Print Buyer, n. 32, Aprile 2011

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strategie e tecniche della comunicazione stampata n.32/LA

LUCE

della

Nobiltazione

Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi- € 6,50


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5 sotto il cielo s o r r i d e n t e d i R o ma . . .

Non è mai tormentato il cielo della capitale, una coppa di luce che sorride e regala un’imprecisa felicità. Anche Medprint, la fiera dedicata all’industria grafica del Sud che si è svolta a Roma, ci è apparsa sorridente, una fiera vivace, intrepida, brulicante di uomini e di macchine… che a vederla dall’alto, raccolta in un solo padiglione, si riassumeva - proprio come Roma vista dal cupolone - in un colpo d’occhio. Abbiamo parlato con tante persone, espositori, stampatori, buyer di stampa, art director… l’ottimismo nel settore non manca nonostante l’onda lunga della crisi abbia lambito non poco la categoria. Specie al Sud. Nella società dell’informazione chi produce informazione ha perso centralità. Ma il futuro non è scritto, il futuro s’inventa. E le imprese grafiche, così ci è parso, stanno trovando nuove energie attingendo alla crisi stessa. Proviamo a spiegare il paradosso. Se si assume una prospettiva economica, bisogna constatare che c’è stata una trasformazione “organica” delle aziende di stampa, che certo ne ha ridotto la popolazione - qualcuna ha chiuso i battenti, qualcuna si è lasciata incorporare - rendendo evidente quello che il grande economista Joseph Schumpeter, forse uno dei teorici più importanti del Novecento, chiamava “distruzione creatrice”. Distruzione perché le aziende in balìa della crisi sono obbligate, pena la morte, a cambiare organizzazione e modello di sviluppo; creatrice perché solo da questi cambiamenti scaturisce il nuovo. Gli imprenditori disposti a innovare sono quelli che sopravvivono alla “distruzione creatrice”, e che vedranno il Nuovo Mondo. Gli altri no. Schumpeter aveva una visione darwiniana delle cose, vedeva nel capitalismo un processo evolutivo sempre in atto, e aveva intuito (già nel 1942, che genio) che le innovazioni tecnologiche avrebbero recato crolli durissimi al sistema industriale. Come è accaduto. Forse questo signore austroungarico aveva semplicemente capito una cosa… che su questa Terra solo mutando si sopravvive. Namasté, caro Joseph.

pensieri fuoricorso

A Medprint,

Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it

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: a n i t r e p o c a l PB32 Tema del 24

58 Una visita al Vinitaly di Verona. Ed ecco le tendenze per vestire le bottiglie con etichette eleganti sì ma sussurrate, semplici, rigorose. Anche se l’oro non demorde...

Intervista a Paolo Falcioni della Coldiretti. Internet, newsletter, sms... ma ancora molta, molta sensibilità alla comunicazione stampata che si aggiudica non pochi consensi tra i soci.

la copertina

> > > > > > > > 5 t sotto il cielo di Roma > > > > > > pensieri fuoricorso A Medprin > > > > > > > > > 8 > > > > > > > > > > > > > > > > > informazioni tecniche > > > >

COMUNICARE

> > > > > > > 24 carta > > > > > > > > > > > > > > > Aziende Coldiretti è amica della > > > > > > 28 no dalla carta al web > > > > > > > > direct marketing Andata e ritor > > > > > > 58 orter > > > > > > > > > > > > > > > eventi A Vinitaly, etichette prêt-à-p

IDEE

> > > > > > > 38 t > > > > > > > > > > > > > > > > > Carta PER... Effetto gran gourme > > > > > > > 45 ance cartotecniche 10 e lode > > > vetrina della stampa Perform > > > > > > > 55 dell’anima e della lealtà > > > > > > color marketing Il blu. Colore


la luce

La Grande distribuzione cambia pelle. Consumi di carta in crescita, Internet che avanza, geolocalizzazione, investimenti in aumento. Troverete tutto nella nostra inchiesta.

inchiesta

Dici blu e dici profondità, serietà, sicurezza. Sono i motivi per cui il blu è utilizzato nelle comunicazioni finanziarie ma anche per i brand maschili.

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Le cianografiche, evoluzione della specie. Prove digitali, digital blue print, visto si stampi in remoto: Lorenzo Capitani ci racconta cosa è cambiato negli ultimi anni.

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> > > > ribuzione > > > > > > > > > > > > > gdo Cosa cambia nella grande dist

tecnologia

> > > 16

> > > > > > > > 32 > > > > > > > > > > > > > > > > > FLEXO Un successo annunciato > > > > > > > > > 40 > > > > > > > > > > > > > > > > > CIANO L’evoluzione della specie > > > > > > > 50 k up > > > > > > > > > > > > > > > > stampa dIgitale Parliamo di moc

RUBRICHE

> > > > > > il primo Buy_Print_Day > > > > > > > echi di stampa Alecom presenta > > > > > > > tutto un po’ > > > > > > > > > > > > Cartiere Iniziative, progetti e di > > > > > > > > ’universo carta > > > > > > > > > > Supporti Collezioni e novità nell ne > > > > > > Buyer all’Officina della Comunicazio agenda Appuntamento con Print

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sommario

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Questo numero di Print ha almeno tre fiori all’occhiello. Primo, l’intervista, a pagina 24, ad Aldo Falcioni della Coldiretti, con il suo milione e mezzo di iscritti “attenti all’informazione”. Poi un’inchiesta sulle nuove tendenze della comunicazione nella GDO, settore per il quale si prevede una notevole crescita dei consumi, a pagina 16. Terzo fiore all’occhiello: a pagina 32 un interessante articolo sulla tecnologia più gettonata del momento: la flexo.

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informazioni tecniche

8 l a

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La cop erti na di que sto numero è stata stampata su carta POP’SET da 240 g di Arjowiggins Creative Division. POP’SET è una carta colorata di elevata qualità con superficie liscia naturale. Disponibile in una vasta gamma di tonalità trendy e luminose, è resistente alla luce e durevole nel tempo.

litover firma la copertina di

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c o p e r t i n a

È stata infine applicata su alcune zone una vernice UV serigrafica lucida ad alto rendimento e bassa penetrazione.

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Stampato il nero in offset, è stato successivamente stampato in serigrafia un inchiostro UV bianco ad alta coprenza.

Il tema della copertina è la luce. re e onde e riflessi. Niente Semplici gesti diventano raggi omb co restituisce la disarmante come l’inchiostro serigrafico bian e la vernice suggerisce camfreschezza della luce del mattino, he del cielo e del mare. bi di superfici e profondità nelle pieg tenstein. Elaborazione di “Sunrise” di Roy Lich

Print Buyer

Il Gruppo Litover di Monza è in grado di trasformare prodotti pubblicitari, editoriali o packaging in soluzioni accattivanti e cariche di appeal. Vernici in linea e fuori linea, a fondo pieno o con riserva, plastificazione, serigrafia lucida e opaca, stampa a caldo, sbalzi e rilievi, gratta e vinci, gratta e profuma, glitter, inchiostri fluorescenti e sensibili al calore... un mondo di lavorazioni che impreziosiscono la stampa. Punto di forza del Gruppo Litover è lo staff dirigenziale di grande capacità ed esperienza attento non solo agli investimenti tecnologici, ma anche al rispetto dell’ambiente e alla sicurezza del personale. L’azienda ha infatti adottato per prima in Italia la tecnologia solventless per la plastificazione che permette di eliminare ogni tipo di solvente durante la lavorazione con innumerevoli vantaggi sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che della sicurezza dei lavoratori. Una efficiente organizzazione e un’attenta pianificazione che coinvolge tutte le divisioni del Gruppo consentono di offrire un servizio di alta qualità e il rispetto dei tempi di consegna. www.litover.com


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EV EN TI & N O VI TÀ

rubriche

echi di stampa

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alecom

organizza con grande successo il primo Buy_Print_Day Un approccio consapevole ed efficace all’acquisto degli stampati: questa la chiave fornita al primo Buy_Print_Day organizzato da Alecom, società di print & publishing management, lo scorso 25 marzo a Milano in collaborazione con l’Accademia del Poligrafico. Una vera e propria full-immersion riservata ai buyer di grandi aziende e pensata per aiutarli ad orientarsi in un mercato molto tecnico che – se non si hanno a disposizione gli strumenti conoscitivi adatti – si rivela estremamente insidioso, anche a causa dell’elevato numero di tecnologie esistenti, soprattutto quelle più innovative, e in cui è sempre più difficile unire qualità, vantaggio economico e risultati. Una cassetta degli attrezzi per saperne di più Grande soddisfazione ed interesse da parte di tutti i partecipanti all’evento – circa 40 – provenienti dalle più importanti realtà industriali, che hanno potuto portare a casa un vero e proprio Tool-kit, una “cassetta degli attrezzi” costruita grazie all’esperienza trasversale di Alecom, che li aiuterà a rendere il lavoro più efficace ed efficiente orientandoli nel vasto mondo degli stampati. Un’opportunità che ha creato grande entusiasmo tra i partecipanti è stata la possibilità di fare benchmark tra operatori altamente qualificati provenienti da aziende leader in settori diversificati. Una sorta di forum dell’acquisto in cui, supportati da nozioni tecnico-commerciali e attraverso il racconto di esperienze reali, i buyer hanno potuto confrontarsi su un piano molto pratico e concreto. Un valore aggiunto importante per chi ogni giorno deve affrontare sfide e impegni sempre diversi. Grande interesse fra i partecipanti E proprio il forte interesse manifestato dai partecipanti – unito alla grande richiesta di partecipazione, alla quale gli organizzatori hanno potuto dare soddisfazione solo in parte – ha già prodotto un secondo evento ad inizio maggio, già completamente opzionato di adesioni e un terzo evento verso la metà di giugno che, negli intenti di Alecom, vuole dare sfogo a coloro che non hanno potuto goderne nelle prime due edizioni causa l’overbooking di adesioni. Nell’intento degli organizzatori c’è addirittura l’idea di renderlo un appuntamento periodico a cadenza trimestrale costruendo un percorso di formazione continua. www.alecom.it

Quaranta buyer provenienti dalle più importanti realtà industriali hanno preso parte al primo Buy_Print_Day organizzato da Alecom in collaborazione con l’Accademia del Poligrafico.

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rubriche

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echi di stampa pixartprinting

cresce nell’offset e... nel digitale La corsa di pixartprinting continua senza sosta. L’azienda di Quarto d’Altino è nuovamente sotto i riflettori per importanti acquisti volti a potenziarne ulteriormente la capacità produttiva. Il primo annuncio riguarda la firma del contratto per quattro nuove macchine da stampa digitale HP Indigo 7500 e due HP Latex. Ma pixartprinting continua a credere nella complementarietà tra digitale e offset e gli investimenti vanno quindi di pari passo. Il secondo annuncio riguarda infatti l’acquisto di due nuove “super offset” Komori, questa volta in formato 70x100 e a 8 colori con dispositivo di voltura. «La campagna promozionale dedicata all’offset ha letteralmente saturato la capacità produttiva delle nostre due Komori 50x70 e questo ha reso necessario il nuovo investimento», ci racconta Matteo Rigamonti, ad di pixartprinting. Oltre alle macchine, pixartprinting ha investito anche in un digital front-end Ultra Print Server HP customizzato per le attuali esigenze produttive che «trasforma gli operatori in semplici caricatori di cassetti», aggiunge Rigamonti. Le due nuove Komori verranno installate nell’ultimo trimestre di quest’anno mentre entro luglio verrà portata a termine l’installazione delle sei digitali che andranno ad affiancarsi alle sei già presenti. www.pixartprinting.it

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Maurilio Brini, direttore generale marketing di Altavia Every. A destra, la brochure che contiene tutte le campagne finora realizzate da Altavia Every.

altavia

apre la nuova agenzia multicreativa Every è la nuova agenzia multicreativa di Altavia Italia, nota realtà consolidata nel mondo del publishing e della comunicazione e parte di un network internazionale. Nata dall’incontro con Maurilio Brini, 53 anni, con solide esperienze nel mondo della comunicazione (McCann-Erickson, Saatchi&Saatchi, Vodafone fino all’avventura di Tribe Communication), Every affronta ogni progetto in modo globale, partendo dal pensiero strategico e declinandolo creativamente in ogni ambito della comunicazione. «Umiltà è una parola che ci sta particolarmente a cuore», afferma Paolo Mamo, presidente e ad di Altavia Italia, «insieme alla consistenza e a una grande solidità. Every è solo il primo capitolo del cammino entusiasmante che intraprendiamo con Maurilio, guidati dalla passione e dalla forza che lo caratterizzano». Altavia Italia ha due sedi, a Milano e a Roma, ed è parte di un network nato nell’83 che conta 23 sedi e più di 1.000 collaboratori nel mondo. www.altavia.it


alessandro cederle

è il nuovo presidente di anes Alessandro Cederle, di Ediemme Gruppo Editoriale, è il nuovo presidente ANES per il biennio 2011-2012. Cederle viene da una lunga esperienza in aziende nazionali e multinazionali, sia nella Business Information e poi nell’editoria B2B. A coadiuvarlo nel nuovo incarico: Antonio Greco, del Gruppo 24 Ore, e Roberto Pissimiglia, di Edizioni ESAV, nel ruolo di vicepresidenti; Matteo Bacchetti (Edisport Editoriale), Ivo A. Nardella (Tecniche Nuove), Paolo A. Pegoraro (Griffin), Claudio Rossi (Faenza Scientifics) nella posizione di consiglieri; Fernanda Vicenzi (Publitec) nella funzione di tesoriere.

litografia bretini

lavorazioni speciali offresi A pochi anni di distanza dall’installazione della prima offset di medio formato targata KBA è stata collaudata presso la Litografia Bretini di Veggiano (PD) un’altra Rapida 105 nel formato 70x100 a sei colori dotata di gruppo di verniciatura. Alla Litografia Bretini sono giustamente convinti che un particolare evidenziato con una lavorazione diversa sul prodotto stampato sia in grado di dare un tocco di unicità e per questo motivo puntano a realizzare lavorazioni speciali, come per esempio la verniciatura a effetto ibrido, oppure quella lucida UV su fondo opaco, pertanto anche questa nuova macchina è dotata di un impianto completo per questo tipo di lavorazione. La macchina verrà utilizzata per la stampa di depliant, brochure, manifesti, cataloghi e altro ancora… www.bretini.it Nella foto, da sinistra, Emanuele Bugno, Franca Dorio e Raffaele Bretini della Litografia Bretini, con Graziano Mion (secondo da destra), area manager di KBA Italia.


chiama il nr. 0275291028 oppure vai sul sito www.stampamedia.net

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echi di stampa medprint

Chiude in bellezza con 8.500 visitatori Un gran risultato per la fiera dell’industria grafica del Centro-Sud, che si è chiusa a Roma il 26 marzo. Sono tanti 8.500 visitatori. Ed è legittima dunque la soddisfazione di Centrexpo che ha organizzato la manifestazione abbinando tecnologie tradizionali e digitali insieme. Guido Corbella, l’amministratore delegato di Centrexpo, ha sottolineato l’importanza crescente che Medprint ha acquistato in questi anni per le aziende dell’area Centro-Sud della penisola, dove si concentrano il 45% delle imprese grafiche e il 42% delle cartotecniche.

Un momento di Medprint, l’unica mostra dedicata all’industria grafica editoriale e cartotecnica del CentroSud, che si è svolta con un ottimo successo di pubblico alla Fiera di Roma dal 23 al 26 marzo 2011.

Il settore è in risalita Quale possiamo considerare il segnale che ha dato questa fiera al nostro settore? «L’indicatore forte che è venuto da Medprint» ha detto Corbella «è che il tonfo del mercato del 2009 è ormai alle spalle e la risalita è cominciata: in questo senso la fiera ha tonificato un settore reduce da una crisi particolarmente pesante». L’ottimismo di Corbella trova riscontro anche nella sensazione di vivacità che si è rilevata in fiera, nella soddisfazione espressa dagli espositori, molti dei quali hanno registrato un nuovo slancio all’investimento da parte degli stampatori. Eventi di grande rilievo Alla sua quinta edizione, Medprint ha espresso quest’anno eventi di gran rilievo: il Creativity Day organizzato da Inside di Reggo Emilia, un panorama completo di workshop sulle applicazioni del printing digitale, che ha raccolto oltre 700 iscritti; un interessante convegno sul Diritto d’autore nella comunicazione digitale promosso da CNA-Grafica e, sempre organizzato dal CNA, il convegno “Quale futuro per le arti grafiche? eBook e nuove tecnologie: opportunità o minaccia” che ha visto il tutto esaurito nella sala convegni.

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Certificazioni e nobilitazioni Due gli eventi organizzati dalla nostra rivista e dall’Accademia del Poligrafico. Il primo, “Stampati e stampatori green: come orientarsi nella selva delle certificazioni”, dedicato alla sostenibilità ambientale, con un interessante intervento di Davide Biancorosso, cui ha fatto seguito una tavola rotonda con la partecipazione di Mauro Adario (Varigrafica Altolazio), Daniela Amati (Grafica Metelliana) e Mariarosa Mantellato (Postel), che insieme hanno discusso dell’importanza delle certificazioni. Il secondo evento, particolarmente affollato, sponsorizzato da Grafiche Mercurio di Angri, è stato dedicato al tema della nobilitazione, come mezzo per dare valore aggiunto agli stampati: un momento di festa e di formazione, nel corso del quale Alberto Sironi, responsabile dell’Accademia del Poligrafico, ha spiegato al pubblico le tecniche adottate dall’azienda campana per la nobilitazione di cataloghi, libri, brochure, etichette.


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inchiesta

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Nei prossimi anni

Achille Perego

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giornalista economico achille.perego@libero.it

foto www.dreamstime.com

i consumi di carta della G do cresceranno grazie all ’ aumento dei punti vendita . C iononostante , si studiano nuove modalità per raggiungere i consumatori non solo con cataloghi e volantoni , ma attraverso tutte le possibilità offerte dal web . C ompresi i nuovi sistemi di geolocalizzazione .


foto www.dreamstime.com

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3,5 miliardi di volantoni Crisi e cambiamenti tecnologici non hanno intaccato i folder promozionali che rappresentano i tre quarti del budget di comunicazione stampata. Con numeri di tutto rispetto. Se Altavia Italia intermedia la stampa di circa 780 milioni di copie all’anno di cataloghi e volantoni, questa montagna di carta rappresenta solo il 15-20% del mercato. Questo significa che ogni anno si stampano circa 3,5 miliardi di volantoni che costano dai 20 agli 80 cent l’uno (carta compresa, quasi sempre riciclata) a seconda dei formati e della foliazione, da 8 a 24 pagine. Di fronte alla crisi dell’editoria e all’arretramento degli altri stampati commerciali, è comprensibile che sia scattata la corsa dei principali stampatori (non solo di rotooffset ma anche di rotocalco) alle commesse della Gdo. Guerra dei prezzi Un mercato che tiene, conferma Diodato Mercurio, ad di Grafiche Mercurio di Angri (Salerno), leader nella stampa di volantini per la Gdo nel Centro-Sud con oltre 200 milioni di copie-anno che rappresentano l’85% dei ricavi aziendali (22 milioni di euro). Il problema è che se la domanda resiste, l’offerta è sempre più alta, tanto da determinare una guerra fratricida sui

Strade alternative Una prospettiva (quasi una provocazione) che un po’ di paura la mette a chi fa girare le macchine da stampa. In realtà, l’orizzonte non sembra così grigio per chi vive di “volantoni”. Nei prossimi tre anni, aggiunge Mamo, i consumi di carta della Gdo e del retail dovrebbero crescere dell’11% grazie anche all’espansione dei punti vendita. Questo non significa però che super e iper non stiano cercando strade alternative per comunicare e per quegli investimenti pubblicitari

che li vedono protagonisti. Consapevoli che il punto vendita, teatro di grandi cambiamenti e luogo d’incontro tra aziende, marche e consumatori, è diventato di per sé un canale di comunicazione oltre che di transazione, ambito privilegiato di applicazione delle nuove tecnologie.

inchiesta

Gdo CONTINUA LO SPETTACOLO DELLA CARTA

Lunga vita al volantone. Per forza o per amore, la Grande distribuzione organizzata non riesce a fare a meno della carta. Almeno non ce la farà nei prossimi anni, anche se coltiva il segreto desiderio di sostituirla nell’era digitale. Per risparmiare sull’ambiente ma soprattutto nel portafogli. Così la francese Leclerc, racconta Paolo Mamo, presidente di Altavia Italia che fa capo all’omonimo Gruppo europeo specializzato in marketing & publishing services e leader nelle strategie di comunicazione per il commercio, ha dato vita Oltralpe a un movimento contro la carta spiegando su internet come si potrà, entro dieci anni, avere una comunicazione solo online e impegnandosi a non stampare più neppure un volantino!


inchiesta

Roger Botti

il packaging ha davanti a sé molte sfide

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A Roger Botti, direttore creativo di RobilantAssociati, agenzia leader di Brand Advisory e Design del mercato italiano, con clienti in più di 25 paesi, abbiamo rivolto due domande sul futuro del packaging alimentare.

Cosa sta cambiando nel packaging della grande distribuzione? Poco. È ancora poco quello che si fa, sia dal punto di vista della riduzione dei materiali di imballaggio che delle tipologie. Non c’è ancora sensibilità, soprattutto nel mondo della distribuzione. Per esempio, Wall Mart in America ha detto: se c’è overpackaging io non distribuisco quel prodotto. Questo, a mio parere, è un giusto modo di procedere. E dal punto di vista delle tecnologie, quali sono le innovazioni? Un grande fronte di innovazione è costituito dalla stampa flessografica che rappresenta davvero il futuro in questo settore per vari motivi. Intanto si stampa in quadricromia con una qualità accettabile anche nei dettagli. È una tecnica veloce. I prodotti possono essere lavorati in multipli. Infine consente un immagazzinamento rapidissimo.

Nelle grandi catene crescono gli investimenti in pubblicità

Mulino Bianco, Italia Zuccheri, Mila: sono solo alcuni dei grandi brand che, nel segmento del food, si sono rivolti per i loro progetti di comunicazione a RobilantAssociati.

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La Gdo, confermano i dati Nielsen Media Research, resta un big spender. Nonostante la crisi, l’anno scorso gli investimenti pubblicitari netti sono aumentati del 13,6%, oltre i 110 milioni di euro per il food e i 130 nel non food. Nella battaglia a colpi di spot, stampa, volantini e cartelloni, tra i top spender nel 2009 era prima Conad con 26 milioni seguita da Lidl (25), Coop Italia ed Esselunga. Ma non scherzano neppure, tra le catene non alimentari, giganti dell’elettronica come Media Market, Euronics, Expert e Unieuro. Veicoli privilegiati per attirare i consumatori sono i quotidiani, tv e radio, ma l’anno scorso, a livello generale del mercato pubblicitario (e di riflesso per la Gdo), sono cresciuti molto internet (+13,9%) e direct mail (+10%) a scapito dell’outdoor (-25,4%) che però aveva registrato negli ultimi anni incrementi nell’ordine del 40%.


Una boccata d’ossigeno

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prezzi che ha quasi azzerato la marginalità delle imprese. Anche se il fenomeno distorsivo delle aste e gare online per affidare le commesse, avverte Mamo, si sta affievolendo. per far girare le rotative

Diodato Mercurio, ad di Grafiche Mercurio “Se venissero meno le commesse della Gdo chiuderebbero quasi tutti i rotativisti”. Cosa cambia nella grande distribuzione

• Si estendono sempre più le campagne multimediali: vincono i sistemi misti di informazione, dai volan toni agli sms, dagli schermi alla tv alla stampa.

• Si ridimensiona il fenomeno distorsivo delle aste online per affidare le commesse dei volantoni.

• Si sviluppano le attività ludiche legate alle isole

promozionali, premi, quiz e ogni genere di pubblicità in store.

• Si afferma il digital signage come mezzo per raccon- tare il prodotto, enfatizzarne le performance, veicolare offerte e promozioni in corso.

• Si intensificano le attività di marketing legate alla conoscenza dei clienti grazie ai database “comportamentali”.

Le carte per i volantoni? Basso peso, basso costo, basso impatto

Grammature basse tali che si possano ottimizzare le pieghe, che girino bene in macchina, che abbiano una mano soddisfacente per il lettore e che tengano basso il costo dei trasporti… Questi sono i requisiti delle carte utilizzate per i volantoni della Gdo. Tra le preferite è l’LWC, ovvero Light Weight Coated. Di solito le grammature più gettonate difficilmente arrivano a 100 g/m2, si attestano piuttosto tra i 60 e gli 80. Tipologie? Patinate con legno, riciclate, usomano, ma si utilizzano anche carte per giornali con grammature vicine ai 40 g, purché abbiano un buon punto di bianco, fatto indispensabile per la resa cromatica dei prodotti stampati. Tra non molto Altavia lancerà inoltre il marchio “ecopublishing” per realizzare volantoni con ridotte emissioni, stampati su carta FSC con inchiostri naturali.

Paolo Mamo, presidente di Altavia “Nei prossimi tre anni i consumi di carta della Gdo cresceranno dell’11% grazie all’apertura di nuovi punti vendita”.

«Se venissero meno le commesse della Gdo chiuderebbero quasi tutti i rotativisti italiani...» avverte Diodato Mercurio. Tesi confermata da Guglielmo Fiori, presidente di Grafiche Mazzucchelli. Il problema, spiega, è che non si è fatta pulizia sul mercato e c’è troppa capacità produttiva, così i prezzi continuano a scendere. I volantoni sono una boccata d’ossigeno per far girare le macchine ma per reggere è fondamentale avere investito nel vantaggio competitivo, come ha fatto la Mazzucchelli (75 milioni di ricavi con 115 dipendenti), con l’unica 96 pagine installata in Italia. Pensare a come sarà la comunicazione della Gdo fra dieci anni è impossibile, aggiunge Giacomo Canale, alla guida della Canale & C. di Borgaro Torinese (70 milioni di ricavi), ma almeno per i prossimi cinque si può essere sicuri che il “volantone” non scomparirà. Anche la Canale (che stampa per l’Est Europa in Romania e per i big del mercato della Grande distribuzione francese) si avvale del vantaggio competitivo di due Lithoman da 80 pagine ma ormai gli stampati della Gdo vengono contesi anche dai gruppi che fanno girare le rotocalco, da Pozzoni a Ilte, da Eurogravure a Rotoalba. Del resto, se qualche anno fa l’asticella per rendere competitiva la stampa rotacalco rispetto alla rotooffset era abbastanza alta (da mezzo


inchiesta

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milione di copie in su) oggi, sottolinea Rino Costanzo, dg di Rotoalba (Gruppo Bagel), si è notevolmente abbassata e sono sufficienti anche meno di 200 mila copie. Stampatori alla conquista di nuovi mercati Certo, la marginalità si riduce ma oggi conta far girare le macchine. Lavorando anche per altri Paesi europei. Come in Rotoalba, dove il 40% dei ricavi (40 milioni) deriva da questo mercato non solo italiano o francese (per giganti come Carrefour e Auchan) ma anche scandinavo e tedesco dove le commesse sono remunerate con un 15% in più. E dove la pubblicità via internet e cellulari si integra con i prodotti stampati ma non li sostituisce. Lo conferma Gianmario Peretti, direttore marketing di Coop Italia, la più grande catena italiana di super e ipermercati con più del 15% del mercato e nove centrali cooperative regionali: «Stiamo cercando di uscire percorrendo altre strade, anche se il volantino rimane il nostro strumento principale». Volantoni ecosostenibili su carta certificata

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Le nuove strade sono la pubblicazione online del volantone, il direct mail, gli sms, i collegamenti bluetooth nei punti vendita, gli schermi digitali, ma alla fine la redemption premia la carta. Il volantone resta il mezzo primario a cui si affiancano cataloghi e riviste per soci. Per evitare gli sprechi e ridurre i costi, aggiunge Peretti, si privilegia la carta riciclata ed esiste una struttura dedicata (Sedicoop) che si occupa a livello nazionale dell’acquisto della carta. Anche Altavia

sta lanciando un marchio “ecopublishing” per i volantini prodotti con la minore emissione di CO2 su carta riciclata e certificata FSC e con inchiostri naturali, oltre a un sistema per favorire la raccolta e il riciclo. Si afferma nella Gdo la geolocalizzazione Il futuro sarà quello di integrare sempre di più carta e online stampando volantini più snelli che rimandino gli approfondimenti sul web. Sempre più consapevole di quanto sia importante la comunicazione sul punto vendita, che va oltre il direct mail, i banner o i social network, Altavia sta lavorando a una tv commerciale per la francese Auchan con l’obiettivo di sperimentare una rivoluzione: usare la grande rete per veicolare i messaggi promozionali via smartphone (che si porta sempre in tasca o in borsa) gestendo i moderni sistemi di geolocalizzazione che permettono di individuare il consumatore che sta varcando la porta di un centro commerciale per consigliargli i percorsi d’acquisto.

Personalizzazione dei carrelli, affissioni dinamiche, affissioni al suolo, pubblicità fronte cassa, separatori, animazione in store. Adsolutions ricerca soluzioni alternative per comunicare con il pubblico della Gdo.

il punto vendita diventa il cuore pulsante della comunicazione Che il punto vendita sia il nuovo fulcro, reale e virtuale, della comunicazione lo sanno in Adsolutions, concessionaria pubblicitaria per un network di più di mille punti vendita e 5 milioni di contatti con gli shopper. Nuovo, spiega Claudia Cisaro (nella foto), direttore marketing di Adsolutions, è il fatto di considerare la Gdo non solo come un luogo ma un vero e proprio mezzo di comunicazione e di promozione. Uno spazio dove si possono applicare e integrare più strumenti: affissioni (anche dinamiche) nel punto vendita, al suolo, all’entrata, sui separatori della spesa, i carrelli o i sistemi antitaccheggio. Con stampati in carta, cartoncino o materiali plastici prodotti con la stampa digitale. Vecchi e nuovi mezzi di comunicazione, insomma, che si affiancano alle mail, agli sms, alla radio e alla tv e creano una fruizione diversificata dei messaggi promozionali comunicando con il consumatore proprio mentre fa la spesa...


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, guid e , man i qua der ni di app rof ond imen to , rivi ste i … C on il suo mili one e fest i e stam pati divu lga tivi e dida ttic iret ti dial oga sop ratt utto mez zo di impr end itor i iscr itti , la C old n mili one di eur o all ’ ann o attr ave rso la stam pa . I l bud get ? U naz iona le . E una cifr a sol o per la com unic azio ne a live llo e da qua ntif icar e ) spe sa altr etta nto imp ort ant e ( ma diff icil iali des tina ta alla diff u dal le fede raz ioni reg iona li e pro vinc sion e di info rma zion i ai soc i .

G iorn ali ,

Paolo Falcioni

La campagna italiana è amica della carta

Achille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it

Anche chi vive lavorando la terra, producendo salumi, formaggi e olio extra vergine o gestendo agriturismi e mercatini per avvicinare il consumatore al produttore, sa quanto sia importante la comunicazione. Per farsi conoscere dentro e fuori dal grande mondo della campagna. Quello rappresentato in Italia dalla Coldiretti e dal suo milione e mezzo di agricoltori associati. Un’organizzazione storica che ha saputo stare al passo con i tempi anche sul fronte dei nuovi media (dalla tv agli sms, a internet) ma non ha mai tradito il prezioso valore della carta e degli stampati con un occhio di riguardo all’aspetto ambientale. Di tutto ciò parliamo con Paolo Falcioni , 47 anni, responsabile delle relazioni esterne e dell’ufficio stampa di Coldiretti.

Quanto è importante oggi per Coldiretti la comunicazione? È lo strumento indispensabile che ci consente di mantenere vivo il legame con i nostri associati, ma è anche il mezzo per relazionarci con il cittadinoconsumatore dal quale dipende il destino delle nostre aziende. Cerchiamo di utilizzare tutte le opportunità che offre la tecnologia moderna senza dimenticare però gli strumenti più tradizionali. Dalla carta, attraverso pubblicazioni nazionali come il Punto di Campagna Amica o la rivista di Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente e quelle delle nostre federazioni territoriali, a internet con il giornale telematico www.ilpuntocoldiretti.it. Non mancano esperienze innovative come telegiornali su web, filmati o diffusione di informazioni attraverso sms.

Qual è il budget destinato alla comunicazione? Attorno a un milione di euro solo a livello nazionale, mentre è difficile quantificare quanto viene speso dalle federazioni regionali e provinciali. Chi lavora per la comunicazione di Coldiretti? Dal punto di vista organizzativo l’attività è svolta in modo sinergico tra l’ufficio stampa a livello nazionale e quelli territoriali. Non va peraltro sottovalutata la collaborazione dell’ufficio eventi e delle altre aree della confederazione che partecipano attivamente alle numerose iniziative che ci coinvolgono. Quanto è ancora importante al tempo di internet la carta? Nel nostro settore è di gran lunga il mezzo principale attraverso il quale comunichia-


La Coldiretti è la piĂš grande organizzazione agricola italiana ed europea con oltre un milione e mezzo di imprenditori iscritti ed è presieduta da Sergio Marini. Ăˆ radicata sul territorio con 19 federazioni regionali, 97 provinciali e interprovinciali, oltre 724 uffici di zona e 5.668 sezioni periferiche con oltre ventimila dirigenti territoriali che sono il riferimento della maggioranza assoluta delle imprese agricole italiane.

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Il mondo agricolo italiano si chiama C oldiretti

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Coldiretti : «...solo aziende grafiche sensibili all ’ ambiente » Non c’è un unico stampatore di riferimento per Coldiretti. La scelta viene fatta a livello sia nazionale, sia locale e per singole tipologie di stampati. Così, ad esempio, libri e quaderni del Gruppo 2013 vengono stampati dalla romana Tipar Arti Grafiche, le guide agrituristiche, edite dalla De Agostini, sono realizzate da La Tipografica Varese, e la rivista mensile Diritto e Giurisprudenza Agraria, Alimentare e dell’Ambiente da un’altra azienda della capitale, la Veant. Ma che tipo di cliente è Coldiretti? «Un cliente attento alla qualità e al prezzo, che predilige rapporti consolidati e di fiducia negli anni», spiega Alessio Raia, titolare della Veant e della Raia (nella foto). Alla rivista mensile si è aggiunta una commessa triennale per opuscoli divulgativi sui prodotti e la filiera. «Siamo stati noi» aggiunge Raia «a offrire a Coldiretti la possibilità di stampare su carta riciclata senza cloro Revive e pensiamo di fare altrettanto anche per gli opuscoli divulgativi proponendo le nuove carte riciclate patinate che adesso hanno un prezzo competitivo».

“Guardiamo con interesse alle nuove tecnologie, ma ci siamo accorti che la comunicazione stampata mantiene – anzi ha acquistato – peso e un ritorno di consensi”. mo con i nostri soci, anche se i costi sono rilevanti, soprattutto quelli della spedizione. A questo si aggiungono i tempi più lunghi che penalizzano lo strumento cartaceo. Per cui, considerando la diffusione di cellulari e pc anche tra gli imprenditori agricoli, stiamo sviluppando un sistema di informazione rapida, aggiornata e costante, basata su sms ed e-mail. C’è da dire che se guardiamo con interesse alle nuove tecnologie, ci siamo accorti che l’informazione stampata mantiene, e anzi ha riacquistato, peso e ritorno di consensi. Quali sono i principali stampati che vengono commissionati da Coldiretti? Come sistema Coldiretti, che comprende anche i movimenti e le associazioni collegate come Terranostra per l’agriturismo o la Fondazione Campagna Amica, stampiamo giornali, quaderni di approfondimento, riviste ma anche guide come quella sull’Agriturismo con la De Agostini. In gran parte ci avvaliamo di competenze esterne, anche se per alcuni lavori ci sono professionalità specifiche interne. Ad esempio, la guida

sull’Agriturismo di Terranostra viene pubblicata in 20mila copie, il Punto di Campagna Amica è un mensile con una tiratura di 10mila, mentre per quanto riguarda i giornali territoriali la situazione è molto variabile da Il coltivatore cuneese, quindicinale da 45mila copie a Orizzonte impresa della Coldiretti Lazio, bimestrale da 40mila, fino al Coltivatore di Sardegna, mensile da 25mila copie. Come vengono scelti gli stampatori? In base al rapporto prezzo/qualità e sulle esperienze sviluppate negli anni. È un discorso che vale sia a livello locale, dove le nostre federazioni sono autonome nella scelta, sia a livello di confederazione con una serie di agenzie di grafica le cui prestazioni, dal punto di vista economico e qualitativo, vengono costantemente monitorate. Quali sono i temi più importanti che vengono veicolati con la comunicazione? Oggi siamo impegnati sul progetto per una filiera agricola tutta italiana che ha risvolti

economici, sociali e ambientali che sono al centro della nostra attività comunicativa/divulgativa. In particolare i temi che si ricollegano alla qualità del prodotto, alla sicurezza alimentare e al rapporto con il consumatore. Che valore ha oggi per voi lo strumento carta da un punto di vista ambientale? La Coldiretti è sempre stata impegnata sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, tema al quale sono state dedicate numerose iniziative come quelle legate all’impiego di sostanze naturali, derivate da prodotti agricoli e biodegradabili al posto della plastica. Anche sulla carta si cerca di contenere le quantità impiegate e, possibilmente, di utilizzare quella riciclata. La guida agrituristica di Terranostra viene stampata su carta riciclata al 100% come pure la rivista mensile Diritto e Giurisprudenza Agraria, Alimentare e dell’Ambiente per la quale si usa carta riciclata certificata e priva di cloro, mentre i libri, come i quaderni del Gruppo 2013, sono realizzati su carta FSC.


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Incantesimi della carta ai tempi del web

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Le applicazioni che si proiettano sugli orizzonti della multicanalitĂ


di Moreno Martelloni Consigliere delegato AIDIM

L’Osservatorio sulla Multicanalità di Nielsen lo ha confermato: i consumatori italiani stanno spostandosi sempre più verso l’utilizzo multicanale dei mezzi di comunicazione. Sono ormai 23 milioni, il 44% del totale, gli italiani coinvolti nei processi di relazione con le imprese, per cui il passaparola è diventato una leva aggiuntiva di marketing e il web un luogo dove si prendono le informazioni prima di un acquisto. Uno scenario quantitativo e qualitativo di grande interesse. Non soprende infatti che nella principale esposizione italiana sul “below the line”, Promotion Expo, il palcoscenico sia stato a disposizione soprattutto di strumenti direttamente o indirettamente collegati alla comunicazione digitale

e al mondo della condivisione (sharing).

I mezzi ibridi Le novità più importanti le abbiamo rilevate soprattutto nell’ambito dei mezzi contaminati o ibridi, cioè gli strumenti di comunicazione che propongono un percorso multicanale di fruizione del messaggio, e che nascono già adatti a campagne di comunicazione integrata. Alcuni di questi nuovi strumenti nascono dalla nostra cara, vecchia e amata carta, ma solo per prendere subito il volo verso fruizioni del messaggio che esplorano tracciati – e anche sensi – nuovi. In quanto segue vi propongo una mia personale selezione degli elementi di maggiore interesse. dalla carta al telefono

Il QR-Code è un semplice codice bi-dimensionale di forma quadrata che può contenere informazioni multiple: l’indirizzo di una pagina

web o di un video su YouTube, un testo o un sms, un biglietto da visita digitale. Ogni smartphone dotato di apposito software di lettura (semplice e gratuito), fotografando l’immagine del QR-Code è in grado di interpretare il codice e dare inizio alle azioni conseguenti: collegarsi a un sito web; far partire un video sullo schermo; visualizzare un testo o una immagine sullo schermo; attivare la richiesta di un sms. Da un semplice codice stampato sulla carta è quindi possibile iniziare un dialogo che, attraverso il telefono, passa per una fruizione realmente multicanale e multimediale del messaggio. A Promotion Expo se n’è parlato a proposito delle ultime campagne di abbonamento dell’Espresso, realizzate con un mailing con un QR-Code personalizzato. L’utilizzo del codice con uno smartphone permette di sottoscrivere

direct marketing

S iamo entrati definitivamente nell ’ era della contaminazione dei mezzi . L a carta si fa luogo di accoglienza della tecnologia e viceversa . L a comunicazione diventa ibrida , multicanale . I formati sono innovativi , in grado di esprimere in pieno la multi canalità . D al QR-C ode alla carta touchscreen , dagli schermi attivabili con una semplice pressione sulla carta alla traspo sizione delle community in audience reale , dal digital signage fino alla realtà aumentata ... E cco una carrellata di sistemi che consentono di aumentare l ’ impatto della comunicazione cartacea . M oreno M artelloni è stato per noi a P romotion E xpo 2011 e ci racconta le novità più interessanti : i mezzi contaminati che lui stesso chiama i “mutanti ” della comunicazione .

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l’abbonamento direttamente dal telefono senza neppure dover digitare i propri dati.

La carta touchscreen L’e-paper è stato il primo esempio di carta che si anima. Abbiamo già visto diverse applicazioni alla comunicazione delle tecnologie di Electronic Paper Display, uno schermo ultrapiatto e flessibile in grado di produrre immagini in movimento senza bisogno di video, ma con il solo ausilio di un circuito magnetico in grado di animare l’inchiostro (e-ink) e con un’autonomia di energia di diverse settimane. Ma se la carta diventasse touchscreen? Se si trasformasse in una specie di iPad, ma davvero di carta, leggera e magari “spedibile”? Con qualche millimetro di spessore in più, in Promotion Expo abbiamo visto una soluzione cartotecnica con un vero schermo interattivo, comprensivo di sonoro.

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Potenziare la comunicazione aggiungendo contenuti virtuali. Nell’era della multimedialità, l’augmented reality è il più spettacolare dei sistemi.

Anche il mailing accoglie contenuti digitali I mezzi ibridi sono i format di comunicazione nativamente progettati per essere strumenti multicanale; sono i “mutanti” della comunicazione e il perno di ogni strategia di comunicazione innovativa. Il mezzo di ingresso è soltanto il touchpoint iniziale di un percorso di fruizione multicanale del messaggio, mentre l’experience completa della comunicazione prevede l’uscita dal mezzo “vettore” per proseguire in modalità multicanale, anche differita. In questo contesto, il mailing può rimanere uno strumento fondamentale del mix di comunicazione, ma è necess ario evol vere vers o formati innovativi, ibridi, contaminati, in grado di rappresentare in pieno la tendenza alla multicanalità. Le campagne di maggior successo sono quelle “Cross Channel” che portano alla fruizione di più mezzi in sinergia e armonia, e chi pianifica il direct marketing deve tenerne conto.

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Il risultato è veramente un foglio di carta che è uno schermo che eroga contenuti multimediali. Questa soluzione cartotecnica è la multicanalità in azione, perché contiene uno schermo touchscreen comandabile anche attraverso pulsanti a pressione sulla carta per la scelta interattiva dei contenuti da fruire. Sembra un catalogo, sembra una brochure, sembra un minivideo: è VidEmotion®, una soluzione Synaps Technology vista in fiera allo stand di ADVIT.

Dal digitale alla carta È ormai prassi collegare le campagne di email marketing (ma anche mailing o stampa) con il bottone “like” o il recupero diretto delle informazioni di contatto dall’account FB. Ma ancora più efficace si rivela la possibilità della procedura inversa, da Facebook all’email, grazie ad un’applicazione appena immessa

sul mercato da ESP MailUp, presente a Promotion Expo. Da una pagina Facebook si può invitare ad iscriversi a una newsletter o a richiedere un campione di prodotto o gadget (con rilascio dell’indirizzo postale). Questa è la chiave che permette di attivare il percorso contrario, dalla comunicazione digitale a quella cartacea. Il fan di Facebook, fino a quel momento all’interno del sistema chiuso dell’applicazione, diviene così parte del database di marketing dell’azienda per campagne di email marketing e mailing. Nel percorso di comunicazione integrata, si parte dai contatti realizzati sui social media e distribuiti in modo virale per raccogliere lead per l’invio di buoni sconto, campioni di prodotti, magazine.

gnaletica digitale, in italiano) è un sistema integrato di trasmissione al pubblico di avvisi pubblicitari in video sul territorio. Si tratta di una delle forme più innovative di “marketing di prossimità”, dal momento che i punti di erogazione dei contenuti attraverso gli schermi sono organizzati in forma di network collegati a target specifici di utenti/consumatori. In sé non è nient’altro che una forma di billboard animato, un’affissione televisiva che cerca in modo più sofisticato di attrarre l’attenzione. Ma anche questo sistema, se debitamente “ibridato” e dotato di un motore intelligente di interazione con il fruitore del messaggio, può diventare uno straordinario vettore di customer experience innovativa.

Digital signage Ciò che viene identificato sotto l’etichetta di digital signage (se-

realtà aumentata

Pensiamo, ad esempio, alla realtà aumentata. Anche in questo caso

il principio è semplice, ma l’utilizzo di questa tecnologia permette di aumentare in modo significativo l’impatto della comunicazione, anche qui partendo dalla carta. Gli apparecchi monitor abilitati alla realtà aumentata permettono di inserire ed animare all’interno della scena nello schermo personaggi in interazione con l’esterno. Ciò può avvenire mediante la lettura di un codice consistente in un’immagine catturata da carta con un lettore. Principio del tutto simile al QR-Code. L’azione conseguente, però, è quella di trasportare direttamente all’interno della scena multimediale il soggetto/personaggio secondo le modalità pre-programmate. Un interessante esempio di realtà aumentata applicata al digital signage lo abbiamo visto nello stand di Poligrafica San Faustino.


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l’introduzione dei nuovi inchiostri offre una ricchezza cromatica inedita ed è finalmente possibile usare tinte metallizzate con risultati paragonabili alla rotocalco. questo il segreto della corsa inarrestabile della flexo e la conquista di mercati finora off limits. qualche esempio? le confezioni wrap around, i pack per cosmesi e alimenti, ma anche quotidiani e periodici. che apprezzano la flexo e la sua anima verde.

flexo, le ragioni di un successo annunciato

Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

I dati concordano: questo è senza dubbio il momento d’oro della stampa flessografica. E se da tempo ormai questo processo di stampa si è imposto in maniera dominante nel mercato del packaging, soprattutto per quanto riguarda i materiali flessibili, la novità degli ultimi anni è che anche quotidiani e libri, oggi, vengono stampati in flessografia. E non è tutto: la stampa flessografica si va diffondendo sempre più anche in altri settori come quello delle etichette in film, dei nastri adesivi stampati, delle confezioni “wrap around” per confezioni alimentari, bottiglie e imballaggi multipli. Questo in mercati emergenti, come l’India e la Cina, che hanno una crescente richiesta di imballaggi e si rivolgono all’industria italiana per l’acquisto di macchinari per stampa flessografica, ma anche

in Italia, complice il deciso miglioramento della qualità della flexo.

Continue innovazioni rendono la flexo più competitiva

L’Italia è un paese con una forte tradizione di stampa, e di stampa di qualità in particolare. Ciò ha significato per molto tempo che la flessografia, che non raggiungeva i livelli della rotocalco per non parlare dell’offset, è stata relegata nel campo delle produzioni di imballaggi non pregiati, soprattutto di cartone. Ma le cose sono cambiate. «Il grande salto di qualità», affermano all’ATIF, l’Associazione tecnica italiana per lo sviluppo della flessografia, «si è verificato essenzialmente con l’introduzione delle matrici in fotopolimero che hanno preso il posto delle lastre in gomma, adatte solo a lavori

al tratto grossolani e a fondi retinati di bassa lineatura. Il gap qualitativo tra flessografia, rotocalco e offset si è ridotto, sia grazie all’introduzione delle lastre di nuova generazione, sia con l’introduzione dei sistemi di stampa con inchiostri UV e delle lastre fotopolimeriche a scrittura diretta dei dati digitali Computer-to-FlexoPlate». È d’accordo Marco Mussini, CEO di Domino Communication, l’agenzia responsabile del programma Flexo4all: «Le innovazioni in tutta la filiera produttiva stanno rendendo la flexo sempre più produttiva, più ecologica e più economica». In particolare, i nuovi sistemi di incisione delle lastre ad alta definizione (anche 4000 dpi, con lineatura di 80 l/ cm) combinati con sistemi di generazione dei clichè di alto livello portano a risultati fino a


T re domande a Roger Botti ,

Le bustine dell’Antica Cioccolateria Eraclea, prodotte dallo studio Robilant Associati, sono stampate in flessografia. Nella pagina a sinistra, alcuni shopper di carta stampati da Fiorini International.

poco tempo fa impensabili, con una riproduzione dei punti dallo 0,4 al 99%. Tutto ciò si coniuga a una grande facilità d’uso, che riduce i tempi di avviamento e gli scarti conseguenti. Inoltre, sempre secondo Mussini, «il punto prodotto grazie a questa tecnologia ha una forma più tondeggiante, vi è meno schiacciamento ed è più stabile durante la stampa, il che significa che è possibile stampare tirature maggiori con lo stesso clichè». Ciò porta a un aumento della produttività ma anche a un ridotto impatto ambientale per una minor necessità di lavaggi e di consumo dei cilindri. Altre innovazioni significative sono i sistemi di controllo computerizzati e l’introduzione di inchiostri basati su resine poliuretaniche che offrono una ricchezza cromatica inedita, compresa la possibilità di usare

art director di R obilant A ssociati In quali casi usate la stampa flessografica? Nel packaging, soprattutto le confezioni flow-pack, e più in generale quando si stampa film plastico flessibile. Se le tirature non sono altissime tutte le private label delle grandi catene distributive stampano il loro packaging in flexo.

tinte metallizzate con risultati paragonabili alla stampa a rotocalco. Sistemi automatici di formulazione del colore, come lo SmartMatch di Uteco, hanno notevolmente migliorato anche la resa cromatica, tradizionalmente poco accurata in flexo, il che ha sempre spinto verso un uso massiccio di colori speciali.

L’anima green della flexo Sono tutti miglioramenti che contribuiscono a rafforzare sempre più la posizione dominante della stampa flessografica nel campo del packaging, in particolare di quello destinato al settore alimentare e cosmetico. Il che costringe gli stampatori a osservare una rigorosa normativa in fatto di sicurezza dei materiali utilizzati, a cominciare dagli inchiostri. Fino a non molto tempo fa venivano usati, soprattutto sui supporti plastici

(ovvero gli shopper dei supermercati), inchiostri con solventi a base poliammidica, molto brillanti, o a base nitro, termoresistenti oltre che brillanti. Oggi si usano per lo più inchiostri a base acqua, altrettanto performanti in termini di brillantezza, rapidità di asciugatura, resistenza meccanica e stabilità in stampa, ma molto più sicuri dal punto di vista delle contaminazioni, e più ecologici poiché non producono residui di solvente e anche per la pulizia della macchina non richiedono sostanze chimiche. Inoltre rispettano le normative recentemente entrate in vigore per quanto riguarda gli shopper in fatto di biodegradabilità, disintegrabilità, assenza di effetti negativi sull’operazione di compostaggio e assenza di metalli pesanti. All’aspetto ecologico della stampa flessografica è stato

Chi decide la tecnologia di stampa? Sempre il cliente, e per un solo motivo: il prezzo. Se dovessimo guardare la qualità, noi suggeriremmo la rotocalco, che però diventa competitiva solo con tirature molto alte. E oggi non le fa più nessuno: sia per esigenze di magazzino, sia per ragioni di marketing, poiché sempre più spesso le confezioni dei prodotti sono “a tempo”, con promozioni specifiche, ad esempio, o con necessità di frequenti rinnovamenti. Se fino a qualche tempo fa i nostri clienti tenevano scorte per due anni, oggi non si arriva oltre i tre mesi. Qual è la tendenza in atto nel mondo della flexo? Di certo un grande aumento dei volumi. I miglioramenti qualitativi sono stati enormi, stimolati proprio dalle esigenze del mercato che si orienta verso tirature basse per le quali la flexo risponde meglio, ma c’è ancora ben visibile un gap. Soprattutto per quanto riguarda la cromia, ancora più approssimativa, e la retinatura, più difficile rispetto alla rotocalco, e per di più sottoposte all’usura dei cilindri. Insomma, non c’è stata né potrebbe esserci da parte della flexo una sostituzione della rotocalco, piuttosto un interessante affiancamento in certi settori.

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Dentro la tecnologia

La Diamond HP 809 di Uteco utilizzata per la stampa di packaging flessibile, soprattutto per il settore alimentare e medicale e per le etichette stretch delle bottiglie di acqua minerale.

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Alcuni packaging delle merendine Bauli progettati dallo studio Robilant Associati. Sopra, un esempio di bottiglie wrap around stampate in flexo da Grafiche Rekord di Trezzano s/Naviglio.

La flessografia è un tipo di stampa diretta nella quale il grafismo viene trasferito al supporto da un clichè morbido e flessibile (di qui il nome), un tempo in gomma oggi in fotopolimeri sintetici. L’inchiostrazione avviene tramite un rullo d’acciaio o ceramico (anilox), la cui superficie è incisa a cellette, da 60 a oltre 500/cm, queste ultime «utilizzate nella flessografia UV», precisa Giorgia Boschetti di Uteco. Un alto numero di cellette permette la resa di dettagli e grafismi fini, cellette meno numerose e più grandi consentono un’inchiostrazione più uniforme su fondi pieni. Nelle macchine flexo i forni sono sostituiti da getti d’aria calda poiché gli inchiostri, a bassa viscosità e a base acqua (per supporti cartacei) o solventi volatili (per supporti plastici), asciugano rapidamente per evaporazione. Per questo la flexo è ideale per i supporti plastici sui quali l’inchiostro “scivola via”, ma anche per i cartoni ondulati. Le macchine sono generalmente rotative e ne esistono di tre tipi: a cilindri sovrapposti (o stack type), «utilizzate soprattutto per stampe semplici e in linea a estrusori o sacchettatrici», spiega sempre Boschetti; quelle in linea, con singoli elementi per ogni colore; quelle a tamburo centrale (o a satellite), «le più usate per il packaging flessibile», conferma Enrico Vogogna, ad di Windmöller & Hölscher Italia. Sono normalmente prodotte a 8, 10 o più colori per soddisfare la richiesta di uso di colori Pantone tipica del packaging. La larghezza della bobina va dal passo piccolo delle etichette fino ai 100-150 cm del film termoretraibile e ai 220-250 cm della carta da accoppiare al cartone ondulato. È oggi frequente avere all’uscita della macchina flexo linee di taglio, fustella, piega-incolla, gruppi di verniciatura o spalmatura colle ecc.

dedicato l’anno scorso un convegno a Milano (vedi rivista Il Poligrafico n. 117/2010), dal quale è emerso come le innovazioni recentemente portate nei vari ambiti della filiera della stampa flexo stiano andando decisamente nella direzione di una sempre maggiore ecosostenibilità. Già il fatto che si possano stampare imballaggi sempre più leggeri e flessibili, come le etichette sleeve o le confezioni wrap-around, riducendo quindi peso e ingombro dei rifiuti, è di per sé un vantaggio (il packaging costituisce circa il 50% dei rifiuti solidi urbani), ma ci sono dati più precisi. Secondo uno studio di DuPont, ad esempio, un imballaggio su supporto plastico stampato in flexo produce circa il 50% di CO2 in meno rispetto allo stesso stampato in rotocalco. Come ricorda sempre Mussini, «la produzione di

imballaggi con un basso impatto ambientale è oggi una necessità e una sfida e deve rimanere una priorità, strettamente legata all’immagine del marchio di produttori e venditori». In questa direzione va anche il sistema di fotoincisione termica delle lastre messo a punto da DuPont: non è richiesto l’uso di solventi, l’operazione avviene a secco in un ambiente pulito, sano, e richiede dai 30 ai 45 minuti contro le 3-4 ore del procedimento tradizionale.

Flexo Day, tenutosi a Verona nel novembre 2010, come la sua azienda vada sempre più orientando le scelte dei clienti verso la flessografia, una tecnologia che si fa apprezzare per l’alta produttività, la varietà cromatica che offre (con la possibilità di utilizzare i colori Pantone scelti dai clienti per i loro loghi), la possibilità di sovraverniciare in modo efficiente e di usare inchiostri compatibili con l’uso alimentare nel caso di sacchetti destinati a contenere alimenti.

Un settore estremamente

Costi ancora troppo alti

Insomma, molto si sta muovendo nel mondo della stampa flexo. Non per niente Andrea Santoni, operations manager del gruppo Fiorini International, uno tra i principali produttori di shopper di carta per il mercato del lusso, ha testimoniato al

Viceversa rimangono ancora delle criticità rispetto alla offset: i costi più alti sulle basse tirature, le difficoltà di retinature nelle alte luci, la resa cromatica diversa rispetto alle prove colore, ovviabile però con i nuovi sistemi in grado di simulare il

dinamico

sulle basse tirature


35 stampa

Lo stabilimento bolognese del Corriere della Sera e, sopra, quello di Didcot (Oxfordshire) dove si stampa il Daily Mail. In entrambi sono installate macchine flessografiche S4 di Cerutti.

supporto. Risultati positivi dal punto di vista della qualità sono attesi dai nuovi polimeri che consentono lineature sempre più alte con costante rendimento anche in tiratura e dai sistemi di controllo del processo e di qualità che porteranno a una sempre maggiore accuratezza nella riproduzione tonale. Rimane un certo scoglio “culturale” nella clientela, che considera l’offset sinonimo di qualità, ma anche qui le cose vanno cambiando. In conclusione, sostiene Santoni, «la nostra esperienza e testimonianza ci porta a definire la stampa flessografica più innovativa della offset, con maggiore flessibilità, con costanti evoluzioni tecnologiche, un continuo incremento della qualità e la possibilità di stampa su diversi supporti per essere sempre disponibili nei confronti delle richieste di creatività e nuovi

prodotti da parte dei clienti».

Quotidiani e periodici full color

Ma, come anticipato, la flexo si sta diffondendo anche nel campo della stampa di libri e soprattutto quotidiani: secondo i dati di ATIF, circa il 25% dei quotidiani italiani è stampato in flessografia (con percentuali ancora maggiori nel campo dei quotidiani locali): quindici anni fa era appena il 10%. All’avanguardia in questo settore è Cerutti, il maggior costruttore mondiale di rotative rotocalco, che, a partire dalle prime macchine per la stampa di quotidiani introdotte tra la metà degli anni ’80 e i primi anni ’90, ha iniziato a produrre nei primi anni Duemila nuove rotative flexo full color per quotidiani ed elenchi telefonici, attualmente adottate su larga scala dal Gruppo Edito-

riale L’Espresso/la Repubblica, ma anche dal Corriere della Sera, da La Stampa e, in Gran Bretagna, da Daily Mail, Mail on Sunday e Evening Standard. Questi impianti, spiega Costanza Cerutti, Communication Manager dell’azienda, «rispondono alle esigenze di un mercato che richiede da un lato la possibilità di stampare a colori, dall’altro di avere macchine dall’ingombro ridotto, con una manutenzione più semplice, avviamenti brevi e scarti minimi, sistemi di controllo automatici e flussi di lavoro integrati. Insomma, un rapporto ottimizzato tra la qualità di stampa e i costi di esercizio». Le più moderne rotative, come la flexo S4 di Cerutti, raggiungono una velocità lineare di 14 metri al secondo, pari a 40.000 giri e 80.000 copie/ora, con una bobina di ampiezza fino a 200 cm.

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Sacchetti per la frutta, lo zucchero e la farina: UPM SwanShine X è una carta Kraft MG pura bianchita realizzata con fibre vergini resistenti che offre una combinazione unica di superficie liscia e uno spessore elevato adatto al settore alimentare. In particolare, l’elevata ruvidità del retro supporta il riempimento rapido di prodotti in polvere come la farina. Disponibile in grammature da 70 a 80, è adatta per essere stampata in flessografia.

piatti raffinati risaltano sulla heaven42 di scheufelen

È un trionfo di tagliatelle, parmigiano, bresaola: sulle pagine di Inspiration, die pure Lust am Essen, il ricettario edito da Coop Schweiz per commercializzare la propria linea FineFood, si susseguono una serie di immagini da mangiare con gli occhi! Scorrendo le 135 pagine che raccolgono invitanti ricette documentate con maestria dalle foto di Jean Jacques Schaffner si compie un viaggio che parte dagli antipasti fino ai dessert. L’agenzia svizzera a cui è stato affidato il progetto – Schaffner&Conzelmann AG di Basilea – ha scelto una Heaven42 Softmatt da 170 g di Scheufelen, la carta patinata assolutamente bianca prodotta con materie prime naturali purissime. Le 1.500 copie sono state stampate dalla elvetica Kreisdruck.


I volantini promozionali di Coop sono stampati su carta Uno News prodotta con il 100% di fibre riciclate distribuita da Burgo Distribuzione.

Rispettare la natura, cercando di ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente, è una tendenza che coinvolge sempre più aziende e, sotto questo aspetto, i produttori del settore food e la Gdo non fanno eccezione. Ne è un esempio Coop, che ha scelto di realizzare alcuni dei suoi volantini promozionali su Uno News, carta giornale prodotta con il 100% di fibre riciclate, ideale per stampa rotooffset e flessografica, apprezzata per l’eccellente macchinabilità e l’elevata opacità, distribuita da Burgo Distribuzione. Il distributore mette a disposizione una vasta gamma di carte per packaging e incarti per alimenti, cataloghi, volantini, shopper ed espositori, tutte naturalmente rispettose dell’ambiente e appartenenti a Green Paper, il segmento interamente dedicato ai supporti riciclati e certificati.

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coop sceglie uno news per i volantini promozionali

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Alcune coloratissime bustine di zucchero realizzate con carta SigmaKraft RTC di Mosaico specialty papers.

LO ZUCCHERO È PIÙ DOLCE CON BURGO MOSAICO

Mosaico, la divisione di Burgo Group dedicata alle carte speciali, propone un’ampia offerta di carte kraft monolucide e monopatinate appositamente studiate per soddisfare le esigenze dell’industria alimentare: imballaggi flessibili e imballaggi generici, imballi per alimenti freschi da banco, supporti per accoppiamento con PE (polietilene), PP (polipropilene), alluminio e film di cartene, sacchetti per alimenti in genere. Per il settore specifico delle bustine di zucchero, Mosaico proprone SigmaKraft RTC di Mosaico specialty papers.

BARATTI&MILANO SI AFFIDA A FEDRIGONI

La carta è molto utilizzata come imballaggio alimentare: può avere funzione di imballo primario o secondario, a seconda che sia o meno a diretto contatto con il prodotto. Soprattutto per l’imballo primario, ma anche con alcune lavorazioni cartotecniche del contenitore secondario (pensiamo alle scatole di dolci o cioccolato), è opportuno scegliere tipi di carta esplicitamente prodotti per uso alimentare. Sono tre le carte Fedrigoni certificate per uso alimentare: Sirio Pearl Ice White, una carta perlescente dai magici riflessi e dalla superficie ad alta riflettenza; Freelife Mérida Indigo, una carta intensa, dalla particolare morbidezza della marcatura e dalla composizione dell’impasto totalmente ecologico; Splendorlux 1 Premium White, un cartoncino monopatinato il cui elevato grado di bianco e di lucido garantisce un grande impatto visivo e un’ottima stampabilità.

Pack per Marrons Glacés Baratti&Milano realizzati dalla Cartotecnica Chierese.

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I tempi stretti e l’evoluzione tecnologica hanno accelerato le trasformazioni delle vecchie ciano. L’abbassamento dei costi dell’hardware ha poi dato un’ulteriore spinta. Ed eccoci alle ciano digitali che consentono sì di controllare la grafica a colori, ma, attenti, scrive Capitani, la cromia è un’altra cosa… C’è poi il ‘visto si stampi’ in remoto adottato dai grandi stampatori e dai broker, il cosiddetto web approval. E, per finire, una raccomandazione a chi si occupa della stampa nelle aziende: prendetevi tutto il tempo per controllare le ciano. Non trascuratele.

cianografiche. L’evoluzione della specie «Dovrei procedere a mani nude, inumidirmi le dita sulla lingua e dovrei seguitare a sfogliare così, sino a che il veleno non mi sia passato in bocca». Come insegna Il nome della rosa, sfogliare le pagine bagnandosi le dita con la lingua può essere sconsigliato e certamente non opportuno con le vecchie cianografiche chimiche, dai fogli croccanti, bluastri e dall’inconfondibile odore di ammoniaca. Ora hanno solo cambiato pelle, ma la loro funzione, imprescindibile, è rimasta.

La cianografica, scopo e utilizzo

Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

La cianografica infatti altro non è che una sorta di facsimile 1:1 di quello che verrà stampato. Il suo scopo è quello di verificare la sequenza delle pagine, la correttezza dei grafismi, il formato, abbondanze

e smargini e altre lavorazioni. Ma soprattutto è un documento che, con il “visto si stampi” del cliente, sigla un patto: il print buyer garantisce che quello che vede è esattamente quello che vuole, lo stampatore si impegna a stampare esattamente quello che c’è sulla cianografica. Spesso però si tende a sottovalutare lo scopo delle ciano. Quando non vengono scambiate per prove colore si usano come ennesima bozza, sulla quale intervenire magari pesantemente, complice anche il fatto che sono diventate di più facile consultazione e a colori.

Le nuove ciano. La digitale Tramontata definitivamente l’epoca delle ciano da pellicola (vedi box), con i sistemi computer-to-plate è oggi possibile stampare, a partire dal file imposto che genera la lastra,

una copia del foglio macchina con plotter a getto d’inchiostro. Da qui escono due teli, uno per lato, che vanno successivamente accoppiati e incollati, se non stampati in bianca e volta. In ogni caso, dopo essere stata squadrata, tagliata e piegata, questa ciano consente anche di controllare la grafica a colori (ma non la cromia). Pur non avendo alcuna validità come prova colore, Raffaele Re, sales director alla Grafiche Ortolan di Opera, avverte che «la ciano offre comunque al cliente un’idea e un eventuale spunto per una verifica più approfondita dei colori». La garanzia della corrispondenza con lo stampato finale è data dal fatto che l’output su carta avviene di fatto dallo stesso file rippato dal quale verrà scritta la lastra. «Esiste poi anche la possibilità, come avviene in Grafiche


Le ciano al tempo della pellicola Le cianografiche tradizionali erano realizzate su carta fotosensibile a base di sali di ferro (ferrocianuro di potassio) sulla quale venivano posate le pellicole dei colori che scrivevano di più e successivamente esposta a una sorgente luminosa UV in modo tale che si annerisse nelle parti non colpite dalla luce. La reazione conferiva alla carta il caratteristico colore azzurrato. Il fatto che le stesse pellicole venissero poi utilizzate per il montaggio definitivo e la posa delle lastre garantiva la conformità con lo stampato finale. Ovviamente la complessità dell’operazione di posa faceva sì che la ciano venisse utilizzata solo come controllo estremo e le correzioni fossero limitate a quelle davvero indispensabili. Un procedimento lungo, poco ecologico e salutare che per fortuna non si usa più.

Ieri e oggi: in passato dal file impaginato si stampavano delle bozze per le correzioni di testo (in alto a destra) e, successivamente, le pellicole. Da esse si otteneva la prova colore (sopra) e le pellicole dalle quali, una volta montate, si ottenevano le ciano. Oggi le ciano si ottengono dallo stesso file rippato e imposto dal quale si incideranno le lastre dopo il ‘visto si stampi’.

Omnia,» ci spiega Fabio Panizza dell’ufficio tecnico, «di non produrre per i clienti ciano, bensì prove colore stampate con HP Indigo, che fungano anche da cromalin. In questo modo il cliente può vedere, con un’approssimazione assai elevata, il risultato che otterrà in stampa».

Il signature booklet o digital blue print

L’evoluzione della tecnologia in prestampa e l’abbassamento dei costi dell’hardware ha portato a un’ulteriore evoluzione delle ciano. Molti stampatori, come Mazzucchelli, con il loro workflow possono uscire con le cosiddette “digital blue print”. Si tratta di una deimposizione via software delle segnature secondo la sequenza delle pagine imposta nel template, destinate al CtP e conseguente stampa delle stesse su carta A3.

Effettuato l’imposition dei file, un software stamperà il lavoro, a quartini, su una stampante digitale laser su entrambi i lati del foglio. La conseguente piega e accavallatura darà la segnatura completa. I vantaggi sono evidenti per chiunque ne abbia vistata una: qualità e pulizia di stampa, minori costi, ma soprattutto maggior velocità.

Il web approval Spesso il tempo è ridotto all’osso, lo sa bene chi ha a che fare con la stampa periodica. Racconta Paolo Rappellino di Noi Brugherio, settimanale locale: «La produzione invia gli impianti entro le 23 del giovedì, chiudendo la sera stessa non prima delle 21. Il giornale è stampato tra la notte e la prima mattinata successiva. Non c’è il tempo materiale per un ok su carta». Lo stesso dicasi per testate na-

zionali che fanno i conti anche con la distribuzione. Ecco che diventa cruciale poter dare il “visto si stampi” da remoto, ovvero il web approval, usato principalmente dai grandi stampatori ma soprattutto dai broker. È il caso di sistemi di digital asset management, come Chalco. net di Hyphen Italia che, con l’applicazione Chalco.4Print, consente tra l’altro di effettuare la revisione e approvazione on line degli stampati, riducendo drasticamente i tempi, da un lato potendo vedere il foglio steso imposto, dall’altro sfogliando una ciano virtuale in sequenza, generata in automatico dal sistema. Sono possibili tutta una serie di operazioni complementari che vanno dall’annotazione alla correzione, dall’archiviazione al richiamo del lavoro per una ristampa. Tuttavia, anche senza arrivare a sistemi così organi-

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stampa

T re domande a Raffaele Re (Grafiche Ortolan ) e P aola D i C redico (G rafiche O mnia ) Se sulla ciano c’è un errore palese non rilevato dal cliente che ha vistato, come vi comportate? Lo avvisate o si va avanti? Re: Sicuramente lo avvisiamo e ci mettiamo a disposizione per risolvere presto e coinvolgendo il minimo dei costi possibile. Di Credico: Fa parte del nostro codice deontologico avvisare il cliente di qualsiasi errore riscontriamo, anche a lastre già prodotte, a costo di rifarle. Quali sono gli errori più frequenti rilevati? Re: Generalmente i refusi o le immagini senza abbondanza o rovinate. Di Credico: Per l’80% si tratta di errori di imposition, ovvero errata posizione del foglio macchina sulla matrice di stampa, mancanza di abbondanze ecc. L’errore più frequente dei clienti è invece più legato ai contenuti come date di eventi sbagliate o dati fondamentali addirittura omessi… Si può andare in macchina senza ciano? Re: Si può ma non si deve. Di Credico: No, è rischioso e sconsigliato.

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La schermata del modulo Proofstream dell’inglese KMT Consultancy di online proofing che consente il web approval del layout a distanza sostituendo di fatto la stampa di cianografiche cartacee. Il sistema si integra con i più diffusi workflow, tra i quali Agfa Apogee, Fuji XMF, Barco, Screen Trueflow.

ci, molti stampatori offrono la possibilità di inviare via mail un semplice pdf “rippato” laddove ci siano magari solo testi o fondi da stampare.

Il ruolo della ciano: un patto tra cliente e fornitore

Come si vede, il ruolo della cianografica non solo rimane centrale ma è assolutamente determinante, un momento imprescindibile che spesso, ultimamente, i print buyer tendono a sottovalutare o a usare nel modo sbagliato a causa soprattutto del fattore tempo. Non è raro infatti trovarsi di fronte a commesse incomplete fin quasi alla messa in macchina, se non all’assurdo di affidare al capocommessa dello stampatore il controllo ciano. Eppure sarebbe interesse di entrambi, stampatore e print buyer, dedicare il tempo necessario a questa delicata

fase dello stampato. È necessario che lo stampatore sappia guidare il cliente nella giusta direzione e soprattutto gli ricordi che il visto ciano è una vera e propria assunzione di responsabilità.

Il ruolo della ciano:

una guida per tutta la filiera della stampa

Ma cosa succede dopo l’approvazione? La cianografica conserva il suo valore anche presso lo stampatore, non solo come documento ma anche come strumento per verificare la correttezza dei contenuti e della forma del lavoro che si sta stampando. Non a caso lo stampatore, anche quando non rientra la ciano vistata, sulla base di un ok, magari solo telefonico, ne produce una seconda copia che squadra e usa per verificare le pieghe e dare indicazioni ai

suoi fornitori sulle lavorazioni da effettuare e sulla legatura. «Nel nostro caso», precisa Paola Di Credico, responsabile commerciale di Grafiche Omnia, «una stampata in bassa viene utilizzata internamente per il controllo del lavoro in fase di avanzamento, prima dell’incisione della lastra». La ciano passerà in sala stampa e accompagnerà il lavoro fino alla fine della confezione in quanto unico strumento che garantisca un punto di riferimento per tutti gli attori della filiera. Perché – dice ancora Re – «è importante avere sempre pronto un riferimento immediato durante il ciclo produttivo. Per poter verificare l’esattezza della caduta macchina, la sequenza delle pagine e “attraversamenti”». E come confessano in molti l’archivio delle ciano si è rivelato utile in più di un’occasione…


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I la vo r i pi ù c r ea ti vi

brunazzi & associati

studia un kit di sopravvivenza per gli amanti della pasta Stampa: Tipografia Moglia di Torino Progetto: packaging design Per il momento è solo un progetto fine a se stesso ma potrebbe diventare presto qualcosa di concreto. L’agenzia Brunazzi & Associati di Torino ha raccolto la sfida lanciata dalla cartiera Iggesund attraverso il concorso “The Black Box Project” (che prevedeva il progetto di una scatola con il relativo contenuto) e ha realizzato un kit di sopravvivenza per gli amanti della pasta. Una scatola nera prodotta con cartoncino plastificato Invercote Bio contiene al suo interno una confezione di pasta, salsa di pomodoro liofilizzata, un colapasta e una pinza. In occasione della presentazione che si è svolta a Londra lo scorso marzo, l’agenzia torinese ha realizzato anche il menù della serata stampato in digitale da Fuocofisso di Torino sul quale è stata riportata la stessa fustellatura del colapasta realizzata dalla Tipografia Moglia. La scatola è completata da un cassettino che contiene il dvd con il filmato sul lavoro, una brochure specifica che illustra il progetto e un libretto con la sintesi dei progetti finora realizzati dalla francese Landor e dall’olandese Van Hertum Design.

rubriche

vetrina

della stampa

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Il colapasta è stato fustellato con fori piuttosto piccoli e ottenuto da un unico foglio macchina. Il montaggio è avvenuto senza colla, solo a incastro. Sul coperchio - strappabile grazie a una foratura a francobollo è stata applicata una verniciatura metallizzata riservata UV sulla foto del colapasta.

simona viaroli

usa carta al malto e al lupp0lo per il birrificio lambrate Stampa: Althea Grafica (MI) e Gadeau Rilievo Progetto: immagine coordinata

La carta delle birre realizzata in due versioni (italiano e inglese) è stata stampata su Bier Papier Lager da 170 g in 4-cromia con copertine Bock e Ale da 250 g. Le schede con angoli arrotondati sono state rilegate tramite foratura con l’inserimento di una vite sepolta.

Ci sono progetti creativi che nella loro semplicità risultano essere alla fine di incredibile raffinatezza. Come nel caso della comunicazione coordinata del Birrificio Lambrate di Milano – menù, biglietti da visita, carte delle birre destinate a clienti e rivenditori – che risulta impreziosita dalla stampa in rilievo a secco eseguita da Gadeau Rilievo. Ma la comunicazione coordinata del Birrificio Lambrate ha un quid in più che la distingue da altri progetti: l’impiego di una carta, Bier Papier di Gmund, che viene realizzata partendo proprio dagli scarti di produzione della birra (luppolo e malto). Ingredienti esclusivi che hanno messo in moto la creatività di Simona Viaroli, grafica milanese, che si è occupata del progetto affidandosi ai colori caldi di questa linea di carte naturali che richiamano per l’appunto le birre bionde, rosse e scure del Birrificio. Singolare il menù per il quale sono stati utilizzati i bozzetti preparatori delle etichette delle bottiglie realizzate da Roger Webber: stampati su Gmund Papier Lager da 135 g sono stati completati con copertine realizzate con Bock da 250 g, logo in sbalzo a secco puro e rilegati con cucitura a punto singer. La collezione Bier certificata FSC si può trovare da Paper & People (Milano).

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rubriche

46 Vetrina della stampa Copiaincolla pubblicità

La lavagnetta fustellata con una sagoma completamente personalizzata è composta da 5 diversi strati di carte: tre strati Fedrigoni Sirio 700 g color caffè, uno dei quali serigrafato con logo Copiaincolla e nome calendario; uno strato di carta metallica e uno di patinata plastificata opaca e stampata in 4-cromia. I magneti sono stati sagomati e spessorati in modo diverso.

realizza un piccolo calendario per grandi numeri Stampa: MasterPrint Progetto: calendario con magneti

La base di legno del calendario è stata intagliata, sagomata e verniciata in maniera personalizzata. Il gadget è stato confezionato sottovuoto in trasparenza.

Il calendario è un sempreverde dei regali aziendali di Natale e proprio per questo rischia di confondersi tra molti altri. Copiaincolla, agenzia pubblicitaria milanese, ha pensato così a qualcosa che andasse oltre l’idea comune di calendario e piuttosto che indicare ponti e feste comandate ha preferito ricordare che fare pubblicità significa pensare e realizzare ogni giorno un grande numero. E così, ecco quegli stessi grandi numeri diventare grandi calamite sagomate di 10 cm. Ci sono calamite per indicare i giorni, i mesi o per commentare la propria giornata, tutte da attaccare al calendario in carta magnetica, riproduzione di una bacheca da teatro di Broadway. Un grande lavoro di squadra che ha visto la collaborazione di numerose aziende: dalla TDA Packaging Design a cui è stata affidata la realizzazione del confezionamento sottovuoto alla Fotomeccanica che ha messo a punto la targhetta adesiva in ottone lucido. MasterPrint ha stampato il foglio in bianca e volta e il cartoncino di accompagnamento, mentre Odb ha prodotto la carta metallica; Cartotecnica Sinigaglia ha assemblato i vari strati di carte e Munari Materie Plastiche ha confezionato le bustine personalizzate per i magneti prodotti da Magnetic Idea.

conte oggioni partners

reinventa il manuale alstom toolkit Stampa: Arti Grafiche Baratelli Progetto: Visual identity toolkit in due versioni

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Presente in più di 70 paesi, con 150 siti industriali e oltre 97mila addetti, Alstom è leader mondiale nel settore energetico e dei trasporti. Per uniformare la visual identity dei siti Alstom Power in tutto il mondo la società ha incaricato l’agenzia milanese diretta da Massimo Conte (art director) e Antonello Oggioni (architetto) di elaborare uno strumento in grado di accomunare le differenti specifiche linguistiche e culturali per delineare la corporate identity Alstom in ogni paese. Il visual identity toolkit si compone di manuali, con guideline e regole di installazione, campioni di materiali e di elementi di segnaletica ed è stato realizzato in due differenti versioni: Complete e Slim. In parallelo è stata creata la versione dvd contenente, oltre alla manualistica, i template esecutivi utilizzabili dai fornitori locali.

Il contenitore, composto da due parti con maniglia per trasporto, è stampato in offset con inserto argento a caldo e plastificazione. I manuali stampati in digitale hanno copertine e divisori in polipropilene serigrafato e plastificato. Le custodie sono realizzate in polipropilene stampate in serigrafia e completate con chiusura magnetica.


Tecnica di stampa KBA

Dall’inventore della macchina da stampa. Nuove idee per professionisti.

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Dalla prima macchina da stampa a cilindri di Friedrich Koenig nel 1811, fino alla offset a foglio high-tech Rapida 106 e la rotativa compatta per stampa a secco KBA Cortina di oggi il percorso è stato lungo. Tutte queste macchine hanno rappresentato allora e rappresentano oggi lo stato dell’arte della tecnologia di stampa, con soluzioni innovative ed efficienti per le vostre esigenze. Per questo ci serviamo delle idee di 6.500 collaboratori e del know–how del più antico costruttore di macchine da stampa del mondo. KBA-Italia S.p.A. Tel. (02) 932.098.1, info@kbaitalia.it, www.kbaitalia.it, www.kba.com


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a r j o w i gg i n s c r e a t i v e p a p e r s pop’set sfida i creativi con il concorso colours’attack Pop’Set, il brand di carte riciclate firmate Arjowiggins Creative Papers, sfida i creativi con il concorso Colours’ Attack! Tutti sono chiamati a dar vita al proprio personale C-Myk, la piccola creatura di carta ideata dall’artista e grafico giapponese Shin Tanaka. Un caratteristico paper toy creato per supportare il lancio dei nuovi 8 Rich Colours che ampliano l’offerta cromatica e le possibilità creative di Pop’Set. I contributi più fantasiosi in mostra a Londra L’iniziativa, che vedrà la partecipazione straordinaria di artisti famosi in tutto il mondo, è rivolta a designer professionisti, operatori del settore e studenti. Una competizione amichevole che sostiene, inoltre, il “Premio per l’Artigianato d’Eccellenza” dell’UNESCO. Un’esposizione dei C-Myk più belli e fantasiosi prenderà vita la prossima estate a Londra, in occasione della mostra ‘New Blood’ organizzata da D&AD che si svolgerà il prossimo giugno.

Il C-Myk firmato da Shin Tanaka è ispirato alla cultura della Street Art giapponese in cui giocattoli poco costosi diventano espressione della personalità creativa dei rispettivi proprietari. Con la sua forma dinamica e i suoi colori esplosivi, C-Myk somiglia a un diamante pronto a illuminare tutto ciò che è intorno ad esso. Come spiega Tanaka: “C-Myk è una creatura molto speciale. Nato dalla luce del sole, è venuto sulla terra per rendere la nostra vita più pop e colorata”.

La selezione dei premiati affidata a designer di primo piano L’iniziativa si svolgerà secondo le modalità indicate sul sito web dedicato www.popsetpaper.com. In base al regolamento, i creatori dei C-Myk dovranno immortalare il proprio paper toy e caricare le foto sul sito di Pop’Set, nonché sul canale Facebook associato. In questo modo le realizzazioni potranno essere votate dagli utenti. Una giuria composta da designer esperti selezionerà i lavori migliori, che verranno esposti nella galleria VIP di Arjowiggins Creative Papers nel corso della mostra New Blood. In quest’occasione i C-Myk verranno venduti e il ricavato verrà devoluto al “Premio per l’Artigianato d’Eccellenza” dell’UNESCO con l’obiettivo di incentivare la produzione di manufatti di qualità realizzati in modo responsabile e nel rispetto dell’ambiente. Un progetto che prevede anche servizi di formazione e di sostegno ai produttori per creare modelli organizzativi sostenibili. Il supporto ideale per applicazioni di forte impatto Grazie ai suoi colori intensi e vivaci, Pop’Set è la carta ideale per la realizzazione di applicazioni di forte impatto: dalla pubblicità alla stampa promozionale, dal direct mailing al packaging di lusso e non solo. I nuovi 8 Rich Colours - Infra Violet, Lime Tonic, Cosmo Pink, Cactus Green, Urban Grey, Riviera Blue, Hot Brown e Ultra Red - assieme alle tonalità già disponibili, offrono ai designer infinite possibilità di esplorare il proprio lato frizzante e giocoso. Colori accesi e vivaci che riflettono l’intero spettro cromatico con una scelta di 31 sfumature dal bianco brillante al nero estremo. Prodotta per il 30% con carta riciclata premium e certificata FSC, la gamma di carte colorate e cartoncini Pop’Set è disponibile in 9 grammature da 80 g all’inedito 400 g, con l’aggiunta di tre nuovi formati di buste. Dai colori esplosivi di Pop’Set nasce dunque il concorso Colours’ Attack. Arjowiggins Creative Papers promuoverà il contest, inviando un mailer completo di carta e template con cui creare il proprio C-Myk. www.arjowigginscreativepapers.com www.popsetpaper.com

Comunicazione d’impresa



stampa

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stampa digitale

mock up

d non è sempre facile. an br l de lo ico ve ce ica eff un ing Fare di un packag starne l’efficacia. te a i bil sa en isp ind pi iti ot pr , up Ecco allora i mock e come test per ch an i at zz ili ut no so , le ita dig Prodotti con la stampa atori. di cristina rossi verificare le reazioni dei consum verso la confezione è sempre più strategico per la vita delle aziende. Ed è per tutte queste ragioni che gli esperti di marketing esplorano nuove strade, cercano i format vincenti, lavorano sulla riconoscibilità dell’imballaggio, sulla sua versatilità e distintività. Ma trasformare il packaging in un efficace mezzo di comunicazione non è sempre facile… Ricerche e test di prodotto sono all’ordine del giorno. In questo contesto rivestono un’importanza determinante i mock up.

Alcuni mock up realizzati da Graphicpoint per brand di primo piano.

Verificare forma e design del packaging

MONICA ANNESINI, CONTITOLARE DI GRAPHICPOINT Qual è la specialità della vostra azienda? Un nostro fiore all’occhiello è il laboratorio prototipi dove mettiamo a punto i prototipi per vari tipi di imballaggio e, grazie a un plotter da taglio, in pochi secondi diamo forma a scatole, astucci precedentemente stampati – spesso in digitale – plastificati, lucidati e metallizzati. A quale tecnologia di stampa digitale vi affidate per i mock up? Dal 2003 utilizziamo una HP Indigo S2000, una macchina in grado di stampare su una gamma veramente ampia di supporti. La macchina arriva a 600 micron, equivalente a 400 g/m2, quindi è adatta alla stampa di prototipi per confezioni. Basandosi sul principio del “one shot”, ossia del trasferire tutti i colori in un unico passaggio sulla carta, la macchina permette di evitare la distorsione dei materiali plastici in quanto non sottopone il supporto a sollecitazione termica ed evita il fuori registro. www.graphicpointspa.it

Mano a mano che il mercato si fa più competitivo, le aziende hanno sempre più bisogno di flessibilità nella produzione del packaging. I motivi sono tanti: i gusti dei consumatori cambiano di frequente; occorrono sempre nuove declinazioni dei prodotti e dunque nuove forme che li contengano; le produzioni sono inoltre più segmentate che in passato. Al tempo stesso è necessario rendere le confezioni accattivanti, fare cioè del packaging l’interprete vero del brand.

Di solito i mock up vengono utilizzati come prototipi o come modelli per testare nuove confezioni. Si tratta di prototipi di imballaggi, prodotti solitamente con la stampa digitale, che hanno diverse funzioni. Servono agli addetti al marketing per essere sicuri delle loro scelte. Servono per studiare e mettere a punto nuovi tipi di imballaggio allo scopo di sottoporre l’idea ai decision maker, ma anche per testare le performance di un nuovo prodotto esaminando la reazione dei consumatori, proprio a partire dalla confezione.

Ricerche di nuove forme

Testare l’orientamento

e test di prodotto

Presentare, convincere e dare un’identità al prodotto attra-

dei consumatori

L’obiettivo, in ogni caso, è sempre quello di consen-


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tire una scelta definitiva. Soprattutto per quanto attiene ai consumatori che possono, attraverso il mock up, valutare l’aspetto fisico del prodotto, talvolta persino in assenza dell’immagine di marca. Scopo del packaging test è, il più delle volte, l’accettabilità della marca in rapporto alla confezione, con la finalità di poter stimare un incremento delle vendite ottenibile modificando o cambiando singoli caratteri del packaging. Ecco perché talvolta i mock up vengono realizzati in materiali e forme diversi da come sarà l’originale. Insomma vi sono tante buone ragioni che impongono al marketing di produrre pochi pezzi, rivolgendosi alla stampa digitale.

Stampa digitale per produrre anche singoli pezzi

A differenza della stampa tradizionale – offset, flexo o rotocalco – la stampa digitale è in questi casi la scelta ideale perché, come abbiamo detto, offre la possibilità di produrre piccole tirature, ma anche perché consente di realizzare anche solo singoli pezzi. Ma sono anche altri gli utilizzi della stampa digitale nel packaging. A parte i mock up – che sono sfruttati soprattutto alla nascita del prodotto – il digitale ha una sua funzione preziosa anche alla fine della vita del

prodotto. Quando ci si preoccupa di garantire che tutto l’inventario sia smaltito ed è opportuno organizzare alcune promozioni, in queste circostanze è infatti possibile creare versioni speciali di un pack per una temporanea distribuzione delle scorte avanzate in magazzino.

stampa

sergio vimercati, art packaging di selection Perché avete scelto il sistema Epson per le prove di stampa e i mock up? Il sistema di stampa digitale Epson Stylus Pro WT900 che utilizziamo da un paio di mesi ci permette di offrire al cliente un servizio migliore in tempi più brevi. Grazie all’utilizzo del bianco è possibile creare all’interno di uno stesso supporto zone trasparenti e zone coprenti, ottenendo un mock up che simula perfettamente il prodotto finale. E questo è fattibile anche con supporti metallizzati (argento, oro, supporti ologrammati) grazie al materiale Epson Clear Proof Adesive Film che ne simula il risultato finale. Siete in grado di riprodurre e simulare la gamma cromatica del prodotto finale? Sì, grazie a un gamut colore che copre circa il 98% dei pantoni esistenti. La stampante Epson offre infatti un set di inchiostri di 8 colori più il bianco che assicurano una qualità di stampa eccellente e la possibilità di riprodurre una vasta gamma cromatica grazie alla presenza, oltre al bianco, anche delle tonalità del verde e dell’arancione.

Una tecnologia a basso costo

Questa tecnologia elimina la spesa di pellicole, lastre o prodotti chimici e quindi permette notevoli risparmi, rispetto alla stampa offset o flexo, nel caso di basse tirature. L’avviamento richiede molto meno tempo della stampa convenzionale. Inoltre garantisce una buona qualità di stampa con la possibilità, volendo, di inserire anche dati variabili e di stampare, oltre alla quadricromia, colori supplementari per poter riprodurre fedelmente le variazioni cromatiche del brand. Senza dimenticare le funzionalità di numerazione e sicurezza che garantiscono il tracking dei prodotti, evitando i tentativi di contraffazione.

Tra i clienti Selection spicca lo storico marchio Perfetti Van Melle: astucci, carta per caramelle e confezioni di chewing gum vengono studiati nei minimi dettagli.

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Nel mondo globalizzato di oggi Colorgraf si propone come produttore di alta specializzazione e come azienda di servizio strettamente collegata alla propria clientela. Per noi l’inchiostro continua a rappresentare un prodotto di elevato valore tecnologico in grado di difendere e incrementare il valore dello stampato.

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La nostra produzione comprende: inchiostri offset per macchine da foglio inchiostri offset per macchine da bobina con e senza forno inchiostri UV, offset e flexo vernici di sovrastampa litografiche e a base-acqua vernici di sovrastampa UV inchiostri fluorescenti inchiostri oro e argento inchiostri base PANTONE® additivi per soluzioni di bagnatura prodotti ausiliari

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P.Guidotti


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nel blu dipinto di blu

È il colore dell’anima, della lealtà, della profondità. È il colore dei sentimenti, della meditazione, dell’unione. sono queste le associazioni che fanno del blu un colore perfetto per rassicurare, dare senso di fiducia, avvicinare i consumatori con un tratto di serietà. Foto di lello mastroianni

Sonia Spagnol koalasonia@gmail.com

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foto www.dreamstime.com

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Protagonista il blu Siamo circondati dal blu. Il blu è parte del nostro quotidiano, addirittura del nostro paesaggio urbano. Anche le bandiere dell’Unione Europea e dell’Onu, della Nato e dell’Unicef sono blu, il colore dell’establishment e della fedeltà, che fin dall’Ottocento è emblema dei corpi diplomatici e dei contingenti di pace (vedi i Caschi Blu). Un significato convenzionale collettivo che ben si sposa con la valenza “professionale” e “affidabile” assegnata all’azzurro dal sentire comune. toglie peso, alleggerisce, crea distanza

“Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’impressionismo”. Auguste Renoir

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Il blu è il colore del cielo perché le molecole di gas dell’atmosfera rifrangono solo le basse lunghezze d’onda del blu, mentre quelle alte vengono riflesse. Anche il mare è blu perché l’acqua profonda assorbe le radiazioni deboli. Indicando la trasparenza - ossia il vuoto dell’aria o dell’acqua - l’azzurro è dunque uno sfondo perfetto per qualsiasi immagine. Toglie peso, alleggerisce,

donando una sensazione d’infinito, distanza, vastità. Tranquillità e profondità che lo rendono il colore dell’introspezione, dell’intelletto. Non a caso, analisi delle reazioni fisiologiche umane hanno dimostrato che, fissando a lungo le sfumature del blu, la frequenza cardiaca cala, la respirazione rallenta, la pressione diminuisce.

Legare i prodotti

a emozioni cromatiche positive

La soddisfazione e l’armonia prodotte da questa tonalità possono (devono) essere sfruttate dai comunicatori per legare il loro prodotto a emozioni piacevoli. Numerose le aziende che hanno adottato, anche nel logo, proprio questo colore. Le tecnologiche: IBM, Intel, Epson; le sigle automobilistiche: BMW, Honda, Ford; le corporative come Confindustria, solo per citarne alcune. «Il marchio di una società», sostiene Sandro Sciaky, direttore marketing strategico di Samsung Italia, «è il suo biglietto da visita: deve trasmettere serietà ai consumatori. Nonché essere

l’emblema dei valori profondi dell’azienda. Il nostro logo è un’ellisse inclinata blu. Il colore esprime tranquillità, sicurezza e affidabilità; l’ellisse è segno di dinamismo e cambiamento; la scritta sborda dalla figura geometrica a indicare il flusso di informazioni con l’esterno. Questo simbolo» sottolinea Sciaky «è stato studiato con cura da esperti per creare un design che non invecchi. E l’intera comunicazione below the line ne segue il modello: dalle brochure ai report economici, tutto è blu. Fino al packaging dei prodotti e alle barre di navigazione del nostro sito web».

Perfetto per comunicare brand maschili

Insomma, niente meglio del blu riesce a esprimere la forza della tradizione. Ideale indispensabile per porre solide fondamenta nel rapporto con i propri destinatari. Colore uranico, del cielo-padre, metafisico (in opposizione al giallo della terra-madre, fisico e femminile), rappresenta il maschile ed è perfetto per pubblicizzare articoli da uomo. Inoltre,


Attenti al blu ...

e svuota la mente

«Secondo Jung», afferma Barbara Dambrogio, psicologa e psicoterapeuta che conduce laboratori artistici che facilitano l’espressività e i processi creativi, «ognuno di noi si sente attratto dal colore che meglio esprime la sua funzione

contraddistingueva i barbari, nel XIII secolo l’arte sacra lo scelse come tinta del manto della Madonna. In alcune culture la tonalità non era nemmeno decodificata, tanto che si pensa che non riuscissero a vederla. I Maya, ad esempio, non distinguevano il blu dal verde e linguisticamente esisteva un solo termine per Blu come Facebook e Twitter indicarli. Per gli antichi Greci, «Colore di appartenenza nobi- invece, il mare era color del liare», scrive Luciana Boccardi vino. Una cosa è certa: i nonel volume Colori. Simboli, stri antenati non conoscevastoria, corrispondenze, «il no le tinte nel modo in cui le blu è la tinta delle dinastie. intendiamo noi. Ma tornando L’espressione “sangue blu” a oggi, il blu non è più solo nasce nella Spagna superil colore della tradizione e cattolica e conservatrice per della fedeltà, ma anche quello indicare la maggiore visibilità delle rivoluzioni. Facebook e delle vene sotto il candore Twitter insegnano. dell’epidermide delle braccia di coloro che non svolgevano lavori all’aria aperta». Tuttavia i codici simbolici legati al cromatismo sono mutevoli nel tempo. Incostanti, instabili, discontinui. Infatti, se per gli antichi Romani il blu foto www.dreamstime.com

Un colore che rilassa

principale: sentimento, percezione, intuizione o pensiero. A quest’ultimo corrisponde il blu. L’azzurro, quindi, catalizza l’attenzione del consumatore al prodotto». Un’attrazione esercitata pure dalle uniformi del personale di un’azienda e dai completi dei suoi rappresentati. Perché il blu ha il rigore del nero, senza averne la durezza. Non a caso, Giorgio Armani lo ha eletto a unico colore della propria collezione per quest’estate, citando i tuareg del deserto.

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in associazione al bianco, l’azzurro è spesso utilizzato per promuovere prodotti finanziari, attività bancarie e di trasporto. Tutti ambiti in cui gli utenti si affidano letteralmente all’azienda. Assolutamente bandito, invece, per le campagne dei ristoranti poiché è una tinta che riduce l’appetito e può indicare cibo avariato (memorabili le mozzarelle blu sequestrate dai NAS). Perché allora le confezioni di pasta Barilla sono proprio azzurre? Forse i creativi della Barilla conoscono le tesi della cromoterapia secondo le quali è un colore che rilassa e predispone quindi a svuotare la mente e liberare la fantasia. Avallate dalla recente ricerca condotta dalla University of British Columbia in Canada che conferma che il blu stimola l’inventiva e l’intuizione.

Blu, o meglio, per gli addetti ai lavori, ciano o Process Cyan, ovvero il primo dei colori della quadricromia. Sì, ma quale? Perché, anche se si tratta di un inchiostro base, ne esistono più di uno e ogni casa produttrice ne ha uno proprio, con specifiche caratteristiche colorimetriche, purché rispondenti alla norma ISO 12647-2. Si tratta normalmente di pigmenti organici sintetizzati in laboratorio che al carbonio di base aggiungono molecole di rame e idrogeno. Nei molti blu speciali delle librerie Pantone, tre appartengono alle 14 tinte base: il blu 072, il Process blue e il Reflex. Quest’ultimo è una tonalità molto intensa che può essere considerato quasi il “blu per antonomasia”, molto utilizzato insieme al PMS 286 nella comunicazione. Il Reflex, per intenderci, è il colore della bandiera dell’Unione Europea, ma anche delle confezioni di pasta Barilla. C’è poi il PMS 801, cioè il blu fluo, da stampare in doppio passaggio per esaltarne la luminosità. Ma il blu è amico della stampa? Chiara Pinton, di Huber Italia, spiega che «in generale non sono necessarie particolari accortezze: nessuna per quanto riguarda i ciano di quadricromia mentre i blu Pantone, Reflex 080 e Process 090, e soprattutto il fluo, necessitano di particolare attenzione nelle successive lavorazioni - verniciatura e plastificazione - (perché tendono ad alterare la luminosità dell’inchiostro, NdR), oppure per quegli stampati che debbano essere esposti a lungo alla luce come le vetrofanie», perché si stingono agli agenti atmosferici e ai raggi solari. Attenzione quando si lavora a video un’immagine, perché è proprio nella gamma dei blu che lo spazio CMKY (quello che si realizza con la stampa) è più distante dall’RGB: il ciano del CMYK non è lo stesso ciano dall’RGB (0, 255, 255) mentre il blu dall’RGB (0, 0, 255) non si può ottenere in stampa. L.C.

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Vinitaly Il

vino si sceglie anche con gli occhi. A fare sono quei piccoli rettangoli di carta che hanno catturare lo sguardo. Le tendenze 2011 in fatto Loghi in secondo piano. Personalizzazione. Poche ad eccezione dell’oro… di Marco Picasso

la differenza il compito di di etichette? nobilitazioni,

etichette da vino dettagli preziosi e tutto il fascino del made in italy

Si chiama AmoreVino-Bologna ed è l’etichetta che si è classificata al secondo posto al concorso MyOwnMAsterpiece indetto dall’azienda vinicola Umberto Cesari e rivolto agli studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna.

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La popolarità di Vinitaly - che si è chiusa con un record di presenze, 156. 000 - sembra smentire le voci che vogliono i consumi del vino in ribasso, soprattutto tra i giovani. Il problema dei nostri vini resta quello della commercializzazione: come far conoscere, e soprattutto distinguere, i buoni vini italiani all’estero? L’etichetta, biglietto da visita del vino, gioca un ruolo fondamentale. Intervistando numerosi produttori - lo abbiamo fatto in fiera al mattino presto prima dell’assalto degli assaggiatori - si evidenziano due punti fermi: l’etichetta rappresenta il vino più che la casa vinicola. Mentre i produttori tradizionali prediligono un certo conservatorismo, le piccole cantine puntano a etichette in grado di

esprimere la tipicità dei loro vini, e anche l’utenza cui è destinato. Il logo della casa passa in secondo piano e resta l’unica costante presente nell’etichetta. La quale, nel caso di produttori noti e affermati, si ferma all’immagine che l’ha caratterizzata da tempo. Unico cambiamento, e non sempre, la scelta di un supporto cartaceo innovativo, riciclato o finto tale, in cui l’unica nobilitazione di stampa resta un filo in oro o argento a caldo. Raramente bronzo e praticamente mai una lamina colorata.

Nuove carte per le etichette

Si affacciano sul mercato nuove carte per etichette colorate in pasta, tra le quali prevale il nero, che costituiscono la sola deroga a questa ferrea legge del conservatorismo.


Luxoro impreziosisce il Barolo

Etichetta vincitrice dell’Oro nella categoria Vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2008 e precedenti. È per il Cabernet Sauvignon Merlot “Chiccheio” 2008 della Il Cavalierino di Montepulciano. Grafica: Ottaviani Design Pound Ridge New York.

In primo piano è il Gruppo Fedrigoni, che produce le carte speciali negli stabilimenti di Verona e Riva, poi adesivizzate dalle società del gruppo Manter e Arconvert. A questo proposito, Fedrigoni ha presentato al Vinitaly un nuovo ricco campionario per le agenzie.

Specialisti

della stampa

Ma i produttori emergenti si trovano davanti al non facile compito di escogitare un’etichetta (e a volte una bottiglia) che sappia valorizzare al meglio il prodotto, specialmente se nuovo. Un punto fermo resta la ricerca di una nuova grafica, professionale e non casalinga. Non sono pochi i produttori che ci hanno confessato di aver dovuto cambiare

fornitore, dal tipografo “dietro casa” alla ricerca di uno specialista nella stampa di etichette autoadesive. Due casi emblematici, tra gli intervistati, vengono da case vinicole marchigiane che, pur avendo in regione ottimi fornitori, hanno affidato lo sviluppo e la stampa dell’etichetta a due delle più importanti aziende di stampa: Centro Stampa di Lucca e Notarianni.

Etichette

personalizzate

Le eccezioni non mancano mai: Bisol (prosecco di Valdobbiadene) ha prodotto nel 2010 etichette diverse anche personalizzate per occasioni specifiche e, per un particolare prosecco, omaggio al fondatore della Casa, ha scelto l’avvolgimento completo della bottiglia in cui l’etichetta ne costituisce il sigillo di chiusura. Altro caso è dato dalla nota Casa romagnola Umberto Cesari che ha deciso quest’anno di sostituire la riproduzione di “Le Bagnanti” di Giorgio Morandi sull’etichetta del Moma

con l’etichetta vincitrice di un concorso (Paper Glass di Elena Valentini) tra studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna.

Indietro nella

anticontraffazione

Ultimo cenno, il problema dell’anticontraffazione: salvo rarissime eccezioni per alcuni, ma pochi, grandi vini, questo argomento non è ancora entrato nel Dna dei viticoltori. Pur essendo disponibili mezzi sofisticati (e costosi) quali i chip Rfid, si vedono alcune soluzioni che si legano alla grafica e alla nobilitazione: intrecci specifici di linee, stampati in rilievo a secco o in serigrafia, e poco più. Non appaiono gli ologrammi, che pure costituirebbero un elemento con un buon compromesso tra costo e sicurezza. un premio alle etichette più belle

Tra le manifestazioni collaterali del Vinitaly brilla il Concorso Internazionale di Packaging. È una

Qui sopra, l’etichetta vincitrice del Bronzo nella categoria Rosati tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica. È della Giordano Vini per il Pinot Rosato 2010. Grafica: Sefra Valgatara (VR). Al centro, il premio Etichetta dell’anno è andato al Rosso Conero Doc Campofiorito 2008 della fattoria Lucesole di Ancona. Grafica: J. Baker di Falconara Marittima.

competizione che ha lo scopo di mettere in luce la confezione più bella di vini e distillati. Una commissione internazionale di esperti, presieduta da Alberto Alessi, presidente dell’omonima azienda, ha giudicato quest’anno i lavori. Obiettivo: premiare quelle aziende che investono nell’immagine e nella riconoscibilità dell’azienda. Realizzare un’etichetta che in un piccolo spazio riesca ad attirare l’attenzione del consumatore promettendogli emozioni e sapori non è certo facile: è una sfida per grafici e designer, dal cui risultato dipende parte del successo di un vino.

Il Barolo D.O.C.G. Cerequio 200 6, il più imp orta nte dei tre grandi cru di Barolo dell’azienda vinicola Michele Chiarlo, ha fatto il suo debutto a Vinitaly con un’etichetta nuova di zecca. L’azienda ha chiesto a Luxoro, distributore esclusivo per l’Italia del Gruppo Kurz, d’impreziosire l’etichetta delle proprie bottiglie per comunicare al meglio il valore del vino contenuto. Riprogettata in collaborazione con l’agenzia Teamwork di Vare se, all’e tich etta è stato aggiunto un nuovo colore tramite stampa a caldo. Si tratta del foil metallizzato 457 Luxor®/Alufin® GTS Premium, una foglia composta da un supporto in poliestere e da un colore superopaco. Stampata da Tonutti Tecniche Grafiche su carta nat ural e opa ca Rus tiqu e Blanc Fasson non patinata, sull’etichetta sono stati eseguiti anche degli effetti di rilievo a caldo con i cliché in ottone H+M, un altro marchio del Gruppo Kurz.


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cartiere

IN IZ IA TI VE , PR O G ET TI , D I TU TT O

U N PO ’

marchio ecolabel per la cartiera soporcel Il gruppo cartario portoghese Portucel Soporcel ha ottenuto il diritto all’utilizzo del marchio europeo Ecolabel. Il marchio dell’Unione Europea promuove prodotti e servizi che soddisfano i rigidi criteri di riduzione dell’impatto ambientale e in particolare nel segmento della carta per ufficio e per l’industria grafica consente esclusivamente l’utilizzo di legno certificato e di origine controllata e inibisce l’utilizzo di sostanze nocive per l’ambiente e la salute. La carta prodotta dal Gruppo è un prodotto eco-sostenibile ottenuto da una risorsa naturale e rinnovabile, l’Eucalyptus globulus, che, grazie alle sue proprietà, ben si adatta alla produzione di carta da stampa e da scrittura. Il gruppo cartario ricorre prevalentemente all’energia rinnovabile ed è il maggiore produttore portoghese di energia “verde” a partire dalla biomassa. www.portucelsoporcel.com

il libro secondo upm attraverso the book of senses

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UPM ha pubblicato The Book of Senses, un nuovo campionario che presenta l’offerta completa della cartiera per la stampa di libri. Quando il lettore poggia gli occhi e le mani su un libro la vista, il tatto e l’udito sono continuamente stimolati. La scelta della carta è una parte essenziale del libro sia esso un fumetto, un romanzo o un libro d’arte. The Book of Senses stimola i sensi dei lettori con molti campioni, dalla gamma completa UPM Book fino alla collezione di carte per stampa digitale UPM Digi (UPM DIGI Color Laser, Personal e Print). Le carte del produttore finlandese si prestano a varie applicazioni editoriali: romanzi con copertina rigida e tascabili, libri di testo, manuali, dizionari e fumetti stampati con tutti i processi di stampa. www.upm.com/en/paper

burgo group produce imballaggi alimentari certificati a treviso Lo stabilimento Burgo Group di Treviso (Mignagola di Carbonera) è la prima cartiera italiana, e tra le prime in Europa, ad aver conseguito la certificazione UNI EN 15593:2008. Questa certificazione dimostra che la qualità dei propri sistemi di gestione è conforme all’attuazione delle buone pratiche di fabbricazione per la produzione di materiali a contatto con gli alimenti. La cartiera di Treviso oggi è in grado di assicurare che i propri prodotti sono conformi ai requisiti di legge applicabili per la sicurezza alimentare e offre ai produttori di imballaggi alimentari la possibilità di accedere a mercati dove questo standard viene adottato come criterio di selezione dei fornitori di packaging: un obiettivo che nei prossimi mesi verrà esteso anche agli altri stabilimenti del Gruppo che producono carte per alimenti. www.burgogroup.com www.mosaicopapers.com


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gprint, una carta anni ‘70 mai così attuale Presente sul mercato dal 1975, GPrint è tuttora un prodotto di gran successo. È per questo che Arctic Paper ha voluto puntare sui fenomeni che hanno caratterizzato quel periodo per la nuova campagna pubblicitaria. Qualche esempio? Le Nazioni Unite proclamarono la giornata internazionale della donna, il MicroComputer Altair 880 fece il suo ingresso nel mercato dell’IT, la moda propose i pantaloni a zampa, le donne cominciarono a cotonarsi i capelli... GPrint è una carta patinata bianca che combina un’ottima leggibilità a un’eccellente resa delle immagini ed è particolarmente adatta per la stampa di magazine, poster, libri illustrati, carte stradali o geografiche e di directmailing. La nuova campagna consiste in un box contenente dei campioni stampati per ognuna di queste applicazioni. www.arcticpaper.com

L’originale mercato di carta realizzato dallo Studio Castiglioni con i coloratissimi supporti di Fedrigoni.

Taste, il salone dedicato alle eccellenze del gusto e del food lifestyle di scena alla Stazione Leopolda di Firenze, ha fatto da sfondo a un interessante progetto nato dalla collaborazione tra Fontegrafica, Guido Tommasi Editore, Studio Museo Achille Castiglioni e Fedrigoni. La collana “10 modi di...”, una serie di raffinate pubblicazioni di Guido Tommasi Editore dedicate a un alimento e ai modi di cucinarlo, è stata presentata in una sorta di originale e colorato “mercato di carta” allestito dallo Studio Castiglioni dove i libri si fondevano con i colori e le texture delle carte Fedrigoni. Per l’occasione i libri sono stati presentati con uno speciale packaging proposto dallo Studio Castiglioni ideato e realizzato da Fontegrafica. www.fedrigoni.com

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la carta sbarca al salone del gusto. Fedrigoni protagonista a taste

fiat sceglie l’ecologica cocoon per le agende 2011 Sodalizio perfetto tra Cocoon Offset e le nuove agende 2011 del gruppo Fiat, realizzate da Milanoagende e destinate a clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder istituzionali. Ogni impegno sarà veramente messo nero su bianco e dimenticarsene sarà impossibile grazie alla superficie ultra bianca di questo supporto, frutto dell’esperienza e della passione di Arjowiggins; l’unica carta naturale 100% riciclata e certificata FSC capace di offrire un punto di bianco paragonabile a quello di prodotti realizzati con sole fibre vergini. Cocoon è disponibile nella versione Offset, in un range di grammature che va da 80 a 300. www.burgodistribuzione.com

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p Sup orti

ER SO C O LL EZ IO N I E N O VI TÀ N EL L’ U N IV

C AR TA

gruppo cordenons lancia una gamma digitale certificata per hp indigo

favini porta una ventata di novità a paperworld Favini non ha mancato l’appuntamento a Paperworld, una delle fiere più importanti a livello internazionale dedicate alla carta e ai prodotti per scuola e ufficio. Tre i prodotti nuovi che la cartiera di Rossano Veneto ha presentato in esclusiva a Francoforte: Bag, Box & Tag, Majestic Satins. Bag è la nuova collezione che raccoglie soluzioni su misura per shopping bag e una selezione di brand Favini utilizzabili per questo tipo di applicazione, mentre la nuova linea Box & Tag comprende un’ampia gamma di carte per rifascio, astucci e cartellini. Molto interessante e di particolare effetto Majestic Satins, la nuovissima collezione di carte metallizzate satinate, con meravigliosi colori ed eleganti finiture. Allo stand presentate anche le carte per la stampa digitale Favini Digital e le innovative Softy, The Tube e Twist, oltre a tutte le linee della Cartotecnica Favini, la società che opera nel settore scuola e ufficio con cartoncini e buste per applicazioni diversificate. Tutti i prodotti Favini e Cartotecnica Favini sono certificati FSC. www.favini.it

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Gruppo Cordenons arricchisce il suo portfolio di carte con la nuova gamma dedicata al digitale che proprio recentemente ha ricevuto la certificazione per la stampa con tecnologia HP Indigo. Fanno parte della nuova gamma Icelaser Indigo, in 7 grammature dal 90 al 325, e Modigliani nelle grammature 120, 200 e 260. Icelaser Indigo ha superficie vellutata, uno straordinario grado di bianco, assenza di doppio viso, ottima tenacità e rigidità, buona solidità alla luce e buona collatura superficiale, mentre Modigliani Indigo è una carta marcata a feltro su entrambi i lati con ottima tenacità, bulk e rigidità, buona resistenza alla piegatura e alla cordonatura, buona solidità alla luce ed elevata collatura superficiale. Entrambe le carte sono certificate FSC. www.gruppocordenons.com

una linea completa per la comunicazione visiva da guandong Guandong Italia ha lanciato Window Graphics Collection, una delle più complete gamme per visual communication sul mercato europeo. Con 12 linee di prodotti disponibili in 17 variabili, Guandong è in grado di rispondere a precise esigenze applicative e comunicazionali: dalla glass decoration alle applicazioni outdoor e indoor, dalla temporary communication alle applicazioni speciali. Oltre ai supporti già noti, la società propone due assolute novità: One Way Vision, la linea più completa di perforated vinyl, si arricchisce con la nuova finitura oro Serie 8550 ideale per applicazioni indoor; Cling tack in PET trasparente gloss è invece la nuova generazione del classico Cling in PVC. Guandong ha messo a punto la nuova versione per rispondere alla crescente necessità di una temporary communication dinamica, come nel caso di campagne promozionali di breve durata. Questa soluzione favorisce l’operazione di “attacco/stacco” sulla superficie di applicazione evitando deformazioni strutturali. www.guandong.eu



agenda

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eventi appuntamento con print buyer all’officina della comunicazione Dal 18 al 20 maggio 2011 si svolgerà a Milano, negli East End Studios di via Mecenate 90, Officina della Comunicazione, un progetto al quale hanno collaborato Inprinting, Omnicom Expo e DM expo. Si tratta di uno spazio nel quale potranno confluire professionalità di marketing e comunicazione provenienti da settori di mercato diversi ma contigui: dai produttori di tecnologia ai creativi, da chi realizza strumenti a chi li usa per veicolare il proprio messaggio, fino all’utenza finale. Officina sarà il luogo d’incontro e di confronto di tutta la filiera della comunicazione di marketing. Uno spazio speciale sarà gestito dalla nostra rivista: si chiamerà infatti Print l’area espositiva specializzata dedicata alle aziende grafiche. Sarà qui che le aziende avranno la possibilità di esporre i loro stampati e dimostrare il ruolo di primo piano che esse svolgono nel mondo della comunicazione. www.officinadellacomunicazione.eu

Manifestazione

Quando

Dove

Fiera - Stampa digitale Fespa Digital Corso-Comunicazione Il sociale e l’etica nella comunicazione

Titolo

24-27 maggio 12 maggio

Amburgo (D) Milano

Mostra-Fotografia Fiera-Libri Convegno-Pack sostenibile Mostra-Design

fino al 19 giugno Lugano 12-16 maggio Torino 28 giugno Roma fino al 24 luglio Milano

Man Ray Salone Int.le del libro goGreen WITH FLEXO Giò Ponti

Info www.fespa.com www.paperandpeople.com www.mdam.ch www.salonelibro.it www.gogreenwithflexo.com www.triennale.it

come trovarli gli inserzionisti di questo numero

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SOCIETÀ Altavia Italia Arctic Paper Arjowiggins Creative Division Colorgraf CSQ Druckfarben Fontana Grafica GPN Grafiche Mercurio Gruppo Cordenons Industrialbox KBA Italia Komori Konica Minolta Litover Luxoro Mediagraf Officina della Comunicazione pixartprinting Tic Tac TWS UPM

PAG. 36,37 43 48 54 15 ins. 9 44 3 ins. 4 47 63 49 68 27 21 65 22,23 52,53 13 10,31

SITO www.altavia.it www.arcticpaper.com

TELEFONO 02 303043 02 6694941 www.arjowigginscreativepapers.com 02 72417233 www.colorgraf.it 02 9370381 www.csqspa.it 030 7725594 www.druckfarben.it 035 751231 www.fontanagrafica.it 02 3933021 www.gpn-rubricatura.it 039 2142492 www. grafichemercurio.it 081 948420 www.gruppocordenons.com 02 467101 www.industrialbox.bo.it 051 6630851 www.kbaitalia.it 02 9320981 www.komori.com 02 48884811 www.konicaminolta.it 02 390111 www.litover.com 039 2148328 www.luxoro.it 0384 254011 www.mediagrafspa.it 049 8991511 www.officinadellacomunicazione.eu 02 26927081 041 920063 www.pixartprinting.it www.tictac.it 0445 362494 www.twstems.it 055 8229497 www.upm.com 02 34617224

CONTATTO Tinoune Moise Piero Codevilla - Paolo Pellegrini Stefano Ceresa - Maria Antonietta Savino Emilio Beretta Salvatore Mercurio - - Gabriella Brentel Guglielmo Gualandris - Claudio Parietti Marco Gaviglio Diego Carbonara - - - Daniele Cerretelli Paola Bretschneider

E-MAIL t.moise@altavia.it info-it@arcticpaper.com info.awcreativepapersitaly@arjowiggins.com paolo.pellegrini@colorgraf.it s.ceresa@csqspa.it info@druckfarben.it marion@fontanagrafica.com info@gpn-rubricatura.it info@grafichemercurio.it communication@gruppocordenons.com commerciale@industrialbox.bo.it brentel@kbaitalia.it komori@komori.it info@konicaminolta.it info@litover.com info@luxoro.it d.carbonara@mediagrafspa.it info@officinadellacomunicazione.eu - info@tictac.it cerretelli@twsystems.it paola.bretschneider@upm-kymmene.com


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c o l o p h o n

COMITATO DI REDAZIONE

PRINT BUYER n. 32 - uscita aprile 2011 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Condirettore Anna Aprea aprea.a@ilpoligrafico.it Responsabile di redazione Titti Cocola cocola.t@ilpoligrafico.it Redazione Vanna Pizzetti pizzetti.v@ilpoligrafico.it Cristina Rossi rossi.c@ilpoligrafico.it Art director Cristina Mascherpa mascherpacristina@virgilio.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa e Chiara Arrigoni, interpretazione di “Sunrise”, Roy Lichtenstein. PrintTv Laura Scatena Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Zeta’s: Manuela Terreni (commerciale) terreni.m@ilpoligrafico.it Tel. 02.40047399, 3475822745 - Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB). Nobilitazioni copertina Litover (Monza).

Hanno collaborato a questo numero:

Lorenzo Capitani Moreno Martelloni Achille Perego Marco Picasso Sonia Spagnol

Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com Lorenzo Capitani Esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it

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