il poligrafico 112/2010
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N. 112/2010 Febbraio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 DCB Milano - Euro 9,90
il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale
Il piacere della carta Intervista a Claudio Cervellati di PaperlinX Italia a pag. 22
Quotidiani: web vs carta
L’evoluzione delle tecnologie e delle strategie a pag. 28
Stampa sostenibile
Il concetto di “stampato a basso impatto ambientale” a pag. 60
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
CMP/CPO di Milano Roserio
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Sommario In primo piano Gruppo Pozzoni esce dalla corsa per Rotosud . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8 Litorama tratta per le Officine Grafiche De Agostini . . . . . . . . . . . . . 9 Quad/Graphics acquisisce World Color Press . . . . . . . . . . . . . 10 Istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Dal convegno “Le analisi e le prospettive” . . . . . . . . . . . . . . 16 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Aziende grafiche italiane . . . . . . 20 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Claudio Cervellati (PaperlinX Italia) . . 22 Gianni Marini (Immagine) . . . . . . . . . 55 specialE quotidiani Il web e i giornali Digitale vs carta . . . . . . . . . . . . . . . Giornali e tecnologia, un binomio inscindibile . . . . . . . . . . Evoluzioni nel prossimo decennio . . La scelta del software . . . . . . . . . . TECNOLOGIE E-publishing: digitate, gente, digitate . . . . . . . . . Océ ColorWave 300 . . . . . . . . . . . . News dalle aziende . . . . . . . . . . . . News Carta&Supporti . . . . . . . . . . .
29 32 36 40
28
44 49 50 56
EVENTI La Costellazione del Gruppo Tecnographica . . . . . . . . . . . . . . . . 59 uominI&azienDe Eidos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
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spazio ecologia Cosa si intende per stampa sostenibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 News . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 PENSIERI D’AUTORE Alberto Sironi L’importanza del preventivo . . . . . . 65 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
E-Publishing: la filiera editoriale si trasferisce sui device
Giornali e informazione online: digitale vs carta
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
22
Intervista a Claudio Cervellati di PaperlinX
Speciale quotidiani Approfondimenti su un mondo che sta vivendo una radicale trasfor mazione legata all’introduzione sul mercato delle tecnologie digitali, dai siti online dei giornali agli e-reader. In questo speciale affrontiamo vari argomenti, dal delicato rapporto tra quotidiani e web alle evoluzioni tecnologiche previste nei prossimi quindici anni. A pag. 28 l’industria grafica, un futuro da reinventare Partito sullo scorso numero con Matteo Rigamonti, ad di pixart.it, il ciclo di interviste prosegue con Claudio Cervellati, nuovo amministratore delegato per l’Italia di un distributore leader nel mondo cartario internazionale, PaperlinX. A pag. 22
10
e-publishing Il primo di una serie di tre articoli di Francesco Saviozzi dedicati ai contenuti digitali e ai modelli di business ad essi legati. In questa puntata affronta il tema della filiera editoriale che si trasferisce sui device. A pag. 44
Quad/Graphics diventa il secondo più grande stampatore commerciale al mondo
l’opnione di... Alberto Sironi sulla importanza di creare un preventivo corretto da parte dello stampatore, una delle armi più efficaci per affrontare al meglio un mercato sempre più competitivo. Analizza quali sono gli elementi da prendere in considerazione e le variabili che entrano in gioco. A pag. 65
sociale vivibile
equo
sostenibile
Ambientale
realizzabile
Economico
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“Spazio Ecologia”: cosa si intende per stampa sostenibile I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Alberto Sironi
“spazio ecologia” Stampa sostenibile; stampato a basso impatto ambientale; certificazioni ambientali. Questi gli argomenti di grande attualità affrontati nel primo di una serie di articoli di Davide Biancorosso. Che ci spiega perché è sbagliato il concetto di una “stampa ecologica”, cioè totalmente naturale, che non alteri l’equilibrio biologico esistente. A pag. 60
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 4IT Group
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17
A.T. Kearney 24 Accademia del Poligrafico 42 Acimga 12 Adica 25 Agfa Graphics 59,62 AICQ 42 AIE 12,46 Alberoni Francesco 34 Alexandre Grégoire 56 Amazon 31,47 ANES 12 Apple 17,45,47 Argi 12 Arjowiggins 56 Arneri Mauro 8 Arti Grafiche Pinelli 9 Arvato Print Italy 11,41 ASIG 12,40 Ass. Padre Monti 16 Asso:It 17 Assoc. It. Musei della Stampa e della Carta 12 Assocarta 12,61 Assografici 8,12 AT&T 47 Athesis 41 Auxilia 3
B
Baldwin Graphic Systems 14 Baldwin Technol. Comp. 14 Barboglio Enrico 17 Barcella Efrem 12 Barnes&Noble 47 Baumann Italia 34 Bee Graphic 19 Beil Group 48 Bent 59 Bezos Jeff 48 Boccia Arti Grafiche 19 Bocconi università 12,48 Bodini Mauro 12 Bompan 14 Bona Editore 42 Borders 48 Borghi Luigi Aurelio 41 Boroli Andrea 9 Bunge 24 Burgo 56 Butti Goliardo 19
6
C
Calcestruzzi 24 Canon 59 Cantoni Alberto 42 Carthago 24 Cartiere del Garda 56 Centro Stampa Quotidiani 41 CEPI 63 Cervellati Claudio 22 Cherubini Federico 16 CirclePrinters 10 CNA Arti Grafiche 17 Comitato Prov. IPG Milano 16 Computer VAR Nord Est 19 Confindustria Bergamo 12 Corriere della Sera 34 Crisanti Ester 12 Crown Aerosols Italia 20 Crown Cork & Seal 20 Culicchi Paolo 12 Cuordimela 17
D
Datamill De Agostini De Benedetti Carlo De Maria Matteo DGR Didelme Sistemi Digraph Drupa 2008 Durst Dutch Software
8 9,46 8 20 59 41 13 14 20 51
E Polis Eberl Print Edigit Editoriale L’Espresso EFI Eidos Elcograf Enfocus European Graphics Experientia Exxon
31 21 7 8,32 50 53 8 51 59 42 24
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Farina Vittorio 8 Fausto Massimiliano 20 Favini 57,63 Fedrigoni 57 FIEG 12,30,40 Fiera Nazionale Piccola e Media Editoria 57 Financial Times 30
Flint Group Fratelli Spada Frazzitta Fabio Fujifilm
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19 8 20 20,43,53
Galeati Industrie Grafiche 12 Ghent PDF Workgroup 12 Giudici Alberto 41 GMG 14,51 Goglio Carola 16 Google 30,47,64 Gordon Bennett James 32 Goss International 14 GP Omega 55 GPN 67 Graf Color 20 GRAFIC@perta 16 Grafica Pioltello 9 Grafica Veneta 19 Grafical 20 Grafor 59 Graniero Fausto 41 Gregotti Maurizio 64 Gruppo Poligraf. Editoriale 41 Gruppo Sole 24Ore 41 Gustafson Donald 14
H
Heidelberg HHBV HP Huffington Arianna Human Eyes Hyphen Italia
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14,20 10 21,59 33 53 42
IAB 30 IBM 21 Ifra 36 Ikea 21 Il Giornale 41,64 Ilte 8 Immagine 55 InPrint 9 Inprinting 17,52 Int. Council for Local Environmental Initiatives 61 Intergraf 12 Intra Giorgio 20 IPEX 2010 17,63 Ist. Comp. A. Schweitzer 16 Ist. Comp. Francesco d’Assisi 16 Ist. Pavoniano Artigianelli 16 Ist. Salesiani Arese 16
16 Ist. Salesiani Milano Ist. Sales. Sant’Ambrogio 16 Italcementi gruppo 24 Jobs Steve 46,64
K
KBA 14,19,38 KBA Complete 19 Kodak 10,14,50,59 Komori 12,20,68 Konica Minolta 20
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L’Espresso 46 La Basestampa 59 La Gazzetta dello Sport 31 La Repubblica 31 La Stampa 31,41,46 Labelexpo Europe 19 Lange Martin 36 Leonardo da Vinci 16 LexCycle 47 Linkman 59 Lithosol 35 Litorama 9 Logica 19 Lorenzini Alfredo 14 Loretoprint 63 Losi Marcello 42 Ludovico Pavoni 16 Lüscher 19,20
M
Malinconico Carlo 12 Manroland 8,36 Mapigraf 48 Marini Franco 55 Marini Gianni 55 Marini Pablo 55 Marinoni Massimiliano 41 McDonald’s 21 McKinsey 24 Mellado Felipe 62 Messi don Alessandro 12 Microsoft 48,51 Mimaki 14 Mondadori Printing 8 Monzese Carta 2 Motorola 47 Murdoch Rupert 33 Museum Graphia Corte 12
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Navarre Jacques Negri Anna New York Herald New York Times
14 16 32 30
Newsday Nova Alessandro
30 12
OcĂŠ Off. Graf. Novara 1901 OKI Printing Solutions OKI Systems Italia OmniCom Expo Osservatorio Quotidiani Carlo Lombardi
49 9 50 50 17
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36
Pagani Marco 41 22,57 PaperlinX 57 Paperworld 2010 9 Pasquino Franco 16 Pastor Angelicus 12 Patronato S. Vincenzo 17 Pellegrini Walter 16 Piamarta Centro AFGP 12 Picasso Marco 59 Piccinini Roberto 12 Piersantini Egiziano 20 Pietrobelli Mariangela 9 Pinelli Gianna 9 Pinelli Maria Teresa 9 Pinelli Stefano 26,27 Pixart 24 Politecnico Milano 15,24,57 Polyedra 59 Power and Consulting 8 Pozzoni gruppo 19 Premo Inks 16 Print Buyer 18 Print! 42,64 Promedia 20 Pronto Stampa
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Quad/Graphics Quadracci Joel Quebecor World Querci Marco
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10 10 10 19
Ramunni Massimo 61 Rcs Corriere della Sera 32,46 41 Rcs Mediagroup 56 Reflex Group 8 Resnati Danilo 53 Rinaldini Roberto 16 Rizzoli Istituto 9 Ronchetti Luca 9 Ronchetti Matteo 9 Ronchetti Renato 8 Roto 2000 Rotocalcografica Rusconi 8 8 Rotocolor 8 Rotonord Rotopress International 42 8 Rotosud 10 RR Donnelley & Sons 17 Russo Alfio
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Salicetti Denis Santini Dimitri
12 41
SAP Saraceno Alessandro Scaccabarozzi Antonio Scheufelen Schmidt Klaus Schreier Bernhard Screen Sedit Segura Jean Siemens Sitma Soitu.es Spada Marco Spaggiari Massimo Special Print Spreafico gruppo Strichtpunt Studio Xilox Sun Chemical
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21 42 12 21 14 14 63 42 14 21 39 30 8 59 58 9 21 10 62
Taga Italia 12,54 12 Tassotti Giorgio 51 TechnoSolutions Tecnographica gruppo 59 21 Tecnologie Grafiche 14 Tensor Group 17 The Box 33 The Huffington Post 19 Tipolito CS 20 Tolve Antonella 41 Tonelli Umberto 19 Torda
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Ulisse Trading Graphic Equipments Unesco Unicredit Banca Unione GCT Utko Jacek
51 61 17 16 34
Vallardi Vanity Fair Viennegraf Villani Massimo Viscardi Valter Vitelli Sergio Votra
46 32 20 16 12 40 36
Wall Street Journal Warhol Andy Washington Post White Box Digital Artwork WoodWing World Color Press Xplor Italia
30 21 33 17 51 10 17
Zamboni Franco Zanetti Romano Zanichelli Zippati Nicola Zuccoli Simone
41 53 46 41 42
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PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
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AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni
Pozzoni fuori dalla corsa per Rotosud In pista per il centro stampa rotocalco dei periodici del gruppo Editoriale l’Espresso sarebbe rimasta solo la Ilte di Farina
acquisire un altro, importante centro stampa rotocalco in Italia. Ma sembra proprio che al gruppo bergamasco Pozzoni, dopo la maxi operazione che l’anno scorso lo ha portato ad acquisire l’80% di Mondadori Printing, impegnarsi in un’altra avventura come quella della Rotosud di Oricola (AQ)non interessi. Almeno in questa fase. Così, in campo per rilevare lo stabilimento di stampa del gruppo Editoriale l’Espresso (nato dalla concentrazione di più società come Rotocolor e Rotonord) sarebbe rimasta solo la Ilte di Vittorio Farina. Il condizionale comunque è
d’obbligo, ma riguarderebbe solo l’eventuale interesse di Farina per l’impianto laziale che fa capo al gruppo di Carlo De Benedetti e dove, con quattro rotative rotocalco, si stampano i magazine di casa, dall’Espresso agli allegati al quotidiano la Repubblica. A confermare di non far parte della partita Rotosud è infatti Danilo Resnati (nella foto), amministratore delegato di Datamill, una delle aziende del Gruppo Pozzoni. A suo tempo erano corse voci sul mercato di un interessamento per Rotosud da parte di Pozzoni. Voci che oggi come allora in Pozzoni non commentano. L’ad di Datamill
sottolinea invece come questa operazione non rientri nei piani strategici di crescita del gruppo bergamasco ritenendo più che sufficiente l’attuale presenza nel mercato rotocalco con ben 14 impianti (sei a Verona e quattro a Melzo, acquisiti con l’operazione Mondadori, e quattro a Cinisello, ex Rotocalcografica Rusconi) che si aggiungono alle 14 roto-offset da 16 fino a 64/72 pagine. Una potenza di fuoco che fa del Gruppo Pozzoni uno dei principali operatori europei e che lo vede pronto a seguire l’eventuale ripresa del mercato e, in questo caso, a varare un piano di investimenti in nuove
La Fratelli Spada decide di chiudere l’attività Messi in cassa integrazione 127 dipendenti dalla storica azienda romana, capeggiata dall’ex presidente di Assografici
8
Nessun nuovo partner e nessuna nuova iniziativa immobiliare per dare liquidità e respiro all’azienda. Il risultato è che la storica impresa Fratelli Spada di Roma, che fa capo alla famiglia di Marco Spada, ex presidente di Assografici, ha deciso di chiudere l’attività mettendo in cassa integrazione (e poi in mobilità) 127 dipendenti. La Fratelli Spada occupava un’area di tre ettari (17mila metri quadrati coperti per 135mila metri cubi) nel Comune di Ciampino. Un’area che nel corso degli anni si è ritrovata integrata all’interno di un centro urbano fatto di negozi, condomini, villette. E, come succede spesso, una forte presenza industriale viene mal sopportata, sia dagli abitanti del quartiere che dagli ambientalisti. Approfittando del nuovo quadro urbanistico aperto dal Piano Casa, Marco Spada, dopo aver stretto un accordo con una società finanziaria interessata allo sviluppo immobiliare, aveva chiesto al Comune un cambio di destinazione d’uso che, se concesso, avrebbe permesso di vendere tutta l’attuale area industriale per trasferirsi in una nuova sede, già individuata a Santa Palomba, dove la Fratelli Spada avrebbe trasferito l’azienda incassando capitali freschi per rilanciare l’attività grafica. Il via libera da parte del Comune però non è arrivato e di fronte alla crisi di commesse e liquidità che ha colpito l’azienda si è arrivati alla drammatica decisione di cessare l’attività. A.P.
rotative per sostituire quelle più “anziane”, a partire dalle rotooffset installate presso Elcograf. Comunque, nessuna decisione è stata presa e dipenderà molto dall’evoluzione del mercato e dalle commesse nei prossimi mesi. Quel che è certo è che eventuali nuovi impianti non riguarderanno le maxi rotative da 96 pagine, avendo in Pozzoni per questo tipo di commesse la forte capacità produttiva delle quattordici rotocalco. Achille Perego
A Roto 2000 in arrivo una Lithoman da 80 pagine Dopo qualche settimana di notizie dalla connotazione poco positiva, ci fa piacere segnalare che un’importante industria grafica, specializzata nella stampa roto-offset, ha deciso di investire in una nuova rotativa di grande formato. Si tratta della Roto 2000 di Casarile (MI), condotta da Mauro Arneri, che ha ordinato alla Manroland una Lithoman da 80 pagine. La macchina, la cui consegna è prevista per metà anno per entrare in produzione a ottobre, affiancherà una rotativa gemella. Oltre alle 80 pagine, l’azienda di Casarile, che serve il mercato dell’editoria, dei cataloghi viaggi e della grande distribuzione, dispone di due 16 pagine a 5 gruppi, una 16 pagine a 4 gruppi e una 16 pagine a 8 gruppi, 2 bande.
IPI 110/09
n Era dato in pole position per
Litorama favorita per le Officine Grafiche De Agostini La ricerca di un partner si è resa necessaria a fronte di un calo d’attività e di una sempre più forte concorrenza del mercato
Si sta allungando più del previsto la trattativa che dovrebbe segnare il destino delle Officine Grafiche Novara 1901, ovvero la ex azienda di stampa della De Agostini che era stata scorporata a suo tempo dalla casa editrice e fa ora capo a un ramo della famiglia Boroli rappresentata dal presidente della società, Andrea Boroli (nella foto). Storica azienda novarese nata come tipografia di una delle case editrici più famose d’Italia, le Officine Grafiche Novara 1901 stanno attraversando, come molte altre imprese grafiche, un momento di difficoltà, sia congiunturale sia strutturale. Da una parte infatti l’azienda guidata da Andrea Boroli e dall’ad Franco Pasquino sconta il calo d’attività nel settore
stampati della De Agostini e dall’altra deve fronteggiarsi con la sempre più forte concorrenza del mercato sul fronte dei lavori per conto terzi. Una situazione che ha portato i vertici e la proprietà a decidere già da tempo la ricerca di un partner industriale destinato in
futuro a diventare il nuovo gestore e proprietario dell’azienda che ancora oggi dà lavoro a quasi 350 dipendenti, circa 250 nella sede di Novara. Il ventaglio dei contatti per un’eventuale acquisizione si sarebbe ridotto al Gruppo Spreafico di Merate (Lecco) e al Gruppo Litorama che starebbe trattando direttamente (e non attraverso altre sue società come InPrint) con i vertici e gli azionisti dell’azienda novarese. Comunque non sarebbe ancora stata formulata una precisa proposta d’acquisto, ma la trattativa resta aperta e, come detto, sembrerebbe privilegiare nella scelta finale (quando arriverà) proprio Litorama. A.P.
Gruppo Pinelli smentisce le voci di una possibile chiusura In programma un rilancio della produzione e possibili alleanze Nessuna chiusura dell’attività né tantomeno l’apertura di un’istanza fallimentare. Alle voci circolate nelle scorse settimane sulle difficoltà che starebbe incontrando la storica azienda milanese Arti Grafiche Pinelli, fondata nel lontano 1924 da Stefano Pinelli - condotta poi, alla scomparsa del fondatore, dalla moglie Gianna e quindi dalla figlia Maria Teresa e adesso dai tre nipoti Renato, Matteo e Luca Ronchetti - torna a rispondere con forza Renato Ronchetti (nella foto). Pronto a sfidare chi sostiene il contrario invitandolo a venire nelle sedi dell’azienda (in Via Farneti a Milano dove è attivo il reparto commerciale e alla Grafica Pioltello, dove è stato concentrato il reparto produttivo) per verificare di
persona che l’attività prosegue e gli stipendi vengono regolarmente pagati ai dipendenti (5 a Milano e 15 a Pioltello). È vero invece che qualche fornitore (su un parco di oltre ottanta) potrebbe vantare un ritardo nei pagamenti dovuto però alla stretta sulla liquidità causata dal giro di vite generale del sistema bancario e dai crediti vantati verso i clienti, in particolare (per un ammontare pari a 800mila euro) gli enti pubblici per cui ha lavorato e lavora Grafiche Pinelli. Dove, ribadisce il presidente della società, si è impegnati a rilanciare la produzione diversificando le commesse, troppo concentrate sull’editoriale, e proseguendo nei colloqui con altre realtà del mondo grafico per valutare “a 360 gradi” tutte le opzioni possibili per accordi, integrazioni, alleanze. Ma, scherza Renato Ronchetti, se ci fosse il “Berlusconi” della stampa pronto a fare un’offerta irrinunciabile, anche a cedere in blocco l’azienda... A.P.
PIOMBI
PrimoPiano
I NUMERI DEL NUMERO
14,2%
la contrazione del fatturato complessivo nel biennio 2008-09 per la filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione in Italia
17
i milioni di lettori attuali del quotidiano statunitense New York Times in versione online
30000
i dipendenti che faranno parte della nuova società che nasce dall’acquisizione di World Color Press da parte di Quad Graphics
14
gli impianti di stampa rotocalco del Gruppo Pozzoni attualmente in funzione
14,7%
l’aumento degli ordini per Heidelberg nel terzo trimestre dell’esercizio 2009-10 rispetto al trimestre precedente
50
milioni di dollari il valore del mercato statunitense degli e-book attualmente
9
PIOMBI Kodak intensifica la produzione di lastre in Cina In risposta alla crescente domanda di lastre in Cina e nell’area Asia Pacifico, Kodak ha deciso di aprire una seconda linea di produzione nello stabilimento di Xiamen. La moderna struttura, situata nella città cinese sudorientale, oltre a espandere la capacità di produzione di materiali destinati al settore della stampa offset, sottolinea l’impegno di Kodak nei confronti dei clienti che operano in questo mercato in rapida crescita. La gamma di lastre include soluzioni per la stampa offset a foglio e a bobina e flexo per packaging e giornali. Il centro di Xiamen si occupa dell’elaborazione degli ordini, delle procedure aziendali e di altri servizi, nonché di risorse umane e supporto finanziario. Nell’agosto dell’anno scorso Kodak aveva già trasferito a Xiamen il centro per la logistica dell’Asia sudorientale per sostenere la rapida crescita nel mercato asiatico. Due mosse strategiche a dimostrazione dell’impegno Kodak in questo mercato.
10
PrimoPiano
Quad/Graphics acquisisce World Color Press E diventa il numero due al mondo
n La crisi economica e strutturale che attanaglia il mondo delle arti grafiche ormai da qualche tempo sta ridisegnando il panorama internazionale di questo settore, in seguito a inevitabili fallimenti aziendali, acquisizioni e fusioni. L’ultimo in ordine di tempo interessa un gruppo leader americano, Quad Graphics Inc., che ha confermato la propria intenzione di acquisire il rivale canadese World Color Press, con sede a Montreal, in base a un accordo che garantirà agli azionisti di quest’ultima circa il 40% di una nuova società che avrà 30.000 dipendenti, un fatturato di 5,1 miliardi di dollari e sarà quotata nella Borsa americana. Ma chi è World Color Press? In pratica è Quebecor World che, dopo aver completato nell’estate dell’anno scorso il suo piano di ristrutturazione ed essere uscita dalle procedure di amministrazione controllata, sotto le quali stava operando dall’inizio del 2008, aveva deciso di cambiare nome in World Color Press, riprendendolo da quello di una delle società che nel 1999 avevano dato vita a Quebecor World. Ma torniamo ai dettagli dell’operazione. Il valore esatto della transazione non è per ora noto, in parte perché Quad/Graphics è una società privata. Tuttavia, in base a indiscrezioni sembra che il valore sia compreso tra 1,3 e 1,4 miliardi di dollari. La nuova società sarà controllata dalla famiglia Quadracci (di origine italiana) e sarà il secondo più importante stampatore commerciale al mondo, dopo R.R. Donnelley & Sons. Ricordiamo che quando Quebecor navigava in cattive acque proprio Donnelley aveva fatto un tentativo di scalata nei confronti del concorrente, ma senza successo. L’acquisizione non ha un impatto diretto in Europa. Gli stabilimenti di Quebecor World in Europa erano già stati venduti, infatti, nel
Joel Quadracci, CEO di Quad/Graphics e della nuova società
maggio 2008 e ora operano come CirclePrinters, sotto la proprietà di HHBV. «Questa transazione ci consente di espanderci a livello geografico, entrando nel mercato canadese e in alcuni mercati dell’America Latina dove attualmente non siamo presenti», ha commentato Joel Quadracci, CEO di Quad/Graphics, che sarà il presidente e CEO della nuova società. World Color opera in vari segmenti di mercato, tra cui cataloghi, guide annuali e stampa di libri, ed è presente con stabilimenti in Canada, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico e Perù. Una volta conclusa la transazione – presumibilmente nel secondo o terzo trimestre dell’anno in corso – Quad/Graphics si trasformerà da società privata in pubblica, quindi quotata in Borsa, e gli azionisti di Quad/Graphics deterranno circa il 60% dell’intera società, mentre agli azionisti di World Color resteranno le rimanenti quote.
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Salicetti rappresenta TAGA Italia al Ghent PDF Workgroup Dal 2010 sarà Denis Salicetti (www. salicetti.it), membro attivo di TAGA Italia dal 2003, a rappresentare l’Italia ai lavori del Ghent PDF Workgroup. Salicetti, profondo conoscitore delle tematiche legate alla prestampa, opera come responsabile Area Prestampa alla Galeati Industrie Grafiche e ha già partecipato ad alcune riunioni del GWG contribuendo ai lavori delle varie commissioni. È il fondatore e moderatore del Pdf User Group, gruppo di discussione sull’utilizzo delle specifiche del Ghent Pdf Workgroup, e fa parte del comitato tecnico di TAGA Italia (sede di Bologna) che sta preparando un nuovo documento sulla retinatura e sulla determinazione della curva di dot loss con metodo colorimetrico. Salicetti subentra a Ester Crisanti, cui vanno i ringraziamenti di TAGA Italia per il lavoro svolto nel GWG.
Bodini nuovo presidente AIMSC
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Mauro Bodini, che rappresenta il Museo del Centro Studi Stampatori Ebrei di Soncino (Cremona), è il nuovo presidente dell’Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta (AIMSC). Bodini, che è uno dei soci fondatori di AIMSC, sarà affiancato da due vicepresidenti: Egiziano Piersantini, del Museum Graphìa Corte della Miniera di Urbino, e Antonio Scaccabarozzi di Missaglia (Lecco), esperto di macchine da stampa storiche. Il past president Giorgio Tassotti è il nuovo tesoriere dell’Associazione, mentre Valter Viscardi (Assografici) è confermato segretario. Il Consiglio ha nominato socio onorario Marco Picasso, che fu ispiratore e fra i fondatori dell’Associazione.
Richieste misure a favore dei consumi La filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione chiede aiuto al Governo
n Le difficoltà che attraversano i settori della filiera della carta, dell’editoria, della stampa e della trasformazione sono drammatiche e richiedono urgenti interventi di politica industriale. A confermarlo sono le indicazioni emerse nel corso della conferenza stampa organizzata a Roma dalle associazioni industriali che compongono la filiera: Acimga, Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Assografici e Fieg. Alessandro Nova, docente di economia all’università Bocconi, ha fornito la base statistica dalla quale è emerso che nel biennio 2008-2009, pur nel contesto di una crisi generalizzata, le condizioni delle imprese che operano all’interno della filiera si sono fortemente deteriorate con una contrazione del fatturato complessivo del 14,2%. In valori assoluti, significa la perdita in un anno di 5,8 miliardi di ricavi. Paolo Culicchi, presidente di Assocarta, e Carlo Malinconico, presidente della Fieg, hanno manifestato nei loro interventi la profonda preoccupazione per una situazione regressiva che richiede urgenti ed efficaci misure di intervento sia sul piano della domanda che
Da sinistra: Alessandro Nova, Carlo Malinconico e Paolo Culicchi. (foto di Danilo Schiavella - Ansa)
su quello dell’offerta. In particolare, i presidenti delle Associazioni hanno chiesto al Governo provvedimenti di impatto immediato come la detassazione degli utili incrementali investiti in pubblicità e il ripristino del credito di imposta sugli acquisti di carta. Se non si interverrà, i fattori di sofferenza delle imprese della filiera sono destinati ad aumentare in misura esponenziale con conseguenze drammatiche soprattutto sul fronte dell’occupazione.
Nuovo reparto di stampa al Patronato S. Vincenzo È stata inaugurata venerdì 11 dicembre, nell’ambito delle manifestazioni legate all’open day del Patronato San Vincenzo, la nuova area del laboratorio grafico comprendente una nuova macchina da stampa Komori Sprint 2 colori che permetterà ai ragazzi di acquisire una professionalità completa. Il Patronato San Vincenzo vanta una pluriennale esperienza in questo settore che, nella Bergamasca, conta circa 5.000 addetti ai lavori, tra stampatori e grafici. In occasione di questo incontro, a cui erano presenti i membri del Comitato per l’Istruzione professionale grafica di Confindustria Bergamo, sono stati anche valutati i loghi creati dagli allievi del 3° e del 4° anno del Centro di Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo. Lo spirito del Centro è stato illustrato ai genitori dal responsabile del Centro di Bergamo, Efrem Barcella, e da don Alessandro Messi, responsabile generale delle tre sedi del Patronato in città, a Sorisole e a Clusone. «Aggiornamento tecnico e formazione umana», ha spiegato Barcella, «sono i cardini del Patronato». Il corso grafici al Patronato permette l’ottenimento della qualifica regionale al terzo anno dopo le medie, ma anche la frequenza del quarto anno per il diploma tecnico e dal prossimo anno scolastico anche il quinto anno che si conclude con l’esame di Stato e rende possibile l’accesso all’università.
Pubblicati i parametri per calcolare il carbon footprint È stato pubblicato da Intergraf un documento che definisce i parametri che dovrebbero essere inclusi nel calcolo delle emissioni di CO2 in qualsiasi azienda grafica. I tredici parametri identificati sono, nella maggior parte dei casi, responsabili di circa il 95% delle emissioni di CO2. L’attuale schema di calcolo è basato su macchine offset a foglio e heatset, come pure le macchine rotocalco per edizioni. In questo documento, tuttavia, gli utenti troveranno anche un esempio di calcolo per i casi specifici. IPI 112/10
IN BREVE
PIOMBI
news istituzioni
Gustafson presidente di Baldwin Graphic Systems Baldwin Graphic Systems, società che fa capo alla Baldwin Technology Company, ha nominato Donald Gustafson presidente. Dal 2001 al 2009 Gustafson era stato presidente del Tensor Group, una società che produce soluzioni di stampa personalizzate e le distribuisce in tutto il mondo. Prima di questa esperienza Gustafson aveva lavorato 17 anni in Goss International.
Navarre promosso vicepresidente vendite e marketing in Goss Goss International ha promosso Jacques Navarre vicepresidente delle vendite, del marketing e della gestione prodotti a livello internazionale. Dopo oltre 30 anni di esperienza nel mondo della stampa, Navarre recentemente era alla guida dell’organizzazione di vendita di Goss International in Europa, poltrona che verrà ora occupata da Jean Segura.
Lorenzini nuovo marketing manager di Kodak Dal 1° gennaio il mercato grafico italiano ha in Kodak un nuovo riferimento come marketing manager nella persona di Alfredo Lorenzini. Già marketing manager della divisione Consumer in Italia, Lorenzini amplia la sua area di competenza a tutto il business Kodak, nel quadro di una strategia di unificazione delle divisioni Consumer e Graphic Communication. Lorenzini è responsabile di tutte le attività di comunicazione di Kodak in Italia rivolte al mercato grafico e cartotecnico, così come a quello degli utenti finali e ai canali di distribuzione.
Leggera crescita per il volume d’affari di Heidelberg n Nel terzo trimestre dell’eserci-
zio finanziario 2009/2010 (1 ottobre - 31 dicembre 2009) gli ordini e le vendite di Heidelberg hanno segnato una crescita rispetto ai trimestri precedenti. A contribuire a questo trend positivo sono stati i risparmi derivanti dalle misure di riduzione dei costi messe in atto dal costruttore tedesco. Gli ordini nel terzo trimestre dell’esercizio 2009/2010 sono stati pari a 609 milioni di euro, il 14,7 per cento in più rispetto al trimestre precedente (534 milioni), circa il 9% in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (560 milioni). Questo è il dato più alto degli ultimi cinque trimestri. Gli ordini degli ultimi nove mesi (1 aprile al 31 dicembre 2009) sono quantificabili in 1,693 miliardi di euro (anno precedente: 2,432 miliardi). A giocare un ruolo chiave nel conseguimento dei risultati relativi all’anno finanziario precedente è stato il volume degli ordini derivanti da Drupa 2008. «Gli ordini e le vendite sono in lieve aumento
«Gli ordini e le vendite sono in lieve aumento, anche se non vi è segno di una significativa ripresa». Bernhard Schreier, CEO di Heidelberg.
nel terzo trimestre», ha dichiarato Bernhard Schreier, CEO di Heidelberg. «Anche se non vi è alcun segno di una significativa ripresa, poiché gli stampatori sono ancora riluttanti a investire». Le vendite nel terzo trimestre del presente anno finanziario, pari a 578 milioni di euro, mostrano un aumento di 79 milioni rispetto al trimestre precedente (499 milioni), ma il 23 % in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (750 milioni). Al 31 dicembre 2009 Heidelberg contava in tutto mondo 18.020 dipendenti (anno precedente 19.548). Dal 31 marzo 2008 c’è stata una riduzione di 2.550 posti di lavoro, numero destinato a essere ulteriormente ridotto (circa 4.000 posti di lavoro in tutto il mondo) entro la fine dell’anno finanziario 2010/2011.
KBA: risultati in miglioramento nonostante la domanda debole Nonostante un calo nella domanda mondiale pari al 40% rispetto al 2007, nel 2009 KBA ha registrato ordini per circa 890 milioni di euro (-29% rispetto al 2008), mentre le vendite sono state pari a 1,06 miliardi di euro (-31%). Le vendite delle roto-offset sono state inferiori rispetto alle aspettative, mentre le offset a foglio hanno riportato una perdita, ma molto più contenuta rispetto all’anno precedente. Klaus Schmidt, vicepresidente senior per il marketing e la comunicazione, ha dichiarato che la domanda in Cina e nell’America Latina sta crescendo, mentre negli USA e in Europa, ad eccezione della Polonia e della Repubblica Ceca, ha subito una flessione fino al 50% nel settore offset a foglio. Per il 2010 Schmidt prevede un bilancio in positivo, anche se per raggiungere questo traguardo sarà necessario un ulteriore taglio del personale, principalmente nella divisione offset a bobina, pari a circa 700 persone, che si andrebbero ad aggiungere agli oltre 1.000 posti di lavoro già saltati nell’ultimo anno.
Mimaki e GMG insieme nel proofing Mimaki, produttore giapponese leader di stampanti inkjet per il mercato delle arti grafiche, del tessile e del settore industriale, rappresentato in Italia da Bompan, proporrà a breve un sistema completo dedicato al mondo packaging, grazie alla collaborazione europea con GMG, importante fornitore di programmi per la gestione del colore. La partnership prevede l’abbinamento dei plotter UV di Mimaki con il software GMG ColorServer 4.6 per conversioni colore automatiche e GMG SmartProfiler per la calibrazione e la profilatura delle stampanti. Tale combinazione è certamente l’ideale per tutte le aziende del settore della stampa offset, rotocalco e flexo che operano nell’industria del packaging. IPI 112/10
IN BREVE
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news fornitori
L’ambiente è cambiato
anche la nostra carta.
Al giorno d’oggi, tutte le aziende devono dimostrare di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. revive è composta da carta altrimenti distrutta per incenerimento o depositata in discarica, con la conseguente produzione di pericolosi gas serra. Il consumo energetico e idrico richiesto per la sua produzione è inferiore a quello previsto per la carta non riciclata. Per questo, scegliendola potete fare la differenza. Entrate nella nuova era della carta riciclata. Visitate www.revivepaper.com
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eventi formazione
Un convegno organizzato a Milano da Unione GCT e Polo Formativo Grafico
n Lo scorso 22 gennaio, presso l’Auditorium del Centro A.F.G.P. Piamarta a Milano, si è tenuto il convegno GRAFIC@perta dal titolo “Le analisi e le prospettive”. Alla presenza dei presidenti dell’Unione Grafici Cartotecnici Trasformatori Carta e Affini di Milano e del Comitato Provinciale per l’Istruzione Professionale Grafica di Milano, Federico Cherubini e Carola Goglio, del direttore generale dell’Unione Massimo Villani, della rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regio-
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nale Anna Negri, dei direttori delle Scuole del Polo Grafico e con l’entusiastica partecipazione di oltre cento allievi delle scuole medie che hanno aderito al progetto, accompagnati dai loro insegnanti, si sono voluti testimoniare i lusinghieri risultati ottenuti da GRAFIC@perta. La nuova iniziativa, nata per sensibilizzare gli insegnanti e gli allievi delle scuole medie inferiori della Provincia di Milano e stimolare l’interesse dei giovani verso il mondo della stampa e le attività lavorative ad esso col-
legate, è stata fortemente voluta dall’Unione GCT, sostenuta economicamente dal Comitato Provinciale per l’Istruzione Professionale Grafica di Milano e realizzata con successo grazie alla collaborazione del Polo Formativo Grafico e il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Il progetto, avviato con lo scorso anno scolastico, è stato attuato concretamente dalle scuole grafiche AFGP, Associazione Padre Monti, Istituto Pavoniano Artigianelli (IPA), Istituto Rizzoli, Salesiani Milano, Salesiani Arese e ha visto il coinvolgimento di 6 istituti
Carola Goglio, Federico Cherubini e Anna Negri durante il convegno, il cui obiettivo era quello di stimolare l’interesse dei giovani verso il mondo della stampa.
secondari di primo grado: Ist. Comprensivo Francesco d’Assisi - Milano, Ist. Comprensivo Albert Schweitzer - Segrate, Ludovico Pavoni e Pastor Angelicus - Milano, Leonardo da Vinci - Saronno, Ist. Salesiano S. Ambrogio - Milano. 185 alunni delle classi 2a di questi istituti hanno seguito moduli di 20 ore, realizzando i prodotti presentati nel convegno che potrete vedere sul sito dell’Unione Grafici (www.gct. mi.it). Il progetto avrà continuità negli anni a venire.
IPI 110/09
Avvicinare i giovani al mondo della stampa
Enrico Barboglio - 4IT Group
PIOMBI
“Era il momento di avvicinarci al più importante polo industriale italiano”.
Inprinting si trasferisce a Milano in maggio n Dopo un anno di pausa torna Inprinting dal 12 al 15 maggio, questa volta a Milano presso FieraMilanoCity. «Dopo le edizioni tenute in Veneto, terra di imprenditorialità solida e di buona rappresentanza dell’industria grafica nazionale, i tempi sono maturi per questo trasferimento», ha dichiarato Enrico Barboglio, presidente di 4IT Group. «La congiuntura economica attuale richiede un avvicinamento al più importante polo industriale italiano e questa decisone ha accolto l’approvazione delle aziende di Asso.It e Xplor Italia che insieme rappresentano l’intera filiera del mercato». Inprinting 2010 approfondirà i segmenti verti-
cali della stampa digitale nelle applicazioni di alto volume, tra cui transpromo, direct mail, editoria digitale e book on demand. Fra le collaborazioni e le novità principali della 12ma edizione, Inprinting annuncia la contemporaneità con OmniCom Expo, manifestazione su idee, prodotti e servizi per il marketing e la comunicazione.
Cuordimela regala un 2010 di formazione Presso lo spazio White Box Digital Artwork della propria sede in via Poggibonsi 14 a Milano, Cuordimela, rivenditore autorizzato Apple, ospiterà per tutto il 2010 corsi di formazione gratuiti riguardanti gli elementi base dei principali pacchetti del mondo Mac, partendo dal sistema operativo OSX 10.6 fino ad arrivare ai programmi dedicati al mondo della post-produzione audiovisiva. L’idea nasce in collaborazione con The Box, il training center autorizzato Apple di riferimento per il Nord-Ovest, che metterà a disposizione i propri docenti, di assoluto valore e tutti certificati da Apple, che condivideranno la loro esperienza e conoscenza con i partecipanti del corso, insegnando loro alcune tecniche necessarie per diventare futuri esperti dei principali applicativi. I corsi dedicati a programmi come iLIFE, iWORK, iMovie, iPhoto, forniranno informazioni sulle principali funzionalità dando gli strumenti per un loro corretto utilizzo. Il calendario prevede un incontro al mese, da febbraio a dicembre, ciascuno diviso in due sessioni: la mattina dedicata a un pubblico consumer, il pomeriggio per i professionisti. Ogni corso è a numero chiuso e prevede l’iscrizione online fino a un numero massimo di 20 persone.
Buon inizio per le attività di CNA Arti Grafiche
IPI 112/10
CNA Arti Grafiche ha recentemente organizzato un interessante dibattito sul tema del credito, al quale ha partecipato un nutrito numero di aziende che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con Alfio Russo, responsabile Erogazione Unicredit Banca di Roma, sulle innumerevoli problematiche che un’impresa, soprattutto se di piccole dimensioni, si trova ad affrontare per fronteggiare questo periodo di crisi che dura ormai da tempo. La platea ha avuto modo di comprendere quali sono gli approcci che il mondo bancario ha nei confronti delle imprese nel valutare le richieste di accesso al credito, constatando che spesso le difficoltà maggiori risiedono nella disinformazione delle esigenze reciproche dei diversi interlocutori. «L’obiettivo primario del gruppo di lavoro CNA Arti Grafiche», ha affermato Walter Pellegrini, presidente CNA Arti Grafiche, «è quello di fornire strumenti di crescita e rappresentanza della categoria».
DAL 12 AL 14 MAGGIO 2010 APPUNTAMENTO IN FIERA MILANO CITY CON PRINT! ... È LA STAMPA, BELLEZZA! Uno spazio riservato alla stampa, organizzato nell’ambito di Omnicom Expo idee, prodotti e servizi per il marketing e la comunicazione per offrire ai visitatori una panoramica di prodotti stampati, realizzati dalle più qualificate aziende grafiche italiane. Esporre a PRINT! ...è la stampa, bellezza! per una azienda grafica è una concreta opportunità di business, è l’occasione giusta per incontrare e conoscere gli addetti al marketing e alla comunicazione.
Non perda l’occasione, prenoti subito il suo spazio. Troverà il suo stand preallestito con pratici espositori. Lei deve solo portare gli stampati da mostrare al pubblico. Al resto pensiamo noi. Chiami oggi stesso lo 02 7529101
PRINT! È un’area espositiva specializzata di OmnicomExpo in contemporanea con DM Expo, Eba Forum, Inprinting
PIOMBI La vendita della linea di CtP XPose! FLEX in Italia Accordo tra Lüscher Italia e la Bee Graphic
n Il nuovo CtP Lüscher XPose! 4FLEX, il pri-
mo al mondo che permette di eseguire con una sola attrezzatura l’esposizione di forme di stampa per tipografia, flessografia, serigrafia e offset, è stato presentato in anteprima nel settembre scorso a Labelexpo Europe 2009, dove ha raccolto unanime consenso da parte degli utilizzatori e degli esperti del settore. La commercializzazione della nuova linea di sistemi Xpose! FLEX, che comprende anche i modelli XPose! 2FLEX e
XPose! 3FLEX, è iniziata di recente anche in Italia. Allo scopo di fornire ai potenziali clienti la migliore consulenza tecnico-commerciale, la sede italiana di Lüscher, guidata da Marco Querci, ha avviato un accordo di collaborazione con la Bee Graphic di Goliardo Butti, cui è stato affidato il compito di affiancare il team commerciale di Lüscher nella promozione e nella vendita dei nuovi sistemi Lüscher XPose! FLEX.
Accordo tra Logica e KBA Complete
IPI 112/10
È andato a buon fine l’accordo tra Logica e KBA Complete, società del gruppo KBA, per la commercializzazione internazionale, senza esclusiva, dei software prodotti dall’azienda italiana. Il prodotto che ha destato molto interesse da parte di KBA Complete è Data Production, un software basato sul protocollo JDF/JMF che, collegato alla macchina da stampa, ne rileva automaticamente tutti gli step di produzione e produce analisi dettagliate che possono poi essere trasmesse al MIS via JMF. L’accordo riguarda anche gli altri software prodotti da Logica, quali Gutenweb, Job manager e Infopress, un’intera suite che consente di collegare il sistema gestionale esistente in azienda alla produzione. I software di Logica sono già in uso presso importanti realtà grafiche italiane, tra cui Arti Grafiche Boccia di Salerno, Grafica Veneta di Trebaseleghe (PD) e Tipolito CS di Padova.
Marco Querci (Lüscher Italia) e Goliardo Butti (Bee Graphic).
Flint si rafforza nel mercato degli inchiostri per imballaggio Flint Group, fornitore leader nel mondo degli inchiostri, ha siglato un accordo per acquisire Torda, un produttore di inchiostri da stampa per il mercato dell’imballaggio, in particolare quello alimentare, che ha sede in Svezia e serve i Paesi dell’Europa del Nord e dell’Est, dei Balcani e del Medio Oriente. Torda ha chiuso il 2009 con un fatturato di circa 23 milioni di euro. L’acquisizione rappresenta il terzo passo del Gruppo Flint in un percorso di espansione che è iniziato circa un anno fa, con l’acquisizione di Premo Inks, produttore e distributore russo di inchiostri per imballaggio. A gennaio di quest’anno il Gruppo ha inoltre annunciato un potenziamento dei propri stabilimenti in Polonia adibiti alla produzione di inchiostro, in modo da far fronte alla domanda crescente.
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Graf Color sceglie Durst Rho 700 Pack La scelta è stata fatta per potenziare il core business dell’azienda specializzata in comunicazione visiva, in particolare nella stampa di allestimenti fieristici, scenografie, striscioni pubblicitari, poster e manifesti. A pochi mesi dall’installazione, il sistema a letto piano UV di Durst, con la nuova funzione di stampa su cartone ondulato, è diventato il motore tecnologico dell’azienda abruzzese che già pensa al raddoppio con l’installazione in futuro di un secondo modello. Alcuni dei lavori più significativi realizzati da Graf Color con la tecnologia digitale Durst sono i progetti espositivi, i materiali POP e gli allestimenti per le vetrine di noti marchi del settore abbigliamento.
Pronto Stampa investe in un CtP Fujifilm L’azienda di Quinzano d’Oglio (BS) ha fatto un passo avanti nel modernizzare l’area di prestampa con l’ inserimento di un CtP Fujifilm C 6300, fornito da Viennegraf. Pronto Stampa è una nuova società nata dalle sinergie di più realtà ben radicate nel territorio a sud di Brescia in una zona ricca di iniziative imprenditoriali. Il nuovo CtP alimenta due macchine offset: una 5 colori Komori L520 e una bicolore Heidelberg, entrambe di formato 35x50. L’azienda, inoltre, offre anche un servizio di stampa digitale di qualità avvalendosi di una Konica Minolta C6500. Da sinistra: Giorgio Intra (venditore Viennegraf), Massimiliano Fausto e Mariangela Pietrobelli di Pronto Stampa.
I maestri delle bombolette spray Crown Aerosols Italia sceglie Lüscher XPose! UV per la produzione di imballaggi metallici rigidi
n Crown Aerosols Italia di Spi-
lamberto, in provincia di Modena, è una delle numerose aziende che compongono il gruppo multinazionale Crown Cork & Seal, produttore leader nel segmento degli imballaggi metallici rigidi, che è suddiviso in cinque divisioni: lattine per bevande, contenitori per alimenti, capsule, confezioni speciali, aerosol. E proprio le bombolette spray per ogni tipo di prodotto destinato al consumatore finale - panna montata, lacca, deodoranti, insetticidi, detergenti per la pulizia della casa e molti altri ancora - costituiscono la produzione della società di Spilamberto. Partendo da un file inviato dal cliente, alla Crown Aerosols si eseguono prestampa e stampa su banda stagnata e successivamente costruzione e confezione della bombola in diversi formati, producendo in un anno una media di 20.000 lastre da stampa, 9-10 milioni di fogli metallici stampati, 200 milioni di bombole e 800 milioni di componenti, con circa 180 dipendenti e un fatturato che nel 2008 ha raggiunto i 51 milioni di euro. Recentemente la società ha deciso di investire in tre sistemi CtP Lüscher XPose! UV 260 da installare in prestampa nei tre centri produttivi che in Europa producono bombole aerosol. Anche se l’ordine materiale dei tre sistemi Lüscher è partito dall’Inghilterra, l’idea di passare alla tecnologia CtP è nata in Italia, e precisamente dagli studi di Fabio Frazzitta,
Da sinistra: Matteo De Maria, coordinatore del reparto di prestampa, e Fabio Frazzitta, ingegnere responsabile della produzione del reparto litografico di Crown Aerosols.
ingegnere responsabile del reparto litografico di Crown Aerosols. «Prima di decidere abbiamo lungamente analizzato il mercato, le tecnologie, i sistemi e i produttori», racconta Frazzitta. «Nel 2007 il sistema Lüscher XPose! UV era stato presentato da poco. Siamo stati convinti dal favorevole rapporto qualità-prezzo, da altre installazioni che siamo andati a visitare, dalla qualità di stampa che è massima sulla banda stagnata che utilizziamo e soprattutto dalla possibilità di risparmiare sul costo delle lastre. Come tutti sanno, le lastre convenzionali sensibili agli UV hanno un costo notevolmente inferiore rispetto alle lastre termiche. La prova dei fatti ci ha dato ragione: oggi abbiamo potuto ridurre il personale addetto alla produzione di lastre, pur avendo aumentato la produttività». Anche gli altri due siti produttivi europei hanno installato la stessa configurazione Lüscher: testa di esposizione laser da 64 diodi e unità XPose! PHS per il carico automatico e XPose! Deloader per lo scarico automatico delle lastre, che possono avere un formato fino a 1.680x1.370 mm.
Conclusa la mostra NO-STOP di Antonella Tolve a Grafical Si è conclusa lo scorso 31 gennaio “NO-STOP, Mixare passato e presente per il sound del futuro”, la personale di Antonella Tolve allestita negli spazi Grafical, industria litotipografica con sede a Marano di Valpolicella (VR). Numerosi sono stati i visitatori rimasti affascinati dalle opere dell’artista digitale che attraverso il tratto PIT-POP - caratterizzato da linee minimal, contorni neri e netti, colori forti e ironia - ha sintetizzato il percorso di crescita dell’azienda Grafical che ha compiuto i suoi primi 25 anni. La mostra ha visto in esposizione 13 opere di computer art - l’opera magna NO-STOP, una stampa effettuata su sistema Lambda (formato 120x180 cm) e la serie composta da 12 stampe digitali (formato 100x156 cm) - raffiguranti momenti di vita quotidiana esaltati dalla potenzialità estetica di un linguaggio primitivo ed essenziale. IPI 112/10
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news aziende grafiche italiane
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Metti il turbo
alla macchina da stampa
Scheufelen all’insegna del “think big!”
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Il calendario 2010 della cartiera tedesca svela come alcuni marchi famosi possono facilmente cambiare identità...
Dodici marchi tra i più noti al mondo - HP, IBM, Ikea, McDonald’s, SAP, Siemens, solo per citarne qualcuno - sono i protagonisti del calendario 2010 della cartiera tedesca Scheufelen. “Think big”, questo il titolo del progetto nato dalla creatività dei designer dell’agenzia tedesca Strichtpunt, ripropone però tali marchi in modo insolito, inaspettato. Partendo dall’ingrandimento di una parte del logo, un dettaglio appena, si arriva a un risultato grafico diverso, stupefacente. Facendo propri gli insegnamenti del grande Andy Warhol, che sosteneva che i grandi marchi sono sostanzialmente arte, i creativi dell’agenzia hanno interpretato in modo originale questi loghi, esaltandone la loro essenza. Sono bastati un angolo, una linea, un arrotondamento dei brand ingranditi per arrivare a segni grafici di forte impatto che solo una grande memoria visiva può aiutare a ricondurre al marchio originale. Quasi un gioco che utilizza come piattaforma le patinate classiche prodotte dalla cartiera: PhoeniXmotion, Consort Royal, Job Parilux e heaven 42 nella versione da 250 grammi. A differenza degli anni passati, il calendario non è caratterizzato da lavorazioni speciali o finiture straordinarie (a parte un grande uso della verniciatura, iriodin e impressione a caldo), ma fa leva unicamente sull’idea creativa. La stampa è stata affidata alla tedesca Eberl Print. www.scheufelen. de
Avviamenti e scarti ridotti del 50%* L’unico con spettrodensitometro ed esclusive funzioni Iso Check, Statistica e Iso Report per tirature certificate conformi ISO 12647-2 *dati forniti dagli utilizzatori di SpectroDrive
per maggiori informazioni:
www.tecnologiegrafiche.com
Interviste Claudio Cervellati
Dopo aver inaugurato questo interessante ciclo di interviste con Matteo Rigamonti, ad di pixart.it, nel numero di gennaio ospitiamo il nuovo ad di un distributore leader nel mondo cartario internazionale.
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“L’approfondimento e il piacere della lettura di un giornale, da toccare e sfogliare, è impagabile”.
Claudio Cervellati
2 - L’industria grafica, un futuro da reinventare. Intervista a Claudio Cervellati, ad di PaperlinX Italia, azienda leader nel mercato della distribuzione cartaria.
il piacere della carta Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale che sta mettendo in discussione un pianeta – quello della comunicazione stampata – che, a differenza di altre realtà, negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto come avrebbe potuto. È d’accordo con questa affermazione? «Forse perché sono appena arrivato in questo settore, dopo essermi occupato di chimica, petrolchimica, costruzioni e cemento, la mia potrebbe sembrare una risposta un po’ ingenua, ma a me l’industria grafica non sembra così statica... Definirla così perché utilizza una materia prima antica come la carta non mi sembra corretto», esordisce Claudio Cervellati, amministratore delegato di PaperlinX Italia. «Se guardo alle innovazioni devo dire che ne vedo in continuazione. E non solo per le nuove tecnologie di stampa come il digitale, ma anche per quelle più tradizionali come l’offset dove si è assistito a un profondo cambiamento, basti pensare alla velocità degli avviamenti e della stampa o all’arrivo di macchine a dieci colori. Ma anche il mondo della carta se non ha subìto una rivoluzione è comunque cambiato negli ultimi anni. Penso per esempio all’utilizzo sempre più diffuso di carte riciclate ed ecocompatibili o alla diminuzione delle grammature medie scese da 110 a 80-75 grammi».
di ACHILLE PEREGO
L’instabilità causata dalla recessione può essere utile al settore perché stimola l’innovazione, sia sul piano delle strategie aziendali sia dal punto di vista tecnologico. Più la situazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare, a cercare nuovi scenari. Quale evoluzione prevede per l’industria grafica nei prossimi cinque anni? «È indubbio che ci troviamo di fronte a un periodo di crisi che ha investito pesantemente anche il mondo della carta stampata, con il calo della lettura di periodici e quotidiani dovuto alla crescita dell’informazione online o sul cellulare. Certo, se penso anche alla mia esperienza personale, l’approfondimento e il piacere della lettura di un giornale che si tocca, si sfoglia, si legge magari bevendo il caffè la mattina, è irrinunciabile. Allo stesso modo, però, cresce anche l’informazione specializzata su Internet. E quindi credo che si possa parlare di complementarietà dei due canali, anche se è indubbio che stiamo andando verso una riduzione dei consumi di carta. Non è un caso che si assista alla chiusura di cartiere, un processo che proseguirà. Ma sta semplicemente succedendo quello che è accaduto in altri settori come la chimica o la can-
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“Le ricette economiche sono sempre le stesse, la differenza la fa il servizio offerto al cliente”.
Claudio Cervellati
Nato a Bologna 49 anni fa, Claudio Cervellati si è laureato nel 1984 in Ingegneria chimica con il massimo dei voti al Politecnico di Milano e in circa 25 anni di carriera ha assunto molti incarichi di responsabilità in Italia e all’estero. Dal 1985 al 1995 ha lavorato al gruppo Exxon occupandosi di marketing, logistica, produzione e vendite non solo in Italia ma anche in Francia e in Belgio. Nel 1995 comincia la sua esperienza come associato di McKinsey nel settore della consulenza per poi diventare vicepresidente nel 2000 di A.T. Kearney. Dopo le esperienze nella chimica, nella logistica e nella consulenza, si occupa, dal 2005 al 2007, di prodotti alimentari e di biodiesel in Bunge Ltd come direttore tecnico e vicepresidente operativo per l’Europa. Nel settembre del 2007 comincia invece una nuova esperienza nel settore delle costruzioni come general manager di Calcestruzzi (gruppo Italcementi) per poi passare, nel luglio del 2009, al gruppo PaperlinX diventando dal 1° novembre dello scorso anno ad di PaperlinX Italia. Il gruppo PaperlinX, con oltre 7.000 dipendenti nei 5 continenti, è il primo polo mondiale nel settore carta e supporti per la comunicazione, con un fatturato del gruppo che supera i 7 miliardi di dollari australiani. Nel nostro Paese PaperlinX dà lavoro a 400 dipendenti e 200 agenti e opera attraverso le società Polyedra e Carthago, con una quota di mercato pari a circa il 32%.
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tieristica. Chi si trova nella parte alta della curva dei costi e non riesce a essere concorrenziale sul mercato inevitabilmente soccomberà». Quali tipologie di stampati stanno risentendo maggiormente della crisi? «Stiamo vivendo un periodo recessivo dove si taglia su tutto. La crisi mi sembra generalizzata anche se ci sono micronicchie che mostrano trend di crescita - come la carta per la stampa digitale - e altre, penso ai quotidiani o ad alcune carte speciali, che soffrono di più. Dopo un calo nei consumi di carta stimato in circa il 20% nel 2009, da dicembre dello scorso anno abbiamo assistito a una domanda che si è vivacizzata e questo trend è proseguito anche a gennaio. Ed essendo la carta un indicatore dell’andamento dell’economia, questo recupero di ordini lascia ben sperare per la ripresa». In che modo e in che misura i nuovi mezzi di comunicazione non cartacei (Internet, e-book ecc.) penalizzeranno il consumo di carta? «Come dicevo prima, Internet e le nuove tecnologie porteranno, come sta già accadendo, a una riduzione dei consumi di carta, che però resterà sempre un mercato complementare. Certo, l’innovazione sta cambiando in generale il mondo della comunicazione. Penso per esempio all’elettronica applicata alla grafica, alla visual communication. Stiamo assistendo a una vera e propria esplosione delle insegne a LED che entro cinque-sei anni prenderanno completamente il posto dei neon. Per fortuna chi si occupa di insegne luminose utilizza la nostra tecnologia, tanto che in questo settore stiamo registrando tassi di crescita rilevanti pari nel 2009 a un più 30%». La diminuzione costante delle tirature sta causando un calo sempre maggiore nel consumo di carta e stiamo assistendo alla chiusura di numerosi stabilimenti di produzione di carta in tutto il mondo. Su quali elementi vincenti dovranno puntare le aziende legate al mondo della carta – produttori e distributori – per continuare ad essere competitive in un panorama non facile come l’attuale? «Le ricette economiche sono sempre le stesse mentre la differenza viene sempre di più dal servizio offerto al cliente. La nostra esperienza come PaperlinX dimostra che risulta vincente saper capire il cliente, stargli vicino grazie anche a una diffusione capillare sul territorio che oltretutto riduce i costi della mobilità. Noi abbiamo sedi in tutta Italia, da Udine a Treviso, da Verona a Como, da Ancona a Perugia a Bari, che ci permettono questa vicinanza con i clienti, un rapporto costante, consegne del materiale entro le dodici ore e, perché no, anche saper distinguere i clienti in grado di pagare le consegne da quelli invece in difficoltà. Se tutto questo processo fosse centralizzato qui a Settimo Milanese non potremmo dare questa qualità del servizio. In fondo per noi conta continuare a fare meglio quello che abbiamo sempre fatto e che ci ha portato, con la storia di acquisizioni che ha caratterizzato il nostro Gruppo, a fondere ben 42 culture aziendali diverse. Un lavoro certamente non facile. Ancora oggi abbiamo dodici sistemi informatici differenti e gli uffici vendite rispondono al telefono in modo diverso! Il nostro impegno, quindi, è quello di uniformare sempre di più queste culture per avere un’unica, grande cultura aziendale, forti di una dimensione che ci permette di affrontare questo periodo di crisi con tranquillità puntando a espanderci nel mercato e in particolare in quello del Mezzogiorno dove siamo meno presenti». IPI 112/10
LA STORIA DEL PERSONAGGIO
interviste fxxxxxxxxxxello
Sul fronte dei prezzi, quali andamenti sono previsti per l’anno nuovo? «Come per tutti i mercati delle commodities i prezzi fluttuano in base alla disponibilità della materia prima e al rapporto tra domanda e offerta. La speranza da parte mia, ovviamente, è che i prezzi salgano un po’ ma non credo che aumenteranno di un centesimo. Anche perché sta aumentando la concorrenza delle cartiere cinesi che con una quota del 12% sono diventate il terzo player in Italia. Comunque la nostra scelta è di non approvvigionarci da quei fornitori asiatici che non rispettano gli standard ambientali nella gestione dell’attività: se vogliamo possiamo trovare prezzi bassi anche da altre parti, dal Sud America all’Europa». Quali strategie il gruppo PaperlinX prevede di attuare nel 2010 per mantenere il proprio ruolo di leadership a livello internazionale? «Tranne la carta per bobina, noi abbiamo circa 5mila prodotti a listino e siamo in grado di vendere ai clienti dal camion di carta al singolo pacco di fogli per fotocopie con un servizio di consegna in 12-24 ore suddiviso anche per fasce orarie. E la qualità del servizio resterà la nostra arma vincente. L’altra strategia di crescita riguarda la capacità di essere a un tempo eco-sostenibili e profittevoli. Del resto, sia il mercato sia l’industria grafica stanno investendo sempre di più nella riduzione dei consumi energetici e degli sprechi e nella scelta di prodotti e tecnologie produttive (pensiamo solo agli inchiostri) a minor impatto ambientale». Quanto sono sensibili i vostri clienti rispetto all’utilizzo di carte certificate (FSC ecc.)? «Fino a ieri la carta riciclata costava di più rispetto alla fibra vergine. Paradossalmente si poteva dire che la carta brutta era più cara di quella bella! Oggi le cose stanno cambiando e la quota di carta riciclata sul totale dei consumi è passata dal 9% del 2008 al 10% del 2009. I clienti sono sempre più interessati a utilizzare materiali verdi, eco-compatibili, con la certificazione FSC (scelta fatta recentemente nel campo della moda da un gruppo come Ferragamo) che testimonia un modo sostenibile di tagliare gli alberi e di rinnovare le foreste. Ma l’attenzione all’ambiente riguarda tutto il ciclo produttivo, dalle emissioni agli inchiostri ai trasporti. Il problema è rendere questo ciclo produttivo anche economicamente sostenibile. La parte più complessa riguarda il recupero della carta oggi possibile solo a livello industriale mentre la raccolta sul fronte consumer, con i classici bidoni bianchi dove si trova di tutto, presenta ancora costi troppo elevati».
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Secondo Lei nei prossimi anni dobbiamo attenderci importanti cambiamenti nel panorama della distribuzione cartaria internazionale (fusioni, acquisizioni ecc.)? «Il mondo della carta è estremamente variegato. Esistono Paesi con pochi, grandi player come la Repubblica Ceca dove ci sono cinque grandi aziende o la Germania con quattro e altri, come l’Italia, dove operano circa 60 distributori medio-piccoli specializzati in aree e attività diverse. Noi e Burgo, secondo i dati di Adica, abbiamo circa i 2/3 del mercato e, dopo Fedrigoni e Berni, troviamo una forte frammentazione su base territoriale, cosa che contraddistingue anche l’industria grafica, che non credo possa in tempi brevi cambiare. Del resto nel nostro Paese c’è una maggior abitudine imprenditoriale, piccoli imprenditori che magari non parlano inglese ma vanno a cercare i clienti in Giappone. Quindi, se devo prevedere nuove fusioni o acquisizioni, credo che riguarderanno più l’estero che non l’Italia».
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Quotidiani
L’evoluzione delle tecnologie e delle strategie
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Un mondo affascinante quello dei quotidiani, che però sta vivendo una radicale trasformazione legata all’introduzione sul mercato delle tecnologie digitali, dai siti online dei giornali agli e-reader, e alla crisi che sta colpendo i tradizionali modelli di business, in seguito al crollo della raccolta pubblicitaria su carta. In questo speciale affrontiamo vari argomenti, dal delicato rapporto tra quotidiani e web alle evoluzioni tecnologiche previste nei prossimi quindici anni.
tecnologie web vs carta
Giornali e informazione online
digitale vs carta Quali mezzi scegliere per tenersi aggiornati
Nel panorama della carta stampata il giornale quotidiano non sta certamente godendo di un ottimo momento. Tra le principali motivazioni che coinvolgono in prima battuta l’utente la pressante concorrenza televisiva (telegiornali, dossier, dibattiti, speciali ecc.) ormai fruibile in tutte le fasce orarie. In secondo luogo (ma non di minore importanza) i mancati introiti pubblicitari, causati dalla ben nota contingente situazione economica mondiale, che coinvolgono direttamente gli editori della carta stampata, già “assillati” dalla crescente proposta di media alternativi (tv, radio, web, affissioni, sponsorizzazioni ecc). Ci sono dei calcoli, per alcuni versi ottimistici, che sostengono che sono di più i lettori che la rete acquisisce rispetto a quelli che il giornale stampato perde. Intanto il mondo dei news-publisher si sta nettamente dividendo tra grandi editori, che sono legati alla carta stampata e pubblicano contemporaneamente su più canali, ed editori che nascono fondamentalmente solo sul web e da lì non si vogliono muovere...
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di LUCA BRENTEGANI
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“Probabilmente il quotidiano è uno dei prodotti che si presta di più alla consultazione via web”.
Luca Brentegani
Curioso pensare che graficamente già i primi portali web abbiano cercato di simulare in tutto e per tutto la disposizione grafica di un quotidiano. L’organizzazione visiva dell’home page di un sito è spesso utilizzata come fosse la prima pagina del giornale: pensiamo per esempio alla testata, alle colonne, alle manchette, ai banner pubblicitari. Quanto è predisposto un quotidiano ad essere consultato via web? Probabilmente il quotidiano è uno dei settori che si presta più di altri alla consultazione via web, fondamentalmente perché: • prevede una lettura con una visione generale delle notizie; • non richiede un’alta concentrazione e fornisce la possibilità di approfondire l’argomento di attualità con media alternativi (photogallery, filmati, interviste, suoni, sondaggi…); • il lettore decide di stampare solo quello che vuole archiviare o che desidera meglio memorizzare o distribuire. Il giornale, al contrario dei libri - e di alcune riviste di qualità -, è spesso destinato a essere cestinato ogni giorno; non c’è un’abitudine di conservazione a lungo termine. Tuttavia, la migrazione da carta a web non sarà certamente così naturale e rapida: dobbiamo e possiamo fare alcune riflessioni che nascono anche da esperienze diverse.
Alcune esperienze online
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Negli Stati Uniti proprio lo scorso ottobre il Wall Street Journal grazie ai suoi 350.000 abbonati all’edizione online (costo 2 dollari alla settimana, 3 per la versione stampabile) è diventato il primo quotidiano per diffusione nel Paese (la versione cartacea conta 2 milioni di copie). Dal 2011 è stato recentemente annunciato che la versione del New York Times online (17 milioni di lettori al mese!) diventerà a pagamento, con una formula analoga a quella utilizzata dal Financial Times che già da tempo fa pagare l’accesso: per le connessioni anonime viene solo fornito un articolo gratuito al mese e 10 articoli sempre al mese per chi
si registra. Possiamo considerare i giornali americani di Murdoch i primi importanti tentativi d’integrazione web-stampa su larga scala. Intanto in Gran Bretagna il web sembra essere vincente: in questi mesi è avvenuto il sorpasso della pubblicità web rispetto alle inserzioni televisive con il 23,5% rispetto al 21,9% della tv. Il risultato è stato annunciato dall’Internet Advertising Bureau (IAB). Le previsioni più ottimistiche parlano però di crescite che arriveranno al massimo fino al 30%.
Quale modello di business per il quotidiano? Alcuni flop e nuovi tentativi
Il nuovo nodo da sciogliere per il web è quindi quello economico. Gli internauti si sono abituati a ricevere notizie online gratuite e forse, anche per questo, la qualità delle informazioni non è sempre adeguata e approfondita. Inoltre, far pagare l’accesso al web, storicamente gratuito, potrebbe significare perdere lettori e indispensabili risorse pubblicitarie, già in calo. Quale dovrà essere il modello di business per l’informazione online? È giusto non pagare chi crea le notizie? Questo è un altro punto di attrito tra Google News e la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG). Infatti, il motore di ricerca americano attira pubblicità utilizzando notizie fornite da altri e questo è un tema di scontro su cui l’Antitrust dovrà decidere in futuro. Anche per i giornali pubblicati solo online la vita non è sempre facile. In un recente convegno la FIEG ha denunciato che la pubblicità sul web ancora non rende come sulla carta, sia in termini economici sia di quantità. Di questo problema ne è testimone il sito spagnolo Soitu.es, giornale nato sul web, che a settembre aveva vinto il premio Online News Association e a ottobre, con un milione e mezzo di contatti al giorno, ha chiuso. Il direttore ha giustificato la chiusura sostenendo che «la pubblicità è crollata». Un altro caso che fa riflettere è quello del quotidiano newyorkese Newsday, giornale che copre New York e la vicina Long Island: dopo tre mesi di campagna
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aziende fiori all’occhiello
tecnologie web vs carta
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abbonamenti online ha ricevuto solo 35 sottoscrizioni! Colpa certamente degli abbonamenti cartacei che permettono già di ricevere in omaggio l’abbonamento online e di un costo non irrilevante di 250 dollari all’anno. A fronte però di una spesa dichiarata di 4 milioni di dollari per il rinnovo del sito web, le entrate sono state veramente poche... E in Italia? Da noi esistono già versioni gratuite di giornali inviate via email all’utente registrato (i quotidiani della società editrice E Polis, per esempio) mentre i siti più visitati in Italia sono dei quotidiani Repubblica e Corriere della Sera (con più di un milione di contatti giornalieri). Il Corriere, però, con l’utilizzo di un’applicazione per cellulare sta provando a infrangere il muro del “tutto gratuito” a livello di quotidiano nazionale. L’applicazione si scarica gratuitamente ma la versione “full” è valida solo 15 giorni di prova; successivamente l’abbonamento costerà 5€ al mese, 12€ per tre mesi o 45€ per un anno. Questo software permette di avere tutte le informazioni disponibili, con un motore di ricerca, un sistema di archiviazione, meteo, foto, info locale e meteo con rilevatore GPS della posizione, l’archivio e una sorta di contenitore di news personalizzabile mediante alcune keyword. Le recensioni degli utenti che hanno scaricato l’applicazione non sono molto incoraggianti. Molti lamentano proprio il fatto che analoghi software per cellulare forniscono le stesse funzioni però gratuitamente. La Stampa di Torino si è spinta più avanti: regala un mese di abbonamento per chi compra un Kindle 2 di Amazon. Alcuni utenti che hanno provato questa combinazione contestano il mancato aggiornamento del giornale online. A questo punto ci chiediamo: a cosa può servire un giornale su un e-reader se una volta effettuato il download resta sempre uguale? Alcuni quotidiani, anche in Italia già da anni, forniscono a pagamento il download delle stesse pagine PDF prodotte per la stampa, scaricabili e stampabili, ma non la riformattazione dei contenuti via web; il successo non c’è ancora stato, forse perché il formato grafico delle pagine impone spesso la stampa del file, scelta che potrebbe non essere sempre conveniente.
La sensazione è che l’abbandono della cellulosa a favore del web sarà in molti casi, se non incompleta, molto lenta, soprattutto per i giornali locali. La tipologia dell’utente del quotidiano cittadino, il cornetto e il cappuccino al bar, il momento di relax, l’utilizzo d’inserti della sagra del paese, i necrologi e, non per ultime, le pubblicità molto localizzate rendono spesso indispensabile l’utilizzo del giornale uscito dalla rotativa. Molti editori stanno però implementando nuove strategie finalizzate a: • stimolare gli abbonamenti cartacei, fornendo ai lettori anche una password personale per accedere a servizi aggiuntivi come contenuti multimediali, supplementi (inserti o edizioni speciali), inserimento via web di annunci economici, archivio storico di vecchi numeri; • collegare attraverso dei tag reader i contenuti cartacei al web (La Gazzetta dello Sport e alcune riviste hanno già sperimentato questa tecnica); • utilizzo più spinto di forum e blog per lo scambio di opinioni rispetto a quel determinato argomento o a temi di attualità; • dare anche ai lettori la possibilità di creare le notizie o fornire degli input per denunciare dei fatti che possono essere portati alla conoscenza dell’opinione pubblica. Certamente il web per i quotidiani è e sarà uno strumento sempre più importante; molti giornali saranno costretti per sopravvivere a spostarsi sulla grande rete. Non ho tuttavia l’impressione che questa migrazione avverrà in tempi brevi. Il giornale cartaceo sembra ancora sopravvivere nelle abitudini e nelle consuetudini della maggior parte dei lettori; essere protagonisti in un articolo di quotidiano stampato su una rotativa ha psicologicamente ancora un altro sapore rispetto alla presenza delle informazioni solo in digitale. Pensate per esempio, all’impatto mediatico nell’avere in mano la prima pagina originale da rotativa di un fatto importante, l’acquisto in edicola, la locandina diffusa per la città… Ci abitueremo a un mondo di notizie completamente digitale? Forse, probabile, ma senza fretta…
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Quotidiani tecnologie web vs carta
Carta e bit: chi avrà la meglio?
Giornali&tecnologia: un binomio inscindibile L’informazione diffusa a colpi di bit si scontra con l’informazione veicolata tramite carta. Quali gli scenari dei prossimi anni? Un rapporto difficile quello tra giornali e tecnologia o forse un rapporto da ripensare, avvelenato da incomprensioni e rivalità, dove chi ha primeggiato fino a pochi anni fa oggi annaspa disorientato; e intanto la parte “debole”, il digitale, si rinforza e avanza. E così, mentre le copie cartacee calano, i click sui siti crescono.
di CAROLA GOGLIO
sembra non essere più idoneo. Il crollo degli investimenti pubblicitari, che ha caratterizzato lo scorso anno, ha acuito la situazione facendo sprofondare i risultati economici di molte case editrici. I dati di bilancio, relativamente ai primi 9 mesi del 2009, di due gruppi editoriali di riferimento - Rcs Corriere della Sera e Gruppo Espresso Repubblica - indicano un peggioramento dei conti, rispetto al 2008, in termini di ricavi e di utili, conseguenza diretta della contrazione della raccolta pubblicitaria e della diffusione. Un modello di business sicuramente di successo per molti anni e che ha trovato un elemento di forza nella raccolta pubblicitaria spingendola fino al punto da rendere lecita la domanda su chi sia effettivamente il cliente di un quotidiano, se il lettore o l’inserzionista. Questa strategia trova una spiegazione anche nella banale considerazione che è più semplice vendere spazi piuttosto che vendere notizie.
Si contraggono gli investimenti del cliente “direzionale” e i bilanci soffrono
Un caso editoriale è in controtendenza: il settimanale Vanity Fair, che a livello di diffusione non solo IPI 112/10
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James Gordon Bennet sostiene: «Con riferimento alla nuova tecnologia tutti quei giornali che servono unicamente come veicolo di notizie saranno distrutti. Il giornalismo “taglia e incolla” sarà annientato». Ma chi è questo signore? È l’editore del New York Herald o, più precisamente, lo era, e il suo commento risale a un editoriale del luglio 1847. La nuova tecnologia a cui Mr. Bennet si riferisce è quella del telegrafo che cambiò radicalmente la modalità di trasmissione delle informazioni, fino a quel momento legata al servizio postale e alla diffusione orale, e che ebbe un forte impatto sui contenuti dei giornali ottocenteschi, fino ad allora ben poco interessati all’aggiornamento della notizia. Gli avvenimenti riportati erano sempre piuttosto vecchi, anche di settimane, e spesso rielaborazioni di notizie già pubblicate da altri giornali. Ma il desiderio di news è insito nella natura umana, nel nuovo millennio come nell’800, visto che uno dei primi messaggi inviati tramite il telegrafo dall’America all’Europa fu proprio: “Pray give us some news for New York, they are made for news”. Dopo più di 160 anni una nuova tecnologia, Internet, ha stravolto la modalità di raccolta e di distribuzione delle informazioni e l’editoria si trova in difficoltà perché il modello di business adottato fino ad oggi
“Anche le notizie in formato digitale devono essere pagate”.
Rupert Murdoch
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Il Corriere della Sera ieri e oggi: un esempio di come si è evoluta la grafica nel tempo.
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Ricavi netti EBITDA EBIT Risultato prima delle imposte e degli interessi di terzi Imposte sul reddito Risultato attività destinate a continuare Risultato attività destinate alla dismissione e dismesse Risultato netto del periodo
ha tenuto ma ha avuto un incremento di circa il 5% rispetto all’anno precedente. Un successo legato a scelte precise che rispondono a una precisa richiesta del mercato inteso come mercato dei lettori. La riduzione degli investimenti pubblicitari ha scosso il mondo dell’editoria ma la crisi ha ragioni più antiche ed è legata a Internet. In particolare all’avvento di quello che è stato chiamato Web 2.0. Mentre con il termine Internet si indica la rete di computer collegati a cui si può accedere tramite un pc e un provider, con Web ci si riferisce all’insieme di contenuti multimediali e di servizi accessibili agli utenti. Il Web 2.0 indica un’evoluzione del Web che ha a che fare con l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un alto livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook ecc.). Fino alla fine degli anni ’90 il Web era costituito da siti statici che il navigatore poteva solamente consultare; ora, con il Web 2.0 l’utente può creare contenuti e metterli online. Tutto ciò a costi estremamente contenuti. L’informazione, che era patrimonio esclusivo dei media tradizionali - giornali, televisioni, radio - oggi si diffonde in tempo reale, e gratuitamente, tramite Internet. È stato il cinguettio di Twitter che ha informato il mondo della tragedia che stava sconvolgendo l’Aquila e Haiti. Ogni navigatore ha la possibilità di raccogliere informazioni attingendo alle fonti che ritiene più interes-
3º trimestre 2009 2008 528,7 611,0 28,1 34,5 (1,6) 10,7 (12,7) (13,5) 5,6 (2,4) (7,1) (15,9) - 0,4 (8,2) (16,2)
Progressivo al 30 settembre 2009 2008 1.621,2 1957,7 30,3 151,9 (56,3) 78,2 (87,4) 23,0 20,0 (16,8) (67,4) 6 ,2 (5,9) 15,6 (73,3) 20,3
(in milioni di euro)
dati di bilancio rcs - corriere della sera
santi e, potenzialmente, creare un proprio giornale online come l’ormai famoso The Huffington Post, il blog-aggregatore di notizie di Arianna Huffington che ha superato come numero di visitatori, nel mese di ottobre 2009, il sito del Washington Post. L’informazione diffusa tramite bit si scontra con l’informazione diffusa su carta.
Quali scenari nei prossimi mesi?
Secondo il magnate dell’editoria Rupert Murdoch non è pensabile perseguire la strada della gratuità; le notizie, anche in formato digitale, dovranno essere pagate poiché i proventi pubblicitari non sono sufficienti a coprire i costi. Una proposta logica quella di Murdoch, ma forse difficile da far accettare soprattutto se riferita a quella informazione volatile, ieri attuale e oggi già dimenticata, legata agli eventi di cronaca o al gossip, fruibile gratuitamente e in real time su siti o blog. Probabilmente è necessario un ripensamento complessivo del modello di business delle case editrici perché è utopico illudersi che gli investimenti pubblicitari possano ritornare ai livelli degli anni passati, indipendentemente dalla crisi. Un restyling di strategia che può trarre spunti dall’integrazione dei vari supporti tecnologici e da una specializzazione dei contenuti che permetta, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e integrandole, di offrire al
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“La prima pagina è un poster, un’espressione artistica, una personale interpretazione della realtà, è il mio canale di comunicazione con i lettori. Rinnovare il design vuol dire cambiare il prodotto completamente”.
Jacek Utko
CORRIERE REPUBBLICA LIBERO GIORNALE LA STAMPA GAZZETTA SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO HOME 3 17 2 22 14 0 9 0 0 15 12 0 ECONOMIA 1 8 0 9 15 0 10 0 0 3 / / POLITICA INTERNA 4 3 0 10 17 0 6 0 0 4 / / POLITICA ESTERA 2 10 0 10 17 0 6 0 0 4 / / CRONACA 1 11 0 10 24 0 / / 0 5 / / SPORT 0 4 0 16 17 0 7 0 0 12 / / Totale sì/no 11 53 2 77 101 0 38 0 0 43 12 0 Totale 64 79 101 38 43 12 % sì 17.2 2.5 100 100 0 100
SI = articoli commentabili NO = articoli non commentabili / = pagina non presente nel sito del quotidiano online quindi non rilevabile al fine della valutazione
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cliente una informazione completa, esaustiva e personalizzata. La notizia su Internet è spesso sintetica, dispersa, frammentata e non sempre attendibile, difficile per l’utente avere una visione d’insieme. Si può utilizzare il Web per fornire notizie e creare l’interesse, ma rimandare al giornale stampato l’approfondimento delle stesse. La carta ha ancora il suo fascino perché circondata da un allure di serietà, di tradizione, che al Web ancora manca. Si può utilizzare la carta per fornire non solo informazioni ma opinioni e testimonianze, dei punti di riferimento per il lettore. Se l’opinione è di qualità e ha un valore allora probabilmente l’utente è disposto a riconoscerlo e quindi a pagarlo. Sono proprio i testimonial in copertina uno degli elementi chiave del successo di Vanity Fair rispetto ad altre riviste concorrenti che pubblicano modelle anonime. Perché non rinforzare questo aspetto an-
che sui quotidiani? Francesco Alberoni, sulla prima pagina del Corriere del lunedì è forse stato lasciato troppo solo... Utilizzare Internet per aprire un canale diretto con i lettori, una comunicazione one-to-one che permetta di raccoglierne gli umori e comprenderne gli interessi. Su questo tema alcune testate sembrano essere ancora incerte, molti articoli dell’edizione.it sono commentabili mentre altri non lo sono, secondo una logica che sfugge (vedi tabella sopra). Un cambiamento potrebbe essere apportato anche all’impostazione grafica del quotidiano cartaceo, lo sostiene Jacek Utko, designer polacco, che ha stravolto con successo il layout di alcuni giornali finanziari dell’ex URSS, ripensandoli come se si trattasse di progettare un poster. L’Italia è la patria del buon gusto, agli italiani piacciono le cose belle, anche un’innovazione estetica potrebbe essere molto apprezzata!
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Legenda:
Dati raccolti da Andrea Stevani e Francesco Panciera riferiti alle edizioni online del 27/1/2010.
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tecnologie stampa
Stampa dei quotidiani: le evoluzioni nel prossimo decennio Quali saranno le tecnologie protagoniste dei prossimi anni? Un’indagine presentata alla scorsa Ifra prospetta un possibile scenario. In occasione dell’ultima edizione di Ifra – la fiera internazionale più importante dedicata al mondo dei quotidiani – sono stati presentati i risultati di un’interessante ricerca dal titolo “Where News?” dedicata al futuro delle tecnologie di stampa dei quotidiani.
di CRISTINA ROSSI
La situazione attuale
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Attualmente la stampa roto-offset a colori domina la scena mondiale della produzione di giornali e tutte le sezioni dei quotidiani vengono stampate in quadricromia, utilizzando normalmente una torre a 4 unità di stampa. La tecnologia shaftless, in grado di garantire nuove configurazioni della rotativa e migliore controllo della tensione del nastro, viene ormai richiesta come standard quando si vuole effettuare un nuovo investimento ed è pienamente introdotta nel mercato. C’è una forte tendenza alla riduzione del formato (con la rinascita del piccolo broadsheet, il cosiddetto
formato Berliner) e all’aumento di tirature parziali. La velocità massima di stampa è di 40-50.000 giri orari e si impiegano in media 8 gruppi stampa gestiti da un unico operatore. Si assiste alla stagnazione della tecnologia anilox per la stampa offset e flexo, mentre si sta facendo strada la stampa offset waterless. Fra i trend anche un aumento della domanda della produzione ibrida (coldset/heatset), in alcuni casi su un’unica uscita della piega. È sempre più diffuso l’utilizzo di macchine con cilindro di stampa a tripla larghezza che consente di montare 6 lastre in larghezza e 2 lastre sulla circonferenza, con l’integrazione simultanea di sistemi di sensori di regolazione e di controllo a circuito chiuso. Cilindri di nuove dimensioni (24 pagine di quadricromia su ogni torre di stampa) e velocità di stampa sempre più elevate consentono di aumentare la produttività e ridurre i costi energetici senza impattare sulla manodopera.
Scenario previsto nei prossimi cinque anni…
L’integrazione di sistemi di sovrastampa a getto d’inchiostro ad alta velocità consentirà di persona-
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Tale ricerca, pubblicata anche nel Rapporto 2009 sull’industria italiana dei quotidiani edito dall’Osservatorio Quotidiani “Carlo Lombardi” – parte da un’analisi delle tecnologie e dei trend tecnologici e di mercato attuali, ipotizzando uno scenario dell’evoluzione del settore a cinque, dieci e quindici anni. Autore del report è Martin Lange, ad di Votra a Losanna e direttore di Alleanze Strategiche di Manroland fino al 2006. Da due anni svolge l’attività di consulente nell’industria della stampa, dei media e del packaging.
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“Negli ultimi anni si nota una forte tendenza alla riduzione del formato del quotidiano�.
tecnologie stampa
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La KBA Cortina è un esempio di macchina waterless che si sta affermando con successo sul mercato.
lizzare il prodotto stampato, ad esempio tramite la sovrastampa di nomi, loghi e numeri. I sistemi ibridi multifunzionali per la stampa coldset e heatset saranno basati anche sui forni a raggi ultravioletti a essiccazione rapida. Il cambio lastra avverrà mediante l’utilizzo di sistemi a cassetta o robotizzati per tutti i formati di macchina. Le rotative saranno a doppia e tripla larghezza per la stampa coldset e heatset, con conseguente utilizzo di sistemi di calamaio e di bagnatura universali. Si costruiranno sempre più centri stampa con la funzione dei service provider, in grado di produrre i giornali per conto terzi per diverse aziende editoriali, come avviene oggi per i magazine.
… nei prossimi dieci anni...
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I formati variabili di sviluppo del cilindro o del taglio (cut-off) per la produzione heatset e coldset in modo analogo alla rotocalco diventeranno una realtà. L’automazione del gruppo stampa raggiungerà livelli ancora più elevati e comprenderà i procedimenti di lavaggio, il controllo dei sistemi di sensori, le misurazioni, oltre al montaggio automatico delle lastre. L’integrazione di nuove tecnologie di essiccazione consentirà di ridurre i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica anche a velocità superiori a 15 metri al secondo. I sistemi automatici di controllo e di regolazione saranno maggiormente utilizzati in modo da ridurre al minimo gli scarti e ottenere la massima qualità. I controlli di processo MIS (sistemi gestionali) subiranno ulteriori perfezionamenti e consentiranno di definire l’allocazione dei costi per la prestampa, la stampa, il finishing e la distribuzione.
tecnologie stampa
Nasceranno centri stampa “low cost” decentrati nei dintorni delle aree urbane per fornire servizi di stampa in grado di soddisfare le esigenze di più aziende editoriali. La tecnologia a getto d’inchiostro consentirà di stampare le notizie dell’ultima ora (testo e grafica) all’interno delle pagine del giornale durante la lavorazione alla velocità di produzione fino a 15 m/s.
… e nei prossimi quindici
I sistemi di produzione potranno essere adattati al formato desiderato e a qualsiasi tipo di carta. Nuove tecnologie di essiccazione si svilupperanno nell’ambito di progetti di ricerca condotti su carta e inchiostro. Centri stampa decentrati e più piccoli verranno aperti accanto al centro di produzione principale. Saranno utilizzate lastre di stampa alternative, quali ad esempio quelle “senza alluminio” o quelle riscrivibili. Le prime impiegano la tecnologia di stampa a immagine diretta, ossia l’immagine da stampare verrà creata direttamente sulla superficie di un cilindro speciale. Oggetto di interesse saranno le sale stampa “sostenibili” e su base modulare, orientate all’ottimizzazione dei consumi energetici. Sistemi di stampa digitale a pagina intera potranno essere utilizzati per la produzione e saranno collegati alla rete in modo affidabile con la distribuzione. Ciò significa che la stampa digitale sarà utilizzata in spedizione, ad esempio per stampare la prima pagina o inserti. Le intense ricerche su fibre e inchiostri daranno vita a metodi di essiccazione alternativi per la produzione ibrida nelle grandi tirature.
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“La tecnologia inkjet consentirà di stampare le notizie dell’ultima ora”.
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eventi quotidiani
L’operatività aziendale inizia dalla scelta del software 11° TecnoMeeting organizzato da ASIG lo scorso novembre a Milano presso la sede FIEG A soli due mesi di distanza dal 10° TecnoMeeting dedicato al risparmio in produzione (v. IPI 109 pag. 68), tenutosi con successo a Roma, eccoci nuovamente qui, convocati e riuniti, questa volta presso la sede Fieg di Milano.
di SERGIO FACCHINI*
Organizzato da Asig – Associazione degli stampatori italiani di giornali – e sapientemente moderato da Sergio Vitelli, l’incontro ha luogo in una sala che subito sembra troppo piccola per accogliere le oltre settanta persone che si sono presentate puntuali all’appuntamento. L’ argomento è di notevole interesse e il titolo, “Applicazioni software per l’operatività delle aziende editoriali”, ha attirato l’interesse e quindi la partecipazione dei responsabili e dei tecnici sia delle case editrici che degli stampatori di giornali, ibridi e anche commerciali, in rappresentanza di tutte le regioni italiane, isole incluse. Apre gli interventi Sergio Vitelli che illustra l’analisi della situazione attuale confrontata con le previsioni a medio termine 2010–2015 per gli editori e gli stampatori. Le previsioni non sono certo rosee ma, tutto sommato, neanche catastrofiche. Nel 2015 la popolazione utilizzerà certamente ancora la carta stampata “quotidiana”, ma si ridurrà drasticamente al 50% l’acquisto, da parte dei lettori, del quotidiano a favore di un elevato incremento della diffusione e dell’utilizzo
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*Funzionario dell’AICQ Associazione Italiana per il Controllo della Qualità
“Alcune grandi aziende grafiche/editoriali hanno già abolito totalmente i documenti cartacei”.
Luigi Aurelio Borghi - Didelme Sistemi
aziende fiori all’occhiello
dei giornali a costo di acquisto zero, i “free-press”, che occuperanno il 25-30% delle risorse di stampa quotidiana disponibile. Un’ulteriore fetta consistente di utilizzo degli impianti oggi dedicati solo alla stampa quotidiana dovrà convertirsi e adattarsi alla stampa semi-commerciale e ai prodotti web-derivati. Certamente una fetta di popolazione utilizzerà sempre più i dispositivi elettronici e nel breve periodo sostituiremo facilmente il nostro telefono cellulare con un nuovo e-reader sul quale potremo ricevere e leggere in modo semplice e chiaro la pagina di giornale di nostro interesse. Ma gli editori sono pronti a questo salto tecnologico richiesto dall’utenza? Certamente i colossi del web e alcune case editrici si stanno muovendo per essere pronti a rispondere alle attese del mercato e alle richieste degli utilizzatori nella veste di clienti/lettori. La concorrenza, la guerra dei prezzi e i sempre più ristretti tempi di produzione legati al massimo rispetto per l’ambiente impongono la ricerca di nuove strategie e un nuovo modo, sia per gli editori che per gli stampatori, di porsi sul mercato. Ed eccoci al punto focale di questo TecnoMeeting: necessità improrogabili di maggior utilizzo di Information Technology per la diminuzione dei costi sia operativi che produttivi e la conseguente ottimizzazione dei processi; automazione dei processi con l’applicazione dei software adeguati e personalizzati per gli editori, gli stampatori e le aziende incaricate della diffusione e distribuzione. Il testimone passa a Luigi Aurelio Borghi, ad della Didelme Sistemi, il quale, dopo una presentazione dell’azienda che opera nel nostro settore da oltre quindici anni, e una sintetica presentazione del sistema Simply Press, che possiamo sintetizzare con lo slogan “stampa e non pensare ad altro”, cerca di dare risposte soddisfacenti ai vari quesiti posti da Vitelli nella sua relazione. Molti importanti clienti italiani già utilizzano Simply Press con successo. Ad esempio, grazie al sistema di controllo per l’editore venduto da Didelme a Il Giornale, è stato applicato il sistema su tutta la catena di loro competenza, presso gli stampatori terzi e ora è in sviluppo anche il controllo verso i distributori. In altre aziende, quali quelle appartenenti al Gruppo Arvato, hanno abolito tutti i Da sinistra: Marco Pagani (Gruppo Poligrafici Editoriale), Dimitri Santini (Rotopress Int.), Alberto Giudici (CSQ), Fausto Graniero (La Stampa), Massimiliano Marinoni (Gruppo Sole 24Ore), Nicola Zippati (Sedit), Umberto Tonelli (Rcs Mediagroup), Franco Zamboni (Athesis).
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eventi quotidiani
“Non bisogna sottovalutare l’importanza di studiare reali sistemi di controllo per diffusione e distribuzione”. Maurizio Gregotti - Il Giornale
documenti cartacei e si affidano totalmente al controllo e ai dati rilevati ed elaborati dal sistema Simply Press – Paper Manager 2008. Il secondo rappresentante dei fornitori chiamato a dare il suo contributo è Alessio Saraceno che, in qualità di responsabile di Hyphen Italia, presenta il sistema di ottimizzazione e raccolta dati per la prestampa, che serve per raccogliere, catalogare e gestire in modo controllato tutto ciò che arriva per via elettronica o per via hardware su cd o altro. È poi stato il turno di Simone Zuccoli di Experientia, che illustra un sistema di gestione magazzino applicabile in qualsiasi tipo di azienda o specificamente per i reparti tecnici di manutenzione per gestire e controllare esattamente la movimentazione dei vari pezzi e parti di ricambio, tenendo traccia storica dell’utilizzo. Come ultima presentazione da parte dei fornitori c’erano, per Promedia di Torino, Alberto Cantoni e Marcello Losi, che da esperienze e applicazioni eseguite in particolare presso Bona Editore, utilizzando in particolare software Hyphen, si presentano come società di consulenza specializzata per analizzare e quindi poi ottimizzare il processo produttivo e gestire dinamicamente l’azienda. Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda dei responsabili analisi e acquisti dei prodotti IT di alcune aziende editoriali e stampatori presenti. Dalla Sedit di Bari alla Rotopress International di Loreto ai rappresentanti di tutte le principali aziende del Nord Italia, da Torino a Venezia, i punti saldi sono: 1) Abbiamo ben recepito quanto espresso innanzitutto nell’analisi inizialmente fatta da Sergio Vitelli. 2) Siamo tutti in fase di ricerca e applicazione delle ottimizzazioni descritte. 3) Siamo certi che, in ogni caso, continueremo nel nostro lavoro di stampa, anche se saremo obbligati a cambiare o modificare certe abitudini e certi obiettivi. 4) Come editori sappiamo che dovremo andare anche sul web ma, mentre possiamo ipotizzarne i costi, non sono ancora chiari quali potranno essere i risultati di ritorno sia economici che pubblicitari.
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>segue a pag. 64
Trarre profi ttotto da da unauna piĂš ampia gamma di stampati Trarre profi piĂš ampia gamma di stampati
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Espandere gli affari: RIIUHQGR DL FOLHQWL XQD YDVWD JDPPD GL VWDPSDWL SHU LO SXQWR YHQGLWD SRVWHUV SDQQHOOL EDQQHUV HFF Versatilità : VWDPSD VX VXSSRUWL ULJLGL R D PP GL VSHVVRUH Versatilità : VWDPSD VX VXSSRUWL ULJLGL À QR D PP GL VSHVVRUH H VX PDWHULDOH à HVVLELOH FRQ RS]LRQH URO WR UROO IRUPDWR P [ P Alta qualità : VWDPSD GL TXDOLWj IRWRJUDÀ FD FRQ WHFQRORJLD 89 LQNMHW D JRFFLD YDULDELOH FP\N H ELDQFR RS]LRQDELOH (PDLO JUDSKLF DUWV#IXMLÀ OP LW ZZZ IXMLÀ OP LW
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E-Publishing Contenuti digitali
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digitATE, gentE, DIgitate...
tecnologie editoria elettronica
La filiera editoriale si trasferisce sui device. Questo il tema del primo di una serie di tre articoli dedicati ai contenuti digitali e ai modelli di business ad essi legati.
Mentre Apple, con le sue consolidate capacità di “non-comunicazione”, fa sfilare in un evento mediatico atteso da tutto il mondo il suo nuovo device, l’iPad, Kindle e Nook si affermano negli Stati Uniti come il regalo di riferimento della passata stagione natalizia e l’iPhone si consolida come medium di fruizione (a occhi spremuti, dato il corpo dei caratteri) di contenuti, la filiera editoriale si interroga se dal “pantano digitale” stiano finalmente emergendo delle solide fondamenta sulle quali costruire le proprie strategie per i mercati digitali. Il device, inteso come combinazione di un modello di fruizione evoluta, fisicità dell’hardware e marketplace strutturato, sembra potersi affermare come un efficace punto d’incontro tra produttori e fruitori di contenuti.
di FRANCESCO SAVIOZZI*
Se i numeri che si realizzeranno sul campo saranno coerenti con le attese, occorre fin d’ora costruire una chiara interpretazione dello scenario, per misurare gli impatti che il mercato mediato dai device avrà sulla trasformazione della struttura della filiera editoriale, sull’evoluzione necessaria di competenze, processi e infrastrutture e sui valori economici in gioco. Proveremo a dare un contributo a questa interpretazione attraverso un ciclo di tre articoli volti a indagare le principali piattaforme presenti sul mercato, gli attori chiave della filiera dei contenuti digitali e l’evoluzione che si prospetta per il business della stampa.
PRODOTTI DA LEGGERE O SERVIZIO DI LETTURA?
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La filiera editoriale ha storicamente basato il proprio modello di business sulla costruzione di rendite micromonopolistiche e sulla prerogativa di selezionare e presidiare i contenuti e trasformarli in prodotti unici e differenzianti, in base alle conoscenze sviluppate e al posizionamento acquisito nel tempo; il governo dei modi, dei tempi e delle occasioni di fruizione, intrinsecamente legato al medium fisico cartaceo di supporto, rappresenta l’elemento fondante per la generazione e l’estrazione del valore economico. La storia degli ultimi dieci anni, che si associa alla contaminazione e viralizzazione digitale dei contenuti, segna, insieme al cambiamento nel linguaggio tecnologico e nei modelli di fruizione dei lettori, un progressivo spostamento degli equilibri di mercato riguardo al potere degli attori chiave che, lato domanda e lato offerta, ne fanno parte, con impatto sempre più sensibile sui valori economici sottostanti. In buona sintesi, l’aumento esponenziale e indiscriminato della disponibilità di contenuti ne ha ridotto la valenza economica
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“Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore”. Steve Jobs, CEO di Apple
Lo scenario di mercato più recente sta evidenziando la progressiva affermazione di combinazioni di modelli di consumo e di standard tecnologici associati a piattaforme e device (es. Kindle, iPhone e, da qualche giorno, iPad) che sembrano proporre una prima risposta convincente a queste sollecitazioni. I dati ad oggi non sono eclatanti: il valore del mercato statunitense degli e-book non supera complessivamente i 50 milioni di dollari con tassi di crescita a tripla cifra e un peso complessivo dell’1,5% nell’industria libraria, mentre in Italia, secondo dati AIE, la quota è al 0,04%; diventano quantomeno meno intriganti in chiave prospettica, se prendiamo a riferimento i numeri dei principali attori che abilitano il mercato, sintetizzati nella tabella a fianco.
ESPERIMENTI DI EDITORI ITALIANI
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Se il mercato americano pare avere già innestato un primo percorso di crescita, sul fronte italiano gli editori si stanno muovendo attraverso esperimenti e iniziative “imprenditoriali” volte a costruire “ponti provvisori” tecnologici e relazionali con i mercati di nicchia abilitati dai device – si pensi a L’Espresso, DeAgostini, Vallardi, Rcs sull’iPhone; a Zanichelli e La Stampa su Kindle. Questi esperimenti alimentano la casistica sulle modalità di approccio ai mercati digitali, ma di per sé sono solo prove indiziarie di un potenziale sul quale non è possibile esprimere ancora un verdetto. Rimangono ancora delle “matasse” da sciogliere:
la verifica se l’ampliamento di questo mercato dia luogo a processi di creazione o di cattura di valore rispetto ai mercati dei contenuti stampati e la definizione delle condizioni essenziali di sostenibilità economica. Ad oggi ogni device richiede tempo e risorse dedicate alla sperimentazione per identificare in maniera flessibile la formula più efficace di presenza per intercettare nicchie di mercato potenziali; le evidenze raccolte sul campo dimostrano come non sia possibile trattare il singolo mercato digitale come un semplice canale aggiuntivo sul quale ridistribuire i propri contenuti, ma occorre definire in maniera specifica format, modelli di fruizione-interazione e meccanismi di scambio di informazioni e di valori economici. Al contempo lo scenario dei device digitali sarà destinato a espandersi all’intensificarsi della competizione e alla moltiplicazione dei player tecnologici e distributivi, e sarà sempre più sottoposto a picchi di attenzione sul canale “del momento” che si esauriranno in cicli di 6/12 mesi. Chi si affaccia a questo contesto deve quindi dotarsi di uno “strabismo tattico-strategico”, combinando una capacità di azione e di sperimentazione rapida (e talvolta di meditata e più sensata inazione) sui canali “hype” e un lavoro minuzioso dietro le quinte per la definizione di piattaforme tecnologiche e relazionali. I grandi player editoriali affrontano la sfida dei contenuti digitali con le armi strategiche nella retroguardia, più che nella trincea della contesa della presenza sul singolo mercato digitale legato a un device. Non è industrialmente sostenibile l’ipotesi di affrontare il digitale, inteso come sommatoria di mercati di nicchia, senza una piattaforma organica, che predisponga l’azienda e la filiera dal punto di vista del modello editoriale, produttivo e organizzativo ad affrontare qualsiasi scenario di mercato. A partire dalle logiche di relazione con i clienti: il contenuto digitale non è la dimensione intangibile di un prodotto, ma si consolida sempre più come un servizio strutturato e complesso; la filiera editoriale passa dalla produzione del prodotto da leggere all’erogazione di un servizio di lettura alimentato dai contenuti. IPI 112/10
all’interno dell’economia editoriale. Il peso specifico si sta spostando sulla capacità di catturare in maniera “interstiziale” l’attenzione e il tempo delle persone, che oggi dispongono di un numero crescente di alternative e spaziano con disinvoltura tra video, internet, musica, podcast, videogame e la pubblicazione autonoma di contenuti per il consumo individuale o collettivo (es. attraverso piattaforme come Youtube, Facebook ecc.). La ridefinizione dei valori fondamentali che governano le dinamiche di settore pone sfide rilevanti riguardo al modello di relazione da costruire con il lettore, alle logiche competitive e ai meccanismi di generazione di rendite economiche.
Profilo di sintesi dei principali player presenti sul mercato dei device iPad
Nook
Amazon
Barnes & Noble
2007
ottobre 2009
1.200.000 (Kindle 1 + Kindle 2)
25.000
Catalogo
300.000 libri, abbonamenti a giornali e riviste; 99% in lingua inglese
1.000.000 titoli, la gran parte legati all’integrazione con Google Book, abbonamenti a giornali e riviste; 99% in lingua inglese
Il marketplace di ebook di Apple, iBooks, verrà lanciato sul mercato a marzo insieme all’iPad. Apple ha già iniziato a prendere accordi con editori di libri e giornali statunitensi. Ad oggi gli editori italiani sono presenti sulla piattaforma con applicazioni dedicate per la visualizzazione dei contenuti (gratis o a pagamento). Sulla piattaforma sono presenti anche altri ebook store, come Amazon, Barnes & Noble, Lexcycle (recentemente acquistato da Amazon)
Accesso da altre piattaforme
I libri acquistati possono essere sincronizzati e letti su pc e su iPhone
I libri acquistati possono essere sincronizzati e letti su pc e sui device iPhone, Blackberry e Motorola. I libri possono essere prestati tra utenti
I contenuti possono essere fruiti sui diversi device di Apple (iPhone/iPad/iPod Touch). Non è chiaro ad oggi se verranno resi disponibili anche su computer Mac
Funzionalità
Fruizione di contenuti
Fruizione di contenuti
Comunicazione, Internet Browsing, Gaming, Business, fruizione di contenuti
Internet Browsing, Gaming, fruizione di contenuti
Rete UMTS
Wi-Fi, Rete UMTS
Wi-Fi, Rete UMTS
Produttore Data Lancio sul mercato Unità vendute
Connettività Modalità di acquisto dei libri Prezzo (mercato statunitense)
Rete UMTS Account Amazon legato alla carta di credito – download immediato del contenuto 279 $ (connettività inclusa)
Modalità di ripartizione dei ricavi
65-70% a Amazon, il restante 30-35% agli editori; Amazon ha la prerogativa sulla definizione del prezzo finale, spesso vendendo sottocosto. (La ripartizione è in fase di revisione dopo la presentazione di iBooks)
Partner tecnologici
AT&T, operatori telefonici nazionali negli altri paesi
Gli attori della filiera devono quindi dotarsi di processi e competenze legati alla gestione diretta del cliente digitale che fruisce dei contenuti in maniera continua e ubiqua, dotandosi di un modello di Customer Experience, un modello organizzativo e tecnologico di gestione dell’interazione e della relazione con il cliente finale, dalla comunicazione alla gestione dei processi di billing, dalla garanzia dei livelli di servizio nell’erogazione dei contenuti alla profilazione e alla raccolta di informazioni chiave sugli utenti/lettori. La filiera editoriale inizierà ad assomigliare a quella dei settori dei servizi di massa, come le TLC o le Utilities? Non è una prospettiva improbabile. IPI 112/10
iPhone
Kindle
Account Barnes & Noble download immediato del contenuto 259 $ (connettività inclusa) Non sono ancora stati comunicati. Gli analisti ipotizzano 60% a B&N e 40% agli editori
AT&T, Google Android
Apple 2007 32 milioni
marzo 2010 3/4 milioni nel 2010 (stime analisti)
Account Apple (unico per acquisto nell’App Store, contenuti su iTunes store, hardware e software nell’Apple Store). Download immediato 199€ + 30$ al mese in abbonamento
499-829$ + 29$ per la connettività
Per iBooks non sono ancora stati comunicati, ma si ipotizza 30% a Apple e 70% per gli editori, come è attualmente per le applicazioni dell’App Store. Gli Editori avrebbero inoltre la possibilità di fissare con flessibilità il prezzo
AT&T, operatori telefonici nazionali negli altri paesi
PARTNER O ANTAGONISTI?
Con l’apertura sui mercati dei device, la filiera si arricchisce con attori che assumono virtù “editoriali” (dai retailer ai partner tecnologici) e i player storici percepiscono il rischio di essere avviluppati nella maglia di aziende che governano e presidiano l’ultimo miglio digitale della relazione con gli utenti. Tuttavia è evidente quanto la traversata “verso le Indie” dei mercati digitali non possa essere fatta in solitaria, ma richieda un network di partnership solido e flessibile per sviluppare servizi che combinano contenuti, standard e processi tecnologici e processi distributivi evoluti. La filiera ha necessità di essere alimentata da nuove competenze e da nuovi player
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“Il libro cartaceo, così come lo conosciamo noi, è destinato a sparire”. Jeff Bezos, ideatore e fondatore di Amazon
- I produttori di hardware e software (Apple, Microsoft ecc.): sono produttori progressivamente integrati con modelli di servizio per la distribuzione di contenuti digitali. Generano (alti) margini sul device venduto e sussidiano i mercati dei contenuti digitali, quali beni complementari per rendere unico il proprio device (es. iPod e Itunes Store), con prezzi ridotti o accordi allettanti per i produttori. - Gli intermediari di attenzione (Google, Facebook ecc.): sono intermediari di “attenzione umana”, che raccolgono attraverso la generazione di servizi (motore di ricerca, e-mail ecc.) e l’aggregazione di contenuti. Generano margini rivendendo l’attenzione a un mercato enorme di microinserzionisti. Sussidiano servizi, sviluppo di sistemi operativi, piattaforme di contenuti, con gli ingenti proventi pubblicitari. Quale sia il modello che si integra al meglio con la filiera editoriale e massimizza i processi di creazione di valore economico è ancora difficile a dirsi. Ad oggi sappiamo che il modello retailer esteso, per il tipo di presidio che i player tendono ad avere sulla relazione con il cliente finale e i meccanismi di ripartizione dei ricavi non molto favorevoli, sta generando più di qualche malumore. Sarà destinato a successive revisioni nel momento in cui il mercato si amplierà ad altri player di rilievo. segue a pag. 64
*Assistant Professor SDA Bocconi e Senior Consultant Promedia
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che possano “portare al tavolo” relazioni rilevanti consolidate con gli utenti digitali, mentre è fondamentale che gli attori tradizionali reinterpretino il proprio ruolo alla luce delle evoluzioni di contesto. Sia essa simbiotica o parassitaria, l’interazione con i player di riferimento del mondo dei device sarà condizione necessaria per la definizione delle condizioni di sostenibilità dei mercati digitali. Le regole del gioco economico dello scenario dei device sono oggi tutt’altro che acquisite e saranno oggetto di ricorrenti processi di rinegoziazione tra le parti in causa. Occorre quindi avere una chiara comprensione dei modelli di business dei principali interlocutori di mercato per comprendere quali formule potrebbero affermarsi in futuro. Proviamo ad approfondire tre modelli alternativi: - I retailer “estesi” (Amazon, Barnes & Noble, Borders ecc.): sono rivenditori di contenuti e generano margini sulla copia venduta, attraverso lo sfruttamento di economie di scala sulla struttura distributivologistica e tecnologica. Oggi sussidiano il device (il prezzo di Kindle arriva a malapena a coprirne i costi) e gli ingenti costi di connettività (che in minima parte vengono scaricati sull’utente) per acquisire un posizionamento di riferimento. Presidiano con attenzione la relazione con il cliente finale, per generare un patrimonio di informazioni sui processi di consumo (es. servizio di reccomendation) e costruire rendite sulla “intermediazione” del lettore.
tecnologie stampa digitale
Océ ColorWave 300
Il primo multifunzione a colori per il grande formato n Océ, azienda leader nella stampa e nella gestione documentale, ha annunciato il primo sistema multifunzione integrato che combina, in un unico dispositivo, le funzioni di stampa, copia e acquisizione di documenti di grande formato a colori e in bianco e nero. Océ ColorWave 300 è il primo sistema all-in-one specifico per il grande formato, studiato per ridurre lo spazio occupato e i costi della stampa di grande formato. Offre ad architetti, ingegneri, costruttori e stampatori commerciali un’ottima alternativa ai tradizionali sistemi di grande formato a toner.
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4 Le aziende non dovranno più investire in sistemi separati per gestire documenti di grande formato a colori e in bianco e nero. La nuova soluzione, infatti, raggruppa in un unico dispositivo funzioni di stampa, copia e acquisizione di documenti e, riducendo del 50% lo spazio occupato, è perfetta per le aziende che dispongono di ambienti di dimensioni limitate. Il nuovo sistema è inoltre ideale per i clienti che desiderano ottenere il massimo ROI dalle proprie tecnologie di gestione documentale. Con la nuova stampante multifunzione Océ ColorWave 300 le aziende hanno a disposizione il primo sistema con scanner realmente integrato, per cui tutte le funzioni possono essere controllate attraverso il semplice pannello utente e c’è solo un indirizzo IP da gestire. Esclusive tecnologie Océ, come Océ Image Logic e Océ Dynamic Switching, garantiscono risultati eccellenti al primo colpo. Il potente controller gestisce con prontezza tutti i formati file - HP-Gl/2, PDF, DWF, JPEG - senza tuttavia sacrificare la velocità. Gli utenti possono acquisire documenti da memorie flash USB. Per un futuro di crescita sostenibile, il nuovo sistema Océ ColorWave 300 è una soluzione conveniente per passare dai documenti tecnici in bianco e nero al colore, realizzando anche materiale promozionale a colori. Il dispositivo, che si basa sulla tecnologia a getto d’inchiostro termico, non produce emissioni di ozono, né polvere e odori.
Pannello di controllo di semplice utilizzo. È possibile caricare i file da stampare tramite una chiavetta USB.
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Scanner a colori e in b/n con tecnologia Océ Color Image Logic.
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Le due bobine di carta di diversi formati sono sostituibili mentre il sistema è in funzione.
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NEWS
notizie dalle aziende
Computer -To -Plate
Trendsetter con prestazioni sempre più elevate Kodak ha ridisegnato e ottimizzato la linea di CtP Trendsetter, offrendo ai clienti il vantaggio di una produttività più elevata. Basati su un’affermata tecnologia nota da oltre 12 anni, tali CtP sono stati dotati delle seguenti funzionalità: • componenti hardware e software aggiornati; • livello di affidabilità più alto e manutenzione ancora più facile; • ingombro ridotto, per un uso ancora più razionale dello spazio. Tutti i nuovi CtP Trendsetter sono dotati della testa di esposizione termica Kodak Squarespot, che offre le funzioni di messa a fuoco automatica e di compensazione termica e garantisce la compatibilità da macchi-
na a macchina. La testa di esposizione standard è stata migliorata per offrire la retinatura AM da 250 lpi o 450 lpi e la retinatura Kodak Staccato da 10 micron nella configurazione Quantum. Per alcune configurazioni e velocità, la testa di esposizione garantisce il 25% di potenza in più rispetto alla versione precedente, velocizzando l’esposizione delle lastre senza sviluppo. I nuovi CtP potenziati offrono lo stesso livello di stabilità, precisione, ripetibilità e qualità che gli stampatori si aspettano dalla consolidata tecnologia Kodak e rappresentano sempre una scelta accessibile per gli stampatori che richiedono soluzioni
CtP affidabili. I clienti possono così abbassare i costi riducendo il numero di rifacimenti necessari e dedicando meno tempo alla correzione delle variabili. I CtP Trendsetter venduti a partire dal 15 gennaio hanno il nuovo design. Kodak continuerà inoltre a fornire il normale supporto per la base esistente di CtP Trendsetter installati.
I prodotti Kodak sono seguiti dal centro di assistenza e supporto Kodak Service & Support, fornitore leader di servizi integrati multivendor, che vanta oltre 3.000 professionisti che operano in più di 120 Paesi e offre servizi di consulenza.
Due dei nuovi modelli di Kodak Trendsetter: Trendsetter News per il settore dei quotidiani e, in basso, Trendsetter NX, disponibile nei formati Narrow e Mid, in grado di esporre sia lastre offset Thermal Gold sia lastre flexo Flexcel NX.
Kodak GCG, Tel. 02.660281 Servizio lettori n. 1
grande formato
stampanti a colori
EFI ha presentato la VUTEk QS220, una macchina da stampa a letto piano di due metri ed essiccazione agli UV, con stampa diretta su substrato di qualità HDP (High Definition Printing) e produttività per grandissimi formati in grado di vantare costi di gestione dell’inchiostro inferiori rispetto ai sistemi per grandi formati tradizionali. Stampa da bobina a bobina e raggiunge una velocità di 70 m2 all’ora a una risoluzione di 1080 dpi. Può stampare 16 pannelli di formato 120x240 cm all’ora. Permette di realizzare immagini in quadricromia e in esacromia e dispone di un settimo canale speciale per ottenere sei variazioni dell’inchiostro bianco. È ideale per nuove applicazioni a elevato margine di profitto, come per esempio i cartelloni retroilluminati.
OKI Printing Solutions stabilisce nuovi standard di performance con il lancio dell’ultima stampante a colori C610. La nuova stampante offre un notevole risparmio energetico. Nella modalità “sleep”, ad esempio, il consumo di energia è pari a solo 1.2 w, molto più basso rispetto alle stampanti della concorrenza. I benefici sono duplici: da un lato una significativa contrazione dei costi e dall’altro una riduzione dell’impatto ambientale. La C610 stampa 34 ppm a colori.
Da EFI la nuova VUTEk QS220 da due metri
Con la OKI C610 si risparmia energia
OKI Systems Italia, Tel. 02.900261 Servizio lettori n. 3
EFI Italia, Tel. 02.82281212 Servizio lettori n. 2
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NEWS
notizie dalle aziende SOFTWARE
Switch 09 semplifica la creazione e la modifica dei flussi di lavoro Enfocus ha profuso molti sforzi per il potenziamento della famiglia di prodotti Switch basandosi sul feedback ricevuto da utenti e partner. Switch 09 semplifica la creazione e la modifica dei flussi di lavoro, introduce strumenti più potenti per ambienti più ampi e offre uno SwitchClient completamente aggiornato. Ulteriori importanti potenziamenti includono: • una modifica più semplice dei flussi di lavoro: è possibile aggiungere automaticamente le cartelle quando due strumenti o configuratori sono collegati tra loro; le connessioni possono essere spostate da un elemento di flusso all’altro; • supporto e-mail
professionale: Switch supporta le notifiche di eventi via e-mail ai clienti in formato HTML e di testo; • divisione e unione di file PDF: Switch 09 presenta un nuovo elemento di flusso di lavoro per suddividere file PDF di più pagine in pagine singole o in intervalli di pagine, nonché uno strumento per unire singoli file PDF in un unico file consolidato. Poiché questi strumenti si basano sulla libreria Enfocus, non richiedono l’impiego di applicazioni esterne. Si prevede che la prima versione di Switch 09 includerà i seguenti configuratori aggiuntivi: • GMG Connect è in grado di collegarsi a Switch. La gestione e la
stampa di prove colore può essere automatizzata e controllata meglio con GMG; • ICS Remote Director fornisce soluzioni di stampa di prove su monitor dai colori accurati; • WoodWing Enterprise e Dutch Software Elvis sono piattaforme per la creazione dei contenuti che si integrano con Switch; • Switch è inoltre compatibile con uno strumento di configurazione di Microsoft Word. La famiglia di prodotti Switch include LightSwitch, FullSwitch e PowerSwitch, e offre un semplice percorso di aggiornamento fra le tre soluzioni.
TechnoSolutions, Tel. 0522.271621
PowerSwitch è il componente più potente della famiglia Switch. Consente ai membri di un team di inviare i lavori e monitorarne lo stato dalla propria postazione.
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Fornisce, con un’organizzazione esperta e altamente qualificata, servizio di assistenza, 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, per rotative e accessori. Inoltre provvede al reperimento dei ricambi indispensabili di tutte le rotative.
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Vicenza
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Eidos
Con la flessibilità alla ricerca di nuovi business Romano Zanetti (a destra) e Roberto Rinaldini, soci e titolari del fotolaboratorio Eidos di Modena.
Cosa accade quando un fotolaboratorio specializzato in fotografie d’arte incrocia sul proprio cammino la stampa inkjet UV di grande formato Fujifilm? Possono crearsi le condizioni ideali per proporre ai clienti lavori di altissima qualità, con colori vibranti e dettagli perfetti. Riproduzioni curate in ogni dettaglio, sia che si tratti di immagini con sagomature particolari su supporti rigidi sia di stampe su supporti flessibili. Questo, in sintesi, quanto è accaduto a Eidos, centro stampa di Modena, che già dal nome svela la sua vocazione (in greco significa idea, immagine). Eidos nasce nel 2001 come fotolaboratorio professionale, specializzato in tutti i processi legati alla riproduzione di immagini fotografiche. I clienti sono, da sempre, agenzie di pubblicità e marketing, aziende che operano nell’allestimento di fiere e negozi, gallerie d’arte e musei, una clientela estremamente esigente, molto attenta ai dettagli e alla qualità cromatica. «I nostri clienti, tra i quali i nomi più prestigiosi del settore automobilistico, trovano in noi un fornitore affidabile in grado di combinare il gusto e la sensibilità fotografica con le tecniche di riproduzione di altissima qualità anche sui supporti più disparati, ad esempio vetro e pannelli di legno», spiega Romano Zanetti, socio di Eidos. Un’esigenza, questa, che Eidos è pronta ad assicurare grazie alla recente installazione di una Fujifilm Acuity Advance HD 2545 W nel formato 1,25x2,50 in grado di stampare su supporti con uno spessore massimo di 48 mm. Questo modello, dove HD sta per “high definition printing”, è equipaggiato con un modulo per stampare inchiostro bianco sia come parte dell’immagine sia come sfondo o sovrastampato. «Con queste caratteristiche puntiamo a entrare in una nicchia di mercato scoperta che è quella della stampa di alta qualità di materiale POP, banner, poster, pannelli per insegne retroilluminate o rigide ecc. E una mano in questo senso ci viene dalla flessibilità operativa dell’Acuity Advance, come ad esempio il piano aspirato a zone per gestire tutti i tipi di media», spiega Roberto Rinaldini, socio di Eidos. La risoluzione offerta dall’Acuity Advance è di 1440 dpi o superiore con caratteri perfettamente leggibili e contorni nitidi. In abbinamento all’Acuity, Eidos utilizza con risultati eccellenti anche il software Human Eyes per il 3D.
Grazie all’installazione di un sistema Fujifilm Acuity Advance HD, Eidos punta a entrare nel settore della stampa di qualità di materiali POP, banner, poster, pannelli...
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di VANNA PIZZETTI
La qualità di riproduzione delle immagini e la nitidezza dei testi è garantita dalla formulazione degli inchiostri Fujifilm Uvjet Sericol.
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Via Benigno Crespi, 30 - 20159 Milano Tel. 0269006395 - fax 0269006395 - info@taga.it
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NALI O I Z A N R E T ATTIVITÀ IN ECNICI T I T A T I M O C I DOCUM.ENT ..
Nata nel 1983, TAGA Italia si propone gli stessi scopi dell’omonima Associazione internazionale (TECHNICAL ASSOCIATION of the GRAPHIC ARTS) ed in particolare: •
1. promuovere e incoraggiare la ricerca nel settore, prestampa e stampa
•
2. migliorare la preparazione degli operatori, capireparto, direttori tecnici
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3. diffondere la conoscenza tecnica nelle Arti Grafiche
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4. organizzare meeting e curare pubblicazioni di settore, sia scientifiche che divulgative
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5. tenere i contatti internazionali con TAGA USA e le associazioni tecniche di altri Paesi
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6. far conoscere all’estero le esperienze e le tecnologie sviluppate in Italia
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7. far conoscere in Italia studi e ricerche svolti all’estero
per avere accesso a tutti i documenti e ai test con soli 50 Euro! Informati telefonando alla Segreteria (02.69006395 solo mattina). Organi ufficiali: Il Poligrafico Italiano Rassegna Grafica.
SEDI TERRITORIALI TAGA Italia:
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aziende grafiche software gestionali
Gianni Marini
Un flusso di produzione senza carta Il titolare di Immagine di Sandigliano (Biella), azienda leader in Piemonte nel campo della stampa digitale di grande formato e della serigrafia, spiega perché ha scelto il software gestionale Arianna di GP Omega. Come è nata Immagine? La nostra azienda nasce alla fine degli anni ’80 grazie all’iniziativa di nostro padre e oggi la gestiamo io e i miei due fratelli (nella foto Franco, Pablo e Gianni Marini - ndr). Mio padre ha fondato questa azienda dopo aver lavorato nell’ambito serigrafico fin dalla gioventù. All’inizio degli anni ’80 ha fatto il direttore d’azienda per la prima stamperia che in Italia realizzava i 6x3 retroilluminati e dopo 8-9 anni ha capito che poteva esserci spazio per noi. Quindi nel ’90 siamo partiti con l’obiettivo di stampare almeno 500 poster all’anno di questo tipo. Anno dopo anno, dandoci molto da fare siamo arrivati nei primi anni dopo il 2000 a stampare 35.000 poster in serigrafia ogni anno. Contemporaneamente nel 2002 abbiamo affiancato alla serigrafia la stampa digitale con una stampante da 3 metri e oggi l’azienda ha visto crescere il reparto digitale fino a superare quello serigrafico poiché è questo che ci ha chiesto il mercato. Perché avete scelto Arianna e non un altro software? Già da tempo eravamo alla ricerca di un gestionale che ci permettesse di poter seguire la produzione in modo migliore. Tanto che lo stavamo creando di nostra iniziativa con un programmatore. Fortunatamente c’è stato l’incontro con Arianna Printing e si sono aperte le porte a questa iniziativa che abbiamo sposato immediatamente perché veniva a riempire un po’ di vuoti che avevamo all’interno dell’azienda. È stato importante avere un flusso di dati unico dal preventivo alla contabilità? Prima dell’acquisto di Arianna Printing la parte della contabilità la gestivamo con un software dedicato e invece la parte della produzione la gestivamo un po’ grazie a fogli di calcolo e un po’ grazie anche a supporti cartacei che viaggiavano all’interno dell’azienda. L’idea che ci è stata proposta da GP Omega è stata quella di unificare tutti questi flussi di dati con un unico gestionale: ci è piaciuta e l’abbiamo sposata. Quali benefici in particolare pensa di aver avuto da Arianna? A causa di abitudini pregresse, l’accoglienza del software in azienda non è stata immediata. Ma una volta che il software è entrato a regime abbiamo dovuto ammettere la nostra totale soddisfazione anche per aspetti che non pensavamo potessero evolvere così rapidamente. Innanzitutto abbiamo eliminato completamente il supporto cartaceo: oggi le comunicazioni tra i reparti arrivano esclusivamente via schermo. Ogni reparto è indipendente ed è in grado di monitorare e di controllare il lavoro che deve fare osservando semplicemente i dati forniti da Arianna. Contemporaneamente noi della direzione possiamo controllare come procede il lavoro e se procede. IPI 112/10
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Nata per soddisfare ogni necessità di stampa, sia editoriale che commerciale, la patinata senza legno R4 di Burgo è ideale per quanti vogliono un supporto che catturi l’attenzione del lettore sin dal primo tocco. Bianca e opaca, vellutata e uniforme grazie alla tripla patinatura e all’elevato volume specifico, fedeltà nella riproduzione delle immagini: queste le caratteristiche d’eccellenza che rendono R4 Matt un supporto prossimo agli standard di qualità tipici del segmento Premium. Ideale per brochure, libri e stampati commerciali dall’effetto cromatico più soft ed elegante, R4 Matt è disponibile in un range di grammature che va da 90 a 200. www.burgo.com
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Cartiere del Garda presenta “A better business”, terzo volume di A better project, l’iniziativa culturale che di anno in anno affronta in un volume fotografico di pregio, temi legati alla sostenibilità. Per il 2009 la Cartiera ha deciso di puntare sul tema “l’impresa sostenibile”. 10 fotografi hanno realizzato reportage su imprese e imprenditori che si sono distinti per una politica di sostenibilità, creatività e solidarietà. Novità è l’utilizzo delle patinate della “Collezione Eccellente”: GardaMatt Art, GardaCover Hi-Fi, GardaPat 13 Kiara e Klassica, GardaGloss Art. www.gardacartiere.it
1 campagne
Premiata “A Curious Story” di Arjowiggins Creative Papers
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Patinate senza legno
Morbida al tatto per sfogliarla in continuazione
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INIZIATIVE CULTURALI
“A better business”, ovvero l’impresa sostenibile
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NEWS
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La campagna “A Curious Story” di Arjowiggins Creative Papers si è aggiudicata l’ambito Grand Prix Stratégies du Luxe. Firmata dal famoso fotografo Grégoire Alexandre e dall’agenzia Reflex Group, la campagna ottiene il prestigioso premio assegnato nelle precedenti edizioni ai grandi marchi dell’alta moda. “A Curious Story” è risultata la migliore anche nelle categorie “Best Commercial Website” e “Best Printed Edition” del Grand Prix Stratégies du Design. Scopo del progetto era richiamare l’attenzione di grafici, designer e creativi, suscitando curiosità e interesse attorno alla nuova gamma di colori moda (quattordici nuance inedite per le carte Curious Metallics e tredici nuove tonalità per le Curious Translucents) che va ad arricchire l’offerta delle carte creative Curious Collection. www.arjowiggins.com
Carta
&Supporti
Emily Dickinson
NEWS
“Nessun vascello c’è che come un libro possa portarci in contrade lontane...”
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Campionari
Softy, The Tube e Twist, i tre nuovi brand di Favini
Riciclate
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Debutta Revive, nuova carta amica dell’ambiente
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Eventi
Fedrigoni sponsor di “Più libri più liberi”
Favini ha presentato a Paperworld 2010, la fiera internazionale tenutasi a Francoforte lo scorso febbraio, tre novità: Softy, un materiale innovativo che alla vista e al tatto appare come un tessuto conservando però tutte le caratteristiche della carta; The Tube, un supporto ideale per qualsiasi applicazione creativa; Twist, una novità dalla finitura unica e dal look ricercato che nasce dalla fusione tra due mondi, la carta e la moda, e offre abbinamenti diversi tra carte, tessuti e lamine metallizzate in 12 combinazioni. Oltre a queste new-entry, Favini ha presentato anche la linea di carte ecologiche Shiro che include Alga Carta, prodotta utilizzando alghe in eccesso della laguna di Venezia. Seguono Burano, linea di carte colorate per stampa, packaging e lavorazioni cartotecniche, Bindakote e Astralux (carte e cartoncini mono e bi-patinati cast coated di pregio) e Majestic, la collezione di colorate patinate con pigmenti a effetto. www.favini.com
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Polyedra ha lanciato Revive, il nuovo brand di carta riciclata del Gruppo PaperlinX. Sotto questo marchio confluiscono carte riciclate al 100% e al 50%, tutte contraddistinte dai più elevati standard ambientali. Grazie all’accurata selezione all’origine del macero e a investimenti in ambito di ecosostenibilità, le riciclate Revive sono caratterizzate da un’elevata qualità e, nella versione bianca, sono indistinguibili rispetto a quelle realizzate con fibre vergini. L’offerta Revive include diverse finiture: Pure White Gloss & Silk, Pure White Offset, Pure Natural Matt e Offset, Revive 50:50. www. polyedra.com
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Fedrigoni è stata sponsor della manifestazione “Più libri più liberi”, VIII Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria tenutasi a Roma. In tale occasione, per dimostrare le molteplici applicazioni delle sue carte di alta qualità, Fedrigoni ha scelto un Imitlin Rosso per realizzare gli shopper che contenevano il kit espositori della manifestazione. Nel corso della manifestazione ha poi distribuito dei folder realizzati con l’innovativa carta X-Per Premium White e una serie di cartoline realizzate con varie carte speciali Fedrigoni, ulteriore dimostrazione della versatilità dei prodotti della cartiera veronese. 57 www.fedrigoni.com
L’ARTE DELLA NOBILITAZIONE
PLASTIFICAZIONE, SERIGRAFIA, STAMPA A CALDO
Special Print S.r.l.
Via Val d’Ossola, 3 20052 Monza (MI) Italia Tel. +39 039 2148328 +39 039 2140332 Fax +39 039 2146119 www.litover.it info@special-print.it
fornitori stampa
Gruppo Tecnographica
Una “Costellazione” di prodotti e servizi di prima classe
L’obiettivo della Costellazione è di servire il mercato della comunicazione stampata, arrivando a essere il miglior canale di distribuzione italiano. Questa la dichiarazione d’intenti espressa in occasione di un kick off a Loiano (BO) lo scorso 4 febbraio.
Il matrimonio tra Tecnographica di Campodarsego (PD) e DGR (Distribuzione Grafiche Romane) è storia vecchia. Infatti, l’accordo tra le due aziende risale al 1° agosto 2008 (v. IPI n. 97) e ha portato alla fusione per incorporazione della società romana in quella padovana, dando vita a una nuova società, capitanata dal numero uno di Tecnographica, Massimo Spaggiari, e da quello di DGR, Roberto Piccinini. La novità sta nel fatto che, a quasi due anni dalla nascita, il Gruppo Tecnographica, leader nella distribuzione di materiali e prodotti per la stampa (a partire dalle lastre) e sistemi di prestampa e stampa digitale con marchi come Agfa, Kodak, HP e Canon, ha organizzato un kick off dal 4 al 6 febbraio nell’elegante cornice di Palazzo Loup a Loiano, nei pressi di Bologna, per presentare al proprio team e ai giornalisti l’assetto definitivo e la strategia aziendale. La nuova Costellazione conta oltre 100 persone tra dipendenti e agenti, con un fatturato consolidato di 55 milioni di euro e copre quasi tutta la penisola. Alla forte presenza di Tecnographica nel Triveneto e in Lombardia, DGR ha apportato la sua attività in Lazio, Umbria e Abruzzo e le due aziende collegate La Basestampa (TO) per Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, e Grafor di Modugno (BA) per Puglia e Basilicata. «Il nostro obiettivo è quello di essere leader nazionali nella distribuzione di attrezzature e consumabili e nella fornitura di servizi», ha affermato Roberto Piccinini, ad e responsabile marketing del Gruppo (a destra nella foto). «Abbiamo deciso di dividere il mercato in base alle tecnologie di stampa, per cui ci rivolgiamo ai clienti offset e flexo, fornendo soluzioni per la prestampa, la sala stampa e il finishing attraverso il Gruppo Tecnographica (v. box - ndr), mentre serviamo i clienti “non offset”, ossia quelli legati alla stampa digitale di grande formato, attraverso la Linkman, azienda nata dalla partnership tra Bent e Tecnographica (v. IPI n. 104 - ndr). Ma il punto di forza di un distributore non sono tanto le soluzioni che propone al mercato quanto il tipo di assistenza che garantisce ai clienti e a questo proposito abbiamo unito la costellazione le nostre risorse, creando dal 1° gennaio di quest’anno la Power and Consulting, che supporta l’attività com- GRUPPO TECNOGRAPHICA - Tecnographica Triveneto e Centro Italia merciale sia del Gruppo Tecnographica che di LinkTecnographica Lombardia Lombardia man grazie al lavoro di 24 tecnici, con specializzazioni - La Basestampa Piemonte, Liguria, Val d’Aosta in varie aree». - Grafor Puglia E per chiudere il cerchio, o meglio la “Costellazione” - Tecnographica Sud Campania – per usare il termine coniato dai fondatori –, manca LINKMAN all’appello solo la European Graphics, ossia un network internazionale di rivenditori di cui fa parte anche il POWER AND CONSULTING gruppo Tecnographica e che è presente in vari Paesi europei, tra cui Gran Bretagna, Germania, Francia, Irlanda, Paesi scandinavi e Paesi baltici. «L’appartenenza a questo network internazionale», ha spiegato Massimo Spaggiari, presidente e responsabile vendite del Gruppo (a sinistra nella foto), «ci consente di avere contatti con i numeri uno delle case madri dei produttori leader in vari ambiti tecnologici. Questo ci ha permesso di crescere professionalmente e di evolvere da distributore locale a distributore con visibilità internazionale». Come ha fatto notare Spaggiari, il ruolo del rivenditore nel tempo è profondamente cambiato.
di CRISTINA ROSSI
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SpazioEcologia Stampa sostenibile
Stampa ecologica? No. Stampa sostenibile Sempre più spesso assistiamo alla nascita di marchi e loghi legati al settore della stampa e inneggianti a un approccio di tipo “ecologico” o “verde”. Cosa significa però “stampa ecologica”? Assolutamente nulla! Non è infatti possibile realizzare una stampa “ecologica”, ovvero che sia totalmente naturale e non alteri l’equilibrio biologico esistente. È il concetto di fondo a essere sbagliato...
di DAVIDE BIANCOROSSO
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Un approccio corretto dovrebbe basarsi sul concetto di “sostenibilità”; pertanto si dovrebbe parlare di “stampa sostenibile” e quindi di prodotti a basso o minore impatto ambientale. Sfortunatamente non esiste una definizione chiara e univoca del concetto di “sostenibilità”; alcune volte è solo un’idea, altre uno stile di vita e recentemente un modo di produrre beni e servizi, cioè di fare “business”. La definizione oggi più accettata e diffusa è quella fornita dalla Commissione Brundtland nel 1987 che indica la sostenibilità come: “equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie”. Partendo da questa prima definizione proviamo a dare quella di “sviluppo sostenibile”, ovvero: “un modello di sviluppo che non comprometta la possibilità per le future generazioni di ulteriormente progredire, preservando la qualità e la
“Leggere un quotidiano al giorno produce il 20% in meno di CO2 rispetto alla lettura online per 30 minuti” Massimo Ramunni (Assocarta)
sociale vivibile
equo
sostenibile
Ambientale
realizzabile
Economico
Sociale, ambientale ed economico sono le tre componenti dello sviluppo sostenibile e devono essere affrontate in maniera equilibrata a livello politico.
quantità delle riserve naturali”. Si rende necessario a questo punto sottolineare la differenza tra riserve e risorse naturali; le prime sono infatti considerate esauribili, mentre le seconde sono “virtualmente” inesauribili. La definizione data poc’anzi solleva non pochi problemi: in primis pone al centro non tanto l’ecosistema nella sua interezza, e quindi la sopravvivenza e il benessere di tutte le specie viventi, ma piuttosto quella della sola specie umana. Questa visione ha sollevato e solleva ancora molte polemiche soprattutto tra gli ambientalisti più radicali. Nel 1994 l’International Council for Local Environmental Initiatives ha ulteriormente sviluppato il concetto di “sviluppo sostenibile” dandone la seguente definizione: “Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l’operabilità dei sistemi naturali”. Possiamo quindi ora indicare come sviluppo sostenibile quello in grado di fornire il migliore equilibrio tra crescita sociale, rendimento economico e tutela dell’ambiente. Possiamo immaginare queste tre aree come singoli insiemi, la cui intersezione indica appunto l’area dello “sviluppo sostenibile” (vedi figura sopra). L’unione di due sole aree sottolinea invece che una crescita sostenibile debba essere equa, visibile e naturalmente realizzabile. Nel 2001 l’Unesco ha ulteriormente ampliato questo modello aggiungendo un quarto insieme includendolo in una più ampia definizione di “sviluppo sostenibile” nella quale: “la diversità culturale è necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la natura (...); la diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come un mezzo per condurre una esistenza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale”. Tutto ciò non è comunque esente da critiche, come abbiamo già detto, questa visione del futuro pone al centro l’uomo e quindi da molti è considerata incom-
Quali caratteristiche deve avere uno stampato per poter essere considerato “a basso impatto ambientale”? Cosa si intende per “stampa sostenibile”? Quali sono le principali certificazioni ambientali? A questi e altri quesiti risponderà Davide Biancorosso in una serie di articoli che avranno una cadenza mensile.
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NEWS
Impronta ambientale umana
rapporto sulla sostenibilitÀ
il ctp :Avalon N8 risparmia fino al 28% di energia
Annunciata la seconda generazione della serie di CtP :Avalon N8 di Agfa Graphics, che si distingue dalla precedente per il design e altre importanti caratteristiche che permettono di ridurre il consumo di energia elettrica senza compromettere le performance produttive. :Avalon N8 è compatibile con le lastre :Energy Elite, ideali per le alte tirature senza necessitare di cottura, e con le :Azura TS e :Amigo. La nuova gamma :Avalon N8 è disponibile in varie configurazioni con nuove specifiche di produttività. A seconda del tipo di lastra la velocità d’esposizione è fino al 12,5% superiore rispetto al modello attuale. Tutti i modelli supportano un’ampia gamma di formati lastre compresi tra 304x370 mm e 1160x940.
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Capacità biologica terra numero di pianeti
Il produttore leader mondiale nel settore degli inchiostri e dei pigmenti, Sun Chemical, ha presentato il suo primo rapporto sulla sostenibilità che fornisce i dati relativi a sette parametri fondamentali per la valutazione della sostenibilità. Si tratta del primo report di questo tipo che valuta i dati raccolti a partire dal 2005 presso circa 170 sedi Sun Chemical in oltre 25 paesi. I principali parametri misurati includono: consumo/risparmio energetico presso i siti produttivi e non, emissione CO2 presso i siti produttivi, riduzione degli scarti di processo, consumo idrico, sicurezza dei materiali e dei dipendenti. «La politica di sostenibilità di Sun Chemical è diversa dalle strategie e modalità adottate da altre aziende, perché è sostenuta da dati che vanno ben oltre ciò che viene normalmente comunicato», spiega Felipe Mellado (nella foto), vicepresidente e direttore marketing. Sun Chemical ha inoltre avviato un progetto per analizzare e gestire l’emissione di CO2 dei propri prodotti che include una valutazione di otto diversi inchiostri fabbricati presso sette differenti stabilimenti in Usa e in Europa, pubblicata nel primo semestre del 2010. Il rapporto sulla sostenibilità è disponibile per i clienti e può essere richiesto online (www.sunchemical.com/suncare).
Impronta ecologica complessiva
Carbon footprint (emissione gas serra)
pleta e scorretta. Le critiche maggiori evidenziano che uno sviluppo basato su continui incrementi di produzione, sia pure realizzati nel rispetto dell’ambiente, sia di fatto impossibile da attuare. Nonostante tutto, lo sviluppo sostenibile resta oggi il miglior approccio possibile, se non l’unico perseguibile, nel rispetto di regole e intenti comuni e largamente condivisi. ISO, nel 2009, ha inoltre emanato la Norma 26000 Guida sulla responsabilità sociale, con l’intento di sensibilizzare e responsabilizzare tutte le organizzazioni in merito agli impatti che le proprie attività hanno sia sull’ambiente che sulla società in genere. Questa Norma volontaria intende fornire uno strumento affinché sia possibile operare, nel rispetto delle leggi cogenti, uno sviluppo sostenibile basato su comportamenti etici e coerenti con gli interessi della società in genere e nel maggior rispetto ambientale possibile. Cosa si intende per “stampa sostenibile”
Proviamo ora a rapportare queste definizioni, e relativi concetti, all’argomento dal quale siamo partiti e cioè all’idea di una “stampa sostenibile”. Emerge chiaramente che non può bastare il solo impiego di carte certificate, la riduzione dell’alcool isopropilico o altri singoli interventi per garantire il rispetto di quanto detto in precedenza e allinearsi all’attuale idea di “sostenibilità”. Una stampa sostenibile deve rispettare tutti e tre gli insiemi sopra descritti; cioè dovrà realizzarsi attraverso il rispetto per l’ambiente, il sostegno economico e la giustizia sociale. Uno stampatore che intenda utilizzare, per i propri prodotti, la definizione di “sostenibile” dovrà quindi adoperarsi in tutte le aree indicate. Dovrà cioè abbattere il più possibile il proprio impatto ambientale, indagando tutti i suoi processi e andando di anno in anno a migliorarli, per ridurre sempre più la propria impronta ambientale. Ovvero dovrà sempre più ridurre il consumo di materie non rinnovabili, favorire l’utilizzo di materiali riciclabili e/o biodegradabili, ottimizzare i consumi di energia, ridurre il quantitativo di rifiuti prodotti, proporre soluzioni innovative e altro ancora. A supporto di questo aspetto intervengono le Norme della serie 14000, sia quelle sui sistemi di gestione (UNI EN ISO 14001 e 14004), sia quelle sul calcolo del Carbon Footprint (UNI EN ISO 14064, 14065 e 14067). Contemporaneamente lo stampatore dovrà agire sul lato economico, garantendo che i propri prodotti e/o processi rimangano concorrenziali e quindi appetibili per il mercato; cioè dovrà individuare il giusto equilibrio tra le tecnologie a basso impatto oggi esistenti e quelle realmente remunerative. Realizzare un prodotto con il minor impatto ambientale possibile ma a un prezzo inaccessibile equivarrebbe a un sicuro insuccesso e sarebbe in contraddizione con la definizione stessa di sviluppo sostenibile. Il terzo aspetto che lo stampatore dovrebbe analizzare è quello legato alla responsabilità sociale. Concetto molto innovativo e discusso, oggi in lenta diffusione, sottintende per le grandi, medie e piccole imprese la volontà di integrare preoccupazioni di natura etica e sociale nella loro visione strategica. Cioè le organizza-
Davide Biancorosso
NEWS
“La stampa digitale ha un impatto ambientale più basso rispetto alla stampa tradizionale”
carta favini per il rapporto cepi • Carbon footprint rappresenta il contributo che le attività umane producono sull’effetto serra (GHE) espresso in tonnellate di CO2 • La carbon footprint rappresenta circa il 50% dell’impronta ambientale totale • Non è la sola responsabile del cambiamento climatico in atto zioni che volontariamente decidono di operare in tale contesto devono gestire in maniera efficace le problematiche di natura sociale ed etica che si manifestano, sia al loro interno, sia nelle zone geografiche in cui operano. Anche in questo caso allo stampatore possono venire in aiuto alcune norme come la SA 8000 (Social Accountability) e la AA1000 (AccountAbility) o la già citata ISO 26000. Risulta quindi evidente come spesso il settore della carta stampata, ma oggettivamente non solo questo, abbia finito con il confondere una singola parte con l’interezza dell’approccio che la parola “sostenibilità” intende rappresentare. Una stampa sostenibile, alla luce di quanto emerso, è possibile e concretamente realizzabile? La risposta ovviamente non può che essere positiva; lo stampatore dovrà necessariamente fare molto di più di quanto ha fatto sino ad oggi per poter utilizzare, correttamente e onestamente, tale definizione. Tutti o quasi i prodotti visti sul mercato attuale rientrano nella categoria “a basso o minore impatto ambientale”, cioè ben rappresentano l’aspetto direttamente collegato all’ambiente dell’approccio sostenibile. Ora, tralasciando il lato economico, che le aziende hanno per loro stessa natura ben sviluppato e integrato, l’impegno dovrà spostarsi adesso sul piano etico e sociale. Uno stampatore che decida volontariamente di perseguire tale obiettivo dovrà non solo verificare il rispetto delle leggi cogenti, ma anche verificare il rispetto di requisiti etici e sociali universalmente riconosciuti. Questo non soltanto all’interno di tutte le proprie sedi produttive, ma anche nelle rispettive comunità locali e presso tutti i propri fornitori, sia di materie che di servizi. Se è vero che una carta certificata FSC garantisce anche un rispetto etico e sociale, legato direttamente alle regole di buona gestione forestale previste dallo standard, per uno stampato definito sostenibile si dovrà garantire che anche le fasi successive alla stampa siano realizzate con lo stesso impegno. Si dovrà ad esempio verificare che i fornitori di servizi post-stampa non utilizzino personale “non in regola”, che versino i dovuti contributi, che rispettino le leggi sulla sicurezza dei lavoratori e via discorrendo. Non si tratta quindi di un impegno minoritario, bisogna che una simile decisione diventi parte integrante delle proprie strategie di lungo periodo e possa garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi strategici, cioè diventi l’attuazione di quello “sviluppo sostenibile” di cui oggi tanto si sente parlare. Infine, per dimostrare gli enormi sforzi condotti nell’attuare e garantire gli impegni presi nei confronti dell’ambiente, dell’economia e della società, alcune realtà hanno iniziato a emanare quello si potrebbe definire un vero e proprio bilancio di sostenibilità. Questo documento, solitamente validato da un ente terzo, è anche accompagnato da numerosi indicatori che ricoprono tutte le aree previste. Questa forma di comunicazione rappresenta oggi la più alta espressione dell’impegno che un’organizzazione ha volontariamente intrapreso nel perseguire uno “sviluppo sostenibile”.
CEPI - Confederazione delle Industrie cartarie europee - ha scelto di stampare il suo quarto Sustainability Report su Shiro Eco, una carta Favini di alta qualità prodotta con fibre riciclate post consumo e fibre FSC. Tale report sottolinea come il settore cartario europeo dal 1990 ad oggi abbia ridotto del 42% le emissioni di CO2 per ogni tonnellata di carta prodotta.
a loretoprint la certificazione FSC
È il primo centro stampa digitale a fregiarsi di questa importante certificazione, che si inserisce nel contesto più ampio di una politica ambientale che l’azienda persegue ormai da diversi anni. L’utilizzo di carte “amiche delle foreste” va infatti ad aggiungersi a una serie di azioni virtuose, tra cui l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, l’installazione di macchine da stampa waterless e la consegna di stampati con mezzi alimentati a metano.
nuovi ctp “verdi”
Annunciata da Screen una nuova gamma di CtP termici formato 70x100 cm che consumano meno elettricità e sono compatibili con le lastre che non richiedono l’utilizzo di agenti chimici per lo sviluppo. La serie PlateRite 8000N non solo continua la tradizione di Screen a favore di prodotti amici dell’ambiente, ma garantisce anche affidabilità e qualità superiori, oltre a flessibilità mirata a rispondere alle varie esigenze dei clienti. I modelli spaziano dall’entry-level all’high end e offrono migliori specifiche della generazione precedente, la nota serie PlateRite 8000.
Oltre a migliorare le caratteristiche “green”, lo sviluppo dei nuovi modelli si è concentrato sull’incremento della velocità e la riduzione del consumo di energia elettrica, non solo nell’unità di esposizione, ma anche nelle periferiche, quali i caricatori automatici di lastre. La capacità del PlateRite 8000N-S di produrre 36 lastre/h rappresenta un incremento del 12,5% della produttività e utilizza fino a meno 28% di energia per lastra; quindi riduzione dei costi di gestione e delle emissioni di anidride carbonica. La nuova gamma, già disponibile, verrà dimostrata a Ipex.
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g Se ue segue dalle pagine precedenti
digitate, gente, digitate
5) Forse erroneamente, ma non si è ancora identificato un fornitore forte e capace di risolvere tutti i problemi e, per questo motivo, in molti casi si sta tuttora procedendo con sistemi locali e aziendali “fai da te” che, se possono avere una logica immediata, non sono certo la soluzione ottimale. 6) I “camici bianchi” del software si scontrano ancora troppo spesso con le esigenze operative delle “tute blu” dei reparti operativi e questo, purtroppo, non aiuta a risolvere e appianare i problemi di informatizzazione, raccolta dati e analisi semplificata degli stessi, per renderli immediatamente da tutti gli interessati intelleggibili e utilizzabili. A conclusione della giornata, prima di terminare i lavori chiede la parola Maurizio Gregotti, direttore tecnico del Gruppo Il Giornale, il quale invita tutti a non sottovalutare l’importanza di verificare e studiare reali sistemi di controllo per la diffusione e distribuzione, poiché l’ottimizzazione di questa fase porterebbe a reali consistenti risparmi per gli editori.
Il modello dei produttori di hardware e software sembra oggi essere più convincente, anche se sarà necessario attendere la prova sul campo. Inutile sperare che Steve Jobs possa essere chiamato ad essere risolutore dell’enigma economico dei contenuti digitali; nel caso della musica venne prima considerato visionario, successivamente salvatore e, più recentemente, discusso monopolizzatore del mercato della distribuzione digitale. Il terzo modello, che oggi manca ancora di una chiara realizzazione sul campo – ci attendiamo segnali a breve in questo senso – è forse il più controverso: il modello della pubblicità online abbinato ai contenuti non ha ancora mostrato risultati convincenti (es. Youtube) e attori come Google si sono raramente cimentati su business di rivendita diretta di beni e servizi. Non possiamo inoltre dimenticare come i rapporti tra l’azienda di Mountain View e i produttori di contenuti non siano certo idilliaci. Si tratta tuttavia di player che, più di tutti gli altri qui identificati, avrebbero il potenziale di segnare un punto di svolta per lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali,
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data l’enorme base di utenti. E se decideranno di farlo, lo faranno come di consueto secondo le loro regole. immagine srl
(segue da pag. 55)
Inoltre, dettaglio molto importante, qualsiasi ordine viene inserito immediatamente nel flusso di produzione e qualsiasi ordine si inserisce in automatico in base alla data di consegna. Quindi si va a collocare con la massima priorità se è un ordine introdotto oggi che però va consegnato oggi stesso. Ancora da sottolineare c’è il fatto che in un unico strumento abbiamo la contabilità e la gestione della produzione quindi gli ordini caricati per la produzione forniscono i dati che permettono di realizzare il documento di trasporto e la fattura in automatico. Quali sono i prossimi passi che volete fare con Arianna? I prossimi obiettivi che ci siamo posti, dopo che il software è entrato in azienda ed è stato adottato da tutti in modo lineare e quindi senza intoppi, sono: - la gestione del magazzino completamente con Arianna, cosa che oggi non facciamo ancora al 100%. La gestione automatizzata di Arianna ci permetterà di avere meno scarti in magazzino:
potremo infatti sapere grazie a dei sensori specializzati quanti metri di una bobina sono stati effettivamente consumati per una commessa e quindi quanti ne rimangono effettivamente nella bobina per poter fare altri lavori in futuro; - non delegare più esternamente la contabilità ma poterla gestire noi. gruppo tecnographica
(segue da pag. 59)
Ai tempi della transizione dalla tecnologia tipografica alla offset e da quest’ultima alla stampa digitale, la diffusione delle tecnologie era in mano ai rivenditori regionali e pertanto era piuttosto lenta. A quei tempi, inoltre, gli utilizzatori di tecnologie non erano informati come oggi e si affidavano con massima fiducia al proprio distributore per gli investimenti. Oggi la situazione è cambiata. I clienti non sono più degli sprovveduti: la tecnologia viene sempre lanciata dal rivenditore, ma è proprietaria di tutti, nel senso che il cliente è un cliente informato. Quindi il venditore dovrà diventare sempre di più il consulente tecnologico del cliente», ha concluso Spaggiari. «E tale capacità consulenziale, abbinata a un’ottima assistenza, può davvero fare la differenza».
IPI 112/10
tecnomeeting ASig
opinioni gestione aziendale
Alberto Sironi
L’importanza di un preventivo corretto
IPI 112/10
Creare un buon preventivo è una delle armi più efficaci per affrontare al meglio un mercato sempre più competitivo. Ma quali sono gli elementi da prendere in considerazione? Analizziamo insieme le variabili che entrano in gioco. La parola preventivo nel nostro settore ha almeno due significati: il primo si riferisce al calcolo del costo di un prodotto, il secondo al prezzo applicato al cliente, associando comunemente proprio a quest’ultimo il suo significato. In realtà il preventivo è l’elaborazione delle voci di costo che intervengono nella realizzazione di un prodotto: materie prime, tempo di utilizzo previsto delle singole risorse (macchine), acquisto delle eventuali lavorazioni esterne, valore di imballi, trasporto, spese generali. Per mezzo di tale calcolo si stabilisce il costo finale di un prodotto, che resta un costo, appunto, e non un prezzo di vendita. A dire il vero non è possibile stabilire il costo reale di un prodotto (nemmeno a consuntivo, se ci pensiamo bene) poiché il preventivo è solo una congettura che cerca di prevedere, o meglio di presumere, quale sarà il costo reale che ne risulta: in pratica possiamo affermare che tale previsione ha maggior valore più è precisa e più si avvicina al costo pieno di un prodotto, cosa che non è dato di sapere. Per essere precisi servono due elementi di base: l’industrializzazione del prodotto e il calcolo dei costi/ora. Per industrializzazione del prodotto si intende il tipo di materiali da utilizzare e soprattutto l’impostazione del lavoro: quale formato steso e con che resa, oltre al ciclo di lavorazione più adatto al tipo di prodotto e alla sua tiratura: macchine scelte e sequenza delle varie fasi. Questo è il motivo per cui, solitamente, il calcolo del preventivo viene eseguito da un tecnico e non da un contabile. Attenzione però: se questa parte non è svolta in modo competente e in seguito il lavoro viene industrializzato diversamente, l’ipotesi del preventivo non risulta più appropriata al costo del prodotto. Il secondo vincolo è un po’ più complesso: è il calcolo del costo orario delle singole risorse o, al limite, dei reparti. Questo consiste nel considerare tutte le voci di costo (personale diretto e indiretto, ammortamento, energia, manutenzione, spazio occupato ecc.) di una macchina per dividerlo nelle ore previste come lavorate: è la conseguenza di una contabilità industriale di tipo analitico di cui l’azienda dovrebbe esser munita. Storicamente le aziende grafiche non si erano dotate in passato di tale metodologia e stabilivano appunto i prezzi (e non i costi) “a braccio”, rischiando non poco. Attenzione però: tutto ciò serve a conoscere con precisione il presunto costo reale del prodotto e non ad abbassare il prezzo di vendita, che anzi, probabilmente, subirà un aumento teorico essendo maggiori le voci di costo considerate per completezza. Il prezzo è l’offerta al cliente ed è un’attività che non può essere delegata al preventivista il quale si limita a fornire il preventivo di costo, cioè un dato che, se calcolato correttamente, è la base per formulare un prezzo al cliente. Tutto ciò con la consapevolezza che è possibile ricaricarlo o meno, in che percentuale o, per assurdo, anche stabilendo la perdita che si sostiene.
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Hanno collaborato a questo numero Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Sergio Facchini, Carola Goglio, Achille Perego, Francesco Saviozzi, Alberto Sironi Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 02.7529101, fax 02.75291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 02.75291020 fax 02.75291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Carta Copertina
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