il Poligrafico 113/2010 - Marzo

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il poligrafico 113/2010

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N. 113/2010 Marzo - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 DCB Milano - Euro 9,90

il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale

Stampatore&Consulente Intervista a paolo bandecchi di rotolito lombarda a pag. 22

Quando la stampa... si muove La tecnica lenticolare per effetti dinamici a pag. 28

Stampa a basso impatto ambientale Il modello LCA - Life Cycle Assessment a pag. 38

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Sommario piombi In primo piano Rotosud al Gruppo Farina . . . . . . . . . 8 Prima Kodak Prosper europea a Rotomail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 RR Donnelley acquisisce Bowne . . . . 10 Manroland interessata a Wifag . . . . 10 Aziende grafiche italiane . . . . . . 12 Nuovo stabilimento Sun Chemical . . 14 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Forum europeo per i giovani imprenditori grafici . . . . . . . . . . . . . 21 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Paolo Bandecchi (Rotolito Lombarda) 22 TECNOLOGIE Stampa lenticolare . . . . . . . . . . . . News dalle aziende . . . . . . . . . . . . Hohner: tecnologia hi-tech per il post-stampa . . . . . . . . . . . . . News Carta&Supporti . . . . . . . . . . .

28 44 55 58

28

Stampa lenticolare: come ottenere immagini in movimento, effetti 3D, animazioni.

EVENTI Digital Printing Forum 2010 . . . . . . 34 spazio Ecologia Stampa a basso impatto ambientale e studi LCA . . . . . . . . . . 38 News . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

34

formazionE Crisi delle vendite e controllo della gestione aziendale . . . . . . . . . 60 spazio Etichette Stampa “doc” da Grafiche Valpolicella . . . . . . . . . 48 News . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Digital Printing Forum 2010: quando la stampa va oltre la carta.

uominI&azienDe Litopoliglotta . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 PENSIERI D’AUTORE Alberto Sironi Nuove frontiere tecnologiche . . . . . 53

10

RR Donnelley acquisisce Bowne e si conferma n. 1 al mondo.

Organo Ufficiale ITALIA

associazione tecnici arti grafiche italia

EURO GRAPHIC PRESS

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com


il poligrafico

tutto il numero

in un minuto

Stampa e nuovi media nell’era digitale

aziende fiori all’occhiello

stampa lenticolare Una tecnica che oggi, con l’ausuilio della computer grafica e di particolari materiali, fa raggiungere incredibili effetti visivi che offrono al creativo una straordinaria capacità comunicativa, potendo trasformare la grafica 2D in accattivanti grafiche 3D o immagini in movimento. A pag. 28

22

Intervista a Paolo Bandecchi di Rotolito Lombarda.

38

“Spazio Ecologia”: stampa a basso impatto ambientale e studi LCA.

l’industria grafica, un futuro da reinventare La terza intervista di questa serie è a Paolo Bandecchi, alla guida di Rotolito Lombarda, una tra le più importanti e attive aziende grafiche italiane. Che investe non solo nelle più recenti tecnologie, ma anche in un nuovo e moderno stabilimento, un chiaro segnale di fiducia nel futuro. A pag. 22 “spazio ecologia” Nel secondo articolo della serie, Davide Biancorosso tratta la stampa a basso impatto ambientale e spiega cos’è il modello LCA (Life Cycle Assessment), lo strumento con cui si determina l’impatto ambientale di uno stampato su cui si vuole apporre un’etichettatura ambientale validata e riconosciuta. A pag. 38 quando la stampa va oltre la carta Il Digital Printing Forum è arrivato alla quindicesima edizione e si conferma un momento importante per gli operatori del settore della stampa e della comunicazione in genere per fare il punto sulla situazione attuale e capire le tendenze future. A pag. 34 “spazio etichette” Nello “spazio” di questo mese incontriamo Grafiche Valpolicella, un’azienda specializzata nella stampa di etichette per vini, che però, grazie alla più moderna tecnologia di stampa digitale, sta trovando altre opportunità di mercato. A pag. 48

48

“Spazio Etichette”: stampa “doc” da Grafiche Valpolicella.

I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Alberto Sironi

il nuovo stabilimento di sun chemical Un investimento di 4 milioni di euro in un nuovo stabilimento produttivo in Germania, vicino a Francoforte. Dotato delle tecnologie attualmente più all’avanguardia, sarà dedicato soprattutto alla produzione di inchiostri destinati al mercato dell’imballaggio alimentare. A pag. 14


I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 3M 4IT Group

A

12 34

Accademia del Poligrafico 64 30 Adobe 56 Agam 12,18,45 Agfa 51 Alcan Packaging 51 Amcor 35 Apple 33 Archem 59 Arctic Paper 10 Argiuolo Anita 59 Arjowiggins 12 Arneri Mauro 8 Arvato Print 35,43 Assocarta 21,35 Assografici 24 Assolombarda 37 Auxilia Graphica

B

Baker&Perkins Bandecchi Emanuele Bandecchi Federico Bandecchi Paolo Bandecchi Simone Barboglio Enrico Barilla Baumann Italia BEIL Bergamin Alessandro Bertante Silvio Bertello Grafica Bertelsmann Berth Maschinenbau Biancorosso Davide BlueH Technology Bompan

6

17 24 24 22 24 34 39 55 16 55 21 9 8 16 35 50 44

10 Bowne & Co. 21 Bridge Technologies 45 Brother 60 Buffetti Editore 55 Buhmann Uwe 37 Buhrmann gruppo 20 Burgo Distribuzione 18,58 Burgo Group Business Communication 21

C

C.M. Trading 21 21 Callas Software 9 Canale Giacomo 16,18 Canon 13 Cartiere del Garda 59 Castello Arti Grafiche 37 Chemco 37 Ciastellardi Claudio 17 Civiemme 52 Colorgraf 24 Colorquattro 21 Compart Computer VAR Nord Est 65 12 CopTip 18 Cornu Jo 40 Corporate Knights 12 Cupici Sergio

D

Digital Printing Forum DigitalPrint Centro Stampa DIgraph DM Group Domus Lonati Domus Technology DPLenticular Duplo

34 35 11 35 10 10 32 55

E

E-Mission EDEX Edigit Epson EskoArtwork Espresso gruppo Exax

21 21 7,18 40 50 8 50

Facchini Sergio Farina gruppo Farina Vittorio Favini Fedrigoni Ferrari Legatoria Filograf Litografia Fiore Angelo Flint Group Fortuna Marillina Franco Angeli

17 8,17 8 58 58 24 12 37 51 58 60

F

G

Gagino Maria Carla Gidue Glunz&Jensen Google GPN Grafica 78 Grafiche Valpolicella Grafikontrol Granarolo

H

10 49 37 35 67 24 48 17 39

Handelsblatt 18 Heidelberg 18,32,37,42,47 Hickey 51 55 Hohner 25,50 HP 55 Huber Winfried

I

Il Resto del Carlino 9 8 Ilte 34 InfoTrends Innovest Strategic Value 40 Advisors 36 Inprinting 21 Intellidoc 21 Intergraf 24 Intergrafica 9,21 Ipex 2010

K

KBA Kodak Komori

L

16,32 9,25,30,43,47 47,49,57

L’Espresso 8 8 La Repubblica 51 Labelexpo 14 Lenz Rudi 24 Litografia Leschiera 47 Litopoliglotta 60 Lo Martire Giuseppe 10 Lonati Luciano 10 Lonati Stefano 32 LPC-Europe 21 LuraTech Europe 12,31 Lüscher

M

Macchingraf 19,37,68 50 MACtac 10,12 Manroland 18 Marchi Girolamo 35,41 Masiero Mauro 12 Masserdotti gruppo 42 McHugh Kathy 9 Methorios Capital 44 Mimaki


Mitsubishi Mondadori Mondolibri Monrif Moretti Grafiche Moretti Marco Morso Edoardo Mosciatti Federico Müller Martini

N

32 8,10 8 9 35 21,35 35 32 55

Nappa Andrea Nilpeter Novacap

58 51 51

Océ Ofsa OKI Data Corp. Osako

16 24 42 55

O

P

Pacur 30 PaperlinX gruppo 59 PDF Tools 21 PDF/A Comp. Center 21 PDFlib 21 Peacock Russell 16 Pellegrini Mario 17 Pierret Daniel 32 Pilati Antonio 8 Pixart.it 12,26,27 Pizzocri Massimo 40 Poligrafici Editoriale 9 Poligrafici Printing 9 Polyedra 3,59 Pozzoli 38 Pozzoni gruppo 8 Presstek 42 Print! 15 Printgraph 2 Pro Digit@l 2010 12 Protti Quinto 35 Punto Web 17 Purlux 55

Q

Qn Quad/Graphics Quebecor Quinlan Thomas J.

R

9 10 10 10

Radaelli Andrea 47 Radaelli Bruno 47 Ramunni Massimo 35,43 Reinaudo Christian 18 40 Ricoh Riffeser Monti Andrea 9 Riffeser Monti Sara 9 Rigamonti Matteo 12,24 Roos Kaspar 34 Rosso Alessandro 8 Rosso Marco 35 Roto 2000 12

Rotoeffe Rotoform Rotolito Lombarda Rotomail Italia Rotosud RR Donnelley Ryobi

S

17 32 22 9 8 10 42

Satiz 8 Schreier Bernhard 18 Scirea Emilio 8 Seat Pagine Gialle 8 Segraf 24 45 Sei Converting Sei Laser Group 45 Seregni Umberto 17 24 Serol Sibress 44 Simei 51 Sitma 63 Smyth Companies 51 Soluzionisubito 21 Spe 9 Special Print 54 Specialprint 28 Stabilimenti Tipografici 21 STCC 35 Stora Enso 50 Studio Xilox 6 Sun Chemical 14,40 Superprint Editoriale 9

T

Taga Italia 35 TechnoSolutions 21 Tecnologie Grafiche 17,44 Thielmann Christoph 16 Tito Francesco 21 Tramontana Grafiche 24 Tre D 31 Tri-Tronics 50

U

Unione GCT Unipol Merchant Università Bicocca Universo Casa Editrice

24 9 40 8

Vinitaly Visci Pierluigi

49 9

Wacker Wifag World Color Press

51 10 10

V

W

X

Xerox Xplor Italia

Z

12,16 35

Zagalo de Lima Armando 16 Zorzi Carlo 48 Zorzi Stefano 48

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PIOMBI

LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese

AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni

Il Gruppo Espresso cede Rotosud a Farina L’acquisizione, dopo una lunga fase negoziale che aveva interessato altri importanti stampatori italiani e non solo, è stata portata a termine dalla Ilte del Gruppo Farina.

n Finalmente la notizia è ufficiale e non è più necessario l’uso del condizionale. La Ilte del Gruppo Farina ha acquisito dal Gruppo Espresso la controllata Rotosud, società con sede a Oricola (Aq), che realizza la stampa in rotocalco dei settimanali e dei mensili della casa editrice (tra cui L’Espresso e tutte le riviste allegate al quotidiano la Repubblica).

L’operazione, che riguarda uno dei pochi grandi impianti industriali ancora controllati da una casa editrice, si presenta come la più importante degli ultimi mesi nel mercato delle arti grafiche e si è conclusa dopo una lunga fase negoziale che aveva inizialmente destato l’interesse di molti tra i principali stampatori italiani ed esteri, primi fra tutti il Gruppo Pozzoni. L’acquisto realizzato dalla Ilte riguarda l’intero capitale sociale di Rotosud per un corrispettivo di 15 milioni di euro. In base all’accordo, Rotosud continuerà a stampare i periodici del Gruppo Espresso permettendo a Ilte di valorizzare il

completo potenziale produttivo della società. In parallelo all’acquisizione di Rotosud, le parti hanno sottoscritto un contratto per l’affidamento a Ilte della stampa di tutti i prodotti cartacei del Gruppo Espresso, a esclusione dei quotidiani. Alessandro Rosso, amministratore delegato di Ilte, ha commentato l’operazione affermando che l’intesa «rappresenta un accordo di importanza straordinaria per Ilte. La società ha in corso un articolato piano industriale per riposizionare la propria offerta in un mercato che ha subito negli ultimi anni una sensibile riduzione in

termini di volumi da produrre. L’acquisizione di Rotosud ci permette di proseguire nella strategia di rafforzamento nel nostro core business potendo contare su una nuova partnership di livello nazionale». Ilte, di proprietà dell’imprenditore Vittorio Farina, conta tra i suoi principali clienti SEAT Pagine Gialle e Casa Editrice Universo e si è caratterizzata negli ultimi anni sia per gli ingenti investimenti nell’ambito della stampa che per il processo di diversificazione verso servizi di comunicazione integrata alle imprese realizzato attraverso la controllata Satiz Srl. A chille Perego

Mondadori e Bertelsmann: accordo per le commesse di Mondolibri Dopo che la Casa di Segrate ne aveva riacquistato l’intero 100%. oltre 70 punti vendita e una piattaforma online, Bol.it, tra le più promettenti del mercato. Ci dice Emilio Scirea, production manager di Mondolibri, che ha partecipato in prima persona alle trattative sulla divisione delle commesse: «Dopo l’acquisizione del 100% di Mondolibri bisognava dividere in maniera equa le commesse di stampa. L’operazione di acquisizione avrebbe altrimenti penalizzato lo stabilimento di Bertelsmann al quale non sarebbero giunte le “abituali” commesse di stampa». Tra i punti dell’accordo, come spiega ancora Scirea, figurano postille che riguardano franchigie e penali nel caso di mancato rispetto dei patti da parte di Mondolibri. Il tutto, come si può supporre, aspetta l’ok dell’Antitrust. Ma Antonio Pilati, commissario dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ci assicura: «Non abbiamo rilevato alcun difetto sull’accordo tra Mondadori e Bertelsmann». Dunque il dado è tratto. IPI 113/10

8

Per i prossimi tre anni Mondadori Printing e Arvato Print si divideranno le commesse di Mondolibri: dovrebbero produrre fifty fifty i circa 5 milioni di volumi e i 9 milioni di cataloghi che ogni anno Mondolibri manda in stampa. Tradotto in cifre, si tratta di una commessa che ammonta a circa 7.300.000 euro: la metà finiranno a Verona, altrettanti a Bergamo. Questi sono gli accordi. A monte c’è l’acquisizione, da parte di Mondadori, del capitale sociale di Mondolibri, società dal 1999 in joint venture al 50% tra Mondadori e DirectGroup Bertelsmann. Ora il matrimonio tra l’editore tedesco e Segrate è finito (solo sul fronte del direct). Con la crisi dell’editoria, Bertelsmann ha cercato, ove possibile, di chiudere i battenti dei suoi book club. Lo ha fatto qualche mese fa in Italia vendendo per 6.750.000 euro la sua quota alla Mondadori, che ha così riconquistato il pacchetto completo di Mondolibri, 87 milioni di fatturato annuo, leader in Italia nella vendita per corrispondenza dei libri,


PIOMBI

PrimoPiano

A Rotomail la prima Prosper 5000XL in Europa Presso l’azienda di Cologno verrà installata la macchina esposta sullo stand Kodak alla Ipex di maggio.

nA detta di molti esperti del settore la tecnologia a getto d’inchiostro ad alta velocità avrà sicuramente un ruolo da protagonista nei prossimi anni nell’industria delle arti grafiche. Anche perché sul mercato stanno facendo capolino alcune soluzioni che come mai fino ad ora si porranno in diretta competizione con la stampa offset su applicazioni tipiche di quest’ultima: depliant, cataloghi, riviste, libri in bianco/nero e a colori, direct mail. Una delle protagoniste in questo ambito è senza dubbio la Kodak Prosper

(v. IPI 111/2010, pag. 28), una macchina inkjet che, in base a quanto dichiara il produttore, può stampare su un’ampia gamma di supporti ad alta velocità, alta produttività e bassi costi. Si basa su tecnologia di stampa Stream a flusso continuo e viene proposta in versione b/nero, a 4+4 colori e come gruppo di sovrastampa. I primi sistemi di stampa Prosper verranno consegnati nella prima metà dell’anno ai clienti selezionati per l’esecuzione dei test: inizialmente per la stampa di libri e poi anche per direct mail e cataloghi. La commercializzazione è prevista per la seconda metà di quest’anno.

Chiude una legatoria di Canale

Poligrafici Printing prepara lo sbarco in Borsa

Annunciato l’ottobre scorso, il destino della legatoria di Borgo S. Dalmazzo (ex Bertello Grafica), che fa capo al gruppo guidato da Giacomo Canale, è ormai compiuto. E purtroppo si tratta di un’altra chiusura che allunga la lista degli impianti vittime della crisi e della concorrenza internazionale. È stato infatti firmato il protocollo d’intesa per l’anticipo della cassa integrazione straordinaria per i 77 dipendenti della legatoria specializzata nel libro cartonato. La vera e propria chiusura dell’attività è prevista nei prossimi mesi mentre la cassa durerà due anni. Per il Gruppo di Borgaro Torinese l’impianto di Borgo S. Dalmazzo non era più economicamente sostenibile. L’accordo, spiegano i sindacati, permetterà ai dipendenti di percepire l’assegno della cassa mensilmente, evitando lunghi tempi d’attesa, che si aggirano sui 4-5 mesi. A.P.

La buona notizia è che tra i clienti selezionati per i betatest c’è la Rotomail Italia di Cologno Monzese (MI), già cliente Kodak per le soluzioni Versamark, che installerà la prima Prosper 5000XL in Europa subito dopo Ipex. Per l’esattezza, la macchina destinata allo stampatore italiano sarà proprio quella esposta sullo stand di Kodak in occasione della

fiera che si terrà a Birmingham dal 18 al 25 maggio. Rotomail Italia, che nel corso degli anni ha registrato una crescita costante, sta trasferendo la sua sede operativa di Cologno Monzese nella nuova struttura di Vignate, dove l’azienda avrà a disposizione una superficie di circa 16.000 m2. Alla tradizionale produzione di direct mail e stampa transazionale si sono aggiunti nel tempo nuovi servizi, come la stampa di libri e giornali.

Saranno così tre i titoli in Borsa del Gruppo. Nata nel novembre del 2007 come polo industriale del gruppo editoriale di Bologna guidato da Andrea Riffeser Monti, Poligrafici Printing sta preparando lo sbarco in Borsa. A fine febbraio, infatti, la società che opera principalmente nei settori editoria quotidiani (QN, Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione), editoria periodici (Superprint Editoriale), editoria online (Monrif.Net) e pubblicità ed eventi (Spe), ha presentato la domanda di ammissione al segmento AIM di Piazza Affari. Il collocamento, seguito da Unipol Merchant e dalla boutique Methorios Capital di Roma, dovrebbe avvenire, secondo quanto hanno riportato le agenzie di stampa, con un aumento

di capitale riservato a investitori istituzionali per una valutazione di circa 30 milioni di euro. La quotazione (che porterà a tre i titoli in Borsa del Gruppo, dato che sono già quotate la holding Monrif e la Poligrafici Editoriale) rappresenta una tappa importante sul percorso di crescita di Poligrafici Printing per cui, già al momento della sua costituzione, il Gruppo Poligrafici aveva prospettato la ricerca di partner finanziari e/o industriali. E la via della Borsa risponde in qualche modo anche a questa strategia oltre che consolidare lo sviluppo dell’azienda che con circa 290 dipendenti rappresenta il cuore stampante di un gruppo, Poligrafici Editoriale, che nei primi nove mesi del 2009 ha

realizzato ricavi consolidati per quasi 176 milioni di euro. Quella che dal 2007 si chiama Poligrafici Printing custodisce una lunga storia cominciata nel lontano 1885 insieme alle prime edizioni del Resto del Carlino e condotta in tutti questi anni attraverso una gestione attenta alla professionalità delle proprie risorse umane e allo sviluppo tecnologico, per risolvere sempre meglio le dinamiche esigenze del mercato.

Andrea Riffeser Monti (a sinistra), con la figlia Sara e Pierluigi Visci, direttore di Qn e Resto del Carlino.

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PIOMBI Manroland interessata all’acquisto della svizzera Wifag Tra la Wifag Maschinenfabrik AG di Berna e la tedesca Manroland sono in corso delle trattative finalizzate ad un passaggio di proprietà. È già stato firmato un memorandum di intesa che prevede l’acquisizione di Wifag da parte di Manroland ed è previsto che entro primavera le trattative portino alla conclusione di un contratto.

PrimoPiano “Soddisfatti gli imperativi strategici ai quali miravamo”. Thomas J. Quinlan III

RR Donnelley acquisisce Bowne e si conferma numero 1 al mondo L’operazione può creare una Società da 3 miliardi di dollari.

n È passato poco tempo da quando Quad/Graphics ha annunciato l’acquisizione di World Color Press (v. IPI n. 112 pag. 10) ed ecco che un altro gigante dell’industria grafica internazionale, RR Donnelley, si appresta ad acquisire il suo rivale americano Bowne & Co, rendendosi protagonista di un’operazione storica che porterebbe alla creazione di una società da 3 miliardi di dollari, la numero uno al mondo. Al momento RR Donnelley, che vanta un fatturato di circa 2,5 miliardi di dollari, e Bowne, con un fatturato pari a 675 milioni di dollari, hanno firmato un accordo definitivo per la transazione valutata attorno ai 481 milioni di dollari. Un accordo che è già stato approvato da entrambi i CdA delle aziende e ora è in attesa dell’approvazione degli organi competenti e degli azionisti di Bowne.

L’anno scorso RR Donnelley aveva fatto un’offerta per l’acquisizione di Quebecor (poi ribattezzato World Color Press) ma senza successo. L’acquisizione di Bowne, che ha stabilimenti nel Nord America, in America Latina, in Europa e in Asia, contribuirà a espandere e potenziare la gamma di servizi offerti da RR Donnelley ai suoi clienti, oltre ad ampliare il portfolio clienti del gigante americano. Bowne, con sede a New York, offre servizi di stampa digitale one-to-one ai settori medicale, transazionale e finanziario, oltre a servizi di comunicazione di marketing. «Bowne è perfettamente complementare alle attività di Donnelley», ha dichiarato Thomas J. Quinlan III, presidente e CEO di RR Donnelley. «Questa combinazione soddisfa tutti gli imperativi strategici ai quali miriamo quando prendiamo in considerazione un’acquisizione».

La Legatoria Domus Technology (ex Lonati) chiude

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Come già riportato in precedenza, Wifag si trova in grande crisi e non è più in grado di sopravvivere. Lo scorso autunno ha annunciato il taglio di 300 posti di lavoro. Grazie alla fusione con la società n. 2 al mondo nell’industria delle macchine da stampa, si riaprirebbe per Wifag un’interessante prospettiva. Presso i clienti e i partner commerciali, Wifag è sinonimo di qualità, sostenibilità e innovazione. L’eccellente reputazione della Società svizzera e i suoi impegnati collaboratori sono una garanzia per una ripresa dello sviluppo aziendale. “La sopravvivenza del marchio, la continuità della filosofia aziendale nonché le relazioni con i clienti sarebbero garantite anche in caso la proprietà dovesse passare al costruttore tedesco”, informa Wifag con un comunicato stampa.

Restano a casa 37 dipendenti. I cancelli chiusi li hanno trovati il 15 gennaio. E il 7 febbraio hanno dovuto prendere atto delle lettere di licenziamento e che l’azienda non era disposta neppure a firmare la richiesta della cassa integrazione. Così, ai dipendenti della Domus Technology di Limbiate (Milano) non è restato che richiedere all’Inps l’attivazione della procedura di mobilità. Che, spiega Anita Argiuolo, rappresentante sindacale dell’azienda, richiederà almeno un paio di mesi rendendo ancora più difficile la situazione economica di operai e impiegati (e delle loro famiglie) che non ricevono lo stipendio dallo scorso ottobre. La speranza adesso, aggiunge sempre la delegata sindacale della Cgil, è che si possa evitare il fallimento e si apra una procedura di concordato preventivo che potrebbe in qualche modo salvaguardare maggiormente i diritti dei dipendenti. Dietro alla drastica decisione di chiudere l’azienda, nata come tipografia una quarantina di anni fa a Paderno Dugnano come Dumus Lonati, dal cognome della famiglia fondatrice, c’è il forte calo dell’attività, l’aumento dell’indebitamento e un risultato negativo stimato, sottolinea la Argiuolo, in circa un milione e mezzo di euro. Da piccola tipografia, la Domus Lonati si era via via trasformata in una grande legatoria industriale, con oltre 100 dipendenti, impegnata nel confezionamento di riviste (da Elle a Quattroruote) e di libri, in particolare per la Mondadori. Ma negli ultimi tempi, complice anche la crisi, l’attività si è fortemente ridimensionata, e così Maria Carla Gagino, amministratrice della società e moglie di Luciano Lonati, ha deciso di chiudere i battenti, anche perché, conclude la rappresentante sindacale, il figlio Stefano non era motivato a proseguire l’attività aziendale. Achille Perego



A Roto 2000 in arrivo una 80 pagine Roto 2000 di Casarile (Milano), condotta da Mauro Arneri, ha ordinato a Manroland una Lithoman da 80 pagine. La macchina, la cui consegna è prevista per metà anno per entrare in produzione a ottobre, affiancherà una rotativa gemella. Oltre alle 80 pagine, l’azienda dispone di due 16 pagine a 5 gruppi, una 16 pagine a 4 gruppi e una 16 pagine a 8 gruppi, 2 bande.

Filograf investe in una Xerox iGen3 Filograf Litografia, azienda di Forlì fondata nel 1954 e attiva nel settore delle arti grafiche, ha deciso di investire in una Xerox iGen3 per assicurare all’azienda ottimi livelli di produttività e una migliore gestione dei costi e del personale.

«Grazie all’implementazione di una Xerox iGen3 siamo stati in grado di sostituire la stampa offset nei piccoli formati con la stampa digitale, con i conseguenti vantaggi di poter lavorare anche con basse tirature, di ottimizzare i costi e garantire tempi di produzione e di consegna rispondenti alle nuove richieste del mercato», ha dichiarato Sergio Cupici, titolare di Filograf Litografia.

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CopTip installa due CtP Lüscher in formato extralarge Dovranno servire anche la nuova mega rotativa dell’azienda modenese

n Avere novant’anni e non sentirli, anzi... È il sogno di tutti, ma ogni tanto qualcuno ci riesce. È il caso della CopTip di Modena, storica azienda di stampa fondata nel 1920, che quest’anno festeggia novant’anni di attività inaugurando un nuovo stabilimento modernissimo dove tutto parla di tecnologia avanzata e automatizzazione. CopTip conta 85 collaboratori che hanno prodotto nel 2009 un fatturato di 45 milioni di euro. Nonostante la grave crisi del settore, l’azienda ha investito nel 2009 oltre 20 milioni di euro. Alle tre rotative offset a quattro colori esistenti - una 48 pagine e due 64 pagine - si

è infatti aggiunta nel giugno dell’anno scorso una nuovissima Lithoman in formato reale 80 pagine completa di forno di essiccazione a basso consumo energetico, unica in Italia, installata nel nuovo stabilimento. E per servire la nuova 80 pagine sono stati acquistati anche due nuovi CtP Lüscher XPose! 290 XL UV con teste di esposizione a 96 diodi, installati a fine 2009 e configurati con il sistema di caricamento automatico delle lastre Lüscher PHS. Unici per ora in Italia, i due CtP sono caratterizzati dallo speciale formato lastra extralarge di 2.260x1.600 mm e utilizzano le lastre UV convenzionali Aluva, prodotte da Agfa specificamente per Lüscher.

I segreti del business model pixart.it Una crescita del 30% nel 2009 rispetto all’anno precedente, un incremento del 60% a febbraio 2010 comparato allo stesso mese del 2009, l’annuncio dell’imminente trasloco in una nuova sede per supplire, anche se non definitivamente, alla necessità di ampliare la capacità produttiva per rispondere alla domanda crescente. Il successo della formula web-to-print proposta da pixart.it sembra un vero mistero, soprattutto a fronte di un mercato che registra contrazioni costanti e difficoltà per molti operatori. Chiamato a intervenire in qualità di testimonial di una case history di successo durante l’International Summit Forum organizzato in occasione dell’evento fieristico portoghese Pro Digit@l 2010 - V Salão Internacional de Impressão, Imagem, Comunicação Digital, Têxtil Promocional a Lisbona, Matteo Rigamonti, CEO di pixart.it, nel suo stile graffiante e provocatorio ha illustrato, attraverso una presentazione coinvolgente, alcuni principi di marketing che applicati al web-to-print hanno determinato i risultati positivi che la sua azienda riconferma ormai da tempo. Il segreto, secondo Rigamonti, è semplicemente operare nel mondo b2b degli stampati applicando le regole del marketing che da 50 anni spopolano su libri didattici e non. Bisogna studiare il proprio prodotto puntando su quelli che sono gli effettivi bisogni primari delle persone: semplificarsi la vita, risolvere i problemi più pratici, sviluppare un business economicamente interessante, avere più tempo libero per se stessi.

Gruppo Masserdotti al servizio del Bahrein Il gruppo bresciano è stato ritenuto il partner tecnico più qualificato ed esperto cui affidare il prestigioso incarico di decorare internamente la tensostruttura, appositamente progettata e allestita nella località Riffa, nel Regno del Bahrein, che ha ospitato il ricevimento in onore della moglie del principe, figlio del re del Bahrein. Le grafiche riprodotte in stampa digitale su pellicola adesiva certificata 3M e applicate sulle superfici interne del tendone, decisamente originale e architettonicamente affascinante, raffigurano scene mitologiche di varie dimensioni per un totale di circa 1.800 m2. Il team di lavoro, composto da 6 tecnici qualificati, ha decorato la modernissima struttura di 6.500 m2, che ha accolto la grande festa cui ha partecipato un pubblico rigorosamente femminile di 3.000 invitate, solo donne, provenienti da tutto il mondo. L’installazione, proseguita ininterrottamente per 10 giorni e portata a termine in tempi record, è stata particolarmente complessa per le condizioni estreme di lavoro in cui hanno operato tutti gli addetti al montaggio: la temperatura interna al tendone raggiungeva infatti i 32°C, situazione poco idonea sia per i decoratori che per la stessa pellicola adesiva da applicare. L’intervento ha richiesto l’ausilio di speciali mezzi di sollevamento, in quanto il punto più alto della struttura raggiungeva i 14 m di altezza. IPI 113/10

IN BREVE

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news aziende grafiche

Da sinistra: Vittorio Finessi, resp. commerciale area Nord Lüscher Italia, e Marco Querci, general manager; Giancarlo Panini, presidente CopTip, ed Enrico Corbelli, resp. prestampa.



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fornitori inaugurazioni

Sun Chemical investe in un nuovo stabilimento E diventerà, per il mercato dell’imballaggio alimentare, l’unico produttore in grado di fornire una molteplicità di soluzioni a bassa migrazione nella gamma di inchiostri a tecnologia tradizionale. per alimentari. I responsabili qualità di Sun Chemical sono sempre sul posto per verificare in ogni momento la qualità del prodotto. Rudi Lenz, CEO di Sun Chemical, ha dichiarato: «Gli stampatori di imballaggi per alimenti si trovano oggi ad affrontare delle sfide eccezionali. Oltre alla pressione sui costi e all’agguerrita concorrenza, devono anche produrre in modo sostenibile e rispettando alcuni tra gli standard più rigorosi sul mercato in fatto di inchiostri. I nostri clienti si affidano a noi per trovare soluzioni che li aiutino a vincere queste sfide. Ecco perché l’investimento di Sun Chemical nello stabilimento di Francoforte mostra

il nostro impegno nel fornire eccellenza ai nostri clienti e all’industria della stampa di imballaggi per alimenti. Il nuovo stabilimento produttivo a elevata tecnologia consentirà ai nostri clienti di avere inchiostri di qualità ai quali possono affidarsi senza preoccupazioni». Lo stabilimento di Francoforte è situato al centro della Germania, nella posizione ideale per la spedizione rapida dei prodotti in tutta Europa, garantendo la consegna sui mercati principali entro due giorni.

Le due stazioni di miscelazione sono in fabbricati separati per evitare contaminazioni.

al massimo dell’avanguardia Lo stabilimento: • È situato nel distretto di Bergen Enkheim, appena fuori Francoforte. • Nella struttura lavorano 135 persone. • La posizione geografica dello stabilimento e l’efficienza del servizio Sun Chemical, in grado di offrire in media l’80% di quanto prodotto nello stabilimento, consente di soddisfare le esigenze dei clienti ventiquattr’ore su ventiquattro. I processi: • La struttura è dotata di due nuove stazioni di miscelazione all’avanguardia, situate in due fabbricati separati per evitare contaminazioni. • Lo stabilimento è stato realizzato seguendo le direttive HACCP per garantire l’adozione degli standard più elevati nella produzione degli inchiostri Sun Chemical. • Tutti i materiali grezzi vengono identificati e analizzati nei laboratori, per garantire che siano conformi alle normative alimentari, che non contengano contaminanti e abbiano un basso livello di odore. • Tutto il personale deve lavarsi le mani e

indossare retine per i capelli e indumenti protettivi, per mantenere pulito l’ambiente in camera bianca. • Gli inchiostri sono confezionati in fusti sotto vuoto, per evitare contaminazioni durante il transito. Il prodotto, i vantaggi: • Sun Chemical ha il più ampio portafoglio nel mercato di soluzioni per inchiostri a bassa migrazione, sia con tecnologia UV che tradizionale, tra cui vernici a base acqua, soluzioni di bagnatura e additivi per la stampa. • Per rispondere alla crescente domanda di prodotti a bassa migrazione, Sun Chemical ha sviluppato una tecnologia brevettata per creare una linea di prodotti leader nell’industria, che comprende inchiostri e vernici che garantiscono massima sicurezza e prestazioni. • Gli inchiostri e le vernici sono formulati in modo da ottenere il minimo rischio possibile di migrazione e il minimo impatto sugli alimenti confezionati. • Nella formulazione non è inclusa alcuna sostanza potenzialmente dannosa. • Allo scopo di definire degli standard relativi all’utilizzo degli inchiostri a bassa migrazione nell’industria dell’imballaggio per alimentari, Sun Chemical ha realizzato la guida Buone prassi per la stampa a bassa migrazione, disponibile a richiesta. IPI 113/10

n Sun Chemical, produttore leader di inchiostri da stampa e pigmenti, ha dimostrato il proprio impegno nel mercato della stampa degli imballaggi per prodotti alimentari con l’inaugurazione del nuovo stabilimento produttivo di Francoforte, in Germania. Il nuovo stabilimento, frutto di un investimento di 4 milioni di euro, è pensato per ottenere il più alto livello di pulizia e sfrutta le tecnologie più avanzate al mondo per creare inchiostri di alta qualità per la stampa di imballaggi a foglio. Dispone di moderni miscelatori e macinatori, sistemi di controllo di processo computerizzati e due nuove stazioni di miscelazione. Una è utilizzata esclusivamente per inchiostri a bassa migrazione, l’altra, situata in un fabbricato separato per evitare contaminazioni, è utilizzata per gli inchiostri tradizionali. Per garantire la purezza degli inchiostri, tutti i materiali grezzi sono ispezionati a mano per verificare che non contengano contaminanti e abbiano un basso livello di odore, come richiesto dalle rigide normative europee relative ai prodotti


DAL 12 AL 14 MAGGIO 2010 APPUNTAMENTO IN FIERA MILANO CITY CON PRINT! ... È LA STAMPA, BELLEZZA! Uno spazio riservato alla stampa, organizzato nell’ambito di Omnicom Expo idee, prodotti e servizi per il marketing e la comunicazione per offrire ai visitatori una panoramica di prodotti stampati, realizzati dalle più qualificate aziende grafiche italiane. Esporre a PRINT! ...è la stampa, bellezza! per una azienda grafica è una concreta opportunità di business, è l’occasione giusta per incontrare e conoscere gli addetti al marketing e alla comunicazione.

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Con un annuncio congiunto, Canon e Océ hanno comunicato di aver chiuso l’accordo che prevede l’acquisizione della società olandese da parte del gruppo giapponese. La trattativa era iniziata lo scorso novembre con l’offerta da parte di Canon di 730 milioni di euro cash, ma aveva incontrato l’opposizione di una parte consistente degli azionisti. Oggi Canon si è assicurata il controllo del 71% delle azioni al prezzo di 8,60 euro per azione e il 3 marzo ha ottenuto il parere positivo della Camera di Commercio di Amsterdam. Océ ha dato tempo fino al 19 marzo agli ultimi azionisti che ancora si oppongono alla vendita di uniformarsi alla decisione della maggioranza dopo di che diverranno azionisti di minoranza di una società controllata da Canon. Canon e Océ ritengono, con questo accordo, di avere posto un’importante pietra miliare nella creazione della società che ha l’obiettivo di divenire la numero 1 al mondo nella stampa digitale.

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Nuove nomine in Xerox Gli avvicendamenti nel CdA della Corporation

n Il CdA di Xerox Corporation ha nominato Armando Zagalo de Lima Executive Vice President e Russell Peacock Senior Vice President dell’azienda. A partire dal 1° marzo scorso Armando Zagalo de Lima, 51 anni, è il nuovo presidente di Xerox Global Customer Operations ed è quindi responsabile di vendite, servizi e amministrazione dei clienti a livello mondiale per la divisione Xerox relativa ai servizi e le soluzioni per la gestione documentale. In precedenza era a capo di Xerox Europe, ruolo che continuerà a esercitare insieme alla nuova carica. Anche

le divisioni Xerox Nord America e mercati emergenti saranno sotto la sua responsabilità. Russell Peacock diventa invece presidente di Xerox Nord America, ruolo che comprende sia il dipartimento Nord America Solution Group sia il Nord America Channel Group, entrambi ora sotto la sua direzione. Peacock, 51 anni, era in precedenza a capo dello Xerox North American Channels Group, che riguarda le operazioni commerciali indirette, gli agenti e Global Imaging Systems. Nel suo nuovo ruolo, manterrà ancora la carica a capo di queste organizzazioni.

BEIL acquisisce Berth Maschinenbau Lo scorso 1° gennaio BEIL Registersysteme di Abensberg (Germania), azienda che offre una vasta gamma di prodotti per la punzonatura e la piega di lastre per macchine da stampa offset sia da foglio che da bobina, ha acquisito, con effetto retroattivo, la tedesca Berth Maschinenbau di Gladenbach. Questa, fondata nel 1947, è conosciuta come uno dei principali produttori di macchine e sistemi di movimentazione, piega e punzonatura delle lastre offset sia per stampa commerciale che per stampa di giornali. Con questa acquisizione, BEIL diventerà un fornitore globale di piegalastre e punzonatrici per lastre per tutte le varie tipologie di stampa offset. Tutti i dipendenti della Berth resteranno con la società acquisita e non vi sarà alcun effetto collaterale negativo per i clienti di Berth. L’attuale amministratore di Berth Maschinenbau, Christoph Thielmann, assume la completa direzione tecnica di BEIL Group in Abensberg. Oltre a gestire gli ulteriori sviluppi delle macchine per il trattamento delle lastre offset, l’attenzione principale di Thielmann sarà lo sviluppo di un innovativo sistema per la movimentazione e trasporto delle lastre. In questo particolare settore BEIL è diventato partner tecnologico ufficiale di Koenig & Bauer AG.

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Canon mette il sigillo sull’acquisizione di Océ

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Armando Zagalo de Lima e, sotto, Russell Peacock.


Metti il turbo

alla macchina da stampa

In ricordo di Mario Pellegrini Ciao Mario! Anche quest’anno ci troviamo a segnare l’inizio di febbraio con le tristi note, a un anno esatto dalla scomparsa di Umberto Seregni, di una ferale notizia che ci ha nuovamente privato, nell’arco di pochi mesi, di un amico, collega e socio di diritto nel club di stampatori “matti ma simpatici”. Grande esperto, dalla preparazione al prodotto finito, Mario Pellegrini, classe 1945, ha lasciato le sue carte incompiute sulla scrivania dei nuovi uffici, alla Punto Web di Ariccia. È tutto successo in un lasso di tempo brevissimo, solo pochi mesi vissuti con grande ardore, pur sapendo che cosa lo aspettava. Neanche gli amati familiari che lo circondavano, riuscivano in questo ultimo triste periodo a trattenerlo. Appena ricevuta qualche pesante cura ospedaliera cui doveva sottoporsi, ritornava alla sua scrivania, con idee e spirito di innovazione che coinvolgevano tutti: clienti, fornitori e maestranze tutte delle aziende del Gruppo Farina di cui si occupava. Certo ha vissuto e cavalcato con grande intelligenza e capacità gli anni del “boom” economico, occupandosi a tempo pieno del suo amato mondo della stampa che lo ha visto essere tra i primi, nel Centro Italia, a impegnarsi con le rotative offset. Tra l’altro ebbe il coraggio di fare, in prima persona, anche delle scelte difficili per quel momento, come quando acquistò ed installò le prime rotative offset Baker & Perkins, che fecero la loro comparsa in Italia nel 1985 presso la sua Rotoeffe, nell’allora nuova zona industriale di Ariccia, che iniziava ad espandersi. Seguirle in prima persona e, con la “tuta blu” addosso, lavorare accanto ai suoi macchinisti per poterne valutare e conoscere tutti i pregi e, ove possibile, correggerne i difetti, direttamente in proprio, “all’italiana” come si usava dire, poiché spiegarlo agli inglesi ed essere ascoltato era pressoché impossibile... Sempre amico e critico collaboratore anche delle italianissime aziende fornitrici, come lo ricordano, con grande rispetto, i tecnici della Civiemme e della Grafikontrol. Il tempo scorre e tutti ricordiamo sempre con grande nostalgia gli anni passati e le esperienze vissute, le discussioni, le visite a stabilimenti esteri, le critiche e le idee buttate giù magari su un tovagliolino della compagnia aerea che ci ospitava. Sempre con la azzeccata e salace battuta pronta ma in grande armonia con se stesso e con tutti noi che gli eravamo accanto. Guardiamo tra le nuvole e aspettiamo nuove idee e suggerimenti… Arrivederci alla prossima puntata!

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Sergio Facchini per maggiori informazioni:

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Canon e moda, il legame continua Anche quest’anno Canon è stata main sponsor della settimana della moda che si è tenuta a Milano lo scorso febbraio. Per la multinazionale giappone questo è il quinto anno consecutivo che si trova ad affiancare e supportare con le sue tecnologie, dalle macchine fotografiche alle soluzioni di stampa professionali, le sfilate che approdano a Milano, Parigi e Londra.

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Burgo Group: accordo sul debito Il fatturato consolidato 2009 è stato di 2,1 miliardi

n Burgo Group ha stipulato un accordo di riscadenziamento del debito a medio/lungo termine (circa 960 milioni di euro al 31.12.2009), con l’obiettivo di renderne il piano di ammortamento compatibile con i flussi di cassa prospettici. Tale accordo prevede, oltre al mantenimento al 31.12.2015 della scadenza ultima di rimborso del finanziamento a M/L termine, la stabilità delle linee di credito operative a breve termine, i cui relativi affidamenti sono stati confermati a medio termine.

Per quanto riguarda i risultati preliminari dell’esercizio 2009, il Gruppo guidato da Girolamo Marchi (nella foto) ha realizzato un fatturato consolidato di 2,1 miliardi di euro (2,5 miliardi nel 2008) con un Margine Operativo Lordo superiore all’8% dei ricavi (3,7% nel 2008). L’esercizio segna il ritorno all’utile gestionale prima delle partite straordinarie. L’indebitamento finanziario netto del Gruppo è pari a circa 1,1 miliardi ed è in significativa diminuzione rispetto all’anno precedente.

Salgono le quotazioni in Borsa di Agfa Il prezzo delle azioni di Agfa è salito a 6,17 euro (+10%) in seguito alla pubblicazione dei dati di bilancio relativi al quarto trimestre 2009. Le vendite del Gruppo sono arrivate a 735 milioni di euro in tale trimestre, il 3,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la divisione Agfa Graphics ha registrato un calo delle vendite del 6,8% (356 milioni di euro). Tuttavia la diminuzione è stata meno pesante rispetto al calo anno su anno nelle vendite della divisione grafica durante l’intero 2009: -16,7% nel primo trimestre, -15,3% nel secondo trimestre e -8,8% nel terzo trimestre. E questo è sicuramente da interpretare come un segno di miglioramento del mercato. La società ha inoltre ridotto in modo significativo il proprio debito netto, che è passato da 673 milioni di euro a 445 milioni. «In Agfa Graphics stiamo notando una ripresa del mercato nonostante la difficile congiuntura economica», ha commentato Jo Cornu, che alla fine di aprile passerà il testimone di CEO a Christian Reinaudo, attualmente a capo della divisione Agfa dedicata al settore medicale.

AZIENDA LEADER NELL’AMBITO DEI SOFTWARE PER L’ORGANIZZAZIONE E IL CONTROLLO DEI COSTI E DI GESTIONE DELLE AZIENDE GRAFICHE

CERCA TECNICO COMMERCIALE (zona Roma – Centro Sud)

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In uno spazio creato ad hoc, il “Canon Professional Service”, i fotografi potevano ricevere il supporto necessario per svolgere al meglio il loro lavoro: dall’utilizzo di stampanti di ultima generazione alla connettività Internet per l’invio diretto delle immagini alle redazioni, dal servizio tecnico al check and clean dell’attrezzatura, fino ad arrivare a piccole riparazioni e all’eventuale prestito di corpi macchina e obiettivi di backup per sopperire alle emergenze.

per attività di vendita software e demo nell’area Centro-Sud. Si richiede: - domicilio a Roma o dintorni; - esperienza nel campo delle Aziende Grafiche; - età 25/35 anni. Prospettive future: concrete possibilità di diventare Area Manager dell’area Centro-Sud. Si offre contratto a tempo indeterminato e retribuzione commisurata alle reali capacità.

Inviare curriculum a: Mail: commerciale@edigit.it Fax: 051.372972 - Tel: 051.372688

Heidelberg conferma di voler rientrare nel digitale Le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano tedesco Handelsblatt a proposito del ritorno di Heidelberg alla stampa digitale sono state recentemente confermate dal CEO Bernhard Schreier in occasione della conferenza pre-Ipex. Effettivamente il produttore tedesco è in trattative con alcune aziende che producono macchine da stampa digitale e l’obiettivo è di rivenderle in 170 Paesi. L’accordo dovrebbe essere finalizzato entro la fine di quest’anno. «Non abbiamo la capacità finanziaria per poter sviluppare delle macchine nostre», ha spiegato Schreier, «ma entro la fine di quest’anno concluderemo un accordo per commercializzare con il nostro marchio delle attrezzature di stampa digitale. E spero che saremo in grado di proporre ai nostri clienti la più ampia gamma di soluzioni in termini tecnologici». Come ha dichiarato il CEO, Heidelberg intende infatti includere nel proprio porfolio prodotti e soluzioni sia elettrofotografiche sia a getto d’inchiostro. IPI 113/10

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“Auspico che molti giovani del settore sappiano cogliere questa opportunità”. Marco Moretti

Forum europeo per giovani imprenditori grafici Avviata da Intergraf l’organizzazione della seconda edizione

n Intergraf (Federazione Euro-

pea delle Associazioni Industrie Grafiche) ha avviato l’organizzazione della seconda edizione del Forum europeo. L’evento, che si svolgerà dal 19 al 21 maggio nei pressi di Birmingham (GB) in concomitanza con Ipex, sarà focalizzato su tematiche legate al marketing. Scopo dell’incontro è fornire agli stampatori idee e strumenti per gestire le trasformazioni in atto e diversificare i propri servizi. L’evento offrirà inoltre ai giovani imprenditori del settore l’opportunità di incontrare colleghi provenienti da tutta Europa e potersi confrontare sugli attuali trend nel comparto grafico. All’incontro sarà presente anche una delegazione del Gruppo Giovani Imprenditori di Assografici guidata dal neo presidente Marco Moretti (nella foto). «Sono particolarmente favorevole all’organizzazione di eventi di questo genere che consentono agli imprenditori italiani, soprattutto a coloro che

operano nelle piccole e medie aziende, di confrontarsi in un contesto internazionale. Che l’azienda operi o meno sui mercati esteri poco importa, in quanto il contesto generale è ormai sempre più influenzato da dinamiche globali. Auspico che molti giovani del settore sappiano cogliere questa opportunità e partecipare all’incontro, che, tra l’altro, nell’edizione passata ha presentato temi particolarmente interessanti». La partecipazione all’evento è gratuita. I partecipanti dovranno provvedere alle spese di viaggio e alloggio. Il costo per camera è di £ 120 a notte. Registrazioni e prenotazioni avverranno tramite la Segreteria del Gruppo Giovani di Assografici (tel. 02.4981051 - scorzino@assografici.it). L’evento è aperto a imprenditori di aziende membri di Associazioni aderenti a Intergraf con età non superiore ai 40 anni.

Nasce il Capitolo Italiano del PDF/A Competence Center

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Si è tenuto l’8 febbraio il primo incontro dei soci italiani che aderiscono al PDF/A Competence Center. Il Capitolo Italiano di questa organizzazione è stato fondato ufficialmente il giorno dopo, in occasione del Digital Printing Forum (v. pag. 34). PDF/A Competence Center Italia nasce come estensione di quello internazionale, fondato in Germania nel 2006 per promuovere lo scambio di informazioni ed esperienze nel campo dell’archiviazione a lungo termine seguendo i parametri ISO 19005 (PDF/A). Fondata da Callas Software, Compart, LuraTech Europe, PDF Tools e PDFlib, il gruppo oggi conta oltre 100 soci nel mondo, 8 in Italia. Bridge Technologies, C.M. Trading, E-Mission, EDEX, Intellidoc, Soluzionisubito, Stabilimenti Tipografici, TechnoSolutions e alcune aziende simpatizzanti rappresenteranno il Competence Center nel nostro Paese e offriranno diversi servizi, tra cui l’organizzazione di eventi e seminari, l’organizzazione di gruppi di lavoro che partecipano a comitati internazionali per la definizione degli standard e l’evangelizzazione del mercato. PDF/A Competence Center Italia si propone come punto di riferimento e di incontro italiano per vendor di tecnologie, system integrator, società di servizi, aziende o enti pubblici interessati alla diffusione o all’utilizzo dello standard. Rappresenta quindi un nuovo supporto alla diffusione della qualità del documento digitale e più in generale della qualità e dello standard nelle comunicazioni. La riunione ha anche eletto Chair del Capitolo Italiano Francesco Tito, di Bridge Technologies, e Co-Chair Silvio Bertante, in rappresentanza di E-Mission. Il Capitolo Italiano ha già delineato alcune attività di divulgazione che intende sviluppare nel 2010, tra le quali la partecipazione alla 12ma edizione di Inprinting, manifestazione dedicata alla stampa digitale e alla Business Communication che si tiene a Milano dal 12 al 15 maggio.

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Interviste Paolo Bandecchi

Prosegue la serie di interviste ai protagonisti dell’industria grafica italiana. Questo mese incontriamo il numero uno di una delle piÚ importanti e attive aziende grafiche del nostro Paese.

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“La presenza sui mercati internazionali non si improvvisa, richiede impegni finanziari, di tempo e risorse umane”

Paolo Bandecchi

3 - L’industria grafica, un futuro da reinventare. Intervista a Paolo Bandecchi, presidente di Rotolito Lombarda, tra le più importanti aziende grafiche italiane.

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STAMPA TORE CONSULENTE Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale che sta mettendo in discussione un pianeta – quello della comunicazione stampata – che, a differenza di altre realtà, negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto come avrebbe potuto. È d’accordo? Purtroppo non posso non essere d’accordo. La crisi congiunturale non ha fatto altro che accentuare una crisi strutturale già iniziata a metà degli anni Novanta. Una crisi determinata da una sovraccapacità produttiva, da investimenti elevati decisi in molti casi non per seguire una precisa strategia aziendale e di mercato ma per una sorta di emulazione. Se quella macchina l’ha comprata il mio concorrente, la compro anch’io! Questo ha determinato da una parte situazioni di forte indebitamento delle aziende e dall’altra uno squilibrio tra domanda e offerta del mercato. Uno squilibrio che ha portato a una feroce competizione sui prezzi perché molti imprenditori grafici hanno investito nelle nuove tecnologie ma questa maggiore capacità produttiva non l’hanno trasferita sui margini. In pratica, abbassando i prezzi per far girare le macchine hanno fatto solo un regalo al mercato. Detto questo, c’è una parte della domanda sulla quale invece non sono completamente d’accordo. Ovvero, l’immobilismo. In realtà, se guardiamo solo alle macchine e ai processi produttivi, in questi anni c’è stato un profondo cambiamento strutturale che ha rivoluzionato il settore. Pensiamo solo alla prestampa, all’introduzione del CtP. Viceversa, di immobilismo si può parlare per la difficoltà, in parte imputabile anche alla scuola, nel trovare personale qualificato (al punto che le aziende si “rubano” a vicenda le migliori risorse umane) e, a livello imprenditoriale, di non aver fatto crescere un’adeguata classe manageriale. L’imprenditore di un’azienda medio-grande deve rendersi conto che oggi la conduzione e la gestione sono sempre più complicate, che da solo non può fare tutto e che il ricambio generazionale, laddove i figli dimostrino le giuste attitudini, non si improvvisa. Va costruito nel tempo seguendo la preparazione e la crescita professionale dei figli.

di ACHILLE PEREGO

L’instabilità causata dalla recessione può essere utile al settore perché stimola l’innovazione, sia sul piano delle strategie aziendali sia dal punto di vista tecnologico. Più la situazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare, a cercare nuovi scenari. Quale evoluzione prevede per l’industria grafica nei prossimi cinque anni? Le aziende grafiche devono guardarsi dentro, mettersi in discussione, rimodellarsi. Ma questo comporta da una parte poter disporre di adeguate risorse finanziarie, dall’altra una rifles-

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“Credo nel futuro della stampa digitale inkjet, in alcune aree di mercato sarà sempre più concorrenziale”. Paolo Bandecchi

LA STORIA DEL PERSONAGGIO

sione più generale sulla filiera, dalle cartiere ai costruttori di macchine. Le prime si stanno ridimensionando e stiamo assistendo a più di una chiusura per la diminuzione dei consumi e per la sempre maggiore concorrenza dei produttori di carta del Far-East. Dai costruttori di macchine, invece, ci attendiamo un grande sforzo di investimenti in nuove tecnologie. Ma anche se il settore si ripensa e non resta immobile, purtroppo vedo per i prossimi 5 anni un ridimensionamento di volumi e fatturati, la ristrutturazione e la chiusura di aziende piccole e medio-grandi, fenomeno a cui, senza far nomi, stiamo già assistendo. Ci sarà quella che si può definire una “pulizia di mercato” che toccherà inevitabilmente le aziende più deboli e marginali, portando a un riequilibrio tra domanda e offerta. La scommessa per gli stampatori sta nel realizzare mezzi di comunicazione non “dedicati” a un supporto, bensì flessibili e adattabili a più canali. In che modo l’azienda grafica potrà trasformarsi da fornitore di prodotto a partner nelle strategie di comunicazione del cliente? Con nuovi servizi, una diversa struttura organizzativa e flussi di lavoro intelligenti. Guardando all’evoluzione dell’industria grafica concordo con l’analisi che faceva in una precedente intervista Matteo Rigamonti. Oggi non è più importante solo il prodotto stampato ma il servizio: creare valore aggiunto per il cliente e di riflesso per l’azienda che lo offre. Quali tipi di servizi dovrà fornire lo stampatore al proprio cliente, oltre alla semplice produzione di stampati? La gestione dei magazzini carta? La gestione dei database? Entrambe sono strade percorribili. Per un’azienda come la nostra, che ha una forte presenza sui mercati europei, diventa ancora più importante accelerare i servizi di stampa e di trasporto. Poter raccogliere il lunedì una commessa per un milione di copie da un cliente scandinavo e stampare, confezionare e spedire tutto entro il venerdì. Ma in questa evoluzione vedo anche la trasformazione strategica della forza vendita che non sia solo commerciale ma “consulente” del cliente. E allora è lo stampatore che dice all’editore che cosa fare per risparmiare sui costi, per rendere più efficiente la distribuzione, per immettere sul mercato nuovi prodotti pensando alle grandi possibilità offerte oggi dalla stampa digitale. Certo, ci vorrà tempo, almeno un paio d’anni, ma credo che gli editori, che a loro volta si stanno riorganizzando e ristrutturando, sapranno apprezzare questa “consulenza”. Quali tipologie di stampati stanno risentendo maggiormente della crisi? L’editoriale, le riviste, complice il forte calo della pubblicità, è uno dei settori più colpiti dalla crisi. I libri hanno tenuto di più, anche se è venuto meno il grande fenomeno dei collaterali. Nel 2003, come Rotolito Lombarda, siamo stati i primi a stampare i collegati venduti in edicola con giornali e riviste e il boom di questo mercato è durato fino al 2006. Poi, com’era prevedibile, dopo aver “drogato il mercato”, è iniziata la discesa e credo che per rivedere un fenomeno di questo tipo dovremo aspettare almeno una decina d’anni! Per fortuna, immaginando che prima o poi il boom sarebbe finito, ho sempre sollecitato la mia azienda a non sedersi sugli allori dei collegati, ma a continuare a spingere sul resto dei clienti e delle commesse. E questo ci ha permesso, anche di fronte all’esaurirsi del fenomeno di cui sopra, di non subire contraccolpi come è avvenuto per altre aziende. A livello commerciale, invece, gli stampati per la grande distribuzione sono quelli che stanno tirando ancora, ma è una stampa che, ai prezzi attuali, non è remunerativa. Quali le tecnologie di stampa vincenti per il prossimo futuro? È indubbio che sul mercato stiamo assistendo a una frenata della rotocalco, sempre meno concorrenziale rispetto alla roto-offset, anche, e soprattutto, in rapporto alle tirature in conti-

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Paolo Bandecchi, classe 1945, è nato in un paesino nella provincia di Pisa da una famiglia titolare di fornaci di ceramiche e terracotte. Si laurea a Perugia in Economia e Commercio e durante gli studi matura esperienze lavorative sia in Italia sia all’estero. Appena laureato si trasferisce a Milano inseguendo sia la carriera professionale sia i sentimenti, perché è lì che vive la ragazza che diventerà prima sua moglie e poi mamma dei suoi tre figli. Viene assunto da un’importante azienda di metalli non ferrosi dove rimane qualche anno percorrendo una carriera manageriale che lo porta a occuparsi di produzione, commerciale, marketing, amministrazione e finanza. Ma più che la carriera manageriale, Bandecchi, dotato di un grande spirito imprenditoriale e del coraggio di rischiare in proprio, pensa a costruire qualcosa di suo. L’occasione gliela propone il suocero (noto avvocato civilista milanese) che possiede una quota azionaria, se pur di minoranza, in una storica azienda grafica, fondata dal padre. Bandecchi s’impegna nella sua conduzione fino a quando decide di tagliare i ponti con gli altri soci e fondare un’azienda grafica tutta sua. È il 1976. Nasce Rotolito Lombarda con un capitale esiguo, una rotativa da giornale usata, otto dipendenti e primo e unico lavoro importante la commessa del fumetto Diabolik che ancora oggi continua a stampare. Da allora il presidente e ad di Rotolito (che sul fronte associativo è stato anche presidente dell’Unione Grafici e membro di giunta di Assolombarda) non si è più fermato, crescendo in investimenti, fatturato, dipendenti e attraverso le acquisizioni di altre aziende grafiche lombarde: Colorquattro, Grafica 78, Intergrafica, Litografia Leschiera, Grafiche Tramontana, Serol, Ofsa, Legatoria Ferrari, Segraf. Tanto che oggi Rotolito Lombarda è una delle più importanti industrie grafiche italiane con cinque stabilimenti, ricavi consolidati per 150 milioni di euro, 370 addetti, bilanci sempre in attivo, una tecnologia e uno staff di risorse umane di altissimo livello e un passaggio generazionale in fase di completamento con l’ingresso in azienda dei figli Simone, Federico ed Emanuele.


“La sfida più grande sono gli investimenti e noi continuiamo a investire. In tecnologie ma anche in un nuovo stabilimento dove ci trasferiremo a breve: un chiaro segnale di fiducia verso il futuro...”.

nua discesa. Quanto alla tecnologia vincente del futuro non c’è dubbio che sarà la stampa digitale. Fino a qualche anno fa era un servizio complementare, mentre già oggi ha una sua precisa fisionomia e dimensione di mercato e credo che in futuro potrà soppiantare, in certa misura, il foglio e in parte anche la rotativa, sulle basse/medie tirature. Del resto, siamo stati tra i primi a investire nella stampa digitale con la nostra collegata Rotomail. Apripista quando gli altri non credevano ancora in questa tecnologia. E adesso abbiamo intensificato gli investimenti con nuove installazioni per cui abbiamo colto le nuove opportunità tecnologiche offerte dai costruttori di macchine digitali. Cosa ne pensa delle tecnologie di stampa inkjet ad alta produttività che si stanno affacciando sul mercato (vedi soluzioni di HP e Kodak) e che entreranno in competizione con la stampa offset per applicazioni, quali il book-on-demand, transpromo, ma anche quotidiani, riviste e cataloghi? HP e Kodak sono le aziende trainanti del settore. Quelle che forniscono le nuove tecnologie di stampa digitale, per ora. Anche alla luce dei nostri recenti investimenti, credo nel futuro della stampa digitale a getto d’inchiostro che, come detto, in certe aree di mercato sarà sempre più concorrenziale rispetto a quelle tradizionali. Detto questo, noi in Rotolito abbiamo scelto la tecnologia HP, con la nuova 4 colori, perché l’abbiamo considerata più adatta per formato e caratteristiche tecniche alle nostre esigenze commerciali e produttive. L’internazionalizzazione è secondo lei un elemento da “coltivare” da parte di aziende grafiche italiane forse ancora eccessivamente dipendenti dal mercato locale? Senza dubbio. Anzi, quando si raggiungono certe dimensioni si è obbligati a esportare. Ma la presenza sui mercati internazionali non si improvvisa e richiede un impegno anche finanziario, oltre che di tempo e risorse umane, che le aziende non strutturate non possono sopportare. Noi abbiamo iniziato a internazionalizzare Rotolito Lombarda a fine anni Ottanta. È stato un investimento commerciale che ci è costato moltissimo ma che ci ha permesso in questi vent’anni di arrivare a produrre il 50% dei ricavi all’estero. Internazionalizzarsi significa crearsi una reputazione, far conoscere le proprie tecnologie, avere le certificazioni oggi sempre più richieste dal mercato, disporre di una rete di venditori capaci e preparati. Noi al mercato europeo abbiamo sempre creduto, ma sono poche le aziende grafiche italiane che hanno fatto altrettanto e alcune di esse sono state costrette a ritirarsi.

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Cosa ne pensa delle aggregazioni? L’unione fa la forza? È indubbio che il nostro settore soffra di una frammentazione e di un deficit dimensionale. Ma dietro a un’aggregazione devono esserci scelte strategiche precise, complementarietà, economie di scala. Mettere insieme due realtà deboli o due doppioni non crea un’azienda più grande e più forte. Che tipo di sfide sta affrontando la sua azienda per continuare ad essere competitiva? Continuiamo a investire in nuove tecnologie e nuovi servizi. La sfida più grande sono gli investimenti. E noi continuiamo a investire. Stampa digitale, nuove rotative, magazzino automatizzato e adesso il nuovo stabilimento che inaugureremo a Pioltello. Uno stabilimento nel quale ci trasferiremo lasciando l’attuale sede nel centro del paese e che rappresenta, credo, il massimo per la tecnologia grafica, la logistica, l’automazione, il risparmio energetico. È il segnale che guardiamo con fiducia al futuro e vogliamo restare un’azienda vincente in Italia e all’estero.

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Lenticolare

Immagini in movimento, effetti 3D, animazioni

QUANDO LA STAMPA... SI MUOVE!

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La card di Shrek realizzata dalla Specialprint di Milano: un esempio di effetto Flip con 8 movimenti.


tecnologie stampa lenticolare

La stampa lenticolare nasce già dai primi anni del Novecento, ma solo oggi, con l’ausilio della computer grafica e di particolari materiali, si sono raggiunti straordinari effetti visivi che offrono al creativo una sorprendente capacità comunicativa, rendendo possibile la trasformazione della grafica 2D in accattivanti grafiche 3D.

Chiunque pensi che la stampa sia un mezzo statico, piatto e bidimensionale, non in grado di competere con l’emozionante e dinamico mondo dei mezzi di comunicazione rappresentati da Tv, cinema e web, che impiegano immagini in movimento e che sono sul punto di passare alla tecnologia 3D, si sbaglia alla grande. Per 60 anni è stato possibile ottenere effetti 3D e animazioni anche nella stampa e le applicazioni in questo campo sono incredibilmente diffuse. La tecnica usata è chiamata stampa lenticolare e sta acquisendo un’importanza sempre maggiore man mano che pubblicitari ed esperti di marketing creano cartelloni sempre più accattivanti, mentre l’elaborazione al computer rende i processi di prestampa più semplici e precisi. I fornitori di servizi di stampa professionali che sono in grado di padroneggiare la tecnica possono potenzialmente ottenere buoni profitti, mentre questo non può essere realizzato con le stampanti desktop o da ufficio.

a cura della REDAZIONE

La stampa lenticolare non è un ologramma: assomiglia di più a un’immagine standard e può essere prodotta con i normali metodi di stampa (offset, digitale, serigrafia). Le immagini possono sembrare tridimensionali oppure possono improvvisamente “commutare” tra loro, “trasformarsi” gradualmente o “fare una zoomata”, oppure può sembrare che si muovano in animazioni multiframe che possono essere allacciate per creare un effetto di movimento continuo. Ognuno di questi effetti è estremamente accattivante ed è per questo motivo che la stampa lenticolare è utilizzata così spesso per i lavori pubblicitari o promozionali. Viene impiegata in un’enorme gamma di applicazioni, tra cui timbri per articoli regalo, cartoline di auguri, carte da gioco, mouse pad, copertine di riviste e libri, etichette e imballaggi, oltre ad applicazioni per punti vendita come bordi di scaffalature, cartellini sporgenti, espositori da banco, espositori illuminati per bar oppure pannelli per distributori automatici fino a cartelloni retroilluminati di grandi formati per centri commerciali, stazioni e aeroporti. La stampa lenticolare può essere applicata anche ad altri prodotti, come direct mailing, imballaggi o inserti di riviste.

Come funziona IPI 113/10

Il processo si basa sull’elaborazione dell’immagine tramite software specifici e sull’utilizzo del foglio lenticolare (sul quale sono distribuite un certo numero di lenti parallele), costitui-

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“La stampa lenticolare è un’ottima soluzione per gli stampatori che desiderano ottenere un valore aggiunto per un lavoro in un settore competitivo”. Daniel Pierret

Schema di funzionamento della stampa lenticolare: le immagini devono essere riprodotte in strisce sottilissime e stampate sul retro delle lenti plastiche. Le immagini multiple sono allineate dietro le lenti e la rifrazione della luce attraverso le lenti proietta diverse bande in base alla posizione di visione dell’osservatore.

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Il processo di stampa

Gli stampatori commerciali sono in grado di produrre stampati lenticolari con attrezzature standard, sebbene siano necessari un paio di giorni di formazione per gli operatori di prestampa e stampa. È possibile stampare normalmente su carta con inchiostri tradizionali e quindi laminare i fogli sul retro con il materiale plastico lenticolare. Ciò è più semplice nella fase di stampa, ma richiede un attento allineamento delle lenti, che può rivelarsi un processo difficile, da svolgere manualmente. Si otterrà una migliore qualità e una finitura più semplice stampando direttamente sul retro del materiale plastico utilizzando inchiostri UV. Questa procedura implica l’impiego di macchine da stampa offset adeguatamente attrezzate, sebbene le stampanti flatbed a getto d’inchiostro UV possano essere utilizzate per lavori di grande formato pensati per una visualizzazione a distanza. La stampa ad alta risoluzione è necessaria per le im-

magini con effetti visualizzati da vicino, in particolare la stereoscopia e le animazioni/video multiframe. Attualmente, per ottenere i migliori risultati con questi effetti è necessaria una stampa offset a foglio singolo, poiché le macchine da stampa digitale non sono finora in grado di garantire un registro simile sulla lente. Dopo la stampa o la laminazione, le lenti plastiche possono essere tagliate con una normale taglierina, quindi è possibile stampare numerosi elementi di piccole dimensioni sullo stesso foglio. Una nuova interessante possibilità è rappresentata dalla stampa flessografica, grazie ai più recenti sistemi di produzione di lastre ad alta risoluzione. In questo modo si consentirà la produzione di un numero elevato di etichette e imballaggi a prezzi più bassi rispetto a quelli consentiti dalla stampa offset. Pacur ha sviluppato, in collaborazione con Kodak, un materiale lenticolare sottile speciale da 150 lpi in bobina per l’uso con le sue lastre ad alta risoluzione Flexcel NX.

La scelta del software

Sebbene il software specifico per la preparazione dell’immagine lenticolare sia disponibile in diverse fasce di prezzo, è possibile iniziare impostando semplicemente gli effetti con Adobe Photoshop e After Effects. Numerosi grafici e stampatori dispongono già di Photoshop, quindi possono eseguire esperimenti senza accollarsi ulteriori costi. In termini generali, il software è suddiviso in utility creative per l’impostazione di effetti quali il 3D, il morphing e l’animation (vedi box), e in utility di produzione che calcolano e generano i file di output per uno specifico materiale lenticolare.

Materiali lenticolari

Il segreto di qualsiasi immagine lenticolare sta nella scelta del materiale lenticolare stesso. Lenstar è un materiale di qualità superiore prodotto da Pacur, con sede a Oshkosh nel Winsconsin (USA). Questa azienda è specializzata nell’estrusione di poliestere pesante, copoliestere e resine in polipropilene destinati a diverse applicazioni ed è certificata ISO 9001:2000. Il materiale Lenstar offre una qualità ottica particolar-

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Linea di produzione del materiale lenticolare Lenstar di Pacur distribuito dalla DP Lenticular: il foglio lenticolare ha un ruolo molto importante nel processo di stampa lenticolare. Tale foglio - sul quale sono distribuiti un certo numero di lenti - è costituito da materiale sintetico trasparente che si presenta con un lato liscio, quello su cui si stampa, e una superficie lenticolare.

to da materiale sintetico trasparente che si presenta con un lato liscio, quello su cui si stampa, e una superficie lenticolare (dispositivi ottici che consentono la visualizzazione degli effetti). Quest’ultima appare come una serie di scanalature parallele. A una distanza di visualizzazione ottimale il materiale lenticolare non è visibile, proprio come i punti di mezzi toni che costituiscono le fotografie stampate non sono visibili a chi le osserva. Grande precisione è richiesta nella gestione delle immagini che devono essere riprodotte in strisce sottilissime e unite (senza essere sovrapposte) affiancandole l’una all’altra con una sequenza che vedrà (nel caso di un effetto costruito con due immagini) una striscia dell’immagine A affiancata a quella dell’immagine B e così via fino al completamento delle figure e del formato. Le immagini multiple sono allineate in modo preciso dietro le lenti e la rifrazione della luce attraverso le lenti proietta diverse bande in base alla posizione di visione dell’osservatore. Se il punto di vista cambia verrà visualizzata un’immagine diversa attraverso le lenti.


tecnologie stampa lenticolare

Cartolina promozionale lenticolare per Vodafone realizzata dalla Tre D di Catania con l’effetto moving: le immagini sembrano uscire dallo schermo del telefonino. Dimensioni 10x15 cm.

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mente elevata ed è costituito da poliestere riciclabile, in modo tale da poter essere utilizzato anche da clienti che devono attenersi a politiche ambientali particolarmente severe. Pacur fornisce Lenstar in una vasta gamma di dimensioni predefinite adatte ai formati prodotti dai principali fabbricanti di macchine da stampa offset, da piccole dimensioni fino a formati estremamente grandi per macchine per imballaggi di grandi dimensioni. È inoltre possibile produrre fogli in dimensioni personalizzate. In tal modo si evita che gli stampatori eseguano i tagli da soli, il che può portare a irrego-

larità che renderebbero impossibile un registro preciso. Lo spessore può variare dai 262 agli 838 micron: in termini generali, quanto più elevato è il passo, tanto più sottile e flessibile sarà la plastica. Prima di iniziare un lavoro, si consiglia all’utente di effettuare un test del passo con il lotto di materiale lenticolare da utilizzare. In tal modo è possibile calibrare assieme il sistema CtP (se utilizzato), la macchina da stampa e la lente, in modo che il software possa lavorare in base alle dimensioni esatte.

Righello promozionale lenticolare per Wind realizzato da Tre D con effetto flip. La creatività scelta prevedeva l’alternarsi del logo con una breve frase augurale. Dimensioni 16x5 cm.

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Invito della Fox in occasione del 40° anniversario dello sbarco sulla Luna. Realizzato dalla Rotoform di Pomezia (Roma) con tecnologia di stampa offset UV su PET, foglio lenticolare 75 lpi, con una Mitsubishi Diamond V3000 6 LX. Modalità di stampa in bianca e volta (il lenticolare ha solo un lato stampabile, quello liscio e privo di lenti, quindi viene stampata in maniera “reverse” la parte che apparirà in bianca poi sopra si stampa il bianco e su di questo si stampa la volta, infine si vernicia per fissare il tutto); sequenza: 4 colori + 2 passaggi di bianco + 4 colori + vernice. L’effetto ottenuto è il Moving, 8 frame che simulano il filmato originale dello sbarco sulla Luna. Art director Federico Mosciatti (Rotoform).

Sono svariate le forme di animazione possibili con la stampa lenticolare. Vediamole nel dettaglio: Flip Si tratta della rappresentazione di due o tre soggetti attraverso un cambio di immagine. I soggetti si rivelano uno alla volta. Animation Rappresentazioni di immagini in movimento. In genere è possibile vedere un’azione che si compie. È possibile riprodurre fino a 16 movimenti. Morphing Questo effetto si ottiene quando avviene la trasformazione di un’immagine in un’altra: ad esempio, un personaggio che apre e chiude gli occhi. Zoom Riproduce diverse lunghezze focali che permettono di avvicinare o allontanare l’immagine di un soggetto. Tridimensionale Creazione di un’immagine in tre dimensioni. È possibile anche riprodurre un effetto tridimensionale i cui elementi vengono alternati con la tecnica flip.

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Lenstar è disponibile in passi di lenti che vanno da 150 lpi (su supporto plastico sottile di 262 micron per imballaggi) a 100 lpi e ai più diffusi standard di 75 e 62 lpi, fino a 40 lpi (per la visualizzazione a distanza di cartelloni di grande formato o per schede di animazione video). I materiali sottili da 150 e 100 lpi sono disponibili in bobine per macchine da stampa offset a bobina, nonché in fogli. Per i materiali da 100 lpi è possibile scegliere tra due spessori, che offrono diverse angolature di visualizzazione: il più spesso dei due presenta un angolo più stretto ed è ottimizzato per immagini tridimensionali/stereo, mentre il materiale più sottile, con un angolo più ampio, è particolarmente adatto per il movimento multiframe, ma può essere utilizzato anche per applicazioni 3D. Esiste un materiale 50 lpi-motion ottimizzato per immagini video HD multiframe. I passi più sottili da 100 e 150 lpi richiedono particolare attenzione nel registro e sono consigliati solamente agli stampatori più esperti. Il materiale da 40 lpi di 838 micron di spessore è adatto a cartelloni di grande formato, per la stampa offset o digitale, ed è disponibile a magazzino in dimensioni che raggiungono i 1.200x1.828 mm, oppure in formati personalizzati su ordinazione fino a 1.270x2.057. Pacur spesso propone nuove combinazioni di passi di lenti e spessori per rispondere alle esigenze di nuove applicazioni. Ad esempio, ha appena presentato fogli per qualsiasi progettazione di lente pronta per essere tagliata nel comune formato di macchina da stampa da 52 cm (come ad esempio la Heidelberg Speedmaster 52 o la KBA Metronic Genius 52UV).

Competenza a disposizione

DP Lenticular è il fornitore leader di materiali lenticolari in Europa ed è il distributore esclusivo del materiale Lenstar di massima qualità di Pacur negli USA. L’azienda è stata fondata nel 2001 con il nome di LPC-Europe™ ed è stata chiamata successivamente DP Lenticular all’inizio del 2008 in seguito a una modifica nella composizione degli investitori. Il fondatore e direttore generale, Daniel Pierret, considera la formazione una parte importante delle

attività dell’azienda ed è lieto di poter offrire informazioni e consigli pratici a grafici e stampatori che desiderano accedere al mercato. «Vendiamo la plastica», spiega. «Per aiutare i clienti organizziamo sessioni di formazione in loco e disponiamo della migliore assistenza disponibile sul mercato. Continuiamo ad assistere i nostri clienti anche dopo la vendita e a fornire loro consigli. Questo aspetto è molto importante per noi: altre aziende non sono in grado di offrire questo livello di assistenza. Organizziamo inoltre incontri con i responsabili delle vendite che lavorano presso gli stampatori per aiutarli a comprendere meglio la tecnologia lenticolare, in modo che possano proporla ai loro clienti», aggiunge. «Inviamo inoltre richieste commerciali di materiale lenticolare ai nostri clienti stampatori». Disponibile in cinque lingue, il sito web aziendale (www.dplenticular.com) è una preziosa e autorevole fonte di informazioni che include consigli e suggerimenti sulla produzione e una galleria di lavori lenticolari reali che illustrano le possibilità offerte da questa tecnologia. Il sito contiene collegamenti al sito di Pacur e a www. lenstar.org, ricco di informazioni esaustive, nonché a siti di fornitori di software lenticolare.

Conclusioni

La produzione di un’immagine lenticolare di buona qualità dipende dalla combinazione delle proprietà ottiche del materiale plastico delle lenti, dai processi di progettazione e di prestampa necessari per creare l’immagine e dal processo di stampa. «La necessità di competenze e sistemi significa che la progettazione e la stampa lenticolari rappresentano un’attività per specialisti, che può comportare un prezzo elevato per i clienti; la pressione dei prezzi si traduce attualmente in un ridotto margine di redditività nella stampa standard su carta», spiega Daniel Pierret. «La stampa lenticolare è un’ottima soluzione per gli stampatori che desiderano ottenere un valore aggiunto per un lavoro in un settore competitivo».

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Digital Printing Forum 2010

Quando la stampa va oltre la carta L’evento ha festeggiato i 15 anni e si conferma un momento importante per gli operatori del settore della stampa e della comunicazione in genere. Circa un anno fa, in occasione del medesimo evento, l’80% della platea dichiarava la propria fiducia in una ripresa del mercato. Cosa è rimasto di quel clima di speranza? Molto, nonostante quel dubbioso 20%. A un pubblico di 234 operatori attivi in un mercato che accoglie stampa digitale e offset, Enrico Barboglio, presidente di 4IT Group, ha raccontato i primi 15 anni di vita del Digital Printing Forum, fatti di incontri e confronti. L’evento, nato per presentare una tecnologia giovane, muoveva i primi passi in un’atmosfera incerta, oscillante fra pregiudizi, curiosità, entusiasmo. Ora che questa tecnologia è affermata e si sta dimostrando ottimale per una larga fetta di mercato, il Digital Printing Forum ha un ruolo ancor più importante perché ne consente il monitoraggio in relazione ai nuovi strumenti che si affacciano di continuo al mondo della comunicazione, accostandosi sempre alle nuove tendenze come alleati da sfruttare piuttosto che nemici da combattere. Scenari di mercato

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Per comprendere le nuove tendenze, Kaspar Roos, Senior Consultant di InfoTrends, si è rivolto alla platea presentando uno scenario di mercato attuale in relazione al passato e alle attese future che sono state accennate con riserva. Sono finiti i tempi in cui si potevano dare certezze: oggi si possono solo delineare tendenze ipotizzando il panorama futuro in funzione degli andamenti passati. Il colore è in crescita a discapito del bianco e nero, aumenta la presenza di dispositivi di stampa digitali mentre diminuisce quella delle macchine offset. In calo quotidiani e periodici, anche a causa della riduzione degli investimenti pubblicitari, la cui migrazione si dirige prevalentemente su Internet che ingloberà presto anche i budget destinati alla televisione. La figura del consumatore è cambiata, così come il suo rapporto con gli strumenti e i contenuti: i processi decisionali sono sempre meno centrali, l’utente detta legge. Cambiano di conseguenza le tecniche di marketing che accolgono le nuove opportunità: blog, social network, marketing virale sono


“Sono finiti i tempi delle certezze, oggi si possono solo delineare tendenze” Kaspar Roos - InfoTrends

diventati realtà non trascurabili. La carta è un mezzo fisico che gioca ancora un ruolo importante, ma deve essere utilizzata con parsimonia onde evitare sprechi e aspettative disilluse. I mercati di nicchia saranno quelli che daranno maggiori soddisfazioni in tal senso, ma anche in questi vincerà la comunicazione mista. La convivenza di carta stampata e dei nuovi media

Alla tavola rotonda hanno partecipato diversi protagonisti della filiera della comunicazione. Marco Rosso, Executive Vice President Xplor Italia e presidente di DM Group, ha esaminato i cambiamenti nelle richieste e le conseguenti propensioni all’acquisto da parte dei print buyer. L’equilibrio del mix offerto dalla multicanalità è in continuo cambiamento in quanto le scelte sui mezzi da utilizzare variano a seconda dei target. Un dato di fatto trasversale rimane che l’online viene utilizzato per una divulgazione più generale, mentre in seconda battuta, man mano che il cliente viene conosciuto, prevale la formula più relazionale che prevede l’aggiunta di messaggi individuali e personalizzati e della carta come veicolo preferenziale. Marco Moretti, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Grafici e Cartotecnici di Assografici e direttore commerciale di Grafiche Moretti, ha individuato nella carta la scelta opportuna quando si voglia colpire con una suggestione non solo visiva ma anche tattile. L’affermazione di Quinto Protti, titolare del Centro Stampa DigitalPrint, ha trovato molti consensi: specificare se si è stampatori digitali o meno appare oggi poco significativo. Le due tecnologie, offset e digitale, sono entrambe mature e sono scelte in base alle esigenze del cliente, il quale risulta indifferente alla tecnologia con cui si stampa, ma richiede un servizio rapido e soddisfacente. Internet in questo caso è un facilitatore, come nel caso dei preventivi online. Parlando di stampa, non poteva mancare uno dei protagonisti più importanti del settore: il libro. Ne ha parlato Edoardo Morso, Executive Vice President Xplor Italia ed Executive Board Member STCC. Nel mondo dei libri il concorrente più temibile non è un’altra tipografia, bensì nomi che per potenza e importanza fanno un po’ paura: Google, Apple ecc. Gli e-reader aumentano, gli strumenti sono innovativi e devono essere usati e conosciuti per coglierne il positivo e andare a colmare eventuali lacune con prodotti cartacei ad hoc. Le tirature sempre più ridotte e i nuovi modi di leggere indicano il digitale, stampato o elettronico, come irrinunciabile.

Marco Rosso

Marco Moretti

Quinto Protti

Edoardo Morso

Green Printing

Massimo Ramunni

Mauro Masiero

Davide Biancorosso

Lo spirito ecologista che contraddistingue sempre più la nostra epoca non poteva non coinvolgere anche il comparto delle arti grafiche che si sente investito di una nuova mission ambientale, ma sente anche il bisogno di far cultura su tematiche che ancora non sono chiare. È Massimo Ramunni, vicedirettore di Assocarta, a sottolineare come la carta sia un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile, sfatando con dati scientifici i luoghi comuni che nell’immaginario collettivo additano la carta e l’industria che la produce come una delle principali cause di inquinamento e disboscamento. Mauro Masiero, segretario nazionale di FSC, ha confermato che in Italia, come in Europa, le foreste aumentano (8,7 metri cubi al secondo) e, grazie alla loro gestione responsabile, cresce anche il livello di ossigeno immesso nell’atmosfera. Il marchio FSC in Italia ha vissuto una fortissima crescita con 577 certificati legati alla catena di custodia, che permettono la tracciabilità del prodotto attraverso la filiera, di cui il 19,1% da parte del settore di carta e cellulosa e addirittura il 29,7% quello di editoria e stampatori. Capire quanto un’azienda grafica inquina non è facile, e per dichiararsi eco-friendly non basta una certificazione di prodotto, ma è necessario intervenire sui processi. Occorre dunque un modello di calcolo del Carbon Footprint in grado di misurare emissioni di attività e prodotti considerati in tutto il loro ciclo di vita. Davide Biancorosso, consigliere di Taga Italia, ha illustrato lo stato attuale delle regolamentazioni tecniche sottolineando la necessità di arrivare a uno standard definitivo e univoco che permetta di equiparare in modo scientifico i diversi risultati delle aziende.

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Auxilia Graphica è la naturale evoluzione di Chemco, azienda creata negli anni 80 da Claudio Ciastellardi che, passo dopo passo, la fa crescere fino a farla diventare protagonista nel settore delle sviluppatrici “rapid access” e dei relativi prodotti. Le vendite delle apparecchiature superano le mille unità all’anno e conseguentemente Chemco dà vita a una struttura in grado di assicurare un qualificato servizio di assistenza tecnica. Un’attività che negli anni 90 si slega dal core business di Chemco assumendo una sua identità ben precisa che prende il nome di Auxilia Graphica. La guida di questa nuova struttura viene affidata ad Angelo Fiore che da anni opera all’interno del gruppo vendita e vanta un’esperienza di alto profilo acquisita nell’ambito del marketing equipment per Chemco Europe in Olanda.

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Le tappe di un successo Nei primi 10 anni di attività Auxilia si occupa dell’assistenza per le attrezzature “repro” e diventa service provider in Italia per la Glunz&Jensen. Non solo. Nel settore quotidiani si occupa dei CtP e dei sistemi per la teletrasmissione dei giornali. Con l’ingresso di meccanici ed elettronici specializzati nei processi di produzione dei quotidiani, dal ‘97 Auxilia amplia il proprio raggio di attività entrando nel settore della stampa rotativa. Il primo contratto di assistenza in outsourcing viene siglato con il prestigioso quotidiano La Stampa di Torino. All’inizio del 2000 Auxilia entra nel gruppo Buhrmann (multinazionale olandese, acquisita dalla statunitense Staples Company), la holding che controlla Macchingraf, e inizia pertanto l’attività di assistenza per le macchine da stampa Heidelberg. Un successo dopo l’altro, Auxilia Graphica si ritaglia sul mercato un’im-

Auxilia è flessibilità, prezzi competitivi, presenza e conoscenza del territorio, sicurezza e rispetto delle normative antinfortunistiche. La soluzione per ogni esigenza.

magine di partner affidabile, pronto ad affiancare e seguire passo passo i clienti. Questo non significa solo assistenza qualificata in tempi velocissimi ma anche, e soprattutto, consulenza sulle varie problematiche relative all’impiego delle macchine. Tutti plus che l’azienda è in grado di offrire contando su uno staff che ha alle spalle anni e anni di esperienza maturata nelle arti grafiche. A rendere ulteriormente qualificata l’azienda sono gli investimenti continui che consentono di offrire sul mercato un servizio d’eccellenza. Peculiarità queste che permettono ad Auxilia Graphica di mantenere in ogni circostanza gli impegni assunti con i clienti, rispettando nel contempo tutte le normative e operando sempre in condizioni di massima sicurezza. Va vista in quest’ottica anche la garanzia per i clienti di poter disporre di parti di ricambio originali, rigorosamente testate. Assistenza a 360 gradi Questi i servizi offerti. Revisioni on-site per macchine da stampa Heidelberg: sostituzione con parti originali operando in base alle indicazioni fornite dal costruttore (Auxilia è business partner Heidelberg). L’assistenza e le parti di ricambio possono essere finanziate fino a 24 mesi a tasso zero. Traslochi “all inclusive” per tutte le attrezzature Heidelberg: studio di

Angelo Fiore

comunicazione d’ImpREsA

soluzioni personalizzate con preventivi e programmazione delle fasi di trasloco, nel rispetto dei tempi concordati per riavviare l’attività produttiva. Durante il trasloco è possibile organizzare manutenzioni straordinarie, revisioni lavacaucciù e lavacilindri con parti di ricambio originali. I tecnici seguono tutte le specifiche Heidelberg e Auxilia si avvale di professionisti specializzati per il trasporto.Tutto il costo può essere finanziato fino a 24 mesi. Manutenzione meccanica e grafica per rotative commerciali e per quotidiani: assistenza 24 ore su 24 per 360 giorni all’anno. Pronto intervento durante la produzione, gestione della manutenzione programmata, interventi straordinari e supporto nelle attività di montaggio-smontaggio di rotative e impianti di confezione/spedizione. In questo caso viene offerta l’assistenza outsourcing con specialisti che assicurano manutenzione meccanica, elettrica e grafica, pianificando l’attività orginaria e straordinaria. Vendita e assistenza rulli Saphira by Heidelberg: oltre all’attività di vendita iniziata nel 2008, Auxilia assicura anche il montaggio e la regolazione dei rulli Saphira secondo le specifiche Heidelberg. Service provider per sviluppatrici Glunz&Jensen: interventi e installazioni di tutta la gamma delle attrezzature Glunz&Jensen. Disponibilità in tempi rapidissimi di parti di ricambio originali.

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SpazioEcologia Stampa sostenibile

Stampa a basso impatto ambientale e studi LCA Il settore della stampa in generale, e in particolare quello dell’imballaggio, da molto tempo si preoccupano di ricercare soluzioni e prodotti a minore impatto ambientale. Da molti anni i grandi gruppi alimentari italiani si preoccupano, nello studiare nuovi packaging, di garantire sia la tutela dell’ambiente sia il rispetto della salute dei consumatori e dei lavoratori, il tutto cercando di gravare il meno possibile sul costo di produzione e quindi, in ultima analisi, sul prezzo di vendita.

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Questo approccio, che oggi sappiamo essere la precisa declinazione di “sviluppo sostenibile”, ha avuto origini proprio nel nostro Paese. In particolare è stato alla base di molte scelte operate in campo grafico/cartotecnico da aziende come Barilla e Granarolo. Realtà che hanno fortemente contribuito allo sviluppo e alla diffusione di questo “modo di pensare”. Spostandosi in tempi più recenti, e nel settore dell’imballaggio di prodotti durevoli, significativo è l’esempio della Pozzoli di Inzago che, utilizzando il medesimo approccio, ha di fatto rivoluzionato il modo di “vestire” i prodotti dell’industria discografica e cinematografica, finendo con l’eliminare quasi del tutto l’impiego di materie plastiche a favore di carta e cartone. Inoltre ha apportato miglioramenti prestazionali all’intero processo produttivo, riducendo ulteriormente l’impatto dei propri packaging; il computo totale del beneficio è attualmente in corso.

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di DAVIDE BIANCOROSSO


“Per dichiararsi eco-friendly un’azienda, oltre alla certificazione di prodotto, deve intervenire sui processi”.

Davide Biancorosso

Utilizzare il modello “Life Cycle Assessment” (LCA) è fondamentale per determinare l’impatto ambientale di uno stampato e apporvi un’etichettatura ambientale validata e riconosciuta.

Questi sono solo alcuni esempi di aziende grafiche che, autonomamente o perché spinte dai propri clienti, da anni perseguono con successo la via della “stampa a basso impatto ambientale”. Ma come hanno fatto a individuare le soluzioni più idonee, a calcolare quale tipologia di stampa o di finissaggio meglio coniugasse esigenze funzionali e ambientali?

I pionieri del minor impatto ambientale Sfortunatamente non esiste una risposta unica e semplice: tutte infatti sono state mosse da principi comuni ma hanno raggiunto obiettivi differenti. Un esempio su tutti quello di Granarolo che, in un periodo molto controverso a causa della crisi petrolifera, per il proprio latte “Alta Qualità” ha iniziato a utilizzare bottiglie in PET al fianco dei più tradizionali contenitori in Tetrarex®. Questa scelta, a prima vista illogica, è invece stata supportata da studi scientifici che, inoltre, hanno consentito all’azienda di identificare il prodotto come “a basso impatto ambientale”, tramite un’etichettatura ambientale EPD® (maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo: http://www.granarolo.it/Media-room/Approfondimenti/Certificazione). Quello che però tutte queste aziende hanno in comune è la metodologia impiegata per individuare la soluzione con il minore impatto ambientale possibile, la minore ricaduta sociale e un costo complessivo ragionevole. Cioè hanno stabilito quale soluzione fosse la più indicata in un’ottica di sviluppo sostenibile tramite analisi, dati e studi supportati da una metodologia scientifica e ufficialmente riconosciuta. Questi “pionieri” non si sono quindi limitati ad analizzare un singolo aspetto della filiera o del processo produttivo, ma hanno voluto valutare l’intero insieme delle loro attività.

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la moda degli inchiostri a base vegetale Oggi ad esempio è scoppiata “la moda” degli inchiostri a base vegetale; certamente il vantaggio di utilizzare nella loro formulazione olio di origine vegetale al posto di quello proveniente dal petrolio è evidente e chiaro ai più; inoltre recentemente è anche stato documentato da uno studio pubblicato sul The International Journal of Life Cycle Assessment. Ma come si comportano questi inchiostri nella totalità dei processi produttivi grafici? Cioè quanto inchiostro si dovrà utilizzare rispetto a prima, quanti scarti si genereranno lungo tutta la filiera produttiva, quali e quanti rifiuti saranno prodotti dall’intero ciclo e, infine, come si comporterà lo stampato in fase di recupero o smaltimento? Rispondere a tutte queste domande non è semplice, serve uno studio che consi-

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NEWS Epson è la prima grande azienda in Italia ad aver effettuato, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’ambiente e del Territorio dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, una valutazione del proprio impatto ambientale tramite la metodologia LCA - Life Cycle Assessment (valutazione del ciclo di vita). L’analisi, riferita all’anno fiscale 20082009 (conclusasi a marzo 2009), ha evidenziato che la quantità totale di CO2 equivalente prodotta da Epson è di 714,261 tonnellate. Ciò significa che la quantità prodotta in un anno da un lavoratore di Epson Italia è di 5,494 tonnellate, un dato contenuto rispetto alla media annua pro-capite in Italia, circa 9,5 tonn. (in Lombardia 9,9), considerando l’incidenza delle ore dedicate al lavoro sul totale delle 24 ore. La valutazione è stata realizzata mediante due approcci integrati: un questionario sui comportamenti e la percezione della politica ambientale aziendale, e un’analisi dei dati dei consumi relativi all’edificio aziendale e ai trasporti (viaggi aerei o spostamenti dei funzionari commerciali e dei dipendenti, compresi i tragitti casa-ufficio). «Ci stiamo impegnando per diventare una società sempre più responsabile, come dimostrano i quasi 3 milioni che Epson ha investito a livello mondiale nel 2008 a favore dell’ambiente, l’88% dei quali destinato alla prevenzione del riscaldamento globale con la scelta di macchinari, attrezzature e impianti a maggior efficienza energetica», ha commentato Massimo Pizzocri, ad di Epson Italia (nella foto). «Un’azione nel percorso che ha come obiettivo da parte di Epson la riduzione del 90% di CO2 entro il 2050».

premio per l’impegno ambientale

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Per il sesto anno consecutivo, Ricoh è stata indicata tra le 100 aziende più “sostenibili” al mondo in base alla classifica “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World”, nata su iniziativa della rivista canadese Corporate Knights. Tale progetto prende in considerazione 1.800 grandi imprese in tutto il mondo che vengono valutate sulla base di dati forniti da Innovest Strategic Value Advisors, società americana che svolge analisi di mercato a livello internazionale. Il principale criterio di valutazione riguarda la capacità dell’azienda di gestire i rischi in tema ambientale, sociale e di governance. Ricoh punta a ridurre l’impatto ambientale delle attività dei propri clienti: nel 2009 è stato presentato il Pay Per Page Green, un modello di business che, oltre a garantire benefici economici e organizzativi, consente di ridurre l’impatto ambientale dei processi documentali e di stampa in termini di consumi energetici, di carta e di emissioni di CO2.

• Da molti anni grandi gruppi alimentari italiani, come Barilla e Granarolo, si preoccupano, nello studiare nuovi packaging, di garantire sia la tutela dell’ambiente sia il rispetto della salute dei consumatori e dei lavoratori. • Un prodotto, per avere prestazioni ambientali migliori, deve essere pensato e progettato in maniera differente. • Un’analisi LCA permette di quantificare il carico energetico dell’intero processo e quindi dell’impatto ambientale complessivo.

deri tutto il processo, dalla produzione delle materie prime alla loro trasformazione, dalla distribuzione allo smaltimento. Servirebbe, cioè, uno studio basato sul modello “Life Cycle Assessment”.

il prodotto dalla culla alla tomba Questa modalità di operare, e di pensare, consente di valutare l’intero ciclo di vita di un prodotto cioè, come si è soliti dire, “dalla culla alla tomba”. Nell’esempio fatto sopra si inizierebbe con l’analizzare i metodi di estrazione dei pigmenti e di realizzazione dei diversi additivi, in particolare dei differenti oli impiegati. Si passerebbe quindi alla fase di produzione degli inchiostri, alla loro distribuzione, al loro utilizzo (analizzando tutto il ciclo di realizzazione di uno stampato) e quindi ad analizzare la fase di recupero, riciclo e/o smaltimento. Terminato lo studio, si potrebbe dimostrare in maniera scientifica l’efficacia o meno della scelta operata, non solo sul singolo impiego di inchiostri vegetali, bensì sull’intero processo adottato. Con questo non si vuole assolutamente dire che gli inchiostri vegetali non offrano le prestazioni che asseriscono di avere; si vuole solo sottolineare come le loro stesse prestazioni dipendano dalle modalità di impiego e dal destino dello stampato per il quale sono impiegati. Se è vero, infatti, che il processo di rimozione dell’inchiostro di tipo vegetale dalla carta è più oneroso, in termini energetici e di consumi idrici, rispetto a quello impiegato per gli inchiostri tradizionali, si dovrebbe privilegiare il loro impiego in stampati non destinati direttamente al cestino della carta, come volantini pubblicitari o imballi di generi di prima necessità. Per dovere di cronaca si segnala comunque che il processo di de-inchiostrazione degli inchiostri a base vegetale dovrebbe essere vantaggioso rispetto a quello per gli UV e, da recenti ricerche, sembrerebbe essere anche inferiore a quello necessario per gli stampati realizzati in digitale. Il condizionale purtroppo è d’obbligo poiché al momento ancora nessun produttore ha rilasciato studi metodologici completi e, soprattutto, nessuno ha ancora messo a diretto confronto queste tecnologie nel loro insieme. Sempre per dovere di cronaca, segnaliamo in tal senso l’impegno di Sun Chemical che ha avviato un progetto per il calcolo del “carbon footprint” di 8 famiglie dei loro inchiostri, i cui risultati sono attesi per la prima metà dell’anno in corso.

le caratteristiche di uno stampato a basso impatto ambientale Tornando ora al problema di come individuare le caratteristiche che dovrebbe avere uno stampato per essere definito a basso impatto ambientale risulta evidente come la risposta non possa essere una semplice lista di materiali da impiegare. Affermare che basterebbe utilizzare carta Ecolabel, inchiostri a base vegetale e vernici all’acqua non basta. Può certamente essere considerato un buon inizio, visto che singolarmente i materiali e i prodotti citati offrono prestazioni migliori, ma,

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misurare l’impatto ambientale


“Il marchio FSC in Italia ha vissuto una forte crescita con 577 certificati, di cui quasi il 30% da parte di stampatori ed editori”. Mauro Masiero, segretario nazionale FSC

Dal punto di vista normativo la metodologia di analisi LCA è governata da alcune norme della serie 1404X e più precisamente:

definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione

• UNI EN ISO 14040:2006 - Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita Principi e quadro di riferimento; • UNI EN ISO 14044:2006 - Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita Requisiti e linee guida. come oramai risulta evidente, si tratta di un’affermazione parziale e tutt’altro che assoluta. Inoltre non garantisce che l’unione di tutti gli elementi indicati porti a un misurabile beneficio complessivo, cioè lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Un prodotto, per avere prestazioni ambientali migliori, deve essere pensato e progettato in maniera differente e quindi in qualche modo dovrà essere diverso ma simile a quello realizzato fino a ieri. Proviamo a definire meglio questo concetto con un altro esempio. Prendiamo un classico libro di narrativa in edizione economica. Oggi sembra che per poterlo definire a basso impatto ambientale basti sostituire la carta usata in precedenza con una certificata FSC, meglio ancora se con una FSC Recycled. In realtà, se provassimo ad analizzare l’intero processo, potremmo scoprire che la variazione apportata non ha prodotto alcun significativo miglioramento ambientale. Questo perché una carta FSC non assicura, in termini assoluti, prestazioni ambientali migliori per il prodotto in cui viene impiegata. FSC Internazionale, infatti, non utilizza mai il termine “basso impatto” o “sostenibile” ma specifica sempre: “materiale proveniente da foreste correttamente gestite”; come a voler sottolineare che oggi quella definita nei vari standard è la migliore gestione forestale possibile, ma che non basta a definire i prodotti realizzati con tali materiali “a basso impatto ambientale”. Risulta quindi evidente come spesso si tenda a distorcere alcune informazioni parziali o, meglio, come si tenda a usare informazioni parziali per descrivere il tutto. Non si sta certo parlando di malafede, semplicemente a volte manca l’informazione o si ignorano i significati reconditi dei messaggi che i vari produttori inviano.

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valutazione dell’intero processo produttivo Tornando ora al nostro libro di narrativa in edizione economica, l’unico modo per dichiararlo a basso impatto ambientale è quello di rivedere e valutare l’intero processo produttivo, comprese distribuzione e fine vita. In generale uno stampato a basso impatto dovrebbe quindi essere espressamente progettato e rispondere, in linea di principio, ad alcuni requisiti base, tra cui: • contenere la quantità di materiale impiegato riducendo il peso complessivo del prodotto; • ridurre l’utilizzo di materiali etero-composti (cioè prodotti dall’unione di differenti materiali); • eliminare (e non ridurre) l’impiego di materiali, inchiostri, additivi e vernici non “ecocompatibili” o, peggio, tossiche e nocive, sia per la salute che per l’ambiente; • utilizzare un formato che faciliti e massimizzi sia i trasporti intermedi sia la distribuzione; • utilizzare materiali tra loro compatibili che rendano semplice il recupero, il riciclaggio e/o lo smaltimento;

Uno studio LCA condotto secondo norma ISO è suddiviso in 4 parti: • fase di definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione; • fase di analisi dell’inventario; • fase di valutazione degli impatti; • fase di interpretazione. Negli studi LCA condotti secondo ISO solitamente si valutano le seguenti categorie di impatto: • riscaldamento globale (GWP); • riduzione dell’ozono presente nella stratosfera (ODP); • formazione fotochimica dell’ozono nella troposfera (POCP); • eutrofizzazione (NP); • acidificazione (AP); • tossicità per l’uomo (HTP); • eco-tossicità (ETP); • utilizzo del territorio. I vari impatti analizzati possono inoltre differire in relazione ai confini considerati nello studio e tipicamente variano, passando da una rappresentazione globale a una regionale o locale.

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NEWS

FIG.1 - schema di valutazione del ciclo di vita

nuovi inchiostri ecologici a secco

siti produttivi a “impatto zero”

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OKI Data Corporation, che commercializza i propri prodotti sotto il brand OKI Printing Solutions, ha annunciato che i tre principali impianti di produzione sono stati trasformati a “impatto zero” con l’obiettivo di rallentare il cambiamento climatico globale. La società ha perseguito tale obiettivo attraverso l’acquisizione di “crediti di emissione verificati”, i cosiddetti VER, compensando la quantità di CO2 emessa da tali impianti. L’iniziativa è stata riconosciuta come “Carbon Offset Model Business” dal Ministero dell’Ambiente del Giappone. I tre impianti, in Thailandia, Cina e Giappone, producono stampanti e prodotti multifunzione distribuiti sul mercato internazionale. La compensazione continuerà fino al 2012, in linea con la prima fase del protocollo di Kyoto. Tra i progetti di compensazione di carbonio che OKI Data sta supportando è incluso l’ “African Energy Efficient Stove Project” che prevede la costruzione di stufe in mattoni per le famiglie del Kenya. In tal modo verranno ridotte della metà la quantità di legna utilizzata e le emissioni di carbonio.

• impiegare processi produttivi e fonti di energia a minore consumo e quindi con indici di “carbon footprint” più bassi; • utilizzare come strumento di scelta, sin dalla progettazione, un approccio strutturato secondo LCA. L’ultimo punto indicato è sicuramente quello più difficile, ma è anche lo strumento grazie al quale si possono confrontare differenti soluzioni e individuare quella più adatta alla specifica situazione. Un’analisi LCA permette infatti di calcolare e quantificare il carico energetico dell’intero processo produttivo e quindi l’impatto ambientale complessivo. Consente di individuare tutti i contributi di un processo produttivo, sia quelli diretti che indiretti, sia quelli attesi che inattesi. Una volta terminata, permette inoltre di individuare aree e azioni di miglioramento e può divenire un utile strumento di confronto, per simulare gli effetti di possibili cambiamenti prima di introdurli nel sistema reale. L’esecuzione di un’analisi LCA eseguita secondo normative ISO è un processo complicato e che richiede specifiche competenze, oltre alla piena collaborazione di tutti i fornitori coinvolti. Inoltre non può limitarsi solamente al processo produttivo, ma deve potersi estendere sia a monte che a valle dello stesso contemplando la produzione delle materie prime impiegate e la distribuzione al consumatore finale.

sistema ciclico dello studio Possiamo immaginare uno studio LCA come un sistema ciclico in cui a ogni giro il sistema dovrebbe tendere a migliorare le sue prestazioni complessive; si comincia con l’inventario, quindi si passa alla valutazione degli impatti, all’interpretazione e poi al miglioramento (Fig. 1). Il ciclo deve essere ripetuto ogni volta che si cambia una variabile del sistema considerato. L’impiego di questa metodologia, quando non obbligatorio, è comunque consigliato per l’applicazione di numerose etichette ambientali. Come esempio si cita Ecolabel (etichetta ambientale di tipo I – UNI EN ISO 14024) e la Dichiarazione Ambientale di Prodotto o “EPD” (http://www.environdec.com - etichetta ambientale di tipo III – UNI EN ISO 14025). Inoltre può essere utilizzato, e anzi diventa una vera e propria garanzia riconosciuta, per le auto-dichiarazioni ambientali (etichette ambientali di tipo II – UNI EN ISO 14021), cioè per tutte quelle forme di etichettatura o marcatura atte a dimostrare il proprio impegno nei confronti dell’ambiente, ma sviluppate internamente e tipicamente non certificate né rilasciate da enti terzi. I benefici derivanti dall’utilizzo della metodologia LCA sono innumerevoli: si parte dallo sviluppo e miglioramento di processi e/o prodotti per arrivare al marketing ambientale. Può essere anche impiegata per stabilire strategie di lungo periodo e per dimostrare l’efficace attuazione della politica ambientale di un’organizzazione certificata ISO 14001 o registrata EMAS.

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Si chiama Presstek DI-Dry ink, è ottimizzato per le macchine da stampa Presstek DI e garantisce alte prestazioni con volumi ridotti. «Presstek DI-Dry è una formulazione proprietaria che offre benefici significativi ai possessori di macchine DI», ha affermato Kathy McHugh, vicepresidente e Chief Marketing Officer di Presstek. «È un inchiostro con una densità di pigmentazione più elevata, che significa uso di meno inchiostro per ottenere colori vividi e tinte piatte compatte, quindi più stampe con la stessa quantità d’inchiostro. L’utilizzo di meno inchiostro facilita un’asciugatura più rapida per lavorazioni più veloci. E, in linea con l’impegno Presstek per la sostenibilità ambientale, l’inchiostro DI-Dry contiene più del 50% di contenuto riciclabile, conosciuto anche come materiale bio-derivato». Può essere usato sulle Presstek 52DI e 34DI e sulle Ryobi 3404 DI e Heidelberg QMDI. Può rimanere aperto nei calamai fino a una settimana, con il vantaggio di minori lavaggi e una sala stampa più produttiva.


“La carta è un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile”.

Massimo Ramunni, vicedirettore Assocarta

Tuttavia l’impiego e l’esecuzione di uno studio LCA, come si sarà ormai intuito, risulta alcune volte molto oneroso, sia in termini economici che di tempo. Questo perché si devono acquisire una grande quantità di dati e informazioni inerenti tutte le fasi del processo analizzato e si devono conoscere molto bene gli aspetti metodologici e gli strumenti (software) utilizzati. La buona riuscita di uno studio LCA, inoltre, dipende dalla disponibilità di dati attendibili; per questo motivo a livello internazionale si stanno creando banche dati per favorire la diffusione, la conoscenza e la disponibilità di dati LCA gratuiti, pubblici, sicuri, confrontabili e accreditati (http://lct.jrc.ec.europa.eu). Per questi e altri motivi si stanno rapidamente diffondendo strumenti di “LCA semplificata” il cui scopo è quello di consentire una facile e immediata analisi del ciclo di vita di specifici processi, anche a coloro che non hanno le necessarie risorse e/o competenze. Sui modelli di LCA semplificata si basano ad esempio alcuni software impiegati per il calcolo del “carbon footprint” di prodotti stampati. I risultati ottenuti con simili modelli, seppur leggermente differenti da quelli ottenibili con un’analisi completa, sono comunque attendibili e consentono confronti efficaci e rapidi tra le diverse soluzioni indagate, purché previste dal modello stesso. Attualmente i modelli di LCA semplificata sono utilizzati anche in alcuni strumenti per il calcolo della compensazione di CO2. L’interesse per questa tipologia di LCA è talmente sentito che anche la stessa ISO, all’interno del TC/130 (il comitato che si occupa delle tecnologie grafiche), la sta utilizzando per costruire una specifica norma per il calcolo del “carbon footprint” per il settore delle arti grafiche. La norma, una volta terminata, dovrebbe consentire il confronto, in termini di impatto ambientale (emissioni correlate di gas serra) tra stampa tradizionale, stampa digitale e nuovi media digitali (e-book e rispettivi lettori).

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NEWS

notizie dalle aziende

misurazione & controllo

FlexoControl per controllare le lastre flexo Sibress presenta un nuovo strumento di misura maneggevole per garantire gli standard di qualità e l’analisi di parametri di produzione nella preparazione delle lastre flessografiche. È un sistema mobile in grado di misurare fondi retinati su lastre con lineature tra 30 e 85/ cm e monitorare singoli punti stampanti, spessori linea di codici a barre, coppie di linee ecc. FlexoControl viene collegato al pc o a un notebook mediante un cavo USB e alimentato di corrente dal computer tramite l’interfaccia USB2. La superficie della lastra viene acquisita mediante una speciale videocamera provvista di sensore 1,3 MP. In combinazione con il

software Versatile@flex, FlexoControl offre valori straordinari di ripetibilità inferiori a ±0,5%. Basta solo una manciata di secondi per analizzare e valutare tutti i punti di retino situati nel campo attivo di immagine (superficie ca 3 mm²). Con una sola occhiata l’operatore può riconoscere i parametri più importanti quali percentuale di punto, lineatura retino, diametro e circonferenza del punto così come angolazione. Il software presenta inoltre i risultati di serie di misure sottoforma di tabulati e curve caratteristiche di chiara comprensione. Le immagini rilevate e le rappresentazioni grafiche dei risultati di misura possono essere archiviate per essere

poi ricaricate successivamente per analisi più approfondite o per scopi di statistica. Ulteriore caratteristica di FlexoControl è la funzione di autocalibratura. Unitamente a un target di calibratura inciso a laser, come optional, contenente 9 campi a retino ad alta precisione, questa funzione completamente

grande formato

Stampa diretta su poliestere con Mimaki JV5-320DS Bandiere, striscioni, roll-up, soft signage, rivestimenti di edifici. Il mercato della stampa outdoor e indoor non ha più limiti grazie a JV5-320DS, il sistema che aggiunge alla stampa a sublimazione la possibilità di eseguire la stampa diretta su poliestere, racchiudendo in sé tutti i plus che hanno decretato il successo della famiglia JV5. Presentato in Italia da Bompan, importatore esclusivo per il mercato nazionale dei plotter Mimaki, JV5320DS si contraddistingue per produttività, alta qualità e luce di stampa fino a 3,2 metri. Nella stampa diretta del poliestere, molto richiesta ad

automatizzata assicura una precisione duratura della misura: un vantaggio soprattutto per le aziende che nell’ambito del loro programma di gestione qualità sono tenute a verifiche e calibrature periodiche della loro strumentazione di misura.

FlexoControl è uno strumento compatto di misura di precisione per lastre flessografiche pronte per la stampa, lastre LAMS esposte e pellicole. A sinistra: il software Versatile@flex fornisce rapidamente valutazioni precise delle aree di lastra rilevate, con tutte le grandezze di misura essenziali.

Tecnologie Grafiche Tel. 045.7612260 Servizio lettori n. 1

esempio per la realizzazione di bandiere, la grafica riprodotta deve potersi vedere su entrambi i lati del tessuto; perciò l’inchiostro deve penetrare completamente fino a colorare anche il retro del supporto stesso. Per soddisfare al meglio tale esigenza, JV5-320DS è dotata di un rivoluzionario sistema automatico di drenaggio, che raccoglie l’inchiostro in eccesso in una canalina e lo veicola in un contenitore posizionato nella parte inferiore della stampante tramite una mini racla, evitando che il tessuto possa sporcarsi durante la stampa. Inoltre, per garantire la massima qualità, lo Spray Suppressor System previene la nebulizzazione dell’inchiostro. Uno speciale sistema accelera il processo di asciugatura, consentendo il riavvolgimento immediato del materiale e assicurando un’alta produttività. Tra le caratteristiche principali una risoluzione fino a 1.440 dpi che offre immagini nitide e chiare anche se osservate da vicino e la velocità (fino a 60,3 m2/h), ottenuta dalla disposizione sfalsata delle quattro innovative teste di stampa, oltre a un processo completamente automatizzato per la produzione a flusso continuo di elevate tirature.

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Servizio lettori n. 2


NEWS

notizie dalle aziende fustellatura

Label Master per packaging ed etichette Sei Laser Converting, nuova società di Sei Laser Group, ha messo a punto una tecnologia destinata a rivoluzionare i settori del packaging e delle etichette. Label Master è una vera e propria unità modulare di finitura digitale altamente performante che può essere configurata come una singola stazione di fustellatura laser o integrata con le unità di finitura e controllo opzionali previste. I manufatti realizzabili sono infiniti non solo per i tipi di materiali processabili come carta, polietilene (PE), polietilene tereftalato (PET), polipropilene (PP), supporti in TNT ecc., ma anche per i tipi di lavorazione che spaziano dalla fustellatura al taglio, passando per la microforatura, l’easy open, l’incisione, la codifica e,

grazie agli strumenti opzionali, anche la stampa o la verniciatura flexo, l’ispezione, il controllo e lo slittering. Tra le caratteristiche tecniche di Label Master spicca la velocità massima di 60 m/min mantenuta costante grazie al traction control system che lavora in sinergia con l’unità di controllo dello scostamento longitudinale del materiale garantendone la perfetta messa a registro.

Label Master permette il caricamento, con estrema facilità, di bobine fino a 60 kg di peso per un’area di stampa massima di 350 mm (larghezza web).

Sei Converting, Tel. 035.5788900 Servizio lettori n. 3

stampanti

Qualità fotografica con la multifunzione Brother

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Grazie ai tre modelli multifunzione di Brother dedicati agli small workgroup, da oggi è possibile stampare, copiare, scansionare e ricevere o inviare fax fino al formato A3. MFC-5890CN, MFC-6490CW e DCP6690CW sono infatti apparecchi all-in-one dalla tecnologia ancora più sofisticata in grado di offrire al business colore, multifunzionalità e formato A3 tutto insieme. Grazie alla dimensione della goccia di inchiostro di 1.5 picolitri e a una risoluzione pari a 6.000 dpi, la qualità di stampa è sempre eccellente. Il display LCD touchscreen permette di gestire le fotografie con un semplice tocco mentre la presenza di PhotoCapture Centre, PictBridge e porta USB consente la stampa diretta delle immagini digitali. Brother, Con i nuovi modelli Brother, si ha a Tel. 02.950019279 disposizione la multifunzione in una sola Servizio lettori n. 4 macchina dalle dimensioni ridotte.

agfa informa

Amigo TS, la lastra senza sviluppo per tutte le aziende

Agfa Graphics continua a perseguire l’obiettivo di rendere facile e senza problemi la fase di preparazione delle lastre per tutte le aziende di stampa. Amigo TS è la nuova lastra senza sviluppo che apre le porte della facilità e dell’affidabilità a tutte le aziende di stampa. Grazie alla sua sensibilità, permette di raggiungere la piena produttività in tutti i motori di scrittura, rendendo accessibile la tecnologia Thermofuse a tutte le aziende del nostro settore. Alta resistenza in stampa (fino a 250.000 copie di tiratura in condizioni ideali di stampa senza cottura), alta resistenza ai chimici di sala stampa, affidabilità in preparazione grazie alla tecnologia Thermofuse che non risente dell’invecchiamento dell’emulsione, sicurezza in trattamento visto che è completamente sganciata dalle variabili di sviluppo. Necessita solamente di una sviluppatrice nella quale, al posto del classico sviluppo, viene messo un liquido di lavaggio a base di acqua e gomma che ha il compito di pulire a fondo le parti non esposte dal raggio laser del CtP. Ciò che il raggio laser ha scritto non può essere in alcun modo modificato dalla successiva fase di lavaggio; questa è la caratteristica fondamentale di Amigo TS, che la rende unica, affidabile e resistente in tutte le condizioni. Con un unico bagno di pulizia è possibile trattare più di 4.000 mq di lastre, caratteristica questa che abbassa molto l’impatto ambientale di questa nuova lastra e riduce il numero di manutenzioni necessarie per tenere in buono stato la sviluppatrice. La pulizia inoltre può essere fatta con sola acqua ed in modo rapido e senza fatica, grazie alla estrema solubilità delle parti rimaste in vasca. L’alta resa del bagno di lavaggio e la facilità di pulizia rendono questa lastra estremamente interessante per tutte le aziende con un consumo di lastre importante, in quanto potranno maggiormente beneficiare del ridotto numero di manutenzioni e della grande affidabilità della tecnologia, che permette la scrittura delle lastre su più turni di lavoro senza doversi preoccupare delle condizioni del chimico di trattamento. Amigo TS può essere cotta in caso le necessità di tiratura vadano oltre le 250.000 copie. Con la cottura, che può essere effettuata in qualsiasi forno standard per la cottura lastre, Amigo TS può raggiungere altissime tirature anche in condizioni aggressive di stampa. Amigo TS è disponibile in tutti gli spessori e formati, fino al VLF. Amigo TS è in fase di introduzione sul mercato italiano e sarà pienamente disponibile da fine Aprile. Per qualsiasi richiesta, potete contattare il vostro riferimento Agfa Graphics in zona, oppure inviare una email al seguente indirizzo: agfagraphics.it@agfa.com

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A MAGGIO UN NUOVO

FOCUS

Dopo I BIG dell’Industria Grafica Italiana con le classifiche per fatturato delle prime 500 aziende grafiche

Il Poligrafico e PRINT Buyer presentano

I

GREEN dell’Industria Grafica

Quando la stampa è vicina all’ambiente La pubblicazione che porta alla ribalta le aziende grafiche che dimostrano attenzione alle tematiche ambientali e i fornitori di tecnologia che propongono sistemi, attrezzature e materiali eco sostenibili.

Se sei un protagonista di questo mondo e vuoi farlo sapere ai tuoi potenziali clienti, il Focus I GREEN dell’Industria Grafica è lo strumento ideale. Verrà distribuito in allegato a:

• PRINT Buyer e raggiungerà le più impor• tutte le aziende grafiche italiane certificate; tanti aziende acquirenti di prodotti stam• le diverse certificazioni ambientali: come pati; ottenerle, quali costi, quali le valenze; • Il Poligrafico e raggiungerà le maggiori • quando per un buyer di stampa è fonda- industrie grafiche italiane. mentale avere un fornitore certificato; • i prodotti più innovativi a disposizione di una azienda grafica attenta all’ambiente;

io az l a sp ai it m no a o. i u n fic rt u ra ra da lig na cu an o fo 1 si m ilp le 10 as N o@ te 29 oi EE ic re 75 vu GR raf ppu 02 Se u I olig o allo s p


Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

uomini&aziende stampa

Litopoliglotta

Restare competitivi con investimenti ad hoc Andrea Radaelli, titolare della Litopoliglotta, insieme ai dipendenti.

Andrea Radaelli, 38 anni, titolare della Litopoliglotta di Milano, ha le idee ben chiare rispetto all’organizzazione del proprio business: “mai fare il passo più lungo della gamba”. Una strategia aziendale che lo ha portato a costruire, e a far crescere passo dopo passo (è proprio il caso di dirlo), una piccola realtà produttiva costituita da 5 dipedenti, caratterizzata da un servizio di prim’ordine che spazia dalla prestampa con CtP Kodak alla stampa e legatoria con piega a punto metallico e cordonatura. Figlio d’arte – il padre Bruno era a sua volta stampatore –, Radaelli inizia a muovere i primi passi nel settore nel 1994 stampando per conoscenti e amici una varietà di prodotti: opuscoli pubblicitari, depliant, biglietti da visita, carta intestata… tutto questo contando su una bicolore 35x50 per poi passare dopo 7 anni a una Heidelberg Speedmaster 35x50 a 4 colori. Con questa seconda macchina Litopoliglotta fa fronte alle numerose commesse che nel frattempo vanno in porto, complice soprattutto un passaparola tra i clienti che negli anni hanno dato fiducia all’azienda. Fino ad arrivare a due anni fa quando Radaelli decide di inserire in azienda una nuova macchina nel formato 50x70. «Era da un po’ di tempo che stavo valutando di investire in una nuova macchina da stampa che mi consentisse di far fronte alle numerose richieste di commesse nel formato 50x70, lavori che ero costretto ad affidare a terzi», spiega Radaelli. Dopo alcune considerazioni sull’offerta presente sul mercato, la scelta cade su una Komori Lithrone S 429H 53x75 a 4 colori con essiccazione. «Ci siamo innamorati subito di questa tecnologia, della sua facilità d’uso e della qualità che riuscivamo a ottenere. Da quando è stata installata abbiamo stampato 8 milioni di copie… forse poche per qualche mega-stampatore ma un grande traguardo per una realtà come noi. Anche la scelta di una configurazione con il forno di essiccazione si è rivelata interessante perché ci consente di assicurare tempi di consegna più rapidi». Tra gli altri plus che Litopoliglotta apprezza, oltre alla velocità dei tempi di preparazione della macchina e alla riduzione degli scarti, anche la possibilità di stampare senza problemi su carte a basso assorbimento, «sempre con un’ottima qualità e vantaggi in fase confezionamento».

IPI 113/10

di VANNA PIZZETTI

L’esperienza di una piccola azienda che con l’installazione di una nuova Komori Lithrone S 429H nel formato 53x75 ha raggiunto un alto livello di competitività.

“Quello che più apprezzo della mia Komori Lithrone S 429 H”: • l’elevata velocità di stampa che arriva fino a 16.000 copie/ora; • l’assistenza del personale Komori, sia durante l’installazione sia in fase di produzione; • la versatilità e la flessibilità nei cambi lavoro; • la facilità d’uso.

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SpazioEtichette Grafiche Valpolicella

Una stampa “doc” di etichette Il colpo d’occhio ti conquista subito, quando entri nella nuova sede di Grafiche Valpolicella a San Pietro in Cariano (Verona), azienda specializzata nella stampa di etichette da vino, ma non solo. Ingresso accogliente con porte che si aprono e luci che si accendono automaticamente al tuo procedere. È un chiaro invito ad accomodarsi in un’accogliente sala dove un vasto campionario di prodotti ti dà il benvenuto.

di MARCO PICASSO

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Se devi attendere, uno schermo a tutta parete ti intrattiene secondo i palinsesti televisivi, ma le etichette da ammirare non lasciano il tempo per altro intrattenimento. Poi ti raggiunge Stefano Zorzi, 39 anni, ideatore di questo apparato di pubbliche relazioni quando ha rinnovato la sede aziendale un paio d’anni fa. Con idee innovative e quasi rivoluzionarie per un tipografo. Ma chiarisce subito che lui, figlio d’arte - il padre Carlo Zorzi ha avviato la tipografia nei primi anni ‘60 - il tipografo proprio non lo voleva fare. L’idea era di fare il cuoco o il muratore. Poi gli studi grafici a Verona lo hanno diplomato litografo stampatore e, volente o nolente, è entrato nell’azienda di famiglia. E subito si è posto in contrasto per le sue idee innovative e contro corrente. Così, dalle partecipazioni e i volantini,


incontri aziende Il mercato sta cambiando in due filoni distinti: da un lato c’è la richiesta di grandi quantitativi di etichette, soprattutto per vino e olio, dall’altro si sente sempre più l’esigenza di etichette di alta qualità ma in tirature non elevate. Sotto, Stefano Zorzi.

Visita a un’azienda specializzata nella stampa di etichette per vini ma non solo. Ora, grazie alla più moderna tecnologia di stampa digitale targata HP Indigo, si aprono nuove opportunità di mercato.

non ha fatto altro che cavalcare l’onda crescente del mercato del vino. «Qui ho visto che si piantavano e si curavano nuovi vigneti e mi son detto che finché si piantano vigne c’è lavoro per chi stampa etichette...». Così, dalle macchine tipografiche, nel 2002, dopo aver acquistato il terreno e costruito il capannone, si passa alla offset a foglio, una Komori Lithrone 40, quattro colori 70x100 oggi ancora in azienda, «che non mi ha mai dato problemi, per cui quando la vorrò cambiare sarà ancora una Komori», dice Zorzi. Cresce l’autoadesivo

Ma il mercato cambia e le etichette carta-colla hanno un calo costante a favore delle autoadesive, più versatili per le finiture, che si possono ottenere in linea sulle rotative a banda stretta. Nel 2005 entra la prima semirotativa serigrafica cui se ne aggiunge presto una seconda, che ha costituito il punto di forza per la crescita aziendale nell’offerta dell’alta qualità. Crescendo la clientela, nasce l’esigenza di una produzione di massa e così si sente la le innovazioni necessità di inserire anche una rotativa flexo, una GIDUE 6 Stefano Zorzi non ha la caratteristica del tipografo “tutto bancone e maccolori, che quest’anno sarà sostituita da una nuova GIDUE china da stampa”: sarà forse per la sua predisposizione giovanile a fare più accessoriata. E con la flessografia si sviluppa anche il set- il cuoco, che predilige nella sua azienda e nella sua offerta al cliente un tore dell’olio. menù ricco e variegato. Le etichette autoadesive, sia pure di qualità e La qualità oggi è digitale

Il mercato cresce ma cambia anche, in due filoni ben distinti: se da un lato c’è la richiesta di grandi quantitativi di etichette, soprattutto per vino e olio, parallelamente si sente sempre più l’esigenza di etichette di alta qualità, ma in tirature non elevate. La stampa serigrafica è ideale per l’elevata qualità, ma è molto lenta e ha costi elevati. Copre quindi soprattutto mercati di nicchia. La soluzione viene quindi dal digitale, ma deve essere un digitale “doc”, come il vino, e quindi la soluzione viene da HP Indigo, che utilizza una stampa di tipo offset. L’avventura

con ricche finiture, le sanno fare in molti, ci dice. Per questa ragione deve studiare soluzioni innovative per conquistare e fidelizzare la clientela. Infatti nella ricca esposizione di bottiglie, vediamo etichette non solo in carta o le no-label-look in PE e PET, ma anche una rara etichetta in metallo con stampa goffrata. La sua prima invenzione è comunque Flokky, un’etichetta vellutata stampata in serigrafia (che promozionalmente utilizza anche per i propri biglietti da visita), ma la vera novità è Stakky, l’etichetta autoadesiva staccabile. Un brevetto giapponese che Stefano Zorzi ha scoperto e gelosamente tenuto riservato per il lancio che vedrà le prime applicazioni esposte al Vinitaly di aprile.

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NEWS

L’avventura nel digitale per Grafiche Valpolicella è cominciata nel 2008 con l’installazione di una HP Indigo ws2000.

nuovi supporti certificati fsc

Presentate da MACtac due carte semigloss, Velvet EF e MacCoat EF, fabbricate con il 60% di fibre riciclate e il 40% di fibre vergini, tutte certificate FSC. Nel rispetto dell’ambiente, il loro processo produttivo richiede il 35% in meno di acqua e il 20% in meno di elettricità e di emissioni di CO2, in osservanza al calcolo delle tracce di carbonio fatto dalla Carbon Neutral Company. Queste carte offrono lo stesso punto di bianco e le stesse proprietà meccaniche delle carte Velvet e MacCoat standard e possono essere stampate con tutte le tecniche. Sono inoltre compatibili con le normative europee 1935/2004 sui prodotti per alimenti e già anticipano la prossima legislazione sui componenti di riciclo e di emissioni di CO2 nel packaging.

notevole punto di bianco

Ensocoat di Stora Enso per etichette e packaging d’alta gamma è oggi prodotto con una nuova ricetta che fornisce migliore punto di bianco, lucentezza, liscio superficiale, oltre a un’esclusiva resa grafica, sia in bianca sia in volta. Oltre al miglioramento qualitativo, Stora Enso sta sviluppando il proprio portafoglio prodotti introducendo Ensocoat 2S in sostituzione dell’Ensogloss.

sensore di colore

Tri-Tronics ha introdotto il sensore SmartEye ColorWise progettato per funzionare sia come strumento di controllo sia come spettrometro, con l’obiettivo di risolvere i problemi di ispezione dei colori per applicazioni su colori difficili. Un monitor a quattro canali fornisce all’utilizzatore una visione continua e con la scelta della velocità di risoluzione la prestazione del sensore è tenuta sotto controllo dall’operatore, permettendo un’ampia gamma di applicazioni.

nuovo processo di stampa per rfid

BlueH Technology, in partnership con Exax, azienda coreana dedicata alla progettazione e alla realizzazione di soluzioni per l’identificazione automatica, ha lanciato sul mercato italiano un innovativo processo di stampa per la realizzazione dei tag Rfid. Punto cardine della nuova tecnologia è una speciale pasta conduttiva che consente la produzione di tag Hf e Uhf attraverso un particolare processo di stampa che risulta più semplice ed economico del tradizionale metodo per incisione chimica. Grazie alle proprietà della nuova pasta conduttiva, è possibile stampare direttamente su carta, tessuto, poliestere e poliammide (ha la peculiarità di resistere a temperature molto elevate).

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LA HP INDIGO WS4500 Acquistata da Grafiche Valpolicella in sostituzione della precedente ws2000, questa macchina da stampa digitale, che fu presentata al Labelexpo del 2006, rappresenta la punta di diamante della serie ws Indigo per la stampa a bobina di etichette, progettata per grandi volumi e una produzione continua con workflow automatizzato e cambio lavori senza interruzione, alla velocità di 16 m/min in quadricromia (superata solo dalla successiva versione ws6000 da 30 m/min). Può stampare supporti autoadesivi e pellicole di spessore da 12 a 350 micron (0,47 - 13,8 mm). Utilizza inchiostri liquidi Electroink e lavora con lineature da 144 fino a 230 lpi. La larghezza della bobina va da 200 a 330 mm. Oltre alla quadricromia, HP Indigo ws4500 può stampare a 6 o a 7 colori (arancio e viola o arancio, viola e verde) e con colori Pantone (IndiChrome). Una prerogativa importante per le etichette e il packaging è la possibilità di stampare anche con inchiostro bianco. Per il workflow, HP Indigo ha un accordo con EskoArtwork, ed è il flusso di lavoro scelto da Grafiche Valpolicella su server di stampa HP SmartStream Labels; lo stesso workflow è usato con il CtP Esko per la stampa flexo.


Stefano Zorzi

NEWS

“Il 2010 dovrà essere l’anno di una svolta non solo nella produzione ma anche nell’innovazione”.

la pulizia dei rulli anilox

Il centro demo Nilpeter di Cincinnati ha installato il nuovo sistema di Flexo Concept per la pulizia dei rulli anilox per l’industria della stampa a banda stretta. È il MicroClean mod. 48, per dimostrare la capacità del sistema di pulire i retini fino a 1400 linee senza danneggiare l’incisione anilox. Questo modello, per applicazioni di etichette autoadesive e flessibili a banda stretta, può contenere rulli fino a 34” di lunghezza e 11” di larghezza. Come tutti i modelli MicroClean può pulire sia sleeve che cilindri e ha destato buona impressione per la capacità di pulire gli anilox da inchiostri UV e a base acqua, così come sui cilindri rivestiti al plasma.

un’alternativa agli adesivi

Tra le soluzioni più innovative di Grafiche Valpolicella, questa speciale etichetta in metallo con stampa goffrata.

del digitale inizia nel 2008 con una HP Indigo ws2000, ma ben presto ci si rende conto che non è sufficiente alla crescente richiesta, per cui in pieno anno di crisi, il 2009, la ws2000 viene sostituita dalla ws4500 molto più performante. Intanto il primo anno era stato utilizzato per fare pratica ed esperienza su una stampa completamente diversa dalla tradizionale e per programmare un futuro che è già ben delineato: una macchina che permetta la stampa mista in linea, digitale, flexo e serigrafica, con i relativi gruppi di finitura. In media stat virtus

Chiediamo quali siano oggi i limiti della stampa digitale per le etichette: «La necessità di avere carta primerizzata, e quindi certificata. Ma si può dare il primer in casa sulla rotativa flexo risparmiando non poco sulle forniture». In secondo luogo, almeno al momento, c’è la necessità di ribobinare per eseguire le lavorazioni successive di verniciatura flexo e i passaggi serigrafici, di lamina a caldo e fustellatura. Per questo Stefano Zorzi sta studiando, in collaborazione con HP Indigo, la soluzione per raggiungere il sogno della linea completa. Se la produzione flexo è quella che copre la maggiore quantità in volume, è ancora quella serigrafica che fa il maggiore fatturato dell’azienda. Il digitale sta nel giusto mezzo: stampa di alta qualità con un buon margine anche se per produzione non elevata. Oggi si lavora su due turni, ma si sente già l’esigenza di inserire una nuova linea digitale per cui Zorzi ci assicura che il futuro è già qui: «In un anno si possono fare tante cose, e quindi il 2010 deve essere l’anno di una svolta ulteriore, non solo nella produzione ma anche nell’innovazione». Un esempio è qui sottomano ed è un brevetto esclusivo di Grafiche Valpolicella, presentato in fiera al Simei ‘09 nel novembre scorso: si chiama Stakki ed è l’etichetta autoadesiva che si stacca. Ideale anche per collezionisti, ma che offre diverse applicazioni tutte da studiare. «L’importante è che chi la vuole deve venire da noi», conclude pragmaticamente Stefano Zorzi. La visita a Grafiche Valpolicella non può concludersi, che si sia clienti, fornitori o giornalisti, senza terminare con un giro alle linee di produzione, in cantina e in taverna. Questa è una delle peculiarità aziendali: qui, oltre a offrire soppressa, formaggi e, naturalmente, del buon vino, si organizzano feste per i dipendenti, 25 in tutto, e le loro famiglie. Dipendenti che hanno anche a disposizione per il relax una palestra a una sauna. Chi ha detto che il lavoro deve essere una sofferenza?

Il gruppo chimico tedesco Wacker ha deciso di estendere la gamma di dispersioni a base di acetato di vinile/etilene (VAE) per adesivi con un nuovo prodotto sviluppato secondo le esigenze dell’industria del packaging. Vinnapas XD 05, il nome del prodotto, è da considerarsi un’alternativa sostenibile agli adesivi esistenti basati su acetato di polivinile. Nella formulazione un prodotto a base VAE rende possibile una riduzione degli additivi. È anche caratterizzato da un’elevata velocità di avviamento e una buona macchinabilità, caratteristiche che rendono Vinnapas XD 05 adatto alla formulazione di adesivi per etichette e imballaggi specialmente per applicazioni in campo alimentare grazie al potenziale di migrazione estremamente ridotto.

multinazionale del packaging

Completando l’acquisizione di Alcan Packaging, Amcor – multinazionale del packaging di origine australiana con attività anche in America, Asia ed Europa – amplia il proprio mercato e la propria posizione di leader nel packaging flessibile e degli astucci pieghevoli nel settore del tabacco. Le prospettive strategiche di Amcor sono rivolte a una crescita nel segmento di loro maggiore interesse. Il prossimo impegno sarà quello di raggiungere la completa integrazione tra le due società.

“best of the best” del 2009

Smyth Companies, produttore di etichette autoadesive premiato “Best of the Best” per il 2009 dal Best Workplace in the Americas’ e da Flint Group al Labelexpo 2009, ha ceduto la maggioranza alla Novacap, società privata di Montreal, in Canada. Smyth è da oltre 100 anni di proprietà della famiglia Hickey, che manterrà comunque ancora il proprio ruolo all’interno dell’azienda.

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L’INCHIOSTRO AL GUINZAGLIO come vuoi, dove vuoi, quando vuoi

P. Guidotti

La riproduzione delle immagini, che devono conservare tutta la brillantezza e la luminosità, dipende in modo determinante dalle caratteristiche specifiche delle macchine da stampa e dalla qualità degli inchiostri. Una risposta al passo con i tempi è fornita dalla duttilità delle soluzioni offerte dalla gamma Colorgraf per macchine offset.

UNIVERSAL, nuova quadricromia di eccellente stampabilità e versatilità applicativa. EXCELSIOR, quadricromia ad alta pigmentazione, che consente l’ampliamento dello spazio colore. EUREKA, quadricromia “vegetale”, basata su matrerie prime rinnovabili. SYNTOLITH, inchiostri essiccativi per la stampa su supporti poco assorbenti.

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opinioni gestione aziendale

Alberto Sironi

Nuove frontiere tecnologiche

IPI 113/10

Le stranezze del nostro settore sono molte. Una è l’atteggiamento nei confronti dell’innovazione tecnologica. Mentre da una parte tutti riconosciamo che è impossibile restare al passo coi tempi, dall’altra se interrogati rispetto alle manifestazioni fieristiche visitate in genere rispondiamo con il luogo comune che “non c’era nulla di nuovo”... Tale bizzarro atteggiamento si spiega con una mentalità che ritiene “nuova” una tecnologia solo quando viene introdotta una macchina che prima non esisteva. Non vengono perciò considerate “nuove” tutte le evoluzioni tecnologiche di soluzioni esistenti, per quanto eclatanti possano risultare. In realtà tale evidente contraddizione nasce da una sorta di pigrizia mentale, in quanto tutti cerchiamo di resistere al cambiamento, a meno che non ci abbagli frastornandoci. Il risultato è quello di un settore generalmente impreparato rispetto ai sistemi che utilizza comunemente e che non approfondisce minimamente gli strumenti operativi con cui lavora. Prendiamo ad esempio l’insieme dei flussi digitali per gestire una commessa, dal suo ingresso sino alla macchina da stampa: dal file che ci invia il Cliente, attraverso applicativi software e workflow digitali, sino a prove e CtP. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, se pensiamo che fino a pochi anni fa utilizzavamo ancora le pellicole. Ora la prestampa, che si trova in una condizione di minimi storici come livello di competenze, gestisce questo processo con applicazioni configurate dai fornitori (anch’essi rigorosamente e solo su impostazioni impartite della casa madre) senza possedere i concetti di base con cui i vari sistemi agiscono ed elaborano, col risultato di non sapere minimamente come comportarsi ad ogni intoppo. Il check di preflight e il trattamento dei file, la gestione colore e dei profili nei vari applicativi e nel flusso di lavoro sono solo alcuni significativi temi oscuri a cui bisognerebbe invece porre rimedio rapidamente, tramite un’adeguata formazione. Certo: la prestampa inserita presso lo stampatore non ha potuto mantenere la cultura storica della fotolito, ma dopo dieci anni ci si poteva attendere un migliore livello. Consideriamo anche la macchina da stampa e i suoi sistemi di controllo: nonostante norme e strumenti di misura, gli operatori che sanno utilizzare e orientarsi tramite riferimenti colorimetrici sono una rarità. Pensare che per una logica di processo dovrebbero tendere ai valori Lab del profilo di destinazione utilizzato per le conversioni, ma la barriera tra prestampa e stampa, ormai abbattuta tecnologicamente, è più che mai in essere e consistente negli stabilimenti! Per fortuna sta arrivando (ci sono le prime installazioni) l’inkjet ad alta velocità, rivoluzione in grado di modificare gli assetti di settore integralmente e dalle fondamenta, per cui rinnoveremo dibattiti tecnici appassionanti su differenze e primati tra tecnologie a goccia o a getto continuo, mentre il nostro mondo subirà una trasformazione epocale e completa... sempre sperando di non restare noi sempre gli stessi.

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L’ARTE DELLA NOBILITAZIONE

PLASTIFICAZIONE, SERIGRAFIA, STAMPA A CALDO

Special Print S.r.l.

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Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

fornitori post-stampa

Hohner

In tre parole: precisione, servizio, flessibilità Alessandro Bergamin (a sinistra), direttore commerciale Baumann Italia, con Winfried Huber, direttore vendite Hohner, e Uwe Buhmann, regional sales manager.

Sarà perché da sempre insegue la precisione – non per niente i primi passi li muove nel mercato degli strumenti per il settore chirurgico –, sarà perché la sede di Tuttlingen in Germania è un modello di efficienza e razionalità, ma una visita alla Hohner può riservare molte sorprese. A cominciare dall’esorbitante quantità di testine di cucitura che ogni anno escono da questo stabilimento: ben 50.000 prodotte in 150 diversi tipi e utilizzate sulle cucitrici a punto metallico dei più noti brand presenti sul mercato (Müller Martini, Osako, Purlux… solo per fare qualche nome). O ad esempio Duplo con la quale Hohner ha siglato un accordo OEM per sviluppare teste di cucitura ad hoc per i suoi sistemi di finishing. Un’azienda di successo, dunque, sempre pronta però a spostare oltre i suoi confini. «Nonostante l’attuale situazione di mercato pensiamo che questo dato possa crescere ulteriormente grazie alla nostra flessibilità e alla presenza in mercati emergenti quali ad esempio la Cina, dove abbiamo una filiale diretta», spiega Winfried Huber, direttore vendite Hohner. Oltre al mercato cinese, Hohner è presente anche in Spagna, Stati Uniti e UK. Accanto alla produzione di teste di cucitura, che rappresenta il core-business dell’azienda, nel 1999 Hohner comincia ad affiancare anche la produzione di sistemi per la cucitura a punto metallico sulla sella introducendo sul mercato le accavallatrici HSB 10.000-S e la HSB 8000, evoluzione della HSB 7.000, lanciata a Drupa 2008. Con quest’ultima, che ha una velocità di 8.000 cicli/ora, la possibilità di gestire un formato di 360x350 mm e un veloce cambio formato senza l’utilizzo di chiavi e attrezzi (tool-less), Hohner si indirizza ad aziende che devono gestire le medio-basse tirature. «Il lancio della HSB 8000 è stato effettuato nel 2008, parallelamente alla presentazione della nostra nuova corporate identity. In quell’occasione abbiamo deciso di puntare maggiormente sulla linea di macchine con l’obiettivo di rispondere

Abbiamo sempre un’alternativa, dicono alla Hohner, la soluzione giusta sia che si tratti di cucitura standard, omega o ribbon wire... anche per formati insoliti o carte di diversa grammatura. Il segreto? Una tecnologia high-tech.

IPI 113/10

di VANNA PIZZETTI

Le accavallatrici Hohner HSB sono le uniche in grado di fare il formato album fino a 34 cm finito.

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Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

fornitori post-stampa

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Nel nostro Paese il marchio Hohner è legato a Baumann Italia L’accordo di distribuzione è stato firmato l’anno scorso in Grafitalia, una collaborazione nata sotto i migliori auspici per entrambe le aziende poiché a distanza di pochi mesi dall’acquisizione di questa rappresentanza, Baumann Italia ha venduto un sistema HBS 8000 alla Agam di Cuneo. «Hohner per noi rappresenta un partner di grande importanza, un marchio di prestigio che aumenta e completa la nostra offerta di prodotti per il finishing di prodotti stampati destinati alle aziende grafiche e alle legatorie», dice Alessandro Bergamin di Baumann Italia. «Il mercato italiano è per noi molto interessante perché è costituito da una miriade di piccole medie aziende, proprio i clienti ai quali noi ci rivolgiamo», hanno commentato i responsabili Hohner. «Perché abbiamo scelto Baumann Italia? Perché condivide il nostro approccio di vendita e ha una grande attitudine al servizio. Oggi le tecnolgie possono essere le migliori, le più affidabili, ma se non si hanno persone competenti, pronte a supportare il cliente in ogni momento, si rischia di perdere quote di mercato. Baumann Italia, pur essendo una giovane realtà, sta dimostrando di avere tutte queste qualità; ha grinta, competenza e versatilità per fornire un supporto veloce e qualificato ad ogni livello».

IPI 113/10

alle esigenze di stampatori e legatorie di medie-piccole dimensioni. Si tratta di un mercato dove i nostri concorrenti sono poco presenti e dove noi abbiamo invece buone possibilità di crescita proprio grazie alla HSB 8000, una soluzione semiautomatica, facile da gestire che può crescere in base alle esigenze del cliente», spiega Winfried Huber. L’altra ammiraglia della linea Hohner, il modello HSB 10.000-S, è invece la versione completamente automatica. Alla base di questo modello c’è la possibilità di eseguire il cambio da un lavoro a un altro fino a un massimo di DIN A3 in pochissimi minuti, oltre a essere predisposta all’integrazione nel flusso di lavoro JDF. Una peculiarità particolarmente apprezzata negli ambienti di stampa e di finishing di oggi dove, parallelamente alla diminuzione delle tirature, si assiste per contro a un aumento della complessità dei lavori. A rendere molto produttiva questa macchina sono l’impostazione di tutti i parametri del lavoro in maniera automatica, ivi compreso il posizionamento delle teste di cucitura. Per facilitare ulteriormente l’interazione con l’operatore, la HSB 10.000-S è dotata di pannello di controllo a sfioramento estremamente intuitivo che permette di gestire l’avvio e la tiratura in maniera semplice. In aiuto all’operatore, nel caso si presentino dei problemi, c’è un’interfaccia modem che permette di avere una diagnosi in remoto. Il sistema di alimentazione può essere configurato sia con mettifogli verticali che orizzontali mantenendo in entrambi i casi un’altezza ergonomica. I primi permettono un ingresso e una facile gestione del foglio, oltre alla possibilità di gestire volumi di carica più elevati; i secondi più adatti a segnature di bassa fogliazione in combinazione a leggere grammature. Il continuo monitoraggio sulla macchina fa sì che ogni stazione di alimentazione lavori in forma corretta; ogni feeder è equipaggiato con un display che permette di impostare singolarmente tutte le operazioni di apertura delle segnature e aspirazione, anche quando la macchina è in produzione. Le informazioni relative alle segnature possono essere memorizzate in maniera individuale e richiamate in qualsiasi momento. La regolazione delle pinze avviene automaticamente e a seconda se si lavorano segnature con unghia anteriore o posteriore; lo stesso dicasi per i parametri di aspirazione. «La nostra forza risiede anche nel fatto che possiamo proporre al cliente soluzioni personalizzate, in funzione ad esempio dei supporti utilizzati o del tipo di macchina da stampa che viene impiegata», spiega Uwe Buhmann, regional sales manager Hohner.


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NEWS

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Shiro Alga Carta è la carta di Favini utilizzata per il catalogo della mostra “Mediterraneo” JUNK Collection di Marillina Fortuna tenutasi lo scorso novembre a Milano. L’artista lavora con i rifiuti portati a riva dal mare creando opere che ridanno vita a tali oggetti abbandonati e destinati normalmente a una discarica. Una scelta, quella di recuperare e infondere nuova vita a oggetti che hanno perso il loro valore, che ben si sposa con la filosofia di Favini. «Da rifiuti a opere d’arte, come avviene con Shiro Alga Carta, un prodotto cui teniamo molto e che è il risultato del riciclo delle alghe della Laguna di Venezia», ha commentato Andrea Nappa, ad di Favini. «Il connubio tra la nostra carta e le opere di Marillina Fortuna ci sembrava perfetto, per questo abbiamo deciso di fornire noi la carta per il catalogo della mostra». www.favini.com

Carta

&Supporti

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Mostre

Shiro Alga per il catalogo di Mediterraneo JUNK Collection

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naturali

Burgo rinnova la gamma Repro

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Per Fedrigoni il 2010 è partito all’insegna del verde. La cartiera, che da anni cura il processo di ampliamento della gamma di carte certificate FSC Chain of Custody, è giunta infatti a raggiungere una quota dell’85%. Ma a ulteriore complemento dell’impegno dell’azienda nella tutela dell’ambiente, a partire da ottobre 2009 anche il restante 15% della gamma è stato riconosciuto aderente ai principi del Controlled Wood (legno controllato): significa che anche per i prodotti non a marchio CoC-FSC non sono impiegate cellulose derivanti da legno che proviene da tagli illegali. www.fedrigoni.com

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CERtificazioni

Per Fedrigoni un 2010 all’insegna del verde

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Novità in casa Burgo che presenta la gamma Repro completamente rinnovata. Si tratta di una linea di carte naturali per fotocopiatrici, stampanti, macchine multifunzione, per utilizzo in ufficio o a casa. Le novità sono molte, un vero e proprio arcobaleno di colori, come suggerisce il visual della nuova campagna di lancio, e riguardano qualità, attenzione all’ambiente, gamma e grafica. La famiglia delle carte per ufficio si riposiziona con 6 prodotti (Repro Blu, Verde, Rossa, Fucsia, Repro Inkjet, Laser) per rispondere a ogni esigenza di stampa, disponibili in formato A3 e A4. www.burgo com


Daniel Pennac

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NEWS

“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”.

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Spessorate

Debutta Hello Fat Matt di Polyedra

calendari

Arctic Paper per Arti Grafiche Castello

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Polyedra ha presentato Hello Fat Matt, la nuova linea di carte spessorate. Hello, marchio leader in Europa tra le carte patinate senza legno da ben 11 anni, è anche il brand di maggior successo del Gruppo PaperlinX. La ragione sta nella continua ricerca di miglioramento della qualità del prodotto, una filosofia dalla quale è scaturita la nuova Hello Fat Matt. La parola “Fat” descrive la caratteristica intrinseca di questa carta: il suo essere “gonfiata” di aria, che la rende più spessa ma non più pesante. Maggiore spessore significa ottenere uguale risultato in termini di volume diminuendo la grammatura, senza penalizzare l’opacità. Hello comprende Hello Gloss, Hello Silk+, Hello Matt e da oggi anche Hello Fat Matt, disponibile nelle versioni 1.1 e 1.3, quest’ultima prodotta nelle finiture Natural (bianca) e Ivory (crema). www.polyedra.com

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Le pregiate carte di Arctic Paper sono state scelte come supporto alle fantastiche immagini che solo la natura può regalarci. Si tratta del calendario realizzato da Arti Grafiche Castello che, grazie alla sua decennale esperienza, è riuscita a dar forma a un’opera unica. L’idea di fondo del nuovo calendario è quella di comunicare l’ottenimento della certificazione FSC come traguardo di un percorso aziendale basato su temi quali la riscoperta del valore di un agire, anche economico, in termini “naturali”, la semplicità, l’equilibrio tra uso delle risorse e vantaggi reali. www.arcticpaper.com

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Sponsorizzazioni

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Arjowiggins per “One Young World”

Conqueror, il brand di punta dell’offerta Arjowiggins Creative Papers, era sponsor di One Young World, il summit mondiale per giovani leader di età inferiore ai 25 anni provenienti da 192 Paesi. Per l’occasione Conqueror ha lanciato il “Blank Sheet Project”, l’iniziativa volta a fornire una piattaforma comune per permettere ai delegati di esprimere le proprie opinioni e avanzare proposte per la risoluzione di problemi di interesse globale. Durante la “tre giorni” era esposto un grande foglio di carta Conqueror 2x30 m su cui si poteva scrivere. Un’iniziativa che ha stimolato la riflessione, invitando i delegati a esprimere pubblicamente sul grande “blank sheet” il proprio punto di vista. 59 www.arjowiggins.com


Formazione

Crisi delle vendite e controllo della gestione aziendale

Il tradizionale appuntamento con il consulente commerciale ed esperto di formazione che analizza di volta in volta varie tematiche aziendali relative a marketing, oganizzazione e management.

In un mercato in continua trasformazione cambia anche il ruolo e il profilo professionale dei venditori. Ecco perché è importante tenere sotto controllo anche i costi commerciali. Una trentina di anni or sono fu pubblicata con successo, da Franco Angeli e Buffetti Editore, una serie di libri sul controllo dei costi e sulla gestione dell’organizzazione commerciale, scritti da Giuseppe Lo Martire e da lui presentati, assieme a chi scrive, durante numerosi convegni riguardanti tematiche organizzative, criteri di efficienza e produttività. È trascorso molto tempo da quell’epoca di grande sviluppo per l’economia nazionale, ma molte delle osservazioni dello studioso sono rimaste “lettera morta” per diverse aziende del nostro settore e per quegli imprenditori che considerano ancora l’area commerciale quasi come se fosse appartenente a un altro mondo, dove regna l’anarchia. Solo negli ultimi tempi le aziende grafiche hanno cominciato a investire risorse con metodo in quest’area, in sistemi informativi, in web, in telemarketing, in eventi, nonché inserendo figure preparate o dopo una formazione specialistica di personale neoassunto, meglio se proveniente da una scuola grafica. Ma oggi il profilo professionale di molti venditori pare inadeguato ai tempi di grandi trasformazioni che stiamo attraversando, il loro ruolo sul mercato e sul cliente è spesso attendista, talvolta pecca di superficialità e di una visione personalistica del rapporto interpersonale, mitizzato oltre misura al cospetto

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di CLAUDIO DELLA ROSSA


formazione gestione aziendale

“Scoprire un problema è più importante che trovare una soluzione: la domanda è più ricca della risposta”.

Walter Ratherman

dell’azienda mandante. Se poi si cerca razionalmente di determinare e valutare il rapporto costi-benefici del lavoro di vendita, per gli imprenditori il bilancio non è sempre così positivo: molti di loro sono stati costretti, negli ultimi anni, a vedersi falcidiati i margini delle commesse, portare a perdita fallimenti e concordati, sostenere costi impropri di pagamenti lunghi, darsi carico di ripetuti insoluti, dover digerire contestazioni pretestuose, difficoltà ben poco attenuate dalle figure presenti sul territorio. In sintesi la funzione commerciale non può ai nostri giorni essere vista come “paradiso terrestre” fatto di opportunità, clientela consolidata, fatturati in crescita, bei clienti, fedeltà e facili successi; ma anche nel rovescio della medaglia, nei suoi costi, nella diffusa banalizzazione dei prezzi, nelle ingenti risorse richieste dalla gestione di commesse striminzite, nell’inaffidabilità del proprio personale di vendita (richiesto dalla concorrenza), nei dispendiosi campionari e materiali promozionali, nella caduta del valore delle commesse e delle tempistiche antieconomiche richieste. Quindi per l’imprenditore del settore grafico non basta tenere sotto controllo i propri costi industriali (materie prime, lavorazioni esterne, energia, ammortamenti, leasing), ma, oltre agli altri oneri di gestione, anche i costi commerciali, ricercando criteri che non portino la propria azienda “fuori mercato” o priva di redditività. Il conto economico previsionale

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Il primo tassello per una corretta gestione commerciale è rappresentato dal peso che assumono, nel conto economico aziendale, i costi del personale di vendita impegnato: siano fissi o variabili conta poco, per la nostra analisi. L’importante è ricordare che nell’attività di vendita ricopre un ruolo significativo il raggiungimento di un obiettivo (di fatturato, di numero clienti, di copertura territoriale, di specializzazione), parametro essenziale di motivazione sia per gli agenti mono o plurimandatari (più si vende, più si guadagna) che per il personale dipendente (gratificazioni di carriera, di risultato, di status). Va ricordato che negli ultimi anni gli investimenti in comunicazione e marketing sono stati notevoli e le

aziende grafiche hanno sostenuto investimenti crescenti in informatica, per la gestione dei file, per il personale e il software della preventivazione (anche questi sono costi commerciali). Inoltre le imprese sono state costrette a operare su un’alta variabilità di lavori, su realizzazioni complicate e su commesse di valore calante, con frequenti interventi dei “tecnici” in affiancamento alla rete. In sintesi i conti economici delle aziende grafiche hanno dovuto sostenere costi commerciali di gran lunga superiori al 10% del fatturato, traguardo limite per una tipografia tradizionale. Di conseguenza, in fase di impostazione del budget, per un nuovo anno, i manager debbono prevedere e considerare parametri di costo ben calibrati (CF = Costi Fissi, CV = Costi Variabili): CF - costo della struttura commerciale di sede (segreteria e Direzione); CF - costo della preventivazione; CF+V - costo del personale di vendita dipendente; CF+V - costo degli automezzi aziendali; CV - provvigioni da corrispondere agli agenti; CV - provvigioni da riconoscere ad agenzie sui lavori da loro commissionati e seguiti; CV - costo dei materiali promozionali (calendari, libri, monografie istituzionali...); CV - sponsorizzazioni di manifestazioni ed eventi; CV - partecipazioni fieristiche; CV - non conformità dei prodotti/servizi imputabili alla funzione commerciale (errori nell’acquisizione di una commessa, comunicazioni errate, tempistiche non concordate con la struttura produttiva, emergenze); CV - costi delle perdite su crediti, imputabili alla funzione commerciale, Una lista piuttosto lunga, abbastanza distribuita fra costi fissi (il personale), i costi variabili (le provvigioni) e i costi discrezionali (promozioni e fiere): cifre difficili da pianificare nel conto economico ma, se considerate nel medio termine di due e tre anni, abbastanza pianificabili. L’applicazione nel settore grafico di un controllo della gestione significa, basandosi sul conto economico, realizzare una sistematica valutazione degli scosta-

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DOMANDE DOMANDEEESPUNTI SPUNTIDI DIRIFLESSIONE RIFLESSIONE

1

La funzione commerciale è piuttosto restia a raccogliere, formalizzare e trasmettere in sede le informazioni sulla propria clientela: con i crescenti costi di marketing e a supporto dell’attività di vendita, quali sono le iniziative che possono essere adottate per favorire la costruzione in azienda di una banca dati di opportunità?

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Gli strumenti di pianificazione e controllo hanno trovato nell’informatica mezzi formidabili, sia nell’elaborazione delle proposte, sia nella consuntivazione: quali sono i vincoli psicologici che impediscono a molti venditori di padroneggiare con competenza i nuovi mezzi tecnologici?

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La formazione del personale di vendita sull’organizzazione e gestione del tempo e del territorio trova limitate adesioni da parte delle imprese, più attente ad accrescere le capacità relazionali e la psicologia del rapporto venditore-cliente: a Suo avviso, le strutture di vendita sono oggi coordinate con metodi razionali e stimolate ad accrescere la propria efficienza, anche alla luce dei costi che le aziende sostengono nel loro ambito? Quali benefici individuate nel breve termine nella messa a punto di standard aziendali e personali per l’organizzazione commerciale della Sua azienda?

menti (in piùeoConvegno all’Assemblea in meno) di delle finecifre 2009,consuntivate, riferisce alcu-a ni dati della sintetici: a fronteladicadenza un calopuò dei essere consumi nei fronte previsione: trimeprimi anche 9 mesisedel 2009 dell’8,3%, la previsione per il strale, nelle realtà ben organizzate la chiusura etichette autoadesive è per una stabilizzazione èsettore realizzata mensilmente. nelsi2010 e una modesta ripresa nel 2011. Il tasso meSe rispettano i parametri pianificati nell’anno di buddio delèquinquennio 2008/2013 è stimato get, di la crescita Direzione più disponibile ad accettare comtra lo 0,5 e l’1%. Veramente modesto paragonato messe meno remunerative (grandi lavori,seriviste perioagli andamenti cui si eraeabituati. diche, clienti potenziali di riferimento), mentre se gli Questo significa per le aziende adeguare la propria scostamenti in negativo sono elevati è indispensabile produzione e la propria organizzazione alle nuove esiun drastico taglio delle “spese discrezionali”, una ridugenze che emergono dall’analisi degli scenari sui vari zione dei costi complessivi della struttura e una verifica compartidell’impegno produttivi. Ad esempio la crescita deli memsettocostante profuso da parte di tutti re manifatturiero per ilcommerciali prossimo biennio è stimata in bri dell’organizzazione, compresi. un +1,6%, dove i comparti attiviuno saranno quelli del Il conto economico diventapiù quindi strumento inlargo consumo, della farmaceutica e industria alimendispensabile per poter pilotare le decisioni aziendali tare. significa per le aziende adeguare e, perRidim la sua Questo componente commerciale, un indicatore la propria produzione e la propria organizzazione della “salute” delle politiche intraprese. Tuttavia, alle per nuove esigenze che emergono dall’analisi degli scenaun’azienda grafica sostenere costi commerciali alti ri suisignifica vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita non realizzare una cattiva gestione, ma alte del manifatturiero per ilinvestimenti prossimo biennio cifresettore sottintendono impegnativi sul mer-è stimata in valore un +1,6%, dove un i comparti piùdiattivi sacato e nel del Brand, alto livello servizio ranno quelli edel consumo, della farmaceutica alla clientela unalargo presenza qualificata, sul territorio oe industria alimentare. Ridim Questo significa per le sul segmento di mercato individuato. aziende adeguare la propria produzione e la propria Bassi costi commerciali rappresentano aziende strutorganizzazione alle nel nuove esigenze che emergono turate per operare business-to-business, quasi dall’analisi degli scenari sui lavari comparti produttivi. come “contoterzisti”, dove struttura industriale la Ad del settore manifatturiero persuil fa daesempio padronelaecrescita la gestione dei lavori è concentrata prossimo biennio in un +1,6%, dove i comgrandi clienti e su èunstimata mercato consolidato di clienteparti più attivi saranno quelli del largo consumo, la tradizionale, dove il fattore prezzo ricopre un della peso farmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo preponderante. significa le aziende adeguare propria produzioPertantoper l’eccellenza si misura dallarisultato, dai ricavi! ne e la propria organizzazione alle nuove esigenze piache E senza un controllo sistematico dei parametri emergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti nificati all’origine, non c’è la possibilità di governare produttivi. Addecidere esempioalaragion crescita del settore manifatl’impresa e di veduta. turiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i comparti più attivi quelli del largo L’attività di vendita e i saranno suoi standard consumo, della farmaceutica e industria Nel nostro settore ci si interroga spesso suglialimentare. “standard” Ridim Questosuisignifica per lediaziende adeguare la del venditore, suoi parametri produttività, sull’inpropria produzione e la propria organizzazione alle cidenza dei suoi costi sul fatturato procurato, sulla nunuove esigenze che emergono dall’analisi merosità e frequenza delle visite, sui reportdegli che scenasi preri sui vari comparti produttivi. Ad esempio la crescita sentano alla Direzione, sul numero di clienti gestiti e sui del settorerichiesti manifatturiero il prossimo biennio preventivi all’ufficioperpreposto. Spesso però ciè stimata in un +1,6%, dove i comparti piùunattivi sasi dimentica di un fattore chiave, quasi fosse “lampo ranno quelli del largo consumo, della farmaceutica accecante di ovvietà”: senza il venditore e il suo lavoroe industria alimentare. RidimnéQuesto per le non ci sarebbe né fatturato, profittosignifica per le imprese, aziende adeguare la propria produzione e la propria né tanto meno la soddisfazione del cliente. organizzazione alle commerciale nuove esigenze che emergono Quindi la funzione dev’essere considedall’analisi degli scenari sui vari comparti produttivi. rata e misurata sul versante dei costi (l’azienda grafica Ad crescita del settore manifatturiero è unesempio soggettolaeconomico), ma anche traguardataper pri-il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i commariamente in un’ottica dei ricavi e del patrimonio di parti più attivi saranno quelli del largo consumo, della clientela che è stata in grado di conquistare e mantefarmaceutica e industria alimentare. Ridim Questo nere negli anni; in sintesi come la struttura più vicina significa per le aziende adeguare la propria produzioal business, più di tutte le altre funzioni aziendali. ne e la propria organizzazione alle nuove esigenze che Il controllo di gestione deve partire da questa premesemergono dall’analisi degli scenari sui vari comparti sa, perché altrimenti andrebbe a confermare un noto produttivi. Ad esempio la crescita del settore manifataforisma e paradosso di T. Johnson e R. Kaplan: La turiero per il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, contabilità analitica è il nemico numero uno della produtdove i comparti più attivi saranno quelli del largo tività del venditore. consumo, della farmaceutica e industria alimentare. Il percorso applicativo di un sistema di controllo della

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Ridim significa perle seguenti le aziende adeguare la gestioneQuesto commerciale segue tappe, ovvie ma propria produzione e la propria organizzazione consequenziali sul risultato finale: fatturato e profitti.alle esigenze che emergono dall’analisi sce-nuove Più visite alla clientela vengono realizzate,degli maggiori nari sui varidicomparti la creprobabilità vendita siproduttivi. presentanoAd e siesempio manifestano. scita del settore manifatturiero per il prossimo bien- Se durante le visite è possibile incontrare il referente nio è stimatadell’acquisto in un +1,6%,(iniziatore, dove i comparti più attivio responsabile influenzatore saranno quelli largo consumo, della farmaceutica decisore), è piùdel probabile che l’incontro si concretizezi in industria alimentare. Ridim Questo significa per le un contatto professionale. aziende adeguare e la propria - Maggiori contattilaepropria colloquiproduzione di vendita possono georganizzazione nuove esigenze chedaemergono nerare richiestealle di preventivi e offerte parte del dall’analisi degli scenari sui vari comparti produtticliente potenziale. vi. la crescita settoreproposti manifatturiero - SuAd unaesempio grande quantità di del preventivi a molper il prossimo biennio è stimata in un dove ti clienti, nuovi e consolidati, è possibile+1,6%, concretizzai comparti più attivi saranno quelli del largo consure in proporzione ordini e commesse. della farmaceutica e industria alimentare. Ridim -mo, Il rapporto tra gli importi preventivati e il portafoQuesto significa per nonché le aziende adeguarefralailpropria glio ordini acquisiti, il rapporto numeproduzione e lasulpropria organizzazione nuove ro degli ordini numero dei preventivi,alle sono due esigenze che emergono dall’analisi degli sui indicatori di produttività delle vendite, chescenari segnalano vari comparti produttivi. sul Admercato esempio crescita la capacità di penetrazione dellavenditore settore della manifatturiero per il prossimo biennio è edel l’efficacia politica commerciale. stimata in un +1,6%, dove i comparti attivi - Più ordini acquisiti nell’anno da partepiù della retesadi ranno quelli consumo, dellaminore farmaceutica vendita su undel granlargo numero di clienti, è il rieschio industria alimentare. Queso significa per le di perdita di quoteRidim di mercato e di fatturati. aziende adeguare la propria produzione e la propria - Un numero elevato di nuovi clienti è sintomo delorganizzazione alle nuove esigenze che eemergono la capacità attrattiva dell’azienda grafica del buon dall’analisi degli sui vari comparti produttilavoro svolto da scenari parte della funzione commerciale, vi. Ad esempio la crescita settore manifatturiero nonché della efficacia deglidelstrumenti di marketing perquali il prossimo biennio è stimata in un +1,6%, dove i sui si è investito. comparti più attivi quelli delèlargo consumo, - Un esiguo numerosaranno di clienti persi testimonianza ticaqualità e industria alimentare. Ad esempio credi del servizio reso Ridim e di presenza delle la figure scita del settore manifatturiero permercato. il prossimo biencommerciali presso il cliente e sul nio è stimata un +1,6%, dove ei comparti attivi Ogni aziendaingrafica possiede aggiorna più i propri saranno quelli del largo consumo, della farmaceutica “standard” in base alla tipologia di clientela servita, e industria alimentare. Ridim significa le alle tecnologie di stampa di cuiQuesto dispone, al suoper radi-

aziende adeguare la propria produzione e laprodotti, propria camento sul territorio, allo sviluppo dei vari organizzazione alle nuove esigenze che emergono alla sua dimensione: ma anche i venditori più qualidall’analisi degli scenari sui vari comparti produttificati sono “sensibili” a questi parametri. I professiovi. Ad la crescita delspesso settoresotto manifatturiero nisti piùesempio qualificati tengono controllo, per il aprossimo biennioaltri è stimata un +1,6%, dove i oltre quelli elencati, fattori,in come il preventivo comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, medio, l’ordine medio acquisito, il portafoglio orditicadae industria Adclienti/numero esempio la creni evadere, ilalimentare. rapporto Ridim “numero scita del per ilerogate/numero prossimo bienvisite” e ilsettore costo manifatturiero visita (provvigioni nio è stimata in un +1,6%, dove i comparti visite). Un numero piuttosto elevato di datipiù che,attivi con saranno quelli deltecnologie largo consumo, della farmaceutica lo sviluppo delle oggi disponibili, è un po’ e industriada alimentare. significa per lee complesso mettere aRidim regime,Questo ma molto comodo aziende la propria produzione e laapropria facile da adeguare implementare, abituati come siamo usare il organizzazione alledella nuove esigenze emergono computer di bordo nostra auto e che i programmi di dall’analisiedegli scenari sui vari comparti produttinavigatori palmari. vi.con Ad ilesempio la crescita delsisettore manifatturiero E motto “solo ciò che può misurare si può per il prossimo è stimata in le unriflessioni +1,6%, dove migliorare”, daglibiennio standard nascono pro-i comparti più attivi saranno quelli del largo consumo, fonde di imprenditori e manager: tica e industria alimentare. Ridim Ad esempio la creTagliare costi o investire in opportunità? scita del settore manifatturiero per il prossimo bienPremiare o sanzionare? nio è stimatao in un +1,6%, dove i comparti più attivi Diversificare concentrarsi? saranno quelli deldilargo consumo, della farmaceutica Adottare politiche margini o di volumi? e industria alimentare. Ridim Dall’analisi dei dati e dalle conseguenti riflessioni naQuestolesignifica le aziende adeguare la propria scono risposte eper i nuovi progetti di sviluppo azienproduzione e la propria organizzazione alle nuove dale, con il motto di un imprenditore secondo cui il esigenze cheper emergono sui miglior modo avere unadall’analisi buona idea degli è averescenari tante idee. variControllo compartidella produttivi. Adcommerciale esempio la crescita del Il gestione partendo sett Ridim Questo significa per le aziende dalla fotografia di una situazione (positivaadeguare oppure la propria produzione e la propria organizzazione alle critica) orienta chi dirige a sviluppare una rigorosa nuove esigenze emergono dall’analisi degli scenavalutazione deiche trend (degli ultimi 2-3 anni) e alle ri sui vari comparti esempio la crescita conseguenti azioniproduttivi. correttive:Adquesto è oggi uno del mestieri settore manifatturiero il prossimo dei più importanti,pere difficili, che biennio chi dirigeè stimata in un +1,6%, dove ai comparti saranun’azienda grafica si trova svolgere inpiù unattivi periodo di no quelli edel largo consumo, tica e i tensione competitività esasperata.

Punti di sintesi: •Visitare più spesso i clienti aumenta le probabilità di vendita. •Contatti maggiori possono generare richieste di preventivi e offerte. •Maggiori sono i preventivi proposti e più è possibe concretizzare in proporzione ordini e commesse. •Gestire le scorte con una logica quasi da supermercato. •Disporre di un sito di e-commerce.

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Colophon Il Poligrafico Italiano n.113

uscita 19 marzo 2010

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Hanno collaborato a questo numero Davide Biancorosso, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Marco Picasso, Alberto Sironi Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291028 fax 0275291032 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Carta Copertina

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