Il Poligrafico, n. 131, Gennaio 2012

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il poligrafico 131/2012

O N A I L A T I

N. 131/2012 Gennaio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90

il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale

Verso il futuro diversificando Incontro con Grafical - a pag. 26

Aspettando Drupa 2012

Quale impatto avrà la crisi sulla manifestazione di Dusseldorf? - a pag. 31

misurare la co2

In arrivo una norma specifica per le arti grafiche - a pag. 60 In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi


Molte aziende italiane ed estere hanno scelto le nostre macchine e i nostri impianti perché consentono di risolvere in modo specifico e totale ogni problema di confezionamento e imballaggio con films plastici. Da oltre 45 anni operiamo nel settore applicando sempre le tecnologie più avanzate.

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Sommario piombi In primo piano D.M.P. acquisisce la Tipografia Commerciale . . . . . . . . . . . . . . . . . Cartolombarda in liquidazione . . . . . Si ferma Rotocalcografica . . . . . . . Pixartprinting cede il 75% . . . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aziende grafiche . . . . . . . . . . . . . Il business secondo HP Indigo . . . . . Nasce CERTIprint . . . . . . . . . . . . . . Calendari 2012 . . . . . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .

INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Mario Lonardi (Grafical) . . . . . . . . . 26 TECNOLOGIE “L’ABC dei Costi” da Edigit . . . . . . . Strategia del post-vendita Komori . . Bobst certifica la qualità globale . . . “Dentro la macchina”: Océ VarioPrint DP Line . . . . . . . . . . News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . EVENTI Aspettando Drupa 2012 Quale impatto avrà la crisi sulla grande manifestazione? . . . . . Convegno Atif “Flexo Day” . . . . . . . XXII Convegno tecnico Gipea . . . . . Corso di formazione “Cross Media Publishing e new media” . . . . Dai TecnoMeeting FIEG di Milano e Roma . . . . . . . . . . . . . .

60

12 13 13 14 15 16 18 19 20 24

35 36 40 46 52

Spazio Ecologia: la norma specifica per l’industria grafica sulla misurazione della CO2

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La consueta rassegna dei calendari più... attraenti

31 42 48 58 62

spazio Ecologia Misurare la CO2 per ridurre l’impronta ecologica . . . . . . . . . . . . 60 uominI&azienDe Reggiani Visual Printing . . . . . . . . . 51 Imbalplast . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Alberto Sironi Percorsi virtuosi . . . . . . . . . . . . . . . . 9 L’opinione di... Manuel Posenato Annus horribilis o mirabilis? . . . . . . . 11 Tipi da museo: Typograph . . . . . . . 66

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

31 Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

Quale impatto potrà avere la crisi sulla prossima edizione di Drupa in maggio


il poligrafico

tutto il numero

Stampa e nuovi media nell’era digitale

26

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Mario Lonardi di Grafical

in un minuto aziende fiori all’occhiello

opinioni Da questo primo numero dell’anno ospiteremo con cadenza mensile un nuovo spazio editoriale, dal titolo “Market&trend”, in cui Emanuele Posenato si ripropone di delineare possibili percorsi di sviluppo per le aziende, in base ai segnali provenienti dal mercato. La rubrica va ad affiancarsi a quella di Alberto Sironi, più focalizzata sulla gestione aziendale. Da pag. 9 aspettando drupa 2012 Un giornalista economico inglese fa il punto sulla situazione dell’industria grafica travolta dalla crisi: quale sarà l’impatto sulla imminente manifestazione di Düsseldorf? Sarà in grado la fiera di lanciare la ripresa di tutto il settore? A pag. 31 grafical Achille Perego incontra questo mese un’azienda a conduzione familiare che fa della qualità e della nobilitazione il suo punto di forza, soprattutto nelle etichette. Ma ora è consapevole che per guardare al futuro deve puntare anche alla diversificazione in settori di nicchia. A pag. 26 spazio ecologia Davide Biancorosso ci porta a conoscenza di una nuova norma in via di attuazione specifica per l’industria grafica per la misurazione dell’impronta ecologica che lascia un’azienda. Tutto il settore avrà così maggiore credibilità riguardo agli sforzi effettuati per ridurre l’impatto ambientale. A pag. 60

42

Al Flexo Day si è parlato di qualità e incremento della produttività I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Achille Perego, Marco F. Picasso, Emanuele Posenato, Alberto Sironi

spazio etichette All’ultimo convegno tecnico di Gipea il presidente dell’Associazione ha definito l’incontro “un momento di stabilità nella nostra vita instabile”: in discussione i “temi caldi” del settore, tra cui quello dei prezzi. A pag. 48


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria A

Accademia del Poligrafico 8 Ages ins. AICQ 62 AIMSC 66 Alcedo SGR 14 Amodei gruppo 63 24 Antonova Irina Apple 15 Arbe Industrie Grafiche 19 Arvato Print 12 ASIG 62 Ass. Ind. Grafici Torino 58 ATIF 42,65 AWA 48

B

Bagel gruppo 13 Bain&Company 63 Baker Chris 52 Bandera Sandrina 24 Barrios Carlos 11 Bassi Mirko 45 Bertelsmann 12 Bianchi Silvano 36 Biesse 43 Bobst Group 40 Boccardo Attilio 42 Bocconi università 49 Bon Valsassina Caterina 24 Bongiovanni Alfio 63 Bonito Oliva Achille 24 Borghi Maria Elena 63 Boston Consulting 63 Bottacchiari Renato 43 44 Bottazzini Claudio BPIF 31 Brown Andrew 31 Burgo Distribuzione 21 Bvdm 33

C

6

Canon Capriolo-Venturini Caris John Carnelli Carlo Carthago

33,46 12 31 44 61

Cartiere del Garda 15,20 Cartolombarda 13 Cavallin Domenico 13 Caza Michel 53 19 Cheller Emanuele Chia Sandro 24 Cianfrini Franco 12 Cirimele Vincenzo 18 Citygroup 15 Clemente Francesco 24 Color Consulting 44 Color-Logic 50 Concreta Comunicazioni 21 Condat 15 Conti Angela 45 12 Cosani Mauro Cotena Raffaele 55 Creo 16 Cucchi Enzo 24

D

D.M.P. 12 D’Andrea Stefano 43 Dalla Chiesa Giulio 63 44 Dalla Valle Andrea De Maria Nicola 24 De Stefani Massimo 45 Dell’Alessandro Adelmo 12 Didelme Sistemi 63 Diffusioni Grafiche 16 Distriberg 12 Dixon Nick 31 Drupa 33,52 Durst 16

E

Edigit Einaudi Luigi Enfocus Epson Esperia Eurogravure Eurolabel

7,35 16 32 14,21 19 12 18

Fespa Fespa Digital FIEG Fontegrafica

61 52 62 21

F

18 Franco Aldo Fujifilm 15,16,17,33,52

G

Gaito Giuseppe Galimberti Maurizio Galli Vittorio Gandini Claudio Giachetti Gianetti Giuseppe Gipea Giprint Giulianelli Gianni GPN Gracis Maddalena Grafica Grafical Grafiche Antiga Grafiche dell’Artiere Grafiche Siz

H

Heidelberg HHBV Highcon Howitt HP HTC Huber Group

I

16,27,32 31 52 31 18,29,51 15 43

I&C Ikea Imbalplast Indigo IOS IRCPACK Israbieg Ist. Bodoni-Paravia

J

12 21 16 16 16 44 48 16 20 59 20 53 26 19 20 16

43 13 55 52 31 49 52 58

Johnson Arti Grafiche 12

K

Kabele Dirk 32 KBA 25 Kodak 15,33,43 Komori 36,68 Komori Yoshiuaro 36 Kowalski Kacper 20 Kranert Oliver 12

L

Landa Benny 52 Landa Ventures 52 Lanfossi Luigi 43 Lateral Group 31 33 Lawn Mark Lecta gruppo 15,20 Lehman Brothers 31 Litover 67 Loescher 58 Logics 52 Lohmann 43 27 Lonardi Andrea Lonardi Anna 27 Lonardi Elio 27 Lonardi Flavio 27 26 Lonardi Mario Lonardi Sebastiano 27 Lorenzet Sonia 14

M

M-DIS 63 Ma.Ro. Grafiche ins. Macchingraf 16 Maggioli gruppo 16 Malinconico Carlo 63 Manroland 15 Masetti Maurizio 14 Masserdotti gruppo 15 Mazzucchelli 19 Merlo Massimo 65 Meyer Thomas 33 Milcent Hervé 12 Miller 16 Molina Maurizio 15 Mondadori Printing 13 Monzese Carta 10 Moretti Gabriella 18 Museo civico della Stampa Mondovì 66 Museo statale Puskin 24

N

Napolitano Giorgio 16 NIIAG 12,19 Nilpeter 29,50 Nociti Maria Zemira 49 Nuova Ipa 12


O

OcĂŠ 46,55 Omet 43 Orlando Giuseppe 63

P

Paladino Mimmo 24 PaperlinX gruppo 61 Perez Antonio 15 13 Periodici San Paolo Pianon Nicola 63 Piersantini Egiziano 66 66 Piersantini Michele Pinacoteca di Brera 24 Pixartprinting 14,22,23 Pollici Alfredo 48 Polyedra 61 15 Possehl gruppo Pozzoni gruppo 13 18,38,39 Press Up Press-D 63 Presstek 33 19 Printer Trento PrintersParts 65 Printgraf 53 Printgraph 3 Provesi 12 32 Prudhomme Fabian

Q

Quebecor World

R

31

Radice Massimo 42 Radtech 43 Ratzman Aviv 52 Redix 63 63 Regazzo Alberto Reggiani Leonardo 51 Reggiani Visual Printing 51 Ricoh 33,61 Rigamonti Matteo 14 Robotti Maurizio 65 49 Rocchelli Valter Romer Paul 11 Ronzoni Maurizio 55 Rossini 43 31 Roto Smeets Rotoalba 13 Rotocalcografica 13 Rotocobrhi 12 19 Rotolito Lombarda

S

S. Lattes Sales Samsung Scheufelen Schneider Werner

58 49 15 20 15

Schreier Bernhard 32 33 Schwarz Rolf Scuola grafica e cartaria S. Zeno 43 SEI 58 52 Sign-Tronic Italia Sironi Alberto 19 2 Sitma Machinery Sorit 13 Southerprint 34 63 Sport Network St. Ives 34 Studio Xilox 19 Studio Zetapi 49 43 Sun Chemical

T

Taga Italia 30 Tallone Alberto 16 Tallone Enrico 16 63 Taverna Elisabetta Tenderini Alessandro 14 Terascreen 53 Tesa 43 Tessera Chiesa Domenico 49 Tic Tac 56,57 Tipografia Casalese 16 Tipografia Commerciale 12 Tisi Nicola 15 15 Torraspapel Italia Trainoni Walter 19 Tresu Group 43,50 62 Tudini Domenico

U

Ulmex

53

Valvasori Franco Vetaphone Vigezzi Lorenzo Visconti Federico Vitelli Sergio

14 50 13 48 62

V

W

Walstead Investments 34 WAN-IFRA 63 Wyndeham 34

X

X-Rite

53

Zimmer Michael Zund

52 52

Z

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Opinioni

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Gestione aziendale

Percorsi virtuosi Alberto Sironi

IPI 131/12

Esiste una strada collaudata da seguire, per qualsiasi azienda, che può portare risultati certi di significativi miglioramenti e predisporre i requisiti per un duraturo successo. Si basa su tre passaggi, che richiedono una discreta sequenzialità, ma non in senso estremamente rigido, per cui possono anche accavallarsi in parte. Primo step: guardarsi dentro. L’attenzione iniziale va posta all’interno, su tutti quegli aspetti che rappresentano limiti o criticità della struttura, dell’organizzazione aziendale o che possano dipendere da difettosità tecniche. La gestione dei reclami Cliente, ad esempio, è la tipica leva tattica da cui partire. Rimuovere le cause che possano generarli è un lavoro che spesso non viene affrontato. Analizzare le varie casistiche delle contestazioni e predisporre le adeguate azioni correttive attraverso il coinvolgimento di un gruppo di lavoro è un atteggiamento che comporta certamente un beneficio per l’azienda. Secondo step: presentarsi fuori al mercato. Oggi dotarsi di un sito web istituzionale e di una classica brochure di presentazione non è sufficiente, anzi può dare l’idea di “vecchio”, quindi risultare controproducente. È invece necessario studiare come si vuole caratterizzare la propria presenza esterna e in quali modalità, cioè come “comunicare col mercato”. Qui gli aspetti legati al marketing divengono determinanti, ma non si tratta di intraprendere sentieri impervi a cui non si è abituati, bensì trovare forme di messaggi chiari, semplici e sinceri che ci rappresentino, oltre al mezzo più efficace per veicolarli. Terzo step: divenire innovativi. Spesso questo fattore è stato confuso con l’avanzamento tecnologico, che i Clienti nemmeno capiscono. Si tratta invece del valore dell’offerta al mercato: è la proposta che deve essere innovativa! E lo si può essere in modi diversi: attraverso il servizio offerto, dal punto di vista organizzativo, oppure negli attributi del prodotto che si realizza. L’importante è restare concentrati su due atteggiamenti vincenti: individuare problemi che provocano disturbo al Cliente perché li soffre, verificando se siamo in grado di farcene carico con la nostra struttura, e pensare sempre all’utilizzatore finale in termini di prodotto. Con tali approcci propositivi si tenta di prevenire e orientare il mercato invece che subirlo, elevando il valore delle proprie prestazioni e i margini che ne conseguono. In casi di eccellenza questa modalità spinge anche a sviluppare la progettazione per brevettare soluzioni o prodotti (il packaging ad esempio), alzando il livello di competitività dell’azienda, tanto da renderla difficilmente attaccabile dalla concorrenza. Quindi percorrere il sentiero così descritto e tracciato significa uscire dalla massa e posizionarsi a un livello in cui si diviene partner del Cliente e non più “solo” fornitori, perché si modificano gli equilibri della relazione instaurata con l’acquirente e con essi il conseguente valore contrattuale del servizio fornito tende a salire.

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Market&Trend

Annus horribilis o mirabilis?

Emanuele Posenato

IPI 131/12

Qualche sera fa un caro amico venditore rientrando dal meeting annuale della sua società, una nota multinazionale, mestamente desiderava per sé un anno di “ibernazione”, per saltare a piè pari il 2012. Anno pronosticato dai suoi dirigenti del marketing e delle vendite fosco come la selva dantesca. Contestualmente apprendo che sono oltre 55 mila le attività economiche in più registrate presso le Camere di Commercio tra gennaio e ottobre 2011 rispetto allo scorso anno, nonostante 38 imprese al giorno, nel medesimo periodo, siano uscite dal mercato (quasi 4 al giorno in più rispetto al 2010 per complessive 10.323 unità). Che indicazioni trarre? Che effetto avrà il protrarsi della crisi? Senza voler apparire un insanabile ottimista, sono convinto che ci siano molti individui e imprese che non solo hanno imparato la lezione, ma ne stanno traendo addirittura un insegnamento e, dopo essersi “purificate”, stanno gestendo l’inevitabile processo di cambiamento. In linea con l’intelligente suggerimento dell’economista americano Paul Romer che afferma: “è un vero peccato sprecare una crisi”. E tutto sommato non credo ci siano alternative. La cosiddetta “crisi” ha assunto, per buona parte del nostro settore, connotati ben diversi da quella universalmente intesa, perché coincide con un mutamento radicale della domanda che sta cambiando di pari passo con il sistema della comunicazione. Un cambiamento di fronte al quale non è possibile difendere lo status e resistere replicando schemi noti. Rinunciare all’investimento nel futuro a favore di modelli di business “old economy” rappresenta una pericolosa trappola psicologica. È assolutamente indispensabile guardare avanti, assumendosi i rischi del caso. Una sfida da imprenditori, insomma. In questo nuovo spazio editoriale che mi è stato affidato con cadenza mensile ho l’obiettivo di cogliere i segnali, in particolare quelli deboli, che giungono dal mercato e che possono risultare utili a tratteggiare possibili percorsi di sviluppo, per delineare, strada facendo, la fisionomia del nostro futuro. Cercheremo di tracciare una sorta di “road map” da proporre a chi decide di continuare a camminare, con passo determinato e fiducioso, sforzandosi di guardare avanti. Che anno ci aspetta dunque? Certamente un anno intenso e difficile, ma proprio per questo denso di opportunità e di potenziali sorprese. Alla faccia delle profezie apocalittiche e delle cassandre di turno. Del resto la rassicurazione ci giunge da Carlos Barrios, storico, antropologo e ricercatore, discendente della tribù Maya Mum, diventato anche Ajq’ij Maya, sacerdote officiante e guida spirituale del clan dell’Aquila, che interpellato sulla ricorrente profezia Maya pacatamente afferma che “il mondo non finirà: sarà solo trasformato”.

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PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese

AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Mauro Cosani alla guida di Arvato in Italia n Cambio della guardia alla guida del colosso Arvato Print in Italia, il gruppo che fa capo alla tedesca Bertelsmann a cui, nel nostro Paese, fanno capo la Eurogravure di Treviglio e il Nuovo Istituto Arti Grafiche di Bergamo. Prima di Natale, il gigante della stampa tedesco aveva deciso di interrompere il rapporto con il Ceo di Arvato Print, Oliver Kranert. Ingegnere chimico, nato a Berlino nel 1960, Kranert, dopo esperienze in Bayer, aveva costruito tutta la sua carriera nel gruppo Bertelsmann fino a diventare Ceo di Arvato Print Italy. Un gruppo che fattura complessivamente oltre 200 milioni di euro con circa 1.100 dipendenti e comprende, appunto, il Nuovo Istituto Italiano di Arti Grafiche di Bergamo (80 milioni di euro di ricavi con 450 dipendenti, specializzato nella stampa di libri,

riviste e cataloghi), Eurogravure (60 milioni di ricavi, 200 dipendenti e stampa di riviste e cataloghi), Arti Grafiche Johnson (55 milioni di ricavi, 400 dipendenti nel settore della stampa di agende e calendari) e Distriberg (azienda che opera nei servizi di legatoria e distribuzione con 50 dipendenti e 5 milioni di fatturato). Proprio per dare un cambio di guida ad Arvato in Italia, il gruppo guidato a livello internazionale da Hervé Milcent ha deciso di nominare nuovo amministratore delegato (e già operativo) del NIIAG e di Eurogravure, oltre che responsabile della legatoria Distriberg di Grassobbio, Mauro Cosani. Cinquantadue anni, laureato in Ingegneria all’università di Darmstadt in Germania, Cosani ha iniziato la sua carriera professionale nel 1984 come IT manager di Rohm GmbH

sempre a Darmstadt. Nel 1990 è diventato management assistant in Arvato AG per trasferirsi un anno dopo in Italia per assumere la direzione logistica del NIIAG. Nel 1994 ha assunto la direzione generale dello stabilimento offset di Bergamo. Nel 2000 è stato nominato ad dello stabilimento rotocalco di Eurogravure mentra a metà del 2010 si è trasferito in Spagna

in qualità di Coo di Arvato Print Iberica e di Rotocobrhi. E poprio l’ottimo lavoro svolto in Spagna e i risultati ottenuti hanno convinto i vertici di Bertelsmann di affidargli il compito di guidare le attività di stampa in Italia senza tralasciare del tutto quelle spagnole, dove rimane Coo di Rotocobrhi. Achille Perego

D.M.P. acquisisce Tipografia Commerciale

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n È arrivato un nuovo, importante protagonista nel settore del direct marketing. Si chiama D.M.P., acronimo di Direct Marketing Project. È nato, per volontà di un gruppo di soci privati, nel giugno dello scorso anno. Tra gli azionisti annovera anche Franco Cianfrini, amministratore della Nuova Ipa dell’Aquila, un’azienda di stampa a bobina specializzata nella business communication e nella comunicazione one-to-one, dagli estratti conto alle rendicontazioni. Così, da giugno dello scorso anno l’azienda aquilana è entrata a far parte del gruppo D.M.P. che, lo scorso ottobre, ha messo a segno l’acquisizione di un’altra realtà di stampa nel direct marketing: la Tipografia Commerciale di Treviglio della famiglia Provesi, che, con la cessione, ha mantenuto una quota di minoranza in D.M.P.. Azienda di stampa piana specializzata nel direct marketing (con

sistemi avanzati e unici per la personalizzazione e il finissaggio, la Commerciale stava attraversando un periodo difficile. D.M.P. l’ha quindi rilevata con l’obiettivo di rilanciarla. Oggi il gruppo Direct Marketing Project, guidato dal direttore generale Giuseppe Gaito (ex Capriolo-Venturini) e dal direttore commerciale Adelmo Dell’Alessandro, si presenta sul mercato con due unità produttive (Commerciale e Nuova Ipa) e l’obiettivo di chiudere il 2012 con circa 12 milioni di euro di ricavi. L’obiettivo è riconquistare fette importanti di attività nel direct marketing, rafforzando la parte stampata ma soprattutto crescendo nel data base marketing e nel marketing intelligence. E per questo il Gruppo varerà un’importante serie di investimenti, in particolare per nuove macchine da stampa digitali e per le tecnologie informatiche. IPI 131/12

E punta a crescere nel direct marketing con due unità produttive, Treviglio e L’Aquila, e un centinaio di dipendenti.


PIOMBI

PrimoPiano

Rotocalcografica (Pozzoni) ferma l’attività E Rotoalba si prepara a cambiamenti nell’assetto azionario. Il gruppo n Grandi manovre (e anche dolorose) sul fronte Bagel avrebbe infatti decidella stampa rotocalco, forse la più colpita dalla crisi del settore grafico e sempre più attaccata so una parziale dismissiodalla forte concorrenza delle grandi roto-offset. ne del suo 85%. Così, in questo periodo, sono arrivate due notizie importanti su altrettanti protagonisti del mercato. La prima riguarda il gruppo Pozzoni di Cisano Bergamasco, che proprio nelle scorse settimane ha concluso l’acquisizione al 100% di Mondadori Printing. Pozzoni ha infatti deciso il “fermo macchine” (quattro rotative) alla Rotocalcografica di Cinisello Balsamo. I circa 80 dipendenti dello stabilimento alle porte di Milano, del resto, erano già in cassa integrazione da inizio del 2010, e il periodo di Cig durerà fino a dicembre di quest’anno. Se per ora si tratta solo di un “fermo macchine”, non si può escludere che in futuro il gruppo Pozzoni opti per la decisione più netta (se non ci sarà una ripresa del mercato) di una chiusura definitiva dello stabilimento, trasferendo le eventuali commesse in capo a Rotocalcografica negli altri impianti rotocalco del gruppo, a partire dalla Sorit di Melzo, dove, tra l’altro, si stampa il settimanale Sorrisi e canzoni tv. Il mondo rotocalco registra però un’altra novità. Le grandi manovre attorno a Rotoalba, l’azienda in provincia di Cuneo (180 dipendenti e circa 40 milioni di euro di ricavi) che stampa le riviste

della Periodici San Paolo (a partire da Famiglia Cristiana) ma lavora anche per conto terzi e tra le sue più importanti commesse annovera quella della stampa dei cataloghi Ikea, per cui proprio in questi giorni ha rinnovato il contratto per tre anni con un incremento dei volumi. Se in un panorama non facile per gli stampatori rotocalco Rotoalba rappresenta un’eccezione, proprio per questo si stanno preparando cambiamenti nell’assetto azionario. Il gruppo tedesco Bagel, che controlla l’85% di Rotoalba (il restante 15% è rimasto nelle mani dei Paolini) avrebbe infatti deciso una parziale dismissione della sua quota. E proprio in questi giorni si starebbe arrivando al rush finale della cessione con sei grandi gruppi di stampa italiani che hanno manifestato interesse per entrare nell’azienda di Alba. Solo uno, però, vincerà la partita e diventerà il nuovo, forte socio, di Rotoalba. A.P.

Cartolombarda messa in liquidazione L’azienda di Induno Olona, specializzata da oltre venticinque anni nella stampa di buste e sacchetti, è stata costretta ad arrendersi alla crisi finanziaria di questi anni.

n Al triste elenco delle aziende

del settore grafico vittime della crisi, e che chiudono i battenti, si aggiunge un altro nome, quello di Cartolombarda di Induno Olona, in provincia di Varese. Storica e affermata cartotecnica, specializzata da oltre venticinque anni nella stampa di buste e sacchetti, Cartolombarda è stata infatti messa in liquidazione a fine dicembre, con la nomina come liquidatore del suo ex direttore, Lorenzo Vigezzi. Tutti i dipendenti, circa una trentina (perché qualcuno dei

35 originari aveva già trovato altre sistemazioni in aziende della zona) sono stati messi in cassa integrazione straordinaria fino a metà novembre. Dopodiché dovrebbe scattare la mobilità perché è difficile, spiega Domenico Cavallin della Fistel-Cisl di Varese, che l’azienda possa trovare un acquirente disposto a proseguire l’attività.

L’importante, quindi, è che la messa in liquidazione sia in grado di onorare tutte le spettanze verso creditori e lavoratori. Cartolombarda (circa 8 milioni di euro di ricavi nel 2009, e 350 mila di perdite stimate), ha subìto la classica crisi finanziaria di questi anni ed è stata costretta ad arrendersi anche se, sottolinea sempre il sindacalista, aveva in portafoglio ancora ordini per due mesi di attività. Sulla crisi dell’azienda, conclude Cavallin, ha sicuramente pesato il cambio della proprietà avvenuto quattro anni fa.

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PIOMBI

news aziende grafiche

Pixartprinting cede il 75% a un fondo d’investimento Circa 17 milioni il valore della transazione. Rigamonti confermato presidente. L’accordo siglato il 16 dicembre Da sinistra: Alessandro Tenderini e Matteo Rigamonti (Pixartprinting); Sonia Lorenzet e Franco Valvasori (Alcedo).

so in un momento di congiuntura economica tutt’altro che favorevole, Matteo Rigamonti ha deciso di fare un passo che forse in fondo ci aspettavamo: vendere, ma non completamente, l’azienda da lui fondata nel 1994. Per sé ha deciso ti tenere il 25% e la carica di presidente, con un ruolo attivo nella definizione delle strategie aziendali. Il nuovo ingrediente nella ricetta firmata Pixartprinting si chiama Alcedo SGR S.p.A., una società indipendente con sede a Treviso, leader italiano nel capitale di crescita, gestita da un team di investimento che lavora da 20 anni con la stessa strategia: essere partner di imprenditori e manager, principalmente partecipando in piccole e medie imprese solide e con un forte potenziale di crescita. In base all’accordo siglato lo scorso 16 dicembre, dopo 6-7 mesi di trattative, Alcedo entra a far parte della compagine societaria di Pixartprinting con una quota del 75%. Il valore della transazione è di circa 17 milioni di euro. Il CdA, oltre a Matteo Rigamonti, sarà composto da Alessandro Tenderini (già direttore generale di Pixartprinting), Maurizio Sala conferenze gremita Per l’importante annuncio è stata scelta una location esclusiva, l’Armani Hotel di Milano inaugurato recentemente.

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Masetti, Sonia Lorenzet e Franco Valvasori (esponenti del Fondo). «Ho deciso di intraprendere questa strada per una questione di responsabilità», ha dichiarato Matteo Rigamonti in occasione di una conferenza stampa. «Quando un’azienda raggiunge certe dimensioni non può ancorare il proprio destino a una singola persona, bensì necessita di più menti in grado di contribuire, ognuna con la propria esperienza e il proprio know how, alla crescita futura. Credo che a certi livelli sia indispensabile spersonalizzare, passando da una realtà padronale a una realtà manageriale. Per questo ho ritenuto che fosse giunto il momento di trovare nuovi partner in grado di sostenere il progetto di sviluppo che abbiamo messo a

punto». Il prossimo obiettivo per Pixartprinting – che ha chiuso l’esercizio 2011 con un fatturato di oltre 32 milioni di euro, registrando una crescita del 40% rispetto all’anno precedente – è arrivare a 40 milioni di fatturato nel 2012, per puntare a un traguardo futuro molto ambizioso: circa 100 milioni di euro di fatturato raggiunti nell’arco di cinque anni e la quotazione in Borsa. Ma i progetti che rientrano in un piano quinquennale messo a punto insieme al nuovo partner non finiscono qui. La strategia dell’azienda prevede infatti: - il consolidamento della crescita in Italia; - un incremento della presenza nei Paesi già attivi, quali Francia (attualmente il mercato estero

più importante), Lussemburgo e Svizzera; - un ulteriore sviluppo della strategia d’ingresso in Paesi recentemente approcciati quali Spagna e Portogallo; - sviluppo di nuovi mercati, primo fra tutti la Germania, che presenta grandi potenziali e un bacino d’utenza matura e consapevole. Un progetto articolato, che prevede una sostanziale crescita del fatturato legato anche all’ingresso in nuovi mercati. Primo in ordine cronologico quello delle etichette, per le quali verrà a breve inaugurato un reparto dedicato, dove è prevista l’installazione del sistema di stampa inkjet Epson Surepress L-4033A a bobina e del sistema di taglio Sei Laser. «Dopo aver analizzato Pixartprinting per mesi siamo rimasti colpiti per il modello di business innovativo», ha commentato Franco Valvasori di Alcedo, «l’indiscutibile posizione di leadership in Italia, le interessanti prospettive di crescita, il forte focus produttivo italiano, abbinato a una propensione all’internazionalizzazione e, infine, un notevole impegno professionale di tutte le maestranze». C.R. IPI 131/12

 Giunto all’apice del succes-


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news fornitori

Soluzione Manroland: la posizione ufficiale < Il comitato dei creditori, in

accordo col commissario giudiziario Werner Schneider, ha scelto la soluzione che garantisce il mantenimento in attività dei tre siti produttivi di Manroland – questo si legge nelle prime righe del comunicato ufficiale emesso da Schneider Geiwitz & Partner, giunto in redazione. La soluzione ottimale per la quale si è optato è la divisione della società in tre tronconi indipendenti: - il sito di Augsburg (stampa rotativa) verrà venduto al Gruppo Possehl: la Società di Lubecca, guidata dalla famiglia, prevede anche di stabilire un rapporto di fornitura con lo stabilimento di Plauen per garantire a questo la piena attività; - lo stabilimento di Plauen sarà scorporato e costituirà una nuova società; è ipotizzabile

che questo impianto possa acquisire commesse di lavoro anche da terze parti; - lo stabilimento di Offenbach (stampa a foglio) sarà oggetto di un management buyout con l’appoggio di un investitore: l’operazione finanziaria deve avere il beneplacito dello stato federale di Hessen con il quale sono già avviate le trattative. Nel comunicato, ove si dichiara di non voler rendere pubblici i valori delle transazioni, Schnei-

der sottolinea che la decisone finale verrà presa dal meeting dei creditori, ma la soluzione qui prospettata rappresenterà un “forte segnale”. In base alle trattative portate avanti con gli investitori, lo stabilimento di Augsburg darà lavoro a 1.473 dipendenti e tutte le posizioni di apprendistato verranno confermate. A Offenbach lavoreranno 750 dipendenti e circa 300 a Plauen.

Kodak ricorre al “Chapter 11” Kodak ha richiesto di entrare nella procedura “Chapter 11” del codice statunitense, una sorta di nostra “amministrazione controllata”. La procedura riguarda la Casa madre e le attività statunitensi ma non quella delle filiali all’estero. La crisi di liquidità avrebbe reso il prestigioso Gruppo vulnerabile ai creditori nonostante il finanziamento di 950 milioni di dollari ottenuto da Citygroup che consentirebbe invece alle filiali estere di continuare la loro attività e mantenere gli impegni con i fornitori. Il “Chapter 11” resterebbe aperto per tutto il 2012 e il 2013 per dar modo a Kodak di rinforzare la sua liquidità, monetizzare brevetti non strategici, risolvere alcune procedure giudiziarie aperte – Kodak ha citato in giudizio Apple, HTC, Fujifilm e Samsung per violazione di brevetti – e quindi focalizzarsi sulle aree di business a maggior valore aggiunto. Antonio Perez, CEO di Kodak, ha detto che «questo è un passo importante per completare il nostro processo di trasformazione che ha già visto la chiusura di 13 siti produttivi, 130 laboratori e una riduzione di 47.000 posti di lavoro dal 2003. Il nostro obiettivo è di lavorare con i nostri azionisti per arrivare ad essere una agile struttura che gioca un ruolo di primo piano nel mondo nel trattamento digitale dell’immagine e nei materiali».

Torraspapel incorporata in Cartiere del Garda

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Da gennaio Torraspapel Italia viene inglobata in Cartiere del Garda continuando, sotto l’egida della cartiera trentina, a concentrarsi nella vendita dei prodotti speciali (adesiva, auto copiante, uso mano, monopatinata, metallizzata, termica). In questo processo di integrazione e nell’ottica di creare una sinergia con la forza vendite di Cartiere del Garda, Nicola Tisi (direttore vendite Italia) assume anche la responsabilità della vendita di tali prodotti continuando a rispondere al direttore commerciale generale Maurizio Molina. Cartiere del Garda, Torraspapel e Condat fanno parte del Gruppo Lecta, al secondo posto in Europa tra i produttori di carte patinate senza legno. Con una capacità superiore a 1,4 milioni di tonnellate, Lecta è leader del mercato nel Sud d’Europa: Spagna, Portogallo, Francia e Italia.

IN BREVE Gruppo Masserdotti inaugura un nuovo showroom Con il 2012 il Gruppo Masserdotti apre le porte al nuovo showroom allestito nella propria sede, totalmente dedicato alla Divisione Multisensoriale. Un’area espositiva di oltre 100 m2 che ospita tutti i sistemi progettati dall’azienda stessa, aperta a imprese e a professionisti interessati a strumenti di comunicazione all’avanguardia adatti ad animare gli ambienti e a creare interazione con gli utenti. Uno spazio ad alto contenuto innovativo, tra i pochi presenti sul territorio, dove sperimentare le funzionalità di un’intera line-up a marchio Samsung: videowall, player monofacciali e bifacciali con tecnologia touchscreen e non, strumenti outdoor e indoor. I visitatori avranno la possibilità di accedere al know how di gestione delle reti Digital Signage attraverso Palinsesto, software di proprietà del Gruppo Masserdotti. Sono inoltre disponibili un modello di riconoscimento dell’audience e un sofisticato sistema di rilevazione della redemption in grado di tracciare i contenuti e servizi consultati dall’utente tramite il player.


IN BREVE Durst Rho500R per Giprint Progettata per stampare su un’ampia varietà di materiali in bobina fino a 5 metri di larghezza, senza limiti di lunghezza, Durst Rho500R è stata scelta da Giprint di Piove di Sacco, punto di riferimento nella fornitura di espositori, coperture di edifici, gigantografie da interni, back-drop di grandi dimensioni. Molti clienti, infatti, sono stampatori che richiedono prodotti di grande formato, quali striscioni stradali, wrapping building, allestimenti per centri commerciali. La 5 metri di casa Durst risponde perfettamente alle esigenze di Giprint, stampando in alta qualità e unendo l’elevata produttività (350 m2/h) alla risoluzione fino a 600 dpi.

Soluzione completa di prestampa Fujifilm per Maggioli

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news aziende grafiche

Enrico Tallone nominato Grande Ufficiale della Repubblica  Grazie alla sua storia e alla sua bravura,

qualità che il gergo burocratico chiama “benemerenze verso la Nazione”, Enrico Tallone è stato insignito dal Presidente Giorgio Napolitano del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Chi altri, nel nostro settore, se non il maestro dell’atelier tipografico più antico e prestigioso d’Europa – un piccolo mondo antico dove ancora oggi si realizzano libri-capolavoro composti e rilegati a mano e stampati su torchi e macchine piano-cilindriche – chi altri avrebbe potuto “meritare” un così alto riconoscimento? «Il Presidente della Repubblica, che segue con particolare interesse e passione il mondo del libro» ci ha detto Enrico Tallone «attraverso questo gesto credo abbia inteso dimostrare la propria attenzione nei confronti della categoria di cui faccio parte». Vero e proprio scultore del libro, Enrico Tallone è oggi tra i massimi rappresentanti, ma soprattutto continuatori, di quell’arte gelosa, monacale – un’arte che richiede qualità

antiche e rare come la pazienza, la ricerca e il senso della bellezza – e che si chiama tipografia (vedi il video sulla home page di Stampamedia). Fondata nel 1938 a Parigi da Alberto Tallone, papà di Enrico, un artista cresciuto nella Milano della Scapigliatura, l’atelier è attivo dalla fine degli anni Cinquanta in Italia. La sede di Alpignano, alle porte di Torino, fu inaugurata il 15 ottobre 1960 nientemeno che da Luigi Einaudi. Da allora, la bottega è stata frequentata da personaggi del calibro di Gabriele D’Annunzio, Riccardo Bacchelli, Salvatore Quasimodo, Gianfranco Contini, Norberto Bobbio, Mario Luzi, Pablo Neruda (grande amico dei Tallone), Giovanni XXIII... E così come allora, ancora oggi Enrico stampa libri scegliendo uno per uno il formato, il carattere adatto, utilizzando carta e inchiostri di altissima qualità, e alla fine regala al mondo un miracolo di bellezza, un oggetto – il libro per così dire fatto a mano – di fronte al quale scopriamo che ancora oggi è possibile stupirsi.

Siz conclude il beta test della Speedmaster XL 162-5

Fallito l’affitto della Tipografia Casalese Sembrava che qualche mese fa si fosse risolta la crisi di Diffusioni Grafiche di Villanova Monferrato (AL), azienda che faceva capo alla famiglia Giachetti ed era stata dichiarata fallita nel marzo del 2010. Affidata al curatore fallimentare, Vittorio Galli con studio a Novara, quattro mesi dopo, a luglio sempre del 2010, era stata data in affitto, in sede di asta del Tribunale, a una nuova società (newco), Tipografia Casalese, il cui amministratore è Claudio Gandini. Ma l’affitto del ramo d’azienda, a cui sarebbe dovuto seguire l’acquisto della società, non ha avuto un epilogo positivo. Così sarebbe ora in corso il “ritrasferimento” dell’azienda al Tribunale di Casale e al curatore fallimentare. Tipografia Casalese era subentrata con l’affitto di un ramo aziendale della ex Diffusioni Grafiche (occupando una parte dello stabilimento di Villanova ) continuando a produrre con circa 25 dipendenti, una rotativa Heidelberg web 16 pagine, una piana 70x100 a 4 colori Miller, un reparto di prestampa con due CtP Creo e linee di piega, punto metallico e cellofanatura, stampando soprattutto riviste, periodici e prodotti commerciali per l’area piemontese, lombarda e ligure. Il restante dei 100 dipendenti aveva ottenuto l’accesso agli ammortizzatori sociali e ai prepensionamenti e pensionamenti. Adesso, anche per gli ultimi 25 dipendenti, esaurita la procedura d’affitto e interrotta l’attività, l’ultima risorsa rimangono gli ammortizzatori sociali. A.P.

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Un netto miglioramento delle perfomance di stampa è il brillante risultato conseguito dal Gruppo Maggioli in seguito all’installazione di un sistema CtP Luxel T-9500 NS con sistema di caricamento delle lastre automatico in linea interfacciato con il flusso di lavoro XMF Complete, in combinazione con la sviluppatrice FLH-ZAC 125 e le lastre termiche Brillia HD LH-PJE. Punto di riferimento per gli operatori della pubblica amministrazione, il Gruppo Maggioli è un’azienda leader nella fornitura di servizi di stampa ed editoriali, nell’implementazione di soluzioni informatiche e di document management, nell’organizzazione di fiere e convegni e nella gestione delle entrate degli enti locali.

Heidelberg e Grafiche Siz hanno deciso di terminare il beta test sulla Speedmaster XL 162-5. L’accordo era stato definito nel 2006 e due anni dopo la macchina veniva installata dando inizio al periodo di test. Nel 2011, dopo tre anni previsti nel contratto, il beta test si è concluso in accordo tra le aziende. Il test, anche grazie alla costruttiva collaborazione avuta dal personale di Grafiche Siz – si legge nel comunicato emesso – ha permesso a Heidelberg di sperimentare e certificare modifiche e migliorie che sono state poi introdotte nella produzione di serie: oggi vi sono più di 50 macchine XL VLF vendute e installate nel mondo. Grazie alla positiva e comune esperienza fatta durante il periodo di beta test, Heidelberg/Macchingraf e Grafiche Siz dichiarano che manterranno stretti contatti in relazione agli sviluppi della XL 145/162 nel mercato.


Sostenibilità ambientale ed innovazione

La nuova linea PS-10 è il primo e più grande impianto di produzione lastre offset di Fujifilm situato fuori dal Giappone. Progettata per essere in grado di produrre tutta la famiglia di lastre compresa la nuova Brillia HD PRO-T3, la più avanzata lastra di Fujifilm.

graphic.arts@fujifilm.it

POWER TO SUCCEED


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news eventi

Gli strumenti di marketing per far crescere il business

 Produttori e utilizzatori di

macchine da stampa digitale concordano su un punto: le attrezzature sono ormai affidabili e superveloci con un potenziale enorme ma il punto debole resta tuttora il marketing. Saper proporre ai propri clienti la stampa digitale evidenziandone le infinite possibilità che essa offre non è facile. Almeno non per tutti... Ecco perché HP Indigo continua ad ampliare la gamma di strumenti per offrire ai propri clienti la possibilità di sviluppare il business. Software, formazione e community Oltre al Welcome Kit contenente una chiavetta USB con alcuni lavori realizzati con le macchine del produttore americano, campioni di stampa e una guida formativa completa, HP Indigo ha realizzato il software SmartPlanner per facilitare un accurato confronto tra lavori stampati in modo tradizionale e in digitale. Un software che

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consente di massimizzare i profitti selezionando la piattaforma più giusta per i lavori: ciò è particolarmente importante per gli stampatori tradizionali che stanno introducendo l’offerta digitale perché possano scegliere la tecnologia di stampa più adeguata per ogni singolo lavoro. HP Capture è invece un programma che consiste in moduli formativi, strumenti di business, network e attività di sviluppo del mercato. Il servizio viene erogato attraverso un portale dedicato con tre percorsi: education, strumenti e community il cui accesso è consentito con il rilascio di una password comunicata al momento della consegna della macchina. Education consente di partecipare a programmi specifici di apprendimento guidati da esperti del settore; Strumenti permette di scoprire interessanti applicazioni e trovare nuove opportunità di business; Community è la piazza virtuale dove gli stampatori possono scambiarsi le esperienze e creare delle reti di collegamento tra clienti HP, opinion leader e fornitori. «Per quest’anno sono previste per l’Italia sessioni di training più specifiche

La homepage di Dscoop, l’associazione degli stampatori digitali.

sulla base dell’ottimo riscontro ottenuto nel 2011 durante il quale sono stati organizzati 9 corsi con la partecipazione di 99 partecipanti in rappresentanza di 69 aziende», racconta Gabriella Moretti, responsabile marketing di HP Indigo Italia. Dscoop, l’associazione degli stampatori digitali E poi c’è Dscoop, Digital Solutions Co-operative, l’associazione americana costituita da utilizzatori di macchine da stampa digitale per scambiarsi opinioni ed esperienze, di cui HP Indigo è partner privilegiato e che ora può contare anche sulle sedi Asia Pacifico e EMEA. In particolare, la sede europea diretta da 10 membri, tra cui Vincenzo Cirimele, amministratore di Press Up, annovera solo nove aziende italiane. Essere associati a Dscoop consente l’accesso agli strumenti che permettono di promuovere la propria attività con il supporto di una comunità forte incentrata sulla stampa digitale. Gli strumenti comprendono risorse online (forum, casi di studio, webinar e programmi di supporto) e la Conferenza annuale di Dscoop

EMEA, in cui i membri si incontrano per condividere le proprie esperienze e ampliare la propria rete di conoscenze. L’importanza del marketing per sviluppare il business Fare networking quindi è la chiave per emergere in un mercato sempre più affollato. Ne sono convinti Vincenzo Cirimele e Aldo Franco, direttore generale di Eurolabel. «Condividere le proprie esperienze è fondamentale soprattutto in questo momento» commenta Aldo Franco. «Se il cliente è scettico bisogna essere pronti a trovare le giuste motivazioni per convincerlo a scegliere una strada piuttosto che un’altra». Il primo ostacolo sembra essere rappresentato dai commerciali - che senza un’adeguata formazione non sono in grado di proporre prodotti concettualmente diversi da quelli venduti fino ad oggi - e dagli interlocutori, i buyer di stampa, che spesso non sono preparati alle nuove tecnologie. Arrivare dal cliente con strumenti adeguati rappresenta sicuramente una chance in più. Concorda Vincenzo Cirimele che dalla sua posizione privilegiata nel board di Dscoop EMEA racconta dell’importanza del confronto soprattutto con i colleghi americani che, meno forti nella tecnica di stampa, sono però imbattibili sulle strategie di marketing. «Purtroppo alla conferenza annuale del 2011 erano presenti solo tre italiani contro 700 cinesi», commenta Cirimele. Il prossimo appuntamento è fissato a Washington dal 22 al 24 marzo, giusto due mesi prima del grande appuntamento di Drupa dove HP Indigo su uno stand di 4.800 metri quadrati presenterà molte novità ancora “top secret”. Titti Cocola

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Alcune iniziative proposte da HP Indigo ai propri clienti per sensibilizzare il mercato e valorizzare ulteriormente la stampa digitale.


Nasce CERTIpack, la certificazione tecnica per le cartotecniche Uno strumento che ancora mancava nell’ambito del packaging.

< Dopo i successi ottenuti dalla certificazione

CERTIprint, lo Studio Xilox ha messo a punto CERTIpack, la certificazione tecnica riconosciuta da TUV Austria specifica per le aziende cartotecniche. Si tratta della prima certificazione tecnica nell’ambito del packaging, uno strumento che va a colmare una lacuna e a soddisfare la domanda sia delle società produttrici di imballaggi cartotecnici che dei print buyer. CERTIpack prende in considerazione l’intero ciclo produttivo, dalle fasi di prestampa e stampa fino ai processi di nobilitazione, fustellatura, finestratura, incollatura e rivestimento delle scatole, per un totale di ben 23 lavorazioni. «L’idea» dichiara Alberto Sironi per Studio Xilox «ha preso piede a seguito dei successi ottenuti da CERTIprint, con cui abbiamo certificato numerose aziende grafiche italiane fra cui Rotolito Lombarda, Arvato NIIAG, Industrie Grafiche Arbe e, più recentemente Esperia e Printer alle quali seguiranno Grafiche Antiga e Mazzucchelli. Ci sembrava importante rivolgerci anche al mercato del packaging e offrire una proposta

che comprendesse tutti i vari step di lavorazione che nelle cartotecniche hanno lo stesso valore della fase di stampa, in modo da poter garantire la qualità del prodotto finale, elemento oggi trascurato dalle altre proposte di certificazione ma fondamentale in termini di mercato e accettazione del prodotto». Ecco quindi che l’interesse per CERTIpack non sfuggirà ai print buyer che otterranno il beneficio di ridurre i loro controlli sul fornitore certificato, perché già assicurati dalla sorveglianza di auditori tecnicamente qualificati.

Esperia e Printer ottengono il CERTIprint

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Le due importanti aziende trentine si certificano ISO12647-2 con il protocollo CERTIprint che si conferma uno strumento di fondamentale importanza per le aziende grafiche sia per le favorevoli implicazioni di marketing che, soprattutto, per il miglioramento della qualità del prodotto finale. Nel caso di Esperia e Printer Trento, Walter Trainoni ed Emanuele Cheller, i due direttori tecnici che hanno seguito il progetto di certificazione in prima persona, non hanno esitazioni nell’affermare che i processi tecnici delle loro aziende sono notevolmente migliorati proprio seguendo i metodi suggeriti dallo schema CERTIprint. In questi giorni anche Grafiche Antiga sta concludendo l’iter di certificazione secondo la norma ISO12647-2 in base al protocollo CERTIprint, mentre Mazzucchelli ha iniziato il percorso e si trova nella fase di start-up formativo iniziale dopo una prima analisi. Queste società si aggiungono alla già cospicua lista di aziende grafiche certificate CERTIprint.

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news iniziative

Certipack: le fasi 1 Vendite e ufficio tecnico 2 Dotazione tecnologica prestampa e monitor 3 Gestione file in entrata – Nativi 4 Gestione file in entrata – Pdf 5 Gestione profili e configurazione flusso (Rip) 6 Imposizione e cianografica 7 Prove colore – Manutenzione e calibrazione 8 Controllo prove colore interne 9 Controllo prove colore fornite 10 Lastre – Manutenzione, calibrazione, impostazione CtP 11 Lastre – Controllo durante le lavorazioni 12 Stampa – Regolazione del sistema 13 Stampa – Avviamento (copia Ok – Visto si stampi) 14 Stampa – Tiratura 15 Materie prime 16 Fasi post-stampa: aspetti generali 17 Verniciatura 18 Stampa a caldo (o Accoppiamento a freddo) 19 Rilievo (a caldo e a secco) 20 Plastificazione e accoppiatura 21 Fustellatura 22 Incollatura 23 Scatole rivestite (per Scantonatura vedi la voce Fustellatura) Per ognuna delle voci/fasi citate si fa riferimento a una check-list di dettaglio che riporta le varie verifiche da effettuare a cura degli auditori.

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2012 Calendari L’amore per i libri Ogni anno Grafiche dell’Artiere crea un’opera che è molto più di un semplice calendario. Questa pubblicazione, dedicata alla fotografia contemporanea, rappresenta ogni anno un soggetto specifico e differente. Quest’anno il tema è del tutto adatto a uno stampatore in quanto mette in scena il libro e la nostra relazione con i libri. Curato dai designer Gianni Giulianelli e Maddalena Gracis, il calendarbook è come sempre una testimonianza dell’arte della stampa. www.graficartiere.com

Perfection Il calendario Scheufelen 2012 indaga il tema della perfezione attraverso un simbolo che è semplice ma allo stesso tempo perfetto: il cerchio. Le dodici tavole, dove sono declinati i vari soggetti che richiamano la forma del cerchio, tra i quali la ruota, la palla, la luna, l’occhio... sono state stampate su patinate Scheufelen phoenixmotion, heaven 42 e bvs da 250 g/m2. www.scheufelen.com

Earth

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Il calendario 2012 del Gruppo Lecta si sviluppa su dodici scatti di paesaggi naturali visti dall’alto e realizzati dal fotografo polacco Kacper Kowalski. Kowalski, che ha vinto il World Press Photo Award 2009, è anche insegnante di parapendio. Ed è proprio con una particolare macchina fotografica montata sul suo parapendio che sono state scattate le immagini. La stampa è su carta GardaMatt Art da 200 g/m2, patinata senza legno con superficie opaca. www. gardacartiere.it


calendari 2012

Passato contemporaneo È l’artista-fotografo Maurizio Galimberti a firmare il calendario Epson 2012 “Passato contemporaneo”. Sue sono le sei immagini singole e gli altrettanti mosaici di Polaroid che fanno ormai parte del mondo del collezionismo d’arte internazionale. Il calendario è stato prodotto in 1.300 copie numerate, realizzate incollando a mano le 15.600 foto stampate in originale con Epson Stylus Pro 7890 e inchiostri UltraChrome su carta Epson Premium Glossy Photo Paper. www.epson.it

Anno sabbatico Dodici tavole dedicate a un giro del mondo - Barcellona, Parigi, Kenya, Giappone, Italia - e contraddistinte da lavorazioni, inchiostri, supporti e carte speciali. Il calendario Fontegrafica ancora una volta esplora una miriade di nobilitazioni, sapientemente combinate fra loro, che lo rendono inconfondibile. Si va dalla plastificazione olografica a quella in argento, dalla vernice scratch-off all’essenza di basilico, a dettagli in oro serigrafico, dalla floccatura caffè all’esacromia. www.fontegrafica.it

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Tutto il mondo è paese Dopo un 2010 passato “Di festa in festa” e un 2011 alla ricerca del vero “Mercato Globale”, per il 2012 Burgo Distribuzione ci regala una nuova avventura, l’ultima di questo filone, ideato da Concreta Comunicazioni, portandoci “In viaggio verso casa”. Il calendario, stampato su carta a tripla patinatura R4 Gloss da Grafiche Erredue di Cirimido (CO), combina diversi interventi di nobilitazione, studiati proprio per esaltare la peculiarità della carta. www.burgodistribuzione.com

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Spaziocultura Transavanguardia italiana

A Milano opere di De Maria, Clemente, Chia, Cucchi, Paladino

 Gli appassionati dell’arte contemporanea, o

Henri Matisse: “Pesci rossi”.

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artisti secondo la propria poetica personale. Si passa così dalle tele di De Maria grandi, colorate, vivaci, costellate di simboli geometrici liricamente astratti, alle visioni più tormentate e oniriche di Clemente, fortemente simboliche. Alla fisicità prorompente delle opere di Chia, che Bonito Oliva definisce “felicemente manierista”, si affianca la ieraticità rarefatta delle grandi tele di Cucchi. Il percorso si chiude con Paladino, che sovrappone al dipinto astratto maschere tribali, simboli arcaici, elementi tridimensionali in legno grezzo e ferro, dando vita a metafore di grande suggestione. Alla mostra, che si concluderà il 4 marzo, seguiranno cinque personali in altrettante città italiane. Giulietta Ciacchi

Francesco Clemente: “Fourteen Stations n. III, 1981-82, olio su lino. In alto, Sandro Chia: “The hand game, 1982, olio su tela. A sinistra, Mimmo Paladino: “Camion, 1985, tecnica mista su tela.

Brera incontra il Puškin  Lo scorso novembre, nell’ambito del ciclo di manifestazioni di

scambio culturale Anno dell’Italia in Russia, la Pinacoteca di Brera di Milano ha inaugurato “Brera incontra il Puškin”. Collezionismo russo tra Renoir e Matisse, esposizione unica nel suo genere che propone un’eccezionale scelta di capolavori provenienti dalla Pinacoteca del Museo Statale delle Belle Arti A.S. Puškin di Mosca. La mostra, curata da Sandrina Bandera, Caterina Bon Valsassina e Irina Antonova, espone per la prima volta una raccolta di tele di Cézanne, Gauguin, Monet, Matisse, Renoir, Picasso, Rousseau e Van Gogh scelte dalle prestigiose collezioni Sergei Ščukin e Ivan Morozov, acquisite dal Museo Puškin nel 1948. Ščukin e Morozov, collezionisti russi vissuti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, furono grandi mercanti, viaggiatori, appassionati d’arte e mecenati. Nel corso dei loro numerosi viaggi d’affari in Europa raccolsero opere di artisti loro contemporanei acquistandole nelle più importanti gallerie d’arte di Parigi, ma anche direttamente dagli artisti. Nacquero così due ampie raccolte di dipinti scelti da ciascun collezionista secondo i propri gusti e la propria indole con eccezionale sensibilità artistica e preveggenza, che testimoniano ancora oggi il fermento di quegli anni che furono cruciali per lo sviluppo della cultura e dell’arte in Europa. Tra le 17 opere - esposte fino al 5 febbraio - ricordiamo in particolare Boulevard des Capucinnes di Monet, Pierrot e Arlecchino di Cézanne, La ronda dei carcerati di Van Gogh, Pesci rossi di Matisse e due Gauguin del periodo tahitiano. G.C.

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anche soltanto gli interessati e i curiosi, non possono perdere la bella mostra sulla Transavanguardia italiana, che raccoglie per la prima volta a Milano le opere più significative di Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. Inaugurata a fine novembre al Palazzo Reale, alla presenza dei cinque artisti e del curatore Achille Bonito Oliva, che teorizzò la Transavanguardia nel 1979, la mostra offre una visione complessiva di un movimento artistico profondamente italiano che si è inserito a pieno titolo nella scena culturale internazionale degli ultimi 40 anni. Transavanguardia nel senso proprio di transizione, di passaggio dagli ideali rigidamente codificati dell’arte dell’immediato dopoguerra a una nuova visione liberatoria, multiculturale, slegata da condizionamenti. Gli artisti della Transavanguardia ritrovano la gioia del colore e del soggettivismo e recuperano stili del passato rielaborandoli con nuova modernità e creando, secondo Bonito Oliva “l’arte che progetta il passato”. Non un solo stile, quindi, ma un “matrimonio morganatico tra Picasso e Duchamp”: un intreccio di stili diversi, rappresentati da ciascuno dei cinque


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Interviste Mario Lonardi

Inauguriamo il nuovo ciclo di interviste con un’azienda a conduzione familiare che ha fatto della qualità e della nobilitazione il suo punto di forza. Core business le etichette autoadesive, 26 il 60% del fatturato.


“Siamo un’azienda che guarda al futuro e che punta alla diversificazione in settori di nicchia”

19 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Mario Lonardi, amministratore unico di Grafical srl

esperti di

etichette Il buon vino, si dice, matura negli anni. E in botti buone. E nel distretto di Valpolicella, di vini buoni se ne intendono. Ma uno splendido vino ha bisogno di una bella bottiglia e soprattutto di un’etichetta che ne sappia esaltare la qualità. Così, in quest’angolo di Paradiso tra le colline veronesi, non hanno imparato negli anni solo a produrre dell’ottimo vino ma anche a diventare esperti nell’arte della stampa di etichette. E più di tutti ci è riuscita, a Marano di Valpolicella, la Grafical della famiglia Lonardi. Quattro fratelli che da quasi trent’anni fanno girare le macchine da stampa. Andrea, il più “anziano” (64 anni), è quello che, con alle spalle un percorso di studi grafici, comincia l’attività all’inizio degli anni Ottanta. La classica piccola tipografia che assume forma d’azienda nel 1984. Impresa in cui entra, portando l’esperienza maturata nel mondo della gestione aziendale e facendole fare il salto di qualità, il fratello Mario a cui seguono Flavio ed Elio. Oggi Andrea è ancora il punto di riferimento per i processi produttivi, mentre Mario è l’amministratore unico della società (diventata srl nel 2005) che lavora su 9 mila m2 coperti, impiega (familiari compresi, tra cui i nipoti Anna, che si occupa di comunicazione e marketing, e Sebastiano a cui è affidata la responsabilità di controller dell’azienda) una settantina di persone e fattura quasi 10 milioni. Ma che cosa è oggi la Grafical? «Un’azienda a ciclo completo che ha fatto della qualità e della nobilitazione degli stampati i suoi punti di forza e che realizza il 60% del suo fatturato stampando etichette autoadesive, in particolare nel settore del vino, come punto di riferimento per duecento cantine con cui siamo cresciuti e loro con noi» esordisce Mario Lonardi. «Ma anche un’azienda che guarda al futuro e, con investimenti e innovazione tecnologica, vuole diversificarsi in altri settori della stampa di etichette autoadesive, come quello della cosmesi, e punta a espandersi in altre aree geografiche, con una rete commerciale, dal Friuli al Piemonte fino all’Austria».

di ACHILLE PEREGO

Come è organizzata la vostra azienda? Oltre alla prestampa (dove operiamo con le migliori tecnologie, dal retino stocastico fino al rivoluzionario retino concentrico) e a un completo reparto di finishing, abbiamo una parte di stampa offset a foglio per il settore commerciale ed editoriale. L’ultimo investimento ha riguardato una Heidelberg Speedmaster CD74 SL 50x70 a sei colori con il modulo Foilstar per la laminazione a freddo che consente di ottenere effetti metallici di alta qualità.

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L’azienDa Il vostro punto di forza, oltre alla nobilitazione degli stampati, sono le etichette autoadesive? Rappresentano il 60% dei nostri ricavi. Del resto, in questi anni abbiamo seguito l’evoluzione del mercato. Una volta, per esempio, quando stampavamo esclusivamente a foglio un settore molto importante era quello cartoleria-scuola, con la stampa di diari, copertine ad anelli o biglietti di auguri natalizi. Questo mercato, con molta produzione spostata in Cina, si è però ristretto. Per questo abbiamo puntato molto sulla nuova sala stampa (2.000 m2) destinata alle etichette autoadesive in bobina. Un reparto composto da dieci impianti macchina per la stampa a bobina, in semirotativa o rotativa, con tecnologie offset, flexo, digitale e serigrafica. L’ultimo importante investimento è stata una macchina rotativa. Questo significa che non sentite il rallentamento del mercato e la crisi del settore? Non c’è dubbio che il settore stia attraversando un momento difficile ma noi, per fortuna, continuiamo a crescere. L’anno scorso, nonostante la crisi, abbiamo aumentato, anche se di poco, il nostro fatturato lavorando sui doppi turni. La nostra forza sta nell’aver continuato a investire presidiando settori di nicchia dove vincono qualità e nobilitazione degli stampati, e nell’aver frammentato modalità produttive e formati. La nostra politica commerciale è servire tutti: dai piccoli clienti alle grandi aziende. Per un’azienda è fondamentale adeguarsi all’andamento del mercato. Molti nostri clienti hanno infatti spostato la loro produzione in Cina dove l’offerta è molto competitiva. Per questo è stato importante per noi diversificare la clientela e privilegiare i settori di nicchia che ricercano stampati di altissima qualità e tempi di consegna ristretti. Le etichette autoadesive per il settore del vino restano però il vostro cavallo di battaglia? Indubbiamente lavoriamo per un distretto, il Valpolicella, molto importante nella produzione vitivinicola dove operano molte cantine, da quelle che richiedono piccole tirature a quelle che producono milioni di bottiglie. Non è un caso che il Veronese sia diventato un polo importante nella produzione di etichette autoadesive, con almeno due o tre aziende, compresa la nostra, leader del mercato. Negli anni Novanta si utilizzavano maggiormente le etichette acqua e colla (che ancora stampiamo): adesso quasi la totalità delle cantine imbottiglia con etichette autoadesive. Se da un lato alcune cantine fanno del prezzo l’elemento decisivo nella scelta dello stampatore, dall’altro lato chi produce vini di qualità privilegia etichette sofisticate per aggiungere valore al loro prodotto. Non si può vendere un Amarone se non in una bottiglia con un’etichetta che la nobiliti… Per stare sul mercato, quanto contano l’investimento tecnologico e la diversificazione produttiva? Moltissimo. Noi riteniamo che il mondo delle etichette autoadesive per il settore del vino, con crescite del 20% all’anno, abbia ormai raggiunto il suo apice. Per questo ci siamo attrezzati per entrare in nuovi settori che richiedano stampati di qualità con molteplici nobilitazioni, trance, rilievi, cold foil e vernici serigrafiche. Quindi, per intenderci, non le etichette delle scatole di pelati ma per esempio stampati per il settore della cosmesi e del lusso. In questa strategia di IPI 131/12

Fondata, in forma d’azienda, nel 1984 da Andrea Lonardi a Marano di Valpolicella, in provincia di Verona, oggi Grafical è una delle più importanti aziende venete (ma anche italiane) nella stampa di etichette autoadesive (in particolare nel settore del vino), ma anche per la nobilitazione di stampati commerciali (depliant, brochure, calendari) e libri d’arte. Con una settantina di dipendenti e quasi 10 milioni di euro di ricavi, Grafical non sembra risentire della crisi, tanto che anche nel 2011 ha aumentato il suo fatturato. L’azienda è guidata dai quattro fratelli Lonardi. Andrea, 64enne, è ancora il punto di riferimento per gli aspetti produttivi; Mario, 60 anni, è l’amministratore unico e ne cura la gestione. Completano il quadro dell’attività familiare gli altri due fratelli, Flavio ed Elio, mentre in azienda stanno arrivando figli e nipoti, come Anna e Sebastiano, la prima si occupa di comunicazione e marketing, il secondo è il controller dell’azienda. Negli oltre 10 mila metri quadrati degli impianti, Grafical stampa etichette autoadesive (ma anche acqua e colla) per molte cantine vinicole, ma lavora anche nel settore commerciale ed editoriale e sta diversificando la sua produzione verso altri comparti come la cosmetica. Nobilitazione degli stampati, qualità e servizio sono i punti di forza di Grafical che ogni anno investe in nuove tecnologie. L’ultimo acquisto è stata una macchina rotativa per la stampa di etichette autoadesive, mentre è stata una delle prime aziende grafiche a installare una Heidelberg Speedmaster con il sistema di stampa Foilstar per la laminazione a freddo in linea.


aziende fiori all’occhiello

La storia inizia e continua A sinistra, i 4 soci fondatori Elio, Mario, Flavio e Andrea Lonardi. Sopra, Anna e Sebastiano, nipoti di Mario e operativi in azienda nel ruolo rispettivamente di responsabile comunicazione e marketing e responsabile controller.

diversificazione è rientrato l’investimento dell’ultima rotativa Nilpeter che avevamo visto in settembre a Labelexpo 2011 a Bruxelles ed è stata successivamente installata in azienda ad ottobre. Una tecnologia di stampa che permette la nobilitazione dell’etichetta in linea con sei colori, vernici serigrafiche, multiple trance, rilievi a secco. Voi siete da sempre riconosciuti come una delle prime (se non la prima) azienda italiana che ha investito sulla stampa con laminazione in linea. Quanto è stata importante questa scelta? Ci ha permesso di operare in settori di nicchia dove, più che il prezzo, conta la qualità. Nella depliantistica si sta facendo un enorme utilizzo del Cold Foil. Per questo stiamo lavorando molto con aziende di riferimento nazionali e internazionali per le campagne pubblicitarie, il packaging e la comunicazione stampata in genere. I Paesi emergenti, non solo la Cina, ma anche Romania, Slovenia, Ungheria, sono ormai forti concorrenti per le commesse a minor prezzo. Per rimanere invece sui mercati a maggior valore aggiunto è fondamentale stampare con nobilitazioni di altissima qualità. Quest’anno, come di consueto, abbiamo realizzato il calendario aziendale 2012 ispirato ai supereroi dei fumetti utilizzando tutte le nostre tecniche di stampa: dalla vernice ad alto spessore al Cold Foil sovrastampato in quadricromia ottenendo effetti cromatici strabilianti che hanno sorpreso tutti. Quanto è importante, secondo lei, la stampa digitale e che peso avrà nel futuro? La stampa digitale è un valore in più per un’azienda grafica e anche noi, in base alle tirature e al tipo di commesse, la utilizziamo sia in piano sia per la bobina. Abbiamo una HP Indigo con finiture in linea e abbiamo già programmato di acquistare una seconda macchina digitale da utilizzare in particolare per il settore delle etichette. Ma se non ho dubbi nell’investire a occhi chiusi nel digitale, il futuro è rappresentato secondo me anche dalle innovazioni tecnologiche per la nobilitazione degli stampati. Un’azienda vincente come Grafical non pensa ad acquisizioni e aggregazioni? Abbiamo ricevuto almeno un paio di offerte per acquisire aziende. Non nego l’importanza delle aggregazioni, ma noi imprenditori grafici della vecchia generazione tendiamo a voler essere indipendenti. In Grafical, per fornire qualità e servizio, preferiamo fare tutto in casa. In ogni caso nel nuovo cambio generazionale è alta l’attenzione verso proposte aggregative.

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Siete un’azienda familiare. Può ancora reggere una struttura come la vostra sul mercato? È vero, siamo un’azienda condotta da quattro fratelli dove cominciano a entrare figli e nipoti. Ma siamo anche un’azienda dove, oltre alla passione, ci sono grandi professionalità. E che si differenzia nella gestione coinvolgendo al massimo tutti i collaboratori. Pensi che, approfittando degli ampi spazi che abbiamo a disposizione, e sollecitati dall’obbligatorietà dei corsi informativi di “Stress da lavoro correlato”, si è colta l’occasione per organizzare corsi di yoga per collaboratori e clienti. I collaboratori sono tenuti in grande considerazione e infatti, nelle scelte e negli investimenti aziendali, vengono spesso coinvolti. Solo ascoltando le risorse umane si possono fare le scelte migliori per l’azienda.

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Quale impatto avrà la crisi

su Drupa 2012?

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a cura di WILLIAM MITTING Quando la banca francese BNP Paribas annunciò il 9 agosto 2007 di chiudere due dei suoi veicoli d’investimento, solo pochi al di fuori del mondo dell’alta finanza ne vennero a conoscenza. Comunque, questo episodio annunciava le prime gocce di una tempesta che imperversava sull’Europa e che nell’arco dei successivi tre anni avrebbe devastato l’economia europea e portato a una perdita di decine di migliaia di posti di lavoro nel settore della stampa di tutto il continente. La definizione prettamente tecnica del termine recessione indica una contrazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) per due trimestri consecutivi. In realtà, la recessione è definita attraverso una sola cosa: paura. Poco più di 12 mesi dopo l’annuncio di BNP, la Federal Reserve e il Governo statunitense presero l’inammissibile decisione di lasciar fallire la banca d’investimento Lehman Brothers che teneva nei suoi libri contabili i mutui subprime per centinaia di miliardi di dollari. Il sistema economico mondiale fu paralizzato dalla paura. I mercati monetari, su cui si appoggiavano molte banche europee per l’approvvigionamento di fondi, cessarono di erogare denaro a causa del fatto che le banche avevano perso la fiducia di farsi restituire il prestito. Le banche crollarono per

Nella lunga strada verso la ripresa, un giornalista inglese di una rivista economica esamina in breve gli effetti della recessione sull’industria grafica. E cerca di intuire come la crisi economica potrebbe plasmare il futuro del nostro settore. mancanza di fondi e i contribuenti europei furono costretti a intervenire per salvare il sistema economico mondiale dalla bancarotta. Ne derivò una recessione di una portata senza precedenti e su questa scia migliaia di aziende grafiche furono obbligate a chiudere i battenti.

Una violenta tempesta Di tutti i settori economici, forse il comparto della stampa è quello maggiormente colpito dalla recessione. Da un lato, il settore dipende dalla fiducia riposta dagli utilizzatori, dalla crescita del PIL e dagli investimenti di grandi aziende effettuati nella pubblicità; dall’altro, è un’industria di lavorazione che si finanzia tramite i prestiti bancari in modo tale da poter investire nei macchinari e negli impianti. Per le aziende grafiche la crisi finanziaria è stata una violenta tempesta. Andrew Brown, direttore degli Affari Pubblici presso la Federazione Industriale della Stampa Britannica (BPIF), commenta: «La crisi è stata una fase di eccezionali sfide

per le aziende del settore della stampa, la più profonda e più lunga recessione dalla Seconda Guerra Mondiale, che ha avuto gravi ripercussioni».

Circostanze aggravanti Gli effetti della grande recessione sono peggiorati a causa delle circostanze in cui versava e stava già soffrendo l’industria della stampa quando subì la flessione. Molte aziende del settore hanno reagito lentamente all’avvento di Internet operando ancora con modelli di business che, a causa dei loro costi fissi elevati, si addicevano meglio al periodo fiorente della stampa. Nick Dixon, un imprenditore nel settore della stampa, che negli ultimi otto anni ha sviluppato Lateral Group prima di venderla a IOS lo scorso agosto, sostiene che la trasformazione dell’industria della stampa era già in atto molto prima della recessione. «Agli inizi degli anni 2000 notammo che il mercato si muoveva verso la comunicazione multimediale, poi nel 2004 comprammo Howitt

come primo elemento della Lateral Group rilevandola dal fallimento per sfruttare questa opportunità. Sentivamo che dovevamo essere in prima linea nell’impresa verso la comunicazione integrata multicanale», commenta così Dixon. Un’altra tendenza, già pienamente delineata prima della recessione, interessava il consolidamento del settore, quando le aziende grafiche tradizionali si univano per realizzare economie di scala richieste dai margini di guadagno in calo. Tuttavia, molte aziende furono ostacolate nel tentativo di raggiungere questo obiettivo. Tra queste figura anche John Caris, ex direttore generale del gigante europeo di stampa Roto Smeets, il quale diventò il fautore del consolidamento necessario all’industria. I tentativi avviati da John Caris di consolidare il settore europeo della stampa rotocalco e roto-offset furono dapprima vanificati dagli azionisti nel momento in cui Caris voleva rilevare la Quebecor World e successivamente contrastati dalla stretta dei crediti quando fallì l’accordo per la società di private equity Hombergh/

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evolversi per non soccombere Nick Dixon (imprenditore nel settore stampa):

“La trasformazione dell’industria della stampa era già in atto molto prima della recessione. Agli inizi degli anni 2000 notammo che il mercato si muoveva verso la comunicazione multimediale. Intuimmo che dovevamo essere in prima linea nell’impresa verso la comunicazione integrata multicanale”.

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De Pundert (HHBV) Group in merito all’acquisizione dell’azienda di stampa a causa dell’incapacità dell’investitore di reperire i fondi necessari. John Caris, comunque, non si fece illusioni su chi fosse veramente il responsabile del declino dell’industria della stampa: «L’industria della stampa non è redditizia e sono le aziende stesse che hanno creato i problemi. È colpa degli

stessi stampatori», commenta così a una conferenza del settore nel 2009.

Trovare efficienze I produttori sono stati colpiti duramente dal calo degli investimenti e continuano a monitorare attentamente gli attuali sviluppi del mercato. Quando furono annunciati i primi risultati trimestrali per l’anno

Un nuovo approccio I produttori hanno adottato un nuovo approccio per aiutare i loro clienti ad attraversare la recessione. In passato le aziende vendevano semplicemente una soluzione oppure

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Fabian Prudhomme (Enfocus): “Le aziende che operano nel settore della stampa non si possono più affidare solo alla carta, devono considerare altre strade creative associandola a meccanismi di fornitura crossmedia. Abbiamo appena cominciato a capire tutto quello che è possibile fare con la moderna tecnologia”.

2011/2012, Bernhard Schreier, CEO di Heidelberg, disse: «Teniamo un occhio vigile sugli sviluppi attuali dell’economia in tutto il mondo, però è difficile immaginare quello che succederà. Alla luce della continua e forte domanda e della crescita economica sul mercato cinese presumiamo che gli effetti regionali sullo sviluppo del business di Heidelberg siano solo di natura temporanea». E l’azienda continuerà ad adottare tutte le opportune misure per proteggere la ripresa. Dirk Kabele, direttore finanziario di Heidelberg (CFO), sostiene: «Porteremo avanti la nostra strategia vincente soprattutto attraverso una costante gestione di costi e risorse». Persino le aziende del settore della stampa che si sono assicurate prestiti bancari non erano disposte a investire ingenti somme in nuovi impianti a causa delle prospettive economiche incerte, mentre tutti gli stampatori cercavano in ogni modo di ridurre i propri costi. «I clienti che lottavano per la loro sopravvivenza hanno iniziato, come del resto ci aspettavamo, a implementare misure per l’abbattimento dei costi e ogni spesa, per quanto piccola fosse, veniva analizzata prima di essere approvata», afferma Fabian Prudhomme, vicepresidente di Enfocus. «In generale, penso che non sia azzardato dire che i clienti durante questa recessione in cui tra l’altro viviamo ancora, siano molto consapevoli dei costi. Quando investono o prendono decisioni in merito alle spese di un budget si tratta perlopiù di spese veramente necessarie».


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una macchina offrendo un contratto per l’assistenza e garanzia. Oggi i produttori diventano anche consulenti dei loro clienti e offrono corsi di formazione e di supporto per implementare nuovi modelli di business resi possibili grazie al loro investimento. Mark Lawn, direttore marketing europeo per la Professional Print alla Canon Europe, sostiene che i fornitori devono essere partner e consulenti per i loro clienti, in grado di aiutarli ad assicurarsi il futuro del loro business. È ormai una tendenza riconosciuta da una serie di produttori, quali Presstek, Ricoh, Kodak e Fuji, che offrono oggi ai loro clienti servizi di consulenza per la loro azienda. Anche le associazioni di settore hanno dovuto lavorare sodo per soddisfare le esigenze dei loro soci e consentire loro di navigare in modo sicuro anche in acque agitate. In Germania l’associazione di settore si è adattata al nuovo assetto mondiale. Nel recente rapporto annuale diffuso dalla Bundesverband Druck & Medien, bvdm, ovvero l’Associazione Federale per la Stampa & Media, Rolf Schwarz e Thomas Meyer parlano di “trasformazione verso la sostenibilità” dell’industria della stampa. «La crisi ha intensificato e accelerato il cambio strutturale nel settore. Il fatturato, il numero delle aziende e quello dei dipendenti in questo settore stanno diminuendo. Sono richiesti nuovi concept per rendere forti le aziende in un clima estremamente competitivo», proseguono. BVDM sta promuovendo questi nuovi concept organizzando forum tecnici su temi quali il media-publishing e il webto-print creando però anche validi network composti da aziende di stampa ed entrando in scena contro legislazioni che ad esempio proibiscono certe forme di pubblicità.

La sopravvivenza dei più innovativi Le recessioni sono una dura realtà ma anche una parte essenziale del ciclo economico. In tempi economici buoni le aziende diventano inefficienti, i mercati sono distorti da un flusso insostenibile di fondi e il lancio di nuove aziende crea capacità eccedenti che diventano visibili soltanto quando la marea di prosperità rifluisce. Le aziende che lanciano innovazioni per sopravvivere emergono molto più forti ed efficienti dalle recessioni di quando sono entrate. Le aziende del settore della stampa, uscendo da questa recessione, non fanno eccezione. «L’industria della stampa si è dovuta reinventare nell’arco di brevissimo tempo», afferma Fabian Prudhomme. «Negli ultimi cinque/dieci anni ha attraversato più fasi di cambiamento di quante ne abbia viste negli 80 anni precedenti e io penso che questa spirale accelererà i tempi. Le aziende che operano nel settore della stampa ormai non si possono più affidare soltanto alla carta, ma devono tenere d’occhio altre strade creative cercando di associare la carta (che penso scomparirà prossimamente) a meccanismi di fornitura crossmedia. Sono convinto che abbiamo cominciato solo ora “a grattare la superficie” di tutto quello che è possibile fare con la moderna tecnologia». Certamente il passaggio alla comunicazione cross-media rappresenta, di fatto, una opportunità chiave che le aziende di successo hanno saputo utilizzare. «Quando le aziende continuano a produrre un solo prodotto in concorrenza sul prezzo», commenta in merito Nick Dixon, «allora si entra in una sorta di spirale verso il basso. E proprio questo lo abbiamo vissuto prima e durante la recessione: durante la recessione,


“Oggi i fornitori devono essere partner e consulenti per i loro clienti, in grado di aiutarli ad assicurarsi il futuro del loro business”.

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ricerca di campagne pubblicitarie convenienti piuttosto che una stampa commerciale a basso prezzo, le aziende di stampa non possono più fare affidamento sui prodotti industriali e sui prezzi bassi per potersi distinguere: la stampa si deve adattare se vuole sopravvivere».

Un continuo consolidamento Vero è che l’ampia disponibilità a basso costo della stampa era già in atto prima della recessione; ha aumentato il passo durante la congiuntura negativa quando le aziende tentarono di compensare gli ordinativi persi tagliando i costi. La conseguenza fu una “corsa al ribasso” di alcune aziende che offrivano il lavoro ai propri costi per mantenere il flusso di cassa e non precipitare nell’abisso della recessione. Basta solo una manciata di aziende per imbarcarsi su una politica di prezzo suicida e danneggiare l’intero settore, ed è proprio questo che abbiamo vissuto durante la recessione i cui effetti si avvertono ancora. Le aziende di stampa senza particolari segmenti di nicchia o servizi di valore aggiunto

che sono in competizione con il prezzo hanno riscontrato una serie di difficoltà quando i prezzi precipitarono sotto al prezzo di costo. D’altro canto, il consolidamento ha reso possibili i progressi. Il segmento britannico della stampa roto-offset rientra tra le più grandi vittime della recessione del settore della stampa. È stato per molto tempo invaso da capacità in eccedenza; la recessione ha palesato il crollo di grandi aziende e la chiusura di numerosi siti di produzione. La società d’investimento Walstead Investments ha avviato, ad esempio, il consolidamento tramite l’acquisto di Wyndeham, di Southerprint e della divisione web della St. Ives. Quindi, le conseguenze della recessione sul mercato britannico delle riviste possono essersi rivelate, in definitiva, positive anche se il percorso fin lì è stato un tantino doloroso. Sebbene forse non si riesca ancora a percepire, probabilmente abbiamo lasciato alle spalle la fase peggiore dell’ultima recessione. Comunque, appena superata questa tempesta, ecco che già se ne presenta un’altra. Lo spettro della crisi del debito sovrano europeo pesa come un macigno sui mercati e la fiducia dei consumatori precipita nel baratro come nell’ultima recessione. Ancora non siamo fuori pericolo e può darsi che la situazione degeneri ancora prima che si riprenda. Questo significa, per il settore della stampa, che il consolidamento continuerà ancora e che sarà necessario concentrarsi sui servizi con valore aggiunto di cui la stampa è solo una parte dell’intera offerta. Eppure le aziende che hanno superato l’ultima recessione sono oggi più forti e più sagge e competono in un settore sempre più ristretto. Nel momento in cui l’economia si riprenderà, loro saranno lì in pole position a raccogliere i frutti della loro risolutezza.

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Mark Lawn (Canon Europe):

infatti, i clienti hanno ridotto i loro budget pubblicitari, molto più spinti a cercare l’efficienza mantenendo inalterata l’efficacia. Abbiamo visto che il pendolo oscillava a favore della comunicazione e-mail e sms a causa della necessità di tagliare i costi. È stata una trasformazione radicale che ha avuto un drammatico effetto a catena sulla comunicazione». Andrew Brown afferma che BPIF aiuta i suoi associati ad adattarsi ai “profondi cambiamenti strutturali che sono in atto nell’intero settore”. «Sempre più fornitori di stampa utilizzano la rivoluzione digitale per ampliare il loro portafoglio di servizi al cliente in segmenti quali la gestione delle mailing list e dei dati dei clienti, gestione dello stock ed evasione dell’ordine, progettazione e cura dei siti web dei clienti, e creare campagne pubblicitarie che uniscano tutti i media, sia nuovi che vecchi» spiega. «Il modello di business tradizionale orientato al prezzo e al prodotto non assolve più allo scopo. Siccome i clienti del nostro settore sono ora alla


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Edigit

In regalo l’ABC dei Costi

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Circa il 70% delle aziende grafiche non conosce e non ha mai calcolato realmente i propri costi di produzione e, in un periodo in cui i margini sono già ridotti ai minimi termini, questo sta rapidamente portando il settore a una situazione di ricavi allarmante. Non conoscere esattamente i propri costi di produzione significa eseguire lavori per i quali non si è affatto competitivi e fare preventivi basandosi esclusivamente sull’andamento del mercato di riferimento; in entrambi i casi, l’esito di questa mancanza di consapevolezza è “regalare” i propri margini di guadagno al cliente, andando inevitabilmente in perdita o, nel migliore dei casi, in pari con le spese, senza portare “a casa” alcun beneficio. È chiaro quindi che, alla base di una “buona salute” aziendale, c’è una gestione attenta e assolutamente consapevole delle risorse a propria disposizione, obiettivo facilmente raggiungibile se si è in grado di definire con esattezza i propri costi aziendali e produttivi. Per andare incontro a un settore sempre più in crisi, Edigit ha deciso di offrire senza alcun onere alle aziende grafiche - fino al 31 marzo 2012 l’ABC dei Costi, un pacchetto composto da software + prontuario, per iniziare a calcolare i propri costi aziendali e riprendere saldamente in mano le redini della propria azienda. L’iniziativa, completamente gratuita, è rivolta ad aziende grafiche piccole e medie ed è molto semplice: sul sito della software house (www.edigit.eu) c’è la possibilità di scaricare, tramite l’apposito pulsante, sia il software che il prontuario “ABC dei Costi”, per poter cominciare fin da subito a calcolare i costi aziendali, autonomamente, oppure con l’aiuto del proprio commercialista o di un consulente di propria fiducia. I preventivi possono essere svolti con qualsiasi metodo, sia manualmente che attraverso un foglio di Excel o un sistema informatico. Applicando ai preventivi i reali costi aziendali debitamente calcolati con l’aiuto degli strumenti messi a disposizione da Edigit e confrontandosi con i prezzi del proprio mercato di riferimento, le aziende saranno in grado di sapere con esattezza quali sono i prodotti che consentono loro di essere più competitive e quali invece rappresentano solo un dispendio infruttuoso di risorse. Tutto questo potrebbe essere un bene per tutto il settore.

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Komori

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«Il primo fattore sviluppato per rendere efficiente il servizio assistenza di Komori è stato sicuramente il concetto di affidabilità elevata dell’impianto stesso: ridurre al minimo o, possibilmente, eliminare qualunque tipo di inefficienza o di rottura macchina sono sempre stati elementi caratterizzanti la qualità delle macchine Komori», spiega Silvano Bianchi, amministratore delegato di Komori Italia. Il motto “Kando. Beyond expectations”, coniato dal presidente della Komori Corporation Yoshiuaro Komori, è stato sicuramente l’elemento propulsore per tutti i tecnici e i funzionari dell’azienda, focalizzando tutti verso un unico obiettivo, ossia “la soddisfazione del cliente”. «Proprio per questo motivo», continua Bianchi, «Komori Corporation ha affrontato la gestione servizio assistenza in un modo leggermente differente da come si era abituati a concepire, ancora più rivolto verso la soddisfazione del cliente e verso l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’impianto. In un momento di crisi mondiale, ove spesso e volentieri si riscontra una riduzione degli organici nell’area assistenza dei vari costruttori, Komori ha investito maggiormente in risorse e uomini, chiedendo a tutte le varie filiali mondiali di seguire le linee guida della casa madre».

Analizziamo più in dettaglio le linee guida intraprese anche dalla filiale italiana. Manutenzione preventiva

Il concetto di “manutenzione preventiva” è nient’altro che lo strumento principale nella filosofia TPM (Total Productive Maintenance). Avere sempre gli impianti efficienti significa avere la potenzialità produttiva al massimo e ridurre al minimo i fermi macchina accidentali che potrebbero condizionare negativamente le prestazioni macchina nel momento di maggior bisogno. Avere l’impianto sempre in efficienza significa garantire sempre una costanza di qualità e una facilità di utilizzazione dell’impianto senza mettere in difficoltà l’operatore. Sfruttamento ottimale dell’impianto

Lo sfruttamento ottimale dell’impianto è determinato

da due fattori fondamentali: il primo è quello dell’efficienza dell’impianto, ottenibile attraverso una manutenzione programmata, il secondo è poter utilizzare l’impianto nella sua completezza e in tutte le sue potenzialità. «Questa problematica viene affrontata grazie alla conoscenza dell’impianto da parte dell’operatore», dice Silvano Bianchi. «Lo stampatore che lavora sulla macchina e riceve le istruzioni dal dimostratore preposto dalla casa costruttrice, pur comprendendo la maggior parte delle funzioni macchina, spesso però non la sfrutta poi al massimo delle sue potenzialità. Pertanto spesso ci si trova di fronte a impianti estremamente sofisticati che non vengono sfruttati al 100% delle loro possibilità. Inoltre, la formazione di altri operatori che non viene fatta direttamente dal dimostratore della casa madre, ma eventualmente dal proprio collega, aumenta ancora di più il fattore di non conoscenza completa

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La strategia del post-vendita


tecnologie stampa offset

Il servizio post-vendita nei beni durevoli è sempre stato considerato un fattore molto importante nella filosofia di Komori Corporation. Una filosofia ampiamente condivisa anche dalla filiale italiana.

Piano di formazione del personale

dell’impianto stesso». Per sopperire a questa problematica, Komori ritiene che sia fondamentale un aggiornamento costante degli organici macchina, in modo da avere uno standard conoscitivo degli impianti molto elevato e sempre aggiornato.

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Aggiornamento della macchina

Sicuramente avere l’impianto aggiornato con i tempi e con gli ultimi accorgimenti macchina sarebbe il sogno e il desiderio di ogni azienda grafica. Dobbiamo però confrontarci con quelle che sono le attuali condizioni del mercato: investire in impianti nuovi per poter avere l’ultima configurazione macchina non è sempre possibile, specialmente in questi ultimi tempi. «Da sempre Komori ha cercato di realizzare delle piattaforme produttive in grado di essere facilmente implementabili», aggiunge Bianchi, «in modo da poter avere degli impianti al top dell’aggiornamento, senza mettere l’imprenditore nella

condizione di affrontare un nuovo investimento». Sulla base di questi principi il produttore nipponico sta promuovendo sul mercato mondiale una serie di iniziative molto interessanti per poter essere di valido supporto alla clientela, in modo da poter aggiornare anche impianti un po’ datati. Contratti di manutenzione

I contratti di manutenzione, elaborati in modo tale da essere proposti a un costo molto basso, permettono al cliente di avere alcuni vantaggi non indifferenti, tra cui: - intervento garantito da personale tecnico specializzato Komori; - intervento tecnico programmato per evitare fermi macchina imprevisti; - certificazione della manutenzione anche ai fini della salvaguardia del valore dell’impianto stesso; - assistenza telefonica costante e gratuita; - sconti particolari sulla ricambistica.

Il programma permette all’azienda grafica di avere un costante e continuo aggiornamento delle maestranze, in modo tale che si possa utilizzare l’impianto sempre al massimo delle possibilità. Da parte di Komori vi è la disponibilità di offrire direttamente l’istruzione al personale neo-assunto in modo che le competenze tecniche provengano sempre da un’unica fonte, evitando il “passaparola”. Il produttore giapponese ha la possibilità, inoltre, di proporre una vasta gamma di soluzioni tecniche per aggiornare le macchine attualmente installate. Queste soluzioni hanno permesso a molti clienti di poter installare e apprezzare alcune innovazioni della Komori anche di recente sviluppo e di ottenere con un minimo investimento grandi benefici produttivi senza dover acquistare nuovi impianti. Struttura tecnica e tariffe di assistenza

Komori Italia, nonostante la difficile situazione di mercato, ha deciso di investire sugli uomini, incrementando ulteriormente il proprio personale specializzato. La filiale italiana ha inoltre mantenuto le tariffe di assistenza molto contenute, per evitare di gravare ulteriormente sulla clientela.

Conclusioni

Queste linee guida devono essere supportate da una struttura solida e professionale e proprio per questo motivo Komori Italia negli ultimi due anni ha investito in personale e formazione interna. «È essenziale supportare le nuove tecnologie attraverso un’organizzazione propria e non demandata a strutture collaterali», conclude Silvano Bianchi. «Sicuramente siamo in controtendenza rispetto al mercato che sempre più frequentemente opta per un taglio dei costi proprio in quest’area. Siamo convinti che l’apprezzamento di tale politica ci verrà riconosciuto dal mercato magari non in un tempo immediato, ma a medio e lungo termine. Bisogna saper aspettare. Del resto, quando 25 anni fa si iniziava a proporre in Italia il marchio Komori, e quando si cercava di spiegare al mercato che una delle caratteristiche principali del prodotto Komori era l’affidabilità della macchina e il basso costo relativo all’assistenza, era difficile poterlo dimostrare, anche perché non c’erano testimonianze sul territorio. Ora è il mercato stesso che conferma quanto da noi affermato allora. Quindi bisogna soltanto avere il coraggio e la forza di attendere...».

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tecnologie cartotecnica

Bobst

Certificata la qualità globale

Dimostrazioni di AccuCheck Il nuovo modulo per il controllo visivo in linea sulle piega-incolla rileva i difetti sui codici a barre e a matrice, dovuti a stampa non corretta o a sporchi che non ne permettono la lettura perfetta.

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Il controllo di qualità al 100% sui prodotti che escono dalle macchine di Bobst Group è da tempo una tradizione: obiettivo raggiunto già nel 2005 sulle macchine rotocalco, rinnovato nel 2007 con AccuBraille per la sovrastampa sulle scatole per il settore farmaceutico in linea sulle piega-incolla. Oggi si è fatto un passo avanti verso la qualità globale in linea con la presentazione in anteprima della grande novità che rivoluzionerà il mercato delle confezioni con il controllo degli errori al 100% in linea. Cosa vuole il consumatore

Le tendenze del mercato del packaging in funzione della grande distribuzione, secondo le indagini degli istituti di ricerca specializzati, indicano al primo posto nelle preoccupazioni dei consumatori la sicurezza per la salute e la propria integrità; seguono la convenienza, la differenziazione e il riconoscimento del brand, quindi lo sviluppo di nuovi materiali per stampatori e convertitori che devono affrontare anche le problematiche legate al consumo e al recupero (riciclabilità, minor spessore, maggiore appeal). Ne deriva un incremento nella complessità del packaging e una richiesta di controllo della qualità al 100%. Il che significa sicurezza per stampa, colore,

registro, leggibilità, ma anche qualità della materia prima. Per soddisfare queste esigenze di controllo al 100%, due soluzioni possibili sono il controllo manuale oppure il controllo fuori linea, o la certificazione con un controllo random. Poiché i prezzi di vendita calano e i costi del controllo aumentano, il rischio della non qualità è elevato e si rende necessario un controllo accurato e certificato e, nei limiti del possibile, senza perdite di tempo o costi aggiuntivi per lavorazioni accessorie. Un modulo “grande fratello”

Per soddisfare queste esigenze la risposta di Bobst è il nuovo modulo AccuCheck per il controllo visivo in linea sulle piega-incolla, che è l’applicazione pratica del Power Register che fu presentato alla Drupa 2000, il primo e rivoluzionario sistema di controllo del registro tra la stampa e il taglio. A questo seguirono AccuFeed, per il controllo dell’allineamento preciso delle scatole, e AccuBraille per la stampa a rilievo in linea sulla piega-incolla. Oggi AccuCheck è l’ulteriore passo avanti per il controllo globale. Questo nuovo sistema di controllo della qualità in linea rileva i difetti nel momento in cui la confezione entra sulla linea piega-incolla della Bobst (ExpertFold e MasterFold), mediante il modulo

inserito dopo il mettifoglio, che ispeziona 400x400 mm di superficie alla velocità nastro di 275 metri/minuto, segnalando tutte le anomalie e non conformità rispetto all’immagine di riferimento. I pezzi non conformi vengono espulsi lungo la linea. Cosa e come controlla?

AccuCheck rileva i difetti sui codici a barre e a matrice, dovuti a stampa non corretta o a causa di sporchi tali da non permettere la lettura perfetta del codice; ma anche disuniformità di stampa e di testo in confronto con la prestampa approvata, rileva macchie di olio, acqua e sporchi. Ma la novità assoluta è la possibilità di verifica di variazioni di colore dell’ordine fino a Delta Ec 1 e la presenza di danni sul cartone, ad esempio se il cartone non è in fibra. Naturalmente, a seconda delle esigenze del cliente, alcuni parametri possono essere esclusi o portati a una maggiore tolleranza, e alcune zone non fondamentali ai fini dell’ispezione possono essere mascherate. In effetti il convertitore può scegliere fra tre gradi di accuratezza a una, due o tre stelle, da cui dipende ovviamente la sensibilità richiesta. A chi è destinato?

Possiamo dire che è uno stimolo per i trasformatori

IPI 131/12

di MARCO F. PICASSo


tecnologie cartotecnica

Solo con la certificazione di una qualità al 100% un convertitore o un terzista possono tutelarsi sul mercato fornendo astucci e scatole garantite da un controllo globale e sicuro della qualità di stampa, del colore, del registro in piega e senza sporchi o sbavature.

In sintesi

IPI 131/12

• Il target di AccuCheck, oltre ai consueti grandi gruppi e aziende, è l’azienda media e medio-piccola, i terzisti. I settori di maggiore interesse sono il farmaceutico, la cosmetica, le promozioni della GDO per l’alimentare e per l’editoria (gadget). • Anticipa il mercato che vuole una qualità al 100% e una ISO 9001 senza rischi. Incentiva la vendita da parte dello stampatore e del convertitore. • Fa risparmiare evitando rischi di lavoro non idoneo e rifacimenti. • Dà valore aggiunto all’azienda. • Cautela l’azienda contro forniture difettose, sia di stampa, sia di materia prima.

piccoli e medio-piccoli perché con questo hanno un’arma in mano nei confronti di fornitori e clienti. Soprattutto i terzisti avranno un grande vantaggio da questo controllo globale, in quanto AccuCheck fornisce una vera e propria certificazione, indicando anche l’origine del difetto, a chi deve essere imputato e a quale lotto di lavorazione. Dobbiamo anche tenere conto che se 150 astucci risultano difettosi alla consegna, si deve buttare via l’intera produzione, magari di 100.000 pezzi. E se, ad esempio, un’azienda vuole la certificazione ISO 9001 può affidarsi al controllo random, ma se al momento della visita degli ispettori un

solo esemplare risulta difettoso, l’azienda perde la certificazione. Poiché in particolare il terzista firma la qualità al buio, se si verificano dei difetti a valle si crea un circolo vizioso; al contrario, se si dà la garanzia assoluta, si crea un circolo virtuoso nei confronti del cliente e del cliente finale. In questo modo si inizia un viaggio verso una reale certificazione al 100%. Con questo nuovo modulo possiamo affermare con certezza che Bobst, azienda specializzata per la cartotecnica da oltre un secolo, sia tecnologicamente molto avanti rispetto a qualsiasi altro produttore.

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eventi flessografia

5° Flexo Day

Lavorare bene, produrre di più Grande affluenza al convegno ATIF. Qualità della produzione e incremento della produttività tra i temi principali Flexo Day, il convegno che ATIF organizza annualmente, riscuote un successo crescente per numero di partecipanti da tutta la Penisola. È un segno inequivocabile del fatto che se la stampa offset non sta attraversando un periodo di serenità e grandi innovazioni, la flessografia, grazie all’espansione delle applicazioni e dei supporti nel packaging, ha ancora molto da dire.

di MARCO F. PICASSO

La quinta edizione del Flexo Day è stata un’intensa giornata di lavoro con relazioni di prim’ordine sugli aggiornamenti tecnologici presenti sul mercato. Quest’anno l’attenzione era rivolta alla qualità della produzione e all’incremento della produttività, strettamente legate a un buon metodo di lavoro. Soddisfatto Massimo Radice, presidente ATIF (Associazione Tecnica Italiana per lo sviluppo della Flessografia), che aprendo i lavori ha rimarcato come «la considerevole partecipazione a questo evento, che ha superato i 310 registrati, non ha tradito le nostre aspettative. In periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, vedere una così grande partecipazione dà un segnale di speranza e di ottimismo per il futuro». Oltre agli indispensabili aggiornamenti normativi, gli interventi sono stati improntati sul tema comune della “produttività”, allo scopo di fornire agli stampatori elementi utili all’incremento dell’efficienza delle macchine, al miglioramento dell’organizzazione dei reparti, nonché un supporto nelle scelte delle attrezzature di servizio. Norme Iso e documenti Atif

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Attilio Boccardo ha aggiornato sulle normative ISO e sui documenti ATIF, illustrando in particolare il DOC 03 relativo a parametri e sistemi di controllo di qualità delle lavorazioni e dei prodotti flessografici. I punti chiave del documento sono i limiti più ristretti dei parametri (indici di metamerismo) per il controllo dell’emissione luminosa nelle zone UV e del visibile delle sorgenti di luce. Lo scopo è di contenere i problemi legati ai fenomeni di fluorescenza di supporti e inchiostri/pigmenti. L’unificazione del tipo di sorgente luminosa (D50) e della


“Secondo le analisi di mercato risulta che il colore desiderato è ottenuto al primo tentativo solo nel 60% dei lavori”

Claudio Bottazzini

eventi flessografia

Stefano D’Andrea, Coordinatore tecnico presso ATIF.

misurazione, oltre che per i densitometri, ha lo scopo di rendere più coerenti le misurazioni strumentali e i giudizi visivi. Il relatore ha quindi fornito una tabella riassuntiva delle condizioni di misurazione spettrofotometrica per le lavorazioni grafiche secondo la ISO 13655:2009 (condizione M1), in cui sono stati ampliati i capitoli relativi al controllo prove contrattuali, della tiratura, sistema di apprezzamento e verifica del “color matching” (CFR), le differenze di colore ΔE*ab ΔE*00 e ai supporti trasparenti. Il DOC 05 relativo a illuminanti e valutazione visiva di prove, stampe e campioni colore si collega al DOC 03 e definisce le condizioni per la corretta valutazione del colore; utilizza gli stessi illuminanti (P1) usati negli spettrofotometri e descrive in dettaglio le caratteristiche dei punti di controllo colore secondo le norme ISO 3665:2009. Anche per questo documento Boccardo ha fornito una tabella riassuntiva delle caratteristiche degli illuminanti P1 (riflessione) e T1 (trasparenza) per il controllo visivo del colore. Il DOC 06 si riferisce ai materiali di riproduzione per la stampa flessografica, file di dati digitali, pellicole di selezione, prove colore. Considera inoltre i sistemi di gestione del colore (CMS) che utilizzano i profili (ICC) generati dai dati di caratterizzazione delle macchine in condizioni di stampa definite e ripetibili. Attualmente in preparazione è DOC 0X sulla progettazione grafica per la flessografia, redatto in collaborazione con l’Istituto Grafico San Zeno di Verona.

Queste le aziende sponsor del Flexo Day 2011: Huber Group, Lohmann, Rossini, Sun Chemical, Biesse, I&C, Kodak, Omet, Tesa, Tresu.

I costi

Luigi Lanfossi ha analizzato il costo ora di una macchina flessografica, fornendo una serie di linee guida utili a individuare i punti di intervento per ottenere una soddisfacente riduzione dei costi aziendali in ogni reparto: definire con precisione la struttura aziendale, catalogare le singole attrezzature e definire le lavorazioni eseguite internamente, prevedere il budget di produzione, il costo del personale, i costi indiretti e stabilire quali siano i criteri di suddivisione di questi ultimi sono in breve le direttive presenti nelle linee guida. Il tema della relazione è molto complesso poiché numerose sono le variabili che compongono il costo orario di una macchina da stampa e ogni realtà produttiva è differente; prima di analizzare i costi è indispensabile eseguire un’analisi della propria struttura aziendale. Qualsiasi metodo di calcolo per individuare i costi aziendali, a parte le materie prime o le lavorazioni esterne, si fa invece su congetture e ipotesi che per forza di cose sono differenti da struttura a struttura. Inchiostri e vernici UV

Renato Bottacchiari, di Radtech, ha affrontato il tema della tecnologia UV nel packaging alimentare illustrando le modalità di sperimentazione basata su analisi sensoriali, migrazioni totali e specifiche, fotoiniziatori, additivi, acrilati, riferen-

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eventi quotidiani

“Applicare le normative ISO è fondamentale per garantire la qualità delle lavorazioni flessografiche”

Attilio Boccardo

do i risultati (le tabelle riassuntive possono essere richieste a Radtech o ad ATIF). I risultati ottenuti in questo studio dimostrano che la tecnologia UV risponde alle esigenze legislative per il contatto con gli alimenti, ai requisiti tecnici di applicazione, alla sicurezza e salubrità e alla conservazione senza alterazioni dell’alimento e concorre alla sostenibilità del processo industriale. Queste prerogative sono rispettate quando: i fotoiniziatori sono selezionati tra quelli adatti allo scopo; le formulazioni di inchiostri e vernici sono opportunamente studiate; le condizioni di applicazione vengono controllate e le linee di applicazione sono dedicate. Gli anilox e i materiali

Claudio Bottazzini ha analizzato come gli anilox influenzano la stampa. Secondo le analisi di mercato risulta che il colore desiderato (delta E) è ottenuto al primo tentativo solo nel 60% dei lavori, mentre per il restante 40% è necessario intervenire con l’aggiustamento dei colori causando un innalzamento dei costi. Spesso la causa è legata agli anilox in quanto è difficile formulare correttamente la tonalità dell’inchiostro quando non si conosce la reale condizione degli anilox e i cambiamenti che questi subiscono nel tempo. Fondamentale la pulizia anilox sulla quantità d’inchiostro trasferito ai cilindri di stampa, così come la pulizia giornaliera delle macchine. Nella pratica occorre scegliere un set di anilox con volumi simili per una stampa uniforme e una corretta corrispondenza dei colori. Lo stampatore preparerà l’inchiostro o trasferirà dati reali alla mixing station automatica evitando costi di fermi macchina. Successivamente Andrea Dalla Valle ha dato alcuni suggerimenti per migliorare la produttività e la qualità flexo mediante la ricerca e analisi delle tecnologie più avanzate utilizzabili sulle macchine da stampa, per incrementare la produttività, ottimizzare la qualità e garantire la ripetibilità della produzione. Si presuppone che tutti i materiali che arrivano alla macchina siano conformi alle specifiche stabilite e la macchina sia in grado di ripetere le prestazioni ottenute in fase di collaudo e caratterizzazione in base alle norme del DOC 04 di ATIF (check up delle macchine da stampa). Dopo aver indicato la metodologia, ha indicato il sistema di supervisione e controllo dall’interfaccia grafica all’assistenza remota. Inchiostri flexo

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Giuseppe Gianetti di Huber Italia ha quindi parlato di come impostare la scelta degli inchiostri e gestirli correttamente, scegliendo un numero minimo di serie per coprire tutte le applicazioni e fornendo gli elementi utili alla selezione: i film utilizzati, le prestazioni richieste (pastorizzazione, sterilizzazione, refrigerazione ecc.), i sistemi di laminazione, gli adesivi utilizzati e la possibilità di utilizzo di primer. Ha poi descritto la gestione dei resi, caratterizzati o standardizzati. Carlo Carnelli, amministratore di Color Consulting e consulente Huber, ha poi descritto le principali novità quali la digitalizzazione della comunicazione del


eventi quotidiani

“Vedere una così grande affluenza in momenti di crisi dà un segnale di speranza”

Massimo Radice

colore mediante CxF (Color Exchange Format), le norme ISO 13655 - CIE 15:2004, ISO 12647-6 e ISO 17972 (1-2-3-4) e Pantone Plus (Digital color libraries). Il file Cxf contiene le informazione fisiche, i valori spettrali e CIELab e le informazioni applicative; in pratica è un’interfaccia aperta ed estendibile. La vera novità è che la stampa è ora a spessore costante con 1,3 g/m2 per Coated e 1,6 g/m2 per UnCoated, entrambi su carta FSC. Tutto ciò porta a una differenza delle tonalità di questa nuova mazzetta rispetto alle versioni precedenti, con grave pericolo di fraintendimenti tra cliente e fornitore. Ciò che è importante sottolineare è che con l’introduzione della serie Plus il riferimento di tutti i colori Pantone è ora il dato digitale e non più la versione stampata. Mirko Bassi di Sun Chemical ha presentato il nuovo inchiostro Duratort PF formulato per rispondere alle attuali esigenze del mercato quali efficienza ed ecosostenibilità, in quanto possiede una chimica poliuretanica pura, è adatto alla stampa interna di accoppiato con resistenza alla delaminazione anche nell’area di saldatura, è idoneo per pastorizzazione e sterilizzazione, e consente la stampa di una vasta gamma di supporti plastici, con bassa ritenzione solvente, e permette di stampare ad alta velocità. Per gli inchiostri multipurpose ha presentato Solimax P, sia per stampa esterna sia interna per accoppiamento, adatto a supporti plastici, compatibile con la maggior parte degli adesivi presenti sul mercato, alta densità ottica, termoresistenza in saldatura elevato lucido. Anche questo inchiostro è adatto alla stampa ad alta velocità. E infine un bianco flexo ad alta velocità, il Bianco flexo Sunprop F H.S.T. stampabile su OPP e PE, utilizzabile per tubolare con resistenza alla elongazione, sovrastampabilità e grado di lucido con bassa ritenzione del solvente. Nastri biadesivi

Terminata questa parentesi di relazioni commerciali, che hanno tuttavia apportato nuove conoscenze di prodotti e materiali, è stato il turno di Angela Conti e Massimo De Stefani di ATIF che, con la relazione dal titolo “I nastri biadesivi per il miglioramento del prodotto”, hanno paragonato questi “accessori” al pitstop per il cambio gomme nella gare di F1: per essere più produttivi occorre valutare i tempi di esecuzione, individuare gli sprechi aziendali nelle fasi di montaggio, stampa e cambio bobina. Questo si ottiene con la scelta accurata del nastro biadesivo, valutandone l’adesività sul lato manica e sul lato fotopolimero, una giusta scelta della comprimibilità del biadesivo in rapporto al tipo di stampa da realizzare, alla durezza del fotopolimero e alla velocità di stampa, proprio come per la scelta degli pneumatici. Così, nel montaggio del nastro biadesivo e della lastra occorre considerare l’importanza della giusta pressione da esercitare tra biadesivo/sleeve e biadesivo/fotopolimero, e l’importanza dei solventi utilizzati per la pulizia. >segue a pag. 65

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tecnologie stampa digitale

Océ VarioPrint DP Line

Qualità e risparmio di energia di Cristina Rossi

Interfaccia controller

L’interfaccia utente visualizza la pianificazione della produzione e indica quando saranno ultimati i lavori.

Risparmio di energia

2 Tamburo

Contiene circa 7.500 tracce conduttive sulla superficie controllate per mezzo di un circuito elettronico.

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La tecnologia Océ HeatXchange implementata all’interno della linea Océ VarioPrint DP – che sta per Direct Press – è infatti in grado di contribuire a un risparmio di energia trasferendo il calore impiegato per la fusione del toner sulla carta, dai fogli stampati ai nuovi fogli che dall’alimentatore entrano nel percorso di stampa. Questa modalità di riciclo del calore consente agli utenti dei dispositivi di stampa dotati di questa tecnologia di ridurre il consumo di energia elettrica fino al 30% rispetto a soluzioni della stessa fascia. La linea Océ VarioPrint DP Line – dispo-

Uno dei principali plus della nuova famiglia di sistemi digitali in b/n è il basso impatto ambientale, oltre alla tecnologia davvero innovativa. caratteristiche tecniche Tecnologia: Océ DirectPress Alimentazione: a foglio Colori: bianco/nero Velocità: 95, 105, 120 e 135 immagini A4 al minuto Risoluzione: 600x2400 dpi o 1200x1200 dpi Toner: monocomponente Carta: usomano, patinata, goffrata, martellata Grammatura: 50-300 g/m2 Carico lavoro mensile: da 200.000 a 350.000 Disponibilità: immediata Prezzo: 45.000 euro per configurazione VP135 IPI 131/12

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In occasione dell’evento RiEvolution nella tappa milanese, Canon e Océ hanno presentato a giornalisti e clienti il risultato di uno dei più importanti programmi di Ricerca & Sviluppo congiunti nel segmento della stampa produttiva, che è sfociato nella messa a punto di interessanti soluzioni per la stampa digitale. Tra queste, degne di nota è senza dubbio la Océ VarioPrint DP Line, una macchina da stampa digitale a foglio in bianco/nero basata su una tecnologia rivoluzionaria ed estremamente sostenibile, che aiuta i clienti a ridurre l’impatto ambientale della propria azienda.


tecnologie stampa digitale

È possibile ottenere stampe di alta qualità su un’ampia gamma di supporti, grazie a una bassa temperatura di fusione. Il tutto nel rispetto dell’ambiente, visto che la tecnologia è priva di emissioni di ozono.

2a Trasferimento del toner

Un rullo magnetico raccoglie il toner dal serbatoio e lo porta vicino al tamburo.

di preriscaldamento e assicura il mantenimento della velocità ottimale anche su supporti con spessori più elevati.

1

Come funziona

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nibile in quattro modelli – 95, 105, 120 e 135, che indicano le velocità espresse in numero di immagini al minuto – vanta il più basso livello di TEC (Typical Energy Consumption) tra i dispositivi del segmento mid-production e può essere collegata a un impianto elettrico di tipo domestico.

IPI 131/12

Tecnologia DirectPress

La tecnologia Océ DirectPress non impiega né luce né alte temperature e tanto meno cariche elettriche per generare l’immagine, ponendosi come valida alternativa alle tecnologie tradizionali di stampa

in bianco e nero. Inoltre, la tecnologia DirectPress non produce ozono, contribuendo a realizzare ambienti di lavoro più salubri per gli operatori. Nonostante la caratteristica di ridotto consumo energetico, la produttività dei sistemi della serie Océ VarioPrint DP Line è molto elevata grazie a Océ EnergyLogic. Questa tecnologia ottimizza la produttività richiesta per stampare un determinato lavoro, regolandola in base a quella disponibile nel dispositivo di stampa, garantendo che la prima stampa venga prodotta immediatamente dopo un ridotto tempo

Il cuore della Océ VP DP Line è un tamburo con circa 7.500 tracce conduttive sulla superficie, che sono controllate per mezzo di un circuito elettronico (ASIC) che trasforma un’immagine digitale in un “punto tensione”. Quando una determinata traccia è alimentata, il toner monocomponente, che è conduttivo e magnetizzabile, viene attratto localmente sulla superficie del tamburo. Un processo, questo, che avviene in un unico passaggio. Il numero e la frequenza di commutazione delle tracce sul tamburo determinano la risoluzione di stampa. Océ VarioPrint DP Line offre un motore di stampa con una risoluzione di 600x2400 dpi, però i clienti possono scegliere tra 600x2400 dpi e 1200x1200 dpi. L’immagine che risiede sul tamburo viene trasferita su carta tramite una cintura intermedia denominata Transfer TransFuse (TTF) e il trasferimento è molto efficiente, infatti sul tamburo non rimangono residui di toner. La gomma siliconica (TTF) è conduttiva per evitare che l’accumulo di cariche elettrostatiche crei problemi.

2b Transfer TransFuse (TTF)

L’immagine che risiede sul tamburo viene trasferita su carta tramite una cinghia in silicone denominata TTF, che è conduttiva per evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche.

2c Océ HeatXchange

Consente di trasferire il calore di fusione dai fogli stampati a quelli nuovi che entrano nel percorso di stampa.

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SpazioEtichette Gipea

Alla ricerca di spazi di crescita Il presidente di Gipea, Alfredo Pollici, aprendo i lavori ha definito simpaticamente questo incontro “un momento di stabilità nella nostra vita instabile”, introducendo il tema caldo della giornata, quello dei prezzi, da comprendere e discutere mediante un’analisi delle dinamiche di settore, alla base della relazione del prof. Federico Visconti, che punta alla collaborazione per valorizzare le sinergie.

di MARCO F. PICASSO

www.ilpoligrafico.it

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Dopo aver illustrato l’attività associativa nel corso del 2011 e i programmi per il 2012, tra cui emergono l’espansione dell’Associazione a sud con i positivi risultati dell’incontro di Bari e del Congresso di Taormina, Alfredo Pollici ha annunciato la ristrutturazione del sito web di Gipea, strumento di servizio per scambio di informazioni tra associati. Importanti anche le iniziative che hanno portato a una convenzione con uno studio legale per la consultazione gratuita sui contratti e il diritto di lavoro, la convenzione Fidocart per la termovalorizzazione dei rifiuti per uno smaltimento sostenibile e la partecipazione all’indagine AWA sull’andamento dei prezzi dei componenti di base dei materiali autoadesivi. Per quanto riguarda le attività per il 2012 Pollici ha annunciato che è stato propo-


eventi associazioni

Guerra dei costi, etichette adesive a contatto con gli alimenti, spunti di riflessione per gli imprenditori che operano in questo ambito tra i temi caldi del XXII convegno tenutosi a Milano.

sto un calo del contributo forfettario al Conai sulle etichette da gennaio con una riduzione, se verrà accettata la proposta, del 36%. Proseguono le iniziative in tema di gestione dei rifiuti, sotto la guida di Domenico Tessera Chiesa (Sales) e il lancio di un concorso per scuole grafiche per un packaging e catalogo a favore della Onlus Fondazione Francesca Rava a favore dei bambini di Haiti (www.nph-italia.org). Contatto con alimenti

Maria Zemira Nociti, dello Studio Zetapi, ha presentato la seconda edizione del Quaderno Gipea con le nuove “Linee guida riguardanti le etichette autoadesive destinate a venire a contatto con i prodotti alimentari” che sono state oggetto di una revisione da parte di un gruppo di esperti che hanno tenuto conto della specificità dei materiali autoadesivi e dell’evoluzione del quadro normativo di riferimento. Un capitolo fornisce consigli pratici su cosa si può e cosa non si può concedere al cliente, fornendo un modello per la raccolta dei dati e una check list per la valutazione dei requisiti di rintracciabilità, con esempi pratici di messaggi rivolti ai consumatori; un altro le linee guida per l’applicazione del regolamento 2023/2006/ CE il cui testo completo è disponibile sul sito Gipea (www.gipea.net). Analogamente sul sito si trova il testo completo delle linee guida CEPI per carta e cartone a contatto con alimenti di cui riferisce il quinto capitolo. A seguire Valter Rocchelli, dell’istituto di ricerca IRCPACK, ha parlato della valutazione di rischio di danno sensoriale e tossicologico dei materiali destinati al contatto con alimenti, esigenza molto sentita per le normative che ne regolano l’attuazione. In pratica, occorre dimostrare che l’imballaggio non ceda nulla di pericoloso andando oltre i controlli analitici previsti dalle normative per essere in grado di prevenire rischi di contaminazione. Relativamente al set-off ha sottolineato che gli inchiostri da stampa applicati sul lato dei materiali o degli oggetti non a contatto con il prodotto alimentare devono essere formulati e/o applicati in modo che le sostanze presenti sulla superficie stampata non siano trasferite al lato a contatto con il prodotto attraverso il substrato oppure quando vengono impilati o sono sulle bobine, in concentrazioni che portino a livelli non in linea con le prescrizione dell’articolo 3 del regolamento 1935/2004 CE.

Alfredo Pollici, presidente Gipea. Sopra, Federico Visconti, professore dell’Università Bocconi.

La guerra dei costi

Nella sessione pomeridiana Federico Visconti, dell’Università Bocconi, ha affrontato il tema della costante tendenza al ribasso dei prezzi di vendita che rappresenta la più grande minaccia da fronteggiare: “La guerra dei prezzi in atto nel settore: alcune possibili chiavi di lettura”. L’analisi si basa sull’elaborazione dei dati di bilancio degli etichettifici e su interviste a imprenditori del settore. Le informazioni raccolte sui differenti modelli organizzativi e gli stili manageriali, consolidatisi negli anni, sono stati tradotti in “schemi” sui quali si è svolta la discussione. Visconti parte dalle considerazioni da fare sulla possibilità o meno di intraprendere un tipo di attività, quali l’attrattività e la redditività attuale e futura (ROA). La

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NEWS

“Un’arma vincente può essere la collaborazione anche tra concorrenti quando permette di valorizzare le sinergie”

Federico Visconti

effetti metallizzati e speciali

Presentato da Color-Logic a inizio 2012 un nuovo strumento che permetterà a progettisti grafici e brand owner di visualizzare sulle proprie stazioni di lavoro la gamma completa degli effetti metallici e speciali per etichette. Questo significa che mentre fino a oggi i responsabili vendite e marketing non avevano mezzi per visualizzare accuratamente gli effetti metallizzati o speciali, ora hanno questa possibilità con l’impiego di file a cinque colori per la stampa con inchiostri metallici o bianchi su supporti metallizzati. Il software presentato da Color-Logic si chiama FX-Viewer e sarà incluso nel software di progettazione che subirà un lieve ritocco di prezzo.

modulo per materiali flessibili

Vetaphone, azienda danese a conduzione familiare con 60 anni di esperienza, ha lanciato un modulo per trattamento corona in retrofit ‘plug and play’ che permette a rotative a banda stretta di vecchia generazione di stampare su materiale flessibile. Il modulo nasce dal lavoro di collaborazione dei tecnici Vetaphone con i clienti che vedevano ormai obsolete le proprie rotative utilizzate solo per la stampa su carta, mentre cresce la richiesta di stampa su materiale sintetico. Di ridotte dimensioni, il nuovo modulo è stato concepito per non richiedere spazio, servono solo poche connessioni e un tubo flessibile per l’estrazione dell’ozono. Il modulo corona è stato presentato al Labelexpo insieme alla cartuccia Vetaphone’s Quick Change che permette una rapida pulizia degli elettrodi rendendo possibile la stampa su materiali di differente spessore. È disponibile al momento per le rotative Nilpeter FA 2400, FA 2500, FA 3000 e FA 3300.

camera a racla per UV

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Tresu Group, produttore danese di macchine flessografiche e accessori per la stampa flexo, ha lanciato un sistema a camera a racla chiusa per rotative a banda stretta con le varie tipologie di inchiostro, con particolare riferimento all’UV. Chiamato FlexiPrint Reservoir, il nuovo sistema elimina spandimento di inchiostro, non richiede pompe per l’inchiostro e facilita un cambio rapido e senza strumenti della lama e del colore. Assicura anche una copertura di inchiostro uniforme sugli anilox migliorando la distribuzione dell’inchiostro anche quando sono richiesti volumi di soli 0,2 litri. La sistemazione ad angolo retto rispetto all’anilox e con il punto di contatto a ore 3 (o a ore 9) permette il trasferimento dell’inchiostro senza aspirazione.

prima dipende dallo spazio economico e da quello operativo; a titolo d’esempio, l’Osservatorio economico del settore cartotecnico, su un campione di 58 aziende, evidenzia che la redditività operativa del settore è in calo strutturale. Tra il 1995 e il 2004 il ROA era mediamente pari al 13,9%, tra il 2005 e il 2008 al 9,6%; ma nel biennio 2009-10 era sceso al 5,6%. In termini reali, il fatturato totale delle imprese del settore è, nel 2010, di poco superiore a quello del 2000. Il settore, in buona sostanza, fatica a trovare spazi di crescita. Le forze in campo

Occorre fare i conti con i concorrenti e la pressione competitiva interna che dipende, a sua volta, dalla crescita della domanda, dalle differenze tra i prodotti, da un eccesso di capacità produttiva, dall’identità di marchio e dalle barriere all’uscita. Bisogna quindi chiedersi se c‘è ancora l’onda lunga della crescita, e se non si rischia una “sovrapposizione” tra i prodotti. Occorre anche considerare un mercato in cui poche multinazionali forniscono una materia prima che incide sui ricavi degli etichettifici tra il 30 e il 40%, in cui la voce acquisti netti e variazioni materie prime, secondo i dati raccolti, si stabilizza sul 45% dei ricavi. Tra i dati positivi del comparto rientra la struttura di settore che è il risultato degli straordinari spazi di segmentazione che il comparto ha storicamente generato: tipologia di prodotto, settori di utilizzo, ambiti geografici; ma la domanda è se questi spazi ci saranno sempre e se le nicchie continuano a essere remunerative. Esaminando quindi le forze in campo, nelle cosiddette guerre di movimento con i potenziali entranti e con i prodotti sostitutivi, il settore appare ancora protetto da barriere legate agli investimenti, alle specificità del prodotto, al know how di progettazione e di produzione. Quali sono allora i confini del settore? Ha senso ipotizzare fenomeni di “ricomposizione” tra etichette e cartotecnica o tra etichette e flessibile, o altro? Ne segue che la manifestazione ultima della rivalità interna tra concorrenti è la “guerra dei prezzi” e la debolezza e l’esposizione nei rapporti di forza con gli attori esterni al settore genera una “guerra dei prezzi al quadrato”; la tendenza può essere la concentrazione del settore, più o meno rallentata dalla solidità patrimoniale delle imprese. Quali scelte operare?

Quali sono allora le scelte e le azioni degli imprenditori? Visconti dà alcuni spunti di riflessione in cui il punto di partenza è che le imprese realizzano performance altamente differenziate, come è emerso dall’analisi Databank per il periodo 2008-2010: nel 2008 con un ROA medio del 7,07%, 15 aziende erano sopra la media e 24 erano sotto; nel 2009 (ROA medio 5,37%) e nel 2010 (ROA medio 7,67%) 13 aziende erano sopra la media e 28 sotto. >segue a pag. 65


Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

uomini&aziende stampa digitale

Reggiani Visual Printing

Scelte tecnologiche sempre all’avanguardia

L’azienda veneta spinge sul digitale e installando una HP FB 7500 punta ad automatizzare il flusso di produzione e ad ottimizzare i costi.

Leonardo Reggiani: “Il nostro obiettivo è portare i livelli di produzione del digitale a quelli dell’offset e della serigrafia”.

Nome ultranoto nel settore della stampa digitale di grande formato, il Gruppo Reggiani di Settimo di Pescantina (VR) è sempre stato all’avanguardia nelle scelte tecnologiche. L’esigenza di rispondere a clienti importanti che si muovono nell’ambito della GDO, degli allestimenti sul punto vendita e delle fiere, ha spinto il Gruppo a cercare delle soluzioni che fossero in grado di ottimizzare i flussi produttivi. Va in questo senso la recente decisione di introdurre in azienda la tecnologia HP, «perché solo automatizzando il processo HP FB 7500 di produzione, rendendolo sempre più industrializzato, possiamo ottimizzare i costi e, conseguentemente, anche i prezzi di vendita con • Risoluzione fino a 500 dpi i quali ci presentiamo sul mercato», afferma Leonardo Reggiani, • Carico e scarico foglio per foglio amministratore. «Quello che ci preme di più è uscire dalla logica del per 3/4 automatico costo al mq, eseguendo una valutazione dei lavori partendo dai sup- • Velocità massima di stampa 500 m2/ora porti e dai materiali impiegati, dal processo di trasformazione e dal • Inchiostri pigmentati asciugatura UV relativo utile aziendale. Solo così possiamo pensare di fare un salto • 312 testine di stampa; 128 ugelli delle di qualità, proponendo ai clienti lavori ineccepibili dal punto di vista testine di stampa qualitativo, nei tempi stabiliti e ad un costo competitivo». Considerazioni che hanno spinto l’azienda a strutturarsi con tecnologie in grado di garantire alta produttività ed efficienza, nell’ottica di allineare il mercato del digitale a quello dell’offset e della serigrafia. «Senza pensare ovviamente di sostituire l’offset e la serigrafia con il digitale, ma di far crescere i volumi del digitale portandoli allo stesso livello dei lavori stampati con le tecnologie tradizionali», sottolinea Reggiani. La produzione di Reggiani spazia dagli striscioni ai poster, dai manifesti per le affissioni ai pannelli, dalla stampa di adesivi alle bandiere e ai tessuti fino ad arrivare agli espositori durevoli e a lavori di cartotecnica. «Con questa tipologia di stampati abbiamo deciso di inserire in azienda la HP FB 7500, un sistema che garantisce elevata produttività e grande flessibilità. Con la HP siamo in grado di rispondere alle esigenze più svariate in termini di utilizzo di supporti rigidi o flessibili, con stampa lucida e opaca, sia spot che sull’intero stampato, in un unico passaggio. Un plus che può sostituire la laminazione lucida o la verniciatura UV serigrafica».

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di VANNA PIZZETTI

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NEWS

notizie dalle aziende

taglio e cordonatura

Direct-to-Pack per cartoni pieghevoli che per trasformare il taglio e la cordonatura da un flusso di lavoro analogico a un flusso digitale, snellendo così il processo di finitura. Highcon è un’azienda privata con investitori chiave quali Landa Ventures, la società di investimento di proprietà di Benny Landa, fondatore di Indigo N.V., e Israbieg, il maggiore fornitore di fustellatrici in Israele, nonché altri attori del settore della stampa. Parlando di Highcon, Benny Landa ha affermato: «Sono certo che farà per il mercato dei cartoni pieghevoli ciò che Indigo ha fatto per la stampa, e il settore cambierà per sempre». La soluzione di cartotecnica digitale di Highcon accelera notevolmente

il time-to-market, elimina costose fasi di produzione e riduce le emissioni di CO2 inerenti alla produzione di imballaggi. Inoltre, l’implementazione di questa nuova tecnologia schiuderà numerose opportunità per le aziende cartotecniche, gli stampatori di imballaggi e i detentori di marchi. «Abbiamo sviluppato il nostro prodotto tenendo

hris Baker (Highcon): «Siamo certi che la tecnologia sviluppata per Euclid rivoluzionerà il settore della finitura degli imballaggi».

www.highcon.net Servizio lettori n. 1

lastre ctp

sistemi di taglio multifunzione

Microsito dedicato alla Brillia HD PRO-T3

Anteprima Zund a Fespa Digital

Fujifilm Europe ha annunciato un nuovo microsito progettato per illustrare agli stampatori i benefici offerti dalla tecnologia alla base delle nuove lastre processless Brillia HD PRO-T3 (v. IPI 129, pag. 58). Lo scopo è quello di aiutare gli stampatori a diventare più efficienti riducendo i costi; il microsito multi-lingue (www.pro-t3.com) pone in evidenza i cinque principali vantaggi che si ottengono lavorando con le lastre processless. Il microsito condivide con i visitatori una gran quantità di informazioni sulle lastre processless: vi sono evidenziati i vantaggi operativi e quelli ambientali insieme a un’animazione dettagliata che aiuta a spiegare e capire come funziona realmente la lastra PRO-T3. Una guida, parte della serie “Better Business Guide” prodotta dalla stessa Fujifilm, è disponibile per il download dal microsito; la guida spiega come uno stampatore commerciale possa migliorare le prestazioni generali e quelle ambientali delle proprie attività.

Zund presenterà una novità in anteprima mondiale. Stretto riserbo da parte dell’azienda svizzera, rappresentata in Italia dai distributori ufficiali ZundLab – Divisione di Sign-Tronic Italia (grafica) e Logics (packaging), che attende la manifestazione per scoprire le carte... Indubbia la portata innovativa e tecnologica della novità in arrivo, in linea con il credo aziendale orientato allo sviluppo di sistemi all’avanguardia, che si evolvono costantemente, dando vita a soluzioni integrate per progettazione, taglio e finitura. Non molto tempo fa veniva presentata G3, la terza generazione dei sistemi multifunzione Zund, una tecnologia versatile, intelligente, estremamente precisa che nel giro di poco tempo si è affermata sul mercato, registrando un numero crescente di vendite e riconoscimenti.

Zund, www.zund.com Servizio lettori n. 3

Fujifilm Italia Tel. 02.929741 Servizio lettori n. 2 IPI 131/12

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conto delle opinioni e dei consigli di numerose importanti aziende cartotecniche di tutto il mondo per essere sicuri di soddisfare appieno le esigenze del mercato», ha detto Chris Baker, VP Sales and Business Development presso Highcon. Euclid verrà ufficialmente presentato in Drupa. C

Highcon è una giovane azienda con obiettivi chiari, una profonda conoscenza del mercato degli imballaggi di cartone pieghevole, una visione precisa e un prodotto innovativo che eliminerà la necessità di fustellatrici tradizionali e favorirà la nascita del nuovo mercato “Directto-Pack”. L’azienda è stata fondata nel 2009 da Aviv Ratzman e Michael Zimmer, professionisti competenti nel settore stampa digitale, che hanno lavorato presso Indigo N.V. e HP. Il risultato del considerevole impegno nello sviluppo è Highcon Euclid. Questa macchina rivoluzionaria si avvale di un sistema ottico laser di precisione e di tecnologie polimeri-


NEWS

notizie dalle aziende software stampa serigrafica

NetProfiler alla versione 3.0

Nano Premier League in Europa grazie a Terascreen Il consulente francese di serigrafia e stampa digitale di fama mondiale Michel Caza ha creato un’azienda di attrezzature e forniture serigrafiche con sede in Francia denominata Terascreen. L’obiettivo principale della nuova società è quello di proporre soluzioni “pulite”, intelligenti ed efficaci per i piccoli laboratori di serigrafia. Terascreen si occupa, inoltre, della distribuzione di attrezzature serigrafiche e materiali di consumo ecosostenibili. Terascreen distribuirà in esclusiva europea anche il sistema “Nano Premier League” del costruttore indiano Grafica. Nano Premier League è una soluzione completa per la serigrafia UV, che consente di risparmiare spazio ed energia, con conseguente migliore qualità di stampa e maggiore redditività. Nano Premier League è un insieme di apparecchiature che comprende: • una macchina serigrafica Nano Print; • un forno compatto per l’essiccazione Nano UV; • una macchina compatta per la preparazione dei telai “5 in 1” Nano-Screen-Maker (tensione, emulsionatura, essiccazione, esposizione, ispezione di controllo); • un affilaracle Nano (mola diamantata di alta qualità per affilare la lama della racla); • un tensiometro; • due telai in alluminio; • una racla arrotondata per l’emulsionatura.

Terascreen, Tel. (+33) 678278221 Servizio lettori n. 4

Presentata recentemente la nuova generazione del software NetProfiler, una grande risorsa per gestire al meglio i flussi di lavoro, poiché è in grado di verificare, ottimizzare e certificare spettrofotometri portatili e da tavolo utilizzati regolarmente ovunque. NetProfiler 3.0 consente di calibrare spettrofotometri nei laboratori di progetta-

zione, negli stabilimenti di produzione e nei laboratori in base a un unico standard virtuale, garantendo la precisione e l’affidabilità dei rilevamenti eseguiti nell’intera filiera. Negli ultimi anni, la precedente versione di NetProfiler si è affermata come standard nei settori del tessile, della plastica, degli imballaggi e dei rivestimenti, per l’ottimizzazione delle

prestazioni degli spettrofotometri da tavolo, tutti inevitabilmente esposti a delle variazioni nella registrazione dei dati con il passare del tempo e con l’usura. NetProfiler 3.0 estende la potenza della profilazione ai dispositivi portatili con funzionalità di profilazione automatiche.

X-Rite Italy, www.x-rite.com Servizio lettori n. 5


& Web Movie

Progetto: Frequenza Grafica in collaborazione con Print Buyer - Accademia d’Arte Cappiello - C.M. Marginas


uomini&aziende stampa digitale

Imbalplast

Dal bianco/nero al colore senza traumi Presso gli stabilimenti di Imbalplast vengono prodotti stampati in outsourcing per clienti di grandi aziende del mercato bancario, della Pubblica Amministrazione, della grande distribuzione e del mondo dei servizi.

Fondata negli anni ‘70, Imbalplast – 50 dipendenti e un fatturato 2010 attorno agli 8 milioni – è nata per offrire un servizio completo ai clienti nel mondo della stampa tradizionale e del confezionamento per la spedizione e attualmente si è specializzata non solo nella stampa di applicazioni transazionali, ma anche nella gestione di direct mailing e avvisi di pagamento. Quando il management ha iniziato a valutare un nuovo investimento, la scelta del fornitore è ricaduta su un sistema Océ per l’affidabilità e la competenza che l’azienda ha dimostrato nel tempo e che ha portato a una sorta di fidelizzazione al brand. Il notevole parco macchine digitale, che sviluppa fino a 50 milioni di stampe l’anno con la distribuzione del lavoro su tre turni, è completamente targato Océ: oltre alle VarioStream 8750 twin e VarioStream 7120, sono in funzione in azienda quattro VarioStream 7650, due PageStream 500, una PageStream 440 e una PageStream 88 che stampa su qualsiasi tipo di carta e su plastica. «L’esigenza di offrire servizi all’avanguardia ai clienti è stata la motivazione che ci ha spinto a ricercare una soluzione di stampa di ultima generazione che ci ha fatto propendere per una soluzione come Océ ColorStream 3500», ha spiegato Raffaele Cotena, amministratore unico di Imbalplast Srl. Progettata in meno di 24 mesi, ColorStream 3500 semplifica il passaggio dalla stampa monocromatica al full color o a 5/6 colori. La caratterizzano una risoluzione di 600x600 dpi, velocità fino a 75 m/min (1.010 A4/min duplex), 6 teste di stampa (CMYK + 2 inchiostri speciali come MICR e Highlight Color), larghezza carta 540 mm e upgradabilità in campo della configurazione da 1/0 a 6/6. La nuova macchina contribuisce a far fronte alla recente crescita dei volumi di stampa di Imbalplast, stimati fino a 100 milioni di stampe all’anno e dati dall’acquisizione recente di nuovi clienti a seguito di gare vinte con Aci e Rai. Un altro plus offerto dalle nuove soluzioni è la riduzione del consumo energetico perfettamente in linea con le politiche ambientali di Imbalplast perseguite da diversi anni. «L’installazione della linea Océ è inserita in un progetto di riorganizzazione dei processi orientato alla massima efficienza produttiva, che ha previsto l’analisi dei flussi documentali in ingresso e ha ridefinito il workflow gestito dalla piattaforma Océ Prisma», ha dichiarato Maurizio Ronzoni, Business Unit Manager Production Printing di Océ-Italia.

L’azienda di Teverola (CE) è la prima in Italia, e tra le prime cinque in Europa, ad avere adottato la Océ ColorStream 3500.

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di CRISTINA ROSSI

Raffaele Cotena: «Abbiamo visto la nuova soluzione di stampa Océ visitando la sede di Poing, in Germania: la ColorStream 3500 ha subito attirato la nostra attenzione e abbiamo intuito che ci avrebbe garantito un passaggio senza problemi verso il colore».

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eventi formazione

Istituto Bodoni-Paravia

Cross Media Publishing e new media Si è tenuto il 5° Corso di formazione e aggiornamento per i docenti delle scuole grafiche e tecnici di imprese torinesi. L’evoluzione della tecnologia nel settore grafico è nota a tutti, ben lo sanno le imprese che hanno investito in attrezzature sempre più automatizzate e gestite da software dedicati anch’essi sempre più sofisticati.

I relatori, esperti di applicazioni, di sviluppo e software digitali per l’editoria scolastica, hanno approfondito gli argomenti con documentazione e dimostrazioni pratiche di utilizzo dei dispositivi mobili.

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Le figure professionali devono aggiornarsi continuamente per gestire l’innovazione dei flussi di lavoro nell’attuare il prodotto stampato; la scuola ha il compito di preparare figure professionali idonee allo sviluppo delle attività produttive. Nasce così l’esigenza per i docenti di acquisire mezzi e conoscenze per operare in modo concreto alla preparazione degli studenti, quindi dare loro formazione e certezze operative per l’inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre sono noti a tutti gli sforzi editoriali legati alla comunicazione e informazione digitale: i giornali si leggono su carta, ma anche su Internet e dispositivi mobili e i libri sono stampati o disponibili in versione elettronica per e-book. In linea con questi temi di grande attualità si è svolto presso l’Istituto Bodoni-Paravia il corso di aggiornamento “Cross Media Publishing e new media”, con l’intervento di esperti e tecnici qualificati. Il corso è stato attuato in collaborazione con l’Associazione Industriali Grafici e Cartotecnici di Torino, il Comitato Provinciale per l’Istruzione Professionale dei Lavoratori dell’Industria Grafica di Torino e agli editori piemontesi di editoria scolastica SEI, Loescher, S. Lattes. Cinque sono stati gli incontri settimanali, ogni lezione prevedeva la presentazione e l’analisi di un argomento specifico di conoscenza e gestione dei mezzi di comunicazione. La partecipazione a ogni incontro è stata numerosa sia da parte di docenti delle scuole superiori di grafica-stampa e operatori dei laboratori multimediali sia da parte di tecnici delle imprese di plurimedialità. Tra gli argomenti affrontati: Dispositivi di nuova generazione: e-book reader, tablet, mobile, LIM; Analisi degli standard software per la distribuzione dei contenuti digitali e ambienti IOS e Android; Nuove strategie editoriali per la gestione dei contenuti misti carta/on-line; Utilizzo della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale); Esempi pratici di una lezione con la LIM; Preparazione e distribuzione dei materiali per l’online; Didattica on-line; L’aula digitale sul web. I partecipanti hanno avuto modo di approfondire le loro conoscenze con dimostrazioni pratiche; per docenti e tecnici è stata l’occasione di apprendere la nuova realtà metodologica per la didattica che, in pochi anni, diffonderà l’informazione anche con i nuovi mezzi di comunicazione. I docenti degli istituti di grafica e comunicazione hanno raccolto le indicazioni emerse sulla figura professionale che dovrà gestire l’informazione. A seguito di queste conclusioni, un comitato esaminerà le possibili linee guida, conoscenze e competenze sul profilo professionale del diplomato al termine del percorso scolastico. La preparazione che dovrà conseguire, per consentire l’inserimento nel mondo del lavoro, nell’appropriato comparto dei mezzi di comunicazione, con il ruolo di gestione dell’informazione.

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di DOMENICO IERVOLINO


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SpazioEcologia Misurare la CO2 per ridurre l’impronta ecologica

foto Ricoh

Stampa sostenibile

In risposta alla crescente esigenza di sostenibilità e tutela ambientale, numerose aziende di stampa in tutta Europa hanno iniziato a utilizzare la quantificazione della “Carbon Footprint” come indicatore della loro impronta ecologica.

di DAVIDE BIANCOROSSO

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Questo indice numerico, facile e immediato da comprendere, rappresenta circa la metà dell’impronta ecologica totale che un prodotto o un’azienda lascia sul nostro pianeta. Il valore numerico espresso in CO2e (biossido di carbonio equivalente) quantifica l’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente tramite l’ammontare di tutti i gas a effetto serra prodotti, rapportati in unità di biossido di carbonio. Al momento esistono numerose metodologie e norme per “quantificare” la CO2e come l’anglosassone PAS 2050 e le internazionali ISO 14076 e 14064, ma nessuna specifica per le aziende grafiche. Le peculiarità dei prodotti delle arti grafiche, in particolare l’impiego di carta, rendono queste norme di difficile applicazione e i loro risultati potenzialmente imprecisi. In particolare ricordiamo che la carta, la cui materia prima proviene dagli alberi, conserva immagazzinata al suo interno la CO2 che l’albero ha assorbito durante la sua vita tramite i processi della fotosintesi e che ha detratto dall’atmosfera rilasciando al suo posto ossigeno. Inoltre la libertà che le attuali normative lasciano all’azienda sulla scelta dei confini del sistema, ovvero cosa includere e cosa escludere dai calcoli, non consente un immediato e valido confronto tra i dati ottenuti da differenti studi.


Il settore chiede una norma specifica

la carta riciclata riduce le emissioni di co2

Per aiutare quindi il settore delle arti grafiche a trovare una metodologia comune, condivisa e riconosciuta ISO, da circa un anno ha aperto i lavori per la stesura di una specifica norma di settore: la ISO 16759 “Tecnologie grafiche – Quantificazione e comunicazione del calcolo dell’impronta di carbonio dei prodotti grafici” (titolo tradotto dal provvisorio in lingua inglese: “Graphic technology – Quantification and communication for calculating the carbon footprint of print media products”). Il neonato comitato tecnico ISO TC 130 WG 11 è stato fortemente voluto e istituito con il solo scopo di redigere una norma internazionale per i prodotti della comunicazione che contempli la prestampa, la stampa, la post-stampa, i fornitori di servizi, gli editori e, in parte, anche i nuovi media. Attivamente coinvolti nello sviluppo di questo standard troviamo esperti in rappresentanza di una vasta gamma di stampatori, produttori e altri operatori delle arti grafiche, provenienti da numerosi paesi tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Brasile, Cina, Giappone, Australia, Svezia, Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Svizzera. Il significativo sforzo comune che sta alimentando il comitato dovrebbe permettere la pubblicazione della norma nella seconda metà del 2012.

Scegliere una carta “green” può determinare una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 e dei rifiuti. Per questo motivo il Gruppo PaperlinX, rappresentato in Italia da Polyedra e Carthago, ha debuttato sul palcoscenico di Ecomondo presentando Revive e Cyclus, i due brand di punta dell’ampia offerta di carte amiche dell’ambiente. Finalità della presenza in fiera: portare cultura in un mercato che già dimostra grande attenzione all’ambiente, sottolineando come anche la scelta della carta utilizzata per le comunicazioni aziendali debba essere in linea con la mission di realtà che operano nel mondo della green economy, rafforzandone messaggio, coerenza e credibilità.

I benefici della futura ISO 16759

Ricoh Europe è stata premiata agli International Green Awards, edizione 2011. Il Ricoh Sustainability Optimisation Programme ha infatti vinto il “silver award” nella categoria “Best Green Service Innovation” in cui vengono inclusi i servizi sostenibili che riducono al minimo l’utilizzo delle risorse e si basano su una proposta a valore aggiunto.

Parlando di sostenibilità e impatti ambientali i “print buyer”, ma anche molti stampatori, chiedono oggi un quadro formale all’interno del quale poter misurare, confrontare e certificare i dati di uno specifico stampato. Gli stampatori, in particolare, hanno bisogno, in relazione alla tipicità dei prodotti, di uno strumento semplice e specifico per calcolare e validare il dato in relazione a standard riconosciuti e internazionali. Allo stesso modo gli acquirenti chiedono la garanzia che i calcoli, rendicontati tramite un singolo numero, siano trasparenti, veritieri e confrontabili non solo tra differenti tecnologie di stampa, ma anche tra differenti supporti e media di comunicazione. La norma ISO 16759 si pone appunto come guida per la rendicontazione della CO2e associata a un prodotto grafico; in sostanza getterà le basi su cui sviluppare applicativi e strumenti per effettuare i necessari calcoli, a partire da un sistema e da un modello noto e il più largamente possibile condiviso. Il nuovo standard potrebbe inoltre essere scelto dalle aziende grafiche per testimoniare il proprio impegno nella riduzione delle emissioni di gas serra andando a confrontare, anno per anno, quelle legate a uno specifico prodotto; si potrebbe ad esempio misurare la CO2e associata al prodotto tipo e quindi mostrarne il costante miglioramento nel tempo tramite la decrescita delle associate emissioni.

media tradizionali e futuri In breve sarà quindi possibile confrontare non solo le differenti tecnologie di stampa, ma anche conoscere e valutare gli impatti associati alla scelta del supporto di stampa, agli inchiostri, ad altri consumabili e persino alle modalità di trasporto. Oltre a questi aspetti diretti, la nuova ISO 16759, in accordo a quanto già indicato nelle raccomandazioni sul calcolo della CO2e per i processi di stampa emanate nel febbraio 2010 da Intergraf, prevede anche la valutazione dei principali impatti indiretti come l’illuminazione o il condizionamento dei locali. Tutto questo, stando a quanto auspicato dai promotori del nuovo standard, porterà nel breve a una maggior credibilità degli sforzi effettuati dal settore per ridurre ulteriormente i propri già bassi impatti ambientali e ad una maggior consapevolezza da parte dei clienti degli impatti correlati alle loro scelte di comunicazione tradizionali ma anche cross-media. IPI 131/12

NEWS

“La nuova norma porterà a una maggior credibilità degli sforzi effettuati dal settore per ridurre l’impatto ambientale”

premio green service innovation

Planet Friendly Printing

Recentemente annunciata da FESPA l’intenzione di espandere la portata globale delle sue iniziative Planet Friendly Printing in atto da lungo tempo. Dal 2007 FESPA pubblica la Planet Friendly Printing Guide che interpreta e sintetizza la miriade di normative e programmi di certificazione relativi alle “best practice” ambientali per gli stampatori e offre consulenza dettagliata sulla gestione ambientale. La Guida viene aggiornata diverse volte ogni anno dalla sua prima edizione nel 2007, il che fornisce un’indicazione della velocità con cui le cose sono cambiate, e cambiano, nel campo della sostenibilità. Fino ad oggi la Planet Friendly Guide era disponibile solo per i membri delle 37 associazioni affiliate di FESPA. La versione più recente della guida continuerà a essere riservata ai membri dell’Associazione, tuttavia, in considerazione del fatto che la sostenibilità è una questione pressante per tutti gli stampatori, FESPA realizzerà una versione ridotta della guida e la metterà a disposizione degli stampatori non membri di tutto il mondo.

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venti quotidiani e

Tecnomeeting

Come attirare le nuove generazioni In due convegni si è discusso di razionalizzazione dei centri stampa, centralizzazione dei distributori e possibili sinergie tra carta e web Problematiche e prospettive per la stampa e la distribuzione, unite alla nuova editoria e multimedialità, richiedono un’organizzazione snella e flessibile, avanzate strategie, nuovo modo di fare pubblicità per trovare le vie di sviluppo alternative così da attirare l’attenzione delle nuove generazioni.

di SERGIO FACCHINI*

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* Funzionario AICQ (Associazione Italiana per il Controllo della Qualità)

Con questi temi nello zaino di ognuno di noi, eccoci nuovamente riuniti, in queste due occasioni, ospiti, entrambe le volte, presso le sedi FIEG di Milano e di Roma, per discutere e raccogliere tutte le idee emerse nei precedenti incontri e portarle verso una soluzione per vedere in quale modo sarà possibile svilupparle negli anni futuri, attendendoci di trovare già alla Drupa 2012 qualche prima risposta ai nostri quesiti. Come ricordava Sergio Vitelli a Milano, in occasione del 17° TecnoMeeting, i guai non si risolvono da soli ma devono essere discussi da tutte le parti in causa, così da poter non sempre solo dire “dobbiamo tagliare i costi”, bensì proporre nuove idee e insieme collaudarle operosamente. I TecnoMeeting hanno effettivamente svolto questo ruolo nel nostro settore, tanto è vero che, se due anni or sono si dibatterono alcuni importanti argomenti, oggi gli stessi argomenti riproposti hanno raccolto risposte e risultati operativi concreti presentati dagli associati Asig. Attualmente, alla luce della situazione mondiale e di tutte le necessarie ristrutturazioni in corso nelle più importanti aziende legate al nostro settore, ci chiediamo che cosa ci offra di nuovo il mercato e quali siano le aspettative del nostro settore e di tutta la filiera dell’informazione. Se, da un lato, Vitelli ci rammenta e sottolinea il fatto che, dati statistici alla mano, è ormai iniziato ed è in atto il conto alla rovescia per l’estinzione “mondiale” della richiesta di stampa dei giornali quotidiani, la cui previsione si estende dagli USA all’Europa per poi continuare a evolversi nell’arco di 50 anni in tutti i Continenti, dall’altro lato Domenico Tudini di SportNetwork ribatte che la “rete web” è e sarà la fabbrica del futuro da sviluppare. Il web è un’innovazione sociale e non una tecnica della moderna tecnologia. Quindi dobbiamo operare per dare risposte soddisfacenti a quello che vogliono, desiderano, richiedono e abbisognano i nuovi utenti.


eventi quotidiani

Ma, si chiedono Alberto Regazzo ed Elisabetta Taverna della Bain&Company, quali sono e quali dovranno essere le strategie da adottare per le attuali giovani leve che definiamo “nativi digitali”? Oggi il consumismo ci ha portato a soddisfare sempre più i bisogni latenti dei consumatori con impatti a volte anche molto drammatici sulle funzioni e sui bisogni di base e tradizionali. Io stesso posso dire che mi è accaduto di vedere per le strade delle grandi città lo zingaro che, mentre chiede la carità, risponde al telefono cellulare che gli sta suonando nella tasca! Quindi, la moneta che gli abbiamo appena donato servirà alla “michetta” per lui e i suoi figli oppure a soddisfare la ricerca di modernità giunta all’ossessione della soddisfazione dei beni superflui? Dal punto di vista industriale occorre inoltre ben valutare che oggi l’eccesso dell’offerta rispetto alla domanda genera una pressione negativa sui prezzi e pertanto occorre ben valutare e fare sempre molta attenzione non solo al miglior prezzo bensì ai contenuti e a questo proposito la pubblicità ha una grande responsabilità, come ha sottolineato nella sua presentazione Nicola Pianon della Boston Consulting, confrontando e trovando la possibile sinergia della pubblicità su carta e web perché, se oggi ancora scegliamo che cosa leggere, nel 2030 saranno direttamente i sistemi elettronici ausiliari in nostro possesso a deciderlo per noi, in base ai dati informativi statistici delle nostre abitudini. L’informazione potrà essere o diventare anche un gioco, ma auguriamoci che non diventi troppo pericoloso, ovvero che arrivi a tale punto da sfuggirci completamente finché l’abitudine, inconsapevolmente, ci farà perdere il nostro “libero arbitrio”. Futuri modelli di business

La tavola rotonda tra i responsabili delle principali aziende italiane di distribuzione - M-DIS e Press-D - e gli editori ha messo a confronto le idee di alcuni possibili “futuri modelli di business”. Il primo punto necessario in assoluto è la razionalizzazione dei centri stampa e la centralizzazione dei distributori. Inoltre si deve riprendere o conquistare la fiducia dell’utente con la creazione di un possibile filo diretto con l’editore, problema già ampiamente dibattuto alla scorsa convention WAN-IFRA a Firenze (v. IPI 128, pag. 50). Alfio Bongiovanni della Redix, sottolineando che i costi attuali della distribuzione sono “troppo elevati”, ha provato a lanciare alcune idee migliorative che sono state poi immediatamente e ampiamente ben elencate e proposte nel “Modello di ottimizzazione per la distribuzione locale” presentato da Maria Elena Borghi di Didelme Sistemi. L’obiettivo dello studio eseguito e quindi del modello matematico di analisi e ottimizzazione applicato, per ora solamente e puramente teorico ma che presto sarà messo in pratica presso uno dei maggiori gruppi italiani di editoria e stampa, è servito a identificare la migliore configurazione della catena “produzione-distribuzione” per minimizzarne i costi mantenendo un elevato livello di servizio. Quindi Borghi ha dimostrato come, analizzando attentamente l’intero sistema nel suo complesso, dall’inizio della produzione alla fine della distribuzione, si possono identificare gli interventi di miglioramento utili. La definizione di una strategia comune e la collaborazione attiva tra i vari attori con l’utilizzo di validi sistemi informativi che favoriscano e semplifichino la condivisione delle informazioni dovranno essere gli strumenti futuri atti a garantire la sostenibilità del sistema.

Elisabetta Taverna e Alberto Regazzo di Bain&Company.

Carlo Malinconico (a sinistra) e Giulio Dalla Chiesa, presidente ASIG.

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Colophon Il Poligrafico Italiano n.131

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Hanno collaborato a questo numero Davide Biancorosso, Giulietta Ciacchi, Sergio Facchini, Domenico Iervolino, Achille Perego, Marco Picasso, Manuel Posenato, Alberto Sironi Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291028 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB) Carta GardaMatt Art 100 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA certificata ISO 14001 - Registrata EMAS fornita da Monzese Carta Copertina Carta: GardaCover Hi-Fi 215 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA Plastificazione + verniciatura UV: Litover - Monza - Tel. 039.2148328 www.litover.com

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(segue da pag. 45)

Lastre di nuova generazione

Massimo Merlo di ATIF ha informato sulle sperimentazioni con lastre e anilox di “nuova generazione” con l’obiettivo di un ampliamento del gamut, confrontando e migliorando i valori densitometrici dei pieni ottenuti con la sperimentazione del 2010; il miglioramento dell’uniformità di stampa nei fondi pieni, il controllo dei valori tonali con particolare attenzione alla regolarità della riproduzione nelle alte luci usando come base di riferimento la sperimentazione ATIF del 2010 “Analisi del rapporto fra anilox e inchiostri per la ricerca di un risultato di stampa determinato”. La sicurezza

Ha chiuso la giornata Maurizio Robotti di ATIF che ha trattato il tema della sicurezza, direttive di prodotto e sui luoghi di lavoro, facendo riferimento alle direttive sul

prodotto per quanto riguarda i requisiti essenziali di sicurezza. Ha esaminato alcuni aspetti ambientali risultato della combinazione fra la macchina e l’ambiente di lavoro, come esposizione dei lavoratori al rumore, a sostanze tossiche nocive (vapori solvente) e rischi di esplosione. Relativamente al rumore ha citato la direttiva 2003/10/ CE suggerendo di intervenire modificando le caratteristiche acustiche del locale con adeguati materiali fonoassorbenti e isolando le diverse sorgenti di rumore che non richiedono accesso da parte degli operatori. Oltre al requisito minimo di soddisfacimento, la direttiva sulla riduzione del rumore porta vantaggi di comunicazione fra gli operatori con miglioramento del livello di sicurezza, di produttività e riduzione dello stress. Ha quindi riferito gli obblighi del datore di lavoro e le misure atte a ridurre la presenza di vapori di solvente, riducendo

la quantità di inchiostro/solvente nei pressi della macchina, prevedere recipienti con chiusura “automatica”, movimentare inchiostri e solventi con mezzi idonei, migliorare la ventilazione dei locali e garantirne l’affidabilità. convegno gipea (segue da pag. 50)

Una forte dispersione attorno alla media si registra anche a livello di ricavi procapite, di valore aggiunto operativo pro-capite, di incidenze del costo del lavoro sui ricavi, di patrimonio netto su debiti finanziari totali. Quali sono i nodi da sciogliere e le azioni da intraprendere? Su questo punto Federico Visconti ha sottolineato con forza alcuni difetti congeniti nell’industria italiana in genere, come il mito della one man band contro il processo di managerializzazione; il familismo, contro la valorizzazione dei giovani meritevoli e l’apertura del capitale; il tabù

della dimensione contro la crescita e, soprattutto, le reti tra imprese, punto quest’ultimo su cui ha insistito. In conclusione molti vedono l’impresa come una “vacca da mungere”, altri come un nemico da abbattere. «Io la vedo per quella che è» ha detto Visconti «e per dirla con Winston Churchill “un cavallo robusto che tira una carretta molto, molto pesante”. Con la crisi, il cavallo si è indebolito e la carretta si è ulteriormente appesantita. Per questo, oggi più che mai, gli imprenditori in Italia hanno bisogno dell’aiuto di tutto. Non lasciamoli soli: un’arma vincente è quindi la collaborazione anche tra concorrenti quando permette di valorizzare le sinergie».


Tipi da museo

Sesta tappa dell’itinerario dedicato ai musei italiani della stampa e della carta dove sono conservate quelle macchine che oggi fanno parte del patrimonio archeologico-industriale del nostro Paese.

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di Giorgio Coraglia Ex linotipista a Tuttosport e a La Stampa di Torino, è uno dei pochi studiosi della storia della composizione meccanica “a caldo”. In Linotype & linotipisti - L’arte di fondere i pensieri in piombo (www.linotipia.it) Coraglia racconta la storia lunga un secolo delle macchine compositrici meccaniche, arricchita dalle testimonianze di chi ha vissuto in quelle straordinarie tipografie odorose d’inchiostro e rumorose di Linotype.

Fascinosa Typograph parte inferiore che, scendendo a uno a uno per  Questa agevole compositrice meccanica monolineare, che “non occupa più spazio di gravità su verghe d’acciaio inclinate a 30°, si alliuna macchina per cucire”, fu inventata da John neano in un compositoio cieco dove si formerà Raphael Rogers, americano dell’Illinois, sul finire la riga tipografica. Si avvicina poi il crogiuolo con del XIX secolo, per contrastare il monopolio la lega tipografica e si fonde la riga, che va poi della strabiliante Linotype appena inventata dal ad allinearsi sul vantaggio. Terminata la fusione, tedesco Ottmar Mergenthaler. l’operatore sblocca il cestello e lo alza facendo Robusta e di facile manutenzione, si rivelerà parricadere le matrici al loro posto. La produzione ticolarmente adatta alle piccole officine grafiche. era di circa cento righe all’ora. La Typograph ha nella parte superiore una venta- Dopo parecchie vicissitudini, la Typograph fu gliera mobile che prodotta in Germania porta le matrici; nella dal 1914 e ancora museo civico della Stampa di mondovì parte inferiore sono dopo la Seconda collocati gli organi guerra mondiale Indirizzo: Via della Misericordia 3 di giustificazione e almeno fino al 1965. 12084 Mondovì Piazza (Cuneo) la sezione di fòndita. Oggi una Typograph, Contatti: sandro.bracco@comunemondovi.it La tastiera ha 84 sempre fascinosa, ma Associazione Monregaltour tasti che liberano dal silenziosa, la si può www.monregaltour.it cestello a ventagliera ammirare nel Museo Laboratori didattici: “Tipografo per un giorno”, i fusticini di rame con civico della stampa di “Storia della scrittura”, “Artisti della Stampa” le matrici incise nella Mondovì.

IPI 131/12

Rubrica curata da Marco F. Picasso, fondatore, insieme a Egiziano e Michele Piersantini, della Associazione AIMSC (che riunisce i musei italiani della stampa e della carta).




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