L’organismo: organizzazione collettiva La Certosa di Ema e le Immeuble-Villas
“Un complesso organico è fatto di particelle infinitamente piccole, in sé perfette, che sono a loro volta un complesso, un sistema ridotto all’essenziale. La cellula condiziona il complesso; la cellula deve essere un sistema puro. L’intero complesso vive per la cellula. La cellula assume la sua efficacia per il fatto che rientra nel complesso.” 9
Per Le Corbusier, la perfetta organizzazione dello spazio individuale è funzionale al miglioramento della vita collettiva. Per questo, il raggiungimento del suo ideale di società passa per il perfezionamento della cellula, ma si conclude necessariamente con la partecipazione corale delle cellule al funzionamento dell’organismo. Il fine ultimo di questo assemblaggio è quello di raggiungere la libertà dell’individuo grazie all’ordine e all’organizzazione. Nell’Immeuble-Villas questa visione di società si manifesta chiaramente ed è frutto della maturazione di numerose suggestioni provenienti dalla Certosa di Ema, dal Narkomfin di Ginsburg e dal Falansterio di Fourier. Si tratta innanzitutto di architetture che non par-
lano solo di organizzazione degli spazi, ma di programmi definiti di modi di vivere, che esprimo un’idea ben precisa di società collettiva. Nell’esempio delle certose, infatti, nonostante i monaci professino una vita in solitudine, essi dispongono di addetti laici che si occupano del loro sostentamento, senza i quali la vita eremitica non sarebbe possibile. La preparazione del cibo e la lavanderia, per citarne alcuni, sono i lavori affidati agli addetti. Questa condizione offre l’occasione per creare una nuova classe lavorativa che permetta all’organismo di funzionare. Altrettanto importante è il contributo del Narkomfin di Ginsburg, il quale riesce a relegare parte delle funzioni domestiche alla vita collettiva, piuttosto che confinarle in quella individuale. Questo avviene in un’ottica di risparmio ed efficienza, ma anche in senso ideale di rivoluzione, dove l’architettura si fa portatrice delle nuove trasformazioni. La delocalizzazione di servizi come il ristoro al di fuori della cella permette di meccanizzare il processo di produzio-
9. LE CORBUSIER. Urbanistica. Paris, Fondation Le Corbusier, 1925. Edizione italiana tradotta da Beltrami Raini Annamaria. (Milano, il Saggiatore, 2017)
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