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soluzioni > qualità della vita: benessere e motivazione delle persone e performance delle organizzazioni salute e sicurezza sul luogo di lavoro
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anno V, n.8, luglio 2016
qualità della vita
un viaggio in sei dimensioni. prima puntata: la ‘crescita personale’ Migliorare la Qualità della vita per aumentare benessere e performance. La crescita personale è un fattore fondamentale su cui fare leva.
La Qualità della Vita è la nuova frontiera della performance e, come dimostrano ricerche recenti, è una tendenza destinata a espandersi negli anni a venire, in particolare per l’arrivo di nuove generazioni (la cosiddetta “Generazione Y”, o i “Millennials”) nel mercato del lavoro e per la crescente importanza dei consumatori. Il 60% delle organizzazioni ha un budget dedicato, e gli investimenti sono in crescita. Ma non bastano azioni sporadiche, servono programmi globali al più alto livello. Questo affermano i leader coinvolti nella ricerca realizzata dall’istituto internazionale di ricerche di mercato Harris Interactive per l’Istituto per la Qualità della Vita di Sodexo, leader
mondiale nei servizi che migliorano la Qualità della Vita, basata sulle risposte di 780 decisori di tre diversi settori (aziende, ospedali, università) in sei Paesi (Brasile, Cina, Francia, India, Regno Unito e Stati Uniti). Aggiungono inoltre che non si tratta solo di una questione di costi, ma anche di professionalizzare le pratiche, valutare più accuratamente l’impatto sulla performance e abilitare una trasformazione culturale all’interno delle loro organizzazioni. Naturalmente, la Qualità della Vita svolge un ruolo importante non soltanto nelle aziende e per i dipendenti, ma anche per tutti gli utenti dei servizi, come quelli sanitari e scolastici.
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qualità della vita Una posizione privilegiata Al servizio di 75 milioni di consumatori ogni giorno in 80 Paesi, Sodexo si trova in una condizione unica per osservare e agire sulle evoluzioni globali del business in un momento in cui il ritmo del cambiamento sta accelerando. Alla base di tutto c’è la conoscenza di clienti, consumatori, dipendenti, per offrire soluzioni che impattano sulla qualità della vita delle persone. Migliore qualità della vita dei collaboratori significa poter contare su personale impegnato e attento, che realizza ottimi servizi, capaci di migliorare la qualità della vita di clienti e consumatori. Ne conseguono migliori performance per i clienti di Sodexo: efficienza organizzativa, continuità di business, attrattività come datore di lavoro, immagine distintiva. Per comprendere meglio l’impatto del lavoro svolto, approfondire un tema fondamentale come la Qualità della Vita e identificare i modi per migliorarla, l’Istituto per la Qualità della Vita ha identificato sei dimensioni sulle quali i servizi che offre Sodexo influiscono concretamente: semplicità ed efficienza, salute e benessere, ambiente fisico, interazione sociale, riconoscimento, crescita personale. Quest’ultima è senz’altro la dimensione privilegiata dai Millennials, che hanno l’età, la posizione e gli strumenti per cercare di progredire sul luogo di lavoro. Trovare servizi di supporto nella ricerca del successo o che facilitino la formazione, importante per tutti, è fondamentale per tutti coloro che appartengono alla Generazione Y.
Crescita personale Tutto ciò che consente a una persona di imparare e fare progressi ha un peso sulla crescita personale. Migliorare la Qualità della Vita significa ad esempio favorire l’accesso alla conoscenza e all’istruzione, per contribuire al successo futuro di una persona. Che si tratti di seguire un corso di formazione per scoprire un nuovo argomento o gestire un’area di expertise, rafforzare le proprie competenze permette
a ciascuno di raggiungere gli obiettivi personali. I servizi offerti da Sodexo in quest’area, come Training Pass, sono rivolti a persone che si trovano in situazioni molto diverse. Sul posto di lavoro, i buoni per corsi di formazione offrono ai dipendenti delle imprese l’opportunità di imparare e crescere. Secondo alcuni studi, il 78% dei dipendenti che ha seguito un percorso di formazione è più efficiente. Nelle Università, la crescita personale degli studenti si favorisce anche con un wi-fi libero. Ancora, secondo gli studi condotti nelle carceri gestite dai team Sodexo, i detenuti che hanno la possibilità di acquisire nuove competenze nel periodo di detenzione hanno il 28% in più di probabilità di trovare un lavoro dopo il loro rilascio. Infine, i servizi di animazione offerti agli anziani nelle residenze, li aiutano a mantenere la mente attiva.
Per un costante miglioramento L’analisi anche di una sola dimensione mostra come sia capace di influire sulla qualità della vita e come siano molti gli strumenti e i servizi efficaci per migliorarla. Nei prossimi appuntamenti daremo uno sguardo anche alle altre cinque dimensioni individuate da Sodexo. Si tratta di un campo d’azione di grande importanza e di recente definizione: è necessario individuare nuovi mezzi e servizi per migliorare la qualità della vita delle persone, e per farlo bisogna saper osservare e ascoltare, studiare e realizzare ricerche coinvolgendo tutti gli stakeholder. Serve inoltre uno strumento per misurare l’impatto dei servizi sulle dimensioni della Qualità della Vita, per dimostrare come essa sostenga i risultati degli individui e delle organizzazioni. Osservare insieme il percorso compiuto e la mappa tracciata per i passi futuri è senz’altro utile a tutti per comprendere meglio cos’è e come può essere migliorata la qualità della vita. Al prossimo appuntamento! venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
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qualità della vita
generazione y: quanto è importante la qualità della vita per i millennials? Una nuova generazione sta entrando nel mercato del lavoro, con caratteristiche, richieste e ambizioni del tutto particolari. Occorre rivedere le strategie di organizzazione aziendale e di gestione delle risorse umane.
Intolleranti alla gerarchia e alle regole precostituite, gelosi del proprio tempo e intraprendenti, i Millennials (ossia i nati tra il 1980 e il 2000, chiamati anche Generazione Y) vogliono che le aziende si adattino alle loro esigenze. E non il contrario. Molto istruiti e cresciuti a pane e tecnologia, i Millennials sono abituati a fare i conti con la precarietà, per questo sono flessibili e focalizzati sul presente. Si tratta di una generazione a vocazione cosmopolita, che dà importanza a etica e valori, pensa di poter cambiare il mondo e con i suoi ideali ha ispirato grandi movimenti di mobilitazione come Anonymous e Occupy Wall Street. Costantemente connessi, usano le tecnologie per ampliare le loro relazioni e avere risposte immediate a ogni domanda.
Sono la generazione del “tutto e subito”. I Millennials, inoltre, non accettano compromessi sul posto di lavoro e non sono disposti a rinunciare al proprio tempo libero, neanche se questo potrebbe voler dire un minor stipendio in busta paga.
Alla ricerca del lavoro Sogni e strategie nella ricerca dell’occupazione? La ricerca “Generation Y: ready for work around the world?”, della Fondazione Istud, delinea due grandi tendenze: molti giovani preferiscono lavorare per grandi multinazionali innovative, nei settori media e tecnologia, che hanno un’organizzazione manageriale globale. Un problema per i Millennials italiani, considerando che nel nostro Paese prevalgono le PMI... C’è poi un altro nutrito
gruppo che aspira a diventare manager di se stesso: sono in gran parte giovani che hanno avuto esperienze di studio o lavoro all’estero, per un periodo di almeno sei mesi. Vivere fuori dall’Italia ha dato loro una maggior predisposizione a diventare imprenditori o liberi professionisti, ad avere obiettivi a lungo termine, ad affrontare i rischi delle proprie scelte professionali e ad espatriare di nuovo per motivi di lavoro. Anche perché l’80% dei giovani italiani ritiene che le prospettive di occupazione in patria siano scarse. A differenza dei colleghi di altre nazionalità, che vogliono espatriare per cercare di costruirsi un futuro migliore, i Millennials italiani che vogliono andare a lavorare all’estero lo fanno per “fuggire da un presente peggiore”.
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qualità della vita Il valore dell’etica Secondo l’indagine Millennials Survey 2015 di Deloitte, il 79% dei “Millennials” italiani è convinto che il business sia principalmente focalizzato sui propri interessi piuttosto che sulla crescita della società nel suo complesso. “Il messaggio è chiaro: i giovani del nuovo millennio, quando guardano ai propri obiettivi professionali, sono interessati al modo in cui un determinato business, oltre a formare le proprie risorse, contribuisce alla crescita della società - dichiara Enrico Ciai, CEO di Deloitte Italia -. Queste conclusioni mandano un forte segnale alla business community, che dovrebbe adottare modalità di coinvolgimento più innovative per i talenti che intende attrarre, altrimenti rischia di perderli”. I giovani chiedono alle aziende di avere maggiore impegno sociale, etico e ambientale e di
di saper essere innovativo e in sintonia con la loro visione del mondo. I giovani stanno mandando ai leader del mondo lavorativo un forte messaggio: bisogna sempre lavorare per uno scopo. Questa concezione del lavoro non può però prescindere da una ridefinizione
la Direzione Generale”. Questa è solamente una delle tante iniziative introdotte in azienda con l’obiettivo di migliorare la Qualità della Vita. Un tema che, secondo una recente ricerca realizzata da Sodexo, sta particolarmente a cuore delle nuove reclute. Per loro la Qualità
Molto istruiti e cresciuti a pane e tecnologia, i millennials sono abituati a fare i conti con la precarietà, per questo sono flessibili e focalizzati sul presente.
fare di più per aiutarli a sviluppare le proprie qualità. Il leader ideale per i Millennials ha una visione strategica, personalità, offre ispirazione, mentre invece visibilità, competenze tecniche e relazioni sono considerate meno importanti.
Nuove strategie di HR “Per attrarre e trattenere talenti il mercato ha bisogno di mostrare alla generazione Y
del concetto di leadership”. Tuttavia, la maggior parte delle aziende e delle organizzazioni sono impreparate al cambiamento e rimangono rigide e strutturate, poco sensibili alle esigenze del personale. Ci sono però anche esempi innovativi, come Google che per esempio riconosce ai propri giovani dipendenti un giorno alla settimana da dedicare a
della Vita è risultata la prima leva di performance (l’equazione è semplice: se lavori in un ambiente sereno e motivante, renderai di più), a differenza degli attuali dirigenti che invece l’hanno collocata al quinto posto dopo l’eccellenza dei prodotti e la strategia. dipietro@soluzionisodexo.it Responsabile divulgazione del Comitato Scientifico Sodexo
iniziative di carattere personale. E aziende come Sodexo, che crede fortemente nell’importanza di “sviluppare un’economia più umana”, che metta al centro le persone. Come spiega Elisabeth Carpentier, Direttrice delle risorse umane del Gruppo, “in Sodexo diamo la parola ai team, invitandoli periodicamente a partecipare a chat di confronto e discussione con
Quali sono le ambizioni dei Millennials? Secondo la ricerca di Deloitte, aspirano a una posizione di leader il 54% degli italiani, una percentuale molto più alta della media europea, che è del 37%. Le donne sono meno ambiziose degli uomini: 46% contro 62%. I settori lavorativi più ambiti sono: tecnologia, media e telecomunicazioni (48%), turismo, ospitalità e benessere (44%), energia (38%).
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qualità della vita
più qualità della vita favorendo ‘semplicità ed efficienza’ ancora una tappa del “viaggio” nelle dimensioni che contribuiscono a migliorare la qualità della vita. un tema che acquisisce un’importanza sempre maggiore tra i manager di aziende e organizzazioni
La prima ricerca globale sulla qualità della vita e la performance è stata condotta recentemente dall’Istituto per la Qualità della Vita Sodexo. Dai feedback e dalle informazioni raccolte coinvolgendo 780 decisori di tre diversi settori (aziende, ospedali, università) in diversi Paesi (Brasile, Cina, Francia, India, Regno Unito e Stati Uniti) è emerso che gli intervistati riconoscono un legame tra il miglioramento della qualità della vita e la performance. A vari livelli, e a seconda del settore, le organizzazioni si sono già dotate di programmi e squadre dedicati al miglioramento della qualità della vita. Una tendenza destinata a espandersi negli anni a venire, in particolare con l’importanza crescente del consumatore e l’arrivo di nuove generazioni nel mercato del lavoro. Come può la qualità della vita trovare il posto
che le spetta in un’organizzazione? I leader sono consapevoli del fatto che non si tratti solo di una questione di costi, ma anche di professionalizzare le pratiche, valutare più accuratamente l’impatto sulla performance e abilitare una trasfor-
Tutti i fattori che hanno un impatto sulla possibilità per un individuo di svolgere un’attività con facilità, efficacia e minime interruzioni migliorano questa dimensione della Qualità della Vita. mazione culturale interna. I decisori sanno bene che la Qualità della Vita è una delle principali questioni strategiche per il futuro, e che quindi non va affrontata con iniziative sporadiche, ma con programmi globali al più alto livello delle organizzazioni. Proprio come fa Sodexo, azienda leader mondiale nei Servizi di Qualità della Vita, che serve 75 mi-
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qualità della vita
lioni di consumatori ogni giorno in 80 Paesi e che ha identificato sei dimensioni sulle quali i servizi che offre influiscono concretamente: semplicità ed efficienza, salute e benessere, crescita personale, ambiente fisico, riconoscimento, interazione sociale. Un approccio utile per comprendere meglio l’impatto del suo lavoro e una base per approfondire un tema fondamentale come la Qualità della Vita e i modi per migliorarla.
Semplicità ed efficienza
tempo ai collaboratori che lavorano nelle aziende o negli ospedali, permettendo loro di restare produttivi al lavoro. Naturalmente, i servizi offerti da Sodexo che influiscono su semplicità ed efficienza sono molti di più:
Che si tratti di un genitore alla ricerca di una soluzione affidabile di assistenza all’infanzia, o di un dirigente che ha difficoltà a conciliare la vita professionale con i suoi impegni personali, a tutti capita di avere bisogno di aiuto.
Tutti i fattori che hanno un impatto sulla possibilità per un individuo di svolgere un’attività con facilità, efficacia e minime interruzioni migliorano questa dimensione della Qualità della Vita. Viviamo in un mondo dinamico e talvolta frenetico. Che si tratti di un genitore alla ricerca di una soluzione affidabile di assistenza all’infanzia, o di un dirigente che ha difficoltà a conciliare una vita professionale molto intensa con i suoi impegni personali o di un operaio che lavora su una piattaforma petrolifera e che ha urgenza di mettersi in contatto con un membro della sua famiglia: a tutti capita di avere bisogno di aiuto per le attività quotidiane. Secondo alcuni studi, il 63% dei genitori sono più produttivi al lavoro quando si affidano a una soluzione di assistenza all’infanzia di qualità. I team specializzati nell’assistenza all’infanzia di Sodexo prestano particolare attenzione allo sviluppo e al benessere dei bambini, andando incontro agli orari di lavoro dei genitori. I servizi di conciergerie di Sodexo sono in grado di soddisfare le esigenze più diverse: dal lavaggio a secco alla prenotazione di una cena di lavoro, fino all’organizzazione delle vacanze di famiglia. Questi servizi consentono di risparmiare
centralino, trasporto pazienti, lavanderia, servizio navetta, childcare pass, ufficio posta, servizi di assistenza per anziani e bambini e altri ancora. venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
Metodologia della ricerca Lo studio è stato condotto dall’istituto internazionale di ricerche di mercato Harris Interactive. Tra novembre 2014 e gennaio 2015, sono state realizzate 780 interviste in sei Paesi (Brasile, Cina, Francia, India, Regno Unito e Stati Uniti) e in tre settori (aziende, università e ospedali). Gli intervistati erano decisori di punta nell’ambito di ciascun settore. Aziende: CEO, Vice CEO, Direttore delle Risorse Umane di aziende con oltre 1,000 dipendenti (il 57% delle quali conta oltre 2,500 dipendenti), ecc. Ospedali: Direttore Generale, Direttore Sanitario, ecc. Università: Preside o Vice-Preside, Rettore, ecc.
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qualità della vita
un lavoro sempre più smart. a patto di innovare cultura e organizzazione Lo regolamenta il disegno di legge sul lavoro agile in discussione alle Camere e lo analizza una ricerca Doxa, realizzata per l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano. Il cambiamento è maggiore nelle grandi aziende, ma anche le piccole e medie imprese si stanno muovendo in questa direzione.
I numeri sono ancora piccoli, ma l’evoluzione è importante: secondo la ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, tra il 2014 e il 2015 le grandi aziende che hanno adottato progetti strutturati di smart working sono più che raddoppiate, passando dall’8 al 17%. Inoltre, ben la metà delle imprese ha adottato iniziative per il lavoro agile. Tra le PMI l’impatto è però decisamente minore: solo il 5% ha avviato progetti strutturati e il 9% pratiche informali di flessibilità, mentre circa la metà delle PMI non sa cosa sia o non è interessata a questo tipo di organizzazione del lavoro. La parola chiave che rende smart il lavoro è flessibilità: nei tempi, negli spazi, nelle relazioni
e nell’organizzazione in generale. Gli strumenti per rendere operativa questa trasformazione sono diversi. La tecnologia, prima di tutto: smartphone, PC portatili, tablet, che insieme a cloud e sistemi di condivisione di documenti e di comunicazione permettono di destrutturare la classica organizzazione lavorativa. Gli strumenti tecnologici sono diffusi nel 91% delle grandi aziende e nel 49% di quelle di piccole e medie dimensioni, mentre la social collaboration, che sfrutta soprattutto le risorse del web e del cloud (social network, sistemi di chat o instant messaging, web conference, sistemi di condivisione dei documenti, forum/ blog), è attivata dal 77% delle grandi aziende e
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qualità della vita dal 34% delle piccole e medie imprese. L’altro “pilastro” del lavoro agile è la flessibilità di orario, adottata nell’82% delle organizzazioni e nel 44% delle PMI. Le innovazioni che riguardano il layout degli spazi, invece, sono molto meno diffuse.
La trasformazione deve avere radici profonde Certo, inserire uno di questi elementi è un inizio ma non è sufficiente per realizzare il lavoro agile, che è un processo complesso che richiede cambiamenti culturali e nuovi modelli organizzativi. A cominciare dall’impegno richiesto al dipendente, che deve essere basato su obiettivi di produttività invece che su tempi di permanenza sul luogo di lavoro. Come per tutte le trasformazioni culturali occorre tempo, tuttavia la ricerca Doxa mostra che c’è movimento in questa direzione, nelle aziende italiane. E il disegno di legge proposto dal Ministro del Lavoro Poletti, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 gennaio e ora in discussione alle Camere, supporta e regola questo cambiamento. Che riguarda l’organizzazione e la mentalità, come abbiamo detto, e non inaugura una nuova tipologia di contratto o di figura professionale. Il ddl si riferisce infatti al lavoro subordinato, le cui prestazioni possono essere svolte in parte nei locali aziendali e in parte altrove, ma senza superare la durata massima dell’orario di lavoro definito dal contratto. I dipendenti che si avvalgono dello smart working godono degli stessi diritti degli altri colleghi, a parità di mansioni e grado, in particolare per quanto concerne lo stipendio e gli incentivi fiscali e contributivi, le opportunità di carriera, i diritti sindacali, la formazione, la sicurezza e la salute. La normativa coinvolge anche le Pubbliche amministrazioni, alle quali è chiesto di estendere il lavoro flessibile ad almeno il 10% dei dipendenti entro tre anni.
anche alle aziende lo smart working conviene. E molto! Si riducono i costi di struttura, poiché non è più necessario avere una postazione di lavoro per ogni dipendente, ed è possibile ottenere incentivi fiscali (vedi decreto legislativo 80/2015 sulla conciliazione dei tempi vita lavoro). Con il lavoro agile diminuiscono il turnover e l’assenteismo, a tutto vantaggio della produttività, della qualità dell’attività e dei profitti aziendali. Per quantificare meglio, secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, la diffusione del lavoro agile in Italia potrebbe fruttare 27 miliardi di produttività in più e 10 miliardi di costi fissi in meno. Dalla ricerca, realizzata con Doxa, emerge anche che a promuovere il lavoro agile è quasi sempre il top management (91% dei casi) e che i project leader provengono dalle funzioni HR (71%) e IT (37%); in ogni caso,
Per i lavoratori è più facile bilanciare la vita lavorativa e quella personale, mentre le aziende risparmiano sui costi di struttura. Aumenta la produttività e diminuiscono turn over e assenteismo.
Ne derivano vantaggi per tutti Per i lavoratori “agili” sono molti i benefici, a cominciare dalla maggiore facilità di bilanciare la vita professionale con quella privata, fino a una maggiore autonomia e controllo nella gestione del proprio lavoro. Secondo recenti studi, la flessibilità del lavoro riduce lo stress in modo sensibile, migliorando la salute e il benessere personale. Una volta tanto, i benefici non sono a senso unico:
nella gestione dei progetti di smart working sono quasi sempre coinvolti IT, Facility manager e rappresentanze sindacali. Tra le categorie di lavoratori che più possono beneficiare dello smart working ci sono i lavoratori della conoscenza (come informatici, formatori, ricercatori), seguiti dai “multitasker” e da coloro che hanno mansioni in cui la collaborazione e l’uso delle tecnologie sono basilari. A conti fatti, sembra proprio che l’unico ostacolo sia culturale e che valga davvero la pena di superarlo in fretta. dipietro@soluzionisodexo.it
Gestire il cambiamento Una volta avviato un progetto di lavoro agile, è necessario che i servizi aziendali si adattino alla nuova organizzazione di lavoro. Pasti, pulizie, posta interna, gestione delle sale riunioni e altro ancora devono diventare flessibili, affinché tutti i lavoratori possano beneficiare degli stessi servizi e supporti, anche quelli che operano in orari e con sistemi diversi da quelli classici. Inoltre, è bene considerare che ogni trasformazione, anche quella che ha solo effetti migliorativi rispetto alle condizioni precedenti, può creare problemi nella prima fase di transizione, se non ben gestita. Ci sono molti interventi utili per permettere al cambiamento di avere successo, migliorando la qualità della vita e quindi il benessere (fisico e anche interiore) delle persone e al contempo incrementando la produttività. A cominciare dalla gestione e manutenzione di luce e temperatura fino al trasloco dei locali. A questo proposito Sodexo, leader mondiale nei Servizi di Qualità della Vita, ha una vasta esperienza.
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qualità della vita
l’‘interazione sociale’ ci fa stare meglio. nella vita privata e anche sul posto di lavoro! Favorire le relazioni interpersonali contribuisce a migliorare la qualità della vita. Un modo per stare meglio con se stessi e con gli altri e, al lavoro, per accrescere le proprie performance.
Tra i fattori che contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle persone ci sono le relazioni sociali, e tra i modi per favorirle ci sono i servizi di Facility Management. Ma chi si pone questi obiettivi? E perché lo fa? Sono sempre di più le organizzazioni che si impegnano per migliorare il benessere dei propri dipendenti, convinte di aumentare così le loro performance e di conseguenza la produttività della propria azienda. Per ottenere questi risultati occorrono servizi ad hoc, meglio ancora se a gestione integrata. È questa la direzione verso la quale si evolve il mercato del Facility Management.
Lo dimostrano i risultati di uno studio recente realizzato da Sodexo e dal Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS). Per la maggior parte delle domande, gli intervistati potevano rispondere di concordare “pienamente”, “abbastanza”, “non proprio”, “per nulla”. I risultati qui ripresi si riferiscono a quando gli intervistati hanno “concordato pienamente” con una data affermazione. Quasi un terzo prevede di utilizzare, in futuro, servizi integrati in outsourcing, mentre quasi la metà sta già applicando una strategia di servizi raggruppati o integrati. Una scelta dovuta al fatto che i servizi integrati
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qualità della vita o i pacchetti di servizi permettono l’ottimizzazione dei costi (75%) e consentono di avere un unico punto di riferimento (68%), semplificando la gestione della catena di approvvigionamento ed eliminando inutili doppioni nei sistemi gestionali. La maggioranza degli intervistati (61%) ha dichiarato che il miglioramento dell’ambiente di lavoro e del benessere dei dipendenti avrà un impatto significativo sulle organizzazioni nei prossimi anni. Può infatti migliorare l’interazione sociale tra colleghi (30% degli intervistati), la semplicità e l’efficienza delle attività quotidiane (22%) e può promuovere un impatto positivo sulla salute e il benessere dei dipendenti (22%). Queste sono peraltro tre delle sei dimensioni della Qualità della Vita identificate da Sodexo come quelle su cui i propri servizi influiscono, insieme all’ambiente fisico, al riconoscimento e alla crescita personale.
Interazione sociale I fattori che rafforzano i legami tra le persone e facilitano l’accesso a cultura e intrattenimento migliorano l’interazione sociale, una importante dimensione della qualità della vita. Il senso di solitudine può farsi sentire quando le persone vivono in casa di riposo, oppure se studiano o lavorano lontano da casa, anche se in ambienti dinamici come i campus universitari o in posti di lavoro vivaci. I servizi di Sodexo tengono conto dei bisogni naturali di relazione nelle diverse situazioni. Nel caso dell’assistenza domiciliare, ad esempio, si aiutano gli anziani a uscire dal loro isolamento accompagnandoli in attività quotidiane come leggere il giornale o
andare a fare la spesa. Tenendo conto che, nelle case di riposo, gli anziani che creano legami d’amicizia con gli altri ospiti si dicono molto soddisfatti della loro vita (il 42,1% contro il 20,9% di coloro che non hanno legato con gli altri), i servizi Sodexo in queste strutture incoraggiano le attività di gruppo e l’interazione tra gli ospiti. Le interazioni sociali possono essere importanti sul posto di lavoro, così come nei campus universitari. In effetti, il 79% dei dipendenti considera i coffee break il modo più efficace per aumentare lo spirito di squadra e placare i conflitti e il 91% ritiene che le pause siano il momento ideale per consolidare i rapporti con i colleghi. Dato che molte persone si affidano a questi momenti per rafforzare il senso di appartenenza, Sodexo disegna ambienti accoglienti all’interno di uffici e scuole, dove i colleghi possono ritrovarsi per una pausa rigenerante. I Pass Cultura Sodexo consentono di affrontare le interazioni sociali da un’angolazione completamente diversa. Questi Pass consentono l’accesso a mostre, concerti e cinema ai dipendenti che altrimenti non avrebbero a disposizione budget per queste attività. Questo servizio non solo migliora l’interazione sociale attraverso l’accesso agli eventi culturali, ma solleva anche il morale e aumenta l’impegno sul lavoro. Tra i servizi Sodexo che hanno un impatto positivo sulle interazioni sociali ci sono ristorazione e catering, space design, servizi di assistenza per gli anziani e i bambini, Holiday e Leisure Pass, Culture Pass e altri ancora. venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
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qualità della vita
la solitudine e l’interazione sociale negli ambiti di cura e di assistenza degli anziani Le relazioni interpersonali e sociali influiscono sulla qualità della vita delle persone. Spesso le condizioni psicofisiche di pazienti e anziani ostacolano la loro vita sociale, e di conseguenza quella di chi si occupa di loro.
La gestione dell’interazione sociale e della solitudine nell’ambito della cura degli anziani e in quello sanitario è oggi al centro di molte ricerche che stanno iniziando ad orientare le politiche pubbliche. Questi fattori infatti influiscono sulla qualità della vita dei pazienti, degli anziani, delle famiglie, di badanti e caregiver, così come sulle prestazioni delle organizzazioni del settore, che siano pubbliche, private o non-profit. La letteratura e il dibattito sulla cura degli anziani e dei degenti vertono ancora soprattutto sul deficit di assistenza, sia in termini di risorse umane che economiche. La questione demografica ha dimensioni mondiali, che rendono sempre più ardua la sfida dell’assistenza: secondo l’OCSE, nei Paesi aderenti, la popolazione dagli ottant’anni in su è destinata ad aumentare velocemente, passando dal 4% nel 2010 a quasi il 10% entro il 2050. In questa fase storica nella quale le popolazioni dei Paesi più sviluppati invecchiano rapidamente e il tasso di dipendenza (rapporto tra coloro che sono considerati forza lavoro e quelli che non lo sono, come giovani e anziani) è in calo, il problema dei finanziamenti del settore socio-sanitario è centrale, ma comincia ad affer-
marsi la necessità di ragionare anche in termini di qualità della vita per dare risposte più efficaci e in grado di generare risparmi importanti. In una recente tavola rotonda organizzata dal Sodexo Institute for Quality of Life a Ottawa, in Canada, gli esperti hanno considerato l’interazione sociale e la solitudine proprio dalla prospettiva della qualità della vita, con un focus sulle emozioni, il profilo di badanti e caregiver, l’influenza della tecnologia. Qui di seguito riportiamo i punti salienti emersi dal dibattito di Ottawa; per approfondimenti vi rimandiamo al ricco documento finale della tavola rotonda (su www.qualityoflifeobserver.com/sites/default/files/social-interaction-loneliness-quality-of-life-healthcare-olderadults-care.pdf).
Alcuni aspetti della solitudine La solitudine si può definire in termini soggettivi e diversi per ogni individuo, ma anche in riferimento a indicatori oggettivi legati alla salute (disordini alimentari e del sonno, abuso di sostanze, maggiore disposizione alle malattie), alla situazione finanziaria (disoccupazione e basso reddito, au-
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mento delle spese superflue), al benessere psicologico (disturbi mentali, tempo eccessivo dedicato a guardare la televisione), tra gli altri. Una varietà di fattori individuali e culturali possono portare a sentimenti di solitudine nelle sue tre dimensioni: intima, relazionale, sociale. Dal punto di vista del paziente o dell’anziano, la solitudine può essere vissuta in parallelo a una serie di emozioni correlate, come l’aggressività e lo stress, o a sentimenti legati alla perdita di autonomia. Badanti e caregiver fanno leva soprattutto su compassione ed empatia per mitigare la solitudine e il malessere delle persone di cui si prendono cura, ma hanno anche loro dei bisogni relazionali che devono essere gestiti, sia per il proprio benessere che per la qualità delle loro prestazioni. I servizi sanitari e le strutture che si occupano dell’assistenza degli anziani hanno sempre più bisogno di operatori professionali e di operatori dei servizi (compresi quelli non direttamente legati all’assistenza, come addetti alle pulizie, alla ristorazione, all’accoglienza e così via). Tutti questi lavoratori possono svolgere un ruolo importante nella gestione dell’interazione sociale e della solitudine di pazienti e anziani, è quindi necessario occuparsi della loro formazione e delle loro esigenze. La formazione di tali lavoratori, al di là di quella relativa ai servizi specifici che forniscono, deve quindi tenere conto del fatto che il loro lavoro include l’ascolto e l’interazione con i pazienti e gli anziani. Agli addetti ai servizi occorre inoltre un supporto per sentirsi a proprio agio negli ambiti di cura, sapendo che il primo passo è affrontare la propria esperienza, i propri sentimenti di solitudine e i propri bisogni di interazione sociale.
Il ruolo delle nuove tecnologie La tecnologia offre nuovi strumenti per migliorare l’assistenza. Per esempio, ha una notevole capacità di elaborare grandi quantità di dati e può sostituire gli esseri umani nello svolgimento di alcune attività, come l’erogazione di farmaci. La rete può migliorare alcuni aspetti relazionali attraverso i social media. Tuttavia, dobbiamo evitare di cedere alla tentazione di pensare e di agire come se la tecnologia potesse svolgere il lavoro di cura. è necessario trovare un equilibrio con le relazioni personali: alle radici della solitudine e dell’interazione sociale c’è il contatto umano reale. Senza
Le nuove tecnologie hanno grandi potenzialità, ma solo gli esseri umani possono vivere la solitudine e le emozioni correlate: nulla può sostituire le persone nei ruoli di cura. dimenticare l’importanza dell’identità individuale del paziente o dell’anziano, delle differenze personali, cross-culturali e linguistiche, che possono essere affrontate solo con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Tutti questi restano quindi fattori rilevanti anche per i decisori che devono affrontare le sfide, che si prevedono a lungo termine, legate ai significativi cambiamenti demografici e alle carenze nel campo dell’assistenza. Le persone, le cui conoscenze e abilità possono essere arricchite da compassione ed empatia, rimarranno quindi al centro dell’efficacia dei servizi prestati e della qualità della vita nell’ambito sanitario e in quello della cura degli anziani. da Quality of Life Observer www.qualityoflifeobserver.com
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qualità della vita
benessere e performance: l’importanza di un ‘ambiente fisico’ adeguato Il percorso tra le dimensioni che migliorano la qualità della vita continua. È la volta dell’ambiente fisico, su cui si può intervenire in moltissimi modi, per aumentare il comfort e la sicurezza delle persone.
Migliorare la qualità della vita delle persone sul loro posto di lavoro, durante una degenza in ospedale, mentre sono ospiti di una residenza per anziani, quando studiano a scuola... Un obiettivo sempre più importante da raggiungere per accrescere il benessere e al contempo aumentare le performance, come confermano recenti ricerche. Proprio questo è il mestiere di Sodexo, al servizio di 75 milioni di consumatori ogni giorno in 80 Paesi in tutto il mondo. Un mestiere che richiede ascolto costante di clienti e destinatari dei servizi, e continuo monitoraggio dei risultati. Perché per migliorare la vita delle perso-
ne occorre migliorare la qualità dei servizi offerti. Per farlo, Sodexo si impegna a contribuire alla discussione su questo tema, invitando tutti i suoi collaboratori a informarsi guardando, leggendo e ascoltando; a condurre ricerche, redigendo indagini, libri bianchi, rapporti e misurando il proprio impatto sulla qualità della vita, coinvolgendo anche gli stakeholder esterni; a produrre contenuti per conferire autorità, organizzando interviste, forum, incontri dedicati. Sono numerosi quindi gli strumenti che Sodexo mette in campo per dimostrare come la qualità della vita sostenga i risultati degli individui e delle organizzazioni, per rivede-
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qualità della vita re le proprie performance, internamente ed esternamente, con i suoi clienti. Strumenti utili anche per migliorare e misurare l’impatto dei propri servizi sulle sei dimensioni della Qualità della Vita identificate da Sodexo come quelle su cui essi influiscono. Le sei dimensioni sono: semplicità ed efficienza, salute e benessere, interazione sociale, riconoscimento, crescita personale, ambiente fisico. Quest’ultimo in particolare riguarda gli spazi in cui lavoriamo, impariamo, ci curiamo e viviamo, e il modo in cui questi influenzano significativamente la nostra percezione della sicurezza personale, del comfort e infine della nostra Qualità della Vita. Il focus non è tanto sulla tipologia dei servizi, che possono essere davvero numerosi e molto diversi tra loro, quanto sugli effetti che si ottengono e su come questi influiscono sul benessere e sulla performance delle persone. Vediamo dunque meglio di che si tratta.
che il mantenimento della temperatura ottimale in una stanza consente di ridurre gli errori del 44%. Inoltre, anche semplici migliorie, come aumentare la quantità di luce naturale, possono accrescere il benessere e la produttività delle persone. Negli ospedali, adeguati protocolli di pulizia possono prevenire il 20-30% dei decessi causati da infezioni. Gli elevati standard di manutenzione e di pulizia di Sodexo migliorano la sicurezza nel settore sanitario e nei campi abitativi. Ma un ambiente veramente sicuro deve essere anche sostenibile. Per questo Sodexo considera un punto d’onore lavorare insieme ai propri clienti per ridurre la quantità
Riguarda gli spazi in cui lavoriamo, impariamo, ci curiamo e viviamo, e il modo in cui questi influenzano significativamente la nostra percezione della sicurezza personale, del comfort e infine della nostra qualità della vita.
Ambiente fisico Alcuni elementi, come l’aria e l’illuminazione della stanza, la manutenzione degli ambienti, la sicurezza e la sorveglianza degli spazi, la qualità degli arredi, sono fattori chiave per la Qualità della Vita. Nelle università, il design e il layout della classe, compresi i mobili e il colore delle pareti, sono in grado di influire per il 25% sul rendimento degli studenti. Anche sul posto di lavoro, alcuni studi hanno dimostrato
di rifiuti e le emissioni di carbonio prodotte, così come per scegliere prodotti rispettosi dell’ambiente e selezionare fornitori locali e sostenibili. Tenendo presente tutto questo, Sodexo personalizza i propri servizi, tra cui riscaldamento e ventilazione, manutenzione impianti idraulici ed elettrici, pulizie, giardinaggio, sanificazione e tanti altri, per soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente. venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
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qualità della vita
progettare ambienti di lavoro capaci di migliorare l’esperienza dei dipendenti I dipendenti oggi cercano ambienti di lavoro coinvolgenti, che favoriscano collaborazione, creatività ed efficienza. L’architetto Sander Griffioen suggerisce alle aziende come progettare gli uffici per attrarre i migliori talenti.
Oggi i dipendenti passano più della metà delle loro ore di veglia al lavoro; per questo aumentano le loro aspettative riguardo all’ambiente in cui svolgono la loro attività. Diverse aziende di successo stanno imparando a soddisfare queste esigenze attraverso la creazione di ambienti di lavoro flessibili, collaborativi, aperti, accoglienti, coinvolgenti, divertenti, energici ed efficienti. Questo nuovo approccio alla progettazione non solo permette di migliorare la qualità della vita dei dipendenti ma offre maggiore valore alle aziende.
to Sander Griffioen. Ad esempio, i progettisti stanno affrontando la vastità degli open space: pur essendo spesso visivamente piacevoli, questi ambienti, risalenti agli anni Cinquanta, non sempre garantiscono una condizione otti-
I progettisti stanno affrontando la vastità degli open space: pur essendo spesso visivamente piacevoli, questi ambienti non sempre garantiscono una condizione ottimale dal punto di vista acustico.
Il nuovo spazio aperto “Per riprogettare con successo un ambiente di lavoro, è necessario lavorare a stretto contatto con il cliente per soddisfare al meglio le sue esigenze e i suoi obiettivi”, afferma l’architet-
male dal punto di vista acustico. Gli open space di nuova concezione sono tenuti a rispondere alle richieste dei lavoratori di oggi. “L’efficienza ne risente quando persone concentrate su attività come scrivere si trovano nello stesso ambiente con altre che parlano al telefono o chiacchierano con i colleghi. È essenziale, all’interno di un open space, creare
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spazi diversi, dedicati a svolgere compiti specifici”, dice l’architetto.
Il mix generazionale Nei moderni uffici multi-generazionali, è importante prendere in considerazione ogni tipo di lavoratore durante la progettazione di uno spazio di lavoro. Uno studio del 2010 ha rilevato che i dipendenti della generazione del baby boom (nati tra il 1946 e il 1964), mettono al primo posto la privacy acustica, mentre quelli della Generazione X (nati tra il 1965 e il 1978) e della Y (nati tra il 1979 e il 1997) prediligono un’ambiente di lavoro coinvolgente. E quindi, i progettisti come possono rispondere a esigenze così contrapposte? La parola chiave è: varietà. Gli uffici più efficaci e attraenti devono prevedere aree dedicate a ciascun modo di lavorare e al contempo favorire il passaggio tra i vari ambienti.
dice Griffioen. Per i progetti con budget ridotti, l’architetto suggerisce un’analisi degli investimenti in termini di prestazioni acustiche rispetto ai risultati. La questione dell’acustica è spesso sottovalutata, mentre la progettazione di un ambiente adeguato sotto questo aspetto consente
C’è chi chiede privacy acustica e chi vuole ambienti di lavoro coinvolgenti. Come possono i progettisti rispondere efficacemente a esigenze così contrapposte? La parola chiave è: varietà. ai dipendenti di svolgere meglio i loro compiti. In sostanza, è possibile creare un ambiente completamente nuovo senza dover prevedere una drastica trasformazione e affrontare un investimento ingente. da Quality of Life Observer www.qualityoflifeobserver.com
Risposta a budget limitati Aziende tecnologiche come Google o Facebook, o altre del settore bancario, hanno fatto notizia per la creazione di uffici a grande impatto visivo dotati di stanze e aree relax. Ma sono ancora l’eccezione e non la regola, secondo Griffioen. “Si tratta di aziende che puntano sull’innovazione o che devono dare il meglio ai propri clienti, e i loro uffici devono riflettere questo”. Per le altre società, il cui bilancio è forse una frazione di quello dei giganti a cui abbiamo accennato, il compito di creare spazi differenziati e ben studiati è di fatto più impegnativo. “Anche un piccolo particolare può far crollare l’esperienza di un’intera stanza: basta un tappeto logoro, un soffitto sporco, pareti scrostate...”
Riprogettazione dell’ufficio KLM Sander Griffioen, architetto di Sodexo, recentemente ha riprogettato il Centro business di KLM, una struttura dedicata alla formazione, nonché un front office nell’hangar di manutenzione di base a Schiphol, Paesi Bassi. L’ambiente open space in entrambi i progetti incoraggia l’interazione tra i dipendenti, con un occhio di riguardo all’acustica mediante opportune scelte di materiali e un’efficiente progettazione degli spazi. Questo approccio interdisciplinare aumenta la trasparenza, riduce le incomprensioni e i fraintendimenti e incrementa la produttività.
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qualità della vita
‘salute e benessere’: potenziarle per migliorare la qualità della vita Non è più soltanto un obiettivo e una preoccupazione individuale, ora la salute è riconosciuta anche dalle organizzazioni come fattore rilevante su cui fare leva per migliorare la qualità della vita delle persone, potenziandone le performance.
Lo studio condotto da Sodexo e dal Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS) su operatori del settore Facility Management conferma che la qualità della vita è considerata un fattore strategico per incrementare benessere e performance. Dimostra inoltre come l’approccio sia diverso a seconda del settore di riferimento: tra aziende, sanità e istruzione, il settore sanitario è un precursore nel campo delle politiche per la qualità della vita. Sarà perché si tratta di un’attività naturalmente incentrata sulla persona, fatto sta che i decisori dell’ambito sanitario sono i più attenti alla qualità della vita: rispetto ai col-
leghi che operano in aziende e istituti scolastici, hanno attivato un maggior numero di iniziative e adottato più strumenti per misurarne l’impatto. Tra i decisori del settore sanitario intervistati per questo studio, infatti, il 90% dichiara di dare grande importanza al miglioramento della qualità della vita nella propria organizzazione, contro il 71% del settore scolastico e il 43% di quello delle aziende. L’83% sostiene di avere strumenti di misurazione specifici dell’impatto della qualità della vita sulla performance, contro il 64% del settore scolastico e il 40% di quello delle aziende. Gli ospedali dimostrano quindi una maggio-
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re “maturità” verso il complesso tema della qualità della vita, sia da un punto di vista teorico sia da quello pratico. Anche se i decisori di tutti i settori ne hanno ribadito la rilevanza e hanno confermato la necessità di intensificare l’impegno per migliorarla. Sodexo viene in aiuto concretamente a questa esigenza: il suo core business, di cui è leader mondiale, sono proprio i servizi di qualità della vita. E lo fa con i suoi più di cento mestieri, resi armonici fra loro da una sola regia e da un unico obiettivo, migliorare la qualità della vita delle persone, appunto. Per farlo al meglio, Sodexo ha individuato
sei dimensioni sulle quali influiscono i suoi servizi: la semplicità e l’efficienza, l’interazione sociale, l’ambiente fisico, il riconoscimento, la crescita personale, la salute e il benessere.
Sarà perché si tratta di un’attività naturalmente incentrata sulla persona, fatto sta che i decisori dell’ambito sanitario sono i più attenti alla qualità della vita, rispetto ai colleghi di aziende e scuole. Salute e benessere La promozione di uno stile di vita sano, realizzata innanzitutto attraverso una dieta equilibrata e l’esercizio fisico, ha un ruolo continua a pag. 20
Alcuni risultati dell’indagine di Sodexo e RICS
66% dei dirigenti intervistati indica che la qualità della vita ha una grande importanza nella propria • Ilorganizzazione; • L’86% sostiene di aver già realizzato almeno tre iniziative dedicate alla qualità della vita; • Il 60% delle organizzazioni ha un budget dedicato alla qualità della vita; • Il 48% ha una squadra o una persona responsabile per la qualità della vita; 57% dei manager intervistati è assolutamente convinto che la qualità della vita abbia un impatto importante • Ilsulle performance della propria organizzazione; 62% delle organizzazioni ha implementato sistemi di valutazione specifici per misurare l’impatto della • Ilqualità della vita sulle performance; dei decisori è assolutamente convinto che il miglioramento della qualità della vita sarà più importante • Ilper65% il futuro: in particolare, il 79% nel settori sanitario, il 68% in quello educativo e il 50% nelle imprese.
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fondamentale sulla salute e il benessere delle persone. Uno stile di vita veramente sano richiede un approccio olistico: dall’adozione di buone abitudini alimentari alla pratica di attività sportive. Sodexo incoraggia a seguire stili di vita equilibrati attraverso i servizi che propone nelle scuole, negli ospedali, nei luoghi di lavoro e nelle case di riposo. Alla base, c’è la convinzione che le performance siano collegate al regime alimentare. In realtà, alcuni studi dimostrano che le sane abitudini alimentari possono aumentare la capacità di concentrazione, stimolare la memoria e migliorare il benessere. Ad esempio, gli studenti che seguono una dieta sana hanno il 41% in meno di probabilità di ottenere scarsi risultati. Ecco perché i menu studiati da Sodexo propongono scelte equilibrate che uniscono piatti gustosi al giusto valore nutrizionale. Incoraggiare l’attività fisica ed evitare uno stile di vita sedentario può avere un impatto anche sulla salute e sulla produttività. Gli studi dimostrano che quando le aziende offrono l’abbonamento alla palestra o l’accesso a coaching sulla salute o semplicemente incoraggiano i dipendenti ad alzarsi e camminare, i programmi di benessere
sono in grado di ridurre i giorni di malattia fino al 45%. Oggi, le aziende e le università più innovative offrono anche sale dedicate al riposo per ricaricare le batterie o corsi di meditazione per mantenere i collaboratori attivi e concentrati. Per raggiungere questi obiettivi di benessere, sono necessari a volte i consigli e la guida di esperti. Sodexo è in grado di offrire questo supporto in molte situazioni e per i più svariati temi. Per esempio grazie ai suoi coach
Uno stile di vita veramente sano richiede un approccio olistico: dall’adozione di buone abitudini alimentari alla pratica di attività sportive. nutrizionali che sviluppano menu equilibrati. I servizi offerti da Sodexo che hanno un impatto sulla salute e il benessere sono davvero molti. Tra questi, i servizi di ristorazione nelle loro più ampie declinazioni (bar, take away, ristoranti aziendali o scolastici o ospedalieri, salette vip, coffee break, ristorazione per degenti e ricoverati e così via), health pass, food shop, distributori automatici, consigli nutrizionali e iniziative di informazione ed educazione ai sani stili di vita, palestre e altri ancora. venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
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L’eredità di Expo 2015: lotta agli sprechi e progetti per il futuro L’idea di “Nutrire il pianeta” continua a dare frutti. A cominciare da una coalizione internazionale contro gli sprechi alimentari e dai risultati di numerose ricerche, che costituiscono una base di riflessione per progetti e per azioni concrete.
Conclusa l’avventura di Expo 2015, il suo “Nutrire il pianeta” resta un tema forte e vivo. L’Esposizione Universale, con il focus sul cibo nelle sue innumerevoli sfaccettature, non è stato un evento fine a se stesso ma può essere un trampolino di idee e di progetti per il futuro. In un certo senso, è adesso che dovrebbe prendere davvero vita. Sulla scia di Expo e delle parole chiave che ha lanciato, infatti, molti semi sono stati piantati e l’eco dell’evento e dei
suoi temi si è esteso da Milano al mondo intero. Del resto, l’alimentazione è la base della vita, e quindi è un argomento sul quale si elaborano ricerche, progetti, politiche in ogni angolo del Pianeta. Tra le iniziative nate a livello globale c’è l’International Food Waste Coalition (IFWC), un organismo internazionale nato proprio nell’anno di Expo con l’obiettivo di ridurre gli sprechi nella ristorazione collettiva in generale e in quella
scolastica in particolare (qui infatti si stima che circa il 2030% del cibo preparato venga buttato via), con azioni su tutta la filiera. Ne fanno parte grandi aziende come Ardo, McCain, PepsiCo, Sca, Sodexo, Unilever Food Solutions e associazioni come il Wwf. “L’Italia è tra i primi Paesi ad essere parte attiva della IFWC con un progetto pilota che coinvolgerà in questa prima fase alcune scuole, in cui Sodexo continua a pag. 22
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fornisce i servizi di ristorazione. Vogliamo capire in quali fasi si verificano i maggiori sprechi e aumentare la consapevolezza di bambini e insegnanti su questo tema. Perché educare i bambini all’attenzione allo spreco permette di instaurare un circolo virtuoso anche nelle famiglie future”, dichiara Edoardo Venturini, Direttore Relazioni Esterne e Project Manager Sodexo per il progetto IFWC in Italia.
l’alimentazione: 29,4 milioni di italiani si definiscono appassionati di cibo, 12,6 intenditori, 4,1 veri esperti. Tanto che, anche in una fase di crisi come questa (dove il 9,2% delle famiglie rinuncia ad alimenti necessari a
del Censis, l’Italia è la patria della biodiversità, “il nostro Paese nel mondo rappresenta un particolare indirizzo, quello del politeismo del cibo, del mangiare, della diversità”. Quali sono i principali significati
I principali significati del cibo per gli italiani? Per il 27,9% è un modo di prendersi cura di sé; per il 26,7% è divertente, soprattutto per la sua convivialità; per il 17,9% è una bandiera, un fattore di orgogliosa identità.
Gli italiani e il cibo Il cibo e l’alimentazione sono argomenti che stanno molto a cuore a tutti, come dimostrano i risultati di alcune ricerche, realizzate proprio sulla spinta di Expo e del suo tema portante. Grazie ai lavori di Censis e Doxa abbiamo molto materiale per fotografare la realtà presente e progettare quella futura. “Gli italiani e il cibo. Rapporto su un’eccellenza da condividere”, indagine Censis 2015, ci dà una misura del nostro rapporto con
causa di difficoltà economiche), scelgono la qualità: per l’87,6% conta la tipicità e il radicamento territoriale del prodotto, per l’86,3% la certificazione Doc, Docg e Dop, per il 59% la marca. Ma senza rigidità, poiché queste caratteristiche di qualità convivono con il consumo di surgelati e la frequentazione di fast food. Questa indagine conferma ciò che da tempo si dice del rapporto degli italiani con il cibo, cioè che è polimorfo, importante e che riguarda numerose dimensioni della vita. Come afferma Giuseppe De Rita, Presidente
del cibo per gli italiani, quindi? A dirlo con i numeri: per il 27,9% è un modo di prendersi cura di sé e della propria salute; per il 26,7% è divertente, soprattutto per via della sua caratteristica di convivialità; per il 17,9% è una bandiera, costituisce un fattore di orgogliosa identità. E tuttavia, non manca la voglia di sperimentare nuove ricette (38,5 milioni di italiani), piatti tipici di altri Paesi europei (29 milioni) ed etnici (25,7 milioni). Sempre più diffusa l’abitudine di mangiare fuori casa, soprattutto perché favorisce la
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convivialità (36,6 milioni), per il piacere di stare con gli amici in un ambiente diverso dalla casa (19,6 milioni), per evitare di cucinare e svagarsi (10,3 milioni) e per provare piatti nuovi e cucine diverse (7 milioni).
Uno strumento di integrazione Sarà la nostra vasta e apprezzatissima tradizione culinaria, sarà la qualità dei nostri prodotti, sarà l’apertura agli altri che completa la convivialità, fatto sta che gli stranieri che si trasferiscono da noi adottano presto la nostra cucina. È sempre del Censis l’indagine “Ricette italiane di integrazione” (2015), da cui emerge che nel primo anno di permanenza in Italia solo il 13,5% degli stranieri mangia cibo italiano, ma tra quelli che sono qui da più tempo (tra uno e cinque anni) la percentuale sale al 34,7; dopo i cinque anni di residenza da noi quasi la metà delle persone consuma il cibo della nostra tradizione. E c’è di più, i nostri piatti piacciono all’81,7%
degli intervistati, e il 71,9% li sa cucinare. Ecco quindi il cibo come strumento di identità e al contempo di integrazione.
Aspettative e speranze E se già questo è un fattore di estrema attualità, come sarà il cibo di domani e il nostro rapporto con esso? È la domanda da cui è partita la ricerca Doxa per Coop “Cibo di oggi, cibo di domani” (2015). Tra i tantissimi i dati interessanti, i due fattori che avranno il maggior impatto sul cibo di domani: le nuove
manipolazione del cibo (60%) e quello degli effetti dell’inquinamento (53%). Tutti si aspettano dei cambiamenti; metà degli intervistati è ottimista, e immagina un miglioramento di cibo e ambiente, mentre soprattutto in Paesi come Brasile e Stati Uniti c’è un forte timore che il prezzo del cibo aumenterà molto, accentuando di conseguenza le differenze tra ricchi e poveri. Tra speranze e timori, le aspettative sono di un cibo sano, sicuro e buono per tutti, un cibo democratico quindi ma globalizzato.
I fattori di maggior impatto sono le tecnologie e l’inquinamento. Tra speranze e timori, le aspettative per il futuro sono di un cibo sano, sicuro e buono per tutti, un cibo democratico quindi, ma globalizzato. tecnologie, che faranno crescere in modo significativo gli alimenti in pillole (75%) e gli OGM (72%) o la carne sintetica (60%), e i cambiamenti climatici. Due fattori a cui sono legati i più grandi timori, quello sulla
Sempre più distante da tradizioni e territori? Speriamo di no! È proprio su questo che si deve intervenire. Augusta Albertini, nutrizionista, Comitato Scientifico Sodexo
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qualità della vita
le nuove leve manageriali, la qualità della vita e il ‘riconoscimento’ personale i risultati di un’indagine sui futuri manager mostrano che l’importanza della qualità della vita è in crescita. una delle leve su cui agire per migliorarla è il riconoscimento: quali sono i modi migliori per concretizzarlo?
Dopo aver raccolto le opinioni e le pratiche di 780 manager di sei Paesi, Sodexo e Harris Interactive si sono rese conto che era fondamentale condurre uno studio simile tra le prossime generazioni di leader. Per questo hanno chiesto cosa ne pensano della qualità della vita a 1.000 studenti, scelti tra quelli ritenuti ad alto potenziale, nelle università di cinque Paesi, per confrontare le opinioni dei dirigenti di
oggi con quelle dei possibili manager di domani. I giovani coinvolti nella ricerca provenivano da Stati Uniti, Regno Unito, Francia, India e Brasile (gli stessi Paesi dell’altra ricerca, eccetto la Cina). Tanto i leader attuali quanto quelli futuri riconoscono l’importanza della qualità della vita, ma è la nuova generazione che l’ha posta come prima leva per le performance delle aziende, mentre gli attuali
decision makers la collocano al quinto posto. Un altro dato utile per il confronto: il 69% degli studenti è “totalmente d’accordo” sul fatto che il miglioramento della qualità della vita avrà un forte impatto sulle prestazioni delle organizzazioni in cui lavoreranno in futuro, contro il 57% degli attuali manager. Ma le differenze non sono soltanto su base anagrafica: anche la provenienza geografica
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qualità della vita conta, nell’analisi dei risultati dell’indagine. Infatti, a vedere un forte legame tra qualità della vita e prestazioni è il 58% dei futuri leader negli Stati Uniti, mentre in Brasile e in India è ben il 76% dei giovani futuri manager. In sostanza, quelli dei Paesi con un livello di sviluppo economico alto e affermato da tempo sono più orientati su fattori chiave per le performance più tradizionali, come il marketing o le strategie finanziarie, mentre i giovani dei Paesi emergenti hanno un approccio più aperto e innovativo, che guarda in primo luogo alla qualità della vita come driver per incrementare le prestazioni e per sostenere la crescita economica. La qualità della vita resta comunque un fattore di sviluppo riconosciuto da tutti e in costante crescita, che può essere implementato agendo su svariate leve. Sodexo ha individuato sei dimensioni sulle quali i suoi servizi influiscono: salute e benessere, ambiente fisico, interazioni
sociali, semplicità ed efficienza, crescita personale, riconoscimento. Quest’ultimo è senz’altro particolarmente importante per i giovani.
Riconoscimento, driver di motivazione Il riconoscimento può contribuire in modo significativo alla motivazione dei collaboratori in diversi ambienti di lavoro. Sviluppando le proprie competenze sui sistemi di riconoscimento, Sodexo ha scoperto che quando i dipendenti sono premiati per la qualità del lo-
Una dinamica valida in ogni ambiente: secondo alcuni studi, per esempio, quando i docenti universitari si sentono valorizzati, i sistemi educativi sono più efficienti. Ma qual è il modo migliore per valorizzare il lavoro degli altri? Nelle aziende, un programma di riconoscimento è efficace quando consente ai dipendenti di sentirsi apprezzati e rispettati per ciò che fanno. Qualunque sia l’ambiente di lavoro, i programmi migliori sono quelli che offrono ricompense personalizzabili in base
Il riconoscimento può contribuire in modo significativo alle motivazione, alle prestazioni e al coinvolgimento dei collaboratori in diversi ambienti di lavoro. ro lavoro, le loro prestazioni e il loro coinvolgimento aumentano molto. Infatti, l’81% dei collaboratori lavora con maggiore impegno quando i superiori dicono loro di essere soddisfatti del lavoro svolto.
alle esigenze e agli interessi di ciascuno. Come programmi di incentivazione, benefit per i dipendenti e gift pass. venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
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qualità della vita
Premi e servizi per i dipendenti: agevolazioni dalla Legge di Stabilità 2016 Riconoscere l’impegno dei collaboratori, premiarli per coinvolgerli e motivarli. non è solo questione di denaro, dimostrano le ricerche. e la recente Legge di Stabilità favorisce la scelta.
A chiunque, in qualunque campo, piace ricevere il giusto riconoscimento per le proprie azioni. A maggior ragione quando si tratta di attività lavorative: se il “capo” si accorge dei nostri sforzi e li premia, ci sentiamo non solo soddisfatti ma anche più coinvolti. E spronati a fare di più. Per accrescere l’impegno dei propri dipendenti, o dei collaboratori del proprio staff, il riconoscimento è la leva più importante. Lo dimostrano studi e ricerche, e lo confermano diversi esperti, come quelli intervenuti al Congresso sulla Qualità della Vita organizzato da Sodexo. Gli intervenuti hanno espresso una varietà di opinioni, alcune diametralmente opposte. Tutti però erano concordi sul fatto che uno stile di gestione basato su comando e controllo è obsoleto. Il denaro è ancora importante, ma oggi la fiducia, la generosità, l’apprezzamento e il rispetto sembrano essere le nuove valute di ricompensa. Non solo. Servizi e prestazioni di welfare sono sempre più graditi dai lavoratori. Sono riconoscimenti efficaci sia come segnali di apprezzamento sia come supporti per migliorare la
qualità della vita, riducendo lo sforzo di gestire la propria esistenza privata nonostante gli impegni lavorativi.
Oggi premiare è più facile e conveniente, con la detassazione Utili novità si trovano nella Legge di Stabilità 2016 in vigore dal 1° gennaio, e in particolare nel decreto del 25/3/2016 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 112 del 14 maggio scorso) che prevede facilitazioni fiscali per i premi di risultato, cioè legati a “incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione”. Si tratta di premi riconosciuti ai dipendenti dalle aziende private, anche di piccole e medie dimensioni, che possono essere erogati sia in denaro sia in servizi, purché previsti nel contratto aziendale o territoriale depositato e corredato dall’autodichiarazione di conformità al decreto (i contratti devono essere depositati entro 30 giorni; per quelli non ancora depositati al momento della pubblicazione del provvedimento il termine è il 13 giugno 2016). Inoltre, i contratti devono prevedere anche la
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qualità della vita
misurazione e la verifica dei risultati, secondo i criteri definiti dal decreto. In sostanza, per quanto riguarda i riconoscimenti di produttività in denaro è prevista una detassazione per i dipendenti con redditi fino a 50.000 euro annui, con un’imposta unica (sostitutiva di Irpef, e addizionali regionali e comunali) con aliquota agevolata al 10% per premi fino a 2.000 euro lordi, che salgono a 2.500 per le aziende dotate di un piano di coinvolgimento dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro attraverso gruppi di lavoro composti da responsabili aziendali e lavoratori, con strutture permanenti di monitoraggio degli obiettivi. Anche la partecipazione agli utili d’impresa erogata in denaro ai collaboratori rientra in questo trattamento fiscale. La defiscalizzazione riguarda inoltre i benefit previsti dal contratto o da accordi aziendali, mentre prima era riconosciuta soltanto per i riconoscimenti erogati dal datore di lavoro in modo unilaterale o volontario.
va del 10%, prevista invece per quelli corrisposti in denaro. Inoltre, tali premi non concorrono alla formazione del reddito complessivo familiare per l’Isee. Naturalmente, lo scambio tra premio retributivo e servizi può essere rea lizzato soltanto previo accordo tra azienda e lavoratore.
Per i riconoscimenti di produttività in denaro è prevista una detassazione. Inoltre, c’è la possibilità di sostituirli con voucher nominativi elettronici o cartacei per prestazioni, beni, opere e servizi.
Meglio ancora se si scelgono servizi invece di premi in denaro C’è anche la possibilità di sostituire tutto o parte del premio in denaro con voucher nominativi elettronici o cartacei per prestazioni, beni, opere e servizi per l’educazione, l’istruzione, la ricreazione, l’assistenza sociale e sanitaria e le esigenze di culto. Per fare solo alcuni esempi, rientrano tra questi: mensa scolastica, ludoteche, centri estivi e invernali e altri servizi scolastici integrativi; borse di studio; assistenza per familiari non autosufficienti o anziani. In questo caso, i premi non sono soggetti alla tassazione sostituti-
I risultati migliori si ottengono ascoltando i lavoratori In questo modo, è più facile e meno oneroso per il datore di lavoro riconoscere anche materialmente i meriti dei propri dipendenti, e viene favorito l’ascolto dei lavoratori e dei loro bisogni e desideri. Un fattore rilevante, capace di accrescere il valore e l’efficacia dei riconoscimenti, secondo molti degli esperti intervenuti al Convegno sulla Qualità della Vita organizzato da Sodexo. In quell’ambito, per esempio, Nita Clarke, Direttrice dell’Associazione per il coinvolgimento e la partecipazione nel Regno Unito, ha sostenuto che ascoltare i dipendenti riduce l’apatia dei lavoratori e aumenta il vantaggio competitivo dell’azienda. In effetti, i collaboratori soddisfatti sono anche collaboratori motivati, e ciò accresce la loro produttività, la qualità del loro lavoro, il loro senso di appartenenza. In sostanza, incrementa e migliora il profitto e il successo dell’azienda. dipietro@soluzionisodexo.it
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aziende e istituzioni sicurezza sul lavoro
28 aprile giornata mondiale della salute e della sicurezza sul lavoro utile strumento per richiamare l’attenzione su un tema così importante, la giornata è stata istituita nel 2003 dall’ilo, organizzazione internazionale del lavoro. quest’anno è dedicata allo stress. ma a che punto siamo in italia?
La Dichiarazione di Seoul del 2008 riconosce la salute e la sicurezza sul lavoro come diritto umano fondamentale. Le Nazioni Unite hanno un’agenzia dedicata a questo tema, l’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro. Eppure di lavoro ci si ammala e a volte si muore, ancora oggi. Naturalmente, come in ogni ambito della vita, il rischio zero non esiste, ma moltissimo si può fare per avvicinarsi a questo alto standard di sicurezza, prevenendo gli infortuni e promuovendo la salute dei lavoratori. Un compito che spetta a tutti gli attori coinvolti. Prima di tutto i datori di lavoro, che devono predisporre gli ambienti, garantire i dispositivi necessari e il loro utilizzo, informare i collaboratori. Sì, perché anche chi lavora ha un ruolo: quello di non trascurare i rischi e prendere tutte le precauzioni necessarie a ridurli al minimo, sapendo come intervenire correttamente in caso di incidente. Infine, le istituzioni sono chiamate a monitorare la situazione e predisporre le norme e gli interventi necessari a migliorarla. In sostanza, la sicurezza sul luogo di lavoro comincia dalla cultura. Una cultura che possia-
mo, e dobbiamo, contribuire a costruire, tutti insieme.
Gli infortuni in Italia secondo l’Inail Dall’ultima Relazione annuale dell’Inail, relativa al 2014, emerge che gli infortuni sul lavoro sono in diminuzione. Nella sua relazione, il Presidente dell’Istituto specifica che: “Sono state registrate poco più di 663 mila denunce di infortuni accaduti nel 2014; rispetto al 2013 si ha una diminuzione di circa il 4,6%; sono quasi il 24% in meno rispetto al 2010. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 437 mila, di cui il 18% ‘fuori dell’azienda’ (cioè ‘con mezzo di trasporto’ o ‘in itinere’). Delle 1.107 denunce di infortunio mortale (erano 1.215 nel 2013, 1.501 nel 2010) gli infortuni accertati ‘sul lavoro’ sono 662 (di cui 358, il 54%, ‘fuori dell’azienda’): anche se i 26 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti ‘sul lavoro’ si avrebbe una riduzione di poco più del 3% rispetto al 2013 e del 31% rispetto al 2010”. Un trend che sembra cambiare nell’anno seguente, purtroppo. Nell’anticipazione dei dati
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2015, per ora limitati ai primi undici mesi e pubblicati nella sezione Open Data dell’Inail, i morti sul lavoro aumentano di 161 unità rispetto allo stesso periodo del 2014.
Le malattie professionali La salute sul posto di lavoro è messa a rischio anche dalle malattie professionali, che sono in aumento. Ecco il resoconto del Presidente dell’Inail: “Le denunce di malattia sono state circa 57 mila e 400 (circa 5 mila e 500 in più rispetto al 2013), con un aumento di poco più del 33% rispetto al 2010. Il 62% delle denunce è per malattie del sistema osteomuscolare (cresciute del 78% rispetto al 2010). È importante ribadire che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43 mila; di cui circa il 40% per causa professionale riconosciuta. I lavoratori deceduti nel 2014 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.488 (il 26% in meno rispetto al 2010)”.
unità) rispetto al 2013, eccetto che al Sud dove si registra un calo dello 0,8%. La crescita complessiva riguarda le donne (0,6%) più che gli uomini (0,2%), e gli over 50 (398.000 unità) a fronte di un calo dei più giovani (-148.000 unità tra i 15-34enni e -162.000 tra i 35-49enni).
Strumenti e normative Nel 2015 sono stati emanati nuovi profili normativi in attuazione al Jobs Act in materia di prevenzione (decreti legislativi n. 149 e 151), che tra l’altro istituiscono l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, denominata “Ispettorato nazionale del lavoro”, che integra i servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politi-
Nel 2014 si è registrato un calo degli infortuni sul lavoro, ma un aumento delle malattie professionali. L’incidenza è maggiore tra i lavoratori interinali: esperienza e formazione assumono quindi grande rilievo.
Il contesto del mercato del lavoro Un dato che fa riflettere, e che evidenzia l’importanza della formazione per la sicurezza e la salute sul lavoro, è che la maggiore incidenza di infortuni si riscontra tra i lavoratori interinali. Il personale precario è frequentemente meno esperto e meno formato, sia per quanto riguarda le procedure lavorative sia per quanto concerne le norme di sicurezza. Inoltre, i dati relativi agli infortuni sul lavoro vanno letti nel contesto del mercato che lo riguarda. Proprio pochi giorni fa l’Istat ha pubblicato i dati dell’occupazione relativi al 2014 che mostrano una ripresa dell’occupazione, dopo due anni di calo, con un aumento dello 0,4% (pari a 88.000
che sociali, dell’Inps e dell’Inail. Inoltre, è stato istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione sui luoghi di lavoro (Sinp) e abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni. Da parte dell’Inail, incentivi per le aziende virtuose e per progetti specifici sono in atto da alcuni anni, e integrano l’intervento dell’Istituto relativo a ispezioni e la messa a disposizione delle aziende di strumenti tecnici e specialistici per la riduzione del rischio, prestazioni sanitarie, riabilitazione e integrazione al lavoro di persone disabili, formazione. dipietro@soluzionisodexo.it Responsabile divulgazione del Comitato Scientifico Sodexo
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coinvolgere i collaboratori per incrementare la sicurezza: l’esempio di sodexo ci sono molti strumenti e metodi per incidere sulla riduzione degli infortuni. Ecco una case history per trovare ispirazione e idee utili.
Come affrontare in azienda la prevenzione degli infortuni, offrendo ai propri collaboratori un ambiente di lavoro sano e sicuro? Fornire i dispositivi di protezione individuale necessari e adeguati alle mansioni di ciascuno e provvedere a una specifica formazione sono ovviamente i primi passi. Ma molto altro si può fare per ridurre i rischi. Ecco un esempio concreto: il “Progetto infortuni 0” di Sodexo. Si tratta di una Campagna di formazione e sensibilizzazione del personale, che diffonde in maniera capillare e con un linguaggio semplice e immediato le principali regole da se-
guire sia per prevenire sia per affrontare gli infortuni. L’attenzione di ciascuno in ogni momento è il “dispositivo di sicurezza” più efficace, anche se naturalmente non sostituisce i DPI veri e propri. Per questo la Campagna Infortuni 0 punta molto sul coinvolgimento e sulla consapevolezza delle persone.
Attenzione e collaborazione La Campagna richiama all’attenzione, sottolineando come questa sia fondamentale per la sicurezza propria e di tutti gli altri: essere distratti o sottovalutare un rischio può met-
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tere a repentaglio la propria salute e anche coinvolgere i colleghi di lavoro. Un altro strumento offerto attraverso i messaggi della Campagna è quello della collaborazione e della condivisione tra colleghi, e della disponibilità dei responsabili verso i componenti della propria squadra di lavoro. L’invito a parlare con i colleghi o con il proprio responsabile di qualsiasi dubbio o necessità è uno strumento efficace sia per la prevenzione sia per contribuire a realizzare lo Spirito di squadra, un pilastro dell’attività di Sodexo. è anche un buon mezzo per affrontare proprio quel punto debole individuato dai più recenti report (e di cui si parla nell’articolo dedicato alla giornata del 28 aprile): la carenza di esperienza e informazione dei lavoratori interinali e dei nuovi assunti.
Un obiettivo prioritario Per Sodexo raggiungere l’obiettivo Infortuni 0 è importante, per questo tante risorse sono state messe in campo. Si tratta di una Campagna internazionale, che coinvolge tutti i Pa-
Il Progetto Infortuni 0 è la Campagna internazionale Sodexo che punta sul coinvolgimento, sulla collaborazione e sulla consapevolezza delle persone per realizzare un ambiente di lavoro sicuro per tutti. esi in cui Sodexo è presente.Del resto, Sodexo è l’azienda leader mondiale nei Servizi per la Qualità della Vita, quindi ha una sensibilità speciale verso il benessere e la sicurezza di tutti, a cominciare dai propri collaboratori. venturini@soluzionisodexo.it Direttore Relazioni Esterne Sodexo Italia
Direttore Responsabile: Paola Di Pietro Redazione: Serena Borsani, Nicla Vozzella Segreteria di redazione: Eleonora Giussani Realizzazione: Giovanna Gianvito Comunicazione via Casati 1/A - 20124 Milano Progetto grafico: Marina Strignano Editore: Sodexo Italia SpA - via F.lli Gracchi , 36 20092 Cinisello Balsamo (MI) Fotolito e stampa: Officina Grafica La Commerciale, via Edison, 14 - 20037 Paderno Dugnano (MI) Autorizzazione Reg. Tribunale di Milano n° 203 del 13/01/1985 Soluzioni È STAMPATO SU CARTA RISPETTOSA DELL’AMBIENTE
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Servizi on-site La Qualità della Vita è il risultato di moltissimi fattori: fisici, come la salute, psicologici ed emotivi, relazionali e ambientali. Include il lavoro e la sicurezza economica, l’educazione e la cultura, le capacità e le competenze personali e professionali.
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È un concetto ampio e complesso che riguarda la vita delle persone nella sua globalità e che contribuisce al progresso degli individui e alla performance delle organizzazioni. Sodexo ha fatto del miglioramento della Qualità della Vita la propria missione, resa concreta attraverso l’esperienza di più di cento mestieri diversi e integrati fra loro, pensati su misura proprio per voi. www.sodexo.com