quarantadue
Textile - Interior - Decorative OOH - Industrial & 3D
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Porta l’oro alla tua scuola
SE SEI UNA SCUOLA
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Partecipa alla seconda edizione delle Olimpiadi della Stampa e dimostra la capacità di:
Cerchiamo nobili, generosi, appassionati, partner, sponsor, supporter, per sostenere il progetto e per i premi che saranno consegnati alle scuole.
Essere un Team Conoscere la stampa Avere abilità nella grafica Sapere di attualità Rispondere a domande di cultura generale Cinque Champion della tua scuola parteciperanno alla gara che si terrà a Milano (qualificazioni il 18, finali il 19).
Aiutaci a mettere in evidenza i valori del printing nel media-mix delle attività di comunicazione, di marketing e di publishing. Supporta questa iniziativa e i ragazzi, le nuove figure professionali in grado di farsi largo nel mondo del lavoro e portare nuova linfa all'industria grafica. Puoi sostenere il progetto come Partner, Sponsor o Supporter
Alle scuole finaliste andranno buoni acquisto per dotazioni scolastiche
PER L’ISCRIZIONE DELLA TUA SCUOLA O PER INFORMAZIONI SULLA SPONSORIZZAZIONE segreteria@argi.it — +39 02 26927081 PARTNER
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sommario Wide quarantadue
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speciale interior scenari: tecnologia, una magia per l’interior decoration pag 12 spazio designer: progettare gli interni? una questione di creatività e armonia, ricerca e innovazione pag 14 INSIDER: artistiche, esclusive e d’impatto, applicazioni di tendenza nel décor pag 17 inchiesta: creatività senza limiti, materiali à gogo, personalizzazione estrema: tutta una questione di... tecnologia pag 21
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textile tecnologia: debutta gold, la single pass di efi reggiani pag 26 heimtextil: inizio anno esuberante per il settore pag 28
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industrial & 3d scenari: l’inkjet è pronto a compiere il salto di qualità nei nuovi mercati industriali? pag 34
decorative testimonial: vagheggi, in nome dell’eco bellezza pag 40
out of home scenari: domination! quando le affissioni
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mostrano i muscoli pag 44 tendenze: smart city, nuovi brand, contatti, social: con il digitale l’ooh diventa imbattibile pag 50
materiali sai davvero cosa succede quando stampi la pelle? pag 54
rubriche news attualità pag 6
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news dalle aziende pag 8 cover story: massimo malpezzi PAG 38 eventi: le novità di efi connect ‘19 PAG 64 i nomi di questo numero pag 66
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editoriale paola bonfanti
soffiano venti di cambiamento È il primo numero del 2019 e, come è sempre il caso, un nuovo inizio porta con sé degli inevitabili cambiamenti. Così anche WIDE inaugura la stagione con piccole e grandi rivoluzioni. A partire dal tema dello Speciale, l’interior decoration. Quello della decorazione degli interni è un segmento in continua trasformazione, sull’onda dell’innovazione della tecnologia a getto di inchiostro e sotto la spinta di un mercato che chiede a gran voce novità senza sosta, soluzioni originali ed esclusive e una creatività di grande impatto estetico e funzionale. È la moda che fa breccia nel décor e ne cambia i paradigmi. E mentre progettisti, architetti e designer di interni si dimostrano più informati rispetto alle potenzialità del digital printing – seppur con ampi margini di conoscenze ancora da esplorare – i protagonisti della decorazione si differenziano, offrendo una vastissima gamma di prodotti di grande impatto. In particolare, abbiamo voluto coinvolgere realtà la cui provenienza non deriva dalla stampa digitale, ma è piuttosto legata a una dimensione artistica e creativa che della stampa digitale ha fatto lo strumento di espressione – e di business – per eccellenza. L’arte è protagonista della bella, ricca e ironica copertina di questo numero, sfogliando il quale avrete modo di cogliere anche altri cambiamenti. Il focus sui materiali, ad esempio, si presenta in una veste tutta nuova: questo percorso esplorativo, avviato circa un anno e mezzo fa e il cui esito è stato finora molto positivo, diventa una sezione a sé stante sulla rivista e sul web. Pregiato, vivo, capace di dialogare in modo unico con la sensorialità del fruitore: è il primo materiale di cui parliamo nel 2019. Quale? Scoprilo leggendo!
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news ATTUALITÀ
Fashion in 3D!
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Che cosa unisce le iconiche Crocs e il mondo del printing? La stampa 3D, made in Italy! L’azienda americana produttrice delle colorate calzature progetta per ogni stagione circa 250 nuovi modelli, ognuno dei quali viene sottoposto a rigidi test sulla vestibilità così da garantire un prodotto qualitativo e comodo da indossare. Ed è in questa fase di prototipazione che entra in gioco la manifattura additiva, gestita con tecnologia italiana. Si tratta delle soluzioni del marchio 3ntr di Jdeal-Form, azienda di Oleggio (Novara) che ha sviluppato e commercializzato questi sistemi di stampa 3D per realizzare le parti meccaniche di componenti della corsetteria, suo principale core business. Disponibili in due versioni – A4v4 di medio formato, con un’area di lavoro di 300x200x200 mm, e A2v4, di grande formato, con un’area di lavoro di 620x355x500 mm – i sistemi 3ntr utilizzano la tecnologia FDM (Fused Deposition Modeling – modellazione a deposizione di filamenti fusi) e supportano qualsiasi polimero termoplastico in commercio, consentendo un’ampia versatilità produttiva. Con queste soluzioni, Crocs ha avviato un ampio e approfondito studio sui materiali e collabora attivamente con Jdeal Form al perfezionamento della fase di stampa, per arrivare a replicare esattamente le caratteristiche di vestibilità, resistenza ed ergonomia dei propri prodotti. E allora, quali Crocs acquisterete per la prossima estate?
Crocs punta sulla stampa 3D made in Italy per i prototipi dei nuovi modelli delle proprie calzature. A ritmi di 250 proposte a stagione!
Olimpiadi in vista per i giovani del printing nazionale
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Gli studenti di centri di formazione professionale e istituti professionali e tecnici tecnici con indirizzo grafico, comunicazione, newmedia si contenderanno le ambite medaglie. Campo di battaglia? Quello della conoscenza in ambito di attualità, tecnologia, pratica grafica e abilità creativa. 6
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Il 2019 è un anno olimpionico. Almeno per il mondo del printing italiano. Il 18 e 19 maggio – presso l’NH Hotel Milano 2 di Segrate – si svolgerà la seconda edizione delle Olimpiadi della Stampa (www.olimpiadidellastampa.it), evento dedicato alle scuole grafiche di tutta Italia. L’iniziativa, inaugurata con una prima edizione nel 2017, fa parte del Progetto Scuole di ARGI che da anni si impegna per sostenere le scuole grafiche appartenenti al circuito ENIPG attraverso la fornitura di materiali per i laboratori didattici, contenuti culturali e stage formativi per studenti. Col leitmotiv “Porta l’oro alla tua scuola”, la seconda edizione avrà il supporto e patrocinio di ENIPG e il patrocinio dell’Associazione Culturale Studi Grafici. E non mancheranno donor e sponsor: HP, Komori, Manroland, Pixartprinting e Printgraph, mentre tra i secondi vi sono Bottcher, Druck Chemie, Epple Druckfarben Italian, LEGO, Mailboxes Etc, Roto 3, Rotolito e Tresu. Il contributo ricevuto dalle sponsorship consisterà in buoni scuola per l’acquisto di materiale didattico assegnati alle prime sei squadre classificate. Animatore delle finali del 19 maggio sarà Roberto Ciufoli, attore, comico e regista teatrale italiano.
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decorative
La creatività è silver!
Mimaki tinge la stagione di argento con il nuovo inchiostro UV MUH100-Si, disponibile commercialmente in Italia presso Bompan, importatore esclusivo del brand giapponese nel nostro Paese. MUH-100-Si permette di creare molteplici tonalità metallizzate, aprendo le porte ad applicazioni dalla forte componente creativa. Prodotto unendo un pigmento brillante all’inchiostro, può essere stampato direttamente sui diversi supporti senza il bisogno di un processo separato di trasferimento, solitamente richiesto quando si applicano glitter o foil. Diverse opzioni decorative, quali la stampa di toni lucidi e opachi, la realizzazione di texture con effetto in rilievo e decorazioni metallizzate a colori pieni possono quindi essere realizzate in-house, stampando inchiostro colorato su inchiostro argento. Vantaggi estetici e vantaggi produttivi, dunque, con l’inchiostro silver firmato Mimaki. Dal punto di vista tecnologico, MUH-100-Si valorizza il mondo del flatbed UV, in quanto può essere
Tonalità argento, texture metallizzate, toni lucidi e opachi, C
e le applicazioni sono sempre
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più fashion.
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montato sulle stampanti Mimaki UJF-7151 plus, per una vasta gamma di applicazioni, dal promozionale all’oggettistica, fino ai piccoli pannelli e supporti rigidi.
Decori preziosi
eventi INTERIOR
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Stelle e pianeti incastonati nell’opera d’arte naturale di cristalli e minerali preziosi. È il raffinato disegno dei pannelli decorativi della nuova capsule collection proposta da Tecnografica italian wallcoverings. Per realizzarlo sono stati necessari un lavoro di ricerca, durato circa un anno, sulle gemme più preziose, uno studio fotografico su quelle selezionate, la scansione delle fotografie necessaria per la preparazione dei file e la stampa con tecnologia digitale. I colori vibranti e l’effetto glossy della finitura rendono questi pannelli un must have per l’arredo di ambienti esclusivi e luxury.
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news TEXTILE
DTG di nuova generazione Si chiama Kornit Atlas ed è la nuova soluzione di stampa direct to garment di Kornit Digital, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni per la stampa tessile. Concepita per gestire produzioni di elevati volumi, Kornit Atlas è una piattaforma industriale di stampa diretta su capo di abbigliamento di nuova generazione. Il sistema vanta una capacità produttiva fino a 350 mila stampe all’anno, in un’ottica di ottimizzazione dell’efficienza operativa e di TCO (total cost of ownership). Kornit Atlas è dotato di nuove testine di stampa a ricircolo e dell’inchiostro NeoPigmentTM Eco-Rapid. Quest’ultimo, di recente sviluppo e certificato OEKOTEX Eco Passport, consente di produrre stampe di qualità per l’ambito del retail grazie all’opacità del bianco – pari a quella della stampa serigrafica – e alla resistenza garantita su diversi tessuti. Il motore di stampa dispone di una versione implementata della tecnologia HD di Kornit e di un software RIP di ultima generazione. La piattaforma di stampa DTG di Kornit è predisposta per l’integrazione con un software cloud-based di business intelligence e analytics che, disponibile dalla seconda metà del 2019, consentirà di gestire in modo immediato la messa in rete di più piattaforme di stampa. Il target? Aziende specializzate nella decorazione dei capi di abbigliamento, stampatori serigrafici di medie dimensioni e nuovi business alla ricerca di tecnologie all’avanguardia per proporre applicazioni innovative. La nuova piattaforma verrà presentata a FESPA (Monaco, 14-17 maggio) e a ITMA (Barcellona, 2026 giugno).
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KNF
dalle aziende
Tecnologia a membrana di nuova generazione con FP400 KNF prosegue nel percorso di innovazione delle pompe a membrana per i sistemi di stampa digitale. L’ultima novità – lanciata lo scorso novembre – si chiama FP400 ed è un prodotto di nuova generazione con tutti i vantaggi tradizionali della tecnologia a membrana. FP400 è una soluzione autoadescante, in grado di funzionare a secco, con una lunga durata e pulsazioni paragonabili alle pompe a ingranaggi. “KNF ha vinto la sfida, creando una pompa a basse pulsazioni: FP400 raggiunge valori inferiori a 150 mbar (all’uscita della pompa) alla portata nominale e valori ancora più bassi a seconda della configurazione del sistema e della velocità di pompaggio. A questo proposito, rappresenta un’alternativa più che valida alle pompe a ingranaggio per il ricircolo di inchiostro di qualsiasi tipo”, ha dichiarato Steven Bonfiglio, product manager di KNF. Progettata per soddisfare le sfide poste dagli inchiostri UV, sempre più utilizzati nella stampa a getto di inchiostro industriale, FP400 dispiega cinque membrane in grado di creare una bassa forza di taglio sugli inchiostri UV, evitandone così il processo di polimerizzazione interno. Con una portata che varia da 4 a 5 l/min (a seconda della versione), può soddisfare i volumi di ricircolo richiesti dalle moderne stampanti – che utilizzano un numero sempre maggiore (fino a 36) di testine di stampa per barra colore – molto
diffuse nei settori della stampa di imballaggi, laminati, tessuti, carta da parati, ceramica, vetro, metalli e legno. Inoltre, FP400 è ideale per le nuove testine di stampa ad alta capacità, che richiedono portate di ricircolo molto più elevate. “FP400 è stata testata intensamente per diciotto mesi presso importanti produttori di stampanti e inchiostri in Italia, Spagna, Germania, Regno Unito e Cina e sta già suscitando molto interesse”, ha aggiunto Bonfiglio. Per garantire la compatibilità con diversi tipi di inchiostro, FP400 è disponibile con un’ampia scelta di materiali che possono andare in contatto con il fluido aspirato. Tre le versioni in commercio: KP, con membrana in EPDM per inchiostri UV e a base acqua; KT, con membrana rivestita in PFTE, principalmente per inchiostri a base di solvente; la versione con membrana e valvole in FFKM, dedicata alle applicazioni che prevedono l’utilizzo di inchiostri a base di olio/solventi contenenti pigmenti abrasivi utilizzati nella ceramica e nella stampa del vetro. Tra le altre peculiarità, FP400 vanta una linearità del flusso tra il 10% e il 100% della portata nominale. Inoltre, è stabile con contropressioni fino a 1 bar e contro i cambiamenti di viscosità degli inchiostri più comunemente utilizzati nella stampa industriale. Tali caratteristiche la rendono idonea anche per smalti e colle.
Eventi Print4All Conference, fervono i preparativi. E spunta Ducati Si delinea il programma della conferenza del 21 e 22 marzo. L’evento, rivolto all’industria della grafica e della comunicazione, si propone quale momento di incontro di tutta la filiera nonché occasione privilegiata per fare il punto sul mercato e offrire gli strumenti per interpretarlo. Questa nuova opportunità di dialogo e di confronto con i mercati del printing, del converting e dell’industrial prosegue la conversazione iniziata lo scorso maggio in occasione della prima edizione della fiera Print4All e si proietta nel futuro, verso la seconda edizione della manifestazione, prevista per il 2021. Chi saranno i protagonisti della due giorni di marzo? Alberto Mattiello, docente di Innovazione digitale presso l’Università Bocconi e a capo del Future Thinking Project – J. Walter Thompson (Miami - USA), parlerà di intelligenze artificiali, IoT, Smart Manufacturing. Focus dell’intervento, l’impatto della trasformazione digitale sul modo di impostare il business delle aziende. A Carlo Alberto Carnevale Maffè, SDA professor di Strategy and Entrepreneurship alla SDA Bocconi School of Management, e a Ron Gilboa, group director di Keypoint Intelligence-InfoTrends, spetterà il compito di parlare di mercato. Il primo intervisterà il secondo su temi quali il rapporto tra stampa analogica o digitale, le tecnologie più richieste e l’importanza di offrire/ricevere servizi a valore aggiunto. Enrico Peroni, brand design manager di Ducati, porterà il punto di vista di un brand globale impegnato nella gestione della comunicazione della propria identità attraverso i prodotti, motociclette e accessori. L’azienda si avvale di una gamma molto ampia di Enrico Peroni, brand design manager di Ducati prodotti stampati, dai grandi formati degli allestimenti visual dei punti vendita, degli stand fieristici e degli eventi di presentazione a brochure e cataloghi, fino alle confezioni degli accessori e dei capi di abbigliamento tecnico e agli imballi di protezione delle culle metalliche in cui sono trasportate le motociclette. Tutte declinazioni che, in parallelo con le presenze sui diversi canali digitali, devono risultare coerenti fra loro, funzionali all’affermazione della brand identity e del sistema di valori che parte dalla moto, prodotto core dell’azienda, e costruisce intorno un mondo di esperienze, di community di prodotti collaterali e di servizi. Altri due gli speaker resi noti. Daniele Pes, presidente di Corner Stones, board member di InnoVits e co-founder di ILooxs Tech & Grycle. Pes discuterà di come il processo di acquisto del consumatore sia diventato personale e di giorno in giorno mutevole, tra touch point che si frammentano e device che si moltiplicano. Ivan Ortenzi, economista specializzato in Open Innovation e Corporate Entrepreneurship, illustrerà invece le dinamiche esponenziali di tecnologie 4.0, tra modelli di business vecchi e nuovi che mutano al mutare dell’equilibrio del nostro stile di vita, delle nostre architetture sociali, delle modalità di consumo di prodotti e servizi. Print4All Conference si svolgerà a Rho Fieramilano, presso il Centro Congressi Stella Polare.
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nterior decoration a cura di paola bonfanti
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interior scenari
Prosegue il percorso di evoluzione della decorazione degli interni, sulla spinta dell’innovazione tecnologica e della sperimentazione in ambito applicativo
Tecnologia, una magia per l’interior decoration
di Paola Bonfanti
Creatività e tecnologia sono al centro dell’evoluzione dell’interior decoration. Un’evoluzione che, iniziata qualche anno fa, sembra destinata a proseguire a ritmi serrati, sulla spinta delle continue innovazioni in ambito di soluzioni di stampa inkjet e di materiali. E non solo. La trasformazione del gusto dei consumatori si traduce in una ricerca sempre più esasperata di coinvolgimento, senso di unicità e stupore estetico, che arriva a investire tutti gli ambienti interni nei quali ci muoviamo. Da ambiti pubblici quali retail, corporate, luoghi di accoglienza e centri wellness, fino alle abitazioni private, gli elementi decorativi diventano espressioni identitarie con le quali stabilire un dialogo e un confronto e attraverso le quali trasmettere emozioni. Diversi sono i protagonisti di questa parabola evolutiva dell’interior decoration. A partire dai creativi – architetti e designer di interni – tra i quali cresce la consapevolezza delle possibilità decorative legate all’inkjet printing di ultima generazione. E mentre i fornitori di tecnologia spingono sempre più in là le frontiere applicative, sviluppando soluzioni performanti, abbinate a chimiche e materiali innovativi, i fornitori di servizi di stampa vedono spalancarsi nuove opportunità nella differenziazione dell’offerta in direzione del décor. Molti di loro si attrezzano anche per la fase di progettazione, puntando sulla creazione di team interni dedicati al design, avviandosi così verso un ulteriore step evolutivo, quello delle boutique di stampa.
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Décor sulla cresta dell’onda Sono tanti i segmenti dell’interior decoration coinvolti nell’evoluzione digitale. Il mondo della carta da parati, ad esempio, è stato interessato da una vera e propria rinascita negli ultimi anni ed è attualmente in pieno boom. Le pareti verticali possono sfoggiare le più svariate fantasie, a seconda degli ambienti, e la possibilità di cambiarle con facilità rende ancora più coraggiosa la scelta di decorazioni eccentriche, molto particolari, uniche. Collezioni con fantasie e disegni per tutti i gusti sono disponibili sul mercato, mentre aperta rimane la possibilità di realizzare i propri disegni personalizzati. E una nuova frontiera è stata recentemente varcata nell’ambito dei wallpaper, quella del rilievo tridimensionale, a conferire texture e matericità. Un altro ambito molto interessante è quello della decorazione degli elementi di arredo, il cui utilizzo è aumentato in modo esponenziale: pareti, finestre, armadi e altre superfici possono essere decorate con design originali e accattivanti, in modalità temporanea o permanente a seconda delle esigenze. Piani di lavoro, ante di armadi o mobiletti, elementi come davanzali e pavimenti, tutto viene stampato e personalizzato o in modalità diretta oppure attraverso la tecnica del wrapping. E per quanto riguarda il vetro? Il suo fascino estemporaneo lo rende materiale nobile e ambito allo stesso tempo. Anche su questo fronte, la tecnologia ci viene incontro: mentre la decorazione attraverso l’applicazione di film ha fatto passi da gigante in termini di definizione e qualità, la vera
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interior scenari
Lo sguardo del creativo
Home, retail e allestimenti fieristici, il tocco digitale dà una marcia in più Franco Martinetti, grafico e fondatore di Studio Martinetti L’interior decoration di oggi, una definizione? Quello dell’interior decoration è un universo in continua evoluzione, capace di proporre idee e soluzioni diverse, innovative, outstanding. A maggior ragione per noi italiani, in quanto fortemente connessi all’arte e allo stile. L’evoluzione delle tecnologie di stampa non ha mancato di avere un forte impatto sulla decorazione degli interni: attori e figure quali produttori di tecnologia, print service provider, cartiere, architetti, visual designer, artisti e grafici sono oggi direttamente coinvolti nel processo progettuale e di allestimento. Allo stesso tempo, il cliente è sempre più al centro, interessato a soluzioni creative e personalizzate. L’insieme di queste tendenze porterà alla trasformazione dei print service provider attivi nell’home décor in vere e proprie boutique di stampa. E il leitmotiv sarà: “Decoreremo con le vostre passioni le pareti del vostro soggiorno”. Esempi di allestimenti di stand curati da Studio Martinetti.
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conquista riguarda le soluzioni di stampa diretta su vetro, per applicazioni indoor e outdoor.
Uno sguardo ai trend del 2019 Ogni stagione portà con sé tendenze nuove, che andranno a influenzare le scelte di arredo e décor. Cosa dobbiamo aspettarci nel 2019? Ebbene, a livello cromatico ritorna il colore, con tinte decise e vivaci, dal bordeaux al giallo senape, dal ruggine al blu, dal verde smeraldo al viola. Il 2019 sarà anche l’anno del ritorno dell’oro e dell’ottone, che porteranno alla ribalta effetti metallici quali bronzo, silver e sfumature iridescenti ed effetti lucidi su metallo. Gli effetti di tridimensionalità, complice anche la tecnologia, saranno un’altra tendenza dominante in tutto il mondo del décor contemporaneo. Il gusto per stampe e tessuti animalier e per i decori geometrici, rivisti in chiave più aggressiva, sarà ancora in voga su tappeti, cuscini, coperte e rivestimenti. E per quanto riguarda i materiali? Oltre al vetro, che già da qualche anno è protagonista dell’arredo, a dominare saranno legno e pietra, utilizzate in chiave minimalista o eccentrica, a seconda del gusto.
Tecnologia e retail, quali i trend dominanti? Se negozi e punti vendita avranno la capacità di evolversi con gli stessi ritmi e le medesime caratteristiche della tecnologia di stampa digitale, allora le prospettive saranno molto interessanti. Sicuramente, il retail troverà nelle tecnologie di stampa di ultima generazione un prezioso alleato per fare fronte alla sfida dell’ecommerce. A maggior ragione in Italia, laddove il consumatore italiano è tuttora molto legato all’esperienza nel negozio fisico. Inoltre, sfruttando appieno le caratteristiche di flessibilità e semplicità di utilizzo e applicazione della stampa digitale, il retail potrà acquisire una marcia in più nel trasformare con tempestività la comunicazione interna – riuscendo così a intercettare con maggiore efficacia l’utenza – e nel gestire l’allestimento. L’arredo degli spazi può infatti essere trasformato con maggiore frequenza e senza doversi impegnare in interventi e spese troppo onerosi. A cambiare sono anche gli allestimenti fieristici: come la tecnologia digitale aiuta a renderli più efficaci e d’appeal? Le tendenze dominanti nell’allestimento fieristico sono cambiate moltissimo. Uno dei trend attuali riguarda l’utilizzo di pareti con grandi immagini, realizzate con carte da parati speciali, consoni al messaggio che l’azienda vuole comunicare per le proprie tecnologie. Del resto, poter vedere e toccare un possibile formato finale, parete 4x4, esercita un impatto molto maggiore rispetto all’immaginare un effetto o al visualizzarlo attraverso una foto. In questo percorso, la qualità di stampa, supporti, inchiostri e montaggio sono cruciali per rendere una parete unica. Sulla scia di questa tendenza, credo che nelle fiere di settore si dovrebbe puntare alla creazione di spazi multibrand capaci – attraverso la partecipazione di espositori, artisti, designer, architetti – di offrire una visione completa delle possibilità applicative, dei prodotti e delle soluzioni a disposizione. In alternativa alle fiere, si sta affermando un’altra tendenza interessante, che vede coinvolti fornitori di tecnologie e dealer. Queste aziende puntano molto su sale demo e showroom, concepiti quali studi creativi ovvero spazi allestiti di volta in volta sulla base di progetti diversi per mostrare sia le possibilità di personalizzazione e decorazione a disposizione, sia la sostenibilità dei costi e dei tempi di realizzazione. In una parola, si tratta di esempi pratici di come personalizzare gli spazi usando il proprio disegno e di come riuscire a sostituire facilmente l’allestimento, in base alle esigenze del momento. Il wallpaper come applicazione principe dell’interior decoration? Certo è che una delle applicazioni di maggiore efficacia nell’interior decoration è quella delle tappezzerie digitali: i wallpaper sono ancora sulla cresta dell’onda e stanno conquistando anche i mercati più difficili, come quello italiano che non è mai stato innamorato della carta da parati. Ci sono diversi aspetti interessanti di questo fenomeno: la grande creatività consentita – che si esprime sia nella disponibilità di collezioni realizzate in digitale molto belle e originali, sia nella possibilità di creare una carta da parati sulla base di un proprio disegno. In questo secondo caso, è possibile, grazie alle tecnologie, creare un arredamento coordinato, con il medesimo motivo stampato su diversi elementi di arredo, dai rivestimenti di divani, sedie e cuscini a tavoli, ante e pannelli fino a piatti e posate. Tornando alla carta da parati, un altro aspetto incide sulla qualità del risultato finale: l’applicazione. Quella del “tappezziere digitale” potrebbe diventare una delle professioni più richieste dei prossimi anni.
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interior spazio designer
Prosegue con OZ Interiors il viaggio di WIDE nel mondo dei designer di interni, per capire cosa pensano della tecnologia, se e come la utilizzano, se e come è cambiato il loro modo di progettare. E per scoprire da loro quali sono le ultime tendenze dell’interior decoration e come queste influenzano i gusti
Progettare gli interni?
Una questione di creatività e armonia, Una passione comune per il design degli interni e una vasta esperienza in ambiti diversi e presso importanti studi di architettura hanno spinto Anna Orlenok ed Elena Zacharova ad aprire il proprio studio, OZ Interiors, a Milano. Entrambe di origine russa e approdate nel capoluogo lombardo per motivi di formazione e di lavoro, combinano nei loro progetti una continua attività di ricerca – in ambito di tendenze, di novità tecnologiche e di materiali – con una visione internazionale, che non manca di arricchire i loro lavori. Facendo della funzionalità degli spazi e degli elementi di arredo il proprio caposaldo progettuale, puntano a raggiungere in ogni progetto l’armonizzazione tra tradizione e innovazione, gusto e tendenze. E non senza un tocco di artigianalità.
Anna Orlenok ed Elena Zacharova, entrambe interior designer con specializzazione nella progettazione illuminotecnica la prima, e nella decorazione la seconda. Insieme hanno fondato, nel 2018, lo studio OZ Interiors (www.ozinteriors.it), a Milano.
di Paola Bonfanti
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Conoscete le potenzialità della stampa digitale? Conosciamo molto bene le potenzialità della stampa e della stampa digitale. Entrambe abbiamo avuto la possibilità di scoprire e di utilizzare queste tecnologie durante precedenti esperienze di lavoro presso diversi studi di architettura a Milano, in Svizzera e in Russia. In particolare, l’esperienza di Anna presso un’agenzia pubblicitaria in Russia, dotata di centro stampa con tecnologie digitali di ultima generazione, le ha permesso di acquisire una conoscenza molto approfondita rispetto alla possibilità di stampare e decorare oggetti e materiali diversi. Di conseguenza, fin dall’inizio della nostra carriera abbiamo sperimentato moltissimo, a partire dalla stampa fotografica su tela per quadri di grandi
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interior spazio designer
ricerca e innovazione dimensioni fino alla decorazione stampata di pannelli in plexiglass per la cucina, personalizzati con nostri disegni. È stato un percorso molto utile per la nostra attività perché in questo modo abbiamo capito, strada facendo, cosa funzionasse e cosa no, quali applicazioni permettessero la miglior resa e quali invece risultassero poco funzionali in un ambito abitativo. Come influiscono le tecnologie di stampa più innovative sui vostri progetti? Dietro a ogni nostro progetto c’è un grande lavoro di ricerca di soluzioni, prodotti e materiali che ci consentano di ottenere il miglior risultato per i nostri clienti in termini di armonizzazione e di funzionalità degli spazi. La tecnologia di stampa entra in gioco nel momento in cui contribuisce a farci raggiungere i nostri obiettivi: carta da parati, piastrelle stampate, film adesivi... sono tutti prodotti oggi a portata di mano che concorrono alla buona riuscita dei progetti. Per fare un esempio, noi usiamo molto i colori e la carta da parati ci aiuta a spezzare la tinta unita con fantasie e disegni molto belli: del resto, le collezioni proposte dai produttori sono ricche di varianti di altissimo livello e di altissima qualità. Lo stesso discorso vale per le piastrelle: le collezioni stampate offrono una scelta vastissima tra fantasie, mosaici e finiture che riproducono altri materiali, come legno, marmo e tessuto. I vantaggi sono moltissimi, non da ultimo quello di poter creare effetti di grande impatto capaci di conferire all’ambiente, o ai dettagli di arredo, un aspetto più ricercato o di lusso, seppur con un prodotto semplice.
Ritenete che il modo di progettare sia cambiato, in funzione della comparsa delle tecnologie di stampa? Il modo di progettare è cambiato, ma solo in parte. L’obiettivo di uno studio di design è quello di proporre la migliore soluzione possibile rispettando le richieste del cliente e rimanendo entro il budget stabilito. In una parola, sono diversi i fattori che influiscono sulle scelte progettuali. Un esempio calzante è quello della carta da parati impermeabile, che rappresenta di per sé una novità molto interessante nel mondo dei parati in quanto utilizzabile anche per la decorazione del bagno. Tuttavia, viene proposta a un costo ancora elevato, a parità del quale è possibile optare per altri materiali più belli, più durevoli, più resistenti e più adatti all’ambiente bagno, quali pietra naturale, marmi, piastrelle o resina. Perciò, se da un lato grazie alla tecnologia un materiale fino a poco tempo fa impensabile per il bagno è oggi disponibile, e anche con stampe molto belle, dall’altro non è detto che un designer lo scelga, perché ci sono anche altre considerazioni che pesano sulla decisione. In questo senso, siamo convinte che i fondamentali della progettazione siano ancora gli stessi. La tecnologia rappresenta uno strumento decorativo in più, che può fare tendenza e che aiuta, in alcuni casi, a rispondere a specifiche esigenze progettuali. Qual è il loop: sono i gusti a cambiare in funzione della tecnologia, oppure la tecnologia è lo strumento per rispondere ai gusti che cambiano? Bisogna, secondo noi, fare una distinzione tra gusto e
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Due progetti di Anna Orlenok ed Elena Zacharova: a sinistra, il quadro stampato su tela completa un arredo minimal e giocato sulle cromie del bianco e del nero; sopra, un arredo che sfrutta l’impatto delle carte da parati dalle tinte forti, riprese cromaticamente anche da alcuni dettagli dei complementi di arredo, come la poltrona o l’armadio.
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interior spazio designer
Nel decoro di un bagno, curato nel dettaglio, spicca la parete rivestita con lastre di marmo con effetto “rainforest”.
tendenze. Il gusto è qualcosa che arriva da lontano, perché appartiene al bagaglio culturale di un Paese. In Italia, ad esempio, domina uno stile minimal ed elegante, con colori soft e con arredi di design. Le tendenze sono direttamente legate all’evoluzione delle tecnologie di produzione e non mancano di esercitare un impatto sul gusto. È così che, negli ultimi anni, negli ambienti minimal e puliti delle abitazioni italiane sono apparsi elementi quali carte da parati, pellicole adesive o piastrelle – ultimamente persino con finiture dorate o superfici lucide – a introdurre dettagli più vivaci o più ornamentali. E questa contaminazione non riguarda solo l’abitazione, ma anche spazi pubblici o di accoglienza. Pensiamo alle spa, dove siamo abituati a vedere decorazioni realizzate con le piastrelle stampate, generalmente con fantasie cromatiche. L’ultima frontiera in questo ambito riguarda il tessuto: riprendendo una tendenza della moda, alcune spa hanno iniziato a usare piastrelle stampate con decorazioni che richiamano visivamente e a livello tattile alcuni tessuti, quali il tartan. Anche questo è un esempio di contaminazione legata all’affermarsi di una tendenza tecnologica. Come cambiano i materiali e qual è il vostro rapporto con i fornitori? La carta da parati è il prodotto che utilizziamo maggiormente, insieme alle piastrelle. Anche perché riusciamo sempre a trovare la soluzione adatta, grazie alle variegate collezioni proposte dai produttori. Una parte importante del nostro lavoro consiste proprio nel cercare e selezionare i fornitori più vicini al nostro
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gusto. Ne abbiamo già diversi di fiducia, italiani ma anche stranieri: Dedar, Jannelli & Volpi, la francese Papermint, l’australiana Back to the Wall, nella carta da parati, Ceramica Sant’Agostino e Marazzi Ceramiche, nell’ambito delle piastrelle. Tutti brand impegnati in una continua ricerca di innovazione tecnologica e in ambito di disegni. Non a caso, molti di loro si rivolgono a designer famosi per le collezioni, e questo sta creando un circolo virtuoso di contaminazione tra moda, arredamento e finiture. Ciò che vediamo sugli abiti in passerella, lo ritroviamo nelle proposte per la casa e per gli ambienti. Come vi tenete aggiornate? Il nostro lavoro è anche la nostra passione, e questo ci aiuta moltissimo perché ogni esperienza diventa per noi fonte di ispirazione e di conoscenza: una rivista, un viaggio, una mostra, la natura stessa. La ricerca è continua e ci porta, per ogni progetto, a sondare il mercato, a individuare nuovi fornitori, a esplorare gli stili degli interni delle decadi passate, a visitare le fiere di settore, in Italia e all’estero. In questo modo, il processo creativo per noi diventa un processo di aggiornamento e di sviluppo professionale. Per questo, cerchiamo di essere sempre in sintonia con le nuove tendenze per poterle combinare con materiali e tecnologie consolidate nel tempo. Crediamo, infatti, che i progetti migliori siano quelli che riescono a unire in modo arrmonioso tutti gli elementi appena elencati, innovazione e tradizione, gusto e tendenze. E anche un tocco di artigianalità, che non manca mai nei nostri interni.
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interior L’insider
Artistiche, esclusive e d’impatto, applicazioni di tendenza nel décor di Paola Bonfanti
Vi proponiamo le storie di tre aziende italiane attive nel mondo dell’interior decoration con applicazioni di alto livello artistico, tecnologico e artigianale. Dalla sofisticata tecnica dell’affresco digitale che conferisce nuovo splendore ai rivestimenti murali alla pelle stampata e decorata per arredi di alta gamma. Fino a carta da parati e pannelli decorativi luxury, realizzati a partire da disegni esclusivi e file ad altissima definizione con soggetti ricercati e unici. Parliamo di Demart Interior Decoration, Agile Interiors e Tecnografica Italian Wallcoverings. 17
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interior l’insder
Demart Interior Decoration è specializzata nella progettazione
e nel décor degli interni. Partita con la tecnica dell’affresco digitale, ha scelto di allestire un reparto di stampa digitale interno, per arrivare ad ampliare l’offerta, non solo nell’interior decoration. Creatività, personalizzazione e un ricco archivio di immagini sono i plus dell’azienda, che continua a puntare su componente artistica ed esclusività dei progetti.
L’arte incontra la tecnologia per progetti unici, personalizzati, di impatto Loredana De Marchi, titolare L’ingresso nell’interior decoration? Demart è nata come studio di decorazione degli interni. Io sono un’artista e quando ho scoperto la tecnica dell’affresco digitale, vent’anni fa, me ne sono innamorata e ho deciso di avviare un’attività dedicata. Inizialmente, la stampa era affidata in outsourcing e, dopo avere testato il mercato, abbiamo deciso di allestire un reparto di stampa digitale interno. Questo step ci ha portato, negli anni, a differenziare i prodotti e l’offerta, sia in ambito di interior decoration, sia in altri settori.
Vuole parlarci dell’affresco digitale? Esempi di decorazioni con affresco digitale abbinate all’arredo. In basso, restyling di una residenza storica di Siena e, a destra, decorazione dell’ingresso del casinò VIP presso l’Hotel Parisien di Macao (Cina).
L’affresco digitale – tuttora il nostro core business – è una tecnica di decorazione basata sul trasferimento del colore direttamente sulla superficie che si desidera decorare. Il processo prevede l’elaborazione digitale delle immagini (disegni, fotogra-
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fie, soggetti grafici e soggetti pittorici), la stampa su una speciale carta transfer – Affresco Digitale – e la successiva applicazione alla parete o alla superficie di destinazione, precedentemente trattata con aggrappante. Il risultato finale è un vero e proprio affresco, in quanto non si vanno ad alterare le caratteristiche del muro o della superficie, al contrario queste si integrano e diventano parte stessa dell’immagine. L’affresco digitale è versatile e in continua evoluzione: oggi è possibile realizzare applicazioni innovative (in stile stencil, ad esempio, per le didascalie sulle pareti in ambito museale oppure per il decoro di cupole, volte, pavimenti) su svariati materiali, come legno, intonaco civile, cemento grezzo, mattoni.
Come avete diversificato l’offerta? Differenziare è una necessità e noi abbiamo puntato a sfruttare al meglio le potenzialità della stampa digitale. In ambito di interior decoration, la nostra proposta spazia dalla carta da parati ai quadri su tela, dai tessuti adesivi alle pellicole decorative – entrambi molto richiesti per rivestire complementi di arredo di ogni genere, ante e armadi, pareti divisorie, vetrate, persino un pianoforte. Partendo dalla progettazione e disponendo di tecnologie di stampa digitale sia flatbed sia roll-to-roll (queste ultime rinnovate un anno fa, con l’installazione di tecnologia Liyu) siamo in grado di realizzare diverse applicazioni, dalla stampa diretta su materiali come legno e vetro, alla stampa della carta da
parati e delle pellicole per svariati utilizzi.
Quali sono i punti di forza di Demart? Progettazione, personalizzazione e archivio fotografico. Siamo una delle poche realtà nell’ambito dell’affresco digitale a partire dalla progettazione. Il cliente arriva da noi con un’idea ed esce con un progetto, questo anche grazie alla provenienza dall’ambito artistico e decorativo. In più, ogni progetto è personalizzato, concepito e sviluppato sulla base del gusto e delle esigenze del singolo interlocutore. Non abbiamo un catalogo, ma a ogni contatto creiamo qualcosa di nuovo. Ciò che invece abbiamo, e che è una risorsa preziosissima, è l’archivio delle immagini, frutto del lavoro di questi 20 anni. A seconda della richiesta, possiamo attingere materiale dall’archivio per poi procedere con la progettazione. Credo che in un mercato altamente competitivo come quello della stampa digitale per il decoro degli interni, il mix di queste competenze sia fondamentale: questo approccio fortemente creativo e propositivo ci contraddistingue.
Chi sono i vostri principali interlocutori? Lavoriamo con i privati e lavoriamo con architetti e progettisti di interni, a seconda del progetto. La domanda è sempre più orientata a soluzioni inedite, anche se devo dire che professionisti
quali appunto gli architetti, pur conoscendo la stampa digitale, ancora sanno poco della tecnica dell’affresco digitale. Retail e negozi di moda – per i quali curiamo decorazione e allestimenti interni – hotel, alberghi, ma anche chiese e musei, sono gli ambiti nei quali siamo maggiormente attivi.
Le sfide di oggi e di domani? Siamo in un mercato saturo e le difficoltà economiche non aiutano. Per questo, ritengo che la sfida principale sia quella di puntare sulla continua diversificazione dell’offerta. Di fatto, noi non ci siamo fermati al solo interior, ma abbiamo introdotto anche applicazioni quali car wrapping e pannelli pubblicitari e intendiamo continuare in questa direzione. Nel segno della progettazione e della personalizzazione, per sfruttare appieno la potenzialità della stampa digitale, lo strumento attraverso cui esprimere la nostra dimensione artistica.
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interior L’insider
Agile Interiors – divisione di Agile – propone soluzioni personalizzate
per l’arredo degli interni di alto livello. Realtà giovane, raccoglie il know how dell’azienda madre, specializzata nella lavorazione della pelle e di materiali speciali per il fashion di alta gamma, per trasferirlo al mondo dell’interior decoration attraverso soluzioni di impatto, da wallcovering in pelle, finta pelle e legno a boiserie e rivestimenti in pelle e tessuto.
Il décor di alta gamma? È in pelle, stampato e personalizzato Lapo Roccia, titolare Dalla moda all’interior, ci racconta questo percorso? Agile è nata nel 2000 come azienda specializzata nella lavorazione e nella stampa della pelle per il mondo della moda. Siamo partiti molto bene e nel giro di pochi anni – avendo iniziato a lavorare con maison importanti – abbiamo ampliato il servizio, portandoci in casa la materia prima e proponendoci così come fornitore completo, dal trattamento del materiale alla stampa fino a finitura e fissaggio. L’apertura al mondo dell’interior decoration risale a circa un anno e mezzo fa. L’obiettivo era quello di differenziare l’offerta sfruttando il know how tecnologico e la capacità di personalizzazione maturati negli anni: nell’arredamento abbiamo individuato un settore ricettivo e dal grande potenziale, nel quale una realtà come la nostra può dare forma alla creatività di progettisti e designer su materiali nuovi, pregiati, d’impatto.
Le sfide legate al mondo dell’interior? La sfida – che è poi il nostro principale obiettivo – è quella di generare, alimentare e assecondare la domanda di personalizzazione anche nell’ambito dell’interior decoration. La ricerca estrema di personalizzazione del mondo della moda non è ancora esplosa in quello dell’interior, anche se il boom della carta da parati digitale dimostra che il potenziale c’è ed è alto. Agile Interiors possiede le competenze e gli strumenti tecnologici per proporre elementi
di arredo unici: la stampa digitale ci conferisce la flessibilità e la velocità produttive necessarie per assecondare la ricerca di esclusività e le tante lavorazioni e i materiali che trattiamo ci consentono di posizionarci in una fascia alta del mercato, quella più propensa a scegliere arredi ad hoc.
La vostra proposta per il décor degli interni? Siamo partiti dal nostro core business, pelle, finta pelle e tessuto – ognuno dei quali proposto in diverse tipologie e con svariate lavorazioni – per realizzare carte da parati, pannelli decorativi, complementi di arredo, in particolare rivestimenti e imbottiti, decorati. Ma non ci fermiamo qui. Stiamo infatti sperimentando la decorazione di materiali particolari, come il legno (per parquet e boiserie) o la gomma
e lavoriamo continuamente alla messa a punto di soluzioni innovative: all’ultima edizione di Linea Pelle, a Milano, abbiamo rivestito le pareti del nostro stand con una innovativa carta da parati in finta pelle, traspirante e antimuffa, ideale per ambienti umidi come cucina e bagno.
Come vi distinguete sul mercato? Agile è un vero e proprio laboratorio di sperimentazione. Il nostro business si basa su una intensa attività di ricerca e di sviluppo di prodotti innovativi – indispensabile per rispondere alle esigenze di un mondo in continua trasformazione come quello del fashion – abbinata all’investimento in tecnologia. Nel reparto di produzione, ab-
biamo tecnologie di stampa digitale a base acqua di ultima generazione e stiamo mettendo a punto un nuovo impianto di stampa ecologico al 100%, con un macchinario all’avanguardia abbinato a inchiostri e materiali, entrambi certificati. Sperimentazione, tecnologia e la capacità di creare prodotti su misura e personalizzati sono i nostri punti di forza.
Il target di Agile Interiors? Designer e architetti sono oggi i nostri principali interlocutori. Pur essendo informati sulla stampa digitale, non conoscono ancora i nostri prodotti e le lavorazioni che possiamo realizzare per loro, per questo collaboriamo per far capire come possono trasformare e valorizzare i loro progetti. Un target diverso, a cui siamo interessati e su cui stiamo lavorando, sono i brand dell’arredamento, che hanno recentemente iniziato a inserire in catalogo anche capsule collection di nicchia, caratterizzate da una qualità superiore. Le nostre pelli e i nostri materiali, lavorati e decorati, sono perfetti per questa tipologia di interior decoration di alta gamma.
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interior l’insder
Tecnografica Italian Wallcoverings è specializzata nella
produzione di carte da parati e pannelli decorativi di alto livello artistico, nei quali si fondono artigianalità e tecnologia. Nata nel 2015 come start up di Tecnografica, tra i principali player del settore della grafica per l’industria ceramica, ne ha ereditato le competenze per trasferirle al mondo dei rivestimenti. Attiva in Italia e all’estero, punta a diversificare prodotti e mercati.
Dal disegno alla stampa, le superfici si rivestono di lusso Stefano Lamberti, responsabile marketing Dalla ceramica all’interior, ci racconta questo passaggio? È un percorso che parte da lontano. Dalla nascita di Tecnografica, nel 1992, come studio serigrafico per l’industria ceramica e dalla sua trasformazione in fornitore di grafiche e disegni per la decorazione nel mondo ceramico e, successivamente, anche in altri segmenti, come quello del legno e del vinile. Le competenze dell’azienda in am-
bito di progettazione e creatività ne rappresentano tuttora il punto di forza – disponiamo di sistemi all’avanguardia per processare i disegni e ottenere file con altissima qualità – e sono alla base del successo di Tecnografica Italian Wallcoverings. Avviata nel 2015 come start up dedicata a sviluppo e produzione on demand di carta da parati e pannelli decorativi, si è trasformata, in tre anni, in una realtà consolidata – la crescita tra 2017 e 2018 è stata del 96% e il trend si è mantenuto nei primi mesi del 2019.
Come vi distinguete nel segmento competitivo del wallpaper? Sicuramente, le competenze del nostro reparto creativo sono un plus che ci contraddistingue dalla concorrenza: non sono molte le aziende in grado di offrire un servizio che parta dal concept stesso del disegno decorativo, spesso fatto a mano. Inoltre, abbiamo un know how tecnologico che ci permette di sfruttare al meglio
il potenziale del mondo digitale. Tecnografica ha seguito da vicino, negli anni, l’evoluzione tecnologica che ha portato alla ribalta la stampa digitale. E questo ci ha permesso di allestire per la start up un reparto di stampa interno – con tecnologie digitali roll-to-roll per la carta da parati e flatbed per i pannelli decorativi – molto efficiente. L’altro plus, che a mio avviso ha contribuito al successo dell’azienda in questi tre anni, risiede nelle strategie di marketing digitale che abbiamo adottato: il nostro sito internet e i nostri social hanno grande visibilità, e ci portano molti contatti interessanti, così come dalle azioni di marketing digitale che mettiamo in atto riceviamo riscontri molto positivi in termini di business.
E per quanto riguarda i materiali? Tutti i materiali con cui lavoriamo sono selezionati e scelti, a garanzia di qualità. Al momento, stiamo spingendo molto su un prodotto in particolare: Natural, una carta in fibra di cellulosa, 100% green, con una texture capace di valorizzare i disegni dei parati. Per il resto, abbiamo carte idonee per i diversi utilizzi, come la carta in fibra di vetro per gli ambienti umidi (inclusi gli interni doccia), a cui applichiamo una resina, dopo l’installazione, per ottimizzarne la durata.
Qual è il vostro target? L’azienda si rivolge prevalente-
mente a due segmenti di mercato. Da un lato, lavoriamo molto con i professionisti della progettazione, architetti, contract. Collaboriamo con grandi studi nazionali e internazionali che ci chiedono la fornitura di wallpaper o pannelli decorativi per catene di alberghi, uffici, punti vendita monomarca – tutte soluzioni studiate e prodotte su misura. Dall’altro, c’è il mondo dei negozi di mobili e di arredamento e dei privati. Un mondo che sta cambiando, laddove l’avvento di internet e dei social media ne sta trasformando le dinamiche: la distanza tra fornitore e cliente finale tende ad accorciarsi grazie alla possibilità di trovare informazioni e gestire i contatti direttamente online. Per entrambi i segmenti, prevale la dimensione internazionale: attualmente, la derivazione del fatturato si divide tra 30% Italia e 70% estero.
Quali le sfide nell’interior decoration? Tecnografica Italian Wallcoverings è entrata nel mercato dell’interior decoration posizionandosi nella fascia più alta. I nostri sono prodotti di alto livello, in termini di qualità, di materiali e di prestazioni. E, di conseguenza, anche in termini di costi. La nostra sfida – che corrisponde agli obiettivi del business plan iniziale – è quella di arrivare a integrare l’offerta attuale con un prodotto di fascia media e medio-alta, caratterizzato dalla medesima qualità, ma proposto a un prezzo più competitivo. Per raggiungere questo obiettivo, il primo passo riguarda l’aumento della capacità produttiva ed è perciò in quella direzione che stiamo orientando il nostro operato.
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interior inchiesta
Esempio di arredo proposto da HP a Heimtextil. Concept a cura di Trendease International. Design di ATA Designs.
Creatività senza limiti, materiali à gogo, personalizzazione estrema: tutta una questione di... tecnologia!
Chi meglio dei fornitori di tecnologia può raccontarci il risvolto tecnologico della rivoluzione digitale nell’interior decoration? Ci siamo rivolti ad alcuni di loro per esplorarne la visione del mercato e dei trend e conoscerne le aspettative in ambito di applicazioni e di materiali. E, naturalmente, per scoprire il best delle soluzioni di ultima generazione destinate all’home décor.
di Paola Bonfanti
1. Quali sono i vantaggi legati al crescente utilizzo della stampa digitale in ambito di interior decoration? 2. In quali segmenti applicativi la stampa digitale avrà maggiore sviluppo? 3. A livello di materiali, quali sono le ultime frontiere varcate dalla stampa digitale? 4. Quali sono le vostre soluzioni di punta per l’interior decoration? 21
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interior inchiesta
AGFA GRAPHICS
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Massimo Costa
inkjet sales manager
La stampa digitale, anche a fronte della sua crescente diffusione, sta ampliando notevolmente la tipologia di prodotti e di materiali stampabili, rendendo così possibile la personalizzazione di ambienti, siano essi negozi, alberghi, uffici o spazi commerciali. Le ultime innovazioni tecnologiche offrono enormi possibilità in termini di applicazioni nell’ambito della decorazione degli interni: architetti e interior designer cominciano a comprenderne il potenziale e il risultato sono nuove soluzioni fortemente creative, capaci di spalancare prospettive e proposte uniche e avvincenti.
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È fondamentale distinguere almeno due categorie, la stampa su materiali rigidi e la stampa su supporti tessili. In ambito di materiali rigidi, la tendenza è quella di proporre soluzioni di stampa sempre più coinvolgenti dal punto di vista sensoriale, come la stampa multi-layer tattile o l’utilizzo di effetti tridimensionali realizzati attraverso vernici, ovvero applicazioni che permettano di presentare qualcosa di unico e differenziante. Altra applicazione molto apprezzata, gli effetti lenticolari realizzati con stampa digitale, molto più semplici ed economici da creare rispetto al
passato. In casa Agfa utilizziamo il termine di “Elevated Print” per indicare proprio queste stampe a maggior valore aggiunto. Per quanto riguarda la stampa su supporti tessili, da più tempo indirizzata sulle soluzioni digitali, la tendenza è quella di proporre soluzioni innovative anche nell’arredamento delle abitazioni o degli uffici, puntando su stoffe e tessuti altamente personalizzati. Infine, non va dimenticato il mondo della stampa da parati che, grazie alla tecnologia digitale, ha conosciuto un nuovo boom ed è oggi in forte crescita.
luzioni di stampa inkjet di grande formato hanno giocato un ruolo significativo nell’evoluzione delle applicazioni per l’interior décor, mentre le più recenti soluzioni di stampa in rilievo stanno aprendo le porte ad applicazioni speciali: la possibilità di stampare più livelli su un singolo supporto consente di ottenere effetti che simulano le superfici materiche, goffrate, gli effetti metallici e le lettere in rilievo.
tive e accattivanti nel settore, in rapida espansione, della stampa industriale. La stampa inkjet si presta facilmente a molteplici applicazioni che interessano le abitazioni, ma anche gli spazi lavorativi. Le case devono riflettere il gusto personale di chi le abita e gli ambienti lavorativi stimolare il personale e a rafforzare l’identità del brand. Un cambio di prospettiva che, oltre a essere un’esigenza, rappresenta una straordinaria opportunità per quei fornitori di servizi di stampa pronti a cogliere i vantaggi offerti dalle più avanzate tecnologie e dalla consulenza più esperta, diversificando e ampliando la propria offerta a seconda delle esigenze del mercato.
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Nell’ambito dell’interior decoration, cresce l’utilizzo dei materiali plastici, nelle loro varie forme e composizioni, e dell’alluminio composito. Oltre a questi, vale la pena ribadire il sempre più ampio utilizzo di tessuti personalizzati.
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Agfa propone al mercato un vasto assortimento di sistemi di stampa digitale, con soluzioni entry level, come i modelli UV ibridi della gamma Anapurna LED, e soluzioni di carattere industriale e a elevata produttività, come Jeti Tauro LED o Jeti Mira LED. Sicuramente, la soluzione che meglio di presta a rispondere ai trend attuali della decorazione degli interni è Jeti Mira LED, un sistema di stampa che offre la possibilità di stampare in modalità multi-layer e di applicare, tramite vernice, effetti glossy o lenticolari. Inoltre, essendo un plotter di stampa a piano fisso, permette di raggiungere una elevata qualità e consente più facilmente la stampa di materiali particolarmente pesanti. Per quanto riguarda il mercato del soft signage e della stampa dei tessuti, proponiamo Avinci DX3200.
canon
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Walter Bano
industrial and production solutions director
La tecnologia digitale offre ai designer e ai loro fornitori maggiore libertà rispetto alla stampa tradizionale. Per gli architetti di interni, la stampa digitale è in grado di liberare un vasto potenziale creativo e commerciale, rendendo possibile l’esplorazione di nuovi modi per soddisfare le esigenze di un cliente sempre più interessato alla personalizzazione come elemento distintivo dello spazio abitativo e lavorativo. I designer hanno a disposizione infinite opportunità di collaborare con print service provider e fornitori di tecnologie specializzati, per dare vita agli spazi in modo innovativo. Senza il bisogno di produrre elevati volumi di stampa si riduce il rischio d’impresa, lasciando spazio a immaginazione e sperimentazione. Le so-
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La stampa digitale inkjet ha un potenziale eccezionale che sta rivoluzionando il mercato globale del décor, permettendo di spingersi oltre i confini tradizionali della stampa e di studiare servizi ad hoc flessibili che soddisfino al meglio le aspettative dei clienti. La stampa digitale per la decorazione degli interni sta trasformando i luoghi in cui abitiamo. Da stampe di lusso per gli hotel a vetro stampato per gli uffici, stampe fotografiche da parete per i negozi e carte da parati personalizzate, le decorazioni per interni rappresentano una delle applicazioni più crea-
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La stampa digitale può essere utilizzata su una vastissima gamma di supporti e materiali: vetro, ceramica, legno, pavimentazioni e materiali da costruzione sintetici sono solo alcuni esempi. E infinite sono le potenzialità di personalizzazione offerte dalle nuove tecnologie di stampa Canon che permet-
tono di sviluppare al massimo il potenziale della creatività, innovando il settore per renderlo coerente con la continua ricerca di novità da parte dell’industria e del mondo della decorazione d’interni.
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Aumentare la capacità produttiva e liberare la creatività sono al centro delle priorità per la maggior parte degli operatori di stampa del settore del grande formato. Per questo Canon ha realizzato una serie di innovazioni che possono aiutare i clienti a incrementare la produzione, a gestire crescenti volumi di lavoro e a soddisfare scadenze sempre più pressanti. La stampante roll-to-roll ad alta velocità Océ Colorado 1640 ha rivoluzionato il mercato della stampa digitale per le applicazioni grafiche e industriali. Dotata di tecnologia Canon UVgel, rappresenta la soluzione ideale per potenziare la produttività del cliente velocizzando i processi end-to-end. A Océ Colorado si aggiungono le stampanti UV flatbed Océ Arizona.
FENIX DIGITAL GROUP
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Dario Zocco Ramazzo marketing coordinator
La tecnologia di stampa digitale per l’interior decoration nasce per superare i limiti della tecnologia analogica nello stesso mercato, anche a parità di standard qualitativi. Ogni nicchia dell’interior decoration ottiene vantaggi dalla stampa digitale e sono innumerevoli, dalla riduzione della componente inquinante del processo fino alla riduzione dei costi degli impianti produttivi, al superamento del limite del rapporto del disegno, legato alla matrice analogica, all’eliminazione delle giacenze di magazzino. Per gli interior designer, un vantaggio fondamentale della stampa digitale è quello di poter lanciare in stampa immediatamente il progetto grafico, non appena terminato. Il più recente vantaggio in termini di tempo riguarda il settore specifico della carta da parati – ed equivale anche all’ultima rivoluzione in questo mercato dal 1750 ad oggi – e risiede nella possibilità di stampare in digitale anche l’effetto di rilievo tridimensionale, perfettamente a registro con la
stampa sottostante o in modo indipendente dalla grafica sottostante in base ai desideri del designer o del cliente finale.
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La stampa digitale ha raggiunto tutti i segmenti di mercato dell’interior decoration, grazie alla possibilità di stampare su vetro, legno, ceramica, tessile, metalli. Ogni settore è stato esplorato dal punto di vista della versatilità e, in alcuni casi, anche della produttività: tessile, ceramica e vetro hanno già soluzioni con tecnologia single pass operative nel mondo. Detto questo, credo che il segmento con le maggiori potenzialità di crescita sia quello della carta da parati con effetti 3D digitali: la tecnologia è nuovissima – la prima installazione a livello mondiale è degli inizi del 2018 – ed è pertanto destinata a una straordinaria evoluzione nei prossimi anni. Un altro segmento interessante è quello dell’industria della trasformazione del legno, legata agli effetti di nobilitazione e a necessità di struttura.
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Uno dei materiali alla ribalta è il tessuto non tessuto. Il suo successo è strettamente legato all’avvento della tecnologia digitale di Veika Dimense per la creazione in singolo passaggio di stampa e rilievo 3D con inchiostri a base acqua, su supporti ecocompatibili e privi di PVC. Una rivoluzione che in pochissimi mesi ha determinato la trasformazione del materiale di tipo nonwoven, rendendolo conformabile a superfici planari e non, e di conseguenza adattabile ai mercati più incredibili: packaging e imballaggi personalizzati e limited edition, calendari e cartoline, promozionale e orologeria, grande distribuzione, fino a fotoquadri, pannelli sinottici, simulazioni materiche per i mercati della moda e della pelletteria, colonne espositive o decorative e varie applicazioni nell’ambito del display graphics fortemente innovative.
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Fenix Digital Group intercetta e anticipa le esigenze del mercato dell’interior deco-
ration. Il portafoglio di tecnologie di stampa digitale di punta, vendute in esclusiva in Italia, comprende Veika Dimensor S e la gamma di stampanti di swissQprint. La prima è la soluzione ideale per la decorazione degli interni in quanto è la prima e unica tecnologia al mondo che offre un processo produttivo pulito ed ecosostenibile per la stampa inkjet in un solo passaggio per la creazione di effetti tridimensionali. Il risultato finale è conforme o qualitativamente superiore agli standard (ISO e DIN) che normano il complesso mercato dei parati stampati e formati. Invece, swissQprint è il brand di punta per la stampa UV-LED diretta con piano fisso per tutti i materiali da interno, rigidi o flessibili, quali legno, melamminico, metallo, rivestimenti in pelle, vetro e anche ceramica. Grazie alla Gold Partnership in Italia con HP, Fenix Digital Group veicola come tecnologia di punta per l’industria dei parati HP Latex 3600 e HP Latex 3200.
FUJIFILM
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Roberto Gambarotta, wide format & inkjet business manager
La stampa digitale per l’arredamento d’interni sta diventando sempre più popolare per via della tendenza a richiedere personalizzazione, tempi di consegna rapidi e grafica di alta qualità. Oggi sono sempre più numerosi i clienti interessati a soluzioni di stampa in grado di fornire immagini di qualità sorprendente, in un ambiente che richiede emissioni ridotte e pratiche di produzione affidabili. Con le tecnologie digitali la qualità finale è eccellente, nel primo metro come nel centesimo, la chiarezza e la densità
del colore non cambia, e ciò garantisce dei prodotti uniformi, nitidi e dall’aspetto strabiliante. Nell’insieme, la qualità e la velocità con cui il prodotto arriva al cliente finale aumenta il livello di soddisfazione, per questo il digitale sta diventando sempre più rilevante in questo mercato.
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Oggi le tecnologie più avanzate permettono di stampare su un’ampia gamma di materiali, anche i più innovativi, aprendo la strada a svariati segmenti applicativi. Alcuni esempi sono i tessuti, la pelle, le applicazioni speciali con supporti in fibra di carbonio e resine per pavimentazioni, pannelli intonacati (trompe l’oeil murals), stampa su vetro e materiali termoformabili per la personalizzazione di lampade e oggettistica in materiali plastici (polistirene, metacrilato), la stampa su legno per la realizzazione di mobili decorati e, non
ultimo, la personalizzazione di carta da parati. Per rendere possibili queste applicazioni, Fujifilm ha sviluppato una gamma di inchiostri dedicati, volti a consentire a designer e architetti di sperimentare nuove soluzioni. Questi inchiostri permettono di rispondere alle più svariate esigenze del mercato, aumentando sia l’adesione su differenti tipologie di materiali, sia le proprietà di estensione a caldo. I designer hanno, inoltre, la certezza che le stampe finali saranno ecologiche e conformi ai limiti sulle emissioni, dato che rispettano tutti i requisiti normativi e possiedono le certificazioni GreenGuard GOLD.
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Nel nostro ampio portfolio sono molte le tecnologie che ci permettono di soddisfare appieno le esigenze del mercato dell’interior decoration. A partire da Acuity Led 1600 R, che
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grazie alle principali tecnologie di inchiostri e testine di stampa Fujifilm, inclusa la tecnologia di polimerizzazione UV a basso consumo di energia, è un’affidabile macchina di produzione alimentata a bobina, costruita per offrire risultati eccezionali a costi ridotti. Altro prodotto di punta, la nuova Acuity Led40, che consente di ottenere immagini di qualità quasi fotografica in una vasta gamma di applicazioni creative. Infine, vale la pena di ricordare le soluzioni più industriali di Fujifilm, come Acuity B1 e OnsetX3, dotate di una capacità produttiva di oltre 1000 mq/h e in grado di stampare con grande qualità elevate tirature di stampa. Naturalmente, ogni macchina risponde a esigenze differenti e possiede proprietà diverse, per tale ragione andrà configurata e valutata a seconda delle necessità.
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interior inchiesta
OKI europE
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Romano Zanon
general manager South Europe Regional Marketing
L’interior decoration è un ambito applicativo naturalmente predisposto alla personalizzazione, in cui si è costantemente alla ricerca di elementi tailor made e di quei particolari che devono necessariamente differenziare e gratificare il cliente finale. La stampa digitale si colloca in questo settore con tutta la naturalezza di una tecnologia che è nata appositamente per realizzare il singolo elemento, l’oggetto esclusivo e le limited edition. E tutto questo, coniugando costi estremamente accessibili con una qualità realizzativa eccellente. La versatilità è un altro formidabile punto di forza della stampa digitale. Questo grazie alla varietà di materiali ed elementi di arredo sui quali è possibile stampare, sia
in maniera diretta sia utilizzando supporti transfer. Un orizzonte applicativo praticamente infinito, in cui c’è spazio per tutti, dalle soluzioni di stampa wide format fino a quelle a foglio.
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Abbiamo notato una grandissima ascesa della richiesta di soluzioni per la stampa di carte da parati. Le wallpaper trovano sempre più spazio e apprezzamento non solo per gli allestimenti POP, ma anche per la decorazione di abitazioni private. Il rapporto tra costi e risultato finale è indubbiamente allettante, soprattutto quando si paragona a una tinteggiatura. Inoltre, l’applicazione è semplice e veloce e anche qui il solo limite è la fantasia del cliente finale.
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La stampa digitale permette la personalizzazione più o meno di qualsiasi tipo di materiale, sia sintetico sia naturale. Una possibilità che nell’interior decoration ha favorito il cambiamento delle dinamiche della richiesta, più orientata verso prodotti unici, individuali e ondemand. La personalizzazione è in crescita soprattutto quando si parla di tessuti, legno, ceramica e pelle. Uno dei trend è la realizzazione di immagini coordinate, da riprodurre anche su oggetti ed elementi di arredo. In questo caso la tecnologia di stampa digitale transfer consente di personalizzare un’ampia tipologia di prodotti per la home decoration, che per il cliente finale diventano estremamente attraenti.
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Altro segmento in forte espansione e di grande interesse per Ricoh è quello della riproduzione di stampe d’arte. Di recente abbiamo collaborato con Gibellina PhotoRoad, il primo e unico festival di fotografia “all’aperto” d’Italia e uno dei pochi al mondo, situato a Gibellina (TP). La mostra all’aperto è stata stampata mediante tecnologia Latex Ricoh da Eliografia Amenta di Palermo.
stando un pubblico sempre più attento a dettagli luccicanti, superfici metallizzate e materiali che riflettono la luce.
OKI propone un’offerta completa, con soluzioni di stampa transfer – come le Serie Pro8432WT e Pro9000 – e soluzioni wide format, come ColorPainter M-64s e ColorPainter E64s. Le ColorPainter sono ideali per la stampa di materiali flessibili e vengono particolarmente apprezzate per la realizzazione di wallpaper, grazie alla combinazione tra alta definizione di stampa, colori brillanti e nessun odore percepibile. Caratteristiche che le rendono idonee per rispondere alle esigenze dell’interior decoration. Le Serie Pro, grazie alla loro versatilità, sono efficaci nel conferire unicità a oggetti di uso comune, come cuscini, soprammobili e suppellettili, e nel renderli elementi di design.
RICOH ITALIA
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Ilaria Vivi
channel marketing, Commercial and Industrial Printing Group
Con la stampa digitale l’interior decoration entra in una nuova era fatta di personalizzazione e produzione on demand. Per cogliere appieno le opportunità offerte, è fondamentale che tutte le figure della filiera produttiva – architetto, designer, stampatore – siano tra loro connesse. L’architetto, ad esempio, è sempre stato propenso a progettare in modo creativo, ma creatività e fantasia si scontravano con la fattibilità del progetto. La stampa digitale ha risolto gran parte dei limiti produttivi tanto che oggi è possibile proporre al mercato soluzioni ottimali da un punto di vista tecnico, applicativo, funzionale ed economico. Infine, un vantaggio intrinseco della stampa digitale riguarda il tema ecologico nei processi, nelle tecnologie e nei materiali.
Ricoh stampa “Sputnik” di Joan Fontcuberta in una mostra all’aperto sulla facciata del Padiglione 20 dei Cantieri della Zisa (PA).
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Quello dell’interior decoration è un universo in continua evoluzione che segue i trend e i gusti del grande pubblico. Grazie al lavoro di architetti e designer, si tratta di un mercato in cui la creatività la fa da padrona. La stampa digitale ha dato un nuovo impulso al settore anche grazie alla possibilità di realizzare piccole tirature e addirittura pezzi unici con un livello di personalizzazione mai visto prima, mantenendo però un prezzo accessibile. La customizzazione è diventata uno degli elementi dominanti nel progetto, con un solo limite: la fantasia. Oltre alla ormai conosciuta carta da parati, stampata in fantasie sempre più vibranti, un segmento in continua crescita è quello del wrapping in una logica di riqualificazione degli ambienti e non più solo per l’automotive. Ante di mobili, sedie, tavoli e armadi: tutto può essere wrappato e prendere nuova vita. Anche gli elettrodomestici, altrimenti minimal nei colori e asettici rispetto a pareti multi-color, possono essere resi omogenei all’ambiente circostante.
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I supporti innovativi sono sicuramente una delle nuove frontiere che stanno cambiando il mercato e l’approccio allo stesso. Carte da parati multicolore, vetro, tessuto, legno, alluminio vengono stampati e personalizzati seguendo le specifiche richieste di ogni cliente. Anche gli oggetti e i complementi di arredo customizzati one to one sono ormai accessibili al consumatore finale. Da non dimenticare, tra le ultime tendenze, la ricerca da parte dei produttori di materiali che ottimizzino la stampa digitale e che la rendano sempre più affascinante. Il mirror – il famoso effetto specchio – sta conqui-
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Sempre attenta alle tendenze del mercato, Ricoh sviluppa tecnologie che aiutano il settore a cogliere tutte le opportunità fin qui descritte. Ad esempio, la stampa del bianco è uno dei caratteri distintivi dell’offerta Ricoh. Con la soluzione flatbed Pro T7210 è possibile stampare su materiali rigidi come vetro, legno, alluminio, per una personalizzazione degli ambienti e per la creazione di vere e proprie aree comunicative. Dopo la presentazione in anteprima a Viscom 2018, quest’anno Ricoh scende in campo con la serie Latex Ricoh Pro L5100 che potenzia la capacità produttiva degli stampatori, ampliando il ventaglio di applicazioni anche grazie al White. Ricoh punta sulla collaborazione con produttori di materiali, progettisti e stampatori per indirizzare le attività di ricerca e sviluppo centrate sul tema della sostenibilità.
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interior inchiesta
HP ITALY
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Roberto Giorgio regional manager Large Format
Il mondo dell’interior decoration è un microcosmo in perenne trasformazione. Al centro si trova il consumatore, colto non solo nel suo lato più tangibile, ma anche in quello più intimo e personale, mentre a dare impulso al cambiamento è il desiderio continuo di innovazione. In questo contesto, personalizzare i propri spazi e “rendere casa” ogni ambiente è il desiderio di ognuno di noi, ed è qui che entra in gioco la stampa digitale. Questa tecnologia rappresenta, infatti, un ottimo alleato della ricerca di decorazione e personalizzazione degli ambienti interni in quanto permette di realizzare pezzi unici in modo veloce e conveniente. Inoltre, grazie al progresso e al costante avanzamento tecnologico è oggi possibile ottenere stampe di ottima qualità, utilizzando i materiali più diversi. Un ulteriore vantaggio è sicuramente la velocità di produzione, che permette di stare al passo con volatilità delle tendenze,
rendendo il bello sempre più alla portata di tutti.
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Il potere dirompente della stampa digitale nell’interior decoration sta prendendo piede in molti segmenti, dal retail agli ambienti domestici, fino a mercati verticali come l’hospitality. Per gli architetti di interni, la stampa digitale è in grado di liberare un vasto potenziale creativo e commerciale. I designer hanno invece a disposizione infinite opportunità di collaborare con i fornitori di tecnologie specializzati per dare vita in modo innovativo agli spazi. Altra tendenza da non trascurare, poiché offre alla stampa digitale terreno fertile per crescere, è legata allo sviluppo delle piattaforme social: gli utenti digitali sono influenzati dalle immagini online, di conseguenza, il visual e l’estetica di ristoranti, bar e stanze di hotel risultano a volte più importanti dei servizi offerti. Questa tendenza fa sì che i commercianti prestino sempre più attenzione al modo in cui sono decorati e personalizzati i
loro ambienti, un’attitudine che accresce l’importanza del ruolo della stampa digitale nell’interior decoration.
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Oltre alle applicazioni più comuni e diffuse già da tempo – come tappezzerie, banner pubblicitari, cartellonistica in generale (outdoor oppure indoor) – la stampa digitale si approccia a mondi più particolari e settoriali, dal wrapping alla stampa su tessuto, con una varietà immensa di possibili applicazioni su tessuti sintetici o naturali. La comparsa di questi materiali – abbinati a tecnologie di ultima generazione, come HP Latex – consente di realizzare applicazioni per l’home décor altamente creative, in bassi volumi, caratterizzate da elevata resistenza ed ecocompatibili.
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Nel portafoglio di tecnologie di stampa HP per gli elementi decorativi e di arredo, spicca la tecnologia HP Latex. In questo ambito, HP ha di recente annunciato una nuova gamma di tessuti durevoli certificati per le stampanti HP Latex, per realizzare stampe per usi pubblicitari e applicazioni di arredamento d’interni, combinando robustezza e straordinaria qualità di stampa con i vantaggi della tecnologia HP Latex a base acqua. Proprio l’ampia gamma di nuovi tessuti, forniti da produttori selezionati, espande le possibilità per la stampa HP Latex di materiali pubblicitari, consentendo di creare nuove applicazioni quali tende, cuscini, paralumi e borse, in materiali come cotone 100%, misto linocotone o poliestere.
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textile TeCnOLOGiA
Presentata ufficialmente in occasione di una open house internazionale presso il quartier generale di Grassobbio (Bergamo), EFI Reggiani BOLT suggella un percorso di crescita strategica e tecnologica intensa, che ha visto EFI Reggiani rinnovare – nell’arco degli ultimi 15 mesi – l’intero portfolio di soluzioni per il settore della stampa tessile digitale
di Paola Bonfanti
Debutta BOLT, la single pass di Reggiani EFI Reggiani entra nel segmento della stampa tessile digitale single pass. Il primo sistema di stampa inkjet a singolo passaggio dell’azienda – EFI Reggiani BOLT – è stato presentato ufficialmente in occasione di una open house internazionale presso il quartier generale di Grassobbio (Bergamo). Gli ospiti presenti – circa trecento persone tra clienti e agenti, analisti e giornalisti di settore provenienti da tutto il mondo – hanno potuto vedere la nuova BOLT in azione. “I 70 anni di storia di Reggiani e il know how nella stampa analogica a volumi elevati insieme al know how globale dei nostri colleghi di EFI nella tecnologia single pass, da un lato, e il lavoro svolto nell’ascoltare le esigenze dei clienti nel settore tessile, dall’altro, ci hanno consentito di ottenere risultati incredibili con la nostra più recente tecnologia di stampa”, ha dichiarato Adele Genoni, vicepresidente e direttore generale di EFI Reggiani. “EFI Reggiani BOLT ridefinisce le regole
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della stampa tessile digitale single pass, offrendo una resa e una qualità superiori con un ritorno sull’investimento estremamente competitivo per i clienti”. Presente all’evento anche il nuovo CEO di EFI, Bill Muir, subentrato a Guy Gecht lo scorso ottobre. “Oggi festeggio il mio primo mese in EFI” ha dichiarato Muir. “Sono impressionato – e sono sicuro che lo sarete anche voi – da ciò che il team di EFI Reggiani ha realizzato in termini di innovazione nella stampa tessile digitale”.
Adele Genoni, vicepresidente e direttore generale EFI Reggiani.
Una single pass “next gen” Quali sono le caratteristiche di EFI Reggiani BOLT? Si tratta di un sistema di stampa inkjet single pass compatto grazie alla scelta di adottare beam estraibili che consentono di contenere la macchina in uno spazio di 10x6x4 metri (asciugatoio escluso) – l’ingombro è del 30% inferiore rispetto a quello dei sistemi di stampa single pass presenti sul mercato. Con configurazione a 8 colori, BOLT monta testine di stampa innovative – sviluppate in collaborazione (e in esclusiva) con Fujifilm Dimatix – a ricircolo continuo e bassa manutenzione. In particolare, EFI Reggiani ha implementato le funzioni di manutenzione, introducendo un sistema di pulizia senza contatto per prolungare la vita utile delle testine di stampa e incrementarne qualità e prestazioni. Tali requisiti consentono, inoltre, di abbattere i tempi di fermo macchina e di garantire velocità di produzione molto elevate: il sistema raggiunge
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textile tECNOLOGiA
2. Nastro trasportatore ad alta precisione a garanzia di velocità e accuratezza
3. Unità di stampa compatta con gruppi di stampa estraibili per assicurare un accesso immediato alle testine di stampa e agli inchiostri
1. Sistema proprietario di carico e scarico del tessuto
4. Unità di asciugatura con filtri removibili e pannelli di isolamento per ridurre la dispersione del calore
5. Teste di stampa – sviluppate con Fujifilm Dimatix – con un concept innovativo legato al ricircolo continuo e a manutenzione minima
Bill Muir, CEO di EFI.
i 60 metri al minuto e può arrivare fino a 90 metri al minuto con una risoluzione di 600x600 dpi. La risoluzione di stampa massima consentita è di 600x4800 dpi. La single pass di EFI Reggiani offre una dimensione variabile delle gocce, da 5 a 30 picolitri, permettendo flessibilità nei disegni, maggiore accuratezza e migliore copertura. Gli inchiostri – sviluppati ad hoc da EFI Reggiani per BOLT – sono eco friendly e a base acqua: al momento il sistema single pass è disponibile con inchiostri reattivi, mentre versioni con le altre categorie di inchiostri tessili saranno introdotte nei prossimi mesi. Altra peculiarità di BOLT, un IP proprietario con tecnologie digitali e rotative: il sistema di stampa può integrare – come funzionalità opzionale – una o più stazioni di stampa analogica per consentire di creare effetti e lavorazioni speciali. La nuova single pass di EFI Reggiani è Fiery Driven, dotata di un DFE EFI Fiery con tecnologie RIP e di gestione del colore su un hardware con struttura blade Fiery XB per garantire le massime prestazioni. Le tecnologie Fiery sono state sviluppate per consentire
di ottenere risultati di stampa vivaci, inclusi una saturazione elevata senza compromettere i dettagli e colori complessi e uniformi anche quando si utilizza la modalità di stampa più rapida.
Evoluzione nel digital textile La open house di EFI Reggiani è stata anche l’occasione per fare il punto sull’evoluzione tecnologica dell’azienda nel digital textile e sul conseguente ampliamento del portfolio. “Il lancio di BOLT si colloca all’interno di una strategia di crescita intensa, che ci ha portato a innovare per intero il nostro portfolio digitale. Negli ultimi 15 mesi abbiamo sviluppato una serie di soluzioni di stampa scanning all’avanguardia e di nuova generazione – lanciandone uno a trimestre”, ha dichiarato
6. Sistema di erogazione dell’inchiostro sviluppato per le testine di stampa di BOLT
Adele Genoni. La visita allo stabilimento produttivo di Grassobbio – che ha preceduto la presentazione ufficiale di EFI Reggiani BOLT – è stata, di fatto, una passeggiata tra i sistemi di stampa tessile digitale scanning più innovativi dell’azienda. Tra questi, FabriVU 340i (lanciato nel primo trimestre 2018), un sistema di stampa a sublimazione diretta all-in-one, con inchiostri dispersi e fiissazione in linea, ideale per il mondo del soft signage, e COLORS, un sistema di stampa digitale a 12 colori – lanciato nel secondo trimestre 2018 e già best seller di EFI Reggiani – che consente di ottenere colori molto intensi e una qualità di stampa molto elevata per la massima qualità. E, ancora, TERRA Gold – della serie TERRA – una soluzione per la stampa diretta su tessuto – rivolta all’universo del fashion – caratterizzata da produttività elevata (16 teste di stampa per una velocità di 325 mq/ora) e da un processo di polimerizzazione inline più green ed efficiente, grazie all’inchiostro a pigmenti TERRA (lanciato nel terzo trimestre 2018), un prodotto green con soluzione legante che offre una polimerizzazione integrata e un processo più veloce.
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7. Sistema di pulizia senza contatto per prolungare la vita utile delle testine di stampa e unità scanner per la calibrazione dei colori e l’allineamento delle teste di stampa
Alcune delle caratteristiche innovative di EFI Reggiani BOLT, una soluzione destinata - secondo EFI Reggiani a “riscrivere la storia della tecnologia digitale tessile single pass”.
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textile @heimtextil
Inizio d’anno esuberante per il textile
a Heimtextil Con un nuovo padiglione e una serie di lanci di prodotto, la stampa tessile digitale è stata tra i protagonisti di Heimtextil, la manifestazione fieristica dedicata all’universo del tessile per l’interor decoration e il contract. E mentre la decorazione dei tessuti per gli interni è sempre più personalizzata, crescono proposte e interesse per il mondo della carta da parati
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Corridoi pieni, visitatori di qualità e un mood generale positivo e ottimista verso il futuro: tutto questo si è respirato a Heimtextil, la principale manifestazione fieristica del tessile per l’interior decoration e il contract a livello europeo, svoltasi dall’8 all’11 gennaio scorsi presso il polo fieristico di Francoforte. Il primo appuntamento dell’anno per il settore del textile ha visto la partecipazione di 3.025 espositori provenienti da 65 Paesi – una presenza che ha superato quella del 2018 (pari a 2.975 espositori per 64 Paesi rappresentati) e che ha stabilito il record degli ultimi 15 anni. Per quanto riguarda i visitatori, sono stati circa 67.500 (contro i 68.500 del 2018) in rappresentanza di 156 Paesi. Il calo rispetto alla precedente
edizione è stato compensato dalla tipologia e dalla qualità del pubblico, secondo quanto riportato dagli espositori stessi. Lo ha spiegato Detlef Braun, membro del Board of Management di Messe Frankfurt: “Gli espositori sono stati colpiti dalla qualità dei visitatori, la maggior parte dei quali rivestiva ruoli decisionali nella propria azienda, e dal numero e dalla portata internazionale dei nuovi contatti sviluppati nell’arco dei quattro giorni di fiera. Questo riscontro più che positivo porta Heimtextil a stabilire un nuovo benchmark”.
Nel cuore dello show L’edizione 2019 si è svolta all’insegna del cambiamento, legato sia al restyling del polo fieristico di Messe Frankfurt – e alla
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textile @heimtextil
Un tour nel digital textile printing ALEPH Focus sul pigmento tessile per Aleph a Heimtextil. L’azienda ha presentato il sistema di stampa Aleph LaForte 200, in altezza 190 cm, equipaggiato con inchiostri a pigmento proprietari, dotato di otto testine di stampa distribuite su due file e in grado di raggiungere una velocità di 200 mq/ora. Riflettori puntati anche su I-PIGMENT ALEPH, i nuovi inchiostri a pigmento che non necessitano di pre e post trattamento e garantiscono solidità e brillantezza colore grazie a un binder innovativo con caratteristiche di ultra-aggrappaggio alla fibra. Solidità e brillantezza che possono essere ulteriormente migliorate in caso di fibre speciali grazie ai nuovi pre e post trattamenti sviluppati da Aleph nel corso del 2018. “L’ultima edizione di Heimtextil ha dimostrato che c’è molta voglia di migrare dal tradizionale al digitale nei diversi segmenti del tessile”, ha spiegato Alessandro Manes, CEO di Aleph. “Abbiamo ricevuto moltissime visite da parte di aziende interessate alla stampa tessile digitale e, in particolare, al pigmento per la maggiore semplicità nella gestione del processo di produzione”. Foto: Messe Frankfurt GmbH / Pietro Sutera
EPSON Ambientazione living e un disegno suggestivo per Epson. L’azienda giapponese ha interpretato il tema di Heimtextil 2019 – Toward Utopia – con la tecnologia Monna Lisa e con la scelta del Filodendro Utopico, proveniente dall’archivio della società di tessuto per l’arredo, quale disegno centrale degli elementi esposti. Sviluppati e realizzati in collaborazione con Brochier, brand di tessuti d’arredamento di alta gamma, gli elementi di arredo dello stand – quali divano, poltrone, pouf, tende e tappeto – sono stati stampati con le soluzioni di stampa diretta della famiglia Monna Lisa. Accanto all’area arredata, Epson ha proposto – in attività demo – i seguenti sistemi di stampa: SureColor SC-S80600, ideale per la stampa di carta da parati; SureColor SC-F9300, per la stampa tessile a sublimazione, idonea per la personalizzazione di articoli per la casa e la realizzazione di oggetti tridimensionali stampati come piatti, posate e vasi; SureColor SC-F2100, sistema per la stampa DTG per decorare e personalizzare strofinacci, grembiuli, cuscini e borse.
Foto: Messe Frankfurt GmbH / Pietro Sutera
HP Presente per l’ottavo anno consecutivo, HP ha puntato i riflettori sulla tecnologia Latex. Come? Attraverso il proprio stand. Curato dalla designer Jennifer Castoldi, con la collaborazione della surface designer Jennifer Hunt, lo stand si è trasformato in una vetrina di applicazioni possibili. I materiali, in particolare, hanno giocato un ruolo fondamentale: tappezzeria, tendaggi, veneziane, cuscini decorativi, rivestimenti murali, tessuti acustici, tessuti per esterni ed ecopelle, ogni singolo prodotto in esposizione è stato rivestito tramite applicazioni stampate in digitale con la tecnologia HP. Del resto, la multinazionale continua ad ampliare il portfolio di tessuti per la tecnologia Latex. Degli oltre 20 nuovi prodotti tessili disponibili, i più interessanti per il 2019 includono i materiali per applicazioni su finestre realizzati con rifiuti marini bonificati e una tela stampabile composta al 100% da bottiglie di acqua riciclate.
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textile Un tour nel digital textile printing
@heimtextil
JK GROUP Si chiama Digistar Bellagio, è il primo inchiostro reattivo di JK Group ed è stato presentato in anteprima a Heimtextil 2019. Sviluppato per la stampa diretta su cotone e altre fibre cellulosiche, completa la gamma di inchiostri per il digital textile del brand Kiian Digital e segna l’ingresso definitivo di JK Group nel mondo tessile industriale. La gamma di Digistar Bellagio conta otto colori (CMYK, black e light black, e tre colori spot, quali arancione, rosso e blue), per garantire un’ampia copertura del gamut colore, e offre risultati vividi e brillanti. Risultati che i visitatori di Heimtextil hanno potuto vedere e toccare sullo stand di MS Printing Solutions. I team di esperti delle due aziende – parte di Dover Digital Printing – hanno collaborato alla realizzazione della nuova famiglia di inchiostri: per questo, alla kermesse di Francoforte, sono state proposte dimostrazioni live del nuovo inchiostro sul sistema di stampa tessile digitale JP4 EVO di MS Printing Solutions. Altro focus di JK Group a Heimtextil, l’impegno ambientale. Riflettori puntati, in particolare, sul brand Kiian Digital che – attraverso il programma Textile Standard Compliance Program – contribuisce a rendere le produzioni tessili più sostenibili.
MIMAKI Heimtextil 2019 all’insegna del design per Mimaki. Sullo stand l’azienda ha proposto una serie di opere realizzate da designer di fama internazionale. All’insegna del tema ‘The Fusion of Innovation and Design’, le opere hanno celebrato la stampa digitale in tutte le sue declinazioni di arte, design di interni e moda: prodotte su una varietà di stoffe, tessuti e materiali per interni, hanno messo in luce le caratteristiche e i vantaggi delle soluzioni di Mimaki. Tra i designer che hanno partecipato all’iniziativa, Sigrid Calon e Claire Vos, Anousjka Röben, specializzata nell’ambito delle calzature, e lo studio creativo Deux d’Amsterdam. Tutti i progetti sono stati stampati dall’azienda olandese Textile & More. Mimaki ha voluto sottolineare l’ampiezza delle gamme e delle applicazioni possibili.
MS PRINTING SOLUTIONS JP4 e JP4 EVO, i due modelli della serie JP4 dedicata alla stampa digitale tessile diretta, sono stati i protagonisti dello stand di MS Printing Solutions a Heimtextil. Sistema di stampa aperto, JP4 è equipaggiato con testine Kyocera KJ4B-300 e vanta una capacità produttiva pari a 150 mq/ora @1500 (in configurazione doppia quadricromia CMYK) e a 85 mq/ora @1500 (in configurazione 8 colori). Offre, inoltre, una grande flessibilità grazie alla possibilità di stampare su tessuto e su carta. Il modello in mostra a Heimtextil ha stampato con inchiostri dispersi Digistar Bravo di JK Group. JP4 EVO è un sistema aperto con capacità produttiva industriale: equipaggiato con testine di stampa Kyocera KJ4B-600, raggiunge una velocità pari a 220 mq/ora @1500 (in configurazione doppia quadricromia CMYK) e a 160 mq/hour @1500 (configurazione 8 colori). JP4 EVO è stata sviluppata per la stampa diretta di tessuti non elastici, unendo alla produttività una qualità elevata. Alla kermesse di Francoforte, JP4 EVO ha stampato con Digistar Bellagio, la nuova serie di inchiostri reattivi di JK Group, presentati in anteprima proprio a Heimtextil. Entrambi i modelli JP4 operano in modalità di stampa fino a 16 gocce da 4 a 72 pl.
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XEIKON
Debutto a Heimtextil per Walldeco Discovery Solution, la nuova soluzione end-toend di Xeikon per la produzione di carta da parati. Walldeco Discovery Solution è una piattaforma di stampa entry-level, destinata a produzioni di medi volumi: basata sul sistema di stampa industriale entry-level Xeikon 3050 a quattro colori, è in grado di raggiungere una produttività di 300 mq/ ora a una risoluzione di 1200 dpi. La soluzione include il dispositivo web varnishing module, per l’applicazione di una vernice a base acqua che consente di proteggere e nobilitare lo stampato, e un avvolgitore con rifilo per facilitare la gestione dei rotoli. Walldeco Discovery Solution si affianca a Wall Decoration Suite, la suite produttiva basata su Xeikon CX500 e lanciata un anno fa, ed è stata sviluppata per offrire agli operatori interessati a entrare nel settore della carta da parati una soluzione efficiente, economica e flessibile – supporta, infatti, un’ampia gamma di tessuto non tessuto e consente di realizzare diverse applicazioni. Si tratta di una piattaforma conforme a tutte le normative relative alle emissioni indoor, tra cui la norma EN 15102 per i rivestimenti murali. Inoltre, Walldeco Discovery Solution è scalabile: se utilizzata con un sistema di stampa Xeikon CX500, la piattaforma può raggiungere una produttività di 900 mq/ora.
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textile
conseguente ridistribuzione dei padiglioni – sia al nuovo concept volto a ottimizzare la visita della fiera. Concept che ha puntato su una nuova organizzazione delle aree espositive – anche a fronte dell’aggiunta del padiglione 12 (costruito ex novo) e degli interventi edilizi nei padiglioni 5 e 6 – nonché sull’ampliamento dell’offerta nelle diverse aree di riferimento e sul raggruppamento dei prodotti in categorie target, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza della visita e della fruizione dei diversi contenuti. “Espositori e visitatori hanno accolto tutte le novità della fiera con grande entusiasmo, contribuendo a confermare Heimtextil quale appuntamento di riferimento a livello globale per gli attori dell’industria del tessile”, ha dichiarato Detlef Braun. Tra gli argomenti che hanno catalizzato l’attenzione dei protagonisti della kermesse, la situazione economica attuale e futura legata all’evoluzione dei modelli di business online. “La rapida crescita dell’ecommerce e dei retail online sta mettendo sotto pressione i business tradizionali, dai punti vendita agli store multi brand, a centri commerciali e grandi magazzini. Tutte queste realtà hanno trovato in Heimtextil idee, visioni, prospettive e ispirazioni per capire quale direzione intraprendere per trasformarsi e far fronte alla concorrenza del web”, ha spiegato Braun. Altro argomento centrale alla fiera di Francoforte, la sostenibilità ambientale. Heimtextil ha proposto una ‘green directory’ delle 150 aziende più evolute in termini
Foto: Messe Frankfurt GmbH / Pietro Sutera
@heimtextil
di processi tessili sostenibili, accompagnata da tour e interventi a tema che hanno riscontrato un grande interesse da parte dei visitatori.
Digital Heimtextil Introdotta sei anni fa, la stampa tessile digitale è cresciuta fino ad affermarsi quale area core di Heimtexil. Nel padiglione 3.0 hanno trovato posto aziende protagoniste di questo mercato, quali Aleph, Epson, HP, Mimaki, MS Printing, JK Group. Inoltre, il padiglione del digitale è stato strategicamente posizionato vicino a quello dedicato alla carta da parati (prodotta sempre più spesso con tecnologia digitale), che ha visto la presenza, tra gli altri, di Xeikon e Veika. Del resto, il wallpaper, da sempre diffuso nel Nord Europa e nei Paesi anglofoni, da qualche anno è in grande espansione anche in Italia. A conferma dell’importanza
dell’evento, diversi sono stati i lanci di nuovi prodotti, da Walldeco Discovery Solution di Xeikon, una soluzione end-to-end entry level per il settore della carta da parati, al primo inchiostro reattivo Digitar Bravo di JK Group. Il padiglione 3.0 ha ospitato altre due aree particolarmente interessanti: Trend Space, dedicata a tendenze, ispirazioni e tecnologie orientate al futuro del tessile, e Textile Design, una piattaforma di design alla quale hanno aderito circa 250 studi internazionali, nuovi operatori del mercato e istituti superiori nell’ambito del programma ‘New & Next’, nonché aziende sviluppatrici di CAD/CAM. Sistemi di stampa digitale, tendenze tematiche e design tessile riuniti in un unico padiglione: è così che – nell’ottica del nuovo concept – Heimtextil ha voluto creare un polo di idee, tecnologie futuribili e spunti sulle possibili applicazioni di digital textile.
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profili
comunicazione d’impresa
Design italiano e innovazione giapponese per la nuova Tiger-1800B MkII Debutto ufficiale per la nuova soluzione di punta della serie Tiger di Mimaki, in occasione di una open house internazionale presso la sede italiana di Mimaki Bompan Textile. Una giornata intensa arricchita da interventi di scenario sul settore del digital textile, approfondimenti tecnologici e dimostrazioni live nello showroom dell’azienda.
Mimaki Bompan Textile ha aperto le porte del quartier generale di Tradate (Va) per una open house di respiro internazionale dedicata al mondo della stampa tessile industriale. Protagonista dell’evento Tiger-1800B MkII, il nuovo modello della serie di punta dell’azienda nel digital textile, frutto dell’acquisizione dell’italiana La Meccanica e di un grande lavoro di ricerca e sviluppo condotto nel corso degli ultimi due anni dal team di Mimaki. “Abbiamo lanciato la prima macchina da stampa digitale per il settore tessile 21 anni fa e da allora abbiamo continuato a potenziare la nostra offerta”, ha dichiarato Tobias Sternbeck, general manager della divisione Global Textile Solutions di Mimaki, aprendo i lavori. “Siamo sempre stati molto innovativi, perché nel tempo abbiamo introdotto soluzioni che prima non esistevano. E oggi siamo orgogliosi di presentare Tiger-1800B MkII, una soluzione per produzioni di tipo industriale che vanta una qualità straordinaria nel design e nella robustezza nonché nella definizione e nei colori della stampa”. Risultati che i partecipanti della open house – stamperie e stampatori tessili italiani ed europei, esperti di settore e rappresentanti della stampa specializzata –
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Il panel dei relatori (da sinistra): Mina Maeda, Marco Vanzini, Bert Benckhuysen, Tobias Sternbeck, Mark Sollman.
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profili
comunicazione d’impresa
hanno potuto vedere di persona e toccare con mano grazie alle dimostrazioni live offerte nello showroom dell’azienda.
L’innovazione con una marcia in più The fusion of innovation and design, questo lo slogan scelto per lanciare e promuovere Tiger1800B MkII. Lo ha spiegato Bert Benckhuysen, senior product manager di Mimaki: “Parliamo di ‘fusione di innovazione e design’ per una soluzione che combina il design italiano – stabile e robusto – delle macchine di La Meccanica e l’elettronica di Mimaki. Di fatto, ‘esternamente’ non abbiamo modificato quasi nulla dei prodotti di La Meccanica, incluso il sistema a tappeto proprietario, ma ‘internamente’ abbiamo cambiato tutto attingendo al know how tecnologico di Mimaki”. Tiger-1800B MkII è un sistema di stampa digitale destinato a produzione di elevati volumi. Disponibile sia nella versione direct-to-fabric (stampa diretta su tessuto) sia nella versione a sublimazione, è dotato di una serie di tecnologie innovative destinate a ottimizzarne le prestazioni in termini di qualità e di efficienza operativa. “Tiger-1800B MkII è dotato di MAPS (Mimaki Advanced Pass System), un sistema anti-banding che consente di gestire in modo efficiente – attraverso un algoritmo – la disposizione delle gocce di inchiostro in base a colore, densità e velocità di stampa, e di NRS (Nozzle Recovery System), un sistema di ripristino degli ugelli – in grado di sostituire gli ugelli ostruiti o danneggiati senza interrompere la produzione. Inoltre, Tiger1800B MkII dispone di MCT (Mimaki Circulation Technology), un sistema che garantisce il continuo ricircolo dell’inchiostro, incluse le taniche e le testine di stampa, per evitare la sedimentazione dell’inchiostro e la perdita degli ugelli”, ha spiegato Benckhuysen. Un’altra novità riguarda la presenza di un wiper per ogni testa di stampa, utile per velocizzare le operazioni di cleaning e ridurre i tempi di manutenzione. Disponibile su Tiger-1800B MkII è, poi, il sistema per il controllo automatico dell’alimentazione, che automatizza le operazioni di aggiustamento. Gestito attraverso il software proprietario TXLink 4 Lite, il nuovo sistema utilizza gli inchiostri proprietari di Mimaki, certificati Eco Passport by OEKO-TEX. “Queste sono le novità principali della nuova Tiger-1800B MkII, ma le funzioni introdotte sono molte di più. Abbiamo dedicato molto tempo, molte risorse e molte energie allo sviluppo di questo sistema di stampa ad alta produttività e siamo soddisfatti del risultato e orgogliosi di presentarlo al mercato”. Dimostrazioni live della
nuova piattaforma di Mimaki sono state effettuate nello showroom dell’azienda, che ha lanciato un’altra sfida: “Abbiamo scelto di adottare una strategia di pricing molto competitiva perché siamo convinti che il mercato riconoscerà presto la bontà del prodotto”, ha sottolineato Benckhuysen. Per ribadire impegno e competenza nel digital textile, Mimaki ha ricordato l’acquisizione dell’australiana Rimslow, specializzata nello sviluppo di sistemi di pre e post trattamento tessile, che ha consentito al player giapponese di sviluppare un ecosistema completo per la produzione tessile digitale, con soluzioni quali vaporizzo grande e piccolo, un sistema ibrido di lavaggio e di asciugamento, un sistema per il pretrattamento dei tessuti. In ambito di gestione del workflow, Mimaki ha sviluppato un software proprietario Job Controller per il controllo dei processi di produzione su tutte le macchine del brand giapponese, anche se collocate in siti produttivi differenti.
Prospettive di digital textile Non di sola tecnologia si è parlato alla open house di Mimaki Bompan Textile. L’azienda ha voluto offrire ai propri ospiti spunti di riflessioni e prospettive sul prossimo futuro. E lo ha fatto attraverso l’interessante intervento di Marc Van Parys, esperto di stampa tessile e docente presso l’università di Ghent (Belgio), che ha dato la propria visione sull’evoluzione della stampa tessile digitale, sottolineando l’importanza della capacità di innovare. E, a proposito di inchiostri, ha puntato l’attenzione sull’evoluzione del pigmento, “the next big thing” del digital textile, aprendo però uno scorcio anche su una nuova famiglia di inchiostri che potrebbe presto diventare protagonista, quella dei VAT ink. A chiudere la giornata, la testimonianza dell’azienda polacca Colourama, specializzata nella stampa di abbigliamento e accessori, ma anche di textile per il settore dell’automotive, che – equipaggiata con tecnologia di Mimaki – ha saputo crescere nel mondo tessile, con un percorso fatto di investimenti, sperimentazione e aperture a nuovi segmenti di mercato. Proprio Colourama farà da testimonial per Mimaki, mettendo a disposizione il proprio sito produttivo per mostrare la nuova Tiger-1800B MkII in funzione.
La nuova Tiger-1800B MkII è stata mostrata in funzione nello showroom di Mimaki Bompan Textile. I presenti hanno potuto verificarne di persona l’efficienza produttiva e la qualità della stampa.
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industrial scenari
Da un’indagine di IT Strategies e InPrint una fotografia del settore dell’industrial print. Interessato da un ritrovato ottimismo, guarda con fiducia allo sviluppo e al processo di adozione della tecnologia a getto di inchiostro nei diversi comparti. E riguardo al futuro, ritiene che la sfida non si giochi più sul solo terreno tecnico, ma soprattutto su quello commerciale e della comunicazione.
L’inkjet è pronto a compiere il salto di qualità L’evoluzione della tecnologia a getto di inchiostro sarà alla base della crescita favorevole della stampa industriale. O almeno così la pensano i protagonisti del settore dell’industrial print che hanno partecipato all’indagine realizzata nel corso del 2018 da IT Strategies per conto di InPrint, manifestazione fieristica dedicata all’universo della stampa industriale, e presentata in occasione di InPrint Italy lo scorso novembre. Produttori di tecnologia, aziende di produzione industriale, produttori manifatturieri attivi nei settori dell’interior – dal flooring alla carta da parati – nonché l’intera filiera produttiva: in tutto 115 i player internazionali che hanno contribuito a delineare le direttrici di crescita nonché le sfide e le opportunità generate dall’utilizzo del getto di inchiostro. Il primo dato interessante? Il 37,21% degli intervistati valuta la crescita del settore superiore al 10% – si tratta della percentuale più alta mai registrata – mentre il 41,86% (contro il 42% del 2017) stima un incremento tra il 5 e il 10%. Il 20,93% degli interpellati (contro il 29,93% del 2017) rifiuta un ritorno ottimista alla fiducia nell’inkjet industriale dopo la flessione dello scorso anno – la percentuale più bassa è un altro segnale di ravvivata fiducia. “La stampa industriale è la stampa più esigente: dalla tecnologia intelligente all’arredo e al packaging, i requisiti posti al getto di inchiostro sono notevoli. Tuttavia, questa tecnologia sta facendo fronte alla sfida e gli ostacoli tecnici iniziano a diminuire”, ha dichiarato Marcus Timson, co-fondatore di InPrint. E ha aggiunto: “L’indagine mette in luce una tendenza cruciale: la sfida che ci
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attende è tanto commerciale quanto tecnica. Sembra che la cultura tradizionalista stia rallentando i progressi, ma a fronte dell’implacabile spinta verso un’industria digitale completamente automatizzata è solo una questione di tempo prima che il getto d’inchiostro attraversi il divario verso nuovi mercati”.
Uno sguardo al mercato Nell’ambito di una crescita prevista del 36% (media cumulativa) tra il 2014 e il 2020 per stampa digitale e inkjet – secondo il white paper What is the Future of Digital Industrial Print, prodotto da IT Strategies nel 2016 – l’indagine di InPrint rivela che, dopo un relativo calo nel 2017, le aspettative di crescita per la stampa industriale sono tornate elevate. Per la tecnologia inkjet, in particolare, le previsioni continuano a superare quelle relative ad altri settori della stampa e c’è fiducia nel fatto che la crescita avverrà in una varietà di nuovi segmenti. Secondo i dati dell’indagine, la comunità degli utilizzatori di sistemi di stampa a getto di inchiostro industriali è fiduciosa e tendente al rialzo. Del resto, il trend è positivo dal 2004 e c’è consapevolezza del fatto che la tecnologia a getto di inchiostro verrà presto adottata in settori in rapido movimento, come gli imballaggi flessibili, sulla scia del successo riscontrato in mercati quali ceramica e grafica, ovvero quelli che hanno reagito più rapidamente all’arrivo dell’inkjet. Anche il fatto che le difficoltà tecniche siano attualmente superate gioca a favore della tecnologia a getto di inchiostro.
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nei nuovi mercati industriali? Vi è, tuttavia, un elemento importante da tenere in considerazione. A differenza di quanto avvenuto nel settore della ceramica – nel quale la tecnologia digitale ha sostituito quasi al 100% quella analogica – nei settori nei quali andrà affermandosi la tecnologia a getto di inchiostro non avrà un ruolo sostitutivo, ma arriverà piuttosto ad affiancarsi e ad aggiungere valore alla stampa analogica, spalancando le porte a possibilità produttive e applicative finora non praticabili. È ciò che sta avvenendo nell’industria tessile, laddove l’adozione del getto di inchiostro è iniziata già da qualche anno e registra una crescita annuale del 20%, ma a fronte di una base di produzione relativamente piccola – ad oggi si parla di una percentuale digitale inferiore al 5% rispetto alla produzione totale. In generale, il processo di adozione della stampa a getto di inchiostro è ancora in una fase iniziale, nonostante in alcuni specifici mercati la crescita sia costante. A confermarlo è il 45% degli intervistati, che definisce un “work in progress” l’attuale stadio di sviluppo di questa tecnologia. I partecipanti all’indagine sottolineano, inoltre, che per accelerare il processo di adozione dell’inkjet sarebbe necessario renderne più evidente il vantaggio economico –implementando, ad esempio, la comunicazione e la narrazione dei relativi benefici – in quanto le aziende tradizionali tendono, in genere, a fare paragoni economici senza comprendere appieno il valore unico della proposta della stampa a getto di inchiostro digitale. In una parola, la sfida del futuro sarà tanto commerciale quanto tecnica. Rispetto a qualche
PREVISIONI DI CRESCITA PER LA STAMPA INDUSTRIALE 2015-2018
anno fa, il mercato è animato da un “ottimismo più consapevole”: l’esigenza è quella di intraprendere investimenti strategici, e dunque non solo di natura finanziaria, ma anche in ambito di marketing e informazione. A livello di imprese, emerge dall’indagine una dovuta differenziazione tra grandi e piccole aziende. Queste ultime riescono ad adottare più facilmente nuove tecnologie poiché, a differenza delle grandi industrie, non hanno generalmente vissuto la fase di investimento di ingenti capitali in attrezzature, processi e cultura legati alle tecnologie analogiche. Al contrario, le imprese più grandi preferiscono mantenere un
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industrial scenari
QUALE SETTORE DI SVILUPPO NELLA STAMPA INDUSTRIALE INKJET OFFRE LE MAGGIORI OPPORTUNITÀ NEL BREVE TERMINE?
Risposte Décor Packaging
Stampa funzionale
Stampa Direct Stampa 3D to shape di componenti elettronici
QUALE SETTORE DI SVILUPPO NELLA STAMPA INDUSTRIALE INKJET PRESENTA LE MAGGIORI SFIDE?
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Non ho conoscenza sufficiente dei tre settori per rispondere
coinvolgimento con piccoli progetti e investimenti marginali di marketing. Questo consente loro di acquisire le informazioni necessarie per compiere il cambiamento quando si raggiungerà il punto di non ritorno.
Industrial print, quali settori? Décor, packaging, functional… quale futuro per i diversi segmenti della stampa a getto di inchiostro? Packaging in cartone ondulato e packaging flessibile sono considerati una priorità rispettivamente da circa il 20% e il 25% degli intervistati. Il décor, declinato negli ambiti di wallpaper, flooring e, in generale, dell’interior, continua a suscitare interesse tra gli operatori che vi individuano grandi opportunità di crescita. La stampa funzionale, ovvero il segmento nel quale la stampa svolge un ruolo fondamentale nel funzionamento di un prodotto, viene considerata dal 50% degli intervistati come la sfida maggiore nel mercato della tecnologia a getto di inchiostro. La stampa serigrafica rimane dominante in questo settore: i circuiti stampati sono considerati un mercato per la potenziale crescita futura dell’inkjet, ma non hanno ancora raggiunto il punto critico in cui la curva
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di sviluppo accelera, sia a fronte di una mancanza di esperienza sia a fronte di maggiori difficoltà tecniche. Dando uno sguardo generale all’adozione della tecnologia di stampa a getto di inchiostro nei diversi comparti industriali, gli intervistati ritengono che la veloce inclinazione al cambio (verso il getto di inchiostro digitale) avvenuta nell’industria della ceramica sia stata da un lato esaltante, ma dall’altro abbia portato molto rapidamente l’industria a competere sul fronte del prezzo. I nuovi mercati, che pongono maggiori resistenze all’adozione, potrebbero offrire più valore sul lungo termine e una più piccola e meno significativa curva di adozione, che potrebbe risultare in un modello di crescita e innovazione più sostenibile. La comunicazione e la narrazione giocano un ruolo importate: le poche informazioni relative al successo di aziende a causa dei Non Disclosure Agreement rallentano infatti il processo che il getto d’inchiostro industriale deve affrontare per accelerare l’adozione massiccia. La sensazione generale degli intervistati è che questa tecnologia stia impiegando più del previsto per raggiungere un ruolo più importante nella produzione.
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WIDE protagonista a InPrint Italy Stampa funzionale e decorativa sotto i riflettori del convegno di WIDE a InPrint Italy. Intitolato Print of Things: la stampa funzionale e decorativa, ha toccato alcuni temi cruciali dell’attualità della stampa industriale, in ambito sia di tecnologie analogiche sia di tecnologie digitali. Ad aprire il convegno è stato Enrico Barboglio, CEO di Stratego Group, che ha proposto alcuni spunti di riflessione sul valore e sui trend del settore: “Quali sono le necessità della stampa industriale? Gestire un processo che consenta di produrre beni anche in volumi minimi e in modalità cost effective”, ha spiegato Barboglio. Ci sono alcune parole chiave che guidano l’evoluzione della stampa industriale: “Inkjet, la tecnologia che consente la decorazione in bassi volumi e su diverse superfici. Gli inchiostri, la cui formulazione è fondamentale per ottenere qualità, resistenza e ripetibilità. La stampabilità di materiali e superfici, laddove la ricerca guarda all’ampliamento delle gamme di supporti stampabili in digitale. E i materiali, come ceramica, vetro, tessuto, legno, protagonisti della trasformazione digitale in corso”. L’intervento di Emanuele Ricci, designer industriale, e Alessandro Dal Monte, architetto e designer, si è concentrato sul tema di superfici, texture e luce. “La superficie di un oggetto e la sua texture sono gli elementi che attraggono e catturano lo sguardo”, ha spiegato Ricci. “Sono partito dall’osservare la natura per arrivare a capire che la percezione di una forma è legata a come la superficie dell’oggetto riflette la luce”. Ogni oggetto deve generare emozione e per raggiungere il risultato vi sono tre elementi fondamentali da valutare: “Codice, ovvero elementi e forme che influenzano la fruizione dell’oggetto definendone il carattere. Un macro disegno, che si ripete e che a sua volta contribuisce a definire la percezione dell’oggetto. Il trattamento della luce, che nel modo di riflettersi sulla superficie definisce l’aspetto dell’oggetto. Tre elementi da tenere in considerazione anche quando si va a decorare la superficie di un oggetto con la stampa – che ha la capacità di rendere ripetibile l’unicità di una superficie”. La superficie dell’oggetto o del materiale è elemento cardine nella produzione industriale e lo ha confermato Paolo Scopece, CEO di Nadir Plasma & Polymers, parlando del trattamento al plasma dei materiali. “Abbiamo sviluppato un plasma freddo, che ci consente di modificare le superfici senza ricorrere a temperature troppo elevate. Ciò permette di lavorare con una gamma molto vasta di materiali, inclusi quelli sensibili al calore. Grazie a questa tecnica delicata e contactless, è possibile migliorare la stampabilità della superficie e facilitare la deposizione degli inchiostri e la decorazione”. Paolo Santi, presidente di SAC Serigrafia, ha concluso il convegno con una provocazione. Nel suo intervento – intitolato Industrial Printing: non abbiamo bisogno di stampatori (solo!), Santi si è focalizzato sulla trasformazione del ruolo e del lavoro dello stampatore: “Oggi non è più sufficiente mettere a disposizione il proprio know how. Per poter servire al meglio il mercato, lo stampatore deve trasformarsi in ricercatore, esploratore e contaminatore. In una parola, in un partner co-creativo capace di farsi carico di una parte del progetto, individuando le soluzioni più idonee”, ha concluso Santi.
Come è andata InPrint Italy 2018 L’Italia si è confermata un mercato vivace e interessato alle soluzioni integrate. Lo ha dimostrato la seconda edizione di InPrint Italy, manifestazione fieristica internazionale delle tecnologie di stampa per la produzione manifatturiera, svoltasi lo scorso novembre presso il centro espositivo MiCo – Milano Congressi. Concepita come punto di incontro tra chi progetta e chi cerca soluzioni di tecnologie di stampa per la produzione manifatturiera, InPrint ha raccolto l’interesse dei mondi del fashion, della decorazione di interni e dell’automotive. Durante i tre giorni di fiera circa 2.260 visitatori hanno incontrato i 109 espositori provenienti da 18 Paesi. Il 70% dei visitatori era italiano, mentre il 30% estero (circa 50 i Paesi rappresentati). Dopo l’Italia, i Paesi di maggior affluenza in termini di visitatori sono stati Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito e Spagna. L’interesse dei visitatori si è concentrato sulla ricerca di soluzioni per integrare nuove tecnologie di stampa, migliorare i processi esistenti o introdurre un nuovo rivoluzionario sistema digitale nella produzione. Ad avere registrato il maggiore riscontro di pubblico è stata la stampa decorativa, con il 48% dei visitatori, seguita da quella funzionale (45%), dalla stampa per imballaggi
(34%) e dalla stampa 3D / produzione additiva (20%). I prodotti e i servizi maggiormente ricercati sono stati i macchinari e sistemi di stampa, gli inchiostri, le testine di stampa e i materiali e substrati.
Gli espositori hanno espresso soddisfazione per la qualità dei visitatori, che hanno accolto le proposte in mostra, ma hanno anche stimolato e coinvolto le aziende nella ricerca di soluzioni personalizzate per le proprie applicazioni industriali con richieste altamente specifiche. Salvatore Ferragamo, Louis Vuitton, Calzedonia, Samsonite, Miroglio Textile, Ratti, Swatch Group, Marazzi Group, Luxottica, BTicino, IBM, Google, Procter&Gamble, Coca Cola sono solo alcune delle aziende che hanno visitato la fiera. Grande interesse ha suscitato anche il programma fieristico. A partire dai primi due giorni di Conferenza Tecnica, in cui circa 20 aziende si sono confrontate sulla tecnologia a getto d’inchiostro nelle applicazioni industriali, fino agli interventi di realtà come IMI Europe, TCM, Università di Sheffield. Protagonista anche WIDE, che in occasione di InPrint ha organizzato la conferenza “Print of Things: la stampa funzionale e decorativa”.
Reed Exhibitions annuncia l’acquisizione di Mack Brooks È arrivata a gennaio la notizia dell’accordo per l’acquisizione di Mack Brooks Exhibitions, ente organizzatore di InPrint e Inprint Italy, da parte di Reed Exhibitions. Con questo accordo, Reed Exhibitions, parte di RELX Group, amplierà in modo significativo il portfolio di eventi, sia in termini di copertura settoriale, sia in termini di copertura geografica. La britannica Mack Brooks conta oltre 30 eventi B2B in 14 Paesi (tra cui Francia, Italia, Stati Uniti, Messico, Cina, Singapore, Thailandia, India e Turchia, oltre a Regno Unito e Germania) e 175.000 clienti internazionali, ed è attiva in diversi settori quali infrastrutture ferroviarie e aeroportuali, chimica, plastica, produzione di cartone ondulato e cartoncino, converting di carta, film e lamine, tecnologia di stampa industriale. “Il business di Mack Brooks Exhibitions è un eccellente match per l’attuale portfolio di Reed Exhibitions”, ha dichiarato Chet Burchett, CEO di Reed Exhibitions. “Sono convinto che questa acquisizione ci consentirà di portare ulteriore innovazione e valore ai nostri clienti”. La conclusione dell’accordo è prevista entro la prima metà del 2019.
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cover story Tecnica e tecnologia, personalizzazione e ironia... Così nasce il ritratto in copertina
malpezzikokokid.com
Un ritratto e... molto di più! La copertina del primo numero del 2019 di WIDE si ispira a un’opera artistica che combina diverse tecniche e tecnologie – fotografia, fotoritocco, stampa su canvas, decorazione materica – e che dà massima espressione alla ricerca contemporanea della personalizzazione più spinta. Con una parola d’ordine a fare da collante, “ironia”. L’artista Massimo Malpezzi è l’autore del ritratto che anima la cover di WIDE. Vuole raccontarci la sua produzione artistica? Il filone artistico principale della mia produzione è quello della pop art. Ritratti delle popstar – realizzati con pittura acrilica – successivamente decorati con elementi materici, spaziando tra plastiche, brillanti, perline, carte colorate, specchietti, scelti di volta in volta in base al soggetto rappresentato. Il risultato? Tele di grande formato molto brillanti, che ho voluto chiamare Brilliant Pop. Il ritratto in quattro step. 1 - Scatti fotografici in studio, con pose spiritose e divertenti. 2 - Scelta dello scatto e ritocco della foto in preparazione della stampa su canvas. E... al via la decorazione! 3 - Decorazione materica con elementi vari che conferiscano spessore e movimento. 4 - Finalizzazione della decorazione con interventi pittorici e materici.
Da Brilliant Pop ai ritratti, un mix di tecniche e tecnologie. Come nascono? I ritratti – di cui fa parte quello della copertina – sono una “piacevole divagazione” del filone Brilliant Pop. Ho immaginato di passare dalla raffigurazione di super star a quella di persone normali. Ed è così, quasi per gioco, che non soltanto ho avviato una nuova produzione artistica, ma soprattutto ho scoperto che si trattava di un progetto molto divertente. Alla gente piace guardarsi
da una prospettiva diversa, inusuale, spiritosa. Per questo, la parola d’ordine dei miei ritratti è “ironia”. Come vengono realizzate queste opere? Si parte dalla fotografia. Scatti realizzati da me e pose spiritose e divertenti, che si prestino alla decorazione. Le fotografie vengono lavorate e poi stampate su canvas, per ottenere un effetto di trama su tela. Per questo mi rivolgo a uno stampatore di fiducia, perché la qualità dell’immagine stampata è fondamentale per la riuscita del lavoro. Il ritratto stampato su tela viene successivamente da me fustellato e applicato sul telaio di base. L’ultimo step riguarda la decorazione, con pittura e applicazione di svariati elementi, a seconda del soggetto e delle richieste di chi ha commissionato il ritratto. Qualche aneddoto sul ritratto in copertina? Di fatto è il ritratto che ha dato il via a tutta la produzione. La persona rappresentata è la mia compagna Cecilia, che si è prestata a una posa allegra e ricercata, e la scelta della decorazione materica è stata fatta in base
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Rock star nel mirino! Si chiama RockStarPop il prossimo progetto di Massimo Malpezzi, che applicherà la propria arte ai visi più noti del rock mondiale. Ve ne proponiamo alcuni in anteprima: Amy Winehouse, Jim Morrison e Jimi Hendrix. L’obiettivo? Incuriosire le giovani generazioni e avvicinarle alla musica rock.
al suo gusto: Cecilia ama la frutta fresca, quella più succulenta come le ciliegie o le fragole, che in effetti le fanno da cornice. Elementi quali perline e le labbra grottesche – realizzate con la creta – servono invece a bilanciare la fotografia, che altrimenti risulterebbe troppo piatta. C’è molta personalizzazione... Assolutamente sì. La personalizzazione è il cavallo di battaglia dei miei ritratti perché tutto parte dalla collaborazione tra l’artista e il committente. Ed è quest’ultimo a scegliere la posa, a selezionare lo scatto, a suggerire la base cromatica della decorazione e a dare indicazioni rispetto ai propri interessi, hobby, peculiarità. Sulla base di queste informazioni, e sempre in chiave ironica, io realizzo la decorazione. Ho ricevuto moltissime richieste per questi ritratti, perché agli utenti di oggi piace moltissimo circondarsi, negli ambienti in cui vivono o lavorano, di oggetti che parlino di loro, meglio ancora se in chiave spiritosa. Paola Bonfanti
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profili
comunicazione d’impresa
Le nuove frontiere della tecnologia Latex, tra decorazione e materiali
Esempi di applicazioni di interior decoration realizzati su materiali diversi con tecnologia HP Latex.
Il mondo dell’interior decoration sta vivendo una crescita esplosiva grazie alle nuove possibilità di stampa offerte dal digitale. In particolare, il digital textile prosegue la crescita a doppia cifra – +18% – un dato che evidenzia una grande opportunità di business per gli operatori del settore. La stampa digitale ha reso possibile lo sviluppo di applicazioni inedite, personalizzabili, realizzabili in quantitativi minimi e con costi competitivi. Inoltre, le soluzioni di stampa digitale di ultima generazione consentono di stampare in modalità diretta su una serie di supporti innovativi, con colori brillanti e con i bianchi più lucidi anche su materiali come legno e acrilico. Da sempre attento ad anticipare i trend del mercato, MCA Digital – rivenditore specializzato nella fornitura di soluzioni digitali di piccolo e grande formato attivo sul territorio nazionale – ha introdotto, nel catalogo 2018, nuovi supporti scelti per dare spazio alla creatività di chi sviluppa un progetto. La caratteristica principale dei nuovi materiali è l’altissima resistenza all’abrasione a secco: ciò permette di utilizzare le stampe sia per applicazioni di interior decoration, sia per applicazioni in ambito di soft signage, senza rischiare di danneggiarle durante l’installazione o la spedizione. “Rispetto alle stampe realizzate con inchiostri a solvente, nelle stampe prodotte con tecnologia HP Latex sono immediatamente evidenti una maggiore brillantezza dei colori e una maggiore qualità delle immagini”, ha dichiarato Cristina Del Guasta, socio fondatore di MCA Digital. “La tecnologia HP Latex assicura migliori prestazioni anche paragonata agli inchiostri UV, che tendono a irrigidire il materiale stampato conferendo un effetto meno realistico. A queste caratteristiche si aggiungono le qualità ambientali degli inchiostri HP Latex, particolarmente importanti per applicazioni indoor”. Sempre in ottica di sostenibilità ambientale, MCA Digital sta conducendo una serie di test su materiali riciclati o non derivati del petrolio. L’obiettivo è quello di valorizzare le caratteristiche degli inchiostri HP Latex, promuovendone un utilizzo innovativo ed efficiente. “Puntiamo sulla qualità che crea emozione”, ha spiegato Del Guasta. MCA Digital commercializza tutta la serie di stampanti HP Latex e conta un numero importante di installazioni anche della nuova serie R, soluzione che permette di stampare sia su supporti rigidi, quali espanso in carta, espanso in PVC, ondulato in plastica, acrilico, acrilico specchiato, policarbonato, cartone compresso, cartone alveolare, pannello composito in alluminio, legno, vetro, sia su supporti in rotolo, quali striscioni in PVC, vinile autoadesivo, carta patinata, polipropilene, poliestere, tela canvas. “La combinazione di tecnologia HP Latex e supporti tessili ha consentito a molti dei nostri clienti di approcciare nuovi mercati e di acquisire importanti commesse non solo nel sign&display, ma soprattutto in ambito di interior decoration, contribuendo alla crescita aziendale. Il nostro impegno è orientato ad accompagnarli in un percorso di sviluppo comune che conduca a una maggiore consapevolezza del contenuto innovativo di certe produzioni”. Il lancio della serie R ha ampliato ulteriormente le possibilità applicative della tecnologia HP Latex, grazie alla capacità di stampare su supporti rigidi e flessibili. Ciò significa che gli operatori di stampa dotati di questa tecnologia – abbinata a hardware, software e servizi inclusi nel portfolio integrato disponibile per chi entra a far parte della comunità degli stampatori HP Latex – sono in grado di soddisfare le diverse richieste del mercato.
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MCA Digital esplora le opportunità applicative della tecnologia HP Latex, puntando sull’accresciuta versatilità in termini di creatività e supporti e sui vantaggi legati alla portata green.
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In nome dell’eco bellezza Formule ispirate alla natura, pure, essenziali, certificate. Pack in carta riciclata e biodegradabile, senza verniciature né punti colla. Confezioni trasformiste che si dispiegano e diventano bugiardini. Boccette in vetro ultraleggero con contagocce in bioplastica. Così, in provincia di Vicenza, un’azienda italiana d’eccellenza unisce alla tradizione della cosmesi naturale le più avanzate tecnologie. Un approccio totalmente bio, dai prodotti al packaging
di Achille Perego
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Una scelta green, dal prodotto all’imballaggio. Quando non erano ancora di moda, come oggi, i valori dell’ecocompatibilità, del Bio e del verde, a Nanto, in provincia di Vicenza, li avevano già pensati, sperimentati e adottati. E in oltre quarant’anni di attività, in Vagheggi, azienda che ha contribuito a scrivere la storia della cosmetica professionale italiana, in particolare nel campo della phytocosmesi, non li hanno mai traditi. “Potremmo dire di essere green da sempre”, esordisce Valeria Cavalcante, amministratore delegato e alla guida dell’azienda di famiglia dal 1997. “La filosofia di Vagheggi, come attesta il suo brand storico Vagheggi Phytocosmetici, risiede nella forza di intuizioni anticipatrici che risalgono a un periodo storico in cui il green non era trendy, e nell’aver saputo portare avanti la propria visione
di verde contemporaneo. Un verde che non significa solo ricercare nella natura le soluzioni per la bellezza e il benessere, ma anche l’essere stata una delle prime aziende italiane ad aver applicato la tradizione della cosmesi naturale alle più avanzate tecnologie. Tutto questo partendo dalla scrupolosa selezione delle materie prime (la lavanda dell’Alta Provenza, l’argilla bianca dell’Amazzonia, il limo dell’Antartide, la pianta della resurrezione del deserto dell’America Centrale), tanto da essere diventati in oltre 30 Paesi del mondo un punto di riferimento per il “lusso” della phytocosmesi professionale. Con una punta d’eccellenza, all’insegna del green, per la linea Bio+ Vagheggi. L’aver fatto la scelta fin dall’inizio della cosmesi naturale – riconosciuta per i prodotti Bio+ anche da importanti certificazioni internazionali come il Cosmos Organic e il Vegan Cosmetic Icea – non poteva non riguardare anche il packaging di primo e secondo livello per le creme, le essenze, i detergenti. “Tutti i prodotti a marchio Vagheggi Phytocosmetici — spiega Valeria Cavalcante — sono confezionati con astucci di carta ecologica e contenitori primari che non rilasciano ftalati. In particolare, per quanto riguarda i prodotti a marchio Vagheggi della linea BIO+, il pack è stato creato con l’obiettivo di rispondere alle richieste dei consumer in ordine di estetica e contemporaneamente, nel rispetto della filosofia bio di Vagheggi”.
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sono realizzati in vetro “ultraleggero”, a basso impatto ambientale e facilmente riciclabile, mentre i tubi in bioplastica – PE a base vegetale, realizzata facendo fermentare lo zucchero della canna da zucchero, coltivata in Brasile, senza Ogm – permettono una notevole diminuzione di emissioni di CO2 in atmosfera e sono certificati con il logo I’m green.
Valeria Cavalcante (al centro), amministratore delegato di Vagheggi, con i genitori Franca Gualtiero, responsabile estero e formazione, e Vittorio Cavalcante, presidente.
Quali agenzie, grafici e stampatori sono vostri partner?
Questa decisione come si è tradotta nell’ideazione degli imballaggi e nell’uso dei materiali? Innanzitutto, abbiamo scelto di utilizzare la Shiro Alga carta, una carta ecologica innovativa, biodegradabile, certificata FSC. In particolare la Shiro Alga carta di Favini è nata negli anni ‘90 dalle alghe infestanti della Laguna di Venezia e oggi per produrla si usano le alghe in eccesso provenienti da ambienti lagunari a rischio di tutto il mondo. Non solo la materia prima, le alghe, ma tutto il processo produttivo di Shiro Alga carta è virtuoso: Favini ha scelto, infatti, di neutralizzare le emissioni residue non evitabili di Shiro per aumentare il valore al prodotto e il proprio livello di Corporate Climate Responsibility. Grazie a un’azione di Carbon Offset, le emissioni generate per produrre la carta sono interamente compensate da Carbon Credit, acquisiti da Favini per finanziare attività in grado di assorbire CO2 nell’atmosfera. Quali sono le altre caratteristiche green del vostro packaging? Non vengono utilizzate verniciature e punti colla e abbiamo eliminato il bugiardino/etichetta permettendo al pack stesso di trasformarsi in una superficie scrivibile che funge direttamente da foglietto illustrativo e informativo. Il vaso e il contagocce
I concept creativi e grafici dei packaging di Vagheggi sono dell’agenzia Weagroup di Castelfranco Veneto. Del resto, seppure fortemente attiva sui mercati esteri, Vagheggi conferma ancora oggi la sua promessa 100% Made in Italy, mantenendo gli spazi aziendali in Italia e avvalendosi anche per il packaging di cartotecniche italiane con cui collaboriamo da anni. Per noi è fondamentale proteggere la nostra storia e la nostra identità con prodotti ideati e creati nel nostro Paese. Per questo, abbiamo mantenuto al nostro interno il ciclo completo di produzione: i laboratori di ricerca e sviluppo, il controllo in entrata delle materie prime, la produzione con il controllo sia dei semilavorati sia dei prodotti finiti. I valori fondanti della nostra azienda — che in quasi mezzo secolo di storia ha evoluto processi e puntato fortemente sull’innovazione attraverso i propri laboratori interni di Ricerca e Sviluppo — sono rimasti immutati e rappresentano per noi dei punti di riferimento imprescindibili.
Identikit Nata nel 1975, Vagheggi – che ha il suo quartier generale a Nanto in provincia di Vicenza (un nuovo headquarter inaugurato nel 2011) – ha chiuso il 2017 con circa 10 milioni di euro di ricavi. Azienda cosmetica attiva a livello nazionale sui canali Centri estetici e SPA, Vagheggi è presente in oltre trenta Paesi, dalla filiale ungherese diventata la porta per l’est Europa alle destination SPA più eleganti di Austria e Germania, dai concept store della Thailandia alla community online di clienti fidelizzati della Malesia. La crescita internazionale è confermata dall’aumento a doppia cifra del fatturato estero (+14,52% nel 2017 e nei primi nove mesi 2018 un +51% rispetto allo stesso periodo del 2017) confermando Vagheggi nella top five delle aziende italiane di cosmetica professionale. L’azienda vicentina è impegnata anche nel sociale e supporta in Italia, insieme con altre case cosmetiche, il progetto patrocinato da Cosmetica Italia “La forza e il sorriso” dedicato alle donne in terapia oncologica. Valeria Cavalcante è amministratore delegato di Vagheggi dal 1997 e guida l’azienda insieme ai genitori Franca Gualtiero, responsabile estero e formazione, e Vittorio Cavalcante, presidente. È membro della Giunta nazionale di Cosmetica Italia e rappresentante del raggruppamento interregionale del Triveneto.
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L’attenzione verso il prodotto non può non passare per quella verso le risorse umane, sia interne che esterne. Ai nostri clienti, sia italiani che esteri, infatti, dedichiamo un ampio programma formativo, partendo dai corsi strettamente tecnici per arrivare ai nostri “Master” che si avvalgono anche di formatori esterni. Che valore ha il Bio per Vagheggi, dal prodotto all’imballaggio? Di fronte agli approcci al biologico ancora piuttosto timidi nel settore della cosmetica professionale e a una richiesta sempre più importante di cosmetici biologici, volevamo portare al mercato qualcosa che fosse assolutamente innovativo e contemporaneo da tutti i punti di vista e, per fare questo, ci siamo concentrati da un lato su formulazioni bio all’insegna della massima efficacia e, dall’altro, abbiamo scelto le certificazioni più rigorose, come la Cosmos Organic (riconosciuta a livello europeo e internazionale) e la Vegan Cosmetic dell’ente ICEA che non solo attesta l’origine non animale delle materie prime ma esclude addirittura l’eventuale presenza di tracce dal processo di ottenimento delle materie prime. Vagheggi da molti anni viene riconosciuta come un’azienda capace di intercettare e addirittura anticipare le nuove tendenze, non solo in termini di ricerca e sviluppo, ma anche di approcci creativi e stilistici in grado di rispondere esattamente alle richieste del mercato. Per questo abbiamo fatto, anche in questo
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caso, delle scelte ben precise su ogni minimo dettaglio di questa linea, dalle certificazioni fino ad arrivare ai pack che sono innovativi e glamour perché capaci di esprimere un approccio al biologico rigoroso, ma allo stesso tempo “felice”, in linea con i trend internazionali. Inoltre, il nostro pack è stato creato anche per rispondere a un concetto di sviluppo sostenibile a noi particolarmente caro, in termini di rispetto per l’ambiente, per l’uomo e per gli animali. E dunque il pack utilizza innanzitutto una carta ecologica. Come viene comunicata questa immagine green? Le attività di comunicazione sono integrate e coordinate su più fronti: campagne pubblicitarie, attività di ufficio stampa, pr, digital pr, sito web, social media aziendali, newsletter a clienti e pubblico finale, contest, depliant per i clienti e per il pubblico finale.
Quanto è importante il valore aggiunto dell’ecocompatibilità? Il rispetto dell’ambiente e i temi legati alla sostenibilità ambientale sono sempre più al centro delle preoccupazioni e delle richieste dei consumatori che pretendono un impegno in questo senso da parte delle aziende. Pertanto, l’eco-sostenibilità rimane un tema centrale nella nostra ricerca e nei nostri progetti di packaging. Si pensi, citando uno dei progetti più recenti, alle beauty tin della nostra linea BIO+: scatole che, oltre al cosmetico, contengono tre bustine di semi (basilico, prezzemolo, erba cipollina) suggerendo così al cliente l’idea di creare piccoli “orticelli” da terrazzo dando una nuova vita al pack. La vasta gamma di materiali innovativi ed eco-friendly disponibile favorirà sempre più lo sviluppo e la realizzazione di soluzioni a basso impatto ambientale, in linea con un trend in forte crescita, e dal nostro punto di vista irreversibile, legato al “riuso multi-uso”.
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Quando le affissioni mostrano i muscoli Piazze e ritrovi, metropolitane e aeroporti: cosĂŹ si conquistano gli sguardi (e i contatti). Le campagne vincenti? Sono quelle che occupano lo spazio urbano e i luoghi di transito sia offline che sul web. Il messaggio satura il territorio e cattura passanti e follower
Le affissioni di Times Square vengono viste ogni anno da non meno di 200 milioni di persone. Nel cuore di New York la domination raggiunge il suo massimo effetto.
di Stefano Tenedini
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In principio era... Times Square, la prima location veramente globale mai esistita nel mondo della pubblicità. Era già il palcoscenico ideale: l’incrocio di Broadway con la Settima Avenue, i grattacieli, milioni di lampadine colorate con i messaggi delle aziende più famose. Oggi New York è ancora in cima ai desideri delle agenzie di pubblicità, ma in sostanza ogni grande città del pianeta ha un suo “ombelico del mondo”, come Piccadilly Circus a Londra, la Ginza a Tokyo, Piazza del Duomo a Milano. L’evoluzione dell’adv, anche prima del boom della tecnologia digitale, ha portato in queste super-piazze e nei punti di ritrovo la “domination”, il nuovo santo graal del settore. Occupa lo spazio urbano, ne prende possesso, satura il territorio col proprio messaggio, cattura gli sguardi e l’attenzione dei passanti trasformandoli in follower e in clienti del brand. Dopo le piazze, la domination ha soggiogato e affascinato i luoghi di transito, soprattutto da quando la connessione in mobilità è così agevole e diffusa. Basta trovarsi, come fanno ogni giorno milioni di pendolari, in una stazione ferroviaria o in metropolitana, su un autobus, in tram o in aeroporto, per essere travolti da schermi giganti, video interattivi, inviti a seguire le storie passando su Facebook e Instagram, o a entrare nel negozio proprio lì vicino. Non si scappa dalla domination! E in futuro occuperà altre quote di mercato, anche perché l’OOH è il solo “annuncio” che non permette di girare pagina, cambiare canale o bloccare su internet. In aggiunta, la digitalizzazione ha portato enormi progressi sia nella gestione delle campagne che nella misurazione dell’audience e nell’analisi dei big data raccolti.
Milano diventa underground
La carrellata inizia in Italia con la metropolitana: alla stazione Metro Garibaldi di Milano, che Miele (brand di alta gamma degli elettrodomestici) ha scelto per svelare la trasformazione del negozio in Miele Experience Centre. La campagna, curata dall’agenzia Action & Branding, era mirata a un unico punto vendita ed è durata solo pochi giorni, dimostrando la versatilità del modello domination. La comunicazione ha sfruttato con ironia il carattere dei milanesi per parlare degli elettrodomestici, e la comunicazione ha fatto ricorso alle tecniche di call to action con una decina di messaggi veicolati da impianti collocati anche fuori dalla stazione. Sempre l’area di MM2 Garibaldi ha ospitato la domination di Crispy&Thin, il nuovo biscotto lanciato in Italia dal brand Oreo. La campagna ha coinvolto l’agenzia Bitmama, MKTG per gli eventi e Carat sui media, e ha creato una sinergia fra attività sul territorio e comunicazione online e offline, coinvolgendo i passanti come spettatori di un gioco che dalla stazione della metropolitana arrivava ai canali social, alle piazze e sui tram. Il tutto sostenuto nello stesso periodo dalla strategia della campagna istituzionale Oreo in tv e online sul web. Domination non significa occupare militarmente lo spazio e “scacciare” i concorrenti, ma indovinare la strategia e utilizzare i mezzi giusti per colpire chi passa di lì. È quanto ha fatto RE/MAX, brand immobiliare in franchising tra i più diffusi in Italia, che ha aperto il 2019 con una imponente operazione di marketing OOH a Torino. Città e provincia sono state invase da oltre 100 impianti di arredo urbano (informazioni,
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La pubblicità prende vita a Old Street, nel quartiere trendy di East London. L’enorme onda di bottiglie di plastica mostra i danni dell’inquinamento nella Giornata mondiale degli Oceani. Il sito è tra i più efficaci di Londra, con poster e schermi led visibili da 250 metri di distanza. L’attore e surfista Chris Hemsworth sta cavalcando l’onda di immondizia mentre un cartello spiega che l’installazione è realizzata con la quantità media di rifiuti presenti su tre chilometri di spiaggia inglese.
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Negli aeroporti di Malpensa e Linate, Assicurazioni Generali ha portato 100 consigli per la sicurezza dei viaggiatori.
Tra maxi-affissioni e impianti sui mezzi pubblici e nei luoghi di transito, la campagna RE/MAX conquista il territorio a Milano e Torino con lo stile tipico degli agenti immobiliari.
pensiline, stendardi, fermate dei bus e fiancate dei tram) con messaggi proposti in uno stile semplice e diretto, tipico degli agenti immobiliari: qualunque sia lo spazio di cui hai bisogno possiamo trovarlo, mettici alla prova. La scelta è stata parlare al cliente finale, “vestendo” l’affissione da proposta di case e uffici: in fondo entrambe hanno in comune soprattutto due punti chiave, posizione e dimensioni. Il format si adatta a qualsiasi territorio e media, e infatti sarà replicato nelle altre città. La campagna è stata interamente realizzata dall’agenzia creativa Serviceplan Italia, sotto la direzione di Oliver Palmer, con pianificazione gestita da InMediaTo. RE/MAX continua così a rafforzare la sua presenza nelle location più rilevanti dell’OOH. L’attività outdoor è iniziata due anni fa a Milano, con l’inaugurazione della nuova sede: prima l’affissione con un taglio minimalista ma in una posizione di grande visibilità, sullo snodo che raccorda le autostrade e la viabilità urbana, poi una maxiaffissione di 450 metri quadrati che dominava Via Albricci, a due passi dal Duomo e Piazza Missori, anche qui con grafica curata da Serviceplan Italia.
Aeroporti, il business vola Passiamo agli aeroporti, che mixano forte volume di transito e clientela di alto livello, e per questo sono molto gettonati. La Sicilia ha scelto gli scali milanesi di Malpensa, Linate e Orio per la campagna digital di grande formato che ha narrato le proprie eccellenze di turismo, cultura, arte, vino e gastronomia proprio nel periodo di Natale. La scena, curata su impianti digital e a grande formato da IGPDecaux per la
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A Parigi una delle piazze più celebri, la Bastiglia, è stata dominata a lungo dal grande pannello luminoso che JCDecaux ha curato per Huawei. Ma la capitale francese ha tanta classe da nobilitare anche le edicole, le pensiline, i gabinetti!
Regione Sicilia, ha coperto diverse posizioni in aree sia interne che esterne dei tre scali, per intercettare i flussi di passeggeri in arrivo e in partenza. Immagini suggestive e messaggi forti e diretti hanno composto una campagna immersiva, in cui la differenza l’ha fatta proprio la forza di attrazione dei grandi impianti. A Malpensa e a Linate sono “atterrate” anche Assicurazioni Generali, con l’ampia campagna multisoggetto geo-localizzata di M&C Saatchi: una domination urbana con messaggi pensati per l’area urbana e per gli aeroporti. I soggetti hanno preso in esame tutti i momenti cui il pubblico ha bisogno di protezione, risparmio e previdenza: polizze per famiglia, auto, viaggi, casa e salute. Basata su dati e statistiche, la campagna ha realizzato 100 consigli creativi e li ha esposti con messaggi precisi ma anche ironici, sia in lingua italiana che in inglese. In bella vista a Linate (non solo a Natale ma per tutto gennaio) anche il calore e l’energia del caffè Kimbo, che ha investito oltre 800 mila euro in una domination concepita dall’agenzia creativa Serviceplan e pianificata da InMediaTo. La campagna ha coperto di immagini tutte le colonne e le transenne dell’area uscita, con grande impatto visivo su tutti i passeggeri in arrivo. Sulle affissioni l’attrice Serena Autieri, testimonial Kimbo, oltre a loghi e tazzine brandizzate. In dicembre, inoltre, il marchio aveva ribadito il suo forte legame col territorio, dedicando a Napoli e alla Campania una campagna affissioni forte di 400 postazioni di cui 55 dinamiche installate sugli autobus, oltre a uno spot proiettato in quasi 80 sale cinematografiche.
Le capitali delle meraviglie
Se la creatività italiana sta crescendo (anche grazie a un mix di fantasia e arte che permea le nostre città), va detto che le campagne di maggior impatto si vedono nelle capitali europee e negli Stati Uniti. Ve ne presentiamo una rapida rassegna che parte da Parigi, dove una tra le più iconiche piazze del mondo, la Bastiglia, è stata dominata a lungo da una campagna di Huawei curata da JCDecaux, con un gigantesco pannello luminoso che avvolgeva la colonna sormontata dall’angelo. Ma è la classe inconfondibile che rende la metropoli sulla Senna un palcoscenico unico, nobilitando le pensiline degli autobus, le edicole e i perfino i gabinetti. Negli Usa oltre ai luoghi top (New York, Chicago, Dallas o Miami) è in crescita la West Coast. Caltrain, una ferrovia locale che movimenta milioni di pendolari la settimana nella popolosa Baia di San Francisco, ha fatto un passo avanti, adottando sui propri treni il “wrapping” che finora era presente solo su tram e bus. Primo inserzionista è stato la catena di supermercati Target, che ha promosso la propria linea di frutta e verdura avvolgendo le carrozze con uno squillante “Tutti a bordo per il fresco!”. Dopo i treni questa e altre campagne (media e web, società sportive, banche e turismo) hanno conquistato spazi nelle stazioni, saturandole con messaggi e avvisi. Particolare rilevante è che i guadagni della pubblicità hanno contribuito a colmare il deficit dell’azienda, migliorare il servizio e comprare carrozze nuove. Anche il Regno Unito è sempre pronto a sperimentare: a East London un quartiere trendy è diventato un set post-nucleare per lanciare l’ultima versione del
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La ferrovia della baia di San Francisco ha adottato sui treni pendolari la tecnica del “wrapping”, finora presente su tram e bus. I supermercati Target hanno scelto questa strategia per lanciare frutta e verdura annunciando “Tutti a bordo per il fresco!”
A Londra, Exterion Media ha lanciato sulla metro i nastri digitali full-motion. Le clip dei clienti scorrono dagli schermi HD accanto ai pendolari: una “tv personale” per un pubblico potenziale di milioni di persone nei viaggi casa-ufficio.
videogame Call of Duty, con la creatività di Activision e Primesight. Il sito, ribattezzato proprio Old Street Domination, ha ospitato una campagna OOH capace di rendere “reale” il game e richiamare in zona il target di riferimento, giocatori tra i 18 e i 34 anni. Coinvolti nel gioco prima ancora dell’uscita, i fan si sono mossi tra i pannelli come in una zona di guerra, moltiplicando il pregio della location e confermandone il valore creativo per un’audience potenziale di giovani professionisti. Quando l’industria della pubblicità scopre un hot spot come questo non se lo fa sfuggire: e infatti il sito di Old Street (con poster e schermi led visibili da oltre 250 metri di distanza) ha ospitato un’altra gigantesca installazione di Primesight, dedicata alla lotta all’inquinamento nella Giornata mondiale degli Oceani. Raffigura un’enorme ondata di immondizia e bottiglie di plastica cavalcata dall’attore e surfista Chris Hemsworth: accanto, un cartello spiega che l’onda “mostra la quantità media di rifiuti presenti su tre chilometri di spiaggia inglese”. E il pubblico era invitato a contribuire alla sensibilizzazione contro il problema della plastica, aggiungendo all’opera le proprie bottiglie vuote. Un successo pieno per la media company inglese e lo sponsor Corona, che con questa campagna etica si propone di proteggere un centinaio di isole entro il 2020 e cambiare la mentalità dell’industria delle bevande. L’onda di plastica è stata anche premiata in UK come la miglior campagna OOH del 2018.
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L’Oriente raccoglie la sfida Scendendo nella metro di Londra, Exterion Media ha lanciato i “nastri” digitali full-motion in stazione, con le clip di clienti come Google, Netflix, O2, Disney e EasyJet che scorrono accanto ai pendolari da schermi HD ad alto impatto. Sulle impressionanti rampe delle scale mobili di King’s Cross, St. Pancras, Piccadilly e Tottenham Court annunci, preview e offerte speciali fanno oggi da tv personale a ben 15 milioni di persone nei viaggi casa-ufficio. Grazie alla qualità dinamica del formato le immagini scorrono senza stacchi per decine e decine di secondi: l’enorme tempo-contatto rende il format quattro volte più coinvolgente dei soliti annunci, con un impatto decisamente “wow” che farà sicuramente scuola. Anche l’Asia raccoglie in pieno la sfida dell’OOH e della domination nei luoghi di transito: a Melbourne, Uber Eats (la piattaforma di food delivery di Uber) prende per la gola i pendolari di passaggio nelle stazioni con una sfilata di impianti: decalcomanie murali ad alto impatto, un digital wall, pannelli con videostorie e sacchetti giganti di cibo take-away 4 metri per 2. A completare l’installazione, una campagna di marketing con volantini e promozioni per un assaggio lungo i binari. Treni protagonisti anche in India, a Chennai (l’antica Madras), dove le affissioni comprendono non solo affissioni esterne ma anche sui vagoni, con domination temporanee che saturano ogni spazio disponibile, compreso il wrapping del convoglio. Con un target che
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In India, a Chennai (l’antica Madras), una domination ferroviaria che non utilizza solo gli avvolgimenti dei convogli ma anche l’interno dei vagoni e l’area delle stazioni, saturando ogni spazio disponibile.
In Australia, a Melbourne, la campagna Uber Eats, marchio di food delivery di Uber, prende per la gola i pendolari di passaggio in stazione con una sfilata di decalcomanie murali ad alto impatto, digital wall, pannelli con videostorie e maxi-sacchetti di piatti take-away 4x2.
deve aver fatto brillare gli occhi al primo inserzionista, Renault: sulle linee di transito locale salgono ogni anno quasi 300 milioni di passeggeri e potenziali clienti. E infatti in Estremo Oriente e Oceania l’OOH corre e oltrepassa i formati tradizionali. Anzi, secondo il rapporto Magna è l’unico segmento in crescita negli ultimi anni, grazie alla spinta dell’urbanizzazione e alle innovazioni del digitale. Le vendite del 2018 sono salite a oltre 11 miliardi di euro sul totale globale di 27 miliardi, davanti a Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e al Nord America. Infatti, anche se gli Stati Uniti restano il primo Paese, dietro si piazzano il Giappone e la Cina. Il rapporto sottolinea che mentre i settori tradizionali tirano la cinghia e combattono per raggiungere i clienti dell’era digitale, l’OOH attrae inserzionisti con l’offerta di affissioni digitali che occupano location classiche e nuove nicchie urbane. Il vantaggio per i brand è duplice: la promozione da un lato e la misurazione in tempo reale dei dati del pubblico dall’altro, per ottimizzare le campagne crossmediali. Le vendite degli spazi OOH sono previste in crescita del 2,8% nel giro di cinque anni, fino al 2023, quando saranno oltre 33 miliardi di euro, mentre le vendite di media tradizionali non si scosteranno di molto dal livello odierno. Il rapporto ritiene inoltre che la quota dell’OOH digitale possa crescere al 28% del totale, grazie a un tasso di sviluppo medio annuo del 12%. Il digitale continuerà a essere il motore della crescita: big data e tecnologie hanno cambiato per sempre obiettivi e linguaggio. Nel commercio non si acquistano
più spazi e tempo, ma le visualizzazioni: non si parla di “opportunità di contatto”, ma di visualizzazioni e ritorno di engagement. Sarà il pubblico, sempre più coinvolto, a portare alle stelle il valore del brand. Un successo anche per le aziende del settore: l’OOH, che cresce da dieci anni, salità del 3% l’anno anche nei prossimi cinque.
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Boom degli investimenti, contenuti più elaborati e coinvolgenti, analisi precise dei dati raccolti dal pubblico e un’accurata profilazione dei contatti target. Sono i fattori chiave del successo dell’Out of home, che nel 2019 continuerà a crescere, trascinato da campagne sempre più interattive.
Smart city, nuovi brand, contatti, social:
di Stefano Tenedini
Anche il 2018 ha confermato che rispetto ai media tradizionali la marcia dell’Out of home è inarrestabile: la crescita percentuale sta erodendo i guadagni di Tv e Internet, mentre la carta stampata è da tempo in ritirata. La forza trainante dell’OOH è la crescente diffusione tra gli utenti in transito nelle aree urbane, sempre più connessi su velocissime reti digitali. Brand globali e piccole aziende, società di servizi, start up e perfino enti pubblici e locali: la lista di chi ha scelto di investire nelle campagne OOH si allunga a partire dalle smart city, contribuendo a definire i nuovi orientamenti di spesa in pubblicità. Un rapidissimo outlook sull’andamento del mercato mostra che quest’anno le incertezze politiche ed economiche non consentono molto ottimismo: la raccolta pubblicitaria 2019 è prevista in calo del 2% sui mezzi tradizionali. Corrono invece i ricavi nei segmenti digitali, con +11%. Uno sviluppo che dovrebbe permettere in media una chiusura positiva a +2,5%. Fin qui i numeri che confermano la buona salute dell’OOH. E i contenuti? Su cosa bisogna puntare? Sono già emersi i trend che disegneranno le nuove campagne, con alcune linee guida chiarissime tra le quali domina l’interconnessione sempre e ovunque, trascinata dai network digitali. L’OOH è ormai lo strumento preferito dai brand globali per trasmettere i propri messaggi. E questo grazie a tre fattori chiave: resilienza, creatività, innovazione. La frenata dell’economia colpisce meno chi punta sulla pubblicità diffusa rispetto a chi sceglie la tradizione. Il settore ha acquistato quote di mercato, ha vissuto fusioni e
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acquisizioni, i portafogli clienti si sono consolidati e gli investimenti sono aumentati. In termini di audience ed esperienze di brand sono stati fatti notevoli progressi tecnici. Il digitale oggi non copre solo le metropoli ma anche le medie città, favorendo lo sviluppo delle reti di audience urbane aperte alle innovazioni, mobili, iperconnesse e nelle fasce di età sempre più giovani, le più ricercate dagli inserzionisti. Anche la pianificazione della copertura e l’analisi dei dati sono fattori trainanti. Sul piano della creatività l’OOH vince perché è un canale dirompente e dinamico, stimola nuovi linguaggi e investe nelle aree urbane di tendenza, nei trasporti e nel retail. La narrazione ha acquistato spessore, punta sull’impatto emotivo e coinvolge gli spettatori con video, esperienze ed eventi live che proseguono sui social media, per collegare ambienti offline e online.
In Italia rete lenta e impianti vecchi Per il 2019 si prevede un boom grazie all’espansione territoriale e all’offerta di contenuti nuovi sempre più interattivi. Più città, più brand, pubblico e punti di contatto, soprattutto digitali: la formula dello sviluppo è tutta qui, e vale per gli Stati Uniti e per tutta l’Europa. L’Italia invece è in ritardo, sia perché l’infrastruttura digitale è ancora inadeguata, che per la necessità di adottare impianti che non impattino negativamente sulle nostre città. Tutti fattori di crescita che innescheranno l’aumento del pubblico, la capacità di toccare gli spettatori Tv,
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Colpito al primo sguardo. Poi “trasportato” online sui social, o addirittura nei punti vendita promossi dal brand. Così il passante si trasforma in un cliente.
con il digitale l’OOH diventa imbattibile il targeting dinamico per la misurazione dei dati in continuo e l’estensione di contenuti mobili ad altri canali di distribuzione. Il successo del digitale, e in particolare la pianificazione basata sulla localizzazione smart, guiderà le strategie del futuro migliorando l’efficienza e la redditività degli investimenti. E per garantire un costante ritorno economico i creativi dovranno migliorare l’esperienza degli utenti: l’OOH, soprattutto in versione digitale, cresce perché domina proprio in quei luoghi dove il business funziona. Infatti gli obiettivi del 2019 comprendono una definitiva integrazione tra i canali e un maggior valore dei contenuti, che dovranno sorprendere per ricchezza e trascinare il pubblico. E le città digitali ne saranno il palcoscenico ideale. Lo sviluppo delle smart city farà emergere reti specializzate, collocate in luoghi specifici e rivolte a pubblici mirati: ad esempio gli inserzionisti in cerca di finanziatori punteranno su avvisi OOH nella zona delle banche. Ci si attende maggiore presenza dei grandi marchi, che puntano al pubblico di massa ma vogliono anche veicolare messaggi personalizzati. Già nel 2019 avremo più touch screen, tecnologie di riconoscimento facciale e gamification, cioè il coinvolgimento degli utenti attraverso veri e propri giochi che li portino a sentirsi protagonisti della narrazione. Così usato, il DOOH aumenta i tempi di permanenza sul canale, rafforza la brand awareness e migliora la fedeltà al marchio, oltre a raccogliere una quantità di preziosi dati sul pubblico in modo da indirizzarli subito ai punti vendita più vicini.
Gli smartphone sono ormai lo strumento principale dell’interazione nell’OOH.
La pubblicità è diventata un “happening” sociale nei luoghi di transito.
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profili
comunicazione d’impresa
Tutte le iniziative di Eurmoma, per un 2019 all’insegna del business Bilancio positivo per la prima fiera del 2019 e una open house sul wrapping in programma per la prossima primavera. E ancora, un video promozionale per comunicare il potenziamento dello stabilimento produttivo e la nuova edizione del catalogo dedicato all’offerta nell’ambito led&neon. È iniziato così il 2019 di Eurmoma.
Eurmoma ha inaugurato la stagione fieristica partecipando a PTE (Promotiontrade Exhibition), a Milano. L’azienda ha messo a disposizione dei visitatori macchinari per sperimentare la stampa su diversi materiali.
Inizio d’anno spumeggiante per Eurmoma. L’azienda romana, specializzata nella fornitura di soluzioni per la comunicazione visiva e la grafica pubblicitaria su tutto il territorio nazionale, prosegue il percorso strategico avviato nel 2018 e orientato alla partecipazione a manifestazioni fieristiche nei settori di riferimento e all’organizzazione di eventi in house di carattere formativo e divulgativo. Accanto a questo, Eurmoma si dimostra molto attiva anche sul fronte della promozione della propria offerta, continuamente rinnovata, attraverso diversi strumenti che continuano a confermare la propria efficacia.
Save the date, open house di primavera Il wrapping a trecentosessanta gradi, ecco il tema del prossimo appuntamento di Eurmoma. In programma nell’ultima settimana di marzo presso la sede romana dell’azienda, la prima open house del 2019 avrà carattere formativo e divulgativo. Rivolgendosi a professionisti e aziende attive nel mondo della visual communication – che avranno accesso gratuito – l’incontro sarà dedicato al tema del wrapping, ovvero la decorazione attraverso l’applicazione di film e pel-
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comunicazione d’impresa
Lo stabilimento produttivo di Eurmoma, con i nuovi macchinari recentemente installati.
licole stampate, declinato diversi segmenti di mercato, dall’interior decoration all’automotive. Ripetendo una formula già ampiamente sperimentata, Eurmoma ospiterà una serie di aziende partner. Tra queste, vi saranno Cover Styl’ per la decorazione degli interni, Solar Screen per l’applicazione del wrapping su superfici in vetro, Orafol e PWF per il car wrapping, ambito nel quale saranno coinvolti anche applicatori esperti. Nell’intento di offrire un quadro completo ed esaustivo e di permettere ai partecipanti di sfruttare al massimo questa occasione di aggiornamento, per ogni azienda le attività – scadenzate giornalmente – saranno suddivise in sessione teorica e sessione pratica. A fine corso, i partecipanti otterranno un personale attestato di partecipazione.
La prima fiera del 2019, una storia di successo Nel frattempo, l’agenda 2019 di Eurmoma ha già segnato un evento fieristico di rilievo: l’azienda è stata protagonista, lo scorso gennaio, di PTE (Promotiontrade Exhibition), l’appuntamento annuale – ospitato a Fieramilanocity – dedicato all’oggetto pubblicitario, al tessile promozionale e alle tecnologie per la personalizzazione. In questo contesto, Eurmoma ha proposto in primo piano la novità dei termotrasferibili, allestendo un corner dedicato: qui i visitatori hanno avuto la possibilità di sperimentare diversi materiali sui macchinari presenti, realizzando piccoli gadget da portarsi via. Sempre in primo piano sullo stand di Eurmoma, gli espositori del catalogo I Miei Gioielli, giunto all’edizione 2019, a partire dalla linea Univers System fino a tutti gli altri prodotti per l’arredamento del punto vendita e la comunicazione visiva. “La nostra partecipazione a PTE è stata positiva. Abbiamo ricevuto molta attenzione da parte dei visitatori e abbiamo raccolto diversi contatti interessanti”, ha commentato Stefano Scipioni, responsabile comunicazione e web marketing di Eurmoma. “Per questo, replicheremo senz’altro anche il prossimo anno”.
Dal video al catalogo, i tool promozionali La dinamicità del team di Eurmoma si è sempre espressa sia attraverso l’organizzazione e la partecipazione a eventi, sia attraverso iniziative volte a promuovere l’offerta, continuamente rinnovata e ampliata. “Negli ultimi mesi abbiamo investito in nuovi macchinari che ci hanno consentito di potenziare il nostro stabilimento produttivo. Per questo, abbiamo ora deciso di realizzare un nuovo video promozionale, che illustri le nostre scelte tecnologiche e le nuove capacità produttive che abbiamo acquisito”, ha spiegato Stefano Scipioni. Di fatto, Eurmoma ha introdotto nuove soluzioni per il taglio laser di Sei Laser e nuove frese di Protek. Inoltre, l’azienda si sta aggiornando in un’ottica di Industria 4.0, per conseguire obiettivi di massima produttività ed efficienza. “Oggetto del nuovo video sarà anche il reparto dedicato alla lavorazione dell’alluminio, con nuovi macchinari studiati per poter ottenere una più elevata capacità di personalizzazione”. E c’è ancora una novità che vale la pena di menzionare. Eurmoma ha recentemente pubblicato la nuova edizione del catalogo tecnico Led & Neon. Il catalogo contiene una serie di novità, a partire dalle schede tecniche aggiornate di alcuni prodotti. Inoltre, sono stati inseriti anche i nuovi prodotti della gamma. “Si tratta di un catalogo molto apprezzato dagli addetti ai lavori, data la precisione delle informazioni tecniche in esso contenute. Questo conferma l’importanza del settore dell’illuminotecnica per Eurmoma, sia nell’ambito della tecnologia LED, sempre più diffusa e diversificata, sia nell’ambito del neon”.
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materiali la pelle
sai davvero cosa succede quando stampi
la pelle? di Elena Panciera
Prosegue anche quest’anno la nostra passeggiata tra i materiali stampabili. Il primo di cui ci occuperemo è un materiale organico, versatile e affascinante: la pelle. Prodotto di un lungo processo di natura prevalentemente chimica e che richiede altissime competenze artigianali, è una delle eccellenze italiane. La pelle viene esportata in tutto il mondo e usata nella produzione di calzature, pelletteria, abbigliamento, prodotti per l’arredamento e l’automotive.
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Contributo tecnico e scientifico di Alessandro Bellinzoni (responsabile tecnico e ricerca e sviluppo prodotti innovativi per la stampa digitale, Menphis), Guido Bizzarri (responsabile commerciale, Leather’s Stylist), Roberto Borghi (direttore commerciale, Marabu Italia), Mirko Cara (AD Kara Group), Stefano Costacurta (CEO, Symera), Nicola Posarelli (CEO, Esanastri), Paolo Scopece (CEO, Nadir), Carlo Sorrenti (consulente R&D materiali innovativi), UNIC - Concerie Italiane.
La pelle è il primo materiale organico di cui ci occupiamo in questa nostra rubrica. È un materiale davvero particolare, a cominciare dal fatto che è uno scarto di lavorazione. Le concerie infatti riciclano gli scarti dell’industria alimentare della carne (pelle grezza) trasformandoli in prodotti ad altissimo valore aggiunto (pelle finita). Prima di poter essere stampata e ulteriormente trasformata, la pelle subisce un lungo processo di lavorazione, di natura prevalentemente chimica. I passaggi attraverso cui passa il materiale grezzo sono numerosi e cambiano a seconda del tipo di pelle, dell’utilizzo finale, dell’articolo da produrre. Anche quando vengono fatte sono su scala industriale conservano una grande parte di artigianalità e sono legate strettamente alle competenze e all’esperienza dell’uomo. Ogni conceria ha le proprie ricette, che vengono conservate gelosamente, tramandate e perfezionate negli anni. I titolari delle concerie sono di solito i primi e maggiori esperti del loro processo di lavorazione, che è unico e inimitabile. Anche quando due pelli finite presentano un aspetto simile, con tutta probabilità sono state ottenute da processi diversi, usando chimiche diverse. I maestri conciatori uniscono competenze chimiche e profonde conoscenze della materia prima. Sulla base della provenienza e della stagione sanno prevedere l’aspetto e le caratteristiche delle pelli che dovranno lavorare. Conoscono abitudini, dieta, parassiti ed eventuali malattie stagionali dei capi che verranno macellati. Pianificano i loro acquisti di materia prima sulla base di questo know-how e degli ordini che ricevono. Non tutta la pelle che viene lavorata nell’industria conciaria viene decorata, ma spesso subisce un qualche tipo di “rifinizione” (il termine che definisce quello che nel settore delle arti grafiche si direbbe “finitura”), che serve a modificarne e migliorarne caratteristiche e performance. Tra queste rifinizioni, c’è la stampa (serigrafica, tampografica o digitale). In questo settore viene poi definita stampa (a rilievo) anche la goffratura. Bisogna tenere presente che in questo settore la stampa è solamente una delle tante decorazioni possibili, e non contribuisce in modo così massiccio ad aumentare il valore del prodotto finito come invece accade in altri settori. La pelle acquisisce valore durante altre fasi del processo, come per esempio la concia, che la rende imputrescibile. Quando parliamo di stampa su pelle, perciò, è fondamentale farci alcune domande:
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materiali la pelle
Destinazione d’uso delle pelli lavorate (2017)
Abbigliamento e guanti
4,6%
Altri
2%
Altre Calzature
39,9%Abbigliamento e guanti La maggior parte delle pelli finite viene Carrozzeria venduta ai produttori di calzature, seguiti dalle pelletterie e dall’industria dell’arredamento. Arredamento La conceria è uno dei settori italiani a vocazione più internazionale.
Carrozzeria
12,6%
Pelletteria
Arredamento
14,5%
Calzatura Pelletteria
26,2%
Fonte: UNIC.
L’industria conciaria italiana è molto attenta alla sostenibilità ambientale dell’intero processo, che implica l’uso di grandi quantità di acqua – che viene infatti trattata e purificata – e sostanze chimiche di varia natura. La risposta a queste domande servirà ad avvicinarci a ulteriori quesiti:
• Ho bisogno di pretrattamento e post-trattamento? • Quale tecnica di stampa userò? • Quale inchiostro? • Come verrà lavorato il prodotto dopo la stampa?
foto: Leather’s Stylists
• Qual è la destinazione d’uso del prodotto finito? • Che resistenze sono necessarie, durante la lavorazione e dopo? • Quali lavorazioni sono necessarie per arrivare al prodotto finito? • In che modo posso rendere la lavorazione e il prodotto finito sostenibili per l’ambiente e le persone?
Ti anticipiamo già che in questo articolo non troverai le risposte a tutte queste domande. Ma ci auguriamo che questo sia un inizio e una spinta ad approfondire.
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materiali la pelle
Tipologie di pelli lavorate nell’industria conciaria italiana (2017) Volume* Pelli bovine 94,2 Pelli vitelline 19,1 Pelli ovine 12,4 Pelli caprine 11,6 Altre pelli 0,6 SUBTOT 128,9 Cuoio da suola 10.943 TOTALE
Valore** 3.511,8 522,8 401,6 375,8 119,3 4.931,2 130,7 5.061,9
*(milioni di metri quadrati) **(milioni di euro) Fonte: UNIC
Più del 99% delle pelli processate annualmente dall’industria conciaria italiana appartiene a tre specie principali usate nell’industria alimentare (fonte: UNIC).
La pelle grezza prima della concia: le operazioni di riviera
Come abbiamo accennato, il processo che vede la trasformazione della pelle grezza, scarto di lavorazione dell’industria alimentare, in pelle finita, prodotto nobile esportato in tutto il mondo, è lungo e complesso. Non esiste un unico percorso, ma varie lavorazioni, che a seconda della destinazione d’uso dell’oggetto finito vengono attuate o meno, in una successione variabile. Anche la durata di queste lavorazioni è variabile per questo motivo, e può durare diverse settimane. Qui esporremo una carrellata di lavorazioni diverse, secondo una delle sequenze in cui possono essere eseguite. Quasi tutte le fasi del processo conciario avvengono in presenza di acqua, per trattare tutto lo spessore in modo omogeneo, in contenitori di forma cilindrica simili a grandi botti, detti bottali, in legno, metallo o polipropilene. Il rinverdimento è la prima di queste fasi. Serve per ripristinare il contenuto di acqua ed eliminare sale, sporco, sangue, sterco. In questo momento la pelle viene trattata con acqua ed eventualmente piccole quantità di prodotti chimici come tensioattivi, sali basici ed enzimi.
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Segue il cosiddetto calcinaio, in cui avvengono depilazione e calcinazione. La pelle viene trattata con calce e solfuro di sodio per eliminare pelo ed epidermide, e diventa gonfia. Questo procedimento ovviamente non viene attuato nel caso in cui si stiano lavorando pelli con pelo (ma di questo parleremo in un altro articolo). Un ulteriore passaggio, questa volta meccanico, è la scarnatura o scarnitura. Serve ad asportare il tessuto sottocutaneo rimasto dopo la scuoiatura. In questo modo le sostanze chimiche possono penetrare nella pelle in modo più rapido e uniforme. Solitamente questa lavorazione viene fatta dopo il calcinaio, ma, se
si devono produrre pelli con pelo, si fa subito dopo il rinverdimento. Altra operazione meccanica è la spaccatura, ovvero la divisione in strati (di solito due o tre) della pelle. Serve a ottenere pelli dello spessore desiderato. Generalmente subiscono questa lavorazione pelli particolarmente spesse come quelle di bovino adulto. Può essere fatta prima della decalcinazione oppure dopo la concia. La decalcinazione è un’operazione chimica che serve a eliminare la calce e ad abbassare il pH, portandolo tra 7,5 e 8,5: questo è infatti il valore ottimale per garantire la riuscita della macerazione. Per decalcinare la pelle vengono usati sia acidi deboli (formico, borico, lattico) sia sali acidi (solfato di ammonio). In questa fase il gonfiore della pelle si riduce. La macerazione serve a facilitare la distensione delle fibre della pelle così da renderla più assorbente e morbida. Facilita anche l’eliminazione dei residui di cheratina (la proteina che costituisce pelo ed epidermide), grasso e melanine (i pigmenti responsabili della colorazione di pelo ed epidermide). Si ottiene trattando la pelle in bottale con acqua tiepida ed enzimi. In tutte queste fasi, particolarmente delicate, si determina la tipologia di pelle che si vuole ottenere. Lo sgrassaggio serve a facilitare l’assorbimento dei prodotti
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Foto: Barbara Pigazzi
In queste pagine, alcune fasi di lavorazione in conceria (foto: UNIC).
L’industria conciaria italiana, un’eccellenza in distretti L’industria conciaria italiana è unica e peculiare: per lo sviluppo tecnologico e la qualità dei processi, per la particolare conformazione in distretti territoriali, per l’impegno ambientale, per l’innovazione stilistica che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Alcuni numeri: lavorano in concerie circa 18.000 persone in 1.200 aziende. Il fatturato annuo è di 5 miliardi di euro: il 65% del fatturato europeo, il 20% di quello globale. L’industria conciaria italiana si divide in quattro comprensori produttivi territoriali: il distretto veneto, quello toscano, quello campano e quello lombardo. Il primo si trova nella valle del Chiampo, in provincia di Vicenza; è il maggiore in Italia, e uno dei più grandi del mondo. È specializzato in pelli bovine medio-grandi usate per arredamento e interni auto, calzatura e pelletteria. Il distretto toscano raggruppa il maggior numero di aziende e si trova tra le province di Pisa e Firenze. La lavorazione di pelli bovine di medie e piccole dimensioni (tra cui il vitello) dà origine a produzioni destinate principalmente all’alta moda. Il distretto campano, localizzato tra la provincia di Avellino e quella di Napoli, è specializzato invece nella concia di pelli piccole, ovine e caprine. Vengono usate principalmente per abbigliamento, calzatura e pelletteria. Il quarto distretto, specializzato nel comparto dell’ovicaprino, si trova in Lombardia, in particolare nell’area del Magentino.
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Virtuosismo nella rifinizione: Kara Group ha decorato la pelle in basso con stampa digitale e stampa a rilievo perfettamente a registro. Nella pagina a fianco, tre esempi di pelli rifinite con tecniche diverse: stampa digitale, stampa a rilievo, decorazione a mano con pennello, foil olografico.
chimici nelle fasi successive. È fondamentale nel caso di pelli in cui si debba eliminare gran parte del grasso, come succede per quelle ovine. Per sgrassarle vengono usati solitamente tensioattivi anionici, cationici, non ionici o anfoteri. Altri metodi, meno usati perché più costosi e inquinanti, prevedono l’uso di solventi, da soli oppure insieme a tensioattivi anionici o non ionici. Alla fine di questa fase, le pelli vengono lavate per essere pronte per le lavorazioni successive.
La concia, il cuore del processo di trasformazione della pelle Entriamo qui nel cuore delle lavorazioni conciarie, nella fase da cui l’intera filiera trae il proprio nome: la concia, appunto. In questa fase la pelle viene resa imputrescibile. A seconda del tipo di agenti concianti usati, può essere minerale, vegetale, organica sintetica oppure mista. La concia vegetale è il sistema più antico e solitamente più lento. La pelle viene trattata con
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tannini naturali che conferiscono al cuoio il tipico colore marrone. Per ottenere cuoio suola o cuoi pesanti il procedimento è quasi statico, in vasca, e dura circa un mese. Per ottenere pelli più flessibili che possono essere usate per suole per scarpe da donna o estive e per pelletteria si sceglie solitamente la concia rapida in botte, che dura circa 36-48 ore. La concia minerale viene scelta nella stragrande maggioranza dei casi. Prima di questo procedimento, la pelle viene “piclata”, ovvero immersa in un bagno di sale e acido (solitamente una miscela di acido solforico e formico). Poi viene trattata con un conciante minerale (composti di cromo trivalente, alluminio, zirconio, titanio). Quando si usa il cromo trivalente si ottiene un semilavorato detto “wet-blue”: la pelle infatti assume il colore azzurrastro conferito dal composto conciante. A questo punto, aggiungendo composti lievemente alcalini come bicarbonato, acetato o formiato di sodio, avviene la basificazione che favorisce la reazione chimica di concia. Il cuoio ottenuto dopo la concia viene pressato tra cilindri rotanti che esercitano un’altissima pressione per eliminare l’acqua in eccesso e distenderlo. Può essere anche spaccato, se questa operazione non è già stata fatta dopo il calcinaio. Un’altra lavorazione meccanica alla quale è sottoposto è la rasatura, che serve a uniformare lo spessore della pelle.
La riconcia, la tintura e l’ingrasso La pelle ritorna nel bottale per subire la riconcia, che serve a consolidare o modificare le caratteristiche conferite dalla concia principale. Questo processo agisce su caratteristiche merceologiche come la morbidezza, la pienezza, la resa del colore, la smerigliabilità, oltre che su varie resistenze meccaniche. A questo punto la pelle è pronta per essere tinta e ingrassata. Queste operazioni (tintura e ingrasso) possono
avvenire simultaneamente, nello stesso bagno. Talvolta possono essere unite anche alla riconcia. Si può regolare la profondità di penetrazione del colore nella pelle controllando i parametri di processo, ottenendo una tintura passante quando la pelle viene tinta nell’intero spessore, o una tintura più superficiale che coinvolge, a profondità variabile, i due lati esterni. Durante l’ingrasso si inserisce un lubrificante tra le fibre della pelle, in modo che possano scorrere l’una sull’altra quando verrà eliminata l’acqua. Influenza molte caratteristiche della pelle, tra cui morbidezza, flessibilità e comportamento nei confronti dell’acqua. Gli ingrassanti possono avere origini naturali (animali e vegetali), minerali o sintetiche. A questo punto, le pelli possono essere asciugate. Esistono vari sistemi, a seconda del tipo di pelli e della loro destinazione d’uso: sospensione o catena aerea, inchiodaggio (con pinze, non chiodi), incollaggio, sottovuoto.
Proteggere, migliorare, decorare le pelli: la rifinizione Dopo l’asciugaggio le pelli semilavorate vengono sottoposte a varie operazioni di rifinizione che servono a migliorarne prestazioni, solidità e resistenze (allo sfregamento umido o secco, alla flessione, ai solventi, al montaggio nel caso di calzature...), a modificarne l’aspetto o la mano. Di solito interessano solo la superficie della pelle che sarà visibile nel manufatto finito. Tutte queste operazioni vengono fatte su pelli asciutte, senza immergerle in acqua. Anche queste lavorazioni possono essere meccaniche, chimiche o miste. In generale la rifinizione consiste proprio nella combinazione di varie lavorazioni per ottenere gli effetti funzionali e decorativi desiderati. Tra le rifinizioni meccaniche, una delle più importanti è la smerigliatura, che serve a
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Piccolo glossario dei materiali e delle tecnologie della pelle vengono infatti spesso modificate durante il processo di concia, in modo da rendere le pelli idrofobiche o idrorepellenti. In questo caso possono essere usate anche altre tecniche di pretrattamento, come il plasma atmosferico. Parlando di stampa digitale, per usi legati soprattutto al fashion può essere usata la stampa UV e UV LED, che forma una pellicola sopra la pelle. Questa peculiarità fa sì che gli inchiostri UV possano stampare pelli tinte o colorate.
La stampa: tecnologie, pretrattamenti, inchiostri, finitura Il mondo conciario, innovativo per tradizione, ha cominciato a usare tecniche di stampa diverse in tempi precoci, senza porsi tanti problemi di nomenclatura o fattibilità, ma semplicemente procedendo per prove ed errori. Ogni azienda conciaria ha fatto i propri esperimenti ed è arrivata alle proprie soluzioni e ricette, che sono ovviamente segretissime. Le tecnologie di stampa più usate sono la serigrafia, la tampografia e la stampa inkjet. In ogni caso gli inchiostri prodotti dalle aziende chimiche vengono spesso modificati all’interno delle concerie per adattarsi al tipo di pelle, al processo e alla destinazione d’uso. Non è infrequente che i coloranti vengano prodotti direttamente all’interno dell’azienda conciaria a partire dalle materie prime: resine acriliche e poliuretaniche, pigmenti organici e non. Lo stesso capita per le chimiche di pre-trattamento che servono a migliorare adesione, bagnabilità e stampabilità degli inchiostri. Queste caratteristiche
Bottalatura, follonatura o volonatura: rifinizione meccanica che serve ad ammorbidire le pelli, rendendo più marcato il disegno della grana. Viene eseguita in bottale a secco. Fiore, grana, lato fiore, lato pelo, fiore o grana: il lato esterno della pelle, caratterizzato dal peculiare disegno creato dai follicoli piliferi dopo che il pelo è stato rimosso. Si dice “pieno fiore” quel pellame che ha conservato la grana o fiore di origine, ovvero che non ha subito smerigliatura, sfioratura. Lato carne: il lato interno della pelle, opposto a quello su cui c’era il pelo. Lissatura: rifinizione meccanica che consiste nel levigare il fiore della pelle con la lissa, una macchina che preme e trascina sulla superficie della pelle un cilindretto di vetro o agata. Lucidatura: rifinizione meccanica che consiste nel lucidare la superficie del cuoio con una ruota di velluto. Mano: nell’industria conciaria, così come in quella tessile, con “mano” si indica l’insieme di proprietà qualitative di una pelle o di un tessuto valutabili essenzialmente al tatto. Si potrà avere una mano rigida oppure morbida, sostenuta o gommosa, e così via. Palissonatura: rifinizione meccanica che ammorbidisce le pelli dopo l’essiccazione. Viene svolta con il palissone rotativo, macchina dotata di rulli con lame ondulanti che distendono la struttura fibrosa della pelle, o con il palissone piano, detto “mollisa”. Palmellatura: operazione di rifinizione che conferisce alla superficie della pelle un motivo a linee. Se le linee si intersecano in senso perpendicolare, si formano dei quadratini (box calf). Viene eseguita con una macchina a palmellare formata da due cilindri rivestiti di gomma o sughero, tra i quali si fa passare la pelle. Placcatura: rifinizione meccanica che rende la pelle liscia e piatta. Viene fatta schiacciando la pelle con una piastra liscia e speculare, eventualmente riscaldata. Pressatura: rifinizione meccanica che consiste nell’imprimere sul cuoio una stampa con una piastra a rilievo. Smerigliatura: rifinizione meccanica che può essere eseguita con una smerigliatrice o con polvere di smeriglio incollata su una ruota di pietra o di metallo. Se a essere smerigliato è il lato carne, si ottiene lo scamosciato; se è il lato fiore, si ottiene il nabuck. Spruzzatura: applicazione sul cuoio della miscela di rifinizione con pistole ad aria compressa in apposite cabine. Stampa a rilievo: è il nome comunemente usato per definire la goffratura o embossing. A causa della grande elasticità memoria elastica della pelle, per risultare permanente deve essere eseguita con stampi ad altissima pressione, in presenza di calore. Stiratura: passaggio del cuoio in presse rotative che ne stende le pieghe. Tannino: composto polifenolico contenuto in varie piante vascolari, tra cui castagno europeo, quebracho, tara, galla e mimosa. Viene estratto dalle piante, concentrato o ridotto in polvere. Reagisce con il collagene, proteina di cui sono composte le fibre della pelle, rendendolo non putrescibile. Tensioattivo: sostanza che abbassa la tensione superficiale di un liquido, agevolando la bagnabilità delle superfici o la miscibilità tra liquidi diversi. foto: Leather’s Stylists
realizzare una superficie vellutata. La bottalatura, detta anche volonatura o follonatura, serve ad ammorbidire le pelli, rendendo più marcato il disegno della grana. Altre lavorazioni meccaniche sono la lissatura, la lucidatura, la palissonatura, la palmellatura, la placcatura, la pressatura, la stiratura, la stampa a rilievo. Le rifinizioni di tipo chimico consistono nella deposizione sulla superficie della pelle di una miscela di sostanze chimiche così da formare un film di materiale sintetico o naturale che ne modifica l’aspetto o le caratteristiche fisico-chimiche. Questo film può essere trasparente, incolore, colorato o coprente, e può coinvolgere la superficie in modo totale o parziale. Può essere applicato sulla superficie a spruzzo, rulli (spalmatura) o tamponi, con una velatrice (velatura) oppure con la tecnica transfer.
Vista la flessibilità del cuoio, vengono solitamente preferiti inchiostri elastici e che garantiscono una buona adesione al substrato. Un’altra tecnologia di inchiostro che viene usata per stampare su pelle è l’eco-solvent (tra cui consideriamo anche il sol-gel), che garantisce un’ottima elasticità e reticola a temperature non elevate. A differenza degli inchiostri UV, la grana della pelle si vede in trasparenza e tende a non modificare la mano. Nei
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Alcuni dei principali tipi di pelle Bottalato, follonato o volanato: pelle con grana del fiore resa marcatamente più evidente per effetto della rotazione in un bottale a secco.
Nabuk, nubuck (si trova scritto anche nabouk o nubuk): pelle smerigliata sul lato fiore per conferirle una superficie vellutata. Lo strato fiore è ancora presente e la grana della pelle è ancora visibile.
Nappa: pelli morbide a pieno fiore.
Laminato: pelle sulla cui superficie sono stati applicati fogli che servono a dare un aspetto metallizzato (lamine o foil).
Scamosciato, suede o velour: pelle smerigliata sul lato carne. Generalmente presenta una superficie vellutata, come il nabuk, ma, essendo il lato carne costituito da fibre più lunghe e grossolane, ha una granulosità maggiore.
Stampato: pellame la cui superficie è stata stampata con diverse tecniche, tra cui goffratura (detta infatti stampa a rilievo), serigrafia e stampa digitale.
Tamponato: pellame rifinito a mano con un tampone imbevuto con la miscela di rifinizione, solitamente per ottenere effetti di macchiatura, bicolore o diverse gradazioni di lucido.
Verniciato: pelle rifinita con l’applicazione di vernici, in genere pigmentate ma anche trasparenti. L’aspetto è solitamente lucido e brillante.
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casi in cui non venga richiesta resistenza all’abrasione e ai solventi particolarmente elevata, né UV né eco-solvente hanno bisogno di post-trattamenti. Viceversa, per i settori in cui sono richieste maggiori performance di durabilità (automotive, arredamento) per aumentare la resistenza all’abrasione e ai solventi viene solitamente depositato un rivestimento trasparente protettivo, come per esempio un prodotto bicomponente poliuretanico. Per incrementare l’adesione dell’inchiostro al substrato talvolta viene richiesto anche un pre-trattamento. Possono essere deposti o stampati particolari primer, oppure la superficie può essere attivata via plasma atmosferico. Sia i pre- sia i post-trattamenti tendono a complicare la lavorazione, aggiungendo ulteriori passaggi al processo. Inoltre, la deposizione del rivestimento protettivo a volte può compromettere la mano del materiale. Determinati settori come l’automotive o la calzatura richiedono resistenze maggiori. In questi casi vengono spesso usati altri tipi di inchiostri a base acqua, che funzionano come dei veri e propri tatuaggi, penetrando in profondità all’interno della pelle. A differenza degli inchiostri UV ed eco-solvent, questi inchiostri possono essere usati solamente su pelli bianche oppure chiare, e questo è uno dei loro limiti. Sono inchiostri molto liquidi, e per questo hanno bisogno di macchine da stampa particolari che riescano a gettarli con precisione. Capita perciò spesso che anche le stampanti vengano modificate più o meno pesantemente all’interno delle concerie per adattarle al processo di produzione, potenziarne la velocità o adattarle alle caratteristiche degli inchiostri, che possono essere particolarmente liquidi oppure aggressivi nelle teste di stampa. Generalmente le pelli vengono stampate con macchine flatbed. Per garantire una perfetta planarità ed essere trasportate facilmente sul piano vengono fatte aderire provvisoriamente a supporti plastici.
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TECNOLOGIA
La definizione di ‘buon colore’ è intrinsecamente legata a chi ne parla: si tratta infatti di qualcosa di soggettivo e varia a seconda delle aspettative del cliente.
Per una gestione efficiente del colore
Garantire l’affidabilità e la coerenza dei colori e dei colori spot è più semplice di quanto si possa pensare. Per influenzare direttamente il risultato finale, è possibile fare affidamento su alcune misure pratiche.
di Gudrun Bonte, vicepresidente Product Management di SAi
La definizione di buon colore è intrinsecamente legata a chi ne parla: si tratta infatti di qualcosa di soggettivo e varia a seconda delle aspettative del cliente. Se da un lato ciò non deve essere utilizzato come scusante per un lavoro malfatto, dall’altro è in grado di aiutare gli stampatori a focalizzarsi sugli obiettivi che stanno cercando di raggiungere. Eppure, chi opera nei mercati del wide format e dell’insegnistica continua a dirmi che l’uniformità cromatica e la riproduzione dei colori spot rappresenta una costante sfida. Dando per scontato che una cattiva riproduzione del colore non ha scusanti, nella maggior parte dei lavori bisogna distinguere tra colori che è critico riprodurre in maniera esatta e
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altri per cui è meno rilevante. I colori aziendali o di un brand rivestono una grande importanza e vale sempre la pena impiegare tempo per riprodurli correttamente: in questi casi è obbligatorio disporre dei riferimenti PANTONE®. In altre situazioni, tuttavia, sono più che accettabili i colori della memoria. Con questi ultimi intendo quei colori che tutti noi colleghiamo a determinati oggetti: le mele sono generalmente rosse, i limoni gialli, i lime verdi... Al di là del lavoro focalizzato su una specifica varietà di questi frutti, una gamma anche ampia di variazioni cromatiche risulta accettabile. Ne consegue che affinare i colori importanti è un modo per ridurre tempi di produzione e costi, continuando a produrre lavori di cui i clienti saranno soddisfatti.
Tutto comincia dal brief Per capire esattamente cosa si aspetta il cliente, è fondamentale porre una serie di quesiti. Quali colori sono essenziali? Qual è il riferimento PANTONE® per quei colori? C’è un campione o un esempio del risultato che si sta cercando? Esiste un supporto preferito su cui stampare? Con queste cognizioni eseguire un lavoro – in maniera rapida e remunerativa – diventa immediatamente più semplice. Un aspetto comunque da non sottovalutare è quello rap-
presentato dal supporto di stampa, dato che quest’ultimo ha un impatto sul risultato finale che va tenuto accuratamente in considerazione.
L’importanza dell’armonia tra i software La coerenza delle impostazioni di gestione del colore in tutto il flusso di lavoro è essenziale. Le impostazioni cromatiche del file ricevuto dal cliente devono corrispondere tanto a quelle dei programmi di design impiegati in azienda, quanto a quelle del RIP della macchina da stampa. Sfortunatamente, questo non può essere ottenuto in maniera automatica e deve essere impostato manualmente per ciascun programma. Gli standard raccomandati dal settore sono sRGB per i profili in RGB, e GRACol 2006 Coated per i profili CMYK. Una volta fatto ciò, è imperativo settare i profili ICC. Facendo ciò, si ottiene il corretto colore in fase di output, si risparmia inchiostro e si allunga la longevità della stampa. Inoltre, il corretto settaggio dei profili ICC rappresenta la miglior garanzia di coerenza e ripetibilità del colore. Per quanto riguarda i supporti, trovare i corretti profili non dovrebbe rivelarsi compito difficile – produttori e rivenditori di macchine da stam-
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I valori da controllare in un file di test cromatico.
pa dispongono di vasti database di questo genere, così come gli sviluppatori dei software RIP e i fornitori dei materiali stessi. Inoltre, il tempo speso per acquisire questi profili darà i suoi frutti. Tuttavia, anche con questa mole di informazioni, è possibile produrre degli stampati invendibili se vengono fatte le ipotesi sbagliate. Le impostazioni di ciascun profilo sono regolate, oltre che per tipo di supporto, anche per finitura (opaca o lucida), tipologia di inchiostro, velocità di stampa e dispositivo di output. Pertanto, la scelta del set errato avrà come conseguenza uno spreco su tutta la linea. Se ci si trova di fronte all’impossibilità di utilizzare l’esatto supporto, bisogna assicurarsi di scegliere quello più simile possibile, avendo ben presenti i criteri di velocità e risoluzione. Tutte le aziende la cui produzione è in gran parte basata su una tipologia di supporto dovrebbero crearsi i propri profili, perfettamente adattati al workflow aziendale e alle macchine. Si tratta di un lavoro molto meno complesso di quanto si possa credere e con dei notevoli benefici.
Colpire nel segno Al di là delle impostazioni dei colori, della coerenza e dell’affidabilità dei risultati, un grande problema che stampatori wide format e specialisti
di insegne si trovano ad affrontare è rappresentato dai colori spot. Tutte le raccomandazioni di cui abbiamo parlato finora contribuiscono a semplificare il compito, ma non risolvono del tutto il problema. Per garantire accuratezza nei colori spot bisogna affidarsi a tre strumenti di base. Anzitutto, un controllo visivo del colore; in seconda battuta, l’uso di un software di color matching; terzo, l’utilizzo di strumenti per la misurazione del colore. Attraverso una metodologia corretta, il controllo visivo può tramutarsi in uno strumento potente. Il primo passo per controllare la qualità del proprio output è quello di stampare un foglio di test e analizzare le scale di colore. I grigi dovrebbero avere la medesima proporzione del CMY. Successivamente, bisogna focalizzarsi sulle tonalità: devono essere coerenti nella loro transizione tanto lungo il singolo colore, quanto attraverso tutti i colori. Infine, bisogna assicurarsi che i colori primari siano dove devono essere. Anche l’utilizzo delle schede PANTONE® e dei campioni stampati aiuterà a ottenere colori spot precisi. Tuttavia, il grafico deve essere stampato sullo stesso supporto del lavoro finale, altrimenti ci saranno variazioni inaccettabili. Gli strumenti di corrispondenza dei colori, come quelli presenti nel soft-
ware SAi Flexi, sono veloci e facili da usare. Dopo aver selezionato un target PANTONE®, gli utenti possono visualizzare la tabella di mappatura dei colori e confrontarla con un campione stampato dal dispositivo di output sul supporto finale. Il campione viene quindi confrontato con la mappa dei colori – che ricorda la griglia del gioco Battaglia Navale – e i valori X e Y della corrispondenza migliore vengono inseriti in SAi Flexi, in modo tale che il colore desiderato venga automaticamente ottenuto. Esistono sistemi di misurazione cromatica a basso costo, in grado di funzionare tramite un’app dal telefono e fornire sia valori di tipo L*a*b* che Delta-E. Tuttavia, per moltissime aziende l’investimento in dispositivi di fascia più alta comporterà un ROI molto rapido e una significativa riduzione dello spreco di inchiostri e supporti. Ognuna delle procedure descritte dovrebbe diventare parte integrante dei processi degli stampatori wide format e degli specialisti di insegne, nonché costituire la base su cui formare i nuovi operatori. Perché, a dispetto della loro semplicità, rappresentano la differenza tra una stampa vendibile e una invendibile, tra il profitto e la perdita economica.
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eVENTI @efi connect ‘19
L’appuntamento annuale dedicato agli utenti di EFI si conferma vetrina di novità su tutti i fronti. Focus su EFI Fiery in ottica 4.0, sulla nuova piattaforma wide format EFI VUTEk h5 e sulla prima single pass per il texile EFI Reggiani BOLT.
Fiery FS350 e Pro VUTEk h5, le novità firmate EFI in anteprima a Connect 2019 «Puntiamo a un EFI 4.0, all’evoluzione della rivoluzione», annuncia Bill Muir, nuovo amministratore delegato dell’azienda statunitense entrato nel consiglio di amministrazione lo scorso ottobre. È lui a dare inizio alla ventesima edizione della conferenza annuale degli utenti di Electronics For Imaging che si è svolta a Las Vegas dal 22 al 25 gennaio scorso. Durante l’evento sono state presentate la nuova piattaforma FS350 avanzata per i front-end digitali (DFE) EFI Fiery, la nuova tecnologia DFE Fiery proServer Premium per un’elaborazione più rapida dei singoli lavori, e la più recente stampante LED di formato superwide ibrida flatbed/roll-to-roll ad alta velocità e di fascia alta, la VUTEk h5.
Una nuova versione di EFI Fiery
di Giulia Virzì
Fiery FS350 Pro è la nuova versione del software in grado di gestire le macchine da stampa di produzione digitale a foglio e ad alimentazione continua, nonché le inkjet a passata singola e ad
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alta velocità di EFI. FS350 Pro, Fiery Command WorkStation e i prodotti aggiuntivi di flusso di lavoro Fiery per il nuovo software DFE offrono nuove funzioni di allestimento Fiery, per cui gli utenti possono automatizzare i passaggi di prestampa e finitura, riducendo i tempi di preparazione dei lavori fino al 70% (con il software Fiery Impose e l’unità di finitura Duplo). Tale vantaggio in termini di produttività include una nuova integrazione con l’unità di verniciatura UV per tinte piatte Duplo DDC-810 Raised Spot UV Coater che consente agli operatori di svolgere sette attività di preparazione dei file in precedenza manuali con un unico passaggio. C’è poi un controllo delle immagini potenziato con il software Fiery JobMaster™, per ritoccare pagine scannerizzate senza uscire dall’applicazione Fiery JobMaster, utilizzando editor di immagine installati di terze parti, tra cui Microsoft® Paint, GIMP, Adobe® Photoshop® e Anteprima. C’è anche il supporto di Adobe
APPE 4.4 per la sovrastampa fino a 123 tinte piatte, per offrire supporto al rendering delle trasparenze e CMYK+. E a proposito di quadricromia e colori aggiuntivi, il supporto CMYK+ del nuovo software fornisce capacità più complete di gestione per le stampanti digitali Fiery Driven che lavorano con bianco, colori metallici, trasparenti o con tinte piatte. Tra queste capacità vi è la funzionalità Smart White che consente di risparmiare inchiostro/toner e migliora i lavori in quadricromia stampati su supporti colorati. Il nuovo Fiery Installer Builder lanciato con FS350 Pro permette il backup, il ripristino, l’aggiornamento e la manutenzione di tutti i DFE Fiery in azienda. La nuova offerta Fiery sarà disponibile a partire da questo trimestre nei DFE di produzione di fascia alta per le nuove stampanti e macchine da stampa dei partner di EFI. «Con questa nuova edizione della piattaforma continuiamo a stare in prima linea per quanto riguarda i requisiti di mercato,
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eVENTI
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L’interfaccia del nuovo EFI Fiery. Sotto, Joe Popolo, ceo di Freeman, e Bill Muir, ceo di EFI, e alcune applicazioni firmate EFI Reggiani. Pagina accanto: il press-kit dato a giornalisti e clienti e la sala in cui si è svolta gran parte degli appuntamenti.
Superwide, debutta EFI VUTEk h5
garantendo che i clienti possano essere quanto più produttivi e versatili possibile», ha spiegato John Henze, vicepresidente di Fiery marketing e vendite. «Fiery FS350 offre una produttività senza rivali dalla prestampa fino alla finitura in un ampio ventaglio di dispositivi di stampa digitale, e fornisce risultati cromatici ancora migliori per prodotti di stampa di valore elevato». Fra le nuove funzionalità: colore e imaging, produttività, strumenti di gestione e connettività. I nuovi DFE basati sul software EFI Fiery FS350 Pro gestiranno le stampanti e le macchine da stampa digitali di diversi produttori, a foglio o a bobina ad alta velocità, a cartone piegato B1 e i sistemi di produzione digitale su cartoncino ondulato, incluse tecnologie inkjet e a toner. Canon sarà la prima azienda a lanciare, a breve, un nuovo DFE con il software Fiery FS340.
Per la produzione inkjet di formato superwide, la più recente versione del DFE EFI Fiery proServer Premium presentata a Connect si avvale della tecnologia FAST DRIVE con accelerazione GPU per elaborare i singoli lavori a una velocità doppia rispetto alla media, eliminando i tempi morti così da ottimizzare gli investimenti nei dispositivi. A Connect c’è stato anche un altro debutto: la stampante LED ibrida di fascia alta per volumi elevati EFI VUTEk h5, parte della serie VUTEk h. La soluzione, dalle dimensioni di 3,2 metri, stampa fino a 109 pannelli all’ora e offre modalità di stampa a otto colori o in opzione in quadricromia più bianco, nonché una capacità di stampa che raggiunge i nove strati di colore. Il modello h5, disponibile anche come aggiornamento sul campo della VUTEk h3, presenta la tecnologia UltraDrop con imaging nativo delle teste di stampa in scala di grigi da 7 pL e indirizzamento effettivo multi-goccia. Nello spazio espositivo di Connect sono state presentate inoltre le soluzioni LED flatbed Pro 24f e rollto-roll Pro 32r di EFI, la EFI VUTEk 3r+ (LED roll-to-roll) e la EFI VUTEk FabriVU 340i. Dal palco di Las Vegas è stato annunciato anche un riconoscimento:
la nuova certificazione ampliata di Fogra FograCert Validation Printing System ottenuta dalla combinazione della tecnologia di front-end digitale EFI™ Fiery® e la macchina da stampa Landa S10 Nanographic Printing®. «Questa nuova certificazione combinata estende il programma di test FograCert VPS oltre la singola convalida di stampa per raggiungere una valutazione della stabilità delle tirature di stampa come stabilito dallo standard PSD, Process Standard Digital (ISO/TS 15311)», ha spiegato Andreas Kraushaar di Fogra. «Siamo stati entusiasti di poter lavorare con Landa ed EFI. Congratulazioni a entrambi». Anche secondo il vicepresidente per la strategia dei prodotti di Landa Digital Group, Gilad Tzori, si tratta di un riconoscimento importante: «È una conferma della nostra scelta di collaborare con EFI. Sebbene la certificazione basata su un’unica stampa sia stata lo standard per un certo periodo di tempo, riteniamo che questa nuova certificazione che mira a testare la stabilità della tiratura di stampa sia una convalida importante della qualità di stampa della Landa S10». Durante l’evento sono state più di 200 le presentazioni e sessioni formative pratiche dei principali specialisti EFI e di alcuni dei principali esperti di gestione e tecnologia di stampa. Fra questi anche Adele Genoni, vicepresidente e general manager di EFI Reggiani, che nel suo intervento ha sottolineato come la stampa digitale sia il futuro del tessile e l’unica via per rispondere alle esigenze del mercato, illustrando poi le caratteristiche e le potenzialità di EFI Reggiani BOLT, il primo sistema di stampa inkjet a singolo passaggio, presentato durante una open house internazionale nel quartier generale di Grassobbio (Bergamo) lo scorso novembre.
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colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono a un’inserzione pubblicitaria
Action & Branding 45 Activision 48 Adobe 64 Agfa Graphics 3,22 Agile Interiors 19 Aleph 29 ARGI 6 B&B Systems 7 Back to the Wall 16 Bano Walter 22 Barboglio Enrico 37 Bellinzoni Alessandro 54 Benckhuysen Bert 32 Bitmama 45 Bizzarri Guido 54 Bocconi università 9 Bompan 7 Bonfiglio Steven 8 Bonte Gudrun 62 Borghi Roberto 54 Böttcher 6 Braun Detlef 28 Brochier 29 Burchett Chet 37 Calon Sigrid 30 Canon 22 Cara Mirko 54 Carat 45 Carnevale Maffè Carlo A. 9 Castoldi Jennifer 29 Cavalcante Valeria 40 Cavalcante Vittorio 41 Ceramica Sant’Agostino 16 Colourama 33 Corner Stones 9 Cosmetica Italia 41 Costa Massimo 22 Costacurta Stefano 54 Dal Monte Alessandro 37 De Marchi Loredana 18 Dedar 16 Del Guasta Cristina 39 Demart Interior Decoration 18 Dover Digital Printing 30 Druck Chemie 6 Ducati 9 Edigit 9 EFI 26,64 EFI Reggiani 26,65 Eliografia Amenta 24 ENIPG 6 Epple 6 Epson 29 Esanastri 54 Eurmoma 52 Exterion Media 48 Favini 41 66
Fenix Digital Group 23 FESPA 8 Fogra 65 Fujifilm 23,26 Gambarotta Roberto 23 Gecht Guy 26 Genoni Adele 26,65 Gilboa Ron 9 Giorgio Roberto 25 Gualtiero Franca 41 Heimtextil 28 Henze John 65 HP 6,23,25,29,39 Hunt Jennifer 29 IGPDecaux 46 ILooxs Tech&Grycle 9 IMI Europe 37 InMediaTo 46 InnoVits 9 InPrint 34 IT Strategies 34 ITMA 8 J. Walter Thompson 9 Jannelli & Volpi 16 JCDecaux 47 Jdeal-Form 6 JK Group 30 Kara Group 54,58 Keypoint Intelligence 9 Kiian 10,30 KNF 8 Komori 6 Kornit Digital 8 Kraushaar Andreas 65 Kyocera 30 La Meccanica 32 Lamberti Stefano 20 Landa Digital Group 65 Leather’s Stylist 54 LEGO 6 M&C Saatchi 47 Mack Brooks Exhibitions 37 32 Maeda Mina Mailboxes etc 6 Malpezzi Massimo 38 Manes Alessandro 29 Manroland 6 Marabu Italia 54 Marazzi Ceramiche 16 Martinetti Franco 13 Mattiello Alberto 9 MCA Digital 39 Menphis 54 Messe Frankfurt 28 Mimaki 7,30 Mimaki Bompan Textile 32,61 MS Printing Solutions 30
Muir Bill 26,64 Nadir 37,54 OKI Europe 24 Olimpiadi della Stampa 2,6 Orlenok Anna 14 Ortenzi Ivan 9 OZ Interiors 14 Palmer Oliver 46 Papermint 16 Peroni Enrico 9 Pes Daniele 9 Pixartprinting 6 Polyedra 67 Posarelli Nicola 54 Primesight 48 Print4All 9 Printgraph 6 Protek 53 Reed Exhibitions 37 RELX Group 37 Ricci Emanuele 37 Ricoh 24,43 Rimslow 33 Roben Anousjka 30 Roccia Lapo 19 Roto 3 6 Rotolito 6 SAC Serigrafia 37 SAi 25,62 Santi Paolo 37 Scipioni Stefano 53 Scopece Paolo 37,54 Sei Laser 53 Serviceplan Italia 46 Sollman Mark 32 Sorrenti Carlo 54 Sternbeck Tobias 32 Studio Martinetti 13 swissQprint 23 Symera 54 TCM 37 Tecnografica It. Wallcov. 7,20 Timson Marcus 34 Tresu 6 Tzori Gilad 65 UNIC 54 Vagheggi 40 Van Parys Marc 33 Vanzini Marco 32 Veika 31 Vivi Ilaria 24 Vos Claire 30 Weagroup 41 Xeikon 30 Zacharova Elena 14 Zanon Romano 24 Zocco Ramazzo Dario 23
STRATEGO GROUP via Cassanese 224 - Segrate (Milano) tel. 02.49534500 fax 02.26951006 www.widemagazine.net Direttore responsabile: Ruggero Zuliani Comitato di redazione: Paola Bonfanti (coordinamento) paola.bonfanti@strategogroup.net Giulia Virzì, Federico Zecchini Hanno collaborato a questo numero: Elena Panciera, Achille Perego, Stefano Tenedini Pubblicità: Mauro Tironi sales@strategogroup.net Deborah Ferrari deborah.ferrari@strategogroup.net tel. 389.9004599 Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico brando.zuliani@strategogroup.net Registrazione Tribunale di Milano n° 448 del 21.9.1985 R.E.A. Milano n° 1190227 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. È vietata la riproduzione anche parziale del testo. ISSN 0394-5901 Quota di abbonamento annuo per l’Italia euro 40,00 per l’Europa euro 73,00 extra Europa euro 83,00. Numeri arretrati: euro 14,00. Versamento con bonifico intestato a: Stratego Group IBAN IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933 Info: amministrazione@strategogroup.net Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 Segrate (MI) tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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