3 minute read

Pagine di sport tra gli scaffali

LA RAGAZZA CHE IMPARÒ A VOLARE. STORIA DI SIMONE BILES

Viviana Mazza

Simone Biles è nata nel 1997 ed è alta un metro e quarantadue (anche se a volte bara e dice un metro e cinquanta). Ha sempre avuto le braccia muscolose. Per questo i compagni di scuola la chiamavano “la soldatina”, anche se lei cercava di non prendersela troppo. Ha avuto un’infanzia complicata, Simone, e ha scoperto che è importante cercare di cadere sempre in piedi... nella vita come nella ginnastica artistica, il suo sport, dove non devi mai esitare, alla fine dell’esercizio, perché anche un piccolo errore può costarti una medaglia. E lei ne ha vinte tante, da sola e con le sue migliori amiche, le ragazze della nazionale statunitense. Le è toccato affrontare grandi difficoltà per arrivare sul gradino più alto del podio, ha dovuto sconfiggere incubi e paure, ma ce l’ha fatta, ha avuto la meglio, ha eseguito salti e piroette che nessuno aveva mai neppure provato e ha davvero imparato a volare, grazie alla sua arma segreta: un’inesauribile gioia di vivere.

LIBERO DI SOGNARE

Franco Baresi

A cosa servono il potere dell’immaginazione, la determinazione e il coraggio? A realizzare il sogno di un bambino: diventare leggenda. Questa storia comincia a Travagliato, nel bresciano con un’infanzia scandita dal ritmo della vita contadina. Su quei campi Franco Baresi ha dato i primi calci al pallone e ha cominciato a inventare il gioco semplice ed elegante che l’ha reso un mito. A 14 anni inizia l’avventura nel Milan, e non ne ha compiuti 18 quando esordisce in Serie A. Fin dall’inizio Baresi ha conosciuto il calcio del coraggio gentile, e qui racconta il suo viaggio attraverso le tappe di una carriera straordinaria, svela le emozioni che hanno accompagnato le brillanti vittorie e i momenti di crisi, ci fa vivere l’impresa epocale dei Mondiali ’94, negli USA, quando si riprese miracolosamente dopo un grave infortunio al ginocchio. Un lungo viaggio di libertà e passione, fino alla partita d’addio nel 1997 e al primo ritiro di una maglia nel calcio italiano: la 6 del Milan. «Forse qualcosa cambia tra i campetti improvvisati di campagna e i migliori stadi del mondo, ma io sono sempre rimasto lo stesso. Io sono Franco Baresi. E sono nato così: libero».

NON DIRMI CHE HAI PAURA

Giuseppe Catozzella

Samia è una bimba di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre la Somalia è preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli 17 anni, a qualificarsi alle Olimpiadi. Arriva ultima, ma diventa un simbolo universale per le donne musulmane. Il suo vero sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con Londra 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa e deve fronteggiare una perdita lacerante, mentre il “fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, per 8.000 km, per arrivare via mare in Italia.

This article is from: