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Interni domestici tra architettura e arte Gli anni ‘60 e ‘70 p. 27
Progetti contemporanei Una poetica in evoluzione
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Nanda Vigo Architetto, Artista, Designer
“Gli spazi di Nanda: architettura fatta luce. Spazi senza ombre e senza peso. Spazi, anche, come “opere abitate da
”
opere”, in diretta.
Lisa Ponti su Nanda Vigo testo tratto da Casa e quadri, in Domus n. 528, novembre 1973 Alla pagina precedente: Diaframmi e Tautologia, 1971. Galleria Mana Art,Roma © Fabio Donato.
In questa pagina: Nanda Vigo e gli artisti a Brera, 1964. Bar Jenny, Milano Š Vana Caruso.
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Nanda Vigo nasce a Milano nel 1936. Vive
conflitto/armonia tra luce e spazio, che
e lavora tra Milano e l’Africa orientale.
l’artista utilizza nel proprio lavoro, anche
Dimostra interesse per l’arte fin dalla
come architetto e designer.
tenera età, quando ha occasione di
Dal 1959 frequenta lo studio di Lucio
osservare le architetture di Giuseppe
Fontana prima, e poi si avvicina agli
Terragni da cui - si può azzardare a dire -
artisti che avevano fondato la galleria
ha imparato l’attenzione alla luce.
Azimut a Milano, Piero Manzoni ed
Dopo la laurea all’Institut Polytechnique
Enrico Castellani. In quel periodo tra
di Lausanne e un importante stage a
i diversi viaggi per le mostre in tutta
San Francisco, nel 1959 apre il proprio
l’Europa, conosce gli artisti e i luoghi del
studio a Milano. Da quel momento il
movimento ZERO in Germania, Olanda e
tema essenziale della sua arte diventa il
Francia.
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In questa pagina: Nanda Vigo con Piero Manzoni, 1962. Milano © Uliano Lucas; Nanda Vigo con Lucio Fontana, 1964. Galleria Vinciana, Milano © Fabrizio Garghetti. Alla pagina successiva: Nanda Vigo con Piero Castellani, 1968. Opening Casa Meneguzzo, Malo (VI) © Enrico Cattaneo; Nanda Vigo con Giò Ponti, 1971. Ottantesimo compleanno di Giò Ponti, Milano © Fabrizio Garghetti.
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Tra il 1965 e il 1968 interviene negli
cura l’allestimento della mostra “Piero
interni della Casa sotto la foglia, a Malo
Manzoni - Milano et Mitologia” a Palazzo
(Vi), progettata da Giò Ponti, e nel 1971
Reale a Milano. I lavori di Nanda Vigo
viene premiata con il New York Award for
sono presenti in permanenza al Museo del
Industrial Design per il suo sviluppo delle
Design della Triennale.
lampade (Lampada Golden Gate) e nello
Nella sua attività opera con un rapporto
stesso anno progetta e realizza uno dei
interdisciplinare tra arte, design,
suoi progetti più spettacolari per la Casa-
architettura, ambiente, è impegnata in
Museo Remo Brindisi a Lido di Spina (Fe).
molteplici progetti sia nella sua veste di
Nel 1976 vince il 1° Premio St. Gobain per
architetto che di designer che di artista.
il design del vetro e nel 1982 partecipa alla
Quello che contraddistingue la sua vivace
40a Biennale di Venezia. Nel 1997 l’artista
carriera è l’attenzione e la ricerca dell’Arte,
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A pagina 8: One week diary, me and my animals, 1978. “Metafisica del quotidiano”, Galleria d’Arte Moderna, Bologna © Salvatore Licitra. In questa pagina: Vandalia, Aprile 1986. Performance con Davide Mosconi, Spazio Driade, Milano.
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che la spinge ad aprire collaborazioni con
all’interno del programma della mostra
i personaggi più significativi del nostro
ZERO, Die Internationale Kunstbewegung
tempo ed a intraprendere sempre progetti
der 50er & 60er jahare, espone al Martin-
volti alla valorizzazione dell’Arte come la
Gropius-Bau di Berlino e allo Stedelijk
mostra ITALIAN ZERO & avantgarde 60’s al
Museum di Amsterdam.
MAMM Museum di Mosca.
Nel 2015 realizza diverse personali:
Dal mese di aprile 2013 alcune sue opere
“Affinità elette” al Centro San Fedele di
sono presenti nella collezione del Ministero
Milano, Zero in the mirror alla Galleria
degli Affari Esteri; nel 2014 espone al
Volker Dhiel di Berlino e al MAC di Lissone,
Guggenheim Museum di New York nella
oltre a quella più recente nella galleria
retrospettiva dedicata a ZERO e nel 2015
Sperone Westwater di New York.
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Interni domestici tra architettura e arte Gli anni ‘60 e ‘70
“(Nanda) scardina la struttura borghese delle gallerie d’arte o dei begli appartamenti di collezionisti (...), per riproporla sub specie rigorosamente estetica - “Appartamenti d’arte”.
”
Alessandro Mendini su Nanda Vigo testo tratto da Nanda Vigo, 2004 Alla pagina precedente: Nanda Vigo sulla scala della Casa “Scarabeo sotto la foglia”. © Enrico Cattaneo.
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Zero House Milano, 1959 -1962
Il primo interno di Vigo è un ambiente
vetro smerigliato, che schermano tubi
cronotopico di luce bianca diffusa,
fluorescenti colorati; un nastro di luce
dove l’architetto inaugura tante
continuo smaterializza il raccordo tra
soluzioni che diventeranno tipiche: agli
superfici verticali e orizzontali.
oggetti d’arredo tradizionali subentrano
Opere di Castellani e Fontana, che squarcia
attrezzature fisse integrate;
un pannello a parete d’acciaio inox con un
le pareti si coprono di pannelli di
lungo taglio luminoso.
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Casa “Scarabeo sotto la foglia” Malo (VI), 1965 -1968 Fotografia © Casali-Domus.
Vigo trasforma il progetto originario di
lucida, che definiscono anche le basi
Giò Ponti per una casa di vacanze nella
degli arredi fissi – conversation pool, letto
residenza-museo permanente di Giobatta
matrimoniale.
Meneguzzo.
Tra le opere della collezione Meneguzzo
Al riparo della caratteristica “foglia” di
e quelle commissionate ad hoc da Vigo –
copertura, gli interni dello “scarabeo”
tra cui il rilievo prospettico di Castellani
sono invasi dalla luce naturale – caso
– emerge come una scultura la scala a
rarissimo nella produzione di Vigo – riflessa
chiocciola in peluche grigio a pelo lungo,
e amplificata dalle superfici in ceramica
vero centro dinamico della casa.
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Casa Museo Remo Brindisi Lido di Spina (FE), 1967 - 1971
Un grande vano cilindrico a tutta altezza,
il più monumentale degli interni di Vigo.
rivestito di piastrelle di clinker bianco
Spiccano al suo interno l’ampia seduta
e illuminato da un sapiente mix di luce
integrata circolare in peluche nero e la
naturale – filtrata da pannelli scorrevoli
scala a spirale, con le opere della collezione
in vetro rigato – e artificiale – diffusa
curiosamente disposte quasi rasoterra, per
da tubi fluorescenti: è questo il centro
assicurare la migliore visuale al visitatore in
geometrico e relazionale della casa museo,
ascesa verso le stanze del “maestro”.
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Casa Blu Milano, 1967 - 1972 Fotografia © Marco Caselli.
L’International Klein Blue è la tonalità
Blu sono la moquette, i top luminosi
scelta da Vigo per il primo interno
degli arredi fissi, le superfici in smalto
monocromo non acromo, realizzato per una
lucido e quelle di cristallo specchiante –
coppia di collezionisti d’arte. Tra le opere
quest’ultimo colorato in pasta e brevettato
di Accardi, Cascella, Dorazio, Fontana,
ad hoc per questo progetto da Saint-
Pomodoro, Schifano, spicca il soffitto
Gobain.
specchiante di Baj, che le rifrange e ne
Pannelli cronotopici schermano le
moltiplica i cromatismi attorno alla zona
finestre: la luce naturale è bandita, come
conversazione sopraelevata.
un’interferenza.
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Casa Gialla Milano, 1970
Alla richiesta della committenza di
sull’accorpamento dei diversi ambienti.
realizzare “una casa del colore del sole”,
Una penisola di blocchi contenitori dal top
Vigo risponde con un interno monocromo
luminoso articola la continuità degli spazi,
giallo.
i cui confini geometrici sono smaterializzati
In un appartamento di dimensioni ridotte
dai nastri di luce a soffitto e dalle tante
e con una scansione tipica dell’edilizia
superfici riflettenti – in vetro smaltato e
commerciale, il progetto lavora innanzitutto
ottone.
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Casa Nera Milano, 1970 Fotografia © Marco Caselli.
A dieci anni di distanza dalla Zero House,
luminosa.
la Casa Nera è la più compiuta ed estrema
Così, nel labirinto percettivo di superfici
“macchina per la visione” domestica
lucide, specchianti, riflettenti, pelose,
progettata da Vigo. Non solo la luce
la zona conversazione naviga su di una
naturale è interamente rifiutata – su
piscina di luce che attrae, abbaglia,
richiesta del cliente, che ritiene che alcuni
confonde, inebria.
pezzi della sua collezione possano essere
Nelle profondità insondabili della casa
ammirati al meglio solo a lume di candela –
emergono come miraggi instabili le opere
ma ai nastri luminosi a soffitto è affiancata
di Arman, Le Parc, Picasso, Rotella,
una nuova, spettacolare, sorgente
Vasarely, Wesselmann.
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Progetti contemporanei Una poetica in evoluzione
“Cangiante vibrante spiazzante. Oggi come ieri, Nanda Vigo. Straordinaria, Nanda Vigo. (...) E tagliente,
”
come tutte le cose acute affilate algide.
Beppe Finessi su Nanda Vigo testo tratto da Nanda Vigo, Vetri e trasparenze, in Abitare n. 406, maggio 2001 Alla pagina precedente: Golfo Mistico, 1985. “Limitrofie”, Galleria Marconi, Milano © Fabrizio Garghetti.
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Alle pagine 28-29: Villa Alexandre, 1997 - 2000 Montecarlo © Gabriele Tocchio. In questa pagina: Abitazione privata, 2006 - 2008 © Gabriele Tocchio. Alla pagina successiva: Abitazione privata, 2008 - 2011 © Gabriele Tocchio.
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In copertina: Spazio, suono, immagine, 1979. “Tautologia di immagine”, Villa Olmo, Como © Fabrizio Garghetti. In quarta di copertina: Casa Gialla, 1970. Per tutte le fotografie del catalogo: Image Courtesy Archivio Nanda Vigo. www.nandavigo.com