Charme - Inverno 2013

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Letterina a Babbo Natale per Napoli Letter to Santa Claus for Napoli di

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Caro Babbo Natale, ho un desiderio ogni anno sempre più forte. Te lo racconto. Napoli è un gatto dalle mille vite, tutto da accarezzare e godere con rinnovata e magnifica meraviglia. Spinto giù più e più volte nella storia, soprattutto quella recente, il territorio campano, scelto dagli antichi romani come la loro Terra Felice, riesce sempre a risollevarsi. Perché Napoli e la Campania si fanno forza sulle loro estasianti bellezze, su ricchezze e varietà di una storia che si fa ammirare, su leccorniosi prodotti tipici, su perle di un artigianato di qualità che affonda le radici nello stile e nel tempo. E’ questo sconfinato patrimonio paesaggistico, artistico, culturale e produttivo che fino-

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editoriale

Giorgio Gradogna

ra ha consentito di superare i momenti bui. Il mio desiderio, che spero tu possa esaudire, è che la mia città e la mia regione riescano a puntare con decisione e fermezza di intenti su queste immense doti, che la storia e il Divino ci hanno lasciato, poiché penso che sia questa la strada (forse unica in tempo di crisi economica e politica) che può garantire una vera e duratura svolta. Certamente ne va studiato il percorso e gli vanno dedicate concentrazione, dedizione ed energie positive, come, nel suo piccolo, “Charme” fa ormai da otto lunghi anni. Perciò, caro Santa Klaus, ti chiedo: aiuta Napoli ad apprezzare e a valorizzare tutto quello che le è stato donato. Una volta e per sempre.

Dear Santa Claus, I have a wish every year becoming stronger and stronger. I am going to tell you about it. Napoli is a cat of a thousand lives, to caress and enjoy with new and marvellous surprise. Pushed down over and over again by history, especially the recent one, the Campania territory, chosen by the ancient Romans as their Happy Land, always perks up. Because Napoli and Campania find their strength in the breathtaking beauties, treasures and varieties of a history that leaves charmed, for its tasty local products, for gems of high quality craftsmanship, which is deeply rooted in style and time. It’s thanks to this endless landscape, artistic and productive her-

itage that hard times were made through. My wish, which I hope you can make come true, is that my city and my region will be firmly able to exploit these immense qualities, which history and divine have left to us, because I believe this is the way (perhaps the only one in time of economic and political crisis) which can guarantee a true and lasting turning point. Of course, it is necessary to study the way and to it concentration, devotion and positive energies will have to be channelled, like “Charme” has been doing for eight long years now. So, Dear Santa Claus, I am asking you: help Napoli to appreciate and value all that was given to her. Once and for all. 3


CHARME TUTTO IL BELLO ANNO IX - NUMERO 2 - INVERNO 2013 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita negli alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Costiera Amalfitana, Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli ROC 17981 Direzione, redazione e pubblicità: Corso Vittorio Emanuele 74 80122 Napoli tel. +39.081.191.38.943 - 948 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service: Specialmente Srl - Napoli Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico: Davide De Marco Impaginazione: Esacor Srl Immagini: Archivio Sisicom, Sergio Gradogna Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra

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sommario EDITORIALE Letterina a Babbo Natale per Napoli di Giorgio Gradogna pag. 3 STORIA E FEDE

CAMPANIA STYLE

Le cattedrali della Campania Capolavori della fede in mattoni e calcestruzzo di Gabriele Scarpa

I presepi più antichi in Campania Quei pastori della Terra Felix di Gabriele Scarpa pag. 34 pag. 6

LUOGHI DELLA STORIA Museo Archeologico Nazionale di Napoli La grande storia si mette in mostra di Gabriele Scarpa pag. 18 LUOGHI DI FEDE Abbazia della Trinità e Corpo di Cava Nel cuore della valle fucina di Santi e Beati di Gabriele Scarpa pag. 26

Giuseppe e Marco Ferrigno dal 1836 Da più di cento anni, l’arte di modellare pastori di Annalisa Palmieri pag. 43 Moda Tocchi napoletani di stile quando il passato fa tendenza di Annalisa Palmieri

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Terminal Napoli Mare e terra si incontrano all’ombra del Maschio di Giuliana Covella

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Real Luxury La stretta di mano… si mette al collo di Annalisa Palmieri pag. 54 Paolo Scafora Eccellenza da calzare ai piedi di Annalisa Palmieri

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Gruppo Funari Il mercato delle quattro ruote ha il suo re di Giuliana Covella pag. 58


CAMPANIA SAPORII A tavola e nella calza za nopei Quei dolci tutti partenopei le e Befana che fanno ricchi Natale pag. 60 di Rosanna Nastro Museo Caruso e La Basilica Quei sapori in musica nel cuore antico di Sorrento di Veronica Mosca

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Ristorante Garibaldi Il pesce fresco si gusta in riva al mare di Eva Molea pag. 68 Gay Odin Il Natale di Partenope profuma di cioccolata di Anna Donnarumma

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Caseificio Ponte Pontte a Mare Mare Perle di latte, armonia di sapori sicuri di Veronica Mosca pag. 70 Maestri MonzĂš CosĂŹ rivive la cucina aristocratica di Marchese Franco Santasilia di Torpino pag. 72 Dove mangiare bene Galleria delle pizzerie napoletane veraci pag. 73 MUSEI

Con il patrocinio morale di:

pag. 74 In collaborazione con:

Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli


Storia e fede

Le cattedrali della Campania 6


Capolavori della fede in mattoni e calcestruzzo Brick and mortar masterpieces of faith Luoghi di culto, scrigni traboccanti di tesori: lo spettacolo di guglie, colonne, opere d’arte e campanili. Da Napoli a Benevento, da Amalfi a Capua, lungo le principali rotte del credo cristiano. Places of worship and treasure troves: spectacular spires, columns, artworks and bell towers. From Naples to Benevento, Amalfi and Capua along the highways of Christian belief. di Gabriele

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Capolavori in mattoni e calcestruzzo. Dimora terrena per spoglie di martiri e santi. Sono le cattedrali della Terra Felix: luoghi di culto, scrigni traboccanti di tesori ed opere d’arte. Svettano nel cuore delle Diocesi campane. Centri immobili di impulso dell’azione pastorale dei prelati. Innalzate, mattone dopo mattone, lungo le principali rotte della fede cristiana sulle rovine di antichi templi riconvertiti al Cattolicesimo, in uno spettacolo di guglie, colonne e campanili. Come nel caso della Cattedrale di Napoli, lo straordinario complesso dedica-

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Places of worship and the final home for martyrs and saints but also treasure troves, Campania’s cathedrals are dotted all along the region’s main highways of Christian faith, raised brick by brick on the ruins of ancient temples and embellished with spectacular spires, columns and bell towers. Dedicated to the Blessed Virgin, Naples Cathedral was built on the site of the Santa Restituita basilica near the earlyChristian baptistery of San Giovanni in Fonte (now part of the Cathedral complex). It has exquisite interiors and lavish 7


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to al culto di Santa Maria Assunta. Edificato agli inizi del XIV secolo sul posto in cui sorgeva la basilica di Santa Restituta e il vicino battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte (oggi parte integrante della struttura), il duomo di Partenope è dotato di interni preziosi e cappelle ricchissime, rese ancora più pregiate dall’opera di pittori e scultori del calibro di Giordano, De Ribeira, Domenichino, Lanfranco e Pisano. E’ qui, sotto queste navate, che ogni anno si realizza il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, le cui reliquie riposano sotto le volte della straordinaria cappella del Succorpo, a pochi passi dal museo riservato ai tesori del martire sannita. Januario, infatti, era originario di Benevento, città che per secoli è stata parte integrante dello stato vaticano nonché uno dei luoghi in cui la mano dell’uomo ha saputo costruire uno dei templi sacri più antichi del Cristianesimo. Ci pensarono i Longobardi, padroni di quelle terre, a consacrarlo al culto di Sancta Maria de Episcopio, dopo aver sottratto Benevento ai Goti. La chiesa, sede vescovile dell’omonima arcidiocesi, fu innalzata in forme semplici ed elementari, agli inizi del VII secolo laddove un tempo sorgeva il Campidoglio. Nel corso degli anni, subì numerosi rifacimenti ma non perse mai quella forma lineare, di stampo quasi romanico, che tuttora ne caratterizza gli esterni e gli spazi immensi del presbiterio. Rasa al suolo nel 1943 dalle bombe americane (si salvò solo la facciata del XIII secolo), la cattedrale sannita fu completamente ricostruita nel dopoguerra e di recente è stata sottoposta a un nuovo restauro. 8

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Anche il duomo di Salerno, come quello beneventano, evoca lontane origini longobarde. Stiamo parlando della maestosa cattedrale di Santa Maria degli Angeli e di San Matteo, la cui bellezza è citata anche nei versi di una poesia di Gabriele D’Annunzio. La chiesa, consacrata nel giugno del 1084 da papa Gregorio VII, non era stata pensata, in origine, come un complesso enorme. Lo diventò perché, per fare spazio al nuovo edificio, durante i lavori di scavo, fu abbattuta una vecchia chiesetta al cui interno furono rinvenute le spoglie di San Matteo. A quel punto si decise di ampliare il nascente edificio per ricavarne una cripta in cui deporre i resti dell’Apostolo. La

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In apertura, la volta e gli straordinari interni della cattedrale di Amalfi 1. Duomo di Napoli, Cappella del Succorpo - 2. Duomo di Napoli, la facciata - 3. Le reliquie di San Gennaro e degli altri martiri custodite nella Cappella del Succorpo - 4. Il Duomo di Avellino - 5. Il suggestivo ingresso porticato del Duomo di Nola - 6. La scenografica scalinata del Duomo di Amalfi - 7. L’altare principale del Duomo di Amalfi - 8. Il Duomo di Caserta - 9. Il medievale Duomo di Casertavecchia At the opening, the vault and the extraordinary interior of the Amalfi cathedral 1. Naples Cathedral, Chapel of Succorpo - 2. Naples Cathedral, the facade - 3. The relics of San Gennaro and other martyrs kept in the Chapel of Succorpo - 4. Avellino Cathedral - 5. The impressive arcade entrance of the Cathedral of Nola - 6. The impressive staircase of Amalfi Cathedral - 7. The main altar of Amalfi Cathedral 8. Caserta Cathedral - 9. The medieval Cathedral of Casertavecchia

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chapels further embellished by prized artworks by Giordano, De Ribeira, Domenichino, Lanfranco and Pisano. The Succorpo Chapel houses the remains of Saint Januarius (San Gennaro), whose blood miraculously liquefies once a year and whose ex voto treasure is stored in the nearby museum. Januarius was from Benevento, historically a Vatican town that is home to one of the greatest and oldest Christian sites. When the Lombards drove out the Goths, they consecrated the 7th century church (built on the site of the Capitol) to the worship of Sancta Maria de Episcopio. It was modified countless times over the centuries but maintained its linear, almost

cripta riservata al pubblicano convertito da Gesù, successivamente decorata con stucchi e affreschi barocchi, fu progettata da Domenico e Giulio Cesare Fontana, due degli architetti più famosi del Regno di Napoli. Colpisce del duomo salernitano, la facciata barocca cui fa da cornice una scenografica scalinata di epoca seicentesca. E l’ampio atrio colonnato (unico esempio italiano di quadriportico romanico), con le sue tombe di epoca romana, su cui si spalanca la monumentale porta in bronzo fusa a Costantinopoli nel 1099. Parlando di tombe apostoliche, in questo viaggio tra le cattedrali delle diocesi campane, come non citare il non distan9


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te duomo di Amalfi? La terra è sempre la stessa: quella della provincia di Salerno. Cambia la diocesi, però. E lo scenario, figlio della tradizione della più suggestiva delle quattro Repubbliche marinare. La cattedrale di Amalfi domina la piazza principale del borgo dall’alto di una ripida scalinata. Fu innalzata intorno alla seconda metà dell’XI secolo, ma solo nel 1208 si trasformò in luogo di culto piuttosto frequentato. In quell’anno, infatti, il cardinale Capuano vi fece trasferire, direttamente da Costantinopoli, le spoglie di Sant’Andrea collocandole nella sottostante cripta. Da quel momento, la fabbrica della cattedrale andò incontro a lavori di abbellimento e di ingrandimento

che, pur non snaturandone la struttura, la resero una delle mete più gettonate dai pellegrini. Sulla sinistra del duomo sorge ciò che resta della primitiva cattedrale del X secolo, in gran parte abbattuta proprio per fare spazio alla nuova chiesa, ma oggi riportata alle forme di un tempo grazie a una serie di accurati restauri. La vecchia cattedrale aveva tre navate con matroneo. Quella di sinistra fu demolita per far posto al famoso chiostro del Paradiso: uno straordinario “recinto architettonico” costruito tra il 1266 e il 1268 come cimitero per la sepoltura dei personaggi illustri della città. Un giardino terrestre per l’ultima dimora dei vip, dunque. Presente anche in un’altra sede diocesana della


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Campania Felix: quella di Capua. Qui si trova il duomo dedicato al culto dei Santi Stefano ed Agata la cui fondazione risalirebbe all’856. Ampliata alla fine del XI secolo dai normanni e completamente riedificata durante il XVIII secolo, la cattedrale capuana cambiò completamente volto tra il 1854 ed il 1857, grazie ai lavori promossi da monsignor Cosenza. Come quella di Benevento, anche quella di Capua fu quasi completamente distrutta dagli ordigni dell’ultima guerra. E riedificata tra il 1949 ed il 1957. A guardarla oggi, sembra conservare ben poco dell’antica impronta medievale, evidente nel campanile longobardo (secon-

da metà del IX secolo), con i suoi bassorilievi di epoca romana provenienti, forse, dal vicino anfiteatro. E nell’atrio quadrato che precede l’ingresso: uno spazio che fino agli inizi del XIX secolo ha ospitato le sepolture di principi e nobili capuani. Da Capua a Sessa Aurunca, il passo è breve e merita di essere compiuto fino in fondo per scoprire un altro tempio della fede cristiana in Terra di Lavoro. La tradizione narra che il duomo di Sessa Aurunca fu edificato nel 1113 da un pool di maestranze provenienti dal centro abruzzese di Casauria. Per tirarla su, furono utilizzati, in parte, materiali provenienti da antichi edifici d’epoca romana. La cattedrale fu consacrata nel 1183. Poi, intorno alla

Romanesque lines which are still visible in the façade and the immense presbytery. Destroyed in 1943 by bombing raids (only the 13th century façade survived), the Samnite Cathedral was completely rebuilt after the war and has recently been restored. The Duomo in Salerno (Cathedral of Santa Maria degli Angeli e di San Matteo) also has Lombard origins and its majestic beauty is cited in a poem by Gabriele D’Annunzio. Consecrated in June 1084 by Pope Gregory VII, it was not intended to be a large complex but when the remains of Saint Mathew were found during excavation work, it was decided that a crypt should be added to house the

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Apostle’s tomb. The crypt was designed by Domenico and Giulio Cesare Fontana, two of the most famous architects in the Kingdom of Naples, and subsequently decorated with baroque stuccoes and frescoes. The Duomo has an impressive baroque façade framed by a monumental 17th century staircase leading through the monumental bronze portal cast in Constantinople in 1099 into the unique four-sided Romanesque portico housing tombs dating from the Roman age. The main square in the ancient Maritime Republic of Amalfi, is dominated by the late 11th century Duomo at the top of a steep flight of steps. Cardinal Peter of Capua brought the remains of Saint An11


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10. La navata principale del santuario di Pompei 11. Pompei, l’altare con il quadro della Madonna del Rosario - 12. Particolari degli affreschi della cupola del santuario mariano di Pompei - 13. L’esterno del santuario di Pompei, con il campanile e piazza Bartolo Longo 14 . Un’acquasantiera del santuario mariano

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prima metà del XIII secolo, fu ulteriormente modificata con l’aggiunta del portico e del finestrone della facciata. Gli interni, di stile romanico, furono modificati intorno alla metà del XVIII secolo quando il vescovo Caracciolo decise di ammodernare la chiesa ancorandola al gusto artistico e architettonico in voga all’epoca: il barocco. Un altro dei tesori della fede cristiana è costituito dalla non distante cattedrale di Avellino dedicata all’Assunta, il tempio più importante della diocesi irpina. Fu il vescovo Roberto, nel 1132 a farne gettare le fondamenta. Più volte danneggiata da guerre e terremoti, la chiesa fu ultimata solo agli inizi del XVII secolo per poi andare incontro, nei primi anni del ’700, a una nuova serie di lavori con l’installazione dei soffitti a cassettone e dei quadri di Ricciar12

10. The main nave of the sanctuary of Pompeii 11. Pompeii, the altar with a painting of the Madonna del Rosario - 12. Details of frescoes of the dome of Marian sanctuary of Pompeii - 13. The exterior of the sanctuary of Pompeii, with the bell tower and Piazza Bartolo Longo - 14. Font of the Marian sanctuary

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drew here from Costantinople in 1208 and the Cathedral was subsequently embellished and extended, while preserving its original structure, to accommodate the countless pilgrims. To the left are the painstakingly restored remains of the 10th century cathedral, whose lefthand aisle was demolished to make way for the famous Paradiso Cloister built between 1266 and 1268 as a cemetery for the town’s more illustrious citizens. This feature is also found in Capua Cathedral, built in 856 and dedicated to Saint Stephen and Saint Agatha. Extended in the 11th century by the Normans and completely rebuilt in the 18th century, Capua Cathedral was radically transformed between 1854 and 1857. Like Benevento, Capua cathedral was bombed


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di. Nella seconda metà del XIX secolo, il vescovo Gallo promosse una nuova opera di restauro che conferì al duomo di Avellino un aspetto neoclassico. Spicca, nell’edificio, la disposizione delle dieci cappelle laterali, tra cui due, in particolare, colpiscono per bellezza e importanza. Si tratta della terza che contiene un dipinto cinquecentesco di Marco Pino da Siena che raffigura l’Adorazione dei Magi, e l’ultima che conserva un reliquiario contenente la Sacra Spina della Corona di Gesù, frutto di una donazione di re Carlo I d’Angiò. Nella cripta sottostante, ciò che resta, con ogni probabilità, dell’antica cattedrale della “Civitas Abellini Longobarda”, secondo la tradizione, il 27 settembre del 1130 l’Antipapa Anacleto II incoronò Ruggiero d’Altavilla re di Napoli, di Sicilia e di

Calabria e duca di Puglia. Come quella di Avellino, era antica, in origine, anche la cattedrale di Nola. Tuttavia, l’edificio che ammiriamo oggi è una costruzione moderna, di forma neo rinascimentale, edificata, agli inizi del Novecento, dall’architetto Nicola Breglia e poi inaugurata, nel maggio 1909, con la traslazione delle reliquie di San Paolino. Il duomo fu ricostruito ex novo perché, nel 1861, la vecchia cattedrale era stata ridotta in cenere da un rovinoso incendio da cui a stento riuscirono a salvarsi alcuni manufatti, la cripta e la cappella dell’Immacolata. La chiesa scomparsa risaliva alla fine del XIV secolo ed era stata costruita al posto di un edificio cristiano sorto sulle rovine di un tempio pagano, in seguito al trasferimento della sede della diocesi da Cimitile a Nola.

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in World War II and rebuilt between 1949 and 1957. Apart from the late 11th century Lombard bell tower, it now preserves little of its medieval layout and is embellished with Roman bas-reliefs perhaps from the nearby amphitheatre. It also has an atrium where local nobles were buried until the early 19th century. Not far away is Sessa Aurunca whose Cathedral was built in 1113 using materials from ancient Roman buildings. Consecrated in 1183, the cathedral was modified in the early 13th century with the addition of a portico and a rose window. The Romanesque interior was modified in the mid 18th century to reflect the then popular baroque style. Avellino Cathedral is dedicated to the Assumption of the Madonna and is the

most important church in the Irpinia district. Construction began in 1132 but it was damaged several times in wars and earthquakes and was not completed until the early 17th century. In the early 18th century a coffered ceiling and paintings by Ricciardi were installed and in the mid 19th century it was given a neoclassical aspect. It has ten chapels including one which houses a beautiful 16th century painting of the Adoration of the Magi by Marco Pino da Siena and another which has a reliquary containing the Holy Thorn from the Crown of Christ, donated by King Charles I of Anjou. The crypt is what remains of the ancient cathedral of Civitas Abellini Longobarda where the Antipope Anacletus II crowned Roger II of Hauteville King of Naples, Sicily and Calabria 13


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La cattedrale aveva subito importanti modifiche a causa di un crollo nel 1583. Fino all’incendio che nel febbraio del 1861 la rase al suolo. Nola non è molto distante da Pompei, dove sorge il pontificio santuario dedicato alla Vergine del Rosario, uno dei luoghi di culto più frequentati dell’intera cristianità, meta, ogni anno, di migliaia di pellegrini che raggiungono il centro per la supplica a Maria. Iniziato nel maggio del 1876, il santuario fu ampliato e quindi ultimato negli anni ’30 del XIX secolo. Fu il beato Bartolo Longo a volerne l’edificazione. Oggi ha il titolo di Basilica Pontificia, è retto da 14

un delegato pontificio che è supportato da un consiglio di amministrazione. E’ conosciuta in ogni angolo del mondo per la tela della Madonna di Pompei, opera seicentesca della scuola di Luca Giordano posta sull’altare maggiore del santuario: una delle opere più venerate e conosciute del Cattolicesimo. Quanto a luoghi di culto, degno di nota è anche quello che sorge lungo il Corso Italia a Sorrento, proprio di fronte al Palazzo Arcivescovile: il duomo dei Santi Filippo e Giacomo. Vide la luce nel XV secolo quando fu elevato al rango di cattedrale al posto del primitivo duomo di Sorrento, un edificio pa-

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15. Le porte bronzee del Duomo di Benevento - 16. L’esterno del Duomo di Benevento 17. L’atrio porticato del Duomo di Salerno - 18. Duomo di Sessa Aurunca 15. The bronze gate of Benevento Cathedral - 16. The exterior of Benevento Cathedral 17. The arcade entrance of the Cathedral of Salerno - 18. Sessa Aurunca Cathedral


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and Duke of Apulia in 1130. Although Nola Cathedral has an equally long history, the neo-renaissance church housing the relics of Saint Paulinus was built in the early 20th century. The original cathedral was built in the late 14th century on the site of a pagan temple, but part of it collapsed in 1583 and fire completely destroyed the building in 1861. Nearby Pompei is home to the Pontifical Shrine of Our Lady of the Rosary, one of the most visited churches in the Christian world and a place of pilgrimage. Begun in 1876 by Bartolo Longo, the shrine was extended in the 1930s and is now denominated a Pontifical Basilica. It is re-

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nowned worldwide for the 17th century canvas of the Madonna of Pompei from the school of Luca Giordano on the main altar: one of the most revered Catholic artworks. Opposite the Bishop’s Palace in Sorrento is the Cathedral dedicated to Saint Philip and Saint James, built in the 15th century on the site of a dilapidated 1st century church. The architrave on the 1478 portal bears the insignia of Pope Sixtus V, Archbishop De Angelis and the Aragonese dynasty but the cathedral was rebuilt and embellished following the Turkish invasion of 1558. A beautiful 19th century choir bears witness to the work of

leocristiano del I secolo d.C. da tempo, ormai, caduto in rovina. Risale, infatti, al 1478 la costruzione del portale laterale che mostra, nell’architrave, gli stemmi di Papa Sisto V, dell’arcivescovo De Angelis e della casa di Aragona. Il duomo di Sorrento fu riedificato e abbellito subito dopo l’invasione turca del 1558. Nell’abside fa bella mostra di sé il coro ottocentesco, preziosa testimonianza artistica dei capolavori dell’intarsio sorrentino. Chiudiamo, infine, con la cattedrale di San Michele Arcangelo a Caserta, sede della locale diocesi. Fu costruita tra il 1822 e il 1837 sui resti di una chiesa del XIV secolo, dedicata all’Annunziata e di cui è

rimasto solo il campanile. Ciò che affascina del duomo casertano è l’aspetto imponente, di impronta neo rinascimentale con il quale sembra quasi offrirsi agli occhi del visitatore. All’interno, la cattedrale custodisce varie opere d’arte tra cui il “Trionfo di San Michele Arcangelo sul Demonio” di Luigi Taglialatela e “l’Incredulità di San Tommaso”, tavola di artista ignoto di scuola napoletana. In epoca medievale, quando Caserta non era ancora la città della Reggia vanvitelliana e la vita si sviluppava in collina, il duomo, per eccellenza, era quello di Casertavecchia, l’edificio religioso più importante, dal punto di vista storico e artistico, di tutto il Casertano, abbarbicato sulle pendici dei monti Tifatini fin dal 1113, data della posa della prima pietra (avvenuta grazie al vescovo Rainulfo). Il duomo di Casertavecchia, ultimato nel 1153, ha un immenso valore in quanto vi si intrecciano più stili architettonici: il siculo, il normanno, l’arabo e il romanico. L’interno ha una pianta a croce latina con tre navate, sulla cui sommità corrono archi che poggiano su possenti colonne a loro volta sormontate da capitelli, tutti diversi l’uno dall’altro, provenienti dai resti di antichi edifici romani. Sull’altare svetta, in bella evidenza, un crocifisso ligneo del XVI secolo mentre nella piccola cappella trecentesca sono ancora visibili affreschi di epoca medievale e, in una nicchia ricavata nel muro, la scultura di Maria Santissima Regina. Infine, tra la navata e il transetto è perfettamente integro un affresco del XV secolo di chiara influenza senese, che rappresenta la Vergine col Bambino.


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19. Campanile e parte della facciata del Duomo di Capua - 20. Gli interni del Duomo di Sorrento con il particolare degli affreschi della volta centrale - 21. Esterno e facciata principale del Duomo di Sorrento

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19. Bell tower and part of the facade of the Cathedral of Capua - 20. The interior of the Cathedral of Sorrento and the frescoes of the central vault - 21. Exterior and the main facade of the Cathedral of Sorrento

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Sorrento’s inlaid wood artisans. Finally the Cathedral of San Michele Arcangelo in Caserta was built between 1822 and 1837 on the ruins of a 14th century church, whose bell tower is all that now remains. The neo-renaissance façade is majestic and inside are such artworks as “The Triumph of Saint Michael the Archangel over the Devil” by Luigi Taglialatela and the “Disbelief of Saint Thomas”, by an unknown Neapolitan artist. In the Middle Ages, the hillside duomo of Casertavecchia, was the most important church in the entire province. Built on the slopes of the Tifatini Mountains be-

tween 1113 and 1153, the cathedral is a mixture of architectural styles: Sicilian, Norman, Arabian and Romanesque. It has a Latin cross layout with a nave and two arched aisles bounded by huge columns each topped by a different capital taken from the ruins of Roman buildings. A 16th century wooden crucifix hangs above the altar while medieval frescoes are still visible in the 14th century chapel beside a sculpture of the Virgin Mary. Between the aisle and the transept is a perfectly preserved 15th century fresco in the Sienna style depicting the Madonna and Child.



Luoghi della storia

Museo Archeologico Nazionale di Napoli 18


La grande storia si mette in mostra History displays its majesty Sulle rovine di un’antica necropoli, il museo voluto dai Borbone. Migliaia di oggetti di valore, reperti antichi, collezioni, opere d’arte e manufatti dell’antico Egitto. E’ uno dei siti culturali più importanti al mondo. The museum commissioned by the Bourbons was built on the ruins of an ancient necropolis. Thousands of priceless objects, ancient relics, collections, works of art and articles from ancient Egypt: one of the most important cultural sites in the world. di Gabriele

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Che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli fosse nato per ospitare un “polo espositivo” lo racconta la sua stessa storia. Ma anche le fondamenta che affondano sull’area di un’antica necropoli greca: quella di Santa Teresa. Che la struttura voluta dal viceré di Spagna sia uno dei più importanti siti culturali al mondo, aperto ai tanti turisti in visita alle bellezze di Partenope, lo confermano le collezioni e l’enorme mole di reperti antichi custoditi sotto le sue imponenti volte. Il monumentale edificio, che costeggia piazza Carlo III, fu costruito alla fine del Cinquecento come caserma di cavalleria, su ordine del rappresentante della corona di Madrid in terra campana, don Pedro

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Built on the foundations of an ancient Greek necropolis by the Spanish Viceroys, the Naples National Archaeological Museum is one of the most important cultural sites in the world with an immense collection of ancient relics. Of the monumental, late 16th century building in Piazza Carlo III, originally built as cavalry barracks by Viceroy Don Pedro Giron, only the portal now remains but the modern Museum was extended in the 17th century by the architect Giulio Cesare Fontana and transformed into a university faculty. In 1777, Ferdinand IV moved the university to the nearby Real Convitto del Salvatore and his son Charles III, founder of the Bourbon dynasty, established the Bourbon Muse19


Luoghi della storia

Giron. Di quel complesso, oggi sopravvive solo il possente portale in piperno che si spalanca sul lato occidentale di via Santa Teresa. Nel corso del XVII secolo, il futuro Museo fu ampliato grazie all’opera dell’architetto Giulio Cesare Fontana, e trasformato in sede universitaria. L’Ateneo vi rimase fino al 1777: un secolo e mezzo, dunque. Fino a quando, cioè, re Ferdinando IV decise di traslocarlo negli spazi del non distante Real Convitto del Salvatore, adibendo il seicentesco Palazzo degli Studi a sede del primo Museo Borbonico e della Real Biblioteca di Napoli. Una scelta, quella del figlio di Carlo (capostipite della dinastia borbonica), destinata, alla lunga, a rivelarsi vincente per le sorti della struttura. In tal modo, infatti, Napoli, capitale di uno dei Regni più importanti del Vecchio Continente, al pari di tutte le altre capitali europee, poté fregiarsi di un polo museale tutto suo. Riuscendo a fondere, in un solo edificio, un grandioso istituto per le arti, un complesso fondo librario e una ricchissima raccolta di antichità, appartenute, fin dal XVI secolo, ad Alessandro Farnese (futuro Papa Paolo III) poi ereditate da Elisabetta Farnese, madre di Carlo di Borbone. E dunque nonna di re Ferdinando. Toccò agli architetti Ferdinando Fuga, prima, e Pompeo Schiantarelli, poi, l’incarico di ampliare l’edificio. Tra le trasformazioni architettoniche, la più significativa fu senz’altro l’innalzamento del primo piano sulle due ali del fabbricato. Via via, con il passare degli anni, nelle eleganti e monumentali sale del Real Museo Borbonico furono alloggiate anche le 20

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varie e numerose collezioni archeologiche e i tanti reperti (bronzi, marmi, calchi, pitture, suppellettili) nel frattempo venuti alla luce durante le numerose campagne di scavo che, a partire dal 1738, dopo la scoperta di Ercolano e Pompei, i re di Napoli avevano intrapreso nelle cittadine vesuviane sepolte dalla furia del vulcano. Ma anche nella non distante necropoli di Cuma, a Sant’Agata dei Goti, a Paestum. E in Puglia, dove gli scavi condotti negli ipogei di Canosa portarono alla luce diversi esemplari di vasi che restano unici nella storia della ceramografia antica. In verità, tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, molti di quei reperti finirono in un altro museo ricavato nel

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Luoghi della storia

In apertura, la monumentale facciata del Museo Archeologico Nazionale di Napoli 1. Apollo Citaredo - 2. Immagini di lottatori (opera di Mimmo Jodice) riprese dallo scavo ercolanese della Villa dei Papiri - 3. Un’antica coppa d’argento - 4. Resti di antiche anfore - 5. Particolare del gruppo scultoreo dei Tirannicidi At the opening, the monumental facade of the Museo Archeologico Nazionale in Naples 1. Apollo Citaredo - 2. Pictures of wrestlers (by Mimmo Jodice) recovered from the excavation of Villa dei Papiri in Herculaneum - 3. An old silver cup - 4. Remains of ancient amphorae - 5. Detail of sculptural group of the Tyrannicides

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Palazzo di Sedile di Nilo, di proprietà della famiglia Carafa. La stessa che, intorno al 1847, caduta improvvisamente in disgrazia, pensò di disfarsene, mettendoli in vendita. Fu solo grazie al provvidenziale intervento dell’archeologo Giuseppe Fiorelli, che interessò e convinse il Comune di Napoli ad acquistarli, se le raccolte, oggi in mostra nelle sale del Museo Archeologico, non finirono nelle mani di alcuni antiquari francesi. Come se non bastasse, con il trascorrere del tempo, la perla dei Borbone riuscì a dotarsi anche di una ricca e rinomata collezione egizia, in parte proveniente dalla collezione appartenuta al cardinale Stefano Borgia (già erede di una raccolta di og-

um and Royal Library. Thus, the capital of one of Europe’s most important kingdoms could boast its own museum on a par with other capital cities. It housed an Institute for the Arts, a library complex and a rich collection of ancient relics belonging to Alessandro Farnese (later Pope Paul III) and inherited by Elisabetta Farnese, the mother of Charles III. The architects Ferdinando Fuga and Pompeo Schiantarelli later extended the building and added a first floor to the two wings. Over the years, the Royal Bourbon Museum became home for the archaeological relics (bronzes, marbles, plaster casts, paintings and ornaments) that came to light after 1738 when the Kings of Na-

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Luoghi della storia

6. Raffigurazione di Bacco e del Vesuvio in un affresco pompeiano precedente all’eruzione del 79 d. C. 7. Attori comici (mosaico proveniente dagli scavi di Pompei) 8. Il celebre mosaico della “Battaglia di Isso” proveniente dalla pavimentazione della casa del Fauno a Pompei 9. Statua di Atlante 10. Un piatto di terracotta ornato con motivi geometrici.

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getti antichi rinvenuti nei dintorni di Roma e di Velletri), con numerose testimonianze della civiltà dall’Antico Regno fino all’età tolemaico-romana, che, per importanza, è ritenuta seconda in Italia solo al museo egizio di Torino, anche se, in senso cronologico, è molto più antica rispetto a quella piemontese. Ma altre sezioni del Museo (che dopo l’Unità d’Italia, nel 1861, è diventato proprietà dello Stato assumendo così il nome di “Museo Nazionale”) brillano oggi per la presenza di reperti privati acquisiti o donati al capoluogo cam-

6. Depiction of Bacchus and Vesuvius in a Pompeian fresco prior to the eruption of 79 AD. C. 7. Actors Rehearsing for a Satyr Play (mosaic from the excavations of Pompeii) - 8. The famous mosaic of the “Battle of Issus” from the floor of the House of the Faun in Pompeii 9. Atlas Statue 10. An earthenware dish decorated with geometric patterns.

ples ordered the excavation of Herculaneum, Pompeii, the necropolis of Cuma and other sites. Between the late 18th and the mid 19th century, many of these relics ended up in Palazzo di Sedile di Nilo but, when the Carafa family suddenly fell on hard times around 1847, they chose to sell the contents. It was the providential intervention of archaeologist Giuseppe Fiorelli which ensured that they were acquired by the Naples Museum. Over time, the Bourbon Museum also obtained a lavish Egyptian


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pano nel corso della la sua millenaria stoo ria, come per esempio, le collezioni Santangelo (monete ti h vasii attici tti i e di manifattura if tt it li ) antiche, italica), Stevens (corredi cumani) e Spinelli (duemila vasi, rinvenuti durante gli scavi della necropoli dell’antica Suessula). Fra le sale, vanno invece ricordate quelle che ospitano il grande mosaico in cui è raffigurata “La battaglia di Alessandro a Isso”, proveniente dagli scavi di Pompei

(dove fu (do ri ne rinvenuto nel 1 pavi 1831, nella pavimentazione della casa Tiran del Fauno); il gruppo dei Tirani idi il Toro T FFarnese e l’E l le l TavoT nicidi, l’Ercole, le di Eraclea e le Sale del Tempio di Iside. Senza dimenticare la nuovissima Stazione Neapolis, uno speciale ambiente ricavato nella stazione Museo della Metropolitana di Napoli, collegato proprio al sovrastante complesso del Museo Nazionale. Alla quale si può accedere gratuitamente.


Luoghi Luo Lu L uooggh u ghi hi hi della deellla d llllaa storia stori st toori orrriia ia

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La Stazione Museo espone tutti i reperti che sono stati riportati alla luce durante gli scavi della metropolitana. Oggi, in pieno Terzo Millennio, il Museo Archeologico di Napoli può vantare il più grande patrimonio di numismatica, opere d’arte e manufatti di interesse archeologico del Belpaese. Oltre tremila gli oggetti di valore esposti nelle sue stanze. A migliaia i reperti databili dall’età preistorica fino ai tempi della Magna Grecia, pronti per essere offerti allo sguardo rapito di visitatori e turisti. Motivo in più per godersi un viaggio a ritroso nel tempo, lasciandosi trascinare dalla magia senza tempo dei tesori e dei musei di Napoli e della Campania. 24

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Luoghi della storia

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11. Bacco e Amore - 12. Particolare di una testa di leone - 13. Statua dell’Ercole Farnese - 14. Una delle sale espositive del Museo Archeologico - 15. Anfora con motivi zoologici 11. Cupid and Psyche - 12. Detail of a lion’s head - 13. Statue of the Hercules Farnese 14. One of the exhibition halls of the Archaeological Museum - 15. Amphora with zoological motifs

Museo Archeologico Nazionale Piazza Museo M Nazionale, 19, 80135 – Napoli tel. +39.08 +39.081.4422149 http://cir.campa http://cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale

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collection, second only to the Egyptian Museum in Turin, partly from Cardinal Stefano Borgia, heir to a collection of relics found Rome and Velletri including numerous items from the Ptolemaic-Roman age. In 1861 the Museum became the property of the newly founded Kingdom of Italy and was renamed the “National Museum”. Thereafter it acquired several private collections, such as Santangelo (ancient coins, Attican and Italic pottery), Stevens (ornaments from Cuma) and Spinelli (2000 vases found in the necropolis of ancient Suessula). Memorable rooms in the Museum include those housing the great mosaic of the Battle of Alexander at Issus found in the House of the Faun

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in Pompeii in 1831, the Tyrannicides, the Farnese Bull and the Hercules, the Tables of Heraclea and the Halls of the Temple of Isis. The recently opened Stazione Neapolis in the metro station beneath the National Museum is open to the public free of charge and displays all the relics brought to light during the metro tunnel excavations. The Naples Archaeological Musuem offers the largest collection of coins, artworks and archaeological relics in Italy. Over 3000 priceless objects and thousands dating from prehistoric times to Magna Grecia will take visitors back in time thanks to the treasures housed in The Naples Museum and others around the Campania region. 25


Storia e fede

Abbazia della TrinitĂ e Corpo di Cava 26


Nel cuore della valle fucina di Santi e Beati In the heart of the valley of Saints and the Blessed Mille anni fa il principe longobardo Alferio fondava il monastero benedettino e il borgo medievale di Cava dei Tirreni. Una storia di grande fede nata tra monti, pendii, grotte e fiumi del Salernitano. 1000 years ago the Lombard prince Alferius founded the Benedictine Monastery and the medieval town of Cava dei Tirreni. A history of devout faith in the mountains, hills, caves and streams of Salerno province. di Gabriele

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Una perla di fede incastonata nel cuore del monte Finestra. La Badia Benedettina della Santissima Trinità sorge nella valle solcata dalle acque del ruscello Selano, a un tiro di schioppo dal suggestivo borgo medievale di Cava dei Tirreni, meglio conosciuto come “Corpo di Cava”. Per raggiungerla occorre inerpicarsi lungo i pendii di una strada asfaltata, attraversando boschi e campi coltivati. Su, sempre più su. Fino a costeggiare le mura del villaggio fondato nell’XI secolo da Sant’Alferio e poi ingrandito dall’abate Pietro I. La facciata dell’abbazia appare come per magia, appena svoltata l’ultima curva:

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The Trinità di Cava Benedectine Abbey is a beacon of faith on Mount Finestra just a stone’s throw from the charming medieval hamlet called Corpo di Cava on the outskirts of Cava dei Tirreni. The road winds through fields and woods, past the turreted walls of the village founded in the 11th century by Saint Alferius and later enlarged by Abbot Peter I. At first sight, it seems a small building but the majestic architecture conceals a veritable citadel nestling in the hillside: a monument laden with history, art and sanctity. The Abbey was founded by the Lombard Prince Alferius, a nobleman from Salerno, who 27


Storia e fede

la prima impressione che se ne ricava è quella di un piccolo edificio. Ma l’apparenza inganna perché l’armonica struttura nasconde ben altro. E ciò che balza agli occhi è la maestosità di un complesso architettonico di forme grandiose: un monumento che trasuda storia e santità, arte e religiosità. La Badia della Trinità fu fondata dal principe Alferio, un nobile longobardo di origini salernitane, destinato, più tardi, alla grandezza degli altari. Imparentato con il duca di Salerno Guaimario III, di cui fu anche ambasciatore, Alferio, toccato dalla fede, decise di trascorrere il resto della propria vita da eremita e nel 1011 si ritirò sotto la grande grotta Arsicia. Il suo esempio fu presto seguito da decine di discepoli, attratti dalla fama di santità del principe cristiano. Pur continuando ad abitare in una celletta ricavata all’interno della grotta, Alferio pensò bene di edificare un piccolo monastero, in modo da poter dare ospitalità agli altri eremiti che, come lui, avevano deciso di consacrare l’esistenza al Signore. Fu questa l’origine dell’abbazia (che nel 2011 ha festeggiato il suo primo millennio). Alferio morì il 12 aprile del 1250 e il suo corpo fu sepolto nella grotta dell’Arsicia, oggi inglobata nel complesso della Trinità. Al nobile salernitano successero i suoi numerosi discepoli, tra cui si distinsero non pochi futuri santi e beati come San Leone I (1050-1079) San Pietro I (10791123) e San Costabile (1123-24), solo per citarne alcuni. Tra questi, Pietro I, che fu nipote di Alferio, si distinse particolarmente. Fu lui, infatti, a decidere l’ampliamento del monastero trasformandolo in 28

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una potente congregazione monastica con numerose “succursali” sparse un po’ in tutto il Sud Italia. L’abbazia di Cava costituì per i Papi un caposaldo di cui potevano fidarsi ad occhi chiusi. Ma anche un punto di riferimento per la popolazione circostante per la cui difesa i successori di Alferio si prodigarono non poco, come accadde nel caso di San Costabile e del Beato Simeone, i quali costruirono il castello dell’Angelo, detto poi Castellabate, per proteggere gli abitanti dalle invasioni dei saraceni. Non si occupavano, però, solo di questo i monaci dell’abbazia. Oltre ad aiutare i bisognosi, costoro gestivano, infatti, anche ospizi e ospedali, ed esercitavano il ministero


Storia e fede

In apertura, la navata principale con, sullo sfondo, l’altare e l’organo a canne dell’abbazia della Trinità di Cava dei Tirreni 1. Facciata e portico dell’abbazia benedettina 2. Vicoli del Corpo di Cava 3. Il complesso dell’abbazia benedettina 4. Antico lavatoio del Corpo di Cava At the opening, the nave with the altar and the organ of the Abbey of the Holy Trinity of Cava dei Tirreni 1. Facade and porch of the Benedictine abbey 2. Alleys of Corpo di Cava 3. The complex of the Benedictine abbey 4. Ancient public washhouse in Corpo di Cava.

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pastorale nei monasteri dipendenti. Durante i secoli della sua storia, la badia del monte Finestra andò, via via, arricchendosi di molte opere d’arte: affreschi, mosaici, sarcofaghi, sculture, ma anche quadri, codici miniati e oggetti preziosi. Buona parte di questo patrimonio fu dovuto all’opera dei monaci e a quella di altri artisti. Tra i reperti figurano però anche numerosi ritrovamenti, acquisti e donazioni, come nel caso dei sarcofagi romani, di alcuni quadri e delle tante costruzioni di epoca romana o medievale recuperati all’interno della grotta Arsicia prima della venuta di Alferio. Risale, invece, agli anni della Controriforma la fondazione, per opera dell’abate Vit-

toriano Manso, della rinomata Biblioteca mentre, nel corso dei secoli XVI-XVIII, l’abbazia fu rinnovata anche dal punto di vista architettonico, con la ricostruzione della chiesa, l’edificazione del seminario e del noviziato e l’allargamento del monastero. Opere promosse dall’abate Giulio De Palma. Dell’antica basilica medievale restano oggi un ambone cosmatesco del XII secolo e la Cappella dei Santi Padri, ristrutturata nel 1641. Nelle altre cappelle dell’abbazia sono custoditi un pregiato paliotto marmoreo (XI secolo), alcune sculture di Tino di Camaino e un ricco pavimento in maiolica del XV secolo. Di tutto rilievo sono anche il chiostro (XIII

found faith in 1011 and lived as a hermit in the huge Arsicia cave before building a small monastery for himself and for the dozens of disciples who had followed his example. Alferius died on 12 April 1250 and was buried in the cave, now part of the abbey complex, but many of his successors were later canonised and beatified, such as Saint Leo I (1050-1079) Saint Peter I (1079-1123) and Saint Constabilis (1123-24). Peter I, Alferius’s nephew, extended the monastery and its power grew as more and more churches throughout southern Italy came under its control. In 1092 Pope Urban II, who had met Peter at Cluny, visited the monastery and consecrated the basilica, while later pontiffs,

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bishops, princes and lords further developed the congregation until it was renowned far and wide. The Abbey was a reliable stronghold for the Papacy but also a place of refuge for the local population: Saint Constabilis and the Blessed Simeon later built the Castle of the Angel or Castellabate to protect the townspeople from Saracen raiders. The monks from the Abbey also helped the needy, opened hospices and hospitals and conducted a pastoral ministry in its dependent monasteries. Over the centuries, the monastery acquired numerous artworks and precious objects, many of which were produced by the monks or other artists but some were donated or found, such as the 29


Storia e fede

5. Stemma araldico sulle antiche mura dei torrioni del Corpo di Cava 6. Soffitto a cassettoni e affreschi dell’abbazia della Trinità 7. Uno dei torrioni del borgo medievale di Cava dei Tirreni 5. Heraldic coat of arms on the ancient walls of Corpo di Cava towers 6. Coffered ceiling and frescoes of the Abbey of the Holy Trinity 7. One of the towers of the medieval town of Cava dei Tirreni

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secolo), situato proprio sotto la roccia incombente della montagna; la duecentesca sala del Capitolo Antico (adiacente al chiostro), di chiara impronta gotica; la cripta longobarda del XII secolo e la Cappella di San Germano (1280). Insieme alla Biblioteca Cavense, l’abbazia cavese è conosciuta anche per il suo celebre archivio, un’opera che risale al 1025, quando il principe Guaimario III e suo figlio Guaimario IV, concessero, con tanto di diploma, a Sant’Alferio la proprietà della grotta Arsicia con il circostante territorio. Da quel momento ebbe inizio la raccolta di bolle, donazioni, diplomi, privilegi, atti, e lasciti testamenti: documenti, tuttora 30

custoditi nell’archivio, riordinati, in maniera sistematica, a partire dai primi anni del Seicento. Discorso a parte va invece fatto per il Villaggio del “Corpo Di Cava”, le cui sorti sono legate a doppia mandata ai destini della Badia cavese. Il borgo, collegato alla sovrastante abbazia attraverso una suggestiva scalinata, fu voluto, infatti, dallo stesso fondatore del monastero che già nel 1012 fece erigere ai piedi della montagna un ospizio per i poveri e i pellegrini insieme ad alcune abitazioni destinate ai meno abbienti. I primi abitanti del “Corpo” furono i contadini delle terre circostanti e i lavoranti addetti all’ospizio. Successivamente, per volontà di San Pietro abate, iniziarono a trasferirsi nel

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Cultural guide

NAPOLI

POMPEI

ERCOLANO OPLONTIS

Guide culturelle

AMALFI

CAPRI

SORRENTO

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Roman sarcophagi and medieval artefacts found in the Arsicia cave prior to the arrival of Alferius. The famous library dates from the period of the Counter-Reformation while between the 16th and 18th centuries the Abbey was renovated, the church rebuilt, the seminary and the novitiate opened and the monastery enlarged. The surviving parts of the medieval basilica include the 12th century cosmatesque ambon and the coloured marble Chapel of the Holy Fathers, refurbished in 1641. The other chapels conserve an 11th century marble altar frontal, sculptures by Tino di Camaino and a lavish 15th century majolica floor. Other areas include the 13th century Cloister and the adjacent gothic

Ancient Capitol room (which houses sarcophagi and frescoes), the 12th century Lombard Crypt and the Chapel of Saint Germain (1280). In addition to the Library, the Abbey is renowned for its archive, which dates from 1025 when Saint Alferius began collecting a wide range of documents that were systematically organised in the early 17th century. The hamlet of Corpo Di Cava was built on Alferius’s request and a flight of steps connected the monastery to the hospice and houses he had built in 1012 for the poor and for pilgrims. The first inhabitants were local farmers and workers in the hospice, but Abbot Peter I brought magistrates, functionaries, shopkeepers and their families

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Storiaa e fede

Corpo anche i primi abitanti della vallagistrati, funzionari deputa, tra cui magistrati, strazione dell’abbazia tati all’amministrazione ti. Con loro si trae commercianti. ospizio anche le sferirono nell’ospizio voratori della famiglie dei lavoratori to, ben preBadia. Divenuto, etto l’edisto, troppo stretto ficio, intorno al 1082, de ad Pietro provvide aumentarne il volume, salvo poi ediovo ficare un nuovo edificio che fu la ubicato nella la cappella della nSS. Annun o ziata, proprio el all’ingresso del ci paese. Dieci i, anni più tardi, vil’abate provvide a munire il osvillaggio di posorsenti mura sormontate da torutto) rioni (otto in tutto) con tre porte apermetro. te lungo il perimetro. la rocca All’interno della egli anni, sorsero, in quegli un tribunale del monastero e una corporaziorati, dei giudine dei magistrati, ci e dei notai detta il “Corpo”: da qui il nomee che la borgata ha e porta ancora oggi. assunto e che rere degli anni, le fortifiCon il trascorrere ono incontro a un progrescazioni andarono sivo degrado. Nel 1265 furono addirittu32

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ra abbattute da Manfredi, figlio naturale di Federico II, che durante la guerra tra ered del casato Carlo d’Angiò e gli eredi svevo, trovò rifugio p proprio all’interno del borgo. C Ciò che rimane, oggi, dell’ant dell’antica fortificarestaur zione, restaurata in parte dagli Aragon Aragonesi, insieme ai resti delle del mura, è il to grosso torrione cilindrico, con co sopra impresso lo stemma corona coronato di Ferrante d’Aragona (d (datato 1496), che fa ombra alla Porta Maggior Addossagiore. a torre vi è ta alla anch la calcara anche alim alimentata dalle rocc di Monte rocce Croc Crocella. Tra le perle custodite tr tra i vicoli e le stra stradine spicca senz’a senz’altro la chiesa di SSanta Maria Maggior Maggiore (edificata tra il 107 1079 e il 1092) che fu anc anche la prima d Cava de’ cattedrale di po Tirreni. A poca distanza sorg la cappeldal duomo sorge la della Confratern Confraternita dello Spirito Santo. E, attigua alla chiesa di Santa Maria Maggiore, quella della Petrasanta, che fu innalzata innalzat in ricordo del passaggio di papa Urbano Urban II a Cava. anch l’antico laDi importanza storica è anche


Storia e fede

8. Il maestoso affresco che orna la volta centrale dell’abbazia benedettina 9. Una delle cappelle laterali del complesso benedettino 8. The majestic fresco that adorns the central vault of the Benedictine abbey 9. One of the side chapels of the Benedictine complex.

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vatoio di via Casa De Santis, restaurato nel 1881, che prende acqua dalla fonte posta sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore. Il clima fresco, l’aria salubre e la bellezza della montagna trasformarono questo borgo incantato in un piacevole soggiorno estivo. Gettonatissimo da nobili e vip, non solo meridionali. Tra quanti erano soliti villeggiare tra le verdi colline cavesi vi fu anche il poeta napoletano Salvatore Di Giacomo.

into the valley so, by 1082, more space was needed and the existing building was extended and a new one built at the entrance of the village. A decade later, the Abbot had a wall with turrets and three gates built as a defence against bandits and a corporation of judges, magistrates and notaries was set up within the monastery, which was known as the “Corpus”, hence the name of the village. However, the fortifications were poorly maintained

and were even demolished by Frederick II’s son Manfred, who took refuge in the village during the war between Charles of Anjou and the heirs of the Swabian dynasty. The ancient fortifications were restored by the Aragonese but all that now remains is the cylindrical tower engraved with the coat of arms of Ferdinand I of Aragon (1496), some walls and a lime kiln. Santa Maria Maggiore church, built between 1079 and 1092, was the original

cathedral of Cava de’ Tirreni. Nearby are the Chapel of the Holy Spirit Confraternity and the Petrasanta church built to commemorate the visit of Pope Urban II on 4 September 1092. The cool climate, healthy air and the beauty of the mountain landscape made this charming hamlet a popular summer resort, frequented by the Italian nobility and renowned writers such as the Neapolitan poet Salvatore Di Giacomo. 33


Campania Style

I presepi pi첫 antichi in Campania 34


Quei pastori della Terra Felix The Bethlehem Cribs of Terra Felix Da Napoli a Caserta, passando per l’abbazia di Montevergine e Sorrento: tutto il fascino e la maestria di un’opera d’arte in terracotta chiamata Natività Naples, Caserta, Montevergine Abbey and Sorrento: all the charm and craftsmanship of terracotta works of art. di Gabriele

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Vedi il presepe e pensi a Napoli, ai vicoli di Partenope, alle botteghe che costellano via San Gregorio Armeno. Vedi il presepe e immagini uno di quei borghi incantati della Costiera, con le case che si inerpicano su, per i pendii della montagna, in un luccichio di lanterne. C’è l’anima della Campania tra le montagne di sughero e cartapesta. L’anima della terra di San Gennaro e Padre Pio. Un mondo popolato di pastori in adorazione perpetua che fanno capolino tra palazzotti e suggestive taverne. Lì, ai piedi della mangiatoia. Uno spaccato di vita vissuta che sembra ripreso, di pari passo, dalle plurisecolari casupole addossate, l’una all’altra, nel dedalo dei Decumani. Oppure in un verde borgo dell’Irpinia o della Penisola sorrentina. Un autentico universo che parte dallo scoglio di Megaride e si estende, via via, fino alle

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Papier-mâché and cork-bark Nativity scenes call to mind the backstreets of Naples, the workshops of Via San Gregorio Armeno and the villages winding up the mountainsides of the Amalfi Coast. The shepherds and other figurines outside the inn, along the paths and among Roman ruins in perpetual adoration of the Baby Jesus in the manger evoke the soul of Campania, the land of San Gennaro and Padre Pio and the humble homes in the historic city centre or in the mountain villages of Irpinia and Sannio. The presepe, a sacred representation of the Nativity, became an art form in 18th century Naples, a microcosm of colour and artisanship reflecting daily life in the Bourbon capital and Kingdom. The Cuciniello presepe, on permanent display at the San Martino National Museum in Naples, dates from 28 35


Campania Style

più estreme latitudini dell’artigianato campano in un caleidoscopio di colori e manufatti dall’immenso valore artistico. Come il presepe Cuciniello, in mostra permanente nei locali del Museo Nazionale di San Martino a Napoli. Il presepe fu allestito il 28 dicembre del 1879 grazie a una donazione dell’artista Michele Cuciniello, con pezzi del Settecento che il commediografo partenopeo aveva ereditato dal padre e che, in buona parte, erano stati comprati in una bottega di calata San Sebastiano. L’opera fu alloggiata in uno degli ambienti del refettorio riservato ai monaci. E fu concepita come l’antro di una grotta artificiale, quasi una sorta di scoglio, suddiviso in tre elementi: la Natività, disposta al centro, in mezzo ai ruderi di un tempio romano; la Taverna, con ogni ben di Dio apparecchiato a tavola; e infine l’Annuncio, ambientato in mezzo ad alcune rozze capanne tra pastori, mandriani, pecore e animali. Segni di Napoletanità: gli stessi che nel corso dell’Ottocento altre mani, rimaste ignote, seppero forgiare nel presepe più piccolo del mondo, contenuto addirittura all’interno di un guscio d’uovo, pure conservato nelle sale del chiostro collinare. Ed è sempre a San Martino, all’interno del Museo, che è possibile ammirare la figura della “Madonna giacente”, unica testimonianza del presepe che nel 1340 la Regina Sancia d’Angiò regalò alle Clarisse per la loro Chiesa appena costruita. Nel corso del XV secolo, l’arrivo a Napoli degli scultori Pietro e Giovanni Alemanno, originari dell’Italia del Nord, diede particolari impulso alla plastica lignaria presepiale. Purtroppo della produzione di quegli anni 36

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è rimasto poco o nulla e dunque è possibile solo formulare ipotesi circa la bellezza e la grandezza dei manufatti che furono prodotti in quel tempo. Si sa, però, che a quell’epoca è ispirato il presepe realizzato nel 1507 dal lombardo Pietro Belverte, tuttora parzialmente visibile nella cappella della Natività, all’interno del Cappellone del Crocifisso nella Basilica di San Domenico Maggiore. E che a quella stessa scuola si ispirò l’opera di Giovanni Marigliano, meglio conosciuto come Giovanni da Nola, presente a Napoli sul finire del ’400. Tuttora, nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, si possono ammirare cinque statue lignee policrome residue del presepe che gli fu commissionato

dall’umanista Jacopo Sannazaro. Cinque statue a grandezza naturale prive d’accessori: immagini solenni che invitano alla religiosità ed alla preghiera. Da Mergellina a Sant’Anna dei Lombardi il passo non è proibitivo e vale la pena di compierlo fino in fondo per scoprire il capolavoro realizzato nel 1475 dallo scultore Antonio Rossellino nella Cappella Piccolomini. Si tratta di un vero e proprio gioiello: un altorilievo in marmo bianco nel quale le figure sembrano quasi svettare verso l’esterno con un effetto tridimensionale di forte impatto. La Madonna è in adorazione, così come San Giuseppe, mentre gli animali, che fanno da cornice alla sacra rappresentazione, sembrano quasi ritratti

dal vero, in un atteggiamento naturale che poco o nulla ha di convenzionale. Scene di rara bellezza che riecheggiano anche nei capolavori in mostra nella sala di Santa Maria La Nova dove, ciò che resta di due presepi di epoca cinquecentesca uno lavorato nel legno dal maestro Agnolo Fiore, l’altro nel marmo da Girolamo Santacroce - non smette di rapire l’occhio incantato di chi lo ammira. Nella chiesa del Gesù Nuovo, invece, si conserva il più classico presepe gesuitico che segue, praticamente alla lettera, i rigidi canoni imposti dall’ordine fondato da Sant’Ignazio di Loyola. I pastori sono così numerosi e le scene così mescolate che addirittura si corre il rischio di lasciarsi sfuggire la pre-


Campania Style

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In apertura, il presepe del complesso monumentale di Santa Chiara a Napoli - 1. Il presepe Cuciniello di San Martino (Napoli) - 2. Presepe della reggia di Caserta, particolare della Natività - 3. Il presepe contenuto nel guscio d’uovo (Museo di San Martino, Napoli) At the opening the crib of the complex of Santa Chiara in Naples - 1. Cuciniello crib of San Martino (Naples) 2. Nativity of the Royal Palace of Caserta - 3. The crib in the eggshell (Museo di San Martino, Naples)

December 1879 when artist Michele Cuciniello donated some 18th century figures to the Charterhouse, setting them up in the monastery’s refectory. The scene comprises an artificial cave divided into three areas: the Nativity in the centre amid the ruins of a Roman temple (symbol of the end of the ancient world and the advent of Christianity); the Inn, with a table set with fine food and diners enjoying the music of the zampognari; and the Proclamation in a small hamlet with shepherds, herdsmen and a menagerie of animals. These same symbols of Naples are reproduced in the world’s smallest Nativity Scene crafted by an unknown 18th century artist in an eggshell, on show in the cloister. Other exhibits

in the Museum include scenes made from coral and from copper as well as the “Madonna giacente”, the only surviving piece from the presepe that Queen Sancha of Anjou donated to the Poor Clares church in 1340. The arrival in Naples of sculptors Pietro and Giovanni Alemanno in the 15th century was a milestone in the history of the Nativity Scene but, unfortunately, little has survived from this period. However, the 1507 presepe by Pietro Belverte is still partly visible in the Nativity Chapel of the Basilica di San Domenico Maggiore, although only Mary, Joseph, the ox and the ass remain of the original 28 statues. The same school inspired the work of renaissance artist Giovanni Marigliano, better 37


Campania Style

4. Il presepe di Santa Maria La Nova a Napoli 5. Il presepe della reggia di Caserta 4. The crib of Santa Maria La Nova in Naples 5. The crib of the Royal Palace of Caserta

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senza di Maria, Giuseppe e quella del Bambinello. A poche centinaia di metri dalla chiesa dei gesuiti, si trova quella di San Lorenzo Maggiore: un altro dei tempi dell’arte sacra di Partenope. Qui, nel locale museo, vengono conservati alcuni “manichini” a grandezza naturale, che pare fossero stati donati dalla duchessa Orsini alla Chiesa di Santa Maria in Portico. Si tratta dell’unico presepe completo realizzato da Pietro Ceraso, Giuseppe Picano, Domenico Di Nardo e Giacomo Colombo giunto, più o meno intatto, fino ai giorni nostri anche se i “pastori” sono stati più volte rimaneggiati nel corso degli anni. 38

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Nella stessa chiesa è, inoltre, possibile visitare gli storici presepi nei gusci di noce, tra i più piccoli in assoluto mai realizzati alle falde del Vesuvio.A Santa Brigida, invece, era ospitato, un tempo, il primo presepe mobile realizzato a Napoli, alla fine del XVII secolo, dall’artista Michele Perrone. E’ a lui che si deve la rivoluzione dell’arte presepiale partenopea grazie all’invenzione dei primi pastori a snodo, con anima in fil di ferro dolce ricoperta di stoppa e per i quali erano scolpiti in legno soltanto la testa e gli arti. Quella di Perrone fu una innovazione importantissima perché, consentendo estrema duttilità di

known as Giovanni da Nola, who worked in Naples in the late 15th century sculpting numerous marble statues as well as monuments for viceroys, princes, the Neapolitan nobility, churches and important public buildings. The church of Santa Maria del Parto a Mergellina contains five, life-size painted wooden statues from the presepe he made for Jacopo Sannazaro upon the publication of his Latin poem “De Partu Virginis” as a solemn invitation to piety and prayer. Nearby is Sant’Anna dei Lombardi whose Piccolomini Chapel houses the 1475 masterpiece by sculptor Antonio Rossellino. The exquisite white marble re-

lief has an almost three-dimensional impact with the Madonna and Joseph in adoration while the unconventionally life-like animals frame the Holy Scene. The same rare beauty is found in the 16th century Nativity Scenes exhibited in Santa Maria La Nova: one carved in wood by Agnolo Fiore, the other in marble by Girolamo Santacroce. The Gesù Nuovo church houses a presepe which follows the rigid prescriptions of the Jesuit order, although the numerous figures and intricate scenes almost hide the Holy Family from view. Close to the Jesuit church is San Lorenzo Maggiore: another Neapolitan temple


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Campania Style

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6. 7. e 8. Particolari scenici del presepe di San Pietro a Scafati 9. e 10. Statue lignee scolpite da Giovanni da Nola (museo di San Martino)

atteggiamenti a ciascuna delle figure, si riusciva a conferire veridicità e naturalezza alla scena. Molti dei pezzi realizzati da Perrone e dai suoi discepoli sono oggi in mostra al Museo Archeologico.Ancora. Nel cuore del Centro storico, nella Basilica di Santa Chiara, fa bella mostra di sé un altro esempio di raffinata arte presepiale napoletana. L’opera è il frutto, in realtà, ealizzati a dell’insieme di più presepi realizzati dinando Napoli sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone. Il re, infatti, era un attento collezionista e si a dava da fare anche in prima persona per commissionaree la realizzazione delle figure ai grandi scultori dell’epoca. Tra questi fu coinvolto anche Giuseppe Sanmarti9

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no, l’autore del famoso Cristo Velato. Ciò che resta di quello straordinario mix di arte sacra svetta oggi sotto le volte dell’imponente cittadella francescana.Di chiara matrice borbonica è anche il presepe della Reggia di Caserta, allestito nella sala ellittica dell’Appartamento Vecchio. L’usanza di “fare” il presepe si era affermata nel palazzo reale come attività collettiva della corte fin dai tempi di re Carlo. Secondo la tradizione, ad essa parte partecipavano non solo gli artisti e gli artigi artigiani, ma anche tutte le dame della Real Casa, impegnate in prima persona n nel confezionare gli abiti per i pastor Per realizzare il presepe, ogni stori. ann veniva eseguito un determinaanno, p to progetto. L’attuale allestimento si isp all’ultimo presepe ottocenteispira

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6. 7. and 8. Particular stages of the nativity of St. Peter in Scafati 9. and 10. Wooden statues carved by Giovanni da Nola (Museum of San Martino)

sco realizzato nella Reggia poco prima del crollo del Regno delle Due Sicilie, ed è lo specchio fedele della Napoli cosmopolita come appariva alla fine del Settecento. Sempre al di fuori dei confini partenopei, è quasi obbligatorio parlare dei presepi del ’700 in mostra nella millenaria Abbazia di Montevergine a Mercogliano (Avellino). Un’autentica carrellata di sacre rappresentazioni provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche dall’estero (Argentina, Danimarca, Perù, Giappone) che ha trasformato il chiostro benedettino in una delle più ricche collezioni del Belpaese. Un po’ sulla stessa falsariga di quanto accade a Sorrento, con la mostra permanente del Museo Correale dove è possibi-

of sacred art whose museum houses the life-size mannequins donated by Duchess Orsini to the church of Santa Maria in Portico. These make up the only complete presepe of its kind, made by Pietro Ceraso, Giuseppe Picano, Domenico Di Nardo and Giacomo Colombo. The church also contains historic, miniature Nativities crafted in waln walnut shells.In Santa Brigida only the memory memor remains of the first ‘mobile’ presepe m made in Naples in the late 17th century by Michele Perrone. He revolutionised Neapolitan Nativity Art grazie by cre creating the first posable figures with a soft wire and hemp body and only tthe head and limbs carved from wood wood, which gave the scene a more life-l life-like appearance. Many of the pie pieces by Perrone and his school 10


San Gregorio Armeno are on show at the Archaeological Museum.The Franciscan Basilica di Santa Chiara offers another example of refined Neapolitan Nativity Art in the various Crib Scenes made at the time of King Ferdinand IV of Bourbon, an avid collector who commissioned figures from the leading artists of the time, including Giuseppe Sanmartino the sculptor of the famous Veiled Christ in the Sansevero Chapel. The presepe in the Reggia di Caserta is also clearly Bourboninspired. Setting up a presepe for Christmas became a yearly custom for the court of King Charles III, involving not only local artists and craftsmen but also all the ladies in the Royal Household who made garments for the figures.Each year the presepe was different, the current layout being the last one made prior to the fall of the Kingdom of the Two Sicilies and faithfully reproducing cosmopolitan Neapolitan life in the late 18th century. Heading outside the city, we must mention the 18th century Nativity Scenes displayed at the thousand-year-old Montevergine Abbey near Avellino. This veritable parade of holy scenes from all over Italy, as well as from Argentina, Denmark, Peru, Vietnam and Japan, has transformed the cloisters into one of the finest collections in the country. Sorrento’s Correale Museum has a permanent exhibition of 40 figures by leading 18th century Neapolitan artists, and the Servi di Maria church houses unique pieces, such as the two gilded and painted wooden statuettes of Mary and Joseph from the late 15th century. The chapel to the left of the altar houses a magnificent presepe comprising about 40 figures all made in the 17th century and set around

Nel cuore dei Decumani la via dei presepi In the heart of the way of the cribs Da via San Biagio dei Librai a via dei Tribunali il cuore della produzione artigianale natalizia. From Via San Biagio dei Librai and Via dei Tribunali the heart of handmade Christmas.

Non c’è Natale che tenga senza una passeggiata a San Gregorio Armeno, la famosa via dei presepi nel cuore del Centro Storico di Napoli. Un stradina stretta stretta, che si inerpica da via san Biagio dei Librai a via dei Tribunali e dove, l’una attaccata all’altra, si susseguono le botteghe artigiane che durante tutto l’anno lavorano alacremente alla produzione di pastori ed arredi che contribuiscono ad arricchire la scena della Natività. Così chi ama il “fai da te” qui può trovare legno, sughero, carta, muschio, lucine, motori elettrici per fontane, ma anche cestini di frutta, di pesce, di frutti di mare, di pane. E ancora: miniature di cera che hanno dell’incredibile, per la loro perfezione nelle forme, per la plasticità ed i colori, che al sol vederle fanno venire l’acquolina in bocca. Non mancano ovviamente i maestri artigiani che interpretano, a dimensione di presepe, i personaggi contemporanei del mondo della politica, dello sport, della cultura e della tv. Insomma: a San Gregorio Armeno si può trovare di tutto e di più per ricreare la propria sacra rappresenta-

zione come e meglio si crede. E per finire i più pigri possono optare per le strutture (di qualsiasi dimensione) già complete. Da portare a casa bell’e fatte e a cui bisogna aggiungere solo i personaggi. Via San Gregorio Armeno, from Via San Biagio dei Librai and Via dei Tribunali the heart of handmade Christmas. The street of nativity scenes from which you cannot return home empty-handed. Here there is an endless succession of craftsmen’s workshops where figurines and features are made all year round. Those who prefer the DIY approach will find, wood, cork bark, moss, lights, electric motors and everything they need for their crib scene, while the lazier citizens can choose a ready-made scene in the size they prefer and need only worry about adding the figurines. Some artisans make nativity figurines drawing inspiration from contemporary figures and celebrities.

Da sinistra a destra, pastori e botteghe dell’arte presepiale in via San Gregorio Armeno From left to right, the figurines and the nativity shops in Via San Gregorio Armeno


11. 12. e 13. Scena della Natività e particolari di pastori del presepe di Santa Chiara 11. 12. and 13. Nativity scene and details of the figurines of the nativity of Santa Chiara

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le ammirare 40 figure realizzate dai più noti artisti napoletani del XVIII secolo, ma ancor di più nella Chiesa dei Servi di Maria che la gente del posto conosce come la “Congregazionella” dove sono conservati alcuni pezzi “unici”, come ad esempio, le due piccole statuine di legno dipinte a mano e dorate in oro zecchino, raffiguranti la Madonna e San Giuseppe (fine XV secolo). E, nella cappellina dell’altare maggiore, il presepe stabile di piccole dimensioni composto di una quarantina di pastori detti “seicentoni” perché tutti di manifattura seicentesca. Sempre a Sorrento, nella Basilica Pontificia, è custodito il “Presepio del piccolo Sanmartino”, am-

bientato nell’antica città del Tasso, con pastori del ’700 donati dal poeta Saltovar. A Scafati (Salerno), infine, nella frazione San Pietro, grazie all’impegno dell’Associazione Presepe Artistico, viene allestito, ogni anno un presepe che impiega oltre 3.000 pastori dell’Ottocento di cui ben 2.000 in movimento. Un’opera unica al mondo che attira migliaia di visitatori da ogni parte d’Italia e dall’estero. La rappresentazione ha la peculiarità di associare alla scena della natività anche la vita ed i miracoli di Gesù, con in più la presenza del Colosso di Rodi e di due figure omeriche, Ulisse e Polifemo, di norma assenti dal rito della sacra rappresentazione.

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the ruins of an unusual oriental temple made from cypress wood. The Pontifical Basilica of Sant’Antonio houses the “Little Sanmartino Nativity”, which is set in Sorrento itself with 18th century figures donated by the poet Saltovar. The San Pietro hamlet of Scafati near Salerno sets up a magnificent presepe every year covering 2000 square metres with over 3000 19th century figures, 2000 of which move. This unique work attracts thousands of visitors from all over the world and, curiously, also represents the life and miracles of Christ around the traditional scene as well as the Colossus of Rhodes and the Homeric figures of Odysseus and Polyphemus.


Campania Style

ARTE PRESEPIALE

Giuseppe e Marco Ferrigno dal 1836 Da più di cento anni, l’arte di modellare pastori Since over 100 years, the art of making figurines La storia del presepe napoletano nelle opere realizzate dai maestri della bottega di San Gregorio Armeno, eredi dell’antica manualità di lavorare la terracotta. The history of the Neapolitan crib in the works by masters from the workshop of San Gregorio Armeno, heirs of the ancient craftsmanship of the terracotta work.

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C’è la storia del presepe napoletano nei capolavori di Ferrigno, la storica bottega di San Gregorio Armeno conosciuta in tutto il mondo per la bellezza dei suoi manufatti. Opere di pregevole fattura come Benino, il pastore che dorme. E Ciccibacco, personaggio alticcio e strampalato. Ancora: venditori ambulanti, artigiani, pescatori, tavernieri, zampognari. Vestiti nei costumi tradizionali, sembrano quasi muoversi e respirare in mezzo a casupole, montagne di sughero e suggestive costruzioni scenografiche. Pastori ispirati al Settecento napoletano. Ma non solo, perché sulla scena fanno la loro comparsa anche personaggi dell’età contemporanea, come Maradona, Balotelli, Hamsik e Pavarotti solo per citare i più famosi. Ogni pezzo è modellato a mano. Prodotto in tutte le misure (dai sei ai 60 centimetri)

di Veronica

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con maestria ed estrema cura dei dettagli, fedeli ai dettami della tradizione. Gli stessi che hanno reso Giuseppe Ferrigno uno dei caposcuola dell’arte della terracotta partenopea. Segreti di famiglia. Tramandati, poi, al figlio Marco, a sua volta capace di elaborare e rinnovare il mestiere paterno. Oggi come un secolo e mezzo fa, i materiali impiegati dalla pluripremiata ditta dei Decumani sono gli stessi: terracotta, legno, sughero, stucco e sete di San Leucio. Materiali preziosi. Con i quali forgiare meraviglie senza pari. Giuseppe e Marco Ferrigno Via San Gregorio Armeno 8, Napoli tel. +39 081.552.31.48 info@arteferrigno.it www.arteferrigno.it

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The history of the Neapolitan crib lives in Ferrigno’s masterpieces. Works of fine art such as Benino, the sleeping pastor. And Ciccibacco the clumsy drunkard. And street vendors, artisans, fishermen, innkeepers, bagpipers. But not just traditional characters: contemporary characters like Maradona, Balotelli, Hamsik and Pavarotti make their appearence on the scene.

Each piece is shaped by hand with skill and attention to detail, faithful to the dictates of tradition. The wh have made same dictates who Giuseppe Ferrigno and his son Marco the leaders of the art of “Neapolitan terra terracotta”. Today, just like a century and a half ago, the materials used by the store award-winstore’s ning of San Gregori Armeno are gorio the same: tile, wo wood, cork, puta S.Leucio’s ty and silk. Precious mater terials to forge u unique masterp pieces. 43


Style

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Moda & tendenze 44

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Tocchi napoletani di stile quando il passato fa tendenza Neapolitan styles when the past is trendy Gonne ultrachic, fantasie animalier, giacche modello anni 80, forme ispirate all’architettura contemporanea e ai maestri della Belle Époque: così gli stilisti “made in Naples” ridisegnano l’inverno Ultrachic skirts, animalier fantasies, 80’s jackets, forms inspired by contemporary architecture and the masters of the Belle Époque: this is how the “made in Naples” stylists redesign winter.

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di Annalisa

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Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”. Un aforisma quello del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, che sembra tagliato su misura per le collezioni Autunno Inverno 2013-14 messe a punto dai più quotati stilisti e brand made in Naples. Sarli Couture rende omaggio all’architettura contemporanea delle più affascinanti nuove metropoli del mondo con forme aeree che diventano protagoniste di giacche di gazaar e broccato in seta, come di abiti per il giorno di crêpe di lana double: coni, pieghe, ellissi rievocano la Sidney Opera House, mentre, nei cocktail dress, pannelli e tubolari di tessuto in seta si rincorrono in

Palmieri

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Future influences the present as much as the past”. An aphorism by Friedrich Nietzche, which perfectly fits the Autumn/ Winter collections 2013-14 created by the most esteemed stylists and brands made in Naples. Sarly Couture pays homage to the contemporary architecture of the most fascinated new metropolitan cities in the world with aerial forms, which become protagonists of gazaar jackets and silky brocade, like crêpe and double wool daywear. Roccobarocco relies on long skirts and ultrachic folds matching bon ton cardigans with degradé effect, loads of lace, pinstriped tailleurs and flower fan45


Style

verticale e orizzontale come nella facciata del grattacielo Adia Headquarters di Abu Dhabi. Roccobarocco punta su lunghe gonne a pieghe ultrachic abbinate a cardigan bon ton effetto degradè, tanto pizzo, tailleur gessati e fantasie a fiori. Nino Lettieri, in questa stagione, dedica i suoi abiti a due star della creatività internazionale del XX secolo: Paul Poiret, grande innovatore e figura principale della moda della Belle Époque ed Helmut Newton, maestro dell’arte fotografica. Usa linee ampie per i soprabiti in alpaca, cashmere e astrakan e abbina i tailleur doppio petto dalla linea maschile a pantaloni palazzo. Un’allure tres decó avvolge gli abiti impalpabili di chiffon, mikado e pizzo. Amina Rubinacci si ispira allo stile inglese aristocratico attraverso maglieria grafica, pied de poule, disegni chevron e losanghe, jacquard e trame di tweed donegal. Evocativi degli anni ’80, i cappotti e le giacche morbidamente sartoriali e modellati. Broccati, pizzi colorati, matelassé, pelli shatush e seta per Satriano Cinque e i suoi abiti esclusivi e trasversali adatti a donne di ogni età, caratterizzati quasi tutti da una vita alta, capace di slanciare anche i fisici più minuti. Vittoria Romano fonde fantasie animalier a filati dai colori brillanti, dettagli floreali prendono forma nei capi in maglia mohair, mentre cappotti in rosso scarlatto esaltano il black mood sprigionando sensualità. Gioca sui contrasti il couturier Alessio Visone, che abbina la leggerezza del georgette plissettato alla voluminosità della lana tricot, il pattern geometrico del tartan alle paillettes. E poi, tocchi Fifties e silhouette ovali o arrotondate, impreziosite 46

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da ricami soutache su tessuti trasparenti, sottovesti di pizzo, macramè e raso, in un continuo di incastri ed effetti a sorpresa. Sofisticata, femme fatale e anche un po’ dandy, la donna Cannella. Sulle mise trionfano stampe porte-bonheur e animalier, fantasie tartan, pied de poule e floreali. Tessuti tecnici e di nuova concezione, si alternano ai più classici punto milano, cady e velluto, ma con abbinamenti nuovi, come con nappa ed ecopelle traforata. Per le scarpe, Mario Valentino propone, interpretando appieno il mood retrò chic, decolletè, stivali e stivaletti che, in base all’ispirazione, vedono le punte diventare

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1. Harmont & Blaine 2. Vittoria Romano 3. Luigi Borrelli 4. Cannella 5. Mariano Rubinacci (ph. Morgan Norman) 6. Luigi Dal Cuore 7. Amina Rubinacci 8. Cannella 9. Alessio Visone (ph. Salvio Parisi) 10. Vittoria Romano 11. Mario Valentino 12. Amina Rubinacci 13. Sarli (ph. Soccio - Sorrentino) 14. Mario Valentino 15. Satriano Cinque (ph. Romolo Pizi)

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“Per me la cravat ta deve essere es questa è sempre senziale, stata la mia linea di pensiero”. P. Ca ppel

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tasies. Nino Lettieri, this season, dedicates his wear to two stars of the XX century international creativity: Paul Poiret, great innovator and main figure of the Belle Époque; and Helmut Newton, master of photographic art. Lettieri uses wide lines for alpaca, cashmere and astrakan overcoats, and pair double-breasted tailleurs of the male line up and palace trousers. A trés decó allure wraps the untouchable chiffon, mikado and lace clothes. Amina Rubinacci gets ready for the aristocratic English style through graphic knitwear, pied de poule, chevron and lozenge drawings, jacquard and Donegal

tweed weaves. Evocative of the 80’s, tailored coats and jackets.Brocade, coloured lace, matelassé, shatush leather and silk for Satriano Cinque and his exclusive wear suitable for women of any age, almost all characterised of high waist. Vittoria Romano melts animalier fantasies to vivid coloured yarns; floral details take form in mohair knitwear, while scarlet red coats highlight the black mood emanating sensuality. Plays with contrasts the couturier Alessio Visone, who matches the lightness of the plissé georgette to the largeness of the tricot wool; the geometric pattern of the tartan to the paillettes. Sophisticat-

laboratorio artigianale E. & G. Cappelli via di Cavallerizza a Chiaja, 37 - 80121 Napoli Tel. +39 081400166 E-mail: info@patriziocappelli.it website: www.patriziocappelli.it


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16. e 17. Deimille 18. Sarli (ph. Soccio - Sorrentino) 19. Nino Lettieri (ph. Latrofa - Sorrentino) 20. Roccobarocco 21. Mariano Rubinacci (ph. Morgan Norman) 16

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tonde, affusolate o baroccheggianti, i tacchi a rocchetta o a stiletto. I materiali usati vanno dalle nappe ai camosci passando per capretti, vitelli e montoni. La selezione dei colori alterna nuance calde, come nero, marrone e bordeaux a colori più preziosi come oro, argento e mordorè. Le raffinate shoes artigianali da donna Deimille vedono protagonisti soprattutto vitelli spazzolati a mano e bicolori e Anaboa, stampa realizzata ad hoc per il marchio partenopeo. Una chicca, i tacchi: plexi, cristallo, sia trasparente che multicolor, e in rodoite. Albano propone stivali stile amazzone o iperfemminili e fascianti come una seconda pelle, tronchetti 48

accollatissimi, decolleté spuntate in camoscio stile anni ‘40 e ballerine con fibbia. Sempre in fatto di scarpe, ma stavolta maschili, Paolo Scafora presenta “Extrema”: linea hand made, che rivisita in chiave extramorbida la tradizionale lavorazione Goodyear. La winter collection di Mariano e Luca Rubinacci, prende spunto dal country inglese e punta su tweed e fantasie Principe di Galles molto grandi. I pantaloni sono in velluto e seguono il mood “caccia”. Due, le limited edition: “La toilette du dandy” con sciarpe in cachemire che si rifanno a un fumetto anni ’30 e l’altra dedicata alle ormai mitiche pantofole da strada, Marphy, realizzate stavolta con tessuti

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ed, femme fatale and a little dandy, the Cannella woman. Animalier and portebonheur prints, tartan fantasies, pied de poule and flowers. About shoes, Mario Valentino proposes, interpreting the retro chic mood, décolleté, boots and ankle boots with round, tapered or baroque tips; with reel or stiletto heels. The refined artisan Deimille women shoes are made of bicoloured hand brushed calf leather and Anaboa; print created ad hoc for the Parthenopean make. Heels are a treat: plexi, cristal, both transparent and multicolour, and rodoite. Albano proposes Amazon o very feminine boots, binding up like a second skin. Paolo Scafora

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presents instead “Extrema”, a handmade man shoes line up inspired by Goodyear traditional manufacturing. The winter collection by Mariano and Luca Rubinacci is inspired by the English country, with tweed and very big Prince of Galles fantasies. Trousers are in velvet and follow the “hunting” mood. The elegance of Kiton wear, although loyal to the code of the high Neapolitan tailoring, this Winter is presented with revisited forms and proportion. Extremely beautiful to look at, but especially to wear, the suits, jackets, shirts and ties, meticulously handmade by Real Luxury, according to the renowned Neapolitan tailoring. More and more orig-


C . S O U M B E R T O I , 3 0 2 - C AVA D E ’ T I R R E N I ( S A ) tel. 089.34.33.28


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22. Cilento 23. e 24. Kiton 25. Harmont & Blaine 26. Luigi Dal Cuore

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in lana vintage. Atemporale, come sempre, l’eleganza dell’abito Kiton che, pur restando fedele ai codici dell’alta sartorialità napoletana, questo Inverno si presenta con forme e proporzioni rivisitate. La giacca da uomo, assume difatti una nuova struttura con rever più stretto, maniche più asciutte, fondo più corto e corpo più avvitato. Incredibilmente belli da vedere, ma soprattutto da indossare, gli abiti, le giacche, le camicie e le cravatte realizzate a mano, con cura meticolosa per i dettagli, da Real Luxury, nel pieno rispetto della 50

rinomata tradizione della sartoria napoletana. La stessa da cui sgorgano anche raffinati foulard da uomo e da donna, borse e portafogli in vera pelle, accessori moda e tanto altro. Il tutto, per un lusso orgogliosamente…partenopeo! Sempre più originali le cravatte portabene della Maison Cilento, che questa volta richiamano gli assi delle carte da gioco napoletane, protagonisti anche di autentici gemelli da polso. A tinta unita, pois o micro fantasie, ma pur sempre eleganti e ricercate, le gettonatissime cravatte in seta di Marinella, napole-

tane veraci e allo stresso tempo “very british”. Pregiati tessuti, solitamente inglesi, anche per le ties artigianali e, volendo, su misura di Patrizio Cappelli, uniche come le sue avvolgenti sciarpe in cachemire o seta stampata o jacquard. Fresca e dinamica, la collezione Luigi Borrelli, all’insegna dell’alta artigianalità sartoriale partenopea, che punta su particolari giacche doppiopetto da abbinare a jeans o pant più classici, su maglieria frutto di intrecci nobili: dai cachemire alle più pregiate qualità di lana, e sulla linea di camicie “Luxury

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Vintage”. Harmont & Blaine propone invece una collezione Bri-talian ovvero gusto inglese trattato all’italiana con dettagli tie-pattern, tartan e donegal tweed. Elemento distintivo, il pattern cravatta, che diventa decorativo per ricami su pantaloni e stampe sovrattinte. Last but not least, le morbide opere d’arte su misura di Luigi Dal Cuore, altro grande esponente della tradizione sartoriale napoletana, caratterizzata tra l’altro da manica “a mappina”, spalla morbida, “tre bottoni” con il primo sbottonato e taschino a barchetta.


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inal the ties by Maison Cilento, which, this time, recall the aces of the Neapolitan play cards, protagonists also on authentic cufflinks. Plain, pois or micro fantasies, but always elegant e refined the widely popular silk ties by Marinella, very Neapolitan but also very British. Fine fabrics, usually English, also for the artisan ties by Patrizio Cappelli, as unique as the binding cashmire, printed silk or jacquard shoes. Fresh and dynamic the Luigi Borrelli’s collection, following the traditional Neapolitan manufacturing,

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which relies on particular double-breasted jackets to match classic jeans or trousers. Harmont & Blaine proposes instead a Bri-talian collection: English taste the Italian way with tie-pattern, tartan and Donegal tweed details. Last but not least, mellow custom-cut masterpieces by Luigi Dal Cuore, another exponent of the traditional Neapolitan tailoring, characterised by a “rag” sleeve, soft shoulder, three buttons, with the first unbuttoned, and a “barchetta” breast pocket. (translated by Mauro Di Fenza)

Il primo portale completo sulle bellezze e sulle eccellenze di Napoli e della Campania

charmenapoli.it


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MODA & SHOPPING

Terminal Napoli Mare e terra si incontrano all’ombra del Maschio Land and sea meet in the shadow of the castle Nel cuore della Stazione marittima, il polo di eccellenza nel settore crocieristico con i suoi sette moli d’attracco, sette passerelle mobili, sale congressuali e una grande Galleria riservata allo shopping. In the heart of the maritime station, pole of excellence for the cruise industry with seven jetties, seven mobile gangways, conference halls and a large shopping mall.

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Sorge laddove un tempo gettavano l’ancora i grandi transatlantici. Proprio all’ombra dell’imponente mole del Maschio Angioino. Oggi, con i suoi sette moli di attracco (per 1.100 metri di lunghezza), le sette passerelle mobili, le sale congressuali polifunzionali e la Galleria del Mare (un vero e proprio centro commerciale con i suoi 5.000 metri quadri di estensione), Terminal Napoli è la perfetta sintesi tra antico e moderno nel cuore della stazione marittima partenopea. Un polo di eccellenze tra terra e mare che è diventato un “modello Napoli” nel settore crocieristico, poiché rappresenta il primo caso di socie52

di Giuliana

Covella

tà in cui domanda e offerta si incontrano (tra i soci figurano Costa Crociere, Msc, Royal Caribbean e Alilauro). Da maggio 2013 Franco Ronzi ne è il nuovo presidente, mentre Bruno Russo è stato riconfermato Direttore generale. La società gestisce l’intera struttura del terminal crociere con le attività di supporto a navi e passeggeri. Attrezzato per accogliere un considerevole numero di passeggeri al giorno, sia per le operazioni di imbarco/sbarco che per il transito, il terminal offre: checkin; sale arrivi e partenze; assistenza/informazioni; parcheggio; sosta bus; sicurezza; hostess; ufficio postale. Al centro c’è poi


Campania Style Moda & Shopping

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Expo Centro Congressi: con una superficie di oltre 3.300 metri quadri: la location ideale per un evento, una sfilata, una mostra o una fiera in una posizione privilegiata per la sua centralitĂ . Al nuovo concetto di fruizione di stazione marittima risponde lo shopping center, ricco di negozi con le migliori griffe della tradizione campana.

Terminal Napoli Spa Molo Angioino Stazione marittima di Napoli info@terminalnapoli.it expo@terminalnapoli.it tel. +39.081.551.44.48 www.terminalnapoli.it

Situated in the shadow of the majestic Anjou castle, where huge transatlantic liners once docked, Terminal Napoli is a perfect blend of past and present, supply and demand in the heart of the Naples Maritime Station. Seven jetties, seven mobile gangways, multifunctional conference facilities and the 5000 square metre Galleria del Mare shopping mall make it a pole of excellence in the cruise industry. With partners Costa Crociere, Msc, Royal Caribbean and Alilauro, and under new President Franco Ronzi and Director General Bruno Russo, the company manages the entire cruise terminal and support activities for ships and passengers. Check-in, arrival and departure lounges, information points, parking facilities, drop-off areas, security service, welcoming staff and a post office allow it to handle huge numbers of passengers. The centrally located, 3300 square metre Expo Conference Centre is ideal for any event, exhibition or fair, while the shopping mall stores offer the best brands in the Campania region. 53


Campania Style

MODA

Real Luxury La stretta di mano… si mette al collo A handshake… to tie friendship Cravatte originali, rigorosamente hand made in Naples. Come “Ad Maiora”, ultima nata nel tempio del bel vestire, dedicata al gesto universale di amicizia, rispetto e Pace. Original ties made in Naples. The latest addition to the style temple is Ad Maiora, dedicated to the universal gesture of friendship, respect and peace.

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Quante volte, stringendo la mano alla persona che vi sta di fronte, lo sguardo è caduto sulla sua cravatta? Un’azione apparentemente casuale che nasconde in realtà una vera e propria filosofia che ha dato vita ad “Ad Maiora”, ultima nata della casa Real Luxury, tempio internazionale del bel vestire incastonato ad hoc al primo piano della Galleria del Mare di Napoli. Sotto i riflettori, una capsule collection di cravatte uniche, brevettate, frutto dell’estro creativo, di ricerche approfondite e di tanta passione, che portano la firma del giovane e virtuoso Marco Vecchione, coadiuvato da papà Rosario, dal fratello Luca e dal designer Benedetto Longobardi. Quattro modelli in edizione limitata, rigorosamente hand made, all’insegna di pregiate sete comasche declinate in blu tinta unita o a punto a spillo, regimental e celeste a quadretti. Ties originali dedicate a 54

di Annalisa

Palmieri


Real Luxury Merchandising Galleria del Mare Stazione Marittima di Napoli tel. +39.081.4203209 www.real-luxury.it

un gesto nobile e universale, che si perde nella notte dei tempi, come la “stretta di mano”, ricordata da una piccola medaglia in argento 925, anch’essa realizzata a mano, posizionata nella parte posteriore della cravatta. Un cadeau davvero particolare da donare a un amico caro per confermare la stima e l’affetto cresciuti nel tempo o a una new entry come buon auspicio magari per fruttuose collaborazioni professionali, da suggellare, naturalmente, con una stretta di mano. Tra le peculiarità di “Ad Maiora”, l’autentico taglio smoking, la mancanza di cuciture a vista sul

retro della cravatta e il packaging, anche quest’ultimo brevettato. Senza dimenticare il “filo della frizione”, che conferisce maggior elasticità alle ties consentendo al nodo di rimanere alto per tutto il giorno.

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A handshake and a glance at his tie – the two often go together but this apparently random custom is the philosophy behind Ad Maiora, the latest addition to the Real Luxury international style temple on the first floor of the Naples Galleria del Mare. A capsule collection of unique pat-

ented ties born out of the flair and dedication of young style guru Marco Vecchione, assisted by his father Rosario, his brother Luca and the designer Benedetto Longobardi. Four limited edition models hand-made from prized Como silk in solid or pin-prick blue, regimental and checked sky blue. Original ties dedicated to the noble and universal gesture of the handshake, depicted in a small, silver, hand-crafted medal on the reverse side. A special gift for a dear friend confirming a life-long esteem and affection or an auspicious symbol of profitable future collaboration that will be established with a handshake. A stylish cut, invisible stitching and original packaging make Ad Maiora special, while the “non-slip yarn” ensures greater elasticity so the tie rides high all day long. 55


Campania Style

MODA

Paolo Scafora Eccellenza da calzare ai piedi Excellence in footwear Scarpe in taglia e su misura. Rigorosamente hand-made. Capolavori di eleganza e comfort. Per l’inverno arriva la extramorbida “Extrema” Standard size and bespoke shoes. Rigorously hand-crafted masterpieces of style and comfort. The ultra-soft “Extrema” winter range. di Annalisa

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Superare l’eccellenza non è da tutti. C’è però chi da anni centra appieno l’obiettivo grazie a una sapiente miscela fatta di artigianalità, classe, stile, pellami di altissimo pregio e tanta passione. È il brand partenopeo Paolo Scafora, noto nel mondo tra gli amanti del bon vivre e del bel vestire per le esclusive scarpe, sia “in taglia” che su misura, rigorosamente hand-made secondo la centenaria tradizione. Capolavori di grande eleganza e immenso comfort. Ciascuno dei quali richiede almeno un mese e circa trenta fasi di lavorazione. Tra i protagonisti delle scarpe griffate Scafora ci sono materie 56

Palmieri

prime pregiate come vitello e coccodrillo, scamosciati inglesi, box-calf di provenienza francese, ma anche struzzo, pitone e shell cordowan americano: lavorati, soprattutto, con le tecniche Goodyear e Norvegese. Specialità della casa, la lavorazione destrutturata, che regala particolare morbidezza e comfort alle calzature, ma sono un must anche la “Bologna” e la “tubolare”: entrambe caratterizzate da una cucitura a mano dei vari pezzi minuziosa e capillare. L’ultima chicca messa a punto dall’azienda alle porte di Napoli si chiama “Extrema”: una rivisitazione della tra-


Campania Style MODA

dizionale lavorazione Goodyear in chiave extramorbida, realizzabile per tutti i modelli firmati Paolo Scafora. Ampia la scelta dei colori anche per questo inverno, con una predominanza di blu e del più p “classico” cammello,, con la possibilità di combinare anche unipiù tinte su un’unica scarpa grazie a tpennellate e tratc, tamenti ad hoc, rpronti a dar forri ma ad esemplari a dir poco unici e strabilianti.

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Beyond excellence” is the goal reached by Paolo Scafora, the world-renowned Neapolitan brand of exclusive, stylish and traditionally hand-made footwear. Artisanship, dedication, elegance and the best leathers make for masterpieces of style and comfort in standard and bespoke sizes. The latest addi-

tion to the Scafora range is “Extrema”, made from ultra-soft leather on request. This winter’s colours include blue and classic tan, with the option to combine colours for unique and spectacular footwear. Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Napoli) Tel.+ 39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it

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Campania Style

AUTOMOTIVE

Gruppo Funari Il mercato delle quattro ruote ha il suo re King of the Motor Market Volkswagen, Audi, Mercedes-Benz, Volvo, Lamborghini e Toyota, con Officine Autorizzate Smart, e Skoda: da oltre quarant’anni, l’azienda leader nel settore automotive offre il meglio delle gamma premium. Toyota, Volkswagen, Audi, Mercedes-Benz, Skoda, Smart, Volvo and Lamborghini: the automotive market leader for over 40 years with the best of the premium range

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di Giuliana

Covella

Un amore a prima vista”. Così Andrea Funari, amministratore delegato del Gruppo Funari (che gestisce insieme con i fratelli Antonio e Marco), definisce la partnership con Toyota, con l’apertura a Gennaio della sede di Napoli in via Pisciarelli ad Agnano ed a Giugno il nuovo salone di Caserta. «Ci ha sempre affascinato quel marchio - spiega - perché la multinazionale giapponese è stata la prima a compiere una scelta in controtendenza, puntando sull’ibrido: un motore a benzina e uno elettrico». Cura dei particolari e rispetto dell’ambiente sono le caratteristiche che rendono, da quarant’anni, il gruppo campano protagonista assoluto nel mercato delle quattro ruote, con concessionarie ufficiali in Terra di lavoro e a Napoli. L’azienda leader nel settore automotive, da sempre sinonimo di automobili prestigiose, offre il meglio della gamma premium: commercializzazione e assistenza

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di marchi come Volkswagen, Audi, Mercedes-Benz, Skoda, Smart e Volvo, oltre al prestigioso brand Lamborghini, con l’avveniristico showroom di Agnano. In più, la lunga esperienza nel settore ha dato vita alla “Funari Service”, una carrozzeria tra le più grandi e all’avanguardia del Sud Italia. Nel 2014 ci saranno nuove aperture con il nuovo show room Lexus, nuovo riferi-

mento del Sud Italia per tutti gli appassionati del brand di lusso, fornendo agli esclusivi clienti, nella città di Napoli ed in Campania un point esclusivo anche per l’assistenza. Gruppo Funari www.gruppofunari.it

Love at first sight” is how the Funari Group’s CEO Andrea Funari defines their partnership with Toyota. «We love the Japanese brand because they were the first to go against the grain and come up with a hybrid car». Attention to detail, respect for the environment and the most prestigious cars have taken the Group to the head of the premium automotive market with dealerships in Naples and Caserta. The futuristic showroom in Agnano showcases Volkswagen, Audi, MercedesBenz, Skoda, Smart and Volvo models as well as the exclusive Lamborghini brand, and “Funari Service” offers one of the largest body shops in southern Italy.



Campania Sapori

A tavola e nella calza 60


Quei dolci tutti partenopei che fanno ricchi Natale e Befana Typically Neapolitan sweets for Christmas and Epiphany Roccocò, mustacciuoli, struffoli, babà, sfogliatelle, delizie al limone, cioccolata e torrone: nella città di San Gennaro c’è tutto quello che occorre per rendere speciale anche la calza del 6 gennaio Roccocò, mustacciuoli, struffoli, babà, sfogliatelle and delizie with lemon, chocolate or nougat cream: the city of San Gennaro makes the Epiphany stocking special di Rosanna

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La aspettano, trepidanti, i piccini, che non vedono l’ora che arrivi l’alba per “scartarla” e gustarsi il suo dolce contenuto. Ma fa gola anche ai più grandicelli che si concedono l’ultimo succulento assaggio natalizio prima di riprendere il lavoro. Poiché l’Epifania, con le sue calze ripiene di dolciumi, tutte le feste porta via. E’ questa una delle ricorrenze più antiche del Belpaese, che affonda le radici addirittura nella mitologia pagana quando si era soliti bruciare un vecchio fantoccio, sim-

Nastro

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Epiphany is one of Italy’s oldest holidays, originating in pagan times when a dummy was burned to symbolise the passing of the old year and, on 6 January, kids can’t wait till dawn to unwrap their candies but parents also enjoy this last mouthful of sweetness before work beckons. Over the centuries, this dummy took on the appearance of an old lady who would climb down chimneys and leave candies in the stockings of good children, but in Naples the sweet old la61


Campania Sapori

bolo dell’anno che volava via, per salutare quello nuovo. Fu proprio quel fantoccio, nei secoli successivi e in epoca cristiana, ad assumere poi l’aspetto della innocente vecchina capace di infilarsi nei camini delle case per riempiere le calze dei bimbi buoni con dolciume, pan di zucchero, cioccolata e caramelle. Gli stessi ingredienti che la simpatica nonnina volante potrebbe trovare oggi a Napoli, senza doversi sobbarcare chissà quale viaggio a cavallo della sua mitica scopa. Sì, perché se c’è una città al mondo capace, con la sua sola tradizione gastronomica, di riempire una “calza” senza alcuna fatica, ebbene questa è proprio quella di San Gennaro. Cioccolata, torrone, ma anche i dolci tipici delle feste: sullo scoglio di Megaride ce n’è per tutti i gusti. Basta chiudere gli occhi e immaginarseli chiusi in un simbolico “pacco dono” per farsi venire l’acquolina in bocca. Volete un assaggio della calza napoletana? Allora partiamo. Semplicemente favolosi gli struffoli, colorata e caratteristica ghiottoneria le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Si tratta di piccole perle di farina. Fatte con uova e burro, vengono fritti e dorati nell’olio e quindi “decorati” nel miele. Cosparsi di piccoli zuccherini, assumono il sapore di straordinari confetti dalla flagranza unica. A Napoli sono da sempre sinonimo beneaugurante di soldi. Anche mustacciuoli e roccocò sono due prodotti tipici della pasticceria partenopea. Biscotto al cioccolato dalla forma di un rombo schiacciato, il mustacciuolo - la cui denominazione sembra derivare da un’antica ricetta contadina a base di mosto (mostacea era il nome 62

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dy could save herself a broomstick ride, as the city’s gastronomic traditions are more than sufficient to provide stocking fillers for every taste. Let’s see what’s in the Neapolitan stocking. Fabulous struffoli! This colourful, millennium-spanning Neapolitan sweet is made with flour, butter and eggs rolled into balls (an auspicious symbol of wealth), fried and then garnished with honey and candy sprinkles. Mustacciuoli are Neapolitan, diamond-shaped chocolate biscuits

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shop online customer care 081 5848313


Campania Sapori

latino) - ha un sapore unico e travolgente. E si scioglie praticamente in bocca. Più resistenti, invece, i roccocò, ma altrettanto saporiti: sorta di ciambelle dolci lavorate con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie, risalgono agli inizi del XIV secolo. E sembra siano stati preparati, per la prima volta, dalle suore del Real Convento della Maddalena. Il nome roccocò deriverebbe dal francese “rocaille”, per la forma simile a quella di una conchiglia arrotondata (di cui conserva le linee). Succulenti e pieni, sono una delizia che strappa applausi. Insieme alle altre ghiottonerie, tutti questi si possono trovare sugli scaffali della Pasticceria del cake designer Franco Sepe a Melito di Napoli, il luogo in cui la pasta di zucchero diventa arte. Nelle vetrine di Gay Odin, invece, svettano altre prelibatezze del “made in Naples”. E tutte sono realizzate con il più celebre dei cibi degli dei: il cacao. D’altronde, che calza sarebbe quella della Befana senza sua maestà il cioccolato? Tra nudi dai mille gusti, cialde croccanti, tavolette farcite, pezzi di cioccolato foresta, perline confezionate a mano una a una, più che una calza, quella preparata con i capolavori di Gay Odin è un trionfo di sapori che non conosce età. Un mondo di golosità tutte da scoprire. Come molte altre chicche del palato come babà, sfogliatelle e delizie al limone, ennesimi tesori dell’arte dol64

In apertura, un succulento piatto di struffoli 1. Delizia al limone 2. Struffoli zuccherati 3. Sfogliatella frolla e sfogliatella riccia 4. Un piatto di gustosissimi babbà 5. I “nudi” di Gay Odin

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ciaria partenopea. Né si può fare a meno del torrone - dal latino torreo (verbo che significa “abbrustolire”, con chiaro riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle) - un altro dei dolci tipicamente natalizi, culto a Napoli, soprattutto nei giorni delle feste dei morti. Ed è “religione” a Benevento, dove questo dolce è forse nato in epoca sannita (anche se non mancano gli storici che ne attribuiscono l’origine agli Arabi). Il torrone è composto da un mix di albume d’uovo, zucchero e miele. Farcito con mandorle, noci, arachidi o nocciole e spesso ricoperto da due ostie: il suo sapore, forte ed unico, è capace di sorprendere anche i buongustai più esigenti. E fa la sua bella figura nella calza della befana made in Naples.

reputedly named after the ancient recipe’s use of mostacea, the Latin for ‘wine must’, and literally melt in the mouth. Roccocò are crunchy, ring-shaped biscuits (possibly from the French rocaille for a rounded shell) made from almonds, flour, sugar, candied fruit and spices and date from the early 14th century when they were baked by the nuns of the Royal Magdalene Convent. These taste-filled delights are always a success and can be found, with all other Neapolitan dainties, in cake designer Franco Sepe’s pastry shop in Melito di Napoli, where sweetness is an art. The windows of Gay Odin are filled with other Neapolitan delights, all made from cocoa. Simple chocolates, crunchy wafers, soft-centred bars and

flaked chocolate ‘forests’ are all individually prepared to create a timeless masterpiece ideal for any stocking. Gay Odin is a sweet land of flavour waiting to be discovered. Other Neapolitan taste treasures include babà, sfogliatelle and delizie al limone, but let’s not forget torrone (from the Latin verb meaning to toast hazelnuts and almonds), a Christmas nougat that appears around Halloween. Hailing from the Samnite town of Benevento, although some claim it was introduced by the Arabs, Torrone is made from egg whites, sugar and honey mixed with nuts and placed between rice-paper. Its unique flavour opens the eyes of every gourmet and is an essential component of the Neapolitan Epiphany stocking.



Campania Sapori

RISTORANTI

Museo Caruso e La Basilica Quei sapori in musica nel cuore antico di Sorrento Those tastes in music in the heart of Sorrento Storia, memoria e tradizione nei templi del buon gusto di casa Esposito. Quando i menù e la buona pizza esaltano l’arte culinaria mediterranea History, memory and tradition in the temples of the good taste of Esposito’s home. When the menu and good pizza enhance the Mediterranean cooking

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Sapori in musica. Buon gusto e relax. Profumi scolpiti sul pentagramma. Svettano trionfanti tra i cimeli e i ricordi carichi di storia, a due passi dalle tavole imbandite. L’uno accanto all’altro: da una parte i colori della cucina mediterranea, capaci di ammaliare anche i palati più esigenti, con le proposte culinarie del ristorante pizzeria “La Basilica”. Dall’altra il fascino senza tempo della tradizione legata al mito del grande Caruso, anima autentica del “Ristorante Museo” a lui dedicato. L’unico ritrovo di Sorrento in cui, affianco a percorsi enogastronomici di straordinaria bontà, rivive il fascino dell’artista nato e cresciuto nel quartiere napoletano di San Carlo all’Arena. Qui, nella città del Tasso, a pochi passi dalle antiche mura, riecheggia l’omaggio del padrone di casa Paolo Esposito, al fenomeno vocale del palcoscenico mondiale. Una piccola galleria dedica66

di Veronica

to alla star della lirica, ricavata all’interno del ristorante, con l’esposizione di numerosi cimeli appartenuti al famoso tenore che trascorse gli ultimi giorni della sua vita all’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento. Sulla stessa scia costellata di stile e raffinatezza, a pochi passi dalla centralissima piazza Tasso svetta il Ristorante La Basilica, l’altra gemma dell’arte culinaria di casa Esposito. Tempio indiscusso del “made in Italy” ai fornelli e della bontà di una cantina straripante di gioie, autentico scrigno di nettari nazionali ed esteri selezionati con cura e devozione. La Basilica, però, è anche il posto giusto in cui godersi una succulenta pizza napoletana, con l’opzione, per chi lo desidera, di menù di rara bellezza. Buoni per tutti i gusti. Ma così buoni da rimanere a bocca aperta. Entrambe le maison del gusto sono aperte tutto l’anno, dalle 11.30 del mattino fino a mezzanotte.

Mosca


Campania Sapori RISTORANTI

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Flavors in music. Good taste and relax. Perfumes carved on the pentagram. Mediterranean aromas that abound in the Sorrento’s antique hearth. Aromas who triumph in the menus of “La Basilica”, while the charm of traditions holds court at the unique “Museo Caruso Ristorante”, dedicated to the great Neapolitan tenor, which offers exquisite excursions into the world of fine dining. The enchanting restaurant location (in the town of the poet Tasso) is owner Paolo Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) tel +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com

Esposito’s homage to Caruso and houses a small museum exhibiting numerous possessions and artefacts of the tenor born in the Neapolitan district San Carlo all’Arena. An equally stylish ambience is created in “La Basilica” restaurant, where typical Mediterranean cuisine and genuine produce are accompanied by superb wines. La Basilica is the ideal place to savour a tradizional pizza as well as a variety of mouthwatering dishes and a superb selection of national and foreign wines. La Basilica Ristorante Pizzeria via Sant’Antonino, 28 Sorrento (Napoli) tel +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com

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Campania Sapori

RISTORANTI

Ristorante Garibaldi Il pesce fresco si gusta in riva al mare The fresh fish is eaten by the sea Pietanze succulente, dessert homemade e vini Doc in un ambiente accogliente e familiare.Alla Marina Grande di Bacoli con vista su Pozzuoli. Succulent dishes , homemade desserts and DOC wines in a warm and welcoming atmosphere. In the Gulf of Bacoli with a view of Pozzuoli.

U Ristorante Garibaldi Via Spiaggia 36, Bacoli (Napoli) Tel. +39.081.5234368 www.ristorante-garibaldi.it Lunedì chiuso Domenica sera solo su prenotazione

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Una suggestiva cantina a due passi dal mare. Nacque così, agli inizi del ‘900, grazie all’intuito di Marianna Barba e Luigi Lucci Strato, e poi alla tenacia della figlia Filomena, quello che negli anni Trenta sarebbe diventato il rinomato Ristorante Garibaldi, perla incastonata sulla spiaggia del vecchio villaggio di pescatori di Bacoli, con vista sul castello di Baia e sul golfo di Pozzuoli. Qui, oggi come allora, i clienti si danno appuntamento per gustare ottime pietanze a base di pescato del giorno. Fritti, al forno, in umido, alla brace o crudi: sono pesce e frutti di mare a farla da padrone, assoluti o come condimenti nobili per la pasta, come nel caso di cozze e bottarga o del nero di seppia. Da assaggiare assolutamente la zuppa di pesce, autentica specialità della casa. Nella cantina, un’ampia selezione di vini nazionali, e in particolare campani, per il giusto

di Eva

Molea

abbinamento con ogni pietanza. I dessert sono rigorosamente homemade: crostata al limone, panna cotta, caprese bianca e nera, babà e mousse al cioccolato. Tocchi finali di un pasto prelibato, cucinato sempre secondo i dettami di donna Filomena, tramandati a figli e nipoti, che gestiscono il ristorante con la stessa filosofia di un tempo: offrire ai propri clienti un’esperienza gastronomica di altissimo livello, in un ambiente accogliente e familiare.

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A suggestive wine cellar near to the sea. Born in the early 900, thanks to the intuition of Marianna Barba and Luigi Lucci Strato, and to the tenacity of his daughter Filomena, the local would later become the renowned Ristorante Garibaldi: a jewel on the beach in the old fishing village Bacoli, overlooking the castle of Baia and

the Gulf of Pozzuoli. Here customers get together to enjoy delicious fishes and the freshest seafood. The choice is wide: fried, baked, stewed, grilled, raw, fish soup (house specialties), cozze and bottarga and squid ink pasta. In the cellar, a wide selection of Italian wines, and in particular Campania’s, for the right match with each dish. Desserts are strictly homemade. Every meal is always cooked according to Filomena’s dictates, handed down to their children and grandchildren, who run the restaurant with the same philosophy of the past: offer their customers a warm dining experience at the highest level.


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MARCHI STORICI

Gay Odin Il Natale di Partenope profuma di cioccolata The Christmas of Partenope smells of chocolate Da cent’anni in via Chiaja la fucina delle tentazioni. Con ghiande, foreste, ripieni e prelibati gelati di ogni genere di cacao il palato è servito For 100 years the historic chocolate factory has seduced its customers with an infinite variety of chocolates and ice cream

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Il Natale di Partenope ha il profumo della cioccolata. Erano gli anni Venti quando il piemontese Isidoro Odin si trasferì nella città del Vesuvio dove fondò - dopo il matrimonio con Onorina Gay - una delle più antiche cioccolaterie d’Italia. La fabbrica, inserita, nell’elenco dei monumenti nazionali, ancora oggi si trova in via Vetriera a Chiaja, ed è una vera e propria fucina di tentazioni. Marchio comune di tutti i negozi griffati Gay Odin. Uno spettacolo per gli occhi ed il palato: urne di vetro traboccanti prelibatezze, ripieni di liquore o alle nocciole. Delizie che invitano al più gustoso degli assaggi. Il segreto di tanta bontà? Sta tutto nell’eccellenza delle materie prime. E nel mantenere intatto nel tempo il modo artigianale di lavorare il cacao. Qui, oggi come un tempo, ogni cioccolatino è realizzato a mano. E poi confezionato in scatole di classe, bellissime. Fiore all’occhiello di Gay Odin sono anche i gelati, marchio inimita-

di Anna

Donnarumma

bile della fabbrica di Chiaja. Da gustare assolutamente anche a Natale. Nel gusto crema, o extra fondente. Bianco, al rum e alla cannella. E ancora: brasiliano, tartufo foresta. E infine la Scapigliata, tartufo alla gianduia e alla scorzetta di arancio. Gay Odin Via Vetriera, 12 – Napoli tel. +39.081.417843 www.gay-odin.it

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When Isidoro Odin moved from Turin to Naples in the 1920s to, he founded one of Italy’s oldest chocolate factories in the luxury shopping district of Chiaia. The historic factory is now a national monument but it is still there, serving chocolate delights filled with liqueurs or nuts. Their secret lies in the traditional art of transforming the finest ingredients into ‘the sweet nectar of the gods’, with every individual chocolate made entirely by

hand and packaged in exquisite boxes bearing historic paintings of Naples. In recent years Gay Odin has specialised in ice cream: cream acorns and nuts, but customers can also choose from a huge assortment of ice creams made from chocolate in its myriad varieties: extra dark, white, rum-flavoured, with cinnamon, the Brazilian with cocoa and coffee, the Forest Truffle with chocolate flakes, and the Scapigliata (gianduja truffle with candied orange peel). 69


Campania Sapori

PRODOTTI TIPICI

Caseificio Ponte a Mare Perle di latte, armonia di sapori sicuri Pearls of milk, harmony of safe flavors Mozzarelle, trecce e bocconcini di grande bontà e dall’aspetto invitante. Oro bianco a tavola con i capolavori della famiglia Paolo. Gusto e qualità garantiti Mozzarella, treccia and bocconcini of great taste. White gold on the table with the masterpieces of the Paolo family. Taste and quality are guaranteed di Veronica

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Ponte a Mare. Un nome che è sinonimo di garanzia e qualità nel mondo dei prodotti caseari campani. Il caseificio di Castelvolturno è da decenni specializzato nella lavorazione di mozzarelle, trecce e bocconcini dei grande bontà, con alto valore nutritivo e dall’aspetto a dir poco invitante. Autentiche perle di latte, semplicemente gustose. Capaci, da sole, di rendere gradevole e appetitosa la tavola. Sì, perché l’oro bianco forgiato dai maestri della casa può essere apparecchiato sia come antipasto, sia come seconda portata. Da accompagnare, magari, a verdure, o primi piatti. Tanto il risultato è garantito: il colore perlaceo della mozzarella e il suo inimitabile sapore non faranno 70

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mai sfigurare un pranzo o una cena. E soprattutto quelli made in Ponte a Mare, azienda che attraverso i suoi squisiti prodotti è diventate un vero e proprio ambasciatore dei sapori campani. Il caseificio di via Domitiana da sempre riceve attestati di stima e riconoscimenti da ogni parte del mondo, meritandosi spazi su riviste importanti, segno che la tradizione e le sue specialità culinarie della Terra Felix, sono un must inimitabile anche in ambito internazionale. Cartoline di accorati ringraziamenti arrivano dalla Thailandia agli Stati Uniti agli Emirati arabi e fanno bella mostra nel punto vendita di Castelvolturno, a due passi dall’Holiday Inn e dal centro sportivo del Napoli Calcio, dove, an-

ne che da campioni del calibro di Higuain anHamsik, i due fratelli Antonello e Gianatfranco Paolo sono considerati i re dei laterticini. La famiglia Paolo ha infatti consersso vato intatto, nel tempo, l’antico processo agdi lavorazione del latte con ogni passaggio controllato alla perfezione, fin nei mialinimi dettagli, assicurando altissima qualità e soave sapore. Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana Km 34.070 81030 Castelvolturno (Caserta) tel +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it info@ponteamare.it

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C cio Ponte a Mare is synonymous of reliability and Caseifi qu quality in the world of dairy products of Campania: wh white gold, simply wonderful pearls of milk. The dairy of Castel Volturno specialized for decades in the proces cessing of mozzarella, braids and simply tasty and delici licious morsels. Thanks to its exquisite products, Ponte a Mare has become a true ambassador of the flavors of Campania. The company of via Domitiana always recei ceives tokens of esteem and recognition from all over the world, earning spaces in major magazines. Postcar cards of acknowledgments have come from Thailand, Un United States and United Arab Emirates and are on dis display in the store, a short distance from the sports cen center of Napoli Football, where, even from the likes of Higuain and Hamsik, the two brothers Gianfranco and Paolo Antonello are regarded as the kings of dairy pro products. 71


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ARTE CULINARIA NOBILE

Maestri Monzù Ma Cos rivive la cucina aristocratica Così The aristocratic cuisine lives again L’ Accademia Acca di Gerardo Modugno rilancia la squisita e raffinata n linea di gastronomia dei napoletani blasonati Gerardo Modugno’s Academy reboots Gerard the refined gastronomy of King Ferdinand’s court di Marchese

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Franco Santasilia di Torpino

Monzù è la corruzione dialettale napoletana del francese “Monsieur”, titolo concesso ad alcuni chef francesi in servizio presso l’aristocrazia napoletana nel ‘700. Perché? Per capire quale sia stata l’influenza d’oltralpe sulla gastronomia napoletana, basta sapere che Maria Carolina d’Austria, sposa di Re Ferdinando, il re “Lazzarone”, non amava la cucina partep nopea. Pertanto, chiese alla sorella Maria Antoniet Antonietta di inviarle i suoi raffinati cuochi franc francesi, i quali fusero le due tradizionali cuc cucine dando corso a una delle più s squisite, saporite e raffinate linee di gastronomia. I cuochi napoletani ebbero così pieno diritto di chiamarsi Monsieur, da cui, con storpiatura tutta napoletana, nascono i rinomati Monzù. 72 72

Che a Napoli erano quasi sempre conosciuti con nomignoli. Tempi recenti hanno decretato la fine dei Monzù di famiglia, anche se gli ultimi fuochi nel secolo scorso sono stati egregiamente alimentati da un esponente di grande spicco, Gerardo Modugno, ultimo Monzù, che può oggi, con corsi, eventi e dimostrazioni, riaccendere e vivificare, insieme con il suo allievo Mario Loina, la sublime arte della cucina aristocratica napoletana, attraverso la sua Accademia “Maestri Monzù”, di cui mi pregio di essere Rettore onorario. Maestri Monzù Via Don Luigi Sturzo 91, Napoli Tel.: +39.081.19723223 www.maestrimonzu.it

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Monzù” is a Neapolitan corruption of the French “Monsieur”, a title used in aristocratic, 18th century Neapolitan households for French chefs. Maria Carolina of Austria, wife of King Ferdinand, did not like Neapolitan cooking and asked her sister Marie Antoiniette to send her best chefs to Naples where they blended the two cuisines, creating a refined gourmet tradition. The title “Monzù” was used for Neapolitan chefs thereafter. The “Monzù” tradition eventually died out, but Gerardo Modugno now organises courses and events to revitalise the sublime art of aristocratic Neapolitan cuisine through the “Maestri Monzù” Academy, of which I am proud to be the Honorary Rector.


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DOVE MANGIARE BENE

La galleria delle pizzerie napoletane veraci

Ciro a Santa Brigida

Umberto

Via Santa Brigida, 71,73a,74 80133 Napoli Tel: +39.081.552.40.72 www.ciroasantabrigida.it Info utili: Menu per Celiaci

Via Alabardieri, 30/31 80121 Napoli Tel: +39.081.41.85.55 www.umberto.it Info utili: Menu per Celiaci

Magno Via Partenope 15 - 80122 Napoli Tel: +39.081.240.00.01 www.magnoitalia.com

Da 30 anni a tutela della tradizione e della qualità. Associazione Verace Pizza Napoletana. www.pizzanapoletana.org

Mattozzi a Piazza Carità

Ciro al Borgo Marinari dal 1936

Piazza Carità, 2 80134 Napoli Tel: +39.081.552.43.22

Via Luculliana, 29/30 Borgo Marinari - 80132 Napoli Tel: +39.081.764.60.06 www.ristoranteciro.it

Lombardi a Foria

Pizzeria al 22

L’Arte della Pizza

Via Foria, 12 - 80137 Napoli Tel: +39.081.45.62.20 www.pizzerialombardi.it

Via Pignasecca, 22 – 80134 Napoli Tel: +39.081.552.27.26 www.pizzeriaal22.it

Via Santa Maria della Libera, 5 80127 Napoli Tel: +39.081.241.19.07

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NAPOLI

musei

Museo Archeologico Nazionale

Museo del Tesoro di San Gennaro

Museum ticket offices close one hour prior to museum closing time

Museo Duca di Martina

Museo Nazionale di Capodimonte

Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 8 euro; 4 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 8 euros; 4 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.

Le biglietterie dei musei chiudono tutte un’ora prima di quella indicata come orario di chiusura del museo

seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.

Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 7 euro; 5 euro under 18 e over 65; 5 euro per gruppi di almeno 15 persone; 4 euro per scolaresche; Convenzionati (Cral, parrocchie): 5 euro, guida inclusa Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 7 euros; 5 euros under18 and over65; 5 for groups of 15 people; 4 euros for students; Agreement (Cral, Parishes): 5 , guide included Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-

Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_cp/ museo_cp.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.

Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale

Museo Civico di Castel Nuovo

Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 6 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 6 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.

Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Orari apertura: ore 9:00 - ore 20:00. Mer chiuso. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Opening: 9 AM - 8 PM. Wed closed. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo di San Martino

Teatro di San Carlo

dragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection. Museo Artistico Industriale

Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ sm/museo_sm.html Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes

Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Visite guidate dal lunedì al sabato ore 10:30 - 11:30 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. La domenica ore 10:30 - 11:30 - 12:30. Chiuso ad Agosto e festivi. Biglietti: intero euro 6, ridotto euro 5 (gruppi almeno 25 pax, minori 18 e over 60). Guided tours from monday to saturday 0:30 - 11:30 - 12:30 - 14:30 - 15:30 - 16:30. On sunday 10:30 - 11:30 - 12:30. Close on bank holidays and in August. Entrance ticket euro 6, reduced euro 5 (group 25 pax minimum, under 18 over 60). Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.

Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.

Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it - info@paoloscaforanapoli.it

Ristorante Garibaldi via Spiaggia 36, Bacoli (Napoli) tel +39.081.5234368 www.ristorante-garibaldi.it

Cappella Sansevero

Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”

Giuseppe e Marco Ferrigno Via San Gregorio Armeno 8, Napoli tel. +39 081.552.31.48 info@arteferrigno.it www.arteferrigno.it Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_vp/ museo_vp.html Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d’arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.

Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lunven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mon-

Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 1017.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.

Ristorante Museo Caruso via Sant’Antonino, 12 Sorrento (Napoli) tel +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com

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Complesso Museale di Santa Chiara

Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.

Città della Scienza

Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lunedi chiuso. Dal martedì al sabato: 9.00-15.00. Domenica: 10.00-17.00. Biglietto unico: 2 euro. Planetario chiuso Mon closed. Tue- Sat 9 a.m. 3 p.m. Sun: 10 a.m. 5 p.m. Only ticket 2 euros. Planetary closed È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.

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Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia

Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli

Cappella del Monte di Pietà

Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.

Museo dell’Osservatorio di Capodimonte

Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.

Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.

Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco

Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Mostra di Coralli e Cammei

Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.


Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: Museo Diocesano

mente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.

Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples.

Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D. Stazione Zoologica A. Dohrn

Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.

Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.

Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it

Gay Odin Via Vetriera, 12 – Napoli tel. +39.081.41.78.43 www.gay-odin.it

Catacombe di San Gaudioso Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica

Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettiva-

Museo storico musicale

Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.

Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-

Terminal Napoli Spa Molo Angioino Stazione marittima di Napoli info@terminalnapoli.it tel. +39.081.551.44.48 www.terminalnapoli.it

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ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini

Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore

Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 9 euro; ridotto 7 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 9 euros; 7 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.

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Accademia di Belle Arti - Pinacoteca

Madre

on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. Associazione Circolo Artistico Politecnico

Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.

Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin

Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.

La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.

Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set

Museo - Archivio - Biblioteca - Fototeca Piazza Trieste e Trento, 48 - Tel. 081.42.65.43 www.associazionecircoloartistico.it Aperto dal lunedì al venerdì ore: 10/13 e 17/20. Ingresso gratuito (visite guidate, prenotazione obbligatoria). Mon-Thu h. 10 am-1 pm; 5 pm -8 pm. Free entrance (guided tours, reservations required). Fondata con il nome di “Società Napoletana degli Artisti” il 22 dicembre del 1888, come nucleo propulsivo di una nuova scuola pittorica dell’800 napoletano, nel 1902 la società si fuse con il “Circolo Forense Partenopeo” e nel 1907 si trasformò nel “Circolo Artistico Politecnico” per assumere, nel 1990, l’attuale fisionomia di Associazione “Circolo Artistico Politecnico” Museo, Archivio, Biblioteca, Fototeca e Centro Culturale. Founded in 1888 under the name of “Società Napoletana degli Artisti” , in 1990 acquired its current appearance of Association “Circolo Artistico Politecnico” Museum, Archive, Library, Photo Library and Cultural Center.

ZONA FLEGREA Terme di Baia

Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.

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Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.

Parco Archeologico di Cuma

CAPRI Certosa di San Giacomo

Villa Jovis

Museo di Baia

Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art. La Solfatara

Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.

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Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life.

Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.

Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family. Villa San Michele

Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.

ISCHIA Scavi e Museo Santa Restituta

Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea.

Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei re-


perti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto

Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.

AREA VESUVIANA Scavi Archeologici di Pompei Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e

over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).

glio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo del Giocattolo

Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity. Scavi Archeologici di Ercolano

Antiquarium di Boscoreale Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19. Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers. Museo Archeologico Virtuale

Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto me-

mediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.

Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multi-

Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.

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Scavi di Oplontis

minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world

with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.

CASERTA Museo Correale di Terranova Belvedere di San Leucio Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery.

Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.

PAESTUM Area Archeologica di Paestum

Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.

Museo Mineralogico

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CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua

Reggia di Caserta

PENISOLA SORRENTINA

Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500

Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnifi cence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.

Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient Greek-Roman city

Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-

Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.




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