moda cinema spettacolo www.slidefreepress.com Maggio 2016 - N.72
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FREE PRESS MAGAZINE Le interviste di Slide
Claudio Chiappucci
El Diablo’
SLIDE 72 - NETWORK MAGAZINE - MAGGIO 2016 - www.slidefreepress.com - COPIA OMAGGIO
“Mia madre mi ha dato la forza”
Barbara Palvin Nella TOP50
tra le modelle più belle al mondo Dove c’è un evento c’è
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La visibilità a 360° in televisione Enjoy Tv intervista
David Morales
L’ultimo film di
Michael Moore
Where To Invade Next
Claudia Peroni La donna dai box! La Formula 1 dietro le quinte
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5 anni di successi con Irene Pivetti
Barack Obama
Woody Allen
Paolo Sorrenino
Ennio Morricone
Vittorio Sgarbi
Christian de Sica
Belen Rodriguez
Letizia Moratti
Diego della Valle
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Marco Berry
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Alessandro Cecchi Paone
Renzo Arbore
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George Clooney
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Monica Bellucci
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Gleen Close
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Francesco Cossiga Andrea Pellizzari Gianni Mengoni Adriana Lima Il Volo Adriano Celentano Jerry CalĂ Aida Yespica Lady Gaga Albano Carrisi Lino Banfi Alessandro Siani Lucio Dalla Alex Belli Loris Capirossi Alex Gardner Madonna Angela Finocchiaro Marco Balestri Anna Falchi Mario Biondi Antonio Zequila Matteo Garrone Ariana Grande Martina Colombari Arianna David Massimo Ceccherini Arisa Matteo Renzi Asia Argento Megan Fox Balotelli Melita Toniolo Beppe Convertini Michelle Hunziker Beppe Grillo Nadia Bengala Bianca Balti Raffaella Fico Carlo Conti Roberto Ferrari Carmen Masola Silvio Berlusconi Carmen Russo Stefano Tacconi Clemente Mastella Stephen Arie Cristina Chiabotto Scarlet Johansson Dario Argento Tiziano Ferro Elenoire Casalegno Tokio Hotel Jean Paul Gaultier Elisabetta Gregoracci U2 Valeria Marini Enzo Iachetti Vasco Rossi Eva Mendes Ezio Greggio Fabrizio Corona ...e tanti tanti Francesco Baccini
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I personaggi comparsi con interviste, recensioni e menzioni sul magazine sono centinaia! 3
Maggio 2016
7 Editoriale 8 Barbara Palvin 14 Claudio Chiappucci “El Diablo� 22 Non solo turisti 26 Michael Moore 32 Claudia Peroni 39 Enjoy Television 44 Miss Slide 46 Mister Slide 48 La moda secondo Slide 51 Trend Night 56 "Dietro la porta" in scena 61 Psike 63 Il tricologo Antonio Soverina 65 Food4you 67 Parliamo di libri 69 Eccoci 73 Cinema 75 Satira 77 Cani & Gatti TV Channel
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FREE PRESS MAGAZINE IL MAGAZINE DEGLI ITALIANI IN SVIZZERA E BULGARIA
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EDITORIALE
STEFANO PIA Direttore Editoriale
Maggio è il mese nel quale la Primavera esprime a meglio la propria meraviglia, e allora quale migliore occasione per dare il benvenuto a questa sospirata bellezza raccontando la leggenda della Primavera: “Era una mattina soleggiata. La foresta riprendeva vita. Il sole sorgeva imponente su tutto, la neve dello scorso inverno stava scomparendo grazie ai deboli ma tenaci raggi di sole. Gli animali si svegliavano dal loro letargo. I prati verdi cominciavano a muoversi grazie alla fresche brezza mattutina. Improvvisamente tutti gli animali scattarono a quel suono: lei si era svegliata. Tutti si diressero al centro della foresta verde, dove si trovava una caverna. Da li proveniva un dolce profumo di fiori appena sbocciati e una melodia allegra alleggiava nell’a-
ria. Poco dopo presero a crescere fiori di ogni genere e colore. Era davvero bellissimo. Poi da quel buco nella pietra s’intravide una luce, riscaldava l’animo dei nostri giovani amici, i quali si sentivano di nuovo pieni di energie . Infine si fece vedere. Aveva un vestito lungo e azzurro fino ai piedi, i capelli lunghi e biondi intrecciati con una corona fatta di fiori, le orecchie a punta s’intravedevano appena tra quei fili d’oro, gli occhi verdi ed un bellissimo sorriso. Intorno a lei volteggiavano milioni di farfalle dai variopinti colori, e graziosissime api e coccinelle. Mentre usciva da quella caverna, rimasta a riposo, troppo a lungo, danzava. Perché lei era cosi, un animo puro che ballava felice. Lei rabbrividì leggermente al contatto dei suoi piedi con l’umido terreno della foresta. Gli animali la guardavano tranquilli. Sapevano perfettamente che quella melodia era prodotta dal suo cuore di fata. Loro non la temevano. Lei era la vita, il risveglio dopo il lungo ed interminabile sonno della natura. Colei che faceva sbocciare i fiori, risvegliare dal letargo gli animali, lo scorrere di tutto viene ripreso non appena il suo cuore di fata riprende a battere. Dopo un po’, si gira verso l’orizzonte e guarda oltre la foresta, lontano da quel luogo, finché lo si sente arrivare: al galoppo, più
veloce della luce, allora il sorriso della nostra Fata si allarga sempre più. Un unicorno bianco, dagli occhi blu ed il corno argentato fa la sua comparsa proprio davanti a lei. Lei si avvicina cauta, quella creatura è ancora più fragile di lei. Apre la mano e da li appare magicamente un semino che ben presto diventa un pomo d’argento. Lei s’inchina con eleganza degna di una vera principessa, davanti all’unicorno con il pomo d’argento rivolto verso il muso del cavallo. Lui dapprima lo annusa con sospetto, poi lentamente lo mangia. A quel punto lei si alza velocemente e lo accarezza con dolcezza, baciandolo sul muso. Poi si alza in volo leggiadra come una piuma ed atterra sul cavallo, ad amazzone. Lui non sembra a disagio. Poi con un piccolo colpetto all’unicorno da parte della fanciulla, lui si volta e parte al galoppo, da dove era arrivato. Mentre sfrecciava via, la melodia della giovane scompariva pian piano, lasciando al suo posto un dolce aroma. E com’era apparsa, si era volatilizzata. Gi animali che erano rimasti ad osservare la scena sapevano cosa sarebbe successo da li a poco. La fata, avrebbe passato a cavallo svariati territori, risvegliando la natura con il dolce profumo della vita. Perché lei, è la Primavera.”
NADIA BENGALA Direttore Responsabile Eccolo il mio mese, il mese della Madonna, la festa della mamma. Maggio è il mese delle rose, del mio “anno in più” (il compleanno cade il 26 maggio), il mese del Festival del cinema di Cannes, quest’anno giunto alla sua sessantanovesima edizione, evento in cui anche noi della redazione saremo presenti dall’ 11 al 22 maggio. Ho già l’invito personale per la presentazione del nuovo film di Oliver Stone, ricevuto direttamente dal suo staff e sarà unpiacere rincontrare questo grandioso regista, dopo vent’anni, da quando ci conoscemmo a Roma
ad una cena a casa di Franco Nero. Ci saranno tanti film da vedere, che meraviglia! Per chi ama il cinema il FESTIVAL di Cannes è veramente il top. Chissà se quest’anno ce la faremo a seguire anche il GP di Formula Uno a Montecarlo che sarà, la settimana seguente, al festival, proprio domenica 29 maggio. Sarà un periodo molto piacevole dove si coniugherà perfettamente l’utile e il dilettevole. Detto questo auguro un buon mese a tutti e vi saluto perché ho tante cose da fare. Con affetto vostra Nadia.
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LA MODELLA UNGHERESE PIÙ FAMOSA AL MONDO
BARBARA PALVIN, NELLA TOP50 TRA LE PIÙ BELLE E PAGATE DE PIANETA
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ata a Budabest, Barbara Palvin oggi ha 23 anni ed è forse la modella ungherese più famosa al mondo. Lei si è sempre definita un “maschiaccio”, tant’è che già a 12 anni, giocava a calcio oltre che frequentare corsi di canto. Durante una semplice passeggiata per le strade della sua città, Barbara all’età di 13 anni è stata notata da uno dei talent scout della
famosa IMG Models a soli 13 anni. Il primo editoriale, l’ha fatto in Giappone per Spur Magazine (in Giappone) per trasferirsi poi in Asia dove ha lavorato per diverso tempo. In brevissimo tempo si è fatta notare in tutto il mondo diventando richiestissima da tantissimi brand internazionali.
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Esatto, sfilate in Argentina, in Francia per L’Officiel nel febbraio 2010, perJalouse nell›aprile del medesimo anno, per French Revue de Mode nell›edizione primavera/ estate 2011 e per Elle del 16 settembre 2011 e dell›aprile 2012. In Ungheria posa per ilGlamour nel settembre del 2010 e nell›Elle dell›ottobre 2011. Mentre per la Corea nel numero di Vougue Girl e
BARBARA PALVIN
nell’Harper’s Bazaar, entrambi dell’aprile 2011. In Libano per Elle Oriental nel novembre 2011, per la Russia L’Officiel nel marzo 2010 e nel Vouge del Dicembre dello stesso anno. In Spagna per la rivista Rabat nel Gennaio 2012.
Dopo aver posato, ha debuttato Il suo debutto in passerella direttamente con uno status symbol della moda mondiale: Prada. Questo è avvenuto durante la settimana della moda nel febbraio 2010. Nel corso della
carriera anche per tanti altri brand come Chanel, Giorgio Armani, Louis Vuitton, Nina Ricci, Emanuel Ungaro, Vivienne Westwood, Miu Miu,Christopher Kane, Julien MacDonald, Jeremy Scott, Vivienne Westwood, Etro, New Yorker, H&M, 9
H & M Authentic Collection, Pull and Bear,Armani Exchange, Calvin Klein ‘Forbidden Euphoria’ fragrance, Intimissimi, Calzedonia, Decious, Jazmin Chebar, Tommy Hilfiger, L’Oréal,New Yorker, Spick and Span Noble, Stradivarius, Victoria’s Secret, Rosa Clara, Rag & Bone Jeans e tanti altri. Presente anche ai Ready to wear di diverse collezioni, autunno/inverno 2010-2011 e primavera/estate 2011-2012. Nel 2011 ha aperto la campagna Pre-Fall 2011/2012 di Chanel e in seguito assieme a Cara Delevingne e Simon Nessman posa per la collezione H&M Authentic Collection F/W 2011. La notorietà arriva al pubblico di massa nel 2012. Questo sfilando per lo show TV Victoria’s Secret Fashion Show, or-
ganizzato dalla linea d’intimo Victoria’s Secret, accanto a topmodel del calibro di Alessandra Ambrosio, Miranda Kerr e Adriana Lima. Qui Prende parte al progetto Victoria’s Secret PINK 2012 e al Victoria’s Secret Designer Collection posando per un servizio fotografico in solitario. Nel febbraio dello stesso anno viene scelta come testimonial per la L’Oréal. A soli 19 anni l’ambasciatrice più giovane, per la quale gira diversi spot pubblicitari rappresentando il rossetto Rouge Caresse e la collezione di make up Miss Candy. Nel 2013viene riconfermata e nuovamente presta il proprio volto per diversi prodotti e pubblicità televisive, come il mascara Manga incrementando ulteriormente la propria fama. Nel maggio 2013 è la protagonista della campagna pubblicitaria di Intimissimi. E posa anche in quella di H&M primavera/estate 2013 insieme
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BARBARA PALVIN
a Toni Garrn. Nel luglio 2013 posa anche in uno spot per Mambo Goddess Australia 2013, per la collezione primavera/state 2013-2014 assieme ad Ashley Hart. Nel 2012, 2013 e 2014 è testimonial, insieme a Sara Sampaio, della linea di abiti da sposa Rosa Clarà. La Palvin si è classificata quarantesima nella lista Top 50 Models Women stilata da models.com. Sempre lo stesso sito ha stilato un’altra classifica, The Money Girls, dove la Palvin si è classificata 23ª. Nel 2015 è testimonial, insieme a Baptiste Giabiconi, del profumo Private Club Fragrance di Karl Lagerfeld. Nel marzo 2016 viene scelta da Giorgio Armani come testimonial della fragranza Acqua di Gioia e dei nuovi profumi Air di Gioia e Sun di Gioia. Nel 2014 è nel cast della pellicola Hercules - Il guerriero, dove interpreta la principessa greca Antimaca accanto a Dwayne Johnson e Irina Shayk.
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LE INTERVISTE DI SLIDE QUESTO MESE ABBIAMO INCONTRATO:
CLAUDIO CHIAPPUCCI “EL DIABLO”
EL DIABLO SULLE DUE RUOTE E NELLA VITA a cura di Alessandra Mura - Slide
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CLAUDIO CHIAPPUCCI
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laudio Chiappucci (Uboldo, 28 febbraio 1963) è un ex ciclista su strada, pistard e ciclocrossista italiano. Professionista dal 1985 al 1998, vinse una Milano-Sanremo, tre tappe al Tour de France e una al Giro d’Italia. Da sempre soprannominato “El Diablo”. Da dilettante Chiappucci vinse il campionato italiano di seconda categoria nel 1982 e altre corse importanti come il Trofeo Pigoni e Miele, il Trofeo la Comiada, la Settimana della Brianza e le classifiche generale e dei GPM al Giro della Regione Friuli Venezia Giulia. Passò quindi professionista nel 1985 con la Carrera-Inoxpran di Davide Boifava; i primi successi da pro arrivarono solo al quinto anno, nel 1989, quando si aggiudicò la Coppa Placci e il Giro del Piemonte. Nel 1990, dopo aver vinto la classifica GPM al Giro d’Italia, Chiappucci balzò agli onori della cronaca durante il Tour de France: al
secondo giorno di gara, insieme a Steve Bauer, Frans Maassen e Ronan Pensec, andò infatti in fuga e giunse al traguardo con ben 10’35” di vantaggio sul gruppo con tutti i principali favoriti al successo finale. Dopo le tappe pianeggianti, sulle Alpi si staccarono prima Maassen e la maglia gialla Bauer, e poi anche Pensec (diventato nuovo leader dopo il crollo di Bauer): dei quattro soltanto Chiappucci rimase ai vertici. Il lombardo poté così vestire la maglia gialla per otto tappe, dalla tredicesima fino alla ventesima e penultima frazione. Primo italiano a salire sul podio della Grande Boucle dal 1972, quando Felice Gimondi fu secondo dietro a Eddy Merckx. Nel prosieguo di stagione ottenne il terzo posto al Campionato di Zurigo. Claudio Chiappucci, da trent’anni un nome che riecheggia nelle memorie sportive. Che effetto fa sapere che anche i bambini oggi sanno chi sei e che conoscono “El Diablo”? “Fa un pò parte di ciò che hai seminato durante questi anni, durante i momenti in cui sono riuscito a dare tanto allo sport. Le imprese che ho fatto, i risultati ottenuti, so che
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la devi fare da giovanissimo, e io sono riuscito a fruttare il momento giusto. Me la sentivo, le gambe erano con me, il mio fisico rispondeva alla perfezione.” Chi temevi dei tuoi rivali? “Io non ho mai avuto veri nemici. Tutti i miei avversari erano temibili, ognuno aveva le sue caratteristiche che in ogni gara potevano essere determinanti. Non ho mai temuto nessuno, in realtà chiedevo il massimo da me stesso. Non ho mai sottovalutato nessuno comunque.”
vengo ricordato per i bei momenti di sport che ho regalato. Momenti difficili da dimenticare, la gente si ricorda le grandi vittorie.”
Hai visto i primi giri d’Italia che eri giovanissmo “Avevo 21 anni, quando sono passato professionista. Se scegli di fare una carriera professionale,
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Sei stato un professionista ma soprattutto amante dello sport. Ricordi una tappa in particolare che ti ha segnato sia nel fisico che nella testa? “Ci sono due momenti importanti
nelle mie competizioni: nella Milano Sanremo e nelle Corse di un giorno. La tappa tour di Sestriere è rimasta storica anche per i risultati; è stata una corsa incredibile, una lunga fuga, complicata da attuare, vincerla come l ho vinta io e davvero difficile oggi”. Tornando indietro cosa cambieresti delle tue scelte sportive? “Non cambierei nulla, sono scelte
fatte in base alle mie caratteristiche, sono riuscito a fare delle imprese perché mi piaceva tantissimo far vedere il mio carattere. Non era la vittoria la meta, ma come interpretavo la corsa e il risultato che riuscivo ad ottenere, sono sempre stato molto esigente con me stesso, non mi sono posto mai programmi ne messo in testa di vincere per forza una medaglia.” Oggi la bicicletta che posto ha nella tua vita? “La bicicletta è sempre rimasta al primo posto, è sempre la mia passione, pedalo sempre a tante gare anche oggi, continuo a pedalare non solo per passione ma anche in competizione.”
Attualmente dove vivi? A Uboldo, sono sempre nel mio paese dove sono nato e cresciuto. Continuo a vivere nella mia terra d’origine. Dopo il ritiro hai partecipato a diversi programmi: Beato tra le donne, L’Isola dei famosi, dove sei arrivato secondo. Perché l’esperienza televisiva, cosa ti ha attirato? “Fa parte sempre della notorietà, del personaggio. Ti da spazio per farti conoscere, per far vedere chi sei oltre a quello per cui la gente ti sconosce, nel mio caso il ciclismo. Anche la tv completa quello che è il personaggio. Qualche invito in televisione arriva sempre, e ho sempre accettato perché mi piace
CLAUDIO CHIAPPUCCI
potermi esprimere non solo sulle sue due ruote.” La tua vita privata. Come sei riuscito a mettere insieme famiglia e lavoro? “Sono realizzato nella mia vita normale. Riesco a mettere insieme la vita del personaggio Chiapucci
a quella privata che va benissimo. Non è semplice perché sei chiamato in tanti contesti diversi, sei sempre in mezzo alla gente, hai tantissime occasioni di girare il mondo. Eppure sono stato bravo a coniugare ciò che desideravo nel mio privato e quello che arrivava dal mio lavoro.”
Le tattiche non le sopporti vero? “Si io sono un anti tattiche. Sono un fantasista, capivo cosa dovevo fare sulle due ruote così anche nella vita: cambiare programma a seconda della situazione che mi si trovava davanti, per questo credo di essere stato l’unico nel mio genere”
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C’è qualcuno che oggi sulle due ruote ti assomiglia un pò? “Non c’è. Oggi il mondo del ciclismo è molto diverso. La tecnologia ha superato l’istinto del corridore, non esiste più la situazione dove un corridore riesce ad emergere per le sue qualità, la tecnologia ha sostituito forse le qualità dell’atleta, fare la differenza è difficile.” C’è qualcuno che tu consideri il migliore sulle due ruote oggi? “Non c’è un migliore, io credo ce ne siano diversi di ciclisti forti ma hanno poco carisma rispetto ai grandi ciclisti del mio tempo. Guardo un Indurain dei miei tempi e vedo che oggi non ci sono personaggi del genere.” Hai mai quantificato i chilometri che fai all’anno? “Non sono mai tutti uguali negli anni. Ma più o meno ne ho calcolati 800 mila , da quando ho iniziato a pedalare sono tanti.”
presenza di mio padre. Mi madre mi ha dato una forza incredibile, mi ha motivato sin dall’inizio, mi ha dato tutto ciò che mi serviva per credere nelle mie capacità e andare avanti. Non è stato facile senza mio padre, e lei sapeva che avrebbe dovuto assolvere a due compiti,
da mamma e da papà. Molte vittorie infatti le ho dedicate a mio padre, spesso mi ha dato il la per continuare anche dopo che erano finite le forze. Queste sofferenze se le trasformi in voglia di vivere e di combattere, ti regalano il di più che ti spinge in alto”
Cosa ti manca della vita da campione? “Sicuramente la mia vita privata, perché quando devi viaggiare, partecipare a programmi televisivi, spostarti spesso, non riesci ad avere la privacy e la serenità che si ha nel quotidiano, ti mancano tante cose alle quali sai che dovrai rinunciare.” Tua madre che ruolo ha avuto nella tua crescita non solo umana ma sportiva? “Io ho perso il papà da giovane e mia madre ha sostituito anche la
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IL BOSFORO, LE BOMBE E IL CANTO DI ISTANBUL
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NON SOLO TURISTI
FLAVIO ALAGIA
Laureato in Giornalismo, il mio limbo professionale mi ha portato dagli uffici stampa alla carta stampata, per poi approdare al variopinto mondo della comunicazione digitale. Ho vissuto a Verona, Zurigo, Londra, Città del Capo, Mumbai e Casablanca. Odio volare, amo lo jodel e da grande voglio fare l’astronauta. www.nonsoloturisti.it
M
artedì, 13 gennaio 2016. Leggo i quotidiani online, un'altra bomba in Turchia. Questa volta ad Istanbul. Morti, feriti, e poi ancora paura, ansie, tensioni, minacce e promesse, polarizzazioni e nazionalismi. Ogni bomba che deflagra estende la sua onda d'urto sui valori civici e morali di tutta la società libera. Libera, ma sempre più vicina al precipizio, alla caduta verso le facili letture, verso la tentazione di puntare il dito contro il complice designato. Leggo il giornale, ma sono seduto tranquillo nel mio ufficio, riparato dal resto del mondo dalla placida città in cui vivo e lavoro. Ma era un clima simile quello che mi aveva accolto in Turchia in occasione della mia visita, alcuni mesi fa. Era 23
la fine di ottobre, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali. Era la fine di ottobre, ed erano passate poche settimane dalla bomba che ad Ankara aveva falciato la vita di un centinaio di manifestanti che chiedevano pace e libertà. Lo chiedevano urlando la loro rabbia contro il governo di Recep Tayyip
Erdoğan, ma quest'ultimo si è appropriato della loro morte per condurre la popolazione spaventata alle urne e accaparrarsi una nuova legislatura dietro la bandiera della sicurezza ad ogni costo. Prima di ritornare in Italia mi ero concesso qualche giorno a Istanbul,
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la Porta d'Oriente. L'anello tra l'Europa cristiana e il Medio Oriente musulmano. Un giorno, passeggiando a Sultanahmet – dove la bomba di martedì ha tolto la vita a dieci turisti stranieri ferendone altri 15 – sono stato sorpreso dal canto dei muezzin. Era circa mezzogiorno e mezzo, nell'area tra la Basilica di
NON SOLO TURISTI
Aya Sofya, la Basilica Cisterna e il Palazzo Topkapı. Il canto dei diversi muezzin non procedeva all'unisono, era un rincorrersi a più voci, un ciclone di passione spirituale che mi percorreva e mi accompagnava. Era il canto di un mondo antico ma ancora vivace, così lontano e così
vicino. Era il canto di una città e di un popolo sospesi tra Oriente e Occidente, ma anche tra passato e presente, tra speranza e paura, tra libertà e sicurezza. Una sinfonia sottile che assume forme diverse a seconda di quale arteria si stia attraversando per giungere al cuore della città, alla sua anima oscura e lucente.
È il canto dei gabbiani, quando al tramonto si attraversa il Bosforo sui traghetti che collegano la Istanbul europea con quella asiatica. È il fischio del treno che sfreccia in profondità, quando il medesimo stretto lo si attraversa rapidi lungo il tunnel sottomarino Marmaray, circa venti minuti da Yenikapı a
Sirkeci. È il soffio del vento mentre si sale per le scale della Torre di Galata, costruita dai Genovesi, gente che di linee sottili tra est e ovest ne sapeva qualcosa.
moschee di Fatih agli adorabili piccoli bistrot stretti tra librerie e negozi di dischi a Taksim. Dalle donne velate che si muovono furtive tra i vicoli della città vecchia, alle giovani studentesse e donne in carriera che passano le loro giornate negli uffici di Maslak, e le loro serate ai concerti o in discoteca.
È il rumore delle onde quando si passeggia sotto il Ponte di Galata, a sud della torre, occupato da bar e ristoranti, sempre affollato di visitatori e pescatori che lanciano speranzosi le loro esche oltre le ferrose ringhiere. È il vociare dei commensali nei ristoranti di Üsküdar o di Kadıköy, dove ogni pasto è accompagnato dai generosi sorsi di rakı, acquavite aspra e socializzante. Istanbul è tutto questo e molto di più, dalle imponenti cattedrali e
Difficile dire come si evolverà una città che è già così tante cose insieme. Quali pulsioni, quali paure o quali speranze la guideranno negli anni a venire, così incerti per larga parte del globo. Di certo, però, Istanbul continuerà ad essere una terra tra due mondi, un canto vago di visioni vicine e distanti. 25
IL PREMIO OSCAR
MICHAEL MOORE CON “WHERE TO INVADE NEXT” ARRIVA AL CINEMA COL SUO FILM PIÙ PROVOCATORIO ED ESILERANTE DOPO SEI ANNI DI SILENZIO, MICHAEL MOORE TORNA NELLE SALE DAL 9 ALL’11 MAGGIO CON IL SUO ULTIMO PUNGENTE DOCUMENTARIO
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MICHAEL MOORE
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opo sei anni di silenzio, il Premio Oscar Michael Moore è tornato. Il regista Michael Moore arriva infatti nelle sale con quello che si presenta probabilmente come il suo film più provocatorio ed esilarante, quello in cui il regista suggerisce al Pentagono di “ritirarsi” perché d’ora in poi sarà lui stesso ad occuparsi delle “invasioni in nome dell’America”. Dopo aver conquistato il botteghino americano, Where to Invade Next, che è stato presentato al Toronto International Film Festival e al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, sarà nelle sale italiane dal 9 all’11 maggio distribuito da Nexo Digital e Good Films (elenco delle sale a breve su www.nexodigital.it). Si tratta di una commedia effervescente, divertente e sovversiva, in cui Michael Moore, interpretando il ruolo dell’“invasore”, fa visita ad una serie di nazioni per prenderne spunto e migliorare le prospettive degli USA. Il creatore di Fahrenheit 9/11 e Bowling for
Columbine ritorna con questa esilarante e rivelatrice chiamata alle armi; e finisce per scoprire che le soluzioni ai problemi più radicati in America esistono già in altri paesi del mondo e, con molta probabilità, aspettano solo di essere adottate. Michael Moore, per la sua indagine, “invade” così diversi paesi Europei, tra cui Italia, Francia, Finlandia e Islanda e in ogni luogo in cui si reca conficca la bandiera a stelle e strisce. In questo pellegrinaggio Moore scopre che in Italia i lavoratori hanno un trattamento migliore rispetto ad altri paesi; in Francia le mense scolastiche servono quotidianamente piatti di alta cucina molto diversi da quelli americani; in Islanda il potere è in mano alle donne, le uniche che sembrano sapere come governare; in Finlandia il sistema scolastico è straordinario, uno dei più virtuosi al mondo... Com’è nata l’ispirazione di questo film? A 19 anni, subito dopo aver abbandonato l’università, mi sono procurato un pass Eurail e una tessera degli Ostelli della Gioventù e ho trascorso un paio di mesi a viaggiare per l’Europa. Mi trovavo in Svezia, dove mi 27
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sono rotto un dito del piede e qualcuno mi ha mandato in una clinica. E cos’è accaduto? C’è poco da fare con un dito del piede rotto, ma hanno fatto quello che hanno potuto. Poi sono andato a pagare il conto, ma non c’era nessun conto da pagare. Non riuscivo proprio a capire. Davvero, non avevo mai sentito nulla del genere. Allora mi hanno spiegato come funzionava il loro sistema sanitario. E da qui l’idea? In tutta l’Europa ho continuato ad imbattermi in piccole realtà di questo tipo e a pensare, “Che bella idea! Perché non lo facciamo anche noi? La mia idea iniziale era di andare ad “invadere” altri paesi e rubare loro qualcosa di diverso dal petrolio. E lo avrei fatto senza sparare un solo colpo. Mi ero dato tre regole: 1) non sparare a nessuno; 2) non prendere neanche una goccia di petrolio; e 3) portare a casa qualcosa da poter utilizzare. Nel momento in cui abbiamo invaso questi paesi ci è parso evidente che sarebbe stato molto meglio fare un film sull’America senza girare un solo fotogramma in America. Come sarebbe stato un film così? Mi piaceva questa sfida Sembra che lei ce l’abbia con il mondo quando vediamo i suoi film Forse ho semplicemente trovato una maniera più sovversiva di gestire la rabbia che provo nei confronti delle condizioni in cui
versa questo paese. Non sono mai stato un cinico, ho sempre creduto che il cinismo non fosse che un’altra forma di narcisismo. Credo nella bontà delle persone e credo che la maggior parte della gente abbia una coscienza e distingua il giusto dallo sbagliato. Penso che sappia cosa dovremmo fare e che sia solo spaventata o ignorante. E una volta risolti questi aspetti, quando smetteremo di vivere nella paura e di essere stupidi, le cose andranno meglio.
MICHAEL MOORE
(AUTORE, REGISTA E PRODUTTORE) Michael Moore nasce a Flint, in Michigan. Diventa un Eagle Scout (il titolo più alto nello scoutismo americano), frequenta il seminario cattolico per diventare sacerdote e a 18 anni è il più giovane funzionario eletto del paese. A 22 anni fonda il Flint Voice, un quotidiano alternativo riconosciuto a livello nazionale. Nel 1989 gira il suo primo film, Roger & 29
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Me, che realizza incassi da record e inaugura il movimento moderno del film documentario. Due altri suoi film registreranno cifre record al botteghino: Bowling for Columbine, con cui vince l’Oscar nel 2002, e Fahrenheit 9/11, che si aggiudica la Palma d’Oro. Tra gli altri suoi film spiccano Sicko, candidato all’Oscar, e Capitalism: A Love Story. Moore riceve un Emmy Award per la serie TV Nation ed è uno degli autori americani di saggistica di maggiore successo, con libri come Stupid White Men e Ma come hai ridotto questo paese? (Dude, Where’s My Country?). Michael vive a Traverse City, nel Michigan, dove ha fondato il Traverse City Film Festival e due sale di cinema d’autore, lo State Theatre e il Bijou by the Bay. Where to Invade Next di Michael Moore sarà nelle sale italiane dal 9 all’11 maggio distribuito da Nexo Digital e Good Films con i media partner Radio Deejay e MYmovies.it. Ecco il trailer https://youtu.be/WaUDxxb4ofM
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LE INTERVISTE DI SLIDE
CLAUDIA PERONI,
CHE PASSIONE QUESTA VITA A 4 RUOTE! a cura di Alessandra Mura - Slide
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CLAUDIA PERONI
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ncontriamo un mito italiano del rally, Claudia Peroni, che dopo aver festeggiato con la nostra redazione le cinque candeline di Slide a Milano, ripercorre con noi la carriera rallystica fino all’approdo a Mediaset. Claudia, raccontaci come sei arrivata davanti alle telecamere di Mediaset. Tutto parte tanto tempo fa, era il 1982. Io abitavo a Sanremo in quel periodo. Ho conosciuto durante il rally di Sanremo un pilota, diven-
tato pilota della Lancia, Martini, lo definivo il Senna dei rally, e per seguire lui mi sono quasi inventata il lavoro di giornalista. Il primo anno sono stata supportata da mio padre che mi pagava le spese di viaggio, gli alberghi, mi davano poco, allora si pagava 80 euro ad intervista nelle gare ufficiali di rally, ed era impossibile per me mantenermi. Poi ho detto a mio padre di avere fede, che le cose sarebbero cambiate e così è successo in realtà. Sono riuscita ad inserirmi da subito con un pochino di fortuna.
Quali sono state le tue prime interviste? Le mi prime interviste erano per Grand Prix a Italia1, che allora era prodotto esternamente, poi il programma è entrato a far parte di Mediaset e da allora con il programma ci sono rimasta. Dai rally sono partiti, per più di 4 anni, una serie di novità incredibili. Perché sono rimasta insieme a questo pilota per diverso tempo e lui mi ha regalato le mie prime scarpette, mi ha insegnato a guidare sulla terra ad un rally di 33
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CLAUDIA PERONI
Costa Smeralda, dove lui correva con la porche Rotmans. E poi la prima guida. Durante le prove mi ha fatto guidare la sua porche e io mi sono cimentata nella mia prova di guida con lui al mio fianco che mi tirava il freno a mano, è stata la mia prima lezione di guida. Il rally era anche molto impegnativo, divertentissimo, ma mi è servito molto perché ho imparato a guidare sulla terra. Ho fatto la prima scuola di pilotaggio e da li ho passato 13 anni sulla pista. Ho corso da subito con la Delta Integrale, prima con il gruppo N poi con il gruppo A. Claudia, ci hai parlato di tuo papà che ti ha supportato in questa avventura. Ma in realtà lui era contento di questa tua passione che stava diventando un lavoro? Dal punto di vista del pilota non mi ha mai supportato, ne mio padre nè mia madre erano contenti delle mie corse, anzi mi hanno fatto vedere tutta la loro indisposizione. Io però mi sono sempre auto-supportata, sono riuscita a vedere bene le mie capacità professionali. Sono stata molto determinata, abbastanza brava a
farmi notare sia come giornalista sia come piota. Ho avuto anche la fortuna e il grande contributo di due squadre che mi sono state vicine, due squadre satellite della Lancia, l’Astra e la Grifone, che mi hanno dato macchine meravigliose che arrivavano dall’Abart, e ho avuto sempre grande aiuto dall’Abart, pensa che dei nomi molto conosciuti nel rally come Giorgio Pianta, Claudio Lombardi, gente che ha fatto la storia dell’Abart, ha sempre creduto in me. Potevo andare ad allenarmi alla Mandria alla pista ufficiale della Lancia, ho avuto grande opportunità e devo solo essere grata a queste persone. Non solo 4 ruote ma anche radio e tv In realtà noi abbiamo preso prima i diritti dalla formula 1 e io nel
‘97 ho fatto la diretta dai box. Poi mi sono occupata di “Fuori giri”, un programma con la Moto GP. Contemporaneamente le radio, RDS con la Formula 1 per 8 anni, poi RTL e Radio Italia con Radio box, dove si parlava di Formula 1 e Moto GP. 35
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CLAUDIA PERONI
La passione per le 4 ruote ti ha allontanato da quella che può essere la vita privata? Ho sempre sacrificato molto la mia vita privata per il mio lavoro, stando in giro per il mondo vivi la vita e fai tantissime esperienze, ma non hai la possibilità di vivere le cose normali che esistono quando hai una famiglia. Non è proprio facile gestire il privato in fatti non sono riuscita a creare un nucleo familiare con un figlio e questo mi manca tantissimo. Credo che per essere donna diventare mamma è la realizzazione per eccellenza per una donna. Sono comunque felicissima per il mio percorso, non mi pento di niente. Se non sbirciamo nella carta d’identità, verrebbe normale chiederti perché lo fai ora? Essere mamma anche dopo gli anta si può fare? Ma magari, io sembro molto più giovane ma non ho certo l’età per poter gestire un figlio. Non tanto per le energie che ci vogliono, quanto perché oggi un bimbo deve avere tutto ciò che gli serve per avere grandi spalle ed affrontare la vita, un papà ed una mamma al suo fianco, che possano guidarlo nelle avversità. Forse non è troppo tardi per adottarlo un bimbo, questo può succedere. Ci sono novità in campo televisivo? Cosa stai realizzando? La novità, oltre alla Formula 1 è il Mondiale Rally, del quale abbiamo acquisito i diritti premium e per il quale farò il telecronista, una nuova sfida, sono tornata agli inizi, al mondo dei rally. In realtà, sono cambiati tantissimo, ci sono nuovi regolamenti, mi sono messa a studiare. Però ognuno ha un obiettivo, un sogno nel cassetto. Il mio sarebbe ritornare a fare la Formula 1 con
la diretta, la cosa che professionalmente mi interesserebbe di più. Claudia Peroni è anche scrittrice: “La donna dai box” Si mi sono messa in gioco anche con un libro La Formula 1, dietro le quinte. “La donna dai box”. Tutti mi chiamavano “La donna dai box”. Ai gran premi, Imola, Monza, nei periodi clou, in diretta dai box, mi vedevano e non mi chiamavano con il nome e cognomi ma “Claudia Peroni dai box”. Ecco perché il mio libro ed ecco perché mi sento così, la donna dei box. Così io trasmetto la forza della mia passione, la donna dei box sono stata solo io, perché a differenza di altre donne io sono nata con una passione incredibile e la porto avanti sempre con la stessa intensità. Claudia Peroni conosce perfettamente la velocità e anche la sicurezza. Oggi cosa ti senti di consigliare a chi va in macchina? Io mi sono tolta lo sfizio di andare forte in macchina e di capire che sapore ha la velocità. Non lo nascondo, quando c’erano meno limiti di velocità avevo macchine che andavano forte, macchine sportive. Ma oggi le distrazioni sono tantissime. I telefonini, le radio, gli animali. Con questi meccanismi si innesca la distrazione e di conseguenza possono succedere tragedie. Veramente io credo che oggi quando si va in macchina lo si deve prendere come un impegno. Bisogna stare attentissimi, e pensare che oltre a fare del male a se stessi, si può fare male anche agli altri. Stiamo attenti ed evitiamo qualunque distrazione.
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DAVID MORALES MIAMI MUSIC WEEK 2016:
AL GIORNO D’OGGI, GRAZIE ALLA TECNOLOGIA, È FACILE DIRE ‘IO SONO UN DJ’ di Cristiana Elli
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ome da tradizione dal 1985 a Miami si svolge la Winter Music Conference, una delle piu longeve ed affermate manifestazioni in cui djs da tutto il mondo si ritrovano nella cittadina della Florida per
riunioni, scambi commerciali e sopprattutto feste. Si spazia dai classici party nelle discoteche alle feste in piscina, da party privati in ville a quelli esclusivi sugli yatch piu prestigiosi.
Quest’anno come già successo per molti anni in passato Enjoy Television ne ha preso parte in collaborazione con Radio Studio Piu’ e con il supporto di Grana Padano. 7 giorni di interviste e dirette radio-
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foniche dagli eventi piu’ importanti ci hanno portato a contatto con alcuni dei protagonisti principali di questo mondo. In occasione della festa ‘Kings of House’ in piscina al National Hotel abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchere con uno dei re della musica house, David Morales che oltre alla festa con Louie Vega e Tony Humphries, insieme a tutta la crew dell’etichetta newyorkese Def Mix sta facendo ballare a Miami la vera musica house. - Cosa ne pensi di questa concezione di Miami Music Week e Miami Music Week? Prima c’era solamente la Winter Music Conference mentre da 3 anni a questa parte si è aggiunta la Miami Music Week, 2 settimane folli per la città di Miami... D.M.: Vengo alla Winter Music Conference da circa 30 anni e devo dire che era diversa, partecipare oggi alla Miami Music Week è un po’ come andare ad Ibiza o al BPM Festival in Messico, tutte feste, non è più riguardo la musica. Anni fa venivi alla conference e promuovevi la tua musica ed i tuoi dischi, testavi le nuove produzioni sul pubblico, ascoltavi ciò che poteva essere una grande traccia. Oggi questo si è perso , oggi non è più riguardo la Winter Music Conference e la musica in sè perchè tutto gira intorno alle feste ed agli eventi. Per me chi viene a Miami viene per le feste, che non hanno niente che vedere con la concezione di conferenza.
sterdam Dance Event ) è una conferenza più tecnica ed improntata verso il business, nonostante anche in quell’occasione la percentuale delle feste è cresciuta, possiamo dire che è ancora una conferenza orientata al business. - Durante una delle passate interviste che fecimo insieme, mi raccontasti di essere deluso dalle nuove generazioni di dj, lo sei ancora? D.M.: Sono deluso solo perchè al giorno d’oggi, grazie alla tecnologia, è facile dire ‘Io
sono un dj’ . Io sono un dj da 40 anni, io vengo dalla vera cultura . Io sono deluso perchè tutti questi attori e modelli che vogliono fare i dj, perchè loro hanno un nome , le modelle che vogliono fare le dj, ma dove vai? Non avete cultura della musica, non sapete niente, forse suonate cd già mixati, vi preparate una playlist e suonate quella. Dai su, andiamo... - Negli ultimi anni negli Stati Uniti, abbiamo assistinto all’esplosione della musca chiamata EDM, che non
- Forse c’è un’altra conferenza che al momento risulta essere più tecnica e si dedica ancora al business, sto parlando dell’Amsterdam Dance Event. Cosa ne pensi? D.M.: Sicuramente l’ADE (Am-
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ha nulla a che vedere con la house music, è un mix di tutto, ma senza radici e senza cultura, tu cosa ne pensi? D.M.: Gli Stati Uniti non sono un paese musicale, negli anni 90 per me l’Inghilterra e l’Italia erano favolose, lì si sentiva la cultura musicale mentre l’America era un po’ spenta. L’America ha avuto la sua riscossa con l’EDM. La stessa cosa che è accaduta alla musica house è successa al rock con all’avvento dell’EDM. Le nuove generazioni , non crescono con le rock bands come poteva essere negli anni 60,70 e 80, ma crescono con i djs. Se tu vai a Las Vegas ora tutti i cartelloni pubblicitari sono di djs, non ci sono più le rock band. I djs hanno preso il posto dei gruppi musicali. Se parliamo di rock bands parliamo di musicisti, i djs che suonano a Las Vegas invece suonano tutti le stesse cose che puoi sentire ogni giorno alla radio, all’interno del negozio di scarpe come nel supermercato. E’ musica da pubblicità, musica commerciale. Ti racconto un aneddoto: una stavo andando in Italia e mi è stato chiesto di suonare cose non conosciute e di evitare musica commerciale. Questa è l’Italia, underground. - Tutto quello che dici è vero ma possibile che sia solo questo in America? Non dimentichiamoci di Detroit, della scena techno nata in America, ci sono delle radici qui in America... Il fatto è che tutti gli artisti che fanno parte dell’inizio, non sono rappresentati in America al giorno d’oggi. Solamente le nuove generazioni di dj
sono rappresentati, ma loro non fanno parte dell’inizio, non sono innovatori e suonano sempre la stessa musica. Secondo le classifiche i più grandi dj al mondo sono dj EDM e suonano tutti la stessa orrenda cosa. - Quest’anno avremo anche la possibilità di vederti nelle vesti di giudice per un talent show ‘ Top Dj’ della televisione italiana. Che tipo di giudice sarai con i ragazzi che si ritroveranno a svolgere il provino di fronte a te? Sarò onesto, null’altro che onesto. Sarò sincero, non ci saranno vie di mezzo. Questa è la mia vita e sono davvero un giudice, quindi sarò quello che dovrò essere. Sarà un’aperienza nuova anche per me quindi non so cosa succederà, ma sarò onesto e quello che dovrò dire lo dirò.
- Tu sei un’icona, sei la storia, sei uno dei 3 kings of house ... Mi emoziono ancora e mi innervosisco quando devo lavorare! - Ancora dopo tutti questi anni? Si faccio il dj da 40 anni, ma mi emoziono ancora prima di iniziare a suonare. Vedi le mani? - Forse è per questo motivo che sei uno dei 3 kings? Io sono un re! Grazie mille David Morales per la chiacchierata! A presto! Ciao!
- Credi che i ragazzi che dovranno sostenere l’audizione davanti ad un’icona come te saranno intimoriti? Non sono un’icona...
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MISS SLIDE MAGGIO
LA MISS SLIDE DEL MESE È
GIORGIA BRUNELLO
Abbiamo incontrato questa ragazza, scoperta da Devis Paganelli patron di SLIDE, Miss Principessa d'Europa, Direttore Casting di Miss Reginetta d'Italia e Licenziatario italiano di Miss Europe World. Cerchiamo di conoscerla meglio, con le classiche domande che poniamo alla modella del mese!
Come ti sei avvicinata al mondo delle passerelle? Sin da piccola guardavo le migliori modelle in televisione, sperando che anche io avrei calcato un giorno quelle passerelle. Da lì ho iniziato per gioco a fare sfilate partecipando a concorsi di bellezza. Da piccolissima, cosa sognavi di fare da grande? Specialmente tre cose: diventare una hostess di volo, diventare una modella e attrice professionista, divenuta passione, sperando che un giorno il mio sogno si avveri.
dire che affrontare percorsi importanti, come progettare il proprio futuro, usando solo la testa, senza un minimo di passione, diventa tutto più difficile e molto faticoso. In definitiva bisogna ascoltare il cuore ma anche la testa. Parlaci di te. Sono una ragazza 20enne molto entusiasta, emotiva perseverante e soprattutto socievole a cui piace tanto scherzare, ma negli impegni che prendo sono molto seria e determinata. Il mio difetto è quello di essere un po testarda disordinata e lunatica. Il mio hobby, oltre a sfilare è anche cucinare . Mi ritengo una ragazza fortunata perche la mia famiglia mi sostiene nei miei progetti che ho sempre fatto.
Cosa pensi occorra per arrivare a diventare una modella professionista famosa? Occorrono dei requisiti che riguardano non solo l’aspetto estetico , ma anche in ambito caratteriale e comportamentale. Bisogna essere sicuri di se stessi, bisogna trascurare la timidezza, possedere doti di portamento, saper sfilare e imparare a posare. Occorre essere disinvolte in passerella.
Essere belle conta molto, ma quanto costa esserlo? Si, essere belli indubbiamente apre molte strade, si è più agevolati in tutti i campi, non a caso esiste un detto che recita”anche l’occhio vuole la sua parte”. A volte però ci si deve impegnare molto per dimostrare che c’ è dell’altro oltre la bella presenza e purtroppo è anche successo che un traguardo raggiunto magari con sacrifici e rinunce, venga giudicato come una sorta di prassi automatica attribuendo il successo esclusivamente alla bellezza del soggetto.
Si ascolta il cuore o si ascolta la testa? Mi hanno insegnato che si ascolta il cuore per i sentimenti e la testa per le decisioni importanti. Ritengo, comunque, che seguire solamente il cuore spesso può condurre a situazioni con finali disastrosi. D’altro canto, c’è da
Hai partecipato a Miss Reginetta d’Italia 2015, su oltre 3000 candidate sei arrivata tra le 32 finaliste e tra queste hai vinto la fascia Slide. Alla prima tappa del concorso alla quale hai partecipato non sei arrivata tra le prime tre eppure sei arrivata a questo traguardo.
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Come si arriva a vincere una fascia come questa secondo te? Evidentemente hanno visto in me qualcosa che li ha esortati ad incoraggiarmi e direi proprio che ci sono riusciti. Per me è una grandissima soddisfazione mista ad una gioia immensa interpretare miss Slide. Oltretutto il modo migliore per ringraziare tutti coloro che hanno avuto fiducia in me è quello di far vedere il mio volto ancora sulle pagine dei giornali o vedermi sfilare abiti per qualche importante stilista, perché no? Cosa ne pensi di Miss Reginetta d’Italia? Eccellente organizzazione alle spalle di tutto il concorso, zero stress, tanta familiarità. Tutto vissuto in un contesto che ti fa sentire te stessa e non un numero. Chiaramente è retorico dire che per me rappresenta un bellissimo sogno,ma è cosi e non saprei usare altre parole, e vedendo le esperienze altrui, se si ha grinta, ovvio che rappresenta anche un valido trampolino di lancio per intraprendere una strada sempre in salita.
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MISTER SLIDE MAGGIO
MR SLIDE DEL MESE È
ERBLIN ZOTO
Tuo miglior pregio e tuo peggior difetto? Cerco di vedere in ognuno una parte buona, questo fino ad ora è stato sia il mio pregio che difetto.
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l suo nome è Erblin Zoto e Studia ingegneria Informatica, pratica parkour e si diletta con la fotografia, 21 anni, è di origine Albanese e risiede a Moncalvo (At) dove vive con i genitori. Scoperto da Slide come Mister del mese, grazie al Patron Devis Paganelli e al Talent Scout Enrico Santamaria, cerchiamo di conoscere meglio questo ragazzo. Ciao Erblin, quando sei nato? Sono nato l’8 marzo del 1994, un giorno triste se stiamo a vedere la storia, ma anche un giorno che ci ricorda che la violenza è sempre la scelta sbagliata che qualsiasi individuo possa fare.
mondo facendo un calendario... sono stato “arruolato” in HellBoys 2016 ed ho trovato un gruppo di ragazzi davvero fantastici, un team di persone volenterose ed intraprendenti che mi ha portato a vivere un’esperienza molto bella. Cosa significa per te avere successo? Sinceramente non ci ho mai pensate e anche adesso che sto cercando di rispondere alla domanda non riesco ad immaginare quello che significherebbe. Certo potrei immaginarmi la soddisfazione di veder coronato l’impegno ed il lavoro per raggiungere un obbiettivo…. come nel mio parkour che ogni giorno “lotto” per superare un nuovo ostacolo e spesso, con qualche livido in più, lo raggiungo.
Che cosa ti piace in modo particolare nel mondo dello spettacolo? Non ce niente che mi piace in particolare ma lo trovo molto interessante e come detto qualsiasi cosa che trovo interessante mi piace scoprirla e magari trovare l’aspetto che mi piace di più. Quale dettaglio del tuo aspetto estetico ritieni più interessante? Gli occhi, sono uno che osserva molto e penso che siano la parte più interessante di ognuno di noi. Come si arriva al successo secondo te? Con umilta, voglia di fare e conoscenze. Qual’è stata la tua prima esperienza nel campo della moda, cinema, spettacolo? Parlaci di questo. Solo quest’anno ho avuto l’opportunità di entrare in minima parte in questo
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PHOTO STEFANO CAVORETTO
PHOTO TONY PD
Parlaci del tuo carattere. Sono determinato, romantico, gentile con chiunque se lo merita, molto curioso, volenteroso di apprendere qualsiasi cosa che stuzzica il mio interesse e infine sono uno che di solito è sempre stato un po’ riservato, che fa/faceva difficoltà ad aprirsi con gli altri. Non sono sempre stato cosi, l’ho costruito con il tempo, questa parte del mio essere, da quando sono venuto in Italia per vari motivi... ma sono dell’idea che il carattere di una persona è sempre in continua evoluzione ci sono delle parti che rimangono, altre che cambiano ed altre nuove.
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IL SOUND DELL’ESTATE 2016 di Lorenzo Tiezzi
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he musica balleremo per l’estate 2016? Difficile dirlo. Ogni previsione, nel rutilante mondo del music business nell’era della crisi della discografia, viene smentita poche ore dopo. Ma alcune tendenze sembrano essere davvero concrete e reali. La prima è senz’altro il ritmo: sarà senz’altro un’estate reggaeton, non solo in inglese, lingua internazionale, ma magari pure in italiano. Ad esempio, uno dei tormentoni della stagione calda potrebbe essere la nuova versione di “Un bacio davvero”, la canzone di Davide Tosi. Imprenditore e creativo della notte, con la sua agenzia di comunicazione ha rappresentato i più noti volti dello spettacolo e costruito le fortune di brand del Made in Italy che ancora oggi gli tributano il doveroso omaggio. Per Davide la musica è più che un hobby, è una passione assoluta. Quando poi si mescola col ritmo del momento, ovviamente reggaeton, il risultato sono un brano ed un video che restano in testa e mettono allegria fin dal primo ascolto.
Tutto diverso è il suono di “When the Sun Goes Down”, il singolo pop – house del marchigiano Samuele Sartini. La voce di Jay Sebag a volte sembra quella di mito come Michael Jackson e di soul nel brano ce n’è un bel po’. Remixer per superstar come Armin Van Buuren, Bob Sinclar, Roger Sanchez e Calvin Harris, Sartini nel mondo è conosciuto per dischi come questo, che vanno dritti al punto, senza sbavature. Nello Simioli & Benny Càmaro – ‘Stardust’ ad ogni ascolto non perde efficacia, anzi. E’ uno dei pezzi più affascinanti di questo periodo e potrebbe durare fino a settembre ed oltre. Il campano Camaro, irrequieto come sempre, ha già prodotto un altro pezzo dall’accento house – hip hop old school e l’ha chiamata Jango!, più o meno come la label che la pubblica. E’ un brano molto divertente, perfetto per saltare o muoversi a tempo con un drink in mano. Il nuovo singolo di Beethoven TBS, dj producer italiano specializzato in house, è invece “Luv Escape”. La label è Night Dancers, le edizioni sono Black Horse Edizioni / Walkman Srl /
Giallo Ocra Srl… ed ovviamente il sound è 100% house a 123 BPM, ovvero una velocità perfetta per ballare con un certo stile. Il sound è potente, ma pure melodico ed il groove non esce dalla testa già dal primo ascolto. Infine “Everlasting Love” è il nuovo singolo di Ben Dj. Prodotto con Hiisak, e già supportato da super dj come Steve Aoki, Fedde Le Grand, Bob Sinclar, Oliver Heldens, Thomas Gold, Sick Individuals, Swanky Tunes, Flatdisk, Don Diablo, Nari & Milani e tanti altri, è un brano house vicino al pop, perfetto per l’estate 2016. La linea melodica fa emozionare, il groove spinge e fa muovere a tempo, mentre un pianoforte che entra ed esce fa il resto.
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TREND NIGHT
DANILO SECLÌ, IL SOUND DEL SALENTO di Lorenzo Tiezzi
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bbiamo fatto quattro chiacchiere con Danilo Seclì, dj salentino da sempre in console al mitico Samsara Beach di Gallipoli (LE). La sua carriera è in forte ascesa, visto che grazie ad un sound trasversale e perfetto per saltare sta facendo ballare i club di mezza Italia col tour del Samsara oppure con i suoi dj set come ‘solista’. Sempre sorridente e sempre con i piedi ben piantati a terra, Danilo collabora con decine di professionisti e dj proprio per la sua modestia. Quando è in console sa fare il direttore d’orchestra e guarda soprattutto al divertimento del pubblico, non per forza vuol stare al centro della scena. Che stai facendo di bello in questo periodo? E’ un periodo molto produttivo. Sto lavorando contemporaneamente ad un nuovo album, a due importanti remix e sto continuando a coltivare il collettivo Salento Calls Italy… e pure portando avanti la mia label Miusika Records, un’etichetta giovane fatta da giovani talenti. Per la parte live invece tra i miei dj set, il Samsara tour e Salento Calls Italy live, siamo sempre a mille e ci prepariamo una una grande estate nel Salento. Da non dimenticare, poi c’è, One of Us, il programma del Samsara su m2o, che va in onda ogni sabato e domenica dalle 15 alle 16. E’ perfetto per restare in Salento almeno con le orecchie anche per chi è un po’ troppo lontano e può venirci solo per le vacanze.
C’è un disco o un giovane dj o un giovane vocalist che vuoi segnalarci? Qui ne Salento ultimamente abbiamo un bel fermento tra i giovani. Peninsula, il festival che abbiamo organizzato per aprire la stagione 2016, ha dato spazio a molti di loro facendo tra l’altro crescere il turismo a Gallipoli a Pasqua addirittura del 30% rispetto all’anno scorso. Tra i tanti talenti, credo che il giovane produttore Luca Tarantino ci darà belle soddisfazioni.
Qual è la cosa più bella del fare il dj come lavoro e qual è la cosa più brutta? Non esistono lati negativi, se fai il dj con passione. Soprattutto, se dopo anni e anni di sacrifici si realizzano dei piccoli sogni, la tua vita da dj fa parte di un unico “minestrone” in cui la sofferenza e il piacere danno un bel mix di emozioni. Dopo un po’ capisci tutto ovvero che sei parecchio fortunato a vivere di musica.
Che fai quando non lavori? Che musica ascolti? Che passioni hai? Quando non “lavoro” (viene da ridere a dirlo, visto che la musica per me è una ragione di vita, non certo un lavoro), mi diverto a stare con gli amici di sempre. Musicalmente a me piace molto ricercare, ma spesso mi ritrovo ad ascoltare di tutto per fame di nuove contaminazioni e nuovi stimoli. Ascolto di tutto, anche il pop: non prendetemi in giro ma l’ultimo album che ho ascoltato è quello di Rihanna.
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lasse 1984, Luca Facchini, al mixer Liuck, è un dj producer italiano specializzato in musica trance. Le sue produzioni, spesso realizzate col bergamasco Fabio Xb, fanno ormai il giro del mondo. Il suo podcast mensile, Miuzik, è un radio show trasmesso anche da Afterhours.fm, web radio che è un punto di riferimento mondiale per gli appassionati di musica trance. Il suo nuovo singolo è “Let it Go”, proposto in anteprima da Armin Van Buuren nel suo radioshow A State of Trance. Che sound funzionerà tra la primavera e l’estate 2016? Seguo poco la scena italiana, anche perché sono spesso in studio… Ho seguito però streaming una parte della più recente edizione di A State Of Trance in Olanda, la one night di Armin Van Buuren. E’ stata tragicamente segnata dall’incidente a Paul Van Dyk. Per quel che riguarda la musica, nel mondo Trance, la tendenza mi sembra quella della “PSY”, o comunque a tornare verso
LA TRANCE DI LIUCK
di Lorenzo Tiezzi brani più accelerata… ma questo non cambierà il mio percorso. Lavoro da sempre su quello che mi emoziona, più che su quello che “passa in radio”. Che stavi facendo un attimo prima di rispondere alle nostre domande? Mi stavo dedicando ai social, per i quali vale il discorso fatto proprio ora per la tecnologia… Sono uno strumento come tanti, usati in maniera intelligente sono una miniera fondamentale per un artista. Che consigli daresti ad un giovane dj? citando il celebre libro di Susanna Tamaro: va dove ti porta il cuore. Credo la chiave sia lì, trovare la propria strada. Poi ovviamente
documentarsi, ascoltare un sacco di musica, non avere paura di chiedere ed avere l’umiltà di ascoltare e voler imparare. C’è davvero crisi nel mondo della notte? Un po’ di crisi c’è, certo, ma come mai solo ora un dj come Calvin Harris è una super-star? Il Dj è molto più “rockstar” oggi di quanto lo sia mai stato… ma forse i club sono un pianete diverso, più legati alla scena underground. Oggi, invece, ci sono un sacco di Festival di successo. Insomma, il mondo cambia sempre. Non credo che il mondo della dance sia in crisi, anzi; però vive una fase di cambiamento e come in tutti i cambiamenti c’è chi ci guadagna e chi ci perde. Come ti vedi tra 15 anni, a livello personale e professionale? Spero non troppo diverso, bensì con lo stesso spirito, la stessa voglia e curiosità. Sono da sempre convinto che non ci sia un’età in cui si “diventa grandi”. Ogni giorno lavoro per migliorarmi in tutto quello che faccio... fra 15 anni ne avrò 46, credo un’età che - salute permettendo - mi permetterà di mantenere lo stile di vita di oggi, non sarò troppo vecchio.
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Al Teatro Marconi di Roma,
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"DIETRO LA PORTA" CON GIACOMO BATTAGLIA E GIGI MISEFERI di Nadia Bengala con il contributo dell'Ufficio Stampa
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n “non luogo”, in un tempo sospeso dopo la vita. Chiamarlo “aldilà” sarebbe già un’apertura verso la concezione umana del dopo. In questo scenario si muovono Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi, protagonisti della commedia scritta e diretta da Gianni Quinto, ha debuttato il 13 aprile al Teatro Marconi di Roma. I Personaggi, Armando Meniconi detto “Il Principe” (Interpretato da Giacomo Battaglia) e Giovanni Passalacqua detto “Il Terrone” (Interpretato da Gigi Miseferi), hanno caratteri opposti: Armando è un uomo vissuto, che apparentemente non crede più a nulla. Disilluso, da tutti e tutto, ha trovato nella solitudine una giusta condizione alla sua esistenza. Questo, però, è quello che vuol fare vedere. Perché in fondo, anche se non ammettendolo, come tutti, ama la compagnia (magari di pochi) e vede nell’arrivo di Giovanni un valido sostegno per ingannare la sua lunga attesa. Giovanni è tutt’altro che un uomo silenzioso. Gli piace la compagnia, adora parlare, anche del nulla, ma è il suo modo di esorcizzare la vita. Al contrario di Armando, lui ha scelto la vita da barbone, né è felice, perché è il suo modo di vivere l’esistenza in maniera romantica. La sua troppa disponibilità, è l’oggetto delle fregature che ha preso nella vita. Per entrambi di sicuro c’è la morte, ma non avendo loro nessuna informazione su di essa non sanno se l’attesa davanti ad una porta sia il preludio a qualcosa che verrà. Il vero terrore mai dichiarato di entrambi è che quella condizione di attesa, sia per loro una punizione, inflitta da non si sa chi, da scontare per l’eternità. Intorno il nulla, di fronte, una porta e lì, dove loro aspettano, tante altalene. Musiche originali di Sandro Scialpi, Scenografie di Pino Sorrentino. Gli attori straordinari, in questo testo drammatico ma non troppo, con spunti di una opinabile realtà attuale, non esattamente comico ma strappa qualche risata. Interessanti punti di vista da valutare. 57
FABIO ROSITO, giovane imprenditore dell'immagine, a L'Aquila ha fatto della sua passione il mestiere e l'attività cui dedica entusiasmo, energia ed impegno quotidiano. Già all'età di 16 anni faceva pratica nel settore dell'hair style, nel 2008 si mette in proprio e nel 2012 inaugura il suo nuovo locale. Il suo salone si contraddistingue per il design e la cura dei dettagli nei minimi particolari, con la recente novità dell'angolo relax biologico. ENTRANDO NEL TUO SALONE SI HA SUBITO UN IMPATTO POSITIVO. QUANTO E' IMPORTANTE PER TE LA CURA DEI DETTAGLI? Tantissimo. Ho infatti voluto creare un ambiente caratteristico per la cura della persona: il Cliente che si rivolge a noi può usufruire non solo dei nostri servizi ma anche di ciò che riguarda trucco e nail art tramite una collaborazione esterna. Il mio salone è stato strutturato per poter meglio permettere i vari trattamenti grazie ad ambienti suddivisi uomo/donna, con particolare attenzione al dettaglio appunto, e la novità della zona biologica. 58
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con me, composto da sei persone altamente qualificate, tra cui mia sorella Marika che gestisce la parte tecnica. Ogni occasione è buona per qualificarci ed acquisire maggiori competenze tecniche. Inoltre partecipo spesso a manifestazioni in cui curo il backstage per sfilate ed eventi di esposizione acconciature spose. HAI PARTICOLARI PROGETTI PER IL FUTURO? Certo, non nego che vorrei ampliarmi nella mia città; L'Aquila è una città che porto nel cuore e a cui sono molto affezionato, e come a lei anche ai miei Clienti... chissà che non apra un nuovo salone qui! servizio a cura di Ilenia Del Grande
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Tel. 334 2896924 - e-mail: pinalipetri@gmail.com Laureata in Psicologia e in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione continua. Già docente presso l’Università di Firenze. Psicologa, psicoterapeuta e coach. Psicologa delle miss finaliste ai concorsi di bellezza. Esperta in psicologia quantica. Coautrice e produttrice della pubblicazione multimediale (libro+CD+DVD) “Usa il potere della tua mente”, Corso teorico-pratico di Training Autogeno.
Gentile dottoressa, sono omosessuale e attualmente anche single. Ho 38 anni e nella mia vita ho avuto diverse relazioni, sempre alla ricerca di una realizzazione affettiva e non solo di una intesa sessuale. Con il mio ultimo compagno ho convissuto per quattro anni e io desideravo e speravo che diventasse una relazione definitiva. Per la vita. Anche lui sembrava nutrire lo stesso desiderio e insieme abbiamo maturato il desiderio di avere un figlio. Abbiamo anche lottato molto per il riconoscimento dei nostri diritti civile, partecipando a convegni, associazioni, manifestazioni. Ora la nostra storia è finita e non mi dilungherò a descriverne i motivi. Quello che per me conta è che io continuo a desiderare di avere un figlio. Mi rivolgo a lei perché desidero prendere una decisione importante, in un senso o nell’altro, ma mi sento confuso e ciò che ascolto e vedo attraverso i mass media non mi aiuta (anzi!), né mi sono di aiuto le opinioni degli amici. Desidero tanto avere un figlio e non per autorealizzazione (anche se ci sarà anche questo, nel caso decidessi per il si), o desiderio di avere una persona tutta mia, ma solo perché ho tanto, tanto amore da dare. Nella mia condizione, però, questa scelta implica andare all’estero e trovare un utero in affitto. Lo hanno fatto noti personaggi pubblici, ma io continuo a chiedermi se un figlio, nato così e cresciuto da un padre single e omosessuale, possa avere seri problemi psicologici e di adattamento sociale. Non so se i suoi consigli potranno essere determinanti, ma sono sicuro che mi offriranno molti e profondi motivi di riflessione, perciò la ringrazio in ogni caso.
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entilissimo Mario, riflettiamo insieme su quello che ci riferiscono i mass media sull’utero in affitto e poi lei fa le sue valutazioni. I dati sull’utero in affitto, ancora poco nitidi, ci dicono che almeno 700 sono le donne italiane che ogni anno decidono di andare in Ucraina per ricorrere ad una madre surrogata. Una brillante indagine condotta da Quotidiano Sanità, uno dei più autorevoli quotidiani online di informazione sanitaria, ci dice che su 39 centri in 21 Paesi diversi, nel 2011 le coppie che dall’Italia che sono andate all’estero sono state addirittura 4 mila. “La fecondazione viene effettuata in vitro con seme e ovuli della coppia richiedente o, se necessario, di donatori e donatrici. L’embrione, poi, viene impiantato nell’utero della portatrice, che partorirà senza essere però riconosciuta come madre. La madre legale sarà solo colei che ha trasmesso i geni, anche se non ha partorito. Sul Gpa, la Gestazione Per Altri, si sta molto discutendo, ma solo ora si inizia a dare voce alle dirette interessate e ciò che scopriamo non é solo bisogno di denaro da un lato e desiderio di rimanere in forma dall’altro.” (fonte www.stilenaturale.com) Centinaia e centinaia di donne si rivolgono a Biotexcom, il più famoso centro per la maternità assistita in Europa, con sede in Ucraina. Ma perché andare in un paese meno blasonato e non rivolgersi a strutture più avanzate e sicure che normalmente si possono trovare in un paese occidentale? Semplice, costi notevolmente più bassi e normative più morbide: secondo Biotexcom, il costo di una maternità surrogata é di 29.000 euro rispetto ai 100.000 euro in su in USA o in Canada. Altro punto sostanziale è quello giuridico: “il rientro dal Canada o dagli Stati Uniti in Italia dove la maternità surrogata é vietata dalla legge 40 del 2004, come in Francia, Germania, Messico, Svezia, Svizzera, Cina non crea problemi penali, in quanto i bambini hanno cittadinanza e passaporto americani o canadesi e dunque non ci sono problemi di trascrizione dei certificati di nascita. Per ciò che riguarda Russia e Ucraina qui i bambini non hanno
nessuna cittadinanza finché non acquisiscono quella italiana con la trascrizione allo stato civile del certificato di nascita ed hanno quindi bisogno di un’autorizzazione del Consolato per uscire dal territorio in cui sono nati. È in questo momento che il consolato segnala alla procura il sospetto che si tratti di utero in affitto, per cui, quando le coppie tornano in Italia sono soggette a procedimento penale per “alterazione di stato di nascita”, reato punibile con la reclusione dai 3 ai 10 anni.” (fonte www.stilenaturale.com) Naturalmente l’utero in affitto è richiestissimo anche dall’universo omosessuale, ma anche da eterosessuali single. Padri single rivendicano i propri diritti ad essere anche loro genitori. Ci sono ovviamente anche alcuni casi off limits, come quello recentemente accaduto in Gran Bretagna riguardante la madre di un giovane omosessuale, che avrebbe portato in grembo l’embrione frutto del seme di suo figlio e dell’ovulo di una donatrice. Secondo le normative anglosassoni il bambino è riconosciuto come figlio dei genitori del giovane omosessuale, ragion per cui il processo di adozione non é automatico, ma solo dopo la nascita del bimbo è possibile fare formale richiesta di affidamento. Ultimo punto, ma non di scarsa importanza, é la salvaguardia dei diritti dei bambini che vengono alla luce da un utero in affitto. La Corte Europea sui diritti umani in molteplici sentenze, ha riconosciuto che uno Stato é autorizzato a vietare la maternità surrogata nei propri confini, ma la Corte Europea sui diritti umani ha altresì sostenuto che tale divieto non deve essere fatto valere a discapito di innocenti creature legalmente nate all’estero tramite la maternità surrogata. La riflessione più importante, da fare, dal mio punto di vista, è, che, ad oggi in Italia non abbiamo molti dati rispetto alla salute mentale dei bambini nati da un utero in affitto, pertanto vale la regola che amore, cura e rispetto sono gli ingredienti per una base sicura rispetto ad una sana crescita di un bambino. Faccia le sue valutazioni etiche, veda le indicazioni giuridiche e....buona vita. Le auguro tanta felicità.
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on l’arrivo delle belle giornate riscopriamo il piacere di stare fuori all’aria aperta e distendersi al sole godendo del tanto agognato caldo. Non dimentichiamoci però che i raggi solari possono essere molto dannosi non solo per la nostra pelle ma anche per i capelli facendoli invecchiare ed inaridendoli. IN PRIMAVERA CADONO I CAPELLI? In primavera, anche se molto più raramente rispetto alla stagione autunnale, si può verificare una caduta più intensa del solito che dura qualche settimana. Spesso le persone si preoccupano e l’ansiosa corsa ai ripari finisce col fare il gioco di chi specula nel mercato tricologico portando solo ad inutili spese economiche. È un fenomeno assolutamente normale che non dovrebbe destare eccessivi allarmismi. Si tratta di una sorta di piccola muta del pelo, fenomeno che si manifesta in modo più marcato in altri mammiferi. La cosa migliore da fare in questi casi è guardare a questo evento senza eccessiva preoccupazione. È consigliata una visita di controllo da un Medico Tricologo per assicurarsi che si tratti realmente di un fenomeno fisiologico transitorio e non di un altro tipo di disturbo latente che comincia a farsi sentire. ESTATE, RELAX PER LA NOSTRA MENTE MA NON PER I NOSTRI CAPELLI Le vacanze estive sono un toccasana per la nostra mente e per il nostro corpo ma non per i nostri capelli che diventano più fragili, si sfibrano, si seccano e si schiariscono così tanto da sembrare paglia. L’estate è la stagione peggiore per i nostri capelli. Sole, vento, salsedine e cloro ne compromettono l’elasticità e la resistenza rendendoli fragili e sfibrati pertanto se non vengono curati a dovere, al ritorno dalle vacanze, l’unica soluzione sarà il taglio. Si
parla sempre e solo di come proteggere la pelle dal sole ma i capelli necessitano di maggiore attenzione e cura visto che non dispongono di alcuna difesa. L’esposizione esagerata al sole, infatti, oltre che la pelle, invecchia anche i capelli rendendoli aridi, opachi e soggetti a caduta nei mesi successivi. L’azione dei raggi solari sul cuoio capelluto ne altera il microcircolo e danneggia la cute; quindi l’aggressione estiva presenterà il conto nei mesi successivi, in autunno, quando si assisterà ad una caduta molto più abbondante. COME PROTEGGERLI? Per proteggere i capelli sarà sufficiente seguire dei semplici ma efficaci consigli non solo in vacanza ma durante tutto il periodo estivo. È importante fare lo shampoo ogni sera utilizzando un prodotto delicato, lavare tutti i giorni i capelli non è dannoso. Bisogna asportare salsedine, sabbia, polvere e sudore per lasciare il cuoio capelluto pulito. Ricordatevi di sciacquare i capelli dopo i bagni a mare, il sale forma dei microscopici cristalli che funzionano da lenti, attirano i raggi del sole e bruciano i capelli. A tal proposito potete anche optare per una bottiglietta di acqua. Anche l’acqua della piscina presenta i suoi rischi: i disinfettanti, oltre a danneggiare direttamente i nostri capelli, possono dargli quella brutta colorazione verdastra. Sostituite il phon con un’asciugatura naturale sfruttando il caldo della stagione estiva ed evitate l’uso della piastra rimandando di qualche mese le acconciature più elaborate. Evitate di esporre i capelli al sole senza protezione nelle ore più calde. Utilizzate un cappello di paglia o di cotone, leggero e di colore chiaro. La protezione solare non esiste solo per il corpo ma anche per i capelli. Applicate il filtro solare UV prima di uscire di casa e ripetete l’operazione ogni 3 ore allo stesso modo di come ci si mette la crema sulla pelle. Evitate fermacapelli di metallo
che sotto il sole si potrebbero surriscaldare e bruciare i capelli. Se siete calvi non pensate di essere immuni perché il cuoio capelluto non protetto dai capelli è maggiormente soggetto a scottature quindi usate la protezione solare anche in testa. LA PREVENZIONE, COME SEMPRE, È L’ARMA VINCENTE È importante preparare i capelli alla stagione estiva iniziando a prendersi cura di loro nel periodo precedente, prima ancora di esporsi al sole. Rimandate trattamenti come le decolorazioni per limitare i danni ed evitate di stressare i capelli già prima di andare in vacanza. Bevete tanta acqua ed alimentatevi in maniera corretta con fonti proteiche magre e tanta frutta e verdura. Nei mesi che precedono la bella stagione possono anche essere utilizzati integratori specifici e forse questo è l’unico esempio in cui può avere un senso assumere un integratore per rinforzare i capelli.
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e-mail: gnolisara@gmail.com Chef, Consulente Enogastronomico per aziende di ristorazione, docente di tecniche di cucina, nutrizione applicata alla ristorazione, cucina storico medievale. Fondatrice Sede APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani) Latina. Info, richieste e consulenze gnolisara@gmail.com
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PROCEDIMENTO: Rompere la uova in una ciotola, salare e sbattere. Distribuire il composto su una placca da forno rivestita con carta forno bagnata e strizzata ottenendo uno strato sottile ed uniforme. Cuocere a forno statico a 180 gradi per circa 10 minuti, o fino a quando la frittata a non sia ben cotta ma non troppo colorita. Sfornare e far raffreddare leggermente. Distribuire la robiola sulla frittata, poi il salmone, arrotolare la frittata su se stessa formando una specie di salame. Rivestire con carta forno stringendo bene e far riposare in frigo per 20 minuti perché si compatti. Nel frattempo lavare ed asciugare insalatina e ravanelli. Divedere i ravanelli in 4 parti, condire sia questi che l’insalata con olio e sale. Tagliare a rondelle la frittata, inserire tre rondelle per spiedino. Distribuire un cucchiaino di uova di lompo per ogni rondella, posizionare gli spiedini sull’insalatina e servire.
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"Gentleman di compagnia" di Stefano Pia "La storia di un uomo da un lato ambiguo, dall'altro passionale e pronto a cogliere ogni momento della propria esistenza. Una doppia vita giocata sul filo del rasoio, di giorno serio professionista, e di notte galante accompagnatore di donne facoltose. Una vita che sembra non soddisfare Edoardo, affascinante seduttore di bellissime ragazze, finché non si trova di fronte a Silvia, da subito donna della sua vita. Gli equilibri si spezzano, da un lato Edoardo con una vita segreta, dall'altro Silvia, poco propensa a lasciarsi andare a causa di un passato difficile. www.amazon.it www.inmondadori.it www.ibs.it
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UNA STORIA QUASI SOLO D’AMORE DI PAOLO DI PAOLO
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ra le novità 2016 in libreria troviamo il nuovo romanzo di Paolo Di Paolo, dal titolo “Una storia quasi solo d’amore” (Feltrinelli). L’autore racconta dell’innamoramento del giovane Nino, un ragazzo romano appena tornato da Londra, dove ha vissuto con lavori modesti come capita a molti nostri connazionali, per Teresa, trentenne che da Terracina si è appena spostata nella capitale e lavora in un’agenzia di viaggi. La ragazza a Roma si appoggia alla zia, Grazia, una matura insegnante di teatro, che ha scelto proprio Nino, un suo ex studente, per tenere un corso di recitazione per anziani, un gruppo di settantenni che si cimenteranno nella messa in scena della commedia settecentesca di Pierre de Marivaux “Le false confidenze”. Paolo Di Paolo analizza in profondità i caratteri dei due protagonisti, presentando una serie di abitudini, pensieri, modi di dire e di atteggiarsi che
raccontano due generazioni pur vicinissime (fra i due ci sono meno di dieci anni di differenza), che comunque appaiono molto distanti. Teresa ha un lavoro fisso che ha accettato pur di fuggire da una situazione difficile di cui non ama parlare; i viaggi in paesi lontani che organizza per sconosciuti la rendono sempre meno desiderosa di viaggiare, sempre meno curiosa degli altri, piuttosto tesa a rincantucciarsi sotto una coperta, chiusa in se stessa e nella propria solitaria spiritualità. Al contrario Nino è esuberante, dispersivo, talvolta infantile nelle sue improvvise rabbie, nella scontentezza di chi non ha ancora trovato una strada, incerto fra girare stupidi documentari sul folklore laziale per youtube, o diventare un vero regista teatrale, visto che come attore non sembra convinto delle proprie capacità di affermazione. Sia Teresa con i suoi segreti e le sue certezze che Nino con la sua immaturità sono soli, affettivamente irrisolti, professionalmente indecisi, insomma dei precari: la precarietà, la parola chiave di
gran parte dei ragazzi italiani di oggi, incerti fra accontentarsi e aspirare a sogni irrealizzabili, viene raccontata dallo scrittore con dolente partecipazione, con profonda empatia, con mano sicura di narratore che conosce bene ciò di cui sta parlando. Il personaggio di Grazia, l’adulta materna e realizzata, sparisce prematuramente nel mese di aprile, quasi a segnare un’eredità spirituale per Nino e Teresa, una speranza, un’attesa di un tempo migliore. “Una storia quasi solo d’amore” ha come scenario Roma, i cui diversi quartieri vengono attraversati, osservati, vissuti con grande attenzione. Il romanzo è ricco di citazioni che vengono riportate in fondo al volume come “Debiti”, a testimoniare la ricchezza della cultura di Paolo Di Paolo ma anche della sua capacità di inserire con leggerezza nel suo testo contributi di altri, senza che la narrazione ne risulti appesantita. Visita www. classifica-libri.it e www.sololibri. net per recensioni e commenti ai romanzi di Paolo Di Paolo. 67
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http://www.caniegattitvchannel.tv/ a cura di Marco Anelli
Vacanze con il cane no problem: si parte alla scoperta di uno dei Paesi più belli del mondo, l’Italia! Amici ben ritrovati al consueto appuntamento su SLIDE, oggi parliamo di vacanza a 6 zampe! Infatti, andare in vacanza con il cane sarà più semplice, grazie alla collaborazione fra Viaggiconilcane, CGTV Channel e MG Editore. Un punto di riferimento che fornirà a chi desidera viaggiare con il proprio peloso nuovi e numerosi strumenti per programmare, organizzare e partire con il cane, garantiti dall’esperienza di ogni partner. • Viaggiconilcane, servizio di travel design attivo da più di due anni, propone Itinerari, informazioni utili, pacchetti vacanza e proposte a misura di zampa • l’applicazione Italia di Artù di CGTV Channel scaricabile gratuitamente su GOOGLE PLAY e APP STORE, sempre a portata di mano, dove si trovano strutture, spiagge, locali dog friendly e informazioni testate da Artù, testimonial del programma in onda su più di 50 emittenti televisive in tutta la Penisola Italiana. • Pet Italy, pubblicato da MG Editore, è un pratico eBook per viaggiatori a sei zampe, sul quale esercenti e commercianti pet friendly faranno conoscere indirizzo, prodotti e/o servizi… il tutto illustrato da foto, link di riferimento e video! La richiesta di vacanze in compagnia del proprio peloso è in costante aumento e la volontà di dare una zampa a
chi parte alla scoperta degli angoli nascosti d’Italia, accomuna i tre attori di questa partnership: l’obiettivo è creare un polo unico di informazioni e servizi, a disposizione di chi parte con il proprio quattro zampe e vuole trascorrere una vacanza indimenticabile condividendo con lui un’esperienza unica. La partnership si farà conoscere grazie a numerose iniziative e un calendario di eventi dedicati ai pelosi e ai loro padroni, che si terranno a Milano e provincia per informare, divertire e creare rete gia da questo mese! Viaggi con il cane, servizio di travel design dedicato a chi viaggia con il proprio 4 zampe e attivo dal 2014, propone pacchetti vacanza e crea viaggi su misura per condividere esperienze ed emozioni con il proprio cane in Italia e all’estero. Su viaggiconilcane.com, itinerari, consigli, suggerimenti e info utili sono a disposizione dei viaggiatori, per ricevere proposte vacanza personalizzate in base alle proprie esigenze. Viaggi con il cane nasce da un’idea di Dama.com, agenzia di comunicazione, che ha unito l’esperienza nell’organizzazione di eventi e viaggi alla passione per questi meravigliosi amici pelosi. CGTV Channel da quattro anni porta gli spettatori bipedi e quadrupedi in giro per il Bel Paese alla scoperta di nuove realtà “pet friendly” con il tour l”Italia di Artù”, format televisivo visibile su CGTV Channel e tutti i martedì alle 09:00 e i venerdì alle 17:20 sul canale 832 di Sky. Nato nel 2011 da un’idea di Marco Anelli, con la volontà di coniugare spettacolo e missione sociale, sono sempre più numerose le località e le strutture dog friendly che Marco e Artù, l’avventuroso beagle testimonial del progetto permetteranno di conoscere. Il team de “L’Italia di Artù”, attraverso questo viaggio, suggerirà come organizzare al meglio la vacanza con il proprio cane e, alle strutture DAVVERO ANIMAL FRIENDLY, consegneranno il BOLLINO DELL’ ITALIA DI ARTU’!
Pet Italy è la nuova una guida ebook, all’interno della quale esercenti e commercianti pet friendly potranno fare una pubblicità mirata, solidale e senza dispersione di target indicando indirizzi, prodotti e/o servizi illustrati, foto, link e video. L’eBook conterrà informazioni utili scritte da esperti di settore e verrà distribuito gratuitamente attraverso neswletter, agli iscritti di Gaia animali e ambiente e ANPANA, alle quali andrà il 20% del ricavato. Nato dall’idea di MG EDITORE, società esistente dal 1999, Pet Italy sarà pubblicato a fine Maggio 2016 e riproposto gratuitamente a Novembre 2016; verrà poi messo in vendita a Gennaio 2017. Insomma c’è tanto materiale e tanto da fare, per avere un Itala alla portata ti tutti, anche per i nostri amici a 4 zampe. Mi raccomando continuate seguirci su www.caniegattitvchannel.tv e per inviarci video e/o foto info@caniegattitvchannel.tv Al prossimo numero dal vostro Marco Anelli.
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DEVIS PAGANELLI
CEO Are Communication International
STEFANO PIA
NADIA BENGALA
GIANCARLO CECCONELLO
ALESSANDRA MURA
ROBERTO CORBELLI
Direttore Editoriale
Direttore Responsabile
Direttore Nazionale News
Direttore Nazionale Slide
Art Director
SALVATORE MARTUSCIELLO
LUIGI PETRONE
GIUSEPPE MESSINA
MARCO PELLEGRINI
Direttore Nazionale Nord
Direttore Nazionale Centro
Direttore Nazionale Sud
Inviato Slide Panama
STEFANO PIA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino
FRANCESCO CASANOVA Fotografo
FABIO BUFFA Rubrica Satira
FEDERICA PREGNOLATO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Torino
DAVIDE VIGNES Fotografo Moda
MARIO FURLAN Rubrica Motivatore
TOMMASO TORRI Free Lance
SAVERIO CETRANGOLO Fotografo
ENRICO LIONELLO Rubrica Enjoy Television
CRISTINA BERLINI VIP Free Lance
PAUL PIGAS Fotografo
CRISTIANA ELLI Rubrica Enjoy Television
PINA LI PETRI Rubrica Psicoterapeuta
MARCO BARALDI Fotografo
LORENZO TIEZZI Rubrica Enjoy Television
MARCO ANELLI Rubrica Cani e Gatti Television
LAURA BENVENUTI Rubrica Life & Benessere
Coordinatrice Centro Italia Myracol ALEX LEARDINI Coreografo Eventi
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ALINA DROZDOVSCHI Rubrica Fashion Blogger
GIUSEPPE MESSINA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Palermo
DOMENICO COMMUNARA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Caserta
SARA GNOLI Rubrica Food4You
GINA MULÈ Direttore Locale Concessionario Esclusivo Varese
ALESSANDRO D’AURIA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Caserta
ENRICO SANTAMARIA
ALESSANDRA MURA Direttore Locale Sassari
GIANCARLO CECCONELLO Direttore Locale Concessionario Esclusivo Alessandria
FRANCESCO PISPISA Direttore Locale Concessionario Esclusivo Catania
ANTONIO SOVERINA Rubrica Tricologica
LUIGI PETRONE Direttore Locale Concessionario Esclusivo San Marino Direttore Principessa d’Europa
GIANLUCA NASI Talent Scout
SERGIO PULITO
KATIA BARZOTTI Direttore Locale Concessionario Esclusivo Ravenna
MARCELLA PIANO Talent Scout
GIANMARCO TOSCANO Rubrica ‘Unconventional Design’
ANNA MARIA GERVASI Direttore Locale Concessionario Esclusivo Asti
MASSIMO PACINI Talent Scout
DANIELE MAGLIA Concessionario Esclusivo Direttore Locale - L’Aquila
FEDERICO BADOER Talent Scout
ENZO ZAMBETTA Talent Scout
FEDERICO BADOER Fotografo Ufficiale Slide
FLAVIO ALAGIA Rubrica Turisti ma non solo
Direttore Locale Concessionario Esclusivo Genova- Savona-Lipari Coordinatore Nazionale Mister Slide Direttore Nazionale Slide Party
(ALIAS GIULIO ROMI)
Talent Scout
Tutti i componenti del Team Slide, senza esclusioni, operano indipendentemente dall’editore. I singoli Direttori Locali, Concessionari Esclusivi e Subconcessionari sono imprenditori autonomi che operano senza alcuna possibilità di rappresentanza del magazine a livello nazionale. Ogni appartenente al Team salvo che per l’editore e il Direttore Editoriale, non è autorizzato a rappresentare la direzione nazionale, ma opera esclusivamente in rappresentanza dell’edizione territoriale indicata e conceduta in esclusiva. Mediapartnership e collaborazioni nazionali sono iniziative concordabili con Slide scrivendo a: info@arecommunication.com
REDAZIONE SVIZZERA SALVATORE MARTUSCIELLO Coordinatore Nazionale Svizzera/Campione Direttore Nazionale Nord Italia
UMBERTO MARTUSCIELLO
FLORA SPINOSA
Direttore locale Milano/Bergamo
Assistente concessionaria Canton Ticino/Campione/Milano/Bergamo
AVV. ALEXANDER HENAUER Consulente legale concessionaria Canton Ticino
LGS CONSULTING SAGL Consulente fiscale Canton Ticino
CLAUDIA FASOLA Giornalista ufficiale/Ufficio stampa redazioni Canton Ticino/Campione d’Italia/Milano/Bergamo
FABIO CRAVAREZZA Fotografo ufficiale Slide Ticino/Campione/Milano/Bergamo
ALVARO GUALDI Direttore locale Canton Ticino/Campione
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