The
Architects Series An issue on
104
ALLEGATO A SUPPLEMENT TO
a cura di / curated by
THE PLAN
MARZO / MARCH 2018
Mario Cucinella
Empatia creativa
Italian architect Mario Cucinella is amongst the most important architects practicing in Europe today with multiple award-winning international design projects. Not only is Cucinella’s work lauded for design excellence but he is an undisputed global leader in sustainable practices ranging from individual residences to urban master plans. The impact and significance of his work - both social and environmental - achieved in his role as an architect educator and have been recognized world-wide and most recently (2016) by the Royal Institute of British Architects (RIBA) who bestowed upon him the prestigious International Fellowship. In 2017 the American Institute of Architects (AIA) awarded him the prestigious Honorary Fellowship. For the 2018 Venice Biennale, Mario Cucinella will be the curator of the Italian Pavilion.
Quando si parla di sostenibilità c’è un evidente scollamento tra le ambizioni e la realtà. Siamo in una particolare situazione storica: veniamo da un periodo di grande trasformazione industriale con ricadute dirette sull’innovazione tecnologica e sul miglioramento della qualità della vita ma che, dopo molti anni, presenta un pesante conto ambientale e sociale con conseguenze planetarie in termini di sopravvivenza. Qualsiasi fenomeno che degenera finisce per avere delle ripercussioni, e in questo caso è la natura che comincia a farsi sentire attraverso i cambiamenti climatici. Ciò determina delle conseguenze anche rispetto ai diritti fondamentali di tutti gli uomini, e in particolare di quella parte di società poco rappresentata a livello politico che alza la voce attraverso la rete e le associazioni umanitarie. Come molte altre derive anche questa è provocata dalle distrazioni di un mondo che guarda con troppa attenzione alla logica dei profitti, dello sviluppo e del successo, ma a cui sfugge la sottile differenza con il progresso. Pochi hanno voluto capire il carattere delle città, il loro DNA culturale, le loro vocazioni e aspirazioni, e questo ha determinato la costruzione di edifici inadeguati sulla scia di una globalizzazione più cara al mondo della finanza che ai cittadini. Ecco che questi ultimi vedono crescere un ambiente urbano che non riconoscono, mentre chiedono più parchi pubblici, più orti, più piazze e strade pedonali, chiedono più rispetto, più aria pulita e più attenzione per i propri figli. La sostenibilità, così come la immaginiamo, dovrebbe nascere dalle reti, dalle relazioni con i cittadini e non solo dai piani finanziari. Immaginare edifici sostenibili vuol dire aprire un profondo dialogo con il clima e con il luogo. Ripensare al rapporto tra l’architettura e la sua ingegneria, che non è solo tecnologica, ma genetica. Immagino edifici a bassa tecnologia per far lavorare di più forma e materiali. Questi ultimi in particolare stanno diventando sempre più parte attiva nel risultato, svolgendo un lavoro invisibile all’interno di una nuova economia circolare. Questo processo mi sembra più vicino alla complessità della natura piuttosto che a quella dell’artificio meccanico. Guardo con interesse e attenzione agli edifici con alto grado d’empatia, un’empatia creativa.
Hon FAIA, Int. Fellow RIBA
Mario Cucinella
Hon FAIA, Int. Fellow RIBA L’architetto italiano Mario Cucinella è considerato oggi tra i più importanti architetti a praticare la professione in Europa, con diversi progetti premiati a livello internazionale. Non è solo il lavoro di Cucinella ad essere acclamato, ma anche il suo indubbio ruolo di leader nel campo della sostenibilità, con progetti che vanno dalle residenze a masterplan su larga scala. L’impatto e l’importanza del suo lavoro, sia dal punto di vista ambientale che sociale, di architetto ed educatore è internazionalmente riconosciuta: tra i riconoscimenti più recenti la Honorary Fellowship dell’American Institute of Architects (2017) e la presigiosa International Fellowship del Royal Institute of British Architects (2016). Nel 2018 Mario Cucinella sarà anche curatore del Padiglione Italia alla 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
MC A Architects Fondato nel 1992 da Mario Cucinella, MC A Architects è attualmente uno degli studi di architettura più attivi in Europa con sedi a Bologna e New York. Formato da un team internazionale di architetti e ingegneri, si è affermato sulla scena internazionale per la qualità architettonica e per la ricerca e lo sviluppo nei temi della sostenibilità energetica e ambientale. Il lavoro di MC A comprende progetti in campo civile, commerciale, educativo, sanitario, residenziale e di trasformazione urbana, tutti caratterizzati dall’attenzione alla sostenibilità e dall’adozione di strategie volte a migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
MC A Architects Founded in 1992 by Mario Cucinella, the MC A Architects practice has offices in Bologna and New York. With an outstanding CV to its name, MC A Architects is one of the busiest architectural practices in Europe. Its international team of architects and engineers has earned the firm an international reputation for the high standards of its architecture and its R&D into energy and environmental sustainability. MC A’s work spans the areas of civil society, commercial, educational, healthcare, residential and urban reconversion. All of the practice’s projects are characterized by its attentiveness to sustainability and the adoption of strategies to enhance the energy efficiency of buildings.
CREDITI / CREDITS Photo Pp. 8, 9 Top © Moreno Maggi; pp. 16 Bottom Right, 17 Top Left © OKNOstudio; p. 16 Bottom Middle © Rofolfo Giuliani; pp. 18, 20 Top, Bottom, 21 Bottom © Daniele Domenicali; pp. 22 Top, 23, 24 Top © Paolo Riolzi Render Pp. 4 Top, 7 Top Left, Middle, 10 Top, Middle, Bottom Left and Middle, 12 Top, 15 Top Left, 16 Top, Bottom Left, 17 Top Right, 26 Top, Bottom Right, 30 Top, 31 Top Left © Engram Studio; pp. 11 Top, 28 Top, 30 Bottom © ParisRender; p. 14 Bottom © MIR; p. 26 Bottom Left © Agency 3D Budget All images courtesy of MC A - Mario Cucinella Architects
02
di Mario Cucinella
Creative Empathy by Mario Cucinella
When it comes to the concept of sustainability, there is a clear divorce between ambition and reality. The difficulty of defining this term has to do with our particular historical situation: we come from a culture marked by a great industrial transformation that generated, on the one hand, technology and an improved quality of life, but on the other hand, years later, presented us with a bill for environmental and social costs reckoned in terms of the survival of the planet. This situation is also detrimental to the fundamental rights of all people, and to the social achievements of that poorly represented part of society trying to make its voice heard through the internet and through humanitarian associations. This, like many diversions, is a distraction of a world paying too much attention to profit, development, and success, unable to see the thin line separating these things from progress. Nobody, least of all politicians, has been willing to understand the spirit of their own cities, their cultural DNA, their calling and aspirations. And it was this attitude that made room for the construction of inadequate buildings, nearer to the process of globalization and much loved by the financial markets, but not by citizens who only see the expansion of modern cities, which they do not recognize. What these citizens are asking for are more public parks, more vegetable gardens, more squares and streets for pedestrians, more respect, more clean air, and more care for their children. Sustainability as we imagine it should account for precisely this: emerging out of networks, from relationships with citizens, and not only from budget planning. Envisioning sustainable buildings means entering into an intimate relationship with the climate, and with the concept of place. Let’s imagine ourselves rethinking buildings in such a way that the relationship between architecture and engineering becomes not only technological, but genetic: in form and matter, and no longer just in machines. We have to imagine buildings with minimal visible technology, maximizing instead the efficiency of form, as materials change to become an active part of the final result, silently performing a task, a function, becoming part of a new circular economy. This process seems to me a step closer to the complexity of nature rather than of mechanical artifice. These buildings will possess a high degree of empathy, a creative empathy.
03
Unipol Group Headquarters Milan, Italy | 2015, ongoing
Un progetto di massima efficienza per la nuova sede del gruppo Il concorso per la progettazione della nuova sede di rappresentanza del Gruppo Unipol costituisce l’ultimo tassello del più ampio progetto di Porta Nuova, che punta a riqualificare l’immagine di Milano, dotandola di un distretto finanziario all’altezza delle più importanti capitali europee attraverso la selezione di una serie di architetture di pregio. Nel panorama dell’intervento di Porta Nuova, la nuova sede del gruppo UnipolSai si distingue per eleganza e pragmatismo ottenuti attraverso un processo progettuale attento e rigoroso. Un edificio votato alla contemporaneità, che ospiterà un mix di funzioni tra cui spazi commerciali, un auditorium da 270 posti, uffici e in copertura una serra-giardino panoramica, un suggestivo spazio di qualità che viene restituito alla dimensione pubblica. La torre della società di assicurazioni conta 23 piani fuori terra - e 3 interrati - raggiungendo un’altezza di quasi 120 m per una superficie totale di 31.000 mq. È realizzata in acciaio, legno e vetro e punta sulla sostenibilità come criterio principale delle scelte che hanno guidato lo sviluppo del progetto: dalla forma del volume all’involucro esterno, dal connettivo interno agli spazi pubblici che circondano la struttura, ogni elemento concorre alla creazione di una macchina efficiente. La forma ellittica permette all’edificio di inserirsi nel denso contesto urbano che lo circonda ed è studiata per ottimizzare la superficie di facciata, contribuendo a garantire l’efficienza energetica della torre. Un involucro esterno a doppia pelle avvolge il volume e costituisce un sistema dinamico in grado di isolare l’edificio in inverno e limitarne il surriscaldamento estivo. La facciata, formata da una geometria a rete che è metafora del sistema a rete delle relazioni che mira a creare, è elemento fondamentale per la costruzione dell’immagine naturale dell’edificio. La vela in acciaio e vetro in cui termina l’involucro è l’elemento caratterizzante della torre e regala alla città un nuovo spazio aperto di eccezionale ricchezza e qualità, oltre a mitigare l’effetto degli agenti atmosferici. Infine, un percorso pedonale di sofisticata qualità visiva e architettonica collega l’ingresso da via Melchiorre Gioia con gli altri punti attrattori del distretto fino a piazza Gae Aulenti. Le caratteristiche dell’involucro, unite all’impiego di pannelli solari in facciata e di un sistema duale per la raccolta delle acque piovane, permettono all’edificio di puntare a una certificazione LEED Platinum.
04
All-round efficiency for a new group headquarters The competition to adjudicate the winning project for the new headquarters of insurers Unipol Group was the last chapter in the extensive revitalization plan of Milan’s Porta Nuova neighborhood, the site of a business and financial district of major European importance with a plethora of exciting new examples of contemporary architecture. Even in this context, the new headquarters of the UnipolSai Group stands apart for its elegance and rigorous practicality. The highly contemporary program provides for a mixed-function building that will include retail spaces, a 270-seat auditorium, offices and a panoramic garden-conservatory area open to the public. The insurance company’s tower has twenty-three above-grade and three below-grade floors for a height of almost 120 m and total surface area of 31,000 m². The steel, wood and glass structure has been designed with sustainability in mind. The shape of the volume, the envelope, internal connections and public spaces around the building all contribute to creating an efficient, ecologically sustainable machine. The tower’s elliptical shape allows it to fit neatly into its dense urban fabric. Its geometry is also functional to the tower’s energy efficiency. The double-skin envelope wrapping around the volume is a dynamic system insulating the building during the winter and limiting overheating in the summer. The latticework geometry of the façade also has a more figurative meaning as a metaphor for the network of relations generated by the business within. It also gives the building a natural look. The steel and glass sail forming the tip of the envelope is the tower’s landmark feature. It also provides the city with a new public open space. Last but not least, the pedestrian walkway provides for an interesting and relaxing stroll from the building’s entrance on via Melchiorre Gioia past some of the key features of the newly renovated district up to piazza Gae Aulenti. The envelope, the solar panels on the façade and the dual storm water collection system all put the building in the running for LEED Platinum certification.
05
Schizzo di studio dello spazio espositivo a piano terra Study sketch showing the exhibition space at ground floor
Spaccato assonometrico: funzionamento bioclimatico in inverno Axonometric cross section: bioclimatic situation in winter
Spaccato assonometrico: funzionamento bioclimatico in estate Axonometric cross section: bioclimatic situation in summer
Schizzo di studio della facciata Study sketch of faรงade 06
07
House of Music Pieve di Cento (BO), Italy | 2017
Una piccola “orchestra”, punto di riferimento per tutti i cittadini La Casa della Musica di Pieve di Cento nasce con la volontà di dotare le due realtà di promozione e insegnamento musicale presenti nel comune - il Circolo Pievese di Musica Moderna e la scuola media a indirizzo musicale - di strutture e spazi adeguati allo svolgimento delle proprie attività. Il linguaggio architettonico si ispira alla radicata tradizione musicale della città: l’edificio è formato da singoli elementi autonomi, simili a “strumenti” di un’orchestra più ampia in cui dialogano e si confrontano come in un concerto. Il richiamo agli strumenti musicali si realizza anche attraverso la scelta dei rivestimenti in legno di rovere, che avvolgono esterni e interni e che consentono - come nelle casse armoniche degli strumenti di contenere e amplificare i suoni. L’edificio è costituito da nove piccoli laboratori di forma circolare, collegati da un cortile esterno: una “piazza” che funge da spazio distributivo e da luogo per la condivisione e il dialogo. I criteri che hanno guidato le scelte progettuali sono derivati da due principi: l’efficienza energetica e lo studio dei fenomeni acustici. Il rivestimento in legno di rovere nasconde infatti una struttura in muratura portante, utilizzata per le elevate proprietà di isolamento acustico coniugate a un’ottima inerzia termica. Le prestazioni energetiche sono anche accentuate dal rivestimento in facciata ventilata, formata con doghe curve di legno di rovere che, oltre a garantire ottime prestazioni energetiche, conferiscono all’edificio una elevata qualità architettonica.
Sezione bioclimatica: funzionamento in estate Cross section: bioclimatic situation in summer
08
A small “orchestra” becomes a community landmark Casa della Musica (House of Music) in Pieve di Centro was built to provide the small town’s music institutions - the local music society, and a state run middle school - with an appropriate facility. The architecture references the little town’s long musical tradition. The nine independent volumes making up the complex are arranged like instruments in an orchestra ready to play a concert. The reference to musical instruments is also evident in the oak wood on both the outer cladding and internal lining of each volume, further underlining the resemblance to a series of musical instrument soundboxes. The nine small circular laboratories are linked by an outer courtyard, a small square that serves both as a distribution space and an area for socialization and exchange. Two key requirements underpinned the design: energy efficiency and acoustic excellence. The interior oak lining conceals a brick structural frame ensuring excellent acoustic insulation and thermal performance while the external ventilated wall of curved oak slats is not only energy efficient but also a very pleasing architectural feature.
09
Roma Tre University Headquarters Rome, Italy | 2016, ongoing
Un sistema di spazi pubblici interconnessi per il mondo accademico Il progetto per la nuova sede del Rettorato si colloca all’interno del più ampio programma di riqualificazione urbana dell’area Ostiense-Marconi-Garbatella, che ha come obiettivo la realizzazione e l’adeguamento di spazi per l’insediamento dell’Università degli studi Roma Tre. Il progetto, vincitore del bando di gara per project financing, si sviluppa in due distinti corpi di fabbrica che presentano una particolare forma ellissoidale e una facciata completamente vetrata che, affacciandosi sulla piazza pubblica, contribuisce con la sua trasparenza a garantire un dialogo continuo tra gli spazi interni ed esterni. La piazza pubblica antistante costituisce non solo uno spazio di connessione e attraversamento, ma anche un luogo di incontri e sosta e si presta alla possibilità di allestimenti ed eventi culturali. La presenza di un portico antistante l’ingresso delle segreterie crea al livello inferiore un percorso coperto all’aperto e al piano superiore offre un secondo livello dove sono collocati spazi verdi e percorsi pedonali. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della progettazione passiva e della sostenibilità ambientale per ridurre al minimo il fabbisogno energetico dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort negli ambienti interni e nelle aree esterne. La disposizione delle superfici trasparenti e il controllo offerto dalla vegetazione permettono di garantire elevati livelli di luce naturale, limitando il ricorso all’illuminazione artificiale durante le ore diurne.
A series of public spaces to weave their way through the university grounds The project for Roma Tre’s new university headquarters is part of a wider urban revitalization plan for the whole OstienseMarconi-Garbatella district, the site of this, Rome’s youngest university. Organized on a project-financing basis and adjudicated by competition, the new program envisages two separate ellipsoidal volumes, each with full-height glazed façades facing a public square, thereby ensuring transparency and dialogue between interiors and exteriors. Designed also to host popular events, the public area in front of the buildings is both a distribution circuit and a place for relaxation and socialization. A portico in front of the entrance to the offices creates a covered walkway on the lower level and green areas and pedestrian walkways on the upper level. Passive building design and environmental sustainability measures able to reduce the building’s energy requirement to a minimum while ensuring internal and external user comfort are the key principles underpinning the overall project. Transparent surfaces and the shielding effect of natural vegetation will combine to guarantee optimal levels of natural daylight and consequent reduction in the amount of artificial lighting necessary.
Sezione bioclimatica Bioclimatic section 10
11
ARPT Headquarters
Un edificio plasmato sulla natura
Algeri, Algeria | 2013, ongoing
Il tipico paesaggio desertico dell’Algeria e le sue distese di sabbia modellate dai venti sono stati fonte di ispirazione per la nuova sede dell’ARPT, edificio governativo sede delle poste e telecomunicazioni. Come una duna di sabbia, di cui ricorda la forma, la costruzione è stata modellata dalla direzione dei venti e la sua sagoma aerodinamica, convessa sul fronte nord per deviare i venti caldi, e concava a mezzogiorno per captare le brezze fresche notturne, è stata studiata secondo le tecniche tradizionali di raffrescamento naturale come nella tu’rat - una costruzione arcaica in pietra a secco - per favorire la ventilazione naturale dell’edificio. Inoltre, l’inclinazione e l’orientamento delle superfici seguono il diagramma solare e sono progettati per incanalare la luce naturale all’interno dell’edificio, soprattutto attraverso un grande lucernario - il cannon à lumière - che, attraversando interamente l’edificio, porta la luce da sud verso l’atrio a nord. La volontà alla base del progetto è stata quella di creare un’architettura che rispondesse alle esigenze climatiche, intrecciando aspetti culturali e della tradizione locale. Tradizione e modernità si fondono, quindi, sia nella conformazione del volume sia nel trattamento della superficie della scocca. La forma nasce dall’arco acuto tipico dell’architettura mediterranea e il trattamento della superficie rimanda alle mashrabiye, il sistema tipico delle zone nordafricane di trame e griglie alle finestre, per filtrare la luce solare; la scocca funziona, quindi, come un grande filtro di luce naturale. Analizzando il tessuto urbano, la posizione del lotto lungo un’arteria stradale di grande importanza, e soprattutto la prospicienza al nuovo parco urbano di riferimento del quartiere Bab Ezzouar, hanno offerto la possibilità di realizzare un edificio altamente visibile e rappresentativo: l’edificio fungerà da punto focale all’interno di un quartiere e di una città in cui tradizione e modernità devono fondersi per creare nuovi scenari simbolici e culturali. Forma, energia e tradizione si trasformano quindi in un edificio che si propone di diventare un emblema dello sviluppo dell’Algeria.
A building molded to nature The typical desert landscape of Algeria with its vast stretches of sand dunes molded by the winds was the inspiration for the new headquarters of ARPT, the country’s state postal and telecommunications authority. Like the surrounding dunes it resembles, the building’s aerodynamic shape is also a function of those winds: convex on the north-facing side to divert the hot oncoming winds, and concave to the south to capture the fresh night breezes and so exploit ancient natural cooling techniques in the same way as the tu’rat, ancient dry-stone constructions allowing natural ventilation through the building. All surfaces are inclined and oriented on the sun’s path, their design conceived to capture natural light and channel it deep into the building. This is especially the case for the huge skylight - the cannon à lumière - that takes light from the south façade through the whole building right into the atrium on the north side. The underlying aim of the project was to create a state-of-the art building in keeping, however, with the local climate and the country’s traditions and culture. The blend of tradition and modernity is clearly apparent in the both the shape of the volume and the outer skin. The form harks back to the pointed arch typical of Mediterranean architecture, while the surfaces reference the mashrabiye, the famous North African window screens that filter the harsh sunlight. In fact, the main body of the building acts as a huge natural light filter. The new headquarters’ location along an important main road as well as its proximity to the new urban park soon to be part of the Bab Ezzouar neighborhood, give the building a visibility appropriate to the importance of the institution it houses. Not only a landmark for its immediate neighborhood, the new architecture stands for a city determined to be a driving force in forging the country’s future with a blend of tradition and modernity. Form, energy and tradition come together in a building that aims to become the symbol of Algeria’s development.
Sezione trasversale Cross section
12
13
Sezione bioclimatica Bioclimatic section
Concept strutturale ed energetico Structural and energy efficiency concept
Sezione longitudinale Longitudinal section
14
15
Golinelli Arts and Sciences Center Bologna, Italy | 2016
Nuovo spazio espositivo e polivalente di Fondazione Golinelli Il Centro Arti e Scienze di Fondazione Golinelli costituisce l’ultima addizione all’Opificio Golinelli, la “cittadella” per la cultura e la conoscenza di Bologna, e ne costituisce un completamento di forte caratura artistica e simbolica. La volontà era quella di creare un nuovo spazio di “immaginazione e sperimentazione” pensato per offrire una sintesi fra arte e scienza, il cui connubio costituisce uno dei terreni più fertili dove rappresentare il futuro. L’edificio, di semplice concezione, è costituito da due elementi leggibili ed essenziali. Il primo elemento è il “cuore”, il padiglione vero e proprio, un volume chiuso che ospita le attività principali e si caratterizza come geometria pura semi-trasparente, riflettente l’intorno nelle ore diurne, luminoso nelle ore notturne. L’altro elemento costitutivo è la sovrastruttura metallica modulare che avvolge il padiglione, si libra nello spazio e consente ai visitatori di percorrerla e di sostare in alcune sue parti. Il cuore espositivo è un parallelepipedo a pianta libera di dimensioni 30x20 m, di altezza pari a 8 m; un grande spazio di circa 700 mq privo di partizioni o rigide organizzazioni planimetriche che consente la massima flessibilità. La pianta rettangolare libera costituisce la cornice nella quale prevedere le più disparate attività che la Fondazione vorrà promuovere: esposizioni, conferenze, mostre, concerti e proiezioni troveranno facile adattamento e potranno via via modificarsi nel tempo, reimmaginandosi sempre in chiave contemporanea e al passo coi tempi.
Foundation Golinelli’s new multipurpose exhibition space The Golinelli Foundation’s Arts and Sciences Center is the latest addition to the Golinelli institution, a bastion of know-how and cultural traditions in Bologna. Designed to complete the Foundation’s offering, the new center aims to create a “new space for the imagination and experimentation”, a place where art and science come together to help develop the future. A simple construction, the new building comprises two essential, easily legible elements. The first, the pavilion, is the heart of the program; a closed volume that hosts the main activities. Its uncluttered geometry and semitransparent surfaces are reflective during the day and glow like lanterns at night. The second feature is the modular outer metal frame. Wrapping around the pavilion, it allows column-free interior spaces that the visitor is free to explore. The main exhibition area is a large 8 m high, 30 x 20 m parallelepiped environment. An approximately 700 m² large partition-free space provides an extremely flexible area. The center’s rectangular plan allows the Foundation to host a wide range of events, such as exhibitions, conferences, concerts and screenings. Adaptable to future requirements, it is an area that will always remain contemporary and abreast of the times.
Schema assonometrico di inserimento nel contesto Axonometric diagram of the building in its context 16
17
Bondeno Sport and Culture Center Bondeno (FE), Italy | 2017
Dalle forme del paesaggio, spazi per le energie del territorio Il Centro Sport e Cultura completa la rete di servizi del Comune di Bondeno, offrendo ai cittadini nuovi spazi di aggregazione legati alla diffusione della cultura. Il progetto si colloca, come la Casa della Musica, all’interno di una serie di interventi di riqualificazione finanziati dal fondo di solidarietà attivato da Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi per aiutare le popolazioni, i lavoratori e il sistema produttivo dei territori colpiti dal sisma del maggio 2012. Il centro sorge in un’area strategica e già radicata nella vita della comunità locale, caratterizzata dalla presenza di un’importante struttura sportiva, con l’intento di donare ai cittadini non un edificio “calato dall’alto”, estraneo al territorio, ma una costruzione che nasce dalle tradizioni del luogo, dai suoi elementi distintivi, riconoscibile e vicina alla popolazione. Il progetto si compone di due volumi cilindrici che si ispirano alle forme tipiche rurali del luogo, come i silos o le balle di fieno che punteggiano questo paesaggio di pianura dopo la mietitura, e ognuno di essi ospita funzioni distinte, sportive e culturali. L’edificio di dimensioni maggiori ospita una grande sala di 250 mq dalla struttura estremamente flessibile, che ne permette l’utilizzo per conferenze, spettacoli teatrali, esposizioni, fino ad attività sportive leggere (corsi di aerobica, yoga, ginnastica per anziani). La capienza totale raggiunge i 220 posti, ripartiti fra platea e ballatoio. Completano l’edificio il foyer e gli spazi di servizio. La tecnica costruttiva è mista: calcestruzzo, acciaio e legno creano suggestivi ambienti che si aprono verso il paesaggio; le pareti circolari sono infatti interamente vetrate per ottimizzare l’illuminazione naturale e la permeabilità visiva. Una schermatura in acciaio protegge le vetrate dal sole, per ottimizzare l’irraggiamento e il riscaldamento passivo interno. Infine, un sistema di pannelli fotovoltaici sulla copertura del cilindro maggiore garantisce la produzione elettrica per la gestione degli edifici.
18
A new facility referencing the local countryside provides new spaces for a stricken area The new Sport and Culture Center completes the services network of the little town of Bondeno, offering its citizens a place in which to meet and enjoy a range of activities. Like the House of Music, this project was also financed by the solidarity fund set up by Confindustria (Italy’s employers’ association), trade unions CGIL, CISL and UIL, and utilities group Confservizi to help the people, workers and general economy of the areas hit by the 2012 earthquake get back on their feet. Located near a large sports facility, the new center stands in a strategic area already very much part of local community life. Both this central site and its distinctive architecture - clearly referencing the local landscape - speak of the determination to create new public service buildings that slip seamlessly into the community. The two cylindrical volumes making up the complex recall the silos and hay bales that feature largely in this rural area and each hosts specific sport and cultural activities. The larger building has a huge 250 m2 hall whose extremely flexible layout allows its use as a conference hall, theater, exhibition space and sport center for activities like yoga, aerobics and exercise for the elderly. Seating a total of 220 including stalls and balcony, the building also has a foyer and all the usual accessory service areas.
19
Schema sinottico degli interventi di ricostruzione post sisma finanziati dal fondo di solidarietà e dal trust “Nuova Polis” Onlus Diagram of reconstruction works following the earthquake, financed by the solidarity fund and the “Nuova Polis” non-profit fund
Sezione bioclimatica Bioclimatic section
20
21
Coima Headquarters
Una proposta progettuale a completamento di Porta Nuova
Milan, Italy | 2017
L’area di Porta Nuova viene completata dalla sede di Coima, un edificio che svolge un ruolo fondamentale di collegamento tra il nuovo distretto affaristico e il parco adiacente. In questo contesto è fondamentale il ruolo di rappresentatività svolto dalla sede della società, configurandosi come porta di accesso e quinta scenica del parco. Il confronto con il tessuto urbano circostante e le preesistenti volumetrie, nonché la scala di intervento, hanno portato a una soluzione fortemente caratterizzata da unitarietà estetica e volumetrica. Il progetto esplora così il tema della sintesi tra “naturale” e “artificiale” sotto il profilo formale e ambientale: semplicità, ritmo ed essenzialità si fondono in questo edificio che appare come una serra trasparente sul fronte prospiciente il parco e racchiuso sui lati nord e sud da centine lignee che lo avvolgono lateralmente. Sono “fogli di corteccia”, che ne definiscono la percezione spaziale e materica; l’immagine della corteccia è raggiunta grazie ai due sistemi di travi in legno lamellare che racchiudono e proteggono il volume in vetro e acciaio, enfatizzando il rapporto di continuità tra interno ed esterno definito dall’alternanza di pieni e vuoti. La ripetizione regolare degli elementi verticali lignei, lungo le due traiettorie divergenti nord e sud, prosegue oltre il fronte ovest, liberandosi e aprendosi nello spazio pubblico adiacente. L’intenzione non è riproporre un altro “personaggio” in un luogo dove le architetture presenti sono già forti e cariche di simbolismi, ma creare un progetto flessibile e riconfigurabile alternativamente in spazi uffici e commerciali, enfatizzando la relazione fra gli ambienti esterni e interni: è sfruttata in particolare l’adiacenza a nord con il parco attraverso una piazza che ne diventa il portale di accesso. La progettazione degli interni è stata curata da Coima Image di Alida Catella.
The design proposal to complete the Porta Nuova district plan Milan’s Porta Nuova district will be completed with the new Coima headquarters, a key building linking the new business district with a nearby park. As such, the building plays a fundamental role not only as the symbol of a company brand but also as the gateway and backdrop to this new green urban area. So design had to take into account the surrounding urban fabric of new and pre-existing buildings as well as the new architecture’s place within the wider urban revitalization project. The result is not only aesthetically pleasing but also appropriate to purpose. For the project is also about the whole question of integrating the natural with the artificial from a formal as well as environmental viewpoint. The answer provided is a structure of essential simplicity and regular lines: a steel and glass core enclosed on two sides by timber screens. The transparent glass façade facing the park allows total visibility and creates a continuum between inside and out while the protective barriers shield the two long sides to the north and south. Connected to the glazed core by two laminated timber beam systems, the tightly set vertical bark slats lend a solid yet elegant materiality, mediating the dialogue between interiors and exteriors with a series of alternating solids and voids. These long outer walls follow slightly curved, diverging trajectories that continue beyond the west façade into the adjacent public space. The project aim is not to add another iconic “personality” to a site already laden with many symbolic buildings, but rather to add a flexible alternative structure to a prevalently business and retail area, emphasizing the relationship between indoors and outside, a key factor given the position of the new building facing the park across a square that will become the gateway to the whole area. Interior design by Alida Catella’s Coima Image.
Schizzi di studio dell’inserimento urbano Study sketches of how the building fits into its urban context
22
23
Sezione bioclimatica Bioclimatic section
Dettaglio di facciata dei fronti sud e nord: vista prospettica, sezione e prospetto Detail of the south and north outer skins: elevation, perspective and sectional views
24
25
Hochhaus Viertel Zwei Vienna, Austria | 2017
Schema bioclimatico Bioclimatic diagram
Due torri nel cuore del Prater di Vienna Il secondo distretto della città di Vienna, denominato “Viertel Zwei” (Quartiere Due), è stato recentemente interessato da un significativo e vivace sviluppo urbano. In quest’ambito di espansione e rinnovamento, lo studio MC A ha vinto il concorso di progettazione di due torri multifunzionali all’interno del parco del Prater, promosso da IC Development GmbH. Gli edifici presentano linguaggi architettonici eterogenei e dalle marcate personalità, capaci di comporre un’immagine urbana complessa ma allo stesso tempo organicamente inserita nel contesto, andando a costituire un vero e proprio landmark della città. Elemento unificante dell’intervento è l’attacco a terra del complesso, costituito da un articolato gioco di piani, piazze e terrazze verdi che si lascia attraversare a quote diverse dai flussi pedonali. Su questa piattaforma multistrato si innalzano le due torri che, con un’altezza rispettivamente di 120 m e di 90 m, offrono spazi ideali per vivere e lavorare con standard qualitativi molto elevati per un totale di circa 90.000 mq di superficie lorda complessiva. La torre più bassa, ad uso prevalentemente residenziale, presenta una scansione regolare di piani in legno, segnata da leggeri movimenti di aggetti e piccole rientranze, che vanno a creare un’immagine organica e razionale al tempo stesso. La torre terziaria è stata invece pensata come edificio iconico con una geometria organica e affusolata che ne valorizza la verticalità. Dovendo ospitare spazi di lavoro e servizi, il layout dei piani e il sistema di facciata sono stati progettati per ottimizzare l’acceso della luce naturale all’interno degli ambienti.
26
Two towers in the heart of Vienna’s Prater Called “Viertel Zwei” (Quarter Two), Vienna’s second district has recently undergone exciting new urban development. As part of this renovation and expansion plan, MC A won the competition for two multipurpose towers within the Prater, promoted by IC Development GmbH. The heterogeneous yet striking architecture of the two new towers puts them decidedly on the urban map while at the same time allowing them to blend with their surroundings. The common element uniting the two buildings is their base, made up of an articulated series of levels, squares and green terraces forming an interesting pedestrian thoroughfare on different levels. The two towers rise from this multilayered platform to a height of 120 and 90 m respectively to provide top-end living and working environments for a total of around 90,000 m2. The regular geometry of the smallest tower, a prevalently residential block, is marked out by timber floor slabs. The slight cantilevers and recesses lend the building an organic yet rational appearance. The taller tower, given over to tertiary sector activities, has been conceived as an iconic building, its organic tapering geometry emphasizing its vertical thrust. Given the work and tertiary service occupancy, the floor plan and façade system have been designed to optimize natural daylighting throughout the interiors.
27
Museum of Rovati Foundation Milan, Italy | 2016, ongoing
Una collezione di vasi etruschi si rivela in uno spazio dalle suggestioni uniche
1- Schermatura solare rimovibile per sfruttare l’irraggiamento solare in inverno e proteggere dai raggi solari in estate / Mobile solar shielding to exploit winter solar radiation and summer shielding 2- Isolante termico ad alte prestazioni su tutto l’involucro dell’edificio High-performance insulation across the entire building shell 3- Infissi e porte ad alte prestazioni / High-performance door and window fixtures 4- Energia per il riscaldamento e il raffrescamento prodotta usando fonti rinnovabili Energy to heat and cool the building produced using renewable sources 5- Acqua da falda / Renewable groundwater 6- Vasca di raccolta delle acque meteoriche per l’irrigazione / Rainwater recovery for irrigation 7- Pompa di calore / Heat pump 8- Scarico / Restitution 9- Irrigazione / Irrigation 10- Ventilazione / Ventilation 11- Riscaldamento a pannelli radianti / Radiant heating
Esploso assonometrico Exploded axonometric view
1
11 Loft residenziali / Residential lofts
10
2
Aree multifunzionali Multi-functional areas
Spazio espositivo Exhibition space Sala riunioni / Meeting room
Sezione trasversale Cross section
3
Uffici Offices
Ingresso per gli appartamenti Entrance to residences Caffetteria / Cafeteria Ingresso del Museo Museum hall Bookshop
Il progetto del Museo di Arte Etrusca nasce dalla volontà della Fondazione Luigi Rovati di creare un luogo nel quale valorizzare le proprie raccolte d’arte, in primo luogo la collezione di vasi etruschi, attraverso la ristrutturazione e l’ampliamento della storica proprietà immobiliare di Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro. Il progetto è suddiviso in tre differenti interventi. Il primo consiste nel vero e proprio fulcro del programma e riguarda la realizzazione del museo ipogeo al livello interrato, dove verrà ospitata la collezione di vasi unitamente ad altri reperti etruschi. Questo spazio si caratterizza per la fluidità dei percorsi e dell’ambiente, in una continuità ottenuta anche attraverso il rivestimento di pietra, posata su livelli stratificati. Il secondo concerne la ristrutturazione dell’ottocentesco Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro attraverso una minuziosa operazione di restauro conservativo delle principali stanze del piano nobile e l’allestimento di laboratori, sale conferenze e una biblioteca ai piani superiori. Il terzo intervento, infine, interessa il grande giardino sul retro: uno spazio nascosto dalle mura perimetrali che lo racchiudono su tre lati, un’area verde privata ad uso pubblico nella quale sostare, chiacchierare e incuriosirsi, un salotto della città, semplice ma raffinato. In quest’area il progetto prevede la tutela delle specie arboree di valore storico, con l’obiettivo di enfatizzare l’aspetto intimo del giardino e l’effetto sorpresa per i visitatori.
A unique environment for a collection of Etruscan vases The Etruscan Art Museum Project of the Luigi Rovati Foundation aims to restore and extend its historic property of Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro in Milan to create a fitting showcase for the art in its possession, primarily a collection of Etruscan vases. The overall project is three pronged. The first and most important phase will be the creation of a below-grade museum space to house the Foundation’s collection of Etruscan vases and other invaluable Etruscan artifacts. The new exhibition area is a free-flowing space, one environment flowing into the next, the continuum highlighted by striking stratified stone-lined walls. The second phase will be the renovation of the 19th Century Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro. Meticulous conservative restoration will be carried out on the main rooms of the first (former residential) floor as well as the upper stories, which will be turned into research laboratories, conference rooms and a library. The third and last part of the remediation project will take in hand the garden at the back of the palazzo. An unexpectedly secluded haven enclosed by walls on three sides, this private oasis will be made available to the public and become a simple yet refined open-air drawing room amidst the bustle of the surrounding city. Restoration will preserve the trees of historic value and retain the garden’s “secret-garden” charm for today’s visitors.
9
Schizzo di studio Study sketch
Museo Etrusco / Etruscan Museum Area multifunzionale / Multi-functional area
Vano tecnico Technical area
6
7 5
28
4 8
29
Surgery and ER Block of San Raffaele Hospital Milan, Italy | 2015, ongoing
Nuovo polo chirurgico e delle urgenze Il nuovo polo chirurgico e delle urgenze del San Raffaele, Gruppo San Donato, è il cuore di un tessuto edilizio consolidato e ad alta densità destinato a diventare uno degli edifici cardine della struttura ospedaliera. La sua contestualizzazione e la lettura dell’intorno hanno fortemente influenzato la progettazione del polo ospedaliero, di cui è prossimo l’avvio del cantiere. La struttura è composta da due elementi complementari sia dal punto di vista architettonico sia funzionale: la piastra tecnica che ospita le funzioni ospedaliere più importanti, come il blocco chirurgico con 20 sale operatorie, la terapia intensiva e il pronto soccorso, e la torre, all’interno della quale trovano posto i reparti di degenza con 300 posti letto, gli studi medici e gli ambulatori. L’attenzione alla progettazione bioclimatica ha portato a sfruttare al massimo la superficie disponibile, privilegiando uno sviluppo in altezza, e l’irraggiamento solare attraverso l’orientamento e le quattro concavità che “scavano” il volume nelle quattro facciate. Inoltre, per sfruttare la luce naturale, sono stati creati una corte interna al centro dell’edificio, che lo attraversa per tutta la sua altezza, e un involucro con doppia valenza, estetica e funzionale. Sarà infatti rivestito con lamelle frangisole di ceramica, che si infittiscono in corrispondenza delle facciate più esposte.
New Surgery and ER Block The new flagship surgery and ER block of Milan’s San Raffaele hospital, of the San Donato Group, will rise in the midst of a dense consolidated urban fabric. Dialogue with its surroundings was therefore a key concern when designing this new hospital block whose construction is soon to get underway. The new block comprises two elements. As well as architecturally complementary, they are also functionally interdependent, housing the two most important areas of a hospital: a surgery block with twenty operating theaters and intensive care unit, and the Accident and Emergency unit. The tower will contain patient wards for a total of 300 beds, doctors’ offices and treatment rooms. Focus on bioclimatic excellence was behind the design of a high rise to ensure optimum surface area occupation, the building’s careful calculated orientation and its four concave façades to exploit the natural light to the full. A central court also allows natural daylighting through the internal façade. The building envelope - an outer skin of ceramic sun-shading slats - their spacing distance depending on the particular façade’s exposure to the sun - is both aesthetically pleasing and highly functional.
Schizzo di studio della forma in relazione al contesto Study sketch of overall plan layout in its setting
30
31
The
Architects Series An issue on
104
ALLEGATO A SUPPLEMENT TO
a cura di / curated by
THE PLAN
MARZO / MARCH 2018