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Come sopravvivere all’era dei «Registri»

L’iscrizione al RAS porta una serie enorme di vantaggi. Non è difficile ottenerla e conservarla, basta seguire poche semplici regole

Per poter fruire di agevolazioni di natura fiscale e previdenziale, le Associazioni e le Società Sportive devono possedere una serie di requisiti societari fissati dalla legge

di Marco Guizzardi*

La Repubblica italiana riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Questa non è la solita retorica, ma sono le parole, chiare e impegnative, che il Parlamento si accinge ad inserire nell’art. 33 della Costituzione italiana e che possono aprire la strada ad una una serie di provvedimenti normativi a sostegno ed incoraggiamento dell’organizzazione e della pratica dell’attività sportiva. Lo Stato, pertanto, è chiamato a riconoscere in modo concreto e fattivo questo grande valore, ed in parte già lo fa. Ad esempio, le Federazioni e gli Enti di Promozione Sportiva ricevono finanziamenti pubblici per sostenerne funzionamento e progettualità (i secondi, in realtà, si accontentano solo delle briciole avanzate dagli appetiti delle prime), così come le Associazioni e Società Sportive, che sono i mattoni sociali con cui è costruita l’intera struttura del sistema sportivo nazionale, possono godere di una serie piuttosto corposa e unica nel suo genere di alleggerimenti non solo di natura fiscale, ma anche, vista la prossima riforma del lavoro sportivo, di carattere previdenziale. In sintesi, lo sport, e perciò l’economia ad esso legata, non è per tutti esente dal fisco per sua stessa natura, cioè “perché fa bene”, ma lo Stato concede questo beneficio solo ad alcuni e a determinate condizioni.

Per poter fruire di questo particolare regime agevolato, le Associazioni e Società Sportive devono infatti possedere una serie di requisiti societari fissati dalla legge e, possedendoli, devono iscriversi in un apposito Registro Nazionale che le censisce: il Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (detto RAS o RASD), gestito da Sport e Salute S.p.A. per conto del Dipartimento per lo Sport, quindi dello Stato italiano, che dal 23 agosto 2022 prende il posto del Registro 2.0 gestito dal CONI. La differenza filosofica tra i due Registri si vede ad occhio nudo: mentre il Registro CONI mostra una notevole “elasticità” nei controlli, a volte con il rischio di aprire varchi non dovuti, il nuovo Registro di Sport e Salute per paradosso esprime il meglio della burocrazia italiana, con una puntigliosità che rischia talvolta di togliere tempo e sonno alle ASD.

Il Registro Nazionale non è un albo statico, ma una struttura dinamica che evolve continuamente; in sintesi, non è affatto detto che una volta iscritti lo si resti per sempre. Anzi la Associazione o Società Sportiva deve costantemente monitorare lo stato della propria iscrizione e deve adempiere ad una serie di semplici “doveri” burocratici, poiché lo Stato vuole una costante e precisa dimostrazione del possesso dei requisiti, pena la temporanea sospensione dal Registro, che significa non poter applicare per quel periodo le agevolazioni previste. Il Registro altro non è che una piattaforma informatica in cui vengono immagazzinati tutti i dati e i documenti dell’Associazione Sportiva, che vengono controllati per verificare il costante possesso dei requisiti di legge, cioè la legittimità dell'iscrizione. Nel Registro, i dati ed i documenti (sotto forma di file digitalizzati) non vengono caricati dalle ASD, ma dall’Organismo sportivo (Federazione e/o Ente) a cui sono affiliate.

Quindi il primo requisito necessario è che la ASD sia affiliata; il mancato o ritardato rinnovo dell’affiliazione la esclude dal Registro e la fa decadere istantaneamente da ogni forma di agevolazione di carattere fiscale e previdenziale. Da quel momento, ogni movimento economico svolto senza i requisiti formali può essere considerato illegittimo e sanzionabile in caso di accertamento da parte delle autorità. La successiva riaffiliazione la fa rientrare nei termini di legge, ma non sana il periodo scoperto. Se si praticano più discipline sportive, inoltre, è essenziale che ci si affili solo per quelle effettivamente svolte; se si inseriscono discipline non realmente praticate, cioè senza i relativi tesserati e le relative attività sportive svolte, vi è un concreto rischio di contestazioni.

C’è sempre tempo per inserire nuovi sport e tesserare nuovi praticanti. Ma bisogna fare attenzione: il numero dei tesserati per ogni disciplina deve essere “congruo”; cioè, se ci si affilia per il calcio a 11, si devono avere almeno 11 tesserati di calcio. Banale, direte voi, ma non è sempre così scontato.

Il secondo requisito indispensabile è che la ASD si faccia assegnare, presso l’Agenzia delle Entrate, un proprio Codice Fiscale e depositi presso l’Ufficio del Registro dell’Agenzia delle Entrate il proprio atto costitutivo e lo Statuto sociale, e che questi siano redatti secondo lo spirito e le previsioni della legge; gli estremi di registrazione degli atti devono essere ben visibili sulle copie digitali caricate nella piattaforma del CSI, che li trasmetterà al Registro. A meno che lo Statuto non venga modificato successivamente, non sarà più necessario ripetere questa operazione. Allo stesso modo, è importante produrre il verbale di elezione dell’attuale Consiglio Direttivo o di Amministrazione con l’elenco delle cariche sociali e che tutti i membri, nessuno escluso, vengano tesserati con le rispettive qualifiche. L’abitudine di tesserare solo alcuni componenti del Consiglio, per risparmiare qualche euro, può invece costare molto caro in termini di sospensione dal Registro. Una volta fatto questo, è necessario che la ASD, nella persona del suo Presidente, attivi la propria utenza, cioè si registri sulla piattaforma. Questa operazione andrà ripetuta solo nel caso in cui cambi il Presidente.

L’ultima attenzione va posta alla rendicontazione delle attività svolte; la ASD, cioè, non deve risultare inattiva, poiché la mancata rendicontazione di ciò che si fa comporta la sospensione dal Registro. Chi partecipa a campionati ufficiali CSI può verificare che queste attività sono già inserite in automatico. Tutte le altre attività non ufficiali o organizzate in proprio, siano esse sportive (competizioni, tornei, eventi) o didattiche (corsi sportivi, training, allenamenti, ecc.), vanno autodichiarate al massimo entro 90 giorni dal termine dell’attività in un apposito form sulla piattaforma online del CSI, che poi le trasferirà al Registro.

Questa è l’unica azione che va ripetuta periodicamente (almeno una volta all’anno), poiché va costantemente dimostrato che la ASD è operativa e svolge con regolarità la propria attività sportiva.

Insomma, l’iscrizione al RAS porta una serie enorme di vantaggi, che troppo spesso diamo per scontati ma che non lo sono; non è difficile ottenerla e conservarla, basta seguire poche semplici regole. I Comitati territoriali CSI possono essere di aiuto alle ASD, così come la Presidenza Nazionale del CSI (territorio@csi-net.it) è a disposizione per tutto ciò che concerne il Registro e le relative procedure.

* Coordinatore Area Servizi al Territorio e Tesseramento CSI

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