Sport Endurance EVO Winter/Spring edition 2020

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www.sportendurance-evo.com N. 30 WINTER SPRING 2020

MADE in ITALY

Vincenzo Abbruzzese - Photo by Oreste Testa

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HORSEWARE AND ITS SUCCESS CAPPADOCIA: THE LAND OF BEAUTIFUL HORSES ACME: MEET JERRY



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TOM MacGUINNESS: SUCCESS IS THE RESULT OF KNOWING HOW TO SEIZE AN OPPORTUNITY WHEN GOING BAREFOOT CHANGES YOUR LIFE

N. 30 WINTER SPRING 2020 Quarterly Endurance Riding Lifestyle Magazine Printed on the 10th of April 2020 Next issue July 2020 Registered in the Court of L’Aquila (IT). Registration n. 572, February 2nd, 2008 Publishing Company Cultural Association Sport Endurance EVO Via Alba Fucens, 22 - L’Aquila Italy - VAT IT01628140665

#RIDE #CYCLE #RUN II TRIATLÓ HÍPIC MAVER 2019 SANT VICENÇ DE TORELLÓ

Publisher/Manager Luca Giannangeli (lucag@sportendurance-evo.com)

TODAY FAUSTO FIORUCCI HAS TWO GOLD MEDALS AROUND HIS NECK

Artwork Vincenzo Brancadoro

INTERVIEW WITH MASSIMO NOVA REPRESENTATIVE OF THE FISE ITALY ENDURANCE DEPARTMENT AT SNOWLESS RÄTTVIK WITH THE NEW FEI REGULATIONS

Marketing and Business Developer Elena Vanni (elenav@sportendurance-evo.com)

Supervisor Giovanni Graziani Photographers Oreste Testa (photo-cover), Annuska Ghidotti, Lucia Marošová, Linnéa Engblom, Jaume Cutrina, Anna Motas, Annuska Ghidotti Collaborators: Martin McNamara, Alexander Bongiorno, Federica Ardesi, Riccardo Predieri, Annuska Ghidotti, Pere Manubens, Gordana Dennis Printed by 4graph S.r.l. Advertising elenav@sportendurance-evo.com

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CAPPADOCIA: THE LAND OF BEAUTIFUL HORSES AND FAIRY CHIMNEYS

Subscription www.sportendurance-evo.com Contacts +393287373031 +393489140620

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l numero 30 di Sport Endurance EVO doveva essere una festa, un traguardo importante da raggiungere invece si è trasformato, ben presto, nel peggiore di sempre. Il 2020 era l’anno del mondiale in Italia, l’anno della svolta della continua lotta tra la FEI e gli Emirati Arabi. Il mondo intero, nella fattispecie l’Italia, per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale, è stato investito da una forza oscura, da un virus invisibile, subdolo, capace di metterlo in ginocchio. Tutto si è bloccato, dalle scuole allo sport, trascinando, con la sua onda malefica, tutti i settori distruggendo vite e sogni di molti. L’Italia, ottava potenza economica mondiale e quarta in Europa, ha fatto da apripista nel vecchio continente. Dopo il contagio dell’imprenditore tedesco tornato da un viaggio di lavoro in Cina, passando per la provincia di Bergamo, è stata una escalation di contagi che ha portato alla chiusura totale del paese. Mentre scriviamo, 16 marzo 2020, è tutto fermo, ovviamente cavalli compresi. Gare saltate, allenamenti fermati dunque probabilmente, la stagione sportiva 2020 è compromessa. Il Coronavirus è una devastazione, un male trasversale che ha colpito tutti, indistintamente. Forse una lezione di vita ad un mondo che pian piano stava autodistruggendosi. La speranza è una sola, anche se mentre scrivo ho seri dubbi; “faremo tutti tesoro di questa tragica esperienza? Il mondo ci ha dato forse una altra chance? Vedremo”. A me piace dare questa interpretazione a ciò che ci sta accadendo. Ho voluto dedicare l’editoriale più difficile della mia vita al COVID-19, chiamandolo così prendo le distanze da esso. Tutto è passato in secondo piano oggi, anche l’endurance, il mio lavoro, la mia passione ma era importante lasciare un segno del suo passaggio sulla carta di Sport Endurance EVO. Se vivrò un giorno, quando festeggeremo il numero 100, potremo rileggere questo numero e sorridere con una lacrima amara che scenderà tra le mie rughe!

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ssue number 30 of Sport Endurance EVO should have been something to celebrate as it’s an important milestone to reach, however, it rapidly took a turn for the worst. 2020 was the year of the World Championships in Italy, the year of the turning point for the seemingly never-ending battle between the FEI and the United Arab Emirates. The whole world and in particular Italy, which has been the political and cultural centre of Western civilisation for centuries, was hit by a dark force, an invisible virus, devious and capable of bringing it to its knees. Everything ground to a halt, from schools to sport, dragging all sectors down with it in a spiteful wave, destroying the lives and dreams of many.

Editorial

by Luca Giannangeli


Italy, the eighth economic power in the world and fourth in Europe, was the trailblazer of the old continent. After an infected German businessman passed through the province of Bergamo on his way back from a business trip to China, there was an escalation of infections that led the whole country to enforce a lockdown. While we write, on the 16th March 2020, everything has come to a standstill, horses included. Competitions have been cancelled, training stopped and so the sporting season of 2020 is most likely jeopardized. Coronavirus is devastating, a transversal evil that has hit everyone without distinction. It could be a life lesson for a world that was

slowly self-destructing. There is only one hope, even though I have serious doubts about it as I write; “Can we learn from this tragic experience? Has the world given us another chance? We’ll see”. That’s how I like to see what’s going on at the moment. I wanted to dedicate this editorial, the most difficult of my life, to COVID-19, calling it that way helps me distance myself from it. Everything took a back seat today, even endurance, my job, my passion but it was important to mark its passage on the paper of Sport Endurance EVO. If I make it through this, when we celebrate the 100th number, we’ll be able to re-read this one and I’ll smile while a bitter tear falls on my wrinkles!


TI PRESENTO JERRY…

Cavalli anziani, stalloni ancora in attivita’ o convalescenti?

ACME ha studiato a lungo e sperimentato Jerry, l’alimento attualmente più evoluto per garantire il benessere dei cavalli anziani e convalescenti.

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età media di un cavallo sportivo può facilmente superare i vent’anni e non è raro che soggetti ben gestiti raggiungano età superiori ai trent’anni. Per comprendere cosa significhi in termini di biologia comparata, è utile considerare che 25 anni di età negli equini sono paragonabili a novanta anni nell’uomo. Dovrebbe essere per tutti evidente come l’età geriatrica anche nel cavallo necessiti di attenzioni e cure particolari per assicurare il suo benessere. Frequentemente nei cavalli anziani la dentizione è compromessa dall’eccessiva usura e dalla conformazione irregolare dei molari superiori. Le punte che si formano possono causare lesioni alle mucose orali durante la masticazione. La perdita dei denti non è rara e, quando un dente cade, quelli vicini tendono a sopperire alla sua mancanza spostandosi per occupare lo spazio lasciato vuoto. A questi eventi consegue un’alterata masticazione con ingestione di alimenti non adeguatamente triturati, ovvero non sufficientemente digeribili. A peggiorare ulteriormente i processi digestivi concorre la ridotta funzionalità dell’apparato digerente e l’insufficiente attività epatica, entrambe normalmente compromesse dall’ età. Qualsiasi alimento che raggiunga lo stomaco non correttamente triturato dalla masticazione non può essere digerito completamente. Arrivando “indigerito” in un intestino a ridotta motilità e con capacità di assorbimento modeste, non permette l’assimilazione dei nutrienti necessari per garantire un soddisfacente stato di nutrizione. I nutrienti mal digeriti causano fermentazioni anomale, con ulteriori conseguenze negative. Ecco che possono arrivare coliche difficilmente risolvibili. Questi eventi patologici si traducono, nella migliore delle ipotesi, in una alterata funzionalità gastrointestinale con perdita di peso del cavallo, associata a un generale stato carenziale che può portare ad un deperimento generale. I segni premonitori si manifestano con la perdita di lucentezza del mantello, in seguito si verifica sonnolenza e apatia con annesso abbassamento delle difese immunitarie. Inoltre il gonfiore dell’addome è dovuto alla sua perdita della tonicità. Per evitare tutto ciò, occorre una dieta dedicata alla fase geriatrica che deve necessariamente essere di alta digeribilità e ricca di proteine ad alto valore biologico. L’energia deve essere apportata da cereali cotti, poiché la cottura li rende altamente digeribili e assimilabili. Le vitamine sono fondamentali, in particolare quelle del gruppo B, insieme all C ed E per aumentare i processi antiossidanti. Risulta inoltre fondamentale l’apporto di un buon complesso di oligoelementi, soprattutto se il cavallo, pur essendo anziano, è ancora in attività quale riproduttore, come accade spesso nel caso degli stalloni più importanti o di fattrici di elevato valore genetico. Per assicurare anche nella terza età lo stato di per-

fetta forma fisica, ACME ha studiato a lungo e sperimentato Jerry, l’alimento attualmente più evoluto per garantire il benessere dei cavalli anziani e convalescenti. Il nome Jerry deriva appunto da geriatrico. Trattato termicamente per esaltarne la digeribilità e sapientemente integrato con elementi di grado farmaceutico (ogni vitamina ha un livello di purezza e di attività biologica di classe farmaceutica), Jerry è in grado di recuperare il corretto stato di nutrizione nei cavalli defedati e convalescenti. Jerry, a parità di peso, fornisce molti più nutrienti di qualsiasi altro mangime del commercio. Jerry si somministra in ragione di 0.5-1 kg per 100 kg di peso corporeo al giorno secondo lo stato di nutrizione e l’attività del cavallo. È consigliabile suddividere la dose giornaliera in tre pasti. Esso deve sempre essere associato a fieno ricco di foglie, non non polveroso e assolutamente privo di muffe. Ai cavalli con masticazione gravemente compromessa, Jerry può essere somministrato sciolto in acqua tiepida sotto forma di pastone.

Cavriago (RE) Tel: +39 0522 941919 tech.info@acmedrugs.com www.acmedrugs.com


MEET JERRY…

For senior horses and stallions who are still active or convalescent? ACME has studied and tested Jerry at length and it is currently the most advanced food that guarantees the well-being of senior and convalescent horses.

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he average life expectancy of a sporting horse can easily be more than 20 years and it’s not rare for a well-managed horse to reach over 30 years of age. In order to understand what this means in comparable biological terms it’s useful to consider that 25 years of age in horses is the equivalent of 90 years of age in man. As we all know, geriatric horses also need special care and attention to ensure their well-being in old age. Senior horses often have compromised teeth due to excessive use and the irregular shape of the upper molars. The sharp points that form can cause lesions in the mouth especially when chewing. Tooth loss is a common occurance and when a tooth falls out the surrounding ones tend to migrate into the empty space. This causes mastication problems which leads to the ingestion of food that hasn’t been adequately chewed and as such isn’t easy to digest. The digestive process is further worsened by a reduced function of the digestive system and insufficient liver activity, both of which are normally compromised by old age. Any food that reaches the stomach without being chewed properly during mastication can’t be completely digested. It arrives in an intestine that has a reduced motility and a modest absorption capacity which doesn’t allow for the assimilation of the nutrients necessary to guarantee a satisfying state of nutrition. Poorly digested nutrients cause abnormal fermentations with further negative consequences. That’s how hard to resolve colic can occur. These pathological events can, in a best case scenario, lead to an altered gastrointestinal function associated with weight loss, a state of general deficiency and an overall deterioration. Warning signs appear as a loss of shine on the coat, followed by sleepiness and apathy which leads to a weaker immune system. In addition, the abdomen swells due to a loss of muscle tone. In order to avoid this, a diet dedicated to the geriatric phase is needed which must be necessarily easy to digest and rich in high quality proteins. Energy comes from cooked cereals as cooking makes them highly digestible and easy to absorb. Vitamins are fundamental, especially the B group ones which together with C and E increase antioxidant processes. Furthermore, it seems fundamental to have a supply of a good complex of oligoelements, especially if the horse, even when senior, is still active in reproduction, as is often the case of the most important stallions or mares with a high genetic value. To ensure a perfect physical condition in old age, ACME has studied and tested Jerry at length and it

is currently the most advanced food that guarantees the well-being of senior and convalescent horses. The name Jerry, as a matter of fact, comes from the term geriatric. Thermically treated to increase digestibility and skillfully integrated with pharmaceutical grade elements (every vitamin has a level of purity and biological activity of pharmaceutical level), Jerry is able to recuperate a correct state of nutrition in debilitated or convalescent horses. Jerry, provides many more nutrients, at the same weight, than any other food on the market. Jerry should be administered at 0.5-1kg per 100kg of body weight per day according to the state of nutrition and the activity of the horse. It is advisable to divide the daily allowance into three meals. It should always be given with hay that is leafrich and free from dust and mould. Jerry can also be administered to horses with serious mastication problems as a paste by dissolving it in lukewarm water.


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el 2018 lo staff di Sport Endurance EVO era a King Forest in UK per seguire una gara di endurance internazionale. Pioveva ed era davvero freddo; aspettavamo l’arrivo della CEI3* 160 km. Al traguardo arrivò un uomo distinto, elegante in sella, con un sottosella verde. Chiediamo chi fosse ad un giudice locale che ci disse che era il sign. Tom MacGuinness di Horseware. Decidemmo di regalare lui una copia della nostra rivista auspicando un giorno di poterlo intervistare. E’ passato un anno circa e Luca Giannangeli, publisher of Sport Endurance EVO magazine, si è ritrovato con tutta la sua famiglia, Elena e Diego, a casa sua prima e poi nella sua azienda in Irlanda ad intervistarlo. Un onore e un piacere aver conosciuto una persona sensibile, appassionata ed umile nonostante un grande imprenditore. Gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ la sua vita, il suo percorso equestre e lavorativo, perché le sue coperte sono già famose in tutto il mondo.

Success is the result of knowing how to seize an opportunity Mr. Tom MacGuinness, the owner of Horseware, meets Sport Endurance EVO

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n 2018, the staff of Sport Endurance EVO were following an international endurance event at King’s Forest in the UK. It was raining and really cold while we were waiting for the arrival of the CEI3* 160km. Over the finishing line came a distinguished man, elegantly sat in the saddle, with a green saddle blanket. We asked about him and a local judge told us it was Mr. Tom MacGuinness of Horseware. We decided to offer him a copy of our magazine in the hopes of being able to interview him one day. A year went by before Luca Giannangeli, publisher of Sport Endurance EVO magazine, found himself in Ireland, along with his whole family, Elena and Diego, in order to interview Tom, first at his home and then at his business. It was an honour and a pleasure to have met such a sensitive, passionate and engaging person, one who is also a remarkable businessman. We asked him to tell us a bit about his life, his equestrian and working career, as his blankets are already renowned worldwide.

Tom MacGuinness

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ro molto giovane, avevo appena 20 anni quando decisi di lasciare il College per diventare Missionario cristiano. Lasciai il mio paese direzione Sudamerica dove trascorsi ben 5 anni della mia vita in compagnia di mia moglie. Nel 1979 tornai nella mia isola dove decisi di riprendere in gestione la riding school della mia famiglia. Ho due fratelli che all’epoca studiavano per diventare veterinari e una sorella che lo stesso studiava per diventare infermiera. Erano tutti e tre impegnati ed io libero di scegliere la mia strada. Diventai istruttore di equitazione secondo i canoni dettati dalla federazione inglese. Mi specializzai nella disciplina dell’eventing dove ho gareggiato fino alla categoria 1 e 2 stelle. Nel 1982/83 l’Irlanda fu colpita da una importante recessione economica, bisognava inventarsi qualcosa e farlo subito.

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Over to Mr. Tom MacGuinness, a man who made a virtue out of necessity.

Mi misi semplicemente ad osservare e capii che forse il settore delle coperte per i cavalli poteva essere vincente. A quei tempi non erano molto usate, quantomeno non da tutti. Chi le utilizzava si serviva di coperte vecchie, di bassa qualitĂ . Venivano lavate spessissimo fino a consumarsi lasciando scoperte le chiusure o le finiture in ferro che finivano per graffiare e fare male al cavallo.


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ver to Mr. Tom MacGuinness, a man who made a virtue out of necessity. “I was very young, about 20 years old, when I decided to leave college and become a Christian missionary. I left my country for South America where my wife and I spent 5 years. In 1979, we returned to Ireland and I decided to go back to managing my family’s riding school. I had two brothers who were studying to be vets at the time and a sister who was training to be a nurse. All three were busy with their chosen professions but I chose a different path. Or rather, I had to develop a new path when my initial one became blocked. I became a riding instructor who specialized in eventing and competed in the 1 and 2 star categories. However, Ireland was hit by a terrible recession in 1982/83 and the riding school suffered as a result. With a young family at home, I had to come up with supplementary income, and quickly.

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pesso erano a terra, cadevano, si attorcigliavano non avendo buone cerniere, insomma, ho capito che dovevo migliorare quel prodotto. Dunque pensai che se l’uomo è riuscito ad andare sulla luna, potevamo realizzare coperte

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di qualitĂ anche noi! Ho iniziato dal nulla, non sapevo nulla di tessuti, macchine da cucire ecc. Ho dovuto lavorare molto per trovare un prodotto che andasse bene per tutti i cavalli. Passarono tre mesi per disegnare una coperta e altri tre per costruirla; considera che lavoravo sempre nel frattempo nella riding school.


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started looking around and observing and realised that maybe the horse blanket market could be much improved upon. Horse blankets weren’t used that much back then, certainly not widely. Those who did use them used old and poor quality blankets. They were often damaged when washed which meant that the metal fasteners or the trimmings would scratch and hurt the horses. They often fell off, got tangled and didn’t have decent clasps. In short, I knew I had to improve the product. It took three months to design the blanket and another three to make it; all while managing a riding school in the meantime. In 1986 I decided to close the school so that I could dedicate myself to Horseware. I knew it was time to get serious and take it to the next level. I had been married for a while and had a small child, a mortgage and various expenses to face. My project was quite different to other people’s so I had to make sure it was the best.

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el 1986 decidemmo di chiudere la scuola per dedicarmi H24 ad Horseware. Ho capito che era il momento di fare sul serio, di fare il salto di qualità. Ero sposato da tempo ed avevo un figlio piccolo, con mutuo e spese da affrontare. Il mio progetto era molto diverso da quello degli altri quindi dovevo essere sicuro che fosse il migliore. Le mie coperte erano destinate inizialmente a cavalli che rimanevano nel paese e pian piano

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superavano i confini. Le mie coperte erano uniche al momento. Usavo materiali specifici, come thermobond fiber, nylon ecc. tutti provenienti dall’Irlanda e da UK, oggi anche da far East. Nel 1990 le coperte di Horseware diventano waterproof, la traspirazione è sempre stato un mio pallino, era fondamentale. Il cavallo non poteva rimanere bagnato dopo un’uscita o un allenamento; detto questo in breve tempo diventai l’unico a produrre una coperta con queste caratteristiche.


Tom MacGuinness with Luca Giannangeli

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y blankets were initially sold for horses in Ireland and after that we slowly expanded to countries overseas. At the time my blankets were unique. I used special materials like thermobond fiber, nylon etc. originally sourced in Ireland and in the UK and now in the Far East. Horseware blankets were made waterproof in 1990. Transpiration has always been fundamental for me. Horses shouldn’t stay wet after being taken

out or trained and I was the only one who was making blankets with these characteristics. The blanket was resistant and didn’t fall off the horses anymore. I was the market leader for the next 5 years. Today, the brand is sold in 30 countries and available in approximately 2,500 retailers worldwide. As far as marketing is concerned, I prefer not to sell online. Also, it’s not an easy thing to do, selling online is complicated and requires a completely different form of logistical organization compared to classic selling.

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a coperta era resistente e non cadeva più dal cavallo. Per altri 5 anni rimasi leader del settore. Oggi il marchio è presente in 30 paesi e poso contare su circa 2500 punti vendita nel mondo che hanno il mio marchio esposto. Per quanto riguarda il marketing, ho deciso di non vendere su internet per rispetto a chi vende in negozio. Tra l’altro sarebbe assai difficile farlo; questo tipo di commercio è complicato e richiede un’organizzazione logistica totalmente differente dalla classica. Vendiamo molto on line, ma lasciamo farlo ai terzi. In futuro vorrei vendere in maniera diretta solamente nella disciplina dell’endurance perché c’è spazio per il tipo di prodotto che ho. Parliamo di Endurance Tu sei un cavaliere, hai fatto gare di eventing, di polo di endurance, ma quale disciplina preferisci e perché? Avevo 12 anni quando iniziai a cavalcare e continuai fino a 18 anni. Smisi per 10 anni e poi ripresi a fare eventing fino alla categoria 2 stelle. Ebbi un incidente quindi dovetti fermarmi. Per i futuri 15 anni mi sono dedicato e concentrato sulla mia azienda. Ero felice di quello che avevo creato nella mia vita e trovavo il mio lavoro molto appagante e stimolante. Viaggiavo molto con il mio van portandomi dietro tutto il carico di coperte da vendere in giro durante gli eventi; era molto stancante. Avviato bene il mio lavoro avevo più tempo per me dunque ripresi a montare con mia figlia, seguendola nello show jumping. Un mio amico mi introdusse nel polo ed ebbi la possibilità di assistere ad alcune partite di polo in Argentina e, dopo un po’ di scetticismo, me ne appassionai. Nel 2010, avevo 60 anni, iniziai a giocare a polo comprando anche alcuni cavalli specifici per la disciplina. Mia moglie appoggiava questa mia scelta perché finalmente iniziavo a godermi la vita. Avevo un amico, che lavorava molto in UAE; una sera stavo cavalcando nella mia scuderia e mi disse: “perché non provi a praticare endurance, saresti perfetto visto anche il tuo

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e do sell a lot online but via third parties. In the future, I would like to sell directly to the endurance market as there’s a gap in it for the kind of product I offer.

Let’s talk Endurance You’re a rider, you’ve competed in eventing, in polo and in endurance, but what’s your favorite discipline and why? I was 12 when I started riding and I carried on until I was 18. I stopped for 10 years and then started eventing again and reached the 2 star category. An accident made me stop and, for the following 15 years, I concentrated on my business. I was pleased with everything I’d created in my life and found my job rewarding and stimulating. I travelled a lot in my van, transporting blankets to sell at events; it was pretty tiring. Once my business had got off the ground, I had more time for me so I started riding again with my daughter and went showjumping with her. One of my friends introduced me to polo and I had the chance to watch some matches in Argentina and, despite some initial scepticism, I found I really enjoyed it. In 2010, when I was 60, I started to play polo and even bought some polo ponies. I had all my wife’s support as she thought it would be good for me to enjoy myself. A friend of mine, who worked a lot in the UAE, saw me riding at my stables one evening and said “Why not try endurance, you’d be just right for it seeing as you’re so fit”. I met a vet in Uruguay who had worked with polo ponies and he suggested I try endurance, a totally new discipline for me. There was no Irish team which motivated me even more and I decided to try it. This was in 2012. I went to South America and met Sebastian Brum, an endurance trainer. Riding 20 or 40 km wasn’t hard for me even though I found it a bit boring at the beginning. A German instructor gave me the incentive to go on; from her, I learnt to listen to the horse, to interpret its signals, to understand it. I un-


fisico atletico”. In Uruguay conoscevo un veterinario che lavorava nel mondo del polo pony e anch’egli mi consigliò di provare quella che per me era una nuova disciplina, l’endurance. Non esisteva la squadra irlandese, quindi avevo uno stimolo in più e provai. Era il 2012. Andai in Sudamerica e incontrai Sebastian Brum che era un trainer di endurance. Percorrere 20 o 40 km mi riusciva naturale, anche se all’inizio mi annoiavo. Fu un’istruttrice tedesca che mi dette il giusto stimolo; imparai da lei ad ascoltare il cavallo, ad interpretare i suoi segnali, a comprenderlo. Capii che era importante insegnargli la strada giusta da percorrere, ad evitare pericoli, a scegliere l’andatura giusta etc.

derstood it was important to teach it the right route to take, to avoid danger, to choose the right pace etc. Polo is a team sport, you’re never as alone as you are in endurance. How important is it to have support? It’s fundamental to have a good trainer, a vet, the perfect support waiting for you. Thanks to them, I managed to achieve important goals like taking part in two editions of the European Championships and as many World Championships. In 2013, the rules changed and, in order to qualify, I had to travel a lot and take part in a lot of competitions. It was tough but I managed it.

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l polo è uno sport di squadra, non sei mai solo come nell’endurance. Quanto è importante l’assistenza? Avere un bravo trainer, un veterinario, un’assistenza perfetta che ti aspetta, è fondamentale. Con il loro supporto sono riuscito a raggiungere obiettivi importanti come partecipare a due edizione degli European Championship ed altrettanti World Championship. Nel 2013 cambiarono le regole e per avere le qualifiche necessarie, dovevo viaggiare molto e fare tante gare. Ci riuscii dopo tanti sacrifici. È importante la tecnologia nell’endurance? All’epoca correvo a piedi, ero un crosscountry runner. Le mie specialità erano i 5, 10 km. Si allenava secondo il metodo dell”interval training”, la stessa cosa che usavamo per i cavalli con il parametro fondamentale che era il cuore. Nell’endurance oggi, grazie all’utilizzo del cardiofrequenzimetro, anche chi non ha grande esperienza può capire quale velocità migliore mantenere. Anche in questo caso ho osservato l’endurance e sono arrivato a progettare un sensore elettronico collegato ad un sistema GPS. In sostanza la frequenza cardiaca del cavallo viene inviata in tempo reale su una dashboard collegata ad una App. Posso seguire la sua evoluzione LIVE, salvarla e compararla nel tempo con le varie fasi di allenamento studiandone i loro grafici. In questa maniera posso stabilire se le tabelle di allenamento funzionano, se l’alimentazione del cavallo è buona, insomma, la tecnologia può aiutare senz’altro il training del nostro cavallo.

Endurance community Qual è l’endurance che vorresti. L’endurance ha due facce della stessa medaglia: abbiamo le veloci gare nel deserto, paragonate a gare di velocità e prove più tecniche dove vedi cavalli trottare per 12 ore. Come la religione, i protestanti la vedono in un modo, altri in un altro, ma l’importante è che Gesù ci sia e sia al centro.

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ow important is technology for endurance? At the time I ran, I was a crosscountry runner. I specialized in the 5 and 10km. We trained using the “interval training” method, the same way we did with horses, basing ourselves on the heart’s parameters. Today, in endurance, thanks to the use of heart rate monitors, even those without much experience can work out the best speed to maintain. I looked to endurance here too and managed to design an electronic sensor connected to a GPS system. In short, the horse’s heartbeat is sent to a dashboard that’s connected to an app, all in real time. I can follow the evolution of the heartbeat LIVE, save it and compare it with the various phases of training by studying the charts. This way I can see if the training schedule works and if the horse’s nutrition is okay. In other words, technology can, without a doubt, improve the horse’s training.

Endurance community How would you like endurance to be? There are two sides to the same coin in endurance: on one side there are the fast races in the desert, and, on the other, races that test speed and technique where horses simply trot for 12 hours. It’s like religion, the protestants see it one way, the Catholics in another but all it comes down to Jesus in the end and the fact they are centred around him. When we talk about endurance, we’re talking about a competition where there has to be a winner, an objective, otherwise it wouldn’t make sense to take part, it would be boring. Endurance is the most noble, most natural equestrian discipline, one where respect for the horse is fundamental. Irish cowboys travelled from Dundalk to Dublin in two days. That was enough time to enter into harmony with your horse and cultivate a symbiotic relationship.

Nation Cup Team 2019

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uando si parla di endurance comunque stiamo parlando di una competizione dunque deve esserci un vincitore, un obiettivo, altrimenti non avrebbe senso correre, sarebbe noioso. L’endurance è la disciplina equestre più nobile, la più naturale dove il rispetto del cavallo è fondamentale. I Cowboys irlandesi viaggiavano Dundolk, casa mia, fino a Dublino impiegando due giorni; questo tempo era sufficiente per entrare in sintonia col tuo cavallo entrandoci in simbiosi. Questo è il bello dell’endurance. A me esce spontaneo, naturale praticarlo come al contrario la coordinazione mani-gambe non lo è nel polo. Il grande problema dei giorni nostri è che c’è mancanza di buon senso e di conseguenza tutti devono soffrire per la mancanza del rispetto delle regola. Esiste poi la spettacolarizzazione delle notizie, voi siete giornalisti lo sapete bene. Leggo ogni giorni sui social di attacchi continui da parte ad esempio di vostri colleghi inglesi contro Sh. Mohammed di Dubai e le sue gare in UAE. I danni in gara ci sono, come ci sono nel calcio o in altri sport. La saggezza sta nell’accorgersi del danno e fermarsi in tempo, questo si.

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hat’s what’s nice about endurance. It comes naturally to me and the same can’t be said of the hand-leg coordination that’s needed in polo. A lack of common sense is a huge problem nowadays and, as a consequence, everyone suffers when rules aren’t respected. News also gets sensationalized and, as journalists, you’re well aware of that. Everyday on social media I read continuous attacks from some English journalists against Sh. Mohammed of Dubai and his races in the UAE. Injury is a possibility in races, just like in football or other sports. It’s wise to be aware of it and stop promptly when it happens, that’s for sure. Counting the first and last, there are seven check-ups in total in an endurance race which we pay for when we sign up. That’s why endurance is likely the most monitored discipline of all. How would you monitor the competitions and the FEI ranking? Today the FEI monitors, everyone monitors, but I ask myself what the people doing the monitoring want to achieve? I thought you could develop a kind of rating system for the competitions, that gave figures or points, based on some fundamental and universal parameters.

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urante una gara di endurance abbiamo anche 7 visite contando l’iniziale e la finale, le paghiamo con la quota di iscrizione. Per questo motivo l’endurance è probabilmente la disciplina più controllata di tutte. Cosa faresti per controllare le gare e il Ranking FEI? Oggi la FEI controlla, tutti controllano ma mi domando, le persone che controllano, quale obiettivi vogliono raggiungere? Io ho pensato che si potrebbe istituire una sorta di sistema di rating delle gare, che attribuisca dei valori, dei punteggi ad esse in base ad alcuni parametri fondamentali ed universali. Penso alla distanza, al dislivello del percorso, all’altitudine della location di gara, al tipo di terreno di gara (sabbia, roccia), alla temperatura ed umidità media stagionale (negli ultimi 5 anni) ecc. Ogni gara prenderebbe un punteggio e ne assegnerebbe un altro in base alla posizione in classifica. Insomma, farei qualcosa per diversificare l’accesso alle qualifiche che con il nuovo regolamento scoraggiano l’endurance dei piccoli paesi. Dopo aver corso una CEI1* devi terminare tre CEI2* in 24 mesi (binomio) senza mai

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essere eliminato per accedere alla CEI3*, questo significa che solo chi ha tante gare nel proprio paese e tanti cavalli può pensare di andare avanti. Solamente chi può economicamente permetterselo potrà andare all’estero a cercare qualifiche e correre per il ranking, chi ha solo un cavallo a casa non ha chance. Si voleva intervenire per calmare la situazione in UAE ma in questo modo si è colpita la base dell’endurance... Non so come andrà a finire, vedremo...


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think about the distance, the unevenness of the route, the altitude of the location of the competition, the terrain (sand, rock), the temperature and humidity of the average seasons (in the last 5 years) etc. Every race would have a score and would be assigned another based on its position in the classification system. In short, I would do something to diversify access to the qualifiers that are discouraged by the new rules in smaller countries. After racing a CEI1* you have to finish three

CEI2* in 24 months (binomials) without being eliminated in order to access a CEI3*. This means that only those who have a lot of races in their own country and a lot of horses can progress. Only those who can afford it can go abroad and qualify and run for ranking. Those who only have one horse at home don’t have a chance. They needed to intervene to calm things down in the UAE but this way they’ve hit the foundations of endurance hard… I don’t know where this is going, we’ll see…

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WHEN GOING QUANDO IL

CHANGES YOUR LIFE TI CAMBIA LA VITA

Do you say “barefoot horse” when a horse doesn’t have shoes, Alex? Absolutely not, you say it has a “natural foot!!”

Girovagando per il Web e per i social, abbiamo incrociato il profilo FaceBook di Alex (Alex cuoreBarefoot). Alexander Bongiorno e sua moglie Federica Ardesi, hanno cambiato la loro vita, semplicemente inseguendo una passione.

Browsing the internet and social networks, we bumped into Alex’s Facebook profile under the name (Alex cuoreBarefoot). Alexander Bongiorno and his wife Federica Ardesi, Alex and Chicca for friends, changed their lives by simply following a passion.

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a chi è Alex? Ma quale è il suo lavoro?

Alex è un consulente delle cure naturali del cavallo e del suo zoccolo, in gergo “pareggiatore”. Dopo due lunghi anni di corso professionisti presso Barefoot Horse Italia, ha ottenuto la loro certificazione. “E’ stato un periodo intenso, difficile” - dichiara, “tra esami teorici e tanta pratica sul campo”. BHI è un’Associazione Italiana affiliata e riconosciuta dalla AANHCP (Association for the Advancement of Natural Horse Care Practices) realtà americana che crebbe gradualmente negli anni ‘70 grazie all’impulso di Jaime Jackson, visionario maniscalco che sconvolse tutte le teorie fino ad allora in auge. Osservando i cavalli sferrati si accorse di quante patologie provenienti dall’uso dei ferri, spesso improprio, potevano essere evitate. Allora si mise a guardare e studiare. Spese anni in giro per l’America, soprattutto in Nevada, dove vivevano liberi migliaia di mustang. Alcune associazioni locali erano preposte alla cattura dei cavalli per studiare e controllare il loro stato di salute.

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ut who is Alex? And what does he do?

Alex is a consultant for the natural care of the horse and its foot, in jargon a “trimmer”. After two long years of professional training at Barefoot Horse Italia, he got certified. “It was a hard, intense period” he stated “ with the theory exams and lots and lots of practice in the field”. BHI is an Italian Association affiliated and recognised by the AANHCP (Association for the Advancement of Natural Horse Care Practices) an American practise that gradually grew in the 70s thanks to the impetus of Jaime Jackson, a visonary farrier who unsettled all of the theories that had been in vogue until then. Observing barefoot horses he realised that many diseases caused by the often improper use of shoes, could be avoided. So he began scrutinizing and studying. He spent years going around America, especially Nevada, home to thousands of wild mustangs. Some local associations offered to catch horses in order to study them and give them a check-up.

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bbene cavalli che percorrevano molti km al giorno, avevano dei piedi perfetti e soprattutto una salute perfetta! Da queste profonde esperienze Mr. Jackson iniziò a mettere in atto quello che aveva osservato, promuovendo il piede senza ferro. Torniamo ad Alex, classe di ferro ‘76. Il pareggiatore BHI viene, professionalmente parlando, da un altro settore ma ha da sempre avuto i cavalli nutrendo nei loro confronti oltre che una grande passione, un altrettanto rispetto. Nella vita nulla accade per caso ed ecco che nel 2014 incontrò sulla sua strada uno dei massimi esponenti in Italia del metodo “barefoot”, Luigi Borgis. Alex aveva continui problemi con le ferrature dei suoi cavalli e problemi di metabolismo

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dovuti ad una gestione tradizionale. I loro problemi si ripercuotevano sull’umore degli stessi. Probabilmente anche la latitanza del maniscalco di fiducia, spesso non raggiungibile quando i problemi diventavo insopportabili, lo spinse verso un’alternativa. Un giorno, un amico che viveva vicino casa di Alex, gli confidò di aver tolto i ferri ai suoi cavalli e di aver notato un cambiamento radicale. Ovviamente non bastava sferrare il cavallo per risolvere tutti i problemi, ma era necessario pareggiarlo, gestirlo in altro modo e aiutarlo inizialmente con delle scarpette di gomma di cui parleremo dopo. L’amico di Alex lo mette in contatto con Luigi e qui nasce, oltre che ad una solida collaborazione, una sincera amicizia. Alex invoca al miracolo! Inizia il percorso con i suoi cavalli.


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espite the fact that the horses travelled many kilometers a day, they had perfect feet and were in especially perfect health. After these profound experiences Mr.Jackson began to implement the things he had observed by promoting the barefoot practice. Let’s return to Alex, class of iron of ’76. Professionally speaking, the BHI trimmer comes from a different sector but has always had horses and as well as being passionate about them, respects them just as highly. Nothing happens by chance in life and that’s why I met one of the most important Italian exponents of the “barefoot” method, Luigi Borgis, along the way in 2014. Alex had continuous problems with his horses’ shoes and metabolism due to a traditional

management. Their problems affected their mood. Also, the lack of a trusted farrier, a figure who was often hard to reach when problems became unbearable, pushed him to find an alternative. One day, a friend who lived near Alex confessed that he had taken the shoes off his horses and could notice a radical difference. Obviously, unshoeing the horse wasn’t enough to solve all its problems, you had to trim it, manage it differently and at the beginning help it with the rubber shoes we’ll discuss later. Alex’s friend put him in touch with Luigi and a solid collaboration and a sincere friendship was born. Alex prayed for a miracle! He started the process with his horses. He applied the 4 pillars of Barefoot: Nutrition, management, trimming and equitation.

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pplica quelli che sono i 4 pilastri del Barefoot: alimentazione, gestione, pareggio ed equitazione. Dopo solo qualche mese Alex nota degli effetti incredibili sui suoi cavalli. Erano visibili anche dal loro umore; sembrava fossero finalmente sereni. Alex rimase talmente affascinato da questo mondo “barefoot” che si immerse completamente in esso. Chiese di poter iniziare il percorso in BHI che poi lo ha portato oggi a quello che è diventato il suo lavoro. Luigi lo indirizzò verso un corso proprietari di BHI (Barefoot Horse Italia) dunque conobbe il dott. Luca Gandini, presidente BHI che non finirà mai di ringraziare insieme a Gigi. Il corso gli aprì un mondo; egli capì che stava sbagliando tutto nell’approccio con i suoi amati animali. Si convinse a tal punto che il Barefoot divenne la sua vita, uno stile di vita e un lavoro. Da cliente passò dall’altra parte del bancone capendo alla perfezione che il piede è lo specchio della salute complessiva del cavallo. “no horse – no foot “ e non viceversa! Di conseguenza si appassionò all’affascinante mondo della “scarpetta” che dal 2000 ad oggi ha fatto passi da giganti sia in termini di qualità, che di tecnologia e affidabilità. Abbiamo chiesto direttamente ad Alex quanta richiesta vi fosse nelle sue zone o in Italia? Lavoro in quasi tutto il nord Italia fino all’Emilia Romagna. Di Professionisti BHI ne esistono in tutta Italia. L’unica vera disciplina nella quale lavoro è l’endurance e quindi seguo i cavalli che oltre alle passeggiate fanno endurance, disciplina che amo. L’interesse verso il barefoot è altissimo e in tanti si stanno avvicinando incuriositi al nostro mondo; questo devo dire grazie anche agli ottimi cartellini veterinari che riportano a casa dopo le gare. Oggi iniziamo a contare cavalli barefoot anche nelle 120 e 160 km. con ottimi risultati. Un po’ di scetticismo c’è, almeno in Italia, ma è fisiologico; quando non si conosce qualcosa si ha paura di essa e spesso la si denigra. La tradizione e l’attaccamento al passato è difficile da scardinare ma confido nel futuro e nella maturazione di nuove idee.

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few months later Alex noted some incredible effects on his horses. The difference could be seen in their mood too; they finally seemed calm.

Alex was so fascinated by this “barefoot” world that he completely immersed himself in it. He started his studies in BHI and that led him to what has today become his job. Luigi suggested a BHI (Barefoot Horse Italia) course for owners where he met Doctor. Luca Gandini, BHI president, who he will be forever grateful to along with Gigi. The course opened up a world for him, he understood that he was getting it all wrong in his approach toward his beloved animals. He was so convinced by it that Barefoot became his life, a lifestyle and a job. . From customer to provider, he perfectly understood that the foot mirrors the horse’s overall health. “No horse-no foot” and not viceversa! As a consequence he became passionate about the fascinating world of the “little shoe” that has come on leaps and bounds in terms of both quality, technology and reliability, since 2000 . We asked Alex himself how much demand there was in his area and in Italy? I work in almost all of the North of Italy, until Emilia Romagna. There are BHI professionals all over Italy. The only real sport I work with is endurance, so I care for horses that in addition to walking, do endurance, a sport that I love. There’s a lot of interest in barefoot and it’s a world that starting to attract curiosity; we have the excellent veterinary cards that they take home after events to thank for that. Today we’re beginning to see barefoot horses even in the 120 and 160 km with excellent results. There is some sceptism, in Italy anyway, but that’s normal; when you don’t know something you’re scared of it and it’s often criticized. Tradition and attachment to the past are hard to undermine but I trust in the future and in the development of new ideas.


Contacts: https://www.barefootenduranceshop.com/ http://www.barefoothorseitalia.it/ Instagram: alex.cuorebarefoot FaceBook: alex.cuorebarefoot

Posso affermare con grande orgoglio che il negozio di mia moglie Federica Barefoot Endurance Shop, che rilevò proprio da Gigi Borgis, sta vendendo scarpette ovunque. Io e Federica abbiamo cambiato vita; la mia famiglia ed io abbiamo voltato pagina e siamo felici perchè quello che ci spinge ogni giorno nel nostro lavoro è la passione. Mia moglie gestisce la parte commerciale in Italia e in Europa. Siamo unici rivenditori EVO BOOT e FLOATING BOOTS, (aziende spagnole). La passione è diventata lavoro e stile di vita. E’ un continuo conoscere e scoprire con tanti nuovi clienti che arrivano ogni giorno. Soddisfazioni arrivano anche dal salto ostacoli dove seguiamo cavalli che saltano oggi anche 130, 135 cm.

I can proudly state that my wife Federica’s Barefoot Endurance Shop, unveiled by Gigi Borgis himself, is selling shoes everywhere. Federica and I have a completely different life; my family and I have turned a page and we’re happy because what motivates our work every day is passion. My wife manages the commercial side of things in Italy and in Europe. We’re the only retailer of EVOBOOT and FLOATING BOOTS, (Spanish companies). A passion has become a job and a lifestyle. Everyday we constantly meet and discover new clients. We also get a lot satisfaction from showjumping where we care for horses that jump 130, 135cm.

Barefoot è la nostra parola d’ordine!!!

Our slogan is barefoot!!!

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The Royal Cavalry of the Sultanate of Oman and Sport EVO

FOR THE DEVELOPMENT OF ENDURANCE RIDING


photo Flickr.com

Thank you for your kidness Sultan Qaboos


#RIDE #CYCLE #RUN II TRIATLÓ D’HÍPIC MAVER SAINT VICENÇ DE TORELLO

SPAIN

Photographers Jaume Cutrina and Anna Molas thank you Mr. Pere Manubens for the cooperation 38

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e’re always on the lookout for things that offer the same flavor as endurance but which are not necessarily the classic discipline itself. We came across this spectacular event while surfing the internet and couldn’t resist. Thanks to Mr. Pere Manubens for his collaboration. Enjoy the read! Original press release - On December 22, 2019 the II Triatló d’Hípic Maver was held in Sant Vicenç de Torelló (Barcelona). There were 43 participants in this edition, 38 of whom completed the race successfully. The first edition of the Triathlon took place in 1994, and hadn’t been held again since. There were the following three races in this edition: horse riding, cycling and running. Each participant rode 22 km on horseback (at a controlled speed of 14 km / h), then cycled 10 km (on a non-electric bike) and finished the triathlon running or walking 4.5 km. The starting line of the three races and the

switches from one sport to another took place at the facilities of Hipic Maver. At 9 am the participants made their registrations and were given a runner’s bag, which contained three numbers, one for each discipline, a technical shirt and a gift. After that, there was a briefing. The competition started at 10 o’clock. The participants started at the same time and they were almost all together for the best part of the track. Each participant had an attendant behind the arrival point to fetch their horse once the 22 kms had been completed. Once the racers had left their horses, they took their bikes and cycled for 11 km. Some runners changed their luggage and stopped to hydrate themselves at the refreshment point. The differences between them became more apparent during the bike race. Once the bike ride part was over; the bikes were left on the bike-supports. Then they started the last race of 4.5 km running or walking, depending on the physical condition of each runner.

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n the men’s category, the winner was Raul Rota with a total time of 2 h 16 min 52 seconds, in second place Jordi Pujol achieved a time of 2 h 23 min 51 seconds and closing the podium, Guillem Soldevila with a time of 2 h 25 min 30 seconds.

In women’s category, the winner was Helena Mercader, fourth in the general classification, with a total time of 2 h 25 min 45 seconds. The second position went to Mariona Fabré, with a time of 2 h 37 min 28 seconds, and Judit Ribalta came in third position with a time of 2 h 44 min 25 seconds. 38 of the forty-three participants completed the triathlon.

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Arrival time

Men’s Classification

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Raul Rota

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Jordi Pujol

Hang

11:34

12:02:56

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Guillem Soldevila

Gin Mare D’Airbrun

11:34

12:03:32

12:25:30

Arrival Time

Women’s Classification

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Helena Mercader

2

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Horse 22 Km

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Maver Ridha

11:34

12:04:15

12:25:45

Mariona Fabré

Fity

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12:11:04

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Judit Ribalta

Damm

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12:14:58

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he day was a great success, and people were eager to participate in upcoming triathlons. A new edition is planned for next summer. In addition, other organizing committees are interested in promoting this exciting new discipline in the future. We will try to incorporate new criteria into the upcoming editions. For instance, the horse’s heart rate could be a parameter to be taken into account in the final classification results.

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important conclusions


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Italian National Association for the Arabian horse

Info: www.anicahorse.org Tel. +39 (0) 521 805250


FEDERAZIONE ITALIANA SPORT EQUESTRI &


FAUSTO FIORUCCI o

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Photos by Oreste Testa

Fausto Fiorucci oggi ne ha due di medaglie d’oro al collo Today Fausto Fiorucci has two gold medals around his neck 54

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essuno come lui nella storia dell’endurance: Fausto Fiorucci, chef d’equipe della Nazionale Italiana Endurance, è riuscito a vincere, a distanza di ben 19 anni, due medaglie d’oro in un Campionato D’Europa Senior. Ci riuscì come Cavaliere nel 2001 a Castiglion del Lago (Pg), quando montava il suo indimenticato Faris Jabar (classe ‘89) e lo scorso 17 Agosto 2019 come Tecnico della Nazionale, grazie al prezioso metallo vinto dalla fuoriclasse Costanza Laliscia. Il dentista di Gubbio, che nel 1998 vinse l’argento individuale a Dubai ai World Championship e quattro anni dopo al mondiale di Jerez de la Frontera (Spagna) lo stesso metallo ma a squadre, entra di diritto nella hall of fame dell’endurance italiano. Sicuramente un posto nello “speciale libro dell’endurance” lo aveva già prenotato, ma questa affermazione ha dato decisamente l’ok per stampare il suo nome nelle preziose pagine. Fausto, all’indomani della difficile manifestazione di Euston Park, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sport Endurance EVO, testata giornalistica che mosse i primi passi nell’editoria proprio quando Fiorucci era la star del momento.

Sentiamo le sue parole riassunte di seguito “Sono davvero felice per lo straordinario risultato ottenuto dall’Italia e da Costanza Laliscia. Ancora non digerisco la beffa per Carolina che non meritava questo epilogo (eliminata per aver ecceduto il peso di 3 etti!!) ma lo sport e la vita stessa sono fatte di imprevisti, bisogna accettare il bello e il brutto, come in un matrimonio, nella buona e nella cattiva sorte! Questa vittoria è stata frutto di un grande lavoro di squadra, tutti e sottolineo tutti, hanno dato il massimo e hanno contribuito alla medaglia. Siamo riusciti a creare uno spogliatoio coeso e unito, caratteristiche che rendono più semplici tutte le operazioni. Il CONI e le Federazioni sportive in genere, chiedono ai tecnici solo una cosa, portare a casa le medaglie. Sono quelle che rimangono negli almanacchi. La Federazione ha ottenuto quello che si aspettava da me e dai miei colleghi.

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here’s never been anyone like him in the history of endurance: Fausto Fiorucci, team leader of National Italian Endurance, managed to win two gold medals in a Europe Senior Championship 19 years later. He managed it as a rider in 2001 at Castiglion del Lago (Pg), when he rode his unforgettable Faris Jabar (class of ’89) and on August 17th 2019 as technician for the National, thanks to the precious metal won by the outstanding Costanza Laliscia. The dentist from Gubbio, who won the individual silver at the World Championship in U.AE. in 1998 and four years later at the World Championship in Jerez de la Frontera (Spain) where he won the same metal but as part of a team, has been rightfully entered into the Italian endurance hall of fame. He had certainly already earned a place in the “special book of endurance” but this affirmation gave the go-ahead to print his name on its precious pages. The day after the difficult event in Euston Park, Fausto made a few statements to Sport Endurance EVO, a news organization that took its first steps into publishing right back when Fiorucci was the star of the moment.

We’ll hear what he had to say below “I’m really happy about the extraordinary result from Italy and from Costanza Laliscia. I still haven’t got over the mockery of Carolina who didn’t deserve an ending like this (eliminated for having exceeded the weight limit by 300 grams!!) but sport and life are made of unforeseen problems, you have to accept the good and the bad, like in marriage, for better or for worse. This victory was the result of great team work, everyone and I mean everyone gave their best and helped to win the medal. We managed to build a cohesive and united team which are both characteristics that make everything easier. CONI and the sports Federations generally ask their technicians just one thing, to bring home medals. Those are the ones that go down in the Almanacs. As well as talking things through with my colleagues so we could achieve the best possible performance, I asked if I could choose a binomial to focus on at my own discretion, with no if and no buts and that’s just what I did: I chose Costanza and Sacha and secured the medal.

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he Federation obtained what it expected of me and my colleagues. I did the job I was called to do by following the rules and technicalities available, just like a good accountant who helps their clients pay the right amount of tax, making them pay neither a Euro less nor a Euro more than they should. Thanks to all staff and all those who worked at my side. It was a tough job accompanied by many misfortunate events, like the two car accidents we were involved in, which luckily caused no harm to anyone but did however cause some damage. So, Fausto Fiorucci finds his place in the pages of the endurance history book, a book which has just began for the outstanding Costanza Laliscia.

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o svolto il lavoro per cui sono stato chiamato sfruttando regole e cavilli a disposizione, come fa un buon commercialista che fa pagare ad un cliente le giuste tasse, facendogli versare né un Euro in più e né un Euro in meno. Ringrazio tutto lo staff e tutti quelli che hanno lavorato al mio fianco. E’ stato un lavoro duro contorniato da tante sfortune, vedi anche i due incidenti d’auto che ci hanno visti protagonisti, per fortuna risolti senza conseguenze gravi per le persone ma soltanto per le cose”. Fausto Fiorucci dunque si ritaglia un posto al sole nelle pagine del libro di storia dell’endurance, libro pensate appena iniziato per la fuoriclasse Costanza Laliscia.


FAUSTO FIORUCCI

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intervista che segue è stata da me realizzata e pubblicata il 26 febbraio scorso, quando nessuno poteva lontanamente immaginare gli scenari che oggi stiamo affrontando in Italia e nel mondo. Insieme all’amico Massimo, persona per la quale nutro grande stima, abbiamo deciso comunque di ripubblicarla per lasciare un segno tangibile, su carta, del suo pensiero. Anche se il 2020 è stato di fatto congelato dal Covid-19, le idee e le sensazioni di Nova rimangono immutate con la speranza di poterle mettere in atto il più presto possibile. La sua grinta e il suo carattere fermo, spesso spigoloso, permetteranno all’endurance italiano di voltare pagina ed aprirsi ad una nuova concezione dell’endurance, svolta oggi più che mai auspicata. Riguardo l’applicazione del nuovo regolamento FISE endurance, quali sono le tue impressioni e i feedback ricevuti dai campi gara? Come sempre le novità hanno bisogno di un periodo di rodaggio prima di essere eventualmente apprezzate. Con il nuovo regolamento, oltre a favorire i Comitati Organizzatori con una riduzione dei costi (I presidenti di Giuria e di Commissione Veterinaria sono a carico della Federazione per le gare di interesse Nazionale e dei Comitati Regionali per le gare Regionali, i GPS sono a carico della Federazione per i Campionati Italiani e per il Trofeo delle Regioni) con l’intento di incentivare l’organizzazione di gare, si è voluto prestare particolare attenzione alla base “aprendo le porte”. Nella fattispecie nella categoria debuttanti e concorso e sviluppo, sono ammessi a partecipare i cavalieri in possesso di una qualsiasi Autorizzazione a Montare F.I.S.E., o di altro Ente di Promozione Sportiva di Equitazione riconosciuto dal Coni, che consenta la partecipazione a competizioni agonistiche e/o ad attività ludico addestrative. Altra novità importante è la modifica introdotta nelle gare di regolarità circa il calcolo del punteggio del binomio. Infatti il cuore, che in passato è sempre stato il parametro più determinante al fine delle classifiche (il cavallo con il basale più basso vinceva la gara, valorizzando un parametro fisiologico e non una prestazione sportiva), non è più preponderante…i tempi di rientro al cancello veterinario influiscono sul punteggio del binomio (prima entri in visita finale più punti hai) valorizzando le doti sportive del cavallo e la qualità dell’allenamento.

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Interview with

Massimo NOVA

representative of the FISE Italy Endurance Department

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made the following interview and published it last 26th February, when nobody could ever have imagined the scenarios that we’re now facing in Italy and around the world. Along with our friend Massimo, who I highly esteem, we decided to republish it in order to leave concrete evidence of our thoughts on paper. Even though 2020 has ground to a halt due to Covid-19, the ideas and sensations of Nova remain unchanged in the hopes of being able to put them into practice as soon as possible. Its often edgy determination and strength of character, will allow Italian endurance to turn the page and open up to a new concept of endurance, a turning point which is today hoped for more than ever. What’s your impression of the application of the new FISE endurance regulations and what feedback have you received from race fields? As always, any changes need a breaking-in period before they start to be appreciated. The new regulations benefit the Organizing Committees with a reduction in costs (The Panel of Judges and the Veterinary Commission are at the expense of the Federation for National competitions and of the Regional Committee for Regional competitions, GPS are paid for by the Federation for Italian Championships and for the Trophy of the Regions) in order to incentivate competitions, they wanted to pay special attention to the base, by “opening doors”. In this case, in the Novice and competition and development category, entry is allowed to horseriders who are in possession of any F.I.S.E Riding Authorisation or other equestrian Sports Promotion body recognised by Coni, which allow you participate in professional competitions and/or recreational training activities. Other important news is the introducation of a modification to regularity races regarding the calculation of the binomials’ points. In fact, in the past, the heart was always the determining parameter in the classifications (the horse with the lowest baseline won the race, valorizing a natural parameter rather than a sporting performance) and this no longer prevails. The times of re-entry to the veterinary gate influence the binomials’s points (the sooner you enter the final visit, the more points you have) valorizing the sporting skills of the horse and the quality of the training.

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a concomitanza del nuovo regolamento Fise con il nuovo regolamento FEI (che è stato integrato al regolamento Fise) ha creato degli equivoci. Infatti nel capitolo “Veterinaria” il regolamento Fise ha obbligatoriamente recepito i parametri di rilevamento cardiaco del regolamento FEI…tali parametri “macchinosi” hanno creato nelle prime gare qualche problema di attesa ai cancelli veterinari, soprattutto per le gare di velocità dove diversi binomi arrivano in gruppo. Le prime due gare, una in Toscana ed una in Lazio, hanno fatto da apripista e ci hanno permesso, attraverso le osservazioni di Giudici e Veterinari presenti sui campi gara, di limitare il problema gestendo gli intervalli di partenza tra binomio e binomio (tre minuti anziché due) e gli orari di partenza tra una categoria e l’altra in funzione del numero dei binomi. La gara dello scorso week-end in Friuli Venezia Giulia con oltre 50 iscritti, dove è stato adottato questo criterio, si è svolta senza il minimo problema di attese ai cancelli veterinari. Purtroppo la gara in programma in Lombardia per lo stesso week end con oltre 80 pre-iscritti non si è potuta svolgere per il problema Coronavirus… sarebbe stato un ulteriore banco di prova! A luglio cambierà il regolamento FEI sulla rivelazione dei cuori; d’accordo o contrario, secondo te chi deve cambiare il regolamento o la mentalità dei cavalieri/trainers? Sicuramente il regolamento, va rivisto soprattutto nel capitolo Veterinaria. In particolare i parametri “macchinosi” di rilevamento cuore previsti nel nuovo regolamento FEI, che hanno evidenziato problemi di attesa in gare con poco più di 50 binomi iscritti, saranno un grosso problema per gare FEI con in concomitanza più gare di velocità. Èun problema non solo Italiano ovviamente… pertanto mi auguro che la FEI ritorni sui suoi passi! Come Fise abbiamo nominato una Commissione costituita dalla Dott.ssa Armida Barelli (Veterinario FEI) e da Pietro Moneta (Giudice FEI, Tecnico Endurance e Cavaliere di fama Internazionale) preposta a dialogare con la FEI e proporre modifiche. Stessa cosa hanno fatto molte altre Federazioni Europee, pertanto sono ottimista in tal senso. Qual è la tua idea di endurance moderno? Non credo sia appropriato parlare di endurance moderno, preferisco parlare di endurance. Infatti la “filosofia” che sta dietro a questa fantastica disciplina è invariata!

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he conjunction of the new Fise regulations with the new FEI regulations (which have been integrated into the Fise regulations) has caused misunderstandings. As a matter of fact, in the “Veterinary” chapter, the Fise regulations have obligatorily implemented the cardiac sensor parameters of the FEI regulations… In the first races, such “complicated” parameters caused some problems with waiting times at veterinary gates, especially in speed races where several binomials arrive in a group. The first two races, one in Tuscany and one in Lazio, were the forerunners and allowed us, via the Judges and Veterinarians present on the competition field, to reduce the problem by managing the departure intervals between one binomial and another (three minutes instead of two) and the departure times between one category and another according to the number of binomials. The race that took place last weekend in Friuli Venezia Giulia with over 50 entries, took these measures and there were absolutely no problems with waiting times at veterinary gates. Unfortuantely, the race with over 80 pre-entries that was planned to take place in Lombardy the same weekend was unable to go ahead due to the Coronavirus problem.. It would have been a further touchstone! In July, the FEI regulations on heart monitoring will change; whether you agree or disagree, do you think it should be the regulations or the riders/trainers mentality that should change? Definitely the regulations, the Veterinary chapter especially should be revised. In particular, the “complicated” heart monitoring parameters required by the new FEI regulations, have shown to cause some waiting problems in competitions with just over 50 binomial entries and will be a big problem in FEI competitions that run several speed competitions at the same time. It’s obviously not just an Italian problem… consequently, I hope that the FEI makes a U-turn! As Fise, we nominated a Commission made up of Doctor Armida Barelli (FEI Veterinarian) and Pietro Moneta (FEI Judge, Endurance Technician and Horserider of International Fame) who are responsible for communicating with the FEI and proposing modifications. Many other European Federations have done the same, so I’m optimistic in those regards. What is your idea of modern endurance?


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ggi sono cambiati i “modelli” di riferimento…i giovani vogliono emulare le gesta dei cavalieri degli Emirati Arabi, pertanto gare sempre più veloci e percorsi sempre più piatti. Essendo i giovani il futuro dell’endurance credo sia un processo irreversibile. Personalmente preferisco le gare più tecniche, con percorsi misti dove le doti sportive del binomio, la capacità di interpretazione del percorso, la conoscenza del proprio cavallo e la tattica di gara, oltre alla solita dose indispensabile di fortuna (l’incidente in una gara sulle lunghe distanze è una discriminante ricorrente), determinano la classifica! Oggi questi tipi di percorso sono pochissimi, Torgnon, Florac, Montquc e Santa Susana i più tecnici e pochi altri che spero resistano ancora a lungo… per i nostalgici come me! Qual è il percorso di avvicinamento ai Mondiali Senior e agli Europei Young Rider che si svolgeranno quest’anno? E’ volontà di questa commissione interferire il meno possibile nella preparazione dei binomi in vista degli eventi a cui saranno chiamati a partecipare le Nazionali Senior e Junior/ Young Rider. Pertanto la prima long list sarà fatta sull’analisi dei risultati ottenuti nella passata stagione e non su una selezione “in campo gara”. Infatti l’Endurance, a differenza delle altre discipline equestri, non consente un’attività agonistica ad alto livello di più di 2/3 gare all’anno.

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don’t think it’s appropriate to talk about modern endurance, I prefer to talk about endurance. In fact, the “philosophy” that’s behind this fantastic discipline hasn’t changed! Today, our reference “models” are different…young people want to emulate the feats of riders from the United Arab Emirates, hence with races that are always faster and routes that are always flatter. As young people are the future of endurance, I think it’s an irreversible process. Personally, I prefer more technical races, with mixed routes where the classification is determined by the sporting abilities of the binomial, the ability to interpret the route, the familiarity with your own horse and race tactics, as well as the usual and essential dose of good luck (accidents in long distance races are a discriminating recurrence), There are very few of these kinds of routes today, Torgnon, Florac, Montquc and Santa Susana are the most technical along with a few others which I hope will manage to resist for a long time… for nostalgic people like me! What is the approach path toward the Senior World Championships and the European Young Rider that will take place this year? This commission wishes to intervene as little as possible in the preparation of the binomials in view of the events in which the Senior and Junior/Young Rider Nationals will be called to participate in. Therefore, the first long list will be based on the analysis of the results obtained last season and not on a competitive selection.

on the right Mr. Massimo Nova

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Quali sono gli obiettivi del nuovo Dipartimento da te coordinato? Gli obiettivi principali sono tre: – i risultati agonistici delle 2 nazionali ai Campionati Europei e Mondiali, – la formazione, – la crescita della base. Per i risultati agonistici credo che i criteri di selezione, di cui ho accennato prima, metteranno in luce i forti binomi che si sono espressi l’anno passato con ottimi risultati in Italia e all’estero. Per la formazione di tecnici, giudici e veterinari, stiamo lavorando ai rispettivi regolamenti. Ritengo che queste tre figure debbano essere un punto di riferimento sia per chi pratica l’Endurance che per chi è agli inizi. La qualità dei futuri atleti a “2 e 4 zampe” è determinata fortemente anche da queste figure. Per la crescita della base già nel nuovo regolamento endurance, per il quale ho partecipato alla stesura, abbiamo aperto “le porte” nelle gare di avviamento ai tesserati presso gli enti di promozione sportiva. Collaboreremo strettamente con il Dipartimento di Equitazione di campagna per avvicinare alla disciplina i “cavalieri da passeggiata” e tutti gli appassionati di trekking, infatti l’Endurance è l’espressione agonistica di queste attività equestri. Fondamentalmente i tre punti sono strettamente collegati, se aumentano i praticanti e si alza il livello formativo, avremo sempre più atleti competitivi!

What are the objectives of the new Department you coordinate? There are 3 main objectives: - competitive results of the 2 nationals at the European Championships and World Cup - Training - Growth of the base I think that the selection criteria for competitive results, which I mentioned before, will highlight the strong binomials who showed themselves with excellent results last year in Italy and abroad. We’re working on the respective regulations regarding the training of technicians, judges and vets. I believe that these three figures have to be a reference point both for those who are already involved in endurance and also for those who are just starting out. The quality of future athletes on “2 or 4 legs” also strongly depends on these figures. In order to increase the base, in the new endurance regulations, which I helped put into writing, we opened “the doors” to members in the starter competitions at sports promotion institutions. We’ll work closely with the countryside Horseriding Department to attract riders or trekking enthusiasts to the discipline, in fact, Endurance is the competitive expression of these equestrian activities. The three points are fundamentally closely connected so if the numbers of endurance riders rise and the level of training improves, we’ll have more competitive athletes!

fruttarli in una selezione “competitiva” significherebbe rischiare di “romperli” o “spomparli” prima degli eventi a cui saranno chiamati a partecipare dove dovranno essere al 100% ed esprimere al massimo il loro potenziale. Il merito e la capacità di gestione del cavallo sono di chi lo ha portato ad essere selezionabile per la Nazionale…pertanto il lavoro di avvicinamento ai Mondiali Senior e agli Europei Young Rider sarà a discrezione del Trainer in accordo con il suo Veterinario e del Cavaliere/ Amazzone che lo monterà. La Commissione seguirà il lavoro di ogni singolo binomio direttamente a casa o sui campi gara, e/o attraverso il dialogo tra il Veterinario del Dipartimento e i Veterinari che seguono i cavalli a casa, e/o attraverso il dialogo con i Veterinari di corsia presenti nelle gare di avvicinamento ai quali i binomi decideranno di partecipare.

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s a matter of fact, endurance, unlike other equestrian disciplines, doesn’t allow high level professional activity for more than 2/3 races per year. Exploiting them in a “competitive” selection would mean running the risk of “breaking” them before the events in which they would be called to participate in where they would have to give 100% and show their maximum potential. The merit and the ability to manage the horse goes to who led it to be selected for the National… So the approach work for the Worldcup Seniors and the European Young Rider is at the discretion of the trainer in agreement with its Veterinarian and the Rider/Amazon who will ride it. The Commission follows the work of every single binomial directly at home or in the race fields, and/or via communication between the Veterinary Department and the ward Veterinarians present in the preparatory races in which the binomials decide to participate in.


Alberto MarinelliÂ

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RÄTTVIK

AT SNOWLESS RÄTTVIK WITH THE NEW FEI REGULATIONS Story by Stefania Marchiano, amazon and correspondent!!

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o scorso 15 febbraio a Rättvik in Svezia, è andato in scena l’endurance internazionale con una gara FEI molto interessante. Era presente tra le altre, anche un’amazzone italiana, Stefania Marchiano, che ha fatto le funzioni di amazzone ed inviata speciale di Sport EVO.

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ast February 15th at Rattivik in Sweden, the international endurance scene went on stage with a very interesting FEI race. Among others, there was also an Italian amazon, Stefania Marchiano, who had the role of amazon and special correspondent for Sport EVO.


Photos by Linnéa Engblom www.engblomlinnea.se and Lucia Marošová

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GRAZIE STEFANIA A TE I MICROFONI

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stata una bellissima avventura, un’esperienza di cui far tesoro e che va ben al di là del puro risultato in classifica; per quanto la mia gara, la CEN\80 km, sia andata molto bene. Non sapevo cosa aspettarmi da questa trasferta perché non avevo mai gareggiato nel Nord-Europa, avevo sempre e solo visto delle bellissime foto.

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THANKS STEFANIA HERE’S THE MIC

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t was a really beautiful adventure, an experience to treasure and one that goes well beyond the mere classification results; as my race, the CEN\80 km, went very well. I didn’t know what to expect form this trip as I’d never competed in Northern-Europe, I’d only ever seen some amazingly beautiful photos.


FEDERAZIONE ITALIANA SPORT EQUESTRI

Interview

Stefania Marchiano with Wentyl du Bienn

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on nego in cuor mio un filo di preoccupazione perché quest’anno un inverno fuori dal comune ha ridotto quasi a zero il livello di neve persino in Svezia, facendo aumentare quello del ghiaccio. Una volta atterrata a Stoccolma insieme alla mia crew italiana di fiducia composta dalle care amiche Michela Enrico ed Andrea Tousco, sono subito andata a fare la conoscenza del cavallo che avrei montato - Wentyl du Bienn - e dei suoi proprietari Helena e Waldemar Wass.

I

can’t deny that in my heart I was slightly concerned because ths unusual Winter has reduced the snow level to almost zero, even in Sweden, making the ice level increase. Once I’d landed in Stockholm with my trusted Italian crew formed by my dear friends Michela Enrico and Andrea Tousco, I went straight to meet the horse I would have mounted- Wentyl du Bienn – and his owners Helena and Waldemar Wass. We were greeted in an incredibly warm fashion and after a quick test run in the saddle, we left for Rattvik, 300km further North.

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iamo state accolte in maniera incredibilmente calorosa e, dopo una rapida prova in sella, siamo partite alla volta di Rattvik, 300 km più a Nord. L’intera manifestazione devo dire che è stata molto ben gestita nonostante le condizioni climatiche estreme che, come già detto, ci hanno costretto a correre sul ghiaccio anziché sulla neve.

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he whole event was very well-managed despite the extreme weather conditions that, as already mentioned, forced us to run on ice rather than snow. This way, what would have normally been a quick race on soft ground, was this year transformed into an “old style” race on extremely technical ground.


Sara Henriksson with Elopolda

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Winner and BC CEI2 120 k Tonje Danielson with Luna

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osì quella che normalmente è una gara veloce con fondi soffici, quest’anno si è trasformata in una gara “old style” con terreni estremamente tecnici. I cavalli erano ovviamente tutti dotati di ramponi, utili solamente in presenza di buon assetto in sella del cavaliere e velocità moderate, il rampone da solo non fa miracoli. Era una situazione in cui - a mio avviso - l’equilibrio poteva fare la differenza. Il livello medio di equitazione dei cavalieri svedesi è piuttosto alto. Montano tutti bene, danno molta importanza al lavoro in piano e questa è una cosa che personalmente apprezzo infinitamente. Non posso dire la stessa cosa per l’endurance italiano dove il lavoro in campo spesso viene evitato anche se negli ultimi anni si registra una controtendenza.

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he horses were all roughshod, useful only with good riding posture and moderate speeds, roughshod shoes alone don’t do miracles. It was a situation in which – in my opinion – good-balance could make the difference. The average riding level of the Swedish riders is quite high. They all ride well and place a lot of importance on flat work and this is something I personally really appreciated. I can’t say the same for Italian endurance where field work is often avoided even though for the last few years I’ve noticed a countertrend. On the panoramas and places I would have to write a separate chapter as they were breathtaking! They were all very kind and friendly, there was just the right level of competition with no exasperation.


Sui panorami e i luoghi dovrei aprire un capitolo a parte perché erano mozzafiato! Sono stati tutti molto gentili e disponibili, in gara si respirava il giusto livello di competitività, senza esasperazioni. Il regolamento nazionale svedese è in parte diverso da quello italiano e abbiamo dovuto imparare al volo alcune regole a noi nuove, nulla di impossibile comunque. Anche il nuovo regolamento FEI ha fatto sentire il suo peso, ma gli svedesi sono talmente ligi al dovere che tutto si è svolto senza intoppi e senza polemica alcuna. Ringrazio di cuore Annelie Eriksson e la sua famiglia - organizzatori dell’evento - per avermi invitato e il Team Wass per la grande fiducia riposta in me.

The national Swedish regulations are partly different to the Italian ones and we had to quickly learn some rules that were new to us, nothing impossible however. The weight of new FEI regulations could be felt, but the Swedish are so dutiful that everything went well with no hitches and without any controversy. Heartfelt thanks to Annelie Eriksson and her family – the event organizers – for inviting me and to Team Wass for the great trust they placed in me.

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Winner and BC CEI2YR 120 k Kaspara Grude with SR Noah (2nd horse bay)

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a Cappadocia, situata nella regione dell’Anatolia centrale, nel cuore della Turchia, offre scenari unici al mondo. Questa zona è famosa principalmente per tre cose: i camini delle fate, le città sotterranee e le chiese cristiane scavate nella roccia. L’attività vulcanica, unita all’erosione dell’ac-

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qua e del vento, ha dato forma ad un paesaggio fiabesco, caratterizzato da quelli che le popolazioni locali chiamano “i camini delle fate”: enormi comignoli di tufo a forma di fungo. La peculiarità geologica ha favorito la costruzione di cavità, abitazioni, grotte e rifugi sotterranei. Ma la natura non è stata l’unica a giocare con il tufo.


The land of beautiful horses and fairy chimneys

Thanks to

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appadocia is in Central Anatolia in the middle of Turkey. The area is visually unique and famous for three things, all related to the underlying geology; the fairy chimneys, underground towns and the Christian churches carved out of rock. The distinctive rock chimneys of Cappadocia

are due to erosion of hard volcanic rock overlying a much softer layer. This geological oddity is also responsible for the many caves and underground houses of the area. But nature was not the only one to play with the tuff. Cappadocia also conserve the man’s footprints.

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a Cappadocia conserva anche le vestigia dell’uomo. A cavallo fra l’Asia minore e la Mesopotamia, è stata da sempre un crocevia di rotte commerciali, terra di conquista e luogo ambito da sovrani e conquistatori. Abitata fin dal neolitico, per millenni ha visto sorgere e tramontare molte civiltà, che hanno

lasciato le loro impronte culturali nell’area. Curioso sapere che la parola Cappadocia, tra le varie ipotesi, derivi dal nome Katpadukya ovvero “la terra dei bei cavalli”. I suoi cavalli, infatti, sono famosi per essere stati offerti in dono al Re d’Assiria, Sardanapalo a Dario e Serse di Persia. Quale migliore destinazione per trascorrere una vacanza equestre?

Attività a cavallo

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traddling Asia Minor and Mesopotamia, it has always been a strategic crossroads of trade routes, a land of conquest and an attractive place for rulers and conquerors. Inhabited since the Neolithic period, for millennium it has seen many civilizations rise and set, which have left their cultural imprints

in the area. The name Cappadocia means “the land of beautiful horses� so this is a very fitting place for a riding holiday! The horses are Anatolian, Anatolian-Arab crosses and Akhal-Teke crosses. They are forward going and confident mares that are used to climbing mountains, going down steep slopes and enjoy speed when it is asked for.

The Riding Available

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vostri compagni di viaggio sono originari dell’Anatolia, incroci di cavalli arabi Akhal-Teke e turchi: sono animali energici e molto agili, ottimi sia per i percorsi di montagna sia per godersi dei veloci galoppi. La monta è inglese, le selle sono principalmente da trekking/endurance turche. La media delle ore in sella al giorno è tra le 3 alle 6 ore. Il livello di difficoltà dei percorsi è avanzato. Essendo un’area di montagna e il terreno particolarmente roccioso l’andatura è spesso al passo, ci sono vari passaggi tecnici ed in alcune occasioni dove i sentieri sono molto ripidi può essere necessario accompagnare il cavallo a mano. Ogni giorno ci sarà l’opportunità di galoppare lungo i sentieri sterrati. Per partecipare a questo viaggio è necessario essere cavalieri esperti, abituati a galoppare in spazi aperti in gruppo per lunghi tratti, ed essere sereni a gestire cavalli energici ed in avanti. Alcuni dei cavalli presenti partecipano a gare di endurance a livello nazionale. ITINERARI Organizziamo due itinerari, entrambi partono da Avonos nel cuore della Cappadocia e prevedono la visita dei siti più noti: il museo all’aria aperta di Goreme, i camini delle fate e la città sotterranea. In programma un tradizionale spettacolo dei dervisci rotanti all’interno di un magnifico caravanserraglio del XIII secolo. CAPPADOCIA FAIRY CHIMNEY Un trekking di 8 notti, pensato per i più avventurieri e per chi ama uscire dalla propria ‘comfort zone’, prevede infatti 4 notti in accampamento. Durante questo trekking a cavallo si possono raggiungere le remote valli ed esplorare le zone meno turistiche. CAPPADOCIA HIGHLIGHTS Un trekking di 6 notti, pensato sia per chi ha meno tempo sia per chi desidera non rinunciare a tutti i comfort, durante la settimana si pernotta in un tradizionale hotel scavato nella roccia situato a Mustafapasa, un antico villaggio greco. ALTRE ATTIVITÀ Il tempo libero durante la settimana è limitato, indubbiamente ci sarà l’opportunità di fare shopping per comprare dei souvenir. Se si desidera vedere la Cappadocia da un’altra prospettiva un must è il volo in mongolfiera, un’esperienza unica! Purtroppo non è semplice trovare posto, per questo si deve prenotare in largo anticipo.

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any of the horses compete in endurance at a high level in Turkey. The horses are generally ridden in Turkish trail/endur-

ance saddles. Riders need to be experienced and confident at all paces in the open and fit enough for up to six hours riding per day. Due to the mountainous terrain and sometimes very rocky ground, much of the riding will be at a walk and there are some particularly stony or steep areas where you may have to dismount and lead your horse. There are opportunities for canter on most days and also some gallops on the jeep tracks. Riders should be comfortable handling a spirited horse in open terrain. ITINERARIES There are two itineraries in Cappadocia depending on whether you prefer to stay in a hotel or are happy to camp. Both itineraries include an opportunity to visit the Goreme Open Air Museum to see the awe-inspiring painted churches built by exiled Christians during the Roman era as well as watch the whirling dervishes perform in a 13th century caravanserai. CAPPADOCIA FAIRY CHIMNEY RIDE The Cappadocia Fairy Chimney Ride is an eight night itinerary beginning and ending in the historic town of Avanos in the heart of Cappadocia. This ride includes four nights camping and takes you off the beaten path to explore the more remote valleys and villages where few tourists go. The other four nights are in a hotel. CAPPADOCIA HIGHLIGHTS The Cappadocia Highlights is a six-night itinerary, where you spend each night in a hotel in Mustafapasa, an ancient greek village. OTHER ACTIVITIES Free time is limited, however you will certainly have the chance to do some shopping and buy some unique souvenir. If you want to see Cappadocia from an other point of view, you should go for the hot air balloon flight, a lifetime experience! This does need to be booked in advance of your holiday, and when you can do it will depend on the local weather conditions.

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info Il mondo a cavallo info@ilmondoacavallo.com www.ilmondoacavallo.com Tel. +39 333 94 93 337 In the saddle rides@inthesaddle.com www.inthesaddle.com Tel +44 01299 272 997

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l giorno del volo viene stabilito in loco in base alle condizione meteo, si parte alle prime luci dell’alba. Inoltre imperdibile è un massaggio al hammam, il tipico bagno turco.

QUANDO ANDARE Organizziamo partenze da aprile ad ottobre. La Cappadocia ha un clima continentale, con estati calde e secche e inverni freddi. Le precipitazioni sono scarse, infatti la regione è per gran parte semi-arida. Da aprile a inizio giugno e da settembre a ottobre è il periodo migliore dell’anno per trascorrere una vacanza a cavallo. In alcuni periodi l’escursione termica tra il giorno e la notte può essere molto elevata: non è raro avere notti molto fredde e giornate molto caldi

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he balloons fly at dawn so it will mean a very early start. You might also get the chance to visit a local Hammam during your stay and enjoy a relaxing massage.

WHEN TO GO We offer departures from April to October. Cappadocia has a typical continental climate with dry hot summers and cold winters. Rainfall is sparse and the region is largely semi-arid. April to June and September to October are the best times of year to visit. There is a sharp difference in the temperature between day and night and it is not uncommon to have freezing cold nights interspersed with scorching hot days.

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