DAVID CHIPPERFIELD ARCHITECTS THINKING PAST: DUE PROGETTI AFFINI
David Chipperfield Architects Thinking past: due progetti affini La relazione, sempre molto delicata, tra architettura contemporanea e preesistenze ambientali ha rappresentato uno dei terreni di confronto e sperimentazione più avanzati e sofisticati in Italia, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, quando la questione della ricostruzione all’interno dei nostri centri storici ha assunto una valenza pubblica e simbolica sempre più pressante. Oltre a questo, la necessità da parte del progetto Moderno di costruire un dialogo aperto e problematico con contesti carichi di tracce, storie e tradizioni fortemente stratificati ha imposto interventi e riflessioni che in nessuna altra parte del mondo occidentale hanno trovato soluzioni così differenti e ricche, tanto da attivare un confronto originale con l’idea di Storia e di superamento della stessa modernità. In Italia possiamo incrociare l’alterità del progetto di Moretti per Corso Italia a Milano e, a poche centinaia di metri, la rilettura storicista della Torre Velasca dei BBPR; i musei di Carlo Scarpa a Possagno, Verona, Venezia, Palermo e le invenzioni espositive di Franco Albini a Genova; la casa alle Zattere di Ignazio Gardella a Venezia e le diverse letture di storia abitativa nella vicina Giudecca di Gino Valle e Cino Zucchi; il neo-barocco di Paolo Portoghesi e la visione di un tempo cristallizzato di Aldo Rossi; i progetti di restauro di Giorgio Grassi per Abbiategrasso e Sagunto e la sottile riflessione sulla storia di Francesco Venezia; la Carta di Venezia sul restauro e lo scempio snaturato del nostro patrimonio storico in centinaia di piccoli frammenti di architetture “minori”. Ed è per questo che abbiamo voluto portare a Spazio FMG per l’Architettura i due recenti progetti “italiani” di David Chipperfield Architects per i Rivellini del Castello Sforzesco a Milano e per la Barchessa di Villa Da
Porto Barbaran a Montorso Vicentino, perché, a differenza di molti altri, discussi, interventi di architetti stranieri nel nostro Paese, hanno stabilito un dialogo sottile e interessante, non solo con i contesti storici di riferimento, ma anche con la nostra recente cultura progettuale italiana. Questi due interventi di completamento su due “fabbriche” segnate da una lunga storia di demolizioni, aggiunte, correzioni e manomissioni hanno entrambi il pregio di guardare alla Storia come a un patrimonio attivo e senza alcuna forma di moralismo o voyerismo da cartolina. Le nuove tessiture murarie e i volumi che ricuciono e legano frammenti tra di loro dispersi riportano in vita con discrezione decisa architetture che tornano nella contemporaneità con la loro forza originaria. Si tratta di progetti silenziosi che fanno dell’ascolto dei luoghi, della qualità sottile delle loro materie e spazi, della capacità di costruire dialoghi inaspettati con il paesaggio circostante, una importante cifra progettuale che andrà ad arricchire il patrimonio contemporaneo di relazioni con la Storia nel nostro Paese. Luca Molinari
Curatori Luca Molinari e Simona Galateo con David Chipperfield Architects Milano / Cristiano Billia, Andrea Cocco Catalogo Alessia Mendichi / viapiranesi Ufficio Stampa Otto (+39 02 89410298) Media Partner Corriere della Sera
I RIVELLINI DEL CASTELLO SFORZESCO, MILANO LA BARCHESSA DI VILLA DA PORTO BARBARAN, MONTORSO VICENTINO
David Chipperfield Architects
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Thinking past *: due progetti affini
Thinking past *: two similar projects
Entrambi i progetti né imitano né rinnegano il complesso architettonico in rovina. I progetti sono accomunati dal desiderio di proteggere e riparare i ruderi assemblandoli in modo comprensibile in un complesso architettonico intero, completo. Entrambi i progetti rispondono a ciò che è necessario, ricostruendo le parti mancanti e riparando le parti rimanenti. L’ambizione generale dei progetti è allacciare ricostruzione e riparazione attraverso un approccio unico, rinforzando reciprocamente vecchio e nuovo nella ricerca di una continuità che non abbia contrasti. Entrambi i progetti, nella loro complessa affinità, aspirano alla conformità tra opposti, alla diversità tra somiglianze. I progetti propongono soluzioni volumetriche e materiche che preservano il complesso architettonico come evidenza fisica della storia e, dall’altro lato lo esaltano come evidenza fisica della reinterpretazione. Entrambi i progetti mirano a che le due parti, ricostruzione e riparazione, siano un completamento reciproco, per somiglianza e analogia, ma anche invitino una lettura indipendente, non soggetta all’altrui dominio, in un equilibrio di affinità.
Both projects neither emulate nor repudiate the complex of derelict buildings. They have in common the desire to protect and repair the ruins by gathering them together in a comprehensible manner to form a complete and whole architectural complex. Both projects answer a need to reconstruct the missing parts and to repair the remaining parts. The overall aim is to draw together construction and repair into a single approach, the new and the old reinforcing each other in the pursuit of a continuity without contrast. In their multifarious similarity, both projects aim for congruity between opposites, diversity between similarities. They propose volumetric and material solutions which conserve the architectural complex as physical evidence of the history, while also enhancing it as physical evidence of the reinterpretation. Both projects intend that the two parts of reconstruction and repair are reciprocally complete, by similarity and analogy, but they also invite an independent interpretation that is not subject to control by others, but one that finds its place in an equilibrium of similarity.
Giuseppe Zampieri
Giuseppe Zampieri
(*)Traduzione in italiano: guardare al passato, guardare oltre
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I Rivellini del Castello Sforzesco, Milano
The Ravelins of Castello Sforzesco, Milan
Il progetto dei Rivellini di Porta Vercellina e Porta alla Ghirlanda fa parte del più ampio Piano Generale per il riallestimento museografico del Castello Sforzesco di Milano conseguente al concorso vinto nel 2005 in collaborazione con l’architetto Michele De Lucchi. Intorno alla metà del XV secolo nell’assetto del Castello Sforzesco, esternamente alla cinta muraria, vi erano un fossato, i Rivellini ed una seconda cinta fortificata posta sul lato Nord, detta Ghirlanda. I Rivellini di Porta Vercellina e Porta alla Ghirlanda, originariamente parte di un complesso di torri difensive che si trovavano sul lato ovest del Castello, sono ad oggi gli unici elementi non coinvolti dalle demolizioni. Nel XVII secolo le torri dei Rivellini sono state collegate per scopi militari e sono rimaste inalterate fino alla fine del XIX secolo, momento in cui Luca Beltrami, architetto incaricato del restauro del Castello Sforzesco, ha demolito le parti da lui identificate come successive al XV secolo ricostruendo, in stile, altre parti andate perdute. Se da un lato il Rivellino di Porta Vercellina è stato ricostruito, dall’altro lato il Rivellino di Porta alla Ghirlanda è rimasto in stato di rovina. L’analisi storica del progetto dei Rivellini ha avuto l’obiettivo di individuare l’evoluzione volumetrica e funzionale del complesso costituito anche da un terzo Rivellino, il Rivellino di Porta Santo Spirito, ora perduto. Il progetto propone il completamento volumetrico dei Rivellini esistenti in modo da restituire ad essi sia completezza volumetrica esterna, sia spaziale interna, con interventi più consistenti sul Rivellino di Porta alla Ghirlanda e meno consistenti su quello di Porta Vercellina. L’intento generale è quello di completare i volumi frammentati al fine di dare continuità volumetrica da un lato e, dall’altro lato, di mostrare i completamenti come interventi di addizione all’esistente. Gli interventi di completamento delle superfici verticali e orizzontali prevedono l’impiego principalmente del mattone e secondariamente della pietra, utilizzati con tecniche tradizionali, mentre gli interventi per la realizzazione delle passerelle di collegamento tra i Rivellini prevedono l’impiego di vetro e acciaio. Gli interventi sui Rivellini di Porta Vercellina e di Porta alla Ghirlanda hanno lo scopo di generare un nuovo e principale accesso, un elemento di orientamento e di distribuzione orizzontale e verticale al Castello Sforzesco mettendone in collegamento tutti i livelli, dai camminamenti della strada segreta della Ghirlanda sottoterra ai camminamenti coperti delle merlate fuori terra, e al contempo, di ospitare spazi di accoglienza ed esposizione.
The project of the Ravelins of Porta Vercellina and Porta alla Ghirlanda forms part of the larger Master Plan for the refurbishment of the Castello Sforzesco Museum in Milan that ensued from the competition won in 2005 in collaboration with Michele De Lucchi. Towards the middle of the XV century, the layout of the Castello Sforzesco included a moat outside the perimeter wall, the Ravelins, and a second fortified perimeter wall on the North side, called the Ghirlanda. The Ravelins of Porta Vercellina and Porta alla Ghirlanda, originally part of a group of defensive towers on the West side of the castle, are today the only ones to survive demolition. In the XVII century, the towers of the Ravelins were joined for military reasons and they survived intact until the end of the XIX century when Luca Beltrami, the Architect appointed for the restoration of the Castello Sforzesco, demolished the parts that he identified as post XV century and rebuilt in the original style other parts that had disappeared. While the Ravelin of Porta Vercellina was rebuilt, the Ravelin of Porta alla Ghirlanda was left in a derelict state. The historical analysis of the Ravelins was aimed at identifying how the functions and volumes of the complex have evolved over the centuries, the complex that once consisted of a third, now lost Ravelin of Porta Santo Spirito. The project proposes that the volumes of the existing Ravelins be completed by restoring to them an external volumetric and an internal spatial completeness through significant interventions on the Ravelins of Porta alla Ghirlanda and less major work on the Ravelin of Porta Vercellina. The overall intent is to complete the fragmented volumes in order to give both a volumetric continuity and to show the completions as additions to the existing structure. The interventions for the completion of the vertical and horizontal surfaces envisage using mainly brick, and to a lesser extent stone, employed with traditional techniques, while the interventions to create the connecting footbridges between the Ravelins envisage the use of glass and steel. The interventions on the Ravelins of Porta Vercellina and Porta alla Ghirlanda aim to generate a new main entrance, an orientating element to enable horizontal and vertical distribution of the Castello Sforzesco by connecting together each level, from the secret underground walkways of the Ghirlanda to the covered crenelated walkways above ground. This new entrance will also accommodate reception and exhibition spaces.
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La Barchessa di Villa Da Porto Barbaran, Montorso Vicentino
The Barchessa of the Villa Da Porto Barbaran, Montorso Vicentino
Il progetto della Barchessa fa parte di un intervento più ampio che coinvolge l’intera Villa Veneta Da Porto Barbaran a Montorso Vicentino. L’aspetto del complesso monumentale di Villa Da Porto Barbaran, è l’esito di varie fasi di ampliamento, rifacimento e ristrutturazione effettuate dalla seconda metà XVI secolo alla prima metà del XVIII secolo. Nel complesso sono riconoscibili elementi cinquecenteschi e settecenteschi come la facciata posteriore o il pronao, composto da quattro colonne ioniche. Agli inizi del XIX secolo la Loggia sul lato sinistro scompare, mentre quella sul lato destro rimane con il portico affiancato dalla Barchessa che, a sua volta composta da un colonnato, congloba i resti della residenza più antica e della torre colombara. La parte centrale della Villa, ad esclusione della Loggia colonnata sul lato destro, ha subito recenti lavori di restauro, rispettoso delle morfologie, delle tecnologie e dei materiali originari, che hanno arginato il degrado a differenza di alcune parti della Barchessa che sono andate perdute. L’intento generale del progetto è quello di eliminare la frammentarietà del complesso al fine di dare continuità volumetrica da un lato e, dall’altro lato, di mostrare le parti di completamento come interventi di addizione sull’esistente. La strategia adottata dal progetto prevede che tutte le parti mancanti siano ricostruite senza entrare in conflitto con le parti esistenti e che tutti gli interventi siano guidati dall’intenzione di valorizzare ogni elemento del complesso monumentale della villa. Il progetto della Barchessa dunque né vuole celebrare né nascondere la storia ma sommare tutte le parti nella composizione in modo tale che le nuove siano anch’esse capitoli della storia stessa. Il progetto non intende né creare un memoriale del rudere né realizzare una riproduzione storica. Gli interventi di completamento delle superfici verticali prevedono principalmente l’impiego del mattone e secondariamente della pietra, utilizzati secondo tecniche tradizionali, mente gli interventi per la realizzazione dei nuovi solai prevedono l’impiego dell’acciaio e del terrazzo alla veneziana. Gli interventi sulla Barchessa di Villa Da Porto Barbaran, tra cui la chiusura del colonnato, hanno lo scopo di generare il nuovo quartier generale della società Cielo Venezia 1270 con un nuovo livello destinato agli uffici al primo piano e al contempo spazi di rappresentanza e accoglienza al piano terreno.
The project for the restoration of the Barchessa is part of a larger project which involves the whole Villa Veneta Da Porto Barbaran in Montorso Vicentino. The monumental complex of Villa Da Porto Barbaran is the result of several phases of extension, renovation and restoration carried out between the second half of the XVI century and the first half of the XVIII century. The complex includes elements from the sixteenth and eighteenth centuries, such as the rear façade or the pronaos, composed of four ionic columns. At the beginning of the XIX century, the Loggia on the left side disappeared, while the one on the right survived with the colonnade forming the portico. Alongside the Loggia is the Barchessa, also composed of a colonnade, which includes the remains of the oldest residence and the dovecote tower. With the exception of the colonnaded Loggia on the right side, the entire central part of the Villa recently underwent a restoration which respected the original morphologies, technologies and materials and halted the decline, quite unlike some parts of the Barchessa which have now vanished. The overall aim of the project is to eliminate the fragmentary nature of the complex in order to provide volumetric continuity and to present those completed parts as interventions that add to the existing volume. The approach involves rebuilding all the missing parts without competing with the existing parts. All the interventions are driven by an intention to enhance each element of the monumental complex of the villa. The project for the Barchessa seeks neither to celebrate nor hide the history but rather to sum together all parts of the composition in such a way that the new elements are themselves chapters of this history. The project aims neither to create a memorial of the ruins, nor to create a historical reproduction. The interventions to complete the vertical surfaces mainly involve the use of brick, and to a lesser extent stone, employing traditional techniques, while interventions for the construction of new floors require the use of steel and terrazzo. The interventions on the Barchessa di Villa Da Porto Barbaran, including the closing of the colonnade, aim to generate the new headquarters of the company Cielo Venezia 1270 by creating a new level for the offices on the first floor and housing public and reception spaces on the ground floor.
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XVI - XVII
XVI - XVII
XVII - XIX
XVII - XIX
XIX - XXI
XIX - XXI
Progetto
Progetto
I Rivellini del Castello Sforzesco, evoluzione storica The Ravelins of Castello Sforzesco, historical evolution
Villa Da Porto Barbaran, evoluzione storica Villa Da Porto Barbaran, historical evolution
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I Rivellini del Castello Sforzesco, vista prospettica The Ravelins of Castello Sforzesco, perspective view
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Villa Da Porto Barbaran, vista prospettica Villa Da Porto Barbaran, perspective view
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I Rivellini del Castello Sforzesco, modello architettonico The Ravelins of Castello Sforzesco, architectural model
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Villa Da Porto Barbaran, modello architettonico Villa Da Porto Barbaran, architectural model
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I Rivellini del Castello Sforzesco, ricostruzione fotografica del prospetto Nord-Est The Ravelins of Castello Sforzesco, photographic reconstruction of North-East elevation I Rivellini del Castello Sforzesco, ricostruzione fotografica del prospetto Nord-Ovest The Ravelins of Castello Sforzesco, photographic reconstruction of North-West elevation
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I Rivellini del Castello Sforzesco, ricostruzione fotografica del prospetto Sud-Ovest The Ravelins of Castello Sforzesco, photographic reconstruction of South-West elevation
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Villa Da Porto Barbaran, ricostruzione fotografica del prospetto Sud-Est Villa Da Porto Barbaran, photographic reconstruction of South-East elevation
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I Rivellini del Castello Sforzesco, modello architettonico: prospetto Nord-Est The Ravelins of Castello Sforzesco, architectural model: North-East elevation
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I Rivellini del Castello Sforzesco, modello architettonico: prospetto Nord-Ovest The Ravelins of Castello Sforzesco, architectural model: North-West elevation
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I Rivellini del Castello Sforzesco, modello architettonico: prospetto Sud-Ovest The Ravelins of Castello Sforzesco, architectural model: South-West elevation
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Villa Da Porto Barbaran, modello architettonico: prospetto Sud-Est Villa Da Porto Barbaran, architectural model: South-East elevation
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I Rivellini del Castello Sforzesco, modello architettonico: vista Nord The Ravelins of Castello Sforzesco, architectural model: North view
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I Rivellini del Castello Sforzesco, modello architettonico: vista Ovest The Ravelins of Castello Sforzesco, architectural model: West view
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Villa Da Porto Barbaran, modello architettonico: vista Ovest Villa Da Porto Barbaran, architectural model: West view
Villa Da Porto Barbaran, modello architettonico: vista Nord Villa Da Porto Barbaran, architectural model: North view
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David Chipperfield
David Chipperfield
www.davidchipperfield.co.uk
www.davidchipperfield.co.uk
Sir David Chipperfield CBE, RA, RDI, RIBA Inglese, nato nel 1953 a Londra
Sir David Chipperfield CBE, RA, RDI, RIBA British, born 1953, London
David Chipperfield ha fondato David Chipperfield Architects, che attualmente ha sede a Berlino, Londra, Milano e Shangai, nel 1985. E’ stato docente di Architettura presso la Staatliche Akademie der BildendenKuenste, Stoccarda dal 1995 al 2001, Visiting Professor of Architectural Design alla Yale University nel 2011 e ha insegnato e tenuto conferenze in tutto il mondo presso le scuole di architettura in Austria, Italia, Regno Unito e Svizzera. David Chipperfield è attualmente curatore della 13° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
David Chipperfield established David Chipperfield Architects in 1985. He was Professor of Architecture at the Staatliche Akademie der Bildenden Kuenste, Stuttgart from 1995 to 2001 and Visiting Professor of Architectural Design at Yale University in 2011, and he has taught and lectured worldwide at schools of architecture in Austria, Italy, Switzerland, and the United Kingdom. David Chipperfield is currently Curator of the 13th International Architecture Exhibition of the Venice Biennale.
E’ Honorary Fellow dell’American Institute of Architects e membro onorario del Bund Deutscher Architekten, e nel 1999 è stato insignito della Medaglia d’oro Heinrich Tessenow. Nel 2010, David Chipperfield ha ricevuto il Wolf Foundation Prize in the Arts e il Premio Gran DAI (Verband Deutscher Architekten-und Ingenieurvereine) per Building Culture. Ha conseguito dottorati onorari presso la Kingston University (2009) e l’Università di Kent (2010). Nel 2004 è stato nominato Commander of the Order of the British Empire per l’architettura. È stato nominato Royal Designer for Industry nel 2006 ed eletto alla Royal Academy nel 2008. Nel 2009 è stato insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania e nel 2010 è stato nominato cavaliere per l’architettura nel Regno Unito e in Germania. Nel 2011, ha ricevuto la Medaglia d’Oro RIBA Royal per l’Architettura. Il premio, approvato personalmente da Sua Maestà la Regina, è un riconoscimento alla carriera.
Biographies
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He is an honorary fellow of both the American Institute of Architects and the Bund Deutscher Architekten, and a past winner of the Heinrich Tessenow Gold Medal. In 2010, David Chipperfield was awarded both the Wolf Foundation Prize in the Arts and the Grand DAI Award (Verband Deutscher Architekten- und Ingenieurvereine) for Building Culture. He holds honorary doctorates from Kingston University (2009) and the University of Kent (2010). In 2004 he was appointed Commander of the Order of the British Empire for services to architecture. He was appointed a Royal Designer for Industry in 2006, and elected to the Royal Academy in 2008. In 2009 David Chipperfield was awarded the Order of Merit of the Federal Republic of Germany – the highest tribute that can be paid to individuals for service to the nation – and in 2010 he was knighted for services to architecture in the UK and Germany. In 2011, he received the RIBA Royal Gold Medal for Architecture; given in recognition of a lifetime’s work, the Royal Gold Medal is approved personally by Her Majesty the Queen.
Biographies
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I Rivellini del Castello Sforzesco, Milano
La Barchessa di Villa Da Porto Barbaran, Montorso Vicentino
Progettazione architettonica / Architectural Design
Progettazione architettonica / Architectural Design
Concorso / Competition (2005): David Chipperfield Architects, Londra, aMDL architetto Michele De Lucchi, Milano Gruppo di progettazione DCA / Design Team DCA: Cristiano Billia, Jesus Donaire, Luca Parmeggiani, Giuseppe Zampieri Gruppo di progettazione aMDL / Design Team aMDL: Angelo Micheli, Mercedes Jaen Ruiz, Giovanni Battista Mercurio, Laura Parolin, Agniezka Drews
Progetto di Massima / Feasibility Project (2011): David Chipperfield Architects, Milano Titolare / Principal: David Chipperfield Direttore / Director: Giuseppe Zampieri Associato / Associate: Cristiano Billia Responsabile di progetto / Project Architect: Cristiano Billia Gruppo di progettazione / Design Team: Federica Amoruso, Andrea Cocco, Gionata Comacchio, Andrea Del Pedro Pera, Xuda Liu, Eugenio Matteazzi, Elena Naldi, Lorenzo Pasqualini
Progetto Preliminare / Schematic Design (2009): David Chipperfield Architects, Milano Titolare / Principal: David Chipperfield Direttore / Director: Giuseppe Zampieri Associato / Associate: Giuseppe Sirica Responsabile di progetto / Project Architect: Andrea Cocco Gruppo di progettazione / Design Team: Federica Amoruso, Cristiano Billia, Andrea Del Pedro Pera, David Jaehning, Tommaso Meena, Marie Mincke, Elena Naldi, Lorenzo Pasqualini Progettazione strutturale / Structural Engineer Progetto Preliminare / Schematic Design: Studio Modena Ingegneria, Verona Gruppo di progettazione / Design Team: Carlo Bettio, Claudio Modena, Federico Reginato
Progettazione strutturale ed impiantistica / Structural and Service Engineer Progetto di Massima / Feasibility Project: Studio Franchetti, Arzignano Gruppo di progettazione / Design Team: Paolo Franchetti, Michele Frizzarin Modelli virtuali / Digital Modelling: Gionata Comacchio, Noa Ikeuchi (David Chipperfield Architects, Milano) Modelli plastici / Modelling: Tsukasa Goto, Maris Kojuharov (David Chipperfield Architects, Milano) Fotografie / Photographs: Richard Davies, Londra Committente / Client: Cielo Venezia 1270
Modelli virtuali / Digital Modelling: Gionata Comacchio, Noa Ikeuchi (David Chipperfield Architects, Milano) Modelli plastici / Modelling: Daniele Cecchi, Tsukasa Goto, Maris Kojuharov (David Chipperfield Architects, Milano) Fotografie / Photographs: Richard Davies, Londra Committente / Client: Comune di Milano
Credits
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Credits
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David Chipperfield Architects
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Spazio Fmg per l’Architettura
FMG Fabbrica Marmi e Graniti
SPAZIOFMGPERL'ARCHITETTURA è una galleria che FMG Fabbrica Marmi e Graniti ed Iris Ceramica dedicano all’architettura e all’interior design. Un luogo deputato per “esporre e comunicare liberamente architettura” a cura di Luca Molinari, che si propone come punto d’incontro e confronto per architetti, studenti e appassionati di architettura e interior design. Uno spazio che associa la forza espressiva di una galleria alla dinamicità discreta di un atelier di idee e materiali, progetti ed opere, testimonianza del profondo legame e dell’autentica passione da parte del Gruppo Iris Ceramica verso il proprio mondo di riferimento. www.spaziofmg.com
FMG Fabbrica Marmi e Graniti è la divisione del gruppo Iris Ceramica nata per dialogare con il mondo dell’architettura attraverso prodotti pensati per liberare la creatività di designer e progettisti, offrendo un’ampia scelta di Pietre Naturali di Fabbrica adatte ai più diversi impieghi, dalle grandi opere ai piccoli spazi abitativi. FMG è in grado di proporre al mercato internazionale un materiale unico, frutto di una tecnologia esclusiva, per cui i marmi, i graniti e le pietre più belli, rari e pregiati prendono forma in lastre a tutta massa ad altissime prestazioni per durezza, durata ed igiene, perché le materie prime (argille, sabbie e minerali) sono selezionate all’origine da FMG; perché la pressione di compattazione è altissima (480 Kg per cm2); perché il calore di cottura supera quello dei vulcani (oltre 1.300 °C). La gamma FMG è composta da oltre 70 varietà di lastre, in diverse finiture (anticata, a spacco, a spacco B, bocciardata, burattata, honed, levigata, prelevigata, shine, slate e strutturata) e dimensioni (120×60, 90×45, 60×60, 60×30, 45×45, 40×40 e 30×30). www.irisfmg.it
Iris Ceramica Iris Ceramica è l’azienda capogruppo di una multinazionale, leader mondiale nella produzione di ceramica smaltata e grès porcellanato smaltato per rivestimenti a pavimento e parete destinati a progetti residenziali, commerciali ed industriali. Con una gamma di oltre 50 collezioni per più di 2500 articoli, dal 1961 Iris Ceramica diffonde nel mondo il prestigio del made in Italy ed afferma quotidianamente il proprio impegno a realizzare creazioni ceramiche dall’elevato valore tecnico-estetico, caratterizzate dall’eccellenza di un design evoluto di cui sono testimonianza premi e riconoscimenti internazionali. Creazioni che sono frutto della ricerca e dello sviluppo interni all’azienda, un patrimonio di conoscenza unico che permette di realizzare materiali a loro volta unici. Creazioni che nascono abbinando l’innovazione di tecnologie all’avanguardia al sapere della tradizione artigianale, nell’assoluto rispetto delle norme più rigorose in tema di sostenibilità, sia di processo sia di prodotto. www.irisceramica.it
www.spaziofmg.com Spazio FMG per l'Architettura