ESTATE 2012
Napoli e l’estate delle idee Naples and the summer of ideas
editoriale
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L’opprimente inverno della crisi internazionale si combatte con l’estate delle idee e della rinnovata speranza, disegnando e costruendo un futuro basato sulle capacità e sulle peculiarità. Con la Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero organizzata da Unioncamere e Camera di commercio partenopea e, a seguire, con la prima entusiasmante regata delle World Series dell’America’s Cup, Napoli ha intrapreso la strada di comunicare il meglio di se stessa, ha avviato la politica turistica dei grandi eventi che continuerà a settembre con la Coppa Davis sul lungomare. Una politica che ha il fine di far di nuovo conoscere al mondo la fac-
Fighting the oppressive winter of international crisis with a summer of ideas and renewed hope will help to build a bright future based on typical local skills. With the World Convention of Italian Chambers of Commerce Abroad, organised by the Naples Chamber of Commerce and Unioncamere, and the first enthralling America’s Cup World Series event, Naples has shown its true worth and implemented a tourism policy of major events that will continue with the Davis Cup on the seafront in September. This policy aims to promote the very best that the city can offer the world: a spectacu-
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di Giorgio Gradogna
cia migliore della città, quella che, a una storia trimillenaria con vivide testimonianze, s’accompagna a splendidi e indimenticabili panorami, a gusti, tradizioni, qualità artigianali e sapori di assoluto e riconosciuto spessore. Questa è la via che ci piace, perché è costellata di idee che danno speranza, rinvigoriscono l’orgoglio e indirizzano il futuro di una grande città d’arte con tante altre frecce al suo arco. Valutare e rivalutare le eccellenze della Terra Felix è lo scopo che da sette anni anima “Charme”, unica e apprezzatissima vetrina del bello e del buono di Napoli e della Campania. Perciò questa congiunzione di intenti oggi non può che rallegrarci.
lar history spanning three millennia, breathtaking and unforgettable scenery, exquisite food and wine, popular traditions and artisanship whose quality is acknowledged worldwide. Naples is on the right track because it is the road of ideas that lead to hope for the future and a renewed pride in a great city of art that has so many strings to its bow. Presenting and promoting the excellence of what the Romans called Terra Felix is the driving force behind Charme, the unique and acclaimed magazine that has showcased the best of Naples and Campania for seven years, so this shared objective can only be a source of great satisfaction.
ESTATE 2012
CHARME TUTTO IL BELLO ANNO VIII - NUMERO 2 - ESTATE 2012 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita in183 alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Ischia e Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA Società editrice: Sisicom società cooperativa Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli ROC 17981 Direzione e redazione: Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 tel. 081.198.06.219 - 220 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Concessionaria per la pubblicità: Specialmedia Srl Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli tel. +39.081.195.62.813 commerciale@specialmedia.it Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service: Specialmente srl - Napoli Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico e impaginazione: Davide De Marco Immagini: AGN Fotoreporter, Sergio Siano, Pasquale Sorrentino
sommario
credits copertina Location Ristorante Paradisoblanco Via Catullo, 13 - Napoli www.paradisoblanco.it
Hair style e make up Capellissimi di Magic srl Piazza Montessori, 11 Acerra www.capellissimi.it
Photo Michele Attanasio www.micheleattanasio.com
Modella Miriam Polverino
EDITORIALE Napoli e l’estate delle idee di Giorgio Gradogna
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LA STORIA Funiculì Funiculà Vedute mozzafiato grazie a fili d’acciaio di Immacolata Pagano pag. 8
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Nardelli Jewelry Il lungo percorso dei preziosi di qualità di Eva Molea pag. 58 Meg Gioielli Mani sapienti per capolavori orafi di Barbara Tafuri pag. 60 De Simone Fratelli Scultori che modellano il corallo di Angela Granieri
I luoghi della storia La Farmacia delle meraviglie di Gennaro Rispoli
pag. 16
Ville da illustri Capri, le dimore della cultura di Rosanna Nastro
Fratelli Dinacci Grinta ed eleganza eterna vanno a braccetto di Eva Molea pag. 62
pag. 22
Alessandra Avallone Creazioni uniche che parlano al cuore di Angela Granieri pag. 63
La costa di Ischia Cale, spiagge e calette per tutti i gusti di Loreta Martellaro pag. 28 Torna a Surriento Così ammalia la Sirena della Costiera di Federica La Mura pag.34 Come al tempo delle Repubbliche Marinare Amalfi vince a cavallo delle onde di Gabriele Scarpa pag. 40 La costa degli isolotti Rocce abitate in mezzo al mare di Ludovica Vollaro
pag. 46
CAMPANIA STYLE Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra
Abito Impero Couture Via Antonio Tinto Succivo (Caserta) www.imperocouture.com
I colori della moda Stile di Napoli, prêt-à-porter unico di Annunziata Calabrese pag. 54
pag. 61
Impero Couture Il brand amato dalle star di Hollywood di Giuliana Covella pag. 64 Sartoria Sabino Il bel vestire che seduce i gentlemen di Annalisa Palmieri pag. 66 Mariano Rubinacci London House Morbidi capi seducono il mondo di Annalisa Palmieri pag. 68 Pellicceria Mele 1880 Autentica tradizione per donne di gran classe di Annalisa Palmieri pag. 70 Camicie Francesco Merolla Il colletto che fa la differenza di Barbara Tafuri
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Outlet Village la Reggia Shopping di qualità per tutte le tasche di Corinne Bove pag. 74 Profumo Emozioni Olfattive L’antico sapore del miglior profumo di Barbara Tafuri pag. 75 CAMPANIA SAPORI Molluschi partenopei Un mare di saporiti frutti di Alessandra Vollaro
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Museo Caruso e La Basilica Melodie del gusto nel cuore antico di Sorrento di Veronica Mosca pag. 82 Paradisoblanco Sulla collina di Posillipo l’eden dei sapori di Corinne Bove pag. 84 Osteria Il Garum Nel cuore di Napoli la tavola della tradizione di Angela Granieri pag. 86 Oste Pazzo Trionfo per palati all’ombra di Castel dell’Ovo di Vera Amoroso
pag. 87
Caseificio Ponte a Mare La mozzarella con la medaglia d’oro di Vera Amoroso pag. 88 MUSEI
Con il patrocinio di:
pag. 90
In collaborazione con:
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli
Storia e vedute
Funiculì Funiculà 8
Vedute mozzafiato grazie a fili d’acciaio Breathtaking views thanks to steel cables Come scoprire dall’alto gli affascinanti panorami del Golfo. Seggiovie e funicolari di Capri e Ischia. A Napoli in funzione quattro impianti How to discover the enchanting views of the Gulf of Naples Cable cars and cableways on Capri and Ischia. Four funicular in Naples di Immacolata Pagano
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Il Faito sembra la chioma di una stupenda fanciulla. E i suoi alberi, riccioli da carezzare. Visto a cavallo di un filo d’acciaio, il massiccio dei Lattari è uno spettacolo della natura. Lo stesso che, nel 1783, complice la ricchezza di boschi verdi e lussureggianti, seppe sedurre re Ferdinando I di Borbone a tal punto da indurlo a edificare qui, ai piedi del monte , i cantieri navali. Borghi e casupole costellano pendii ricchi di faggi (da cui il termine “Faito”) sulle cui sommità svetta il colle di Sant’Angelo con sullo sfondo il caratteristico “Molare” e il santuario di San Michele, edificato nello stesso posto in cui, secondo la tradizione, tra il VI e il VII secolo, si materia-
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The lush, wooded peak of Mount Faito is a spectacular sight, especially when seen from a cable car. So beautiful was this location that King Ferdinand IV of Bourbon decided to build the royal shipyards at the foot of the mountain, whose name comes from its forests of beech trees (fagus in Latin). Villages and houses are dotted over the mountainside all the way up to the peak of Sant’Angelo and the church of San Michele, built on the site of the reputed sighting of the archangel Michael between the 6th and 7th centuries. A bird’s eye view of this splendid location can be enjoyed from the cable 9
Storia e vedute
In apertura, spettacolare immagine della funivia del Faito. Sopra, i vagoni della funicolare di Mergellina e in alto a destra, la stessa tratta di Mergellina. A lato, nella foto in bianco e nero, l’inaugurazione dello storico impianto di Posillipo e nella pagina accanto, il trenino della funicolare di Montesanto mentre si inerpica in direzione di Corso Vittorio Emanuele (photo S. Siano). At the opening, spectacular image of the cable car Faito. Above, the wagons of the funicular Mergellina and upper right, the same is Mergellina. At the side, in black and white photos, the inauguration of the historic fixture of Posillipo. Opposite page, the funicular train Montesanto while it climbs towards the Corso Vittorio Emanuele (photo S. Siano).
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cars covering the 3km between the town of Castellammare and Mount Faito (alt. 1060m) in just 8 minutes. The cableway is celebrating the 60th anniversary of its inauguration on 24 August 1952, since which time it has transported thousands of commuters and tourists and provided them with one of the most breathtaking views of the Gulf of Naples. A similar view was available up until a few deca-
des ago from the Mount Vesuvius funicular railway, inaugurated on 6 June 1880 to take visitors up the steep slopes to the crater. Initially steam powered then electrified in 1904, the funicular was operated by the Thomas Cook Group and was accompanied by a wave of enthusiasm that soon spread thanks to the song “Funiculì funiculà”. In 1906 the railway was buried beneath a deep
lizzò lo storico Arcangelo. Gli artisti la chiamano “veduta a volo d’uccello”. E’ quella che risalta sulle tele dipinte come nella visuale di un volo immaginario. Lo stesso che emerge ammirando la montagna mentre ti scorre sotto i piedi, comodamente seduti in una delle due cabine collegate alla funivia del Faito, l’impianto che unisce la città di Castellammare con la vetta dei Lattari. Un lungo filo di metallo che scorre per quasi tre chilometri, con un dislivello di 1.060 metri e una pendenza massima del 60%. La funivia, che quest’anno compie 60 anni di attività, fu aperta al pubblico per la prima volta il 24 agosto del 1952. Da allora ne ha trasportati di passeggeri sulle balze del Faito: migliaia di pendolari, ma anche turisti e viaggiatori semplicemente attratti dalla prospettiva di poter ammirare, sospesi nel vuoto, le bellezze di un luogo ameno e incontaminato. Un po’ quello che, se vogliamo, fino a non molti decenni fa, era possibile ammirare dalle carrozze della Funicolare del Vesuvio, la speciale ferrovia a cremagliera costruita alla fine dell’Ottocento per accompagnare i visitatori sui ripidi pendii del cratere. Inizialmente spinta da motori a vapore, poi elettrificati a partire dal 1904, fino alle soglie del XX secolo, la Funicolare, gestita dalla Thomas Cook Group, costituì l’unico impianto di risalita operante sulle balze di un vulcano attivo. L’opera fu inaugurata il 6 giugno del 1880 con un evento accompagnato da un’ondata di entusiasmo che si diffuse ben presto ovunque, come testimonia la celebre canzone musicata da Luigi Denza con testo di Peppino Turco “Funiculì funiculà”. Nel 1906, una terribile eruzione coprì ogni cosa. In poco tempo, però, il sistema di trasporto fu rimesso in funzione. L’escursione sul Ve-
suvio divenne, allora, una delle mete predilette dai turisti di mezzo mondo. Durò fino al 1944 quando, per la seconda volta nel giro di quarant’anni, il vulcano decise di affondare i colpi. La Funicolare fu allora nuovamente distrutta e mai più ricostruita. Nel 1947 si decise di rilanciare l’impianto creando la Società Ferrovia e Funicolare Vesuviana, ma come moderna seggiovia e non più ferrovia elettrica. Dal 1953 suggestivi sediolini saldamente
blanket of ash following a terrible volcanic eruption but it was soon working again as one of the world’s favourite tourist destinations. Cited by numerous tour guides, the funicular was in service up until 1944 when the volcano’s fury destroyed it once and for all. In 1947 a company was set up to build a modern chairlift, which opened in 1953 offering visitors images of rare beauty as they ascended the green slopes of the “mountain of fire”. Almost 100,000 passengers a year, over half of them from abroad, admired the fumaroles between the hardened lava ridges and valleys and the postcard view of the Gulf, Capri, Punta Campanella and Posillipo. The chairlift, however, was often closed and many operators preferred to use the new road that had been built up to the crater. In 1984 the chairlift was withdrawn, bringing almost 100 years of “Funiculì funiculà” to an end. All attempts by the Regional Government to restore service since 2002 have been in vain. Naples is one of the few cities in the world to have no less than four funicular railways, which connect the city centre with the hillside quarters of Vomero, Chiaja and Posillipo. The most famous is probably the Funicolare Centrale linking Piazzetta Augusteo with Piazza Fuga and known as the “funicular for shopping” as it joins the two most important shopping districts in Naples: Chiaja and the area around Via Scarlatti and Via Luca Giordano. Chiaja also has one of the oldest electric railways in Italy dating from 1889: the Funicolare di Chiaja runs between the residential areas of the Ri-
Storia e vedute
allacciati a una fune d’acciaio, cominciarono a risalire i verdi pendii del vulcano regalando immagini di rara bellezza ai visitatori. Col passar del tempo, la seggiovia divenne a poco a poco inadatta, perché spesso inagibile, a causa del vento. E poi le sempre più numerose comitive che nel frattempo scalavano la “montagna di fuoco”, trovavano più agevole proseguire lungo la strada asfaltata aperta sui fianchi del cratere. Da qui la decisione, presa nel 1984, di fermare la seggiovia spezzando, dopo quasi cent’anni, il canto di “Funiculì funiculà”. Un sogno che dal 2002, la Regione ha provato invano a riportare in auge. E visto che si parla di sogni vissuti a cavallo di cabine trainate da funi meccaniche, come non parlare di quello rigorosamente “made in Naples”, una delle poche città al mondo a poter godere di ben quattro linee di funicolare, ovvero le monorotaia utilizzate per collegare il cuore della città con i quartieri “alti” del capoluogo? La più famosa, probabilmente, è la Funicolare Centrale, la linea che collega piazza Augusteo con piazza Fuga e da molti ribattezzata la “funicolare dello shopping” poiché mette in comunicazione le due zone commerciali più floride di Partenope: Chiaja, da una parte, via Scarlatti e via Luca Giordano, dall’altra. E sempre da Chiaja partono anche i vagoncini di una delle ferrovie elettriche più antiche d’Italia, le cui origini risalgono, addirittura, al 1889. La Funicolare di Chiaja unisce le zone residenziali del capoluogo con il Vomero, partendo dai rioni adiacenti alla Riviera ed alla Villa comunale: 500 metri di dislivello per raggiungere una delle due estremità della collina in circa 5 minuti. Tanti quanti, più o meno, ne occorrono per il terzo 12
impianto a fune di Partenope: la Funicolare di Montesanto, opera che conserva in sé l’essenza stessa di Napoli. Fin dal 1891, infatti, questa linea collega la Pignasecca, una delle zone più popolari della città, ricca di negozi e suggestivi mercatini, con la parte residenziale del Vomero. Infine la Funicolare di Mergellina, forse la più famosa e suggestiva delle quattro “linee elettriche” del capoluogo, concepita per unire gli eleganti quartieri di Posillipo con il centro della città, via Carac-
viera di Chiaja and Vomero (alt. 500m) in 5 minutes with an average slope of 29%. The Funicolare di Montesanto has the same journey time, linking residential Vomero to the Pignasecca quarter’s shops and markets in the very heart of old Naples since 1891. Finally, the Funicolare di Mergellina, perhaps the most famous of the city’s four cableways, links the elegant quarter of Posillipo with the city centre, Via Caracciolo and the tourist
harbour of Mergellina, passing through the private gardens of Neapolitan VIP’s and offering fantastic views. Naples used to have a fifth cableway between Posilippo and the Mostra d’Oltremare exhibition centre in Fuorigrotta. Inaugurated on 9 May 1940, it had two cable cars transporting up to 20 people in 8 minutes but it was withdrawn from service in 1961 when the construction of skyscrapers in the area made it too dan-
Storia e vedute
ciolo ed il porticciolo turistico di Mergellina. L’impianto attraversa parchi e giardini privati della Napoli vip dai quali è possibile godere un panorama da mille e una notte. Fino agli anni ’60 del secolo scorso, il capoluogo campano era dotato di un quinto impianto di risalita: la storica funivia Posillipo-Fuorigrotta inaugurata il 9 maggio del 1940, lo stesso giorno in cui avvenne il taglio del nastro della Mostra d’Oltremare, al cui interno era ubicata una delle due stazioni (l’altra si trovava ai piedi della collina di Posillipo). L’esercizio funzionò fino al 1961 quando, a causa della costruzione di alcuni grattacieli, la linea divenne pericolosa e si decise così di fermarla. Sorte simile, per fortuna, non è toccata a un altro celebre saliscendi d’acciaio: quello del Solaro a Capri. Certo, se duemila anni fa Tiberio avesse potuto approfittare di un impianto come quello , difficilmente si sarebbe fatto costruire una villa così imponente dall’altro lato dell’Isola Azzurra. Dalla stazione di via Caposcuro ad Anacapri, a pochi passi dalla centralissima piazza Vittoria, grazie a un sistema di 156 sedioline, si arriva comodi comodi sulla vetta più alta dell’isola dei Cesari nel giro di 12 minuti e qui, sul tetto del Solaro a tutti noto anche come “acchiappa nuvole” per la presenza costante di nubi, si rimane estasiati dalla splendida visuale offerta dal mare di Ulisse. Uno spettacolo che Capri è in grado di bissare con un altro viaggio a cavallo di una fune d’acciaio, quella che traina il trenino elettrico della Funicolare, uno speciale convoglio che si inerpica attraverso le limonaie e collega Marina Grande con il centro dell’isola in 5 minuti. L’impianto, che fu costruito nel 1907, è dotato di due stazioni capolinea. La prima si affaccia su piazzetta Angelo Ferraro, e si trova a ri14
Nella pagina precedente, una spettacolare immagine del golfo di Napoli visto dalla cabina della funivia del Faito. A sinistra, la funicolare di Capri e, in alto, la stazione di Mergellina-Posillipo (photo S. Siano). In the previous page, image of the Gulf of Naples view from the Mount Faito cable car. Left, the Capri funicular and the Mergellina-Posillipo station (photo S. Siano).
dosso del porto commerciale di Marina Grande; la seconda conduce, con una scalinata fino alla veduta panoramica e alla celebre piazzetta dei vip. Una favola da assaporare armati di macchina fotografica e binocolo. Lo stesso armamentario che occorre a quanti decidessero di godersi dall’alto l’altra perla del Golfo: Ischia. In verità oggi è possibile farlo accomodandosi nell’unica cabina della funicolare del Castiglione, un impianto privato che si trova all’interno dell’omoni-
mo parco termale. Fino agli anni ’70, però, sull’Isola Verde era in funzione, dal porto fino al belvedere del Montagnone, una importante funivia con cabine aperte a due posti, che trasportava i turisti fin sulle vette dell’Isola. L’impianto, purtroppo, non è più in funzione, ma negli anni d’oro fece da location per un film degli anni ’60 (“Vacanze a Ischia”) ambientato proprio sullo storico approdo già caro ai nocchieri della Magna Grecia.
gerous. The Mount Solaro chairlift on Capri has had a happier fate, and if the emperor Tiberius had had the benefit of this form of transportation, he wouldn’t have built his majestic palace on the other side of the Azure Isle. From the Anacapri station near the central Piazza Vittoria, 156 chairs take passengers to the island’s highest peak in 12 minutes where they can enjoy the ecstatic view of the Gulf from the cloud-topped Mount Solaro. Capri also has an electric funicular railway, which passes through lemon groves to link Marina Grande harbour with the centre of the island in 5 minutes. Built in 1907, passengers landing in the harbour can reach the station in Piazzetta Angelo Ferraro and disembark near the famous ‘Piazzetta’ frequented by the world’s jet set and capture the spectacular views on camera. A similar experience can be enjoyed on the other beautiful island in the Gulf of Naples: Ischia. The Funicolare del Castiglione is a private service operating in a spa complex, whose single car can transport up to 18 clients from the car park to the pools. However, until the 1970s the Green Isle had an important cableway operating between the harbour and the Montagnone belvedere, with open twoperson compartments used mainly by tourists. Sadly, the cableway is no longer in service but it was frequently used as a location in films in the 1960s, such as “Vacanze a Ischia” set in the area where, over 2000 years ago, Greek settlers built the first houses of what was to become Magna Graecia.
Storia
I luoghi della storia 16
La Farmacia delle meraviglie The Pharmacy of Wonders “Incurabili” tra arte e scienza. L’Ospedale del Reame edificato nel Cinquecento per i malati di sifilide Art and science at the Incurabili, the Royal Hospital built in the 16th century for syphilis patients di Gennaro Rispoli*
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Insuperato capolavoro del barocco-roccocò, gli Incurabili sono al tempo stesso un antico nosocomio e un intrigante luogo di rappresentanza per l’élite scientifica della storia della medicina a Napoli. La splendida Farmacia storica, l’orto medicinale, la cappella Montalto, il Museo delle Arti sanitarie e il chiostro di Santa Maria delle Grazie con le bellissime Muse Paradisiache costituiscono una tappa imperdibile della scoperta del cuore di Partenope, sulla collina di Caponapoli, dove, fin dalle origini, Napoli ha offerto il meglio di sé. L’Ospedale del Reame fu edificato negli anni Venti del
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The Incurabili hospital is a baroque-rococo masterpiece once frequented by eminent figures from the history of medicine in Naples, and its superb Pharmacy, the Medical Garden, the Montalto Chapel, the Musuem of Sanitary Arts and the Cloister of Santa Maria delle Grazie are now a ‘must’ for anyone discovering the heart of Naples. Built in the 1520s by the charitable Catalan noblewoman Maria Longo, the Incurabili was intended for sufferers of syphilis, a disease that spread to Italy following the discovery of America and reached Naples in 1494 when the armies of Charles VIII invaded the city. 17
Storia
Cinquecento per volontà della nobildonna catalana Maria Longo, donna dotata di innegabili capacità imprenditoriali e dedita all’assistenza dei bisognosi. Volle un luogo di cura per gli Incurabili, i malati di sifilide, malattia arrivata in Italia dopo la scoperta dell’America e diffusasi dal 1494 quando le armate del re Carlo VIII invasero Napoli per poi risalire l’intero Paese. Madonna Longo creò una struttura sanitaria che è sopravvissuta fino ad oggi lasciando alla città un patrimonio artistico insolito e seducente: tra i reparti dell’ospedale emergono spazi dove l’arte resiste al tempo evocando lo splendore di un passato glorioso. Il museo, cui si accede dal cortile degli Incurabili, tra l’elegante piperno, le corti cinquecentesche e le antiche sale dell’ospedale, si articola in due sale espositive, intitolate ai numi tutelari della scuola medica napoletana: Domenico Cotugno e Domenico Cirillo. Sono oltre cento gli oggetti esposti in nove bacheche disposte in due ambienti distinti arricchiti da uno scenografico scalone cinquecentesco. E proprio lì, in quel luogo tanto caro alla letteratura e alla storia di Napoli, sono state allestite le due sale, autentiche stanze della meraviglia che riportano alla storia dell’Ospedale del Reame, ai suoi tanti primati sanitari. Artigiani sapienti li forgiarono per gli occhi e le mani di medici che proprio sulla collina di Caponapoli fondarono per intuito, moderazione, disciplina e rigore la Scuola Medica Napoletana. La Farmacia settecentesca è considerata un capolavoro assoluto della scienza medica napoletana d’età illuministica. 18
In apertura, il cielo della grande sala degli Incurabili con il dipinto di Pietro Bardellino di recente tornato nella sua collocazione originaria (photo S. Siano). In alto, lo splendido salone della farmacia degli Incurabili. Nelle foto della pagina accanto, i vasi in mostra sugli scaffali del complesso settecentesco disegnato dall’architetto Domenico Antonio Vaccaro At the opening, the sky of the great hall with the painting of Pietro Bardellino recently returned to its original location (photo S. Siano). In the top photo, the splendid hall of the Farmacia degli Incurabili. The opposite page, the bowls on display on the shelves of the eighteenth century complex designed by architect Domenico Antonio Vaccaro.
Today the Royal Hospital’s unusual yet delightful artistic heritage reflects the splendour of its glorious past. The elegant piperno courtyard and 16th century wards lead into the Museum’s two exhibition halls, named after patrons of the Neapolitan medical school: Domenico Cotugno and Domenico Cirillo, where, over 100 exhibits are on show in nine display cases around the majestic
La successione delle sale, controspezieria - sala grande - laboratori, mostra un rigoroso controllo degli spazi costruito su rimandi di colore dalle riggiole ai vasi in maiolica, dagli stigli agli intagli dorati. Domenico Antonio Vaccaro, illustre scultore, architetto e pittore napoletano, nel 1729 eseguÏ i disegni per la nuova Fabbrica . L’elegante doppio scalone in piperno della farmacia accoglie i visi-
16th century staircase. The 18th century Pharmacy is an acclaimed masterpiece of Neapolitan medical science from the Age of Enlightenment, where the layout of the rooms reveals a rigorous control of space with flashes of colour in the majolica tiles and vases and the gilded furniture and carvings. The famed Neapolitan sculptor, architect and painter Domenico Antonio Vaccaro de-
Storia
tatori che lungo le rampe salgono alla Loggia impreziosita da portali marmorei sormontati da vasi e mascheroni diabolici. L’impianto interno della farmacia fu allestito da raffinate maestranze napoletane: Fucito per la falegnameria, gli stigli, il grande bancone; Di Fiore e Matarazzo per gli intagli e le dorature; Crescenzio Trinchese per i marmi; i riggiolari Massa per le maioliche. Le pareti sono rivestite da meravigliosi stigli di noce im20
preziositi da alzate di farmacia in legno dorato. Molti vasetti presentano ancora i cartigli originali indicanti il preparato farmaceutico. Un enorme vaso in marmo conteneva un tempo la Teriaca o Triaca: una panacea per tutti i mali che ebbe una straordinaria diffusione nel Medioevo e nel Rinascimento. Il suo nome deriva dal greco theriaké, ovvero “rimedio contro i morsi di animali velenosi” (theìron, animale velenoso, serpen-
signed the New Workshop in 1729 with a superb double staircase leading visitors to the Loggia with its exquisitely embellished marble portals. The furniture, woodwork, marbles, gilt carvings and majolicas of the Pharmacy were made by skilled Neapolitan craftsmen, and many of the jars still bear the original label indicating their contents. One large marble vase once contained Theriac, a panacea widely used in the Mid-
dle Ages and the Renaissance named from the Greek theriaké, meaning “remedy for the bites of poisonous animals”. Its ingredients included opium, and snake flesh and skin, but the alchemical traditions of Naples did not diminish the great scientific value of the Pharmacy which, today, is part of an itinerary taking in the ancient city streets of Via Tribunali and Spaccanapoli.
A sinistra, e in questa pagina alcuni dei reperti in mostra sugli scaffali, nelle teche e nel museo della Farmacia degli Incurabili (photo S. Siano). Left, and on this page, some of the exhibits on display on shelves, in display cases and in Museum of Farmacia degli Incurabili (photo S. Siano)
te) conteneva, tra i numerosi costituenti, oppio, carne e pelle di vipera. I rimandi alla tradizione magico-alchemica napoletana non intaccano il grande valore scientifico della Farmacia che si inserisce con naturalezza in un itinerario tra storia, scienza ed alchimia che da Caponapoli prosegue, a pochi passi di distanza, lungo i decumani della città, da via Tribunali a Spaccanapoli. *Primario chirurgo Ospedale Ascalesi - Napoli
ORARI DI VISITA/OPENING TIMES Il Museo delle Arti sanitarie è aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00. Il sabato è possibile visitare, su prenotazione (info 3395446243 / 081440647) anche la Farmacia settecentesca. The Museum of Sanitary Arts is open MondaySaturday from 9am to 1pm. On Saturdays the 18th century Pharmacy can also be visited by arrangement (info 3395446243 / 081440647).
Capri
Ville da illustri 22
Capri, le dimore della cultura Capri, the homes of culture Isola Azzurra meta prediletta di artisti bizzarri, esuli politici, capitani d’industria e celebri intellettuali The Azure Isle, the preferred destination of bizarre artists, political exiles, captains of industry and renowned intellectuals di Rosanna Nastro
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Capri, perla luccicante di azzurro. Buen retiro per vip e teste coronate, scrittori, artisti e nobili estrosi, tutti a caccia del riposo della mente. Dall’imperatore Tiberio in poi, è lungo l’elenco dei personaggi che hanno amato una delle tre perle del Golfo fino al punto da eleggerla a propria residenza, edificandovi belle e sontuose ville. Veri angoli di paradiso che oggi è possibile, sia pure solo in parte, visitare. E’ questo il caso di Villa Malaparte, dimora del grande scrittore e regista italiano Curzio Malaparte (nome d’arte di Kurt Erich Suckert). L’edificio si trova a Capo Masullo lungo la passeggiata del Pizzolungo nel Comune di Capri. La villa, edificata nel 1938 su
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Capri is a glittering pearl where VIPs, nobility, writers and artists seek peace of mind. The Emperor Tiberius was the first of countless illustrious figures who chose Capri for their official residence and many of their sumptuous villas are open, at least in part, to public visits. Villa Malaparte, home of the great Italian writer and director Curzio Malaparte (a.k.a. Kurt Erich Suckert), is located on the rocky spur of Capo Masullo and is a striking example of 20th century rational architecture. Currently closed to the public, Villa Malaparte belongs to a foundation for the promotion of culture and science. On the same promontory 23
Capri
progetto di Adalberto Libera, rappresenta un chiaro esempio di architettura razionale del ’900. Attualmente è chiusa al pubblico ed è di proprietà della Fondazione Giorgio Ronchi, ente dedicato alla promozione della cultura e delle scienze. A qualche passo da Capo Masullo, sullo stesso promontorio in cui si trovano le rovine romane di Villa Jovis, svetta un altro dei gioielli architettonici dell’isola: Villa Lysis, conosciuta anche come Villa Fersen. La dimora ricca di richiami ora improntati al gusto neo-gotico, ora al neo-classico, fu progettata dall’architetto Edouard Chimot ai primi del ’900 per volere del Barone Jacques d’Adelsward-Fersen, scrittore e poeta francese che aveva appena deciso di abbandonare Parigi travolto da alcuni scandali sessuali. Fu Fersen a battezzare il suo “nido” col nome Lysis con riferimento al dialogo di Platone “Liside” sul tema dell’amicizia e forse dell’amore omosessuale. Recentemente restaurata e riaperta al pubblico, Villa Fersen, durante i mesi estivi, ospita mostre ed eventi culturali. Proprio all’ombra di Villa Lysys si snoda un ripido sentiero che conduce verso il mare, alla località Lo Capo. Qui, a metà strada tra la montagna e la costa è possibile ammirare un altro dei gioielli dell’isola: il Parco Astarita. L’area si affaccia a strapiombo sul mare profondo delle Bocche di Capri. Fu donata al Comune di Capri dal banchiere Mario Astarita che lì vicino aveva fatto edificare anche il suo intimo ritiro spirituale: “Villa La Falconetta”. In questa stessa zona magicamente panoramica, proprio a ridosso del Salto di Tiberio, è possibile godere della vista di altre belle e rinomate dimore tra cui Villa Monetella dal fascino antico, Villa La Schiava, con i suoi viali colonnati e i pavimenti maiolicati dell’800. E, 24
In apertura, i suggestivi tornanti di via Krupp a Capri. Sopra, Villa San Michele e a destra la Villa del Rosaio. Nella pagina accanto, in alto: Villa Lisys conosciuta anche come Villa Fersen. In basso, gli splendidi interni della dimora caprese del barone Jacques d’Adelsward-Fersen. At the opening, the evocative turns of Via Krupp in Capri. Above, Villa San Michele and the right: Villa del Rosaio. Opposite page, top: Villa Lisys also known as Villa Fersen. Below, the beautiful interior of the Capri- Baron Jacques d'Adelsward-Fersen.
affacciata sul Golfo di Napoli, a pochi passi dal porto di Marina Grande, Villa Torricella, un tempo residenza delle signorine americane Kate e Saidee Walcott-Perry e oggi trasformata in rinomato albergo. Da questi luoghi alla celebre Piazzetta il salto non è proibitivo e merita di essere compiuto fino in fondo se si vuole ammirare un’altra delle straordinarie residenze cultural dell’isola. A ridosso dell’ex Cattedrale di Santo Stefano, infatti, sorge il
stand the Roman remains of Villa Jovis and another architectural jewel: Villa Lysis. The home reflects alternate neo-gothic and neo-classical tastes and was designed by Edouard Chimot in the early 20th century for Baron Jacques d’Adelsward-Fersen, the French poet who left Paris in the wake of sex scandals. Fersen called it Villa Lysis after Plato’s dialogue on friendship and, some claim, homosexual love. Behind Villa
Museo Cerio, una delle principali istituzioni culturali capresi. A promuoverne la realizzazione, all’interno di un antico edificio del XIV secolo, fu Edwin Cerio, scrittore, ingegnere e naturalista, che volle così ricordare la figura del padre, Ignazio, medico, archeologo e studioso dell’isola. Il Museo è oggi affiancato da una biblioteca che raccoglie circa 5 mila testi dedicati all’Isola Azzurra. E sempre ad Edwin Cerio si deve, sull’altro versante del-
Lysys, a path leading to the sea at Lo Capo, passes Astarita Park offering a stunning view of the blue waters of Bocche di Capri. It was donated to the island by banker Mario Astarita who built his spiritual retreat Villa La Falconetta nearby. This panoramic area also offers views of the charming Villa Monetella and Villa La Schiava with its colonnades and 19th century majolica floors. Overlooking the Gulf of Naples near Marina Grande harbour is Villa Torricella, residence of Kate and Saidee Walcott-Perry, now a renowned hotel. Capri’s famous Piazzetta is nearby and the walk offers views of other extraordinary residences. Behind the cathedral of Santo Stefano is the Cerio Museum, one of the island’s main cultural institutions which writer, engineer and naturalist Edwin Cerio set up to commemorate his father Ignazio. The Museum is flanked by a library containing about 5000 books dedicated to the island. Edwin Cerio also built Villa Rosaio at Anacapri in 1911, naming it after the splendid roses in a neighbouring garden. Edwin also designed Villa Orlandi in the centre of Anacapri near Piazza Boffe, which has been part of the Cerio Foundation since 1939. Before being restored and bought by Giuseppe Orlandi, the politician who built the road between Capri and Anacapri, the building was part of an ancient convent. Anacapri is also home to the famous villa of Axel Munthe, the Swedish doctor who fell in love with the island on his first trip in 1884 when he saw the ruins of a small medieval chapel (San Michele) over the ruins of a Roman villa. Munthe designed and furnished the villa himself. Sadly, he was
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l’isola, ad Anacapri, la costruzione di un altro capolavoro di calce e mattoni: Villa Rosaio, autentico rifugio di pace e relax. La struttura fu realizzata nel 1911 sulle fondamenta di una vecchia casa contadina. Il suo nome deriva dalle splendide rose che caratterizzavano un vicino giardino. L’infaticabile Edwin disegnò anche un’altra villa ad Anacapri, questa volta a pochi passi da Piazza Boffe: Villa Orlandi, dal 1939 entrata a far parte della Fondazione Cerio. Prima di essere acquistata dal politico Giuseppe Orlandi, la costruzione faceva parte di un antico convento delle Teresiane e per questo veniva chiamata Casa della Badessa. Oggi nelle sale della villa è stato istituito il Centro Internazionale per la Cultura Scientifica della “Federico II”. Dentro i confini della municipalità anacaprese risiede anche la storica e famosa dimora di Axel Munthe. Si racconta che una volta messo piede a Capri, nel 1884, il medico svedese si innamorò di alcune rovine di una piccola cappella medioevale dedicata a San Michele, circondata da un gran vigneto che celava i resti di una villa romana. E lì concepì la sua dimora, arredandola con pezzi provenienti da ogni parte del mondo. Purtroppo Munthe non poté godersi la sua creatura fino in fondo: dai primi anni del ’900 cominciò a perdere la vista e fu costretto a trasferirsi alla più ombrosa Torre Materita. A Villa San Michele, così la chiamò, sono conservati numerosi reperti archeologici. Nel giardino c’è anche una tomba greca mentre una sfinge in granito domina dall’alto del belvedere Capri e Marina Grande. Altre strutture, altre dimore hanno reso celebre lo scoglio di Tiberio per la caratura dei personaggi che le abitarono. Come Villa Blaesus, il primo alloggio isolano del poeta russo Gorkij che nel 1906 si trasferì 26
A sinistra, Villa Malaparte In alto, i lussureggianti giardini di Villa San Michele. Left, Villa Malaparte Above, the lush gardens Villa San Michele.
sull’isola. Villa Blaesus, che nel 1908, ospitò anche Lenin, fu successivamente trasformata in albergo assumendo poi il nome di Villa Krupp in onore di Alfred Krupp, proprietario delle famose acciaierie tedesche e costruttore della strada che collega Capri a Marina Piccola, in un ripido zig zag affacciato sui Faraglioni. Da Blaesus Gorkij passò poi a Villa Spinola, conosciuta anche come Villa Behring, dal nome del medico tedesco che la abitò (e che scoprì il vaccino contro la difterite).
unable to enjoy his creation to the full as his eyesight began to fail and he was forced to move to the shade of Torre Materita. Now a museum, Munthe’s Villa San Michele numerous archaeological relics recovered by Munthe or donated by friends, while the garden contains a Greek tomb and a granite sphinx towering over Capri and Marina Grande. Villa Blaesus was the home of Russian poet Gorky who moved to Capri in 1906 after the failed Bolshevik
revolution of 1905 and once had Lenin among his guests. Named after the legendary Greek poet, Villa Blaesus was later converted into a hotel and renamed Villa Krupp in homage to Alfred Krupp, owner of the German steel business and builder of Via Krupp which zigzags down from Capri town to Marina Piccola. Gorky moved to Villa Spinola, also known as Villa Behring after its former resident the German doctor who discovered the diphtheria vaccine.
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La costa di Ischia 28
Cale, spiagge e calette per tutti i gusti Bays, beaches and caves for everyone Viaggio intorno al perimetro dell’Isola Verde alla scoperta di baie, insenature e litorali da mille e una notte Voyage around the ‘Green Island’ discovering spectacular bays, coves and beaches di Loreta Martellaro
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Scrigno di tesori preziosi, sospesi a metà tra il cielo e il mare. Se fosse un film, Ischia sarebbe un’emozionante pellicola di Luchino Visconti. Se fosse un colore sarebbe verde come la fitta vegetazione che ne ricopre le balze vulcaniche, oppure blu intenso, come quello delle acque terse e cristalline che la circondano. Paradiso della natura, Ischia è una terra dalle mille sfaccettature. Meta ideale per le vacanze. Una terra da gustare poco per volta o tutta d’un sorso, magari, a bordo dei caratteristici micro-taxi cabrio, a tre ruote, entrati a far parte dell’arredo urbano dell’antica Pithaecusa. Oppure a bordo di un gommo-
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With its lush green vegetation, blue crystalline waters, beautiful bays and mysterious caves, Ischia is a multifaceted wonder of nature and an ideal holiday destination waiting to be discovered on board one of the characteristic three-wheeled, open taxis or by boat. Its fantastic beaches, locations used in dozens of films and immortalised in the works of writers like Montale, Morante, Pasolini, Twain and Verga, are mostly accessible on foot but many can only be reached from the sea, and the boat trip is a breathtaking experience. Lovers of sunbathing in heavenly locations with splendid views and clear waters are spoilt 29
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ne o di un comodo gozzo in legno. Sì, perché le coste dell’Isola Verde sono tutte calette, grotte ed insenature da scoprire. Spiagge stupende, set di decine e decine film, immortalate nelle opere di poeti e scrittori del calibro di Eugenio Montale, Elsa Morante, Pierpaolo Pasolini, Mark Twain e Giovanni Verga. Molte si possono raggiungere a piedi, ma tante sono accessibili solo a cavallo delle onde. Ecco perché circumnavigare l’antico scalo dei nocchieri greci è un’esperienza indimenticabile, di quelle da non perdere. Una bellissima avventura alla scoperta dei tesori di Pithaecusa: litorali da favola, scogli che sembrano opere d’arte scolpite dalla natura (emblematico quello a forma di fungo che si può ammirare lungo il litorale di Lacco Ameno), acque dalle incredibili virtù curative. Sull’isola amata da Vittoria Colonna e Michelangelo Buonarroti, per chi ama crogiolarsi al sole tra acque limpide e scorci paradisiaci, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Basta salire a bordo e puntare la prua verso sud-est. E’ qui, infatti, nel Comune di Barano, che attende di essere scoperto uno dei gioielli più sfavillanti della costiera: la baia di San Pancrazio, una piccola caletta costellata di ciottoli, incastonata ai piedi della montagna, tra rocce aspre e frastagliate. Raggiungibile unicamente dal mare, la baia è immersa in acque verdi e luccicanti, luogo ideale per gli amanti dello snorkeling. Gli stessi che, volendo, potrebbero tuffarsi nel mare che bagna il litorale di Lacco Ameno, a nordovest dell’Isola Verde. A caccia delle “monache di mare”, particolari tipi di molluschi di forma e colore scuro, le “aplasie”, 30
In apertura, la punta di Monte Vico (Lacco Ameno). Sopra, in alto (da sinistra): le caratteristiche fumarole di Ischia, la baia di Cartaromana e il promontorio di Sorgeto. In basso (da sinistra): il celebre fungo di Lacco Ameno, la spiaggia di San Montano a Ischia, e gli scogli della Baia di Sorgeto. At the opening, the tip of Mount Vico. Above, the characteristics fumaroles (Ischia), the Bay of Cartaromana and the Sorgeto Capethe. Below, the ‘Mushroom’ at Lacco Ameno, San Montano beach (Ischia), and rocks of the Bay of Sorgeto.
che abitano i fondali della baia che da loro prende il nome, la “Spiaggia delle monache”: una lingua di sabbia fine e sottile che si trova proprio alla base di Monte Vico. Qui il tempo sembra essersi fermato e la natura appare selvaggia e incontaminata. Proprio come a Barano, in direzione sud est, dove il Creatore sembra essersi sbizzarrito scolpendo nella roccia un paesaggio sublime a picco sul mare. E’ la celebre
for choice on Ischia. In the south-eastern municipality of Barano is one of the most beautiful jewels on the island’s coast: the bay of San Pancrazio, a delightful, glittering cove with a pebble beach accessible only from the sea beneath rugged cliffs – ideal for snorkelling. Not far away is the sublime landscape of Scarrupata di Barano, the remains of an almost perpendicular lava flow that ends in a beautiful pebble be-
ach. The wild and uncontaminated northwestern shore of Lacco Ameno is home to Aplysia, a sea mollusc known locally as monache di mare which explains the name of the sandy Spiaggia delle Monache beach at the foot of Mount Vico. Other superb beaches include the sandy shores of Lido at Ischia Porto, Spiaggia dei Pescatori at Mandra, and Muro Rotto or the Siren’s Beach at Pontano, whose shallow waters are ideal
Scarrupata di Barano, ciò che resta di antiche colate laviche messe quasi a perpendicolo sulla terra, e baciate, infine, da una caratteristica spiaggetta costellata di grandi ciottoli. Luoghi di una bellezza mozzafiato, che invitano a bagni da mille e una notte. Come la Spiaggia del Lido, a Ischia Porto, con la sua distesa di fini granelli di sabbia; la Spiaggia dei Pescatori (dalle barche adagiate sul litorale) in località la “Mandra”, con la minuscola chiesetta dedicata al Patrono San Giovan Giuseppe della Croce. Quella del “Muro Rotto”, detta anche della Sirena, a Pontano, con i suoi bassi fondali che invitano a rilassanti nuotate. Le sorprese, però, non finiscono qui. Circumnavigando il pontile ed il Castello Aragonese, ecco dischiudersi, come sporgente da uno scrigno semiaperto, gli Scogli di Sant’Anna, con la celebre Torre di Guevara che la leggenda vuole abbia ospitato il grande artista Michelangelo. Poco più in là la Chiesetta di Sant’Anna, fulcro della festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna, l’evento religioso più famoso dell’isola. Ma tra gli spettacoli più belli offerti dalle coste di Pithaecusa, un posto di rilievo merita senz’altro la Spiaggia dei Maronti: circa tre chilometri di arenile racchiusi da un’alta collina di tufo, in cui gli antichi romani avevano ricavato una piscina termale, denominata la “Sorgente della Cava Scura”. Incamminandosi alla volta del borgo di Sant’Angelo, a Serrara Fontana, ci s’imbatte, poi, in un fenomeno particolare: le fumarole, tratti di sabbia costantemente calda. E’ questa la cosiddetta Spiaggia delle Fumarole: getti di vapore che provengono dal sottosuolo grazie all’attività vulca-
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nica dell’isola. E grazie ai quali è addirittura possibile cucinare pollo, patate e uova sode semplicemente mettendoli sotto la sabbia rovente. Più o meno lo stesso fenomeno che si nota nella baia di Sorgeto, a Forio: una caletta unica al mondo raggiungibile in barca o da una lunga scalinata che si dipana dalla frazione di Panza: il termalismo e l’attività vulcanica in questo luogo si presentano direttamente in mare creando delle vasche d’acqua calda in cui è possibile fare il bagno anche d’inverno. Sempre a Forio brilla un’altra perla: la spiaggia di Citara che prende il suo nome da Venere Citerea, dea della bellezza. Un appellativo più che meritato per la meraviglia del lido e quella delle sue acque. Secondo una leggenda le rocce situate di fronte alla spiaggia sono in realtà le imbarcazioni dei Feaci trasformate in pietra da Poseidone per il loro aiuto prestato ad Ulisse. Per i più piccoli, invece, la cala di San Montano, a Lacco Ameno, con la sua lussureggiante e quasi tropicale vegetazione e i fondali bassi e sicuri, è una meta da non perdere. Spiaggia per famiglie, insomma: come la Chiaia, protetta da una lunga linea di scogli frangiflutti, che rende le acque di questo angolo di paradico, limpide e poco profonde, calme e sicure. Cava dell’isola, sull’altro versante, con il promontorio di roccia tufacea, un tempo nota come “spiaggia dei nudisti” è particolarmente frequentata dai giovani, sia turisti che locali. Da Ischia Ponte a Casamicciola Terme il passo è breve. Ed eccoci giunti in località Sant’Alessandro il luogo in cui, imboccando una ripida scalinata, si arriva alla mitica “Spiaggia degli Inglesi”: un posto all’insegna del relax dove lasciar32
A sinistra, ancora un’immagine delle coste frastagliate dell’isola d’Ischia. Sopra, le acque del promontorio di Monte Vico. Nell’altra pagina, sopra: gli scogli di Sant’Anna a Ischia e la baia di Cartaromana con, sullo sfondo, la torre di Michelangelo. Left, rugged coastline of the Ischia. Above, the waters of the Monte Vico. Facing page, top: the rocks of St. Anne (Ischia) and the Bay of Cartaromana with background, the Michelangelo tower.
for a relaxing swim. Sailing past the Aragonese castle you reach the Scogli di Sant’Anna rocks with the famous Guevara tower where the great artist Michelangelo is said to have stayed and, a little further, the chapel of Sant’Anna, where the island’s most celebrated religious festival is held. One of Ischia’s most beautiful beaches is Spiaggia dei Maronti, three kilometres of sand enclosed by rocky hills in which the ancient Romans built a thermal pool. Near the village of Sant’Angelo are the volcanic fumaroles that heat the waters of the Spiaggia delle Fumarole beach and allow visitors to cook food simply by placing it in
the sand. A similar phenomenon is found in the Bay of Sorgeto near Forio, a unique cove that can be reached by boat or down a long flight of steps from the village of Panza. Forio also boasts the beautiful beach of Citara, named after Venus Cytherea the goddess of beauty, a fitting epithet for such a beautiful setting. According to legend, the rocks just off the coast are the boats of the Phaeacians that Poseidon turned to stone because of the help they had offered Odysseus. San Montano cove near Lacco Ameno, with its lush, almost tropical vegetation and shallow waters makes it ideal for
young families, a featured shared by Chiaia beach. Cava dell’isola in the tufa promontory on the other side of the island, also known as “The Nudists’ Beach”, is particularly popular with young people from Italy and abroad. Ischia Ponte and Casamicciola Terme are just a short distance away, where the legendary and relaxing “Spiaggia degli Inglesi” beach can be reached by climbing down a steep flight of steps. A similar atmosphere can be enjoyed at the historic beach of Cartaromana, an enchanting bay with hot springs that was used as a harbour by the Imperial Roman fleet. Just outside Casamicciola Ter-
me is the delightful Bagnitiello, a rocky cove rich in hot thermal waters said to be the tears of a demigod. Returning to Barano, between Punta del Lume and Punta Parata is a cave that has had various names over the centuries: The Wizard’s Cave, the Silver Cave and the Cave of the Sun. Fishermen claim the cave was the home of a bearded giant but here archaeologists found traces of a Neolithic temple dedicated to sun worship. In nearby Lacco Ameno, the remains of a flooded cave are said to be the place (Cave of Marius) where Roman general Gaius Marius and his men hid from his eternal enemy Sulla 2000 years ago.
si cullare da placide onde. Un po’ l’atmosfera che si respira nella storica Spiaggia di Cartaromana, antica riva già cara ai marinai della flotta imperiale di Roma. Una delle baie più suggestive dell’Isola Verde. La particolarità di questo litorale è la presenza di fonti di acqua calda che sgorgano direttamente in mare. Altri luoghi da favola attendono chi voglia addentrarsi in un tour alla scoperta delle bellezze di Pithaecusa. Proprio alle porte di Casamicciola Terme, ad esempio, c’è un luogo incantato: il Bagnitiello. Una piccola conca fatta di sassi, ricca di acqua calda termale che si vuole sgorgata dalle lacrime di un semidio. A Barano, invece sulla costa sud-orientale dell’isola, tra Punta del Lume e Punta Parata, si apre una caverna che, nel corso dei secoli, ha spesso cambiato nome: Grotta del Mago, Grotta d’Argento, Grotta del Sole. Nei ricordi dei vecchi pescatori, quell’antro era il ritrovo di un vecchio dalle forme gigantesche, con tanto di barba e chioma fluenti. Oggi riparo dei pescatori, un tempo amato da speleologi e archeologi che lì avevano individuato le tracce di un tempio neolitico dedicato al culto del sole, l’anfratto spicca per i giochi di luce che dipingono di argento vivo le sue cavità. Poco più in là, a Lacco Ameno, quello che resta dell’arco di una grotta, oggi riempita per i due terzi dalle acque, ancora si erge sul livello del mare. Gli anziani del posto raccontano che quasi duemila anni fa, in quell’antro venne a rifugiarsi, con i suoi fedelissimi, il generale romano Caio Mario, braccato dall’eterno nemico Silla. E come Grotta di Mario viene ancora oggi ricordata dai vecchi lupi di mare.
Costiera sorrentina
Torna a Surriento 34
Così ammalia la Sirena della Costiera Sorrento’s siren song Il fascino del paesaggio e la vocazione artigianale della città del Tasso la rendono una delle mete più ambite del turismo mondiale The charming scenery and traditional crafts of Tasso’s birthplace make Sorrento one of the world’s favourite tourist destinations di Federica La Mura
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L’amore questa volta non c’entra: forse in pochi sanno che “Torna a Surriento”, una delle più celebri canzoni napoletane, è in realtà dedicata a un uomo. A un politico, in particolare. Accadde esattamente 110 anni fa, nel mese di settembre del 1902: Giuseppe Zanardelli, allora presidente del Consiglio dei ministri, si era recato in visita ufficiale nella città della Costiera. In quegli anni Sorrento non era ancora la perla del Golfo oggi conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. All’opposto, il borgo delle sirene, sprovvisto di un ufficio postale, costellato di case diroccate e strade sconnesse, era carente in fatto di infrastrutture e servizi. Il premier alloggiò
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Not many people know that one of the most famous Neapolitan songs “Torna a Surriento” is not a love song but is in fact dedicated to Giuseppe Zanardelli, Italy’s prime minister who visited Sorrento in September 1902. At that time, the ‘Village of the Sirens’ was a conglomeration of clifftop houses built along poor roads with little or no infrastructure, no post office and few facilities. The premier was staying at the same hotel as Neapolitan artist Giambattista De Curtis, who had fallen in love with Sorrento and wanted to urge the prime minister to do something for his adopted home. With his musician brother Ernesto and at 35
Costiera sorrentina
nell’albergo in cui lavorava come pittore e affreschista l’artista napoletano Giambattista De Curtis. Costui, a sua volta innamoratissimo di Sorrento, per invogliare il presidente a fare qualcosa e al più presto per la sua amata città, insieme al fratello musicista Ernesto, decise, anche su preghiera dell’allora sindaco Guglielmo Tramontano, di dedicargli questa canzone il cui testo, a quanto pare, era però già stato scritto alcuni anni prima (nel 1894 per la precisione). “Torna a Surriento” fu dunque eseguita alla presenza di Zanardelli per esortare il politico originario di Brescia a ritornare nella terra delle Sirene a ricostruzione avvenuta e quindi a godersi le bellezze di Sorrento. Da allora il pezzo, che nel corso degli anni è stato eseguito da big del calibro di Luciano Pavarotti ed Elvis Presley, è diventato uno dei brani in dialetto napoletano più famosi al mondo. Il celebre ritornello intonato appositamente per Zanardelli non smise di richiamare turisti e viaggiatori, invogliandoli a tornare tra i vicoli della città che diede i natali al poeta Torquato Tasso. Sono secoli, d’altronde, che Sorrento affascina viaggiatori e viandanti rapendoli con il fascino delle sue stradine, la prelibatezza di piatti ricchi e saporiti, la struggente bellezza di acque terse e cristalline e litorali da mille e una notte. E poi: non era ai piedi del suo colle, nelle grotte bagnate dalle onde, che alloggiavano le mitiche sirene che invano tentarono di ammaliare Ulisse? Tappa obbligatoria del Gran Tour italiano delle aristocrazie europee, meta prediletta di poeti e scrittori, le descrizioni lasciate da viaggiatori del calibro di Goethe e Swinburne, Ibsen, Nietzsche e Norman Douglas, hanno contribuito, nel corso dei secoli, ad alimentare la fama di questa perla del Tirreno, renden36
In apertura, panoramica della Costiera Sorrentina. Sopra, uno scorcio della marina di Sorrento (photo Sorrentino). In alto a destra: una splendida immagine della baia di Ieranto. A lato, i bagni della Regina Giovanna e una fila di barche ormeggiate nel porticciolo della città del Tasso (photo Sorrentino). At the opening, the Sorrento Coast. Above, a view of the sea of Sorrento (photo Sorrentino). Top right: a beautiful bay of Ieranto. Above right: Regina Giovanna baths and a row of boats moored in the port city of Tasso (photo Sorrentino).
dola uno dei gioielli più ricercati e luccicanti della Campania Felix. Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per il Vecchio Continente fino ad approdare in Australia, non c’è posto al mondo in cui il suo nome sia sconosciuto. Il fascino di questa terra, quello della sua gente, la dolcezza del clima e la meraviglia del suo paesaggio, unite all’ottima qualità alberghiera e dei servizi, hanno reso la culla delle sirene una delle mete più ambite del turismo
the request of mayor Guglielmo Tramontano, he dedicated the song, apparently written in 1894, to Zanardelli when it was performed in his presence to invite him to “come back to Sorrento” after it had been rebuilt. The famous song has since been performed by Luciano Pavarotti and Elvis Presley and it still calls tourists and travellers to return to the Town of the Sirens and the birthplace of poet Torquato Tasso. Sorrento
planetario. Siente, sie’ sti sciure arance/Nu profumo accussi fino/Dinto 'o core se ne va… (Senti, senti questi fiori d’arancio/un profumo così delicato/Dentro al cuore se ne va…)” recita una delle strofe del capolavoro dei De Curtis. E sembra quasi di assaporare il verde degli ulivi, l’arancio vivo degli agrumeti e gli aromi che si sprigionano dai lussureggianti limoneti che costellano le balze di questa terra incantata. Che bella Sorrento, con le
has long enchanted travellers with its narrow lanes, tasty cuisine and breathtakingly beautiful coastline on which the legendary Sirens tried in vain to lure Odysseus with their song. It was a compulsory stop on any Grand Tour and the preferred destination of writers like Goethe, Swinburne, Ibsen, Nietzsche and Norman Douglas, who spread the fame of the delightful Tyrrhenian resort throughout the world. Beautiful scenery, hospitable local people, a mild climate and superb hotels and facilities mean that Sorrento is now a frontline holiday destination. Siente, sie’ sti sciure arance/Nu profumo accussi fino/Dinto 'o core se ne va… (Smell the fragrance of these oranges, such a delicate perfume, it goes straight into your heart …) in the words of the song: you can almost taste the oranges, lemons and olives in the groves that cover the hills of this enchanting land. With its beaches, sheer cliffs, ancient ramparts and artisans’ workshops specialising in inlaid wood and ceramics, beautiful, romantic and enthralling Sorrento is a holidaymaker’s heaven and the perfect place to fall in love as if in a magical dream. The town is said to date from the time when the Sirens inhabited the caves of Punta Campanella waiting for unwary seafarers, and its name Surrentum reflects these mythical sea creatures. The coast is dotted with numerous bays and coves, some of which are equipped with beach facilities like picturesque Marina Grande or delightful Marina Piccola, just a short walk from the town centre, and the ruins of Regina Giovanna provide a unique opportunity to dive into the sea from an archaeological site. Underwater enthusiasts come diving in Sorrento
Costiera sorrentina
sue spiagge, i dirupi a picco sul mare, le antiche mura, il Centro storico e le botteghe dell’arte, in primis quelle dell’intarsio e della ceramica. Che bella la perla della Costiera, romantica e deliziosa al tempo stesso. Paradiso di turisti, luogo ideale in cui innamorarsi e lasciarsi cullare dal più magico dei sogni. Raccontano che le origini di questo borgo siano antiche proprio quanto il mito delle omeriche creature che qui, nelle grotte di Punta Campanella, erano solite tendere tranelli ai naviganti. Il nome stesso, “Surrentum”, sarebbe legato al ricordo delle terribili ancelle del mare. E parlando del mare, dei tesori che “tene ’nfunno” (tiene in fondo), come non menzionare le baie e le insenature della costa? Ciottolose, ghiaiose, sabbiose e con scogli piatti, se ne trovano anche di ben attrezzate, come quella che sorge all’interno del pittoresco borgo di Marina Grande. Straordinaria anche quella di Marina Piccola, la più centrale dell’abitato, situata a pochi passi dal Centro storico. E i ruderi della Regina Giovanna, uno dei pochi esempi al mondo di scogliera costellata di rovine archeologiche da cui è possibile tuffarsi direttamente in mare. Chi invece ama coniugare relax e raffinatezza può optare per un giro sui sempre più ricercati ed eleganti gozzi, vanto degli abili maestri d’ascia sorrentini. Mentre chi soffre il mal di mare e preferisce itinerari su terraferma può inoltrarsi a piedi tra le caratteristiche stradine del Centro storico, lasciandosi tentare da vetrine accattivanti che alternano “mise” all’ultimo grido, ceramiche, articoli vintage e prodotti tipici del luogo. Tra le chicche: abiti, lenzuola, cuscini e tovaglie con pizzi, ricami e merletti, lavorati ancora come un tempo, ma anche straordinarie delizie al limone, dolcissimi e prelibati liquori alle erbe 38
Sopra, un piatto di gnocchi alla Sorrentina. In alto a destra e a lato, limoni di Sorrento e intarsio ligneo sorrentino. A sinistra, limoni e infusi per preparare un buon limoncello. Above, gnocchi alla Sorrentina. Top and right: Sorrento lemons and inlaid wood. On the left, infused to prepare the limoncello.
come il celebre limoncello. Il tutto senza dimenticare gli straordinari primi piatti a base di scialatielli ai frutti di mare e gnocchi alla sorrentina: autentiche perle della cucina “made in Sorrento”. Altra meraviglia e altro motivo per “tornare a Surriento”, mobili, carillon e scatole realizzati minuziosamente a mano seguendo l’antica tecnica dell’intarsio ligneo, che mette insieme, con risultati sorprendenti, pezzi sottilissimi di legno di colori e provenienza diversi.
to discover breathtaking sights on the sea floor, while others go out fishing, armed with nets and lines accompanied by a local ‘sea dog’ and then enjoy the flavour of the day’s catch together. A more relaxing option is to go out on a gozzo, one of the locally built boats, but there are also itineraries on land through the historic centre, window shopping for the latest fashions, ceramics, vintage items and local produce. Traditional products include suits, bed linen
and table clothes with lace and embroidery details, a variety of lemon desserts and liqueurs like the world-famous limoncello, herbal liqueurs and countless chocolate products. Visitors should not miss the Town’s speciality pasta dishes, like scialatielli with seafood and gnocchi alla sorrentina. Another reason to “come back to Sorrento” is the furniture and musical boxes, hand-crafted and delightfully embellished with inlaid wood.
Storia
Come al tempo delle Repubbliche Marinare 40
La storia vince a cavallo delle onde History rules the waves Amalfi riconquista lo scettro e rivive la gloria del passato La città costiera si candida a Capitale europea della Cultura Amalfi regains the crown and relives its past glory The seaside town nominated for the European Capital of Culture di Gabriele Scarpa
E
Evento che narra di traffici con l’Oriente e ospedali per stranieri. Fondachi lontani, opulenti commerci e furiose battaglie combattute per il dominio del Mediterraneo. Una mission che un tempo animò gli armi potenti delle Repubbliche marinare: Genova, Pisa, Venezia ed Amalfi. Luoghi sospesi nel tempo, carichi di un fascino inimitabile. Ricchi di storie in cui risplendono i ricordi di glorie vissute sulla cresta dell’onda. Gli stessi che riecheggiano tra i vicoli, le casupole e i fiordi della più antica delle città di mare d’Italia: quella di Amalfi. Teatro, nelle scorse settimane, della
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An occasion evoking maritime trade with the Orient and hard fought battles for domination of the Mediterranean, a call to arms for the Maritime Republics of Genoa, Pisa, Venice and Amalfi, fascinating and timeless towns steeped in history and the memory of glory on the crest of the waves. This was the atmosphere in the streets and houses of Amalfi, the oldest Italian maritime town, which finished just ahead of Venice (to fotofinish) to win the 57th Maritime Republics Regatta. The spectacular event was held on the enchanting Amalfi 41
Storia
57esima edizione della Regata delle Antiche Repubbliche vinta proprio dall’agguerrito galeone campano che al fotofinish ha sconfitto i lagunari. Una gara dal fascino unico, organizzata nello specchio d’acqua che bagna le pendici dell’incantevole Costiera. Vissuta all’ombra di Capo Vettica, quasi a far da cornice a un paesaggio mozzafiato, con il Monte Aureo sullo sfondo e la Torre dello Ziro, l’ex monastero di San Lorenzo del Piano, il rione Capo di Croce e la torre di San Francesco a fungere da muti spettatori dei fasti che un tempo animarono la roccaforte cara ai duchi di Bisanzio. Perché, oggi come mille anni fa, anche se delle passate e spietate lotte è rimasto solo un ardente entusiasmo sportivo, la storia di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia non smette di incantare quanti si accingono a sfogliare il grande libro della Storia. Perché le gesta delle quattro Repubbliche Marinare furono e sono state il contributo alla costruzione della migliore civiltà del Belpaese. Amalfi, ovviamente, non fa eccezione rispettando in pieno quello che fu il suo luccicante passato: solcare i mari, non solo per finalità commerciali, ma anche con l’intento di creare una fitta rete di contatti e ramificare in altri territori una presenza che dieci secoli fa era costante da un angolo all’altro del Mare Nostrum. E quale migliore occasione di una gara di voga all’insegna della rievocazione? Eccolo, dunque, lo spirito della contesa: un tuffo nel passato attraverso il quale la magnificenza di un tempo torna a rivedere la luce sottoforma di moderni armi remieri che duellano sul filo dell’onda. 42
coast against the breathtaking backdrop of Capo Vettica and Monte Aureo, with the Ziro Tower, the former monastery of San Lorenzo del Piano and the San Francesco Tower as silent witnesses of the town’s former splendour. And the history of Amalfi, Genoa, Pisa and Venice continues to enthral the world because the deeds of the four
Maritime Republics made a major contribution to Italian civilisation. Amalfi has a deep-rooted seafaring tradition, sailing the Mediterranean a thousand years ago in search of trading opportunities and establishing a widespread diplomatic network. In the 9th century, Amalfi was trading throughout southern Italy, Sicily and the ports of North Africa, facing the
In apertura, scorcio della marina di Amalfi. Sopra, il vecchio galeone della Repubblica di Amalfi. Nella pagina accanto, momenti della sfilata, il finale della regata e la gioia di parte dell’equipaggio amalfitano. At the opening, a view of Amalfi sea. Above, the old galleon of the Republic of Amalfi. On the facing page, moments of the show, the final race and the joy of the crew of Amalfi.
Storia
Nell’edizione dello scorso 3 giugno, il teatro della Regata delle antiche Repubbliche Marinare è stato, infatti, il mare terso e cristallino che bagna la città delle cartiere, i cui commerci, nel IX secolo d.C., erano in piena espansione e raggiungevano i lontani territori dell’Italia meridionale fino alla Sicilia e ai porti dell’Africa del Nord, ormai da tempo preda degli arabi.
Vestita a festa e imbandierata con i vessilli delle quattro città, l’antica Repubblica della costa di Salerno, che fu capace, da sola, di tenere testa a Longobardi e musulmani, fornendo il primo codice marittimo di navigazione al mondo (le Tavole amalfitane), ha saputo regalare emozioni uniche, legando il suo struggente passato a un presente fatto di mare, ma anche di sole, arte e turismo. Per-
ever-present danger of Arab pirates, resisting the Longobards and Muslims and providing the world with the first maritime code (the Amalfi Tables). This was the spirit of the regatta held on 3 June 2012 (organized in the beautiful Amalfi): evoking former grandeur by rowing into the past. Decked out with the flags and banners of the four Maritime Republics, Amalfi offered a thrilling spectacle combining seafaring traditions, art and tourism, because the competition between Pisa, Venice, Amalfi and Genoa was not fought only at sea but also with a magical historic pageant. Each Maritime Republic marched through the thronging streets to the majestic Amalfi cathedral to commemorate famous episodes and characters from its history, such as the founding of trading posts in the East or the return of intrepid diplomats from their successful missions. A show within the show, started from Trani and then landed in the shadow of the Cathedral, through the streets of the ancient city full of life. However, it also recalled the struggle for maritime domination between the four Republics. In 1137 Amalfi (weakened by a serious flood),was sacked by the Pisans and then annexed into the Norman kingdom of Sicily, and Pisa was defeated by Genoa at the naval battle of Meloria in 1284. Genoa was defeated by the Napoleonic fleet in 1805 and annexed to the Kingdom of Sardinia while Venice was conquered by Napoleon in 1797 and fell under the power 43
Storia
ché la gara tra Pisa, Venezia, Amalfi e Genova non è andata in scena solo in acqua, ma ha avuto il suo straordinario corollario anche a terra, grazie alla magia dei figuranti. Si tratta del bellissimo corteo storico che precede, di norma, la sfida dei galeoni, attraverso il quale ogni Repubblica Marinara rivive in pieno il suo passato, proponendo episodi e personaggi che ne segnarono la vita sociale. Uno spettacolo nello spettacolo, partito da Trani e poi sbarcato all’ombra dell’imponente Duomo di Amalfi, tra le stradine piene di vita della millenaria città. Una rappresentazione scenica capace di rievocare il sapore delle istituzioni dei fondachi in Oriente, quello dei trionfi che accoglievano un console o un navarca particolarmente intrepido nella sua missione. Ma anche l’accanita lotta per l’egemonia dei traffici e della marineria che spesso contrapponeva proprio una Repubblica ad un’altra. Non a caso Amalfi, nel 1137, indebolita da una grave inondazione, fu saccheggiata dai Pisani e poi annessa al regno normanno di Sicilia. E Pisa stessa cadde per mano di Genova nella battaglia navale della Meloria (1284). Destino, quello dei toscani, poi toccato in dote ai liguri travolti, nel 1805, dall’ondata napoleonica e quindi associati al Regno di Sardegna. Infine Venezia, lo stato più potente del Nord Italia fino al 1797, quando Napoleone lo invase conquistandolo, fino alla definitiva caduta nel 1848 quando la Serenissima finì nell’orbita del regno austriaco. Episodi lontani. Che sembrano celati dalle nebbie del tempo. Ma che in parte ritornano grazie 44
In alto, il Duomo di Amalfi con la sua stupenda scalinata, simbolo dell’antica potenza della storica repubblica marinara. Nella pagina accanto, il vessillo ufficiale della regata storica, alcune immagini del corteo dei figuranti e la bandiera di Amalfi. Above, the cathedral of Amalfi with its beautiful staircase, a symbol of the ancient power of the historic maritime republic. On the facing page, the flag officer of the historic race, some images the procession of figures and the banner of Amalfi.
of Austria in 1848. Episodes away. Episodes shrouded by the mists of time are brought back to life by the historic pageant. Amalfi commemorated the wedding between the son of Duke Manso I and Regale of Salerno in 976. Pisa recalled the heroine Kinzica De’ Sismondi who saved the city from the Arabs. Genoa paid tribute to the deeds of Guglielmo Embriaco while Venice (the strongest of the powers)
remembered Catherine Cornaro Queen of Cyprus and her triumph over the Moors. The battle between Amalfi, Genoa, Pisa and Venice is thus not just a celebration of past glories and a sporting event but also a spectacular parade. A review of wonders which this year accompanies the nomination of Amalfi and its beautiful coast for the title of European Capital of Culture.
alle sfilate dei figuranti e alle scene che precedono e accompagnano la Regata Storica. Ecco dunque rivivere il matrimonio del potere celebrato nel 976 ad Amalfi tra il figlio del duca Mansone I, Giovanni I detto Petrella, e Regale della corte Salernitana. E poi Pisa che rievoca la figura dell’eroina Kinsica dei Sismondi che salvò la città dagli arabi. Genova, invece, rende il suo tributo alle gesta di Guglielmo Embriaco detto Testa di Maglio
mentre Venezia, la più forte e longeva delle potenze, con Caterina Corsaro Regina di Cipro ricorda il suo trionfo sui mori. Perché la sfida tra Amalfi, Genova, Pisa e Venezia, oltre che celebrazione ed evento sportivo assieme, si pone innanzitutto come rassegna di meraviglie. Ed è servita quest’anno per lanciare la candidatura della città campana a Capitale Europea della Cultura insieme con l’intero territorio della luccicante Costiera.
Mare d’estate
La costa degli isolotti 46
Rocce abitate in mezzo al mare Inhabited rocks amid the waves Da Megaride alla Gajola, da Nisida a San Martino storia e leggenda di piccoli pezzi di terra rubati al mare Megaride, Gajola, Nisida and San Martino The history and legends of small scraps of land stolen from the sea di Ludovica Vollaro
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Isolotti e scogli. Sentinelle di pietra costellate di vegetazione: luoghi di antiche e sfarzose residenze. Ne è costellato il mare di Ulisse, dalla costa delle Sirene fino alla terra del Mito. Li Galli a Sorrento, Nisida a Napoli, Vivara a Procida: pezzi di terra strappati alle onde. Utilizzati, più di duemila anni fa, dai coloni della Magna Grecia come trampolino di lancio per i futuri insediamenti sulla terraferma. E poi trasformati, nel corso dei secoli, in mete ambite da vacanzieri e personaggi illustri del jet set internazionale. E’ questo il caso del più famoso degli isolotti della Campania Felix: lo scoglio di Mega-
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Islands and rocks amid the waves. Li Galli near Sorrento, Nisida in Naples and Vivara near Procida are scraps of land stolen from the sea, way stages from which Greek settlers would establish Magna Graecia on the mainland and which would later become popular destinations for the rich and famous. The most famous small island in Campania is Megaride, the rock on which Naples’ Castel dell’Ovo now stands and where the lifeless body of the Siren Parthenope was washed up. Between the 9th and 8th centuries BC seafarers from Rhodes set up a trading centre here, laying the foundations for the birth of a new polis 47
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ride. Fu qui, a Napoli, dove oggi sorge Castel dell’Ovo che, secondo la leggenda, venne ad arenarsi il corpo senza vita della sirena Parthenope. E fu sempre qui, tra il IX e l’VIII secolo a.C., che i rodiesi stabilirono un emporio commerciale, gettando così le basi per la nascita di una Nuova Polis, poi tenuta a battesimo dai Cumani e destinata, successivamente, a passare alla storia con il nome di Neapolis. Su questo stesso isolotto, oggi collegato alla terraferma grazie a una sottilissima striscia di terra, nel I secolo a.C., Lucio Licinio Lucullo fece costruire una splendida villa la cui memoria perdurò fino all’età tardo romana a tal punto che l’isolotto, ancora alle soglie del Medio Evo, veniva ricordato con il nome di Castrum Lucullanum. A quanto pare il celebre generale di Augusto passato alla storia per la sontuosità dei suoi pranzi, ebbe anche una seconda “dependance” in terra di Partenope, assieme a quella fatta costruire sulle balze di Megaride: a Nisida, per la precisione, un’altra delle perle marine di Neapolis. Chiamato dai greci “Nesís” (isola) ma anche Nesida (piccola isola), questo piccolo scoglio ospitò, molto probabilmente, anche una seconda villa appartenuta, a quanto pare, a Marco Giunio Bruto, uno degli assassini di Giulio Cesare. Bruto fu anche lo sposo di Porzia, coraggiosa figlia di Catone l’Uticense. La leggenda narra che la donna, dopo la sconfitta del marito nella battaglia di Filippi, decise di suicidarsi ingoiando carboni ardenti. E che la sua drammatica morte avvenne proprio a Nisida. In epoca angioina, l’isolotto fu dotato di una rocca di avvistamento che, successivamente, ulteriormente fortificata e modificata, divenne un solido caposaldo nel siste48
ma difensivo di Napoli pianificato dal vicerè Don Pedro de Toledo. Nel 1626, l’allora viceré Antonio Álvarez de Toledo trasformò il castello in lazzaretto per gli ammalati di peste. Sotto i Borbone, il maniero fu adibito all’internamento dei prigionieri politici. Per poi diventare, dal 1934, sede di un penitenziario minorile tuttora in funzione. Nisida viene inserita dai geologi nel novero del cosiddetto arcipelago flegreo, un grup-
that would become Neapolis. In the 1st century BC this tiny island, now linked by a narrow causeway to the mainland, was the location Lucius Licinius Lucullus chose for his splendid villa, and it was known as Castrum Lucullanum up to the early Middle Ages. The famous Roman general renowned for his sumptuous banquets also owned property on nearby Nisida, from the Greek nesida (small island), a tiny island
where Marcus Brutus, one of Julius Caesar’s assassins, is also said to have had a villa. Brutus’ wife Porcia, the daughter of Cato, is said to have killed herself on Nisida by swallowing live coals after Brutus was killed at the battle of Philippi. The Anjou kings built a watch tower on Nisida, later fortified to become a bastion in Naples’ defensive system designed by Viceroy Don Pedro de Toledo, but in 1626 it was used as a qua-
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po di isole di cui fanno parte anche Ischia, Procida e Vivara. E proprio quest’ultima merita un discorso a parte per la ricchezza dei reperti archeologici che vi si nascondono. Vivara, dal latino vivarium (vivaio), isolotto di origine vulcanica, sorge a un tiro di schioppo dal promontorio di Santa Margherita e dal 1969 è collegata a Procida con un ponte. Negli anni ’30, durante uno scavo a Punta Capitello, vennero alla luce alcu-
ni reperti risalenti addirittura all’età del Bronzo, il che ha fatto di questo lembo di terra proteso nel Tirreno uno dei più antichi insediamenti dell’intera Campania Felix. Ulteriori scavi, in località Punta d’Alaca, hanno confermato questa tesi recuperando le tracce di un’attività legata alla lavorazione del metallo. Vivara, dunque, tra la fine del XVIII e gli inizi del XVII secolo a.C., avrebbe ospitato un ricco insediamento e
In apertura, l’isolotto di Vivara. Nella pagina accanto, a sinistra: l’arco della Gaiola. Sopra (da sinistra a destra) l’isola di Nisida (photo S. Siano) e l’area archeologica del parco marino posillipino. In basso, da sinistra: l’isolotto di San Martino (photo S. Siano), gli isolotti dei Galli (photo Sorrentino) e l’isolotto di Megaride con Castel dell’Ovo. At the opening, the island of Vivara. Facing page, left: the arc of Gaiola. Above (from left to right) the island of Nisida (photo S. Siano) and the archaeological area of the marine park Posillipo. Below, from left: the island of St. Martin (photo S. Siano), the islets of Li Galli (photo Sorrentino) and Megaride island with Castel dell'Ovo.
rantine station for plague victims. Nisida is part of the Phlegraean Archipelago of Ischia, Procida and Vivara. Vivara, from the Latin vivarium (plant nursery), is a volcanic island linked to Procida by a bridge built in 1969, where relics and evidence of metallurgy from the Bronze Age were found in the 1930s, making it one of the oldest settlements in Campania and probably an important trading port of the 18th and 17th centuries BC. In 1681, the Duke of Guevara built a hunting lodge on Vivara, later used by the Bourbons, but since 1974 the island has been a wildlife reserve to protect migratory species. Another of Naples’ ‘hidden paradises’ can be found off the coast of Posillipo: the islet of Gajola, from the Latin cavea because of the many caves on the nearby mainland. Here Greek colonists erected a temple to the goddess Euplea, protector of seafarers, and the island was incorporated into the lavish imperial Roman villa of Pausilypon, owned by Publius Vedius Pollio in the 1st century BC. The villa sank beneath the waves due to the seismic phenomena known as bradyseism, but its remains can still be seen in the Gajola marine reserve established in 2002. Neapolitan folklore regards Gajola as a cursed island because of the premature death of many who have lived there. In the 1920s, Hans Braun was found lifeless wrapped in a rug and his wife shortly afterwards drowned, while FIAT president Gianni Agnelli suffered the loss of numerous relatives after setting foot on the tiny island. The island was put up for auction and now belongs to the Campania Regional Council.Not far away is the island of 49
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con tutta probabilità anche un polo di lavorazione di metalli e manufatti pregiati, diventando un importante scalo commerciale per i traffici marittimi che si svolgevano in quell’area. Oggi a Vivara, che al tempo del Regno Delle Due Sicilie fu utilizzata come riserva di caccia, è possibile visitare un antico edificio costruito nel 1681 dal duca de Guevara e successivamente utilizzato dai re Borbone come casetta di caccia. Dal 1974 lo scoglio è stato dichiarato oasi protetta per la fauna stanziale e migratoria, sotto l’occhio vigile della Protezione Civile, cui spetta il compito di vigilare e preservare la sua integrità. A poca distanza dalle rotte flegree del Golfo, nel vicino specchio d’acqua di Posillipo, svetta un altro spicchio di terra legato alla storia di Partenope: l’isolotto della Gajola, un altro dei paradisi nascosti di Napoli. Il suo nome trae origine dalle cavità che costellano la vicina costa (dal latino cavea: “piccola grotta”). Nei secoli della colonizzazione greca, la Gajola ospitò un tempietto dedicato alla dea “Euplea”, ritenuta la protettrice dei naviganti. Per poi diventare, con l’arrivo dei romani, tutt’uno con il vicino complesso architettonico della sfavillante villa Imperiale di Pausilypon, appartenuta al liberto romano Publio Vedio Pollione (I secolo a.C.). I resti di quella dimora (porti, ninfei e peschiere), sommersi a causa dello sprofondamento della crosta terrestre (bradisismo), sono tuttora visibili sui fondali del mare e sulle balze della vicina collina, nel parco sommerso della Gajola, un’area marina protetta di 42 ettari che si estende dal Borgo di Marechiaro fino alla Baia di Trentaremi, istituita nel 2002. 50
Una leggenda popolare, tuttora in voga a Napoli, considera la Gajola una sorta di “isola maledetta”, per la morte prematura e la sventura che ha accomunato, nel corso degli anni, tutti i suoi proprietari. A partire dagli anni Venti del ’900, con Hans Braun, il quale fu trovato privo di vita e avvolto in un tappeto (di lì a poco, la moglie affogò in mare) fino al patron della Fiat, Gianni Agnelli che, una volta messo piede sull’isola, subì la morte di molti familiari. Messo al-
San Martino. The breathtakingly beautiful island is made of pozzolana, the volcanic material typical of the Phlegraean Fields that is used in the production of concrete. For centuries, San Martino was a centre for tuna fishing and in World War I it housed a testing centre for torpedoes, but in the 1960s it became a tourist resort frequented by scuba divers, anglers and nature lovers because of its superb sea bed and lush vegetation.
Sopra, ancora un’immagine suggestiva dell’isolotto della Gaiola bagnato dal mare di Napoli (photo S. Siano). Above, an image still suggestive of islet Gaiola wet from the sea of Naples (photo S. Siano).
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l’asta, oggi l’isolotto napoletano appartiene alla Regione Campania. Dal promontorio di Posillipo a Monte di Procida, il passo è breve: identica l’area, quella flegrea. Identico il mare che la bagna: quello di Napoli. E’ qui, a non molti chilometri di distanza dall’antica capitale, che svetta l’isolotto di San Martino, una piccola e suggestiva striscia di terra collegata alla costa attraverso uno stretto tunnel (privato) e un pontile. E’ probabile che lo scoglio, un tempo, fosse un tutt’uno con la costa e che, a partire dal XVI secolo se ne sia staccato a causa di un terremoto dovuto all’attività sismica dei Campi Flegrei. Non a caso l’incantevole lembo di paradiso con vista mozzafiato sul mare è costituito principalmente di un materiale molto utilizzato nell’edilizia, un materiale tipico dei Campi Flegrei perché di origine vulcanica: la pozzolana. Per secoli, San Martino è stato utilizzato dai procidani come base per la pesca del tonno. In piena Prima Guerra Mondiale, per la sua posizione, ha ospitato anche uno stabilimento industriale per il collaudo dei siluri. Poi, una volta dismessa la funzione bellica, a partire dagli anni ’60, è diventato una delle mete turistiche del litorale flegreo. Luogo ideale per sub, pescatori, innamorati e amanti della natura, attratti da un fondale marino da favola e da una terra ricca di vegetazione. Infine, un’altra perla del mare di Ulisse: il celebre arcipelago de Li Galli, nel territorio comunale di Positano, pochi chilometri a sud della Penisola Sorrentina. Tre, in tutto, le isole che lo compongono: Gallo Lungo, La Rotonda e Dei Briganti (o la Castelluccia). Tutte e tre parte integrante dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. L’isolotto del Gallo Lungo è il più grande 52
A sinistra, l’isola di Nisida vista da Pozzuoli (photo Sorrentino). Sopra, gli scogli dell’isola di Vivara (photo S. Siano). Left, the island of Nisida views from Pozzuoli (photo Sorrentino). Above, the rocks of the island Vivara (photo S. Siano).
Finally, the celebrated archipelago of Li Galli near the town of Positano: Gallo Lungo, La Rotonda and Dei Briganti (or La Castelluccia), all three in the Punta Campanella protected marine park. Gallo Lungo is the largest island and the only one to have been inhabited since Roman times, when the Greek geographer Strabo identified it as the home of the Sirens, and so named the archipelago Sirenussai. According to mythology, the islands were the
home of Parthenope, Leucosia and Ligeia, the Sirens who tried to enchant Odysseus with their song and who, contrary to popular belief, were birds with the heads of women, hence, the archipelago’s modern name Li Galli (The Roosters). The strong sea currents here caused many shipwrecks in Greek and Roman times, the remains of which are often hauled up in fishing nets, which has fuelled the legend of the Sirens tempting sailors to crash into the rocks.
del lotto ed è stato anche l’unico ad essere stato abitato fin dai tempi dell’antica Roma. Fu il geografo greco Strabone, nel I secolo a.C. a descrivere per la prima volta le tre “vette” identificandole come sedi delle sirene e dando loro il nome di Sirenai o Sirenussai. Secondo la mitologia, infatti, l’arcipelago offrì rifugio proprio a Partenope, Leucosia e Ligia le mitiche sirene che invano tentarono di ammaliare Ulisse con il loro canto. E che, secondo la tradizione, contrariamente a quanto si crede oggi, avevano un corpo metà di donna e metà di uccello. Dunque erano pennute. Da qui l’accostamento alla gallina (o al gallo). E quindi l’origine stessa del nome “Li Galli”. Tra l’altro fu proprio in quel tratto di mare che, a causa delle forti correnti marine, in epoca greca e romana, si verificarono paurosi naufragi. Lo testimoniano i numerosi reperti che, di tanto in tanto, ancora oggi i fondali del mare restituiscono alle reti dei pescatori e alla gioia degli archeologi. Da qui il mito stesso delle sirene tentatrici che in quello specchio d’acqua tendevano tranelli ai timonieri mandandoli a fracassarsi contro gli scogli. Nel 1225 Federico II di Svevia donò Li Galli al monastero di Positano denominandoli “tres Sirenas quae dicitur Gallus”. Gli isolotti di Positano hanno da sempre esercitato un grande fascino su vip e personaggi famosi. E nel ventesimo secolo sono balzati al centro dell’attenzione pubblica per la celebrità dei proprietari che li hanno acquistati e - per periodi più o meno lunghi - abitati. Il primo di questi fu il famoso coereografo e ballerino Leonide Massine, seguito dall’indimenticato Eduardo De Filippo e, infine, da un altro celebre ballerino russo, Rudolf Nurejev.
Campania style
MODA & GIOIELLI
I colori della moda Stile di Napoli, prêt-à-porter unico Made in Naples, unique prêt-à-porter Pietre preziose e capolavori dell’arte tessile brillano nelle vetrine di Partenope pronti per essere indossati Precious stones and tailoring masterpieces glitter in windows, waiting to be worn di Annunziata Calabrese
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Caleidoscopio di colori e pietre preziose, capolavori dell’arte tessile e dell’artigianato: brillano nelle botteghe orafe di Partenope e sugli scaffali delle più eleganti boutique del Centro storico. Gioie, accessori, vestiti: sono il frutto migliore e più gustoso del virtuosismo e dello stile dei designer napoletani eredi di una tradizione antica che ha reso la città di Virgilio uno dei modelli di riferimento della moda nel mondo. Napoli, ma non solo Napoli. Perché da Tokio a Londra, passando per New York e Milano, non c’è città dal Vecchio al Nuovo Continente in cui l’estro e la fantasia dei maestri di Partenope non abbia fatto
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In a kaleidoscope of colours and precious stones, masterpieces of tailoring and artisanship glitter in Naples’ jeweller’s shops and in the elegant city centre boutiques. Jewellery, accessories and garments are the elegant fruits of the flair of Neapolitan designers, heirs of a time-honoured tradition that has made Naples one of the world’s fashion benchmarks. And not just in Naples itself. From Tokyo to New York, London and Milan, the creative flair of the Neapolitan masters has recruited followers and imitators all over the world. “Seven-fold” ties, elegant leather footwear, “a mappina” jackets,
Anelli linea Arcobaleno Antonella Stanzione Vico S. Maria dell’Aiuto, 17 Napoli tel. +39.335.7815883 www.antonellastanzione.com Prezzo: € 500/570
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bathing suits and charming jewellery whose shape and nuances are often inspired by the lavish jewels that adorned the matrons of ancient Pompeii and Oplontis or the living pearls that only Mother Nature can create. These are the treasures to show off, the prêtà-porter masterpieces to wear with pride because they have been crafted in the skilled hands of tailors and jewellers from the Neapolitan school and transformed into timeless wonders whose beauty and originality need no further commendation. This is especially true for the exquisite rings in the Arcobaleno line created by Antonella Stanzione: hand-crafted jewellery in ena-
melled silver with gold inlay and applications of white, black or brown diamonds. Custom made in any colour, on request, these extraordinary gems are a veritable triumph of quality and artisanship that enhance the silhouette of their wearer’s hands. Painstaking research is also the hallmark of the splendid jewellery in the Ricami collection by Sara Lubrano. Every item is an interplay of curves and colours, a new, unique and original piece of Neapolitan jewellery crafted in white gold and blue topaz with a variety of stones and different shades of gold. Anello linea Ricami Sara Lubrano Via Chiaia, 142 - Napoli tel. +39.081.0383377 www.saralubrano.it
Collezione Corona Massimo Argentiere Goielli Via San Biagio dei Librai, 46 - Napoli tel. +39.081.202341 www.massimoargentiere.it
proseliti e imitatori. Cravatte “sette pieghe”, eleganti calzature in pelle, giacche “a mappina”, costumi da bagno, gioielli incantevoli, spesso ispirati, nelle forme e nella nuance, ai ricchi monili che un tempo addobbarono le patrone di Oplonti e Pompei. Oppure alle perle vive che solo madre natura è in grado di sfoggiare. Eccoli i tesori da indossare. Eccoli i capolavori prêt-à-porter da mostrare anche con una punta d’orgoglio. Perché quelli forgiati dalle sapienti mani di sarti e orafi cresciuti alla scuola di Neapolis sono modelli che non hanno tempo. Meraviglie in grado di promuoversi da sole per la loro bellezza e l’originalità di forme uniche ed originali. E’ questo il caso degli anelli della linea Arcobaleno, opere d’arte create dall’estro di Antonella Stanzione: preziosi fatti a mano, in argento smaltato con intarsi centrali in oro e applicazioni di brillanti bianchi, neri o brown. Personalizzabili, su richiesta, disponibili in tutte le tinte. Di straordinaria fattura e qualità: un vero e proprio trionfo che esalta la siluette delle mani. E la ricercatezza è anche la virtù che svetta nelle meravigliose gemme della collezione Ricami rigorosamente griffate Sara Lubrano dove ogni elaborato diventa un intreccio di curve e colori. Un pezzo unico, nuovo irripetibile. Prodigio dell’arte orafa “made in Naples”, scolpito in oro bianco e topazio azzurro, preparato con varietà di pietre e differenti colorazioni in oro. Qualità che primeggiano anche nei manufatti di Massimo Argentiere, i cui lavori rappresentano un vero e proprio 55
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omaggio all’eleganza rivisitata in ottica contemporanea. Nelle creazioni dell’estroso artigiano partenopeo, famoso per i suggestivi manufatti della linea Corona, antico e moderno si fondono dando vita ad anelli, bracciali, ciondoli, collane e orecchini che rapiscono al primo sguardo. E analogo incanto rivive nei monili di Vittorio Macone, designer geniale capace di dare vita a creazioni uniche e raffinate, come l’incantevole Anello Acquamarine, frutto del più alto livello di manifattura orafa. Autentiche perle realizzate con diamanti e pietre naturali figlie di una ricerca continua dettata unicamente dalla sua passione per il bello.Dalla lavorazione dei preziosi ai pezzi pregiati all’arte tessile, il passo è breve. Per non dire obbligatorio. D’altronde, è risaputo: non c’è gioiello che si rispetti senza il suo abito d’autore, capace di esaltare la bellezza di monili e pietre preziose. E quale accessorio migliore di una cravatta, simbolo, per eccellenza, dell’eleganza da indossare? Napoli ha pronta la sua risposta. Per gli appassionati del colletto d’autore, la scelta, infatti, è a dir poco scontata: le cravatte Marinella, favola di successo “made in Partenope”, fucina di storici lavorati che tanto piacciono a politici, vip e capi di stato. Come la mitica “sette pieghe”, originale capo d’abbigliamento che i più dicono sia nato proprio alle falde del Vesuvio. E che sfrutta la piegatura, appunto, della seta, senza supporti rigidi interni o “triplure”. Con un accessorio del genere al collo, la classe è servita. 56
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These qualities stand out in the creations of Massimo Argentiere, whose masterpieces are a homage to elegance revisited in a contemporary context. The creations of the fervid Neapolitan artisan, renowned for his evocative Corona line, are a blend of the ancient and the modern crafted into enthralling rings, pendants, necklaces and earrings. The same charm pervades the jewellery of Vittorio Macone, the genial designer of unique and refined creations, like the enchanting Acquamarine Ring: a perfect example of the quality that can be achieved from diamonds and natural stones when painstakingly crafted on a heartfelt quest for beauty. It is but a short step from precious jewellery to quality tailoring. What accessory could better express elegance than a necktie? Naples has the answer for the discerning connoisseur: Marinella ties, a Neapolitan success that has dressed politicians, VIPs and heads of state. The legendary “seven-fold” tie is an original item reputedly invented in Naples which exploits the folds in the silk to give body without the use of rigid inserts. With such an accessory, elegance and class are guaranteed.
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Nardelli Jewelry Il lungo percorso dei preziosi di alta qualità The long haul to quality jewellery Sei mesi di lavoro, estro e competenza per creare ogni nuova linea Nasce Nardelli Junior, creazioni in argento e diamanti per i più piccoli Six months’ work, flair and skill to create a new line Nardelli Junior, silver and diamond creations for youngsters
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C i vogliono circa sei mesi, nei laboratori Nardelli, per dare alla luce un nuovo gioiello. Sei mesi di infaticabile lavoro a cui partecipano tutti, in una azienda nella quale il "lavoro di squadra" rappresenta uno dei principali "plus", insieme alla passione di Domenico Nardelli che da più di 30 anni crea preziosi in oro e diamanti. È un lungo processo che parte dall’analisi delle nuove proposte del settore moda, passa per la modellistica e la prototipia e arriva alla realizzazione del primo esemplare in cui vengono poi incastonati i preziosi diamanti, il tutto forgiato dalle sapienti mani di artigiani prodigiosi. È un percorso creativo e artistico, frutto dell'estro, del gusto, della collaborazione di una squadra affiatatissima e della sapienza orafa che fa di Nardelli un sinonimo di alta qualità. Una qualità tutta italiana, perché ogni monile è pensato e realiz-
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Six months of teamwork are needed until each new Nardelli jewel is finally crafted and the diamonds set. This creative process takes advantage of the Nardelli family business’s close-knit team and taps each member’s expertise to create high-quality jewellery entirely conceived and crafted from 18k gold and stones of colour G and purity IF (the best). Marilyn Monroe sang that “Diamonds are a girl’s best friend”, but they have captured men as well and the lady’s collection of diamonds set in exquisite rings, necklaces and pendants is now accompanied by a new men’s line of cufflinks, pendants and rings in white gold and diamonds. The latest addition is the Nardelli Junior line created for youngsters, with diamonds set in silver hearts, stars and rings, while the wedding collection of classic yellow gold or modern white gold set with ultra-pure stones will make that "special day" even more unforgettable.
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zato esclusivamente in Italia, con materie di altissima qualità: oro 18 carati e pietre di colore G e purezza IF. Le migliori presenti esistenti sul mercato. Se è vero che, come cantava Marilyn Monroe, “Diamonds are a girl’s best friend”, non si può nascondere che il luccichio dei brillanti abbia ormai un forte ascendente anche sugli uomini. E così, accanto alla linea dedicata al gentil sesso che vede diamanti incastonati in splendidi anelli, collier e ciondoli, anche abbinati alle perle, Nardelli ha deciso di dare vita a una linea dedicata agli uomini: gemelli, pendenti e anelli rigorosamente in oro bianco e diamanti. Ultima novità della casa è la linea Nardelli Junior, creata per i più piccoli, in argento e diamanti incastonati in cuoricini, stelline, fiorellini e cerchietti. E per rendere ancora più indimenticabile il giorno più importante della vita, quello del matrimonio, ecco le fedi: classica in oro giallo o moderna in oro bianco, sempre arricchite da pietre purissime. E grazie alla partnership tra Nardelli Gioielli e Msc Crociere, le coppie di sposi che decideranno di partire con la compagnia di navigazione, avranno uno sconto pari al 10% sull’acquisto di una coppia di fedi Nardelli Gioielli. In più, oltre alla riduzione riservata agli sposi, è previsto anche un pacchetto massaggi.
Nella pagina, alcuni dei capolavori prodotti dalle esperte mani degli artigiani di casa Nardelli. Some of the masterpieces produced by the expert hands of Nardelli artisans.
Nardelli Jewelry Centro Orafi Il Tarì - Marcianise (Ce) tel. +39.0823.83.89.17 Via Listreri 1 - Capri (Na) tel. +39.081.837.74.52 www.nardelligioielli.it
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Meg Gioielli Mani sapienti per capolavori orafi Skilled hands for jewellery masterpieces Passione, ingegno e versatilità: tre muse al servizio dell’arte dei Nocerino La proposta per l’estate: preziosi in madreperla colorata, osso e tartaruga Passion, flair and versatility: three Muses for the Nocerino family firm Summer proposals: jewellery in colourful mother-of-pearl, bone and turtle
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M ani che sono strumenti capaci di forgiare corallo e madreperla, trasformandoli in pezzi unici di arte. Frutto di un’esperienza che affonda le radici in una antica tradizione familiare, ancora oggi più viva che mai grazie alla nuova generazione di impresa, che apporta idee e tecnologiche all’avanguardia, e che è capace di specializzarsi nel taglio, nell’incisione e nella marcatura laser delle pietre preziose. Nei laboratori che i fratelli Nocerino hanno allestito nella sede del Tarì (Marcianise, Caserta), ogni anno vengono realizzate due nuove collezioni. P er la primavera-estate, i maestri di Meg Gioielli puntano su lavorazioni in madreperla colorata, osso e tartaruga, scolpendo accessori che non possono mancare in ogni beauty che si rispetti. Come il rivisitato famoso ciondolo “La Rosa dei
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di Barbara Tafuri
Venti”, pezzo originale, rigorosamente griffato Meg. Marchio che propone anche moderni gioielli in acciaio e oro e che si possono personalizzare rendendo ogni capo unico e inimitabile.
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Skilled hands that transform coral and mother-of-pearl into unique works of art through the experience of a long family tradition are now flanked by advanced technologies and ideas for the cutting, engraving and laser marking of precious stones. The Nocerino family workshops at the Tarì centre create two new collections a year, with the spring-summer collection focussing on superb accessories in colourful mother-of-pearl, bone and tortoiseshell, like Meg’s famous “Rosa dei Venti”, as well as modern steel and gold jewellery.
Nei laboratori dei fratelli Nocerino al Tarì di Marcianise, corallo e madreperla si trasformano in opere d’arte come quelle in mostra nelle foto. Coral and pearl are transformed in works of art in the laboratories of the Nocerino brothers to Tarì Marcianise.
Meg Gioielli di Nocerino s.n.c Tarì, Showroom 256/259 Marcianise (Ce) tel. +39.0823.51.34.46 www.nocerinoweb.it
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De Simone Fratelli Scultori che modellano il corallo Sculptors in coral Dal 1855 a Torre del Greco una storia di grandi successi Fucina di pezzi esclusivi e raffinati plasmati con l’oro rosso Since 1855 a success story in Torre del Greco Exclusive and refined pieces crafted from red cora
F De Simone Fratelli Piazza Santa Restituta Lacco Ameno, Ischia tel. +39. 081.900.777 Via Madonnina, 23 - Milano tel. +39. 02.805.832.25 info@desimonefratelli.com www.desimonefratelli.com
Fin dal 1855 a Torre del Greco, l’azienda De Simone Fratelli trasforma in gioielli la particolarità metamorfica del corallo, straordinaria creatura marina che la casa utilizza per plasmare oggetti artistici di esclusiva raffinatezza. Perle, turchesi e cammei, nelle sapienti mani degli artigiani della maison vesuviana, si trasformano in pezzi unici, opere di alta gioielleria che spesso prendono forma rispondendo a specifiche richieste del cliente. La passione per la lavorazione dell’oro rosso è giunta intatta fino ai fratelli Michele, Massimo e Fiammetta che oggi guidano l’attività della casa fondata più di un secolo fa alle falde del Vesuvio, perpetuando la filosofia dell’attenzione alla qualità delle materie prime e al fattore artigianale. Gli uffici di New York e Londra negli anni Venti, le moderne bouti-
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ques di Ischia e Milano e la recente iscrizione nel Registro Nazionale delle Imprese Storiche siglano le tappe di una storia di successo, che anche in Terzo Millennio continua a diffondere nel mondo le preziose rarità del corallo.
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Since 1855, De Simone Brothers in Torre del Greco have created exclusive jewellery and beautiful items from that extraordinary sea creature, coral, as well as pearls, turquoise and cameos. With over a century’s experience of coral, the family business steadfastly continues its philosophy of artisanship and quality raw materials. Offices in New York and London since the 1920s, modern boutiques on Ischia and in Milan, and inclusion in the National Register of Historic Businesses are important steps in the success story of a firm that creates rare coral masterpieces.
Perle, turchesi e cammei si trasformano in pezzi unici grazie all’estro dell’azienda De Simone Fratelli. Pearls, turquoise and cameos turned into valuable pieces by De Simone Brothers.
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Fratelli Dinacci Grinta ed eleganza eterna vanno a braccetto Determination and timeless elegance go hand in hand Dallo sport femminile ai capolavori dell’arte orafa: in laboratorio come in campo la squadra dà ottimi frutti Women’s sport and jewellery masterpieces: in the workshop and in sport, teamwork yields excellent results
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Bellezza, fascino, carattere ed eleganza. Ecco le caratteristiche che ogni buon gioiello che si rispetti dovrebbe avere. Come ogni signora che lo indossa. Non è un caso, quindi, che sia proprio la bella e grintosa Martina Guiggi, giocatrice della Nazionale italiana di volley, la testimonial di Fratelli Dinacci, azienda campana che produce semilavorati per il settore orafo: moderni, innovativi, ma sempre eleganti a tal punto da non passare mai di moda. Fratelli Dinacci è un’azienda dinamica, che affronta la propria missione con passione e grinta, opera di una squadra molto affiatata. A indossare la fascia del “capitano” è Flavio Dinacci, primo supporter del suo working team. L’azienda da anni scommette sullo sport al femminile, sponsorizzando sodalizi che hanno sempre dato ottimi risultati. E’ il caso dell’Arzano Volley, che dopo aver infilato 24 successi su 25 match, è volata dalla B2 alla B1. Ma è anche il caso del-
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la squadra di calcio femminile Carpisa Yamamay, di cui Flavio Dinacci è tifosissimo vicepresidente, cooptato per volontà dell’amico presidente Lello Carlino, di mister Peppe Marino, del direttore generale Italo Palmieri e di tutto il team.
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Beauty, charm, character and elegance are features that jewellery and its wearer should always have; that is why Martina Guiggi from the Italian volleyball team endorses Fratelli Dinacci. The dynamic local business creates modern, innovative and fashionable semi-finished products for the jewellery sector, working with the determination of an efficient team. Fratelli Dinacci are official sponsors of women’s sport teams, like Arzano Volley, and Carpisa Yamamay women’s soccer team, of which Flavio Dinacci is Vice President.
A sinistra, Martina Guiggi, nazionale italiana di Volley e testimonial del marchio Dinacci. In alto, Flavio Dinacci con le ragazze del Carpisa Yamamay. On the left, Martina Guiggi, the Italian national Volleyball and Dinacci testimonial. Above, Flavio Dinacci with the girls of Carpisa Yamamay.
Fratelli Dinacci Via Grande Orefici, 7 - Napoli Tarì, Marcianise (Caserta) Oromare, SP22 Km.1,750 Marcianise (Caserta) tel. +39.0823. 83.82.78 www.fratellidinacci.it
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Alessandra Avallone Creazioni uniche che parlano al cuore Unique creations that speak straight to the heart Raffinati ed esclusivi bijoux anche personalizzati Accessori per la sposa dalla dirompente creatività partenopea Refined and exclusive bijoux Bridal accessories with Neapolitan creativity
D Alessandra Avallone bijoux e accessori Via Chiaia, 178 - Napoli Via Pavia, 2 - Napoli Via Nicolardi, 73 - Napoli Via Epomeo, 247 - Napoli tel. +39.081.20.15.47 www.alessandraavallone.com
D alla passione innata per i gioielli e da un’autentica capacità artigianale prendono forma gli straordinari monili dell’azienda di Alessandra Avallone, estrosa designer di bijoux e accessori, che da oltre vent’anni propone creazioni originali “hand made”, preziose ed esclusive. Cristalli Swarowsky, pietre dure, strass, perle e filigrane: questi i materiali plasmati con stile, genialità ed eleganza per dare vita a collezioni ed accessori in grado di fondersi armoniosamente con un look sempre alla moda, capace di parlare al cuore. E che offre perfino la possibilità di personalizzare il bijoux, che in questo modo si trasforma in un pezzo unico di pregio inequivocabile e inconfondibile. Tanto che Alessandra Avallone ha acquisito uno spessore nazionale anche nel
di Angela Granieri
settore sposa, per accessori e calzature in una profusione incantevole di perle e seta, veri e propri must per le spose italiane. Ricercatissimi. E che è possibile trovare anche nell’apposito e-commerce del portale web.
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A passion for jewellery and genuine artisanship have helped designer Alessandra Avallone to create original and exclusive hand-made jewellery and accessories for over 20 years. Swarovski crystals, hard stones, strass, pearls and filigree are elegantly crafted into fashionable collections and accessories that can be personalised to make an original piece that speaks straight to the heart. Alessandra Avallone has also won a leading position in the bridal sector with accessories and footwear in silk and pearls, which are all available on the company website.
Alcuni degli straordinari monili prodotti dall’azienda di Alessandra Avallone. Some of the extraordinary jewelry produced by Alessandra Avallone.
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Impero Couture Il brand amato dalle star di Hollywood Hollywood’s favourite brand Da Paris Hilton a Rihanna, dalla Ecclestone alla Coppola affascinano mezzo mondo i capi d’alta moda ideati da Auletta Paris Hilton, Rihanna, Petra Ecclestone, Cosima Coppola and half the world enchanted by Auletta’s haut couture creations
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Classe, stile e ricercatezza fanno di Impero Couture il brand italiano più amato dalle star di Hollywood, grazie all’estro del suo fondatore, Luigi Auletta, designer e presidente della prestigiosa maison campana d’alta moda che vanta “aficionados” in ogni angolo del globo. Con punti vendita in Italia, Spagna, Grecia, Romania, Stati Uniti ed Emirati Arabi, Impero Couture veste le stelle del firmamento dello show con le sue collezioni Diamond, Impero Uomo ed Enea. Dall’ereditiera Paris Hilton alla reginetta del pop Rihanna, a Petra Ecclestone, figlia del “re” della Formula Uno, fino all’attrice Cosima Coppola, nuova testimonial della griffe: sono tutte donne ammaliate dal fascino dello stile di Auletta. Un brand cui è semplicemente impossibile resistere. E’ nel Casertano, a Succivo, per la precisione, che finora hanno preso forma le sue
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di Giuliana Covella
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The class, flair and refined style of Luigi Auletta, designer and president of Impero Couture, have taken Hollywood by storm, where stars of the calibre of Paris Hilton Rihanna, Petra Ecclestone and Cosima Coppola have fallen under the prestigious atelier’s spell. The stars’ favourite Italian brand has stores in Italy, Spain, Greece, Romania, the USA and the Arab Emirates and it has just opened a new 650 square metre showroom complete with fountain and a 120 square metre dome, in the innovative Siné (Sinergie di Creatività delle Eccellenze Campane) centre near Caserta. The elegant ambience, designed bu Salvatore Perfetto, has been exquisitely crafted by local artisans to reflect Impero style in the location’s architecture and to highlight the collections. The brand was the official sponsor of this year at Casa San Remo Italian Song Festival.
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straordinarie e più belle invenzioni. Ma è nella zona Asi di Aversa Nord che è già pronto il nuovo show room targato “Impero”: un’area espositiva di 650 metri quadrati spalancata nell’innovativo complesso Siné (Sinergie di Creatività delle Eccellenze Campane). Uno spazio pensato con un nuovo concept, curato dall’architetto Salvatore Perfetto e alla cui realizzazione hanno contribuito numerosi artigiani locali. La nuova location, con fontana decorativa e una sfavillante cupola di 120 metri quadrati, è stata studiata fin nei minimi dettagli, riproponendo architettonicamente lo stile Impero per valorizzare al meglio l’immagine delle collezioni. Il nuovo show room ospita diversi ambienti di lavoro, ricavati in vani ampi, luminosi e confortevoli ideati appositamente per fungere da punto di incontro tra la maison e il suo straripante universo femminile. E non finisce qui. Perché la creatività del designer Auletta non ammette confini. E non smette di stupire la propria clientela. Anche quella più esigente e...appassionata di musica. La novità? Lo sbarco nella città dei fiori, in piena riviera Ligure. La “griffe” che piace ai vip di mezzo mondo è stata quest’anno sponsor ufficiale di Casa Sanremo al Festival della Canzone Italiana. Brillando insieme ai campioni delle sette note. Perché il fascino di una mise d’autore a volte è come un brano di classe: non smette mai di regalare emozioni. Nella pagina accanto, l’attrice Cosima Coppola indossa gli abiti di Impero Couture. In alto, altre mise della rinomata griffe. On the facing page, the actress Cosima Coppola wearing the clothes of Empire Couture (above,. other clothes of famous brand).
Impero Couture Via Antonio Tinto - Succivo (Ce) tel.+39. 081.891.79.31 www.imperocouture.com
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Sartoria Sabino Il bel vestire che seduce i gentlemen Fine garments that enchant gentlemen Il sarto viaggiatore veste il mondo illustre Dal 1928 punto di riferimento per stile ed eleganza The travelling tailor dresses the world’s most distinguished men A benchmark for style and elegance since 1928
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P er lo scrittore e drammaturgo irlandese Oscar Wilde “Non v’è Arte là dove non v’è Stile”. Aforisma che sembra tagliato su misura sulla famiglia Sabino, dal 1928 punto di riferimento intramontabile sia in fatto di arte sartoriale che di stile ed eleganza. Un’avventura all’insegna del tailor-made quella inaugurata dal capostipite Michele e portata avanti in maniera sublime dal figlio Pasquale che, nel 1958, a soli 17 anni, aprì la sua prima sartoria gettando le basi per una vera e propria storia di successo. Oggi, a Pasquale si sono uniti, con varie mansioni, i figli Michele, Marcello ed Alessandra, molto seriamente intenzionati a continuare con fierezza la lunga e prestigiosa tradizione sartoriale di famiglia, ben nota agli amanti del bien vivre e del bel vestire “around the world”. Non a caso, proprio di recente, una prestigiosa
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di Annalisa Palmieri
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The Sabino family has been a constant benchmark for fine tailoring, style and elegance since 1928, an adventure that proudly continues with the founder’s son and grandchildren who preserve the family’s traditional tailoring prestige around the world. A leading Spanish magazine recently described Michele Sabino as the “travelling tailor” because of his elegant international trunk shows highlighting the suits and jackets hand-made in the welcoming atelier in Casalnuovo near Naples. The stylish events are held in the presidential suites of the most prestigious hotels in New York, London, Doha, Seoul and Baku, the capital of Azerbaijan, where the world’s jet set come to get measured for exclusive garments. Only the finest fabrics are used for made-tomeasure suits: Scabal Super 250’s and Super 200’s with platinum.
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rivista spagnola ha definito Michele Sabino come il “sarto viaggiatore”, grazie ai raffinati trunk show internazionali che vedono protagonisti gli abiti e le giacche realizzate, come un tempo, ancora a mano nell’accogliente atelier-laboratorio di Casalnuovo, alle porte di Napoli. Appuntamenti di gran stile ambientati nelle suite presidenziali dei più prestigiosi alberghi al mondo: da New York a Londra passando per Doha, Seul e Baku, capitale dell’Azerbaigian. In questi incontri in giro per il mondo a vestire il jet set di mezza terra, si prendono le misure per realizzare autentiche “sculture” à porter. Capolavori dell’arte tessile. Pregiati, manco a dirlo, tutti i tessuti impiegati per la realizzazione dei gettonatissimi abiti su misura, tra i quali spiccano lo Scabal Super 250’s e il Super 200’s con riga in platino. Vere e proprie perle da indossare che impreziosiscono chi decide di sfoggiarle. Massimo riserbo, come sempre, sui nomi dei clienti della Sabino family, uomini di altissimo livello innamorati dello squisito gusto e della perfezione che solo l’arte sartoriale napoletana è in grado di offrire alla propria clientela. Tuttavia, a voler dar retta alle voci di chi se ne intende, sembra che tra i fan della storica maison rientri finanche il primo ministro del Qatar con l’intera famiglia. Nella pagina accanto e in alto, alcuni dei capi e dettagli realizzati nella Sartoria Sabino. A destra, Pasquale Sabino. Opposite page and above, some of the clothes and details made from Sabino tailoring. On the right, Pasquale Sabino.
Sartoria Sabino Via Napoli 1231 - Casalnuovo (Na) tel. +39.081.84.22.724 www.sartoriasabino.it sabino@sartoriasabino.it
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Mariano Rubinacci London House Morbidi capi seducono il mondo Soft suits seduce the world Da Londra a New York classe e ricercatezza dominano le produzioni sartoriali realizzate dalla storica maison partenopea From London to New York, class and style dominate the tailoring creations of the historic Neapolitan atelier
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“La moda passa, lo stile resta”. Ne era convinta la mitica Coco Chanel e ancora lo sono gli amanti del “bel vestire” che a un abito di tendenza preferiscono di gran lunga capi sartoriali realizzati, come un tempo, con passione e cura per i dettagli. Proprio come avviene da sempre negli accoglienti spazi della storica London House di via Filangieri a Napoli dove e negli atelier Rubinacci di Milano, Roma, Londra, New York e Tokio. Qui, classe e ricercatezza la fanno da padrone grazie al gusto innato degli ospitali padroni di casa, Mariano e suo figlio Luca, che nella classifica 2012 stilata da Gq British dei “10 meglio vestiti al mondo”, figura al quinto posto, superando di gran lunga anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il suo segreto? “Sentirsi sempre a proprio agio con ciò che s’indossa senza mai perdere di vista il buonsenso”.
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di Annalisa Palmieri
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“Fashion passes, style remains”. Like Coco Chanel, many prefer a traditionally tailored and elegantly refined suit to a fashion statement, and that is what they find in Naples’ historic London House and in the Rubinacci ateliers in Milan, Rome, London, New York and Tokyo thanks to the good taste of Mariano and his son Luca, one of the 2012 British GQ’s “world’s 10 best dressed men”, well ahead of Barack Obama. His secret? “Feeling at ease with your clothes and never ignoring common sense”.The family firm has created suits, Neapolitan jackets, shirts and original ties for three generations, and now offers a collection of men’s pochettes and exclusive, 100% cashmere, pashmina scarves. The ladies’ range has “Sirenuse” and “Domus” colourful jersey printed pants ‘borrowing’ the silk scarf patterns for all-day glamour. Luca’s popular “Rubinacci Club” blog offers tips, interesting outfits and all the news about Rubinacci.
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Più che uno slogan: il marchio di casa di una storica maison che affonda le radici nella prima metà del XIX secolo quando il bisnonno di Mariano Rubinacci iniziò a commerciare sete con l’Oriente in una bottega nei pressi del Maschio Angioino. E che da allora non ha mai smesso di diffondere il verbo della moda “made in Naples” nel mondo potendo fare affidamento sui morbidi capolavori che prendono forma nella sartoria di famiglia da ben tre generazioni. Abiti, giacche napoletane, camicie e cravatte uniche e inimitabili continuano, infatti, a fare proseliti ed “adepti” in ogni angolo del globo. Tra le ultime novità griffate Rubinacci, una nuova collezione di pochette da uomo che richiama le più belle realtà partenopee, ed esclusive pashmine 100 per cento cachemire con disegni etnici. Per le donne, i coloratissimi jersey printed pants “Sirenuse” e “Domus”, che prendono in prestito le stampe dei morbidi foulard di seta della casa dando forma a capi deliziosi da sfoggiare all day long. Per altre preziose pillole di stile, è opportuno affacciarsi al “Rubinacci Club”, il seguitissimo blog (che vanta oltre 3 mila contatti al giorno) gestito dallo stesso Luca, dove è possibile trovare, insieme a tante “dritte” particolari, i suoi interessanti outfit e tutte le news della casa firmate Mariano Rubinacci.
Nella pagina, alcuni dei capi prodotti dalla MarianoRubinacci London House. On the page, some dressed produced by Mariano Rubinacci London House.
Mariano Rubinacci London House Via Filangieri 26 - Napoli tel. +39.081.41.57.93 +39.081.40.39.08 www.marianorubinacci.net
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Pellicceria Mele Autentica tradizione per donne di gran classe An authentic tradition for elegant ladies Da oltre 130 anni, l’arte napoletana di lavorare pelli e pellicce dà vita ad autentici capolavori di stile apprezzati in tutto il mondo For over 130 years, the Neapolitan fur business has created style masterpieces admired worldwide
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E leganza, artigianalità e cura minuziosa per materiali e dettagli. Ecco le parole d’ordine della Pellicceria Mele, da ben cinque generazioni vera e propria istituzione non solo italiana, in fatto di visoni, cincillà, zibellini e volpi, le cui pelli, abilmente lavorate, assumono forme splendide e morbidissime. Giacche, cappotti, stole e mantelle très chic sono disponibili, oltre che nello storico e rinomato atelier di corso Umberto I a Napoli, anche nelle più prestigiose boutique del globo. Perché il messaggio dell’alta pelletteria “made in Naples” non conosce confini. E così da Tokio a Riga, passando per Mosca, Stoccolma, Kiev e Budapest, il marchio delle pellicce Mele non smette di incantare il gentil sesso con l’incanto di capi unici, rigorosamente made in Italy, anzi rigorosamente “griffati” Partenope, realizzati, come tradizione di fami-
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Elegance, artisanship and attention to details and materials are core values for Pellicceria Mele, the family business founded in 1880 with the experience of five generations in the art of transforming mink, chinchilla, sable and fox furs into superb, ultra-soft, chic jackets, coats, stoles and capes. In addition to the historic atelier in Naples, the firm now has prestigious boutiques in Tokyo, Riga, Moscow, Stockholm, Kiev and Budapest, but their fur masterpieces have all been made in Naples for over 130 years. Skilled and qualified tailors are the pride of the Mele family who carefully choose furs for transformation into stylish garments with the help of in-house designers. A made-to-measure service allows the most demanding clients to attain their heart’s desire, and Mele aficionados include members of the Savoy royal family and all elegant ladies who love luxury and comfort.
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Nelle foto, alcuni esempi di pellicce lavorate dai qualificati stilisti della storica maison Mele. Some examples of furs produced by designers of the historic house Mele.
glia vuole da oltre 130 anni, grazie a una serie ben precisa di passaggi manuali, operati da sarti qualificati che il mondo intero invidia e che la Mele family salvaguarda con amore e dedizione. Capolavori di stile e vestibilità realizzabili anche su misura: prendono vita dopo un’attenta selezione delle pelli e la preziosa collaborazione degli stilisti della maison fondata da Enrico Mele nel 1880. Sono loro, infatti, che, insieme alle clienti, anche quelle più esigenti, disegnano pellicce esclusive da mille e una notte. Oggi, a portare avanti l’azienda, tra le più antiche pelliccerie d’Europa, c’è un altro Enrico, che con i fratelli Davide e Diego condivide l’entusiasmo e la passione del proprio avo. Più di centotrent’anni dall’inaugurazione del primo atelier eppure il tempo sembra essersi fermato. Uguale la passione, identiche la ricercatezza della qualità e la cura dei dettagli. Non a caso, oggi come allora, tra le “Mele addicted” figurano donne di gran classe e dalla forte personalità alla ricerca di un capo unico, in grado di esaltare siluette e personalità. Un tempo erano le esponenti di casa Savoia, ammaliate dal neapolitan style di casa Mele, a preferire i lavorati della storica maison; oggi tocca a vip e figure di spicco del jet set internazionale, amanti del lusso e del comfort, tra tradizione e modernità, affidarsi ai maestri di casa Mele. Perchè il gusto non passa mai di moda. Pellicceria Mele 1880 Corso Umberto I, 217 - Napoli tel. +39.081.20.22.67 www.pellicceriamele.it
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Camicie Francesco Merolla Il colletto che fa la differenza The collar that makes a difference Perfetto connubio tra arte sartoriale, ricercatezza e qualità: così a Palazzo Calabritto nascono le seducenti “bombarozzo” A perfect combination of tailoring, elegance and quality: Palazzo Calabritto presents the seductive “bombarozzo”
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B ottoni di madreperla, colletti e polsini di varie forme, iniziali ricamate e asole cucite a mano: eccoli gli ingredienti che fanno la differenza. Eccoli i particolari che distinguono una camicia confezionata secondo i dettami dell’artigianato classico partenopeo. Una tradizione antica che racchiude in sé passione, tecnica e precisione. Doti che primeggiano, intatte, nelle camicie firmate Francesco Merolla. E’ qui, nella sartoria boutique di Palazzo Calabritto a Napoli, nel centro dello shopping partenopeo di classe, che è possibile scegliere non solo il tessuto, ma anche i dettagli della camicia fatta su misura: poche ore ed è già il tempo della prova, prima della spedizione che avviene in massimo quattro settimane. Particolare inconfondibile, il collo a “bombarozzo”, una suggestiva bomba-
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tura che caratterizza la produzione di Merolla, vero e proprio artista dell’arte tessile “made in Naples” con lo sguardo rivolto al passato e un passo sempre avanti verso un futuro all’insegna della qualità.
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Mother-of-pearl buttons, a variety of collars and cuffs, embroidered monograms and hand-stitched button holes are the classic ingredients of shirts made in Naples by Francesco Merolla, whose speciality is the “bombarozzo” welded-edge collar. At the boutique-atelier in Palazzo Calabritto, clients can choose the fabric and details for their made-to-measure shirt which is ready for fitting in just a few hours and will be delivered within four weeks.
Bottoni di madreperla, colletti e polsini di varie forme rendono speciali e inimitabili le camicie firmate Francesco Merolla, capolavori dell’arte tessile partenopea. Mother of pearl buttons, collars and cuffs of various forms make special and inimitable the Francesco Merolla shirts, neapolitan masterpieces of textile art.
Laboratorio artigianale Francesco Merolla Via Calabritto, 20 - Napoli tel. +39.081.764.30.12 www.merollacamicie.it info@merollacamicie.it
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Outlet Village La Reggia Shopping di qualità per tutte le tasche Quality shopping for every pocket Più di cento boutiques e una grande scelta di articoli: a Marcianise il luogo da favola per fare acquisti risparmiando Over 100 boutiques and a wide choice of articles: Marcianise’s fairy tale centre where you save as you shop
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Immerso in un’atmosfera da favola, l’Outlet Village “La Reggia” è il posto ideale per gli amanti dello shopping. Progettato per soddisfare le esigenze della clientela, il complesso di Marcianise (Caserta) si distingue per l’attenzione all’ambiente: il 30 per cento del suo fabbisogno giornaliero, infatti, è alimentato da pannelli solari. “Numero uno” in Campania nel suo genere, la cittadella propone a prezzi davvero vantaggiosi, ridotti tutto l’anno fino al 70%, un vasto assortimento di capi, accessori e calzature selezionati tra le migliori marche al mondo. Visitando la funzionale struttura di proprietà della McArthurGlen che richiama, nel look e nello stile, il celebre palazzo reale di Caserta, è possibile fare acquisti nelle oltre cento boutiques della Reggia spaziando, liberamente, dal genere sportivo e casual, fino a capi e modelli più impegnativi. Il tutto a pochi passi dalle mete turistiche più suggestive di Terra di Lavoro, sotto l’occhio vi-
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gile di un personale esperto e qualificato. Tra un acquisto e l’altro, infine, è anche possibile concedersi un po’ di relax in uno dei tanti punti ristoro distribuiti all’interno di quello che, a pieno titolo, sta conquistandosi un posto di primo piano tra gli outlet più “in” del Paese.
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“La Reggia” Outlet Village in Marcianise (Caserta) is the ideal location for shopaholics which safeguards the environment with solar panels providing 30% of its energy requirements. Prices are reduced by up to 70% all year round on a vast assortment of designer garments, accessories and footwear. Owned by McArthurGlen and designed to imitate the famous Caserta Royal Palace. Numerous restaurants and cafés cater for shoppers’ needs throughout a relaxing day spent at what is rapidly becoming Italy’s most fashionable shopping outlet.
Gli eleganti viali e le boutiques dell’Outlet Village “La Reggia” a Marcianise (Caserta). The boulevards and boutiques the Outlet Village "La Reggia" in Marcianise (Caserta)
La Reggia Designer Outlet S.P. 336 Sannitica - Marcianise (Ce) tel. +39.0823.51.02.44 info.lareggia@mcarthurglen.com www.mcarthurglen.it/marcianise/it
Campania Style
PROFUMI
Profumo Emozioni Olfattive L’antico sapore del migliore profumo The ancient aroma of the best perfume Fra le particolarità dello show room di via Poerio c’è il “Blood Concept” una linea di quattro essenze che richiamano il metallico sentore del sangue “Blood Concept”, A line of four fragrances evoking the metallic smell of blood
“I In alto e a lato, gli straordinari profumi artigianali in mostra sugli scaffali dell’elegante showroom “Profumo Emozioni Olfattive” di via Carlo Poerio a Napoli Above and to the side, overtime perfume craft on display on the shelves of the elegant showroom “Profumo Emozioni Olfattive” (via Carlo Poerio, Naples)
Profumo Emozioni Olfattive Via Carlo Poerio, 33 - Napoli tel. +39.081.240.50.72 info@profumopoerio33.it www.profumopoerio33.it
“ Il profumo è fratello del respiro “ scriveva Patrick Suskind. impossibile farne senza... capace come è di regalare emozioni uniche e intense. Lo sanno bene Cira e Antonia di “Profumo-emozioni Olfattive”, l’elegante showroom in via Carlo Poerio, 33 Napoli, inaugurato all’ inizio di maggio: più che una profumeria è un salotto costellato di fragranze uniche ea dir poco particolari. In vetrina, infatti, non ci sono nomi di grandi marche, ma straordinari profumi creati in maniera artigianale. Utilizzando, cioé, pure essenze, senza alcun aggiunta di prodotti chimici. E inspirandosi al vero lusso del profumo, vale a dire “L’ arte del profumarsi”, si è avvolti da flagranze e note che richiamano spezie indiane, odori di fresca biancheria, legni preziosi, bouquet di fiori e giardini dove la fa da padrone il sentore dell’erba appena tagliata. Fra
di Barbara Tafuri
le particolarità dello showroom c’è Bloodconcept che trae la propria ispirazione dall’evoluzione dell’uomo attraverso la sua linfa vitale: il sangue. Infatti le quattro essenze non a caso si chiamano A, B, AB, 0 proprio come i gruppi sanguigni.
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The ancient aroma of the best perfume. Patrick Suskind’s “scent was the brother of breath” is embraced by Profumo Emozioni Olfattive, the elegant showroom that opened in Naples this May. More than a perfume store, it is a showcase for unique, traditionally made fragrances with notes of Indian spices, fresh linen, prized wood, flower bouquets and mown grass. Deserving of special attention is Bloodconcept, inspired by the evolution of man, whose four fragrances are named A, B, AB, and 0, after the four blood groups. 75
Campania Sapori
Molluschi partenopei 76
Un mare di saporiti frutti A sea full of flavour Vongole, cozze, lupini, ostriche, fasolari e cannolicchi: delizie per palati prodotti dalla storica acquacultura del Golfo Clams, mussels, rayed artemis, and razor shells: Gourmet delights from the Gulf of Naples’ fisheries di Alessandra Vollaro
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Vongole, cozze e lupini. Cannolicchi e fasolari. Ingredienti sopraffini per pietanze da mille e una notte. Frutti di mare accarezzati da onde e correnti. Trionfo di sapori che profumano di acqua salata. E che dal mare della Terra Felix traggono la forza che li rende vivi, saporiti e inimitabili, soprattutto se associati a succulenti piatti di spaghetti, paccheri e ghiotti antipasti. Ingredienti imprescindibili per la preparazione di deliziosi primi e lussureggianti secondi. Gioielli per il palato che brillano sulle bancarelle dei pescivendoli. Fritti, bolliti oppure serviti crudi, con una spruzzata di limone, rapiscono al primo assaggio. E seducono anche il piĂš esigente dei
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All kinds of clams, mussels and razor shells are caressed by the waves in the Gulf of Naples before being snapped up on fishmongers’ stalls and added to exquisite seafood dishes with pasta or as appetizers. Fried, boiled or raw with a squeeze of lemon, they enchant even the most demanding palates. In the 1st century BC, Roman general Lucius Licinius Lucullus had a beautiful villa built in Naples and equipped it with pools full of fish and shellfish, ingredients that were never missing from his famous banquets, and his contemporary, the engineer Sergius Orata, grew rich on the pro77
Campania Sapori
palati. Lo sapeva bene Lucio Licino Lucullo che nel I secolo a.C. si fece costruire a Napoli la più bella delle dimore dotandola di laghetti straripanti di pesce e frutti di mare: ingredienti che non mancavano mai nei tanto decantati banchetti che il generale romano era solito offrire ai suoi ospiti nelle stanze della villa di Megaride. E lo stesso Sergio Orata, l’ingegnere capitolino contemporaneo di Lucullo, che nella vicina Baia seppe inaugurare l’arte dell’acquacoltura dando vita a un allevamento di ostriche pregiatissime, attività, quest’ultima, che gli procurò non pochi guadagni. Secondo la leggenda fu proprio lui a rivendicare la superiorità dei frutti provenienti dal Lago di Lucrino, nonostante in età imperiale le ostriche campane fossero stimate inferiori a quelle che venivano coltivate in Britannia. Ostriche, appunto: saporitissimi molluschi racchiusi in una conchiglia dalle forme rotonde ricoperta di lamelle squamose e ondulate. Crescono a bassa profondità, aggrappati agli scogli. E sono particolarmente apprezzati nella cucina mediterranea, dove primeggiano in molte ricette, in particolar modo in quelle della Terra Felix. Questo frutto di mare, tra i più ricchi e costosi di sempre, era già noto ai tempi di Omero. Gli ellenici addirittura utilizzavano le conchiglie vuote per le votazioni pubbliche mentre i romani, con Orata appunto, furono i primi a trovare un metodo per allevarle. Il grande naturalista Plinio consigliava di consumare le ostriche ricoperte di neve, così da mescolare la sommità dei monti con la profondità degli abissi. Ostriche come i “fasolari”, particolari tipi di molluschi di colore bruno-roseo, dotati di una conchiglia robusta, liscia e dalle striature brunastre, racchiudono in sé tutta la magia 78
In apertura, mix di frutti di mare appena pescati. Sopra, cesta ricolma di frutti di mare. A destra (in alto): piatto di fusilli con cozze e vongole (photo S. Siano) e sotto, una manciata di vongole. Nell’altra pagina, ancora ceste piene di frutti di mare in vendita al mercato del pesce di Napoli (photo S. Siano) . At the opening, a mix of freshly caught seafood. Above, baskets filled with seafood. Right (top): plate of fusilli with mussels and clams (photo S. Siano) and below, a handful of clams. In the other page, baskets full of seafood for sale at the fish market of Naples (photo S. Siano).
ceeds of his oyster farm in nearby Baia, claiming that the shellfish from Lake Lucrinus were superior even to the renowned oysters from Britannia. Oysters, those tasty molluscs that grow in round, scaly shells on rocks in shallow waters, are particularly appreciated in Mediterranean cuisine and especially in Campania. One of the world’s best known and most expensive shellfish, oysters were already used in Homer’s time in the preparation of refined Greek dishes and their empty shells were employed in public voting, but it was Sergius Orata who developed a technique to farm them. The great naturalist Pliny recommended
eating them with a covering of snow in order to blend the mountain peaks with the depths of the sea.Oysters and the reddish brown smooth clams contain all the timeless magic of shellfish: the delightful fragrance of in Neapolitan cuisine that is released from a pan of slowly cooking clams. Clams, called “vongole” in Italian - a name that comes from the vulgar Latin word for shell “conchŭla”, are found all over the world, but in Naples they achieve cult status on the dining table, especially on New Year’s Eve. Some like to eat vermicelli and clams with a little tomato sauce or sautéed cherry tomatoes, while others prefer them wi-
thout; but they are both not to be missed by visitors to Naples, preferably savoured by the sea and accompanied by one of Campania’s superb white wines. Rayed artemis (“Lupini”) are often considered the poor man’s clams, but they are just as tasty and chefs in Campania prepare them in exactly the same way: sautéed with garlic, olive oil and cherry tomatoes and added to spaghetti, scialatielli or linguine ‘al dente’. Mussels may look unattractive and dirty but their aroma makes the mouth water. They should be eaten well cooked and legend has it that they possess aphrodisiac properties. Living on organic parti-
dei frutti di mare. Una magia senza tempo. Che primeggia, allora come oggi, sulle tavole imbandite di Partenope. E che si eleva nell’inebriante profumo di un piatto di vongole cotto a fuoco lento. “Vongole” è un termine di chiara origine napoletana derivato dal latino volgare “conchŭla” (diminutivo di cŏncha, vale a dire conchiglia). Con questo nome s’indica una particolare specie di mollusco bivalve della famiglia dei Veneridae, diffuso un po’ in tutti i mari del mondo. E’ a Napoli, tuttavia, che le vongole sono assurte al rango di “religione” della tavola. In particolar modo a ridosso delle festività di fine anno. Alle falde del Vesuvio ci sono due modi per cucinare queste autentiche perle del gusto. Con il pomodoro o senza. Alcuni, preferiscono i vermicelli alle vongole in bianco; altri quelli con la salsa prodotta dall’oro rosso, o comunque con i pomodorini schiacciati e intinti nell’olio. Nell’uno o nell’altro caso, restano una di quelle delizie della cucina del Golfo che ogni ospite di Partenope dovrebbe provare, possibilmente gustandola in riva al mare con l’accompagnamento di un ottimo vino bianco. E poi, in alternativa, ci sono i lupini. Utilizzati in molti piatti della cucina napoletana, sono spesso considerati come i fratelli poveri delle vongole. Eppure, quanto a sapore, non hanno nulla da invidiare al ben più rinomato e celebre mollusco. Per questo motivo gli chef della Terra Felix consigliano di prepararle proprio come si fa con le vongole, facendole saltare in padella con aglio, olio e pomodorini, per poi mescolarle a un bel piatto di spaghetti, scialatielli o linguine cotti al dente. Un’autentica delizia. Proprio come le pietanze a base di cozze. Brutte, apparentemente sporche. Eppure al
ristorante
Via Agnano Astroni, 30 - Napoli tel. 081.5706040 - fax 081.7626128 www.leduepalme.it - info@leduepalme.it
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sol profumo si scioglie l’acquolina in bocca. Vanno assaggiate ben cotte, per motivi d’igiene. E a dar retta alla leggenda, queste particolari conchiglie nere dalla forma a goccia contengono sostanze che accrescono la libido. Cozza è il nome volgare attribuito a un mollusco bivalve molto diffuso nelle acque del Golfo: il mitilo. Vive e cresce nel mare filtrando le particelle organiche delle correnti. Povera di grassi e ricca di ferro, la cozza vanta un sapore inimitabile e particolare. E nella cucina partenopea ha saputo conquistarsi un posto di primissimo piano per la preparazione di succulente impepate, piatti di pasta e fagioli e zuppe, piatto tipico, quest’ultimo, del giovedì Santo che precede la Pasqua. Un altro frutto di mare che ha saputo diventare, col tempo, un ingrediente cult della cucina partenopea è il cannolicchio, termine dialettale con il quale s’indica un tipo di mollusco bivalve della famiglia dei Solenidi che vive nascosto sui fondali, praticamente invisibile. La forma è quella di un tubetto allungato che può arrivare fino a 17 centimetri di lunghezza. Così come le cozze, anche i cannolicchi filtrano l’acqua da cui trattengono il nutrimento. La cucina mediterranea e quella napoletana, in particolare, hanno saputo elaborare delle ricette ad hoc per loro, come i gustosissimi antipasti a base di aglio, peperoncino, prezzemolo e olio d’oliva. Il successo è garantito. Perché per assaporare i tesori del mare di Partenope, ingegno ed inventiva non conoscono confini. E tutto diventa lecito pur di esaltare i sapori forgiati da Nettuno: “Naufragar mi è dolce in questo mar”, scriveva il poeta Leopardi. E nel palato par di sentire le onde del Golfo già caro ai nocchieri di Ulisse infrangersi sui litorali carichi di storia della Terra Felix. 80
cles that they filter out of sea water, mussels are low in fat, rich in iron and particularly flavoursome. In Neapolitan cuisine they are served with ground black pepper, or mixed into pasta and bean soup, the typical meal on the Thursday before Easter. Another cult ingredient of Neapolitan cuisine is the razor shell (“cannolicchio”), which lives hidden from sight buried vertically in the sand in an elongated tube shell that can reach
17 cm in length. Like mussels, they filter seawater to survive and are present in numerous Mediterranean and Neapolitan recipes, as appetizers mixed with garlic, chilli, parsley and olive or baked with vinegar, parsley, olive oil and breadcrumbs. Neapolitan culinary flairs knows no limits when it comes to cooking the bounty of Neptune. As the poet Leopardi wrote, “becoming shipwrecked is sweet in this sea”.
Sopra, una succulenta immagine di vongole già cotte, condite e pronte per essere gustate (photo S. Siano). Above, succulent clams already cooked, seasoned and ready to be enjoyed (photo S. Siano).
Campania sapori
RISTORANTI
Museo Caruso e La Basilica Melodie del gusto nel cuore antico di Sorrento Flavour melodies in the ancient heart of Sorrento Buon gusto, storia e tradizione nei regni di Paolo Esposito menù che cantano l’arte culinaria mediterranea Elegance, history and tradition in the kingdoms of Paolo Esposito Menus that sing the art of Mediterranean cuisine
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M elodia di sapori, eleganza e buon gusto. Lirica di profumi che si fanno strada tra cimeli carichi di storia. L’uno accanto all’altro: da una parte, gli aromi mediterranei che svettano, pieni di trionfi, nei menù proposti dagli chef della Basilica. Dall’altra il fascino della tradizione legato al Ristorante Museo Caruso, ritrovo unico, dedicato al grande tenore partenopeo, che offre percorsi enogastronomici di rara bellezza e bontà. Come serviti, simbolicamente, sulle note di un magico pentagramma carico di ricordi. Degno tributo all’icona mondiale della lirica italiana. Nulla è lasciato al caso nell’affascinante location sorrentina, omaggio del padrone di casa Paolo Esposito, al fenomeno vocale del palcoscenico mondiale. Una passione fortificata dalla conoscenza di Guido D’Onofrio, noto studioso e biogra-
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di Veronica Mosca
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A symphony of flavours, fragrances and elegance amidst historic artefacts. Mediterranean aromas abound in the triumphant menus of La Basilica, while the charm of tradition holds court at the unique Museo Caruso restaurant, dedicated to the great Neapolitan tenor, which offers exquisite excursions into the world of fine dining. The enchanting restaurant location is owner Paolo Esposito’s homage to Caruso and houses a small museum exhibiting numerous possessions and artefacts of the tenor who seduced America and the whole world. An equally stylish ambience is created in La Basilica restaurant, where typical Mediterranean cuisine and genuine produce are accompanied by superb wines. La Basilica is the ideal place to savour a traditional Neapolitan pizza as well as a variety of mouthwatering dishes and a superb selection of Italian and foreign wines.
Campania sapori RISTORANTI
fo del grande Caruso, nonché amico fidato del figlio dell’artista, Enrico. Da questo connubio scaturisce la decisione di fondare, proprio all’interno del ristorante sorrentino, un piccolo, ma attrezzatissimo museo dedicato al mito della star partenopea, con l’esposizione di numerosi cimeli appartenuti al grande tenore nato a Napoli, il 25 febbraio del 1873, che, con la sua voce calda e potente, seppe sedurre l’America e mezzo mondo. Sulla stessa scia costellata di stile e raffinatezza, a pochi passi dalla centralissima piazza Tasso svetta il Ristorante La Basilica, seconda gemma dell’arte culinaria targata Paolo Esposito. Autentica icona della tipica cucina mediterranea che esalta le proprie specialità con la genuinità di prodotti “made in Italy” e la bontà di vini pregiati. La Basilica è anche il posto giusto dove godersi un’ottima e succulenta pizza napoletana. Ma non solo. Sì, perché una varietà di alternative caratterizza i menù serviti ai tavoli del rinomato restaurant di via S. Antonino, buoni per tutti i gusti e le richieste più disparate. Orgoglio della casa: la Cantina dei Vini, scrigno di nettari italiani ed esteri accuratamente selezionati. Tutto così buono da leccarsi i baffi. Nelle foto, alcune immagini degli interni dei ristoranti Museo Caruso e La Basilica con il pescato fresco in bella mostra e la parete addobbata di foto dedicate al grande tenore napoletano Enrico Caruso. In the photos, some pictures of the interior Caruso Museum and La Basilica restaurants with the fresh fish on display and the wall hung with pictures dedicated to the great Neapolitan tenor Enrico Caruso.
Ristorante Museo Caruso Via S. Antonino 12 - Sorrento (Na) tel: +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com La Basilica Ristorante Pizzeria Via Sant’Antonino, 28 - Sorrento (Na) tel. +39.081.877.47.90 www.ristorantelabasilica.com
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Campania Sapori
RISTORANTI
Paradisoblanco Sulla collina di Posillipo l’eden dei sapori Gourmet heaven on the Posillipo hillside Bellezza dei luoghi e piacere della buona tavola: ecco lo stile chic che soddisfa tutti i sensi A beautiful setting and fine dining: a chic style that satisfies all five senses
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Incastonato sulla collina di Posillipo, il ristorante Paradisoblanco gode di un’atmosfera unica e suggestiva. Qui bellezza e buon gusto sono di casa grazie a uno stile raffinato che coniuga alla perfezione l’incanto del paesaggio con l’ottima cucina frutto dell’estro dello chef Adriano Di Domenico. Al Paradisoblanco, la tavola è sinonimo di piacere grazie a una vasta gamma di piatti, tutti elaborati nel rispetto della tradizione e di una ricerca che non esita ad innovarsi. Si va dalle specialità a base di pesce alle portate creative ma sempre rispettose del periodo stagionale dei prodotti. La carta del Paradisoblanco è condita, per esempio, dalla richiestissima “Millefoglie di baccalà e peperoni con pesto di olive nere e patatine chips” o dalla mozzarella in crosta di porcini e ancora dagli immancabili dolci della casa tra i quali spiccano la sbriciolata di ricotta al rhum e la torta di mele e pinoli. Ma le emozioni non
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di Corinne Bove
terminano certo a tavola. Il Paradisoblanco, infatti, oltre alle tante delizie per il palato, offre una precisa e prestigiosa organizzazione di eventi: serate a tema, cerimonie e incontri di lavoro, sempre nel segno dell’eleganza, della cortesia e della professionalità.
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The delightful Posillipo hillside is the perfect setting for fine dining at Paradisoblanco, a restaurant whose beautiful views are matched by its refined elegance. The menu offers a wide range of the very best traditional dishes and seafood specialities enhanced by an innovative culinary flair that never forgets the importance of using only seasonal produce and ingredients. On the terrace the spectacular view of the entire Bay of Naples and Vesuvius provides the perfect setting for fantastic cocktails. Paradisoblanco also organises events and stylish business meetings.
Paradisoblanco Via Catullo, 13 - Napoli tel. +39.081.247.51.07 www.paradisoblanco.it
Campania Sapori
RISTORANTI
Osteria il Garum Nel cuore di Napoli la tavola della tradizione Traditional food in the heart of Naples Dove provare quei gusti che hanno radici al tempo dei Romani A pochi passi da Santa Chiara prelibati assaggi dei sapori di Partenope Enjoy the flavours from ancient Rome Local gourmet dishes a short walk from Santa Chiara
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L’osteria “Il Garum” regala piacevoli e succulenti momenti di convivialità in perfetto “neapolitan style”. In pieno Centro storico, a pochi passi dalla splendida basilica di Santa Chiara e dalle vie dello shopping, Luigi Sebillo e la moglie Annamaria Nasti propongono piatti tipici della cucina mediterranea in un ambiente intimo ed accogliente, lontani dal frastuono della moderna città, all’ombra delle testimonianze millenarie di cui sono carichi la storia e i vicoli della Partenope greco romana. L’osteria prende il nome dalla specialità della casa: una colatura di alici, versione moderna dell’antico Garum, un condimento tanto amato in epoca romana, in grado di sublimare piatti ispirati ai sapori tipici della Costiera, rivisitati con estro e abilità culinaria. Pure il dessert è un punto forte del menù della casa, assoluta-
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di Angela Granieri
mente da non perdere, grazie ai dolci al piatto preparati con maestria dalla signora Nasti, erede di un’importante tradizione. Anche le migliori guide sottolineano che il Garum offre prelibati assaggi dei sapori napoletani.
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Local gourmet dishes a short walk from Santa Chiara. Osteria “Il Garum” offers tasty moments of heartfelt Neapolitan conviviality and Mediterranean cuisine in the heart of the ancient city centre. The trattoria takes its name from the house speciality, a modern version of the ancient Roman Garum anchovy sauce, but the exquisite desserts and cakes prepared by the owners have also added to the restaurant’s fame, earning it numerous mentions in the best food guides.
Osteria Il Garum Piazzetta Monteoliveto 2/a - Napoli tel. +39.081.542.32.28 cell. +39.366.544.64.51/52 info@ristoranteilgarum.it www.ristoranteilgarum.it
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RISTORANTI
Oste Pazzo Trionfo del gusto all’ombra di Castel dell’Ovo Triumph of flavour at Castel dell’Ovo Al Borgo Marinari prelibatezze per ogni palato Qui cortesia, qualità e buona tavola sono di casa Gourmet delights in Borgo Marinari Courtesy, quality and fine dining
F Oste Pazzo Via Eldorado, 15 Borgo Marinari, Castel dell’Ovo Napoli tel. +39.081.764.80.08 info@ostepazzo.it
Familiarità, buona cucina ed eleganza a due passi da Castel dell’Ovo, lì dove la leggenda vuole che Virgilio abbia nascosto il suo mitico uovo (alla cui sorte sono legati i destini di Partenope). Il ristorante Oste pazzo vive con l’intento di offrire piatti di qualità sopraffina e specialità tra le più pregiate della cucina partenopea. Autentiche ghiottonerie del palato che è possibile gustare comodamente seduti ai tavoli del suggestivo locale dell’ameno Borgo Marinari, proprio all’ombra delle possenti pareti del suggestivo maniero. Il segreto sta tutto nei prodotti genuini della terra. E in quelli veraci di mare. Ottimi antipasti, delicati primi e squisite pietanze a base di pesce fresco. Il tutto addolcito da un prelibato carnet di vini. Meritano l’elogio del palato sia la fantastica pizza lavorata a lievitazione naturale e cotta in forno a legna sia il piatto for-
di Vera Amoroso
te della casa: il pacchero al coccio. La splendida cornice del Borgo e la cortesia di un personale altamente qualificato sono solo alcuni altri degli ingredienti che condiscono la squisita ospitalità dei padroni di casa.
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The Oste Pazzo is a friendly but elegant restaurant in which to savour the gourmet delights of exquisite Neapolitan cuisine near Castel dell’Ovo in the delightful Borgo Marinari quarter. The restaurant’s secret is in their genuine produce and fresh fish and seafood, which make for superb antipasti, traditionally made pizza, refined pasta dishes like the house speciality pacchero with red gurnard, and main courses accompanied by a selection of fine wines. The qualified staff and warm hospitality make the restaurant a special gourmet venue. 87
Campania sapori
PRODOTTI TIPICI
Caseificio Ponte a Mare La mozzarella con la medaglia d’oro Gold medal mozzarella Perle per il palato forgiate con latte di bufala campano Ecco il Dop che ha sedotto anche il Gambero Rosso Gourmet products made from Campania buffalo milk The guaranteed cheeses that seduced Gambero Rosso food and wine magazine
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G enuinità dei sapori e rispetto della tradizione. Due valori che da sempre caratterizzano il lavoro del Caseificio Ponte a Mare, autentico tempio del buon gusto immerso nelle campagne incontaminate dell’alto Casertano. E’ qui, nel cuore della Campania Felix che, da padre in figlio, da più di mezzo secolo, i maestri della lavorazione del latte si tramandano i segreti di un’arte antica, capace di miscelare storia, sapere e passione assicurando tutta la magia e il gusto del Dop “made in Campania”. L’ingrediente speciale che garantisce la bontà delle perle “griffate” Ponte a Mare, premiate nell’aprile del 2008 anche dal “Gambero Rosso”, è il latte di bufala campano. Fresco, tipico, e soprattutto apprezzato per i suoi particolari valori nutrizionali. Materia prima certificata al cento per cento. Nettare bianco che nasce dai
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di Vera Amoroso
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Genuine flavour and respect for tradition are core values for the Ponte a Mare dairy in the uncontaminated Caserta countryside. The family business has used traditional methods for over 50 years in their production of D.O.P. certified cheeses, which received the Gambero Rosso award in April 2008, and can assure the goodness of their products thanks to the 100% quality-guaranteed Campania buffalo milk whose fresh flavour and nutritional properties are highly regarded. In the green pastures of the Volturno plain, Antonio and Gianfranco Paolo make various types of flavoursome mozzarella, provola, trecce and other original dairy products as well as providing tips on how to best enjoy one of the world’s favourite and most genuine cheeses.
Campania sapori PRODOTTI TIPICI
pascoli verdi della piana del Volturno dove il Caseificio di Antonio e Gianfranco Paolo ha installato i suoi laboratori. E’ qui, in questo vero e proprio angolo di paradiso, a un tiro di schioppo dai luoghi dell’unità d’Italia, che grazie appunto all’utilizzo del latte di bufala campana, prendono forma i formaggi a pasta filante più succulenti e apprezzati al mondo: veri e proprio simboli della gastronomia campana. Autentiche perle del palato: mozzarelle dalla tipica forma arrotondata, bocconcini straordinariamente saporiti e trecce dall’inconfondibile e inebriante aroma. Chicce della tavola, degne della più luccicante delle medaglie d’oro perché capaci di regalare sensazioni indimenticabili a chi le assaggia. Ed a cui è semplicemente impossibile resistere. L'esperienza della famiglia Paolo sa andare anche oltre la semplice produzione casearia. Perché mozzarelle, trecce e bocconcini diventano ancora più saporiti se associati a ricette fresche e originali. Quelle, in pratica, che vengono proposte dai maestri dello storico Caseificio di Castelvolturno ai loro clienti: varianti di ricette tipiche insieme a piccoli e apprezzati consigli di gusto. I giusti suggerimenti per apprezzare ed esaltare al meglio la bontà di capolavori più unici che rari, delizia delle papille di ogni popolo.
Nelle foto, mozzarella, ricotta, bocconcini trecce e provole affumicate prodotti dai maestri del caseificio Ponte a Mare. In the photos, mozzarella, ricotta, bocconcini, trecce and smoked provole products by the masters of the Ponte a Mare dairy.
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km34.070 Castelvolturno (Ce) tel. +39.0823.85.15.25 www.ponteamare.it
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musei NAPOLI Museo Archeologico Nazionale
Artecard. Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l'inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the museum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell'Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons' Hall and the Picture Gallery.
Museo del Tesoro di San Gennaro
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 museodicapodimonte.campaniabeniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del '700 e '800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
Museo di San Martino
Museo Duca di Martina
Museo Nazionale di Capodimonte
Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 museoarcheologiconazionale.campaniabeniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 6,50 euro; 3,25 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 6,50 euros; 3,25 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del più antico museo archeologico d'Europa custodiscono, tra l'altro, pezzi unici provenienti dall'area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe's oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_dm/museo _dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. A pagamento su prenotazione. Ingresso singoli: 1,50 euro; gruppi: 20 euro; scuole: 5 euro. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. A payment on booking. Individual entry: 1.50 euros; groups: 20 euros; schools: 5 euro. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum.
Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 museosanmartino.campaniabeniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell'omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city's history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory. Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Museo di Palazzo Reale
Museo Civico di Castel Nuovo
Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 10 euro; 7 euro under 18 e over 65; 7 euro per gruppi di almeno 15 persone; 5 euro per scolaresche; -50% con Artecard Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 10 euros; 7 euros under18 and over65; 7 for groups of 15 people; 5 euros for students; -50% wih
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Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 5 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 5 euros; free
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Mer chiuso. Gio-Mar h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 9 a.m. - 8 p.m. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all'occhiello del Museo, l'Appartamento Reale, le sale
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 museopignatelli.campaniabeniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell'edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d'arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa
Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
lennium by a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.
Teatro di San Carlo
Museo Artistico Industriale
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Guided tours only by appointment in June and July. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un'occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell'arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737.
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all'Istituto Statale d'Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un'intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself.
Lun-sab h. 9.30-18.30. Dom h. 9.30-13.00. Biglietti: 4 euro; 3,50 per gruppi; 2,50 euro per studenti Mon-Sat 9.30 a.m. - 6.30 p.m. Sun 9.30 a.m. - 1 p.m. Tickets: 4 euros, 3,50 for groups; 2,50 for students
Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un'area archeologica, il Museo dell'Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del '700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes.
Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lun-ven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell'istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell'arte della seta, introdotta a Napoli intorno all'anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mondragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Mil-
Complesso Museale di Santa Chiara Via Santa Chiara, 49/c - Tel. 081.19575915 www.santachiara.info
Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell'Università Federico II di Napoli
Cappella del Monte di Pietà
Cappella Sansevero
Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 10-17.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
euros under 18; concessions with Artecard. To the Planetarium, in addition to the ticket: 3 euros. È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere.The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. - 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects. Museo dell’Osservatorio di Capodimonte
Città della Scienza
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lun chiuso. Mar-dom h. 9-17. Biglietti: 7,50 euro; 5,50 euro under 18; riduzioni con Artecard. Per il Planetario, in aggiunta al biglietto d’ingresso: 3 euro. Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. -17. Tickets: 7,50 euros; 5,50
Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell'Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore.Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value.
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musei Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.3013.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. ThuTue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L'edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar. Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco
Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.9-13. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nel-
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l’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, well-known after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested.
tino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros
Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment
Museo Diocesano
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples. A.R.C.A. Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mat-
Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
La struttura ospita due sezioni dedicate rispettivamente alla paleobotanica e all'etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all'Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. Stazione Zoologica A. Dohrn
Catacombe di San Gaudioso
Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 isiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.45-12.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools. Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d'Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology. Mostra di Coralli e Cammei
Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654
Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com
Le pagine di Mostre & Gallerie sono realizzate in collaborazione con: Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.
Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over65; concessions with Artecard
3,50 euros concessions; free on Mondays
Museo storico musicale
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ricca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi.The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. - noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l'archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it
L'area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell'impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d'arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Pan, Palazzo delle Arti di Napoli
Accademia di Belle Arti - Pinacoteca
Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188.3Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell'800, con esposizione delle opere dei maestri d'arte contemporanea, ex allievi dell'Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 - www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.3014.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions. La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all'arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
ZONA FLEGREA Terme di Baia
De Simone Fratelli Piazza Santa Restituta – Lacco Ameno, Ischia tel. +39. 081.900.777 Via Madonnina, 23 - Milano tel. +39. 02.805.832.25 info@desimonefratelli.com - www.desimonefratelli.com
Meg Gioielli di Nocerino s.n.c Tarì, Showroom 256/259 - Marcianise (Ce) tel. +39.0823.51.34.46 www.nocerinoweb.it
Laboratorio artigianale Francesco Merolla Via Calabritto, 20 - Naples tel. +39 081 7643012 www.merollacamicie.it - info@merollacamicie.it
OSTERIA IL
Madre Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 - www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis.Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros;
Alessandra Avallone Bijoux e Accessori Via Chiaia, 178 – Napoli - Via Pavia, 2 – Napoli tel. +39.081.20.15.47 www.alessandraavallone.com
Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un'ora prima del tramonto
GARUM
Osteria Il Garum Piazzetta Monteoliveto 2/a - Napoli tel. +39.081.542.32.28 - cell. +39.366.544.64.51/52 info@ristoranteilgarum.com - www.ristoranteilgarum.com
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musei nervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell'Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina.
una divinità dell'Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell'imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato.
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l'Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l'Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch.
Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family.
Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Villa San Michele
According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Parco Archeologico di Cuma
Museo di Baia
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d'epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell'arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art. La Solfatara
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30 Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un'estensione di circa 33 ettari, è un'oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un'avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
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ISCHIA Scavi e Museo Santa Restituta
Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un'ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall'arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.
CAPRI Certosa di San Giacomo Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14 Ingresso libero - Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l'altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 1371-74, fu Giacomo Arcucci conte di Mi-
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri Tel. 081.8371401Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un'istituzione culturale svedese con sede nell'isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medicoscrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e "il Monte Barbarossa", un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea. Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun -dom h.8-1 ora prima del tramonto - Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad
Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei reperti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l'età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC.
Le pagine di Mostre & Gallerie sono realizzate in collaborazione con: Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto
a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity. Scavi Archeologici di Ercolano
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 - Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno.The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.
AREA VESUVIANA Scavi Archeologici di Pompei
Corso Resina - Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto meglio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Scavi di Oplontis
Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under
Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free
admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery. Antiquarium di Boscoreale
Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
Oste Pazzo Via Eldorado, 15 - Borgo Marinari (Castel dell’Ovo) - 80132- Napoli tel. +39.081.764.80.08 - info@ostepazzo.it
Pellicceria Mele 1880 Corso Umberto I, 217 - Napoli tel. +39.081.20.22.67 www.pellicceriamele.it
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana, Km34.070 Castelvolturno (Ce) tel. +39.0823.85.15.25 - www.ponteamare.it
Ristorante Museo Caruso Via S. Antonino 12 - Sorrento (Na) tel. +39.081.807.31.56 www.ristorantemuseocaruso.com
Museo Archeologico Virtuale Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros
Sartoria Sabino Via Napoli 1231 - Casalnuovo (Na) tel. +39.081.84.22.724 www.sartoriasabino.it - sabino@sartoriasabino.it
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musei
Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multimediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un'enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l'esperienza sensioriale nell'antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C.
Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500 minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world
Museo del Giocattolo
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.
Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19. Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers.
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it
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CASERTA BELVEDERE DI SAN LEUCIO
Museo Correale di Terranova
Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 - www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del '700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s. Reggia di Caserta
PAESTUM Area Archeologica di Paestum
PENISOLA SORRENTINA Museo Mineralogico
area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient Greek-Roman city with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.30-19; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18
e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnificence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua
Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.
Napoli - Piazza Vanvitelli, 5 tel. 081.5586595 - numero verde 800.090177 www.istitutijervolino.it jervolinovomero@libero.it
Istituto scolastico Jervolino, una scuola moderna che ti aiuta a conquistare un ruolo di prestigio nella vita.
Lo stile anche nella didattica.
gli alberghi di Charme
Charme è distribuito in omaggio nelle camere di 183 alberghi a 4 e 5 stelle. Ecco l’elenco.
NAPOLI ***** GRAND HOTEL PARKER’S GRAND HOTEL VESUVIO ROMEO HOTEL **** AMERICAN HOTEL ART RESORT GALLERIA UMBERTO BRITANNIQUE HOTEL CARAVAGGIO HOTEL CHARMING INTERNATIONAL HOTEL CHIAIA HOTEL DE CHARME DECUMANI HOTEL DE CHARME EDEN HOTEL EXCELSIOR HOTEL GARDEN HOTEL GRAND HOTEL ORIENTE GRAND HOTEL SANTA LUCIA GRAND HOTEL SANT’ANGELO H2C HOTEL HOLIDAY-INN NAPLES HOTEL COSTANTINOPOLI 104 HOTEL DELLE TERME DI AGNANO IL GABBIANO HOTEL LUNA ROSSA HOTEL MAJESTIC HOTEL MEDITERRANEO HOTEL MERCURE ANGIOINO MERCURE GARIBALDI MILLENNIUM GOLD HOTEL MIRAMARE HOTEL MONTESPINA PARK HOTEL NH AMBASSADOR NUOVO REBECCHINO HOTEL PALAZZO ALABARDIERI PALAZZO CARACCIOLO PALAZZO DECUMANI PALAZZO TURCHINI PARADISO HOTEL PRATI HOTEL RAMADA NAPLES HOTEL RANCH PALACE HOTEL REAL ORTOBOTANICO HOTEL RELAIS POSILLIPO HOTEL
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ROYAL CONTINENTAL HOTEL SAN PAOLO HOTEL SAN FRANCESCO AL MONTE SAN GERMANO HOTEL SERIUS HOTEL STARHOTELS TERMINUS SUITE ESEDRA HOTEL TENNIS HOTEL UNA HOTEL VILLA CAPODIMONTE CAPRI ***** CAESAR AUGUSTUS HOTEL CAPRI PALACE HOTEL JK PALACE CAPRI HOTEL PUNTA TRAGARA HOTEL TIBERIO PALACE RESORT VILLA MARINA CAPRI HOTEL **** A’PAZZIELLA HOTEL CAPRI HOTEL EXCELSIOR PARCO HOTEL LA FLORIDIANA HOTEL LA PALMA HOTEL LA RESIDENZA HOTEL LUNA HOTEL MAMELA HOTEL REGINA CRISTINA HOTEL RELAIS MARESCA HOTEL SAN MICHELE HOTEL SYRENE HOTEL VILLA BRUNELLA ISCHIA ***** ALBERGO SAN MONTANO GRAND HOTEL EXCELSIOR TERME GRAND HOTEL IL MORESCO GRAND HOTEL TERME DI AUGUSTO MEZZATORRE RESORT MIRAMARE E CASTELLO HOTEL PUNTA MOLINO RESORT
REGINA ISABELLA RESORT TERME MANZI HOTEL & SPA **** ALEXANDER TERME HOTEL AMBASCIATORI HOTEL CARLO MAGNO HOTEL CENTRAL PARK HOTEL CLARION HOTEL HERMITAGE & PARK TERME DON PEPE TERME HOTEL FLORIDIANA TERME HOTEL GRAN PARADISO HOTEL GRAZIA TERME HOTEL GRAND HOTEL DELLE TERME DEL RE FERDINANDO IL GATTOPARDO TERME HOTEL L’APPRODO HOTEL L’OASI CASTIGLIONE HOTEL LA BAGATTELLA HOTEL LA REGINELLA TERME HOTEL LA VILLAROSA HOTEL LE QUERCE HOTEL MAREBLU HOTEL NETTUNO PAGODA RESIDENCE PARADISO TERME RESORT PARCO AURORA HOTEL PARCO MARIA TERME HOTEL PARK HOTEL MIRAMARE PARK HOTEL TERME MICHELANGELO PARK HOTEL TERME ROMANTICA PRESIDENT TERME HOTEL PUNTA DEL SOLE TERME HOTEL REALIS CORTE DEGLI ARAGONESI REGINA PALACE TERME HOTEL ROYAL TERME HOTEL SAN GIORGIO TERME HOTEL SAN GIOVANNI TERME HOTEL SAN MICHELE TERME HOTEL SAN VALENTINO TERME HOTEL SORRISO THERMAE RESORT SPA TRITONE HOTEL VILLA DURRUELI
PENISOLA SORRENTINA ***** CAPO LA GALA HOTEL CARUSO HOTEL BELLEVUE SYRENE HOTEL GRAND HOTEL ANGIOLIERI GRAND HOTEL COCUMELLA GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA GRAND HOTEL LA PACE GRAND HOTEL PARCO DEI PRINCIPI **** ALBATROS HOTEL ALIMURI HOTEL ALPHA HOTEL ANTICHE MURA HOTEL ATLANTIC PALACE HOTEL BELAIR HOTEL BRISTOL HOTEL CARAVEL HOTEL CARLTON INTERNATIONAL HOTEL CENTRAL HOTEL CONCA AZZURRA HOTEL CONCA PARK HOTEL CONTINENTAL HOTEL CORALLO HOTEL CRISTINA HOTEL CROWNE PLAZA STABIAE DELFINO HOTEL ELISEO PARK’S HOTEL GRAND HOTEL AMBASCIATORI GRAND HOTEL AMINTA GRAND HOTEL CAPODIMONTE GRAND HOTEL CESARE AUGUSTO GRAND HOTEL DE LA VILLE GRAND HOTEL DUE GOLFI GRAND HOTEL EUROPA PALACE GRAND HOTEL FLORA GRAND HOTEL HERMITAGE GRAND HOTEL MOON VALLEY GRAND HOTEL NASTRO AZZURRO GRAND HOTEL PARCO DEL SOLE GRAND HOTEL PRESIDENT GRAND HOTEL RIVIERA GRAND HOTEL ROYAL
GRAND HOTEL VESUVIO GRAN PARADISO ART HOTEL HILTON SORRENTO PALACE IACCARINO HOTEL IMPERIAL TRAMONTANO HOTEL JOHANNA PARK HOTEL LA MINERVETTA HOTEL LA RESIDENZA HOTEL LA SERRA CENTRO BENESSERE LA SOLARA HOTEL MAJESTIC PALACE HOTEL MEDITERRANEO HOTEL MICHELANGELO HOTEL MINERVA HOTEL OCCHIO MARINO RESORT PANORAMA PALACE HOTEL PRETIGE HOTEL ROTA SUITES HOTEL SCRAJO TERME VILLA GARDEN HOTEL AREA VESUVIANA **** LEONESSA HOTEL (Volla) PALMA HOTEL (Pompei) PARK HOTEL MIGLIO D’ORO (Ercolano) SAN NICOLA PARK HOTEL (Marigliano) SAKURA HOTEL (Torre Del Greco)
ESTATE 2012