Slide 73 - Giugno 2016

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moda cinema spettacolo www.slidefreepress.com Giugno 2016 - N.73

SLIDE 73 - NETWORK MAGAZINE - GIUGNO 2016 - www.slidefreepress.com - COPIA OMAGGIO

FREE PRESS MAGAZINE

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Era giĂ un mito in vita

PRINCE is dead

Un grande della musica mondiale


Finale Mondiale

Media Partner Ufficiale

INTERNATIONAL BEAUTY CONTEST & TALENT SHOW

Selezioniamo

la MISS che rappresenterà

l’Italia alla finale mondiale di “MISS EUROPE WORLD” Finale Italiana 4 giorni a Settembre Finale Mondiale a Beirut a Febbraio La vincitrice otterrà un contratto per un anno, come modella della MTVougue Agency website Italia principessadeuropa.it website World misseuropeworld.com Sponsor


Giugno 2016

9 Editoriale 10 Festival de Cannes 2016 16 PRINCE is dead 22 Renato Zero 28 Pasquale Laricchia 34 Massimo Ghini 41 No violence 45 My bikini 48 Miss Slide 51 Non solo turisti 56 Mister Slide 59 Anna Magnani 65 Trend Night 71 Il tricologo Antonio Soverina 73 Food4you 75 Psike 77 Parliamo di libri 79 Satira 80 Cani & Gatti TV Channel

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Devis Paganelli

CEO Are Communication International

Stefano Pia

Nadia Bengala

Giancarlo Cecconello

Alessandra Mura

Roberto Corbelli

Direttore Editoriale

Direttore Responsabile

Direttore Nazionale News

Direttore Nazionale Slide

Art Director

Salvatore Martusciello

Luigi Petrone

Giuseppe Messina

Marco Pellegrini

Direttore Nazionale Nord

Direttore Nazionale Centro

Direttore Nazionale Sud

Inviato Slide Panama

Stefano Pia Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino

Francesco Casanova Fotografo

Fabio Buffa Rubrica Satira

Federica Pregnolato Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino

Davide Vignes Fotografo Moda

Mario Furlan Rubrica Motivatore

Tommaso Torri Free Lance

Saverio Cetrangolo Fotografo

Enrico Lionello Rubrica Enjoy Television

Cristina Berlini VIP Free Lance

Paul Pigas Fotografo

Cristiana Elli Rubrica Enjoy Television

Pina Li Petri Rubrica Psicoterapeuta

Marco Baraldi Fotografo

Lorenzo Tiezzi Rubrica Enjoy Television

Marco Anelli Rubrica Cani e Gatti Television

LAURA BENVENUTI Rubrica Life & Benessere

Coordinatrice Centro Italia Myracol Alex Leardini Coreografo Eventi

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Alina Drozdovschi Rubrica Fashion Blogger

Giuseppe Messina Direttore Locale Concessionario Esclusivo Palermo

Domenico Communara Direttore Locale Concessionario Esclusivo Caserta

Sara Gnoli Rubrica Food4You

Gina Mulè Direttore Locale Concessionario Esclusivo Varese

Alessandro D’Auria Direttore Locale Concessionario Esclusivo Caserta

Enrico Santamaria

Alessandra Mura Direttore Locale Sassari

Giancarlo Cecconello Direttore Locale Concessionario Esclusivo Alessandria

Francesco Pispisa Direttore Locale Concessionario Esclusivo Catania

Antonio Soverina Rubrica Tricologica

Luigi Petrone Direttore Locale Concessionario Esclusivo San Marino Direttore Principessa d’Europa

Gianluca Nasi Talent Scout

Sergio Pulito

Katia Barzotti Direttore Locale Concessionario Esclusivo Ravenna

Marcella Piano Talent Scout

Gianmarco Toscano Rubrica ‘Unconventional Design’

Anna Maria Gervasi Direttore Locale Concessionario Esclusivo Asti

Massimo Pacini Talent Scout

Daniele Maglia Concessionario Esclusivo Direttore Locale - L’Aquila

Federico Badoer Talent Scout

Enzo Zambetta Talent Scout

Federico Badoer Fotografo Ufficiale Slide

Flavio Alagia Rubrica Turisti ma non solo

Direttore Locale Concessionario Esclusivo Genova- Savona-Lipari Coordinatore Nazionale Mister Slide Direttore Nazionale Slide Party

Tutti i componenti del Team Slide, senza esclusioni, operano indipendentemente dall’editore. I singoli Direttori Locali, Concessionari Esclusivi e Subconcessionari sono imprenditori autonomi che operano senza alcuna possibilità di rappresentanza del magazine a livello nazionale. Ogni appartenente al Team salvo che per l’editore e il Direttore Editoriale, non è autorizzato a rappresentare la direzione nazionale, ma opera esclusivamente in rappresentanza dell’edizione territoriale indicata e conceduta in esclusiva. Mediapartnership e collaborazioni nazionali sono iniziative concordabili con Slide scrivendo a: info@ arecommunication.com

(alias Giulio Romi)

Talent Scout

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Redazione Svizzera

Salvatore Martusciello

Alvaro Gualdi

Coordinatore Nazionale Svizzera/Campione Direttore Nazionale Nord Italia

Direttore locale Canton Ticino / Campione

Umberto Martusciello

Lgs Consulting SAGL

Claudia Fasola

Avv. Alexander Henauer

Flora Spinosa

Direttore locale Milano / Bergamo

Consulente legale concessionaria Canton Ticino

Consulente fiscale Canton Ticino Assistente concessionaria Canton Ticino/Campione/Milano/Bergamo

Giornalista ufficiale/Ufficio stampa redazioni Canton Ticino/Campione d'Italia/Milano/Bergamo

Fabio Cravarezza

Fotografo ufficiale Slide Ticino/Campione/Milano/Bergamo

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5 anni di successi con Irene Pivetti

Barack Obama

Woody Allen

Paolo Sorrenino

Ennio Morricone

Vittorio Sgarbi

Christian de Sica

Belen Rodriguez

Letizia Moratti

Diego della Valle

Giorgio Napolitano

Nanni Moretti

Enrico Vanzina

Diego Abatantuono

Angelina Jolie

Marco Berry

Alessia Marcuzzi

Raul Bova

Bernardo Bertolucci

Fiorello

Francesca Comencini

Rosanna Lambertucci

Alessandro Cecchi Paone

Renzo Arbore

Lele Mora

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moda cinema spettacolo

George Clooney

Eric Clapton

Monica Bellucci

Brad Pitt

Gleen Close

Viola Davis

Hug Jackman

Meryl Streep

Tamara Ecclestone

Francesco Cossiga Andrea Pellizzari Gianni Mengoni Adriana Lima Il Volo Adriano Celentano Jerry CalĂ Aida Yespica Lady Gaga Albano Carrisi Lino Banfi Alessandro Siani Lucio Dalla Alex Belli Loris Capirossi Alex Gardner Madonna Angela Finocchiaro Marco Balestri Anna Falchi Mario Biondi Antonio Zequila Matteo Garrone Ariana Grande Martina Colombari Arianna David Massimo Ceccherini Arisa Matteo Renzi Asia Argento Megan Fox Balotelli Melita Toniolo Beppe Convertini Michelle Hunziker Beppe Grillo Nadia Bengala Bianca Balti Raffaella Fico Carlo Conti Roberto Ferrari Carmen Masola Silvio Berlusconi Carmen Russo Stefano Tacconi Clemente Mastella Stephen Arie Cristina Chiabotto Scarlet Johansson Dario Argento Tiziano Ferro Elenoire Casalegno Tokio Hotel Jean Paul Gaultier Elisabetta Gregoracci U2 Valeria Marini Enzo Iachetti Vasco Rossi Eva Mendes Ezio Greggio Fabrizio Corona ...e tanti tanti Francesco Baccini

tanti ancora!

Paris Hilton

Tom Cruise

Cameron Diaz

Danny de Vito

Sharon Stone

Katy Perry

I personaggi comparsi con interviste, recensioni e menzioni sul magazine sono centinaia! 5



FREE PRESS MAGAZINE Il magazine degli italiani in Svizzera e Bulgaria

CREDITS

Reg. Trib. Ravenna 1362/2010

CEO Are Communication International Devis Paganelli ceo@arecommunication.eu Direttore Editoriale Stefano Pia stefano.pia@slidefreepress.com Direttore Responsabile Nadia Bengala

Direzione Internazionale e Pubblicità Are Communication International Ltd Bulgaria, Sofia 1324 Lyulin 8 Housing Complex, 9 3011str., Block 2, Entr. A Phone +35 924.915.106 Fax +35 924.915.107 redazione@slidefreepress.com www.slidefreepress.com Tutti i marchi trattati su Slide sono dei legittimi proprietari. L’Editore non è responsabile per i concetti espressi dai singoli collaboratori o dalle personalità intervistate. L’Editore è esonerato dagli inserzionista per i contenuti delle inserzioni. Ogni inserzionista dichiara di essere titolare dei diritti per le foto e per i marchi pubblicati. Ogni riproduzione di testi, foto e loghi presenti in questo magazine è tassativamente vietata, salvo autorizzazione e approvazione scritta dell’editore. Eventuali opinioni espresse da Collaboratori, Giornalisti, Direttore Responsabile, Concessionari Esclusivi, non sono da considerarsi come opinione dell’Editore. SLIDE non ha alcun taglio politico nè alcun tipo di preferenza per questo o quel partito. L’editore ha tentato di contattare tutti i detentori dei diritti fotografici per le foto pubblicate. Eventualmente ci fossero titolari di diritti non accordati, l’editore si mette a disposizione per regolarizzare la posizione. Alcune pagine pubblicitarie compaiono su Slide in quanto selezionate dalla redazione quali potenziali vincitrici del premio migliore adv di quest’anno, indetto dalla Are Communication.

Media Partners



Editoriale

NADIA BENGALA Direttore Responsabile

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en ritrovati amici di Slide, nsieme siamo giunti a metà strada per quest anno e devo dire che i mesi passati non sono stati niente male. Si è lavorato bene, il tempo è stato buono e siamo riusciti ad avere un discreto spazio per lo svago. Adesso sono in relax, immersa nella campagna toscana con distese di campi di grano dorati e papaveri rossi. Che meraviglia! E si un bel week-end di riposo dopo un maggio passato pieno di impegni, tra gli internazionali di tennis a Roma,

il Festival del cinema di Cannes, del quale faremo un reportage nel prossimo numero e il GP di Formula Uno a Montecarlo. Da adesso posso pensare ad organizzare qualche vacanza spot in località vicine, rigorosamente italiane: il nostro mare è sempre tra i piu belli! Tornerò quasi sicuramente a Cannes per il Premio Internazionale del Film Televisivo,dove il mio amico Oliver Stone presenterà il suo film. Amici per adesso vi lascio e buona lettura. Con affetto vostra Nadia.

Alessandra Mura Direttore Nazionale Slide Stagione compromessa, la Sardegna sfida e si arma di coraggio

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a Stagione ormai alle porte spaventa. Dopo l’abbandono di Ryanair su Alghero a Cagliari, soprattutto il nord ovest dell’isola, soffre e stringe i denti. La prova di coraggio l’hanno fatta gli imprenditori del territorio, che per la prima volta hanno sentito la responsabilità di salvare l’intero sistema turistico e hanno cercato di recuperare fondi per garantire diverse tratte e contenere le falle. Tanti settori ricettivi coinvolti, la reazione degli operatori turistici è stata esemplare. Quest’estate la Sardegna è stata sparata ad una gamba. Ci sono tante lacune che il sistema politico non è riuscito a colmare; ci sono condizioni che la Sardegna subisce senza poter decidere per le proprie sorti. Ma quest’estate la sfida bisogna vincerla. I più grandi siti di viaggi danno la Sardegna tra le mete prescelte degli italiani e non solo. Le recensioni migliori su Trip advisor non riguardano solo le spiagge ma anche le strutture

ricettive. Agriturismi e b&b caratteristici e ospitali, eccellenze del buon cibo e del viver sano in mezzo alla natura. La Sardegna offre qualsiasi tipologia di vacanza, oggi sempre più competitiva. Non si tratta solo di un ombrellone nella caletta più incontaminata. C’è molto di più. C’è la longevità, c’è la storia delle tradizioni, c’è un immersione nel territorio di antichi proprietari terrieri che ti fanno assaporare il vero sapore del latte appena munto o del pesce appena pescato e fresco. C’è l’arte di antichi mestieri, di grandi capolavori oggi simbolo dell’antichità, dai dolmen ai menhir, dalla domus de janas (case delle fate) ai nuraghi e alle torri. Questa storia la potete rivivere solo entrando in contatto con il popolo sardo, accogliente e genuino. Nonostante noi italiani non siamo bravi a “vendere” le nostre bellezze, forse abbiamo capito che la vera fortuna è viverle ogni giorno, assaporarle, farle nostre. La Sardegna vincerà la sfida, nonostante le enormi difficoltà che le condizioni insulari, aggravate dal pessimo sistema dei trasporti, pesano sulla bandiera dei quattro mori

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Slide presente al

Festival de Cannes 2016 di Devis Paganelli

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S

lide era presente al 69° Festival di Cannes e ha incontrato attraverso Nadia Bengala, i componenti della giuria ufficiale. A presiederla era regista australiano, sceneggiatore e produttore, George Miller. Tra i vari componenti quest’anno anche la nostra italiana Valeria Go-

lino, considerata dall’organizzazione di Cannes un personaggio “luminare” nel settore cinematografico. I giurati, hanno deciso i vincitori su un ventaglio di 21 film in concorso, decretando l’assegnazione della Palma d’oro il 22 maggio, serata durante la quale è stato poi proiettato il film eletto: I,

Daniel Blake di Ken Loach. Una totale delusione invece per il film “The Last Face” di Sean Pean ritenuto da molti un grande flop. Il Grand Prix della giuria va al film “It’s Only The End of the World” del regista canadese Xavier Dolan. Il 27enne, con Léa Seydoux e Adele Exarchopoulos. 11



Festival de Cannes 2016

La giuria George MILLER President (Director, Writer, Producer - Australia) Arnaud DESPLECHIN (Director, Writer - France) Kirsten DUNST (Actress - United States) Valeria GOLINO (Actress, Director, Writer, Producer - Italia)

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Mads MIKKELSEN (Actor - Denmark) László NEMES (Director, Writer - Hungaria) Vanessa PARADIS (Actress, Singer- France) Katayoon SHAHABI (Producer - Iran) Donald SUTHERLAND (Actor - Canada)



Festival de Cannes 2016

I film in concorso Toni Erdmann Maren Ade Julieta Pedro Almodovar American Honey Andrea Arnold La fille inconnué fratelli Dardenne Personal shopper Olivier Assayas Juste la fin du monde Xavier Doland

Ma luote Bruno Dumont Paterson Jim Jarmush Rester Vertical Alain Guiraudie Aquarius Kleber Mendoça Mal de pierres Nicole Garcia Moi, Daniel Blake Ken Loach Ma’ rosa, Brillante Mendosa

Bacalaureat Cristian Mongiu Loving Jeff Nichols The Last face Sean Penn Agassi Park Chan Wook Elle Paul Verhoeven Sieranevada Cristi Puiu The Neon Demon Nicolas Windig Refn

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Muore l'artista tra i più carismatici e influenti

PRINCE is dead Era già un mito, per aver scritto oltre 600 brani

di Fabio Buffa - Slide

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o scorso 21 aprile se ne è andato uno dei simboli più popolari della musica internazionale: nella propria abitazione di Chanhassen, nel Minnesota, è morto Prince, tra gli artisti più influenti e carismatici degli ultimi trent’anni. E’ stato il primo cantante a vendere i propri lavori attraverso internet, quando il web rappresentava ancora un mondo sconosciuto a molti. Fascino, mistero, trasgressione e una bravura artistica straordinaria hanno reso Prince (al secolo Prince Roger Nelson) un’icona intramontabile capace di incarnare in un solo corpo il ruolo di cantautore, compositore, strumentista, produttore discografico, attore e sceneggiatore. Il mistero che ha avvolto la vita di Prince si è presentato anche in occasione della morte: infatti sono diverse le versioni sul suo decesso, ufficialmente causato dall’aggravarsi di uno stato influenzale,

anche se alcune fonti parlano dei postumi di un’overdose di droghe. Prince nacque a Minneapolis il 7 giugno del 1958. Giovanissimo iniziò a suonare, influenzato anche dal padre, leader della band “Prince Rogers Trio”. A soli vent’anni la casa di produzione Warner Bros gli permette di prodursi da solo l’album dal titolo “For you”. Ciò che convince i dirigenti della WB è la capacità di Prince di suonare più strumenti, al punto che molti addetti ai lavori parlarono di lui come l’erede naturale di Stevie Wonder. Nel 1984 Prince dimostra di essere un artista a trecentosessanta gradi, primeggiando anche come attore. Esce infatti “Purple rain”, un film che farà costume in quegli anni. La canzone che regala il nome alla pellicola sbanca come singolo, al pari dei migliori brani dei Beatles. Il film vince l’Oscar come migliore colonna sonora, e il brano “When doves cry”, inserito tra le canzoni 16

del lavoro cinematografico, ottiene il Golden Globe. Il gruppo che supporta Prince nei concerti sono “The Revolution”, che diventeranno complici del grande successo di questo artista. In pochi mesi, proprio grazie a “Purple rain”, il cantante di Minneapolis diventa un fenomeno inimitabile della musica made in Usa: la voce, il volto, le movenze, hanno qualcosa di maschile e femminile insieme, che lo rende misterioso e accattivante, in più ci sono i suoi tratti demoniaci e arroganti, che fanno impazzire ragazzi e ragazze. Non solo: musicalmente Prince fonde insieme funky, rhytm’n’blues, boogie e rock, proponendo suoni mai sentiti. Un altro album di successo è “Around the world in a day”, che offre la vena dedita al cambiamento e all’innovazione di questo artista. Cinque anni prima di morire il grande trombettista Miles Davis non solo elogia Prince, ma lo para-


PRINCE is dead

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gona addirittura a Duke Ellington. Un “marchio” che oltre a rinvigorire il già forte estro del nostro musicista, gli regala popolarità anche tra gli appassionati di musica più snob e ricercati. La prima volta in Italia per Prince risale al 1987, con una serie di concerti a Milano. Ad inizio degli anni novanta esce un disco che viene tenuto nel cassetto per qualche tempo: il titolo è “The black album” con ritmi ballabili e orecchiabili. Segue “Lovesesxy”, che di fatto chiude il momento più elevato sotto il profilo della popolarità dell’artista. Nel 1988 Prince

viene per la seconda volta in Italia. Il 1989 è l’anno della collaborazione con Madonna, in “Like a Prayer”, mentre nel 1990 esce il suo secondo film, “Graffiti Bridge”, ma l’illusione di riproporre il successo di “Purple rain” svanisce in breve tempo, visto che questo lavoro cinematografico sarà un flop. Nello stesso anno torna nel nostro paese, ma non rispetta importanti impegni contrattuali, lasciando dietro di sé una scia di malcontento. In Prince c’è la voglia di essere artisticamente sempre più autonomo, così nascono “tira

e molla” con la Warner Bros, che comunque cercherà sempre di accontentare il proprio talento. Anche perché nel 1992 vince il premio come artista più influente dell’ultimo decennio. Nel 1994 esce “Come”, in cui Prince si firma Tafkap, ovvero The Artist Fomerly Known as Prince. Esce poi “Love Symbol Album”, seguito da “Chaos and Disorder”, che rappresenta il divorzio dalla Warner Bros. Gli anni duemila sono caratterizzati dalla pubblicazione di “The Rainbow Children”, autoprodotto, in cui gli unici che suonano sono 19


La T-shirt delle Miss


Prince stesso e il batterista John Blackwell. E’ il periodo in cui sembra voler uscire dal ruolo di artista trasgressivo e inquietante, per lasciar spazio ad un immagine più morbida. Il 2004 è il ventennale di “Purple Rain”, così Prince sfrutta l’anniversario per uscire con “Musicology”, con la genialata di vendere i biglietti dei concerti con un aumento di 10 dollari allegando il disco stesso. Altro lavoro di Prince anni duemila è “3121”, ovvero il suo ventottesimo album. Ma quali sono i migliori album di Prince? Per un artista poliedrico e sempre alla ricerca del nuovo come lui è assai difficile stilare una “classifica”, ma veri e propri capolavori musicali possiamo ritrovarli in

“1999”, dell’’82, “Purple Rain” del 1984 e “Sign o’ the Times”, del 1987. Come abbiamo detto Prince è diventato un personaggio carismatico grazie anche ai fatti di costume che lo coinvolsero: le sue tormentate storie sentimentali, il suo essere schivo e la scarsa propensione a parlare di sé, lo hanno fatto diventare una leggenda ancor prima di lasciarci. Anche il titolo del successo del 1984, “Purple rain”, fu qualcosa di misterioso: il concetto di pioggia viola è stato più volte preso in esame dagli addetti ai lavori, ma senza trovare una risposta precisa. Non solo, al museo dell’arte di Los Angeles, nelle scorse settimane è stata realizzata una camera della pioggia (“Rain room”), in cui scen-

deva acqua che, con suggestivi effetti cromatici, risultava viola, proprio in onore del lavoro di Prince di trentadue anni fa. Un artista che a sette anni componeva già canzoni suonando il pianoforte del padre, che a tredici fondò la sua prima band e che ha scritto ben 600 brani (più dei Beatles), non poteva che diventare un mito. E lo sarà per sempre. 21


Il grande ritorno di

Renato Zero

live all’Arena di Verona il 1 e 2 Giugno

“ALT”, primo in classifica dei dischi più venduti di Alessandra Mura - Slide

ALT”, il nuovo disco di inediti di RENATO ZERO, entra direttamente al primo posto della classifica dei dischi più venduti nella TOP OF THE MUSIC FIMI/GFK (diffusa da GfK Italia). Unico, rivoluzionario, libero, in prima linea da cinque decenni contro tutte le ipocrisie, innovatore, precursore, provocatore, attento come nessuno ad ogni tipo di minoranza e alla nostra interiorità. A tre anni dal doppio progetto di “Amo”, incentrato su tematiche più intime e riflessive, RENATO ZERO è tornato, forte di rinnovata passione e spirito di denuncia, ai grandi temi sociali e alle battaglie civili con il nuovo di-

sco di inediti “Alt”, disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming. “Alt” racchiude 14 brani inediti, dove trovano spazio i temi della fede, della violenza, dei giovani, del lavoro, del destino dell’arte, dell’amore in tutte le sue declinazioni, dell’ecologia, delle politiche d’accoglienza e dei nuclei affettivi.Tutti i brani del disco, prodotto da Renato Zero e Danilo Madonia, sono stati scritti dall’artista romano insieme ad autori e compositori come Vincenzo Incenzo, Danilo Madonia, Maurizio 22


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Fabrizio, Phil Palmer, Valentina Parisse, Luca Chiaravalli, Mario Fanizzi e Valentina Siga. La cover dell’album e le foto contenute nel booklet sono state realizzate dal fotografo Roberto Rocco. A due anni di distanza dall’ultimo tour, Renato Zero torna live! L’1 e 2 giugno, infatti, l’artista si esibirà nella prestigiosa location dell’Arena di Verona, dove incanterà il pubblico con i suoi successi di sempre e presenterà per la prima volta dal vivo i nuovi brani contenuti nell’album “Alt”. “A Sanremo, racconta l’artista, ero un po’ tremante quando ho presentato uno degli inediti ‘Gli anni miei raccontano’ perché non ero più abituato al contatto con il grande pubblico. E’ un po’ come la macchina, non puoi lasciarla ferma per troppo tempo poi devi metterla in moto di tanto in tanto. All’Arena di Verona sarà un vero banco di prova, una sfida anche con me stesso e per il mio pubblico”. C’è attesa per questo suo

ritorno, anche se i sorcini non hanno dovuto aspettare tanto, in ogni caso, Renato Zero muove sempre grandi cose, quindi c’è stato molto movimento intorno a questo nuovo album. “ALT” è stato definito dallo stesso Zero “la ricetta per curare questo mondo”, o meglio ci vuole provare, con la sua umiltà e sicurezza con cui si è presentato alla stampa, aveva un palco a disposizione e una sedia dal quale rispondere alle domande, eppure, non ci è mai salito, ha deciso di muoversi tra le file e rispondere vis-à-vis a tutti i giornalisti.

Questo disco vuole raccontare in note, la vita di oggi. Renato Zero, decanta le cose veramente importanti, scarnifica l’ipocrisia, è un po un manuale del ritorno all’ordine, alle cose che contano. Piccoli attacchi realizzati con stile e gusto, che riavvicinano l’artista al suo pubblico. Renato Zero tiene a specificare spesso “Alt è un album sull’oggi, su quello che stiamo vivendo. Perché chi non vive non può scrivere”. “Oggi c’è bisogno di serenità politica - ha detto - l’Italia si sta impoverendo sempre di più e non si tiene più conto della spesa giornaliera che sta di25



RENATO ZERO

ventando pesante. Non parliamo poi dei Sindacalisti che entrano in Parlamento. Ormai neanche più gli operai vengono considerati ma ce l’ho soprattutto con chi si frappone e rallenta il processo di sviluppo nel nostro Paese”. Tra i tanti temi del disco si parla anche del rispetto, della tolleranza, del giudizio e la poca apertura verso l’altro: “Succede anche nelle religioni. I musulmani si prostrano al loro dio mentre noi siamo meno ortodossi, mangiamo lo stesso la carne e comunque abbiamo bisogno di Gesù. Dio no perché ha altro di cui occuparsi. Ma accade anche ai ragazzini che spesso proferiscono parole intolleranti e molto forti dovuti anche alla mancanza di figure genitoriali. Allora mi chiedo ma è meglio assentarsi per lavorare e pagare la rata della lavatrice o rimanere un po’ di più al fianco di questi ragazzi di oggi e parlare con loro?”. Sebbene in “Nemici Miei” ci sia un chiaro e preciso riferimento alla politica fatta di tessere ma anche di “sogni con pullman pieni di vecchietti che dalle trattorie vengono spostati nelle cabine elettorali”, Renato

non entra nel merito delle travagliate Comunali di Roma: “Questa è gente che pensa solo ai fatti propri”, taglia corto. Il disco “Alt” è stato anticipato dal singolo “CHIEDI” (musica di Renato Zero e Maurizio Fabrizio; testo di Renato Zero), attualmente in rotazione radiofonica, il cui video, diretto da Sebastiano Bontempi con la fotografia di Timoty Aliprandi, è visibile al seguente linkhttps://youtu.be/ R8ZhC0ojYCI. Le canzoni sono state scritte anche con altri autori e compositori come Vincenzo Incenzo, Danilo Madonia, Maurizio Fabrizio, Phil Palmer, Valentina Parisse, Luca Chiaravalli, Mario Fanizzi e Valentina Sica. 28 album in studio, 3 raccolte, più di cinquecento canzoni. 45 milioni di dischi venduti. Ma Renato Zero ancora ai trofei preferisce la piazza, le sue accorate grida ed i suoi intimi sussurri.

La fede, la violenza, i giovani, il lavoro, il destino dell’arte, l’amore nelle sue declinazioni, l’ecologia, le politiche d’accoglienza, i nuclei affettivi. Tanti temi trovano spazio in queste nuove sorprendenti canzoni, che ancora una volta non leggono il giornale di oggi ma quello di domani, guardando avanti e alle nuove generazioni con coraggio, spirito identitario e irriducibile speranza. Questa la tracklist di “ALT”: “Chiedi”, “In questo misero show”, “La lista”, “In apparenza”, “Il cielo è degli angeli”, “Il tuo sorriso”, “Perché non mi porti con te”, “Gesù”, “La voce che ti do”, “Nemici miei”, “Vi assolverete mai”, “Alla tua festa”, “Rivoluzione”, “Gli anni miei raccontano”. È possibile acquistare in prevendita i biglietti online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali. RTL 102.5 è la radio media partner ufficiale di “ALT, ARENA, ARRIVO!” 27


Il Proverbiologo del Grande Fratello

Pasquale Laricchia, “J so fort” Uno dei pochi personaggi “usciti” da un reality, ancora oggi seguitissimo e amatissimo dal grande pubblico di Christie Berlini Neuhaus - Slide

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Pasquale Laricchia

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ono trascorsi più di tredici anni dalla sua partecipazione al Grande Fratello 3 andato in onda nel 2003 e la sua permanenza nella casa di Cinecittà non passò certo inosservata; Classe 1972, Pasquale Laricchia fu il concorrente che durante quell’edizione creò un personaggio il “proverbiologo” talmente simpatico da diventare il protagonista assoluto preferito della Giallapa’s Band di quella stagione “Mai dire Grande Fratello”. Pasquale fu anche il primo concorrente a partecipare ad un reality ,in coppia e cioè insieme alla sua bellissima fidanzata texana. Oltre all’esperienza televisiva in qualità di opinionista la sua vita oggi è intensa e ricca di nuove attività di successo. Attualmente Pasquale collabora con “ Radio Studio Più “per cui conduce come speaker “J so fort” un programma radiofonico settimanale molto ironico che ospita celebrità del mondo dello spettacolo, dello sport e della musica: il tutto condito da una ricca proposta musicale ricca di novità e una conduzione burlona e dinamica tipica del personaggio Laricchia. Da sempre appassionato di musi-

ca oltre a fare serate come Deejay nelle discoteche più frequentate d’Italia è anche produttore artistico e ha fondato un’etichetta discografica, la “krecord72” che produce House Dance Music. Pasquale è il testimonial ufficiale per il web delle Poste Italiane per la raccomandata online, protagonista di un simpaticissimo video virale. Inoltre instancabile, collabora con varie palestre in qualità di preparatore atletico sua principale attività prima di entrare nella “ casa”. Nonostante i suoi tanti impegni professionali, riesco a raggiungere Pasquale al cellulare per una breve e cordiale intervista. Rifaresti il grande fratello? Assolutamente si, è stata una bella esperienza unica nel suo genere decisamente positiva e solo chi ’ha vissuta può capire cosa si prova a vivere quel tipo di convivenza ovvero”obbligata”. E’ anche un modo per apprezzare e comprendere tante cose che normalmente nella vita quotidiana si fanno senza riflettere, in molte situazioni si realizza che la vita al di fuori della “casa” è molto più semplificata. 29


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Il o la concorrente con cui sei stato più in sintonia e con cui forse ti senti ancora....... Tutte le persone con cui mi sono relazionato durante il reality, sono persone con cui durante il programma posso anche aver avuto degli screzi o comunque delle divergenze caratteriali, ma in realtà al di fuori della “casa”ho scoperto che sono persone completamente diverse. Essendo il Grande Fratello un’ esperienza a se quello che ne esce talvolta è una realtà distorta, quindi in verità le stesse persone vissute al di fuori da quel contesto in relax lontano dalle telecamere e in totale spensieratezza si manifestano diversamente, insomma tutti bravi ragazzi con diverse personalità. Se ti chiedessero di partecipare nuovamente ad un altro reality, visto il successo dei tuoi proverbi e dei tuoi dialoghi anglo-baresi? Oltre al GF3 ho partecipato ad altri due reality (La Talpa e On the road) e sinceramente lo rifarei, oramai ho acquisito una certa esperienza ed un altro reality sarebbe in un certo senso una passeggiata per me in quanto “veterano” in questo ambito. Del resto se ancora oggi dopo 13 anni si parla del GF3 e della mia persona qualcosa è successo. Sicuramente la mia presenza all’interno della casa è stata apprezzata da molti spettatori Deejay, imprenditore, personal trainer e artista ti sei reinventato e hai diverse attività attualmente. Come fai a gestire tutti questi impegni? Riesco a conciliare le diverse attività in quanto a Radio Studio più conduco un programma che è 31


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settimanale “J so fort”, le serate in discoteca sono solitamente durante il week end e il resto della settimana mi dedico alla mia attività di produttore discografico di House Dance Music distribuita in tutti i portali più famosi al mondo ( Itunes, Beatport etc. ) che mi da molte soddisfazioni e il tempo che mi resta lo dedico allo sport collaborando come consulente e preparatore atletico con diverse palestre. Riesco a gestire gli impegni settimanali senza grandi difficoltà. Prevedi nuove attività nel tuo futuro? Non credo perché poi sinceramente diventerebbero troppe se voglio continuare a fare bene le cose che già faccio, del resto le giornate sono fatte di 24 ore. Nella vita tutto quello che ti piace cerchi di farlo bene e sempre al meglio, sono molto felice e soddisfatto di quello che ho e che sto facendo. E per la vita privata hai dei progetti? So che hai una nuova fidanzata..... La vita privata va benissimo sono appagato dagli affetti; sono contento di preservare dal pubblico la mia vita privata che desidero tenere “blindata”. Non voglio rischiare di contaminare o rovinare l’equilibrio che ho raggiunto. Personalmente non ho nulla contro chi mette in piazza i propri sentimenti o la propria vita privata, ma io non farò nuovamente quello che per me è stato un errore del passato. Io sono un privilegiato; è un privilegio fare quello che ti piace, volere di più è umano ma occorre apprezzare quello che si ha e a mio avviso, non esasperare il concetto di ambizione personale.


Massimo Ghini: La mia vita, una partita di pallone da giocare sino alla fine

di Alessandra Mura - Slide

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iglio di madre romana e padre emiliano, inizia la sua carriera come animatore in villaggi turistici. Poi come attore di teatro dove ottiene i primi elogi, recitando con registi del calibro di Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Giuseppe Patroni Griffi e Gabriele Lavia. È a fianco di Vittorio Gassman nell’Otello di Shakespeare. Nei primi tempi lavora anche come doppiatore e speaker radiofonico. Nel 1979 ottiene la sua prima parte al cinema nel film Speed Cross di Stelvio Massi. Del 1984 il secondo film, Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci ; nello stesso anno gira lo sceneggiato La neve nel bicchiere di Florestano Vancini. Nel 1988 recita nella commedia Compagni di scuola di Carlo Verdone, Sempre in quello stesso anno recita nel film tv

La sposa era bellissima al fianco di Stefania Sandrelli e Angela Molina. Nel 1990 Andrea Barzini lo dirige in Italia-Germania 4-3. Intanto continua a lavorare anche come doppiatore, prestando la voce a numerosi attori di Hollywood, su tutti Nicolas Cage in Via da Las Vegas (1995). Ghini sarà in seguito interprete di numerosi registi del nuovo cinema italiano come ad esempio Paolo Virzì che lo dirigerà nella sua pellicola d’esordio del 1994, La bella vita. Si dimostra attore completo e versatile quando gli vengono offerti ruoli più impegnativi come nel film Senza pelle di Alessandro D’Alatri oppure in Celluloide (1996) di Carlo Lizzani. Grazie al film di Francesco Rosi, La tregua (1997), ottiene primi riconoscimenti anche a livello internazionale. Franco Zeffirelli, che

già aveva lavorato con lui ai tempi del teatro, gli affida nel 1999 il ruolo di suo padre nel film autobiografico Un tè con Mussolini. Nel 2000 lavora accanto a star come Sean Penn e Anne Bancroft in Una notte per decidere di Philip Haas,mentre nel 2003 Carlo Vanzina lo chiama tra gli interpreti principali per il suo Il pranzo della domenica. Ma è alle produzioni televisive che si dedica prevalentemente negli anni 2000: nel 2001 interpreta il giovane Angelo Roncalli in Papa Giovanni; nel 2002 il dottor Manson nel remake di Fabrizio Costa del celebre sceneggiato La cittadella; nel 2005 l’inventore italiano del telefono, Antonio Meucci, in uno sceneggiato televisivo, e Galeazzo Ciano nella mini serie su Edda Ciano. Nel 2006 insieme a Lunetta Savino è pro-

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C E L L E F R I G O R I F E R E D A 1 A 2 A N T E B A N C H I D A L A V O R O I N A C C I A I O I N O X A B B A T T I T O R I A C I N Q U E T E G L I E I S O L A P E R S U R G E L A T I B I L A N C E - F R I G G I T R I C I - G I R A R R O S T I O G N I T I P O D I E L E T T R O D O M E S T I C O

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tagonista della fiction Raccontami, con la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco; nel 2007 appare in Piper, di Carlo Vanzina; nel 2008 in Dottor Clown; nel 2009 in Sui tuoi passi e Enrico Mattei - L’uomo che guardava al futuro, nel 2010 in Gli ultimi del Paradiso. Al cinema, in tempi recenti ha partecipato ai cinepanettoni di Neri Parenti Natale a Miami (2005), Natale a New York (2006), Natale a Rio (2008), Natale a Beverly Hills (2009) e Natale in Sudafrica (2010), sostituendo Massimo Boldi al fianco di Christian De Sica; ma anche a film più impegnati come Guido che sfidò le Brigate Rosse (2007), di Giuseppe Ferrara e Tutta la vita davanti (2008), di Paolo Virzì, per il quale ottiene la sua prima candidatura al Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista. Nel 2011 partecipa come concorrente e vince a Lasciami cantare!. Nel 2012 recita e canta del musical La cage aux folles. Convinto da Sabrina Ferilli, prende parte al progetto del nuovo canale Agon Channel conducendo il 26 novembre 2014 la serata-lancio del canale insieme a Simona Ven-

tura. Nel 2015, di nuovo in coppia con Christian De Sica, torna al cinema con il cine-panettone Vacanze ai Caraibi - Il film di Natale per la regia di Neri Parenti. Si conclude in Sardegna la sua tournee teatrale con “Un’ora di tranquillità” Com’è andata e come ha reagito il pubblico sardo? A Cagliari sono stato due stagioni fa quando ho portato “Quando la moglie va in vacanza” con Elena Santarelli. Con Sassari e Cagliari si conclude la mia tournee con il nuovo spettacolo tratto da un’opera di Zeller, un autore contemporaneo giovanissimo che ha talento da vendere. Questo spettacolo si interfaccia perfettamente con il mio modo di fare teatro. Divertente, ironico, fatto di cose semplici della quotidianità. Fin’ora com’è andata la tournee? Sono preparato a tutto ma lo spettacolo ha fatto successo dappertutto, quindi sono certo che piacerà anche al pubblico sardo. E’ piacevolissimo vedere la gente che si sbellica dalle risate mentre tu racconti la tua storia.

La stragrande maggioranza del pubblico ti conosce nel cinema. Ma tu sei nato col teatro e poi arrivi anche in televisione. Ti senti più uomo di cinema televisione o teatro? Mi sento tutte e tre le cose, da decenni mi districo dalle quinte ai set. Gioco con la sorpresa novità, quando arrivo in teatro,ma io ho una storia televisiva teatrale e cinematografica ormai consacrata e ha sempre viaggiato insieme. Mi fa piacere che ci sia in ogni teatro che vado il “sold out”. Mi aspettano fuori dal teatro non per picchiarmi ma per salutarmi; io non mi immaginavo nemmeno questo affetto, ma è anche vero che a teatro uno si muove con una libertà che al cinema non hai e arrivi più direttamente al cuore delle persone. Sei stato rapito dal cinema. Quando hai deciso di fare il salto? Io sono stato avvicinato al cinema dal teatro. All’inizio ho lavorato con Streller, con Gasman, con l’elite dello spettacolo che c’era allora, ed io ero un attore emergente. Dopo pochi anni mi ha rapito il cinema e ho abbando-

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nato il teatro. Ma ho sempre cercato di portarlo avanti. Stare a teatro è una bella palestra, te la giochi la partita e hai il pubblico davanti a te. Mi sento attore al 100%. Mi piace davvero tanto, è un modo per vivere il rapporto col pubblico. Sai una curiosità? Questo è il primo anno che non canto in scena. Ho sempre fatto musical, questa volta non canto ma sono totalmente me stesso, non solo attore ma protagonista assoluto, molto più di tante rappresentazioni che ho messo in scena. Non sembra ma sono trent’anni che lavori nel cinema e teatro. Si, quando me lo ricordo mi viene un coccolone. Mi è preso un colpo quando inizi a prendere “il premio alla carriera”. Mi sono fatto tante di quelle risate l’altro giorno a Roma per il Cinecibo Award dove ho preso il premio alla carriera. Ridevo e scherzavo con Michele Placido, è stata una bella serata, molto divertente, quasi un gioco. Nell’ultima mia tappa a Sassari dello spettacolo che ho adesso in tournee, io ero sul palco in Sardegna mentre mio figlio debuttava a Roma sul palcoscenico. Una cosa molto curiosa e carina che mi fa tanto piacere. Quand’è che lo portiamo a casa un Leone d’oro? In realtà prima borbottavo molto. Non avere ancora a casa la statuetta mi dava un po fastidio. Adesso che continuo a fare teatro cinema e televisione con grandi consensi, ascolti, non ho questa urgenza. Anche perché se le cose vanno così bene, allora meglio che non lo prenda questo leone d’oro. Veniamo allo spettacolo. Portare in scena uno spettacolo contemporaneo come quello di Zeller è stato molto azzardato. Eppure hai avuto ragione. Il pubblico ha decretato il tuo successo

Si è stata una scommessa. Il fatto che questo titolo è sconosciuto ai più è stata una scommessona, altro che! Ma questa commedia è travolgente. Non ho più date da mettere perché nella prossima stagione hanno già comprato la nostra piece tutti i teatri. Ho pagato il dazio nel portare uno spettacolo nuovo, ma ho vinto. Ho fatto quasi 80 repliche. Abbiamo fatto divertire tutta l’Italia e poi ho con me tanti colleghi attori straordinari con i quali sono in perfetta sintonia. E’ uno spettacolo che dura un’ora e quaranta, senza intervallo, dove succede qualunque cosa. Questo è il debutto come regista. Come ti trovi dall’altra parte della telecamera o delle quinte? Io sono un po viziato, e il passaggio a fare il regista è sempre stato un po difficile. E’ un po come Totti. Non voglio finire di giocare a pallone, voglio stare sempre in campo. Scherzo. In realtà ho fatto tante volte il regista in altre situazioni e mi sono cimentato anche se non ufficialmente. Questa volta ho preso coraggio e ho detto: Voglio farla io la regia, mi calza a pennello. E’ uno spettacolo che si presta ad essere giocato bene dagli attori e io ho fatto non tanto il direttore d’orchestra quanto il primo violino, ho dato il la e poi il resto è venuto da solo. In questo spettacolo sono il protagonista assoluto e sto in tutte le

scene. Ma in realtà sono una sorta di nocchiero, la spalla di tutti i personaggi che entrano in contatto con me e con i quali instauro una relazione sempre e comunque conflittuale ma in maniera assolutamente ironica. Una domanda un po crudele, ma è doverosa per capirti meglio. Chi è il collega che ti ha completato sulla scena? Con chi sei stato più te stesso? Ci sono tanti amici attori con i quali mi sono trovato benissimo, ma chi mi completa e con la quale ho un rapporto di complicità straordinario è Sabrina Ferilli. E’ una donna straordinaria, di un’intelligenza concreta, una diva senza capricci, che non vive da diva nonostante lo sia, che sa stare con tutti ed è di una simpatia travolgente. Se devo scegliere qualcuno che rappresenti la complicità sulla scena scelgo Sabrina. Anche perché con lei abbiamo fatto tantissime cose, dal teatro al cinema, alla tv, siamo un po cresciuti insieme ed è stato un bel rapporto sin dall’inizio che non si è mai spento e spero prosegua così sia nella vita che nel set.

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NO VIOLENCE

NO VIOLENCE Contro la violenza sulle donne di Nadia Bengala - Slide / Foto di Michele Simolo

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alla Spa di uno dei più importanti alberghi di Roma, si è tenuta una significativa iniziativa contro la violenza sulle Donne. Ad organizzarla Iolanda Cipriani, professionista dell’estetica direttrice della Spa del Radisson Blu di Via Turati e il Fotografo Michele Simolo. Molte le artiste che hanno partecipato al progetto fotografico NO VIOLENCE, curato e realizzato da Michele Simolo, fotoreporter affermato, oltre che nel campo della moda anche nel sociale. Ad accogliere i numerosissimi partecipanti lo staff di belle ragazze della Spa. Il direttore dell’hotel ha fatto gli onori di casa. A dare un saluto il consigliere re-

gionale, Michele Baldi, che ha annunciato l’approvazione da parte del consiglio Regionale di una legge contro la violenza sulle Donne. L’avvocato Stefano Maccioni si è soffermato sulle cause che determinano la violenza, ha sottolineato come le nuove generazioni siano sempre meno in grado di gestire il distacco da una persona amata, ricorrendo spesso alla violenza. Prima della proiezione del video, Michele Simolo ha spiegato le motivazioni della sua iniziativa e ringraziato le signore che hanno partecipato alla sua realizzazione. Iolanda Cipriani nel salutare tutti i convenuti ha spiegato che questa è soltanto un’iniziativa cui ne faranno seguito altre.

Erano presenti: Barbara Lolli, Valentina Pace, Camilla Ferranti, Carla Solaro, Cosetta Turco, Diana Cristina Mantescu, Chiara Pavoni, Demetra Hampton, Elena Berera, Erika Camese, Fabiana Roscioli, Floriana Rignanese, Martina Menechini, Marcia Sedoc, Maria Loana Gloriani, 41


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Maria Monsè, Metis Di Meo, Natalia Simonova, Rita Capobianco, Valentina Pace, Vanessa Jay Mulder, Valentina Riccio, Daniela Martani, Lucia Batassa e io Nadia Bengala che sono stata la prima a credere ed aderire al progetto di Michele Simolo e a coinvolgere altre donne dello spettacolo. In boccaquesto al lupo per tutti i prossimi eventi. Altri ospiti illustri: Pietro Innocenzi - Antonio Paris - Andrea Duma Prof. Orazio De Lellis - Georgia Viero - Fabrio Pacifici - Avv. Maria Lo Moro - Avv. Maria Gaia Pensieri

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Ho sognato di indossare qualcosa di chic per le spiagge delle Seychelles, di elegante per le spiagge delle Bahamas, di sensuale per le spiagge del Kenya, di magico per le spiagge della Thailandia, di esclusivo per le spiagge di St. Barth, di accattivante per le spiagge del Brasile. ...mi sono svegliata ed ho trovato My Bikini. My Bikini è moda mare per la donna fashion, originale, trend, che sa come farsi notare. È un brand made in Italy, garanzia di qualità e di cura dei particolari, è studiato per essere confortevole ed ineguagliabile nello stile. Per la tua estate svegliati dal tuo sogno e scopri My Bikini.

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Miss slide GIUGNO

La Miss Slide del mese è

Tindara Papa

Abbiamo incontrato questa ragazza, scoperta da Devis Paganelli patron di SLIDE, Miss Principessa d'Europa, Direttore Casting di Miss Reginetta d'Italia e Licenziatario italiano di Miss Europe World. Cerchiamo di conoscerla meglio, con le classiche domande che poniamo alla modella del mese! Le tue origini Sono orinaria della provincia di Messina in Sicilia

Cosa ti piacerebbe fare nel mondo dello spettacolo? Ballerina

Quanti anni hai? 19

Cosa significa secondo te avere successo? Avere successo significa raggiungere con soddisfazione un obbiettivo perché alla fine l'importante è seguire quello che appassiona e che davvero divertente fare.

Parlaci del tuo carattere Mi reputo una ragazza solare, vivace, dinamica, estroversa, mi piace stare in compagnia e anche se all'apparenza posso sembrare antipatica, le persone che mi conoscono sanno di poter dire il contrario. Inoltre, in base alle situazioni, posso anche mostrarmi timida e riservata. Il tuo migliore pregio Essere una persona sincera. Il tuo peggior difetto Sono molto testarda, ma non so se sia relmente un difetto! Il tuo partner ideale come deve essere? Alto, muscoloso e moro. La trasmissione tv che preferisci? Italia's Got Talent Il tuo attore preferito? Gabriel Garko Il tuo piatto preferito La parmigiana di mia nonna Il tuo colore preferito Viola Come si arriva al successo secondo te? Con molta determinazione, sacrificio, talento, e anche un po' di fortuna. Quale caratteristica del tuo aspetto ritieni più interessante Il viso

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ntare Vuoi diSvelide? Miss da

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NON SOLO TURISTI

Ouro Preto:

storie brasiliane di oro, di schiavi, di sangue e di libertà Flavio Alagia

Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta. www.nonsoloturisti.it

Q

uando nel 1500 i portoghesi arrivarono in Brasile sulla rotta scoperta due anni prima da Vasco de Gama, l’enorme territorio che si presentava loro offriva ampie opportunità di esplorazione ma poche materie prime da esportare. Grazie al clima e alle acque interne tutto ciò che veniva seminato

sembrava crescere bene, ma per sfruttare questa fertilità occorreva colonizzare e quindi impiantare una base economica che consentisse ai coloni di sopravvivere. I primi mercati a far emergere il Brasile nei piani di sviluppo dell’impero portoghese furono quelli della canna da zucchero e degli schiavi.

Questi ultimi erano le braccia dell’industria agricola e la loro tratta diede vita ad ampie possibilità di guadagno che portarono nel corso del XVII secolo a occupare quasi l’intera costa da Pernambuco a San Paolo. L’interno, invece, alimentava sogni di ricchezze con miraggi d’oro e d’argento. Il ritrovamento di giacimenti alluvionali di oro diede inizio alla storia coloniale di Minas Gerais, stato interno del Brasile incorniciato da verdi pendii montuosi e costellato con incantevoli borghi in cui ancora si esprime perfettamente l’accurata architettura coloniale portoghese. Tra questi borghi 51



NON SOLO TURISTI

spicca la cittadina di Ouro Preto: a due ore di autobus dalla capitale Belo Horizonte, 70.000 abitanti, un’importante università, diverse miniere aperte ai visitatori e un nugolo di chiese barocche dalle decorazioni in oro. Quando alla fine del secolo i cercatori d’oro provenienti da San Paolo trovarono l’oro sull’Itacolomi, il monte che domina la cittadina, si scatenò un fiume in piena di migranti provenienti da San Paolo, dal Nord-Est e altri ancora appena sbarcati dal Portogallo. Nel 1711 i vari campi minerari furono riuniti sotto il nome di Vila Rica de Albuquerque, l’odierna Ouro Preto.

Continuarono ad arrivare anche nuovi schiavi. Il dramma delle loro esistenze spezzate e la sete di ricchezza dei minatori, trasfusi nella cornice tropicale di un Brasile in continua evoluzione su cui si abbattevano flussi migratori provenienti dall’Europa non poteva che esaltare le gesta di personaggi divenuti poi leggendari, la cui storia si tramanda ancora oggi. Storie come quella di Chico Rei.

divenne uno dei tanti schiavi giunti a Ouro Preto dall’Africa per essere impiegato nelle miniere d’oro. Durante il viaggio in nave aveva perso la moglie e tutti i figli tranne uno, ma invece di sprofondare nell’odio e nel rancore si distinse per la sua intelligenza e per il suo carattere conciliatore. In questo modo si conquistò amicizie importanti tra l’élite bianca che gli consentirono di ottenere la libertà.

Chico Rei era il capo del suo villaggio, ma dopo essere stato catturato

Da cittadino libero Chico Rei sposò una donna bianca e

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acquistò la miniera in cui aveva lavorato da schiavo. Con l’oro della miniera acquistò la libertà di molti altri schiavi, contribuendo in maniera fondamentale alla cultura multietnica che contraddistingue

Ouro Preto ancora oggi. La sua piccola miniera è una delle tante graziose attrazioni di Ouro Preto, questo piccolo gioiello coloniale in cui rilassarsi con lunghe passeggiate sui pendii o

facendo il giro delle fatiscenti chiese che ancora resistono all’abbattersi dei secoli.

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Mister slide GIUGNO

Mr Slide del mese è

VALERIO COMUNALE Il suo nome è Valerio Comunale, ha 24 anni ed è di Castellabate. Scoperto da Slide come Mister del mese, grazie al Patron Devis Paganelli, cerchiamo di conoscere meglio questo ragazzo.

Le tue origini Castellabate (sa) Quanti anni hai? 24 Parlaci del tuo carattere Mi reputo forte ma allo stesso momento dolce, apprensivo su alcuni aspetti, calmo in altri. Il tuo migliore pregio Avere costanza Il tuo peggior difetto Penso avere l'apprensione su alcune cose Il tuo partner ideale come deve essere? Una donna, sottolineo donna perché deve capire l'importanza e la conoscenza che il rispetto è la prima cosa in un rapporto. La trasmissione tv che preferisci? Uomini e Donne Il tuo attore preferito? Jonny Depp Il tuo piatto preferito Arrosto di carne Il tuo colore preferito Noce antico

Come si arriva al successo secondo te? Costanza, pazienza, determinazione, fortuna Quale caratteristica del tuo aspetto ritieni più interessante Sorriso Cosa ti piacerebbe fare nel mondo dello spettacolo? Il modello Cosa significa secondo te avere successo? Aver raggiunto agli occhi di un professionista, una ragione. Faresti qualunque cosa per raggiungere il successo? No Perché? Perché se si ha talento e bravura, con i proprio sacrifici si può avere il successo, senza ricorrere a altre metodiche

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Che esperienze hai in questo ambito? L'esperienza della volontà, ossia la voglia di poter essere e voler diventare.


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Le storie di Slide

Anna Magnani, l’italiana da “Oscar”

Una delle più bravi attrici dell’intera storia del cinema internazionale a cura di Fabio Buffa - Slide

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essant’anni fa, precisamente il 21 marzo del 1956, Anna Magnani è la prima attrice italiana a vincere l’Oscar come migliore protagonista. Il prestigioso premio le viene attribuito per la favolosa interpretazione di Serafina delle Rose nel film “La rosa tatuata”. E’ una pellicola del 1955, di genere drammatico, girata sotto la regia di Daniel Mann, che tratta la storia di Serafina Delle Rose moglie fedelissima di Rosario, il quale oltre ad avere una vita con un segreto imbarazzante (trasporta droga con il proprio camion) ha un’amante, Estella Hohengarten. Durante un inseguimento della polizia, Rosario muore sul proprio furgone. Serafina solo dopo qualche tempo viene a sapere della doppia vita del marito. Dopo il comprensibile shock, decide di cedere alle lusinghe di Alvaro, un suo spasimante. Dopo Anna Magnani, una sola attrice italiana riuscì a conquistare l’ambito premio: fu Sofia Loren per l’interpretazione di Cesira ne “La Ciociara”, del 1960, diretto da Vittorio De Sica. Ma scopriamo quella che fu la vita di Anna Magnani, considerata una delle più brave attrici dell’intera storia del cinema internazionale. Nacque a Roma il 7 marzo 1908,

da Marina Magnani e un signore calabrese che di cognome faceva Lo Duce, ma che non riconobbe la figlia. Marina lasciò la piccola Anna alla propria madre, così, quella che diventerà la più grande attrice italiana, viene accudita e cresciuta dalla nonna. A diciannove anni entra nella scuola di Arte drammatica “Eleonora Duse”, che dopo due anni la indirizzerà a lavorare nella compagnia diretta da Dario Niccodemi. Nel 1928 per la prima volta appare in una pellicola cinematografica, nel film “Scampolo”. Ma il vero debutto

come protagonista è del 1934 in “La cieca di Sorrento”. Nel 1935 Anna Magnani interpreta “Fanny la Canzonettista” nel film “Cavalleria”, del regista Goffredo Alessandrini, che qualche mese prima dell’inizio delle riprese era diventato suo marito. Dopo un paio di altri film, nel 1942 nasce Luca, il suo unico figlio, concepito durante la relazione con l’attore Massimo Serato, che lascerà la Magnani, così il piccolo porterà il cognome della madre. La carriera di Anna non conosce ostacoli e nel 1945 vince il suo primo Nastro d’Ar-

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grande attrice vince il suo quinto ed ultimo Nastro d’Argento. Un anno prima, nel 1955, la Magnani gira il film con cui vincerà l’Oscar: come abbiamo già scritto, la “Rosa tatuata” ha la sua grande protagonista in Serafina Delle Rose. Lei e Rosario Delle Rose sono due siciliani emigrati il Louisiana. La rosa tatuata deriva da un tatuaggio di un fiore sul petto di Rosario. A rendere più struggente la scena della morte del marito di Serafina è la promessa che fa l’uomo alla moglie secondo cui

gento, interpretando Pina in “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, simbolo del Neorealismo. Nel film la Magnani è protagonista di una delle scene più struggenti e più famose del cinema, quando corre dietro al camion dei militari tedeschi nel quale è prigioniero il marito, venendo uccisa dagli stessi militi nazisti. Il secondo Nastro d’Argento è per il film “L’Onorevole Angelina”, mentre nel 1948 arriva il terzo con “L’Amore”. E’ il suo ultimo film con Roberto Rossellini, con cui per qualche tempo ebbe una relazione dopo la separazione con Alessandrini. Il quarto Nastro d’Argento Anna Magnani lo vince con “Bellissima”, film del 1951 al fianco di Walter Chiari, Corrado Mantoni e Alessandro Blasetti. “Suor Letizia, il più grande amore” è un film diretto da Mario Camerini con cui la nostra

quella sera farà il suo ultimo viaggio con il camion. E fu l’ultimo …perché forzando un posto di blocco muore proprio in un incidente con il proprio

mezzo. La scomparsa del marito fa perdere a Serafina anche il figlio del quale era incinta. Ciò che spicca di più nel film è la grande personalità della 61


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protagonista, esaltata dalla bravura della Magnani. Altro aspetto emotivamente forte della pellicola è il rapporto conflittuale tra Serafina e la figlia. Dopo la morte del marito la madre cerca di isolare dal mondo la ragazza. Comunque c’è il lieto fine: Serafina viene a sapere che il marito era un corriere della droga e che aveva un’amante. Situazione che la porta a cedere alla corte di Alvaro Mangiacavallo (Burt Lancaster), permettendo

poi alla figlia di coronare l’amore con un giovane marinaio. La carriera di Anna Magnani prosegue con il premio come migliore attrice in occasione del Festival di Berlino del 1958. Questo grazie al film “Selvaggio è il vento” di George Cukor, in cui tra i protagonisti c’è anche Antony Quinn. Questo film la porta a vincere anche il David di Donatello, riconoscimento che bisserà successivamente con “Nella città l’inferno” del 1959. Il 1960 è l’anno del binomio Ma- L’ultima apparizione di Anna Magnani-Marlon Brando in “Pelle di gnani è del 1972, quando Federico Serpente”, altro mito del cinema Fellini la vuole in “Roma”, sedicesiinternazionale. Poi è la volta di mo film del grande regista in ordine “Mamma Roma” di Pasolini. All’i- cronologico. nizio degli anni settanta passa alla La grande attrice muore il 26 settelevisione con alcuni film che eb- tembre 1973 a Roma per un tumore al pancreas. bero un discreto successo.

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una chitarra in salotto e ci contaminiamo vicendevolmente!”. Oltre alla musica, Gabry Venus ha un’altra passione, quella per il volo in parapendio. Fin dal 2003 trasmette su Radio Globo, l’emittente locale più ascoltata di Roma e da due anni presente in FM anche ad Ibiza e Formentera sui 100.5. Il suo nuovo singolo si chiama “Gold” ed esce su Double Sound Records. Steve Martin “Sono più di 30 anni che muovo i dischi e vissuto in prima persona tutta l'evoluzione del djing. Sono nato a Livorno in Toscana, città con la quale mi divido con Montecarlo, in Costa Azzurra, un posto che amo e che ho scelto per passarci del tempo. Al di là della musica, amo viaggiare, il cinema e il calcio e lo sport in genere. Mi piace provare la cucina dei più grandi chef e impazzisco per la tecnologia. In questo periodo, amo molto il sound ipnotico di Drinkee, la splendida “Faded” di Alan Walker, la deep di “I took a pill in Ibiza” e “Nobody does it better” di Michael Calfan. Don Ray Mad Don Ray Mad è uno dei più stimati dj producer italiani per quel che riguarda la soulful house. Genovese, vive da

tempo in provincia di Bergamo. Tracce come “Fell it Be Free" e “Relaxionality”, entrambe uscite sulla sua Big Bull Records, hanno raggiunti buoni risultati su Traxsource, proprio come la recente “Get Down to the Music”. “La musica che produco è house”, racconta Don Ray Mad. “Nei miei dischi e nei miei dj set, metto insieme tutte le sue forme: soulful, jackin house fino ad arrivare a qualche pezzo tech house”. Gabry Venus E’ un dj ma ha un approccio alla musica decisamente vintage. “Credo molto nella ‘canzone’ e compongo i brani con musicisti e gli amici di sempre”, racconta. “Adoro fare sessioni serali con loro. Aiutati da un bicchiere di vino rosso, attacchiamo un mac e

Wlady Recentemente premiato con un riconoscimento alla carriera, è resident al The Club di Milano, uno dei locali simbolo della nightlife della città. E non è tutto Wlady è anche uno dei producer più stimati in questo periodo. Ha prodotto e pure remixato 'Maria Salvador' di J-Ax feat. Il Cile. Il brano ha totalizzato circa 90 milioni di visualizzazioni su You Tube, ed è qualcosa di più del solito tormentone estivo che poi si dimentica… Il suo singolo più recente è “Eyes” ed esce su Vamos Music.

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Ristorante Capo San Martino CH-6900 Lugano Paradiso - Tel. +41 (0)91 994 15 31

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Summer Club & dintorni di Lorenzo Tiezzi

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arà un’estate a cinque stelle, per chi a voglia di viverla con stile, anche senza spendere una follia. Accanto a tanti locali scatenati, perfetti per chi ha voglia di saltare fino all’alba ed oltre, la penisola si sta riempiendo di spazi da vivere in ciabatte oppure in tuxedo (che vuol dire smoking) & tacchi alti. Dipende solo dal mood con cui si vuol viverli. Lido di Bellagio (CO) L’11 giugno arrivano i VINAI, scatenati protagonisti della scena EDM a livello internazionale. Il 18 è la volta di Cristian Marchi, anche lui in crescita verticale soprattutto dopo un brano come “The Creeps”, prodotto con Nari & Milani e pubblicato da Music Freedom, la label di Tiesto. Eppure il Lido non è un luogo di musica scatenata. Aperto dal mattino alla notte, ha un vista mozzafiato e servizi a cinque stelle.

Life Club Rovetta (BG) E’ perfetto per ballare scatenati sul dancefloor oppure passare la serata chiacchierando nel verde con gli amici. A ognuno la sua scelta. Dopo l’opening con la one night Enjoy ed il dj set di Stefano Pain, uno dei più apprezzati dj producer italiani, si continua a ballare, ma solo il venerdì sera. Anche questa è una particolarità che fa capire il livello dei party proposti da questo locale. L’eleganza è una costante. Il club organizza poi per il 29 luglio Lifeworld, un festival da 10 ore di musica con tanti ottimi dj ed un grande nome internazionale (ancora top secret). Fidelio Milano @ The Beach Dopo un inverno di martedì folli al The Club, la crew del Fidelio cambia casa e si sposta al The Beach. Oltre ad un bel giardino, c’è un altro ‘plus’, ovvero i party qui possono iniziare già all’ora dell’aperitivo, non solo andare avanti fino a notte fonda, ed oltre. Sui palchi del club si alternano come sempre i performer di EWS, alla voce ci sono grandi professionisti come Gaty Vocalist e Pietro Civera, mentre al mixer si dà spazio alla coppia di casa, ovvero Stefano Pain ed Ale Bucci.

Angels of Love @ Ammot, Napoli Sabato 11 giugno, di notte, all’Ammot di Napoli arriva Danny Tenaglia, mito house dal sound inconfondibile. Il 3 luglio invece, dalle 18 nello stesso locale c’è Luciano, dj specializzato in elettronica da ballo che piace sia nei locali underground (ha suonato recentemente al Lik di Bologna) sia nei locali più esclusivi al mondo (suona spesso prima e dopo i party della Formula Uno). Si tratta di dj importanti… E poi, come sempre quando si tratta di feste organizzate dagli eterni Angels of Love, la musica è solo uno degli ingredienti del divertimento. La magia la fa chi ha voglia di ballare.

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sempre o in viaggi con voi


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arà un’estate decisamente reggaeton. Lo dice la programmazione delle radio italiane, lo dice la voglia di ritmi nuovi e sensuali che accomuna un po’ tutti noi. Oggi che le star del panorama EDM sembra-

Un’estate reggaeton, con Jay Santos e Vida Loca

di Lorenzo Tiezzi

no il sedere non per essere sexy, ma perché ne hanno voglia: il mix di ritmi urban e latini di Vida Loca è easy… ma niente affatto scontato. Durante i party Vida Loca gli show si succedono senza soluzione di continuità. Ma l'unico protagonista è il pubblico, un pubblico che ha solo voglia di fare l'alba non ci sono superstar del mixer strapagate, si balla tutti insieme. Col sorriso sulle labbra.

no decisamente in calo ed oggi che pure molti dei brani house sembrano ripetere gli stessi clichè, perché non lasciarsi andare a quel mix vincente di hip hop, r’n’b e raggaeton. Tra i party itineranti più hot d’Italia c’è senz’altro, Vida Loca. Già il nome, vita matta, è tutto un programma. Il sottotitolo è addirittura uno slogan che mette subito allegria: Mami no te pierdas! Segnalare tutti i locali in cui prende vita il party impossibile, visto che le party girl Vida Loca sono molto irrequiete, si spostano molto spesso. Tra i club comunque ci sono il Malua 54 di Lido di Spina (FE), il Costez Nikita di Telgate (BG). E com’è la musica di Vida Loca? E’ quella che fa muovere a tempo il mondo, pensata per far saltare e divertire. Da New York all'Asia, dall’America Latina al Giappone, le ragazze muovo-

Quella del 2016 è pure l’estate di Jay Santos, la star di “Caliente”, brano da una quarantina di milioni di visualizzazioni su YouTube, che guarda caso spesso è guest ai party Vida Loca. Dopo la recente partecipazione ai Billboard Latin Music Awards, a fine maggio pubblicherà il suo nuovo singolo. L’artista, tra l'altro, è molto legato all'Italia. Nato a Bogotà in Colombia il 19 Aprile 1988, all'età di 11 anni si trasferisce a Roma dove comincia a sviluppare il suo lato artistico imparando a suonare il pianoforte, la chitarra e la batteria. Influenzato dalla musica italiana e dalle sue radici "latine", trova un modo unico e originale di sentire il ritmo e la musica in generale. L’artista, gestito da Stefano Pugnali, ha pubblicato da poco il suo nuovo singolo “Tu Y Yo”. Si tratta di

una bomba reggaeton piena di ritmo, dalla melodia vibrante. Il testo è un inno alla sensualità, perfetta per l’estate 2016. Il testo è un inno alla sensualità, perfetta per l’estate 2016. Riassumendo, una bomba reggaeton da ballare fino all’alba nei club, in riva al mare e ovunque. Jay Santos è conosciuto per trasformare le sue canzoni immediatamente in successi… e sembra proprio che questa “Tu Y Yo” abbia tutti i requisiti per diventare la sua nuova hit, un brano da ascoltare su tutti i dancefloor del pianeta.

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SONO GIOVANE ED INIZIO AD ESSERE STEMPIATO. DEVO PREOCCUPARMI? a cura del Dott. Antonio Soverina Medico Chirurgo Scienze Tricologiche Mediche e Chirurgiche Medicina Estetica ed Anti-Aging www.tricologiamedicochirurgica.com

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a stempiatura preoccupa molti giovani che vedono progressivamente arretrare l’attaccatura dei propri capelli ma bisogna davvero allarmarsi? La risposta è no, la stempiatura è una condizione fisiologica che non indica un problema di salute del cuoio capelluto o un’anomalia del ciclo di vita del capello.

Qual è la causa della calvizie maschile? La calvizie maschile è stata denominata “androgenetica” perché è causata dagli ormoni androgeni e da una predisposizione genetica. Gli ormoni circolanti vengono trasformati in sostanze che provocano la progressiva superficializzazione del capello fino alla sua caduta definitiva. Questa trasformazione si verifica per opera di un enzima presente a livello del cuoio capelluto che converte il testosterone in diidrotestosterone, la sostanza che fa cadere i capelli. La calvizie maschile si associa quindi ad alterazioni ormonali? Non proprio, gli uomini con calvizie non hanno livelli di androgeni ematici alterati ma sono solo localmente più sensibili ai loro effetti. L’ alopecia androgenetica non è correlata ad alti livelli di testosterone e bisogna infatti sfatare un mito, gli uomini calvi non sono sessualmente più prestanti di coloro che hanno i capelli. Come progredisce la calvizie? La perdita dei capelli nell’uomo procede secondo uno schema ben preciso: si ha dapprima un innalzamento della linea frontale dei capelli accompagnato da un diradamento alle tempie con la tipica forma a M e fin qui può essere considerata come una situazione fisiologica. Nella calvizie maschile, invece, il vertice lentamente si svuota e l’alopecia progressivamente confluisce con le zone frontali risparmiando solo una coroncina di capelli nella zona posteriore e laterale.

La stempiatura che ruolo ha? L’osservazione di uomini stempiati ma non calvi e uomini calvi ma non stempiati fa supporre che non ci sia associazione fra i due fenomeni. La stempiatura è dovuta all’azione diretta del testosterone mentre l’alopecia androgenetica ad una sua trasformazione. È importante però considerare parametri come l’apertura e la profondità della stempiatura che, in un ragazzo giovane, insieme alla sua storia familiare, possono dare importanti indicazioni riguardanti la progressione della caduta. Come si può distinguere un fenomeno transitorio di caduta dall’inizio della calvizie? È importante una valutazione di un Medico Tricologo in ogni occasione di maggiore caduta dei capelli. Tutte le malattie che coinvolgono i capelli ne provocano alla resa dei conti un aumento della caduta ed è fondamentale una corretta diagnosi. È vero che il sebo fa cadere i capelli? No, questo lo sostiene solo chi vuole vendere una lozione o un shampoo. In realtà capelli grassi e calvizie sono spesso presenti insieme non perché l’uno sia causa dell’altro ma perché hanno in qualche modo la stessa origine, gli ormoni androgeni. Rasare i capelli li rinforza, è così? No, rasare i capelli non è di alcuna utilità. Tagliando i capelli non ne modifichiamo lo spessore o la densità ma ne asportiamo solo l’estremità che è più sottile e quindi ci sembrano più spessi. Usare il cappello o il casco aumenta la caduta dei capelli? Il casco ed il cappello non fanno cadere i capelli anzi, soprattutto d’estate, bisogna proteggere il cuoio capelluto dal sole, che è sicuramente dannoso.

Il gel e gli shampoo fanno cadere i capelli? Shampoo, balsami e prodotti cosmetici di scarsa qualità al massimo possono danneggiare i capelli sfibrandoli ma non agiscono sul follicolo, quindi non possono essere causa di caduta. Per lo stesso motivo non esistono quindi shampoo anticaduta che li faranno ricrescere. È possibile curare la calvizie? Sì, l’alopecia androgenetica è oggi assolutamente curabile soprattutto nelle sue fasi iniziali. Esistono terapie farmacologiche in grado di arrestare la caduta e favorire la ricrescita dei capelli. Sono molecole sicure, che possono essere somministrate a tutte le età e con effetti collaterali rari, che eventualmente scompaiono alla sospensione del trattamento. Perché la terapia medica sia efficace è però necessario instaurarla in tempo, altrimenti l’unica strada percorribile sarà quella chirurgica. E se non lo faccio? Spesso non è possibile definire quale sarà l’evoluzione di un iniziale processo di diradamento di tipo androgenetico, ma nella maggior parte dei casi esiterà in calvizie. I lavori scientifici attualmente a disposizione indicano che in assenza di trattamento la situazione peggiora in più del 90% dei casi.

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FooD4you

Riso Venere all'orientale Sara Gnoli

e-mail: gnolisara@gmail.com Chef, Consulente Enogastronomico per aziende di ristorazione, docente di tecniche di cucina, nutrizione applicata alla ristorazione, cucina storico medievale. Fondatrice Sede APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani) Latina. Info, richieste e consulenze gnolisara@gmail.com

Ingredienti per 6 persone: ----------

300 Gr riso Venere 150 Gr mais 200 Gr gamberetti 1 scalogno 5 cucchiai di salsa di soia 2 cucchiai di miele 3 cucchiai d'olio evo Sale q.b Curry q.b.

Procedimento:

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essare il riso in acqua bollente salata per 30 minuti, scolare e raffreddare bene. Nel frattempo, in una wok (o in una padella ampia), far soffriggere lo scalogno affettato in olio e curry. Aggiungere i gamberi (anche surgelati), e cuocere per 5 minuti. Unire il mais (ed altre verdure cubettate se piace) e far andare per altri 5 minuti a fiamma vivace mescolando spesso. Unire il miele e la salsa di soia, far restringere e salare. Unire il riso e saltare a fiamma alta per 3 minuti. Servire tiepido o freddo. Ecco un'ottima insalata di riso, dal sapore gradevolmente agrodolce e dalle calorie contenute, perfetta sia come primo piatto estivo che come pranzo da ufficio. Si presta ad essere accompagnata con un buon bicchiere di bianco fresco, completando il pasto con del pesce al vapore e delle verdure fresche, per un menu leggero ma gustoso, in linea con le necessitĂ nutrizionali della bella stagione.

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PSIKE

AMARSI PER PRETENDERE AMORE Dott.ssa Pina Li Petri

Tel. 334 2896924 - e-mail: pinalipetri@gmail.com

Laureata in Psicologia e in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione continua. Già docente presso l’Università di Firenze. Psicologa, psicoterapeuta e coach. Psicologa delle miss finaliste ai concorsi di bellezza. Esperta in psicologia quantica. Coautrice e produttrice della pubblicazione multimediale (libro+CD+DVD) “Usa il potere della tua mente”, Corso teorico-pratico di Training Autogeno.

Gentile Dott.ssa Li Petri, mi chiamo Claudia ho quasi 40 anni, sono sposata e mamma di uno straordinario bimbo di 3 anni. Circa 4 anni fa ho conosciuto, per motivi professionali, un uomo sposato e padre di 2 figli. Lavoro in una agenzia di comunicazione che organizza grossi eventi e molto spesso mi capita di incontrare uomini di qualunque età e tipologia. Quindi conoscere lui, che con un nome di fantasia chiamerò Luca, non era per me episodio unico. Ma questo è stato solo l'inizio di un lungo calvario; se in principio l'interesse mio nei suoi confronti era pari a zero tanto da trovarlo fisicamente lontano dai miei canoni di bellezza e fascino (anche perché felice e soddisfatta del mio rapporto affettivo), in un secondo momento, per sue avances sempre molto calibrate, delicate, pure e spontanee, il mio cervello e quindi il mio corpo cominciarono a partire per la tangente. Iniziammo

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entilissima Claudia, io sono convinta che difficilmente entra nella nostra mente un amore se il nostro cuore è soddisfatto e appagato dalla relazione che si sta vivendo; è quindi piuttosto probabile che la sua vita matrimoniale stesse già in crisi, priva cioè di emozioni eccitanti. Purtroppo accade spesso, in un rapporto stabile, di dare molto tutto per scontato,dimenticandosi di corteggiare il partner e trascurandolo per impegni cosiddetti "più importanti", come il lavoro o la routine quotidiana. Da quello che racconta, è una storia che dura da tempo: all'inizio corrisposta, ma negli ultimi tempi stimolata principalmente da sue iniziative (sms, telefonate ecc). Parla di 'ossessione’, non si sente più nutrita da lui (a differenza degli iniziali, insistenti corteggiamenti), si sente così trascurata tanto che se non chiama lei, lui non lo fa mai. Ho l’impressione che si sia stabilita

una relazione clandestina che mi causava le cosiddette farfalle nello stomaco, battiti accelerati, sudorazione fredda. Ma anche gioia, spirito e creatività (ingredienti tra l'altro necessari nel mio lavoro). Il sesso tra noi andava meravigliosamente tanto da scoprire con lui e grazie a lui parti di me di cui ero totalmente all'oscuro. Vederci era difficile, ma questo non ci demoralizzava più di tanto. Riuscivamo sempre a trovare uno spazio da dedicarci, magari breve ma sicuramente intenso. Malgrado poi la mia gravidanza, continuammo comunque a vederci, rubando tempo alla nostra quotidianità. Tutt'ora ci vediamo e sentiamo ma molto raramente. A cercarlo sono innanzitutto io, a cui lui confessa tutte le sue debolezze, marachelle e difficoltà enormi di relazione con sua moglie. E intanto io vivo i miei giorni all'ombra di lui: controllo costantemente i suoi social, trovo qualsiasi pretesto per scrivergli

o sporadicamente chiamarlo. Ricordo ogni singolo particolare dei nostri incontri, delle nostre chiacchierate, risate o confidenze. Gioisco quando lui mi considera rispondendo ai miei sms (anche se in modo monosillabico), entro in crisi nera quando invece non lo fa. E viaggio con l'immaginazione credendolo a letto o a cena o in compagnia di qualche nuova donna...magari di una di quelle di cui mi aveva meticolosamente parlato. Una vera e propria ossessione da cui non riesco a uscire e che inevitabilmente ha ripercussioni sulla mia vita privata e sul rapporto con mio marito. Come si fa, in casi così maledettamente estremi, a generare un distacco definitivo da una persona di cui odore, passione, autenticità e verità (anche se per me dolorosa)sono innegabilmente diventati parte di ogni mia cellula? Grazie Dottoressa dell’attenzione e della risposta che vorrà darmi, Claudia

una dipendenza affettiva a causa della quale non riesce a vivere bene la sua vita, una vita in cui la sua mente ha Luca come unico chiodo fisso. Sta dando così tanta importanza a questo uomo da annullare il proprio sé e i propri bisogni, cercando di accontentarlo come meglio può per paura di perderlo. Possiamo affermare che esiste la vittima perchè c'è un carnefice e viceversa. Si crea un rapporto di sottomissione utilizzando tattiche del tipo... fare commenti negativi sul suo aspetto fisico o paragonarla alle altre più belle o più piacenti di lei per innescare insicurezza, gelosia, paranoia e paura. Tale forma di dipendenza, spesso, è il risultato di profonde e arcaiche ferite infantili che si cerca di sanare con la ripetizione di un copione. Più si viene rifiutati e umiliati e più ci si lega al carnefice e si alimenta la ferita. L'obiettivo del lavoro che necessariamente dovrà fare su se stessa è quello di arrivare a vedere lui non più come

la persona speciale ma come il manipolatore, egoista, incapace di provare empatia e che non ama, quindi avviarsi alla sofferenza della perdita di un sogno di amore che non esiste. Forse è il caso di cercare un sostegno psicoterapico adeguato per liberarsi da questa chiara e comprovata dipendenza. L’inizio è occuparsi di se stessi, mettendosi al centro della propria vita. Diventare consapevoli è la prima fase per essere responsabili di sé, della propria stabilità emotiva e innanzitutto della propria serenità.

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PARLIAMO DI LIBRI

“Il Pozzo” di Catherine Chanter a cura di Lidia Gualdoni

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a caratteristica più evidente de "Il Pozzo", esordio narrativo dell’inglese Catherine Chanter, pubblicato in Italia da Marsilio, è che sfugge a qualsiasi catalogazione. Non che sia sempre necessario precisare il genere di un romanzo, ma certo può servire a fornire indicazioni e suggerimenti su un testo cui il lettore deciderà di dedicare o meno il proprio tempo: in questo caso, la mancanza di una definizione esatta costituisce la ricchezza e il punto di forza del libro. Il Pozzo, infatti, è nello stesso tempo thriller psicologico, romanzo di fantascienza dai risvolti apocalittici, di introspezione e spirituale, che non tralascia di approfondire temi quali le dinamiche familiari e quelle tipiche dei movimenti pseudo religiosi – leadership, coercizione, persuasione inconscia… In un futuro non troppo lontano, l’Inghilterra è stata colpita da una prolungata siccità, le cui conseguenze sono state in parte impreviste. La diffusa mancanza

di acqua ha provocato, in un primo tempo, una serie di comprensibili disagi, poi l’inquietudine è sfociata in vera e propria rivolta sociale. Il contesto ed i contorni della situazione che si è venuta a creare rimangono tuttavia molto vaghi: l’autrice non offre alcuna spiegazione della siccità, le sue conseguenze, a livello mondiale, rimangono inesplorate e, pur con le immaginabili difficoltà, tutto prosegue in un’apparente normalità. Il fatto che la pioggia cada ancora sul Pozzo è spiegato più come fenomeno mistico che con scientifica razionalità e l’attenzione si concentra piuttosto sul “rifugio” dove la protagonista Ruth Ardingly e il marito Mark credevano di poter ricominciare la propria vita. Ma qualcosa è successo e Ruth vi fa ritorno dopo un periodo di detenzione. Sotto il controllo di tre sorveglianti da lei ribattezzati con i nomi di Anonimo, Ragazzo e Tre, i quali registrano, monitorano, filmano ogni suo gesto, Ruth cerca di ricostruire il passato per capire quando tutto è iniziato e, soprattutto, come sia potuto succedere... Al di là della vicenda romanzesca, della fantasia, della magia e del simbolismo religioso (il pozzo, l’acqua, i rituali…) che ne valorizzano la trama, "Il Pozzo" ha in sé un tessuto di riflessioni

di grande attualità: sono temi universali che, trattati con indipendenza di giudizio dall’autrice, riguardano, fra l’altro, la contrapposizione Natura e Uomo, innocenza e corruzione, l’utopia del ritorno al paradiso terrestre, il ruolo della religione, il potere, l’amore, la giustizia… Proseguendo in questo tentativo di interpretazione generale – ma senza voler a tutti i costi trovare il riferimento a “qualcos’altro” –, emerge l’innegabile ricchezza, oltre che eleganza, del linguaggio della Chanter. Lungi dall’essere puro sfoggio di erudizione, esso permette al lettore di stimolare la propria capacità interpretativa. Solo due esempi: “Per noi fu un autunno keatsiano” (all’Autunno ed ai suoi doni è dedicata una lirica di J. Keats) e “Traslocammo il primo giorno del mese più crudele” (La terra desolata, The Waste Land, una delle poesie più conosciute e citate di T. S. Eliot, inizia proprio con “Aprile è il più crudele dei mesi”). Un livello di lettura “profondo”, questo – una specie di “caccia al tesoro” – che esige un approccio nuovo al testo, ma che, favorendo il dialogo fra autore e lettore, ci consente di entrare veramente nel mondo che è stato costruito per noi e di percepire tutto il valore del suo disegno complessivo. La recensione completa è disponibile su www.classifica-libri.it 77


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Anna Maria Gervasi 393 0361040 Angela Mura 346 8614826


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BUFFA satira

quant’è questa a cura di Fabio Buffa

La Juve ha vinto lo scudetto il 25 aprile. Tira di più un pelo bianconero che la Liberazione

Tra gli italiani diminuisce l'aspettativa di vita. In compenso aumenta l'aspettativa che ti rubino in casa

Da qualche mese stanno morendo i più importanti cantanti del mondo. Di questo passo rimarremo soli con Gigi D'Alessio

La Regina Elisabetta ha compiuto 90 anni. Kate Middleton sulla torta al posto delle candeline voleva metterle una bomba ad orologeria

A 48 anni torna Sabrina Salerno. Per anni era stata riposta nel silicone

Il referendum sulle trivelle è fallito. Renzi ha avuto una bella botta di quorum.

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CANI e gatti TV CHANNEL

Viaggiare con il cane in treno: norme e regole di trasporto in Italia CANI E GATTI TV CHANNEL

http://www.caniegattitvchannel.tv/ a cura di Marco Anelli

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mici di Slide siamo in partenza per il tour e voglio darvi delle indicazioni importanti, quali sono le vostre preferenze per raggiungere una meta con il vostro amico quadrupede? Aereo o treno? Dovete sapere che il nostro cane può viaggiare sia su Italo che su Trenitalia, con regolamentazioni diverse. Con quest’ultima compagnia si possono trasportare gratuitamente cani e animali domestici in tutte le categorie di treni purchè siano comodi all’interno di un trasportino di dimensioni non superiori a 70x30x50 e ogni passeggero può avere con sé un solo trasportino. Se il viaggio è lungo e in carrozze a cuccette, vagoni letto, o in vetture Excelsior, è necessario acquistare il compartimento per intero (escluso il cane guida per i viaggiatori non vedenti). Nei luoghi pubblici (ristorante e bar), non si può accedere con il peloso.

I cani più grossi possono viaggiare su tutte le categorie di treni nazionali, in prima e seconda classe e nei livelli di servizio Business e Standard. Non possono viaggiare, invece, in Executive, Premium, l’Area del silenzio, i salottini e le carrozze ristorante/bar. Salvo diversa disposizione regionale, un cane di qualsiasi taglia non può viaggiare sui treni regionali, molto frequentati dai pendolari, nell’orario dalle 7 alle 9 del mattino dei giorni feriali dal lunedì al venerdì. Per i cani che non stanno nel trasportino bisogna acquistare un biglietto in biglietteria o Agenzia di viaggio abilitata (escluse le agenzie web): seconda classe o livello Standard al prezzo Base previsto per il treno utilizzato ridotto del 50% o, a bordo delle carrozze a cuccette, vagoni letto e vetture Excelsior, un biglietto alla tariffa ordinaria n. 1/Espressi di seconda classe ridotta del 50%. E’ inoltre sempre richiesto l’acquisto dell’intero compartimento. Su Italo gli animali fino a 10 kg possono viaggiare in trasportini, massimo uno a viaggiatore, tenuti vicino al proprio posto oppure, in mancanza di spazio e in rispetto degli altri viaggiatori, posizionati nelle bagagliere. I pelosi che pesano più di 10 kg possono viaggiare anche sui treni ad alta velocità: a chi viaggia con il cane sono riservati alcuni posti ed è pertanto consigliabile prenotare quanto prima il proprio viaggio. E per partire consapevoli… Italo ha proposto il Decalogo del buon proprietario, affiancato da un video

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tutorial su come far indossare la museruola! A completare il pacchetto, per chi viaggia con il cane, una mappa di veterinari vicini alle stazioni di Italo. L’idea in più? I proprietari ricevono la borsa I love dog che al suo interno contiene un tappetino igenizzante per un viaggio all’insegna della comodità! Sia su Trenitalia che su Italo il cane deve stare sempre al guinzaglio ed è necessario avere con sé una museruola, oltre al libretto sanitario, iscrizione all’anagrafe canina e, se si viaggia verso l’estero, il pet passport. I cani guida possono accompagnare il loro umano ovunque, senza bisogno di acquistare un biglietto. Io personalmente sono andato a far visita su Italo con le telecamere, non vi resta che guardare il video su CGTVChannel. Bene amici non vi resta che partire, buon viaggio a tutti e continuate a seguirci scaricando la App Italia di Artù gratis per Google Play e App store. Alla prossima




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