Intervista managò e pisano

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GIOVEDÌ 26 maggio 2008

calabria

ora

P I A N A

visti da vicino

la storia dell’orchestra

Orchestra di fiati Il mondo che ruota attorno alla musica I giovani talenti di Delianuova Sono stati loro i veri protagonisti della memorabile serata dello scorso 14 giugno al Festival dell’arte e della musica di Ravenna: gli ottanta ragazzi dell’Orchestra di fiati di Delianuova, che hanno eseguito una Sinfonia tratta dalla Norma di Vincenzo Bellini ed un’altra tratta dal Nabucco di Giuseppe Verdi, sotto la direzione del grande Maestro Riccardo Muti. Li abbiamo incontrati presso il Teatro comunale al termine delle prove che quasi quotidianamente svolgono. Non potevamo non raccontare prima di tutto le sensazioni che hanno provato durante il concerto di Ravenna. «Prima delle prove ero tesissima racconta Debora Leuzzi - ma il Maestro Muti ha fatto sì che questa tensione si sciogliesse. Io suono nell’orchestra dal 2001 è ho tanta voglia di continuare a farlo». «Quando ho capito l’importanza di trovarmi di fronte ad uno dei più grandi direttori d’orchestra - continua Caterina Sculli- ero emoziona-

Muti e l’Orchestra tissima e avevo paura di sbagliare, ma poi tutto è filato liscio grazie al Mastro Muti». Debora e Caterina sostengono che il loro è un gruppo compatto, «abbiamo un buon rapporto - affermano - sia tra di noi che con i Maestri». Angelo Pagano parla di «un sogno che si avvera, non pensavamo di arrivare fino a questo punto, tutti parlano di noi, è una grande soddisfazione». Lorenzo Pietropaolo, tra i più

Il presidente Scerra: «Ecco come è rinata questa tradizione»

TRIONFO Sopra: Muti.A destra: Giuseppe Scerra con alcuni membri del comitato. Sotto: Muti dirige i musicisti. In basso: i Maestri Managò e Pisano

giovani componenti della banda, afferma di aver provato di fronte a Muti una forte emozione «che mai avevo provato in vita mia». Per Chiara Leale vi era la paura di non sapere «come mi sarei trovata con il Maestro Muti, e anche io avevo timore di sbagliare durante il concerto, ma poi tutto è andato nel migliore dei modi». E non poteva essere altrimenti per questi «talentuosi ragazzi», come li ha sempre definiti lo stesso Riccardo Muti. «Una grande soddisfazione per noi, per il nostro paese e penso per tutti i calabresi - ha detto Rossella Zumbè - suonare davanti a quel pubblico, diretti da Muti è stata un’emozione che non dimenticherò mai». Molti di questi ragazzi frequentano il conservatorio di Reggio Calabria al prezzo di grossi sacrifici personali e delle proprie famiglie, ma spinti da un forte amore per la musica che i Maestri Managò e Pisano hanno saputo trasmettere loro. ANGELA STRANO piana@calabriaora.it

I Maestri ricordano il festival Con la Banda fin dall’inizio, Pisano e Managò sono soddisfatti Spenti i riflettori sul festival abbiamo fatto fare ai due Maestri Managò e Pisano, un resoconto di quello che è stato. Come si è relazionato il Maestro Muti con i ragazzi e quali sono state le sue considerazioni nel tempo trascorso insieme? «Una disponibilità assoluta – ha detto Pisano –, scherzava e rideva con i ragazzi trasmettendo serenità sia nei momenti di pausa che nei momenti di prova, rispondendo mento fortemente sostenuto, benevolmente alle domande non consono ai fiati, ha escladei ragazzi, non risparmian- mato: “Avete visto? Sono condosi in complimenti e battu- vinto che anche più veloce mi avrebbero seguito”!». te». Che sensazioni avete Di cosa avete parlato provato a vedere i vostri con lui? «Il suo primo pensiero è ragazzi diretti dal più grande dei stato quello direttori di informarsi I Maestri: «Ci d’orchestra sulla prepainorgoglisce e cosa a dirazione fatta soprattutto che rigere con dei due brani, “spetrelativameni ragazzi hanno uno tatore” del te all’andainiziato con noi» suo calimento ritmibro? co, che dove«Il fatto che quasi tutti queva dirigere lui – ha rivelato Managò –. Infatti, durante il sti giovani musicisti hanno concerto, dopo Norma, si è iniziato lo studio della musica avvicinato a noi due dicendo- con noi, partendo dall’abbiccì ci che abbiamo fatto un eccel- è la cosa che più ci inorgoglilente lavoro con i ragazzi. Al- sce – ha continuato Managò la fine di Nabucco, al quale –. Personalmente il pensiero Muti ha imposto un anda- di salire sul podio subito dopo

Muti non mi aveva fatto dormire per diverse notti, ma una volta di fronte a lui e al pubblico, le gambe hanno smesso di tremare». Il vero senso di questo incontro, da parte di Muti, ci sembra essere solo musicale… «E’ stato proprio così - ha risposto Pisano –. Muti ha lavorato con i ragazzi come se stesse lavorando con una delle tante prestigiose orchestre che lui abitualmente dirige, senza nessuno sconto ai ragazzi e senza risparmiarsi lui stesso, trasmettendo fortissime emozioni. Ha provato con i ragazzi per circa tre ore, ininterrottamente». Quali altri progetti avete per il futuro con questi ragazzi? «Il tre luglio saremo ospiti

di una importantissima stagione concertistica organizzata dalla fondazione inglese intitolata al grande musicista William Walton. Questo evento – ci ha informato Pisano – si svolge in un anfiteatro nell’isola di Ischia e prevede la presenza di altre formazioni giovanili sinfoniche che provengono da tutto il mondo. Noi, insieme all’orchestra giovanile del Santa Cecilia di Roma, saremo gli unici gruppi italiani». Dopo la formazione di Melicucco 1998 e Delianuova 2001 sappiamo che Managò si è imbarcato, da solista, in un altro impegno a Laureana di Borrello. Di cosa si tratta? «La scuola media Marzano e l’associazione culturale “Paolo Ragone”, mi hanno affidato il compito di istruire e formare anche nel loro territorio un gruppo di ragazzi – ha risposto il Maestro –, approfittando del fatto che la scuola forma già tanti ragazzi, essendo ad indirizzo musicale. Oggi, a meno di un anno, vantiamo già 80 ragazzi e, penso che a fine anno ci sarà la formalizzazione dell’orchestra». SALVATORE LAROCCA piana@calabriaora.it

La tradizione bandistica deliese affonda le sue radici negli anni 50, quando era presente in paese uno dei complessi migliori della nostra regione. Purtroppo, l’ondata migratoria di quegli anni decimò la banda musicale, che chiuse i battenti. La svolta si ebbe a distanza di un cinquantennio, con un’iniziativa destinata a riscuotere grande successo e che verosimilmente ha ancora tanta strada da percorrere in ascesa. L’otto agosto del 2001 infatti, grazie all’impegno del presidente Giuseppe Scerra e di altri soci fondatori viene inaugurata l’Orchestra di fiati “N. Spadaro”. Abbiamo chiesto al presidente come è nata in lui l’idea di ricostituire a Delianuova una banda musicale. «Nel gennaio del 2000” - afferma Scerra stavo assistendo ad un concerto diretto dai Maestri Managò e Pisano e ho subito pensato che anche a Delianuova si poteva provare a creare una Banda musicale». Quella stessa sera il presidente ha contattato i due giovani Maestri che si mostrano favorevoli all'iniziativa. «Ho cominciato così continua Scerra - a incontrare le famiglie e ho constatato che l’idea suscitava entusiasmo». Dopo una riunione presso il Teatro comunale, è nata l’associazione musicale “Nicola Spadaro”. Da qui è stato un crescendo di concerti ed esibizioni di un certo spessore e il gruppo ha ottenuto importanti riconoscimenti, come il primo posto nella categoria giovanile nel VII concorso nazionale “La bacchetta d’oro” Città di Frosinone nel 2003, il terzo posto nella categoria giovanile per la migliore interpretazione al VI concorso nazionale Friuli Venezia Giulia nel 2004, primo posto al concorso nazionale di

Canicattini Bagni. Nel 2006 è la volta del Premio speciale “Nuccio Imbronise” per la migliore esecuzione della sezione Fiati. Fino al 22 dicembre del 2006, quando al Teatro Cilea di Reggio Calabria i ragazzi incontrano il Maestro Riccardo Muti, il quale rimane colpito dal loro talento e su suggerimento del presidente onorario dell’orchestra, Edoardo Lamberti Castronuovo, decide di dirigere i giovani musicisti deliesi al Festival di Ravenna dello scorso 14 giugno. Per il presidente si è trattato di un momento memorabile, l’emozione si leggeva chiara sul suo volto, di fronte a sé il frutto di tanto impegno, il giusto riconoscimento per aver creduto fino in fondo in questo progetto nonostante le tante difficoltà incontrate, «nella consapevolezza - come ama sempre ribadire Scerra - che chi ama la musica non può delinquere». Nel curare le attività dell’associazione musicale, il presidente è coadiuvato dai membri del Comitato «che con impegno e serietà - sostiene Gaetano Pisano - organizzano gli eventi e le manifestazioni che ci riguardano». Dopo il grande successo romagnolo che ha attirato l’attenzione delle testate giornalistiche nazionali, la formazione musicale deliese si sta preparando ai prossimi appuntamenti che la vedranno presente il 25 giugno al Tetro Cilea di Reggio Calabria, in seguito a Ischia per la Fondazione “William Walton” e quindi a Bruxelles presso il Parlamento Europeo. Si tratta di una rinascita che mira a dare il giusto lustro e la giusta importanza a una tradizione, quella bandistica, che tanta importanza ha già rivestito nel passato di Delianuova e dei suoi talenti. an. str.


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