Converting magazine 2020 – 1

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SPECIALE STAMPA IBRIDA Focus on hybrid printing

LA RIVOLUZIONE NELLA FLESSOGRAFIA LA NUOVA TECNOLOGIA PRESENTATA AL FLEXO DAY 2019

UltraLed è un mix di tecnologie messe a punto dal reparto R&D Inci-Flex, che prevede l’utilizzo di XTƳXYNHFYN WJYNSN NS HTRGNSF_NTSJ HTS FQLTWNYRN IN NSHNXNTSJ X[NQZUUFYN FI MTH J KTYTUTQNRJWN HTS XUJHNƳHMJ HFWFYYJWNXYNHMJ NS LWFIT IN XZGQNRFWJ N UFXXFLLN YTSFQN J QJ XT[WFUUTXN_NTSN IJLQN NSHMNTXYWN IN HWTRNF XFQ[FLZFWIFSIT NS RTIT FXXTQZYT QJ FQYJ QZHN :SF SZT[F KWTSYNJWF IJQQF VZFQNY¤ ƴJXXTLWFƳHF WFLLNZSYF LWF_NJ FI ZSF QZSLF XUJWNRJSYF_NTSJ X[NQZUUFYF IF ZS YJFR NSYJWST IN ƳLZWJ UWTKJXXNTSFQN J IN IN[JWXN ZYNQN__FYTWN UFWYSJW IN .SHN +QJ] HMJ MFSST RJXXT F INXUTXN_NTSJ QJ QTWT UWTKJXXNTSFQNY¤ Oggi UltraLed può essere facilmente interpretata GJSHM¬ WNHMNJIF ZSF GZTSF HTSTXHJS_F IJQQƍZYNQN__T IJQQƍFSNQT] XUJHNƳHT UJW TLSN QF[TWT

Esportare in Algeria, cosa e perché

“La volontà tesa al perfezionamento è la spinta che ci

Export to Algeria, what and why

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permette di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi”

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Era 4.0: come cambia il fare Industria Era 4.0: how industry changes

La digitalizzazione del colore The digitalization of color


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chi può offrire imballaggi ecologici senza ridurne i profitti? Voi Grazie a inchiostri bio-rinnovabili che aumentano il profitto. Con i nuovi inchiostri a base acqua SunVisto® AquaGreen di Sun Chemical ora potete soddisfare il vostro bisogno di un imballaggio alimentare in carta naturale, più pulita e più ecologica, poiché contengono quantità molto più elevate di resina di origine naturale bio-rinnovabile. Questi inchiostri formulati con cura non solo resistono all’abrasione, acqua e grasso, ma offrono anche prestazioni superiori, sostenibilità e garantiscono il miglior supporto tecnico all’industria.

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SOMMARIO 1/2020 Numero 1/2020 Coordinamento editoriale Elena Piccinelli Direttore responsabile Enrico Barboglio Condirettore Andrea Briganti Redazione, Segreteria, Diffusione Stratego Group Srl Via Cassanese 224 - 20090 Segrate (MI) Tel. +39 02 49534500 www.strategogroup.net

A questo numero hanno collaborato Enrico Barboglio, Simone Bonaria, Andrea Briganti, Marco Deplano, Fabio Galantino, Robert Leahey, Matteo Melegatti, Romolo Napolitano, Felice Rossini, Studia.Bo, Federico Zecchini Traduzioni Dominic Ronayne

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MERCATI

PAROLA ALLA FILIERA IN DEPTH

L’industria grafica dai risultati dei Big della Stampa The graphics industry from the results of the big printing names

31 La digitalizzazione del colore nel packaging: prospettive The digitalization of color in packaging: perspectives (Bobst, Almirall, Barilla, Nestlé, PepsiCo, Philips Morris Int.)

(Banca Dati Printmonitor)

10 Up2Date

(Roto4All, Acimga, Print4All)

TECNOLOGIE

12 Algeria, import sempre in crescita e sempre più premium Algeria, ever growing and increasingly premium imports (StudiaBo)

Progetto grafico imaginemotion Srl - Andrea Verri Corso Buenos Aires, 23 - 20124 Milano Impaginazione Studio Grafico Dante Cavallaro via Vescovo Garibaldo 1/a - Inzago (MI)

37 Retinatura per stampa flexo: una nuova frontiera Made in Italy Screening for flexo printing: a new frontier Made in Italy

Stampa PressUP - Nepi (Viterbo) - www.pressup.it Numero 1/2020 Pubblicazione iscritta al n. 163 del Registro di Cancelleria del Tribunale di Milano in data 14/03/2007 Iscrizione nel Registro degli Operatori della Comunicazione n. 4028C La riproduzione totale o parziale degli articoli e delle illustrazioni pubblicati su questa rivista è permessa previa autorizzazione della Direzione. La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari Editore Converting Srl P.zza Luigi Cadorna, 2 - Milano convertingsrl@convertingmagazine.it Pubblicità Edizioni Dativo Sas Via Benigno Crespi 30/2 - 20159 Milano sales@dativo.it 02 69007733 Stratego Group Srl sales@convertingmagazine.it Materiali Pubblicitari Edizioni Dativo Sas INFORMATIVA EX D.LGS.196/03 - Converting Srl, titolare del trattamento, tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti di cui all’art.7 del D.Lgs.196/03 e per l’elenco di tutti i responsabili del trattamento rivolgersi al responsabile del trattamento, che è il direttore responsabile. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati alle società del gruppo per le medesime finalità della raccolta e a società esterne per la spedizione della rivista e per l’invio di materiale promozionale. Il responsabile delle trattamento dei dati raccolti in banche dati a uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la segreteria di redazione e diffusione, via Cassanese 224 20190 Segrate, tel. 02 26927081, fax 02 26951006, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03

(Inciflex Srl, Hamilroad)

15 I dati e la loro elaborazione (umana): come cambia il fare industria Data and their (human) processing: how industry changes (World Manufacturing Forum)

18 Fiducia, primo tassello della crescita Trust, the first step towards growth (Rossini) 21 Il futuro è flexo The future is flexo (Miraclon Corp.)

41 La fabbrica digitale secondo Uteco: anteprima drupa The digital factory according to Uteco: drupa preview (Uteco, San Marco Informatica)

42 La Certezza è nella chimica Certainly is in chemistry (Sun Chemical)

STORIE DI SUCCESSO

25 Flexo alla ceca Czech flexo (Soma)

SOSTENIBILITÀ

29 Bioplastiche: la sfida New Pack Bioplastics: the New Pack challenge (Università Cattolica del Sacro Cuore)

NORMATIVA

45 “Pacchetto rifiuti” e economia circolare: gli obiettivi di Europa e Italia “Waste package” and circular economy: the objectives of Europe and Italy (Unione Europea, Ministero dell’Ambiente, ISPRA)

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EDITORIALE

TECNOLOGIE

49 Pr(into) the Wild

(rubrica a cura di Simone Bonaria, Fabio Galantino, Matteo Melegatti)

51 Etichette senza liner: ora si può Linerless labels: now is possible

(Ritrama, The South African Breweries)

54 BST eltromat e partners promuovono Converting 4.0 BST eltromat and partners promote Converting 4.0

(BST eltromat, Kampf Schneide Wickeltechnik, Windmöller & Hölscher)

Il Converting 2020? Più verde! Cari lettori, l’avete visto? Il nostro logo si è tinto di verde! Il suffisso ING caratteristico della nostra testata, a significare processi, flussi, tecnologie, intelligenza… insomma il FARE stampa e trasformazione di packaging flessibile e cartotecnico, di etichette e tissue… …beh, è colorato di verde-sostenibilità. Che è sempre più decisamente “il” driver dell’innovazione di filiera. Certo, ce ne siamo sempre occupati. E ce ne occuperemo sempre più: nello Speciale del prossimo fascicolo, ad esempio, che sarà tutto dedicato a questo tema. Volete contribuire? Scriveteci! Col verde associato al bianco della scritta e al rosso dello sfondo Converting diventa anche tricolore. In quest’anno della drupa, dove il mondo porterà il meglio della tecnologia, un rimando al valore del tanto apprezzato Made in Italy ci sta bene. In questo fascicolo di spunti di interesse, Made in Italy e non solo, ne troviamo molti. Ci limitiamo qui a citarne due che riguardano non prodotti ma pensiero - merce preziosa, anche più degli strumenti e delle soluzioni in sé: a pagina 15 leggiamo di Industria 4.0 per capire come cambia il modo di fare impresa, e a pagina 49 presentiamo una nuova rubrica ideata e gestita da tre “esploratori” della stampa, che analizzeranno lavori concreti per individuarne i fattori di qualità e di problematicità. Solo un cenno, infine, per dovere di cronaca e per rispetto agli amici cinesi, al famigerato coronavirus che in questo inizio d’anno bisestile sta mietendo vittime e paralizzando il gigante asiatico. E con lui le relazioni d’affari fra la Cina e il resto del mondo, comprese le grandi fiere di primavera, fra cui Chinaplas o “la K d’Oriente”, rimandate a data da destinarsi. L’anno 2020 purtroppo sarà ricordato anche per questo. Elena Piccinelli

Converting 2020? Greener! Dear readers, have you noticed ? Our logo has gone green! The suffix ING, that typifies our magazine, which signifies processes, flows, technologies, intelligence… in short, the actual DOING in printing and converting flexible and paperbased packaging, of labels and tissue… ... has been colored sustainable green. Which is increasingly “the” driver of supply chain inno-

55 News

(Robatech, Oxea)

vation. Of course, we have always been green, and will broach the matter even more so : the Special of the next issue, for example, will be entirely dedicated to the subject. Do you want

SPECIALE STAMPA IBRIDA

57 Dati e trend Figures and trends (Infotrends)

58 “Stampa ibrida” tutti ne parlano, ma cos’è? “Hybrid printing” everyone talks about it, but what is it?

(Bobst, Esko, Kodak, König & Bauer Flexotecnica, Kurz-Luxoro, Omet, Uteco)

to contribute? Write to us! With the green along with the white wording and the red background Converting also becomes tricolor. In this year of drupe, where the world will bring the best of technology, a reference to the value of the much appreciated Made in Italy is fine by us. This issue is full of points of interest, Made in Italy and more besides. Here we limit ourselves to mentioning two that concern not products but thought - a precious commodity, even more so than the tools and solutions themselves: on page 15 we broach the subject of Industry 4.0 to understand how the way of doing business has changed, and on page 49 we present a new section conceived and managed by three print “explorers” who will analyse actual jobs to identify their quality factors as well as problems. Finally, just a mere mention of the notorious coronavirus that in the beginning of this leap year is reaping victims and paralyzing the Asian giant. And with it the business relations between China and the rest of the world, including the great spring fairs, most notably Chinaplas or

65 Agenda 66 Inserzionisti / Advertisers Sponsor Aziende citate / Quotations

“the K of the East”, have had to be postponed to a later date. {Unfortunately, the year 2020 will also be remembered for this. Elena Piccinelli

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MERCATI

I risultati dei Big della Stampa disegnano l’industria grafica La Banca Dati Printmonitor - l’osservatorio sui Big della Stampa che la rivista Il Poligrafico sviluppa da 9 anni insieme all’Istituto POSTER - analizza i risultati di bilancio delle prime 600 aziende italiane con fatturato superiore ai 5 milioni di Euro. Ecco i dati aggiornati, Enrico Barboglio divulgati nel corso dello scorso Print Economic Forum. I dati (elaborati dai bilanci ufficiali 2018) espressi dalle aziende che formano il panel Printmonitor ci indicano che - nonostante ci siano state ancora fusioni, cessazioni di attività e mutamenti strutturali - il numero di imprese in graduatoria è leggermente aumentato (da 562 a 572). Anche il volume d’affari totale è cresciuto, di poco più del 4%, per raggiungere il valore di circa 13,5 miliardi di euro. Se diamo uno sguardo all’intero mondo che fa capo alla filiera della carta, editoria, stampa e trasformazione, questa industria genera in Italia circa 31,4 miliardi di euro di fatturato e occupa direttamente circa 199.700 addetti (fonte: Uffici Studi Associazioni di filiera). La parte che si ricomprende nelle sole industrie cartotecnica, di trasformazione, grafica e della produzione di carta e cartone genera, sempre secondo l’Ufficio Studi Associazioni di filiera, un fatturato di circa 21 miliardi di euro con una forza lavoro di circa 164.000 addetti. Raggruppando le singole imprese per cluster di attività è possibile costruire dei “bilanci-somma” di comparto, da cui trarre indicatori sintetici relativi a crescita e redditività. Questi indicatori, nel caso di rapporti (per es. Utile/Ricavi), misurano i valori medi “ponderati” delle performance dello specifico raggruppamento d’imprese e

Redditività del Comparto 2018 vs 2017 5,94% 4,95%

3,30%

3,43%

3,10%

3,27%

1,34% 1,47% 0,83%

Cartotecnica con offset a foglio

Cartotecnica con rotocalco

Cartotecnica con stampa flexo

2017 possono rappresentare un parametro di riferimento per le società che ne fanno parte.

Più volumi, meno margini I dati a livello complessivo denotano un volume d’affari totale in crescita rispetto al 2017 (+4%). La quota di società con bilanci in utile è invece in leggera flessione (circa un pun-

The graphics industry from the results of the key Print firms The Printmonitor database - the observatory on the Print giants that Il Poligrafico magazine has been developing for 9 years together with the POSTER Institute - analyses the financial results of the first 600 Italian companies with a turnover of more than 5 million Euros. Here are the updated data, Enrico Barboglio disclosed during the last Print Economic Forum.

The data (processed from the 2018 official financial statements) expressed by the companies that make up the Printmonitor panel indicate that - although there have still been mergers, cessations of activities

3,06%

and structural changes - the number of companies in the ranking has slightly increased (from 562 to 572) . Total turnover also increased, by just over 4%, to reach a value of around 13.5 billion euros.

Cartotecnica generica

Stampa rotocalco

2018 to percentuale), così come pure peggiorano, seppur di poco, i margini finali di profitto misurati dalla quota di utili sul fatturato: dal 3,9% del 2017 al 3,6% del 2018. I migliori risultati, in termini di numero di aziende, si sono registrati nei comparti “cartotecnica con stampa flexo” dove cresce del 19% la compagine relativa allo specifico comparto. Risultato a cui si avvicina il comparto

If we take a look at the whole world that belongs to the paper, publishing, printing and transformation chain, this industry generates approximately 31.4 billion euros in turnover in Italy and directly employs around 199,700 employees (source: Supply Chain Associations Studies Offices). Still according to the Supply Chain Associations Office, the part only pertaining to the paper, converting, graphics and paper and cardboard production industries has generated a turnover of around 21 billion euros with a workforce of around 164,000 employees. By grouping the individual companies by clusters of activities, it is possible to construct "sum-balances" of the sector, from which to draw summary indicators relating to growth and profitability. These indicators, in the case of reports (e.g. Profit/ Revenues), measure the "pondered" average values of the performance of the specific group of companies and can represent a benchmark parameter for the companies that are part of it. 1/2020

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MERCATI

Numero Aziende per comparto prevalente

Variazione Fatturato 2018 vs 2017

6

Stampa rotocalco

1,55%

79 80

113

2018

3,32%

Cartotecnica con stampa flexo

115

2017

14

15

Cartotecnica con rotocalco Cartotecnica con offset a foglio

106

112

Cartotecnica con offset a foglio Cartotecnica con rotocalco Cartotecnica con stampa flexo Cartotecnica generica Stampa rotocalco

“cartotecnica generica” dove cresce del 16% il numero delle società in classifica (v. grafico che visualizza la distribuzione delle aziende per comparto, e le variazioni 2018/2017).

Cartotecnica in dettaglio (con servizi) Continuando l’analisi di dettaglio dei comparti cartotecnici, flexo e rotocalco vediamo nel grafico “Variazione Fatturato 2018 vs 2017” che la migliore performance in termini di variazioni di ricavi spetta al comparto “cartotecnica con offset a foglio”. Questo è cresciuto del 5,42%, seguito dalla “cartotecnica generica” (+5,31%) e dalla “cartotecnica con stampa flexo” (+3,32%). Leggermente inferiori, invece, le crescite di fatturato di “stampa

More volumes, less margins

The overall figures show an increase in total turnover compared to 2017 (+ 4%). The share of companies with profitable balance sheets is instead slightly down (about one percentage point), just as the final profit margins measured by the share of profits on turnover worsen, albeit slightly: from 3.9% in 2017 to 3.6% in 2018. The best results, in terms of number of companies were registered in the "paper converting with flexo printing" sectors, where the team for the specific sector grew by 19%. This is the result that the "general paper converting" sector is approaching, where the number of companies ranked is growing by 16% (see chart showing the distribution of companies by sector, and the changes 2018/2017).

Paper converting in detail (with services)

Continuing the detailed analysis of the paper converting, flexo and rotogravure sectors, we 8

5,31%

Cartotecnica generica

6

1,65% 5,42%

a rotocalco” (+1,55%) e “cartotecnica con rotocalco” (+1,65%). Discorsi diversi per la Redditività che vede invece segnali di crescita per la “cartotecnica con rotocalco” (1,47% rispetto all’1,34% dell’anno precedente) mentre vede una lieve flessione della flexo (era pari a 3,3% la redditività del 2017, è 3,06% nel 2018). Considerazione finale sul comparto che nel 2018 guadagna la prima posizione in termini di redditività. È il comparto della “prestampa” che ha fatto segnare un 8,7% di redditività nel 2018. Rappresenta la conferma di quanto la parte di servizi sia importante e strategica a livello trasversale sia per le applicazioni di stampa commerciale sia per l’area del package printing e del converting, come viene tra l’altro ribadito in diversi altri articoli di questo numero di Converting. Gli stampatori con tecnologie rotocalco mettono a segno una modesta ripresa dei ricavi (+1,6%) con un altrettanto modesto incremento di redditività, +1,47%. I raggruppamenti delle imprese cartotecniche mantengono la precedente numerosità dei cluster e migliorano discretamente i propri margini di guadagno, con tassi di redditività compresi tra l’1,5% delle “carto-

tecniche con rotocalco”, il 3,0% delle “flexo”, il 3,1% delle “cartotecniche generiche” e il 5,9% delle “cartotecniche con stampa offset a foglio”. Analoghe differenze si registrano nelle dinamiche dei ricavi che sono, per tutte, in crescita: del 5,4% per le aziende con tecnologie offset, del 5,3% per le “cartotecniche generiche”, del 3,3% per le “flexo” e dell’1,6% per le “cartotecniche con rotocalco”.

see in the graph "Turnover change 2018 vs 2017" that the best performance in terms of changes in revenues lies with the "paper converting with sheetfed offset" sector. This grew by 5.42%, followed by "general paper converting" (+ 5.31%) and "paper converting with flexo printing" (+ 3.32%). Slightly lower, however, the growth in sales of "rotogravure printing" (+ 1.55%) and "paper converting with rotogravure" (+ 1.65%). Profitability takes a different turn, which instead shows signs of growth for "paper converting with rotogravure" (1.47% compared to 1.34% of the previous year) while a slight decrease in flexo is shown: (profitability stood at 3.3% in 2017, 3.06% in 2018). Final consideration on the sector which in 2018 gained first place in terms of profitability. The "prepress" showed 8.7% profitability in 2018. This confirms how important and strategic the part of services is at a transversal level both for

commercial printing applications and for package printing and converting area, as also confirmed in several other articles in this issue of Converting. Printers with rotogravure technologies posted a modest recovery in revenues (+ 1.6%) with an equally modest increase in profitability, + 1.47%. The clusters of the paper converting companies maintain their previous numbers, and discretely improve their profit margins, with profitability rates ranging from the 1.5% of the "paper converting with rotogravure", the 3.0% of the "flexo", the 3.1% of the "general paper converting" and the 5.9% of the "paper converting with sheet offset printing". Similar divergences were registered in the dynamics of revenues which are, for all, growing: 5.4% for companies with offset technologies, 5.3% for "general paper converting", 3.3% for "flexo" and 1.6% for "paper converting with rotogravure".

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MERCATI

NEWS

Roto4All: il programma La stampa rotocalco vede gli italiani tra i maggiori produttori mondiali e detentori di un altissimo know how. Roto4All (27 marzo, Firenze) è il primo evento italiano interamente dedicato a questa tecnologia, organizzato dal Gruppo Italiano Rotocalco di Acimga, l’associazione che rappresenta i Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini. L’evento - preceduto, la sera del 26 marzo, da una cena di networking al Grand Hotel Baglioni di Firenze - vede in campo relatori di spicco coordinati dal giornalista, conduttore radiofonico e blogger Matteo Bordone, insieme ai protagonisti dell’industria e tecnici di alto livello che si confronteranno nelle tavole rotonde. Il programma aggiornato a inizio febbraio prevede un’introduzione di Gianmatteo Maggioni, responsabile del Gruppo Italiano Rotocalco di Acimga, seguito dall’intervento di Vincenzo Baglieri, docente in SDA Bocconi School of Management e Direttore Executive MBA. Baglieri analizzerà gli indicatori economici e i trend della roto, ed esporrà i risultati di uno studio realizzato ad hoc per il Gruppo Italiano Rotocalco di Acimga che mira a segnare alcuni punti fermi sui reali costi e benefici di questa tecnologia. Altro intervento di spicco, quello di Elisabetta Bottazzoli, Sustainability and Circular Economy Manager. L’esperta parlerà di ambiente in termini non convenzionali, ancorando il concetto di sostenibilità al più noto standard internazionale riconosciuto (Global Reporting Initiative), e indagando le opportunità di crescita offerta alle imprese dalla cosiddetta finanza sostenibile.

​ Roto4All: the program Gravure printing sees Italians among the world's major producers and holders of a very high know-how. Roto4All (March 27, Florence) is the first Italian event entirely dedicated to this technology, organized by the Italian Rotogravure Group of Acimga, the association representing the Italian Manufacturers of Machines for the Graphics, Papermaking & Converting and Related Industries. The event - preceded on the evening of March 26 by a networking dinner at the 10

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Grand Hotel Baglioni in Florence - features prominent speakers coordinated by the journalist, radio presenter and blogger Matteo Bordone, together with the protagonists of the industry and technicians of high level that will take part in the round tables. The program, updated to the beginning of February, foresees an introduction by Gianmatteo Maggioni, head of the Italian Rotogravure Group of Acimga, followed by a talk made by Vincenzo Baglieri, professor at SDA Bocconi School of Management and Executive Director of MBA. Baglieri will analyse the economic indicators and the trends of rotogravure, and will expound the results of a study done specifically for the Italian Rotogravure Group of Acimga which aims at underlining some salient points regarding real costs and benefits of this technology. Another major talk will be given by Elisabetta Bottazzoli, Sustainability and Circular Economy Manager. The expert will talk about the environment in unconventional terms, anchoring the concept of sustainability to the best known recognized international standard (Global Reporting Initiative), and investigating the growth opportunities offered to businesses by so-called sustainable finance.

18-19 maggio: torna la Print4All Conference Momento chiave di incontro e confronto per la filiera del printing in cammino verso Print4All 2021, la Print4All Conference torna il 18 e 19 maggio a Milano, presso gli IBM Studios di Piazza Gae Aulenti. L’appuntamento di quest’anno è dedicato alla “Future Factory”, ovvero l’azienda manfatturiera caratterizzata da tecnologie innovative, ma anche da nuove logiche e nuovi skill. Declinata nelle molteplici accezioni di Smart Factory, Digital Factory, Think Factory, Open Factory e Green Factory, la Print4All Conference 2020 affronterà due temi “core”, veri driver del cambiamento in atto: la sostenibilità e l’industry 4.0. Se ne parlerà attraverso interviste, speech e tavole rotonde che coinvolgeranno esperti di fama internazionale, alternando approcci visionari e concreti e passando da argomentazioni “macro” ad argomentazioni “micro” per offrire un approfondimento a tutto tondo. Organizzatori: Acimga (Associazione Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini) e ARGI (Associazione Nazionale dei Fornitori dell’Industria Grafica) con il supporto di Agenzia ICE e Fiera Milano.

Meno export per le macchine italiane Leggero calo di fatturato per il settore italiano delle macchine da stampa, per il converting e il packaging nel 2019 (-2,4%), dovuto soprattutto a una flessione del 9,3% nell’export - percentuale che in termini assoluti vale un miliardo e 680 milioni di euro. L’Italia, infatti, è il secondo esportatore al mondo di macchine per il printing, il packaging e il converting e deve alle vendite all’estero circa il 60% dei ricavi. In calo anche le importazioni (-14,5%), mentre aumentano le vendite dei produttori italiani sul mercato interno (+9,9%) con il consumo apparente in leggera crescita a +1,1%. Fonte: preconsuntivo Acimga.

Less export for Italian machines Slight drop in turnover for the Italian printing machinery sector, for converting and packaging in 2019 (-2.4%), mainly due to a 9.3% drop in exports - a percentage that in absolute terms is worth one billion and 680 million euros. Indeed, Italy is the world's second largest exporter of printing, packaging and converting machines and owes approximately 60% of its revenues to foreign sales. Imports also fell (-14.5%), while sales of Italian manufacturers on the domestic market increased (+ 9.9%) with apparent consumption slightly increasing to + 1.1%. Source: Acimga preliminary figures.

May 18-19: the Print4All Conference is back A key moment of encounter and comparison for the printing supply chain on the way to Print4All 2021, the Print4All Conference returns to Milan at IBM Studios in Piazza Gae Aulenti on 18 and 19 May. This year's appointment is dedicated to the "Future Factory", or the manufacturing company characterized by innovative technologies, but also by new logic and new skills. Declined in the multiple meanings of Smart Factory, Digital Factory, Think Factory, Open Factory and Green Factory, the Print4All Conference 2020 will address two "core" themes, true drivers of the change taking place: sustainability and industry 4.0. It will be talked about through interviews, speeches and round tables that will involve experts of international renown, alternating visionary and concrete approaches and moving from "macro" to "micro" topics to offer an in-depth analysis. Organizers: Acimga (Association of Italian Manufacturers of Machines for the Graphics, Papermaking & Converting and Related Industries) and ARGI (National Association of Graphics Industry Supplies) with the support of ICE/ITA Agency and Fiera Milano.

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Grazie alla collaborazione fra Studia.Bo e Acimga, che fornisce alle imprese associate una molteplicità di rapporti specializzati per prodotti e aree di sbocco, Converting offre ai lettori una selezione di dati e analisi di mercato esclusivi e aggiornati, relativi alle economie più interessanti per le aziende export oriented. Su questo numero parliamo dell’Algeria. Romolo Napolitano

Algeria, import sempre in crescita e sempre più premium

pa e per legatoria per un totale di 243,5 milioni di euro e che nel 2023 comprerà dall’estero beni per il settore per 274 milioni di euro (+3% di crescita all’anno). L’Italia vedrà le sue esportazioni aumentare del 5,1% l’anno fino al 2023, quando venderà in Algeria macchine per 37,5 milioni di euro.

Il Belpaese leader nel segmento premium per le macchine per converting

Thanks to the collaboration between Studia.Bo and Acimga, which provides member companies with a multiplicity of specialized reports for products and outlet areas, Converting magazine offers readers a selection of exclusive and up-to-date market data and analyses, on the most interesting economies for export oriented companies. In this issue we speak about Algeria. Romolo Napolitano

while Italy leads in premium products. In this price range, the competitor is France (with a 7% market share). Italian producers are also doing well in the bookbinding machinery sector where they hold 26.1% of the market, even if, all told, the figures are lower, as Algeria in 2019 imported a total for bookbinding machines of 14 million euros.

Un mercato di macchine per il printing e converting che cresce ininterrottamente dal 2009 a un ritmo del 3,8% l’anno e dove, nello stesso periodo, le importazioni dall’Italia sono aumentate del 10,5% ogni 12 mesi. Stiamo parlando dell’Algeria, paese che nel solo 2019 ha importato macchine per converting, da stam-

Algeria, ever growing and increasingly premium imports A market for printing and converting machines that has grown continuously since 2009 at a rate of 3.8% per year and where, in the same period, imports from Italy increased by 10.5% every 12 months. This the case for Algeria, a country that in 2019 alone imported converting, printing and bookbinding machines for a total of 243.5 million euros and which in 2023 will feature goods imports in that field standing at 274 million euros ( + 3% growth per year). Italy will see its exports increase by 5.1% per year until 2023, when it will sell machines in Algeria for 37.5 million euros. 12

Italy leading the converting machine premium segment

Converting machines feature as the most substantial segment in the Algerian market which is worth 107 million euros and which is expected to increase in the next 4 years (+ 3.9%). Here Italy not only has good prospects in the fouryear period (+ 5.6% per annum), but has a market share of 21% (22.4 million exports in 2019). Only China is ahead of Italy with 22.6% of the market and 24.1 million euros of exports. China, however, is positioned in the low price ranges,

Il segmento più corposo del mercato algerino è composto dalle macchine per il converting, che vale 107 milioni di euro e che è previsto in aumento nei prossimi 4 anni (+3,9%). Qui l’Italia non solo ha buone prospettive nel qua-

Printing machines, an increasingly premium market up for the taking

If Italy is a leader in converting machines, the same cannot be said for printing machines. Here, in fact, the Italian market share is 3.8% (out of a total market worth 93 million euros). The outlook for Italian manufacturers is growth (+ 6.5% per year until 2023). The evolution of this sector in the last 10 years has been particularly interesting. It went from a 13.7% share of high-end machines in 2009 to as much as 41.5% of premium products in 2019. A change of perspective that could further favor the Italians, who feature in the higher price ranges.

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MERCATI

INTERNAZIONALIZZAZIONE

driennio (+5,6% ogni 12 mesi), ma ha una quota di mercato del 21% (22,4 milioni di export nel 2019). Meglio del Belpaese fa solo la Cina con il 22,6% di mercato e 24,1 milioni di euro di export. La Cina però si posiziona su fasce di prezzo basse, mentre l’Italia è leader nei prodotti premium. In questa fascia di prezzo il competitor è la Francia (quota di mercato 7%). I produttori italiani fanno bene anche nel comparto delle macchine per legatoria dove detengono il 26,1% del mercato, anche se

Mercato ALGERIA - importazioni totali per comparto:

Macchine Converting (107 Mln di importazioni 2019) e Macchine da stampa (93 Mln ) i comparti più rilevanti; nello scenario 2020-2023 dinamiche attese moderatamente positive per Converting (+3.9 m.a.) e M. Cartotecniche (+3.3%)

stiamo parlando di valori in termini assoluti più bassi, in quanto in Algeria nel 2019 sono state importate in totale macchine per legatoria per 14 milioni di euro.

Macchine da stampa, un mercato sempre più premium e da aggredire Se l’Italia è leader nelle macchine per il converting, non si può dire la stessa cosa per le macchine da stampa. Qui, infatti, la nostra quota di mercato è del

Mercato ALGERIA - importazioni da ITALIA per comparto:

i valori più rilevanti delle vendite Italia nel comparto Macchine per Converting (22.4 mln ); significativa anche la quota di mercato nel comparto M. Legatoria; nello scenario ‘20-’23 ci si attendono crescite da M. Cartotecniche (+11.1% m.a.)

Tassi di var. medi annui (%) (mln )

Rank Mondo

‘01-’08

Macchine per converting

106.7

38°

Macchine per legatoria

13.8

Macchine cartotecniche

Valori 2019e

Comparto

+1.1

+12.2

+3.9

Macchine per converting

22.4

21.0%

-0.4

+13.7

37°

+18.0

-3.0

-0.3

Macchine per legatoria

3.6

26.1%

+32.7

+14.9

+0.8

25.4

35°

-7.0

+19.9

+3.3

Macchine cartotecniche

0.5

2.0%

+31.3

-5.9

+11.1

Macch. e materiali per la preparazione delle forme

4.8

38°

-2.2

+4.9

+0.9

Macch. e materiali per la preparazione delle forme

0.7

14.8%

+5.2

+5.8

+0.4

Macchine da stampa

92.7

38°

+10.9

-1.2

+2.3

Macchine da stampa

3.5

3.8%

+9.6

+2.7

+6.5

TOTALE

243.5

38°

+7.8

+3.8

+3.0

TOTALE

30.7

12.6%

+4.2

+10.5

+5.1

(e) Pre-stime basate sui dati congiunturali dei primi 3 trimestri (p) Previsioni Ulisse basate su Scenario Fondo Monetario Internazionale Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE PER CONVERTING

le importazioni algerine del comparto presentano una predominanza dei segmenti medi di prezzo; l’incidenza dei segmenti Premium appare comunque significativa

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE PER CONVERTING

nello scenario al 2023 Cina e Italia sono attese contendersi la leadership sul mercato, con esportazioni italiane previste arrivare vicine ai 28 milioni di euro

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE DA STAMPA

Germania e Francia risultano i paesi esportatori leader sul mercato; l'Italia, pur con valori contenuti, presenta un posizionamento premium

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE PER CONVERTING

forte crescita nell’ultimo triennio per le importazioni del mercato algerino, stimate chiudere il 2019 con un valore superiore ai 105 milioni di euro

Tassi di var. medi annui (%) Quota (mln ) mercato

Valori 2019e

‘09-‘19 ‘20-‘23(p)

Comparto

3,8% (su un mercato totale del valore di 93 milioni di euro). Le prospettive per i produttori nostrani sono di crescita (+6,5% annuo fino al 2023). Particolarmente interessante è l’evoluzione di questo comparto negli ultimi 10 anni. Si è passati da una quota del 13,7% di macchine di fascia alta nel 2009 a ben il 41,5% di prodotti premium nel 2019. Un cambio di prospettiva che potrebbe favorire ulteriormente gli italiani che si posizionano proprio su fasce di prezzo alte.

‘01-’08

‘09-‘19 ‘20-‘23(p)

(e) Pre-stime basate sui dati congiunturali dei primi 3 trimestri (p) Previsioni Ulisse basate su Scenario Fondo Monetario Internazionale Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

+5.6

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Mercato ALGERIA: MACCHINE PER CONVERTING

le esportazioni dell’Italia sono leader sul mercato, con un posizionamento di prezzo elevato;

rilevante il valore della Cina ma su fasce basse di prezzo; sui segmenti Premium il competitore è la Francia

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE DA STAMPA

andamento stabile delle importazioni del mercato algerino, stimate chiudere il 2019 con un valore attorno ai 100 milioni di euro

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE DA STAMPA

le previsioni per il quadriennio 2020-2023 risultano moderatamente positive, con una crescita media del +2.3 per cento nei valori in euro

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

Mercato ALGERIA: MACCHINE PER CONVERTING

le previsioni per il quadriennio 2020-2023 risultano moderatamente positive, con una crescita media prossima ai 4 punti percentuali nei valori in euro

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE DA STAMPA

le importazioni algerine del comparto presentano una significativa e crescente rilevanza della fascia Alta di prezzo (41.5% del totale 2019)

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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Mercato ALGERIA: MACCHINE DA STAMPA

nello scenario al 2023 si prevede un aumento delle vendite italiane, stimate arrivare a 4.5 milioni di euro (4.4% del totale)

Mercato Algeria: potenzialità per le imprese italiane di macchine da stampa e cartotecniche

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MERCATI

I dati e la loro elaborazione (umana): come cambia il fare industria Dall’ultimo World Manufacturing Forum 2019 di Cernobbio informazioni, esperienze, riflessioni sulla portata concreta della rivoluzione industriale 4.0. Sotto la lente il prodotto-servizio e il nuovo ruolo dell’homo faber nella manifattura che crea valore elaborando dati. Un editoriale di Andrea Briganti (direttore Acimga e Federazione Carta e Grafica) per aprire la mente.

Dopo la mia prima partecipazione al World Manufacturing Forum di Cernobbio 2018 (v. Converting 5/2018, pag. 25, Ndr), vorrei condividere - superando i tempi e i modi della mera cronaca - alcune considerazioni legate ai contenuti della nuova edizione 2019 di questo importante evento, svoltosi a Villa Erba a fine settembre scorso. Durante il convegno del 2018 si parlò di Industry 4.0 e IoT, ovvero di come le tecnologie attuali permettano di capire - elaborando dati - cosa e come produrre e personalizzare. Si è delineato un paradigma produttivo che non necessariamente porta alla produzione di lotti in serie; piuttosto (questa la novità), è capace di creare dati che diventano informazioni e che permettono l’estrema personalizzazione del prodotto e la manutenzione predittiva delle macchine, modificando così non solo il concetto di produzione ma anche di servizio.

La manifattura che produce servizi Quest’ultima dinamica è forse ancora poco analizzata ma, dal mio punto di vista, la modifica delle possibilità produttive impatta non solo sulla catena del valore, rivoluzionandone la

consequenzialità e quindi anche le tempistiche, ma in maniera stravolgente anche sul concetto di servizio. Con il paradigma 4.0, al bisogno del consumatore o del cliente B2B non si offre più una risposta in termini di mero prodotto fisico ma si fornisce un nuovo servizio che soddisfa esigenze - industriali o personali. Industry 4.0, quindi, non è solo un elemento di efficienza e di efficacia. Oggi reputo che sia un elemento innanzitutto di servitizzazione, intesa come erogazione al cliente di un servi-

Data and their (human) processing: how industry changes From the last World Manufacturing Forum 2019 in Cernobbio, information, experiences, reflections on the concrete scope of the industrial revolution 4.0. Under the lens, the productservice and the new role of homo faber in manufacturing that creates value by processing data. An editorial by Andrea Briganti to open the mind. A year after the first time I took part in the World Manufacturing Forum in Cernobbio, of which I gave a full rendition to our readers, albeit belatedly beyond a timely chronicle of events, I would like to share with you some further considerations regarding the contents of this important annual event and hence regarding the second time I attended. Last year much was said of Industry 4.0 and

IoT, or how, from data, technologies today allow us to understand what and how to produce and customize and likewise allow us achieve a production paradigm that does not necessarily lead to the production of batches in series, but is capable of creating data, which becomes information and which allows extreme customization and even predictive maintenance, changing not only the concept of production, but also that of service.

zio atteso, tramite la produzione di un articolo. Probabilmente la mia accezione di Servitizzazione non coincide esattamente con quella offerta dalla “Garzantina” dedicata all’Economia, dove questo termine designa un processo per cui un prodotto non viene più proposto o venduto “da solo” ma erogato in combinazione con un servizio. Secondo me, piuttosto, la produzione personalizzata e predittiva di manufatti o di assistenza remota e continuous learning resa

The manufacture that produces services

This latter dynamic is perhaps still little analysed and correlated, but from my point of view the modification of the production possibilities not only impacts the value chain, revolutionizing its consequentialities and therefore its timing, it also overwhelmingly affects the concept of service. The needs of the consumer or B2B customer are no longer responded to by the mere offering of a physical product, but thanks to an application of paradigm 4.0, a new service is provided in response to the customer’s industrial or personal needs, this both in industrial as well as physical terms. Hence Industry 4.0 is not only an element of efficiency and efficacy as I was referring to in my article last year, but I believe it is above all an element of servitisation, intended as a response to a service expected by the customer through the production of an article. My meaning of servitisation probably does not exactly correspond to the definition given in the Garzanti dictionary: (econ.) process whereby a product is no longer offered or sold alone, but supplied in combination with a service. In my opinion, in fact, the personalized and predic1/2020

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possibile dall’elaborazione di dati e informazioni provenienti dal mercato e dall’azienda stessa, in termini di manufacturing è essa stessa servizio. In altre parole - asserisco consapevole della provocazione - dal punto di vista manifatturiero Industry 4.0 è essa stessa servizio nel momento in cui si manifesta in un prodotto, o in un processo teso a realizzare un manufatto, creato ad hoc sulle esigenze del singolo cliente.

The WMF’s Top Ten Skills for the Future of Manufacturing

Un punto di non ritorno Comunque la si voglia vedere, la quarta rivoluzione industriale ci offre l’opportunità, assolutamente inedita, di creare mix di prodotti e servizi o prodotti-servitizzati. Come tutte le rivoluzioni implica un punto di non ritorno e dobbiamo prenderne atto sia come operatori del sistema industriale sia come manager e come imprenditori. Non possiamo più prescindere dall’informatizzazione del processo produttivo, né dall’elaborazione di dati sistemici e clusterizzati dei nostri clienti. E questa non viene più fatta in ottica di correlazione tra le caratteristiche tecniche di un prodotto standard e le SWOT analysis sul target: ora, infatti, il prodotto-servizio diventa esso stesso emanazione dei desiderata di quel determinato cluster – non importa se fatto di industrie o di persone. Dunque, in un mondo che non può tornare indietro nel percorso di integrazione fra analogico e digitale, fra off-line e on-line, diamolo per scontato: non si può che ragionare all’interno del paradigma 4.0, e così facciamo in questo articolo.

Le risorse umane In questo contesto l’aspetto centrale affrontato dal WMF dello scorso settembre è il fattore umano. Terminata la fase teorica e strategica, la rivo-

tive production of products or remote assistance and continuous learning deriving from the data and information that the company's consumption and production creates, translated into manufacturing, are themselves a service. Hence my provocation is to assert that, seen from a manufacturing perspective, Industry 4.0 is itself a service when it manifests itself in a product or process aimed at creating a product specially tailored to the needs of the individual customer.

A point of no return

In any case, the fourth industrial revolution offers us the opportunity to create a mix of products and services or servitised products, unique in the history of the great industrial revolutions. Like all revolutions it implies a point of no return and this we must postulate both as operators of the industrial system, as well as in our role as managers and entrepreneurs. We can no longer side-step the computerization of the production process, neither the processing of systemic and clustered data of our customers; this no longer with a view to correlating the technical characteristics of standard products with SWOT analysis on 16

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luzione entra in quella concreta sapendo che si appresta a diventare un “fattore igienico” ovvero un sistema d’offerta scontato e irrinunciabile. Per fare ciò servono competenze, nuove funzioni aziendali, nuovi organigrammi a matrice in cui inserire competenze digital. Con tutte le difficoltà a comporre, anzitutto sul piano culturale, le nuove professionalità e le funzioni basate su competenze tradizionali di R&D,

progettazione, produzione seriale, offerta di prodotti a catalogo. E anche con tutta la difficoltà a rendere appealing il luogo di lavoro per le nuove figure e, al contempo, a creare engagement in chi deve, invece, riposizionarsi. Ma allora, in fondo, la quarta rivoluzione industriale non è più un fatto tecnologico, ma un fatto che impatta sulle human resources, sull’organigramma e le competenze, nuove e vecchie.

the target, but the product-service itself becomes the enactment of the wishes of that particular cluster, be this industrial or the final consumer. Hence, in a world that shies away from returning to the integration between analogical and digital, between off-line and on-line, in this second article we all take the application of paradigm 4.0 for granted.

workplace appealing for new figures and stimulating those who must reposition themselves within the company. So basically it is no longer a technological fact, but a fact that impacts on human resources, on the organization chart and skills, both new and old.

Human resources

The problem faced by the WMF in this second "thematic" edition is the human factor. The revolution, once the theoretical and strategic phase is over, enters the concrete implementation phase with a vision that soon becomes a "hygienic factor", that is, a factor for which the customer does not expect a failed implementation but an indispensable system of offers. To do this you need skills, new business functions, new organizational charts and matrixes in which to insert digital skills, with the difficulties of cultural matches between new professional skills and production functions based on traditional skills related to research and development, design, production seriality, catalogued production offers. All this while facing the challenge of making the

A new organizational ecosystem

Therefore, a false myth must be debunked, that the industrial revolution 4.0 will replace people with machines or computers. On the contrary, it will offer new job opportunities, new cultural contaminations and skills that will also increase the company and product vision. Hence B2B will not necessarily be characterized by performance and technical specifications, but can also feature in areas and for declinations and characteristics previously hardly thinkable in terms of technological offer alone. From here, considerable and multiple future organizational scenarios can be assumed: the development of ecosystems of companies integrated with each other but based on modular assets according to customer clusters, regions, production cultures or simple demands for volume. The figures of system integrators who increasing-

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MERCATI

Un nuovo ecosistema organizzativo Sfatiamo, dunque, anzitutto un falso mito, ovvero che la rivoluzione industriale 4.0 sostituirà le persone con le macchine o i computer. Al contrario, offrirà nuove opportunità di lavoro. Genererà nuove contaminazioni culturali e di competenze che accresceranno la visione aziendale e di prodotto. Che in ambito B2B non sarà necessariamente connotato da performance e specifiche tecniche ma potrà esprimersi anche in ambiti, e con declinazioni e caratteristiche, poco pensabili nei termini usuali di una mera offerta tecnologica. Partendo da qui si possono ipotizzare notevoli e molteplici scenari organizzativi futuri. Adatti a sostenere lo sviluppo di ecosistemi di aziende integrate tra loro, ma su asset modulari in funzione di cluster di clienti, regioni, culture produttive o semplici esigenze di volumi. E con nuove figure di system integrator che - sulla scorta di un volume crescente di informazioni che vengono trasformate in capitolati di produzione - saranno in grado di compenetrare paradigmi culturali o sociali e di trasformarli in catene del valore. Compiendo un passo ulteriore nella curva di sviluppo del paradigma.

L’umanesimo “skillato” dalle competenze cross L’uomo, è chiaro, diventerà ancora più centrale. E sarà dotato di nuove competenze: quelle che servono per dare un senso complessivo al prodotto, ai dati, alle informazioni e per in-

ly possess information that becomes production specifications will be able to interpenetrate cultural or social paradigms translating them into productive value chains. A further step in the paradigm development curve.

Skilled humanism with cross competences

Hence one has the figure of man with different skills who will become even more central, or that is that CPU and that ability capable of giving an overall sense to the product, data, information and able to integrate systems at the engineering design level of production networks and ecosystems. We can therefore see the centrality of man on two axes: that of the ability to give data an interpretation and therefore to derive information useful for productive and predictive manufacturing, as well as the ability to integrate systems and value chain procedures that are increasingly network- and less consequential flow based. Paradoxically man is even more at the center, but a man who is well prepared, possessing digital but above all cross-sectorial skills, where the interpretation of the data is multidisciplinary, multicultural and not merely technical and technological.

tegrare sistemi al livello della progettazione ingegneristica di reti ed ecosistemi produttivi. La centralità dell’uomo si può raffigurare come incrocio di due funzioni basilari: la capacità di interpretare i dati traendone informazioni utili alla manifattura produttiva e predittiva, e la capacità di integrare sistemi e procedure di catene del valore sempre più strutturate a rete e meno a flusso consequenziale. Paradossalmente, dunque, l’uomo si colloca ancora di più al centro del paradigma. Ed è un uomo preparato, con competenze digitali e soprattutto cross per poter effettuare un’interpretazione dei dati multidisciplinare, multiculturale, non meramente tecnica e tecnologica.

Formazione di filiera: un percorso per le aziende Proprio in virtù di queste considerazioni Acimga e la Federazione Carta e Grafica, oltre che lo stesso Governo con la Legge di stabilità, si sono mosse per fornire agli operatori della filiera competenze operative nuove, attraverso un percorso avviato nel 2018. Idealmente suddiviso in tre fasi, mira a formare culturalmente gli imprenditori e a fornire gli strumenti necessari ad avviare una riforma 4.0 dell’azienda. Un primo passo è stato di check-up, e ha trovato corrispondenza nella prima fase di approvvigionamento tecnologico, inserita nella legge di stabilità con l’istituto dell’iper ammortamento. La seconda fase si è svolta in

Supply chain training: a path for the companies

Precisely by virtue of these considerations, ACIMGA and the Paper and Graphics Federations, as well as the Italian Government itself with the Stability Law, have taken steps to try to give operators in the supply chain new operational skills, through a path started in 2018 and which is ideally divided into three phases. A first step saw the check-up, corresponding to the first phase inserted in the Stability law for technological supply with the institution of hyper amortization, then a second phase in the classroom in SDA Bocconi and a third phase with a one-byone auditing and check-up with Enzo Baglieri and his collaborators from the Product and Process Innovation Department of the Bocconi University Business Management School. All this to culturally train entrepreneurs and to give the first company lines cultural and approach tools.

And now?

Industry 4.0 is no longer a strategic choice but a company need to enable competition on a global and national level.

aula, in SDA Bocconi. La terza fase consiste in auditing e check-up individuali con Enzo Baglieri e suoi collaboratori (parliamo del dipartimento di Innovazione dei prodotti e dei processi della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi).

E ora? Industry 4.0 non è più una scelta strategica ma una necessità aziendale, per competere a livello globale e nazionale. Si basa sull’integrazione tra i due mondi del manufatturiero analogico (off-line) e del digitale inteso come strumento di elaborazione dati. Questi, sotto un’attenta regia UMANA, diventano informazioni atte a efficientare i processi ma anche (e soprattutto) a servitizzare i prodotti, trasformando il prodotto manufatto in un servizio per il proprio target e oltrepassando il concetto di mix prodotto-servizio. Nasceranno così nuove tipologie di ecosistemi produttivi, non necessariamente legati al modello di flow consequenziale della catena del valore, ma modulari e dinamiche. Grazie a organizzazioni rinnovate e con competenze diverse rispetto al modello 3.0. Al centro di tutto, e questo è il grande paradosso, troviamo ancor di più l’uomo, con il suo valore differenziale rispetto alla serialità della macchina. L’uomo capace di pensiero interpretativo, multiculturale, sociale e, perché no, emotivo. Nuovo Uomo Faber all’orizzonte. Una bella sfida, culturale e umana in primis.

Summing up, Industry 4.0 is based on the integration between the world of analogical (off-line) manufacturing and the world of digital as a data processing tool which, under careful HUMAN direction, becomes information capable of making processes more efficient but also (and above all) to servitise the products, in the sense that the manufactured product becomes itself a service for its target, even going beyond the concept of product-service mix. This will create new ways of productive ecosystems, not necessarily linked to the consequential flow model of the value chain but modular and dynamic. All this thanks to renewed organizations and with skills that differ from the 3.0 model. With man ever more - and this is the great paradox - at the centre, with his value that stands apart from the seriality of the machine and of thought. An interpretative, multicultural, social and, why not, emotional thought. The new manufacturing man on the horizon. A beautiful challenge, primarily cultural and human. Andrea Briganti is Director of Acimga and Federazione Carta e Grafica 1/2020

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Fiducia, primo tassello della crescita «Sono diventato imprenditore rilevando la bottega artigianale del padre. L’ho trasformata nel corso degli anni in un’azienda di riferimento nel settore, inventando prodotti innovativi (la nostra vera forza) attraverso un investimento costante di risorse. Ma soprattutto…». Fattore Uomo, fattore Fiducia e reputazione del Made in Italy in una lettera aperta di Felice Rossini, presidente della Rossini SpA.

La mia storia imprenditoriale ha radici lontane - storiche e di Valore - sulle quali si è evoluta un’azienda in continua crescita. La si deve a una visione strategica e a intuizioni che hanno segnato l'evoluzione della stampa, dando vita a una nutrita serie di brevetti internazionali, interamente sviluppati “in casa”. Oggi Rossini SpA opera con sette stabilimenti produttivi in Europa, America e Asia, e una rete di uffici commerciali e di partner distribuiti capillarmente in ogni parte del mondo.

Idee e persone Per essere innovativi è necessario saper osservare attentamente la realtà, per capire come migliorarla creando qualcosa che prima non c’era. Per trasformare le idee in prodotti innovativi è necessario investire in Ricerca e Sviluppo. Con coraggio, determinazione e quel tipo di intelligenza che sa leggere e sa stare al passo coi tempi. Ma non basta. La mia fortuna nasce anche dall'aver saputo scegliere le persone giuste: sono loro a fare la differenza. Ho sempre creduto che la componente umana sia “il” valore aggiunto e il primo investimento da fare, e

per questo mi sono circondato di collaboratori straordinari.

Fedeltà: un valore che si costruisce In un’azienda il fattore umano è cruciale e ne costruisce la solidità. Questa non deriva dall’intelligenza dei collaboratori ma dalla loro fedeltà, costruita attraverso un processo di conoscenza, di relazione e di fidelizzazione. La fedeltà, infatti, non si ottiene unicamente con l'incentivo del denaro (necessario ma non sufficiente), ma con la costruzione costante di un rapporto umano. Ed è tutela di solidità, anche oggi che è tutto computerizzato. La maggior parte degli incidenti informatici, infatti, sono dovuti a errori umani o, peggio, a infedeltà. È l’uomo l’anello debole della catena difensiva e la prima prevenzione parte dalle persone, dalla loro consapevolezza e dalla loro formazione. Per questo va coltivata una cultura aziendale.

Trust, the first step towards growth «I am a person who became an entrepreneur by taking over his father's craft workshop. Over the years I have transformed it into a benchmark company in the sector, inventing innovative products (our real strength) through a constant investment of resources. But most of all…". The human factor and trust factor in an open letter by Felice Rossini president of Rossini SpA My entrepreneurial history has distant, historical and valuable roots, on which a constantly growing company has evolved thanks to a strategic vision and intuitions that have left their mark in the evolution of printing with a whole series of international patents, totally developed within the company. Today we have seven production plants in Europe, America and Asia, a network of com18

mercial offices and partners widely distributed all over the world.

Ideas and People

To be innovative it is necessary to know how to carefully observe reality to understand how to improve it by creating something that was not there before. To transform ideas into innovative prod-

La reputazione dell’impresa e del Sistema Paese Il tema della fiducia è il perno attorno cui ruotano tutti i rapporti: non solo quello interno, con i collaboratori, ma anche quello esterno, che un’azienda intrattiene con i propri clienti. Per questo la creazione di un’immagine forte, affidabile e di qualità è una priorità assoluta. La reputazione di un’impresa deriva dalla coerenza con questa immagine. Una buona reputazione è un valore da proteggere e conservare. È insito nell'azienda e nella sua storia, è qualcosa che va oltre il profitto ed è sempre più una leva determinante - non solo di business ma anche per l’acquisizione di risorse umane e talenti. Anche se mi sento cittadino del mondo sono nato in Italia e sono orgoglioso di essere italiano. Tuttavia, se consideriamo la tutela della reputazione del brand in un’ottica di sistema (il famoso Sistema-Paese, Ndr), vediamo che per il nostro Paese è sicuramente necessario recuperare credibilità. La capacità

ucts you need to invest in research and development. With courage, determination and the kind of intelligence that can read and keep up with the times. My luck also depends on having been able to choose the right people, they make the difference. I have always believed that the human component is added value and the first investment to make, for this reason I surrounded myself with extraordinary collaborators.

Loyalty: a value that is built

The human factor is crucial, starting from the security of a company that should not be attributed to the intelligence of its collaborators but to their loyalty, built through a process of knowledge, relationship and loyalization. Values that are not obtained solely with the incentive of money (necessary but not sufficient), but with the continuous construction of a human relationship. This is the first protection, even today now everything is computerized.

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imprenditoriale degli italiani non ha eguali ma per dare maggiori opportunità di internazionalizzazione alle piccole e medie aziende nazionali occorre migliorare la reputazione dell’Italia. La reputazione di una nazione è un bene comune, che va costruito e mantenuto nel tempo. Una buona immagine del Paese sostiene la reputazione e il posizionamento competitivo delle aziende: il livello di fiducia che gli altri Stati accordano al nostro Sistema Paese non è dato solo dalle imprese ma, necessariamente, dalla qualità (e stabilità) del Governo, della classe dirigente e della società civile.

Made in Italy, forza trainante. Per ora… L’imprenditore purtroppo è sempre più solo. Il rischio è che questa “solitudine” renda la paura del peggio più forte del desiderio del meglio. Oggi, inoltre, l’interesse individuale supera l’interesse collettivo ma se si vuole ripetere il miracolo degli anni della Ricostruzione (anni in cui lo sviluppo sociale e la crescita economica andavano di pari passo) dobbiamo condividere, come popolo, una direzione comune in cui ciascuno possa e debba incanalare il proprio contributo. Dunque, in un clima internazionale sempre più preoccupante per il sistema manifatturiero, un Paese come l’Italia, con tante imprese che operano a livello globale, deve investire sulla propria credibilità internazionale. Come azienda lavoriamo con il mondo intero e l’export è una componente essenziale della nostra attività. Capita spesso che i nostri clienti ci chiedano espressamente un prodotto realizzato in Italia. Il Made in Italy suscita un fascino fortissimo e un’attrattiva rimasta intatta nel tempo. È una forza trainante dell'economia nazionale, che nasce dalla rara bellezza e dalla qualità unica assicurate da tutta la filiera. È lecito però chiedersi: ancora per quanto?

Most cyber incidents are in fact due to human errors or, worse, infidelity. Man is the weak link in the defensive chain and the first prevention starts from people, their awareness and their training. This is why a corporate culture must be fostered.

The reputation of the company and the country system

The theme of trust is the pivot around which not only the internal relationship with its collaborators revolves, but also the external relationship that the company has with its customers. Creating a strong, reliable and quality image is a business priority. And the reputation of its brand is given by consistency with this image. A good reputation is a value to be protected and preserved, it is inherent in the company and in its history, it is something that goes beyond profit and is increasingly a determining lever, not only for the business but also for the acquisition of human resources and talents. Even though I feel like a citizen of the world, I was

di migliaia di contagi in tutto il mondo. Le misure che mirano a contenere il contagio indicano chiaramente i danni che l’epidemia sta provocando anche a livello economico: lo stop ai voli da e per la Cina isolano il Paese e interrompono le relazioni, e si aggiungono ai fermi produttivi in diverse aziende e alla chiusura di punti vendita.

Coronavirus: Chinese spring fairs postponed

Coronavirus: rinviate le fiere cinesi di primavera L’edizione 2020 di Chinaplas - la grande fiera internazionale della plastica e della gomma che doveva tenersi dal 21 al 24 aprile a Shanghai con più di 3900 espositori e 11 padiglioni regionali di cui uno italiano, è stata rimandata a data da definirsi. A comunicarlo sono gli stessi organizzatori, che si adeguano alle direttive di sospensione di ogni attività su larga scala emanate dal governo cinese e dalla municipalità di Shanghai. Al momento in cui scriviamo (5 febbraio, Ndr) Chinaplas è solamente l’ultima delle manifestazioni legate al mondo della stampa a comunicare a espositori e visitatori che non si terrà nelle date previste. Nei giorni precedenti Aipia, l’associazione olandese del packaging attivo e intelligente, aveva annunciato la sospensione di Smart Packaging Summit Asia, anch’essa prevista per aprile. Egual sorte per le due fiere contemporanee di inizio marzo a Guandong, Printing South China 2020 e SinoLabel 2020. Il coronavirus 2019-nCoV - dichiarato dall’OMS emergenza sanitaria di rilevanza internazionale - ha già provocato centinaia di morti, quasi tutti in Cina, e decine

born in Italy and I am proud to be Italian. If we look at the protection of the reputation of our brand from a Country System perspective, surely Italy needs to recover an international credibility. The entrepreneurial capacity of Italians is unmatched, but to give Italian small and medium-sized companies greater internationalization opportunities, Italy's reputation must be increased. The reputation of a nation is a common asset, which must be built and maintained over time. A good image of the country increases the reputation and competitive positioning of companies because the level of trust that States have towards our Country System is not only given by companies but, necessarily, by the quality (and stability) of the government, of the executive class and the civil society.

Made in Italy, driving force. At the moment…

Unfortunately, the entrepreneur is increasingly alone. The risk is that this "loneliness" makes

The 2020 edition of Chinaplas - the great international plastics and rubber fair that was to be held from April 21 to 24 in Shanghai with more than 3900 exhibitors and 11 regional pavilions, one of which Italian, has been postponed to a date to be defined. This was communicated by the organizers themselves, who comply with the directives of suspension of all large-scale activities issued by the Chinese government and the Shanghai municipality. At the time of writing (5 February, Ed.) Chinaplas is only the latest of the print world related events to communicate to exhibitors and visitors that it will not be held on the scheduled dates. In the previous days Aipia, the Dutch association of active and intelligent packaging, had announced the suspension of Smart Packaging Summit Asia, also scheduled for April. Same fate for the two contemporary fairs of early March in Guandong, Printing South China 2020 and SinoLabel 2020. The 2019-nCoV coronavirus - declared by the WHO an international health emergency - has already caused hundreds of deaths, almost all in China, and thousends of infections worldwide. The measures that aim to contain the infection clearly indicate the damage that the epidemic is also causing at an economic level: the stop to flights to and from China isolate the country and interrupt relations, and add to the production stoppages in various companies and the closure of stores.

the fear of the worst stronger than the desire for the best. Today, moreover, the individual interest exceeds the collective interest but if we want to repeat the miracle of the reconstruction years (years in which social development and economic growth went hand in hand) we must share, as a people, a common direction in to which everyone must contribute. Faced with an increasingly worrying international climate for the manufacturing system, a country like Italy, with many companies operating globally, must invest in its international credibility. As a company we work with the whole world and exports are an essential component of our business. It often happens that our customers expressly request a product made in Italy. Made in Italy exercises a very strong appeal and an attraction that has lasted in time. It is a driving force of the national economy thanks to the rare beauty and unique quality guaranteed by the entire Italian supply chain. However, it is legitimate to ask: for how long? 1/2020

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Il futuro è flexo In questa intervista Chris Payne, CEO Miraclon Corp. annuncia che la flessografia diventerà il processo d’elezione nella stampa del packaging . E spiega perché.

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Miraclon compie un anno dalla nascita, con l’acquisizione del business Kodak della stampa flexo, e fa il bilancio di un intenso lavoro di dialogo col mercato, teso anzitutto a chiarire posizionamento e offerta, analisi e progetti della nuova società. Abbiamo approfittato della visita alla scorsa Labelexpo Europe per intervistare il CEO, Chris Payne, che si è prestato a rispondere alle nostre domande e a ragionale sul futuro della flessografia nella stampa di packaging e etichette.

Cosa è cambiato con il passaggio del business flexo di Kodak a Miraclon? Oltre al nuovo nome, cosa hanno percepito i clienti sul piano dell’offerta di prodotti e servizi? Miraclon eredita le soluzioni Kodak per la stampa flessografica ma siamo a tutti gli effetti una nuova società, con la sua R&D, produzione, vendite e servizi e tutte le altre funzioni: finanza, IT eccetera. La sola cosa che abbiamo mantenuto di Kodak è il nome dei prodotti, perché i clienti - in particola-

The future is flexo In this interview Chris Payne, CEO Miraclon Corp. says that flexography will become the packaging printing process of choice. And he explains why. Miraclon is one year on from its birth, with the acquisition of the Kodak flexo printing business, and draws the balance of an intense dialogue with the market, aimed primarily at clarifying the positioning and offer, analysis and projects of the new company. We took advantage of the visit to last Labelexpo Europe to interview their CEO, Chris Payne, who answered our questions and reasoned as to the future of flexography in packaging and label printing. What has changed with the transition of Kodak's flexo business to Miraclon? In addition to the new name, what have customers perceived

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in terms of the products and services offering? Miraclon inherits Kodak solutions for flexographic printing but we are in all respects a new company, with its R&D, production, sales and services and all other functions: Finance, IT etc. The only thing we have kept of Kodak is the product names, so that customers - especially brand managers - can recognize them. Having said that, we too, just like Kodak, are innovators and with the birth of the new company we have invested to expand our offer and application fields. Our job is to continue facilitating the transformation of the flexo printing industry

re i brand manager - possano riconoscerli. Detto questo, anche noi, proprio come Kodak, siamo degli innovatori e con la nascita della nuova impresa abbiamo investito per ampliare offerta e campi applicativi. Il nostro lavoro è continuare a trasformare l’industria della stampa flexo per farla diventare l’alternativa più competitiva ai processi tradizionali. E lavorare con i partner di filiera - siano essi clienti o altri fornitori di tecnologie - rappresenta una grande opportunità per recepire il meglio dell’offset o della roto

as it becomes the best competitive alternative to traditional printing technologies. And working with supply chain partners - be they customers or other technology suppliers - represents a great opportunity to incorporate the best of offset or gravure and transfer it to flexo, in order to offer the best possible performance, in all stages and aspects of the process. You are in good company: digital operators, for example, say something similar. And in the meantime, other technologies are evolving to adapt to changing needs. So what does your statement mean? In this memento our commitment is focused primarily on converting printers from gravure or offset to flexo. It's not just about competing with these technologies, it's also about expanding the flexography business: many of our customers are still working as before, without awareness of what can be achieved today. Last year we also organized the Global Flexo Innovation Award to understand how printers place themselves, 1/2020

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eccellenti, prima eseguite con altri sistemi, che ci hanno mostrato cosa effettivamente stanno facendo i nostri clienti. Cosa intende con “ottimizzazione del processo”? La vera prerogativa della flexo è di stampare bene e con efficienza. Mettere insieme questi due aspetti della qualità è il nostro primo obiettivo: oggi possiamo raggiungere lo stesso livello di perfezione di roto e offset ma in modo molto più economico, ed è la ragione per cui la flexo è vincente. Anche in rapporto al digitale, che è senz’altro una tecnologia-chiave, in grado di soddisfare la domanda di piccoli lotti e dati variabili, ma è anche la più costosa, per molte ragioni. E se il futuro starà nell’ibrido flexo-digitale, oggi tutto l’impegno della nostra R&D va nella direzione di migliorare ulteriormente qualità ed economicità della flessografia.

e trasferirlo nella flexo, in modo da arrivare a offrire le prestazioni migliori possibili, in tutte le fasi e gli aspetti del processo. Siete in buona compagnia: gli operatori del digitale, per esempio, dicono qualcosa di simile. E nel frattempo le altre tecnologie si stanno evolvendo per adeguarsi alle esigenze che mutano. Cosa significa dunque la sua affermazione? In questo momento il nostro impegno è focalizzato in primo luogo sulla conversione degli stampatori dalla roto o dall’offset alla flexo. Non si tratta solo di competere con queste tecnologie, ma anche di espandere il business della flessografia: molti dei nostri clienti stanno ancora lavorando come prima, senza consapevolezza di ciò che si può ottenere oggi. L’anno scorso abbiamo organizzato il Glo-

with what mentality at what level of quality. And thanks to their work, we have had proof that today the flexographic process has nothing to envy others, neither in terms of quality nor in terms of efficiency. In fact flexography is making inroads in the world and the statistics confirm it: it is making its appearance in India, consolidating in the USA and in Italy it benefits from an increasingly sophisticated technical culture, which extends its possibilities. It happens as awareness of the role of prepress is acquired both in achieving quality of work and in optimizing the process. At the Global Flexo Innovation Awards we saw, on the most diverse substrates, many examples of excellent prints, previously performed with other systems, which showed us what our customers are actually doing. What do you mean by "process optimization"? 22

bal Flexo Innovation Award anche per capire come gli stampatori si pongono, con che mentalità a quale livello di qualità. E, grazie ai loro lavori, abbiamo avuto la prova che oggi il processo flessografico non ha veramente nulla da invidiare agli altri, né sul piano della qualità né su quello dell’efficienza. Infatti la flessografia conquista spazio nel mondo e le statistiche lo confermano: si affaccia in India, si consolida negli USA e in Italia beneficia di una cultura tecnica sempre più sofisticata, che ne estende le possibilità. Accade man mano che si acquista consapevolezza del ruolo della prestampa sia nel raggiungimento della qualità del lavoro sia nell’ottimizzazione del processo. Ai Global Flexo Innovation Award abbiamo visto, sui substrati più diversi, molti esempi di stampe

The real prerogative of flexo is to print well and efficiently. Putting these two aspects of quality together is our first goal: today we can achieve the same level of web and offset perfection but in a much cheaper way, which is the reason why flexo is a winner. Even in relation to digital, which is certainly a key technology, capable of satisfying the demand for small batches and variable data, but it is also the most expensive, for many reasons. And if the future lies in the flexo-digital hybrid, today all our R&D efforts go in the direction of further improving the quality and economy of flexography. How are you working towards this? On what aspects of technology? And in what way are your products better than competing ones? Our plate making technology is different from all the others. We are leaders in thermal imaging materials. Our unique thermal imaging films offer the highest resolution in the graphic arts industry and

In che modo state lavorando in quest’ottica? Su quali aspetti della tecnologia? E in cosa i vostri prodotti sono migliori di quelli concorrenti? La nostra tecnologia di plate making è diversa da tutte le altre. Siamo leader nei materiali per il thermal imaging, dove i nostri film esclusivi permettono di ottenere la più alta risoluzione delle Arti Grafiche e sono alla base della coerenza, ripetibilità e prestazioni che distinguono le nostre soluzioni da quelle della concorrenza. Abbiamo aperto la strada al “punto piatto” digitale per la flessografia nel 2008, un approccio ora accolto in tutto il settore e imitato da tutti i principali concorrenti. Quanto agli obiettivi di miglioramento, sono dettati ad esempio dalla diffusa e pressante esigenza di sostenibilità che, fra l’altro, porta a utilizzare substrati più economici o riciclabili, difficili da stampare. È una sfida che le nostre tecnologie permettono di affrontare con successo e i brand ne hanno un gran bisogno, anche perché il consumatore chiede soluzioni concrete e non solo discorsi.

are the foundation for the consistency, predictability and capability that sets our solutions apart from our competition. We pioneered the digital flat top dot for flexo back in 2008 - an approach that is now accepted industry-wide and imitated by all leading competitors. As for the improvement objectives, they are dictated for example by the widespread and pressing need for sustainability which, among other things, leads to the use of cheaper or recyclable substrates, difficult to print. It is a challenge that our technologies allow us to face successfully and brands have a great need, also because the consumer asks for concrete solutions and not just speeches. Can you give us an example of a Miraclon product that heads in this direction? At the fair we present new developments in water based systems, to print with the same level of quality as solvent products but with a cleaner and absolutely faster process than other analogous

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Un esempio di prodotto Miraclon che va in questa direzione? In fiera presentiamo nuovi sviluppi nei sistemi water based, per stampare con lo stesso livello di qualità dei prodotti a solvente ma con un processo più pulito e assolutamente più veloce degli altri analoghi sul mercato. Si chiamano Kodak Flexcel NX Ultra e per

Novità a base acqua Alla scorsa Labelexpo di Bruxelles Miraclon ha presentato agli operatori europei i nuovi sviluppi della tecnologia Flexcel NX Ultra con processo a base acqua. Si tratta di un sistema integrato per la produzione end-to-end, in meno di un’ora, di lastre flessografiche senza solventi e VOC. Sfrutta prestazioni e tecnologia di imaging della famiglia Flexcel NX, con un ciclo ad alti volumi e bassa manutenzione. Flexcel NX Ultra combina esposizione, dilavamento, asciugatura e finitura in un sistema robusto e facile da usare, con cicli di pulizia automatizzati. Il primo prodotto disponibile è Flexcel NX Ultra 35, per lastre fino a 889 x 1219,2 mm.

Water based news At the last Labelexpo in Brussels Miraclon presented the new developments of Flexcel NX Ultra technology with water-based process to European operators. It is an integrated system for end-to-end production in less than an hour of solvent-free flexographic plates and VOC. It takes advantage of the Flexcel NX family’s performance and imaging technology, with a high-volume, low-maintenance cycle. Flexcel NX Ultra combines exposure, washout, drying and finishing in a robust and easy-to-use system with automated cleaning cycles. The first product available is Flexcel NX Ultra 35, for plates up to 889 x 1219.2 mm.

ones on the market. They are called Kodak Flexcel NX Ultra and for us they do not represent "the” technology - we also have the others - but a concrete contribution both to sustainability and to the efficiency of the printing industry, which also means working with less waste and faster speeds. In Italy too you also collaborate with the manufacturers of printing machines. Yes, and for us it is a strategic choice. We are not only plate suppliers, but also development partners. When we say that flexo is the technology of the future it is because it allows the best image transfer, the most efficient color management - even by switching from spot colors to full color - which means, once again, greater speed and accuracy of the press. And if we not only accompany machine builders but also ink and anilox manufacturers, the key function of an optimal process is the transfer of ink to the substrate. There are no alternatives: Ei-

noi non rappresentano “la” tecnologia - abbiamo anche le altre - ma un contributo concreto sia alla sostenibilità sia all’efficienza dell’industria della stampa, che significa anche lavorare con meno scarti e a maggiore velocità. Voi collaborate, in Italia e non solo, anche con i costruttori di macchine da stampa... Sì, e per noi è una scelta strategica. Non siamo solo fornitori di lastre, ma anche partner di sviluppo. Quando diciamo che la flexo è la tecnologia del futuro è perché permette il trasferimento migliore dell’immagine, la gestione più efficiente del colore - anche passando dai colori spot a quelli di quadricromia - il che significa, ancora una volta, una maggiore rapidità e accuratezza della stampa. E se camminiamo insieme non solo ai costruttori di macchine ma anche ai produttori di inchiostri e di anilox, perché la funzione chiave di un processo ottimale è il trasferimento dell’inchiostro sul substrato. Non ci sono alternative: o si è degli indovini o si fanno le cose come vanno fatte, insieme a tutti gli altri soggetti in campo. Per servire il cliente che condiziona tutti gli altri: il consumatore finale. In quali punti della catena del valore nascono in questo momento le innovazioni più interessanti? È un continuum. Negli ultimi anni tutto si è evoluto in continuazione generando l’avanzamento del sistema nel suo complesso e la progressiva conquista di nuove applicazioni: nel labeling ma anche nel cartone teso e ondulato, ad esempio. Ma oggi quello che più conta per le industrie è che il processo di stampa sia sostenibile e efficace. Su tutti i tipi di materiale - che dovrà essere riciclabile e infine biodegradabile - riducendo le emissioni VOC, i consumi di energia e gli scarti. E senza aumentare i costi. Quanto ci vorrà non lo so, ma l’obiettivo a cui tutti tendono è questo.

ther you are a fortune teller or you do things as they should be done, together with all the other players on the field. This to serve the customer that affects everyone else: the final consumer. Where are the most interesting innovations born in the value chain right now? It is a continuum. In recent years everything has evolved continuously generating the progress of the system as a whole and the progressive conquest of new applications: in labeling but also in flat and corrugated cardboard, for example. But today what matters most to industries is that the printing process is sustainable and effective. On all types of material - which must be recyclable and ultimately biodegradable reducing VOC emissions, energy consumption and waste. And without increasing costs. I don't know how long it will take, but this is the goal everyone is aiming for.

Matrimonio italo-cinese negli ondulatori Il gruppo cinese DongFang, per il tramite della controllata italiana Fosber Group, ha acquisito il 60% di BP Agnati, storico leader italiano nella progettazione e produzione di ondulatori. BP Agnati, già parte del Gruppo Brivio Pierino, nel 2019 ha generato output per 40 milioni e vanta installazioni in tutto il mondo. In attivo sia per liquidità che per portafoglio ordini - ha dichiarato per l’occasione Alberto Brivio, titolare e AD di BP Agnati - la società di Vimercate (MB) continuerà a investire in R&D e, con l’ingresso nel Gruppo Fosber, punta a migliorare in modo significativo l’offerta, soprattutto di servizi di supporto e assistenza post-vendita, ricambi e formazione. Negli ultimi anni il successo di mercato di BP Agnati è stato sostenuto dallo sviluppo dell’ondulatore Quantum, accolto con favore dai converter che producono imballaggi con stampa flexo, offset e - grazie al suo design unico - digitale, anche online.

Italian-Chinese marriage of corrugators The Chinese DongFang group, through the Italian subsidiary Fosber Group, acquired 60% of BP Agnati, the historic Italian leader in the design and production of corrugators. BP Agnati, already part of the Brivio Pierino Group, in 2019 generated 40 million of output and can boast installations all over the world. Showing assets in both liquidity and in its order backlog - said Alberto Brivio, owner and CEO of BP Agnati - the Vimercate (MB) based company will continue to invest in R&D and, by joining the Fosber Group, aims to improve its offer significantly, especially of after-sales support and assistance services, spare parts and training. In recent years, the market success of BP Agnati has been supported by the development of the Quantum corrugator, welcomed by the converters that produce packaging with flexo, offset and - thanks to its unique design - digital, this too also online. 1/2020

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STORIE DI SUCCESSO

Flexo alla ceca Storia, prodotti e progetti di Soma: un costruttore di macchine da stampa che si sta imponendo a livello internazionale per tecnologia e approccio al mercato (e annuncia grandi sorprese per drupa 2020). Intervista al CCO dell’azienda della Repubblica Ceca, Pavla Kusá. EP Da qualche tempo Soma, costruttore di macchine da stampa e converting piuttosto riservato sul piano comunicativo, fa parlare di sé in varie occasioni e parti del mondo. Qual è la ragione di questa maggiore visibilità? Lo abbiamo chiesto alla CCO e membro della famiglia proprietaria dell’azienda ceca che, di recente, manifesta maggiore interesse anche al mercato italiano. Ne è testimonianza, fra gli altri, il coinvolgimento di Grafikontrol come fornitore di sistemi hi-tech di ispezione visiva sulla super avanzata flexo Optima 2, fornita da Soma al converter americano Bomarko, ma anche la nomina di Stefano Squarcina a direttore globale vendite e marketing. Soma, inoltre, si è associata ad Atif e ha fatto la sua prima comparsa (nella persona del titolare, Ladislav Verner) allo scorso Flexo Day di Bologna. Alla CCO Pavla Kusá chiediamo le ragioni di questo cambio di passo. Signora Kusá la maggiore visibilità di Soma a livello internazionale nasce da una politica di mercato più aggressiva o da una svolta

tecnologica che richiede di essere comunicata? Si tratta dell’effetto naturale di una crescita costante, dovuta alla sempre maggiore richiesta delle tecnologie Soma in tutto il mondo. Il che, a sua volta, è il risultato del grande sforzo congiunto e a lungo termine di un team composto da specialisti dei dipartimenti di ricerca, sviluppo, vendita, assistenza ... insomma di un'intera azienda la cui ambizione, fin dall'inizio, era di sviluppare e fornire alta tecnologia a livello globale. Quando è stata fondata la società e con quali obiettivi? Qual è oggi la vostra struttura e come vi siete attestati sul mercato? Soma è stata fondata nel 1992 dal signor Verner, la cui famiglia è tutt’oggi proprietaria dell'azienda. All’epoca Ladislav Verner era un giovane ingegnere meccanico che credeva fortemente nelle ca-

Czech flexo History, products and projects of the company Soma: a printing machine manufacturer that is imposing itself internationally due to its technology and market approach (and that announces big surprises for drupa 2020). Interview with the CCO of the Czech company, Pavla Kusá. EP For some time now Soma, a manufacturer of printing and converting machines which has been rather reserved in terms of communication, has got itself mentioned on various occasions and in various parts of the world. What is the reason behind this increased visibility? We put the question to the CCO and member of the family that owns the Czech company, which has also recently shown greater interest in the Italian market. This advance is also testified by the involvement

pacità dell'ingegneria ceca e del proprio team. La sua idea era di sviluppare alta tecnologia senza compromessi anche sul piano della qualità. Il fatto che l’azienda si sia specializzata in macchine per la stampa e il converting di imballaggio è dovuto in parte a un caso fortunato, ma anche al fatto che al progetto aziendale è stata asservita la migliore ingegneria dei progettisti cechi, la massima qualità dei

of Grafikontrol as a supplier of hi-tech visual inspection systems on the super advanced flexo Optima 2, provided by Soma to the American converter Bomarko, but also by the appointment of Stefano Squarcina as global sales and marketing director. Soma has also joined Atif and made its first appearance (in the person of the owner, Ladislav Verner) at the last Flexo Day in Bologna. We asked CCO Pavla Kusá the reasons for this change of pace.

Mrs. Kusá, does Soma's greater visibility internationally stem from a more aggressive market policy or from a technological change that needs to be communicated? It is a natural effect of Soma’s continuous growth worldwide and that market demand for Soma’s technologies is increasing year in year out. It is also the result of long-term effort of our team of R&D, marketing, sales, and service specialists ... an entire company that set out with the ambition to develop, produce, sell and service high-tech technology the world over. When was the company founded and with what objectives? What is your structure today and what stance have you taken on the market? Soma was established in 1992 by Mr. Verner, founder of the company’s sole owner family. At the time Ladislav Verner was a young mechanical engineer who strongly believed in the capability of Czech En1/2020

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Stefano Squarcina, Soma Global Sales and Marketing Director.

componenti per ciascun elemento della macchina e un’esecuzione perfetta del prodotto, che viene eseguito in casa in ogni sua parte, scocca compresa. Tutte caratteristiche fondamentali nel printing. Oggi la nostra offerta si articola in tre linee principali di prodotto: macchine flexo CI, ribobinatrici e accoppiatrici e siamo attestati fra i principali produttori di tecnologia flexo CI in tutti i continenti. Il fatturato raggiunge i 40 milioni di euro con 243 dipendenti e le vendite della nostra macchina flessografica Optima Cl crescono al ritmo di 2 cifre all’anno. Dal punto di vista tecnologico, cosa distingue Soma dai competitor? Molte cose. Se parliamo di prodotti, siamo convinti che la macchina da stampa flexo Optima, ad esempio, abbia portato molti vantaggi agli stampatori, offrendo loro un vantaggio competitivo e vari plus rispetto ai concorrenti. Il fatto che Soma ne abbia già venduto più di

gineering and the team he had surrounded himself with. His vision was to develop high-tech equipment without in any way reneging on quality. The fact that we finally ended up working for the packaging industry was, one could say, something of a happy coincidence, our aims was to combine the best Czech engineering design with top quality of components and perfect workmanship. We have also managed to achieve this by maintaining production, including tooling up of frames etc., under our own roof. At present Soma supplies 3 main product lines CI flexo machines, slitter rewinders and laminators. The company ranks among top international producers of CI flexo technology; notably sales of our OptimaCI flexo press put in double digit growth figures each year. Company turnover is around 40.000.000 euros; we have 243 employees. From the technological point of view, how does SOMA stand out from its competitors? Soma is different in many aspects in terms of what 26

120 unità dall’ottobre 2013 ne è solo una conferma. In questa tecnologia si sommano efficienza e potenzialità. In Soma gli ingegneri e il team tecnico lavorano al perfezionamento continuo di ogni singolo elemento della macchina e relativa funzione. Ad esempio la stabilità, massimizzata dall’Advanced Bounce System, la sostenibilità delle tirature breve con il sistema ARUN di set-up a spreco zero, e la concezione modulare che permette di incontrare le esigenze di ciascun cliente. Può darci qualche dettaglio tecnico? Sono almeno cinque i sistemi peculiari delle nostre macchine, che “fanno la differenza”. 1. Soma ABC (Advanced Bounce Control), che coinvolge diversi elementi cruciali del progetto con l’obiettivo di ridurre il rimbalzo garantendo stabilità. Al centro il gruppo stampa, costituto da un blocco unico per l’alloggiamento delle unità colore, con una struttura

we can offer to our customers. Looking at the level of products, we can strongly claim that the Optima flexo press has brought many advantages for printers that enables them to outmatch their competitors. The fact that Soma sold more than 120 pieces of this press type from 10/2013 only goes to confirm this. Efficiency meets capability in this technology. The engineers and technical team pursue perfect processing of each individual piece. Press stability is ensured via the unique ABC (Advance bounce system), short runs with the help of ARUN zero-waste job set-up system, while the machine’s simple modular strucutre allows our company to be highly flexible in terms of meeting the customers‘ individual needs. Can you go into some technical detail? Our machines feature at least five peculiar systems, which go to make the difference: 1. Bounce reduction is achieved through Soma’s Advanced Bounce Control system, which consists of

particolarmente solida, con uno spessore medio di 5,1 pollici che diventano 7,9 in alcune aree, prodotta al nostro interno per garantirne la massima qualità. 2. Il il set-up a scarto zero Arun: un montacliché automatizzato fuori linea, che adotta una sleeve leggermente modificata, fornita da diversi produttori tra cui PolyWest, Flint, Rotec e Rossini. I dati fondamentali del registro e della stampa sono memorizzati in appositi chip integrati nella manica e vengono letti dalla macchina che si setta in automatico. In questo modo lo spreco di materiale in fase di avviamento è stato ridotto a 5 metri o anche meno, corrispondente alla circonferenza del tamburo centrale. 3. Il sistema di cartucce d'inchiostro Soma, una novità nelle macchine flessografiche a tamburo centrale, rappresenta un modo per ridurre i costi sui lavori che richiedono inchiostri costosi per tinte piatte, effetti speciali o effetti metallici. Il piccolo serbatoio si monta direttamente sulla camera a racla e richiede 0,26 g di inchiostro. I test in macchina quantificano il risparmio medio di inchiostro in circa il 18%. 4. Il raffreddamento degli alloggiamenti dei cilindri sul lato motore, analogo a quello del tamburo centrale, evita qualsiasi espansione causata dalla temperatura e il conseguente aumento del punto. 5. Gli essiccatori Interdeck si aprono di 90 gradi come una porta, semplificando la pulizia e assicurando la facile accessibilità alla base della macchina e al tamburo centrale. Ampliando lo sguardo all’azienda nel suo complesso, cosa la rende “diversa”? La nostra principale differenza è correlata al nostro essere una società di stampo familiare e si traduce in un approccio al mercato focalizzato sui bisogni specifici di ogni singolo cliente. Il nostro valore chiave è ascoltare per aiutare e il motto di mio padre (il fondatore dell’azienda, Ndr), ben noto per tutti i nostri dipendenti, è “Nulla è più importante della soddisfazione del cliente”. Il secondo tratto distintivo di Soma è che de-

several crucial ele­ments in the design of the machine ­- for example, a single block printing unit frame. All frames are solid and on average 5.1-in. thick, with some areas up to 7.9-in. thick. Soma produces all frames in-house in order to guarantee highest quality. 2. Then there is the Arun zero-meter setup waste system, an off-press automated plate mounter that requires a slightly modified sleeve, which can be supplied by several manufacturers including PolyWest, Flint, Rotec and Rossini. Crucial data for register and impression setting are stored in chips in the sleeve. This information is read by the press for fully automated register and impression setting. Total waste for impression and register setting has been reduced to 16.4-ft. or less, which represents the circumference of the CI drum 3. We also offer the Soma Ink Cartridge system, a first for CI flexo presses, providing a way to reduce costs on jobs where expensive inks for spot colors, special effects or a metallic look are required. The small reservoir mounts directly to the doctor blade chamber and requires 0.26-g. of ink. Field tests

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STORIE DI SUCCESSO

dichiamo ancora una grande attenzione alle componenti critiche della macchina, quelle che rivestono un'importanza decisiva nella qualità di stampa. Per questo le realizziamo direttamente in casa: la maggior parte dei nostri fornitori si concentra sull'assemblaggio e esternalizza il 99% dei componenti perdendo così, a nostro parere, il controllo sulla qualità finale della consegna. Per noi è inaccettabile. Soma è stata fondata in un Paese dalla profonda cultura tecnologica e con un rapporto privilegiato con la vicina Germania, locomotiva economica europea. Quanto "ha pesato" sullo sviluppo del suo business? Da un lato, che la Repubblica Ceca sia un paese di grandi talenti in diverse aree - fra cui l'ingegneria - è alla base stessa della nostra

show that on average of almost 18 percent of the ink can be saved this way. 4. Lastly one has the cooling of the cylinder housings at motor side, similar to the cooling of the CI drum, the prevents any temperature-caused expan­sion and, hence, dot gain. 5. Interdeck dryers swing open at 90 degrees, similar to a door, simplifying cleaning and providing easy accessibility to the substrate and CI drum. Extending one’s gaze to the company as a whole, what makes you “different“? At a purely company level, our main difference is based on the fact we are a family owned concern. Our company approach is more focused on individual side of every customers, our key value is that we really heed the customer and listen to their specific needs. My fathers’ motto ‘there is nothing more important than customer satisfaction’ is well known throughout the company. Another highly important difference is that Soma is heavily involved in producing all the critical parts

attività. Ricordo al riguardo l’espressione "Le mani d’oro dei cechi" diffusa, non a caso, in tutto il mondo… Dall'altro questa preminenza ha sostenuto una crescita costante della nostra economia che oggi, fra l’altro, ha un tasso di disoccupazione prossimo allo zero. Il che, per un'azienda come Soma che sta crescendo di anno in anno, paradossalmente ha anche un risvolto negativo: è sempre più difficile trovare nuove persone qualificate, soprattutto nei reparti produttivi. E i progetti? State sviluppando nuove macchine? Aprite a nuove tecnologie? Al riguardo, cosa pensate della stampa digitale? E di quella ibrida? Successo e ambizione ci spingono anzitutto a

that are key to the quality of the presses. Most of our suppliers only focus on assembly and they outsource 99% of production of press parts. This way they lose control over final delivered quality. This is not acceptable to us. Soma was founded in a country with a solid technology culture, with a privileged relationship with Germany (Europe’s ‘locomotive’), How much has this “weighed" on your business development? On the one hand we established our business on the Czech Republic’s renowned, time-honored skill base, most notably engineering. There is a world famous saying about Czechia which speaks of “gold Czech hands“. On the other though the steady growth of our economy has created a situation of almost zero unemployment. For a company like Soma, which is growing every year it is getting harder and harder to find new qualified people, particularly in our production departments.

potenziare la capacità produttiva, con un raddoppio dell’output a fronte di un investimento di 10 milioni di dollari. Il nuovo sito verrà ultimato in 3 anni. Per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi modelli di macchina, è nel nostro DNA trovare soluzioni che migliorino la performance a beneficio dei clienti, attuali e futuri. Drupa 2020 (dove Soma espone nel padiglione 15) sarà l’appuntamento più rilevante, dove presenteremo novità che al momento non posso rivelare. Saranno importanti e sorprenderanno, dimostrando che ci sono ancora ampi margini di miglioramento nella stampa flessografica. In ogni caso Soma sta esplorando anche la stampa digitale. Per due ragioni: generare nuove idee che si combinino con la tecnologia di stampa digitale, e introdurre un nuovo approccio alla stampa ibrida.

And your plans? Are you developing new machines? Are you open to new technologies? In this regard, what do you think of digital printing? What about hybrid printing? Success and ambition are forcing Soma to increase its production capacity, almost doubling its output against an investment of 10 million dollars. Our new site will be completed in 3 years’ time. As for the development of new machine models, it is in our DNA to find solutions that improve performance for the benefit of customers, both present and future ones. Drupa 2020 (where Soma will be exhibiting in Hall 15) is our most important event, where we will be presenting new features that I cannot currently disclose. They introduce sweeping changes, showing that there is still ample room for improvement in flexographic printing. In any case, Soma is also exploring digital printing. For two reasons: To generate new ideas that combine with digital printing technology and to introduce a new approach to hybrid printing. 1/2020

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SOSTENIBILITÀ

Bioplastiche: la sfida New Pack L’Università Cattolica del Sacro Cuore, le istituzioni europee e un consorzio nazionale impegnati in un nuovo progetto per lo sviluppo di due plastiche ecosostenibili. RN Nell’epoca delle campagne plastic free e delle manovre economiche con la plastic tax, c’è chi tenta un approccio scientifico all’uso sostenibile della plastica nel packaging e nel settore food, scevro da ideologie e soprattutto in un’ottica di problem solving. Parliamo del progetto New Pack - New BioBased Film for Packaging, sponsorizzato dall’Unione Europea, che vede all’opera, tra università e associazioni, 13 partner in 8 paesi diversi. Per l’Italia partecipano l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Consorzio per la Promozione della Cultura Plastica Proplast. IMAF SPA - Industria Materiali Fotochimici Via Galvani, 2 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) - I Telefono 02/55302615 email: info@imaf.it - internet: ww

L’obiettivo è ambizioso: sviluppare una tecnologia innovativa, competitiva e sostenibile per realizzare due nuovi polimeri biodegra-

dabili. La ricerca si sta focalizzando sulla creazione di film PLA e PHB a partire da scarti dell’industria alimentare (come le bucce di patate o di arance), con caratteristiche anti ossidanti e anti batteriche tali da allungare la vita dei prodotti confezionati. Per fare il punto sul progetto New Pack, nato nel giugno 2018 e che si concluderà il 31 maggio 2021, l’università Cattolica Sacro Cuore ha ospitato a Piacenza il Workshop “Development of innovative bioplastics for the food sector” che ha visto confrontarsi sul tema, oltre agli studiosi, anche le aziende. L’evento ha illustrato le varie iniziative di ricerca messe in campo, ma ha anche evidenziato alcune contraddizioni nella legislazione corrente, che complicano ulteriormente il lavoro

Bioplastics: the New Pack challenge The Catholic University of the Sacred Heart, European Institutions and a national consortium engaged in a new project for the development of two environmentally sustainable plastics. RN In the era of plastic free campaigns and economic maneuvers with the plastic tax, there are those who are attempting a scientific approach to the sustainable use of plastic in packaging and in the food sector, free from ideologies and above all in a problem solving perspective.We are talking about New Pack's New BioBased Film for Packaging project, sponsored by the European Union, which sees 13 partners in 8 different countries working at universities and associations. The Catholic University of the

Sacred Heart and the Consortium for the Promotion of Proplast Plastic Culture are taking part for Italy. The goal is ambitious: develop an innovative, competitive and sustainable technology to create two new biodegradable polymers. The research is focusing on the creation of PLA and PHB films starting from waste from the food industry (such as potato or orange peels), with anti-oxidant and anti-bacterial characteristics to the point of extending the life of

dei ricercatori verso un’economia circolare della plastica. «La vera sfida - dichiara al riguardo Giorgia Spigno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - è rendere questo processo sostenibile anche dal punto di vista economico, in modo che si possa creare una produzione industriale plastiche biodegradabili competitiva rispetto a quella di materiali tradizionali creati da risorse fossili. In questo momento l’attenzione a questi temi è molto alta e siamo convinti che il formato usato dal progetto New Pack sia quello giusto. Università, aziende ed enti di regolamentazione hanno risorse e conoscenze per riuscire nell’impresa».

packaged products. To take stock of the New Pack project, set up in June 2018 and ending on May 31st 2021, the Catholic University hosted the Workshop "Development of innovative bioplastics for the food sector" in Piacenza, which witnessed scholars as well as companies debate on the subject. The event illustrated the various research initiatives implemented, but also highlighted some contradictions in current legislation, which further complicate the work of researchers working towards a circular plastic economy. «The real challenge - declares Giorgia Spigno of the Catholic University - is also making this process economically sustainable, in order to create an industrial production of biodegradable plastics that can compete with traditional materials created by fossil resources. At this moment in time the attention to these issues is very high and we are convinced that the format used by the New Pack project is the right one. Universities, companies and regulatory bodies have resources and knowledge to succeed in the enterprise». 1/2020

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PAROLA ALLA FILIERA

IN DEPTH

​La digitalizzazione del colore

nel packaging: prospettive

Nell’85% dei casi, la prima impressione trasmessa da un packaging è basata sul colore*, che è anche il principale elemento di identificazione di un brand. Tutti conoscono il potere di “ingaggio” di questo elemento del packaging, ma riprodurlo correttamente è ogni volta una sfida. Cosa pensano i brand owner della digitalizzazione di questo processo? Un’inchiesta condotta da Bobst presso 6 imprese leader.

Tutti conosciamo il BLU Nivea e il ROSSO CocaCola. La qualità e costanza del colore era e resta un elemento strategico e delicato per tutti: brand owner, stampatri e converter. Man mano che la tecnologia evolve, è importante capire la prospettiva dei marchi e la loro visione degli ultimi sviluppi nella gestione del colore. Per questo abbiamo interpellato sei aziende leader globali nei mercati del food & beverage, farmaceutico e tabacco, interrogandoli sulle sfide che devono affrontare stampando sul packaging i loro marchi e su come valutano l’eventualità di adottare soluzioni colore più digitalizzate nella produzione delle loro confezioni. Le risposte che ci hanno dato riflettono i grandi cambiamenti avvenuti in quest’area, con i brand owner alle prese con un ambiente in rapido mutamento e una tecnologia che evolve altrettanto velocemente. Le novità introdotte dall’Extended Color Gamut (ECG) sono significative. Si tratta della principale leva per migliorare al contempo la costanza del colore e l’efficienza della produzione, insieme alla riduzione di costi e impatto ambientale. Le osservazioni e raccomandazioni che troverete qui di seguito sono molto importanti in un mondo dove la digitalizzazione e automazione dei processi guidano l’evoluzione.

The digitalization of color in packaging: perspectives In 85% of cases*, the first impression transmitted by a packaging is based on color, which is also the main identification element of a brand*. Everyone knows the power of "engagement" of this element of packaging, but reproducing it correctly is a challenge every time. What do the brand owners think about the digitalization of this process? An investigation carried out by Bobst at 6 leading companies. We all know the Nivea BLUE and the Coca-Cola RED. Color quality and consistency was and remains a very strategic and sensitive topic for both Brand Owners, printers and converters. As technology evolves, it is important to understand the perspective of brand owners and their view on the latest developments in color management. We spoke to Brand Owners at six leading global companies, encompassing food, beverages, to-

bacco and pharmaceuticals, about the challenges they face around the colors on their brand packaging, and how they consider more digitalized color solutions in their packaging production workflows. The responses we heard reflect the high pace of change in this area, as Brand Owners grapple with a fast-moving environment and equally rapidly-evolving technology. The changes driven by the Extended Color Gamut

del mercato e I I letrend richieste degli utilizzatori La sfida principale? Ora e sempre coerenza «La posta in gioco è la fedeltà dei colori. E se non sei in grado di mettere in campo accuratezza e precisione sei escluso dalla partita». Marc Hufschmied, Senior Manager R&D Packaging Innovation di PepsiCo, spiega la situazione in poche parole semplici. Per i brand owner la coerenza del colore è una battaglia imperdibile. «I consumatori sono molto sensibili al colore e su quello del marchio hanno aspettative che vanno soddisfatte in modo coerente in tutti i mercati del mondo», continua il manager. «La loro fiducia nel prodotto abbraccia anche la grafica del packaging. La confezione è il “venditore ultimo”. E per noi è fondamentale adottare, con il massimo rigore, standard che assicurano questa uniformità e sistemi di verifica quantitativa». Per Hufschmied, dunque, la coerenza del colore del brand è la "sfida numero

(ECG) are significant. It is the biggest driver to simultaneously improve color consistency and production efficiency while reducing cost and environmental impacts. The observations and recommendations you will find below are very important in a world where the digitalization and the automation of processes are driving forces.

Market trends and user requests Consistency remains the key color challenge

“Color fidelity is now table stakes. Without demonstrable accuracy and precision, you are not a player.” Marc Hufschmied, Senior Manager R&D Packaging Innovation at PepsiCo, lays the situation out in plain terms. Color consistency is a must-win battle for Brand Owners. 1/2020

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La coerenza del colore richiede impegno

uno” di ogni azienda di marca. E la difficoltà riguarda, da sempre, la gran varietà di processi di stampa, inchiostri e substrati coinvolti. Michele Amigoni, Group RDQ -Vice President Global Packaging al Gruppo Barilla, è d'accordo. «Come tutte le aziende globali, anche noi abbiamo riscontrato problemi di coerenza dei colori», afferma. «Se prendi una scatola di pasta Barilla negli Stati Uniti e la confronti con una in Italia potresti riscontrare delle differenze di colore. Abbiamo standardizzato tutto per ottenere la stessa immagine, ma il risultato non è scontato quando concorrono diversi converter, tirature e tecnologie di stampa, e Paesi».

ordinato su una piattaforma di commercio online apparirà esattamente come nelle foto sul web. E sebbene il 37% affermi che "lievi variazioni" tra immagine e realtà siano “OK”, solo il 9% ritiene accettabile un pacchetto con colori o immagini diversi (Nota 3). Come afferma una grande azienda alimentare globale «Le differenze instillano il dubbio nella mente del consumatore». Se c'è un problema col contenitore - è l’argomento - il contenuto diventa subito sospetto. Inoltre, c'è la questione della fiducia e del riconoscimento del marchio che le persone associano a un determinato colore.

Le conseguenze della difformità «”Il punto” della faccenda è la percezione del marchio», afferma Amigoni. «In situazioni estreme può persino generare problemi di leggibilità, anche se è raro». Oltre a renderne più difficile il riconoscimento, i problemi di colore sulla confezione compromettono la differenziazione del brand e in alcuni casi potrebbero rendere la vita più facile ai contraffattori (se i consumatori sono abituati alle differenze di colore, un packaging contraffatto è meno sospetto). C'è poi il problema della coerenza tra immagini online e realtà fisica dell’imballo. In un’inchiesta recente, il 47% degli acquirenti dichiara di aspettarsi che, visto dal vero, l'articolo

“Consumers are very color sensitive, and have expectations around brand colors that need to be met consistently in a global marketplace,” he continues. “Their trust in the product encompasses packaging graphics. Packaging is the ‘last sales force’. It is vital that we adhere strictly to consistency standards and quantifiable verification systems.” Mr Hufschmied says that consistency is the “number one challenge for Brand Owners around color”. Achieving consistency has traditionally been challenging due to the sheer variety of printing processes, inks, and substrates involved. Michele Amigoni, Group RDQ – Vice President, Global Packaging at the Barilla Group, agrees. “Like all global companies, we have had color consistency issues,” he says. “Take a Barilla pasta box in the US and compare it to one in Italy, and it might happen that you will not get exactly the same color consistency. We have standardized everything to have the same look, but still does not always happen consistently across converters, printing technologies and runs, and countries.” 32

Le sfide legate alla coerenza del colore sono esacerbate da una serie di fenomeni di attualità. «Sono diverse le tendenze-chiave del packaging che interessano il nostro argomento, fra cui due in particolare», afferma Alvise Cavallari, Packaging Transversal Technologies in Nestlé R&D. «La prima è a creare imballaggi più sostenibili garantendo al contempo la sicurezza e qualità dei prodotti. La seconda, in corso da molti anni, è il desiderio - dei brand owner come dei consumatori - di identificare il prodotto tramite la confezione». Con l'avvento dei big data conosciamo come mai prima cosa vogliono i consumatori. Questo induce a personalizzare gli imballaggi rivolti a ben definiti target di pubblico e di mercato. Ciò comporta inevitabilmente più variazioni e più referenze, che richiedono maggiore flessibilità, tirature brevi e tempi di consegna più brevi, esercitando una pressione crescente su stampatori e converter. Al contempo, resta la necessità di mantenere alta la qualità, anche in termini di fedeltà e coerenza del colore. «Le tirature diventano più brevi, facendo pressione sul livello delle scorte della nostra catena di approvvigionamento», afferma Michele Amigoni di Barilla. «La segmentazione del mercato sta portando a una maggiore complessità interna. Dobbiamo accelerare il nostro time-to-market e per farlo dobbiamo diventare più agili in tutte le fasi della catena, dalla creazione all'approvazione degli artwork, ai successivi passaggi di separazione dei colori, stampa e consegna».

L'uso del colore nel packaging si sta evolvendo Anche il modo in cui il colore viene usato sugli imballaggi sta cambiando e questo impatta sulle macchine da stampa. Negli ultimi anni, i design minimalisti hanno dominato il packaging, eliminando ogni ridondanza a vantaggio di un aspetto più pulito e di un chiaro messaggio della marca. I colori che restano sono, così,

But what are the consequences of inconsistency?

“The issue is brand perception,” says Amigoni. “In extreme situations it can also lead to readability issues, although that is rare.” As well as diluting brand perception, issues with colors on packaging dilute brand differentiation from competitors, and for certain brands could make life easier for counterfeiters (if consumers are used to seeing color inconsistency, a counterfeit package would appear less suspicious). There is also the matter of consistency between online imagery and real-life packaging. A recent report asked shoppers about their expectations around packaging. Forty-seven percent said they expect that the item they ordered online will look exactly the same when they see it in person. And although 37% say that it’s OK to have “minor variations” between the online image and the package they receive in the mail, only 9% are fine with a package that arrives with different colors or imagery (Note 3). As one Brand Owner from a major global food

company said, “Inconsistency puts doubts in the consumer’s mind.” If there is an issue with the packaging, he argues, then there are immediately concerns about the product inside. Also, there is the matter of trust and brand recognition. People see a certain color and they are acquainted with it.

Color consistency is consistently challenging

The challenges around color consistency are exacerbated by current trends. “There are several key trends in packaging that are affecting this area, but in particular there are two main ones,” says Alvise Cavallari, Packaging Transversal Technologies at Nestlé Research and Development. “The first is to bring packaging that is more sustainable while still ensuring the safety and quality of products. The second trend, which has been ongoing for many years, is the desire by Brand Owners and consumers alike to differentiate the product through the packaging.” With the advent of big data, we know more about what consumers want than ever before, which leads

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PAROLA ALLA FILIERA

IN DEPTH

ancora più importanti. Anche le sfumature lo sono maggiormente, contribuendo a creare un’idea di dimensione e freschezza.

I La rivoluzione digitale Arriva il digitale, cambia tutto Una maggiore digitalizzazione e automazione ha portato grandi cambiamenti nel settore dell'imballaggio. Stephen Jones, Manager Digital Integration (Packaging) di Philip Morris International, concorda sul fatto che la digitalizzazione è la strada da percorrere nel momento in cui la velocità di risposta è diventata così importante. «Man mano che progrediamo sulla strada di fornire ai fumatori adulti migliori alternative alle sigarette, la rapidità con cui introduciamo i prodotti sul mercato diventa un fattore sempre più critico. Con i nuovi prodotti entriamo in un mondo dinamico, veloce e più imprevedibile che mai: quali varianti verranno acquistate di più? Quali dovranno essere reintegrate pri-

to a desire to customize packaging that precisely targets audiences and markets. This inevitably means more variation, more SKUs, which requires greater flexibility, shorter runs and shorter turnaround times, putting more pressure on printers and converters. All the while, the need to maintain high quality – including color fidelity and consistency – remains. “Runs are becoming shorter and are putting pressure on our supply chain stock level,” says Michele Amigoni from Barilla. “The segmentation of the market is leading to more complexity internally. We need to accelerate our time to market, and to do that we need to become more agile in all the steps of the chain, from artwork creation to approval to color separation, print and delivery.”

The use of color on packaging is evolving

The way that color is used on packaging is also changing, and this has an impact on the printing presses. In recent years, minimalist designs have been at the forte of packaging, with all the clutter stripped away, leaving a cleaner look and a clear brand message.

ma? Per tenere il passo dobbiamo cambiare il modo di lavorare: aspettare due o tre mesi i materiali stampati non è più possibile. E la flessibilità e velocità della tecnologia digitale svolgono un ruolo chiave nell'aiutarci a sostenere la trasformazione in atto». «Una maggiore digitalizzazione può consentire tempi di consegna più brevi, tirature più ridotte, miglioramenti nel modo in cui gestiamo la coerenza dei colori e anche una migliore efficienza complessiva», concorda Agustí Mercè, responsabile Pianificazione operazioni di prodotto presso la casa farmaceutica globale Almirall.

"Stiamo usando macchine convenzionali per lavori che non lo sono" In un'era di tirature più numerose ma più brevi, la flessibilità è una delle maggiori risorse della tecnologia digitalizzata. Le aziende stanno facendo tirature più brevi, lotti più piccoli e diversificando maggiormente l'imballaggio, il che si traduce in un numero assai maggiore di referenze. Ma, come afferma un’azienda di marca, «Stiamo

This means that the colors that remain on the packaging are even more important. Gradients are also used more widely now, helping to provide an element of dimension and freshness to modern designs.

The digital revolution Why the digital revolution changes everything

Greater digitalization and automation have been transformative across the packaging industry. Stephen Jones, Manager Digital Integration (Packaging) at Philip Morris International, agrees that digitalization is the way to go at a time when speed of response is critically important. “As we continue moving forward in our journey to provide better alternatives to adult smokers who would otherwise continue smoking cigarettes, the speed at which we bring our products into the marketplace becomes even more critical,” he says.

usando macchine convenzionali e logiche da economie di scala per lavori che sono sempre più agili». Detto altrimenti, è facile prevedere un aumento della domanda di tecnologie di stampa anch’esse più agili, che consentono una stampa efficiente con un’elevata coerenza del colore. La digitalizzazione e automazione del processo flessografico nota come DigiFlexo ha fornito un'entusiasmante via di mezzo, colmando il divario tra ciò che può fare la stampa digitale e ciò che offre la flessografia "tradizionale". La digitalizzazione del processo flessografico lo ha reso coerente e quindi facilmente ripetibile, con cambi di lavoro e start-up molto rapidi e scarti minimi. Dal punto di vista del colore, l'innovazione DigiFlexo ha portato coerenza nella corrispondenza e nel controllo del colore, generando un vantaggio interessante per i brand owner. «Le opzioni Digital e DigiFlexo sono allettanti: le stiamo esaminando per capire se possono aiutarci a ottenere tempi operativi più brevi e una maggiore coerenza dei colori», afferma Michele Amigoni del Gruppo Barilla. «Il processo diventa più standardizzato, lasciando meno spazio all'errore umano. Oltre a maggiore coerenza, le soluzioni di colore digitalizzate significano time-to-market più rapido, migliore gestione delle scorte e buone opportunità di raccolta e analisi dei dati. DigiFlexo potrebbe essere davvero molto interessante, oggi come oggi soprattutto per le etichette».

"Creare prospettive e fattibilità" In ballo non c’è solo la coerenza del colore da un lavoro all'altro, ma anche la certezza che i colori digitali siano accurati durante tutto il processo «creando prospettive e fattibilità», come afferma un brand owner. La digitalizzazione dei colori e la capacità di simulare la coerenza tra i substrati in fase di progettazione, creano prospettive e una fattibilità più elevate in fase di stampa. Se è possibile comunicare in digitale questi colori a tutte le componenti della catena grafica, questo aiuta a ottenere

“With the new products we are entering a world that is dynamic, fast and more unpredictable than ever – which variants will consumers buy most, which ones will have to be replenished soonest? In order to keep pace we need to change the ways we make our products: waiting two or three months to get our printed materials is no longer an option for us. The flexibility and speed that digital offers, plays a key role in helping us support the transformation we are going through.” “Greater digitalization can enable shorter production lead times, smaller runs, improvements in the way we manage color consistency, and also better efficiency,” agrees Agustí Mercè, Product Operations Planning Manager at global pharmaceutical company Almirall.

“We are using conventional, economy-of-scale machines for very agile jobs”

In an era of more numerous but shorter runs, flexibility is one of the biggest assets of more digitalized technology. Companies are doing shorter runs, smaller batches, 1/2020

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risultati in linea con le aspettative. E significa anche che le aziende possono misurare e controllare digitalmente ciascuna produzione secondo uno standard di colore digitalizzato.

I L’ECG, come e perché Estendere l’uso dell’EGC? Una delle più grandi spinte a migliorare contemporaneamente la coerenza dei colori e l'efficienza della produzione è arrivata dall’extended color gamut, o ECG. La stampa ECG utilizza tre colori in più oltre ai convenzionali ciano, magenta, giallo e nero (CMYK), arrivando a riprodurre il 95% delle tinte Pantone, rispetto al 65% precedente. Ciò significa che non è necessario creare enormi inventari di colori spot, che possono invece essere creati alla bisogna. Inoltre la digitalizzazione del color matching ha perfezionato la conformità dei colori con la richiesta del job master e la loro riproduzione coerente sui packaging di tutto il mondo, indipendentemente dalla dislocazione degli stabilimenti di stampa o dalla diversa capacità degli operatori. «L'ECG è un ottimo strumento per migliorare la corrispondenza dei colori senza aumentare lo stock di inchiostri e produce risultati probabilmente migliori rispetto allo standard CMYK», afferma Agustí Mercè di Almirall. Il suo impiego è in aumento. Pantone stima che il 15-25% di tutti gli imballaggi sia stampato con ECG (stima basata sugli stampatori che usano software ECG) e che dovrebbe aumentare di oltre il 50% entro il prossimo decennio (Nota 4). «Sono convinto che abbandonare le tinte piatte - che comportano l’uso di migliaia di inchiostri in macchina - aiuterà moltissimo a ridurre i tempi di pulizia e avrà un impatto positivo sulla sostenibilità», afferma Alvise Cavallari di Nestlé. «I colori spot sono stati un buon metodo per uniformare il colore, ma oggi siamo

diversifying the packaging more, all resulting in many more SKUs. But as one Brand Owner puts it, “We are using conventional, economy-of-scale machines for more and more agile jobs.” More agile printing technologies that enable efficient printing with high color consistency are likely to increase in demand. The digitalization and automation of the flexographic process (known as DigiFlexo) has provided an exciting middle ground, bridging the gap between what digital printing can do and what ‘traditional’ flexo technology delivers. The digitalization of the flexographic process has made it consistent and therefore easily repeatable, with very quick job changes and start-ups, and minimum waste. From a color perspective, the DigiFlexo innovation has brought consistent color matching and control, an appealing benefit for Brand Owners. “Digital and DigiFlexo options are appealing – we are looking into them to see if they can help us to achieve shorter operation times and deliver more color consistency,” says Michele Amigoni from the 34

convinti che con i colori standard sia possibile ottenere una coerenza cromatica sufficientemente buona. Inoltre, evitando i colori speciali, che sono molto costosi, si conseguono economie significative. Penso proprio che in futuro l'ECG diventerà lo standard».

La velocità di ingresso sul mercato è il principale vantaggio? L'ECG accelera il time to market e i tempi di consegna. «Per noi il vantaggio-chiave sarebbe la

velocità di interazione col mercato», afferma un brand owner. «Più rapidamente lanciamo un nuovo packaging meglio è, e non c'è dubbio che la velocità migliorerebbe adottando una serie fissa di inchiostri. Inoltre, già in fase di progettazione sapremmo quali colori si possono realizzare. I colori spot ci assicurano che raggiungeremo la qualità desiderata, ma con la crescente esigenza di più tinte e di time to market ridotti, l’ipotesi di adottare l’ECG - così come la stampa digitale - è sicuramente da approfondire». Nel 2013 Bobst ha lanciato il progetto REVO

Ringraziamenti/Acknowledgements Bobst ringrazia le seguenti persone, che si sono rese disponibili a farsi intervistare per aiutare lo sviluppo di questo articolo. Bobst would like to thank the following individuals who agreed to be interviewed to help develop this document: - Marc Hufschmied, Senior Manager R&D Packaging Innovation, PepsiCo. - Alvise Cavallari, Packaging Transversal Technologies, Nestlé Research and Development. - Michele Amigoni, Group RDQ – Vice President, Global Packaging, Barilla Group. - Stephen Jones, Manager Digital Integration (Packaging) at Philip Morris International. - Agustí Mercè, Product Operations Planning Manager at global pharmaceutical company Almirall.

Barilla Group. “The process becomes more standardized, with less room for human error. As well as greater consistency, digitalized color solutions mean quicker time to market, better stock management, and good opportunities for data collection and analysis. We are certainly looking into DigiFlexo, mainly for labels at the moment.”

“Creating expectation and achievability”

And it’s not just color consistency from job to job, but the reassurance of knowing throughout the process that the digital colors are accurate - “creating expectation and achievability,” as one Brand Owner puts it. Digitalizing colors and being able to simulate the consistency among substrates at the design stage, creates higher expectations and achievability at the printing stage. If it is possible to digitally communicate these colors to all parties in the graphic chain, then this helps to get the results in line with expectations. It also means that companies can digitally measure and control each of the productions according to a digitalized color standard.

The ECG, how and why Extending the use of Extended Color Gamut?

One of the biggest drives to simultaneously improve color consistency and production efficiency has been the Extended Color Gamut, or ECG. ECG printing uses three additional ink colors on top of the conventional colors of cyan, magenta, yellow, and black (CMYK), enabling a match with 95%+ of the Pantone book, compared with approximately 65% previously. This means there is no need to keep huge inventories of spot colors, but these can be added if required. And the digitalization of color matching has made 100% color conformity with the job master request possible. It ensures color matching of packaging worldwide, irrespective of the geographical location of the printing facilities or the different ability of the press operators.

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PAROLA ALLA FILIERA

IN DEPTH

DigiFlexo insieme a un team di partner leader di settore. REVO è riuscito nell’intento di sviluppare e mettere a disposizione dei converter un processo di stampa ECG chiavi in mano ​​ a 7 colori e un flusso di lavoro digitalizzato: una soluzione completa, con fornitori testati di materiali di consumo, apparecchiature e dispositivi hardware e software. I trasformatori che usano un pacchetto REVO possono iniziare a stampare in ECG dal primo giorno. Infatti, dato che i pacchetti REVO comprendono la misurazione del colore in linea e la standardizzazione di tutti gli elementi di stampa, compresi lastre, anilox, inchiostri, prestampa, substrati e ispezione, si può ottenere la coerenza del colore.

Il futuro del colore digitale è oggi Il contributo delle nuove tecnologie Bobst alla digitalizzazione del colore e dell’intero flusso di stampa.

Il tramonto dei colori spot L'ECG è il modo standard di produrre colori nelle macchine da stampa digitali. La recente tecnologia Mouvent ha sviluppato tecnologie di screening proprietarie per l'ottimizzazione di questo processo. È così possibile ottenere un'ampia gamma di colori utilizzando le teste di stampa Mouvent Cluster e il flusso di lavoro digitale e il color matching sono perfettamente integrati per la produzione di etichette. Bobst utilizza la tecnologia ECG anche per il post-stampa flexo del cartone ondulato, sulle macchine THQ FlexoCloud. Qui tutti i colori spot sono realizzati con i colori di processo, con un sistema integrato di lastre e inchiostri di fornitori approvati, e un'applicazione cloud che coordina la produzione.

Note 1) * Institute for Color Research. 2) * University of Loyola, Maryland study. 3) Packaging and the Digital Shopper: Meeting Expectations in Food and Beverage. 4) Expanded color gamut. Graphic Arts. 2017, https://graphicartsmag.com/articles/2017/03/expanded-colour-gamut/

“Extended color Gamut provides a very good option to improve color matching without extending the stock of inks and produces probably better results than standard CMYK,” says Agustí Mercè from Almirall. The use of ECG is on the rise. The Pantone company estimates that 15-25% of all packaging is printed using ECG (based on printers using ECG software), and this is expected to increase more than 50% within the next decade (Note 4). “I am convinced that moving away from spot colors – where you have thousands of inks on a shop floor – will have a big impact on reducing cleaning time and on sustainability,” says Alvise Cavallari from Nestlé. “Spot colors have been a good way to bring color consistency, but today we are convinced that with standard process colors it is possible to reach sufficiently good color consistency. In this way we can avoid spot colors, which are associated with high costs. I believe that in the future, ECG will become standard.”

Con la continua espansione dell’ECG si prevede che flexo e getto d’inchiostro digitale condividano lo stesso spazio colore, e dunque che gli stessi lavori possano essere stampati con tecnologie diverse senza differenze di tinta né di qualità percepita. Le soluzioni digitalizzate a circuito chiuso consentiranno il controllo di qualità e colore per ottenere la coerenza della stampa in tutto il mondo, indipendentemente dal fatto che la tecnologia sia flexo o digitale. Una serie di recenti innovazioni ci hanno avvicinati a questa meta, due delle quali si devono a Bobst: riguardano l’inchiostrazione e il color matching nella stampa

flexo, e si chiamano Ink-on-Demand (IoD) e DigiColor. Il sistema di inchiostrazione Ink-on-Demand - che funziona su tutti i substrati usati nella produzione di etichette, imballaggi flessibili e scatole pieghevoli – si basa su un concetto rivoluzionario. È un sistema pulito e intelligente che funziona con solo 30 grammi di inchiostro per unità di stampa. Elimina i vassoi d’inchiostro e le camere a racla e permette di eseguire il lavaggio completo e i cambi di inchiostro in pochi minuti, con uno spreco di inchiostro e liquido di lavaggio ridotto a pochi grammi. Inkon-Demand – dichiara il produttore - assicura

Is speed to market the greatest advantage of ECG?

ECG from day one. Because REVO packages contain in-line color measurement and standardization of all print elements including plate, anilox, inks, pre-press, substrates and inspection, consistency can be achieved.

ECG speeds up time to market and turnaround time. “The key competitive advantage for us would be speed to market,” says one Brand Owner. “The quicker we can launch a new packaging the better, and there’s no question that the speed would improve with a fixed sets of inks. Also, we would know at the design stage which colors are achievable. We expect a certain quality standard, which spot colors bring today, but with the increasing need for more colors and speed to market, together with the future integration of digital printing, ECG is something to investigate further.” In 2013, Bobst launched the REVO DigiFlexo project with a team of leading industry partners. REVO has succeeded in making available to converters a turnkey 7-color ECG printing process and digitalized workflow; a closed loop solution with fixed partners for consumables, hardware and software equipment and devices. Converters using a REVO package can start with

ECG heralds the sun et of spot colors

ECG is in fact the default way to produce colors in digital presses. The recently announced Mouvent technology has developed proprietary screening technologies for the optimization of the ECG process. A wide color gamut range is achievable using the unique Mouvent Cluster print-heads and the digital workflow and color matching are perfectly integrated for label production. For post-print flexo in corrugated, BOBST also utilizes ECG technology in the THQ FlexoCloud presses. All spot colors are realized from the process colors and there is an integrated process with printing plates and inks from approved suppliers and a cloud application for coordinating its production. 1/2020

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una qualità di stampa costante ad alta velocità, elevata produttività e un’operatività sostenibile, facilità d’uso e una grande flessibilità.

Il primo sistema di controllo colore a circuito chiuso La soluzione per la stampa ECG REVO DigiColor fa fare al concetto IoD un ulteriore passo avanti: la tonalità dell’inchiostro erogato all’unità di stampa può essere regolata automaticamente durante la stampa. Per Agustí Mercè di Almirall, la tranquillità promessa dal DigiColor è molto allettante: « Dato che il processo di stampa viene controllato automaticamente, per i brand owner potrebbe significare la fine delle preoccupazioni sulla gestione del colore».

DigiColor rappresenta il primissimo sistema di controllo del colore a circuito chiuso in flessografia. Per la prima volta è possibile trasformare il prodotto finale stampato da DigiFlexo in un file digitale di ritorno, per poterlo confrontare con il file nativo. Detto altrimenti, lo stampatore estrapola i dati digitali dal lavoro stampato, producendo un “gemello digitale” del file originale. Ciò significa che, per la prima volta, i brand owner possono effettuare la verifica su una copia identica del lavoro, e validare i colori del file originale: basta divinazioni, solo fatti. Così si chiude davvero il ciclo in modo efficace a partire da un file digitale, utilizzando l’automazione digitale per completare il lavoro e convalidando l’output con un altro file digitale. I trasformatori e i brand owner possono ora

The future of digital color is today The contribution of the new Bobst technologies to the digitalization of color and of the entire print flow. With the continuing rise of ECG in the near future, flexo and digital inkjet are expected to share the same color space, so the same jobs can be printed with different technologies without differences in colors and quality perception. Digitalized closed-loop solutions will enable quality and color control to achieve digitalized print consistency worldwide, regardless of whether the technology is flexo or digital. Recent innovations have taken us a step closer to that reality. Bobst has recently introduced two revolutionary innovations relating to flexo inking and color matching: Ink-on-Demand (IoD) and DigiColor. The Ink-on-Demand inking system – which works for all substrates for labels, flexible packaging and folding carton applications – is a revolutionary concept in inking technology. It is a clean and smart system that operates with only 30 grams of ink in the print unit. It eliminates ink trays and chambered doctor blades. Full wash-out and ink changes are performed in minutes with only a few grams of ink and washing liquid wasted. It delivers consistent print quality at high speed, high productivity and a sustainable operation, ease of operation and high flexibility. 36

The first closed-loop color control system

DigiColor, the solution for REVO ECG printing takes the IoD concept one step further: the hue of the ink dispensed to the print unit can be automatically digitally adjusted during printing. For Agustí Mercè from Almirall, the peace of mind provided by DigiColor is very appealing. “For Brand Owners, it could mean being able to relax about color control, as the printing process is automatically controlled,” he said. DigiColor represents the very first closed-loop color control system in the flexo industry. For the first time it is possible to transform the final printed product from DigiFlexo back to a digital file to be able to compare it with the original digital native file. The printer extracts digital values from printed job, producing a “digital twin” of the original file. This means that for the first time, Brand Owners can review a digital twin and validate the colors from the original digital file – no more guessing – just facts. This effectively “closes the loop” starting with a digital file, utilizing digital automation to complete the job, and validating the output with another digital file.

fare affidamento su una nuova tecnologia in grado di proteggere l’identità dei loro marchi e trarranno dunque vantaggio da importanti risparmi di tempo e miglioramento della qualità. «Un approccio a circuito chiuso alla coerenza del colore è un concetto estremamente potente e molto interessante», commenta Alvise Cavallari di Nestlé. «Usando i colori di processo in un sistema a circuito chiuso, potremmo effettivamente garantire la stabilità e la coerenza di cui abbiamo bisogno». «Vogliamo che la stampa si trasformi da arte a scienza, affrancandosi il più possibile dalla soggettività dell’operatore», concorda un brand owner che opera nel food a livello globale. «Disporre di un file digitale che possiamo calibrare e riprodurre in qualsiasi parte del mondo? È il futuro! DigiColor potrebbe offrire reali vantaggi competitivi e voglio vederlo alla prova sui miei marchi».

Un futuro luminoso Il futuro della fedeltà e della coerenza del colore su un packaging - non importa se stampato in flexo o a getto d’inchiostro digitale - è brillante. Le ultime innovazioni stanno lavorando nella direzione dei sistemi a circuito chiuso digitalizzati e della coerenza di stampa in tutto il mondo, con la velocità e la flessibilità richieste dalle stressanti modalità di consumo di oggi. Per i brand owner rappresenta la certezza che il loro packaging manterrà la piena potenza e l’impatto dei colori del marchio in cui loro e i loro consumatori ripongono così tante aspettative.

Converters and brand-owners will now be able to rely on a new digital technology to protect their brand identities, and will benefit from major time savings and quality improvement benefits. “A closed loop approach to color consistency is an extremely powerful concept and very interesting,” comments Alvise Cavallari from Nestlé. “If we can use process colors with a closed loop system, then we can ensure to achieve the stability and consistency that we need.” “We want printing to go from an art to a science and to rely less on the influence of the operator,” agrees a Brand Owner from a global food company. “Having a digital file that we can calibrate and recreate anywhere in the world? This is the future. DigiColor could provide real competitive advantages. Now I want to see it proven for my brands.”

The future is bright

The future of color fidelity and consistency in product packaging – whether printed via flexo or digital inkjet – is bright. New innovations are ushering in the prospect of digitalized closed-loop systems and worldwide print consistency, with the speed and flexibility required in today’s high-pressure consumer environment. For Brand Owners this brings reassurance their brand packaging will retain the full power and impact of the brand colors that they – and their consumers – are so invested in.

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TECNOLOGIE

​ etinatura per stampa flexo: R una nuova frontiera Made in Italy Durante lo scorso Flexo Day di Bologna il service di prestampa Inciflex Srl ha illustrato l’esito della sperimentazione condotta per ottenere inediti livelli di qualità nella stampa flessografica di tutti gli elementi critici di uno stampato. Ecco una sintesi della presentazione, dalla penna del direttore di produzione flexo Loreto Simoncelli. Nell’ottobre 2018 Inciflex Srl (Fisciano, SA) ha avviato un’importante sperimentazione, con l’espressa finalità di eguagliare e - perché no - superare la “qualità rotocalco” in esecutivi di alte luci con percentuali di retinatura a zero per la flessografia. Un traguardo rincorso negli anni precedenti mettendo in campo retini stocastici Samba a dispersione, senza riscontrare i risultati sperati per via delle troppe incognite da controllare per ottenere l’esito sperato. Ma la spinta all’innovazione impressa da Enzo Consalvo, titolare e amministratore unico del solo service italiano che serve tutte le tecnologie roto, flexo e per il cartone ondulato, rappresenta nella cultura aziendale un punto fermo irrinunciabile e “un’ossessione” che investe tutte le componenti e professionalità aziendali. Così il lavoro non si è fermato e oggi ha davvero raggiunto un nuovo traguardo. Superiore alle previsioni.

La partenza? È stata Bellissima (e impegnativa) Il progetto ha preso le mosse dalla pluripremiata tecnologia Bellissima Digitally Mo-

Screening for flexo printing: a new frontier Made in Italy During last Flexo Day of Bologna, Inciflex Srl’s prepress service illustrated the outcome of the experiment carried out to obtain unprecedented levels of quality in the flexographic printing of all the critical elements of a printed matter. Here is a summary of the conference, from the pen of flexo production manager Loreto Simoncelli.

In October 2018, Inciflex Srl (Fisciano, SA) started an important experimentation, with the express purpose of equaling and - why not - surpassing the "gravure quality" in highlight artwork with zero screening percentages for flexography. A goal sought after in previous years by fielding Samba stochastic dispersion screens, without achieving

the hoped-for results due to too many unknown quantities that needed checking in order to attain the desired outcome. But the drive for innovation made by Enzo Consalvo, owner and sole director of the only Italian service that covers all gravure, flexo and corrugated cardboard technologies, stands as an in-

dispensable linchpin in the company culture and an "obsession" that involves all components and professional figures working there. Indeed the work has continued and today it has truly reached a new goal. Beyond all forecasts and expectations.

The start? It was truly ‘Bellissima’ (and challenging)

The project started out from the award-winning Bellissima Digitally Modulated Screening (DMS) technology offered by the Hamillroad software house. We carried out the first monochromatic tests that were proposed to us to do the calibration necessary to fine-tune the process in different printing companies and on different substrates PP, paper, cardboard, adhesives - embracing the widest possible spectrum. The natural transition from monochromatic to four-color tests repeatedly resorted to Bellissima technology. In spring 2019 the results were shared with the CEO of Hamillroad, also in light of the results of further experimentation, carried out from the beginning in parallel. This involved 1/2020

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Il gruppo di Lavoro Il lavoro di R&D condotto in Inciflex Srl sulla comparazione delle tecnologie di retinatura Bellissima e UltraLed ha coinvolto un team di figure professionali alquanto composito, guidato dal titolare e amministratore Enzo Consalvo e coordinato dal direttore di produzione flexo della sede di Fisciano (SA) Loreto Simoncelli, dal direttore dell’unità operativa di Trezzano (MI) Giovanni Rossetti, dal responsabile di incisione Valentino Mosca e dal responsabile profili e gestione colore Sergio Celano. Coinvolti direttamente a offrire il loro contributo anche Christian Morelli e il team dei grafici al completo, che ha contribuito all’approntamento delle prove e di tutti gli esecutivi messi a punto per testare pregi e difetti, limiti e potenzialità in ragione di anilox, inchiostri, macchine da stampa, nonché delle variabili legate alle forti influenze climatiche delle varie stagioni. Gli esiti del lavoro sono stati condivisi con Hamillroad.

Teamwork The R&D work carried out in Inciflex Srl on the comparison between Bellissima and UltraLed screening technologies involved a very composite team of professional figures, headed by the owner and director Enzo Consalvo and coordinated by the flexo production manager of the Fisciano (SA) site Loreto Simoncelli, by the director of the operational unit at Trezzano (MI) Giovanni Rossetti, by the engraving manager Valentino Mosca and by the color and profile manager Sergio Celano. Christian Morelli was also directly involved in offering his contribution, together with the full graphics team, which contributed to the preparation of the tests and of all the artwork devised to test merits and defects, limits and potential attributable to aniloxes, inks, printing machines, as well as variables linked to the strong climatic influences of the various seasons. The results of the work were shared with Hamillroad

UltraLed: a mix of technologies developed by Inciflex R&D, which entails the use of sophisticated screens in combination with ad hoc developed engraving algorithms, and photopolymers with specific characteristics able to sublimate the tonal passages and overlaps of the chromatic inks, totally safeguarding the highlights of all the artwork tested. From the considerations that emerged during the meeting with the UK software house, we continued with further tests, in turn shared, which allowed us to define with greater clarity limits and advantages of the technologies compared. Several users, Inciflex partners, also took part in this long preparatory phase, contributing with their professionalism and their companies to carrying out the necessary printing tests. These were also done in challenging climatic conditions, for delicate makereadies with temperatures and humidity at very high levels.

The resources fielded

Overall, Inciflex has committed more than 1.5 million square centimeters of material to this project: an enormity, if we want to translate it 38

in terms of single printing forms. And this incredible amount of tests have been repeatedly printed, verified, measured and evaluated with the utmost care. Translated in terms of hours it was a very onerous commitment, with meetings at various levels, comparisons with printers in turn committed to measuring and weighing up the print results, and expressing their relative evaluations. Not only that: To further expand the experimental base to technologies/polymers on the market, with the best possible support, we also turned to external sources, obtaining tests engraved in the USA and by other partners operating on the Italian market, such as Kodak, involved in the experimentation above.

UltraLed wins the day

The comparison between the two systems finally rewarded Inciflex's UltraLed technology which, in an incontrovertible way and according to the unanimous opinion of all those involved in the project, was judged superior. Passing from the experimental to the productive phase, the first printing forms made with this

dulated Screening (DMS) della software house Hamillroad. Abbiamo realizzato i primi test monocromatici che ci sono stati proposti, per effettuare la calibrazione necessaria a mettere a punto il processo in diverse aziende di stampa e su differenti supporti PP, carta, cartone, adesivi - abbracciando lo spettro più ampio possibile. La naturale transizione dai test monocromatici a quelli di quadricromia ha ripetutamente messo alla prova la tecnologia di Bellissima. Nella primavera 2019 gli esiti sono stati condivisi con l’AD di Hamillroad, anche alla luce dell’esito di un’ulteriore sperimentazione, portata avanti fin dall’inizio in parallelo. Riguarda UltraLed: un mix di tecnologie messe a punto dalla R&D Inciflex, che prevede l’utilizzo di sofisticati retini in combinazione ad algoritmi di incisione sviluppati ad hoc, e di fotopolimeri con specifiche caratteristiche in grado di sublimare i passaggi tonali e le sovrapposizioni degli inchiostri di cromia, salvaguardando in modo assoluto le alte luci di tutti gli esecutivi testati. Dalle considerazioni emerse nel corso del meeting con la software house inglese abbiamo proseguito con ulteriori test, a loro volta condivisi, che hanno permesso di definire con maggiore chiarezza limiti e pregi delle tecnologie a confronto. Anche diversi utilizzatori, partner di Inciflex, hanno preso parte a questa lunga fase preparatoria, mettendo a disposizione le loro professionalità e le loro aziende per le effettuare le prove di stampa necessarie. Anche in condizioni climatiche al limite dell’operatività, per avviamenti delicati con temperature e umidità a livelli altissimi.

technology have given surprising results on different forms, with insignificant print minimums and zero highlights without obvious signs, extremely detailed tonal passages and perfect inkon-ink overlays with considerable depth. UltraLed technology can be easily interpreted by all those who work with aniloxes with flow rates ranging from 3, 3.5, 4 to 4.5 grams per square meter, with preferably high linescreening (460/480/500) and a natural propensity for perfection. Yes, because the urge for perfection is also a distinguishing feature in production. And because UltraLed is a technology that is easy to interpret but not for everyone: only the best are able to interpret it to perfection.

Conclusions? No: openings

And now Inciflex, true to its DNA, relaunches by turning to new ambitious goals, with clear ideas and new projects in the pipeline. Because, in the world of applied research, every new goal achieved in technological development marks a new level, a new standard, which becomes the new starting point for further qualitative achievements.

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Le risorse in campo Complessivamente Inciflex ha impegnato più di 1,5 milioni di centimetri quadrati di materiale in questo progetto: un’enormità, se vogliamo tradurla in termini di singoli impianti stampa. E questo incredibile ammontare di test sono stati ripetutamente stampati, verificati, misurati e valutati con attenzione estrema. Tradotto in termini di ore si è trattato di un impegno molto oneroso, con incontri a vari livelli, confronti con stampatori a loro volta impegnati a misurare e soppesare gli esiti di stampa, ed esprimere le relative valutazioni. Non solo. Per allargare ulteriormente la base sperimentale ad altre tecnologie/polimeri presenti sul mercato, con il miglior supporto possibile, ci siamo avvalsi anche di collaborazioni esterne, ottenendo test incisi negli USA e da altri partner operativi sul mercato italiano, come ad esempio Kodak, coinvolta nella sperimentazione di cui sopra.

Il primato di UltraLed Il confronto fra i due sistemi in gioco ha infine premiato la tecnologia UltraLed di Inciflex che, in modo incontrovertibile e secondo il parere unanime di tutti coloro che sono stati coinvolti nella progettualità, è stata giudicata superiore. Transitando dalla fase sperimentale a quel-

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la produttiva, i primi impianti stampa realizzati con questa tecnologia hanno dato esiti sorprendenti su impianti diversi, con minimi di stampa insignificanti e alte luci a zero senza segni evidenti, passaggi tonali estremamente dettagliati e perfette sovrapposizioni di inchiostri con profondità davvero rilevanti.

La tecnologia UltraLed può essere facilmente interpretata da tutti coloro che lavorano con anilox con portate che vanno dai 3, 3.5, 4 ai 4.5 grammi per metro quadro, con lineature preferibilmente elevate (460/480/500) e una naturale propensione alla perfezione. Sì, perché la volontà tesa al perfezionamento è elemento discriminatorio anche in ambito produttivo. E perché UltraLed è una tecnologia “facile” ma non per tutti: solo i migliori sono capaci di interpretarla alla perfezione.

Conclusioni? No: aperture E adesso Inciflex, fedele al proprio DNA, rilancia guardando a nuove ambiziose mete, con idee chiare e nuovi progetti in cantiere. Perché, nel mondo della ricerca applicata, ogni nuovo traguardo raggiunto nello sviluppo tecnologico segna un nuovo livello, un nuovo standard, che diviene il nuovo punto di partenza per ulteriori traguardi qualitativi.

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La fabbrica digitale secondo Uteco: anteprima drupa La manutenzione predittiva con gli strumenti di Industry 4.0: il nuovo servizio illustrato al Flexo Day dal grande costruttore di macchine per la stampa e il converting.Che lo presenterà al mondo durante drupa 2020.

INTERNET

e di una modalità di trasmisLA FABBRICA DIGITALE sione binaria crittografata, questo sistema riceve e anaRIEPILOGO MES DI CONNESSIONE lizza dati provenienti dal MES IL MES DIALOGA CON aziendale (maufacturing exe1 IL SISTEMA ERP PER cution system) e dai sensori FORNIRE LE ISTRUZIONI MACCHINA 1 ALLE MACCHINE E installati sulle macchine, per SISTEMA IIOT & QUALITÀ RILEVA I TEMPI trasformarli in informazioni DAGLI IMPIANTI 2 immediatamente fruibili per l’analisi e la gestione degli BUSINESS INTELLIGENCE impianti. Ne ha parlato a BoMACCHINA 2 logna - dopo le introduzioni 3 di Stefano Russo, COO del Gruppo Uteco, e di Michele ALGORITMI & WORKFLOW Romano, direttore della San4 CENTRO DI LAVORO marco Informatica Academy - Davide Valbusa, laureato in ingegneria elettrica con indirizzo automazione, da qualche anno impegnato sulle nuove tecnologie applicate alle macchine da stampa del gruppo Veromacchina e i relativi problemi di produttività e na-based. consegne», ha sottolineato l’esperto. Che ha Nel suo intervento intitolato “La fabbrica dianche anticipato: «Allo stand Uteco di drupa gitale - industrial IOT e competitività delle 2020 (Hall 10 B20) presenteremo in modo aziende”, Valbusa ha ricordato i tratti dell’ulchiaro, semplice e diretto la nostra offerta di tima rivoluzione in ambito IIOT (Industrial In“dashboarding centralizzato” e di “instant intelligence”. Obiettivo: permettere anche ai viternet Of Things) e i relativi campi di applicazione, per poi entrare nel vivo dell’argomento. sitatori più restii di approcciare il grande tema «L’analisi dei dati, tramite sofisticati algoritmi, dell’Industry 4.0 e familiarizzare gli operatori ci dà la possibilità di effettuare la manutenziocon parole-chiave della nuova modernità cone predittiva degli impianti ossia di anticipame MES, sistemi IIOT, business intelligence, re rotture e danni, prevenendo onerosi fermi algoritmi e workflow».

La manutenzione predittiva con gli strumenti di Industry 4.0 è stata oggetto della relazione tenuta da Uteco allo scorso Flexo Day e costituirà uno dei focus del grande costruttore di macchine per la stampa e il converting alla prossima drupa. Si è concretizzata, fra l’altro, in un sistema di raccolta e analisi dei dati derivati dal monitoraggio in remoto del parco installato, realizzato grazie al supporto di San Marco Informatica SpA e al coinvolgimento dei diversi centri di competenza. Grazie allo sviluppo di un software dedicato

The digital factory according to Uteco: drupa preview Predictive maintenance with Industry 4.0 tools: the new service illustrated during last Flexo Day by the great manufacturer of printing and converting machines. Who will present it to the world during drupa 2020. The predictive maintenance with Industry 4.0 tools was the subject of the report held by Uteco at the last Flexo Day and will be one of the great printing and converting machine manufacturer’s focus points at the next drupa. Among other things, it took the form of a system for collecting and analyzing data derived from remote monitoring of the installed machine park, created thanks to the support of San Marco Informatica SpA and the involvement of the various competence centers. Thanks to the development of a dedicated software and an encrypted binary transmission mode,

this system receives and analyzes data from the company MES (manufacturing execuion system) and from the sensors installed on the machines, to transform them into information that can be immediately used for analysis and plant management. Following the introductions by Stefano Russo, COO of the Uteco Group, and Michele Romano, director of the Sanmarco Informatica Academy, the subject was broached by Davide Valbusa, a graduate in electrical engineering specialised in automation, who for some years now has been

working on new technologies applied to the print machines of the Verona-based group. In his speech entitled "The digital factory - industrial IOT and the competitiveness of companies", Valbusa recalled the traits of the last revolution in the IIOT (industrial Internet of things) field and the related fields of application, and then got to the heart of the topic. «Data analysis through sophisticated algorithms gives us the opportunity to carry out predictive maintenance of the systems, that is, to anticipate breakages and damage, preventing expensive machine downtimes and the related productivity and delivery problems», underlined the expert. Who also anticipated: «At the Uteco stand at drupa 2020 (Hall 10 B20) we will present our offer of "centralized dashboarding "and "instant intelligence" in a clear, simple and direct way. Target: allow even the most reluctant visitors to approach the great theme of Industry 4.0 and familiarize operators with new modern keywords such as MES, IIOT systems, business intelligence, algorithms and workflows». 1/2020

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La Certezza è nella chimica Come si crea valore (per i clienti, gli end user, l’ambiente e anche la R&D corporate) con un laboratorio analitico attrezzato con le tecnologie più potenti e gestito da personale competente. Lo scopriamo visitando quello inaugurato da Sun Chemical di recente, con investimenti all’altezza della certificazione di Qualità ISO 9001, per creare prodotti sempre più prestanti e offrire al mercato garanzie di sicurezza a prova di Nias… EP

Quattro strumenti principali (2 gascromatografi, un GCMS e uno spettrofotometro IR) con i necessari complementi; un team di tecnici super specializzati (e non solo); obiettivi di qualità altissimi, testimoniati dalle certificazioni di qualità ISO 9001, ambientale ISO 14001, di sicurezza OHSAS 18001 e di sicurezza alimentare ISO 22000 del sito italiano (unico ad averla in Europa)… Il rinnovato Laboratorio analitico inaugurato lo scorso 13 settembre da Sun Chemical Group SpA, du-

rante l’evento “Porte Aperte in Sun Chemical” si presenta come struttura “a 4 stelle” capace di condurre tutti i tipi di analisi chimica, a sostegno della sicurezza assoluta garantita dai prodotti della multinazionale degli inchiostri. Ma solo quando siamo andati a visitarlo, guidati dallo staff *** che lo gestisce con la regia di Egidio Scotini*, abbiamo capito qual è la sua portata e perché Sun Chemical Italia ha investito tante risorse per ristrutturarlo e aggiornarne le attrezzature.

Analisi applicate e chimica per la Qualità (e i clienti) Nei due siti contigui di Sun Chemical a Caleppio di Settala (MI) operano sei laboratori

Certainty is in chemistry How value is created (for customers, end users, the environment and even corporate R&D) with an analytical laboratory equipped with the most powerful technologies and managed by experienced staff. We find out by visiting the one recently inaugurated by Sun Chemical, with investments up to ISO 9001 quality certification, to create evermore performing products and offer the market Nias-proof guarantees. EP Four main instruments (2 gas chromatographs, a GCMS and an IR spectrophotometer) with the necessary complements; a team of super specialized technicians (and more besides); very high quality objectives, testified by ISO 9001, ISO 14001 environmental, OHSAS 18001 and ISO 22000 food safety certifications of the 42

Italian site (the only one possessing these certifications in Europe) ... The renewed analytical laboratory inaugurated last September 13 by Sun Chemical Group SpA, during the event "Porte Aperte in Sun Chemical" presents itself as a "4-star" structure capable of conducting all types of chemical analysis, in support of the ab-

al servizio della R&D, dello sviluppo colore e del controllo qualità. Effettuano dunque formulazione di inchiostri e test di tipo applicativo, inerenti le prestazioni e le caratteristiche dei prodotti - per esempio la scivolosità di una stampa o la viscosità di un inchiostro. Tutti, tranne il nuovo Laboratorio analitico da poco ristrutturato, dove si svolgono le analisi chimiche strumentali che definiscono la natura di un prodotto. Lavora al servizio di tutte le aree di attività - gli altri laboratori, i reparti addetti alla sicurezza dei prodotti e, naturalmente, l’assistenza clienti. Qui lo chiameremo LCA (Laboratorio Chimica Analitica), per brevità. «Dal mercato arriva un numero crescente di richieste - spiega Egidio Scotini - legate alla

solute safety guaranteed by the products of the ink multinational. But it was only when we went to visit it, guided by the staff *** who manage the plant headed by Egidio Scotini*, did we understand its scope and why Sun Chemical Italia has invested so many resources to restructure it and update its equipment.

Applied and chemical analysis for Quality (and customers)

Six laboratories operate in the two contiguous sites of Sun Chemical in Caleppio di Settala (MI) at the service of R&D, color development and quality control. They therefore carry out ink formulation and application-type tests, relating to the performance and characteristics of the products - for example print slipperiness or ink viscosity. All except the new recently renovated analytical laboratory, where the chemical instrumental analyses, that define the nature of a product, are carried out. It operates for all areas of activity - other laboratories, product safe-

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LCA: i protagonisti***+* BARBARA GALBIATI, la più esperta. Dopo la laurea in chimica inizia a lavorare presso un costruttore di strumenti di analisi per poi passare in Sun Chemical. Dopo un breve training nel laboratorio di controllo qualità, approda prima al laboratorio R&D e poi in LCA: è l’iter che la multinazionale propone a tutte le “reclute” perché acquisiscano consapevolezza dei processi e delle interrelazioni fra le diverse attività e problematiche. Precisa e misurata, ben conscia del senso e degli obiettivi del Lab dentro e fuori l’azienda, ha un forte senso e rispetto del lavoro di gruppo. Non è un caso che sia responsabile della calibrazione e manutenzione degli strumenti. ANNALISA SASSETTI, la versatile. Arrivata fresca di laurea 5 anni fa, ha già acquisito la padronanza degli strumenti e una chiara consapevolezza delle problematiche che LCA è chiamato ad affrontare, sia per “il cliente interno” sia per lo stampatore. Durante lo stage ha lavorato anche nel laboratorio colorimetrico, per poi passare al laboratorio R&D e anche in LCA dove si muove come un pesce nell’acqua. Vivace e proattiva, mette al servizio del Lab competenze, passione e ambizione. SILVIA ORSINI, la giovane. È in Sun Chemical solo da un anno. Il primo contatto è avvenuto durante la Job Fair organizzata dall’Università Statale di Milano. Lucida, concreta e volitiva come non ci si aspetterebbe (forse a torto) in una persona della sua età, durante il biennio di specializzazione si è focalizzata sulla parte di chimica-fisica e ha seguito dei corsi di formulazione, quindi “ci sta” che lavori sia nel laboratorio di analisi che in quello R&D per la formulazione di inchiostri. EGIDIO SCOTINI, il capo. Liquid Inks Technical Director Sun Chemical Group SpA e responsabile del Laboratorio, è uno dei massimi esperti internazionali della materia, chiamato a fornire competenze in istituzioni, “tavoli” di settore e convegni. Scotini, ci confida, ama lavorare con i giovani di cui apprezza precisione, dedizione e flessibilità operativa e mentale. È anche sensibile interprete della politica aziendale di gestione delle risorse umane, impegnata nella formazione continua dei dipendenti e nella costruzione di un solido spirito di gruppo, che ritroviamo infatti anche nel Lab. A lui si deve l’idea del software che gestisce in automatico tutte le attività dei laboratori, dalla R&D alla manutenzione (comprese le scadenze delle tarature, la manutenzione annuale e la validazione del fornitore …). È così efficace che Sun Chemical Italia lo sta “esportando” nelle altre sedi del gruppo. P.S.: Gli altri. Nel Lab si affacciano già le nuove leve, ormai della generazione Z. Sono giovani, freschi di studi, veloci e portano con sé una nuova mentalità e nuovi stimoli. Li abbiamo visti indaffarati a circolare fra i reparti. Fra pochi mesi tocca a loro.

maggiore complessità dei prodotti, del quadro normativo e, più in generale, della cultura della sicurezza che, per fortuna, cresce. Gli stampatori più piccoli, che dispongono solo dell’attrezzatura di base per le indagini di routine - come la ritenzione solvente, per la verifica dei parametri in macchina da stampa - si appoggiano a noi per le analisi più sofisticate, mentre i meglio equipaggiati possono avere bisogno di una verifica sui risultati poco chiari, o su dubbi di ordine metodologico. Dove noi mettiamo in gioco non solo le migliori attrezzature, ma anche la capacità di usarle al meglio». Per quanto “oggettive” siano le analisi chimiche, sottolinea infatti l’esperto, le certezze non si ottengono schiacciando un bottone e la differenza la fa

sempre il “fattore umano” fatto di scelte metodologiche, del saper leggere e contestualizzare i dati, dell’abilità nel tarare e nel mantenere in condizioni ottimali gli strumenti… E, soprattutto nel mondo dell’imballaggio alimentare, i fattori da tenere sotto controllo sono davvero tanti.

ty departments and, of course, customer support. Here we call it ACL (Analytical Chemistry Laboratory), for short. «A growing number of requests come from the market - explains Egidio Scotini - this due to the greater complexity of the products, the regulatory framework and, more generally, the culture of safety which, fortunately, is growing. The smaller printers, who only have the basic equipment for routine checks - such as solvent retention, for checking the parameters in the printing press - rely on us for the most sophisticated analyses, while the better equipped might need a check on unclear results, or on methodological doubts. Here we bring into play not only the best equipment, but also the ability to use it at its best». However "objective" the chemical analyses are, the expert underlines, certainties are not obtained by pressing a button and the difference is always made by the "human factor", comprising methodological choices, knowing how to read and contextualize the data, the ability to calibrate

and maintain instruments in optimal conditions ... And this especially in the world of food packaging, where the factors to be kept under control are many.

I gascromatografi a livelli crescenti di dettaglio Una parte consistente di analisi in LCA è basata sui gascromatografi (GC) - spiegano Barbara e Annalisa - che permettono di stabilire la composizione solvente di sostanze liquide o stampati. Il più utilizzato è quello per liquidi: solventi, miscele di solventi, in-

Gas chromatographs at increasing levels of detail

A substantial part of ACL analysis based on gas chromatographs (GC) - explain Barbara and Annalisa - enable the solvent composition of liquid or printed substances to be established. The most used is that for liquids: Solvents, solvent mixtures, liquid inks etc. The sampling enables the automatic injection of the sample into the "chromatographic column" of fused silica where a gas separates its components which are then identified by the FID or Flame ionization detector. It is used classically for the analysis of impurities in the incoming solvents. The second GC is combined with an autosampler for headspace and also enables the analyses of the printed samples, first of all to measure that fundamental parameter which is the solvent retention,

chiostri liquidi eccetera. Il campionatore permette di iniettare in automatico un’aliquota di campione nella “colonna cromatografica” di silice fusa dove un gas ne separa le componenti che vengono poi identificate dal rivelatore FID (Flame ionisation detector). Viene impiegato classicamente per l’analisi delle impurezze nei solventi in ingresso. Il secondo GC è abbinato ad un autocampionatore per spazio di testa e permette di analizzare anche i campioni stampati, anzitutto per misurare quel parametro fondamentale che è la ritenzione solvente, e viene dunque usato anche a supporto dei clienti che non dispongono di strumenti adeguati o necessitano di un confronto sui risultati e/o sui metodi di un test. Il nuovo laboratorio è inoltre dotato di un terzo tipo di gascromatografo: il “gas massa” o GCMS - gascromatografo con spettrometro di massa. Questo strumento, dotato di entrambi i campionatori per liquidi e solidi, opera con un principio diverso - spiega Silvia

and is therefore also used to support customers who do not have adequate tools or need a check on the results and/or methods of a test. The new laboratory is also equipped with a third type of gas chromatograph: the "gas mass" or GCMS - gas chromatograph with mass spectrometer. This instrument, equipped with both samplers for liquids and solids, operates with a different principle - explains Silvia - and performs more sophisticated analyses, capable of obtaining more specific and qualitative data on the compounds present in traces too small to be detected by the other instruments . The substance is uniquely identified on the basis of the molecular weight: usually this analysis is carried out on raw materials or new products to check for the presence of Nias ("Not intentionally added substances") and other elements which, beyond a certain specific migration limit (SML), could modify the composition or the organoleptic properties of packaged food. 1/2020

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ACL: the protagonists *** + * BARBARA GALBIATI, the most experienced. After graduating in chemistry, she started working for a manufacturer of analysis tools and then moved to Sun Chemical. After a short training in the quality control laboratory, she first landed in the R&D laboratory and then in ACL: it is the process that the multinational proposes to all “recruits” so that they acquire awareness of the processes and interrelationships between the various activities and problems. Precise and measured, well aware of the sense and objectives of the Lab inside and outside the company, she has a strong sense and respect for teamwork. It is no coincidence that she is head of instrument calibration and maintenance. ANNALISA SASSETTI, the most versatile. Arrived fresh from graduation 5 years ago, she has already acquired mastery of the tools and a clear awareness of the problems that ALC is called to face, both for “the internal customer” and for the printer. During her internship he also worked in the colorimetric laboratory, before moving on to the R&D laboratory and also in ACL where she moves like a fish in the water. Lively and proactive, she puts skills, passion and ambition at the service of the Lab. SILVIA ORSINI, the youngest. She has only been at Sun Chemical for a year. The first contact took place during the Job Fair organized by the Milan State University. Lucid, concrete and strong-willed as one would not expect (perhaps wrongly) in a person of her age, during the two-year specialization period she focused on the part of chemistry-physics and followed the formulation courses, hence it’s OK that she works both in the analysis laboratory and in the R&D laboratory for the formulation of inks. EGIDIO SCOTINI, the head. As Liquid Inks Technical Director of Sun Chemical Group SpA and head of the Laboratory, he is one of the leading international experts in the field, called to provide skills in institutions, sector “tables” and conferences. As Scotini confides to us, he loves to work with young people whose precision, dedication and operational and mental flexibility he appreciates. He is also a sensitive interpreter of the corporate human resource management policy, engaged in the continuous training of employees and in the construction of a solid team spirit, which we also find in the Lab. He was responsible for the idea of the software that automatically manages all laboratory activities, from R&D to maintenance (including calibration deadlines, annual maintenance and supplier validation ...). An idea that has been so effective that Sun Chemical Italia is “exporting” it to the other group offices. PS: The others. The new draft, now of the Z generation, is already appearing in the Lab. They are young, fresh from their studies, quick and bring with them a new mentality and new stimuli. We saw them busy circulating between the departments. In a few months it’ll be up to them.

- ed effettua analisi più sofisticate, in grado di ottenere dati più specifici e qualitativi sui composti presenti in tracce troppo piccole per essere rilevati dagli altri strumenti. La sostanza viene univocamente identificata sulla base del peso molecolare: di solito questa analisi si effettua su materie prime o prodotti nuovi per verificare la presenza di Nias (“sostanze non intenzionalmente aggiunte”) e altri elementi che, oltre un certo limite di migrazione specifico (SLM), potrebbero modificare la composizione o le proprietà organolettiche dell’alimento confezionato.

Lo spettrofotometro IR identifica gli elementi ignoti Il quarto e più recente acquisto dell’LCA (ha

The IR spectrophotometer identifies the unknown elements

The fourth and most recent of ACL’s purchases ( just a few months ago) is a latest generation infrared spectrophotometer. While the other machines focus on the volatile part of a sample - a solvent, an additive ... - the infrared lets one see the "solid". «The analysis of a material, for example a substrate (of paper, PP, PE or other) of which it records the infrared spectrum and compares it to the most similar one stored in the library, allowing its identification», explains Barbara. «Or, by analysing a sample of colored ink, it enables one to find the molecule that identifies the pigment. Or, in the case of mixtures (and all our products are mixtures of several elements) it allows us, for example, to understand the nature of a resin - whether nitrocellulose, or polyurethane ... ». «In addition, an important part of the analysis that we have implemented - adds Annalisa - is that of 44

pochi mesi) è uno spettrofotometro a infrarosso di ultima generazione. Mentre le altre macchine si concentrano sulla parte volatile di un campione - un solvente, un additivo… - con l’infrarosso si va a vedere il “solido”. «Effettua l’analisi di un materiale, ad esempio un substrato (di carta, PP, PE o altro) di cui registra lo spettro infrarosso e lo compara a quello più simile archiviato nella libreria, permettendone l’identificazione», spiega Barbara. «Oppure, analizzando un campione di inchiostro colorato, trova la molecola che identifica il pigmento. O, nel caso di miscele (e tutti i nostri prodotti sono miscele di più elementi) ci permette, ad esempio, di capire la natura di una resina - se nitrocellulosa, o poliuretano…». «Inoltre, una parte impor-

the raw materials destined for DFC (direct food contact) products: we are not satisfied with examining what the supplier declares, the suitability of each lot is ascertained». «Different tools can give the same result, but from two different points of view. And in analytical chemistry, confirmation is fundamental. We cannot place our faith in a single datum, just as a doctor's diagnosis is based on comparison and interpretation of several data, each of which, considered per se, is not significant for a given pathology».

When it comes down to it, what does Quality mean?

The Sun Chemical chemical analysis laboratory works to identify components and/or pollutants of a substance, to protect the healthiness of the printed packaging and its contents, to guarantee the intrinsic quality of a product, (whose performances also depend on its purity, which must

tante di analisi che abbiamo implementato - aggiunge Annalisa - è quella delle materie prime destinate ai prodotti DFC (direct food contact): non ci accontentiamo di esaminare quanto dichiara il fornitore, di ogni lotto viene accertata l’idoneità». «Diversi strumenti possono dare lo stesso risultato, ma da due punti di vista differenti. E nella chimica analitica la conferma è fondamentale. Non possiamo prendere per buono un dato, così come la diagnosi di un medico si basa su confronto e interpretazione di più dati, ciascuno dei quali, considerato di per sé, non è significativo di una determinata patologia».

Alla fine delle analisi, cosa significa qualità? Il laboratorio di chimica analitica di Sun Chemical lavora, dunque, per individuare componenti e/o inquinanti di una sostanza, a tutela della salubrità del packaging stampato e del suo contenuto, per garantire la qualità intrinseca di un prodotto, (le cui performances dipendono anche dalla sua purezza, che va dunque verificata). Si concentra inoltre sulla sicurezza dell’operatore e dello stabilimento, prestando attenzione alle possibili contaminazioni fra un’area produttiva e l’altra. Per non parlare dell’attenzione all’ambiente, che chiede di selezionare le materie prime e di produrre manufatti compostabili o riciclabili. Tutto ciò si può riassumere sotto al principio-ombrello della sicurezza: uno dei pilastri dell’operare di Sun Chemical, che la intende a tutto campo come sicurezza degli operatori sul luogo di lavoro (normata dalle ISO 18001), sicurezza ambientale (certificata dalle ISO 14001) e sicurezza alimentare (ISO 22000). «Il nostro - sottolinea Egidio Scotini è ad oggi il solo sito Sun Chemical in Europa, e uno dei pochi al mondo, ad avere tutte e tre le certificazioni. Sia per la acuta sensibilità della filiale italiana per queste tematiche sia perché siamo tra i pochi, di queste dimensioni, a produrre vernici anche per il contatto diretto con alimenti e prodotti farmaceutici, e su questo non si scherza».

therefore be verified). It also focuses on operator and plant safety, paying attention to possible contamination between one production area and another. Not to mention attention to the environment, which demands the selection of raw materials and the production of compostable or recyclable products. All of this can be summarized under the umbrella principle of safety - one of the pillars of Sun Chemical's work, which the company interprets acrossthe-board as operator safety in the workplace (regulated by ISO 18001), environmental safety (certified by ISO 14001) and food safety (ISO 22000). As Egidio Scotini underlines «ours is today the only Sun Chemical site in Europe, and one of the few in the world, to have all three certifications. Both for the acute sensitivity of the Italian branch for these issues and because we are among the few, of this size, to also produce varnishes for direct food and pharmaceutical products contact, and it is an extremely serious matter».

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“Pacchetto rifiuti” e economia circolare: gli obiettivi di Europa e Italia Luglio 2020 : questa la dead line per il recepimento in Italia di quattro nuove direttive (n. 849, 850, 851, 852) approvate lo scorso anno da Parlamento europeo e Consiglio UE. Marco Deplano Non è un caso che il Parlamento europeo abbia approvato alla fine del novembre 2019 una risoluzione con la quale dichiara lo stato di emergenza climatica in tutta Europa. Sullo sfondo, la nuova presidenza della Commissione e la sua squadra di commissari - insediata ai primi di dicembre dello stesso anno - ha già stabilito un’agenda che pone al centro la politica ambientale in tutte le sue declinazioni. Per gli operatori nel campo dei rifiuti, smaltimento e riciclo, si apre una nuova fase che rimette in discussione gli attuali modelli di business, seguendo il mantra dell’economia efficiente, sostenibile e verde. L’Unione europea ha iniziato a prendersi cura dell’ambiente con una serie di interventi normativi strutturali che risalgono alla fine degli anni Novanta, quando ancora si chiamava Comunità europea (CE, Ndr). Lo ha fatto con disposizioni di carattere generale, contenute all’interno della direttiva sui rifiuti 98/2008/ CE. E attraverso una disciplina di dettaglio in materia di: imballaggi (62/1994/CE); discariche (31/1999/CE); veicoli fuori uso (53/2000/ CE); pile e accumulatori (66/2006/CE); appa-

“Waste package” and circular economy: the objectives of Europe and Italy July 2020: this is the dead line for the transposition in Italy of four new directives (n. 849, 850, 851, 852) approved last year by the European Parliament and the EU Council. Marco Deplano

It is no coincidence that at the end of November 2019 the European Parliament approved a resolution declaring the state of climatic emergency throughout Europe. In the background, the new presidency of the Commission and its team of commissioners, established in early December of the same year, has already established an agenda that places environmental policy at the center in all its forms. For operators in the field of waste, disposal and recycling, a new phase opens that calls into question current business models, following the mantra of an efficient, sustainable and green economy. The European Union began its exemplary environmental procedures with a series of structural

regulatory interventions dating back to the late 1990s, when it was still called the European Community (EC). Both through general provisions, contained in the waste directive 98/2008 / EC. As well as through a detailed discipline regarding: packaging (62/1994 / EC); landfills (31/1999/EC); end-of-life vehicles (53/2000 / CE); batteries and accumulators (66/2006 / CE); electrical and electronic equipment - WEEE (ex 19/2012) -. The European Parliament and the EU Council have approved the infamous 'Waste package' in force since July 2018 on a European basis: the new four directives (n.849, 850, 851, 852) thus update the above-mentioned norms in form and

content (which, moreover, were six), and must be transposed and harmonized in Italy, as in the other member countries, by July 2020.

Goals, changes, timing

At the base of this change of pace, the leitmotiv is precisely that of circular economy: a phrase that involves the preparation for the re-use of urban waste and the recycling of packaging. It also sets as a general objective the overall reduction in the quantity of waste to be sent to the landfill (all told) as well as that for composting. A second objective is the recycling of 65% of packaging waste by 2025 (70% by 2030) with diversified objectives according to the material, as shown in the table (source Europarliament). The new rules also concern landfills and lay down a binding goal of reducing landfill disposal. By 2035 at most 10% of the total urban waste will be disposed of in landfills.

Extended producer responsibility (EPR) and Italy's intervention

The beginning of 2020 will also mark the time of the administrative and departmental reorganization of the Ministry of the Environment (Mattm), and will lead to the definition of a General Management specifically created to accommodate the operating units linked to the economy. 1/2020

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recchiature elettriche ed elettroniche – RAEE (ex 19/2012). Il Parlamento europeo e il Consiglio UE hanno approvato il famoso “Pacchetto rifiuti”, in vigore da luglio 2018 su base europea: le nuove quattro direttive (n. 849, 850, 851, 852) aggiornano così in forma e contenuto le norme sopra riportate e dovranno essere recepite e armonizzate in Italia, come negli altri Paesi membri, entro luglio 2020.

Gli obiettivi, i cambiamenti, le tempistiche Alla base di questo cambio di passo, il leitmotiv è proprio quello dell’economia circolare: sintagma che coinvolge la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani e il riciclaggio degli imballaggi. Pone inoltre come obiettivo generale la riduzione complessiva della quantità di rifiuti da conferire in discarica (tout court) e quelli per la compostazione. Un secondo obiettivo è il riciclo del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025 (70% entro il 2030), con tetti diversificati per materiale, come illustrato nella tabella (fonte Europarlamento). Le nuove regole riguardano anche le discariche e prevedono un obiettivo vincolante di riduzione dello smaltimento in discarica. Entro il 2035 al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani potrà essere smaltito in discarica.

La responsabilità estesa del produttore (EPR) e l’intervento dell’Italia Se, storicamente, tra i Paesi membri più proattivi nelle tematiche ambientali riconosciamo quelli dell’Europa nord continentale, l’Italia è certamente in prima fila tra coloro che promuovono iniziative legislative e politiche volte ad anticipare l’agenda europea. L’inizio del 2020 segnerà, inoltre, il momento della riorganizzazione amministrativa e dipartimentale del Ministero dell’Ambiente (Mattm), e porterà alla definizione di una Direzione generale appositamente creata per accogliere

If, historically, the countries to the north of the continent feature among the EU member countries most proactive in environmental issues, Italy is certainly in the front line amidst those who promote legislative and political initiatives aimed at anticipating the European agenda.The beginning of 2020 will also mark the time of the administrative and departmental reorganization of the Ministry of the Environment (Mattm), and will lead to the definition of a General Directorate specifically created to accommodate the operational units linked to the circular economy. The Directorate, the first of its kind, represents an element that follows the purpose of creating new synergies between public and private sectors: not only Mattm, but also public bodies such as Italy’s Higher Institute for Environmental Protection and Research (ISPRA), will increasingly dialogue with trade associations to reach a balance between environmental challenges and the 46

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Materiale / Material

Entro il 2025 / By 2025

Entro il 2030 / By 2030

Tutti i tipi di imballaggi / All material

65%

70%

Plastica / Plastic

50%

55%

Legno / Wood

25%

30%

Metalli ferrosi / Ferrous metals

70%

80%

Alluminio / Alu

50%

60%

Vetro / Glass

70%

75%

Carta e cartone / Paper and cardboard

75%

85%

le unità operative legate proprio all’economia circolare. La Direzione, inedita, rappresenta un elemento che segue il proposito di creare nuove sinergie tra pubblico e privato: non solo Mattm, ma anche enti pubblici come l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), dialogheranno con sempre maggiore frequenza con le associazioni di categoria per raggiungere un punto di equilibrio tra le sfide ambientali e le necessità di un mercato complesso, a un tempo competitivo ed ecosostenibile. Come ogni anno infatti, la Legge di Delegazione europea, al vaglio dei corpi istituzionali statuali, impone un alto grado di coinvolgimento tecnico degli attori competenti per materia nel processo di integrazione delle norme nell’ordinamento italiano. Nello specifico, in questo quadro di interventi, è proprio il Mattm a coordinare i lavori che portino al recepimento del “Pacchetto rifiuti”. A fronte della normativa italiana previgente (d.lgs. 152/2006), alcuni articoli, quali ad esempio il 178, il 178bis e il 178-ter del relativo decreto, subiranno modifiche dettate dagli articoli 8 e 8-bis della direttiva europea 851/2018 (detta anche “End of waste”).

siti generali minimi in materia di responsabilità estesa del produttore”.

Vengono infatti introdotti i cosiddetti “Requi-

Ecco cosa prevedono: 1) procedere al riordino dei principi generali di riferimento; 2) definire i modelli ammissibili di responsabilità estesa per i sistemi di gestione delle diverse filiere, nonché procedure omogenee per il riconoscimento; 3) prevedere una disciplina sanzionatoria; 4) definire la natura del contributo, l’ambito di applicazione e le modalità di determinazione in relazione alla copertura dei costi di gestione nonché prevedere adeguati sistemi di garanzia; 5) estendere l’obbligo di raccolta per l’intero anno di riferimento, al di là dell’adempimento dell’obiettivo fissato; 6) prevedere l’obbligo, nell’ambito della responsabilità estesa, di sviluppare attività di comunicazione e di informazione ai fini della promozione ed implementazione delle attività di riutilizzo e recupero dei rifiuti; 7) disciplinare le attività di vigilanza e controllo sui sistemi di gestione; 8) prevedere sanzioni proporzionate in relazione agli obiettivi di riciclo definiti a livello nazionale ed europeo” (fonte Mattm).

needs of a complex market: competitive and environmentally sustainable. As for every year, in fact, the European Delegation Law, under the scrutiny of the state institutional bodies, imposes a high degree of technical involvement on the relevant actors in the process of integrating the rules within the Italian legal system. Specifically, in this framework of interventions, it is precisely the Mattm that coordinates the work that leads to the implementation of the 'Waste package'. In accordance with the Italian legislation in force (legislative decree 152/2006), some articles, such as for example the 178, the 178-bis and the 178-ter of the relative decree, will undergo changes dictated by articles 8 and 8-bis of the European directive 851/2018 (also called “End of waste"). The so-called "General minimum requirements for extended producer responsibility" are introduced. What do these criteria lay down?

1) proceed with the reorganization of the general reference principles; 2) define the eligible models of extended responsibility for the management systems of the various supply chains, as well as homogeneous procedures for recognition; 3) provide for disciplinary measures; 4) define the nature of the contribution, the scope of application and the methods of determination in relation to the coverage of management costs as well as provide for adequate guarantee systems; 5) extend the collection obligation for the entire reference year, beyond the fulfillment of the set objective; 6) provide for the obligation, within the sphere of extended liability, to develop communication and information activities for the purpose of promoting and implementing waste reuse and recovery activities; 7) regulate the supervision and control activities on the management systems;

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I dettagli delle norme nel processo di armonizzazione Per procedere alla fattibilità dei punti sopra elencati, il Ministero porta avanti i tavoli di lavoro e relative consultazioni, con lo scopo di rendere il percorso di armonizzazione tra norme di vario livello compatibile con l’ecosistema economico di riferimento. Oltre al pilastro della sostenibilità ambientale, vi sono una serie di garanzie che potrebbero essere introdotte all’interno del nuovo testo. Il comma 5 dell’articolo 178-bis, in materia di sanzioni, pone come presupposto l’iscrizione dei produttori interessati a un registro apposito: si tratta, in altre parole, di uno strumento di qualificazione degli operatori; un sistema che, in prima battuta, è volto a ricalcare il principio della trasparenza. Infine, la modifica dell’articolo 178-ter (sempre relativo al d.lgs.152/2006), mira a migliorare la governance in tema di Responsabilità estesa del Produttore (EPR), ma la ricerca di un possibile assetto è ancora oggetto di analisi. Gli elementi sopra riportati derivano dai contenuti dell’articolo 8-bis della direttiva madre sui rifiuti, la 851/2008.

Sitografia/Sitography >

http://www.ansa.it/europa/notizie/europarlamento/news/2019/11/28/il-parlamento-ue-dichiara-lemergenza-climatica-_8e29cb07-525c-41b2-ab04-97b8c4a87c25.html?fbclid=IwAR36tsy1un_0sYPksjgICI7YIR1kUbUXs_W3KU4kFsENFUoBgClV3CqEJuE ;

>

http://www.reteambiente.it/news/32130/pacchetto-economia-circolare-dal-4-luglio-2018-in ;

>

http://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/notizie-e-novita-normative/notizie-ispra/2018/11/ l2019economia-circolare-e-il-nuovo-pacchetto-rifiuti-ue-opportunita-e-criticita-per-il-sistema-italiano ;

>

https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20170120STO59356/pacchetto-sull-economia-circolare-nuovi-obiettivi-di-riciclaggio-dell-ue ;

>

https://www.minambiente.it/sites/default/files/ archivio/allegati/rifiuti/direttive_rifiuti/02_ EPR_Resp_Produttore.pdf ;

>

https://www.minambiente.it/sites/default/files/ archivio/allegati/rifiuti/direttive_rifiuti/03_ epr_resp_produttore.pdf.

8) provide for proportionate sanctions in relation to the recycling targets defined at national and European level (source Mattm).

The details of the standards in the harmonization process

To proceed with the feasibility of the points listed above, the Ministry implements the work tables and related consultations, with the aim of making the path of harmonization between standards of various levels compatible with the economic ecosystem of reference. In addition to the pillar of environmental sustainability, there are a number of guarantees that could be introduced within the new text. Paragraph 5 of article 178-bis, with regard to sanctions, presupposes the registration of the producers concerned in a specific register: in other words, it is a tool for qualifying operators; a system that, in the first instance, is designed to follow the principle of transparency. Finally, the modification of article 178-ter (as ever relative to legislative decree 152/2006), aims to improve governance in terms of Extended Producer Responsibility (EPR), but the search for a possible structure is still the subject of analysis. The elements listed above derive from the contents of article 8-bis of the mother directive on waste, 851/2008.

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TECNOLOGIE TECNOLOGIE

RUBRICA

Si intitola Print into the Wild [contratto in Pr(into) the Wild] - come il grande libro di avventure nelle “terre estreme” dell’Alaska - la nuova rubrica tecnica che Converting pubblicherà a partire dal prossimo numero. Ambientata fra prestampa e sala stampa, nasce dall’idea e dall’impegno di un temerario team di esploratori della tecnologia, che esprimono competenze diverse e complementari. Fra tirelle, secchi d’inchiostro, rulli anilox e clichè, analizzeranno tutte le operazioni che portano all’obiettivo finale, ovvero il prodotto stampato, evidenziando criticità e modi operandi. Alla ricerca della Perfezione.

Pr(into) the Wild COSA Parliamo di articoli in cui si condividono esperienze e considerazioni in materia di stampa di packaging e affini. Danno corpo a un progetto che coinvolge un team formato da un esperto stampatore, con l’obiettivo di ottenere il miglior risultato stampato, e due esperti di tecnologia della stampa, che avranno il compito di analizzare e spiegare ai lettori le operazioni e le scelte che lo stampatore mette in campo di volta in volta per ottenere il risultato desiderato. I nostri esperti inviteranno, su ogni numero della rivista, un ospite del settore stampa a commentare con loro le operazioni e le scelte effettuate durante il lavoro, per confrontarsi. Il team avrà a disposizione una macchina flexo (tamburo a centrale 8 colori), con inchiostri base solvente, di recente costruzione. COME Dopo una breve introduzione sulla tecnolo-

gia flexo adottata, il team andrà ad analizzare tutte le parti del processo che concorrono alla realizzazione dell’obiettivo finale: la stampa di una determinata grafica su film flessibile. Si partirà dall’analisi del file ricevuto e degli eventuali campioni (se presenti): sono le prime informazioni che lo stampatore analizzerà per poter progettare il percorso successivo. Studiato e commentato il lavoro, si passerà a valutare la capacità dello stampatore di ottenere i risultati richiesti, coinvolgendo i fornitori di lastre per un confronto sulle migliori tecnologie da implementare (sempre in relazione agli obiettivi prefissati). Si procederà quindi alla realizzazione del PDF e, in mancanza di dati di riferimento, anche a una prova stampa. Successivamente si discuterà l’approvazione del PDF con il cliente, con un'attenta e accurata valutazione dei criteri utilizzati. Approvato il lavoro, arriva la realizzazione

Print into the Wild [contracted to Pr (into) the Wild] - like the great adventure book in the "extreme lands" of Alaska – is the title of the new technical column that Converting will publish starting from the next issue. Set between the prepress and printing room, it was born from the idea and commitment of a daredevil team of technology explorers, who express different and complementary skills. Between samplers, ink buckets, anilox rolls and clichés, they will analyse all the operations that lead to the final objective, that is the printed product, highlighting critical issues and operating methods. In search of perfection.

Pr(into) the Wild WHAT e are talking about articles in which experiences and considerations on packaging and related printing are shared. They embody a project involving a team formed by an expert printer, with the aim of obtaining the best printed result, and two experts in printing technology, who will have the task of analysing and explaining to readers the operations and choices that the printer fields to obtain the desired result. In each issue of the magazine our experts will invite a guest from the print sector to comment with 49

them on the operations and choices made during the job, in order to discuss the same.The team will work with a recently build 8-color central drum flexo machine using solvent-based inks. HOW After a brief introduction on the flexo technology adopted, the team will analyse all the parts of the process that contribute to the realization of the final objective: print a specific graphic design on flexible film. We will start by analysing the file received and pos-

Da sinistra/From the left: Simone Bonaria, specialista di inchiostrazione, lavaggi e sistemi di raclatura/Inking, washing and squeegee systems expert; Fabio Galantino, esperto stampatore in ambito rotocalco, offset e flexo/Rotogravure, offset and flexo printing expert; Matteo Melegatti, specialista di equipaggiamenti macchina/Machine equipment expert.

degli impianti stampa, dove si andrà a porre l’attenzione sulla tecnologia utilizzata e le motivazioni delle scelte fatte. Infine si passerà alla produzione che, come nel più temuto degli esami, confermerà se le scelte prese in precedenza si riveleranno vincenti o richiederanno alcune modifiche per poter raggiungere l’obiettivo. Durante ogni fase verranno presentate anche le attrezzature adottate, approfondendo le varie tecnologie disponibili sul mercato e mostrandone il corretto utilizzo.

sible samples (if any): they are the first information that the printer will analyse in order to plan the next path. After studying and commenting on the work, the printer's ability to obtain the required results will be assessed, involving plate suppliers for a comparison on the best technologies to be implemented (as ever in relation to the pre-established objectives). We will then proceed to the creation of the PDF and, in the absence of reference data, also to a print test. The approval of the PDF will then be discussed with the customer, with a careful and accurate evaluation of the criteria used. The work having been approved, one reaches the print form realisation phase, where we will focus on the technology used and the reasons for the choices made. Finally, we will move on to the production which, as in the most feared of exams, will confirm whether the choices made previously were the right ones or whether some adjustment is required in order to achieve the goal. During each phase, the equipment adopted will also be presented, examining the various technologies available on the market and showing their correct use.

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PERCHÉ Perché la perfezione non è di questo mondo, ma rappresenta l’ideale regolativo a cui tutti tendiamo. Perché la stampa è un affare complesso, che coinvolge un gran numero di attori e competenze, e solo in quest’ottica di collaborazione e di filiera ha senso affrontarne aspetti e problemi. Perché “studiare stampa” a scuola non basta e dunque, alla fine, ciascun operatore si crea le proprie convinzioni e soluzioni sul campo, con l’esperienza diretta. Con tutti i limiti che derivano dalla mancanza di confronto e, soprattutto, dalla mancanza di standard condivisi. CONCLUSIONI L’obiettivo dei creatori di questa rubrica è fare education ossia contribuire alla crescita collettiva del settore. Niente di più e niente di meno. Mettendocela tutta.

WHY Because perfection is not of this world, but represents the regulatory ideal to which we all strive. Because printing is a complex affair, involving a large number of actors and skills, and only in this context of collaboration and supply chain does it make sense to face aspects and problems. Because “studying print” at school (when all goes well) is not enough and therefore, in the end, each operator creates his or her own beliefs and solutions in the field through direct experience. With all the limits that derive from the lack of comparison and, above all, from the lack of shared standards. CONCLUSIONS The goal of the creators of this section is to educate or contribute towards the collective growth of the sector. Nothing more and nothing less. Giving our utmost. NB The “Pr(into) the wild” project begins by analysing flexography, but aims to extend to other printing and converting technologies as well.

N.B. Il progetto “Pr(into) the wild” inizia analizzando la flessografia, ma mira a estendersi anche alle altre tecnologie di stampa e converting.

POST-SCRIPTUM

Eventuali osservazioni dei lettori riguardo le scelte e le informazioni messe in campo nei vari articoli saranno esaminate con attenzione e condivise con i lettori.

POST-SCRIPTUM

Any comments from our readers regarding the choices and information put in place in the various articles will be carefully examined and shared with all readers.

What do juice boxes and coffee cups have in common?

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TECNOLOGIE

Etichette senza liner: ora si può Storia di Ritrama, innovativo produttore di materiali autoadesivi che, in partnership con Omet, Spilker e Ilti, presenta una piattaforma chiavi in mano per le etichette linerless. La soluzione è piaciuta ed è già stata adottata dal più grande produttore di birra al mondo, perché è sostenibile (utilizza meno risorse e azzera gli scarti) e genera molte economie rilevanti.

Il colosso della birra The South African Breweries del gruppo AB-InBev - primo produttore di birra al mondo con più di 200 marchi fra cui Stella Artois, Beck's, Quilmes, Corona e Budweiser - nel 2017 aveva manifestato un’esigenza molto chiara: trovare un’etichetta più sostenibile rispetto a quella autoadesiva già in uso. La sfida ha richiesto molto coraggio, fino a sperimentare una tecnologia innovativa mai vista prima, che permettesse di raggiungere importanti obiettivi di sostenibilità su larga scala. La soluzione è arrivata grazie alla nuova piattaforma Core Linerless Solutions® di Ritrama, che utilizza uno smart liner multifunzionale, in grado di trasformarsi da scarto di processo a risorsa. Core Linerless Solutions® è un’etichetta autoadesiva laminata senza il supporto siliconato, quindi molto più sottile di un’etichetta tradizionale. Con questo sistema SAB ha azzerato i costi di recupero e smaltimento di 57 tonnellate di liner all’anno, nel solo sito sudafricano.

La nuova piattaforma “chiavi in mano” Ritrama, insieme ai partner Omet e Spilker, ha presentato la piattaforma Core Linerless Solutions® a Labelexpo Europe 2019, dopo l’anticipazione fatta all’edizione 2013 della fiera belga. «I nostri materiali linerless - conferma Sergio Veneziani, Product Manager Core Linerless Solutions® di Ritrama - come pure l’etichettatrice linerless della Ilti, erano già pronti anni fa. Durante l’ultima edizione, invece, abbiamo presentato, insieme ai nostri partner, il modulo per la laminazione e quello per la finitura delle etichette linerless, con l’obiettivo di mettere a disposizione degli etichettifici una soluzione chiavi in mano. In questi anni di sviluppo della piattaforma, abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse interne - ingegneri, tecnici specializzati, esperti di meccanica e di elettronica - con lo scopo di realizzare un primo prototipo di macchina in grado di processare i materiali Core Linerless Solutions®. Una scelta inusuale ma geniale e, infine, vin-

Linerless labels, now possible History of Ritrama, an innovative manufacturer of selfadhesive materials which, in partnership with Omet, Spilker and Ilti, presents a turnkey platform for linerless labels. The solution has garnered approval and has already been adopted by the largest beer producer in the world, because it is sustainable (uses less resources and eliminates waste) as well as generating many sizeable savings. The beer giant South African Breweries of the Anheuser-Busch group - the first beer producer in the world with over 200 brands including Stella Artois, Beck's, Quilmes, Corona and Budweiser - in 2017 declared a very clear need. find a more sustainable label than the self-adhesive one already in use. The challenge required a lot of courage, up to experimenting an innovative technology never seen before, which enabled the attainment of important large-scale sustainability objectives.

The solution came thanks to Ritrama's new Core Linerless Solutions® platform which uses a multifunctional smart liner, capable of transforming itself from process waste to resource. Core Linerless Solutions® is a laminated self-adhesive label, without the silicone coated support, therefore, much thinner than a traditional label. With this system, SAB has eliminated the recovery and disposal costs of 57 tons of liner per year in its South African site alone.

The new turnkey platform

Ritrama together with partners Omet and Spilker, presented the Core Linerless Solutions® platform at Labelexpo Europe 2019, after the anticipation already made to the label market during the 2013 edition. «It is true - confirms Sergio Veneziani Core Linerless Product Manager Solutions® by Ritrama - our linerless materials, as well as the Ilti linerless labeling machine, were ready years ago. During the last edition we presented, together with our. partner, the lamination and finishing module for linerless labels, with the aim of making a turnkey solution available to label makers. In these years of development of the platform, we have mobilized all our internal resources - engineers, specialized technicians, mechanics and electronics experts, with the aim of creating the first prototype of the machine capable of processing our Core Linerless Solutions® materials. An unusual but certainly brilliant and ultimately successful choice, given the results obtained to date. This prototype has in fact allowed us to demonstrate and prove the idea was good, achievable and repeatable, arousing 1/2020

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cente visti i risultati che abbiamo ottenuto. Questo prototipo ci ha, infatti, permesso di dimostrare e far toccare con mano che l’idea era buona, realizzabile e ripetibile, suscitando un crescente interesse in tutta la filiera e presso i grandi utilizzatori di etichette, a livello mondiale». La piattaforma sviluppata per gli etichettifici comprende un modulo di laminazione e un modulo di finitura, progettati e costruiti rispettivamente dall’italiana Omet e dalla tedesca Spilker. E ha prodotto nuovi sviluppi importanti per tutti i partner: attraverso un progetto di innovazione condivisa, Ritrama ha compiuto un nuovo percorso tecnologico e ha adottato un diverso e più efficace approccio al mercato dove il coinvolgimento diretto degli utilizzatori finali ha suscitato interesse in più settori applicativi dai grandi volumi; Omet (macchine da stampa) ha creato una nuova linea di macchine realizzando il primo modulo di laminazione e Spilker (utensili di fustellatura e taglio) è diventata costruttrice di un modulo di finitura per le etichette. Un caso concreto di storia di successo per l’intera filiera delle etichette autoadesive, dove l’innovazione e la capacità di creare un “hub” hanno generato soluzioni di (molto) valore.

a growing interest along the entire supply chain and among large label consumers worldwide». The platform developed for label makers includes a lamination module designed and built by the Italian company Omet and a finishing module, designed and built by the German company Spilker. The initial idea has in fact produced important new developments for all partners. Through a shared innovation project, Ritrama has taken a new technological path and has adopted a different and more effective approach to the market; the direct involvement of the end users has aroused interest in several large volume application sectors; Omet (well-known manufacturer of printing machines) has created a new line of machines by producing the first lamination module and Spilker (well-known manufacturer of die-cutting and cutting tools) has become the manufacturer of a finishing module for labels. A concrete case of success story for the global self-adhesive label industry, where innovation and the ability to create a "hub" have generated (highly) valuable solutions. 52

«Nel Core Linerless Solutions® Service Centre di Ritrama converter e brand owner possono effettuare i test di trasformazione del materiale e le prove di etichettatura» «Ritrama’s Core Linerless Solutions® service center provides equipment for converters and brand owners to carry out material converting tests and labeling tests» Un’etichetta sottilissima che non produce scarti Core Linerless Solutions® di Ritrama è, dunque, un’etichetta autoadesiva laminata (la stampa risulta sempre protetta dal film di laminazione) e senza il supporto siliconato. L’etichetta è molto più sottile, e anche più economica, delle etichette standard. Il materiale di base è costituito da un PP da 30 micron, uno smart liner multifunzionale in PE siliconato da 12 micron e un adesivo acrilico permanente. Tre le versioni previste, con film

A very thin label which does not produce waste

Core Linerless Solutions® by Ritrama is therefore a self-adhesive laminated label (the print is always protected by the lamination film) and without the silicone-coated substrate. The label is much thinner (and also cheaper) than standard labels. The base material consists of a 30 micron polypropylene, a multifunctional smart liner in 12 micron silicone coated polyethylene and a permanent acrylic adhesive. The versions provided use transparent (CLEAR), white, and metallized (SILVER) films. The adhesive adopted by Ritrama in Core Linerless Solutions® materials is particularly performant and transparent, and has been used for some time and with great success in self-adhesive constructions for applications in "Beverage" and "Personal Care". The approval carried out by SAB Gruppo ABInBev obtained with the design of linerless labels for beer bottles through a test process in very severe conditions (humidity, accelerated aging and speed of application), is only further confirmation.

trasparente (Clear), bianco (White) e metallizzato (Silver). L’adesivo adottato da Ritrama nei materiali Core Linerless Solutions® è particolarmente performante e trasparente, utilizzato da tempo e con grande successo nelle costruzioni autoadesive per applicazioni nel beverage e nel personal care. Ne è ulteriore conferma l’omologazione di SAB -ABInBev al progetto delle etichette linerless per le bottiglie di birra, messo alla prova da una serie di test in condizioni molto severe di umidità, invecchiamento accelerato e velocità di applicazione. Il processo di converting sviluppato appositamente per i materiali Core Linerless Solutions® produce un’etichetta linerless identica, dal punto di vista estetico, a quella autoadesiva tradizionale. La stampa avviene con le tecnologie di decoro tradizionali e le bobine realizzate, a parità di dimensioni, contengono almeno il doppio delle etichette. Il risultato è una bobina di etichette pronte per essere applicate tramite un’apposita etichettatrice linerless Ilti integrata in un’etichettatrice rotativa ad alte prestazioni. «Oltre a eliminare il problema e i costi dello smaltimento del liner, questa soluzione si distingue per un'altra caratteristica» sottolinea Veneziani. «In virtù di ciò che a prima vista parrebbe una limitazione - la tecnologia permette di realizzare solo etichette di forma regolare - il processo di converting non produce sfridi in quanto è stato eliminato il gap fra etichette (ossia la distanza che le separa una dall’altra sul rotolo di liner, Ndr). I numeri parlano chiaro: prendiamo ad esempio un lotto di 1 milione di etichette autoadesive prodotte con un gap classico di 3 mm. Il gap richiede 3.000 metri lineari in più oltre al materiale necessario a produrre le etichette. Metri che, ovviamente, fanno parte della fornitura e sono inclusi nel prezzo delle etichette (pagato dal cliente) ma che, diventando uno

The converting process developed specifically for Core Linerless Solutions® materials produces a linerless label identical, in terms of appearance, to the traditional self-adhesive one. Printing takes place with traditional decoration technologies and the reels made up, at the same size, contain at least double the labels. The result is a reel of labels ready to be applied by means of a special ILTI linerless labeling machine integrated in a high performance rotary labeling machine. «In addition to solving the problem of the disposal of the liner, this solution stands out for another feature. «By virtue of what at first sight would seem a limitation (CLS technology only enables the creation of labels with regular shapes), the converting process does not produce scraps since the gap between labels has been eliminated. The figures speak for themselves: take for example a batch of 1 million self-adhesive labels produced with a "classic" gap of 3 mm. The gap requires 3,000 linear meters in addition to the total material needed for the production of the labels. These are obviously part of the label shop supply provision and are included in the

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TECNOLOGIE

NEWS

Fustellatrice rotativa per cartone ondulato: novità Koenig & Bauer

sfrido del processo di fustellatura, vengono buttati. E teniamo presente che i costi di smaltimento degli scarti sono in continuo aumento; nel 2019 in Italia, sono più che raddoppiati, in virtù del principio che “chi più scarta più paga”.

Core Linerless Solutions®: i vantaggi La piattaforma permette all’etichettificio di offrire ai propri clienti una soluzione concreta per l’eliminazione degli scarti di processo, con una serie di vantaggi - ambientali ed economici - di tutto rilievo. Ecco quelli fondamentali: - l’etichetta autoadesiva Core Linerless Solutions® Ritrama elimina lo smaltimento del liner: liner che fino ad ora è stato considerato un effetto collaterale necessario dell’etichetta autoadesiva tradizionale e, al contempo, un costo in più da sostenere in quanto scarto da raccogliere e smaltire; - è più sostenibile perché utilizza meno materiale. Lo spessore totale dell’etichetta autoadesiva Core Linerless Solutions® è di 42 micron, ovvero meno della metà rispetto a un’etichetta autoadesiva in PE da 80 micron laminata con film da 12 micron; - il materiale di base viene fornito all’etichettificio già pronto per l’uso e non richiede l’aggiunta di nessuna chimica la cui compatibilità con i primer e gli inchiostri di stampa sarebbe a cura e carico dell’etichettificio; - il sistema linerless di Ritrama assicura un ulteriore risparmio di materiale durante la

price of the labels (paid by the customer) but, being a waste from the die cutting process, they are thrown away. We have also seen that waste disposal costs are continuously increasing; in 2019 in Italy, they more than doubled, by virtue of the principle that "whoever discards the most pays the most".

Core Linerless Solutions®: The advantages

The platform allows the label maker to offer its customers a concrete solution for the elimination of process waste, with a series of significant environmental and economic benefits. Here are the fundamental ones: - the Ritrama self-adhesive label Core Linerless Solutions® eliminates the disposal of the liner necessarily considered a side effect of the traditional self-adhesive label but, at the same time, a cost for organizations such as waste to be collected and disposed of; - it is more sustainable: It uses less material. The total thickness of the Core Linerless Solutions®

«La piattaforma Ritrama permette all’etichettificio di offrire una soluzione concreta per eliminare gli scarti di processo,con vantaggi ambientali ed economici» «The platform by Ritrama allows the label maker to offer a concrete solution for the elimination of process waste, with environmental and economic benefits» produzione, grazie all’assenza degli sfridi; - la riduzione degli spessori e l’eliminazione del gap fra un’etichetta e l’altra permettono di veicolare su una bobina almeno il doppio delle etichette. Questo significa spedire al cliente la metà delle bobine, con una sensibile riduzione dei costi di stoccaggio, trasporto e camion in circolazione: l’ambiente ringrazia anche per questo. Per un etichettificio, ad esempio, gestire per un cliente 50 pallet invece di 100 alleggerisce la logistica interna, libera spazi, impiega meno risorse umane, veicoli e magazzini…e la quantità di etichette resta la stessa; - le etichettatrici linerless vengono alimentate con bobine dalla capacità almeno doppia, dimezzando così i tempi e le attività di cambio bobina.

self-adhesive label is 42 microns, or less than half compared to an 80-micron self-adhesive PE label laminated with 12-micron film; - the basic material is supplied to the label factory ready for use and does not require the addition of any chemical product whose compatibility with primers, printing inks is the responsibility of the label maker; - the saving of material in production thanks to the absence of scraps; - the reduction of thicknesses and the elimination of the gap between one label and the other means the reel can carry twice the labels. This means sending half the amount of reels to the customer, with a significant reduction in the costs of storage, transport and trucks in circulation: Which means even less pressure on the environment; - For a label manufacturer for example managing 50 pallets instead of 100 lightens internal logistics, frees up space, lessens use of human resources, vehicles and warehouses ... - the linerless labeling machines are fed with reels of at least double the capacity, thus halving the time and work of changing the reel.

Koenig & Bauer presenta la nuovissima fustellatrice rotativa a foglio per la stampa su cartone ondulato, lanciata di recente a livello internazionale. Si chiama CorruCUT e verrà mostrata in funzione il 19 marzo a Delmenhorst (D) durante un’apposita OH del converter tedesco Klingele Paper & Packaging Group, primo installatore mondiale nonché partner nello sviluppo. CorruCUT è stata concepita per assicurare una produzione massimamente efficiente di fustellati in cartone ondulato, sia per pose singole che multiple. Tra le sue caratteristiche spiccano: - l’alimentazione dei fogli in macchina realizzata non tramite i classici rulli ma attraverso un sistema a nastri penumatici che garantisce precisione e integrità del supporto; - il trasporto dei fogli avviene per via pneumatica, per un trasferimento stabile. Rulli di trasporto non usurabili assicurano un funzionamento senza fermi macchina per la sostituzione delle cinghie; - la macchina può lavorare fogli di cartone ondulato larghi fino a 2,8 metri e spessi fino a 9 millimetri a una velocità massima di dodicimila fogli all’ora. Controllata tramite interfaccia touch e con un sistema Profibus altamente flessibile, CorruCUT integra un programma di diagnostica e un sistema di manutenzione da remoto per interventi rapidi.

Rotary die cutter for corrugated cardboard: Koenig & Bauer news Koenig & Bauer presents the brand new sheetfed rotary die cutter for printing on corrugated cardboard, recently launched internationally. It is called CorruCUT and will be shown in operation on March 19 in Delmenhorst (D) during a special OH of the German converter Klingele Paper & Packaging Group, the world’s first installer as well development partner of the machine. CorruCUT was conceived to ensure the maximum efficient production of corrugated cardboard blanks, both for single and multiple poses. Among its key features: - the feeding of the sheets in the machine not realized through the classic rollers but through a system with pneumatic belts that guarantees precision and integrity of the support; - the sheets are transported pneumatically, for a stable transfer. Non-wear transport rollers ensure operation without stopping the machine to replace the belts; - the machine can process corrugated cardboard sheets up to 2.8 meters wide and up to 9 mm thick at a maximum speed of twelve thousand sheets per hour. Controlled via touch interface and with a highly flexible Profibus system, CorruCUT integrates a diagnostic program and a remote maintenance system for rapid intervention. 1/2020

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BST eltromat e partner promuovono Converting 4.0 Il converting in bobina abbraccia i principi dell'Industria 4.0 e utilizza sempre più, in tempo reale, i dati di produzione per incrementare l'efficienza dei processi. Questo spiega il grande interesse suscitato da Converting 4.0: il progetto che BST eltromat International ha presentato in collaborazione con i produttori di macchine durante una serie di eventi di fine 2019. «Avviamenti più rapidi dei lavori, riduzione al minimo degli scarti, maggiore efficienza energetica e una produzione costante di alta qualità: abbiano dimostrato i benefici che derivano dall'integrazione dei nostri sistemi di controllo qualità in processi di produzione completamente digitalizzati e interconnessi», afferma Michael Dattner, responsabile Innovazione in BST eltromat, illustrando gli obiettivi di Converting 4.0.

Demo live di integrazione BST eltromat è un membro fondatore della rete Converting 4.0, avviata dalla Kampf Schneide Wickeltechnik GmbH (tecnologie di taglio e avvolgimento) alla fiera ICE 2017. Alla scorsa K 2019 le due aziende hanno mostrato l‘interazione fra un sensore di linea e contrasto CLS PRO 600 di BST eltromat, una taglierina modello ConSlitter e la piattaforma integrata the @vanced di Kampf Schneid- e Wickeltechnik. Tale integrazione consente l’impostazione automatica del sensore e della stazione di taglio, effettuando senza intervento dell’operatore il posizionamento dell’albero porta-lame motorizza-

to. Grazie a questo approccio, i coltelli vengono posizionati in relazione al soggetto e alle forme di stampa. Il sensore, quindi, si sposta automaticamente sui contrasti preimpostati, fornendo così informazioni utili a ottimizzare il processo di taglio e ridurre i tempi di avviamento. Maik Krüger, Strategic Product Manager di Kampf Schneid- e Wickeltechnik, descrive i vantaggi in questi termini: «L'allineamento automatico rispetto alle forme di stampa semplifica il processo di taglio e riduce notevolmente i tempi di avviamento. Inoltre, elimina le fonti di errore, prevenendo così la generazione di

BST eltromat and partners promote Converting 4.0 The presentations made in collaboration with the packaging machine manufacturers have demonstrated the advantages of integrating quality control in the production processes as well as pre- and post-press phases. The web-processing industry has embraced the trends of Industry 4.0 and is increasingly using real-time data from production to boost efficiency. This explains the great interest aroused by Converting 4.0: the project that BST eltromat International presented in collaboration with the machine manufacturers during a series of events at the end of 2019. «Faster machine setup, minimized waste, higher energy efficiency and consistently high-quality production – we demonstrated the benefits that result from the integration of our quality assurance systems in fully digitized and interconnected production processes», says BST eltromat Innovation Manager Dr. Michael Dattner, explaining the objective the company is pursuing in its Converting 4.0 activities. 54

Live integration demo

BST eltromat is a founding member of the Converting 4.0 network initiated by the company Kampf Schneid- und Wickeltechnik GmbH at the International Converting Exhibition (ICE) 2017. At this year’s K plastics and rubber exhibition in Düsseldorf, the two companies presented a simulation that showed the interaction of a CLS PRO 600 digital line and contrast sensor from BST eltromat with a slitting machine typ ConSlitter and the the@ vanced integrated platform from Kampf Schneidund Wickeltechnik. The integration allows the sensor technology and the motor-driven knife axle of the slitter to be set up automatically. With this approach, the knives are no longer aligned with the sensor. Instead, the designs on the webs are aligned with the knife axle. The sensor automatically moves

scarti». In fiera la dimostrazione ha mostrato il trasferimento dei dati di produzione relativi al taglio direttamente ai controlli macchina, tramite un sistema ERP, dando un saggio concreto dei benefici dell’approccio Converting 4.0.

Windmöller &Hölscher sull’efficienza di filiera La quarta riunione dell‘associazione Converting 4.0 si è svolta il 12 e 13 novembre scorso presso la sede di Windmöller &Hölscher, a Lengerich. L’evento, intitolato “Boosting Effi-

to the preset lines and then supplies information useful for optimizing the cutting process. Maik Krüger, Strategic Product Manager of Kampf Schneid- u. Wickeltechnik, describes the benefits in these terms: «The automatic alignment of the cutting patterns simplifies the cutting process and considerably reduces set-up times. It also eliminates sources of error, which helps to prevent waste». At the fair the demonstration showed how the production data for the slitting is transferred directly to the system controls from an ERP system. This showed expo visitors a concrete example of the efficiency gains possible with Converting 4.0.

Windmöller & Hölscher on supply chain efficiency

The fourth meeting of the Converting 4.0 association took place on 12 and 13 November last at the Windmöller & Hölscher office in Lengerich. The event, entitled "Boosting Efficiency across Value Chains", was attended by more than 100 visitors and addressed the issue of the interaction of process data within the various production phases. Here too BST eltromat illustrated solutions and ideas that involve the integration of quality con-

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Le presentazioni effettuate in collaborazione con i costruttori di macchine per l’imballaggio hanno dimostrato i vantaggi dell'integrazione del controllo di qualità nei processi produttivi e nelle fasi di pre-stampa e post-stampa. ciency across Value Chains”, ha ospitato più di 100 visitatori e ha affrontato il tema dell’interazione dei dati di processo all’interno delle vari fasi produttive. In questo contesto BST eltromat ha illustrato soluzioni e idee che implicano l'integrazione del controllo qualità nei processi pre e post stampa. L'azienda ha evidenziato come disporre di dati di qualità generi maggiore efficienza e sicurezza, oltre che maggiore comodità e sostenibilità, a condizione che le informazioni siano disponibili in forma sincronizzata. I membri della rete hanno potuto visualizzare i metodi di analisi presentati, per esempio l'uso dell'intelligenza artificiale per la classificazione dei difetti. Insieme hanno poi sviluppato dimostrazioni di come generare un maggiore valore aggiunto facendo ricorso a ulteriori dati sul processo e i materiali. «Spesso le aziende hanno già accesso a dati "altamente rilevanti" ma non riescono a usarli perché non hanno ancora implementato le interfacce disponibili e gli scambi necessari», spiega Dattner. «È stata molto interessante l‘approfondita discussione sulle soluzioni cloud per l'archiviazione dei dati e il cloud computing, nata presso il nostro stand all’evento W&H. Inoltre, l’intervento del dottor Christoph Legat, della nostra affiliata Hekuma, ha argomentato a favore di una possibile prospettiva di “piattaforma indipendente”», aggiunge il manager che ha molto apprezzato l’intenso lavoro e l’atmosfera positiva e collaborativa

trol in pre and post print processes. The company highlighted how bringing together quality data leads to greater efficiency and security as well as more convenience and sustainability, provided the information is available in synchronized form. The members of the network were delighted to see the methods of analysis presented, for example the use of artificial intelligence for the classification of errors. Together, they developed scenarios that described how more added value could be generated by taking additional process and material data into account. «Often companies already have access to" highly relevant" data but are unable to use it because they have not yet implemented the available interfaces and necessary exchanges», explains Dattner. «The in-depth discussion on cloud solutions for data storage and cloud computing, born at our stand at the W&H event, was very interesting. In addition, the intervention of Dr. Christoph Legat, of our affiliate Hekuma, argued in favor of a possible perspective of "independent platform"», adds the manager who greatly appreciated the intense work and the positive and collaborative atmosphere of the meeting , and in particular the opportunity for direct exchanges with each participant in the event.

della riunione, e in particolare l’opportunità di scambi diretti con ogni partecipante all’evento.

Il forum VDMA sulle plastiche alternative Durante il Forum sull'Economia Circolare organizzato alla K di Düsseldorf dai costruttori di macchine tedeschi (VDMA), Dattner ha mostrato come i processi integrati Converting 4.0 supportino la produzione di materiali plastici innovativi per l’imballaggio riciclabile o biodegradabile. «I nuovi materiali devono offrire la stessa qualità e funzionalità delle plastiche tradizionali usate per la creazione di imballaggio. Le loro proprietà, però, sono diverse e impongono l’adozione di nuovi requisiti di controllo sui sistemi guida nastro o per l'ispezione superficiale e di stampa. In BST soddisfiamo questi requisiti con i nostri sistemi guidanastro, sensori e sistemi di ispezione - ha dichiarato Dattner nella sua presentazione "Garanzia di qualità su misura per prodotti con materiali riciclati” - e anche in questo caso, Converting 4.0 ottimizza i processi». Anne-Laureen Lauven, responsabile marketing BST eltromat, commenta: «L‘automazione e l'integrazione dei processi sono state per decenni tra le competenze fondamentali della nostra azienda». L'industria della plastica in bobina - sottolinea la marketer - attualmente rappresenta uno dei settori in cui le nostre competenze e capacità di integrazione dei processi vengono più apprezzate dai clienti.

The VDMA forum on alternative plastics

During the Circular Economy Forum organized by German machine manufacturers (VDMA) at K in Düsseldorf, Dattner showed how the Converting 4.0 integrated processes support the production of innovative plastic materials for recyclable or biodegradable packaging. «The new materials must offer the same quality and functionality as the traditional plastics used for the creation of packaging. Their properties, however, are different and require the adoption of new control requirements on web guide systems or for surface and printing inspection. At BST we meet these requirements with our web guiding systems, sensors and inspection systems - said Dattner in his presentation "Quality guarantee tailored for products with recycled materials" - and in this case too, Converting 4.0 optimizes the processes». Anne-Laureen Lauven, BST eltromat marketing manager, comments: «Process automation and integration have been among the core competencies of our company for decades». The web processing plastics industry - underlines the marketer - currently represents one of the sectors where many customers appreciate our process-independent expertise in integration.

Incollaggio: arriva Robatech Control System Con l’espressione “Easy and Smart Control” Robatech ha recentemente introdotto il Robatech Control System ovvero la piattaforma integrata all-in-one, che racchiude tutte le funzionalità relative al processo di incollaggio: facile integrazione di sistema, funzioni semplici e centralizzate di controllo, programmazione e monitoraggio. Partendo dal principio condiviso che una configurazione semplice e chiara dei dispositivi ne aumenta la facilità d’uso, Robatech, azienda leader di soluzioni di applicazioni di adesivo a caldo e a freddo, ha sviluppato una soluzione mirata, che ha già ricevuto un’ottima risposta sul mercato. Mediante un’interfaccia standardizzata, permette di gestire e monitorare in modo centralizzato tutte le funzionalità del processo di incollaggio - sul sistema di comando, sul fusore o su un dispositivo mobile. Vantaggi Robatech Control System offre ai costruttori macchine molteplici vantaggi, a partire dalla perfetta armonizzazione dei componenti hardware e software, tutti prodotti da Robatech. La piattaforma compatta, all’interno del fusore, è visibile e si può integrare facilmente mediante interfacce aperte in comandi a memoria programmabile. Inoltre, numerose interfacce di comunicazione standardizzate facilitano la rapida integrazione nel sistema tramite sistemi bus. All-in-one Le funzionalità già integrate nel sistema - comando dei processi, controlli qualità, monitoraggio di sistema e dei componenti - apportano efficienza e trasparenza nel processo di incollaggio industriale. I dati operativi e sul rendimento facilitano, ad esempio, la pianificazione degli intervalli di manutenzione oppure l’adattamento delle quantità di applicazione di adesivo fino ad ottenere una maggiore sostenibilità ed efficienza nella produzione. Un altro notevole vantaggio è dato dalla possibilità di selezionare la gamma di funzioni in modo personalizzato in fase di ordine e, soprattutto, di ampliarla in modo semplice e rapido. La piattaforma all-in-one ha il software già “a bordo”.

Gluing: Robatech Control System reaches the market With the expression “Easy and Smart Control” Robatech has recently introduced the Robatech Control System or the integrated all-in-one platform, which includes all the functions related to the gluing process: easy system integration, simple and centralized control, programming and monitoring functions. Starting from the shared principle that a simple and clear configuration of the devices increases their ease of use, Robatech, a leading company in hot and cold adhesive application solutions, has developed a targeted solution, which has already received an excellent response from the 1/2020

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market. Using a standardized interface, it allows you to centrally manage and monitor all the functions of the gluing process - on the control system, on the fuser or on a mobile device.

Advantages Robatech Control System offers machine manufacturers many advantages, starting from the perfect harmonization of hardware and software components, all produced by Robatech.

The compact platform, inside the fuser, is visible and can be easily integrated through open interfaces in programmable memory commands. In addition, numerous standardized communication interfaces facilitate rapid integration into the system via bus systems. All-in-one The functions already integrated in the system - process control, quality controls, system and component monitoring - bring efficiency and transparency to the industrial gluing process. Operational and performance data facilitate, for example, the planning of maintenance intervals or the adaptation of adhesive application quantities to achieve greater sustainability and efficiency in production. Another notable advantage is the possibility to select the range of functions in a personalized way when ordering and, above all, to expand it simply and quickly. The all-in-one platform has the software already “on board”.

POWER SPONSOR

Nuovi solventi: meno costi, più salute e sostenibilità Un’alternativa benefica ai solventi tradizionali e un partner affidabile su scala globale, sia per i produttori di inchiostri sia per gli stampatori. Così Oxea presenta al mercato il suo prodotto a marchio Propyls e se stessa, puntando i riflettori sui trend che muovono la domanda nel terzo millennio. Un millennio in cui cambiano le regole del gioco e l’industria deve adeguarsi, riducendo i costi e adottando soluzioni sostenibili anche sul piano dell’ambiente, e sicure per la salute dell’uomo. Il solvente Propyls di Oxea risponde a tutte queste esigenze. «Propyls - spiega Patrick Neumann, Area Sales Manager Oxea GmbH - è il termine che usiamo per il gruppo di prodotti a base di n-propanolo o n-propil acetato, o miscele dei due (analogamente a Ethyls per i solventi convenzionali a base di etile o acetato o un mix dei due). Progettato anzitutto per ridurre l’impatto ambientale, rispetto ai solventi tradizionali abbatte l’emissione di VOC (Volatile Organic Compound) di un 30% medio, naturalmente senza perdere in efficacia. Migliorano così la carbon footprint dell’industria della stampa e, al contempo, la salute dei dipendenti». Ma c’è di più: a uno standard così alto di qualità e salubrità del prodotto si associa un sensibile risparmio sul costo degli inchiostri: gli esperti di Oxea lo stimano in un -20% circa dei consumi.

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New solvents: less costs, more health and sustainability A beneficial alternative to traditional solvents and a reliable partner on a global scale, both for ink manufacturers and printers. This is how Oxea presents its Propyls brand product and itself to the market, focusing the spotlight on the trends that drive demand in the third millennium. A millennium in which the rules of the game change and the industry must adapt, reducing costs and also adopting sustainable solutions in terms of the environment, and safe for human health. Oxea’s Propyls solvent meets all these needs. “Propyls - explains Patrick Neumann,

the oxo people Area Sales Manager Oxea GmbH - is the term we use for the group of products based on n-propanol or n-propyl acetate, or mixtures of the two (similarly to Ethyls for conventional solvents based on ethyl or acetate or a mix of the two). Designed primarily to reduce the environmental impact, compared to traditional solvents it reduces the emission of VOC by an average 30% without losing effectiveness. Thus they improve the carbon footprint of the printing industry and, at the same time, safeguard the health of staff». But there is more: this high standard of product quality and healthiness is matched by a significant saving on the cost of inks, estimated at around -20% of consumption.

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SPECIALE STAMPA IBRIDA

Stampa ibrida all’8%. E domani? I dati InfoTrends e le riflessioni di Bobst, Esko, Luxoro-Kurz, Kodak, Koenig & Bauer Flexotecnica, Omet, Uteco su una filosofia costruttiva che “spacca” nel labeling e si affaccia, per ora con più dubbi che certezze, ad altri orizzonti applicativi. EP In questo Speciale di Converting ci occupiamo di stampa ibrida: un fenomeno di cui si parla molto (lo scorso Labelexpo Europe ne è stata la conferma) e che vede impegnati praticamente tutti i grandi attori della flexo e del digitale, con una coda crescente nel finishing. Tuttavia, vista la quantità e varietà di proposte in campo non è facile capire di cosa si tratta e soprattutto valutare quando e perché investire in questo tipo di tecnologia. Perciò abbiamo chiesto a un gruppo di aziende attive in Italia, che forniscono tecnologie allo stato dell’arte di prestampa, stampa e finissaggio-nobilitazione, di aiutarci a definire il fenomeno individuando caratteristiche salienti, punti di forza e limiti, nonché prospettive di mercato. E a un’autorevole società di ricerche di mercato di perimetrarlo e quantificarlo.

Chi stampa ibrido (e quale ibrido) Nel 2019 le macchine ibride per la stampa di etichette in area EMEA rappresentavano l’8% del parco installato di 1280 stampatori, a fronte del 92% di macchine “standalone”. Sono i dati che ci ha fornito Bob Leahey (Director Color Digital Label and Packaging at Keypoint Intelligence, InfoTrends Divison), estrapolati dal-

GLI SPECIALI DI CONVERTING 2020 CONVERTING SPECIAL FEATURES 2020 1 2 3 4 5

Ibridazione tecnologica Technological hybridization Sostenibilità ambientale Environmental sustainability Industry 4.0 e Automazione Industry 4.0 and Automation Materiali Materials Economia e Finanza Economics and Finance

lo studio “Color Digital Label Printer Forecast 2018-2023” , e dicono molte cose. «Attualmente - precisa Bob Leahey - parlando di stampa ibrida di etichette l’area EMEA è per l’85-90% Europa occidentale. Per evitare approssimazioni fuorvianti, abbiamo qui considerato come ibride solo le macchine che combinano stazioni flexo con il getto d'inchiostro a colori. Non abbiamo incluso altre configurazioni presenti sul mercato, come ad esempio le stampanti digitali che integrano laminazione e fustellatura, per mancanza di dati sufficienti e sufficientemente chiari».

Hybrid printing at 8%. And tomorrow? The InfoTrends data and the reflections of Bobst, Esko, Luxoro-Kurz, Kodak, Koenig & Bauer Flexotecnica, Omet, Uteco on a construction philosophy that wins through in labeling and now, with more doubts than certainties, faces onto other applicative horizons. EP In this Converting Special we deal with hybrid printing: a phenomenon that is talked about a lot (last Labelexpo Europe was the confirmation) and which sees practically all the great players of flexo and digital committed, with a growing swell in finishing. However, given the quantity and variety of proposals in the field, it is not easy to understand what it is about and above all to evaluate when and why to invest in this type of technology. Therefore we asked a group of companies active in Italy, which provide state-of-the-art technologies for prepress, printing and finishing-ennobling, to help us define the phenomenon by identifying salient characteristics, strengths and limitations, as well as market prospects. And an authoritative market research firm to delimit and quantify the same.

Who prints hybrid (and what type)

In 2019, hybrid machines for label printing in the EMEA area represented 8% of the installed fleet of 1280 printers, compared to 92% of "standalone" machines. This is the data provided by Bob Leahey (Director Color Digital Label and Packaging at Keypoint Intelligence, InfoTrends Divison), extrapolated from the InfoTrends "Color Digital Label Printer Forecast 2018-2023" study, and it says many things. As Bob Leahey - speaking of hybrid label printing – explains, « the EMEA area is currently 85-90% western Europe. To avoid misleading approximations, we have only considered machines that combine flexo stations with color inkjet as hybrid. We have not included other configurations on the market, such as digital printers that inte-

La scelta di focalizzare lo studio sugli etichettifici, invece, era obbligata: le macchine da stampa ibride si trovano praticamente solo qui. «Nel packaging - considera ad esempio Leahey - entra in gioco una gran varietà di substrati con difficoltà peculiari (i film flessibili, ad esempio); inoltre il finishing di imballi a 3 dimensioni (astucci eccetera) è più lento della stampa limitando di fatto, almeno per ora, l’ibridazione.

Ibrida o ibridata? Le macchine ibride offrono vantaggi specifici ma anche, ovviamente, dei limiti peculiari, fra cui il costo rilevante. Così oggi tutti gli OEM oggi hanno in catalogo (e già installate) macchine ibride e accanto ai nomi citati nelle pagine seguenti è doveroso menzionare attori come Gallus, Mark Andy, MPS, Nilpeter - ma anche FFEI (UK) o Canon suggerisce Leahey. «Le stesse aziende – sottolinea l’esperto - sono spesso anche grandi fornitori di macchie flexo, con centinaia di clienti che lavorano in analogico e rappresentano dunque un potenziale sbocco rilevante per l’ibrido. Al contempo va citato un altro fenomeno, per così dire “parallelo” e scuramente rilevante: l’ “ibridazione” di linee già esistenti mediante il retrofit di moduli inkjet CMYK (e non solo, Ndr)». Ma questa è un’altra storia.

grate lamination and die cutting, due to the lack of sufficient and sufficiently clear data ». The choice to focus the study on the label makers, however, was practically obligatory: hybrid printing machines are practically only found here. «In packaging, for example - Leahey considers - a great variety of substrates with peculiar difficulties (flexible films, for example) come into play; moreover, the finishing of 3-dimensional packaging (cartons etc.) is slower than printing, at least for now, effectively limiting hybridization.

Hybrid or hybridized?

Hybrid machines offer specific advantages but also, of course, specific limits, including their considerable cost. So all today's OEMs have hybrid machines in their catalogue (as well as already installed) and, alongside the names mentioned in the following pages, one need mention actors such as Gallus, Mark Andy, MPS, Nilpeter - but also FFEI (UK) or Canon, Leahey suggests. «The same companies - emphasizes the expert - are often also large suppliers of flexo machines, with hundreds of customers working in analogue and that therefore represent a significant potential outlet for the hybrid. At the same time, another - so to speak - "parallel" and certainly important phenomenon should be mentioned: the "hybridization" of existing lines by retrofitting CMYK inkjet modules (and not only those, Ed.)». But that's another story. 2/2019

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SPECIALE STAMPA IBRIDA

“Stampa ibrida”

tutti ne parlano, ma cos’è? Se vogliamo parlare di stampa ibrida attenendoci a dati oggettivi, tipicamente quelli relativi all’installato (come suggerisce Infotrends nell’introduzione), dobbiamo considerare le sole macchine che coniugano in linea tecnologie di stampa flexo e digitale in quanto - considera Bob Leahey - degli altri tipi di ibridazione non si hanno informazioni certe né numeri precisi. Raccogliendo, però, le analisi e le testimonianze dei costruttori di macchine, attrezzature, consumabili e software che concorrono a formare piattaforme digitalizzate multiprocesso - come gli esperti ritengono più corretto denominare il fenomeno - prende forma un quadro più complesso. Che vede, accanto al classico binomio flexo-digitale, sommarsi di volta in volta tutte le altre tecnologie di stampa (serigrafica, roto e persino offset) e vari altri

processi complementari che vedremo, con i pro e contro derivati. Ce ne parlano 7 grandi fornitori di macchine e tecnologie per la prestampa, stampa e converting, mettendo in campo la loro visione del mercato e del prodotto: gli OEM Bobst, Koenig & Bauer Flexotecnica, Omet e Uteco; Kodak per la prestampa; Esko per i software; Kurz, per bocca del rappresentante italiano Luxoro per la nobilitazione.

Un fenomeno da etichette La stampa ibrida, da tutti data in progressivo sviluppo, viene dunque dai nostri esperti ridefinita come «stampa multiprocesso su macchine di varia tipologia (a piattaforma, a gruppi fissi, a gruppi mobili eccetera), a cui si aggiunge il gruppo di stampa digitale per la riproduzione dei vati variabili» (d’Annunzio). «Oggi se ne parla come di un nuovo fenomeno - aggiunge il manager e “inventore” (Senior Innovation Advisor e Hybrid Program Manager è una delle sue qualifiche in Bobst) - ma in realtà nelle etichette si è sempre fatta. Gallus, per esempio, nel 1980 presentò una macchina corredata di stampa serigrafica e oro a caldo».

"Hybrid printing"

everyone talks about it, but what is it? If we want to talk about hybrid printing by sticking to objective data, typically that relating to installed machinery (as Infotrends suggests in the introduction), we must only consider machines that combine flexo and digital printing technologies in-line. since – as Bob Leahey considers – we don't have enough information and figures for the others types of hybridization. However, gathering analyses and testimonies of the machines, equipment, consumables and software manufacturers that contribute to forming multiprocess digitalized platforms - as experts believe it is more correct to call the phenomenon - a more complex picture takes shape. Which sees all the other printing technologies (screen printing, gravure and even offset printing) and various other complementary processes with all the pros and cons, added together alongside the classic flexo-digital combination.

A label phenomenon

Hybrid printing, given by all in progressive de58

velopment, is therefore redefined by our experts as «multiprocess printing on machines of various types (platforms, fixed and mobile units, etc.), to which is added the digital printing unit for the reproduction of variable data» (d'Annunzio). «Today we talk about hybrid as a new phenomenon - adds the manager and "inventor"(Senior Innovation Advisor and Hybrid Program Manager is one of his qualifications in Bobst) - but in reality it has always been done on labels. Gallus, for example, in 1980 presented a machine equipped with silkscreen printing and hot foil gold stamping». Kodak agrees and specifies: today hybrid printing means a process that not only integrates a digital solution inline that can add quality and speed to conventional equipment, but constitutes a 100% customized system, capable of generating new value to an existing machine yard without major financial investments. With this in mind, the harmonization of analogue and digital technologies does not only concern printing but also finishing. We do not know if OEMs would literally subscribe

Kodak concorda e precisa: oggi per stampa ibrida si intende un processo che non solo integra in linea una soluzione digitale in grado di aggiungere qualità e velocità alle attrezzature convenzionali, ma costituisce un sistema personalizzato al 100%, capace di generare nuovo valore a un parco macchine esistente senza importanti investimenti finanziari. In quest’ottica, l’armonizzazione di tecnologie analogiche e digitali non riguarda solo la stampa ma anche la nobilitazione. Non sappiamo se gli OEM sottoscriverebbero alla lettera questa affermazione, visto che nel catalogo di tutti i costruttori esiste almeno una “macchina ibrida” nuova di zecca (che richiede un investimento ad hoc). Tutti però comprendono nell’idea di ibridazione anche le lavorazioni complementari e successive alla stampa. In Bobst, testimonia Matteo Cardinotti (Head of Product Line Narrow & mid-web mul-

to this claim, since in the catalogue of all manufacturers contains at least one brand new "hybrid machine" (which requires an ad hoc investment). However, all of them also include complementary and post-printing processes in the idea of hybridization. In Bobst, Matteo Cardinotti (Head of narrow & midweb as well as multi-process & converting Product Line and Managing Director of Bobst Firenze) testifies, one speaks of a hybrid machine when the digital is accompanied by a part of printing/converting that is not limited to the mere die or flexo varnishing unit and can also include finishing functions. Enrico Rimini, Chief of Uteco's Digital Printing Business Unit, states that «the hybrid machine integrates different technologies to exploit the strengths of one of them and, through the others, to add value or complement weak points» and he details: digital, flexography, rotogravure, offset, but also finishing, converting, lamination, cutting… Marco Panzeri, Omet Product Manager, adds a precious practical notation: the type and quantity of technologies integrated in the hybrid machine is a function of the final result to be obtained. But even if we wanted to limit ourselves to the classic flexo + digital combination - the manager recalls - flexographic units can also be used for finishing and varnishing applications and therefore their presence is enough to extend the range of a hy-

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Federico d’Annunzio, Bobst Matteo Cardinotti, Bobst

Giovanni Vigone, Esko

ti-process & converting e Managing Director Bobst Firenze), si parla di macchina ibrida quando al digitale si affianca una parte di stampa/converting che non si limiti alla mera fustella o al gruppo flexo di verniciatura e può includere anche funzioni di nobilitazione. Maria Costantino, Sales & Marketing Manager in Koenig & Bauer Flexotecnica offre, a sua volta, uno spunto originale, proponendo di rubricare come “ibride” anche le macchine in grado di processare sia inchiostri a solvente che all’acqua, con tutto ciò che comporta in termini di inchiostrazione ed essiccazione ad hoc. Le richieste di sostenibilità espresse dal mercato sono così rilevanti da giustificare la messa a punto di sistemi “anfibi”, in grado di stampare con entrambe le tecnologie, sottolinea la manager. Marco Panzeri, Product Manager di Omet aggiunge una preziosa notazione pragmatica: il tipo e la quantità di tecnologie integrate nella macchina ibrida è funzione del risultato finale che si vuole ottenere. Ma se anche volessimo limitarci al classico abbinamento flexo+digitale - ricorda il manager - i gruppi flessografici si possono usare anche per l’applicazione di nobilitazioni o verniciature e dunque la loro presenza basta a estendere la portata di una macchina ibrida al post printing. brid machine to post printing. Maria Costantino, Sales & Marketing Manager at Koenig & Bauer Flexotecnica, in turn offers an original starting point, proposing to also classify machines capable of processing both solvent and water-based inks as "hybrids", with all that this entails in terms of ad hoc inking and drying. The demands for sustainability expressed by the market are so significant as to justify the development of "amphibious" systems, capable of printing with both technologies, stresses the manager.

Why it came into being (in response to what needs and application sectors), when and by whose work? Who are the main industrial players today? How has the demand evolved? And the technology?

Bobst The need to use hybrid machines came into being to optimize costs according to the length of the print runs. Thinking about the synthesis of conventional and digital, Domino stands out as a forerunner; Gallus, Mark Andy and Bobst subsequently developed proprietary digital technology while other manufacturers continued to offer products made in partnership with digital companies (Mps with Domino, Omet with Durst, NilPeter with Screen ...). The technology is always inkjet Drop on Demand but the type of head changes,

Maria Costantino, K&B

Marco Gaviglio, Luxoro-Kurz

Enrico Rimini, Chief Digital Printing Business Unit Uteco precisa che «la macchina ibrida integra tecnologie differenti per sfruttare i punti di forza di una di esse e, tramite le altre, aggiungere valore o complementare punti deboli» e dettaglia: digitale, flessografia, rotocalco, offset, ma anche nobilitazione, converting, laminazione, taglio…

Perché è nata (in risposta a quali esigenze e di che settori applicativi), quando e per opera di chi? Oggi quali sono i principali attori industriali? Come si è evoluta la domanda? E la tecnologia? Bobst La necessità di utilizzare macchine ibride è nata per ottimizzare i costi a seconda della lunghezza delle tirature. Pensando alla sintesi di convenzionale e digitale, Domino si segnala come antesignana; in seguito Gallus, Mark Andy e Bobst hanno sviluppato una tecnologia digitale proprietaria mentre altri costruttori hanno continuato a offrire prodotti realizzati in partnership con aziende digitali (Mps con Domino, Omet con Durst, NilPeter con Screen…). La tecnologia è sempre inkjet Drop on Demand ma cambia il tipo di testa, con la Samba di Fuji usata da Bobst, Gallus e Durst che rappresenta oggi lo stato dell’arte in termini di velocità e risoluzione. Koenig & Bauer Flexotecnica Il design radicalmente modulare delle flexo Cl di nuova generazione, completamente automatiche, permette di combinare in linea diverse tecnologie di stampa e moduli di finitura e di conversione with the Fuji Samba used by Bobst, Gallus and Durst which today represents the state of the art in terms of speed and resolution. Kodak Hybrid printing was created to respond to needs expressed in all areas of printing (commercial, editorial, packaging, labels ...), namely speed, customization, job complexity, reduction of print runs and increase of small orders, not to mention quality. With this approach, printers can make flexibility a strength and a distinguishing feature, also knowing that they can count on an extraordinary advancement in technology. Koenig & Bauer Flexotecnica The radically modular design of the new generation, fully automatic, flexo Cl allows the combination in line of different product printing and finishing as well as converting modules - incorporating special applications and complementary printing techniques such as rotogravure, offset or digital. Modern flexographic machines allow coatings to be carried out, in a single pass, before printing (primer), either continuously or registered, as well as gloss and protective lacquering, on the front or back of the substrate, after printing, as required by the complex graphic structure of some packaging. This is the horizon towards which the sup-

Marco Panzeri, Omet

Enrico Rimini, Uteco

del prodotto - incorporando applicazioni speciali e tecniche di stampa complementari come rotocalco, offset o digitale. Le macchine flessografiche moderne permettono di effettuare in un solo passaggio spalmature prima della stampa (primer) o laccature in continuo o in registro, sul fronte o retro del substrato, brillanti e protettive dopo la stampa, come richiede la struttura grafica complessa di alcuni imballi. Questo è l’orizzonte che incanala la R&D di filiera. Kodak La stampa ibrida è nata per rispondere a esigenze espresse in tutti gli ambiti applicativi della stampa (commerciale, editoriale, di imballaggi, di etichette…): velocità, personalizzazione, complessità dei lavori, diminuzione delle tirature e aumento delle piccole commesse, qualità. Con questo approccio gli stampatori possono fare della flessibilità un punto di forza e di differenziazione, sapendo anche di poter contare su un avanzamento straordinario della tecnologia. Omet Ciascuna tecnologia ha vantaggi e limiti peculiari e la stampa ibrida mira a unire i benefici o compensare i limiti delle tecniche in gioco, per ampliare le possibilità degli stampatori. Omet è stata una delle prime aziende a crede-

ply chain R&D is working. Omet Each technology has its own specific advantages and limitations and hybrid printing aims to combine the benefits or compensate for the limits of the techniques involved, to broaden the possibilities of the printers. Omet was one of the first companies to believe in hybrid and tailor-made configurations. The first digital + flexo projects date back to more than 10 years ago and even before that we started working on “home-made” offset and web units to be integrated in to flexographic platforms that today are the flagship of the Omet range, especially in the medium range. With striking cases such as the Varyflex for Lottery scratch cards produced in 2010 specifically for the Chinese market, with flexo, offset and digital units in hybrid configuration for a length of 54 m. Uteco Customers have been asking for customisation of the printing line for many years to increase its effectiveness, efficiency and added value according to its internal flow and, if a date of creation or a first author cannot be pinpointed, it is nevertheless a growing trend. The main industrial players are those who historically have know-how in multiple technologies, or who collaborate with other synergistic companies - as we in Uteco did. Our percentage of hybrid machines made on demand is growing but 1/2020

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Ma bisogna partire dalla prestampa

Giovanni Vigone, Sales Manager Italy & Spain Esko

Di stampa ibrida si parla sempre più spesso: perché? Perché il mercato la richiede e i motivi sono noti: nel labeling in particolare, soprattutto in piccoli lotti, poter effettuare con una sola macchina tutti i tipi di lavorazione può essere, in linea di principio, più efficace e vantaggioso. Anche se, naturalmente, occorre valutarne con attenzione le prestazioni – non è detto che fare tutto significhi anche farlo bene – e soprattutto l’inevitabile maggior complessità del processo e, di conseguenza, della gestione. Quali sono le principali criticità? Dal nostro punto di vista, di fornitori di software di prestampa, le ibride trainano le tecnologie tradizionali verso la digitalizzazione, e questo è positivo. Al contempo, però, sono macchine da tirature corte, e per giustificare l’investimento devono far “girare” un gran numero di lavori, che poi vanno gestiti. Le criticità, dunque, non nascono dalla macchina ma in fase di prestampa che, se inadeguata, diventa il collo di bottiglia. Col crescere della complessità le strade sono solo due - aumentare il numero degli addetti o automatizzare i processi - e, anche se sul piano teorico è evidente che la seconda è la più ragionevole, molti etichettifici non sono ancora in grado di farlo. Qual è dunque il consiglio che darebbe a un utilizzatore orientato verso la stampa ibrida? Di non partire dalla macchina ma dall’ottimizzazione del flusso di prestampa. Senza entrare in tecnicismi, basta considerare che per realizzare un’etichetta a 8 colori, magari con lavorazioni speciali, occorre definire tutti i parametri di ciascuno step (della quadricromia che verrà stampata in digitale, dell’oro che verrà serigrafato, del bianco steso in flexo e quant’altro), con le rispettive curve, tonalità, lineature eccetera, e poi avviarli al gruppo giusto. Con nel mezzo la realizzazione delle forme di stampa e moltissimi altri passaggi. È molto complesso e il 50% degli etichettifici esegue ancora tutte queste operazioni con metodi tradizionali ad alto tasso di manualità. La differenza, insomma, la fa la digitalizzazione della prestampa, per far sì che all’operatore spettino solo le funzioni che gli sono proprie, e che il resto viaggi in automatico. L’ecosistema di prestampa Esko comprende il modulo di editing automatizzato Artpro plus, il modulo di automazione del flusso Automation Engine e il modulo di gestione del ciclo di approvazione WebCenter.

re nell’ibrido e nelle configurazioni tailor-made. I primi progetti digitale+flexo risalgono a più di 10 anni fa e ancor prima abbiamo iniziato a lavorare su gruppi offset e roto “home-made” da integrare in piattaforme flessografiche che oggi sono il fiore all’occhiello della gamma Omet, specialmente di fascia media. Con dei casi eclatanti come la Varyflex per biglietti gratta e vinci “Lottery” prodotta nel 2010 appositamente per il mercato cinese, con gruppi flexo, offest e digitale in configurazione ibrida per una lunghezza di 54 m. Uteco Sono molti anni che i clienti chiedono di personalizzare la linea di stampa per incrementarne l’efficacia, l’efficienza e il valore aggiunto secondo il proprio flusso interno e, se we also have hybrid-born lines in our catalogue. The digital machines (such as our Sapphire EVO) and the flexographic ones (typically CI flexo with gravure downstream) are the most suitable for a hybridization process, but hybrid offsets already exist and in Uteco we have also created hybrid gravure machines, for example for security applications.

How do you see the future of hybridization of technologies in the printing and converting of flexible packaging, paper&board products and labels?

Bobst If we take the label and consider the cost, it is more convenient to print in pure digital and carry out the conversion operations offline in the case of "ultra-micro" runs; in turn print the "micro short" runs with the hybrid machine, also according to the required finishing; use conventional printing for short (also here depending on the finishing), medium and long runs. This is why I believe that hybrid printing will take away a slice of the market from both pure digital and flexo – while it is too early to say to what extent this will happen. Koenig & Bauer Flexotecnica To improve the functionality and performance of their own systems, printers - not only of labels, but also of flex60

Come vedete il futuro dell’ibridazione delle tecnologie nella stampa e trasformazione di packaging flessibile e cartotecnico e di etichette? Bobst Se prendiamo l’etichetta e consideriamo il costo, risulta più conveniente stampare in digitale puro ed effettuare le operazioni di converting offline nel caso di tirature “ultramicro”; stampare invece con la macchina ibrida le tirature “micro short”, anche a seconda della nobilitazione richiesta; utilizzare la stampa convenzionale per le tirature corte (anche qui in funzione della nobilitazione), medie e lunghe. Per questo ritengo che la stampa ibrida toglierà una fetta di mercato sia al digitale puro che alla flexo - “quanto” è presto per dirlo.

non si può identificare con precisione una data di nascita o un primo autore, è una tendenza in crescita. I principali attori industriali sono quelli che storicamente detengono know-how in più tecnologie, o che stringono collaborazioni con altre aziende sinergiche – Uteco fa leva su entrambi. La nostra percentuale di macchine ibride su richiesta è in crescita ma in catalogo abbiamo anche delle linee nate ibride. Le macchine digitali (come la nostra Sapphire EVO) e quelle flessografiche (tipicamente le flexo CI con downstream rotocalco) sono quelle più portate a un processo di ibridazione, ma esistono già offset ibride e in Uteco abbiamo realizzato anche macchine rotocalco ibride, ad esempio per applicazioni di security.

Koenig & Bauer Flexotecnica Per migliorare le funzionalità e prestazioni dei propri impianti gli stampatori - non solo di etichette, ma anche di packaging flessibile e molto altro ancora (schede elettroniche, biomedicale, tessile…) - cercano processi sempre più versatili e in grado di trasformare i più diversi substrati e consumabili, anche nuovi e difficili come ad esempio le plastiche eco compatibili. È un obiettivo che richiede l’impegno e la collaborazione di tutta la filiera di fornitura, con cui facciamo sistema lavorando sia sui singoli gruppi sia sull’ottimizzazione del processo.

ible packaging and much more (electronic boards, biomedical, textiles ...) - are looking for increasingly versatile processes capable of converting the most diverse substrates and consumables, even new and difficult ones such as eco-compatible plastics. It is an objective that requires the commitment and collaboration of the entire supply chain, with which we create a system by working both on individual units and on optimizing the process.

guide technological development, to the point that digital technology has not yet established itself here.

Kodak With hybrid systems, packaging and label manufacturers can increase their production flexibility by optimizing the advantages of both traditional and digital technologies. Thanks to automation, the two integrated techniques reduce costs and improve productivity; they also increase the efficiency in prepress and optimize the capacity of the line as a whole allowing you to do more in less time and with fewer errors, reducing start-up times, execution times and, yet again, the related costs. Omet There are those who appreciate and focus a lot on the all-in-one concept - that is, a machine that integrates different technologies to create a final product in one run - and those who are not yet convinced. Probably in the field of labels the first path will be the one to follow, while in flexible packaging and paper converting, other factors

Kodak Con i sistemi ibridi i produttori di imballaggi e di etichette possono aumentare la loro flessibilità produttiva, ottimizzando i plus

Uteco agrees but with different accents. In flexible packaging – Enrico Rimini assesses - the trend towards hybridization will continue, albeit without reaching exaggerated peaks due to the delicate balance of advantages and disadvantages in managing integrated or separate lines. Uteco has in fact always invested in multiple technologies in the awareness that there is no single answer to all needs but that one must be able to offer each user the most suitable machine as the case has it.

The offer fielded (state of the art and construction philosophies)

Bobst The Master DM5 was presented at Labelexpo Europe 2019 as the most automated machine on the market, with the highest productivity and print quality. It combines the exclusive Bobst automation solutions in the flexo sector (automatic change of cylinders and die plate) with MouventTM Ink-Jet digital technology ensuring optimal flexibility for the production of labels with high added value, with extremely fast setups and a quick return on investment.

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Nobilitare? Bello e utile

di entrambe le tecnologie tradizionale e digitale. Grazie all’automazione le due tecniche integrate riducono i costi e migliorano la produttività; inoltre incrementano l’efficienza in prestampa e ottimizzano la capacità della linea nel suo insieme permettendo di fare di più in meno tempo e con meno errori, riducendo tempi di avviamento, di esecuzione e, ancora una volta, i relativi costi. Omet C’è chi apprezza e punta molto sul concetto all-in-one - cioè di una macchina che integra diverse tecnologie per creare un prodotto finale in un solo passaggio - e chi invece non è ancora convinto. Probabilmente nel campo delle etichette la prima strada sarà quella da seguire, mentre nel packaging flessibile e cartotecnico altri fattori orientano lo sviluppo tecnologico, tant’è che la tecnologia digitale qui non si è ancora affermata. Uteco concorda ma con accenti diversi. Nel packaging flessibile - valuta Rimini - il trend verso l’ibridazione proseguirà, sebbene senza arrivare a picchi esagerati per il delicato equilibrio dei vantaggi e svantaggi nel gestire linee integrate o linee separate. Uteco, infatti, investe da sempre in molteplici tecnologie nella consapevolezza che non esiste un’unica risposta a tutte le esigenze ma che di volta in volta bisogna essere in grado di offrire a ciascun utilizzatore la macchina più adatta. Koenig & Bauer Flexotecnica has long been manufacturing 8 or 10 color central drum flexo machines, with in-line coating or roto varnishing elements, for cold seal, PVC coating, tactile varnishes or full-bottom internal printing. The recipients are the printers of flexible packaging, beverage bags, stick packs, or labels, for which they create added value in terms of print quality, reduction of waste and ink consumption. The philosophy is to identify the "right" configurations for each application, with the automatisms that minimize process times and waste and maximize the profitability of the system, this for the large user as for the SME looking for competitive advantages. Kodak There are over 1,500 Kodak Prosper S series printing solutions (with Kodak Stream Continuous Inkjet-CIJ technology) installed in all fields all over the world. Kodak also recently announced the introduction of Kodak Prosper Plus Imprinting for the packaging sector. They include four new printing components (for narrow and large formats) with speeds up to 260 and 600 mpm), inks and pre-coatings. A successful example in folding cases? That of Zumbiel Digital, converter of cardboard packaging, which has focused on customization on an industrial scale.

«La stampa ibrida effettua tutti i passaggi di un lavoro in un unico processo, senza dover trasferire il supporto e, con gli stessi obiettivi di efficacia e efficienza, può interessare la sola stampa, la sola nobilitazione (con più tecnologie e metodi) o la stampa unita alla nobilitazione. Nata per integrare dati variabili e personalizzazioni, oggi si adotta prevalentemente nel labeling e nel packaging web/rotativo - ambiti in cui, non a caso, cresce anche la nobilitazione. È dunque nel labeling - dove è più semplice sperimentare e combinare tecnologie convenzionali e digitali - che l’ibridazione ha generato le innovazioni più interessanti». Gaviglio, Business Manager Luxoro-Leonard Kurz, inquadra così l’argomento, per poi entrare nel merito delle proposte per la nobilitazione in linea del brand tedesco, rappresentato in Italia dalla società di Parona. Effetti speciali per decoro e non solo Kurz mette in gioco due tipi di soluzioni perfettamente integrabili su una linea ibrida. La prima è la DM-Jetliner® per etichette autoadesive in materiali plastici e carte patinate, che effettua la sovrastampa multicolore tramite metallizzazione, con bobine fra 150 e 350 mm. Lo spessore minimo del rivestimento lo rende idoneo anche per la stampa a bobina, sia per tirature brevi e personalizzazione sia per progetti unici. DM-Jetliner® riproduce inoltre design diffrattivi e ologrammi continui che svolgono anche un importante ruolo anticontraffazione. Ologrammi in sincrono La seconda proposta di Kurz per la nobilitazione su piattaforma ibrida si chiama Distorun. Stampa ologrammi a singola immagine con un sistema di registro di massima precisione e tecnologia originale, che permette di lavorare in sincrono con la macchina da stampa aprendo nuove opportunità nel labeling e, più in generale, nella stampa a freddo rotativa. Distorun può utilizzare fino a tre bobine in parallelo, ottimizzando l’uso del foil per ridurre gli sprechi e aumentare la produttività dell’impianto. Il software di gestione permette di reinserire la bobina parzialmente utilizzata in uno o più nuovi cicli di lavoro. Le nuove frontiere? Di cartone La cartotecnica, invece - afferma Gaviglio pensando all’applicazione classica delle tecnologie Kurz - per il momento non vede in campo metodi di nobilitazione digitale in linea: le tecniche di nobilitazione vengono ampiamente utilizzate, e anche per ottenere personalizzazioni con dato variabile più accattivanti, ma pur sempre con un doppio passaggio e su macchie non in linea. In questo settore esistono dunque ampi spazi di sviluppo e ampi margini per l’innovazione e Kurz ha appena presentato una sua proposta ad hoc. Si tratta delle macchine Steinemann, sinonimo di finitura digitale hi-level, proposte in due modelli: Colibrì, con rullo di rivestimento per la verniciatura UV a superficie piena, e dmax, unità digitale a getto d’inchiostro per la verniciatura a punti e in rilievo, con eventuale modulo Dfoil per la metallizzazione digitale.

L’offerta in campo (stato dell’arte e filosofie costruttive) Bobst La Master DM5 è stata presentata a Labelexpo Europe 2019 di Bruxelles come la macchina più automatizzata sul mercato, con la produttività e la qualità di stampa più elevate. Omet The custom orientation explains the frequent integration of different printing technologies on the same machine, such as the X6, typically for labeling, capable of integrating flexo-, finishing and converting with offset, digital up to 8 colors and rotogravure units, while in packaging Varyflex offers the most versatile platform. Omet has sold more than 100 lines with a confidentiality agreement and presented two new developments at Labelexpo: The flexo-digital hybrid XJET in collaboration with Durst and the new X7 in the 670 range with newly designed high performance flexo and roto units. Uteco estimates that 25-30% of their approximately 3,500 current installations are classifiable as hybrids. The fields of application? All of them: flexible and rigid packaging; industrial bags, pouches, sacks; shrink wrap, labels; special security applications and more. Many the interesting ranges starting with the Sapphire EVO digital. In the flexo sector Onyx, Crystal, Diamond and the other Uteco lines can be integrated with gravure, digital, laminating, cutting and embossing units; and with the due changes, the same goes for the rotogravure printing presses such as Next and NXS.

Combina le esclusive soluzioni di automazione Bobst in ambito flexo (cambio automatico dei cilindri e del lamierino della fustella) con la tecnologia digitale MouventTM Ink-Jet assicurando la flessibilità ottimale per la produzione di etichette dall'elevato valore aggiunto, con setup estremamente veloci e un rapido ritorno dell'investimento. But you have to start from the prepress Giovanni Vigone, Sales Manager Italy & Spain Esko

Hybrid printing is being talked about more and more: why? Because the market requires it and the reasons are known: in labeling in particular, especially in small batches, being able to carry out all types of processing with a single machine can be, in principle, more effective and advantageous. Although, of course, it is necessary to carefully evaluate its performance - it is not said that doing everything also means doing it well - and above all you have to consider the inevitable greater complexity of the process and, consequently, of the management of the same. What are the main problems? From our point of view, as a prepress software vendor, hybrids are driving traditional technologies towards digitization, which is good. At the same time, however, they are short run machines, and to justify the investment they have to "run" a large number of jobs, which must then be managed. The critical issues, therefore, do not arise from the machine but in the prepress phase which, if inadequate, becomes the bottleneck. As complexity increases, there are only two ways ahead - increase the 1/2020

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Koenig & Bauer Flexotecnica realizza da tempo macchine flexo a tamburo centrale, a 8 o 10 colori, con elementi in linea di spalmatura o verniciatura roto, per cold seal, spalmatura PVC, vernici tattili o stampa interna a fondo pieno. Destinatari sono gli stampatori di imballi flessibili, buste per bevande, stick pack, o etichette, per cui creano valore aggiunto in termini di qualità dello stampato, riduzione degli scarti e del consumo di inchiostro. La filosofia è di individuare le configurazioni “giuste” per ciascuna applicazione, con gli automatismi che minimizzano tempi e scarti di processo e massimizzano la redditività dell’impianto. Per il grande utilizzatore come per la PMI alla ricerca di vantaggi competitivi. Kodak Sono oltre 1.500 le soluzioni di stampa Kodak Prosper serie S (con tecnologia Kodak Stream Continuous Inkjet-CIJ) installate

in tutti i campi e in tutto il mondo. Kodak ha inoltre annunciato di recente l’introduzione delle Kodak Prosper Plus Imprinting per il settore degli imballaggi. Comprendono 4 nuovi componenti per la stampa (per formati stretti e grandi) con velocità fino a 260 e 600 mpm), inchiostri e pre-patinature. Un esempio vincente negli astucci pieghevoli? Quello di Zumbiel Digital, converter di imballaggi in cartone, che ha puntato sulla personalizzazione su scala industriale. Omet L’orientamento custom spiega la frequente integrazione di tecnologie di stampa diverse sulla stessa macchina, Come la X6, tipicamente per il labeling, capace di integrare gruppi flexo, nobilitazioni e converting con offset, digitale fino a 8 colori e rotocalco, mentre nel packaging è la Varyflex a offrire la piattaforma più versatile. Omet ha venduto

più di 100 linee con patto di riservatezza e a Labelexpo ha presentato due nuovi sviluppi: la ibrida flexo-digitale XJET in collaborazione con Durst e la nuova X7 in fascia 670 con gruppi flexo e roto di nuova concezione dalle alte prestazioni. Uteco stima che il 25-30% delle circa 3.500 attuali installazioni della casa siano classificabili come ibride. I campi d’applicazione? Tutti: imballaggio flessibile e rigido; sacchetti, buste, sacchi industriali; termoretraibili, etichette; applicazioni speciali di security e altro ancora. Moltissime le gamme interessate a iniziare dalla digitale Sapphire EVO. In ambito flexo Onyx, Crystal, Diamond e le altre linee Uteco possono essere integrate con gruppi roto, digitale, per accoppiamento, taglio, goffratura; lo stesso, mutatis mutandis, le macchine da stampa rotocalco come Next e NXS.

Le sfide del multiprocesso: analisi e soluzioni Federico d’Annunzio è uno dei massimi esperti di tecnologie di stampa flexo e digitale. In questa intervista passa in rassegna alcuni aspetti sensibili delle piattaforme multiprocesso (il termine “ibrido” proprio non gli garba) e il tipo di approccio scelto in Bobst per affrontare i problemi correlati. Ecco una libera sintesi per argomenti. EP La principale difficoltà che si incontra nel progettare questo tipo di macchina – esordisce d’Annunzio – consiste nel classico collo di bottiglia di qualsiasi soluzione che ingloba molti processi, dove il più lento frena gli altri. Nella

stampa i 100 m/min (+/- a seconda del substrato) rappresentano già un ottimo risultato. Bisogna però aggiungere che negli ultimi anni la velocità è migliorata di molto, così come la qualità dello stampato e il costo, soprattutto

come running cost (inchiostri, manutenzione delle teste eccetera) tanto che oggi una multiprocesso può competere, o almeno essere comparata, con macchine analogiche. La sfida principale, dunque, è riuscire a per-

number of employees or automate processes and, although theoretically it is clear that the latter is the most reasonable, many label makers are still not able to make this step.

Finishing? Fine and useful

Synchronous holograms Kurz's second proposal for embellishment on a hybrid platform is called Distorun. It prints single image holograms with a maximum precision and original technology register system, which enables synchronous working with the printing machine, opening up new opportunities in labeling and, more generally, in cold rotary printing. Distorun can use up to three coils in parallel, optimizing the use of the foil to reduce waste and increase plant productivity. The management software enables the reinsertion of the partially used reel in one or more new work cycles.

So what advice would you give to a user oriented towards hybrid printing? Not to start from the machine but from the optimization of the prepress flow. Without going into technicalities, just consider that to create an 8-color label, perhaps with special processes, it is necessary to define all the parameters of each step (of the four-color process that will be digitally printed, of the gold that will be silkscreened, of the white spread in flexo and so on), with the respective curves, shades, rulings, etc., and then send them to the right unit. With in the middle the realization of the print forms and many other steps. It is very complex and 50% of labelmakers still carry out all these operations with traditional methods with a high level of manual skill involved. In short, the difference is made by the digitalization of the prepress, to ensure that the operator only retains the functions that pertain to him, and that the rest travels automatically. The Esko prepress ecosystem includes the Artpro plus automated editing module, the Automation Engine for the workflow automation, and the WebCenter module for the approval cycle management. 62

«Hybrid printing carries out all the steps of a job in a single process, without having to transfer the support and, with the same objectives of effectiveness and efficiency, can involve printing alone, finishing alone (with multiple technologies and methods) or print combined with finishing. Created to integrate variable data and customizations, today it is mainly adopted in web/rotary labeling and packaging - areas in which, not surprisingly, finishing is also growing. It is therefore in labeling - where it is easier to experiment and combine conventional and digital technologies - that hybridization has generated the most interesting innovations». Luxoro-Leonhard Kurz Business Manager Marco Gaviglio thus sketches out the topic, and then goes into the merits of the proposals for online embellishment of the German brand, represented in Italy by the Parona (PV) based company. Special effects for decoration and more Kurz fields two types of solutions perfectly integratable on a hybrid line. The first is the DM-Jetliner® for self-adhesive labels in plastic and coated papers, which carries out multicolour overprinting by metallization, with reels between 150 and 350 mm. The minimum thickness of the coating also makes it suitable for reel printing, both for short runs and customization and for unique projects. DM-Jetliner® also reproduces diffractive designs and continuous holograms that also play an important anti-counterfeiting role.

The new frontiers? Cardboard Paper converting, on the other hand - says Gaviglio thinking of the classic application of Kurz technologies - for the moment does not field in-line digital finishing methods: Finishing techniques are widely used, and also to obtain more attractive customisations with variable data, but still with a double passage and leading to offline stains. In this sector, therefore, there is ample space for development and ample margins for innovation and Kurz has just presented its ad hoc proposal. These are the Steinemann machines, synonymous with hi-level digital finishing, offered in two models: Colibrì, with coating roller for full surface UV varnishing, and dmax, a digital inkjet unit for spot and relief varnishing, with a Dfoil module for digital metallization if requested.

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fezionare l’elemento più debole del processo. Quello che abbiamo fatto in Bobst – afferma l’esperto – è stato di spingere la digitalizzazione oltre il limite in tutti i processi analogici (ad esempio i tempi di avviamento delle teste di stampa), ovviamente con la consapevolezza di un punto invalicabile: l’analogico non potrà mai riprodurre dati variabili.

Costo della macchina e costo del lavoro Un altro aspetto da considerare riguarda la convenience operativa di una soluzione. Dovendo investire in stampa digitale si pensa al costo della macchina ma non a quello del lavoro che occorre fare per farla funzionare. Invece la prima caratteristica del digitale è che non richiede le forme di stampa e tutte le operazioni necessarie a predisporre e movimentare impianti, cliché e quant’altro rende complessa l’infrastruttura di una macchina analogica. E l’etichettificio ha dovuto imparare a fare anche questi conti: per realizzare lavori complessi come nel labeling, dove per ogni commessa occorre cambiare una quantità di sleeve, cliché, lame e fustelle, più un’altra un’infinità di processi fisici, l’impegno dell’operatore va valutato con attenzione.

“Sarà difficilissimo!” ma non era vero «Quando mi hanno nominato capo del progetto macchine ibride di Bobst tutti dicevano “sarà difficilissimo”, paventando problemi di registro, tensionamento e di un sacco di altri passaggi fisici. Ma non è stato così perché se si fanno le cose bene, funzionano - e il fatto

che le nostre macchine, a differenza di altre digitali sul mercato, non toccano la bobina, aiuta». Anche l’importanza dei software non va sopravvalutata: integrare i vari programmi è difficile ma si tratta soltanto di un livello di complessità un po’ più alto della norma, soprattutto dato che l’automazione di funzioni e processi è ormai avanzata anche nella flexo e nelle altre tecnologie, che da questo punto di vista parlano ormai una lingua comune.

Dal labeling al resto del packaging Le macchine “ibride” vengono adottate nel labeling ma meno nel packaging flessibile perché in quest’ambito solo da poco iniziano a sentirsi le esigenze che richiedono una macchina multiprocess. Fino a poco fa l’imballaggio veniva stampato o in roto o in flexo: cosa incompatibile col narrow web, che si trova a dover gestire una grande varietà di funzioni, e non solo di stampa ma anche di nobilitazione. La digitalizzazione è comunque una tendenza evidente e inarrestabile in tutti gli ambiti, dove l’esigenza di stampare personalizzato e di variare velocemente grafiche e messaggi

Multiprocess challenges: analyses and solutions Federico d’Annunzio is one of the leading experts in flexo and digital printing technologies. We benefited from this in this interview, where he reviews some sensitive aspects of multiprocess platforms (he can’t take the term “hybrid”) and the type of approach chosen in Bobst to deal with related problems. Here is a free summary by topics. EP The main difficulty encountered in designing this type of machine – says Federico d’Annunzio – is the classic bottleneck of any solution that encompasses many processes, where the slower one slows down all the test. In printing 100 m/min (+/- depending on the substrate) already represents an excellent result. However, it must be added that in recent years the speed has improved significantly, as has the quality of the printout and the cost, especially running costs (inks, maintenance of the heads, etc.) so much so that today a multiprocess machine can compete, or at least be compared with analogue machines. The main challenge, therefore, is to be able to perfect the weakest element of the process. What we did in Bobst – explains the expert – was to push digitization beyond the limit posed in all analogue processes (for example the start-up times of the printheads), obviously being aware of one insurmountable limit: that analogue can never reproduce variable data.

Machine and labor costs

Another aspect to consider is the operational cost effectiveness of a solution. Having to invest in digital printing, one thinks of the cost of the machine but not

of the labor required alongside. Indeed the first characteristic of digital is that it does not require the print forms and all the operations necessary to set up and move units, clichés and anything else that makes the infrastructure of an analogue machine so complex. And the label maker has also had to learn how to do his sums: to carry out complex jobs such as in labeling, where for each job a quantity of sleeves, clichés, blades and dies need to be changed, along with an infinite number of physical processes, where the operator’s commitment must be carefully evaluated.

“It will be amazingly difficult!” But that was not the case

«When I was appointed head of the Bobst hybrid machines project, everyone said “it will be very difficult”, fearing problems with register, tension and a lot of other” physical” things. But it was not so because if you do things well, they work - and the fact that, unlike other digital machines on the market, our machines do not touch the coil in fact helps». The importance of software also cannot be overstated: integrating the various programs is difficult but it is only a somewhat higher level of complexity than nor-

definisce le prossime frontiere dei fornitori di tecnologia.

Filosofia e persone In questo mercato Bobst si è affacciata tardi, ed è uno svantaggio, «ma abbiamo una grande forza che nasce da una serie di scelte diverse, a partire dalla costruzione in casa delle nostre teste inkjet. E di lavorare sistematicamente a superare tutti i “colli di bottiglia” della macchina, in un processo di miglioramento continuo (che interessa le nostre stesse soluzioni). Qualche esempio? In flessografia la gestione dello sfrido è manuale e richiede svariati minuti di fermo macchina ad ogni cambio lavoro. Bene: noi l’abbiamo automatizzata completamente. Lo stesso è accaduto con l’ink on demand (abbiamo totalmente ripensato il gruppo stampa), il cambio cilindri, il lavaggio o, nel converting, il cambio del lamierino e ancora la raccolta dello sfrido». Il segreto di tanta fecondità? «Al di là del percorso logico che si fa nel riconsiderare un progetto, è la capacità di invenzione che genera la svolta. E questa dipende solo dalle persone che lavorano in un’azienda».

mal, especially given that the automation of functions and processes is now also advanced in flexo and other technologies, which now speak a common language.

From labeling to the rest of packaging

“Hybrid” machines are being adopted in labeling but less in flexible packaging because this area is only now beginning to experience the needs satisfied multiprocess machines. Until recently packaging was either printed in roto or flexo: something incompatible with narrow web, which requires the management of a great variety of functions, and not only in printing but also in finishing. Digitization is however at any rate an evident and unstoppable trend in all areas, where the need for customised printing and to quickly change graphics and messages defines the new frontiers for technology suppliers.

Philosophy and people

Bobst got to this market late, and this put it at a disadvantage, «but we have a great strength that comes from a series of different choices, starting with the construction of our inkjet heads inhouse, as well as our drive to work systematically to overcome all machine “bottlenecks”, in a process of continuous improvement (which also involves our own solutions). Some examples? In flexography, scrap management is manual and requires several minutes of machine downtime at every job change. Fine: we have fully automated it. We did the same for ink on-demand (we have totally reconceived the printing unit) the cylinder change, the washing or, in converting, the change of the sheet as well as scrap collection». The secret of so much fertility? «Beyond the logical path that is taken in reconsidering a project, it is the capacity for invention that really brings results And this depends solely on the people who work in a company».

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AGENDA

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Roto4All Conference

Ethiopia Plastprintpack

Viscom Italia

Printing & packaging 9-11/3/2020 Algiers (DZ) www.printpackalger.com

Rotogravure printing conference 26-27/3/2020 Firenze (I) www.acimga.it

Plastics, Printing and Packaging 3-5/6/2020 Addis Abeba (ET) www.ppp-ethiopia.com

Visual Communication 22-25/10/2020 Milano (I) www.viscomitalia.it

Flexo Day Sud Flexo printing technology 19/3/2020 Salerno (I) www.atif.it

Nigeria PlastPrintPack Plastics, Printing and Packaging 24-26/3/2020 Lagos (Nigeria) www.ppp-nigeria.com

Printech Vietnam Converting, Package Printing, Labeling 24-26/3/2020 Ho Chi Minh City (VN) www.printechvietnam.com

Interpack

Brand Revolution Lab

Processes & packaging 7-13/5/2020 Düsseldorf (D) www.interpack.com

Innovation in printing 4-5/6/2020 Milano (I) www.brandrevolutionlab.it

Print4All Conference

Drupa

Package+label, industrial, commercial printing 18-19/5/2020 Milano (I) conference.print4all.it

Printing industry 16-26/6/2020 Düsseldorf (D) www.drupa.de

SPS IPC drives Automation technology 26-28/5/2020 Parma (I) www.spsitalia.it

Miac Paper Industry 14-16/10/2020 Lucca (I) www.miac.info

BestInflexo+Flexo Day Flexo printing technology 17-18/11/2020 Bologna (I) www.atif.it

Print4All 2021 Printing&Converting 4-7/5/2021 Milano-Rho (I) www.theinnovationalliance.it

The Innovation Alliance 2021 Printing&Converting, packaging, plastics, intralogistics 4-7/5/2021 Milano-Rho (I) www.theinnovationalliance.it

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INSERZIONISTI / ADVERTISERS

A

O

Acimga.................................................................. 28, 40, 64

Omet ������������������������������������������������������������������������������������ 20 Oxea ������������������������������������������������������������������������������������� 14

C Costruzioni Meccaniche Rama ����������������������������������� 48

P Print4All ��������������������������������������������������������������������� III COP.

E Edigit ������������������������������������������������������������������������������������ 47 Enimac ��������������������������������������������������������������������������������� 39

I

R RE SpA �������������������������������������������������������������������������������� 30 Rossini ������������������������������������������������������������������������������������ 3

I&C ���������������������������������������������������������������������������������������� 24 Inciflex Srl ����������������������������������������������������������������� IV COP. Inglese ������������������������������������������������������������������������������������ 9

S

L

Uteco ������������������������������������������������������������������������������������ 11

Lamiflex ������������������������������������������������������������������������������� 65

M

Sun Chemical ������������������������������������������������������������ II COP.

U

W Windmöller & Hölscher ���������������������������������������������������� 6

Martin Automatic ������������������������������������������������������������� 50 AZIENDE CITATE / WE TALKED ABOUT A

I

R

Acimga............................................... 9, 12, 15

Ilti..........................................................

51

Ritrama...............................................

51

Almirall...............................................

33

Inciflex Srl..........................................

37

Robatech...........................................

55

Argi......................................................

9

Infotrends..........................................

57

Rossini ...............................................

18

Istituto Poster...................................

7

Roto4All.............................................

9

B Barilla (Gruppo)...............................

32

K

BP Agnati..........................................

23

Kampf.................................................

54

San Marco Informatica..................

41

Bobst...................................................

31, 58

Kodak..................................................

21, 58

Soma...................................................

25

BST eltromat....................................

54

C Chinaplas...........................................

19

CocaCola............................................

31

D DongFang..........................................

23

Drupa 2020......................................

27, 41

S

Koenig & Bauer................................

53

Spilker.................................................

51

Koenig & Bauer Flexotecnica......

59

StudiaBo............................................

12

Kurz.....................................................

61

Sun Chemical...................................

42

L

T

Labelexpo 2019..............................

21

Luxoro.................................................

61

M 21

E 60

F Federazione Carta Grafica...........

15 23

G Gruppo Brivio Pierino....................

Ufficio Studi federazioni di settore....

7

Univ. Cattolica del Sacro Cuore..........

29

Uteco...................................................

41, 59

N Nestlé..................................................

32

V

New Pack- UE.................................

29

VDMA.................................................

Nivea...................................................

31

55

W

Flexo Day 2019............................... 25, 37, 41 Fosber Group...................................

51

U Miraclon..............................................

Esko.....................................................

TAB (gruppo AB-InBev)...............

O Omet...................................................

51, 59

Oxea....................................................

56

Windmöller & Hölscher................

54

World Manufacturing Forum......

15

23 P

H Hamillroad.........................................

66

38

Pantone..............................................

34

PepsiCo..............................................

31

Philip Morris......................................

33

Print4All.............................................

9

Pr(into) the Wild..............................

49

Proplast..............................................

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1/2020 inciflex.it

SPECIALE STAMPA IBRIDA Focus on hybrid printing

LA RIVOLUZIONE NELLA FLESSOGRAFIA LA NUOVA TECNOLOGIA PRESENTATA AL FLEXO DAY 2019

UltraLed è un mix di tecnologie messe a punto dal reparto R&D Inci-Flex, che prevede l’utilizzo di XTƳXYNHFYN WJYNSN NS HTRGNSF_NTSJ HTS FQLTWNYRN IN NSHNXNTSJ X[NQZUUFYN FI MTH J KTYTUTQNRJWN HTS XUJHNƳHMJ HFWFYYJWNXYNHMJ NS LWFIT IN XZGQNRFWJ N UFXXFLLN YTSFQN J QJ XT[WFUUTXN_NTSN IJLQN NSHMNTXYWN IN HWTRNF XFQ[FLZFWIFSIT NS RTIT FXXTQZYT QJ FQYJ QZHN :SF SZT[F KWTSYNJWF IJQQF VZFQNY¤ ƴJXXTLWFƳHF WFLLNZSYF LWF_NJ FI ZSF QZSLF XUJWNRJSYF_NTSJ X[NQZUUFYF IF ZS YJFR NSYJWST IN ƳLZWJ UWTKJXXNTSFQN J IN IN[JWXN ZYNQN__FYTWN UFWYSJW IN .SHN +QJ] HMJ MFSST RJXXT F INXUTXN_NTSJ QJ QTWT UWTKJXXNTSFQNY¤ Oggi UltraLed può essere facilmente interpretata GJSHM¬ WNHMNJIF ZSF GZTSF HTSTXHJS_F IJQQƍZYNQN__T IJQQƍFSNQT] XUJHNƳHT UJW TLSN QF[TWT

Esportare in Algeria, cosa e perché

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