il poligrafico 117/2010
O N A I L A T I
N. 117/2010 Agosto- Settembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90
il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale
L’internazionalizzazione facilita la crescita INCONTRO CON GIUSEPPE MEANA DI PUSTERLA 1880 - A PAG. 28
Produrre e distribuire contenuti digitali
DAL CONVEGNO SULL’EDITORIA ELETTRONICA “OLTRE LA CARTA” - A PAG. 36
La flessografia è verde?
ANCHE QUESTA TECNICA VA VERSO UNA STAMPA SOSTENIBILE - A PAG. 50
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Sommario In primo piano Assemblea annuale di Federgrafica . . 8 Con Ages e Graficat nasce il polo torinese della stampa . . . . . . . . . . . . 9 Hans-Bernhard Bolza-Schünemann . . 10 Si salva Le Monde Imprimerie . . . . . 10 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13-18 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . 14-21-22 Istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Giuseppe Meana (Pusterla 1880) . . 28
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TECNOLOGIE Cerutti svela “Aurora” . . . . . . . . . . 34 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 57 News Carte&Supporti . . . . . . . . . . . 66 EVENTI Convegno “Oltre la carta” . . . . . . . . “Oltre la carta”: il mercato degli e-reader . . . . . . . . . “Oltre la carta”: da prodotto cartaceo a magazine su iPad . . . . . . “Oltre la carta”: iPad, un vero e proprio “social device” . . . . . . . . . Il futuro del libro: sarà stampato o elettronico? . . . . . . . . . . . . . . . . .
36 38 41 45 47
spazio ecologia La flessografia è verde? . . . . . . . . . 50 News dalle aziende . . . . . . . . . . . . 52
“Produrre e distribuire contenuti digitali” il tema di un convegno sull’editoria elettronica tenutosi a Milano
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Con la Cerutti “Aurora” comincia una nuova era nella rotocalco per edizioni
formazionE Gestione aziendale: brand design e marketing emozionale . . . . . . . . . 60 uominI&azienDe Grafiche New Print . . . . . . . . . . . . . 19 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 I protagonisti della stampa italiana Alberto Gajani . . . . . . . . . . . . . . . . 70
copertina La copertina di questo numero è stata plastificata da Litover con un film oxo-biodegradabile opaco. Per la spiegazione del processo v. pag. 46.
PENSIERI D’AUTORE Alberto Sironi La prestampa, elemento chiave per competere . . . . . . . . . . . . . . . . 69
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
speciale e-book Un evento organizzato da InSide lo scorso giugno a Milano dal titolo “Oltre la carta, produrre e distribuire contenuti digitali” ci ha offerto lo spunto per tornare a parlare dei tanto discussi e-book, illustrando l’offerta attualmente disponibile sul mercato e affrontando il tema dei digital magazine. Conclude lo speciale un articolo relativo a una tavola rotonda tenutasi al Centro Studi Grafici, sempre sul tema degli e-book. A pag. 36
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“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Giuseppe Meana di Pusterla 1880
i protagonisti della stampa italiana Con questo numero inauguriamo una nuova rubrica che ospiterà nei prossimi mesi una serie di interviste dedicate ai grandi della stampa. La prima è ad Alberto Gajani, figlio d’arte, che ha iniziato a respirare profumo di stampa nella tipografia del padre Edoardo a Milano. A pag. 70
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cerutti svela “aurora” Presentata in anteprima mondiale la nuova generazione di rotative rotocalco per edizioni battezzata Aurora. Più economica rispetto a una rotocalco “tradizionale” e ad una offset a bobina di grande formato. A pag. 34
“Spazio Ecologia”: anche la flessografia si propone come tecnica di stampa sostenibile
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A 84 anni si è spento Hans-Bernhard Bolza-Schünemann, tra i più importanti progettisti di macchine da stampa
I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Alberto Sironi
l’industria grafica, un futuro da reinventare L’incontro del mese è con Giuseppe Meana, presidente e ad di Pusterla 1880, una delle principali cartotecniche italiane che ha fatto dell’espansione all’estero e del packaging di lusso una filosofia aziendale. A pag. 28 “spazio ecologia” La flessografia è una tecnologia “verde”? È il tema trattato in questa puntata, sulla scia di un convegno organizzato da Domino Communication, in cui è stato preso in esame il ruolo attuale della flessografia per una stampa sostenibile, soprattutto per etichette e packaging. A pag. 50 Formazione In questo spazio dedicato alle tematiche aziendali, Claudio Della Rossa ci offre interessanti spunti di riflessione sul valore della comunicazione, il brand design e il marketing emozionale. A pag. 60
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria 2C Samor 40 Abril 34 Accademia del Poligrafico 14,62 Acimga 8,21 Adobe 42,45 Ages Arti Grafiche 9 Agfa 52 AIAP 66 AIE 47,48 AltaEco 52 Altralogica 37,41 10 Alvarez Santoz Amazon 38 Andersson Jens 14 Angeli Stefano 47 24 Antonini Mauro Antoniotti Roberto 13 Apple 38,42,45 Archem 2 3,13,14,67 Arctic Paper Arjowiggins 67 Arti Grafiche Gajani 71 Arvato Print 10 ASIG 14,16 Ass. Poligrafici Modenesi 16 Assgraf 23 Assocarta 8 Assografici 21,30,71 Atem 9 ATIF 51,54 Autosprint 36 14 Axel Springer B+B 56 Barnes&Noble 38 18 Baumann Italia BeeGraphic 51 Beil Registersysteme 18 10 Bellelli Claudio Bergé Pierre 10
6
Bertelsmann Arvato 10 18 Berth Maschinenbau Bertone gruppo 52 8 Bianchet Giuliano 53 Bianchi Mirko Biancorosso Davide 47 8 Boccia Vincenzo 47 Bollati Boringhieri Bolza-Schünemann Albrecht 10 Bolza-Schünemann Hans-Bernhard 10 Borders 38 Bressan Industrie Grafiche 9 Brunazzi & Associati 67 47 Bruno Mondadori Burgo Distribuzione 66 Burgo Group 67 Camporese ins. 8,30 Capodieci Piero Cartaria Monzese 13 Casonato Flaviano 19 Castelli Bolis Poligrafiche 54 Cataluccio Francesco 47 9 Catasso Maurizio Cazelles 30 Centro Studi Grafici 18,47 Cerrina Feroni Marco 8 34 Cerutti Giancarlo Cerutti gruppo 34 Ciemme 48 Ciscra 9 Coffrets 30 Colorgraf 20 Comieco 21,50,53 Computer VAR Nord Est 59 Confindustria 8,50 Coptip 10 21 Corbella Guido Cosani Mauro 10 Covini Claudio 21
8 Culicchi Paolo D’Agostino Giacomo 16 54 D’Andrea Stefano 30 Dacica Teca 54 Data Mill De Benedetti Carlo 10 37 De Venezia Andrea 37,38 Dini Antonio Domino Communication 51 Dradi Massimo 48 Duplo ins. DuPont 22,52 58 Durst Phototechnik Eataly 65 Eco-Way 52 Edigit 7,18,21 10 El Pais Elcograf 54 ENIPG 18,21 Epson 53 Errediesse Grafica 9 EskoArtwork 51,57 EuPIA 16 Eurogravure 10 Europa Tipografia 26 F.lli Pozzoni 54 65 Farinetti Oscar Favini 66 Federgrafica 8,30 Fedrigoni 66 Feltrinelli 47 Ferag 65 36 Ferrario Marco Fespa 2010 22 FIEG 14,16 45 Financial Times Fontana Gianni 48 Founder 51 Franceschilli Guido 37,42 8 Franchini Alessandro
Franco Angeli Editore 47 47 Furlan Sandra G. Canale & C. 54 Gajani Alberto 70 70 Gajani Edoardo GIFASP 30 37,42 Gilioli Vainer 16 Gorbievscaia Victoria GPN 75 Grafica Metelliana 54 Graficat 9 54 Grafiche Tintoretto Granieri Giuseppe 36 Guers Jacques 18 8 Guidotti Andrea Guidotti Centro Stampa 8 Guidotti Paolo 8 Heidelberg 9,24 Heliograph Holding 72 HP 58 I.B.E. 9 14 IFRA Expo IFRA Italia 14 Il Sole 24 Ore 47 57 Ink Maloberti InSide 21,36 Intesa San Paolo 8 Ist. Aldini Valeriani 18 16 Ist. Enriques Ist. Italiano Imballaggi 30 Jobs Steve 39 Join 16 KBA 8,9,10,18,34 Kodak 9,54,58 Kolbus 43 Komori 9,19,63 10 Kranert Oliver Kurz 53 L’Espresso 10 Lagardère 10
Lanfossi Luigi 16 Le Monde Imprimerie 10 Lediberg 54 Legambiente 50,53 Les Echos 10 Linkman 13 Lithosol 12 Litover 46 Logos Editore 62 Luxoro 53 LVMH gruppo 10 M.M. Forniture Grafiche 64 Macchingraf 15,24,27,44 Malinconico Carlo 16 Manroland 9,11,59 Mapigraf - Beil Italia 18 Marini Roberto 30 Marulli Vittorio 47 Massarotto Marco 37 Matteini Alessandro 16 Meana Giuseppe 29 Meana Luca 30 Mercurio Grafiche 73 Miles 33 13 MIUR 21 Mondadori Libri 47 Mondadori Printing 47,54 Montersino Massimo 16 Monti Adalberto 16 Monzese Carta 13 Monzini Andrea 37,41 Mottini Michele 13 13 Müller Martini Multi-Color 8 Mussinelli Cristina 47 Nardiello Maria Grazia 21 New Print Grafiche 19 Niel Xavier 10 Nouvel Observateur 10 Nova 37 Occhipinti Giovanni 16 Océ 21,58 Olivotto Giulio 21 Omega Center 22 Orioli Manlio 8 Paloschi Paolo 14 Parisini Enrico 18 Pasquario Felice 9 Pasquario Giuseppe 9 Pasquario Vittorio 9 Pellegrini Massimo 16 Perdiel Claude 10 Perricone Antonello 14 Pigasse Matthieu 10 Pixart.it 32,33 Plana 14 Planet Life Economy Fondation 50 Power and Consulting 13 Pozzoni gruppo 47,54 Press R3 54 Pretini Paolo 16 Prima Comunicazione 72
Primaprint 54 Printer Industria Graficas 10 Printgraph 76 Prisa 10 Punch Graphix 59 Pusterla 1880 29 Rcs 10,14 Ricoh 21,58 Ricoh Italia 53 Ricotti Paolo 50 Rid Max 72 Ringier 10 Roland DG Mid Europe 57 Rossi Franz 13 Rossi Pablo 47 Rossini Felice 8 Rotocalcografica Italiana 54 Ryobi 13 Sabox 50 Sales 54 Samara Timothy 62 Samoggia Orazio 13 Samor gruppo 13,49 Scuola Grafica Cartaria S. Zeno 21 Simec 52 Simest 8 Sitma 68 Solema 13 Sony 39 Spada Marco 21 Spedicato Giorgio 37 9 Spreafico Daniele Spreafico Franco 9 Spreafico Roberto 9 Spreafin gruppo 9 Studio Xilox 6 Sun Chemical 17 Suppi Grafiche 9 Taga Italia 16 Technosolutions 42 Tecnographica 13 Tecnologie Grafiche 19 Telecom Orange 10 Tera 13 The Guardian 10 Trento Andrea 37,45 TÜV Italia 52 Ulisse Trading 48 Unione Ind. Grafici 47 UPM 21 Valpaco 55 Vimer 54 Vinecombe Nigel 8 Viscom Italia 22 WAN-Ifra 16 WoodWing 37,41 Xeikon 59 Xerox 18,52 Zagalo de Lima Armando 18 Zerbi Paolo 13
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PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni
Al vaglio le possibilità di ripresa del settore L’assemblea annuale di Federgrafica sancisce ufficialmente l’ingresso di Assocarta e rilancia sull’innovazione della filiera. Stampa di Milano l’annuale assemblea di Federgrafica che ha ufficialmente sancito l’ingresso di Assocarta nella Federazione che assumerà la denominazione di Federazione della Carta e della Grafica. L’incontro ha fornito l’occasione per dibattere sulle possibilità di ripresa del settore e sull’esigenza di puntare all’innovazione. L’intervento di Piero Capodieci, presidente di Federgrafica, ha fotografato l’andamento economico dei settori rappresentati, illustrando i dati registrati nel 2009 che evidenziano lo stato di sofferenza dei tre comparti. Qualche segnale di ripresa nel primo trimestre del
2010 fa ben sperare soprattutto per l’industria cartotecnica e trasformatrice (+8% fatturato e +7,7% produzione), l’industria cartaria (+3,2% fatturato e +7% produzione), nonché per i produttori di macchine per la stampa e il converting che hanno registrato dati brillanti soprattutto nell’export (+15%). Proprio questi dati hanno spinto il presidente a lanciare un messaggio forte agli imprenditori presenti: «È impensabile guardare al futuro senza considerare la necessità di innovare per superare la crisi e far dialogare l’industria più tradizionale con le nuove tecnologie».
Per questo motivo ha proposto la creazione, a livello di filiera, di un tavolo di lavoro dove far sedere imprenditori del settore e semiologi, affinché dall’interscambio di esperienze possano nascere idee per guardare al prodotto tradizionale con occhi nuovi e fare quindi innovazione. Una ripresa possibile? Alla tavola rotonda oltre a Piero Capodieci hanno preso parte Vincenzo Boccia (vicepresidente di Confindustria e presidente della Piccola e Media Impresa), Paolo Culicchi (presidente Assocarta), Felice Rossini (presidente Acim-
L’americana Multi-Color acquisisce Guidotti Centro Stampa E si apre un varco nel mercato europeo delle etichette per bottiglie di olio d’oliva.
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È passato meno di un anno da quando Paolo Guidotti ritirò il Premio Vedovella per Qualità e innovazione tecnologica. Ora apprendiamo che l’azienda di Lucca, leader nella produzione di etichette tradizionali e autoadesive per vini, liquori, olii, food, cosmetica e detergenza, sta per essere acquisita da Multi-Color di Cincinnati (USA), che grazie a questa transazione da 50,5 milioni di euro si aprirà un varco nel mercato europeo delle etichette per bottiglie di olio d’oliva, un best-seller dell’azienda italiana. Guidotti Centro Stampa è un’azienda a conduzione familiare fondata nel ‘77, con un fatturato annuo di circa 35 milioni, che serve il mercato vinicolo francese e spagnolo e quello dei liquori inglese e dell’Europa dell’Est. Andrea Guidotti, a capo dell’azienda, sarà presidente e direttore generale degli stabilimenti europei di Multi-Color adibiti alla stampa di etichette per vino e liquori, facenti parte della divisione Collotype Wine & Spirit Label dell’azienda americana. «La famiglia Guidotti sarà un’azionista importante di MCC», ha dichiarato Nigel Vinecombe, presidente e CEO di Multi-Color.
ga), Marco Cerrina Feroni (direttore Merchant Banking Intesa SanPaolo) e Alessandro Franchini (Senior Advisor di Simest). Il dibattito si è focalizzato soprattutto sugli elementi necessari per rendere le imprese più forti sia da un punto di vista finanziario, sia a livello di posizionamento strategico. «Non importa», ha sottolineato Boccia, «che l’impresa sia di piccole, medie o grandi dimensioni: l’importante è che sia un’impresa forte».
Kodak: Bianchet alla guida di Spagna e Italia Kodak comunica di aver unificato i mercati iberico e italiano in un unico Mediterranean Cluster per la divisione Commercial & Consumer. La responsabilità è stata affidata a Giuliano Bianchet (nella foto) che è stato nominato Commercial & Consumer Director Mediterranean Cluster. L’esperienza maturata da Bianchet in entrambi i mercati permetterà di rispondere in modo efficace alle sfide future, valorizzando le caratteristiche di ciascun paese e imprimendo un significativo impulso alle performance di business. Manlio Orioli viene confermato nel ruolo di Commercial & Consumer Director per l’Italia. La carica è effettiva dallo scorso 1 luglio. IPI 110/09
< Si è svolta al Circolo della
PIOMBI
PrimoPiano
Con Ages e Graficat nasce il polo torinese della stampa Le due aziende hanno deciso di integrarsi per presentarsi come un’unica e più competitiva realtà.
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La crisi impone scelte obbligate. Come quella di unire le forze per creare sinergie, ridurre i costi di gestione ed essere più forti sul mercato. E se nel settore dell’industria grafica non è facile assistere a processi di aggregazione, qualche eccezione (per fortuna) c’è. È il caso del nuovo polo torinese di stampa piana nato dalla fusione tra la Ages Arti Grafiche e la Graficat. Le due aziende, spiega Giuseppe Pasquario, che con i fratelli Vittorio e Felice guida la Ages, hanno deciso di integrarsi per ottimizzare i servizi e la gestione, e presentarsi come un’unica e più competitiva azienda di stampa. L’intesa per la fusione è già stata raggiunta e firmata ed è partita prima della pausa estiva per completarsi
operativamente a settembre. Ages, nata nel 1961, è un’azienda di stampa offset con 48 dipendenti e circa 6,5 milioni di euro di fatturato. Il parco macchine allinea due Heidelberg Speedmaster 70x100 a sei colori (una con voltura) e due Manroland 120x160 a quattro colori. Oltre al reparto stampa, in Ages funziona un completo reparto di prestampa con CtP. In questi 50 anni, aggiunge Pasquario, l’azienda di Corso Traiano ha consolidato la sua presenza sul mercato editoriale e commerciale, con un importante e variegato parco clienti (tra cui molte agenzie di pubblicità) per lavori che vanno dalla stampa di cataloghi, libri d’arte e prodotti editoriali, con una forte attività nelle
riviste per il settore cosmetico e farmaceutico con commesse in gran parte d’Europa. Più o meno sullo stesso mercato, seppure con volumi e dimensioni minori, opera anche la Graficat che fa capo a Maurizio Catasso, che ora affianca i fratelli Pasquario nella guida della nuova realtà aziendale nata dalla fusione. Graficat ha infatti una quindicina di dipendenti, circa 2,5 milioni di euro di ricavi e un parco macchine offset composto da
una Komori 98x130 a cinque colori e una KBA 120x160 a quattro colori dotata di Cip Link e sistema Densitronic S, in via di trasferimento alla Ages che diverrà la sede del nuovo polo. Un progetto ambizioso, dunque, che si concretizzerà pienamente da settembre con una maggiore capacità commerciale e produttiva, servizi ampliati e ottimizzati per servire una clientela sempre più vasta. Achille Perego
Bressan triplica con KBA La nuova Rapida 106 è a sei colori con verniciatura. Non c’è due senza tre… La terza Rapida di medio formato è da poco entrata in produzione presso Industrie Grafiche Bressan a Viggiù, in provincia di Varese. L’azienda grafica e cartotecnica, leader nella stampa di packaging per aziende farmaceutiche e cosmetiche, aveva già acquistato nel 2007 due medio formato di Koenig & Bauer, entrambe con torre di verniciatura e uscita prolungata tripla. Anche la nuova Rapida 106 a sei colori con torre di verniciatura e uscita prolungata è munita, come la 5 colori già installata, di dotazione per la stampa di cartone. Dispone inoltre di cambio
lastre completamente automatico e di Drivetronic SIS, entrata senza squadra a trazione, che, insieme al sistema di lavaggio parallelo, contribuisce a ridurre notevolmente i tempi di avviamento della macchina.
Atem in crisi. Subentra il Gruppo Spreafin Prima della pausa estiva è stata firmata una lettera d’intenti per la cessione della Atem – Calcografia e Carte Valori Servizi Integrati di Limbiate (MI) al Gruppo Spreafin che fa capo all’imprenditore grafico brianzolo Franco Spreafico e ai figli Roberto e Daniele. L’accordo potrebbe essere definito a breve e la gestione partirebbe entro settembre.
Attualmente la Società di Limbiate dà lavoro a un centinaio di dipendenti e fattura circa 10 milioni. Stando a quanto pubblicato dal Giornale di Merate, 40/50 dipendenti potrebbero trovare lavoro nella nuova realtà all’interno del Gruppo Spreafin. Atem andrà a rafforzare la struttura del gruppo meratese che, fondato nel 1987, conta oggi circa 190
addetti per 55 milioni di euro di fatturato. Due le società che operano in Lombardia, la I.B.E. di Merate (che nell’ottobre 2008 aveva acquisito la Grafiche Suppi), attiva nel settore delle etichette autoadesive, e la Errediesse Grafica di Arcore. A queste si aggiunge la Ciscra di Villanova del Ghebbio (RO), ex tipografia del Credito Cooperativo di Rovigo.
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PIOMBI IN BREVE Manager italiano per Arvato Print Iberica Un cambio di guardia, agli albori dell’estate, in Arvato Print. A partire dall’1 agosto Mauro Cosani non è più l’ad di Eurogravure, la controllata di Arvato Print con sede a Treviglio, uno dei poli di stampa rotocalco più importanti dell’area sud-europea, esito di una joint venture tra il Gruppo Bertelsmann Arvato e Rizzoli Corriere della Sera. A Cosani è stata affidata la carica di COO sia di Arvato Print Iberica che di Printer Industria Grafìcas di Barcellona. Uomo di grande esperienza tecnica e manageriale, Cosani riporterà direttamente a Santoz Alvarez, nominato contestualmente presidente di Printer Industria Grafìcas. Ad assumere, presso Eurogravure, le funzioni oggi di competenza di Mauro Cosani sarà Oliver Kranert, che continuerà a mantenere la carica di CEO di Arvato Print Italy.
Prematura scomparsa di Claudio Bellelli (Coptip) Lo scorso 19 luglio è prematuramente mancato all’età di 51 anni Claudio Bellelli, responsabile tecnico alla Coptip di Modena, dove aveva iniziato a lavorare nel 1975.
“Affidabile collaboratore, determinante nelle decisioni strategiche, sostenitore delle politiche sociali aziendali, impegnato a migliorare le condizioni dei soci, della Cooperativa e di tutti i dipendenti”. Così lo ricordano i colleghi.
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PrimoPiano
È morto Bolza-Schünemann < Si è spento lo scorso 23 luglio all’età di 84
anni Hans-Bernhard Bolza-Schünemann, ex presidente KBA e personalità molto conosciuta e apprezzata nel mondo delle arti grafiche. Era nato il 20 maggio 1926 a Brema, in una famiglia di mercanti impegnati nell’industria della stampa e dell’editoria per molte generazioni. Dopo essersi laureato in Fisica nel 1949 e aver conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria meccanica nel 1951 presso l’università di Stoccarda, Bolza-Schünemann entra lo stesso anno in Koenig & Bauer a Würzburg come progettista. Nel 1971 diventa presidente di KBA e rimane in carica per 24 anni fino al 1995, quando, all’età di 69 anni, si dimette e nel 2001, in occasione del suo 75mo compleanno, riceve un premio per i 50 anni di servizio. Bolza-Schünemann ha contribuito forse più di chiunque altro a guidare i progressi tecnologici nel settore della stampa: più di 250 brevetti recano infatti la sua firma. Tra questi lo sviluppo di una macchina rotocalco a foglio, la Rembrandt MT III, alla fine degli anni 50, una macchina tipografica ad alta velocità , la
Sopra, HansBernhard BolzaSchünemann nel 2001 insieme all’ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt durante una visita dello stabilimento di produzione KBA a Radebeul. Sotto, nel 1989 insieme al primo ministro britannico Margaret Thatcher in occasione dell’installazione di una rotativa KBA presso il Daily Mail di Londra.
Rotafolio negli anni 60, la rotativa per quotidiani più grande al mondo, la Jumbo-Courier, negli anni 70, e la prima offset a foglio della famiglia Rapida, sempre negli anni 70. Nel ’95 fu eletto presidente di Drupa, sostituito poi in questo ruolo prestigioso dal figlio Albrecht nelle edizioni del 2000, 2004 e 2008.
Arriva il salvataggio per Le Monde Imprimerie
Un terzetto di super-ricchi – il banchiere Matthieu Pigasse, l’industriale Xavier Niel e Pierre Bergé, compagno di Yves Saint Laurent – si è aggiudicato il quotidiano francese Le Monde che navigava da almeno dieci anni in brutte acque, con un debito di 100 milioni di euro. Si pensi solo che la versione online del giornale parigino, Le Monde Interactif, vale oggi più della Casa madre. Ci hanno provato in tanti a mettere le mani su Le Monde, da L’Espresso di De Benedetti allo svizzero Ringier, allo spagnolo Prisa che controlla El Pais, fino a Claude Perdiel, proprietario di Nouvel Observateur, ma si
sono poi tirati indietro. Le Monde Imprimerie (LMI) era il vero buco nero di questa faccenda, vista la grave situazione dei conti: nelle casse dell’azienda grafica mancano almeno 20/25 milioni. Claude Perdiel, patron del Gruppo cui appartiene Nouvel Observateur - che insieme a Telecom Orange si era fatto avanti per acquisire il Gruppo Le Monde - aveva da subito inquadrato la faccenda. «È l’Imprimerie» aveva detto «il vero problema, i conti in rosso dell’azienda grafica minacciano tutto l’equilibrio del sistema Le Monde». Le Monde Imprimerie non stampa solo Le Monde ma anche The Guardian, Les Echos (gruppo LVMH) e tutte le edizioni di Journal du dimanche (che appartiene a Lagardère, azionista uscito da Le Monde). Ma quali sono i motivi che hanno portato alla debacle dell’azienda grafica di Ivry-
sur-Seine? Intanto un carico di 270 addetti che non ha retto alla crisi della carta stampata; poi un parco macchine obsoleto, inadeguato alle richieste di qualità dei nuovi quotidiani, per finire un sostanzioso ridimensionamento di ordini dovuto a conflitti di interesse tra le commesse di stampa. Sul versante sindacale, si è detto che l’Imprimerie avrebbe beneficiato dell’acquisto almeno di una rotativa. Con 35/40 milioni, hanno detto i sindacati, si sarebbe potuto mettere tutto a posto. Per giunta, a guardar bene, le Monde Imprimerie avrebbe anche potuto godere di fondi pubblici destinati alla modernizzazione delle imprese. Ma la modernizzazione, si sa, è un’arma a doppio taglio perché avrebbe comportato il ridimensionamento degli addetti. E questo è il motivo per cui i sindacati non hanno accelerato il ricorso ai fondi pubblici. Anna Aprea
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PIOMBI
news fornitori
In Samor segnali di ripresa anche grazie alla Tremonti < Ottimi risultati di vendita, favoriti anche
dalla Legge Tremonti, in particolare nella divisione macchine da stampa Ryobi della Samor Italia. Da inizio anno sono stati conclusi ordini per 33 gruppi stampa, già tutti installati, principalmente nel formato 35x50, ma anche nel 50x70 e 64x92, il nuovo formato intelligente e ad alta produttività ma a un prezzo contenuto della Ryobi 925, presentata in anteprima europea durante l’ultima open house in casa Samor ad Assago (MI). Anche nel comparto CtP Samor Italia ha ottenuto significativi risultati di vendita con macchine vendute soprattutto nel formato 50x70 e 70x100, grazie anche all’esclusiva del PT-R8200 + Trueflow Rite, di cui ne sono stati installati con successo vari esemplari in tutta Italia. «Siamo arrivati ormai al giro di boa dell’anno solare e proprio grazie alla Legge Tremonti e agli sforzi congiunti di tutto il nostro personale tecnico, di vendita e interno, cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti, posso ritenermi sod-
IN BREVE Orazio Samoggia è soddisfatto degli ottimi risultati di vendita del Gruppo Samor, favoriti anche dalla Legge Tremonti.
disfatto dei risultati ottenuti quest’anno rispetto al 2009», ha commentato Orazio Samoggia, presidente del Gruppo. «Anche a livello internazionale, la situazione euro sta favorendo l’export per le nostre lastre tradizionali, termiche e per CtCP UV. Le nostre due linee di produzione stanno lavorando a pieno ritmo su tre turni al giorno, 7 giorni alla settimana, e stiamo entrando in nuovi mercati. Anche se con la dovuta prudenza, riteniamo che vi siano le premesse per quei segnali di ripresa che tutti auspichiamo», ha concluso Samoggia.
Debutta Power and Consulting guidata da Paolo Zerbi La nuova azienda che si affaccia oggi nel panorama delle piccole-medie imprese italiane è Power and Consulting, realtà nazionale dedicata all’assistenza tecnica multimarca nata il 1° gennaio di quest’anno a supporto dell’attività commerciale sia del Gruppo Tecnographica (v. IPI n. 112/10, pag. 59) che di Linkman, grazie al lavoro di 24 tecnici con specializzazione in varie aree. Il primo kick off di Power Consulting, tenutosi il 14 e 15 maggio scorso a Rimini, ha offerto al management l’occasione giusta per ringraziare l’intero gruppo di lavoro dei primi obiettivi raggiunti a pochi mesi dalla sua costituzione e per prospettare le strategie e gli scenari futuri. Paolo Zerbi (nella foto), direttore generale di Power and Consulting, in apertura ha dichiarato: «Con grande soddisfazione possiamo affermare che Power and Consulting è un’azienda “nata già grande” grazie all’esperienza e alla competenza delle persone che ne fanno parte, che lavorano nel settore da tempo. Il passo successivo sarà quello di aumentare sempre di più l’efficienza interna muovendosi anche verso settori affini a quello delle arti grafiche che potrebbero beneficiare della nostra competenza».
Tera entra a far parte del gruppo inglese Miles 33
IPI 117/10
Miles 33, società di software e solution provider che sviluppa soluzioni per i mercati del publishing e dei media, ha acquisito l’italiana Tera, incluse le filiali in UK e USA. Fondata nel ‘90 da Roberto Antoniotti e Michele Mottini, che fino alla data della cessione ne è stato azionista di controllo e CEO, Tera è uno dei principali fornitori a livello mondiale di Editorial Content Management Systems per il settore editoria e quotidiani con oltre 300 installazioni in cinque continenti. Nel 2009 ha registrato interessanti successi di vendita grazie all’ultima generazione del sistema editoriale GN4, di GNPortal e di CMSA. «Abbiamo la sensazione che in termini di tecnologia e di idee i nostri prodotti di ultima generazione siano quanto di più avanzato sia disponibile sul mercato», ha detto Mottini commentando l’accordo. «Solo se questi vengono inseriti in un’organizzazione di successo qual è Miles 33 possono raggiungere il massimo potenziale in termini di sviluppo, supporto e introduzione in una più ampia customer base». Michele Mottini e Franz Rossi, direttore generale di Tera Italy, resteranno con Miles 33 ed entreranno a far parte del Senior Management Team.
Partnership tra Müller Martini e Solema L’azienda elvetica ha firmato un accordo con l’italiana Solema in base al quale potrà vendere insieme ai propri sistemi i palettizzatori Pluton di Solema. L’accordo, in esclusiva e a livello mondiale, consentirà a Müller Martini di proporre le soluzioni Pluton insieme alle nuove installazioni di linee per il finishing di libri brossurati, cartonati, cuciti a punto metallico o anche per altre applicazioni di poststampa. Solema, la cui sede centrale si trova in provincia di Bergamo, continuerà a proporre le proprie soluzioni per le linee già installate attraverso la propria forza vendita.
Il Gruppo Monzese distribuisce le patinate Arctic Volume Arctic Paper ha deciso di affidare al Gruppo Monzese (Cartaria Monzese e Monzese Carta) la distribuzione della gamma di carte Arctic Volume. Visto il successo ottenuto da questa nuova linea di patinate ad alto spessore, Arctic Paper aveva la necessità di essere presente in maniera più capillare anche sul mercato italiano, obiettivo questo raggiunto attraverso le efficienti strutture di Cartaria Monzese e Monzese Carta. La partnership tra le due aziende consentirà di soddisfare le necessità del mondo grafico, creativo ed editoriale con una ricca gamma di carte, in tempi rapidi e nelle quantità richieste, anche le più contenute, carte ideali per stampare cataloghi, monografie, brochure, pieghevoli, riviste, libri fotografici e d’arte. Tre le linee proposte figurano: Arctic Volume HighWhite, Arctic Volume White e Arctic Volume Ivory.
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IN BREVE
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news eventi
IFRA Expo 2010 ad Amburgo dal 4 al 6 ottobre La 40ma edizione dell’evento interna-
L’Accademia del Poligrafico: i prossimi corsi
23 SETTEMBRE
Corso avanzato: il calcolo dei costi di produzione delle aziende grafiche Coordinatore: Luigi Lanfossi. Docenti: Cosimo Baldari, Claudio Rossi Sede del corso: Milano
30 SETTEMBRE
Sinergie tra aziende grafiche: cogliere opportunità e rafforzare la propria posizione Docente: Claudio Della Rossa Sede del corso: Milano
7 OTTOBRE
Nuove modalità di vendita del prodotto stampato Docente: Claudio Della Rossa Sede del corso: Milano Per info e iscrizioni: info@accademiadelpoligrafico.it Tel. 02.75291028 www.stampamedia.net
zionale più importante per l’industria dei quotidiani si terrà quest’anno nella bella città portuale di Amburgo, in Germania, e durerà un giorno in meno rispetto al solito, da lunedì 4 ottobre a mercoledì 6 ottobre, dalle 9.30 alle 18.00. L’evento avrà luogo presso il nuovo quartiere fieristico della città tedesca e occuperà tre padiglioni: A1 per le tecnologie digitali e i software; A3 e A4 per le soluzioni di prestampa, stampa e finishing. Ad attendere nel pad. 1, oltre alle novità degli espositori, ci sarà un ricco programma di convegni che tratteranno temi di grande attualità, quali ad esempio l’e-reading e il crossmedia publishing. Vediamo più nel dettaglio quali sono gli eventi principali a latere dell’Expo: I quotidiani oggi Esperti raccontano le proprie esperienze fornendo esempi di best practice nell’area della produzione di quotidiani. Ogni sessione dura 2 ore e mezza. Lingua: inglese e tedesco.
3a Conferenza internazionale “E-Reading & Tablet”. (Martedì 5 ottobre, h 10.00–18.00) Il lancio sul mercato di nuovi e-reader, tablet pc e iPad sta dando nuova linfa vitale al mercato “mobile”. Questa conferenza della durata di un giorno illustra le opportunità che queste nuove piattaforme possono offrire al settore dei media. 17° World Editors Forum – The Tablet Year (Mercoledì 6 ottobre h 14.00 – Venerdì 8 ottobre h 16.00). Perché la distribuzione di contenuti su “mobile” cambierà il modo di riportare le notizie. Advertising Summit (Giovedì 7 ottobre h 9.00–18.00). L’Advertising Summit, in cui si discute delle ultime tendenze nel settore della pubblicità, si tiene dopo l’Ifra Expo presso la sede di Axel Springer ad Amburgo. Casi di successo internazionali offriranno utili spunti per comprendere come, nonostante la crisi economica, sia possibile progettare campagne di marketing e pubblicitarie efficaci.
Touch me! Lo scorso giugno, presso lo Spazio Plana di Piazza Cadorna 2 a Milano, Arctic Paper, in collaborazione con l’Associazione Culturale Plana, ha dato vita a Touch Me!, un evento per presentare la nuova linea di carte naturali e patinate di Arctic Paper. Per l’occasione Arctic Paper aveva allestito una mostra fotografica in formato poster dello svedese Jens Andersson, stampata sulle ultime nate, le naturali di pregio Munken Rough nelle nuance avorio, bianco naturale e bianco brillante. Un tappeto di Munken Lynx Rough guidava gli ospiti - designer, creativi, art director, agenzie, fotografi, editori e stampatori - verso le naturali Munken Rough ad alto spessore e le patinate opache Arctic Volume. Nello show-room trovavano anche spazio alcuni bellissimi libri d’arte, fotografia, storia, design e perfino di alta cucina… impossibile non toccare!
Affluenza record, oltre 250 partecipanti, a IFRA Italia di Roma, organizzata 14 da WAN - Ifra Italia con FIEG e ASIG.
Lo scorso anno a Bari i partecipanti a Ifra Italia si confrontavano con i dati della crisi nel settore dei quotidiani. In giugno a Roma lo stesso consesso ha raccontato che nell’anno trascorso tutti hanno preso atto di un mercato che si è radicalmente modificato, che impone un nuovo modello di business, ma quale? Paolo Paloschi, past president Asig, nel suo intervento ha detto: «Mi auguro che il forte dinamismo che il settore sta dimostrando ci porterà tra un anno a raccontarci come siamo usciti da questo periodo nero». Presenti all’incontro tutti i maggiori esponenti del mondo dei quotidiani italiani, a testimoniare la forte tensione che caratterizza questo settore che, se da un lato intravede la fine di un tunnel, dall’altro non ha ancora chiaro in che direzione muoversi per costruire il nuovo modello di business. La sfida si gioca su più fronti. Anzitutto capire quale device si affiancherà ai mezzi già consolidati che sono la carta e il web. Altro tema è comprendere se è possibile valorizzare, e in che modo, le energie spese per le versioni on-line. Su questo fronte, comunque, sembra che, a parte i quotidiani economici – Wall Street Journal, Financial Times e Il Sole 24 Ore – sia ben difficile ipotizzare di far pagare il lettore. In chiusura le parole di Antonello Perricone, ad di Rcs Mediagroup, che nell’annunciare il nuovo “piano industriale” per la Rcs ha enfatizzato il titolo che a questo è stato dato, “Discontinuità e innovazione”, e ha poi detto che la formula per riportare le imprese editoriali al profitto è: “più efficienza, più elasticità e meno costi”.
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IFRA Italia: i quotidiani alla ricerca del giusto mix
Carenza di materie prime e aumento dei costi per i produttori di inchiostri
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Negli ultimi sei mesi i costi di molte materie prime di largo impiego nella produzione di inchiostri e vernici da stampa sono aumentati di oltre il 30% in tutto il mondo e, in alcuni casi, ben oltre il 50%. Nonostante le rigorose misure di attenuazione interna, i produttori di inchiostri da stampa non sono in grado di assorbire un tale aumento massiccio, dichiara l’Associazione europea degli inchiostri da stampa (EuPIA). La grave situazione riguardante le materie prime e i prodotti intermedi impiegati nella produzione di inchiostri da stampa è causata da una fortissima carenza di prodotti dovuta al decumulo delle scorte nella catena di fornitura, insieme a un aumento della domanda di questi materiali, soprattutto nei mercati emergenti. L’aumento della domanda in corso riguarda settori diversi da quello degli inchiostri da stampa. Di conseguenza in tutto il mondo le principali aziende produttrici di pigmenti e di prodotti intermedi hanno già annunciato o messo in atto aumenti di prezzo per i loro prodotti con effetto immediato. Il fenomeno riguarda una parte significativa di componenti primari degli inchiostri: pigmenti, leganti, cariche e solventi soffrono un impatto variabile, in base alla loro composizione chimica. EuPIA riconosce che in un momento in cui l’industria degli inchiostri da stampa è a crescita zero o negativa tutto ciò arriva come una spiacevolissima sorpresa. Come in passato, i produttori di inchiostri aderenti a EuPIA continuano a moltiplicare i loro sforzi per assorbire i maggiori costi attraverso misure di razionalizzazione interna, migliorando le formulazioni e aumentando l’efficienza. Tuttavia, occorre prendere atto che i costi stanno aumentando in tutta la gamma di materie prime e senza sollievo a breve termine.
Nuova sede Taga Italia in Toscana “Una giornata imperdibile”, a detta di
tutti, quella che ha inaugurato presso l’Istituto statale Enriques di Castelfiorentino (FI) la nuova sede territoriale toscana di Taga Italia, la principale associazione di tecnici grafici in Italia. Il sindaco di Castelfiorentino, Giovanni Occhipinti, ha rivolto un discorso agli studenti dell’Istituto, puntualizzando le opportunità e gli stimoli che questa nuova sede può dare a ciascuno di loro. Terminata la fase introduttiva, è iniziata quella tecnica, di vera formazione. Il primo intervento è stato del vicepresidente di Taga Italia, Adalberto Monti, sulla “difettosità del processo nella stampa offset”. Alessandro Matteini di Join e il fotografo Paolo Pretini si sono soffermati sui sistemi di misurazione e il rispetto delle procedure. È stata poi la volta di Massimo Montersino con la presentazione per la prima volta in Toscana del doc 17 sulla
Da sinistra: Luigi Lanfossi, presidente Taga Italia; Giacomo D’Agostino, preside dell’Istituto statale Enriques; Giovanni Occhipinti, sindaco di Castelfiorentino.
fotografia digitale che ha chiaramente appassionato tutto l’auditorium. Ma ciò che ben sintetizza tutta la giornata è l’intervento del presidente dell’Associazione Poligrafici Modenesi Massimo Pellegrini che ha esposto la necessità da parte dell’industria grafica di essere presente all’interno delle scuole per aumentare le conoscenze da parte degli studenti circa le nuove tecniche grafiche affinché anch’essi possano diventare partecipi di un’associazione così vicina ai loro banchi di scuola.
“Disegna il simbolo di Science for peace” L’ha spuntata su 11.630 studenti in rappresentanza di 279 istituti scolastici che hanno partecipato al concorso da ogni regione d’Italia. E il suo simbolo è stato scelto per “creatività, originalità, riconoscibilità e internazionalità” tra ben 2.145 proposte. Grande soddisfazione per Victoria Gorbievscaia, studentessa di 5ª del Grafico Pubblicitario dell’istituto superiore Enriques di Castelfiorentino, nominata vincitrice del concorso “Disegna il simbolo di Science for peace”, la scienza al servizio della pace, un progetto promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi che si propone di promuovere una cultura di pace attraverso la riduzione delle spese militari e maggiori investimenti per la ricerca. Un concorso nato per sensibilizzare gli studenti sul tema della pace e nel contempo promuovere le loro doti creative. Victoria Gorbievscaia ha saputo fondere in modo efficace i due grandi simboli che identificano rispettivamente la scienza e la pace, ovvero l’atomo e la colomba, esaltandone le potenzialità relazionali.
Il Governo promette gli “stati generali sull’informazione” Più volte annunciati, saranno convocati entro ottobre “gli stati generali sui problemi dell’informazione” per una “riforma strutturale condivisa con tutte le parti sociali”. Lo ha assicurato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Paolo Bonaiuti, intervenendo alla 13a conferenza Wan-Ifra organizzata in collaborazione con Fieg (Federazione italiana editori giornali) e Asig (Associazione stampatori italiana giornali). «Le risorse non sono più quelle di una volta, ma si auspica una linea comune d’intervento, condivisa da tutti gli attori dell’industria editoriale, per indirizzare le disponibilità economiche verso lo sviluppo industriale e la difesa dell’occupazione». Poco prima il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, non aveva mancato di sottolineare da un lato il momento critico che sta vivendo la stampa in Italia, con la contrazione della raccolta pubblicitaria e la flessione di copie di quotidiani vendute (- 6%) nel 2009, dall’altro la sostanziale solidità di questo settore. A tale proposito ha ricordato che «se i nuovi media sono i benvenuti, oggi la carta stampata è ancora un modello di business vincente, e di questo farebbe bene a tenere conto anche il Governo che invece, da aprile, ha consentito un rincaro delle tariffe postali del 100% per la stampa periodica e di oltre il 120% per la stampa quotidiana...». IPI 117/10
IN BREVE
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news istituzioni
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news fornitori
Diventa così un fornitore completo di sistemi e attrezzature per il trattamento di lastre offset
Beil Registersysteme di
Abensberg (Germania), rappresentata in Italia da Mapigraf Beil Italia (con sede a Verona) e nota per la vasta gamma di prodotti per la punzonatura e la piega di lastre per macchine da stampa offset sia da foglio che da bobina, ha acquisito la Berth Maschinenbau di Gladenbach (Germania). Berth, fondata nel 1947, è conosciuta come uno dei principali produttori di macchine e sistemi di movimentazione, piega e punzonatura delle lastre offset sia per la stampa commerciale che per la stampa di giornali. Con questa acquisizione, Beil diventerà un fornitore globale di piegalastre e punzonatrici per lastre per tutte le varie
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tipologie di stampa offset. Oltre a gestire le ulteriori evoluzioni delle macchine per il trattamento delle lastre offset, l’attenzione principale sarà puntata sullo sviluppo di un innovativo sistema per la movimentazione e trasporto delle lastre. In questo particolare settore Beil è diventata partner tecnologico ufficiale di Koenig & Bauer AG (KBA). Nonostante il mercato difficile, l’anno scorso Beil Group ha messo a segno numerose installazioni di sistemi completamente automatizzati per il trattamento delle lastre, sia sui mercati nazionali che internazionali, con un elevato livello di soddisfazione dei clienti.
Edigit sempre in appoggio alle scuole grafiche Edigit ha da sempre messo la propria esperienza al servizio degli allievi delle scuole grafiche italiane. Già negli anni ‘90 Enrico Parisini, titolare di Edigit, omaggiò l’Istituto Aldini Valeriani di Bologna con il programma per l’esecuzione dei preventivi e in quella occasione si mise a disposizione della Scuola in qualità di docente per insegnare agli allievi l’uso dello stesso e tale collaborazione è continuata per otto anni. Altre 25 scuole grafiche sparse sul territorio nazionale, sulla scia dell’Istituto Aldini Valeriani, hanno ottenuto, sempre in forma gratuita, il programma e, sempre gratuitamente, vengono formati i docenti per l’utilizzo; il programma viene inserito nel profilo didattico di ogni anno scolastico. Edigit partecipa inoltre attivamente al Consiglio direttivo dell’Associazione delle arti grafiche di Bologna e collabora anche con l’Enipg e il Centro Studi Grafici di Milano, partecipando a tutte le loro iniziative.
Jacques Guers nuovo presidente Xerox Europe Xerox ha nominato Jacques Guers presidente di Xerox Europe, con la responsabilità di guidare le attività di vendita e marketing in 17 paesi europei. Guers succede ad Armando Zagalo de Lima, divenuto recentemente presidente di Xerox Global Customer Operations. La nomina di Guers è entrata in vigore dallo scorso 1° luglio. Guers ricopriva da luglio 2009 la carica di presidente di Xerox Developing Markets Operations, seguendo l’espansione del business nei mercati emergenti e in America Latina, Medio Oriente, Africa, Europa centrale e orientale, Paesi eurasiatici, India e Russia.
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Beil acquisisce Berth e amplia la gamma prodotti
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Metti il turbo
alla macchina da stampa
Un investimento che soddisfa nuove esigenze Con l’installazione della Komori Lithrone a 5 colori e verniciatura in linea, Grafiche New Print di Jesolo aggiunge valore agli stampati.
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< Non è facile di questi tempi avere bilanci in positivo. Tanto-
meno chiudere un 2009 con un aumento del fatturato a due cifre. Eppure ci sono aziende medio-piccole, come le Grafiche New Print di Jesolo, 10 addetti, ciclo di lavoro completo, un volume d’affari di circa un milione e mezzo di euro, che stanno gestendo molto bene le criticità del mercato. La ricetta, alla fine, risulta semplice... anche se non del tutto scontata: puntare su professionalità, cura e attenzione al cliente, investimenti adeguati. Come ha fatto Grafiche New Print che un anno fa ha brindato all’ingresso in sala stampa di una nuova Komori Lithrone S 529H+C, formato 53x75 a 5 colori con gruppo di verniciatura in linea, FAPC, 3 lavaggi, forno IR, PDC-Lite e collegamento alla prestampa PCC 2.2.x. Una scelta che si è rivelata strategica poiché ha permesso a Grafiche New Print di migliorare il look degli stampati proposti ai clienti. Clienti costituiti per lo più da strutture turistiche, alberghi, aziende commerciali, agenzie di pubblicità ecc. con i quali New Print ha stabilito da anni un rapporto di fiducia e per i quali stampa dal semplice biglietto da visita a prestigiosi libri d’arte, dai cataloghi ai depliant pubblicitari. «Siamo da anni conosciuti sul territorio per la nostra professionalità e per la flessibilità nel rispondere a qualsiasi esigenza di stampa. Oggi, con la nuova Lithrone abbiamo aggiunto la verniciatura in linea, esattamente quel quid che ci mancava per valorizzare gli stampati, offrire un servizio in più ai nostri clienti e distinguerci dalla concorrenza», spiega Flaviano Casonato, titolare di Grafiche New Print. «Eravamo già clienti Komori molto soddisfatti e quando si è trattato di sostituire le macchine precedenti non abbiamo avuto dubbi. Siamo rimasti subito colpiti dai vantaggi costituiti dai controlli automatici della macchina e dall’integrazione con la prestampa e, pur essendo già abituati alle alte prestazioni delle Komori, con la nuova Lithrone S abbiamo avuto ulteriori conferme. È stato davvero sorprendente constatare fin dalle prime copie stampate una qualità così elevata, una semplicità unica negli avviamenti e nei cambi di formato e di grammature (da 60 a 600 g) senza alcuna regolazione delle pinze... e molto altro ancora. Nella stampa di cartone, ad esempio, è una vera bomba!», conclude Casonato. V.P.
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P. Guidotti
Proteggere la stampa con una vernice assolutamente trasparente migliora le caratteristiche estetiche e accresce il valore aggiunto dello stampato.
Le vernici offerte da Colorgraf coprono ogni esigenza e applicazione con le linee: LITHOCOTE, vernici “grasse” con struttura chimica analoga agli inchiostri offset. SENOLITH e IDROLACK, vernici acriliche a base-acqua, ideali per essere applicate “in linea” con la stampa. DELTACOTE, vernici UV, che forniscono il miglior livello di lucido e di protezione.
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news eventi
“Creare, stampare, pubblicare”
Un evento dedicato alla comunicazione stampata e ai digital new media, a Milano il 28 settembre.
< Creare>Stampare, l’evento
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che attrae creativi, grafici, tecnici e imprenditori della stampa da tutta Italia, quest’anno ha allargato la sua sfera di influenza anche al mondo dell’editoria digitale. Per questo al titolo è stato aggiunto il verbo “pubblicare”, un termine tradizionalmente legato all’editoria che oggi rende bene l’idea della terra di mezzo che interseca vecchie e nuove competenze. Creare>Stampare >Pubblicare, nella sua veste rinnovata, avrà luogo a Milano il prossimo 28 settembre. Il programma della giornata sarà suddiviso in una key note mattutina e sei workshop dedicati nel pomeriggio. Creare>Stampare>Pubblicare è l’occasione ideale per fare il punto sulla situazione della propria azienda e del settore di riferimento alla luce delle
novità concettuali e tecnologiche che porteranno i maggiori cambiamenti nel settore della stampa, dell’editoria e della creazione di contenuti. Mai come oggi la multimedialità non è una sommatoria di più media digitali, ma un continuum tra le mani dell’utente finale (leggo un volantino con un QR code, mi collego al sito con il mio smartphone, lo posto a un amico su un social network che alla fine scaricherà un video della presentazione dell’aperitivo di venerdì sera: niente di più facile...). Temi della key note mattutina saranno la rivalutazione del ruolo della stampa con la tavola rotonda “Gutenberg reloaded”, cui seguirà “Creativi-Tree”, dibattito sulle nuove tendenze e idee creative in presenza di illustri grafici internazionali. I workshop pomeridiani sono
rivolti a grafici, agenzie di comunicazione e creazione di contenuti, consulenti, manager e imprenditori. Creare> Stampare> Pubblicare è un evento di InSide al servizio dell’editoria, della comunicazione e delle agenzie del futuro, un evento che fornisce gli strumenti e riferimenti per lavorare al passo con la tecnologia e cogliere tutte le opportunità che offre, rivalutando il ruolo delle competenze e gratificando il cliente e l’utente finale con soluzioni sempre più avanzate, ma non necessariamente più costose. www.crearestamparepubblicare.it
Convegno nazionale delle scuole grafiche Dal 6 al 7 ottobre l’Enipg nazionale terrà a Verona il Convegno nazionale delle Scuole grafiche, giunto alla settima edizione e intitolato “Dalla grafica alla comunicazione: nuove tecnologie, rischi e opportunità”. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comitato Provinciale per l’Istruzione Professionale Grafica di Verona e si terrà presso una delle scuole grafiche Enipg più blasonate e attive, la Scuola Grafica Cartaria San Zeno. Nella prima giornata si svolgerà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Marco Spada (presidente Enipg), Giulio Olivotto in rappresentanza delle aziende grafiche, Maria Grazia Nardiello (MIUR), Guido Corbella (Acimga) e Claudio Covini (Assografici) in qualità di moderatore. Sponsor dell’evento: Assografici, Comieco, Edigit, Océ e Ricoh.
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news eventi
Viscom 2010 va in scena a Milano in ottobre Già da maggio oltre l’80% dello spazio espositivo era opzionato, grazie anche alle nuove opportunità di visibilità per gli espositori. l’organizzazione della 22ma edizione di Viscom Italia, fiera leader in Europa per il mondo della comunicazione visiva e dei servizi per l’evento in programma dal 21 al 23 ottobre a Fiera Milano Quartiere Rho. Ottima la risposta del mercato al nuovo modello di fiera proposto da Viscom: lo scorso maggio oltre l’80% degli spazi espositivi erano già opzionati, merito anche del nuovo layout che per il 2010 offrirà agli espositori nuove opportunità di visibilità.
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Stampa digitale di grande formato, insegnistica, stampa serigrafica e tampografica, ricamo, abbigliamento e articoli promozionali, incisoria, premiazione sportiva, POP, servizi per eventi, digital signage: Viscom è l’unica fiera ad offrire una panoramica a 360° sulla comunicazione visiva, creando un appuntamento imperdibile non solo per i realizzatori, ma anche per nuove industrie e categorie di professionisti alla ricerca di nuovi spunti per fare innovazione e creare vantaggio competitivo.
Riflettori puntati sull’ecosostenibilità con il Green Trail, il nuovo percorso che guiderà i visitatori alla scoperta della Green Communication segnalando direttamente gli stand degli espositori che propongono prodotti ecosostenibili e permettendo di approfondire face-to-face le alternative “green” presenti sul mercato. Tra le altre iniziative, Viscom Forum, con le sessioni tecniche e marketing, e Matching, la nuova formula sperimentata con successo l’anno scorso che proporrà seminari nei quali
ascoltare testimonial di progetti vincenti e permettendo poi di poter avere un appuntamento one-to-one con chi ha saputo trasformare dei progetti in un successo.
80° International DuPont Grand Prix Cyrel
Fespa 2010, un successo... annunciato
La cerimonia di premiazione del concorso, organizzato da DuPont Packaging Graphics e giunto all’ottava edizione, si è tenuta dal 3 al 5 giugno a Barcellona e ha avuto luogo assieme al congresso Flexo Print Pack. Dal 1982 il concorso ha lo scopo di promuovere la crescita della flessografia nella stampa del packaging. Nel corso degli anni la manifestazione è diventata un evento chiave per l’intero settore, a dimostrazione del livello raggiunto dalla tecnologia, e promuove relazioni e confronti strategici tra gli esperti di packaging di tutto il mondo. I premi sono stati assegnati dopo una selezione fra oltre 750 lavori. Eccezionale precisione nel registro di stampa, tenuta nelle alte luci ed eccellente morbidezza nelle sfumature sono le principali qualità riscontrate nei lavori sottoposti.
Alla manifestazione tenutasi in giugno a Monaco di Baviera complessivamente si sono registrati circa 21.000 visitatori da 130 Paesi, dei quali oltre la metà è rimasta più di un giorno portando così a 32.500 le presenze totali. Il 68% dei visitatori, un dato record, ha espresso la preferenza verso la tecnologia digitale, il 16% in più rispetto alla Fespa 2007 di Berlino. Un risultato questo abbastanza prevedibile, vista l’area occupata dalle tecnologie digitali e dal grande dispiegamento di sistemi inkjet in ogni formato e per ogni esigenza applicativa. Per quanto riguarda la presenza italiana, ci sono stati 1.369 visitatori, che rappresentano il 19% in più rispetto al 2007, un dato che conferma le aspettative degli organizzatori di Fespa che considerano l’Italia tra i Paesi con il più alto numero di presenze.
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NALI O I Z A N R E T ATTIVITÀ IN ECNICI T I T A T I M O C I DOCUM.ENT ..
Nata nel 1983, TAGA Italia si propone gli stessi scopi dell’omonima Associazione internazionale (TECHNICAL ASSOCIATION of the GRAPHIC ARTS) ed in particolare: •
1. promuovere e incoraggiare la ricerca nel settore, prestampa e stampa
•
2. migliorare la preparazione degli operatori, capireparto, direttori tecnici
•
3. diffondere la conoscenza tecnica nelle Arti Grafiche
•
4. organizzare meeting e curare pubblicazioni di settore, sia scientifiche che divulgative
•
5. tenere i contatti internazionali con TAGA USA e le associazioni tecniche di altri Paesi
•
6. far conoscere all’estero le esperienze e le tecnologie sviluppate in Italia
•
7. far conoscere in Italia studi e ricerche svolti all’estero
per avere accesso a tutti i documenti e ai test con soli 50 Euro! Informati telefonando alla Segreteria (02.69006395 solo mattina). Organi ufficiali: Il Poligrafico Italiano Rassegna Grafica.
SEDI TERRITORIALI TAGA Italia:
Genova - Roma - Firenze - Trento - Bologna - Torino - Verona - Venezia
Heidelberg news • Macchingraf
HEIDELBERG: speedmaster CX 102, a cavallo tra la XL 105 e la CD 102 NOVITÀ NELLA GAMMA OFFSET A FOGLIO FORMATO 70x100 // Intervista a Mauro Antonini, Product & Sales Manager Sheetfed 70x100 di Macchingraf.
1) Heidelberg ha rafforzato la sua presenza nel formato 70x100 con una macchina che si colloca, per prestazioni, struttura e automatismi, tra la Speedmaster SM/CD 102 e la Speedmaster XL 105. I gossip sulla possibile uscita di Heidelberg dal mercato del 102, circolanti all’epoca del lancio della XL 105, erano dunque infondati? Assolutamente sì, a dimostrazione che tutti i clienti che hanno investito nel formato Heidelberg 102 hanno effettuato una scelta corretta. Se analizziamo le vendite di macchine da stampa Heidelberg formato 70x100 nel mercato italiano, possiamo vedere che il 70% sono nel formato 102, anche perché in un momento economico difficile i clienti sono attenti all’ottimizzazione dei costi e il formato carta è una delle aree di maggiore attenzione; tutto ciò accade anche negli altri mercati industrializzati. Da qui la scelta strategica di Heidelberg di trasferire tecnologia dalla macchina che rappresenta per performance il top assoluto del mercato, la Speedmaster XL 105, al formato 102, creando così la nuova Speedmaster CX 102, che va ad aggiungersi al portafoglio prodotti 70x100 di Heidelberg.
2) Quali vantaggi principali presenta la nuova CX 102? La nuova CX 102 abbina al nuovo design, al formato della SM/CD 102 la tecnologia di alto livello della XL 105. Alla già nota tecnologia della XL, composta ad esempio dal mettifoglio e uscita Preset Plus, componenti ad alte prestazioni come il sistema di pinze e i cuscinetti di supporto del cilindro, prima previsti solo nella piattaforma XL, sono adesso incorporati nel nuovo modello. La struttura dell’unità di stampa è cambiata, in modo da garantire una corsa più liscia alle massime velocità di 16.500 fogli/ora e prevenire i disturbi causati dalle vibrazioni. Inoltre i sistemi di controllo della XL sono stati trasferiti sulla CX. La comunicazione della macchina con tutti i componenti e gli elementi ausiliari avviene attraverso il sistema di controllo Sheetfed Control. Prinect Axis Control, Image Control e Inpress Control, i sistemi di misurazione spettrofotometrici, sono utilizzati per il controllo qualità degli stampati e contribuiscono a ridurre significativamente i tempi di makeready e gli scarti di carta.
Heidelberg news • Macchingraf
Heidelberg Speedmaster CX 102 Identikit tecnologico
Alcune caratteristiche peculiari: • Cuscinetti XL per i cilindri di trasferimento con tenuta assiale e radiale (reggispinta) lato manovra con ottimizzazione dinamica di rotolamento. Risultato: precisione nel trasporto del foglio in stampa alla velocità Gli elementi che permettono alla CX 102 di arrivare a 16.500 f/h. nominale della macchina. • Barre pinze XL, create per le alte velocità: diametro dell’albero sovradimensionato con incremento della resistenza alla torsione, nuovo cuscinetto dedicato all’apertura delle pinze, no lubrificazione pinze. Risultati: più potenza di tenuta pinze per alta velocità, meno manutenzione. • Gruppi stampa rinforzati grazie a barre aggiuntive di irrobustimento statico/dinamico, con maggiore stabilità costruttiva e sulle oscillazioni laterali. Risultato: perfetta stabilità in stampa a 16.500 f/h.
Collocazione della CX 102 in base a prezzo e prestazioni.
• Controlli della XL, es.: Prinect Inpress Control per controllo colore e regolazione in macchina, no stop durante l’avviamento e controllo continuo in produzione. Risultati: tempi di avviamento ridotti (8-12 minuti), drastica riduzione degli scarti e oscillazioni minime di stampa in produzione. Modelli e varie configurazioni possibili della CX 102.
Heidelberg news • Macchingraf
3) A quale velocità viaggia la CX 102? A 16.500 fogli/ora, a cavallo tra la Speedmaster SM 102 e la Speedmaster CD 102 con un massimo rispettivamente di 13.000 e 15.000 fogli/ora, e la Speedmaster XL 105 con un massimo di 18.000 fogli/ ora. Si tratta di una macchina ideale per la stampa commerciale high end, per il packaging e per le etichette. 4) Quando sarà disponibile la nuova macchina? Attualmente la CX 102 è disponibile in Heidelberg per test di stampa e da settembre inizieremo a portare anche qualche cliente italiano interessato. La consegna dei primi esemplari è prevista per fine 2010 e inizio 2011. 5) Quali sono i possibili utenti della CX 102? Grazie alle innovazioni e alla rapidità dei 16.500 fogli all’ora, la Speedmaster CX 102 risulta essere di grande interesse per chiunque è rimasto impressionato dalla tecnologia XL e desidera combinarla con i plus della piattaforma CD 102. Le Speedmaster CD 102, CX 102 e XL 105 ci hanno permesso di raggiungere un livello esclusivo di copertura del mercato, con circa 100.000 gruppi stampa a livello mondiale. Tra le caratteristiche principali: la capacità di lavorare con carte sottili, cartoncino spesso e un’ampia gamma di materiali
plastici; un design modulare che consente configurazioni di macchina su misura per il cliente. Non conta infatti se il cliente scelga l’UV o operazioni ibride con inchiostri convenzionali e UV oppure macchine con doppia verniciatura, questa soluzione offre un’ampia gamma di opzioni di finitura in linea attraverso l’applicazione a freddo della lamina con FoilStar. 6) E dal punto di vista della sostenibilità? La Speedmaster CX 102 è pensata per ridurre o eliminare del tutto l’impiego di alcol se il cliente lo desidera, mentre periferiche come AirStar o CombiStar lavorano a un consumo più intelligente dell’energia. Sistemi di misurazione in linea come Prinect Inpress Control contribuiscono a ridurre lo spreco di carta in media di 100-150 fogli per commessa e abbassano il livello di emissioni di CO2 in maniera sostanziale. 7) Come è stata accolta la CX 102 dal grande e variegato pubblico di Ipex? Molto bene, direi. E lo dimostrano i 15 esemplari venduti in tutto il mondo, per un totale di 90 gruppi stampa. Siamo orgogliosi di anticipare che dopo Ipex abbiamo venduto la prima Speedmaster CX 102 in Italia presso la Tipografia Europa di Cuneo: si tratta di una CX 102-5LX con Axis Control.
Guarda alla Stampa con una Luce Nuova La Nuova Generazione: Speedmaster CX 102
L’innovazione ispira innovazione. La nuova Speedmaster CX 102 combina le innovative soluzioni della tecnologia Speedmaster XL 105 con la piattaforma della Speedmaster CD 102. Il risultato è una macchina da stampa ultramoderna che, grazie ai tempi di avviamento ridotti e alla velocità di stampa di 16.500 fogli l’ora, risulta perfetta per mercati sempre più competitivi. Siete curiosi? Per maggiori informazioni www.heidelberg.com
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Interviste Giuseppe Meana
Incontriamo questo mese una delle principali aziende cartotecniche italiane, che ha fatto dellâ&#x20AC;&#x2122;espansione allâ&#x20AC;&#x2122;estero e del packaging di lusso una vera e propria filosofia aziendale.
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“Presidiare tutti i mercati con un’unica azienda è impossibile. Bisogna specializzare le imprese in mestieri e prodotti diversi”.
Giuseppe Meana
7 - L’industria grafica, un futuro da reinventare. Intervista a Giuseppe Meana, presidente e amministratore delegato di Pusterla 1880.
L’iNterNAzionalizzazione
facilita
la
crescita Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale che sta mettendo in discussione un pianeta – quello della comunicazione stampata – che a differenza di altre realtà negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto come avrebbe potuto. È d’accordo con questa affermazione e quali sono le sue riflessioni al riguardo? Il mondo della cartotecnica e degli astucci pieghevoli sta risentendo anch’esso della crisi, ma in misura inferiore rispetto alle arti grafiche tradizionali che sono un settore più maturo. La cartotecnica lo è un po’ meno, anche se negli ultimi anni sta raggiungendo la maturità. Dagli astucci al cartone ondulato, è un mercato legato all’andamento dei consumi e ovviamente risente di un loro rallentamento, ma rispetto alla stampa commerciale, che deve affrontare anche problemi di globalizzazione, noi siamo in qualche modo espressione del territorio in cui operiamo e la concorrenza estera è meno forte, anche se Turchia, Grecia, paesi dell’Est europeo e India cominciano a farsi sentire in alcuni mercati come gli astucci pieghevoli per l’alimentare e il farmaceutico, mentre la concorrenza cinese è per ora marginale e limitata ad alcuni prodotti come le scatole rivestite. Detto questo, negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a una forte concentrazione dei nostri clienti sul mercato europeo, pensiamo solo al settore farmaceutico, che ovviamente ha avuto ripercussioni anche sulla cartotecnica e l’imballaggio portando a una selezione delle commesse perché i grandi gruppi tendono a selezionare e ridurre gli interlocutori. Nel contempo abbiamo assistito a un massiccio spostamento di produzioni dall’Europa in altre aree geografiche, dall’Europa dell’Est al Far East, basti pensare all’industria del giocattolo e a quella delle calze, ai piccoli elettrodomestici e all’elettronica. Questo spostamento ha comportato una delocalizzazione delle commesse di imballaggio, anche se in alcuni casi, è successo ad esempio per la produzione di tubetti per un’importante industria di dentifrici, le cartotecniche italiane hanno seguito la delocalizzazione costruendo sul posto una loro unità produttiva. Di fronte a questo cambiamento del mercato, il nostro settore, che è terzo in Europa e ha il vantaggio di stampare una grande varietà di prodotti, non è per fortuna rimasto a guardare ma si è evoluto realizzando anch’esso una concentrazione e una razionalizzazione produttiva.
di ACHILLE PEREGO
L’instabilità causata dalla recessione può essere utile al settore perché stimola l’innovazione, sia sul piano delle strategie aziendali sia dal punto di vista tecnologico. Più la si-
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Giuseppe Meana, nato a Bresso 61 anni fa, laureato in architettura al Politecnico di Milano, è entrato nel 1974 nell’azienda che la famiglia Meana aveva rilevato nel 1922 e che ancora oggi controlla. Direttore generale fino al 2006 (carica oggi assunta dal nipote acquisito Roberto Marini), è oggi presidente e amministratore delegato. Oltre a guidare l’azienda (dove è entrato il figlio 27enne Luca) e la sua espansione all’estero, ha ricoperto vari incarichi all’interno del mondo associativo confindustriale: presidente dei giovani imprenditori di Varese, dell’Istituto Italiano Imballaggi e del Gifasp. Attualmente fa parte della giunta e del consiglio di Assografici. Nata nel 1880 a Venegono Inferiore in provincia di Varese, la Cartografica Pusterla (diventata Pusterla 1880 nella ragione sociale) è una delle principali aziende cartotecniche italiane con circa 225 dipendenti e 30 milioni di euro di ricavi. Il Gruppo oggi è presente anche in Francia con tre aziende - la Coffrets, acquisita nel ‘99, la Cazelles acquisita nel 2009 e la Tephor acquisita nel 2010 (specializzata in termoformati) - e in Romania dove dal 2004 opera la manifattura Dacica Teca. Il 70% del fatturato, del resto, è ormai realizzato all’estero mentre dal 2011 la Pusterla 1880 si configurerà con due poli produttivi, con lo stesso nome, uno in Francia e l’altro in Italia.
LE INTERVISTE GIà PUBBLICATE n. 111: Matteo Rigamonti (pixart.it) n. 112: Claudio Cervellati (PaperlinX Italia) n. 113: Paolo Bandecchi (Rotolito Lombarda) n. 114: Martino Montanarini (Giunti Editore) n. 115: Oliver Kranert (Arvato Print Italy) n. 116: Alessandro Rosso (Ilte e Satiz)
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“Tra cinque anni vedo un settore cartotecnico con meno aziende e siti produttivi e più sedi commerciali in Europa”.
Giuseppe Meana
tuazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare, a cercare nuovi scenari. Quale evoluzione prevede per l’industria grafica e cartotecnica nei prossimi cinque anni? Strutturalmente cartotecnica e imballaggio hanno una sovraccapacità produttiva frutto dei forti investimenti realizzati negli anni scorsi. Oggi gli investimenti si sono rallentati non solo come conseguenza della crisi e del calo dei consumi ma anche per una pausa riflessiva necessaria per capire esattamente che cosa serva. Le innovazioni tecnologiche sono molto di dettaglio in un mercato con tirature calanti dove non fa più premio la velocità della macchina ma contano la facilità e la brevità degli avviamenti. Allo stesso modo è importante organizzare e gestire i flussi interni dell’azienda per essere più flessibili. E il grosso sforzo del nostro settore avviene proprio in questo senso. Quanto all’evoluzione nei prossimi anni, non è facile oggi fare previsioni. Preso atto, come detto, che il mercato si sta concentrando con meno clienti che desiderano lo stesso servizio e la stessa qualità dappertutto, i produttori dovranno strutturarsi per rispondere a questo cambiamento crescendo per linee interne o attraverso accordi e acquisizioni. Quindi tra cinque anni vedo un settore cartotecnico con meno aziende, in termini di ragioni sociali, ma anche meno unità produttive e più uffici e sedi commerciali in Europa aperti, come sta già avvenendo, grazie anche a intese fra più imprese. In base ai dati forniti dal presidente Assografici e Federgrafica, Piero Capodieci, risulta che l’industria cartotecnica, a differenza di quella grafica, abbia “riagganciato” la ripresa, soprattutto negli imballaggi flessibili e nel cartone ondulato. Conferma di aver notato segnali di ripresa nel segmento di mercato in cui opera il suo gruppo di aziende? L’imballaggio flessibile, che è il nostro principale concorrente, sta tenendo di più e meglio. La competizione del resto è fortissima. L’imballaggio flessibile costa meno (ma protegge anche meno) e si avvantaggia della sempre maggiore diffusione di prodotti monodose (pensiamo solo agli snack), anche se ultimamente stiamo assistendo, in particolare nel settore medicale e alimentare, alla diffusione di sacchi di grande contenuto come imballaggio industriale. Il cartone ondulato è direttamente legato all’andamento dei consumi con una produzione al massimo di due settimane perché difficilmente i clienti fanno scorte. E come termometro che misura subito la ripresa, posso dire che qualche segnale in questi mesi c’è stato, ma non ci aspettiamo che si possa tornare al periodo pre-crisi, mentre prosegue la discesa dei prezzi che negli ultimi anni ha sensibilmente ridotto la curva di redditività delle imprese. La crisi del resto sta modificando il nostro modo di operare. E questo è un momento molto bello e stimolante per rispondere alle nuove richieste con importanti cambiamenti che riguardano i materiali, la grafica e i contenuti di innovazione per cui, nei prossimi mesi, vedremo nuovi prodotti sul mercato. Il trend già in atto vede aumentare la richiesta di materiali più leggeri ma qualitativamente più performanti. Si cura la grafica, mentre le forme tendono a far vedere sempre di più il prodotto contenuto in un astuccio. Quali sono secondo Lei le tecnologie vincenti per il prossimo futuro? Se la offset resterà protagonista credo che nei prossimi anni troverà sempre più spazio, come del resto sta già avvenendo, la flexo che, grazie a un forte miglioramento della qualità di stampa, è già entrata nel settore del farmaceutico e sta entrando anche nell’alimentare. La stampa digitale potrà avere un suo spazio, anche se oggi è difficile quantificarlo. Comunque, sia flexo sia digitale hanno il vantaggio di offrire, rispetto alla offset, più fasi di lavorazione in linea. IPI 117/10
iL PERSONAGGIO
aziende fiori all’occhiello
Negli ultimi tempi si assiste alla tendenza a eliminare il packaging superfluo, in modo da contenere gli sprechi e ridurre l’inquinamento ambientale. Cosa ne pensa del binomio packaging ed ecologia? Quello dell’over packaging è un problema già superato dalla crescente attenzione a eliminare il superfluo e a ridurre le confezioni, pensiamo a quanto si sono rimpicciolite le scatole dei detersivi. Il cartone poi rappresenta, insieme con l’alluminio, il materiale più facile e meno costoso da riciclare e recuperare e proprio per semplificare il riciclo l’industria tende a produrre imballaggi con mono materiali. Ovviamente, la riduzione del packaging dipende dal prodotto e dal settore. Uno champagne Ruinart avrà sempre un’elegante scatola rivestita per enfatizzarne l’immagine. E i piccoli prodotti, pensiamo alle matite per gli occhi, tra gli oggetti più rubati nei supermercati, hanno bisogno di un imballaggio più grande proprio per evitare i furti! L’internazionalizzazione è secondo Lei un elemento da “coltivare” da parte di aziende grafiche e cartotecniche italiane forse ancora eccessivamente dipendenti dal mercato locale? Senza dubbio. Del resto quella dell’internazionalizzazione è una scelta che come Pusterla abbiamo fatto a fine anni Novanta perché il mercato in cui operavamo in Italia, profumi e cosmetici, era più grande in Francia. Oltralpe esportavamo già, ma abbiamo ritenuto che fosse meglio avere un’unità produttiva in Francia e questa scelta ci ha dato ragione. Una strategia che, anche per l’ampliamento della nostra gamma produttiva, abbiamo proseguito con l’apertura di una manifattura in Romania e l’acquisizione l’anno scorso di un’altra piccola azienda in Francia che opera nel mercato dei termoformati in plastica. Internazionalizzarsi ti fa crescere e ti permette di confrontarti con modelli produttivi e organizzativi diversi, ma anche con un mondo istituzionale o sindacale, mi riferisco alla Francia, che ha regole e comportamenti non italiani. Noi abbiamo scelto di investire in aziende sane con un personale molto valido. In tutti e due i casi, poi, i precedenti soci sono rimasti. Ma fondamentale è anche la scelta delle persone chiamate a seguire le nuove attività all’estero e per questo noi abbiamo trovato una persona validissima come Roberto Marini (M.B.A. Insead) che in Francia è rimasto sette anni e adesso è direttore generale del gruppo Pusterla 1880. Che cosa ne pensa delle aggregazioni? L’unione fa la forza? Da quello che ho già detto e spiegato la risposta non può che essere sì. Secondo Lei vincerà il modello di azienda che opera nel settore a 360° oppure quello dell’azienda specializzata in un particolare settore di nicchia? Presidiare tutti i mercati con un’unica azienda è impossibile. Bisogna specializzare le imprese in mestieri e prodotti diversi. Questo non significa operare per forza in un unico mercato di nicchia. Io posso produrre per il farmaceutico, per la cosmesi o stampare etichette. L’importante è che, pur essendo all’interno dello stesso Gruppo, ogni azienda abbia la sua specializzazione. Noi come Pusterla realizziamo il 40% dei ricavi nel settore dei profumi e della cosmetica, un altro 40% nel vino e liquori, il 10% nell’abbigliamento e un altro 10% in settori vari. Presto modificheremo un po’ queste percentuali entrando in un mercato nuovo per noi... ma non posso ancora dire quale. IPI 117/10
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tecnologie rotocalco
Nuova era per la rotocalco per edizioni
Cerutti svela “Aurora”
Vantaggi produttivi rispetto a una rotativa rotocalco “tradizionale” Velocità di produzione netta +21% Tempo di cambio lavoro 1 ora Scarti allo start up -33% Consumo energetico -12% Personale richiesto sulla rotativa -25% Costi di investimento rotativa -23% fonte: Gruppo Cerutti
aurora: costi di produzione Prodotto: 96 pagine formato A4 (tiratura 250.000 copie) Rotocalco Offset a tradizionale banda larga
AURORA
Costo copia
100 fonte: Gruppo Cerutti
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1 crescita della rotocalco nella stampa di edizioni. E il mercato non ha tardato a confermare queste scelte: già due Aurora sono state vendute, la prima ad Abril, maggiore gruppo editoriale latino-americano, la seconda a uno stampatore europeo.
Le principali caratteristiche tecniche Più compatta e più semplice, queste le caratteristiche principali della nuova serie di rotative per combinare flessibilità a scarti ridotti al minimo. Meno mano d’opera grazie sistemi di conduzione user friendly, minori consumi di energia e una produttività più alta in termini di numero di pagine prodotte all’ora. Tradotto in cifre (vedi tabella pubblicata), Cerutti
assicura che sul costo copia di un lavoro “tipo” di 96 pagine in formato A4 con tiratura da 250 mila copie, la nuova rotativa è più economica del 15% rispetto a una rotocalco “tradizionale” e del 7% rispetto a una offset a bobina di grande formato. Numeri che, proiettati nella gestione economica di un’importante industria grafica e di un editore, si traducono in vantaggi molto significativi sul bilancio annuale. Ma vediamo più da vicino le caratteristiche tecniche di Aurora che viene proposta in sei diverse larghezze di banda, da 2 metri a 3,08. La prima cosa che si rileva è che il portabobina prevede un’immissione della carta senza cinghioni: ciò si traduce in una IPI 117/10
aurora: vantaggi economici
Cerutti chiama e i mondi della stampa e dell’editoria italiana rispondono. Alla presentazione in anteprima mondiale della nuova generazione di rotative rotocalco per edizioni agli stabilimenti Cerutti di Vercelli erano presenti tutti i maggiori stampatori e molti rappresentanti dei più importanti gruppi editoriali nazionali. Del resto un progetto che nasce con l’obiettivo di fornire nuovi margini di competitività ai media della comunicazione stampata, assicurando vantaggiosi rapporti tra costi e benefici, non può rimanere inascoltato in questo periodo di grandi sfide per riviste, giornali e cataloghi. «Aurora», ha detto Giancarlo Cerutti, presidente e CEO del Gruppo italiano, «è un progetto totalmente nuovo, concepito per dare nuova linfa alla stampa e, visto dalla nostra posizione, per contrastare la crescita della offset di grande formato. Il traguardo raggiunto è il risultato della grande esperienza che il nostro Gruppo ha maturato nella stampa di riviste, del packaging e, grazie alle rotative flexo, dei quotidiani». Un risultato che arriva a meno di tre anni dall’importante acquisizione da parte di Cerutti della divisione rotocalco del competitor tedesco KBA che premia la lungimiranza del Gruppo italiano e il credito accordato alle potenzialità di
tecnologie rotocalco
Una rotativa compatta e semplice ma ad alta flessibilità e produttività. Più economica della rotocalco “tradizionale” e della offset di grande formato. Già due rotative vendute: in Brasile e in Europa.
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aurora: modelli con diverse larghezze banda
IPI 117/10
Modello metri
R530 2,0
R532 2,2
riduzione dei tempi di preparazione delle bobine, minori rotture carta e minori scarti. Il gruppo stampa (1) è stato completamente riprogettato con l’obiettivo di abbattere i tempi di cambio lavoro. I tecnici hanno lavorato sull’automazione, semplicità di utilizzo e diagnostica locale. Inoltre sono stati adottati motori indipendenti – abbandonando la trasmissione meccanica – che eliminano la necessità di compensatori per ottenere il registro direttamente sul cilindro stampa. Questo ha fatto sì che la rotativa risulti meno costosa e, ancora una volta, i tempi di
R535 2,45
R537 2,65
R538 2,75
R540 3,08
cambio lavoro siano più veloci. Nella progettazione del gruppo di essiccazione (2) è stata posta grande attenzione al risparmio energetico: una nuova geometria di condotti e soffiatori, una riduzione dei volumi d’aria in circolo e l’adozione di ventilatori a velocità variabile hanno portato alla riduzione sia del consumo elettrico che della quantità di vapore. Il nuovo gruppo diagonale (3) è molto compatto, gestisce fino a 12 piani di striscia su un unico livello ed è, assieme alla piegatrice, l’elemento che consente di ottenere con Aurora una grande variabilità di
prodotti. Per i gruppi piega vi sono diversi modelli disponibili, tutti con variazione continua di formato. Si possono realizzare prodotti tra un formato massimo di 250x400 mm e uno minimo di 144x150 da 28 a 132 pagine cuciti in linea. Ciò senza alcuno scarto di rifilo e questo è uno di maggiori plus rispetto alla offset. La velocità in produzione è di 60.000 rph. Per aumentare ulteriormente la flessibilità della macchina è stato progettato un “former folder cutter” ideale per prodotti a bassa paginazione e copertine. Questo è in grado di realizzare prodotti con formati che vanno da max 325x250 mm a min. 175x150 con paginazioni da 4 a 24 pagine – con salti di 2 in 2 – cuciti in linea. Produzione: oltre 168 mila copie ora.
3
>segue a pag. 72
1 Il gruppo stampa di nuova progettazione.
2 Il gruppo di essiccazione a risparmio energetico.
Il nuovo gruppo diagonale e, sotto, in blu il gruppo piega, in rosso il “former folder cutter”.
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Oltre la carta Editoria elettronica
Produrre e distribuire
contenuti digitali Martedì 15 giugno al Palazzo delle Stelline a Milano si è svolto “Oltre la carta – produrre e distribuire contenuti digitali”, il primo convegno in Italia che unisce l’analisi delle nuove tendenze dell’editoria digitale a workshop pratici dedicati a manager, graphic designer e sviluppatori. L’evento è stato organizzato da InSide, con l’intento di fornire strumenti concettuali e illustrare le possibilità tecnologiche per aiutare case editrici e operatori della comunicazione a orientarsi all’interno di un mercato in rapido mutamento, dove la lotta per l’imposizione di nuovi standard tecnologici hardware e software va di pari passo con lo sviluppo di nuovi modi di fruizione dei contenuti.
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Proprio la questione dell’integrazione dei nuovi media tra editoria e marketing è stata l’argomento del primo intervento della sessione seminariale mattutina, tenuto da Marco Ferrario e Giuseppe Granieri. Una platea numerosa (150 presenze, esauriti i posti in sala) e attenta ha assistito all’intervento e alla case history successiva: come il settimanale automobilistico Autosprint è approdato su iPad.
“Il primo dispositivo di lettura per e-book è nato nel 1971 ed era stato chiamato Progetto Gutenberg”.
Una full immersion di una giornata nel variegato mondo degli e-book, con una sessione mattutina dedicata alla teoria e workshop pomeridiani più orientati all’utilizzo pratico dei new media.
eventi oltre la carta
L’ultimo intervento della mattinata lo ha tenuto Antonio Dini, collaboratore di Nova, che ha analizzato la varietà di device (e-book reader e simili) presenti sul mercato. Un’utile guida per chi sta scegliendo una piattaforma privilegiata per la pubblicazione dei propri contenuti (vedi articolo a pag. 38). La seconda parte dell’evento, nel pomeriggio, è stata interamente dedicata ai workshop tecnici, espressione dell’eccellenza che InSide ha raggiunto nel campo della formazione. Quattro i versanti di approfondimento: l’impaginazione grafica per la multicanalità digitale, intercettando così le professionalità tradizionali dell’editoria; lo sviluppo, con la creazione di applicazioni e integrazione con gli strumenti della multimedialità; i nuovi metodi e strumenti per comunicare; la questione del diritto d’autore. Dal lato grafico InSide ha selezionato nel mercato soluzioni software per l’automazione del workflow digitale dei due prodotti più interessanti: la piattaforma proposta da Altralogica e il software Woodwing. Durante il workshop, Andrea Monzini ha illustrato le funzionalità offerte da Altralogica, orientate a redazioni di dimensioni medio piccole, mentre Guido Franceschilli e Vainer Gilioli hanno presentato il software Woodwing, una delle soluzioni più sofisticate per la gestione della multicanalità (v. pag. 41). Dal lato dello sviluppo, Andrea Trento ha spiegato il cambiamento della fruizione dei contenuti e la realizzazione di applicazioni ad hoc per iPad (vedi articolo a pag. 45). “Nuovi strumenti e nuovi modi per comunicare”, tenuto da Andrea De Venezia e Marco Massarotto, ha spiegato nel concreto l’evoluzione dei media e le opportunità legate al cambiamento del mercato pubblicitario. Una questione rilevante è anche quella del diritto d’autore, in un ambito dove è più alto il rischio di copia e l’utilizzo di contenuti coperti da copyright. Questo tema è stato trattato da Giorgio Spedicato nel workshop “Dal diritto d’autore al DRM”, un tema molto sentito per chi vende contenuti ed è interessato all’evoluzione delle normative vigenti.
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eventi oltre la carta
E-reader: cosa offre oggi il mercato? Un’utile guida per la scelta della soluzione più consona alle proprie esigenze tra gli oltre quaranta modelli attualmente disponibili. Antonio Dini, affermato giornalista specializzato nelle tecnologie collegate ai nuovi media, ha analizzato nel suo intervento al convegno di InSide la gamma di e-book reader presenti attualmente sul mercato.
di LUCA BRENTEGANI
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Criteri di classificazione per gli e-book reader Dini suddivide gli e-reader in due grandi famiglie: da un lato i device che fungono solo da lettori e dall’altro
quelli che invece hanno la possibilità di far funzionare svariate applicazioni per utilizzi diversi. Per intenderci, questa forse è una delle differenze più importanti tra un Kindle e un iPad. Quale schermo è più adatto al nostro scopo? Un importante criterio nella scelta è la tecnologia utilizzata per il display. Oltre al tradizionale schermo LCD, utilizzato con varianti particolari da molti e-reader, troviamo la tecnologia e-ink, ossia l’inchiostro elettronico (vedi schema nella pagina accanto). Un vantaggio innegabile di questo tipo di schermo è la possibilità di utilizzare pochissime risorse energetiche (una ricarica dura parecchi giorni). Oltre all’efficienza nell’autonomia, dobbiamo considerare che l’e-ink, non utilizzando uno schermo retroilluminato, simula a tutti gli effetti l’inchiostro stampato su un supporto, permettendo all’utente un’esperienza di lettura paragonabile a quella di un libro tradizionale. Oltre a LCD ed e-ink entrerà in gioco anche la nuova tecnologia chiamata Amoled (Active Matrix Organic Light Emitting Diode), sponsorizzata fortemente da Samsung, che permette un angolo di visuale e una maggior naturalezza nei colori, oltre a un basso consumo energetico. Da pochi mesi, con l’uscita di iPhone 4.0, abbiamo potuto conoscere e apprezzare anche lo schermo denominato “retina” di Apple, schermo che fondamentalmente ha come sua maggior peculiarità una risolu-
IPI 117/10
Dini è partito da una riflessione di base: il primo lettore e-book nasce nel lontano 1971 con il “progetto Gutenberg”. Di lettura a monitor di contenuti editoriali, quindi, se ne parla già da qualche tempo, ma solo adesso, con il fenomeno iPad di Apple, gli scenari sono cambiati considerevolmente, anche e soprattutto in Europa. La gente vuole conoscere, vedere, provare, toccare questo congegno miracoloso. A parte il modello iPad, sembra che oggi nessuno parli più di e-book reader, eppure sul mercato esistono oltre quaranta modelli differenti con almeno quattro tecnologie di base diverse. Quali piattaforme utilizzare e, soprattutto, con quale criterio scegliere il lettore più corretto per le diverse esigenze editoriali? La tendenza, secondo Dini, è quella di creare un proprio lettore affiancato a una catena di bookstore: in questo momento, per assurdo, la più limitata per device è iBookstore di Apple con un solo apparecchio (si presume che in futuro siano tre: oltre all’iPad anche iPhone e iPod touch). Attualmente la più diffusa piattaforma per numero di device è Kindle di Amazon. C’è poi Barnes & Noble che utilizza il proprio lettore Nook (che è anche un’applicazione per device portatili) e Borders con Kobo che avrà in futuro applicazioni per device portatili.
“L’e-ink non utilizza uno schermo retroilluminato e simula l’inchiostro stampato su un supporto”.
eventi oltre la carta
sezione trasversale del monitor che utilizza electronic ink L’indirizzamento delle “sub capsule” permette di visualizzare un monitor in alta risoluzione
Elettrodo trasparente superiore Carica positiva per attivare il pigmento bianco
Carica negativa per attivare il pigmento nero
Fluido trasparente Elettrodo inferiore inchiostro chiaro
zione molto elevata: più di 300 pixel sul display, oltre il limite visualizzabile dall’occhio umano.
Criteri di classificazione dello schermo Schermo Touch Schermo a colori Connessione Wi-Fi/Bluetooth Connessione 3G Applicazioni Capacità video/multimediali Tastiera
SI SI SI SI SI SI SI
NO NO NO NO NO NO NO
Nella scelta del dispositivo dobbiamo anche considerare alcuni elementi strategici: se il gruppo di appartenenza è una multinazionale (Apple, Amazon, Sony) oppure se si tratta di un gruppo multinazionale cosiddetto “terzista” (prodotti cinesi, coreani, Samsung, LG). Inoltre quali cataloghi possono utilizzare e mettere a disposizione degli utenti. L’ultima coppia per la classificazione è questa: vogliamo utilizzare una piattaforma dedicata (un vero e proprio e-book reader) oppure vogliamo utilizzare una piattaforma generalista (come ad esempio tablet, telefoni cellulari, pc, Netbook). Vale la pena anche evidenziare quanto il formato del libro sia importante per la piattaforma che utilizzeremo. Di formati ce ne sono parecchi, alcuni sono elencati in questa tabella.
Formati supportati dagli e-book
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Formato Estensione Testo Txt Ipertesto (web) Html Amazon Azw Open eBook Opf TomeRaider Tr2 Portable Document Format Pdf DjVu DjVu Microsoft Lit Palm Pdb Newton Pkg Mibipocker Mobi Oebps Epub
inchiostro scuro
Su 42 modelli censiti, 38 supportano il formato Pdf, 36 il formato ePub, 35 il formato Txt e 30 il formato Html. L’intervento di Dini ha senz’altro centrato l’obiettivo: fornire a editori e utenti una completa panoramica delle caratteristiche che può o deve avere un lettore per e-book. Un’ottima guida per chi deve scegliere una piattaforma per pubblicare i propri contenuti. Abbiamo visto che e-book reader non significa solamente leggere un libro mediante un dispositivo elettronico, ma le varianti da prendere in considerazione sono molte. Di certo la magica tavoletta di Steve Jobs ha influito e sta spingendo il mercato verso una direzione ben precisa. Molti utenti cercheranno di toccare lo schermo di altri dispositivi con il dito, tanta è l’abitudine che ha portato l’iPad a pensare che questa operazione“multitouch” sia normale. Quanto è semplice e friendly l’utilizzo di un iPad è direttamente proporzionale all’interrogativo: l’iPad diventerà un dispositivo di consultazione, uno strumento generalista o sarà più orientato verso alcuni media (giornali e riviste, libri con animazioni o effetti particolari)? Potrà essere strumento per accaniti lettori da spiaggia? O per concentrati momenti di studio? A ogni modo la sensazione è che “comunque vada... sarà un successo” (per la Apple).
Il formato epub Il formato digitale ePUB, utilizzato anche dall’iPad per i libri, sembra stia diventando uno standard per la digitalizzazione dei contenuti editoriali. Deriva dalle parole “Electronic PUBlication” ed è un formato libero standard messo a punto dall’International Digital Publishing Forum (IDPF). L’estensione del formato è .epub. Il concetto di base è quello della tecnologia “reflowable”, ossia in rapporto alle scelte del corpo o del layout il testo “riscorre” automaticamente tra le varie pagine del libro digitale. L’utente quindi potrà scegliere direttamente dal dispositivo quale grandezza del carattere vuole in funzione delle esigenze di lettura. Lo scorrimento del testo e delle pagine si adatterà di conseguenza. A questo scopo il formato ePUB utilizza la tecnologia standard XML con alcune specifiche particolari. Alcuni sistemi di conversione implementano anche tecnologie DRM (Digital Rights Management) che permettono di gestire i diritti d’autore della pubblicazione.
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eventi oltre la carta
Digital magazine
Da prodotto cartaceo a magazine su iPad Due soluzioni, x-Pad di Altralogica e Digital Magazine Tools for iPad di WoodWing, per la preparazione di contenuti per e-book. Quella dei “digital magazine” è senza dubbio una delle applicazioni editoriali in cui l’iPad avrà più successo. Pensate ad esempio all’utilizzo di questa elegante e patinata tavoletta per consultare una rivista che, oltre ai tradizionali articoli, implementa mappe geografiche cliccabili
di LUCA BRENTEGANI
che visualizzano il contesto territoriale dell’argomento: un clic sull’hot spot e potranno apparire filmati, gallerie o approfondimenti vari, magari collegati ad altre risorse in rete. Le possibilità sono enormi: possiamo cambiare la lingua (magari preparata in precedenza con i livelli di InDesign) e, se si vuole, di un particolare argomento si possono integrare forum di discussione o collegamenti a social network o e-mail. Anche le pubblicità presenti sulle riviste possono essere ripensate in maniera completamente diversa: cambiare il colore a un’automobile, rivederla con optional diversi, collegarsi al venditore più vicino o inviare una richiesta d’informazioni. Nel workshop del pomeriggio dell’evento “Oltre la carta” abbiamo assistito alla presentazione di due soluzioni che hanno lo stesso scopo: convertire in maniera efficiente e completa i contenuti impaginati da InDesign verso l’iPad, trasformando quindi l’impaginato in un’applicazione, implementando le caratteristiche funzionalità di navigazione con l’inserimento di nuovi contenuti interattivi.
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x-Pad (Altralogica)
La prima soluzione presentata si chiama x-Pad ed è sviluppata da Altralogica. Nella presentazione di Andrea Monzini viene in primo luogo posto l’accento sul fatto che convertire un file direttamente
e semplicemente come un “e-book” significa, in pratica, perdere tutte le potenzialità 3D e multimediali che invece un’applicazione può consentire. E questo vuole essere proprio il punto di forza di questa piattaforma: inserire in un documento di InDesign mappe sensibili, audio, video, progetti 3D navigabili, collegamenti al web. Della “vecchia pagina” impaginata ci resta chiaramente la formattazione grafica, il contenuto testuale e iconografico. L’applicazione può utilizzare i contenuti completamente incorporati per una fruizione anche offline (ma con il “peso”
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“Sfogliare una rivista su iPad è un’esperienza entusiasmante, ma il progetto grafico va creato ad hoc e non riciclato dal cartaceo”.
eventi oltre la carta
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dell’applicazione più consistente), mentre se i contenuti non sono incorporati l’applicazione sarà certamente più leggera, ma per essere funzionante la consultazione dovrà essere effettuata online. x-Pad per adesso è un nome in codice. La soluzione sarà disponibile dall’autunno 2010.
WoodWing iPad Digital Magazine
La seconda soluzione, presentata da Vainer Gilioli e Guido Franceschilli di Technosolutions, è un prodotto del colosso software WoodWing che, già specializzato nella creazione di soluzioni editoriali innovative, sfruttando i contenuti di Adobe InDesign presenta, all’insegna delle nuove sfide, un prodotto appena sviluppato: iPad Digital Magazine. Il “Digital Magazine Tools for iPad” è una suite di prodotti che ha lo scopo di assemblare una rivista digitale utilizzando in estrema sintesi queste linee guida: - il sistema è basato su “WoodWing’s Enterprise content management system”; - utilizza un server di Content Management chiamato Content Station, che permette di depositare e gestire tutti gli asset digitali; - prevede l’utilizzo di alcuni plug-in installati su InDesign che permettono l’utilizzo dell’impaginato per inserire tutti gli elementi multimediali, gestire l’interfaccia, inserire gli slide show, i video, gli hotspot o collegamenti vari al web oppure creare un’interfaccia di navigazione. Si possono utilizzare anche i livelli di InDesign per operazioni di mostra/nascondi collegati a menu personalizzati; - attraverso la Content Station possiamo decidere l’ordine e la gestione delle pagine. In questa maniera ogni singolo “dossier” è una rivista con il preview del timone redazionale; - mediante un server possiamo decidere se gli elementi multimediali sono collegati in modalità remota o se i file multimediali sono incorporati all’interno dell’applicazione; - il file è esportato dalla Content Station. Si possono eseguire anche operazioni di scheduling per programmare in anticipo pubblicazioni periodiche. L’applicazione dopo la preparazione deve essere inviata
all’Application Store di Apple per essere approvata e messa a disposizione di tutti gli utenti.
Sfogliare contenuti con l’iPad
L’esperienza nello sfogliare una rivista via iPad è senz’altro entusiasmante. Certo, il layout grafico deve essere ripensato dall’inizio, non basta convertire un impaginato e “appiccicarci”qualche gallery e qualche filmato; se però il progetto è ben studiato all’origine, il risultato è assicurato. Il tablet di Cupertino, inoltre, ben si sposa a pubblicare riviste patinate e di una certa eleganza con i suoi monitor con colori vivaci, la sua linea e le sue potenzialità multimediali. Dal punto di vista dell’usabilità è stato anche osservato che la risposta dell’utente nell’utilizzo dell’iPad è positiva, poiché non essendo considerato uno strumento di lavoro complicato trasmette maggior coinvolgimento, rilassamento e piacere nella lettura, al contrario del pc. Chiaramente ci sono ancora dei margini di miglioramento: molti lamentano uno schermo troppo riflettente, l’assenza di una webcam, l’impossibilità di telefonare, abbonamenti per la connessione 3G ancora molto costosi e, per gli editori, tempi di approvazione delle applicazioni da parte di Apple ancora poco in linea alle esigenze editoriali. Problemi che non sono sicuramente secondari, ma che con il tempo saranno senza dubbio livellati.
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Le videate sono state scaricate dal sito di WoodWing e illustrano la suite di prodotti “Digital Magazine Tools for iPad”, che include un server di content management chiamato Content Station (videata in alto a destra) e prevede la possibilità di utilizzare i livelli di InDesign per operazioni di mostra/ nascondi collegati a menu personalizzati (videata in basso a destra). Attraverso la Content Station si può decidere l’ordine delle pagine (videata in alto a sinistra).
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eventi oltre la carta
Editoria elettronica
L’iPad, un vero e proprio “social device” Che ruolo avrà l’iPad nel mondo editoriale? E come vanno impostati i contenuti per sfruttarne al meglio le caratteristiche multimediali? In uno dei workshop pomeridiani dal titolo “Dall’e-book all’iPad”, Andrea Trento, specializzato in contenuti cross-platform, ha spiegato il cambiamento attualmente in atto nella fruizione dei contenuti editoriali e la realizzazione di applicazioni ad hoc per iPad.
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di CRISTINA ROSSI
Il touch screen di Apple unisce le incredibili funzionalità del web al fatto di sfogliare una rivista. «La cosa strabiliante», ha affermato Andrea Trento, «è che in pochi hanno compreso che l’editoria digitale non è la trasposizione in video di quella cartacea. Il modo di utilizzo è davvero nuovo e bisogna fare in modo che la user experience sia la più naturale e fluida possibile, ricca di video e multimedialità». Dei prodotti cartacei che ad oggi sono migrati su piattaforma “mobile” effettivamente sono pochi gli esempi veramente degni di nota. «Tra gli esempi da non imitare», ha ricordato Trento, «citerei senza alcun dubbio La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera, che hanno commesso l’errore di utilizzare un PDF creato per un prodotto cartaceo e riversarlo sull’iPad, dando vita a un contenitore privo di qualsiasi interattività con il lettore. Anche i fumetti Marvel hanno utilizzato un PDF, arricchendolo però con funzioni interattive». Come ha ricordato Trento, l’iPad non è un lettore e-book e nemmeno un iPhone. È un social device e come tale, rispetto all’e-book e al cellulare, che sono
privi di interazione, offre la possibilità di relazionarsi con l’esterno e di condividere idee e pensieri. Si tratta, inoltre, di un dispositivo “multitouch”, ossia permette a più persone di interagire contemporaneamente sullo stesso contenuto. Ma le funzionalità di tale dispositivo, che entro la fine dell’anno verrà affiancato da altri device simili, se non migliori, vanno sfruttate nel migliore dei modi. «I prodotti di qualità presenti sul mercato sono quelli sviluppati in nativo, ossia creando una versione dei contenuti ad hoc per l’iPad», ha spiegato Trento. «A questo proposito posso citare Financial Times, che ha utilizzato nel migliore dei modi le funzionalità del dispositivo, mettendo a disposizione dei lettori grafici interattivi, un contenuto personalizzato e la possibilità di fruire dei video in verticale e in orizzontale. Anche la prestigiosa rivista Wired è un buon esempio di utilizzo intelligente dell’iPad. Il contenuto della rivista è stato sviluppato a livello nativo eliminando Adobe Flash, che come risaputo non è supportato dall’iPad, e utilizzando al suo posto InDesign CS5. In che modo? Agganciando i contenuti nativi ed esportandoli come applicazione». Adobe, infatti, starebbe lavorando in sordina a una nuova versione di app priva di Flash o Air, che sarà disponibile a fine 2010 per tutti quelli che utilizzano InDesign CS5.
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LITOVER E LA PLASTIFICAZIONE BIO Da sempre attenta alla tutela dell’ambiente, da anni Litover ha eliminato le colle a base solvente da tutte le linee di plastificazione. In un momento dove tutto il settore delle arti grafiche mostra un forte interesse nella stampa a “basso impatto ambientale“ propone un nuovo film plastico OXO – BIODEGRADABILE realizzato dalla Derprosa, società spagnola specializzata nella produzione di film plastici. Cosa significa oxo – biodegradabilità di un materiale plastico? La oxo – biodegradabilità implica un processo a due livelli: il materiale plastico a contatto con l’ossigeno si decompone in frammenti molecolari che vengono successivamente biodegradati dai microorganismi presenti nel suolo (trasformazione in CO2, H2O e biomassa).
Come funziona la oxo – biodegradabilità? In primo luogo si produce una pellicola con caratteristiche specifiche di biodegradabilità senza ridurre l’efficienza o l’integrità del prodotto. Dopo il suo uso, quando il prodotto viene portato in discarica, la degradazione ossidativa di tale prodotto avviene più velocemente rispetto alle materie plastiche convenzionali. I meccanismi che mettono in moto questo processo sono le alterazioni di calore, la luce solare (luce UV) e la sollecitazione meccanica. I prodotti in polipropilene alla fine si biodegradano in presenza di umidità, microorganismi, ossigeno e terra (conforme a ASTM D6954-04). Il film viene proposto con due tipologie di finitura: OXO – BIO LUCIDO; OXO – BIO OPACO. Litover (Monza) www.litover.it info@litover.com
eventi editoria elettronica
Centro Studi Grafici
Carta campa? O vince la tecnologia in palmo di mano? Tavola rotonda sullo scottante tema sul futuro del libro: sarà stampato o elettronico? In una tavola rotonda organizzata dall’Associazione Culturale Studi Grafici di Milano, introdotta da Pablo Rossi, presidente dell’Associazione, e condotta da Davide Biancorosso, editori, comunicatori e stampatori si sono confrontati sul futuro del libro stampato (o solo virtuale?).
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di MARCO PICASSO
Sandra Furlan, responsabile sviluppo web di Mondadori Libri, dopo averci informato che il destino del quotidiano (la sua scomparsa in forma cartacea) è segnato mentre il libro ha ancora qualche anno di vita, ha illustrato i progetti della Casa di Segrate sull’e-book, che lancerà “seriamente”, ha detto, nel prossimo autunno. Non ci sorprende più di tanto, visto che il padrone della famosa casa editrice punta più sull’intrattenimento tv che sul libro stampato (forse in questa chiave di lettura va vista la cessione di Mondadori Printing al Gruppo Pozzoni). Ha quindi illustrato le meraviglie del libro su foglio elettronico. Tra gli esempi portati il trend statunitense, con un gran successo di romanzi rosa tematici che fanno furore proprio nella versione e-book, con buona pace per la cultura. E questo è significativo perché rispecchia la tendenza di spostare tutta l’attenzione dalla carta al video con la tv imperante, la quale però non fa cultura e informazione ma, prevalentemente quando non esclusivamente, intrattenimento. Un po’ meglio Stefano Angeli, della Franco Angeli Editore, che ha giustificato l’utilità del libro elettronico nella manualistica, in particolare quella manageriale, specializzazione da sempre dell’editore. Dopo l’intervento di Cristina Mussinelli a nome dell’Associazione Italiana Editori (AIE), che ha sottolineato come la grande varietà dell’editoria
lascia spazio sia alla tecnologia tradizionale sia a quelle innovative, ci piace soffermarci sull’intervento decisamente più consistente di Francesco Cataluccio, che vanta una profonda conoscenza del mondo dell’editoria di cultura, avendo lavorato in Feltrinelli come responsabile dei Tascabili e dei Classici, diretto quindi la Bruno Mondadori e in seguito la Bollati Boringhieri e, oggi, collaborando tra l’altro al supplemento domenicale del Sole24Ore. Ci ha quindi confortato sentire da lui quanto ci saremmo aspettati, che ciò che conta non è il supporto quanto il contenuto di qualità. E sulla parola “qualità” si è soffermato con decisione sottolineando che un libro elettronico può avere il vantaggio dell’interattività, prendendo ad esempio l’esperienza del web. Interessante, infatti, l’immagine di quella nuova figura di “aggregatore”, di colui, cioè, che lavorando su web, quindi su un portale, non fa che selezionare, tagliare, sistemare, offrendo poi questo servizio ai lettori risparmiando loro tutto un lungo lavoro di ricerca e scelta. Del resto basti pensare, come ha poi ricordato Vittorio Marulli, vicepresidente dell’Unione Industriali Grafici di Milano, che da Google si scaricano mensilmente 31 miliardi di informazioni. Quindi, se qualcuno le seleziona per noi tanto meglio. Cataluccio, rispondendo quindi a un intervento che deplorava il sempre più basso livello culturale dei
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“Ciò che conta non è tanto il supporto utilizzato, quanto il contenuto di qualità”.
Al tavolo dei relatori, da sinistra: Massimo Dradi, Davide Biancorosso, Sandra Furlan (Mondadori Libri), Francesco Cataluccio (autore di Che fine faranno i libri?), Gianni Fontana, Cristina Mussinelli (AIE), Stefano Angeli (Franco Angeli), Vittorio Marulli (Ciemme).
“non lettori” italiani, ha spezzato una lancia a favore dell’elettronica, proprio perché permette la digitalizzazione di tutti i testi classici e antichi, salvando così quell’enorme bagaglio culturale che sta alle nostre radici. Massimo Dradi e Gianni Fontana, grafico della carta stampata il primo, designer della comunicazione il secondo, hanno quindi affermato che anche la versione elettronica del libro lascerà spazio al progettista grafico. Insomma, ci sarà ancora lavoro per gli stampatori, come si è chiesto proprio Vittorio Marulli a nome dei colleghi? Certamente nulla sarà più come prima, ma un fatto positivo, che comunque ha poco a che fare con l’e-book, è la richiesta e possibilità di ristampe rapide di poche copie con la stampa digitale. Ma questo è un altro discorso, come forse è sfuggito, visto che il tema era il libro senza supporto cartaceo, e non la stampa digitale, che altro non è che un’utile tecnologia proprio al servizio dell’editoria tradizionale. Al termine di questa interessante serata io mi preoccupo seriamente, non tanto perché emerge che il libro stampato è in declino, quanto perché è in declino ogni forma di cultura. Ora qualcuno dirà che si può fare cultura anche senza la carta stampata. Può darsi, anche se ho qualche dubbio in proposito, almeno per quanto riguarda molti aspetti della cultura. In primo luogo per il ruolo che la cultura stampata ha nell’insegnare a pensare e ragionare. Mentre sono d’accordo sul fatto che è più comodo cercare una spiegazione su Wikipedia (sempre che ciò che si tro-
va sia poi corretto) e sono anche d’accordo sul fatto che Internet è molto utile. Ma a parte che in molti casi il libro cartaceo è più comodo, penso anche che sia più socializzante di una Playstation o un iPod... A parte queste considerazioni, vorrei citare alcuni dati significativi che partono proprio da un’indagine AIE: nel 2007 si sono stampati in Italia 60.000 titoli di libri, e vorrei sapere chi li ha letti, visto che si dice (ma non ci credo) che il 43% degli italiani legge almeno un libro all’anno (e già è sceso del 2% rispetto all’anno prima); ma la percentuale degli italiani che leggono un libro al mese scende vorticosamente al 6%. Ciò che è più interessante, e che vorrei sottolineare, è lo studio (Giuseppe Laterza, 2005) che lettura e PIL vanno di pari passo: nel senso che un aumento del PIL corrisponde a un aumento di lettori e viceversa. Questo secondo i dati dei Paesi industrializzati. Ora in Italia calano sia i lettori sia il PIL e questo è significativo. Qual è la conclusione? Che il libro, la cultura, la conoscenza permettono di arricchire, contrariamente a quanto si può pensare e a quanto dicono con enfasi e convinzione molti difensori dell’inutilità e superamento del libro stampato. Se posso dare un (inutile) suggerimento agli editori e stampatori di libri è questo: lasciate margini bianchi più larghi; il libro deve essere uno strumento, si deve poter scrivere note ai margini, come si faceva nei secoli passati. Più un libro è buono e valido, più note dovrebbe avere da parte del vero lettore, cioè da parte della persona di cultura. E questo, in effetti, è una possibilità che dà anche il libro elettronico, come ha segnalato Stefano Angeli nel suo intervento.
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La flessografia è verde? Prima di affrontare il tema tecnico occorre spendere due parole sul concetto di sostenibilità nel mercato attuale e dei prossimi anni. La sostenibilità, o attenzione all’ambiente e al sociale, tradizionalmente trascurata nel mondo della produzione e dell’economia, è oggi un punto di riferimento che non può ridursi a una mera questione di moda.
di MARCO PICASSO
Che le imprese debbano fare i conti anche con la sostenibilità è dimostrato dal nuovo paradigma dell’economia sostenibile, secondo cui le strategie delle aziende di oggi e del domani devono cambiare visuale, puntando sul “valore aggiunto” che si identifica anche con la sostenibilità ambientale e sociale. «Chi non lo capisce», sostiene Paolo Ricotti, presidente di Planet Life Economy Fondation, «resterà indietro perché la competitività si gioca anche nella sostenibilità». Sostenibilità è il riconoscimento e l’equilibrio di valori universali di natura sia materiale sia immateriale, che si basa sulle 3E: Ecologia, Equità, Economia. È in atto un cambiamento da affrontare con intelligenza modificando le nostre visioni industriali e sociali. Un esempio è il passaggio dal motto “dalla culla alla tomba” a “dalla culla alla culla” in cui si evidenzia il riciclo, la rinascita, dove nulla deve essere eliminato ma il più possibile riutilizzato. Un tema sul quale già hanno posto l’attenzione enti come Comieco e aziende come Sabox di Nocera Inf. (SA) che progetta e produce packaging e prodotti ecologici in cartone ondulato con linee di prodotto realizzate interamente con materia prima certificata FSC o riciclata da raccolta differenziata. Con il programma Green Project, Sabox ha ricevuto il premio Innovazione Amica dell’Ambiente per il Sud promosso, tra gli altri, da Legambiente, Confindustria, Regione Puglia; che si va ad aggiungere all’European Paper Recycling Award 2009.
Il ruolo della flessografia
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Il packaging è uno dei comparti di massima produzione di rifiuti solidi urbani e quindi un settore su cui è possibile lavorare con un concetto di attenzione all’ambiente. La flessografia, come tecnica che permette di stampare su vari supporti,
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cartone, carta, plastica, alluminio, gioca quindi un ruolo primario per l’ampia possibilità di scelta di supporti leggeri, compatibili, riciclabili. Si aggiunga che da anni ormai, grazie ad ATIF, l’Associazione dei tecnici flessografi italiani, la flessografia rivendica il riconoscimento di tecnica di stampa all’altezza delle qualità richieste per un packaging sempre più esigente, e non più solo come un sistema di stampa a basso costo e bassa qualità per cartone. Ne è un esempio la pubblicazione delle Linee Guida pubblicate da ATIF sulle corrette modalità di stampa per ottenere risultati di alto livello. Queste linee guida si basano sugli standard di stampa che hanno come obiettivo l’eccellenza mediante costanza, ripetibilità e prevedibilità dei risultati, che significa mantenere sotto controllo l’intero processo, dalla prestampa alla formatura, compresi i materiali. Ed è proprio dalla conoscenza e il rispetto degli standard che originano dalle richieste degli utilizzatori di stampa flexo, che si ottiene una produttività sostenibile, mediante un miglioramento dei controlli di processo, l’adozione di profili ICC standard e applicazione dei parametri ISO per i controlli in avviamento e in tiratura, e sulla macchina. Standardizzare l’intero processo significa tenere sotto controllo materiali di consumo, inchiostri e supporti e dominare l’intero processo, mantenendo standard di qualità entro parametri ristretti; oltre a portare all’eccellenza qualitativa, significa risparmio per riduzione degli scarti del supporto (avviamenti più corti e messa a punto rapida): una riduzione dell’1% di scarto del supporto stampato ha un impatto molto significativo tanto nel risparmio aziendale, quanto nel rispetto dell’ambiente. Le Linee Guida ATIF forniscono anche le metodologie per stabilire le corrette caratteristiche degli anilox e degli inchiostri, e anche in questo caso i risparmi o la riduzione degli sprechi sono evidenti e sostanziali in quanto permettono di ottenere risultati ottimali nella resa del colore. Ma in quali specifici ambiti della flexo si può intervenire per una stampa sostenibile? Già in prestampa possiamo valutare l’importanza di software di gestione che permettono di calcolare i retini e le percentuali ottimali di coperture degli inchiostri. Un esempio è il retino concentrico (prodotto da EskoArtwork) specifico per etichette che permette di ottenere le corrette tonalità di colore con un significativo risparmio di inchiostro, così come l’innovativo HD Flexo per la stampa del packaging, che permette una stampa di qualità a 4000 dpi; o i software per la progettazione di imballi per termoretraibile, il cui vantaggio consiste in particolare nella riduzione degli spazi e dei materiali, mentre, da un punto di vista del marketing, consentono una comunicazione più efficace a livello di brand. Analogamente ci sono software appositamente creati per ottimizzare l’inchiostrazione dai rulli anilox. Recenti sono i software che permettono di valutare il rendering in funzione del tipo di packaging (o dell’etichetta da stampare); un caso tipico è quello che permette di ridurre lo spessore del supporto grazie a forme ottimali, oppure, per le etichette wrap-around, di valutare a priori le deformazioni dell’immagine e il consumo minimo ideale di inchiostro e materiale. Questi software sono forniti da due aziende: EskoArtwork, la più nota nel settore, e la cinese Founder, rappresentata in Italia da BeeGraphic. L’etichetta wrap-around è un caso tipico di stampa flexo che permette di risparmiare volumi di imballi e di sostituire imballi tradizionali in
Questa tecnica da molti considerata ancora una ‘cenerentola’ del mondo grafico, relegata soprattutto alla stampa di cartone, si propone oggi anche come tecnica di stampa sostenibile. Risparmi energetici, possibilità di packaging leggero e qualità sempre più vicina alla offset costituiscono i punti a favore dell’utilizzo generalizzato della flessografia. Vediamo in questo articolo, anche sulla base del recente convegno “goGreen with Flexo” organizzato a Milano da Domino Communication, qual è il ruolo attuale della flessografia per una stampa sostenibile, soprattutto per etichette e packaging.
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NEWS Oggi le aziende grafiche possono compensare le emissioni di CO2 che producono svolgendo la loro attività grazie al progetto “No Effetto Serra Graphics”, promosso da “Le vie della sostenibilità” e gestito da AltaEco e Agfa insieme a Eco-Way. Dati pubblicati da alcune fonti internazionali indicano che circa il 60% delle emissioni di un sito produttivo sono generate dai prodotti per i supporti di stampa (carta, materiale plastico ecc.) ma si raggiunge tranquillamente anche il 90% delle emissioni se si aggiungono energia utilizzata, carburanti per il riscaldamento, inchiostri e vernici. Il progetto “No Effetto Serra Graphics” è stato sviluppato per certificare l’impegno delle aziende che hanno scelto di neutralizzare le proprie emissioni e consiste in un marchio da apporre sul prodotto finito. Il progetto prevede la compensazione delle emissioni derivanti dai consumi di carta, inchiostro ed energia. Per poter neutralizzare le emissioni sono necessari pochi passi su “Le vie della sostenibilità”: è sufficiente, infatti, fornire il peso della carta e dell’inchiostro utilizzati per la stampa e le ore di lavoro impiegate. Dopo aver calcolato il costo della neutralizzazione e ottenuta l’autorizzazione a procedere, “Le vie della sostenibilità” compenserà le emissioni dell’azienda che riceverà il logo da apporre sulla stampa, a dimostrazione della sua adesione all’iniziativa e del suo impegno. La neutralizzazione avverrà attraverso l’adesione a progetti boschivi (riforestazione) o energetici (volti al risparmio energetico o alla produzione di energia da fonti rinnovabili). Per garantire la correttezza delle metodologie di calcolo utilizzate (riconosciute a livello internazionale) e la trasparenza dei processi, il progetto è supervisionato da un ente di verifica indipendente come il TÜV Italia. Per maggiori informazioni: www.lvds.it oppure scrivere a info@lvds.it.
l’impegno nell’ambito della sostenibilità ambientale
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Xerox consolida il suo impegno nei confronti della sostenibilità ambientale annunciando di aver ottenuto il certificato di gestione ambientale, conforme alla norma ISO 14001 e rilasciato dall’organismo indipendente SGS, comprensivo dell’estensione tecnico-geografica per la gestione documentale (XGS). Nell’ambito della politica ambientale di Xerox Italia questa certificazione estende il rispetto delle regole ISO 14001 anche ai siti XGS Xerox di Calco (LC), Perignano (PI) e Fabriano (AN), che si occupano di gestione documentale e business outsourcing.
Un simpatico esempio di imballaggio per pizza d’asporto stampato in flexo.
vetro o cartone con semplici contenitori leggeri e, spesso, con plastica riciclabile. Un esempio è quello delle nuove bottiglie d’acqua proposte da Acqua Sant’Anna (Gruppo Bertone) con la bottiglia ecosostenibile costituita, insieme alla relativa etichetta, da una plastica tutta ottenuta da vegetali e completamente biodegradabile, con stampa flexo con inchiostri all’acqua. È un ottimo esempio di “biopackaging” secondo il principio “dalla culla alla culla” in cui la plastica vegetale si sostituisce agli idrocarburi. Secondo i calcoli della Sant’Anna, 650 milioni di queste bottiglie permettono un risparmio di 176.800 barili di petrolio sufficienti per riscaldare per un anno una città di mezzo milione di abitanti, e riducono le emissioni di CO2.
Tecniche ecocompatibili Analizzando il ciclo di vita di stampa flexo, specialmente in confronto alla rotocalco, è evidente come il progresso tecnologico abbia offerto alla flessografia nuove possibilità per compiere importanti passi avanti in fatto di qualità, economicità e risparmio energetico. Un esempio lo vediamo nelle matrici di stampa il cui progresso tecnologico è stato notevole nel passaggio dalla gomma ai polimeri e quindi all’incisione digitale, fino alla sostituzione delle matrici tradizionali con le sleeve. In particolare, consideriamo i vantaggi pratici che si ottengono con l’ultima generazione del Cyrel Fast Round proposto da DuPont; una riduzione dei tempi di allestimento e una riduzione di emissione di gas valutata al 52% e un risparmio di energia valutato al 63% grazie alla tecnologia termica, che sostituisce quella a solvente.
Macchine e attrezzature
Se passiamo alle macchine da stampa, è evidente il progresso delle flexo negli ultimi vent’anni in fatto di risparmio energetico e di emissioni. Grazie ai motori sincroni che permettono l’azionamento diretto senza ingranaggi, una macchina odierna, a parità di prestazioni del modello fine anni ‘90, permette un risparmio energetico del 58%, oltre a un risparmio nel consumo di materiali e inchiostro, grazie agli avviamenti ridotti con meno metri di nastro sprecato. Analogamente, per quanto riguarda i rulli anilox le ultime generazioni come gli Anilox Sleeve Gold dell’italiana Simec, oltre a migliorare la qualità di stampa permettono minor spesa, consumo inferiore di materia prima in fabbricazione, ma soprattutto risparmio di inchiostro. Questa generazione di anilox aggiunge altri vantaggi dal punto di vista ambientale, come l’utilizzo del bicarbonato sodico per la pulizia, senza uso di solventi o sostanze aggressive; in fabbricazione, il processo Thermalspray per il coating ceramico permette una riduzione del 20% di esausti e l’eliminazione dell’ossido di cromo.
Inchiostri e nobilitazione La stampa flexo può utilizzare tre tipi di inchiostri: a solvente, all’acqua e UV, ognuno con proprie caratteristiche. Se consideriamo la stampa su supporto sintetico, abbiamo gli inchiostri a solvente a base poliammidica che offrono elevata brillantezza e quelli a base nitro che offrono brillantezza e termoresistenza. Nuovi
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“No Effetto Serra Graphics”, il marchio di compensazione per le arti grafiche
Davide Biancorosso
contenitore “doc” e verde per la pizza d’asporto
Materie prime di qualità nel contenuto, ma anche nel contenitore, grazie al nuovo prototipo “salvapizza”: un contenitore d’asporto in cartone frutto di una sperimentazione condotta a più mani da Comieco, dai produttori di imballaggi in cartone, dai maestri della pizza e dai produttori delle migliori materie prime. • Carbon footprint rappresenta Poiché mangiare la pizza all’interno delle mura di casa è ormai un’abitudine per 9il italiani su 10, e che almenole1 attività volta a settimana per il 22,4%, risulta però che la contributo umane qualità della pizzasull’effetto da asporto nonserra sia come quella desiderata, soprattutto a cauproducono (GHE) sa del tempo che passa dalla cottura al 2consumo. Il contenitore è considerato espresso in tonnellate di CO molto importante dal 45% dei consumatori e ricopre un ruolo chiave, superando altri come il rispetto rappresenta dei tempi di consegna della • Laparametri carbon footprint circa il pizza 50%(43,4%) e la velocità nell’ordinazione (37,9 %): è lui, infatti, a contribuire al prolungamento dell’impronta ambientale totale della fragranza dell’alimento perché rimanga buono come appena cotto. A innovare e migliorare ulteriormente la qualità dell’imballaggio, di cui annual• Nonin èItalia la sola responsabile deldicambiamento mente vengono prodotti 450 milioni pezzi per il mercato estero e climatico in per atto circa 170 milioni quello interno, ci ha pensato un pool di esperti (IPI - Gruppo Seda, Future Brand, Enzo Coccia Maestro Pizzaiolo, Annalisa Spa, Antico Molino Caputo) che, in collaborazione con Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ha realizzato un prototipo ‘salvapizza’ in cartone, presentato nel luglio scorso presso la nuova pizzeria di Enzo Coccia a Napoli.
inchiostri a base acqua sono oggi in grado di offrire analoghi risultati di brillantezza, rapida asciugatura e stabilità in stampa. Sono ad alta pigmentazione, privi di solventi, che per la loro compostabilità saranno la risposta al divieto di commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili. La terza serie di inchiostri, a polimerizzazione UV, costituisce un’altra risposta “verde” della stampa flexo, purché gli impianti di essiccazione si basino su lampade efficienti. La richiesta di stampati sempre più rispondenti alle esigenze del mercato richiede una successiva nobilitazione che ben si adatta alla stampa flessografica, soprattutto con macchine in linea a banda stretta o media per packaging flessibile ed etichette. La nobilitazione è per lo più costituita dall’applicazione a caldo o a freddo di una foglia costituita da un supporto in poliestere sul quale sono spalmati strati sottili di lacche con diverse funzioni: di pigmentazione, metallizzazione o protettiva. Per essere sostenibile l’applicazione deve avvenire a secco, con procedimento inodore, in modo asettico, senza alcun solvente. Il peso della foglia aggiunta non deve raggiungere lo 0,06% del supporto; la foglia di alluminio del metallizzato di Kurz (rappresentata in Italia da Luxoro) ha uno spessore di 0,3 millesimi di mm. Il poliestere è riciclabile e riutilizzabile per la produzione di energia, la carta con foglia è perfettamente riutilizzabile per il repulping.
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Esempi di nobilitazione dell’etichetta con foglia di alluminio prodotta da Kurz e, accanto, una sleeve Gold.
NEWS
“La stampa digitale ha un impatto ambientale più basso rispetto alla stampa tradizionale”
come supportare la biodiversità in città
Nell’ambito delle iniziative per la salvaguardia dell’ambiente, Ricoh Italia ha partecipato al progetto per la riqualificazione della “Levadina”, area naturalistica a San Donato Milanese oggetto di interventi realizzati dal Parco Agricolo Sud Milano, LIPU – BirdLife Italia e dal Comune di San Donato, grazie al contributo di Fondazione Cariplo. La riqualificazione si colloca nell’ambito del progetto “Biodiversità, la chiave per il futuro dell’area metropolitana”. Gli interventi, che hanno avuto luogo lo scorso inverno, hanno portato alla creazione di due stagni didattici, collegati tra loro e alimentati da pompe di prelevamento a pannelli fotovoltaici. Realizzato anche un importante intervento di messa in sicurezza del vecchio ingresso, attualmente chiuso, con la creazione di uno nuovo, provvisto di pista pedonale e di servizio per mezzi manutentivi. Inoltre, sono state piantumate essenze vegetali autoctone e la rete di recinzione è stata innalzata per contenere la pratica del “lancio dei rifiuti”. «Siamo felici», ha commentato Mirko Bianchi, presidente Ricoh Italia, «di partecipare a questo progetto volto a salvaguardare la biodiversità».
l’etichetta di Legambiente “PER IL CLIMA”
Ancora una volta Epson si rivela un precursore e ribadisce il suo impegno verso l’ambiente, comunicando la quantità di CO2 generata dai prodotti durante l’utilizzo, attraverso l’etichetta “PER IL CLIMA” di Legambiente. Questa etichetta non è una certificazione, ma rappresenta un utile strumento che permette ai consumatori di conoscere la quantità di CO2 equivalente generata dai prodotti, in una o più fasi del loro ciclo di vita. L’iniziativa, cominciata in giugno, interessa ben 22 modelli tra stampanti e multifunzione, inkjet e laser. La prima a ottenere l’Etichetta per il Clima è Epson B-510DN, la business inkjet da sempre “porta-bandiera” della politica Epson: l’economia che fa bene all’ecologia, in particolare in ambiente business dove rappresenta la soluzione ideale per contenere costi e consumi. L’impronta di Epson B-510DN è risultata pari a 0,134 g di CO2 equivalente a pagina stampata (in modalità draft).
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“La sostenibilità nella stampa flexo deve avere come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale considerando l’intero processo produttivo”.
Stefano D’Andrea
Tre domande a Stefano D’Andrea vicepresidente di ATIF e Product Category Marketing Manager - Packaging Products Europe, Africa, Middle-East Region di Eastman Kodak 1) Le Linee Guida ATIF sostengono la possibilità della eccellenza in stampa flexo. A parte le consuete applicazioni nel packaging su cartone e flessibile, è prevedibile un ampliamento delle applicazioni? E di che tipo? La stampa flessografica trova diverse applicazioni, oltre a quelle conosciute per la stampa di film plastici, carte e cartoni in bobina e a foglio. Si va da applicazioni semplici come la stampa dei cd neutri alle fasce laterali delle cassette della frutta, alla stampa delle decorazioni sul lato esterno di pentole e padelle, giusto per menzionarne qualcuna. La stampa delle piastrelle di ceramica utilizza un inchiostro in polvere ma il principio è sempre quello flessografico, con una matrice rotativa, morbida a rilievo. L’evoluzione della tecnologia di preparazione delle matrici con risoluzioni che arrivano fino a 10000 dpi consente di stampare in flessografia anche immagini lenticolari piuttosto che circuiti elettronici con inchiostri conduttivi su supporti in bobina. Soprattutto in applicazioni come queste ultime, l’adozione dei metodi, parametri e tolleranze descritti nelle Linee Guida e nei successivi documenti tecnici di ATIF consente di abbandonare interventi correttivi basati sulla soggettività a favore di un controllo del flusso di lavoro che consente ripetibilità e omogeneità dei risultati, con conseguente maggior valor aggiunto del prodotto realizzato. 2) In due parole, come si può riassumere la sostenibilità della stampa flexo? La sostenibilità nella stampa flessografica deve avere come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale considerando l’intero processo produttivo. La fase più onerosa del flusso di lavorazione flessografico è sicuramente quella relativa al supporto di stampa e ai relativi scarti e su questo concordano tutti gli studi
di impatto ambientale effettuati su questo argomento. Il controllo del processo, effettuato nel rispetto di procedure standardizzate, riduce gli scarti durante l’avviamento e l’intero ciclo produttivo. È quindi importante aiutare gli utenti a conoscere le interazioni tra i vari componenti nel gruppo di stampa flessografico per comprenderne l’influenza nella stabilità dell’intero processo produttivo. “Finché non si è in grado di descrivere ciò che si sta facendo come un processo, allora non si sa cosa si sta facendo” (liberamente parafrasato da W.E.Deming). 3) I costi ridotti possono influenzare una maggiore diffusione della stampa flexo? E come? La riduzione dei costi in flessografia è possibile, ma troppo spesso siamo abituati all’equazione “qualità = sforzo/costi” che porta inevitabilmente a concentrarsi sulla riduzione dei costi che con il tempo iniziano invece ad aumentare, a scapito della qualità del prodotto. La chiave d’interpretazione è evidentemente l’impiego migliore degli sforzi indirizzati a un migliore controllo della produzione. Scelte critiche come la selezione degli anilox o il setup del gruppo stampa rischiano di avere un impatto particolarmente negativo se affrontate senza metodo (“abbiamo sempre fatto così, perché cambiare?”). Non è sufficiente fare del nostro meglio per ottenere la qualità: è necessario conoscere cosa occorre fare, e poi fare del nostro meglio. Per questo ATIF è impegnata nella preparazione di documenti integrativi alle Linee Guida come le Procedure di Check-Up per la macchina da stampa o la più recente sperimentazione con rullo anilox a bande, il cui scopo è fornire agli utenti un metodo e dei suggerimenti pratici con lo scopo di migliorare l’equazione sforzi/costi a favore della qualità, senza gravare sui costi e migliorando l’efficacia degli sforzi.
Focus green PRECISAZIONI ALL’ELENCO DELLE AZIENDE CERTIFICATE Nell’affrontare il censimento delle aziende grafiche in possesso di una o più certificazioni ambientali abbiamo trovato più difficoltà del previsto, che hanno portato ad alcune omissioni e a qualche imprecisione. Alcune di queste sono dovute al non aggiornamento dei siti ufficiali dei vari enti od organizzazioni di certificazione dai quali abbiamo rilevato gli elenchi delle società certificate, altre a nostra disattenzione. In ogni caso ci scusiamo con i Lettori e con le Società interessate e qui di seguito riportiamo le integrazioni. Certificazione ISO 14001 - G. Canale & C. Spa - Grafica Metelliana Spa - Mondadori Printing Spa - Press R3 Snc - Primaprint Srl - Sales Spa
Certificazione FSC - Grafiche Tintoretto Srl - Lediberg Spa - Vimer Srl
Certificazione PEFC - Castelli Bolis Poligrafiche Srl - Lediberg Spa
Infine, per quanto riguarda la Pozzoni Spa specifichiamo che i marchi in possesso delle certificazioni FSC e PEFC sono: F.lli Pozzoni (stabilimenti di Cisano Bergamasco e Filago), Elcograf (stabilimento di Brivio), Rotocalcografica Italiana (stabilimento di Cinisello Balsamo) e Data Mill (stabilimenti di Pozzo e Madone). IPI 110/09
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Certificazione IMPRIM’VERT - Vimer Srl
NEWS
notizie dalle aziende plotter da taglio
GX-640, la nuova frontiera del taglio vinile Roland DG presenta il nuovo plotter da taglio della serie Professional GX-640, con una luce di taglio pari a 1.626 mm, ideale per tantissime applicazioni di grafica digitale. Il modello GX-640 ha tutte le funzioni che hanno decretato il successo della serie PRO e alcune innovazioni che permettono di sfruttare al massimo l’ampia area di taglio disponibile. GX-640 è già completo di driver, software CutStudio e plug in per Illustrator© e CorelDraw©. La possibilità di leggere i crocini di registro consente di affiancare GX-640 a stampanti di grande formato Roland della serie VersaART, PRO II e PRO III già in possesso dell’operatore per combinare la stampa con la successiva sagomatura.
Roland DG Mid Europe, Tel. 0735.586558
L
Servizio lettori n. 1
a luce di taglio pari a 1.626 mm è ideale per molte applicazioni di grafica digitale.
software
i-cut Suite per cartellonistica ed espositori EskoArtwork ha annunciato il lancio di i-cut Suite, la gamma estesa di software di pre-produzione rivolta in modo specifico agli utenti delle stampanti digitali per grandi formati e/o dei sistemi di finitura digitale. I vari moduli di i-cut Suite offrono tutti gli strumenti essenziali per la realizzazione di cartellonistica ed espositori. i-cut Suite fa parte di EskoArtwork Suite 10 e si avvale dell’approfondita esperienza dell’azienda nel campo delle soluzioni di pre-produzione e flusso di lavoro avanzate nel settore della stampa commerciale e dell’imballaggio. i-cut Preflight, basato sulla tecnologia Enfocus, gestisce il preflight dei dati PDF in entrata, garantendo retinatura e stampa corretti.
i-cut Layout è il modulo essenziale per la realizzazione e l’editing interattivi dei layout di stampa. La disposizione sul foglio dei singoli componenti può essere eseguito in base a varie modalità. Per una “produzione di scarti minima”, diversi lavori possono essere riuniti su un solo foglio. La “massima produttività”, ideale per gli
ordini di volumi elevati, crea fogli il più possibile uguali fra loro, allo scopo di ridurre i tempi di preparazione per la stampa e la finitura. La funzione “tagli minimi” ottimizza il processo di finitura consentendo il taglio del materiale in sezioni trasversali.
EskoArtwork, Tel. 02.26410880 Servizio lettori n. 2
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grande formato
In anteprima il flatbed Durst Rho 750 Rho 750 era la nuova soluzione flatbed proposta in anteprima alla scorsa Fespa dall’azienda altoatesina. Flessibile, modulare e upgradabile, è disponibile in tre livelli - Basic, Presto e HS (High Speed) - la cui produttività può essere incrementata tramite l’aumento delle testine di stampa direttamente in loco. Con una luce di 2 m, Rho 750 è in grado di stampare su un’ampia gamma di materiali rigidi e di supporti in bobina. Tutti i modelli utilizzano la tecnologia Durst Quadro 30D array con piano degli ugelli al silicio e tecnologia MEMS, in grado di garantire la più alta qualità delle immagini, anche con colori pieni, e una risoluzione
standard delle immagini a 600 dpi. Le teste di stampa, progettate e sviluppate internamente da Durst, consentono di stampare con gocce di dimensione molto piccole, con una produttività massima di 180 m2/ora nella versione HS. Il trasporto del gruppo delle teste di stampa è montato su dei motori lineari magnetici che garantiscono una precisione estrema nella lavorazione rispetto a sistemi
a cinghie, soprattutto negli stop e nei riavvii. Queste nuove teste di stampa, proprio grazie alla loro configurazione più ristretta rispetto alle precedenti, oltre ai colori di quadricromia, offrono l’opportunità di stampare altri colori, definiti di processo come il verde e l’arancio o il violetto e l’arancio, che permettono la riproduzione dei colori proprietari.
Sviluppato sulla base delle stesse caratteristiche che hanno reso famoso il suo predecessore, offre capacità produttive più avanzate, interfaccia utente semplificata, manutenzione più facile e un ridotto impatto ambientale. Il CtP Kodak presenta componenti elettronici moderni ed efficienti e una funzione di risparmio energetico che si attiva nei momenti di pausa. Kodak Intelligent Prepress Manager è una nuova funzione software che offre il monitoraggio in remoto della linea di lastre garantendo un livello più alto di produttività ed efficienza e che produce rapporti standard e personalizzabili che permettono di realizzare una migliore gestione della lavorazione delle lastre.
Kodak GCG, Tel. 02.660281 Servizio lettori n. 4
Servizio lettori n. 3
Ricoh espande la gamma delle laser a colori con due nuove Aficio La gamma di stampanti laser a colori di Ricoh si è arricchita di due nuovi modelli, Aficio SP C430DN e Aficio SP C431DN, che consentono alle aziende di migliorare le attività di stampa e la sicurezza documentale garantendo allo stesso tempo costi di gestione ridotti. SP C430DN e SP C431DN assicurano produttività elevata grazie a una velocità rispettivamente di 35 ppm e di 40 ppm sia in bianco/nero che a colori. Ambedue consentono di gestire supporti fino a 256 g con una risoluzione di 1.200x1.200 dpi.
Ricoh Italia, Tel. 02.91987100
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Magnus 400 III per il formato 4 pagine
Durst Phototechnik, Tel. 0472.810211
stampanti
Servizio lettori n. 5
ctp
grande formato
Nuovo Océ Arizona 550 XT Il nuovo sistema flatbed fa seguito all’ampio successo riscosso da Océ Arizona 550 GT. Raddoppiando le dimensioni del piano, Océ Arizona 550 XT è pensato per display graphics di grande formato su supporti rigidi e oggetti oversize. Può produrre fino a oltre 40 m2 di stampe di alta qualità all’ora e oltre 100 manifesti full-size (125x250 cm).
Océ Italia, Tel. 02.92726543 Servizio lettori n. 6 grande formato
HP facilita il passaggio agli inchiostri Latex e UV Con le nuove HP Scitex FB700, LX800 e LX600, HP si pone all’avanguardia nella transizione dalla stampa a base di solventi alle tecnologie UV e Latex e in quest’ottica dismetterà la vendita delle stampanti HP Scitex XL1500, che utilizzano inchiostri a solventi, anche se nei prossimi cinque anni continuerà ad assicurarne ai clienti supporto, parti di ricambio e materiali di consumo.
HP, Tel. 02.92121 Servizio lettori n. 7
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NEWS
notizie dalle aziende
NEWS offset a foglio
Roland 200 ad alta pila con verniciatura Se da un lato la verniciatura è diventata quasi uno standard nelle macchine di formato 50x70 cm, dall’altro anche la richiesta di nobilitazioni nei piccoli formati sta aumentando. Per soddisfare queste esigenze Manroland propone la Roland 200 (52x74 cm) ad alta pila nella versione a quattro colori più modulo di verniciatura. Il Roland InlineCoater smart, vincitore del premio German Printing Industry Innovation 2009, è integrato nell’uscita estesa della Roland 200 ad alta pila a 4 colori. Questo fa sì che non sia necessario passare dalla stampa alla verniciatura nello stesso gruppo stampa. L’uscita estesa permette di alloggiare anche il Roland SelectDryer IR/TL-TL-TL che facilita il processo di essiccazione. Strati più spessi di vernice possono essere applicati con un rullo anilox per migliorare lo stampato.
Manroland Italia, Tel. 02.213071 Servizio lettori n. 8
stampa digitale elettrofotografica
Da Xeikon i nuovi toner QA Xeikon, una divisione di Punch Graphix, ha reso noto che la nuova generazione di toner QA è stata molto apprezzata dai clienti. Questa nuova generazione è disponibile in due versioni: la versione industriale (QA-I) per la stampa industriale e la versione “productivity” (QA-P) per la stampa dei documenti. Messo a punto specificamente per il mercato del packaging e delle etichette, il toner QA-I presenta notevoli migliorie dal punto di vista della resistenza alla luce, della sicurezza per gli alimenti e dell’impatto ambientale. I toner QA contengono una nuova resina in poliestere e sono compatibili al 100% con la domanda crescente di riduzione globale di emissioni VOC.
Punch Graphix Italia, Tel. 02.92729003
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Servizio lettori n. 9
Formazione
Brand design e marketing emozionale
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municazione del secondo decennio Il mondo della comunicazione stamdi CLAUDIO DELLA ROSSA del 2000, per un pubblico di addetti pata, in questo periodo di crisi, sta pagando salassi importanti, sia a causa del contenimen- ai lavori della carta stampata, può portare sicuramento dei costi cosiddetti “discrezionali” da parte delle te allo sconforto e ad una visione catastrofica del loro aziende che comunicano (si fa solo ciò che si deve), futuro; se però misuriamo il gap fra la poderosità dei sia a causa dell’invasione dell’onnipresente mezzo te- mezzi utilizzati dalla comunicazione “tele-visiva” e i levisivo che, cercando di suscitare emozioni, suscita suoi risultati, ci accorgiamo che la stessa spesso ha un in diverse occasioni e in maniera crescente insoffe- peso limitato su molti potenziali destinatari e un suo impatto blando sul nostro agire, sui nostri comportarenza e fastidio, data la sua invadenza. Sul lavoro e nel tempo libero siamo tutti piazzati menti, specialmente in occasioni di acquisto di beni e davanti a uno schermo, intenti a sorbirci un’enorme servizi di valore economico elevato. massa di informazioni visive e sonore che, per la loro Una comunicazione personalizzata, una fotografia molteplicità, cercano di catturare la nostra attenzione impreziosita da una stampa di qualità, una pubblicasu ogni cosa, per non dover perdere quei pochi e im- zione di valore, per contenuto e sinestesia, risultano portanti messaggi ed eventi che realmente ci riguar- oggi più impattanti e diventano soggetti di interesse immediato per tutti, veicolando in maniera più apdano e interessano. Tutti, ma proprio tutti, cercano di catturare e mettere propriata quel mix di emozioni e sensazioni sottili in moto i nostri cervelli, per poter vendere qualcosa, che sono alla base delle nostre decisioni di acquisto siano oggetti, idee, sensazioni, stimoli, convinzioni o o del nostro interesse. comportamenti. E il mezzo televisivo è il più comodo Quindi nella comunicazione stampata il ruolo del deed economico, portando nelle nostre case, sulla scri- stinatario del messaggio si trasforma e si arricchisce: vania, sul telefonino, per la strada, in viaggio, una va- da spettatore-osservatore a protagonista, coinvolto langa di messaggi, più o meno manipolatori o veritie- ad agire contemporaneamente con più sensi e dinari, per indurci a fare, a decidere, ad acquistare ciò che micamente: oltre che la vista e l’udito entrano in gioviene proposto: in pratica a rincorrere priorità altrui. co anche il tatto e qualche volta l’olfatto, nonché gli Dipingere in maniera così cinica il mondo della co- elementi di curiosità per gli oggetti che abbiamo fra le IPI 117/10
Il tradizionale appuntamento con il consulente commerciale ed esperto di formazione che analizza di volta in volta varie tematiche aziendali relative a marketing, oganizzazione e management.
Risulta vincente chi riesce a coniugare innovazione e rischio d’impresa, genialità e investimenti in comunicazione, azioni di marketing e globalizzazione.
formazione gestione aziendale
“Ciò che un tempo era costituito da prodotti e servizi oggi è sempre più fatto di beni intangibili e nebulosi. Ciò che un tempo era un marchio oggi è IL MARCHIO”. Lucas Conley
mani e che possono essere utilizzati per molti scopi: un regalo, un messaggio importante, un contenitore di oggetti di valore, un riconoscimento, un insieme di informazioni utili, una sorpresa, un simbolo di status. Qui non si tratta di decretare pro e contro, oppure vittorie o sconfitte di un mezzo rispetto all’altro, per i vari scopi per i quali sono stati utilizzati, ma di sottolineare i contenuti di opportunità che uno stampato ben impostato e realizzato e un prodotto di cartotecnica si portano con sé. Il Brand Design
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Operare nel settore della carta stampata, cercando di scimmiottare la modalità, i messaggi e l’impatto visivo e sonoro della comunicazione “tele-visiva”, vuol dire compromettere fin dall’origine l’efficacia dell’azione che vogliamo svolgere, depotenziandone gli strumenti. Il Brand Design, definito anche profilo o immagine di marca, caratterizza in maniera distintiva non solo i prodotti di un’azienda, i suoi servizi, i suoi luoghi di vendita, i suoi mezzi di trasporto, le sue strutture, ma contribuisce in maniera tangibile ad affermare la serietà, la tradizione, la sicurezza, il valore di ciò che le sta dietro, primo fra tutti il suo personale e la sua organizzazione. Operare nel mondo grafico significa dar spessore innanzitutto al brand, in primis a quello posseduto dalle aziende di stampa e poi a quelli delle aziende clienti per le quali vengono realizzati i diversi stampati, cercando in ogni occasione di arricchirne il valore, sia sotto il profilo della forma che del contenuto. Bisogna stimolare la ricerca e la consapevolezza che la grafica e il prodotto stampato possono racchiudere molti aspetti, quali ad esempio l’informazione e il paradosso, la trasgressività e la tradizione, punti di vista diversi e aspetti più o meno impattanti: il Brand Design, che nasce da un progetto pensato, può assumere un peso che superi l’ordinarietà, può far emergere nuovi significati, modificarli costantemente, aggiornandosi con i tempi e aggiungere valore e contenuti simbolici ad ogni messaggio realizzato e ad ogni prodotto con cui viene personalizzato.
Le sfide, per chi opera nella comunicazione di un brand, è di riuscire a conferire alle proprie idee (o a quelle delle aziende clienti) una forma visiva comprensibile a un numero elevato di persone, anche di lingue, status e culture diverse: forma che si deve integrare con i supporti più disparati e in ogni occasione. Il brand ben progettato acquista valore differenziandosi nella massa, posizionandosi al di sopra (o al di sotto) di precisi riferimenti (i “top” di segmento), conquista competitività con uno spiccato pragmatismo nelle soluzioni, accrescendo il gap fra i suoi valori tangibili (fatturati aziendali, prodotti, impianti industriali, mezzi, strutture di vendita) e quelli intangibili. La misura del valore di un brand oggi è determinata dalla notorietà spontanea e orientata del premium price rispetto alla concorrenza, della fidelizzazione d’acquisto da parte della clientela, dell’insostituibilità dei prodotti con “surrogati”. Le aziende grafiche sono protagoniste nella valorizzazione del brand dei loro clienti, contribuendo con le loro competenze a rendere i prodotti stampati a maggior valore aggiunto con rese grafiche di impatto, con rappresentazioni di testi e immagini sui supporti più disparati che mettono in luce valore, forma e contenuto dei messaggi, dando immediatamente all’utilizzatore o fruitore dello stampato l’esatta percezione di ciò che si sta osservando o di quello che si ha fra le mani. Ma lavorare sul brand di qualità obbliga le aziende di stampa e i suoi collaboratori interni ed esterni, operatori di studi grafici e agenzie, designer, grafici web e fotografi a sviluppare un approccio creativo e seguire alcune “regole auree” per realizzare una comunicazione di successo. Fra queste regole, le più importanti nello sviluppo di un Brand Design sono: • partire da un “concept”; • essere coerenti nel linguaggio visivo; • utilizzare solo due famiglie di caratteri; • presentare una cosa alla volta; • scegliere i colori più adatti (sinestesia e significato psicologico);
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Qual è la vostra opinione sulle trasformazioni provocate dalla crescita degli strumenti “palmari” nella comunicazione? Quali sono stati gli investimenti in Brand Design della vostra azienda e da parte delle vostre aziende clienti? Vi tenete aggiornati con le molteplici pubblicazioni realizzate nel vostro settore su graphic design, fotografia, realizzazioni di prodotti grafici e stampati, e con la lettura di riviste sull’innovazione dei prodotti stampati? La vostra clientela è sensibile allo sviluppo dei prodotti grafici che ottimizzano i concetti di “sinestesia” e che rispondono a criteri innovativi nei processi di stampa? Avete qualche esperienza di marketing emozionale applicato nelle confezioni di prodotti, nella cartellonistica per punti vendita, nello stampato digitale altamente personalizzato?
UN CORSO
sul tema di questo articolo Il 4 NOVEMBRE a Milano: “IL RUOLO DELLA STAMPA NEL MIX CON I NUOVI MEDIA DELLA COMUNICAZIONE” Conoscere le nuove logiche del marketing per posizionare correttamente l’offerta del prodotto stampato; cogliere le opportunità del mix tra carta stampata e nuovi media. Docente: Claudio Della Rossa info@accademiadelpoligrafico.it
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• non andare a caccia di immagini ma crearle; • ignorare la moda (o le mode); • fuggire dalla simmetria: è il peggiore dei mali. Timothy Samara approfondisce queste regole nel suo testo Elementi di grafica (Logos Editore) ricordando che le stesse, nella pratica quotidiana, possono essere infrante dai designer grafici, ma mai ignorate! Il Brand Design di oggi è dunque un tema che cattura non poche risorse da parte delle aziende, chiamate a investire in maniera competente in visibilità e presenza su un mercato globalizzato; qui ogni giorno si affacciano nuovi e più agguerriti protagonisti, con l’obiettivo di raggiungere nel tempo più breve possibile posizioni predominanti e una leadership riconosciuta, grazie alla molteplicità dei “media tele-visivi” e cartacei che l’innovazione tecnologica mette a loro disposizione. “sensazioni sottili” e il Marketing Emozionale
La comunicazione stampata, in un mondo che si sta sempre più “smaterializzando”, è rimasta (insieme al cibo) uno dei pochi elementi tangibili della nostra vita e l’affollamento di messaggi nelle nostre cassette delle lettere, negli uffici e in ogni luogo frequentato (bar, uffici pubblici, negozi, centri commerciali) lo dimostrano. La maggior parte delle comunicazioni dei brand si basa tuttavia su linguaggi che hanno ben poco a che fare con le nostre sensazioni corporee: la “sinestesia”, intesa come mix fra colore, forma, dimensione, proporzioni, superficie e odore, è una scienza poco conosciuta e ancor meno applicata anche dagli addetti ai lavori, che sono fortemente condizionati dalle due dimensioni (visivo e auditivo) dei loro canali di comunicazione. Quindi se l’obiettivo di un brand o dei suoi prodotti/ servizi è di suscitare l’attenzione e l’interesse del destinatario, è indispensabile agire anche sulla materialità del messaggio, cercando di stimolare tutti i cinque sensi per andare in profondità, facendo emergere le cosiddette “sensazioni sottili” di profondo significato, cercando di stimolare ad esempio la ricerca di un personalissimo stile di vita, oppure di comportamenti trasgressivi o proprie capacità seduttive o l’adesione a modelli salutistici e, non ultimi, la scelta di capi di abbigliamento omologati o classisti. Il “marketing emozionale” pone al centro del sistema il “consum-attore”, un cliente su cui viene costruito l’ambiente dove effettua i suoi acquisti, che diventa un luogo dove vivere “esperienze memorabili”, dove si sente il protagonista e un soggetto consapevole dell’esperienza che sta vivendo. Il processo di comunicazione di tutti i brand di successo va verso la multisensorialità: i nuovi strumenti touch-screen, attivando le nostre mani in un contatto, anche se freddo, ma funzionale, sono diretti in questa direzione. La ricerca da parte degli studiosi della comunicazione
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M.M. FORNITURE ARTI GRAFICHE SOLUZIONI Ricerca e Sviluppo Tecnologia e Servizi Materiali di Consumo
Utilizziamo l'esperienza ed il talento creativo abbinato alla conoscenza tecnologica e finanziaria per realizzare soluzioni che vengono sviluppate sulla base delle reali esigenze di ogni suo cliente. Mette a disposizione della clientela la propria professionalità per realizzare, dalla prestampa alla sala stampa, una concreta partnership mirata alla fornitura di materiali di consumo, tecnologia, servizi e soluzioni finanziarie adeguate. Partners principali: Hautron, Ipagsa, Esko-Artwork, Punch Graphix, Basys Print, Epson. Materiali: Film, Lastre convenzionali, Lastre Termiche e Violet, Lastre Processless, Inchiostri,Tessuti gommati, prodotti di consumo per digitale, chimici di sala stampa. Tecnologia: Stazioni di lavoro Macintosh e PC, Sistemi di archiviazione, Server centralizzati, Rack, Reti, Sistemi editoriali, Ctp nuovi ed usati. Software: Sviluppo Xtencion per Quark XPress, sviluppo portali e Web dinamici. Soluzioni di Data Base interfacciate con Quark XPress ed il Web. Sistemi Grafici Centralizzati. Interfacce Web dinamiche per sistemi grafici (UpLoading e Downloading documenti, accettazione digitale della singola pagina o della segnatura pronta per la stampa). Servizi: Analisi aziendale dei processi lavorativi nelle varie isole produttive (redazione, prestampa, sala stampa). Consulenza finanziaria con pacchetti leasing o factoring per le singole necessità finanziarie.! Linearizzazione dispositivi di uscita digitali a colori, CtF, CtP, macchine da stampa. Assistenza: Sistemistica Macintosh, Pc, File Server, Ctp nuovi e usati, Quark XPress, Creative Suite, Esko, Hautron, Harlequine. Esclusivisti per l'Italia: Ctp Basys Print del gruppo Punch Graphix con tecnologia laser che incide le lastre convenzionali detta anche tecnologia UV. Rivendita, assistenza, ricambi. M.M. FORNITURE ARTI GRAFICHE srl Via del Lavoro (zona ind.le) 06033 Cannara (PG) - Tel.: +390742720112 - Fax: +39074272985 - www.mmfornitureartigrafiche.it
formazione gestione aziendale
delle radici delle esperienze emotive porta alla messa a punto di nuovi e più evoluti mezzi e strumenti che, oltre ad agire sulle nostre percezioni, stimolano sensazioni emotive profonde, come quelle costruite nel tempo da un profumo, una marca di sigarette, un’auto sportiva, un orologio, una scarpa, un aperitivo, un computer: non occorre ricordare il brand per ogni prodotto, viene in mente da solo, tali e tante sono le comunicazioni che ci hanno emozionato durante tutta la nostra vita. Per la comunicazione stampata, sia questa di tipo pubblicitario che editoriale, che di carattere informativo, promozionale o di packaging, l’opportunità per gli addetti ai lavori è di cavalcare questo binomio: dare il peso che si merita al brand, proprio e dei propri clienti, e cercare di colpire la sfera emotiva operando sulla multisensorialità degli oggetti realizzati, arricchendoli di valore aggiunto, di materiali e lavorazioni innovative, di un packaging distintivo, applicando le regole dettate dalla sinestesia. Il risultato è di riuscire a trasmettere le sensazioni sottili legate a sentimenti (piacevolezza, simpatia, identificazione, fiducia) o una forte personalizzazione dei prodotti, per un “su misura” del cliente o una funzionalità che va oltre alla semplice rispondenza. Operare in una logica di marketing emozionale significa penetrare nei reali bisogni di un brand o nella mente di un committente, smarcarsi dalle troppo
penose negoziazioni di prezzo, superare gli scogli dell’improvvisazione e dell’estemporaneità per stare dietro a vincoli antieconomici imposti da urgenze e da standard qualitativi, e necessariamente ragionare e operare creativamente, anche nel lungo termine. In pratica, in una società così complessa agire sul cambiamento, prima nostro poi dell’approccio a problemi e soluzioni, è la sola via d’uscita praticabile, soprattutto dalla piccola dimensione: gli esempi di successo dei brand di questo 2010, pieno di difficoltà e di carenza di risorse, appartengono a imprenditori, imprese e manager che hanno saputo coniugare innovazione e rischio d’impresa, genialità e investimenti in comunicazione, azioni di marketing e globalizzazione. I concetti di marketing emozionale e della multisensorialità, applicati nelle comunicazioni pubblicitarie e promozionali da molti responsabili di brand, hanno saputo imprimere nelle menti dei loro clienti, soprattutto quelli appartenenti alle nuove generazioni, valori, comportamenti e messaggi che rimarranno sedimentati per molti anni, costruendo oggi il loro mercato del futuro: per gli stampatori e gli addetti ai lavori la sfida vincente è operare con questi criteri! “La gallina fa l’uovo e poi dice coccodé: è lei che ha inventato il marketing!” (Oscar Farinetti, fondatore di Eataly).
Punti di sintesi: •Operare in una logica di marketing emozionale •Valorizzare il brand (non solo quello del cliente ma anche il proprio) •Superare gli scogli dell’improvvisazione e dell’estemporaneità •Ragionare e operare in maniera creativa, anche su progetti a lungo termine
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NEWS
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Favini e Morris Profumi, con il supporto di AIAP (Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva), hanno promosso il concorso per la progettazione del nuovo packaging della linea “I Coloniali” di J & E Atkinsons. Bindakote, Twist, Softy, Shiro, Majestic, The Tube, brand nuovi e classici di Favini, saranno per la prima volta utilizzati per realizzare il nuovo packaging dei Coloniali. I progetti, infatti, dovranno essere realizzati su una di queste carte. Morris Profumi, che ha l’obiettivo di riposizionare il marchio I Coloniali secondo codici estetici e iconografici più attuali, ha scelto Favini come partner per l’elevato grado di innovazione e creatività dei materiali. www.favini.com
2
Burgo Distribuzione, dopo aver lanciato Respecta e aver introdotto successivamente nella propria offerta Respecta 60, prodotta con il 60% di fibre riciclate, non poteva non essere partecipe di questo nuovo scatto in avanti, che ha portato qualità e rispetto per l’ambiente ai massimi livelli. Respecta 100, Green Paper, è infatti una patinata senza legno 100% riciclata e certificata FSC a crediti. Ultima nata in casa Burgo, Respecta 100 si distingue per l’elevato punto di bianco, paragonabile esclusivamente a quello di supporti prodotti con sole fibre vergini. www.burgodistribuzione.com
Carta
&Supporti
1
concorsi
Favini partecipa al restyling de I Coloniali
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Riciclate
Respecta 100, verde ed FSC
3
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naturali
Shopper eleganti... ma non solo
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Naturale, marcata a feltro su entrambi i lati e articolata in diverse sfumature. È la Fedrigoni Nettuno, carta in pura cellulosa bianchita con procedimenti a basso contenuto di cloro e certificata FSC. Disponibile in sedici colori, che vanno dai tenui Panna, Grigio e Pesca ai più accesi Blu Navy, Verde Foresta e Rosso Fuoco, in 5 diverse grammature (100, 140, 215, 280, 360), si presta per le realizzazioni più varie, dalle edizioni di pregio ai coordinati grafici, per il packaging e gli shopper eleganti. Gli shopper nella foto, in formato 30x40x6 cm, sono stati realizzati con due tipi di carta differenti: versione rosso acceso, Fedrigoni Symbol Bags da 165 g, stampata di rosso e poi plastificata; Nettuno Rosso Fuoco da 215, senza stampa e plastificazione. www.fedrigoni.com
Valentino Bompiani
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speciali
Refresh per Mosaico sul web
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Naturali
Tutta la freschezza delle Munken Rough
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creative papers
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Novità in casa Conqueror
NEWS
“Un uomo che legge ne vale due”.
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Mosaico, la business unit di Burgo Group dedicata alle specialty paper, ha rinnovato il sito rendendo più semplice e immediata la ricerca dei supporti messi a disposizione. Non solo. Collegandosi al sito è possibile anche conoscere le news e tutte le novità sul mondo delle carte speciali Mosaico. Le informazioni, in particolare, sono state organizzate secondo un approccio user-friendly che privilegia l’accesso e la ricerca specificando l’utilizzo finale di ogni carta, in particolare le carte veline, le carte destinate al packaging alimentare e quelle per imballaggio flessibile in genere. www.mosaicopapers.com
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Sono le Munken Rough ad essere state scelte per aggiungere ulteriore freschezza al libretto di cucina realizzato per la Arctic Paper Italia. Nato dall’estro dell’agenzia di Torino Brunazzi & Associati, il libretto propone una carrellata di fotografie che esaltano i soggetti ritratti. La delicata tinta avorio della Munken Pure rende ad esempio assolutamente vera l’immagine del barattolo di borlotti con una luminosità che esalta il dettaglio della verdura e del vetro che si riflette appena sopra il piano di marmo. La ricetta, impressa nel retro della doppia cover, appare nitida e pulita. La superficie più ruvida della Munken Polar Rough, invece, evidenzia i contrasti delle differenti primizie. Sia la Munken Pure sia la Polar Rough sono certificate FSC e PEFC. www.arcticpaper.com
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La nuova finitura Bamboo di Conqueror, disponibile in 5 tonalità (Natural White, Crema, Sahara, Terracotta, Havana), in grammature da 100 a 400, è una carta prodotta con pasta di bamboo proveniente da colture sostenibili che si autorigenerano rapidamente. Anche i colori sono realizzati con pigmenti naturali in linea con la filosofia green perseguita dalla multinazionale francese. Completa l’insieme delle novità della gamma Conqueror, un’ampia offerta di buste dai formati originali che permetterà di modernizzare le proprie comunicazioni. Le finiture Liscio, Vergato e CX22 sono inoltre disponibili nel formato standard SRA3 (45x32 cm) e nella grammatura da 400 in linea con il nuovo trend creativo dei biglietti da visita. www.arjowigginscreativepapers.com
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opinioni gestione aziendale
Alberto Sironi
La prestampa, elemento chiave per competere
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Dopo aver trattato le competenze che le aziende grafiche devono avere rispetto al prodotto e al mercato, analizziamo ora le conoscenze utili strategicamente: finanziaria, organizzativa e gestionale, informatica/web, prestampa e processo gestionale. Analizziamo in particolare le ultime tre in quanto la prima, di tipo finanziario, è abbastanza scontata coi tempi che corrono, anche se non alla portata di tutti per il fatto che non sempre è possibile permettersi uno specialista qualificato. Per quanto riguarda invece i temi organizzativi e relativi al controllo di gestione ci siamo già tornati più volte, basti ricordare l’importanza della “faticosa” ottimizzazione dei processi aziendali e dell’applicazione di una corretta gestione dei costi per evitare errori o interpretazioni inconsulte su come affrontare il mercato in termini di prezzo. Quindi le competenze informatiche diventano oggi (ieri?) necessarie per dare slancio alla propria attività. E qui è d’obbligo una puntualizzazione poiché noi tendiamo frequentemente a confonderle con la capacità di “smanettare” di alcuni nostri operatori, virtuosismo che poco o nulla impatta sugli aspetti informatici se non sulle singole prestazioni lavorative, mentre per essere incisivi si intendono tali conoscenze almeno a tre livelli: • l’integrazione tra i processi aziendali amministrativi, commerciali, produttivi e logistici, legati da una comune regia, declinata in budget, indicatori, rilevazioni e analisi; l’architettura insomma di un sistema aziendale progettato e non casuale, indissolubile dagli aspetti organizzativi e gestionali esposti sopra; • l’apertura al web, o meglio al w2p (web to print) che diverrà in breve tempo un potente strumento commerciale e di automatizzazione delle operazioni; • la visione che permetta di progettare servizi di gestione dei contenuti per i nostri Clienti, tanto da permetterne in futuro anche l’output su media diversi. È evidente che in uno scenario del genere uno dei primi punti sui cui fondare il futuro aziendale è l’area della prestampa. Il tema è delicato perché in completa antitesi con lo stato attuale in cui versa il prepress nelle aziende, vale a dire ai minimi storici e vicino all’analfabetizzazione. Serve quindi un’azione energica a favore di un’evoluzione formativa e professionale, prima ancora che degli strumenti in uso, degli addetti alla prestampa. Le competenze tecnologiche ritornano quindi a essere fondamentali. È necessario saper scegliere i sistemi produttivi più adatti ai propri prodotti e mercati, configurarli al meglio e integrarli (come già sottolineato) in una logica di ciclo unitario per le diverse lavorazioni; l’offerta tecnologica diventerà infatti talmente ricca e diversificata che l’operazione di scelta sempre più dovrà tener conto di studi approfonditi e progettazione. L’altro punto riguarda la capacità di conoscere le potenzialità degli strumenti disponibili puntando alla riduzione della variabilità qualitativa e prestazionale: in questi ultimi anni abbiamo decisamente trascurato la produzione e ora ne stiamo pagando a caro prezzo le conseguenze.
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Molte aziende italiane ed estere hanno scelto le nostre macchine e i nostri impianti perché consentono di risolvere in modo specifico e totale ogni problema di confezionamento e imballaggio con films plastici. Da oltre 45 anni operiamo nel settore applicando sempre le tecnologie più avanzate.
I nostri collaboratori sono esperti e qualificati professionisti coi quali sviluppiamo programmi di continua ricerca e di sistematiche sperimentazioni. Anche per questi motivi produciamo, oggi, macchine automatiche in grado di eseguire confezioni ad alta velocità; retratte e/o non retratte, di GIORNALI, LIBRI, RIVISTE, CATALOGHI, QUADERNI, RISME DI CARTA, MODULI CONTINUI, ecc. in copie singole o pacchi.
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Alberto Gajani
Ii PROTAGONISTI protagonisti DELLA della STAMPA stampa ITALiANA italiana
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Una nuova rubrica per voi Dopo la serie dedicata negli anni scorsi ai protagonisti dell’industria grafica, con l’intervista ad Alberto Gajani il Poligrafico inaugura una nuova rubrica. Ospiterà una serie di interviste dedicate ai grandi della stampa, a coloro grazie ai quali il nostro settore è cresciuto e si è sviluppato. Il lettore sa bene che il momento non è particolarmente felice: calo del lavoro, chiusura di aziende, difficoltà anche finanziarie che deprimono anche gli stampatori più coraggiosi. Ma è proprio per questo che il riflettere sul passato e presente può risultare utile per costruire un futuro.Vogliamo fare nostro il famoso motto di Winston Churchill: “Quanto più guardi indietro tanto più potrai guardare avanti”. Certo non deve essere un’operazione nostalgica o peggio ancora un’operazione agiografica che porti a concludere – come diceva ironicamente l’avvocato Agnelli – che “il meglio è passato”. Assolutamente no e del resto questa rubrica si rivolge in particolare proprio ai giovani. O meglio, a quella fetta del pubblico giovane che non rientra nella vituperata fascia dei “bamboccioni”, secondo la pittoresca definizione dell’ex ministro Padoa-Schioppa.
E il Gajani disse: “Tirèm su i manic”
Figlio d’arte, Gajani ricorda la prima tipografia del padre Edoardo sita a Milano (in via Kramer 19). Prima il padre Edoardo (classe 1896) era stato direttore di
uno stabilimento di un’azienda milanese (la Fratelli Casati). Ma appena può si mette in proprio. La prima macchina che adotta è una ‘Rapida tipografica Nebiolo’ con immissione manuale del foglio. Il cielo però all’inizio non è propizio: nel dicembre del ‘43 il famoso bombardamento anglo-americano su Milano distrugge la neonata stamperia. Si potrebbe dire: altro che crisi attuale. In un attimo tutto va in fumo. Ma non i sogni dei due testardi tipografi. Infatti anche il padre – al quale Alberto sarà sempre legato da un affetto tenerissimo che oggi è un ricordo affettuoso – è un temperamento combattivo. Intanto Alberto è entrato a tempo pieno in stamperia. «Vediamo di pagare i debiti» è il pragmatico commento condito di buon senso meneghino dei due imprenditori. L’azienda rapidamente rinasce… anche se deve subire un nuovo bombardamento. È proprio il caso di dire che bisogna ‘tirà su i manic’. Finita la guerra, inizia la ricostruzione che sfocerà nel boom economico degli anni ‘60 di cui anche l’azienda dei Gajani sarà vivace protagonista. Ma andiamo con ordine. L’azienda cerca anche quelle che oggi si chiamano alleanze. Nasce così la Ori e Gajani. Ma dopo un tratto di strada assieme i due Gajani si separano dal socio. Intanto cominciano ad arrivare clienti importanti (ad esempio Osram). Variano spesso gli indirizzi della stamperia, anche se sempre a Milano città e tutto sommato nella stessa zona di Porta Vittoria che nel dopoguerra sembra caratterizzarsi per un’intensa concentrazione di aziende grafiche. Se ne andranno solo attorno agli anni ‘70 per spostarsi in periferia. Dato il rapido sviluppo aziendale e la necessità di spazi più ampi si decide di costruire un nuovo e più moderno stabilimento. Intanto il parco macchine si è allargato considerevolmente. I clienti ormai possono contare sulla Super Balilla, la taglierina della Polar, la Omcsa, tre Stella di Capitini e quattro macchine Albert. Parallelamente cresce il numero e l’importanza dei clienti (tra questi ad esempio CGE). Un’altra svolta importantissima è l’inizio della collaborazione con Cariplo (oggi inserita nel Gruppo Intesa), la rinomata Ca’ di Sass, allora il salvadanaio dei milanesi. A prendere il malloppo Della prestigiosa banca i Gajani divengono i fornitori ufficiali. Colorita l’espressione di Alberto Gajani quando deve andare a farsi pagare una fattura: «Siamo venuti a prendere il malloppo». Intanto l’azienda apre il nuovo stabilimento a Rozzano. Aumenta in modo esponenziale la sua potenzialità. A questo punto Alberto Gajani – personaggio anche autoironico – fa un passo indietro, forse teme di apparire come un robot dedito solo al lavoro. Non è così e si ritorna a rievocare gli anni ‘60, quelli del boom. Oltre al lavoro c’è allora spazio per ricordare quegli anni vitalissimi in cui alle sgobbate in fabbrica si sapevano alternare momenti giocosi, magari a Forte dei Marmi alla Capannina per vedere Mina o Delia Scala. Ma anche a Milano i due Gajani sanno ritagliarsi momenti di riposo e divertimento, magari coniugati con una socialità e un’attenzione molto meneghina ai meno abbienti. In questa ottica rientra la sponsorizzazione (diremmo oggi) della Magolfa in Alzaia Naviglio Grande. Qui molti concittadini si dedicano al gioco popolare delle bocce e tutte le domeniche i Gajani sono tra loro e offrono dei simpatici e robusti spuntini tra una partita e l’altra. Sotto il bersò si potevano gustare
Alberto Gajani con la Vedovella ricevuta nel 1997 e lo stabilimento della Arti Grafiche Gajani a Rozzano (Milano). In basso, un giovane Alberto Gajani insieme al padre Edoardo.
i protagonisti della stampa
▲ Data la sua carica istituzionale ci si potrebbe aspettare un personaggio diplomatico che misura le parole e si rifugia in un limbo distaccato e lontano. Niente di più diverso dalla realtà: Gajani resta un personaggio sanguigno, pronto alla battuta e vulcanico nonostante un fisico provato dai pesanti postumi di un intervento chirurgico. Rimane insomma “un grintoso lottatore di trincea”, come lui stesso si definisce. E di lotte Gajani ne ha dovute affrontare. a metà pomeriggio salame, formaggi e anche un buon sorso di vino croatina servito però in tazze, non nei bicchieri. Lo stesso Edoardo Gajani ha anche il gusto del buon vivere. Certo, il lavoro ha sempre un ruolo predominante e c’è disponibilità anche per nuove imprese industriali. Vediamo le principali. Il grande colpo è l’acquisizione della rappresentanza della Roland che farà fare un salto di qualità all’azienda. Ma… l’appetito vien mangiando e i Gajani entrano anche in territori fino a quel momento inesplorati come il rilevare un’azienda che si occupa di carta da parati. È la prestigiosa Sacpa che produce il moderno rivestimento da pareti così di moda in quel periodo. Evidentemente tutto ciò che riguarda la carta e che in qualche modo va stampato interessa e stimola i Gajani. Sì, parliamo di Gajani al plurale, padre e figlio. Sul finire dell’intervista Alberto Gajani viene indotto a rievocare la figura paterna. In quel momento tante immagini care e lontane gli tornano vivide in mente e Alberto Gajani appare visibilmente commosso. Binomio inossidabile Il loro binomio padre-figlio probabilmente è stato uno degli elementi di successo dell’azienda. Più tecnico il padre, più commerciale il figlio, hanno però sempre marciato (e colpito) assieme. Anche questo forse può essere un insegnamento per chi lo volesse cogliere in momenti come l’attuale in cui è abbastanza raro un soddisfacente passaggio generazionale nelle nostre aziende. Visto che siamo alle ultime battute chiediamo a Gajani qualche consiglio da “girare” ai più giovani. L’uomo si schermisce. Ma alla fine ci confida: fare quello che piace, lottare per ciò in cui si crede. Difficile dargli torto: oggi il nostro lavoro richiede uno sforzo supplementare, a parte le difficoltà economiche-finanziarie, anche per tenersi aggiornati. Una nota positiva: il patrimonio umano ed esperienziale di Alberto Gajani è stato riversato negli ultimi anni nella sua variegata attività associativa che ha spaziato da Assolombarda alla presidenza di Assografici, all’Unione Grafici fino ad essere presidente di giuria di prestigiose manifestazioni come ‘Il lentino d’oro’ e la ‘Vedovella’. Recentemente all’interno di Assografici Gajani ha raccolto una calorosa standing ovation. Una bella soddisfazione per uno come lui che ha avuto tanto dalla vita ma sicuramente non ha conosciuto solo rose e fiori. Ma è anche un personaggio che ha dato e sta dando ancora tantissimo alla nostra professione. Vogliamo allora finire ancora con una colorita frase in milanese. Aveghèn (traduzione averne… di gente così). Domenico Colella
Naturalmente ai giovani non possiamo genericamente consigliare di “darsi da fare”. Tutte le generazioni magari ricche di entusiasmo ma prive di esperienza hanno bisogno di stimoli, riferimenti e, perché no, modelli. Naturalmente le situazioni cambiano e quindi ogni esperienza va calata nel contesto storico ed economico che l’ha vista nascere. Ma una mente sveglia sa cogliere spunti fecondi anche da situazioni che si riferiscono a tempi lontani. È con questo spirito che invitiamo i nostri lettori – giovani e meno giovani – a vivere questa carrellata di grandi stampatori italiani. Sì, vivere e non solo leggere passivamente: mettiamo a frutto il patrimonio storico e professionale che ancora deteniamo. Non lasciamo che il tempo e l’oblio lo cancellino. Del resto l’avvio della rubrica non poteva essere più felice: abbiamo scelto Alberto Gajani definito ormai concordemente “il presidente dei presidenti”. Infatti è stato presidente, come si può leggere, di molte associazioni, tutte di peso e di grande prestigio.
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g Se ue segue dalle pagine precedenti INTERVISTA MeANA (segue da pag. 31)
Quanto è importante una corretta gestione delle risorse umane in un’azienda e che vantaggi può comportare un passaggio generazionale ben riuscito? Le risorse umane sono fondamentali. Vanno formate, coltivate, incentivate. Tra il 2009 e il 2010 saranno ben 22 le persone che avranno partecipato a percorsi di formazione interna. Per fortuna non c’è più nessuno che teorizza, come negli anni Novanta, il primato delle macchine, “non importa chi viene messo a condurre un impianto tanto funziona bene lo stesso!” Quanto al passaggio generazionale è un tema centrale per la continuità di un’impresa familiare ed è il più sentito dagli imprenditori. Il passaggio generazionale va preparato, verificato e poi attuato. Non solo teorizzato. E se non c’è questa possibilità è chiaro che la scelta resta quella della vendita dell’azienda perché anche l’ingresso di un fondo di private equity equivale a un passaggio di consegne. In Pusterla io rappresento la terza generazione ma adesso in azienda è entrato anche mio figlio Luca, che ha 27 anni, si è laureato in Bocconi, ha frequentato un master a Hong
Kong e ha lavorato per due anni in un fondo di private equity. Nel CdA su cinque membri, tre sono della famiglia e due esterni ma in azienda non si è cooptati solo in base al cognome. Bisogna essere laureati, conoscere le lingue e aver fatto almeno due anni di importanti esperienze lavorative cha abbiano un’attinenza con l’attività aziendale. Che tipo di sfide e rischi sta affrontando la sua azienda per continuare a essere competitiva su un piano nazionale ma anche internazionale e come si sta muovendo dal punto di vista degli investimenti tecnologici, delle possibili acquisizioni e del riposizionamento sul mercato? Stiamo attuando una riorganizzazione interna per migliorare i flussi di lavoro nelle tre società modificando anche la professionalità delle persone passando dall’iperspecializzazione all’interscambiabilità dei ruoli. Nelle aziende francesi, che dall’anno prossimo saranno riunite in un unico polo che si chiamerà Pusterla 1880, stanno entrando figure professionali provenienti da altri settori. Il nuovo direttore di produzione ad esempio proviene dall’automotive. Passando agli investimenti, nell’ul-
timo periodo abbiamo privilegiato l’acquisizione di quote di mercato e di aziende, con l’ultima operazione in Francia. Da questo punto di vista credo che ci prenderemo una pausa e anche il progetto di creare una joint venture in India per ora è stato accantonato. Sul fronte produttivo stiamo allungando la catena nel settore delle scatole rivestite e dei prodotti di ricorrenza e stiamo investendo per offrire ai nostri clienti il confezionamento dei prodotti gestito completamente da noi e la loro distribuzione. Infine, non abbiamo a breve progetti di acquisto di nuove macchine, ma ci guardiamo intorno. Prima di fare un investimento dobbiamo essere sicuri che il nuovo impianto soddisfi le nostre attese... ceruTti “AurorA” (segue da pag. 35)
I vantaggi economici
Nel presentare la nuova generazione di rotative, Cerutti ha fornito anche i risultati di un’analisi economica realizzata mettendo a confronto dati di produzione rilevati negli stabilimenti di stampa rotocalco in Italia con quelli ottenibili dalla Aurora. Per quanto riguarda la velocità di produzione, la media italia-
na netta è di 42.000 rph, mentre con Aurora si possono ottenere 51.000 rph, il 21% in più. Gli scarti allo start up sono in media 3.000 giri cilindro; con Aurora 2.000 giri cilindro, -33%. Il consumo energetico della sola rotativa è inferiore del 12%. La squadra di macchina è mediamente di 4-5 addetti mentre per Aurora sono sufficienti 3-4 addetti (1 ai portabobine, 1-2 sul pulpito, 1 alle uscite). -25% con la garanzia che il cambio lavoro si può fare in un’ora. Infine il costo della rotativa: quasi un quarto in meno (-23%) rispetto a una rotocalco “tradizionale” in pari configurazione. Dati senz’altro interessanti soprattutto se letti in parallelo alla comunicazione che Max Rid, CEO di Heliograph Holding, ha fatto nel corso dell’incontro alla Cerutti. Gli stessi vantaggi economici resi possibili dalla nuova generazione di rotative rotocalco – ha sostanzialmente detto Rid – possono essere ottenuti anche nelle fasi di preparazione delle matrici e il nostro Gruppo è pronto a sviluppare progetti che vadano in questa direzione. Se questi sono i sintomi di un sistema di stampa che qualcuno dava per morituro... lunga vita alla rotocalco.
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