il poligrafico 157/2014
ITALIANO
N. 157/2014 Ottobre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio
Stampa e nuovi media nell’era digitale
Moda e lusso lontani dalla crisi incontro con vasco casini di grafiche omnia - a pag. 26
WEB TO PRINT
Le mosse vincenti per promuoversi online - a pag. 34
Il futuro della carta stampata Dall’open house di Rotolito Lombarda - a pag. 40
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Sommario piombi In primo piano Golinelli acquisisce Litographic . . . . 12 HP si divide in due per il rilancio . . . 12 Grafica Sette batte la crisi . . . . . . . 13 Successo HP Indigo 10000 in Italia . 14 Aziende grafiche italiane . . . . . . 17 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Convegno Argi sull’etica nel settore . 20 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . . 24 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Vasco Casini (Grafiche Omnia) . . . . 26 TECNOLOGIE WEB TO PRINT Le mosse vincenti per promuoversi al meglio online . . . . . 34 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 50 Disponibile “drupa Global Insights” . 62 EVENTI All’open house di Rotolito “il futuro della carta stampata” . . . . Gallus Innovation Days . . . . . . . . . . WAN-IFRA Italia: la stampa nell’epoca della “global audience” . . Concorso “Carton of the Year” . . . .
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lezioni di management Il “tie break” che sblocca una vendita (II parte) . . . . . . . . . . . . 57
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WEB TO PRINT: le mosse vincenti per ottimizzare la propria visibilità online.
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All’open house di Rotolito Lombarda per capire il “futuro della carta stampata”.
spazio Etichette Iniziative FINAT: trasformarsi per seguire i cambiamenti . . . . . . . 52 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Alberto Sironi Responsabilità sociale e sostenibilità . 9 L’opinione di... Emanuele Posenato Il passo indietro di “quasi” tutti . . . . 10 Colophon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
62
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
“drupa Global Insights”, uno studio sull’impatto presente e futuro di Internet sul mondo della stampa.
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
la stampa del futuro È qui Questo il titolo della “due giorni” di open house che si è tenuta presso la sede di Rotolito Lombarda. Dove clienti, fornitori e giornalisti da tutta Europa hanno potuto vedere i più recenti investimenti tecnologici dell’azienda. A pag. 40
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“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Vasco Casini di Grafiche Omnia.
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I lavori vincitori al “Carton of the Year 2014”.
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incontro con... grafiche omnia Al servizio delle più importanti griffe del mercato mondiale della moda e del lusso. È stata la soluzione di questa azienda a conduzione familiare per meno risentire della crisi. E che alla stampa ha affiancato la cartotecnica per avere il ciclo di lavorazione completo tutto all’interno. A pag. 26 web to print In questa puntata vengono prese in esame alcune tecniche per cercare di promuovere al meglio online il proprio sito. Parole chiave, SEO, SEM, sitemap, lead generation: facciamo chiarezza innanzitutto sui termini che più si utilizzano. A pag. 34 la stampa nell’epoca della “global audience” Si è riunito a Padova il mondo della stampa e dell’editoria italiana per Wan-Ifra. Capacità di innovazione e difesa del tradizionale il motto del meeting organizzato da Asig-Fieg. A pag. 48
Le iniziative di FINAT per supportare gli stampatori di etichette.
spazio etichette L’associazione europea del settore, Finat, comunica le nuove iniziative che intraprenderà per creare un piano strategico di successo in un mondo in continuo mutamento. L’importanza di “guardare oltre la siepe” per individuare opportunità nuove o emergenti. A pag. 52 gallus innovation days All’evento organizzato presso la sede del produttore svizzero, i fari erano puntati soprattutto su una rivoluzionaria rotativa per stampa di etichette. Una linea di produzione ibrida che integra anche un modulo di stampa inkjet sviluppato congiuntamente da Heidelberg e Fujifilm. A pag. 44
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria
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Agfa Graphics 18,50 Aksnes Oystein 61 Allegri 27 Alma Manu 49 ‘Ancora Arti Grafiche 22 Andersen Pubblicità 14 ARGI 9,16,20 Arneri Mauro 13 Arvato 12 ASIG 48 Athesia Druck 49 Axel Springer 22 Baldwin Technology 14 Bandecchi Emanuele 41 Bandecchi Federico 20 Bandecchi Paolo 40 Baraldo Carlo 17 Barboglio Enrico 20 Bavaria Industries Gr. 12 Benvenuto Mario 50 BePrinters 12 Bertelsmann Group 12 Besana Ivano 14 Bobst 28,51 Boccuto Lorena 22 Bonomi Carlo 20 Borgarelli Alberto 49 Brother 55 Canale 14 Canon 23 Carl Edelmann 61 Carotti Fabrizio 48 Cartografica Veneta 17 Cartularia 61 Casini Federico 27 Casini Francesco 27 Casini Vasco 27 Cattina Remo 13 Centro Servizi Editoriali 48 ColorCopy 55 Colorpix 39 Comin 48 Coptip 14 Crativity Day 22 Crotti Francesco 20 Curiale Salvatore 49 Cutillo Michele 23
De Oliveira Sergio 49 Deluchi Enrico 23 Di Giovanni Alberto 49 Dornscheidt Werner 63 Drupa 62 DTG 55 Durst 51 Edigit 19 Effesta 39 Elcograf 13 Erre Pi Centro Copie 39 Eurogravure 12 Europrinting 13 Exaprint 14 F.R.L. 59 Farina Vittorio 13 Fenix DG 32 FIEG 48 FINAT 52 FINEGIL gruppo 49 Fiorani Pierangela 49 Fischer Sascha 17 Formentini Stefano 46 Fouque Alain 20 Fujifilm 44 Galeati 48 Gallus 44 Ghilardi Giovanni 46 Golinelli Commun. Lab 12 Golinelli Ind. Grafiche 10,12 GPN 65 Grafica Sette 13 Grafical 17 Graphicscalve 14 Harvard Business Rev. 56 Hedges Rob 49 Heidelberg 17,28,44 Heiniger Stefan 45 Highcon 19 HP 12,14,18,28,40 IFRA Expo 48 Il Sole 24 Ore 20,49 Ilte 13 Intelligent Service 67 iPrintDifferent 15 Ist. A. Rizzoli 22 Ist. Pavoniano Artigianelli 22
Johnson Arti Grafiche 12 KBA 7,17,18 Kodak 22 Komori 11,17 Konica Minolta 33 50 Kurz La Posta Laura 20 Labelexpo Europe 44 Landa Benny 19 Landa Ventures 19 Lejeune Jules 52 Levi Roberto 20 Linzbach Gerold 44 Lithosol 2 Litographic Group 10,12 Lonardi Andrea 17 Lorenzini Alfredo 22 Lovato Dario 17 Luxoro 50 Maggioni Giovanna 49 manroland 3,13 Marinoni David 19 Marsanasco Joseph 41 Maruggi Aurelio 18 Mayr-Melnhof Packaging 61 Meccanotecnica 46 Mediagraf 14 Melastampi 14 Messe Düsseldorf 63 MGI 40 MGraf 19 MM Fornit. Arti Grafiche 23 Mohn Media Kalender 12 Moretti Gabriella 40 Mortara Paola 32 Müller Christoph 18 Nava 28 NIIAG 12 Nitschke Joachim 17 Olivotto Giulio 20 Omnia Grafiche 27 Open Age 21,25 Palamidese Amedeo 17 Paleari Luca 20 Paolucci Gianni 48 Passerini Riccardo 22 PCO Eastgate 18
Pekkarinen Jussi 49 Perez Manuel 19 Perez Maria Teresa 17 Piotti Mauro 55 Pirola Anna 22 Pixartprinting 14,17,68 Planatol 51 Porter Michael Eugene 10 Pozzoni gruppo 13 PressUp 30,31 Primaprint 17 Pringraf Cartotecnica 61 Print Power 8 Printgraph 18 ProCarton 61 Ratzmann Aviv 19 Ricoh 18,39,50 Roland 55 Roto2000 13 Rotolito Lombarda 14,28,40 RSM International 17 Ruesch Ferdinand 44 Savarè Roberto 49 Serafin Marco 22 SevenMediaLab 13 Stora Enso 61 Strategiqs 10 Sun Chemical 42,43 swissQprint 32 Tassoni Giuseppe 17 Tech Art 14 The Sun 22 Timsons 18 Tracey Nigel 19 Union Printing 14 Unione Pubblicitaria 49 Valiani 55 Vitelli Sergio 49 Walker Kurt 52 Wan-Ifra Italia 48 Weisler Dion 12 Werfel Manfred 49 Werth Harald 49 Whitman Meg 12 Xerox 55
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Gestione aziendale
Responsabilità sociale e sostenibilità Alberto Sironi Sono ancora coniugabili? La responsabilità sociale delle aziende ha radici molto profonde e storiche nel nostro Paese e in tutta Europa.
IPI 157/14
Gli imprenditori da sempre hanno dato molta importanza a questo aspetto, sia nel creare posti di lavoro come uno degli scopi primari di un’attività, sia come integrazione della vita aziendale nel tessuto del territorio in cui è inserita. Questa attitudine è stata costantemente presente nel passato, fino a creare veri e propri modelli che ponessero l’azienda come componente integrata nella vita delle persone. Oggi ci troviamo di fronte a complessità totalmente nuove e a cui non eravamo preparati, che indicano come il tema sociale debba essere completamente ripensato soprattutto in termini di impatto sul fattore principale della sostenibilità d’impresa. Da una parte infatti è cresciuta la sensibilità da parte dei Clienti, soprattutto esteri, relativa agli approcci nei confronti del territorio e della cura verso i dipendenti, in relazione a ciò vi sono più strumenti a disposizione che interpellano l’azienda a fornire risposte in tale direzione; d’altra parte però mancano spesso le risorse per porsi seriamente in quest’ottica e qui entra a pieno titolo il tema della sostenibilità. Esistono almeno quattro tematiche, da considerare quasi come un percorso in sequenza, che raggruppano i principali aspetti inerenti il buon comportamento di un’organizzazione. Rimanere nella legalità: siamo ancora su un piano di regole a cui adeguarsi. L’etica: rappresenta il passaggio in cui, oltre a rispettare delle norme di orto prassi, è già richiesto di ampliare il raggio d’azione con proprie iniziative positive (vedi il convegno sul tema organizzato da ARGI di recente). La responsabilità sociale: indica una presa di coscienza e di consapevolezza nell’intendere l’impresa come soggetto vivo dal punto di vista delle relazioni complessive a tutto campo. L’impegno sociale: lancia l’azienda verso attitudini che ne vivacizzano la presenza sul territorio, ponendola su livelli di eccellenza e mettendo in campo un forte impegno concreto a favore di situazioni di evidente aiuto o supporto verso terzi, in relazione a necessità individuate e comunque consone alla propria politica d’impresa. Qualsiasi azienda del settore si pone in forma differenziata sui primi tre requisiti, nel senso che disporrà di aspetti più riusciti e anche mancanti per ognuno di essi in modo variabile; mentre per l’ultimo si tratta di scelte che risiedono nella sfera dei convincimenti privati, quasi personali e quindi sicuramente viene intrapreso solo da pochi in termini pubblici aziendali visibili. In ogni caso, già rimanere completamente nella legalità, considerando ad esempio tutte le normative giuridiche previste per la sicurezza, può rappresentare un serio caso di sostenibilità per l’azienda che non dispone di risorse sufficienti per adeguarsi. >segue a pag. 64
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Opinioni
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Market & Trend
Il passo indietro di “quasi” tutti Emanuele Posenato
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posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato
Spesso, scopriamo, costoro hanno inventato nuove parabole partendo proprio da un passo indietro, che può rivelarsi, quindi, un buon sistema per compiere un successivo balzo in avanti altrimenti improbabile. In tal caso recedere significa prendere una rincorsa. La rincorsa, apprendiamo dalla tecnica e dalla ritualità sportiva, è fondamentale e deve essere preparata adeguatamente nel dettaglio. Potrebbe volersi decisa e breve – esplosiva – il che richiede fisicità e grande controllo tecnico, oppure potrebbe essere necessaria maggiormente articolata, complessa, e includere attività formali o anche solo rituali (c’è un prontuario sulla rincorsa di Cristiano Ronaldo e chi non ricorda il dondolare iniziale della mitica rincorsa di Sara Simeoni). Chi osserva una rincorsa dall’esterno raramente riesce a percepirne a fondo il senso e l’efficacia. Fra le prime aziende grafiche ad affrontare in modo deciso la crisi, scegliendo di fare un passo indietro, ricordiamo Golinelli Industrie Grafiche di Formigine, nel Modenese. Si giunse alla discussa conclusione di abbandonare un certo tipo di mercato, si adottarono gli ammortizzatori sociali e si affrontò una trattativa sindacale non facile. Poteva sembrare una resa. A distanza di cinque anni l’azienda ha modificato profondamente il proprio modello di business e per acquisizioni è nata Golinelli Communication Lab, senza con questo abbandonare i clienti storici solidi e liquidi, grazie alla quale si è aperta un varco nel mercato internazionale investendo all’estero. Lo scorso agosto ha rilevato la Litografic Group Spa di Fiorano, presente sul mercato da oltre vent’anni, che consente la diversificazione nel segmento cartotecnico. Tutto è iniziato con qualche deciso passo indietro, che si è però dimostrato essere una rincorsa. In altre situazioni invece il passo indietro è significato solo adattarsi a una riconfigurazione della domanda, incapace di esprimere i volumi del passato. E anche in questo leggiamo del virtuosismo. Chiariamo, non siamo sostenitori della decrescita felice. Parliamo del profondo senso di responsabilità che riconosciamo in chi, evitando il default, trova la forza e la determinazione per operare dei tagli ponderati alla propria struttura costi in relazione a una riconfigurazione della domanda in contrazione. Decisioni difficili da assumere che devono però maturare rapidamente in contesti competitivi in cui l’impresa stenta a “identificare un proprio spazio elettivo di azione e/o non è in grado di realizzarvi un reale vantaggio competitivo” e ci si ritrova condannati ad avere “un ruolo marginale, economicamente instabile e competitivamente fragile”. I virgolettati si riferiscono a Michael Eugene Porter, direttore dell’Institute for Strategy and Competitiveness, autore ricorrente in Harvard Business Review, dalla 10 quale nell’ultimo anno abbiamo attinto per offrirvi spunti illuminati, grazie all’accordo con l’editore della versione italiana, Strategiqs. >segue a pag. 64
IPI 132/12
Il mercato si è contratto e tutti siamo stati costretti a fare uno o più passi indietro. Quasi tutti, per la verità: nello stesso lasso di tempo c’è chi, al contrario, è riuscito a incrementare i ricavi difendendo il margine e gli utili d’impresa grazie a modelli di business diversi.
PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni
Golinelli acquisisce Litographic Group
n Arriva dalla provincia di Modena una notizia positiva per il nostro settore: Golinelli Communication Lab di Formigine, azienda fondata nel 1951 e che ha fatto della creatività la sua chiave competitiva, ha rilevato Litographic Group Spa di Fiorano, presente nel mercato da oltre 20 anni. L’intervento è avvenuto nelle scorse settimane attraverso la controllata Lito Group Srl. Il titolare dell’azienda modenese Paolo Golinelli ha confermato che «è stato stipulato il contratto d’affitto d’azienda, con offerta irrevocabile d’acquisto riguardante il ramo cartotecnico». Grazie alla trattativa andata
in porto, non solo sono stati trasferiti al gruppo Golinelli i macchinari e le attrezzature possedute in precedenza da Litographic, ma sono stati salvaguardati 35 posti di lavoro a rischio, elemento questo che nel pieno della crisi sottolinea ulteriormente il valore anche sociale dell’operazione. Nel pieno della sua attività, l’azienda di Formigine era arrivata a occupare 60 persone e sviluppava un fatturato di circa 9 milioni di euro. Anni di crisi hanno eroso la redditività dell’azienda, soprattutto perché le forti difficoltà del settore ceramico e la diffusione di tablet e smartphone hanno generato
un crollo verticale della domanda. A danneggiare gli stampatori si è infine scatenata una serrata guerra dei prezzi che ha provocato nel settore conseguenze in molti casi drammatiche. L’acquisizione dell’azienda di Fiorano consente a Golinelli di diversificare la produzione permettendole di coprire direttamente realizzazioni cartotecniche come cartelli per le vetrine e strumenti di comunicazione nel punto vendita prima affidati in outsourcing.
Bavaria Industries rileva le aziende grafiche italiane di BePrinters L’affiliata di Bertelsmann è la ex Arvato che era a sua volta il Nuovo Istituto Italiano di Arti Grafiche.
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“Si chiude un’epoca”. Questo l’amaro commento di una persona che ha lavorato per anni con BePrinters, che prima si chiamava Arvato e prima ancora Nuovo Istituto Italiano di Arti Grafiche, all’annuncio ufficiale che Bavaria Industries Group ha rilevato le aziende grafiche italiane e la produzione di calendari di BePrinters, affiliata di Bertelsmann. La soluzione di cui avevamo riportato in alcune news sul nostro portale si è quindi concretizzata e, come recita il comunicato dell’azienda, coinvolge le due grandi tipografie Eurogravure (Treviglio) e Arti Grafiche (Bergamo), nonché le aziende di calendari Mohn Media Kalender & Promotion Service (Gütersloh) e Arti Grafiche Johnson (Seriate). Le attività rilevate impiegano circa 1.100 dipendenti e, nel 2013, hanno fatto registrare un fatturato di circa 200 milioni di euro. L’acquisizione è in essere dallo scorso 1 ottobre. Circa l’entità del prezzo di acquisto le parti hanno deciso di mantenere il riserbo. Il comunicato non parla di prospettive industriali né di scenario occupazionale, temi sui quali ci auguriamo di poter fornire indicazioni quanto prima.
Nell’annunciare l’operazione, Golinelli ha completato il quadro precisando che, sempre all’inizio di settembre, Litographic Group, «dopo avere concesso in affitto l’azienda al gruppo Golinelli, che si è impegnato irrevocabilmente ad acquistarla, ha presentato la domanda di concordato preventivo al Tribunale di Modena». In 63 anni di storia, Golinelli Industrie Grafiche ha sempre puntato a trasferire sulla carta stile e design: attraverso varie acquisizioni di aziende nell’area comunicazione ha poi creato Golinelli Communication Lab, per fornire alla clientela un servizio globale con l’obiettivo di differenziarsi investendo in nuove tecnologie e risorse umane. >segue a pag. 64
HP si divide in due e punta al rilancio Seguendo la strada di molte società tecnologiche e informatiche in difficoltà, il colosso californiano ha ufficializzato la sua intenzione di procedere a uno spin-off, separando le attività dell’area computer e stampanti da quelle di hardware, software e servizi per le aziende. La nuova società autonoma di pc e stampanti si chiamerà Hp Inc., quella dei servizi alle imprese assumerà il nome di Hewlett-Packard Enterprise. Hp Inc. comprenderà le stampanti per il mercato consumer e professionale, i prodotti di consumo e i sistemi di personal computing (inclusi notebook, desktop e workstation). I CEO saranno rispettivamente Dion Weisler e Meg Whitman. Il programma di riorganizzazione prevede un totale di 55.000 esuberi. IPI 110/09
L’azienda di Formigine diversifica la produzione e riesce a salvare 35 posti di lavoro.
PIOMBI
PrimoPiano
Grafica Sette “archivia” la crisi
L’idea vincente è stata creare una start-up di professionisti nei servizi avanzati, denominata SevenMediaLab. In meno di due anni dalle secche di un mercato stagnante alla navigazione in mare aperto, con prospettive di sviluppo ancora tutte da immaginare. È la storia di successo di Grafica Sette, una piccola azienda grafica di Bagnolo Mella, nell’hinterland di Brescia. Nata nel 1977, con tre soci e una ventina di dipendenti, era alla prese col fatturato in contrazione e una costante erosione dei margini: una situazione negativa che rischiava di sfociare in una crisi cronica. Poi la decisione inedita e coraggiosa: non seguire i concorrenti nella corsa ai ribassi che finisce per colpire la redditività, lavorare solo con clienti affidabili nei pagamenti e infine dimezzare la capacità
produttiva offset eliminando una delle due macchine da stampa 70x100. La riduzione volontaria del fatturato ha permesso di salvaguardare i margini e liberare energie per crescere. Come? Creando la start-up SevenMediaLab, una rete di professionisti che realizza servizi di alto valore aggiunto per i clienti tradizionali ma anche per un bacino del tutto nuovo. «L’idea era di dare al mercato qualcosa di nuovo, andare oltre la stampa e fornire noi stessi i servizi di cui prima non disponevamo», spiega Remo Cattina, socio di Grafica Sette. «Il team che si è creato spazia in tutto il campo della comunicazione per le aziende, mentre noi facciamo da capocommes-
sa, mantenendo all’interno dell’azienda l’area organizzativa, l’amministrazione e il supporto commerciale. I progetti vanno dai siti web alla creazione di pagine pubblicitarie, dai servizi fotografici ai video in 3D, dai rendering ai video aziendali, fino a grafica, stand fieristici, banner, gadget, realtà aumentata, social network...». Partito da poco, e in attesa di una conferma che arriverà dal primo bilancio di un esercizio intero, il progetto di riposizionamento competitivo di Grafica Sette e della start-up SevenMediaLab sta funzionando e ha creato nuove opportunità per un’azienda che non si è arresa a un declino che molti considerano inevitabile. Anche
grazie a un assetto che la distingue dalla classica agenzia di comunicazione, che non ha alle spalle un’azienda produttiva. Anzi, i soci guardano con interesse al nuovo mercato e guardano con favore alla crescita di un segmento non più così “collaterale”. «Saremmo entusiasti se questa parte di business diventasse preponderante», conferma Cattina, «salendo oltre il 50% del fatturato complessivo dell’azienda». E grazie a questo pacchetto di nuovi servizi ha ritrovato vigore anche il business della stampa, con clienti vecchi e nuovi che vedono di buon occhio la possibilità di integrare le commesse su carta arricchendole di contenuti multimediali. I primi numeri confermano questo trend. >segue a pag. 64
Roto2000 ed Europrinting in affitto alla Elcograf Il via libera è arrivato dal Tribunale di Pavia. È finalmente arrivata alle battute finali, dopo quasi un anno, la crisi che ha colpito Roto2000 e la controllata Europrinting. Recentemente, infatti, il Tribunale di Pavia ha dato il via libera alla proposta presentata da Elcograf del gruppo Pozzoni per rilevare, con la formula dell’affitto, le due aziende del gruppo di Casarile guidato da Mauro Arneri che da fine 2013 aveva subito i pesanti effetti provocati dall’inchiesta e dagli arresti collegati alle indagini per una presunta frode fiscale. Un terremoto che aveva messo in difficoltà Roto2000, una delle più importanti realtà del settore con circa 100 dipendenti (da mesi in cassa integrazione), oltre 30 milioni di ricavi, un efficiente parco macchine, commesse dall’editoria al mondo commerciale. Il 25 luglio era scaduto il bando per presentare manifestazioni d’interesse per rilevare le due aziende. La base d’asta
partiva da 8 milioni di euro per Roto2000 e 2 milioni per Europrinting. Nei mesi scorsi erano corse voci di un buon numero di pretendenti, ma in realtà le uniche due manifestazioni d’interesse sarebbero state quelle della Elcograf e, pare, anche della Ilte di Vittorio Farina. Quest’ultima proposta però non sarebbe stata ritenuta competitiva rispetto a quella presentata dalla Elcograf. Elcograf ha firmato, dunque, il passaggio di consegne con la formula dell’affitto. Del resto la sua proposta era l’unica in grado di garantire un futuro a Roto2000 e a Europrinting, dove l’attività è da mesi interrotta e i dipendenti sono tutti stati messi in cassa integrazione straordinaria. Non solo, come richiesto dalle procedure, Elcograf ha già raggiunto un accordo sindacale sul piano di salvataggio del gruppo di Casarile. Roto2000
ed Europrinting vengono quindi inizialmente rilevate con la formula dell’affitto ma con l’opzione vincolante per il successivo acquisto. L’offerta del gruppo Pozzoni, però, non riguarda tutto il perimetro d’attività di Roto2000 ma solo quello collegato alle due rotative Lithoman da 80 pagine. Per questo, complessivamente, l’iniziale riassorbimento dei dipendenti riguarderebbe solo una quarantina di unità, alcune delle quali destinate a essere impiegate in Europrinting (legatoria). Per gli altri proseguirebbe il percorso già avviato del ricorso agli ammortizzatori sociali. La produzione, infine, dovrebbe ripartire a breve, successivamente a dei sopralluoghi a Casarile per valutare la condizione dell’impianto e delle macchine ferme da mesi riattivando anche le allacciature di energia elettrica e gas. Achille Perego
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PIOMBI
PrimoPiano Successo per la HP Indigo 10000 in Italia: 10 macchine
Mostrata per la prima volta al pubblico italiano in occasione di Grafitalia a maggio dell’anno scorso, la HP Indigo 10000 Digital Press – una macchina a foglio di formato 75x53 cm basata su tecnologia elettrofotografica – ha riscontrato un notevole successo nel nostro mercato, tanto che a oggi ne sono stati venduti una decina di esemplari. A fare da apripista è stata la Andersen Pubblicità e marketing di Boca (Novara) che ha installato la macchina – la stessa presente sullo stand di HP alla fiera milanese – a luglio 2013. HP 10000 – che offre una velocità di stampa massima di 3.450 fogli l’ora (4/0) – è andata ad affiancare una HP Indigo 7500 Digital Press e due HP Indigo 5000 già installate in azienda. In ragione della sua produttività e versatilità, la nuova macchina è dedicata soprattutto alla produzione web-to-print attraverso Melastampi, una piattaforma che offre servizi di stampa B2B. Seconda in ordine di tempo a installare la HP Indigo 10000 è stata Rotolito Lombarda, che questa primavera ha affiancato una versione a 7 colori (CMYK + arancione, viola e verde) – la prima in questa configurazione in Italia – a due HP Inkjet Web Press. La macchina viene utilizzata per la stampa delle copertine dei libri di qualità prodotti sulle due HP Inkjet, ma anche per stampati commerciali e libri di qualità in pochi esemplari. In Pixarprinting tra giugno e agosto sono state installate ben quattro HP Indigo 10000 che sono andate a sostituire le HP Indigo 7600 fino a quel momento presenti nel parco macchine dell’azienda veneta. Altre installazioni sono previste a breve presso Tech Art di Moncalieri (TO), braccio operativo del web-toprint Exaprint, la bergamasca Graphicscalve e altre due aziende di cui non si conosce ancora l’identità.
HP Indigo 10000 Digital Press stampa su un formato di 75x53 cm.
Baldwin Technology: con Rotolito aumentano i consensi per il sistema di filtrazione dell’acqua di bagnatura n Ridurre i costi di produzione, migliorare
Ivano Besana, direttore di stabilimento alla Rotolito Lombarda di Pioltello.
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la qualità di stampa e nel contempo conseguire un risultato che tenga in giusta considerazione l’ambiente – aspetto, quest’ultimo, sempre più rilevante per i buyer di stampa – è un mix di componenti cui ogni azienda grafica che crede nel proprio futuro dovrebbe prestare attenzione. A soddisfare questi tre requisiti è un nuovo sistema di filtrazione dell’acqua di bagnatura per rotative commerciali e da quotidiano denominato PureFiltration progettato e prodotto da Baldwin Technology GmbH. Il sistema si basa su una tecnologia brevettata, “Cross Flow Filtration”, che consente, per mezzo di membrane ceramiche, di filtrare e pulire al 100% l’acqua di bagnatura. L’acqua viene pertanto restituita al circolatore, e successivamente alla macchina da stampa, completamente pulita. Questo tipo di tecnologia permette di bloccare impurità anche di minime dimensioni (sino a 0,01 micron), pertanto alghe, polvere, agenti chimici per i lavaggi, carta, virus, microorganismi vengono intercettati e fermati dal sistema. I vantaggi sono numerosi e rilevanti: abbattuti i costi di smaltimento, eliminata la necessità di svuotare e pulire il circolatore, azzerati i costi dei filtri (sia del circolatore sia delle vaschette
di raccolta), diminuiti i costi di manutenzione. Inoltre, avere l’acqua sempre pulita migliora la qualità di stampa riducendo nel contempo i rischi di rotture carta. L’impianto è molto semplice, viene installato con estrema facilità su qualunque rotativa e altrettanto semplice è la gestione per l’utilizzatore: non necessita infatti di alcuna manutenzione e i cicli di lavaggio vengono eseguiti automaticamnte. Ivano Besana, direttore di stabilimento di Rotolito Lombarda, conferma che l’impianto è molto efficace e ha risposto pienamente alle attese: «Abbiamo adottato il sistema Pure Filtration di Baldwin dopo averlo testato e avendo confrontato i risultati anche con altre soluzioni. Lo abbiamo installato su tutte le nostre rotative e abbiamo voluto che anche la nuova Lithoman 48 che stiamo montando ne sia equipaggiata». Altre industrie grafiche come Canale, Coptip e, ultima in ordine di installazione, Mediagraf, hanno fatto la medesima scelta negli ultimi dodici mesi. Nel settore delle rotative da quotidiano la più recente installazione è stata eseguita presso la Union Printing di Viterbo. Baldwin produce sistemi di filtrazione anche per le macchine a foglio. Per maggiori informazioni: simone.morellini@baldwintech.com
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Abbiamo messo un punto. VOGLIAMO LAVORARE CON CHI RISPETTA LE REGOLE. Solo con comportamenti corretti sui crediti e termini di pagamento ridiamo un'etica commerciale ed una opportunità di crescita all’industria grafica. Lavora con noi perché questo accada, per il bene di tutti, delle aziende e di chi ci lavora.
Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.
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PIOMBI
news aziende grafiche
Grafical sceglie una Komori con configurazione unica < Etichette adesive stampate in offset,
serigrafia e stampa digitale: in Grafical, azienda fondata 30 anni fa dai fratelli Lonardi nel cuore della Valpolicella, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Con 4 linee di stampa offset, l’azienda – che conta 70 collaboratori e stampa 2 milioni di etichette al giorno – si colloca tra i leader nella produzione di etichette in bobina. Grazie all’impiego della serigrafia, offre ai clienti la possibilità di utilizzare supporti diversi dalla carta e, soprattutto, di nobilitare le etichette mediante la stampa di fondi pieni o a spessore. E non manca la stampa digitale per poter soddisfare le basse tirature e la personalizzazione. La “ciliegina sulla torta” è l’ordine di una nuova Komori GL 640 + coating, per la stampa con inchiostri tradizionali e H-UV, acquistata con l’obiettivo principale di rilanciare all’interno dell’azienda il settore dell’offset a foglio. La nuova 70x100 – che va ad affiancare una Heidelberg Speedmaster XL 75 a 6 colori con Cold Foil per laminazione a freddo – ha una configurazione unica in Italia: 5 colori + vernice + unità d’essiccazione + elemento
Amedeo Palamidese (Komori Italia), a sinistra, con Andrea Lonardi (Grafical).
stampa + uscita lunga. Ciò consente di ottenere un effetto drip off (lucido/opaco) senza il classico look a buccia d’arancia. Come? Utilizzando dopo la vernice lucida acrilica o H-UV da spalmatore un ulteriore gruppo stampa per colori speciali o la verniciatura opaca H-UV con lastra normale. «Questo investimento ci consentirà di consolidare la leadership sul mercato delle etichette e rafforzare la nostra presenza nel mercato della cartotecnica», ha dichiarato Andrea Lonardi. «Siamo molto soddisfatti di aver venduto una macchina così speciale a un cliente con cui abbiamo sviluppato un progetto che abbina all’innovativa tecnologia H-UV una configurazione molto particolare», ha commentato Amedeo Palamidese, area manager Tre Venezie di Komori Italia.
Il lato dolce della creatività Maria Teresa Perez, cake designer di professione, qualche anno fa ha scoperto il servizio offerto da Pixartprinting e da allora si è sempre affidata al leader del web to print per qualsiasi esigenza di stampa. «Lavoro come consulente decoratrice di dolci e organizzo corsi, laboratori per adulti e bambini, dimostrazioni di cake decoration ed esibizioni in occasione di fiere ed eventi», racconta Perez, membro dell’Equipe Eccellenze del Cake Design della Federazione italiana di pasticceria gelateria e cioccolateria. «Tanti appuntamenti che devono anche essere promossi e preparati stampando flyer, locandine, espositori, pannelli e banner personalizzati per comunicare al meglio tutte le informazioni relative a ciascun evento». Tempistiche ridotte e prezzi competitivi anche per basse tirature è quello di cui aveva bisogno: «È stato davvero facile, pur non essendo un’esperta di acquisti online. Ho effettuato il primo accesso e ho scoperto che su un unico e-commerce potevo acquistare tutto il materiale stampato che mi occorreva, inclusi i biglietti da visita. Ho selezionato quindi il primo prodotto e scaricato il template. Ho fatto personalizzare dalla mia grafica l’immagine coordinata e ho caricato il file di stampa nell’apposita sezione. Ho quindi potuto scegliere la data di consegna, che è stata poi puntualmente rispettata».
INstallazioni Una Rapida 145 per aumentare la produttività Una nuova KBA Rapida 145 di grande formato altamente automatizzata con sette gruppi stampa, torre di verniciatura e uscita prolungata tripla è stata installata alla Cartografica Veneta di Lonigo (VI). La macchina è dotata del pacchetto per la stampa di cartone e del pacchetto high-speed. Cartografica Veneta aumenta quindi la sua competitività nel futuro mercato del packaging. Nata nel 1949, l’azienda occupa oggi un’area produttiva di 100.000 m² con tre unità di produzione. Oggi possiede tre macchine, inclusa una Rapida 162 del 2003 con sei gruppi stampa e due torri di verniciatura. La nuova Rapida 145 raggiunge una velocità di produzione di 17.000 fogli/ora anche grazie a un’alta automazione legata a una serie di caratteristiche vincenti, quali l’entrata senza squadra a trazione (DriveTronic SIS), il cambio lastra simultaneo per tutti i gruppi stampa (DriveTronic SPC) e processi di lavaggio paralleli durante il cambio delle lastre con CleanTronic Synchro. L’azienda insegue con successo una crescita solida grazie ai continui investimenti in sistemi produttivi di alto livello. Nondimeno si concentra su imballaggi prodotti con carta e cartone di alta qualità. Oltre alla produzione di packaging alimentare per cibo e bevande è attiva anche nel settore del packaging in generale.
Primaprint vince l’European Business Awards
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Una pmi italiana che ha fatto della sostenibilità ambientale il suo marchio di fabbrica per essere sempre più competitiva sul mercato è stata scelta come National Champion per l’Italia all’European Business Awards, prestigioso concorso sostenuto da aziende leader, accademici, media e rappresentanti politici di tutta Europa e sponsorizzato da RSM International. L’azienda di Viterbo, nata nel 1991, ha acquisito negli anni l’esperienza necessaria per proporsi come realtà di riferimento per grandi aziende e istituzioni grazie a un’organizzazione efficiente e in continua espansione. E la particolare attenzione al green è confermata dalla registrazione EMAS, dalla certificazione UNI EN ISO 14001:2004 e dalle certificazioni di prodotto FSC e PEFC.
Da sinistra: Sascha Fischer (direttore KBA Complete Services & Key Account Manager Europa); Dario Lovato, Giuseppe Tassoni e Carlo Baraldo (Cartogr. Veneta); Joachim Nitschke (ad KBA Italia).
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Stabilimento in Malesia per PCO Eastgate La realizzazione del nuovo polo produttivo di PCO Eastgate, del Gruppo Printgraph, leader internazionale nella produzione di consumabili per le arti grafiche, rappresenta un passo importante nella strategia di crescita e internazionalizzazione che il Gruppo sta perseguendo da qualche anno. Una prima filiale era già stata aperta nel 2009 e, come già per il sito produttivo PCO Olanda, anche la sede in Malesia nasce per assicurare l’alto standard qualitativo riconosciuto ai prodotti del Gruppo. L’azienda ha raggiunto obiettivi importanti grazie alla produzione di vernici ad acqua e UV, soluzioni di bagnatura e lavaggio per rulli e caucciù, in grado di soddisfare le esigenze dei più importanti stampatori del mercato grafico. La nuova sede dispone di un laboratorio R&D all’avanguardia con tecnologie di ultima generazione per la produzione di chimici e vernici per arti grafiche e si avvale del supporto di personale altamente qualificato in collaborazione con le altre filiali europee.
Timsons, dall’offset al digitale
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Il produttore inglese ha deciso di riorganizzare la propria attività, interrompendo la produzione di macchine offset e concentrandosi sulle macchine digitali per libri (modello T-Press). Ciò comporta il licenziamento di 30-40 persone e la creazione di una nuova società, Timsons Engineering, che continuerà a produrre parti di ricambio per le macchine tradizionali, in modo da poter fornire assistenza agli attuali utilizzatori, mentre Timsons produrrà esclusivamente macchine da stampa digitale. Attualmente sono 300 le roto-offset Timsons in funzione nel mondo, di cui il 50% in USA, il 45% in Europa. La nuova organizzazione prevede l’impiego di circa 25 persone in Timsons e circa 35 in Timsons Engineering.
KBA si allea con HP nel packaging digitale In occasione di Graph Expo 2014 a
Chicago, KBA e HP hanno annunciato un accordo di partnership in base al quale uniranno le forze per lo sviluppo di soluzioni inkjet rollto-roll per il settore del packaging in cartone ondulato ad alta produttività. Le soluzioni che nasceranno grazie a questa partnership verranno commercializzate sotto il marchio HP. Attualmente un mercato da 2,5 miliardi di dollari annui, quello del packaging in cartone ondulato è un segmento in forte crescita in tutto il mondo, in particolare grazie alla globalizzazione dei brand e alla crescente richiesta di tirature più limitate che genera domanda di stampa digitale. Per aiutare gli stampatori a
rispondere a questi trend, HP e KBA puntano a offrire loro una soluzione thermal inkjet a bobina. «Affrontare le enormi opportunità digitali nel mercato del cartone ondulato richiede innovazione tecnologica best-in-class», ha dichiarato Aurelio Maruggi, vice president e general manager, Inkjet high-speed production solutions di HP. «KBA sviluppa da sempre soluzioni innovative che soddisfano o superano le aspettative di qualità dei clienti», ha dichiarato Christoph Müller, vice presidente esecutivo, Web press business unit di KBA. «Lavorando con HP uniremo i nostri punti di forza complementari tecnologici per soddisfare le esigenze dei converter».
Agfa si aggiudica due premi Gold Ink Due Gold Ink Awards, prestigiosa competizione organizzata negli USA dalla rivista di settore Printing Impressions, sono stati assegnati alla campagna Azura video card che si è aggiudicata la categoria “Direct Mail” e al calendario Agfa Graphics 2014 VIP Calender, secondo nella categoria “Calendari”. La video card studiata per promuovere la gamma di lastre chemistry-free Azura è stata giudicata un ottimo esempio di integrazione tra stampa e tecnologie video. Quando si apre la card in un piccolo monitor incorporato si visualizza un video tutorial sulle lastre. Il progetto è stato realizzato facendo uso di diverse tecnologie Agfa, tra le quali il workflow Apogee, la retinatura Sublima, le lastre Energy Elite Pro trattate su un platesetter Avalon N8. Il calendario VIP 2014, testimonial del concetto “power to print”, è frutto degli sforzi dell’intera comunità di Agfa Graphics; le tredici immagini del calendario sono infatti quelle risultate vincitrici in un concorso indetto tra tutti i dipendenti Agfa. Anche per la realizzazione del calendario sono state usate diverse tecnologie e materiali, tra cui le lastre termiche digitali Energy Elite Pro, il CtP Avalon con il software di workflow Apogee e le tecnologie di retinatura Sublima.
Nasce il Customer Experience Centre di Ricoh Ricoh Europe ha annunciato la prossima apertura del Customer Experience Centre dedicato ai clienti Production Printing. Si tratta di un centro di eccellenza in cui Ricoh e i suoi partner mettono a disposizione soluzioni integrate per la gestione dei processi produttivi e dei workflow. Il Customer Experience Centre di Ricoh è situato all’interno della fabbrica di Ricoh Products a Telford (Regno Unito). Il Centro mostra quali siano le possibilità per migliorare le attività di stampa grazie ai sistemi Ricoh modulo continuo, foglio singolo e grande formato e alle soluzioni Ricoh e di terze parti per la finitura e la gestione dei workflow. La nuova facility è un centro di test e di ricerca e sviluppo che include ad esempio i laboratori per lo sviluppo delle tecnologie inkjet. Inoltre, il centro espanderà il programma di Media Qualification di Ricoh mediante test sui supporti di fornitori europei per le soluzioni modulo continuo, foglio singolo e grande formato. I partner di Ricoh utilizzeranno il centro per sviluppare in maniera congiunta soluzioni integrate per la gestione dei workflow. IPI 157/14
IN BREVE
PIOMBI
news fornitori
Aurelio Maruggi (HP), a sinistra, e Christoph Müller (KBA).
PIOMBI Fustellatura e cordonatura digitali da MGraf Grazie a un accordo firmato con Highcon.
< Highcon, produttore della rivoluzionaria cordonatrice e
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fustellatrice digitale Euclid formato 76x106 cm, ha nominato MGraf come suo agente distributore per l’Italia. L’accordo promosso da Nigel Tracey, direttore vendite di High-con, e David Marinoni, amministratore di MGraf, è stato siglato da Aviv Ratzmann, CEO e fondatore di Highcon, che recentemente ha visitato l’Italia per conoscere da vicino la realtà delle cartotecniche italiane, insieme a Manuel Perez, nuovo Area Manager Europe di Highcon. Highcon ha presentato per la prima volta Euclid a Drupa 2012, suscitando notevole interesse in quanto evita la preparazione di fustelle meccaniche fuori macchina, sia per cordonatura che per fustellatura, garantendo tempi di avviamento molto brevi che risultano idonei a soddisfare le esigenze delle brevissime tirature. Inoltre, grazie alla duttilità della fustellatura laser, Euclid permette di realizzare facilmente sagomati composti da elementi ornamentali complessi, che nessuna fustella meccanica è in grado di realizzare. Alla scorsa Drupa molti identificarono Euclid, insieme alla nanotecnologia di Benny Landa, come le due vere novità di quella fiera. Tra l’altro Benny Landa, oltre a essere presidente dell’Advisory Board di Highcon, è anche uno dei suoi maggiori azionisti con la Landa Ventures. L’anno scorso Highcon ha effettuato le prime installazioni di macchine sia in Europa che negli Stati Uniti e ora ha presentato la seconda generazione di Euclid al GraphExpo di Chicago, dove venivano fustellati prodotti come etichette autoadesive e scatole in microflute, passando naturalmente dai classici astucci pieghevoli. MGraf è naturalmente orgogliosa di questa nuova partnership che le permette di offrire una tecnologia unica per il mercato italiano, tra l’altro non solo alle cartotecniche, ma anche agli stampatori commerciali e di etichette, perché possano sfruttarne le caratteristiche realmente particolari applicabili sui loro prodotti. MGraf è anche convinta che le aziende italiane con la loro riconosciuta creatività potranno apprezzare l’enorme potenziale di questa macchina in termini di lavorazioni speciali e complesse, ma ottenute con facilità. Euclid sta già suscitando interesse anche nelle aziende che vogliono proporsi con prodotti cartotecnici in piccoli lotti sfruttando la vendita via Internet. A questo proposito, a breve sarà annunciata la vendita e l’installazione in Italia della prima Euclid a un’azienda che intende sfruttare questo canale.
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PIOMBI
news istituzioni
L’adesione a modelli etici non è procrastinabile Un convegno sulla correttezza nel settore voluto e organizzato dall’Associazione dei rappresentanti grafici in Italia.
A rendere ancora più
Al tavolo dei relatori, da sinistra: Giulio Olivotto, Federico Bandecchi, Laura La Posta, Francesco Crotti, Roberto Levi. Sotto: Enrico Barboglio, Laura La Posta, Carlo Bonomi, Alain Fouque.
riserva o in bianco) assunta giuridicamente con l’intervento del legislatore nel 2005, ha spiegato l’avvocato Luca Paleari, si è prestato purtroppo a un uso distorto consentendo a molte, troppe imprese di sospendere (da 60 fino a 120 giorni con la possibilità di altri 60 giorni di rinvio), con la semplice richiesta al Tribunale del concordato, i pagamenti dei creditori. Chiamati poi a votare a maggioranza l’accordo vincolante per la concessione del concordato. Una prassi che nella realtà porta spesso i creditori a considerare subito in perdita il credito mentre, consiglia l’avvocato Paleari, partecipare a tutte le fasi del concordato permetterebbe di fare sentire la propria voce fino alla presentazione di un eventuale istanza di fallimento. Gli strumenti di legge, però, da soli non bastano per affrontare il problema dei pagamenti e dei crediti. Neppure le nuove normative europee, recepite anche dal nostro Paese, che impongono tempi di pagamento certi e molto più brevi di quelli sempre più lunghi che caratterizzano spesso il rapporto cliente-fornitore. E che arrivano, ha ricordato il presidente di ARGI Roberto Levi
– che ha fortemente voluto questo convegno – anche a 180 giorni. Se si vuole combattere questi fenomeni distorsivi, che alterano la concorrenza e rischiano di mettere in ginocchio le aziende e i fornitori corretti, però, pur auspicando interventi legislativi più stringenti e volti a modificare le attuali normative (spesso disattese, vedi il caso della direttiva europea), è necessario percorrere altre strade. Che partono dalla revisione dei rapporti tra imprese-clienti e fornitori basandoli sull’eticità dei comportamenti. In questo senso per fortuna stanno nascendo iniziative significative. Come il Codice italiano per i pagamenti responsabili presentato al convegno da Carlo Bonomi (Assolombarda) che offre alle imprese che lo sottoscrivono agevolazioni anche per ottenere finanziamenti
bancari e pubblici. In questo senso, recuperando anche gli esempi di altri Paesi europei (come le norme di comportamento introdotte in Francia dal Sipg, il sindacato nazionale dei fornitori per l’industria della carta e grafica, illustrate da Alain Fouque), si è mossa ARGI. Che, come ha spiegato il segretario Enrico Barboglio, ha realizzato un vero e proprio Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti grafiche. Un Manifesto che promuove buone e virtuose pratiche d’impresa (dal rispetto dei tempi di pagamento al monitoraggio del mercato, alla dissuasione all’utilizzo del concordato in bianco) per lavorare solo con chi rispetta le regole. A.P.
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difficile la competizione – e spesso la sopravvivenza – nel settore delle arti grafiche non sono soltanto le difficoltà congiunturali (e strutturali) che sta attraversando l’industria della stampa, ma anche le difficoltà di accesso al credito, i ritardi nei pagamenti e l’uso (e abuso) del concordato preventivo. Che sia urgente intervenire per frenare la deriva dei ritardi dei pagamenti e il ricorso ai concordati che mettono in ginocchio fornitori e aziende “corrette”, dando poi la possibilità alle aziende “scorrette” di vendere sotto prezzo, ne è ormai consapevole tutto il mondo dell’industria. E in particolare quella grafica. Per iniziare a mettere uno stop a questo “malcostume” cercando, all’interno del settore, strumenti e comportamenti in grado di arginare questi fenomeni distorsivi, ARGI ha organizzato il 16 settembre scorso un riuscito e approfondito convegno al Palazzo delle Stelline a Milano dal titolo emblematico: “Il settore dell’Industria grafica di fronte a una responsabilità etica”. Moderato da Laura La Posta, editor-in-chief de Il Sole 24 Ore Rapporti 24, dal convegno è emerso un messaggio chiaro per voltare pagina e ristabilire, dentro e fuori le aziende, codici di comportamento all’insegna della correttezza e dell’eticità. Nato come strumento per evitare il fallimento di imprese che, seppure in crisi, hanno ancora qualche chance per continuare a produrre, il concordato preventivo, nella forma (con
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news eventi
Kodak supporta la formazione con soluzioni innovative Focus sulle lastre Sonora XP e le teste Prosper. è svolto presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli di Milano l’evento “Le due facce dell’innovazione”. Nato dalla collaborazione tra Kodak, ‘Ancora Arti Grafiche e Istituto Tecnico Superiore Angelo Rizzoli, ha presentato la lastra Kodak Sonora XP senza sviluppo e le teste Kodak Prosper mediante la sperimentazione eseguita da due allieve dell’ITS utilizzando questi due prodotti Kodak. Gli esiti della sperimentazione sono stati illustrati nel dettaglio durante la serata da Anna Pirola e Lorena Boccuto, allieve ITS. I prodotti testati hanno dimostrato di garantire ottima qualità colorimetrica, ottima riproducibilità anche per le
tirature lunghe per quanto riguarda Kodak Sonora XP e le teste Kodak Prosper hanno mantenuto durante tutta la tiratura una risoluzione adeguata. I partecipanti all’evento hanno poi avuto la possibilità di vedere coi propri occhi l’esposizione della lastra Kodak Sonora XP in un CtP e l’immediato utilizzo della lastra prodotta in stampa; in azione anche le teste Kodak Prosper S-Series, nella versione S10, che stampa con risoluzione 600x600 dpi e massima larghezza di stampa di 10,4 cm. Primo a prendere la parola Alfredo Lorenzini, Marketing Manager Mediterranean Cluster Kodak Spa, che ha ricordato gli ambiti principali
Successo per il 14° Creativity Day Oltre 1.000 le presenze nelle tre diverse tappe che hanno animato questa edizione (Roma, Milano, Reggio Emilia), che conferma Creativity Day come un appuntamento ormai irrinunciabile per designer, art director, responsabili marketing, sviluppatori web e mobile, grafici, ma anche per maker, startupper, blogger e studenti. Una ricetta, quella del Creativity, che vede un sapiente mix di seminari e workshop formativi, speaker d’importanti eventi internazionali, spunti, nuove idee, case history dei massimi esperti di ogni settore della creatività digitale, ma anche la capacità di creare momenti di condivisione e socializzazione in grado di rafforzare la spinta innovativa e la generazione di idee e collaborazioni.
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in cui opera Kodak: imballaggi, comunicazione grafica e stampa funzionale. Marco Serafin, Category Manager Graphics Mediterranean Cluster Kodak Spa, ha quindi presentato le lastre Kodak Sonora XP, sottolineando soprattutto i vantaggi pratici che gli stampatori possono ottenere scegliendo di passare a queste lastre. «I sistemi inkjet Kodak Prosper S - Series Imprinting, che comprendono i modelli S5, S10, S20 e S30, sono caratterizzati da una qualità di stampa eccellente che sovrastampa i lavori realizzati con altri processi produttivi, con diverse velocità e risoluzioni, offrendo un alto livello di personalizzazione», ha dichiarato Riccardo Passerini, Sales and Category Manager Digital Printing Solutions Kodak Spa. Si integrano facilmente nei processi di produzione esistenti, consentendo di sfruttare le nuove opportunità pubblicitarie e di personalizzazione con prodotti altamente mirati e creare applicazioni di stampa ibride: immagini, codici a barre, lotterie, cartine stradali, codici QR. Passerini ha poi ricordato le applicazioni concrete già realizzate con le teste Kodak: di Axel Springer, The Sun e i biglietti della lotteria Lucky Draws. Ma i possibili usi della sovrastampa inkjet di qualità sono praticamente infiniti.
Dall’alto: Alfredo Lorenzini, Riccardo Passerini e Marco Serafin.
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Lo scorso 23 settembre si
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news fornitori
Lavoro di squadra e gioco d’attacco Ecco la strategia Canon per il mercato italiano.
< In occasione di un incontro stampa che si è svolto a Milano, l’ad e presidente di Canon Italia, Enrico Deluchi (nella foto), ha delineato la visione e le strategie della società per il mercato locale, ponendo l’accento sul percorso di evoluzione che l’azienda sta attraversando. «Nel corso dei primi sei mesi trascorsi in questa azienda ho scoperto che Canon è molto di più di quanto le persone sono abituate a vedere», ha esordito Deluchi. «Non si tratta soltanto di varietà di offerta, di eccellenza tecnologica o di pubblici di riferimento diversi e variegati: ciò che colpisce è la grande tradizione che si respira
in Canon, unita alla capacità di evolvere di pari passo con l’evoluzione del mercato. Investiamo circa l’8% del fatturato in R&D e sviluppiamo più di 3.800 brevetti l’anno, oltre a effettuare acquisizioni mirate», ha proseguito Deluchi.
I servizi di Canon Canon Italia ha una struttura di oltre 300 persone dedicata ai servizi. «Siamo consci del fatto che il modello “everything as a service” sta diventando sempre più diffuso e per questo motivo guardiamo con grande attenzio-
ne all’evoluzione della nostra struttura preposta all’erogazione di servizi», ha sottolineato Deluchi. L’azienda investe da sempre nel mondo dei servizi per le aziende, con l’obiettivo di semplificare le attività di digitalizzazione e di gestione dell’intero ciclo legato alla gestione documentale. Per dare una spinta ancora più forte a quest’area di business, nel giugno 2014 Canon Italia ha nominato Michele Cutillo a capo della divisione Business Services. Nei prossimi mesi l’offerta di servizi di Canon Italia evolverà e diventerà sempre più ampia, anche grazie alla ricerca di partner tecnologici complementari.
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Spaziocultura “La coppia sopra Saint Paul” - 1968.
Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985
Al Palazzo Reale di Milano fino all’1 febbraio. Più di 220 opere provenienti dai maggiori musei di tutto il mondo e da collezioni pubbliche e private, tra cui quelle degli eredi, formano la più grande retrospettiva dedicata a Marc Chagall degli ultimi 50 anni. Raccolte dai curatori in ben 5 anni di preparazione, le opere esposte rappresentano per intero il lungo percorso artistico di Chagall, nato in Russia nel 1887 e morto in Francia nel 1985, partendo dalle prime opere datate 1908-1909, tra cui il grande Nudo rosso, per arrivare agli ultimi dipinti degli anni ‘80. Un’esposizione di grande fascino, completa ed esauriente, che comprende alcuni grandissimi capolavori come La passeggiata, La coppia sopra Saint Paul o Il trionfo della musica eseguito per la Metropolitan Opera di New York e mette chiaramente in luce l’originalità del lin-
guaggio poetico che fa di Chagall uno degli artisti più noti e riconosciuti anche dal grande pubblico. Il suo universo, che scaturisce dalla commistione tra origini russe, tradizioni familiari ebraiche chassidiche ed esperienze di vita occidentale in Francia e America, esprime spiritualità e misticismo religioso, stupore infantile e curiosità affettuosa verso la natura, gli animali e il mondo intero. Un lungo racconto che prende spesso forma di fiaba, con colori vivi e visioni fantastiche, unendo profondità e leggerezza in un linguaggio universale rimasto immutato durante tutta la vita dell’artista nonostante le molte e a volte tragiche vicissitudini della sua esistenza. Accanto all’esposizione di Palazzo Reale, il Museo Diocesano ospita la mostra “Chagall e la Bibbia”, che espone per la prima volta sessanta opere di tema biblico recentemente ritrovate. Giulietta Ciacchi
Giorgio de Chirico alla Villa Reale di Monza Dopo uno straordinario lavoro di restauro, le splendide sale della Reggia di
Monza sono pronte ad accogliere un ricco programma di attività culturali. A inaugurare la stagione delle mostre è “Giorgio de Chirico e l’oggetto misterioso”, nel Serrone della Villa Reale fino all’1 febbraio 2015. de Chirico è senza dubbio la figura artistica più importante e poliedrica del panorama italiano del Novecento. Pittore, scultore, scenografo, costumista, scrittore, illustratore di opere letterarie, dal racconto mitologico ai grandi classici, grande conoscitore della filosofia antica e moderna e amante della cultura classica, riporta nelle sue opere elementi di questa sconfinata conoscenza. L’esposizione, a cura di Victoria Noel-Johnson con la collaborazione di Simona Bartolena, presenta oltre 30 opere della collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico dagli anni ‘40 fino alla metà dei ‘70.
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Eleganti, ingioiellate, lo sguardo rivolto verso l’infinito. Quattro splendidi profili di donne, che incarnano lo spirito del Rinascimento italiano, sono riuniti per la prima volta uno accanto all’altro. Intorno a queste opere attribuite ad Antonio e Piero del Pollaiolo realizzate tra il 1465 e il 1485 ruota la mostra intitolata “Le dame dei Pollaiolo”, visitabile fino al 16 febbraio al Poldi Pezzoli di Milano. Grazie ai prestiti straordinari della Gemäldegalerie di Berlino, del Metropolitan Museum of Art di New York, della Galleria degli Uffizi di Firenze, il Poldi Pezzoli – il cui Ritratto di donna è l’icona stessa del museo oltre che uno dei massimi capolavori della ritrattistica – può oggi offrire al pubblico l’esito di un progetto straordinario che racconta, attraverso queste delicate figure femminili, anche la società di fine Medioevo. Anna Aprea
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Le dame dei Pollaiolo a Milano
Interviste Vasco Casini
Incontriamo questo mese unâ&#x20AC;&#x2122;azienda a conduzione familiare, che per sopravvivere alla crisi ha puntato sulla qualitĂ e sulla diversificazione e oggi serve con successo le principali griffe italiane e internazionali. Il segreto? Dare il giusto valore a ciò che si produce e non svendere mai il prodotto.
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“Oggi ritengo fondamentale ritagliarsi uno spazio preciso sul mercato per il quale essere riconosciuti”
41 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Vasco Casini, titolare di Grafiche Omnia
moda e lusso lontani dalla
crisi
di ACHILLE PEREGO
Prima la stampa poi anche la cartotecnica sempre per la nicchia del settore della moda e del lusso, quello che (forse) meno ha risentito della crisi che ha colpito – complice l’era digitale – l’industria grafica. Nella quale Grafiche Omnia riesce a muoversi in controtendenza difendendo i ricavi e la redditività e continuando a investire facendo della qualità e del servizio al cliente – le principali griffe italiane e internazionali – l’arma vincente. Senza partecipare alla battaglia sui prezzi perché chi rincorre il prezzo sempre più basso non è destinato ad andare lontano. Lontano, invece, è andata Grafiche Omnia. Storica azienda milanese della famiglia Allegri, fondata nel 1929, è stata rilevata nel 1980 da Vasco Casini che alla fine degli anni Novanta sposta e amplia la sede produttiva da corso XXII Marzo a Milano a Cologno Monzese. Studi grafici, dopo una decina d’anni di impiego presso una tipografia, Casini decide di mettersi in proprio e lo fa proprio acquistando Grafiche Omnia. Che ancora conduce con l’aiuto della moglie Lyda (che si occupa prevalentemente dell’amministrazione) e del figlio 24enne Francesco, da poco entrato in azienda dopo la laurea in Relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa, mentre il più piccolo, Federico, 20 anni, sta ultimando gli studi prima di fare lo stesso passo del fratello. «L’ingresso dei miei figli in azienda è molto importante e il mio impegno, a 60 anni, è quello di prepararli perché in futuro proseguano l’attività di un’azienda solida e sana, un “gioiellino”», esordisce Vasco Casini. «Sarebbe un peccato se non accadesse. Certo c’è chi pensa che i figli possano rovinare il lavoro dei padri... Io vorrei sfatare questo mito perché credo molto nella validità del modello di impresa familiare. Per questo ho sempre detto no a tutte le proposte che mi sono arrivate per acquisizioni, fusioni o l’ingresso nel capitale di fondi finanziari». Quali sono state le scelte più importanti a livello strategico degli ultimi anni? Innanzitutto l’avere scelto di proseguire questa attività perché, con la crisi e la diffusione di Internet, strumento utilissimo ma che ha rappresentato una botta tremenda per la stampa, ogni giorno ci si domanda se vale ancora la pena fare lo stampatore. La cosa
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aziende fiori all’occhiello
Grafiche Omnia nasce a Milano nel 1929, di proprietà della famiglia Allegri. Nel 1980 viene rilevata dal modenese Vasco Casini. La sede è a Milano, in corso XXII Marzo, ma alla fine degli anni Novanta l’azienda decide di compiere grandi investimenti e sposta tutta la sua area produttiva a Cologno Monzese, dove acquista due capannoni. Negli anni successivi, oltre alla ristrutturazione di questi stabilimenti, ne vengono acquistati altri tre. L’area operativa oggi è di circa 5.000 metri quadrati coperti e si suddivide in quattro aree principali: gli uffici, il settore prestampa, l’area di stampa e la legatoria. Presto sarà acquisito un nuovo capannone (1.000 metri quadrati) da adibire a magazzino-carta. All’interno dell’azienda lavorano cinquanta persone tra impiegati e operai. Il fatturato 2014 è stimato in circa 10 milioni di euro. Grafiche Omnia opera, sia come azienda di stampa piana sia come cartotecnica (scatole rivestite e astucci), principalmente con clienti che appartengono al settore della moda e, lavorando con brand internazionali (nomi come Gucci, Monclér, Dolce&Gabbana, Armani, Bottega Veneta, Valentino, Procter&Gamble, Louis Vuitton, Sergio Rossi, Acqua di Parma, Luxottica, Bulgari, Chopard, Dsquared, Michael Kors, Luxos) l’area d’affari tocca i maggiori Paesi del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Russia agli Emirati Arabi. L’azienda è a conduzione familiare e oltre a Vasco Casini, 60 anni, vi lavorano la moglie Lyda (amministrazione) e il figlio 24enne neolaureato Francesco, mentre il fratello Federico, 20 anni, sta ultimando gli studi prima di fare il suo ingresso in azienda.
importante è stata quella di non esserci avviliti e demoralizzati in questi anni difficili, soprattutto il 2009, e di avere guardato in avanti puntando sempre sulla qualità e sulla diversificazione. Altre aziende hanno preso strade diverse: c’è chi putroppo ha chiuso, chi ha scelto la via delle fusioni e chi è stato acquisito. Penso a una splendida realtà come la Nava che ha avuto la fortuna di essere rilevata da Rotolito Lombarda. Nell’ottica della diversificazione avete deciso un paio di anni fa di affiancare alla offset a foglio anche la cartotecnica... Lo abbiamo fatto a ragion veduta. Ovvero, pensando che il perimetro dei prodotti stampati – cataloghi, brochure, pubblicità, inviti – si sarebbe sempre più ristretto. Così due anni fa abbiamo investito per realizzare anche un reparto cartotecnico con linee di fustellatura Bobst, accoppiatrici, piega e incolla. Se la digitalizzazione della comunicazione sta riducendo la produzione di stampati anche nel settore lusso, del packaging ci sarà sempre bisogno. E dopo due anni la nostra produzione – prevalentemente di scatole rivestite e astucci in cartoncino teso – rappresenta il 30% dei circa 10 milioni di euro di ricavi. E in futuro questa percentuale è destinata a crescere. Qual è il perimetro di attività di Grafiche Omnia? Il nostro perimetro di attività comprende il Nord Italia e i mercati esteri nel mondo del settore del lusso. L’estero, anche se nella maggioranza dei casi le commesse si generano comunque in Italia, rappresenta ormai il 50% del fatturato. Qual è l’ultimo investimento significativo che avete fatto? L’installazione a metà dello scorso anno della terza Heidelberg Speedmaster CD 102 a 6 colori più verniciatura che si è aggiunta alle altre due macchine simili apportando le ultime tecnologie nella offset a foglio, compresa la stampa UV bivalente. In questi anni, oltre al nuovo reparto di cartotecnica e agli investimenti nell’ammodernamento delle tecnologie di prestampa, abbiamo investito nelle strutture acquistando altri tre capannoni che hanno portato a 5mila m2 coperti e altrettanti scoperti la nostra superficie produttiva. Superficie che si amplierà di altri mille m2 con l’acquisto di un altro capannone adiacente che diventerà il nostro nuovo magazzino carta. Quali sono i punti di forza che hanno permesso a Grafiche Omnia di sfidare la crisi e andare in controtendenza rispetto al mercato? Una scelta importante è stata quella di avere tutto il ciclo di lavorazione al nostro interno per mantenere un elevato livello qualitativo. Qualsiasi prodotto, dal catalogo e adesso anche scatole e astucci, nasce e finisce qui, dalla prestampa fino alla legatoria. E all’interno siamo attrezzati per tutte le tipologie di lavorazione: stampa a caldo, laminature in oro o argento, fustellatura e plastificazione, molto richiesta nel settore del lusso. Il nostro è un ciclo chiuso che ci consente di ottimizzare i costi e i tempi di lavorazione e tenere tutte in casa le commesse. Avete anche un reparto di stampa digitale? Sì, con due HP Indigo. In futuro credo che la stampa digitale gradualmente si sostitui-
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L’azienda
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Packaging Oggi la produzione di packaging per il lusso - prevalentemente scatole rivestite e astucci in cartoncino teso - rappresenta il 30% dei circa 10 milioni di euro di ricavi di Grafiche Omnia. A pagina precedente, Vasco Casini con il figlio Francesco, da poco entrato in azienda.
rà a quella tradizionale. Oggi è indispensabile per fronteggiare l’abbassamento delle tirature di depliant e cataloghi che si è registrata anche nel settore della moda. Certo, si fanno ancora belle tirature da 100 o 200mila copie, ma la tendenza è al risparmio. Anche nel numero dei cataloghi. Devo dire che quest’anno stiamo assistendo a un aumento delle tirature ma la tendenza è questa. Anche per gli inviti alle sfilate. Adesso si utilizza la comunicazione online e gli inviti spesso si fanno trovare il giorno prima della sfilata con un numero limitato. Detto questo, il settore del lusso richiede ancora un’alta qualità degli stampati ed è molto diffusa anche la sensibilità nei confronti dell’ambiente. Molti clienti richiedono certificazioni della carta per garantire che le produzioni vengano fatte rispettando l’etica ambientale. Il mondo della moda si dice che una volta non era molto attento al prezzo. Adesso lo è diventato? È vero. Anche in questo settore si mettono in concorrenza più aziende, si richiedono più preventivi, si fanno gare in tutta Italia e anche aperte a stampatori esteri. E non è un mistero che anche le griffe facciano stampare cataloghi o shopper con grandi tirature in Cina. Una volta la griffe aveva due-tre fornitori di riferimento scelti non in base al prezzo ma alla qualità e affidabilità del servizio. Per voi succede ancora così? Quando un cliente viene per la prima volta in Grafiche Omnia la prima cosa che gli dico è: guarda che noi siamo i più cari del mercato. Se vuoi spendere il 30% in meno, rinunciando alla qualità, rivolgiti a un’altra azienda. Come strategia commerciale, non abbiamo mai abbassato i prezzi perché quando si percorre questa strada, fino al sotto costo, inevitabilmente peggiorano la qualità e il servizio. E le aziende non hanno più margini per crescere e investire. Alla lunga, però, questa politica ci sta premiando. Chi viene da noi sa che pagherà un prezzo giusto ma proprio questa politica trasmette al cliente un senso di qualità, sicurezza e affidabilità. Ed è quello che ancora viene ricercato nel settore del lusso, dalla moda ai gioielli. Alle griffe non piace lavorare con aziende in crisi e noi siamo favoriti anche da un rating bancario A: sono poche le aziende grafiche che possono vantare questo rating... Come vede la situazione del mercato grafico? Ci sono spiragli di ripresa? Il settore grafico è in crisi e non vedo come possa riprendersi. Lo vedo sempre più un settore di nicchia. Forse l’unica possibilità di riprendersi sarà legata a una grande selezione, del resto già in atto, dei centri produttivi. Nello stesso tempo ritengo sia vincente la diversificazione. Noi lo abbiamo fatto introducendo le lavorazioni cartotecniche. Ma stiamo ampliando anche la stampa su plexiglass, sempre più richiesta, dagli inviti agli espositori. È l’unica lavorazione che ancora in parte affidiamo all’esterno. Non è detto che in futuro investiremo per avere anche in questo caso un ciclo completo al nostro interno.
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fenix dg
swissQprint, un motore di innovazione
Versatilità applicativa, flessibilità di configurazione, upgradabilità nel tempo e qualità svizzera: sono queste le caratteristiche distintive delle soluzioni di swissQprint. Specializzata nello sviluppo di sistemi di stampa digitale di fascia alta, l’azienda svizzera ha fatto dell’innovazione il proprio punto di forza, come dimostra l’evoluzione dei quattro modelli lanciati sul mercato dal 2008, anno della sua fondazione, a oggi. Ce ne ha parlato Paola Mortara ad di Fenix DG, rappresentante esclusivo delle soluzioni di swissQprint in Italia. Il Poligrafico: Secondo quali criteri avete scelto swissQprint come partner tecnologico? Paola Mortara: Ancor prima che partner tecnologico, swissQprint è per noi partner di crescita. La filosofia dell’azienda svizzera è basata su rapporti chiari, rispetto, cooperazione, fiducia e sviluppo strategico del mercato, tutti valori che condividiamo totalmente e che noi stessi adottiamo nel costruire le nostre relazioni con clienti, partner e fornitori. Altro aspetto importante è la forte responsabilità sociale di swissQprint, che si esprime attraverso la continua creazione di posti di lavoro e di piani per supportare giovani talenti, oltre che nella grande attenzione alla sostenibilità ambientale. Un valore, quest’ultimo, che guida anche le scelte di progettazione dei sistemi di stampa digitale: le stampanti swissQprint consumano, infatti, una media di 150 watt per metro quadrato di stampa, una quantità decisamente modesta, mentre tutti gli inchiostri utilizzati sono VOC-free e conformi alle direttive CEE.
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Qual è il valore aggiunto della tecnologia di swissQprint? swissQprint è un partner eccellente anche dal punto di vista tecnologico, il migliore che si possa desiderare. Lo sviluppo e la produzione svizzera garantiscono una costruzione solida e una maniacale attenzione ai dettagli e alla qualità di stampa. A questo, l’azienda associa un’anima fortemente innovativa, come testimoniano i quattro sistemi di stampa sviluppati dal 2008 a oggi, la cui creatività progettuale garantisce fin dal primo giorno un design modulare e sempre upgradabile, rendendoli unici sul mercato. Quanti sono i sistemi swissQprint installati in Italia? Entro la fine del 2014, arriveremo a superare abbondantemente le 30 unità. Si tratta di un installato importante, considerando l’entità dell’investimento e la congiuntura economica, e la risposta delle aziende è eccezionale. Lo dimostrano le testimonianze sul nostro website da parte di clienti soddisfatti che hanno deciso di “metterci la faccia”: a essere maggiormente apprezzate sono l’estrema affidabilità e la grande versatilità dei sistemi di swissQprint,
insieme all’altissima qualità dell’output, tutte caratteristiche che contribuiscono a portare a chi li utilizza concreti vantaggi competitivi. Come è accolta la tecnologia di swissQprint dal mercato italiano? Molto bene. I riscontri sono ottimi, soprattutto da quando è operativo il nostro showroom di Settimo Milanese che ci consente di avere un confronto molto più completo con il mercato. L’aumento delle vendite è stato progressivo: dalle 2/3 macchine all’anno del 2009-10, siamo arrivati a superare le 12 unità nel 2014. Siamo particolarmente fieri del fatto che, laddove i primi leasing del 2009 stanno terminando, molti clienti scelgono di affidarsi nuovamente a Fenix DG e di reinvestire nella tecnologia di swissQprint. Da un lato, grazie al concept delle soluzioni dell’azienda svizzera, i clienti in possesso delle prime Oryx e Impala possono aggiornare i propri sistemi con investimenti contenuti e ottenere le medesime performance qualitative dell’ultimo modello. Dall’altro, vi sono numerosi clienti che, a fronte di un incremento delle commesse, scelgono di affiancare alla loro prima soluzione swissQprint la nuovissima Nyala 2, per aumentare la propria capacità produttiva. IPI 157/14
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L’offerta tecnologica di swissQprint
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Nyala 2 Nyala 2 è il modello top della gamma di swissQprint e rappresenta l’evoluzione del modello Nyala: il sistema dispone infatti di un piano di stampa XXL (3,2x2 metri), più ampio rispetto a quello di Nyala, e raggiunge una produttività massima di 206 m2/ora. Le testine di stampa di Konica Minolta con goccia da 9 a 42 picolitri permettono di ottenere una qualità di stampa elevata. Come Nyala, anche Nyala 2 dispone dell’opzione “Tandem”, oltre a consentire diverse configurazioni – con colori speciali, bianco, trasparente per effetti tattili e gloss, e con primer per la stampa di vetro e applicazioni industriali. Grande novità è l’esclusivo 3D Moiré – premiato con l’EDP Award a Fespa Digital come Miglior effetto di stampa digitale del 2014: questa nuova funzionalità è installabile anche sui modelli già operativi che dispongono della vernice.
Nyala Nyala è la prima stampante superwide sviluppata da swissQprint. Con un piano di stampa di 3,2x1,6 metri, offre ampia flessibilità a tutti gli stampatori che necessitano di produrre sia in piano che in roll-to-roll. Una peculiarità di Nyala, molto apprezzata dal mercato, è l’esclusiva funzione “Tandem” che permette di lavorare con cicli di stampa continui: il piano di lavoro viene infatti suddiviso in due zone operative per fare in modo che mentre su un lato si procede con la stampa, sull’altro vengano caricati materiali anche differenti tra loro. Nyala raggiunge una produttività massima di 140 m2/ora e dispone di nove canali colore.
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Impala Si tratta della soluzione midrange di swissQprint. Impala è un sistema compatto, versatile e molto produttivo che consente di realizzare applicazioni indoor e outdoor di medi volumi (fino a 130 m2/ora), utilizzando sia materiali rigidi che materiali in bobina. Impala è dotata di un piano di stampa di 2,5x1,6 metri che, grazie all’opzione Board Option, un accessorio installabile sui sistemi dell’azienda, può essere esteso fino a 4 metri, permettendo anche la produzione di pannelli oversize.
Oryx Oryx è il prodotto entry level di swissQprint. Lanciato sette anni fa, costituisce ancora oggi la soluzione entry level flatbed UV più completa, aggiornabile e qualitativa disponibile sul mercato. Con una produttività fino a 70 m2/ora, Oryx è dotata di un piano fisso da 2,5x1,5 metri e può stampare fino a 9 picolitri con la stessa qualità di tutti gli altri sistemi swissQprint. A differenza delle altre soluzioni dell’azienda svizzera, Oryx dispone di otto canali colore e consente di scegliere tra doppio CMYK,
Impala
Oryx
oppure CMYK più bianco, vernice, primer e colori speciali. Grazie all’opzione RtR, Oryx permette di stampare anche in bobina, garantendo massima flessibilità agli stampatori in cerca di una soluzione compatta, versatile, qualitativa e accessibile.
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Web to Print Editoria Come promuovere digitale o cosa lâ&#x20AC;&#x2122;e-commerce
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Dopo aver esaminato le soluzioni disponibili per creare un e-commerce per la vendita di stampati (v. IPI n. 155), parliamo in questo numero delle tecniche piĂš comuni per aumentare la propria visibilitĂ su Internet.
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web to print Le mosse vincenti per promuoversi online Nell’articolo descriviamo alcune tecniche per poter andare a promuovere il nostro e-commerce. Non potrà essere un trattato molto approfondito, l’obiettivo è soprattutto quello di capire quali siano le possibilità e come potersi districare in un mondo particolarmente complesso e ricco di variabili, termini e tecnologie.
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di LUCA CHIAVEGATO
Dal video alle parole chiave, differenti approcci per un unico obiettivo Nel mondo del marketing online abbiamo varie possibilità per fare in modo che un contenuto in rete sia maggiormente visibile e possa quindi essere trovato facilmente dagli utenti attraverso il motore di ricerca; per raggiungere questi obiettivi possiamo utilizzare parole chiave, social media marketing, video marketing e ottimizzazione del sito. Ovviamente sono attività che possiamo fare solo in parte in maniera autonoma, in quanto per alcune di esse, e comunque per raggiungere risultati importanti, dobbiamo rivolgerci a professionisti del settore che ci potranno guidare nelle scelte e supportare nelle attività pratiche. Essendo un’attività complessa, richiede pianificazione attenta e
mirata agli obiettivi da raggiungere, infatti non basta attivare delle azioni di marketing ma bisogna anche monitorarle per poter “aggiustare il tiro” nel tempo. Se non si procedesse in questo modo, si potrebbe correre il rischio di andare a buttare via soldi e non raggiungere l’obiettivo che ci siamo preposti. In alcuni casi, se vogliamo avere una parte di gestione in modo autonomo, dovremo prevedere che una persona del nostro team utilizzi parte del proprio tempo ogni giorno, per poter effettuare attività online in modo da tenere vivi i vari social o monitorare le attività in essere.
SEO, questo sconosciuto È un termine di cui molti non conoscono esattamente il significato. Il SEO è un insieme di 35
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tecniche finalizzate a migliorare la lettura del nostro sito da parte degli spider o bot, software che i motori di ricerca lanciano in rete per poter andar a catalogare i siti o aggiornare quelli già catalogati. Più la nostra ottimizzazione sarà fatta bene, maggiore sarà la qualità del posizionamento nei risultati di ricerca di Google o di altri motori di ricerca. Questa attività per molti è fondamentale in quanto permette di essere facilmente trovati, in base alle parole chiave definite dall’utente in fase di ricerca. Come si può però immaginare non possiamo avere garanzie di essere sempre o subito tra i primi, troppe sono le variabili e la “concorrenza” in rete per farci risultare con facilità nella prima pagina del motore di ricerca. Dobbiamo poi tenere conto che i motori di ricerca classificano i contenuti secondo delle “regole”, o meglio algoritmi che vanno a determinare l’attinenza di un certo contenuto rispetto alla ricerca effettuata dall’utente; questi algoritmi si evolvono e quindi saremo costretti in qualche modo a modificare anche la nostra strategia. Varie sono le tecniche usate nel SEO, partiamo innanzitutto con l’ottimizzazione delle pagine. 1. Inserire i contenuti importanti a inizio pagina. Ciò permetterà una rilevazione facile del contenuto della pagina con conseguente classificazione in base all’algoritmo del motore di ricerca. Se stiamo scrivendo una pagina con dei contenuti che riguardano i servizi della nostra azienda, sarà meglio concentrare le parole più importanti nella parte alta. Questa attività è detta “SEO dei contenuti” e prevede la scrittura del testo della pagina in modo da contenere le parole chiave che serviranno per la ricerca. 2. Scrittura efficace dei titoli. Da non trascurare assolutamente è la scelta e la scrittura del titolo della pagina. Significa che dobbiamo avere la possibilità di mettere un titolo personalizzato che sia facilmente indicizzato dal motore di ricerca. Se si usa un CMS, tipo
wordpress o joomla ad esempio, possiamo scegliere che i link siano generati in maniera non “SEO friendly” (http://example.com/index. php?page=consulting/marketing) o “SEO friendly” (http://example.com/consulting/ marketing). Il titolo SEO friendly è detto anche “URL semantico” ed è utile sia all’utente che naviga, in quanto è più semplice da ricordare, ma è ancor più utile per i bot dei motori di ricerca. Il titolo della pagina deve quindi contenere le parole chiave di maggior peso per poter aiutare la ricerca e queste devono essere attinenti al contenuto. Questa operazione di ottimizzazione può essere fatta manualmente o attraverso appositi plug in che si occupano di SEO; la modalità operativa con cui andremo ad agire sarà legata alla piattaforma con cui abbiamo scelto di andare a sviluppare il sito e le opportunità SEO che ci propone. 3. Evitare di utilizzare il redirect non ti tipo http. Significa che se noi abbiamo un contenuto da direzionare verso una sottocartella, ad esempio abbiamo fatto un sito e lo abbiamo posizionato in una sottocartella che non è quella principale del sito, dovremo fare un redirect in modo tale che l’utente, digitando l’indirizzo, possa essere ridirezionato verso il contenuto corretto. In questo caso, tra le varie tecniche di redirect, meglio evitare quelle non http. 4. Inviare a Google e agli altri motori di ricerca la sitemap. Il file sitemap.xml, generato dal sistema, conterrà l’albero del sito con tutte le pagine e quindi i link; in questa fase potremo andare a determinare anche ciò che vogliamo includere all’interno dell’indicizzazione e cosa escludere in modo che non venga trovato. 5. Uso di tag html corretti e validi.
Ottimizzare le immagini Anche le foto aiutano la ricerca, basta pensare a quanti di noi fanno una ricerca di immagini o per immagini o a quanti usano applicazioni di
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Ricerca per immagini: è importante prima di tutto che il nome del file della foto sia pertinente all’immagine.
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riconoscimento delle immagini per effettuare la ricerca. Qualcuno, però, non ha presente cosa significa fare queste ricerche. Quando ricerchiamo un’immagine, procediamo a digitare una parola chiave, ad esempio “barca rossa”, facciamo la ricerca e otteniamo un elenco di immagini che nel titolo o nella descrizione hanno entrambe o una delle parole chiave ricercate. In questo caso avere le foto con un nome del file pertinente, ad esempio barca_rossa.jpg, e abbinare anche il testo alternativo contenuto all’interno dell’immagine, risulta fondamentale e utile a guidare un utente verso le nostre pagine. Esiste però anche la ricerca per immagini, in questo caso l’utente provvede a caricare nel campo di ricerca una foto e Google effettua una ricerca basandosi su colore, forme e altre variabili legate all’immagine. Infine esiste la possibilità di utilizzare delle app su smartphone tipo Google Goggles: questa app permette di andare ad eseguire la scansione di un’immagine e dall’analisi della stessa ci sottoporrà la lista dei risultati come, ad esempio, l’immagine contenuta nello stampato, la font usata per il titolo e molto altro.
SEO o SEM? Due parole, stesso obiettivo In alcuni casi sentiamo parlare di SEM: come il SEO, ha lo scopo di andare a sfruttare la ricerca online, per traghettare utenti verso un contenuto di un sito aumentando quindi il traffico delle visite. Si capisce che SEO e SEM vanno a braccetto in quanto assieme permettono di dare maggiore visibilità ai contenuti e quindi andare a generare traffico ed eventuali vendite. Essendo parte del piano di marketing, le attività di SEM si integrano con tutte le altre attività previste e permettono inoltre di andare a raggiungere altri tipi di obiettivi come: monitoraggio della presenza del brand online, studio dello scenario dei competitor, incremento della reputazione del brand online, alimentazione del database utenti, lead generation.
Due parole su quest’ultimo punto che può risultare poco chiaro. Quando sentiamo parlare di “lead generation”, si intende un’attività che permette di generare nuovi contatti acquisendo dati personali utili a successive campagne di marketing. In pratica, se avessimo un sistema di web to print potremmo attivare una pagina detta “landing page” in cui, in cambio di nome, cognome ed email, andiamo a “regalare” un file o l’accesso a una pagina oppure un buono sconto. La pagina, essendo preparata con le tecniche SEO e SEM, verrà trovata durante la ricerca e se all’utente interessa ciò che regaliamo, lui sarà disponibile a lasciare i dati e noi arricchiremo il nostro database. Questa operazione porta nuovi utenti e avremo dati freschi per poter attivare nuove campagne di marketing online, newsletter personalizzate oppure fare attività di marketing tramite la stampa digitale con stampati personalizzati.
Altre tecniche per portare traffico Per poter fare in modo che un utente ci trovi, SEO e SEM sono sicuramente importanti e utili, ma non bastano. Possiamo andare a sfruttare altre modalità per poter fare in modo di traghettare altri utenti verso il nostro portale. Il primo è “Article marketing”, una tecnica consueta anche nel mondo dell’editoria tradizionale: significa scrivere dei contenuti, articoli appunto, che vengono pubblicati online su blog, siti, portali specializzati ecc. Questi articoli sono fonte di parole chiave per la ricerca, potranno contenere link verso i nostri prodotti, verso i nostri profili social e magari verso video che parlano di noi e dei nostri prodotti. I benefici di questa operazione sono abbastanza ovvi: maggior traffico, aumento della presenza online e della “link popularity”. Parola “intimidatoria” ma semplice nella sua spiegazione: tutte le volte che un sito inserisce uno o più link al nostro, aumenta la popolarità del nostro link e
Con Google Trend (a sinistra) si possono ricevere via email i trend su argomenti di nostro interesse. Sopra, uno strumento per individuare le parole chiave con cui viene cercato un certo argomento.
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Esempi di pubblicità e di promozione su Facebook. A destra, esempio di annunci sponsorizzati su Google.
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di conseguenza la visibilità ai motori di ricerca che ci riterranno più affidabili in quanto altri utenti ci danno fiducia pubblicando il nostro link sul loro sito. Importante è anche la presenza all’interno delle directory. Fino a qualche anno fa era utile essere nelle Pagine Gialle, dava visibilità e potevamo essere trovati dagli utenti; spostando però il business online, possiamo avere i nostri dati sulla versione online delle Pagine Gialle, quindi inseriti in un contenitore generalista, oppure affidarci a delle raccolte o directory specializzate inerenti al nostro business. Ad esempio, ci possiamo abbonare a portali come http://www. webtoprinthub.com/, andando a sfruttare il loro posizionamento online e la loro reputazione e traffico, per poter portare verso di noi i clienti. Con queste directory, quindi, andremo ad aumentare il traffico senza grandi sforzi.
Social media marketing, Video Marketing, link sponsorizzati Da qualche tempo si sente parlare spesso di marketing con i social media e con i video, ma non sempre si capisce quale e quanto sia lo sforzo che queste due tecniche richiedono. Nel primo caso si tratta di creare dei profili aziendali sui social – come Facebook, Twitter, Google+ – con l’obiettivo di avere una presenza attiva in quei social network e successivamente dare il via a una conversazione attiva e diretta con il proprio cliente, postare novità, immagini, eventi e magari sfruttare l’effetto virale che questi tipi di strumenti hanno. Spesso si utilizza anche la piattaforma pubblicitaria di Facebook che, attraverso la profilatura degli utenti, permette di inviare messaggi pubblicitari mirati a un certo target che può essere anche molto ristretto. Gli annunci sponsorizzati su Facebook permettono di andare a traghettare gli utenti verso un particolare contenuto su Facebook o
link esterni, possono essere uno strumento potente proprio per i dati che gli utenti “regalano” a Facebook. Se pensiamo bene, quando ci iscriviamo al social ci viene richiesta un’anagrafica completa e magari ci viene richiesto di andare a completarla con i nostri interessi; oltre a questo, ogni volta che facciamo mi piace su una particolare pagina o post, andiamo a profilare noi stessi e offriamo a Facebook una scheda completa sui nostri gusti e interessi. Questi dati permettono a chi crea gli annunci pubblicitari di andare a scegliere in maniera specifica il target che interessa, cercando quindi di massimizzare il risultato. Questi slot pubblicitari vengono pagati con varie formule, basate sul click (pago ogni volta che un utente clicca sul banner) oppure sulla visualizzazione (pago ogni volta che 1.000 utenti visualizzano il banner). Similare è la modalità proposta per il Video Marketing. Qui abbiamo la possibilità di andare a creare slot pubblicitari video che, attraverso la piattaforma di Google adwords, vengono pubblicati come pubblicità prima del video che l’utente visualizzerà; in altri casi possiamo scegliere di inserire il banner come sola immagine o sfruttare gli slot pubblicitari che Google inserisce nella ricerca o nei vari siti partner. In alcuni casi, però, senza andare a pagare la pubblicità potremo sfruttare la viralità della piattaforma pubblicando un video che sia sì pubblicitario ma anche piacevole da vedere e da condividere, all’interno del quale potremo andare a inserire link verso la nostra piattaforma di e-commerce per poter trasformare visualizzazioni in vendite. Molti brand sfruttano sempre più questa possibilità aumentando anche del 30% il traffico che arriva al sito e raggiungendo anche milioni di visualizzazioni. Come per altre tecniche, anche il marketing attraverso video necessita di dedizione, cultura e preparazione per poter andare a creare contenuti adatti a questo media che possano davvero sfruttarne le potenzialità.
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Nella visual communication con Ricoh Pro L4100
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Una soluzione produttiva, ecologica e che non pone limiti alla creatività. Sono queste alcune delle principali caratteristiche della serie Ricoh Pro L4100 dedicata alla comunicazione visiva. La serie è ideale per applicazioni grafiche indoor e outdoor tra cui cartellonistica, segnaletica, roll-up, affissioni, vetrofanie e arredamento d’interni. La nuova serie Ricoh Pro L4100 roll-to-roll – disponibile nei formati da 130 e 160 cm – è caratterizzata dalle teste di stampa Ricoh GEN5 a goccia variabile in grado di produrre gocce di tre differenti dimensioni, la più piccola delle quali di 4 picolitri, il tutto a garanzia di immagini di alta qualità. La dimensione ridotta delle gocce consente, infatti, la produzione di sfumature, di linee sottili e di dettagli senza sgranature. Altro elemento essenziale è rappresentato dagli inchiostri Latex che rilasciano un basso livello di VOC (Componenti organici volatili). L’inchiostro è inodore mentre la temperatura di polimerizzazione e fissaggio a 60°C consente un’asciugatura rapida che velocizza i cicli produttivi e la stampa su supporti sensibili al calore senza danneggiarli. L’ampia gamma di supporti include tra l’altro PVC/banner, carta patinata, carta non patinata, pellicole, PET trasparenti, supporti tessili e supporti vinilici. Ricoh Pro L4100 supporta fino a sette colori in differenti configurazioni. Oltre al CMYK sono infatti disponibili gli inchiostri arancio, verde e bianco. Ricoh continua a espandere la gamma dei supporti compatibili con Ricoh Pro L4100 attraverso il “media profiling”, un programma di profilazione condotto da Ricoh Europe.
Gli inchiostri Latex di Ricoh garantiscono alle applicazioni outdoor una durata da uno a due anni oppure da due a tre anni in caso di laminazione. L’inchiostro bianco assicura colori brillanti su tutti i supporti, inclusi quelli trasparenti e i materiali colorati; questo è utile per la produzione di segnaletica, materiali brandizzati e vetrofanie. Gli inchiostri arancio e verde ampliano il gamut colore. La serie Ricoh Pro L4100 è stata sottoposta a rigorosi test di qualità e ha ricevuto feedback positivi da parte delle aziende che l’hanno testata. Tra queste l’italiana Colorpix, prima in Europa a scegliere la nuova Ricoh Pro L4160 Latex con l’obiettivo riposizionarsi sul mercato. L’azienda aveva la necessità di sostituire un sistema a base solvente che non era più adatto alla produzione e ha pensato di scegliere una soluzione che consentisse di offrire nuovi servizi aumentando allo stesso tempo la qualità e la versatilità di stampa. L’offerta di Colorpix include biglietti da visita, brochure, cataloghi, libri, pannelli rigidi, affissioni e allestimenti. Un’altra azienda italiana che si è affidata al Latex green di Ricoh per “reinventarsi” è Erre Pi Centro Copie di Calenzano, nata negli anni ‘80 come copisteria e oggi centro di servizi a 360°. Ricoh Pro L4160 ha
Caratteristiche tecniche • I sistemi stampano a 7 colori configurabili nelle tre varianti: doppio CMYK; CMYK + Arancio e Verde; CMYK con Arancio, Verde e doppio Bianco coprente • Ultima generazione di testine Ricoh GEN5 piezoelettriche in grado di produrre gocce di 4 picolitri • Inchiostro Latex a basso impatto ambientale • Ideale per applicazioni Graphic Arts indoor e outdoor • Produttività elevata: fino a 18,2 m2/h • Asciugatura rapida dell’inchiostro • Ampia gamma di media supportati • Disponibile nei formati da 130 e 160 cm • Consumi energetici ridotti del 50% rispetto alle soluzioni più performanti dei competitor • Temperatura di polimerizzazione più bassa che reduce i consumi energetici e consente l’utilizzo di supporti leggeri e di materiali sensibili al calore • RIP ColorGATE opzionale consentito di offrire ai clienti nuove applicazioni anche grazie all’ampia gamma di media supportati. Grazie alla soluzione, l’azienda è in grado di stampare su tutti i supporti necessari alla realizzazione di decorazioni d’interni e di esterni di catene di negozi del mondo del lusso. Infine, Effesta, nata come importatrice di calzature, ha investito in due Ricoh Pro L4160 per garantire qualità, personalizzazione e servizi sempre nuovi alle aziende del settore moda, in particolare della calzatura.
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eventi stampa
Rotolito Lombarda
Il futuro della carta stampata Un’open house di due giorni per mostrare a clienti, fornitori e giornalisti da tutta Europa i recenti investimenti tecnologici nel digitale. ■ “La stampa del futuro è qui”. Non hanno bisogno di guardare in una sfera di cristallo in Rotolito Lombarda per vedersi proiettati nel domani, forti di un passato che ha permesso loro di arrivare a essere uno dei più importanti stampatori in Europa e di un presente che consente all’azienda di attraversare questo periodo di pesante crisi continuando a crescere sia per vie interne che per acquisizioni.
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Cinque stabilimenti, tutti in Italia, 430 dipendenti, oltre 100 milioni di investimenti nel quinquiennio 2010–2015 e soprattutto una grande solidità finanziaria che consente di non dover ricorrere al credito bancario. Questi sono solo alcuni macro dati che, inquadrati nella congiuntura che stiamo attraversando, non hanno bisogno di troppi commenti. “La stampa del futuro è qui” è stato il titolo della due giorni di open house che ha dato modo a clienti, fornitori, istituzioni, giornalisti – ma anche a colleghi stampatori – provenienti da tutta Europa di toccare con mano la Rotolito di oggi e di intravvedere quale sarà quella del domani. Nel corso di presentazioni e di chiacchierate informali con il management team, la Società condotta da Paolo Bandecchi ha infatti svelato in quali direzioni si muoverà nei prossimi anni. E anzitutto, ha fatto sapere, continuerà l’espansione nel digitale dove già oggi occupa una posizione di primo piano con due rotative HP che già girano pressoché al massimo della loro potenzialità (una su tre turni, l’altra su due), una HP Indigo 10000 e una MGI Jet Varnish 3D per la nobilitazione degli stampati. Ma per Rotolito digitale non vuole dire soltanto incrementare le possibilità nelle basse tirature, nel print on demand e nella personalizzazione, bensì anche spingere, affiancare ed essere fonte di idee per i propri clienti nell’utilizzo di tutte quelle tecnologie – tipo QR Code e Clickable Image – che promuovono la comunicazione su carta sfruttando l’integrazione di media analogici e media digitali. Carta e Internet, quindi, sempre più alleati non solo per stupire e divertire l’utente, ha detto Gabriella Moretti, marketing e business
“Uno dei mercati in cui intendiamo entrare in futuro con il digitale è quello delle riviste”.
Emanuele Bandecchi eventi stampa
development in Rotolito, ma anche per favorire l’e-commerce e la crescita delle aziende. Naturalmente i progetti di sviluppo di Rotolito Lombarda riguardano anche l’area che ancora oggi rimane il core business, quella cioè legata ai sistemi di stampa tradizionali, offset e rotocalco. Qui gli sviluppi mirano ad integrare le tecnologie di produzione con quelle di distribuzione, ha detto Joseph Marsanasco, managing director, nonché, più in generale, ad aumentare la flessibilità e la velocità dell’intera struttura nel soddisfare le esigenze dei clienti. Un momento che ha catalizzato l’interesse degli ospiti dell’open house è stata la presentazione di case history fatta da Emanuele Bandecchi, marketing development, con prodotti che hanno sfruttato al meglio le potenzialità di Rotolito e hanno consentito di soddisfare appieno le esigenze del cliente – magari andando anche al di là delle aspettative. Volumi di scolastica che l’editore aveva messo fuori catalogo perché non più remunerativi e che invece sono tornati ad essere fonte di reddito, fumetti a bassa tiratura e alta qualità che, migrati qualche anno fa a stampatori cinesi, sono tornati in Italia, prodotti commerciali ad alta foliazione e bassa tiratura con un “time to delivery” molto stretto, un manuale di store operation in 20 lingue diverse con tirature da 300 a 4 copie, un prezioso libro celebrativo in maxi formato (50x70) ad alta qualità, alta foliazione, stampato e rilegato – e qui la sfida era proprio nella confezione – in 50 copie. Un esempio, quest’ultimo, che ha dimostrato come nel settore della stampa, tecnologia e artigianalità ben mixati possano dare risultati sorprendenti. E in questo noi italiani siamo maestri e Rotolito ne è un’ottimo esempio.
Applicazioni. Alcuni degli esempi realizzati con le tecnologie di stampa digitale nelle quali Rotolito Lombarda ha investito negli ultimi anni: due rotative inkjet HP, la macchina a foglio 50x70 HP Indigo 10000 e la MGI Jet Varnish 3D per la nobilitazione degli stampati.
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Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.
Backtrapping / Contaminazione
Col termine backtrapping si identifica quel fenomeno per cui l’inchiostro già stampato viene “rimosso” da una delle unità di stampa successive. Ciò si manifesta con fondi sgranati o maculati e talvolta provoca la contaminazione dell’inchiostro nel calamaio. Nella stampa in quadricromia il fenomeno del backtrapping è normalmente associato a valori di trapping piuttosto bassi (<50).
CAUSE 1. Elevati spessori d’inchiostro e densità nelle unità precedenti aumentano le possibilità di scarso trapping 2. Basso assorbimento della carta 3. I caucciù non rilasciano l’inchiostro in modo ottimale
SOLUZIONI 1. Diminuire l’intensità dei colori precedenti e aumentare la densità degli ultimi gruppi stampa oppure variare la sequenza. Se necessario, abbassare il tiro dell’inchiostro con 2-5% di pasta anti-tack 2. Ciò impedisce all’inchiostro di penetrare nella carta in maniera ottimale rimanendo appiccicoso e determinando scarso trapping 3. Verificare la compatibilità dei caucciù con l’inchiostro. Cambiare il caucciù
Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com
Da sinistra: Stefan Heiniger, Gerold Linzbach e Ferdinand Ruesch, ex proprietario Gallus e attualmente maggior azionista individuale con una quota del 9% circa.
eventi etichette
Gallus Innovation Days
Una rivoluzionaria rotativa per etichette Si chiama Gallus DCS 340 e unisce il digitale sviluppato congiuntamente da Heidelberg e Fujifilm al tradizionale del produttore svizzero. Quest’anno l’evento Gallus Innovation Days, che si è tenuto dal 23 al 25 settembre presso la sede del produttore a San Gallo in Svizzera attirando l’attenzione di oltre 600 clienti da tutto il mondo, ha riservato a tutti i partecipanti una piacevole sorpresa.
di CRISTINA ROSSI
Una linea di produzione di etichette ibrida, che integra un modulo di stampa inkjet – sviluppato congiuntamente da Heidelberg e Fujifilm – e gruppi di stampa flexo e finishing firmati Gallus. Mostrato in anteprima mondiale a due mesi dall’annuncio di acquisizione del 100% di Gallus da parte di Heidelberg, il Digital Converting System (DCS) 340 è stato messo a punto in meno di 12 mesi e inizierà i betatest nel primo trimestre del 2015, prima del lancio ufficiale in occasione di Labelexpo Europe. Il segmento di mercato al quale si indirizza è quello delle etichette autoadesive, un mercato molto promettente il cui volume di stampa mondiale sta crescendo ogni anno di circa il 4%. Anche se al momento solo il 5% circa di tale volume viene stampato in digitale, le prospettive per questa tecnologia sono davvero promettenti, anche grazie alla richiesta di tirature sempre più basse e di etichette personalizzate. Si prevede che a medio termine poco meno della metà delle macchine vendute in questo settore sarà digitale. «La DCS 340 rappresenta una nuova pietra miliare nel posizionamento di Heidelberg nel mercato della stampa digitale», ha detto Gerold Linzbach, CEO di Heidelberger Druckmaschinen. «Parallelamente stiamo sviluppando altri nuovi sistemi di stampa digitale basati su tecnologia inkjet in collaborazione con Fujifilm, indirizzati ad altri mercati, come quello della stampa commerciale. In particolare stiamo mettendo a punto una macchina inkjet a foglio che probabilmente presenteremo a Drupa 2016».
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La tecnologia inkjet di Heidelberg abbinata a quella flexo di Gallus La DCS 340 ha una larghezza di banda di 340 mm. Un elegante modulo inkjet drop-on-demand è collocato al centro di una macchina convenzio-
eventi etichette
nale per etichette basata su tecnologia Gallus ECS 340. La configurazione mostrata all’open house comprende un modulo per il pretrattamento del supporto, due unità flexo prima del modulo inkjet, un’altra unità flexo per la verniciatura, una fustellatrice rotativa e un dispositivo per il riavvolgimento della bobina. Il modulo inkjet – che verrà prodotto da Heidelberg presso il proprio stabilimento di Wiesloch-Walldorf, in Germania – include fino a 64 testine di stampa Fujifilm Dimatix UV che stampano utilizzando una gamma colore ampliata (CMYK più arancione, viola e verde) con l’aggiunta del bianco a una risoluzione nativa di 1.200 dpi. La velocità di stampa è attualmente pari a 50 m/min, anche se è possibile che venga incrementata in futuro. Le unità flexo e di finishing per la nuova macchina verranno, invece, prodotte presso lo stabilimento di San Gallo della Gallus. «Per sviluppare la nuova macchina abbiamo chiesto ai nostri clienti di indicare quali fossero le loro esigenze principali», ha spiegato Stefan Heiniger, COO della divisione etichette in Gallus. «I nostri clienti ci hanno richiesto una soluzione digitale flessibile, affidabile, produttiva, caratterizzata da un’elevata qualità di stampa e da un basso costo per etichette. Riteniamo che la DCS 340 rappresenti una valida alternativa a qualunque sistema di stampa digitale per etichette oggi presente sul mercato». La macchina, che avrà un costo indicativo di circa 1,4-1,5 milioni di euro, si indirizzerà ad aziende con tirature di stampa medio-brevi che superino i 500 metri di substrato. Il sistema sarà pilotato da una nuova versione del workflow Prinect di Heidelberg. Altre novità Gallus nel “tradizionale” In occasione dell’open house, il produttore svizzero ha svelato altre carte vincenti, come ad esempio la nuova matrice per il distacco degli sfridi in funzione sulla Gallus ECS 340. Degna di nota anche la nuova Gallus RCS 430 che, per la prima volta dal suo lancio sul mercato, è stata completamente rinnovata attraverso una serie di migliorie che hanno coinvolto, ad esempio, il sistema di trasporto della bobina, la messa a registro e i gruppi d’inchiostrazione. Novità anche sul fronte della serigrafia con il “metallic doming”, ossia un effetto speciale di stampa in rilievo che si ottiene stampando l’immagine in serigrafia rotativa e, successivamente, laminando il foglio stampato con un foil metallico. Tale effetto è stato dimostrato in anteprima in occasione dell’open house in Svizzera su una Gallus RCS 330. Questa speciale opzione consente agli utilizzatori di creare un effetto in rilievo metallico su materiali autoadesivi trasparenti o su supporti laminati e, naturalmente, su tutti i supporti adesivi standard.
La nuova rotativa ibrida e, accanto, un esempio dell’effetto “metallic doming” ottenuto laminando il foglio stampato in serigrafia con un foil metallico.
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finishing comunicazione d’ImpREsA
meccanotecnica
Scommettere sul libro
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ai tantissimi clienti che vivono con noi la profonda trasformazione in corso», afferma Giovanni Ghilardi, direttore commerciale dell’azienda, «e siamo convinti che aprendo loro le porte dei nostri stabilimenti, ponendoli in contatto con i nostri colleghi, condividendo informazioni e progetti, offrendo loro spunti di riflessione attraverso presentazioni e brevi seminari, scambiando opinioni, tutti, noi compresi, ne trarremo beneficio». La soddisfazione del management di Meccanotecnica, seppur misurato nei toni, com’è nel carattere locale, è evidente e giustificata: la manifestazione programmata per due settimane si è protratta di una terza, come accade per le grandi mostre. Riflessioni ad ampio respiro: l’attenzione allo scenario “Il libro è morto, evviva il libro”, si potrebbe annunciare parafrasando la nota esclamazione. Il fenomeno della migrazione dall’atomo della carta al bit digitale, per veicolare il pensiero e la cultura, sembra già molto ridimensionato rispetto alle visioni apocalittiche che decretavano la morte del libro. Ed è proprio sul libro che Meccanotecnica ha deciso di scommettere. Una visione che Stefano Formentini, responsabile marketing dell’azienda, ha voluto suffragare presentando illustri ricerche internazionali in proposito. Il teorema si basa sul concetto di “libro qualitativo”, non solo nei contenuti ma anche nella sua forma e fruibilità, e in tal senso la confezione cucita offre ampie garanzie e sembra essere la condizio sine qua
non. E tutto ciò indipendentemente da come il libro possa essere stato stampato. Dal parco macchine tradizionale alle soluzioni per il digitale In quest’ultima considerazione risiede la ragione dell’ampiezza di gamma proposta da Meccanotecnica, presentata nella sua completezza nel corso dell’open house. Dalla recente evoluzione della gamma Aster, la più ampia scelta di macchine cucitrici di tipo tradizionale, alle soluzioni appositamente studiate per il book on demand e il finishing digitale della linea Universe Digitaline. La gamma Aster è in grado di soddisfare praticamente tutti i palati, dalla piccola struttura con esigenze basilari che trova la risposta ideale nel modello EL (Entry Level, per l’appunto) a un livello di performance adeguato a possibilità di investimento contenute, alle esigenze crescenti IPI 157/14
Riconoscere il cambiamento e offrire tempestivamente soluzioni adeguate al bisogno che evolve mantenendo un contatto costante con il mercato e continuando a sviluppare tecnologicamente il prodotto. Solo così un’impresa può ambire alla continuità e varcare la soglia dei cinquant’anni mantenendo una leadership mondiale costruita proprio sull’avanguardia tecnologica. È questo, in estrema sintesi, il credo condiviso a Torre de Roveri, ai piedi delle Alpi Orobiche, dove ha sede Meccanotecnica Spa, i cui brevetti tecnologici e la cui affidabilità dal 1964 in poi hanno contribuito a costruire la reputazione d’impresa, facendone il riferimento mondiale per la confezione a filo refe di libri e cataloghi. Non è esagerato stimare che almeno la metà dei libri e dei cataloghi cuciti in circolazione sia prodotto con una macchina Meccanotecnica. Proprio lo stretto rapporto con queste categorie merceologiche e il repentino cambiamento che il processo produttivo di libri e cataloghi ha vissuto nell’ultimo decennio hanno determinato la radicale innovazione di gamma presentata lo scorso settembre con una straordinaria open house. Una manifestazione riservata agli specialisti del settore di tutto il mondo che ha visto la presenza di quasi 300 aziende in rappresentanza dei cinque continenti che ha trasformato il tranquillo paese pedemontano della bergamasca nell’“ombelico del mondo del libro”. «Abbiamo voluto creare un’occasione per dedicare tempo e attenzione
comunicazione d’ImpREsA
La Universe Digitaline completa installata nello show room per l’evento. La linea si componeva di raccolta, cucitura, linea di trattamento del dorso e trilaterale e alternava la lavorazione di blocchi libro per l’incassatura piuttosto che di brossure cucite. In basso, Giovanni Ghilardi, direttore commerciale Meccanotecnica, con alcuni degli ospiti. di strutture molto più articolate deputate alla gestione di elevati volumi di prodotto in tempi di risposta brevi che le 300 battute al minuto della linea asterTOP sono in grado di soddisfare. Fra i vari modelli non possiamo non menzionare asterEVO, vera star del mercato, che può senza dubbio essere considerata uno standard mondiale. E laddove la singola unità di lavoro non dovesse bastare subentrano le soluzioni integrate di raccolta e cucitura come Uniplex, che raccorda la linea di raccolta con una macchina cuci-
Universe DigitaLine
IPI 157/14
In grado di lavorare la classica segnatura piegata piuttosto che il foglio steso da piegare e accavallare in linea prima della cucitura, il sistema Universe Digitaline può restituire un blocco libro pronto all’incassatura piuttosto che alla brossura finita. È stato definito “all-in-one” proprio per l’estrema versatilità che offre allo stampatore o legatore che deve investire su sistemi flessibili a elevato livello di automazione per far fronte alle numerose tipologie produttive in una grande variabilità di tirature. La soluzione è come sempre modulare, si compone di tre blocchi ulteriormente personalizzabili. Il cuore della linea è ovviamente Universe Sewing, macchina automatica di cucitura a elevata capacità produttiva e velocità, compatta ed ergonomica, dotata di alimentazione tradizionale per segnatura o di alimentatore mettifoglio per segnature stese o, nella configurazione più completa, da entrambe. Presentata lo scorso luglio in occasione di ExpoPrint Latin America, a San Paolo del Brasile, la Universe Inline è la linea di trattamento del dorso, in quattro moduli: gruppo pressa dorsi, gruppo di applicazione dei risguardi, gruppo per l’applicazione della garza e carta crespa e infine il gruppo brossuratore. Universe Trimming, il sistema di taglio trilaterale, completa il processo. La linea è completamente integrata e automatizzata.
trice, per spingersi a sistemi ancora più performanti che rispondono al bisogno di una maggior capacità produttiva e integrano più unità di cucitura come le soluzioni Multiplex e Magix. La modularità progettuale delle macchine e un forte know how maturato in cinquant’anni di presenza specializzata sul mercato, unitamente a un’attenta analisi del bisogno, consentono molta flessibilità ai tecnici, che sono in grado di progettare e costruire di volta in volta la soluzione ideale per la specifica esigenza del cliente. Uno sforzo ingegneristico altrettanto importante è stato dedicato alle esigenze del book on demand e delle produzioni in bassa tiratura, legate in prevalenza ai nuovi processi di stampa digitale ma anche frequenti nell’offset. Da tale sforzo nasce la linea Universe Digitaline, presentata in anteprima mondiale a Drupa 2012, oggi perfezionata, che è stata la vera regina dell’evento dello scorso settembre. Nata sulla scorta dell’esperienza Kristec, progetto lanciato addirittura in occasione di Ipex 1998, la soluzione Universe Digitaline è un sistema modulare in grado di rispondere alle differenti esigenze dei processi offset e digitale.
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eventi quotidiani
WAN-IFRA Italia
La stampa nell’epoca della “global audience” La17ma edizione del meeting organizzato da Asig-Fieg si è svolto a Padova il 18 e 19 settembre. Quest’anno, a causa degli altri impegni IFRA, Asig-Fieg, ente organizzatore dell’annuale meeting in Italia, ha dovuto modificare la data dell’appuntamento spostandola dall’usuale mese di giugno al mese di settembre. Si temeva una scarsa affluenza dovuta non solo alla generale difficile situazione del settore, ma anche alla vicinanza temporale con IFRA Expo in ottobre ad Amsterdam.
di SERGIO FACCHINI
Gianni Paolucci (Asig) e Fabrizio Carotti (Fieg).
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In realtà il mondo della stampa e dell’editoria italiana non ha deluso le aspettative: circa 150 persone tra editori, stampatori, fornitori e addetti del settore si sono ritrovati puntualmente il 18 settembre nell’accogliente sala meeting dell’Hotel Sheraton di Padova. D’altronde il programma era decisamente allettante sia per i contenuti del convegno sia per gli “optional” proposti, ovvero la visita della Cappella degli Scrovegni a Padova per ammirare il Giudizio Universale dipinto da Giotto nel 1300 e la Cena di Gala nei saloni della splendida Villa Foscarini-Rossi di Stra (VE) organizzata dai sigg. Comin (Centro Servizi Editoriali e Galeati). Il meeting, giunto alla sua 17ma edizione, aveva come titolo “Il ruolo della stampa nell’epoca della ‘global audience’: prodotti, lettori, pubblicità”, e si è aperto con il saluto del presidente Asig, Gianni Paolucci, e del direttore generale Fieg, Fabrizio Carotti. Capacità di innovazione e difesa del tradizionale: il settore di tutto il mondo grafico in generale è in bilico tra queste due alternative e, in funzione della prospettiva dalla quale le situazioni vengono osservate, si possono dare dati positivi o negativi della medesima problematica. La politica del “fare” e non più quella del “dire” e il coraggio di cambiare e di accettare con rinnovato spirito di attività e collaborazione sono i motori che devono invogliare a guardare sempre al “bicchiere mezzo pieno” e... portarlo al riempimento.
eventi quotidiani
“Capacità di innovazione e difesa del tradizionale: il mondo grafico è in bilico tra queste due alternative” Se Manfred Werfel, deputy CEO di WAN-IFRA, ha presentato una serie di nuove tecnologie e applicazioni che potrebbero dare agli stampati un nuovo “appeal”, utile per accattivarsi l’interesse di nuovi lettori, gli interventi di Alberto Di Giovanni, presidente dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”, e di Salvatore Curiale, direttore Asig, hanno fatto ripiombare il pubblico nello sconforto dei numeri negativi del settore, non solo in Italia ma in tutta l’area occidentale. Dopo lo sconforto si è riaffacciato un po’ di ottimismo nelle presentazioni che si sono susseguite nel pomeriggio e che hanno confermato come, pur in un quadro di crisi in Italia e all’estero, non mancano storie di successo che coniugano investimenti in tecnologie con la capacità di inventare prodotti e servizi per dare nuova vita al prodotto stampato. Harald Werth di Athesia Druck ha illustrato il progetto che ha portato l’editore altoatesino a investire in una nuova rotativa ad alta produttività. Jussi Pekkarinen, dello stampatore finlandese Alma Manu, ha mostrato come l’utilizzo di sistemi avanzati di gestione dei flussi di lavoro possa portare a significativi recuperi di produttività. Le nuove tecnologie di stampa consentono di “inventare” nuovi e creativi modi per ridare slancio al tradizionale prodotto cartaceo. Roberto Savarè del Cittadino di Lodi ha raccontato come l’unione tra la tecnologia digitale e l’offset tradizionale abbia permesso di creare nuovi prodotti editoriali inizialmente sviluppati e destinati a un mercato locale, ma che potrà aprirsi ed espandersi anche per giornali con edizioni differenziate. Rob Hedges del Sun di Londra ha raccontato l’esperienza maturata dal quotidiano del gruppo Murdoch nell’utilizzo di dati variabili stampati in digitale per rendere il prodotto attrattivo e creare un ponte tra la carta e Internet. La seconda giornata è stata aperta dall’intervento di Pierangela Fiorani, direttore responsabile dei quotidiani veneti del Gruppo FINEGIL, che ha espresso la sua convinzione che la carta stampata sarà ancora per molti anni il supporto di base delle attività editoriali pur sottolineando quanto sia necessario continuare a sperimentare e impegnarsi per trovare e applicare tutti i modi per fornire ai lettori un’informazione di qualità. Sergio Vitelli, segretario Asig, ha presentato la panoramica dell’industria editoriale italiana e internazionale dove l’unica nota di sviluppo positivo è apparso essere attualmente nel continente indiano. Sergio de Oliveira, Director Exhibition WAN-IFRA ed EXPO, ha invece sottolineato come ovunque l’effettivo calo dei ricavi dell’editoria tradizionale non corrisponda in realtà a un incremento di pari misura dei canali digitali e pertanto, allacciandosi a quanto detto da Pierangela Fiorani, occorre continuare a sperimentare e innovare poiché ancora oggi oltre il 90% dei ricavi deriva dai prodotti cartacei. Se gli Angeli dipinti da Giotto nel Giudizio Universale sono predisposti al salvataggio dell’umanità e se la Gazzetta di Mantova esce ancora tutti i giorni dopo 350 anni di attività significa, puntualizza Alberto Borgarelli, direttore tecnico de Il Sole 24 Ore, che la volontà dell’uomo e la continua ricerca di innovazioni devono portare al successo e, nel nostro settore, impegnarsi per individuare sempre nuove modalità per tenere uniti i consumatori. Giovanna Maggioni, direttore Unione Pubblicitaria, ha delineato un quadro aggiornato del mercato pubblicitario italiano e mondiale e dei trend che ne emergono, tra i quali il più importante è forse l’esigenza di coinvolgere gli investitori pubblicitari in strategie di comunicazione integrate. >segue a pag. 64
Harald Werth (Athesia Druck); sopra, Alberto Di Giovanni (Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”) e, a sinistra, Manfred Werfel (Wan-Ifra).
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NEWS
notizie dalle aziende
computer to plate
Agfa Graphics per l’alta produttività nei quotidiani
di punzonatura e piega. Inoltre, il numero minore di linee di trattamento riduce drasticamente i costi derivanti da mano d’opera per la pulizia e manutenzione. Infine, un minor numero di CtP significano anche meno spazio richiesto per la produzione.
Advantage N-TR HS – disponibile per la commercializzazione dalla fine di quest’anno – include un carrello per il trasporto delle lastre dalla camera con luce di sicurezza fino al sistema di scrittura. Questo sistema permette agli operatori che non hanno
la possibilità di avere ambienti di lavoro con luce di sicurezza gialla, di avere la necessaria flessibilità nel caricamento delle lastre, senza impattare sull’organizzazione del lavoro.
Agfa Graphics, tel. 02.300881 Servizio lettori n. 1
nobilitazione
stampa digitale
Da Luxoro un nuovo foil color bronzo
Due modelli Ricoh per elevati volumi di stampa
Luxoro, azienda specializzata nella distribuzione di materiali e prodotti per la decorazione e nobilitazione, partecipa al Luxepack di Monaco insieme a Kurz, dove presenta ufficialmente il colore “Tangeri Bronze” (ovvero il foil Luxor®/Alufin®347): un colore caldo, simile al Terra di Siena, ma più brillante che, rivisitato in chiave moderna e arricchito dall’effetto metallizzato, ricorda le ricchezze di civiltà perdute. Il nome del colore è nato ispirandosi a Tangeri, la città marocchina contesa per secoli per la sua posizione strategica, a cavallo fra Mediterraneo e Atlantico, conquistata, ripresa e liberata più volte, da fenici, cartaginesi, romani, arabi e spagnoli. Presso lo stand i visitatori possono anche scoprire alcuni dei più recenti progetti sviluppati da Luxoro, come l’etichetta 5Pointz creata appositamente per la cantina Michele Chiarlo, o le tavole di Mario Benvenuto, artista genovese che si è affidato alle lamine Luxoro per nobilitare a caldo e a freddo le proprie illustrazioni.
Coi nuovi modelli Ricoh propone sistemi di stampa digitale con maggiore produttività e capacità di gestione dei supporti. La qualità di stampa viene garantita dalla tecnologia laser potenziata VCSEL che offre una qualità di immagine fino a 1200x4800 dpi. I livelli di produttività sono elevati, con velocità di stampa che raggiungono le 110 ppm per la Pro C9100 e 130 per la Pro C9110. La serie Pro C9100 consente di utilizzare supporti patinati e non, textured e supporti speciali quali materiali super-lucidi, magnetici, metallici, trasparenti o sintetici ed è in grado di realizzare banner fronte-retro fino a 700 mm.
Ricoh Italia, tel. 02.91987483 Servizio lettori n. 3
Luxoro, tel. 0384.254011 Servizio lettori n. 2
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uò produrre fino a 350 lastre/ora il CtP Advantage N-TR HS. P
Agfa Graphics ha presentato il nuovo CtP ad alta produttività per il settore dei quotidiani – Advantage N-TR HS (Trolley Load, High-Speed) – in grado di produrre fino a 350 lastre/ora. Grazie alla maggior produttività, Advantage N-TR HS è in grado di estendere le chiusure editoriali e pubblicitarie delle edizioni, dando la possibilità agli editori di fornire le ultime notizie ai loro lettori giornalieri. La maggior velocità permette inoltre agli editori di rimpiazzare i vecchi CtP più lenti con un numero minore di sistemi a maggior produttività. Questo si traduce in risparmi economici sui nuovi investimenti in quanto sono sufficienti un numero minore di sistemi di trattamento e
NEWS
notizie dalle aziende flatbed uv
fustellatrici
Ottimi risultati per la nuova Bobst Novacut 106 ER
Produttività elevata con la serie Durst Rho 1300
La fustellatrice di Bobst, con separazione degli sfridi delle pose, ha debuttato a livello internazionale lo scorso luglio all’ExpoPrint di San Paolo del Brasile, rappresentando una forte attrattiva per la possibilità di automatizzazione dei processi di produzione degli imballaggi. La nuova fustellatrice, infatti, è in grado di fornire mazzette di fustellati perfettamente impilati senza la necessità di rimuovere a mano gli sfridi. Novacut può lavorare un’ampia gamma di supporti, dalla carta leggera al cartoncino, fino ai supporti sintetici e al cartone ondulato. Nel corso della fiera è stato venduto un numero considerevole di esemplari di Novacut 106 ER che arriverà così anche in Asia, Europa e America.
Presentate in anteprima mondiale a Fespa 2014, le stampanti della nuova Serie Rho 1300, nei modelli 1330 e 1312, vantano un’elevata produttività: con 1250 m2/h Rho 1330 potenzia di ben il 25% le già ottime prestazioni del suo predecessore Rho 1030, mentre Rho 1312 (evoluzione di Rho 1012) garantisce fino a 620 m2/h, con gocce da 12 pl. Miglior definizione delle immagini, maggiore affidabilità ed estrema flessibilità nella scelta dei supporti sono solo alcune delle qualità che caratterizzano le nuove flatbed di Durst. Grazie a un sistema di trasporto più efficiente, una capacità di aspirazione potenziata del piano stampa e una migliore registrazione dei supporti, queste macchine assicurano performance eccellenti su qualsiasi tipo di materiale, anche quelli difficili da trattare come le lastre in ondulato.
Servizio lettori n. 4
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desivi
Comunicazione d’impresa
a
Planamelt, nuova soluzione hotmelt tra EVA e PUR Planatol, il noto produttore tedesco di adesivi che trovano largo impiego anche nell’industria della stampa, ha recentemente lanciato un nuovo rivoluzionario prodotto che si posiziona a cavallo tra le colle hotmelt di basso prezzo (a base di etilen-vinil acetato EVA) e le soluzioni di alta qualità hotmelt poliuretaniche (PUR). Denominato Planamelt, il nuovo adesivo a caldo garantisce risultati comparabili a quelli ottenibili con i più costosi PUR senza richiedere l’impiego di attrezzature specifiche. Planamelt è infatti utilizzabile con tutte le più comuni brossuratrici hotmelt esistenti senza dover apportare alcuna modifica alle stesse. Inoltre, rispetto agli hotmelt base EVA, la quantità di prodotto Planamelt necessaria a un’ottima legatura è estremamente inferiore: fino al 50-70% di prodotto in meno. Planamelt presenta un softening point, ovvero una T di rammollimento, pari a
110°C, quindi la resistenza al calore per i brossurati trattati con questo innovativo prodotto risulterà superiore ai 100 gradi centigradi. Sempre secondo i calcoli realizzati dal produttore, Planamelt raggiunge un livello di qualità molto vicino a quello delle PUR con valori di resistenza di 13 N/cm (grammatura: 80 g/m²), 11 N/cm (grammatura: 135200 g/m²) – soprattutto per quanto riguarda le carte pesanti – a solo il 50% dei costi di lavorazione. Quanto ai campi di applicazione, Planamelt permette uno straordinario legame di carte anche pesanti (fino a 250 g/m²) e offre la flessibilità necessaria per prodotti stampati in digitale che, è noto, mal sopportano l’uso di hotmelt tradizionali. È utilizzabile sia per il dorso che per l’incollatura laterale ed è adatto a carte pesantemente stampate grazie alla sua elevata resistenza all’olio. Planamelt mantiene le sue caratteristiche adesive
anche dopo riscaldamenti multipli, eliminando la formazione di residui carboniosi, caratteristici delle hotmelt tradizionali. È infine adatta ad applicazioni sia a rullo che ad ugello e può essere lavorata con tecnologia a uno o due-shot. Planatol Planamelt rappresenta oggi una terza via percorribile tra le termofusibili EVA e PUR colmandone pienamente il divario qualitativo che obbligava, per certe carte e difficili superfici, ad affrontare importanti investimenti per nuovi impianti e costose tecnologie adesive. Planatol in cartotecnica Il gruppo Planatol, grazie all’acquisizione della Wetzel, dal 2012 ha ampliato il proprio portafoglio prodotti introducendo adesivi a base acqua e a caldo di alta qualità specifici per il settore del packaging. Gli adesivi Planatol di alta qualità, grazie alle materie prime utilizzate e agli impianti produttivi di ultima genera-
Posizionamento qualità/prezzo di Planamelt.
zione, trovano applicazione in tutte le lavorazioni di cartotecnica: accoppiamento carta e cartone, produzione di sacchi e shopper, produzione di buste, raccoglitori e cartelline, produzione di scatole e vassoi. Conformi alle più recenti normative per il confezionamento alimentare, la Planatol propone soluzioni tailormade per tutte le superfici in carta, anche verniciata, patinata e plastificata per ogni sistema di applicazione sia esso a spruzzo che a rullo o disco. Planatol, sinonimo di qualità, oltre agli adesivi standard della linea economica ma di riconosciuta
qualità, in collaborazione con i maggiori produttori di sistemi applicativi ha sviluppato adesivi innovativi della famiglia “Ultimate” in sostituzione della vecchia generazione di Metalloceni. Tali adesivi sono la miglior risposta alle sempre più esigenti richieste del mercato. Per ulteriori informazioni: www.planatol.it email info@planatol.it I prodotti Planamelt sono importati e commercializzati in Italia dalla consociata Planatol-Sifag Srl Milano Tel 02.6460704.
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SpazioEtichette FINAT
Trasformarsi per seguire i cambiamenti L’associazione europea del settore delle etichette sviluppa nuove iniziative per creare un piano strategico di successo in un mondo in continuo mutamento.
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Il settore delle etichette nel mondo ha registrato una crescita esponenziale, sviluppatosi da una base imprenditoriale originaria costituita da aziende di stampa di etichette adesive a conduzione familiare, sufficientemente intelligenti da accogliere il potenziale della tecnologia negli anni Settanta e Ottanta. «Quelle aziende non sono più di piccole dimensioni», spiega Jules Lejeune, direttore generale di FINAT. «Molte di loro non sono neppure esclusivamente locali o regionali, poiché c’è stata una forte attività di fusioni e acquisizioni. Adesso è giunto il momento per i loro fondatori, veri pionieri del settore, di andare in pensione e lasciare spazio alla visione e ai valori della nuova generazione». «E non solo questo», precisa Kurt Walker, presidente di FINAT. «Il mondo delle etichette e degli imballaggi sta naturalmente cambiando proprio alla sua stessa base: cioè nella tecnologia e nell’ambito di applicazione. A volte oggi è difficile distinguere tra un’etichetta e la confezione sulla quale l’etichetta è applicata. Le attuali tecnologie di prestampa, stampa e finitura offrono molte più opzioni delle vecchie macchine di
stampa rotative. Il contesto è cambiato completamente e, in qualità di primi sostenitori di questo settore così vasto, dobbiamo porci obiettivi di più ampio respiro». “Sapere è potere”
Partendo da questo assioma come base per la discussione, Jules Lejeune spiega in che modo, in termini pratici, FINAT può aspettarsi verosimilmente di continuare a offrire ai propri soci conoscenze che consentano loro di primeggiare: «Abbiamo il vantaggio di avere a disposizione una base veramente globale di tecnologie di trasformazione e di prodotti di consumo per la stampa nonché di una base clienti in continua crescita, comprendente proprietari di marchi internazionali e clienti di utenti di altri marchi. FINAT continua a consolidare la propria posizione come comune denominatore riconosciuto per il settore europeo, perché riflette chiaramente il più ampio portafoglio di tipi di etichette che i nostri soci che si occupano di trasformazione sono in grado di offrire». «È inoltre importante» aggiunge «che l’Associazione guardi attivamente “oltre la siepe” per individuare opportunità nuove o emergenti, come dispositivi elettronici stampati, stampa diretta sull’imballaggio, codici QR e stampa per la tracciatura/sicurezza avanzata, che stanno già ampliando la definizione di un’etichetta. È nostro compito rendere consapevoli i nostri soci delle possibilità di espandere la loro piattaforma d’affari, oggi e in futuro. Stiamo registrando anche innovazioni nei materiali che stanno ridefinendo la natura stessa delle etichette e degli imballaggi. Esistono infatti nuove opportunità che la tecnologia informatica e la rivoluzione digitale hanno offerto al settore delle etichette e degli imballaggi. Pertanto, dal punto di vista strategico FINAT sta cambiando: oggi non ha più solo un ruolo passivo ma un ruolo attivo alla testa del successo futuro del nostro settore». E prosegue Kurt Walker: «Abbiamo cominciato dall’infrastruttura e concepito un programma per i nostri soci che include una fonte di riferimento online sempre aggiornata, una serie di webinar con esperti del settore e di workshop e seminari sugli aspetti più critici degli sviluppi e degli orientamenti futuri». Ampliamento dell’adesione all’associazione
Conoscenza e formazione non sono i soli fronti su cui FINAT sta sviluppando i suoi principali progetti. «Per rappresentare efficacemente l’industria europea delle etichette», afferma Kurt Walker, «l’adesione a FINAT deve essere veramente generale. L’attuale base di soci si concentra in particolare nell’Europa occidentale, ma stiamo lavorando attivamente a progetti per promuovere l’adesione
L’associazione europea del settore delle etichette sviluppa nuove iniziative per creare un piano strategico di successo in un mondo in continuo mutamento.
Kurt Walker, presidente FINAT.
«Il programma del prossimo Congresso sarà studiato in modo da riflettere al meglio le esigenze dei nostri soci».
Jules Lejeune, direttore generale FINAT.
«È importante che l’Associazione guardi “oltre la siepe”, in modo da individuare opportunità nuove o emergenti».
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“Il mondo delle etichette e degli imballaggi sta cambiando nella tecnologia e nelle applicazioni” Kurt Walker
etichette associazioni
a FINAT specialmente nei Paesi dell’Est. Questa parte molto dinamica del mondo e le numerose aziende che si affacciano sul nostro settore possono realmente beneficiare del profilo internazionale di FINAT e, in un’ottica di apprendimento reciproco, portare nuove visioni e valori all’Associazione. Ci stiamo rivolgendo in particolare ai trasformatori e, sia direttamente che indirettamente, ai fornitori e stiamo sviluppando un road show. I partner che ci assistono in questa impresa sono in particolare il nostro Young Manager Club (fondato non molto tempo fa per guidare la generazione emergente di manager nel nostro settore e ora importante fonte di energia e idee) e naturalmente i nostri amici nelle associazioni di etichette attive a livello nazionale che con le loro conoscenze locali e le loro capacità linguistiche locali sono attori di importanza fondamentale. E questo sarà solo l’inizio di un programma molto dinamico di eventi da organizzare». Le tendenze del settore
I progetti strategici per gli anni 2014/2015, sia quelli già avviati sia in fase di pianificazione pratica, comprendono il lancio di un nuovo Industry Trends Report semestrale, ampio e professionale, in esclusiva per i soci FINAT. Dei seminari sul posto riguardanti le tendenze del settore e delle tavole rotonde forniranno un briefing (e un debriefing) ai soci in tutta la regione e saranno completati da webinar regolari affinché i soci possano tenere sempre sotto controllo l’andamento del settore senza allontanarsi dalle proprie postazioni di lavoro. Congresso FINAT: nuovo profilo
Forse la parte più importante del programma di eventi è il Congresso annuale FINAT che, secondo le parole di Kurt Walker, «è anch’esso in corso di ridefinizione per delineare un programma che rifletta meglio le esigenze dei soci. Piuttosto che come occasione per gli operatori del settore di ritrovarsi, il Congresso verrà riposizionato come un vero e proprio forum di settore del massimo livello. Lanceremo il nuovo formato nel 2015 con l’edizione che si terrà ad Amsterdam. Oltre alla partecipazione di oratori di fama internazionale con interventi sugli interessi e sulle sfide del management, saranno previste anche attività molto più orientate agli business che offriranno ai delegati maggiori opportunità per interagire e creare contatti nuovi». Sostenibilità: un punto importante del programma
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Il programma relativo alla visione e ai valori futuri però non sarebbe completo se non si considerasse anche la tematica della sostenibilità. Si tratta di un campo in cui la responsabilità assunta da FINAT ha già portato a una presenza rispettata nei dibattiti dell’UE relativi alla legislazione sull’imballaggio. Le azioni strategiche continuative dell’Associazione cominciano in collaborazione con le associazioni regionali delle etichette, con la creazione di una base di conoscenze centralizzata comprensiva di opportunità, temi, legislazione e infrastruttura esistente in un contesto globale. «La sostenibilità è un altro campo di interesse critico dei soci in cui la nostra Associazione può essere di aiuto per raccogliere e condividere le conoscenze su base regolare con i soci», osserva Jules Lejeune. «Ma la nostra attenzione globale si concentra in particolare sull’avanzamento a partire da tale base», conclude. «Con questa stabile posizione di partenza, stiamo intraprendendo azioni positive in ambito ambientale per incoraggiare l’armonizzazione internazionale degli standard di sostenibilità rilevanti per il settore delle etichette».
stampa gruppo Colorcopy
comunicazione d’ImpREsA
Innovatore e partner per crescere con i clienti
ColorCopy è da vent’anni tra i player di riferimento per la fornitura di soluzioni di stampa digitale di piccolo e grande formato. Realtà dinamica e in costante evoluzione, l’azienda bresciana si dimostra da sempre attenta alle più importanti innovazioni tecnologiche, soprattutto applicate a mercati emergenti. Una caratteristica che le ha consentito di incrementare nel tempo la propria attività, passando da una dimensione provinciale alla copertura capillare di tutta la Lombardia. Con l’apertura, nel 2013, della nuova sede di Bologna, ColorCopy ha ampliato ulteriormente il proprio raggio d’azione, arrivando a coprire anche l’Emilia Romagna.
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Tecnologie e mercati Core business di ColorCopy è la commercializzazione di soluzioni professionali per le arti grafiche e la visual communication. «Il nostro obiettivo è quello di offrire le più recenti innovazioni tecnologiche», ha raccontato Mauro Piotti, amministratore del gruppo ColorCopy. Tra i brand rappresentati, Xerox per il piccolo formato, Roland per il large format, per la stampa diretta su tessuto DTG in Lombardia, Brother in Emilia Romagna e, new entry, le soluzioni Valiani per il mondo del converting. «In questi anni, l’evoluzione delle tecnologie, in particolar modo ecosolvente e UV, ci ha permesso di ampliare i mercati di riferimento. Il promozionale è esploso, seguendo il trend che vede la richiesta di massima personalizzazione, dalla cover dello smartphone all’interior design. Altro mercato in espansione è l’ambito industriale vero e proprio, dove le
aziende stanno sempre più spesso implementando i sistemi di stampa digitale nelle linee produttive. Anche l’applicazione al mondo del tessile si sta rivelando interessante, soprattutto per l’abbigliamento sportivo fino a raggiungere alcuni ambiti dell’industria del fashion». Servizio a valore aggiunto Capillarmente presente in Lombardia ed Emilia Romagna, ColorCopy ha puntato negli anni a costruire rapporti di lungo termine con i clienti, andando oltre la semplice vendita: «Il nostro modello di business si basa su tre asset principali: prossimità al cliente, servizio puntuale, consulenza specializzata», ha spiegato Piotti. «Per noi la vendita non è mai fine a se stessa: puntiamo a creare un rapporto con il cliente, analizzandone le specifiche esigenze per mettere a punto proposte personalizzate capaci di offrire reali opportunità di sviluppo del business». L’apertura della sede di Bologna per il mercato dell’Emilia Romagna rientra perfettamente in questo approccio. «Anche qui, come avviene in Lombardia da anni, i nostri tecnici e sistemisti supportano i clienti in tutti
Lo showroom di ColorCopy a Bologna ed esempi di applicazioni realizzate con stampanti sublimatiche di Roland DG e cover personalizzate con stampanti UV di Roland DG. gli step, dalla consulenza pre vendita all’assistenza post vendita, anche con corsi di formazione». Innovare per crescere L’innovazione rappresenta per ColorCopy la chiave del successo. «Innovare significa saper tradurre idee e creatività in business reali. E la versatilità delle tecnologie che offriamo rappresenta un alleato strategico per la realizzazione di progetti innovativi», afferma Piotti. Partendo da tale visione del mercato, l’azienda bresciana è attenta a rinnovare continuamente l’offerta tecnologica. «Dal nostro osservatorio possiamo dire che “il prodotto del momento” è la tecnologia UV nelle sue varie applicazioni, dalla stampa diretta su oggettistica fino al large format. Ma siamo molto attenti ai nuovi trend e per questo stiamo studiando le potenzialità della stampa 3D in ambito professionale».
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Management Il tie-break che sblocca
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una vendita
La Randstad, una società che fornisce lavoratori temporanei e altri servizi legati alle risorse umane, adotta un approccio diverso. Oltre a sondare, attraverso i manager della contabilità, il reparto acquisti e il reparto risorse umane delle aziende clienti, invia i suoi responsabili di processo, che sono esperti di gestione del personale e trend settoriali e regionali, a parlare con i responsabili della gestione operativa nella sede dell’azienda cliente. I responsabili di processo usano un questionario che parte da problematiche generali, con domande sui tempi di ricostituzione delle scorte e sul genere di flessibilità che i clienti si attendono dall’azienda cliente, dopodiche focalizza l’analisi sulla gestione operativa dell’azienda cliente e scende nel dettaglio, cercando di scoprire, per esempio, quali attività necessitano di un personale flessibile e quali competenze sono necessarie per eseguire queste attività. Tutte queste informazioni aiutano i responsabili di processo a individuare un giustificante adatto per ogni cliente (ad esempio fornire assistenza per individuare il modo migliore di condi-
di James C. Anderson, James A. Narus, Marc Wouters* (II parte) I fornitori non strategici possono aiutare i clienti a risolvere problemi importanti. Ecco come. videre i lavoratori tra i vari reparti). 2) Opportunità di integrare le proprie offerte con quelle di altre aziende. I fornitori dovrebbero studiare le relazioni fra i loro prodotti e servizi e gli altri acquisti che effettua il cliente, e trovare eventualmente dei modi per combinarli e offrire un valore aggiunto. È l’approccio che ha seguito un’azienda che forniva dispositivi Gps alla società per la prevenzione contro gli infestanti citata in precedenza, con cui firmava spesso contratti che implicavano acquisti da fornitori complementari: l’azienda dei Gps prese quindi l’iniziativa di contattarli. Si guadagnò le simpatie del cliente proponendo di integrare i propri dati sul comportamento dei guidatori (accelerate o frenate troppo rapide, motore troppo spesso al minimo ecc.) con i dati delle aziende che curavano la manuten-
zione del parco macchine dell’azienda e fornivano le carte di pagamento usate dai guidatori per fare il pieno di carburante. I rapporti prodotti da questa collaborazione consentirono all’azienda di gestire meglio i costi della manutenzione dei veicoli e di scoprire quando le sue carte di pagamento venivano usate per rifornire di carburante veicoli non autorizzati. 3) Le priorità dell’azienda cliente. Gli obiettivi annui dei dirigenti di un’azienda cliente possono essere un’ottima fonte di idee per trovare un giustificante. Visitando il sito di un cliente o esaminando attentamente la sua relazione annuale, un fornitore può venire a sapere di iniziative mirate a migliorare la sicurezza in aree specifiche, ridurre gli sprechi o cose del genere. Eppure, da quanto dicono i responsabili degli acquisti, è raro che i rappresentanti dei fornitori conducano queste
rudimentali indagini sul background del cliente, o che dedichino tempo a conoscere meglio i suoi obiettivi. È un errore, perché una piccola esplorazione può bastare a ottenere molte informazioni. Una società di imballaggi che lavora per la Bayer CropScience – azienda che fornisce sementi, sistemi di protezione dei raccolti e sistemi di controllo degli infestanti non agricoli – al termine della revisione trimestrale della sua performance da parte del responsabile acquisti Bayer ha posto due domande: «Cosa è importante per voi?», «Di cosa hanno bisogno i vostri clienti?». Lo scopo della prima domanda era individuare gli obiettivi aziendali maggiormente rilevanti per il responsabile degli acquisti. Lo scopo della seconda era capire quali fossero gli obiettivi dei clienti della Bayer. La società di imballaggi scoprì che l’azienda tedesca aveva
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L’idea in breve
• IL PROBLEMA. Nei mercati B2B, i fornitori di prodotti e servizi non strategici danno per scontato di avere solo due opzioni per assicurarsi clienti: mettere l’accento sugli aspetti della loro offerta che li differenziano dalla concorrenza e competere sul prezzo. • LA RICERCA. Uno studio condotto su 46 aziende ha scoperto che questo approccio è inefficace, perché i clienti spesso sono poco interessati agli aspetti dell’offerta enfatizzati dal fornitore e non stanno cercando sconti sul prezzo. Una volta ristretta la competizione a una serie di “finalisti” che soddisfano i requisiti di base e chiedono un prezzo compreso in un intervallo accettabile, i clienti cercano “qualcosa di più”. • LA SOLUZIONE. Prendersi il tempo per comprendere l’attività e le priorità del cliente, in modo da individuare il “giustificante” in grado di fare la differenza (un “extra” di evidente valore, capace di mettere in buona luce il responsabile degli acquisti all’interno della sua organizzazione) e condurre in porto l’affare.
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dato la priorità alla riduzione di tutti i costi relativi al magazzino e alla logistica, e che diversi suoi clienti volevano realizzare miglioramenti sul versante della sostenibilità ambientale. Perciò, quando il responsabile acquisti chiese “qualcosa di più”, il venditore rispose offrendo di condividere le capacità progettuali e ingegneristiche della sua azienda per aiutare la Bayer ad ammodernare i suoi imballaggi (all’azienda tedesca mancavano le competenze per farlo da sola). I nuovi imballaggi erano più leggeri e richiedevano meno imballaggi secondari, cosa che si sposava bene con le iniziative per la sostenibilità dei clienti della Bayer. Inoltre, consentivano di sistemare su ogni bancale una maggior quantità di prodotti, e quindi di far entrare più prodotti in ogni camion e formare pile più alte nei magazzini. Per il responsabile acquisti, giudicato in base ai risparmi di logistica che contribuiva a generare, era un bel modo per mettersi in luce.
Creare nuovo business A volte la ricerca di un giustificante può portare a trovare nuove fonti di ricavi e profitti. Un servizio offerto dalla Tlc Van/Pickup Upfitters, Carolina del Nord - USA, illustra come. Tlc si occupa di progettare e installare scaffalature, armadi per attrezzi e altri elementi funzionali all’interno dei veicoli commerciali. La maggior parte delle aziende del settore considera concluso il proprio lavoro una volta completata l’installazione. Tlc no. Dopo un’installazione, ispeziona due
volte l’anno, gratuitamente e a domicilio, i furgoni del cliente. Se questi lo desidera, Tlc esegue tutti gli interventi di manutenzione necessari – stringere bulloni allentati, sistemare gli scaffali che rischiano di staccarsi, riparare cassetti che chiudono male – per un prezzo ragionevole. Questo metodo può consentire ai clienti di risparmiare parecchio: se non affrontato per tempo, un problema minore, che Tlc ripara in cambio di 30 dollari, può diventare una riparazione da 1.000 dollari e costringere a ritirare temporaneamente un furgone dal servizio. Oltre a far risparmiare tempo e denaro ai responsabili del parco macchine, Tlc gli mette in mano una carta vincente da far valere nei confronti dei loro superiori, fornendo esempi concreti nella riduzione dei costi con una riparazione tempestiva. Tlc individuò questo giustificante alcuni anni fa, quando aiutò un grosso cliente a risolvere un problema. In quell’occasione scoprì che molti dei tecnici che guidavano i furgoni non pensavano che fosse loro responsabilità curare la manutenzione degli accessori del mezzo, e spesso non riferivano ai responsabili del parco veicoli l’emergere di un problema di manutenzione. Offrendo queste ispezioni, Tlc riuscì a posizionarsi come fornitore preferito e a ottenere più appalti da quel cliente. In seguito, il servizio di manutenzione preventiva è stato incorporato in tutte le offerte della Tlc: tre anni dopo il lancio, rappresentava il 15% dei ricavi della società.
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management gestione aziendale
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Individuare nuovi giustificanti Un giustificante efficace, per sua stessa natura, ha un arco di vita limitato. Da un lato perché le priorità e le preoccupazioni dei clienti cambiano, dall’altro perché i concorrenti capiscono l’andazzo e imitano le vostre mosse. La conseguenza di tutto ciò è che un fornitore dev’essere continuamente alla ricerca di nuovi giustificanti. I fornitori che abbiamo citato come esempio affrontano questo compito attraverso un processo strutturato. Prendiamo il caso di Ups, il servizio di corriere. Partendo dalla consapevolezza della necessità di trovare giustificanti specifici per i diversi segmenti di mercato, Ups ha riorganizzato il settore marketing e il settore vendite intorno a segmenti settoriali mirati, come la sanità, il commercio al dettaglio e i servizi professionali, e intorno a regioni degli Stati Uniti con forte potenzialità di crescita. Ogni segmento e regione ha i suoi direttori del marketing e delle vendite, residenti sul posto. In passato, le idee per nuovi servizi e nuovi giustificanti venivano prevalentemente dal reparto per lo sviluppo dei nuovi prodotti, ad Atlanta, e spesso occorreva molto tempo prima di riuscire a tradurle in pratica. Oggi Ups incoraggia i suoi direttori marketing e vendite delle varie regioni e segmenti di mercato a proporre le loro idee nel corso di riunioni periodiche. Oltre a una riunione annuale ad Atlanta, a cui partecipano tutti, Ups tiene ogni mese due teleconferenze, la prima a livello regionale e la
seconda a livello nazionale, che sono occasioni per un brainstorming strutturato. Si comincia sempre con un’attenta analisi degli appalti vinti o persi recentemente dall’azienda, quindi i partecipanti relazionano sulle nuove sfide imprenditoriali che devono fronteggiare le aziende clienti ed esplorano la distanza tra le offerte di Ups e le nuove esigenze dei clienti, e riferiscono anche degli sforzi di eventuali aziende concorrenti per inserirsi in questo vuoto. Le riunioni si concludono con la proposta di nuovi servizi e giustificanti in grado di venire incontro alle esigenze dei clienti in modo efficace e redditizio. Un esempio di un nuovo giustificante emerso da una di queste riunioni sono state le “buste espresse personalizzate”. Durante una videoconferenza a livello regionale, un direttore del marketing osservò che la costruzione del marchio è un requisito chiave nel settore dei servizi professionali, ma che è raro che una piccola o media impresa disponga delle risorse necessarie per dedicarcisi. Quindi lanciò un’idea dirompente: queste aziende facevano grande uso del servizio di spedizione di buste in giornata, e queste buste di solito non avevano sopra il logo dell’azienda; la sua proposta era che Ups offrisse l’opzione di stampare sulle buste il logo dell’azienda o uno slogan pubblicitario. Nel corso di quella riunione, e nella riunione a livello nazionale che seguì, i partecipanti affinarono l’idea e ne esaminarono i costi: successivamente, diversi venditori la sottoposero in
management gestione aziendale
valore contro giustificante
James A. Narus è professore di Marketing aziendale presso la Wake Forest University.
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Marc Wouters è professore di Contabilità gestionale presso il Karlsruhe Institut für Technologie, Germania, e l’Università di Amsterdam, Olanda.
La maggior parte dei fornitori di prodotti e servizi non strategici pensa di non avere molte opzioni al di là del praticare sconti sul prezzo o mettere l’accento sugli aspetti distintivi della propria offerta (ma a cui i clienti non sono particolarmente interessati). Nella stragrande maggioranza dei
casi, questi fornitori stanno sprecando tempo e risorse. L’approccio del giustificante è un’alternativa interessante. Come tutti i cambiamenti importanti, tuttavia, anche questo non avverrà facilmente. Ci vorranno investimenti in strutture e processi nuovi, e spesso e volentieri i fornitori dovranno cambiare la mentalità consolidata dei loro dirigenti e dei loro venditori. Ma l’efficacia dell’approccio che abbiamo scoperto dimostra che anche un fornitore di prodotti o servizi non strategici, se ha la necessaria determinazione, può riuscire a convincere i responsabili acquisti e i dirigenti delle aziende clienti di essere speciale. (da Harvard Business Review - marzo 2014)
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*James C. Anderson è titolare della cattedra William L. Ford di Marketing e Distribuzione all’ingrosso della Scuola di Management della Northwestern University.
modo informale ai clienti e videro che l’idea piaceva. Dopo una sperimentazione pilota, che fruttò un ragionevole incremento delle vendite e dei profitti, Ups introdusse le buste espresse personalizzate. Secondo la dirigenza, questa idea ha consentito a Ups di estendere significativamente il proprio giro d’affari nel segmento delle piccole e medie imprese.
La confezione per gelato che ha vinto il premio nella categoria “Food”.
eventi packaging
ProCarton
Concorso “Carton of the Year” Il concorso annuale ProCarton/ECMA ha premiato i migliori astucci in cartoncino durante il Congresso svoltosi lo scorso 18 settembre a Sorrento. Il premio “Carton of the Year 2014” è andato alla confezione per profumo Fernanda Brandao, prodotto da Carl Edelmann GmbH con cartone Ensocoat 2S di Stora Enso.
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La confezione per profumo che si è aggiudicata il premio “Carton of the Year 2014”.
I vincitori per la categoria “Astuccio più sostenibile” così come per la categoria “Food” hanno utilizzato cartone CKB di Stora Enso. La giuria è rimasta impressionata dalla superba resa grafica e dall’effetto ottenuto attraverso l’uso di pellicola olografica dell’astuccio per profumo Fernanda Brandao, così come per la forma innovativa nella sua asimmetria. «Anche quest’anno il concorso si è rivelato un grande successo per Stora Enso», ha affermato Öystein Aksnes, direttore General Packaging di Stora Enso. «Siamo orgogliosi di essere stati i fornitori del cartone per tre progetti vincenti, tra i quali il primo premio. È un capolavoro di bellezza e di imballaggio cosmetico e Ensocoat 2S ha ovviamente contribuito con una superficie perfetta al risultato conseguito. Il calendario dell’avvento e la confezione per gelato mostrano la versatilità della nostra gamma di prodotti, che offre la scelta ottimale per differenti impieghi e applicazioni». Il vincitore della categoria Food, una confezione per gelato italiano realizzata con CKB di Stora Enso, differisce dalle altre per via del suo aspetto e delle sensazioni che genera. La forma e le decorazioni su ambedue i lati della confezione trasmettono un senso di esclusività e di naturalezza del prodotto. Le decorazioni ai lati sono state eseguite con un taglio al laser. Il materiale a base di fibre e le sapienti tecniche hanno dato vita a un concetto d’imballaggio dall’impatto ambientale più sostenibile e più conveniente. Il produttore della confezione è la Pringraf Cartotecnica di Campochiaro (CB) e il cartone è stato fornito da Cartularia, distributore dei cartoncini Stora Enso per l’Italia centrale e meridionale. Il premio per la sostenibilità è andato al Calendario dell’Avvento per la Confiserie Reber dall’innovativo inserto in cartoncino. L’idea era quella di sostituire la valva in plastica per il posizionamento del cioccolato all’interno del calendario. Gli alloggiamenti delle praline sono sostenuti da cartone tagliato a spirale avente la funzione di mantenere il prodotto fermo. Dopo aver rimosso il cioccolatino, il riquadro rinviene per effetto della spirale, in modo che l’aspetto complessivo della scatola non risulti compromesso. Questo nuovo sistema è realizzato totalmente in cartone rendendo il tutto più facilmente riciclabile una volta esaurita la propria funzione.
Il Calendario dell’Avvento, vincitore del premio per la sostenibilità, è prodotto dalla Mayr-Melnhof Packaging (Austria) con cartone CKB di Stora Enso.
mercati stampa
Drupa
Quando Internet fa da traino alla stampa In vista della Drupa 2016, uno studio fa il punto sull’impatto che Internet ha e avrà sul mondo della stampa. ■ Sono disponibili i primi risultati del drupa Global Insights, uno studio realizzato dagli organizzatori della “grande Messe” – in programma dal 31 maggio al 10 giugno del 2016. In distribuzione da ottobre, questa interessante analisi – che potrà guidare stampatori e fornitori nelle loro decisioni strategiche future – è il frutto di un’indagine condotta online in primavera tra 1.100 manager dell’industria grafica. In particolare, drupa Global Insights illustra in che modo strumenti legati a Internet, quali web-to-print, stampa di dati variabili, stampa interattiva (come la realtà aumentata e i codici QR) e l’elettronica stampata influenzeranno i vari segmenti dell’industria della stampa, creando opportunità per gli stampatori e i comunicatori. Coerentemente con i temi dell’indagine, la “nuova” Drupa – che ha scelto come slogan “Toccare il futuro” – si prensenterà completamente rivisitata dal punto di vista delle categorie merceologiche, proprio per stare al passo con i profondi cambiamenti tecnologici che stanno investendo un intero comparto produttivo. crescita continua dell’e-commerce
L’e-commerce sta crescendo rapidamente nella maggior parte delle regioni a livello internazionale e gli stampatori devono cercare di stare al passo: se da un lato il 51% degli intervistati offre servizi web-to-print, dall’altro solo il 14% ha riferito che le transazioni generate da Internet superano il 25% degli ordini. Tuttavia nel mercato dei cataloghi gli editori hanno compreso che i cataloghi stampati trainano le vendite online e la maggior parte, il 60% degli stampatori di cataloghi, ha riportato una crescita nella produzione digitale on demand.
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Sia che si tratti di fotolibri, calendari, T-shirt in piccoli o grandi volumi, la personalizzazione su larga scala di prodotti stampati in digitale sta prendendo piede. Il 72% degli stampatori commerciali intervistati offre già un servizio di stampa di dati variabili; negli USA la percentuale è ad-
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migrazione verso la personalizzazione di massa
“Toccare il futuro” è lo slogan della prossima Drupa del 2016 tecnologie prestampa/stampa mercati digitale stampa Werner Dornscheidt, presidente e CEO di Messe Düsseldorf.
dirittura più elevata (87%). Anche se la proporzione di pagine variabili resta esigua, il 56% dei partecipanti ha riportato una crescita moderata o elevata. Un numero crescente di stampatori commerciali offre un’ampia gamma di prodotti stampati che possono essere venduti online e personalizzati. Questi trend sono confermati dal report drupa Global Trends pubblicato nella scorsa primavera: il 38% degli stampatori commerciali e il 32% degli stampatori editoriali hanno espresso la propria intenzione a investire in macchine elettrofotografiche a colori alimentate a foglio. Stampa interattiva in crescita nella stampa editoriale e nel packaging
Interattività è la parola d’ordine, ora che i print buyer stanno scoprendo il potere della comunicazione con il proprio target attraverso Internet e le tecnologie mobili. Campagne cross-media, con l’acquisizione/analisi dei dati e l’impiego di vari canali (ad eempio PURL, e-mail, SMS) sono sempre più richieste dai clienti. La gamma di tecnologie applicate include codici QR, altre opzioni di smart print, realtà aumentata e comunicazione “near-field”. Un terzo del panel di esperti di Drupa offre già la stampa interattiva in varie forme, ad esempio elementi per risposte interattive nelle pubblicazioni, comunicazione aziendale, pubblicità, packaging e pubblicità esterna. Come previsto, esistono importanti differenze regionali: in USA il 44% delle aziende di stampa che ha partecipato all’indagine offre la stampa interattiva, mentre in Medioriente è solo il 3% a offrire questi servizi. Una notevole percentuale di membri del Drupa panel appartenenti al settore del packaging utilizza strumenti che si basano su Internet. Il 50% utilizza i codici QR, il 43% i contenuti variabili e il 41% degli stampatori di packaging che ha preso parte alla ricerca offre stampa personalizzata. Il primo report drupa Global Insights è basato su un’indagine molto dettagliata che copre un’ampia gamma di temi che confermano l’impatto di Internet sulla stampa. La ricerca ha toccato anche altri temi come CRM, Digital Asset Management e “Big data”, come pure l’automazione dei workflow e la necessità delle aziende di avere migliori competenze IT. Ha analizzato come la crescente digitalizzazione della comunicazione sta influenzando la richiesta di stampa convenzionale e di diversi supporti (carta, cartoncino, film, metallo, vetro). drupa Global Insights arriva alla conclusione che gli stampatori devono accettare la realtà di un futuro multicanale dominato da Internet e cambiare il loro approccio e, di conseguenza, indirizzare meglio anche i loro investimenti.
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La versione inglese del report è disponibile da ottobre e l’executive summary sarà disponibile in sette lingue (tedesco, inglese, francese, portoghese, russo, spagnolo, cinese) sul sito www.drupa.de.
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g Se ue dalle pagine precedenti (segue da pag. 9)
Quindi, come orientarsi? Quali priorità assumere come riferimento? Credo non esista una ricetta certa, calata dall’alto, o una risposta che possa in qualche modo essere adeguata per ogni azienda: però penso che meriti una riflessione per qualsiasi imprenditore capire come intraprendere una seria propositività in merito, inserendola nella propria politica strategica aziendale e coniugandola con una fattibilità economica certamente da salvaguardare sempre. Infatti, anche nei confronti di collaboratori e dipendenti, un atteggiamento di forte attenzione alla responsabilità sociale produce uno spirito di corpo e di identità aziendale che sicuramente crea un beneficio costante e continuativo nell’immagine dell’impresa e nella sua capacità di essere stimata e convincente. l’opinione di... posenato (segue da pag. 10)
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Comprendere per tempo la mancanza dei presupposti per fare impresa in un certo modo è indice di lucidità imprenditoriale. Nulla a che fare con la passione viscerale dell’artigiano innamorato della propria arte o, peggio, delle proprie macchine, al punto da porle alla stregua di un familiare. Le imprese sono imprese. Hanno ragione di esistere e sopravvivere se generano valore, profitto e benessere per tutti coloro che all’impresa contribuiscono. Altrimenti meglio un decoroso ritiro. Come per la rincorsa, anche il ritiro richiede programmazione e strategia. Ci si può ritirare alla disperata, senza tanti scrupoli, sfruttando magari i cavilli di qualche legge poco lungimirante o
mal strutturata, senza troppo curarsi dell’impatto sociale che questo determina. Oppure si può decidere di farlo gestendo anche questa fase in modo responsabile e sostenibile, mantenendo intatte un’etica e una moralità che non si dovrebbero svendere per poche migliaia di euro.
golinelli
(segue da pag. 12)
L’aspetto forse più interessante della vicenda è il deciso cambio di passo della Golinelli: solo pochi anni fa l’azienda di Formigine si trovava in condizioni molto meno floride di adesso, tanto che nel 2010, dopo un periodo di cassa integrazione iniziato l’anno prima, aveva annunciato di dover operare una riduzione di personale di oltre 20 unità a causa del perdurante calo di lavoro dovuto già allora alla crisi della ceramica. Golinelli e i sindacati avevano raggiunto un’intesa che prevedeva l’esodo incentivato per alcuni dipendenti e un contratto di solidarietà per gli altri, con temporanei spostamenti di mansione che salvaguardavano la professionalità. Oggi, ritrovato l’equilibrio e la spinta alla crescita è proprio Golinelli a intervenire per restituire slancio a un’altra azienda: un promettente spiraglio in una stagione ancora segnata dalle difficoltà. Stefano Tenedini
grafica sette
(segue da pag. 13)
Nei primi nove mesi dell’anno la nuova società ha fatto segnare oltre 400 commesse, andando già ben oltre il budget previsto per l’intero esercizio. E la proiezione di fatturato di SevenMediaLab è già arrivata al 25% del totale di Grafica Sette, con una radicale trasformazione del po-
sizionamento dell’azienda. «Ne siamo particolarmente soddisfatti, sia perché dimostra che nei servizi innovativi il modello della rete tra professionisti funziona, ma anche perché la situazione del settore a Brescia rimane molto pesante». Che insegnamenti trarre da questa case history? Che per non farsi mettere in ginocchio dalla crisi bisogna provarle tutte (all’inizio Grafica Sette aveva tentato l’aggregazione con una media azienda bergamasca e l’integrazione con una piccola cartotecnica locale); che occorre valutare con realismo il parco clienti e la loro capacità (e propensione) a pagare; che se lo stagno si prosciuga è necessario diversificare la propria offerta; che far girare le macchine non serve a niente se il fatturato non porta con sé anche adeguati margini di guadagno. E infine che contro la crisi la strategia vincente (meglio: l’unica) è crescere. S. T.
grafiche omNIa
(segue da pag. 29)
Avete mai pensato ad accordi commerciali, acquisizioni, integrazioni? Come dicevo prima, le offerte non ci sono mancate ma la risposta è sempre stata no. Grafiche Omnia non ha mai avuto esigenze tali da prendere in considerazione fusioni o integrazioni con altre aziende. Di solito si verificano episodi del genere quando le aziende sono in crisi. Personalmente ritengo che queste situazioni non portino a nulla di buono. La storia insegna che nel nostro settore, questa tipologia di situazioni rappresenta un rinvio delle problematiche, che prima o poi vanno risolte. Come vede l’evoluzione del settore nei prossimi anni? Ci sarà ancora spazio
per la carta? Non vedo una grande evoluzione del settore della carta stampata. Anzi ritengo che nel futuro si stamperà sempre meno. Il digitale e i veicoli di diffusione informatici hanno sostituito gran parte della nostra produzione. Per questo è fondamentale ritagliarsi uno spazio preciso sul mercato per il quale essere riconosciuti. E credo che è quello che sia riuscita a fare Grafiche Omnia”. wan-ifra
(segue da pag. 49)
Certamente tante idee e prospettive di innovazione sono emerse dalle tavole rotonde che si sono alternate ai singoli relatori nel corso delle “due giornate di meeting”, sia per discutere le prospettive della stampa italiana che per discutere del tema della global audience e delle opportunità che nuovi prodotti e servizi digitali offrono al mercato pubblicitario. In conclusione, alcuni punti salienti sono emersi nei vari interventi, come ad esempio il fatto che non c’è standardizzazione dei formati editoriali e questo comporta costi elevati per gli stampatori che si devono attrezzare con più macchine in parallelo per farle lavorare solo poche ore al giorno. Il confronto con le moderne piattaforme ha portato a definire Internet come “esaltante, perché informa velocemente, quindi è attraente e conquista”, ma la immediata risposta della carta stampata è che “la rivista è avvolgente, i giornali abbracciano e, quando li leggi, offrono ancora un momento coinvolgente e trasmettono un’informazione certificata, strutturata e firmata”.
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l’opinione di... sironi
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