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A CHI INTERESSA LA FORMAZIONE? A POCHI, COMUNQUE I MIGLIORI
Ricerca tecnologica, nuovi materiali, nuove funzionalità. L’innovazione nell’industria outdoor va avanti con sempre maggiori investimenti per offrire prodotti ad elevate prestazioni in termini di sicurezza, durata e riduzione dell'impatto ambientale. A chi interessa tutto questo?
a cura di Vittorio Forato, vicepresidente di IOG
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Apparentemente a pochi, quasi nessuno a giudicare dai risultati dei due recenti appuntamenti dell’Accademia Outdoor Pro di IOG, organizzate a Verona e, per la prima volta anche in Umbria, a Terni, per favorire l’incontro con i negozianti del centro e del sud Italia.
12 aziende e una trentina di ragioni sociali. Di certo la migliore distribuzione specializzata, quella che risponde sempre con entusiasmo alle proposte di dialogo messe in campo dall’Italian Outdoor Group, ma comunque davvero troppo poche insegne. A loro va in ogni caso il nostro grazie per non aver fatto mancare la propria presenza e per aver ancora una volta dimostrato di credere nel valore della formazione a vantaggio della professionalità. Loro, per noi, sono comunque la buona notizia.
Ma, alla luce dei risultati, si impone di fatto una riflessione sul significato di queste iniziative che nascono dalla convinzione che investire sulla formazione professionale sia sempre una scelta vincente e un asset fondamentale per affrontare con maggiore forza le difficoltà del mercato. Una convinzione che però è frustrata da uno sforzo organizzativo sproporzionato rispetto al risultato raggiunto. Dobbiamo dirci la verità: registriamo un bilancio in perdita. Non sono bastati cinque mesi di contatti, inviti, chiamate e richiamate per mettere insieme un numero davvero importante di insegne disposte ad investire un giorno del proprio tempo per incontrare alcuni tra i marchi italiani e stranieri protagonisti del mercato outdoor, impegnati a fornire gli strumenti operativi e le argomentazioni tecnico commerciali da utilizzare per una presentazione efficace dei nuovi prodotti in fase di vendita. Efficacia che significa conservazione del valore, consoli- damento del rapporto con il cliente finale e quindi stabilità e profitto. Al di là delle tante riflessioni e considerazioni che potremmo fare tra di noi, ci piacerebbe allora capire da parte dei diretti interessati che cosa non funziona, dove abbiamo sbagliato, se abbiamo sbagliato. Perché la semplice risposta “è difficile trovare il tempo per queste cose” per quanto comprensibile non ci soddisfa e non può essere accettata. Se qualcuno ha qualche buon consiglio da dare, questo è il momento giusto per farlo. Noi siamo sempre pronti ad ascoltare e ad agire di conseguenza. italianoutdoorgroup.it
Molti di noi hanno rapporti o svolgono buona parte della propria attività sul mercato internazionale e molti di noi hanno abbastanza esperienza per sapere che altrove le cose, da questo punto di vista, vanno sensibilmente meglio. Nel senso che la richiesta di formazione parte proprio dalla distribuzione che di fatto “impone” all’industria di dimostrare la propria capacità di essere non solo porgitore di un prodotto, ma di essere artefice del suo destino, formando il personale di vendita nei negozi e mettendo in pratica azioni dirette a promuoverne i contenuti e infine la vendita. Una dinamica che, nel suo insieme, determina il processo virtuoso di valorizzazione congiunta dei marchi e delle insegne che li rappresentano. Altro che svendite.
In attesa che qualcuno risponda alla chiamata noi comunque non ci fermiamo. Da Verona e anche da Terni sono arrivati come sempre stimoli interessanti e utili per andare avanti con convinzione. L’appuntamento per il prossimo anno è già fissato: 8 aprile a Verona e 15 aprile a Terni. Distribuzione, se ci sei batti un colpo!