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Correva l’anno...1910
from Stadium n. 2/2022
by Stadium
Pillole di Storia
di Leonio Callioni
primi anni del 1900 portano importanti novità in campo sociale ed economico. In Italia vengono approvate: la nazionalizzazione delle ferrovie, la municipalizzazione dei servizi, una particolare legislazione sul Mezzogiorno, il monopolio statale delle assicurazioni sulla vita e, fatto molto significativo, il suffragio universale maschile. Siamo nel pieno del decennio giolittiano che permette di fare alcuni passi avanti nella trasformazione dello Stato liberale (fortemente anticattolico) in una moderna liberaldemocrazia. Ancora non ci sono i rumori di guerra che porteranno al primo conflitto mondiale (per l’Italia dal 1915 al 1918) e che saranno purtroppo alla base del secondo conflitto, dal 1940 al 1945, una “inutile strage” che fu anche la fine del nazismo e del fascismo ma con la quale si posero le basi di altri problemi di portata internazionale ancora oggi irrisolti.
Dal primo volume della storia del CSI, “Cent’anni di storia nella realtà dello sport italiano”, edito nel 2006, ricaviamo una segnalazione importante: «L’azione educativa della FASCI era essenzialmente a carattere morale, ma non mancarono, nel corso dei primi anni di vita della Federazione, intuizioni culturali, sociali ed educative: lo sport per la crescita armonica ed equilibrata della persona; lo sport come gioco, lo sport per tutti. Sin dai primi anni della sua attività la FASCI curava – e questo è molto interessante – la formazione dei tecnici. È dell’autunno del 1909, a Roma, il primo corso istruttori; seguiva nel giugno 1910 il primo corso per monitori, diretto dal prof. Emilio Baumann, allora direttore della Regia Scuola Normale di Ginnastica di Roma e presidente della Commissione tecnica della FASCI. Nel 1914 prendevano anche il via i Corsi per istruttori di squadra».
Da Stadium
Agosto 1908
Sport Cristiano
Sport Cristiano! A questa parola gli avversari, con sorriso sarcastico, affermano che ci lasciamo, ancora una volta, rimorchiare dal mondo. Gli amici digiuni di tal materia, con aria compunta, mormorano che noi profaniamo il cristianesimo. Hanno ugualmente torto gli uni e gli altri. L’accusa dei nemici deriva dal preconcetto che il cristianesimo è la religione dei deboli, ma insieme il culto della forza; della forza morale, cioè della giustizia; della forza fisica, cioè della robustezza messa a servizio dello spirito. C’è uno sport che il cristianesimo combatte, è lo sport dell’ozio, lo sport di coloro chehanno per ideale di rendere le digestioni più facili, la linea del corpo più elegante, ed insieme il cristianesimo avversa l’abuso della forza, cioè la violenza.
… Ma combattendo lo sport dell’ozio, il cristianesimo è concorde con lo spirito della società moderna, che tollera sempre meno gli oziosi gaudenti, irridenti col loro fasto ai dolori della moltitudine: e avversando la violenza, non viene ad essere nemico dello sport, come non è nemico della ricchezza chi non vuole la prodigalità.
… Contro coloro che allo sport assegnano come unico scopo il divertimento, o che dello sport si servono abilmente ed efficacemente per conquistare la gioventù alla loro scuola, noi dobbiamo opporre un movimento sportivo che procuri ai giovani occupazioni geniali ed insieme sia ad essi scuola ‘educazione morale e religiosa».