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Quel calcio che ci fa «grandi»
from Stadium n. 6/2023
by Stadium
Dieci anni di Junior TIM Cup, il torneo che unisce il calcio degli oratori con quello della Serie A TIM
Giunta al termine anche la decima edizione del torneo, rimangono le emozioni dei tour e delle partite negli stadi della Serie A TIM, insieme alle riflessioni emerse da incontri e appuntamenti educativi
di Alessio Franchina
Sono passati 10 anni dal 2013, da quella prima edizione della Junior TIM Cup, il calcio degli oratori mano nella mano con quello della Serie A TIM. Viene spontaneo chiedersi: cosa deve avere un progetto per resistere alla sfida del decennio? Sicuramente deve poter contare su persone che credano negli scopi dell’iniziativa e racchiudere in sé passione, impegno e dedizione. La Junior TIM Cup possiede queste caratteristiche, ma di certo non si esaurisce in questo elenco. Si potrebbero utilizzare miriadi di parole per descrivere cos’è la Junior TIM Cup, ma ci sono emozioni che sono davvero difficili da descrivere. Non è retorica: è la concretezza di un percorso lungo 10 anni, per il quale trovare espressioni adatte non è affatto semplice. Si tratta sì di un progetto sportivo-educativo, e questo lo abbiamo detto più volte, ma dietro la Junior TIM Cup c’è tanto, tanto altro. Ci sono anche le paure e i dubbi, sempre presenti quando ci si incammina lungo una strada che nessuno ha percorso prima; ma ci sono poi la soddisfazione e l’orgoglio di aver regalato a migliaia di giovani su tutto il territorio nazionale emozioni ed esperienze che non avrebbero potuto vivere in altro modo. Per chi fosse su queste pagine per la prima volta o per chi non avesse chiaro ciò di cui stiamo parlando, la Junior TIM Cup è il torneo di calcio a 7 che vede sfidarsi gli oratori di tutta Italia. A scendere in campo sono i ragazzi under 14 di tante e diverse realtà locali, accomunati dal sogno di calciare il pallone sempre un po’ più forte e sempre un po’ più avanti. Se c’è un elemento che non è cambiato in questi anni di attività, è proprio l’entusiasmo che questi giovani calciatori mostrano quando li si osserva prima di una partita o di uno degli appuntamenti a loro riservati. Perché la Junior TIM Cup non è solo ciò che succede dentro il campo di gioco. Fin da quando è stato lanciato il progetto, con il Protocollo d’Intesa firmato a Milano il 9 gennaio 2013, i tre promotori ne hanno dichiarato a gran voce la valenza educativa, che ha assunto nel corso degli anni forme diverse. Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano hanno fin da subito messo al centro dell’iniziativa la volontà di diffondere tra i ragazzi partecipanti al torneo – e non solo – quei sani valori di cui lo sport è portatore. Il proposito ha trovato concretezza attraverso la realizzazione di attività di formazione e supporto alle realtà sportive locali, che dal lontano 2013 sono coinvolte in questa alleanza che aspira ad unire in un unico abbraccio lo sport di base e lo sport di vertice. Anche in questo caso, non si tratta di un’espressione sterile, bensì di azioni che sono state concretamente realizzate sul territorio. Nel corso degli anni, infatti, le squadre degli oratori sono scese in campo, metaforicamente e non, sotto i riflettori del massimo campionato, calcando il terreno degli stadi della Serie A TIM e giocando al meglio delle proprie capacità, proprio sui campi dove si muovono i campioni che vedono in televisione, per conquistare un posto nella finale nazionale.
Vediamo com’è articolato durante l’anno il torneo. La prima sfida che devono affrontare le squadre partecipanti è quella delle fasi oratoriali, in cui i giovani calciatori si trovano a fronteggiare altre realtà geograficamente vicine. I vincitori accedono poi alle fasi regionali o interregionali, a seconda di quelle che risultano essere le squadre qualificate alle prime eliminatorie. A questo punto della competizione sono otto i team (quando è nato il progetto, erano i migliori 16 a qualificarsi per la finale) che possono conquistare un pass per la Final Eight, ossia per la fase finale della Junior TIM Cup, che raccoglie nella medesima città tutti i ragazzi qualificati, facendoli scendere in campo per un’ultima sfida: solamente due squadre possono infatti calciare il pallone sul campo di gioco che assegna il titolo di campioni dell’edizione. Per dovizia di informazioni: il campo di gioco in questione è stato anche nel 2023 uno di quelli in cui si disputano i match della massima serie italiana. Quest’anno la Parrocchia Sant’Eustachio di Salerno è entrata nell’albo d’oro della Junior TIM Cup, reclamando il trofeo della decima edizione sul terreno dello Stadio Olimpico di Roma, proprio sul campo dove poco dopo l’FC Internazionale Milano ha conquistato la Finale di Coppa Italia Frecciarossa. La gioia che i giovani calciatori hanno trasmesso ai presenti sugli spalti e da casa – perché quest’anno la finale della Junior TIM Cup è stata trasmessa anche sui social – è la stessa gioia che ha contraddistinto tutti i ragazzi che nelle passate edizioni hanno giocato sull’erba dove corrono i loro idoli. Erano increduli i ragazzi dell’Oratorio San Borromeo di Cagliari, i vincitori della prima Junior TIM Cup, quando hanno alzato la Coppa degli Oratori all’Olimpico; erano felici i giovani dell’Oratorio Don Guanella di Napoli, padroni dell’Olimpico nella V edizione del torneo; così come appassionati e fieri erano i calciatori dell’Oratorio Città dei Ragazzi di Modena, proprietari del VII trofeo della Junior TIM Cup, conquistato nella cornice del Centro Tecnico Federale di Coverciano. Perché questo breve elenco? Per rimarcare che le emozioni di questi ragazzi hanno colorato allo stesso modo 10 diversi anni di edizioni e chissà se qualcuno ci avrebbe scommesso, 10 anni fa, sulla possibilità di far proseguire questo progetto per ben due lustri.
A distanza di poche settimane dalla finale della X edizione nella cornice dell’Olimpico romano, siamo qui a tirare le fila di un progetto in cui non è cambiata la voglia di fare tanto e farlo bene. A dimostrazione dell’impegno preso e che continua a legare il Centro Sportivo Italiano con Lega Serie A e TIM, è utile parlare di numeri, per dare contezza delle dimensioni dell’iniziativa. Solo nell’ultimo anno, si fa posto l’orgoglio di aver coinvolto oltre 6.000 ragazzi e 450 oratori in ben 1.800 partite. Il bilancio complessivo, invece, parla di 35.000 partite giocate nel corso degli anni, disputate tra 6.650 oratori e con il coinvolgimento di 90.000 ragazzi. Sono questi i numeri della Junior TIM Cup, che non è stata fermata neanche dalle tristi conseguenze della pandemia di Covid-19: un’edizione – quella del 2019/2020 – frenata sì, costretta ad uno stop forzato prima di poterne decretare il vincitore, ma di certo non l’ultima. Riavvolgendo le fila del discorso, abbiamo definito la Junior TIM Cup un progetto sportivoeducativo. La sua componente educativa è già chiaramente emersa da quanto detto sopra, ma questa non si conclude nelle partite giocate dai ragazzi e neppure nei tour degli stadi della Serie A TIM. L’aspetto sportivo si unisce infatti a quello educativo negli incontri con i campioni del calcio: i calciatori della Serie A TIM diventano, in questo progetto, i megafoni ai quali affidare messaggi e valori che i giovani “colleghi” under 14 sono invitati a fare propri. L’educazione passa quindi dal campo da gioco per arrivare ben oltre, attraverso l’utilizzo dello sport per veicolare quei valori che la Junior TIM Cup ha sempre messo al primo posto, a partire dall’inclusione, passando per la collaborazione, arrivando al rispetto. In che modo vengono veicolati questi valori e come il calcio di vertice aiuta nella loro trasmissione? La X edizione del torneo, come la precedente, è stata titolata Junior TIM Cup – Keep Racism Out, a sostegno della campagna volta a sensibilizzare i più giovani – e non solo – sulle tematiche della discriminazione e del razzismo. L’obiettivo primario è stato quello di infondere nei ragazzi la consapevolezza che nello sport, così come nella vita, non può e non deve esserci spazio per l’intolleranza. Avvicinare le nuove generazioni a questi temi è di importanza fondamentale se si vogliono mettere sin da subito le basi per costruire una società più inclusiva. Utilizzare il mezzo dello sport, in grado di toccare le corde più emotive tanto negli adulti quanto nei bambini, è sicuramente un’ottima via per arrivare al cuore di chi ascolta e piantare semi pronti a germogliare. È in questa partita che entrano in scena i grandi campioni del gioco del pallone, intervenendo negli incontri targati “Keep Racism Out” e affrontando l’argomento con i ragazzi, raccontando la propria esperienza ed invitandoli alla riflessione.
La campagna “Keep Racism Out” non è stata però la sola iniziativa che ha accompagnato i match dei ragazzi. Nelle passate edizioni, sono stati affiancati al torneo diversi percorsi educativi, che hanno permesso di approfondire insieme ai giovani sportivi temi quali cyberbullismo e benessere digitale. I ragazzi sono anche stati invitati a partecipare all’iniziativa educativa “Campioni nella Vita”, che li ha visti impegnati in azioni di volontariato; tra queste, quelle per promuovere l’integrazione e l’inclusione. Inoltre, tramite il progetto della Junior TIM Cup, Lega Serie A e TIM hanno finanziato la realizzazione dei “Campi dell’Amicizia”, spazi dove poter giocare e praticare sport, donati ad alcune realtà in difficoltà in diverse città d’Italia.
Il decalogo “Keep Racism Out”
M i impegno a:
1. Riconoscere ogni diversità non come un ostacolo, ma come un’opportunità.
2. Cercare di usare bene le parole, evitando quelle che possano ferire.
3. Fare in modo che la scelta delle mie amicizie non dipenda mai dal colore della pelle.
4. Rispettare l’altro. Chiunque sia.
5. Far sentire forte il mio “no” di fronte a delle offese.
6. Conoscere le mie origini per potermi confrontare con chi è diverso.
7. Aiutare chi ha bisogno di integrarsi e dare la mano a nuovi amici.
8. Trattare ogni compagno o avversario come un mio pari.
9. Usare i social per diffondere una cultura di pace e fratellanza, non di odio e discriminazione.
10. Fare in modo che le disuguaglianze spariscano dal mondo in cui sto crescendo.
L’albo d’oro
2012/2013
Oratorio San Carlo Borromeo, Cagliari
2013/2014
Oratorio San Giovanni Battista di Cassacco, Udine
2014/2015
Orat. Sacro Cuore di Campi Bisenzio, Firenze
2015/2016
Oratorio San Giuseppe Lavoratore, Bologna
2016/2017
Oratorio Don Guanella di Scampia, Napoli
2017/2018
Parrocchia Santa Maria Bambina, Sassari, in rappresentanza di Cagliari
2018/2019
Oratorio Città dei Ragazzi, Modena, in rappresentanza di Ferrara
2019/2020
Edizione interrotta per Covid-19
2021/2022
Oratorio San Giuseppe, Milano
2022/2023
Parrocchia Sant’Eustachio, Salerno
Diamo i numeri
90.000 ragazzi coinvolti
35.000 partite giocate
6.650 oratori partecipanti
123 incontri con il campione
106 partite negli stadi
La campagna «Keep Racism Out» e l’incontro con i club della Serie A TIM
Tante le attività previste nel progetto della Junior TIM Cup – Keep Racism Out per porre un freno alla discriminazione, dagli incontri educativi con i campioni e con i club del grande calcio alla realizzazione di materiali di sensibilizzazione
Da sempre al centro del progetto educativo del CSI, i bambini sono stati i principali destinatari degli appuntamenti della campagna “Keep Racism Out”, che ha accompagnato l’edizione 2023 della Junior TIM Cup, dal Centro Tecnico di Casteldebole “Niccolò Galli” con il Bologna FC 1909 alla sede dell’Hellas Verona FC, ultimo palcoscenico prima della presentazione della fase finale del torneo. Per l’occasione, ad approfondire il tema cardine della competizione, la lotta all’intolleranza e alla discriminazione, sono intervenuti al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” grandi campioni dello sport, da Danielle Madam, campionessa italiana di getto del peso, agli Ambassador della Lega Serie A Luca Antonini e Cristian Zaccardo. Proprio gli incontri con i campioni hanno costituito una parte fondamentale tra le tante attività che hanno coinvolto i ragazzi nel percorso di lotta contro il razzismo. Durante questi appuntamenti, svoltisi negli stadi del massimo campionato, nei centri sportivi dei club o nelle sedi degli oratori, i campioni del calcio di vertice, insieme ad educatori ed esperti dei club, hanno approfondito con i ragazzi i valori dello sport e l’importanza di porre un freno ad ogni tipo di discriminazione. Lo spogliatoio, mosaico di culture e crocevia di tradizioni, deve essere l’esempio concreto di come lo sport possa farsi portavoce di una società più inclusiva. I ragazzi partecipanti al progetto sono poi stati coinvolti in diverse attività di sensibilizzazione, dalla realizzazione del decalogo “Keep Racism Out”, in cui gli adulti di domani hanno preso l’impegno a fare la loro parte nella società del presente e del futuro, alla produzione di striscioni e materiali per diffondere i valori della campagna.
ATALANTA B.C.
I nerazzurri Giorgio Scalvini ed Endri Muhameti hanno incontrato i ragazzi dell’Oratorio Martinengo per l’appuntamento della campagna “Keep Racism Out” all’interno del Centro Sportivo “Bortolotti”, dove i giovani sportivi sono stati accolti dal direttore generale dell’Atalanta B.C., Umberto Marino. Presenti due professioniste del Settore Giovanile nerazzurro, la psicopedagogista Lucia Castelli e la psicologa dello sport Anna Ferrari, che hanno approfondito il tema della discriminazione. Ad entrare al Gewiss Stadium per il tour dell’impianto della “Dea” sono stati invece gli oratori Sforzatica e Padre Jerzy Popieluszko di Curno.
BOLOGNA FC 1909
L’incontro “Keep Racism Out” con il Bologna FC 1909 ha aperto la decima edizione del torneo. È stato l’appuntamento con il difensore Andrea Cambiaso, nel Centro Tecnico di Casteldebole “Niccolò Galli”, a dare il via alle iniziative del progetto, con la partecipazione di Gloria Gardini, addetta stampa del club, e dei ragazzi dell’Oratorio San Matteo Molinella. I giovani atleti, insieme ai coetanei dell’Oratorio Santa Teresa, hanno poi partecipato al secondo appuntamento con il club, il “Walk About” dello Stadio Dall’Ara, dove è intervenuta anche Clara Simonini, dell’Area Marketing dei rossoblù.
U.S. CREMONESE
I giovani calciatori in casa grigiorossa per l’incontro di sensibilizzazione sul tema della discriminazione e del razzismo: l’Oratorio San Martino di San Bassano è entrato al Centro Sportivo “Giovanni Arvedi”, dove ha conosciuto l’attaccante dell’U.S. Cremonese Frank Tsadjout, che ha risposto alle curiosità e alle domande dei presenti. Tanti sono stati poi i ragazzi accolti allo Stadio Giovanni Zini: dai giovani dell’Unità Pastorale Ti.Cu.Vi.Ge, ossia degli oratori di Ticengo, Cumignano, Villacampanga e Genivolta, ai calciatori under 14 dell’Oratorio Sant’Ilario e dell’Oratorio Don Bosco di San Daniele Po, per un tour terminato sugli spalti dell’impianto.
EMPOLI F.C.
L’incontro “Keep Racism Out” con l’Empoli F.C. si è svolto allo Stadio Carlo Castellani, dove gli oratori Calasanzio e Santa Verdiana hanno conosciuto il calciatore Jean-Daniel Akpa-Akpro. I ragazzi hanno incontrato anche Alessia Puccini, responsabile di Empoli for Charity Onlus, e ascoltato la testimonianza di Franco Castellani, figlio di Carlo Castellani, l’attaccante del club tristemente deceduto nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen e al quale è intitolato lo stadio. Pochi giorni dopo, i giovani calciatori hanno partecipato anche al “Walk About” del Castellani.
ACF FIORENTINA
Il “Walk About” dell’Artemio Franchi ha coinvolto gli under 14 degli oratori Santa Maria Regina al Matassino e S. Pietro a S. Piero a Sieve. Lo stadio della ACF Fiorentina si è poi aperto una seconda volta per far immergere negli ambienti della Viola anche i ragazzi dell’Oratorio S. Jacopino, presenti nell’impianto sportivo in occasione dell’incontro con il centrocampista Riccardo Saponara. Oltre al calciatore, presenti per il club all’appuntamento “Keep Racism Out” Claudia Quattrone, referente brand, CSR ed eventi, e Laura Paoletti, dell’area educativa del Settore Giovanile, che ha approfondito con i ragazzi il significato della discriminazione.
HELLAS VERONA FC
Sono entrati allo Stadio Marcantonio Bentegodi i ragazzi della Parrocchia San Giorgio di Perlena, ospiti del club per un “Walk About” dell’impianto sportivo, prima di prendere posto sugli spalti. Nella sede dell’Hellas Verona FC, invece, si è svolto l’appuntamento “Keep Racism Out”. Durante l’incontro di sensibilizzazione sul tema della discriminazione, i ragazzi dell’Oratorio Centro Città hanno conosciuto il calciatore Diego Coppola e dialogato con Dino Guerrini, responsabile dell’Area Comunicazione del club.
FC INTERNAZIONALE MILANO
A San Siro sono entrati gli oratori San Filippo Neri e San Stanislao, ospiti di FC Internazionale Milano per il “Walk About” dello Stadio Giuseppe Meazza. La riflessione fuori dal terreno di gioco si è invece tenuta nel luogo dedicato alla memoria dell’Olocausto. I ragazzi dell’Oratorio Kolbe e del settore giovanile nerazzurro sono entrati nel Memoriale della Shoah, per imparare dalla storia e per toccare con mano il tragico risultato a cui hanno portato indifferenza e discriminazione. Il punto di partenza della visita è stato proprio il Muro dell’Indifferenza, posto esattamente all’ingresso del Memoriale per ricordare a chi entra, in questo caso ai giovani atleti, che non è sufficiente non discriminare, ma è importante non restare indifferenti e agire a contrasto di ogni forma di razzismo. Ad accompagnare i giovani era presente Alberto Bassani, Community Relations Coordinator del club.
JUVENTUS F.C.
La Parrocchia di San Benedetto Abate è stata la sede dell’incontro “Keep Racism Out” dove Juventus F.C. e Torino F.C. sono intervenuti insieme. Il club bianconero ha incontrato i calciatori dell’Oratorio San Benedetto, che hanno conosciuto il difensore Alessandro Riccio e ascoltato le parole del podcast “Sulla Razza” – che racconta la questione razziale in Italia –, in particolare un estratto dell’episodio in cui è intervenuto come ospite il bianconero Danilo Luiz da Silva. Gli oratori San Benedetto e San Martino Rivoli sono invece stati accolti sugli spalti dell’Allianz Stadium, dove hanno assistito al riscaldamento del team.
S.S. LAZIO
La S.S. Lazio ha preso parte all’incontro “Keep Racism Out” con il centrocampista Marco Bertini. L’appuntamento si è svolto nella Parrocchia Santissimo Crocifisso, con i ragazzi del medesimo oratorio ed insieme ai rappresentanti dell’A.S. Roma. Sul tema del razzismo è intervenuto Roberto Rao, responsabile della comunicazione del club biancoceleste, che ha invitato i ragazzi a non essere indifferenti davanti ad episodi di discriminazione. Ospiti del club allo Stadio Olimpico, prima per un giro di campo e poi sugli spalti, sono stati poi i calciatori degli oratori Santa Silvia e San Giuseppe al Trionfale.
U.S. LECCE
Sono stati i calciatori dell’Oratorio Giovanni Paolo II di Torchiarolo e dell’Oratorio Karol Wojtyla di Cerfignano a vestirsi di giallo e di rosso per il “Walk About” dello Stadio Ettore Giardiniero – Via del Mare. L’impianto salentino ha aperto una seconda volta le sue porte ai ragazzi dell’Oratorio San Michele di Cavallino, che hanno conosciuto il centrocampista dell’U.S. Lecce Joan González, presente all’appuntamento per sensibilizzare i giovani sportivi sul tema delle discriminazioni. All’appuntamento è intervenuto anche il sociologo Danilo Coronese.
A.C. MILAN
Hanno ricevuto il benvenuto a Casa Milan e visitato il Museo Mondo Milan i ragazzi delle parrocchie di San Michele Arcangelo e dei Santi Silvestro e Martino, accolti dalla legend Luca Antonini e da Martino Roghi, Corporate Social Responsibility e Sustainability Manager del club. A sedere sulle gradinate dello Stadio Giuseppe Meazza sono stati, invece, i giovani dell’Oratorio ORPAS – Oratorio Padri Sacramentini. A distanza di neanche due settimane, sono stati ospiti a San Siro i calciatori dell’Oratorio San Filippo Neri.
A.C. MONZA
Nella sede dell’Oratorio San Giovanni Bosco si è svolto l’appuntamento per dire no alle discriminazioni, in cui i ragazzi dell’Oratorio San Domenico Savio di Cinisello Balsamo e di quello ospitante hanno incontrato l’attaccante Samuele Vignato dell’A.C. Monza e ascoltato l’intervento di approfondimento sulla valenza educativa dello sport tenuto da Paolo Pichi, allenatore dell’Under 15 femminile del club. Pochi giorni dopo, i giovani calciatori del torneo, in particolare gli under 14 dell’Oratorio San Domenico Savio e dell’Oratorio Don Bosco di Senago, sono entrati all’U-Power Stadium per un “Walk About” dedicato.
SSC NAPOLI
Sono stati i ragazzi dell’Oratorio Rogazionisti Karol e della Parrocchia San Vincenzo Pallotti ad essere accolti dalla SSC Napoli per prendere parte al “Walk About” dello Stadio Maradona. Le emozioni targate Serie A TIM hanno animato nuovamente la città campana, e precisamente la sede dell’Oratorio Rogazionisti Karol, nell’incontro con il portiere azzurro Davide Marfella che ha risposto alle domande dei giovani calciatori presenti all’appuntamento: i ragazzi dell’oratorio ospitante e una delegazione di sportivi di altri oratori.
A.S. ROMA
Nella partita contro il razzismo, l’A.S. Roma è scesa in campo con il difensore Francesco Chesti, che ha incontrato i ragazzi dell’Oratorio Santissimo Crocifisso nella sede dell’omonima parrocchia, alla presenza anche di rappresentanti della S.S. Lazio. Presenti all’incontro le psicopedagogiste del club giallorosso Alessia Giuliani e Rita Bassetto, che hanno approfondito con i giovani il concetto della diversità come ricchezza. I ragazzi, insieme ai compagni della Parrocchia San Cipriano, hanno vissuto l’emozione, alcune settimane più avanti, dell’“High Five Tunnel” allo Stadio Olimpico.
US SALERNITANA
Il Centro Sportivo “Mary Rosy” ha ospitato l’appuntamento “Keep Racism Out”, in cui la Parrocchia Sant’Eustachio ha conosciuto l’attaccante Diego Valencia e il difensore Federico Fazio. Per l’incontro sono intervenuti Domenico Napoli, Supporter Liaison Officer del club, e mister Paulo Sousa. I ragazzi sono stati di nuovo ospiti dell’US Salernitana 1919 sugli spalti dello Stadio Arechi, insieme all’Oratorio Salesiano Germano Pellegrino e all’Oratorio Alema, e sono inoltre tornati nell’impianto per calcare il terreno di gioco e celebrare la vittoria della decima edizione del torneo.
U.C. SAMPDORIA
Il club blucerchiato ha incontrato i ragazzi della Parrocchia Santissima Annunziata del Chiappeto, sede dell’incontro “Keep Racism Out”. Nella parrocchia di don Roberto Fiscer - “il prete più famoso di TikTok” - il portiere dell’U.C. Sampdoria Emil Audero ha acceso l’entusiasmo dei giovani calciatori presenti, che, alcuni giorni dopo, insieme agli under 14 della Parrocchia San Gottardo, hanno partecipato al “Walk About” dello Stadio Luigi Ferraris, passando dallo spogliatoio del club agli spalti dell’impianto.
U.S. SASSUOLO
Tinte neroverdi per l’appuntamento “Keep Racism Out” al Mapei Football Center, con tanti rappresentanti dell’U.S. Sassuolo Calcio: dai calciatori Isotta Nocchi e Pedro Obiang a mister Alessio Dionisi, dal direttore organizzativo Andrea Fabris al presidente Carlo Rossi. Ospite del club anche Francesco Messori, capitano della Nazionale Italiana Calcio Amputati, intervenuto insieme ai neroverdi ad un incontro con i ragazzi di due realtà iscritte al progetto Generazione S, la Parrocchia dell’Ancora e la Parrocchia Consolata Sassuolo. I calciatori di quest’ultima sono poi entrati al Mapei Stadium per il tour dell’impianto, insieme ai giovani dell’Oratorio Santa Croce di Reggio Emilia.
SPEZIA CALCIO
Tanti gli oratori coinvolti e tante le emozioni con lo Spezia Calcio. Al Centro Sportivo “Bruno Ferdeghini”, che ha ospitato l’appuntamento “Keep Racism Out”, i ragazzi dell’Oratorio San Michele Arcangelo di Leivi-Camposasco hanno conosciuto il difensore Salvador Ferrer Canals, il portiere Petar Zovko e il centrocampista Julius Eskelund Beck, insieme al Marketing Manager del club, Marco Mancinelli. Ospite allo Stadio Alberto Picco è stata invece, alcuni giorni dopo, una delegazione di giovani calciatori degli oratori San Michele Leivi, Sant’Anna Rapallo, San Bartolomeo della Ginestra e Santo Stefano Lavagna.
TORINO F.C.
Nel “Walk About” dello Stadio Olimpico Grande Torino, l’Oratorio San Luigi ha conosciuto anche la voce del Toro, lo speaker Stefano Venneri. In campo contro il razzismo il club è sceso con la Juventus F.C., durante l’incontro “Keep Racism Out” nella Parrocchia di S. Benedetto Abate. L’attaccante dei granata Luigi Caccavo ha incontrato i ragazzi dell’Oratorio San Benedetto, pronti a riflettere con il professor Silvio Benati del Toro sul calcio come strumento per l’inclusione. Di un tour dell’Olimpico torinese hanno goduto più avanti anche i calciatori dell’Oratorio Leo Chieri.
UDINESE CALCIO
Nel primo incontro a tinte bianche e nere con il club, i ragazzi delle parrocchie San Giuseppe e Sant’Osvaldo sono entrati nella Dacia Arena per l’appuntamento “Keep Racism Out”. I giovani sportivi sono stati accolti da Franco Collavino, Direttore Generale dell’Udinese Calcio, e hanno incontrato il difensore Adam Masina, che ha ragionato con loro sulla tematica del razzismo. I ragazzi delle due parrocchie sono poi stati nuovamente ospiti del team bianconero, accolti stavolta sulle gradinate dell’impianto sportivo.