Print Buyer, n. 39, Giugno 2012

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strategie e tecniche della comunicazione stampata n

Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - ₏ 6,50 - CMP Milano Roserio

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MONDADORI PORTFOLIO

PIÙ DI QUANTO IMMAGINI.

Nasce www.mondadoriportfolio.it la nuova image bank che raccoglie un autentico patrimonio culturale: più di 100 anni di avvenimenti, personaggi, arte, storia, foto d’autore da oggi a vostra disposizione. Un mondo di immagini uniche, fotografie irripetibili, documenti originali e molto altro dall’archivio storico Arnoldo Mondadori Editore. Un’occasione unica per conoscere e far conoscere la storia.


5 m a g g i o

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o s i n e l l a

Scriviamo queste righe in un caldo pomeriggio di fine giungo. Il sole è impietoso, tutto intorno è cielo aperto, fiamma che arde… Quest’ora al Sud si chiama controra, che viene dal latino ‘contra hora’, un’ora contraria, non adatta al lavoro, giusta per restare assorti sulla poltrona, i pensieri fermi sulla sequenza ordinata delle cicale, zzzz zzzz zzzz, come in uno stato di trance meditativo. Una mia vecchia zia che da qualche anno non c’è più, la zia Rosinella, diceva che le idee migliori vengono nella controra, fioriscono come quelle gocce di aria calda che il sole distilla nel primo pomeriggio mentre i pensieri vagano alle porte del sonno, la luce rende effimero il mondo e tutto appare sfuocato, persino i gerani sul terrazzo, i fili vuoti degli stenditoi… Quando la realtà ci appare solo un’illusione ottica, allora, diceva zia Rosinella, la lingua s’acquieta e le cose della vita sembrano persino lineari. Ecco… ora m’affaccio da questo punto per appoggiare qui, nelle righe che m’avanzano, un’idea che trova rifugio nella realtà e m’accarezza la testa da qualche giorno: “fare rete”. Sì… se vogliamo salvare le nostre aziende dalla perdita di valore umano ed economico dobbiamo fare rete. È l’unica formula intelligente, così a me sembra, per catturare nuove opportunità. La Rete non è il distretto né il network, tutte cose che la crisi ha reso desuete. Scordiamocele. Due o più imprenditori si uniscono per accrescere capacità innovativa e competitività. Nessuno ci rimette. Si mette insieme un fondo comune e ciascuno mantiene la propria indipendenza. Un esempio? La Geox. In un giorno di caldo torrido, il signor Mario Polegato pensa: ora mi faccio un buco nella suola delle scarpe così i piedi respirano. Dal foro, come è ovvio, nella stagione invernale sarebbe entrata l’acqua. Per risolvere l’inconveniente Polegato si rivolge a un tizio che costruisce valvole poi a un altro che produce membrane poi all’Università di Padova per saperne di più sulla traspirazione poi… una lunga rete di competenze. Il resto si sa. 900 milioni di fatturato e 100 nuovi negozi aperti quest’anno. Tutto nato nella controra. Grazie zia. E frisc’ all’anima toia*.

*Che la tua anima stia al fresco

pensieri fuoricorso

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Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it

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e s e r p r o s e l : a Copertin 46

16 La brossura: fresata o cucita? Otabind o Swiss Bind? Conoscere i sistemi e le tecniche di legatura è importante. Per decidere cosa è opportuno.

www.mondadoriportfolio.it 100 anni di storia in 4 milioni di immagini. Ecco a voi Mondadori Portfolio, la nuova agenzia fotografica e documentale di Mondadori.

> > > > > > > > 5 alla zia Rosinella > > > > > > > > > pensieri fuoricorso Omaggio > > > > > > > > > 8 iche > > > > > > > > > > > > > > > tecn i zion rma Info ina ert cop la

COMUNICARE

> > > > > > 38 le donazioni se il mailing emoziona > > direct marketing Aumentano rt” > > > > 42 igaris, “un modo di comunicare sma Call ppo Gru ti ina vic rav ri ont Inc

idee

> > > > > > > 56 riciclate > > > > > > > > > > > > > cartachecrea Tanta voglia di... > > > > > > > 61 glitter: tutto con la stampa digitale ine, lam ri, sso Spe oni azi ilit nob

eventi

> > > > > > > > 50 iera Iggesund sbarca a Milano > > black box Il progetto della cart > > > > > > > 51 film, Canon > > > > > > > > > > > > Fuji ple, Peo er& Pap ne alo ris fuo

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Effetti speciali, anzi specialissimi. Spessori, laminazioni, glitter inusuali... tutti possibili anche con la tecnologia digitale.

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sommario

a i g o l o n c e t a l del

32 Delicata e… efficace. È la campagna della Lega del Filo d’Oro che ha aumentato la redemption del mailing con un’interessante soluzione cartotecnica.

Cartoline da Drupa. Cinque pagine sulle innovazioni emerse alla grande fiera di Düsseldorf, cuore e motore dell’industria della stampa.

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inchieste

> > > > > > > 20 pagne elettorali ai tempi del web > > comunicazione politica Cam > > > > > > 26 grande nel media mix > > > > > > > Print power La carta resiste alla

tecnologia

> > > > > > > > 32 e tendenze tecnologiche > > > > > drupa 2012 Indicazioni di rotta > > > > > > > 46 sura > > > > > > > > > > > > > > > > LEGATORIA Tutti i pregi della bros

RUBRICHE

> > > > > > 16 dadori Portfolio > > > > > > > > > > echi di stampa La nascita di Mon > > > > > > 64 gli appassionati di libri d’arte > > > agenda Artelibro chiama a raccolta

LE CARTE DI QUESTO NUMERO

> > > > > > > > > > GARDAMATT ART 115 G. > > > > > > > > > > > > > > > > GARDAPAT 13 KLASSICA 115 G. > > > > > > > > > > > > > GARDAPAT 13 KIARA 115 G. > > > > > > > > > > > > > G.> > 115 GARDAGLOSS ART

16MO DA PAG. 3 A PAG. 18 16MO DA PAG. 19 A PAG. 34 16MO DA PAG. 35 A PAG. 50 16MO DA PAG. 51 A PAG. 66

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informazioni tecniche

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c o p e r t i n a

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to numero è La copertina di ques GardaCover stata stampata su carta senza legno Hi-Fi da 305 g. Patinata alto spesad con superficie lucida ad te atta per sore, è particolarmen per riviste e la stampa di copertine lavori commerciali.

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tStampata in offset a qua è a rtin pe co tro colori, la film n co stata plastificata teglucido che, oltre a pro ei gere, consente di render ti. llan bri più colori ancora

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a fas e di Su cc es siv am en te all applicato plastificazione è stato escente irid te un glitter trasparen la testata. sugli ingranaggi e sul nta”, i coloGrazie a questa “aggiu ma sopratri risultano più vibranti a seconda tutto i riflessi variano plicazione della tonalità. Un’ap nel packamolto apprezzata sia a commerging che nella stamp ciale.

litover firma la copertina di

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Print Buyer

Il Gruppo Litover di Monza è in grado di trasformare prodotti pubblicitari, editoriali o packaging in soluzioni accattivanti e cariche di appeal. Vernici in linea e fuori linea, a fondo pieno o con riserva, plastificazione, serigrafia lucida o opaca, stampa a caldo, sbalzi e rilievi, gratta e vinci, gratta e profuma, glitter, inchiostri fluorescenti e sensibili al calore... un mondo di lavorazioni che impreziosiscono la stampa. Punto di forza del gruppo Litover è lo staff dirigenziale di grande capacità ed esperienza attento non solo agli investimenti tecnologici, ma anche al rispetto dell’ambiente e alla sicurezza del personale. L’azienda ha infatti adottato per prima in Italia la tecnologia solventless per la plastificazione che permette di eliminare ogni tipo di solvente durante la lavorazione con innumerevoli vantaggi sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che della sicurezza dei lavoratori. Una efficiente organizzazione e un’attenta pianificazione che coinvolge tutte le divisioni del gruppo consentono di offrire un servizio di alta qualità e il rispetto dei tempi di consegna. www.litover.com


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE. A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.


guardaci! Facciamo schifo ...lurido bastardo. Ma da chi diavolo sei andato a farci stampare?

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ev en ti & n o vi tà

rubriche

echi di stampa

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Arti grafiche boccia

Festeggia con il mondo dell’economia i suoi 50 anni + 1

Il Presidente Napolitano ha dedicato una targa commemorativa a Orazio Boccia, esprimendo il suo compiacimento per lo sforzo compiuto “nel segno dell’innovazione e della salvaguardia dell’ambiente”.

«La vitalità di Arti Grafiche Boccia offre l’immagine di un Mezzogiorno capace di far emergere e valorizzare le sue migliori energie, concorrendo con il proprio fattivo apporto allo sviluppo dell’Italia intera». Sono le parole con le quali il Presidente Giorgio Napolitano ha assegnato al fondatore dell’azienda Orazio Boccia una targa commemorativa in occasione dei festeggiamenti per i cinquant’anni + 1. Alla presenza di importanti nomi dell’economia, lo scorso 15 maggio l’amministratore delegato Vincenzo Boccia ha preso la parola sottolineando come «l’azienda abbia un suo punto di forza inimitabile: le persone che ci lavorano, con le loro competenze, il loro spirito di squadra, il gusto della sfida, la voglia dell’approfondimento, della formazione e di superarsi accettando e facendo propria la sfida del futuro». Il coraggio di innovare in un contesto difficile Anche Emma Marcegaglia ha messo in evidenza come questa impresa dai caratteri familiari sia «un bell’esempio positivo per tanti imprenditori». La forza emblematica di aziende come Arti Grafiche Boccia, ha poi spiegato il sociologo Domenico De Masi, professore ordinario di Sociologia del Lavoro e preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, sta proprio nel successo che è riuscita a conseguire in un contesto difficile, sempre sospeso tra sviluppo e sottosviluppo. «Il segreto di questo successo» ha detto De Masi «sta nel coraggio di una innovazione continua». Grandi investimenti in tecnologie Dopo il primato in Italia, ha spiegato ancora il sociologo, «Arti Grafiche Boccia ha puntato sull’Europa e infine ha aderito al network Global Compact delle Nazioni Unite, nella difesa dei diritti umani e del lavoro, nella tutela ambientale e nella lotta alla corruzione». Negli ultimi anni l’azienda di Salerno (che è presente anche a Londra, Parigi, Roma e Milano) ha investito 56 milioni in attrezzature tecnologiche per la stampa di quotidiani, riviste, cataloghi, etichette e stampati per la grande distribuzione. E dal 2001 al 2011 è passata da 9 milioni di euro di fatturato a 45, e dai 65 occupati ai 230 di oggi.

Vincenzo Boccia ringrazia le numerose personalità intervenute all’evento, tra cui il presidente della Bnl Luigi Abete, il presidente della Fieg Giulio Anselmi, il direttore dell’AASTER Aldo Bonomi, il vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati Raffaello Vignali.

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rubriche

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echi di stampa rotolito lombarda e rotomail raddoppiano nell’ink jet con Hp

Rotolito Lombarda e Rotomail, due pionieri europei nella stampa inkjet ad alta produttività, hanno riconfermato la loro scelta nella tecnologia di HP e hanno ordinato due rotative gemelle T 410. Le macchine sono previste in consegna per i primi mesi dell’anno prossimo e andranno ad affiancarsi alle T 350 che lavorano a pieno regime nei due stabilimenti dalla fine del 2010: quella di Rotolito per impieghi principalmente nell’area dell’editoria libraria, quella di Rotomail per direct mail e stampa transazionale. La T 410, una delle star della scorsa Drupa, ha una produttività molto maggiore rispetto alla T 350 in virtù di una larghezza di banda di 106 cm (76 cm per la T 350) e una velocità di stampa di 183 m/min a colori e 244 m/min in bianco e nero, raggiunta anche grazie a nuove testine e nuove serie di inchiostri a pigmenti che permettono di supportare velocità elevate senza compromettere la qualità di stampa. www.rotomail.it www.rotolitolombarda.it

Durante la fiera tedesca, HP ha stampato sulla HP T 410 Color Inkjet Web Press dieci manuali in italiano per conto di Rotolito Lombarda. I libri sono stati successivamente distribuiti da Edizioni FAG Srl.

grafitalia e converflex

vincenzo boccia e simona michelotti nominati presidenti

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Vincenzo Boccia e Simona Michelotti saranno rispettivamente i presidenti di Grafitalia e Converflex 2013. A darne l’annuncio è l’organizzatore Centrexpo Spa che come di consueto ha scelto due leader assoluti delle arti grafiche e del converting. Significativa la nomina di Boccia, il quale, oltre a guidare l’azienda di famiglia fresca dei festeggiamenti per i 51 anni di attività, è vicepresidente di Confindustria e presidente nazionale della Piccola Impresa. «È un grande onore per me essere stato chiamato a presiedere Grafitalia», dichiara Boccia, «fiera che rappresenta una grande occasione per capire quali servizi l’industria grafica italiana deve aggiungere ai suoi prodotti». Anche per Converflex il presidente scelto è di grande rappresentatività presso l’industria di riferimento. Simona Michelotti è imprenditrice leader nel campo dell’imballaggio flessibile stampato, come amministratore del Gruppo SIT, con sede nella Repubblica di San Marino e stabilimenti anche in Italia. L’esperienza di Simona Michelotti è corroborata da ruoli di vertice ricoperti nel Giflex e nell’Associazione Nazionale Industriale Sanmarinese, che ha presieduto fino al 2009. grafitalia.biz converflex.it


www.teamwork-eu.it

Qualità nell’innovazione.

I processi di nobilitazione della stampa con Grafiche Mercurio diventano vere e proprie opere d’arte dal valore unico. L’obiettivo dell’azienda è da sempre rivolto all’innovazione di mezzi e di strutture tecnologiche all’avanguardia, pur mantenendo un forte e indissolubile legame con la tradizione della stampa. Grafiche Mercurio è marchio di qualità, con uno sguardo rivolto al futuro.

www.grafichemercurio.it


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echi di stampa www.mondadoriPortfolio.it

Uno straordinario database ma anche un viaggio nella nostra storia È la nuova agenzia fotografica e documentale online della casa di Segrate. Mondadori Portfolio è un archivio fotografico fatto di scatti inediti e reportage attinti dalle testate Mondadori. Ne parliamo con Daniele Fiasca, Group Technical Director di Mondadori. Qual è il tratto distintivo di questa piattaforma? Intanto mi piacerebbe sottolineare un dato quantitativo: abbiamo 4 milioni di immagini nell’archivio storico di Mondadori, immagini che, per la maggior parte, non sono state mai pubblicate. Sul sito mettiamo a disposizione un milione di foto che raddoppieranno per fine 2012. Poi c’è un dato squisitamente qualitativo, e cioè che Mondadori Portfolio offre una collezione unica di foto – che spaziano dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta – firmate dai più importanti esponenti del fotogiornalismo italiano, da Mario De Biasi a Giorgio Lotti, da Walter Mori ad Angelo Cozzi e molti altri. Cosa ha di particolare il fotogiornalismo italiano? Il giornalismo illustrato italiano è un esempio straordinario di interpretazione e penetrazione psicologica di personaggi ed eventi. I nostri inviati hanno prodotto una documentazione fotografica esclusiva fatta di servizi realizzati sul posto... Si trattava di una fotografia ancora non soffocata dai tecnicismi del digitale: diciamo che interpretava la realtà senza stravolgerne i contenuti. E vorrei inoltre precisare che nella collezione di Mondadori Portfolio figurano personaggi e storie non solo italiani ma internazionali. È possibile attingere anche ai servizi giornalistici? Certo. Nel nostro database documentale vi sono tutti gli articoli delle testate Mondadori che possono essere utilizzati a fini informativi e documentali. Le foto d’epoca sono state ritoccate? No. È davvero un patrimonio unico che abbiamo voluto recuperare con un intento filologico: ed è questo uno dei tanti motivi per cui andiamo fieri di una operazione i cui fini non sono esclusivamente commerciali. A.A.

Storia, arte, costume, foto d’autore, spettacolo. Cento anni di storia in milioni di immagini. Mondadori Portfolio è una piattaforma, curata da Daniele Fiasca (nella foto) ed Elisabetta De Simone, dedicata a tutti coloro che lavorano con le immagini. Agenzie partner di Mondadori Portfolio sono AKG-Images, Leemage, Album, The Art Archives, Kobal Collection. www.mondadoriportfolio.it


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rubriche

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echi di stampa una permanente a Tortona Sulle tracce del divisionismo

Dal 25 maggio la Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ospita un’esposizione permanente dedicata al Divisionismo. La mostra mette insieme, forse per la prima volta, non solo molte opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo (compresi i disegni preparatori del suo famoso “Quarto Stato”), ma anche dipinti di Segantini, Longoni, Balla, Previati, Barabino, Amedeo Lori e tanti altri… Tutti artisti legati a quell’area lombardo-piemontese, ma anche ligure, che diede corpo, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, alla cosiddetta “pittura divisa”. Molti di questi artisti si conobbero tra loro o quantomeno di certo si suggestionarono a vicenda… tanto che passeggiando nelle diverse sale, dopo un po’, viene naturale intercettare affinità e collegamenti che sembrano tenere insieme l’esposizione. Insoliti confronti tra le opere La mostra traccia un percorso – che è anche un reciproco discorso tra le opere – che va dalla sperimentazione cromatica della scapigliatura alle applicazioni mature del divisionismo, fino ai primi slanci del futurismo. E sembra quasi di vedere un confronto diretto tra Previati e Longoni tra Giovan Battista Crema e Camillo Innocenti. Ed ecco che tutto ci appare legato da una segreta fratellanza: la venditrice di frutta di Longoni sembra dialogare con le donne dell’ospizio di Morbelli, le operaie scalze di Longoni guardano gli immigrati sfiniti di Giovanni Battista Crema, la donna tristissima ritratta da Pellizza mentre legge una lettera del marito sembra accomunata al celebre “Mi ricordo quand’ero fanciulla” di Morbelli. Confronti insoliti e talvolta sorprendenti ma sempre, al centro dell’attenzione, lui: Giuseppe Pellizza da Volpedo che ci racconta, attraverso 25 stupefacenti dipinti, i paesaggi e il dolore dei contadini sconvolti dal procedere inesorabile della rivoluzione industriale. A.A.

Giuseppe Pellizza, “La processione”, 1892-95; Emilio Longoni, “La venditrice di frutta”, 1891; Giuseppe Pellizza, “Autoritratto giovanile” 1888/89.

ERRATA CORRIGE

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Nel n. 38 di Print Buyer è stata erroneamente attribuita la pagina pubblicitaria di Arjowiggins Graphic (www.arjowigginsgraphic.com) ad Arjowiggins Creative Division. Ce ne scusiamo con i lettori e con i diretti interessati.


Storie di Giardini

Il giardino europeo dal cinquecento al Settecento – vol. primo Racconta e ricostruisce la storia e l’arte dei giardini nel mondo: è un’opera in due volumi (il primo è uscito a maggio 2012, il secondo nell’inverno prossimo). Il primo volume parte dalle radici precristiane, attraverso i giardini del Medio Oriente antico, di Roma e dell’Islam nell’alto e basso Medioevo, fino al suo fiorire nei grandi imperi dell’Islam orientale, la Persia safavide e l’India moghul e, contemporaneamente, nell’Europa rinascimentale e barocca, nella Francia e Gran Bretagna imperiali. Il secondo volume si occuperà dell’Ottocento e del Novecento, con particolare riguardo per la rivoluzione del giardino naturalistico inglese, fino al giardino contemporaneo. Si tratta di un volume che illustra e spiega tutti gli aspetti del giardino inteso come deposito di conoscenza, testimonianza del potere ma anche come rifugio dell’anima. Per la freschezza dello stile può essere letto come un “romanzo dell’evoluzione del giardino”, raccontata per collegamenti con la storia dell’architettura, dell’arte, delle religioni. Guido Giubbini - Storie di giardini - Antichità e Islam 384 pp, 350 illustrazioni, cartonato, 210x305 info@adartepublishing

concorso Finat

premiata l’etichetta sulla rivista Print Buyer La nostra rivista Print Buyer si è aggiudicata il Premio Finat 2012 nella categoria Promotional Coupons. A ritirarlo, durante la cerimonia che si è svolta ad Atene nel corso del congresso annuale Finat, è stato Andrea Vimercati, titolare della Pilot spa che ha stampato l’etichetta applicata sulla copertina. Ideata dall’art director Cristina Mascherpa, l’etichetta è in materiale PP bianco 90TC, con adesivo rimovibile. L’idea alla base di questa originale applicazione è il possibile utilizzo dell’etichetta in funzione autopromozionale: nel caso di Print, sollevando la cornice dorata del quadro – che rimescola e interpreta alla maniera cubista le lettere che compongono la testata – si può scoprire infatti una promozione… della rivista stessa.


inchiesta

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crisi , lo scandalo dei rimborsi ma anche la legge elettorale che ha cancellato le preferenze hanno di fatto determinato una decisa ridu zione dei manifesti elettorali . T uttavia in provincia se ne vedono ancora tanti . S iamo comunque lontani dai tempi delle città italiane tappez zate dai manifesti di ‘F orza I talia ’. N ei piccoli centri resistono ancora i pieghevoli consegnati door to door . I l quadro è ancora ibrido , anche se la tendenza è sempre l ’ uti lizzo della rete e di strumenti non convenzionali .

Achille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it

foto: www.dreamstime.com

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di comunicare la politica

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sul messaggio virale

A livelli di canali comunicativi, poi, se il classico manifesto resiste, adesso è vincente il messaggio “virale” (molto usato a Milano da Pisapia e Boeri alle ultime elezioni) che consiste nel passaparola sul web coinvolgendo gli elettori nei social media. E il messaggio diventa virale nel momento in cui ogni appartenente al social network lo fa proprio e lo rende pubblico. Se le affissioni resistono (ma sono lontani i tempi dei tre per sei con i quali, tappezzando l’Italia vent’anni fa Berlusconi lanciò sui muri delle città “Forza Italia”) e specialmente nei piccoli centri si utilizza ancora il depliant o il “santino” messo nella cassetta postale, la crisi e internet hanno cambiato il modo di comunicare. Anche usando strumenti classici come i manifesti dove le immagini battono gli slogan di promesse mai mantenute e dove le agenzie di grido e i guru della comunicazione, che negli an-

Così, il neo-sindaco “grillino” di Parma Federico Pizzarotti ha ricordato che la sua campagna elettorale vincente è costata poco più di 6 mila euro con forse altri 2 mila per il ballottaggio. Una miseria rispetto ai milioni di euro spesi l’anno scorso da Letizia Moratti in affissioni, volantini, depliant, spot tv e pubblicità sui giornali, ma anche lei sconfitta dalla campagna virale di Giuliano Pisapia. Il messaggio virale, conferma il creativo Massimo Ferrandi, che con Roberto Parisi ha fondato e guida l’agenzia milanese di comunicazione Eretici.it, è oggi quello vincente. Nata sull’onda del suc-

cesso della campagna, fine anni Novanta, per l’elezione del primo sindaco (Guazzaloca) di centro-destra nella rossa Bologna, e artefice di altre svolte clamorose (come il primo sindaco Pd a Monza, Michele Faglia), l’agenzia Ferrandi-Parisi non ha lavorato alle ultime amministrative. Ma resta un osservatorio privilegiato dei trend della comunicazione politica. Che ha visto, spiega Ferrandi, un forte cambiamento degli strumenti utilizzati, ma anche una diminuzione delle campagne perché la legge elettorale che ha cancellato le preferenze impone un impegno molto più contenuto per i candidati indicati dalle segreterie dei partiti. I nuovi candidati puntano

inchiesta

campagne elettorali Meno affissioni, più social

Il problema? Metterci la faccia più dello slogan. Nella stagione più nera della credibilità della politica, con la fiducia nei partiti ai minimi storici e il partito dell’astensione che supera il 40%, come hanno confermato le ultime elezioni amministrative di primavera, la Seconda Repubblica si avvia a una (preannunciata) ingloriosa fine anche sul fronte della comunicazione. Addio alle spese faraoniche La crisi e lo scandalo dei rimborsi che da Belsito a Lusi (tesorieri, rispettivamente, della Lega e della ex Margherita) hanno inferto un duro colpo al consenso degli italiani verso il vecchio sistema dei partiti, hanno determinato una sensibile riduzione della spesa. Ma il boom del voto di protesta e del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non ha cambiato solo la geografia del voto alle ultime elezioni amministrative (prenotando il boom anche alle prossime politiche), ma anche cambiato il modo di fare politica e di comunicarla agli elettori. Con internet cambia il modo

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Hanno paura di esporsi sui manifesti

Parla Antonio Noto, fondatore e direttore di IPR MARKETING, società leader in Italia nella comunicazione, ricerca di marketing, sondaggi e strategie elettorali.

Al di là dei costi, che cosa ha frenato la comunicazione politica vecchia maniera? Di certo la paura dei partiti tradizionali a esporsi. I partiti in questo momento temono la forte esposizione e un manifesto tre per sei resta per strada quindici giorni. Quindi si preferiscono forme di comunicazione quasi nascoste. In fondo, i social media permettono di non esporsi come i manifesti ma di far passare comunque il messaggio, che può essere approfondito e corredato di immagini o video, pensiamo a Youtube. Ma è sufficiente la rete per vincere le elezioni? Prendiamo il fenomeno Grillo. All’inizio ha puntato tutto su internet. Oggi il suo profilo elettorale è cambiato. Non solo perché anche gli anziani utilizzano internet, ma perché Grillo utilizza la rete, il suo blog, per essere ripreso dai mezzi tradizionali, dai quotidiani o dal telegiornale. Così si integrano gli strumenti.

Tra i mezzi tradizionali che cosa reggerà di più? Nonostante internet, credo che per la formazione del consenso i passaggi televisivi rimangono fondamentali. I manifesti, invece, su cui sta puntando molto il Pd di Bersani, servono a testimoniare l’esistenza di un partito, di un candidato. Ma va ripensato il loro utilizzo. Gli slogan banali non producono grande attenzione e si sta puntando sull’immagine, dove la fotografia diventa più accattivante di parole scontate che possono suonare arcaiche. Come la vecchia pubblicità spedita per posta. È vista come un abbassamento di immagine e di reputazione.

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Che cosa hanno insegnato, sul fronte della comunicazione politica, le ultime elezioni amministrative? Si sono verificati due fenomeni. Un utilizzo significativo dei social media e quasi una paura da parte dei partiti tradizionali di comunicare con i vecchi sistemi. Così abbiamo assistito a una forte caduta degli strumenti classici come le grandi affissioni tre per sei, la pubblicità sui giornali, gli spot tv e i comizi per strada. Viceversa è cresciuto l’utilizzo dei social media, da Facebook a Twitter, ai siti dedicati ai candidati, con una campagna di comunicazione a catena che si è sviluppata sul passaparola. C’è da chiedersi se questo sistema potrà reggere anche per le elezioni politiche. Il bacino di riferimento del voto amministrativo è minore e quindi il passaparola può funzionare meglio. Quindi, anche se alle prossime elezioni politiche l’utilizzo dei mezzi classici (giornali, tv, affissioni) sarà inferiore alle elezioni del 2008, credo che comunque assisteremo a una loro ripresa.

comunicazione po litica

inchiesta

22 I partiti tradizionali?

a comunicazione personalizzata non ha grandi costi e consente ai candidati un contatto diretto con i potenziali elettori.

Quale futuro per la pubblicità elettorale? Risponde Paolo Mamo, presidente e ad di Altavia italia «Via via ci sarà sempre meno spazio per gli strumenti di comunicazione “a una via”, cioè calati dall’alto: dalla marca (il candidato) al consumatore (il cittadino). Siamo nell’epoca della democratizzazione dei brand. I brand, come i candidati, devono essere vissuti come un bene collettivo. Di loro tutti devono poter parlare. E su questo la rete è il canale per eccellenza. Ma quando dico “rete” non intendo solamente internet, ma una sovrapposizione tra fisico e virtuale, in cui ci sarà spazio per gli strumenti più tradizionali (manifesto, volantino, giornale) ma gestiti in modo partecipato e sempre più autoprodotti da gruppi di cittadini. Una buona campagna ha bisogno di tutto… e di tutti».


La comunuicazione politica ai tempi del “Porcellum” • Con la nostra legge elettorale, l’impegno dei candidati

indicati dalle segreterie dei partiti è decisamente contenuto, e questo spiega la vistosa riduzione dei manifesti. • Il nuovo linguaggio delle campagne attinge alle tecniche comunicative dei social network e punta a stupire l’interlocutore con le carte dell’ironia e del doppio senso. • La comunicazione indirizzata resiste nei piccoli comuni dove si privilegia ancora un contatto diretto tra cittadini e candidati. • Sempre più utilizzati i gazebo nelle piazze e nei mercati: è da qui che vengono distribuiti volantini, santini e materiale informativo. • Il marketing virale in Italia non ha ancora svelato le sue potenzialità a livello politico. Studio Stands di Brescia offre un servizio chiavi in mano per le campagne elettorali. Come spiega Riccardo Gnani, amministratore delegato, lo studio offre tutte le soluzioni personalizzate e stampate per eventi elettorali. «Perché anche nell’era di internet» dice «la politica si fa ancora con i banchetti per la strada dove una stretta di mano diventa una promessa di voto».

ni scorsi dalla pubblicità commerciale erano passati anche a quella politica, sono sempre meno e aumenta la creatività fai-da-te, fatta cioè in casa da partiti e candidati. Tagliati agenzie e consulenti per esigenze di bilancio

Una comunicazione, conclude Ferrandi “più verace e più sincera”, ma a volte con esiti infelici o addirittura esilaranti. Basta scorrere qualche slogan di candidati locali alle ultime amministrative per accorgersene. Da Raffaele che pur avendo come cognome Lamorte avvertiva gli elettori con “Il futuro è ciò che scegli oggi” a chi gioca con le parole

come il candidato Campagna che recita “in campagna per Campagna” o si presenta come se dovesse cercare lavoro (“serio, onesto, competente, rassicurante”) o partner, con il confermato sindaco Pdl di Lecce, Paolo Perrone, che ha fatto scalpore scrivendo sui manifesti: “Ciao, casalinga leccese. Alto, brizzolato, slanciato, tennista. Cucino, lavo, stiro, apparecchio. Se vuoi conoscermi sono spesso in Comune. Astenersi perditempo”. Dagli acronimi dei partiti trasformati in slogan (da Un Disegno Comune dell’Udc di Casini a Più Donne Libere del Pdl) alla durezza di molte campagne della Lega (dal classico “Roma Ladrona”) quello della comunicazione politica “stampata” sembra una stagione superata. Resistono i mailing nei piccoli comuni fino a 50 mila abitanti Soprattutto per il door to door, sottolinea Moreno Martelloni, consigliere delegato dell’Aidim (Associazione italiana direct marketing), che già da tre o quattro tornate, complice anche la legge elettorale priva di preferenze, sta subendo un deciso calo. La comunicazione indirizzata resiste comunque nei Comuni più piccoli, fino a 30-50mila abitanti, dove c’è un contatto più diretto, personale, tra candidati ed elettori. E, a parte la stampa, non ha costi esorbitanti perché negli ultimi 30 giorni di campagna elettorale per legge le tariffe postali quasi si azzerano (solo 4 centesimi visto che le Poste sono rimborsate dallo Stato). E se, riconosce anche Martelloni, assistiamo al trionfo delle campagne sul web, chi vuole presentarsi direttamente agli elettori sceglie comunque ancora il volantino nella cassetta della posta, molto meno

23 inchiesta

È un professore universitario Fabrizio D’Addario, sceso in campo nelle Regionali 2010 nelle file de I pugliesi. E ha avuto la brillante idea (decisamente antifemminista) di giocare sul doppio senso del cognome della escort più famosa d’Italia. Non è riuscito però a farsi eleggere.

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la campagna “gentile” di pisapia Intervista a Paolo Mamo, presidente e ad di Altavia

eventi virali e s ocial network

Si intitola La rivoluzione gentile. La campagna x Pisapia sindaco di Milano. A cura di Emanuele Gabardi dei Chiocciodrilli ed edito da Franco Angeli, è un libro che racconta, attraverso la voce degli esperti della comunicazione che hanno contribuito all’elezione del sindaco di Milano, la vittoria inattesa di Giuliano Pisapia su Letizia Moratti. Ma è anche la storia di CreaxMilano, nata all’interno di Altavia, spazio progettuale per la città, incubatore di creatività e di comunicazione, che ha lavorato on e offline per la “forza gentile” del nuovo sindaco di Milano. Il laboratorio CreaxMilano è frutto di un’idea di Paolo Mamo che dal novembre 2010, dopo le primarie, era coinvolto nel sostegno di Giuliano Pisapia. Inizialmente Mamo, presidente e ad di Altavia, aveva messo a disposizione del candidato la strategia e la creatività per tutta la campagna. Quando però lo staff ha scelto per la comunicazione istituzionale un’altra agenzia, ha orientato il suo sostegno attraverso la campagna “unconventional” dove le attività erano principalmente territoriali, di “guerrilla marketing” e attività vivaci sui social network.

Chi ha lavorato a questa idea? Il primo gruppo – spiega lo stesso Mamo – era formato da Biba Acquati (coordinamento), Camilla Masciadri (grafica e relazioni coi comitati), Lullu Cittone (segreteria generale), Yuri Palermo Crea (brand identity e web), Maurizio Sibaud (digitale e social network). A questo gruppo si sono aggiunti via via 65 professionisti della comunicazione provenienti da esperienze molteplici.

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Quali sono stati i punti di forza della comunicazione che hanno portato al successo di Pisapia sulla Moratti? Sicuramente rendere “umano” il candidato. Il suo posizionamento era quello di un cittadino raggiungibile, disponibile e vicino ai cittadini. Pisapia durante la campagna era sempre presente nelle piazze, nelle strade, nelle scuole e contemporaneamente una squadra attiva sui social network amplificava il suo programma e lo sosteneva costruendo eventi virali che in poco tempo hanno

portato la sua percentuale di voto dal 15 al 52%. Quanto è costata la campagna di Pisapia rispetto a quella della Moratti? Il rapporto di spesa è di circa 1 a 10. Letizia Moratti ha fatto investimenti importanti in radio e televisione e in affissioni. Pisapia non aveva un budget così importante e si è affidato all’aiuto dei volontari, i comitati che hanno fatto da portavoce al suo programma. Come sono state coinvolte le persone in questo progetto? CreaxMilano ha avuto un’adesione spontanea importante sin dall’inizio, un passaparola veloce e molto entusiasmo sono state le chiavi del successo di questo laboratorio creativo. La pagina Facebook (http://www.facebook.com/creaxmilano) che oggi ha 2324 amici, è stato lo strumento più efficace per la chiamata dei professionisti. Quali sono stati i canali utilizzati per la campagna pro-Pisapia? La rete e con essa i social network sono stati decisivi e hanno segnato la svolta di questa campagna. Fondamentale è stato però il coinvolgimento dal basso della popolazione milanese. Pisapia ha potuto contare sul lavoro di 1.000 volontari. Malgrado la campagna ricca di Letizia Moratti, i cittadini hanno premiato un sindaco calato nel territorio. Quindi il canale di comunicazione è quello della relazione diretta, digitale certo, ma molto anche “vis à vis”. Tuttavia anche Pisapia ha potuto realizzare diversi video che sono stati diffusi su Youtube, ha rilasciato centinaia di interviste radiofoniche, è intervenuto in trasmissioni tv molto seguite. Oltre l’uso della rete comunque sono stati stampati migliaia di volantini e di programmi elettorali. Un altro aspetto importante, per la raccolta fondi, è stato la produzione di spillette, bandiere, magliette.

invasivo di e-mail o sms che, per la reazione negativa del destinatario che vede violata la sua privacy, sono vivamente sconsigliati. Stampa digitale per le minitirature dei manifesti

Che gli stampati elettorali siano in calo (così come i prezzi perché per diecimila manifesti in formato 70x100 da esporre negli spazi consentiti negli ultimi trenta giorni si spendono circa 30 centesimi a pezzo e circa 40 euro per mille depliant o “santini” da cabina elettorale) si sono accorti anche gli stampatori. Come Grafiche Cosentino di Caltagirone, azienda familiare dal 1937. Effettivamente, conferma Luigi Cosentino, che guida l’azienda (15 dipendenti e un reparto macchine offset Heidelberg e KBA dal 30x50 al 70x100 al grande formato, da quattro fino a dieci colori) insieme con il padre Giuseppe e i fratelli, Ernesto e Cristina, le tirature sono calate e non c’è l’affissione, anche selvaggia, di un tempo. E a questo cambiamento del mercato le aziende grafiche si adeguano, puntando sulla stampa digitale (più flessibile e meno costosa per le mini-tirature) e su tutti i gadget della politica, dalle bandiere agli espositori, ai gazebo. Non solo per i grandi eventi (la scenografia di un congresso o un comizio dei big), ma anche per le piccole manifestazioni.


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ricerche di mercato

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carta

Gli allarmismi sulla fine della carta sono all’ordine del giorno. Tuttavia i dati ne smentiscono la scomparsa. Almeno per ora. Di certo è utile, molto utile, capire quali sono le potenzialità della carta anche in rapporto ai diversi settori d’uso. Ancora più interessante è individuare il ruolo che gioca la carta nel media mix della comunicazione. Ecco una ricerca per cominciare a fare qualche ragionamento. di Marco F. Picasso

È la carta bellezza! E resiste alla grande nel media mix


8,4%

7,5% La stampa quotidiana assorbe il 7,5% del budget. È perfetta per la comunicazione dei settori auto, moda, professional.

I risultati dello studio Lorien Consulting sulla carta nella comunicazione multicanale hanno dimostrato che il 96,2% delle aziende italiane utilizza la comunicazione su carta nel proprio media mix. L’annunciata morte della carta tarda quindi ad avverarsi. «La carta rimane grande alleata di tutti gli altri mezzi di comunicazione nell’ambito del media mix per 9 aziende italiane su 10 (96,2%) e tra queste il 9% la utilizza in maniera esclusiva», ha detto Paolo Mattei, chairman di Print Power Italy, l’associazione che promuove l’utilizzo della carta stampata nella comunicazione aziendale. Ma vediamo i dati concreti emersi da questo studio che ha permesso di verificare i livelli di investimento in supporti cartacei per la comunicazione e la pubblicità in Italia. Aziende e consumatori

I vantaggi dell’uso della carta nell’ambito di campagne multicanale sono riconosciuti sia dagli operatori del settore, sia dai consumatori. L’indagine di Lorien si è svolta intervistando

tre gruppi di attori: le aziende che investono in pubblicità (decision maker), i rappresentanti di agenzia e media planning (influencer) e i consumatori (consumer) quali ricettori e utenti della pubblicità. Sono stati ascoltati infatti 50 influencer tra account e planner di centri media/agenzie, 400 decision maker di aziende italiane investitrici in comunicazione e pubblicità, appartenenti ai principali settori merceologici, e 1.000 cittadini fruitori recenti di almeno un mezzo carta. Si tratta di un mercato, quello degli investimenti in pubblicità e comunicazione, che in Italia vale circa 9.300.000.000 euro, di cui il 33,8% è dedicato ai soli mezzi cartacei (esclusi gli investimenti nella stampa classificata): 15,9% above the line, 17,9% below the line. Vince la Tv ma la carta si fa onore

Dall’indagine è anche emerso che la carta è apprezzata dal consumatore anche per ragioni ambientali in quanto riciclabile e rinnovabile. Dal punto di vista della comunicazione, invece, la carta da un

Sulla stampa periodica si investe l’8,4% del budget. Segmenti preferiti: abbigliamento, cura persona, oggetti personali.

lato è considerata più consistente in quanto informativa e può essere conservata, dall’altro può essere evitata, ritenendo quest’ultimo un vantaggio rispetto all’aggressività della tv. Se comunque la televisione generalista oltre a essere la più costosa domina il mercato degli investimenti pubblicitari (45,8%), la carta rappresentata da periodici, quotidiani, direct mail (DM), affissioni, cataloghi e volantini, e persino espositori sul punto vendita, occupa in totale il 37,7% degli investimenti. Il resto è rappresentato da altri mezzi non cartacei come radio e internet, quest’ultimo in crescita, ma in ritardo in Italia rispetto ad altri Paesi (il totale supera il 100% perché molte aziende investono in più canali). Manca in Italia

L a ricerca in sintesi • Il mercato degli investimenti in comunicazione in Italia vale circa 9.300.000.000 di euro, di cui il 33,8% è dedicato ai soli mezzi cartacei. • L’87,2% delle aziende intervistate investe sia su supporti cartacei che su altri mezzi. • La carta gioca ancora un ruolo fondamentale: ben il 96,2% delle aziende italiane la utilizza nel proprio media mix e tra queste vi è un 9% che la utilizza in maniera esclusiva. • I punti di forza della carta sono la targetizzazione del messaggio, l’autorevolezza, il coinvolgimento emotivo, la complementarietà con gli altri mezzi, il call to action, la conservabilità, la possibilità di dare spazio alla creatività e alle informazioni.

la cultura del direct

Nel dettaglio dei mezzi cartacei, se periodici e quotidiani rappresentano il 16%, non bisogna trascurare il 2,9% del materiale espositivo e packaging, ritenuto tuttavia ancora poco conosciuto dal punto di vista della comunicazione pubblicitaria, così

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settori

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Per brochure e cartoline le aziende investono il 7,2% del budget, preferiti come mezzi per GDO, farmaceutica, compravendita case.

Lorien Consulting : metodologia della ricerca Lo studio Lorien Consulting è stat o presentato presso la Mediateca Santa Teresa a Milano nell’ambito dell’evento IO SONO QUI organizzato da Print Power Italy . La ricerca ha permesso di verificare i livelli di investimento in Italia in supporti cartacei di comunicazione e pubblicità, ana lizzandone vantaggi e svantaggi in amb ito di campagne multicanale. Sono stat i ascoltati 50 influencer tra account e plan ner di centri media/agenzie, 400 decision maker (decisori di aziende italiane inve stitrici in comunicazione e pubblicità, app artenenti ai principali settori merceologi ci) e un campoione significativo di 1.000 cittadini fruitori recenti di almeno un mez zo carta rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età e area geografica.

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2,9%

7,2%

come deludente appare il risultato del solo 3% nel DM. Su quest’ultimo dato occorrerebbe meditare perché ancora non esiste, in Italia, una cultura del direct mail di qualità. Un messaggio rappresentato da uno stampato ad alto valore aggiunto difficilmente viene “evitato” come si è detto sopra, cioè gettato al macero prima ancora di aprirlo. Su questo stampatori e uomini di marketing hanno ancora una lunga strada da fare... La carta accresce la credibilità del brand

Mentre osserviamo che solo il 3,8% delle aziende non fa alcun investimento su mezzi cartacei, circa il 9% delle aziende (quindi tre volte tanto) investe solo su carta. A margine dell’indagine è anche interessante osservare come viene considerata l’attività di comunicazione ai fini commerciali: mentre la maggioranza la intende per incrementare le vendite (52,8%), sono rilevanti i criteri di fidelizzazione (36,4%), mentre dal punto di vista comunicazionale, se il 60,2% ritiene la comunicazione un fattore che genera il ricono-

Il 2,9% dei budget è destinato al packaging e agli espositori. Settori d’elezione l’alimentare, arredo casa, sanitari, farmaceutici.

scimento del brand su target specifici, il 31,8% la utilizza invece per accrescere la credibilità del marchio. Auto, moda, professional amano la carta

Lo studio esamina anche come i diversi settori merceologici scelgono i mezzi pubblicitari in funzione del target cui si rivolgono. La televisione, che assorbe il 45,2% del budget aziendale di comunicazione, è la più utilizzata per pubblicizzare generi alimentari, automobili e servizi di telecomunicazioni, mentre internet (8,1% del budget) interessa soprattutto i settori della finanza, dei media e dell’editoria e solo in secondo piano automobili e servizi di telecomunicazioni. Venendo alla carta, la stampa quotidiana (7,5% del budget di comunicazione) è quella preferita dai settori automobilistico, dell’abbigliamento, della distribuzione e dei servizi professionali. Leaflet, brochure, cartoline e depliant catturano il 7,2% dei budget e sono prevalentamente utilizzati nella Grande Distribuzione, nel settore farmaceutico - sanitario, nelle telecomuni-

cazioni e per la compravendita di abitazioni. Ancora molto da capire

La stampa periodica (esclusa quella specialistica) assorbe l’8,4% del budget e interessa per ordine di importanza i settori dell’abbigliamento, della cura della persona, dell’abitazione e oggetti personali. Il direct mail, che copre solo il 3% del budget, interessa finanza e assicurazioni, telecomunicazioni, distribuzione ed editoria. Con una percentuale analoga (2,9%) è interessante vedere come il materiale espositivo e il packaging interessi soprattutto i settori alimentare e farmaceutico, seguiti da abbigliamento e casa/corredo. Ma ciò che più conta in questo campo è che il 54,8% dei consumatori dichiara di non conoscere abbastanza questo mezzo. Che cosa si può dire a questo scopo? Di certo, per chi lavora nel settore, il commento a questi dati è che c’è ancora molto da lavorare per far comprendere e per utilizzare al meglio alcuni specifici prodotti per la comunicazione stampata.



rubriche

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grandangolo Una Polaroid, un quotidiano ed è subito arte È un artista americano Evan Hecox, ma anche un raffinato designer. La sua è una poetica un po’ speciale: Hecox vuole catturare in un istante l’essenza dei paesaggi urbani. E lo fa usando una vecchia Polaroid. I suoi sono lavori che hanno un che di cinematografico. L’artista parte da istantanee fatte con la Polaroid per raccontare i suoi viaggi attraverso frammenti di vetrine, tralicci ferroviari, persone, prospettive, insegne, carretti, biciclette, folle e scene che ai suoi occhi appaiono curiose. Porta in primo piano gli elementi che lo interessano e lascia che gli aspetti secondari si dissolvano sulla carta di vecchi giornali. E a noi che guardiamo i suoi lavori sembra davvero di passeggiare insieme a lui, con la curiosità di andare oltre a vedere ancora, girare l’angolo e scoprire cosa c’è di… sorprendentemente normale. www.designplayground.it/2012/05/ evan-hecox-artista/

GDO: primi della classe per gli shopper a norma di legge

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I sacchetti bio, diciamo la verità, si lacerano facilmente, ma se utilizzati correttamente possono reggere una spesa anche di 10 kg. Molti supermercati hanno migliorato i loro prodotti e la Coop ha addirittura fatto campagne informative e promozionali attraverso pieghevoli, affissioni, redazionali sulle riviste dedicate ai soci con l’obiettivo di attivare una maggiore sensibilità ambientale nei suoi clienti. Anche Esselunga incoraggia l’uso di borsine riutilizzabili o di carta. Comunque sia, a partire dal 31 luglio 2012, la commercializzazione dei sacchetti non conformi alla legge sarà punita con una multa che va da 2.500 euro a 25.000 euro. Il decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale parla chiaro: per essere definito veramente biodegradabile uno shopper deve garantire la sua compostabilità secondo una norma europea che mette al bando quei sacchetti realizzati con gli additivi. Quanto ai sacchetti di carta, Comieco assicura che la biodegrabilità e compostabilità dei sacchetti di carta è… fuori discussione.


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32 stampa

Per chi vuole assaporare le novità della stampa la grande fiera internazionale di Düsseldorf che si è svolta nel mese di maggio è di certo l’evento più significativo. Parola d’ordine di questa edizione: digitale... non solo inteso in opposizione all’offset, quanto come tecnologia in grado di affiancare (e persino innestarsi) alle macchine tradizionali. In questo interessante articolo Capitani analizza le quattro tendenze forti emerse a Düsseldorf: stampa d’imballaggi, soluzioni green, nobilitazioni digitali, w2p.

Drupa: tendenze, innovazioni, indicazioni di rotta

Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

Il 16 maggio scorso si è chiusa a Düsseldorf la più importante fiera mondiale del settore della stampa. La parola d’ordine di Drupa 2012 è stata “digitale”: non tanto perché sia davvero finito il tempo di offset, flexo e calcografia (tutt’altro…), quanto perché il digitale si è ormai inserito in ogni fase del flusso produttivo e rappresenta un’alternativa valida, economica, efficiente ad altri sistemi, non solo in fase di stampa ma anche finitura. In altre parole, se fino ad adesso era o in offset o in digitale, ora sarà sempre di più sia in offset che in digitale. Si andrà verso fornitori sempre più ibridi in cui, in base alla tipologia di stampato, ai tempi di produzione e ai quantitativi ordinati, si potrà scegliere con un unico interlocutore la tecnologia più adatta: dalla copia singola alle

centinaia di migliaia, dal digitale alla roto. Insomma, un mercato ridisegnato dalle potenzialità del digitale e dagli effetti della crisi globale, nel quale le diverse tecnologie non saranno rivali ma si supporteranno affiancandosi, dando vita a interessanti “ibridi” (ad esempio con testine digitali innestate su macchine offset). Digitale significa sempre più crossmedialità: una stampa elettronica e con macchine digitali, in cui sarà sempre più semplice realizzare prodotti per tutte le piattaforme e i supporti a partire da un unico input d’origine. E soprattutto significherà personalizzazione spinta, non soltanto in dato variabile, ma con una globale customizzazione dello stampato. Questa crediamo sia la vera chiave di lettura di questa Drupa. Cosa ci aspetteremo dunque dai fornitori di domani?

Macchine più efficienti, più veloci, con cambi lavoro più semplici e quindi con produttività più elevata, con costi/copia più bassi, nel senso di ottimizzati e non forzosamente risicati, e alta automazione. La quale consente anche una maggiore facilità d’uso delle macchine: non sarà più necessaria alta professionalità e specializzazione tipica della manodopera da arti grafiche, a vantaggio di un accesso più semplice al business della stampa: il che darà vita, crediamo, a una divaricazione del mercato in realtà industriali a ciclo completo (offset+digitale) e print-shop interamente digitali, realtà piccole e duttili in grado di fare vera stampa on demand sfruttando tutte le potenzialità del digitale, comprese nobilitazioni e finissaggi.


Secondo Frank Romano, docente del RIT e autorità indiscussa nel campo della tipografia e affini, «la stampa sarà sempre necessaria. La questione è: di quale stampa stiamo parlando? Alcuni prodotti, come le enciclopedie, saranno elettroniche, ma altri come il packaging cresceranno». Per quanto internet e le tecnologie digitali porteranno infatti a una riduzione del numero degli stampati, difficilmente gli oggetti potranno non avere un imballaggio e ancor più difficilmente il marketing potrà rinunciare alla sua funzione comunicativa. Ecco allora che in Drupa si sono viste molte proposte per il packaging, anche da parte di produttori di macchine offset tradizionalmente rivolti più ad altri settori e persino soluzioni digitali. Goss ha una linea specifica, la Vpack, destinata appositamente al packaging sia su supporto flessibile che su cartoncino e cartone, così come appositamente studiate per il settore imballaggio sono la nuova Lithrone GX40 Carton di Komori o le Roland 700 e 900.

Anche Müller Martini, leader dei sistemi post-stampa, ha deciso di entrare in questo mercato con una macchina, la VSOP, con sistema a sleeve variabile che consente cambi formato rapidi ed economici. Insomma, senza entrare nel dettaglio dell’offerta

dei singoli costruttori, la tendenza emersa chiaramente è come l’offset si stia aprendo sempre più al mercato packaging, il che significa essenzialmente, da un punto di vista tecnologico, offrire la possibilità di stampare su supporti di diverso spessore, cambiandone la tipologia in velocità, senza dover resettare la macchina, con avviamenti molto rapidi, e anche con la possibilità di verniciare UV supporti non cartacei (dal cartone al film plastico). E non solo l’offset: come dicevamo, anche il digitale ora si interessa alla stampa di imballaggi, con una grande varietà di soluzioni, dai plotter e dai tavoli di taglio flatbed di grande formato (spettacolari le soluzioni Kongsberg viste presso lo stand Esko), alle rotative a bobina bassa per le etichette presentate da molti produttori, alle soluzioni per packaging flessibile viste dai colossi Kodak, HP, Epson.

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Stampa d’imballaggi

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stampa

34 Il miglioramento delle performance delle macchine si traduce anche in una maggiore ecologia dello stampare, a 360°. Infatti se fino a qualche tempo fa stampare ecologico significava scegliere carte FSC, o poco più, adesso c’è un’attenzione globale a tutto il processo. Non solo: fare scelte “verdi” non significa ormai dover affrontare spese aggiuntive, ma risparmiare. Significativo lo slogan “Think Economically, Print Ecologically” di Heidelberg, che ha presentato un grande stand (occupava un intero padiglione della fiera di Düsseldorf) a emissioni 0 di CO2, a riprova che si può stampare in maniera davvero ecologica. D’altro canto la riduzione drastica dei tempi di avviamento su cui hanno lavorato tutti i produttori significa meno energia, meno scarti, meno carta, meno inchiostro. Ci sono poi soluzioni più specifiche, come la linea G di Komori

Scelte green

(dove G sta per “green”) che ha presentato l’innovativo ed ecologico sistema di essiccazione istantanea H-UV, che permette un risparmio energetico del 75% senza produzione di ozono (e quindi senza necessità di impianti di aspirazione), similmente a quanto fatto da Mitsubishi con l’ECO UV montato sulla Diamond V3000LS, con un’unica lampada (ma con le stesse prestazioni delle usuali tre o quattro) che riduce consumi e tempi di asciugatura. Sempre per quanto riguarda l’asciugatura, da ricordare i forni VaryDry di KBA e il DryStar UV a LED di Heidelberg; KBA ha presentato una macchina per stampa di quotidiani, la Cortina, a ridotto consumo di acqua, mentre ovunque sono stati migliorati i sistemi di filtraggio (ad esempio il FilterStar di Heidelberg) e raffreddamento.

In questa direzione vanno anche i prodotti per la stampa, inchiostri, caucciù, chimici (Samor) e lastre (XR 1200 F di Fujifilm) e le soluzioni “eco” di aziende come la bolognese Tecnorulli che a Drupa ha presentato le nuove mescole della serie IPAR, in grado di eliminare l’alcol isopropolico.

nobilitazioni digitali

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Il digitale non si ferma alla stampa, ma “invade” anche il campo delle nobilitazioni, in due modi: prima di tutto si stanno vedendo sempre più modalità di nobilitare con tecnologia digitale, e in secondo luogo i produttori di vernici, plastiche, lamine ecc. usate per i diversi tipi di nobilitazione sempre più offrono prodotti compatibili con carte e inchiostri utilizzati per la stampa in digitale. Per quanto riguarda le macchine che sfruttano tecnologie digitali, ci sono soluzioni che verniciano a tavola piena, con riserva, a registro, sovrastampano, serigrafano, laminano… Le possibilità sono veramente tante, compreso il glitter e la “serigra-

fia digitale” spessorata; in tutti questi casi il grande vantaggio è dato dal fatto che tutti quelli che sono considerati “impianti”, e quindi costi fissi (cliché, telai, costi d’avviamento, messa a registro…) sono tutti annullati. Inoltre, le macchine da stampa ibride con testine digitali innestate su sistemi offset consentono un’alta personalizzazione di stampati standard, ad esempio con l’inserimento di codici a barre, dati variabili ecc. per l’identificazione del singolo prodotto per la partecipazione, ad esempio, a concorsi a estrazione o per la tracciabilità. In ogni caso il print buyer si troverà ad avere a che fare con fornitori che potranno essere


N anotecnologia : per il momento

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solo una promessa

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molto competitivi anche sulle tirature bassissime, persino al limite sulla singola copia (per fare delle campionature, ad esempio), ma in generale anche per la produzione effettiva. Attualmente si tratta di lavorazioni fuori linea, il che comporta ovviamente più tempo e la necessità di prestare attenzione al registro, ma offre anche una serie di vantaggi, soprattutto per il buyer, in termini di versatilità. I fornitori tradizionali, siano stampatori o nobilitatori, affian-

cheranno infatti alle lavorazioni tradizionali anche questi prodotti nuovi ampliando la gamma dell’offerta. Ancora una volta a vantaggio del cliente che non dovrà preoccuparsi più di quale tecnologia verrà usata e sottostare ai suoi vincoli, ma potrà concentrarsi solo sull’effetto che desidera ottenere, a tutto vantaggio della creatività, sfruttando la tecnologia più adatta.

Abbiamo definito l’edizione 2012 la Drupa “digitale”. Qualcuno sarà forse giunto da Düsseldorf a dirvi che è stata la Drupa di Benny Landa e delle sue nanotecnologie… Certamente le mirabolanti imprese di Landa, già padre delle Indigo ora prodotte da HP e considerate le “Ferrari della stampa digitale” e il suo suggestivo show, sono stati uno dei grandi eventi della fiera tedesca. Ma non dimentichiamo che si tratta di una tecnologia che richiederà ancora del tempo per essere sviluppata e messa in produzione. Per il momento si tratta solo di una promessa su una tecnologia esistente in fase embrionale, che non ha (ancora) portato alla realizzazione di macchine da stampa. Landa gode, giustamente, della massima fiducia del settore, e pur a scatola semi-chiusa, molte aziende – anche italiane – hanno già opzionato la sua nanotecnologia. Ma cosa deve aspettarsi il print buyer da questa annunciata rivoluzione? Esattamente ciò che Landa ha promesso, che non è poco: ovvero la possibilità di stampare con qualità eccelsa, costi ridotti, bassissimo impatto ambientale, su tutti i supporti. Non c’è da stupirsi che molti considerino la nanotecnologia la “rivoluzione copernicana” di Drupa 2012. Grazie alle nanogocce di inchiostro (per intenderci, una nanogoccia sta a un punto offset come una pallina da golf a una circonferenza di 4 km di diametro!) i 4 colori, uno dopo l’altro, vengono stampati su un belt in temperatura che asciuga l’inchiostro, a base acqua, istantaneamente. Il film così ottenuto è trasferito sulla carta, in fogli o a bobina; l’inchiostro non penetra nelle fibre della carta, ci si appoggia sopra, perché è già asciutto, non c’è effetto di capillarità: i colori restano vividi, non c’è deformazione, il registro è perfetto. Per avere un’idea di come funziona la nanografia vi invitiamo a guardare il video su http://tiny.cc/vdxhfw

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stampa

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web to print Prosegue la spinta verso la digitalizzazione e l’informatizzazione sempre più integrata dell’intero ciclo produttivo, ovvero, in una parola, al web-to-print. Esistono varie declinazioni, che vanno dall’uso di strumenti

informatici e della rete, per il semplice passaggio dei file e magari dell’approvazione ciano, fino a sistemi globali e integrati di software e hardware che permettono il controllo totale della commessa, dalla preventivazione alla consegna, con forme molto avanzate di e-commerce. In mezzo, tutto il mondo della stampa, in pratica, ormai anch’esso giunto alla generazione 2.0, e in Drupa, soprattutto nella sezione denominata “Innovation Park”, si sono viste molte soluzioni. In questa direzione anche il notevole sforzo di Manroland web systems, che ha presentato un sistema avanzato di gestione dell’intero flusso di lavoro denominato One Touch volto a facilitare enormemente ogni fase e basato su una filosofia semplice ed efficace (ma che implica una raffinata tecnologia): ogni informazione rilevante deve essere sott’occhio, controllabile con un semplice “tocco”, sem-

pre e ovunque. In effetti il connubio con strumenti mobile e “touch” è sempre più forte e determinante: ne è un esempio iEdigit, la fortunata app di Edigit International per iPhone e iPad, giunta alla seconda generazione, che si collega direttamente al gestionale aziendale e rende così fruibili i dati commerciali e produttivi in tempo reale. Anche il Web Center di Esko, che consente la visualizzazione, l’annotazione e l’approvazione da remoto delle prove di stampa, è disponibile su device mobili, per gestire comodamente e rapidamente i cicli di prestampa ovunque ci si trovi. Tutto questo apre per i print buyer prospettive interessanti e ad oggi esplorate solo in parte: i fornitori, siano stampatori o broker, possono mettere a disposizione le proprie strutture informatiche perché il cliente gestisca da remoto il proprio lavoro, con vantaggi da entrambe le parti: il fornitore ottimizza la produzione, il buyer controlla il flusso.


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Se il mailing emoziona viene voglia di donare L’esperienza di Lega del Filo d’Oro

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foto: Emiliano Neroni

Gentile, delicato, carico di emotività. Colpisce nel segno il mailing della Lega del Filo d’Oro anche per la bellezza delle cartoline offerte in regalo e per la grande farfalla bianca le cui ali si aprono e si chiudono.


di Moreno Martelloni Consigliere delegato AIDIM

rappresenta uno strumento fondamentale di informazione, relazione e fidelizzazione.

Il Non Profit e la

comunicazione su carta

Lega del Filo d’Oro è una delle più importanti e attive organizzazioni non profit che operano in Italia, nelle prime posizioni per attività di raccolta diretta di fondi presso i donatori e anche per finanziamento attraverso lo strumento del 5x1000. La sua causa è l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e il reinserimento delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Le NPO sono tra i più attivi utilizzatori degli strumenti di comunicazione diretta, perché la relazione con i donatori è l’asset più importante di queste organizzazioni e Lega del Filo d’Oro ben rappresenta l’approccio relazionale multicanale che le caratterizza, con una pianificazione dei contatti ben strutturata nel mailing, telemarketing, email marketing e una vivace presenza sui social media. Ogni due mesi i donatori ricevono Trilli, il notiziario ufficiale dell’Associazione, che

Una caratteristica distintiva dell’intero settore del non profit (non solo in Italia) è di avere ancora nella comunicazione cartacea il pilastro fondamentale delle proprie attività, sia di relazione con i donatori che di ricerca di nuovi sostenitori. Due sono i motivi principali per cui le organizzazioni non profit fanno ancora così tanto affidamento sulla comunicazione diretta cartacea: 1) la comunicazione, per raccogliere fondi per cause da sostenere (umanitarie, ambiente, ricerca, religione), ha nel fattore emozionale un elemento fondamentale, e in questo la carta ha un vantaggio sulla comunicazione digitale (per capire meglio questo aspetto, a pagina seguente si riporta uno studio scientifico su questo tema); 2) il pubblico di riferimento dei donatori tende ad avere un’età media più elevata della media, indipendentemente dal tipo di causa sostenuta, anche

perché si tratta di un “bisogno” che si concretizza quando sono meno urgenti le necessità personali, ed ha anche una qualche relazione con il livello di reddito (ma non certo in modo lineare, anzi!).

Il problema: l’aumento

improvviso e consistente delle tariffe postali

Un “brutto giorno” di due anni fa (esattamente il 30 marzo 2010), un decreto interministeriale ha cancellato le agevolazioni tariffarie per le spedizioni postali delle Organizzazioni Non Profit. La spedizione dei mailing e dei notiziari per tutto il settore è entrato nello stesso regime della comunicazione commerciale. Il risultato è stato un aumento fino al 500% rispetto alla situazione precedente. In questi due anni, attraverso concertazioni incrociate tra i rappresentanti del settore, Governo e Poste si sono cercati diversi palliativi, fino alla situazione recente di stabilizzazione su tariffe ben superiori a quelle precedenti, ma in grado di far proseguire l’attività di raccolta fondi delle NPO anche con il mailing. Naturalmente questo provve-

direct marketing

C on l ’ aumento delle tariffe postali e l ’ annullamento delle agevolazioni tariffarie di cui le organizzazioni non profit hanno fin qui goduto , l ’ attività di reclutamento via mailing ha ‘ dovuto ’ subire una notevole riduzione . P er il non profit però il mailing cartaceo è fondamentale nella strategia di comunicazione . C he fare in questi casi ? T ra le idee più interessanti vi è quella adottata dalla L ega del F ilo d ’O ro . E non si tratta , come si potrebbe pensare , della riduzione della spesa . V ediamo qui di seguito di cosa si tratta .

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dimento ha avuto un impatto enorme sui livelli di attività sul canale, che ha causato problemi molto gravi anche a tutta la struttura produttiva a valle, che ha visto diminuire significativamente il reclutamento di donatori con il mailing, non più economicamente sostenibile in molti casi. Ma come fare se il mailing rimane un elemento fondamentale nella strategia di comunicazione delle NPO con i donatori e nell’acquisizione di nuovi sostenitori? La prospettiva per molte NPO è diventata quella di tagliare drasticamente i mailing, ma così anche il flusso di comunicazione con i donatori e potenziali, con la conseguenza di ridurre la raccolta fondi e alla lunga anche l’attività istituzionale finanziata dalle risorse raccolte per la causa.

La soluzione di Lega del Filo d’Oro: non meno ma meglio Il caso di cui parlo è stato oggetto di una presentazione al Festival del Fund Raising 2012, l’appuntamento annuale che raccoglie in tre giornate di confronto molto costruttivo l’intero mondo del Non Profit

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Perché il mailing funziona di più : ce lo dicono le neuroscienze

È ricchissimo il mailing della Lega del Filo d’Oro, non solo dal punto di vista del numero di pezzi ma sotto l’aspetto della creatività cartotecnica. «Per fronteggiare l’aumento delle tariffe postali» suggerisce Martelloni «meglio investire di più nei messaggi e indirizzarli meglio».

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italiano. Anche Lega del Filo d’Oro nel brevissimo periodo ha rivisto al ribasso il proprio piano di contatti mailing in attesa degli sviluppi dell’attività di lobbying verso le istituzioni, per restituire al settore condizioni di sopravvivenza e soprattutto un quadro certo entro cui programmare la propria attività. Non ha però perso tempo nel capire come far fronte alle mutate condizioni in modo così repentino, e ha fatto leva sulla propria più che ventennale esperienza nella raccolta fondi e nell’attività di direct mail per trovare la soluzione, con logiche proprie del business. Il successo di qualsiasi campagna di acquisizione non sta mai nel costo contatto o nella redemption, ma – in prima approssimazione – nel costo di acquisizione, che è il quoziente tra questi due valori. In sostanza, non importa quanto io spendo per un contatto se non lo metto in relazione con la redemption che quel tipo di contatto può generare. L’aumento delle tariffe postali va ad aumentare il costo contatto senza alcuna influenza

In UK è uscito uno studio che indaga sulla capacità di farsi notare e ricordare della comunicazione cartacea e digitale. Ne emerge che la comunicazione cartacea si dimostra in grado di influire maggiormente e persiste di più; nello studio il fenomeno viene dimostrato dal punto di vista neurologico. Niente di nuovo, perché la comunicazione diretta cartacea ha un suo ruolo tuttora insostituibile nel mix multicanale e lo spostamento di risorse verso il digitale non apre a una sostituzione integrale, anche se ci saranno ulteriori riallocazioni di budget. Il mailing costa di più, ma dà anche di più: non dimentichiamolo specialmente per target molto verticali e per offerte particolarmente complesse. Per scaricare l’intero studio: http://printinthemix.com/ research/show/92

positiva sulla redemption, ma LFO ha giustamente posto la questione in questi termini: se utilizzo un mailing a maggiore impatto anche se più costoso, posso aumentare la redemption in modo proporzionalmente superiore e ridurre così l’impatto dell’aumento delle spese postali? Chiariamo il concetto con un esempio. Ipotizziamo che la situazione di partenza sia un mailing molto semplice che costa 0,10 euro a cui si aggiungono circa 0,06 centesimi di recapito postale, per un costo contatto totale di 0,16 che, con 1% di redemption porta a 16,00 euro di costo di acquisizione. Con le spese postali a 0,28 euro dall’1 aprile 2010, questa

stessa campagna porterebbe a un costo di acquisizione di 38,00 euro, il 138% in più. Se investo nella parte cartotecnica del package, come può cambiare la situazione? Se spendo il doppio per aumentare l’impatto per il mailing, posso aumentare di molto la redemption? E grazie a questo aumento, posso ridurre le liste utilizzate e selezionare solo le migliori, con un ulteriore aumento della redemption? Per ipotesi, se ottenessi una redemption del 2,5%, il costo di acquisizione scenderebbe a 19,20 euro, con un aumento di solo il 20% rispetto alla situazione precedente, pur con le tariffe aumentate del 500%! Impossibile? Sembra proprio di no.

Il nuovo mailing package Lega del Filo d’Oro Il rinnovamento radicale dell’approccio creativo non è stata l’unica strategia messa in atto da LFO. Hanno previsto un rinforzo di telemarketing sui donatori, si sono cercate soluzioni per diminuire comunque le spese postali, trovato ottimizzazioni produttive, usato liste più performanti. Il

vero protagonista del nuovo corso è però il nuovo mailing package di raccolta fondi di Lega del Filo d’Oro. Più ricco, più articolato, più emozionale, più coinvolgente. Anche più costoso? Certamente, ma i risultati parlano chiaro. La stessa organizzazione ha dichiarato di avere mantenuto i costi di raccolta entro il budget, salvaguardando l’intensità di comunicazione con donatori e prospect e sperimentando addirittura un aumento delle donazioni e dei nuovi donatori. Complimenti innanzitutto a Lega del Filo d’Oro. Una strategia coraggiosa e vincente che conferma questa organizzazione ai vertici nel settore per know how e innovazione. Un messaggio per tutti, non profit e profit: per fare bene l’attività di mailing non è consigliabile affidarsi soltanto al controllo del costo contatto, ma bisogna guardare a ciò che realmente conta, il costo di acquisizione e il ROI della campagna. Nel caso specifico la soluzione non è stata quella di spendere meno, ma di spendere di più per ogni contatto, inviando meno messaggi ma indirizzandoli meglio e con maggior efficacia.


SONO

UNA

ALLEATA DAVVERO

DECISIVA Io sono la comunicazione su carta. Quando una campagna pubblicitaria unisce la stampa alla tv e internet, la notorietà della marca aumenta del 150% e la propensione all’acquisto del 50%. Fonte: Marketing Evolution (USA). Scopri i miei punti di forza su: www.printpower.eu Per saperne di più scarica il software dal sito www.upcode.fi e scatta una foto del codice con il tuo telefono cellulare.

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calligaris L eader nel “ made in I taly ” dell ’ arredamento , il gruppo di M anzano (UD) ha da poco lanciato una campagna di comunicazione straordinaria che investe tutti i mezzi disponibili . U n ’ operazione da 4 milioni di euro raccontata da chi l’ha ideata: Mauro M osca , direttore marketing e comunicazione .

Mauro Mosca

web, tv, stampa, street marketing. la comunicazione si fa smart

A

chille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it

In tempo di crisi ci sono ancora aziende che crescono, esportano, investono. Anche nella comunicazione. Come Calligaris, gruppo leader nel “made in Italy” dell’arredamento, che realizza il 60% dei ricavi all’estero ma con il cuore e la mente rimasti a Manzano (Udine). Dove è nato anche “Calligaris is life”, il tema della campagna di comunicazione straordinaria (dal web alla tv, dai social media alle affissioni, all’apertura di temporary store) che prevede un investimento di circa 4 milioni di euro per far conoscere ai consumatori l’Italian smart design dei prodotti Calligaris. Diventa quindi quasi scontata la prima domanda a Mauro Mosca, direttore marketing e comunicazione di Calligaris. Quanto conta per voi comunicare? «La comunicazione per Calligaris è diventata cruciale negli

ultimi 5 anni, cioè dal 2008 quando è iniziata una politica di marca basata su un approccio diretto con il consumatore finale (non più solo verso il trade) e con una politica distributiva che prevedeva l’apertura di negozi monomarca o shop in shop a insegna Calligaris». Com’è cambiata in questi ultimi anni con l’avvento delle tecnologie digitali, del web e dei social network? La comunicazione in realtà non cambia. Cambiano gli strumenti. E a prescindere dai diversi strumenti che devono essere utilizzati, sono i contenuti a fare la differenza. Il consumatore finale è sempre più evoluto ed esigente nel modo di ricercare informazioni e nel desiderio di apprendere nel proprio processo di acquisto. Bisogna essere sempre più in grado di interagire con

lui a livello di comunicazione, rapportandosi in un’ottica di relazione orizzontale (non verticale). Insomma, alla pari. Avete programmato una importante campagna per far conoscere l’essenza del vostro marchio: che cosa prevede? Il piano di comunicazione 2012 si articola sia su attività a livello nazionale con advertising stampa, tv e web, sia a livello locale con arredo urbano, temporary store, web advertising e street marketing. Alla presentazione della vostra nuova campagna, l’architetto Paola Marella, star tv di Real Time, ha elogiato il catalogo Calligaris... È un catalogo pensato per il consumatore finale, si chiama My home perché offre tanti spunti e idee utili per crearsi il proprio ideale di casa. Rappresenta la nostra filosofia di


Quasi novant’anni di storia cominciati nel 1923 con il primo laboratorio artigianale per la produzione di sedie aperto da Antonio Calligaris a Manzano, in provincia di Udine. Un successo costruito sulle sedie e i tavoli esportati in tutto il mondo. Ma oggi Calligaris significa 800 modelli a catalogo per arredare tutta la casa, oltre 141 milioni di euro di ricavi, 400 partner commerciali solo in Italia e 50 negozi monomarca nel mondo. Una fortissima presenza sui mercati internazionali, dall’Europa all’America al Far East, accelerata negli ultimi anni dall’ingresso nel capitale (con una quota del 40%) del fondo di private equity L Capital (Louis Vuitton MoetHennessy) mentre il 60% dell’azienda è rimasto ad Alessandro Calligaris (nella foto), presidente del gruppo e seconda generazione della famiglia di mobilieri friulani.

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O ttocento modelli a catalogo , 141 milioni di ricavi

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Arbe stampatore di riferimento per i cataloghi C alligaris Da almeno dieci anni uno degli stampatori di riferimento per Calligaris è la Arbe Industrie Grafiche di Modena. «Una collaborazione cominciata grazie a una selezione che aveva messo in luce la qualità di stampa nel settore del mobile e arredo della nostra azienda», spiega Riccardo Bertolini, che guida l’azienda di famiglia dal 1995. Nata a Modena a metà anni Sessanta, e passata indenne dal recente terremoto, Arbe fattura circa 20 milioni di euro con 80 dipendenti e stampa sia in piano (cinque macchine) sia in roto (due 16 pagine). I prodotti stampati per il gruppo di Manzano sono realizzati proprio con le rotative fino a 5 colori e con un’alta qualità di stampa richiesta per illustrare il legno dei mobili che richiede l’utilizzo del retino Sublima, a metà strada tra lo stocastico e quello tradizionale. Arbe stampa sia i cataloghi di prodotto sia le centinaia di migliaia di copie dei materiali divulgativi (anche cellofanati e postalizzati), per cui esiste anche una collaborazione con il marketing nel momento della progettazione degli eventi o dell’apertura di un nuovo punto vendita.

“La comunicazione non cambia. Cambiano gli strumenti. E a prescindere dai diversi strumenti utilizzati sono i contenuti a fare la differenza” approccio al consumatore finale che non è mai prescrittiva o impositiva ma “ispirazionale” più che aspirazionale. Stiamo preparando la nuova edizione, che viene distribuita al consumatore finale attraverso la nostra rete di quasi 400 negozi partner nel mondo, per cui ne stampiamo alcune centinaia di migliaia di copie. Quali sono gli altri prodotti che stampate? Tutti i cataloghi per il trade (sette volumi), il materiale di merchandising per gli allestimenti dei negozi e partner e tutti i materiali per le fiere alle quali partecipiamo. Come viene gestita la comunicazione? Centralmente in azienda, sia per quanto riguarda l’ideazione di strumenti di comunicazione, sia per quanto riguarda gli adattamenti locali delle campagne per ogni singolo cliente. Tutte queste attività sono coordinate dal trade marketing manager che è all’interno della Direzione marketing. Da quest’anno, oltre alla nuova agenzia di pubblicità (Zero Adv) e al nuovo centro media (Omd) in Italia, abbiamo due

nuove agenzie di pr ed eventi in Francia e Inghilterra. Quanto è importante l’immagine di un nuovo punto vendita all’interno e all’esterno? Il punto vendita è il terminale di tutte le nostre attività, quello decisivo, che può anche vanificare tutto il lavoro fatto a monte con la comunicazione. Il nostro trade marketing progetta tutti gli store e shop in shop nel mondo, per ottenere e mantenere un’immagine coerente con la nostra politica di marca. Avete in programma anche l’apertura di temporary store. Quanto conta la parte comunicativa? Dopo Milano apriremo in altre quattro città italiane dei temporary store, a Napoli, Firenze, Roma e Torino. Per promuoverli sono stati utilizzati molti media sia offline (affissione, advertising su quotidiani locali) che online (web advertising, dem), stampando svariate migliaia di volantini per le attività di street marketing. Quali sono i punti di forza dell’immagine di Calligaris? Un modo di comunicare

“smart”, come smart sono i suoi prodotti, attenti alle piccole esigenze del vivere quotidiano, primi fra tutti i nostri tavoli con i numerosi meccanismi di allungamento, ingegnosi e molto spesso unici. Che differenza c’è tra la comunicazione televisiva e online e quella su carta? La comunicazione su carta resta, vive per più tempo, quindi se vi sono dei limiti o aspetti negativi questi tendono a protrarre il danno per più tempo. La qualità della stampa, in termini di carta, grafica e risultato finale ha ovviamente un peso significativo. Questo vale soprattutto per la stampa di cataloghi e strumenti, ma se parliamo di altre attività di comunicazione e pubblicitarie, il rischio più grosso che li accomuna tutti è passare inosservati. Per questa ragione l’approccio di marketing moderno deve concretizzarsi soprattutto nel riuscire a intercettare il consumatore finale quando lui è interessato a cercare le informazioni e quindi bisogna essere pronti su tutti i canali di comunicazione (on e offline), dalla stampa ai social media.


SONO

UN

IRRESISTIBILE

INVITO ALL’

AZIONE

Io sono la comunicazione su carta. Ogni euro investito in direct mail crea mediamente un ritorno di 14€, con punte di 40€. Quando si tratta di conquistare nuovi clienti, o stimolare e fidelizzare quelli acquisiti, questo è il mezzo più efficace e misurabile. Fonte: DMIS (Regno Unito). Scopri i miei punti di forza su: www.printpower.eu Per saperne di più scarica il software dal sito www.upcode.fi e scatta una foto del codice con il tuo telefono cellulare.

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legatoria


legatoria

Qual è la differenza tra brossura fresata e brossura cucita? Qual è la rilegatura che tiene di più? Conoscere i sistemi e le tecniche di legatura è importante, oltre a essere argomento di grande fascino. L’incollatura delle pagine con la copertina è ormai il tipo più diffuso di legatura, tuttavia in non poche occasioni si preferisce cucire le segnature. I dizionari, per esempio, sono tutti cuciti. Posenato ci racconta poi di altre soluzioni… belle da vedere e tutte un po’ speciali.

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professione libro: rilegature per tutti i tipi E

manuele Posenato consulente eposenato@gmail.com

Che si tratti di una scelta di tipo economico piuttosto che di una questione di praticità, non v’è dubbio che oggi, non appena s’intende dare ad uno stampato la parvenza di un libro, il ricorso alla tecnica di confezionamento in “brossura”, è automatico. A volerla descrivere brevemente si potrebbe riassumere nel procedimento di legatura delle pagine che costituiscono il volume incollandole direttamente sul dorso di una copertina in carta o cartoncino che ne rappresenta l’involucro.

Brossura fresata

La prima distinzione da farsi è in

merito al sistema di unione fra le pagine del blocco libro. La tecnica più rapida ed economica è senza dubbio la “brossura fresata” che prevede l’incollatura delle singole pagine fra loro con la copertina. Le pagine, notoriamente stampate a gruppi detti segnature, quindi piegate e disposte nella corretta sequenza, una dopo l’altra a formare il volume, vengono fresate in corrispondenza del dorso affinché ogni singola pagina della segnatura e del volume, fino a quelle centrali, possa ricevere la colla e quindi legarsi alle altre. La quantità di carta asportata (fresata, per l’appunto) varia in ragione del tipo di segnatura (più alta la foliazione, cioè il numero di pagine che contiene, e maggiore è lo spessore di carta da asportare per giungere alla singola pagina). Anche la grammatura della carta impie-

gata rappresenta ovviamente una variabile da considerare. In generale, comunque, l’altezza di fresatura varia fra i due e i cinque millimetri. È questo un dato importante in quanto deve essere tenuto in considerazione in fase di impostazione, dovendo prevedere delle specifiche abbondanze anche in corrispondenza del dorso, altrimenti assenti per gli altri sistemi di confezionamento. ll blocco libro, una volta fresato, viene spalmato di colla e quindi immediatamente accoppiato con la copertina, con la quale, ad asciugamento avvenuto, sarà un tutt’uno. Il legame è quindi esclusivamente determinato dall’adesivo di incollaggio.

Tenuta eccellente In passato la tenuta di questo sistema di confezionamento è stata spesso al centro di criti-

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stamplegaa

Al salone di Torino l’editoria ha dato prova di vitalità

Il 2011 ha chiuso con il segno meno e il 2012 non è cominciato molto meglio. Stando all’indagine NielsenBookScan presentata al Salone del Libro di Torino, il mercato trade – ovvero le librerie e le librerie online con esclusione di Amazon e Gdo – valeva, a fine 2011, 1.398 milioni di euro contro i 1.448 nel 2010. E nonostante le difficoltà, le divisioni, le fosche previsioni, il comparto è ancora solido e vitale. Tant’è che una manifestazione come quella di Torino, giunta alla 25ma edizione, ha avuto successo notevole e anche un po’ inatteso. Non è stato, come si temeva, il salone della crisi. Sono stati 317.482 i visitatori con un incremento del 4,1% rispetto al 2011. Oltre cinquanta i nuovi editori e tre grandi player internazionali, come Amazon, Nokia e Trekstor, sono stati protagonisti a “Book to the Future”.

La brossura è il tipo di legatura più diffuso, di certo dovuto alla necessità di produrre libri a basso costo e a ritmo sostenuto. È la rilegatura tipica delle edizioni economiche. Brossura con alette: i quadranti anteriore e posteriore della copertina vengono piegati su loro stessi formando due appendici più o meno lunghe dette anche ‘bandelle’.

che. Oggi possiamo tranquillamente affermare che, grazie alla qualità degli adesivi sviluppati ed ai miglioramenti tecnologici apportati alle macchine brossuratrici, si sono raggiunti parametri di tenuta eccellenti, sia in termini estetici che di resistenza meccanica ed elastica alla sfogliatura. Ovviamente devono essere rispettate alcune regole basilari nell’impostazione di stampati di questo tipo, in ordine ai materiali ed ai formati.

Più resistente se cucita

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Per chi intende fugare qualsiasi dubbio in merito alla tenuta delle pagine, si ricorre alla brossura cucita, tecnica altrettanto diffusa, poco più costosa della fresata, che offre le maggiori garanzie dettate dalla presenza del filo refe in aggiunta alla colla. In questo caso, infatti, le pagine raggruppate in segnatu-

re, una volta piegate e raccolte in sequenza, vengono cucite mediante un filo refe le une alle altre, cosicché le pagine fra loro e le segnature fra loro, oltre alla colla potranno contare, ai fini della resistenza meccanica, anche sul filo passante. Per il resto la copertina viene applicata in corrispondenza del dorso esattamente come per la brossura fresata. Complessivamente il sistema risulta più durevole nel tempo, in particolare per prodotti in alto spessore a destinazione di elevata consultazione. Ovviamente il passaggio in cucitura a filo refe determina il costo aggiuntivo, oltre che tempi di lavorazione inevitabilmente più lunghi.

Ali piccole, ali grandi Al fine di dare maggior consistenza al libro, piuttosto che la necessità di estenderne

l’impatto comunicativo, i quadranti anteriore e posteriore della copertina possono essere impostati più lunghi del formato del libro, prevedendo di piegarli su se stessi a formare due appendici, dette in gergo “alette” o alternativamente “bandelle”, sulle quali possono trovare sede informazioni aggiuntive. Così facendo la copertina potrà contare sul doppio dello spessore del cartoncino impiegato. L’ampiezza delle alette può essere differente. Mai troppo ridotte, per evitare la naturale tendenza a riaprirsi del cartoncino che risulterebbe esteticamente sgradevole a confezione ultimata. L’ampiezza massima può arrivare al formato del libro chiuso diminuito di uno spazio convenzionale variabile fra uno e due centimetri di rispetto da lasciare in prossimità del dorso interno,


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Il catalogo Cassina è una brossura svizzera. La scelta di questa rilegatura, lasciando completamente libero il dorso, consente la massima apertura del volume e ne facilita la lettura. A destra, sopra, un esempio di brossura cucita e cartonata; sotto, una rilegatura Otabind, sistema alternativo ideato per preservare la flessibilità del volume.

per concedere al legatore lo spazio di manovra in fase di accoppiamento con il volume. Tale dato è bene definirlo di volta in volta con il legatore, in quanto può condizionare la lavorazione automatica del prodotto in fase di applicazione della copertina. La grammatura del cartoncino dev’essere un giusto compromesso fra la necessità di dare protezione e sostegno al volume e la necessità di non irrigidire eccessivamente il dorso limitando l’apertura in piano delle pagine (lay flat). L’introduzione delle alette ai fini del procedimento di legatura non modifica nulla in quanto si tratta solamente di una variante relativa al cartoncino che funge da copertina, ciononostante è bene verificare che il proprio fornitore sia in grado di eseguirla. Non tutti sono adeguatamente attrezzati e preparati.

Otabind & altre varianti

Un’interessante variante strutturale di sistema è rappresentato da Otabind, un brevetto svedese introdotto negli anni Ottanta, protetto da patenting e pertanto chi ne adottava il sistema doveva pagare le royalty. Da qualche anno il brevetto è scaduto e l’adozione si è rapidamente diffusa, assumendo varie denominazioni a seconda del proponente. In sostanza si tratta di una confezione in brossura che anziché prevedere l’incollaggio del blocco libro in corrispondenza del dorso, al fine di preservare al massimo le doti di lay flat del volume, prevede l’incollatura del blocco libro ai quadranti posteriore e anteriore mediante una striscia di colla posta fra due cordonature parallele in prossimità del dorso. Prima dell’incollatura della copertina il dorso del volume viene a sua volta in-

collato e ricoperto da una carta o una tela che, oltre a chiudere l’incollatura fra le pagine, rinforza la tenuta fra segnature. Nel momento in cui il volume si apre in piano, il dorso, staccato dal cartoncino della copertina, flette con maggiore facilità favorendo la sfogliatura in piano delle pagine. Questo consente di eccedere, volendo, nella grammatura della copertina, senza che il lay flat ne risenta.

Dorsi senza screpolature Inoltre in questo modo il dorso viene preservato dalle tipiche screpolature che inevitabilmente si generano nel corso di utilizzo dello stampato per la brossura di tipo tradizionale. Ovviamente la realizzazione di legature di questo genere richiedono dotazioni tecniche e competenze specifiche, vanno pertanto verificate con il proprio fornitore.

Swiss Bind

Una variante estetica della suddetta tecnica è quella denominata Swiss Bind, brossura svizzera; anche in questo caso si tratta di un brevetto scaduto, ampiamente adottato, che prevede che l’incollatura della copertina sia eseguita solamente sul quadrante in terza di copertina, in modo da lasciare completamente libero il dorso del libro e il quadrante anteriore. Questa tecnica consente l’applicazione di copertine in cartoncino di grammatura elevata, oppure addirittura di materiali molto particolari – si veda nella foto l’esempio in cartoncino ondulato – non determinando alcun tipo di vincolo in ordine all’apertura in piano delle pagine. Come nel caso di Otabind e delle varianti della medesima, è necessaria una dotazione di macchina particolare per realizzarla.

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rubriche

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Grandangolo

Da sinistra: la scatola rossa che ha debuttato al Magna Pars di Milano; Ada Brunazzi e Jeff Nishinaka con i loro progetti; la scatola di Nishinaka ispirata al Vaso di Pandora. In alto, alcuni momenti della serata al Magna Pars durante la quale è stato possibile degustare invitanti stuzzichini realizzati da Gert Klotzke e Niclas Wahlstrom, due esponenti di spicco della creatività culinaria svedese.

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il progetto black box di iggesund sbarca a milano

È approdato al Magna Pars di Milano lo scorso 15 maggio il progetto Black Box di Iggesund. Dopo Parigi, Londra, Amsterdam, New York, Amburgo e Stoccolma che hanno fatto da palcoscenico ai progetti creativi di designer di primo piano (per l’Italia ha partecipato Brunazzi&Associati di Torino), è spettato al capoluogo lombardo ospitare la creazione del designer nippo-americano Jeff Nishinaka. Scultore della carta, Jeff ha proposto un suo personale Vaso di Pandora: per la prima volta, infatti, la scatola è stata realizzata in rosso, espressione di forza, passione, energia. Un colore che in Giappone rappresenta il genere femminile. Il trittico realizzato riproduce una scena forte: l’attimo in cui Pandora apre il vaso e i mali contenuti al suo interno si liberano e si riversano sulla terra. «Ho voluto creare un’illusione di movimento negli animali» ha dichiarato l’artista «infondendogli una vita propria». I creativi che si sono messi in gioco non hanno ricevuto particolari imposizioni se non quella di utilizzare il cartoncino Invercote. «Cerchiamo menti creative che spingano il nostro cartoncino fino ai limiti più estremi», ha spiegato Carlo Einarsson, direttore Marketing e Comunicazione alla Iggesund Paperboard. E il viaggio continua. Prossime tappe: Mosca e Tokyo.


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dedicato ai fuorisalone

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largo ai giovani da Paper&people Paper&People, il noto showroom della carta, punto di riferimento per grafici e creativi, ha ospitato presso la propria sede di via Friuli a Milano i progetti grafici di alcune università italiane, tra le quali: Libera Università di Bolzano, Isituto Europeo di Design di Milano, Accademia di Belle Arti di Roma. Accanto alle creazioni degli studenti erano esposti anche i progetti vincitori del concorso internazionale di grafica “Design for Volunteering” curato da Utilità Manifesta – Design for Social. “Ciliegina sulla torta”, alcune suggestioni del mondo della moda costituite dalle creazioni del fashion designer Matthan Gori (htpp://sposa.matthangori.it).

Il printing pret à porter di Fujifilm

Primavera e autunno per Canon Canon ha presentato un’installazione dal titolo “NEOREAL in the Forest” allestita presso il Superstudio Più Art Point. La prima opera realizzata dall’architetto Ryuji Nakamura e dal video artist Nobuhiro Shimura era “Spring”: su una struttura alta 2 metri composta da migliaia di corde da pianoforte sono state proiettate immagini mistiche che rappresentano la forza vitale che risiede nella foresta. La seconda, “Fall in Pop”, realizzata da Shimura e dai fashion designer di mintdesigns, consisteva in una struttura creata con un tessuto plissettato piegato in più strati sovrapposti sulla quale era proiettata una cascata di colori che creava un’atmosfera vibrante.

Dieci designer, dieci materiali, dieci diversi stili di stampa. È questo il tema che ha caratterizzato lo spazio Fujifilm Graphic System allestito all’interno del concept store Jannelli&Volpi di Milano. Come già avvenuto in precedenza in occasione della passata edizione di Viscom, Fujifilm ha legato a un concept di comunicazione visiva le sue tecnologie di stampa più evolute. In un’atmosfera sospesa, quasi irreale, nel buio dello spazio espositivo emergevano i ritratti dei 10 artisti che hanno prestato il loro volto a questo percorso tattile-visivo. Ogni immagine – stampata da Eidos allestimenti grafici di Modena – è stata realizzata con un materiale diverso.

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Accademia del Poligrafico tavolo di conciliazione

un nuovo interessante servizio per tutti gli operatori dell’industria grafica Avete contestazioni su un lavoro di stampa? Sono sorti problemi con un fornitore di tecnologie, di servizi o di materiali di consumo? Prima di intraprendere un’azione legale, rivolgetevi all’Accademia del Poligrafico. Da oggi l’Accademia mette a disposizione di tutti gli attori della filiera della stampa, operatori dell’industria grafica e cartotecnica, fornitori di tecnologie, servizi e materiali di consumo oltre ai buyer di stampati, un servizio di consulenza tecnico-legale di grande utilità. Cosa offre e quali sono i vantaggi In linea con le più recenti direttive europee recepite dal legislatore nazionale al fine di ridurre il contenzioso giudiziario, il “Tavolo della Conciliazione” dell’Accademia del Poligrafico ha l’obiettivo di prevenire ed evitare lunghe, costose e spesso spiacevoli cause legali o, nel caso di cause già avviate, serve a facilitarne una più rapida e positiva conclusione. I servizi offerti dal Tavolo della Conciliazione sono: • un parere legale; • un parere tecnico peritale; • pareri legale e tecnico peritale congiunti; • l’analisi di fattibilità per un tentativo di conciliazione; • la gestione delle fasi di conciliazione tra le parti; • la gestione dei rapporti verso l’attivazione di una mediazione ufficiale avanti agli Organismi di Conciliazione istituiti secondo il D.M. 145/2011. I pareri saranno espressi sia in forma orale che per iscritto. Il Tavolo della conciliazione di Accademia offre a chi vi fa ricorso i seguenti vantaggi: - elevate competenze di tipo tecnico e legale integrate: il gruppo di lavoro è sempre formato almeno da un avvocato con specifiche competenze nella materia trattata e da un tecnico esperto in perizie come CTP (Consulente Tecnico di Parte) o CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio), cioè incaricato dal Giudice del tribunale; - tempi di svolgimento delle attività molto rapidi: l’appuntamento con il gruppo di lavoro viene fissato entro pochi giorni dal primo contatto del cliente con l’Accademia, e il parere orale viene espresso già al termine del primo incontro; - burocrazia quasi azzerata, grazie alla semplicità e rapidità con cui si svolgono tutte le operazioni Le spese per usufruire di questo servizio sono contenute e rispondono ai principi della convenienza e dell’economicità che i tempi attuali ci impongono. La proposta di soluzioni mediate consente una vista positiva verso la più sollecita definizione del contenzioso. Il Servizio è attivo dallo scorso 1° giugno. Per maggiori informazioni: tel. 02.75291028 - email info@accademiadelpoligrafico.it Franca Argese, Alberto Sironi, Massimo Salvaderi


grafica valdarno e thirty seconds milano

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grafica e stampa luxury per il lifestyle magazine di angelo caroli Nuova collaborazione per Grafica Valdarno e Thirty Seconds Milano nel segno dell’eccellenza, del lusso, dell’eleganza, della qualità. Condividendo il medesimo spirito innovatore, l’azienda grafica varesina – apprezzata a livello nazionale e internazionale per la propria capacità di tradurre in espressione creativa la sua costante sperimentazione di prodotti e materiali da stampa – in partnership con la nota agenzia di comunicazione milanese, non poteva non stampare fin dal primo numero il magazine “Lifestyle” con cui Angelo Caroli, dopo aver cambiato il concetto di fitness in Italia, supera ancora una volta gli schemi del benessere aggiungendo informazione e conoscenza per una migliore qualità di vita. “Angelo Caroli Lifestyle Magazine” è infatti dedicato a un pubblico colto e raffinato per il quale vivere in bellezza significa anche vivere in forma e in salute, a chi non si accontenta di vivere bene ma vuole vivere meglio e cerca la qualità ogni giorno. Novantadue pagine di informazione in cui Angelo Caroli, con Liana Zorzi, giornalista scientifico e direttrice, e Paola Signorelli, medico e direttore scientifico della rivista, oltre a medici esperti di anti-aging e medicina predittiva, spazia tra alimentazione, attività fisica, modo di pensare se stessi e l’ambiente, cura della pelle e prevenzione dell’invecchiamento, gestione del tempo, cultura e curiosità. Protagonisti di primo piano per un prodotto di qualità Ecco quindi insieme in questo nuovo progetto Grafica Valdarno, fornitrice di alcuni tra i più importanti brand nell’ambito dell’alta gamma, Thirty Seconds, agenzia di comunicazione milanese specializzata in produzioni video, eventi, siti internet, web marketing e arti grafiche, e Angelo Caroli, uno dei più prestigiosi marchi italiani di Global Wellness nel segmento luxury con i suoi Caroli Health Clubs da anni presenti nel mondo. Ed è proprio in questi centri che il magazine “Lifestyle” viene distribuito, unitamente alle camere e suite di hotel e resort cinque stelle e ai principali Yatch Club. Trimestrale a tiratura limitata (10.000 copie), in formato cm 23,5x33,5 e rilegato in brossura cucita, “AC Lifestyle” presenta tutte le soluzioni per cambiare vita migliorando la qualità del proprio benessere in una grafica luxury, pensata e progettata da Thirty Seconds per Angelo Caroli. Le pagine interne del magazine sono stampate a 5 colori su carta patinata, in quadricromia più oro Pantone. La carta della copertina invece vede la collaborazione di un partner vicino ai creativi e attento all’ambiente, quindi in piena sintonia con il Green Concept che rappresenta il leitmotiv del nuovo Health Club milanese basato sul metodo di Angelo Caroli: si tratta di Natural Evolution, carta certificata Fsc di Gruppo Cordenons con una speciale patinatura matt che esalta i colori di stampa, coniugando quindi la sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente con l’espressione di messaggi creativi. Sulla sua superficie leggermente marcata Grafica Valdarno ha stampato in quadricromia e oro lucido a caldo sia il raffinato layout della prima di copertina, sia il proprio adv in quarta di copertina, affidando a una verniciatura lucida offset UV e alla preziosa microincisione del metallo a caldo il segno distintivo della propria eccellenza tecnica e creativa. www.graficavaldarno.it www.30seconds.it www.brandmanagementitalia.com www.gruppocordenons.com Comunicazione d’impresa

Lifestyle è un trimestrale edito da Angelo Caroli, creato da Thirty Seconds Milano e stampato da Grafica Valdarno; è distribuito nei prestigiosi Caroli Health Clubs, nei migliori hotel e resort a cinque stelle e nei principali Yatch Club.

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Stampa digitale e interior decoration. un connubio vincente Decorare gli interni oggi è sicuramente più semplice Gli interior decoration designer più creativi hanno dalla loro parte tecnologie di stampa innovative che, unite a materiali e inchiostri dell’ultima generazione, consentono di realizzare progetti sorprendenti e personalizzati. Un ruolo di primo piano è giocato dalla stampa digitale che, oltre alla versatilità rappresentata dalla possibilità di stampare su materiali diversi e in pochi pezzi, risulta estremamente competitiva. Molti i campi di applicazione: dall’allestimento di negozi e punti vendita all’arredamento temporaneo per eventi e fiere, dalla decorazione di case e uffici alla riqualificazione ambientale. Largo ai tessuti multicolori e alle pellicole Una delle applicazioni più creative è sicuramente la stampa tessile. Non c’è alcun limite all’utilizzo di tessuti sia naturali come seta, lino e cotone sui quali vengono utilizzati inchiostri analoghi a quelli tradizionali, ma anche sintetici sui quali vengono applicati coloranti speciali che danno vita a colori luminosi resistenti anche all’aperto. Non meno versatili sono le pellicole adesive di cui esistono una moltitudine di varianti a seconda della superficie alla quale sono destinate: piane, curve, lisce, porose, temporanee o permanenti. I vantaggi di questa scelta sono notevoli ma il più interessante è sicuramente la possibilità di applicarle in un cantiere a secco, cioè in modo pulito senza dover interrrompere l’attività lavorativa delle persone che occupano gli spazi. Inoltre la manutenzione è semplice, veloce e poco costosa. Infine, il materiale è leggero, lavabile, non strutturalmente integrato nelle superfici murarie in cui è ospitato, resistente a graffi e abrasioni.

Comunicazione d’impresa

Stampa diretta su materiali naturali e non solo Ancora più versatile è la stampa diretta su materiali rigidi e pannelli che è compatibile con qualsiasi tipo di materiale. Legno o cristallo, metallo o marmo, alluminio o plastica possono essere trattati con inchiostri ad hoc in grado di conferire sensazioni tattili e straordinari effetti funzionali. Viscom Boutique, il temporary shop più trendy La prossima edizione di Viscom Italia (4/6 ottobre 2012 Fieramilano Rho) stupirà ancora mettendo sempre al centro la creatività, il design e le novità (tecnologiche e applicative), tutto concentrato in numerosi eventi tra i quali va ricordato, sicuramente, Viscom Boutique. Si tratta del primo temporary shop dove sarà possibile esplorare tutte le potenzialità dei nuovi supporti e delle più recenti tecnologie di printing e personalizzazione e dove verranno mostrate le eccellenze in campo di applicazioni, prodotti e soluzioni completamente al servizio dalla comunicazione visiva. Questo appuntamento coinvolgerà, proprio per le sue caratteristiche, tutti i settori della fiera, stampa digitale compresa. Inchiostri inodore, nuove pellicole, nuovi supporti e nuove macchine da stampa ma anche tessuti di pregio saranno i protagonisti indiscussi di uno spazio dove pareti, mezzi e oggetti di interior decoration si trasformeranno in potenti mezzi di comunicazione. www.viscomitalia.it

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Le riciclate

Se partiamo dal presupposto che per produrre una tonnellata di carta servono da 2,0 a 2,5 tonnellate di legname equivalenti al peso di 20 alberi di medie dimensioni si capisce immediatamente che la funzione della carta riciclata è ormai essenziale. Oltre alla riduzione del consumo di alberi, il recupero dei maceri consente la diminuzione delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera (ben 1098

kg CO2) e dei consumi energetici e idrici. Il processo produttivo è simile a quello della carta tradizionale ad eccezione per la fase iniziale. Mentre nel primo caso deve essere preparato un impasto dalla cellulosa, nel processo produttivo della carta riciclata è importante eliminare dalla carta da macero i residui di altri materiali, quindi de-

UPM La cartiera svedese propone UPM Office Recycled plus che fa parte dell’ampia gamma delle carte per ufficio UPM Office. Si tratta di una carta bianca composta da fibre riciclate al 100%: una scelta funzionale ed ecologica per tutti i documenti. Accreditata con l’etichetta Blue Angel gestita da un rinomato istituto tedesco che assicura con le proprie certificazioni la qualità e l’etichettatura dei prodotti, la carta è certificata EU Ecolabel per una produzione consapevole rispetto all’ambiente e per l’utilizzo di materiali grezzi e FSC. Adatta per stampanti laser o inkjet, copiatrici e fax, è disponibile nella grammatura da 80 g/m2. upm.com

ARJOWIGGINS CREATIVE PAPERS Introduce una vera innovazione in tema di sostenibilità e rispetto dell’ambiente con la nuova versione di ReKreate, un prodotto “upcycled” realizzato con un sistema brevettato messo a punto in Francia negli Arjowiggins Creative Papers Labs. Se nel tradizionale processo di riciclo, la carta una volta utilizzata viene recuperata, trasformata in polpa e inserita nuovamente in produzione, in questo caso le fibre recuperate vengono riutilizzate nella stessa sede per dar vita al prodotto finito. Keaykolour ReKreate è disponibile nella grammatura da 300 g/m2 nel colore Sandy Beige e da 600 nelle tonalità Monsoon Grey e Night Fall. arjowigginscreativepapers.com


ve essere sottoposta a processo di epurazione nel quale rientra la fase di disinchiostrazione. Al termine del processo si ottiene una pasta da carta che può essere utilizzata nel normale processo di produzione della carta, al pari di quella ottenuta con il legno vergine. Le carte riciclate si prestano a

qualsiasi tipo di utilizzo: disponibili in una moltitudine di colori e di grammature, con gradi di bianco impensabili e un’ottima stampabilità, possono rappresentare il tramite per dare della propria azienda un’immagine di spiccata sensibilità a temi cari alla gran parte degli utilizzatori.

POLYEDRA Simbolo di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, Revive – il brand di carta riciclata del Gruppo PaperlinX distribuito in Italia da Polyedra – rappresenta una vera rivoluzione nel mondo della carta riciclata con un’ampia offerta di carte patinate e naturali contraddistinte dai più elevati standard ambientali. Da oggi Revive è disponibile anche in formato A4, in tre tipologie per differenti applicazioni: Business, il top di gamma con punto di bianco CIE 150; Everyday, ideale per la stampa di tutti i giorni con punto di bianco CIE 112; Natural, che garantisce ottime prestazioni e un risparmio significativo dato dalla grammatura 70 g. polyedra.com

Oltre alla carta e cartoncino riciclati, le cartiere utilizzano anche scarti di frutta, alghe, canna, luppolo, malto, canapa, bambù, cotone e fiori che consentono di ottenere colori ed effetti tattili di sicuro effetto. Ma soprattutto con un occhio di riguardo per l’ambiente.

BURGO DISTRIBUZIONE Enel ha scelto Cocoon Offset e Respecta 100 per la realizzazione di due importanti pubblicazioni istituzionali proprio nell’anno del suo 50° anniversario. Cocoon Offset, utilizzata nella grammatura da 120 g per le pagine interne, è caratterizzata da una superficie ultra bianca, frutto dell’esperienza e della passione di Arjowiggins Graphic, unica carta naturale 100% riciclata, certificata Ecolabel e FSC® Recycled, capace di offrire un punto di bianco paragonabile a quello di prodotti realizzati con sole fibre vergini. Respecta 100, scelta per la copertina nella finitura Satin da 350 g, è l’ultima patinata nata in casa Burgo; bella fuori grazie all’impeccabile resa cromatica, all’ottima opacità, all’elevato lucido di stampa, quanto preziosa dentro perché prodotta con il 100% di fibre riciclate post consumer e certificata FSC® Recycled. burgodistribuzione.com

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FAVINI Per il segmento di mercato delle carte riciclate, Favini propone Shiro Echo, un prodotto che rappresenta la punta di diamante delle carte riciclate. Shiro Echo è l’ideale per le aziende con un forte orientamento ecologico: realizzata con Energia Pura, contiene ora 100% di fibre riciclate post-consumo ed è certificata FSC. Energia Pura è energia elettrica compensata da certificati RECS (Renewable Energy Certificate System): questo permette di contribuire all’incremento di produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili come il solare, l’eolico, l’idroelettrico, il geotermico. Shiro Echo è disponibile nei colori Bianco Brillante, Bianco e Terracotta, in otto grammature e offre buste coordinate. Fa parte della più ampia gamma di carte ecologiche Shiro che, oltre a Echo, comprende Alga Carta e Tree Free. favini.com

FEDRIGONI Definire ampia l’offerta di carte ecosostenibili Fedrigoni è un eufemismo: la quasi globalità delle carte del gruppo si avvale della certificazione FSC Mixed Sources e alcune tipologie hanno una forte componente di riciclo. Tra queste, Fedrigoni Oikos si distingue per l’elevato punto di bianco e la fine concettatura. Si tratta di una carta naturale, non patinata, con la superficie compatta e un buon grado di liscio ottenuto grazie alla collatura, per offrire una migliore resa di stampa anche a colori. Particolarmente adatta all’impiego editoriale, ma utilizzata con ottimi risultati in lavori cartotecnici e commerciali, Oikos è realizzata con il 50% di fibre riciclate post-consumer certificate FSC e il rimanente 50% è pura cellulosa sempre certificata FSC. Le grammature disponibili variano da 80 a 300 g. fedrigoni.com

L’anima

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green di

Alessandro Tenderini, direttore generale di Pixartprinting, accanto a una delle numerose fioriere presenti nello stabilimento produttivo a Quarto d’Altino (VE).

Pixartprinting

Forse non molti lo sanno perché l’azienda non ha parlato pubblicamente della sua anima green, ma Pixartprinting, leader nel web to print, ha implementato nel tempo diverse procedure e materiali rispettosi dell’ambiente; attualmente la società sta svolgendo tutte le procedure burocratiche per ottenere la certificazione FSC della catena di custodia. «I requisiti li abbiamo già da tempo», spiega Alessandro Tenderini, direttore generale di Pixartprinting, «ma oggi più che mai i nostri clienti si dimostrano sensibili a queste tematiche. Con la certificazione potremo avvalorare l’attenzione che quotidianamente rivolgiamo

alla tutela ecologica, con l’impiego di materiali anch’essi certificati e impianti a basso impatto ambientale». Fiore all’occhiello nella gamma di carte riciclate proposta da Pixartprinting è Laguna di Favini, conforme ai requisiti ISO 9706 per la permanenza e adatta per applicazioni che richiedono una carta “Acid Free”. Completamente biodegradabile e riciclabile, Laguna è prodotta con cellulosa FSC proveniente da foreste certificate e controllate ed è disponibile in 10 colori pastello e in 3 grammature. Inoltre, l’ampio range di carte utilizzate da Pixartprinting raccolte nel campionario carte piccolo formato - attualmente

in distribuzione gratuita ai clienti comprende tantissime carte certificate FSC a marchio Stora Enso, Cartiere del Garda e Favini. Pixartprinting utilizza esclusivamente inchiostri senza solventi, oltre alla tecnologia Latex per il grande formato. Altro requisito importante, gli impianti di aspirazione per la depurazione dell’aria che contribuiscono a rendere salubre l’ambiente di lavoro. «A questo proposito possiamo anticipare che sono attualmente in atto anche le procedure per l’ottenimento della certificazione di qualità ISO 9001, della certificazione ambientale ISO 14000 e della certificazione di sicurezza ISO 18000».


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& Web Movie


effetti speciali

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foto: Lorenzo Capitani

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spessori

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GLITTER Lorenzo Capitani esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it

Anche nel regno dei cliché e dei telai serigrafici entra la tecnologia digitale, anche in abbinata con l’offset o altre nobilitazioni tradizionali. Con effetti assolutamente sorprendenti: ecco le novità viste alla Drupa di Düsseldorf.

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Digital Metal scrivi, cancella, attacca... laminazione 2.0 C’è da laminare un’etichetta, una copertina, un biglietto, ma la tiratura, sempre più spesso, non giustifica il costo di un cliché e neppure la messa in macchina con un sistema di laminazione a freddo. Di regola, si rinuncia all’effetto. Oggi non più: anche con la tecnologia digitale, infatti, si può avere la preziosità tipica del foil, a caldo o a freddo. E per di più, con la tradizionale qualità dei nastri Kurz. Proprio l’azienda tedesca, infatti, ha presentato a Drupa 2012 un sistema denominato Digital Metal che permette di avere una stampa metallizzata, anche con mezzitoni, nastri olografici e ad effetto di diffrazione della luce, sovrastampabile con la ricca gamma cromatica che ne deriva, ma senza il segno di pressione inevitabile con i cliché del caldo. Come funziona: tramite una stampante digitale, quindi anche in formato piccolo, si stampa in nero la silhouette della forma da laminare; quindi su di essa, con una calandratura in temperatura, viene accoppiata a registro perfetto la lamina, che può tornare ancora una volta nella stampante digitale per essere sovrastampata. Il lavoro appare preciso anche su grafismi molto fini, la lucentezza quella dei nastri tradizionali, l’aderenza perfetta su un’ampia gamma di supporti: una tecnologia ideale per le piccole tirature, economicamente competitiva anche per singole campionature. Certo, al momento non è ancora facile trovarla installata, ma di sicuro una possibilità in più per i buyer che non dovranno più preoccuparsi, quando pensano a una nobilitazione particolare, se sia o meno conveniente realizzarlo. Ma potranno concentrarsi solo sulla creatività e sulla resa dell’effetto.

Dall’alto, alcuni esempi di Digital Metal di Kurz con nastro Gold, Silver e, sotto, diffrattivo. Si noti in particolare la possibilità di stampare su carta goffrata (prima foto in alto), di ottenere effetti simili a quelli della stampa a caldo oppure di sovrastampare con cromia tradizionale digitale.

Al di là degli effetti estetici, il Digital Metal si presta anche ad applicazioni pratiche o anticontraffazione, come in questo esempio di astuccio di medicinale ottenuto con nastro olografico.


Scodix Sense serigrafando... in digitalE Si sa che su nobilitazioni come glitter, alti spessori, verniciature a registro, effetti lucido/opaco… così come tutti gli altri effetti ottenibili in serigrafia, incidono i costi fissi di telai e avviamento che si fanno sentire soprattutto se il numero delle copie è basso. Oggi però con la tecnologia della Serie S di Scodix è possibile sfruttare le potenzialità del digitale anche per queste lavorazioni. La produttività è comunque alta così come la qualità e gli effetti sono davvero spettacolari e, unendo l’effetto tattile a quello visivo della lucentezza, imitano alla perfezione superfici e texture come la pelle di pitone, le paillettes, i palloni da basket… arrivando a spessori importanti fino a 700 micron. Simile anche la tecnologia Scodix Inkjet-Braille, che riproduce caratteri braille, ma anche forme geometriche e formule scientifiche, con rilievi perfettamente percepibili, uniformi e stabili nello spessore. Ma ancora più spettacolare è la Scodix Rainbow Station, che con una sola passata attraverso una stampante a getto d’inchiostro UV consente effetti di glitter su superfici di diversa tipologia, stampate in offset, laminate, stampate in digitale, con inchiostri colorati o trasparenti. L’asciugatura UV, particolarmente rapida, impedisce che la vernice si sieda o penetri troppo nelle fibre della carta, a tutto vantaggio della precisione e della qualità del lavoro.

La tecnologia digitale Scodix permette effetti lucido/opaco di verniciatura ad alto spessore, a effetto goccia o a imitazione di texture pregiate come ad esempio quella della pelle (foto in alto). Con aggiunta di pigmenti colorati può dar vita a luminosi effetti glitter.

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agenda

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chiama a raccolta gli appassionati di libri d’arte

La nona edizione di Artelibro Festival del Libro d’Arte si terrà a Bologna dal 21 al 23 settembre 2012. Tema guida di questa edizione è “Il collezionismo librario: raccogliere è seminare”, un argomento ampio che approfondisce un lavoro di studio, catalogazione, sistemazione, intenso e impegnativo, ragione e scopo di ogni tipologia di collezione libraria. A Palazzo Re Enzo verrà esposto tutto ciò che è raro nel mondo dei libri: volumi antichi, pubblicazioni a tiratura limitata, pezzi unici creati dagli artisti, editori di nicchia e sperimentale, editoria specializzata e riviste. Il programma culturale sarà suddiviso come sempre in diverse sezioni: mostre, incontri professionali, presentazioni di libri e progetti, conferenze per il grande pubblico, laboratori e attività per i ragazzi. w ­ ww.artelibro.it Manifestazione

Titolo

Mostra - arte contemporanea 7th Berlin Biennale Mostra - design 100% design Fiera - packaging lusso LuxePack Fiera - libro Pisa Book Festival Fiera - fotografia Paris Photo

Quando

Dove

18-19 luglio Berlino 19-22 settembre Londra 24-26 ottobre Montecarlo (PDM) 26-27 ottobre Pisa 15-18 novembre Parigi

Info berlinbiennale.de 100percentdesign.co.uk luxepack.com pisabookfestival.it parisphoto.fr

come trovarli gli inserzionisti di questo numero SOCIETÀ Accademia del Poligrafico Arti Grafiche Boccia Cartiere del Garda Druckfarben Erredue Fujifilm GPN Grafica Valdarno Grafiche Mercurio International Paper Kiian Litover LuxePack Melastampi Mondadori Mondi Paper Pixartprinting Print Power Rotolito Lombarda UPM Viscom Italia

PAG. 36 9 68 ins. ins. 25 37 53 15 19 3 12 65 17 4 31 10,11 41,45 2 59 54

SITO stampamedia.net artigraficheboccia.com gardacartiere.it druckfarben.it grafiche-erredue.it fujifilm.it gpn-rubricatura.it graficavaldarno.it grafichemercurio.it internationalpaper.com/europe kiian.it litover.com luxepack.com melastampi.com mondadoriportfolio.it mondigroup.com/printing pixartprinting.it printpower.eu rotolitolombarda.it upm.com viscomitalia.it

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c o l o p h o n PRINT BUYER n. 39 - uscita giugno 2012 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Condirettore Anna Aprea aprea.a@ilpoligrafico.it Responsabile di redazione Titti Cocola cocola.t@ilpoligrafico.it Redazione Vanna Pizzetti pizzetti.v@ilpoligrafico.it Cristina Rossi rossi.c@ilpoligrafico.it Art director Cristina Mascherpa mascherpacristina@virgilio.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Immagine di iStockphoto elaborata da Cristina Mascherpa PrintTv Laura Scatena Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Marketing&Business Development Paolo Fiorelli Tel. 02.7529101, fiorelli.p@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo Tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Zeta’s: Manuela Terreni (commerciale) terreni.m@ilpoligrafico.it Tel. 02.40047399, 3475822745 - Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.75291020 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB) Nobilitazioni copertina Litover (Monza)

Hanno collaborato a questo numero:

Lorenzo Capitani Moreno Martelloni Achille Perego Emanuele Posenato

COMITATO DI REDAZIONE Renzo Callegari Direttore Centrale di Produzione Lowe Pirella Fronzoni Presidente Assoprod renzo.callegari@loweworldwide.com Lorenzo Capitani Esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it Luca Fiammenghi Visual designer Docente presso diversi istituti di formazione visdesign@fastwebnet.it Maria Rosa Mantellato Marketing di prodotto stampa e cartotecnica Postel S.p.A. mariarosa.mantellato@postel.it

Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati è: Alessandra Gori Montanelli (gorimontanelli.p@ilpoligrafico.it, via Kolbe 8, Milano, tel. 02.7529101, fax 02.75291032). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Associato all’USPI


Segue le evoluzioni del settore sia dal punto di vista del mercato che da quello delle tecnologie. NEWSLETTER

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