoramic 14th century Charterhouse of San Martino, perhaps the most important example of baroque architecture in Naples, and home to paintings by Solimena, Vaccaro, Luca Giordano and Ribera as well as sculptures and superb architectural features by Fanzago himself. Fanzago also introduced the new taste for sumptuous ornamentation in the church of Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone, Palazzo Donn’Anna and the San Gennaro obelisk, although he often preserved a simple Latin or Greek cross layout. The many Neapolitan baroque churches are covered elsewhere, but mention should be made of the medieval Santa

Maria La Scala, effectively rebuilt in the 17th century, the sumptuous Santi Apostoli church, whose foundations date back to 468 AD, the Carmine Maggiore basilica (one of the largest and most beautiful in the city), the monumental Nunziatella church which was given baroque features by Sanfelice in 1736, and the Gesù Nuovo church, probably the best known baroque monument in Naples. It was the kingdom’s leading artists who added lavish features to the Jesuit temple built between 1584 and 1601, although its rusticated ashlar façade dates from a previous period. Visitors should also see the church of San Gregorio Armeno, with its sumptuous aisle and gilt vault, the chapel of Sant’Antonio and the ancient church of San Lorenzo Maggiore, whose baroque façade can still be seen despite 15


ritorno al Barocco

Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone

la città), la monumentale chiesa della Nunziatella, ridisegnata in forme baroccheggianti nel 1736 dall’architetto Sanfelice (suo anche il Palazzo dello Spagnolo di via Vergini, con la suggestiva scala a doppia rampa ad “ali di falco”) e la celebre chiesa del Gesù Nuovo, probabilmente il più rinomato monumento

barocco di Napoli: marmi e dipinti furono lavorati dai principali artisti della capitale delvicereame. Furono loro a infondere nella casa dei Gesuiti il gusto, l’estro e la stravaganza “predicati” dai seguaci della nuova arte. La chiesa fu costruita tra il 1584 e il 1601 sull’area del Palazzo di S. Severino, del quale conserva

Ritorno al Barocco, mostre ed eventi a Napoli e in provincia Return to the Baroque, exhibitions and events in Naples and in the provinces Il Barocco napoletano dal mare di Napoli fine settimana di marzo 2010 costa da Napoli a Sorrento Musica, poesia e arte barocca in provincia 8 dicembre 2009 - 6 marzo 2010 Portici, Nola, Giugliano, Terzigno, Casoria

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Barocco napoletano 8 dicembre 2009 - 6 gennaio 2010 Napoli - Centro storico Viaggio verso il Natale e… non solo 24 ottobre 2009 - 28 marzo 2010 Capri - Villa Lysis, Certosa di San Giacomo, Via Krupp

Impronte barocche. Itinerari di luoghi, cultura e turismo nell’isola di Ischia 1 dicembre 2009 - 4 aprile 2010 Ischia - Chiese e Palazzi barocchi Lacco Ameno, dove l’inverno ha un “gusto” barocco 15 dicembre 2009 - 20 marzo 2010 Lacco Ameno (Ischia) - Villa Arbusto


ritorno al Barocco

gran parte della caratteristica facciata a punta di diamante. Come non menzionare, poi, la chiesa di S. Gregorio Armeno, con il suo soffitto dorato e l’unica navata incredibilmente sfarzosa? E che dire del cappellone di Sant’Antonio e degli “addobbi” barocchi che ancora svettano sulla facciata dell’antichissima chiesa di S. Lorenzo Maggiore, nonostante i numerosi restauri eseguiti per ripristinare le antiche influenze gotiche sull’architettura della basilica già cara a Boccaccio? Questo ed altro è pronta ad offrire Napoli sul palcoscenico dell’arte. Perché il gusto tutto partenopeo per lo “stile meraviglioso” non finisce mai di stupire. Perché nascosti dietro facciate all’apparenza fatiscenti e portoni chiusi, cortili prestigiosi e scalinate di insospettabile bellezza sono pronti a svelarsi al più attento dei visitatori in tutto il loro sfarzo più sfavillante. Perché la culla di Partenope, come una perla antica e asimmetrica, non ha mai smesso di abbagliarci.

Interni della chiesa di Santa Maria degli Angeli

the work to restore its original gothic features. Naples has so much to offer in terms of lavish baroque art. Closed doors and crumbling walls often conceal

Ritorno al Barocco… e non solo… nella cultura, nell’arte, nel colore locale 26 dicembre 2009 - 8 gennaio 2010 31 marzo 2010 - 8 aprile 2010 Forio d’Ischia il Torrione, i Palazzi storici, le chiese

Capri – Certosa di San Giacomo, Via Krupp, Giardini di Augusto Anacapri - La Casa Rossa

14° Capri Film Festival alla Certosa - Capri Hollywood 27 dicembre 2009 - 2 gennaio 2010

M’illumino d’inverno 30 novembre 2009 - 6 gennaio 2010 Sorrento - Chiostro di San Francesco,

Barock. Arte, scienza, fede e tecnologia nell’Età contemporanea 12 dicembre 2009 - 9 gennaio 2010 Napoli Museo Madre - via Settembrini

marvellous examples of this ‘wondrous’ and sumptuous style and the city is itself a city that never ceases to amaze. All you have to do is look.

Villa Fiorentino, Museo Correale e intero centro storico Le stanze del Cardinale 20 dicembre 2009 - 17 gennaio 2010 Torre del Greco - Villa del Cardinale I dipinti da Caravaggio a Francesco Solimena (1606 - 1747) 12 dicembre 2009 - 1 aprile 2010 Museo di Capodimonte, Napoli continua a pagina 37

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Il barocco in Campania. Architetture d’incanto nelle province del Regno di Gabriele Scarpa 00 18


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i parla di Barocco e si pensa a Napoli. Al modo tutto partenopeo di concepire l’arte della meraviglia. Come se ci fosse solo la città del Vesuvio nell’elenco dello sfarzo. Non è così.

Dagli inizi del Seicento fino alla metà del Settecento, la cultura architettonica ed artistica forgiata nei cantieri di Partenope seppe esprimere un’autonomia linguistica tutta particola19 00


ritorno al Barocco

Nella prima pagina, Villa Signorini a Ercolano; in alto, la Certosa di Padula (photo AGN Fotoreporter)

re, in grado di valicare gli angoli e le frontiere più remoti del vicereame. Lo stile che prediligeva l’estro e la fantasia conobbe testimonianze significative dalla Sicilia agli Abruzzi e negli altri centri della Campania: da Aversa a Capua, da Cerreto Sannita a Solofra, fino a Cava dei Tirreni ed Ercolano fu tutto un trionfo di forme e di sculture volte ad esaltare lo “stile stravagante”. Prendiamo la chiesa di San Giorgio a Salerno, ritenuta, insieme al campanile dell’Annunziata, la più significativa testimonianza barocca dell’antica cittadina longobarda. Il complesso religioso si trova a un 20

The Baroque in Campania. Enchanting architecture in the Kingdom’s provinces Gabriele Scarpa

The Baroque is inextricably associated to Naples. But the ‘art of wonder’ extended beyond the city, reaching

the far-flung corners of the kingdom in many forms between the early 17th and mid 18th centuries. This ostentation was embraced in Sicily and Abruzzi as well as in many towns in Campania. The church of San Giorgio and the Annunziata bell


ritorno al Barocco

tiro di schioppo dal Duomo. Ristrutturato ai primi del ’700 dall’architetto napoletano Ferdinando Sanfelice, l’impianto custodisce dipinti murali di grande impatto, tra i quali spiccano quelli di Angelo Solimena e del figlio Francesco, e un pregevole altare marmoreo decorato con angeli e bassorilievi di ottima fattura, dove risaltano particolari e suggestivi inserti in madreperla. A poca distanza da Salerno svetta Cava dei Tirreni, una delle cittadine più belle e ricche di storia dell’intera regione. E’ qui che brillano le perle della chiesa di San Francesco e quella

tower in Salerno city centre, held to be the most important examples of the baroque style in the former Longobard town, was refurbished in the early 18th century by Ferdinando Sanfelice with dramatic wall paintings by Angelo and Francesco Solimena, as well as a superb marble altar embellished with angels and superb bas-reliefs with delightful mother-of-pearl inserts. The nearby historic town of Cava dei Tirreni is home to the exquisite church of San Francesco and the Santissima Trinità abbey, which provide a clear example of how the taste for exuberance forcefully affected the architectural style of buildings built prior to the Baroque period. The 16th century

church has a typically baroque travertine stone façade which highlights its few precious structural features, while the landmark 1000 AD Benedictine abbey on the craggy hillside of Monte Finestra was extensively restructured during the 17th and 18th centuries, creating the lavish baroque façade and sacristy. Another important ecclesiastic complex is the Chaterhouse at Padula, an enormous citadel dedicated to St. Lawrence founded in 1306. Its arches, flights of steps, 550 windows and countless porticoes make this former Benedictine monastery a jewel of blended artistic and architectural styles 21


ritorno al Barocco

dell’abbazia della Santissima Trinità. I due complessi religiosi costituiscono un chiaro esempio di come il gusto per l’esuberanza sia entrato in maniera decisa ad influenzare lo stile architettonico di edifici concepiti e innalzati in secoli ed epoche precedenti al Barocco. E’ il caso della chiesa di San Francesco (fondata nel XVI secolo), con la sua facciata tipicamente barocca grazie alla presenza del travertino il cui utilizzo mette in risalto i pochi, ma preziosi elementi costruttivi che la caratterizzano. E meglio ancora la Badia della Trinità, probabilmente uno dei simboli storici di Cava. La struttura sorge proprio alle falde del Monte Finestra, incastonata quasi all’interno di una grossa cavità rocciosa. Il complesso benedettino, fondato all’inizio dell’anno Mille, fu profondamente ristrutturato nel corso del Seicento e del Settecento. In particolar modo la monumentale e sfarzosa facciata, rifatta in forme barocche, così come le decorazioni della sagrestia. Parlando di complessi religiosi non si può non parlare della monumentale certosa di Padula, l’enorme cittadella dedicata a San Lorenzo, fondata nel 1306 nell’entroterra salernitano da Tommaso da San Severino, padrone del Vallo di Diano. Con i suoi archi, le sue scalinate, le 550 finestre e gli innumerevoli porticati che sembrano quasi rincorrersi negli ampi spazi che circondano l’imponente struttura, la Certosa (edificata su un vecchio convento benedetti22

Badia di Cava (photo Andrea Durante)

incorporating romanic, gothic, renaissance and baroque features. The 13th century monastery of San Francesco e Santa Chiara in Aversa is one of the area’s most beautiful religious complexes and was restructured in the mid 17th

century in the exuberant baroque style: its lavish and varied ornamentation and superb coloured marble decoration in the chapels are simply stupendous. Influences of baroque art also are in the many late 18th century


ritorno al Barocco

Villa Campolieto a Ercolano (photo AGN Fotoreporter)

villas built on the Golden Mile in classical style on the slopes of Vesuvius, where the Bourbon aristocracy would stay when the royal court moved into the countryside for the summer. Designed by such renowned architects as Fuga

and Vanvitelli, surviving examples of these splendid villas and gardens include Villa Campolieto, Villa del Cardinale, and the delightful Villa Favorita, whose access to the sea made it a particular favourite of King Ferdinand IV.

no) è un vero e proprio gioiello di arte ed architettura, un autentico capolavoro in cui si fondono magnificamente più stili, dal Romanico al Gotico, passando dal Rinascimento al Barocco. E che dire del duecentesco monastero di San Francesco e Santa Chiara ad Aversa? La chiesa, tra le più belle della contea normanna, fu ristrutturata a metà del ’600 secondo i canoni del fastoso stile barocco. Agli occhi dei visitatori si presenta con tutto lo sfarzo della sua ricca e multiforme decorazione interna e gli stupendi marmi policromi che addobbano le cappelle spalancate lunghi i lati dell’unica navata centrale. Un discorso a parte va fatto per le numerose Ville Vesuviane costruite nel corso del XVIII secolo lungo la strada del Miglio d’Oro. Si tratta, infatti, di strutture che hanno risentito, sia pure solo in parte, degli influssi dell’arte barocca. Classicheggianti nelle linee, ampollose e sfavillanti nelle decorazioni e negli “addobbi”, stiamo parlando delle dimore che la nobiltà napoletana si fece costruire a ridosso della capitale, per seguire la famiglia Reale a Napoli durante i mesi estivi. Ville imponenti e sfarzose, dotate di parchi, giardini e arredi ricchissimi, cui lavorarono architetti di fama mondiale come Fuga e Vanvitelli. Degne di nota, tra le tante che ancora oggi troneggiano sulle rotte del Vesuviano: Villa Campolieto, la settecentesca Villa del Cardinale, e la stupenda Villa Favorita, con la sua caratteristica discesa al mare che tanto piaceva a Ferdinando IV. 23


Obelischi e fontane. Perle di pietra che brillano in cittĂ di Gabriele Scarpa 00 24


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icono che derivi dall’antica parola portoghese “barroco”, perla scaramazza, non coltivata, asimmetrica. Ma non manca chi l’associa al francese “baroque”, sinonimo di “stravagante, bizzar-

ro”. Quale che sia l’origine del termine, è a Napoli che il Barocco diventò arte e che il gusto per l’estro e la fantasia assunse al rango di religione. Nella Culla di Partenope, architetti e scultori di fama 25 00


ritorno al Barocco

internazionale diedero vita, nel corso del ’600 e del ’700, ad alcuni tra i capolavori più celebri del secolo dell’assolutismo monarchico: chiese, palazzi, fontane, guglie. Autentici monumenti all’arte della meraviglia con le loro forme complesse e teatrali, volte a suscitare stupore nei visitatori. Nel nostro viaggio alla scoperta della Napoli… “scaramazza” si parte proprio dalle fontane, piccoli gioielli di architettura, scultura e ingegneria che fin dai secoli della Magna Grecia occuparono un posto di rilievo nel tessuto urbanistico partenopeo. Quello dell’approvvigionamento idrico, è risaputo, fu un problema alla cui risoluzione lavorarono per primi gli architetti venuti dalla terra di Ulisse. Toccò a loro scavare quella fitta rete di cunicoli che tuttora caratterizza il ventre di Megaride. E fu sempre grazie all’opera degli antichi colonizzatori che Neapolis conobbe le prime fontane cittadine. Nella prima metà del Cinquecento, in concomitanza col boom demografico, la città iniziò a riempirsi di vasche, piscine e fontane dalle forme sempre più eleganti e stravaganti. Alcune di quelle opere furono edificate a ridosso di mura, chiese e palazzi, per non intralciare gli slarghi pubblici. Non mancarono, ovviamente “monumenti idrici” costruiti anche per motivi celebrativi e posizionati nei luoghi simbolo della metropoli come l’area di palazzo reale, i giardini di Santa Lucia e i moli del porto. Significativo, da questo punto di vista, il destino riservato alla fontana del Nettuno, vero e proprio fiore all’occhiello del Centro storico, la cui origine 26

Nella prima pagina, la fontana del Sebeto in largo Sermoneta a Mergellina

Obelisks and fountains. The city’s glimmering pearls of stone Gabriele Scarpa

Some say that the word comes from the Portuguese word barroco meaning ‘an unrefined

pearl’; others claim the etymology is from the French baroque for ‘unusual, bizarre’, but it was in Naples that Baroque became art. Ostentation and flair entered the ecclesiastical lexicon during the 17th and


ritorno al Barocco

Sopra, la fontana di Nettuno in via Medina

18th centuries when renowned sculptors and architects created monumental churches, buildings, fountains and spires whose complex forms astounded all who saw them. Fountains are masterpieces of

architecture and engineering which have typified the city since its ancient origins, when the Greek founders of Neapolis dug underground channels to ensure a plentiful water supply to their new home and built the first

fountains. In the mid 16th century, the population of Naples rapidly increased, as did the number of elegant and unusually shaped pools and fountains built along the roadside, while more lavish and monumental structures appeared in the main thoroughfares outside the royal palace, in the gardens of Santa Lucia and around the harbour. One particularly fine example is the exquisite, late 16th century Fountain of Neptune created by such renowned masters as Pietro Bernini, Domenico Fontana, Cosimo Fanzago and Michelangelo Naccarino. Commissioned by the Spanish viceroy, the Duke of Medina, and refurbished and moved on

numerous occasions until it was restored to its original site in Via Medina, the fountain is surrounded by a spectacular balustrade and has two sea monsters pouring water into the central basin embellished with other marine creatures. In the centre stands Neptune supported by nymphs and satyrs and holding a trident from which water gushes into the basin. One of Naples’ most famous and beautiful fountains is the early 17th century Giant’s Fountain by Bernini and Naccherino. Its monumental arches above a central basin decorated with two sea creatures and girded by statues of river deities is just a stone’s throw from Castel dell’Ovo 27


ritorno al Barocco

risale alla fine del ’500. All’opera lavorò un vero e proprio stuolo di scultori e architetti, tra i quali vanno menzionati artisti del calibro di Pietro Bernini, Domenico Fontana, Cosimo Fanzago e Michelangelo Naccarino. La fontana, voluta dal viceré duca di Medina e sottoposta, nel corso dei secoli, a numerosi ritocchi e restauri, cambiò più volte posizione fino a quando, nel 2001, è tornata nella seicentesca sede di via Medina, lasciando, dopo quasi duecento anni, la storica cornice di piazza Borsa. Quello che colpisce della vasca (cinta da un’ampia balaustra) sono i due mostri marini che versano l’acqua nella piccola piscina centrale, a sua volta adornata con delfini che cavalcano tritoni. In alto, al centro del monumento, irti su uno scoglio, due ninfe e due satiri reggono la statua del dio Nettuno con tanto di tridente, da cui sgorga l’acqua. Bella da vedere, è anche la fontana del Gigante o dell’Immacolatella, una delle più famose di tutta Napoli. La struttura, spettacolo di archi monumentali che sovrastano una vasca centrale decorata con due animali marini (con ai lati altrettante vaschette adornate con statue fluviali), troneggia a un tiro di schioppo da Castel dell’Ovo, nel cuore della curva che si spalanca all’incrocio tra via Partenope e via Nazario Sauro, uno degli angoli più suggestivi del capoluogo per il colpo d’occhio che si spalanca sul mare del Golfo e il Vesuvio. Si tratta di una costruzione che risale agli inizi del Seicento, e a cui lavorarono Bernini e Naccherino. Degna di nota, e non poteva essere altrimenti, resta un’altra celebre fontana partenopea: quella del Sebeto 28

(o del Fonseca), a Mergellina, nel largo Sermoneta (dove fu trasferita nel 1939). Simile nelle forme a quella dell’Immacolatella, la fontana è caratterizzata da un arco all’interno del quale è incastonata la statua del mitico fiume che un tempo bagnò Neapolis. L’intero complesso poggia su un grosso blocco su cui sono posizionate tre vasche arricchite, ai lati, da due obelischi con le statue di due tritoni. Tra le fontane barocche più emblematiche di Napoli un posto di rilievo occupano anche la fontana di Monteoliveto (detta anche di Carlo II o “re Carluccio”), quella del Naccherino (o di Santa Lucia) e la fontana della Sellaria. L’impianto di Monteoliveto fu


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Fontana del Gigante o dell’Immacolatella in via Partenope

where it enjoys a spectacular view of the Bay of Naples and Mount Vesuvius. Another noteworthy fountain is to be found at the end of Via Caracciolo: the Sebeto fountain comprises an arch containing a personified statue of the legendary river that once

flowed through ancient Neapolis, supported on a large block of stone with three basins embellished by obelisks and statues of tritons. Let’s now look at perhaps the three most emblematic Neapolitan baroque monuments of hydraulic

engineering. Built in 1669 by the Viceroy Don Pietro d’Aragona to commemorate the accession to the Spanish throne of King Charles, the Monteoliveto fountain comprises a basin with three lions and three eagles supporting a triangular obelisk on which stands the bronze statue of the young sovereign. The Naccherino fountain commissioned by the Duke of Benevento in the city park dates from the early 18th century and is famed for its bas-relief ornamentation, while the Sellaria fountain was built in 1649 using funds raised by local property owners. Tall obelisks are a characteristic feature of the Neapolitan landscape: stone ‘lilies’ evoking the wood and

papier-mâché constructions used in bygone centuries to celebrate the Madonna in popular festivals which still survive today in the towns of Nola and Barra. The most famous (and most mysterious) of these is indubitably the Spire of the Immaculate Virgin outside the Jesuits’ church in Piazza del Gesù Nuovo. Erected during the 18th century, the obelisk is faced with marble sculptures and topped by a copper statue of the Virgin. The unusual shape of the monument and its many sculptures is said to create an image of Death which is only visible at certain times of day thanks to the interplay of light and shade. Another famous 29


ritorno al Barocco

fatto innalzare nel 1669 dal viceré don Pietro d’Aragona, per celebrare l’allora giovane sovrano di Spagna. Quello disegnato da Michelangelo Naccherino, oggi situato negli spazi della Villa Comunale, risale, invece, all’inizio del XVII secolo: il monumento si caratterizza per la ricchezza dei bassorilievi. A volerlo fu il viceré Juan Alonso Pimentel de Herrera duca di Benevento. Al 1649 risale, invece, la fontana della Sellaria (dal 1889 trasferita in via del Grande Archivio), costruita con i soldi di una colletta promossa dai proprietari delle case dell’antico rione. La fontana di “re Carluccio”, più volte rimaneggiata nel corso degli anni, mostra una vasca a tre sporgenze rotonde, al cui centro si erge un piedistallo sormontato da tre leoni e tre aquile. Più in alto, quasi ad esaltare il trionfo della scultura, troneggia un obelisco a base triangolare su cui poggia la statua in bronzo del sovrano. E proprio parlando di obelischi l’attenzione non può che spostarsi su un’altra delle figure architettoniche più caratteristiche di Napoli. Si tratta di monumenti dalle forme particolari, autentiche piramidi arricchite di sculture, che si arrampicano verso il cielo. Sorta di “gigli di pietra”, guglie e obelischi si ispirano alle tante macchine da festa che in quei secoli venivano utilizzate in città in segno di devozione alla Madonna e di cui resta traccia nelle celebri feste di Nola e Barra. Senz’ombra di dubbio la “macchina di pietra” più famosa di tutta Napoli, ma anche quella più misteriosa per i racconti popolari che la caratterizzano, resta quella dell’Immacolata. La guglia, è 30

obelisk was built in the mid 17th century by Dominican friars in nearby Piazza San Domenico Maggiore, the heart of the city during the Anjou dynasty, but the oldest is probably the San Gennaro obelisk, which was built in 1636 by Cosimo Fanzago

as a sign of gratitude for saving Naples from the 1631 eruption of Vesuvius. The monument stands in Piazza Riario Sforza and comprises a quadrangular block supporting angels ‘flying’ around the statue of the city’s patron saint.


ritorno al Barocco

Nella pagina accanto, l’obelisco in piazza San Domenico Maggiore; in alto, l’obelisco dell’Immacolata in piazza del Gesù

situata in piazza del Gesù Nuovo, proprio a ridosso della Chiesa dei padri gesuiti. Eretto nel corso del XVIII secolo, l’impianto è rivestito da sculture in marmo e presenta, proprio sulla sommità, una caratteristica statua in rame dell’Immacolata. Una curiosa leggenda legata alla particolare forma dell’obelisco ed alle tante sculture che lo adornano, parla di strane figure e addirittura dell’immagine stessa della morte che sembrerebbe fare capolino solo in particolari momenti del giorno, grazie a un particolare gioco di luci ed ombre o semplicemente guardando posteriormente la statua. Altri celebri obelischi sono quello di San Domenico, la guglia

commissionata a metà del XVII secolo dai padri domenicani nella centralissima piazza San Domenico Maggiore, un tempo cuore della city angioina, e l’obelisco di San Gennaro, probabilmente il più antico “pinnacolo” di tutta Partenope. Eretto nel 1636 dai committenti della deputazione del Tesoro come grazia per lo scampato pericolo dell’eruzione del 1631, l’obelisco di San Gennaro, dovuto all’opera di Cosimo Fanzago, è situato in piazza Riario Sforza ed è composto da una specie di blocco quadrangolare sulla cui sommità veleggiano, quasi, le sculture di quattro angeli che fanno da cornice alla statua del Santo Patrono. 31


Tra mito e leggenda. Fantasmi d’amore nei vicoli di Partenope di Gabriele Scarpa 00 32


F

igure sospese tra il mito e la storia: il munaciello, la bella ’mbriana, i miti di Virgilio. Fatti di Napoli, misteri tradotti in realtà. Episodi concreti, talora imbrattati di san-

gue e poi trasfigurati in leggende ancora vive tra i vicoli della bella Partenope. La città e il fascino dell’occulto, una miscela unica dal sapore antico, la cui origine si perde 33 00


ritorno al Barocco

nella notte dei secoli. Quali e quanti storie hanno animato, nel corso dei secoli, le notti dei Napoletani? Quali e quanti racconti sono stati tramandati di padre in figlio fino a giungere ai giorni nostri, praticamente intatti? Anche il Seicento, età dell’assolutismo, epoca d’oro del Barocco partenopeo ha saputo fornire materia prima alle pagine fascinose dei cantastorie di Megaride. Una innanzitutto. Forse la più famosa: quella di Maria d’Avalos, la giovane sposa del madrigalista Carlo Gesualdo massacrata a colpi di pugnale dai sicari del marito in una delle stanze di palazzo San Severo, la notte del 17 ottobre del 1590. Il suo fantasma, assicurano gli amanti delle cose antiche, aleggerebbe ancora oggi, bello più che mai, avvolto in lunghe vesti discinte, col terrore dipinto in volto e i capelli scarmigliati, nella zona compresa tra l’obelisco di San Domenico Maggiore e l’antica dimora in cui la nobildonna fu trucidata insieme all’amante, il giovane Fabrizio Carafa. Maria non sembra trovare pace: la sua figura evanescente sembra quasi sussurrare un flebile lamento per l’amore perduto e l’orribile fine. Era stata scoperta in flagrante con il bel Fabrizio, in camera da letto, e per questo don Carlo, ferito nell’orgoglio e accecato dal dolore, ne aveva decretato l’orribile morte senza pensarci su due volte. Una, ma non la sola leggenda legata ai fatti della Napoli Barocca. Perché dall’altra parte della città, a Posillipo, c’è un’altra 34

Myth and legend. Ghosts of love in the streets of Naples Gabriele Scarpa

Halfway between legend and history, certain mysterious figures from bygone days live on in the streets of Naples, a city

that has always nurtured a fascination for the occult and bizarre goingson. The city is rife with stories dating back to the distant past that have been handed down from generation to generation and are kept alive by word of mouth. The 17th


ritorno al Barocco

Nella prima pagina, palazzo Donn’ Anna a Posillipo; sopra, Palazzo di San Severo in piazza San Domenico Maggiore

century was the Age of Absolutism and the golden age of the Neapolitan baroque, but even that enlightened chapter of history has provided story-tellers with plenty of food for thought. Perhaps the most famous tale

is that of Maria d’Avalos, the young bride who was viciously stabbed to death along with her lover Fabrizio Carafa on 17 October 1590. Her husband Carlo Gesulado found them together in Palazzo Sansevero and, without a second thought, ordered

his men to kill them both. Her ghost is said to wander the streets between the house and the obelisk in Piazza San Domenico Maggiore, the wind billowing in her dress and blowing her long hair over her terror-stricken face, her voice

lamenting her lost love and her brutal and untimely end. The Baroque Age also witnessed another enthralling story of love, this time in Posillipo on the other side of the city. Anna Carafa, the beautiful wife of the Spanish viceroy Filippo 35


luoghi della storia

storia che ancora affascina e appassiona. E’ sempre l’amore a farla da protagonista, nel bene e nel male. La storia è quella di donn’Anna Carafa, moglie bellissima del viceré di Spagna Filippo Ramiro Guzman, contesa da nobili e personaggi illustri della capitale. Raccontano che l’avvenente posillipina fosse entrata in competizione con la nipote di origine spagnola Mercede de las Torre, colpevole di essersi innamorata del suo amante, don Gaetano di Casapesenna. Costui aveva preferito legarsi alla bella spagnola anziché alla prorompente napoletana scatenando, in questo modo, la folle gelosia della consorte del viceré. Poi donna Mercede sparì. Così, di punto in bianco. E di lei non si seppe più niente. Don Gaetano la cercò per mare e per terra, anche all’estero, ma invano. Afflitto e sconsolato, il nobile partì per la guerra e lì ci lasciò le penne. Il 7 maggio del 1644 anche Guzman levò i tacchi e se ne tornò in Spagna lasciando donn’Anna al suo triste e solitario destino. Rimasta senza più né amore, né amanti, con il cuore inaridito e il morale a pezzi, la nobildonna di casa Carafa si ritirò a Portici e qui spirò, un anno più tardi. Il suo spettro, secondo la leggenda, si aggirerebbe ancora tra le stanze del palazzo di Posillipo anche se qualcuno è pronto a giurare che in realtà le presenze fantasmagoriche avvistate tra le stanze di quella dimora siano, in realtà, le anime in pena di donna Mercede e don Gaetano. E 36

parlando di presenze occulte, non si può non menzionare il caso del monastero di Sant’Arcangelo a Baiano, una delle prime strutture religiose edificate a Napoli dagli Angioini in segno di devozione per la vittoria riportata sugli Svevi. Oggi la struttura è deserta e, si dice, infestata dagli spiriti. Ma non sempre fu così. La storia ci porta al 1540 quando un gruppo di novizie, sacrificate dai genitori, fu costretto a varcare la soglia dell’allora convento di Forcella. Erano in quattro e tutte avevano già provato il dolce frutto dell’amore: impossibile costringerle alla clausura. La repressione e la regola non erano fatte per loro. Agata Arcamone, la più bella e giovane tra le suore, insieme a Giulia Caracciolo e Livia Pignatelli, pensò bene di darsi da fare, intrecciando


luoghi della storia

Il Munaciello, una delle figure sospese tra mito e storia

una tresca amorosa con alcuni nobili del luogo che in quegli anni frequentavano il complesso religioso di Forcella. Si parlò di orge, strani dispetti, rivalità, vendette e malignità consumate nell’oscurità delle celle monastiche. Le tre suore furono anche punite dal vescovo. Ma le voci sulle loro peripezie non si placarosegue da pagina 16

Gragnano: dal presepe barocco al percorso del gusto tra pasta e vino della tradizione locale 8 dicembre 2009 - 2 gennaio 2010 Gragnano - Portoni storici dei palazzi barocchi Arti decorative a Napoli in età barocca 12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010 Museo della Ceramica Duca di Martina, Napoli

Ramiro Guzman, was the attention of desire of the city’s noblemen, but she was overcome by a fit of jealousy when her Spanish niece Mercede de las Torre won over her lover, Don Gaetano di Casapesenna. Mercede suddenly disappeared without a trace and was never heard of again. Don Gaetano looked for her at home and abroad but it was in vain, and he was later killed in war. In

Restauri di dipinti e oggetti dal 1600 al 1750 provenienti da chiese e musei napoletani; Obiettivo sul Barocco. Immagini fotografiche di Luciano Pedicini 12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010 Castel Sant’Elmo, Napoli “Il barocco in Certosa”; “Immagini della città”; “Ritratti ‘storici” 12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010 Certosa e Museo di San Martino, Napoli

1644 Guzman returned to Spain, leaving Anna utterly alone and she died a year later. Legend has it that her ghost can sometimes be seen in the rooms of her former home, although many maintain that it is the tormented souls of donna Mercede and don Gaetano who truly haunt the noble residence. ‘Haunted’ is certainly the only word to describe the Sant’Arcangelo a Baiano convent, built by the Anjou dynasty in Naples

La “natura morta” da Luca Forte a Jacopo Nani 12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010 Museo di Villa Pignatelli, Napoli Architettura, urbanistica e cartografia da Domenico Fontana a Ferdinando Sanfelice; Decorazioni e arredi barocchi nell’Appartamento Storico; Intorno alla Natività: scene e momenti di realtà familiare 12 dicembre 2009 - 11 aprile 2010 Palazzo Reale, Napoli

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ritorno al Barocco

no. Poi i fatti presero una piega sconvolgente. Accadde quando alcuni dei giovani coinvolti nello scandalo a “luci rosse” furono trovati privi di vita, assassinati in maniera brutale. Anche due delle monache furono uccise: morirono avvelenate, insieme alla badessa. Neanche un’indagine interna riuscì a fare chiarezza sull’accaduto fino a quando, nel 1577, non si decise la chiusura del convento. E le monache superstiti? Svanite nel nulla. Disperse nella polvere dei secoli. Agata, fu detto, abbandonò di nascosto Napoli e di lei, da quel giorno, si perse ogni traccia. Sembra che sia suo lo spettro che ancora oggi si muoverebbe, con fare sinistro, tra i resti dell’antico monastero. Non è una storia di fantasmi, ma non per questo merita di rimanere nascosta la leggenda legata all’arco di Sant’Eligio, uno dei luoghi simbolo della città di Masaniello. Anche in questo caso si tratta di un racconto che ha cominciato a prendere piede nel corso del Seicento, anche se i fatti narrati sembrano portarci alla prima metà del Cinquecento. Tutto è legato alle due teste scolpite nella cornice che si trova alla base dell’arco, proprio sotto lo storico orologio. Le teste, secondo la tradizione popolare, sarebbero quella di una giovane fanciulla di nome Irene Malarbi e quella del potente duca Antonello Caracciolo. Si narra che l’uomo, privo di scrupoli, innamoratosi della giovane vergine e vista l’impos38

to give thanks for their victory over the Swabians. In 1540, four young women were forced to enter the convent but, having already experienced the pleasures of love, they were unwilling to accept this life of denial and repression.

Agata Arcamone, the youngest and most beautiful of the four, Giulia Caracciolo and Livia Pignatelli held secret meetings with some noblemen who frequented the ecclesiastical complex in Forcella. Orgies, rivalry and acts of spite and


ritorno al Barocco

L’arco di Sant’Eligio in via Sant’Eligio

sibilità di poterla fare propria, fece condannare senza alcuna colpa il padre di lei, chiedendo in cambio della sua liberazione le grazie della fanciulla. A quanto pare Caracciolo riuscì nel suo intento, ma la famiglia della bella Irene non rimase con le mani in mano e si rivolse a Isabella d’Aragona, figlia del sovrano Ferdinando II, pur di ottenere giustizia. La richiesta diede i suoi frutti. Impietosita, la principessa condannò infatti, Caracciolo alla pena di morte per decapitazione, ma prima lo costrinse a sposare la giovane per poter riparare al torto subìto.

revenge were consumed in the novices’ rooms and the women were punished by the bishop but rumours continued to abound until, one day, some of the young men involved in the scandal were found brutally murdered and two of the nuns and the abbess poisoned. An inquest was unable to discover the truth and the convent closed in 1577. The other two nuns were never found, although it is said that the tormented spirit of Agata haunts the now abandoned convent. Another legend centres on the Sant’Eligio arch, one of the city’s landmarks and concerns the two stone skulls at the base of the arch beneath the

historic clock. Popular tradition claims that, in the mid 16th century, the powerful Duke Antonello Caracciolo fell in love with a maiden named Irene Malarbi but could not win her over, so he had her father imprisoned for a crime he did not commit and would release him only if the girl slept with him. Apparently Caracciolo succeeded in his plan, but the girl’s family appealed for justice to Isabella of Aragon, daughter of King Ferdinand II. The princess ordered Caracciolo to marry the girl to make up for his misdemeanour and then had him beheaded. 39


Napoli e il presepe

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le tradizioni

La notte di Betlemme rivive a San Gregorio Armeno di Rosanna Nastro

S

toria, sacro e profano si fondono nel presepe napoletano, testimonianza meravigliosa di un tempo lontano, rivissuto attraverso la rappresentazione della sacra natività. Montagne di sughero e cartapesta, fontanine di gesso, case di cartone, pastori lavorati a mano: suggestioni uniche che sembrano quasi animarsi, ruotando attorno alla grotta in cui l’asino e il bue riscaldano il bambinello. Pensi al presepe e non puoi non associarlo alla culla di Partenope, alle botteghe artigianali di San Gregorio Armeno: un mix dal sapore speciale, una delle tradizioni più consolidate e seguite nella città del Vesuvio, rimasta inalterata per secoli e secoli. E riproposta oggi, sottoforma di

Naples and Nativity Scenes Silent Night revisited in San Gregorio Armeno Rosanna Nastro

History is blended with the sacred and the profane in the Neapolitan presepe

to provide a marvellous and unique testimony of the Holy Nativity. Papiermâché and cork mountains, plaster fountains, cardboard houses and hand-crafted figurines that seem to come to life around the infant Jesus’ crib. Nativity

mostre e gallerie, dagli “Amici del Presepe”, l’organizzazione di via Santa Maria La Nova che ogni anno saluta le feste di dicembre con l’allestimento di mostre, concorsi (non ultimo, quello recente di Torre del Greco) e cataloghi dedicati alla più sacra delle rappresentazioni. Il termine presepe (o presepio) deriva dal latino praesepe (o prasepio o ancora praesepium) che tradotto in italiano, significa “mangiatoia”, la culla ricolma di paglia all’interno della quale fu deposto il bambin Gesù appena nato. E’ attorno a questo piccolo, ma importantissimo particolare che orbita tutto un mondo fatto di carta e terracotta. Un mondo attorno al quale è andata materializzando-

scenes are inextricably linked to Naples, where the workshops of San Gregorio Armeno preserve this centuries-old tradition virtually unchanged, but the holiday season is now welcomed every year with exhibitions, competitions and

catalogues dedicated to this sacred representation. The word presepe derives from the Latin praesepium meaning ‘manger’, the straw-filled crib which now constitutes the focal point of the presepe. However, the peripheral 41


le tradizioni

si, un po’ alla volta, una maniera tipicamente napoletana di forgiare manufatti dall’immenso valore artistico. Personaggi figli della società partenopea del XVIII secolo rimodellati sottoforma di statuette ricche di simbologie e metafore. Eccoli là Benino (o Benito) che dorme, il vinaio e Cicci Bacco (rappresentazione pagana di Bacco, il dio del vino), con il suo fiasco in mano; il pescatore (pescatore di anime) e il legionario romano; i due compari (personificano il Carnevale e la Morte) e il macellaio. E ancora: la lavandaia, il pizzaiolo, il taverniere, il cacciatore. Personaggi a poco a poco aggiunti alla scena, mano a mano che la tradizione andava avanti e la società si arricchiva di più interessanti figure e nuovi mestieri. Fino ad arrivare alle celebrità dei giorni nostri (Pavarotti, De Filippo, Totò, Mike Bongiorno, Maradona ecc.) modellate dalle mani sapienti degli artigiani di San Gregorio e riposte nella grande galleria degli “illustri” meritevoli di trovare una collocazione accanto ai pastori della tradizione. Provate a guardarle da vicino queste statuette: sono piccole, ben modellate. Vestono fogge cucite a mano: sembrano veri e con un tocco di magìa potrebbero anche rivolgervi la parola. E che dire delle loro abitazioni? Autentici gioielli in miniatura, taverne, botteghe e semplici case dalle finestre appena socchiuse, paiono quasi risuonare dei rumori tipici del vissuto quotidiano: il ferro del fabbro che batte, il panettiere che impasta, la massaia che fa il bucato. Chiudete gli occhi e vi sembrerà di vivere in una favola antica. E’ questa l’anima del presepe, l’aura antica di Napoli travasata nei vico42

figures and scenes gradually developed into works of art depicting 15th, 16th, 17th and 18th century Neapolitans endowed with a symbolic or metaphorical connotation. The sleeping Benino, the wine merchant and Cicci Bacco

(representing Bacchus, the pagan god of wine) in front of the inn with his jug of wine; the fisherman (fishing for souls), the legionnaire, the two friends (personifying Carnival and Death), the butcher, the washerwoman, the pizza-maker,


le tradizioni

In queste pagine, scorci di San Gregorio Armeno e pastori in esposizione

li tortuosi di una città in ginocchio all’ingresso della stalla divina. Secondo la tradizione, il creatore del presepe fu San Francesco d’Assisi che, nella notte di Natale del 1223, realizzò a Greccio, un presepe vivente con l’intento di ricreare la mistica atmosfera della celebre notte di Betlemme. Questo ci racconta la tradizione. Perché a Napoli, duecento anni prima, la nascita del bambinello aveva già avuto una sua prima, scenica celebrazione. Un antico documento testimonia, infatti, l’esistenza di un presepe ancora più vecchio di quel-

the innkeeper and the hunter. Figures have been added as the tradition continues and nativity scenes may now include Italian and international celebrities like Pavarotti and Maradona, skilfully crafted by the artisans of San Gregorio Armeno and placed alongside conventional figures. The first presepe is said to have been created by St. Francis of Assisi on Christmas Day in 1223 with the citizens of Greccio enacting the scene in Bethlehem. However, an ancient manuscript mentions a scenic celebration of the Nativity 200 years earlier in a Neapolitan church, so it is in the streets of Naples that Silent Night became Art and led renowned sculptors and painters to make important contributions. The spectacular Neapolitan presepe with houses, streets

and mountains appeared in the late 17th century and popular figures took their place alongside the historical ones: women, beggars, innkeepers, cobblers began to appear near the manger. After all, were not the humble people the reason why Jesus came into the world? It is significant that ruined columns and temples began to appear at this time, to celebrate the triumph of Christianity over paganism, but the 18th century was when the Neapolitan presepe enjoyed its golden age. For the first time, the figurines entered the houses of the Neapolitan aristocracy. Most renowned among the Neapolitan sculptors of this time was Giuseppe Sanmartino, whose terracotta figures gave rise to a veritable school of talented artisans that has survived to the present day. 43


le tradizioni

lo di Greccio, nella Chiesa di S. Maria del presepe nel 1025. E’ verso la fine del Seicento, tuttavia, che il presepe napoletano spicca veramente il volo, imponendosi definitivamente all’attenzione dei cultori. Non a caso inizia a prendere piede in quegli anni la tendenza a mescolare scene di vita quotidiana alla grotta dell’adorazione. E appaiono le prime figure di personaggi del popolo: donne, mendicanti, tavernari, ciabattini. Gli umili fanno capolino ai piedi della mangiatoia. Non sono d’altronde loro le persone per le quali Gesù è venuto al mondo? Particolarmente significativa diventa in quel 44

tempo l’aggiunta di colonne e resti di templi romani sulla scena: un modo per sottolineare il trionfo del Cristianesimo sul paganesimo. E’ nel Settecento, comunque, che il presepe partenopeo vive la sua stagione d’oro. Per la prima volta, infatti, i pastori escono dalle chiese ed entrano nelle palazzi dei nobili, andando ad arricchirli con il loro sofisticato e ricercato impianto scenico. Tra gli scultori napoletani più gettonati del periodo un posto di primo piano merita senz’altro Giuseppe Sanmartino: le sue figure in terracotta danno inizio ad una vera e propria scuola di talenti giunta praticamente intatta fino ai giorni nostri.



la donna charme la donna Charme

Le donne della Campania, bellezze che fanno ancora più bella Napoli e la regione.

Nome: Valentina Cognome: Puzone Luogo di nascita: Caivano Anni: 20 Altezza: 173 cm Capelli: castani Occhi: castani La sua storia: Semifinalista a Miss Italia, frequenta Scienze del Turismo ad indirizzo manageriale. Sua ambizione è diventare manager d’azienda o lavorare per un tour operator. In queste pagine e in copertina abiti: Rosario Farina Haute Couture Palazzo Cellamare Via Chiaja 149/e - Napoli Tel. 081.405901 www.rosariofarina.it gioielli: A. C Antonio Caramanna Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.423852 - 081.0608740 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875 www.caramannagioielli.it foto: Michele Attanasio Make up & hair: Anna Guglielmo per Francesco Riva L’immagine di fondo della copertina è una elaborazione del “palazzo dello spagnolo”, eretto in piena epoca barocca. E’ caratterizzato dalla tipica soluzione architettonica delle scale detta a forma “ali di falco”.


la donna charme


la donna charme

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Campania Style


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l’artista

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Ernesto Tatafiore


l’artista

Il filosofo che dipinge eroi Opere in mostra a Napoli e Niteròi di Irene Manco

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ella mostra “Filosofico Utopico” curata da Maurizio Siniscalco e Mario Franco, tenuta prima a Napoli, Castel dell’Ovo (1 novembre/1 dicembre 2008), poi al Mac, Museu de Arte Contemporànea de Niteròi, Brasile (26 luglio/31 settembre 2008) e che ha concretizzato il progetto di Siniscalco di gemellaggio tra Niteròi e Napoli, Ernesto Tatafiore ha presentato i suoi lavori più recenti ispirati alla storia ed ai suoi eroi. Da sempre, al centro del lavoro di Tatafiore è la storia

Ernesto Tatafiore. Works exhibited in Naples and Niteròi. The philosopher who paints history Irene Manco

In his exhibition “Utopian

Philosophical” at Castel dell’Ovo in Naples and at the Museum of Contemporary Art in Niteroi (Brazil) in 2008, Ernesto Tatafiore presented his latest works inspired by history and its heroes, a recurring theme

combinata e riportata nella pittura tra esperienze personali e citazioni colte. Opere sospese tra l’enigmaticità di uno stile pittorico unico nel panorama contemporaneo e viste attraverso figurazioni efficienti, tracciate con tinte primarie in cui domina il rosso. L’immaginazione di Tatafiore si combina con atmosfere realistiche e illusorie, rafforzando risultati certamente penetranti e singolari. Le sue opere lasciano riflettere sulla natura della storia e sulla liricità dei

of his art. His enigmatic painting style, with figures depicted in primary colours (predominantly red), is unique in contemporary art, combining realistic and dreamlike ambiences to create deeply

penetrating effects. His works lead to a reflection on the nature of history, which can be reinterpreted in Tatafiore’s view, and its heroes, from Robespierre to Lenin, who are limited by neither time nor space. There is 51


l’artista

In queste pagine, alcune delle opere di Ernesto Tatafiore

no scientific documentation or correlation in his art. History exists in the present and is open to individual experience and investigation through art. Tatafiore 52

counterposes Pelé and Maradona underlining their respective majesties: Pelé breaks free like a swordfish, while Maradona soars above Vesuvius. Sophisticatedly charged with

symbolic references, the heroes have neither body nor place. Tatafiore expresses the history made by these two soccer champions without placing them in a specific

geographical or historical context: they are neither rivals nor allies. Since we live in a time that progress has labelled as ‘post-heroic’, Tatafiore’s art assumes an ever great importance.


l’artista

concetti e dei significati. Per Tatafiore la storia è come se avesse un valore reinterpretabile, i suoi eroi, da Robespierre a Lenin, non hanno spazio e tempo. Nella sua arte nulla pare essere scientificamente documentato, niente correlazioni e nessun criterio accreditato. La storia è materia del nostro tempo e letterata, aperta al confronto con l'esperienza individuale, sempre disponibile a mi53


l’artista

In alto, Mitologia Maratona, “El Pibe” volteggia sul Vesuvio e Mitologia Pelé, la “perla nera” guizza come un pescespada

surarsi con strumenti d’indagine, anche dissonanti, come la pittura. Al Mac Tatafiore porta una contraddittoria compresenza: Mitologia Pelé (Guizzante come un pesce spada) e Mitologia Maradona (Volante Napoli). Li reinterpreta, sottolineandone la maestria: Pelé si divincola come un pesce spada e Maradona veloce volteggia sul Vesuvio. Una poetica sofisticatamente carica di rimandi simbolici, modelli di un eroe senza più corpo e luogo. 54

Le grandi tele di Tatafiore esprimono un’idea della storia fatta e vissuta da questi due campioni del calcio senza che essi vengano collocati in un periodo o un contesto geografico specifico. Il ricordo è imminente nello spettatore e il confronto tra i due viene meno: niente linee di fuoco, né rivali o alleati, nessuna differenza tra fuoriclasse e avversari. E poiché il progresso ha definito la nostra era come post eroica, l’arte di Tatafiore diventa sempre più importante.



Artigianato campano 00


artigianato campano

Prodotti fatti dalle mani della storia di Alfredo Costante

O

ri, ricami, intarsi, camei, ceramiche, pelli, porcellane e tanti altri manufatti di rara bellezza, profonda storia ed eccezionale manualità. Insomma, artigianato. Ecco, in una parola, uno degli straordinari tesori storico-culturali che solo la Campania è in grado di proporre in così grande, pregiata e variegata forma. Basti pensare ai magnifici presepi che ogni anno richiamano migliaia di visitatori da tutto il mondo a San

Craftsmanship in Campania. Products created out of history Alfredo Costante Gold, embroidery, inlaid wood, cameos, ceramics, leather, porcelain and many other exceptionally

beautiful items make multi-faceted and traditional craftsmanship one of Campania’s most prized assets. For instance, the magnificent Nativity Scenes hand-made in San Gregorio Armeno, in the ancient heart of Naples, have attracted visitors

Gregorio Armeno, cuore antico di Napoli. Come antica è l’arte presepiale che affonda le radici nel 1025, quando maestri dalle mani fatate crearono dal nulla le prime statuine in legno a grandezza naturale rivestendole con gli abiti del tempo. Trascorrono gli anni e il presepe si afferma. Al sacro si unisce il profano. Accanto alla Natività, le statuine immortalano scene rapite dal quotidiano. Contadini, commercianti, lavandaie, asinelli, buoi, pe-

from all over the globe since 1025. Over the years, features from everyday life have been added to the holy scene, such as shopkeepers and washerwomen, but the artisans’ skill and attention to detail have become more and more refined.

This level of perfection is matched by the beautiful jewellery crafted in Naples’ Borgo degli Orefici Quarter, where the goldsmith’s art has grown in strength since the 14th century. Today, the Goldsmiths’ Quarter has about 300 firms involved 57


artigianato campano

Nella prima pagina pastori di San Gregorio Armeno; qui in alto, gioiello torrese

core. Ancora oggi, con la stessa manualità di un tempo, la passione degli artigiani produce pezzi sempre più raffinati. Con arti in legno e testa in terracotta, decorati con pittura a olio o con colori acrilici. I pastori sembrano prendere vita, si avvicinano alla perfezione così come gli oggetti luccicanti che spuntano fuori dalle botteghe del Borgo degli Orefici di Napoli, culla vera di quella tradizione orafa campana che comincia ad affermarsi nel periodo angioino. Oggi il “Borgo” conta circa tre58

cento aziende tra commercianti e artigiani di gioielleria e pietre preziose. Alcuni di loro, lasciata piazza degli Orefici a Napoli, si sono trasferiti al Centro orafo “Il Tarì”, cittadella dell’oro che prende nome da un’antica moneta aurea che ha dato casa a più di 200 aziende che progettano, lavorano e vendono pezzi unici per bellezza e design. Accanto ai maestri orafi, occupano un posto d’onore gli artigiani del corallo e dei cammei. Ingegno e amore gli ingredienti primari di un matrimonio che ha partorito in


artigianato campano

In questa pagina, a sinistra, fasi della lavorazione dell’oro e del corallo; a destra un cammeo

Campania un’altra delle produzioni d’eccellenza. La capitale storica del miracolo che si perpetua è Torre del Greco, città vesuviana che in pratica detiene il monopolio sulla lavorazione del corallo già dalla fine del 1800. Mare e sole illuminano la Penisola Sorrentina e la mente dei suoi falegnami che custodiscono e tramandano l’arte dell’intarsio su legno. La tecnica originale consisteva nell’assemblare piccoli pezzi di legni differenti precedentemente modellati per creare un disegno sul-

l’ossatura del mobile che di solito era fatta in noce o castagno. Oggi, all’antica tradizione, si sono aggiunte nuove tecniche, ma il valore del lavoro di intarsio non è cambiato così come la regola di limitare al minimo l’uso delle colorazioni. Pastori, oro, coralli, legno ma anche carta. A portarla ad Amalfi furono gli arabi. Ma quella che fu una delle quattro repubbliche marinare l’ha fatta sua con sapiente maestria. Stracci di cotone e di canapa venivano battuti con appositi martelli di legno, i cosiddetti magli, per 59


artigianato campano

in the sale and manufacture of jewellery and precious stones, although some have moved to the Il Tarì centre which houses over 200 businesses dedicated to the design, creation and sale of fine jewellery. Campania is also world-renowned for its manufacture of superb coral items and cameos: an industry centred on the town of Torre del Greco, the acknowledged capital of coral craftsmanship since 1800. The Sorrento peninsula is home to carpenters who preserve the art of inlaid wood: the traditional practice of assembling individually carved pieces of wood to create a design in a piece of walnut or chestnut furniture has been enhanced by the addition of new techniques without affecting the beauty and value of its products. Paper, another traditional product of the region, was introduced by the Arabs into the Maritime Republic 60

of Amalfi, which then added its own individual touch. Rags and hemp were beaten into a pulp and left to soak in water before being spread over a frame where the manufacturer’s water mark was added, and the procedure is virtually the same today, although the machinery used has evolved somewhat. At the same time, the craftsmen of Cerreto Sannita, Vietri sul Mare, Calitri and Ariano Irpino were specialising in ceramic plates, vases, floor tiles and ornaments that were as beautiful, in their own way, as the renowned porcelain manufactured at Capodimonte. King Charles III of the Two Sicilies opened the first porcelain factory on the Naples hillside in 1738, and the same technique is still used today to make the hand-painted items immune to the passing of time. Naples also leads Italy in bespoke tailoring. Renowned tailors, large firms and small

workshops, whose dextrous artisans are veritable artists of the needle and thread, constitute the life force of the ‘Made in Italy’ label acclaimed all over the world. Leather production developed in Solofra thanks to the presence of tannincontaining trees, limestone and

abundant water, and work was initially carried out in rudimentary, openair tanks. Today, Solofra’s numerous tanneries and firms employ 2500 people in the leather industry, in which Italy remains the world leader. Another highly skilled craft is the manufacture of lace


artigianato campano

Alcuni momenti della lavorazione della ceramica di Vietri

and embroidery, using the same techniques as in the Middle Ages. This tradition is kept alive by the women of Montefusco and other towns in Irpinia, who produce masterpieces of silk, cotton and linen. In short, Campania can count not only on its natural beauty

and archaeological sites, but also on the many forms of skilled craftsmanship that stretch back into the distant past and are headed into a bright future for the benefit of all those who love historical craftsmanship.

romperne le fibre da cui si otteneva una poltiglia successivamente posta a macerare in tini di maiolica con abbondante acqua. Dalla sostanza ricavata veniva filtrata l’acqua attraverso un telaio in ferro e la parte solida era spianata e messa ad essiccare. Questo telaio serviva anche ad imprimere la filigrana del produttore costituita da una stretta rete di fili in bronzo ed ottone. Con il passare dei secoli i macchinari utilizzati si sono evoluti, ma il procedimento è rimasto pressochĂŠ inalterato. 61


artigianato campano

E mentre ad Amalfi si diffondeva la carta, le botteghe di infaticabili artigiani di Cerreto Sannita e Vietri sul Mare, ma anche di Calitri ed Ariano Irpino, si specializzavano nel manipolare la ceramica per sfornare piatti, vasi, pavimenti e decorazioni per chiese e palazzi. Vere e proprie opere d’arte così come le rinomate porcellane di Capodimonte. Si racconta che nacquero nel 1738 per volere di Carlo III, Re delle Due Sicilie, che aprì la prima fabbrica sulla collina che si affaccia su Napoli.

Patrimonio da valorizzare e promuovere Polo orafo, lavorazione del corallo, arte presepiale, ceramiche di Vietri e Capodimonte, tesori dell’intarsio sorrentino, capolavori dell’arte tessile. In una sola parola: le eccellenze del made in Campania. Alla loro tutela e valorizzazione è diretto lo sforzo dell’assessorato regionale alle Attività Produttive, da sempre attento alle esigenze dell’artigianato campano. Fari puntati, dunque, sulle strategie finalizzate a promuovere lo sviluppo e l’occupazione dell’intero comparto, attraverso la definizione di un complesso di politiche di sostegno e consolidamento delle imprese e l’istituzione di strumenti per il miglioramento dell’accesso al credito e dei servizi finanziari. Snodo fondamentale di tali strategie, la 62

“politica di coesione” dell’Unione Europea offre all’amministrazione regionale opportunità per garantire il futuro dei settori produttivi, dell’economia, dei contesti sociali ed urbani della regione. In una sola parola: la vita stessa della Campania. Di qui l’esigenza di realizzare aree attrezzate di insediamento comune, nonché iniziative congiunte nel campo di internet e del commercio elettronico, della formazione, della ricerca tecnologica, della penetrazione in nuovi mercati. Il ruolo strategico svolto dalla Regione è stato, fin qui, quello di attivare e favorire tali processi, promuovendo, la nascita di specifici Consorzi nei segmenti di artigianato di eccellenza. Chiave di volta degli interventi è il


artigianato campano

Museo Correale di Sorrento, scatole intarsiate e a mosaico (foto di Carlo Alfaro)

Piano d’Azione per lo Sviluppo Economico Regionale (Paser) lo strumento attraverso il quale l’ente di via Santa Lucia punta a incrementare la competitività del sistema produttivo

campano e a promuovere e coordinare gli interventi per rafforzare l’innovazione dei distretti e delle filiere, integrando le strategie della ricerca con quelle dell’industrializzazione.

Heritage to be valorised and promoted

es and streamlining access to credit and financial services. As a result, steps have been taken to set up business parks and facilities, to consolidate e-trading, technological research and staff training to enable greater penetration into new markets. So far, the Region’s strategic role has been primarily to enhance these processes and to promote the creation of specific consortia through the Action Plan for Regional Economic Development (PASER), which aims to increase the competitiveness of Campania’s industries and to promote and coordinate innovation, research and industrialisation.

The Campania regional government is committed to a policy to safeguard the industry, craftsmanship and excellence of all products made in Campania: gold, coral, Nativity art, ceramics, inlaid wood and textiles. In short, the social fabric and the very life of Campania itself. The regional authority has long been attentive to the needs of industry and is channelling major resources into the promotion and development of the entire sector by implementing action plans to support business-

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artigianato campano

Da allora ad oggi, i pezzi di porcellana vengono prima modellati e decorati a mano e poi cotti per rendere i colori indelebili nel tempo. Ma Napoli è anche la città dove c’è la più alta percentuale di uomini vestiti su misura. Sì, perché storicamente l’alta moda veste campano. Merito della sartoria artigianale, il pronto moda e la sartoria griffata. Anche in questo caso non è esagerato parlare di vera e propria arte interpretata da artisti che si esprimono con ago e filo per consegnare una perfetta giacca “alla napoletana”. In Campania convivono i richiestissimi sarti da uomo, che non rinunciano alla dimensione artigianale, grandi aziende e piccole fabbriche, linfa vitale per il brand del made in Italia che continua ad affermarsi sul mercato internazionale. La concia, l’arte di lavorare le pelli, invece, è nata a Solofra grazie alla presenza sul luogo di vegetali contenenti tannino (il castagno, la noce, il cerro), di rocce per la produzione della calce e di acqua. Inizialmente, l’attività era praticata con sistemi rudimentali in fosse a cielo aperto (dette lontri, cantari o burrelli). Solofra con le sue numerose concerie e un fatturato di milioni di euro, permette all’Italia di conservare il primato mondiale nella lavorazione della pelle. Merito delle 122 aziende che, su un territorio di 600mila metri quadrati, impiegano circa 2.500 addetti e fanno dell’area 64

una delle zone del Sud con il minor tasso di disoccupazione. Sono“miracolose pure le mani di chi crea un tombolo, il tipico pizzo che nasce da “fuselli”, “ossi” o “tommarielli” su una specie di cuscino chiamato appunto tombolo a rullo o a cuscino. Una pratica che risale al


artigianato campano

Artigiano alla lavorazione della pelle con esempi di prodotti finiti

Medioevo e che vedeva protagoniste sia le donne aristocratiche che le popolane. Tradizione tenuta in vita dalle anziane di Montefusco, in Irpinia, e nei comuni limitrofi, capaci di produrre veri e propri capolavori di seta, di cotone, di lino.Insomma, ol-

tre alle bellezze naturali e archeologiche la Campania è ricca di una manualità artigianale che viene dalla storia e si proietta nel presente e nel futuro. Per regalarsi o regalare un pezzo di questa storia, non c’è che l’imbarazzo della scelta. 65


Campania style

Moda invernale. Stilisti napoletani alla prova del freddo di Annalisa Palmieri

“M

esdames et messieurs, les jeux sont faits, rien ne va plus”. Al gran casinò della moda made in Naples, quest’inverno, sbancano originalità, glamour e raffinatezza. A portare alla maison il malloppo, pardon, i plausi di critici e pubblico, un gruppo ben assortito di stilisti partenopei. Ad aprire le danze, in rigoroso ordine alfabetico, le shoes griffate Sabina Alba-

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Neapolitan designers’ winter fashions Annalisa Palmieri

Originality, glamour and elegance are the key features of this

winter’s style contest, with many Neapolitan fashion designers taking part. And, as every one is a winner, we will look at them in alphabetical order. Sabina Albano


Campania style

no ispirate al periodo che va dagli anni Quaranta ai Settanta. Un flash moda natalizio tempestato di sandali da sera con plateau e tacco alto uniti a sabot mules adatti a una donna contemporanea e cosmopolita che con le stesse scarpe può affrontare una giornata di lavoro come una serata particolare. “Togliere più che aggiungere”, il motto di Sabina Albano per questa stagione, così sulle sue scarpe – prodotte dal calzaturificio campano Allison - contrariamente al mood generale, le super-gettonate borchie lasciano spazio a delicati forellini. Pensando al desiderio di ogni donna di sentirsi diva nel proprio quotidiano o almeno per quei 15 minuti di cui parlò Andy Warhol nel 1968, Rocco Barocco opta per stampe a grandezza naturale dei volti di icone senza luogo e senza tempo come Rita Hayworth, Marylin Monroe, Greta Garbo e Marlene Dietrich, che fa apparire su ampie gonne a ruota ma anche su una pioggia di accessori. I pantaloni sono larghi, fermati in vita da cinture strette, mentre il tailleur coniuga il taglio iperfemminile con un tessuto ipermaschile come la vigogna. Tanti e preziosi i ricami anche sui piu-

footwear is inspired by the period from the 1940s to the 1970s, and her Christmas offering includes high-heeled evening sandals and sabot mules for the modern,

cosmopolitan woman. “Take away, don’t add” is Sabina’s motto for this season. With a view to every woman’s desire to feel like a diva, Rocco Barocco has 00


Campania style

mini di raso, capo versatile giorno/sera, con cappuccio e bordatura di volpe. Una novità per i signori uomini è la scarpa in pelle d’elefante firmata Cilento 1780, storica maison partenopea che da oltre 200 anni è sinonimo di classe ed eleganza. Protagonista, un pellame particolarmente resistente e allo stesso tempo confortevole, adatto a calzature da passeggio a dir poco esclusive. Nella collezione Livio De Simone, che vede il blu come colore dominante, i modelli di punta sono ispirati a un disegno geometrico che ricorda una L, evoluzione di un disegno storico, ma anche tributo a Livio, ideatore di uno stile senza tempo. Le combinazioni di colori dei tessuti, dipinti a mano come cinquanta anni fa, sono molteplici, ma quella vincente è la sequenza melanzana, avion, pervinca e bianco. La nuova linea si apre, inoltre, agli accessori più contemporanei: dai trolley ultraleggeri alle borse passando per foulard e cinture.

opted for life-size prints of timeless icons like Rita Hayworth, Marylin Monroe, Greta Garbo and Marlene Dietrich on full skirts but also on numerous accessories. Elephant hide shoes are the latest addition to the collections of Cilento 1780, the atelier which has been 00

synonymous with class and style in men’s footwear for over 200 years. The front-line models of the bluedominated Livio De Simone collection are inspired by an Lshaped geometric design in homage to the creator of a timeless style. The colour combinations are hand-painted just like 50 years ago, but


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Materiali soffici, fluidi e tagli molto precisi diventano l’imperativo categorico della Winter collection firmata Rosario Farina, talentuoso couturier napoletano che propone linee sobrie, semplici e pulite utilizzando perlopiù tessuti maschili e stampe ton sur ton. Tanto nero e punte di blu per le sue mise eleganti, realizzate in particolare in duchesse, velluto e lana, con bottoni che si trasformano in zip. Cittadina del mondo, che ama viaggiare per lavoro e per diletto, sa riconoscere le cose belle, vuole il meglio per sé e non si ferma alle apparenze. Antonio Fusco ha progettato la sua collezione invernale pensando a questa donna, che sceglie per sé capi che sembrano presi in prestito dal guardaroba maschile, ma femminili nelle forme e nelle proporzioni. Decisi ed importanti i colori come il Framboise e il Chartreuse che danno carattere anche ai capi più lineari e puliti per un impatto cromatico ispirato

the winning sequence comprises shades of purple, violet and white. Soft materials and clean lines are the imperative of the Winter collection by Rosario Farina, the young and talented Neapolitan designer who prefers masculine fabrics and tone on tone prints. Black and blue for his formal

outfits but also practical garments in duchesse, velvet and wool. Antonio Fusco’s winter collection is aimed at women over 30 who love travel and beautiful things and who demand the very best. Colours like framboise and chartreuse give character to even simple garments, creating an impact 00


Campania style

ai quadri di Mondriåan. Una collezione dedicata al businessman che non rinuncia ad essere elegante anche nel tempo libero è quella griffata Kiton. Qui, i modelli classici sono rivisti e aggiornati in nome della ricerca del comfort più assoluto grazie alle finissime lane 13.2 micron, ai cashmere più pregiati e alla minuziosa lavorazione artigianale che impiega oltre 20 ore per realizzare ogni singolo capo. Per la maglieria Kiton propone maglie in cashmere con cappuccio foderato in visone e maglioncini con inserti in pelle. La linea outdoor, prevede tra l’altro, un giaccone piumino in seta con interno in tessuto cashmere a fantasia per giacca. Molto bianco, ancora ricami e un inizio di primavera con il pizzo chantilly nella collezione sposa di Gianni Mola70

ro, lo stilista dei record, che per questa stagione ha deciso per dar spazio alla creatività pura, sfornando abiti ricercati in tutto: nei tagli, nelle linee, nei ricami, nelle trasparenze e finanche negli accessori. La sposa di Molaro non ama le mezze misure: è una donna che intende distinguersi da frasi qualunquistiche del tipo “più semplice è… più è bello”. La collezione invernale di Amina Rubinacci punta decisamente sui contrasti di colore: il rosa, il pervinca ed il grigio si incontrano con il nero sia nei sottilissimi pull bicolore o tricolore in viscosa stretch, che in facili abbinamenti tra modelli in tinta unita in lana, cashmere, misto lana e velluto stretch. Accanto ai filati classici: il bouclè multicolore, il cotone stretch, la lana infeltrita e il cammello dall’anima nervosa e morbida. Le


Campania style

inspired by Mondrian paintings. Kiton has created a collection for the businessman who demands elegance in his leisure time, with classic but comfortable models made from 13.2 micron wool and cashmere, each garment taking over 20 hours of painstaking craftsmanship. Gianni Molaro’s bridal collection is predominantly white with embroidery and Chantilly lace and renounces simplicity for pure creativity in the lines, embroidery and transparency of his garments and accessories. Amina Rubinacci’s winter collection aims at colour contrasts: pink, lilac and grey meet black in her two or three colour stretch viscose pullovers and in matching selfcoloured garments in wool, cashmere, stretch velvet and a number of more recherché yarns. Fausto Sarli tackles the luxury, beauty and femininity envisioned by René

Gruau, one of the greatest 20th century advertising artists to create a ‘graphic image’ and a chic, ethereal silhouette. For daywear, butterfly shirts and tight-waisted jackets velvet jackets with jais body-tattoo, mikado coats and folded taffeta suits; glamorous, lightweight and sensual evening wear with black crystal features Charm and elegance are the key to Mario Valentino’s collection which, once again, is enriched by hints of bold features. Shoes, garments and bags in soft nappa, classic suede, exclusive goat, kid and calf hides and sheepskin, micro and macro reptile prints, varnishes and laminates. Last but not least Alessio Visone, whose latest collection is inspired by uniforms, fin de siècle elegance and geometric figures. Military nuances blend into feminine silhouettes and haut couture glamour, and the contemporary is meshed with the charm of the past. 00


Campania style

vestibilità dei vari modelli si differiscono sia nelle forme che nelle lunghezze per soddisfare le donne che amano indossare capi comodi e raffinati, e quelle che prediligono piccoli capi sensuali più vicini al proprio corpo. L’arte sartoriale di Fausto Sarli si confronta per quest’inverno con la passione, il lusso, la bellezza e la femminilità dello stile geniale di René Gruau, uno dei massimi artisti pubblicitari del XX secolo. Non a caso la sua donna sembra uscita da un mondo grafico dove la “magia del disegno” materializza una silhouette chic le cui movenze vibrano nell’aria restituendo solo leggerezza. Et voilà per il giorno camicie-farfalla che spiccano il volo da giacche sartoriali dalla vita strizzata; per il cocktail, giacche in velluto striato con body-tattoo in jais, 72

cappotti in mikado dalle maniche a ventaglio e abiti scultura in taffetas pieghettato. E per la sera, mise glamour e leggere impreziosite da abili drappeggi sul “tulle carne” dove i cristalli neri esaltano la sensualità. Charme ed eleganza sono le parole chiave della collezione Mario Valentino che, in linea con il gusto raffinato e misurato delle precedenti collection, viene talvolta arricchita da accenti dal sapore audace e grintoso. Ecco, dunque, scarpe, abbigliamento e borse, realizzati ora con nappe morbide, sia lucide che opache, ora con camosci dal carattere classico, oppure con capre e capretti, vitelli soffici e pregiati, montoni, micro e macro stampe di rettili, vernici e laminati. Presenti nelle calzature e di riflesso nelle borse, particolari come fibbie, catene, borchiette, occhielli, bottoni e accessori in corno. Last but not least Alessio Visone che, per la sua ultima collezione si è lasciato ispirare dal fascino della divisa, dall’eleganza fin de siècle e dal rigore delle figure geometriche. Suggestioni militari si confondono, così, con silhouette femminili. Decori e bagliori di guerra si sovrappongono al glamour dell’haute couture e il contemporaneo si mescola con fascinazioni d’antan. Tra le chicche: monospalla in mohair, giacche da frac, abiti cravatta in broccato, creazioni in chiffon esaltate da cinture di coccodrillo, bottoni da uniforme e alamari realizzati a mano, ma soprattutto l’insolita rivisitazione della classica “maglia del militare” che diventa shirt in tulle e si trasforma, all’occorrenza, in elegante chamise o in casacca incrociata.



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Livio de Simone. Colori della tradizione su stoffe dipinte a mano di Sarah Ricca

U

na casa dal look rinnovato per le creazioni del marchio Livio de Simone. Una casa tutta nuova, per un nome, un brand napoletano rinomato e conosciuto in tutto il mondo. Il 9 dicembre apre in Via Domenico Morelli, già sede storica della maison, la nuova boutique Livio de Simone: un restyling dello spazio totale senza snaturare la storia, le radici dell’azienda guidata oggi da Benedetta de Simone, figlia del “pittore stilista” che, negli anni Sessanta e Settanta, promosse e lanciò un nuovo modo di vestire nel mondo. Uno stile scanzonato ed eccentrico in cui a primeggiare sono i colori. Colori che richiamano i temi cari al-

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Livio de Simone. Traditional colours on hand-painted fabrics Sarah Ricca

A new look for Livio de Simone creations, the Neapolitan brand renowned all over the world. On 9 December, the refurbished

Livio de Simone boutique opened for business in the same premises used by the famous designer who launched an original clothing style in the 1960s and 1970s. A new, eccentric and above all colourful style evoking the designer’s


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beloved themes of Capri, nature and youth in collections made from hand-painted fabrics. The winter collection includes trench coats, shirts, scarves, suits and accessories in colours like sea blue and turquoise, sunset red and orange,

lilac and purple, the lush green shades of plants, pink and the yellow of the Capri sun. These typically Neapolitan hues are applied to exclusively white textiles in the atelier to create unique prints, textures and patterns for use in 75


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In queste pagine, immagini del nuovo negozio Livio De Simone, e la nuova collezione

models reflecting today’s fashions. The same patterns are found on colourful men’s and ladies’ accessories, such as belts, bags and trolley cases. How can you fail to love a de Simone sarong, the cult garment which is available in 76

the store all year round and makes an ideal gift for men and women, or the classic items that enchanted the best dressed women of the ‘60s and ‘70s, such as Audrey Hepburn, Sylvia Koscina, Lucia Bosè and Jackie

l’artista - l’isola di Capri, la natura, la giovinezza - e che caratterizzano le collezioni Livio de Simone, realizzate con tessuti dipinti a mano libera. Nelle vetrine del negozio si fanno notare i capi della collezione inverno che rompono il grigio della stagione con trench, camicie, foulards, abiti e accessori dove si mescolano il blu intenso del mare, il turchese, il rosso acceso e l’arancio dei tramonti, il viola e il pervinca. E ancora: il verde della natura rigogliosa, il fucsia e il giallo del sole caprese. Colori tipici della cultura partenopea che, oggi come allora, sono impressi a mano sui tessuti rigorosamente bianchi nei


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laboratori della maison. Il risultato sono stampati, texture e fantasie uniche e di grande piacevolezza che oggi incontrano modelli e linee aggiornate, al passo con la moda, tra balze, tagli asimmetrici e timide rouches. Gli stessi motivi colorano accessori moda per lei e per lui come le cinture, le borse e i trolley per viaggiare all’insegna del colore. Difficile non innamorarsi di un pezzo de Simone come i pareo, un cult che si trova sempre in negozio, sia d’estate che d’inverno e che è sempre un regalo gradito, assolutamente unisex. Non mancano i grandi classici Livio de Si-

Kennedy? The new generation of the de Simone family has given the business a fresh lease of life, but hand-painted fabrics and exclusive designs have long been the de Simone trademark and will also denote the new spring/summer

collection presented at the firm’s Milan showroom, proof that traditional techniques combined with passion and style will continue to make de Simone garments as unique as ever. 77


Campania style

mone che fecero innamorare alcune tra le donne più belle e affascinanti dive degli anni Sessanta e Settanta. Tra le sue clienti come non ricordare l’indimenticabile Audrey Hepburn, Sylvia Koscina, Lucia Bosè e uno dei miti dell’eleganza degli anni Sessanta come la first lady Jacqueline Kennedy? Il mito dunque si rinnova, complice anche l’energia creativa della nuova generazione de Simone oggi alla guida dell’azienda. Tessuti dipinti a mano con decorazioni colorate e disegni esclusivi sono stati per anni il cavallo di battaglia del modello creativo del marchio de Simone. Decorazioni e tessuti che sono entrati in modo dirompente e ac78

cattivante nel mondo della moda e che connoteranno la nuova collezione primavera estate, già presentata a Milano nel nuovo show room dell’azienda. Un’azienda che, dunque, guarda al futuro, ma che non abbandona un passato fatto di tecniche artigianali, di passione e stile, caratteristiche che rendono unici i capi de Simone, apprezzati e ricercati oggi come ieri in tutta Italia. Livio De Simone Via Domenico Morelli, 15 80121 Napoli 081. 7643827 - 081. 7643827



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Maison Cilento. Tessuti scolpiti a mano, capolavori da indossare di Sarah Ricca

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a storia del prodotto fatto su misura. Una storia che attraversa gli ultimi due secoli. E’ la storia della “Maison Cilento” che dal 1780 è sinonimo di qualità, di passione, di moda che va oltre la tendenza del momento. Un abito Cilento garantisce la giusta proporzione e l’accostamento a regola d’arte. Una boutique in cui, ancora oggi, a cucire gli abiti fatti su misura sono le esperte e sapienti mani delle sarte. La vasta quantità e qualità di tessuti e le cravatte sono i simboli del marchio Cilento. Tessuti con cui, nella sartoria del laboratorio interno, vengono realizzati i capi così come la clientela li pensa e desidera. Abiti che si con-

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Maison Cilento. Hand-crafted fabrics for wearable masterpieces Sarah Ricca

Since 1780, Maison Cilento has been synonymous with bespoke quality, zeal and fashion that goes beyond the short-lived trends of the moment. A Cilento garment

guarantees a perfect fit meeting the customers’ needs and desires, thanks to the skilled work of the seamstresses and tailors in the made-to-measure boutique and its vast array of quality fabrics. Special care is taken and only the finest fabrics are used in creating jackets with typically Neapolitan sleeves, lapels and buttonholes, as well


Campania style

In queste pagine, creazioni della Maison Cilento

as shirts and ties. The Cilento brothers have been able to count on a thorough knowledge of textiles ever since the family opened up two mills in Salerno in 1831, but they are always open to innovation to provide their clients with new types of products while guaranteeing traditional quality. The latest Cilento

creation is the silk raincoat, a traditional garment from the history of tailoring which has been rediscovered through painstaking research. It is not widely known that silk was used for waterproof garments before the invention of synthetic fabrics, although this is achieved only with the highest quality silk which allows

traddistinguono per l’estrema precisione dei dettagli dalla manica a camicia, tratto distintivo dello stile partenopeo, al bavero e alle asole. Tessuti di alta qualità con cui vengono confezionate anche le camicie e le cravatte. Alla base di tutto c’è la profonda conoscenza delle materie prime, la ricerca dell’eccellenza: nel 1831 i fratelli Cilento impiantavano due filande a Salerno. Una maison che, tuttavia, è sempre aperta e attenta all’innovazione così da poter offrire alla propria clientela, accanto alla qualità di sempre, prodotti nuovi e innovativi. E l’ultima creazione targata Cilento è rappresentata dall’impermeabile in seta, un prodotto che nasce dal recupero filologico dell’alta tradizione sartoriale e dalla ricerca a ritroso nella storia del costume. Lungo e attento è stato lo studio per la realizzazione dell’impermeabile in seta. “Non tutti sanno – spiega Ugo Cilento alla guida della maison - che prima dell’invenzione dei tessuti waterproof sintetici, ci si affidava a questa preziosa fibra tessile naturale per proteggersi dalla pioggia”. Effetto che è garantito soltanto da filati di altissima qualità, marchio di garanzia della boutique. Nasce così un capo di raffinata eleganza, confortevole e leggero. Un capo che veste la figura senza irrigidirsi. Cinque i colori in cui è stato prodotto e in due varianti: lungo con manica raglan oppure corto con manica a giro. Abiti, camicie, le rinomate cravatte “sette pieghe”, ma Cilento è anche calzature. Un’ampia gam81


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Cilento to make an elegant, comfortable and lightweight garment in five colours and two different models: long with a raglan sleeve or short with a round sleeve. Suits, shirts, seven-fold ties, but also footwear. Cilento offers 90 models hand made from a choice of 40 types of high quality leather, now including elephant hide, each pair supplied with cedar wood lasts. These strong yet comfortable shoes 82

are ideal for walking and can be matched with a range of bags in the same leather: precious materials and quality craftsmanship that stand out from their massproduced ‘rivals’. Elegance is also the key feature of Cilento’s new range for golf enthusiasts: Derby leather shoes, calfskin bags, piquet polo shirts with mother-ofpearl buttons and leather gloves (also for left-handers) for the greatest comfort and flexibility.

ma di modelli, circa novanta, da poter scegliere in uno dei quaranta pellami proposti, tutti di altissima qualità. Scarpe realizzate rigorosamente a mano e corredate ciascuna dalla sua forma in puro legno di cedro. La novità è la scarpa in pelle d’elefante, un’autentica primizia targata esclusivamente Cilento. Calzature che, grazie alla particolare resistenza del pellame, cui si associa un elevato grado di comfort, sono particolarmente adatte al passeggio. Calzature cui è possibile abbinare anche borsoni realizzati con lo stesso tipo di pelle. Cilento è, dunque, ancora una volta sinonimo, pur nell’innovazione, di lusso dettato dal buon gusto e non dai modelli diffusi dalla massa. E’ il piacere dell’attesa del materiale giusto, del tessuto raro, della lavorazione di alto artigianato che non cede alle lusinghe della produzione in serie. Eleganza che si ravvisa anche nella nuovissima linea pensata per chi ama il golf, uno sport elegante, così come eleganti sono la sacca in vitello, le scarpe in pelle Derby, le polo in finissimo piquet con bottoni in madreperla, cuciture ribattute e collo a camicia. Un total look cui non potevano mancare i guanti in pelle, anche per mancini, altamente traspiranti e realizzati per garantire massimo confort e sensibilità. M. Cilento e F.llo Via Medina, 61 - Napoli Via Medina, 62 - Napoli Tel. 081.5513363



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Paolo Scafora. Shoes portafortuna per andare lontano di Eva Molea

C’

è chi lo porta appeso al collo, chi lo ha come portachiavi, chi nascosto nelle pieghe della cravatta, chi lo tiene nella clip della penna, chi lo appende in casa, chi lo regala agli amici (rigorosamente spuntato). E poi c’è chi lo porta attaccato alle scarpe, per allontanare i guai con l’augurio di un lungo cammino. Eh sì, perché chi sceglie la linea Sciuè di Paolo Scafora non solo avrà dei comodissimi mocassini sportivi in tutti i colori possibili ed immaginabili, in pelle o in camoscio interamente realizzati a mano e volendo anche su misura, ma avrà anche il più tipico dei portafortuna napoletani: un piccolo corno in

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Paolo Scafora. Lucky charms for success Eva Molea

Some wear lucky charms around their neck or fasten them to a key ring, tie or pen; others hang them in their home, give them as gifts or affix them to their shoes to ward off misfortune and march onwards to

success. If you choose Paolo Scafora’s Sciuè line, you will have not only comfortable moccasins, available in a range of colourful, handstitched leather and suede (there is a bespoke option, too), but also a Neapolitan coral horn ingeniously hidden in the buckle. Every season, this young but well-


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In queste pagine, la linea Sciuè, caratterizzata dal cornetto portafortuna e alcune delle produzioni di Casa Scafora

corallo nascosto nel moschettone della fibbia, sistema brevettato da Paolo Scafora proprio per proteggere questo piccolo, ma preziosissimo, tesoro. Azienda giovane ma forte dell’esperienza paterna nel campo della pelletteria, ogni stagione propone delle collezioni da uomo che coniugano perfettamente estro ed eleganza, un mix bilanciato che le rende un accessorio immancabile nel guardaroba di qualsiasi gentleman, di cui riescono ad esprimere ed esaltare la personalità. Anche per questa stagione di novità non ne mancano. E allora ecco fiorire estrosissime scarpe in

consolidated family business brings out men’s collections whose elegance and flair make them an essential accessory in every gentleman’s wardrobe. This season’s lines include superb, limited edition footwear with a more neutral colour for the shoe and a brighter hue for the heel and toe, and an

exclusive alligator hide range which will be presented at the Pitti Uomo event in Florence. Golf enthusiasts will be delighted by the two-tone golf shoes, shoe carrier and leather golf bag, to match with trolleys, travelling bags and suit cases, all lined with cashmere for those who cannot forego luxury in their leisure. 85


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edizione limitata e numerata, dove ciascun paio abbina due colori, quello più neutro per la scarpa, quello più vivace per tacco e punta. E ancora, in occasione di Pitti Uomo, a Firenze sarà presentata la nuova collezione interamente realizzata in pregiatissimi pellami di alligatore che, trattati in vari modi, arrivano addirittura a camuffarsi da camoscio. E poi, per gli amanti delle 18 buche, le immancabili le scarpe bicolore con tanto di mascherina ed impunture laterali, un porta-scarpe ed una sacca da golf realizzati in 86

pelle martellata unita a pelle intrecciata testa di moro – colore istituzionale di Paolo Scafora – da abbinare al trolley, alla travelling bag e al porta abiti, tutti con interni in cachemire, per chi non rinuncia ad un tocco di eleganza anche nei momenti di massimo relax. Paolo Scafora S.r.l. Via Tavernola, 8 Casandrino (Na) Tel. 081.8304808 www.paoloscaforanapoli.it info@paoloscaforanapoli.it



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Ulturale Cravatte. Stars 2010, sette pieghe costellate di Annalisa Palmieri

P

er lo scrittore e poeta polacco Stanislaw Jerzy Lec “poveretto è chi non vede le stelle senza una botta in testa”. Tante e senza percosse se ne potranno ammirare, invece, nello showroom Ulturale di via Carlo Poerio, a Napoli, che per questo Natale ha sfornato “Stars 2010”, una cravatta sette pieghe in limited edition (60 pezzi) con fondo blu scuro tempestato di piccole stelle in seta e filato in argento 925. L’interno cappuccio è color cobalto con i simboli classici delle costellazioni. Accompagna la preziosa confezione, il libro “Oroscopo 2010” firmato dal noto astrologo Riccardo

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Ulturale Neckties. Stars 2010, seven folds for Christmas only Annalisa Palmieri

According to Polish writer and poet Stanislaw Jerzy Lec, “if you cannot see stars without being hit on the head,

you are to be pitied”. Ulturale’s limited edition (60 articles) “Stars 2010” dark blue seven-fold tie comes with hundreds of tiny stars in silk and silver 925 thread, a cobalt blue lining with symbols of the main


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constellations, and a 2010 horoscope by renowned astrologer Riccardo Sorrentino, but it is just one of the precious ties by Ulturale, “the best ties in the world” according to Class magazine. The Neapolitan brand is famed

for its “Tiè collection” of neckties, each with a coral lucky charm hidden in its folds, but there are many additions to the Ulturale range, such as deerskin and cashmere gloves lined with the same silk as the ties, or hand-tailored denim shirts

Sorrentino. Ma la “Stars” non è che una delle preziose “ties” griffate Ulturale che, per il secondo anno consecutivo, si sono accaparrate il titolo di “migliori cravatte al mondo” in un numero da collezione della rivista Class. Cavallo di battaglia del brand partenopeo - capeggiato da Giancarlo Auriemma, Vincenzo Ulturale, Massimo Massaccesi, Sergio Crispino e Ciro Esposito - la “Tiè collection” che vede protagonista una cravatta cult antijella, che nasconde tra le pieghe un cornetto di corallo, da strofinare all´occorrenza: gettonatissima tra i cadeaux “istituzionali”. Ma tante e tutte da provare sono le ultime novità di casa Ulturale, come i guanti in cervo e cachemire bordati con tessuto in seta delle cravatte o la camicia in jeans lavato di taglio sartoriale, fatta a mano, con collo button-down o classico alla francese e interno polso foderato in seta twill come quella delle cravatte. Da abbinare, magari, ai giubbotti in pelle antichizzata, sempre foderati in tessuto cachemire 100%, alle sciarpe in tinta e ai morbidi borsoni da viaggio da portare anche in cabina aereo. Oppure si può optare per il caban, di derivazione inglese, in pelle scamosciata con tre tasconi esterni, foderato in lana e seta o per sciarpe e pochette vintage, originali anni Settanta, interamente cucite a mano, ultimamente tornate di gran moda. 89


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Nelle pagine precedenti, le famose “sette pieghe” e la nuova creazione “Stars 2010”; qui sopra, altre novità di casa Ulturale

with the same silk lining on the collar and cuffs. Distressed leather jackets lined with 100% cashmere, scarves, soft travel bags, three-pocket suede cabans lined with wool and silk, and 1970s-style hand-stitched 90

scarves and pochettes which are all the rage right now. Ladies can choose from cameo bracelets in bone and natural horn to match with 1980s vintage scarves in various sizes, and exclusive resin bracelets lined with silk.

E per le donne? Voilà bracciali in osso o corno naturale con cammeo e ciondoli in materiali semipreziosi e cammeo raffiguranti donne dell´Ottocento napoletano da applicare ai raffinati foulard vintage anni Ottanta disponibili in due misure: 90x90 da annodare al collo o 50x50 da legare al polso. Per finire con esclusivi bracciali in resina interamente foderati in seta. Ulturale Cravatte Via Carlo Poerio 115 -Napoli Tel. 081.2481151 www.ulturalecravatte.it



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Imperatore Camicie 1994. Dettagli di qualità in capi d’autore di Melina Chiapparino

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radizione e innovazione. Questa è la combinazione vincente del successo di ‘Imperatore Camicie’, l’atelier partenopeo dove l’arte manifatturiera di antichi mastri camiciai rivive al fianco delle tendenze moda più in voga. Ogni camicia è realizzata con cotone di altissima qualità, rifiniture fatte a mano ed originali accessori che garantiscono l’esclusività del prodotto, confezionato per le collezioni sia maschili che femminili. La cura del dettaglio è, senz’altro, uno dei punti di forza dei fratelli Paolo e Gennaro Imperatore che, dopo venti anni di esperienza nel settore, si avvalgono di uno staff ec-

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Imperatore Camicie 1994. Quality designer shirts Melina Chiapparino

‘Tradition and innovation’ is the success formula of Imperatore Camicie, the Neapolitan atelier where traditional techniques meet the latest fashion

trends to create exclusive, handmade men’s and women’s shirts from the best cotton and original accessories. Paolo and Gennaro Imperatore have 20 years’ experience and can count on their skilled team of tailors and designers to ensure that every


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cezionale composto da sapienti mani artigiane e geniali stilisti. Alle collezioni uomo e donna, sempre diverse e all’insegna della ricercatezza, si aggiunge la produzione di camicie su misura, create appositamente per la clientela in cerca di pezzi unici, per i quali è possibile realizzare un’infinità di varianti. Preziosi particolari rendono le camicie adatte alle occasioni più diverse, che si tratti di serate eleganti, contesti professionali o semplici uscite casual. Grande attenzione, dunque, è rivolta al taglio delle camicie, finemente lavorato per vestire le linee rigorose e raffinate di un modello classico, quelle morbide e confortevoli di uno stile sportivo e, ancora, per indossare le creazioni glamour della linea slim fit. L’amore per la sartoria di qualità contraddistingue le creazioni di Imperatore anche nella scelta di forme e materiali per i bottoni, dei filati di cucitura, della manifattura all’interno di collo e polsi e dell’infinita varietà di colori e fantasie, in grado di soddisfare i clienti più esigenti con due tipi di produzioni, distinte tra assortimenti di alto e altissimo livello. Nell’elegante show room di via Caserta al Bravo 184, un arioso open space di centocinquanta metri quadri, la vista è immediatamente rapita da quadri, righe, colori e giochi di sfumature che rendono le camicie, protagoniste assolute dello shopping di classe. Ma non è tutto. L’atelier dei fratelli Imperatore, fondato nel 1994, è anche sinonimo di abbiglia-

In queste pagine, immagini della produzione Imperatore Camicie

detail is perfect. In addition to their numerous elegant collections, the Imperatore brothers offer a bespoke option for unique garments suitable for every occasion, from evening dress to business and leisure wear. Great care is taken in the cut, whether for the

elegant lines of classic models, the soft comfort of sports shirts or the glamorous slim-fit range. A passion for tailoring typifies all Imperatore high and ultrahigh quality creations: their choice of buttons, stitching, collar and cuff linings, and the huge range of colours 93


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and patterns will satisfy the most demanding clients. The elegant show room is a bright, 150 square metre open space enhancing the exclusive shirts on display, but the Imperatore brothers’ atelier is also famed for its selection of designer 94

clothing, leather goods, accessories and neckties. You will not be able to resist the charm of Imperatore’s wide range of shirts, nor the opportunity to complete your overall look with other garments and accessories.

mento, pelletteria, accessori e cravatte, che completano l’offerta sartoriale dello show room con marchi e griffe di prima qualità. Dunque, se risulterà impossibile resistere al fascino delle camicie, proposte in una moltitudine di forme e tagli, sarà altrettanto impossibile non accompagnare la scelta con abiti e accessori per il perfetto pendant. Imperatore Camicie 1994 Via Caserta al Bravo 184 80144 Napoli Tel. 081.3413406



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Sanseverino. Stoffe british, rifinitura napoletana di Sarah Ricca

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essuti pregiati, disegni ricercati, qualità ed eleganza. Questi gli elementi fondamentali che fanno dei prodotti dell’azienda Sanseverino un marchio rinomato. Un marchio apprezzato dal jet-set della politica, dello sport, dell’imprenditoria nazionale. Un marchio nato a Napoli nel 1994 e che è ormai un grande nome nel panorama della moda italiana. Un marchio specializzato nella produzione di sciarpe, foulard e cravatte. Una società nata dalla passione e dal gusto di Salvatore Sanseverino che realizza in prima persona le cravatte create esclusivamente con tessuti provenienti dall’Inghilterra, dalla città di Manchester. Un connubio, dun-

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Sanseverino. British fabrics, Neapolitan quality Sarah Ricca

The finest fabrics, superb design, quality and elegance. These are the features that make Sanseverino scarves, foulards and neckties such a success

with Italy’s rich and famous. Salvatore Sanseverino set up his business in 1994, and designs and makes all his ties with his own two hands using British fabrics imported from Manchester which he skilfully crafts into exclusive


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Nelle immagini, creazioni artigianali di cravatte e foulards dell’azienda Sanseverino

que, tra i tessuti inglesi e la maestria napoletana che regala al mondo capi unici, esclusivi. Cravatte che non seguono le tendenze della moda, effimere e passeggere, ma che restano saldamente ancorate allo stile classico che perdura nei tempi. Cravatte che potrebbero sembrare conservatrici, ma che in realtà proprio per il loro stile impeccabile, resistono a tutti i cambiamenti della moda. Cravatte in cui alla qualità dei tessuti, si abbina la ricercatezza del disegno. Disegni di cui Salvatore in persona va alla ricerca. Ricerca che lo conduce sempre in terra anglosassone. Qui, infatti, studia e analizza stampe e disegni risalenti alla fine dell’Ottocento e agli inizi del

Neapolitan fashion icons while remaining firmly rooted in classic tie design. His quest increasingly leads him to research British prints and designs from the late 19th and early 20th centuries, which are then uploaded into his computer, reduced in size

and printed onto his fabrics. ‘Quality and tradition’ is the motto behind Sanseverino’s necktie production, 90% of which is the ‘seven-fold’ tie although these are much lighter in weight and have a smaller knot than in the 97


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Novecento. Disegni che vengono rimpiccioliti al computer, trasportati su carta e poi su tessuto. Qualità e tradizione sono i motti, le guide ispiratrici della produzione Sanseverino che, sempre nel segno della tradizione, realizza, per circa il 90 per cento della produzione, le cravatte “Sette pieghe” seppur, rispetto al passato, siano più leggere e con nodi di dimensioni ridotte. Un marchio che fa, dunque, dell’essere sempre uguale un punto di forza e una garanzia per la clientela. Classico che nell’ultima collezione ha visto, tuttavia, l’ingresso di colori innovativi come il color glicine e il viola. Colori “nuovi” che vanno ad affiancare le nounce classiche delle cravatte Sanseverino in cui prevalgono il blu e il verde. Una collezione presentata a Novembre nelle sale dell’hotel Hassler di Roma alla presenza di grandi nomi del jet-set made in Italy. Ma Sanseverino non guarda soltanto all’universo maschile. Sciarpe e foulard sono realizzate anche per il mondo femminile sia in cachemire che in seta. Un marchio che, dunque, sfida i ritmi della moda in cui tendenze e stili mutano repentinamente e che proprio per il suo rigore, la sua fedeltà allo stile classico piace e conquista i cuori e gli occhi della gente. Sanseverino Napoli Centro Direzionale Is. G8 - Napoli Tel. 081.7879414 info@ sanseverinonapoli.com www.sanseverinonapoli.com 98

past but are still a guarantee of quality for his clientele. His latest collection, with the addition of innovative colours such as lilac and purple alongside his classic models in shades of blue and green, was presented to Italy’s glitterati in Rome

this November, but Sanseverino also makes ladies’ scarves and foulards in cashmere and silk. Sanseverino faces the challenge of ephemeral fashion while rigorously keeping faith with classic tastes that are always in vogue.



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Cromwell & company. Qualità, eleganza e stile al servizio del jetset di Sarah Ricca

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uasi un quarto di secolo di attività, impegno e passione per offrire agli uomini del jet set partenopeo, e non solo, qualità, eleganza e stile. Questa la mission della boutique “Cromwell & company” in via Gennaro Serra, nel cuore pulsante della “Napoli bene” e del teatro Politeama, a pochi passi da Piazza Plebiscito, un punto di riferimento per gli uomini che amano il bel vestire. In questa elegante boutique avviata nel 1987 da Lello Rippa, oggi affiancato dai figli Andrea e Davide, si trova un’ampia gamma di capi di abbigliamento dei grandi brand nazionali e internazionali: Allegri, Moncler, Siviglia, Alberto Aspesi, Church’s e Aquascutum solo per citare alcuni nomi della moda uomo pre-

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Cromwell & Company. Quality, elegance and style for highfliers Sarah Ricca

For nearly a quarter of a century Cromwell & Company has steadfastly pursued its mission to provide quality, elegance

and style to the best dressed men in Naples. The elegant boutique in the heart of the city, close to Piazza del Plebiscito, has been run by the Rippa family since 1987, stocking some of the biggest brand names in designer clothing, such as Allegri, Moncler,


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Nelle immagini, lo show room partenopeo Cromwell. Qui in alto, Lello Rippa (a destra), con i figli Andrea e Davide

senti all’interno della boutique napoletana. Ma non solo. Cromwell è anche sinonimo di sartoria. E’ infatti conosciuta ed apprezzata anche per la qualità dei tessuti con cui si realizzano giacche, abiti, camicie sartoriali. Un negozio per vestire l’uomo in ogni minimo dettaglio garantendogli qualità del prodotto e del servizio. Un luogo, la boutique di via Serra, in cui ancora oggi si realizzano e si vendono scarpe lavorate e cucite a mano. Una boutique, Cromwell, che vanta acquirenti illustri come l’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton in occasione della sua permanenza nel capoluogo partenopeo durante il G7 che la città ospitò nel 1994. Un negozio meta, tappa “obbli-

Siviglia, Alberto Aspesi, Church’s and Aquascutum, but it is also well known for the quality of its handtailored suits, jackets and shirts and its traditionally made, handstitched footwear. Cromwell & Company’s clients have included

such illustrious names as former US president Bill Clinton, who visited the store during the 1994 G7 conference in Naples, as well as actors and directors from the nearby San Carlo and Politeama theatres. The boutique is also frequented by 101


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gata” di registi e attori che calcano il palcoscenico dei vicinissimi teatri San Carlo e Politeama. Un negozio che, dunque, vanta illustri ed esigenti clienti, uomini del jet set locale, ma anche artisti e uomini di cultura di calibro nazionale ed internazionale. Uomini che si affidano alla Cromwell certi della qualità del prodotto offerto e realizzato. Una boutique che fa dell’eleganza e della classe un vero e proprio stile di vita. Eleganza e raffinatezza che si esprimono non solo attraverso i capi di abbigliamento, ma anche attraverso lo stile in cui è realizzato il negozio.

renowned artists and men of letters from home and abroad, who trust in the quality of Cromwell’s elegant 102

products and excellent service. Elegance and class can also be seen in the décor of the store, whose solid

Un luogo caldo, accogliente, reso confortevole dall’arredamento in legno che contribuisce a conferire un’atmosfera familiare e calorosa. Un interno valorizzato dalle travi in legno settecentesche che ornano il soffitto e da antichi pavimenti. Dunque, un luogo in cui uomini di grosso spessore trovano la porta giusta per entrare nel mondo della moda che gli appartiene. Cromwell & company sas Via Gennaro Serra, 72 – Napoli Tel. 081.7646065 - 081.7646065

wood furniture, 18th century wooden beams and antique flooring bestow a warm and friendly

atmosphere: the gateway to a lifestyle of refinement and good taste.



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Ottica Sacco. Occhiali all’ultima moda e chanson d’autore di Annalisa Palmieri

S

i scrive Sacco, si legge: la più antica ditta d’ottica italiana tuttora in attività. Una bella realtà tutta partenopea che ha preso il via nel lontano 1802 con il cavaliere Raffaele Sacco, noto ai suoi tempi, a Napoli, oltre che in qualità di ottico anche per essere stato l’autore di alcune celebri canzoni dell’epoca. Proprio come la famosissima “Te voglio bene assaie”, brano improvvisato da Sacco e pare musicato da Gaetano Donizetti. Un’aria deliziosa, che ancora oggi riesce a trascinare il coro ad ogni nuova strofa, in un crescendo sempre più intenso. Portano la sua firma, inoltre, poesie in dialetto napoletano, molto apprez-

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Ottica Sacco. Fashion glasses and songs for VIPs and royalty Annalisa Palmieri

Sacco is the oldest Italian optician’s store, selling glasses since it was opened in 1802. Its founder, Raffaele Sacco, was then

renowned not only as an optician but also as a writer of some famous Neapolitan songs and arias like “Te voglio bene assaie”, later put to music by Gaetano Donizetti, and poems in Neapolitan dialect. He also invented


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In queste pagine, gli interni dell’Ottica Sacco

zate dalla critica, come “Ammore e pazienza” e “La palombella d’oro”. Ottico, dunque, ma anche autore, poeta e inventore di strumenti ottici. Sì, perché nella splendida galleria delle creazioni di Raffaele Sacco spiccano anche l’aletoscopio e il telemetro. Il primo, in grado di rilevare le falsità di bolli, suggelli e caratteri; il secondo, pronto a misurare le distanze. Dal 1870, fino a giorni nostri, la passione e la professionalità del cavaliere si possono ritrovare - con la stessa intestazione della ditta e con il nome del fondatore - nella famiglia Carelli, discendenti di Luigi, nipote di Sacco. In particolare, a te-

instruments for detecting counterfeited documents and for measuring distances. Since 1870, the Carelli family (descendants of Sacco’s grandchildren) have carried on with the same passion and expertise as the store’s founder,

preserving his name and operating out of the same premises near Piazza del Gesù, Via Toledo and Piazza Dante. The illustrious clients of Sacco have more recently included members of European royal families, such as Helene 105


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nere attualmente le redini dell’attività sono Paolo e Mario Carelli, rispettivamente fratello e figlio del compianto Riccardo, da poco scomparso. Stessa da oltre 200 anni anche la sede, incastonata ad hoc in via Domenico Capitelli (ex via della Quercia), a pochi passi dalle centralissime piazza del Gesù, via Toledo e piazza Dante. Tra i clienti illustri che in questi anni si sono alternati nella boutique partenopea: teste coronate, ecclesiastici e politici. Da Elena di Francia alla duchessa d’Aosta passando per la regina del Portogallo e la famiglia Borbone. La realtà attuale della ditta Sacco e del team di 10 ottici è caratterizzata, invece, non solo da una vasta gamma di occhiali belli, confortevoli e attenti alle esigenze individuali - consegnati a solo mezz’ora dall’ordine -, ma anche da forniture di apparecchiature tecniche ad ospedali, Università ed enti di rilievo. Grande attenzione viene inoltre prestata agli ipovedenti ovvero a soggetti con scarse capacità visive ai quali sono destinati speciali sussidi ingrandenti; a casi di astigmatismi e deficienze visive di bimbi e neonati e all’applicazione di lenti a contatto. Ottica Sacco Unica sede: Via Domenico Capitelli 34/38 - Napoli Tel. 081 5522631 - 5512552 www.otticasacco.it 106

In alto, la targa commemorativa a Raffalele Sacco

of France, the Duchess of Aosta, the Queen of Portugal and the Bourbons. The Sacco range currently includes a wide assortment of beautiful and comfortable glasses ready to wear in just 30 minutes, as well as specialised

instruments for hospitals, universities and important organisations. The firm also provides visual aids for people with serious sight deficiencies, special lenses for children and infants, and a contact lens service.



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Mirage Day Spa. Relax per corpo e mente sulla collina di Posillipo di Sarah Ricca

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n’oasi di benessere e silenzio per allontanarsi e dimenticare per qualche ora il caos e il rumore metropolitano. Questo è la Mirage Day Spa. Non un centro benessere tout-court, ma un vero e proprio luogo di rinascita del corpo e della mente. La Spa, incastonata sulla collina di Posillipo, offre un’ampia gamma e varietà di trattamenti e di servizi: oltre venti i tipi di massaggi tra cui poter scegliere, incursioni in piscina, hamman, sauna, solarium. Nove le cabine con nomi evocativi dei venti del mondo: Bise, Buran, Calima, Ghibli, Karajol, Khamsin, Mistral, Quas, Zonda che attendono gli ospiti per massaggi e rituali di bellezza. Due suite, di cui una con vasca idromassaggio Jacuzzi e l'altra con un incantevole giardino

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Mirage Day Spa Relaxation for body and mind on the Posillipo hillside Sarah Ricca

An oasis of wellbeing and silence to escape from the bustle of metropolitan life. Mirage Day Spa is not just a wellness centre but a place of rejuvenation

for mind and body on the Posillipo hillside with over 20 types of massage, pools, hamman, sauna and solarium. There are nine rooms named after winds like Calima, Ghibli, Mistral and Zonda for massages and beauty treatments, two suites, one with a hydro-


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Scatti degli interni della Spa napoletana: la piscina, la sala relax e la sala Calima

orientale, sono dedicate ai trattamenti più esclusivi. Un percorso estetico che si completa con le due cabine solarium, viso e corpo, ad alta tecnologia. Un luogo in cui la parola d’ordine è coccolare il cliente. Coccole rese ancor più gradite e piacevoli grazie alla complicità del design degli interni caldo ed accogliente in cui predomina il legno abbinato alla pietra chiara e a dettagli della cultura zen come candele e diffusori per l’aroma terapia. Un’ambiente in cui un sofisticato sistema di luci, che cambiano colore e intensità luminosa, crea una piacevole atmosfera dagli effetti cromoterapici. Un centro che dal maggio 2008 è entrato a far parte del network di Angelo Caroli. Un ingresso che non solo offre la possibilità alla Mirage

Day Spa di utilizzare, accanto ai già rinomati prodotti Guinot, i prodotti cosmetici Caroli, ma che è sinonimo di garanzia della qualità del servizio. “I nostri estetisti e trainer - spiega il general manager Vito Terlizzi - hanno così la possibilità di frequentare a Milano corsi di aggiornamento e i nostri clienti possono godere di agevolazioni all’interno degli altri dieci club membri del network presenti in rinomate località come Cortina, Forte dei Marmi ed altre”. Un centro, dunque, attento alla qualità, ma anche alla novità. E nuovi, infatti, sono i trattamenti a tema offerti di mese in mese.Trattamenti studiati e scelti in relazione alla caratteristica della stagione in corso. Ed ecco che a novembre e dicembre, vengono così proposti tratta109


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menti a base di zucca, castagne, uva e latte d’asina. Ma Mirage non è soltanto un luogo di relax e benessere, ma un centro in cui si presta attenzione al benessere del corpo a 360°. E per non tralasciare nulla e garantire la piena soddisfazione del cliente, sono state avviate anche collaborazioni con dietologi. Collaborazioni mediche, ma anche collaborazioni con importanti attività di prestigio napoletane come l’hotel Santa Lucia, il Molo Luise, la Fnac e con diversi centri sportivi e circoli di tennis della “Napoli bene”. Un centro che, come dice il nome stesso, potrebbe sembrare un miraggio, ma che invece è una realtà. Una realtà partenopea d’eccellenza, un buen retiro raffinato per chi ama prendersi cura di sé e del suo benessere. Mirage Day Spa Via Porta Posillipo, 135/d 80123 Napoli Tel. 081.7691436 www.miragespa.eu info@miragespa.eu 110

massage Jacuzzi, the other with a charming oriental garden, for more exclusive treatments, and two hi-tech face and body solarium cabins. The order of the day is ‘pamper the client’, not only with the treatments but also the warm interior design: wood, pale stone, Zen features like candles and aroma therapy, and a sophisticated lighting system for chromotherapy. Since 2008, the centre has been part of the Angelo Caroli network, which allows Mirage Day Spa to flank its renowned Guinot products with the qualityguaranteed Caroli cosmetics. “Our beauticians and other staff can now attend training courses in Milan and our clients enjoy benefits in the 10

other member clubs in resorts like Cortina and Forte dei Marmi”, explains general manager Vito Terlizzi. The centre focuses on quality and innovation. New treatments are presented according to the season, so November and December have seen the use of pumpkin, chestnut, grapes and ass’s milk. Mirage has a 360° vision of physical wellbeing, and dieticians are available to guarantee 100% satisfaction to all its clients. The spa also has ties with prestigious Neapolitan businesses and sports organisations. Although the name suggests this is all a mirage, it is a reality and an example of Neapolitan excellence in wellness.



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Villa Domi. Location da sogno con panorama mozzafiato di Melina Chiapparino

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n luogo da sogno. Scenari di natura rigogliosa e viste panoramiche sul golfo di Napoli, di giorno. Romantiche atmosfere e cene a lume di candela all’ombra del Vesuvio, di notte. E’ Villa Domi, storica dimora settecentesca immersa nelle bellezze del parco naturalistico che la circonda con vegetazione lussureggiante, piante di rilevanza botanica e maestose presenze arboree. Una lussuosa e antica residenza in stile neoclassico, che domina l’intera baia partenopea sino a Punta Campanella, dalle floride alture dei Colli Aminei. E’ una delle più esclusive ville campane, caratterizzata da un raffinato gusto francese sia negli ambienti interni, impreziositi da marmi, camini e sculture d’epoca, che negli

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Villa Domi. A dream location with breathtaking views Melina Chiapparino

Lush vegetation and beautiful views by day, a romantic candle-lit atmosphere by night at Villa Domi, an 18th century, neoclassic stately home in an

exquisite estate of rare plants and majestic trees. It enjoys a superb view of the entire Bay of Naples from the Colli Aminei hillside and has delightful French interiors with period marble floors, fireplaces and sculptures and beautifully decorated terraces and porticoes. Set in the peaceful countryside not far


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Immagini suggestive della dimora d’epoca Villa Domi

ampi spazi all’aperto, valorizzati da terrazze e porticati con pavimenti in mosaico e statue decorative. Una dimora patrizia dalla bellezza versatile, avvolta nella serenità della campagna ma non lontana dal Vomero, centro della vita cittadina napoletana. Villa Domi è la location ideale per matrimoni da favola, ispirati dall’atmosfera calda e romantica delle grandi sale interne, affrescate e ammobiliate con fine arredo classico, pregiatissime porcellane ed eleganti servizi di posateria. Quattro saloni, adatti ai ricevimenti indoor, in grado di accogliere sino a settecento persone, offrono agli sposi un ventaglio di alternative e soluzioni adatte ad ogni esigenza. Dal pranzo classico con menù e gourmet ri-

from the bustling Vomero quarter, Villa Domi is both versatile and convenient: the four spacious frescoed and classically furnished halls are the ideal location for fairytale wedding receptions with fine porcelain and elegant tableware. There is seating indoors for up to 700 guests and a range of options to

meet every need. From a classic gourmet lunch or buffet enhanced by crystal and Murano glassware to dinner parties with music and dancing. This class and elegance can be transferred outdoors in summer, when gazebos are set up beneath the leafy boughs for al fresco celebrations, and open-air wedding 113


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cercati, al brunch impreziosito da servizi con bicchieri di cristallo e calici di Murano, alla festa serale con musica e ballo per i più modaioli. Un allestimento all’insegna della classe e dell’eleganza che, nelle stagioni calde, prende forma sotto i bianchi gazebo dei cortili, all’ombra di chiome frondose, e sul parterre erboso attrezzato per i festeggiamenti all’aperto. Sempre tra la primavera e l’autunno, la splendida villa, offre anche la possibilità di cerimonie open air, in stile americano, da celebrare nei giardini arricchiti, per l’occasione, da scenografie floreali e chioschi bianchi, rivestiti da candide stoffe di velo e chiffon. La favola di villa Domi è una gioia per gli occhi e lo spirito. Anche in occasione di festeggiamenti “profani”, la dimora sfoggia tutto il suo potenziale estetico e qualitativo, con un personale sempre disponibile e altamente qualificato. All’insegna di atmosfere chic e sofisticate, si festeggiano eventi mondani, cocktail party, feste private di compleanno e anniversario oppure si organizzano incontri lavorativi, quali meeting e congressi, che vogliano distinguersi per l’eccellenza della location e dei servizi che offre. Se, invece, il desiderio da esaudire è quello di una cena da sogno, la favola non cambia. E’ sempre villa Domi che ti aspetta sotto una volta di cielo stellato, tra i bagliori dell’orizzonte e un panorama mozzafiato. Villa Domi Salita Scudillo, 19 - Napoli Tel. 081.5922233 www.villadomi.it 114

ceremonies can be held in the beautiful gardens enhanced by spectacular floral arrangements and refined white furnishings. Villa Domi is a delight even at more ‘everyday’ events, such as cocktail parties, birthdays and anniversaries: the stately home is just as regal and the

qualified staff are as helpful and efficient as always. The villa can also serve as a perfect venue for business meetings and conferences, which will be remembered for the excellent location and level of service, or for a superb dinner beneath the stars and with a breathtaking view.



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I portabene della tradizione. Talismani made in Napoli contro jattura e malocchio di Lele Scarpato

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a Virgilio a San Gennaro, passando per il munaciello, la storia di Partenope è impregnata di miti e leggende legati a personaggi e oggetti la cui fama ha assunto, nel corso dei secoli, significati ora beneauguranti, ora sinistri. Il malocchio, per esempio, è un vero e proprio influsso negativo spesso scaturito dallo sguardo di persone invidiose dal quale è bene tenersi alla larga. Attenti, poi, ad aprire l’ombrello in casa o a rovesciare olio sulla tavola: il disastro in quel caso è garantito. E allora giù con toccate di corno e grattatine portafortuna. Perché a Napoli, tutto si trasforma in liturgia pur di allontanare sfortuna e scalo-

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Traditional lucky charms. Neapolitan talismans against misfortune Lele Scarpato Even superstition is an art form in Naples, and the inhabitants of the city of the Siren Parthenope keep numerous, and often

unusual, talismans in their pocket or hanging on walls to ward off negative influences. The horn is the most emblematic and, indeed, ancient Neapolitan lucky charm. To be effective, it needs to be red – signifying victory in battle – hand made so that it receives the power of its maker, and it should be a gift,


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gna. Una liturgia che nella culla di Partenope dà vita a “portabene” dalle forme tutte particolari, oggetti unici, spesso custoditi in gran segreto per scongiurare la jella. Il corno, innanzitutto. Uno degli emblemi per antonomasia della fortuna “made in Napoli”, le cui origini si perdono nella notte dei secoli: sembra che già i greci lo utilizzassero come simbolo di fertilità e potenza. Per propiziare la buona sorte e funzionare correttamente, il “curniciello” deve essere di colore

rosso e lavorato a mano. Rosso, come il colore della vittoria in battaglia. Fatto a mano perché solo dal contatto umano può assumere quei poteri benefici che gli si richiedono. Simbolo della vita che allontana l’influenza magica maligna, secondo le leggi scolpite dalla tradizione, per diventare efficace il corno deve essere regalato. Quindi non va acquistato, bensì donato. Inoltre deve essere rigido, cavo all’interno, a forma sinusoidale e a punta. Preferibilmente fatto di corallo, perché nella mentalità popolare il corallo è considerato una pietra preziosa che ha il potere di allontanare il malaugurio e proteggere le donne incinte. Come va utilizzato? Elementare: alla prima occorrenza va sfregato energicamente tra le dita. Solo così si potrà allontanare l’influsso cattivo. Un altro degli oggetti portabene cari alla liturgia napoletana è il gobbo. Spesso viene associato al corno, di cui va a costituire la parte superiore: quella col

never a purchase. Other requirements are that it be rigid, hollow, pointed and preferably made of coral – a material that has long been considered precious and able to protect pregnant women. Its use is simple: simply stroke it energetically between the fingers at the first sign of trouble. Another talisman in

most famous Neapolitan lucky charms, although there are various theories on its origins. Some claim that it dates back to the forced marches of Roman legionnaires, who considered themselves lucky if the found (or managed to steal) the shoe from a general’s horse. 2000 years later, it is still

Neapolitan superstition is the hunchback – whose curved spine is often associated to the shape of the horn. Touching the hunchback’s hump is said to bring good luck, so what could be better than having an amulet reproducing its shape? Moving on from coral to iron, the horseshoe is one of the oldest and

effective against misfortune, especially if hanging behind the front door; but make sure that the tips are pointed upwards to prevent good luck from ‘galloping away’. The cornucopia is a mythological symbol of abundance and also of the goddess of fortune. Brimming with flowers and fruit, 117


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In queste pagine, tipici oggetti della scaramanzia

the cornucopia is usually cast in silver and can be set on the dinner table or hanging from bracelets or necklaces. Likewise the munaciello, a benign yet feared figure from Neapolitan folklore, which is often reproduced as a small silver amulet to rub between the fingers when needed. The more fashionable charms that been imported 118

from abroad into Neapolitan customs in recent years include owls, fourleafed clover, ladybirds and elephants. Yes, elephants! A glass, ceramic or, in the past, ivory elephant with its raised trunk facing the window is a sure way to ward off evil spirits. Even a small ceramic model of a lavatory with the cover raised is auspicious.

bordino in oro. Si tratta di una “convinzione” tutta vesuviana che sfrutta la credenza legata alla particolare conformazione della schiena di alcune persone che, si ritiene, sia portatrice di fortuna. La gobba dello “scartellato” va toccata. Porta bene. E allora cosa c’è di meglio di un bell’amuleto che ne riproduca la sagoma? Dal corallo si passa al ferro. Cambia il materiale, non cambia l’antidoto. Il ferro di cavallo, infatti, è tra i portabene più antichi e famosi di tutta Napoli. Tante le ipotesi sulla nascita di questo particolare talismano. Sembra che la sua origine sia legata addirittura alle marce faticose dell’esercito romano. Rubare o ritrovare ferri perduti dai de-


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strieri degli ufficiali, in quegli anni, era una sorta di gioco tra i legionari: chi ne trovava di più vinceva. Duemila anni dopo stringere tra le mani un ferro di cavallo è diventato un rimedio efficace per strizzare l’occhio alla fortuna. Se poi il ferro viene appeso dietro la porta d’ingresso, allora tanto di guadagnato per la casa. Con una piccola accortenza: le punte devono essere rivolte verso l’alto. In caso opposto, infatti, la fortuna potrebbe scappare fuori. Identico discorso va fatto per le forbici, un altro dei talismani domestici tipicamente partenopei. Secondo la credenza, portano bene solo se vengono tenute appese al muro, oppure portate come ciondolo.

La cornucopia, detta anche corno dell’abbondanza, è un altro dei portabene cari alla tradizione di Partenope. Simbolo mitologico di cibo e abbondanza, e anche della dea fortuna. Di solito l’oggetto che la caratterizza ha le forme di un corno riboccante di fiori e frutta. Lavorato in argento, a volte viene utilizzato come addobbo da tavolo, ma non mancano esempi di piccole cornucopie che si portano appese a braccialetti o catenelle. Così come nel caso del “munaciello”, il simpatico spirito tanto amato e al tempo stesso temuto dai napoletani, riprodotto in forma di amuleto d’argento da sfregare quando le cose non vanno come si deve. Tra i portabene più in voga a Napoli, nel corso degli ultimi anni hanno attecchito anche oggetti decisamente particolari, ma inizialmente estranei alla cultura partenopea. Si tratta di “pezzi” importati da altri paesi e poi trapiantati in pianta stabile alle falde del Vesuvio, come gufi, quadrifogli, coccinelle ed elefantini. Sì, gli elefantini. Chi non ne ha mai visto uno? Costruito in vetro, ceramica, argento e un tempo anche in avorio, ha la proboscide rivolta verso l’alto. Messo contro la finestra, serve a tenere lontani gli influssi cattivi dalla propria abitazione. E che dire del piccolo water in ceramica? Singolare addobbo costruito con il coperchio sollevato, sfrutta la credenza secondo cui le feci portano fortuna. La tazza va tenuta su scaffali e credenze: è una calamita per la buona sorte. Ma anche un richiamo all’eguaglianza sociale delle classi. Perché la fortuna, come la sfortuna, di solito non guarda in faccia a nessuno. 119


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Frey Wille. Gioielli di lusso ispirati alla gioia di vivere di Domenico Esposito

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apolavori d’arte senza tempo. Ispirati alla gioia di vivere. All’amore. Alla passione. Rigorosamente nel segno della qualità e della raffinatezza. Sono i gioielli di lusso della Frey Wille, azienda viennese fondata nel 1951. E da poco approdata anche nel salotto buono di Napoli, dove è già diventata un punto di riferimento per le signore del jet set partenopeo, appassionate del genere: gioielli originali, dal design innovativo, in grado di fondere tradizione e innovazione. Le scintillanti collezioni austriache risplendono nella boutique di via Calabritto. In tutto il loro charme, risultato del genio creativo di un team di artisti, orafi ed esperti di fine smaltatura. Perché Frey Wille ricerca

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Frey Wille. Luxury jewellery inspired by the joy of life Domenico Esposito

Refined and timeless masterpieces of art and love inspired by the joy of life! Founded in Vienna in 1951 and renowned for

its original and innovative jewellery, Frey Wille has just started business in Naples where it has won over the Neapolitan rich and famous. With sparkling collections hatched by the creative genius of a team of gold and enamel experts, Frey Wille creates


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Nelle immagini, le scintillanti collezioni della casa austriaca, essposte nella boutique di via Calabritto

soltanto l’eleganza. Attraverso giochi di colore e varietà di forme che rimandano a emozioni profonde e valori positivi della vita. Come la linea “Ody to Joy of Life”, autentico inno alla joie de vivre, da cui affiora la minuziosa cura per i dettagli e la notevole sensibilità romantica delle creazioni Frey Wille. Creazioni dalle linee uniche. Originali. Esclusive. Che sanno unire smalto, oro e diamanti. Fondendo culture e tradizioni. “Hommage a Hundertwasser”, per esempio, celebra lo splendido mondo dell’architetto austriaco. Ne costituisce emblema il set “Emotion Spiral”, che, con le sue spirali rosse, blu e gialle, incarna gli ideali di eternità, rinnovamento e creazione.

elegance out of colours and shapes inspired by the essence of life. The “Ody to Joy of Life” line is an anthem to the joie de vivre, with its painstaking attention to detail, unique and exclusive creations combining enamel, gold and diamonds and blending cultures

and traditions. “Hommage a Hundertwasser” celebrates the splendid world of the Austrian architect, whose emblematic “Emotion Spiral” set in red, blue and yellow embody the ideals of eternity, renewal and creation in line with Friedensreich 121


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E rimandano alla rappresentazione della natura, nel solco tracciato dalla filosofia architettonica di Friedensreich Hundertwasser. Questo è l’universo Frey Wille. Un viaggio nelle emozioni da compiere attraverso le oltre sessanta boutique sparse in ogni angolo del mondo. Da Los Angeles a Hong Kong. Fino a Londra, Parigi, Mosca e, naturalmente, Napoli. Perché la città del Golfo, con la sua storia millenaria, le sue tradizioni, le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, i suoi panorami mozzafiato, sposa a pieno la filosofia che ispira il marchio viennese. NapoliVienna, dunque. Un matrimonio perfetto, voluto fortemente dall’azienda 122

Hundertwasser’s representation of nature. Frey Wille is an emotional journey that can be undertaken in over 60 boutiques around the world, including the latest and much desired addition in Naples, a city whose history and beauty embraces the philosophy

underlying the Austrian brand. Frey Wille is also promoting accessories in soft leather and nubuk. High quality bags and belts that provide the perfect accompaniment for the jewellery sets. Timeless masterpieces that evoke beauty, life and luxury.


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leader nel settore dei gioielli di lusso. E non solo. Frey Wille va oltre. E punta anche sugli accessori. In morbida pelle e nubuk. Che conferiscono alle donne il piacere di sentirsi piÚ affascinanti che mai. Borse e cinte d’alta moda che, con disegni accattivanti, completano perfettamente i set di gioielli. Capolavori senza tempo. Inno alla bellezza ed alla vita. Inno al lusso che piace e conquista. Frey Wille Via Calabritto, 21 Napoli 081. 7646723 - 081. 7646723 www.frey-wille.com 123


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Caramanna Gioielli. Cavallerizza collection, preziosi in sella di Annalisa Palmieri

“U

n cavallo! Un cavallo! Il mio regno per un cavallo!”. Potrebbe essere il celebre grido del Riccardo III di Shakespeare il leitmotiv, opportunamente rivisto e corretto, delle fan della nuova collezione firmata Caramanna Gioielli. Una linea assolutamente da non perdere, in argento, oro e bronzo, ispirata ai purosangue e al loro “corredo”. Morsi, chiodi, staffe e ferri di cavallo trasformati dall’estro creativo della jewelry designer partenopea Stefania Caramanna in splendidi monili da sfoggiare alle dita, al polso, alle orecchie o al décolleté. Un’esclusiva “Cavallerizza collection” - tempestata di collane a laccio molto lunghe, girate a due o tre fili - che punta su indovinati

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Caramanna Jewllery. Mount up for the Cavallerizza Collection Annalisa Palmieri

“A horse! A horse! My kingdom for a horse!”. This quotation from Shakespeare’s Richard III is a fitting introduction to the latest Caramanna

jewellery collection: a thoroughbred in silver, gold and bronze. Stirrups, bits and horseshoes are skilfully transformed by Neapolitan jewellery designer Stefania Caramanna into splendid rings, bracelets, earrings and necklaces, studded with iolite, agate, pearl, topaz, quartz and garnet for a kaleidoscope


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Nelle immagini, anteprime della nuova collezione Caramanna Gioielli

of colour combinations. The Cavallerizza Collection is inspired by the classic theme of horse-riding revisited through personal experience and painstaking fashion research. It includes a delightful bitshaped bracelet made from an alloy that is as inexpensive as silver but as

beautiful as antique gold, and chain and colt-head rings which are leading the field in the two Caramanna showrooms in the heart of Naples’ luxury shopping district and on the website www.caramannagio ielli.it. The Caramanna family also stock brand-name wristwatches and jewellery as well as

accostamenti di colore: il blu della iolite e il grigio delle perle e dell’agata, il marrone del topazio fumè, il giallo del quarzo citrino e il verde muschio del granato. Una linea che richiama il mondo ippico, da sempre punto di riferimento della gioielleria classica, ma che si basa anche su esperienze personali e ricerche minuziose in campo fashion. Delizioso, il bracciale a forma di morsi di cavallo «realizzato - spiega Stefania Caramanna - con una lega fatta di bronzo e una piccola quantità d’oro, che permette di mantenere i prezzi simili a quelli dell’argento donando un effetto “oro antico”». Sono già diventati un must, invece, l’anello a catena con 125


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morsetti e quello con la testa di puledro. Tutte gioie che si possono ammirare e acquistare nei due showroom Caramanna di via Calabritto e via Cavallerizza a Chiaja - nel cuore pulsante dello shopping di lusso made in Naples - e da pochissimo anche sul sito www.caramannagioielli.it: una vetrina completa sulle favolose creazioni firmate da lady Stefania. Con lei, a fare gli onori di casa, il papà Antonio e il marito Massimo Silverii, che oltre a proporre orologi e gioielli dei marchi più prestigiosi, presentano monili artigianali, ma sempre tesi al glamour, naturalmente griffati Caramanna. Un esempio? La collezione “Aqua” formata da pezzi più o meno unici impreziositi da tormali-

their own ranges of glamorous jewellery, such as the "Aqua" collection, whose unique tourmaline 126

band rings create a starburst of colourful light, while their other evergreen collections

ne, come gli anelli a fascette che uniti provocano un’esplosione di luce e colori. O anche le sempreverdi linee “Optical”, “Bouquet”, “Albero della Vita”, “Scripta”, “Gufi” e l’intramontabile “Animaletti collection” che questa stagione vede aggiungersi una manciata di adorabili apine svolazzanti al già movimentato “zoo” tutto da indossare fatto di porcospini, serpentelli, civette, libellule, meduse, stelle marine, pesciolini, ranocchie, polipi e mosche. Caramanna Gioielli Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.4238352 - 081.0608740 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081. 7649875 - 081. 7649875 www.caramannagioielli.it

(Optical, Bouquet, Tree of Life, Scripta, Owls and Small Animals) are now joined by the Zoo range,

with porcupines, snakes, owls, dragonflies, jellyfish, starfish, frogs, octopi, fish and flies.



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Marte gioielli. Fantasia partenopea in oro e carati di Melina Chiapparino

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uando gioielli di rara bellezza diventano preziosi oggetti del desiderio, l’alchimia tra pietre, nobili metalli e design d’eccezione, porta il segno di “Marte”. Il laboratorio orafo di via Chiaia che, oltre ad essere una fucina di creatività ed eccellenza tutta partenopea, è un salotto dove incontrarsi per ammirare piccole opere d’arte da indossare, acquistare pezzi rigorosamente unici e commissionare preziosi su misura. Marte è ‘una sartoria del gioiello’, come ama definirla Simona Danaro, fantasiosa e audace stilista di monili, realizzati con la cura e la maestria del made in Italy. Come un abile sarta, Simona ritaglia le emozioni e i desideri delle sue clienti, trasformando i ricordi in seducenti creazioni orafe. Sculture

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Marte jewellery. Neapolitan flair in works of art Melina Chiapparino When precious stones and noble metals are crafted by excellent design into rare and beautiful objects of desire, they bear the Marte hallmark. Marte is not just a creative hothouse of Neapolitan

excellence, nor merely a store in which to meet friends, admire unique miniature works of art or commission bespoke jewellery; it is ‘jewellery tailor shop’, as Simona Danaro loves to call it. Like a skilled tailor, the Neapolitan designer assembles her customers’ emotions and desires to make


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In queste pagine, immagini dei gioielli firmati Marte

portatili che possano esprimere, attraverso la bellezza e l’armonia di linee e materiali, qualcosa di unico, speciale, irripetibile. Dalla sua fantasia, nascono collane, bracciali, anelli e spille di ogni dimensione e fattura e dalla sua audacia, prendono vita inaspettate combinazioni di materiali, come l’acquamarina sposata al bronzo ed altri mix originali, che rendono i suoi gioielli alla portata di tutte le tasche. Dalle vetrine dell’elegante location, a pochi passi da piazza dei Martiri, brillano una moltitudine di pietre pregiate intrecciate con le trasparenze delle gemme, delle resine e di materiali estrosi come il legno laccato, abbinate ad oro, argento, rame e bronzo. L’estro della padrona di casa spazia da produzioni

portable sculptures endowed with a unique harmony of lines and materials. Necklaces, bracelets, rings and brooches come to life in unexpected combinations of materials, such as aquamarine and bronze, at prices within everyone’s reach. The store near Piazza dei Martiri glitters with gems and

hard stones combined with resins, lacquered wood and precious metals in a wide array of classic, modern and original collections. Marte also has a line inspired by preColumbian ethnic jewellery: antique treasures that bestow an ancestral charm to the modern woman. Miniature masterpieces of 129


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necklaces, bracelets and rings that are handmade using ancient Indio techniques by Luis Alberto Cano, a descendant of the family of archaeologists who discovered the South American jewellery and donated it to the Santafè Gold Museum in 130

Bogota. Marte allows you to journey back in time to ancient civilisations and is the only jeweller’s in the area stocking Cano’s jewellery range. But it is also a place where, as the poem just inside the door says, emotions can “make your eyes sparkle”.

orafe classiche a collezioni moderne, senza rinunciare però all’amore per i dettagli originali, le asimmetrie e il valore simbolico di pietre e forme. Sul pianeta Marte, l’amore per l’arte ed il bello non finisce mai di stupire e riserva preziosissime sorprese d’ispirazione etnica. Sono i monili dedicati alla cultura orafa precolombiana. Piccoli, incantevoli tesori che riecheggiano gli antichi fasti dell’artigianato sudamericano, per vestire la donna moderna di forme, decori e fantasie dal fascino ancestrale. Capolavori realizzati da Luis Alberto Cano, uno dei componenti della famiglia di archeologi che riportò alla luce i gioielli di epoca precolombiana donati al Museo dell’Oro di Santafè de Bogotà. Preziosi fatti a mano, con le stesse tecniche degli antichi orafi indios, riprodotti dalle matrici originali di collane, anelli e bracciali conservati nel museo colombiano. E’ così che varcare la soglia di Marte, equivale a un tuffo nel passato lussuoso di antiche civiltà, ma è molto di più. Il salotto orafo, che si aggiudica il primato di unica gioielleria di Chiaja a proporre i lavori del maestro Cano, riserva ancora delle sorprese. Proprio come un accogliente boudoir, infatti, Marte è anche un luogo in cui scambiarsi emozioni. Emozioni che “fanno brillare gli occhi”, come recita la poesia in versi che accoglie il visitatore a pochi passi dall’ingresso. Marte Gioielli Via Chiaia, 155 - Napoli Tel. 081.402142 www.martegioielli.it



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Lucia Garofalo gioielli. Monili di gran classe, glamour in vetrina di Annalisa Palmieri

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sclusivi, preziosi, raffinati, originali, glamour... Sono infinite le declinazioni dei gioielli firmati Lucia Garofalo, vulcanica jewelry designer partenopea che da oltre 35 anni crea monili di gran classe per le tante clienti-amiche che frequentano il suo accogliente buen retiro di via Medina. Uno showroom elegante e luminoso, traboccante di gioie e orologi dei marchi più prestigiosi, ma soprattutto uno scrigno pregiato di piccoli capolavori realizzati in oro, platino e pietre dure. Opere d’arte tutte da indossare tempestate di diamanti, smeraldi, rubini o ametiste ideate da Lucia Garofalo, esperta gemmologa che si è ispirata ai grandi maestri orafi dell’Ottocento per i suoi modelli.

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Lucia Garofalo gioielli. Glamorous jewellery Annalisa Palmieri

Exclusive, refined, original and glamorous jewellery is the passion of Lucia Garofalo, the ‘volcanic’ Neapolitan designer who has been

creating quality jewellery items for her customers and friends since the 1970s. Her bright and elegant showroom glitters with brand-name jewels and wristwatches but the real treasure is to be found in her gold and


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In queste pagine, gioielli firmati Lucia Garofalo; qui in alto l’interno dello show room

platinum masterpieces embracing diamonds, emeralds, rubies and amethysts in a kaleidoscope of creative flair. Garofolo has learnt the teachings of the master goldsmiths from the 19th century and it is no coincidence that all her hand-

made collections include an exquisite period brooch as a sort of lucky charm. Past, present and future are sublimely blended in all her creations, including her latest Art Deco inspired collection. Unique earrings, necklaces, pendants,

bracelets and rings are crafted using the same methods as when the Garofalo store opened in 1885 just a stone’s throw from the town centre’s Piazza del Plebiscito and Via Toledo, gaining instant renown for its jewellery and wristwatches.

The warm and welcoming open space is now a must for lovers of luxury from Naples and beyond; indeed Garofalo jewellery is worn by numerous international celebrities who have fallen in love with Lucia’s ‘precious passion’. 133


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Non è un caso, dunque, se ad affiancarla nelle sue creazioni c’è sempre una preziosa e porte-bonheur, spilla dell’epoca a mo’ di musa ispiratrice. Passato, presente e futuro si fondono, infatti, in maniera sublime nei suoi splendidi gioielli, come quelli dell’ultima collezione influenzata dai dettami dell’Art Decò. Orecchini, collier, ciondoli, bracciali e anelli unici e inimitabili ottenuti ancora con i metodi artigianali che dalla fine dell’Ottocento caratterizzano i preziosi griffati Garofalo. Sì, perché sin dal lontano 1885 l’azienda partenopea, con sede nella centralissima via Medina, è sinonimo di orologi di gran pregio, come quelli che costellano la collezione storica in bella mostra nelle vetrine dell’atelier che dista solo pochi passi da piazza del Plebiscito e via Toledo. Una 134

bella avventura che ha preso il via in un piccolo laboratorio incastonato nella zona dei “Guantai”, quartiere napoletano poi raso al suolo dalle bombe della Seconda Guerra mondiale, e che continua ad entusiasmare, ancor oggi, nel cuore della città della sirena Partenope. In un “open space” caldo ed avvolgente, punto di riferimento irrinunciabile per gli amanti del “bien vivre” napoletani e non solo, visto che tra gli estimatori dell’orologeria e gioielleria Garofalo figurano anche tanti personaggi del jet set internazionale di passaggio per la città. Tutti ammaliati dalla “passione preziosa” della spumeggiante signora Lucia. Gioielleria Garofalo Via Medina 72 - Napoli Tel. 081.7904358



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Il libro di Donatella Bernabò Silorata. Case che svelano l’anima di Napoli di Melina Chiapparino

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enti case partenopee svelano l’anima di Napoli, ritraendola in tutta la sua bellezza nelle pagine del libro di Donatella Bernabò Silorata. Un coinvolgente viaggio estetico che racconta la creatività, la passione e l’estro di paesaggi domestici ai confini dell’arte. Il salotto bon ton, la dimora neo barocca e l’attico sul golfo, diventano l’occasione per spogliare la città, scoprendone i segreti e la dimensione privata. Per la prima volta, scenari e squarci da cartolina sono affiancati da opere d’arte, collezioni di antiquariato e curiosi cromatismi che trasformano l’esperienza stilistica del design in un percorso emoziona-

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Donatella Bernabò Silorata. The secrets and beauty of Naples’ soul laid bare in twenty houses Melina Chiapparino

Twenty houses reveal the soul and beauty of Naples in the book by Donatella Bernabò Silorata. An

enthralling aesthetic journey to illustrate the creativity and flair of the domestic landscape bordering on art. The elegant lounge, the neobaroque home, the panoramic penthouse reveal the private life and the very essence of Naples with images of artworks, antiques, curious colour schemes, interior design and


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Immagini delle case napoletane protagoniste del libro di Donatella Bernabò Silorata

le in cui immergersi. Ne “Le case di Napoli”, l’autrice, giornalista di interior e costume, traccia, insieme al fotografo Roberto Pierucci, un affresco di immagini e parole, per descrivere la perfetta combinazione tra le realizzazioni degli architetti e degli interior designer partenopei, a cui appartengono le venti case illustrate, e l’essenza dell’antica capitale borbonica. E’ così che Napoli irrompe nelle abitazioni con la bellezza e il fascino dei colori del sud, dei suoi suggestivi panorami sul golfo e degli stretti vicoli del centro storico. Nel libro, l’abitare contemporaneo viene rappresentato dal mix di tradizione e

fine architecture documented with assistance of photographer Roberto Pierucci. The capital of the Bourbon kingdom emerges with all the colours of southern Italy, its breathtaking views over the Bay and its narrow historic streets, and readers will be continually surprised by the fresco of modern

living on the border between tradition and the avant-garde. 18th century palazzi hiding open-plan rooms full of books and ornaments, minimal apartments overlooking 16th century secret gardens, glamorous attics with views of just sea and sky. The city’s modern metropolitan lifestyle is witnessed and exalted in high137


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avanguardia che sorprende il lettore, una pagina dopo l’altra. Palazzi del settecento, nascondono open space carichi di libri e cimeli, appartamenti minimali e geometrici si affacciano su giardini segreti, custoditi dentro edifici del cinquecento, e super attici in stile hoolywoodiano si spalancano sull’azzurro di cielo e mare. Ogni dettaglio racconta la vita e i fermenti della città e dei suoi abitanti. Acciaio e cupi cromatismi di interni, all’insegna dell’hi tech, esaltano il carattere moderno e metropolitano di quella stessa anima partenopea che tinge di rosso 138

tech interiors of deep red along the sea front, typifying the very soul of Naples. Match and contrast are highlighted in materials, furniture, art and antique collections as well as innovative furnishings. This curious portrayal of Neapolitan lifestyle in shades of colour

and chiaroscuro uncovers the intimacy of Neapolitan homes in their myriad forms but, more often than not, with small but decisive features of Neapolitan flair. Twenty houses which provide a new and fascinating perspective on the beauty of Naples.


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porpora, caldi e ariosi appartamenti sul lungo mare. A parlare sono i giochi di accordi e contrasti materici del mobilio, le sfumature cromatiche, gli oggetti Decò, i pezzi d’antiquariato, le collezioni d’arte ma anche le trovate più originali utilizzate come materiale d’arredo. Tra luci, ombre e colori prende vita un repertorio curioso e multiforme di abitazioni, caratterizzate da equilibri compositivi e accostamenti d’arredo inaspettati. Tra le mura domestiche si inseguono atmosfere intimiste, quasi crepuscolari, ambienti ele-

ganti e soluzioni decisamente estrose, accompagnate, spesso e volentieri, da piccoli ma decisivi dettagli partenopei. Venti case ridisegnano la bellezza di Napoli, raccontando il suo intramontabile fascino da una nuova e sorprendente prospettiva. Donatella Bernabò Silorata

“Le case di Napoli” fotografie: Roberto Pierucci edito da: Iredon (28,00 euro) 139


Campania style

Iko Casa. Colori e fantasia per arredare l’alcova di Eva Molea

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iete in cerca dell’idea giusta per un regalo spiritoso ad un amico? Stanchi dei soliti complementi d’arredo? Ci vorrebbe una nota di colore nella vostra casa? Bene, allora Iko Casa è quel che fa per voi: una ricchissima scelta di vasi, lampade, cornici, candele, vassoi, cesti, scatole, profumatori per l’ambiente in tutti i colori dell’arcobaleno; e ancora, tavoli e tavolini, scrittoi, cassettiere e sedie in bianco e vimini per chi ama lo stile provenzale, nelle diverse gradazioni del legno per chi sceglie di arredare la propria casa con qualche raffinato tocco etnico; piatti, posate e bicchieri, classici per apparec-

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trays, baskets Iko Casa. Colour and flair and other colourful for your home Eva Molea

If your home needs brightening up or if you are in search of a gift for a friend, come to Iko Casa and cast an eye over its huge range of vases, lamps, picture frames, candles,

household items. Desks, tables and wicker furniture in the Provencal style or in natural shades of wood create a refined ambience in any home, and the tableware collections allow you to choose between formal or colourful


Campania style

In queste pagine, immagini dello show room Iko Casa

chiare tavole di rappresentanza o multicolore per allegre cene tra amici. Per non parlare dei tessili per la casa: tende in lino o in seta, lenzuola e tovaglie ricamati a mano per i corredi delle giovani spose oppure, in cotone, tovaglie di varie dimensioni e all’americana abbinate a strofinacci, presine e guanti da forno, rigorosamente di colori sgargianti per dare una marcia in più alla vita di tutti i giorni. E che dire degli accessori da cucina? Dai taglieri ai barattoli per zucchero e caffè, è davvero difficile scegliere tra i tanti formati disponibili. Tutto questo, e molto di

plates, cutlery and glasses. The furnishings section has linen and silk curtains, handembroidered sheets and tablecloths, as well as other colourful fabric items, and kitchen accessories. Iko Casa opened in late 2007 on the corner of Via Duomo and Via

Marina with the aim of providing a selection of young, fun and above all colourful household articles with an excellent quality/price ratio. Iko Casa collections are the result of careful research of products from the most reliable manufacturers and at numerous 141


Campania style

trade fairs. The chosen articles are then arranged by colour in the shop to help customers choose matching items and, at the same time, give them a multi-sensorial experience that is pleasurable as well as productive. 142

Iko Casa also has a special Christmas department, with a wide selection of Santa Claus figures, Christmas tree decorations, dinner table centre pieces and everything you need for a truly special holiday season.

più, è organizzato su due piani e ordinato per colore così da suggerire ai visitatori molti dei possibili accostamenti che spaziano dal classico optical, al viola, al giallo, al verde, all’arancio per arrivare ai caldi colori della terra. Aperto ad ottobre del 2007 all’angolo tra via Duomo e via Marina, Iko Casa nasce dall’idea di Angelo Tedeschi di puntare su complementi d’arredo giovani e divertenti con un ottimo rapporto qualità/prezzo, in cui è il colore a fare da padrone. Le collezioni di Iko Casa nascono da un certosino lavoro di ricerca delle aziende più affidabili sotto il profilo produttivo e di selezione dei loro prodotti di punta, risultato di frequenti viaggi e partecipazione a tante fiere; poi, l’allestimento in negozio per toni di colore coinvolge il visitatore in un’esperienza multisensoriale a cui è molto piacevole arrendersi. Inoltre, Iko Casa riserva una parte della propria esposizione alle decorazioni per le feste: per il Natale c’è solo l’imbarazzo della scelta tra Santa Claus di diverse dimensioni e fatture, decorazioni per l’albero, centrini per la tavola della Vigilia e tutto l’occorrente per rendere questo Natale una festa davvero speciale. Iko Casa Via Duomo, 344 - Napoli Tel. 081.264319


Sapori della Campania


sapori della Campania

Piatti della tradizione. Sapore di festa sulle tavole imbandite di Rosanna Nastro

S

uoni di festa, fuochi scoppiettanti. Giorni di tombolate e cantate di pastori. Napoli e le feste di fine anno, dove il cielo si tinge d’azzurro anche a mezzanotte. E le tavole si riempiono di colori e sapori. Napoli, città d’arte e passione, fucina di riti antichi e piatti tipici. Città di eventi celebrati ai fornelli, scoglio di Megaride dove l’anno che verrà è un sovrano che si insedia sul nuovo trono. Benvenuti nella culla di Partenope, dove la tradizione è liturgia. E il sacro s’intreccia

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Festive flavours. particularly Rosanna Nastro Christmas and New Year: fireworks, carolsinging and family bingo tournaments accompanied by dried fruit and nuts. The festive atmosphere is

strong in Naples, a city rooted in the myth of the Siren Parthenope, renowned for its historical artefacts and respected for its local dishes in which culinary tradition reigns supreme. The fish supper on


sapori della Campania

col profano. Prendiamo il cenone della Vigilia, rito sacro per eccellenza, con il quale si annuncia e si prepara la nascita del Salvatore. E’ dominato dal pesce: è lui il vero si-

gnore della cucina. E allora spazio a vongole e lupini: insieme agli spaghetti formano uno dei piatti più buoni e saporiti di fine anno. Da gustare assolutamente. Un primo succulento, cui segue inevitabilmente il napoletanissimo fritto di baccalà e capitone. O, in alternativa, una prelibata spigola (ma va bene anche l’orata) cotta all’olio e limone. Attenti, non è finita. Come dimenticare la caratteristica insalata di rinforzo, con i tanto saporiti broccoli al limone? Di vigilia in vigilia. Sì, perché il cenone di San Silvestro, quello che precede il Capodanno ripresenta, con piccole varianti, il tradizionale menù del 24, con l’aggiunta di ricchi antipasti di pesce e piatti di carne prelibata, tra cui spesso e volentieri troneggia il tacchino. Poi c’è il pranzo vero, quello di Natale. Dopo la cena si torna ai posti di combattimento,

Christmas Eve is a fine case in point: Spaghetti with clams and other shellfish, followed by the Neapolitan speciality fried eel and salt cod, or sea bass or bream in oil and lemon accompanied by the characteristic broccoli salad in

serious issue: fish is forgotten and meat and vegetables are brought to the table. The minestra maritata soup made from pork, chicken and green vegetables, opens the event, often followed by macaroni with ragù sauce,

lemon juice. The fish theme is revived on New Year’s Eve with seafood hors d’oeuvres, perhaps followed by some meat dishes, such as roast turkey. However, lunch on Christmas Day is when eating becomes a

although some prefer to tuck straight in to the chicken used to make the typically southern soup stock. Salads and broccoli inevitably appear – perhaps leftovers from the evening before – and then it’s time 145


sapori della Campania

In queste pagine, alcuni dei piatti tipici della tradizione culinaria napoletana

for cakes. Traditional Neapolitan cakes include struffoli: small pearls of flour, butter and egg fried and then coated with honey, whose recipe dates back to the ancient world. They are traditionally eaten on New Years Eve, after the stuffed pig’s 146

trotter with lentils (the pulses symbolise the money to be earned in the coming year). Typical Neapolitan pastries cannot be forgotten. Mostaccioli, diamond-shaped, chocolate biscuits named after the wine must (mostacea in

armati di forchetta e coltello, per una nuova scorpacciata. Salutato il pesce si passa alla carne ed alle verdure. Ecco allora la minestra maritata, sorta di “primo-antipasto” rigorosamente partenopeo cui sovente si associa un bel piatto di maccheroni al ragù. Non manca chi, ovviamente, preferisce passare direttamente alla gallina al brodo, un altro dei piatti tipici dei giorni natalizi made in Sud. Insalata e broccoli, ovviamente, non si toccano. Restano quelli della vigilia, anche a Natale. E poi


sapori della Campania

spazio ai dolci, veri e autentici protagonisti dei pasti luculliani delle feste. Sì, i dolci. Quelli tipici della tradizione partenopea. Guai a non averli “apparecchiati” nei giorni di fine dicembre. Magnifici gli struffoli, colorato e caratteristico dolce le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Piccole perle di farina, uova e burro, fritte e dorate nell’olio e poi “decorate” nel miele. Confetti dalla flagranza unica, da assaporare a tutti i costi, preferibilmente la notte della vigilia di Capodanno, insieme al caratteristico

zampone con le lenticchie sono sinonimo beneaugurate di soldi. Che preferibilmente ognuno si augura di incassare con l’avvento dell’anno nuovo. Gli struffoli, sì. Presenza antichissima e obbligata nel periodo delle feste natalizie. E poi, vuoi mettere mostaccioli e roccocò? Prodotti tipici della pasticceria napoletana, rappresentano forse più di ogni altra cosa il Natale a tavola alle falde del Vesuvio. Prendete un mostacciolo e assaporatelo: capirete cosa significa celebrare le feste di dicembre nella 147


sapori della Campania

città di San Gregorio Armeno. Biscotto al cioccolato dalla caratteristica forma romboidale, il mostacciolo - la cui denominazione sembra derivare da un’antica ricetta contadina del mosto (mostacea era il nome latino) con il quale, un tempo, veniva preparato - vi si scioglierà in bocca. Più duri i roccocò, ma non per questo meno buoni. Alzi la mano chi non li ha mai assaggiati. Sorta di ciambelle dolci prodotte con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie, i roccocò risalgono al 1320: fu in quell’anno, infatti, che le monache del Real Convento della Maddalena li sfornarono per la prima volta. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma la prelibatezza e la fama di questo dolce non è mai venuta meno. Il suo nome deriva dal termine francese rocaille, per la forma simile a quella di una conchiglia arrotondata. E della conchiglia conserva le linee. Ma non il sapore. Che è tutta un’altra cosa. Semplicemente inimitabile: una delizia. Provare per credere. Ci sono poi i “raffaioli”, una delle perle più gettonate della pasticceria partenopea. Prodotti con una pasta simile al pan di Spagna ricoperta di una glassa bianca a base di zucchero, sono di forma ellittica: un’autentica delizia per il palato. Proseguiamo con i “susamielli” dolci a forma di “S” preparati con farina, zucchero, mandorle e miele, e aromatizzati con cannella, pepe, noce moscata: ghiottoneria da mille e 148

Latin) with which they were traditionally prepared, melt in the mouth, while the ring-shaped rococò are crunchier, but just as tasty. Made from almonds, flour, sugar, candied fruit and spices, roccocò date back

to 1320 when the nuns in the Maddalena Royal Convent first baked them, naming them rocaille because of their shell-like shape - a real flavour experience. Raffaioli are mouth-watering, oval sponges


sapori della Campania

una notte. Chiudiamo con la frutta secca, sorta di stuzzicante appendice delle tavole imbandite: un tocco di colore ai piatti natalizi. Di solito suggellano la chiusura di pranzi e cenoni, ma chi non ne ha mai sgranocchiato una manciata durante una tombolata? Fichi, pistacchi, castagne, noci, noccioline e arachidi non possono mancare sulle tavole imbandite nei giorni che salutano il Natale e annunciano l’avvento dell’anno nuovo. Sono loro la vera anima della Napoli da gustare.

covered with icing sugar while susamielli are Sshaped biscuits made from flour, sugar, almonds and honey, exotically aromatised with cinnamon, nutmeg and pepper. Dried fruit and nuts are always on hand at

Christmas and New Year: figs, pistachios, chestnuts and all other kinds of nuts announce the end of one year and the beginning of the next and the perfect way to end a festive Neapolitan meal. 149


sapori della Campania

Il torrone di Benevento. Il gusto croccante del re delle feste di Gianni Reale

E’

il dolce delle feste. Il re delle bancarelle. Soffice, mandorlato, duro. Fa capolino, trionfante, tra noccioline e girandole di caramelle, luminarie e fuochi d’artificio. Apprezzato da grandi e piccini, ricchi e meno abbienti: è il torrone del Sannio, leccornia tra le più squisite e ricercate sulle tavole dei buongustai. Già i romani, che lo conoscevano e lo apprezzavano (così come dimostrano alcuni scritti dello storico Tito Livio) ne andavano pazzi. Pensate: negli anni in cui Benevento faceva par-

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Torrone from Benevento. Taste for the ‘king’ of holidays Gianni Reale Torrone (nougat) is the typical sweet of holiday celebrations. Soft, crunchy or with almonds, torrone

from the Sannio region is loved by young and old alike and was appreciated even in ancient Rome, as the historian Livy testifies in some of his writings. When Benevento was part of the Papal States, its torrone was never missing at the Vatican and the


sapori della Campania

te dei domini della Santa Sede, non mancava mai dalle credenze di principi e personaggi illustri della Capitale. Fu per onorare il cenone natalizio del Santo Padre che nel ’700 i

maestri sanniti forgiarono il “torrone del Papa”, una delle perle gastronomiche più famose del secolo. A quanto pare il termine “torrone” deriva dal latino “torreo”, “abbrustolire”, con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle che venivano impiegate per confezionare la rinomata pietanza. In Campania, la patria del torrone è Benevento. Nei forni e nei calderoni di questa antica città duemila anni fa veniva preparata e cotta la “cupedia”, speciale mistura ottenuta amalgamando mandorle, miele e albume d’uovo. Era l’antenato del torrone. Il poeta latino Marziale ne parla come una delle specialità gastronomiche del Sannio. A ricordo dell’antico dolce, ancora oggi i venditori ambulanti di torrone vengono chiamati “cupetari”. Furono i Borboni, successivamente, a valorizzare la “cupeta beneventana” trasformandola in uno dei prodotti na-

exquisite “torrone del Papa” was specially made by the town’s confectioners for the Pope’s Christmas celebrations in the 18th century. The home of torrone (derived from the Latin torreo, referring to the toasting of the

modern day torrone street sellers are still known as cupetari. However, it was the Bourbon dynasty that recognised the quality of the local product and made it one of the most sought after Christmas delicacies in the kingdom and, soon, all over Italy.

hazelnuts and almonds used in its manufacture) is Benevento, where the cupedia (a mixture of almonds, honey and egg whites) was made over 2000 years ago. Indeed, the Latin poet Martial records it as one of the specialities of the Sannio area and

Today, torrone plays a major role in Benevento’s economy, but traditional techniques and respect for ancient recipes makes Benevento nougat as genuine and tasty as it ever was, especially in the towns of Santa Croce del Sannio 151


sapori della Campania

In queste pagine, immagini del torrone e della sua lavorazione

and Montefalcone di Val Fortore. Customers can choose from different varieties: white torrone with almonds or hazelnuts, soft nougat with almonds and the crunchy chocolatecoated torroncino from San Marco dei Cavoti. These dry, sweet specialities are enhanced by their 152

use of local honey, which is a key ingredient in all genuine Benevento torrone. Whichever variety you choose, the flavour is inimitable: a blend of taste and tradition, a secret art that dates back to the ancient history of the socalled ‘Land of Witches’.

talizi più ricercati del Regno. Fu con i re di Partenope che la tradizione del torrone iniziò a spiccare il volo, valicando i confini dello stato napoletano e giungendo intatta fino ai nostri giorni. Oggi, la ghiottoneria che affascinò Marziale, smessi i panni della tradizione, occupa un posto di primo piano nell’ambito del comparto economico sannita e dell’arte dolciaria beneventana in particolare. L’utilizzo di metodi di produzione artigianali e il rispetto delle antiche ricette assicura, infatti, al torrone di Benevento la qualità e la genuinità


sapori della Campania

di una volta. Numerosi i centri produttivi di eccellenza del dolce, tra cui spiccano le cittadine di Santa Croce del Sannio e Montefalcone di Val Fortore. Diverse le varietà di “Torrone di Benevento” presenti sul mercato. Quello bianco con le mandorle, il torrone “cupedia” bianco con nocciole, quello bianco morbido con mandorle e il torroncino croccantino ricoperto con cioccolato, tipico di San Marco dei Cavoti; tutte queste specialità hanno in comune alcune qualità che le rendono uniche al mondo. Sono, infatti, asciutte, dolci e al tempo stesso fria-

bili. In più utilizzano e valorizzano alcune produzioni locali, come ad esempio il miele, vincolandosi, di fatto, a doppia mandata, al territorio di produzione. Per dirla tutta: non esiste torrone di Benevento senza miele sannita. Perché il re delle feste, speciale mistura tostata di bianco d’uovo, miele, nocciole e mandorle, ora mescolato al cioccolato, ora duro, ora morbido, resta una leccornia dal sapore inimitabile. Vero mix di gusto e tradizione, scrigno segreto di un’arte antica che affonda le radici nella mitica terra delle streghe. 153


Campania sapori

La Garçonne. L’anima della movida nel cuore di Chiaia di Sarah Ricca

R

istorante, sushi bar, lounge bar, discoteca. Tutto questo è La Garçonne locale nel cuore della Napoli bene, della Napoli che ama la movida e che vive la notte. Un locale per chi ama trascorrere una serata a cena con amici, ma che allo stesso tempo non vuole rinunciare a scendere in pista e lasciarsi andare ai ritmi della notte. Un locale che ha le sue origini nella ristorazione. Ricco e fantasioso il menù a la carté realizzato grazie alla fantasia e alla sapienza dello chef Davide Bacio Terracino che propone fantasiose rivisitazioni della cucina italiana per chi ama scoprire nuovi sapori e per chi non vuole rinunciare alla tradizione. Un ristorante in cui parole d’ordine sono

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La Garçonne. The soul of nightlife in the heart of Chiaia Sarah Ricca

Restaurant, sushi bar, lounge bar and disco, La Garçonne is the perfect nightspot for those who want to eat out with friends and still have a chance to get down on

the dance floor. The varied and exciting à la carte menu of the chef Davide Bacio Terracino includes the finest dishes of Italian cuisine revisited with flair and imagination to offer a new food experience to guests who cannot break with tradition. Quality


Campania sapori

Alcune immagini delle sale de “La Garçonne”

qualità e lusso, e in cui i piatti sono accompagnati dai più pregiati vini italiani. Buon cibo e buon vino per dare il via a serate indimenticabili. Ma la cucina de La Garçonne non resta nei confini nazionali, ma guarda lontano, all’oriente, al Paese del Sol Levante: il Giappone. Tra le calde mura adornate con morbide e trasparenti tende, i cuochi Marcio e Marcelo, di scuola brasiliana, la seconda al mondo, dopo il Giappone, per la tradizione sushi, preparano le loro specialità seguendo il metodo di preparazione che contraddistingue la scuola del loro Paese. Prelibatezze gustate in un ambiente caldo, accogliente, lussuoso pur nella sua semplicità.

and luxury are the order of the day: fine food accompanied by the best Italian wines are the perfect recipe for an unforgettable night out. But La Garçonne also offers sushi specialities prepared by Marcio and Marcelo, who learnt the Japanese culinary

art in their native Brazil, sushi’s second home, and prepare the dishes in their own inimitable style. The dining area is cosy and luxurious yet simple, with golden walls and white floors creating an interplay of light and colour. The atmosphere 155


Campania sapori

becomes electric as the hours pass and the music selected by Neapolitan dance DJs and big names from national and local radio stations fills the premises. It would be wrong to label La Garçonne as a disco. It is also a venue for shows by actors and dancers whose 156

sole aim is to entertain the clientele with fascinating and unpredictable performances. It is the ideal setting for a carefree evening of fun with the highest quality in hospitality and service, starting with fine dining and ending at dawn after a great night out.

Pareti color oro e pavimento bianco illuminano il locale, in cui i giochi di luce sui candidi tendaggi rendono l’atmosfera intima e calda. Atmosfera che si fa elettrizzante con il trascorrere delle ore quando la notte avanza con i suoi ritmi e la musica si diffonde. Musica affidata alla maestria di dj napoletani tra cui Enzo Cipolletto, Alex Nicolella ed Enzo Capocelli. Talenti partenopei della dance che si alternano alla console a grandi nomi di emittenti radiofoniche nazionali o a dj di importanti locali della movida italiana. Un locale che, tuttavia, non è possibile definire con l’etichetta di discoteca. A La Garçonne, infatti, si assiste a veri e propri spettacoli. Qui, ci si può imbattere improvvisamente in performance di attori, ballerini per dare così vita a uno spettacolo a 360° con un solo obiettivo: far divertire la clientela catturandola, affascinandola con l’ignoto, l’imprevisto sempre dietro l’angolo. Un locale, dunque, che si candida ad essere il luogo ideale per chi ama trascorrere l’intera serata in libertà, senza pensieri e con la consapevolezza di ricevere un servizio di altissima qualità. Un servizio che può iniziare con una cena e concludersi alle prime luci dell’alba dopo una notte di danze e spettacoli. La Garçonne Vico Santa Maria a Cappella Vecchia, 10 80121 - Napoli Tel. 081.7643826



Campania sapori

Salsamenteria Sarracino. Qui la stagionatura dura 36 mesi di Eva Molea

A

< guardarla, potrebbe sembrare solo una bella gastronomia, un negozio come tanti che presenta una buona selezione di prodotti italiani e stranieri. E invece no, la salsamenteria di Fausto Saracino è molto di più. E’ un vero tempio dei golosi, un punto di riferimento per chi ama la buona tavola e i sapori semplici ma intensi, un indirizzo da scrivere ed evidenziare nella propria rubrica. Perché qui, in via Casalanno n.8/9 a Marano, è possibile gustare la migliore selezione di produzioni tipiche nostrane ed estere, con Fausto a far da Cicerone e a declinarne provenienza e caratteristiche, oltre a suggerire

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Sarracino Delicatessen. Where maturing takes 36 months Eva Molea

At first sight, it might look like any other delicatessen, but Fausto Sarracino’s store is much, much more! It is a gastronomic

temple for all who worship fine food from Italy and abroad and the best wines to accompany them. In the display counter, Parma ham is flanked by cured pork products from Spain and elsewhere in Italy, as well as fresh and


Campania sapori

In queste pagine, prodotti e negozio della Salsamenteria Sarracino

i migliori abbinamenti anche con i vini. L’uno accanto all’altro, nel banco fanno bella mostra di sé il prosciutto emiliano, quello iberico e quello mangalico, coppa, salami e prosciutti del casertano, lo speck del Trentino, la cinta senese e il cinghiale toscano. E ancora formaggi freschi e stagionati, aceti balsamici, vini campani e paste di Gragnano, rigorosamente al plurale perché c’è solo da scegliere tra i formati di diversi pastifici, tutte trafilati al bronzo e essiccati naturalmente al sole, come vuole la tradizione. Ma le sorprese non sono ancora

matures cheeses, balsamic vinegar, local wines and traditionally made pasta from Gragnano. Sarracino also has its own brand “Selezione Sciaccuttiell”, a range of pork and dairy products which are matured in the caves of Marano, whose

damp but well-ventilated microclimate enhances the flavours and preserves freshness. This is especially true for the Sciaccuttiell Parmesan cheese (for which Fausto Sarracino personally checks the milk used in its 159


Campania sapori

finite. Infatti, la Salsamenteria Sarracino è anche proprietaria del marchio “Selezione Sciaccuttiell”, una gamma di salumi e formaggi sottoposti ad un particolare processo di stagionatura nelle grotte di tufo della Contrada Capuzzelle a Marano che, essendo umide ma al tempo stesso ventilate, consentono a queste delizie di accrescere il proprio sapore conservandosi sempre fresche. E’ così che nasce il Parmigiano Sciaccuttiell, selezionato a monte da Fausto (che controlla anche il latte con cui sarà realizzato) e che dopo 24 mesi nel caseificio di provenienza viene stagionato 36 e 48 mesi nelle grotte, o il Provolone del Monaco la cui stagionatura varia da 8 a 36 mesi. Ma il pezzo forte, quello più richiesto, è il Provolone Sciaccuttiell, un provolone valpadano che arriva da Sarracino dopo quattro mesi dalla creazione e sosta nelle grotte di tufo per altri 32, per fare in modo che una volta aperto abbia la lacrima. Inoltre, competenza e cortesia fanno da perfetto contorno all’altissima qualità dei prodotti e rendono la visita alla Salsamenteria Sarracino un viaggio nel gusto a 360°. E allora, come si fa a resistere a tutto ciò? Salsamenteria Sarracino Via Casalanno, 8/9 Marano (Na) Tel. 081.5862491 160

manufacture) which is matured for a further 12 months in the caves after the 24 months spent in the dairy’s cellars, or the Provolone del Monaco which is matured for between 8 and 36 months. However, the best seller is the Provolone Sciaccuttiell,

which is matured for 4 months in northern Italy and then spends a further 32 months in the family caves. Competence and courtesy are assured for all visitors to the Sarracino Delicatessen: a journey into the world of 100% genuine flavour.



sapori della Campania

Spray Pan. Allegria di panna a portata di dito di Antonio Di Costanzo

I

n fondo per rallegrare una giornata lo sforzo può essere davvero minimo. Basta agitare energicamente una bomboletta, pigiare delicatamente un erogatore e gustarsi un concentrato di gusto e allegria color bianco. Un piccolo miracolo gastronomico chiamato “Spray Pan”, capace di portare un tocco di fantasia nelle cucine di tutto il mondo. Divertente da usare e preziosissimo per decorare con allegria piatti

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Spray Pan. Concentrated flavour and white delight Antonio Di Costanzo Bringing a little happiness into the world is as easy as

pie. Just shake the bottle, press the button and enjoy the concentrated flavour and white delight of “Spray Pan”. Fun to use, this soft light cream is the ideal garnish for sweets, fruit salads, coffee


sapori della Campania

and desserts. The idea of readywhipped cream came to Gaetano Cola, currently President of the Naples Chamber of Commerce, following a trip to the USA in the late 1960s, and he

diversi. Soffice e cremosa, è l'ideale per guarnire dolci, macedonie, gelati, caffè, creme e budini. Un miracolo, dicevamo, che nasce da un'idea e dal coraggio di Gaetano Cola, attuale presidente della Camera di commercio di Napoli, che dopo un viaggio negli Stati uniti, siamo alla fine degli anni 60', decide di scommettere su un nuovo prodotto: la panna pronta all'uso. Cola non lascia nulla al caso e riunisce nella sua prima azienda - allora sorgeva a Pozzuoli - alcuni docenti universitari. Menti brillanti cui venne dato l'incarico di analizzare i grassi, prima di origine animali e poi di provenienza vegetale, per creare qualcosa di nuovo, innovativo. I risultati sono immediati. Nel giro di pochi anni un prodotto nato in Campania sconvolge il mercato e si impone a livello internazionale. Da allora ricerca e produzione sono il carburante del motore che ha permesso alla Codap (Cola dairy products spa) di diventare la regina nella commercializzazione di panna pronta all'uso, creme vegetali, dessert e bevande.

immediately sought professional advice from university professors who were called upon to analyse animal and vegetable fats to create the new product. In just a few years the

product from Campania took the international markets by storm, but Codap (Cola dairy products spa) did not rest on its laurels and is now a world leader in its sector. The company

moved to Marcianise and Gaetano’s son Ivo took over the business, which is now a multinational enterprise: interests in Brazil and Bulgaria, 400 employees, 15 163


sapori della Campania

In queste pagine, immagini dei diversi prodotti a marchio spray pan

brands, a turnover of over 100 million Euros in 2008 and more than 65 million containers sold (spray and Tetra Pak) producing about 75 million litres of cream. However, close cooperation with research 164

universities continues, as Codap is always in search of innovative products. “We train out staff so well that headhunters from all over the world seek them out for other companies and university

E oggi come allora, la società continua a parlare campano. Il centro nevralgico della Codap, infatti, sorge a Marcianise, mentre il timone del comando è passato da Gaetano Cola al figlio Ivo che guida una multinazionale made in Campania, con stabilimenti in Brasile e Bulgaria, circa 400 dipendenti e 15 marchi. Un colosso che nel 2008 ha realizzato un fatturato di oltre 100 milioni di euro. Quanto basta per diventare la maggiore azienda privata nel settore, con una produzio-



sapori della Campania

ne di oltre 65 milioni di bombole annue, capace di “sfornare” circa 75 milioni di litri, ripartiti tra bombolette aerosol e confezioni in Tetra Pak. E a Marcianise, così come avveniva in passato, continua lo stretto rapporto di collaborazione instaurato con le università. L'obiettivo dichiarato è sempre lo stesso: immettere sul mercato prodotti sempre più innovativi. “Ormai formiamo così bene il personale che dopo un po' i nostri ricercatori vengono corteggiati da altre imprese e dalle facoltà di mezzo mondo – spiega Fulvio Citaredo, direttore finanziario e amministrativo della società – accanto a “Spray Panna” produciamo vegetali confezionati, succhi, creme al latte pastorizzato e non, yogurt, drink yogurt . Nel 2008 abbiamo acquistato anche la Saba spa, società napoletana specializzato nel campo del latte di mandorla e degli sciroppi alimentari. Esportiamo in tutti i continenti con l'esclusione del Nord America dove sono molto più protezionisti di quanto affermino. Ovviamente esistono sul mercato dei competitors, ma nessuno ha una specializzazione paragonabile alla nostra”. CO.DA.P. Cola Dairy Products S.p.A. Contrada Casale Area Industriale 81025 Marcianise (CE) Tel. 0823.822111 Fax 0823.821046 www.codap.it www.spraypan.it 166

faculties”, explains Fulvio Citaredo, financial director and business manager. “In addition to Spray Pan, we package vegetables, juices, milk creams, yoghurt and yoghurt drinks. In 2008 we acquired Saba spa, the Neapolitan firm of

fruit cordials. We export all over the world, with the exclusion of North America where protectionism is more widespread than we are led to believe. Obviously we have competitors, but none of them has our level of expertise”.



icetta recipe la r Il baccalà in cassuola Non importa se arriva dall’oceano Atlantico, il baccalà per i napoletani fa parte della tradizione. Fino a pochi anni fa veniva servito sulle tavole ogni venerdì adesso, visto i costi, è diventato un prodotto di lusso ma sempre in pole position tra le preferenze dei partenopei. Oggi chi vuole gustare un piatto ricco di sapori può farlo scegliendo un’antica ricetta che vede come protagonista proprio il merluzzo: il baccalà in cassuola. Il baccalà è venduto in due modi da dissalare o già ammollato. Se la tentazione di acquistarlo già salato, allora bisogna tagliarlo a pezzetti e metterlo a bagno in una ciotola per almeno una settimana. Per un risultato ottimale è opportuno cambiare l’acqua ogni giorno. Il baccalà in cassuola richiede un po’ di tempo, ma vale la pena cimentarsi per assaporare una piatto unico e gustosissimo. In un tegame fate imbiondire nell’olio l’aglio e il peperoncino. Poi toglieteli e aggiungete i pelati, le olive, i capperi, i pinoli e l’uvetta. Cuocete a fuoco basso per una ventina di minuti. Nel frattempo lavate, asciugate e tagliate a pezzi il baccalà che friggerete in olio bollente, ma non fumante. Scolateli appena i pezzetti di baccalà saranno dorati su tutte e due i lati e poi metteteli nel sugo. Lasciateli stufare una quindicina di minuti a tegame coperto e a fuoco basso. Verso la fine della cottura, aggiungete il prezzemolo e, se necessario, salate. Ingredienti per quattro persone: 1 kg di baccalà già ammollato, 300 gr di farina olio per friggere 1 bottiglia di salsa di pomodoro 200 gr di olive nere di Gaeta, uno spicchio d'aglio peperoncino se piace.


ricetta recipe la Baccalà in cassuola Baccalà, or salt cod, is a traditional Neapolitan dish, even if the cod was fished in the Atlantic Ocean. Until quite recently, baccalà was served every Friday but increased costs have pushed it into the luxury food bracket although it remains a favourite dish of the Neapolitans. One traditional and tasty recipe is baccalà in cassuola. The cod can be purchased ‘dry’ or already soaked in water. Soaking is necessary to remove the salt and the cod must be cut into pieces and left for a week in the water, which should be changed daily. Baccalà in cassuola takes time to prepare, but it is time well spent. Fry the garlic and chilli in a pan with a little olive oil until golden . Remove and add the tomato sauce, olives, capers, pine nuts and sultanas, and cook on a low

heat for about 20 minutes. In the meantime, wash and dry the baccalà before cutting it into pieces and frying in hot, but not smoking, oil. When the fish is golden on both sides, remove and add to the sauce. Cover and leave to simmer over a low heat for 15 minutes. Add parsley and, if necessary, salt before serving. Ingredients for 4 people: 1 kg soaked baccalà 300 g plain flour Oil for frying 1 bottle tomato sauce 200 g black olives of Gaeta 1 clove of garlic Chilli pepper, if desired


est of shopping & relax t ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI/ CLOTHING AND ACCESSORIES MARINELLA “È la somma dei piccoli particolari che fa l'uomo elegante”. Così sentenziava, nel 1914, don Eugenio Marinella, proprietario di un piccolo negozio di cravatte alla Riviera di Chiaja. Quello in cui proponeva capi in stile inglese e un po' snob, che fecero di lui rivenditore ufficiale di principi e imprenditori. Filosofia, attualmente portata avanti dal nipote Maurizio, e che ha visto negli anni avvicendarsi personaggi del calibro di Luchino Visconti, Aristotele Onassis e Giovanni Agnelli. “It is the sum of all the small details that makes a gentleman elegant”, affirmed don Eugenio Marinella, owner of small Neapolitan tieshop in 1914. His British-style garments met whit the approval of princes and entrepreneurs and his grandson Maurizio can make the same claim, as his clients have included such illustrious names as Luchino Visconti, Aristotele Onassis and Giovanni Agnelli. Via Riviera di Chiaia, 287 - Napoli Tel. 081.7644214 LIVIO DE SIMONE Nuovo look per le creazioni del marchio Livio de Simone. Apre in Via Domenico Morelli, già sede storica della maison, la nuova boutique Livio de Simone: un restyling che non snatura la storia dell’azienda guidata oggi da Benedetta de Simone, figlia del “pittore stilista” che, negli anni Sessanta e Settanta, lanciò uno stile tutto suo, in cui a primeggiare sono i colori che richiamano i temi cari all’artista (l’isola di Capri, la natura, la giovinezza) e che caratterizzano collezioni realizzate con tessuti dipinti a mano libera. A new look for Livio de Simone creations. In december, the refurbished Livio de Simone boutique opened for business in the same premises used by the famous designer who launched an original clothing style in the 1960s and 1970s. A new, eccentric and above all colourful style evoking the designer’s beloved themes of Capri, nature and youth in collections made from hand-painted fabrics. Via Domenico Morelli, 15 - 80121 Napoli Tel. 081.7643827 - 081.7643827 M. CILENTO Un simbolo della Napoli più esclusiva. Uno scrigno dove il fascino e l’eleganza sono racchiusi in ogni articolo e la ricerca della qualità non ha confini. In una sola parola: Cilento, in via Medina. Qui è possibile trovare abiti, cravatte e camicie confezionati rigorosamente a mano e su misura con tessuti pre-

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giati e raffinati, così da offrire sempre il meglio al cliente, come del resto è tradizione. Nata nel 1780, la maison è oggi nelle mani di Ugo Cilento che ha arricchito l’atelier con articoli unici destinati ai clienti più originali come gli accessori di lusso e le calzature realizzate interamente a mano. A symbol of exclusive Neapolitan style, Cilento in Via Medina is the ideal place to purchase traditional, hand-tailored, bespoke suits, ties and shirts. Set up in 1780, the atelier is now managed by Ugo Cilento who has extended the range of articles to include luxury accessories and handmade footwear. Via Medina 61 a/b - Napoli - Tel. 081.5513363 SANSEVERINO CRAVATTE Nata dalla passione di Salvatore Sanseverino e Francesco Raia, quest’azienda è uno dei baluardi dell’antica arte sartoriale napoletana. Il must qui è la cravatta a sette pieghe, realizzata ripiegando sette volte il tessuto per dare anche più consistenza al nodo. Da Sanseverino si riceve solo su appuntamento. Following Salvatore Sanseverino and Francesco Raia’s passion, this company is one of the bulwark of the ancient Naepolitan tayloring. The must is the seven folds necktie, realized folding seven times the fabric in order to make the tie firmer. Tie can be chosen only by appointment. Centro Direzionale Isola G2 - Napoli Tel. 081.7879414 IMPERATORE CAMICIE 1994 Tradizione e innovazione. Questa la combinazione vincente del successo di Imperatore Camicie, l’atelier partenopeo dove l’arte manifatturiera rivive al fianco delle tendenze più in voga. La cura del dettaglio è, senz’altro, uno dei punti di forza dei fratelli Paolo e Gennaro Imperatore: ogni camicia è realizzata con cotone di altissima qualità, rifiniture fatte a mano ed originali accessori che garantiscono l’esclusività del prodotto, confezionato per le collezioni sia maschili che femminili. Tradition and innovation are the success formula of Imperatore shirts, the Neapolitan atelier where craftsmanship meets fashion. Attention to detail is one of the strengths of the Imperatore brothers: each shirt is made from the best cotton and finished by hand using exclusive accessories in both their men’s and women’s shirts. Via Caserta al Bravo 184 - Napoli Tel. 081.3413406 ROSARIO FARINA HAUTE COUTURE Se il vostro sogno è indossare una morbida “scultura” in voile e satin di pregiate sete comasche, magari “scolpita” da un giovane e virtuoso stilista parteno-


he best of shopping & re peo, la fermata obbligatoria è all’atelier Rosario Farina di palazzo Cellamare. Un delizioso salotto glamour, dove da due anni prendono forma gli abiti e i sogni delle donne più chic della città. If your dream is to wear a soft ‘sculpture’ of precious silk and satin, created by a young, talented Neapolitan designer, visit the Rosario Farina atelier in palazzo Cellamare. This exquisite glamour salon opened two years ago and has been making the chicest Neapolitan women’s dreams come true ever since. Palazzo Cellamare - via Chiaja 149/e - Napoli Tel. 081.405901 - www.rosariofarina.com CROMWELL & COMPANY Più di venti anni di attività, impegno e passione per offrire agli uomini del jet set partenopeo, e non solo, qualità, eleganza e stile. Questa la mission della boutique “Cromwell & company”, nel cuore pulsante della “Napoli bene”, punto di riferimento per chi ama il bel vestire. Ampia la gamma dei brand nazionali e internazionali proposta, da Allegri a Moncler. Ma non solo. Cromwell, infatti, è anche sinonimo di alta sartoria. For over 20 years, the Cromwell & Company boutique in the heart of Naples has steadfastly pursued its mission to provide quality, elegance and style to the best dressed men in the city. Their wide range of brand names from home and abroad include Allegri a Moncler, but Cromwell & Company is also renowned for its quality tailoring service. Via Gennaro Serra, 72 . Napoli. Tel. 081.7646065 - 081.7646065 OTTICA SACCO Nella storica sede di via Capitelli una vasta gamma di occhiali belli, confortevoli e attenti alle esigenze individuali, consegnati a solo mezz’ora dall’ordine. Dal 1870 a oggi la passione e la professionalità del cavalier Raffaele Sacco, ottico di grido e rinomato chansonnier, sono passati, con la stessa intestazione della ditta e il nome del fondatore, agli eredi della famiglia Carelli. The store in historic Via Capitelli offers a wide range of beautiful and comfortable eyeglasses guaranteed to meet any and every need and ready to wear in just 30 minutes. Since 1870, the expertise and dedication of Raffaele Sacco, renowned optician and singer, have been handed down along with the original name of the firm to the heirs of the Carelli family business. Via Domenico Capitelli 34/38 - Naples Tel. 081.5522631 - 5512552 - www.otticasacco.it FREY WILLE L’eccellenza austriaca si sposa con la storia, le tradizioni e la cultura partenopea. Frey Wille, società lea-

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est of shopping & relax t der a livello mondiale nel settore dei gioielli in smalti preziosi, propone magiche creazioni dai design unici e originali, pensate su misura per Napoli. Austrian excellence meets the history, tradition and culture of Naples. Frey Wille, the world leader in precious enamel jewellery, proposes a series of magic creations whose unique and original design was conceived specifically for the city of Naples. Via Calabritto, 21 - Napoli Tel. 081.7641430 napoli@frey-wille.com - www.frey-wille.com ULTURALE CRAVATTE Tessuti vintage e scacciaguai: queste le caratteristiche delle cravatte di Ulturale, che nelle pieghe nascondono un piccolo amuleto portafortuna. Interamente realizzate a mano, sono un must nell’abbigliamento di classe made in Naples. Vintage fabrics and talismans: these are the ma in carachteristics of Ulturale neckties, hiding in their folds a little charm. Enterely hand-made, they are a must among the made in Naples luxury clothing items. Via Carlo Poerio, 115 - Napoli Tel. 081.2481151- www.ulturalecravatte.it PAOLO SCAFORA L’azienda di Paolo Scafora propone collezioni da uomo che coniugano perfettamente estro ed eleganza, un mix bilanciato che le rende un accessorio immancabile. Ecco allora fiorire estrosissime scarpe in edizione limitata e numerata, dove ciascun paio abbina due colori, quello più neutro per la scarpa, quello più vivace per tacco e punta. E poi, per gli amanti del golf, le immancabili scarpe bicolore con tanto di mascherina ed impunture laterali, un portascarpe ed una sacca realizzati in pelle martellata unita a pelle intrecciata testa di moro. Paolo Scafora’s firm manufactures men’s footwear collections whose elegance and flair make them an essential accessory. The new lines include superb, limited edition footwear with a more neutral colour for the shoe and a brighter hue for the heel and toe. Golf enthusiasts will be delighted by the two-tone golf shoes, shoe carrier and leather golf bag. Via Tavernola, 8 - Casandrino (Na) Tel. 081.8304808 - www.paoloscaforanapoli.it GIOIELLI/JEWELLERY MARTE GIOIELLI Gioielli di rara bellezza, preziosi oggetti del desiderio. Sculture portatili che sanno esprimere, attraverso l’armonia di linee e materiali, qualcosa di unico, speciale, irripetibile. Il laboratorio orafo di via

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Chiaia, oltre ad essere una fucina di creatività ed eccellenza, è un salotto in cui incontrarsi per ammirare piccole opere d’arte da indossare. Marte è “una sartoria del gioiello”, come ama definirla Simona Danaro, fantasiosa e audace stilista di monili, realizzati con la cura e la maestria del made in Italy. Jewellery of rare beauty, whose harmonious lines and materials create precious and unique objects of desire. The workshop in Via Chiaia is not just a creative hothouse, it is a meeting place, ‘a jewellery salon’ says Simona Danaro, the bold deigner of jewellery bearing the ‘made in Italy’ label guaranteeing craftsmanship. Via Chiaia, 155 - Napoli - Tel. 081.402142 www.martegioielli.it - info@martegioielli.it GIOIELLERIA GAROFALO Esclusivi, raffinati, glamour. Sono i gioielli firmati Lucia Garofalo, vulcanica jewelry designer partenopea che da oltre 35 anni crea monili di gran classe per le tante clienti-amiche che frequentano l’elegante showroom di via Medina. Opere d’arte, le sue, tutte da indossare. Tempestate di diamanti, smeraldi, rubini o ametiste, frutto dell’estro creativo di lady Garofalo. Exclusive, refined and glamorous jewellery by Lucia Garofalo, the ‘volcanic’ Neapolitan designer who has been creating quality jewellery items for customers and friends of the show room in Via Medina since the 1970s. Masterpieces embracing diamonds, emeralds, rubies and amethysts in a kaleidoscope of creative flair. Via Medina 72 - Napoli Tel. 0817904358 CARAMANNA Serpenti, pesci, libellule, ricci, rane, stelle marine. Queste sono solo alcune delle mascotte pronte ad adornare le donne che apprezzano i bei gioielli. Anelli, orecchini, bracciali e collane in guisa di animale, dal gusto moderno e sbarazzino; e ancora orologi, gioielli in coralli, turchese, pietre preziose e semipreziose costituiscono la vastissima scelta di Caramanna, dalle cui gioiellerie non si può mai uscire a mani vuote. Snakes, fihes, dragonflies, urchins, frogs, starfishes are only a part of the mascottes that will adorn women in love with beautiful jewels. Animal shaped rings, earrings, bracellets and necklaces, modern and saucy; moreover, watches, jewels made of coral, turquoise, precious and semiprecious stones form the wide range of choice of Caramanna Jewels, two shops where it is impossible to get out empty-handed. Via Cavallerizza, 2 - Napoli Tel. 081.4238352 Via Calabritto, 22 - Napoli Tel. 081.7649875


he best of shopping & re BENESSERE / WELLNESS MIRAGE DAY SPA Incastonata sulla collina di Posillipo, la Mirage Day Spa, luogo di rinascita del corpo e della mente, offre un’ampia gamma di servizi: oltre venti i tipi di massaggi, incursioni in piscina, hamman, sauna e solarium. Due suite, di cui una con vasca idromassaggio e l’altra con giardino orientale, sono dedicate ai trattamenti più esclusivi. Un percorso estetico che si completa con le due cabine solarium, viso e corpo, ad alta tecnologia. Nestling in the Posillipo hillside, the Mirage Day Spa offers countless ways of relaxing body and mind with over 20 types of massage, several pools, hamman, sauna and solarium. Two suites, one with Jacuzzi and the other with an oriental garden, are dedicated to more exclusive treatments while other facilities include the hitech, face and body solarium. Via Porta Posillipo, 135/d 80123 Napoli (Napoli) Tel. 081.7691436 - 081.7691436 www.miragespa.eu - info@miragespa.eu RISTORANTI / RESTAURANTS UMBERTO RISTORANTE Gnocchi alla sorrentina, tubettoni “d' 'o treddeta”, polpettine di nonna Ermelinda, zucchine alla scapece, bistecca di manzo all'Aglianico appassito e chi più ne ha, più ne metta. Un ventaglio di menu fitto di piatti gustosi tutti da assaporare, quello offerto dal ristorante Umberto, a due passi da piazza dei Martiri, che ha incluso nel “cartellone” anche un menu ad hoc, destinato agli intolleranti al glutine. A wide selection of tasty dishes from gnocchi to macaroni and from meatballs to steak in Aglianico wine. Just a few minutes walk from Piazza dei Martiri, it also has a special menu for those intolerant to gluten. Via Alabardieri 30/31 - Napoli - Tel. 081.418555 LA GARCONNE Situato nella zona più esclusiva di Napoli, La garconne è un lounge bar, restaurant & music che si distingue soprattutto per il suo stile raffinato e al tempo stesso innovativo. Il ristorante è “à la carte”, con un menu italiano e giapponese, e dispone di un’ottima carta dei vini. A completare la struttura l’area discoteque, avvolta da un’atmosfera elegante e

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est of shopping & relax t soffusa. Situated in Naples’s most exclusive quarter, La Garçonne is a lounge bar, restaurant & music venue with a refined yet innovative and modern atmosphere. The à la carte restaurant offers Italian and Japanese menus and an excellent wine list, and there is also a club and dance area with suffused lighting. Vico Santa Maria a Cappella Vecchia, 10 Napoli - Tel. 081.7643826

fetto stile liberty che dal 1860 offre refrigerio e specialità uniche a napoletani e turisti di passaggio. A historic meeting place for men of letters like Gabriele D'Annunzio, the Gambrinus in the superb Pazza del Plebiscito is the Mecca of Neapolitan coffee houses. In its art nouveau lounge, customers have enjoyed traditional Neapolitan specialities and refreshments since 1860. Via Chiaja, 1/2 - Napoli - Tel. 081.417582

BAR, PASTICCERIE E GELATERIE BARS, PATISSERIES AND ICE CREAM SHOPS

GRAN CAFFE' CIMMINO Inserito nell'elenco dei diciotto migliori bar d'Italia, il Gran Caffè Cimmino è uno dei marchi più prestigiosi della pasticceria partenopea, quel celebre Cimmino fondato a Napoli nel 1907 con sede nella storica via Filangieri (al quale oggi è affiancato un altro nella panoramica via Petrarca), rilevato dai fratelli Antonio e Salvatore Fantini e divenuto luogo irrinunciabile per l'happy hour. Una chicca, i tre nuovi aperitivi: Rodinò, Petrarca e La Terrazza 2005. One of Italy's top 18 cafés, Gran Caffè Cimmino is also the brand name of one of Naples' most prestigious patisseries. Founded in 1907, it now has two premises in the city to delight customers with pastries and cocktail aperitifs. Via Filangieri, 12/13 - Napoli Tel. 081 418303 Via Petrarca, 147 - Napoli Tel. 081.5757697

GELATERIA LA SCIMMIA Il tempio del gelato è in piazza Carità. Qui, dal lontano 1933, si affaccia “La Scimmia”. E qui in questi settantasei anni sono cambiate soltanto le apparecchiature, che hanno subito evoluzioni tecniche tutte a vantaggio del prodotto e null’altro. Il gelato, a “La Scimmia”, oggi come allora, è realizzato utilizzando materie prime genuine. Banditi impasti e polveri confezionate. Since 1933, “La Scimmia” has been making genuine ice cream from prime ingredients, without resorting to premixed pastes or powders. All that has changed is the technology. Piazza Carità, 4 - 80134 Napoli - Tel. 081.5520272 ANGELO CARBONE Bar, pasticceria, rosticceria. E non solo. Servizi di catering (anche a domicilio) per cerimonie, comunioni, battesimi e matrimoni: nel cuore di Napoli, in largo Regina Coeli, l’arte di Angelo Carbone non smette di affascinare anche i palati più fini. Dal tipico babà alla più prelibata delle pietanze nuziali, passando per sfogliatelle, torte farcite, sciù e pizzette al pomodoro, il successo in tavola è garantito. Café, patisserie, snack bar and much more, such as catering services (at home or elsewhere) for important ceremonies like christenings and weddings. In Largo Regina Coeli in the heart of Naples, the skill of Angelo Carbone continues to delight connoisseurs of fine patisserie, from traditional rum babas, sfogliatelle and choux pastries and other sweets to exquisite wedding cakes; his mini pizzas are also a great success. Largo Regina Coeli, 4-5-8 - Napoli Tel. 081.457821 - www.carbonecatering.it GAMBRINUS Punto di ritrovo di uomini di cultura come Gabriele D'Annunzio, Salvatore di Giacomo ed Eduardo Scarfoglio, il gran caffè Gambrinus, che affaccia sulla splendida piazza del Plebiscito, viene additato da molti come uno dei "santuari" partenopei della "tazzulella". Un ritrovo storico, in per-

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FOOD WINE & DRINK SELEZIONE SCIACCUTTIELL E’ la grande passione per la cultura dei sapori a guidare l’azienda di famiglia di Fausto Sarracino, che dal 1950 porta in tavola il meglio dei salumi e dei formaggi di produzione propria. A partire dal prosciutto di Parma, stagionato nelle cantine di tufo, al provolone della Valpadana e al Parmiggiano, stagionato dai 24 ai 48 mesi. It’s a great passion for the culture of flavours that leads the family firm of Fausto Sarracino, selling since 1950s their best homemade cold meats and cheeses, starting with prosciutto di Parma, seasoned in tufa caves, and ending with the Parmiggiano seasond for at least 24 months. Via Casalanno, 8/9 - Marano (Na) Tel. 081.5862491 - www.selezionesciaccuttiell.it CANTINA “I NOBILI DEL VESUVIO” Nell’anima di vetro il nettare degli dei. Dai vigneti del Vesuvio il più nobile degli spumanti: si chiama Dora l’ultimo arrivato nelle cantine dell’azienda “I Nobili del Vesuvio”, il podere fondato dalla famiglia Ingenito a Boscotrecase, dieci anni fa, in uno degli


he best of shopping & re angoli più incantevoli e suggestivi della provincia napoletana. Un paesaggio mozzafiato, con il vulcano alle spalle e la cornice del golfo di Napoli a valle. From the vineyards of Vesuvius, the noblest of sparkling wines. Dora is the latest addition to I Nobili del Vesuvio, the wine cellars of the Ingenito family vineyards at Boscotrecase between lofty Mount Vesuvius and the breathtaking beauty of the Gulf of Naples. Via Bosco del Monaco, 1 Boscotrecase (Na) - Tel. 081.3535286 www.inobilidelvesuvio.it EVENTI / EVENTS ITINERA Chi ha intenzione di scoprire Napoli, Pompei, la Costiera Amalfitana, Capri, Ischia o Caserta, non ha che da rivolgersi a Itinera, una società di servizi per l’arte che da oltre 10 anni offre un ampio ventaglio di visite guidate in tutta la regione organizzate da un gruppo di guide turistiche abilitate e laureate nelle discipline del settore artistico. Whether it is Naples, Capri, Ischia, the Amalfi Coast, Pompeii or Casert that you want to visit, all you have to do is get in touch with Itinera, a society offering services for the art. Founded more than 10 yeasr ago by graduated tourist guides, it offers a wide choice of visits fot groups, singles, families and schools. Corso Vittorio Emanuele, 663 - Napoli Tel. 081.664545 www.itineranapoli.com NOLEGGIO AUTO E BARCHE RENT A CAR/RENT A BOAT TURCO GLOBAL SERVICE Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 ed S8, Bmw X5 e Z4. Sono solo alcune delle auto prestigiose che si possono fittare da Turco Global Service, pioniera nella fornitura del servizio noleggio di auto per cerimonie, di lusso e sportive. Ma non è tutto. La società vesuviana mette a disposizione dei propri clienti anche un esclusivo servizio di chartering con barche di classe. Ferrari 360 Modena, Porsche 911 Targa, Maserati Quattroporte, Audi A8 and S8, Bmw X5 and Z4 are just some of the prestige cars for hire from Turco Global Service. In addition to its elite sports cars and other select vehicles, clients can also take advantage of the exclusive luxury boat chartering service. Viale degli Ulivi, 33 S. Sebastiano al Vesuvio (Na) - Tel. 081.19575148

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musei NAPOLI

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE

dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the museum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.

MUSEO NAZIONALE

Piazza Museo, 19 Tel. 081.440166 www.archeona.arti.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 9-20. Biglietti: 6,50 euro; 3,25 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -20 p.m. Tickets: 6,50 euros; 3,25 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del piĂš antico museo archeologico d'Europa custodiscono, tra l'altro, pezzi unici provenienti dall'area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe's oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.

MUSEO DEL TESORO DI SAN GENNARO

CAPODIMONTE

Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111 www.benicultural.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 3,75 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; 6,50 euro h.14-17; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 3,75 euros for people aged 18-24; 6,50 euros 2-7 pm; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del '700 e '800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.

MUSEO CIVICO

Via Duomo, 149 - Tel. 081.294980; 081.3723712 www.museosangennaro.it - Lun-Dom h. 9-17. Biglietti: 6,00 euro; 4,50 euro per under 25 e over 65; 4,50 euro per gruppi di almeno 15 persone; 2 euro per scolaresche; -25% con Artecard Mon-Sun 9.00 a.m. - 17.00 p.m. Tickets: 6,00 euros; 4,50 euros under 25 and over 65; 4,50 for groups of 15 people; 2 euros for students; -25% wih Artecard. Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l'inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e

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DI

CASTEL NUOVO

Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 5 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltĂ artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 5 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a


tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell'Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons' Hall and the Picture Gallery.

MUSEO DUCA

DI

Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.

MUSEO DI SAN MARTINO

MARTINA

Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 081.5781776 - www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Biglietti: 2,50 euro; 1,25 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Tickets: 2,50 euros; 1,25 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum.

Largo San Martino, 5 - Tel. 081.5781796 www.beniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 1824; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell'omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city's history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory.

MUSEO DIEGO ARAGONA PIGNATELLI CORTES

MUSEO DI PALAZZO REALE

Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547 www.preale.baa.remuna.org Mer chiuso. Gio-Mar h. 9-20. Biglietti: 4 euro; 2 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 9 a.m. - 20 p.m. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all'occhiello del Museo, l'Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish

Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 081.669675 www.beniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 14.00 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell'edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d'arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.


TEATRO

DI

SAN CARLO

Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Guided tours only by appointment in June and July. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un'occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell'arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.

MUSEO ARTISTICO INDUSTRIALE

Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all'Istituto Statale d'Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un'intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.

CAPPELLA SANSEVERO

MUSEO DEL TESSILE E DELL’ABBIGLIAMENTO “ELENA ALDOBRANDINI”

Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lun-ven h. 9-13/15-17; sab su prenotazione. Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat visits by appointment. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell'istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell'arte della seta, introdotta a Napoli intorno all'anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mondragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.

Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 10-17.40. Dom e festivi: h. 1013.10. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 9 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 9 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by Raimondo di Sangro, Prince of Sansevero, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.

COMPLESSO MUSEALE DI SANTA CHIARA Via Santa Chiara, 49/c - Tel. 081.5521597 www. santachiara.info Lun-sab h. 9.30-13 14.30-17.30. Dom h. 9.30-13. Biglietti: 4 euro; 3,50 per gruppi; 2,50 euro per studenti. Mon-Sat 9.30 a.m. - 13 p.m. 14.30 p.m. - 17.30 p.m. Sun 9.30 a.m. - 13 p.m. Tickets: 4 euros, 3,50 for groups; 2,50 for students Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un'area archeologica, il Museo dell'Opera,


MUSEI DI PALEONTOLOGIA, MINERALOGIA, ZOOLOGIA ED ANTROPOLOGIA DELL'UNIVERSITA FEDERICO II DI NAPOLI

lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del '700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.

CAPPELLA DEL MONTE DI PIETA

Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere.The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.

Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. - 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.

MUSEO DELL’OSSERVATORIO DI CAPODIMONTE

CITTA DELLA SCIENZA

Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lun chiuso. Mar-sab h. 9-17. Dom h. 10-19. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18; riduzioni con Artecard Mon closed. Tue-Sat 9 a.m. -17. Sun 10 a.m. - 7 p.m. Tickets: 7 euros; 5 euros under 18; concessions with Artecard È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.

Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell'Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore.Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value.

CHIESA E QUADRERIA DEL PIO MONTE DELLA

MISERICORDIA

Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 5 euro; 4 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, stu-


MUSEO DIOCESANO

denti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 5 euros; 4 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L'edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.

MUSEO E IPOGEO DELLA CHIESA DEL PURGATORIO AD ARCO

Via dei Tribunali - Tel. 081.5519547 Museo e ipogeo sab h.10-13; chiesa lun-sab h. 10-13. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-13; church Mon-Sat h.10-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested.

Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-sab h.9.30-16.30; dom 9.30-14 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30; Sun h9.30-14 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.

A.R.C.A.

Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rende-


re contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.

exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin.

STAZIONE ZOOLOGICA A. DOHRN

CATACOMBE DI SAN GAUDIOSO

Piazza Sanità - Tel. 081.7411071 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Mar-sab visite giuidate h.9-10-11-12-14-15; dom h.910-11-12 Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sat guided tours h.h.9-10-11-12-14-15. Sun h.h.910-11-12. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools. Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.

Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d'Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.

MOSTRA DI CORALLI E CAMMEI

MUSEO DI PALEOBOTANICA ED ETNOBOTANICA

Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.

Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all'etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all'Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with

MUSEO

STORICO MUSICALE

Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.459255 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Ven, sab e dom chiuso. Lun-gio h. 9.30-13.30 Fri, Sat and Sun closed. Mon- Thu 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ricca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di


ACCADEMIA DI BELLE ARTI - PINACOTECA

strumenti antichi.The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments.

QUADRERIA DEI GEROLOMINI

Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. - noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l'archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters.

SCAVI DI SAN LORENZO MAGGIORE

Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over65; concessions with Artecard L'area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell'impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.

Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.441888. Visite guidate: 081.446810; www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-14. Ven h. 14-18. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Fri h. 2 p. m. - 6 p. m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell'800, con esposizione delle opere dei maestri d'arte contemporanea, ex allievi dell'Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.

MADRE

Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 - www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.1024. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis.Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d'arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples.

PAN, PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.3014.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions. La struttura, centro permanente di arti contemporanee,


periodo classico ed ellenistico dell'arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art.

LA SOLFATARA ospita le più disparate espressioni culturali relative all'arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.

ZONA FLEGREA TERME DI BAIA

Via Sella di Baia, 22 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un'ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.

Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30 Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un'estensione di circa 33 ettari, è un'oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un'avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.

PARCO ARCHEOLOGICO DI CUMA

MUSEO DI BAIA

Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l'Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l'Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch.

Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 - 081.5233310 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d'epoca romana che riproducono capolavori del

ANFITEATRO FLAVIO DI POZZUOLI Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un'ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo


e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall'arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.

Biglietti: 5 euro - May-September 9 am-6 pm Tickets: 5 euros Di proprietà di un'istituzione culturale svedese con sede nell'isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medicoscrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e "il Monte Barbarossa", un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life.

CAPRI

VILLA JOVIS

CERTOSA DI SAN GIACOMO

Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 914; h. 18.30-20.30. Ingresso libero - Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm and 6.30 p.m. - 8.30 p.m. Free entry. Chiusa nella valletta fra l'altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese. Fondatore della Certosa, fra il 1371-74, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell'Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.

Via Tiberio - Capri - Tel. 081.8370381 Lun -dom h.8-1 ora prima del tramonto - Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell'Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell'imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.

ISCHIA SCAVI E MUSEO SANTA RESTITUTA

VILLA SAN MICHELE

Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri Tel. 081.8371401- Maggio-Settembre h.9-18

Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm


Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l'età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC.

MUSEO ARCHEOLOGICO LACCO AMENO PITHECUSAE DI VILLA ARBUSTO

Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity.

SCAVI ARCHEOLOGICI DI ERCOLANO

Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 - Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno.The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.

AREA VESUVIANA SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI

Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org

Corso Resina Tel. 081.8575347 - 081.7390963; www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time.


SCAVI DI OPLONTIS

L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.

MUSEO ARCHEOLOGICO VIRTUALE Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.

ANTIQUARIUM DI BOSCOREALE

Via IV Novembre - Ercolano Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un'enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l'esperienza sensioriale nell'antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.

MUSEO DEL GIOCATTOLO Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).

Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19.


Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers.

PAESTUM AREA ARCHEOLOGICA DI PAESTUM

PENISOLA SORRENTINA MUSEO MINERALOGICO

Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500 minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from all over the world

Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.811023 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le imponenti mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro, l’ekklesiasterion. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient GreekRoman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.

BENEVENTO MUSEO ARCOS

MUSEO CORREALE DI TERRANOVA

Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.

Corso Garibaldi, 1. Tel. 0824.312465 Lun chiuso. Mar-ven h.9.30-13.30/16.30-20.30; sab, dom e festivi h.10-14/16.30-21.30. Biglietti: euro 4; ridotto euro 2. Mon closed. Tue-Fri h.9.30-13.30/16.30-20.30; Sat, Sun and holidays h.10-14/16.30-21.30 Tickets: euros 4; concessions euros 2 Ubicato nei suggestivi sotterranei del Palazzo della Prefettura, il nuovo polo culturale – la cui direzione scientifica è stata affidata a Danilo Eccher – è diventato nel tempo un prestigioso punto di riferimento per le più interessanti sperimentazioni artistiche nazionali e internazionali. Housed in the striking basement of the Prefecture’s building since 2005, this new museum of contemporary – whose scientific direction has been given to Danilo Eccher - has already become an important point of reference for the most important artistic experimentations, both national and international.


CASERTA BELVEDERE DI SAN LEUCIO

fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.

MUSEO DELLE CERE “LE MUSE” Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del '700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.

REGGIA DI CASERTA

Tel. 0823.830456 - www.museodellecerecaserta.it Il Complesso di Sant’Agostino ospita una collezione di statue di cera che rappresentano uomini e donne che hanno fatto la storia della regione. The charterhouse of Saint Agostino hosts a collection of wax statues representing men and women that have decided the fortune of the region.

CAPUA MUSEO PROVINCIALE CAMPANO DI CAPUA

Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.30-19; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di

Via Roma, 68 - Tel. 0823.961402 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups (min 10 persons) Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.



mostre & a cura di Eva Molea

Dal 12 dicembre all’11 aprile RITORNO AL BAROCCO

MUSEO DI CAPODIMONTE Via Miano, 2 - Napoli Tel. 848.800288 - www.ritornoalbarocco.it Mer chiuso; lun-dom h.8.30-19 Biglietti: euro 7,50; ridotto euro 3,75; dopo le 14 euro 6,50 Napoli ricorda la grande stagione del Barocco con una grande mostra dislocata in sei prestigiosi musei con esposizioni tematiche ed itinerari ad hoc. Tra dipinti, disegni, sculture, arredi, gioielli, tessuti, ceramiche e porcellane, in bella mostra pure chiese, certose, collegiate e palazzi per rimarcare l’immagine opulenta e dinamica della Napoli barocca. Due secoli irripetibili per una città in prima linea nelle arti, sfarzosa, sgargiante e coinvolgente agli occhi dei tanti viaggiatori. Ecco il programma: Museo di Capodimonte: “I dipinti da Caravaggio a Francesco Solimena (1606 – 1747)”; Castel Sant’Elmo: “Restauri di dipinti e oggetti dal 1600 al 1750 provenienti da chiese e musei napoletani”; “Obiettivo sul Barocco. Immagini fotografiche di Luciano Pedicini”; Certosa e Museo di San Martino: “Il barocco in Certosa”; “Immagini della città”; “Ritratti ‘storici’”; Museo della Ceramica Duca di Martina: “Arti decorative a Napoli in età barocca”; Museo di Villa Pignatelli: “La ‘natura morta’ da Luca Forte a Jacopo Nani”; Palazzo Reale: “Architettura, urbanistica e cartografia da Domenico Fontana a Ferdinando Sanfelice”; “Decorazioni e arredi barocchi nell’Appartamento Storico”; “Intorno alla

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Natività: scene e momenti di realtà familiare” Photographer Pino Settanni captures scenes from major Italian destinations as well as such celebrities as Sofia Loren, Massimo Troisi, Omar Sharif, Mario Monicelli, Marcello Mastroianni and Sergio Leone. Naples remembers the great Baroque Age with an exhibition sited in six prestigious museums hosting themed exhibitions and itineraries. Paintings, sculptures, furnishings, jewellery and ceramics, as well as churches, palazzi and other buildings document the opulence of the incredible Neapolitan Baroque: Capodimonte Museum: “Painting from Caravaggio to Francesco Solimena (1606-1747)”; Castel Sant’Elmo: “Restoration of paintings and objects from 1600 to 1750 in the churches and museums of Naples”; “Focus on the Baroque. Photographs by Luciano Pedicini”; San Martino Charterhouse and Museum: “Baroque in the Charterhouse”; “Images of the city”; “Historic Portraits”; Duca di Martina Ceramics Museum: “Decorative arts in Naples during the Baroque Age”; Villa Pignatelli Museum: “Still life from Luca Forte to Jacopo Nani”; Palazzo Reale: “Architecture, town planning and map-making from Domenico Fontana to Ferdinando Sanfelice”; “Baroque decorations and furnishings in the Historic Apartment”; “Around the Nativity Scene: scenes and moments of family life”. Dal 12 dicembre al 9 gennaio BAROCK

MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 Tel. 081.19313016 - www.museomadre.it Mar chiuso; lun-ven h.10-21; sab e dom h.10-24


& gallerie Biglietti: euro 7; ridotto euro 3,50; lun. Ingresso libero Venti tra i più grandi artisti contemporanei si confrontano con l’età barocca, un’epoca molto simile a quella post-moderna in cui viviamo, tra illusione e realtà. Le opere saranno esposte nelle sale del terzo piano del museo Madre e nella chiesa di Donnaregina Vecchia, che ospita l’opera di Maurizio Cattelan, unico artista italiano presente. Twenty of the greatest contemporary artists tackle the Baroque Age, which shares similarities with our own post-modern age. The works are displayed on the 3rd floor and in the Donnaregina Vecchia church, which houses the work of Maurizio Cattelan, the only Italian artist present. Fino al 10 gennaio REGGIA E REGINE REGGIA DI CASERTA

Viale Douhet, 2 - Caserta Tel. 0823.408084 www.reggiadicaserta.beniculturali.it Mar chiuso; lun-dom h.8.30-19.30 Biglietti: 8 euro Curata dalla Collezione Tirelli Costumi, questa mostra per la prima volta espone nella Reggia di Caserta un abito autentico di Maria Carolina, lo stesso indossato in un dipinto di Filippo Marsigli del 1789 che farà da sfondo all’originale. I 22 aviti in mostra, nella ricostruzione scenica di Flora Brancatella, sottolineano la creatività dei Borbone che con la realizzazione delle Seterie di San Leucio dettarono i canoni della moda tra ‘700 e ‘800. This exhibition displays for the first time the gown worn by Queen Maria Carolina in Filippo Marsigli’s painting of 1789. The 22

garments highlight the creativity of the Bourbons, who set the standards for 18th and 19th century fashions by opening the San Leucio silk factories. Fino al 31 dicembre CARSTEN NICOLAI

PIAZZA PLEBISCITO Per info: Museo Madre Tel. 081.19313016 - www.museomadre.it Sarà l’artista tedesco a realizzare la famosa installazione natalizia della città di Napoli. Quest’anno saranno tre mongolfiere ad elio, illuminate e collegate al suolo tramite cavi metallici, ondeggiare su Piazza Plebiscito. Il progetto è completato da un suono di sottofondo, trasposizione sonora delle onde telluriche prodotte dal Vesuvio. The German artist has made the Christmas installation for the city of Naples. Helium balloons anchored to the ground by steel cables float above Piazza Plebiscito accompanied by the telluric sound waves produced by Vesuvius. Dall’11 dicembre al 12 gennaio TESORI DELLA RUSSIA. IL CIELO. IL MARE. LA TERRA.

CASTEL DELL’OVO Borgo Marinari Cento opere provenienti dalla più importante

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mostre & raccolta privata di arte russa, tutte del ‘900 che rappresentano un viaggio senza fine: dal mar Baltico al mare di Azov, dal porto di Odessa ai mari del nord in tempesta. In scena i colori di San Pietroburgo, la Mojka, la Neva, i porti fluviali e i laghi di Bajkal l’Altaj, il Mar Nero, la Crimea, Gurzuf con la baia Cechov, il promontorio Dežnev e i suoi tramonti, il golfo di Taganrok e le sue scogliere. E ancora il Volga, la Moscova, il fiume Oka, i fiordi di Murmansk e i crepuscoli sul fiume Protva e sul fiume Kama. Sette grandi artisti ritraggono i mari, i laghi, gli orizzonti, l’infinito, la varietà e la ricchezza della loro madre patria. 100 works from the most important private collection of 20th century Russian art, depicting the seas, lakes and rivers of Russia, its cities, ports and colours and its landscapes and horizons from the Crimea and the Dežnev promontory at sunset to the fjords of Murmansk. Seven great artists portray the infinite and lavish variety of their homeland.

Tristan Shandy di Sterne, a Il naso di Gogol. Kentridge ha realizzato una decina di incisioni, in cui la città di Napoli e il suo territorio diventano il paesaggio di sfondo delle avventure del “Naso”. This personal exhibition of South African artist William Kentridge at Capodimonte museum, presents 11 tapestries (including six new monumental works), sketches and designs on original documents and maps from the Kingdom of Naples. The works are linked to the Horse and Nose tapestries, making reference to Cervantes’ Don Quixote, Sterne’s Tristan Shandy and Gogol’s The Nose. Kentridge has made a dozen etchings in which Naples serves as the backdrop. Fino al 15 febbraio JOHNNIE SHAND KYDD

Fino al 20 gennaio WILLIAM KENTRIDGE. STRADE DELLA CITTA (ED ALTRI ARAZZI)

MUSEO DI CAPODIMONTE Via Miano, 2 - Napoli Tel. 848.800288 Mer chiuso; lun-dom h.8.30-19 Biglietti: euro 7,50; ridotto euro 3,75; dopo le 14 euro 6,50 Nel grande salone dei Cinquecenteschi Arazzi d’Avalos del museo di Capodimonte la personale di William Kentridge, artista sudafricano, che presenta 11 arazzi, di cui sei monumentali di nuova produzione, bozzetti e disegni su documenti e mappe originali del Regno di Napoli. Le opere sono legate alla serie degli Horse e dei Nose tapestries, in cui si fa esplicito riferimento al Don Chisciotte di Cervantes, al

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MUSEO MADRE Via Luigi Settembrini, 79 Tel. 081.19313016 www.museomadre.it Mar chiuso; lun-ven h.10-21; sab e dom h.10-24 Biglietti: euro 7; ridotto euro 3,50; lun. ingresso libero Dai capolavori del Museo Archeologico alla vita di strada, da "Mappatella Beach" ai "femmenielli". Negli ultimi anni, il britannico Johnnie Shand Kydd, classe 1959, ha frequentato assiduamente la città di Napoli. Armato di una macchina fotografica degli anni ‘60, l’artista ha catturato la “miseria e nobiltà” della città partenopea, realizzando una serie di immagini in bianco e nero in mostra al museo Madre. Masterpieces in the Archaeological Museum and everyday Neapolitan street life. British photographer Johnnie Shand Kydd has been a frequent visitor to Naples in recent years, capturing its essence in black and white on a 1960s camera.


& gallerie


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