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L’inedito avvincente “set” delle Sorelle Williams

CineSport

di Andrea Barbetti

Will Smith è King Richard, il papà delle due star del mondo del tennis mondiale. Un genitore completamente dedito al “bene superiore”. Emozionante, epico, rivoluzionario come la famiglia che racconta. Da vedere.

Soli sulla strada. O di qua o di là: pistole, drug, onnibullismo, carcere, morte violenta; oppure lavoro sottopagato and pressure e sudore, e ancora tanta discriminazione. Che fare? Compton, California, ombelico del mondo afroamericano negli States di fine anni Ottanta. Richard ha un piano, il suo piano. Surreale e folle, ostinato e contrario: due delle figlie diventeranno campionesse di tennis. Proprio così. All’epoca sport a maggioranza assoluta per bianchi e per ricchi. Se son brave, potrebbero giocare a basket, no? Se lo sente dire una, due, tre, infinite volte; non bastano video artigianali né ossessiva dialettica: nessun allenatore all’inizio prende sul serio il sogno di Richard né la bravura di Venus e Serena; continuano ad allenarsi sul dissestato campetto di quartiere, tra clan di spacciatori che spiano e minacciano. Nella prima mezz’ora il biopic di Reinaldo Marcus Green mette un bel peso sull’animo dello spettatore, che pure sa il lietissimo destino sportivo delle sorelle Williams. Il film però non è un lungolinea vincente su di loro, montaggio e piano sequenza su campi da tennis sempre più luminosi. Racconta soprattutto d’altro. Richard ha un piano, il suo piano. Che non parte però solo da corde di racchetta. Le cinque figlie devono innanzitutto studiare, essere le più brave ovunque, uscire dal ghetto socioculturale dentro cui son nate e nel quale il sistema capitale vorrebbe tenerle a vita. Ma oltre ai libri Venus e Serena un giorno alzeranno le braccia sorridenti al cielo di Wimbledon. Per due ore vediamo cadute e trionfi del piano di Richard, man in black visionario, dolce, dispotico, testardo, uno che dopo la travolgente vittoria di Venus nel torneo juniores a 11 anni piazza la famiglia davanti a ‘Cenerentola’ per ricordare alle figlie che bisogna restare umili. Epperò anche per the ‘King’ arriva il passo più difficile. Sarà la moglie Oracene, allenatrice silenziosa di Serena, a ricordagli che in una squadra le decisioni si prendono insieme, a tenerlo in piedi mentre sul più bello sta per perdersi. “La più forte, la più potente creatura su tutta la terra è una donna che sa pensare”: Richard insegna questo alle figlie, ma spesso sembra dimenticarlo. Oracene glielo ricorda appena in tempo, per fortuna, trasformando la sconfitta in un giorno comunque straordinario – il primo torneo di Venus da professionista a Auckland – negli infiniti trionfi di due sorelle leggendarie e con un padre molto particolare. A proposito di leggenda! Will Smith porta sullo schermo Richard Williams con sapiente bravura. Non a caso suoi sono stati, come miglior attore, Oscar, Golden Globe, Bafta, Critics Choice Awards, Sag Awards 2022. Un motivo in più, non l’unico, per mettersi in guardia alta e vedere il film.

Una famiglia vincente – King Richard

Regia di Reinaldo Marcus Green, con Will Smith, Saniyya Sidney, Demi Singleton, Aunjanue Ellis, Tony Goldwyn.

Titolo originale: King Richard.

Genere Sportivo, Biografico - USA, 2021, durata 144 minuti.

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