02 Outdoor Mag 2015

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) T. +39 0362.600463 - F. 0362.600616 - redazione@outdoormag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

Anno 8 - Numero 2 / 2015



Anno 8 - Numero 2 / 2015

redazione@outdoormag.it

d’oro per lo scialpinismo, in costante crescita, con numeri, posizionamento e immagine sempre più appetibili SPECIALE / Momento per le aziende. Ecco il punto sul mercato, tra conferme, novità e importanti new entry come nel caso di Salomon

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono… Aski, la rivoluzione CarbonShell Il marchio nasce dall’esperienza del suo fondatore in ambito meccanico e si fonda su una sorta di “evoluzione 3.0” del carbonio. Risultato: una linea composta da 5 sci supertecnici e posizionamento al top, ma con un target comunque trasversale

24-42

La forza del distretto per un ritorno in grande stile

DATI & STATISTICHE /

14-15

Blizzard ZeroG: light in salita, funny in discesa...

FREERIDE EVENTS

BRAND PROFILE /

FOCUS ON /

16-17

What women (think they) want

Nell’attesa dello speciale dedicato sul prossimo numero, ecco due appuntamenti da salvare in agenda

18-19

Federazione Italiana Outdoor: chi, cosa, perchè

NEW LOGO, NEW ERA

Il nostro report (e molto di più) Uno speciale allegato dedicato alla fiera di Monaco di Baviera che, come di consueto, abbiamo visitato e “vivisezionato” per voi nel corso dei suoi 4 giorni (5-8 febbraio): statistiche, spunti, awards (troppi), novità prodotto, foto e tendenze.

PRODOTTO DEL MESE /

22-23

fēnix 3




EDITORIALE /

/ mercato

a cura di Benedetto Sironi

L’outdoor è sempre più social. Anche in Italia? Grande apprezzamento tra i nostri lettori ha riscosso la nuova rubrica WEB & DINTORNI che abbiamo introdotto dallo scorso numero su Outdoor Magazine, così come sulle altre testate del gruppo Sport Press. Non poteva quindi mancare anche questo mese (vedi pag 12). E il nostro focus sul web si arricchirà a partire dal prossimo mese di un’altra “chicca” che avevamo già introdotto in passato e che tornerà ora con più continuità sulle nostre pagine, in molteplici versioni e con interessanti analisi comparative a più livelli. Stiamo parlando del FANSOMETRO, termine da noi coniato per indicare una tabella comparativa sulla presenza quantitativa (ma anche qualitativa) di marchi o di altre realtà sui principali social network. Perché questa attenzione che poniamo sempre più anche sul web e tutte le sue varie connotazioni, social network in particolare? Come sottolineavo già sullo scorso editoriale, vanno studiati e conosciuti, anche perché spesso si danno per scontate cose che non lo sono. Rischiando magari di perderci tempo e soldi (da parte dei brand in particolare). E poi perché ormai sono parte integrante della nostra attività lavorativa e della vita quotidiana. Ma possiamo tranquillamente affermare che la crescente diffusione e influenza di questi strumenti ha assunto un ruolo importante anche nelle modalità di fruizione e di comunicazione delle attività sportive, quindi anche di quelle outdoor. Oltre ai marchi, sempre più persone condividono e postano regolarmente le proprie “imprese” sul web, sia che corrino un’ultra-trail o l’anello di 4 km nel parco sotto casa, sia che scalino una multipitch in Yosemite o una via di 4b in una sala indoor... A volte con effetti paradossali: capita infatti che il nostro “praticante multimediale” provi talora più soddisfazione nella condivisione in rete delle proprie gesta, con relativi feedback della sua cerchia di amici o di perfetti sconosciuti, che nella pratica dell’attività stessa. Al netto di queste “derive”, il fenomeno va comunque interpretato positivamente proprio perché contribuisce ad accrescere la visibilità dell’outdoor, dei suoi valori e dei numerosissimi eventi di ogni genere e target. Ma in tutto questo siamo sicuri che il movimento italiano tenga il passo con quello degli altri paesi più evoluti in quanto a “socialità”? Una prima risposta la trovate in parte proprio nelle web news di cui vi parlavamo all’inizio, le quali ci rivelano dati contrastanti: il nostro paese è addirittura terzultimo in Europa per l’utilizzo del web e solo il 4% delle aziende italiane vende online. Viceversa: ci difendiamo e in qualche caso addirittura primeggiamo per quanto riguarda gli accessi e le attività da mobile, ossia da smatphone e tablet (particolari a pag 12). Di certo questo aiuta, ma c’è ancora tanto da fare perchè anche in Italia l’outdoor diventi a tutti gli effetti un “sano” fenomeno “social”. PS: Ovviamente non di solo social e web vive e vivrà l’uomo. Ecco perché continuiamo a editare con successo un giornale cartaceo e a percorrere per voi svariati chilometri “reali”, non virtuali... Per seguire i vari eventi che vi proponiamo (spesso in esclusiva) sulle nostre pagine o come quelli percorsi a Ispo di Monaco, per raccontarvi i trend, le indiscrezioni e tutte le principali novità della prossima stagione invernale 2015-16. Dopo l’ampia vetrina della guida prodotti uscita con il primo numero dell’anno, trovate molti altri spunti sul tema in queste pagine e nello speciale allegato di questo mese, dedicato appunto a Ispo 2015. Focus che proseguirà anche sulla prossima uscita, che sarà in parte dedicata a sci, freeride e sicurezza. Buona lettura!

Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600463 Fax 0362.600616 Email: redazione@outdoormag.it Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 redazione@outdoorusa.net - www.outdoorusa.net Anno 8 - N.2 / 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi Chiuso in redazione il 20 febbraio 2015

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Per l’EOG il mercato outdoor europeo è cresciuto nel 2014 tra l’1% e il 3% Stando a nuovo studio pilota avviato dall’EOG, il mercato outdoor europeo è leggermente cresciuto nel 2014. A livello retail, il 2014 è cresciuto tra l’1% e il 3% nonostante più aziende rispetto al passato abbiano riportato situazioni di stallo o di calo. Da considerare anche che lo studio non include retailer piccoli e indipendenti e pertanto non è da considerarsi pienamente accurato. Stando all’EOG degna di nota è anche la situazione di Germania, Austria e Svizzera che hanno sempre registrato una crescita organica mentre nel 2014 si sono più che altro focalizzate sulla riassegnazione delle quote di mercato. Le società che hanno riportato i risultati migliori sono quelle che garantiscono un’ottima offerta di prodotti innovativi combinata con investimenti mirati in strategie di vendita e POS sia instore che online. In termini di

prodotto, le temperature miti hanno limato le vendite di abbigliamento ma anche di footwear e hardwear. Tuttavia le calzature continuano a essere le più performanti. Segnali di crescita anche a livello wholesale dove solo l’8% degli intervistati ha parlato di un calo e il 15% di una situazione statica. Alla luce di queste considerazioni, le sensazioni per il 2015 sono positive anche se ci si aspetta che il tasso di crescita sia più basso rispetto al 2014. L’EOG ha inoltre avviato la nuova raccolta dati per la stesura del report State of Trade mentre il prossimo studio barometrico sulle vendite è previsto per aprile e coprirà il primo quarter del 2015. Per essere coinvolti nello studio e saperne di più, scrivere alla seguente email. marketresearch@europeanoutdoorgroup.com

Lowa presenta Eightsox, il suo nuovo marchio di calze Il produttore tedesco di calzature outdoor Lowa ha annunciato la presentazione di un proprio marchio di calze. Si tratta di Eightsox, che sarà prodotto in Italia. I primi modelli saranno disponibili per il retail a partire dalla primavera del 2015. La società non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni in riferimento alla scelta del nome del brand. A inizio anno Lowa ha cessato la distribuzione del marchio X-Socks prodotto da X-Technology, che firma anche la linea di underwear funzionale X-Bionic.

Under Armour punta sull’outdoor e aumenta la sua presenza nel fitness Under Armour ha stretto accordi con la società pr Groundswell affidandole la rappresentanza della sua divisione outdoor performance. “Abbiamo scelto Groundswell perché conta su uno staff competente e molto ben inserito nei segmenti outdoor e action sport”, ha dichiarato il direttore marketing della divisione outdoor performance Steve Metcalf. Groundswell è infatti attivo da oltre 20 anni nella gestione di pr e marketing e ha svariati clienti operativi nei mercati outdoor, action sports e natural products. Il team rappresenterà l’abbigliamento tecnico outdoor di Under Armour che include giacche e pantaloni da sci e snowboard, mid e baselayer e calzature. E questa è solo la prima delle novità che interessano il marchio

americano. A inizio febbraio infatti ha annunciato l’acquisizione di Endomondo e MyFitnessPal, che hanno permesso la costruzione della più grande community digitale a livello mondiale di fitness e benessere. In particolare Endomondo è una piattaforma di monitoraggio aperta e un social network di fitness mentre MyFitnessPal è un’app gratuita che conta oltre 80 milioni di utenti registrati. Queste acquisizioni integrano MapMyFitness e UA RECORD, applicazioni già appartenenti al brand. Così facendo Under Armour saprà fornire dati per una visione globale dell’attività sportiva e nutrizionale giornaliera a sostegno della sua mission universale: “Make All Athletes Better”.

La posizione di Assosport tra contraffazione e Olimpiadi 2024 Luca Businaro, presidente di Assosport e di FESI, ha denunciato le importanti ripercussioni che lo Sportsystem sta subendo a causa del mercato nero. L’Italia è il primo paese in Europa come consumatore di prodotti contraffatti e terzo come produttore. Il fenomeno contraffazione in Italia si aggira intorno ai 7 miliardi di euro (dati stimati pubblicati nel rapporto CENSIS-MISE “La contraffazione: dimensioni, caratteristiche ed approfondimenti”), senza considerare il fenomeno dell’Italiansounding (prodotti il cui nome richiama origini italiane o similari). “La Commissione Europea - spiega Businaro - stima che il commercio mondiale di prodotti contraffatti ammonta a oltre 400 miliardi di euro, anche se ovviamente non abbiamo numeri certi”. Le calzature sportive sono uno dei prodotti maggiormente contraffatti e i Paesi di provenienza dei falsi sono per il 79,16% la Cina e per il 6,78% le Filippine. L’abbigliamento è la categoria maggiormente interessata per numero di articoli detenuti (12,33%) con provenienza da Cina (81,04%) e Turchia (9,98%). Businaro ha espresso le sue idee anche in merito alla scelta di candidare l’Italia alle Olimpiadi 2024. Una scelta che Assosport applaude, ritenendola un’occasione per rilanciare l’immagine del nostro Paese e di tutte le imprese, in primis quelle che lavorano nel comparto sportivo. Queste le parole del presidente: “Questa candidatura è un segnale estremamente positivo per tutto il movimento sportivo e per l’industria dello Sport

che vede, proprio in Italia, l’eccellenza nei materiali e nei prodotti venduti in tutto il mondo. In termini di fatturato significherebbe almeno un +20 % considerando anche l’indotto”. In qualità di presidente FESI, Businaro ha anche annunciato la realizzazione di un European Parliament Intergroup on Sport: “Questo nuovo organo in seno al Parlamento Europeo guiderà discussioni su argomenti sportivi e lavorerà per focalizzare l’attenzione sulle esigenze politiche specifiche. Dai buoni risultati in Europa dobbiamo spingere per rilanciare l’economia italiana. Qual miglior volano che le Olimpiadi?”.



NEWS

EDITORIA In edicola fino ad agosto “Le leggende dell’alpinismo” In questi giorni è in edicola la collana de La Gazzetta dello Sport e di Corriere della Sera “Le leggende dell’alpinismo. Storie di uomini e di montagne”. Si tratta di una raccolta di titoli inediti e rarità che vogliono raccontare la storia dell’alpinismo e i suoi protagonisti. In particolare tra le rarità spicca la pellicola restaurata dal British Film Institute che trasmette le prime immagini sulla vita in Tibet catturate dagli occidentali nel leggendario tentativo di salita all’Everest del 1924. La collana si è aperta il 20 febbraio con il dvd “W di Walter” ed è proseguita poi con l’uscita per la prima volta in lingua italiana di “Messner Il film”. Si proseguirà poi con il dvd “Certo Torre” con la prima ascensione di David Lama. A seguire video dedicati all’Everest, al Cervino, al Gasherbrum IV e a tante altre cime fino alla 27° e ultima uscita, “The Yukon Blues”, in calendario venerdì 21 agosto. Le uscite sono a cadenza settimanale e hanno un costo di 10,99 euro.

Quattro nuovi titoli firmati Versante Sud A gennaio la casa editrice milanese Versante Sud ha pubblicato due nuovi volumi dedicati all’arrampicata. In particolare “Arco falesie” è una nuova guida, la terza dal 2006, che, completamente aggiornata e arricchita di nuove proposte, arriva a ben 113 falesie descritte. Tutte le falesie, come consuetudine per Versante Sud, sono pubblicate con l’approvazione dei loro chiodatori. Il volume “Varese e Canton Ticino” invece è una terza edizione dedicata solo alle falesie. L’autore del precedente libro, Davide Mazzucchelli, è stato affiancato da Matteo Della Bordella, grande conoscitore delle rocce elvetiche e già autore del libro “Arrampicare in Svizzera”.
La guida, ampliata e aggiornata, propone un’ampia scelta di strutture attrezzate in territorio Ticinese, zona che offre ottime falesie, apprezzate anche dai climber delle vicine regioni a Nord delle Alpi.
Un esauriente capitolo con le falesie della provincia di Varese completa l’opera che offre anche alcune schede su personaggi o storie significative dell’arrampicata in questi territori.
È in preparazione un’edizione dedicata esclusivamente alle vie lunghe. A febbraio è invece stata la volta di “Malopasso” (vedi foto cover), una guida che descrive decine di siti tra la Costa d’Amalfi, la Penisola Sorrentina e il Cilento. Sempre a febbraio Versante Sud ha presentato “Up 2015 - nr 12” dedicato a tutto il meglio dell’alpinismo del 2014.

/ people Il mercato dà il suo addio al fondatore dell’OutDoor Show È recente la notizia della tragica scomparsa di Knut Jaeger, il cui cuore ha smesso di battere all’età di 72 anni. Knut era un vero portavoce e sostenitore del mercato outdoor internazionale. Oltre 20 anni fa ha fondato la fiera OutDoor di Friedrichshafen e nel 2005 ha ideato Asia Outdoor, seguita a breve da Asia Bike. Il team di Messe Friedrichshafen è profondamente rattristato da questa notizia e il ceo Klaus Wellmann ha così commentato: “Knut Jaeger era una persona ammirevole. Ha sempre pensato positivo e non si è mai tirato indietro davanti a nulla. È stato in grado di motivare chiunque ed era la forza motrice del suo intero team”. Stefan Reisinger, area manager di Messe Friedrichshafen, ha aggiunto: “Knut mancherà enormemente a tutti. Ma il lavoro di una vita di un pioniere come lui deve essere supportato e portato avanti”. Un messaggio condiviso anche dallo staff della fiera Asia Outdoor capitanata dal project director Richard Li che ha dichiarato: “Lo spirito forte e positivo di Knut ci ispira e ci continuerà a ispirare nonostante la mancanza della sua persona”.

Edouard Liffran è general manager europeo per 37.5 La tecnologia 37.5, sviluppata da Cocona,

Ha inoltre lavorato per diversi brand come

ha nominato il veterano dell’industria tessile

responsabile vendite e sviluppo nel settore

Edouard Liffran come general manager per

delle fibre sintetiche. Per la società Seram

i mercati europei. In questo suo nuovo ruolo

ha lavorato come export sales manager e

Liffran sarà responsabile

ha coordinato un network di

della gestione e della cre-

agenti indipendenti.

scita di vendite e marketing

In qualità di general mana-

in tutta Europa e riporterà

ger, Liffran lavorerà a stretto

direttamente all’executi-

contatto con gli account

ve vice president Scott

director di 37.5 tra i quali

Branscum. Liffran ha oltre

Anders Wennergren (Scan-

20 anni di esperienza nel

dinavia), Sebastiaan van de

comparto tessile. Di recente

Loo (GAS), Geza Maklary

ha gestito una società di

(Europa dell’Est e Benelux)

proprietà, la Sourciva, un’a-

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Led Lenser sta intensificando il suo impegno nell’outdoor e negli action sport e lo dimostra presentando il suo Pro Team, composto da 5 ambasciatori. Essi non solo rappresenteranno i prodotti Led Lenser sul mercato, ma aiuteranno anche il team R&D con preziosi consigli e feedback. In Julia Hofmann particolare fanno parte del team il freerider Eric Hjorleifson (31 anni), la mountain biker Julia Hofmann (29 anni), il mountain biker Tobias Woggon (24 Christian Schiester anni), il pluripremiato runner Jan Fitschen (37 anni), l’extreme runner Christian Schiester (47 anni). I primi risultati della collaborazione del brand con questi atleti sono visibili anche nel video al QR qui proposto.

Tra climbing e alpinismo: gli ultimi impegni di CAMP Stefan Glowacz a Brescia

e Davide Berrone (Italia).

genzia di consulenza sulla produzione di

Inoltre continuerà a rivestire anche il ruolo

tessili e abbigliamento indirizzata a marchi

di rappresentante vendite per Francia, Spa-

del mercato sportivo e outdoor d’Europa.

gna e Portogallo.

È online #Evolve, il 1° climbing movie di Jacopo Larcher

CAMP conferma la sua attenzione al movi-

Nato da un’idea di

le cascate di ghiaccio, dietro l’angolo, in

mento arrampicatorio promuovendo in prima

Jacopo e Marianna

terre remote... è un mondo intero che non

persona importanti eventi e iniziative. Tra

Zanatta e prodotto

stanca mai e che lascia ampio spazio a una

le ultime, la serata organizzata lo scorso 16

da 341-Production,

evoluzione personale. Grazie a essa e alle

gennaio al Roc Palace di Brescia, nella qua-

#EVOLVE è un

sue infinite sfaccettature sono cresciuto,

le il superclimber tedesco Stefan Glowacz

cortometraggio che

maturato e cambiato. Con il passare del

ha presentato e testato le ultime novità a

racconta l’evoluzione

tempo continuo a spostare la mia attenzio-

marchio Red Chili. Durante l’appuntamento

di Jacopo Larcher,

ne verso nuove sfide, guidato dai cam-

è stato organizzato un boulder contest con

atleta La Sporti-

biamenti interiori e dalla voglia di scoprire

premi CAMP per i vincitori. Al termine è stato

va. Ripercorrendo

qualcosa di nuovo. È questo il motore che

proiettato in prima assoluta il film “Into the

le varie tappe della sua carriera, il video

mi manda avanti e che mantiene acceso il

light” di cui Stefan è protagonista, girato

racconta il suo passaggio dal mondo delle

fuoco della mia passione per il climbing e

in Oman durante una delle più incredibili

competizioni a quello dell’arrampicata trad e

in generale per questo mondo verticale”.

scalate degli ultimi anni. Nei prossimi mesi

in montagna e di come questi cambiamenti

#EVOLVE verrà presentato durante le con-

Stefan sarà protagonista di altri eventi in

abbiano influenzato la sua vita. Jacopo

ferenze di Jacopo e sarà

collaborazione con CAMP. Che nel frattem-

parla così dell’arrampicata: “Il bello dell’ar-

mostrato ad alcuni eventi

po sta supportando l’Alpine Project di Yann

rampicata è che ti mette sempre davanti a

tra i quali Melloblocco

Borgnet (23 anni) e Yoann Joly (21), talenti

nuove sfide, davanti a nuovi terreni di gioco.

2015. Al QR Code qui

emergenti dell’alpinismo francese. Si tratta

Arrampicata in falesia, in montagna, il boul-

proposto il teaser del

di un viaggio di 1500 km lungo l’intero arco

der, le vie trad, l’artificiale, le competizioni,

cortometraggio.

alpino e senza l’ausilio di mezzi motorizzati. I due intendono salire 25 grandi montagne

Ciavaldini & Pearson: due sposi per Wild Country Caroline Ciavaldini (in foto) e James Pearson hanno siglato un accordo di sponsorizzazione triennale con il marchio di attrezzatura per l’arrampicata Wild Country. Il brand è stato uno dei primi supporter di James e da quest’anno sostiene anche la moglie Caroline, una tra le poche donne al mondo ad aver salito un E9. In particolare James è un membro di spicco del Wild Country climbing team da 10 anni. Dopo aver ottenuto grandi successi sul gritstone, si è dedicato a boulder, arrampicata sportiva e vie multipitch. Un curriculum da punti esclamativi che comprende 8b di boulder (flash), 9a in arrampicata sportiva, E11 nel trad (e una salita flash di un E9), 8b multipitch. Sua moglie Caroline invece ha scoperto l’arrampicata a 12 anni. Si è dedicata assiduamente al circuito della Coppa del Mondo Lead, arrampicando per lo più indoor. Dopo aver ottenuto grandi successi, ha rivolto le sue attenzioni al climbing outdoor e ora affronta spesso sfide nell’arrampicata trad, sportiva e multipitch. Il suo curriculum è invidiabile: quattro volte Campionessa francese, ha salito un 8b a vista, ha arrampicato fino all’8c+ nell’arrampicata sportiva, 8b nel multi-pitch ed è una tra le poche donne ad aver salito un E9 con le vie Chupacabra e Chimaca.

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Cinque ambassador nel Pro Team di Led Lenser

lungo le vie più significative, ripercorrendo le tracce di Patrick Berhault. L’avventura, che durerà 4 mesi, è infatti ispirata al Voyage Alpin compiuto dalla leggenda francese nel 2000/01, sempre in collaborazione con CAMP. Borgnet e Joly si sposteranno da una parete all’altra sfruttando gli elementi naturali e procederanno in senso opposto rispetto a Berhault affrontando pareti “di grande bellezza, vie che hanno segnato la storia dell’alpinismo o che hanno per noi un valore particolare”. Da sinistra Yoann Joly e Yann Borgnet


/ iniziative Bivacco Fratelli Fanton: quasi 300 i progetti per la ricostruzione Sono 273 gli elaborati in gara al concorso di idee

va possa essere di stimolo per realizzare costruzioni

per la ricostruzione del Bivacco Fratelli Fanton sulle

con l’uso di tecnologie all’avanguardia nel rispetto

Marmarole, che attende un

dell’ambiente e della sicurezza.

restauro da 50 anni. La gara è

Entro marzo la giuria sceglierà le

stata bandita dalla Sezione CAI

3 migliori proposte che saranno

di Auronzo, in collaborazione

pubblicate sul sito ufficiale. Al

con la Fondazione Architet-

vincitore, oltre all’affidamento

tura Belluno Dolomiti e con il

della progettazione definitiva ed

sostegno di AKU trekking &

esecutiva del Bivacco (situato

outdoor footwear, del Consorzio

a 2660 mt di quota), andrà un

Bim Piave e del Comune di

premio di 6000 euro. Al secondo

Auronzo di Cadore. Il numero di

andranno invece 2500 euro e al

partecipanti denota l’interesse

terzo 1500 euro. Tutti i progetti in

per il tema e il tipo di procedura adottata per questa

concorso saranno esposti al pubblico in una mostra

gara fra professionisti dell’architettura in alta quota.

che sarà allestita in primavera. www.fabd.it

L’aspettativa degli organizzatori è che questa iniziati-

La Cooperativa N.O.I. nel footwear outdoor con Venethica La Cooperativa Sociale N.O.I. nasce nel 2000. Essa

del settore. Venethica, il cui motto recita “cammina

ha un imprinting formativo basato sulla solidarietà

e non calpesta”, lancia un messaggio chiaro sulle

come valore fondamentale per rispondere a bisogni

sue intenzioni: dimostrare che si può fare impresa

concreti. Questa Cooperativa crea opportunità di

nel rispetto dei valori etici. L’esordio è avvenuto

inserimento lavorativo mirate alle persone “svan-

con la linea di scarpe da trekking Cima12 (in foto a

taggiate”, intendendo con questo termine persone

sinistra lo scarpone e a destra l’anfibio), ideale per le

affette da malattie fisiche, sensoriali o organiche

passeggiate in territorio montagnoso-collinare. Sulla

anche altamente invalidanti. Ma si rivolge anche a

scia della trentennale esperienza produttiva della

chi necessita di orari di lavoro personalizzati e a chi non trova lavoro a ridosso della pensione. Di recente N.O.I. ha assunto cinque persone e recuperato la produzione di un calzaturificio con la creazione della Cooperativa Venethica, destinata a dare

“pedula” da montagna nel calzaturificio rilevato, è stato deciso di mantenere il marchio Cima12 intatto nello stile, ma con un occhio di riguardo per la moda. Il risultato è un prodotto tecnico di fascia medio alta ad alto comfort, con l’incollaggio della suola garantito a vita. www.venethica.it

una svolta nell’artigianato

Dopo l’orientation week di Annecy, parte il nuovo anno dell’OSV Quando nel 2010 fu creato l’OSV, i suoi responsabili

hanno esordito nel 2012, il programma I3S Bachelor

decisero di lavorare congiuntamente per creare un

è stato inaugurato solo lo scorso settembre. Appena

bacino di laureati con competenze specifiche nel

arrivati ad Annecy, gli studenti sono stati subito

mercato outdoor. Le

catapultati nel mondo

tre aree di expertise

degli outdoor sport.

che vennero analiz-

I partecipanti ai due

zate e per le quali

programmi Bachelor

c’erano maggiori

hanno visitato le fiere

possibilità di impiego

Sport-Achat e BikExpo

erano vendite,

a Lione, mentre gli

product design e svi-

studenti MSc hanno

luppo, management.

visitato gli uffici si

Nascono da qui i

Salomon e Scott. Tutti

programmi educativi

e tre i programmi sono

dedicati che nel 2014

proseguiti su binari pa-

per la prima volta si sono svolti congiuntamente in

ralleli che si sono però spesso incrociati in occasione

una settimana orientativa ad Annecy. In tutto hanno

delle attività outdoor organizzate lungo le pittoresche

richiamato circa 60 studenti da oltre 10 paesi. Mentre

rive del Lago di Annecy che hanno incluso, tra le

i programmi PSTF Bachelor e SIM Master in Science

altre, uscite di SUP, slacklining e hiking.

Skyrunner Italy Series: si comincia a maggio Dopo la presentazione dei campionati nazionali in Sud Africa, Australia & Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Francia, USA, Russia, a cui seguiranno a breve Giappone e Cina, è il momento del nostro Paese di dare il via al conto alla rovescia per le Skyrunner Italy Series. Giunto alla seconda edizione, il circuito del 2015 è stato riconosciuto dalla giunta nazionale del CONI con l’inserimento della FISKY (che patrocina il progetto a fianco della ISF) nell’osservatorio delle nuove discipline sportive. Anche quest’anno in palio i tre titoli nelle specialità Sky, Vertical e Ultra, con cinque prove previste per ogni categoria. Tutte le gare saranno valide per i punteggi del 2015 ISF

Fabio Bazzana ed Emanuela Brizio (Sky), Nicola

Athlete Ranking. Il debutto sarà il 2 maggio con

Pedergnana e Stephanie Jimenez (Vertical, in foto)

l’Ultra Trail del Mugello, mentre la conclusione è

e Fulvio Dapit e Lara Mustat (Ultra). Fra i partner

prevista per il 25 ottobre con la Bellagio SkyRace.

prestigiosi dell’iniziativa Crazy Idea, Scott, Agisko,

Impegnati a difendere la corona i campioni del 2014

Noene e Compressport.

2 / 2015

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NEWS

/ riconoscimenti

/ green

EOCA: 2014 da record e l’ingresso di Amazon Il 2014 ha registrato un nuovo e importante passo avanti per l’European Outdoor Conservation Association (EOCA), dato che per la prima volta nella sua storia ha potuto raccogliere fondi tali da avviare un secondo progetto annuale di conservazione. Attraverso le numerose iniziative sono stati raccolti infatti ben 280.885 euro, a fronte di un numero eccezionale di voti, 18 milioni, per la scelta dei progetti da finanziare, segno di una cresciutissima visibilità internazionale. Il 2015 non poteva che seguire l’andamento “al galoppo” del

Vaude insignito con l’Axia-Award 2014

2014, portando in dote la prima membership di un retailer online, ovvero Amazon EU Sarl, gigante dell’e-commerce. “Siamo entusiasti di essere riconosciuti fino a tale livello”, ha dichiarato Tanya Bascombe, joint general manager dell’EOCA. “Amazon è un marchio conosciutissimo, utilizzato da molti dei nostri membri per vendere i loro prodotti. Coinvolgersi con l’unica associazione per la conservazione del settore outdoor significa che Amazon sta assumendo le proprie responsabilità relativa alla longevità del settore”. Erwin Gutensohn, chief finance officer Vaude

Il 2015 porta a Gore nuovi partner e un premio da Oeko-Tex 2015 col botto per W. L. Gore & Associates. Il 14 gennaio la Divisione Tessuti dell’azienda è stata eletta “Azienda del mese gennaio 2015” da Oeko-Tex per il suo programma di sostenibilità. Oeko-Tex infatti ha lanciato questa campagna per dare un riconoscimento alle aziende tessili impegnate in processi di produzione sostenibili. Il premio di gennaio per Gore riguarda in particolare l’eliminazione completa di PFOA da tutte le materie prime utilizzate nella sua Divisione Tessuti. Parlando dei brand partner invece, sono 5 le novità per Gore: Woolrich John Rich & Bros., Gaastra, Black Crows, Montane e Skhoop inseriranno capi realizzati in

Gore-Tex o Windstopper nelle loro collezioni, ampliando ulteriormente l’offerta tecnologica di Gore anche in altri settori. Dagli articoli nautici per la vela e l’abbigliamento funzionale tradizionale americano, a uno stile da freeski non convenzionale fino alle gonne dai colori vivaci tipiche della Scandinavia. “Siamo impazienti di collaborare con i nostri nuovi clienti per il nuovo impulso che queste relazioni apporteranno alla nostra attività, con i nuovi completi giacca pantalone funzionali e alla moda e, ovviamente, le gonne”, afferma Luca Cerruti, responsabile vendite Gore.

Grazie alla proprio strategia di business eco-sostenibile, Vaude è stata premiata il 5 febbraio con l’Axia Award 2014. Alla cerimonia presso il Le Méridien di Stoccarda era presente Erwin Gutensohn, chief finance officer dell’azienda tedesca, che ha ricevuto il riconoscimento organizzato annualmente da Deloitte. La giuria del premio Axia, che in greco vuol dire “valore, abilità e anche successo”, era presieduta da Klaus M. Bukenberger, corporate governance consulting AG, e comprendeva Wolfgang Jung, Südwestbank, il Prof. Dr. Dirk Hachmeister, Universität Hohenheim, Thomas Traub e Christian Himmelsbach di Deloitte, Anja Müller, Handelsblatt.

Triplo riconoscimento alle calzature Lowa I premi “Migliore della classe 2014”, “Outdoor Retail Gear of The Show 2014” ed “Elevation Outdoors Magazine Peak Gear Award” hanno insignito rispettivamente le calzature Lowa Camino LL, Innox Evo GTX Lo e Renegade GTX Mid. La prima è stata testata duramente attraverso alcune escursioni di 12 km su diversi tipi di terreno, a temperature variabili e con equipaggiamento dal peso differente. Per l’impermeabilità si è scelto di immergerle in acqua per 10 minuti. Il risultato finale ha premiato la scarpa in quanto “ben costruita per un trekking impegnativo”. Il prestigioso premio Outdoor Retail Gear Of The Show 2014 è andato invece alla Innox Evo GTX Lo, una scarpa dall’aspetto running ma dalle performance da escursionista, leggera e senza cuciture in sintetico per un comfort eccezionale. La Renegade GTX Mid è infine un classico modello multifunzione, best seller della gamma Lowa. Innox Evo GTX Lo Camino LL

Renegade GTX

FOCUS PRODOTTO / SICURO E DI FACILE UTILIZZO, BIOSAN È UN INNOVATIVO SANIFICANTE UNIVERSALE

Igiene totale dagli ambienti ai prodotti Disponibile in versione spray e nella tanica da 5 lt, è ideale per le scarpe, l’attrezzatura, le protezioni o il casco, ma può anche essere usato per piccoli locali fino a 25 mq di superficie. Presentato nel Bel Paese da Pro-Tec Italia, fra i leader nella distribuzione nel nostro mercato di prodotti tecnici innovatici di alta qualità, Biosan è una soluzione universale speciale sanificante. Ideale per igienizzare ambienti come palestre, spogliatoi ma soprattutto attrezzature e articoli sportivi, è a base di didecildimetilammonio cloruro, quaternario di seconda generazione. Sicuro e facile da usare grazie al suo vasto spettro di attività è disponibile in una comoda confezione spray o in tanica da 5 litri, fornita con recipiente e ugello speciale. Pro Biosan Spray è munito di uno speciale erogatore che consente un utilizzo in varie modalità:

Dosaggio multiplo

Dosaggio unico

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• Per spruzzare piccole quantità di prodotto premere in modo leggero sull’ugello. Serve a sanificare attrezzature come le scarpe da ginastica, da corsa, per il tennis, da trekking, per il calcio. E ancora: scarponi da sci, da montagna, da snowboard, moon boots, caschi da moto, da sci, per snowboard, bike e protezioni • Spruzzatura continua per la sanificazione completa di un piccolo ambiente fino a 25 m², quali palestre, piscine, spogliatoi e anche armadietti. Lo svuotamento completo della bombola richiede 8,5 minuti. In questo caso porre la bombola al centro del locale, premere a fondo e bloccare l’erogatore. Abbandonare l’ambiente chiudendo porte e finestre e riutilizzare il locale dopo un’ora previa abbondante areazione. Non è necessaria la presenza di un operatore

CARATTERISTICHE IN PILLOLE • Basso costo d’impiego • Assenza di azioni irritanti o corrosive • Bassa tossicità • Lunga azione residuale • Numerosi campi d’applicazione • Utilizzabile in diversi ambienti • Disponibile in diverse profumazioni utilizzabili a soluzione unica o controllata: neutro, brezza marina, limone, lavanda • La versione in tanica da 5 lt. applicabile con ugello spruzzatore speciale è disponibile nelle profumazioni neutro, pino mugo, agrumi, eucalipto, lavanda

DISTRIBUITO DA:

Pro-Tec Italia 0471.930668 – info@pro-trec-italia.com


/ partnership Nuove partnership Columbia con UTMB e Freedom Columbia Sportswear Company ha presentato in occasione di Ispo 2015 la partnership già annunciata a novembre 2014 con Ultra-Trail du Mont-Blanc attraverso i suoi tre marchi: Columbia, Mountain Hardwear e Montrail. Alla conferenza stampa erano presenti Catherine Poletti (direttore dell’UltraTrail du Mont-Blanc), Franco Fogliato (senior vice president e general manager EMEA per Columbia) e Topher Gaylord (presidente di Mountain Hardwear). “L’introduzione di questi tre marchi come partner dell’UTMB è un segno forte che ci permette di affermare che la promessa di qualità è intatta e c’è la volontà di continuare a progredire”, ha spiegato Catherine Poletti. A fine 2014 inoltre Columbia aveva annunciato anche

la nascita di un’altra partnership, questa volta con Freedom, il programma di conservazione che difende la fauna selvatica posto sotto l’alto patronato dell’UNESCO e co-organizzato con i programmi IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e SOS (Save Our Species). Tra i progetti in evidenza c’è quello di reintrodurre l’aquila dalla coda bianca, la più grande d’Europa, in Francia e in Svizzera, a opera del falconiere Jacques Olivier Travers, il quale ha sviluppato una tecnica che potrebbe rivoluzionare la reintroduzione di programmi per le specie di uccelli: Jacques infatti libera aquile adulte, nate in cattività, dopo aver insegnato loro a volare e cacciare attraverso la pratica di diverse discipline sportive.

Ferrino in sostegno del Pragelato Natural Terrain Nato nel corso di questo inverno, Pragelato Natural Terrain è un progetto ambizioso che si pone l’obiettivo di creare un luogo a misura d’uomo dove poter praticare tutte le attività sulla neve (freeride, sci alpinismo, sci nordico, running e ciaspolate). Il marchio Ferrino ha sin da subito voluto sostenere quest’iniziativa, vedendo in essa un nuovo modo di vivere la montagna in totale libertà grazie ai due impianti di risalita, all’assenza di piste da sci battute e ai numerosi percorsi escursionistici ben segnalati fruibili da scialpinisti e ciaspolatori. Inoltre a 2.100 mt di quota, presso il ristoro Refugium, Ferrino ha allestito un vero e

proprio Campo Base costituito da tende di diverse dimensioni e caratteristiche tecniche dove è possibile vivere l’indimenticabile esperienza di una notte in tenda sulla neve, circondati solo dalla maestosità delle montagne della Val Chisone e della Val Troncea (TO). Nel weekend del 21/22 febbraio inoltre si è tenuto il Pragelato Natural Freeride Festival, per promuovere tutte le attività che si possono praticare in questo comprensorio sciistico a ridotto impatto ambientale. www.pragelatonaturalterrain.it

Salewa ai Safety Camp al fianco di Mysticfreeride Il progetto Mysticfreeride Safety Camp è nato nel 2009 allo scopo di coinvolgere gli appassionati di freeride in una serie di eventi focalizzati sulla sicurezza in fuori pista a cura delle Guide Alpine Italiane e degli atleti del team di Mysticfreeride. Anche Salewa crede nell’importanza della diffusione della sicurezza ed è per questo motivo che, a partire da quest’anno, il brand bolzanino ha deciso di supportare l’iniziativa. Da gennaio a marzo, per cinque weekend, si tengono lezioni sul campo durante le quali verranno affrontate le nozioni di analisi del rischio per la valutazione del terreno e del manto nevoso, le procedure di autosoccorso in valanga, la ricerca con l’ARTVA, l’utilizzo di sonda e pala, il corretto uso della corda per superare i tratti pericolosi, le tecniche di assicurazione sui percorsi con pendii ripidi. A ogni camp è presente un Village Demo Test, dove è possibile provare gratuitamente i nuovi prodotti messi a disposizione dai partner.

Crash test con J. Farrell per il D-Air Ski di Dainese

Per effettuare il primo crash test del D-Air Ski in condizioni reali Dainese ha scelto Jan Farrell, lo sciatore più veloce al mondo. Organizzato il 2 febbraio in Spagna, il test ha lanciato segnali positivi riguardo il futuro del dispositivo. L’impatto è avvenuto a una velocità di 80 km/h. “Prima dell’impatto al suolo, il D-Air si è attivato. Ho sentito un forte rumore e istantaneamente l’airbag si è gonfiato, avvolgendomi come se fossi all’interno di un involucro. Mi sono sentito sicuro e protetto durante tutta la caduta, partendo dall’impatto, fino al rotolamento che è stato di quasi 70 mt. Una volta fermo mi sono alzato e non avevo alcun trauma o bruciatura”, ha dichiarato Jan. “Il test di oggi è stato molto importante, soprattutto per fugare qualsiasi dubbio riguardo questo dispositivo”, ha aggiunto Vittorio Cafaggi, strategic development manager di Dainese, presente al test. “Grazie a Jan, abbiamo provato che il sistema funziona e che non interferisce in alcun modo con la libertà di movimento dell’atleta”.

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@ WEB E DINTORNI ITALIA INDIETRO SULL’UTILIZZO DI WEB & E-COMMERCE

AUMENTA IL “MOBILE”, NUOVA FRONTIERA ANCHE PER L’ADV

FACEBOOK: DUE NUOVI STRUMENTI PER CREARE CAMPAGNE MIRATE

Stando alle più recenti indagini Istat, solo il 56% degli italiani tra i 16 e i 74 anni si è connesso almeno una volta a settimana. Una percentuale che in Europa sale fino al 72%. In particolare la posizione del nostro paese è simile a quella di Grecia (56%) e Portogallo (58%), mentre Lussemburgo, Paesi Bassi e Svezia registrano valori uguali o superiori al 92%. Inoltre in Italia il 57,3% della popolazione di 6 anni e più utilizza Internet ma solo il 36,9% lo fa quotidianamente. Questi dati giustificano lo scarso posizionamento del nostro paese nella classifica dedicata all’utilizzo internet: considerando l’intero Continente, infatti, l’Italia si attesta in terzultima posizione. Da segnalare inoltre un calo della percentuale di italiani che leggono giornali online: dal 33,2% nel 2013 si è scesi al 31% nel 2014. Anche in questo caso, l’Italia si colloca al di sotto della media europea: nel 2013 nel nostro paese il 40% della popolazione tra i 16 e i 74 anni ha letto giornali, news o riviste dal web mentre il valore medio registrato per i cittadini dell’Unione è pari al 48%. La percentuale in Italia è simile a quella registrata in Francia e Austria (41%) mentre in Svezia e Finlandia essa raggiunge rispettivamente l’80% e il 79%. Dovendo stilare una classifica, in questo caso l’Italia occuperebbe la sestultima posizione nella graduatoria europea.

A dispetto di quanto detto nella news qui a sinistra, pare che gli italiani non siano sempre tra i peggiori della classe. Sempre in riferimento al mondo digitale, siamo i primi in Europa per visualizzazione di video via mobile. Lo dice un’indagine dell’inglese Ofcom, secondo cui il 68% dei proprietari di cellulari e smartphone nel nostro paese vede clip tramite questi device, quota che sale al 73% per i tablet. Numeri importanti per i marketer e gli advertiser che infatti investono sempre più in questi strumenti: secondo IAB Italia, nel 2014 la pubblicità video è cresciuta del 25% balzando da 240 a 300 milioni di euro. E a proposito di pubblicità, stando all’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano lo scorso anno gli investimenti in comunicazione su smartphone e tablet hanno superato i 300 milioni di euro crescendo del 48%. Un settore ancora immaturo ma in forte crescita, della quale al momento beneficiano soprattutto Google e Facebook. In particolare nel quarto trimestre del 2014 Facebook ha registrato un incremento dei profitti del 34% proprio sulla scia della crescita della raccolta pubblicitaria su smartphone e tablet. La raccolta pubblicitaria sui nuovi device è salita in quel periodo al 69% dei 3,6 miliardi di dollari di advertising revenue.

Sono oltre 2 milioni le piccole e medie imprese in tutto il mondo che investono su Facebook, un numero in continua crescita che conferma la strategicità della piattaforma come strumento di business. E proprio per aiutare le imprese che pianificano su questo social a realizzare campagne più mirate sono state presentate due importanti novità. Si parte con il sistema di “Relevance Scores” che attribuisce punteggi sulla rilevanza (da 1 a 10) visibili nel sistema di monitoraggio delle campagne a cui hanno accesso gli inserzionisti. La novità è visibile non solo dagli ads reporting tool interni alla piattaforma, ma anche dai tool sviluppati dagli API partner di Facebook. Questo strumento può essere un buon barometro per testare la creatività di una campagna prima che questa vada online: le aziende possono infatti testare combinazioni differenti di testi e immagini con differenti audience e verificare quale combinazione offre il più altro punteggio di rilevanza. Inoltre può aiutare a ottimizzare le campagne già attivate.

A questi dati genericamente connessi all’uso di internet si contrappongono quelli più mirati e dedicati all’utilizzo delle piattaforme di e-commerce. Il numero di acquirenti online italiani in tre anni è passato da 9 a 16 milioni e dà man forte a un settore che in termini di fatturato complessivo cresce a doppia cifra (intorno al +20% all’anno negli ultimi 6 anni) ed è stimato oltre i 13 miliardi di euro per il 2014. La rete è dunque uno strumento importante in grado di aiutare e sostenere le aziende. Queste ultime però la sanno sfruttare in maniera insufficiente: oggi infatti le imprese italiane che vendono online sono solo il 4% del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti necessari è ancora un interrogativo non risolto.

Da segnalare, a livello nazionale, anche la crescita dei pagamenti digitali che nel 2014 hanno segnato un +3,6% (a quota 146 miliardi di euro) nonostante la riduzione dei consumi. Più in dettaglio, mentre i pagamenti con carta di credito crescono dell’1,6%, i pagamenti digitali innovativi crescono del 20% arrivando a valere il 12% del transato con carta. Tutte queste considerazioni partono dall’assunto reso noto dal Rapporto Eurispes 2015: lo smartphone è il dispositivo più diffuso nelle famiglie italiane. Lo possiede infatti il 67% di esse, mentre il pc portatile è diffuso nel 64,4% e quello fisso nel 62,7%.

Altra importante novità è il lancio della nuova app Ads Manager, che offre alle imprese la possibilità di gestire le proprie campagne sulla piattaforma attraverso dispositivi mobili. Uno strumento importante soprattutto in Italia dove il tessuto imprenditoriale è costituito per la maggior parte da PMI. Esse nel nostro paese possono contare su un bacino di 20 milioni di persone connesse quotidianamente alla piattaforma, di cui 17 milioni da dispositivi mobili (numeri che al mese raggiungono i 26 milioni da desktop e i 22 milioni da mobile). Inoltre in Italia si contano già più di 745,7 milioni di connessioni fra persone e aziende (25 miliardi globalmente), mentre in generale quasi il 70% delle persone su Facebook è connesso alla pagina di almeno una PMI nel proprio paese. A livello mondiale sono 30 milioni le imprese che utilizzano attivamente le pagine Facebook per crescere. E sono sempre di più quelle che fanno uso di video: solo a settembre 2014 oltre 800.000 PMI hanno caricato più di 3 milioni di video sulla piattaforma a livello globale.

@ app e siti

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E-LEARNING GORE: UN NUOVO STRUMENTO DI FORMAZIONE

RENT AND GO ACCRESCE I SERVIZI ONLINE PER I CLIENTI

Gore ha presentato una nuova funzione sul portale aziendale: la Gore Fabrics Academy. La nuova piattaforma e-learning offre ai rivenditori, ai buyer e agli addetti alla vendita al dettaglio dei corsi sui prodotti e i servizi aziendali. La nuova piattaforma è disponibile in 12 lingue ed è stata lanciata ufficialmente a ISPO 2015. Gli otto diversi moduli formativi nell’ambito della nuova Gore Fabrics Academy sono costituiti da esercizi che allenano le abilità di vendita e forniscono le conoscenze necessarie per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti con il giusto prodotto Gore-Tex o Windstopper. I corsi sono suddivisi in tre livelli di difficoltà (livello base, avanzato e per esperti) e offrono approfondimenti su tematiche Gore fondamentali come la membrana Gore-Tex, il comfort climatico superiore, la responsabilità e le tre diverse classi di prodotto Gore-Tex Products, Active e Pro. Gli strumenti di e-learning sono all’avanguardia con caratteristiche innovative di interazione con l’utente come giochi di apprendimento, domande ai consumatori e altri elementi interattivi. Ogni corso dura circa 15 minuti e può essere interrotto e riavviato secondo le disponibilità personali. Ogni modulo formativo si conclude con un breve esame informale. academy.gorefabrics.com

Rent and Go, lo storico marchio italiano nel noleggio dell’attrezzatura da sci con più di 70 punti vendita in tutti i principali comprensori sciistici d’Italia, ha deciso di aumentare l’offerta di informazioni, servizi e opportunità anche attraverso i new media. Non solo è stato rinnovato l’aspetto virtuale con un nuovo sito web e una grafica più accattivante, anche i servizi on line sono stati ampliati. Il sito viene incontro al crescente uso degli smartphone e alle diverse piattaforme utilizzate, rivelandosi agile e semplice sia nella navigazione che nella prenotazione online. Le nuove attività di comunicazione sui mezzi digital invece spaziano dalle newsletter alle promozioni dedicate, passando per l’interazione costante sui social media attraverso cui vengono veicolate informazioni legate al prodotto e alla montagna in generale. A questi si aggiungono le iniziative sul web volte a capire e carpire i desideri dei clienti, al fine di rispondere in modo adeguato alle esigenze percepite utilizzando i nuovi canali anche per illustrare al meglio le novità offerte da Rent and Go. www.rentandgo.it

VAUDE AGGIORNA LE LINEE GUIDA PER I NEGOZI ONLINE

VIBRAM SI RINNOVA SUL WEB TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE

Vaude ha aggiornato e ampliato le sue linee guida per la distribuzione dei prodotti, in particolare per la vendita on line. I nuovi requisiti sono entrati in corso il 15 febbraio. Vaude sta continuando nella sua strategia verso i retailer specializzati che proteggono il brand e si concentrano su una presentazione di alta qualità dei prodotti del marchio. “Il nostro obiettivo è presentarci come partner per i nostri retailer nel mondo online”, afferma Jan Lorch. Il rapido sviluppo e la forte dinamicità dei negozi online e dei loro strumenti di vendita, così come la situazione legislativa attuale, richiedevano un aggiornamento delle linee guida. Con questi documenti Vaude sta dando in mano ai retailer un set di regole che disciplinano e documentano la rappresentazione e la vendita del brand Vaude e dei prodotti online. I termini d’uso e le condizioni rimangono invariate. I cambiamenti nelle vendite online riguardano principalmente le descrizioni dei prodotti, per i quali Vaude fornirà criteri più rigorosi e estensivi in futuro. I requisiti tecnici e commerciali sono stati anch’essi ampliati, includendo marketing, pubblicità, funzionalità del sito web e performance così come servizio clienti.

Dapprima all’Outdoor Retailer e poi a Ispo, Vibram ha presentato in anteprima il nuovo sito internazionale, la nuova piattaforma e-commerce e il restyle di tutti i suoi canali social. Il lancio del sito anticipa un radicale cambiamento per l’azienda: Vibram non si rivolge più solo ai suoi partner. La comunicazione tradizionale si accompagna ora a una strategia dedicata a cogliere e soddisfare i bisogni del consumatore finale. Informazioni in merito alle tecnologie utilizzate, descrizioni e insight sullo sviluppo dei singoli prodotti sono solo una parte dei contenuti che guideranno gli utenti nella scelta della calzatura più adatta alle loro necessità. Lo sviluppo del progetto è stato seguito dalla famosa agenzia creativa Resource/Ammirati, che si è occupata, nello specifico, della creazione di contenuti digital, della gestione dei canali social e delle campagne relative al nuovo progetto online.

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DATI & STATISTICHE / LA RICERCA HA COINVOLTO 3.200 DONNE SPORTIVE RESIDENTI IN GERMANIA a cura di: Monica Viganò

foto courtesy: New Balance, Dynafit, Fischer

“La politica di un tempo ‘restringilo e tingilo di rosa’ non funziona più”

What women (think they) want Negli ultimi 15 anni il gentil sesso ha conquistato sempre più quote in attività sportive considerate prima più “maschili” e in Europa il segmento woman cresce più del mercato in generale. Da qui l’esigenza di ideare campagne e strategie ad hoc da parte delle aziende. Con un punto di vista realmente femminile. Solo l’1% delle donne tedesche preferisce condividere un’attività sportiva con un uomo. È uno degli insoliti risultati evidenziati dalla recente ricerca promossa da The Outdoor Industry Compass che ha voluto analizzare il mercato dei prodotti sportivi “a tinte rosa” proprio a partire dalla Germania. Lo studio ha coinvolto 3.200 donne attive ed è stato condotto online in collaborazione con Intersport Germany durante i primi mesi del 2014. GLI AUTORI - Il report titolato “Donne e sport in Germania” è stato compilato dai consulenti e ricercatori Ulrike Luckmann e Karen Laubach che ritengono che attualmente gli attori del mercato sportivo non stiano sfruttando appieno le potenzialità del segmento femminile. In particolare Luckmann è un giornalista tedesco nonché fashion designer e da oltre 20 anni lavora per i mondi donna e sport. Laubach invece è un esperto di marketing con alle spalle esperienze con i principali marchi sportivi americani e conosce molto bene la struttura del mercato. I due hanno anche intervistato svariati dirigenti d’azienda per meglio comprendere le scelte e le strategie che sono state implementate per raggiungere la clientela femminile. LE PREMESSE - Negli ultimi 15 anni il gentil sesso ha conquistato sempre più quote in attività sportive prettamente maschili come l’alpinismo, l’arrampicata, il football e la bici. In Germania il club alpino tedesco DAV che quest’anno ha raggiungo un milione di membri ha dichiarato che il numero di uomini partecipanti alle sue attività è cresciuto ogni anno del 5% mentre quello delle donne del 6%, con la maggior partecipazione nella fascia 19-25 anni (+7,43% per gli

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uomini e +9,25% per le donne). A questo si aggiunge che lo stile di vita delle donne è fortemente cambiato. Le loro giornate più impegnative le spingono a correre o praticare sport per smaltire tensione e stress. Inoltre molte di loro lavorano e hanno quindi una maggior capacità di spesa. Stando al Boston Consulting Group, il reddito generato dalle donne a livello mondiale dovrebbe crescere dai 13 miliardi di dollari del 2010 a 18 miliardi entro il 2015. A ciò si aggiunga che, sulla base di dati NPD riferiti al 2013, in Europa il segmento donna sta crescendo più rapidamente del mercato sportivo in generale. LO SCOPO - Alla luce di queste considerazioni, sempre più marchi cercano di capire quali siano le reali diversità tra il cliente maschile e quello femminile. Le differenze non hanno solo a che fare con l’anatomia del corpo umano ma anche con le caratteristiche psicologiche del soggetto. Le società sono pienamente consapevoli del comportamento adottato dalle donne quando si tratta di prodotti sportivi? Sanno che le loro attitudini in questo senso sono molto diverse rispetto a quelle degli uomini? La risposta non è sempre affermativa. Basti pensare che oggi se anche gran parte di marchi sportivi e outdoor ha a catalogo collezioni specifiche per la donna, esse per lo più sono state disegnate da

uomini o per lo meno influenzate da un punto di vista maschile. I risultati quindi non possono essere più di tanto soddisfacenti. Lo si vede anche nel marketing che tutt’oggi è maggiormente orientato al sesso maschile. Manca dunque una reale comprensione di ciò che le donne valutano durante l’attività sportiva e durante il processo di acquisto. Manca la comprensione di ciò che le donne vogliono o meglio di ciò che pensano di volere. LA RICERCA IN PILLOLE - Lo studio analizza il mercato tedesco (il più grande a tinte rosa di tutta Europa) da una prospettiva esclusivamente femminile. Alle donne coinvolte è stato chiesto di esprimersi in merito al loro atteggiamento nei confronti dello sport, dei prodotti e dei marchi sportivi. È stata loro chiesta motivazione delle loro scelte, oltre a considerazioni sui prezzi e su ciò che cercano in un prodotto sportivo. Gli autori hanno dunque analizzato le modalità di spesa delle donne in generale e in riferimento ad articoli sportivi e hanno studiato il processo che le porta alla decisione di acquisto.

In questo modo intendono supportare i marchi e i retailer nella definizione di strategie di marketing e merchandising rivolte al pubblico femminile, dando loro consigli su come raggiungere la donna sportiva e su come creare in lei fedeltà al marchio. L’ESPERIENZA DI NIKE - Di recente Nike ha presentato la sua collezione SS 15 dedicata alla donna e lo ha fatto sfruttando 27 atlete della sua “scuderia” tra cui l’olimpionica Shelly-Ann Fraser-Pryce, Ally Felix, Sanya Richard-Ross e Adelina Sotnikova, la due volte vincitrice del Tennis Grand Slam Li Na e la giocatrice di basket Skylar Diggins. Oltre ai prodotti, il marchio propone al pubblico femminile servizi digitali ad hoc a dimostrazione della crescente attenzione che la società rivolge a questo segmento di mercato. Mark Parker, presidente e ceo di Nike, ha dichiarato a proposito: “La comunità digitale composta da 65 milioni di donne e i prodotti innovativi sta dando una forte spinta al brand e ci aspettiamo di aumentare i guadagni di 2 miliardi fino a quota 7 miliardi di dollari entro il 2017”. Amy Montagne, VP/GM di Nike Women, ha aggiunto: “Questa è la collezione da donna più completa e innovativa mai creata da Nike”. Il marchio ha ufficializzato anche una collaborazione con il designer brasiliano Pedro Lourenço

Preferisci fare sport con donne, uomini, in gruppi misti o per conto tuo?

che ha firmato una linea di abbigliamento e calzature da allenamento, presentata al mercato da diverse modelle internazionali tra cui il volto Nike Karlie Kloss. QUALCHE CONSIDERAZIONE Alla luce dei risultati della ricerca (per una panoramica dei principali, vedi box a fianco), possiamo affermare che i prodotti sportivi non sono oggetto dello “shopping di piacere” come succede in altre categorie. Questa è una delle cose che devono considerare i marchi che intendono approcciare le donne atletiche che, quindi, fanno considerazioni diverse rispetto al caso di acquisti di prodotti fashion o di uso quotidiano. La politica di un tempo “restringilo e tingilo di rosa” non funziona più. Il marketing di genere richiede un cambiamento di fondo nella modalità di pensiero, nella comunicazione del marchio e nello sviluppo prodotto, soprattutto quando l’intenzione è quella di rivolgersi direttamente alla consumatrice finale. Pratiche a oggi adottate da pochi marchi. Fintanto che l’intero processo produttivo (dall’idea alla vendita del prodotto finito) continua a essere seguito per l’80% da uomini che non prendono in considerazione le diversità di atteggiamento e valutazione del pubblico femminile, il marketing a tinte rosa avrà ben poco successo.

per conto mio è indifferente 12,60 % 26,50 %

29,18 %

Una delle domande poste alle intervistate

10,57 %

dipende dalle occasioni in gruppi misti

20,08 %

1,08 %

con donne con uomini


PANORAMICA DEI RISULTATI Ecco di seguito un sommario dei punti salienti evidenziati all’interno della ricerca condotta sul mercato sportivo femminile in Germania. Partecipazione sportiva Come già anticipato il gentil sesso sta incrementando le sue quote di partecipazione in sport di vocazione maschile. In particolare il ciclismo è l’attività più popolare tra le donne, mentre la corsa è al terzo posto. È poi forte l’aumento di partecipazione “rosa” nell’alpinismo: il numero di donne aderenti al DAV tedesco è infatti cresciuto di oltre un terzo negli ultimi tre anni. Più della metà dei membri di centri fitness tedeschi è inoltre rappresentata da un pubblico femminile. In termini di sport invernali lo sci alpino resta il più popolare (in Germania scia 1 donna su 4), mentre tra gli action sport la fa da padrone l’inline skate. Tra

gli sport ricreativi, yoga e pilates stanno registrando continui incrementi di partecipazione. Da ultimo, il trend degli ultimi anni vuole la donna optare per un’attività individuale. La partecipazione a sport di squadra è infatti in via di recessione.

Dimensione del mercato Considerando la definizione di mercato sportivo adottata da SGI Europe (che include bici sportive e altri prodotti normalmente ignorati) l’intero mercato in Germania e nel resto dell’Europa Occidentale sta crescendo di pochi punti percentuali negli ultimi anni e nel 2013 è addirittura calato dello 0,9% in generale e del 2% in Germania. Qui il market leader Intersport riporta una crescita nelle vendite dei suoi membri pari all’1,1%. Il turnover generato dal pubblico femminile è però cresciuto circa del 4% (la quota del turnover Intersport rappresentata dalle vendite di prodotti femminile nel 2013 è stata del 43,7%). Stando a NPD Group, i prodotti specifici per la donna rappresentano il 39% del mercato sportivo tedesco escludendo prodotti unisex e per bambini. Analizzando le diverse attività sportive, il mercato è chiaramente trainato dal segmento outdoor che ne rappresenta il 23%. Le attività più in voga sono corsa, walking, nordic walking, bike e fitness. Sul fronte running, le donne rappresentano metà del mercato.

Consumatrici e marketing rosa Gli autori hanno suddiviso le donne attive in sei categorie per semplificare alle aziende la scelta del target di riferimento e individuare l’approccio da adottare per conquistarlo. Le sei tipologie sono: NATURESSA (l’amante della natura), TRENDISTA (colei che segue le tendenze del momento), SOCIALINA (la social), DIETESSA (colei che presta attenzione alla propria forma fisica), ADRENALINA (colei che cerca sempre avventura) e VITALIA (colei che presta attenzione alla salute). Lo studio guarda ai comportamenti in ambito sportivo di queste sei categorie e ai loro atteggiamenti nei confronti dell’abbigliamento e dell’attrezzatura per attività fisica. Quello che non è ancora chiaro è ciò a cui le donne guardano con più attenzione durante l’attività e l’acquisto di un prodotto sportivo. Tuttavia, indipendentemente da ciò, è essenziale che “gli uomini di marketing” cambino mentalità e inizino ad adottare prospettive femminili.

Retailing Stando allo studio, l’82,8% delle donne intervistate ha dichiarato di non preferire un negozio sportivo a un altro. Inoltre l’82% delle donne acquista in negozi sportivi ma solo quando davvero ce n’è bisogno o quando l’attrezzatura necessita di essere sostituita. Da segnalare inoltre che oltre la metà di acquisti

online viene effettuata dalle donne. Nell’indicare come un retailer può attrarre il pubblico femminile, gli autori hanno poi analizzato la controversa tematica di negozi per sole donne e hanno presentato esempi di successo provenienti dal mercato. Ad esempio il marchio di zaini Deuter ha sviluppato una strategia ad hoc per le donne già 5 anni fa. Le sue vendite di prodotti specifici per il pubblico femminile sono cresciute di oltre il 35%. Invece il marchio norvegese da donna Kari Traa cresce del 30% ogni anno in Germania.

Fonte: SGI - sginews.com

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a cura di: Monica Viganò

BRAND PROFILE / RIFLETTORI SUL NUOVO CORSO DELL’INNOVATIVO MARCHIO ACTIVE WEAR

Reda Rewoolution, new logo, new era Rinnovamento a tutto tondo per il marchio biellese: dal nome al logo, passando per sito internet, campagne pubblicitarie, materiale POP e packaging. Senza dimenticare ovviamente i prodotti: oggi non più solo intimo tecnico ma anche capi più strutturati, suddivisi in 4 differenti linee. Sport&Fun e Next to Skin. Questa offerta completa consente al cliente di vestirsi a strati. A contatto con la pelle il comfort è garantito dai capi della linea Next to Skin che, per assicurare la protezione termica alle più basse temperature, si accompagnano a un resistente pile Sturdy in 100% Merino Wool Fleece Redactive e Merino Ripstop, parte della linea Outdoor. Per arrivare in vetta ecco una giacca a guscio come l’innovativa Echoes, realizzata in Redactive Tecno Gabardine e Merino Ripstop per proteggere dal vento e dalla pioggia.

Da sinistra il guscio Echoes e l’outer layer Empire (uomo), la felpa full zip Elsa e la giacca Roxanne (donna) “Rivoluzione” in casa Rewoolution: ci si perdoni il gioco di parole ma ben esprime il nuovo corso del marchio di active wear in lana merino del quale tante volte vi abbiamo parlato anche su queste pagine dall’anno del suo esordio nel mercato (2012). IL NOME IN PRIMIS - Innanzitutto il primo cambiamento riguarda proprio il nome del marchio, che da ora in avanti è tassativamente rinominato “Reda Rewoolution”. Questo anche per sottolineare in misura più diretta e inequivocabile il legame con la casa madre, vale a dire Successori Reda, alla quale abbiamo dedicato un ampio focus nella pagina a fianco. Del resto Reda Rewoolution intende rappresentare proprio l’incontro tra la grande tradizione tessile italiana e la tecnologia produttiva più avanzata nella lavorazione della lana merino. Con lo scopo di produrre abbigliamento altamente performante per la pratica di svariate attività sportive, ma anche capi ideali per essere indossati durante la vita quotidiana o in viaggio, garantendo un comfort e un feeling eccezionali (noi stessi – lo ammettiamo – ne siamo assidui utilizzatori). NUOVO LOGO – Il rinnovamento passa anche da un nuovo logo che simboleggia il connubio tra sapere artigianale, avanguardia e

la continua evoluzione nella realizzazione dei prodotti. Nel logo due gomitoli intrecciati rimandano all’infinito, inteso anche come spazio sconfinato in cui l’uomo mostra la propria capacità di confrontarsi con la natura. Il contatto con la natura, nel suo totale rispetto, è il concetto di base di ogni creazione Reda Rewoolution a partire dal materiale da cui tutto ha inizio. Ovvero la lana merino, una fibra naturale al 100% lavorata prestando massima attenzione ecologica. A PROPOSITO DI LANA - L’intero processo produttivo, dalla materia grezza al capo d’abbigliamento finale, è infatti eco-sostenibile. La lana merino utilizzata per la produzione dei capi Reda Rewoolution è certificata Z-que e ha origine in Nuova Zelanda, punto di partenza di una filiera attentamente controllata da Reda per garantire il massimo livello qualitativo con il minore impatto ambientale. L’intero percorso è tracciabile e si completa in Italia con la lavorazione nello stabilimento di Valle Mosso (Biella): l’unico lanificio al mondo insignito della certificazione EMAS (Eco Management and Audit Scheme), iniziativa dell’Unione Europea finalizzata a monitorare e migliorare le performance ecologiche di un’azienda. Grazie all’applicazione dell’esclusivo sistema di filatura CompACT, la lana merino viene resa ulteriormente resi-

NUOVO PACKAGING, ESPOSITORI E MATERIALI POP

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stente ed elastica. Per il resto i suoi vantaggi sono ormai noti (anche se non a tutto il grande pubblico): è infatti dotata di eccezionali doti di traspirabilità, termoregolazione attiva, protezione dai raggi UVA, comfort e assenza di odori sgradevoli anche dopo un utilizzo intenso e prolungato. LA NUOVA LINEA WINTER - La fonte d’ispirazione per la collezione 2015/16 è la montagna vissuta a diverse quote attraverso la pratica di varie attività. La montagna è il tema che guida non solo la scelta dei materiali e delle lavorazioni, ma anche la definizione della palette cromatica. Dal grigio naturale della roccia al bianco-cream che richiama le cime innevate. Anche i tocchi di colore più accesi richiamano la natura selvaggia: dal blu royal che simboleggia l’energia pulita che si respira tra le vette, fino ai gialli acidi e ossidati ispirati ai tramonti che si riflettono sulle pareti rocciose. NON SOLO INTIMO - Dalla nascita del marchio a oggi abbiamo assistito a un ampliamento significativo della collezione. Che se in origine comprendeva solo capi di intimo tecnico, oggi propone capi strutturati fino ad arrivare a veri e propri completi da sci. La collezione odierna del brand comprende infatti diverse linee: Outdoor, Inspired Active,

LA LINEA WELLNESS - Altra novità del nuovo corso di Reda Rewoolution è la linea Wellness, dedicata al pubblico femminile. Le linee fluide e sinuose si fondono ai colori pastello morbidi e delicati come il cream e il pink haze, declinati su modelli versatili ed eleganti come Nirguna, la maglia realizzata in 100% Redactive Merino Jersey con manica a tre quarti. NEW POP, SITO & CAMPAGNE - Tutte queste manovre, finalizzate alla definizione di una nuova brand image, hanno portato l’azienda a pensare anche a rinnovate soluzioni di vendita. Prendono così vita nuovi espositori destinati all’esposizione nei negozi partner così come nuovi packaging e nuovi materiali POP. Strumenti di comunicazione rinnovati che si affiancano a un sito internet e a inedite campagne raffiguranti paesaggi mozzafiato nei quali sono valorizzati logo e claim (“Cool Adventure” – 100% Merino, 100% Italian Concept). In attesa dell’insindacabile prova del mercato, dobbiamo dire che ci paiono tutte scelte decisamente azzeccate e che permetteranno al marchio biellese di affiancare un’immagine ora adeguata e coerente a prodotti da sempre qualitativamente ottimi. Insomma, di chiudere il cerchio. www.reda1865.com

Behind the scene of Reda Rewoolution


IL GRUPPO BIELLESE FESTEGGIA QUEST’ANNO UNO STORICO ANNIVERSARIO

Da 150 anni sulla via della lana La casa madre del brand è una delle realtà più rappresentative dell’industria tessile italiana e internazionale. Oggi fattura 70 milioni di euro e ha la gestione dell’intera filiale produttiva, potendo contare su ben 30mila pecore merino in Nuova Zelanda. Come abbiamo sottolineato nell’articolo della pagine precedente, la scelta del rebranding del marchio è stata dettata anche dall’esigenza di legare più direttamente il brand alla casa madre, partendo proprio dal nome. L’aggiunta di “Reda” davanti a Rewoolution è però molto più di una strategia comunicativa. A PROPOSITO DI REDA – Nata nel 1865 per mano dell’omonima famiglia, Reda è stata acquistata nel 1919 dai Botto Poala. La governance è composta da 4 cugini: Ercole (amministratore delegato), Francesco (direttore generale), Guglielmo (responsabile area commerciale) e Fabrizio (che in quanto responsabile dell’acquisto e dell’approvvigionamento della lana, spesso lavora in Nuova Zelanda e Australia). Reda gestisce l’intera filiera produttiva dal vello al tessuto. “Il viaggio delle materie prime inizia in Nuova Zelanda, dove abbiamo 30mila ettari di proprietà”, afferma Ercole. L’azienda biellese inoltre negli ultimi anni ha investito notevolmente in tecnologia finalizzata alla riduzione dell’impatto ambientale. EMAS – L’Eco Management and Audit Scheme è un’iniziativa dell’Unione Europea finalizzata a monitorare e migliorare le performance ambientali di una società. Analizzando nel det-

coltivazione dei terreni, l’allevamento di 30 mila pecore merino, la tosatura, la lavatura della lana greggia ci consentono di conoscere tutti i processi e non solo la trasformazione della lana in tessuto, con filatura, tessitura e finissaggio realizzati a Biella”, spiega Ercole. “L’esperienza che abbiamo acquisito negli ultimi 20 anni ci consente di garantire quella qualità che richiedono i nostri clienti più esclusivi. Nomi come Armani, Zegna, Ralph Lauren, Canali, Corneliani, Hugo Boss e Paul Smith”. L’AUSTRALIA NEL MIRINO – Nel 1999 Reda ha iniziato a muovere i primi passi anche in Australia. “In quell’anno abbiamo rilevato la New England Wool, una società che compra direttamente la lana alle aste in modo da conoscere più da vicino anche il business delle Borse della lana. Inoltre in Australia abbiamo stretto accordi con Woolmark, un consorzio di 22 mila allevatori. Tramite questo negoziato abbiamo siglato un contratto da 750 mila euro per comprare 7 tonnellate e mezzo di lana 1 PP, la più pregiata della varietà merino”. REDA IN NUMERI – Nel 2010 Reda ha ottenuto un fatturato di 53 milioni di euro con un incremento del 9% rispetto al 2009, mentre nel 2011 l’azienda ha registrato una crescita del 20% circa per un turnover totale vicino ai 63,4 milioni di euro. Per-

Da sinistra: veduta della campioneria, la fase di filatura e quella di finissaggio dei tessuti taglio le strategie, le scelte e i sistemi aziendali, il sistema ha consentito di raggiungere un elevato grado di sicurezza e una razionalizzazione dei processi di produzione. Ogni 6 mesi vengono verificati gli step aziendali tramite un ente esterno e, se Reda riesce a raggiungere i nuovi obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale, ogni 2 anni viene riassegnata la certificazione. A differenza dell’ISO dunque l’EMAS è qualcosa di dinamico che “non indica soltanto quali parametri vengono rispettati, ma obbliga alla costante e continua riduzione dell’impatto ambientale. Reda è l’unico lanificio al mondo a vantare tale certificazione”, ha specificato Ercole Botto Poala. Che ha poi aggiunto: “Negli ultimi anni l’azienda ha investito circa 6 milioni di euro per un business più ecologico, il che include il recupero calore, la riduzione energetica, l’installazione di pannelli solari, la limitazione di movimentazioni interne ma anche la raccolta differenziata. L’adozione di queste pratiche non è positiva solo nella riduzione dei costi, che comunque è visibile solo nel lungolunghissimo periodo, ma anche e soprattutto nella presa di coscienza delle persone che lavorano nel gruppo, con ricadute positive in tutta la comunità interna ed esterna”. TRA ITALIA E NUOVA ZELANDA – In Valle Mosso, quartier generale di Reda a Biella, ci sono 100 telai che confezionano i tessuti. I quali provengono dalle preziosi greggi allevate nell’isola del Sud della Nuova Zelanda. “Grazie alle acquisizioni in Nuova Zelanda abbiamo l’intero controllo della filiera della lana: la

formance addirittura migliorate nel 2012 e nel 2013, quando il gruppo ha chiuso con un fatturato vicino ai 70 milioni di euro (di questi circa 1 milione di euro è stato ottenuto da Reda Rewoolution). L’Italia per il gruppo biellese è il secondo mercato dopo la Germania, che rappresenta il 25% del giro d’affari. “Puntiamo molto su Cina e Giappone, dove siamo presenti anche con sedi commerciali a Shanghai e Tokyo”, ha chiuso Ercole. UNO STORICO ANNIVERSARIO – Quest’anno il gruppo biellese compie 150 anni e lo fa in grande stile con una serie di iniziative che coinvolgono tutte le sue “facce”. La nuova brand image di Reda Rewoolution è solo un esempio. Un altro, e questa volta riguarda l’intero gruppo, è la mostra fotografica itinerante che toccherà le location più suggestive di alcune fra le più importanti città del mondo (Milano, Londra, New York, Berlino). La collezione fotografica, ad alto impatto visivo e presentata attraverso speciali installazioni multimediali, è dedicata al mondo Reda visto attraverso l’obiettivo di cinque fotografi dell’Agenzia Magnum Photo: Alex Majoli, Gueorgui Pinkhassov, Mark Power, Olivia Arthur e Paolo Pellegrin. Il percorso della mostra è articolato in tre aree tematiche: materie prime, filati, tessuti. Ciascuna tappa di questo viaggio fotografico racconta la storia di Reda con approccio ed emozioni differenti. L’appuntamento di Milano, al quale hanno partecipato anche svariate celebrities tra cui anche Alex Del Piero, si è svolto il 3 febbraio a Palazzo Clerici.

Ercole Botto Poala

UNA CAMPAGNA “FUORI DAL GREGGE” Questo il claim dell’operazione commerciale ideata da Proposte per festeggiare l’anniversario di Reda e destinata alla stampa italiana e internazionale. Da circa 3 anni Reda ha affidato la sua pubblicità above the line (ovvero quella che sfrutta i media classici come stampa quotidiana e periodica) a Proposte. La società, per il 150° anniversario del gruppo biellese, ha ideato una campagna ad hoc destinata alla stampa italiana e internazionale che sottolinea il carattere distintivo dello stesso. IL CLAIM - La campagna risponde al claim “150 anni fuori dal gregge” e rimanda ai valori di Reda, produttore di tessuti alto di gamma e punto di riferimento per le maison di moda in tutto il mondo. Nella sua storia Reda non si è mai omologato alle regole del mercato e ha operato lontano dagli schemi e dai condizionamenti del fashion system. UN OMAGGIO ALLA CREATIVITÀ - Per rendere onore al massimo a questa realtà, Proposte ha scelto uno scatto realizzato dal fotografo Paolo Pellegrin dell’Agenzia Magnum (che ha collaborato con Reda alla creazione di una mostra itinerante, vedi anche articolo a fianco). In questo scatto prende forma l’anticonformismo già presente nella campagna corporate “Fuori moda dal 1865”, manifesto di indipendenza dello storico brand di tessuti all made in Italy. Reda, senza ostentazione, in 150 anni ha tracciato un percorso significativo: la sua attitudine non mira a inseguire i trend, quanto a mantenere salda e fiera un’espressione di moda intramontabile. TARGET DELLA CAMPAGNA - La campagna sviluppata da Proposte prevede una pianificazione destinata alla stampa quotidiana e periodica per il mercato italiano, insieme a quello americano e cinese per cui è stato realizzato anche l’adattamento creativo.

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FOCUS ON / IL PROGETTO NATO DA ALCUNI ESPONENTI STORICI DEL MONDO OUTDOOR

Federazione Italiana Outdoor, chi, cosa, perchè

a cura di: Simone Berti

Primo gennaio 2015: nuovo anno, nuovo ambizioso progetto. Quel giorno infatti è nata ufficialmente la Federazione Italiana Outdoor, che si propone di raccogliere sotto un’unica sigla tutte le attività sportivo-ludico-ricreative (per capirci, quelle che non implicano agonismo o prestazioni specifiche a cronometro) che si possono praticare nella natura. Tra tutte, in primo piano l’escursionismo e il survival, attività multidisciplinare che racchiude in sé la summa delle conoscenze ed esperienze utili a confrontarsi in modo armonico ed equilibrato con l’ambiente naturale.

CHI C’È DIETRO IL PROGETTO

L’obiettivo è quello di unire all’interno di un’unica sigla la galassia di attività sportivo-ludico-ricreative non competitive che hanno come terreno di gioco l’ambiente naturale, dall’escursionismo al survival, dal cicloturismo agli sport acquatici come la canoa turistica, il rafting, il canyoning, il padding, dall’offroad esplorativo al freeride.

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Il primo nucleo dirigente della Federazione Italiana Outdoor è costituito da tre professionisti con un curriculum importante nell’ambito degli sport all’aria aperta, oltre a un’esperienza ultraventennale nell’organizzazione e realizzazione di iniziative in questo settore. Il loro compito sarà di coordinare le attività della federazione e la formazione degli istruttori.

Roberto Lorenzani Protagonista a tempo pieno, da oltre 25 anni, nel settore avventura, esplorazioni e outdoor, ha organizzato e diretto numerose spedizioni estreme in molte aree del pianeta. È stato formatore e coordinatore in grandi eventi internazionali dedicati all’avventura, tra cui il Camel Trophy e il Land Rover G4 Challenge. Ex giocatore professionista di rugby, specialista di discipline survival, istruttore di tiro con l’arco, istruttore e allenatore di body building e preparatore atletico, si muove bene anche in acqua, con patente nautica e brevetto Rescue Diver Padi. Consulente per viaggi e spedizioni, ha attivato in Italia diversi Centri di Avventura & Outdoor, dove realizza corsi di formazione su

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queste tematiche, oltre a corsi di sopravvivenza, cartografia, orientamento, GPS. Nel 1990 ha ricevuto la qualifica di socio onorario della Società Geografica Italiana. È stato consulente per trasmissioni televisive incentrate sull’avventura: L’isola dei Famosi, Wild (Italia Uno), Big Fish (Sky), è coach di Brat Camp (Italia 2). Ha pubblicato Guida Completa al Survival (Hoepli, 2014), Fuoristrada (Hoepli 2011), Adventure Academy: manuale per viaggiare sicuri (Panciroli, 2004), Manuale di Sopravvivenza (Magnolia srl per Rai 2, 2004), Siberia: ritorno dal gelo (Panciroli, 2002), Global Positioning System (Hoepli, 1997), Manuale del Viaggiatore (Planetario, 1995), Camel Trophy (Planetario, 1995).

Giuseppe Scafaro Interprete naturalistico, specializzato nella realizzazione di aree attrezzate e percorsi per disabili nelle aree verdi, allenatore di kick boxing e operatore di ingegneria naturalistica, è il fondatore di Avventura Team (nonché presidente in carica), la scuola nazionale istruttori di sopravvivenza con numerose sedi dislocate in varie regioni d’Italia. Inizia la sua attività outdoor negli anni ‘80 come biker estremo: è il primo a salire e scendere, nel 1994, il Gran Paradiso con una mountain-bike, due anni dopo sarà nuovamente il primo a percorrere, sempre in sella a una bicicletta, il ghiacciaio dell’A-

UNA FEDERAZIONE PER TUTTI - Chiunque abbia vissuto un’esperienza nella natura sa quanto sia importante conoscere e sia altrettanto utile avere compagni e guide esperte in grado di valorizzare e trasmettere emozioni e conoscenze. Sempre in sicurezza. Questi i punti focali che si propone la Federazione Italiana Outdoor, avvalendosi di professionalità consolidate nelle varie discipline che si possono praticare sui sentieri dietro casa o nei luoghi più remoti del pianeta. Il primo obiettivo è aggregare e dar voce ad attività finora rimaste ai margini delle organizzazioni sportive, ma che coinvolgono, con una visione ricreativa e non agonistica, una grande massa di appassionati e praticanti: l’escursionismo estivo e invernale, il survival e le attività eco-dinamiche nella natura, l’archeologia sperimentale, sport d’acqua come il rafting, la canoa turistica, il padding, e poi ancora il cicloturismo e la mountain bike, gli sport

letsch, il più lungo d’Europa, mentre nel 1998 è stato il primo a salire e scendere l’Etna in mtb in inverno. Tra le varie imprese una “maratona” in montagna di 75 km in 16,30 ore senza interruzioni e il tentativo di discesa in idrobike del Po da Torino alla foce. Ha realizzato nel 1997 la prima area attrezzata in Italia accessibile ai disabili in montagna, fuori da un’area protetta, e dal 2005 è responsabile di Boscovecchio - Centro di Antropologia sperimentale ed educazione ambientale in provincia di Alessandria, dove organizza continuativamente corsi di avvicinamento all’ambiente, outdoor e survival. Ha pubblicato varie guide escursionistiche sui territori del Piemonte.

Michele Dalla Palma Maestro di sci ed ex istruttore nazionale FISI, ex-istruttore CAI di alpinismo e scialpinismo, esploratore e grande viaggiatore, dalla fine degli anni ‘70 si è dedicato alle scalate sulle grandi montagne del pianeta: nel 1984 ha partecipato alla salita italiana del Makalu (8481 mt), è autore della prima

invernali “anarchici” come il freeride e le attività legate alla guida offroad (auto e moto) con finalità ricreative ed esplorative. infine, la passione per i viaggi d’avventura e le spedizioni. Ce n’è per tutti! VIVERE OUTDOOR IN SICUREZZA - Vivere emozioni in sicurezza, “protetti” da una guida esperta, è una delle esperienze più entusiasmanti che si possono realizzare. La Federazione Italiana Outdoor si propone di creare, negli ambiti in cui non esistono figure professionali, istruttori di vari livelli. In particolare: Istruttori Outdoor, la qualifica più completa, che presuppone la specializzazione in diverse discipline outdoor tra cui tutte le attività afferenti al survival e discipline eco-dinamiche, come accompagnamento trekking/escursionismo; Istruttori Survival, esperti in survival e discipline ecodinamiche, che consentono di affrontare in modo sperimentale e in sicurezza tutte le situazioni che si possono incontrare nei vari ambienti naturali; infine Istruttori Offroad, in grado di accompagnare su tutti i terreni gli appassionati di questa disciplina. CON AICS NELLA FAMIGLIA DEL CONI Fin dal suo esordio la Federazione Italiana Outdoor si propone di porre le basi per uno sviluppo importante, armonico e coordinato di tutte le discipline che andranno a rappresentarla. Proprio per questo obiettivo ha scelto come partner l’AICS, ente di Promozione Sportiva riconosciuto da CONI ed ente a finalità assistenziali riconosciuto dal Ministero degli Interni con decreto

salita all’inviolata parete ovest del Pisco sulle Ande peruviane e della prima ascensione solitaria alla parete nord del Nun, 7135 mt nel Tibet Occidentale. Nel 1987 ha compiuto la traversata integrale della Suguta Valley, 370 km a piedi in autosufficienza nel Grande Rift africano tra il Kenya e l’Etiopia, uno dei luoghi desertici più ostili del pianeta. Nel 2002 è stato uno dei protagonisti della spedizione Overland 6 e ha salito le cime più alte delle venti nazioni toccate. Nel 2005 ha attraversato la Siberia in pieno inverno, nel 2006 ha compiuto una delle prime traversate integrali della Dancalia, nel Corno d’Africa. Nel 2007, con 4 amici americani e un cacciatore Innuit, ha percorso, in un mese di totale isolamento e autosufficienza, oltre 400 km in canoa in una delle ultime zone inesplorate dell’Alaska fino al Mar Glaciale Artico. Esperto di outdoor e survival, dirige l’importante periodico italiano del settore, Trekking&Outdoor. Come giornalista e fotografo ha realizzato centinaia di reportage, in ogni continente, per la stampa italiana e internazionale. Ha pubblicato una quindicina di libri dedicati all’outdoor e ai viaggi. È il protagonista della trasmissione tv Sentieri d’Italia.


del 22.10.1975 n. 10.13014/12000, che garantirà lo statuto, le attività della federazione, le norme e coperture assicurative di cui potranno beneficiare tutte le associazioni aderenti e i loro affiliati. UNA SEDE AUTENTICAMENTE “OUTDOOR” La sede della Federazione Italiana Outdoor non poteva certo essere in un anonimo ufficio di qualche metropoli. Il centro operativo è infatti nel cuore del Trentino, arroccato tra le rocce che dalle Dolomiti di Brenta scendono verso il lago di Garda, uno dei santuari mondiali delle attività outdoor a 360°. Sulla Forra del Limarò (il secondo canyon delle Alpi per estensione) si trova l’omonimo Outdoor Park dove è possibile praticare molte attività, dal survival al canyonyng, dalle escursioni all’arrampicata, per poi provare l’adrenalina di ponti tibetani a oltre 60 mt d’altezza, discese mozzafiato su zipline tese tra le rocce della valle del Sarca ed esperienze di guida offroad su percorsi di ogni difficoltà.

AVVENTURA TEAM - Le scuole di Avventura Team si trovano in Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Umbria. Con il supporto di un gruppo di istruttori ottimamente preparati, sono specializzate in corsi di avviamento all’outdoor e consentono di approfondire la conoscenza dell’ambiente naturale attraverso l’apprendimento delle discipline eco-dinamiche del survival, aprendo, a chi è interessato, le porte dell’affascinante mondo dell’archeologia sperimentale. Nei vari scenari di boschi e vallisi apprendono le tecniche per costruire attrezzi neolitici quali asce, archi, frecce e si impara a preparare un giaciglio o a costruire un riparo di fortuna, arrivando a percepire l’importanza di riannodare il filo dell’armonia tra noi e l’ambiente che ci accoglie. I corsi sono aperti a tutti e ci sono numerosi programmi anche per le scuole. I PARCHI AVVENTURA - Sono ormai alcune centinaia, su tutto il territorio nazionale, i parchi avventura dove è possibile vivere in sicurezza l’adrenalina di attività estre-

me. Tuttavia non esistono ancora normative precise o corsi per la conduzione e gestione di queste attività, che al momento, in assenza di indicazioni legislative, vengono saltuariamente organizzate dalle aziende costruttrici o da altri enti privati. I fondatori della federazione, tutti esperti costruttori e conduttori di parchi avventura, in possesso delle abilitazioni necessarie per i lavori e soccorsi su fune in strutture naturali e artificiali, stanno collaborando con il CNA Piemonte per la messa a punto di un protocollo, da sottoporre ad approvazione ministeriale, che definisca le competenze degli addetti ai parchi avventura e la struttura dei relativi corsi. È ipotizzabile, a breve, la messa in cantiere di corsi definiti da normative ministeriali, col patrocinio della Federazione Italiana Outdoor e la collaborazione dei suoi tecnici specializzati, in grado di dare professionalità e competenze specifiche agli addetti e gestori dei parchi, per far uscire questo settore dall’improvvisazione e dal “fai da te”.

RIFERIMENTO PER LE AZIENDE - Le molteplici e diverse discipline che convergono nella federazione e le sue potenzialità promozionali rappresenteranno un importante riferimento per le aziende produttrici e distributrici di abbigliamento, calzature, attrezzi e accessori per gli sport open air. La Federazione Italiana Outdoor si presenta come partner esperto e qualificato al mondo delle aziende e attività commerciali che gravitano in questo settore, proponendosi come interlocutrice di primo piano anche per scopi promozionali. Insomma, tanta “carne al fuoco” e progetti davvero ambiziosi per questa neonata realtà che sembra avere le carte in regola per far parlare di sé. Anche per questo le auguriamo di avere successo senza cadere nei classici difetti comuni (purtroppo) a molte federazioni sportive e non solo, spesso troppo burocratiche, rigide e poco concrete. CONTATTI: info@micheledallapalma.com

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FOCUS SHOP / PARLA UMBERTO PROTA, TITOLARE DEL PUNTO VENDITA NAPOLETANO a cura di: Monica Viganò

Un negozio “d’altri tempi” sempre rivolto al futuro Storia “da romanzo” quella di Arbiter Trekking e della famiglia Prota. Negli anni 80 l’intuizione di rivolgersi all’outdoor. Per il quale il negozio di via Toledo è quindi una delle realtà più storiche (lavora con Ferrino dal 1982 e con Asolo dal 1983). In questi anni di punti vendita specializzati outdoor ne abbiamo conosciuti e descritti tanti, ognuna con la sua storia affascinante e le sue peculiarità. Ma una vicenda “da romanzo” come quella di Umberto Prota e del suo punto vendita Arbiter Trekking è davvero unica. IL CAVALIERE “GENTILUOMO” - Le origini dell’attività risalgono al 1938 e vedono come protagonista il nonno di Umberto, il cavaliere Adamo Scudieri. Dal 1922 Adamo era titolare a Ottaviano, in provincia di Napoli, della camiceria ADAM che conduceva con i fratelli: dava lavoro a 120 operai e a 100 altre persone al di fuori dello stabilimento. “Mio nonno era una persona davvero originale”, rivela Umberto. “La gran parte dei suoi operai era di sesso femminile e, nel giorno delle nozze, regalava a ogni dipendente il taglio abito oltre a una macchina da cucire. Quando sarebbe diventata mamma e avrebbe preferito curare e crescere i figli, avrebbe potuto comunque lavorare per la camiceria da casa sua. Ricordo pure che nel giorno delle nozze metteva a disposizione degli sposi la sua auto”. LE VENDITE ALL’ESTERO - Adamo già all’epoca vendeva gran parte dei suoi prodotti all’estero, in Europa e persino in Africa. Esportava però soprattutto in Germania. Nei suoi frequenti viaggi verso questo paese, aveva assistito all’ascesa al potere di Hitler. Si era convinto che una guerra sarebbe stata imminente e aveva iniziato a temere per le esportazioni che in quel caso sarebbero state bloccate. Come avrebbe potuto mantenere tutti quegli operai se non avesse più potuto esportare la sua merce? IL NEGOZIO IN ITALIA - Per evitare di dover licenziare personale, decise di aprire una catena di negozi al consumatore in Italia. Il primo punto vendita fu quello di Napoli. Il secondo sarebbe dovuto sorgere a Firenze ma la guerra bloccò ogni progetto. Rimase dunque ancorato al negozio di via Toledo, lo stesso nel quale oggi lavora Umberto. In origine

Da sinistra Maura De Gasperis (moglie di Umberto), Eva Scudieri (madre di Umberto) e Umberto Prota. In seconda fila, alle spalle di Maura, gli impiegati Vittorio Russo e Antonio Tomacelli con Maurizio Prota (figlio di Umberto) il negozio era una camiceria di qualità ed era gestita dalla figlia del cavaliere, Eva, e dal genero Pasquale Prota. Successivamente, all’inizio degli anni ’60, l’azienda ADAM venne chiusa e rimase attivo solo il punto vendita che già allora era denominato Arbiter.

stai una e la mandai alla redazione. Mi risposero mandandomi un assegno e ordinandone - da li in avanti - un’infinità”.

I PRIMI PASSI NELL’OUTDOOR - Negli anni ’80 ai gestori subentrò il nipote di Adamo. Entra dunque in scena Umberto, appassionato di viaggi d’avventura e conoscitore dei relativi equipaggiamenti. “Quando ho iniziato a lavorare in negozio nel 1974 vendevamo maglieria e camiceria classica. Qualche anno dopo ho iniziato a dargli un indirizzo un po’ diverso”. Umberto è un appassionato collezionista di armi e conosce il milanese Aureliano Galli che aveva un armeria. “Un giorno mi ha chiamato dicendomi che aveva acquistato un capannone contenente materiali bellici. Tra gli equipaggiamenti c’erano delle cinture da uomo dotate di comparti dove stivare banconote e altri piccoli oggetti. Gli ho chiesto di mandarmene qualcuna. Me ne sono arrivate 24 e le ho subito vendute”. Il padre di Umberto si sbilancia e gliele fa ordinare tutte: sono 11mila. “Un giorno poi lessi un articolo sulla rivista di viaggi Avventure nel Mondo: si

UNA NUOVA DIREZIONE - Ben presto alle cinture si aggiungono altre proposte. “Un giorno entrò in negozio l’avvocato Antongiulio Traiola che aveva intenzione di aprire un’agenzia viaggi specializzata in viaggi avventura. Mi chiese di fare da punto di appoggio per i turisti. Accettai e inizialmente comprai due tende Ferrino e sei zaini Invicta”. Nonostante le vendite non accennino a decollare, Umberto stringe un ottimo rapporto con l’allora direttore Ferrino Giampaolo Minio. Proprio lui qualche tempo dopo gli propone di presenziare a una serata organizzata dal CAI a Napoli e di esporre in quell’occasione una tenda Ferrino. “Dopo quella serata, i membri del CAI hanno iniziato a essere miei clienti”. Poi vennero i contatti con gli scout e con i geologi. Arbiter aveva definitivamente preso una nuova direzione. Così in breve arrivano a scaffale zaini, scarpe da escursionismo (“il primo scarpone Asolo è arrivato in negozio nel 1983”), sacchi a pelo, tende da campeggio e accessori. Tutti firmati da marchi di qualità, che è poi il cardine portante del punto vendita.

parlava di queste cinture, perfette per viaggiare. Il giornalista però diceva al lettore che avrebbe dovuto crearsela da solo perché in commercio in Italia non ce n’erano. Ne imbu-

ARBITER OGGI - Attualmente il punto vendita collabora con diversi enti e associazioni non solo nell’outdoor. “Tra i nostri clienti annove-

riamo infatti l’Università di Napoli nei suoi dipartimenti scientifici, l’Osservatorio Vesuviano e l’Orto Botanico di Napoli”. A essi si aggiungono le varie sezioni di Napoli e Caserta del Club Alpino Italiano e i gruppi scout di tutta la Campania. Ma la passione di Umberto nei confronti della vita all’aria aperta la si vede anche e soprattutto nelle particolari iniziative che sta promuovendo. “Sono molto legato alla storia dell’Ex Regno delle Due Sicilie. C’è una linea di confine che va dal Tirreno all’Adriatico e che è stata fatta apporre nel 1847 da Re Ferdinando in funzione di un trattato con il Regno della Chiesa. Sto cercando di definire un trekking che ripercorra bene o male lo stesso percorso”. Umberto sta anche lavorando a un altro tracciato, quello riferito alla Via Francigena del Sud: “Da Roma la Via Francigena del Sud arriva a Monte Sant’Angelo, nel Gargano, dove i pellegrini prendevano la benedizione prima di imbarcarsi verso la Terra Santa. L’idea è quella di tracciare le strade percorse da quei pellegrini. Insieme ad altri, collaboro con Michele Del Giudice designato a tracciare il cammino credo che il prossimo anno riusciremo a concludere i lavori e ad attirare l’attenzione di chi evita l’ormai affollato Cammino di Santiago”.

SCHEDA TECNICA Anno di nascita _ 1938 Indirizzo _ Via Toledo n. 286, 80132 Napoli Telefono _ 081.416463 E-mail _ info@arbitertrekking.it Sito _ www.arbitertrekking.it FaceBook _ arbitertrekking E-commerce _ Da circa 15 anni Gestione Magazzino _ Manuale Titolare _ Umberto Prota Numero personale _ 4 Mq totali _ 140 Mq abbigliamento _ 90 Mq attrezzatura _ 50 Numero vetrine _ 1 Discilpline trattate _ Trekking, escursionismo, campeggio, corsa in montagna, geologia e archeologia Marchi tecnici _ Aku, Asolo, Brunton, Buff, Cofra, Eastpak, Eastwing, Ferrino, Fraraccio, Katadyn, Konus, Kunzi, La Sportiva, Leatherman, Leki, Lowa, Marshalltown, Pedaci, Petzl, Primus, Recta, Salomon, Scarpa, Silva, Suunto, Teva, Thorlo, Trangia, Victorinox, Whs Neiltools, Wilkie Marchi abbigliamento _ Columbia, Ferrino, Montura, Patagonia, The North Face

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PRODOTTO DEL MESE /

fēnix 3 “

Le attività all’aperto sono come uno scalpello che rimuove tutto ciò che non è necessario e scolpisce la tua vera personalità Marco De Gasperi

CARATTERISTICHE TARGET / Garmin fēnix 3 è lo strumento più completo per l’attività sportiva soprattutto in condizioni climatiche estreme, pensato per i più

Display Chroma / Ampio 1,2” pollici, a colori e perfettamente leggibile sotto la luce diretta del sole

esigenti appassionati di sport e outdoor. L’impiego di materiali ricercati, unito al design che unisce stile e robustezza si combinano con la possibilità

Tecnologia Smart Bluetooth / Per connettersi allo smartphone, ricevere e visualizzare sul display notifiche di chiamate, SMS, e-mail e calendario appuntamenti

di ricevere smart notification e di sfruttare applicazioni e widget personalizzati DISCIPLINE / Trail running, escursionismo, sci, sci alpinismo, running, ciclismo e mountain bike, nuoto, triathlon I TRE PUNTI DI FORZA / 1 / Nuova antenna esterna Exo in acciaio installata direttamente nella ghiera del quadrante, garantisce una rilevazione ancora più precisa del segnale GPS e GLONASS 2 / Funzione Auto-Run-Climb che, grazie al barometro altimetrico e la bussola a tre assi, riesce a riconoscere quando si percorrono tratti in piano o in salita cambiando automaticamente la schermata e fornendo specifiche letture per il trail running. Grazie all’odometro ascensionale è possibile tenere traccia e registrare l’ascesa totale accumulata in tutte le uscite 3 / In situazioni di scarsa visibilità e in difficili

Modalità fitness band /

condizioni ambientali, TrackBack guida l’utente a ripercorrere in totale sicurezza la via di andata BATTERIA / Durata di circa 16 ore in modalità GPS, 50 ore in modalità UltraTrac e sei settimane in modalità orologio (con il GPS disattivato) FASCIA CARDIO HRM-RUN / Consente di usufruire delle nuove dinamiche di corsa come la cadenza del passo, l’oscillazione verticale del busto e la stima del valore VO2 max. In piscina o in mare aperto è in grado di monitorare distanza, passo e numero di bracciate NEI NEGOZI / Da marzo 2015 PREZZO / 449 euro (499 euro la versione bundle con fascia cardio HRM Run)

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Navigazione outdoor / Antenna esterna Exo in acciaio, per una ricezione ancora più veloce e precisa dei segnali GPS e GLONASS • barometro • altimetro con auto-calibrazione • bussola elettronica a tre assi I sensori integrati forniscono informazioni sulla direzione, la quota e i cambiamenti meteorologici. Consente di creare un registro delle tracce e memorizza le posizioni GPS tramite waypoint mentre si avanza. Con Garmin BaseCamp è possibile pianificare viaggi e condividere le avventure

Misura il numero dei passi compiuti durante la giornata, la distanza totale percorsa, le calorie bruciate dalla mezzanotte calcolate sul metabolismo basale, l’obiettivo quotidiano da raggiungere e il relativo countdown di passi ancora da percorrere. Un avviso motivazionale con vibrazione segnala, dopo un’ora di inattività, che è arrivato il momento di alzarsi e di fare qualche passo. Indossato durante la notte, tramite la funzione “sonno”, rileva il movimento notturno e la qualità del sonno


COMUNICAZIONE E MARKETING

MATERIALE POP / Totem e cartonati PROMOZIONI / Dal 2 al 31 marzo 2015, con l’acquisto di un fēnix 3, si avrà in omaggio una maglia tecnica personalizzata con logo Garmin (valida solo per i dealer, non per i rivenditori online) DESCRIZIONE ATTIVITÀ PR E COMUNICAZIONE / Al fēnix 3 sarà dedicata una speciale campagna pubblicitaria che coinvolgerà le principali testate del settore. Il dispositivo sarà inoltre oggetto di un’importante attività di comunicazione sui canali media nazionali ATLETI CHE USANO IL PRODOTTO / Marco De Gasperi, 5 volte vincitore del titolo di Campione del mondo di corsa in montagna (1997, 1999, 2001, 2003, 2007), Campione europeo di corsa

Connect IQ / Il modello può essere arricchito e personalizzato con nuovi quadranti orologio, widget, app e campi dati

in montagna nel 2004, vincitore del Campionato di skyrunning nel 2007

LA COLORAZIONE SILVER /

che stanno partecipando al progetto, Con Connect IQ è possibile acquistare,

Accuweather proporrà un programma per

progettare e mettere a disposizione di altri

misurare la concentrazione di pollini e

utenti nuove interfacce utilizzando campi

allergeni nell’aria. O ancora, iSki lavora

dati personalizzati. Alcune app sono già

a una soluzione in grado di fornire

state progettate e sono in fase di test. Ad

informazioni sullo stato della neve, Moxy

esempio LifeLine comunica la posizione

a un sensore esterno per il monitoraggio

esatta in caso di pericolo o situazioni

dell’ossigenazione muscolare durante un

di emergenza. Fra le software house

allenamento

Disponibile in due eleganti varianti colore: Gray, con ghiera in grigio e cinturino nero (foto grande), e Silver, con ghiera argento e cinturino rosso

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SK INTRO / L’ULTIMA EDIZIONE DI ISPO HA CONFERMATO UN TREND GIÀ EMERSO NEGLI ULTIMI ANNI

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono…

Stiamo parlando dello scialpinismo: in graduale ma costante crescita negli ultimi anni, con numeri, posizionamento e immagine sempre più appetibili per le aziende. Ecco perché anche in questa stagione non sono mancate numerose novità da parte dei marchi di settore, ma anche importanti new entry. In prima linea il gruppo Amer, che cala due “assi” con le nuove proposte firmate Salomon e Atomic. Gli altri, ovviamente, non stanno a guardare.

a cura di: Benedetto Sironi foto credits: CAMP - Riky Felderer Il trend era già emerso nettamente nelle precedenti stagioni, ma l’ultima edizione di Ispo Monaco – della quale vi raccontiamo ampiamente su questo numero e relativo allegato - ne ha offerto la definitiva conferma. Come ben sappiamo, la fiera tedesca è tradizionalmente il momento durante il quale molte aziende svelano in anteprima europea (se non mondiale) le proprie novità per la stagione successiva. E anche quest’anno le nuove proposte inerenti allo scialpinismo e dintorni (leggi anche alla voce freeride e sicurezza) hanno costituito una delle direttrici principali verso cui si sono mossi i marchi tradizionalmente forti in questo segmento. Ma non solo: nuovi brand – tra i quali veri e propri “big” del mercato outdoor e sci – hanno fatto il proprio ingresso ufficiale nel mondo ski alp. UNA NEW ENTRY ECLATANTE La new entry più eclatante è senz’altro quella di Salomon. Il marchio francese ha introdotto nella propria collezione FW 2015/16 una gamma completa di novità dedicate al mondo touring suddivise in due categorie: adventure touring e freeride touring (vedi focus a pag 40). Una mossa peraltro assai logica e coerente per molteplici ragioni. Innanzitutto Salomon è uno dei marchi leader sia nello sci che nell’outdoor. Quale miglior punto di congiunzione tra questi due

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mondi se non lo scialpinismo? Senza parlare poi di un certo Kilian Jornet, atleta icona di Salomon in versione running ma che finiva inevitabilmente associato ad altri marchi in modalità “winter”. Tra i quali Pierre Gignoux per gli skiboots e Atomic per gli sci. Da ora in poi anche sulla neve Kilian sarà quindi ancor più uomo Salomon, come l’azienda francese ha tenuto a precisare in un comunicato. Non solo: Kilian di fatto ora gareggerà con materiali personalizzati, preparati unicamente per lui, non ancora disponibili per il pubblico. Il team R&D di casa Salomon sfrutterà proprio la sua preziosa collaborazione per perfezionare i prodotti che saranno messi sul mercato nella prossima stagione. Riassumendo: per quanto riguarda i comuni mortali, una linea speed touring o race tou-

100 e 110). Tra le new entry della gamma FW 2015/16 ecco invece Backland Carbon, un due ganci molto interessante del quale vi parliamo a pagina 36.

ring Salomon non l’ha ancora presentata. La vedremo solo ai piedi di Kilian in gara. Ma che nel prossimo futuro il cerchio si possa definitivamente chiudere e che il signor Jornet stia provando e sviluppando attrezzature che poi finiranno anche nei negozi è ben più che una sensazione.

centi, in alcuni casi con un ottimo riscontro commerciale e di immagine, leggi alla voce Atk Race, Karpos, Montura, Movement o La Sportiva. Anche la stagione in corso ha visto l’ulteriore ingresso di altre realtà o di altre tipologie prodotto proposte da marchi già attivi nello ski alp (vedi ad esempio l’introduzione della linea scarponi da parte di Hagan). Alcune le trovate adeguatamente segnalate proprio nello speciale delle pagine seguenti, che contiene peraltro alcuni interessanti articoli in esclusiva: il company profile su Aski (azienda italiana produttrice di sci in carbonio di alto livello), la visita alla sede produttiva degli scarponi Scott (marchio che vuole tornare protagonista anche in questo segmento dopo l’acquisizione

SEMPRE IN CASA AMER Ma rimanendo sempre “in casa”, anche Atomic, l’altro noto marchio di sci del gruppo Amer Sports, consolida la sua presenza nel settore ski alp dove era presente fino a questa stagione con 5 modelli di sci (tra i quali appunto l’Ultimate 65, quello utilizzato dallo stesso Kilian) e di fatto un solo modello da ski touring a 3 ganci (Waymaker Tour

GLI ALTRI MARCHI Queste due tra le novità più eclatanti, ma il panorama come sempre è molto ricco e riguarda ovviamente in primis i marchi già operanti nel settore, in ogni categoria, che anche quest’anno non si sono fatti mancare importanti aggiornamenti delle proprie collezioni. Partendo da nomi storici attivi nello scialpinismo ormai da parecchi anni, come Camp, Crazy Idea, Dynafit, Millet, Scarpa o Ski Trab, giusto per citare alcuni dei top brand, per arrivare alle realtà che sono entrate in questo mercato in anni più re-

della divisione ski boots di Garmont), il reportage dell’evento test dedicato ai nuovi ZeroG firmati Blizzard che abbiamo avuto occasione di provare in anteprima per voi. Molti altri nomi, spunti e prodotti nuovi visti a Ispo 2015, e non solo, li trovate sempre nelle pagine seguenti e vanno a proseguire il discorso iniziato con la nostra ricca Products Guide in allegato allo scorso numero. APPUNTAMENTO A PROWINTER Ma l’attenzione sullo ski alp non finisce certo qui e anche sulla prossima uscita torneremo in qualche modo a parlarne affrontano l’argomento freeride e sicurezza. Altra importante occasione di scambi e riflessioni sul tema sarà la fiera Prowinter (9-11 aprile), per la quale in allegato a questo numero trovate anche dei ticket gratuiti. La fiera di Bolzano nelle ultime stagioni, oltre che sul core business del noleggio e dei servizi legati alla montagna, ha saggiamente puntato proprio sullo scialpinismo e sul freeride con piattaforme e incontri dedicati. A proposito di Prowinter: vi segnaliamo un altro importante appuntamento firmato proprio dal nostro gruppo editoriale: si tratta dei primi “Snow Industry Awards”, che andranno a premiare i marchi del mercato neve in svariate categorie su votazione dei retailer (tutti i dettagli sul prossimo numero). Siamo curiosi di verificare quante candidature avrà il segmento scialpinismo e se qualcuna di esse possa concorrere anche alla vittoria di un premio.



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SK FOCUS ON / NOTIZIE IN PRIMO PIANO DAL MONDO DELLO SCIALPINISMO RICHIAMO F1 EVO / LA PAROLA AL CEO DI SCARPA SANDRO PARISOTTO

Tutti i perché di un RECALL L’annuncio è arrivato con grande sorpresa di tutti a inizio febbraio, proprio pochi giorni prima della fiera Ispo di Monaco: Scarpa ha deciso di richiamare dal mercato il modello di scarpone F1 Evo (in versione man e woman) che tanto era stato apprezzato in questi mesi da negozianti e clienti finali. Quali i motivi? Lo abbiamo chiesto direttamente a Sandro Parisotto, ceo dell’azienda. Perché questo recall su un prodotto che tanto era ed è apprezzato? Innanzitutto perché Scarpa è seria. È un’azienda che ha ottant’anni di storia, che ha conquistato passo dopo passo la fiducia di ogni suo cliente. Si scrive Scarpa ma si legge fiducia. Certo, questo non esclude eventuali problemi e criticità che in ogni impresa possono accadere. Ma in noi c’è la continua voglia di misurarsi solo con la massima qualità, la stessa che ci interessa leggere negli occhi di ogni nostro utilizzatore, cliente, distributore o collaboratore a vario titolo. Quali i motivi tecnici che vi hanno portato a questa non facile scelta?

Abbiamo deciso di far rientrare il prodotto per degli ulteriori controlli all’innovazione applicata (il sistema Tronic No Hand, ndr), in quanto potrebbero verificarsi degli accidentali passaggi dalla fase ski a walk, durante l’attività scialpinistica in discesa. Quale soluzione avete individuato? Scarpa ha prontamente informato tutti i negozianti in tutto il mondo su come agire verso il consumatore, che poteva consegnare il prodotto ed essere indennizzato, oppure far spedire gli scarponi presso la nostra sede per il montaggio del meccanismo manuale, al posto del Tronic installato. Il meccanismo manuale sarà presente quindi nella prossima stagione su tutti gli F1 Evo che troverete nei negozi di tutto il mondo. Avete già testato questa soluzione? Sì questa scelta era già testata in molti prototipi sviluppati durante il periodo di prova del modello F1 Evo e consta in un meccanismo ricavato interamente dal pieno, con una levetta che agisce sulla parte posteriore dello scarpone.

F1 Evo

(a sinistra in versione man e a destra in quella woman)

Com’è stato recepito questo annuncio? Siamo contenti del fatto che molti dei nostri consumatori abbiano accolto con gioia questa scelta, perché si erano trovati benissimo con lo scarpone e a malincuore vi avrebbero rinunciato, anche a fronte del rimborso della totalità della spesa sostenuta. Ricordiamo però a tutti i nostri utilizzatori che, trattandosi di una procedura di recall, lo scarpone va restituito immediatamente al negozio e sarà cura di Scarpa procedere con il montaggio del meccanismo manuale nel più breve tempo possibile. È possibile contattarvi direttamente? Abbiamo creato una sorta di linea diretta con il consumatore in queste settimane

Il Mezzalama

“capovolto” promette spettacolo e colpi di scena Sullo scorso numero della rivista abbiamo raccontato l’evento Dynafit dedicato al trentesimo anniversario dell’attacco Low Tech e al suo inventore, Fritz Barthel, svoltosi a Gressoney. È stata anche l’occasione per conoscere da vicino il nuovo percorso del Mezzalama. Le condizioni meteo purtroppo non ci hanno permesso di salire in quota ad ammirare il grandioso spettacolo delle vette oltre i 4000 metri del Monte Rosa

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sulle quali si svolge la famosa maratona dei ghiacci celebre in tutto il mondo. Siamo quindi rimasti in albergo dove ci sono state illustrate le novità di quest’anno. UNA CORSA STORICA - Il trofeo, che si svolgerà il 25 aprile con possibili recuperi il 26 aprile oppure l’1/2/3 maggio, è parte del circuito Grand Course che riunisce le sette gare internazionali di scialpinismo più prestigiose. È intitolato a Ottorino Mezzalama, pioniere dello scialpinismo italiano morto nel ’37 sotto una valanga in Alto Adige. Per ricordarlo, il 28 maggio ’33 viene realizzata la prima edizione di un trofeo a lui dedicato. Partecipano 14 cordate da tre elementi, tra cui una svizzera e una tedesca. L’anno seguente ai piedi del Castore viene dedicato a Mezzalama anche un rifugio. Dalla Seconda

Guerra Mondiale in poi il trofeo viene cancellato per un trentennio. Riprende nel ’71, alternando annate fortunate ad altre annullate o ridotte per il sempre presente rischio di maltempo. Dal ’97 al 2013 la gara diventa biennale. L’edizione di quest’anno ha la grande novità del percorso invertito, come già successo una volta in passato. IL DIRETTORE TECNICO - “Nella XX edizione del Trofeo Mezzalama - ha raccontato il direttore tecnico Adriano Favre - ci sarà un approccio alla competizione completamente diverso. Cambiano i tempi di passaggio, visto che il dislivello totale aumenterà di circa 350 metri, le difficoltà tecniche aumentano e chi gareggia deve essere anche un alpinista. Sicuramente chi non ha le conoscenze tecniche e non è abituato

attraverso l’indirizzo mail dedicato marketing@scarpa.net. È stato piacevole avere l’opportunità di misurarci con tutti i nostri clienti finali, scambiandoci idee e confrontandoci su questa tematica e su molte altre riguardanti il mondo Scarpa. Ci sono state proteste? Tutt’altro… Possiamo affermare che non abbiamo avuto alcuna polemica, né accenni di delusione da parte di nessun negoziante o utilizzatore, ma una totalità di consensi per il merito della scelta, la velocità di risposta e la pronta risoluzione della criticità. Il nostro principale e unico obiettivo è la piena soddisfazione di ognuno dei nostri clienti. Su questo abbiamo tracciato il sentiero della nostra storia, lungo oramai ottant’anni. Su questa traccia scriveremo il nostro futuro.

a muoversi in alta montagna, può avere qualche difficoltà. I tratti già impegnativi come il Naso del Lyskamm e la cresta del Castore, affrontati in senso inverso rispetto agli scorsi anni, sono molto più tecnici e difficili”. Un Mezzalama dunque che sicuramente saprà sorprendere con numerosi colpi di scena. “Inoltre l’ascesa da Gressoney-La-Trinitè annulla il tratto della salita lungo la pista del Ventina che da Breuil-Cervinia portava a Plateau Rosà, dove veniva premiata la sola performance atletica”. DIFFICILE E PARTECIPATO Chi si prepara per questa manifestazione, rispetto alle passate edizioni, certamente dovrà modificare il tipo di allenamento, visto che prima la gara si svolgeva per una lunga parte su pista battuta. La maggior tecnicità del percorso e l’aumento di dislivello comporteranno per l’organizzazione uno sforzo ulteriore, per questa ragione sul percorso nei punti di assistenza si troveranno solo guide alpine per garantire la massima sicurezza agli atleti. Il primo cancello orario sebbene non sia ancora stato stabilito sarà certamente allungato di almeno una quarantina di minuti, mentre il secondo sarà lasciato invariato. I regolamenti per l’abbigliamento sono invariati rispetto allo scorso

anno, da notare invece l’obbligo di utilizzo di ramponi in acciaio e non più in leghe leggere. In fase di preiscrizione i candidati hanno dovuto allegare un curriculum non solo agonistico ma anche scialpinistico. Le iscrizioni sono state aperte il 5 gennaio e la segreteria di corsa ci ha confermato che il numero massimo di richieste è già stato superato e che sono state già vagliate le candidature. A breve verranno inviate le prime conferme di partecipazione per le squadre già al completo. Gli organizzatori si aspettavano con questo cambio di percorso una diminuzione delle richieste visto il maggior

impegno tecnico, invece pare che questa modifica abbia creato entusiasmo e curiosità tra gli appassionati e che le candidature siano provenute per la quasi totalità da persone preparate dai curriculum adeguati alla prova. Tanta curiosità dunque per questa mitica manifestazione, che quest’anno sarà anticipata dalla prova Junior, valida per la Grand Course Jeunes.



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SK BRAND PROFILE / ALLA SCOPERTA DEI NUOVI, RIVOLUZIONARI SCI SVILUPPATI A MONDOVÌ (CN) a cura di: Monica Viganò

Aski, la rivoluzione CarbonShell Il marchio nasce dall’esperienza del suo fondatore in ambito meccanico e si fonda su una sorta di “evoluzione 3.0” del carbonio, applicabile peraltro in svariati ambiti e prodotti. Risultato: una linea composta da 5 modelli supertecnici e con un posizionamento al top, ma con un target comunque trasversale, dal race al freeride, passando per la pista. Parla italiano e nasce in quel di Mondovì, ma fin da subito ha dimostrato uno spiccato approccio internazionale, con già i primi feedback importanti dai paesi esteri. Del resto possiamo a ragione considerarla una delle più interessanti novità apparse sul mercato negli ultimi anni. Si tratta di Aski, marchio cuneese nato dalla mente creativa di Marco Ascheri. Per la stagione 2014/15 Marco, in collaborazione con JeanLuc Pelizzari e Filippo Masnaghetti, ha presentato una linea completa di sci in CarbonShell (marchio registrato). Quest’ultimo è il vero pilastro portante dell’intero progetto dal momento che tutti i componenti utilizzati per la costruzione di ogni singolo sci

JeanLuc Pelizzari che ha progettato una geometria dello sci innovativa. Filippo Masnaghetti invece ha avuto il compito di convertire le matematiche delle sciancrature in modelli grafici necessari per la realizzazione degli stampi su centro di lavoro. Sviluppo e messa a punto dello sci sono stati effettuati dallo stesso Marco in due anni di prototipazione.

sono stati attentamente scelti in funzione di CarbonShell e mai viceversa.

lo ski Touring elite, Nevaio per il free touring e Blue Moon per l’alpine freeride. Tutti e 5, proposti a prezzi variabili dai 1390 ai 1800 euro, sono accomunati dall’estrema leggerezza. Oltre che ovviamente dalla composizione che risponde all’obiettivo primario di realizzare sci sicuri in condizioni di neve ghiacciata. Tale composizione utilizza in particolare carbonio termoplastico e diversi materiali strutturali permettendo una costruzione monoblocco autoportante e una corretta distribuzione della curva elastica dello sci. Il carbonio raggiunge una reattività calibrata e la viscoelasticità strutturale favorisce una costante autoconfigurazione dello sci sui diversi tipi di neve. Per maggiori informazioni sulla tecnologia CarbonShell, vedi anche box dedicato.

A PROPOSITO DI CARBONSHELL

CRONISTORIA DEL PROGETTO - L’idea alla base è di Marco Ascheri, appassionato sci alpinista e titolare di un’azienda meccanica che utilizza tra gli altri materiali anche il CarbonShell. Marco conosceva già quindi questo composito speciale, che utilizza nella sua azienda per applicazioni aeronavali a tecnologia avanzata. Il progetto sci è iniziato 2 anni e mezzo fa per merito di intuizione, volontà e competenza di Marco nell’interpretare un oggetto in CarbonShell. Marco in particolare riteneva che questa tecnologia potesse sopperire agli svariati problemi accusati in quella del carbonio tradizionale. Constatato quanto le proprietà del CarbonShell si adattino all’elemento neve, Marco ha chiamato in causa

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Il CarbonShell è un composito di carbonio a tecnologia avanzata di derivazione aerospaziale che, come detto, permette una costruzione monoblocco autoportante e una corretta distribuzione della curva elastica dello sci. Il che tradotto in soldoni significa che lo sci garantisce leggerezza, resistenza e flessibilità riducendo al minimo le vibrazioni. Uno dei limiti del carbonio è infatti la sua eccessiva rigidità. Questa sua “versione evoluta” è invece in grado di assorbire le vibrazioni come un materiale elastico senza compromettere minimamente le vibrazioni.

Composizione La struttura CarbonShell è composta da un guscio in composito preconsolidato in tessuti di fibre continue rinforzate con matrice termoplastica, da

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I MODELLI A COLLEZIONE - La linea, lanciata sul mercato dopo due anni di sviluppo prototipi, si compone di 5 sci ognuno pensato per differenti modi di sciare. Così Stealth è pensato per il race, Magma per la performance, Verglas per

L’IMPORTANZA DEI TESTIMONIAL - Il progetto

Aski può contare sul supporto di testimonial che sono stati inseriti nel progetto a sviluppo terminato. Il loro contributo riguarda il testing dei prodotti in svariate condizioni, da normali a estreme. In particolare tra i testimonial più importanti per Aski spicca Antoine Brulport di Chamonix, ottimo freerider ripidista che fornisce un notevole contributo per il testing dello sci in questa tipologia di sciata. La schiera di ambasciatori comprende poi gli sciatori Katia Tomatis, Matteo Stacchetti, Natalia Mastrota e Mathias Trento e i testimonial Eros Grazioli (preparatore di atleti di medio e alto livello, alcuni facenti parte della nazionale italiana, nonché autore del libro “Scialpinismo: teoria dell’allenamento”) e Alessandro Plater (maestro di sci alpino e tecnico allenatore della squadra Nazionale di Sci Alpinismo dal 2012 allo scorso anno). SAVE THE DATE - Per far conoscere i suoi prodotti e la sua tecnologia rivoluzionaria, Aski questo inverno è tra i protagonisti del circo bianco italiano con un Winter Tour. Durante le tappe a calendario sarà allestito un igloo al cui interno ci sarà in prova gratuita per tutti i visitatori la nuova collezione di sci. Ci sarà anche la possibilità di provare gli sci in modalità ski alp con le pelli. Inoltre all’interno dell’igloo sarà allestito un bar dove saranno serviti aperitivi. Il Winter Tour Aski farà tappa a Bormio nel weekend dal 20 al 22 marzo, a Prato Nevoso dal 27 al 29 marzo e a Chamonix dal 17 al 19 aprile.

ALCUNI TESTIMONIAL

Alessandro Plater

Eros Grazioli

Katia Tomatis

uno strato in resina polimerica e da un nucleo assorbitore di vibrazioni.

Vantaggi Date le elevate proprietà meccaniche, sia in termini di modulo elastico sia di resistenza a rottura, sono ridotti al massimo i pesi e le masse in gioco, consentendo così la realizzazione di componenti caratterizzati da un alto indice di resistenza, flessibilità e leggerezza. Il tutto accompagnato da un ottimo assorbimento delle vibrazioni. Da sottolineare la elevata inerzia chimica e resistenza alla fiamma.

Settori di impiego CarbonShell è particolarmente indicato per i settori automotive, aerospaziale, navale e sportivo.

CONTATTI: +39 0174 551555 - info@aski-snowsports.it - aski-snowsports.it


I gioiellini di casa ASKI

Stealth (race)

Magma (performance)

Modello da competizione, leggero in salita, stabile e veloce in discesa. È disponibile nelle lunghezze 156 e 161 cm con peso 670 gr e raggio di 22 metri (156 cm). Ha un sidecut 98/65/79

Prestazioni di uno sci da gara in salita, sciabilità di un modello touring in discesa. È disponibile nelle lunghezze 156, 161 e 166 cm con peso 750 gr e raggio di 23 metri (161 cm). Ha un sidecut 98/65/79.

Verglas (ski touring élite) L’interprete per ogni condizione, testato nella prima discesa italiana del Cho Oyu (8201 mt). È disponibile nelle lunghezze 166 e 176 con peso 1000 gr e raggio di 24 metri (166 cm). Ha un sidecut 111/78/92

Nevaio (free touring) Lo sci della nuova generazione di skialper, che desidera godersi al massimo la discesa. È disponibile nelle lunghezze 166 e 176 con peso 1150 gr e raggio di 24 metri (166 cm). Ha un sidecut 126/93/107

Bluemoon (alpine freeride) Anima da skialp in un corpo da puro freeride. È disponibile nella lunghezza 183 con peso 1450 gr e raggio di 24 metri. Ha un sidecut 148/116/133

FOCUS SULLA STRUTTURA DELLO SCI

Mathias Trento

Matteo Stacchetti

Natalia Mastrota

Lo sci Aski nasce con l’innovativa tecnologia composita a matrice termoplastica. La ricerca e gli studi hanno portato a perfezionare questa tecnologia che vede l’impiego di polimeri termoplastici con elevate caratteristiche chimico-fisiche che interfacciano i tessuti di carbonio per formare dei laminati strutturali attraverso lo stampaggio a compressione. La scocca viene definita geometricamente per mezzo della termoformatura con stampi negativi-positivi e dell’irraggiamento infrarosso. La lavorazione viene controllata con sofisticate strumentazioni elettroniche che monitorano gli equilibri di dilatazione e restringimento. La scocca e i diversi laminati termoplastici in carbonio subiscono un trattamento chimico-fisico per aumentare la reattività superficiale e modificare la struttura molecolare. In questo modo vengono attivati i punti di

contatto per favorire l’incollaggio. L’anima, che ha il compito di distanziare l’asse di compressione dall’asse di trazione, è costituita da un espanso rigido a celle chiuse con bassa densità. Laminati di kevlar termoplastico con caratteristiche resilienti permettono la stabilizzazione dello sci interrompendo il moto vibrante delle lamine d’acciaio. Durante l’assemblaggio vengono inseriti nei punti vitali dello sci dei particolari elastomeri per garantire l’assorbimento delle frequenze vibratorie. La linea geometrica o sciancratura negli sci Stealth, Magma e Verglas è determinata da un raggio costante mentre in Nevaio e Blue Moon è formata dalla combinazione di più raggi dalla punta alla coda. In ogni modello l’equilibrio geometrico è studiato per facilitare l’impiego dello sci sia su neve fonda che su fondo duro. L’apertura delle punte

a rocker evidenzia la forma flap che ottimizza il galleggiamento in neve fonda ma nel contempo stabilizza lo sci su nevi compatte. In particolare lo sci Aski è stato sviluppato su un concetto di geometrie variabili. Il “Flap tilting”, con la particolare punta a doppia curvatura che si comporta come un vero e proprio alettone, reagisce senza vibrazioni a seconda della pressione esercitata dallo sciatore sulla neve e, in conseguenza, da quest’ultima sulla punta stessa. Il “Dynamic camber”, grazie al quale con la pressione esercitata dallo sciatore sullo sci il ponte da singola curvatura muta in doppia, per ottimizzare il grip su ogni tipo di neve. Affinché la pressione dello sciatore si scarichi idealmente sul Dynamic camber, in fase di montaggio dell’attacco scarpone, è necessario allineare il centro scarpa con il centro del ponte (Skileg Axis Concentric).

Sopra e nelle due foto in apertura dell’articolo: alcune immagini scattate da Alessandro Belluscio durante il photoshooting Aski a Gressoney nel weekend del 21-22 febbraio. Nell’occasione è stato anche realizzato un video freeride da Alessandro Beltrame, vedi qr code.

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SK BRAND PROFILE / VIAGGIO NEL CENTRO PRODUTTIVO DEGLI SKI BOOTS SCOTT

Dico sempre ai miei dipendenti che per noi il lunedì non è il primo, ma il terzo giorno lavorativo... Franco Acerbis

dal nostro inviato: Paolo Grisa

Il vecchio e il nuovo... A sinistra la collezione Scott AI 14/15

La forza del distretto per un ritorno in grande stile Siamo stati invitati al sales meeting italiano presso il centro di produzione degli scarponi da sci nella sede di Volpago del Montello (Tv), all’interno dell’area calzaturiera di Montebelluna. Una bella occasione per rendersi conto dei vantaggi che la vicinanza territoriale e i rapporti fiduciari del distretto ancora garantiscono. Esperienza, vicinanza, flessibilità, fiducia, sono questi i termini che meglio raccontano come mai anche in un’epoca di globalizzazione il distretto calzaturiero di Montebelluna rappresenti ancora oggi una risorsa indispensabile per tutte le aziende produttrici di calzature di qualità per l’ambito outdoor e degli sport invernali. È il caso anche di Scott, azienda americana che come ben sappiamo produce biciclette, abbigliamento e accessori per bike, running, moto e sport invernali e che ora vuole tornare protagonista anche nel segmento ski boots.

tata negli anni per la divisione moto. Dopo il boom iniziale, infatti, ora il mercato bike sta vivendo una fase di assestamento.

BRAND AMERICANO MADE IN ITALY - Scott Italia ci ha invitato al sales meeting organizzato per i propri retailer (una ventina i presenti) presso la sede produttiva di Volpago del Montello per poter assistere a tutta la fase di sviluppo, prototipizzazione, produzione e controllo qualità dei suoi scarponi da sci. Scott Italia è la società fondata nel 2011 da Acerbis, specializzata nelle plastiche e distributrice del marchio Scott, e dalla casa madre, che detiene la maggioranza del capitale. Ad accoglierci e a presentare quello che ci avrebbe aspettato nel corso della giornata c’era Donatella Suardi, general manager di Scott Italia. Donatella ha

LA PAROLA A FRANCO ACERBIS - Dopo Donatella, ci ha onorato della sua presenza Franco Acerbis, bergamasco proprietario dell’omonima ditta, che ci ha raccontato com’è iniziata la sua collaborazione con Scott, prima come distributore e poi in veste di vero e proprio investitore con la creazione della filiale Scott Italia. Acerbis ci ha deliziato con interessanti aneddoti sulle origini del marchio. L’azienda, alla sua nascita, si è sviluppata partendo dal settore neve: nel 1958 infatti Ed Scott, un ingegnere di talento che viveva a Sun Valley (Idaho) inventò il primo bastone da sci in alluminio che immediatamente sostituì quelli in bamboo e acciaio. Abbiamo così scoperto che i materiali con cui sono stati costruiti i primi bastoni Scott provenivano dalle centine degli aerei militari, che erano state abbandonate nei depositi degli aereoporti interni degli USA, come quello di Salt Lake City, al termine della guerra che per ragioni di sicurezza aveva portato a uno spostamento degli aereoporti militari dalle coste verso l’interno. Scott da subito si posizionò sul mercato come leader

spiegato ai negozianti come la strategia seguita per il prodotto bici sia la stessa adot-

nel settore dello sci. Nel 1971 l’azienda presentò lo scarpone da sci più leggero al

Da sinistra Walter Perotto insieme a Franco Acerbis

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(Calderoni, senior sales manager, ndr) era a Kitzbuhel a seguire dei nostri atleti durante una competizione”.

L’ACQUISIZIONE DI GARMONT - Circa due anni fa Scott ha rilevato tutta la divisione “calzature per gli sport invernali in plastica” di Garmont, brand già ben affermato in questo campo. Ha proseguito così nello sviluppo di prodotti, ampliando la propria offerta, ora sempre più completa. La forza di un marchio americano come Scott, ha voluto sottolineare Franco Acerbis, è la distribuzione che, abbinata alla grande qualità del prodotto made in Italy, saprà certamente far crescere i risultati della gamma di scarponi da neve Scott nei prossimi anni. Parlando della grande intraprendenza di Scott nello sport, Acerbis ha dichiarato: “Dico sempre ai miei dipendenti che per noi il lunedì non è il primo, ma il terzo giorno lavorativo. Nel weekend

R&D - Poi mister Acerbis ha voluto che fossero i responsabili prodotto, coloro che davvero “ci mettono le mani”, a raccontarci come funziona il reparto ricerca e sviluppo. Ognuno di loro si è presentato raccontando la propria storia professionale. La gran parte lavorava già per Garmont e, a riprova della validità delle competenze che erano presenti in azienda nell’ambito prodotto, sono stati tutti riassunti da Scott Italia. Questo team lavora in stretto contatto con il general product manager della sede svizzera, Hervè Maneint, che testa continuamente i prodotti per fornire i feedback necessari agli sviluppatori. È nell’ascoltare le loro storie che abbiamo percepito davvero l’importanza del distretto. Ognuno di loro ha parecchia esperienza in diverse aziende, sempre del settore calzaturiero e sempre della zona. Spesso in queste pregresse esperienze si erano già incontrati e avevano lavorato insieme, per poi ritrovarsi prima in Garmont e poi in Scott già affiatati. Walter Metil, per esempio, dopo alcune esperienze in grandi aziende dove si occupava della parte soft dello scarpone, sempre incentrato su aspetti specifici, entrando in questa azienda di dimensioni più ridotte ha potuto apprezzare il lavoro sull’intero progetto della scarpetta interna (scelta dei materiali, design, schede tecniche, produzione). Per quanto riguarda la ricerca e sviluppo, hanno spiegato come il punto di partenza sia sempre la scarpetta interna, intorno cui viene costruito lo scafo. Talvolta un progetto è interamente nuovo,

ci sono le gare dove corrono alcuni dei nostri testimonial. Ieri, per esempio, Riccardo

altre volte si sviluppa solo la parte soft, altre ancora solo quella hard. Una domanda,

mondo e la prima maschera con imbottitura traspirante. Nel 1978 aprì la sua sede europea in Svizzera a Givisiez, nei pressi di Friburgo. Il 1986 fu l’anno dell’apertura in Italia della fabbrica di bastoni da sci più all’avanguardia al mondo che permise a Scott di diventare un leader mondiale nella produzione di bastoni. Dal 1994 l’azienda si espanse anche nell’abbigliamento invernale prima con una linea di guanti e poi, tre anni dopo, con i capi tecnici.

Sopra, Franco Acerbis con il team R&D Scott durante l’incontro

Matteo Boffi (agente Scott Italia) illustra uno dei modelli


tra le prime a emergere, è stata quanto ci metta un progetto ad arrivare sul mercato. “Circa un anno, oggi stiamo progettando i modelli che vedrete ad Ispo 2016”. Un’altra delle cose che ci ha più colpito è stata la distinta di base dello scafo di uno scarpone, ovvero l’elenco dei componenti, che può arrivare fino a un centinaio di pezzi e quindici materiali diversi per la scarpetta. A contraddistinguere la collezione Scott è che non esiste una bassa gamma prodotto: tutti i prodotti sono realizzati in Italia. Un tempo, una parte delle scarpette era realizza all’estero, ma ora non più. Tutto lo scarpone è prodotto a Montebelluna, e praticamente, nel raggio di 15 km dalla sede, si trovano tutti i fornitori o terzisti coinvolti. IL FUTURO DEGLI SKI-BOOTS In conclusione è stato chiesto a Riccardo Perotto, titolare di Perotto Innovazioni che collabora direttamente con Scott International, in quale direzione si muoverà l’industria dello scarpone da sci in plastica. Per prima cosa ha sottolineato che sviluppare un nuovo scarpone da zero rappresenta un investimento di un milione di euro. Dunque sbagliare un prodotto significa rischiare moltissimo. Considerati i costi crescenti e i volumi di mercato talora in diminuzione rispetto a un tempo, il futuro sarà quello di sviluppare strutture flessibili, polivalenti, sistemi di gestione delle taglie e una continua ricerca nei materiali. Il costo del prodotto finale è destinato a crescere ancora, anche perchè l’unico modo per sopravvivere è posizionarsi verso l’alta gamma. Il problema attuale dell’azienda, a

detta dei presenti, è la mancanza di numeri per poter trattare con i terzisti: “Andare da un fornitore e chiedergli 4.000 pezzi, è una richiesta che può evadere in un giorno, sono troppo pochi”. Chiude poi Perotto: “In futuro non saremo in molti a lavorare in questo settore, ma certamente Scott ci sarà”. Ad oggi la collezione Scott conta ben 19 modelli. GRANDI SILENZI, GRANDI NOVITÀ? - La visita, dal laboratorio di ricerca e sviluppo (dove tra l’altro l’azienda si sta attrezzando con macchinari che effettuano test sui prodotti prima di mandarli all’ente certificatore che li verifica), è poi proseguita passando in rassegna il reparto produzione scarpette interne e scafi. Per inciso dobbiamo dire che, sebbene i tecnici dell’azienda siano stati particolarmente attenti a non lasciarsi scappare nulla, curiosando all’interno del laboratorio e dalle risposte evasive ad alcune domande, abbiamo avuto la netta sensazione che il team R&D di Scott stesse lavorando allo sviluppo di qualcosa decisamente innovativo per la stagione invernale 2015/2016. Impressione che ha avuto poi effettiva conferma, visto il lancio a Ispo del modello Superguide Carbon, un 4 ganci da ski touring leggero ma performante in discesa: lo vedete nella foto sopra e lo abbiamo approfondito nella vetrina prodotti ski alp a pagina xx. Ma siamo certi che le novità sul fronte ski boots per Scott non finiscano qui. Del resto lo stesso Franco Acerbis quel giorno ci ha confidato un altro sogno: quello di tornare nel mondo race dello sci alpino…

Foto di gruppo per i partecipanti al sales meeting

Alcune fasi della produzione

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SK EVENTI / UNA DUE GIORNI PER PROVARE IN ANTEPRIMA I NUOVI SCI BLIZZARD DELLA LINEA ZEROG dal nostro inviato: Paolo Grisa

Blizzard ZeroG: light in salita, funny in discesa... Anche in una location come Alagna, di solito garanzia di buona neve, in questo magro inverno la situazione non era delle più rosee: poca neve e crosta della peggior specie fuori pista. Ma, d’altronde, è sulla cattiva neve che si riconoscono i buoni sci. E gli ZeroG 85mm da free touring, testati con gli scarponi Cochise Tecnica da freeride, a noi hanno fatto un’ottima impressione. ZERO G 108

LA COLLEZIONE ZEROG AL COMPLETO

171-178-185 cm • 136-108-122 mm • 27.0 m (185 cm) • flat • 1,550g +/- 50g (171 cm) 0,78g/cm2 Sandwich Compound Sidewall; Carbon Drive Technology

ZERO G 95

Nell’immagine sottostante l’illustrazione della tecnologia Carbon Drive, la prima costruzione con un telaio unidirezionale in carbonio sul mercato che, combinato con il sidewall, migliora la rigidità torsionale in coda e punta per un’ottima stabilità e trasmissione delle forze.

164-171-178-185 cm • 128-95-111,5 mm • 21.0 m (178 cm) • flat • 1,150g +/- 50g (171 cm); 0,66g/cm2 Sandwich Compound Sidewall; Carbon Drive Technology

ZERO G 85

157-164-171-178-185 cm • 116-85-99,5 mm • 19.0 m (171 cm) • flat • 990g +/- 50g (164 cm); TBD Sandwich Compound Sidewall; Carbon Drive Technology

ZERO G 85 W

157-164-171 cm • 116-85-99,5 mm • 19.0 m (171 cm) • flat • 990g +/- 50g (164 cm); TBD Sandwich Compound Sidewall; Carbon Drive Technology

Foto di gruppo per il team Tecnica e gli ski-guru degli ZeroG Il 12 e 13 gennaio Outdoor Magazine è stata ospite di BlizzardTecnica per la presentazione della nuova linea di sci. L’evento si è svolto nella cornice di Alagna Valsesia, per eccellenza paradiso del freeride. Oltre a noi della stampa, erano presenti numerosi negozianti e i 12 “ski guru” che hanno testato la nuova linea in questi mesi. A introdurre la presentazione Massimiliano Bodo che ha sottolineato come la stagione 2014 per Blizzard Tecnica sia andata particolarmente bene da un punto di vista agonistico, visto che si è aggiudicata il primo posto alle Olimpiadi Invernali di Sochi nello slalom da una parte (con Mario Matt) e il Freeride World Tour dall’altra (con Loic Collomb Patton). Il marchio ha quindi trionfato sia in pista che fuori: due anime che si trovano all’interno della sua gamma prodotti. A presentare la linea il product manager Michele Botteon, che ha ricordato come Blizzard da più di trent’anni operi anche nel mondo dello scialpinismo e del fuoripista. Botteon ha ricordato come, mentre il

mondo dello sci alpino soffra di una innegabile crisi, quello dello scialpinismo è in netta crescita e sempre più persone che in estate praticano sport outdoor come la mtb o la corsa guardano a questa attività non con ottica alpinistica ma come un semplice modo per fare attività fisica in inverno divertendosi e, per chi abita in prossimità di montagne, anche durante le sere in settimana. LA FILOSOFIA - Realizzare qualcosa di superiore a quello che c’era già sul mercato. Costruire uno sci che fosse il più leggero in commercio ma che garantisse performance superiori in discesa. Questo era l’obiettivo di Blizzard con questa nuova linea. Il nome ZeroG vuole identificare l’assenza di gravità e al tempo stesso la leggerezza. Leggerezza che è stata perseguita attraverso il Carbon Drive, un telaio in carbonio unidirezionale e tridimensionale, derivato dalla tecnologia dei telai delle biciclette da corsa. Il carbonio a 90° o 45° infatti richiede più materiale e dunque aumento

di peso. Il telaio fa da struttura allo sci, a cui poi vengono aggiunti legno pawlonia, fibra di vetro, soletta e lamine estremamente leggere. La costruzione Sidewall pesa e difficilmente viene usata negli sci da alpinismo, Blizzard, grazie al risparmio di peso dato dalla costruzione Carbon Drive, ha potuto utilizzarla con il beneficio di aumentare il grip sulle lamine. Grazie a questa costruzione Blizzard può affermare di aver realizzato lo sci più leggero nella sua categoria (confrontato con i modelli già disponibili nei negozi nella stagione 2014/15). I test sulla torsione dello sci hanno dato ottimi risultati: la macchina ha infatti misurato 11,5°, che si avvicinano molto ai risultati di uno sci con costruzione doppio Titanal. Anche in altri test di resistenza gli sci hanno dimostrato valori di poco superiori alle normative previste per gli sci da pista, mentre quelli da scialpinismo in genere restano molto al di sotto. Uno sci quindi sicuro, dal punto di vista del rischio di rotture e cedimenti.

I MODELLI - La linea si compone di tre modelli da 108, 95, 85 mm di larghezza più un modello rental, lo ZeroG 78, pensato soprattutto per il mercato austriaco dove molta gente si sta avvicinando allo scialpinismo attraverso il noleggio. La misura 85 è disponibile in colore giallo o azzurro (pensato per il pubblico femminile). Le tre categorie di target che Blizzard ha individuato sono: lo Skitouring, molto diffuso in Italia, raccoglie coloro che principalmente sono orientati alla salita e al raggiungimento della cima; il free touring che riguarda alpinisti che hanno una visione esplorativa e utilizzano sci dai 90 ai 100 mm; il freeride touring, praticato da coloro che cercano sci con dimensioni superiori ai 100 mm. Sono tutti rockerati (8-10 mm in punta e poco in coda, 2 mm, per permettere di piantarli nella neve e anche il camber), la costruzione è così stabile che permette di carvare anche in pista, quasi come uno sci da gigante. Blizzard ha anche un modello da gara per lo ski running: il modello

Da sinistra: Viviana Maffei (feerider), Ingo Irsara (istruttore Guida Alpina) e Massimiliano Bodo (sales manager Tecnica - Blizzard)

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Attack che non è il più leggero sul mercato, però è robusto. “Ne abbiamo rotti pochissimi e hanno un ottimo rapporto qualità prezzo”, ha detto Michele Botteon. PELLI DI FOCA - Sono state realizzate in collaborazione con Pomoca, brand di riferimento per questo prodotto esistente dagli anni ’30 e partner di molte aziende di sci. Con questa azienda Blizzard ha sviluppato la pelle Blizzard By Pomoca, derivata dal modello race pro di Pomoca, il top di gamma realizzato prevalenmtente in Mohair al 95% mixato con una speciale formulazione brevettata da Pomoca. Durante la presentazione è stata fatta una eloquente prova versando dell’acqua sulla pelle per dimostrarne l’impermeabilità. Sulla pelle è stata poi usata una colla che permette al termine della salita di incollare le pelli una sull’altra, senza creare problemi, evitando quindi di dover utilizzare le pellicole. Il pacchetto sci e pelli è il più leggero del mercato, in linea quindi con lo sci. Ai negozianti ovviamente la libertà di acquistare gli sci con le pelli già sagomate o di usarne altre. ATTACCO MARKER KINGPIN - È stato poi presentato l’attacco Kingpin di Marker, vincitore anche di un Ispo Award 2015 come Product of the Year: un attacco con sistema pin frontale e una talloniera di filosofia classica ma rivoluzionaria al contempo. L’attacco è sicuro grazie alla talloniera con valore di sgancio regolabile, ed è dotato di ben sei molle invece che quattro andando ad assorbire maggiormente


Sopra Michele Botteon, product manager Blizzard, mentre spiega l’attacco Marker Kingpin. A fianco Maurizio “Bubi” Del Castello mentre prepara l’attrezzattura per il test dell’indomani l’energia ed eliminando il rischio di sgancio accidentale. La talloniera invece, essendo molto larga, si basa proprio sul principio delle talloniere da discesa, dunque schiaccia verso il basso lo scarpone. È dunque più sicura in quanto permette uno sgancio laterale e frontale grazie alle due regolazioni rispettando così le norme TUV. Dal punto di vista delle performance la talloniera permette di scaricare direttamente la forza dallo scarpone allo sci senza perdita di energia come spesso accade nei tipici attacchi da alpinismo. È stato precisato che per alcuni scarponi leggeri da touring è consigliabile montare lo spessorino sul tallone per rimanere all’interno delle norme di sicurezza. È un attacco indicato per il 108 e per il 95. L’attacco è dotato di due alzatacchi, attivabili facilmente con il bastoncino. Lo skistopper è intercambiabile e si attiva e disattiva facilmente. I rampanti sono

disponibili realizzati da Marker ma possono essere usati anche i Dynafit. Blizzard, al momento di sviluppare la sua linea, ha potuto provare gli sci con i numerosi attacchi pin da free touring disponibili o in uscita, e alla fine la scelta è ricaduta inevitabilmente sul Marker proprio per le performance in discesa. Marker ha analizzato tutti i tipi di scarponi e di placchette pin e sta proponendo alle varie aziende di scarponi di sviluppare una placchetta standardizzata e certificata. I GURU - Al termine della presentazione tecnica è stata poi lasciata la parola ai “guru”, ovvero ai professionisti della montagna, maestri di sci, guide alpine, atleti di freeski che hanno raccontato brevemente la loro esperienza di utilizzo, ognuno riferendosi alla particolare misura di ZeroG che aveva avuta in prova. Ne è emerso il ritratto di un attrezzo davvero completo e

multiuso, un valido strumento di lavoro anche per chi passa durante l’arco della giornata da un tratto di fuoripista a uno in pista. Molto positivi i commenti sul peso davvero leggero, che ha permesso ai guru di utilizzare la misura 95 fino ai 1000-1200 metri di dislivello senza particolari difficoltà. IL TEST - Il giorno successivo abbiamo potuto provare lo sci (l’85 mm, a nostro avviso il più polivalente per le nevi delle nostre Alpi) sia in pista, dove ha dato prova di performance notevoli, soprattutto per chi è abituato a tutti gli “sbacchettamenti” e le vibrazioni che gran parte degli sci da scialpinismo generalmente hanno quando portati su questo terreno. Le piste del comprensorio Monterosa Ski, nonostante la scarsità di materia prima, erano in ottime condizioni. In fuoripista invece la neve era ghiacciata e irregolare: grande

rammarico quindi per non averlo provato in condizioni migliori dove certamente avrebbe regalato emozioni uniche. Tuttavia anche in situazioni così impegnative, nelle poche curve che abbiamo fatto fuori dalle piste, abbiamo notato una grande capacità delle punte, grazie al rocker, di rimanere fuori dalla crosta e di romperla in curva. Nei tratti dove invece il lavoro del vento aveva creato croste portanti irregolari e ricoperte di sastrugi, abbiamo apprezzato l’ottima tenuta di lamina, l’assenza di vibrazioni fastidiose e la risposta morbida dello sci nonostante la superficie ghiacciata e sconnessa. Anche l’attacco Kingpin ha dimostrato ottime doti: sia in salita, dove lo abbiamo provato su circa 400 metri

di dislivello, che in discesa, dove fa scordare di essere un sistema pin. Il passaggio dalla modalità walk a ski è particolarmente agevole, e tra l’altro può essere effettuato senza staccare il puntale, cosa che risulta comoda quando durante una gita ci si trova a fare un lungo tratto pianeggiante e quindi conviene sganciare la talloniera. In discesa la differenza con un normale attacco pin si sente davvero, soprattutto nella capacità che offre di trasmettere tutta la potenza impressa dalle gambe direttamente sulle lamine dello sci. Certamente un attacco destinato a diventare un sicuro riferimento per i freerider che non si limitano al bordo pista e che amano guadagnarsi con fatica le proprie discese.

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UNA SELEZIONE DEI MIGLIORI PRODOTTI SKI ALP DISTRIBUITO DA: C.A.M.P. - 0341.890117 - contact@camp.it

Tour 350 Automatic Rampone ultraleggero in alluminio 7075-T6 per un eccellente compromesso tra peso e resistenza, ideale per lo sci alpinismo all’insegna della velocità. L’allacciatura automatica è compatibile con gli scarponi da scialpinismo, telemark, alpinismo ed escursionismo impegnativo (rigidi), mentre la struttura a dieci punte riduce notevolmente l’ingombro e assicura una tenuta sicura su terreni ripidi. Il modello è caratterizzato poi da Antibott Vibram e custodia in dotazione. Pesa 446 gr (360 gr senza antizoccolo) ed è venduto a un prezzo consigliato al pubblico di 112 euro. A causa delle ridotte dimensioni della parte anteriore, il Tour 350 è consigliato per scarponi fino al numero 44. Per misure più grandi consigliamo il modello XLC 390.

Alp Racing

Corsa Nanotech

Questa imbragatura è l’innovativa risposta di C.A.M.P. alle richieste di leggerezza e comfort dei campioni di scialpinismo. Il doppio risultato - meno peso (92 gr) e più sostegno - è ottenuto grazie alla costruzione in fettuccia rastremata di nuova concezione, caratterizzata da interspazi in filato “trasparente” che garantiscono alla struttura dimensioni adeguate senza comprometterne la leggerezza da record. La costruzione in fettuccia permette di eliminare il sistema di bordatura portante: massima essenzialità, quindi, per un’imbracatura a cui non mancano un robusto punto d’attacco frontale rinforzato, una cintura con fibbia rapida autobloccante e 2 asole laterali per i moschettoni. Ha le dimensioni di un pugno se ripiegata nell’apposita custodia ed è disponibile in 4 misure. A un prezzo consigliato di 49 euro.

La più avanzata piccozza da alpinismo disponibile sul mercato. Costruita in lega d’alluminio 7075-T6 come la leggerissima Corsa, si differenzia da quest’ultima per gli innovativi inserti in lega d’acciaio Sandvik Nanoflex su testa e puntale: punti critici che risultano così molto più resistenti e di lunga durata senza sacrificare la leggerezza. La Corsa Nanotech, che pesa 250 gr, è inoltre caratterizzata da un’aggressiva curvatura del manico per un utilizzo più tecnico, senza tuttavia svantaggi per la camminata e la penetrazione nella neve. Può essere equipaggiata con una dragonne scorrevole Touring, ideale per le escursioni su ghiacciaio, o con la dragonne Alpina adatta a percorsi più alpinistici. Altri dettagli sono l’inserto in gomma, presente in tutte le lunghezze, per evitare l’accumulo di ghiaccio nel manico e la possibilità di utilizzare il modello come ancoraggio nei soccorsi su ghiacciaio e nella traversata di cornici. WWÈ disponibile nelle lunghezze 50, 60 e 70 cm a un prezzo suggerito di 116 euro.

Speed 2.0 Un casco al top, progettato e curato nei minimi dettagli specificamente per le competizioni di scialpinismo e per l’arrampicata di alto livello. Lo Speed 2.0, rinnovato nella grafica e nella costruzione della calotta esterna in policarbonato “in-moulding” che lo rende ancora più durevole, è uno dei caschi più leggeri sul mercato (peso 268 gr). Oltre alla leggerezza vanta un comfort eccezionale grazie alle 22 aperture di ventilazione aerodinamiche, che lo rendono straordinariamente fresco anche durante le attività più intense e nei giorni più caldi. La struttura interna è in EPS e il sistema di regolazione è posteriore con rotella. Il modello è dotato anche di portalampada ed è venduto a un prezzo suggerito di 89,80 euro.

ZAINI Rapid Racing

Skin

Rinnovato nella grafica e nei colori, è il riferimento per le competizioni di scialpinismo. La differenza l’hanno fatta gli atleti, suggerendo i dettagli per assicurare il massimo delle prestazioni in gara e in allenamento. Realizzato in tessuto superleggero e resistente, è provvisto di porta sci principale con due sistemi di fissaggio: Xpress (gancio con fettuccia di sicurezza pensato per le competizioni classiche) e Sprint (rapido per le prove sprint). Con entrambi i sistemi è possibile agganciare e togliere gli sci tenendo lo zaino in spalla. Non mancano un porta sci supplementare e il sistema Truck Bull con longe a scomparsa per aiutare il compagno nelle gare a squadre. Da sottolineare, all’interno, la tasca porta accessori e la pratica zip che permette di collegare il vano principale dello zaino a quello inferiore porta ramponi (ma anche porta thermos, borraccia, alimenti o altro), provvisto di apertura laterale con velcro e facilmente accessibile con una mano sola. La cinghia addominale e quella pettorale sono dotate di fibbie EZ OP (esclusiva C.A.M.P.) ad apertura facilitata: basta tirare il perno rosso, anche indossando i guanti, per far scattare l’apertura e guadagnare così secondi preziosi. Tasca interna per pala e sonda, spallacci in rete traspirante con tasche porta accessori e barrette energetiche, fischietto e predisposizione per hydrobag completano il profilo di questo modello che pesa 378 gr ed è venduto a 79,80 euro.

Uno zaino da 15 litri perfetto per le uscite in giornata e le competizioni, compatto e leggero ma completo di tutti gli accessori. Lo Skin, rinnovato nella grafica e nei colori, è caratterizzato da una costruzione innovativa per lo scialpinismo perché offre l’indossabilità e l’aderenza di un gilet, essendo derivato dei gilet da trail running. Permette di tenere a portata di mano su spallacci e cinturone bevande, alimenti, creme solari e accessori. Il sistema porta sci Xpress consente di agganciare e togliere gli sci dallo zaino tenendolo in spalla. Da sottolineare il vano porta ramponi (ma anche porta thermos, borraccia, alimenti o altro) con apertura laterale, facilmente accessibile con una sola mano senza togliere lo zaino e collegabile al vano principale. La cinghia addominale e la cinghia pettorale sono dotate di fibbie EZ OP (esclusiva C.A.M.P.) ad apertura facilitata. Non mancano numerose tasche interne ed esterne, porta piccozza, porta casco e una tasca interna per pala e sonda. Il modello presenta inoltre schienale semirigido in rete traspirante ed è predisposto per hydrobag. È disponibile in due taglie: S (160-175 cm) e L (175-190 cm). Pesa 519 gr (taglia L) ed è venduto a un prezzo suggerito di 102 euro.

APPAREL

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Geko Hot

G Comp Warm

Ed Protection Jacket

Guanto da alpinismo caratterizzato da un grande isolamento termico. Presenta sul palmo inserti in pelle di capra che migliorano la presa e rinforzi nei punti di maggiore usura, è realizzato in Durastretch con imbottitura in PrimaLoft One per assicurare la migliore combinazione di termicità e sensibilità. Disponibile in 5 taglie dalla S alla XXL, pesa 140 gr (misura M) ed è venduto a un prezzo consigliato di 77,80 euro.

Guanto leggero e avvolgente derivato dal G Comp Wind ma con sovramoffola termica, studiato per l’alpinismo e lo scialpinismo (in particolare per le competizioni) ma ideale anche per la corsa e la mountain bike in caso di cattivo tempo. I cuscinetti Grip’R in gomma sul palmo garantiscono una presa sicura e una straordinaria durata. La sovramoffola termica e antivento Warmit’N integrata, rapidamente estraibile dalla parte superiore del polso, lo rende perfetto per le partenze prima dell’alba e per la progressione oltre il limite dei boschi, quando le dita hanno bisogno di maggiore protezione. La sovramoffola è realizzata in Pertex Quantum con imbottitura in PrimaLoft Gold 1.8 oz/40 g e lascia il palmo scoperto per consentire una buona presa sui bastoncini o sulla piccozza. Disponibile con un peso di 110 gr (misura XL) in 6 taglie dalla S alla XXXL e nella combinazione di colori rosso-nero con sovramoffola bianca. Altri dettagli del modello sono il dorso in Lycra e il palmo in pelle sintetica, il polso con lacciolo e tiretti e l’inserto tergi sudore in tessuto assorbente su pollice e indice. Per assicurarne la durata, ripiegare la protezione Warmit’N mentre si maneggiano sci, attacchi e pelli.

Il best seller della linea Essential si rinnova nei colori e nelle soluzioni tecniche con il nuovo tessuto Hitex Evo: più leggero, più robusto e con trattamento esterno DWR (Durable Water Repellent) resistente a diversi lavaggi per mantenere un’ottima idrorepellenza nel tempo. L’imbottitura è in piumino d’anatra di prima qualità (filling power 700 cuin). Il cappuccio fisso con visiera compatibile con casco, le tasche interne ed esterne e la StowAway Pocket in cui ripiegare la giacca completano un prodotto tecnico il cui design sciancrato (Slim Fit) assicura comfort e ingombro ridotto. Altri dettagli sono la nuova zip frontale YKK numero 5 con sistema antinceppamento, il girovita elasticizzato, i polsini con con bordino elasticizzato. Il modello è disponibile in 5 taglie dalla S alla XXL e in 5 colori (blu, nero, verde militare, azzurro, grigio) con un peso di 465 gr (taglia M). È venduto a un prezzo consigliato al pubblico 209,90 euro.

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SK PRODOTTI / ALCUNE DELLE PRINCIPALI NOVITÀ FW 2015-16 VISTE A ISPO Tecnologia, leggerezza e affidabilità per ATK, che pensa anche alla sicurezza L’azienda modenese ATK Race è certamente una delle realtà che non smette di stupire nello sci alpinismo e nel freeride, con una gamma di attacchi che negli ultimi anni ha fatto davvero molto parlare di sé ed è ora nota e apprezzata in tutto il mondo. La conferma ce la dà anche uno degli ultimi modelli, vale a dire RT: è realizzato con speciali leghe areonautiche ultraleggere e il peso di soli 175 grammi lo rende ideale per fare turismo ma con uno standard in grado di avvicinarsi agli attacchini da gara. Altre caratteristiche tecniche: taratura 5-10, sgancio laterale e frontale regolabile, aggancio rampant integrato, Rotational Heel System. Insomma, un vero e proprio gioiello tecnologico per tutti gli sciatori alla ricerca di leggerezza unita a massima precisione e sicurezza. Consigliato a professionisti, soccorritori e a tutti coloro che fanno della neve la propria vita. Il nome stesso, RT, che sta per ‘’Race-Touring’’, racchiude ed illustra i tratti distintivi di questo prodotto che si presta perfettamente all’utilizzo durante le gare, grazie alla sua leggerezza, e durante il tempo libero, grazie all’estrema affidabilità. Di facile uso in neve fresca, RT è dotato di un sistema di taratura brevettato all’avanguardia TRIS (Triple Regulation System) che assicura la massima affidabilità anche nelle condizioni più estreme, mantenendo sempre una incredibile facilità di aggancio. Altra originale e inaspettata novità di casa ATK Race è Trasporter, la prima barella creata dal brand e presentata a Ispo, innovativa e comunque legata al mondo degli attacchi, in quanto studiata per essere agganciata agli attacchini (che è poi la peculiarità principale della barella stessa). Sotto la sequenza di montaggio.

La Backland Series by Atomic ora è completa anche di scarponi Atomic, brand parte del gruppo Amer Sport, già lo scorso anno aveva introdotto gli zaini Backland e le pelli di foca Rocker. Ora la linea si completa con Backland Carbon, un nuovo scarpone da touring: toccandolo in fiera, ci ha dato l’impressione di utilizzare una serie di soluzioni interessanti. Gli scarponi Backland sono estremamente leggeri (987 grammi) e offrono una straordinaria mobilità durante la salita, grazie sia all’inclinazione record raggiungibile dal gambaletto, 74° grazie al nuovo meccanismo Free/ Lock 2.0 e al perno Frictionless per un movimento veramente fluido. In aggiunta, come già adottato da un altro storico marchio, la linguetta con il Quick Click Tongue System, può essere agevolmente tolta in salita e messa in discesa (o sostituita con una più rigida). A differenza della concorrenza Atomic ha scelto di svincolare il sistema skiwalk dal gancio di chiusura del gambaletto, gancio che anche tenuto aperto durante la camminata rimane aderente allo scarpone e non sporge all’esterno, evitando rischi di impatto. Atomic dichiara di non voler sacrificare affatto la fase discesa,

per questo scopo adottano la Carbon Spine per aggiungere rigidezza e la scarpetta Memory Fit per una calzata perfettamente personalizzata, tecnologia derivata direttamente dai modelli da sci alpino. Un prodotto che certamente è degno di attenzione, anche perché si addice a una fascia di utilizzatori, quelli che cercano nel touring anche una forte componente alpinistica, a nostro avviso in aumento e che non gode di un parco scarponi particolarmente ampio per quell’uso. Lo scafo è in poliuretano e carbonio.

DISTRIBUITO DA:

Amer Sports - 0422.5291 - amersports-italy@amersports.com

Il Lupo di Dalbello senza compromessi… Lupo T.I. I.D. è uno scarpone ideato per sciatori big mountain che cercano il massimo in termini di potenza e precisione, insieme alla capacità di sciare o fare escursioni per trovare la linea perfetta. Sviluppati per eccellere a ogni velocità, sui terreni o le superfici nevose più impegnative, questi scarponi presentano un blocco robusto del gambetto provvisto di ski/ hike, che consente escursioni nelle migliori condizioni nevose, senza compromessi in quanto a prestazioni in fase di sciata. Il modello è disponibile nelle misure UNI 24.0 –

29.5 con flex 130 e soletta 98 mm. Scafo, gambetto e linguettone sono rispettivamente in PE, dbHylite e PA. Il modello presenta costruzione Cabrio Design, tecnologia su scafo Contour 4, posizionamento centrale bilanciato “Rocker”, Dynalink Rearfoot Retention. Tra i punti chiave spiccano inserti degli attacchi in lega “Tech”; gambetto con meccanismo Ski/Hike integrato; Twin Canting; suola per modalità hike rivestita in gomma; tacchi e punta Hy-GripM in gomma sostituibili. Le leve sono F Lite Alu - 3 Micro (1 invertita in punta) e il sistema di calzata è I.D. Max Walkable. Da ultimo il modello presenta AT/ Alpine Touring Norm con inserti di aggancio integrati in alluminio.

Marker: i vantaggi del Low Tech con le performance di uno Step-In Vi abbiamo già presentato l’attacco Marker Kingpin all’interno della scorsa Products Guide e in questo numero (pag. 32-33) potete leggere le nostre impressioni durante lo skitest Blizzard degli sci ZeroG, che erano montati proprio con attacco Kingpin. L’interesse in fiera è stato davvero notevole, non a caso Marker con questo prodotto si è aggiudicata anche un Ispo Award (vedi Ispo Report). I vantaggi di questo modello sono in estrema sintesi quelli di mixare un attacco Low Tech con uno Step In, con performance in discesa davvero notevoli per un attacco da sci alpinismo.

Caratteristiche del Trasporter • È applicabile su qualunque tipo di paio di sci con attacchino • È auto-registrabile e pertanto si adatta a qualunque misura di scarpone • È montabile in 1 minuto • Si monta/smonta senza utilizzo di chiavi o altri strumenti. Questa scelta è stata fatta appositamente per facilitarne l’utilizzo anche nelle situazioni di emergenza (con le chiavi sarebbe stato sicuramente più economico ma inutilizzabile nel caso di perdita degli stessi strumenti) • Non vuole essere un sostituto ai sistemi di soccorso ma un ausilio per trasporto di cose o persone e risulta molto utile nelle spedizioni per caricare un paio sci di scorta e altro materiale, oltre che in caso di emergenza e in mancanza di altri sistemi di soccorso • Richiudibile in una pratica sacca/zaino • Peso: circa 5 kg

VTA88 LITE, il touring secondo Volkl Sci destinato al touring che si distingue per la grande leggerezza, circa 1.000 gr per il modello da 170 cm. Con una nuova anima in legno si distingue per la costruzione con tecnologia 3D Ridge che aumenta agilità e stabilità. Con tip rocker e raggio 18,8 m per il modello da 170 cm. Lo sci è stato premiato con un Ispo Award a Monaco.

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Dynafit: nuove partnership sul fronte attacchini e linea con Pierre Gignoux

Crazy accontenta tutti: dal racer all’amatore passando per il freerider Ancora scialpinismo a 360° da Crazy Idea, azienda leader nel segmento race, come confermano anche le grandi novità nella collezione 2015-16 per gli agonisti. Ma grande sviluppo anche negli altri due segmenti di riferimento per Crazy: freeride e skitouring tradizionale, con uno stile nuovo e fresco. Parlando di Racing Suits: di grande effetto il successo delle tute Skinny Zebra Woman in questa stagione invernale, diventate un vero oggetto del desiderio per tutte le “skialpers”. Ecco che sono già pronte le nuove grafiche: la base del pantalone è sempre jeans blu o nero e la parte sopra con le nuove fantasie, zebra, peace & love, fiori. Alla collezione uomo si aggiunge la Hugo, con jeans e parte superiore con design a camicia scozzese. Restano sempre un best seller la NRG Race e la X-NRG Man con Silicon Print. Grande scelta anche di underwear intimo, il nuovo modello Sonic in rete di polipropilene si aggiunge al merino e a molte altre varianti. Nella foto le tute race durante una sfilata di presentazione ai Crazy top dealer a S.Caterina Valfurva (18-19 gennaio).

Pull e Pants Repeat Sempre per la linea race entra in collezione la tuta due pezzi: il tessuto è il collaudato Power Kler utilizzato per tutta la collezione race, il look è aggressivo e accattivante, ma le vere innovazioni sono tutte da scoprire. A differenza di altri modelli a due pezzi, il completo Crazy Idea Repeat ha un elastico sul pantalone che deriva direttamente dal modello estivo dello Short Sky Run – Trail, un fascione alto con tasca a baschina fatto per evitare che all’atleta si scopra la schiena durante la fase walk. Anche l’elastico della t-shirt è un alto fascione con grip in silicone. Le tasche interne, il cappuccio e la ghetta adattabile anche agli scarponi meno estremi completano un capo davvero tecnico e performante. In collezione ci sarà anche il modello Falls due pezzi donna con le grafiche della Suit Skinny.

Anche quest’anno ad Ispo uno degli stand a catalizzare maggiormente l’interesse è stato quello di Dynafit. L’impressione è che stia avvenendo un vero e proprio confronto tra i vari produttori di attacchi low tech per riuscire a diventare lo standard più diffuso. Dynafit ha portato a Monaco il suo nuovo Radical 2, l’attacco da scialpinismo all round che unisce sicurezza, comfort e performance sciistiche in soli 599 gr. La novità principale è il puntale rotante brevettato, unito ai tower step in side, che funge da dispositivo di sgancio aggiuntivo. Questo concetto garantisce una meccanica di sgancio precisa e coordinata di puntale e talloniera. Nella versione Tlt Speed 2.0 ST lo sgancio può essere regolato su un valore tra 4 e 10. Il modello FT, la versione per coloro che puntano a una discesa senza compromessi, può essere regolato fino a 12. Per garantire la migliore trasmissione dell‘energia è stato creato un sistema rail molto ampio che garantisce una Radical 2 ST sciata di massimo livello e consente uno scarto di regolazione della lunghezza di 45 mm, la più grande nel segmento ski touring. Inoltre il Radical 2 ha un‘altezza ridotta ottimizzata per un contatto diretto con lo sci. Lo stopper è disponibile in 4 lunghezze. Per il mondo del touring veloce Dynafit ha presentato Tlt Speed 2.0, un attacco da soli 175 gr. Il puntale, lo stesso del Low Tech Race, raggiunge il valore di sgancio di 9 per il modello maschile e 7 per quello femminile. I valori regolabili della torretta vanno invece da 6 a 12 per l’uomo e da 4 a 10 per la donna. Gli skistopper ultraleggeri possono essere montati opzionalmente senza attrezzi.

Nuove partnership L’azienda ha inoltre siglato una partnership esclusiva per la fornitura di attacchi con tre grandi aziende di sci: si tratta di Fischer, LOOK (gruppo Rossignol) e Movement che dalla prossima stagione offriranno attacchi “engineered by Dynafit”. Questi differiscono dagli attacchi della linea Dynafit nel design, ma non dal punto di vista tecnico. Inoltre dalla prossima stagione Dynafit ha sviluppato una partnership con altri cinque brand: Scott, Hagan, Roxa, ancora Movement e Fischer, che installerano i ben riconoscibili Dynafit certified Insert. Il consumatore potrà riconoscerlo dall‘etichetta presente sullo scarpone e da un chiaro sigillo di colore rosso sullo scarpone che certifica il rispetto degli standard dell’azienda.

Dynafit Race Lab by Pierre Gignoux Il nuovo Dynafit Race Lab viene gestito in Francia in collaborazione con Pierre Gignoux. Per questo la linea top Ski Running si chiama Dynafit by Pierre Gignoux. Il nostro obiettivo comune era creare i prodotti migliori, più leggeri e senza compromessi per gli appassionati di gare di scialpinismo. Anche Pierre viene dal mondo delle gare di scialpinismo ed è un inventore innato ed esperto ingegnere. Nella sua azienda, insieme a un team di 5 collaboratori, mette a frutto sia le competenze teoriche acquisite con il dottorato in biomeccanica che l’esperienza pratica raccolta durante le gare. Ogni prodotto che esce dalla sua officina è creato a mano, nel cuore del massiccio di Belledonne, a St. Martin d’Uriage, in Francia, e ogni novità è testata personalmente. Quest’anno a esaltare la collezione race di Dynafit by Pierre Gignoux ha fatto capolino una nuova tonalità bicolor shocking, verde e rosa fluo, per coloro che anche in gara amano apparire. La colorazione infatti è stata adottata per tutti i prodotti della collezione, attacchi, sci e anche tuta da gara. Se dunque il mondo race è quello dove tutto è portato all’eccesso, leggerezza in primis, anche i colori non possono essere da meno!

Dna by Pierre Gignoux 61332 Lo scarpone più leggero del mondo: 510 gr di peso (size 26). Completamente creato a mano, DNA è stato progettato in collaborazione con lo specialista del carbonio ed ex atleta di fama mondiale Pierre Gignoux, senza pari nella categorie più eccelse dello scialpinismo.

Dna by Pierre Gignoux 48773 75 gr di peso, è l’attacco più leggero del mondo. RC1 è stato progettato in collaborazione con lo specialista del carbonio ed ex atleta di fama mondiale Pierre Gignoux. Soddisfa tutti i requisiti dell’ISMF ed è di casa nel mondo dello scialpinismo.

Ski Touring Set Un set da skitouring per intenditori: • T-shirt underwear modello Pulse in lana merino • Pantalone Sideral con regolazione per gli scarponi con bottoncini automatici • Cover Pant Again in Primaloft 80 gr coprente fin sotto il ginocchio con tessuto esterno Singtex 10.000 mm colonna d’acqua, completo di alto fascione in vita, regolabile con elastici con chiusura a velcro • Leggerissima giacca Powerball in Luxe di Primaloft e sopra Jkt Again in Primaloft 100 gr, in tessuto waterproof Singtex 10.000 mm colonna d’acqua con cappiccio regolabile • Nuovo e coloratissimo Capp Willy in lana perfettamente abbinabile a tutta la collezione Crazy DISTRIBUITO DA:

Crazy Idea - 0342.706371 - info@crazyidea.it

Sci Dna 48420 Il processo evolutivo nella competizione continua, maggiore velocità in discesa e prestazioni migliori in salita, richiede nuovi concetti. La tecnologia Carbon, le strutture 3D e dirompenti mescole di materiali soddisfano le aspettative degli atleti al top. Per vincere bisogna andare oltre la somma dei fattori di influenza. DISTRIBUITO DA:

Oberalp - 0471.242900 - info@dynafit.it

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SK PRODOTTI / ALCUNE DELLE PRINCIPALI NOVITÀ FW 2015-16 VISTE A ISPO Hagan entra nel segmento boots e punta sui giovanissimi

Eider non si dimentica dello stile anche sulle pelli Da sempre coerenti con l’idea che ha spinto il sarto Georges Ducruet a fondare il marchio francese, in Eider sanno coniugare alla perfezione stile e tecnicità, con l’obiettivo di rendere le attività outdoor sempre più piacevoli. La giacca Jager, qui in versione femminile come si evince dal taglio studiato per le forme della donna, è studiata per freeride o ski touring e rappresenta il capo più traspirante e leggero della linea Wide Angle. Realizzata in Defender 2Way Stretch Soft 2LS con imbottitura in PrimaLoft Silver, ultra traspirante, leggera e impermeabile, presenta diverse caratteristiche tecniche: cappuccio integrato regolabile, apertura centrale con cerniera impermeabile YKK Aquaguard Vision, tasche riposa-mani con cerniera impermeabile, fascia para-neve rimovibile, zip di ventilazione sottomanica e tasca interna per cellulare/MP3 con foro per passaggio cuffiette. Disponibile nei colori bluebird, corn, grenadine. DISTRIBUITO DA:

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Fisher introduce la prima “pelle a squame” Sono in molti tra gli addetti del settore a ritenere che nel mondo dello sci alpinismo uno degli “anelli della catena” su cui si possono fare ancora passi avanti dal punto di vista tecnologico, e dunque delle performance, è la pelle per la risalita. A Ispo, Fisher fa un deciso passo in questa direzione, presentando Profoil, un’innovativa pelle realizzata grazie alla grande esperienza del brand nello sci nordico. Ispirata alla tecnologia Crown, da anni applicata alle solette degli sci da fondo per la tecnica classica, si presenta come una serie di squame, dritte al centro e inclinate a 45° ai lati per garantire il grip anche nei traversi. Realizzata in materiale che impedisce l’assorbimento dell’acqua e il cui coefficiente di attrito è estremamente basso. Fisher promette che queste pelli consentono di allungare del 20% la falcata. Niente più zoccolo di neve sotto la pelle? Sarebbe un bel risultato, non vediamo l’ora di avere l’occasione di provarle! Va precisato che per la prossima stagione le pelli Profoil saranno disponibili solo su misura per gli sci Fisher e non in rotoli. Una curiosità: i primi prototipi di queste pelli in realtà li avevamo già visti in azione… dove? Poco più di un anno fa, sotto gli sci di Christian Hoffmann, vincitore della celebre Mountain Attack di Saalbach, una gara su pista (ripida...) dove si sa, la scelta della pelle è tutto (e per qualcuno anche l’uso dei rampanti). Quale miglior “prima apparizione” per le pelli Profoil? DISTRIBUITO DA:

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Ferrino High Lab: quando lo ski alp è un fatto di identità Il marchio torinese non nasconde la propria vocazione alla verticalità in ogni genere di disciplina afferente. E lo dimostra ogni stagione con prodotti tecnicamente all’avanguardia. Come Malatra, un capo termico per attività invernali dotato di cappuccio elastico e dorso in Highloft. La parte frontale antivento sfrutta il calore dell’imbottitura in PrimaLoft Silver 40 gr/m2. Disponibile in 3 varianti colore sia per uomo che per donna, presenta infine 2 tasche laterali con zip e vita regolabile. Peso: 460 gr (uomo), 370 gr (donna).

Non poteva essere che Hagan, il marchio di sci dedicati esclusivamente allo sci alpinismo, a introdurre i primi sci dedicati ai più giovani, inseguendo così un trend sempre più in crescita. E cosa di meglio per incrementarlo ancor di più se non rendere possibile la condivisione con tutta la propria famiglia? Lo sci Sky Force (vedi foto), da 82 al centro, è disponibile nelle misure 125, 135, 145. Si abbina all’attacco Z02 Junior, ora disponibile in una variante minore per i ragazzi, con un valore di sgancio ridotto a 2 – 7 per adattarsi al loro peso. Grande novità che Hagan introduce è il suo primo scarpone: Core (in foto la versione maschile). Con un peso di soli 1.190 grammi, è leggero quasi quanto un modello race. L’escursione del gambaletto di 60° lo rende lo scarpone ideale per lunghe salite, attraversate e sezioni tecniche con l’utilizzo dei ramponi. Realizzato in Grilamid. Il Multi Deflect Buckle System (MDB) fornisce un’ottima trasmissione della potenza e mantiene il piede in posizione sicura durante salite e discese. Lo scafo si avvale della costruzione ACS (Anatomically Correct Shell), nata da 10 anni di ricerche con uno dei più noti marchi italiani di scarponi da sci. La forma dello scafo segue la naturale anatomia del piede, riducendo i punti di pressione sul piede. La linguetta dello scafo adotta

la tecnologia NFT - Neo-Flex Tongue, che fornisce un flex progressivo. La scarpetta interna dell’Hagan Core è disponibile in versione ST, che può essere termoformata sulla caviglia e sul collo del piede e garantisce comfort sin dal primo utilizzo, e in versione TF, interamente termoformabile. Entrambi gli scarponi sono disponibili in versione femminile per un fitting più adatto al piede delle scialpiniste che amano muoversi leggere e agili sulla neve.

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Hagan Ski - info@hagan-ski.com - www.hagan-ski.com

Dalla bike all’outdoor le proposte firmate Kreeze Tra gli stand di Ispo abbiamo conosciuto anche una realtà italiana proveniente dal mondo del ciclismo e del fondo. Specializzata anche nella personalizzazione dei capi Bicycle Line, azienda di abbigliamneto con sede a Treviso si affaccia ora nell’outdoor con il marchio Kreeze con la prima “capsule collection” dedicata allo sci alpinismo. Capi selezionati di altissima qualità che faranno le delizie degli amanti di questa specialità invernale. Come il giubbino Hintertux, che trova nella giacca Augusta il modello per la donna. Un prodotto molto versatile, termico, antivento membranato con inserti molto traspiranti ed elastici nei fianchi e sottomanica. È stato concepito con speciale cura ai dettagli: due tasche a petto, altre due laterali molto ampie per le pelli di foca, elastico in vita in silicone antiscivolo, cappuccio estraibile sul

collo e inserti in Cordura sulle spalle. Colori e contrasti molto accattivanti per realizzare l’attività sportiva al massimo della protezione e dello stile. Kreeze concentra tutta la sua esperienza artigianale nel lancio di una collezione che non lascerà indifferenti i veri intenditori. Il giubbino sarà disponibile in tre varianti colori: neri, verde e azzurro.

Il Nuptse è un bastoncino in carbonio a 3 sezioni regolabile (da 60 a 135 cm) velocemente anche durante la pratica in base alle condizioni. La velocità è dovuta al sistema di regolazione Lock & Go. Tra le altre caratteristiche tecniche sono presenti manopola anatomica e antiscivolo, punta in tungsteno e passanti per le mani di lunghezza regolabile, amovibili con sgancio a pulsante. Da ultimo, ma non per importanza, il nuovo sistema di bloccaggio Fast Adjust con meccanismo esterno a leva. Semplicissimo da usare, è composto da una rotella a stella che sporge leggermente dal corpo del meccanismo e permette di regolare l’ottimale serraggio della leva. Il sistema è stato sottoposto a severi test nel laboratorio di controllo qualità aziendale ed ha superato abbondantemente i valori di tenuta richiesti dal TÜV. DISTRIBUITO DA:

Bicycle Line - 0422 490156 info@kreeze.com - www.kreeze.com DISTRIBUITO DA:

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La Sportiva: Trab TR2 o tradizionale Low Tech, la scelta al consumatore

Il corner all’interno dello stand di Ispo che illustrava la compatibilità con il Trab TR2

Grande interesse presso lo stand La Sportiva hanno suscitato i nuovissimi Spitfire 2.0 e Sideral 2.0 che già vi abbiamo presentato nella nostra Products Guide. Qual è la grande novità di questi prodotti? In un mercato in crescita, e di conseguenza sempre più sfaccettato e popolato di aziende, il consumatore si trova di fronte a nuove opportunità ma rischia anche di sentirsi un po’ spaesato proprio per le tante alternative disponibili. L’innovazione è talmente rapida che spesso le nuove proposte si scontrano con le “vecchie”. Così ad esempio i nuovi modelli di attacchi Low Tech hanno spesso problemi di compatibilità con le soluzioni già esistenti. Ecco perché ci è piaciuta la scelta di La Sportiva di realizzare questi esclusivi scarponi con compatibilità sia con il nuovo attacco Trab TR2 sia con i tradizionali attacchi Tech. Perché nell’ottica del consumatore medio, quello che magari non ha in garage uno sci per ogni tipo di neve ma uno per fare tutto e che invece di uscire per fare speed touring, free touring, freeski semplicemente “va a farsi un giro con le pelli”, ecco per lui oltre a performance anche parole come “polivalenza” e “compatibilità” rappresentano veri valori.

Spitfire 2.0 È lo scarpone 2 ganci agile e veloce pensato per allenamenti e utilizzi Grand Tour evoluti. Promette performance derivanti dal mondo delle corse e da soluzioni tecniche sviluppate per la serie Stratos. Vuole essere uno scarpone leggero e performante, ideale collegamento tra il mondo tour e race. È il primo sul mercato con doppia compatibilità ad attacchi Trab TR2 di sicurezza e attacchino Tech grazie all’esclusivo inserto S3. Lo scafo in Grilamid e il gambetto CRP Cuff in poliamide caricato con fibra di carbonio permettono di contenere il peso e di avere una struttura resistente ed elastica allo stesso tempo. Il sistema di allacciatura SPEEDfire Closure System permette di passare dalla modalità ski a quella walk con un unico rapido movimento, proprio come sugli scarponi orientati alle competizioni. La leva in Ergal aziona rapidamente il dispositivo di blocco/sblocco posteriore a cui è ancorata tramite un cordino in Dyneema. Il gancio brevettato Pegasus Buckle posto sulla linguella è dotato di micro-regolazioni e design funzionale al contenimento dei volumi e alle operazioni di calzata grazie alle leve EZ Tour. L’escursione di movimento è eccezionalmente ampia grazie allo snodo EZ Flex presente sulla linguella in Grilamid. La scarpetta interna termoformabile e confortevole adotta una protezione accentuata sul malleolo e rappresenta una barriera isolante dall’esterno. Un condensato di tecnologie La Sportiva al servizio dello ski-tourer più esigente. DISTRIBUITO DA:

La Sportiva - 0462.571800 - www.lasportiva.com

Movement: tecnologia svizzera al servizio dello scialpinista Leggerezza, grande manovrabilità in discesa, divertimento garantito. Gli attrezzi Movement da ski alp offrono un alto tasso tecnologico e sono capaci di rendere indimenticabile ogni escursione.

Vertex X-Series Il nuovo Vertex X non farà di certo rimpiangere il suo predecessore, ovvero il Bond X. Il modello si propone con geometrie particolari in punta e coda per favorire una tenuta eccezionale su pendii ripidi e con nevi molto dure. È uno sci dalla larghezza intermedia (84 mm), dotato di costruzione affidabile. La tecnologia Createx ne incrementa le performance in montagna. La novità assoluta per uno sci di questa categoria è il “light cap chant” in ABS (CTS Light), in grado di offrire un ulteriore rinforzo alla torsione e una maggiore resistenza agli shock laterali: fondamentale in alta montagna con condizioni di neve ventata, crostosa o canali ripidi non sempre perfettamente innevati. Nella zona degli attacchi è inserita una doppia piastra di rinforzo. La torsione è limitata al necessario e controllata grazie alle fibre triassiali composte in carbonio e all’uso di una selezione di legno Karuba ultra light. Per la sua costruzione viene utilizzata la tecnologia Taping (North TPT), procedimento segreto di casa Movement. Disponibile nelle lunghezze 161, 169, 177, 183.

Big Fish X-Series Il Big Fish (nuovo sci) punta a diventare una referenza nella categoria dello Speed Touring. Il modello precedente al Big Fish, il Random X, da cui trae ispirazione, è molto apprezzato da una numerosa fascia di utenti alla ricerca di uno sci da alpinismo polivalente, affidabile e leggero e ideale per risalite anche lunghe e impegnative. Lo sci è completamente rinnovato: le dimensioni sono simili al Random X ma con 1 cm di larghezza in più. La punta, completamente ridisegnata, è realizzata con una nuova geometria e con un tenue rocker 6. La sua forma ne favorisce il galleggiamento e il disinserimento in fase iniziale di cambio di direzione. Parliamo di 77 cm di larghezza per soli 910 gr nella misura 168 cm: questo sci è costruito con una tecnologia High Tech combinando un’anima in legno di Karuba ultra leggero con fibre di vetro/carbonio North TPT. Forma, geometrie, larghezza di 77 al centro e costruzione rendono il Big Fish ideale per i professionisti dell’alta montagna che ricercano in uno sci affidabilità e maneggevolezza anche nei pendii o nelle nevi più difficili. Lunghezza: 152; 160; 168; 174.

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SK PRODOTTI / ALCUNE DELLE PRINCIPALI NOVITÀ FW 2015-16 VISTE A ISPO Karpos: allenamenti al top con il completo Signal

X-Bionic: quando la natura diventa “high tech”

Karpos ha studiato per i propri atleti un completo copri-tuta race composto da giacca e pantalone Signal, perfetti per l’allenamento o per uno ski touring dinamico. La giacca, estremamente versatile, presenta due tasche frontali per gli oggetti indispensabili, una laterale e due interne porta pelli. Realizzata in Windstopper 4-Way Light Stretch, garantisce ottima protezione dal vento e una buona impermeabilità alla neve, abbinata a una notevole traspirabilità. Il gilet interno è invece realizzato in tessuto Thermo Fleece bielastico, che ha funzione di secondo strato abbinato alla giacca. Cintura elastica a fondo busto con gomma antiscivolo. Anche il pantalone è realizzato in Windstopper 4-Way Light Stretch per un’ottima protezione dal vento, buona impermeabilità alla neve e notevole capacità di traspirazione. Sono presenti una protezione paralamine in Kortec e zip laterale a doppio cursore divisibile che permette di indossare e togliere il capo senza dover togliere gli sci.

Prosegue con successo l’esperienza nel mondo della neve di X-Bionic, grazie anche alle numerose partnership con alcune delle maggiori federazioni nazionali al mondo fra cui la FISI. Nell’offerta del brand Swiss engineered (but crafted in Italy), i capi della collezione da ski touring sono realizzati con un innovativo materiale estremamente elastico e dalle eccellenti performance isolanti nonostante la grande leggerezza. Innovative e originali anche le aperture di aerazione della giacca, sotto gli spallacci dello zaino. Sia quest’ultima sia i pantaloni antivento hanno un design tecnologico e sono dotati di tecnologia high tech Isomatrix. L’intimo Ski Touring EVO assicura un equilibrio climatico ottimale sia in fase di salita sia in fase di discesa. Il sistema 3D BionicSphere, il tessuto ad asciugatura rapida e le ampie strutture sul petto e sulla schiena assicurano comfort e protezione. L’esclusivo sistema PartialKompression offre un rendimento migliore e una maggiore resistenza alla fatica, un sostegno eccellente e un più rapido recupero.

DISTRIBUITO DA: Trerè Innovation 0376.718611 - x-bionic@trereinnovation.it

DISTRIBUITO DA: Manifattura Valcismon

0439.571222 - sportful@sportful.com

Salomon entra in grande stile nel mondo touring

Millet: capi polivalenti per lo ski touring e la verticalità Lo scialpinismo, come in generale le discipline verticali, rappresenta uno dei core business di Millet e vede il marchio francese impegnato attivamente anche sul fronte eventi. Uno su tutti il Tour du Rutor, di cui è main sponsor e la cui prossima e 18esima edizione è prevista l’1, 2 e 3 aprile 2016.

LD Freerando X Shield Action Shell femminile da sci alpinismo, LTK Series. Composit Construction per la resistenza, il comfort e l’isolamento termico. Ergonomia Flex Comfort, cappuccio stretch integrato, ventilazione sottomanica, due tasche riposa-mani. È realizzato con i tessuti Polartec Power Shield High Loft 3L e Polartec Power Stretch. Taglie: XS-XL. Peso: 450 gr.

Neo 30 Ars Zaino da scialpinismo con sistema di sicurezza anti-valanga Alpride AirBag integrato, più Rescue Pocket per pala e sonda. Porta-sci frontale e diagonale, porta-snowboard, porta-piccozza Quick Axe, compressione laterale, richiami di carico. Compatibile al sistema di idratazione, presenta cinghiolo al petto, cinghia ventrale, tasca interna con cerniera, schienale in Ariaprene traspirante ed ergonomico. Peso: 2,495 kg (compreso airbag). DISTRIBUITO DA: L.M.O. 0423.648281 - contactlmo@lafuma.fr

Vaude & lo ski alp, binomio che non delude mai

L’azienda francese aveva già nella sua collezione modelli di sci, attacchi e scarponi tradizionali per uso hike&ride, ma ovviamente con ottica molto “freeride” e poco endurance. Ora, viste anche le ragioni che vi abbiamo anticipato a pagina 24, entra in grande stile nel touring con due linee dedicate: adventure touring e freeride touring. Con la prima categoria Salomon ha voluto parlare agli appassionati di montagna che cercano nuovi pendii da sciare, ma che apprezzano soprattutto lo spirito d’avventura richiesto dalle fasi di salita. Gli Adventure Tourers secondo Salomon sono sportivi che praticano diverse attività sia d’inverno che d’estate in base alle varie situazioni. Cercano attrezzatura leggera e desiderano sciare bene su terreni impegnativi. Gianluca Castoldi (sales manager Salomon) ci ha presentato la collezione come un 50% salita e un 50% discesa. La tipologia di sciatori che arriva dal freeride e dallo snowboard è stata denominata invece Freeride Tourers, per questi sciatori la priorità è costituita dalla ricerca di nuovi pendii da sciare e di neve fresca. Cercano materiali molto simili a quelli utilizzati nello sci alpino. Secondo Salomon rappresentano la tendenza più evidente nel mercato dello sci e dello sci alpinismo. Di seguito vi presentiamo 3 dei numerosi nuovi prodotti della linea adventure touring. Sui prossimi numeri avremo modo di approfondire anche gli altri modelli di entrambe le linee.

Scarpone MTN Explore Eravamo così curiosi che abbiamo subito provato a indossare la taglia campione presso lo stand Salomon. Non è stato facile, perché come noi c’erano tanti altri curiosi e lo scarpone continuava a passare di mano in mano. Emilio Fontana, sales manager Salomon, ha avuto il suo bel daffare a illustrare a tutti gli interessati le peculiarità degli scarponi MTN Lab Explore. Stesse tecnologie applicate sul modello MTN Lab applicate a uno scarpone più leggero, molto confortevole, ma preciso e reattivo nella conduzione. Si basa sulla qualità tradizionale di fit Salomon con l’aggiunta di dettagli che lo rendono uno degli scarponi di riferimento del mercato. Tra essi il peso inferiore a 1.5 kg con uno spettro di movimento di 63 gradi. Con carbon spine e Motion Flex, sistema evoluto per agevolare la camminata, che rimane assolutamente bloccato quando si scia, il nuovo scarpone è totalmente sicuro in discesa.

Zaino Nendaz per lo skialp e il freeride Presso lo stand Vaude ci ha colpito lo zaino Nendaz. Nuovo design, consolidata funzionalità e il piacere di sciare in sicurezza. La serie di zaini Nendaz di Vaude, disponibili in versione maschile e femminile, rende ancor più affascianante il backcountry e grazie ai materiali ecologici bluesign approved garantisce un basso impatto ambientale. Pura ispirazione per i patiti della neve profonda.

Sci MTN Explore 95 Lo sci MTN Explore 95 è la scelta degli sciatori Adventure Tourer perché offre equilibrio tra leggerezza e sciabilità su tutti i terreni. Con Spaceframe 2.0, struttura tridimensionale, assicura reattività durante le salite con le pelli e leggerezza e maneggevolezza in punta e coda. Presenta nucleo leggero in legno Karuba rinforzato con strato di carbonio e flax. Robusto e reattivo, è ideale per affrontare i pendii più ripidi anche perché non aggiunge peso nelle salite.

Gilet in piuma Kabru Light in Pertex Quantum Il più delle volte un sottile strato imbottito è abbastanza per mantenere il tuo corpo confortevole durante lo sforzo a basse temperature quando sei in montagna. Questo gilet ultraleggero in piuma di Vaude fornisce calore dove serve. Una vestibilità attillata e un look “stiloso”, materiali di alta qualità e 85 grammi di piuma certificata RDS lo rendono il capo perfetto 365 giorni all’anno.

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Panorama 0472.201114 - info@panoramadiffusion.it

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Attacco MTN Pin Con questo attacco Salomon ha voluto valorizzare la praticità dello sganciamento in un modello leggero da sci alpinismo. Pesa solo 595 grammi, con calzata facilitata da un brevetto step-in esclusivo con lunghezza di regolazione di 30mm. Presenta tecnologia climbing facile e intuitiva e costruzione solida, semplice e robusta assicurando performance durature negli anni. DISTRIBUITO DA:

Amer Sports 0422.5291 - amersports-italy@amersports.com


Thule: dettagli che fanno la differenza Il focus principale degli ingegneri Thule nel creare la linea di zaini del brand è stato fin da subito quello legato alla vestibilità e alla funzionalità da declinare nelle numerose destinazioni di impiego dei suoi modelli. Fra questi, Upslope nella versione da 35 litri è perfetto per gli sci alpinisti più esigenti. Progettato per consentire un accesso diretto all’attrezzatura, dal casco alle pelli oppure ai viveri, mantenendo lo zaino in spalla. Nella parte inferiore dispone di cinghie regolabili per il trasporto di sci di diverse dimensioni, mentre il compartimento laterale per l’acqua o le pelli permette un facile accesso sia durante l’ascesa sia nella discesa. La sacca imbottita per il trasporto di liquidi evita il congelamento della riserva idrica. La tasca serbatoio è separata dal vano principale in caso di perdite. Le cinghie esterne mantengono il carico in posizione durante il trasporto.

Scott Superguide: nessun compromesso in discesa Molte le novità Scott presentate in fiera. Per quanto riguarda l’abbigliamento vi abbiamo già presentato il completo in Gore-Tex Explorair sulla guida prodotti dello scorso numero. Scott rinnova tuttavia tutta la sua gamma prodotti, sicurezza compresa. Sul prossimo numero infatti, che includerà uno speciale freeride con focus sulla sicurezza, vi presenteremo i nuovi litraggi degli zaini Scott con tecnologia Alpride. Sul fronte hardware Scott presenta un nuovo sci e un nuovo scarpone denominato Superguide, che esprime molto bene l’approccio del marchio allo sci alpinismo: leggerezza ma non a scapito della performance in discesa. Lo sci Superguide 95 è leggero grazie all’avanzata struttura in carbon/kevlar e legno e performante in discesa grazie all’utilizzo della struttura ellittica inventata da Scott. Sviluppato poi lo scarpone Superguide Carbon, che grazie alla tecnologia New Powerlite Carbon Shell, combina rigidità e stabilità attraverso una cornice di carbonio abbinata a una struttura in Grilamid. Scott introduce inoltre (come ha fatto anche Dynafit a questa fiera) la prima scarpetta con tecnologia Gore-Tex, per avere

piedi asciutti in tutte le condizioni. Da quest’anno gli scarponi Scott godranno dell’inserto certificato Dynafit per una perfetta compatibilità. Outdoor Magazine ha avuto l’occasione di conoscere l’area produttiva degli scarponi di sci Scott, a Montebelluna, e ha potuto così “respirare” il valore aggiunto del distretto calzaturiero veneto, per un prodotto che tra le varie fasi di produzione non si sposta più di 15 km in linea d’aria, a riprova della ricchezza del tessuto produttivo di questo territorio. Per maggiori dettagli sulla visita alla fabbrica Scott vedi articolo dedicato alle pag 30-31. Sul versante maschere segnaliamo l’uscita della versione ridotta della mitica LGC per l’adattabilità anche ai visi femminili e la realizzazione di nuove varianti colore.

DISTRIBUITO DA: Scott Italia 035.756144 infosport@scott-sports.it

DISTRIBUITO DA:

Panorama - 0472.201114 info@panoramadiffusion.it

Andare al “Maximo” con Ski Trab

DISTRIBUITO DA:

Ski Trab 0342.901650 info@skitrab.com

Ski Trab è senza dubbio uno dei marchi di riferimento nello sci alpinismo e nelle ultime stagioni, alla consueta e tradizionale qualità dei prodotti, ha affiancato anche una maggior cura per grafiche e colori. Lo vediamo ad esempio nel nuovo sci Maximo, fabbricato con la consolidata 14 Layer Lightweight Technology, anima Li-wood tech e inserimento di compositi in basalto che assicurano una maggiore capacità di deformazione e quindi una grande resistenza agli impatti. Il profilo longitudinale “Low Omega Profile” è variabile e consente di modulare a piacere il flex dello sci. All’esterno il modello è stato abbassato nelle zone che richiedono maggiore flessibilità per una manovrabilità più efficace, mentre la superiore rigidità e tenuta torsionale degli altri punti migliora stabilità e tenuta. Garantisce un’eccellente conduzione e facilità di ingresso e di chiusura curva. Altri dettagli: coda Duo Tech, Radial finishing, Active Progressive Shape. Sarà disponibile nella versione standard e Lady (più morbido nella parte centrale). Peso: 1.260 gr. Sidecut: 121/90/110mm. Raggio: 18,5 mt.

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SK FREERIDE / Nell’attesa dello speciale che pubblicheremo sul prossimo numero, ecco due eventi sul tema IL 14 E 15 FEBBRAIO AL PASSO DEL TONALE

Mysticfreeride Safety Camp in versione 2.0 Nel comprensorio dell’Adamello Ski la quarta tappa del Mysticfreeride Safety Camp ha previsto un livello “avanzato” per i freerider più esperti e ambiziosi. Le esigenze dei freerider sono in continua evoluzione. La volontà di allargare il proprio terreno di gioco deve crescere di pari passo con la tecnica per affrontare situazioni e criticità specifiche. E il comprensorio dell’Adamello Ski, partendo dal Passo del Tonale, è terreno ideale per fare “un salto di qualità”. Per questo motivo lo scorso 14/15 febbraio è stata organizzata qui una delle tappe del Mysticfreeride Safety Camp 2.0, che ha l’obiettivo di insegnare e mettere in pratica le tecniche di valutazione del rischio slavine, ascesa, calate e soste in sicurezza. DIDATTICA TRA TEORIA E PRATICA - Il tempo è stato inclemente ma il gruppo motivato ha trasformato un weekend di violente nevicate e scarsa visibilità in una perfetta occasione didattica. Con oltre 1,5 mt di neve caduti nell’arco di poche ore, il Camp ha dimostrato quanto potenziale ci possa essere in una giornata di meteo avverso. Proprio durante l’incessante nevicata, al caldo del rifugio e al cospetto di un gruppo eterogeneo accomunato dalla passione per la montagna e la sicurezza, si è svolta la lezione teorica. Una volta in quota, con la supervisione di Paolo e Andrea (Guide Alpine della Scuola di Alpinismo “Friends of Arco”) è stata fatta l’analisi della stratificazione della neve. Verificata stabilità e il basso rischio di propagazione di un impulso, che potrebbe provocare il distacco di una slavina, il gruppo si è messo in azione pur mantenendo la soglia dell’attenzione alta a causa dei sempre presenti vento e neve. PROVE SUL CAMPO - Dopo aver tentato l’approccio al canale del Dito, la visibilità instabile ha spinto il gruppo a virare su una discesa più accessibile: il canale del Diavolo. Dopo il lungo traverso, che non necessita di ascesa con le pelli, si è giunti allo scollinamento. Le condizioni erano perfette per fare prove di calata e soste in sicurezza con gli sci. Uno alla volta, ogni rider ha potuto mettere in pratica quanto

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spiegato con calma al rifugio. Ben presto si sono evidenziati i piccoli errori che spesso si sottovalutano e che si eliminano solo con prove pratiche e costante allenamento. Man mano che si procedeva con le prove, nuova neve si appoggiava sulle poche linee tracciate. Così, una volta concluse le fasi di didattica, il manto nevoso appariva pressoché vergine. Il gruppo ha potuto perciò affrontare la discesa in velocità. PROSSIMI APPUNTAMENTI - Il progetto Mystic Freeride Safety Camp è pronto per l’ultima tappa del camp completo che si svolgerà a Livigno, presso Carosello 3000, il 7/8 marzo (con raduno splitboard). A seguire il team Mystic parteciperà al Madesimo Freeride Festival il 28/29 marzo (vedi anche articolo qui a fianco) con un workshop che includerà solo la lezione teorica e il demo test gratuito di tutta l’attrezzatura delle aziende partner. IL CAMP IN BREVE - Dal 2009 il progetto Mysticfreeride Safety Camp si impegna a diffondere le basi della sicurezza nel freeride attraverso gli insegnamenti a cura delle Guide Alpine Italiane e degli atleti del team di Mysticfreeride. La formula è quella del weekend: due giorni di insegnamento specifico che affrontano le nozioni di analisi del rischio per la valutazione del terreno e del manto nevoso, le procedure di autosoccorso in valanga, la ricerca con l’A.R.T.V.A, l’utilizzo di sonda e pala, il corretto utilizzo di una corda per superare in sicurezza i tratti di terreno pericolosi, le tecniche per percorrere i tratti di pendio ripidi assicurati. I corsi sono rivolti ad alpinisti, sciatori e snowboarder con buona tecnica. Non è necessaria esperienza in fuoripista. I partner del tour 2015 sono Salewa, Ortovox, Fischer, Scott, Movement, Armada e K2, e renderanno possibile la prova gratuita delle migliori attrezzature per freeride e backcountry. Darwin Viaggi, invece, è l’agente ufficiale CMH (www.topskiing.it) che accompagnerà l’intero tour. www.mysticfreeride.com

DAL 27 AL 29 MARZO IN VALCHIAVENNA

Madesimo Freeride Festival, pronti per il bis La formula prevede momenti di divertimento e formazione con proposte per neofiti ed esperti del fuoripista. In programma contest, test prodotti, proiezioni e workshop che avvicineranno pubblico e professionisti. Sulla scia del successo della prima edizione del 2014, torna anche il prossimo anno il Madesimo Freeride Festival. L’appuntamento, interamente dedicato al mondo del freeride e organizzato da Spiagames in collaborazione con la località di Madesimo e la rivista Soul Rider, avrà luogo dal 27 al 29 marzo. OBIETTIVO E FORMULA - L’obiettivo dell’evento è quello di dedicare tre intere giornate alla neve e al freeride con una serie di momenti di divertimento e formazione che metteranno in contatto pubblico e professionisti del settore. Il tutto nello scenografico panorama della Skiarea Madesimo. La formula semplice e coinvolgente si è rivelata azzeccata già in occasione della prima edizione, quando nonostante il brutto tempo il Festival aveva contato 35 aziende, 575 prodotti da testare, 315 iscritti e oltre 600 skipass giornalieri venduti. L’evento è stato inoltre fonte di ispirazione per altre località che hanno deciso di seguire la linea del “multifestival” dedicato al freeride. L’ANIMA DELL’EVENTO - Il Madesimo Freeride Festival si rivela vincente perchè permette ad atleti di ogni livello, dal principiante al più esperto, di vivere l’esperienza del freeride nel modo più completo possibile, confrontandosi direttamente con gli esperti e i professionisti del mondo montagna. Il neofita ha l’occasione di approcciare il freeride in totale sicurezza e divertimento, supportato da guide alpine e maestri che lo guideranno passo dopo passo alla scoperta delle tecniche

di discesa, dell’utilizzo dell’ARTVA e di tutti gli aspetti del vero powder. L’atleta più avanzato invece può cimentarsi in qualche trick più ricercato in fuori pista, provare l’ebbrezza dello speed riding e togliersi qualche soddisfazione nel Salice Canalone Challenge. ISCRIZIONI E PACCHETTI Per partecipare al Festival è sufficiente collegarsi al sito dedicato e scegliere uno dei tre pacchetti di partecipazione: 3 giorni (80 euro), 1 giorno (40 euro) e local (per chi possiede già lo skipass, 25 euro). Ogni pacchetto comprende: skipass (a seconda del pacchetto scelto), goody bag con i prodotti offerti dagli sponsor e dai partner, pacchetto voucher sconti & convenzioni con le attività locali, accredito per test attrezzature presso l’expo village, iscrizione al Salice Canalone Challenge, 1 corso/ clinic a scelta con guide o maestri (a scelta tra ARTVA camp, Nivologia, S.T.O.P., Workshop Splitboard Discesa/dalla pista al fuoripista, Discesa/Freeride). OLTRE LA NEVE… - L’invito di partecipazione non è rivolto solo ai puristi del freeride, ma a tutti coloro che amano la montagna. A loro sono dedicate le serate di proiezioni video con i racconti delle spedizioni più emozionanti, gli après ski, le attività e i workshop.

www.madesimofreeridefestival.it

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