Facciamo cantare la Sirena Partenope Let the Siren Parthenope sing di
V
“Vedi Napoli e vivi. Perché c’è molto qui degno di essere vissuto” scriveva nel 1840 Arthur John Strutt, noto pittore, incisore e scrittore inglese. Un autentico teorema sulla ricchezza della capitale del Regno delle Due Sicilie. Napoli e la regione sono un tesoro incommensurabile di storia, bellezze, bontà culinarie e produzioni tipiche di eccellenza.Un cocktail di cultura tutto da gustare. Da vivere, direbbe Strutt. E da mostrare al mondo, perché il mondo lo conosca e lo assapori. America’s Cup di vela (unico appuntamento in Europa) e Forum universale delle Culture, i grandi eventi in programma a Napoli nel 2013, avranno questo precipuo compito. Ma serve ancora definire una strategia unitaria sugli attrattori
S
editoriale
Giorgio Gradogna
turistici. La recente disponibilità della Camera di commercio di Napoli a entrare nella società di scopo per le regate veliche, la Acn, appare destinata a segnare finalmente la nascita di una struttura che si occupi a tutto tondo della programmazione dei grandi eventi e della strategia di promozione delle attività economiche legate a essi. L’idea proposta dal presidente Maurizio Maddaloni tende a definire una nuova stagione di governance territoriale per un modello di sviluppo che, attraverso la rete organica tra enti e privati, faccia ripartire l’economia del territorio intorno alla “destination management del turismo”. E consenta all’irresistibile canto della Sirena Partenope di produrre e moltiplicare i suoi effetti positivi.
“See Naples and live. For there seems a great deal worth living for” wrote Arthur John Strutt, the English painter, engraver and writer, in 1840: a veritable theorem on the then capital of the Kingdom of the Two Sicilies. Naples and the Campania region are a treasure trove of history, beautiful scenery, fine cuisine and products of excellence, a cultural cocktail to enjoy and to live for, as Strutt would say. This needs to be brought to the world’s attention so that all can discover and savour its unique beauty. The America’s Cup (the only European stage of the yacht-racing event) and the Universal Forum of Cultures are the major events scheduled in Naples for 2013 and it will be their task to reach that goal, although a clearly focused strategy for the area’s tourist at-
tractions still needs to be decided. The Naples Chamber of Commerce’s willingness to join ACN, the public company set up to coordinate the sailing event, seems at long last to indicate the birth of an organisation that will manage the overall running of major events as well as their promotional strategy and economic activities. The idea put forward by President of the Chamber of Commerce Maurizio Maddaloni aims to define a new season of territorial governance and development that, through a network spanning the public and private sectors, will kick-start the regional economy around tourism destination management. And this will allow the irresistible song of the siren Parthenope to be heard and heeded, creating a positive knock-on effect. 3
credits copertina
Location La Fabbrica della Pasta di Gragnano Viale S. Francesco, 30 Gragnano (Napoli) www.lafabbricadellapasta.it
CHARME TUTTO IL BELLO ANNO VIII - NUMERO 3 - INVERNO 2012 Reg. Tribunale di Napoli n. 1/2007 (nuova serie) Questa rivista è distribuita in 183 alberghi a 4 e 5 stelle di Napoli, Capri, Ischia e Costiera Sorrentina. Direttore responsabile: GIORGIO GRADOGNA
Modella Maria Pia Musto
Photo Stefano Wurzburger s.wurz@alice.it Make up Adele Paga +39.338.40.51.504
Hair stylist Dino Maresca Via G. Cosenza, 309 Castellammare (Napoli) www.vogliamocibelli.com Postproduzione Armando Ianuale
EDITORIALE
ENTI ED EVENTI
Società editrice: Sisicom società cooperativa Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli ROC 17981
Facciamo cantare la Sirena Partenope di Giorgio Gradogna pag. 3
Luci di città La Camera di Commercio accende il Natale di Rosanna Nastro
Direzione e redazione: Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 tel. 081.198.06.219 - 220 info@charmeitalia.it segreteria@sisicom.it
Scavi, saranno famosi L’Impero emerge all’ombra del Vesuvio di Loreta Martellaro pag. 6
Traduzioni: Ken Tobyn Stampa: Arti Grafiche Boccia - Salerno Concessionaria per la pubblicità: Specialmedia Srl Via Nuova Poggioreale, 161 Centro Polifunzionale Inail - Torre 7 80143 Napoli tel. +39.081.195.62.813 commerciale@specialmedia.it Direzione editoriale: Sergio Gradogna Realizzazione in service: Specialmente srl - Napoli Coordinamento: Gabriele Scarpa Progetto grafico: Davide De Marco Impaginazione: Esacor Srl Immagini: AGN Fotoreporter, Sergio Siano
Questa iniziativa è contro il “sistema” della camorra
4
sommario
Abito e accessori Danila Dubuà Galleria Umberto I, 50 Napoli www.studiodnapoli.com
LA STORIA
Le tombe degli illustri Monumenti da sonno eterno di Federica Lamura
pag. 16
Le basiliche paleocristiane di Cimitile Nel Cimitero dell’Urbe, la città dei Santi di Lello Scarpato pag. 26 ARTE & TRASPORTI Il metrò più bello del mondo Arte e storia accompagnano ai binari di Giuliana Covella pag. 34
pag. 42
CAMPANIA STYLE Segni di Napoli nel presepe Quei pastori tutti napoletani di Gabriele Scarpa
pag. 48
Moda napoletana Stile e qualità per vestire il freddo di Annalisa Palmieri pag. 58 Impero Couture Abiti d’autore che esaltano il fascino di Giuliana Covella pag. 66 Paolo Scafora calzature Scarpe uniche più forti dei tempi di Annalisa Palmieri pag. 69 Sanseverino cravatte Stoffe pregiate attorno al collo di Loreta Martellaro
pag. 70
Marlen pens Il prestigio in punta di penna di Ludovica Vollaro
pag. 71
L’arte del corallo L’oro rosso che sboccia dal mare di Rosanna Nastro pag. 72
CAMPANIA SAPORI Piatti della tradizione MenĂš di festa fest sulle tavole imbandite di Gabriele Sc Scarpa pag. 78
La Fabbrica della Pasta di Gragnano Pasta artigianale, ora anche senza glutine di Lello Scarpato pag. 84 Le Due Palme Tempio gourmand nella conca di Agnano di Annalisa Palmieri pag. 85 Caseificio Ponte a Mare La mozzarella famosa nel mondo di Annalisa Palmieri pag. 86
Con il contributo di:
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Napoli
Con il patrocinio di:
Gay Odin La casa del nettare degli dei di Barbara Tafuri
pag. 88
Passalacqua Caffè da... leccarsi i baffi di Alessandra Vollaro
pag. 90
MUSEI
pag. 91 In collaborazione con:
Storia
Scavi, saranno famosi 6
L’Impero emerge all’ombra del Vesuvio The Empire comes to light around Mount Vesuvius Non solo Pompei, Ercolano e Oplonti. La storia millenaria si scava e si visita anche a Boscoreale, Varano e Somma. Qui forse morì Ottaviano Augusto Not only Pompeii, Herculaneum and Oplontis. Millennium-spanning history also in Boscoreale, Varano and Somma, where Augustus Caesar probably died di Loreta
V
Ville nascoste. O solo semisconosciute. Ruderi che fanno capolino dalla cassaforte del tempo. Storie dell’Urbe pronte a risplendere ai margini dell’impero dei Cesari. Non ci sono solo i resti di Pompei, Oplonti ed Ercolano a testimoniare quanto grande fosse, un tempo, Roma nei suoi possedimenti in riva al Golfo. Stabia e gli scavi del Vesuvio sono un forziere tutto ancora da scoprire. Carico di gemme forse poco note, ma non per questo meno preziose di quelle che brillano sugli scaffali del Museo Archeologico di Napoli o al Metropolitan Museum di New York.
Martellaro
T
The remains of villas hidden, or perhaps just not well known, on the margins of the Empire bear witness to the glory of Rome in the Gulf of Naples. Not only Pompeii, Oplontis and Herculaneum, whose relics are on display at the Naples Archaeological Museum and in the New York Metropolitan, but Stabiae and the other archaeological sites around Mt. Vesuvius are brimming with astonishing treasures waiting to be discovered. The ancient temples, lavish Patrician villas and farms buried by the eruption of Vesuvius between Castellammare, Boscoreale and Nola will delight and enthral all those who 7
Storia
Da Castellammare a Boscoreale, passando per i tesori dell’area nolana, quel che resta di antichi templi, sfarzose ville patrizie e ben attrezzate fattorie rurali, ammalia anche il più esigente dei visitatori. Basta saperli cercare sulla mappa geografica delle città sepolte e il gioco è fatto, la meraviglia è servita. La prima tappa è d’obbligo. Non fosse altro per il personaggio che ha legato il suo nome alla odierna cittadina di Ottaviano, sulle pendici del Monte Somma. E’ qui, nei confini territoriali di Somma Vesuviana, che sorge, infatti, un imponente edificio di epoca romana le cui fondamenta risalgono alla prima età imperiale. La struttura, più volte sepolta dalla lava eruttata nel corso dei secoli dal Vesuvio, fu scoperta casualmente intorno agli anni ’30 del secolo scorso e poi riportata alla luce, progressivamente, a partire dal 2002, grazie a una campagna sistematica di scavi promossa dall’Università di Tokyo. E’ probabile, nonostante non vi siano documenti in grado di “certificarlo”, che si tratti proprio della residenza in cui morì l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto. A spingere verso questa ipotesi la straordinarietà stessa dell’edificio e la sua incredibile monumentalità. Il lavoro degli archeologi ha consentito di riportare alla luce uno sfarzoso colonnato, insieme a due pareti decorate con nicchie, una serie di pilastri muniti di arcate, 8
2
1
In apertura, l’elegante porticato della Villa di Poppea a Torre Annunziata. - 1. e 2. Interni, frontone e nicchie laterali della villa di Ottaviano a Somma Vesuviana - 3. Villa Regina a Boscoreale - 4. 5. e 6. Otri interrate, quercia vinaria e veduta dal retro di Villa Regina
e sul fondo, una parete su cui si aprono tre porte e due nicchie abbellite con stucchi decorati. Dallo scavo è emerso, inoltre, anche uno straordinario pavimento in parte mosaicato, in parte realizzato secondo la tecnica del “coccio pesto”, un impasto a base di malta e mattoni tritati. I lavori promossi dall’ateneo del Sol Levante hanno consentito di ampliare verso
At the opening, the elegant portico of Villa Poppea in Torre Annunziata. - 1. e 2. Interiors, fronton and niches of Octavian’s Villa in Somma Vesuviana - 3. Villa Regina at Boscoreale - 4. 5. and 6. Buried wine barrels, detail of oak found at Villa Regina - 6. Villa Regina still view from the back
find them. On the slopes of Mt. Somma near the town of Ottaviano stands a majestic Roman building dating back to the early Imperial Age. Buried by lava on several occasions over the centuries until it was discovered by chance in the 1930s and then gradually brought to light after 2002 through excavations overseen by the University of Tokyo, this was proba-
bly the residence where Octavian Augustus Caesar died. This huge, monumental building includes a lavish colonnade, finely decorated walls and a mosaic floor, but the Japanese digs have extended the site to the north-east where the marble torso of a satyr and two exquisitely decorated rooms have been discovered. A stone’s throw away is Boscoreale, one
Storia
3
4
nord-est l’area dello scavo, riportando alla luce anche il torso di un satiro in marmo e, su una terrazza, due ambienti absidati riccamente decorati. Dalle pendici del monte Somma a Boscoreale, il passo è a dir poco breve. Si resta, infatti, nella cerchia dei Comuni che s’inerpicano lungo le pendici del cratere fin quasi a costellarlo, a mo’ di corona. Bo-
scoreale deve il suo nome al fatto che, in epoca angioina, il territorio, allora coperto da una fitta vegetazione, fosse utilizzato dalla corte reale come riserva di caccia. In questo spicchio di Campania Felix, un tempo conosciuto come Pagus Augustus Felix Suburbanus, sobborgo agreste del villaggio di Pompei, gli archeologi hanno scoperto una serie di ville di epoca roma-
5
of the towns dotted around the crater of Mt. Vesuvius, which owes its name to the dense woodlands that were a hunting reserve of the Anjou kings in the 14th century. It was formerly known as Pagus Augustus Felix Suburbanus, a country estate on the outskirts of Pompeii where archaeologists have discovered a number of Roman farmhouse villas dedicated
6
to growing cereals and grapes and raising cattle, although only one of these has been properly excavated, restored and opened to the public. Villa Regina now houses the Antiquarium museum but the villa itself is relatively small with just a few modestly decorated rooms and a wing where archaeologists discovered a marble statuette of Bacchus: a typi9
Storia
7
7. Terrazza della villa di Arianna sulla collina di Varano a Stabia - 8. Pareti affrescate nelle stanze della Villa di Arianna 9. Porticato di Villa San Marco a Varano 10. Mosaico parietale a Villa San Marco 11. L’area esterna dello scavo stabiese di Villa San Marco 7. Terrace of the Arianna’s Villa on the Varano hill at Stabia 8. Frescoed walls in the rooms of the Villa Arianna 9. Portico of Villa San Marco in Varano 10. Wall mosaic in Villa San Marco 11. The outdoor area of Villa San Marco
1010
8
na, per lo più di tipo rustico, in cui si concentravano attività legate alla pastorizia e alle coltivazioni, soprattutto di viti e cereali. Una sola di queste, però, è stata completamente scavata ed è oggi visitabile: si tratta di “Villa Regina”, restaurata anche a seguito della realizzazione, nel 1991, del museo dell’Antiquarium, posto proprio a ridosso dello scavo di cui costituisce parte integrante nel percorso di visita. Nell’Antiquarium, infatti, sono custoditi i pochi reperti rinvenuti nella zona della Pagus.
La villa di Boscoreale è di dimensioni piuttosto ridotte, con pochi ambienti modestamente affrescati e un’ala dedicata al lararium dove è stata rinvenuta una statuina di marmo dedicata al dio Bacco. Si tratta, comunque, di un edificio che conserva in sé tutte le caratteristiche tipiche della piccola industria dedita alla produzione di vino. Lo stesso nettare che sarà corso a fiumi, duemila anni fa, nelle ville che un tempo costellavano l’antica linea di costa sta-
Storia
biese, oggi nota come “collina di Varano”. Siamo a Castellammare dove, fin dal 1749, gli scavi archeologici promossi dalla casata dei Borbone hanno riportato alla luce un complesso di costruzioni d’impareggiabile bellezza, a sua volta sepolto nel 79 d.C. dalla furia del Vesuvio. Rispetto ai più vicini siti di Pompei e Oplonti, quelli di Varano sono di dimensioni decisamente più piccole, ma offrono uno spaccato particolare dell’otium tanto caro agli abitanti dell’Urbe. Quelli che qui vennero a edificare alcune tra le loro dimore più belle. Stabia, infatti, a differenza di Pompei ed Ercolano, non ospitò una vera e propria città, ma un attrezzato borgo turistico con vista mozzafiato sul Golfo. Un luogo di villeggiatura tra i più gettonati dell’epoca, in cui presero forma numerose ville
9
10
12
11
Storia
12. 13. e 14. Impluvium, colonnati interni e affreschi parietali di Villa San Marco 12. 13. e 14. Impluvium, interior colonnades and wall frescoes in Villa San Marco 13
14
12
cal example of a small farm dedicated to wine-making. The same activity was carried out at Varano on the hillside above Castellammare where the Bourbon dynasty initiated digs in 1749 which have brought to light some stunningly beautiful buildings buried by the 79 AD eruption. Much smaller than nearby Pompeii and Oplontis, Stabiae was more of a holiday resort than a town proper, but it nevertheless offers an insight into the leisurely lifestyle of Roman patricians who displayed their lavish ornaments and art works in luxury villas enjoying spectacular views of the Gulf of Naples. The resi-
dences were complete with lavishly decorated baths and porticoes, much of which have yet to be excavated, such as the cocalled Villa del Pastore or Villa of Anteros and Heraclo. Villa San Marco, whose 11,000 square metre site makes it one of the largest coastal residences of its time, and Villa Arianna, whose mythological paintings suggest it was the oldest building in the area, are both open to the public. The building known as the “secondo complesso� yielded the floors that were removed by the Bourbons and are now trodden by visitors to the Naples Archaeological Museum. 13
Storia
15
17
16
15. Interni e colonnati di Villa San Marco 16. Portico colonnato esterno di Villa San Marco 17. Gli esterni della villa di Poppea a Torre Annunziata 18. Particolare di anfora a Villa San Marco
14
15. Interior columns of Villa San Marco 16. Colonnade outside of Villa San Marco 17. The exterior of villa Poppea in Torre Annunziata 18. Detail of amphora in Villa San Marco
patrizie, abbellite con suppellettili di grosso valore. Edifici muniti di vasti quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei decorati in maniera superba. Buona parte dei quali riposa ancora sotto terra, come nel caso della villa detta del Pastore o di Anteros ed Heraclo. Sono invece visitabili la Villa San Marco che con i suoi 11 mila metri quadri di spazio, è una delle più grandi tra le strutture romane a carattere residenziale dell’intera costa vesuviana; la Villa Arianna, ritenuta la più anti-
18
ca di tutto il sito e così denominata per la grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta nella parete di fondo del triclinio e, infine, il cosiddetto “Secondo complesso” del Varano, affiancato al precedente scavo e i cui pavimenti, asportati in epoca borbonica, decorano oggi il Museo Nazionale Archeologico di Napoli calpestati da turisti e appassionati accompagnandoli lungo il più affascinante dei percorsi alla riscoperta dei tesori perduti della Roma del Vesuvio.
Zona Asi di Carinaro presso Consorzio SINĂˆ - Uscita Asse Mediano Carinaro (Ce) Italy tel. +39 081 8138565 - e-mail: info@imperocouture.com
Nuovo Showroom
ph Mario Zifarelli
Storia
Le tombe degli illustri 16
Monumenti da sonno eterno Monuments of eternal sleep Corradino di Svevia, re e regine, Virgilio, Leopardi, Ribera e Totò: ecco le tombe dove riposano i grandi personaggi di Partenope Conradin of Svevia, kings and queens, Virgil, Leopardi, Ribera and Totò: the tombs in which great figures from Neapolitan history rest in peace di Federica
T
Tombe di illustri. Ultime dimore terrene di sovrani, poeti e potenti del passato. Arche monumentali, baldacchini, sculture: opere d’arte da ammirare. Ma anche luoghi di culto, meta indiscussa di pellegrinaggi. Testimonianza viva di glorie vissute e partorite nell’epoca in cui Napoli era il giardino d’Europa, nonché capitale di uno dei Regni più potenti del Vecchio Continente. Ma non solo. Perché da Virgilio a Leopardi, passando per Salvo D’Acquisto e il più recente Totò, sono tanti i personaggi che hanno offerto le loro spoglie mortali alla terra di Partenope. Se per il cantore dell’Eneide vale il be-
Lamura
T
Tombs of the illustrious, the last resting places of sovereigns, poets and rulers embellished with monumental arches, baldachins and sculptures and visited by pilgrims, bear witness to the times when Naples was the garden of Europe and the capital of one of Europe’s most powerful kingdoms. From Virgil to Leopardi, many famous names chose Naples as their mausoleum. The ashes of the poet Virgil are said to have been laid to rest in the Roman columbarium near the Crypta Neapolitana, but the mortal remains of poet Giacomo Leopardi were certainly moved here in 1939 from the church of San Vi17
Storia
neficio dell’inventario, perché non è mai stato accertato se veramente le sue ceneri fossero state, un tempo, sepolte nel colombario romano che si trova nei pressi dell’imbocco della Crypta Neapolitana di Posillipo, appartengono sicuramente a Giacomo Leopardi i resti qui traslati, nel 1939, dall’atrio della chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, dove il grande recanatese era stato, inizialmente, sepolto nel 1837. E tra i poeti, come non citare Salvatore Di Giacomo: drammaturgo e saggista, autore di poesie e canzoni famosissime come “Era de maggio”, Di Giacomo è un vero e proprio simbolo della antica Napoli. Il suo corpo riposa nel Cimitero monumentale di Poggioreale all’interno del Quadrato degli uomini illustri. Si tratta di uno spicchio di camposanto ricavato da una superficie di circa 5.300 metri quadri, destinato appositamente alla sepoltura delle personalità eminenti di Partenope. Assieme a quella di Di Giacomo l’area contiene, infatti, 157 monumenti suddivisi in sette aiuole ognuna delle quali raccoglie una tomba. Tra i famosi del Quadrato, solo per citare i più conosciuti: Benedetto Croce, Francesco De Sanctis, Vincenzo Gemito, E. A. Mario, Saverio Mercadante, Ferdinando Russo, Luigi Settembrini, Raffaele Viviani, Ernesto Murolo e Nicola Antonio Zingarelli. E sempre a Poggioreale, ma a monte del Monumentale, in via Nuova del Campo, in quello che i partenopei conoscono come il Cimitero di Santa Maria del Pianto, dormono il loro sonno eterno altri figli vip di Partenope. E’ questo il caso del commediografo Eduardo Scarpetta, del grande tenore Enrico Caruso e dell’attore Nino Taran18
1
2
to. Ed è qui, in una cappella gentilizia, che è seppellito anche Antonio De Curtis, in arte “Totò”, l’indimenticato principe della risata. Nella vicina chiesa seicentesca di Santa Maria del Pianto, invece, si trovano le spoglie di due eminenti cardinali, Arcivescovi di Napoli, molto famosi ai loro tempi: Sisto Riario Sforza e Guglielmo Sanfelice, entrambi sepolti nella storica struttura seicentesca, rispettivamente nel 1877 e nel 1892. 3
Storia
5
In apertura, il sepolcro di Ser Gianni Caracciolo nella chiesa di S. Giovanni a Carbonara - 1. Tomba di Leopardi a Piedigrotta - 2. e 3. L’esterno e la camera sepolcrale della tomba di Virgilio - 4. Chiesa del Carmine, tomba di Corradino di Svevia - 5. Arche Aragonesi in S. Domenico Maggiore (ph. S. Siano)
4
At the opening, the tomb of Sir Gianni Caracciolo in the church of S. Giovanni a Carbonara - 1. The tomb of Leopardi 2. and 3. Exterior and burial chamber of the tomb of Virgilio - 4. Carmine Church, tomb of Corradino 5. Aragonese tombs in S. Domenico Maggiore (ph. Siano)
Ma l’elenco delle personalità sepolte a Napoli è lunghissimo e contiene decine e decine di uomini e donne che hanno fatto non solo la storia dell’antica capitale del Regno delle Due Sicilie, ma anche quella d’Italia e dell’intero Continente. L’ultimo imperatore del Sacro Romano Impero, Corradino di Svevia, è sepolto nella Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore. Chiamato in Italia dai Ghibellini fu sconfitto in battaglia a Tagliacozzo dall’e-
tale in Fuorigrotta where he was buried in 1837. Salvatore Di Giacomo, author of the famous song “Era de maggio”, is interred in Poggioreale cemetery alongside other illustrious Neapolitans like Benedetto Croce, Vincenzo Gemito, E. A. Mario, Ferdinando Russo, Luigi Settembrini, Raffaele Viviani, and Ernesto Murolo. In the nearby Santa Maria del Pianto cemetery lie the great tenor Enrico Caruso and the unforgettable Neapolitan comedian An19
Storia
sercito di Carlo I d’Angiò che poi ne ordinò la decapitazione a soli 16 anni in piazza del Mercato. Le sue ossa sono state inumate a pochi metri dal luogo in cui, nel 1647, fu sepolto, in pompa magna, il pescatore Tommaso Aniello d’Amalfi, al secolo “Masaniello”, leader carismatico della rivolta dei lazzari che infiammò Napoli verso la metà del XVII secolo. I resti del rivoluzionario di vico Rotto al Mercato furono successivamente dispersi per ordine di Ferdinando IV, e con molta probabilità si trovano ora proprio sotto le fondamenta della secolare basilica. E sempre sotto le navate del Carmine Maggiore si trova anche il sepolcro di Luisa Sanfelice, nobildonna napoletana coinvolta nelle vicende della Repubblica Partenopea del 1799 e il cui personaggio ispirò Alexandre Dumas (padre) nel romanzo “La San Felice”. Nella non distante Reale basilica di San Giacomo degli Spagnoli in piazza Municipio, si trova, invece il sepolcro del vicerè Don Pedro de Toledo. Il monumento funebre fu scolpito da Giovanni da Nola il quale, per completare l’opera (ultimata nel 1570), che risulta dedicata anche alla consorte di Don Pedro, María Osorio y Pimentel, impiegò quasi vent’anni. Un altro celebre figlio di Partenope è il carabiniere Salvo D’Acquisto. Vicebrigadiere dell’Arma, D’Acquisto fu trucidato a Roma dai nazisti, il 23 settembre del 1943, al posto di 22 civili innocenti. Le sue spoglie riposano ora nella monumentale Basilica di Santa Chiara, all’ombra dei Decumani, a pochi metri dal sepolcro di Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli e di Sicilia. E a quello della Venerabile Maria Cristina di Savoia, figlia del re 20
6
tonio De Curtis, a.k.a. “Totò”. Many important figures from European, Italian and Neapolitan history are buried in the city. The last emperor of the Holy Roman Empire, the 16-year-old Conradin of Svevia, was buried in the Basilica of Santa Maria del Carmine Maggiore. The Royal Basilica of San Giacomo degli Spagnoli in Piazza Municipio houses the tomb of viceroy Don Pedro de Toledo sculpted by Giovanni da Nola. One of Naples’ most famous sons is Salvo D’Acquisto, the carabiniere executed by the Nazis on 23 September 1943 to save the lives of 22 innocent civilians, who is buried in the Basilica of Santa Chiara near the tombs of Ferdinand IV of Bourbon, King of Naples and
8
6. Basilica di Santa Chiara, sepolcro di Roberto d’Angiò - 7. Chiesa di S. Giovanni a Carbonara, tomba di re Ladislao - 8. Chiesa di Santa Maria del Parto, tomba di Jacopo Sannazzaro (ph. S. Siano) 7
6. Basilica of Santa Chiara, the tomb of Roberto d’ Angiò - 7. Church of S. Giovanni a Carbonara, tomb of King Ladislao - 8. Church of Santa Maria del Parto, the tomb of Jacopo Sannazzaro (ph. S. Siano)
Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d’Asburgo. Sposa di re Ferdinando II, Maria morì ancora giovane, in odore di santità, dopo aver dato alla luce il primogenito Francesco, passato alla storia con il nomignolo di “Franceschiello”, l’ultimo re di Napoli. Il sepolcro di Maria Cristina si trova a non molta distanza dal celebre baldacchino funebre di Roberto D’Angiò, scolpito dagli scultori fiorentini Giovanni e Pacio Bertini tra il 1343 ed il 1345. L’opera è conservata sulla parete principale della basilica, immediatamente alle spalle dell’altare maggiore. E sempre a Santa Chiara, traslate dalla chiesa di Santa Croce di Palazzo, dove la regina si era rinchiusa prendendo i voti, sono
Sicily, and of Maria Cristina of Savoy, wife of Ferdinand II, who died giving birth to Francesco, the last King of Naples. Santa Chiara also houses the celebrated tomb of Robert of Anjou. Ladislaus of Anjou, King of Naples and Jerusalem and the last male descendant of the dynasty lies in the nearby church of San Giovanni a Carbonara, while San Lorenzo Maggiore houses the tombs of Robert’s son Ludovic of Anjou, and his daughter-in law Catherine of Austria. The Anjous were succeeded in Naples by the Aragon dynasty, most of whose sovereigns are buried in the church of San Domenico Maggiore. King Alfonso I of Aragon was buried under the nave in 1458, while hanging on the
Storia
state deposte anche le spoglie di Sancha d’Aragona, seconda moglie di Roberto D’Angiò. Pur non essendo stata ancora beatificata, Sancha è venerata beata dalla chiesa cattolica, proprio nell’ambito dell’ordine fondato dal fraticello d’Assisi. Un altro esponente di casa D’Angiò, Ladislao D’Angiò, re di Napoli e Gerusalemme, ultimo discendente maschio del ramo principale della dinastia transalpina, riposa invece nella vicina chiesa di San Giovanni a Carbonara. Mentre è sotto le navate di San Lorenzo Maggiore che sono ospitati i sepolcri di Ludovico d’Angiò, figlio di Roberto e di Jolanda d’Aragona, e quello di Caterina d’Austria, prima moglie di Carlo di Calabria, a sua volta figlio di Re Roberto. Il monumento funerario di Caterina è la prima opera eseguita in riva al Golfo dal grande scultore e architetto senese Tino di Camaino. Il sepolcro ha la forma di un baldacchino sorretto da colonnine tortili. Ed è sormontato da una cassa retta da alcune cariatidi, con tracce ancora visibili di un mosaico colorato. Da una dinastia all’altra, eccoci a un’altra nobile casata: gli Aragona, successori dei D’Angiò sul trono di Partenope. La maggior parte dei regnanti di questa storica dinastia fu sepolta nella chiesa di San Domenico Maggiore. La tomba di re Alfonso I d’Aragona (morto nel 1458) si trova, appunto, sotto le navate di questo edificio nella cui monumentale sacrestia sono custodite, su un corridoio pensile, posto a quattro metri di altezza, ben 38 casse lignee contenenti i corpi di dieci re e principi aragonesi e di altri nobili napoletani deceduti dalla seconda metà del XV a tutto il XVI secolo. Queste casse, che in 22
12
9
15 10
13
11
14
16
Storia
9. - 16. Tombe di illustri napoletani nel cimitero di Poggioreale: Benedetto Croce, Roberto Murolo, Luigi Settembrini, Antonio De Curtis, in arte “Totò”, E. A. Mario, Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo e Raffaele Viviani - 17. La cappella gentilizia di Edwin Cerio a Capri - 18. Chiesa di San Lorenzo, arca funebre di Caterina d’Austria (ph. S. Siano)
15
16
9. - 16. Tombs of Neapolitan celebrities in the cemetery of Poggioreale: Benedetto Croce, Roberto Murolo, Luigi Settembrini, Antonio De Curtis, also known as “Totò”, E. A. Mario, Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo and Raffaele Viviani - 17. The chapel of Edwin Cerio at Capri - 18. Church of San Lorenzo, ark funeral of Caterina d’Austria (ph. Siano)
origine erano sparse nella chiesa, furono raccolte nella sacrestia, nel 1594, per ordine del re Filippo II di Spagna. Si tratta di sarcofagi sontuosamente ricoperti di sete, broccati e altre stoffe preziose. Risultano disposti su due file; quella più bassa è costituita da casse piccole, per lo più senza nome, mentre quelle poste più in alto sono di più grosse dimensioni e recano, ben impressi, stemmi e nomi dei personaggi che vi sono sepolti. Tra questi spiccano re Ferrante I d’Aragona, il giovane re Ferrante II, la regina Giovanna IV, la duchessa di Milano Isabella d’Aragona
17
e il marchese di Pescara Francesco Ferdinando d’Avalos, vincitore, nel 1525, della battaglia di Pavia contro le truppe di re Francesco I di Francia. In riva al Golfo, secondo una tradizione locale, riposerebbero il loro sonno eterno addirittura due Sommi Pontefici: si tratta di Evaristo, ritenuto il quinto Papa della Chiesa cattolica (dal 98 al 106). E di Papa Innocenzo IV. Si dice che il corpo del primo si trovi nella chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, mentre è certo che Papa Innocenzo IV (vissuto nel XIII secolo) sia stato seppellito nel Duomo
18
23
Storia
20
19. Duomo di Napoli, cripta di San Gennaro - 20. La tomba di San Giuseppe Moscati al Gesù Nuovo 19. Naples Cathedral, the crypt of San Gennaro - 20. Tomb of St. Giuseppe Moscati at the Gesù Nuovo (ph. S. Siano)
19
24
di Napoli, dove fu traslato dalla chiesa di Santa Restituta. San Gaudioso si vorrebbe invece sepolto, fin dal V secolo d.C., nelle Catacombe napoletane che da lui hanno preso il nome. Da un Santo all’altro, ecco San Giuseppe Moscati. Medico, ricercatore ed insegnante, proclamato santo dalla Chiesa cattolica nel 1987, è sepolto nella chiesa del Gesù Nuovo, proprio sotto l’altare della Cappella della Visitazione. Né può essere dimenticato il vicentino Gaetano di Thiene cofondato-
re dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini: proclamato santo da Papa Clemente X nel 1671, San Gaetano riposa nella Basilica di San Paolo Maggiore. Tra gli artisti famosi sepolti nella città del Golfo, l’architetto ticinese Domenico Fontana, uno dei maestri del tardo Rinascimento. Il suo sepolcro si trova nell’atrio gotico della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi. Il misterioso Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, studioso napoletano e personaggio circondato da molte
Storia
22
21
leggende per via dei suoi esperimenti, celebre alchimista morto a Napoli nel 1771, dorme invece il suo sonno eterno nella Cappella Sansevero, in via dei Tribunali altrimenti conosciuta come Decumano Maggiore. Uno dei maggiori scultori del Settecento napoletano, Giuseppe Sanmartino, morto a Napoli nel 1793, è sepolto nella chiesa di San Domenico Soriano. Napoletano fu anche il grande umanista Jacopo Sannazaro. Le sue spoglie sono state
21. Tomba dei re Borbone a Santa Chiara - 22. Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, tomba di don Pedro de Toledo 21. Tomb of the Borbone kings in Santa Chiara church - 22. Basilica of San Giacomo degli Spagnoli, tomb of Don Pedro de Toledo (ph. S. Siano)
inumate nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, nel quartiere Chiaia. Lì dove dal 1652 si trovano anche quelle del pittore spagnolo “Spagnoletto”, al secolo Jusepe de Ribera. Francesco Solimena, invece, altro grande pittore tardo barocco, è sepolto a Barra, nella chiesa di San Domenico. E sempre a Napoli, nella Chiesa dei Girolamini, riposa il grande filosofo Giovan Battista Vico, autore della Scienza Nuova, una delle personalità culturali più eminenti tra XVII e XVIII secolo.
wall in the monumental sacristy are 38 wooden coffins containing the bodies of Aragonese kings and princes and other Neapolitan nobles from the 15th and 16th centuries. The coffins, sumptuously draped in silk, were gathered here from various churches in 1594 by order of King Philip II of Spain. Saint Giuseppe Moscati, the doctor, researcher and lecturer canonized by the Catholic Church in 1987, is buried in the Gesù Nuovo church, while the tomb of Cajetan of Thiene, co-found-
er of the Theatine order and proclaimed a saint by Pope Clement X in 1671 is in the Basilica of San Paolo Maggiore. Giuseppe Sanmartino, one of the greatest 18th century sculptors, died in Naples in 1793 and was buried in the church of San Domenico Soriano, while the great Humanist Jacopo Sannazaro lies in the church of Santa Maria del Parto a Mergellina, also the last resting place of Jusepe de Ribera the early 17th century Spanish painter known as “Spagnoletto”. 25
Storia
Le basiliche paleocristiane di Cimitile 26
Nel cimitero dell’Urbe l’antica città dei Santi The ancient city of the saints in the Roman cemetery A due passi da Nola le tombe di San Paolino e San Felice Da necropoli a luoghi di culto, dove fu eretto il primo campanile A stone’s throw from Nola, the tombs of Saint Paulinus and Saint Felix. Necropolises, places of worship and the first bell tower. di Lello
N
Nell’antico cimitero brilla la città dei Santi. Benvenuti a Cimitile, luogo di culto e pellegrinaggi, meta indiscussa per senatori e pontefici. Coemeterium fu il suo primo nome. E come necropoli di Nola fu utilizzata quest’area che sorge a un tiro di schioppo dalla città di Giordano Bruno. Almeno tredici gli edifici che la costellano, tra chiese e resti di basiliche plurisecolari. Decorate con mosaici e affreschi, rappresentano oggi una delle più rare testimonianze dell’arte paleocristiana in Europa. La storia di Cimitile percorre il tempo nei millenni. Perché qui, dove una volta vivevano Ausòni, Osci, Sanniti, Etruschi e
Scarpato
W
Welcome to Cimitile, the city of saints and a place of pilgrimage for senators and popes. Formerly known as Coemeterium when it was the necropolis of the town of Nola, its thirteen churches and ruined ancient basilicas are decorated with mosaics and frescoes which are some of the rarest examples of early Christian art in Europe. The history of Cimitile spans the warrior civilisations of the Ausonians, Oscans, Samnites, Etruscans and Greeks who contended the area before Rome’s legions took control in 314 BC, but its name derives from the coemeterium or cemetery 27
Storia
Greci, popoli dall’antica forza guerriera, le legioni di Roma, nel 314 a.C., vennero a imporre la propria legge. La leggenda di Coemeterium inizia proprio sotto il dominio dell’Urbe, quando a nord di Nola, a ridosso della via Popilia, venne realizzata una grande necropoli pagana. Fu in questo spicchio di Campania Felix, che i primi cristiani della zona iniziarono a seppellire i loro morti, in un coemeterium, termine da cui deriva, appunto, il toponimo di Cimitile. E fu qui che furono scavate anche le prime catacombe. Accadde negli anni delle grandi persecuzioni scatenate dagli imperatori romani. Gli stessi che costrinsero i primi seguaci della nuova fede a celebrare Cristo in cripte sotterranee. Con l’editto dì Costantino nel 313 d.C., le cose cambiarono e l’antico camposanto si trasformò in una vera e propria cittadella religiosa. Nel giro di pochi anni quelle che un tempo erano state piccole cappelle e semisconosciuti luoghi di sepoltura, si trasformarono in chiese dall’aspetto imponente, assumendo un rango e un’importanza mai conosciuta prima di allora. Particolarmente nota è la storia della basilica dedicata a San Felice in Pincis. Di questo Santo, morto probabilmente dopo il 313 d.C., si sa solo che era originario di Nola e che suo padre era un ricco mercante proveniente dalla Siria. Diventato sacerdote, fu perseguitato, imprigionato, torturato e poi liberato miracolosamente grazie all’intervento di un angelo che lo condusse in un luogo deserto. Felice, tuttora venerato come martire della Chiesa cattolica, visse in povertà fino alla fine dei suoi giorni. L’edificio a lui dedicato e i cui 28
1
In apertura, le mura del complesso paleocristiano di Cimitile 1, 2 e 4: interni e mura perimetrali della basilica maggiore di San Felice 3. Antico sarcofago romano rinvenuto negli scavi di Cimitile
resti, oggi, sono noti come Vetus (dal latino “Vecchio”), fu innalzato sul luogo della sua sepoltura. Nel 1992 la tomba di Felice venne “omaggiata” da un pellegrino d’eccezione: papa Giovanni Paolo II. La struttura fu ampliata ed elevata al rango di basilica grazie all’intervento promosso, verso la fine del IV secolo, da Meropio Ponzio Anicio Paolino, destinato a passare alla storia con il nome di San Paolino. Già senatore romano, Paolino, originario di Bordeaux, si stabilì a Nola dopo
built along the Via Popilia north of Nola used by early Christians. The first catacombs and crypts were dug here at the time of Christian persecution, but Emperor Constantine’s Edict of Milan (313 AD) transformed the ancient burial ground into a religious citadel, whose tiny chapels and cemeteries were converted into the first majestic churches. The basilica dedicated to Saint Felix is particularly famous. Born in Nola, the son of a rich merchant from Syria, Felix became
Storia
3
At the opening, the walls of the Christian complex of Cimitile 1, 2 and 4: internal and external walls of the basilica of San Felice 3. Ancient Roman sarcophagus found in the excavations of Cimitile 2
una vita travagliata e qui si convertì al Cristianesimo. Grazie a lui, nei luoghi in cui un tempo sorgeva l’antico cimitero pagano, vide la luce una seconda e più grande basilica. Si tratta dell’edificio innalzato a pochi passi dalla chiesa di San Felice (cui Paolino era molto devoto), per dare ospitalità ai tanti pellegrini che nel frattempo iniziavano a fare tappa a Cimitile. Oggi, quel che ne resta, è noto come “La Nova”. Le due basiliche finirono incastrate l’una nell’altra, quasi a dar vita a un 4
unico fabbricato. Furono decorate con affreschi ispirati a scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, oltre a ricchi mosaici e ad altri elementi decorativi come capitelli e bassorilievi. La presenza di un campanile nella parte “vecchia” del complesso fa pensare che sia stata proprio di San Paolino l’idea di erigere il primo campanile della cristianità con le prime campane, dette “nolae”. Non a caso Paolino è considerato il patrono dei campanari, poiché a lui è attribuita, per convenzione, l’inven-
zione delle campane come oggetto utilizzato in ambito ecclesiastico. Grazie alla sua opera, l’area di Cimitile si trasformò, col tempo, in una straordinaria e munitissima “città santa”, vedendo fiorire, uno dopo l’altro, monasteri, edifici di culto e tante piccole costruzioni residenziali, alcune delle quali ricavate dal rimaneggiamento di vecchie strutture romane poi trasformate in cappelle. Prendeva così forma il primo nucleo urbano dell’odierna cittadina nolana. 29
Storia
5
6
Durante il dominio longobardo, durato quasi due secoli e mezzo, l’abitato subì rovinose devastazioni, che portarono alla completa distruzione del borgo, accentuata anche da una rovinosa alluvione che nel VI secolo fece quasi scomparire Nola e la sua necropoli dalle carte geografiche. Ma i pellegrinaggi tennero sempre vivo il ricordo dell’antico luogo santo. Il resto lo fecero i nolani i quali, rimboccatesi le maniche, cominciarono la difficile opera di ricostruzione. Così, quel che ri30
7
maneva della basilica “Nova” fu adibito a uso funerario, mentre parte della navata centrale e dell’abside della chiesa di San Felice fu trasformata, tra il XII e il XII secolo, nella chiesa di San Giovanni Battista ed Evangelista. Altre chiese presero forma in quel periodo. E’ questo, ad esempio, il caso della chiesa di Santo Stefano (VI secolo) e quella di San Tommaso (XI-XII secolo). Nel IX secolo l’allora vescovo Leone III promosse un vasto programma di ristrutturazione
8
a priest and was imprisoned and tortured before being miraculously released by an angel. He lived his entire life in poverty and died after 313 AD, but he is still venerated today by the Catholic Church with a shrine dedicated to him on the site of his tomb which Pope John Paul II visited in 1992. The building was extended to become a basilica in the late 4th century by Pontius Meropius Anicius Paulinus, later known as Saint Paulinus. A Roman senator from
Bordeaux, Paulinus had a troubled life and converted to Christianity after moving to Nola, where he had a second, larger basilica built near the church of Saint Felix, to whom Paulinus was devoted. The two basilicas were later extended to become a single complex, decorated with frescoes depicting scenes from the Old and New Testaments as well as mosaics, capitals and bas-reliefs. The bell tower in the oldest part of the complex suggests that it was Saint Paulinus who first
P
Storia
11
10
dell’intero complesso, trasformando una vecchia struttura capitolina - di cui si conservano ancora gli affreschi catacombali - nella basilica dei SS. Martiri, poi addobbata, all’interno, con un bellissimo portico marmoreo. Straordinari, in questa struttura, anche gli affreschi, realizzati tra il X e l’XI secolo, con scene della passione di Cristo e della Crocifissione, opere che fecero scuola in tutta l’Italia del Sud. Lo stesso Leone III fece anche riqualificare un piccolo edificio munito di abside risalente 32
9
al V secolo e situato lungo la parete occidentale della basilica di San Felice. Dedicato a San Calionio, l’edificio fu abbellito con un altare al centro e due nicchie laterali in cui campeggiano le figure dei Santi Felice e Paolino. In occasione del Giubileo del 2000, l’area delle basiliche di Cimitile è stata dichiarata meta privilegiata degli itinerari della fede e luogo d’indulgenza. Nonostante una storia ricca di secoli, ma anche di distruzioni e spoliazioni, la Città dei Santi resta,
5. La chiesa di S. Stefano 6. 7 e 8: dettagli e reperti del sito archeologico di Cimitile - 9. Facciata e campanile della chiesa di S. Tommaso 10. Archi e portali della chiesa dei Santi Martiri - 11. Particolare di crocifisso scolpito - 12. L’esterno del complesso di Cimitile - 13. Tomba di S. Felice a Cimitile 14. Particolare della basilica maggiore
in pieno terzo millennio, un complesso archeologico e monumentale nel suo genere unico al mondo. Un autentico spaccato di arte e cultura paleocristiana, denso d’influssi romanici e bizantini, arricchito dall’Antiquarium, museo in cui sono conservati vecchie epigrafi, reperti marmorei e artistici provenienti dall’area degli scavi. Insomma: una perla di sfavillante fascino e bellezza, sia dal punto di vista culturale, sia religioso. Da ammirare almeno una volta nella vita.
Storia
12
14
13
conceived the idea of church bells (then called nolae) and, indeed, he is the patron saint of bell-ringers. Cimitile was gradually transformed into a ‘holy city’ with the construction of numerous monasteries, churches and dwellings thus creating what is now the modern town. The town was frequently destroyed over the 250 years of Longobard dominion, and severe flooding in the 6th century almost wiped Nola and its surrounding necropolises off the map.
But pilgrimages kept the ancient saint’s legend alive and the people of Nola slowly rebuilt the complex, transforming the remains of the Nova basilica into a tomb building and including the apse and nave of Saint Felix’s into the church of Saint John the Baptist and Evangelist in the 12th century. Other churches were also built, such as Saint Stephen’s (6th century), Saint Thomas’s (11th-12th centuries). In the 9th century, Bishop Leo III ordered the whole
5. The church of St. Stefano 6, 7 and 8: details and findings of the archaeological site of Cimitile - 9. Facade and tower of the church of St. Tommaso 10. Arches and doorways of the church of Santi Martiri - 11. Detail of a carved crucifix 12. The exterior of the complex of Cimitile 13. Tomb of St. Felice in Cimitile 14. Detail of basilica maggiore
complex to be radically restructured to create the Holy Martyrs basilica housing ancient frescoes from the catacombs and a beautiful marble portico, as well as exquisite 10th and 11th century frescoes of the Passion of Christ and the Crucifixion. Leo III also had a 5th century building on the western side of the basilica dedicated to Saint Calionius, embellishing it with an altar and niches depicting Saints Felix and Paulinus. In the 2000 Jubilee, the Cimitile basili-
cas became a major destination for pilgrims and, despite the devastation suffered over the centuries, the City of the Saints remains a unique archaeological and monumental complex providing an insight into early Christian art and culture with Romanic and Byzantine influences. The Antiquarium museum houses ancient epigraphs and artworks found on the site, making it a veritable pearl of religious and cultural beauty to be visited at least once in a lifetime. 33
Arte & trasporti
Il metrò piÚ bello del mondo 34
Arte e storia accompagnano ai binari Art and history guide passengers to the trains Tra reperti archeologici, mosaici e opere di artisti contemporanei la subway di Partenope porta i viaggiatori nelle viscere della terra Archaeological finds, mosaics and contemporary art works The Naples subway takes travellers into the bowels of the earth di Giuliana
A
Alcune riproducono figure angelicate di donna, come la “Beatrice” di Karim Rashid nella stazione Università. Altre richiamano battaglie del recente passato partenopeo come i “Combattenti” di Marisa Albanese a Quattro Giornate. Altre ancora rimandano ai classici della letteratura come il volto di Pasolini a Materdei o alle agorà ellenistiche come i neon contornati da un blu elettrico a Vanvitelli. Sono tante (entro il 2015 almeno quindici). Sono belle. Luminose, spaziose e avveniristiche. Con i dipinti, le sculture, i mosaici, le foto e le installazioni direttamente commissionati ad artisti del calibro di Jannis Kounellis, Joseph Kosuth,
Covella
S
Some depict angelic figures of womanhood, like Karim Rashid’s Beatrice in the Università station or battles from recent Neapolitan history, such as Marisa Albanese’s Combattenti in Quattro Giornate, while others evoke literary figures like Pasolini in Materdei or the Greek agora with electric blue neon lights in Vanvitelli. By 2015 there will be fifteen ‘art stations’ embellished with paintings, sculptures, mosaics and photos by eminent national and international artists. Over 180 works by 90 prestigious contemporary artists make the Neapolitan subway an exciting example of an ‘open’ museum ex35
Arte & trasporti
Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Enzo Cucchi, Mario Merz, Renato Barisani, Mimmo Rotella. Eccole le Stazioni del Metrò, l’unico realizzato con tante espressioni dell’arte, veri e propri musei che s’introducono nelle viscere della terra per accompagnare i passeggeri alle rotaie o, viceversa, portarli alla luce della città già permeati dalla brezza e dai sospiri culturali che solo Napoli è in grado di offrire. Gli spazi interni ed esterni delle stazioni del metrò neapolitano hanno accolto più di 180 opere di 90 tra i più prestigiosi autori contemporanei e sono così diventate uno degli esempi più interessanti di museo decentrato, distribuito sull’intera area urbana, un museo che non è spazio chiuso, luogo di concentrazione delle opere d’arte, ma percorso espositivo aperto, per una fruizione dinamica del manufatto artistico o dei reperti storici ritrovati durante i lavori. La realizzazione delle stesse stazioni, affidata ad architetti di fama internazionale, come Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Karim Rashid, Vittorio Magnago Lampugnani e Oscar Tousquets Blanca, ha rappresentato un momento di forte restyling del tessuto urbano circostante. Una filosofia che è alla base della costruzione di questi luoghi simbolo del singolare intreccio tra antico e moderno. Delle sedici stazioni della Linea 1, nove sono note come le Stazioni dell’Arte. Ad esse nel 2007 si sono aggiunte le quattro nuove Stazioni dell’Arte della Linea 6. Tra le stazioni che hanno inaugurato il “ciclo dell’arte”, quella di Salvator Rosa, progettata dall’Atelier Mendini e dotata di due uscite a notevole distanza l’una dall’al36
1
tra, contrassegnate da due guglie colorate in vetro e acciaio. La presenza delle opere d’arte è distribuita su una grande varietà di spazi aperti, che fanno corona a quelli interni, dialoga con le architetture storiche di un ponte romano e di una cappella neoclassica e si spinge fino a proiettarsi a distanza, con mosaici e dipinti murali, sulle pareti degli edifici circostanti e a occupare, presso la seconda uscita, lo slargo stradale in una zona ad alta densità abitativa e di grande traffico veicolare.
hibiting works of art and historic artefacts found during construction. Nine of the sixteen stations on Line 1 and the four new stations on Line 6 are denominated ‘Art Stations’. Salvator Rosa, designed by Atelier Mendini, has entrances marked by colourful glass and steel spires and art works complementing the adjacent Roman bridge and neoclassical chapel with mosaics and murals on the sides of buildings. Materdei is also Atelier Mendini’s work: the neighbourhood has been closed to
Arte & trasporti
In apertura, l’atrio della stazione Università (ph. Avallone) 1. Stazione Università, le rampe d’uscita (ph. Avallone) 2. Murales alla stazione Toledo 3. Scale mobili alla stazione Toledo 4. Gli interni della stazione Università (ph. Avallone) 5. Sculture moderne nello scalo Quattro Giornate At the opening, the hall at Università Station (ph. Avallone) 1. Università Station, the exit ramps (ph. Avallone) 2. Murals at Toledo Station 3. Escalators at Toledo Station 4. Interiors of Università Station (ph. Avallone) 5. Modern sculptures in Quattro Giornate Station
2
Targata Atelier Mendini è anche la stazione Materdei: l’area circostante, completamente riqualificata, chiusa al traffico, arricchita di spazi verdi e nuovi arredi urbani, è stata popolata dalle inaspettate creature di un mondo fantastico che sembrano risalire in superficie dagli spazi sotterranei. Anche il progetto di Gae Aulenti per la stazione Dante ha riguardato la risistemazione urbanistica della piazza sovrastante, che ha rispettato l’impianto urbanistico settecentesco. La pavimentazione in pie5
3
tra etnea a lastre e cubetti segue il disegno delle architetture realizzate, infatti, nel settecento da Luigi Vanvitelli e gli accessi alla stazione, in cristallo trasparente e acciaio, sono progettati in modo da assicurare la visibilità dell’emiciclo storico da ogni lato. La stazione Quattro Giornate è opera del napoletano Domenico Orlacchio, che ha creato una felice continuità tra i segnali dell’arte disseminati all’interno della stazione e quelli preesistenti nella piazza. Il viaggiatore in uscita passa dall’incontro
4
con la folta serie di opere lungo i percorsi interni alla visione della grande scultura metallica e dei due bronzi di atleti collocati all’aperto, tra le aiuole di giardini attrezzati con grosse panche e tavoli di legno. Lala, stazione della Linea 6 che si trova nel quartiere di Fuorigrotta, è stata progettata da Uberto Siola. Lo scalo inaugurato, insieme alla tratta, l’11 gennaio del 2007, asseconda completamente il perimetro circolare dell’omonimo largo e può contare interni decorati con opere di Castel37
Arte & trasporti
la, Campigotto e Dago. Con un’installazione tutta particolare, denominata Allucco, opera di Nanni Balestrini, dove sono esposte delle schegge di superficie specchiante prodotte con alcuni interventi grafici. Inaugurata a inizi 2007, la stazione Mostra è entrata in servizio il 4 febbraio dello stesso anno. La stazione, costruita anch’essa a Fuorigrotta, proprio nelle vicinanze dello stadio San Paolo e di alcune facoltà universitarie, presenta, nell’atrio d’ingresso, suggestive istantanee di Gabriele Basilico, in cui viene esaltata la pulizia delle architetture della vicina Mostra d’Oltremare. La hall principale accoglie anche tre mosaici realizzati da Costantino Buccolieri su bozzetto di Mario Sironi, mentre nei tre corridoi che conducono al piano binari spicca, insieme ad altre opere firmate da Merz, Sironi e Pisani, il cosiddetto “Monumento a G. P.”, in cui l’autore Gianni Pisani commenta il tema del suicidio d’artista. Disegnata da Gae Aulenti nel 1999, la stazione Museo ha aperto i battenti nel 2001 a pochi passi da piazza Cavour. Il padiglione esterno è in calcestruzzo, vetro e acciaio ed è stato dipinto col rosso pompeiano. All’interno vi sono ospitate copie di opere custodite nel vicino Museo Archeologico Nazionale come l’Ercole Farnese, la copia della Testa di Cavallo donata da Lorenzo de’ Medici a Diomede Carafa e le fotografie di Mimmo Jodice che accompagnano il passeggero nel corridoio di collegamento con i treni della Linea 2. Entrata in servizio il 4 febbraio 2007, la fermata di piazzale Augusto, posta nei pressi del viale omonimo e del largo Veniero, ospita le opere di Bruno, Scognamiglio e Crespo. Nei corridoi che condu38
6
7
cono al piano binari in direzione ovest, la stazione può sfoggiare eleganti rilievi in ceramica mentre in una delle passatoie è presente una serie di light box intestati alla vita del fisico toscano Galileo Galilei. L’altro corridoio di accesso alle banchine è interamente occupato dall’installazione di Botto&Bruno che intende esprimere il disagio giovanile, urbano e sociale che si vive nelle periferie. La stazione Università in piazza Bovio è, invece, caratterizzata da colori e pannelli
traffic and enhanced with gardens ‘populated’ by fantastic creatures. Gae Aulenti’s design for Dante station requalified the surrounding square. Domenico Orlacchio’s Quattro Giornate station achieves continuity between the many artworks housed inside the station and the bronze statues of athletes in the gardens. Lala station on Line 6 was designed by Uberto Siola to respect the circular layout of the piazza with works by Castella, Campigotto, Dago and Nanni Balestrini. Mostra near
8
the San Paolo stadium and Naples University houses superb photographs by Gabriele Basilico. Designed by Gae Aulenti, Museo near Piazza Cavour is a concrete, glass and steel pavilion painted Pompeiian red and housing copies from the Naples Archaeological Museum. Augusto exhibits the works of Bruno, Scognamiglio, Crespo and Botto&Bruno. Università in Piazza Bovio captures the attention of commuters with colourful panels and sculptures by Rashid. The
Arte & trasporti
molto suggestivi che catturano l’attenzione dei pendolari. A cominciare dal piano delle obliteratrici dove spiccano le particolari sculture disegnate da Rashid, di cui la più suggestiva è Synapsi, che ricorda il reticolo neurale del cervello. Balzano all’occhio anche le due colonne nere modellate come un profilo umano continuo, definito conversational profile. Il soggetto raffigurato è proprio Rashid. Completano il viaggio artistico nelle viscere di tunnel e rotaie, le raffigurazioni di Dante e Beatrice sui gradini di accesso alle banchine. Decentrata rispetto alle altre è Rione Alto, che dispone di ingressi in via Semmola, via D’Antona e via Palermo. Il tratto dell’uscita in via Semmola è entrato nel circuito delle stazioni dell’arte poiché vi sono conservate installazioni di Antonio Tammaro e Achille Cevoli e altri artisti. Al suo interno, tra le scale e i marciapiedi mobili, spiccano i pannelli di Giuseppe Zevola, seguiti dalle stampe fotografiche di Katharina Sieverding e dai due light box di Bianco&Valente, stagliati sulla volta del tunnel d’accesso alla zona delle banchine. Una menzione speciale merita anche Mergellina, aperta al pubblico il 4 febbraio del 2007. La stazione è stata progettata dallo Studio Protec. E può vantare nell’atrio dello scalo (realizzato su progetto di Vittorio Magnago Lampugnani) un ampio vano sulle cui pareti fanno bella mostra di sé due mosaici firmati dall’artista Gerhard Merz. I cancelli sono stati prodotti da Alan Fletcher, che ha creato un motivo incrociando le parole “Mergellina” e “Metropolitana”, ritagliate nella superficie ferrea delle inferriate. Ultima nata è Toledo, inaugurata lo scor40
9
10
11
so 17 settembre nel cuore della city partenopea. Il progetto è firmato dall’architetto catalano Oscar Tousquet Blanca, mentre gli interni sono arricchiti da opere di William Kendridge, Bob Wilson e Achille Cevoli. Non a caso Toledo è inserita come punto di partenza di Metro Art Tour, il servizio di visite guidate gratuite offerto da Metronapoli ai turisti. Ben cinque piani per un percorso che segna, attraverso i colori, il passaggio dalla terra al mare, mentre uno spettacolare “cratere” collega la su-
6. Opere d’arte moderna nella stazione Salvator Rosa - 7. Stazione Dante, pareti dipinte sulla pensilina d’attesa - 8. L’area esterna della stazione Area Nord-Scampìa - 9. 10. e 11. I rendering delle future stazioni Centro Direzionale, Capodichino e Poggioreale - 12. Sculture nell’atrio della stazione Area NordScampìa - 13. e 14. Sculture e dipinti parietali alla stazione Museo
perficie con la grande hall situata 40 metri più in basso. Un ampio pannello realizzato dall’artista sud africano William Kentridge con figure dell’iconografia partenopea e della mitologia classica accoglie il visitatore all’ingresso. Restaurati e inglobati nell’architettura della stazione anche i resti della cinta muraria di epoca aragonese. Durante i lavori di scavo è tornato alla luce, inoltre, un campo arato del Neolitico (il calco è esposto nella mostra “Stazione Neapolis” al Museo) a testimoniare la presenza
di insediamenti in quest’area fin dal IV millennio a. C. Scendendo verso le banchine s’incontrano i light box di Bob Wilson, che accompagnano il viaggiatore con il movimento delle onde marine, mentre il cantiere della metropolitana e la galleria sono protagonisti dell’installazione fotografica di Achille Cevoli. Prossime tappe le stazioni Municipio, Garibaldi e Duomo. Per l’estate del 2013, infatti, la Metropolitana napoletana arriverà a Garibaldi, la circolazione passerà a due bi-
Arte & trasporti
12
14
13
nari e sarà possibile viaggiare dalla Stazione centrale a Piscinola, senza stop, cambi e soprattutto senza navetta, saltando solo le stazioni Municipio e Duomo, non ancora ultimate. Per quest’ultima bisognerà aspettare il 2015 perché il progetto, firmato dall’archistar Massimiliano Fuksas, è stato modificato per il ritrovamento dei resti di un tempio romano che saranno incorporati nel progetto. Per l’entrata in esercizio della spettacolare e tanto attesa stazione Municipio, progettata dall’ar-
6. Modern art at Salvator Rosa station - 7. Dante station, painted walls on the platform 8. The area outside Area North-Scampìa station - 9. 10. and 11. Rendering of Centro Direzionale, Capodichino and Poggioreale future stations 12. Sculptures at area North-Scampia station 13. and 14. Sculptures and wall paintings Station Museo
chitetto portoghese Alvaro Siza invece, la scadenza è fissata al 2014. Infine, la fermata Capodichino pensata dal londinese Richard Rogers in vetro e acciaio, sarà pronta entro i prossimi cinque anni e sarà riposizionata in funzione dell’eliminazione della stazione di Santa Maria del Pianto. Intanto, la Commissione europea ha dato il via definitivo al completamento della Linea 6 del metrò tratta Mostra-Municipio. Un progetto che prevede un investimento di 173 milioni di euro.
Via Semmola exit of Rione Alto is embellished with installations by Antonio Tammaro, Achille Cevoli and other artists. Studio Protec’s Mergellina station has a main hall designed by Vittorio Magnago Lampugnani and walls decorated with mosaics by Gerhard Merz. The latest addition to the ‘Art Stations’ is Toledo in the heart of the city, designed by Catalan architect Oscar Tousquet Blanca with interiors decorated by William Kendridge, Bob Wilson and Achille Cevoli. By summer 2013 Gari-
baldi station will complete the subway link between Piscinola and the Central railway station. The long awaited Municipio station designed by Portuguese architect Alvaro Siza is expected to open in 2014, while the Capodichino station conceived by Richard Rogers in glass and steel will be ready within five years. Meanwhile the European Commission has given final approval for the completion of Line 6 between Municipio and Mostra with an investment of 173 million Euros. 41
Enti ed Eventi
Luci di cittĂ 42
La Camera di Commercio accende il Natale The Chamber of Commerce lights up Naples Luminarie, visite guidate, presepi viventi e un cartellone ricco di eventi: così la città di Virgilio fa brillare i suoi attrattori e celebra le Festività Lights, guided tours, Nativity enactments and numerous events: Virgil’s city turns the spotlight on its attractions to celebrate the holiday di Rosanna
L
La Camera di commercio di Napoli accende il Natale della città. E si prepara a celebrare la più bella delle festività illuminando il fascino e la magìa di Partenope. Quest’anno, infatti, oltre a finanziare le luminarie stradali, Napoli accenderà anche i principali attrattori culturali e turistici della città, puntando su un calendario ricco di eventi: una luce che farà brillare ancor più le grandi potenzialità turistiche offerte dal capoluogo. E che rischiarerà la capacità di Partenope di fare impresa globale, di proporsi come luogo indimenticabile. Nelle principali piazze del capoluogo, grazie allo sforzo prodotto dall’ente camerale napoletano, sono installati suggestivi alberi luminosi che richiamano le luci
Nastro
T
The Chamber of Commerce lights up Christmas in Naples. Preparations are underway to celebrate everyone’s favourite holiday by illuminating the city’s charm and magic, not just with street lights but also by turning the spotlight on the ancient capital’s main cultural and tourist attractions: a rich calendar of events that will harness the full tourist potential of the ancient capital and energise its capacity for global business and its power to remain imprinted on visitors’ memories. Thanks to the Naples branch of the Chamber of Commerce, the main city squares have been decorated with ‘trees’ made of Christmas lights, while more traditional trees have been placed in the main areas of transit, like the Harbour Station, 43
Enti ed Eventi
tradizionali del Natale. Altri alberi, di forme più tradizionali, sono posizionati nei punti strategici di accoglienza: dalla Stazione Marittima fino all’aeroporto di Capodichino, passando per piazza Duomo e piazza Borsa. Ai turisti ospiti degli alberghi cittadini viene offerto un altro cadeau, sempre proposto dalla Camera di commercio presieduta da Maurizio Maddaloni: visite guidate gratuite alla scoperta degli angoli storici, famosi e nascosti, della città di Virgilio. Al centro del calendario di eventi, spicca poi il caratteristico “gran tour” nel cimitero delle Fontanelle e nelle Catacombe di San Gennaro, due degli angoli più suggestivi del ventre antico di Partenope. A disposizione della città, dei turisti e dei visitatori, anche una vasta serie di “presepi viventi”: rappresentazioni organizzate nei vicoli del Centro storico e negli angoli più gettonati del capoluogo per mantenere viva la tradizione del Natale. Le iniziative di promozione organizzate dalla Camera di commercio sono rivolte anche a sostegno delle attività imprenditoriali e turistiche della provincia di Napoli. Il calendario degli eventi, infatti, comprende iniziative concordate con le locali associazioni imprenditoriali, con addobbi natalizi e manifestazioni realizzate con il sostegno dell’ente camerale partenopeo. In evidenza, gli eventi delle tradizionali iniziative di solidarietà che l’ente camerale realizza in occasione delle festività natalizie. Anche quest’anno, infatti, ci sarà il pranzo della Vigilia di Natale per i più bisognosi, organizzato negli spazi della Galleria Principe di Napoli dove l’ente di piazza Bovio sarà al fianco della Co44
1
2
munità di Sant’Egidio impegnata a fornire pasti caldi nei giorni di festa ai più bisognosi. “Anche quest’anno - spiega il presidente dell’ente camerale, Maurizio Maddaloni pur non essendo di nostra competenza e come atto di responsabilità nei confronti della città, ci siamo fatti carico di illuminare le principali strade dello shopping cittadino. Le luminarie sono previste all’interno di un ricco calendario di iniziative turistiche e commerciali. Lo abbiamo fatto negli ultimi due anni e lo rifacciamo
In apertura, abete e luminarie natalizie in piazza Bovio all’ingresso della Camera di Commercio di Napoli 1. Sequenza di giochi di luce nella fontana del Carciofo in piazza Trieste e Trento 2. Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di Commercio di Napoli 3. Zampognari nella Sala delle Grida all’interno della Camera di Commercio 4. Giochi di fuoco nelle strade di Napoli
anche nel 2012, in un periodo di grande crisi economica per tutti, con un forte impegno a carico dell’ente camerale. E come tradizione, apriremo alla città la casa comune delle imprese con una mostra sull’eccellenza della produzione artigianale locale”. Nella prestigiosa sede di piazza Borsa, presso l’ingresso principale che s’affaccia sulla città e che porta al fantastico Salone delle Grida - dove un tempo si trattavano le azioni delle imprese - si può ammirare il bellissimo presepe della Camera.
Enti ed Eventi
At the opening, fir and Christmas lights in Piazza Bovio at the Chamber of Commerce of Naples 1. Sequence of a light show at Carciofo’s fountain in Piazza Trieste e Trento 2. Maurizio Maddaloni, president of the Chamber of Commerce of Naples 3. Bagpipers in the Hall of Cries in the Chamber of Commerce 4. Fireworks in the streets of Naples
Capodichino airport, Piazza Duomo and Piazza Borsa. Guests staying at the city’s hotels will also be offered a gift by the Chamber of Commerce presided over by Maurizio Maddaloni: free guided tours of the historic, famous and less well-known corners of the City of Virgil. Pride of place in the calendar is taken by the tour of the Fontanelle Cemetery and the Catacombs of San Gennaro, two of the most evocative sites in the underground city. Tourists, visitors and local people will also be able 3
4
to enjoy the many ‘living Nativity scenes’ organised in the alleys of the historic city centre and in the most popular parts of town so as to keep the traditional spirit of Christmas alive. The promotional initiatives set up by the Chamber of Commerce are also aimed at supporting the business and tourist activities of the entire province, as the events have been arranged after consulting with local business associations so that Christmas lights and events have been organised with the support of the Naples office. 45
Enti ed Eventi
6
5
Traditional charity initiatives that the Chamber of Commerce organises include the Christmas Eve lunch for the city’s poorer citizens in the Galleria Principe di Napoli, where the Comunità di Sant’Egidio organisation will also be present as part of its charitable initiative to provide warm meals for the homeless. “Again this year,” explains the President of the Chamber of Commerce Maurizio Maddaloni, “we have undertaken to light up the main shopping streets, as an expression of our commitment to the city even though this does not fall within the scope of our responsibilities. The Christ46
mas lights complement a rich calendar of tourist and commercial initiatives: we undertook this commitment last year and the year before that, and we at the Chamber of Commerce are making the same promise for 2012, at a time of great economic crisis for all. And, as always, we will introduce the city to the trade organisations with an exhibition on the excellence of local craftsmanship”. At the entrance of the Chamber of Commerce’s prestigious offices in Piazza Borsa, there will be a beautiful Nativity scene where the local businesses’ stocks and shares were once traded.
7
8
5. La tradizionale mensa natalizia per i poveri allestita nella galleria Principe di Napoli 6. Giochi di luce in piazza Vanvitelli 7. La Sala delle Grida nella Camera di Commercio 8. Il Maschio Angioino illuminato con i colori della festa 5. The traditional poor’s Christmas launch in the gallery Principe di Napoli 6. Light show in Piazza Vanvitelli 7. Hall of Cries in the Chamber of Commerce 8. The Maschio Angioino illuminated
Campania Style
Segni di Napoli nel presepe 48
Quei pastori tutti napoletani Neapolitan figurines Scene e volti partenopei sul sughero della Natività Fascino e maestria di un artigianato riconosciuto nel mondo Neapolitan scenes and local faces in the Nativity Charming craftsmanship acknowledged around the world di Gabriele
T
“Te piace ’o presepe?” chiedeva Eduardo De Filippo nella celebre commedia Natale in Casa Cupiello, rivolto al figlio Lucariello. “Ti piace il presepe?” insisteva il grande drammaturgo, come a voler suggellare, nel solco stesso di una domanda, la bontà di un patto generazionale. Un segno d’intesa, quasi invocato. E ricercato nel nome della più celebre e cara delle tradizioni artigianali “made in Partenope”: quella del presepe, simbolo inequivocabile della Napoli sacra nel mondo. Il termine deriva dal latino praesepe (o praesepium), che tradotto in italiano significa semplicemente “mangiatoia”. E’ la famosa culla riempita di soffice paglia all’interno della quale, in una fred-
Scarpa
T
The Nativity scene or presepe (derived from the Latin for a manger, praesepium) is perhaps the most famous form of religious craftsmanship that Naples exports around the world. Bonding generations of Neapolitans, as celebrated in Eduardo De Filippo’s play Natale in Casa Cupiello, the presepe depicts the birth of Christ in a scene made of papier-mâché and clay to recreate Roman architecture and houses that seem taken from the centre of Naples surrounded by mountains that resemble the slopes of Mt. Vesuvius. The Nativity assumed the dimensions of an art form in 18th century Naples when the presepe was embellished with scenes from the city: such as the bell tower of 49
Campania Style
da notte di dicembre di duemila anni fa, fu adagiato il bambin Gesù appena nato. Un elemento piccolo, quasi trascurabile all’apparenza, come può esserlo un normale trogolo di legno (o di pietra) utilizzato per dar da mangiare agli animali. Eppure essenziale visto che, tutto attorno, vi ruota un mondo straordinario, fatto di cartapesta e terracotta. Un mondo popolato di pastori in adorazione perpetua che fanno capolino tra palazzotti e suggestive botteghe, vicoli scuri e resti di architetture romane. Uno spaccato di vita vissuta che sembra ripreso, di pari passo, dalle plurisecolari case addossate, l’una all’altra, nel dedalo dei Decumani. Ombreggiate, poco più in là, dalle alte e imponenti montagne di sughero simili, almeno nelle forme, al caro Vesuvio. Sì, perché sulla scena della sacra rappresentazione, destinata a diventare forma d’arte nella Napoli del XVIII secolo, c’è ben impressa l’immagine stessa della città del Golfo. Ora stagliata nel campanile della chiesa di San Gregorio Armeno, con le caratteristiche monache affacciate alla finestra, tante volte modellate nei presepi del Centro Storico. Ora viva nelle più moderne figurine di pastori raffiguranti il principe della risata “Totò”, il pibe de oro Maradona, Massimo Troisi e tutti i più grandi attori e personaggi illustri della storia recente e passata di Partenope e non solo. Immortalati a due passi dalla grotta dell’adorazione. Resi celebri dai capolavori dei maestri dell’arte presepiale “made in Partenope”. Nella Natività si ritrovano pure i vicoli stessi di Megaride, con quei frequenti 50
1
richiami al sistema di “scalinatelle” che, fin dalla notte dei tempi, unì la parte bassa della città ai quartieri della zona collinare. Un autentico universo, insomma, quello della città di Virgilio e San Gennaro, attorno al quale, nel corso dei secoli, è andata materializzandosi una maniera tipicamente partenopea di forgiare manufatti dall’immenso valore artistico. Trasferiti poi sulla scena del presepe. Opere che hanno fatto la fortuna degli artigiani di San Gregorio Armeno. Segni di Napoli nel presepe. Perché quelli che
San Gregorio Armeno complete with nuns looking out from the windows. But, for some years now, more modern figures have appeared in the presepe, such as Neapolitan comedians Totò and Massimo Troisi, soccer star Diego Maradona and other illustrious figures of recent history who take their place around the crib or on the hillsides in what is both a work of religious art and a microcosm of Neapolitan culture. The crafting of miniature fi gures has provided a living for the artisans of the
2
San Gregorio Armeno district, who create figurines laden with symbolism and metaphor evoking the past and present of Naples: the baker laying hot bread on the counter, the pizzaiolo as he delicately places his latest pizza in the oven, or the landlord of the inn serving wine to his customers who are engaged in a round of scopa, the famous game with Neapolitan playing cards. Not far away stand the fishermen, with the day’s catch of sea bass, anchovies, octopus and shellfish, evoking the colourful fish market of
adv komunica.it photo lucignano
4
t
3
svettano dalle casupole di cartapesta sono autentici spaccati di pura vesuvianità. Volti particolari di figli della società napoletana, antica e moderna, rimodellati sotto forma di statuette ricche di simbologie e metafore. Ecco allora il forno del panettiere, con le sue allegre pagnotte allineate sul bancone, ancora fumanti e già pronte per essere vendute. E il celebre pizzaiolo, orgoglio e simbolo della bella Napoli nel mondo, scolpito mentre infila, allegramente, il celebre disco di farina nel forno rovente. Po-
5
Porta Nolana, and other characteristic market figures such as the greengrocer who, from the 17th century on, would make his way to Naples from the slopes of Vesuvius or the Phlegraean Fields to sell the fine fruit and vegetables grown in the fertile farmlands around the city, his wagon laden with juicy oranges, crunchy apples, green lettuces and lemons from Sorrento. His famous piennolo local tomatoes are each individually crafted by skilled artisans to be laid as a gift before the Baby Jesus, sleeping between the ox
CARAMANNA GIOIELLI
NAPOLI Via Cavallerizza 2 Via Calabritto 22
WWW.CARAMANNAGIOIELLI.IT Elenco rivenditori sul sito
Campania Style
7
co più in là troneggia l’oste, antico richiamo di quei locandieri “avvinazzati” che un tempo erano soliti popolare le “cantine” del Centro storico: sorta di Masaniello redivivo, serve il vino a tavola, e quasi lo si può sentire mentre intona una cantilena sotto gli occhi dei suoi clienti intenti a sfidarsi a “scopa”, il più celebre dei giochi di carte napoletane. A pochi passi da negozi e botteghe, ecco sfilare le statuine dei pescatori: mostrano ai passanti casse ricolme di ogni ben di Dio. Sarde, spigole, alici, pregiate conchiglie, polipi e frutti di mare. Pesci del Golfo tirati su a forza di braccia. E poi venduti ai banchetti di porta Nolana. Perché a Na52
6
and the ass. Scenes of everyday Neapolitan life are skilfully inserted into the presepe, often with the most humble professions taking pride of place around the crib: washerwomen, beggars, shepherds and even prostitutes, as if taken from Caravaggio’s “The Seven Works of Mercy” painted during the artist’s stay in Naples in 1606 and now housed at the Pio Monte della Misericordia in the city centre. After all, these were the people that Christ was born for: the last, but the first in line in a holy representation that never fails to astound visitors from all over the world.
Campania Style
In apertura, la statuetta di un venditore di “pere e muss”, zampa e muso del maiale bolliti e marinati 1. Scena della natività 2. Venditore di salumi 3. Venditore di formaggi e caciotte 4. Salumiere al banco 5. Taverniere con la pentolaccia in mano 6. Avventori in osteria 7. Pescivendolo espone la sua mercanzia 8. Pizzaiolo alle prese con il forno 9. Scene di vita al mercato 10. Fruttivendolo al banco 11. Pulcinella abbraccia un corno At the opening, the statue of a seller of “foot and snout of the pig” 1. Nativity scene 2. Seller of sausages 3. Seller of cheese 4. Butcher at the shop 5. Innkeeper with the pentolaccia in hand 6. Customers in the pub 7. Fishmonger shows his wares 8. Scenes of the market 9. Fruiterer 10. Pulcinella embraces a horn 11. Pizzaiolo at the oven
54
8
Campania Style
10
9
poli anche la pesca, un tempo, era un’arte: fonte d’ispirazione per artisti e canzonieri sempre pronti a raccontare storie di “marinarielli allegri” che “tiravano ’a rezza”. Sorte condivisa da un’altra celebre figura della Napoli che si guadagna la pagnotta: i fruttivendoli. Lavoratori onesti che, fin dal Seicento, dalle lontane campagne del Vesuviano e dai campi dell’area flegrea, erano soliti portare in città le prelibatezze che madre terra metteva a disposizione. I loro carretti, ben posizionati sulla scena della Natività, sembrano quasi scoppiare sotto il peso di succulente arance, mele polpose, gialli limoni di Sorrento e ver-
12. La statuetta di un ubriacone 13. Sciò sciò, tradizionale gobbo portafortuna 14. Celebrità partenopee sul presepe: la statua dell’attore Totò 15. Carretto con la frutta
11
12. The figurine of a drunkard 13. Sciò sciò, a traditional hunchback lucky 14. Celebrities on the Neapolitan crib: the statue of the actor “Totò” 15. Fruit cart
55
Campania Style
12
13
14
15
56
deggianti lattughe. Né possono mancare, sulle bancarelle allestite per l’occasione, i celebri pomodorini del “piennolo”, minuziosamente riprodotti dalle sapienti mani dei professionisti dell’arte presepiale napoletana: un dono nel dono di cui omaggiare il bambinello che riposa, beato, nella mangiatoia riscaldata dal bue e dall’asinello. Scene di vita quotidiana strappate dal vissuto di tutti i giorni. E poi mescolate ai piedi della grotta dove sono gli umili a recitare la parte del leone. I diseredati, che fanno capolino inginocchiandosi davanti al Divin Bambino. Lavandaie, mendicanti, suggestivi venditori ambulanti di “’o pere e ‘o muss”, le caratteristiche zampe e
muso di maiale bolliti, conditi con sale e limone e magari gustati lì, direttamente in strada, con l’inevitabile accompagnamento di olive e lupini. E ancora: guardiani di pecore, venditrice di uova, donne di malaffare: sembrano i personaggi conosciuti da Caravaggio durante il suo travagliato soggiorno alle falde del Vesuvio, nel 1606, e poi immortalati nel dipinto “Le Sette opere di Misericordia”, oggi custodito al Pio Monte della Misericordia a Napoli. Sono loro, d’altronde, le persone per le quali Gesù è venuto al mondo. Loro, gli ultimi. Ma anche i primi attori di una sacra rappresentazione che non smette di stupire e commuovere il mondo.
www.fioredipugliaspa.it
FIORE DI PUGLIA Qualità a tutto tondo
Style
2
3
Moda napoletana 58
1
4
Stile e qualità da indossare nei giorni del freddo Style and quality for winter days Le creazioni esclusive di stilisti e brand d’eccellenza “made in Partenope”: opere d’arte à porter che puntano sull’incontro di materiali, forme e colori The exclusive creations of designers and brands of Neapolitan excellence: wearable works of art combining different materials, shapes and colours di Annalisa
È 5
È senza dubbio “melting pot” la parola d’ordine per accedere alle creazioni più esclusive messe a punto da stilisti e brand d’eccellenza “made in Partenope” per quest’insolito autunno-inverno. Confortevoli opere d’arte à porter che puntano sull’incontro di materiali, forme e colori, anche molto diversi fra loro, senza però mai perdere di vista qualità e ricercatezza. Veri e propri punti di rottura, pronti a dar vita a capi unici tutti da indossare. Per la donna, la maison Mariano Rubinacci gioca stratificando chiffon, cachemire, sete, trasparenze e dettagli velati. Un mix di romanticismo in stile vittoriano, atmo-
Palmieri
M
“Melting pot” is definitely the inspiration behind the most exclusive creations of Neapolitan designers and brands of excellence for this fall-winter. Wearable works of art combining different materials, shapes and colours while preserving a unique quality and elegance. Mariano Rubinacci’s women’s collection has layers of chiffon, cashmere, silk and veiled details: Victorian romanticism blended with underground, prints, velvet, feathers and crystals. The men’s collection includes cashmere jackets, shirts with matching cuffs and collars and colourful suede Marphy shoes. 59
Style
sfere notturne ed underground, grafismi e stampe dell’era digitale, che vede protagonisti anche velluti, piume, strass, pizzi e cristalli. La collezione uomo punta, invece, su giacche in cachemire perfette per ogni occasione, magari, da abbinare a camicie che ne richiamino i colori con colletti e polsini da tenere rigorosamente in bella vista. Un cult, come la scarpa Marphy dandy style in velluto e camoscio coloratissima. Mario Valentino, per le calzature, alterna tagli spigolosi e stondati, giochi di sovrapposizioni, finte aperture, pieghe ed arricci, mentre, per l’abbigliamento, predilige morbide nappe con l’introduzione di pellami più rigidi e grintosi accostati a pregiati montoni. Per i colori, si va da calde nuance e riflessi metallici a colori terrosi senza disdegnare il nero con la sua impeccabile eleganza senza tempo. Ancora “incontri” audaci, ma quanto mai azzeccati anche per la giovane donna di Vittoria Romano, sexy e glam al tempo stesso, disinibita, ammaliante. Fasciata in abitini dalle forme irresistibili impreziositi da pizzi, paillette, spille e luccichii. Roba da lustrarsi gli occhi. Impero Couture per i suoi esclusivi abiti four season punta su tessuti leggeri e pregiati, plasmati da un design particolarmente sofisticato che esalta femminilità ed armonia. Da indossare, in questo periodo, abbinati ad avvolgenti copri spalla in pendant o a contrasto, come dettato dalle ultime tendenze moda. Nero, rosso, blu, bianco, arancio, corallo e fuxia i colori dominanti, che si miscelano ad accostamenti bicolore. 60
6
7
1. Abito di Vittoria Romano - 2. Creazione di Giusy Laux 3. La nuova proposta di Mario Valentino - 4. Un capo della Fall Winter collection di Nino Lettieri - 5. La Primavera-Estate di Impero Couture 1. Dress by Vittoria Romano - 2. Creation by Giusy Laux 3. The new look by Mario Valentino - 4. A garment from the Fall Winter collection of Nino Lettieri - 5. Spring-Summer by Impero Couture
Leit motiv della Fall Winter collection del couturier Nino Lettieri sono, invece, i pois d’hiver. Piccoli, grandi, bianchi e neri, allegri e sempre attuali. Le linee dei suoi incredibili abiti sono morbide, essenziali re dai volumi contenuti. Protagoniste: oramganze leggere, impalpabili chiffon stampati e devorè, rasi duchesse e jaquard con ricami di grandi paillettes accompagnati da morbidi velluti di seta e cotone effetto cavallino. Trasversali: questa è forse la parola più adatta per definire le creazioni très chic di Sabina Albano da indossare, indistintamente, sia nelle sere d’inverno che in quelle d’estate agli eventi più esclusivi.
8
Buttons collection
6. Le proposte di Mariano Rubinacci 7. Luca Rubinacci indossa le sue creazioni 8. Scarpe fatte a mano di Paolo Scafora 9. e 10. La collezione Primavera-Estate di Luigi Auletta (Impero Couture) 6. New look by Mariano Rubinacci 7. Luca Rubinacci wearing his creations 8. Handmade shoes by Paolo Scafora 9. and 10. Spring-Summer collection by Luigi Auletta (Impero Couture)
The hevalier
Dettagli che contano.
10
9
Mario Valentino’s footwear is angular with overlaps and details while garments favour nappa and stiff, thick leathers juxtaposed with soft sheepskin. Colours range from warm hues and metallic highlights to earthy shades and the timeless elegance of black. Vittoria Romano has sexy and glamorous garments for daring young women, like irresistible cocktail dresses embellished with lace and sequins. Impero Couture’s exclusive four-season suits in prized, lightweight fabrics have a sophisticated design that enhances femininity and harmony, and should be worn beneath the latest shrugs. Black, red,
Joyal wedČ?ing
Piazza Amedeo, 16/i Passeggiata Colonna - Napoli Tel. +39 081 403512 - Mobile +39 339 8225108 www.gemellidapolso.it
Style
Questa volta, per gli abiti, la stilista partenopea ha preferito linee geometriche e pulite, blocchi di colore e materiali fluidi dall’ampia vestibilità, per una collezione che strizza l’occhio agli anni Sessanta americani. Per i sandali, ha optato invece per l’abbinamento nero e oro spento e per colori ton sur ton con inserti in lycra per rendere le sue shoes ancor più fashion e confortevoli. Ancora lycra, ma anche jersey, nylon e lana, per le deliziose e coloratissime borse hand-made, in limited edition, realizzate a crochet dalla vulcanica Giusyy Laux, giovane sociologa e mamma, entrata dalla porta principale nel n. Già un must, mondo del fashion. le sue Big Cocò, Stella e Moon Bag impreziosite daa catene-gioiello e dettagli d’altaa moda. Frange, mente frange, in frange, fortissimamente camoscio ma non solo, invece, per apienti e glam dile R Bags, borse capienti a Amodio. Tracolsegnate da Renata nfinità di modelli le, pochette e un’infi estro della stiliinsoliti frutto dall’estro menti delle sue sta e dei suggerimenti miche. numerose clienti-amiche. enti. Sono le Calde ed avvolgenti. re impreziostole in cachemire serti di volpe, site da bordi e inserti rd con merletma anche i foulard ti Chantilly, ideati da Sanseverino, brand amatissimo a livello internazionale in fatto di cravatte. Per i sies, sempre in seta gnori uomini, le ties, ade in Manchester, pregiata inglese made sti disegni distanvedono protagonisti linati in varie nuanziati su sfondi declinati 62
11
11. e 12. Le ultime creazioni di Mario Valentino 13. La donna proposta da Nino Lettieri 14. Una delle cravatte artigianali di Sanseverino 15. Borsa di Giusy Laux 16. Creazione di Renata Amodio (R Bags) 11. and 12. The latest creations by Mario Valentino 13. The woman seen by Nino Lettieri 14. One of the ties by Sanseverino 15. A bag by Giusy Laux 16. Creation by Renata Amodio (R Bags)
12
13
14
15
blue, orange, coral and fuchsia are the predominant colours. The leitmotiv of Nino Lettieri’s fall-winter collection is polka dots in all sizes and colours. Soft lines are the key feature of the dresses made from lightweight organza, printed and devoré chiffon, jacquard satin with large sequins and silk and cotton features. Sabina Albano’s chic creations are suited to winter and summer wear, with sharp geometric lines, blocks of colour and fluid materials that hint at
16
the 1960s. The sandals come in black and opaque gold or two-tone with fashionable lycra inserts. Lycra again, but also jersey, nylon and wool make up the colourful, hand-made and limited edition crocheted bags by Giusy Laux, the young sociologist who has broken into the fashion world. Her Big Cocò, Stella and Moon Bags have become a must, with their high-fashion chain and jewel details. Fringes in suede and other fabrics typify Renata Amodio’s
Style
17
17. Scarpa pantofola dei fratelli Cilento 18. e 19. Due capi di Vittoria Romano 17. Shoe-slipper by Cilento brothers 18. and 19. Two garments by Vittoria Romano
ce di grigio, amaranto, carta da zucchero e verde. La Maison Cilento 1780, crocevia di veri cultori di stile, propone giacche in cachemire e seta ideali per il tempo libero, ma anche per regalare un guizzo di luminosità alle mise lavorative. Per le cravatte sette pieghe, il must di stagione è lo stile British: tartan affiancato da fantasie più classiche come il pied-de-poule e il Principe di Galles. Una chicca, gli anfibi artigianali in pelle di bufala e imbottitura in ermellino e l’esclusiva scarpa-pantofola da indossare anche fuori casa. Tra le novità firmate Marinella, lo storico e amatissimo marchio napoletano “fornitore ufficiale” di cravatte per Vip di tutto il mondo, c’è la tie realizzata per James Bond, alias Daniel Craig, per l’ultima pellicola 007 Skyfall, ma all’appello non mancano cravatte strette per i più giovani e 64
18
modelli a pois, righe e microdisegni. E per le signore, grandi foulard impreziositi da simboli porte-bonheur come corni rossi, dadi e coccinelle, da tazzine di caffè fumanti con tanto di cucchiaini e chicchi in grani e da un’infinità di fantasie floreali. Per i più esigenti shoes addicted, il brand Paolo Scafora ha in serbo esclusive paia di scarpe realizzate e tinte completamente a mano sia nei colori moda che personalizzate in base ai gusti dei clienti, cultori sopraffini e preparati, sparsi around the world. Le pelli sono come sempre pregiate e le tecniche di lavorazione più utilizzate: le Goodyear e Norvegese.
capacious yet glamorous R Bags in a variety of formats including shoulder bags and pochettes. Warm cashmere stoles with fox fur trim and inserts and Chantilly lace scarves gave been created by Sanseverino, renowned worldwide for his British silk ties which, this year, have wide-space patterns on a background of grey, amaranth, sugar paper and green. Cilento 1780 has cashmere and silk jackets for leisure and for work, British style seven-fold ties in tartan, hounds tooth and Prince of Wales fabrics, and handstitched buffalo hide army boots and the
19
exclusive slipper shoe. The historic Neapolitan brand Marinella has made ties for VIPs all over the world, and the latest additions include Skyfall’s James Bond 007, and others with polka dots, stripes and micro-designs. For ladies there are large scarves with lucky charm symbols like red horns, dice and ladybirds as well as coffee cups and an infinite variety of floral motifs. Paolo Scafora’s exclusive hand-made footwear come in the latest colours and can be personalised to the client’s wishes. Only prized leathers are used in the Goodyear and Norwegian manufacturing processes.
P
Campania Style
MODA
Impero Couture Abiti d’autore che esaltano il fascino Designer garments that enhance natural charm La collezione primavera-estate presentata nel nuovissimo show room di Carinaro Eleganza e sensualità, colori e toni da gemme preziose: così Auletta fa splendere le donne The spring-summer collection presented in the new showroom in Carinaro Elegance and sensuality, the colours of precious stones: Auletta adds sparkle to a woman’s aura.
1
2
66
L
Leggiadre veneri fasciate in abiti chiffon, jersey e taffettà dalle tonalità intense che richiamano i colori dell’Oceano: sfilano eteree le donne Impero. Lo sfondo è il nuovo show room inaugurato di recente a Carinaro (Caserta) nel corso della seconda edizione di “Notte Imperiale”, evento di moda, musica e spettacolo organizzato dalla maison Impero Couture. È proprio lì, in un ambiente suggestivo e luminoso, dove spicca una fontana con una cupola di 120 metri quadrati con sculture raffiguranti i sette re di Roma, che la nuova collezione primavera-estate 2013 della maison d’alta moda campana si è svelata a un pubblico incantato di vip. Ad aprire le danze della romanica passerella, la linea che dà il nome al noto brand partenopeo: una perfetta fusione di eleganza e sensualità che caratterizza l’in-
di Giuliana
Covella
T
The Imperial Night fashion and music show organised by Impero Couture has presented the new spring-summer 2013 collection of chiffon, jersey and taffeta in intense ocean colours. The bright, new showroom in Carinaro with its huge dome and sculptures of the seven kings of Rome was the setting where an entranced audience of VIPs admired the Impero line: a perfect fusion of elegance and sensuality. Black and white abound and enhance the summer colours of coral, aquamarine, turquoise, blue and ivory in exquisitely designed garments in silk, cady, tulle, organza and chiffon-satin. The extrovert Enea line is dedicated to younger women with an eye for the latest fashion evolutions that compound style and innovation in fabrics like jersey, chiffon and silk. But the highlight of Luigi Auletta’s new collection is Diamond which 3
Campania Style MODA
1. 2. 5. e 8. La nuova collezione Impero Couture presentata all’inaugurazione del nuovo show room - 3. Ronn Moss e Katherine Kelly Lang - 4. La soubrette greca Ria Antoniou - 6. Al centro, lo stilista Luigi Auletta. Accanto a lui Elenoire Casalegno - 7. Il momento finale della splendida sfilata - 9. Maurizio Casagrande - 10. Francesca Fioretti 11. Elenoire Casalegno - 12. Paola e Chiara (ph Mario Zifarelli)
4
reflects its wearer’s personality: strong, bold and brilliant. Superb lightweight fabrics and a sophisticated design exalt a woman’s beauty and harmony in Diamond’s two-colour combinations of black, red, blue, orange, coral and fuchsia to recall the warmth of summer. The inauguration of the new Impero Couture atelier in the innovative complex was frequented by Impero aficionados and celebrities. Prizes and accolades were awarded to architect Salvatore Perfetto, athletes Massimiliano Rosolino and Aldo Montano, writer Maurizio De Giovanni, Radio Italia president Mario Volanti, Naples University Medical School lecturer Dr. Ciro Imbimbo,
5
confondibile stile della donna targata Impero. Mise in cui il nero e il bianco si riconfermano scelte intramontabili, che arricchiscono la cromia estiva con i colori corallo, acqua marina, turchese, smeraldo, blu e avorio. Morbida e flessuosa, la linea degli abiti è impreziosita dall’innovativo design e da tessuti pregiati come seta, cady, tulle, organza e chiffon-satin. Frizzante ed estrosa è, invece, Enea: una linea dedicata alle più giovani dal gusto moderno, dalla personalità eccentrica, stravagante e attenta alle evoluzioni della moda, che concentra in sé uno stile ricercato, forte e innovativo fatto di tessuti in jersey, shiffon e seta.
6
Vera e propria perla della nuova collezione firmata Luigi Auletta è Diamond, la cui ispirazione trae origine dalla gemma per eccellenza: la più densa, pura e preziosa, ma anche la più indomabile, dalla lavorazione complessa e impegnativa. Una linea che rispecchia la personalità della donna che la indossa: forte, audace e brillante. Una figura femminile protagonista che, attraverso tessuti leggeri e pregiati, dal design sofisticato, ne esalta femminilità, bellezza e armonia. Nero, rosso, blu, bianco, arancio, corallo e fuxia sono i colori dominanti di Diamond, che si miscelano con accostamenti bicolore che ricordano le estati delle lagune.
L’inaugurazione del nuovissimo e suggestivo atelier di Impero Couture a Carinaro, un autentico tempio del luxury ricavato nell’innovativo complesso Siné Sinergie di Creatività delle eccellenze campane, è stata l’occasione per unire i tanti amanti dello stile Impero. All’evento presentato da Elenoire Casalegno, hanno partecipato anche volti notissimi del mondo dello sport, dello spettacolo, delle professioni e della politica. Premi sono stati consegnati all’architetto Salvatore Perfetto, agli atleti Massimiliano Rosolino e Aldo Montano, allo scrittore Maurizio De Giovanni e a Mario Volanti, presidente di Radio Italia. Riconoscimenti per il loro operato Im67
Campania Style MODA
pero Couture ha voluto riconoscere a Ciro Imbimbo, docente di Urologia presso l’Università Federico II di Napoli, e ad Aldo De Luca, giornalista senza peli sulla lingua e storica firma del “Messaggero”. Molti altri vip hanno applaudito il nuovo affascinante atelier Impero e le creazioni presentate da Auletta, tra questi i nuovi volti di Impero Ronn Moss e Katherine Kelly Lang, giunti direttamente dalla madre delle soap opera Beautiful; l’attore-regista Maurizio Casagrande; l’attrice Francesca Fioretti; la show girl Antonella Mosetti; le cantanti Paola e Chiara; l’affascinante soubrette greca Ria Antoniou. A presenziare all’atteso evento anche l’europarlamentare Enzo Rivellini, la deputata Pina Castiello e la consigliera regionale Bianca D’Angelo. «L’apertura della nostra nuova sede – svela il patron Luigi Auletta – rappresenta una tappa importante per la nostra crescita. Oltre al potenziamento del network retail, già forte di una distribuzione in oltre 500 punti vendita multimarca a livello nazionale e internazionale, puntiamo ora sull’apertura di nuovi store monomarca in franchising». Insomma, Auletta lancia la sfida definitiva al grande e sfavillante mondo della moda internazionale. E lo fa con le idee chiare: vuole affermare il suo Impero, perché piace alle donne.
7
9
Impero Couture Zona Asi di Carinaro c/o Consorzio SINÈ Uscita Asse Mediano Carinaro (Ce) Italy tel. +39.081.891.79.31 www.imperocouture.com
68
8
10
and the forthright journalist of “Il Messaggero” Aldo De Luca. The many VIPs who applauded the new Impero atelier and Auletta’s creations included Ronn Moss and Katherine Kelly Lang, actors Maurizio Casagrande and Francesca Fioretti,
11
showgirl Antonella Mosetti, singers Paola and Chiara, Greek soubrette Ria Antoniou and politicians Enzo Rivellini, Pina Castiello and Bianca D’Angelo. “The opening of our new premises,” explains Luigi Auletta “is an important milestone. Our retail net-
12
work already counts over 500 sales outlets worldwide and now we are aiming at single brand franchise stores”. Auletta clearly intends to challenge the international fashion world and expand the Impero empire… because the world’s women love it.
Campania Style
MODA
Paolo Scafora calzature Scarpe uniche più forti dei tempi Unique and long-lasting shoes Capolavori di stile con pelli di primissima qualità le calzature Scafora realizzate rigorosamente a mano Masterpieces of style and quality Exclusively hand-made footwear by Scafora
P Paolo Scafora Via Tavernola 8, Casandrino (Napoli) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it
Per il giurista e politico inglese John Selden “i vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue scarpe vecchie: erano le più comode per i suoi piedi”. Erano altri tempi. Oggi, se il sovrano britannico decidesse di far tappa a Napoli, si trasformerebbe di sicuro in un inguaribile shopaholic di calzature Paolo Scafora, of course. Veri e propri capolavori di stile, realizzati rigorosamente a mano in pelle di vitello, scamosciati inglesi, boxcalf di provenienza francese, struzzo, pitone, shell cordovan americano e perfino coccodrillo. È nei dinamici laboratori di Casandrino che prendono forma, forti di un’esperienza familiare lunga più di mezzo secolo, le esclusive scarpe “in taglia” o “su misura” griffate Paolo Scafora: oggetti cult della moda di tutti i tempi pronti per accompagnare gli amanti del bon vivre e del bel vestire, non solo ita-
di Annalisa
Palmieri
liani, all day long. Sì, perché già da qualche anno, molti tra gli uomini più raffinati del globo, i newyorkesi su tutti, si sono convertiti allo Scafora style, sapendo di poter contare su ottimi pellami, comfort, originalità, eleganza, gran cura per i dettagli e, volendo, anche sulla personalizzazione delle scarpe, frutto di almeno venti ore di sapiente e tradizionale lavorazione a mano. Artigiani di classe, orgoglio del made in Naples.
P
Paolo Scafora in Naples is renowned for fashion masterpieces rigorously hand made from calfskin, British suede, French box-calf, ostrich and python skins, American shell cordovan leather and even crocodile hide. For over 50 years the family business has crafted exclusive made-to-measure and standardsize shoes for lovers of the perfect look in
Italy and abroad. In recent times the world’s most elegant men– with New Yorkers leading the field – have chosen Paolo Scafora, knowing that they can count on the best leathers, comfort, originality, elegance, attention to detail and personalised features achieved through a traditional hand-made process lasting 20 hours. 69
Campania Style
MODA
Sanseverino cravatte Stoffe pregiate attorno al collo Precious cloth around the neck L’arte di forgiare cravatte e foulard con tessuti inglesi pregiati Passione, gusto e fantasia seducono uomini e donne di classe The art of forging ties and foulard using fine English fabrics Passion, taste and imagination seduce men and women of class
P
Passione, gusto e fantasia. Mix perfetto per cravatte, stole e accessori per donna. Tre parole chiave su cui punta, da sempre, la lavorazione artigianale della ditta Sanseverino. Le creazioni forgiate nell’atelier del Centro direzionale hanno saputo conquistare vip e personaggi del jet set. Due volte all’anno, il maestro di stoffa Salvatore Sanseverino vola Oltremanica per scegliere i tessuti con i quali reinterpretare l’antica tradizione. Produzioni limitate, realizzate a mano, con tocchi di elegante originalità. Come accade per le cravatte: tanto pregiate che Luca Cordero di Montezemolo le ha inserite nell’elenco delle “7 eccellenze italiane”. Sfavillanti, come la “sette pieghe”, così definita per il numero di volte in cui il tessuto viene ripiegato su se stesso. Oppure la classica, nella versione tailor made o prêt-à-porter. Scelte che si addicono pure a donne di gran classe. Sì, perché anche le 70 7 0 70
di Loreta
Martellaro
signore possono trovare nella maison di via Porzio i loro oggetti del desiderio. Prodotti di cui si occupa la signora Sanseverino. Ed ecco le fantastiche stole con inserti in volpe e le eleganti sciarpe in seta o in cachemire, impreziositie con merletti e merletti chantilly. Particolarmente originali i foulard in pregiata seta della linea “Sanseverissima”, ideati dalla giovane di casa Sanseverino: recano impresso al centro il verso di una celebre canzone napoletana.
I
Italian excellence in neckties, stoles and accessories for women. Passion, taste and flair are the key features of a firm, Sanseverino, that has seduced the international jet set with British fabrics and traditional Italian craftsmanship. Salvatore Sanseverino is one of Italy’s top 7 designers of neckties. The “Sanseverino ties” are hand-made from
Sanseverino Napoli Centro direzionale di Napoli - Is. G2 tel. +39.081.787.94.14 www.sanseverinonapoli.com
British fabrics that Salvatore chooses every season. Even ladies can be found in the Sanseverino house their objects of desire: fantastic stoles with fox trim and elegant silk scarves or cashmere (“Sanseverissima line”) embellished with chantilly lace. Particularly original: they go well engraved in the center the striking line from a famous poem Naples.
Campania Style
OGGETTI DI STILE
Marlen pens Il prestigio in punta di penna Prestige in pen tip Arte, cultura e storia in eleganti strumenti di scrittura L’abilità dei fratelli Esposito produce penne da favola Art, culture and history in elegant writing instruments The ability of Esposito brothers produces fabulous pens
L
La storia dell’uomo fermata in un gesto, l’atto di una firma. Con strumenti di altrettanta eccezione. Eccoli i capolavori forgiati dai maestri di Marlen Pens, l’azienda fondata nel 1982 da Mario e Antonio Esposito. Artigiani del “bello scrivere”, professionisti abili e determinati, capaci di fissare la “Venere” del Botticelli e la calda atmosfera dell’antico Egitto sul corpo di una prestigiosa stilografica. Storia, dunque: fonte d’ispirazione per eleganti strumenti di scrittura. Ma non solo. Perché lo stile Marlen ha quel qualcosa in più che rende preziose le penne forgiate nei laboratori di Sant’Arpino. Un tocco di classe che trasforma una già ricca perla in un’opera d’arte, indice di privilegio per chi la possiede. Artigianato e cultura, d’altronde, sono st stati da sempre i binari lungo i quali si è s sviluppata l’attività della M Marlen. Tanti i nomi di
di Ludovica
Vollaro
T
The man history immortalized in a gesture. Founded in 1982 in Sant’Arpino by Mario e Antonio Esposito, artists of “good writing”, Marlen Pens, is a market leader in the manufacture of pens: exclusive and elegant writing instruments. Exquisite masterpieces to write style. Index of prestige for their owners. Used by Pope Benedict XVI and the Ital-
ian president Giorgio Napolitano and Carlo Azeglio Ciampi, and Nobel prize Dario Fo e Rita Levi Montalcini, these high quality masterpieces are inspired by figures and locations from history and the arts. And this year the business made its debut official at the Sanremo music festival, whose contestants all received exclusive Marlen Pen.
spicco cui è stato fatto dono di una penna Marlen. L’ultimo in ordine di tempo è Papa Benedetto XVI, omaggiato con un esemplare unico di stilografica, in oro, argento, resina, celluloide e avorio. Ma tra i tanti clienti vip dei fratelli Esposito figurano anche i premi Nobel Dario Fo e Rita Levi Montalcini, i capi di Stato Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. E anche per i più importanti eventi della storia moderna sono stati realizzati esemplari in edizione speciale: spiccano
il G8 di Genova, il Summit per la pace di Napoli, il Teatro Festival Italia, il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. E, dulcis in fundo, la collezione di penne consegnata ai big e ai giovani del Festival di Sanremo.
Marlen Penne Via Nenni, 3 – Sant’Arpino (Caserta) tel. +39.081.891.88.29 www.marlenpens.com
71
Campania Style
L’arte del corallo 72
L’oro rosso che sboccia dal mare Red gold from the sea depths Per gli antichi i rami di corallo erano protettivi e rinvigorenti La maestria degli intagliatori dell’area torrese li trasforma in affascinanti lavorazioni artistiche e di gioielleria In olden times coral branches were revitalizing talismans Artisans from Torre del Greco transform them into enchanting works of art and splendid jewellery di Rosanna
L
Lo chiamano “oro rosso”. Perché dell’oro ha la ricchezza e la finezza. Insieme alla rarità e all’essere materia unica e preziosa. Difficile da recuperare. Ma non il colore. E neanche l’origine. Perché se quello si nasconde nelle viscere della terra e nel greto dei fiumi, questo nasce nelle profondità degli abissi, attaccato a rocce e scogli. Materia organica, viva, almeno in origine, a differenza del più famoso e giallo dei minerali. Il corallo, ora rosso brillante ora in sfumature rosa, oltre che bianco, marrone e, eccezionalmente, nero. Autentica “scultura” dei mari, capace di ammaliare pescatori e artigiani per le sue incre-
Nastro
C
Coral is organic and grows, in one phase of its life cycle, on rocks at the bottom of the sea where it can be bright red, pink, white brown or, occasionally, black. The beauty of this singular material enchanted the Mediterranean’s fishermen who would sometimes find it in their nets and ascribed it with protective and revitalising powers; artisans would gaze in wonder at its intense colour and sensuous form, which has been crafted over the last 200 years into delightful works of art and exquisite jewellery. From the Greek word koraillon for ‘hard skeleton’, coral is produced by commu73
Campania Style
dibili fattezze. Gli stessi che, navigando in lungo e in largo tra le coste dell’Italia Meridionale e il resto del Mediterraneo, scoprirono presto la bellezza che sovente emergeva dalle acque, incagliata nelle reti, assieme al pescato. Come non rimanere incantati per quell’intenso colore e le seducenti ramificazioni che gli antichi credevano protettive e rinvigorenti e che i moderni, negli ultimi due secoli specialmente, hanno saputo intagliare facendone affascinanti lavorazioni artistiche e di gioielleria? Dal greco “koraillon”, vale a dire “scheletro duro”, il corallo nasce dall’opera di intere comunità di piccoli polipi i quali costruiscono, un poco alla volta e con infinita pazienza, alla base del proprio corpo molle, una vera e propria intelaiatura a base di carbonato di calcio con funzione protettiva e di sostegno. Una volta morto, lo scheletro non viene abbandonato, ma subisce un processo di colonizzazione da parte di altri polipi che continuano, così, nell’opera di consolidamento avviata dal precedente inquilino. Mano a mano che la vita va avanti, lo “scheletro” cresce e si fortifica, proprio come una ricca e munita fortezza degli abissi. Fino ad assumere quelle caratteristiche ramificazioni che lo fanno somigliare a un albero. E’ a Torre del Greco che, nel corso dei secoli, la lavorazione di questa speciale “materia viva” è diventata un’arte. A tal punto da aver fatto identificare la città stessa del Vesuvio con questa autentica perla dei fondali. Un binomio ancora oggi inscindibile. Bisogna fare un salto indietro di quasi mille anni e risalire ai tempi dei Normanni e degli Angioini per fare la scoperta dell’oro rosso. Fu in quei secoli, 74
infatti, che i pescatori torresi iniziarono a pescare il corallo dalle acque del Golfo di Napoli. Allora, però, si limitavano a prelevarlo con le loro barche e a portarlo a Napoli, nella zona del Campo del Morocino, l’attuale piazza del Carmine. Laddove le logge mercantili pullulavano di commercianti provenzali e marsigliesi, amalfitani e pisani, pronti a farlo ripartire per ogni parte del Vecchio Continente, naturalmente non prima di averlo visto trattato, sotto l’egida dei maestri trapanesi, allora i migliori al mondo in fatto di artigianato. Erano loro a trasformare il corallo grezzo in grani e sferette da usare
nities of polypss which slowly build up a protective calcium carboneir base. ate frame at their al dies, its skeleton is ‘colWhen the animal onised’ by otherr polyps which carry on decessor left off, evenwhere their predecessor tually creating a tree-like fortress in the depths. Torre dell Greco has long specialised in crafting this special material, but the town has been inextricably bound ral transformation since to the art of coral the times of the Normans and the Angevins almost 1000 years ago when the ‘red gold’ was discovered in the Gulf of
specialmente per p le coroncine del Santo Rosario. E andò avanti così almeno fino alla fine del XVIII secolo, fatta ec eccezione per piccole sculture, manufatti d’arredo, d crocifissi, bottoni, cammei e qualche qua testina femminile. Bisognò attender attendere l’Ottocento per il grande rilancio del corallo c e, soprattutto il Novecento, perch perché nascessero più elaborate creazioni a base del più famoso dei rametti torresi. E perché i torresi non fossero più solo dei semplici pescatori, ma cominciassero a mettere a frutto l’esperienza maturata in anni e anni di scambi e contatti, anche e soprattut-
to nel settore della lavorazione artistica. E fu quello il campo in cui venne dato libero sfogo alla fantasia, assecondando il gusto naturalistico del tempo che richiedeva intrecci di foglie, fiori, frutta, delfini e sirene, teste d’ariete e serpenti, per la gioielleria così come per l’oggettistica. Ecco allora spuntare fuori forcine e suggestivi pettini, saliere, calamai e candelabri, cornici e acquasantiere. Elaborati dalle linee straordinarie, frutto di quella fantasia che ancora oggi distingue i manufatti torresi per pregio e design. Complice la decadenza della Repubblica marinara di Genova e della città di Marsiglia, per Torre
Campania Ca Cam C aam mpan paan p nia ia Style Sty St ttyyle le
del Greco e Napoli fu semplice conquistare il monopolio della lavorazione dell’oro rosso, soprattutto grazie alla raffinatezza di lavorati che si allontanarono presto dal più semplice “liscio” per assumere forme via via più complesse ispirate dalla stessa sagoma del ramo. Se la migliore riuscita dell’opera, infatti, è affidata all’abilità dell’artigiano, l’ispirazione di quest’ultimo è spesso indirizzata proprio dal profilo del ramo e dalle sue forme. Un po’ sulla stessa falsariga di quanto accadeva con i bloc76
chi di marmo per il grande Michelangelo il quale, ancor prima di scolpire i suoi capolavori, si “limitava” a estrarli dal monolito di pietra che li custodiva, come in una stretta prigione. Ed ecco, allora, i fili più sottili diventare perle, ovuli, tronchetti per collane, spille, accessori d’abbigliamento, e quelli più robusti trasformarsi in pezzi ideali per cammei e sculture a tutto tondo. Un’arte che legge e realizza, valorizzandolo a tutto tondo, l’anima stessa del corallo.
Naples. Local fishermen began netting it and taking it to what is now Piazza del Carmine in the centre of Naples, where merchants from Provence, Marseilles, Amalfi and Pisa would ship it all over Europe after having it transformed into grains and spheres by the master craftsmen in Trapani so that it could be used in rosaries, small sculptures, crucifixes, and ornaments. In the 19th and, above all, the 20th century, coral crafting produced more elaborate creations when ar-
tisans in Torre del Greco began to put the experience acquired in centuries of trading to good use and developed the artistic transformation of coral. They let their imaginations soar to meet the naturalistic tastes of the time, creating leaves flowers, fruit and animals for use in jewellery and as ornaments. Hair grips and combs, inkpots and candelabras were created by the flair that still typifies the quality and design of coral from Torre del Greco.
Bella e Dolce è la Vita.
Sisicom Esacor
Campania Sapori
Piatti della tradizione 78
Menù di festa sulle tavole imbandite A festive menu for the dinner table Minestra, spaghetti alle vongole, capitone, struffoli, mustaccioli e roccocò. Tra cantate di pastori e tombolate, a Napoli va in scena il Natale dei golosi Soup, spaghetti with clams, fried eel, struffoli, mustaccioli and roccocò. Amid carols and bingo, Naples hosts the gourmet’s Christmas di Gabriele
A
Altro che poker d’assi! Quello servito a tavola, durante le feste della Vigilia, vale più di una scala reale. E’ un trionfo di colori e sapori. Il superpokerissimo del palato. Eccolo il Natale dei golosi, quello che la sera del 24 accompagna lo scoccare della mezzanotte, tra fuochi scoppiettanti, allegre tombolate e cantate di pastori. E che poi si bissa la notte del 31 dicembre, in attesa dei botti di Capodanno. Sì, perché il cenone di San Silvestro ripresenta, sia pure con alcune varianti, il tradizionale menù del 24, con l’aggiunta di ricchi
Scarpa
I
In many ways, Christmas Eve and New Year’s Eve meals are very similar, apart from the mouth-watering appetizers and tasty meat dishes added to the December 31 menu, because Naples is not only a city of art but also the land of traditional dishes with a touch of modern innovation. But how should the meal begin? Spaghetti with clams or soup? The minestra maritata soup is part of Neapolitan heritage as it was once a daily staple and a typical dish prepared by poor families on Boxing Day as well as at Easter. What makes this soup unique 79
Campania Sapori
antipasti di pesce e piatti di carne prelibata. E’ in quei momenti che il buongusto dei partenopei si sposa con le pietanze più ghiotte e rinomate della tradizione. Perché Napoli, città d’arte e passione, è anche fucina di riti antichi e piatti tipici. Culla di eventi celebrati ai fornelli. E allora largo al folklore e a un pizzico di innovazione. Ma da dove iniziare, una volta impugnati coltello e forchetta? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Lo insegna la legge del superpokerissimo: perché c’è primo e primo sulle tavole imbandite. Per non dire “doppietta”. E qui la citazione è d’obbligo: spaghetti (magari pasta fatta a mano di Gragnano) con le vongole o zuppa di minestra? Partiamo dalle verdure. Se c’è un piatto che ha fatto la storia di Napoli, questi è proprio la “minestra maritata”. Un tempo i partenopei lo gustavano praticamente tutti i giorni, a tal punto da meritarsi l’appellativo di “mangiafoglie”. La “menesta” è un piatto tipico della tradizione povera, e viene preparato, solitamente, sia nel giorno di Santo Stefano, sia durante la Pasqua. La particolarità di questa singolare zuppa a base di tagli di prosciutto e pancetta, scarola, broccoletti, cicoria e boragine, consiste nel fatto che sia le dosi, sia gli ingredienti sono spesso liberi, perché si prepara con i prodotti che in quel momento si trovano in credenza. Fondamentale, comunque, per la preparazione della zuppa, è avere un recipiente capiente in cui sistemare la carne di maiale tagliata a pezzi, immersa nell’acqua salata. Il pentolone va quindi portato a bollitura. In tal modo la carne perde il grasso che sale in superficie e può es80
1
sere asportato con l’utilizzo di un mestolo. Nello stesso tempo il mix di verdure va preparato a parte. Bollito, scolato. E infine buttato nel pentolone insieme ai tagli di carne asciutti. E quel punto la minestra è pronta e può essere servita a tavola, bella fumante, sia come antipasto, sia come ricco secondo. Sempre che non si sia deciso di assaggiare prima gli spaghetti alle vongole. Esiste più di un modo per prepararli in riva al Golfo. Ed ogni ricetta, ogni singola preparazione, vanta sostenitori e oppositori.
is that there are no fixed ingredients: ham, bacon, endives, broccoli, chicory and borage are added in the quantities available in the home at the time. But, essentially, the ham and bacon are chopped and boiled in a large pan of salted water and the fat is skimmed off. The vegetables are boiled separately, then added to the stock and the soup is ready, either as a starter or a second course. Spaghetti with clams can likewise be prepared in different ways. Some insist on making it with tomatoes, others prefer it without, while others still are prepared to accept one
2
3
Il pomo della discordia? Sua maestà il pomodoro. Alcuni, infatti, preferiscono gli spaghetti in bianco, altri li vogliono con la polpa all’oro rosso. E poi ci sono i moderati, quelli che accettano di schiacciare qualche pomodorino insieme con l’olio. Ora, a prescindere dalla ricetta giusta, l’unico ingrediente che proprio non può mancare a questo tipo di primizia sono le vongole: frutti di mare dall’inimitabile sapore. Bisogna procurarsene un buon quantitativo, ovviamente fresche. Lasciarle “spurgare” in acqua e sale per un’oretta. E poi farle cuocere per un paio di minuti insieme con un paio di spicchi d’aglio fatti, a loro volta, soffriggere con olio d’oliva extravergine. Una volta aperte, si potrà decidere di sgusciarne una parte e lasciarne il resto in conchiglia, così, a mo’ di decorazione. Il tutto potrà essere insaporito con una manciata di prezzemolo tritato, e poi versato nella padella con gli spaghetti cotti al dente. Il risultato è garantito. Chi ama la versione col pomodorino schiacciato, non dovrà fare altro, invece, che aggiungere al mix di olio e vongole 7-8 di quelle primizie rosse, e poi colare il tutto sugli spaghetti. Per quanti, invece, preferiscono la variante alla polpa, il suggerimento da cogliere è quello di preparare la salsa a parte. E poi di insaporire gli spaghetti nel sugo per almeno un minuto, servendo, poi, immediatamente e decorando con le vongole non sgusciate. Zuppa, spaghetti e…capitone. Vuoi mettere il “capitone fritto”, una delle pietanze più gettonate alle falde del Vesuvio? Stiamo parlando dell’anguilla, pesce d’acqua dolce così simile al serpente, nel-
Campania Sapori
le forme, da pensare, un tempo, che costituisse essa stessa il simbolo del demonio. Da qui l’usanza, a tratti cruenta, di comprarla ancora viva ai banchetti del pesce per poi farla a fette in cucina, friggendola mentre ancora si muove nel piatto. E quindi mangiarla per scongiurare il male. Preparare il “capitone” fritto non è difficile. Basta pulire bene l’anguilla, senza però privarla della pelle. Quindi asciugarla e infarinarla. E solo allora friggerla in abbondante olio. Quando le trance saranno belle dorate, il capitone andrà “seccato” con carta assorbente e infine servito, ancora caldo, bello salato, con grosse fette di limone. Pensate sia finita qua? Guai a concludere il cenone della vigilia senza i dolci. Sì, i dolci. Quelli tipici della tradizione partenopea, veri protagonisti dei pasti luculliani di fine anno. Semplicemente favolosi gli struffoli, colorata e caratteristica ghiottoneria le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sinonimo beneaugurante di soldi, si tratta di piccole perle di farina simili a palline. Fatti con uova e burro, vengono fritti e dorati nell’olio e quindi “decorati” nel miele. Cosparsi di piccoli zuccherini, assumono il sapore di straordinari confetti dalla flagranza unica. E poi, vuoi mettere mostaccioli e roccocò? Prodotti tipici della pasticceria partenopea, simboleggiano forse più di ogni altra cosa il Natale a tavola nella città di Virgilio e San Gennaro. Biscotto al cioccolato dalla forma di un rombo, il mostacciolo - la cui denominazione sembra derivare da un’antica ricetta contadina a base di mosto (mostacea era il nome latino) - vi si scioglierà in bocca. Più duri, invece, i roccocò, ma non 82
In apertura, lussureggiante primo piatto ai frutti di mare 1. Peperoni, olio, pasta e pomodoro: il made in Naples è servito 2. Spaghetti alle vongole 3. Piatto di minestra maritata 4. Una montagna di struffoli 5. Una manciata di roccocò At the opening, luxuriant seafood dish 1. Piments, olive oil, pasta and tomato: made in Naples is served 2. Spaghetti with clams 3. A dish of “minestra maritata“ (married soup) 4. A mountain of struffoli 5. A handful of roccocò
4
per questo meno buoni. Sorta di ciambelle dolci prodotte con mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie, risalgono agli inizi del XIV secolo. E sembra siano stati preparati, per la prima volta, dalle suore del Real Convento della Maddalena. Il nome roccocò deriverebbe dal francese “rocaille”, per la forma simile a quella di una conchiglia arrotondata. E del guscio marino conserva anche le linee. Sfavillante e pieno: una delizia che strappa applausi.
or two cherry tomatoes in the oil. Regardless of where you stand on this thorny issue, everyone agrees that you must not skimp on the clams and, of course, they have to be fresh. Soup, spaghetti and… eel? The fresh-water large-headed eel is a speciality of the Vesuvius area where it is often associated with the Devil due to its similarity to a snake. The local, and perhaps cruel, tradition is to clean the eel, leaving the skin on, chop it into slices at home while it is still alive, dip it in flour and fry it in deep oil while it is still wrig-
5
gling to ward off evil. When golden, the eel should be dried on kitchen paper and served hot with salt and lemon wedges. What meal can end without something sweet? In Naples the traditional dessert is struffoli: an ancient recipe of flour, butter and eggs shaped into small balls and then fried and garnished with honey and fragrant sugar sprinkles. Mostaccioli (mostacea, in Latin) are diamond-shaped chocolate biscuits. Roccocò are crunchy, ringshaped biscuits made from almonds, flour, sugar, candied fruit and spice.
A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.
È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE.
Campania Sapori
PRODOTTI TIPICI
La Fabbrica della pasta di Gragnano Pasta artigianale, ora anche senza glutine Tasty pasta… also gluten-free Dalla secolare acqua di sorgente dei Lattari paccheri giganti prodotti ad hoc per celiaci Spring water and the best semolina for mouth-watering masterpieces in the home of pasta: giant ‘paccheri’ and products for celiacs
L
La pasta si fabbrica, ma già si assapora con gli occhi mentre le macine riducono in polvere la semola, l’impasto prende forma e i lavorati seccano sui telai. La vera pasta, quella che prima al mondo è stata certificata Igp, si fabbrica a Gragnano, culla di sapori, dove paccheri e spaghetti hanno mosso i primi passi. Si lavora qui, in viale San Francesco, ed esce con un marchio chiaro e limpido: “la Fabbrica della Pasta di Gragnano”, un opificio artigianale fondato dai fratelli Ciro, Antonino, Marianna e Susanna Moccia, eredi di una tradizione di famiglia nata con il capostipite Mario Moccia, storico stagionatore di formaggi sedotto dall’amore che i gragnanesi nutrono da sempre per il più celebre degli alimenti. E’ in questa fabbrica che prendono forma prodotti unici, dalle forme straordinarie come i Cuori, le Caccavelle, le Stelle, i Soli e Capri: nomi di pasta pregiata, impa84
di Lello
Scarpato
stata dolcemente e con maestria da Antonino “il Pastaio”, con l’acqua della secolare sorgente “Imbuto” e la migliore semola di prima estrazione. Pezzi grandi, i più grandi al mondo. Che da soli riempiono un piatto. Vera novità della casa sono di recente diventati i prodotti per celiaci: tutti di altissima qualità, approvati dal Ministero della Salute. Trafilati al bronzo in ben 23 formati tipici in un apposito laboratorio che nulla ha a che vedere, per tipologia di mezzi e personale impiegati, con lo stabilimento classico. Pasta bella e saporita. Realizzata senza glutine per dare a tutti il piacere di gustare una eccezionale pasta artigianale. La Fabbrica della Pasta di Gragnano Viale san Francesco, 30 - Gragnano (Na) tel. +39.081.80.11.530 www.lafabbricadellapasta.it
P
Pasta is a feast for the eyes even while it is being made. Nowhere is this truer than in Gragnano, the birthplace of paccheri and spaghetti and the home of La Fabbrica della Pasta, a traditional pasta factory owned by the children of Mario Moccia who founded the family business out of love for Gragnano’s famous food product. The factory was the first in the world to receive the IGP protected origin label for its unique varieties of excellent pasta made with spring water from the Imbuto stream and the highest quality semolina. The company’s speciality is its 22 different formats of high-quality, gluten-free pasta, approved by the Italian Ministry of Public Health and traditionally made in separate premises using different staff and machinery from those employed in classic pasta manufacture. Exquisite gluten-free pasta for a traditional flavour experience.
Campania Sapori
RISTORANTI
Le due Palme Tempio gourmand nella conca di Agnanoo Agnano’s gourmet temple le Piatti tipici della cucina mediterranea da gustare al fuoco del camino immersi ersi nel verde Typical Mediterranean cuisine in the Astroni reserve Specialities savoured in front of the fireplace
L
Le Due Palme via Agnano Astroni 30 - Napoli tel. +39.081.570.60.40 www.leduepalme.it
Le Due Palme in Agnano should be in every gourmet’s address book. An oasis of peace in a former crater not far from the ancient Roman spas, the family restaurant opened in the late 1960s to offer fine dining and a superb choice of wines and distilled spirits. The typically Mediterranean specialities on the menu open with mixed terrines and anchovies stuffed with provola cheese, paccheri with courgettes, shrimps and parmesan or calamarata with cuttlefish, artichokes and shellfish, and then T-bone steak or filet mignons with peppercorns and mushrooms to follow. Desserts range from babà with wild strawberries and cream, to nougat semifreddo and chocolate flans. In winter the central fireplace is lit and in summer dining is al fresco in the lush garden.
V
di Annalisa
Palmieri
Via Agnano Astroni 30, Napoli: un indirizzo gourmand che ogni buona forchetta, partenopea e non, dovrebbe sempre tenere a mente. È qui che ha messo radici il ristorante “Le due palme”: un’oasi di tranquillità adagiata nella verde conca di Agnano, a poca distanza dalle antiche terme romane. Un buen retiro, nato alla fine degli anni Sessanta, immerso in un’atmosfera familiare, “condito” dalla squisita ospitalità offerta dai padroni di casa e da una cantina con ampia scelta di vini, regionali e nazionali. La cucina è tipicamente mediterranea. Tra le infinite specialità tutte da gustare, eccone alcune. Terrine miste e alici farcite con provola, tra gli antipasti; paccheri con
zucchine, gamberi e scaglie di parmigiano oppure calamarata con seppie, carciofi e frutti di mare, e tanto altro tra i primi. Tra i secondi spiccano bistecche alla fiorentina e filetti di manzo al pepe e ai funghi. E tra i dolci: babà con panna e fragoline, semifreddi al torroncino e flan al cioccolato. Tutto da gustare, d’inverno, riscaldati dal fuoco del camino che domina la sala e, d’estate, al fresco sotto uno dei caratteristici gazebo disseminati nel lussureggiante giardino. 85
Campania Sapori
PRODOTTI TIPICI
Caseificio Ponte a Mare La mozzarella famosa nel mondo The most famous mozzarella in the world Specialità d’autore solo con fresco latte di bufala: ecco l’oro bianco che ha sedotto il Sol Levante Certified specialities made from fresh buffalo milk: white gold that seduced Japanese gourmets
L
Latte, latte, fortissimamente latte. Di bufala, of course. Unito a tanta passione e a controlli continui e scrupolosi. Questi gli ingredienti principali del successo di “Ponte a Mare” di Castelvolturno (Caserta), uno dei caseifici più amati e premiati a livello internazionale per la produzione di “oro bianco”. Non è un caso, dunque, se le gustose specialità della famiglia Paolo, che porta avanti in modo ineccepibile la tradizione da oltre mezzo secolo, abbiano scalato le classifiche del Gambero Rosso guadagnandosi fiumi d’inchiostro anche sulle principali riviste del Sol Levante, che le hanno elette simbolo delle eccellenze della produzione casearia del Mezzogiorno. A detta di veri intenditori, a conferire unicità alla mozzarella di bufala del gettonatissimo caseificio casertano, condotto con dedizione e grande soddisfazione dai 86
di Annalisa
Palmieri
B
Buffalo milk, commitment, and scrupulous quality control make up the success formula of Ponte a Mare, the international award-winning dairy from Castelvolturno. The Paolo family business has been going strong for over half a century, gaining accolades from Gambero Rosso for their specialities which have also been labelled as products of excellence by Japan’s leading food magazines. Connoisseurs attribute part of the merit to the traditional process which makes the cheese pliant and elastic while also adding a flavour and texture that none can resist. For four generations the Paolo family has used only the finest buffalo milk from local dairy farms to make the Ponte a Mare specialities, like stuffed mozzarella, smoked provola and ricotta, fresh every day and high in nutritional value, whether simple or incorporated
into the tasty recipes on the firm’s website where the products can also be purchased with security guaranteed. The Paolos’ secret lies in the procedures handed down from father to son, using milk no more than 12 hours old which is then filtered to leave pure goodness and quality. Ponte a Mare buffalo milk mozzarella has the perfect balance of proteins, carbohydrates, calcium and vitamins and low sodium content, making it light and easy to digest while delighting the palate.
Campania Sapori PRODOTTI TIPICI
fratelli Gianfranco e Antonio Paolo, provvede in primo luogo l’“incordata”, ovvero il particolare procedimento che la rende elastica e gommosa, ma tra le sue caratteristiche forti figura anche un “finale” dolce e pastoso, che le conferisce un sapore davvero unico, rendendola appetibile a tutti. Grandi e piccini. Tra le altre specialità casearie di “Ponte a Mare”, che utilizza da quattro generazioni esclusivamente latte genuino proveniente dai migliori allevamenti di bufale della zona di Caserta, stuzzicanti
trecce ripiene, provole e ricotta, sempre freschissime e ricche di valori nutrizionali. Da mangiare “nature” o affidandosi a una delle tante ricette consigliate sul sito internet dell’azienda, dal quale è possibile anche acquistare in tutta sicurezza, con pochi e semplici clic, le infinite bontà del caseificio. Delizie rese uniche e inimitabili grazie a tanti dettagli che le fanno apprezzare dai gourmand di tutto il mondo. Tra le regole fisse dei Paolo, tramandate di padre in figlio, spicca l’uso di latte che arriva in ca-
seificio entro le dodici ore dalla mungitura. Latte che viene immediatamente filtrato, così da togliere tutte le impurità, lasciandone inalterate le innumerevoli qualità nutrizionali. Le mozzarelle di bufala di “Ponte a Mare”, infatti, vantano il giusto equilibrio di proteine e carboidrati, calcio e vitamine oltre a una percentuale molto limitata di sodio. E così la produzione Ponte a Mare soddisfa alla grande i palati, ma è anche leggera e digeribile per quei ghiottoni dallo stomaco più delicato.
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it
87
Campania Sapori
PRODOTTI TIPICI
Gay Odin La casa del nettare degli dei Sweet nectar of the gods Swee Da cent’anni cen la storica fabbrica di cioccolato seduce i palati ghiande, foreste, ripieni e prelibati gelati di ogni genere di cacao con gh For 100 years the historic chocolate factory has seduced its customers omers with an infinite variety of chocolates and ice cream w
I Foresta, Nudi, Tartufi e barre con nocciole della storica cioccolateria Gay Odin. In foto, alcune macchine industriali degli anni Cinquanta in mostra nel laboratorio di via Vetriera a Napoli
88
In princip principio pio fu il cioccolato. cioccolat Erano gli anni V nti quando quaando il piemontese Is Venti Isidoro Odin, trasferito osi a Napoli, sposato con Onorina O trasferitosi Gay, fond dò una delle più antiche cioccolaciocco fondò terie d’Ita alia. La fabbrica, che ancora oggi d’Italia. si trova in n via Vetriera a Chiaia, alle spalle della cen ntralissima e lussuosa via dei Mille, Mille centralissima è una ve era e propria fucina di tentazi vera tentazioni paalato, così come lo sono ognuno og per il palato, ti punti vendita aperti tra il Vomedei tant tanti ro e il Centro storico (ma anc anche a Roma e a Milano). In tutti i negozi Gay Odin si trovano urne di d vetro piene Odin di cioccolata, ripieni di liquore o allee nocciole, dall’a dall’aspetto delizioso e g in goloso, che invitano il palato al d banchetto delle delizie. Il segreto b di tanta bontà è tutto nelle mat prim sempre di eccellente terie prime, qualità e nel mantenere intatq qualità, to il modo artigianale di lavora-
di Barbara a Tafuri
I
In the beginning there was chocolate. When Isidoro Odin moved from Turin to Naples in the 1920s to marry Onorina Gay, he founded one of Italy’s oldest chocolate factories in the luxury shopping district of Chiaia. The historic factory is now a national monument but it is still there, and Gay Odin shops have opened all over the city as well as in Rome and Milan, serving chocolate delights filled with liqueurs or nuts. Their secret lies in the traditional art of transforming the finest ingredients into ‘the sweet nectar of the gods’, with every individual chocolate made entirely by hand and packaged in exquisite boxes bearing historic paintings of Naples. In recent years Gay Odin has specialised in ice cream, and a vintage 1950s machine is still occasionally used to make their speciality ‘forest’ ice cream. The
store in Via Benedetto Croce has a dazzling array of jars filled with biscuit and cream acorns and nuts, but customers can also choose from a huge assortment of ice creams made from chocolate in its myriad varieties: extra dark, white, rumflavoured, with cinnamon, the Brazilian with cocoa and coffee, the Forest Truffle
Campania Sapori PRODOTTI TIPICI
Chocolate delights by Gay Odin and vintage machineries
with chocolate flakes, and the Scapigliata (gianduja truffle with candied orange peel). The factory entrance hall houses an industrial museum with machinery bearing witness to the history of chocolate making, including a French press from 1837 used to extract cocoa butter and a wooden sifting machine from 1907.
re il “nettare degli dei”. Qui, oggi come un tempo, ogni singolo cioccolatino è realizzato a mano. Il tocco di classe sta, poi, nelle confezioni: scatole bellissime, molte recanti immagini storiche di Napoli, da conservare o tenere in bella mostra sul tavolino del soggiorno. Fiore all’occhiello di Gay Odin, da qualche anno, sono diventati i gelati, autentica perla del buon gusto “made in Partenope”. Spiega Marisa del Vecchio, titolare della storica fabbrica, insieme ai figli Davide, Sveva e Dimitri Maglietta, inserita, con decreto del ministro Ronchey, tra i monumenti nazionali: “Abbiamo un vecchio macchinario che risale agli anni ’50 e in più occasioni lo abbiamo utilizzato proprio per produrre gela-
to al gusto foresta”. Quello che un tempo era un puro “divertissement” per i maestri della storica cioccolateria napoletana è entrato, a poco a poco, nella speciale galleria dei preziosi “griffati” Gay Odin. Così, nel punto vendita di via Benedetto Croce, accanto ai barattoli che contengono ghiande e noci di biscotto e crema, ecco un ricco e straripante assortimento di gelati. Tutti rigorosamente nella variante del cioccolato. L’imbarazzo della scelta è fra il classico extra fondente, il cioccolato bianco, quello al rum o con la cannella. E ancora: il brasiliano che è un eccellente mix di cacao e caffè. Il tartufo foresta (gelato a forma di tartufo e ricoperto di scaglie di cioccolata) e infine la Scapigliata (tartufo alla gianduia e alla scorzetta di arancio). Inoltre da qualche anno, grazie alla creatività del dott. Massimo Schisa, la Gay Odin ha anche avviato la “linea fredda” che si può assaggiare in tutti i negozi e in particolare il “mantecato”, nei quattro punti vendita di via B. Croce (n. 61); via Colonna (n. 15); via Luca Giordano (n. 21) e via Toledo (n .214). Per non dimenticare le proprie origini, in un angolo del salone d’ingresso della fabbrica di Chiaia, sono esposti alcuni vecchi macchinari che costituiscono un museo dedicato all’archeologia industriale. Reperti utilizzati, un tempo, per creare le prelibate delizie che ancora oggi regalano momenti di assoluta dolcezza. Gay Odin Via Vetriera, 12 – Napoli tel. +39.081.41.78.43 www.gay-odin.it
89
Campania Sapori
PRODOTTI TIPICI
Passalacqua Caffè da… leccarsi i baffi Coffee… lick your lips Sessant’anni di buon gusto ottenuto con l’impiego di miscele pregiate Dal 1948 l’aroma di Partenope ha i tratti di gioia di un allegro ragazzo Sixty years of good taste obtained with the use of precious blends The aroma of Partenope has the traits of joy of a carefree boy
A Passalacqua Via Taverna Rossa, 131/133 Casavatore (Na) tel. +39.081.736.59.69 www.passalacqua.com
90
Aroma inebriante di caffè. Roba da leccarsi i baffi, proprio come fa il simpatico indianino che da oltre mezzo secolo ammicca dalle confezioni del caffè Passalacqua. Immagine d’una tradizione “made in Partenope”. Simbolo di un’azienda fondata nel 1948 dal genio di Samuele Passalacqua. Fu lui, dopo aver offerto un sorso della più celebre delle bevande a un ragazzino giunto in fabbrica per una commissione, a volerne immortalare i tratti di piacere. Nacque così il marchio oggi diffuso in tutto il mondo. Sessant’anni di straordinario sapore ottenuto con l’impiego di miscele selezionate dalle qualità più pregiate di arabica. Un mix pensato per soddisfare tutti i gusti, anche quelli più forti e robusti. La storia del caffè Passalacqua inizia con una piccola torrefattrice da 5 chili, e prosegue con la realtà dello stabilimento di Casavatore: un complesso completamente automatizzato di 5 mila metri quadrati ca-
di Alessandra
Vollaro
pace di sfornare 3.460 chili di straordinaria polvere all’ora. Una tradizione giunta intatta fino alla terza generazione. E “rimasta in famiglia”, come ama spiegare Biagio, figlio di Samuele e presidente del Consiglio di amministrazione della Passalacqua Spa (che oggi porta avanti insieme alle nipoti Lia, Barbara, Laura e Stefania e con il genero Massimo Trupiano). Perché, come recita lo slogan della casa: “Ci sentiamo oggi come allora ‘piccoli artigiani’. Da sempre interpreti della migliore tradizione del caffè napoletano”.
A
Artisans defending a tradition that dates back to 1948 when the Passalacqua family’s small shop had a coffee roaster weighing less than 5 kilograms: 60 years later in premises that now cover 5,000 square metres, they produce 3,460 kilograms of coffee per hour and the company logo of a smiling
child dressed up as a native American licking his lips. The logo was created by Samuele Passalacqua who wanted to capture the expression of delight on a young man’s face after he had tasted the company’s finest coffee. The Passalacqua family aim at quality. They are artisans and love tradition.
NAPOLI Museo Archeologico Nazionale
seum was built to house the priceless treasure of the Patron Saint of Naples, including documents, jewels and paintings.
Museo Duca di Martina
musei
Museo Nazionale di Capodimonte
Piazza Museo, 19 Tel. 081.2110258; 081.4422149 museoarcheologiconazionale.campaniabeniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 9-19.30. Biglietti: 6,50 euro; 3,25 euro per giovani dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 9 a.m. -7.30 p.m. Tickets: 6,50 euros; 3,25 euros for people aged 18-24; free admission under18 and over65 Le sale del più antico museo archeologico d’Europa custodiscono, tra l’altro, pezzi unici provenienti dall’area archeologica vesuviana, collezioni egiziane ed etrusche. The rooms of Europe’s oldest archaeological museum house some unique pieces from he archaeological sites around Mount Vesuvius as well as Egyptian and Etruscan collections.
Via Miano, 2 - Tel. 081.7499111; 848.800288 museodicapodimonte.campaniabeniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 7,50 euro; 6,50 euro (dopo le 15,00); gratis sotto i 18 anni e sopra i 65.Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m.- 7.30 p.m. Tickets: 7,50 euros; 6,50 after 3 p.m.; free admission under18 and over65 Fu costruita nel 1738 sotto il regno di Carlo di Borbone. Ospita un Gabinetto di Disegni e Stampe, la collezione Farnese, arredi del ‘700 e ‘800. Built in 1738 under King Charles of Bourbon, houses the Cabinet of Prints and Drawings, the Farnese Collection and furnishings from the 18th and 19th centuries.
Via Cimarosa, 77 - Tel. 081.5788418; 848.800288 www.polomusealenapoli.beniculturali.it/museo_ dm/museo_dm.html Mar chiuso. Mer-lun h 8.30-14. Ingresso gratuito. A pagamento su prenotazione. Ingresso singoli: 1,50 euro; gruppi: 20 euro; scuole: 5 euro. Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 2 p.m. Free admission. A payment on booking. Individual entry: 1.50 euros; groups: 20 euros; schools: 5 euro. Nel cuore del verde parco di Villa Floridianana, accoglie una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa europea ed orientale. Completa le attrattive del complesso il Museo Nazionale della Ceramica. One of the most prestigious collections of European and oriental decorative art. The complex also houses the National Ceramics Museum. Museo di Palazzo Reale
Museo Civico di Castel Nuovo Museo del Tesoro di San Gennaro
Via Duomo, 149 - Tel. 081.3442286; 081.294980 www.museosangennaro.it - Aperto tutti i giorni (festività incluse) h. 9 -18.00. Mercoledì chiuso. Biglietti: 10 euro; 7 euro under 18 e over 65; 7 euro per gruppi di almeno 15 persone; 5 euro per scolaresche; -50% con Artecard Open every day (holidays including) 9 a.m.-6 p.m. Wed closed. Tickets: 10 euros; 7 euros under18 and over65; 7 for groups of 15 people; 5 euros for students; -50% wih Artecard. Situata vicino alla Cappella di San Gennaro, la struttura custodisce l’inestimabile tesoro del patrono di Napoli. Vi si possono trovare: documenti, gioielli e dipinti. Situated near the Chapel of San Gennaro, the mu-
Maschio Angioino Piazza Municipio Tel. 081.4201241 Dom chiuso. Lun-sab h. 9-19. Biglietti: 5 euro; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 e per studenti di facoltà artistiche Sun closed. Mon-Sat 9 a.m. - 7 p.m. Tickets: 5 euros; free admission under18 and over 65 and for Art students Ospitato dal Maschio Angioino, il museo, oltre a tre preziose cappelle, accoglie altri ambienti dalla straordinaria bellezza: la Sala dell’Armeria, quella dei Baroni e la Pinacoteca. Housed in the Maschio Angioino castle, the museum has three superb chapels as well as other rooms of extraordinary beauty: the Armoury, the Barons’ Hall and the Picture Gallery.
Piazza del Plebiscito, 1 Tel. 081.400547; 081.7944021 palazzorealenapoli.beniculturali.it Mer chiuso. Gio-Mar h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 9 a.m. - 8 p.m. Tickets: 4 euros; 2 euros for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Fiore all’occhiello del Museo, l’Appartamento Reale, le sale del Trono, dei Fiamminghi e del Seicento Napoletano, ma anche la Cappella Reale e il giardino pensile. Highlights of the Museum include the Royal Apartment, the Throne Room, the Flemish Room and the Neapolitan 17th Century Room, but also the Royal Chapel and the Hanging Garden.
91
Museo di San Martino
Teatro di San Carlo
a community of Jews. On display, laces, sacred paraments and beautiful dresses coming from many donations, among which the Sarli Collection.
Complesso Museale di Santa Chiara
Museo Artistico Industriale
Largo San Martino, 5 - Tel.081.2294502 848.800.288 museosanmartino.campaniabeniculturali.it Mer chiuso. Gio-mar h. 8.30-19.30. Biglietti: 6 euro; 3 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Wed closed. Thu-Tue 8.30 a.m. - 7.30 p.m. Tickets: 6 euros; 3 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Dal 1866, il museo che ha sede nell’omonima Certosa vomerese, ospita “stralci” di storia cittadina corredati da piante e foto. Splendidi i chiostri, i giardini, la chiesa barocca e il Quarto del Priore. Since 1866 the museum has been located in the Charterhouse of the same name where visitors can get a glimpse of the city’s history amid plants and photos. Splendid cloisters and gardens, the superb Baroque church and the Priory.
Via San Carlo - Napoli Tel. 081.5534565 - www.teatrosancarlo.it Guided tours only by appointment in June and July. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions Chi arriva a Napoli, a pochi passi da Palazzo Reale e piazza del Plebiscito non può non visitare la Sala Storica del Teatro di San Carlo, tra i più famosi e antichi teatri lirici al mondo, costruito per volere di re Carlo III di Borbone nel 1737. Un’occasione unica, per conoscere un momento chiave della storia e dell’arte napoletana. Visit the historic San Carlo theatre, one of the oldest and most famous opera houses in the world, built for king Charles III of Bourbon in 1737. Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”
Piazzetta Salazar, 6 - Tel. 081.7647471 Dom chiuso. Visita su appuntamento Sun closed. Visits by appointment Nel Museo, annesso all’Istituto Statale d’Arte “Filippo Palizzi”, oltre 6.000 manufatti in ceramica, ebano e oro. Un’intera sala ospita bronzi e vasi realizzati dallo stesso Palizzi. The Museum is annexed to the “Filippo Palizzi” Art School and houses over 6,000 works in ceramics, ebony and gold. One rooms exhibits bronzes and vases made by Palizzi himself. Cappella Sansevero
Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Via della Riviera di Chiaia, 200 Tel. 081.7612356; 848.800.288 museopignatelli.campaniabeniculturali.it Mar chiuso. Mer-lun h. 8.30-14.00. Biglietti: 2 euro; 1 euro per residenti UE dai 18 ai 24 anni; gratis sotto i 18 anni e sopra i 65 Tue closed. Wed-Mon 8.30 a.m.- 1.30 p.m.Tickets: 2 euros; 1 euro for EU residents aged 18-24; free admission under18 and over 65 Villa Pignatelli è il nome dell’edificio costruito nel 1826 che ospita il museo e che accoglie le collezioni d’arte del Banco di Napoli. Da vedere anche il Museo delle Carrozze. Villa Pignatelli was built in1826 and now houses the museum with the art collections of the Banco di Napoli. The Coach and Carriage Museum is also not to be missed.
92
Piazzetta Mondragone, 18 - Tel. 081.4976104 www.fondazionemondragone.it Dom chiuso; lun-ven h. 9-13/15-17; sab h.9-13 Biglietti: 5 euro; ridotto 3 euro Sun closed; Mon-Fri 9 a.m. - 1 p.m. / 3-5 p.m.; Sat 9 a.m. - 1 p.m. Tickets: 5 euros, concessions 3 euros Il museo è parte dell’istituto Mondragone, famoso per le sue preziose collezioni di tessuti ricamati, espressione dell’arte della seta, introdotta a Napoli intorno all’anno Mille dalla comunità di ebrei. Tra gli oggetti esposti spiccano le collezioni di ricami (sec. XVII e XVIII), paliotti, paramenti sacri, merletti e pizzi, oltre a splendidi abiti da varie donazioni tra cui la collezione Sarli. The museum is part of the Mondragone Foundation, wellknown for its precious collections of embroideries, high expression of the art of silk making, introduced in Naples at the beginning of last Millennium by
Via Francesco De Sanctis, 19 - Tel. 081.5518470 www.museosansevero.it Mar chiuso. Lun-sab h. 10-17.40. Dom e festivi: h. 10-13.10. Biglietti: 7 euro; 5 euro con Artecard e da 10 a 25 anni; 2 euro per scolaresche; gratis fino a 10 anni Tue closed. Mon-Sat 10 am - 5.40 pm, Sun and hols 10 am -1.10 pm. Tickets: 7 euros; 5 euros with Artecard and for people aged 10-25; 2 euros for schools; free admisson under 10 La Cappella, realizzata da Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, letterato e alchimista, custodisce sculture di altissimo valore, tra le quali, il Cristo Velato del Sammartino. The Chapel, which was built by the scholar and alchemist Raimondo di Sangro, houses some excellent sculptures, including the Veiled Christ by Sammartino.
Via Santa Chiara, 49/c - Tel. +39.081 797.12.24 www.monasterodisantachiara.com Chiesa: h. 7.30-13/16.30-20. Complesso Monumentale: feriali h. 9.30-17.30; festivi h. 10-14.30 Biglietti: intero 6 euro; ridotto: 4,50 euro (studenti under 30, insegnanti, over 65, gruppi di almeno 25 unità). Tariffa speciale: 3,50 euro (gruppi scuola). Gratis: disabili 100%, religiosi, bambini con meno di 6 anni. Church: 7.30 am-1 pm/4.30-8 pm. Monumental complex: work. h. 9.30 am -5.30 pm; holid. h. 10 am-2.30 pm. Standard price: 6 euros; reduced price: 4,50 euros (students under 30, teachers, over 65, groups of at least 25 units). Special rate: 3,50 euros (school groups). Free entrance: disabled person 100%, religious, children (under 6 years). Il complesso, incastonato nel centro storico di Napoli, comprende un’area archeologica, il Museo dell’Opera, lo splendido Chiostro Maiolicato e la sala del Presepe del ‘700. The complex is embedded in the Naples historic city centre and includes an archaeological area, the Museum, the splendid Majolica Cloister and a hall exhibiting 18th century nativity scenes. Cappella del Monte di Pietà
Via San Biagio dei Librai, 114 Sab-dom h.9.30-13.30 - Sat-Sun 9.30 a.m. - 1.30 p.m. La Cappella, completamente affrescata, è un autentico gioiello di eleganza manieristica. Pregevoli anche gli arredi in legno della sacrestia e della sala delle Cantoniere. The entirely frescoed Chapel is a veritable jewel of mannerist elegance. Superb wooden furniture in the Vestry and the Sala delle Cantoniere.
Città della Scienza
Via Coroglio, 104 - Tel. 081.3723728 www.cittadellascienza.it Lun chiuso. Mar-dom h. 9-17. Biglietti: 7,50 euro; 5,50 euro under 18; riduzioni con Artecard. Per il Planetario, in aggiunta al biglietto d’ingresso: 3 euro. Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. -17. Tickets: 7,50 euros; 5,50 euros under 18; concessions with Artecard. To the Planetarium, in addition to the ticket: 3 euros. È il primo science centre italiano e anche uno dei primi esempi di recupero architettonico della zona industriale di Bagnoli. Parte del museo è dedicata ai bambini, con percorsi ad hoc. The first Italian science centre and also one of the first examples of restored industrial architecture in the Bagnoli area. Part of the museum has themed itineraries for children.
Museo dell’Osservatorio di Capodimonte
Via Moiariello, 16 - Tel. 081.5575111 Su appuntamentoBy appointment Tre i padiglioni in cui è possibile ripercorrere due secoli di storia dell’Astronomia a Napoli e nel Sud d’Italia attraverso strumenti astronomici di grande valore. Three buildings illustrate two centuries of the history of astronomy in Naples and Southern Italy through astronomical instruments of great historical and documentary value. Chiesa e Quadreria del Pio Monte della Misericordia
Musei di Paleontologia, Mineralogia, Zoologia ed Antropologia dell’Università Federico II di Napoli
Via Mezzocannone 8 - Tel. 081.2537516/7 Lun-ven h. 9-13.30. Lun e gio h. 15-17. Sab e dom h. 9-13. Biglietti: 2,50 euro a museo; 1,50 euro a museo per under 18, ingresso libero per studenti universitari Mon-Fri 9 a.m. - 1.30 p.m.. Mon and Thu 3 p.m. 5 p.m. Sat and Sun 9 a.m. - 1 p.m. Tickets for each museum: 2,50 euros; 1,50 under 18, free admission for University students Raccolgono oltre 50.000 reperti tra minerali, rocce, fossili, ma anche pezzi di inestimabile valore paleontologico. Nella sezione zoologia: madrepore, uccelli, spugne, vertebrati, insetti. Over 50,000 minerals, rocks, fossils and other priceless palaeontological items on show. The zoology section includes madrepores, birds, sponges, vertebrates and insects.
Via dei Tribunali, 253 Tel. 081.446944; 081.446973. Visite guidate: 081.446810 www.piomontedellamisericordia.it Mer chiuso. Gio-mar h.9-14.30/ Chiesa lun-dom h. 9.30-13.30. Biglietti: 6 euro; 5 euro con Artecard, TCI, over 65; under 18; 3 euro per insegnanti, studenti, giornalisti, gruppi di 10 persone; 1,50 euro per le scuole. Wed closed. Thu-Tue 9.30 am - 1.30 pm/Church: Mon-Sun 9.30 am - 1.30 pm. Tickets: 6 euros; 5 euros with Artecard, TCI, over 65; 3 euros for teachers, students, journalists, groups of 10 people; 1,50 euros for schools L’edificio del 1600 ospita la chiesa di S. Maria della Misericordia e la pinacoteca con opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste, una delle più famose opere del Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia. The 17th century building comprises the church dedicated to S. Maria della Misericordia and a picture gallery exhibiting works from the 17th and 18th centuries. These include one of Caravaggio’s most famous works: The Seven Works of Mercy, above the main altar.
Museo e Ipogeo della Chiesa del Purgatorio ad Arco
Via dei Tribunali - Tel. 081.446810 Museo e ipogeo sab h.10-12.30; chiesa lun-sab h.913. Biglietti: euro 2 Museum and hypogeum open on Sat. h.10-12.30; church Mon-Sat h.9-13. Tickets: 2 euros Sacralità ed esoterismo ben si miscelano nella chiesetta del Purgatorio ad Arco, nel cuore del centro storico di Napoli, nota per la venerazione delle cosiddette “capuzzelle”, i teschi dei morti che da sempre i napoletani considerano benevoli protettori. Nella sacrestia della chiesa è stato allestito un museo di arredi e paramenti sacri del 1600, mentre nell’ipogeo è possibile fare vista alle “capuzzelle”. Il Museo e l’ipogeo sono aperti sono il sabato mattina; si consiglia di prenotare. Sacredness and esotericism join together in the little church of Purgatorio ad Arco, in the heart of the historical centre of Naples, wellknown after the veneration of skulls, considered by Neapolitans as benign protectors. In the vestry of the church there is a museum of scared furniture and vestments, whilst in the hypogeum it is possible to visit the skulls. Museum and hypogeum are open on Saturday mornings; booking is suggested. Mostra di Coralli e Cammei
Museo Diocesano
Largo Donnaregina - Tel. 081.5571365 www.museodiocesanonapoli.it Mar chiuso; lun-dom h.9.30-16.30 Tue closed; Mon-Sat h.9.30-16.30 Il museo è allestito all’interno della chiesa di Donnaregina Nuova, chiusa da molti anni, che conserva dipinti di grande pregio come “L’Immacolata Concezione” del lorenese Charles Mellin e il “San Francesco che riceve i simboli del sacerdozio” di Francesco Solimena. Accanto a queste opere, proprie della chiesa ex monastica, il primo percorso museale presenta due temi importanti della fede cristiana: le raffigurazioni della Madonna e di San Gennaro, descritti da formidabili artisti come il fiammingo Teodoro d’Errico, il senese Marco Pino o un particolare Aniello Falcone, capaci di rendere ancora più incisiva l’identità storica ed ecclesiale di questa città. The museum is housed in the church of Donnaregina Nuova, reopened after a long closing, that keeps beautiful paintings as “The Immaculate Conception” by Charles Mellin and “San Francesco is given the symbols of priesthood” by Francesco Solimena. Besides these works belonging to the church, the museum displays works on two main religious figures: the Virgin Mary and San Gennaro, protector of Naples with paintings by Teorodo d’Errico, Marco Pino, Aniello Falcone, that make even more expressive the historical and ecclesiastical identity of Naples. Museo di Paleobotanica ed Etnobotanica
Piazzetta Matilde Serao, 19 - Tel. 081.421111 www.ascione.com Solo su prenotazione - Appointments only. In mostra piccoli capolavori in oro, argento, pietre preziose, splendidi cammei e coralli lavorati dalla ditta Ascione, che vanta una tradizione artigianale lunga ben 150 anni. Small masterpieces of gold, silver, precious stones, splendid cameos and corals created by the Ascione firm, which boasts a 150 year history of traditional craftsmanship.
Via Foria, 223 - tel. 081.449759; 081.455654 Sab e dom chiuso. Lun-ven h.9-14 su appuntamento Sat and Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m. by appointment La struttura ospita due sezioni dedicate rispettiva-
93
mente alla paleobotanica e all’etnobotanica, che raccolgono oggetti provenienti da varie parti del mondo. Dal Borneo all’Amazzonia.The museum is divided into two sections dedicated to palaeo-botany and ethno-botany, with exhibits from all over the world, from Borneo to the Amazon Basin. A.R.C.A.
Situate sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità, eretta agli inizi del 1600, queste catacombe sono legate alla venerazione di San Gaudioso, Vescovo di Abitinia in Africa e giunto a Napoli dopo essere stato privato di tutto da re Genserico. Qui morì tra il 451 e il 452. Based under the church of Santa Maria della Sanità, built in the early 1600, the origin of these catacombs is connected to the veneration of Saint Gaudioso, bishop of Abitinia in Africa, who arrived in Naples, after being stripped of everything by King Genserico. Here he died between 451 and 452 A.D.
ca biblioteca con preziose collezioni di manoscritti di scuola napoletana, ritratti e cimeli di musicisti e un museo di strumenti antichi. The Conservatory of San Pietro a Majella boasts a superb library with precious collections of manuscripts from the Neapolitan school, portraits and everyday items of musicians and a museum of antique musical instruments. Quadreria dei Gerolomini
Stazione Zoologica A. Dohrn
Compesso Monumentale di Santa Maria la Nova Piazzetta Santa Maria la Nova, 44 Tel. 081.5523298; 081.5521597 www.oltreilchiostro.org Visite guidate lun-ven h.10, 11, 12, 15, 16. Sab e dom al mattino solo su prenotazione (maggiorazione del biglietto di euro 1) - Biglietti: euro 2,50 Guided tours Mon-Fri h.10, 11, 12, 15, 16. Sat and Sun in the morning only by appointment (ticket + 1 euro). Tickets: 2, 50 euros Il Museo Religioso di Arte Contemporanea intende rendere contemporaneo il contatto con la produzione artistica più recente, tentando di riformulare il senso stesso dell’esperienza estetica, che non può essere oggetto di esclusivi e classici percorsi didattico-didascalici, ma proposta di lettura innovativa. The Museum of Contemporary Religious Art aims to make easier the understanding of the latest artistic production, trying to formulate the sense of the aesthetic experience through a new interpretation.
Villa Comunale - Tel. 081.5833111 - www.szn.it Lun chiuso. Mar-sab h.9-17. Dom h. 9-14. Biglietti: 1,50 euro; 1 euro per bambini da 5 a 12 anni; gratis fino a 4 anni Mon closed. Tue-Sat h.9-17. Sun 9 a.m. -14. Tickets: 1,50 euros; 1 euro for kids aged 5-12; free entrance under 4 Ospita il più antico acquario d’Europa (30 vasche e 200 specie tra animali e vegetali marini), ma anche una biblioteca e laboratori per ricerche di zoologia, botanica e fisiologia marina. The oldest aquarium in Europe (30 tanks and 200 species of marine animal and plant life), but also a library and laboratories for research in zoology, botany and marine physiology.
Via Duomo, 142 - Tel. 081.294444 Dom chiuso. Lun-ven h. 9-14, sab h. 9-12. Sun closed. Mon-Fri 9 a.m. - 2 p.m., Sat 9 a.m. noon. Il complesso, impreziosito dalla splendida facciata realizzata da Ferdinando Fuga, comprende: la chiesa di San Filippo Neri, una pinacoteca, una biblioteca, l’archivio oratoriano e due chiostri. The complex has a splendid façade by Ferdinando Fuga and includes the Church of San Filippo Neri, a picture gallery, a library, the oratory archive and two cloisters. Scavi di San Lorenzo Maggiore
Accademia di Belle Arti - Pinacoteca
Via Costantinopoli, 107 - Tel. 081.441900; 081.44188. Visite guidate: 081.446810 www.accademianapoli.it Dom chiuso. Lun-sab h. 10-13. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; 4 euro per gruppi di almeno 15 persone. Sun closed. Mon-Sat 10 a.m. - 2 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over 65; 4 euros for groups of 15 people Assolutamente da non perdere, la Sala Palazzi, sezione dedicata alle opere dell’800, con esposizione delle opere dei maestri d’arte contemporanea, ex allievi dell’Accademia. Not to be missed is the Sala Palazzi, the section dedicated to works from the 19th century, exhibiting the works of masters of contemporary art who were students at the Academy.
Pan, Palazzo delle Arti di Napoli Palazzo Roccella - Via dei Mille, 60 Tel. 081.7958605-06-07 www.palazzoartinapoli.net Mar chiuso. lun-sab h.9.30-19.30; dom e festivi h.9.30-14.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro ridotto Tue closed. Mon-Sat 9.30 a.m. - 7.30 p.m.; Sun and holidays 9.30 a.m. - 2.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros concessions.
Catacombe di San Gaudioso Museo storico musicale
Piazza Sanità - Tel. 081.5441305 visiteguidate@santamariadellasanita.it Direttore: Giovanni De Pasquale Lun-dom visite giuidate h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Biglietti: euro 5; euro 3 per scolaresche Mon-Sun guided tours h.h.9.30-10.15-11-11.4512.30. Tickets: 5 euros; 3 euros for schools.
94
Via San Pietro a Majella, 35 - Tel. 081.5644111 Visite guidate: 081.446810 www.sanpietroamajella.it Sab e dom chiuso. Lun-ven h. 9.30-12.30 Sat and Sun closed. Mon-Fri 9.30 a.m. - 12.30 p.m. Il Conservatorio di San Pietro a Majella vanta una ric-
Via dei Tribunali, 316 - Tel 081.2110860 www.sanlorenzomaggiorenapoli.it Lun-sab h. 10-17. Dom h. 10-13.30. Biglietti: 5 euro; 3 euro per under 18 e over 65; riduzioni con Artecard Mon-Sat 10 a.m. - 5 p.m. Sun 10 a.m. - 1.30 p.m. Tickets: 5 euros; 3 euros under18 and over65; concessions with Artecard L’area sotto la chiesa di San Lorenzo ospita i resti di edifici che testimoniano la stratificazione avvenuta nel corso dei secoli attraverso trasformazioni dell’impianto urbano. Beneath the church of San Lorenzo the remains of buildings have been excavated to reveal the stratification of the city over the centuries.
La struttura, centro permanente di arti contemporanee, ospita le più disparate espressioni culturali relative all’arte: dalla pittura alla scultura passando per la fotografia, il cinema e il fumetto. This permanent centre for contemporary arts houses a huge variety of cultural and artistic expression: from painting to sculpture, photography, cinema and cartoons.
Madre
on a raised platform, constitute a veritable museum of historical factory founded in 1922 by Isidore Odin now symbol of excellence chocolate in the world. Associazione Circolo Artistico Politecnico
Palatium o residenza degli Imperatori romani a Baia e di una villa tardo repubblicana. The Archaeological and Monumental Park at Baia contains impressive archaeological remains of the Palatium, residence of the Roman emperors at Baia and a villa from the late republican age.
Parco Archeologico di Cuma
Museo di Baia Palazzo Donnaregina - Via Settembrini, 79 Tel. 081.19313016; 081.292833 www.museomadre.it Mar chiuso. Lun, mer, gio e dom h. 10-21; ven e sab h.10-24. Biglietti: 7 euro; ridotto 3,50 euro; lunedì gratis. Tue closed. Open Mon, Wed, Thu and Sun 10 a.m. - 9 p.m.; Fri and Sat 10 a.m. - 12 p.m. Tickets: 7 euros; 3,50 euros concessions; free on Mondays. Palazzo Donnaregina, edificio di grande pregio storico e architettonico situato in pieno centro cittadino, è la sede del nuovo museo d’arte contemporanea partenopeo. Palazzo Donna Regina, a building of great historical and architectural value situated in the very centre of the city, houses the new museum of contemporary art in Naples. Fabbrica di cioccolato Gay-Odin
Via Vetriera 12 - Tel. 081.417843 www.gay-odin.it Aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Ingresso libero Mon-Thu h. 9-17. Free entrance. Macchine impastatrici, bilance, tegami e attrezzi di ogni genere e tipo: reperti con oltre cento anni di vita catalogati alla voce “archeologia industriale”. Servivano, un tempo, per lavorare la cioccolata. Oggi fanno bella mostra di sé in uno spazio ricavato all’ingresso della fabbrica Gay Odin, in via Vetriera a Chiaja. Posti su una pedana rialzata, costituiscono un vero e proprio museo dello storico stabilimento fondato nel 1922 dal piemontese Isidoro Odin, oggi simbolo di eccellenza cioccolatiera nel mondo. Mixers, scales, pots and tools for making chocolate: tools with more than a hundred years of life cataloged under “industrial archaeology”. Are positioned in the Gay Odin factory (Vetriera street at Chiaja). Set
Museo - Archivio - Biblioteca - Fototeca Piazza Trieste e Trento, 48 - Tel. 081.42.65.43 www.associazionecircoloartistico.it Aperto dal lunedì al venerdì ore: 10/13 e 17/20. Ingresso gratuito (visite guidate, prenotazione obbligatoria). Mon-Thu h. 10 am-1 pm; 5 pm -8 pm. Free entrance (guided tours, reservations required). Fondata con il nome di “Società Napoletana degli Artisti” il 22 dicembre del 1888, come nucleo propulsivo di una nuova scuola pittorica dell’800 napoletano, nel 1902 la società si fuse con il “Circolo Forense Partenopeo” e nel 1907 si trasformò nel “Circolo Artistico Politecnico” per assumere, nel 1990, l’attuale fisionomia di Associazione “Circolo Artistico Politecnico” Museo, Archivio, Biblioteca, Fototeca e Centro Culturale. Founded in 1888 under the name of “Società Napoletana degli Artisti” , in 1990 acquired its current appearance of Association “Circolo Artistico Politecnico” Museum, Archive, Library, Photo Library and Cultural Center.
Via Castello - Baia Tel. 081.5233797 Lun chiuso. Mar-sab h. 9- 20. Dom h. 9-19. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Mon closed. Tue-Sat 9 am - 8 pm. Sun 9 am - 7 pm. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei è alloggiato nel Castello Aragonese di Baia e ospita la sala dei Gessi, con calchi d’epoca romana che riproducono capolavori del periodo classico ed ellenistico dell’arte greca. The Archaeological Museum of the Phlegraean Fields is housed in the Aragonese castle of Baia, the Sala dei Gessi exhibits plaster casts from the Roman age reproducing masterpieces of the classical and Hellenistic period of Greek art. La Solfatara
ZONA FLEGREA Terme di Baia
Via Sella di Baia, 63 - Bacoli Tel. 081.8687592 - Lun chiuso. Mar-dom h. 9 - un’ora prima del tramonto Mon closed. Tue-Sun 9 a.m. - dusk Il Parco Archeologico e Monumentale di Baia conserva imponenti resti archeologici rispettivamente del
Via Solfatara - Pozzuoli Tel. 081.5262341 - www.solfatara.it Lun-dom h. 8.30-17.30. Mon-Sun 8.30 am - 5.30 pm Con un’estensione di circa 33 ettari, è un’oasi naturalistica che offre numerosi spunti per un’avventurosa passeggiata tra fumarole, vulcanetti di fango, boschi e zone di macchia mediterranea. Covering 33 hectares, the Solfatara is a natural oasis offering a variety of adventure-filled walks among the fumaroles, boiling mud springs, woodland and Mediterranean maquis.
Via Acropoli, 1 - Tel. 081.8543060 Lun-dom h. 9-18. Mon-Sun 9 am - 6 pm Il Parco comprende: l’Acropoli, le Terme del Foro e quelle Romane, il Foro, il Capitolium, le Necropoli, la fossa Neronis, le cisterne della Crypta romana e l’Arco Felice. The Park includes: the Acropolis, The Forum and Roman Baths, the Forum, the Capitol, the Necropolis, the Fossa Neronis, the cisterns of the Crypta Romana and the Arco Felice Arch. Anfiteatro Flavio di Pozzuoli
Via Terracciano, 75 - Pozzuoli Tel. 081.5266007 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-un’ora prima del tramonto. Biglietti: 4 euro; 2 euro per over18 e under24; gratis per under 18 e over 65. Tue closed. Wed-Mon 9 am - dusk. Tickets: 4 euros; 2 euros over18 and under24; free entrance under18 and over 65 È il terzo anfiteatro italiano per grandezza dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Dall’arena si accede ai sotterranei dove stavano le belve prima dei combattimenti. The third largest Amphitheatre in Italy after the Colosseum and the one in Capua (Santa Maria Capua Vetere). From the arena it is possible to go down into the dungeons where wild beasts were caged prior to combat.
95
CAPRI Certosa di San Giacomo
Villa San Michele was the brainchild of the Swedish writer and philanthropist Axel Munthe who lived on Capri for over half a century. The site also includes a museum surrounded by a beautiful garden and Monte Barbarossa, a natural park for the conservation of migratory birds and Mediterranean plant life. Villa Jovis
Via Certosa, 2 - Capri Tel. 081.8376218 www.beniculturali.it - Lun chiuso. Martedì-domenica h. 9-14. Ingresso libero Mon closed. Tue-Sun 9 am - 14 pm. Free entry. Chiusa nella valletta fra l’altura del Castiglione e il Monte Tuoro, è espressione del periodo medioevale e monastico caprese nella sua forma più aulica e monumentale. Fondatore della Certosa, fra il 137174, fu Giacomo Arcucci conte di Minervino e di Altamura, segretario della regina Giovanna I di Napoli, della più nobile famiglia di Capri (ad essa appartenne quell’Eliseo Arcucci conte di Capri che fu ammiraglio di Federico II) e potente e ricco feudatario cui si deve per grazia di un primo figlio natogli dalla moglie Margherita Sanseverina. Between the hills of Castiglione and Monte Tuoro is the medieval monastic charterhouse founded between 1371 and 1374 by Count Giacomo Arcucci, secretary of Queen Joan I of Naples and a member of Capri’s most noble family. Villa San Michele
Viale Amedeo Maiuri - Capri - Tel. 081.8374549 Lun-dom h.8-1 ora prima del tramonto Biglietti: 2 euro Mon -Sun 8am-1 hour bedor sunset - Tickets: 2 euros Secondo la tradizione, l’imperatore Tiberio, fece costruire ben dodici splendide ville, ognuna delle quali dedicata ad una divinità dell’Olimpo. Villa Jovis era la più ricca tra esse: posta in cima al Monte Tiberio, a 354 metri di altezza sul livello del mare, fu la principale residenza dell’imperatore Tiberio e ben ne riflette il carattere esclusivo e riservato. According to the tradition, the Emperor Tiberius built twelve beautiful villas, each dedicated to a divinity of the Olympus. Villa Jovis was the richest one: built on the top of Mount Tiberius, at 345 mt. on the sea surface, it was the main residency of Emperor Tiberius and reflects his character, exclusive and reserved.
ISCHIA Scavi e Museo Santa Restituta
Viale Axel Munthe, 34 - Anacapri - Tel. 081.8371401 Maggio-Settembre h.9-18 - May-September 9 am-6 pm Biglietti: 5 euro - Tickets: 5 euros Di proprietà di un’istituzione culturale svedese con sede nell’isola, oltre alla Villa San Michele, la creatura del medico-scrittore e filantropo Axel Munthe (che visse a capri per oltre mezzo secolo) comprende anche un museo circondato da un giardino di rara bellezza, un gruppo di alloggi per scrittori, artisti, scienziati e ricercatori svedesi e “il Monte Barbarossa”, un parco naturale per la protezione degli uccelli migratori e della vegetazione mediterranea.
96
perti: materiali recuperati a partire dagli anni ’50 che hanno messo in luce la presenza di antichi insediamenti databili tra l’età preistorica e il periodo medievale. In circa 60 vetrine sono raccolti frammenti ceramici e architettonici, vasi e monete che illustrano le tracce lasciate dall’uomo nel susseguirsi delle culture del passato. Tra questi, la Testa della ninfa Aretusa (IV sec a.C.) e la testa di Demetra (IV sec. a.C.) An underground museum beneath the church where the relics were found from the 1950s on. Evidence of settlements from the prehistoric age to medieval times are exhibited in over 60 display cabinets. These include ceramics, vases and coins as well as the Head of the Nymph Arethusa and the Head of Demetra from the 4th century BC. Museo Archeologico Lacco Ameno Pithecusae di Villa Arbusto
Corso Angelo Rizzoli – Lacco Ameno Tel. 081.900356 Lun chiuso. Mar-dom h.9.30-13/16-20 Mon closed.Tues - Sun 9.30 am-1 pm and 4-8 pm Nella magnifica cornice della residenza scelta dall’editore Angelo Rizzoli come suo buen retiro isolano, tra i numerosi oggetti, il museo conserva reperti archeologici dall’epoca preistorica (neolitico superiore) all’età romana tra cui un frammento di un’iscrizione metrica nota come Coppa di Nestore proveniente dalla necropoli di valle San Montano a Lacco Ameno. The museum is located in a magnificent setting and houses numerous archaeological finds from prehistoric times and from the Roman age, including a fragment of the so-called Nestor’s Cup from the necropolis in Lacco Ameno.
AREA VESUVIANA Piazza Santa Restituta, 10 - Lacco Ameno Tel. 081.980538 - Lun-sab h.9.30-12.30/17-19 Dom h.9.30-12.30 - Biglietti: 2,50 euro Mon-Sat 9.30 am-12.30 pm and 5-7 pm Sun 9.30 am-12.30 pm - Tickets: 2,50 euros Un museo archeologico sotterraneo, allestito sotto la chiesa nello stesso luogo di rinvenimento dei re-
Scavi Archeologici di Pompei Via Villa dei Misteri, 2 Tel. 081.8575347 - www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e
over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-17 (income till h15.30). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar).
Grazie all’ottimo stato di conservazione dei suoi edifici, dovuto al particolare seppellimento, sotto una coltre di cenere causato dall’eruzione del 79 d.C., Pompei può dirsi l’unico sito archeologico che ci restituisce l’immagine di una città romana nella sua interezza. Thanks to the remarkable state of preservation of its buildings, due to the peculiar burial under a 6 meters blanket of ash and lapillus caused by the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Pompeii is the only archaeological site showing a Roman town in its integrity. Scavi Archeologici di Ercolano
Corso Resina - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 11 euro; ridotto 5.50 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 11 euro; concessions 5,50 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). Al momento dell’eruzione del Vesuvio, Ercolano venne travolta da una marea di fango e detriti vulcanici, che, solidificandosi, poterono conservare, molto me-
Le pagine Musei sono realizzate in collaborazione con: glio che a Pompei, le parti superiori delle costruzioni e anche tutti i materiali organici, per cui ci si offre una visione unica della vita privata antica. At the moment of the eruption of the Vesuvius in 79 b.C., Herculaneum was swept away by mud and volcanic detritus, which, once solidified, preserved the tops of the buildings and also all the organic materials, so this site offers a unique vision of the domestic life of the time. Museo del Giocattolo
mediali - tra realtà virtuali ed ologrammi - a guidare i visitatori alla scoperta delle voci e dei volti degli antichi ercolanesi, che racconteranno la propria storia. Cuore del Mav è il Cave: un’enorme stanza di luce sulle cui pareti si proiettano giardini e cortili delle case di Pompei, Ercolano e Stabia. E ancora, la Soundgallery, la stanza dei profumi e il Lupanare completano l’esperienza sensioriale nell’antica Ercolano. Herculaneum hosts the firts virtual archaeological museum, ideal place for explorations of the past through modern technologies. More than 70 installaions, devided in virtual reality and holograms, lead the visitors to the discovery of the old Rooman city before the eruption of the Vesuvius in 79 a.C. Antiquarium di Boscoreale
Proloco di Torre del Greco Corso Avezzana, 26 - Torre del Greco Tel. 081.8814676 Lun-ven h.9-19. Ingresso libero Mon-Fri 9 a.m. - 7 p.m. Free entrance Il fascino dei giocattoli d’altri tempi in una grande esposizione che conta più di 800 elementi. Sessanta anni di storia del giocattolo, dal 1900 al 1960 organizzate in bacheche e teche. The fascination of old fashioned toys ina great exhibition with more than 800 elements. Sixty years of history of toymaking, from 1900s to 1960s organized in shelfs and glass containers. Museo Archeologico Virtuale
Via IV Novembre - Ercolano - Tel. 081.19806511 Lun chiuso; mar-dom h.9-17. Biglietti: 7 euro; riduzioni 4 euro Mon closed; Tue- Sun 9 a.m. - 5 p.m. Tickets: 7 euros; concessions 4 euros Nasce ad Ercolano il primo museo archeologico virtuale, luogo ideale per chi vuole esplorare il passato con le tecnologie di ultima generazione, immergersi nelle rovine delle città sepolte dalla lava e vedere ricostruiti fedelmente ambienti e costumi degli antichi abitanti. Sono oltre 70 le installazioni multi-
Via Settetermini, 15 - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h18) Ingresso: 5,50 euro; ridotto 2,75 euro per over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h18). Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar). L’antiquarium comprende reperti provenienti dai siti archeologici dell’area vesuviana. Presenta le caratteristiche principali dell’ambiente vesuviano in epoca romana e l’utilizzo delle risorse naturali da parte dell’uomo. The Antiquarium displays findings from the archaeologicas sites of the Vesuvius area. It describes the main characteristics of the Vesuvius environment in the Roman era and the exploitation of natural resources at that time.
Scavi di Oplontis
Via Sepolcri - Tel. 081.8575347 www.pompeiisites.org Lun-dom h.8.30-19.30 (ultimo ingresso h.18) Ingresso: 5,5 euro; ridotti 2,75 euro over18-under24 ed insegnanti della UE; ingresso libero under18 e over65 e per studenti di facoltà umanistiche (architettura, archeologia, storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e simili). Mon-Sun h.8.30-19.30 (income till h.18) Tickets: 5,50 euro; concessions 2,75 euro over18-under24 and EU teachers; free admission for under18-over65 and for students of Humanistic Faculties (architecture, archaeology, history of art, and similar) Si tratta di una serie di rinvenimenti archeologici, relativi ad una zona suburbana di Pompei: una villa residenziale, la villa ‘di Poppea’; una ‘villa rustica’ attribuita a L. Crassius Tertius, nella quale, accanto a numerosi corpi di vittime dell’eruzione, è stata rinvenuta una notevole quantità di monete in oro e argento, assieme a numerosi pezzi di finissima oreficeria. The site is constituted by a series of archaeological findings related to a suburban zone of Pompeii: a residential villa, the Villa of Poppea; a rural villa, belonging to L. Crassius Tretius, where, next to the numerous bodies of the eruption’s victims, has been found a great quantity of gold and silver coins, along with pieces of fine jewellery. PENISOLA SORRENTINA Museo Mineralogico
Via San Ciro, 2 - Vico Equense Tel. 081.8015668 www.museomineralogicocampano.it Lun chiuso. Feriali h. 9-13; 16-19. Festivi 9-13 Mon closed. 9 am-1 pm; 4 pm-7pm; Hols 9 am - 1pm Nucleo centrale delle collezioni esposte sono 3.500
Sanseverino cravatte Centro direzionale is. G2 - Napoli tel. +39.081.787.94.14 www.sanseverinonapoli.com info@sanseverinonapoli.com
Paolo Scafora Via Tavernola 8 - Casandrino (Na) tel. +39.081.830.48.08 www.paoloscaforanapoli.it - info@paoloscaforanapoli.it
Gay Odin Via Vetriera, 12 – Napoli tel. +39.081.41.78.43 www.gay-odin.it
Caseificio Ponte a Mare Via Domitiana km 34.070 Castelvolturno (Caserta) tel. +39.0823 851525 www.ponteamare.it
Le Due Palme via Agnano Astroni 30 - Napoli tel. +39.081.570.60.40 www.leduepalme.it
97
minerali, dei 5.000 campioni del fondo Discepolo, appartenenti a 1.400 specie differenti del mondo. Central feature of the collections are the 3,500 minerals of the 5,000-strong Discepolo collection, with 1,400 different types from the world
with its impressive walls, the temples and all the buildings dedicated to public concern as the Macellum, the forum, the amphitheatre.
CASERTA Museo Correale di Terranova Belvedere di San Leucio
Via Correale, 50 - Sorrento Tel. 081.8781846 Mar chiuso. Mer-lun h. 9-14. Biglietti: 6 euro Tue closed. Wed-Mon 9 am - 2 pm. Tickets: 6 euro Ospita dipinti e arti decorative napoletane e straniere dal XVI al XIX secolo, ventagli, orologi e una delle più prestigiose collezioni di porcellane del XVIII secolo. The museum houses collections of Neapolitan and foreign paintings and decorative arts from the 16th to the 19th centuries, refined fans, clocks and one of the most prestigious collections of 18th century porcelain.
PAESTUM Area Archeologica di Paestum
Via Atrio Superiore - 81020 San Leucio (Ce) Info: 0823.873155; 800.411515 www.sanleucionline.it Orari: mar chiuso. Lun-dom h.9.30-18.30. Biglietti: 6 euro; scolaresche 3 euro. Opening hours: Tue closed; Mon-Sun h.9.30-18.30. Tickets: 6 euros; 3 euros for schools. Le antiche fabbriche della seta di epoca borbonica rivivono nello splendido complesso monumentale di San Leucio dove è possibile osservare gli strumenti originari del ‘700. The old manufactures of silk of the Bourbons live again in the beautiful Monumental Complex of San Leucio, where have been preserved the original engines dated back to 1700s.
Sun h.8.30-19; exhibitions: Mon-Sun h.8.30-18; gardens: Mon-Sun h.8.30-18. Tickets: all inclusive 6 euros; rolyal appartments 4,20 euros; gardens 2 euros; bikes 1 euro. Concessions over18-under25. Free admission under18 and over65 and for Umanistic Faculties students. Costruita per volere di Carlo III di Borbone nella piana di Caserta su progetto del Vanvitelli, accando agli appartamenti storici, che retituiscono i fasti dell’antica corte borbonica, ha degli splendidi giardini che sono l’aspetto più scenografico del complesso. Disseminati di fontane e cascate, sono ricchi di statue realizzate dai più noti scultori dell’epoca. Built under Charles III of Bourbon after a project of the architect Vanvitelli, besides the royal appartments, which give a clear idea of the magnifi cence of Bourbons’ courts, the most spectacular element of the complex are the gardens. Scattered with fountains and cascades, they are rich in statues realized by the most famous sculptores of the time.
CAPUA Museo Provinciale Campano di Capua
Reggia di Caserta
Via Magna Grecia, 919 - Info: 0828.772654 www.infopaestum.it Lun-dom h.9-1 ora prima del tramonto. Ingresso: 4 euro per gli scavi; 6,50 euro per scavi + museo. Mon-Sun h.9-1 hour before sunset. Tickets: 4 euro for the archaeological area; 6,50 euro for archaeological area + museum L’area aecheologica di Paestum rappresenta un ottimo esempio di città greco-romana, di cui conserva l’impianto risalente al 500 a.C. con le mura, i templi e tutti gli edifici per gli esercizi pubblici come il Macellum, il Foro, l’anfiteatro. The archaeological area of Paestum is a very well preserved example of an ancient Greek-Roman city
98
Corso Pietro Giannone, 1- Caserta Info: 0823.448084; 0823.277380 www.reggiadicaserta.org Orari: mar chiuso. Appartamento: lun-dom h.8.3019; mostre: lun-dom h.9-18; giardini: lun-dom h.8.30-18. Biglietti: cumulativo 6 euro; appartamenti 4,20 euro; giardini 2 euro; bicicletta 1 euro. Riduzione per giovani dai 18 ai 25 anni e per i docenti delle scuole statali. Gratis per under18 e over65 e per gli studenti universitari di facoltà umanistche. Opening hours: Tue closed; royal appartment: Mon-
Via Roma, 66 - Tel. 0823.620035 Lun chiuso. Mar-sab h.9-13.30; dom h.9-13 Biglietto: euro 4,13; gratis under18 e over65; riduzioni per Touring Club, Icom, Artecard e gruppi (min 10 persone) Mon closed. Tue-Sat h.9-13.30; Sun h.9-13 Tickets: euros 4,13; free admission under18 and over65; concessions for Touring Club, Icom, Artecard and groups Principale museo storico della Campania, presenta la più importante collezione al mondo di Matres Matutae, la famosa madri rinvenute nell’antica Capua. Oltre alla sezione archeologica, comprende una ricca sezione medievale ed anche un’importante biblioteca. Main historical museum of Campania Regione, it hosts the most important collection of Matres Matutae of the world. Besides the archaeological section, the museum hosts a rich section dedicated to the Middle Age and a very important library.
musei