Bikefortrade 07/08-2022

Page 38

REPORTAGE DI DINO BONELLI

GRAVEL SENZA LIMITI SULLE DOLOMITI

Da Cortina d’Ampezzo al lago Federa. Oltre 1.000 metri di dislivello percorsi tra strada e sterrato sotto alcune tra le montagne più belle d’Italia

C

ortina d’Ampezzo è l’indiscussa perla delle Dolomiti, tanto d’inverno quanto d’estate, anche se nei mesi caldi di perle in questa zona ce ne sono veramente tante. Dopo un giorno di assesto gravel sulla bella Cortina - Dobbiaco, ex linea

ferroviaria di 30 km ora riconvertita a uso per ciclisti off-road e pedoni, decido di inventarmi una gita alternativa. Vado a fiuto dopo aver visto una bella foto del lago Federa e i faraglioni che lo sovrastano, senza chiedere indicazioni a nessuno, solo consultando una mappa cartacea.

P R O N T I , PA R T E N Z A E V I A ! Da Cortina, quota 1.224 mt, scaldo la gamba salendo i primi 6 km, ovviamente asfaltati, del rinomato passo Falzarego, poi, dopo il paesino di Pocol, al bivio con la strada che sale al passo Giau, prendo a sinistra in direzione di quest’ultimo. Altro chilometro abbondante e vedo, nuovamente a sinistra, quello che dovrebbe essere il cammino da me preventivamente scelto, una strada sterrata che s’inoltra nel bosco. È sabato, intorno all’ingresso i parcheggi si stanno pian piano riempiendo. La strada sterrata, un misto di terra e ghiaia, ondeggia in leggeri saliscendi, tutti pedalabili in serpentina tra una miriade di conifere. Un bivio, con tanto di cartelli segnaletici e una bella fontana, mi dice che sono nella direzione giusta. Un altro paio di chilometri su sterrato e poi una corta e ripida discesa mi fa intersecare un nastro d’asfalto che sale ripido dal fondovalle.

PENDENZE E RAMPE Inizia così un salitone asfaltato di 3 km, con pendenze talmente assurde che non hanno nemmeno avuto il coraggio di mettere il designato cartello con percentuale di pendenza. Uso tutti i rapporti che ho (pignone da 42 e corona unica da 40) e, se potessi,

aggiunge-

rei ancora qualche dente. Ho il cuore in gola e i quadricipiti in fiamme, ma resisto. Un piccolo parcheggio, con relativo microscopico spiano della strada, è la fine del nastro asfaltato e l’inizio di altre rampe, prima di uno sterrato sdrucciolevole ma pedalabile e poi di un cemento ruvido dove solo alzandomi sui pedali riesco a evitare di mettere i piedi giù. A Malga Federa (1.806 mt) mi illudo di essere arrivato, ma sceso dalla bici e chieste

lando. In uno di questi tratti fatti in sella, mi passa un tipo vestito completamente di grigio, con l’eBike grigia e in testa un assurdo cappello a falda larga e rotonda.

indicazioni scopro che il lago è più in su, raggiungibile solo per una strada, impercorribile con una gravel.

L’ I N C O N T R O Mi saluta con un accento riconoscibilmente germanico, rispondo con l’ultimo filo di fiato

38

Mi disseto e riparto. Primo tratto tecnico ma fattibile, poi la strada, nel frattempo diventata

che ho, poi continua la sua rotta con pedalata assistita. Lo guardo scomparire dietro a

molto pietrosa, s’impenna in pendenze disumane. Scendere dalla bici per non cadere è

uno dei pochi tornanti dell’intera ascesa, soprannominandolo “Friz”. Fa caldo, dalla fronte

l’unica soluzione. Alterno così qualche tratto a piedi e altri, meno inclinati e brutti, peda-

grondo sudore come se avessi qualcuno che mi rovescia acqua sulla testa, le gambe

Bikefortrade • numero 7/8 - 2022


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Bikefortrade 07/08-2022 by Sport Press - Issuu