Piana
lunedì 29 giugno 2015
cronache del garantista
LO SCENARIO
Anche la Tripodi nel “nuovo corso” della Regione?
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Sotto Palazzo Alemanni, sede della Giunta regionale A centro pagina il governatore Mario Oliverio e l’ex sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi
Dopo il terremoto giudiziario sulle spese pazze l’ex sindaco di Rosarno è tra le figure che potrebbero inserirsi nello scacchiere del governatore Oliverio SALVATORE LAROCCA Affermare che i fatti giudiziari dei giorni scorsi, emersi dall’inchiesta “Erga Omnes” «sono fatti della passata legislatura», come ha dichiarato il governatore Oliverio, è palesemente riduttivo. E’ chiaro, quindi, che il delicato momento impone un cambio di rotta anche per l’attuale amministrazione regionale, dopo che il terremoCARTE A FAVORE to giudiziario ha rimescolato per forza di cose le carte, reOltre alla questione settando accordi elettorali e morale anche il pre-elettorali e rendendo quanto mai necessario risafattore territoriale namento, oltre che politico, e “quote rosa” etico e morale. Il rischio di perdere anche l’ultimo barlume di speranza che questa terra possa risollevarsi impone un’oculata scelta sulle figure cui affidare l’arduo compito di incarnare un “nuovo corso”, sempre che non si decida di far scendere in pista i soliti noti. E’ innegabile, comunque, che la vicenda, oltre agli
aspetti giudiziari, specificatamente legati ai rimborsi farlocchi, svela anche quelle malcelate dinamiche che nella Piana di Gioia Tauro hanno imposto nomi e personaggi a prescindere dal territorio e dai suoi cittadini. Oggi si comincia a sussurrare il nome
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dell’ex sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, che potrebbe diventare un “pezzo” importante dello scacchiere che si va proponendo. A suo vantaggio potrebbero giocare sia il fattore quote rosa, sia quello della rappresentanza provinciale reggina. Un’opportunità
che apre sicuramente scenari nuovi e prospettive diverse, sotto il profilo della “pulizia intellettuale e morale” in ambito regionale, ma che diventa di primaria importanza anche per la Piana di Gioia Tauro, laddove il suo territorio riuscisse, per una volta, a liberarsi delle ataviche sudditanze che riconducono ai centri di potere provinciali. Non ne sa niente, naturalmente, la diretta interessata, che smentisce ogni sorta di contatti, a tutti i livelli, anche in virtù della grande confusione del momento, evidentemente anche in seno al Pd, partito di cui è esponente. Certo, ammette la Tripodi, è un’occasione per ripartire da non lasciarsi scappare, naturalmente per il Pd, per non vedersi costretti, in ultima istanza, ad accettare ciò che viene imposto dall’alto». Non ci vuole tanto a capire che il riferimento è al sistema sanitario e a quello dei rifiuti oltre che al rilancio del porto di Gioia Tauro. piana@ilgarantista.it