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La sollecitudine nei numeri dispari
from Stadium n. 1/2022
by Stadium
Nel 2022 è tornata la schedina Totocalcio. Varie le formule su cui giocare. Oltre al classico 13 si può vincere con l’11, il 9, il 7, il 5 e perfino il 3
di Felice Alborghetti
Mentre scrivo, mi è rimasto solo un dubbio se optare sulla doppia in Monza-Lecce o in West Ham – Wolverhampton. Sul tavolo accanto al pc, c’è infatti il concorso n.7 della schedina del nuovo Totocalcio dell’Agenzia Dogane e Monopoli, quello che promette oltre 500mila colonne giocate, perché il 13 nel 2022 non è ancora mai stato centrato, ed il Jackpot del montepremi è schizzato già oltre il milione di euro. In un epoca contraddistinta dalle scommesse sportive in tempo reale e su qualsiasi possibile evento legato alle partite di calcio (ammonizioni, numero di calci d’angolo, ecc) tornano oggi i segni 1X2 e i sogni degli italiani per quel tredici, ai più sconosciuto, che nel secolo scorso è divenuto presto il numero della fortuna. Quante ore di attesa per giocare sistemoni, due semplici colonne o le tre doppie ed una tripla con tutte le combinazioni conseguenti, quante file chilometriche il sabato per arrivare in tempo al bar per tentare di indovinare gli esiti dei risultati delle partite e l’attesa di conoscere ogni domenica il montepremi e le successive quote dalla voce del mitico Paolo Valenti, prima firma per diversi anni sulle colonne di Stadium, il mensile del CSI che al suo interno spesso promuoveva (vedi immagine a lato) il classico concorso pronostici che finanziava lo sport italiano. Il concorso a premi legato al calcio più longevo della storia d’Italia, una volta sottotitolato “al servizio dello sport” è oggi cambiato radicalmente. Scorrendo la storia del Totocalcio, favolosa resta la vicenda del minatore di Carbonia, Giovanni Mannu, vincitore di 77 milioni (un’enormità) nel 1950 e ridotto poi sul lastrico da cattivi procacciatori di affari. E come non ricordare poi 45 anni fa, la schedina del Capodanno 1977 quando, per la prima volta il gioco regalò una vincita coi botti, superando il miliardo di lire.
Il “13” centrato da un anonimo scommettitore che giocò 1.400 lire a pochi passi da Piazza del Duomo a Milano, arrivò grazie ad uno 0-0 tra l’Inter e un Pescara ultimo in classifica che aveva raccolto la miseria di 6 punti in 11 giornate mentre il Milan capolista di Rivera e Liedholm venne ripreso, a sei minuti dalla fine, dall’Atalanta, lontana consanguinea dalla magnifica Dea di Gasperini. La schedina dell’epoca comprendeva 8 gare di Serie A, tre di Serie B e le ultime due di Serie C. Il destino ha però deciso che domenica 27 febbraio, quando potrebbe essere centrato il primo 13 milionario del gioco rinnovato, non ci saranno in palinsesto né Milan né Inter. Venti le gare in programma, 8 fisse e le rimanenti 5 a scelta, tra Serie A, Serie B, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1: il meglio del calcio italiano ed europeo per il concorso n. 7 dell’anno che promette numeri ancora in crescita. Se nella prima schedina del 2022 sono state giocate 160mila colonne, nell’ultima si sono superate le 447mila. Sono cifre che mostrano come il Totocalcio grazie alle nuove formule, e alla possibilità di giocare sia in ricevitoria che online sul sito sisal.it, e a un jackpot differente per ogni tipologia di gioco, abbia fatto nuovamente colpo sugli italiani. Il restyling, ideato per rendere il gioco più duttile, prevede 8 partite obbligatorie e una rosa di gare opzionali. A seconda dei gusti, si può puntare a indovinare da tre a undici partite, oppure puntare al bersaglio grosso del Tredici, appunto, da costruire con gli otto eventi obbligatori e 5 scelti tra gli opzionali. Se nessuno li indovina tutti, la parte del montepremi non assegnata va a formare il Jackpot per il concorso successivo. ll nuovo Totocalcio diverso da quella classico, prevede la divisione delle gare in due pannelli diversi. Il primo elenco, composto da otto match in totale, è quello in cui sono inserite le partite più equilibrate, scelte tra tutte quelle in programma tra il sabato pomeriggio e la domenica sera nel campionato italiano e in quelli esteri. Il secondo elenco è invece dedicato alle partite di cartello e di maggior interesse. Lo scommettitore potrà scegliere tra le seguenti formule: Formula 3 (le prime due partite obbligatorie in palinsesto e una opzionale a scelta), Formula 5 (prime tre partite obbligatorie in palinsesto e due opzionali a scelta), Formula 7 (prime quattro partite obbligatorie in palinsesto e tre opzionali a scelta), Formula 9 (prime sei partite obbligatorie in palinsesto e tre opzionali a scelta), Formula 11 (prime sette partite obbligatorie in palinsesto e quattro opzionali a scelta) e infine l’intramontabile 13 (le otto gare obbligatorie in palinsesto e altre cinque opzionali a scelta). «Il Totocalcio non sarà abolito, ma rilanciato». Così, a fine 2018, Giancarlo Giorgetti, allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, annunciava un «provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli» per la «riforma dei concorsi pronostici sportivi», con il fine ultimo di ridare appeal al glorioso gioco caduto da anni in disgrazia. La stessa legge di Bilancio fissava già i primi paletti della riforma, determinando la suddivisione della raccolta, in seguito confermata dal regolamento dei Monopoli: 75% al montepremi, 5% al concessionario, 8% al punto vendita, 12% a Sport e Salute, chiamata ad utilizzare i fondi per le sue «attività sociali, sportive e culturali». Il ruolo di Sport e Salute, in sostanza, deve rispondere all’ambizioso obiettivo, individuato dallo stesso Giorgetti, di «restituire allo sport i proventi del Totocalcio». Chissà mai se la schedina diventerà di nuovo un fenomeno sociale, aggregante, parte integrante della vita di milioni di italiani dando vita ad un momento di condivisione che colleghi le varie generazioni per lunghi decenni. Quel che certo è che oltre al 13 anche altri numeri dispari porteranno vincite e saranno sinonimi di fortuna. Chissà se frutterà questa mia scelta, ma intanto ho deciso: mi gioco l’1-2 tra brianzoli e salentini!
Toto-story: numeri e curiosità
La prima schedina in assoluto, risalente al 5 maggio 1946, aveva un costo di 30 lire a colonna e in tutto prevedeva 12 partite (il 13 sarebbe arrivato solo due anni più tardi, col passaggio a Monopolio di Stato). Il vincitore fu Emilio Biasotti, che portò a casa 426.826 lire.
Le vincite milionarie arrivarono all’ottava schedina: un uomo disoccupato di Genoa e una casalinga che abitava a Bologna vinsero 1.696.000 lire ciascuno. Curiosa la storia di Pietro Aleotti: originario di Treviso, nel 1947 vinse 64 milioni di lire ma non si accorse di aver fatto 12. Per sua fortuna, all’epoca era possibile apporre il proprio nome sulla schedina attraverso un’apposita casella, e in questo modo si è potuto risalire al (doppiamente) fortunato vincitore.
Nei primi due anni di vita del concorso sono state stampate e lanciate più di due miliardi e mezzo di schede.
A Pasqua del 1975 il vincitore incassa 870.000.000 di lire; dieci anni dopo, nel 1986 il tredici supera il miliardo, pagando 1.730.236.670 lire.
I record di montepremi vennero stabiliti negli anni ’90. Il 7 novembre 1993 resta ancora oggi una data storica per il Totocalcio: in quel giorno infatti venne giocato il concorso che valse la più alta vincita di sempre della storia di questo gioco. In quel giorno di novembre di quasi trent’anni fa, infatti, vennero realizzati solamente tre 13 che valsero ciascuno circa 5 miliardi di lire. In una ricevitoria di Crema venne giocato un sistema vincente che fruttò 5.549.756.245 di lire, vincita record di sempre per il Totocalcio.