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Le Antenate

di Karima Mahdad

La sagesse de mon sang ancestral est un vol coloré de colibirs à l’horizon...

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Luz Amparo

Ci sono tante donne, come stelle, che hanno fatto e stanno facendo cose bellissime.

Me ne viene subito in mente una: si chiamava Chaibia Talal. Una donna marocchina, semplice, che non è mai andata a scuola. Bravissima pittrice e donna generosa. Ha fatto grandi opere e senza l’aiuto di nessuno. Aveva una forza incredibile! La sento dentro di me, nelle mie radici, come un’Antenata. Altre donne mi hanno donato insegnamenti. Una su tutte è stata la mia mamma: una donna forte, stimata. Viveva con i suoi figli dopo che era morto il primo marito. Lavorava a casa e fuori casa. Non stava tanto lì a dare ascolto a quello che gli altri dicevano di lei (nel mondo arabo se si vede una donna rimasta senza uomo o senza aiuto, le voci corrono!). Lei resisteva e andava avanti. Faceva le cose che doveva fare e le faceva con amore: un dono per i suoi figli. Non mollava mai. Saadia Gartite è il suo nome. So bene però che tenere duro le costava tanta sofferenza. Per questo ricordarla mi fa un po’ male. Ma l’ho sempre nel cuore. Cisonotantedonnenellemieradici,molteforsenonlericordoononleconosco. Anche nel mondo degli animali mi sembra di poter trovare un po’ delle mie radici.

Se fossi un animale sarei un piccione che vola e va dove vuole. Viaggia e va lontano per portare da mangiare ai suoi piccoli. Fa un grande lavoro ma ha anche la libertà di volare alto, alto, alto. Per me significa pace.

© 2023, Biblioteche del Comune di Piacenza e Associazione La Matita Parlante, Storie sconfinate, Erickson, www.ericksonlive.it

«Da dove hai preso, piccione, tutta questa forza, questa voglia di volare così a lungo, senza sosta? Come fai a resistere sempre in cielo, così in alto, anche con il vento e la pioggia? Non hai paura che un giorno succeda qualcosa di brutto e di non poter più tornare dai tuoi uccellini? Come farebbero senza di te nel nido?».

Ci sono tanti piccioni dove abito ora, ma anche quando ero piccola, nella casa di mio nonno, sempre sul terrazzo ce n’erano almeno una ventina o più.

Andavano, venivano, volavano via per dei lunghi giri lontano, ma poi la sera tornavano sempre a casa.

E con un fiore, una pianta, un albero... come potrebbe essere?

Mi sento vicina all’Aloe Vera, con quelle foglie tutte così dure, lunghe come bastoni. Quando la vedi ti sembra «cattiva», ti punge, ma dentro c’è questo liquido che è molto raro, prezioso. Quello che mi piace di lei è che sopporta tutti i climi, sopporta il caldo e la sete. È sempre forte, liscia e bella. Nonostante tutte le difficoltà è sempre la stessa.

Sul davanzale dove abito ho tanti vasi di piante. Quella che mi conosce meglio è la Menta; fin da quando ero bambina abbiamo sempre fatto il tè con la menta e lei è nelle mie radici: il tè marocchino, il suo odore, la famiglia, la tavola rotonda.

Io cerco di mantenere sempre questi momenti «caldi» e accoglienti nella mia giornata: se perdi tutte le tue radici, la tua cultura, le feste, la religione, la lingua e i piatti, tutte le cose che ti piacciono, non rimane niente, perché tutte queste cose sono la tua identità.

Anche un oggetto potrebbe essere tra le mie radici.

Quello speciale che mi viene in mente ora è la penna, perché la penna da sempre è stata la mia forza e per me significa vita, successo, conoscenza. Con la penna e lo studio ero brillante, mi sentivo valorizzata da compagni e maestri. Quello che non potevo provare a casa con una famiglia che non c’era, lo provavo a scuola. Mi dicevo: «Con la penna, con lo studio, cambierò tutto, tutto cambierà». Non mi piace una vita piena di limiti. Mi piace essere libera e per liberarti devi sempre stare vicina alla «penna», anche a quella «seconda penna» che ti aiuta a fare cose nuove, conoscere nuovi mondi. Ci sono dei momenti in cui mi viene voglia di «fare dei miracoli» e altri invece in cui vorrei solo stare «per me e con me». Essere da sola, anche nella mia tristezza.

Sempre, comunque, dentro di me c’è una grandissima voglia di continuare a imparare.

Mi piace esprimere quello che sento... anche parlando con un animale o con una pianta. Mi sento a mio agio, come in un appuntamento tra amiche, ci manca solo una tazza di caffè, ma ora sto facendo il Ramadan!

Sono emozionata e mi sembra di essere anche pronta per un secondo passo verso quel «dove»… dove mi porterà questa scrittura.

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© 2023, Biblioteche del Comune di Piacenza e Associazione La Matita Parlante, Storie sconfinate, Erickson, www.ericksonlive.it licenza a Antonio Bianchi; scaricato il 26/05/2023

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