SECOND LIFE. GLI HOTEL DEL NUOVO MILLENIO

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SECOND LIFE GLI HOTEL DEL NUOVO MILLENNIO 2 ALROV CONSERVATORIUM, AMSTERDAM 8 MANDARIN ORIENTAL, BARCELLONA 14 TOWN HALL, LONDRA

Index

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Lissoni Associati Alrov Conservatorium Hotel Amsterdam

Nel cuore turistico di Amsterdam, l’Arlov Conservatorium Hotel, ristrutturato da Piero Lissoni, fa risorgere a nuova vita l’edificio in disuso dell’antica Rijkspostspaarbank di Daniel Knuttel, poi sede del Sweelinck Conservatorium. La rifunzionalizzazione degli spazi interni si accompagna alla valorizzazione delle raffinate decorazioni dell’edificio originario, restaurate con cura. Nel rispetto delle severe norme di conservazione dell’edificio, Lissoni progetta una lobby spettacolare che ne occupa l’antico cortile e che è oggi sormontata da una copertura in vetro e acciaio. L’atrio inondato di luce, afferma Lissoni, s’ispira al classico giardino inglese e si anima della doppia vita degli spazi sospesi tra interno ed esterno. Qui, come altrove nell’hotel, la maggior parte degli arredi è disegnata dallo stesso architetto milanese, anche se i tavoli del modernista italiano Franco Albini sono il cuore dell’atmosfera vivace del tè pomeridiano. Tutt’attorno, gli arredi di produttori come

Alrov Conservatorium Hotel

Cassina, Living Divani e Vitra (tra gli altri), realizzati su misura, e le luci disegnate dallo stesso Lissoni si mescolano armoniosamente negli spazi comuni, mentre singolari objets trouvés, esemplari vintage e antiche stoffe asiatiche garantiscono sensazioni di comfort domestico. La sinuosa rampa di scale in acciaio costituisce l’accento scultoreo dell’intera composizione: collegando la lobby con il resto dell’hotel, crea una sorta di passerella di transizione tra l’atrio aperto al pubblico e gli spazi riservati agli ospiti. Ognuna delle 129 camere presenta un layout specifico. In omaggio agli alti soffitti dell’edificio originario quasi la metà delle stanze presenta una sorprendente conformazione a duplex con pratiche finestre sovradimensionate e travi strutturali a vista. La scelta dei materiali, dai pavimenti in quercia non trattati alla pietra bianca utilizzata per le salles de bain, dimostra la volontà di «creare un’atmosfera personale, che permetta agli ospiti e ai visitatori si sentirsi istaneamente e naturalmente a casa».

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Carlos Ferrater con Juan Trias de Bes, Patricia Urquiola e Bet Figueras Mandarin Oriental Hotel Barcellona

Il Mandarin Oriental Hotel di Barcellona occupa la sede che fu di un’istituzione bancaria (il Banco Hispanico Americano), collocata in posizione strategica lungo il Paseo de Graçia, nel cuore dell’Eixample di Cerdà. Dell’edificio di Manuel Ignacio Galindez, risalente alla prima metà degli anni ’50, solo l’austera facciata su strada conserva l’aspetto originario. La parte restante è integralmente reinventata dal lavoro congiunto di Carlos Ferrater e Juan Trias de Bes (progetto architettonico), Patricia Urquiola (interni) e Bet Figueras (progetto di paesaggio). All’interno, gli spazi comuni sono inondati dalla luce proveniente dal grande pozzo luminoso a tutt’altezza, il nuovo fulcro compositivo dell’edificio. Questo spettacolare foyer si colloca in posizione baricentrica sull’asse longitudinale che, a partire dal Paseo, allinea tutti i principali ambienti aperti al pubblico: la strada pubblica sfuma nell’atrio d’accesso, che prosegue in una rampa a lieve pendenza che,

Mandarin Oriental Hotel

attraverso lo stesso foyer, conduce al mezzanino e poi al giardino terrazza, all’interno dell’isolato. Il linguaggio contemporaneo della facciata sul giardino, disegnata da Ferrater e Trias de Bes, dichiara esplicitamente la sua natura di nuova costruzione, prendendo le distanze dalla monumentalità del fronte su strada. La composizione dei brise-soleil, posti a schermo dei terrazzi delle camere, contribuisce ad alleggerire il volume edilizio, smaterializzandone i contorni. Il filtro tridimensionale che media il rapporto tra interno ed esterno contribuisce a definire l’atmosfera peculiare di un’oasi di quiete nel caos metropolitano, con gli arredi di Patricia Urquiola che dialogano con il progetto delle superfici verdi e minerali di Bet Figueras.

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Rare Architecture Town Hall Hotel Londra

Il Town Hall Hotel di Londra ha visto lo studio Rare Architecture confrontarsi con una preesistenza delicata: il municipio di Bethnal Green, da tempo in attesa di una nuova destinazione. Costruita originariamente nel 1910, la Town Hall edoardiana su Cambridge Heath Road fu notevolmente ampliata nel 1937 verso Patriot Square, dove si trova oggi l’entrata del nuovo hotel. Negli anni l’edificio di 7500 metri quadrati, sede degli uffici dell’amministrazione municipale, è stato vittima di numerose alterazioni, poco sensibili al suo carattere originario, fino a cadere in disuso nel 1993. Fu acquistato nel 2007 dall’albergatore singaporiano Peng Loh, che affidò l’incarico per la sua ristrutturazione a Michel da Costa Gonçalves and Nathalie Rozencwajg di Rare Architecture. L’immobile esistente è messo in valore dal restauro conservativo dei principali ambienti che lo compongono (tra i quali la sala consiliare, oggi affittata per riunioni e convention) e dei dettagli

Town Hall Hotel

decorativi. Il volume edilizio di nuova concezione, che gli si affianca ed in parte lo sovrasta, dichiara esplicitamente la sua natura di architettura ex-novo. Il rivestimento in pelle d’alluminio verniciata a polvere e tagliata al laser (nessuna porta o finestra è visibile dall’esterno) fa si che il nuovo corpo di fabbrica si configuri come un sorprendente fondale astratto della struttura originaria. Il pattern ritagliato nella pelle d’alluminio deriva da uno studio approfondito che Rare ha sviluppato ad hoc per il progetto. Un pannello originario dell’edifico Art Déco, ritrovato nella sala consiliare, ha ispirato il pattern book, un esercizio di stile evidente anche in molti particolari all’interno dell’edificio (dai radiatori alle griglie di copertura della di climatizzazione, fino ai pannelli decorativi a parete). Rare stabilisce così un dialogo sottile con l’esistente, che rifiuta la mimesi, preferendo ad essa una modalità di evocazione più sottile.

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Lissoni Associati www.lissoniassociati.it

Carlos Ferrater www.ferrater.com

Piero Lissoni, dopo la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano, inizia la carriera lavorando come designer e art director. Nel 1986 apre con Nicoletta Canesi lo studio Lissoni Associati. Il lavoro dello studio comprende progetti d’architettura, disegno industriale e grafica, spaziando dall’arredamento all’illuminazione, dalle cucine ai bagni, dall’art direction alla corporate identity , tramite pubblicità, cataloghi e packaging. I progetti di interni includono hotel, showroom, stand fieristici, case private, negozi e barche. Nel 1996 nasce Graph.x per affiancare lo studio nello sviluppo dei progetti di grafica. Le realizzazioni di architettura comprendono residenze private, ma anche sedi di aziende, teatri e hotels, tra cui il Mamilla Hotel a Gerusalemme con le sue 210 camere e suite (2009). Oltre ai molti showroom (per Boffi, Cassina, Porro e Tecno, tra gli altri) ed alle sedi di Living Divani, Glas Italia, Matteograssi e La Rinascente, Piero Lissoni ha restaurato a Milano lo storico Teatro Nazionale (2009). Nel 2012 Lissoni ha aperto una sede operativa a New York per seguire i lavori del continente americano.

OAB (Office of Architecture in Barcelona) è stato creato nel 2006 da Carlos Ferrater, Xavier Martí, Lucía Ferrater e Borja Ferrater, con Núria Ayala come capo progetto dello studio. La nascita di OAB è stata seguita dalla creazione della OAB gallery, che soddisfa la necessità di prevedere uno spazio ulteriore per ospitare attività culturali, accademiche e di ricerca connesse alla struttura professionale dello studio. Carlos Ferrater e OAB hanno ricevuto molti riconoscimenti, come il City of Barcelona Award nel 1999 e nel 2008 per il Giardino Botanico della città e il Mediapro Building, il Brunel Award nel 2005 per la Delicias Transportation Stationdi Saragozza, il City of Madrid Award nel 2002 per l’headquarters di JC Decaux, il Flyer Award per l’aeroporto di El Prat e molti premi relative al Waterfront di Benidorm. Lo studio è anche stato finalist del Mies Van Der Rohe Award in 3 occasioni. Nel 2009, Ferrater riceve il National Architecture Award alla carriera, mentre dal 2011 è membro del Royal Institute of British Architects.

Biographies

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Juan Trias de Bes

Rare Architecture www.r-are.net

Juan Trias de Bes (Barcellona, 1964), dopo la laurea in architettura all’ETSAB, apre lo studio Tdb Arquitectura a Barcellona nel 1992. Tra i suoi progetti istituzionali, l’University Hall of Residence in Sarrià, la sede dell’Accademia di Scienze Mediche della Catalogna e delle Isole Baleari, gli uffici centrali di Grífols Laboratories e il Mandarin Oriental Hotel (con Carlos Ferrater), il campus Sant Cugat della ESADE University e il nuovo Translational Surgery Research Center. Trias de Bes ha sviluppato numerosi progetti nell’ambito dell’edilizia residenziale, spaziando dai progetti di social housing nella cintura industriale di Barcellona fino agli alloggi di lusso nel cuore della capitale catalana. Il progetto di edifici per appartamenti rappresenta uno dei principali settori di ricerca di Tdb Architecture su scala internazionale. Juan Trias de Bes, che è professore associate dell’Università Internazionale della Catalogna, sta attualmente completando la sua tesi di dottorato sotto la supervisione del Professor Jose Maria Montaner.

Cofondato da Michel da Costa Gonçalves (laureato presso l’ENSAPL di Parigi) e Nathalie Rozencwajg (laureate all’Architectural Association di Londra), Rare Architecture ha sede a Londra e Parigi. La filosofia dello studio si basa sulla capacità di rispondere agli incarichi attraverso un attento lavoro di ricerca finalizzato a produrre progetti su misura, che utilizzino nuovi materiali, tipologie innovative e metodi di progetto e produzione avanzati. L’attività di ricerca riguarda le scale d’intervento più disparate, all’interno della densa condizione urbana contemporanea: Rare investiga i cambiamenti del contesto esistente in relazione alle esigenze odierne e ne progetta le evoluzioni future in base agli sviluppi tecnologici. Rare Architecture ha realizzato numerosi progetti, spesso di carattere residenziale in Francia, Belgio, Italia e nel Regno Unito. Michel da Costa Gonçalves e Nathalie Rozencwajg insegnano attualmente all’Architectural Association.

Biographies

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Lissoni Associati Alrov Conservatorium Hotel Amsterdam

Carlos Ferrater con Juan Trias de Bes, Patricia Urquiola e Bet Figueras Mandarin Oriental Hotel Barcellona

Area: Van Baerlestraat 27, Amsterdam Cliente: Conservatorium BV Anno: 2007-2010 project / 2008-2012 execution Superficie: 20.000 mq

Area: Paseo de Graçia 38-40, Barcellona Superficie: 17.127 mq Ultimazione progetto: 2009

Design team: -Piero Lissoni -Coordinamento: David Lopez Quincoces & Davide Cerini -Design Team: Fabrizia Bazzana, Stefano Castelli, Chiara Rizzarda, Carlo Vedovello, Giovanni Giorgi, Michele Bertolini, Hitoshi Makino. - 3D & modeling : Gianni Fiore, Alessandro Anselmi, Alberto Massi Mauri, Alessandro Massi Mauri. Consulenti: - Isometrix (illuminazione) - OIII (Local Architects office) Fornitori: - Cassina (Stanze) - B&B (Spazi comuni) - Poliform (Spa & Fitness) - Flos (Illuminazione)

Credits

Architetti: Carlos Ferrater, Juan Trias de Bes Proprietà: Reig Capital Collaboratori: Progetto Architettonico: Marta Pascual, María Barcina, Mireia Figueras Progetto degli interni e arredi: Patricia Urquiola, GCA, B&B Progetto di paesaggio: Bet Figueras Progetto impiantistico: Bovis Leandlease Progetto strutturale: NB35, S4 Consulenza acustica: Audioscan Costruttore: Dragados Arredi: B&B Serramenti: Talleres Inox, Joan Obré Illuminazione: Isometrix, Lighting Consulting

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Rare Architecture Town Hall Hotel Londra

Area: Bethnal Green, Londra Client: Mastelle (Zinc House) ltd Superficie totale: 8900 mq Architetti: RARE Architecture (Michel da Costa Gonçalves & Nathalie Rozencwajg) Design Team: Carl Greaves, Coralie Huon, Agata Borecka, Julien Mirada, Luca de Gaetano, Anne Paillard, Julien Loiseau, Claude Ballini, Taeho Kim, Duncan Geddes, Calvin Chua, Kai Ong Progetto Strutturale: O’Connor Sokolowski Partnership LLP Illuminazione: Jonathan Cole Lighting Fornitori: Promet (struttura), Schuco (curtain wall), Euroclad (alluminio), Viabizzuno (illuminazione, Modular (illuminazione), Corian (pannellature), Fiske (arredo); The Scagliola Company (restauro); Plasterite Ltd (restauro stucchi), HATT (cucine)

Credits

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