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FACCIAMO IL PUNTO

Valeria Ghezzi, presidente ANEF, risponde ad alcune domande sulla Montagna Bianca e la sua economia con uno sguardo al futuro gestori degli impianti a fune sono consapevoli di operare in ambienti delicati e sono i primi ad avere a cuore la tutela della montagna”. Questa la frase con cui Valeria Ghezzi, presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, riassume il suo intervento alla conferenza Nevediversa – il turismo invernale ai tempi della transizione ecologica, organizzato da Legambiente a Torino. Un punto di vista fondamentale in un periodo storico che vede la montagna confrontarsi con cambiamenti climatici sempre più impattanti sull’intero sistema del circo bianco. Al centro del dibattito il ruolo degli impianti a fune, a oggi attori primari del panorama montano perché cardine di un’economia che si basa sul turismo da sci alpino, e la necessità di apportare dei cambiamenti al sistema per fronteggiare sfide su un futuro sempre più incerto. Parla la presidente dell’ANEF.

Quella che si sta per concludere è la prima stagione sciistica completa post pandemia. È già possibile fare un bilancio generale?

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È stata un’ottima stagione. Sulle Alpi, malgrado la scarsità di precipitazioni, abbiamo registrato numeri molto buoni di sciatori e non sciatori che comunque volevano raggiungere l’alta quota. Sugli Appennini è molto dura recuperare il Natale perso, tuttavia oggi si scia ancora su un metro abbondante di neve naturale e, appena si è aperto, l’afflusso è stato davvero al di là delle aspettative.

Una stagione, quella dell’inverno 22/23, molto diversa se si guarda allo Stivale da Nord a Sud. Come si affrontano le problematiche di un segmento così frammentato?

Sopra ho descritto le differenze, ma non c’è un modo diverso di affrontare le situazioni. Si fa quello che è necessario (come allertare il governo per la situazione del Natale in Appennino), riferito al territorio che ha necessità.

A inizio stagione è stato necessario, confermato anche dalle sue parole, un adeguamento dei prezzi degli skipass per rispondere alla crescita del costo dell’energia. Qual è stata la media dell’aumento in percentuale? In quale zone si è registrato un aumento più consistente?

I costi sono aumentati, ma gli ospiti hanno capito e generalmente non si sono lamentati dei prezzi, che sono aumentati di una percentuale tra il 5 e il 10-12%. Non tutti gli aumenti dei costi sono stati scaricati sui consumatori. Molta parte grava sui nostri bilanci.

Oggi che i costi di approvvigionamento energetico sono tornati ai valori precedenti, pensate di applicare una diversa politica di pricing per la prossima stagione?

Siamo ancora a valori molto alti (spesso il doppio dell’autunno 2021), anche se non alti come avremmo temuto. L’inflazione resta importante, come dimostrano i continui aumenti del costo del denaro che incide sui nostri investimenti, quindi ci sarà comunque un aumento, anche se non nella misura del 2022-23

Lei è stata tra i protagonisti di “Nevediversa – il turismo invernale ai tempi della transizione ecologica”, meeting organizzato da Legambiente a

# di Sara Canali

Torino. Di cosa si è discusso?

D'innevamento tecnico e dell’opportunità di proporre in montagna attività diverse dallo sci. Quanto velocemente il mondo degli impianti a fune si sta adeguando alla “transizione ecologica”?

Molto in fretta, anche perché ha cominciato da tempo. La transizione ecologica spesso fa risparmiare e quindi fa bene ai bilanci oltre che all’ambiente. La tecnologia ha in questo un ruolo importante. E dobbiamo ringraziare i nostri fornitori che investono continuamente in ricerca e sviluppo.

In percentuale, quanti degli impianti invernali saranno utilizzati anche d’estate?

Circa un terzo.

Alle sfide che pone il futuro, le società impianti rispondono con i fatti: tanti progetti e azioni che testimoniano attenzione, cura e volontà di tutelare l'ambiente in cui vivono e operano

• L’impianto "Son Dei Prade - Bai De Dones” che funge da collegamento tra la ski area delle Tofane a Cortina e la ski area 5 Torri, ha permesso, nel primo inverno di utilizzo, di ridurre del 45,3% le auto che hanno percorso quella tratta.

• Il Consorzio Skicarosello Corvara, che gestisce gli impianti tra Corvara, La Villa e San Cassiano, ha preso in gestione impianti fotovoltaici e idroelettrici che producono oggi il 100% dell’energia per far funzionare i 28 impianti di risalita.

• Da anni Pinzolo, parte della Ski area Campiglio, ha intrapreso un percorso di sostenibilità che l’ha portata a diventare la prima ski area Carbon Neutral.

• Dal 2019 la Skyway Monte Bianco redige un bilancio di sosteniblità che rispetta il quadro dei Sustainable Development Goal indicato dalle Nazioni Unite all’interno dell’agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030.

• Funivie Arabba è la prima società funiviaria a diventare Società Benefit. Un’operazione pionieristica anche al di là del mondo degli impianti di risalita con l’obiettivo di creare un’azienda che, oltre agli obiettivi di profitto, abbia lo scopo di produrre effetti positivi sulla società e sulla comunità.

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