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LOMBARDIA
Morterone (LC): nuove attività in un’area carsica dimenticata
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orterone, un isolato paese alle pendici del monte Resegone in provincia di Lecco, è noto ai più per il record che lo incorona come il comune più piccolo d’Italia, dal momento che conta solo 33 anime. La zona in passato è stata frequentata da speleologi di vari gruppi, in particolare del Gruppo Speleologico Brianteo e del Gruppo Speleologico CAI Varese, i quali hanno battuto solo parzialmente i versanti, talvolta scoscesi e ripidissimi, che caratterizzano quest’area carsica, mettendo a catasto le cavità più evidenti. Il potenziale carsico della zona è davvero notevole, poiché alcuni esperimenti di tracciamento effettuati dal Gruppo Speleologico CAI Varese e dal Gruppo Speleologico Valle Imagna, hanno accertato che il sistema carsico interessato è in realtà tutt’uno con i vuoti che si sviluppano anche nel versante valdimagnino (BG) della Costa del Palio. Fin ora però l’unica cavità davvero significativa è la grotta Maddalena, con uno sviluppo stimato superiore ai 12 chilometri (rilevato… molto meno!). Le acque di questa grotta, con buona probabilità, vengono a giorno in corrispondenza della risorgente di Fiom Lat, esplorata da speleosubacquei per oltre 600 metri di sviluppo.
Nonostante il grande interesse speleologico, il lato lecchese di quest’area carsica negli ultimi anni è stato trascurato e molti ingressi di grotte nel frattempo sono stati sepolti o completamente occultati. Nella primavera 2016, esigenze di aggiornamento del Catasto Speleologico Lombardo hanno spinto speleologi di Progetto InGrigna! a intraprendere un lavoro di revisione di buona parte delle cavità già note, spesso modificando i dati sulle posizioni degli ingressi, talvolta eseguendo per la prima volta il rilievo topografico, talaltra mettendole persino a catasto. Di pari passo, si sta anche procedendo a una dettagliata documentazione fotografica, sia delle morfologie esterne, sia degli ambienti interni. Nell’elenco delle grotte lombarde sono state inserite: il Pozzo della Serpe, il Buco dell’Agrifoglio, Budello di Pecora, Sentii dal Senteè, La Natura è Viva e Natura Morta ed è stato eseguito il rilievo del Bus del Chigneu. Inoltre, una nuova topografia ha più che raddoppiato lo sviluppo del Bus del Carigùn, una grotta il cui ingresso si apre in corrispondenza di una vistosa dolina proprio sotto l’abitato di Morterone. Tutti i dati di poligonale e le relative trasversali sono stati gestiti con il programma Compass. Quando non erano disponibili direttamente i dati originali, questi sono stati desunti direttamente dal disegno della topografia. L’operazione è stata particolarmente laboriosa ma ora, come avvenuto in altre aree carsiche lombarde (ad esempio massiccio della Grigna e Pian del Tivano), si ha un ottimo quadro conoscitivo per indirizzare le future attività in zona. Inoltre sono stati raccolti tutti i dati geologici, idrogeologici e
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geomorfologici presenti in bibliografia e informatizzati con software GIS. Contemporaneamente sono cominciate anche le prime – modeste – scoperte. Mentre erano in corso le attività di topografia, lavori di sistemazione del fondo stradale della carrozzabile che conduce alla frazione di Frasnida, hanno portato alla luce uno sprofondamento tettonico: la grotta di Ulisse. Cavità che è stata esplorata e topografata per una sessantina di metri. A quote inferiori, nella valle del torrente Enna, il superamento di un’instabile frana a soffitto nella Grotta del Vallone ha purtroppo smorzato gli entusiasmi esplorativi, conducendo in un ambiente ancora più franoso e instabile di quello disgaggiato. A poche decine di metri da quest’ultima cavità, uno scavo tra i detriti di versante ha infine portato alla scoperta della grotta Mollaci, dove le attività sono ancora in corso. Numerosi sono i lavori ancora da fare nell’area, notevoli le potenzialità… forse il tempo ci darà ragione! Marzio MERAZZI, Adolfo MERAZZI, Antonio PREMAZZi, Luana AIMAR Speleo Club Erba, Progetto InGrigna!
Q In alto: Fiom Lat, qui fotografata in una condizione di piena verificatasi dopo alcuni giorni di piogge, rappresenta presumibilmente la principale risorgente della grotta Maddalena che, con uno sviluppo stimato superiore ai 12 chilometri, è attualmente la cavità più importante nota nell’area del Morterone. (Foto Luana Aimar) A fianco: il Bus del Chigneu, il cui ingresso viene purtroppo usato come discarica a cielo aperto, è stato topografato per la prima volta nell’estate 2016. (Foto Luana Aimar)
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Speleologia 75 dicembre 2016
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