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Più Virtus che Dinamo - Junior TIM Cup Keep Racism Out
from Stadium n. 2/2022
by Stadium
All’Olimpico emozioni e grande sportività nella finale del torneo degli oratori da 9 anni promosso da Lega Serie A, TIM e CSI

di Felice Alborghetti
Con un Milan scudettato ed un Monza in serie A, non poteva che finire sotto al Duomo anche la Junior TIM Cup. Con un gol di Spada ed uno di Caputo è finita infatti 2-1 per i giallorossi dell’Oratorio San Giuseppe Milano allo Stadio Olimpico di Roma. Era la prima volta che una squadra milanese, in nove edizioni della Junior TIM Cup – Keep Racism Out, arrivava a giocarsi il titolo e si vede che in questo 2022 non poteva finire altrimenti. Con i due mister Allegri sconfitti della serata: oltre al Max juventino anche lo Stefano orobico, allenatore dei gialloblu dell’Oratorio Popieluszko Curno (Bg) ha dovuto - lo ha fatto molto volentieri - indossare al collo la medaglia d’argento, dopo il derby d’oratorio, tutto lombardo tra Virtus e Dinamo, la finale della nona edizione.
È stato, al termine dei venti minuti della finale romana, Bruno Marangon, il portiere capitano dei bleus di Milano, proprio nello stadio della sua Roma, ad alzare al cielo la coppa numero 9, quella del calcio degli oratori, e dei valori, promossi in questi anni da Lega Serie A, TIM e CSI. Una coppa più che mai colma di quei valori quali inclusione, fratellanza e aggregazione, capaci di rafforzare ancora di più la solida alleanza tra lo sport di base e quello di vertice. Sugli spalti della Tevere tante sciarpe e bandiere dei genitori e amici tifosi occorsi per l’occasione. La curva nord che applaude festante al passaggio dei ragazzi, vincitori e vinti. Il pensiero più bello è quello di mister Alessandro Laraia, ogni giorno al lavoro nell’edicola di Porta Venezia, per una sera in panchina prima del Superderby di Coppa Italia Juve-Inter. «Mi rimarrà sempre nel cuore la gioia negli occhi dei ragazzi entrando nello stadio - ha commentato così il tecnico virtussino - e ho capito che i protagonisti di quel momento erano loro. Poi per fortuna ci è andata bene e abbiamo vinto ma penso che anche perdendo sarebbe sempre stato un ricordo bellissimo e indelebile nella loro vita». Ed è stato bello vedere festeggiare in campo nei milanesi anche quei fuorilista, Ludovico, Filippo, Kenta e Michelangelo, ragazzi in rosa, che da regolamento, non potendo essere utilizzati in campo, hanno seguito i compagni lo stesso e gioito con loro dal bordo del campo. Questo è spirito di squadra. Questo è fratellanza, è Junior TIM Cup.
L’allenamento speciale prima della finale
Al Salone d’Onore del CONI c’è stato un allenamento speciale prima della finale. L’impegno incessante a sostegno della campagna “Keep Racism Out”, da evidenziare che è poi stata scelta da Eto’o per il grande evento Integration Heroes Match del Meazza per garantire la parità di trattamento, la tutela dei diritti umani nel calcio e per tenere il razzismo fuori dagli stadi, sensibilizzando tutti gli appassionati di calcio, sia nel mondo reale sia in quello virtuale, a combattere ogni forma di differenza o disuguaglianza. Alla presenza dei responsabili delle aree CSR (Corporate Social Responsibility) dei 20 Club della Lega Serie A, insieme ai vertici dello sport italiano, c’erano i ragazzi delle 8 squadre finaliste.

Luigi De Siervo - Amministratore Delegato Lega Serie A
Con gli ambassador Ciro Ferrara e Bobo Vieri è stato Luigi De Siervo, AD della Lega Serie A a togliere il velo dalla Junior TIM Cup, trofeo del calcio negli oratori italiani. «È sempre uno spettacolo vedere questi ragazzi esprimere sul campo l’essenza del calcio: il gioco» le parole significative di De Siervo. Nel corso dell’incontro non sono mancate testimonianze dirette dei protagonisti del mondo del calcio, racconti, storie, video, interventi di esperti sui temi educativi e sull’uso consapevole dei social network.

Ciro Ferrara e Bobo Vieri - Ambassador Lega Serie A
Il decalogo Keep Racism Out

Nell’ambito della campagna Keep Racism Out è stato realizzato un decalogo educativo con le frasi più significative proposte dai ragazzi partecipanti al torneo.
Mi impegno...
1. a riconoscere ogni diversità non come un ostacolo ma come un’opportunità che può arricchirmi;
2. a cercare di fare sempre un buon uso delle parole evitando un linguaggio che possa ferire;
3. a fare in modo che la scelta delle mie amicizie non dipenda mai e poi mai dal colore della pelle;
4. al rispetto dell’altro. Chiunque esso sia;
5. a far sentire sempre il mio “NO” di fronte ad atteggiamenti offensivi;
6. a conoscere le mie origini per poter sempre confrontarmi con chi è diverso da me;
7. ad aiutare chi ha bisogno di integrarsi. A tendere la mano verso un nuovo amico;
8. a trattare sempre ogni mio compagno, amico o avversario come un mio pari;
9. ad usare i miei canali social per diffondere una cultura di Pace e Fratellanza, non di odio e discriminazione;
10. a fare in modo che le discriminazioni spariscano al più presto e per sempre dal mondo in cui sto crescendo.