Il Poligrafico, n. 196, Marzo - Aprile 2020

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STAMPA E NUOVI MEDIA NELL’ERA DIGITALE

EMERGENZA CORONAVIRUS Storie dal mondo della stampa

SPECIALE NOBILITAZIONE PRINTING PORTRAITS La stampa della propaganda politica

N. 196 MARZO APRILE 2020

Stratego Group 20090 Segrate (MI) via Cassanese 224 Euro 9,90


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Il Poligrafico prende vita con la realtà aumentata L’eccellenza

italiana

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All’interno di questo numero del Poligrafico troverai alcune pagine con l’icona dell’app Stampare Aumentato, che vedi qui sotto. Inquadra la pagina con l’app per farle prendere vita: accederai a contenuti multimediali e interattivi.

INFO UTILI

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INQUADRA LA PAGINA

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italiane dello sfaccettato mondo dell’industria grafica. Ognuna con le sue caratteristiche e il suo comparto d’elezione, queste aziende sono entrate di diritto a far parte del Club delle Eccellenze della stampa in Italia. Ventisei edizioni dei Premi alle aziende di stampa italiane – dal 1987 al 2010 si sono chiamati La Vedovella, dal 2012 ad oggi sono gli Oscar della Stampa – hanno visto circa 100 imprenditori e personalità del settore salire sul podio a ritirare l’ambito riconoscimento. Sono loro che hanno fatto grande La Vedovella e gli Oscar della Stampa e a loro via via si aggiungeranno altre eccellenze, donne e uomini che giorno dopo giorno con grande professionalità ed impegno contribuiscono a fare dell’industria italiana del SCARICA printing una LAdelle APPmaggiori a livello internazionale (al secondo posto Apri l’app store sul tuo in Europa per la stampa di imballaggi, smartphone: Stampare è disponibile al terzo perAumentato la stampa commerciale ed sia su App Store che editoriale). su Google Play. Scaricala e aprila. aziende In queste gratuitamente pagine quattro specializzate nella produzione di packaging farmaceutico si raccontano e raccontano la propria attività. Perché l’eccellenza si costruisce con il duro lavoro e con la continua innovazione.

Il packaging farmaceutico

Il Poligrafico non è più soltanto sulla carta: alcune pagine hanno più contenuti di quelli che vedete stampati. Inquadrandole con la app Stampare Aumentato le pagine prenderanno vita grazie alla realtà aumentata. Funziona anche con la rivista sfogliabile online su Stampamedia.net. Gli articoli “aumentati” sono contrassegnati nell’indice con il simbolo della Nel corso degli gli Oscar app (che anni ritroverete anche della sulle singole pagine sfogliando la rivista), che potete scaricare Stampa hanno premiato le eccellenze gratuitamente sul vostro smartphone negli store per sistemi operativi iOS e Android.

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Sommario

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SPECIALE NOBILITAZIONE

PIOMBI Primo piano Emergenza coronavirus: storie dal mondo della stampa.................6 Drupa rinviata al 2021............................8 Piano Elcograf per prepensionamenti.......9 Aris Ballestrazzi, fondatore di Sitma.........9 Aziende grafiche ..................................10 Fornitori................................................12 Eventi...................................................16 SPECIALE NOBILITAZIONE Puntare sul bello. Stampa delle mie brame, chi è la più bella del reame?..................24 Soluzioni per nobilitare. Il mercato delle macchine......................34 L’esperienza quotidiana. Chi ne ha fatto un mestiere...................38

PUNTARE SUL BELLO, PERCHÉ ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE PAG. 24

INTERVISTE Fabio Franceschi (Grafica Veneta)..........14 Mauro Antonini (Heidelberg Italia)..........42 Peter Andrich (Koenig & Bauer IT)..........44 TECNOLOGIA Push to Stop, la risposta Heidelberg alle sfide del mercato............................22 Xeikon punta ancora sul toner...............41 Nuova Canon varioPRINT serie iX...........46 RUBRICHE Osservatorio Come si cresce e come si gira il mondo.....................................18 L’eccellenza italiana Lazzati Industra Grafica, Industrialbox....50 Printing portraits Stampare la democrazia e la propaganda....................................54 L’opinione di... Sergio Facchini E’ davvero possibile risparmiare energia?...............................................58

SOLUZIONI AVANZATE PER EFFETTI VERAMENTE SPECIALI PAG. 34 INCONTRO CON DUE AZIENDE CHE NE HANNO FATTO LA LORO PRINCIPALE ATTIVITÀ PAG. 38

Colophon

Direttore responsabile ENRICO BARBOGLIO enrico.barboglio@strategogroup.net Redazione GIULIA VIRZÌ tel. 02 49534500 giulia.virzi@strategogroup.net FEDERICO ZECCHINI Pubblicità MAURO TIRONI tel. 02 49534500 mauro.tironi@strategogroup.net DEBORAH FERRARI tel. 389 9004599 deborah.ferrari@strategogroup.net Rancati Advertising: CLAUDIO SANFILIPPO tel. 02 70300088 csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico BRANDO ZULIANI tel. 02 49534500 brando.zuliani@strategogroup.net

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Hanno collaborato a questo numero: ANNA APREA, SERGIO FACCHINI, ACHILLE PEREGO, STEFANO PORTOLANI, CATERINA PUCCI Progetto grafico e impaginazione CRISTINA MASCHERPA Redazione Via Cassanese 224 Centro Direz. MilanoOltre, Segrate MI tel. 02 49534500 fax 02 26951006 Ufficio abbonamenti tel. 02 49534500 fax 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net Editore STRATEGO GROUP srl - Segrate MI www.stampamedia.net Stampa PressUP - Nepi (VT) www.pressup.it Copertina Art direction: CRISTINA MASCHERPA Immagine: WWW.DEPOSITPHOTOS.COM

ABBONAMENTI Quota annua euro 84,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Stratego Group srl IBAN: IT70 C034 4020 6000 0000 0264 200


PRINTING PORTRAITS: LA STAMPA DELLA PROPAGANDA POLITICA PAG. 54

INCONTRO CON HEIDELBERG ITALIA E KOENIG&BAUER IT PAG. 42

R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (ruggero.zuliani@strategogroup.net - via Cassanese 224 - Segrate (Milano) - tel. 0249534500 - fax 0226951006). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Per inviare inviti alla redazione per conferenze o eventi, scrivere a inviti.redazione@strategogroup.net Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

Editoriale

INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA

In una manciata di giorni “Il settore guarda tuttavia con prudenza al 2020 appena cominciato, fra incognite macroeconomiche globali (da ultima la recente di Giulia Virzì diffusione del coronavirus i cui effetti sull’economia mondiale, industria della stampa inclusa, risultano ancora non quantificabili), fino al cambiamento in sé del mercato dell’industria della carta stampata, che dopo anni di crisi sta trovando un nuovo equilibrio, facendo proprie innovazioni tecnologiche, automazione e un nuovo paradigma di sostenibilità ambientale. Senza dimenticare che il 2020 è l’anno di Drupa, il più importante palcoscenico per il mercato mondiale del settore”. Questo è un pezzo dell’editoriale pubblicato sullo scorso numero del Poligrafico, scritto al massimo un paio di mesi fa. Promesso, è la prima e ultima volta che cito qualcosa che ho scritto io stessa. Lo faccio solo perché rileggere quelle parole mi ha reso plasticamente evidente quanto sia cambiato, e quanto radicalmente, tutto in così poco tempo. In una manciata di giorni la prudenza di inizio anno sta assumendo i contorni di una vera e propria frenata a causa del coronavirus, che si è diffuso a tal punto da diventare una pandemia. Migliaia e migliaia le vittime. Gli effetti sull’economia mondiale rimangono incalcolabili nella loro vastità. E Drupa è stata ufficialmente spostata all’anno prossimo (anche se, a quanto sembra, i produttori di tecnologie non rinunceranno a presentare le loro novità nel corso di quest’anno), così come molte altre fiere cui l’industria della stampa gravita intorno (come Vinitaly e il Salone del Mobile di Milano e del Libro di Torino, quest’ultimo a data da destinarsi). In una manciata di giorni interi settori del mercato “stampato” sono crollati, come quello del lusso, del marketing o dei volantoni della grande distribuzione organizzata perché in questo periodo è venuta meno la necessità di comunicare ciò che non è essenziale. Altri settori hanno visto invece un incremento delle commesse, come il settore alimentare e quello farmaceutico (torniamo al concetto di essenziale) per cui si continuano a stampare etichette e packaging osservando tutte le norme igienico sanitarie atte a evitare il contagio da COVID-19. In una manciata di giorni tante aziende di stampa in tutta Italia si sono viste costrette a chiudere per assenza di commesse o per salvaguardare la salute dei lavoratori, o perché non incluse negli elenchi, emanati dal governo, delle aziende autorizzate a proseguire la produzione. Tante altre hanno rivoluzionato consolidati schemi lavorativi, introducendo lo smart working laddove possibile. Tutto questo, e tanto altro, in una manciata di giorni. Ricostruire ciò che è stato così martoriato in queste settimane però richiederà molto più tempo che una manciata di giorni. Ci vorrà pazienza e fatica, ma ritroveremo un equilibrio.

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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di settore Ev

Emergenza coronavirus, storie dal mondo della stampa

foto: ACM

INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA

Un mosaico di testimonianze Stampamedia ha raccolto le storie delle aziende di stampa che si sono trovate a fronteggiare la sfida dell’isolamento imposto dalla diffusione del Covid-19

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Le aziende di stampa italiane si sono trovate a fronteggiare una enorme sfida nelle scorse settimane, quella imposta dagli effetti sul mercato delle misure restrittive dei decreti del Presidente del consiglio dei ministri per arginare il diffondersi del coronavirus COVID-19. C’è chi si è reinventato per essere d’aiuto alla popolazione, chi ha visto la sua produzione cambiare repentinamente proprio per le mutate

esigenze del mercato, chi ha temuto per la gravità delle ripercussioni che ancora è difficile calcolare, chi si è rimboccato le maniche e ha fatto quel che ha potuto e anche qualcosa in più. Stampamedia ha raccolto le storie di tutti i lavoratori, gli imprenditori e le aziende di stampa che si sono trovati a dover fronteggiare questa sfida così imprevedibile. Le troverete all’interno della mappa che apparirà sul

vostro smartphone inquadrando la foto in alto con la app StampareAumentato. Ogni pin corrisponde a un’azienda sul territorio italiano, cliccandoci sopra potrete leggere ciascuna storia in questa emergenza nazionale. In ogni scheda c’è poi un link, dove poter leggere di più. E se anche voi volete condividere la vostra testimonianza, potete farlo scrivendo una mail a ilpoligrafico@strategogroup.net


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venti Cultura Aziende Poltrone Influencer Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole

foto: Luxoro

INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA

Una rete di supporto che non si spezza

www.depositphotos.com

Anche i fornitori raccontano in che modo hanno affrontato questa sfida così imprevedibile, cercando di stare vicini ai loro clienti. Tutta la filiera della stampa è colpita dagli effetti della pandemia da coronavirus COVID-19. Ogni pezzetto del mercato sta fronteggiando questa enorme sfida, che costringe a ripensare il proprio modo di fare business, di raggiungere i propri clienti, di impedire che si fermi il ciclo produttivo. E l’hanno fatto anche i fornitori dell'industria della stampa - lavoratori, produttori, commerciali e imprenditori: nella mappa che apparirà sul vostro smartphone inquadrando la foto in alto con la app StampareAumentato, ogni pin corrisponde a un’azienda fornitrice (di tecnologie, consumabili e altro) sul territorio italiano; cliccandoci sopra potrete leggere ciascun messaggio di vicinanza e di supporto ai clienti e i provvedimenti presi in questa emergenza nazionale. In ogni scheda troverete poi un link a Stampamedia, dove poter leggere di più. E se anche voi fornitori dell’industria grafica volete condividere la vostra testimonianza, scrivete a ilpoligrafico@strategogroup.net 7


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Primo piano Aziende grafiche Fornitori Istituzioni Associazioni Dati di settore Ev

Coronavirus, Drupa rinviata al 2021 Dopo giorni di voci e di attesa è arrivata la comunicazione ufficiale: Messe Düsseldorf GmbH ha deciso di rinviare drupa al 20-30 aprile 2021. L’ente fieristico comunica in una nota di aver preso la decisione in ottemperanza delle raccomandazioni del governo tedesco e del Robert Koch Institute, che avevano già stabilito

qualche giorno fa l’annullamento degli eventi con un numero di partecipanti previsti superiore alle mille persone: “Sulla base di questa raccomandazione e del recente significativo aumento del numero di persone infette dal nuovo virus corona (SARS-CoV-2), anche in Europa, Messe Düsseldorf ha riesaminato la situazione. Inoltre, vi è la sentenza generale emessa dalla città di Düsseldorf l'11 marzo 2020, in cui sono generalmente vietati i grandi eventi con più di 1.000 partecipanti contemporaneamente”. «La decisione è stata presa in stretta consultazione con i nostri consigli

consultivi e le associazioni di sponsorizzazione», sottolinea Werner M. Dornscheidt, presidente del consiglio di amministrazione della Messe Düsseldorf GmbH. Una decisione che sembra riflettere anche i desideri delle singole industrie: «Come loro partner, stiamo attualmente facendo tutto il possibile per ridurre le perdite economiche subite dai nostri espositori», ha aggiunto Dornscheidt. «La città di Düsseldorf sta seguendo le istruzioni del governo statale. Il nostro obiettivo è quello di rallentare la diffusione del virus corona in modo che il sistema sanitario possa

continuare a funzionare correttamente», sottolinea Thomas Geisel, sindaco della città di Düsseldorf e presidente del consiglio di sorveglianza della società fieristica di Düsseldorf. Dornscheidt si dice lieto del consenso generale e dell'incoraggiamento in questa situazione straordinaria: «Vorremmo ringraziare tutti i nostri partner per la loro collaborazione nel prendere queste decisioni difficili e sensibili al tempo. Siamo lieti che insieme sia stata trovata una data così rapidamente per consentire a tutti gli interessati di pianificare in modo affidabile», ha concluso.

Heidelberg interrompe la produzione della Primefire 106 e taglia fino a 2.000 posti di lavoro Sono i provvedimenti contenuti in un “pacchetto d’azione strategica” per la riduzione a breve termine dei costi strutturali e miglioramenti a lungo termine della redditività della società, per eliminare quasi completamente l'indebitamento.

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Stop alla produzione della Primefire 106 e al business legato alla stampa offset a foglio di grande formato, e il taglio di fino a 2.000 posti di lavoro in tutto il mondo entro il 2020. Sono questi alcuni dei “cambiamenti dolorosi” - così li ha definiti Rainer Hundsdörfer, ceo di Heidelberg - decisi dal consiglio di amministrazione di Heidelberger Druckmaschinen AG: si tratta dei provvedimenti contenuti in un “pacchetto d’azione strategica” volto a una riduzione a breve termine dei costi strutturali e a miglioramenti a lungo termine della redditività della società, con l’obiettivo di eliminare quasi completamente l'indebitamento netto.

Per quel che riguarda il versante tecnologico, Heidelberg comunica di aver deciso di interrompere la produzione dei prodotti che stanno performando economicamente al di sotto delle aspettative, per riuscire a risparmiare così 50 milioni di euro all’anno. “Entro la fine del 2020, pertanto, verranno dismessi la macchina da stampa digitale Primefire 106 e il business legato alla stampa offset a foglio di grande formato”, si legge in una nota della società. La razionalizzazione decisa in Heidelberg si abbatterà sui costi di produzione e su quelli strutturali: la società comunica che saranno fino a 2.000 i posti di lavoro in tutto il mondo interes-

sati da queste misure, con la possibile chiusura di impianti. “La decisione di ridurre il personale è legata alla volontà di riallineare Heidelberg e non ha alcuna correlazione con la difficile situazione commerciale legata all’epidemia di COVID-19 - precisa l’azienda -. Non appena possibile verranno avviate le procedure per garantire che la riduzione della forza sia effettuata nel modo più socialmente responsabile possibile”. Un ultimo aspetto riguarda un incremento significativo di liquidità grazie a un’iniezione di 375 milioni di euro provenienti dal fondo fiduciario gestito da Heidelberg Pension-Trust eV, con il quale la società

punta a ridurre quasi a zero il proprio debito, in particolare includendo il riacquisto di un'obbligazione ad alto rendimento da € 150 milioni. «È un passo radicale per la nostra azienda e comporta cambiamenti dolorosi. Per quanto sia stato difficile prendere questa decisione, è necessaria per riportare la nostra azienda sulla strada del successo. La sospensione dei prodotti non redditizi ci consente di concentrarci sul nostro nucleo forte e redditizio. In futuro, continueremo a fornire ai nostri clienti in tutto il mondo soluzioni e servizi digitali tecnologicamente all'avanguardia su tutta la linea», ha dichiarato Hundsdörfer.


Pronto il piano di Elcograf per 250 prepensionamenti

L'uscita anticipata dal lavoro – che non avrebbe incontrato opposizione dai sindacati – interesserà proporzionalmente tutti gli impianti.

Tra duecento e duecentocinquanta entro il 2021. È il numero dei prepensionamenti previsti dal piano che Elcograf presenterà al ministero dello Sviluppo economico (nella foto). Il gruppo Pozzoni sarà una tra le prime grandi realtà del settore grafico italiano a usufruire delle agevolazioni per le riorganizzazioni e ristrutturazione del settore della stampa, una misura introdotta dall'ultima Legge di Bilancio. Elcograf si prepara a utilizzare i fondi a disposizione nell'arco di un quadriennio. Il piano di ristrutturazione di Elcograf, resosi necessario per adeguare la forza lavoro ai mutati cambiamenti del mercato che ha visto anche nel 2019 e in questo inizio 2020 una

contrazione di commesse e redditività interesserà tutti gli impianti produttivi in Italia. I prepensionamenti previsti saranno tra 200 e 250 su un totale di 1500 dipendenti. L'uscita anticipata dal lavoro – che non avrebbe incontrato dai sindacati segnali di opposizione al piano – interesserà proporzionalmente tutti gli impianti di Elcograf, in particolare quello di Verona (ex Mondadori) dove sarebbero previsti tra i 100 e i 150 prepensionamenti. Il piano di ristrutturazione di Elcograf vedrà, oltre al ridimensionamento della forza lavoro che si attesterà intorno al 10-15%, anche la riorganizzazione dei siti produttivi evitando le sovrapposizioni di stampa e commesse. A.P.

Le attività di API Foils Europe acquisite dall’australiana Aldus Pty Limited La società australiana Aldus Pty Limited ha rilevato le attività di API Foils Europe (ad esclusione delle sussidiarie olandesi e asiatiche) dando vita a una nuova azienda, denominata API Foilmakers Limited. Aldus è una società che opera in Australia, Nuova Zelanda, Malesia e Stati Uniti e di cui fa già parte un’altra azienda produttrice di foil distribuiti a livello internazionale, la Milford Astor Foilmakers. La nuova azienda sarà diretta da Will Oldham, già managing director in API Foils dal 2012 al 2015. «Sono lieto di essere tornato alla guida delle attività di API in Europa. L’entrata nel gruppo Aldus fornirà al nostro team la forza finanziaria e il supporto necessario per garantire la continuità del nostro lavoro: fornire prodotti di massima qualità ai clienti in Europa e nel mondo», commenta Oldham, che aggiunge: «Siamo felici di riavviare lo stabilimento scozzese di Livingston e di garantire continuità nelle operazioni dei

centri di distribuzione in Europa, mettendo così al sicuro 160 posti di lavoro di cui oltre 100 nella sola Scozia». Lo stabilimento di Livingston vicino a Edimburgo era stato chiuso lo scorso 31 gennaio (il giorno della Brexit) facendo temere per la perdita dei posti di lavoro. La chiusura del sito produttivo aveva preceduto di qualche giorno la notizia che API Group Ltd, produttore e distributore leader di foils, laminati e materiali olografici con sedi in Europa, America e Asia, e alcune delle affiliate di API Group, erano state sottoposte ad amministrazione controllata per "facilitare una vendita o una liquidazione ordinata delle sue operazioni nel Regno Unito, che includono API Laminates Limited e API Foils Holdings Limited". A comunicarlo era stata la Steel Partners Holdings L.P. (NYSE: SPLP), una holding globale con sede a New York di cui API Group era una consociata indiretta (interamente controllata dalla holding).

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venti Cultura Aziende Poltrone Influencer Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole

Addio ad Aris Ballestrazzi, fondatore di Sitma Machinery “Caro Aris, l’unico modo in cui possiamo ringraziarti e onorarti, è quello di impegnarci affinché la tua famiglia, la Sitma, continui a brillare e a prosperare negli anni seguendo le orme che tu stesso hai lasciato 55 anni fa”. Si conclude così il messaggio di cordoglio che Sitma Machinery Spa ha postato sulla sua pagina Facebook per dare il suo addio ad Aris Ballestrazzi, fondatore dell’azienda morto il 19 marzo, dopo aver contratto il coronavirus COVID-19. “Un imprenditore illuminato, simbolo di umiltà e dedizione verso questa sua grande famiglia, la Sitma, e verso tutti noi”, si legge ancora nel messaggio dell’azienda sul social network. Aris Ballestrazzi ha fondato Sitma Machinery a Spilamberto in provincia di Modena nel 1965 "e da allora non si è mai separato da lei, l’ha accompagnata attraverso anni di grande notorietà e le ha tenuto la mano, supportandola nei momenti di crisi, con la determinazione e la consapevolezza che contraddistinguono un padre - prosegue il messaggio dell’azienda -. Ricordiamo Aris per la sua forza immensa e per la sua profonda integrità, per lui una parola data diventava legge, lui che si è fatto portatore dei valori che da sempre hanno contraddistinto la Sitma. Aris era una persona onesta. Aris era una persona buona”.

Carte, aumenti fino al 10% sui prezzi per il mercato europeo Aumentano i costi di produzione e quelli del trasporto, e i produttori annunciano incrementi nei prezzi delle loro carte. L’italiana Burgo ha annunciato che aumenterà i prezzi del 5-7% per tutte le tipologie di carte a foglio e a bobina senza legno non patinate (UWF) e senza legno patinate (CWF) per il mercato europeo e non solo a partire da aprile. Stesse percentuali di aumento per la spagnola Lecta, dal 5% al 7% per tutte le carte naturali e le patinate senza legno sui due lati (2S CWF) in formato e bobina in tutti i mercati europei. Una decisione, comunica l’azienda in una nota, resa indispensabile per compensare il continuo aumento dei costi di produzione. Il nuovo incremento, che si somma a quello comunicato a fine gennaio per gli stessi motivi relativo alle carte termiche per una percentuale che va dall’8 al 10% circa a seconda dei Paesi, sarà applicato a partire dalle consegne del 20 aprile 2020. “I team commerciali di Lecta – continua il produttore in una nota – sono a disposizione di tutti i clienti per fornire ulteriori dettagli”. Anche Sappi Europe ha stabilito un aumento del 5-8% a partire dal 14 aprile 2020 sulle carte senza legno patinate e senza legno non patinate, per tutti i mercati europei. Un incremento reso inevitabile dalla “riduzione della redditività unita a ulteriori aumenti dei costi. Un rappresentante dell'ufficio vendite locale vi contatterà con ulteriori dettagli relativi al mercato”, comunica l’azienda ai suoi clienti in una nota.

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CERCASI

azienda grafica per Fusione / Incorporazione Società finanziaria con partecipazioni nel settore Grafica e Stampa CERCA Azienda Grafica con macchine 70x100, clientela di medio-alto livello e con fatturato di 2/3 milioni possibilmente ubicata nelle province di Milano – Bergamo – Brescia. La società risultante dalla fusione/incorporazione potrà usufruire di tutte le sinergie connesse in queste operazioni. Si garantisce la massima riservatezza nella trattativa. Inviare mail a studio.consulenti.partners@gmail.com

Varigrafica Alto Lazio cresce nella cartotecnica Varigrafica Alto Lazio potenzia la propria offerta tecnologica con una fustellatrice piana MK Heidelberg Promatrix 106 CS equipaggiata con registro ottico MasterSet. L’azienda, con sede a Nepi (VT), è da oltre 50 anni un punto di riferimento nel mercato grafico italiano. La Promatrix ha un formato di lavoro 76x106, con una velocità di 8.000 copie/ora e una serie di caratteristiche che uniscono innovazione tecnologica e semplicità di utilizzo. Il registro ottico MasterSet sfrutta tre telecamere (due frontali e una laterale) per assicurare una messa in squadra perfetta di ogni singolo foglio: grazie a questo dispositivo ogni foglio fustellato risulta uguale al precedente e ogni tipologia di carta e cartoncino viene gestita senza alcuna difficoltà e con una qualità finale molto elevata. Partendo dal mettifoglio, Promatrix mette a proprio agio l’operatore sia in fase di avviamento che durante la lavorazione. Il movimento della testa di aspirazione, la motorizzazione della pedana su cui alloggia il bancale, le squadre laterali di ingresso al tavolo di registro si muovono con rapidità, instradando perfettamente i fogli verso la stazione di taglio e quella di estrazione. Quest’ultima può utilizzare utensili dedicati o dinamici, assicurati con chiusure rapide. La stazione di uscita, infine, è dotata di un tappeto automatico utile per il cambio bancale senza dover fermare la macchina. È inoltre possibile rimuovere la pinza frontale, così da facilitare le lavorazioni successive.

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settore

Fornitori

Istituzioni

Associazioni

Accordi

La famiglia Zaia, proprietaria de L’Artegrafica, e il management di Konica Minolta Italia, davanti alla nuova KM-1.

Konica Minolta, la prima AccurioJet KM-1 venduta alla trevigiana L’Artegrafica L’Artegrafica è la prima azienda italiana ad aver investito nella macchina da stampa digitale inkjet UV B2+ AccurioJet KM-1 di Konica Minolta. L’attività di produzione è iniziata a gennaio e vedrà a breve la sostituzione di alcune macchine della divisione digitale dell'azienda, permettendo alla tipografia di ampliare il proprio business nell’ambito della stampa commerciale e di sviluppare nuove applicazioni in ambito packaging e su supporti speciali, quali il canvas e i materiali plastici. Il software integrato di AccurioJet KM-1 è in

grado di gestire i lavori in entrata in modo più efficiente ed economico, in particolare nel competitivo mercato degli ordini 50x70. Saranno numerosi gli ordini che passeranno dalla produzione offset a quella digitale grazie alle funzionalità di KM-1 come la produzione in formato B2+ e la possibilità di stampare su una gamma più ampia di substrati senza requisiti di pre-trattamento. Konica Minolta AccurioJet KM-1 è dotata della innovativa Dot Freeze Technology™, un processo brevettato che supera una delle sfide fondamentali della

stampa a getto d'inchiostro: il movimento incontrollato del punto d'inchiostro che riduce la qualità di stampa e i materiali lavorabili. La certificazione FOGRA53 - rilasciata a Konica Minolta lo scorso anno - riconosce la straordinaria stabilità, versatilità e accuratezza del colore di AccurioJet KM-1. «L’investimento in AccurioJet KM-1 ci dà la possibilità di stampare su un numero elevato di substrati. Per noi la stampa a getto d’inchiostro UV è il futuro della produzione digitale», ha commentato la famiglia Zaia, proprietaria de L’Artegrafica.

Arcadia acquisisce il 60% di Grafiche Favillini per creare un polo italiano nel packaging farmaceutico Arcadia SGR S.p.A., una società di gestione del risparmio indipendente specializzata in investimenti nel capitale di piccole-medie imprese italiane non quotate, ha acquisito il 60% di Grafiche Favillini dai fratelli Alberto ed Eugenio Favillini, che manterranno il restante 40% e la guida operativa della società. L’operazione è stata perfezionata lo scorso 14 febbraio. La partnership tra Arcadia e i fratelli Favillini mira a creare un polo italiano nel packaging farmaceutico e nutraceutico, comunica Arcadia

in una nota. Packaging in cui Grafiche Favillini è specializzata: fondata a Livorno nel 1886 dalla famiglia Favillini, negli ultimi 25 anni sotto la guida dei due fratelli, l’azienda è cresciuta affermandosi come uno dei principali fornitori di astucci per il settore farmaceutico in Italia. Favillini è stata premiata agli Oscar della Stampa 2018 come “Best Cartotecnica” e nel 2019 ha generato un fatturato di 13,4 milioni di euro, con un EBITDA superiore al 25%. «Siamo orgogliosi di accogliere Arcadia nella compagine azionaria di

Grafiche Favillini: è un forte apprezzamento per i risultati raggiunti ad oggi ed è di ulteriore stimolo al perseguimento degli obiettivi previsti nell’ambizioso piano di sviluppo della Società», ha dichiarato Eugenio Favillini, amministratore delegato dell’azienda. Alessandro Grassi, director di Arcadia, ha dichiarato: «Il nostro investimento mira a supportare la Società nel salto dimensionale che siamo fiduciosi possa avvenire anche tramite acquisizioni di società complementari che abbiamo già individuato».

E


Eventi

Cultura

Formazione

Primo

piano

Istituzio

Via libera del Tribunale per il rilancio di Arti Grafiche Boccia

Ha subìto gli effetti della crisi del mercato editoriale e commerciale a cui si era aggiunto il mancato pagamento di importanti commesse per le difficoltà incontrate dai clienti. Così la storica Arti Grafiche Boccia di Salerno, che fa capo all’omonima famiglia dell’attuale presidente di Confindustria (in scadenza di mandato a maggio) Vincenzo Boccia, è stata costretta nei mesi scorsi a varare un piano straordinario per rafforzare il capitale, ristrutturare il debito con banche e fornitori e contemporaneamente rilanciare l’attività con una diversificazione produttiva e investimenti per 10 milioni di euro nell’arco di 18 mesi. Un pacchetto di misure che sta procedendo con la fiducia – spiega Daniele Lamberti, direttore finanziario di Arti Grafiche Boccia – che nelle prossime settimane si concludano tutti i passaggi. Il primo importante step è stato superato con il via libera (il 21 gennaio) da parte del Tribunale di Salerno alla procedura per la ristrutturazione del debito. Una procedura che si limita a ottenere l’assenso al congelamento e nuovo scadenziamento dei debiti da parte del 60% dei creditori e non inficia però il pagamento (anche in forma ridotta) di quanto dovuto a banche e fornitori. Trattandosi di fatto di una rimodulazione della debitoria e non di perdite che potrebbero accusare i creditori, aggiunge Lamberti, c’è appunto grande fiducia che si ottenga il via libera alla procedura. Via libera che era atteso entro il 23 marzo ma, a causa dei divieti imposti

dall’emergenza coronavirus, potrebbe slittare alla metà di aprile o un po’ più in là in base a quanto verrà deciso dal governo per affrontare l’epidemia. Intanto prosegue il piano di rilancio dell’azienda che vede circa una trentina su 170 dei lavoratori in cassa integrazione a rotazione e che ha chiuso il 2019 con un fatturato, secondo le prime indicazioni preliminari in attesa dell’approvazione del bilancio, tra i 25 e i 30 milioni di euro. Nelle scorse settimane è stata poi annunciata la nascita del primo gruppo italiano nel campo della comunicazione integrata: The Blue Print network tra la stessa Arti Grafiche Boccia, Pomilio Blumm e Promomedia. Un gruppo da 106 milioni di fatturato, 540 dipendenti diretti, una presenza capillare in Italia e un network internazionale che copre 72 Paesi nei cinque continenti. Intanto, tra i primi effetti del piano di rilancio, l’azienda di Vincenzo Boccia, conclude Lamberti, “ha dato un rinnovato impulso alla stampa dei quotidiani, sfruttando in pieno la posizione strategica del sito di Salerno e consolidato l'area core storica, ossia la stampa di cataloghi e riviste”. Lo scorso novembre era stata acquisita la stampa di cataloghi per la multinazionale MSC Crociere. Inoltre è stato sottoscritto un contratto di filiera con un partner strategico e complementare per crescere nel segmento della Gdo con investimenti in nuovi impianti produttivi per la stampa dei “volantoni” promozionali dei supermercati. A.P.

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La nuova Gallus TCS250 in Covercianografica integrata con il MIS PapiroStar.

MEWA, pioniera del Textilsharing: il nuovo trend è la condivisione Un cambio di valori sta caratterizzando la nostra epoca: la consapevolezza che per utilizzare qualcosa non occorra necessariamente possederla, ma che sia più conveniente per molti motivi noleggiarla o condividerla. MEWA ha colto lo spirito del tempo. Textilsharing è un modo nuovo per definire un'attività che di fatto porta avanti dal 1908. Perché fin da allora opera in base all'idea che sia più economico, più ecologico e più conveniente per un cliente non possedere i panni e gli indumenti da lavoro, ma noleggiarli, sempre puliti e pronti per l'uso. MEWA si occupa di tutto il resto: li lava, li ricondiziona e si occupa degli aspetti logistici. Anche l'ambiente trae vantaggio dall'attività di Textilsharing MEWA. Condividere significa ridurre la quantità di beni prodotti, arginare il problema dell'usa e getta e dello smaltimento e limitare il conseguente impatto ambientale. Il riutilizzo dei panni, lavati e restituiti puliti al cliente fino a 50 volte, il fatto che ogni anno negli impianti di lavaggio MEWA vengano risparmiati quasi 7 milioni di litri di combustibile, grazie alla valorizzazione termica degli oli esausti estratti dai panni, con i quali MEWA copre fino all'80% del fabbisogno di energia e ancora il fatto che i panni derivino per il 50% da filati riciclati, sono numeri tangibili che confermano la sostenibilità della formula del Textilsharing MEWA.

Xerox ritira la sua offerta di pubblico acquisto su HP causa coronavirus

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È il coronavirus a mettere fine (per il momento) al tentativo di acquisizione di HP da parte di Xerox. Il 31 marzo con una breve nota Xerox Holdings Corporation ha comunicato il ritiro dell'offerta di pubblico acquisto presentata agli azionisti di HP a Wall Street a inizio marzo e ha annunciato di non voler più tentare la nomina dei suoi candidati fra le fila del Consiglio di amministrazione di HP. Il motivo? "L'attuale crisi sanitaria globale e le conseguenti turbolenze macroeconomiche e di mercato causate da COVID-19 hanno creato un ambiente che non favorisce Xerox nel continuare a perseguire un'acquisizione di HP", si legge nella nota. La società guidata da John Visentin ammette come quello compiuto sia stato un passo ‘deludente' (disappointing, nel comunicato) ma - si sottintende - necessario per "dare priorità alla salute, alla sicurezza e al benessere dei dipendenti, clienti, partner e altre parti interessate". Xerox rimane convinta dei vantaggi finanziari e strategici a lungo termine derivanti dall'acquisizione (e qui potrebbe intravedersi la volontà di ritentare la scalata a pandemia finita) e ringrazia gli azionisti di entrambe le società e le banche che non hanno mai accennato, nemmeno nel corso delle settimane di emergenza da COVID-19, a rinunciare al loro supporto all'operazione.

Covercianografica sceglie il MIS PapiroStar per integrare la nuova Gallus TCS250 L’etichettificio Covercianografica, specializzato nella produzione di etichette autoadesive in particolare per il settore merceologico dell’olio e del vino, ha scelto di investire nel MIS PapiroStar. Si tratta di una soluzione progettata e sviluppata da Algola s.r.l. con l'obiettivo di integrare in Covercianografica tutti i processi gestionali di produzione e interconnessione della nuova Gallus TCS 250, che si va a sommare a una Gallus TCS gemella e una Gallus rotativa offset RCS.

Covercianografica è stata fondata nel quartiere di Coverciano a Firenze nel 1979 da Romano Anichini e Marco Foderà. Nel 2019 Foderà cede tutte le sue quote ad Anna Maria Fani e a Romano Anichini che viene confermato amministratore della società. La società attualmente opera su una superficie di 6.000 mq con un team di oltre 20 persone. PapiroStar, oltre a essere un gestionale completo per etichettifici (preventivi, commesse, magazzino,

consuntivo). implementa, fin dalla nascita di Industria 4.0, l’interconnessione nativa con tutte le macchine da stampa Gallus: caricamento da remoto delle istruzioni e consuntivo delle commesse con movimentazione automatica del magazzino delle materie prime. Oltre a un risparmio in termini fiscali grazie all’iperammortamento, la soluzione offre la riduzione degli errori e dei tempi di gestione delle informazioni, oltre che massima efficienza.

Marks-3zet, l’offerta più ampia di tessuti gommati per stampa offset con consegna in 48/72 ore Marks-3zet rompe il tabù del tessuto gommato grazie al consolidamento della collaborazione con uno tra i più grandi converter di tessuti gommati al mondo, Rubbexx. La missione è quella di ampliare la conoscenza e divulgare l’informazione legata ad uno dei principali materiali di consumo del processo di stampa. La produzione del tessuto gommato è legata spesso solo ai pochi marchi noti sul mercato italiano, ma Marks-3zet affianca all’offerta dei soliti “brand”, tessuti gommati “private label” per tutti i tipi di stampa: sheet-fed offset (conventional, hybrid, UV and coating), web offset (coldset and heatset),

metal e cup printing. Unendo un servizio di personalizzazione della richiesta del cliente e una consegna in 48/72 ore in tutta Italia, Marks3zet ha tutti i requisiti per soddisfare qualsiasi esigenza del cliente. Marks-3zet Srl nasce in Italia nel 2014, combina il vigore di una giovane azienda con la grande esperienza di esperti del settore. Rubbexx produce sei giorni a settimana e distribuisce oltre 150.000 metri quadrati di tessuti gommati ogni anno, l’equivalente di più di 15 campi di calcio. Spesso c’è l’interesse di provare nuovi o differenti tessuti gommati per risolvere problematiche legate ai

caucciù di stampa, ma si ha il timore di non avere alternative o un limitato accesso alle informazioni, oppure si è intimoriti dal costo del cambiamento, piuttosto che dalla certificazione PSO. La promessa di Marks-3zet è di ridurre il costo di conversione al minimo e di supportare il cliente con competenza tecnica. Tutti i tessuti gommati proposti sono certificati climate-neutral printing, food-safe printing blankets certified by ISEGA. Per chi desidera testare la gamma di caucciù e il servizio, con ordini di almeno 10 pezzi, un pezzo è in omaggio. L’offerta è valida per il periodo aprile-giugno 2020.


Ulmex e TKM Meyer presentano CeraFlex XT e CeraPrint XT «Selezionare la miglior racla e usarla correttamente aiuta a preservare e allungare la vita di anilox e rulli», dice Alessio Polastro, direttore vendite di ULMEX Italia. L’azienda italo-tedesca è in grado di consigliare il perfetto abbinamento tra le diverse varietà di lame e la tipologia di cilindri. Dal 1999 ULMEX fornisce l’eccellenza del mercato in fatto di accessori, consumabili e macchinari, selezionati secondo elevati standard qualitativi e tecnologici e distribuiti in esclusiva italiana. ULMEX offre un vasto as-

sortimento di racle, grazie alla partnership con la tedesca TKM Meyer, da oltre cinquant’anni specializzata proprio nella progettazione e nella realizzazione di lame per il settore della stampa, del packaging e del converting. «TKM Meyer analizza le racle in laboratorio con microscopi 3D di ultima generazione, in grado di stabilire usure anomale, problematiche di parallelismo del porta racla ed eventuali microfratture, risalendo se necessario alle cause di score line», spiega Angelo Maggi amministratore di ULMEX

Italia. Tra le ultime novità presentate le nuove racle TKM CeraFlex XT e CeraPrint XT, che insieme ai modelli TKM CeraPrint S e TKM DuroBlade rappresentano le soluzioni high-end product ad altissime performance per flessografia e rotocalco. Realizzate con base in acciaio altamente legato, CeraFlex XT e CeraPrint XT sono dotate di un avanzato rivestimento ceramico che le rende idonee alla stampa di lunghe metrature con inchiostri e vernici particolarmente abrasivi.

New Aerodinamica per un 2020 senza polvere

Eliminazione delle polveri sottili nei cicli produttivi: New Aerodinamica, azienda bergamasca nella progettazione e realizzare d’impianti d’aspirazione scarti, risolve il problema della diffusione delle polveri tra i fogli nell’ambiente lavorativo e della conseguente riduzione della qualità di stampa con due opzioni d’intervento. Il primo consiste in

un sistema di aspirazione centralizzato con ventilatore e un depolveratore filtrante (composto da una serie di stacchi aspiranti lungo il circuito di produzione) che consente l’eliminazione di quelle “abitudini” sbagliate di soffiare e quindi semplicemente spostare la polvere. La seconda tipologia di intervento consiste nel convogliare tutte le uscite

dei ventilatori del vuoto all’esterno dei locali di produzione. Questa operazione viene effettuata realizzando connessioni aperte alle uscite dei ventilatori, fissandole su un collettore principale riuscendo così a non alterare il corretto funzionamento dei ventilatori del vuoto della macchina, non compromettendo il trasporto dei fogli.

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ura Formazione Primo piano Aziende Poltrone Eventi Premi Imballaggio Carta Scuole

Edigit, Maurizio Sapio nuovo group sales manager Edigit International Srl ha scelto Maurizio Sapio come nuovo group sales manager, già pienamente attivo della direzione commerciale dell’azienda. Forte di un’esperienza ultradecennale in ruoli manageriali presso realtà di rilevanza internazionale, Sapio in qualità di ingegnere informatico, ha maturato una lunga esperienza nell'esercizio di funzioni commerciali nell'industria informatica, presso aziende quali Oracle, PeopleSoft, IBM, Lectrà, società di riferimento a livello mondiale nelle soluzioni tecnologiche di software integrati (PLM) e nei sistemi CAD/CAM, ed è stato Professional Printing Division Sales Director della struttura commerciale dedicata ai sistemi per la stampa commerciale e industriale in Konica Minolta. Tutto lo staff Edigit ha dato un caloroso benvenuto al nuovo collega Maurizio, convinto del prezioso contributo che saprà portare alla società e ai suoi clienti.

SMG, 25 anni di esperienza nelle arti grafiche Nel 1995 Claudio Gozzi crea il gruppo SMG srl (Servizio Materiali Grafici), che diventa in breve uno dei principali distributori del Friuli Venezia Giulia. Negli anni SMG acquisisce la FAG print e dal 1999 inizia la distribuzione del marchio Fujifilm per tutte le tipologie di lastre, prodotti chimici e pellicole, e negli anni successivi con le fotounità e Computer-to-plate. Inizia la distribuzione di inchiostri Toyo attraverso il gruppo Samor e nel 2009 quella dei tessuti gommati Continental-Contitech. Nel 2011 entra a far parte del gruppo SMG Giovanni Pellicioli, che con la sua esperienza nel mercato degli inchiostri contribuisce al rafforzamento del gruppo. SMG consolida poi la propria presenza sul mercato italiano con i prodotti Kodak e alla fine del 2019 SMG firma con Dainippon Screen un accordo di distribuzione esclusiva dei CtP e del flusso di lavoro Screen. SMG è inoltre distributore esclusivo per l'Italia degli inchiostri spagnoli Martinez-Ayala (MA Inks) e, nel Nord-Est, del marchio Mimaki attraverso l'azienda Bompan.

Michael Wombacher nuovo ad di Polar Michael Wombacher è il nuovo amministratore delegato del gruppo Polar, specializzato nella progettazione di soluzioni di postpress e packaging e di cui fanno parte POLAR-Mohr (Hofheim, Germania) e DIENST Packsystems (Hochheim, Germania). Markus Rall, comunica l’azienda, lascerà il gruppo. Wombacher ha ricoperto un ruolo di primo piano in Chang'an Reis Robotics, un’azienda tecnologica specializzata in robotica con sede in Cina. In precedenza ha ricoperto posizioni importanti presso aziende in Germania e all'estero nei settori tecnologico e automobilistico. Oltre alle qualifiche professionali, Wombacher ha conseguito un master in business administration all’Università del Galles.

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storie

Grafica Veneta Dopo milioni di mascherine, il libro: “Servono misure d’emergenza" Intervista a Fabio Franceschi, patron di Grafica Veneta Il core business dell’azienda di Trebaseleghe rimane il libro. La cui filiera, in queste settimane di incertezza, sta subendo dei contraccolpi molto forti.

Ci sono momenti in cui bisogna accogliere le risonanze del mondo e provare a oltrepassare quella soglia che pensiamo vincolante. È un po' quello che ha fatto Fabio Franceschi, fondatore e patron di Grafica Veneta, che si è dato da fare per produrre, con le sue rotative, mascherine non sanitarie per uso quotidiano per proteggersi dal coronavirus: prodotti in tessuto non tessuto, capaci di evitare l'ingresso di polveri e agenti pericolosi, che in gergo si chiamano schermi filtranti, come li ha definiti il decreto del 17 marzo. L'azienda di Trebaseleghe (PD) ne ha sfornate milioni, e tutte sono state distribuite gratuitamente grazie alle strutture della Protezione Civile e alle associazioni di volontariato. Con i suoi 500 addetti e un parco clienti che comprende oltre 200 case editrici dislocate nell'intero pianeta, Grafica Veneta è stata battezzata "la tipografia del mondo". Imprenditore da sempre attento all'ampiezza del suo ruolo, pronto a rispondere a tutte le opportunità espresse dal mercato editoriale, Franceschi ha deciso di riconvertire temporaneamente una delle sue rotative per produrre mascherine. «Vivo in Veneto, ho visto la mia gente in difficoltà, non ho pensato più di un secondo a fermare una rotativa e stampare mascherine», ha dichiarato da subito. Come le è saltata in mente questa bella idea? Tutti gli imprenditori portano rispetto per il territorio e se il tessuto sociale manifesta una domanda a cui si può rispondere è responsabilità, nei limiti di ognuno, dare il proprio contributo. Una decisione dettata dal cuore, per essere d'aiuto in qualche modo alla gente e a una terra che alla mia attività ha dato tanto. Chi ha avuto successo nella vita deve restituire un po' di fortuna e dimostrare riconoscenza in qualche modo.

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di Anna Aprea

Dall'idea iniziale alla produzione quanto tempo è passato? Da subito è cominciata la riflessione su quanto Gra-

fica Veneta Spa poteva fare per mettere in campo il suo potenziale produttivo a favore delle introvabili mascherine. Dopo un confronto con il presidente della Regione da un ragionamento iniziale alle prove concrete fino alla distribuzione degli schermi protettivi è passato poco tempo. Non deve essere stato facile utilizzare su macchine che lavorano la carta il tessuto non tessuto in tempi così stretti. Non è stato facile intercettare il materiale e abbinarlo ai macchinari che abitualmente lavorano la carta. Avendo a disposizione nuovi impianti di recente acquisizione, dopo vari tentativi, i risultati non hanno tardato. Confrontarci con i test di laboratorio è stata una vera e propria novità. Superato anche questo scoglio possiamo dire che, pur continuando a stampare libri con le nostre rotative, confermiamo che la dotazione aziendale è talmente d'avanguardia e vale per le prestazioni anche con il tessuto non tessuto di cui sono fatti gli schermi protettivi messi a disposizione della cittadinanza. Come sta funzionando la sua azienda in queste settimane di emergenza? Da subito abbiamo adottato le misure di sicurezza e applicato sistemi precauzionali per chi entrava e usciva dallo stabilimento. Il nostro personale amministrativo lavora in modalità smart working e gli addetti alla produzione sono operativi secondo turni per garantire consegne e l'operatività aziendale. È di certo informato sui dati emersi dell'Osservatorio AIE. Quanto la preoccupa questo grido d'allarme? Stampare libri resta il nostro core business, certo le notizie diffuse dall'Osservatorio dell'Associazione Italiana Editori preoccupano molto gli addetti ai lavori. 18.600 i titoli pubblicati in meno nel 2020, 39,3 milioni le copie che non saranno stampate e 2.500 nuove produzioni non saranno tradotte. Il 61% delle case


Fabio Franceschi, fondatore e patron di Grafica Veneta. Di fianco, le “mascherine” prodotte dall’azienda di Trebaseleghe.

editrici sta programmando la cassa integrazione dopo che i vari provvedimenti hanno sospeso la libera circolazione dei cittadini. Con un calo di vendite del 25% con punte del 50% con le conseguenze gravissime per la rete delle librerie, già in forte difficoltà, e dell'intero sistema. Condividiamo l'appello dell'Osservatorio AIE nel chiedere misure immediate d'emergenza e interventi specifici, come il credito d'imposta sulla carta sul medio e lungo periodo. Già al 20 marzo sono stati rivisti i piani editoriali per il 2020, riducendo del 25% le novità in uscita. Tutta la filiera, senza interventi d'urgenza non potrà reggere. Come vede la sua azienda in futuro? Ricerca e innovazione sono una costante per Grafica Veneta. Insieme alle scelte strategiche sulla green economy, sui principi dell'industria 4.0, sull'area digitale affiancata alla strumentazione tradizionale e all'alta tecnologia hanno dimostrato sul mercato performance e dinamicità imprenditoriale all'altezza di un servizio di qualità e velocità. L'azienda non si è mai tirata indietro di fronte a nuove sfide, ciò grazie a un sostegno formativo continuo del personale: anche in piena emergenza sanitaria la struttura ha saputo reinventarsi dedicando uno spazio adatto a rispondere alle nuove esigenze del territorio. Gran parte della versatilità di Grafica Veneta dipende dalla risorsa umana oltre che dalla leadership di un presidente. Un pensiero sul futuro della stampa dei libri? In un clima di incertezza sanitaria meglio tutelare la salute principalmente. Certe decisioni che ora sembrano drastiche potranno essere comprese meglio con il senno di poi. Per quanto riguarda il nostro prodotto principe rubo le parole di Umberto Eco: "il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta". Ma se Grafica Veneta si fosse fermata ai tempi di Gutenberg…

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Eventi Dati di settore Fornitori Istituzioni Associazioni Accordi Aziende grafiche Cultu

FESPA Global Print Expo, annunciate le nuove date Da martedì 6 a giovedì 8 ottobre 2020: sono queste le nuove date di FESPA Gloabl Print Expo. L'evento fieristico, originariamente previsto per il 24-27 marzo e sospeso a causa dell'emergenza coronavirus, mantiene la location - IFEMA, Feria de Madrid - e la concomitanza con European Sign Expo e Sportswear Pro. «Nonostante il pesante impatto che l'emergenza sanitaria sta avendo sul settore della stampa specialistica, abbiamo ricevuto tantissime richieste affinché FESPA Global Print Expo si svolgesse nel 2020», ha commentato Neil Felton, ceo di FESPA. «Pertanto, siamo più che soddisfatti di poter annunciare le nuove date e vogliamo cogliere l'occasione per ringraziare il team di IFEMA e la sua disponibilità in queste circostanze così particolari».

Coronavirus, rinviato anche il Salone del libro di Torino

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Anche il Salone Internazionale del Libro di Torino si mette in pausa per l’emergenza coronavirus: l’edizione 2020, originariamente in programma dal 14 al 18 maggio, è stata rimandata a data da destinarsi. La decisione è arrivata a seguito di un incontro fra la Regione Piemonte e il Comune di Torino. “In un momento di grande sacrificio da parte di tutti gli italiani, il Salone vuole esprimere la sua più sentita vicinanza a coloro che stanno vivendo in prima persona gli effetti dell’emergenza: i malati, i loro cari, così come tutto il personale sanitario e le istituzioni”, si legge in una nota del Salone. Il Salone del libro di Torino è l’ultima fiera in ordine di tempo a subire il contraccolpo della diffusione della pandemia da COVID-19. Sempre per quel che riguarda il mondo del libro, è stata annullata la 57ª edizione della Bologna Children’s Book Fair - BCBF, e con lei la correlata manifestazione Bologna Licensing Trade Fair, inizialmente rinviate al 4-7 maggio. “È stato pertanto deciso di non attendere oltre, così da consentire a tutti gli espositori e a tutti i professionisti attesi - editori, agenti, creativi, autori, illustratori, digital creator, licensor, licensee, ecc. - di riprogrammare al meglio il proprio lavoro”, si legge nel comunicato ufficiale della manifestazione. Annunciate nel frattempo le date della prossima edizione: a Bologna dal 12 al 15 aprile 2021. Rimandata a data da destinarsi anche la sesta edizione di Book pride, Fiera nazionale dell’editoria indipendente, inizialmente in programma alla Fabbrica del Vapore di Milano da venerdì 17 a domenica 19 aprile 2020. Rinviata all’anno prossimo la Design Week, la manifestazione milanese legata alle novità del design, durante la quale si svolgono anche il Salone del Mobile e il Fuorisalone. Le nuove date sono 13-18 aprile 2021. Così come all’anno prossimo è slittata Vinitaly: Veronafiere ha scelto come date 18-21 aprile 2021.

Hunkeler Innovationdays posticipati di un anno: fiera a Lucerna nel 2022 Anche gli Hunkeler Innovationdays, la fiera internazionale sull'industria della stampa e del post stampa, subiscono un rinvio per gli effetti della diffusione del coronavirus. Previsti a Lucerna per il 2225 febbraio 2021, si terranno invece dal 21 al 24 febbraio 2022 (sempre al Messe Luzern exhibition centre della piccola città svizzera). "Poiché la Drupa di Düsseldorf è ora rinviata all'aprile 2021, la conseguenza logica è un adeguamento dell'incontro

del settore a Lucerna", si legge in una nota diffusa dagli organizzatori della manifestazione, che precisano poi come la decisione sia stata presa in stretta collaborazione con le aziende partner della fiera: "L'annuncio del rinvio ha lo scopo di consentire a tutti gli interessati di reagire in tempo utile, riprogrammare e prepararsi per la data dell'evento nel febbraio 2022", prosegue la nota. Quella del 2022 sarà la 14esima edizione degli Hunkeler Innovationdays.

Roto4All, rinviato a ottobre l’evento di Firenze

L'appuntamento del 28 aprile si trasforma in un webinar e la giornata sulla rotocalco a Firenze viene spostata al 23 ottobre (sempre anticipata, la sera del 22 ottobre, da una cena di networking). Questa la decisione di Acimga per Roto4All, l'appuntamento sulla tecnologia rotocalco inizialmente previsto per fine marzo e posticipato in un primo momento ad aprile. L'ulteriore rinvio dell'evento (fisico) si è reso necessario per il protrarsi delle limitazioni a qualsiasi tipo di manifestazione per contrastare la diffusione del coronavirus.

Così Acimga, l'associazione confindustriale dei produttori di macchine per la stampa, il converting e il packaging, ha trasformato l'appuntamento del 28 aprile in un webinar durante il quale sarà possibile collegarsi, attraverso un'apposita piattaforma, con il conduttore radiofonico Matteo Bordone che introdurrà gli interventi di Andrea Briganti (direttore di Acimga), Gianmatteo Maggioni (responsabile Gruppo Rotocalco), Enzo Baglieri (Professor of Practice di Operations and Technology Manage-

ment presso SDA Bocconi School of Management Direttore Executive MBA) ed Elisabetta Bottazzoli (Sustainability and Circular Economy Manager). Il webinar sarà l'occasione per fornire alcune "pillole" sui punti di forza della stampa rotocalco, sulla sua diffusione nel mondo del packaging e sul concetto di sostenibilità. L'evento online sarà in italiano e in inglese. A breve saranno comunicate le modalità per iscriversi. Il 23 ottobre i concetti anticipati del webinar saranno approfonditi a Roto4All.


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osservatorio

In questo Osservatorio prendiamo in esame i bilanci di tre eccellenze italiane di nome (appartengono al Club delle Eccellenze per aver vinto un Oscar della Stampa in passato) e di fatto: hanno saputo crescere (anche con mirate operazioni sul mercato) ed esportare il made in Italy nel mondo.

Il grafico rappresenta l’andamento dei ricavi e di altri indicatori economici della società, in un arco di tempo che va dal 2014 al 2018. Dati: bilanci depositati in Camera di Commercio.

18 di Stefano Portolani

Come si cresce e come si gira il mondo ACM S.p.A.

ACM nasce nel 2005 a Cremosano (CR) per volontà di Massimo Raffaele, nel settore della produzione di imballaggi flessibili al servizio di industrie alimentari, cosmetiche e farmaceutiche in Europa. Iniziando dal trasporto di imballaggi, l’azienda si è poi specializzata nella produzione degli stessi con l’obiettivo di servire le aziende clienti con nuovi standard: stampa in alta definizione, piccoli quantitativi e tempi di consegna rapidi. ACM è specializzata nella stampa flessografica UV-LED e stampa digitale, e nella produzione di buste, stand-up, film, vaschette in plastica e in carta, con un grado di personalizzazione estremo. Lo scorso settembre SIT Group completa l’acquisizione del 70% di ACM e grazie a questa acquisizione arricchisce e completa la sua offerta in fatto di produzioni personalizzate, mock-up e tirature brevi.


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Industria Grafica Eurostampa S.p.A.

Eurostampa nasce nel 1966 su impulso di Luciano Cillario. Vediamo l’azienda composta di un mix di ingredienti che essa stessa definisce “semplici” ma che vogliamo definire al passo con i tempi e di respiro internazionale. Fiducia, rispetto e collaborazione ma anche tecnologia e professionalità per raggiungere nuovi mercati d’oltre Manica e d’oltre Oceano. Tutto questo non basta. Oggi è fondamentale anche l’approccio “green” ed anche qui Eurostampa si dimostra sensibile. Utilizza impianti di distillazione di solvente, di depurazione delle acque e delle emissioni nell’atmosfera. Aderisce volontariamente a programmi eco-sostenibili certificati per il recupero o lo smaltimento dei rifiuti. Oggi Eurostampa ha stabilimenti in Nord America e nel Regno Unito e uffici commerciali in Spagna (Barcellona) e in Russia (Mosca) oltre alle divisioni vendite in Germania, Francia e Messico.

Il grafico rappresenta l’andamento dei ricavi e di altri indicatori economici della società, in un arco di tempo che va dal 2014 al 2018. Dati: bilanci depositati in Camera di Commercio.

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Come si cresce e come si gira il mondo Grafiche Favillini S.r.l.

Il grafico rappresenta l’andamento dei ricavi e di altri indicatori economici della società, in un arco di tempo che va dal 2014 al 2018. Dati: bilanci depositati in Camera di Commercio.

La “Favillini” è stata fondata a Livorno nel 1886 dalla famiglia Favillini e negli ultimi 25 anni, sotto la guida di Alberto ed Eugenio Favillini, è cresciuta costantemente affermandosi come uno dei principali fornitori di astucci per il settore farmaceutico e nutraceutico in Italia. Favillini è stata premiata agli Oscar della Stampa 2018 come Best Cartotecnica e nel 2019 la Società ha generato un fatturato pari a 13,4 milioni di euro, con un EBITDA superiore al 25%. Il 14 febbraio 2020 Arcadia SGR e Grafiche Favillini annunciano congiuntamente il perfezionamento dell’investimento del fondo di Private Equity Arcadia Small Cap II nel 60% del capitale di Grafiche Favillini S.r.l.

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Eugenio Favillini, amministratore delegato di Grafiche Favillini.

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“Sistema Favillini”, la ricetta per una visione imprenditoriale a lungo termine Oltre al grande potenziale intrinseco nell’azienda, testimoniato dai ricavi e dall’importante profitto generato, ci sono altre considerazioni che hanno fatto propendere per l’accesso così importante di un capitale di private equity nella compagine societaria? È stato lo spirito che accomuna gli imprenditori, una visione a lungo termine di crescita. Fino a un certo punto ci siamo arrivati con le nostre forze e poi abbiamo aspettato il momento opportuno per affrontare questo passo. Il peso della tradizione c’è e si sente, sono stati parecchi i fondi di private equity che si sono affacciati dopo l’assegnazione dell’Oscar della Stampa (che è stato fonte di grande orgoglio, un riconoscimento a tutte le quattro generazioni che si sono succedute alla guida di questa azienda), sia italiani che esteri, e solo dopo un’attenta analisi abbiamo deciso per Arcadia. Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo e che abbiamo messo in programma, crescere in un territorio lontano dal grande business come Livorno non è facile ma la nostra volontà è di riuscire a portare il “sistema Favillini” anche oltre l’Appennino, per il momento rimanendo in Italia. E per crescere abbiamo ritenuto opportuno trovare altrove le risorse, sia in termini economici che di professionalità, perché noi siamo bravi a fare il nostro lavoro e vogliamo concentrarci su quello, non nella gestione tecnica finanziaria dell’azienda. Sicuramente ci sarà un’acquisizione nell’arco di quest’anno, e uno stimolo ancora maggiore a questa operazione è stato che si sono presentate altre eccellenze del comparto chiedendo di partecipare. Vogliamo fare quello che gli altri non hanno fatto fino ad adesso: riunire eccellenze per creare un importante polo del settore. Può avere influito nella decisione l’indebitamento verso il sistema bancario? Non siamo indebitati in nessuno modo verso il sistema bancario, i nostri conti sono sicuri, le banche anzi ci corteggiano. Grafiche Favillini è un’azienda che non ha debiti, e dunque questo è il momento migliore per espandersi. Può avere influito, in relazione al circolante, l’allungamento dei giorni di incasso clienti e la riduzione dei termini di pagamento ai fornitori?

Non ha influito perché non abbiamo nessun problema di termini di pagamento dei fornitori, con cui abbiamo rapporti eccellenti e dai quali non potremmo desiderare di più, sia per condizioni economiche che per capacità di fornitura. E per i clienti vale lo stesso discorso, in alcune situazioni siamo anche riusciti ad accorciare i tempi di pagamento e in altre occasioni abbiamo aiutato i nostri clienti ad avere qualche tempo in più.

I dati di bilancio mostrano un’attenta gestione dei “costi per servizi” che si mantengono su livelli stabili nonostante il costante incremento dei ricavi. Siamo low profile ma siamo dei professionisti. L’efficienza genera efficienza, sia dal punto di vista della produzione che nell’amministrazione che nei servizi, è una spirale positiva a tutti i livelli nella quale continuiamo a investire perché vogliamo che questa sia la nostra base per costruire un ulteriore futuro. Una filosofia di squadra che percepisce chiunque venga a farci visita, che sia l’auditor di un ente certificante o che sia un cliente. Come cambia, in una realtà familiare storica come Favillini, la “quotidianità” in considerazione di un azionariato esterno che detiene la maggioranza delle quote? Non è cambiato nulla perché Arcadia ha valorizzato concetti che già erano propri di questa azienda lavorando accanto noi in maniera collaborativa. Sono stati loro a definirlo “sistema Favillini”, ed è quello che andremo a replicare nelle acquisizioni future. Per quel che riguarda le nostre maestranze, si sono dimostrate eccezionali perché hanno capito lo spirito con cui è stata fatta questa operazione che guarda a un termine medio lungo. L’azienda avrebbe potuto camminare da sola per i prossimi anni, ma noi abbiamo voluto puntare più lontano: cosa succederà ai nostri dipendenti fra 10 anni, cosa possiamo garantire a chi entra in azienda adesso? L’età media aziendale oggi è al di sotto di 35 anni, vuol dire che le nostre maestranze hanno un percorso lavorativo davanti di 30 anni: siamo estremamente convinti che Arcadia sia stata la scelta giusta, in un mondo globalizzato sarebbe stato anacronistico voler fare da soli. Noi siamo la famiglia Favillini ma anche la famiglia Arcadia.

“Il peso della tradizione c’è e si sente, sono stati parecchi i fondi di private equity che si sono affacciati dopo l’assegnazione dell’Oscar della Stampa, sia italiani che esteri, e solo dopo un’attenta analisi abbiamo deciso per Arcadia”.

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Push to Stop estremo, la risposta Heidelberg alle sfide del mercato della stampa

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Sono quattro, secondo Heidelberg, le possibili criticità che alimenteranno - più di quanto non facciano già oggi - le grandi sfide dell’industria della stampa globale dei prossimi anni: crescente complessità, carenza di competenze, crescente pressione dovuta alla competizione e l’espansione della catena del valore alle piattaforme digitali. Questi elementi di complessità - emersi da un sondaggio globale su oltre mille clienti della casa tedesca - troveranno risposta, promette Heidelberg, nelle tecnologie all'avanguardia, nelle soluzioni innovative e nei nuovi modelli di business raccolti sotto lo slogan "Unfold your Potential", scelto per la partecipazione alla drupa ormai rinviata al 2021 (ma “l’innovazione va avanti con o senza drupa”, affermano da Heidelberg in conferenza stampa). Obiettivo del produttore è dichiaratamente portare la tecnologia “Push to Stop” (presentata alla scorsa drupa a significare l’alto tasso di automazione delle soluzioni Heidelberg, per le quali è necessario “premere un bottone” per interrompere la produzione, piuttosto che per farla partire) a un nuovo livello. Heidelberg annuncia una nuova generazione di Speedmaster, per il cui sviluppo il produttore tedesco si è concentrato sull’assottigliamento della cosiddetta “barra gialla” (Yellow bar), ossia dei tempi di inattività dovuti al processo di stampa e all’intervento dell’operatore e che influisce fortemente sull'efficacia complessiva delle apparecchiature (OEE). Come? Con la tecnologia Push to Stop. Heidelberg lo spiega con un grafico. Un’analisi basata sui big data relativi alle attuali Speedmaster XL 106 mostra che il loro OEE medio si attesta intorno al 27% per cui - teoricamente - esiste ancora una produttività del 73% in attesa di essere sbloccata. Dall'analisi dei dati emerge poi che circa la metà di questo potenziale inespresso dipende dagli aspetti meccanici e tecnici e l'altra metà dagli aspetti relativi all'operatore e al processo. E se sui primi, spiega Rainer Wolf, Head of Sheetfed Product Management di Heidelberg, negli anni passati si è lavorato tanto, sui secondi si sono concentrate le ultime innovazioni: «Heidelberg ha ridotto del 90% i tempi di avviamento da un punto di vista puramente tecnico. Tuttavia, simili riduzioni non sono state effettivamente osservate nella pratica e l'OEE non è aumentato da nessuna parte quasi nel-

La barra gialla (Yellow bar) – i tempi di inattività dovuti al processo di stampa e all’intervento dell’operatore – viene ridotta con il Push to Stop sulla nuova Speedmaster. Sopra, Heidelberg UX – User Experience. Sotto l'app myHD.

la stessa misura. Stiamo affrontando questo problema con Heidelberg UX e Push to Stop su Speedmaster. Vogliamo rendere il potenziale offerto dalla barra gialla accessibile ai nostri clienti e migliorare la loro competitività», spiega Wolf. UX sta per User Experience ed è la nuova tecnologia della postazione di lavoro su Speedmaster, che si affianca all'interfaccia con Prinect Cloud di serie. Anche l’intelligenza artificiale è un settore su cui Heidelberg preme l’acceleratore con PAT, Performance Advisor Technology, uno strumento di analisi di processo che fornisce ai clienti istruzioni per migliorare i loro processi e collegato all’Heidelberg Cloud, il database con oltre 18.000 macchine connesse e informazioni su più di 50 milioni di avviamenti. Infine è stata lanciata lo scorso 12 marzo l'app myHD: ideata per guidare i visitatori di drupa fra le novità allo stand, per il momento (in attesa della fiera di aprile 2021) rimane una sorta di catalogo sui prodotti e sulle novità della casa tedesca a cui si accede con login alla piattaforma Zaikio.


speciale nobilitazione

SPECIALE

NOBILITAZIONE di Giulia Virzì

INDICE DEI CONTENUTI Puntare sul bello. Stampa delle mie brame, chi è la più bella del reame?............ pag 24 Tecnologia: il mercato delle macchine con “superpoteri”... pag 34 Incontro con due aziende............... pag 38

IL PROSSIMO SPECIALE SARÀ DEDICATO A: GREEN PRINTING


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speciale nobilitazione puntare sul bello

Stampa, stampa delle mie brame, chi è la più bella del reame?

Anche l’occhio vuole la sua parte. Anche - e soprattutto - nei prodotti che sono il risultato di un processo di stampa. Che sia il packaging di un profumo, l’etichetta di un vino o la copertina di un libro, nel tempo ha assunto sempre più importanza - di pari passo con il sovraffollamento degli scaffali della grande distribuzione e non solo - la capacità di distinguersi, di emergere dalla massa. E così, negli anni, è cresciuto il ricorso alla nobilitazione, ossia a tutte le applicazioni in grado di dare un valore aggiunto allo stampato proprio per la loro capacità di catturare l’attenzione del consumatore finale fra una miriade di altri prodotti simili fra loro, se non addirittura uguali.

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Effetti luminescenti, metallizzati, a rilievo, con particolari texture: quando si parla di nobilitazione si parla di applicazioni in grado di coinvolgere il consumatore in un’esperienza sensoriale che va oltre quella offerta dalla semplice vista. Si parte dagli occhi e ci si spinge fino a coinvolgere tatto e talvolta addirittura olfatto (come nel caso nell’utilizzo delle vernici profumate, nelle quali sono presenti delle microcapsule che contengono una sostanza profumata e che si attivano strofinando la superficie dello stampato). Sono stati numerosi negli anni (e lo sono ancora, a maggior ragione oggi affiancati dalla possibilità di sfruttare gli schemi predittivi dell’intelligenza artificiale) gli studi di neuromarketing che hanno appurato il peso - nella scelta del consumatore - della presenza di soluzioni in grado di catturare l’attenzione come quelle sopra citate. Il peso, nella maggior parte dei casi, di un “abbellimento” della confezione. Il neuromarketing e l’impulso irrazionale Secondo la definizione che ne dà Vincenzo Russo, coordinatore del Neuromarketing Research Lab dell'Università IULM - Behaviour and Brain LabIULM e professore associato di Psicologia dei consumatori e Psicologia organizzativa sempre allo IULM, nel suo volume ‘Neuromarketing, Comunicazione e Comportamenti di Consumo. Principi, strumenti e applicazioni nel food and wine’ (edito da FrancoAngeli, 2015), “il Neuromarketing si offre come disciplina capace di proporre alla


speciale stampa nobilitazione digitale

Un’etichetta da vino nobilitata. Il settore wine&spirits è fra i più vivaci in termini di utilizzo delle nobilitazioni sugli stampati.

INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA

ricerca sui consumatori strategie e metodi utili ed efficaci per misurare l’emozione che caratterizza qualsiasi atto di consumo e ogni forma di fascinazione per spot pubblicitari, siti web, packaging di prodotti o immagini di brand”. Il neuromarketing, termine coniato nel 2002 da Ale Smidts, professore di Marketing Research alla Rotterdam School of Management, a identificare la disciplina emergente che deriva dall’applicazione delle conoscenze e delle pratiche neuroscientifiche al marketing, si basa sull’assunto che all’acquisto di un qualsiasi prodotto contribuiscano processi irrazionali, intuitivi e affettivi che agiscono nel consumatore a sua insaputa, e che quindi per influire su questi processi irrazionali sia necessario puntare al coinvolgimento emotivo dell’utente, cercando di focalizzare la sua attenzione e colpire la sua capacità di memorizzazione, lavorando sugli effetti di una particolare confezione, packaging, etichetta o prodotto in sé. A questo, oltre che talvolta a funzioni di protezione, è volta la nobilitazione dello stampato. Ad arricchirlo esteticamente, a catturare l’impulso irrazionale del consumatore. E quindi oltre agli inchiostri standard e di quadricromia o agli inchiostri di colore pantone, sempre più spesso si aggiungono (direttamente in macchina da stampa, o successivamente in macchine dedicate alla nobilitazione) vernici trasparenti di sovrastampa, inchiostri perlescenti, inchiostri con glitter, inchiostri metallici e molti altri prodotti in grado di donare un determinato effetto allo stampato.

Le vernici Le vernici trasparenti sono in grado di dare un particolare effetto di lucido od opaco al prodotto e di dare una maggiore resistenza allo sfregamento alla superficie stampata, garantendo una maggiore durata della stessa. Le vernici trasparenti trovano campo di applicazioni in sempre più numerosi settori: dal packaging fino al commerciale, passando per l’editoriale. Nella stampa tradizionale l’applicazione delle vernici può avvenire inline oppure offline, sulla stessa macchina su cui si è proceduto agli altri passaggi di stampa, oppure con una soluzione dedicata. Queste vernici, utilizzate sia per ragioni estetiche che tecniche, possono essere classificate in quattro tipologie fondamentali: vernici grasse sostanzialmente simili a un qualsiasi inchiostro per offset privo di pigmento colorato, essiccano per ossido-polimerizzazione; vernici disperse in acqua o acriliche, vengono inserite nel sistema di bagnatura dell'ultimo colore di stampa oppure in uno specifico gruppo di verniciatura presente nella configurazione della macchina, che sono valide per tutti i processi e permettono di stampare a fondo pieno o a spot; vernici a solvente (per flexo, rotocalco, serigrafia) e infine vernici UV, che derivano essenzialmente dagli inchiostri UV privi di pigmenti colorati. Valida per tutti i processi, la vernice UV una volta stesa viene immediatamente irradiata con le lampade UV e subisce dunque il processo di polimerizzazione, raggiungendo un livello di lucido elevatissimo perché non fa in tempo a stendersi sulla superficie del supporto. Ma non ci sono solo le vernici trasparenti. Ci sono quelle metallizzate, che donano appunto un effetto metallizzato grazie alla presenza di polveri metalliche, generalmente di alluminio, all’interno della vernice; c’è la vernice perlescente: si tratta di un inchiostro generalmente a base acqua che contiene delle particelle di mica, un minerale appartenente al gruppo dei fillosilicati in grado di donare un effetto di iridescenza, e che abbinato a pigmenti colorati o metallici dona vari e particolari effetti cromatici; ci sono le vernici contenenti glitter, ossia piccole particelle metalliche colorate con colori ad alta saturazione. (Tecnologia grafica, Istituto Salesiano San Zeno, quinta edizione interamente aggiornata, 2015).

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speciale nobilitazione la chimica della nobilitazione

Prima delle vernici

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Intorno al 1960 proprio dalla mica ebbe origine la produzione dei primi pigmenti a effetto di Merck, un’azienda fondata nel 1668 a Darmstadt, Germania, e che opera nei settori Healthcare, Life science e Performance materials. «I primi pigmenti erano realizzati sulla mica, un substrato naturale estratto dalle miniere, delaminato (perché è formato da tante scaglie sottili sovrapposte) e rivestito con degli ossidi diversi, così che diventasse un materiale iridescente, perlescente a effetto metallizzato, un materiale che rifletteva la luce. Un effetto tipo squama di pesce, per intenderci», racconta Renato Walter Pignarca, Account Manager Printing & Security di Performance Materials di Merck (nella foto). Cambiando l’ossido con cui rivestire il substrato si ottengono colori diversi, dal bronzo all’oro passando per vari effetti cromatici. Nel corso del tempo, prosegue Pignarca, al substrato di mica se ne sono affiancati di altri, come la mica sintetica o l’ossido di alluminio, fino ai più recenti substrati vetrosi come il borosilicato di alluminio e calcio: ogni substrato ha caratteristiche visive, cromatiche e comportamentali diverse. «Lo studio dei materiali sintetici, con caratteristiche di maggiore purezza rispetto ai substrati naturali, è stata un’evoluzione. Vorrei sottolineare la atossicità di tutti i pigmenti da noi prodotti: Merck è un’azienda chimica farmeceutica, la farmacia più vecchia al mondo - abbiamo compiuto l’anno scorso i 350 anni di vita - e proprio per filosofia aziendale non si producono pigmenti irritanti e tossici. Disponiamo di qualsiasi tipo di certificazione richiesta dal cliente», precisa Pignarca. In casa Merck i pigmenti hanno ciascuno un nome a seconda della natura del substrato con cui sono prodotti: in genere quelli con mica naturale si chiamano Iriodin, poi ci sono i Colorstream a base di silice, i Miraval a base vetro, gli ossidi di alluminio si chiamano Xirallic e i Meoxal sono i primi pigmenti a base metallica prodotti da Merck, costituiti di alluminio rivestito. «I Meoxal sono una serie nuova, nata per il settore del coating, anche se devo dire che li stiamo vendendo nel settore della stampa in quantità considerevoli per

Cambiando l’ossido che riveste il substrato si ottengono vari effetti cromatici. Ogni substrato ha caratteristiche visive, cromatiche e comportamentali diverse. i loro effetti cromatici: è un pigmento metallizzato con una tridimensionalità molto profonda. In generale i nostri pigmenti sono versatili, possono essere impiegati in maniera trasversale. La serie Xirallic a base di ossido di alluminio è nata per il settore del coating (è l’effetto metallizzato delle carrozzerie delle automobili), ma sta avendo un grande utilizzo anche nel settore del printing e delle materie plastiche (anche se qui i consumi sono decisamente inferiori); i Miraval, a base vetro, nascono per il settore della cosmetica per dare l’effetto bagnato ai rossetti, ma se n’è fatto largo uso nel mondo della stampa per nobilitare le superfici con vernici contenenti questi pigmenti», continua Pignarca, che aggiunge come a differenziare un pigmento dall’altro, oltre alle caratteristiche chimiche del substrato e del rivestimento che lo compongono, sia anche la granulometria: la dimensione delle particelle è in grado di modificare l’effetto finale. Accanto ai pigmenti, che per l’azienda tedesca - almeno per quel che riguarda l’industria della stampa - costituiscono il business maggiore e che vengono sviluppati nei laboratori in Germania in sinergia con alcuni produttori di inchiostri e vernici, Merck produce anche dei prodotti funzionali che non hanno aspetto decorativo né influiscono sull’effetto cromatico finale, ma danno una certa funzionalità alla superficie su cui sono applicati, come ad esempio la capacità di assorbire o repellere i raggi infrarossi, un effetto di antistaticità/conduttività del manufatto. «Al momento per il settore della stampa stiamo testando dei particolari prodotti che garantiscono la marcatura laser del materiale: è indelebile, non può essere asportata, è atossica ed è molto veloce da applicare», conclude Pignarca.

La plastificazione Ad aver svolto un ruolo “funzionale” prima ancora che estetico nello stampato è stata la plastificazione. Plastificare significa accoppiare il supporto stampato a un film plastico trasparente con lo scopo di migliorare la resistenza allo sfregamento dello stesso nel caso in cui non bastasse la verniciatura. Lo strato di film rende gli stampati resistenti agli strappi e alle piegature, e li rende lucidi oppure opachi a seconda del tipo di film usato. Il materiale più diffuso è il polipropilene biorientato (BOPP), seguito dal poliestere (PET, adatto al contatto con gli alimenti), dall’acetato di cellulosa che ha caratteristiche di compostabilità in quanto è ottenuto da sostanze organiche biodegradabili e infine dal nylon. «L’utilizzo del film come substrato per l'applicazione di lavorazioni "nobilitanti", quali la serigrafia e la stampa a caldo, è stato pressoché contestuale al suo utilizzo con finalità protettive. La sua capacità di estendere la durata del prodotto finito l'ha infatti reso particolarmente idoneo all'utilizzo per la produzione dei prodotti di maggior pregio. Anche dal punto di vista estetico, poter aggiungere un effetto opacizzante allo stampato ha permesso di esaltare maggiormente l'effetto delle finiture trasparenti o metallizzate. Da questo punto di vista, possiamo dire che il film è stato "promotore" dell'utilizzo delle nobilitazioni», spiega Davide Froldi, ceo di Magdata, azienda attiva nella distribuzione di film plastici per la plastificazione wet e dry con sede a Colorno, in provincia di Parma in Emilia-Romagna. È per questo che il film viene usato sempre più spesso per nobilitare il packaging, le etichette e i prodotti del mercato editoriale, contribuendo a un allargamento del mercato che Magdata ha visto anche nel mutamento della sua clientela: «Oggi le aziende cartotecniche e i produttori di etichette rappresentano una percentuale rilevante sul totale della nostra clientela che acquista film per plastificazione. Le vendite di film speciali e foil sono cresciute del 15% solo negli ultimi tre anni e continuano ad aumentare la loro rappresentatività sul nostro fatturato, che ammonta come gruppo a 49,7 milioni di euro nel 2019». «I film per plastificazione utilizzati nel mondo delle arti grafiche sono principalmente prodotti con un materia-


speciale stampa nobilitazione digitale

Davide Froldi, ceo di Magdata.

le definito BOPP, ovvero polipropilene biorientato. Si tratta di un materiale molto versatile, che si può lavorare a temperature contenute e caratterizzato inoltre da un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto ad altre materie plastiche. Il trattamento principale che viene effettuato sulla superficie dei nostri film si definisce "Corona" e ha la finalità di aumentare la cosiddetta "bagnabilità" del film. Questa proprietà, che si misura in Dynes, è quella che consente di effettuare le lavorazioni successive quali la sovrastampa e l'incollaggio. In assenza di bagnabilità il film non potrebbe infatti ricevere e trattenere sulla sua superficie né i collanti né gli inchiostri né le vernici. Alcuni film, quali ad esempio i vellutati, ricevono inoltre una "laccatura" che incrementa ulteriormente il loro livello di bagnabilità. Ogni volta che si fa una lavorazione sulla superficie del film è quindi buona norma verificare il requisito minimo di bagnabilità, così da poterlo confrontare con le caratteristiche del film. Il valore di bagnabilità dei nostri materiale è indicato nella loro scheda tecnica», continua Froldi, che riconosce due principali spinte propulsive nel mercato che Magdata serve, dettate dalle esigenze degli stampatori: avere prodotti innovativi e utilizzare prodotti a basso impatto per l’ambiente. «Per quanto riguarda il primo punto, la nostra ricerca è costante e intensa e nell'ultimo anno abbiamo inserito in gamma molte novità: film sabbiati, olografici, antimpronta, metallizzati e goffrati, che si sono aggiunti ai tradizionali lucidi, opachi, vellutati e antigraffio. Anche il rispetto per l'ambiente è per noi una vera e propria missione e siamo in grado di offrire prodotti ecologici, caratterizzati da una biodegradabilità estremamente rapida, e anche materiali compostabili quali l'acetato di cellulosa. Anche la diffusione di una corretta filosofia di smaltimento e riciclo dei prodotti finiti è parte della nostra missione. Coniugare materiali e comportamenti corretti è la sola strada per ottenere risultati concreti», continua Froldi, che poi aggiunge: «La riciclabilità di un prodotto finito è determinata dalla somma delle sue componenti, quindi dalla carta, dall'inchiostro, dalle eventuali vernici utilizzate e dal film stesso - spiega Froldi -. Il nostro film "dry" a base di polipropilene oxo-biodegradabile è un prodotto riciclabile che, smaltito correttamente,

ritorna in circolo nell'ambiente sotto forma di prodotti naturali quale acqua, anidride carbonica e biomassa. Il nostro film a base di acetato di cellulosa è addirittura compostabile, anche se non utilizzabile con tutti i tipi di plastificatrici. Il nostro obiettivo è proprio quello di mettere a disposizione del mondo degli stampatori la gamma più ampia possibile di materiali utilizzabili con le più diffuse plastificatrici "dry", grazie alla stretta collaborazione con i reparti R&D dei produttori, che si stanno dimostrando sempre più sensibili a questa tematica».

La stampa a caldo è un’arte, più che una scienza

Le vendite di film speciali e foil sono cresciute del 15% solo negli ultimi 3 anni e continuano ad aumentare la loro rappresentatività sul fatturato.

Un materiale che ha un ruolo da assoluto protagonista nella nobilitazione è il foil, un materiale multistrato realizzato a partire da un supporto trasparente in poliestere (sottile ma al contempo resistente, per consentire la disposizione in rotoli di tanti metri e per facilitare il trasferimento del calore) su cui vengono spalmati in successione uno strato separatore fatto di speciali polimeri termoplastici, uno strato colorato (lacca) che determina il colore del materiale stesso e che deve avere una buona resistenza meccanica al graffio, uno strato di alluminio nel caso di foil metallici e uno strato adesivo che, per poter aderire al supporto, deve avere particolari caratteristiche chimiche e fisiche a seconda delle superfici su cui viene applicato (carta, cartoncino, plastificazione). Ci sono poi i foil olografici, molto spesso utilizzati con funzione di anticontraffazione, che si ottengono realizzando una microincisione su una superficie riflettente che crea l'effetto di rifrazione cromatica della luce. «I foil sono grossomodo strutturati tutti nella stessa maniera perché il processo della stampa a caldo è unico. Le differenze da produttore a produttore stanno nelle ricette dei singoli strati: lì ci sono segreti che variano da azienda ad azienda. Per lo strato adesivo ad esempio entrano in campo le capacità dei chimici che

Il campionario Foilco, produttore inglese di foil e film decorativi.

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speciale nobilitazione i tanti volti del foil

Alcuni film olografici, spesso usati con funzioni di anticontraffazione.

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con le loro formulazioni sono in grado di garantire l’adesione ai più vari tipi di supporto», spiega Riccardo Panzani, titolare insieme al fratello Alessandro di Moreno Panzani Srl, agente e distributore esclusivo per l'Italia di Foilco, azienda inglese nel settore dei foil a caldo e a freddo. «La stampa a caldo è un’arte più che una scienza, ed è quindi soggetta alla variabilità delle situazioni di stampa: ogni produttore studia e formula il proprio cocktail, anche perché la stampa a caldo viene usata per una tale quantità di settori che non sarebbe possibile usare una stessa formulazione per tutto». La ricerca di nuove soluzioni e nuovi materiali è un imperativo anche per i produttori di foil, che devono riuscire a essere l’anello di congiunzione fra le esigenze artistiche di grafici e la effettiva stampabilità dei materiali. «Foilco ha sempre prestato particolare attenzione al settore grafico, quindi al packaging, alle etichette, all’editoria. Ci vengono sostanzialmente richieste due cose: di trovare nastri che rispondano alle problematiche tecniche che si possono verificare in fase di stampa, e lo sviluppo di nuove tinte di colore, anche seguendo (e precedendo) la direzione che prendono i creativi; con loro abbiamo un dialogo continuo e Foilco organizza degli stage per aiutarli a conoscere potenzialità e limiti dei materiali e consentir loro di interagire al meglio con gli stampatori. Abbiamo un campionario pronto merce di 192 diverse referenze colore tenute a magazzino e rifornite con regolarità con cui i grafici possono sbizzarrirsi e creare liberamente (la gamma completa in realtà è superiore a 300); la formulazione ad ampio spettro dei nastri permette, con minimi aggiustamenti, di stampare su quasi tutti i supporti, ed è questo un ulteriore campo della ricerca Foilco: creare un prodotto altamente versatile in grado di adattarsi con successo alle superfici di stampa più diverse, patinate, naturali, goffrate, plastificate, verniciate etc.», prosegue Panzani spiegando come parallelamente allo studio di un prodotto che possa andare ad ampio spettro ci siano poi studi di prodotti in grado di rispondere a specifiche esigenze. «Come il foil metallizzato senza alluminio, di prossima presentazione e idoneo per il food packaging dei prodotti per cottura nel microonde (diversi fornetti ne hanno fatto le spese in fase di ricerca prima di trovare la formulazione ottimale). Oppure il Clarity, un foil trasparente ma leggermente tonalizzato con una minima base di inchiostrazione grigia che abbatte l’effetto riflesso, per non inficiare la leggibilità del packaging sullo scaffale sotto le luci del punto vendita.

Ci viene richiesto di trovare nastri che rispondano alle problematiche in fase di stampa, e lo sviluppo di nuove tinte di colore.

Riccardo Panzani, di Moreno Panzani Srl, agente e distributore esclusivo per l'Italia di Foilco.

Il packaging è in effetti il settore di applicazione più vivace, insieme alle etichette». E in tema sostenibilità? «In linea di massima i foil non influiscono sulla riciclabilità del prodotto stampato perché quello che rimane è uno strato talmente sottile di alluminio che non ha un impatto né negativo né positivo sulla possibilità di riciclare il prodotto», spiega Panzani. Foilco aderisce al programma Zero Foil 2 Landfill, promosso da Prismm Environmental Limited e sponsorizzato dalla British Printing Industry Federation, che ha l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti di poliestere metallizzato inviati in discarica. «I materiali di scarto vengono ritirati e convogliati ai termovalorizzatori, nei quali viene usato il potere calorico del poliestere per produrre energia. Stiamo cercando di introdurlo anche in Italia, sono molti gli stampatori interessati alla possibilità di entrare in questa filiera», conclude Panzani.

Caldo, freddo e sostenibilità ambientale Una variante della stampa a caldo è quella della lavorazione a freddo, del cold foil. Si tratta di un sistema che non utilizza una forma da stampa in metallo (di cui tratteremo in seguito), per cui si risparmiano i costi di produzione. Anziché sfruttare l’effetto del calore e della pressione, in corrispondenza del grafismo si distribuisce una resina a cui il foil rimarrà attaccato. Ed è una lavorazione che conosce sempre maggiore successo. «I colori dedicati alla stampa a caldo sono ancora i più richiesti, anche se negli ultimi cinque anni i prodotti per applicazione a freddo sono man mano cresciuti esponenzialmente. Le applicazioni più dinamiche riteniamo siano quelle delle etichette per wine & spirits, insieme a quelle per il packaging di spirits, prodotti cosmetici e profumeria», dice Marco Gaviglio, business manager di Luxoro, partner esclusivo in Italia della tedesca Kurz, player mondiale nella produzione di attrezzature e tecnologie per la stampa a caldo e la stampa a freddo. «Possiamo confermare che abbiamo avuto negli ultimi anni un incremento molto importante nella vendita dei diversi tipi di prodotti per la nobilitazione, sia grazie alle nuove soluzioni per applicazione a freddo e digitale, ma anche grazie agli effetti per la nobilitazione a caldo. Senza dare numeri specifici possiamo affermare che l’incremento dal 2016 in poi è stato ogni anno a due cifre percentuali», continua Gaviglio, che sottolinea come il produttore Kurz negli ultimi anni si sia molto concentrato nel campo della finitura digitale sia per il foglio che le applicazioni rotative: «Non solo lamine ma anche e principalmente dispositivi dedicati alla nobilitazione digitale dello stampato come DM Jetliner, per applicazioni a bobina, DM Luxliner per la metalliz-


speciale stampa nobilitazione digitale

Esempi di packaging nobilitati con le soluzioni Luxoro.

Possiamo confermare che abbiamo avuto negli ultimi anni un incremento molto importante nella vendita dei diversi tipi di prodotti per la nobilitazione. zazione di carta e cartone, e DM Maxliner, per soluzioni decorative a foglio con verniciatura di Steinemann, l’ultima azienda entrata a far parte del Gruppo Kurz. Nella stampa a caldo Kurz sta sviluppando soluzioni innovative per poter ottenere effetti inediti e per migliorare i prodotti stampati in modo altamente qualitativo». Dal punto di vista della composizione, gli effetti per la stampa a caldo di Kurz sono composti da un supporto in poliestere, da una serie di strati di lacche e da uno strato di adesivo; nel caso della linea di colori metallizzati avviene un processo di metallizzazione sottovuoto del substrato. Per la realizzazione dei prodotti di trasferimento non vengono utilizzate materie prime contenenti idrocarburi alogenati volatili che riducono lo strato di ozono, inoltre non viene utilizzato nessun tipo di metallo pesante come cadmio, piombo, mercurio o cromo esavalente, precisano dall’azienda. In fase di stampa l’attivazione degli strati di lacca avviene per il calore e la pressione esercitata dall’azione del cliché piano o cilindrico, che permettono al foil di staccarsi dal poliestere - che viene quindi asportato - e fissarsi sul substrato cui è destinato. La composizione e il processo di applicazione di questi materiali li rende sostenibili dal punto di vista ambientale, fronte su cui Kurz sta investendo molte risorse e a cui riserva particolare attenzione: «I materiali per la nobilitazione Kurz non sono laminati, carte metallizzate o cartone laminato: sono prodotti per trasferimento. È interessante sapere che lo spessore dell’alluminio di un prodotto di trasferimento Kurz è 6.000 volte inferiore rispetto a quello di un capello, dunque i materiali decorati con prodotti Kurz sono tecnicamente riciclabili - spiega Gaviglio -. Non è presente PET sul prodotto finale utilizzato: il PET esausto viene scartato e incluso nel ciclo di smaltimento dei rifiuti industriali e può essere riproposto come combustibile secondario in un impianto di recupero energetico. Le proprietà dell’energia ricavata dal riciclo del PET sono eccezionali: l’elevato potere calorifico consente di alimentare impianti appositamente attrezzati che normalmente utilizzano gas, carbone o petrolio sostituendo egregiamente l’utilizzo maggiormente inquinante del petrolio. La prima iniziativa di recupero del PET a livello mondiale intrapresa da Kurz risale al 2010, e anche oggi i nostri team di ricerca e sviluppo stanno lavorando intensamente allo sviluppo di soluzioni per la ricicla-

bilità completa del PET. I test di riciclabilità sono stati eseguiti da un istituto indipendente autorizzato a certificare il processo di deinking, test in cui Kurz ha totalizzato 100/100, ovvero il punteggio più alto possibile», continua il business manager di Luxoro. Nel processo di deinking (a cui è ricondotta la maggioranza di materiali decorati, riconosciuti dai sistemi di smaltimento in oltre il 90% dei casi) i prodotti Kurz rimangono separati dalle fibre di carta, tanto che i test dimostrano che possono essere riciclate anche le superfici interamente decorate. «Recentemente è stata certificata anche la compostabilità di diversi prodotti di punta di Kurz, il certificato DIN Certco attesta che in base alla norma DIN EN 13432 i nostri effetti sono degli additivi sicuri per il processo di compostaggio; in particolare si può applicare fino all’1% di massa dello strato di lacche del prodotto su un substrato senza limitarne minimamente la compostabilità (non influenza quindi il processo di compostaggio del substrato e non ha effetti negativi sulla crescita delle piante. Il prerequisito è che il substrato stesso sia compostabile e conforme alla norma DIN EN 13432)», conclude Gaviglio.

Marco Gaviglio, business manager di Luxoro, partner esclusivo in Italia di Kurz, produttore di attrezzature e tecnologie per la stampa a caldo e a freddo.

Alcuni foil Kurz e cliché Hinderer + Mühlich (h+m), membro del gruppo Kurz, distrubuiti in Italia da Luxoro.


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speciale nobilitazione la forma di stampa

Il processo di incisione di un cliché in Albertin e sotto un esempio di matrice in ottone.

È (quasi) tutta una questione di forma

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Il principio della laminazione a caldo, lo si è evidenziato a più riprese, è che si prepara una forma da stampa rilievografica in metallo, la si posiziona sulla macchina da stampa e la si riscalda, si posiziona il supporto da stampare sul piano di pressione, si interpone il film a trasferimento termico che ha in sé il foil e l’unione di pressione e calore permette che in corrispondenza dei grafismi il foil rimanga attaccato al substrato. Il foglio da nobilitare e la bobina di foil si muovono a ritmo così che l’utilizzo dei materiale sia ottimale e se ne riducano gli sprechi. La forma da stampa è costituita da una lastra di metallo di un certo spessore che può essere stata incisa chimicamente, a mano libera (questa è una tecnica usata soprattutto per le stampe artistiche), oppure con un plotter dedicato e collegato al pc per riprodurre un disegno vettoriale. I materiali con cui sono realizzate queste forme, o cliché, sono l’acciaio (che gode di una durata elevata), il rame (ottimo conduttore, buona incisione), l’ottone (una lega di rame, zinco, piombo), magnesio (è il più economico e anche il più utilizzato, viene inciso chimicamente) e lo zinco. La scelta dei materiali dipende dalla casa produttrice. Hinderer + Mühlich (h+m), produttore mondiale di matrici per la stampa nell'industria grafica e della plastica, membro del gruppo Kurz, ha scelto un solo materiale, l’ottone, per garantire al meglio precisone, durata e affidabilità dei suoi cliché, che vengono incisi con macchine a controllo numerico. Tranne rare eccezioni, i cliché di h+m sono piani e non rotativi e per la loro realizzazione è sufficiente un pdf vettoriale che indichi chiaramente quali sono le parti o gli elementi della grafica da inserire nel cliché. Ma per avere un buon risultato è necessario conoscere ogni dettaglio del processo: il materiale base da decorare, il tipo di macchina che si andrà a utilizzare per la nobilitazione e il tipo di materiale decorativo devono essere elementi con caratteristiche note prima dell’incisione del cliché. “I mercati principali sono quello cartotecnico e quello delle etichette, oltre a quello della legatoria che ha però per noi un’importanza minore - spiegano da Luxoro che in Italia distribuisce i cliché h+m -. Riteniamo che soprattutto nel mercato delle etichette ci siano delle possibilità importanti per inserire lavorazioni ad alto valore aggiunto e quindi più complesse, grazie anche alla maggiore diffusione tra gli stampatori dei sistemi di nobilitazione in piano, che rispetto a quelli rotativi consentono di decorare lo stampato con effetti di rilievi, strutture e nano incisioni in un unico passaggio e perfettamente a registro”.

Per la buona riuscita del cliché e di conseguenza della lavorazione in fase di stampa, una buona regola sarebbe che designer, stampatore e produttore di cliché dialogassero tra loro nel momento della scelta della carta.

La regola per la buona riuscita del cliché è il dialogo

Ferruccio Albertin di Albertin Alcide & Figli, aziende produttrice di cilché e lastre.

Un’azienda tutta italiana produttrice di cliché per la nobilitazione è la Albertin Alcide & Figli con sede nel Milanese. «Nei 3.000 mq del nostro stabilimento produttivo di Cinisello Balsamo ci occupiamo della produzione di cliché in ottone, magnesio, rame e gomma siliconica oltre che di lastre per la verniciatura e forme per la stampa flessografica», esordisce Ferruccio Albertin, ceo dell’azienda. «Ogni prodotto richiede dei passaggi di lavorazione specifici, che vanno dall’incisione chimica a quella CNC e laser. Ad esempio, tutti i prodotti in ottone, siano essi cliché piani o cilindri, vengono lavorati con fresa a controllo numerico e, in caso di grafiche particolarmente sottili, con incisione laser. Parlando invece di scrittura su lastre di verniciatura e forme flessografiche, utilizziamo due CtP flexo con risoluzione fino a 4.000 dpi e con formato massimo di 1.310x2.000 mm. Questi CtP ci consentono inoltre di realizzare lastre per verniciatura ad alto spessore», spiega Albertin. Un passo indietro. Per la buona riuscita del cliché e di conseguenza della lavorazione in fase di stampa una buona regola sarebbe che designer, stampatore e produttore di cliché dialogassero tra loro nel momento della scelta della carta, spiega Albertin: si tratta non solo del fatto che tutte le componenti del processo devono essere compatibili tra loro, ma le loro caratteristiche possono anche influenzare la scelta della materia prima da utilizzare per la realizzazione del cliché. Una volta appurato questo, è il momento della trasformazione: «La richiesta che facciamo ai nostri clienti è quella di


speciale nobilitazione

La scultura del Canova “Amore e Psiche” realizzata con il solo sbalzo a secco a più livelli per un rilievo a secco artistico.

ricevere un file pdf. Parlando di grafica, tratti e linee da incidere dovrebbero avere uno spessore superiore a 0,1 mm. Oltre al fatto che i font devono essere convertiti in tracciati, la cosa davvero fondamentale è che deve sempre essere presente il canale di cui occorre la lavorazione. Le separazioni colore del file devono indicare la tipologia della lavorazione richiesta (stampa a caldo, microincisione, rilievo, rilievo artistico…). In caso di necessità comunque offriamo al cliente un reparto grafico e prestampa di supporto», continua Ferruccio Albertin, che afferma come solitamente sia il cliente stesso a scegliere il materiale con cui realizzare le forme o le lastre. «L’ottone viene utilizzato per lavori che richiedono stampati di altissima qualità o con una lunga tiratura di stampa. È indicato per stampa caldo, rilievi (siano essi piatti, tondi, troncopiramidali, a cuspide o artistici) e processi di stampa a caldo e rilievo in contemporanea. I cliché in magnesio vengono lavorati con incisione chimica e, grazie al nostro sistema di scrittura CtP direttamente su lastra, presentano dettagli molto fini. In questo modo sono adatti per micro e nano incisioni che simulano effetti olografici e di anticontraffazione. Abbiamo poi i cliché in rame che, possedendo un’ottima conducibilità termica, vengono impiegati per la stampa a caldo. Nonostante le interessanti potenzialità, però, ne sconsigliamo l’utilizzo se non in caso di effettiva richiesta. In questo momento in cui tutti siamo chiamati a prestare la massima attenzione nei confronti del pianeta, ci sentiamo in obbligo di segnalare che esistono soluzioni meno impattanti sull’ambiente. Come, ad esempio, l’ottone. Completano la gamma del nostro portfolio i cliché in gomma siliconica. Utilizzati per la stampa su superfici in piano o in sagoma, vengono realizzati su base di alluminio con gomme dai differenti shore in base alle superfici da stampare», spiega Albertin. I settori prediletti della nobilitazione sono quelli del packaging (e in particolare modo del lusso) e delle etichette del wine & spirits. Ma nobilitazione, conclude Albertin, non vuol dire per forza colore e metallizzazioni: «Il mondo del vino ha sempre dato molta più importanza al contenuto che al contenitore, ma vista l’alta concorrenza negli ultimi anni ha avuto la necessità di puntare anche sull’estetica. Si è così passati da etichette con grafiche semplici e piatte a veri e propri gioielli di stampa a caldo, incisioni e rilievi a più livelli. In generale, comunque, quando si parla di nobilitazione si parla principalmente di stampa a caldo perché è il colore a catturare l’attenzione. Ci piacerebbe che i designer si scostassero da questa tendenza ed esplorassero maggiormente il mondo dei rilievi a secco, che riteniamo essere di grande forza espressiva. Senza contare che il loro metodo di lavorazione di stampa è a zero impatto ambientale».

Dal metallo al rilievo artistico

Giampaolo Gasperini, titolare di Carlo Gasperini & C..

La crescente esigenza da parte di vari mercati di abbellire il packaging o l’etichetta dei propri prodotti è testimoniata anche da Giampaolo Gasperini, titolare di Carlo Gasperini & C., azienda produttrice di soluzioni per la nobilitazione con sede a Prato. «I nostri impianti sono utilizzati in moltissimi settori, dalla cartotecnica alla cosmetica, editoria, etichette sino all’anticontraffazione. C’è l’esigenza di differenziare il proprio prodotto e di impreziosirne l’immagine per renderlo unico e attrattivo - spiega Gasperini -. Nel settore labels in particolare, dove vi è sempre maggiore richiesta di elementi di sicurezza per la protezione del brand, stiamo notando un incremento dell’utilizzo dei nostri cliché microincisi anti-contraffattivi: le potenzialità di questa tecnologia di sicurezza, ottenuta con tecnica di stampa a caldo, sono grandissime anche se per il momento - a nostro avviso - non pienamente esplorate». I cliché di Gasperini vengono realizzati in due metalli, il rame e l’ottone (che, inciso a controllo numerico, viene utilizzato per la stampa a caldo e rilievo in contemporanea e per i cliché per rilievo 3D artistico). L'azienda comunica di aver abbandonato il magnesio per il suo impatto ambientale e per le sue inferiori performance di stampa, convertendo tutta la produzione dei cliché per la stampa a caldo piatta e il rilievo 2D sul rame. Gasperini incide i suoi cliché con due tecniche: incisione chimica e scavo a controllo numerico. «In più, quando si desidera ottenere un risultato da vera opera d’arte, si chiede aiuto alla sapiente manualità dei nostri maestri incisori che ritoccano - o incidono interamente a mano – i cliché artistici», spiega Gasperini, che ag-

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speciale nobilitazione scegliere il rame

I nostri impianti sono utilizzati in moltissimi settori, dalla cartotecnica alla cosmetica, editoria, etichette sino all’anticontraffazione. C’è l’esigenza di differenziare il proprio prodotto e di impreziosirne l’immagine per renderlo unico e attrattivo.

Un cliché per la stampa a caldo e, in alto, EconoFoil®, sistema di sleeve/manicotti in rame per macchine rotative, in sostituzione dei classici cilindri in ottone per la stampa a caldo.

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giunge qualche dettaglio sulla scelta del metallo: «Il rame viene utilizzato per la grande maggioranza dei lavori: stampa a caldo piatta, rilievo 2D, microincisioni a caldo e microtramature a secco. È perfetto laddove si debbano stampare dettagli finissimi (fino a 1/10 di mm) e negativi (fino a 2/10 di mm) garantendo un'incomparabile precisione e nitidezza di stampa. Il rame viene inciso chimicamente ed è dunque estremamente conveniente perché il prezzo non dipende dalla tempistica necessaria per lo scavo del singolo cliché (che talvolta può essere assai lunga – dunque molto onerosa), bensì semplicemente dalla sua dimensione. Il rame è poi estremamente resistente e durevole ed è perfetto per lunghe tirature o per lavori che prevedano future ristampe, oltre che essere ecosostenibile e totalmente riciclabile. È un metallo nobile ed è pertanto garanzia di risultati eccellenti». Per Gasperini “tutto parte dal rame”: «Abbiamo brevettato con il partner UEI® Group un sistema produttivo esclusivo su rame e possiamo vantare un sistema di approvvigionamento della materia prima totalmente indipendente dai grandi monopoli mondiali. Questo si traduce in un perfetto connubio fra altissima qualità e un prezzo assolutamente eccezionale. Il vantaggio è in primis per i nostri clienti che con il rame hanno una qualità altissima e tagliano fino al 50% dei costi

di produzione. Inoltre si può recuperare a fine anno un bonus derivante dalla vendita dei cliché in rame accumulati: il nostro rame può essere interamente riciclato e viene supervalutato al momento del ritiro. Proprio in rame sono stati sviluppati due esclusivi brevetti per il settore rotativo e semirotativo, che consentono di sfruttare a pieno tutte le caratteristiche di questo metallo», continua Giampaolo Gasperini. Qualche suggerimento per designer e stampatori? «Per i cliché per stampa a caldo, rilievo 2D e stampa contemporanea a caldo e a rilievo richiediamo file vettoriali (es. formati PDF/EPS/AI). Nei file dovrebbero essere presenti solo gli elementi di stampa a caldo o di rilievo trasformando in tracciati eventuali immagini, elementi di testo e tratti e rimuovendo tutti gli elementi ridondanti come tracciati di fustella, elementi trasparenti, clip tracciati che possono ingenerare equivoci e rendono il file troppo “pesante” e dunque non facile da gestire. Il discorso cambia del tutto per i cliché per rilievo 3D artistico, per i quali è necessario ricevere un’immagine del soggetto da riprodurre in alta risoluzione (almeno 600dpi). Per quel che riguarda la scelta della carta - sulla base della nostra esperienza - per stampa a caldo e microincisioni sono sempre preferibili supporti lisci... da evitare quindi carte particolarmente goffrate e martellate che potrebbero interferire con la resa finale del lavoro. In particolare la microincisione predilige supporti smooth, ancor meglio se patinati. Per il rilievo invece, via libera a carte naturali… perfette sono quelle a fibra lunga che consentono di ottenere rilievi definiti e profondi. Naturalmente maggiore sarà lo spessore della carta, maggiore sarà il rilievo che si potrà ottenere», conclude Gasperini.


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Stampare il tessuto, nuovo capitolo della nobilitazione

Comunicazione d’impresa

IN PASSATO LE NOBILITAZIONI DEI TESSUTI SI LIMITAVANO ALLA STAMPA A CALDO IN ORO O PASTELLO DEL TITOLO DELL’OPERA O DEL NOME DEL PRODOTTO. LA SVOLTA È AVVENUTA CON LA POSSIBILITÀ DI STAMPARE IN OFFSET I TESSUTI. CON RISULTATI INCREDIBILI Nobilitare un materiale nobile? Il dibattito iniziato alcuni anni fa tra tradizionalisti e innovatori si è ormai concluso con il prevalere di coloro che vogliono dare ai tessuti un valore aggiunto oltre alla tradizionale immagine. Il tema si poneva perché sembrava incoerente trattare i tessuti già di per sé nobili, a differenza della carta, con trattamenti che spesso potevano nascondere la naturale texture. Il gioco delle goffrature non era possibile, rimanevano solo la varietà dei colori non più sufficienti ai creativi per veicolare i nuovi messaggi. In passato le nobilitazioni dei tessuti per rivestimento si limitavano alla stampa a caldo in oro o pastello del titolo dell’opera o del nome del prodotto o più recentemente ad una stampa serigrafica a tinte piatte. La svolta è avvenuta con la possibilità, grazie allo sviluppo tecnologico, di poter stampare in offset i tessuti con le normali macchine a foglio a velocità simili alla carta. I risultati ottenuti sono stati incredibili perché si è riusciti a combinare la sensazione tattile del tessuto, con le immagini e quindi con la possibilità di comunicare oltre che un titolo, un concetto, o un’immagine. Il primo e più famoso esempio è stato la copertina del volume nel formato 50x70 edito da Taschen dedicato al fotografo Helmut Newton, stampata in offset e realizzata su Setalux, un tessuto viscosa con effetto seta prodotto da Manifattura del Seveso. Il risultato fu talmente di successo che ancora oggi a vent’anni di distanza le ristampe dei volumi di formato più piccolo e anche i cofanetti vengono realizzati in Setalux stampata. Il mercato delle agende trovò nella possibilità della stampa un nuovo sbocco che non fosse il classico PVC o il poliuretano che cambia il colore nella stampa a caldo e perfino un’agendina ico-

L’iconica agendina Moleskine in una limited edition in tessuto stampato. Sotto, il francobollo realizzato dal Poligrafico dello Stato in tessuto Cialux ricamato.

na come Moleskine nelle sue edizioni limited è passata al tessuto stampato. Il mercato però richiedeva soluzioni sempre più sofisticate che preservassero la natura del tessuto. Sono venute avanti le combinazioni di differenti nobilitazioni, stampa offset con serigrafie, combinate con stampa a caldo fino ai ricami. Come non ricordare il primo francobollo realizzato dal Poligrafico dello Stato in tessuto Cialux ricamato per celebrare la produzione del merletto o più recentemente le bellissime copertine della rivista Print in Cialux stampate in offset e ricamate con 4 soggetti diversi in una tiratura di 10.000 copie? Il mercato del packaging ha richiesto un nuovo approccio alla nobilitazione, una valorizzazione del prodotto finito che non avesse costi proibitivi. Lo sviluppo tecnologico della serigrafia ha consentito di realizzare soggetti in rilievo, stampe che simulassero etichette cucite, accoppiamenti di tessuti su sé stessi, accoppiamenti su cartoncini per il mercato degli astucci da personalizzare poi con stampe contemporanee in offset, serigrafiche, e a caldo. Anche il mercato della comunicazione chiede sempre nuove soluzioni come gli inviti per le sfilate che oltre alle nobilitazioni conosciute spesso chiedono soluzioni più spinte come il taglio laser sulla tela, a cui si può dare risposta positiva con tessuti spalmati. In poche parole la capacità di innovazione è spesso legata oltre che a una domanda sempre più sofisticata che costringe ad adeguarsi al mercato anche per i tessuti, all’evoluzione tecnologica dei macchinari che devono garantire produzioni industriali e non solo di nicchia.

www.manifatturadelseveso.it

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speciale nobilitazione soluzioni per nobilitare

Uno stampato nobilitato con le soluzioni Duplo.

Nobilitazione, il mercato delle macchine con i superpoteri La possibilità di nobilitare lo stampato è diventata negli ultimi anni lo spiraglio dal quale far valere innanzitutto un vantaggio competitivo e in secondo luogo il servizio con cui poter accrescere i propri margini di guadagno. Nella nobilitazione, è ancora lo stampatore a determinare il prezzo.

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Nel mercato delle arti grafiche sono sempre più numerosi i settori per i quali si riducono i margini di guadagno per gli stampatori. La possibilità di nobilitare lo stampato è dunque diventata negli ultimi anni lo spiraglio dal quale far valere innanzitutto un vantaggio competitivo e in secondo luogo il servizio con cui poter accrescere i propri margini di guadagno. I clienti finali sono disposti a spendere qualcosa in più perché il proprio biglietto da visita sia nobilitato, o perché lo sia il packaging del prodotto. E nella nobilitazione, è ancora lo stampatore a determinare il prezzo. «La nobilitazione a mio avviso continua a essere il tema trainante dell’evoluzione tecnologica delle arti grafiche, e da quello che abbiamo visto in termini di installazioni e per l’incremento nel nostro fatturato della percentuale proveniente dalla nobilitazione, lo è stata soprattutto nell’ultimo anno e mezzo. Tutti cercano di differenziarsi con la nobilitazione», afferma Giorgia Aliprandi, VP of Field Marketing DACHIT di Quadient, fornitore di soluzioni complete per la gestione della corrispondenza e dei documenti (ex Neopost), distributore - fra le altre - delle soluzioni Duplo per la nobilitazione. «La plastificazione è diventata quasi una commodity, un applicazione fondamentale e diffusa, tanto che ormai il mercato va nella direzione di ricercare film particolari, che vadano oltre il solito film lucido od opaco e


anche al di là del soft touch, anch’esso ormai diffusissimo. Fra le soluzioni più richieste c’è ad esempio il biodegradabile, perché c’è una sensibilità sempre più diffusa nei confronti dei temi ambientali. Noi come come Quadient continuiamo a proporre verniciatura UV spot e il foil metallico, oltre che la plastificatura ovviamente. L’interesse verso questi due tipi di nobilitazione è alto, ed è testimoniato dall’ingresso recente di nuovi player in questo mercato», prosegue Aliprandi, che spiega come il “cliente tipo” delle soluzioni di verniciatura e plastificatura Duplo siano prevalentemente stampatori digitali: «È proprio per la natura delle nostre macchine, ideali anche nelle tirature medio brevi e alla portata di tutti sia per il livello di competenza tecnologica che in termini di investimento. Uno stampatore che nobiliti una minima parte dei lavori che fa, anche solo il 20%, riesce a ripagarsi la macchina in tempi rapidi: noi vediamo che in media nel giro di un anno i nostri clienti riescono a rientrare dell’investimento», prosegue Aliprandi, che però sottolinea come la differenza vera la faccia non la macchina in sé o il fatto di poter nobilitare gli stampati, quanto la capacità di usare la tecnologia in modo creativo e con buon gusto per poter davvero fornire un valore aggiunto: «Gli stampatori che hanno all’interno delle loro aziende competenze di tipo grafico riescono a trarre il meglio da queste tecnologie: saper davvero usare queste soluzioni significa non limitarsi a verniciare la scritta sui bigliettini da visita, ma saper creare qualcosa di veramente bello e inaspettato sulle copertine, sul piccolo packaging e su tutto ciò che richiede di attirare l’attenzione al primo sguardo. C’è ad esempio un nostro cliente pugliese che ha realizzato dei santini molto belli con una nobilitazione dorata: noi li portiamo come sample anche alle fiere perché il risultato è davvero accattivante», conclude Aliprandi.

speciale nobilitazione

Gli stampatori che hanno all’interno delle loro aziende competenze di tipo grafico riescono a trarre il meglio da queste tecnologie: saper davvero usare queste soluzioni significa non limitarsi a verniciare la scritta sui bigliettini da visita, ma saper creare qualcosa di veramente bello e inaspettato. I mercati della nobilitazione digitale

Giorgia Aliprandi, VP of Field Marketing DACHIT di Quadient, fornitore di soluzioni complete per la gestione della corrispondenza e dei documenti (ex Neopost), distributore delle soluzioni Duplo per la nobilitazione. Sotto, santini nobilitati.

Il mercato della nobilitazione digitale è fra quelli che sta maggiormente allargandosi proprio per il mutamento del mercato delle arti grafiche globale. Tirature sempre più brevi e possibilità di personalizzare gli stampati rendono le soluzioni di nobilitazione digitale l’investimento verso cui molti stampatori si stanno orientando. «Nell’ultimo periodo i numeri stanno crescendo rapidamente, in particolar modo nell’ultimo anno abbiamo visto una crescita di interesse e di conseguenza delle vendite e dell’installato, e questo ci ha spinto a investire molto per allargare il nostro portfolio di soluzioni: con l’introduzione lo scorso dicembre della MGI JETvarnish 3D One che è la nostra entry level, fino ad arrivare a soluzioni come la Evo per il mondo del packaging o la Web per il mondo delle etichette e dell’imballaggio flessibile, riusciamo a coprire tutti i mercati della nobilitazione digitale», afferma Fabio Saini, product manager industrial printing Konica Minolta.

Uno stampato nobilitato con le soluzioni MGI JETvarnish 3D di Konica Minolta.

Il produttore giapponese, per quel che riguarda le soluzioni di nobilitazione, si appresta a raggiungere le 150 installazioni a livello europeo, delle quali una ventina in Italia. E l’Italia, ammette Saini, molto spesso fa da apripista - rispetto agli altri Paesi europei - nello sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia: «Secondo me potremmo vantarci un po’ di essere all’avanguardia nell’utilizzo delle macchine e nella ricerca di soluzioni e applicazioni», suggerisce il product manager industrial printing Konica Minolta. Diverse le aziende che decidono di installare queste soluzioni: «I nostri clienti sono di vario tipo: dagli stampatori commerciali fino alle aziende specializzate in packaging e label e per le ultime installazioni abbiamo lavorato anche con dei service, quindi con aziende che si occupano di nobilitazione in maniera verticale. Anche per loro i sistemi di-

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speciale nobilitazione soluzioni per nobilitare

gitali offrono vantaggi non solo per le piccole tirature e il dato variabile, ma anche perché delle volte il digitale ti permette di raggiungere, su alcuni lavori particolari, una qualità addirittura superiore ai sistemi tradizionali. Non è sempre e solo un fattore economico dato dalla necessità di gestire le piccole tirature: anche la qualità ha il suo peso, senza contare il fatto che una soluzione digitale permette di gestire un flusso di lavoro molto più snello, e se lavori come service o ricevi gli ordini da una piattaforma di web to print, essere snello diventa un requisito essenziale», continua Saini. Secondo l’esperienza accumulata in Konica le tipologie più frequenti di nobilitazione sono la verniciatura spessorata a due o a tre dimensioni, seguita in percentuale minore (approssimativamente al 30%) dall’applicazione del foil. «Il fatto stesso di aver lanciato sul mercato la MGI JETvarnish 3D One, una macchina che vernicia e basta, risponde a queste esigenze del mercato: un investimento accessibile per chi inizia a occuparsi di nobilitazione e vuole farlo con la verniciatura. Calcoliamo un ritorno dell’investimento molto rapido: chi ne fa un utilizzo medio può rientrare della spesa nell’arco di un anno e mezzo, due al massimo. Certo che se parliamo di soluzioni più complesse come la MGI JETvarnish 3D Web per le etichette e gli imballaggi flessibili e la MGI JETvarnish 3D Evolution che raggiunge il formato 75x120 ed è adatta anche per il settore del packaging, parliamo di investimenti più importanti e di conseguenza di tempi di ammortamento medi più lunghi», conclude Saini, che conferma come le misure intraprese a livello statale negli anni passati (e confermate anche quest’anno, anche se in modalità differenti) per la digitalizzazione delle imprese (misure meglio note come piano per Industria 4.0 e derivati) abbiano permesso a molte aziende di acquistare nuove soluzioni per buttarsi in nuovi mercati, fra cui per l’appunto quello della nobilitazione.

Alcuni stampati nobilitati con Scodix (effetto Sense, sopra, e sotto un packaging nobilitato con Sense, Foil e VDE).

Fabio Saini, product manager industrial printing Konica Minolta.

Da start up a potenza della stampa

Mauro Luini, sales manager South Europe di Scodix.

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«Il mercato della nobilitazione digitale è passato da un piccolo mercato di start-up a una forza importante nel settore della stampa. Una rivoluzione che è accaduta con la stampa digitale nell’arco di quasi tre decenni, e che sta accadendo ora con la nobilitazione digitale molto più rapidamente», dice Mauro Luini, sales manager South Europe di Scodix, produttore israeliano di soluzioni per la nobilitazione digitale. Di Scodix in Italia ce ne sono una quindicina, nel mondo il numero si attesta fra le 450 e le 500. Si tratta di installazioni avvenute nel corso degli ultimi sei anni al massimo; solo nel 2019 ne sono state installate circa ottanta. «Le grandi aziende del settore della stampa hanno in-

tegrato la nobilitazione come parte della loro offerta e ne promuovono l’utilizzo con i loro clienti. Se guardiamo all'ultima stagione dei biglietti d'auguri, vediamo che più di 20 milioni di biglietti sono stati stampati con Scodix in poche settimane: ora milioni di persone sanno che è possibile una personalizzazione con il foil - prosegue Luini -. È una tendenza mondiale, molti dei nostri clienti acquistano la loro seconda e terza macchina. In un mondo di personalizzazione di massa e di marketing per il singolo, poter nobilitare il dato variabile è un must. La strada è ancora lunga e ci sono ulteriori sfide per educare il mercato e i brand a questa possibilità, ma la direzione e la visione sono chiare». Quanto ad applicazioni da Scodix fanno sapere che il Foil è la più usata, seguita da Sense, con cui si ottengono trame a rilievo lucide o goffrate; Cast&Cure è un'applicazione in crescita, che sta guadagnando sempre più popolarità in molti segmenti per la sua capacità di creare pronti effetti olografici 3D. In tutto sono nove le applicazioni presenti oggi nel portfolio di Scodix, e altre ne saranno lanciate sul mercato, anticipano dall’azienda. Ma chi è il “cliente tipo” che investe in una Scodix? «Non esiste un “cliente tipo” - risponde Luini -. Alcuni sono stampatori commerciali generici e stanno cercando di differenziarsi dai loro concorrenti. Altri clienti sono online printer che lavorano sia per il B2B che per il B2C. Per loro la nobilitazione digitale genera profitti e margini. L'editoria è un altro settore che ha bisogno di una soluzione digitale per tirature più brevi e una produzione just in time, e a queste esigenze Scodix si adatta perfettamente. Non possiamo evitare di menzionare il packaging, incluso il nuovo trend del W2P (web to pack) per il quale abbiamo installato macchine che lavorano su tre turni ogni giorno. In molti guardano a Scodix come allo strumento per rendere speciale il loro prodotto. Il nostro obiettivo è fornire ai nostri clienti una soluzione robusta, affidabile, connessa e automatizzata e a questo stiamo lavorando: uno sviluppo del flusso di lavoro e dell'automazione sono stati una richiesta che abbiamo ricevuto da molti nostri clienti, a breve credo che avremo un'ottima soluzione che consentirà loro di far fruttare ulteriormente l’investimento», conclude Luini.


speciale nobilitazione nobilitazione

Alcuni stampati nobilitati con la quinta stazione Kodak.

Un’altra strada La nobilitazione dello stampato è diventata un’opportunità che sempre più stampatori, ciascuno per il suo settore (etichette, packaging, commerciale…), colgono per consolidare e magari allargare il proprio mercato, a maggior ragione con il digitale che ha il valore aggiunto di una sempre maggiore personalizzazione. “Potremmo dire che è la stessa personalizzazione, possibile con la stampa digitale, che ‘chiama’ o quasi ‘esige’ la nobilitazione digitale, perché le nobilitazioni eseguite con la stampa offset restano un prodotto seriale per tirature medio-lunghe. E Kodak è stata una delle prime aziende che ha proposto soluzioni digitali con valore aggiunto, grazie al quinto gruppo stampa”, fanno sapere da Kodak, la multinazionale americana che oggi ha nel suo portfolio digitale le macchine da stampa Kodak NexPress e Kodak Nexfinity che includono una vasta gamma di inchiostri speciali e finiture di ogni tipo per superfici: dimensionale, oro, bianco opaco, Light Black, filigrane trasparenti, effetto lucido e opaco, vernice lucida con riserva. “Qualche esempio: il bianco opaco è bellissimo su supporti scuri e aumenta la leggibilità su quelli trasparenti; la finitura lino fa percepire al tatto la tela di un quadro senza spendere di più per un

supporto speciale; l’inchiostro metallizzato a secco (in argento, oro, bronzo e altri colori perlescenti) può valorizzare a costi contenuti piccoli imballaggi, direct mail, fotografie, e tutte le tipologie di marketing collaterale che possono venire in mente; l’opzione Light Black è un default sulle macchine digitali Kodak, grazie al quale si eliminano artefatti e strisce che si possono creare in aree stampate più estese; l’effetto lucido in aree specifiche si ottiene con l’inchiostro a secco trasparente ed è applicato a tutto l’inchiostro CMYK”, fanno sapere dall’azienda, specificando poi che queste nobilitazioni sono applicabili con le soluzioni Kodak a più di 800 supporti, dalla carta uso mano ai supporti sintetici alle carte lavorate e molte altre ancora. “La nobilitazione digitale viene usata sempre di più perché serve ad aumentare la redditività non solo di chi la esegue ma anche di chi la sfrutta: i marketers e i brand owner che sperimentano sempre nuove strategie di comunicazione vogliono fornitori di servizi di stampa in grado di offrire prodotti stampati nobilitati per raggiungere i loro obiettivi commerciali. Grazie alla versatilità offerta dalle soluzioni Kodak le installazioni sono numerose nel mondo e vengono impiegate per le più svariate applicazioni”, concludono da Kodak.

Eccezionale piattaforma superwide UV di altissima qualità A differenza di qualsiasi altro attualmente disponibile, Acuity Ultra offre una qualità fotografica pressoché senza precedenti fino a 400 metri quadrati all’ora, ideale per la grafica di interni di alta qualità. E con un nuovo inchiostro UV ad alta densità, i costi di produzione sono notevolmente bassi. Acuity Ultra, che è adatto per la stampa su tre rotoli contemporaneamente, nonché su immagini larghe fino a 5 m, diventa il nuovo standard in formato molto grande.

Acuity – La scelta è il bianco e nero

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speciale nobilitazione l’esperienza quotidiana

Chi ne ha fatto un mestiere Labe e Paperskin sono due aziende italiane che hanno fatto della nobilitazione la loro principale attività, per rispondere alle esigenze di un mercato che riduce le tirature ma non rinuncia al bello.

Labe, industrializzare la nobilitazione

Intervista a Filippo Ferraro

LABE (il nome deriva dall’enciclica “LABorem Exercens” di Giovanni Paolo II, ispiratrice dello spirito che si respira in azienda: collaborazione, solidarietà, attenzione alla persona) nasce nel 1982 come service di montaggi per la stampa offset. Nell’83 con l’acquisizione di una piccola serigrafia nasce la società con l’amico Paolo Fortin, un sodalizio che durerà 35 anni. Nel tempo l’azienda si attrezza con stampanti digitali, complementari alla serigrafia e allarga l’offerta acquisendo nuovi macchinari per la nobilitazione dello stampato quali plastificazione, fustellatura e stampa a caldo.

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Quali sono le lavorazioni più frequenti che realizzate e con quali tecnologie? In termini di volume di fatturato plastificazione, serigrafia, stampa a caldo e fustellatura. Per rispondere alle esigenze dei nostri clienti lavoriamo con plastificazione wet o dry, le linee serigrafiche automatiche sono fornite sia di forni ad aria calda che UV. Un nostro punto di forza è la

capacità di offrire al cliente un servizio completo. Labe ha anche un reparto di stampa digitale per la cartellonistica e vetrinistica. Chi sono i vostri clienti? Quali sono i settori “più vivaci”? I nostri clienti sono tipografie, scatolifici, legatorie, cartotecniche e operano in settori molteplici: dall’abbigliamento e accessori al food & beverage, farmaceutico. Ai più strutturati che lavorano in gran parte con l’estero, si aggiunge la vasta rete di piccole/medie imprese locali che si affidano alle tipografie per stampati promozionali di alta qualità. Attualmente le tirature si sono assottigliate ma è aumentata l’attenzione alle finiture, ai dettagli. Ci sono settori di applicazione che secondo voi non hanno ancora esplorato molto le possibilità della nobilitazione? La ricerca di originalità da parte dei grafici e degli stilisti continua a chiedere nuove soluzioni un po’ in tutti i

settori, la sfida ora è riuscire a realizzare le idee che vengono chieste. Il digitale fa cose estreme, come la Scodix che continua ad avere costi elevati di produzione. Noi stiamo investendo molto nella ricerca di soluzioni per rendere queste proposte “industrializzate”. Quali investimenti tecnologici avete fatto negli ultimi anni e quali prevedete di fare? L’ultimo investimento importante è stata la Bobst Vision Foil 104. Abbiamo così completato tecnologicamente il reparto di stampa a caldo e fustellatura, ora possiamo gestire dalle semplici commesse ai lavori più complessi e di lunga tiratura. Investimenti sono stati fatti anche a livello gestionale per controllo dei costi, gestione della produzione, automatizzazione dei processi, con l’obiettivo di migliorare efficienza, puntualità e affidabilità. I prossimi investimenti già in cantiere riguardano l’oro colato su serigrafia, tecnologia non nuova ma in espansione, e una cartotecnica.


speciale stampa nobilitazione digitale

Alcuni esempi di nobilitazione realizzati dalle due aziende.

Paperskin, dalla plastificazione al digitale

Intervista ad Andrea Voltolini

Paperskin è nata nel 1983, focalizzando inizialmente la sua attività sulla plastificazione degli stampati. Successivamente sono state introdotte le verniciature offset, le goffrature, le stampe a caldo e i rilievi, le serigrafie. Oggi, con i suoi 31 collaboratori e i 22 impianti installati nello stabilimento di Moncalieri, Paperskin è in grado di assicurare tutte le lavorazioni in formato massimo 100x140 e, per quanto riguarda plastificazioni e verniciature, 140x160. Già solo dando una veloce occhiata al sito web dell’azienda ci si rende conto di quanto numerose e varie siano le nobilitazioni che questa azienda del Torinese è in grado di fare. “Rendere preziosi i propri scritti con inserti in metalli preziosi era un’arte molto ambita sin dalle origini della stampa, ma era anche una tecnica riservata solo a chi poteva permetterselo. Oggi, invece, siamo in grado di realizzare la stampa a caldo in oro, argento o altri colori, metallizzati e non, a prezzi accessibili a tutti”, si legge sul sito.

Quali sono le lavorazioni più frequenti che realizzate e con quali tecnologie? Con le nostre lavorazioni mettiamo a disposizione dei designer e dei grafici tutti gli strumenti per realizzare le loro idee. La loro inventiva, che coadiuviamo con le nostre conoscenze tecniche, produce notevoli risultati. Chi sono i vostri clienti? Quali sono i settori “più vivaci”? Annoveriamo tra i nostri clienti le maggiori realtà tipografiche e cartotecniche italiane. Purtroppo alcuni settori dell’editoria riscontrano una contrazione, anche se le pubblicazioni di pregio non sembrano manifestare crisi. Nel settore cartotecnico, invece, è sempre più sentita l’esigenza di proporre al pubblico packaging nobilitato. Ci sono settori di applicazione che secondo voi non hanno ancora esplorato molto le possibilità della nobilitazione?

Siamo all’avanguardia nella realizzazione di prodotti ecocompatibili, in grado di sostituire, a costi contenuti, confezioni in materiale più difficile da riciclare o smaltire. Ciò comporta che anche i settori dove non si è mai sentita l’esigenza di nobilitare il proprio prodotto per attrarre il pubblico possano avvicinarsi a prodotti nobilitati. Quali investimenti tecnologici avete fatto negli ultimi anni e quali prevedete di fare nei prossimi? Recentemente abbiamo affiancato alle nostre lavorazioni la nobilitazione digitale che ci permette verniciature lucide e applicazioni di lamine senza ausilio di impianti. Riscontriamo un sempre maggiore interesse per questo tipo di lavorazione, non solo per le piccole tirature ma anche per lavori che richiedono effetti decisamente innovativi.

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Kurz, l’innovazione continua della nobilitazione per dare valore alla stampa IL GRUPPO TEDESCO HA RILEVATO LA DIVISIONE DEDICATA ALLA NOBILITAZIONE DI STEINEMANN TECHNOLOGY, SOCIETÀ SVIZZERA DI INGEGNERIA MECCANICA, AMPLIANDO COSÌ IL PROPRIO PORTFOLIO DI SOLUZIONI

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polo che unirà questa competenza ingegneristica svizzera al già vastissimo know-how tedesco nelle tecnologie di nobilitazione. «Dando rilevanza al settore delle macchine per la decorazione digitale, Kurz vuole dare nuova vita al mercato della stampa. Stiamo andando nella giusta direzione per continuare a dare sempre più valore alla stampa e alla nobilitazione» spiega Stéphane Royère, responsabile dell'area industriale di Kurz. «Estendendo le nostre offerte di prodotti non entriamo in competizione con altri produttori. Abbiamo semplicemente ampliato la gamma di soluzioni di finitura di stampa disponibili e stiamo lavorando per diffondere e trasmettere al meglio il valore aggiunto che i nostri prodotti possono offrire», afferma Royère.

Leonhard Kurz e le macchine per la finitura di stampa di Steinemann

Alcuni esempi di nobilitazioni realizzate con la tecnologia Steinemann e la DM-Maxliner, composta dai moduli dmax e dfoil.

Il Gruppo Kurz intende mantenere ed ampliare la sede svizzera di St. Gallen e continuerà a vendere i prodotti con il marchio Steinemann in aggiunta ai prodotti Kurz Digital Metal dedicati alla stampa digitale. L'intera gamma di macchine Steinemann per la nobilitazione sarà integrata da servizi complementari. Le offerte attuali includono l'unità Colibrì con rullo di rivestimento per la verniciatura UV a superficie piena, nonché l'unità di verniciatura digitale a getto d'inchiostro Dmax per la verniciatura a punti e in rilievo, su cui può essere inserito il modulo Dfoil per la metallizzazione digitale. Le soluzioni e le tecnologie di nobilitazione del Gruppo Kurz sono distribuite in Italia in esclusiva da Luxoro.

www.luxoro.it

Comunicazione d’impresa

Kurz investe nel campo della nobilitazione digitale da più di un decennio, offrendo già due concetti di macchine per effetti digitali metallizzati: la serie DMJetliner per il perfezionamento della stampa in linea e la DMLuxliner per la metallizzazione indipendente e offline prima o dopo la stampa a colori. Con le soluzioni Steinemann Technology, società svizzera di ingegneria meccanica di cui il Gruppo Kurz ha rilevato la divisione dedicata alla nobilitazione, Kurz ha ampliato il proprio portafoglio includendo sistemi offline per la metallizzazione rapida e performante dei fogli di formato B1 e B2. Come la DM-Maxliner, composta dai moduli dmax e dfoil per verniciare e metallizzare in un unico passaggio. «Kurz è un pioniere nella finitura della stampa digitale. Abbiamo sviluppato le prime macchine e le abbiamo introdotte sul mercato molto prima che esistessero soluzioni di altri produttori. L'incorporazione di Steinemann è solo l’ennesimo step del nostro processo volto all’innovazione continua», spiega Ljubisa Drinic, Head of Business Area Application di Kurz. Steinemann Technology è un punto di riferimento internazionale nei sistemi di finitura per la stampa industriale. Le macchine Steinemann offrono una qualità del prodotto eccezionale e risultati di finitura di stampa digitale di altissimo livello che si ritiene essere punto di riferimento del mercato. Con la tecnologia Steinemann si può ottenere un foglio piatto o rialzato con effetti di goffratura a velocità fino a cinquemila fogli l'ora e fino a quaranta metri o centotrenta piedi al minuto. La divisione sarà gestita come filiale indipendente sotto l’organizzazione Kurz: un nuovo


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eventi

Xeikon punta ancora sul toner: una nuova tecnologia e due nuove soluzioni di stampa “Xeikon is very Sirius about the graphic arts market”. Il gioco di parole con l’inglese serious (serio, in italiano, ndr) viene da sé nel corso della conferenza stampa (obbligatoriamente in streaming per le misure relative alla diffusione del Covid-19) di presentazione delle novità in casa Xeikon. Sirius è il nome della tecnologia a toner (è dell’anno scorso il lancio della campagna "Power Of Dry Toner” con cui la divisione digitale di Flint Group ha ribadito la sua convinzione nell’investire nello sviluppo di questa tecnologia per le sue soluzioni di stampa) che promette velocità più elevate, costi di gestione ridotti e migliore qualità d’immagine, e su cui è stata sviluppata la Xeikon SX30000, dove S sta per Sirius e X per Xeikon. La nuova tecnologia, al di là del gioco di parole prima citato, deve il suo nome alla stella più luminosa nel cielo e al suo ruolo nell'aiutare le persone a navigare nel corso della storia: “Riteniamo che questa piattaforma aprirà la strada a un'attività redditizia per i nostri clienti attuali e futuri”, spiegano da Xeikon. Quattro le caratteristiche principali su cui la società ha lavorato per lo sviluppo di Sirius: toner, tecnologia di imaging, tecnologia di fusione e trattamento dei supporti, per un totale di oltre 400 modifiche nella progettazione rispetto alla generazione precedente. Per quel che riguarda la tecnologia di fusione, è stato introdotto EkoFuse, un nuovo fusore e sistema di raffreddamento a flusso incrociato brevettato. «Siamo stati i pionieri della tecnologia a toner e continuiamo a vedere opportunità per migliorarlo ulteriormente», afferma Dimitri Van Gaever, market segment manager graphic arts di Xeikon, che aggiunge come il toner di ultima generazione sia completamente ecocompatibile, non inficiando la riciclabilità degli stampati. La prima soluzione a integrare questa tecnologia è la SX30000, una macchina duplex a passaggio singolo, alimentata a bobina con una larghezza di stampa di 508 mm, su una vasta gamma di substrati con una velocità di 30 metri al minuto (404 ppm A4), con un aumento medio di oltre il 50% nell'intervallo di 40-350 grammi per metro quadrato rispetto alla piattaforma precedente. La macchina ha inoltre un sofisticato sistema di controllo qualità, con uno spettrofotometro che controlla la consistenza nel colore in

Dimitri Van Gaever, market segment manager graphic arts di Xeikon, nel corso della presentazione in streaming.

Con una presentazione in streaming – causa coronavirus – la divisione di Flint Group ribadisce la sua fiducia nel dry toner.

maniera totalmente automatizzata. La nuova macchina sarà disponibile a partire da giugno 2020. Ma Sirius e la SX30000 non sono le uniche novità: basata su tecnologia Cheetah 2.0., la nuova soluzione digitale per etichette Xeikon CX300 vuole rispondere alla crescente domanda di personalizzazione di massa e di un time to market sempre più ristretto. Anche questa soluzione è a toner (adatto al contatto con alimenti) con una banda da 330 mm per una capacità di produzione di oltre 50.000 metri quadrati al mese. Dotata di cinque stazioni di stampa: CMYK e bianco opaco a passaggio singolo o colori pantone o colori per l’anticontraffazione. «Questa soluzione andrà a rimpiazzare la Xeikon CX3, la prima soluzione con tecnologia Cheetah che abbiamo introdotto sul mercato, la cui produzione sarà dismessa», afferma Filip Weymans, vice president of marketing di Xeikon. Di entrambe le soluzioni ci sono già dei beta test in alcune aziende di stampa, affermano da Xeikon, ma maggiori informazioni verranno divulgate nelle prossime settimane.

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interviste

INQUADRA E ACCEDI ALLA REALTÀ AUMENTATA

Nel futuro di Heidelberg ci sono robot e intelligenza artificiale La multinazionale tedesca lo scorso anno è riuscita a rafforzarsi in diversi mercati. Il 2020 è appena cominciato, ma già si preannuncia fondamentale dal punto di vista tecnologico. Intervista a Mauro Antonini, responsabile della divisione Equipment e Digital Technology di Heidelberg Italia.

Com’è andato il 2019 di Heidelberg? Il 2019 (il cui bilancio è stato chiuso il 31 marzo 2020, ndr) è stato un anno molto importante perché Heidelberg è riuscita a diventare l'azienda più importante per la fornitura di attrezzature al mercato della cartotecnica. È sempre stato uno dei nostri obiettivi più ambiziosi, per questo Heidelberg qualche anno fa ha iniziato la produzione di macchine altamente automatizzate, con configurazioni personalizzate in grado di dare valore aggiunto a questo settore. L’attenzione è sicuramente trasversale a tutto il mondo, che Heidelberg già presidia sia direttamente sia attraverso distributori. I mercati più industrializzati aspirano ad avere la tecnologia più avanzata per abbattere il costo del prodotto stampato; i mercati in via di sviluppo ci daranno più soddisfazioni in futuro. Per quel che riguarda l’Italia, ci sono clienti che stanno installando la seconda o la terza macchina e questo significa che la tecnologia sta dando dei risultati molto interessanti. Anche il mercato delle etichette è importante per noi: con le rotative a banda stretta di Gallus (che ha presentato la nuova Labelfire con tecnologia digitale) abbiamo un vasto numero di clienti nel mercato del label, con l’adesivo e con le macchine a foglio andiamo ad abbracciare il mercato degli IML (In mould labelling, ndr), etichette in materiale molto sottile termofuse sulle confezioni. di Giulia Virzì

di Giulia Virzì

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Come state affrontando l’incertezza data dalla diffusione globale del COVID-19? Stiamo affrontando il problema. La Cina per noi - come per moltissimi altri produttori - è un mercato molto interessante perché è quello che sta crescendo di più: abbiamo partner in Cina che in questo momento sono attivi e stanno producendo. Stiamo guardando con attenzione all'evolversi della situazione e come noi anche i nostri clienti. È chiaro che vedremo nei prossimi mesi una diminuzione del fatturato, ma per non interrompere le attività di supporto alle aziende che in questo momento continuano a produrre – oggi che COVID-19 è una realtà anche nel nostro mercato – Heidelberg Italia ha reagito prontamente attivando lo smart working per tutte le persone dell'azienda, mantenendo aperto il portale di ordini e spedizione dei materiali di consumo e il servizio di assistenza tecnica alla clientela. Il nostro slogan è “Siamo aperti nonostante tutto”. Nel 2019 non è andata a buon fine l’acquisizione di MBO Group, produttore di soluzioni di post stampa. Qual è oggi la vostra strategia per coprire questo mercato? Per quanto riguarda MBO, Heidelberg era riuscita a firmare l'accordo poi purtroppo l'Antitrust tedesca ha


bloccato l'operazione. Ciononostante nel settore del dopostampa stiamo lavorando con due partner importantissimi: MK Masterwork, produttore cinese di tecnologia dedicata al mercato della cartotecnica di altissimo livello con il quale stiamo progettando soluzioni condividendo le esperienze delle nostre aziende; e Polar Mohr, un'azienda che lavora con noi da sempre, tanto che moltissimi clienti pensano che sia di proprietà Heidelberg: non lo è, ma insieme stiamo sviluppando prodotti innovativi. Ci stiamo muovendo soprattutto nel campo della robotica, per quel che riguarda il finishing. Siccome si tratta di un’area ancora oggi molto manuale e che ha bisogno di azioni pesanti e faticose da parte delle persone, con la robotica riusciamo ad aiutare il processo produttivo per renderlo sempre più armonico e meno faticoso per le persone. Il finishing continua ad essere core business per Heidelberg: è parte integrante della nostra idea di servire il cliente a 360 gradi. E sarà sempre più automatizzato. Che anno sarà il 2020 per Heidelberg? Sarà un anno fondamentale dal punto di vista tecnologico. Vogliamo rendere le performance delle attrezzature indipendenti dal fattore umano: lavoreremo con l’intelligenza artificiale, che permetterà alle macchine di decidere da sole i settaggi per il cambio di lavoro, e con workflow dedicati al commerciale, al packaging e al digitale completamente automatizzati, dove l'intervento dell'uomo sarà di controllo alla macchina e "il lavoro sporco” verrà fatto da questi robot, collegati e inseriti nell'intelligenza artificiale della macchina. Stiamo usando l’AI anche nell’assistenza ai clienti. Heidelberg è stata la prima azienda ad avere le macchine collegate in remoto in grado di inviare e ricevere dati dal nostro sistema informatico globale. Negli anni abbiamo accumulato una gran quantità di dati molto interessanti che abbiamo analizzato e sviluppato con il nostro Service in quello che chiamiamo il predicting monitoring: cioè avere una macchina in grado di avvertirti prima di eventuali malfunzionamenti. E questi big data sono estremamente interes-

santi perché messi tutti insieme riescono a dirci in modo obiettivo e chiaro quali sono le manutenzioni da fare e le possibilità che possiamo attivare per ognuna delle nostre macchine sul territorio, per poter anticipare eventuali malfunzionamenti ed evitare i fermi macchina. Il nostro obiettivo è la produttività, la produttività si misura in ore di lavoro e di conseguenza dobbiamo garantire ai nostri clienti il fatto che, teoricamente, la macchina non si fermi mai. Ad Heidelberg non interessa avere una macchina che va a 20 o 30 mila copie, ora la tendenza del mercato è quella di avere tirature sempre più brevi: a noi interessa far sì che finito un lavoro, alla ripartenza del lavoro successivo si impieghi il minor tempo possibile. Il 2020 vedrà l'installazione di Speedmaster in grado di decidere autonomamente le operazioni da effettuare per raggiungere velocemente il risultato di stampa finale. È l'evoluzione del “Push to Stop”. Quali sono i punti cardine della strategia Heidelberg? Heidelberg ha dei pilastri importanti e strategici per il futuro, a partire da tutte le macchine da stampa sia foglio, a bobina a banda stretta, sia digitali. A questo proposito voglio citare la partnership con Ricoh che ci sta dando grande soddisfazione nel mercato commerciale. Del dopostampa ne abbiamo parlato; poi c’è il già citato Service, la parte di servizio al cliente. Tutte queste attrezzature – per essere produttive, interconnesse e per lavorare 24 ore al giorno – hanno bisogno di essere manutenute, ed è per questo che Heidelberg ha ancora oggi un service interno: in Italia abbiamo oltre 50 tecnici Heidelberg al servizio dei nostri clienti. E infine la parte che noi chiamiamo Lifecycle, i materiali di consumo (gli inchiostri, le vernici, le lastre, i liquidi di lavaggio e tutto ciò che serve alle attrezzature per essere sempre più efficienti) che devono essere della stessa qualità delle attrezzature per garantire le performance. Heidelberg è l'unica azienda a mantenere ancora oggi tutta questa catena del valore, che secondo me è il grande vantaggio per poter partire bene e arrivare bene alla fine della produzione.

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interviste

Mag Data èin date “Heidelberg l'unica azienda ancora oggi che offre ai suoi clienti tutta la catena del valore per la produzione: secondo me è il grande vantaggio per poter partire bene e arrivare bene alla fine della produzione”.

Il magazzino di Mag Data nella nuova sede di Colorno, inaugurata nel 2011. In alto a destra, l’ingresso dell’azienda.

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interviste

Koenig & Bauer Nozze d’argento con l’Italia Le costanti della multinazionale tedesca, da 25 anni sul nostro territorio, sono innovazione e sostenibilità. Intervista a Peter Andrich, amministratore delegato di Koenig & Bauer IT. Mancavano cinque anni al nuovo millennio quando Koenig & Bauer decise di aprire la propria filiale in Italia, dove fino a quel momento aveva operato solo tramite distributori e rappresentanti. Una scelta che testimoniava l’importanza del mercato italiano e che ha dato il via a una storia che quest’anno, nel 2020, compie 25 anni. Un quarto di secolo in cui il mondo si è trasformato, e non di poco. Abbiamo intervistato Peter Andrich, amministratore delegato di Koenig & Bauer IT, per conoscere meglio il punto di vista del costruttore tedesco e le sue strategie. Dal 1995 a oggi sono avvenuti cambiamenti molto rilevanti nel mondo della stampa. Quali sono stati quelli che maggiormente hanno inciso sull’approccio al mercato di Koenig & Bauer? Le innovazioni in ambito comunicativo – dalla diffusione dei computer fino ad arrivare agli smartphone – hanno avuto un profondo impatto sul settore della stampa commerciale ed editoriale. L’equilibrio che negli anni ’90 regnava fra questo segmento e quello della stampa di imballaggi è mutato radicalmente, conducendo alla situazione attuale. Da un lato un mercato del packaging che è molto forte e continua a crescere, dall’altro un segmento commercial-editoriale che ha visto molte aziende di stampa chiudere i battenti e altre scegliere la di Enrico Barboglio

di Giulia Virzì

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via della concentrazione – con la nascita di gruppi formati da più società che, da sole, non sarebbero riuscite a sopravvivere e unendosi sono diventati player forti capaci di prosperare. Nel medesimo periodo, è comparsa la stampa digitale. La sua evoluzione è stata vista inizialmente come una minaccia. La sua diffusione, tuttavia, non ha comportato uno sbilanciamento tale da ridurre drasticamente il mercato dell’offset. Questo perché Koenig & Bauer – e come lei tutti i costruttori di macchine offset – ha risposto alle necessità dei clienti di tirature sempre più contenute (2.000 fogli o meno) puntando fortemente sull’innovazione. Le macchine di oggi hanno tempi di avvio molto contenuti, scarti molto più ridotti e performance molto maggiori che, di fatto, permettono di non guardare più al digitale come la minaccia che sembrava dapprima. Questa considerazione vale a prescindere dal mercato di riferimento, dato che in Koenig & Bauer queste innovazioni sono state implementate su tutta la gamma e per tutti i settori applicativi. Il terzo aspetto che ha cambiato radicalmente il modo di progettare e costruire macchine da stampa è il tema della sostenibilità. Non sto parlando solo di riduzione dei consumi e di minor utilizzo di materiali chimici, mi riferisco anche a tutti quegli aspetti di salute sul posto di lavoro e gestione dei rifiuti. Dal 2010 in avanti, que-


ste tematiche sono diventate una costante di convegni e fiere e, soprattutto, una criticità dirimente nella scelta dei fornitori da parte dei grandi gruppi globali. L’incapacità di ottemperare alle politiche di sostenibilità delle multinazionali porta alla perdita del cliente da parte dello stampatore. E, di conseguenza, alla sua ricerca di soluzioni che scongiurino tale evenienza. In Koenig & Bauer l’attenzione alla sostenibilità riguarda l’intero ciclo di vita della macchina, con consumi energetici in tutte le fasi tra i più bassi del settore. Rilevazioni interne eseguite in collaborazione coi nostri clienti dimostrano che, rispetto agli anni ’90, le macchine Koenig & Bauer attualmente consumano il 25% in meno per foglio stampato, aspetto particolarmente importante se legato a macchine di grande formato. Abbiamo parlato della forte crescita del settore degli imballaggi. Quali sono i prodotti maggiormente richiesti in questo ambito? Con i materiali plastici sotto accusa, il cartone è diventato il sostituto ogniqualvolta sia possibile: dal packaging alimentare a quello cosmetico, dal farmaceutico a quello per il mondo tessile. Dal punto di vista dello stampatore cambia il medium su cui lavorare e avere macchine che glielo permettono amplia notevolmente la sua offerta. Parliamo dell’installato Koenig & Bauer in Italia. Si tratta di numeri decisamente importanti: in questi 25 anni abbiamo lavorato bene e al momento possiamo vantare una clientela di rilievo, con oltre un centinaio di macchine fornite. Focalizzandoci sul 2019, si può dire che è stato un anno molto positivo, con la vendita e installazione di 15 macchine offset a foglio e una quota di mercato pari al 55%. Sono dati che testimoniano non solo la bontà tecnologica delle nostre soluzioni, ma certificano altresì l’efficienza del nostro service, dato che sarebbe impossibile avere simili risultati con un servizio di post vendita non all’altezza. Va sottolineato che le agevolazioni fiscali degli ultimi anni hanno giocato un

ruolo importante nella propensione agli investimenti degli stampatori italiani, dando loro modo di eseguire upgrade tecnologici altrimenti più complicati da realizzare. Le agevolazioni in ottica Industria 4.0 contemplano anche le architetture software e la gestione dei flussi di lavoro. Quanto ritiene che siano utili per consentire agli stampatori di efficientare i processi? Certamente i software rappresentano strumenti in grado di migliorare la gestione del lavoro, tuttavia il peso delle agevolazioni fiscali loro dedicate è molto inferiore rispetto ai macchinari. E possedere un software all’avanguardia a fronte di una macchina tecnologicamente ormai superata non aiuta lo stampatore. Cosa deve avere uno stampatore per competere sul mercato? Innovazione tecnologica e controllo qualità. La prima, come abbiamo detto, è facilitata dagli incentivi all’investimento e vediamo che quegli stampatori che ne hanno approfittato sono in grado di assicurarsi vantaggi competitivi decisamente importanti. Tra i quali c’è il controllo qualità. Le macchine odierne dispongono di sistemi in linea che eseguono automaticamente tale passaggio, annullando la necessità di farlo manualmente e dando la certezza che tutti i fogli che finiscono sul bancale sono prodotto buono. Questo porta alla riduzione dei reclami da parte dei clienti, riduce i costi aggiuntivi e il numero di commesse non pagate. Inoltre, consente di gestire l’azienda in maniera differente, ottenendo utili maggiori a fronte di spese invariate, se non ridotte, per il personale.

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interviste

“In questi 25 anni abbiamo lavorato bene e al momento possiamo vantare una clientela di rilievo, con oltre un centinaio di macchine fornite. Focalizzandoci sul 2019, si può dire che è statoData un anno Mag in date molto positivo, con la vendita e installazione di 15 macchine offset a foglio e una quota di mercato pari al 55%”

Un pensiero sul prosieguo dell’anno ? Agevolazioni fiscali e innovazione tecnologica, come abbiamo visto, sono gli ingredienti di un cocktail potente che definisce lo stampatore di domani. Di riflesso, definisce anche la nostra strada verso questo futuro: rimanere sempre all’avanguardia nella tecnologia. Come mostreremo nel corso dell’anno e nella prossima drupa.

Il magazzino di Mag Data nella nuova sede di Colorno, inaugurata nel 2011. In alto a destra, l’ingresso dell’azienda.

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tecnologie

Inkjet e tecnologia iQuariusiX I cuori pulsanti della nuova Canon varioPRINT serie iX

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Cinque anni di ricerca per un progetto che sposta un po’ più in là i limiti dell’inkjet, combinando la qualità d'immagine e la gamma di supporti dei sistemi offset o a toner liquido, con la produttività e i costi di gestione della tecnologia a getto d'inchiostro. L’ultima nata in casa Canon si chiama varioPRINT serie iX ed è un sistema di stampa a foglio inkjet dotato di tecnologia iQuariusiX. Destinata agli stampatori commerciali con volumi di produzione da 1 a 10 milioni di immagini A4 al mese, la nuova soluzione è in grado di stampare più di 9.000 immagini SRA3 all'ora (fino a 320 immagini A4 al minuto) su un'ampia gamma di supporti (e promette di farlo a velocità costante indipendentemente dal supporto) per mercati che vanno dal marketing ai libri passando per il direct mail. La macchina ha un uptime medio superiore al 90%. Disponibile a partire dall’estate 2020 in due modelli (produttività a 320 A4 al minuto, il secondo a 210 A4 al minuto), da Canon confermano comunque che qualche installazione già c’è, anche in aziende italiane. «Stando alla mia esperienza l’Italia è uno dei Paesi più innovativi quando si tratta di usare le tecnologie digitali», dice nel corso di un’intervista al Poligrafico Peter Wolff, vice president, production printing products EMEA commercial printing di Canon Europe. Tre le innovazioni portanti della nuova tecnologia: un sistema di asciugatura a tamburo che combina aria e calore con umidificazione per proteggere la carta, così che lo stampato sia pronto per il finishing (anche in linea); nuovi inchiostri brevettati a base di acqua e polimeri, abbinati alla funzione ColorGrip che li tiene sulla superficie dei vari supporti, compresi quelli patinati fino a 350 gsm; tecnologie di controllo qualità iQuarius per una qualità d'immagine di alto livello, grazie a un’elaborazione delle immagini a 1200 dpi e teste di stampa Kyocera co-sviluppate a 1200 dpi. I singoli ugelli sono monitorati costantemente e in caso di malfunzionamento di uno intervengono i due adiacenti grazie a una funzionalità di autocompensazione che riduce i tempi del fermo macchina. Il software utilizzato è PRISMAsync, che imposta automaticamente i parametri di stampa per i supporti selezionati e consente una pianificazione anticipata fino a otto ore di produzione. La nuova soluzione affonda le

La nuova varioPRINT serie iX dotata di tecnologia iQuariusiX.

sue radici nella piattaforma varioPRINT i-series, presentata nel 2015 e che ad oggi ha superato le 250 installazioni in tutto il mondo. Era previsto che la soluzione venisse presentata nel corso di un evento il primo aprile, annullato a causa del Covid-19. «L’emergenza coronavirus sta avendo un impatto sull’industria grafica che non possiamo ancora calcolare perché non sappiamo ancora quanto durerà. Quello che facciamo noi è continuare a informare i nostri clienti sulle novità che abbiamo. Perché sicuramente non è il momento di festeggiare la nuova soluzione» dice Wolff riferendosi all’evento di lancio annullato, «ma il mercato non si ferma e i nostri clienti devono sapere qual è il prossimo passo da fare in termini tecnologici per far crescere il loro business», dice Wolff, che aggiunge: «È possibile che le aziende rinuncino a fare degli investimenti per la situazione di incertezza di questo periodo, ma fra non molto torneranno a pensare sul medio lungo periodo. E crediamo che una soluzione come la iX possa avere un impatto positivo per lo sviluppo del loro mercato».

Peter Wolff, vice president, production printing products (PPP), EMEA commercial printing di Canon Europe.


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Servizio competente

Spedizione standard gratuita

STAMPIAMO QUALITĂ€ AL MIGLIOR PREZZO


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case study

The Factory Paper Unire le competenze e la professionalità di sempre alla tecnologia più avanzata L’azienda si avvale delle migliori tecnologie per la stampa e il finishing presenti sul mercato grazie al supporto di Multi Import

Anche solo per una copia, un libro deve uscire dalla tipografia sempre perfetto, sia per quanto riguarda la stampa che per la finitura. Senza parlare di quando le tirature aumentano e i titoli, paginazione e formati cambiano. Questo non rappresenta un problema per The Factory, un’azienda che conosce bene, e da oltre quarant’anni, tutte le problematiche della stampa editoriale. Ha creduto nell’efficienza produttiva della brossuratrice C.P. Bourg BB3102 EVA in linea con un trilaterale Challenge CMT 130 TC proposta da Multi Import.

comunicazione d’impresa

Un sistema integrato

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Un sistema integrato e completamente automatico quello di C.P. Bourg per la produzione di libri brossurati di piccole e medie tirature che combina anche il pre-caricatore Bourg Book Loader (BBL) che minimizza l’intervento dell’operatore mantenendo costante la massima capacità produttiva della macchina. Il risultato sono quindici/venti minuti di produzione no-stop mentre l’operatore può focalizzare la sua attenzione su altri punti nevralgici dell’intero ciclo produttivo. I sistemi C.P. Bourg sono poi dotati di Barcode Reader che assicura l’integrità dell’assemblaggio variabile libro – copertina. Ogni copertina viene scansionata per garantire la completa tracciabilità.

La finitura si completa con il trilaterale Challenge CMT 130 TC per il taglio dei libri rifilando con il minimo sforzo fino a uno spessore di 51 mm. Il controllo completamente digitale consente di cambiare formato in meno di 10 secondi, senza alcuna regolazione manuale. L’efficacia del connubio Challenge - C.P. Bourg permette a The Factory di avere una produzione continua senza fermi macchina. Il trilaterale può essere alimentato in modo indipendente. Tutte le copertine sono plastificate con una Foliant Mercury 530 NG (formato 53x75), una laminatrice industriale molto compatta, studiata per prodotti stampati sia in offset che in digitale. La Mercury supporta grammature da 115 a 600 g/mq. Questa laminatrice si adatta perfettamente con i formati e la produzione della HP Indigo 12000 in uso da The Factory come a tutte le altre stampanti.


Il parco macchine di The Factory, un’azienda di stampa punto di riferimento per editori, agenzie pubblicitarie, aziende pubbliche e private. Inquadra il QR code per “entrare” nell’azienda.

Una printing factory Un’azienda in crescita costante, due sedi a Roma e Milano, un ventaglio di servizi ampio, The Factory ha visto nel print on demand la risposta alla richiesta, ormai diventata tendenza, di produrre a basse tirature. È stata fra le prime aziende in Italia ad aver creduto fin dagli inizi nel Print on Demand aprendo il portale web “Il mio libro”. All’interno di The Factory operano figure professionali altamente specializzate. I servizi di produzione, prestampa, stampa digitale piccolo e grande formato sono svolti dal reparto creativo in cui operano designer, grafici editoriali, impaginatori e dal reparto produzione costituito da producer, fotoritoccatori, cromisti; a questi si uniscono i reparti dove i progetti prendono forma: la stampa e l’allestimento. L’intero flusso produttivo è svolto internamente. La divisione web completa l’offerta garantendo progetto e sviluppo di servizi basati su tecnologie di ultima generazione. Una printing factory punto di riferimento per editori, agenzie pubblicitarie, aziende pubbliche e private, una realtà quella di The Factory che offre servizi a

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case study

Multi Import

360°, dal prestampa al prodotto finito e consegnato. “Nel nostro sito web BDprint.it diamo la possibilità ai clienti di stampare anche piccole tirature, da qui nasce l’esigenza di trovare macchine performanti e idonee alle nostre esigenze. Abbiamo scelto Multi Import perché è presente sul mercato dal 1958, quindi un’esperienza enorme, anche per quanto riguarda i servizi di assistenza post-vendita”. Queste le parole di Marco Giovanelli, CEO di The Factory.

Da oltre sessant’anni il Gruppo Multi Import importa e rivende soluzioni di elevata qualità produttiva sia per il finishing che per l’end packaging, fornendo al mercato tutti gli strumenti e i consumabili per il confezionamento, la finitura e la lavorazione. Per la finitura, Multi Import propone soluzioni per la piegatura, raccolta di fogli, cucitura e piegatura, taglio, cordonatura, perforazione, fascettatura, plastificazione, laminazione e nobilitazione, brossura e cucitura a punto metallico. Per l’end packaging, Multi Import propone sistemi automatici di fascettatura. Completa l’offerta un’ampia gamma di alimentatori, sfogliatori, friction feeders professionali che forniscono soluzioni per l’inserimento di stampati e altri prodotti, integrabili nelle linee di produzione per il settore alimentare, farmaceutico e del confezionamento in generale. Il Gruppo Multi Import è distributore esclusivo per l’Italia di marchi internazionali leader di mercato.

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L’eccellenza italiana Nel corso degli anni gli Oscar della Stampa hanno premiato le eccellenze italiane dello sfaccettato mondo dell’industria grafica. Ognuna con le sue caratteristiche e il suo comparto d’elezione, queste aziende sono entrate di diritto a far parte del Club delle Eccellenze della stampa in Italia. Ventotto edizioni dei Premi alle aziende di stampa italiane – dal 1987 al 2010 si sono chiamati La Vedovella, dal 2012 a oggi sono gli Oscar della Stampa – hanno visto circa 100 imprenditori e personalità del settore salire sul podio a ritirare l’ambito riconoscimento. Sono loro che hanno fatto grande La Vedovella e gli Oscar della Stampa e a loro via via si aggiungeranno altre eccellenze, donne e uomini che giorno dopo giorno con grande professionalità ed impegno contribuiscono a fare dell’industria italiana del printing una delle maggiori a livello internazionale (al secondo posto in Europa per la stampa di imballaggi, al terzo per la stampa commerciale ed editoriale).

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Lazzati Industria Grafica

Il packaging farmaceutico

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oscar della stampa

VINCITORE PER LA CATEGORIA BEST NOBILITAZIONI E SUPPORTI SPECIALI 2015 Con oltre due secoli di storia, Lazzati è una delle più antiche tipografie d'Italia, ma lo spirito giovane del suo team l’ha resa un’industria grafica e cartotecnica tra le più dinamiche e innovative. Grazie ai continui accrescimenti, oggi Lazzati offre stampa offset e digitale Indigo maxi formato, nobilitazioni classiche e moderne, legatoria e cartotecnica. Quaranta specialisti affiancano il cliente in tutte le fasi di un progetto, dalla creatività alla produzione.

Industrialbox VINCITORE PER LA CATEGORIA BEST NOBILITAZIONI E SUPPORTI SPECIALI 2017 Più di 70 anni di esperienza nel mondo del packaging. La storia di Industrialbox, iniziata nel 1947, si è intrecciata con quella di marchi di prestigio globale e aziende di successo che, come l'azienda, pensano che la forma sia essenziale per una comunicazione coinvolgente e distintiva. Industrialbox ha imparato ad ascoltare le loro esigenze specifiche e a tradurle in progetti unici ed espressivi, dando corpo ad aspirazioni e idee, grazie a un know how tecnico e della materia costruita nel tempo, che è imprescindibile per dare vita a forme di grande contenuto.


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oscar della stampa

Stampa litografica, stampa a caldo con foil perlato, rilievo a secco artistico, verniciatura UV lucida e floccatura per riprodurre realisticamente sia i gioielli, con la luminosità lunare delle perle e i dettagli tridimensionali degli argenti e delle pietre preziose, sia il packaging, dal nastro in raso lucido alla scatolina rivestita di velluto.

Cofanetto con battuta a vista e interno cartotecnico con inserto in foam nero. Per l’esterno: carta MP stampata 1 colore + plastica opaca soft-touch + stampa oro caldo. Per l’interno: carta MP stampata 1 colore oro con tecnologia cold foil + plastificazione lucida.

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interviste

Sprint24 È il momento di tirarsi a lucido con la nuova Jetvarnish 3ds

La nuova soluzione permette di lucidare UV a zone con spessore a scelta fino a 100 micron per un effetto braille e ha la capacità di nobilitare ad altezza variabile in un unico passaggio, oltre a essere estremamente brillante.

Sprint24 è una tipografia online che permette di stampare brochure, cataloghi, pvc o rollup e molto altro, in maniera semplice e immediata. E che non smette mai di innovarsi. Intervista a Giovanni Di Virgilio, cofounder e ceo di Sprint24. Cosa differenzia Sprint24 dagli altri player sul mercato? Ci distinguiamo dagli altri web to print per la nostra capacità d’ascolto e di adattamento alle richieste dei clienti, siano esse preventivi ad hoc, variazione dei tempi di lavoro o addirittura variazione della lavorazione in corso stessa. Sprint24 accompagna i suoi clienti dalla creazione del file risolvendo dubbi, fornendo template e guide e dando delucidazioni, fino alla ricezione degli stampati direttamente in ufficio. È per questo che ci piace dire che Sprint24 semplifica la stampa: sappiamo quanto può essere stressante non avere il giusto interlocutore. Prendiamo molto sul serio la nostra promessa, tanto che siamo gli unici a scrivere nero su bianco una penale se non riusciamo a mantenerla. Avete recentemente installato una nuova soluzione per la nobilitazione: di che macchina si tratta e quale caratteristica vi ha convinto a sceglierla?

di Giulia Virzì

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Da un mese è in funzione la Jetvarnish 3ds e siamo davvero soddisfatti. La macchina permette di lucidare UV a zone con spessore a scelta fino a 100 micron per un effetto braille. Inoltre ha la capacità di realizzare anche nobilitazione ad altezza variabile in un unico passaggio, oltre ad essere estremamente brillante. Ma la caratteristica migliore è la fotocamera, che controlla ogni foglio per adattare perfettamente la posizione della vernice evitando i fastidiosissimi “fuoriregistro”. Quali mercati (in termini di applicazioni) vi apre questa nuova soluzione? E quali vantaggi per i vostri clienti? Per noi, scegliere di installare la Jetvarnish vorrà dire dare la possibilità a tutti, di brillare. Approcciando la tipografia tradizionale, lavorazioni come la lucidatura uv implicano un costo medio-alto per avviamento, e la stampa di molte copie per spuntare un costo contenuto. Al contrario da noi ora è realistico pensare di nobilitare uno stampato, anche per una sola copia, se quella è l’esigenza! Con l’introduzione della lucidatura UV digitale abbiamo abbattuto in maniera significativa i costi di gestione e ora permettiamo al piccolo editore, alla piccola azienda e anche al singolo professionista, di avere poche copie ma eccezionali.


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interviste

La nuova Jetvarnish 3ds installata in Sprint24 e un esempio di nobilitazione.

Mag Data in date

Quali tipi di nobilitazione siete in grado di realizzare in Sprint24? Forti di 50 anni di tipografia classica, le nobilitazioni sono parte fondamentale del nostro mestiere. La stampa a caldo rimane forse in cima alla classifica, proponendo 6 colorazioni differenti, oltre il classico oro e argento, utili per ogni tipologia di grafica. Anche la lucidatura UV era già molto apprezzata, ma non potrà che crescere: presente nella versione classica o a rilievo, sarà sempre più utilizzata per biglietti da visita, brochure e depliant di prestigio. Menzione speciale per la fustellatura: partendo da cartelline portadocumenti con alette e con tasca, arriviamo a effettuare sagome personalizzate di qualsiasi stampato, dai flyer agli astucci. Lo scratch off infine è la nobilitazione utilizzata per gratta e vinci, concorsi e iniziative promozionali: un classico! Puntate molto sulla lucidatura UV, tanto da aver creato una sezione dedicata all’interno del vostro sito. Di cosa si tratta? Abbiamo deciso di raggruppare tutti quei prodotti dove la lucidatura UV ci viene richiesta maggiormente,

Il magazzino di Mag Data nella nuova sede di Colorno, inaugurata nel 2011. In alto a destra, l’ingresso dell’azienda.

facilitando l’utente nella configurazione del prodotto e nella visione di insieme del suo coordinato (biglietti da visita, cartelline, depliant ecc.). I nostri clienti più fidelizzati noteranno una consistente riduzione dei prezzi, grazie appunto alla nuova Jetvarnish 3ds che permette stampe di eccellenza per tutti questi prodotti… È sicuramente il momento giusto per tirarsi a lucido. C’è un inserto, firmato da voi, all’interno di questo numero del Poligrafico: come è stato realizzato? L’inserto rappresenta un sunto delle nostre migliori nobilitazioni: partiamo dalla forma, realizzata attraverso una fustellatura originale e creata appositamente per questo numero, richiama la forma di una pietra, massiccia e compatta. Il foglio presenta da un lato plastificazione opaca unita a dettagli lucidi UV realizzati con la nuova Jetvarnish 3ds mentre dall’altro una nuovissima novità in casa Sprint24: la nuova plastificazione Sabbia, caratterizzata da un effetto fibroso, quasi ad accarezzare un qualcosa di minerale, di ruvido. A impreziosire questa nuova finitura c’è la stampa a caldo in oro e ulteriori dettagli UV.

comunicazione d’impresa

Questo vuol dire un costo minore, per un prodotto migliore.

Giovanni Di Virgilio, cofounder e ceo di Sprint24.

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printing portraits

www.depositphotos.com foto:ArtCodex

Un mercato di nicchia che però, come gli appuntamenti elettorali, non passa mai di moda. Anche se, con l’avanzata dirompente della comunicazione digitale e l’uso del web per la propaganda politica (si pensi solo alla rivoluzione portata dal Movimento 5 stelle) sono finiti i tempi ruggenti delle cassette della posta strapiene di volantini e “santini” da portare nella cabina elettorale o le città tappezzate dai maxi-manifesti di partiti e candidati. Basti pensare – tanto per fare un esempio – alla discesa in campo all’inizio degli anni Novanta, dopo il terremoto politico di Tangentopoli, di Silvio Berlusconi e all’utilizzo proprio delle affissioni per lanciare Forza Italia. Un ricorso al potere comunicativo dei manifesti, spiega Giuseppe Mascitelli, presidente e fondatore di Filmare Group, società di consulenza e comunicazione per le imprese, che fu inserito all’interno di una campagna complessiva su tutti i media. Quello che – non trascurando il valore della carta stampata, dai giornali ai manifesti – vale ancora oggi, ai tempi del web. Perché, aggiunge Mascitelli, sebbene viviamo in un mondo in continua trasformazione dettata dalle nuove tecnologie “l’innovazione raramente sostituisce ciò che per lunghi periodi c’era”. E quindi anche al tempo di e-mail, chat e soprattutto i social a cui ricorrono le “macchine” comunicative dei partiti, i manifesti elettorali non sono da riporre nel cassetto.

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Stampare la democrazia e la propaganda

Dettaglio di un facsimile realizzato da ArtCodex

Manifesti elettorali, volantini, schede elettorali: anche con l’avanzata dirompente della comunicazione digitale e l’uso del web per la propaganda politica, la comunicazione su carta, che si tratti dei manifesti, della lettera di presentazione del candidato, del volantino distribuito per posta o porta a porta, continua ad avere la sua importanza.

Tv e carta Un’analisi sulla quale concorda Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, istituto indipendente specializzato in ricerche e analisi di mercato, e Noto Sondaggi. «Ieri come oggi e probabilmente anche in futuro – spiega Noto, tra gli opinion leader del settore dei sondaggi – gli strumenti, i canali di comunicazione sono tutti validi. Quello che fa la differenza è la capacità di mixarli con la maggiore efficacia». Quindi, sebbene ormai straripante, limitarsi al web non basta. E se il canale comunicativo che mantiene la leadership non solo nella pubblicità commerciale ma anche in quella politica – spiega sempre

di Achille Perego


«Ieri come oggi e probabilmente anche in futuro – spiega Noto, tra gli opinion leader del settore dei sondaggi – gli strumenti, i canali di comunicazione sono tutti validi. Quello che fa la differenza è la capacità di mixarli con la maggiore efficacia». Contrazione aggravata in questi mesi dall’emergenza coronavirus che, ricorda sempre Siani, ha bloccato più di una campagna pubblicitaria. L’ingresso del print on demand Se il web è diventato un forte concorrente della stampa di materiale elettorale, nello stesso modo ne è diventato un alleato. Perché sono molte le aziende (basta navigare un po’ online) che offrono servizi, anche low cost, di stampa di manifesti, volantini, santini, su Internet con servizi di print on demand. Dal nostro osservatorio, spiega Vincenzo Cirimele, ceo e fondatore di PressUp, «registriamo un decremento delle stampe di classici manifesti, a fronte di un significativo aumento della richiesta di volantini, brochure e leaflet. Questi strumenti, ad oggi, sem-

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Noto – resta la televisione, non va trascurata neppure la comunicazione su carta, che si tratti dei manifesti, della lettera di presentazione del candidato, del volantino distribuito per posta o con la distribuzione porta a porta. Ma questa comunicazione non deve restare isolata e necessita anche delle altre. In particolare, il volantino elettorale e il manifesto, conclude il direttore di Ipr Marketing, servono per dire “io ci sono”. Un messaggio al quale però deve seguire lo step successivo dell’approfondimento, della conoscenza, che avviene con la tv o Internet. Ma chi stampa i manifesti elettorali da quelli come le schede per il voto previsti per legge a ogni elezione (politiche, europee, regionali, comunali o i referendum – come quello sulla riduzione del numero dei parlamentari, in programma il 29 marzo e rinviato per l’emergenza Coronavirus con ultima data utile, in base alla legge, il 22 novembre) fino all’uso dell’affissione per la propaganda elettorale? Non è facile tracciare una mappa delle aziende di stampa che, nel loro business, hanno anche quello dei manifesti. Ma il mercato, proprio con la concorrenza del web, si è inevitabilmente ridotto negli ultimi anni e molti grandi gruppi hanno rinunciato a questa attività, sempre più trasferita sia a livello di tipografie locali sia di print on demand. Un cambiamento imposto anche dalla riduzione della redditività e anche – con il venir meno delle agevolazioni pubbliche ai partiti sui rimborsi elettorali – con i troppi casi di fatture non saldate da partiti e candidati e di relative cause per ottenere il pagamento delle commesse. È questo per esempio uno dei motivi – anche se non il solo – per cui il leader italiano delle stampa di manifesti per le affissioni, il gruppo Gpack, da tempo non opera più in questo mercato nel quale erano attive le due aziende che ha acquisito, prima GPP e più recentemente Litorama. Del resto, per Matteo Siani, direttore finanziario del gruppo che ha il suo quartier generale a Truccazzano in provincia di Milano, tutto il settore delle affissioni (di cui Gpack copre circa il 50-60% di un mercato che vale una decina di milioni di euro) ha subito una contrazione negli ultimi anni.

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«Registriamo un decremento delle stampe di classici manifesti, a fronte di un significativo aumento della richiesta di volantini, brochure e leaflet».

Vincenzo Cirimele, ceo e fondatore di PressUp.

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brano essere più apprezzati perché hanno una funzione maggiormente divulgativa e permettono di presentare in maniera più esaustiva programmi politici, candidati e relativi curricula. Sono valutazioni che possiamo fare a caldo, anche sulla base degli ordini che abbiamo gestito in occasione delle elezioni municipali francesi dello scorso 15 marzo». I manifesti, oltre a essere meno apprezzati da un punto di vista estetico perché “deturpano” le città, richiedono, aggiunge Cirimele, un maggiore impegno economico e burocratico legato alle tasse comunali per gli spazi e ai costi delle affissioni, che devono essere effettuate da squadre abilitate. Al contrario leaflet e brochure sono sempre più apprezzati in quanto supportano una comunicazione one-to-one in occasione di eventi legati alle campagne elettorali, con divulgazione ai soli interessati presso gazebi e punti informativi. La stampa digitale on demand è la risposta più efficace a questo trend poiché permette di realizzare velocemente e al giusto prezzo il quantitativo di cui effettivamente si ha necessità. In genere il materiale di propaganda elettorale richiesto con il print on demand vede ordini tra mille e 5 mila pezzi. Così si evitano sprechi e stoccaggio di materiale che spesso viene avanzato e destinato al macero. «Si tratta – conclude Cirimele – di una tendenza che risponde anche alla sempre più diffusa sensibilità ambientale. Proprio in occasione delle stampe realizzate per la Francia, abbiamo registrato una grandissima richiesta di carte certificate Fsc per volantini e brochure che in media vanno dalle 8 alle 16 pagine rilegate con punto metallico. Inoltre stiamo evidenziando un grande interesse per promozionali brandizzati quali spillette e matite che possono essere personalizzati in digitale. Per tutti questi prodotti, dai manifesti alle matite, il digitale consente di rendere il processo più efficiente per qualità di stampa, economicità di piccole tirature, versatilità dei materiali, tempi di consegna».

Schede e manifesti Parlare di elezioni però, prima ancora dei materiali per la propaganda di partiti e candidati, significa parlare delle schede elettorali e dei manifesti che per legge devono essere affissi (a partire dai seggi elettorali) con riportati i nomi dei candidati sia per le elezioni politiche, europee o locali. Si tratta di un mercato che deve rispettare precise normative di legge e ottemperare ai controlli delle Prefetture. Le schede elettorali, i registri e i kit per gli scrutatori, nel caso di elezioni nazionali (politiche e referendum) ed europee, sono stampati su carta speciale (in genere carta uso mano copiativa riciclabile da 80 o 90 grammi) del Poligrafico dello Stato. Che però stampa solo una parte di queste schede (per le elezioni europee per esempio erano state circa 66 milioni calcolate sul numero degli elettori più un 30% aggiuntivo di scorta da consegnare alle singole sezioni elettorali, ai Comuni e alle Prefetture) mentre la maggioranza viene affidata a stampatori locali. In genere due, tre o quattro per regione, iscritti nell’albo fornitori dello Stato e quindi autorizzati a partecipare alle gare indette dal Poligrafico dello Stato e/o da Consip, la centrale d’acquisto dell’Amministrazione pubblica. Tra le aziende più attive nella stampa di schede e manifesti elettorali c’è il gruppo Maggioli di Santarcangelo di Romagna che ha partecipato con successo, ricorda il direttore Mauro Villa, all’ultima gara indetta per il referendum, poi sospeso, di marzo. Un appuntamento elettorale per cui Maggioli si era aggiudicato l’appalto per la stampa delle schede per gli elettori delle province di Bologna, Ravenna, Forlì, Rimini e Pesaro. Così come ha stampato oltre un milione e mezzo di schede per le ultime elezioni regionali in Emilia Romagna e dovrebbe fare altrettanto per quelle del Veneto che, come in altre regioni italiane, si dovrebbero tenere, probabilmente insieme al referendum rinviato, in autunno.


Se per le elezioni politiche che coinvolgono tutta l’Italia le gare (così come la consegna della carta) sono di competenza del Poligrafico dello Stato, per gli appuntamenti elettorali regionali sono le singole Regioni a indire i bandi.

Mauro Villa, direttore del gruppo Maggioli di Santarcangelo di Romagna.

LE I M

S.p.A.

- Roma

pio ai molti candidati e partiti da riportare per il voto in Regione o in Comune. Ma che fine fanno i milioni di schede elettorali una volta esaurito il loro compito?

IPZS

I S C

FA

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

ELEZIONE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA

E DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 gennaio 2020

CIRCOSCRIZIONE ELETTORALE di MODENA SCHEDA PER LA VOTAZIONE FIRMA DELLO SCRUTATORE

BOLLO DELLA SEZIONE

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Costi e riciclo Se per le elezioni politiche che coinvolgono tutta l’Italia le gare (così come la consegna della carta) sono di competenza del Poligrafico dello Stato, per gli appuntamenti elettorali regionali sono le singole regioni a indire i bandi. E in questo caso, spiega ancora Villa, è lo stampatore ad acquistare direttamente la carta per le schede (in genere uso mano da 90 grammi) dalle principali cartiere italiane ed europee come Fedrigoni, Burgo, Sappi, Soporcel. Le schede elettorali, così come i manifesti che riportano i nomi dei candidati, sono stampati in offset piana, nel caso di Maggioli con Roland 70x100 a quattro-cinque colori. Come in Pozzoni (uno dei grandi gruppi che opera in questo settore sia partecipando a gare locali per la Lombardia per il materiale elettorale, sia per i manifesti di propaganda) dove però, negli impianti di Cisano Bergamasco e Madone, sottolinea Matteo Mangili, responsabile della divisione security e carte valori del gruppo, si utilizza per la stampa anche il grande formato 100x140. Il problema del resto non è come si stampano le schede elettorali – sebbene l’iter preveda anche per il confezionamento e la consegna il rispetto delle disposizioni imposte dalle Prefetture – ma quanto si guadagna. E purtroppo, aggiunge Mangili, in questo campo – ma non l’unico nel mercato della stampa editoriale e commerciale – la redditività è sempre più bassa. Basti pensare che un tempo per una scheda elettorale venivano pagati le vecchie 40 lire, ma oggi si va anche sotto i 2 centesimi. Ovviamente, ricorda Villa, gli importi delle gare – sempre al ribasso per l’aggiudicazione della commessa e con i prezzi determinati dalla Commissione tariffe del ministero dell’Economia – variano e bisogna anche tenere conto del formato della scheda rispetto alla resa (6, 4 o 2) del foglio che è maggiore per esempio per un referendum che vede limitata la parte scritta rispetto per esem-

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printing portraits

I Comuni (e le Preture nel caso delle elezioni europee) sono tenuti a conservarle per cinque anni fino a quando il Tribunale emette l’ordine di smaltimento. A quel punto, come spiegano al Comieco (il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclaggio degli imballaggi a base cellulosica) le aziende municipalizzate addette alla raccolta differenziata portano le schede al riciclo perché vengono stampate su carta di qualità che al macero vale 100120 euro a tonnellata. E quindi, dopo avere assolto il compito fondamentale per la vita democratica dell’Italia, possono tornare a essere schede elettorali oppure trasformate in cartoncino, imballaggi e carta per uso igienico.

Gli importi delle gare – sempre al ribasso per l’aggiudicazione della commessa e con i prezzi determinati dalla Commissione tariffe del ministero dell’Economia – variano e bisogna anche tenere conto del formato della scheda rispetto alla resa.

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Un esempio di affissione elettorale.

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Opinioni Nuovi equilibri Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini Opinioni Sergio Facchini

È davvero possibile risparmiare energia? “Spegnere la luce per dimostrare che la natura conta e che ci interessa salvaguardarla”. Earth Hour International ha compiuto 13 anni. Quest’anno - il 28 marzo - si sono spente le luci in Piazza San Marco perché Venezia è stata scelta come simbolo dell’evento 2020 nella lotta al climate change. Lo scorso anno oltre 185 Paesi hanno partecipato alla manifestazione mondiale dimostrando l’impegno per la cura del pianeta sfruttando lo slogan e l’hashtag #Connect2Earth. Solo in Italia hanno aderito oltre 400 Comuni e, l’anno scorso, si è visto in Eurovisione spegnere le luci della splendida Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Perché Venezia? La crisi climatica ha portato nel novembre 2019 al fenomeno dell’acqua alta con il picco di 187 cm, il secondo più alto di sempre, che ha provocato notevoli danni anche ad aziende del nostro settore di stampa e confezione che solo ora stanno faticosamente riprendendosi. Per questo motivo Venezia sarà la città simbolo per l’evento di quest’anno. Alle 20,30 - ora italiana - in tutto il mondo, i cittadini sono stati invitati a spegnere per un’ora le luci di casa, di un negozio, di un ufficio, della Il controllo facciata di un palazzo, di un monumento o di una piazza storica. È un gesto simbolico che può sembrare banale, ma che chiunque può dei consumi fare a dimostrazione dell’attenzione e dell’impegno che ciascuno di energetici è noi deve avere sulla criticità dei consumi energetici. importante per Il controllo dei consumi energetici è un punto estremamente imla diminuzione portante per la diminuzione non solamente della CO2 ma anche e soprattutto per la diminuzione dei costi aziendali che sempre, ma della CO2 e dei oggi ancora di più, devono essere ottimizzati e minimizzati. A cacosti aziendali sa, come negli edifici pubblici e nelle aziende, quando non serve… che sempre, ma Ricordate sempre di spegnere la luce! Non solo si risparmia energia oggi ancora di più, ma si evitano anche involontari incidenti elettrici negli ambienti non presidiati dove possono accadere imprevisti cortocircuiti che potrebdevono essere bero essere causa di gravi e pesanti danni. In Italia ci sono più di 10 ottimizzati e mila grandi aziende “energivore” ovvero divoratrici di energia, che minimizzati. devono adeguarsi al rispetto delle nuove normative europee in materia di efficienza energetica. Ma occorre ricordare che non sono solo i grandi consumatori a doversi adeguare e meglio controllare la loro efficienza energetica, ma anche tutti noi, dalle nostre utenze domestiche a tutte le utenze delle 130 mila PMI per le quali la bolletta energetica pesa mediamente intorno al 3% del fatturato. Pertanto, vogliamo solamente ricordarci di spegnere le luci di casa e dell’azienda quando non servono? Questo è il primo passo. Esistono poi in commercio, e sono facilmente applicabili, sistemi di misura e controllo delle varie utenze che permettono di avere una continua informazione sullo status del singolo consumo e aiutano a gestirlo al meglio e così abbattere i consumi energetici. Una sensibile diminuzione dei consumi è avvenuta in molte aziende e attività seguendo il percorso dell’analisi dell’efficienza operativa. Inoltre la raccolta, e quindi la “storicizzazione” dei dati acquisiti, permette di valutare l’usura dell’impianto e/o del macchinario che, con l’andar del tempo, aumenta i consumi. Questa analisi preventiva permette di richiamare l’attenzione ai necessari interventi manutentivi e quindi evitare anche possibili guasti imprevisti che portano al fermo macchina. In conclusione, l’importanza del controllo dei consumi energetici non solo è utile ma oggi direi indispensabile per il risparmio economico, per la riduzione della bolletta e per essere più sostenibili. Inoltre si precisa che tutte queste applicazioni possibili rientrano nelle facilitazioni offerte dalle agevolazioni del piano Industria 4.0.

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24 GIUGNO 2020:

FUTURE FACTORY C’È. IN STREAMING. Quando il futuro ci coglie di sorpresa, dobbiamo saper reagire prontamente, reinventandoci con tutte le opportunità del presente. Questo è il tema, oggi più che mai. Per questo, la Print4All Conference 2020 aprirà i suoi battenti virtuali il 24 giugno, dando il via con i suoi protagonisti a quel momento di confronto sull’innovazione verso la sostenibilità a cui l’intero settore della stampa non poteva rinunciare. La nuova veste dell’evento sarà presentata in anteprima il La nuova veste sarà presentata in anteprima il 18 maggio in undell’evento webinar dedicato. Scopri tutti i dettagli su 18 maggiohttps://conference.print4all.it/ in un webinar dedicato. Scopri tutti i dettagli su e iscriviti. https://conference.print4all.it/ e iscriviti.

Il domani si stampa oggi. In streaming.


Eclipse. La lastra di stampa “process-free” più conveniente • Mantiene la macchina da stampa pulita • Elevato contrasto di immagine • Stabilità in luce ambiente (ufficio) fino a 24 ore • Eccellente resistenza ai graffi

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