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ALLEGATO A SUPPLEMENT TO
a cura di / curated by
THE PLAN
MAGGIO / MAY 2018
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ONLY REBELS GET TO THE TOP. The beautiful and the damned. Seduction on every surface. Get on top of things. Style conquers everything. Nothing’s cooler than wrapping things up. These are not regular slabs. They’re large slabs.Glamorous slabs. Diesel slabs. They’re grunge concrete r e b e l s . A n d l i ve d - i n u r b a n concrete has more than a story to tell. Everybody knows that.
VISIT OUR SHOWROOM Via Ghiarola Nuova, 119 Fiorano Modenese (MO) 41042 - Italy www.irisceramica.com
Grimshaw
Grimshaw Grimshaw è stato fondato a Londra nel 1980 da Sir Nicholas Grimshaw e da allora è costantemente cresciuto fino a diventare una realtà internazionale. Attualmente opera a livello globale con uffici a Londra, New York, Melbourne, Sydney, Kuala Lumpur e Doha, impiegando oltre 500 collaboratori. Il portfolio internazionale di Grimshaw copre tutti i maggiori settori, incluso il design industriale, e la sua qualità progettuale è stata riconosciuta anche attraverso l’attribuzione di oltre 200 premi. Il lavoro dello studio è caratterizzato da una forte leggibilità concettuale, dall’innovazione e da un approccio rigoroso verso la sostenibilità e la cura del dettaglio. I progetti di Grimshaw rispondono ai bisogni del mondo contemporaneo attraverso una profonda analisi e comprensione delle molteplici funzioni che un edificio deve soddisfare, del contesto e dell’ambiente in cui andrà a inserirsi e dei materiali di cui si compone, nell’obiettivo di creare un ambiente costruito che sfrutta con attenzione le risorse del Pianeta e guida il design nella creazione di qualcosa di completamente unico.
Grimshaw was founded by Sir Nicholas Grimshaw in 1980. The practice became a partnership in 2007 and operates worldwide with offices in New York, London, Melbourne, Sydney, Kuala Lumpur and Doha employing over 500 collaborators. Grimshaw’s international portfolio covers all major sectors, and has been honored with over 200 international design awards for its commitment to design excellence. The company’s work is characterized by strong conceptual legibility, innovation and a rigorous approach to detailing, all underpinned by the principles of humane, enduring and sustainable design. The practice is dedicated to the deepest level of involvement in the design of its buildings in order to deliver projects that meet the highest possible standards of excellence. Grimshaw projects respond to the needs and resources of the contemporary world. The buildings produced come from a detailed understanding of the functions they must fulfill, the conditions they have to provide and the materials from which they are constructed. The company’s objective is to create a built environment that uses the planet’s resources carefully, guiding design to create something completely unique.
Equation
di Andrew Whalley Equation investiga ed esplora una serie di tematiche tra cui biomimesi, biofilia ed ecosistemi attraverso l’attività progettuale e di ricerca svolta nei vari uffici di Grimshaw. Il XXI secolo segna un periodo di cambiamenti rapidi e imponenti per la popolazione mondiale. Le Nazioni Unite prevedono un aumento demografico superiore al 30% nei prossimi trent’anni. Gran parte di questo sviluppo toccherà gli ambienti urbani, andando di fatto a raddoppiare il numero di abitanti nelle città globali e le infrastrutture di supporto nell’arco di una generazione; un quadro accompagnato da un incremento in termini di prosperità e di consumo delle risorse. I risultati che emergono sulla base dei sistemi attuali parlano di uno squilibrio sostanziale rispetto alle risorse del pianeta. Le sfide con cui oggi si deve confrontare la popolazione globale sono descritte attraverso una serie di grafici che analizzano i cambiamenti climatici, la gestione dei rifiuti, delle risorse (energia, acqua, cibo, suolo) e degli ecosistemi. Una serie di casi studio dimostreranno in dettaglio come il mondo naturale possa fungere da ispirazione per soluzioni creative. Per esempio, alcuni progetti si servono della biomimesi per arrivare alla massima efficienza, altri sfruttano a proprio vantaggio l’importanza della biofilia per riconnettere le persone con il mondo naturale e farle lavorare all’interno dei sistemi naturali, andando di fatto a rialimentarli. Le risposte performative di Grimshaw alle sfide poste dall’architettura sono diffuse e interessano ogni aspetto della progettazione, ambendo comunque alla massima funzionalità attraverso soluzioni puntuali. Equation si propone, dunque, di dare concretezza e solidità al pensiero che ha generato e si nasconde dietro queste soluzioni.
Andrew Whalley, Grimshaw partner and Deputy Chairman has worked in the practice since 1986 and was Partner in Charge of the New York office during his first ten years with the Company. He is currently a sessional lecturer at Milan Polytechnic’s Department of Architecture and Urban Studies. As a member of the Chairman’s Office, Whalley is in charge of Company identity and philosophy.
Andrew Whalley, partner e Deputy Chairman di Grimshaw, lavora nello studio dal 1986 ed è stato Partner in Charge della sede di New York durante i suoi primi dieci anni. Attualmente è professore a contratto presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e, in quanto membro del Chairman’s Office, è responsabile dell’identità e della filosofia della compagnia.
CREDITI / CREDITS Photo and render P. 4 Bottom Middle, 4 Bottom Left © Peter Cook / VIEW, pp. 4 Top, 5 Top Left © Hufton + Crow, p.4 Bottom Right © Grimshaw / Perry Hooper; pp. 6, 7 © Paul Rivera / Archphoto; pp. 8-11 © Esto / David Sundberg; pp. 12, 13 © Yuri Molodkovets; pp. 14, 16, 17 © James Ewing; pp. 18, 19 © John Gollings; pp. 20-23 © Stefen Chow; pp. 24 Top, 25 © Gabriele De la Chapelle, p. 24 Bottom © Philipvile; pp. 26, 27 copyright Grimshaw; pp. 28, 29 copyright Grimshaw; pp. 30 Top, 31 Top Right copyright Grimshaw, p. 30 Bottom Left, 30 Top Right © Simone Colombo; p. 30 Bottom Right © Fabio Falcioni / Poltrona Frau & Cassina.
Equation
by Andrew Whalley Equation explores a series of themes including Biomimicry, Biophilia and Ecosystems through the work and research done within the Grimshaw studios. The 21st Century marks a period of rapid and monumental changes for global civilization. The United Nations predicts that our world population will increase by a further 30% over the next thirty years. The majority of this growth will take place in urban environments, effectively doubling the population of global cities and their supporting infrastructure in a generation. All of this is set against an increase in affluence and material consumption. The result based on our current systems is a massive outstripping of planetary resource. The many challenges that our growing global population now face are described in a series of clear graphical statements, including explorations of Climate Change, Energy, Waste, Water, Food, Land Management and Ecosystems. A series of study themes will explore and demonstrate how the natural world can be the inspiration for ingenious solutions. These solutions include projects that utilize biomimicry for more efficient solutions, designs that understand the importance of biophilia and reconnect their users with the natural world and work that harnesses natural systems to replenish resources. Grimshaw’s performative responses to architectural challenges are broad and affect all aspects of design, seeking efficiencies with optimum solutions. Equation seeks to bring the thinking behind those solutions to life.
All images courtesy of Grimshaw
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The Eden Project Cornwall, UK | 2005
Uno dei tesori della Cornovaglia Il progetto occupa una superficie di 15 ettari e ha trasformato una vecchia cava di argilla in una delle più grandi serre del mondo. L’attrazione principale del progetto è costituita da due enormi biosfere in cui si trovano oltre 100.000 piante provenienti da tutto il mondo, inserite all’interno di serre che permettono di emulare due biomi molto diffusi, quello mediterraneo e quello tropicale, attraverso un complesso sistema di condizionamento e controllo termico. La sua struttura è stata progettata nel modo più leggero ed ecologico possibile: ogni sfera che compone la serra è formata da una cupola geodetica con una struttura autoportante in acciaio a elementi tubolari che lavorano per sforzi assiali e distribuiscono i carichi in modo uniforme, permettendo di avere elementi molto snelli e leggeri. Il rivestimento delle cupole geodetiche è costituito da un triplo strato di cuscini di ETFE, un polimero che contiene atomi di fluoro. Questi cuscini formano una vera e propria coperta termica, più efficace del vetro come prestazioni termiche e molto più leggera. Oltre alle due biosfere il progetto comprende un centro per i visitatori, un altro edificio per la Fondazione e “The Core”, che ospita aule per conferenze e workshop all’interno della quale è contenuta la celebre opera d’arte “The Seed”, una scultura in granito di Randall-Page. L’Eden Project ha ottenuto una fama mondiale per la sua straordinaria struttura e per le meraviglie vegetali racchiuse nelle serre. È una delle attrazioni più famose della Cornovaglia e ha ricevuto sei premi di architettura, tra cui il 2001 RIBA Award.
Piante e sezioni del complesso e delle biosfere Plans and sections of the complex and biospheres
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One of Cornwall’s wonders This project has transformed an old clay pit on 15 hectares of land into one of the world’s largest greenhouses. The project’s main attraction is its two huge biospheres that house over 100,000 plants from all over the world. The two greenhouses emulate two widespread biomes - a Mediterranean and a tropical biome - thanks to a complex ventilation and thermal control system. The structure was designed to be as light and ecological as possible. The greenhouse is built out of a series of spherical geodetic domes that were constructed using a self-supporting structure of steel and tubular elements. Each sphere exploits axial forces to distribute loads uniformly and make it possible to create especially slender and lightweight elements. The geodetic domes are clad using a triple layer of ETFE cushions, which are based on a polymer that contains fluoride atoms. These cushions create a veritable thermal blanket that is far more lightweight and efficient than glass in terms of thermal performance. In addition to the two biospheres, the project features a visitor center, another building that houses the Foundation and “The Core”, a structure offering rooms for conferences and workshops, as well as Randall-Page’s famous granite sculpture, “The Seed”. The Eden Project has become world famous for its extraordinary structure and the wonders of the plant world growing in its greenhouses. One of Cornwall’s top attractions, it has won six architectural prizes, including the 2001 RIBA Award.
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Experimental Media and Performing Arts Center (EMPAC)
Schizzo di studio Study sketch
Troy (NY), USA | 2008
Un laboratorio di sviluppo per le arti performative Per il Rensselaer Polytechnic Instuitute Grimshaw ha progettato un edificio che ospita diverse funzioni e permette un’esperienza immersiva nel mondo delle arti performative. L’EMPAC ospita una sala concerti con 1.200 sedute, un teatro da 400 posti, tre studi per le prove e studi di registrazione e montaggio. L’edificio è concepito come un laboratorio per accrescere la sensibilità verso le arti performative, in cui le diverse attività possono avvenire contemporaneamente senza rischi di interferenze acustiche. Sfruttando la posizione su di una collina con un declivio ripido, Grimshaw ha modellato le forme dell’edificio che affonda i propri volumi nel pendio e si sviluppa con un involucro vetrato che svela il proprio interno. L’elemento principale è la sala concerti, ospitata all’interno di una sfera che sembra sospesa nel vuoto e il cui rivestimento in legno del cedro rosso occidentale richiama il lavoro artigianale degli strumenti musicali. La chiave dell’approccio progettuale è stata proprio la distinzione spaziale e formale tra la sala concerti e gli altri ambienti in un modo che rappresenta la filosofia delle arti performative. Come la sala concerti è ospitata entro un volume nettamente riconoscibile, gli studi per le prove, dedicati al momento più intimo del processo creativo, sono nascosti e non riconoscibili dall’esterno. L’innovativa visione architettonica di Grimshaw, insieme a intelligenti soluzioni acustiche e strutturali, hanno portato alla creazione di un edificio che incentiva alti standard nella diffusione e nello sviluppo delle arti performative.
A performing arts laboratory This multi-purpose building hosting a wide range of performing arts (EMPAC) was designed by Grimshaw for the Rensselaer Polytechnic Institute. Its 1200-seat concert hall, 400-seat theatre, three rehearsal studios, and recording and editing facilities were designed as an immersive performance environment to encourage public appreciation of the performing arts. To this end, the center offers a range of events, all of which can take place at the same time without risk of acoustic interference. Taking advantage of the steeply sloping site, Grimshaw designed the building to slot into the hillside, the glazed outer façades offering views of what is going on inside. The key feature is the concert hall, contained in an immense curvaceous wooden “hull” that seems suspended in the interior. Its Western Red cedar cladding recalls musical instruments and the craftsmanship that goes into their making. Project design focuses on creating a clear spatial distinction between the concert hall and other environments. This reflects the world of the performing arts where the concert hall is always the most visible element while rehearsal and other environments for the less public moments of the creative process are concealed from the public eye, invisible to the outside world. Grimshaw’s innovative architectural vision combines with cutting-edge acoustic solutions to create a building synonymous with the highest musical standards geared to encourage broad general public appreciation of the performing arts.
Sezione nord-sud North-south section
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Via Verde New York, USA | 2012
La rinascita del Bronx Negli ultimi anni il Bronx ha conosciuto una fase di vera e propria rinascita grazie a una serie di piani sovraordinati che hanno puntato a una rigenerazione e riqualificazione urbana del distretto. Nel 2006 Grimshaw ha vinto il primo concorso della città di New York dedicato a un lotto del South Bronx per un intervento di Social Housing, il cui bando aveva come richieste principali la creazione di un progetto replicabile, che incentivasse uno stile di vita sano e sostenibile e che costituisse uno schema di base per lo sviluppo futuro della città. Via Verde è un intervento destinato a diverse fasce della popolazione: delle 222 unità residenziali, 71 sono dedicate a proprietari con medio reddito e le restanti sono destinate ad affitti per le categorie meno abbienti. L’intento di Grimshaw era di creare un senso di comunità e una piccola “isola felice” in una zona che per troppi anni aveva sofferto di degrado e criminalità. L’edificio si compone di una torre di 20 piani e di un edificio più basso con appartamenti duplex. Il senso di comunità è incentivato da un giardino che si sviluppa su più livelli, a partire dal piano terra e procedendo per terrazzamenti fino al rooftop che ospita degli orti urbani. Lo sviluppo del verde offre una passeggiata per gli abitanti e per i passanti, creando spazi di incontro e di condivisione aperti alla comunità. La composizione di Via Verde punta, quindi, a creare una comunità non solo tra gli inquilini, ma anche con il quartiere, offrendo spazi comuni e pubblici. Altro scopo dell’intervento è stato quello di incentivare uno stile di vita attivo, attraverso l’attività fisica - solo la torre più alta è dotata di ascensore - e spazi di vita sani e ben illuminati. Ogni appartamento è dotato di un doppio affaccio, per garantire una buona ventilazione e illuminazione naturali, e di ricercati materiali a bassa emissione di VOC. Via Verde costituisce un modello cui ispirarsi, una piattaforma di opportunità e una fonte di stabilità e socialità per il South Bronx.
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The rebirth of the Bronx Recent years have seen the regeneration of the Bronx thanks to a series of affordable housing projects aimed at triggering urban revitalization. In 2006, Grimshaw won the first juried design competition organized by New York City for social housing on a Bronx plot. The brief specified that as well as transferable to other contexts, the design project had to encourage healthy sustainable lifestyles, a fundamental feature of future viable metropolitan development. With 222 residential units - 71 of which for sale to middle-income households, the rest earmarked for subsidized rental to low-income tenants - Via Verde is deliberately geared to different population brackets. Grimshaw’s intention was to create a sense of community, a small “happy island” in a neighborhood that for too many years had been in decline and synonymous with unsafe streets. The building comprises a 20-story tower and a lower building with duplex apartments. A community sense is fostered by a multi-tiered garden starting on the ground floor and proceeding by means of a series of terraces up to a rooftop with vegetable allotments. These green areas are pleasant walkways for both inhabitants and passers-by, creating outdoor socialization areas to be shared by everyone. In fact, the Via Verde complex has been designed to create a community that reaches beyond the building’s inhabitants to offer public spaces to the rest of the neighborhood. Another aim of the project was to encourage healthy lifestyles through physical exercise - only the tower has escalators - and well-lit healthful environments. Each apartment has two façades to ensure good ventilation and natural daylighting, and all finishes are low VOC. Via Verde is a model to be followed, a platform of opportunity and a source of stability and social cohesion for the South Bronx.
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Esploso assonometrico dei tetti giardino Exploded axonometric view of the landscape roofs
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Pulkovo Airport
La porta d’ingresso di San Pietroburgo
St.Petersburg, Russia | 2014
Il progetto rappresenta e risponde alla storia e al clima di San Pietroburgo: la città ha infatti ispirato gli architetti in diversi modi, dalla particolarità della sua architettura, con i tetti delle chiese che riflettono i raggi del sole e le geometrie angolate degli obelischi, fino al clima estremo delle sue latitudini. Una delle caratteristiche principali del clima sono le forti nevicate durante l’inverno: la copertura è prevalentemente piana ed è formata da 12 campate ampie 18 m, ma è progettata per distribuire i carichi della neve e favorire il drenaggio dell’acqua attraverso dei prismi ribaltati verso il basso, al di sotto del piano della copertura. All’interno, il terminal passeggeri è illuminato da questi prismi che funzionano come tanti lucernari. La geometria sfaccettata del soffitto costituisce un forte segno architettonico ed evoca i tetti spioventi della città. Consiste in travi a traliccio, che come rami di un albero si dipartono dalle colonne rivestite da pannelli con finitura dorata che dona una tonalità calda agli interni e cita le cupole e le guglie di San Pietroburgo. Altro richiamo alla città è dato dalla disposizione interna degli ambienti del terminal, divisi in zone separate e ben definite connesse tramite percorsi a senso unico, a evocare il tessuto urbano della città fatto di isolette e ponti. L’aeroporto di Pulkovo costituisce la porta d’ingresso della città e della Russia, anticipandone le esperienze e le suggestioni e costituendo una parte integrante del distretto urbano e non più un luogo “non luogo”, distaccato e indifferente al contesto di cui fa parte.
The gateway to St. Petersburg The airport was developed to reflect both the history and climate of St. Petersburg. The city’s special features inspired the architects: its architectural details, onion domed churches that reflect the sun’s rays, the angulated geometries of the obelisks, and especially its climate extremes with heavy winter snowfalls. This is reflected in the roof, a predominantly flat structure made up of twelve 18-m bays designed to evenly distribute snow loads, whose downward pointing prisms on the underside ensure meltwater runoff. The soffit in the huge passenger terminal is another series of prisms that act as vast roof lights. Supported by an armature of tree-like trusses springing from the tops of the columns, these gilded-finish prisms spread warm light throughout the building. Their faceted geometry clearly references the pitched roofs of the nearby city, while their color recalls the domes and spires of St. Petersburg. A further reference to the city is the interior layout comprising well-defined separate zones connected by a series of single direction pathways - a clear reference to this city built on a series of small islands connected by bridges. Pulkovo Airport is a gateway to both St. Petersburg and Russia. Providing a foretaste of the experience to come, the airport is no longer an anonymous “non-place”, but an integral part of its urban context.
Esploso assonometrico della copertura Exploded axonometric view of the roof
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Fulton Center New York, USA | 2014
Un nodo dei trasporti e uno spazio pubblico di qualità Il Fulton Center è situato nel cuore di Lower Manhattan e si pone come catalizzatore per il rilancio dell’area. La fitta e dinamica rete di trasporti è fondamentale per il distretto finanziario e il suo emergente settore residenziale: il Fulton Center ottimizza la connessione tra otto linee della metropolitana e incrementa l’uso della stazione fino a 300.000 passeggeri al giorno. Il progetto è stato un’opportunità per migliorare il sistema dei trasporti pubblici della città e contemporaneamente offrire ai suoi fruitori uno spazio pubblico di qualità: il complesso dota New York di un’eccellente struttura di accesso allo storico sistema di trasporti pubblici in un ambiente contemporaneo ed elegante. Il Fulton Center è organizzato su quattro livelli che si sviluppano attorno a un atrio monumentale schermato da una facciata elegante e trasparente. Le snelle colonne di acciaio dell’esterno si ispirano agli edifici storici con struttura in ghisa tipici della zona e si accostano con continuità all’adiacente Corbin Building, un esempio dei primi grattacieli della città risalente alla fine dell’Ottocento. L’atrio del Fulton Center consiste in una cupola a tronco di cono di quasi 40 m studiata per indirizzare la luce naturale all’interno del centro. Nell’intradosso ospita un’opera d’arte progettata in collaborazione con l’artista James Carpenter, Sky ReflectorNet, che si compone di 112 cavi tensionati, 224 aste ad alta resistenza e quasi 10.000 componenti in acciaio inossidabile. La struttura permette di godere di un’esperienza sempre diversa della riflessione della luce naturale e dell’illuminazione interna del centro durante le ore del giorno, mutando continuamente insieme alla posizione del sole. Il Fulton Center è sia un servizio a disposizione del quartiere, sia un nodo di scambio regionale e assolve sia a un ruolo fondamentale per i cittadini, sia a porta d’ingresso per Lower Manhattan. I passeggeri e gli abitanti della zona hanno la possibilità di usufruire di una stazione memorabile e contemporanea che celebra la storia della città guardando verso il suo futuro e la sua veloce crescita.
Schizzo di studio Study sketch
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A transport hub and amenable public space The Fulton Center in the heart of Lower Manhattan was designed to be a catalyst for the revitalization of the whole area. The dense transport network converging on this station is fundamental for New York’s financial district and its emerging residential sector. A changeover station for 8 subway lines, the Fulton Center has seen an increase in the number of passengers passing through every day, today some 300,000. The project was therefore an opportunity to improve the city’s public transport system and at the same time offer a quality public space. The contemporary elegance of the restructured hub now provides an excellent point of access to New York’s historic public transport system. The Fulton Center is organized on four levels around a monumental atrium contained within an elegant transparent façade. Slender exterior steel columns take their cue from the cast-iron buildings of the neighborhood, creating a continuum with the adjacent Corbin Building, one of New York’s first skyscrapers, built at the end of the 19th Century. The atrium of the Fulton Center is topped by a conical dome measuring almost 40 m that directs natural light into the interior. The intrados consists of artwork designed in partnership with artist James Carpenter: the so-called SkyReflector-Net comprising 112 tensioned cables, 224 high-strength rods and almost 10,000 stainless steel components. The structure provides an ever-changing spectacle as the reflected natural light changes with each passing hour. Both local neighborhood amenity and regional transit hub, the Fulton Center plays an essential public service role as a gateway to Lower Manhattan. Local inhabitants and transit passengers can now arrive and leave in a memorable contemporary station that looks to the future and rapid growth while retaining and celebrating its long history.
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Render assonometrici dei quattro livelli Axonometric four-level renders
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699 Bourke Street Melbourne, Australia | 2015
Il completamento della Southern Cross Station 699 Bourke Street è un’architettura inglobata nello spigolo a nord ovest della Southern Cross Station, la stazione progettata sempre da Grimshaw nel 2007. Questo elegante edificio per uffici sorge dal livello che sovrasta i binari e offre una nuova connessione tra il distretto finanziario di Melbourne e la sua zona portuale. La torre ospita 20.000 mq di spazi di lavoro contemporanei e raffinati, mentre il livello sopra la rete ferroviaria offre eccellenti servizi di collegamento facendo da contrappunto architettonico alle linee curve e sinuose della copertura della stazione. Le sue forme geometriche e squadrate infatti si accostano alle onde della copertura in un contrasto bilanciato, che dà equilibrio alla composizione. L’accesso all’edificio avviene attraverso un piccolo “padiglione” leggero e trasparente, con una struttura in vetro e acciaio addossata alla torre, conducendo a un’elegante lobby. L’atrio, oltre a ospitare la reception e gli accessi all’edificio, consente di accedere alle nuove linee di trasporto pubblico tra Bourke Street e Collins Street creando un collegamento pedonale in direzione nord-sud. Gli interni della torre per uffici sono moderni, spaziosi e ariosi grazie alle ampie vetrate che offrono viste verso la copertura ondulata della stazione fino alla zona del porto. Sia all’interno sia all’esterno il progetto ha creato un edificio che è specchio del sofisticato tessuto urbano in cui si va a inserire.
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Completion of the Southern Cross Station 699 Bourke Street is integrated into the northwest edge of the Southern Cross Station, another Grimshaw design from 2007. The elegant office building occupies the over-rail deck and provides a new connection between Melbourne’s financial district and its Docklands. Providing 20,000 sq m of refined, contemporary workspace, the over-rail development benefits from excellent transport links. Architecturally, it forms a counterpoint to the curvaceous roofline of the station itself. Its geometrical, squared-off forms dialogue with the curving roofline, generating a balanced contrast that lends harmony to the whole. A lofty, lightweight steel and glass pavilion adjacent to the tower provides access to the building, leading into an elegant lobby. As well as housing the reception and access routes, the atrium connects to new public transport lines between Bourke Street Bridge and Collins Street, creating a north-south pedestrian link. The office tower’s interiors are modern, spacious and light. Thanks to its significant expanse of glazing, the building offers dramatic views over the station’s undulating roofscape and then onto the Docklands area. Both inside and out, the project has created a building that is a sophisticated reflection of its urban context.
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Shanghai Disney Resort Tomorrowland Shanghai, China | 2016
Fantasia e speranza per il futuro La visione del futuro è radicalmente cambiata dai tempi di Walt Disney e per il Disney Resort Tomorroland a Grimshaw è stato richiesto di esplorare prospettive completamente nuove. Il progetto si inserisce in un clima già fortemente proiettato verso il futuro, come quello che si respira a Shanghai, con una proposta avveniristica che affonda le radici nella tradizione. Lavorando a stretto contatto, Walt Disney Imagineering e Grimshaw hanno sviluppato un’eccitante collaborazione che ha avuto come risultato la creazione di un resort confortevole e divertente, che si rivela pezzo per pezzo, creando un senso di viaggio e di scoperta. La volontà alla base del progetto è stata quella di consentire un’esperienza dello spazio personale e individuale: la movimentazione dei percorsi e degli spazi, con la sovrapposizione di livelli, scale e rampe, incentiva un’esperienza divertente, in cui ogni passo è una scoperta, e crea aspettativa e stupore. L’intervento si caratterizza per la relazione armonica tra architettura e paesaggio: il design si ispira contemporaneamente alla progettazione dei giardini e ai quadri paesaggistici tipici della tradizione cinese. I percorsi sono inframezzati da spazi verdi che presentano diverse collezioni di piante native della zona creando ambienti e paesaggi diversi di squisita ricercatezza che evocano mondi lontani. La particolare copertura che domina la composizione segue il percorso dei binari delle singole attrazioni offrendo ai visitatori protezione dal sole e dalla pioggia. La copertura si compone di una struttura di acciaio che ospita dei cuscini di ETFE e per la sua progettazione si è ricercata la massima leggerezza possibile, nell’ottica di risparmio dei materiali. La struttura risultante è quindi formalmente iconica e tecnologicamente efficiente. Progettando un’intera nuova attrazione per Shanghai, gli architetti hanno creato uno spazio unico: un luogo di racconto che emoziona e stimola la fantasia e, soprattutto, lascia grandi speranze per il futuro.
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Imagination and hope for the future Our vision of the future has radically changed since the days of Walt Disney. With that in mind, Grimshaw was asked to explore a completely new approach to the design of the Shanghai Disney Resort Tomorrowland. Shanghai is a city that exudes a futuristic energy while maintaining its roots in ancient traditions. To make the Disney Resort project part of this extraordinary city, Grimshaw worked closely with Walt Disney Imagineering to develop an exciting, easy-to-navigate park whose sectors unfold gradually as the visitor proceeds, creating an immersive voyage of discovery. The underlying aim of the project is to create a space in which the individual goes on a memorable journey of exploration. Multi-level pathways and spaces - reached by staircases and ramps - lead visitors through a series of stunning features, creating a sense of expectation and awe. Everywhere, the architecture is in harmony with the surrounding landscape, the design taking its cue from traditional Chinese gardens and the typical landscapes depicted in vernacular Chinese art. The curving paths are interspersed with green areas displaying a diverse collection of native plants to create a series of exquisite, otherworldly landscapes. The canopy arching over the whole area follows the curves of the attractions, shading guests below from sun and rain. The steel armature and ETFE pillows had to be as lightweight as possible, and also meet raw-material efficiency requirements. The result is an iconic and technologically efficient protective covering. With this vast new amusement park for Shanghai, the architects have created a truly unique space: a one-of-a-kind experience that captures visitors’ imaginations, and most importantly, gives hope for the future.
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Vista assonometrica e prospetto Axonometric view and elevation
Schema evolutivo dello studio della copertura Development diagram for the rooftop study
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Yoox Net-A-Porter Technology Centre London, UK | 2017
Orizzonti futuri per l’ambiente di lavoro Situato a West London, il centro Yoox Net-A-Porter riunisce in un unico ufficio di 70.000 mq oltre 500 membri dello staff del famoso rivenditore globale della moda. Occupando l’edificio un tempo della BBC Media Works a White City Place, il centro progettato da Grimshaw ha completamente trasformato lo spazio per abbracciare i principi architettonici di flessibilità, adattabilità e sostenibilità degli ambienti di lavoro. Questi concetti sono rappresentati dall’uso di materiali naturali e dalla scelta di arredamenti che consentono stili e modi di lavoro differenti e personalizzabili. Il centro ospita ambienti relax e di incontro informale, mentre materiali come legno, cemento, velluto, pelle, bronzo e ceramiche si alternano tra loro per creare spazi ricercati e confortevoli che accolgono i visitatori fin dall’area reception, comunicando da subito l’impressione di un’atmosfera raffinata ed accogliente. Grande attenzione è stata dedicata all’acustica degli ambienti per evitare fenomeni di disturbo o di interferenze attraverso un’innovativa combinazione di pannelli di muschio e feltro. Per la progettazione del centro, Sir Nicholas Grimshaw e il CEO di Yoox, Federico Marchetti, hanno a lungo collaborato con un risultato che offre ambienti di ispirazione per una compagnia moderna, attraverso la massimizzazione della tecnologia e spazi di lavoro flessibili per il futuro.
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Future horizons for the working environment Based in West London, the Yoox Net-A-Porter Centre unifies the global fashion retailer’s 500 members of staff in a 70,000 sq m office. Occupying the former BBC Media Works building at White City Place, the center designed by Grimshaw has completely transformed the space to embrace the architectural values of workplace adaptability, flexibility and sustainability. These concepts are embodied through the use of natural materials that facilitate different, customized styles and modes of working. The Centre offers social areas for informal meetings, while materials such as timber, concrete, velvet, leather, bronze and ceramics intermingle to deliver luxurious and comfortable spaces that greet visitors from the reception area onwards, immediately conveying the impression of a refined and welcoming atmosphere. Special attention has been paid to the acoustics of different spaces in order to avoid the phenomena of disturbance or interference; to achieve this, a leading-edge combination of moss and felt panels was adopted. Sir Nicholas Grimshaw and Yoox CEO Federico Marchetti spent a long time working together on the design. The result is an environment that inspires a modern company by maximizing technology and providing flexible working space for the future.
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Olderfleet Melbourne, Australia | 2020, ongoing
Storia e contemporaneità nel CBD di Melbourne Il progetto di Olderfleet prevede la costruzione di una torre per uffici di 45 piani nel Central Business District di Melbourne e sarà uno dei più grandi interventi in Australia finanziati dal gruppo immobiliare Mirvac. La sua facciata vetrata si staglierà su Collins Street alle spalle degli storici edifici risalenti alla fine dell’Ottocento, elevandosi in una configurazione di piccoli volumi che esprimono l’organizzazione interna dell’edificio. Il progetto di Grimshaw si è infatti sviluppato secondo un concept a blocchi con funzioni e proprietà diverse, suddividendo la torre in tre moduli separati. Il blocco superiore potrà godere di straordinarie viste su Melbourne e sarà dotato di una terrazza panoramica aperta al pubblico. La torre avrà una delle lobby più grandi di Melbourne con un atrio vetrato di 30 m che connetterà gli edifici storici con il nuovo edificio, offrendo un’incredibile vista sulla facciata storica. Grazie a innovative tecnologie volte alla sostenibilità e all’efficienza energetica, Olderfleet sarà certificata 5 Star Green Star e 5 Star NABERS puntando a ottenere anche la certificazione Platinum WELL. La torre per uffici contribuirà a sviluppare il CBD di Melbourne, incoraggerà la collaborazione e l’innovazione attraverso luoghi di lavoro tecnologici e confortevoli. La sua moderna facciata si inserisce nel contesto storico di Collins Street con eleganza e discrezione valorizzando le storiche facciate degli edifici risalenti alla fine dell’Ottocento.
Heritage and contemporaneity in Melbourne’s CBD The Olderfleet project is a 45-story office tower in Melbourne’s Central Business District. It is one of the biggest jobs the Mirvac real estate group is funding in Australia. Set back from 19th Century heritage-listed buildings in Collins Street, the tower’s glazed façade rises in a configuration of smaller volumes that express how the building is organized internally. Grimshaw’s design espouses a concept of blocks with different functions and properties, dividing the tower into three separate modules. The uppermost block enjoys extraordinary views out over Melbourne, and will feature a viewing terrace open to the public. The tower is set to boast one of Melbourne’s largest lobbies, incorporating a 30m-high glazed atrium that links the heritage-listed buildings and the new building, while offering incredible views over the heritage fronting. Employing leading-edge sustainability and energy efficiency technologies, Olderfleet will have 5 Star Green Star and 5 Star NABERS certification, and is also seeking Platinum WELL certification. The office tower will foster Melbourne’s CBD development by encouraging joint working and innovation through the provision of comfortable, high-tech workplaces. With elegance and discretion, its modern façade is set against the heritage backdrop of Collins Street, heightening the historic 19th Century façades.
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Dubai Expo 2020 Sustainability Pavilion
Schizzo di studio Study sketch
Dubai, United Arab Emirates | 2020, ongoing
Una fonte di ispirazione per le generazioni future Il progetto per il Sustainability Pavilion, in fieri per la 2020 World Expo di Dubai, nasce da una consolidata tradizione dello studio nel creare architetture per le esposizioni. Nell’approcciarsi al progetto, Grimshaw era fin dall’inizio consapevole delle sfide e delle difficoltà dovute al clima desertico in cui si sarebbe andato a inserire l’intervento: l’intenzione degli architetti è stata quella di trasformare le sfide nell’occasione per dimostrare quello che si può ottenere anche in un ambiente così arido e apparentemente ostile. Esplorare soluzioni progettuali che possano creare un ambiente sostenibile in condizioni climatiche difficili e aride diventa ancora più importante, dato il crescente e continuo aumento della temperatura del Pianeta. Ispirandosi ai processi naturali, come la fotosintesi, la forma del padiglione è a servizio della sua funzione, nel catturare l’energia solare. Grande attenzione e ricerca è stata dedicata alla selezione dei materiali e ai dettagli costruttivi, nell’ottica di lasciare un’eredità durevole nel tempo. Uno dei criteri progettuali principali è stato quello di dotare l’edificio di una flessibilità e un’adattabilità che consentirà un uso diverso e variabile negli anni: una delle caratteristiche fondamentali per la sostenibilità. Il Sustainability Pavilion ispirerà negli anni le generazioni future di pensatori globali nell’ottica di utilizzare con maggiore attenzione le risorse del Pianeta.
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A source of inspiration for future generations The Sustainability Pavilion project for the 2020 World Expo in Dubai has its roots in the practice’s consolidated tradition of remarkable architectures built especially for the world exhibition stage. Right from the start, architects at Grimshaw were aware of the particular challenges and difficulties posed by the desert climate of the site. Their approach was to turn challenges into opportunities and show what is possible in such an arid, apparently hostile, climate. Exploring sustainable design solutions for such extreme conditions is all the more important when considered against the backdrop of constant temperature increases over our planet. Taking their cue from natural processes like photosynthesis, Grimshaw has designed a fit-for-purpose pavilion that also captures solar energy. Much attention and research have gone into selecting the materials and detailing construction processes, especially since the pavilion is to continue as a functional facility after Expo, hence the need to ensure its adaptability to a variety of uses over time, a key characteristic underpinning the concept of sustainability. The Sustainability Pavilion will inspire future generations of global thinkers to turn their minds to how best to use our planet’s precious resources.
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Esploso assonometrico del Padiglione Exploded axonometric view of the Pavilion 1234528
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Copertura fotovoltaica / Photovoltaic roof Passaggio per la manutenzione delle grondaie Gutter maintenance catwalk Struttura primaria / Primary structure Alette / Louvers Rete metallica / Wire mesh scrim 29
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Industrial design
Aeris Seating System e Elements Table La progettazione nel campo del design industriale è una tradizione consolidata nella pratica di Grimshaw. L’obiettivo dei progettisti è spingere i confini della progettazione attraverso lo studio dei materiali e delle tecnologie costruttive. La Interior Design Unit mette la propria esperienza al servizio della ricerca delle proprietà dei materiali, per realizzare un’ampia serie di prodotti: il risultato sono oggetti innovativi e durevoli, che si integrano nello spazio e nelle architetture diventando icone di design. Elements Table è stato disegnato nel 2014 insieme a Cassina; è formato da soli quattro elementi tagliati al laser e la sua straordinaria resistenza deriva dall’accostamento di due profili di metallo spessi solo 6 mm, accoppiati puntualmente con giunti cilindrici. La struttura supporta un’ampia lastra di vetro personalizzabile con diversi colori e finiture, con forma rettangolare o ellittica. Aeris Seating System è stata progettata nel 2017 per Tecno come seduta per gli aeroporti. È progettata per rispondere alle moderne esigenze di questi spazi, offrendo configurazioni variabili che possono soddisfare le diverse esigenze dei passeggeri. Caratteristica principale di Aeris è un’unica struttura di supporto formata da un profilo estruso in alluminio con sezione a forma di stella a tre punte. Su questa singola struttura possono essere installate fino a cinque sedute o posizionati tavolini laterali.
Aeris Seating System and Elements Table The Grimshaw practice has a long-standing industrial design pedigree: its designers push the design envelope through research into materials and construction technologies. The Interior Design Unit leverages experience gained from carrying out research into the properties of materials to create a wide-ranging series of products. The resulting objects are not only innovative and durable, they integrate into space and architecture as icons of design. Grimshaw designed the Elements Table in 2014, in partnership with Cassina. Assembled from just four laser-cut elements, it is extraordinarily resistant as a result of two metal profiles a mere 6 mm thick that are fixed flush using countersunk bolts. The structure supports a large glass top. Each table can be customized with different colors and finishes for glazing, and is available in either rectangular or elliptical shapes. Aeris Seating System is an airport seating system designed in 2017 for Tecno. It was conceived to cater to the modern-day requirements of these spaces, offering flexible configurations to accommodate a variety of passenger needs. The key feature of Aeris is its uniquely-designed legs, which are made out of aluminum extruded beams in a three-point star shape. Up to five seats may be installed on this structure, as well as optional side tables.
Aeris Seating System: schizzo di studio study sketch 30
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Series
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ALLEGATO A SUPPLEMENT TO
a cura di / curated by
THE PLAN
MAGGIO / MAY 2018
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