BERNARD KHOURY. IN ORDER OF APPEARANCE ITA

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B E R N A R D

K H O U R Y

I N ORDE R OF AP PEARAN CE

Shared culture creates experience


Bernard Khoury. In order of appearance Quando all’inizio degli anni Novanta cominciarono ad arrivare attraverso le riviste d’architettura le prime immagini dei lavori di Bernard Khoury ricordo il potente senso di straniamento dettato dal contrasto tra le rovine di una città appena uscita da un conflitto devastante e quelle piccole opere taglienti, precise nel loro metallo e nella cura di dettagli che lasciavano intravedere un’attenzione maniacale e, soprattutto, un pensiero che andava oltre l’oggetto progettato. Il B018, lo Yabani e il Centrale si fissavano immediatamente nella memoria come una spina dolente perché sembravano rifuggire a ognuna delle scuole visive e linguistiche che impazzavano in quegli anni, dagli epigoni stanchi del post-modernismo al decostruttivismo figlio della linfa vitale internazionale di quelli che poi sarebbero diventati i nuovi “padroni del vapore” contemporaneo. Nelle fotografie di questi locali si concentrava un’inattesa, lucida follia che poi ho scoperto essere figlia di molte anime, partendo da una sorta di nascosta, delusa malinconia per un tempo scomparso (quello della Beirut pre-bellica) passando per il culto della precisione meccanica, nutrito nella migliore educazione scolastica mediorientale e nord-americana, e affilatosi alla scuola di Lebbeus-Woods. Questi paradossali luoghi del piacere notturno erano come frammenti anomali in un paesaggio imploso, ma insieme dichiaravano una ricerca diversa da quanto si vedeva nel panorama internazionale e che poi abbiamo scoperto essere il combinato composito tra un talento originale e un contesto eccezionale. Beirut è il luogo ideale, la lente paradossale attraverso cui leggere la metamorfosi di un mestiere che ha probabilmente concluso una parte importante della propria parabola durata quasi cinquecento anni e che oggi si trova nel cuore di un profondo cambiamento di cui non conosciamo ancora i confini e i caratteri. Beirut è la fine delle illusioni di una generazione che credeva che la città sarebbe stata ricostruita dalle istituzioni pubbliche e da una nuova visione collettiva e che, invece, ha fatto rapidamente comprendere che tutto sarebbe avvenuto attraverso i privati, le loro risorse finanziarie, i loro desideri spesso poco definiti, producendo una città fatta di corpi solitari, incapaci di dialogare tra di loro e di costruire una idea unitaria di città. In questo mare nuovo Bernard Khoury comincia a nuotare suo malgrado arrivando negli anni Curatori

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seguenti a costruire un proprio percorso sentimentale e culturale fatto di disillusione e, insieme, di eccitazione per la scoperta di un mondo diverso in cui avventurarsi, libero solo di affidarsi alla propria lucidità e talento e, insieme, di accompagnarsi nelle proprie avventure con alcuni attori di questo universo in costruzione. Ogni racconto di un’opera, soprattutto di quel 10% costruito sul totale dichiarato dall’autore di 150 progetti ideati, diventa così la storia di un incontro, con un luogo tormentato dal potere, dalla politica e da una violenza che scorre sottile tra le vene di questa terra, e con alcuni navigatori, a volte pirati d’alto corso, a volte geniali professionisti o imprenditori che sembrano muoversi in quest’universo con grande, cinica familiarità. E anche quando Khoury, ormai sopravvissuto al destino di progettare solo locali per l’intrattenimento notturno, viene chiamato a progettare residenze e banche, le due tipologie edilizie più stabili e simbolicamente tranquillizzanti, le opere che prendono forma tra Beirut e il territorio circostante sembrano segnate da un doppio, contraddittorio registro: la precisione della macchina e dei suoi dettagli tecnici, e l’estrema flessibilità dettata dai desideri di chi ha comprato l’appartamento e detta, con le sue scelte, il volto finale dell’opera che Khoury lascia in parte al proprio destino. In queste opere convivono il fatalismo di chi è consapevole che nell’epoca dell’ipercapitalismo vince chi paga, e la lucidità crudele del creatore che produce macchine faustiane che resistono alla tempesta in corso. In questo atteggiamento mi piace leggere un romanticismo contemporaneo potente e disilluso che crede nel potere del sublime e che, insieme, combatte armato di un silenzio ironico necessario perché ogni opera sia comunque figlia di un pensiero consapevole e generoso. Questa tensione è percepibile soprattutto in quella lunga serie di opere sperimentali e concettuali che il progettista libanese ha generato in questi trent’anni di lavoro sfruttando ogni piccolo appiglio che una richiesta paradossale o l’invito di un’istituzione gli hanno consentito. E così il nostro strampalato eroe contemporaneo più continuare a “just walking” sopra quel cumulo di rovine e immondizia che è la città contemporanea, sicuro che la leggerezza disillusa e innamorata del suo mondo lo potrà ogni volta salvare dall’affondare.

Bernard Khoury, Luca Molinari in collaborazione con Alessandro Benetti, Danielle Makhoul Si ringrazia Federica Rasenti DigitalMind +39 041 5951792 Corriere della Sera


Spazio Fmg per l’Architettura

FMG Fabbrica Marmi e Graniti

SPAZIO FMG PER L’ARCHITETTURA è una galleria che FMG Fabbrica Marmi e Graniti ed Iris Ceramica dedicano all’architettura e all’interior design. Un luogo deputato per “esporre e comunicare liberamente architettura” a cura di Luca Molinari, che si propone come punto d’incontro e confronto per architetti, studenti e appassionati di architettura e interior design. Uno spazio che associa la forza espressiva di una galleria alla dinamicità discreta di un atelier di idee e materiali, progetti ed opere, testimonianza del profondo legame e dell’autentica passione da parte del Gruppo Iris Ceramica verso il proprio mondo di riferimento.

FMG Fabbrica Marmi e Graniti è la divisione del gruppo Iris Ceramica nata per dialogare con il mondo dell’architettura attraverso prodotti pensati per liberare la creatività di designer e progettisti, offrendo un’ampia scelta di Pietre Naturali di Fabbrica adatte ai più diversi impieghi, dalle grandi opere ai piccoli spazi abitativi. FMG è in grado di proporre al mercato internazionale un materiale unico, frutto di una tecnologia esclusiva, per cui i marmi, i graniti e le pietre più belli, rari e pregiati prendono forma in lastre a tutta massa ad altissime prestazioni per durezza, durata ed igiene, perché le materie prime (argille, sabbie e minerali) sono selezionate all’origine da FMG; perché la pressione di compattazione è altissima (480 Kg per cm2); perché il calore di cottura supera quello dei vulcani (oltre 1.300 °C). La gamma FMG è composta da oltre 70 varietà di lastre, in diverse finiture (anticata, a spacco, a spacco B, bocciardata, burattata, honed, levigata, prelevigata, shine, slate e strutturata) e dimensioni (120×60, 90×45, 60×60, 60×30, 45×45, 40×40 e 30×30).

www.spaziofmg.com Iris Ceramica Iris Ceramica è l’azienda capogruppo di una multinazionale, leader mondiale nella produzione di ceramica smaltata e grès porcellanato smaltato per rivestimenti a pavimento e parete destinati a progetti residenziali, commerciali ed industriali. Con una gamma di oltre 50 collezioni per più di 2500 articoli, dal 1961 Iris Ceramica diffonde nel mondo il prestigio del made in Italy ed afferma quotidianamente il proprio impegno a realizzare creazioni ceramiche dall’elevato valore tecnico-estetico, caratterizzate dall’eccellenza di un design evoluto di cui sono testimonianza premi e riconoscimenti internazionali. Creazioni che sono frutto della ricerca e dello sviluppo interni all’azienda, un patrimonio di conoscenza unico che permette di realizzare materiali a loro volta unici. Creazioni che nascono abbinando l’innovazione di tecnologie all’avanguardia al sapere della tradizione artigianale, nell’assoluto rispetto delle norme più rigorose in tema di sostenibilità, sia di processo sia di prodotto. www.irisceramica.it

www.irisfmg.it



Gli eroi locali non sono supereroi. Sono i prodi mercenari che proteggono il mio territorio. Li ho cercati qui e ovunque; dalle città delle nazioni arabe al collasso a quelle dalle bianche cattedrali. Quegli amari territori sono il terreno splendido e giocoso su cui costruisco il mio ottimismo, le ultime enclave in cui sono ancora possibili convalescenze significative. Gli eroi locali sono radicati in terreni politici molto particolari. Non sono cittadini protetti di una tranquilla nazione. Possiedono le strade che altri attraversano con circospezione. Non appartengono a un luogo familiare. I loro luoghi trascendono le normali definizioni di territorio. Non si adattano alle storie indiscusse e spesso semplificate del loro tempo. Sono i valorosi romantici che resistono impavidamente al cinismo dei saggi. Le storie che racconto non danno forma a un protagonista, una situazione o a un atto architettonico in alcuna definizione tangibile o immutabile. Non mi interessano queste definizioni cosÏ come non mi interessano gli approcci teorici che le producono. Nelle mie parole di incontrollata dissonanza, costruisco alleanze, che spesso sono contraddittorie. I miei eroi non sono tutti fatti della stessa pasta. Mentre le mie storie si sviluppano, mi rimane la speranza che non sarò afflitto dalla censura di un inganno senza scrupoli. - Bernard Khoury

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Sopra B018 The Quarantine Beirut, Libano, 1998 Foto di Jon Shard Copyright Š DW5 Bernard Khoury

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“La mia carriera nel settore dell’intrattenimento è iniziata dopo che, molto giovane, ho smesso di studiare. Figlio di un cantante, mi sono dedicato alla musica, diventando il batterista dei “The Wrong Approach”, una band i cui membri erano studenti della Facoltà di Architettura dell’Università Americana di Beirut.

- L’artista

“Bachir Gemayel è stato eletto presidente il 23 agosto 1982. In quel momento ho immaginato il mio passaggio dallo stato di miliziano all’integrazione nella scena politica istituzionale a fianco del neoeletto presidente. Tre settimane dopo, il 14 settembre 1982, Bachir Gemayel è stato ucciso, insieme ad altre 26 persone, da una bomba esplosa nella sede di Beirut della Falange. La fine della vita di Bachir Gemayel ha segnato l’inizio del tramonto della mia carriera politica e militare.

- Il Broker

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Sopra Solidere West Marina Beirut Central District, Libano, 2005 Copyright Š DW5 Bernard Khoury

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“Il 14 febbraio 2005, sono rimasto ucciso, con altre 22 persone, quando circa 1.800 chilogrammi di NTN sono esplosi al passaggio del mio corteo davanti al St. George Hotel Beirut. Il mio assassinio ha portato notevoli cambiamenti politici in Libano, tra cui la Rivoluzione dei Cedri e il ritiro delle truppe siriane dal Libano. Le indagini sul mio omicidio sono ancora in corso.

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- Il Primo Ministro

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Sopra N.B.K. Residence Beirut, Libano, 2014 Copyright Š DW5 Bernard Khoury

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“La mia società, la Loft Construction, il cui valore attuale è pari a 250 milioni di dollari, sviluppa e costruisce progetti residenziali, tutti progettati dallo stesso architetto.

- Il giovane Imprenditore

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Sopra Plot #450 Beirut, Libano, 2014 Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“I nostri incontri erano irregolari sia per quanto riguarda i tempi che la loro natura. Comparivo spesso inaspettatamente e con un entourage dubbio e poi sparivo per mesi, ma non senza lasciare un sacchetto di plastica per fare andare avanti il progetto. L’ultimo ricordo che ho di lui mentre mi guarda parlare nervosamente a un telefono pubblico per più di dieci minuti, sotto un sole torrido, nel mezzo del nulla, dove avevo fatto fermare l’autista. Quando sono tornato indietro l’ho lasciato al suo ufficio e sono andato via senza lasciare tracce.

- L’uomo Oltremare

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A lato Residence del Mogul Societario Barouk, Libano, 2008 Copyright Š DW5 Bernard Khoury

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“Recentemente, mio fratello e io siamo stati coinvolti in una lunga battaglia legale sulla divisione dei beni della società. Il caso ha preso una brutta piega quando mio fratello ha citato me e mio figlio per aver hackerato la sua posta elettronica e spiato i suoi affari personali. Centinaia di queste e-mail sono state postate on line, incluse informazioni sulle sue finanze personali, affari legali e perfino conti della farmacia. Sembrano credere che questo sia avvenuto e il caso è ora passato ai tribunali kuwaitiani.

- Il Mogul Societario


Sopra Plot #7950 Faqra, Libano, 2010 Foto di Ieva Saudargaite Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“La Bank of Beirut è stata fondata nel 1963 con un nome diverso. 30 anni dopo, questa banca con sole 5 agenzie è stata acquisita da un gruppo di banchieri e uomini d’affari ed io ne ho preso il timone diventandone Presidente e CEO. Oggi, la Bank of Beirut opera in 4 continenti con 90 agenzie, di cui 60 in Libano. Nel 2014, è stata riconosciuta come la “Banca a più rapida crescita del Libano” da Banker Middle East.

- Il Banchiere

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Sopra Plot PJTRH00 Dubai Palm, UAE, 2013 Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“Le mie numerose corse in macchina in Kuwait con Khoury rimangono il mio principale ricordo di lui. Durante queste corse, attiravo spesso la sua attenzione sugli edifici che avevo progettato, la maggior parte dei quali risalivano ai miei inizi e ai primi tentativi di architettura moderna negli anni sessanta. Sebbene la maggior parte di questi edifici abbia ormai perso il suo smalto, rimangono molto più significativi delle più recenti opere del mio mega studio, che oggi ricorre ai cosiddetti consulenti internazionali per la progettazione dei nostri incarichi più prestigiosi.

- L’uomo con il farfallino

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Sopra The Long Way Hub Sebha, Libia, 2010 Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“Sono stato condannato a morte nel luglio 2015 da un tribunale di Tripoli, al termine di un processo molto criticato che si è svolto in mia assenza. Sono stato posto sotto custodia dalle autorità indipendenti de facto di Zintan. Nel luglio 2016, sono emersi rapporti che indicavano che ero stato rilasciato, ma questo non è ancora stato verificato e nessuno sembra certo di dove io sia al momento.

- Il Figlio del Dittatore

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“Circa 1.800 persone, tra cui 67 curatori, erano presenti all’inaugurazione, in un periodo in cui il Libano si stava riprendendo dall’uccisione del suo Primo Ministro. Un anno dopo, Israele bombardava Beirut e il sito web della galleria veniva aggiornato con la frase: “Il Libano è in guerra. La galleria è temporaneamente chiusa”. La galleria è sopravvissuta ed ha riaperto due settimane dopo la dichiarazione del cessate il fuoco.

- Il Gallerista

A lato SS/DW 2006 Copyright © Sfeir Semler Gallery

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“Ho fatto qualche personale in Italia, ma la mia carriera di pittore è terminata a New York, alla fine degli anni ottanta, a seguito di una mostra sfortunata delle mie opere proprio accanto a Jeff Koons che esponeva il suo Coniglio in acciaio inox.

- Il Curatore

A lato BeMA Beirut, Libano, 2016 Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“Nel giugno 2009, dopo una discussione su chi doveva passare per primo a un semaforo, le mie guardie del corpo hanno sparato all’auto del figliastro del leader druso, nella frenetica via Ain Mreisseh.

- Il Figlio del Presidente

A lato Plot #1072 Beirut, Libano, 2013 Foto di Ieva Saudargaite Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“Il triste episodio del mio sfortunato rapimento è tutto tranne un racconto glorioso. La storia si è svolta a Beirut alla metà degli anni settanta. Sono stato fermato nei pressi del 5˚ bacino del porto, bendato e condotto in quella che inizialmente doveva essere una destinazione ignota. Il mio periodo di prigionia non è stato così male. Il cibo era buono, così come il whisky, la coca eccezionale e ho potuto anche far su qualche dollaro nelle interminabili partite a poker giocate con i miei rapitori che erano piuttosto dipendenti dal gioco.

- Tony Texas, noto anche come Antoine Batal

A lato POW Beirut, Libano, 1976 Copyright © DW5 Bernard Khoury

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Sopra Beirut 450 Bar Beirut, Libano, 2004 Copyright Š DW5 Bernard Khoury

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“Nel 2002, ho assunto l’incarico di co-gestore del club CBGB, al 315 Bowery, uno delle spazi più iconici del punk rock; ed era solo l’inizio. Nel 2002 ho incontrato e frequentato Peter Gatien, soprannominato il re dei club newyorkesi. È stato estradato nel suo nativo Canada per precedenti accuse prima che potessimo aprire insieme un nuovo spazio di intrattenimento. Mi è stato offerto da Ballinger Brothers un lavoro come booker alla Webster Hall. Nei sei mesi successivi al mio contratto con Ballinger Brothers, ho ingaggiato molti nuovi talenti come gli Arcade Fire. È così che sono stati presentati a David Bowie che non ha mai perso nessuno dei miei eventi.

- Alex Williams

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Sopra Solidere West Marina Beirut Central District, Libano, 2005 Copyright Š DW5 Bernard Khoury

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“Ho trovato ironico che Hariri perdesse la vita proprio in quel luogo, in uno spazio irrisolto che non aveva uno status chiaro, un luogo ambiguo perso in qualche posto tra gli interessi pubblici e privati.

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- Adham Kanj

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Sopra Surramanraa Riyadh, Arabia Saudita, 2005 Copyright © DW5 Bernard Khoury

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“Lo strano rapporto di odio e amore che esisteva tra noi è finito il 19 febbraio 1996, giorno in cui è stato pronunciato il nostro divorzio. Quella sera, dopo mesi di liti e discussioni, è venuta a trovarmi a Riyadh. Nel silenzio del mio immenso palazzo il nostro ultimo faccia a faccia è terminato inspiegabilmente in una torrida notte di sesso. La mattina successiva, abbiamo entrambi firmato i documenti di divorzio che le assegnavano oltre cento milioni di dollari. Quel giorno, è diventata una delle donne più ricche del pianeta. In cambio mi aveva lasciato una notte di piacere indimenticabile e la custodia dei nostri 5 figli.

- Al Tharik

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