Il Poligrafico, n. 128, Ottobre 2011

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il poligrafico 128/2011

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N. 128/2011 Ottobre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90

il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale

Il futuro dell’azienda grafica?

Il giusto mix tra artigianalità e industria Incontro con sergio franzi di macchingraf - a pag. 28

Spazio Etichette Un mercato vivace

Il dilemma digitale o tradizionale al Convegno Gipea - a pag. 44 Resoconto dal labelexpo di bruxelles - a pag.68

“certificazioni ecologiche” Inaugurazione della nuova sede di Pixartprinting - a pag. 34 Etichette e autodichiarazioni ambientali - a pag. 74

In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi


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Sommario piombi In primo piano Mazzoleni direttore generale di Macchingraf . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Claus Bolza-Schunemann alla guida di KBA . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Burda - Bagel TSB (Roto Alba): sì dall’antitrust . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Aziende grafiche italiane . . . 17,22 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 15 anni di Bompan con Mimaki . . . . 21 In ricordo di Armando Camporese . . 23 INTERVISTE L’industria grafica, un futuro da reinventare: Sergio Franzi (Macchingraf) . . . . . . 28 Philip Cullimore (Kodak) . . . . . . . . . 47 EVENTI Dal meeting WAN-IFRA di Firenze . . . 50 I 100 anni del caucciù . . . . . . . . . . 56 Labelexpo Europe: resoconti . . . . . 68 TECNOLOGIE La magia della stampa ibrida . . . . . 33 EasySert Ferag per Direktwerbung . 37 Dentro la macchina: CtP Screen PT-R8200 Niagara . . . . 38 Atlantic Zeiser e l’anticontraffazione 42 H3D System di Tre D . . . . . . . . . . . 49 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 60 formazionE Con la Next Economy verso il “nuovo Rinascimento” . . . . . . . . . 64

68

Resoconto dal Labelexpo Europe di Bruxelles

74

“Spazio ecologia”: etichette e autodichiarazioni ambientali

uominI&azienDe Grafiche Femia . . . . . . . . . . . . . . . 63 spazio Ecologia Etichette e autodichiarazioni ambientali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

33

RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . . . . 25 I protagonisti della stampa italiana: Fezzi, Guidi, Fezzi (FGF) . . . . . . . . . 78 Tipi da museo: torchio del ‘700 . . . 82 PENSIERI D’AUTORE Alberto Sironi Il cliente non è il padrone! . . . . . . . . 76

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

InfoTrends analizza il ruolo che potrà avere in futuro la stampa ibrida


il poligrafico

tutto il numero

in un minuto

Stampa e nuovi media nell’era digitale

aziende fiori all’occhiello

labelexpo europe 2011 Reportage dalla più importante fiera del settore etichette che si è svolta a Bruxelles a fine settembre. L’impressione è di un settore “vivace”, forse perché più attento a seguire l’evoluzione del mercato e delle tecnologie. A pag. 68

28

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Sergio Franzi di Macchingraf

incontriamo sergio FRAnzI A differenza dalle interviste pubblicate finora, per questo numero Achille Perego ha incontrato non uno stampatore ma un fornitore. Dato che fra pochi mesi lascerà il suo posto, Sergio Franzi, per 16 anni alla guida di Macchingraf, dall’alto della sua esperienza fa il punto sul settore grafico italiano. A pag. 28

50

“Il futuro da costruire” il tema del meeting WAN IFRA Italia

47

Intervista a Philip Cullimore, managing director of Consumer and Commercial Business di Kodak

I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Michele Pingitore, Alberto Sironi

WAN IFRA italia “Il futuro da costruire” era il tema principale della 14ma edizione del meeting annuale tenutosi a Firenze. Dove si è discusso di provvedimenti e iniziative da intraprendere per portare alla ripresa il settore dei giornali quotidiani. A pag. 50 spazio ecologia Questo mese Davide Biancorosso ci parla di etichette e autodichiarazioni ambientali, un primo sistema di garanzia per il cliente, in attesa anche in Italia di una certificazione di settore ufficiale. A pag. 74 formazione Il tradizionale appuntamento con Claudio Della Rossa verte sull’analisi del difficile momento del settore. Come impostare la “Next Economy” per avviare un auspicabile “nuovo Rinascimento”. A pag. 64 i protagonisti della stampa italiana Nella rubrica rivolta alle eccellenze del passato, ecco la storia di FGF, un’azienda grafica di successo fondata a Milano da tre personaggi legati soprattutto dalla grande passione per la stampa. A pag. 78


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 3M 7.8.Novecento

30 26

A

AC Nielsen 42 Ages Arti Grafiche ins. Agfa Graphics 18,70 Agostino Franco 12 AICQ 52,56 Airaghi Gianluca 18 Aldini Valeriani 14 Angelone Cosimo 14 Archem 24 Archimedia 23 Artemisia Group 25 ASIG 50 Assirelli Gianluca 17 Assirelli Marco 17 Associazione Arti Grafiche Bologna 14 Athesia Group 13 Atlantic Zeiser 42,72 Auxilia 12 Avery Dennison 72 AWA 72

B

6

B & B 13 Bagel gruppo 13 Baglini 81 Bama 72 Banca Popolare di Milano 14 Banfi Gian Carlo 22 Barbetta Rodolfo 81 Barlassina Golf Club 21 Beraldi Domenico 39 Bertelsmann/Prinovis 13 Bielomatik 72 Biennale di Venezia 25 BMW Italia 18

Bobst 22 Bocconi università 30 Bolza-Schünemann Claus 13 Bompan srl 21,60 Bompan Massimo 21 Bompan Rachele 21 Boxline 63 Brioschi 49 Brunner Felix 18 Burda gruppo 13 Burgo 78 Burgo Distribuzione 20

C

C.S.C. Grafica 58 Camporese Armando 23 Camporese Enrico 23 Camporese Macchine Grafiche 23,77 Canon 60 Capitini 78 Cappetta 12 Carnevali Marco 17 Carotti Fabrizio 50 Clear Channel 49 Codimag 71 Colasanto gruppo 14 ColorGATE 70 Colorgraf 32 Compositori Industrie Grafiche 14 Continental gruppo 56 ContiTech Elastomer Coatings 56 Coop Svizzera 49 Cosentino Giuseppe 22 Creo 31,47 Crosfield 31 Cucinotta Fulvio 22 Cullimore Philip 47

Curiale Salvatore

52

D

Dalla Chiesa Giulio 50 De Pedrini 79 Della Vedova Giovanni 71 Der Tiroler 13 Di Giovanni Alberto 52 Direktverbung Bayern 37 Dolomiten 13 Dorfles Gillo 25 Dossena Federico 72 Drupa 12 Duò Gian Luca 22 Durst 17,70

Fezzi Carlo 78 Fezzi Giulio 78 FIEG 50 Finat 72 Firenze Enrico 71 Flori Pietro 82 Flori Tipografia 82 Flyer Alarm 31 FNSI 50 Franzi Sergio 12,28 Freschi 71 Fujifilm 19,62

G

Eco Label 75 Edigit 9 Editrice Compositori 14 EFI 70 EFPIA 42 Elettra Fotolito 22 Emilplast 22 Encad 47 Epson 70 EskoArtwork 22,70 Eurocod 22 Eurografica 17 Eurographic Press 16 Euroscreen 18 Eurostampa 72

Gallus 72 GAM International 14 Gercap 12 Gessi Giuliano 12 GfK 42 GM 70 Goss 27 GPN 83 Grafica Jonica 63 Grafica MA.RO ins. Grafiche Cosentino 22 Grafiche Femia 63 Grafiche FGF 78 Graficon 71 Grassi 22 Gregori Carlo 14 Gregotti Maurizio 14 Guandong Italia 62 Guidi Franco 78

F

H

E

Fattorossi Luca FDM Femia Francesco Femia Rocco Ferag Ferrari Guglielmo

12 71 63 63 37 78

Hansen Helge 13 Heidelberger Druckm. 12,23,29,63,81 Horsell 47 Horsten Mike 21 Howard Hunt 47


HP Huber

14,22,54,69 45

I

IFRA Italia Il Giornale Impregilo Industrialbox InfoTrends Inzerillo Cesare Istituto Pavoniano Artigianelli Milano

72 46

M

KBA 13,14,18,22,71,84 Kodak 21,47,56,71 56 Kohn Fabian 12,73 Komori 56 Kull Stefan 70 Kyocera

ma:design 26 12,15, Macchingraf 28,79 72 MACtac Madureri Daniele 14 manroland 7,13,18,23 Marangoni Marco 12 Masserdotti gruppo 17 26 MAXXI Mazzoleni Alberto 12,29 Meccanotecnica 60,61 58 MGI 69 Michelman 78 Milani Grafiche 21,60 Mimaki 17 Miotto Giancarlo 26 ModenaFiere Museo della Stampa 25 di Genova

L

N

J

Johnson Spencer

50 14 14 14 33 25

Leuze gruppo Litover

14 47

K

Labelexpo Europe 68 71 Le Figaro 12 Lesi Luca

NexPress Nike Nordic Swan

47 49 75

NuMaber Nyox Print

22 70

O

OcĂŠ 60 70 OMET 42 OMS 79 Ormo Grafiche Osservatorio tecnico 52 Carlo Lombardi

P

Pegolotti Renato 22 Perkovic Thomas 56 25 Persico Mario Piersantini Egiziano 82 Piersantini Michele 82 Pirella Francesco 25 pixartprinting 10,11, 17,31 Poligrafici Printing 47 47 Polychrome Ponzellini Andrea 14 Ponzellini Francesco 14 Ponzellini Giulio Pietro 14 Ponzellini Massimo 14 Power and Consulting 18 Pressdruck gruppo 37

PressUp PrintersParts Printgraph

Q

QuadTech

40,41 67 8 18

R

Rampl Dieter 13 49 Rashid Karim 12 Ratti Paola 78 Recordati 37 Regio Mag. 51 Renzi Matteo 17,53 Ricoh Rigamonti Matteo 17 72 Ritrama 78 Roland 13 Roto Alba

S

Sagim 47 38,56 Samor Italia Sanguineti Edoardo 25 18 Sauer 31 Scitex Scitex Digital 47 Printing

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T

17 38 70 71 47 56 31 2 48 18 52 12 26 82 36 18

Taga Italia 35 Tancredi Antonio 12 17,57,59 Tic Tac 3,58 Top Ink 71 Toray Touring Club Italiano 65 49 Tre D

TSB Tudini Domenico TWS

U

UPM

13 52 17 72

V

Valbonesi Tipografia 17 Van Den Broek 21 Ronald Vedovella premio 12 38 Vela 72 Vertaris 17 Viscom France 18,62 Viscom Italia

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WAN Werfel Manfred Würgler Daniel

X-Z

Xeikon Xerox Zund

50 51 18 70 22 17,18

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PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese

AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Mazzoleni direttore generale di Macchingraf In attesa di prendere il posto di Sergio Franzi come amministratore delegato il prossimo 31 gennaio stampata, fanno sì che in questo ultimo scorcio del 2011» ha detto Franzi «debbano già essere impostate le strategie portanti per il 2012 che, anche per lo svolgimento di Drupa, sarà un anno particolarmente significativo per il nostro mondo. Abbiamo ritenuto giusto investire di questo processo in prima persona chi avrà poi il compito di guidarlo e realizzarlo». Franzi manterrà le cariche di presidente e amministratore delegato fino alla scadenza del mandato, mentre il nuovo incarico assunto da Mazzoleni

ha richiesto un parziale riassestamento nel management team di Macchingraf: Marco Marangoni è ora responsabile del service e della logistica, Luca Fattorossi dirige la divisione prestampa e materiali di consumo, mentre la gestione di

Cambio di proprietà e investimenti in Gercap

Il Premio Vedovella si prende un anno di pausa

Contrariamente ai gossip di mercato, l’azienda foggiana rilancia l’attività

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Il momento del mercato grafico è difficile per tutti ma da qui a dire che la Gercap di Foggia, storica azienda di stampa del Mezzogiorno, una delle più importanti realtà del Sud con ben tre rotative da 16, 32 e 48 pagine, sia sull’orlo dell’amministrazione controllata ce ne passa. Anzi, la situazione dell’azienda foggiana, nata nel 1904, appartenuta alla famiglia Cappetta e dove sono entrati un gruppo di imprenditori e fondi di private equity, è ben diversa da quella dipinta dalle voci di mercato. «Di questi tempi voci se ne sentono tante e spesso sono incontrollate o interessate», replica Antonio Tancredi, direttore commerciale di Gercap. Certo, anche Gercap subisce la frenata del mercato e ha dovuto ristrutturarsi e assumere una fisionomia produttiva più capace di rispondere ai cambiamenti e alle difficoltà del settore, ma il ridimensionamento occupazionale (da una novantina a circa sessanta dipendenti), il periodo di cassa integrazione e il taglio dei “rami secchi”

Auxilia è per ora rimasta nelle mani di Mazzoleni. Invariati i ruoli per Luca Lesi, che è responsabile della divisione macchine da stampa e finishing, Giuliano Gessi delle risorse umane e Paola Ratti della finanza.

(come il modulo continuo) è ormai alle spalle. Guidata dall’amministratore unico Franco Agostino, che risponde ai nuovi soci-proprietari dell’azienda, Gercap fattura circa 6 milioni di euro nella stampa di riviste, allegati anche di grandi quotidiani per le edizioni del Sud, stampati commerciali e per la Gdo. E dispone di un ciclo completo di lavorazione, dalla prestampa alla legatoria e di un reparto macchine sia rotooffset sia a foglio con sette impianti da quattro a sei a otto colori 35x50, 70x100 e 100x140 firmate Komori e Heidelberg. E sulle macchine, anticipa sempre Antonio Tancredi, vuole investire ancora. Tanto che sono in corso trattative per ordinare una nuova offset a otto colori in formato 70x100 mentre, per rispondere meglio alla richiesta del mercato di tirature più basse e flessibili, si sta programmando il potenziamento del reparto di stampa digitale. Achille Perego

Proprio l’anno scorso ha celebrato la sua ventesima edizione. Venti edizioni nelle quali sono stati assegnati ai protagonisti dell’industria grafica e cartotecnica italiana i riconoscimenti più ambiti nel settore. Veri e propri “Oscar della stampa”. Non è stato quindi facile per l’ad di Macchingraf, Sergio Franzi, decidere di sospendere per un anno la Vedovella. Una scelta dolorosa ma obbligata di fronte a una crisi finanziaria ed economica mondiale tornata a esplodere con forza in questi ultimi mesi che impone, a tutti, risparmi a 360 gradi. Decisione che sarà compresa dagli imprenditori grafici che ogni mattina devono impegnarsi e lottare per difendere e far crescere le proprie aziende in attesa che la tempesta passi... Probabilmente già l’anno prossimo per celebrare, tutti insieme, magari con qualche novità, la XXI edizione.

IPI 110/09

n Mentre si avvicina a grandi passi il momento del passaggio di consegne alla guida di Macchingraf da Sergio Franzi ad Alberto Mazzoleni – che come previsto avverrà il 31 gennaio prossimo – lo stesso Franzi, in accordo con la Direzione di Staples, la corporate che controlla la società di Ospiate di Bollate, ha deciso di accelerare la fase di transizione affidando a Mazzoleni la direzione generale della società già dallo scorso 1 settembre. «La congiuntura economica generale, e quella in particolare del settore della comunicazione


PIOMBI

PrimoPiano

Il quotidiano Dolomiten verrà stampato su una Colorman

Athesia Group ha ordinato una manroland Colorman XXL per il proprio stabilimento di Bolzano. Da agosto dell’anno prossimo la rotativa per quotidiani ad alte prestazioni contribuirà ad accrescere la produttività del gruppo altoatesino, già cliente manroland con una Uniman con forno, una Octoman e varie offset a foglio. La nuova Colorman verrà principalmente utilizzata per la stampa del quotidiano Dolomiten, che ha una tiratura media di circa 60.000 copie. A distanza di 130 anni dalla sua fondazione come Der Tiroler, una tecnologia di stampa ultramoderna verrà introdotta per la stampa di questo longevo quotidiano.

Claus BolzaSchünemann alla guida di KBA Succede a Helge Hansen che si ritira il 31 ottobre per raggiunti limiti d’età  L’attuale presidente e CEO di Koenig & Bauer, Helge Hansen, ha deciso di ritirarsi avendo raggiunto il 65mo anno di età. Cederà il testimone, il prossimo 31 ottobre, a Claus Bolza-Schünemann, 55 anni, che ora occupa la poltrona di vicepresidente e responsabile della progettazione e produzione delle roto-offset. «Nonostante la difficile situazione economica e strutturale, Helge Hansen ha contribuito,

grazie al suo know-how e alla lunga esperienza, ai risultati positivi conseguiti da KBA», ha commentato Dieter Rampl, presidente del consiglio di supervisione. «Sono convinto al tempo stesso che Claus BolzaSchünemann, rappresentante della famiglia fondatrice della Società, abbia tutte le qualifiche necessarie per traghettare il secondo più importante produttore di macchine da stampa al mondo verso traguardi lusinghieri».

Con Claus Bolza-Schünemann, ritorna al timone dell’azienda tedesca, la seconda più importante nella produzione di macchine da stampa, un rappresentante della famiglia fondatrice.

Sì alla joint venture Burda - TSB

Con una capacità produttiva superiore e meno sprechi di carta, la Colorman, che stamperà in formato Berliner, sarà inizialmente equipaggiata con due giuntabobine, due torri di stampa satellite e una piegatrice e sarà installata su un unico livello per semplificare le operazioni. Il sistema PPL (PowerPlateLoading) assicura un cambio lastre rapido ed è possibile l’upgrade all’APL (AutomaticPlateLoading) per un cambio lastre completamente automatico. Inoltre alla Colorman possono essere aggiunte successivamente una o più torri di stampa, una piegatrice e un forno, se un giorno Athesia Group dovesse decidere di smantellare la Uniman, che attualmente lavora ancora su tre turni.

Nasce così il secondo più grande gruppo di stampa in Europa, dietro a Bertelsmann/Prinovis

 Sul fatto che l’industria della stampa abbia bisogno di consolidarsi in realtà meno frazionate e più performanti sono tutti d’accordo. Che poi questo non trovi riscontro nei fatti nella misura in cui sarebbe auspicabile per il bene stesso di tutto il settore (per lo meno in Italia) è una realtà di cui prendere atto. Leggiamo quindi con interesse la notizia che l’Antitrust europeo ha concesso il nulla osta all’operazione di joint venture tra due importanti gruppi di stampa, Burda (3 stabilimenti rotocalco dei quali 2 in Germania e 1 in Francia) e TSB, conosciuto anche come Gruppo Bagel (4 stabilimenti rotocalco dei quali 3 in Germania e 1 in Italia, Roto Alba, nella foto). Dall’operazione, che vedrà nella prima fase una

piena integrazione a livello commerciale, ma che in futuro potrebbe anche coinvolgere tutte le attività aziendali, nascerà il secondo gruppo di stampa in Europa con sette stabilimenti in grado di stampare annualmente 750 mila tonnellate di carta. La holding che controllerà il gruppo è stata battezzata B & B.

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PIOMBI Nuovo presidente dell’Associazione Arti Grafiche di Bologna Andrea Ponzellini (nella foto), 55 anni, presidente della Compositori Industrie Grafiche di Bologna, è subentrato a Carlo Gregori, presidente di Industrialbox, alla guida dell’Associazione Arti Grafiche di Bologna.

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Ponzellini appartiene a una famiglia di imprenditori, capitanata dal padre Giulio Pietro, che si è spento pochi mesi fa all’età di 95 anni e che aveva acquisito la tipografia Compositori negli anni ’60, fondando successivamente l’Editrice Compositori, leader a Bologna nel settore delle pubblicazioni scientifiche. Uno dei tre fratelli di Andrea, Massimo, è presidente di Impregilo e della Banca Popolare di Milano, mentre Francesco, il più giovane, è impegnato insieme ad Andrea come amministratore delegato in Compositori. «L’industria grafica sta vivendo un momento di grande trasformazione», dice Andrea Ponzellini. «La cultura sviluppata negli anni da editori e stampatori dovrebbe ora essere messa al servizio dei nuovi mezzi di comunicazione. Chi saprà gestire il cambiamento in modo adeguato sarà vincente nel nostro settore». Una delle priorità dell’Associazione bolognese sarà supportare attivamente la formazione degli operatori del settore e degli studenti, anche grazie alla collaborazione con le scuole professionali della Regione, tra cui l’Aldini Valeriani. C.R.

PrimoPiano

KBA Colora per Colasanto  Pochi mesi fa è entrata in funzione la prima KBA Colora in configurazione 3/2 nello stabilimento bolognese di Medicina, che fa capo al Gruppo Colasanto. Come avevamo già anticipato in un’altra notizia pubblicata recentemente, la nuova macchina a quattro torri fa parte di un investimento totale pari a 25 milioni di euro, che include un nuovo centro stampa e upgrade tecnologici, finalizzati a espandere la quota di mercato del Gruppo in Italia e nel

resto d’Europa. La Colora è la seconda KBA per quotidiani installata nel Gruppo. La prima era stata installata, infatti, nel 2005 nello stabilimento di Orticola-Carsoli, vicino a Roma. Invece di quattro lastre lungo la larghezza del cilindro stampa – come nelle Colora standard – la nuova rotativa “two-around” ne ha solo tre e può stampare dodici pagine broadsheet o 24 tabloid per ciascuna torre. Invece di sei lastre singole, il cilindro può ospitare due lastre in formato pieno. La nuova macchina consentirà di stampare il nuovo formato più piccolo (“mezzo quotidiano”) de Il Giornale. La massima larghezza della bobina è di 1.350 mm e la velocità di stampa è pari a 75.000 copie/ora. Da sinistra: Maurizio Gregotti, braccio destro di Colasanto, Daniele Madureri di GAM International (distributore KBA per settore quotidiani), Cosimo Angelone, direttore tecnico, davanti alla nuova 3/2 Colora.

Centro demo HP Latex per gli Artigianelli di Milano È il primo centro demo permanente in Europa dedicato all’innovativa tecnologia HP Latex, utilizzata nella stampa digitale di grande formato. Il pioniere questa volta non è un’azienda grafica, bensì un prestigioso istituto di formazione professionale specializzato nelle arti grafiche molto conosciuto in Italia e, soprattutto, attento alle innovazioni tecnologiche. Fondato nel 1870, l’Istituto Pavoniano Artigianelli di Milano si rivolge con i propri corsi agli studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni, ma organizza anche formazione continua per le aziende del settore, avvalendosi di moderne aule e laboratori tecnici e coprendo l’intero ciclo produttivo: design, premedia, stampa e finishing. Il nuovo centro demo presenterà una serie di applicazioni che vanno dai tradizionali poster e cartelloni alla decorazione di veicoli e superfici murali, il tutto realizzato con le più recenti tecnologie HP. Al centro di questo progetto il sistema di stampa digitale di grande formato HP Designjet L25500 Printer. La sala demo verrà utilizzata per educare gli studenti sulle possibilità di stampa offerte dagli inchiostri HP Latex, ma ospiterà anche dimostrazioni ed eventi organizzati da HP.


Guarda alla Stampa con una Luce Nuova La Nuova Generazione: Speedmaster CX 102

L’innovazione ispira innovazione. La nuova Speedmaster CX 102 combina le innovative soluzioni della tecnologia Speedmaster XL 105 con la piattaforma della Speedmaster CD 102. Il risultato è una macchina da stampa ultramoderna che, grazie ai tempi di avviamento ridotti e alla velocità di stampa di 16.500 fogli l’ora, risulta perfetta per mercati sempre più competitivi. Siete curiosi? Per maggiori informazioni www.heidelberg.com

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Partecipa alla nostra inchiesta

LA SITUAZIONE DELL’INDUSTRIA GRAFICA InfoTrends ed Eurographic Press si sono uniti per realizzare uno studio che consenta di delineare la situazione dell’industria della stampa e la propensione agli investimenti in Italia e in Europa. Il Poligrafico ti invita a partecipare a questo importante studio.

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InfoTrends è una società leader nel market intelligence per l’industria della stampa www.infotrends.com

Eurographic Press è l’Associazione delle 16 riviste leader in Europa per l’industria grafica. Il Poligrafico è membro di EP per l’Italia. www.eurographicpress.com


PIOMBI

Da sinistra: Marco Assirelli (titolare e responsabile di produzione), Marco Carnevali (funzionario commerciale di TWS), Gianluca Assirelli (titolare e amministratore).

Valbonesi nobilita gli stampati con Scodix < Tipografia Valbonesi, storica azienda di Forlì che da anni ha fatto dell’innovazione tecnologica uno dei pilastri della propria competitività, ha siglato recentemente un ordine di acquisto con TWS di Firenze per una Scodix 1200, innovativa soluzione per l’embossing digitale. Dalle parole di Gianluca Assirelli, uno dei soci della Società, traspare chiaramente la volontà di posizionare l’offerta della propria azienda in una logica che sposti il focus dal prezzo alla qualità/esclusività del prodotto. «Realizziamo stampe artistiche, stampe commerciali, libri, piccoli periodici, partecipazioni, inviti e menù, cartoline, volantini, manifesti e locandine», dice Assirelli, «tutti stampati sui quali la qualità esclusiva della nobilitazione

Scodix costituirà il valore aggiunto che caratterizzerà la nostra azienda». Tipografia Valbonesi è una piccola azienda grafica molto ben radicata nel proprio territorio e in grado di soddisfare le esigenze della clientela più sofisticata. Offre un servizio completo, dalla progettazione grafica (pre-press) alla confezione finale del prodotto, stampa offset e digitale, stampa tipografica, a rilievo e a secco, fustellatura, perforazioni, cordonature, numerazioni e tante altre lavorazioni particolari su richiesta. Fa piacere rilevare che nonostante la congiuntura economica non sia certo delle più favorevoli, vi siano imprenditori, anche di piccole aziende, convinti che elevarsi dagli standard sia alla base delle strategie di crescita nel complesso settore della comunicazione stampata.

Nuova sede commerciale in Francia per pixartprinting In occasione di Viscom France, la delegazione pixartprinting presente in fiera ha annunciato ufficialmente importanti novità che a breve riguarderanno il mercato francese, che dimostra dinamicità ed effervescenza, palpabili anche durante la manifestazione parigina. La domanda dei clienti pixartprinting in Francia e nel Benelux, infatti, è cresciuta in modo esponenziale nel 2011, registrando un incremento del +92% rispetto all’anno precedente. Un risultato che ha spinto l’azienda guidata da Matteo Rigamonti (nella foto) a definire una svolta significativa nell’approccio a questo mercato, ufficializzando l’apertura entro fine anno di un ufficio commerciale con sede a Ile-de-France. Obiettivo primario è quello di agevolare i clienti francesi che potranno quindi beneficiare con maggiore semplicità del rimborso Iva, rendendo così le proposte pixartprinting ancora più competitive. La sede francese, inoltre, avrà lo scopo di aumentare la prossimità alla clientela, garantendo un servizio di customer care direttamente in loco. Altra novità riguarda il sito Internet pixartprinting.com, che nella versione in lingua francese sarà accessibile direttamente dall’indirizzo www. pixartprinting.fr. Un’evoluzione della “vetrina virtuale” dell’azienda veneziana che ne aumenterà l’usability per gli utenti e che ha già dato ottimi riscontri nei Paesi dove sono già disponibili domini con estensioni locali come Italia, Spagna, Portogallo e Regno Unito.

Stampa on demand in Eurografica

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Nata nel 1977 con sede a Genova – nel nuovo quartiere industriale di San Biagio – Eurografica conta sulla collaborazione di 15 addetti. L’azienda, specializzata nella stampa commerciale, si caratterizza per l’ampiezza dei servizi di stampa professionali proposti per la produzione di brochure, depliant, mailing e materiale divulgativo. Di particolare interesse è la realizzazione di documentazione per le navi da crociera, come biglietti, menu, locandine, cartellonistica. L’azienda garantisce la realizzazione di stampe anche su materiale speciale – quale il “tessuto non tessuto” o PVC – soddisfacendo così anche le esigenze più complesse. Catene alberghiere, grande distribuzione, università e ospedali sono alcuni dei settori di mercato che si affidano quotidianamente a Eurografica. Ora aveva la necessità di migliorare in un’ottica di print on demand la produzione di medie tirature, aumentando allo stesso tempo la produttività e ampliando la gamma dei servizi offerti, ad esempio introducendo la stampa con dati variabili. Dopo un attento esame del mercato, Eurografica ha scelto Ricoh Pro C901 Graphics Arts Edition, valutandola positivamente per la velocità e la qualità di stampa. Ma non solo: Eurografica ha deciso di affidarsi a Ricoh e a TWS anche per l’attenzione e le competenze dimostrate dagli specialisti della divisione Production Printing e dai funzionari di TWS.

news aziende grafiche

IN BREVE Masserdotti per la Coppa d’Oro delle Dolomiti Il Gruppo Masserdotti rinnova la partnership con la celebre competizione riservata alle auto storiche svoltasi in settembre a Cortina d’Ampezzo. In qualità di sponsor ufficiale dell’edizione 2011, l’azienda si è vista per la quarta volta impegnata nella progettazione, produzione e montaggio di tutte le grafiche del percorso, oltre allo studio e all’installazione della rete di strumenti multimediali presenti nei vari hotel, lo studio e realizzazione dell’area lounge e dei temporary shop, punti vendita temporanei allestiti nella piazza principale di Cortina, area di partenza e arrivo delle vetture in gara.

In Tic Tac il taglio è Zund A 6 anni dal lancio del primo sito web, con alterne fortune, Tic Tac, guidata da Giancarlo Miotto, può dire di aver finalmente sfondato raggiungendo la stabilità e le performance sperate per il proprio business online. Dotata di tecnologie di stampa e finitura di primo piano, tra i numerosi sistemi di taglio multifunzione Zund, spicca ora una nuova G3 3XL 3200. Ovvero il top di gamma tra i sistemi di taglio multifunzione di casa Zund, dotata di quasi tutti gli automatismi disponibili, compreso lo svolgitore di materiali in bobina e il conveyor per l’alimentazione semplificata dei materiali, che lavora con un parco di quattro Durst Rho UV-curable fino a 5 metri di luce di stampa. Tale scelta deriva dalla crescente esigenza di finitura di materiali in bobina su formati fino a 3 metri di luce, che accomuna molti stampatori digitali dell’ultima generazione.

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Power and Consulting stringe accordo con Sauer In un’ottica di crescita costante e soprattutto di miglioramento del servizio al cliente, Power and Consulting, azienda nazionale dedicata all’assistenza tecnica multimarca, ha siglato un accordo commerciale con Sauer, azienda tedesca, leader nella produzione di rulli caratterizzati da alta innovazione tecnologica. L’accordo segna un ulteriore passo verso la realizzazione della mission di Power and Consulting, ossia diventare un centro di competenza e sviluppo di attività di consulenza e post-vendita multimarca con copertura nazionale. Il nuovo accordo commerciale permetterà quindi di supportare i clienti nella sostituzione dei rulli delle macchine da stampa mediante un canale diretto di collaborazione con Sauer, azienda con comprovata competenza nella produzione di rulli per ogni tipo di macchina da stampa.

Tecnologia Zund per press kit BMW BMW Italia ha suggellato la presentazione alla stampa della nuova BMW Serie 1 con un press kit originale ed evocativo, realizzato con la tecnologia del sistema multifunzione per taglio e finitura Zund G3 3XL-3200. Il cofanetto, simile a un libro racchiuso da una copertina cartonata stampata in offset ad altissima risoluzione, è stato realizzato in Re-board, un supporto cartaceo leggero, ad alto spessore, elevata resistenza meccanica e dalla caratteristica struttura alveolare in cartone kraft.

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Airaghi responsabile super wide format in Euroscreen  Euroscreen, leader nella distribuzione di

consumabili e tecnologie per la stampa digitale di grande formato, è lieta di presentare una nuova figura professionale in grado di arricchire l’area commerciale dell’azienda. La specializzazione sempre più spinta delle tecnologie per la stampa digitale, soprattutto nel segmento super wide, rende indispensabile la presenza sul campo di figure di alto profilo in grado di comprendere e valorizzare le esigenze del cliente. Proprio per questo motivo Euroscreen ha deciso di inserire al proprio interno una figura con alle spalle un’esperienza dirigenziale decennale nella distribuzione e progettazione di soluzioni per il super wide format. Gianluca Airaghi è stato pertanto investito della carica di responsabile tecnologie super wide format ed è pronto a offrire la giusta consulenza nella scelta della migliore tecnologia

di grande formato di volta in volta disponibile sul mercato. Sarà attivo fin da ora nell’affiancamento del funzionario di zona per esigenze tecniche e commerciali relative alle tecnologie da stampa super wide format.

Agfa - Spandex: accordo di distribuzione per il wide format Agfa Graphics e Spandex hanno annunciato la firma di un accordo in base al quale Spandex distribuirà i sistemi di grande formato della famiglia Agfa :Anapurna UV-Curable nel mercato europeo. In molti eventi e fiere :Anapurna sarà presentata in forma integrata nell’assortimento di Spandex. Alla imminente Viscom Italia a FieraMilano Quartiere Rho, dal 3 al 5 novembre, Spandex (Padiglione 3 - stand F10) presenterà l’ultimo arrivato nella gamma dei suoi sistemi grafici. Si tratta di Agfa Anapurna M4F, un flatbed con tecnologia UV, capace di prestazioni davvero notevoli. Può stampare fino a 1,58 m di larghezza sia su materiali rigidi e corrugati che su vinile, banner, canvas ecc.

Felix Brunner cede il controllo della sua azienda Pioniere della standardizzazione e del controllo dei processi di stampa, Felix Brunner ha deciso - data la sua avanzata età - di cedere il controllo della sua azienda, System Brunner AG. Nell’ambito di un management-buyout diretto da Daniel Würgler, l’azienda è coinvolta in un nuovo radicale orientamento nella struttura di proprietà. Daniel Würgler, con l’azienda da quasi 30 anni, ne assume da subito la direzione. Rimangono escluse dal cambiamento le collaborazioni in ambito tecnologico con QuadTech Inc. (regolazione dei colori Inline con bilanciamento dei grigi su rotative offset), KBA (regolazione dei colori Inline con bilanciamento dei grigi su macchine offset a foglio) e manroland Offenbach (regolazione del bilanciamento a partire dalla copia buona su macchine offset a foglio). Würgler e il suo team continueranno a sviluppare, insieme ai loro partner, questi sistemi e soluzioni di regolazione del colore per il controllo di processo e la standardizzazione, noti in tutto il mondo. Per Daniel Würgler è fondamentale che le aziende di stampa, che operano in condizioni concorrenziali particolarmente difficili, debbano focalizzarsi sempre più sull’automazione e sulla sicurezza del processo. System Brunner offrirà anche in futuro le soluzioni più adeguate collegate alle conoscenze tecniche specifiche. IPI 128/11

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PIOMBI Bompan: 15 anni di innovazione con Mimaki

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< Bompan ha festeggiato nei giorni scorsi 15 anni di presenza sul mercato italiano, gli stessi che la legano alla multinazionale giapponese Mimaki. È nel 1996 infatti che Bompan diventa importatore esclusivo dei plotter Mimaki. Nel corso del tempo la collaborazione tra le due aziende si è rafforzata fino al conferimento all’azienda italiana di due importanti riconoscimenti: l’esclusiva per l’imporRachele Bompan, marketing tazione di sistemi di stampa per il manager di Bompan. settore tessile e, a partire dal 2003, In basso, Massimo Bompan, la qualifica di “importatore esclupresidente e fondatore di sivo per l’Italia di tutta la gamma dell’azienda, tra Ronald Van Mimaki per il mercato industriale, Den Broek, sales manager Mimaki Europe, e Mike Horsten, tessile e delle arti grafiche”. La location che ha ospitato i festeg- marketing manager. giamenti è stato il green del Barlassina Golf Club, un luogo scelto per enfatizzare uno degli slogan che dal 2008 esprimono la filosofia Bompan/Mimaki, “Make it green”, al quale si affianca l’altro claim aziendale, “L’innovazione continua”. «Innovazioni delle quali siamo molto orgogliosi», ha affermato Rachele Bompan, marketing manager dell’azienda, «poiché i sistemi Mimaki hanno segnato l’evoluzione e il modo di lavorare degli stampatori, modernizzando e ottimizzando i processi lavorativi e dando la possibilità di sviluppare nuovi business». Raccontando dei suoi esordi nel mondo digitale, Massimo Bompan, presidente e fondatore dell’omonima azienda, ha poi ricordato che al fatidico incontro con la tecnologia Mimaki avvenuto a Viscom Paris nel 1996 è stato “amore a prima vista”: «Da subito ho pensato che scommettere sui prodotti Mimaki potesse essere una scelta vincente, perché frutto di vocazione tecnologica e di un reparto R&D di grande rilievo». Presenti ai festeggiamenti anche Mike Horsten, marketing manager Mimaki Europe, e Ronald Van Den Broek, sales manager Mimaki Europe; quest’ultimo nel prendere la parola ha sottolineato l’importanza della partenership con Bompan.

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IN BREVE NuMaber installa quattro CtP flexo di EskoArtwork NuMaber, service di primaria importanza nella produzione di lastre flessografiche con sede a Roncade (TV), ha installato quattro CDI Spark 5080 (formato 1270x2032 mm), di cui due con HD Flexo per l’incisione di fotopolimeri digitali. Questa tecnologia combina le prestazioni dell’ottica HighRes a 4000 dpi con un’esclusiva tecnologia di retinatura per ottenere un’incisione più nitida e accurata, che consente di stampare a oltre 60 linee/cm, caratteristica richiesta in particolare dal mercato delle etichette, ma ora anche dell’imballaggio flessibile e degli astucci in cartone.

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Plastificare 2 metri di luce: Emilplast può  Partito 25 anni fa con il fratello e alcuni

soci, Gian Luca Duò, modenese doc, fonda la Emilplast, una piccola azienda specializzata nella plastificazione. Pian piano Emilplast si arricchisce di nuove attrezzature per offrire alla propria clientela effetti speciali sempre più d’impatto per caratterizzare la comunicazione stampata dei brand della moda e delle auto. Finché non arriva il momento di crescere perché restare piccoli non basta più: è così che Duò decide di entrare a far parte di un network di aziende che dal Veneto fino alle Marche passando dall’Emilia Romagna sono in grado di realizzare tutte le lavorazioni di nobilitazione più richieste: dalla più tradizionale plastificazione alla serigrafia, dalla floccatura alla verniciatura UV offset, dai quantitativi elevati a

quelli più contenuti, dai formati più piccoli a quelli extralarge. Controllate da una capogruppo con sede a Bologna, le cinque aziende hanno conservato la propria autonomia ma godono dei vantaggi delle sinergie che il gruppo è in grado di esprimere e di una forza economica importante per far fronte ai continui investimenti tecnologici necessari anche in tempo di crisi. Cavallo di battaglia della società modenese è la plastificazione, che oggi può contare su una macchina di produzione italiana sviluppata seguendo le indicazioni dello staff tecnico di Emilplast. La macchina consente di plastificare fino a un formato di 2 metri, il che consente di non dover fare aggiunte nel caso di espositori di grande formato. Tra le altre nobilitazioni offerte dall’azienda modenese la serigrafia, la verniciatura UV offset e la stampa a caldo.

Ambiziosi piani di sviluppo per Grafiche Cosentino

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Eurocod di S. Giuliano Milanese ha installato una ws4500 in risposta alla crescente domanda di etichette autoadesive di alta qualità e al fine di ampliare la propria offerta di servizi. Nata nel 1984 come produttore specializzato di codici a barre, l’azienda si è nel tempo trasformata in un importante produttore di etichette digitali a colori di alta qualità e imballaggi flessibili, continuando al contempo ad offrire servizi di stampa flessografica tradizionale, offset e a trasferimento termico e a produrre codici a barre. Dopo aver aggiunto la produzione di etichette autoadesive ai suoi servizi nel 1994, l’azienda è migrata alla produzione digitale nel 2002 investendo in una HP Indigo WS2000, affiancata dopo poco tempo da una prima ws4500, e poi sostituita dalla seconda ws4500.

Xerox Colour 1000 per la stampa a colori di Elettra Fotolito Elettra Fotolito, centro stampa con sede a Milano, ha scelto di installare presso la propria struttura una macchina da stampa digitale Xerox Colour 1000, in grado di stampare 100 pagine colore di alta qualità al minuto per supportare i crescenti livelli di stampa e diversificare il prodotto in termini di formato. La macchina stampa con una risoluzione di 2400x2400 dpi, garantendo massima nitidezza e uniformità grazie all’utilizzo dell’innovativo inchiostro Xerox Emulsion Aggregation (EA) Dry Ink, che produce una finitura simile all’offset pur richiedendo minori risorse energetiche rispetto ai toner tradizionali. «Abbiamo deciso di affidarci alla Xerox Colour 1000 soprattutto per l’innovativo inchiostro, per l’eccellenza qualitativa delle immagini e per la flessibilità nell’utilizzo di numerosi supporti cartacei», ha dichiarato Renato Pegolotti di Elettra Fotolito. Da oltre 40 anni sul mercato italiano, Elettra Fotolito è un’azienda grafica leader nella stampa personalizzata e del dato variabile, sia per aziende che per privati; grazie alle competenze acquisite, è in grado di offrire un’ampia gamma di servizi e prodotti legati alla comunicazione stampata, tra cui ad esempio esecutivi, post produzione di immagini, prestampa, stampa offset digitale. IPI 128/11

Seconda HP Indigo ws4500 per Eurocod

Sono in piena produzione alle Grafiche Cosentino di Caltagirone in Sicilia due nuove KBA installate prima dell’estate, in contemporanea, una Rapida 142 a quattro colori e una Rapida 105 nel formato 75x105 a dieci colori in linea o 5 in bianca e volta. L’importante investimento rientra nei piani di sviluppo della Società che mira a consolidare e ampliare il business nei mercati di riferimento della stampa commerciale e dei manifesti e, nel contempo, entrare nel settore in forte espansione della stampa per imballaggi. Questo nuovo obiettivo ha richiesto l’installazione di altre attrezzature per cartotecnica tra le quali una fustellatrice e una piegaincolla Bobst, oltre a un accoppiatore Compact Grassi 100x140 (tutto di ultima generazione). Grafiche Cosentino è un’azienda a conduzione familiare che oggi conta 15 dipendenti e un fatturato Giuseppe Cosentino tra Gian Carlo Banfi (direttore annuo di 2,4 milioni di euro. generale di KBA-Italia) e Fulvio Cucinotta (KBA-Italia).


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In ricordo di Armando Camporese

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< Armando Camporese, fondatore della Camporese Macchine Grafiche SpA, ci ha improvvisamente lasciati lo scorso 16 agosto. Camporese è stato fra i primi operatori del settore a offrire fin dagli anni Cinquanta macchine Heidelberg e Roland importate dall’estero. Ricostruiamo brevemente le sue tappe nel settore grafico: nel 1953 allestì la sua prima officina nel garage di casa a Padova; nel 1963 fondò la sede nella zona industriale di Limena (PD) che ampliò negli anni, con capannoni sempre più specializzati nello svolgere lavori di stoccaggio e revisione, fino a raggiungere la conformazione attuale. Già negli anni Sessanta lo slogan “o nuovo o Camporese” sottolineava la determinazione e l’alto livello dei servizi offerti dall’Officina.

Appassionato e ispirato ai principi della “Qualità Totale” quando in Europa non era ancora divulgata, perfezionò di continuo le revisioni, in special modo di macchine offset Heidelberg fra le più moderne, standardizzandone i processi, imprimendo un nuovo modo di trattare l’usato, con la formula di revisione “Revisione a copie zero Camporese”, a rappresentare il lavoro di altissimo livello svolto sulle macchine e servizi offerti. Oggi la Camporese è conosciuta in tutto il mondo con varie sedi di supporto in Italia e all’estero. Con l’ingresso di Enrico Camporese, la Camporese Macchine Grafiche SpA entra nella terza generazione. Sono innumerevoli le tipografie che si sono affidate ai preziosi consigli di Armando per

avviare la loro attività e sono per la maggioranza le aziende leader delle rispettive zone, con orgoglio per tutto lo staff. Riportiamo un breve pensiero dei figli e collaboratori più stretti: “... Caro papà, ti ringraziamo per tutto quello che ci hai donato, per le solide fondamenta che hai saputo dare a tutti noi. Sei un grande uomo. Ci mancherai moltissimo, difficilmente potremo inventarci un futuro migliore di quello che avevi già tracciato tu! Cercheremo di portare avanti e per quanto possibile migliorare l’opera che tu hai cominciato con tanta passione e dedizione, anche se per sempre l’onore e il merito del successo della tua azienda saranno sempre tuoi! La tua assenza ci interroga su cosa significhi essere uomini, soprattutto nell’ambito della fa-

miglia, del lavoro e dell’amicizia; onestà, bontà, volontà e umiltà sono principi che hai portato avanti con determinazione fino all’ultimo respiro! Rimarrai sempre la nostra fonte ispiratrice, un esempio nel cuore di tutti noi, i tuoi figli, il tuo staff e i tuoi clienti che avevi tanto a cuore...”. www.ilpoligrafico.it

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Spaziocultura L’icona para-tipografica di Pirella

Per l’artista l’uomo è una matrice stampabile in 3D

Perpetual Ikon per Giorgio Tanasini e Edoardo Sanguineti (Chierici e Gatti Lupeschi), 2011 © archiviomuseostampa/Genova.

 Su invito della Fondazione Sgarbi, dello

Francesco pirella

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Francesco Pirella vive e lavora tra Genova e Torino. Post-editore, teorico della E-tipografia, firmatario del Manifesto dell’Antilibro insieme a Gillo Dorfles, Mario Persico, Edoardo Sanguineti (Acquasanta – GE, 1995). Dagli anni Ottanta avvia un autonomo discorso fondato sui concetti di matrice. Persegue l’utopia della stampabilità dell’universo e la realizzazione di un grande Atlante dei Codici del Mondo Reale, il cui primo nucleo è collocato presso l’ARMUS – Archivio Museo della Stampa di Genova, che fonda nel 2003. Raccolte private e pubbliche, italiane ed estere, hanno ospitato ed espongono sue opere. archiviomuseostampa@pirella.net

scenografo Cesare Inzerillo, artefice del Museo della Mafia del Comune di Salemi, e con la collaborazione di Artemisia Group, Francesco Pirella è presente alla 54ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale, a Venezia, con Perpetual Ikon per don Andrea Gallo (Guitarrón d’André) e nella Villa Genoese Zerbi, su invito della Regione Calabria, col dittico Chierici & Gatti Lupeschi (Perpetual Ikon per Edoardo Sanguineti e Giorgio Tanasini). Nel “cubo nero” dell’esposizione lo spazio è una camera oscura che rivela senza uso di luce un procedimento in negativo, più tattile che visivo, vera icona tipografica. Per Pirella, l’uomo è una matrice stampabile in 3D: immerge un corpo umano manipolato e sindonizzato in un contesto fisico e di performance altamente espressivo. La mappatura, che l’artista poi ricompone in digitale con violenti interventi cromatici, persegue l’utopia della stampabilità dell’universo, o dell’universo come matrice stampabile propria dell’autore. Accompagnano l’operazione una serie di immagini polaroid e un video provenienti da Armus-Archivio Tipoetico per la Mappatura del Reale. Nella visione di Francesco Pirella, il doppio sindonografico, omaggio al “prete di strada” don Andrea Gallo, non enfatizza la vulnerabilità di un corpo nudo esposto. Attraverso la sua trasformazione in perpetual ikon, intende piuttosto manifestare lo “scandalo” di un corpo che si fa strumento

di sé e della storia che vi è impressa. L’operazione diventa quindi occasione per ricreare codici e simboli, ognuno dei quali, in modi diversi, ne intensifica le proprietà trascendenti e diviene fattore di critica culturale non esente da humor e autoironia, nella migliore tradizione dell’arte dell’ultimo secolo. L’Universo è una matrice Tutta l’opera di Pirella sviluppa un autonomo progetto di E-tipografia (tipografia etica/estetica/elettronica) avviato negli anni ‘80, e si prefigge come obiettivo la stampabilità dell’universo. Concepito come un’immensa matrice, il mondo sensibile (piante, animali, umani e cose) svela attraverso la E-tipografia una memoria fisica originaria, non replicabile dal superpixel. Il processo sindonografico, che Pirella chiama Tipo-azione, riproduce in vitro i meccanismi alla base dell’impronta tridimensionale. Ma come si sintetizza tale esperienza? Pirella risponde ricordandoci il suo “teorema sindonografico”: «L’uomo è la matrice/L’olio è l’inchiostro/La tela è la carta/ La pioggia è il torchio/L’aria è il tipografo/ Il tempo è l’editore». Nel corso degli anni l’indagine sperimentale di Pirella si è orientata nella mappatura di volti e corpi. L’Archivio, presso il Museo della Stampa di Genova, conserva le mappature di personaggi del mondo della cultura, ma anche quelli di semplici sconosciuti e dei “marginali” delle metropoli. Marco F. Picasso

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Spaziocultura ma:design eccellenza italiana 2011 Premio per il miglior progetto di segnaletica museale

 ma:design, studio di graphic design e comunicazione con sede a Pesaro, ha vinto quest’anno l’Honor Award 2011, il più prestigioso riconoscimento dei SEGD Design Awards, assegnato per il miglior progetto di segnaletica museale realizzato al MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Il progetto di ma:design ha vinto con le seguenti motivazioni della giuria: “Un sistema di segnaletica estremamente integrato all’architettura, complementare ad essa. Semplicemente, un sistema che funziona!”. “Questo progetto risulta perfettamente integrato con le linee pulite dell’architettura, senza sopraffarle o sovrapporsi ad esse. C’è una sottile gerarchia nei segni progettati, che spaziano dalla grafica dipinta sulle cancellate alle lettere in rilievo, fino ad arrivare ai numeri che identificano le gallerie espositive, tridimensionali, veri e propri pezzi scultorei. Le forme delle frecce direzionali si trasformano nei pittogrammi di servizio, in modo immediato e intelligente”. “Semplice è meglio, ecco la tesi che questo progetto interpreta in maniera a dir poco eccezionale”. “Un sistema di segnaletica elegantemente integrato all’architettura. Unico, appropriato per il luogo, poco invasivo, assolutamente innovativo”.

7.8.Novecento: spazio al vintage e alle stampe antiche

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 Dai pezzi da museo a quelli più recenti di art deco, lasciando spazio alle stampe antiche e agli abiti e accessori vintage che hanno fatto la storia della moda. La XXI edizione di “7.8.Novecento”, in programma a ModenaFiere dal 18 al 20 novembre, è pronta a soddisfare le richieste del pubblico più esigente che per tre giorni potrà riscoprire il fascino degli oggetti rari. La manifestazione è realizzata da Studio Lobo e sponsorizzata dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Anche per chi non frequenta abitualmente le botteghe d’antiquariato non mancherà l’occasione per stupirsi di fronte a curiosità del passato: arredi, suppellettili, dipinti, tessuti, pezzi d’arte extraeuropea e antichità per esterni. La kermesse, infatti, è come sempre molto variegata: 20.000 metri quadrati di esposizione articolati su due padiglioni della fiera ospitano 400 antiquari italiani e stranieri. Dopo il successo dello scorso anno, ritorna la Mostra mercato della stampa e del libro antico. Operatori specializzati portano in fiera, in uno spazio appositamente riservato a loro, la migliore offerta nel campo del libro e della stampa antica: stampe classiche e d’autore, carte geografiche e vedutistiche, stampe decorative, libri classici, libri illustrati e libri del ‘900. 7.8.Novecento è aperta al pubblico al Quartiere Fieristico di Modena da venerdì 18 a domenica 20 novembre con orario continuato dalle 10 alle 20. La giornata riservata agli operatori è giovedì 17 novembre. www.7-8novecento.it


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Interviste Sergio Franzi

Sergio Franzi, dopo 16 anni alla guida di Macchingraf, si congeda con questa speciale intervista dal mondo delle arti grafiche, esprimendo alcuni interessanti punti di vista in un momento cosĂŹ delicato.

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“La stampa si muove sempre più verso l’impreziosimento dello stampato e la rapidità del servizio”

17 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Sergio Franzi, ad di Macchingraf

il futuro dell’azienda grafica?

Il giusto mix tra artigianalità

e industria

Di questi tempi l’unica cosa certa è l’assenza di certezze. Anche per l’industria grafica e cartotecnica italiana. Per i “tipografi” che tutte le mattine cominciano a far girare le macchine da stampa e che in questa fase difficile del mercato e dell’economia italiana, europea e mondiale, devono saper guardare al futuro sia con la pancia che con la testa. Perché la pancia serve per l’intuizione del momento, ma la testa aiuta a elaborare l’intuizione e a spingere lo sguardo oltre l’orizzonte. Quella “pancia” e quella “testa” che Sergio Franzi, amministratore delegato di Macchingraf fino alla chiusura 2011, ha sempre usato alla guida della “casa italiana” di distribuzione del marchio Heidelberg, il più grande produttore di macchine da stampa al mondo. Un osservatorio privilegiato per capire come è cambiata in questi anni l’industria grafica. E quanto ha inciso la crisi economica e finanziaria esplosa nel 2008 e tornata a scoppiare quest’estate. Del resto di crisi, come di anni di crescita e addirittura d’euforia, Franzi ne ha vissuti tanti, da quando nel 1995 è entrato in Macchingraf per diventare ad l’anno dopo. Oltre sedici anni di lavoro, soddisfazioni e riconoscimenti (compresi quelli per aver raccolto con successo il testimone della Vedovella) che stanno per concludersi. Perché l’anno prossimo Sergio Franzi compirà 65 anni e, in una successione già decisa, passerà a febbraio il comando ad Alberto Mazzoleni. Si prepara a lasciare, insomma, un protagonista del mercato italiano della stampa. Che, seduto alla scrivania ai piani alti della sede Macchingraf di Bollate, non sembra affatto mostrare i segni del pensionamento. In forma (merito della palestra) ed elegante come sempre, anche se ammette la deroga al gessato e alla cravatta che anche in Macchingraf viene concessa nei “venerdì casual”. Casual, invece, non è la sua analisi dell’industria grafica italiana. Quella che ha contribuito a far crescere con le offset di casa Heidelberg, quella che lascia, e quella che si immagina in un futuro che, nonostante il digitale, non potrà fare a meno della carta.

di ACHILLE PEREGO

Allora, dottor Franzi, che cosa c’è dietro l’angolo di questo settore? L’industria grafica ha sempre avuto un suo percorso negli anni molto legato all’andamento dell’economia. Ma mai come oggi subisce l’impatto pesantissimo della crisi internazionale tornata a esplodere con forza questa estate. Una crisi che ha accentuato i problemi di liquidità, diminuito la propensione al rischio delle banche e portato a una crescita zero nel nostro

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“Dato che viviamo in un periodo nel quale l’unica certezza è quella di non averne, non riesco a immaginare quale sarà lo spazio per la stampa offset da qui a dieci anni”.

IL PERSONAGGIO Milanese, classe 1947, sposato senza figli, Sergio Franzi, dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano, ha lavorato per molti anni nel gruppo 3M con incarichi sempre più importanti in settori diversi, dai nastri magnetici ai materiali per sicurezza stradale, alle macchine per ufficio. Nel 1995 è stato chiamato da Macchingraf, dove nel 1996 ha assunto la carica di amministratore delegato. Carica che tuttora riveste e che lascerà dal 1° febbraio 2012 ad Alberto Mazzoleni, già designato per la sua successione.

Paese. Guardando a questo momento sicuramente difficile mi viene però da pensare che la natura non procede mai a salti. E che non si può guardare al futuro solo dal proprio angolo di osservazione. Per esempio, parlando di tecnologie di stampa con i produttori mi accorgo che esistono due partiti, due scuole di pensiero. Ovvero, chi ragiona con il paraocchi da offset e chi con il paraocchi del digitale! Offset o digitale, sempre di stampa si tratta. E che futuro avrà? Sicuramente il driver del mercato ci dice che la stampa (dal commerciale all’editoriale al packaging) si muove sempre di più verso l’impreziosimento dello stampato e verso la rapidità del servizio. Questo ha portato a macchine sempre più complesse e più costose, non perché siano cresciuti i prezzi, ma perché, com’è avvenuto nel mercato automobilistico, sono notevolmente aumentate le tecnologie e, per restare all’esempio delle quattro ruote, gli “optional”. Ma questo maggior costo delle macchine ha fatto sì che, essendo l’industria grafica italiana polverizzata, composta cioè da centinaia di piccole aziende, molte imprese siano tagliate fuori dalla capacità d’investimento che il mercato richiede, sia nell’offset sia nel digitale, per rimanere competitivi. Nel primo caso per una 5 colori con vernice oggi serve un milione e mezzo di euro, nel secondo per una macchina in fascia “Performance” 5-600 mila euro che con servizi e consumabili in tre anni diventano 1 milione. E molte aziende medio-piccole, anche per la stretta creditizia da parte delle banche che ha fatto da fortissimo acceleratore dei problemi di liquidità, sono destinate a non avere più la possibilità di finanziare questi investimenti.

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La crisi è così dura? Fin dall’inizio, nel 2008, avevo pensato che sarebbe stata più ampia e più pesante di quella del 2001-2003, causata prima dallo scoppio della bolla Internet e poi dall’attacco terroristico alle Torri gemelle. Pensavo a qualcosa come nel ‘92-94 ma più globale. Ma questa crisi ha senza dubbio un impatto più ampio, più lungo e più generale. Di fatto in questi mesi stiamo vivendo

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Imprese grafiche in difficoltà a tenere il passo con gli investimenti e con le nuove tecnologie per restare competitive. Ma torniamo alla domanda principale: quale sarà il destino della carta stampata? Dato che viviamo in un periodo nel quale l’unica certezza è quella di non averne, non so dirle quale sarà lo spazio per la stampa offset da qui a dieci anni. Posso solo affermare che mi sembra azzardato pensare che il mondo della carta stampata sia “agli sgoccioli”! Certamente si stampa e si stamperà sempre meno con l’avvento dell’era digitale e di Internet. Ma sempre meno non significa che la comunicazione nei prossimi anni potrà fare a meno degli stampati. E anche se assistiamo a una costante diminuzione delle tirature, la stampa offset uno spazio ce l’ha e ce l’avrà. Certo, il ridimensionamento si avverte. Dieci anni fa nel mercato italiano la stampa offset per il settore commerciale, editoriale e dell’imballaggio, registrava investimenti annuali in nuove macchine a foglio che hanno raggiunto anche 350 milioni di euro, ma erano stabilmente sopra i 200. Nel 2010 siamo scesi, forse sarebbe meglio dire crollati, a 110 di cui 90 nel primo semestre con la Tremonti ter! Con una forte contrazione per i piccoli formati, sostituiti dalla stampa digitale. Indubbiamente stiamo sentendo gli effetti della crisi ma credo che anche quando ne usciremo potremo tornare attorno a quota 140-150 milioni all’anno, meno di metà degli investimenti in nuovi gruppi di stampa offset rispetto a dieci anni fa.


aziende fiori all’occhiello

una crisi a doppia “W” (tonfo, ripresa e di nuovo caduta) come successe nel 1929. Speriamo non si trasformi in una crisi a “L” come quella giapponese. Ovvero, con davanti un lungo periodo a crescita zero. Ma non lo credo, sono ottimista e penso che la ripresa ci sarà e ne beneficerà anche l’industria grafica. Con la consapevolezza, però, che nulla sarà più come prima. Che cosa sta cambiando e che cosa cambierà di più? Moltissimo. Pensi solo al web-to-print, alle esperienze di successo come quelle di pixartprinting o della tedesca Flyer Alarm che hanno aperto nuovi modi di operare sul fronte dello stampato commerciale. Pensi a tecnologie che ho fatto in tempo a conoscere quindici anni fa e che non ci sono più come gli scanner o il film. Pensi ai marchi che non esistono più come Crosfield, Scitex, Creo, Siemens. I cinque principali produttori di macchine da stampa a foglio hanno resistito. Ci saranno M&A nel futuro anche qui? Nel breve/medio penso di no, anche per problemi di integrazione di cultura e sacrifici occupazionali che sarebbero mal visti dai governi. Sul futuro, per Heidelberg, sia chiaro che mi rendo conto di essere di parte, ma sono ottimista. Che cosa dovrebbero fare oggi i “tipografi” per sopravvivere alla crisi? Al primo posto metterei la crescita dimensionale per poter investire nelle nuove tecnologie e quindi rimanere competitivi. E per questa crescita, oltre alle acquisizioni, conseguenza magari della difficoltà di alcune aziende che sono costrette a passare la mano, serve un salto culturale del settore. La capacità di chi guida le aziende grafiche di comprendere l’importanza delle aggregazioni e delle fusioni. Il secondo aspetto riguarda la capacità di ottenere risultati perseguendo strade nuove e diverse. Prima citavo il web-to-print. Ma sarebbe importante anche cambiare il modo di produrre e sfruttare di più le macchine. I 20 milioni di giri macchina all’anno che da noi vengono considerati un traguardo ambizioso per un’azienda, nel Nord Europa sarebbero considerati un indice di bassa produttività! Quanto incide sul futuro delle aziende grafiche una cultura ancora troppo familiare e poco manageriale e quali effetti ha prodotto (o produrrà) il ricambio generazionale? In questi anni abbiamo assistito a un grande cambiamento strutturale sia dei prodotti, sia delle aziende. Un cambiamento però che nel settore grafico è stato frenato da una matrice culturale caratterizzata, come dicevo prima, dalla presenza di moltissime piccole imprese familiari. È vero, ci sono anche grandi gruppi, ma anche in questo caso prevale la conduzione, diciamo così, “padronale” e non manageriale. Sono poche, infatti, le eccezioni. Detto questo, credo che in futuro dovrebbero convivere, anche con la crescita dimensionale delle aziende, queste due anime: quella del vecchio tipografo artigianale che dava sangue e anima alla sua impresa ed era pronto a ripetere tutti i giorni di “spegnere le luci” per non sprecare energia elettrica e quella nuova, manageriale. Uno schema che dovrebbe essere applicato anche al passaggio generazionale. Quando i figli vogliono prendere il testimone dal padre e proseguire questa attività, devono essere preparati, capaci di avere visioni più manageriali e più internazionali, ma senza dimenticarsi che quello dell’imprenditore, soprattutto nel nostro settore, resta un lavoro duro, di sacrificio, che impegna 24 ore al giorno e che non concede troppi margini alla ricerca del guadagno facile. IPI 128/11

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InfoTrends

La magia della stampa ibrida Il futuro sarà delle piattaforme produttive che sfruttano i vantaggi specifici di ogni tipo di stampa Il ruolo della stampa all’interno del media mix continua a cambiare e una delle cause è la crescente disponibilità di nuovi mezzi di informazione, spesso percepiti come meno costosi e più efficaci della stampa.

di BRIAN WOLFENDEN

Ma la stampa non è affatto morta; al contrario, continuerà a giocare un ruolo da protagonista nel media mix della comunicazione. I cambiamenti nel mercato si sono tuttavia manifestati in varie modalità, non sempre positive per l’industria della stampa. Di fronte a tale evoluzione, gli stampatori devono adeguare le proprie tecniche di vendita e marketing, oltre ai processi di produzione, per rispondere efficacemente alle esigenze del mercato odierno. Relativamente allo sviluppo delle vendite e del marketing, gli stampatori lungimiranti stanno dedicando il massimo impegno all’espansione dei contatti e alla creazione di relazioni a monte della filiera produttiva delle comunicazioni di marketing. È infatti evidente che, se riusciranno a conquistarsi un posto al “tavolo del marketing”, potranno proporsi come consulenti e influire sui progetti prima che questi assumano una forma definitiva. Naturalmente, esistono campagne in cui la comunicazione non può essere stampata. Ma spesso gli operatori di marketing non conoscono tutte le nuove tecnologie e le tecniche che si possono integrare con la stampa per renderla più efficace e interattiva. Un esempio significativo sono i codici QR: una cartolina, un’insegna, una brochure o un volantino per un punto vendita, dotati di codice QR consentono agli operatori di marketing e a coloro che hanno creato il contenuto di rivolgersi direttamente a clienti e potenziali clienti online, per comunicare ulteriori informazioni in modo molto più agevole che non stampando semplicemente un indirizzo web. Anziché digitare un URL in un browser, destinatari e visitatori puntano uno smartphone sul codice QR e, tramite un’app di lettura (oggi standard in molti smartphone), acquisiscono altre informazioni, o persino effettuano acquisti direttamente per telefono.

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Configurazione di una piattaforma di produzione ottimale

Quando considerano la stampa, molti operatori di marketing pensano ancora a grandi tirature. Di conseguenza, eliminano a priori la stampa per le campagne più circoscritte, a causa dei costi eccessivi. Per questo motivo è importante per gli stampatori utilizzare una piattaforma di prodotti in grado di gestire in modo

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mercati stampa ibrida

scelta della tecnologia in base alla tiratura

Il grafico illustra che le aziende di stampa che utilizzano tecnologie elettrofotografiche a toner, DI e offset, ricorrono alla DI (Digital Offset) per colmare la lacuna tra elettrofotografia e offset.

conveniente tutte le tirature, da una copia a molte migliaia. La soluzione ideale è una piattaforma di produzione ibrida, con una combinazione di tecnologie offset e digitali. Tuttavia, anche se molti stampatori stanno già adottando piattaforme ibride, si orientano sulla stampa a toner digitale combinata con l’offset tradizionale: un mix che non è in grado di coprire le tirature da 500 a 20.000 copie. Mentre le tirature più elevate vengono gestite facilmente con macchine da stampa offset tradizionali, e quelle molto piccole o i lavori di personalizzazione con macchine da stampa digitali a toner, trovare un modello produttivo redditizio per le tirature intermedie è la vera sfida. Secondo l’istituto di ricerca InfoTrends, sarà questa fascia a registrare la crescita più marcata, e rappresenta una lacuna strategica relativamente ai sistemi produttivi, dato che si pone a cavallo tra le possibilità tecnologiche offset e quelle digitali. Una lacuna che molte aziende stanno avendo difficoltà a colmare in modo proficuo. Le soluzioni offset digitali possono intervenire proprio in risposta a questa situazione. Le macchine da stampa offset digitali, o DI, sono concepite appositamente per le piccole tirature, con tempi di produzione rapidi e il minimo spreco di tempo e materiali, per l’esposizione delle lastre direttamente in macchina, senza utilizzare agenti chimici nocivi. Trasferendo le tirature più brevi dall’offset al DI, i centri stampa possono utilizzare in modo più efficiente e redditizio le macchine tradizionali e sentirsi a proprio agio nell’ampliare il numero di lavori che prevedono tirature limitate. Operatività e obsolescenza

In alcuni casi la tipologia e le esigenze dei clienti di un’azienda cambiano in misura tale che le capacità della sala stampa non sono più adeguate a rispondervi. In passato, molte aziende grafiche hanno continuato a utilizzare apparecchiature ancora operative, ma obsolete. Forse il livello di automazione implementato non è ancora sufficiente per consentire tempi di avviamento più rapidi e minori sprechi. O forse l’azienda di stampa sta ancora utilizzando macchine a due colori per lavori in quadricromia, non soltanto con problemi di qualità, ma senza dubbio con costi e tempi eccessivi. Spesso la scelta migliore è abbandonare le vecchie tecnologie e reinventare l’azienda, con nuovi flussi di lavoro e nuove attrezzature. Benché dolorosa e difficile, questa strategia può essere la scelta giusta quando è evidente che il mercato non sarà più quello di una volta e non è più possibile lavorare “come si è sempre fatto”. Questo è il tipo di situazione che gli stampatori si trovano ad affrontare quando uno dei clienti “storici” cambia fornitore, viene acquisito da altri o cessa la propria attività. >segue a pag. 81

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Nata nel 1983, TAGA Italia si propone gli stessi scopi dell’omonima Associazione internazionale (TECHNICAL ASSOCIATION of the GRAPHIC ARTS) ed in particolare: •

1. promuovere e incoraggiare la ricerca nel settore, prestampa e stampa

2. migliorare la preparazione degli operatori, capireparto, direttori tecnici

3. diffondere la conoscenza tecnica nelle Arti Grafiche

4. organizzare meeting e curare pubblicazioni di settore, sia scientifiche che divulgative

5. tenere i contatti internazionali con TAGA USA e le associazioni tecniche di altri Paesi

6. far conoscere all’estero le esperienze e le tecnologie sviluppate in Italia

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tecnologie quotidiani

Ferag

Verso nuovi segmenti di mercato Con la linea di inserimento EasySert di Ferag, Pressdruck passa da lavorazioni manuali a un processo meccanico Direktwerbung Bayern, azienda del gruppo Pressdruck specializzato in servizi multimediali, ha ospitato quest’anno l’evento Ferag.

di VANNA PIZZETTI

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È stata l’occasione per presentare i vantaggi competitivi ottenuti con l’automazione del flusso di lavorazione di inserti pubblicitari. Appuntamento diventato ormai una consuetudine per chi desidera aggiornarsi sui cambiamenti che stanno investendo il mondo dei quotidiani, l’evento Ferag è sempre un’occasione per conoscere realtà diverse da quelle italiane, confrontare le loro organizzazioni e le nuove iniziative messe in cantiere. Come nel caso della Direktwerbung che ha automatizzato il flusso di lavorazione di inserti pubblicitari. Questo grazie all’installazione di una linea di inserimento EasySert Ferag equipaggiata con sistema di pre-raccolta FlyStream, 32 stazioni JetFeeder e due girapile incrociati MultiStack. A rendere impressionante questa installazione è la lunghezza dell’impianto, che arriva fino a 40 metri, e che ne fanno l’impianto più lungo nel suo genere mai installato fino ad oggi. Ma a rendere unico questo sistema è anche la sorprendente velocità di produzione: 800.000 opuscoli/ora. Nel contempo questa installazione rappresenta un banco di prova per la società di direct mail tedesca che si è rivolta alla Direktwerbung Bayern per assemblare un nuovo prodotto editoriale, il Regio Mag.; ma vediamo più da vicino in cosa consiste questa nuova pubblicazione. Regio Mag. è un folder nel formato A4 recapitato la domenica a 500.000 famiglie. L’obiettivo della società che si occupa di direct mail è quello di arrivare a 550.000 utenti. Nel folder sono inseriti dei volantini singoli e supplementi a più pagine di pubblicità. L’altra edizione gestita dalla società è il Regio Mag. Spezial, una pubblicazione speciale destinata ai clienti che stanno cercando un’alternativa a costi contenuti ai loro progetti di editoria aziendale. Ogni distribuzione giornaliera di questa pubblicazione richiede la lavorazione di circa 5 milioni di brochure. Il lavoro che prima era svolto manualmente da 5.000 addetti al servizio spedizione, ora avviene automaticamente inserendo 250 tipi di depliant diversi e riducendo praticamente a zero la possibilità di errore nelle composizioni dei folder. In più il sistema di pre-raccolta FlyStream, con integrato Intelligent Repair Control, contribuisce a evitare errori in fase di raccolta. Grazie a EasySert, oltre a un miglioramento della qualità, c’è anche meno lavoro a carico del personale che deve distribuire gli inserti. Molto interessanti risultano inoltre i vantaggi logistici grazie alla possibilità di contare su un processo produttivo più stabile, efficiente e veloce.

Con l’installazione della linea di inserimento EasySert Ferag nel centro tipografico del Gruppo Pressdruck di Augusta si possono gestire circa 800.000 opuscoli/ora.

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1 Esposizione lastra Particolare del funzionamento della cascata da 84 diodi laser.

2 Pompa aspirazione È incorporata per ottimizzare ingombri ed emissioni sonore.

3 Caricamento lastra L’operazione manuale è di estrema semplicità.

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Particolare dell’elettronica di comando e della sua accessibilità.

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Screen PT-R8200 Niagara

Una cascata di diodi laser Samor Italia, recentemente nominata da Screen distributore esclusivo di CtP, flussi di lavoro e sistemi di stampa digitale di grande formato, include nella ricca gamma di CtP il modello PlateRite 8200 Niagara, già installato presso numerose aziende in Italia. Si tratta di un CtP di Screen che incorpora una nuova tecnologia di scrittura dotata di ottiche a 84 diodi con una durata media di 10.000 ore di esposizione, adatto a tutte quelle aziende che non hanno necessità di grandi volumi di produzione lastre, ma che desiderano lavorare in tranquillità con una macchina dai costi di investimento e di gestione estremamente competitivi, senza rinunciare alla qualità del blasonato marchio Screen.

compatto e silenzioso Il PlateRite 8200 Niagara presenta un design compatto, adatto quindi a essere installato in ambienti piccoli o comunque a stretto contatto con gli operatori grazie anche alla sua silenziosità. È compatibile con tutti i tipi di lastre termiche presenti sul mercato, comprese le no process e chemistry-free, in aggiunta alle lastre Vela prodotte direttamente nello stabilimento di Roverchiara (Verona) del Gruppo Samor, distribuite in Italia ed esportate in oltre 65

1 4 Paesi nel mondo. La semplicità del sistema di carico e scarico della lastra contribuisce all’efficienza del processo produttivo: la scelta di puntare su un CtP senza particolari automatismi risponde alle esigenze di un mercato alla ricerca di prodotti a basso costo, ma con tutte le garanzie di affidabilità che un produttore leader come Screen può certificare. L’elettronica di comando della macchina, infatti, è la medesima installata sulle altre serie di CtP Screen di parti formato.

Come tutti i Platesetter termici di Screen, il sistema di esposizione è del tipo a tamburo esterno e la presenza di dispositivi di autobilanciamento e di inizio scrittura automatici garantisce una perfetta messa a registro. Le dimensioni lastre supportate vanno dal formato minimo 304x370 mm fino a 1060x820 mm con spessore dei supporti da 0.15 a 0.30 mm; la risoluzione massima di esposizione

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tecnologie ctp


tecnologie ctp

Una soluzione compatta e a un costo competitivo, ideale per le piccole e medie realtà con volumi di produzione lastre contenuti.

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Screen di ultima generazione, di un sistema di monitoraggio del CtP via web, che consente diagnosi accurate a supporto del servizio di assistenza tecnica di Samor.

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2 è di 2540 dpi e la produttività è di 11 lastre/ora sul formato maggiore. Il particolare sistema di esposizione del Niagara consente l’utilizzo della macchina anche in caso di uno o più diodi guasti contemporaneamente.

Inoltre questo CtP permette la pulizia delle ottiche di scrittura direttamente a cura dell’operatore, senza la necessità di interventi da parte di un tecnico specializzato. A questo bisogna aggiungere la presenza, come su tutti i CtP

nel rispetto dell’ambiente Nell’ottica di una politica attenta al basso impatto ambientale che Screen persegue da sempre, questo CtP batte tutti i record di risparmio energetico con un consumo medio elettrico di 1098 W che pone il PT-R8200 ai vertici degli impianti 4-8 pagine dai costi di esercizio più contenuti. Samor offre questo CtP in pacchetto completo con il flusso di lavoro Screen Trueflow, presente sul mercato da oltre dieci anni, costantemente rinnovato e adeguato alle moderne esigenze produttive, inclusa la possibilità di collegamento a dispositivi di stampa digitale. «Il connubio di questo CtP e del flusso di lavoro, unitamente alle lastre Vela di ultimissima generazione, rappresenta oggi la migliore opportunità di dotarsi di un reparto prestampa proprio a costi realmente contenuti, senza rinunciare al meglio della tecnologia termica», ha dichiarato Domenico Beraldi, responsabile divisione prestampa di Samor Italia.

nuova lastra termica vela lth Vela annuncia che la nuova lastra LTH prodotta nel proprio stabilimento di Verona ha superato con successo tutti i testi di qualità e affidabilità, anche in macchina da stampa, e in ambienti con le più svariate tipologie produttive. Le caratteristiche principali di questa lastra, destinata sia al mercato nazionale che internazionale, sono: • ampia latitudine di utilizzo per un’estrema accuratezza del risultato; • speciale formulazione del coating per un’elevata risoluzione delle immagini, incluso l’utilizzo di retinatura stocastica; • particolare supporto elettrogranito con trattamento “High Grain Profile” per una maggiore versatilità in macchina da stampa; • bilanciamento ottimale tra acqua e inchiostro. LTH è già disponibile in tutti i formati e spessori.

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tecnologie anticontraffazione

Atlantic Zeiser

L’esterno corrisponde all’interno? Sistemi di sicurezza per medicinali per esser sicuri che all’interno ci sia ciò che è dichiarato sulla confezione L’Unione Europea e i principali produttori di farmaci hanno messo a punto un regolamento giuridico vincolante per contenere la produzione di farmaci contraffatti. In questa lotta per la prevenzione della falsificazione l’imballaggio del prodotto ha un ruolo essenziale e qui entra in gioco anche la stampa digitale industriale. Secondo la Commissione UE, ogni anno vengono sequestrati alle frontiere della Comunità Europea due milioni e mezzo di confezioni di farmaci contraffatti. Negli ultimi due anni i volumi si sono triplicati. La dogana tedesca nel 2009 ha stimato il valore dei farmaci contraffatti sequestrati in 11,5 milioni di euro, il 30% in più rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma una tendenza preoccupante. In questo caso, il valore è riferito solo “alla punta di un iceberg”, dal momento che solo una parte dei farmaci contraffatti disponibili in commercio viene scoperta e confiscata dalle autorità. Da uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) risulta che in certi mercati come Europa e Stati Uniti, finora ritenuti sicuri, il 10% di tutti i medicinali è contraffatto. Nella stessa Germania l’industria farmaceutica ha dichiarato che il 5% dei farmaci è contraffatto. I farmaci da prescrizione e i farmaci generici che vengono venduti tramite Internet e consegnati per posta costituiscono una parte importante di questo mercato. Secondo il leader mondiale nelle ricerche, informazioni e analisi di mercato AC Nielsen, il giro d’affari relativo al mercato della distribuzione dei farmaci su Internet l’anno scorso è quadruplicato. GfK (un’altra società di ricerche di mercato) ha rilevato che in Germania un farmaco ogni quattro viene venduto su Internet. E i risultati dopo acquisti di prova sono stati i seguenti: il 50% dei farmaci venduti su Internet tramite distributori illegali sono prodotti contraffatti. I sistemi di tracciabilità funzionano

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L’Associazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche (EFPIA) ha esaminato se le soluzioni di codifica e d’identificazione e tracciabilità funzionano, nel corso di un’indagine condotta nel settembre 2009 con un progetto pilota in Svezia. L’esame ha previsto la selezione di 25 farmaci, che sono stati dotati di un codice Data Matrix. Questo codice comprende il numero dell’articolo e del lotto,


“Oggi esistono le soluzioni in grado di far vincere la battaglia contro la contraffazione e la pirateria”

Per inserire le marcature speciali è importante utilizzare le giuste procedure nell’applicazione di codici di controllo che non possono essere contraffatti.

tecnologie anticontraffazione

la data di scadenza e un altro numero di serie. Le farmacie della zona di Stoccolma hanno verificato il codice con uno scanner al momento della vendita e della consegna dei farmaci ai clienti. I dati acquisiti sono stati confrontati in tempo reale con i dati di riferimento memorizzati in un database, verifica effettuata in pochi secondi. Se i dati acquisiti erano coerenti con i valori di riferimento, il prodotto veniva riconosciuto come originale. In poche settimane sono state controllate 100.000 confezioni di medicinali. Il test ha avuto successo e ha confermato che la tecnica funziona nella prassi commerciale quotidiana delle farmacie. Come funziona il meccanismo della contraffazione?

I metodi usati per la falsificazione sono molteplici, proprio come la gamma dei prodotti disponibili. Il principio di base è vendere con un marchio conosciuto un prodotto di qualità inferiore. Pertanto, i falsari devono eludere standard di qualità generalmente elevati nei processi di produzione e di fabbricazione e personale specializzato effettivamente necessario. La rinuncia alla qualità della produzione combinata con l’uso di materie prime più economiche e di bassa qualità consentono di ottenere costi più competitivi con un margine di guadagno considerevole. Infine, molte persone acquistano “il marchio” e prestano meno attenzione alle caratteristiche reali del prodotto. Relativamente ai prodotti farmaceutici e cosmetici si aggiunge un altro pericoloso elemento: la composizione del preparato o del prodotto. Purtroppo è molto comune la pratica di utilizzare prodotti riempitivi senza alcun effetto al posto di sostanze medicamentose costose o ingredienti più economici invece di sostanze cosmetiche di alta qualità. Per poter riconoscere le composizioni false sarebbero necessarie analisi chimiche nella catena di approvvigionamento del prodotto o effettuare queste analisi presso il punto vendita, ma sarebbe davvero un approccio utopistico per delle misure di anticontraffazione. Il mercato grigio ha un ruolo sempre più importante. La re-importazione illegale di farmaci per la cura dell’Aids dal Sudafrica verso l’Europa ha suscitato grande scalpore lo scorso anno. L’utilizzo per un anno del farmaco in questione costa in Germania circa 14.000 €. In Sudafrica, per curare un paziente per anno, sono disponibili solo 50 € per lo stesso farmaco. Una parte dei farmaci previsti per l’Africa e prodotti a condizioni favorevoli dalle case farmaceutiche vengono re-importate illegalmente in Europa e qui vendute a un prezzo in linea con il mercato tedesco. In questo modo i “re-importatori” ottengono guadagni astronomici. La confezione come prova di autenticità

L’imballaggio è dunque un fattore centrale nella lotta contro la contraffazione e la pirateria. Imballaggi di qualsiasi tipo offrono la possibilità di inserire marcature speciali per garantire tracciabilità e controllo del prodotto. Qui è importante uti-

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tecnologie anticontraffazione

I sistemi Atlantic Zeiser di stampa inkjet integrata permettono di produrre grafiche nitide e in modo affidabile e ad alta velocità direttamente sugli imballaggi.

lizzare le giuste procedure per applicare e utilizzare codici di controllo, che a loro volta non possono essere contraffatti. Sviluppi recenti consentono anche l’uso del materiale di imballaggio come prova di autenticità. Atlantic Zeiser ha sviluppato, nell’ambito della sua gamma di sistemi di verifica, la scansione della rugosità della superficie del materiale per esaminare in un certo senso il Dna dell’imballo, che permette una chiara identificazione dell’imballaggio. Quando si parla della sicurezza dalla falsificazione delle diverse marcature, sono fondamentali i costi per la marcatura, il monitoraggio e la revisione del prodotto. Per i produttori di farmaci e cosmetici la pressione dei costi è molto forte e ulteriori investimenti possono essere giustificati solo da argomentazioni valide. Le soluzioni attualmente sul mercato sono quindi valutate principalmente in base al costo. Etichettatura variabile nella stampa di imballaggi

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Ci sono due aree principali di opzioni per l’etichettatura anti-contraffazione che Atlantic Zeiser rende disponibili: la stampa diretta sugli imballaggi e l’uso di etichette stampate o etichette Rfid funzionali. Marcature stampate, come codici criptati Datamatrix, rappresentano le soluzioni meno costose, e comprendono tra gli altri anche il GS1-128, lo standard per codici a barre più usato in ambito aziendale. Questi codici garantiscono una sicurezza più che sufficiente. La stampa viene eseguita utilizzando soluzioni di stampa inkjet integrate come Omega o Delta, che producono grafiche nitide ad alta risoluzione, testo o codici con caratteri con una dimensione di due punti, in modo affidabile e ad alta velocità direttamente sugli imballaggi e sui prodotti. La variabilità e il cambiamento costante dei dati di stampa costituiscono un argomento a favore della stampa digitale: solo utilizzando sistemi inkjet è possibile stampare economicamente con questa frequenza di cambi lavoro. La stampa con inchiostri invisibili gioca un ruolo sempre più importante. Il fatto che non sia riconosciuta a occhio nudo offre un’ulteriore protezione contro la contraffazione. Nella produzione degli imballaggi è importante integrare e rendere funzionante ed efficace la tracciabilità dei dati all’interno di linee già esistenti, per arrivare a eseguire la personalizzazione all’ultimo stadio della fase produttiva. E questo è il motivo per cui la stampa digitale industriale, come quella offerta da Atlantic Zeiser con i suoi moduli di stampa estremamente compatti, si è specializzata proprio in questa applicazione. Questi moduli di integrazione comprendono le soluzioni di stampa Omega, Delta e Gamma per colori spot, stampa a colori in scala di grigi, stampa a colori, con unità di essiccazione, controller, dispositivi di verifica e inchiostri sviluppati internamente, che permettono di stampare su quasi ogni superficie (alluminio, cartone, foil, metallo, vetro). Mentre la verifica della produzione è di vitale importanza, l’informazione stampata deve essere perfettamente leggibile, in modo che la tracciatura del prodotto possa essere realmente garantita dal momento della spedizione fino al punto vendita. Sistemi di telecamere ad alte prestazioni, che sono collegati direttamente in serie con il modulo di stampa, svolgono questo compito e consentono una selezione immediata, anche in presenza di stampa difettosa e corrispondente post-produzione.


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interviste mercati

Philip Cullimore

“Dal vecchio al nuovo formaggio” Intervista a Philip Cullimore, managing director of Consumer and Commercial Business di Kodak EAMER In che modo Kodak ha diversificato il proprio business dopo aver sospeso la produzione di pellicole fotografiche? Avete mai letto il libro Chi ha spostato il mio formaggio? di Spencer Johnson? È una semplice parabola che rivela una profonda verità sul cambiamento. Una storia divertente e istruttiva su quattro personaggi, due topolini e due gnomi, che vivono in un labirinto e sono alla costante ricerca di un formaggio che li nutra e li faccia vivere felici. Il formaggio è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita: un buon lavoro, un rapporto d’amore, soldi, salute, serenità. Il labirinto è il luogo in cui cerchiamo quello che desideriamo: l’azienda in cui lavoriamo, la famiglia, la comunità in cui viviamo. Nella storia i personaggi si trovano ad affrontare dei cambiamenti inattesi. Alcuni di loro rifiutano il cambiamento e continuano a cercare il vecchio formaggio con le vecchie modalità, altri affrontano il mutamento con successo. Io penso che Kodak appartenga alla seconda schiera: esaurito il vecchio formaggio, ossia il business delle pellicole, nel 2001 la multinazionale ha dovuto cambiare modello di business e andare alla ricerca del nuovo formaggio, anche attraverso l’acquisizione di aziende, come Horsell, Polychrome, NexPress, Creo, Encad e Scitex Digital Printing. Con i proventi ricavati dal business ormai maturo delle pellicole abbiamo finanziato il nostro cambiamento. Il nuovo “formaggio” di Kodak oggi si concentra in 4 aree: inkjet per mercato consumer (stampanti inkjet); inkjet per mercato professionale (Prosper); imballaggio (Flexcel NX); workflow. L’ambizioso obiettivo è raggiungere un incremento del 40% in queste 4 aree entro la fine di quest’anno. In Europa siamo a buon punto e anche in Italia, dove Kodak ha un’elevata quota di mercato in diverse aree: il 70-75% nel consumer, 60-70% nelle pellicole, >40% nelle lastre CtP. La Prosper 5000 XL, la vostra inkjet a colori, crea grandi aspettative sul mercato, compreso quello italiano, ma qualcuno l’ha già paragonata a Godot, il personaggio teatrale che si fa attendere invano. A cosa sono legati questi ritardi nelle consegne sul mercato? Abbiamo deciso di focalizzarci inizialmente sul mercato del bianco e nero, in particolare quello dei libri, perché secondo noi è quello con maggiori potenzialità in questo momento. In Italia abbiamo appena venduto una Prosper 1000, b/n per l’appunto, a un cliente specializzato nella stampa di libri, che aveva già una Kodak Versamark VL e che ha deciso di smantellare il reparto offset. Inoltre abbiamo venduto le teste inkjet Prosper, le più veloci attualmente sul mercato per la personalizzazione degli stampati (300 m/min), all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, a Poligrafici Printing e siamo in trattative con alcuni importanti quotidiani. Per quanto riguarda il colore, dobbiamo ancora perfezionare dal punto di vista tecnologico la Prosper 5000 XL, soprattutto per quanto riguarda la messa a registro dei 4 colori di quadricromia. La macchina in questo momento va bene per la stampa transazionale (vedi installazione alla spagnola Serving Form), di libri (vedi la francese Sagim) e applicazioni di marketing e direct mail (l’inglese Howard Hunt). Comunque ogni cliente è un caso a sé. Entro la fine dell’anno sono previste altre due installazioni nel Regno Unito. Siamo convinti che questa tecnologia avrà un grande impatto e che si diffonderà ad altre applicazioni nell’industria grafica nei prossimi due o tre anni, ma preferiamo essere prudenti in questa fase di lancio della tecnologia. IPI 128/11

>segue a pag. 81

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Tre D

La nuova frontiera della comunicazione stampata lenticolare

Con H3D® System di Tre D la stampa segue la rivoluzione già in corso nel mondo dell’intrattenimento

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Progetti di sempre più alto livello artistico: 3 pareti con stampa lenticolare su disegno di Karim Rashid nella Metro di Napoli, una combinazione di effetti 3D + Moving, realizzata tramite un ambiente di modellazione 3D virtuale su una superficie di 250 m2. In alto, H3D System utilizzato nelle pensiline delle fermate dei mezzi, come la nuova campagna Nike, in collaborazione con Clear Channel.

Il mondo dell’intrattenimento continua la sua corsa verso la terza dimensione per fornire allo spettatore un’esperienza sempre più interattiva e coinvolgente. In questo ambito le nuove frontiere sono le tecnologie che permettono di ottenere la tridimensionalità sullo schermo senza l’utilizzo di occhiali specifici sfruttando la tecnologia lenticolare; basti pensare alla lastra lenticolare integrata nella nuova generazione degli ultimi modelli di televisori. È così che una tecnica antica ritorna a essere protagonista di una rivoluzione moderna. Chi non ricorda le figurine che cambiavano immagine muovendole? La nuova frontiera di comunicazione stampata lenticolare è l’H3D® System sviluppato da Tre D, un sistema di processi, software e materiali che permette di ottenere effetti di tridimensionalità e movimento di nuova generazione, ideali per adeguare la comunicazione stampata alla rivoluzione in corso nel mondo dell’intrattenimento. I nuovi materiali lenticolari, interamente riciclabili per una migliore ecosostenibilità, consentono di dare l’illusione della tridimensionalità con notevole profondità e nitidezza. La lastra lenticolare permette di far vedere all’occhio sinistro un’immagine diversa da quella vista dall’occhio destro, ricreando la parallasse e quindi l’illusione della tridimensionalità. L’osservatore ha la sensazione di poter toccare gli oggetti stampati, si ottiene così l’interazione tra l’osservatore e la stampa lenticolare facendola diventare un potente strumento da utilizzare in comunicazione. H3D® System permette inoltre di vedere immagini diverse al variare del punto di vista. Su questo principio si basano gli effetti come il Flip, cambio netto di più immagini, il Moving, minispot stampato, il Morphing, graduale trasformazione di un oggetto in un altro, e lo Zoom, ingrandimento di un particolare della scena. Gli effetti lenticolari H3D® System vengono scelti da sempre più clienti per la loro efficace comunicazione negli ambiti applicativi più disparati, dal promozionale a soluzioni di marketing innovativo. La nuova era di materiali permette di ottenere straordinari effetti lenticolari anche in fogli di plastica sottilissimi, ideali per realizzare nuovi inserti di riviste o copertine di giornali con gli effetti di dinamismo e tridimensionalità. La comunicazione Out of Home e gli allestimenti di stand, manifestazioni di piazza ed eventi arricchiscono le possibili applicazioni permettendo di utilizzare la tecnica lenticolare anche in questi ambiti.

Grafica da pavimento interattiva usata nella campagna Brioschi, che simula la frattura del pavimento al passaggio del consumatore causata dalla pesantezza di stomaco, invitandolo a una prova d’acquisto. Sopra, H3D System per una cartolina lenticolare preforata realizzata da Coop Svizzera, che regala valore aggiunto all’oggetto anche dopo aver speso il buono.

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eventi quotidiani

WAN-IFRA Italia 2011

Il futuro da costruire Questo il tema principale della XIV edizione del meeting che quest’anno si è tenuto a Firenze 18.000 prodotti editoriali, 15.000 siti on-line, 3.000 aziende di 120 diverse nazionalità unite per la difesa e la promozione della libertà di stampa e per il supporto alla crescita del settore della filiera della grafica e dell’informazione.

di SERGIO FACCHINI*

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Per questo e altri motivi etici e morali rivolti allo sviluppo industriale e tecnologico, l’Associazione mondiale degli editori di giornali (WAN) e IFRA, storicamente nota come organizzazione internazionale per le aziende editrici e stampatrici di prodotti di informazione stampati e on-line, si sono definitivamente unite in un’unica organizzazione WAN-IFRA “World Association of Newspapers and News Publisher”. La XIV edizione dell’annuale meeting in Italia, promossa e organizzata in collaborazione con le organizzazioni italiane FIEG e ASIG, ha raccolto la presenza attiva di oltre 250 partecipanti che non hanno solamente avuto modo di discutere, nel corso delle due giornate, sul tema “il futuro da costruire”, ma hanno anche potuto godere dell’incantevole visita privata serale alla Galleria degli Uffizi per poi passare, dopo un ottimo buffet offerto su una terrazza di Palazzo Vecchio, alla visita del “Corridoio del Vasari”, ovvero percorrere, insieme alle guide che hanno condotto i dieci gruppi in cui erano stati divisi, quel cammino di oltre 2,5 km che era stato creato per salvaguardare la nobile famiglia de Medici, in caso di eventuale fuga dal centro di Firenze oltre l’Arno, fino alle campagne retrostanti Palazzo Pitti. Giulio Dalla Chiesa, presidente ASIG, con il direttore generale FIEG Fabrizio Carotti, hanno dato il benvenuto ai partecipanti mettendo in risalto alcuni fattori salienti e importanti. Aristotele scrisse che “lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero”. Pertanto noi oggi, seguendo la spinta filosofica, dobbiamo agire per una produzione snella per ottenere maggiore produttività a costi ridotti. Ciò significa remare tutti insieme in un’unica direzione, ovvero far sì che la nostra filiera, dal ciclo produttivo delle materie prime fino alla distribuzione e commercializzazione del prodotto finito, rimanga unita e compatta. Per questo è in atto dallo scorso gennaio, ben espresso dal Congresso della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) un nuovo patto tra lettori, giornalisti e aziende editoriali che devono portare a una ripresa e ad un innovativo sviluppo tecnologico tale da richiamare sempre più i giovani alla fiducia verso la carta stampata in generale e verso i giornali quotidiani in particolare.


“Tutto può essere migliorato, riducendo sprechi e scarti in produzione” Manfred Werfel (WAN-IFRA)

eventi quotidiani

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, non ha voluto mancare a porgere un saluto e un augurio di buon lavoro a questo evento che vede annualmente riuniti i professionisti dell’industria dell’editoria e della stampa italiana. “Produzione snella”: idee e soluzioni per i centri stampa

www.ilpoligrafico.it

Manfred Werfel (deputy CEO WAN-IFRA), con i responsabili delle maggiori case costruttrici, dalla prestampa alla linea di uscita, ha dato vita a un interessante dibattito cercando di stabilire un nuovo “decalogo” di principi per ottimizzare il nostro prodotto in quanto non dobbiamo dimenticare che “tutto può essere migliorato” riducendo sprechi e scarti, come ha dimostrato la storia dello sviluppo della produzione industriale dagli inizi fino ad oggi. Infatti una critica al nostro settore è che negli ultimi vent’anni, a differenza di altri settori industriali, è rimasto statico e il prodotto che ancora oggi offriamo è sempre pressoché il medesimo. 1) Impegniamoci a meglio ascoltare con attenzione le voci provenienti dal mercato, dagli utilizzatori, per arrivare a fornire un servizio qualitativamente ineccepibile, competitivo e al prezzo giusto. 2) Impieghiamo e utilizziamo le migliori tecnologie disponibili e operiamo per mantenerle sempre in piena efficienza. 3) Motiviamo e aggiorniamo costantemente le forze produttive, il nostro staff, i nostri collaboratori verso una ricerca innovativa. 4) Se il mondo cambia, dobbiamo cambiare anche noi, le nostre abitudini, le nostre aziende. Siamo chiamati a realizzare carta stampata al meglio della qualità per renderla concorrenziale rispetto agli altri mezzi di comunicazione. 5) Stampa digitale personalizzata, stampa inkjet per piccole tirature localizzate per i giornali da far giungere anche alle piccole località o dedicata a soddisfare le richieste di piccole comunità. 6) Economia ed ecologia devono essere lo slogan per il nostro futuro. Non dimentichiamo che “leggere” un quotidiano cartaceo produce il 20% in meno di CO2 rispetto alla lettura del medesimo quotidiano on-line per 30 minuti, senza considerare poi i notevoli utilizzi domestici della carta fino al riciclo della stessa. 7) I libri e tutta la carta che abbiamo negli anni accumulato in casa e in cantina sono e saranno sempre riutilizzabili e correttamente riciclabili mentre tutti i cd, dischi e dischetti vari, cassette a nastro ecc., anch’essi da noi accumulati negli anni, non hanno la medesima possibilità di riutilizzo o recupero ecologico. 8) Dispositivi come iPhone o iPad rappresentano la nuova frontiera, ma ricordiamoci che, storicamente, possiamo affermare che i nuovi mezzi non hanno mai cancellato quelli precedentemente esistenti.

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eventi quotidiani

Alcuni relatori Giulio Dalla Chiesa (a sinistra), presidente ASIG, e Fabrizio Carotti, direttore generale FIEG, hanno dato il benvenuto ai partecipanti.

Alcuni dati statistici

Alberto di Giovanni, presidente dell’Osservatorio tecnico Carlo Lombardi, con l’ausilio e il supporto di Salvatore Curiale, direttore ASIG, evidenziano i dati raccolti e presentati all’interno dell’interessante Libro bianco 2011 sugli stabilimenti di stampa per quotidiani di cui una copia, ben stampata e rilegata in brossura, è stata consegnata a tutti i presenti. La prima indicazione riguarda la significativa attuale sovraccapacità produttiva del settore nel suo complesso, rispetto alla richiesta di reale diffusione e vendita delle copie stampate sul mercato. La laconica previsione dell’Osservatorio è che tra il 2017 e il 2040 termineranno le richieste di vendita dei quotidiani cartacei al mondo e per l’Italia la previsione è nel 2027. Poiché nessuno, o quasi, tra i presenti crede alle notizie della “fine del mondo”, tali affermazioni vengono contestate dalla platea che mette più in risalto la possibilità di adattamento e modifica che non la cancellazione totale. La seconda indicazione evidenziata dall’Osservatorio è relativa al “Contratto di Lavoro” e all’attuale non corretta applicazione degli stessi da parte del 30% dei centri stampa attualmente attivi sul territorio italiano per la stampa di quotidiani. Il numero attuale degli addetti si è ridotto a circa 5.800 unità e questo non permette più la salvaguardia e la sopravvivenza del Fondo Casella. Si richiede pertanto urgentemente una revisione generale dei Contratti di Lavoro per gli addetti alla stampa in modo tale da concentrare tutti in un solo “ibrido” che possa comprendere le esigenze sia dei lavoratori addetti ai quotidiani sia di tutti gli altri addetti alla stampa e confezione commerciale in genere. La crisi non è irreversibile

Nella seconda giornata i lavori e le discussioni continuano. Si dibatte ancora sui temi della stampa e della distribuzione capillare necessaria, della logistica, da meglio organizzare e coordinare, fino alla disanima delle possibilità da offrire alle varie fasce di lettori del XXI secolo e poi quali prodotti elaborare per le nuove generazioni che nascono e crescono con i sistemi digitali ormai in tasca, insieme al telefonino, che ormai non serve più per telefonare! Uno per tutti, Domenico Tudini, responsabile di Sport Network, si dichiara estremamente soddisfatto dei nuovi traguardi raggiunti con l’applicazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie in quanto i lettori possono crescere, dando loro modo di accedere facilmente alle informazioni. Quindi, a suo parere, non solo la crisi non è irreversibile ma anche il “declino non è ineluttabile”, quindi occorre continuare con grinta, interesse, passione e coraggio nello sviluppo e applicazione delle nuove tecnologie. Le varie sessioni di questa XIV edizione si concludono con l’ultimo dibattito in una tavola rotonda sulla “Pubblicità stampata e digitale” dove sono chiamati a farne parte i rappresentanti delle varie società concessionarie presenti. *Funzionario dell’AICQ - Associazione Italiana per il Controllo della Qualità

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digitale comunicazione d’ImpREsA

grande formato

Versatilità alla base del successo

La HP Scitex FB7500 Press guida la crescita e la trasformazione del business

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La sostituzione delle testine può essere effettuata dall’operatore in meno di dieci minuti e, grazie a un processo di calibrazione intuitivo, i tempi morti sono ridotti al minimo. Le tecnologie HP non vengono, tuttavia, sviluppate come elementi isolati e la HP Scitex FB7500 Press è un buon esempio dell’approccio di HP nello sviluppo dei prodotti. In abbinamento al sistema di stampa e alle testine X2, HP ha infatti messo a punto gli inchiostri UV in modo da garantire un’elevata resistenza all’abrasione e all’acqua, ma anche un’adesione ottimale così da ridurre in modo significativo gli effetti di flaking e chipping (disgregazione e frammentazione) che si verificano quando gli inchiostri UV vengono stampati su supporti successivamente piegati. La qualità dell’immagine si pensa spesso sia correlata alla velocità della macchina, ma in realtà i miglioramenti continui apportati alla HP Scitex FB7500 Press hanno permesso ai clienti di tutto il mondo

di stampare oltre il 60% dei lavori a una velocità di 48 fogli/ora in formato pieno (POP 48 mode) o 70 fogli/ ora in formato pieno (Production 70 mode) e oltre2. Dalla serigrafia al digitale Mentre i vantaggi legati alla stampa digitale di grande formato sono ampiamente conosciuti nel settore dell’insegnistica e dei display, la versatilità della produzione e il potenziale per la creazione del business non sempre vengono apprezzati del tutto. L’evoluzione dei sistemi di stampa digitale di grande formato ha coinciso con i cambiamenti nelle strategie e nelle tecniche di marketing. I brand manager internazionali sono alla ricerca di elevata qualità, ripetibilità del brand, grande impatto visivo, cambiamenti del contenuto più frequenti e indirizzati a un target più mirato. Tirature più basse sono una conseguenza logica di queste nuove esigenze e i serigrafi subiscono pressioni dal punto di vista del tempo di realizzazione e dei costi IPI 128/11

La crescente popolarità degli inchiostri UV nelle applicazioni industriali ha coinciso con lo sviluppo delle tecnologie di stampa digitale di grande formato, come pure delle nuove esigenze dei brand owner e dei responsabili marketing e pubblicità. Il lancio della HP Scitex FB7500 Press nel 2008 può essere considerato una pietra miliare nella stampa digitale di grande formato, nonché un elemento che ha accelerato la migrazione della stampa convenzionale verso quella digitale. La gestione avanzata dei materiali, la versatilità dei supporti e una nuova tecnologia delle testine di stampa hanno reso la HP Scitex FB7500 Press molto interessante agli occhi degli stampatori in tutto il mondo. La HP Scitex FB7500 Press è il primo sistema di stampa a utilizzare le testine HP Scitex X2 basate su tecnologia piezoelettrica drop-ondemand. Le teste X2 offrono una manutenzione completamente automatica, elevata produttività – con una frequenza di emissione gocce pari a 20 kHz – assicurando un’elevata copertura di inchiostro con velocità fino a 95 fogli all’ora in formato pieno (1,6x3,2 m) o 500 mq/h1.


comunicazione d’ImpREsA

per stare al passo con il lavoro e conservare il proprio business. La stampa digitale di grande formato è in grado di soddisfare queste esigenze, ma ora la domanda che si pongono i serigrafi è: “Qual è la macchina da stampa più adatta per nostro business?”. La FB7500 ha aumentato il punto di pareggio3 (secondo i dati registrati dai clienti HP Scitex FB7500) tra serigrafia, offset e produzione digitale, consentendo agli stampatori di far convergere più lavori sul digitale ed esplorare parecchie nuove opportunità di sviluppo. I service di stampa che hanno sia apparecchiature tradizionali sia digitali sono in grado di trarre il meglio dalla FB7500. Questo permette di trasferire le piccole-medie tirature alla macchina da stampa digitale – anche i lavori di POP/POS che arrivano all’ultimo momento e in tirature on-demand – così le apparecchiature analogiche e permettendo all’azienda di raggiungere una migliore efficienza produttiva. E con la migliore capacità produttiva offerta dalla FB7500, la domanda per chi stampa cambia da: “Come posso migliorare l’efficienza produttiva e avvantaggiarmi della diminuzione dei costi?” a “Quali nuovi servizi di stampa posso sviluppare con la mia macchina da stampa digitale?”.

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Nuovi mercati e servizi Mentre gli stampatori PSP di segnaletica e display che si avvicinano al digitale lo fanno in genere per stam-

pare lavori che già producono, in realtà possono aprirsi a nuovi mercati e nuovi clienti grazie a servizi di alto valore quali la stampa di dati variabili (VDP) o Web-to-Print (W2P), usando semplicemente le loro stampanti per altre applicazioni. Con la FB7500 è possibile stampare su un’ampia varietà di supporti – ed aprire così nuovi mercati – comprendenti cartone ondulato, cartone, cartone espanso, cartoncino, carta, supporti sintetici e vinile adesivo. La HP Scitex FB7500 racchiude molte innovazioni brevettate comprendenti un sistema di aspirazione a 6 zone, concepito per tenere ben fermo il supporto, persino quelli difficili da caricare e gestire come ad esempio l’ondulato e la carta. La tecnologia che consente di gestire in maniera efficiente la coda di lavori in basse tirature (anche di una copia sola) è in grado gestire la stampa di dati variabili, propo-

nendo così ai clienti varie versioni dello stampato (Versioning). Con il software HP SmartStream Designer si possono gestire lavori con una quantità elevata di dati variabili, velocemente, in maniera economica e con il minimo intervento da parte dell’operatore. Le soluzioni W2P consentono di sfruttare un flusso basato sul web. Pur non essendo il W2P una tecnologia diffusa nel mercato della segnaletica e display, rappresenta un’area ad alto potenziale di crescita. Il JDF consente di tracciare i lavori, gestirne il flusso e la programmazione, dalla creazione del file fino alla consegna e alla fatturazione, aiutando non solo a snellire la produzione ma anche ad aumentarne la capacità. Per gli stampatori questo si traduce in un miglioramento del livello competitivo e un potenziale aumento dei margini. La HP Scitex FB7500 non solo offre la qualità e gli standard di produzione che il mercato della stampa richiede, ma diventa anche la soluzione “vincente” per trasformare e incrementare il business. NOTE 1 Sul formato foglio 165x310 cm, incluso il ciclo di carico e scarico del materiale. 2 Secondo i dati di utilizzo raccolti dai clienti HP Scitex FB7500. 3 Il punto sotto il quale la produzione digitale è più conveniente rispetto alla tradizionale.

http://www8.hp.com/it/it/ home.html

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eventi stampa offset

ContiTech

100mo compleanno per il caucciù Al Conti-Air Symposium, focus su offset heatset e festeggiamenti per i cento anni dei caucciù da stampa ContiTech. È stato recentemente celebrato il centenario della fondazione ufficiale degli stabilimenti di lavorazione della gomma, ovvero della trasformazione del “Caoutchouc” naturale

di SERGIO FACCHINI*

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*Funzionario AICQ (Associazione Italiana per il Controllo della Qualità Industriale) IPI 128/11

Thomas Perkovic, direttore generale della ContiTech Elastomer Coatings.

per la produzione dei materiali gommosi necessari all’industria meccanica e farmaceutica, fino alla specializzazione per i pneumatici auto e i caucciù per le macchine da stampa offset. In realtà l’attività aveva avuto inizio, in modo artigianale, nel 1871, ma solo nel 1911, con l’apertura in Germania di un grande nuovo stabilimento nella nascente zona industriale di Hannover, è stata certificata, con documento tuttora esistente, la creazione del “first elastic printing blanket”. Ovvero era nata l’applicazione tecnologica per la stampa indiretta con l’utilizzo del caucciù per il trasferimento dell’immagine dal cilindro di stampa alla carta. Recentemente la nuova tecnologia innovativa dei caucciù “metal-back”, ovvero con l’applicazione di una lastrina metallica sul fondo, utilizzata ormai su tante nuove macchine da stampa sia a foglio che a bobina, ha prodotto una nuova spinta sul mercato e ha nuovamente aperto tante possibilità di sviluppo alla ContiTech, che continua comunque a fornire anche i caucciù tradizionali. La divisione ContiTech, che fa capo al Gruppo Continental ed è rappresentata in Italia da Samor Italia, occupa oggi oltre 300 persone. Il lavoro svolto dallo stabilimento a Northeim, in Germania, è ancora molto poco automatizzato in quanto la lavorazione e trasformazione del “caoutchouc” naturale in prodotto industriale finito richiede necessariamente la continua attenzione e lavorazione manuale del personale addetto alla produzione. Al simposio, dopo la presentazione generale e il saluto da parte di Thomas Perkovic, direttore generale della ContiTech Elastomer Coatings, il grande e numeroso gruppo (circa 200 persone) è stato separato in due sale differenti per ragioni di lingua. Si è così potuto parlare e discutere non solo dei caucciù, ma di tutte le tecnologie necessarie e innovative che ruotano attorno alla stampa offset moderna: • i rulli di bagnatura e trasporto dell’inchiostro che necessitano a loro volta di un’attenta e precisa gommatura con lavorazioni altamente specialistiche; • misure e controlli da effettuare per mantenere in efficienza la macchina e utilizzare al meglio sia i rulli che i caucciù, allungandone al massimo la vita; • le lastre e gli inchiostri: discussione aperta con Stefan Kull della Kodak e con Fabian Kohn della Siegwerk; • la realtà commerciale, lo sviluppo del mercato, le aspettative positive di sviluppo per i prossimi anni.



comunicazione d’ImpREsA

stampa digitale

Meteor DP 8700, digitale con formato da offset

Un formato fuori dal comune La Meteor DP8700 si basa sulla tecnologia elettrofotografica ed è in grado di stampare – nella versione XL – fino al formato 33x102, unica tra le sue concorrenti che si fermano a una larghezza di 55 cm. Per consentire una piena stabilità con un formato così importante, la macchina viene alimentata con un vero e proprio mettifoglio – tipico delle macchine da stampa tradizionali – che

LA SCHEDA

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C.S.C. Grafica di Guidonia, specializzato nella stampa offset a foglio, ha aggiunto al proprio parco macchine una Meteor DP 60 PRO. Un tassello in più che consente alla società di produrre basse tirature di qualità in modo economico. Così, accanto ai sofisticati volumi d’arte e di preziosi, e ai lavori di cartotecnica (cartelli vetrina, espositori, scatole ed astucci) e ai prodotti editoriali, la società affianca una produzione più flessibile e rapida in linea con l’esigenza crescente di tirature sempre più brevi.

La Meteor DP8700 della MGI. Sotto, alcuni esempi di lavori realizzati da C.S.C. Grafica con la Meteor DP 60 Pro recentemente installata.

consente una maggiore precisione di registro (+/- 0,2 mm). Ma il formato non è l’unico “plus” di questa macchina in grado di stampare indifferentemente carta (da 70 a 350 gr.) e supporti plastici (fino a 400 micron) che non necessitano di pre-trattamento. Meteor DP8700 è dotata di spettrofotometro e densitometro per una migliore stabilità del colore e utilizza toner senza silicone, spesso causa di viraggio del colore nel corso della laminazione. Il processo di stampa viene controllato nel minimo dettaglio: l’operatore crea facilmente un profilo del processo: per ogni singolo supporto, carta o plastica, crea un database dove vengono inseriti tutti i dati relativi al trasferimento dell’immagine, ai valori di cottura del supporto ecc. La macchina è dotata anche di un sistema di asciugatura a raggi infrarossi, brevetto di MGI, che elimina l’umidità dal supporto in entrata e di un sistema di riduzione delle vibrazioni per contrastare l’odioso fenomeno del bending. Meteor DP8700 stampa a una velocità di 4280 fogli A4/ora a 3600 dpi; dotata di Rip Fiery versione 9 e di una serie di retini, tra cui lo stocastico, garantisce una stampa di qualità anche nella riproduzione dei dettagli più fini.

Top Ink distributore esclusivo per l’Italia La società di Carmignano (Prato) distribuisce dallo scorso anno in esclusiva per l’Italia tutta la linea completa delle attrezzature MGI e ha già messo a segno un soddisfacente numero di installazioni della Meteor DP8700 su tutto il territorio nazionale. Presente con due sedi anche a Bologna e a Roma, Top Ink può contare su un’organizzazione logistica capillare e rapida. Competenza e professionalità, frutto di una lunga esperienza nel settore grafico, consentono allo staff di proporre soluzioni tecnologiche di alto livello e un’offerta globale basata su tecnologia, materiali e assistenza per tutto il processo produttivo, dalla prestampa fino al post-stampa. www.topink.it IPI 128/11

Nell’affollato panorama di macchine da stampa digitale comincia a farsi spazio la Meteor DP8700 del produttore francese MGI. Nata come produttrice di macchine per le carte di credito la società d’oltralpe, presente oggi in 50 paesi, e con sedi oltre che a Parigi anche negli USA e a Singapore, ha capitalizzato il proprio know how per costruire una vera e propria linea di stampa completa che, oltre alla macchina, può contare su una serie di attrezzature per la finitura: dal plotter di taglio alla piegatrice, dalla verniciatrice alla laminatrice per le carte plastiche.



NEWS

notizie dalle aziende

Cucitrici a filo refe

La nuova Universe Sewing da Meccanotecnica

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e allo stesso tempo garantisce la medesima qualità dei metodi tradizionali di cucitura. Il gruppo piega, accavalla e cuce fogli piani provenienti da macchine da stampa digitale. I fogli vengono piegati in quartini e accavallati; la segnatura aperta su tre lati viene quindi cucita formando un blocco libro. Grazie al concetto modulare, il gruppo può essere personalizzato in modo da rispondere alle necessità di ogni cliente nell’ambito della stampa di produzione. Ad esempio, può essere dotato di un alimentatore a segnature in modo da consentire la cucitura combinata di fogli da stampa digitale con segnature provenienti da

stampa offset. D’altra parte il gruppo può essere utilizzato alla stregua di una cucitrice tradizionale. A richiesta Universe Sewing viene attrezzato con controlli di qualità quali il codice a barre e il lettore di tacca. Sempre molto attenta ai dettagli, Meccanotecni-

ca offre anche dispositivi ergonomici quali il carico della pila mezzo pallet che semplifica ulteriormente la gestione della carta da parte dell’operatore.

Con il lancio di questa nuova linea, Meccanotecnica rende disponibile la tecnologia della cucitura a filo refe a una più ampia gamma di clienti nell’ambito del “book on demand”.

Meccanotecnica, Tel. 035.585185 www.meccatec.it Servizio lettori n. 1

stampa UV LED

stampa elettrofotografica

La stampa in rilievo firmata Mimaki sorprende al tatto

Le soluzioni nate dalla collaborazione tra Canon e Océ

Le stampe in rilievo realizzate con i sistemi della famiglia UV LED di Mimaki catturano l’attenzione, anche dei più distratti. La multinazionale giapponese, rappresentata in Italia dall’importatore esclusivo Bompan, assicura effetti ancora più accattivanti, vibranti ed emozionanti grazie alla nuova vernice trasparente. Una proposta che amplia ulteriormente l’offerta di inchiostri Mimaki, moltiplicando le possibilità creative della più ampia gamma di soluzioni UV LED. Montata su UJF-3042, la prima flatbed da tavolo UV LED presentata sul mercato, la vernice trasparente potenzia le possibilità di personalizzazione on demand di tantissimi oggetti e materiali per un’esperienza di lavoro tutta all’insegna dell’estro.

Canon Europe e Océ hanno annunciato due novità, sviluppate congiuntamente dai reparti Ricerca&Sviluppo. La nuova linea Océ VarioPrint DP in b/n e Canon imageRUNNER Advance C9000S PRO per il segmento light production a colori. Océ VarioPrint 95-105-120-135 sono sistemi di stampa a foglio, risultato dell’integrazione della tecnologia di stampa Océ, motore e controller, con le soluzioni di scansione e di finitura di Canon. La nuova C9000S PRO (nella foto sotto) integra la tecnologia colore di Canon con il controller Océ PRISMAsync.

Canon Italia, Tel. 0282481 Servizio lettori n. 3

Bompan, Tel. 0331.81971 Servizio lettori n. 2

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La stampa digitale è oggi al centro dell’attenzione di tutto il settore delle arti grafiche grazie al suo rapido e continuo sviluppo. Di pari passo sta crescendo la domanda per una confezione di alta qualità dei prodotti stampati in digitale. Meccanotecnica ha quindi deciso si sviluppare Universe Sewing, una soluzione all’interno del più ampio programma Universe Digitaline, la linea completa per la confezione di libri finiti partendo semplicemente da fogli stampati in digitale. Il gruppo di cucitura Universe Sewing consente la confezione automatica a filo refe di basse tirature in modo razionale ed economico


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Grazie all'alimentazione combinata di segnature e fogli singoli provenienti da stampa digitale, la macchina produce blocchi libro personalizzati cuciti a filo refe, secondo sequenze programmabili e controllabili

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new range


NEWS

notizie dalle aziende

grande formato

Fujifilm Acuity LED 1600 sbarca al Viscom di Milano Dopo la sua prima apparizione in Europa a Viscom Germany, l’innovativa soluzione di stampa wide format Acuity LED 1600 sarà presente sullo stand Fujifilm a Viscom Italia (dal 3 al 5 novembre, Quartiere Rho, Fiera Milano). Si tratta di un sistema di stampa inkjet UV dotata di una sorgente luminosa a LED per l’essiccazione degli inchiostri che garantisce lunga durata e ridotti consumi energetici. In grado di gestire materiali rigidi e flessibili fino a 13 mm di spessore e con larghezza pari a 1.610 mm, questa piattaforma è ideale per la produzio-

ne di poster, materiale per il punto vendita e l’allestimento di vetrine. Acuity LED 1600 offre un’eccezionale qualità d’immagine e incorpora la tecnologia proprietaria Fast Accurate Marking, che consente una produttività pari a 20 m2/ora. Forte di veloci e precise testine di stampa, il sistema è dotato di otto colori: cyan, magenta, giallo, nero, cyan chiaro (light), magenta chiaro (light), bianco opaco e vernice trasparente. Inoltre, la tecnologia Curing Control controlla il profilo di essiccazione dell’inchiostro in funzione del supporto da stampare, migliorando

la compatibilità con il supporto stesso. Acuity LED 1600 consente così un’ampia riproduzione della gamma colore e una gradazione uniforme, mentre la migliore aderenza dell’inchiostro aumenta la gamma di materiali stampabili. La macchina è fornita con il software Spot Color Matching, capace

di generare automaticamente tabelle di confronto colore per l’esatta riproduzione delle stampe.

Fujifilm Italia, Tel. 02929741

La combinazione degli inchiostri normali con quelli light permette di produrre stampe lucide dalla finitura superiore e la possibilità di applicare in un solo passaggio diversi colori insieme alla vernice trasparente accresce l’efficienza produttiva.

Servizio lettori n. 4

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Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

uomini&aziende stampa offset

Grafiche Femia

“Una realtà che si muove” Attenzione verso il green Grafiche Femia è anche fortemente orientata verso tecnologie green con l’installazione di un impianto fotovoltaico, l’utilizzo di prodotti a base vegetale e di inchiostri con un basso tasso di odore e migrazione.

Fondata negli anni ‘50 a Marina di Gioiosa Jonica (RC) da Rocco Femia, nonno di Rocco, 33 anni, laurea in economia, oggi terza generazione e responsabile produzione di Grafiche Femia, l’azienda quando nasce si chiama Grafica Jonica ed è una piccola tipografia che stampa prevalentemente lavori per la Pubblica Amministrazione. Gli anni ‘80 segnano la prima, importante tappa di crescita voluta dal papà di Rocco, Francesco, che amplia il ventaglio di servizi spingendosi nella stampa commerciale e mettendo così le basi della Grafiche Femia di oggi. La fine degli anni ‘90 coincide poi con importanti investimenti nel settore della cartotecnica con l’installazione di macchine fustellatrici, accoppiatrici, plastificatrici ecc. Ma il passo strategico avviene nel 2002 quando Femia rileva un’azienda di Perugia, Boxline, dedicata esclusivamente alla cartotecnica, e tramite la quale può rispondere alle esigenze di clienti da tutta Italia e che richiedono la stampa di astucci in cartoncino teso e accoppiato micro-onda, espositori da banco e da terra. Con Boxline, Grafiche Femia conta oggi una cinquantina di dipendenti e un fatturato che si aggira sui 7 milioni. Oltre al packaging, il business dell’azienda comprende anche la stampa commerciale piana e a bobina di depliant, brochure, cataloghi, etichette, lavori speciali in esacromia ecc. Una tipologia di stampati per i quali è fondamentale combinare un’alta velocità produttiva a una qualità altrettanto elevata. «Nel nostro lavoro curiamo in maniera quasi maniacale la riproduzione dei colori perché questo, insieme alla velocità e alla cultura del servizio, ci ha permesso di acquisire clienti importanti», sottolinea Femia. E sono state proprio le esigenze sempre più pressanti in termini di velocità a far decidere Grafiche Femia per una nuova macchina da stampa. «Con l’ingresso della Speedmaster CD 102 6LX siamo riusciti a passare da due turni a uno e mezzo, grazie agli avviamenti molto rapidi, sia in termini di risposta della macchina alle varie differenze cromatiche dei lavori - con un efficiente collegamento alla prestampa - sia per la flessibilità offerta nel cambio degli spessori, passando agilmente da 65 a 500 grammi. E sempre con la qualità che ricerchiamo. Eravamo già molto soddisfatti delle altre due Speedmaster 35x50 a 2 colori, ma oggi con la nuova Speedmaster abbiamo constatato che Heidelberg ha compiuto ulteriori progressi. Ad esempio siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla tecnologia del mettifoglio ulteriormente perfezionata e dall’accesso ai gruppi stampa che ora risulta molto più facile».

Il claim di Grafiche Femia coincide totalmente con il principio che anima l’azienda. Non solo per il coraggio di aprirsi a nuovi mercati, ma anche per la continua volontà a investire. Come nel caso della nuova Speedmaster CD 102-6LX a 6 colori con verniciatura, installata lo scorso maggio.

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di VANNA PIZZETTI

«Il risparmio sui tempi ci ha permesso di essere più tempestivi nelle consegne dei lavori». Rocco Femia, responsabile produzione.

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Formazione L’avvio del “nuovo Rinascimento”

Il tradizionale appuntamento con il consulente commerciale ed esperto di formazione che analizza di volta in volta varie tematiche aziendali relative a marketing, organizzazione e management.

Old Economy, New Economy, Next Economy: tre modi di pensare, agire, investire, competere per uscire dal “mare magnum” della crisi. Il settore grafico sta attraversando un periodo particolarmente critico e questo a causa di molteplici fattori che vanno da quelli di carattere tecnologico ed economico a quelli legati alla dimensione e al consumo. Tutti argomenti ampiamente dibattuti nelle riviste di settore, nei convegni, nei confronti tra addetti, fornitori e interlocutori internazionali. Ma fornire una chiave di lettura non è sufficiente ad avviare quel processo di acquisizione di consapevolezza che porta alla decisione di modificare la situazione attuale in una più soddisfacente e l’incertezza degli imprenditori regna sovrana. A poco servono le prese di posizione di importanti esponenti del mondo imprenditoriale, le promesse del Governo di avviare a breve programmi di sviluppo e iniziative di crescita, il ricorso diffuso agli ammortizzatori sociali, la richiesta di apertura di tavoli di confronto da parte di amministrazioni locali, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria: la situazione per gli imprenditori e le imprese del settore grafico è critica... e resta tale!

di CLAUDIO DELLA ROSSA

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Il termometro che segna l’allarme rosso è, a mio avviso, generato da questi 5 fattori: 1. Lo scenario domanda-offerta e la diminuzione delle tirature. 2. L’incremento degli strumenti di stampa negli uf-


formazione gestione aziendale

“Dobbiamo pensare al futuro, a quello che sarà la Next Economy, che forse potrà darci speranze e prospettive”

fici, negli studi professionali e nelle piccole utenze domestiche (tutti si stampano tutto). 3. L’espansione dei mezzi della “nuova comunicazione” quali e-book ed e-paper. 4. La crescita dell’obsolescenza dei sistemi di stampa tradizionali e l’impossibilità per molte imprese di procedere con gli investimenti necessari. 5. La piccola dimensione delle aziende grafiche italiane: “piccolo è bello” solo se è specializzato. Qualche spiraglio positivo non manca per le imprese - come dimostrano gli operatori del packaging - che lavorano con i brand della moda e del lusso, le imprese che si sono sapute strutturare nel “print on demand”, coloro che hanno investito nell’export verso i mercati più promettenti con prodotti-servizi ineccepibili. Ma queste imprese rappresentano l’avanguardia, dei veri e propri fenomeni in un sistema economico che vede la presenza di molti “spettatori” e pochi “protagonisti”, che obbliga gli imprenditori a controllare costantemente i conti, a dedicare più tempo alle emergenze quotidiane che allo sviluppo di nuovi business. In sintesi, molti hanno la percezione che la nostra società dei consumi sembra aver abbandonato del tutto la ragione, facendo rimpiangere la Old Economy, quando cioè le regole del gioco erano chiare e gli spazi di mercato potevano essere occupati con i fattori tradizionali del marketing mix, investendo sulle tecnologie, nel servizio, nelle competenze e nelle risorse umane. Tuttavia non pochi imprenditori hanno ancora in mente questi modelli di gestione del passato, dove la tradizione assumeva un peso rilevante, l’innovazione dei prodotti era limitata, il fattore costi era poco presidiato e la funzione commerciale poco strutturata. La sferzata della New Economy

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Alla fine degli anni ‘80 in Italia cominciarono ad arrivare i primi segnali della globalizzazione, con la discesa in massa delle grandi aziende europee e orientali nel settore auto, nell’elettronica di consumo, nella distribuzione, con la nascita e la diffusione di brand

globali, con le prime delocalizzazioni e terziarizzazioni delle attività non strategiche. Il motto GLOCAL (pensa globalmente e agisci localmente), il “piccolo è bello”, il modello della flessibilità delle imprese e un sistema economico competitivo hanno generato in questi anni un significativo periodo di crescita, dei mercati e delle imprese, con conseguenze positive per imprenditori e società. Gli aspetti negativi della New Economy si sono percepiti dopo l’avvento dell’Euro che, proposto come volano di una crescita infinita, ha dimostrato i suoi limiti, favorendo l’espansione del settore terziario, avviando in Italia processi di deindustrializzazione, l’assunzione di un maggior peso della componente finanziaria, non poche “bolle speculative” e un generalizzato incremento dei costi per le imprese e le famiglie. La New Economy ha messo in crisi non poche aziende grafiche, obbligate a investimenti importanti nei sistemi di gestione, nello sviluppo del web, nelle nuove tecnologie digitali, nella acquisizione della nuova clientela: tutto ciò con mezzi propri perché il ricorso al credito è stato reso molto esoso da un sistema bancario che tiene ancora oggi i “cordoni della borsa” molto stretti. Inoltre la globalizzazione ha visto affacciarsi sul mercato domestico competitor internazionali agguerriti e, nel settore della stampa, la ricerca di fornitori in Estremo Oriente, in assoluto dispregio delle tante piccole e grandi eccellenze presenti in Italia. A titolo di esempio, il nostro Touring Club Italiano, che da sempre si fa portatore dei valori, della peculiarità e delle tradizioni delle nostre terre verso i lettori dei suoi libri, delle guide e della rivista mensile, non si fa alcuno scrupolo a far stampare le sue guide in Cina, dimostrando così di predicare bene e razzolare male, pur fregiandosi di un marchio di italianità. E il peso della globalizzazione nei nostri comportamenti è misurato dal valore dei brand internazionali, che condizionano ampiamente le nostre scelte, facendoci innamorare così tanto di un prodotto a marchio, da ignorare prezzo e convenienza e non prendere in considerazione prodotti alternativi.

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formazione gestione aziendale

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Quali sono i “rottami” che la Old Economy ci ha lasciato in eredità nella nostra azienda grafica: siamo diventati antiquari o collezionisti di strumenti, tecnologie, prodotti che ormai possono star bene solo in un museo? Perché?

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La New Economy ha accelerato il progresso delle tecnologie dell’informazione: gli investimenti sostenuti in questo ambito sono stati ripagati in efficienza e produttività?

Quale peso e considerazione hanno gli aspetti etici e i valori professionali e comportamentali nell’ambito della sua azienda?

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La sostenibilità finanziaria dell’impresa grafica è garantita dall’equilibrio fra investimenti e margini di contribuzione; come si sono modificati questi parametri negli ultimi anni? E in particolare nella sua impresa?

Gli americani hanno all’Assemblea e Convegno coniato diilfine motto 2009, “loyalty riferisce beyond alcuni dati sintetici: reason”, cioè “fedeltà a fronte oltredila un ragione”, calo dei e i manager consumi tronei primiper vano 9 mesi le loro delimprese 2009 dell’8,3%, più comodo la previsione e meno rischioper il settore so investire etichette e operare autoadesive su un brand è per una piuttosto stabilizzazione che sulla nel 2010eeSviluppo. Ricerca una modesta ripresa nel 2011. Il tasso medio di crescita Questo insegnadelmolto quinquennio a tutti noi, 2008/2013 ci fa comprendere è stimato tra lo 0,5 quanto siamo e l’1%. statiVeramente manipolatimodesto dai mass-media, se paragonato finanagli andamenti ziati dalle imprese cuimultinazionali. si era abituati. Questo significa Dunque l’epoca per dellaleNew aziende Economy adeguare stalavoltando propria produzione pagina, cone mercati la propriasempre organizzazione più allineati alle nuove e saturi, esigenze che emergono l’accelerazione e l’esplosione dall’analisi delle degli tecnologie scenari sui dell’invari comparti produttivi. formazione, la crescita Addelle esempio società la crescita di servizi del settoe del re manifatturiero terziario (sempre per meno il prossimo avanzatobiennio e sempre è stimata più buroin un +1,6%,edove cratizzato blindato i comparti nella conservazione più attivi saranno di se quelli stesso) del elargo le istanze consumo, di protesta della farmaceutica degli “indignados” e industria e disillusi alimentare. Ridim dalla politica.Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la propria organizzazione alle Le conseguenze di questo sviluppo convulso che nuove emergono degli scenaoggi ci esigenze portiamoche in eredità dalledall’analisi Old e New Economy ri sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita sono molteplici: una diffusa disoccupazione, sopratdel settore manifatturiero il prossimo biennio è tutto giovanile, costi dellaper burocrazia insostenibili, stimata in un +1,6%, dove iabnorme compartiche piùpeserà attivi per saun indebitamento pubblico ranno quelli del largo consumo, della farmaceutica anni sulle nuove generazioni, la mancanza di risorsee industria alimentare. Ridim Questo significaitaliane per le da investire in innovazione, poche aziende aziende la propria produzione e ladel propria di peso adeguare internazionale (sul report annuale Best organizzazione alle si nuove che Top emergono Global Brands 2011 vede esigenze che tra i 100 Brand dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. mondiali solo 3 sono italiani: Gucci 39°, Armani 93°e Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il Ferrari 99° posto!), carcasse industriali e capannoni prossimo biennio è stimata in unrisultato +1,6%, dove i comvuoti, detriti di ogni genere come di politiche parti più attivi saranno quelli del largo consumo, della ambientali sbagliate, infrastrutture carenti... e l’elenco farmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo potrebbe continuare. significa per le aziende produzioMa dobbiamo pensareadeguare al futuro,laa propria quello che sarà la ne e laEconomy, propria organizzazione nuove esigenze che Next che forse potràalle darci fin d’ora speranemergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti ze e prospettive. produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatLa Next le aziende turiero perEconomy il prossimo e biennio è stimatagrafiche in un +1,6%, Gli studi macroeconomici di mega-trend doveultimi i comparti più attivi sarannoe quelli del largo hanno individuato alcuni caratteri della alimentare. Next Ecoconsumo, della farmaceutica e industria nomy, qualisignifica si incominciano a percepire i caratRidim dei Questo per le aziende adeguare la teri di quello che potrebbe diventare un nuovo “Ripropria produzione e la propria organizzazione alle nascimento”: grosse, ma collegatedegli al periodo nuove esigenzeparole che emergono dall’analisi scenadel dove la produttivi. piccola dimensione, la tradizione, ri suipassato vari comparti Ad esempio la crescita ildelradicamento sul territorio, culturali settore manifatturiero perleilvalenze prossimo biennioe ilè patrimonio esperienziale furono in gradopiù di attivi generare stimata in un +1,6%, dove i comparti saeccellenze e sistemi riconosciuti unici dal mon-e ranno quelli del largo consumo, come della farmaceutica do intero. alimentare. Ridim Questo significa per le industria aziende e lasua propria La nuovaadeguare economialaèpropria sempreproduzione più “glocal”. La forza organizzazione alle nuove esigenze che emergono sta nel recuperare risorse difficilmente clonabili, prodall’analisi degli scenariqualitativi sui vari comparti fessionalità e standard elevati e,produttivi. grazie al Ad esempio la crescitadidelpotersi settoreconfrontare manifatturiero web, nella possibilità conper sog-il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comgetti di ogni parte del mondo. partitradizioni più attivi saranno quelli deladlargo consumo, della Le continueranno essere tramandate farmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo con quella possibilità di navigare così facile e comoda significa per letecnologie aziende adeguare la propria produzioche le nuove della comunicazione ci metne e la propria organizzazione alle nuove esigenze che teranno a disposizione. emergono dall’analisi sui vari comparti Le parti pulsanti delladegli Nextscenari Economy saranno colproduttivi. Ad esempio la crescita del settore locate nei settori primario e secondario dellemanifattrasforturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, mazioni manifatturiere, elaborando e utilizzando le dove i naturali, compartisalvaguardate più attivi saranno quelliinternaziodel largo risorse da impegni consumo, della farmaceutica e industria alimentare. nali, dalla sostenibilità, dall’impiego di risorse naturaIPI 128/11 110/09

4DOMANDE DOMANDEE Per SPUNTI RIFLEttercI DI RIFLESSIONE su


formazione gestione aziendale

Ridim Questo significa per le aziende adeguare la Punti produzione di sintesi:e la propria organizzazione alle propria nuove esigenze che emergono dall’analisi degli sce•La nuova economia è sempre nari sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita settore manifatturiero il prossimo piùdel“Glocal”: pensareper locale ma biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi agire a livello globale saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e industria Ridim Questo significa per le •La forzaalimentare. della new economy, aziende adeguare la propria produzione grazie al web, risiede nella e la propria organizzazione alle nuove esigenze che emergono possibilità di stare in gruppo e dall’analisi degli scenari sui vari comparti produtticonfrontarsi condelpersone che vi.diAd esempio la crescita settore manifatturiero abitano in ogni parte del mondo per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consu•Le parti pulsantie industria della Next mo, della farmaceutica alimentare. Ridim Economy saranno collocate Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la primario propria organizzazione alle nuove nei settori e esigenze che emergono degli scenari sui secondario delledall’analisi trasformazioni vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del manifatturiere settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimataporrà in un +1,6%, dove più i comparti più attivi saran•Si sempre attenzione no quelli del largo consumo, della farmaceutica e ai temi legati alla sostenibilità, industria alimentare. Ridim Questo significa per le all’impiego risorse naturali aziende adeguare di la propria produzione e la propria e al rispetto di standard organizzazione alle nuove esigenze che emergono ambientali dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, tica e industria alimentare. Ridim Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la propria organizzazione alle nuove esigenze che emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, tica e industria alimentare. Ridim Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la propria organizzazione alle nuove esigenze che emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, tica e industria alimentare. Ridim Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e industria alimentare. Ridim

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Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la propria organizzazione alle nuove

li e dal rispetto di standard ambientali chescenari riducono esigenze che emergono dall’analisi degli sui l’impatto dell’inquinamento. vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del NonRidim moriràQuesto ovviamente la globalizzazione, ma i vinsett significa per le aziende adeguare colipropria impostiproduzione o proposti edalle nazioniorganizzazione a salvaguardia la la propria del benessere della popolazione, le certificaalle nuove esigenze che emergonocome dall’analisi degli zioni deisui prodotti, la tracciabilità, l’adozione di codici scenari vari comparti produttivi. Ad esempio la condivisi,delimpegni valori, ne vincolerà crescita settoreemanifatturiero per ill’influenza prossimo finanziaria e recupererà diritti delle e l’etica biennio è stimata in uni+1,6%, dovepersone i comparti più nel lavoro e nelle transazioni attivi saranno quelli del largoeconomiche. consumo, tica e induI nuovi comandamenti Next Economy sonodel lestria alimentare. Ridimdella Ad esempio la crescita gati allamanifatturiero sostenibilità inper tutte le sue interpretazioni: settore il prossimo biennio è sti- di carattere finanziario, dell’aumata in un +1,6%, dove dell’autosufficienza i comparti più attiviesaranno tofinanziamento per le imprese, le città, le nazioni; quellbiennio è stimata in un +1,6%, dove i compar- dipiù carattere etico, chequelli superi l’opportuti attivi saranno dell’immoralità, largo consumo, tica e nismo, l’indecoroso di privilegi industria alimentare.scenario Ridim Ad esempiodilaqualcuno crescita a discapito massa; per il prossimo biennio è del settore della manifatturiero - di compatibilità ambientale, l’acqua, paesagstimata in un +1,6%, dove i come comparti più ilattivi sagio, le città, salute come beni da della difendere; ranno quelliladel largo consumo, farmaceutica sostenibilità sociale,Ridim eliminando squilibri e- laindustria alimentare. Questogli significa perfra le redditi diadeguare lavoro eladipropria capitale riconducendoli a un aziende produzione e la propria livello di accettabilità moraleesigenze ed etica eche salvaguardanorganizzazione alle nuove emergono do da un lato la meritocrazia, dall’altro le fasce deboli dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttie leAd figure più svantaggiate e asettore rischiomanifatturiero di perdita del vi. esempio la crescita del lavoro. per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i Su questepiù quattro si gioca nostro e gli comparti attivisfide saranno quelliil del largofuturo consumo, orientamenti imprenditori e aziende grafiche detica e industriadialimentare. Ridim Ad esempio la crevonodel cominciare fin d’ora a riflettere su come ebiencon scita settore manifatturiero per il prossimo qualiè strumenti il proprio nio stimata in avviare un +1,6%, dove i“Rinascimento”. comparti più attivi La Next quelli Economy ci deve trovare della preparati e in grasaranno del largo consumo, farmaceutica di saper coniugare visione globale dei mercati edoindustria alimentare.una Ridim Questo significa per le con delleadeguare azioni locali che salvaguardino buaziende la propria produzioneilenostro la propria siness di oggi e domani. organizzazione alle nuove esigenze che emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, tica e industria alimentare. Ridim Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo significa per le aziende adeguare la propria produzione e la propria organizzazione alle nuove esigenze che emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifatturiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, tica e industria alimentare. Ridim Un’azienda giovane Un’azienda giovane

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Fieredisettore Labelexpo Europe 2011

Un mercato vivace È l’impressione data dall’evento di Bruxelles a fine settembre Non possiamo certo affermare che la crisi non abbia toccato anche il mercato delle etichette e del packaging. Ma contrariamente a quanto accade alla stampa commerciale, che oltre alla crisi e al mercato globale ha un nemico in più che identifichiamo nella comunicazione virtuale, etichette e packaging avranno sempre bisogno di un supporto concreto, carta o sintetico.

di MARCO F. PICASSO

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In più, possiamo affermare che per tradizione molti stampatori di etichette autoadesive sono, a differenza di molti colleghi, attenti all’evoluzione del mercato e delle tecnologie. Un esempio per tutti: da quando il digitale è entrato in questo settore, non si sono tirati indietro paventando e denigrando la nuova tecnologia, ma hanno saputo sfruttarne le peculiarità a proprio vantaggio. Ciononostante anche il mercato delle etichette ha le sue problematiche, in particolare se consideriamo che i grandi produttori di prodotti per la casa e l’igiene tendono a delocalizzare la produzione e, di conseguenza, anche l’etichetta. Questo tuttavia non si verifica per i produttori locali di beni di prestigio, vini, superalcolici, cosmetica, in parte la farmaceutica, ma anche per bevande e prodotti alimentari. Quindi il mercato tiene, sia pure con il calo fisiologico dovuto alla riduzione dei consumi. Da qui nasce la necessità sia di migliorare la propria organizzazione produttiva − ad esempio, proprio con la stampa digitale e una corretta gestione interna −, sia puntando su nuove soluzioni nei campi dell’anticontraffazione, del valore aggiunto e, là dove si renda necessario, di idee innovative quali proposte per una migliore comunicazione per il cliente. Labelexpo Europe 2011, tenutosi a Bruxelles negli ultimi giorni di settembre, ha dato indicazioni interessanti sulle tendenze del mercato e delle tecnologie, confermando quanto già si era visto nell’edizione precedente del 2009. E nonostante le difficoltà in cui i mercati europei, e italiani in particolare, si trovano oggi, sembra, a giudicare dall’affluenza e dall’interesse concreto degli stampatori presenti, che si sia ben lontani dal “tirare i remi in barca”. I fornitori di macchine e tecnologie, da parte loro, sembrano orientati ad anticipare le esigenze dei convertitori, come conferma l’assembramento davanti alle soluzioni innovative proposte in questa manifestazione.


Se il digitale fa la parte del leone con un proliferare di soluzioni, dalla stampa a inchiostro a quella a toner e inkjet UV, i produttori di macchine con tecnologie tradizionali propongono nuove soluzioni e integrazioni, per migliorare la produttività ma soprattutto per offrire nuove idee. È emblematica la partnership tra aziende per offrire integrazioni piuttosto utili perché i convertitori possano proporre alla clientela nuove idee per la presentazione dei propri prodotti. Innovazioni importanti le vediamo anche nella stampa di sicurezza per l’anticontraffazione, nell’attenzione all’ambiente, nel risparmio energetico e in particolare nei supporti.

L’elegante sede espositiva di Bruxelles che anche quest’anno ha ospitato Labelexpo Europe.

Digitale

Ogni anno gli attori della stampa digitale aumentano, e ormai non sono più solo i nomi noti a coprire il mercato. HP Indigo punta sempre più a questo segmento di mercato in cui ha registrato una crescita nell’ultimo anno del 36% contro una crescita del 28% nella stampa commerciale ed editoriale, del 21% nel direct mail e del 23% nel fotografico. Per quanto riguarda la tecnologia, la grande novità è rappresentata da due nuovi modelli, HP Indigo ws6600 e ws4600, che viaggiano alla velocità rispettivamente di oltre 40 e 21 m lineari al minuto. Altra novità è il modulo in linea di primerizzazione Michelman, che permette ora l’utilizzo di qualsiasi supporto senza la necessità di ricorrere all’acquisto forzato di supporti certificati, più costosi. Molti stampatori avevano già risolto il problema utilizzando a questo scopo (e pensiamo che continueranno a farlo) le macchine flessografiche presenti in azienda. Del resto, come affermato da parte di tutti i produttori, la stampa digitale sta facendo concorrenza proprio alla flexo, in un mercato che richiede tirature sempre più limitate.

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fiere labelexpo

EFI Jetrion 4900, sistema a getto d’inchiostro UV per etichette di qualità flessografica resistenti al calore, al freddo e agli agenti chimici.

Epson SurePress L-4033A: piccola ma di alta qualità, viene proposta per vini, cosmetica e prodotti di lusso.

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Produzione

Sembra quasi di pensare che i produttori di macchine convenzionali per la banda stretta stiano sulla difensiva, ma forse è solo apparenza. Tutti gli stand tradizionali con rotative a banda stretta hanno destato l’interesse dei visitatori, sia alla ricerca di soluzioni innovative, sia per una valutazione delle opportunità di acquisto, soprattutto nei paesi emergenti, in particolare dell’Europa dell’Est. IPI 128/11

HP Indigo ws6600 viaggia a 40 m al minuto.

EFI ha lanciato la Jetrion 4900, sistema di stampa digitale a getto d’inchiostro UV che combina la stampa digitale di alta qualità con la finitura laser in linea. È una macchina versatile con un sistema a bobina di finitura e trasporto di livello industriale. Jetrion stampa con inchiostri UV per etichette di qualità flessografica resistenti al calore, al freddo e agli agenti chimici, nonché con certificazione UL su alcuni supporti. Significativo il calcolo fatto da EFI per cui con ogni lavoro passato dalla stampa flexo all’inkjet con Jetrion, il risparmio è di 125 €, pari ad almeno 1000 € al giorno, grazie anche al collaudato front-end di EFI che gestisce tutto il lavoro dal PDF al rotolo finito. Il sistema Jetrion stampa gli inchiostri UV, di fabbricazione EFI, di quadricromia e bianco molto opaco in una singola passata e non richiede supporti primerizzati. Il cliente tipo è l’etichettificio che utilizza macchine flexo e digitali che, mediante il MIS/ERP messo a disposizione da EFI, può scegliere in automatico a quali macchine conviene affidare la stampa. La fustellatura è affidata a laser doppi di SEI Laser Converting, azienda italiana situata in Friuli, con funzionalità complete quali fustellatura, taglio e pre-taglio sul retro su un’ampia gamma di supporti quali carta, foil, pellicola e speciali. Interessante, per piccole produzioni di alta qualità, la Epson SurePress L-4033A, peraltro già nota e operativa in vari etichettifici, per la stampa su supporti speciali per articoli di lusso, quali vini, cosmetici o cioccolato. Questa stampante digitale integra una soluzione dedicata di front-end digitale EskoArtwork, che ottimizza i flussi di lavoro e le prestazioni, e la finitura delle etichette con l’unità di converting e finissaggio mod. DC330 Mini della GM. Ormai presente da alcuni anni, la Dotrix Modular di Agfa Graphics può ora essere integrata con le normali unità di verniciatura, taglio, fustellatura. Il disegno modulare può essere configurato con varie unità aggiuntive come la stampa a caldo, la laminazione ecc. Cuore del sistema è l’elemento stampa inkjet UV ad alta velocità. La produttività è di 1200 m2/ora a pieno regime e può stampare diversi supporti, dai foil da 25µ a carte ad alto spessore da 450 g/m2. Di Durst abbiamo notato la macchina digitale UV inkjet per etichette Tau 150 8C con i nuovi moduli digitali per i sistemi di finitura Rotoworx 330 con verniciatura digitale. La macchina può essere configurata fino a 8 colori con un modulo addizionale per applicazioni di vernice spot. Rotoworx 330 è un sistema di finitura modulare per il mercato delle etichette in basse tirature con fustellatura semi-rotativa a velocità di 160 piedi/minuto. A conferma che il digitale interessa ora anche nuovi attori che propongono macchine a prezzi contenuti, pur restando nella qualità standard, possiamo citare la Nyox Print, giovane azienda tedesca che ha ideato un sistema di produzione digitale inkjet UV, MLP200. Interessante la possibilità di inserire fino a 12 inchiostri con un modulo Kyocera UV Led regolabile, un modulo per il trasferimento termico, un modulo per l’inserimento di Rfid, foil olografici e altri sistemi di sicurezza, un modulo per la verniciatura flexo, un’unità di laminazione, fustellatrice rotativa in linea con possibilità di goffratura e perforazione. Il controllo della macchina avviene tramite schermo touch con workflow ColorGATE. Installazioni di questa macchina sono al momento diffuse in Germania soprattutto nel campo delle etichette per vino, per le quali è anche possibile ogni tipo di personalizzazione. Tra i pionieri della stampa digitale a toner, Xeikon ha messo in evidenza i progressi della 3300, macchina specifica per etichette, con un incontro preliminare con i giornalisti di settore e la presenza di tre clienti cha hanno dimostrato i vantaggi ottenuti con la scelta di questa linea (ne parleremo più ampiamente in uno dei prossimi numeri della rivista).


“Il 90% del mercato europeo delle etichette autoadesive è in mano a dieci produttori”

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Citiamo in particolare, tra i produttori italiani, OMET che aveva alcune novità assolute, proiettate verso l’innovazione, quali la nuova gamma completa XFlex: X6 con tecnologia a sleeve completamente elettronica equipaggiata con diversi gruppi di finishing, a partire dall’innovativo sistema di stampa a caldo mobile in ogni punto della macchina e nuovo gruppo di sfridatura. Su questa macchina è stato presentato in anteprima il nuovo gruppo offset a cambio rapido integrato. Alla X6 era affiancata la nuova linea XFlex X4, che presenta le stesse caratteristiche di controllo elettronico del registro della sorella maggiore ma con la possibilità di montare il tradizionale cilindro di stampa. Abbiamo visto la possibilità di gestire una o più macchine con il nuovo sistema “Machine Management System” sviluppato da OMET per ottenere una riduzione dei costi. Tra i pochi produttori di macchine per sleeve spicca l’azienda italiana Freschi di Piacenza, giovane ma già affermata in Europa e in altri continenti compreso il Nord America, produttrice anche di macchine da stampa rotocalco a bobina stretta fino a 800 mm di banda e fino a 10 elementi stampa. Mentre ancora tiene il mercato delle semirotative tipografiche per gli affezionati, soprattutto per la possibilità di stampare su carte vergate, non sembra subire rallentamenti la stampa offset, in particolare waterless. In effetti, mentre la stampa digitale dichiaratamente entra in concorrenza con la flexo, almeno nelle basse tirature (ma anche con la stampa serigrafica), per le tirature elevate e di qualità superiore i produttori di etichette autoadesive si rivolgono ancora a questa tecnologia, in cui oggi domina la francese Codimag. In Italia l’azienda è rappresentata da FDM che, grazie alla lunga esperienza nel settore di Giovanni Della Vedova, è specializzata nel post-vendita e assistenza anche su altri tipi di rotative. Di queste macchine, la cui vendita in Italia in questi anni di crisi si colloca tra le tre e le quattro unità all’anno, Enrico Firenze ci ha sottolineato alcune delle caratteristiche peculiari che ne hanno consolidato il mercato. Per rispondere alle esigenze di un maggior numero di cambi di lavoro, anche con la riduzione dei tempi di preparazione e di avviamento, Codimag ha dapprima brevettato sulle Viva 340 e 420 le unità di inchiostrazione Aniflo senza chiavi di regolazione e rulli inchiostratori, grazie a un cilindro anilox a temperatura regolabile. Nelle dimostrazioni sulla Viva 340 si sono stampati diversi lavori al giorno per dimostrare in diretta i cambi lavoro; i risultati di stampa sono stati controllati con prove colore digitali. La Viva 420 con Aniflo ha invece stampato in combinazione con unità hot-foil. In collaborazione con Toray, che fornisce le lastre waterless, ha dimostrato anche la stampa su card in plastica e la stampa di sicurezza. Come è noto, il sistema è stato adottato anche per i giornali come dimostra il quotidiano francese Le Figaro, giornale che era disponibile in fiera, stampato in waterless su una KBA Cortina. Inoltre Codimag, e di conseguenza FDM, ha stretto delle intese con altre aziende per completare la sua linea. Di particolare interesse il sistema di riavvolgimento non stop messo a punto dalla francese Serame, già installato presso un’azienda italiana produttrice di etichette. Altra interessante soluzione, oggi molto in voga, è il sistema per la stampa di etichette a libretto della svizzera Graficon. In prestampa, l’accordo con Agfa Graphics ha permesso la riduzione dei tempi di preparazione e un ambiente pulito con i CtP Avalon per le lastre Toray. Kodak ha offerto una soluzione per ridurre l’uso dei colori speciali nella flexo, con Kodak Spotless. Servendosi dello spazio colore più ampio del sistema Kodak Flexcel NX, il nuovo pacchetto con software e dispositivo di misurazione permette maggiore stabilità di stampa, densità più elevate e spazio colore più ampio con la quadricromia rispetto ad altre lastre flessografiche digitali. La sostituzione dei colori speciali nella stampa flessografica è stato solo uno degli argomenti affrontati in fiera nei dibattiti organizzati sulle problematiche del settore, con testimonianze di clienti Kodak. In questo ambito, interessante la presentazione del sistema antidiversione Kodak Traceless AD, soluzione proprietaria per difendere i produttori da attività che costano ogni anno alle aziende una perdita di alcuni miliardi di dollari. Il sistema Traceless AD comprende un inchiostro invisibile e un sistema di rilevamento che aiuta le grandi marche a tenere traccia dei prodotti e impedirne la distribuzione attraverso canali illeciti e rivenditori non autorizzati.

fiere labelexpo

Nyox Print MPL200, macchina inkjet UV per la stampa di etichette per vino personalizzate.

Xeikon ha evidenziato i progressi della 3300 in un incontro con i giornalisti di settore e alcuni clienti. Ne parleremo sul prossimo numero.

Codimag, rappresentata in Italia da FDM, ha brevettato sulle Viva 340 e 420 le unità d’inchiostrazione Aniflo senza chiavi di regolazione e rulli inchiostratori.

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fiere labelexpo

Tra i pochi produttori di macchine per sleeve spicca Freschi, giovane azienda di Piacenza, già affermata in Europa e in altri continenti, compreso il Nord America.

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Bielomatik ha presentato un sistema di antenne di amplificazione in alluminio, che permette di risparmiare sui microchip dell’Rfid.

Uno dei settori su cui maggiormente si posava l’attenzione dei visitatori sembrava essere quello della stampa di sicurezza e del brand protection. Le novità in questo campo vanno a braccetto con nuovi supporti autoadesivi, in particolare i sintetici a basso spessore, come il Proliner PP30 da 30 micron, più sottile e più stabile rispetto al polipropilene attuale, che permette rotoli più lunghi con un notevole risparmio di peso e spazio, facilitando anche lo smaltimento. E a questo proposito spicca l’iniziativa UPM, seguita direttamente da Federico Dossena, che in Germania si occupa da tempo di queste problematiche. Con un accordo con FINAT e AWA, UPM, insieme a un paio di altre cartiere, ha avviato un progetto di recupero ecologico del siliconato con due soluzioni, una per la carta l’altra per il sintetico. Nel primo caso, in collaborazione con la cartiera francese Vertaris, ricicla il macero del glassé con un processo di desiliconatura e deinchiostrazione, offrendo al cliente il ritiro a costo zero. Molto interessante l’innovativo recupero del flessibile, che viene trasformato in materiale per edilizia e arredamento, realizzando un nuovo materiale composito (fibre di legno e plastica) per decorative piastrelle antisdrucciolo e antimuffa, sedie e altro. In questo caso il macero viene valutato 360 €/ton e per lo stampatore può essere un interessante servizio da offrire ai propri clienti, cui fornisce appositi contenitori per la raccolta dello sfrido. Anche Avery Dennison ha presentato sulle rotative Gallus (con cui è stato annunciato un accordo di joint-venture) un nuovo supporto molto sottile ThinStream, fino a 12 micron, la metà del minimo finora sul mercato. La questione importante è che è stata dimostrata sulle Gallus la possibilità di fustellare le etichette senza problemi. Questa macchina, come indicato in fiera, è stata venduta a Eurostampa. Numerose le nuove proposte di materiali autoadesivi da parte di Ritrama in occasione dei 50 anni dell’azienda di Agrate. Sono supporti sulla base di carte naturali e patinate, polietilene, polipropilene, poliestere e prodotti speciali, ove si evidenzia la consolidata ed estesa Gamma Vino, con una serie di carte che includono anche le nuove “barrier” e film dedicati alle etichette di alta qualità per vini e champagne, e la Gamma Digitale. Prodotti nuovi e di tendenza fanno parte della Gamma Pharma, con frontali e adesivi speciali per soddisfare i severi requisiti dell’industria farmaceutica come l’adesivo AP 912, un acrilico permanente a elevato tack per flaconi e fiale di piccolo diametro. Inoltre, la Gamma Beverage con una vasta scelta di materiali PP sempre a più basso spessore 50 e 40µ ed elevata trasparenza per soddisfare le richieste di etichette sottili che consentano di ridurre i costi, mentre il nuovo Soft Touch, innovativo film di laminazione in PP ultra sottile(17μ) stampabile, presenta un effetto vellutato al tatto ideale per i prodotti per la cura della persona. Ampia gamma di supporti autoadesivi anche da parte di MACtac: Velvet EF e Maccoat EF, i primi frontali FSC semi-gloss con 60% di fibre riciclate; gli adesivi biodegradabili Mactac MP198 e supporti autoadesivi certificati HP Indigo e Xeikon, sia in carta, sia in sintetico. Un’interessante innovazione nel settore del Rfid è quello della tedesca bielomatik, parte del gruppo Leuze (in Italia rappresentata da BAMA): l’applicazione di speciali antenne in alluminio sottilissimo, che amplificano la potenza di un microchip, è un sistema innovativo che riduce sensibilmente i costi dell’Rfid. Sempre nel campo della stampa di sicurezza, Atlantic Zeiser ha dimostrato la sua tecnologia di stampa inkjet drop-on-demand su una Digiline Web 300, su un sistema di stampa digitale a scala di grigi ad alta velocità Delta 105i, e una quattro colori inkjet Gamma 70 con sistema di verifica video Vericam. IPI 128/11

Questa sedia di design giapponese e il pavimento antisdrucciolo sono un esempio di recupero dei supporti siliconati messo a punto da UPM.

Supporti, security & green



SpazioEcologia Garanzie per il cliente

Etichette e autodichiarazioni ambientali Come già accaduto alcuni anni fa nei Paesi del Nord Europa, anche in Italia i consumatori iniziano a mostrare interesse verso le prestazioni ambientali correlate ai prodotti o ai servizi che acquistano.

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Il cliente in questa fase si documenta e cerca informazioni specifiche, anche se spesso non ha la possibilità di verificarle o la competenza per giudicarle. Questa momentanea immaturità, almeno inizialmente, può esporre il consumatore al tiro di chi sull’ambiente vuole semplicemente speculare. In Europa, a difesa e tutela dei consumatori, diciamo in via di formazione, sono nate delle certificazioni di prodotto settoriali simile all’europea Eco Label; etichette verificate da enti indipendenti che hanno l’unico scopo di validare e rendere credibile il messaggio che le organizzazioni accreditate vogliono trasmettere ai propri clienti. La mancanza di una certificazione Eco Label europea o di una simile nazionale, per i prodotti grafici, ha creato in Italia un vuoto che molti stampatori stanno autonomamente riempiendo. Sono nati così marchi, etichette e dichiarazioni atte a reclamizzare il basso impatto ambientale del prodotto realizzato o dell’organizzazione che le ha ideate e appositamente costruite. Si tratta, in buona sostanza, di autodichiarazioni, tramite le quali un’azienda di stampa manifesta la propria volontà di rispettare specifici parametri o modalità produttive che essa stessa ha stabilito. Nulla di nuovo o di strano, a condizione però di coinvolgere almeno un terzo attore che possa verificare le specifiche che l’azienda si vuole dare e ne possa garantire il rispetto. Queste etichette, tecnicamente previste e basate sulla norma ISO 14021, sono a ogni modo uno strumento semplice, economico e spesso efficace

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di DAVIDE BIANCOROSSO


“Anche in Italia serve una certificazione di settore basata su regole condivise, magari sul modello a punteggi” per comunicare il proprio agire nei confronti delle tematiche ambientali, purché credibili, e riferite a standard pubblici, condivisi e ben costruiti. Il problema, quindi, nasce quando il capitolato che l’organizzazione ha definito risulta poco noto ed effimero, ovvero quando non ha alcun vero elemento “distintivo” rispetto alla concorrenza. Spesso infatti si spacciano obblighi di legge come scelte d’eccellenza o l’impiego di prodotti comuni e di facile reperibilità come unici e dai risvolti ambientali quasi miracolosi. Ancor più si millantano piccoli interventi come grandi innovazioni o parziali utilizzi e risultati come assoluti e totali. Queste etichette devono essere quindi attentamente valutate e, quando non “validate” da un ente terzo, ignorate o nel caso migliore pesate per quello che sono, semplici auto-dichiarazioni.

In attesa di uno standard di settore, le etichette “fai da te” sono un buon inizio, ma non sempre sono espressione di basso impatto ambientale.

Dalle buone intenzioni al “greenwashing” Attenzione quindi a non confondere le intenzioni delle aziende con le modalità con cui le comunicano. Facciamo alcuni esempi pratici: ideare un’etichetta ambientale perché si stampa senza isopropilico non significa che in stampa non si usino altri chimici dannosi per l’ambiente; dichiarare di impiegare corrente generata da pannelli fotovoltaici non significa che l’azienda non acquisti anche altra novità ecolabel corrente elettrica generata da combustibili fossili e in Nei giorni in cui mandiamo in stampa questo numero apprendiamo che i lavori quale rapporto; dichiarare di possedere mezzi di tra- per l’emanazione di una Ecolabel di settore, relativa quindi ai prodotti stampati, si sporto a metano non significa effettuare con essi tutte stanno avviando a conclusione. le consegne... e via di questo passo. Ciò che può quindi Sono infatti in fase di revisione i criteri specifici da rispettare per poter apporre apparire come un concreto e valido beneficio ambien- l’etichetta ambientale sul prodotto stampato. tale perché ben costruito e rappresentato, può - se non Particolare attenzione è stata posta suoi prodotti chimici consentiti, non solo sul correttamente pensato, realizzato e comunicato - rive- prodotto ma lungo l’intero ciclo di produzione. Ecolabel, da sempre, impone criteri molto stringenti e nel nostro settore questo polarsi una trappola chiamata “greenwashing”. In sostanza il pericolo che si cela dietro a queste eti- trebbe addirittura significare l’impossibilità di impiegare specifici processi di stampa chette ambientali è che facciano menzione, più o nei prodotti da etichettare. meno esplicita, a certe virtù ambientaliste per creare Ad ogni modo, se i criteri scelti non troveranno forti opposizioni in sede di votazioun’immagine positiva dell’azienda, delle proprie at- ne, è ipotizzabile un rilascio del regolamento entro la fine dell’anno. tività e dei propri prodotti distogliendo l’attenzione dalle oggettive responsabilità nei confronti dei reali impatti ambientali negativi. Quando possibile si dovrebbe preferire un’etichetta ambientale che faccia chiaro riferimento a una norma o a uno standard internazionalmente riconosciuti, la cui applicazione sia verificata da un terza parte ovvero da un ente di certificazione accreditato, autonomo e indipendente.

un’etichetta di settore unica per crescere insieme

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Certamente bisogna riconoscere che il proliferare di queste etichette ambientali è strettamente legato alla mancanza di uno standard di settore, sia esso europeo o italiano. Va anche detto che alcune di queste sono comunque strumenti di comunicazione utili e necessari. In particolare hanno una loro identità e validità quelle che tendono non solo a manifestare un impegno, ma lo testimoniano tramite dati e studi specifici. Certo non sono garanzia di bassi impatti ambientali in genere e non coprono tutti gli aspetti legati alla produzione degli stampati, così come non possono essere impiegate a garanzia del rispetto delle leggi ambientali vigenti e quindi, in ultima analisi, non sempre rappresentano un concreto valore per l’acquirente. Sono in ogni caso un buon inizio su cui magari costruire un’etichetta ambientale italiana per i prodotti delle arti grafiche che sia in grado di rendere forte e credibile il messaggio in essa contenuto. In un certo senso dovremmo guardare come hanno reagito le nazioni nordeuropee e creare anche noi il nostro “Nordic Swan”. Una certificazione di settore condivisa, accessibile anche dalle piccole imprese, basata sul modello a punteggi tipico delle Eco-Label, darebbe forza e credibilità al settore. Così agendo otterremmo un più facile dialogo sulle tematiche ambientali con l’estero ed eviteremmo il crescente ricorso a strumenti esteri, o peggio “caserecci”, per attestare la nostra capacità di stampare rispettando l’ambiente.

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opinioni gestione aziendale

Alberto Sironi

Il cliente non è il padrone! Il mio lavoro di consulente mi porta a girare per parecchie aziende grafiche e ultimamente sento sempre da tutti, in verità anche da me stesso, i medesimi discorsi di insoddisfazione economica sul presente e di visioni apocalittiche sul business futuro. Le uniche eccezioni sono delle vere e proprie “mosche bianche”, infatti la capacità di staccarsi dal coro è una prerogativa di pochissimi: aziende solide che continuano la loro marcia spedite, con crescente prosperità e senza scossoni rilevanti. Quindi mi domando: qual è la chiave del loro successo, dove custodiscono il loro segreto? Mi accorgo che in un periodo in cui sono crollati anche “i cedri del Libano”, deve trattarsi di un “fattore x” di non facile individuazione, molto complesso da scoprire, anche perché non riguarda aspetti evidenti come la dimensione o le tipologie dei mercati serviti, oppure l’inquadramento all’interno della filiera. Mi trovo di fronte a realtà vincenti grandi e piccole, operanti dalle parti opposte della catena di fornitura e inserite in mercati sia generalisti sia di nicchia. Osservando più attentamente, però, si nota che forse un denominatore comune tra loro esiste ed è riconducibile a uno stile preciso, di fermezza e continuità coi propri valori. Non si tratta certo di aziende che non hanno saputo rinnovarsi tecnologicamente o nei confronti del mercato, anzi restano esempi anche di propositività, però sono rimaste fedeli a se stesse, a una certa idea originale di azienda e alla propria missione strategica. Per cui capisco che mi trovo di fronte a realtà che hanno difeso la propria identità, scendendo a patti forse col mercato in notevole mutazione, ma senza tradirsi, mantenendo la dignità di un alto profilo e non permettendo a nessun cliente di violentarle. Sobrie ed eleganti, hanno saputo fare impresa nel senso più autentico, gentili e disponibili ma pretendendo rispetto da tutti. Lo si coglie soprattutto notando le relazioni interne a queste aziende: i rapporti tra i dipendenti sono distesi e basati su un orgoglio aziendale di fondo, come si usava comunemente qualche tempo indietro. Quindi stiamo riflettendo alla ricerca di motivi che spieghino una solidità nel business e invece ci troviamo di fronte a valori elevati, di imprenditori che hanno saputo difendere le loro aziende evitando conseguentemente di svenderle, o soprattutto di regalarne le prestazioni, salvaguardandone l’operato e trovando vie per non cedere al crudele ricatto del mercato: probabilmente grandi uomini prima ancora che bravi condottieri d’azienda. Pochi casi, certamente, ma che indicano limpidamente come sia possibile evitare il disastro quotidiano dettato da incapacità e insicurezze dominanti. La maggior parte dei titolari grafici invece ha da tempo consegnato le fabbriche ai clienti, svilendole anziché valorizzarle, lasciandole spesso in mano a commerciali attenti solo agli obiettivi di fatturato da raggiungere e non agli interessi dell’azienda da salvaguardare. >segue a pag. 81

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i protagonisti della stampa italiana

Due Fezzi e un Guidi. Uniti, prima ancora che dai vincoli di sangue (due fratelli)dalla grande passione per la stampa.

Siamo agli inizi degli anni Sessanta. Giulio (Fezzi) faceva, con successo, il rappresentante alla Recordati, famosa azienda farmaceutica, che metteva i suoi medicinali in scatole e astucci.

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Carlo (Fezzi) era il miglior agente-venditore alla storica e ambrosiana Grafiche Milani: cento dipendenti al lavoro tutti i giorni in via Venini. Franco (Guidi) della “Milani” era direttore tecnico, un “mago” delle lastre. Alla Grafiche Milani, coincidenze fortunate dei meridiani della storia, lavora dal 1960 anche il più giovane, promettente macchinista del reparto stampa: si chiama Guglielmo Ferrari, milanese, classe 1940. Franco (Guidi) ne aveva subito riconosciuto e apprezzato le qualità speciali. E quando, con i fratelli Fezzi, matura l’idea di metter su un’azienda e cominciare la coraggiosa avventura di stampatori in proprio, tipografi si diceva a quei tempi, il primo della lista dei collaboratori è proprio Guglielmo. Franco gli espone il progetto, gli parla dei rischi ma anche delle affascinanti opportunità di questa sfida, e l’interessato non ci pensa due volte. Il suo è un “sì” convinto se non proprio il famoso “obbedisco” garibaldino. Si licenzia da Milani, scelta sempre difficile quando si lasciano le certezze della vecchia strada per seguire le incertezze della nuova, e si presenta al lavoro (siamo alla fine del ‘62) nel seminterrato di 450 m2 di via Stendhal a Milano. Sull’insegna c’è scritto Grafiche FGF, acronimo di Fezzi, Guidi, Fezzi. La prima macchina che si metterà a stampare all’inizio gli astucci per la Recordati (consegnata tre mesi dopo l’ordine) è una Roland Parva monocolore 61x86. Ma prima di farla girare c’è da allestire il salone prestampa e quello della stampa. E così, ricorda Guglielmo, dismessi solo temporaneamente i panni del macchinista, si ritrova a fare l’imbianchino e il muratore! Si lavora sodo, dal mattino presto a sera tardi, il sabato e la domenica. E l’entusiamo dà anche la forza di trasportare a mano dalla strada al magazzino i pesanti imballidi carta. Un giorno un trasportatore della Burgo guarda Guglielmo andare avanti e indietro con la carta sulle spalle aiutato da una bella ragazza. L’uomo della cartiera li osserva scettico: “Ma come fa – ironizza – una ditta a stare in piedi se chi lavora ha vent’anni in due!”. Mai profezia fu tanto sbagliata. La FGF non solo rimane in piedi ma scriverà pagine importanti dell’arte grafica milanese e italiana. Tre mesi dopo l’installazione della Parva, si compra già la seconda dalla mitica Capitini. Dopo un anno arriva una bicolore usata Roland 89x126 dalle Grafiche Ormo. E dopo altri due anni, mentre cresce anche il numero degli addetti alle macchine, un’altra


i protagonisti della stampa italiana

Guglielmo Ferrari dopo 28 anni di sala macchine si è dato alla consulenza (con un’importante esperienza in Macchingraf), oltre a scrivere libri e tenere lezioni. Una carriera coronata con il prestigioso Pollicione d’Oro 2009. Oggi vive nella campagna veneta con moglie, figli e nipoti. Coltiva l’orto e va a pesca. Ma se per miracolo lui, Carlo, Giulio e Franco (che non ci sono più) si ritrovassero in via Carcano, saprebbero ancora riprodurre la magia del colore. Il colore FGF... due colori Roland 100x140. Così, aggiungendo una seconda bicolore di grande formato, nel 1970 Grafiche FGF può vantare ben otto gruppi stampa. Un bel traguardo da cui ripartire per far crescere l’azienda che intanto si era trasferita nella nuova sede (1.000 m2 più altri 1.500 scoperti e di magazzino) di via Carcano. Nel 1971 si brinda all’installazione della prima 4 colori, Roland 100x140, e nel ‘73 alla seconda che stampa le 160mila copie del catalogo Avon con i colori dei rossetti che ricevono l’attenzione anche del miglior fotolista italiano, De Pedrini. E così nel ‘73 sul biglietto da visita la FGF potrebbe scrivere: litografia per la stampa di alta qualità con trenta dipendenti, una monocolore e dodici gruppi di grande formato. Del resto, quelli sono anni ruggenti non solo per la capitale del boom economico ma anche per l’impresa dei Fezzi e del Guidi. Franco, tranquillo, pacato, riflessivo e di grande affidamento, è l’anima produttiva insieme con il responsabile della produzione Guglielmo Ferrari. Una coppia dal cuore “tecnico”. Carlo, dal carattere forte ed energico (pericoloso farlo arrabbiare!) si occupa del commerciale. Giulio, serio, razionale e riservato, invece fa i conti in amministrazione. Attento fino all’ultima lira... FGF lavora per le principali agenzie pubblicitarie, come McCann Erickson e Young&Rubicam. E quindi clienti come Coca Cola, Renault, Motta e Alemagna, Disney, Avon, Star. A dar vita a depliant, poster e cartelloni per le pensiline dei tram, le stazioni del metrò o i “muri” di Milano, è il “colore” della FGF. Dalla qualità unica. Tanto che in via Carcano sono tra i primi in Italia a stampare affissioni con le 100x140 in dodici pezzi senza “salti” cromatici di accostamento tra un pezzo e l’altro nel formato 2,80 per 6 metri. Ma in FGF sono bravi anche nel realizzare cataloghi, cartoline e cartelli da vetrina in tirature limitate (da 500 a mille copie) con il celeste e il rosa usati >segue a pag. 81 come quinto e sesto colore.

Da sinistra: Carlo Fezzi, Franco Guidi e Guglielmo Ferrari brindano all’installazione della prima 4 colori.

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Colophon Il Poligrafico Italiano n.128

uscita 11 ottobre 2011

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Hanno collaborato a questo numero Davide Biancorosso, Claudio Della Rossa, Sergio Facchini, Achille Perego, Marco Picasso, Alberto Sironi Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291028 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB) Carta GardaMatt Art 100 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA certificata ISO 14001 - Registrata EMAS fornita da Monzese Carta Copertina Carta: GardaCover Hi-Fi 215 g/m2 prodotta da Cartiere del Garda SpA Plastificazione: Litover - Monza - Tel. 039.2148328 www.litover.com

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g Se ue dalle pagine precedenti

non sto parlando dell’occhio del tipografo, ma di quello del print buyer! infotrends

(segue da pag. 34)

intervista franzi

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(segue da pag. 31)

È vero che l’avvento di nuove macchine sempre più tecnologiche ha fatto crollare il mercato dell’usato? Non direi, il mercato dell’usato è fortemente impattato dal rapporto tra la domanda e l’offerta. E oggi in Europa si è orientati verso un usato fresco e di qualità di cui c’è una scarsità di offerta mentre le macchine con più anni di vita trovano sempre meno spazio qui da noi. Del resto, c’è un altro aspetto da tenere in considerazione. Negli ultimi anni nel mercato europeo, e quindi anche quello italiano, si è assistito alla propensione ad acquistare macchine nuove in virtù della diminuzione dei prezzi e dei benefici che assicurano in termini di competitività, velocità, flessibilità e risparmio energetico. Un’ultima domanda: chi vincerà la sfida tra rotocalco, offset e digitale? La rotocalco ha visto la forte concorrenza delle nuove maxi rotative offset fino a 96 pagine. Viceversa, la competitività della roto-offset, grazie alle nuove sedici pagine, si è notevolmente alzata anche rispetto a tirature più basse, una volta esclusivamente coperte dalle macchine a foglio. La stampa digitale ha sicuramente il suo spazio e con le innovazioni tecnologiche che ne aumenteranno capacità produttiva e qualità ne avrà sempre di più. Detto questo, non credo ci sarà un vincitore tra offset e digitale finché esisterà un mercato top level (pensiamo solo a quello della moda o del lusso) per la stampa a foglio le cui esigenze di qualità non riescono a essere coperte dal digitale. E

È una situazione che oggi coinvolge tutti gli stampatori e che deriva semplicemente dal fatto che sono cambiate le esigenze degli utenti finali. In altri termini, si è verificata un’evoluzione radicale del profilo dei clienti: sia i clienti nuovi che quelli esistenti richiedono la disponibilità di attrezzature nuove, più adeguate per le loro necessità attuali e future. Conclusioni

Per le aziende grafiche è arrivato il momento di esaminare con occhio critico la propria piattaforma produttiva. Il mercato sta cambiando e la piattaforma produttiva deve cambiare con esso. Un’azienda grafica di successo in futuro sarà probabilmente fondata su una piattaforma produttiva ibrida, che sfrutta i vantaggi specifici della stampa offset tradizionale, offset digitale e digitale a toner, per rispondere a una gamma crescente di esigenze del cliente e colmare l’attuale lacuna produttiva tra tecnologie offset e digitali a toner. In questo modo l’azienda può assumere una posizione commerciale più solida ed è in grado non solo di mantenere i propri clienti, ma anche di acquisirne di nuovi, offrendo la giusta gamma di servizi capaci di assicurarle un posto di rilievo al “tavolo del marketing”. intervista cullimore (segue da pag. 47)

Quali vantaggi presenta secondo Lei la tecnologia inkjet rispetto a quella elettrofotografica? Se un cliente decide di installare una Prosper 1000, quindi in bianco e nero, può successivamente upgradare la macchina a una Prosper 5000 XL a colori, perché le nostre soluzioni inkjet sono modulari. Questo non vale

per la macchine elettrofotografiche, come le nostre NexPress. Tuttavia anche NexPress si sta affermando e, nonostante la recessione, lo scorso anno è stato un anno record, determinato da un consistente portfolio ordini.

Quali sono le caratteristiche che deve possedere la stampa digitale per essere competitiva con la offset? Deve essere in grado di stampare su un’ampia gamma di supporti, deve offrire buoni livelli di qualità e produttività e, infine, garantire un costo per pagina competitivo. Cristina Rossi

opinioni: sironi

(segue da pag. 76)

Il risultato è facile da immaginare e purtroppo sotto gli occhi di tutti: il Cliente tiene in pugno un venditore terrorizzato, detta leggi dispotiche a un imprenditore rassegnato. Ora è certo giusto mettere il mercato al centro dell’azienda e puntare alla soddisfazione del cliente, ma non permettendogli poi di diventare il padrone e infine anche dio, come di fatto è successo: non si potrà mai andare bene in questo modo, la fabbrica costerà sempre troppo! In pratica se è sicuramente buona cosa servire scrupolosamente il cliente, è anche vero che l’eccesso di virtù diviene vizio e le conseguenze sono evidenti. Non bisogna mai dimenticarsi che l’azienda decide come servire il mercato e non viceversa: questa è una strada vincente e di successo. protagonisti: fgf (segue da pag. 79)

Il maestro del colore è Gugliel-

mo Ferrari. Il “professore” della stampa ad alta qualità. Non c’è una prova colore, in ufficio con i clienti e con Franco Guidi, che non lo veda presente. E la fama della FGF, che lavora molto per il Nord Italia con punte anche al Sud, varca le Alpi. In via Carcano arrivano persino dalla Germania, curiosi di scoprire e capire le tecniche di lavorazione di questa piccola, grande tipografia milanese. Il modo in cui si trattano le lastre (il segreto di uno stampato di qualità), la maestria nell’uso della colla, giocando sullo spessore, l’utilizzo delle micrograne di zinco e poi d’alluminio (più leggere), l’attenzione alla fotosensibilità preparando due o tre lastre per ogni colore, la riduzione della dimensione del punto per aumentare la densità del colore fino a 150/160, la retinatura, il sapere che la luce cambia la percezione dei colori, il ricorso a inchiostri (Baglini) ad altissima resistenza proprio alla luce. Come dire che il successo di un’impresa non si inventa ma è sempre il frutto della passione e del sacrificio per il proprio lavoro. E di una grande competenza tecnica, fatta di professionalità e di tecnologie. Quelle che in FGF continuano a rinnovare. A fine anni Settanta si installa una Record 70x100 a quattro colori e 10mila copie/ora. Seguita presto da una macchina gemella. Poi negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta si passa a casa Heidelberg con le Speedmaster 72x102 a quattro colori. Ma come ogni grande storia di successo, anche quella della FGF si avvicina al suo epilogo. I tre soci non possono fermare gli anni che passano, figli e figlie hanno altri interessi e per Guglielmo Ferrari arriva l’età della pensione. Se avesse voluto avrebbe potuto avviare una sua azienda (glielo chiese a metà anni Ottanta un bravissimo venditore come Rodolfo Barbetta, ma lui disse no per non nuocere ai Fezzi e al Guidi) e persino tornare in FGF a metà anni Novanta, cambiandone il destino.

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Tipi da museo Quarta tappa dell’itinerario dedicato ai musei italiani della stampa e della carta dove sono conservate quelle macchine che oggi fanno parte del patrimonio archeologicoindustriale del nostro Paese.

Jesi: torchio in legno del ‘700  Questo torchio tipografico con vite in legno e robusti “cosciali” − tra i pochissimi in legno rimasti in Italia − si trova presso il Museo “Studio per le Arti della Stampa” di Jesi (Ancona) e riporta la semplice scritta “torchio tipografico del ‘700”. Il torchio, proveniente dalla Tipografia Flori di Jesi, era incastonato in una nicchia dell’antica tipografia. Non si conosce la sua storia e non si hanno dati relativi alla sua fabbricazione: si sa solo che fu probabilmente acquistato di seconda mano, a inizio ‘800, da Pietro Flori, capostipite di una famosa dinastia di tipografi jesini.

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Rubrica curata da Marco F. Picasso, fondatore, insieme a Egiziano e Michele Piersantini, della Associazione AIMSC (che riunisce i musei italiani della stampa e della carta).

Il torchio è costituito da un carrello portaforma o piano di stampa, una platina, una vite senza fine e il torcolo. Il piano di stampa, il torcolo e la platina sono stati ricostruiti prendendo a modello il torchio attribuito a Gutenberg, dopo il ritrovamento di frammenti originali. Il torchio ligneo è esposto insieme ad altri macchinari provenienti dalla stessa ditta e acquisiti dal Comune a testimonianza di una lunga tradizione tipografica cittadina. Della Tipografia Flori, il Museo conserva l’archivio tipografico dichiarato alcuni anni fa “di notevole interesse storico”. Il Museo ha sede nel cinquecentesco Palazzo Pianetti studio per le arti della Stampa - s.a.s. Vecchio e si sviluppa in diversi ambienti nell’ampio Indirizzo: Via Valle 3 - Jesi (Ancona) e luminoso salone che in Contatti: tel. 0731.64272 origine ospitava il refettorio sas@comune.jesi.an.it delle monache, in uno sce www.comune.jesi.an.it/ nario suggestivo e di grande Visite su appuntamento effetto visivo.


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