I
T
A
L
I
A
N
O
N. 156/2014 Agosto/Settembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90 - CMP Milano Roserio
il poligrafico Stampa e nuovi media nell’era digitale
Creare “novità continua” Incontro con fulvia lo duca di abar-litofarma - a pag. 24
vernici: fra protezione e lusso Le “tavole rotonde” del Poligrafico - a pag. 34
Digital Printing Forum La rivoluzione è appena iniziata - a pag. 84
IO
PREMIO LA
STAMPA VINCENTE Io sono la comunicazione su carta. E quando sono valorizzata da processi di stampa innovativi e performanti, incremento in modo straordinario l’efficacia di qualsiasi campagna pubblicitaria. La tua Azienda opera nella filiera della stampa? Allora partecipa alle selezioni per La Vedovella, segnala alla giuria la tua azienda (giuria@lavedovella.it), concorri agli Oscar della Stampa e fatti votare! www.lavedovella.it
Stampante UV Curable a letto piano Jeti Titan HS
Jeti Titan S/HS si tuffano nella stampa di grande formato Le nuove Jeti Titan S ed HS rappresentano la nuova generazione di stmapanti a letto piano con un rapporto prezzo/qualità ineguagliabile. Montano l’ultima generazione di teste di stampa Ricoh Gen5. Queste stampanti UV a letto piano con 6 colori e bianco ad alta qualità e velocità con il costo più economico, producono applicazioni top sia per indoor che per outdoor.
Jeti Titan S ed HS sono abbinate al rivoluzionario workflow per il grande formato Asanti. Come la riduzione di costi e tempi di lavoro, così anche la complessità delle lavorazioni di pre-stampa sono diminuite drasticamente, grazie all’eliminazione degli errori e dei rifacimenti.
www.agfagraphics.com
Sommario piombi In primo piano Rotolito Lombarda: 14ma rotativa e nobilitazione digitale . . . . . . . . . . Pixartprinting aumenta ancora la capacità produttiva . . . . . . . . . . . Fedrigoni si quota in Borsa . . . . . . . Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aziende grafiche italiane . . . . . . Evento LuxExForma . . . . . . . . . . . . Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . .
12 13 14 16 17 18 19 22
INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Fulvia Lo Duca (Abar-Litofarma) . . . . . 24 TECNOLOGIE Goss Vpak, alta produttività nel packaging . . . . . . . . . . . . . . . . 64 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 66
34
44
EVENTI Open house Bobst a Losanna per i clienti italiani . . . . . . . . . . . . . 31 XX Digital Printing Forum . . . . . . . . 84 speciale vernici Resoconto della “tavola rotonda” . . Utilizzare la vernice adatta . . . . . . . I sistemi di verniciatura . . . . . . . . . . Vernici a base acqua . . . . . . . . . . . La verniciatura UV . . . . . . . . . . . . . Le variazioni di tinta . . . . . . . . . . . . I fornitori: Huber Group . . . . . . . . . . I fornitori: Agfa Graphics . . . . . . . . . I fornitori: Trelleborg . . . . . . . . . . .
Articoli tecnici: utilizzare la vernice adatta, i sistemi di verniciatura, le vernici a base acqua e UV.
36 44 46 50 53 56 59 60 62
lezioni di management Il “tie-break” che sblocca una vendita (I parte) . . . . . . . . . . . . 79 personaggi Enzo Conti, storia di un tipografo fiorentino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
Le “Tavole rotonde” del Poligrafico: le vernici, tipologie, sistemi e campi di applicazione.
84
RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Alberto Sironi L’impresa come affare di famiglia . . . 9 L’opinione di... Emanuele Posenato Stay hungry, stay foolish . . . . . . . . 10 Colophon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
Dal XX Digital Printing Forum: la rivoluzione è appena iniziata.
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
operatori a confronto Dopo la prima “Tavola rotonda del Poligrafico” in cui si era parlato delle carte patinate, il focus della seconda è stato sulle vernici. Fornitori, clienti e tecnici del settore hanno discusso su tipologie, sistemi e campi di applicazione, fra protezione e lusso. Ne è scaturito soprattutto che la richiesta di nobilitazioni sugli stampati è in crescita, in controtendenza col momento attuale degli stampatori commerciali. Gli articoli tecnici riguardano i diversi tipi di vernici e una descrizione dei sistemi di verniciatura. A pag. 34
24
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Fulvia Lo Duca di Abar-Litofarma.
72
Personaggi della stampa italiana: Enzo Conti, storia di un tipografo fiorentino.
79
Lezioni di Management: la vendita nei mercati business-to-business (I parte).
digital printing forum “La rivoluzione è appena iniziata”. Questo il titolo che si può dare al resoconto di una giornata dedicata all’inkjet, tecnologia dalle grandi potenzialità per le arti grafiche ma non solo. Le tavole rotonde hanno visto protagonisti sia i fornitori di tecnologie che gli utilizzatori stessi. A pag. 84 incontro con... abar-litofarma L’appuntamento mensile è con un’azienda leader nel packaging in Italia e in Europa per i settori farmaceutico e cosmetico, Abar-Litofarma. Che come punto di forza, per garantire sempre standard qualitativi del massimo livello, sostituisce costantemente le proprie linee di produzione. A guidare l’azienda sono oggi tre sorelle. A pag. 24 lezioni di management Grazie alla collaborazione con Strategiqs, editrice della storica testata Harvard Business Review, voce dei massimi esperti di business management della nota università americana, pubblichiamo un articolo sulle vendite nel mercato business-tobusiness: come i fornitori non strategici possono aiutare i clienti a risolvere problemi importanti. A pag. 79
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria
6
Abar-Litofarma gruppo 25 Agfa Graphics 3,12,40,60 Amilcare Pizzi 13 Andreani Sergio 85 Antonini Mauro 20,39 Arbe Industrie Grafiche 14 Argi 30 Artestampa 18 Arti Grafiche Colombo 20 AssGraf 16 Asso.IT 17 Atlantic Zeiser 88 Badini Simonetta 18 Bandecchi Emanuele 86 Bandecchi Paolo 12 Barboglio Enrico 84 Basso Andrea 16 Bavuso Giorgio 85 Bazzi-Moretti 20 Bersani Gianluigi 16 Bertolini Riccardo 14 Bianchi Mirko 17 Bianchi Silvano 13 Biassoni Carlo Felice 85 Binetti Ignazio 85 Bobst Group 16,31 Bobst Jean-Pascal 31 Boewe Systec 88 Brambilla Dario 16 Caiani Paolo 37 Caleidograf 13 Camporese 87 Canon Océ 17,85 Castagnoli Leonardo 39 CDM 11 Cemit Interactive Media 86 Centimerio Fabio 37 Centro Servizi Editoriali 14 Ceré Ivan 85 Cingari Enzo 20 Colorgraf 37 Comin Andrea 14 Conti Aldo 73 Conti Emilio 31 Conti Enzo 72 Conti Fabio 77 Conti Giorgio 73 Conti Italo 72 Conti Marta 77 Conti Niccolò 72 Conti Roberto 72 Conti Tipocolor 72 Coptip 13 Cover 37 CSQ 86 D’Urso Dario 88
Day International 65 De Cian Dario 86 De Felice Francesco 20 De Martini Fabio 17 Deaprinting 13 Deluchi Enrico 17 Dentone Massimo 85 DIC Corporation 67 Du Pont Packag. Graphics 66 Edigit 41 Effegi 20 Epson 17 Erre Pi Centro Copie 20 EuroGraf 42 Exaprint 33 Faenza Group 20 Farinati Renzo 86 FaService 86 Favini 88 Fedrigoni Alessandro 14 Fedrigoni gruppo 14 Feroli Roberto 85 Ferrari Francesco 40 Fiorenza Antonio Mario 68 Fiorenza Mariano 68 Fiorenza Raffaele 68 Flint Group 65 Founder 85 Franceschi Fabio 14 Fujifilm 16,85 Galeati Ignazio 14 Galeati Industrie Grafiche 14 Gambarotta Roberto 16 Garofalo Luigi 20 Genitori Antonina 25 Giachetti Matilde 74 Gifasp 25 Gonzalez Federico 18 Goss 13,64,68,75 GPN 91 Grafica Metelliana 18 Grafica Veneta 14 Grafiche Bazzi 20 Grafiche Castello 20 Greto Maurizio 18 Guatteri 14 Gubinelli Sandro 32 GVE 13 Harvard Business Review 78 Heidelberg 16,20,39 HP 13,17,20,66,85 Huber Group 37,59 Hunkeler 86 IFRA 89 Igepa-Allcart 39 Il Sole 24 Ore 12
Impika 85 InfoTrends 84 International Paper 81 J-Teck3 16 Japs-Olson 18 KBA 7,12,13,20,88 Kern 88 Kiian Digital 16 Kodak 17,18,41,85 Komori 13,18,39,66,71 Konica Minolta 17 Kruse 40,55 Kyocera 17 La Moderna Stampa 68 La Vedovella 12 Landini Argia 72 Lattuada Valentina 19 Lexmark 17 Lithosol 83 Litofarma 25 Livio Roberto 86 Lo Duca Carmelo 25 Lo Duca Fulvia 25 Lo Duca Rubina 25 Lo Duca Tiziana 25 Lo Giudice Franco 38 Luini Mauro 18,41 Luxoro 19 Macchingraf 16,18,20,39,92 Mandini Giampietro 37 manroland 12,88 Marabu 37 Marchelli Claudio 16 Martin Francois 66 Mazzucchelli Grafiche 13 Meccanotecnica 88 Meneghelli Aldo 17 MGI 12,40,60 Milliet Philippe 31 Minimegaprint 20 Mitsubishi 12 Miyakoshi 85 Motta Luca 17 Müller Bruno 16 Müller Martini 16,88 Nalucci Mario 37 New Age 65 Nexive 86 Nimax 77 OKI 17 Onesti Luigi 86 Open Age 15,23 Parietti Claudio 37 Parth Erwin 16 Pavesi Angelo 41 PGS-Group 43
Pitney Bowes 85 Pixartprinting 13,18 Pizzocri Massimo 17 Poligrafica Industriale 68 Poligrafico Roggero&Tortia 88 Polyedra 88 Porro Riccardo 85 Pozzi Piero 37 PressUp 28,29 Primaprint 18 Print Finishing Li.To.Ver 37 Print Power 2,12 Printgraph 12 Quasar 38 Reed Exhibitions 70 Renda Pietro 17 Reverberi Litografia 20 Ricoh 17,20,85 Rizzi Vittorio 16 Ronzoni Maurizio 85 Rossi Claudio 20 Rotoalba 13 Rotolito Lombarda 12,86 Rotomail 18 San Colombano 14 Sassoli de Bianchi Lorenzo 10 Schiavi Alberto 32 Schloezer Ralf 84 Schobertechnologies 19 Scodix 18,41 Screen 85 Shangai Electric 64 Sharp 17 Skira 22 Soporcel 21 Stora Enso 88 Sun Chemical 37,67 Tecnau 88 Tenderini Alessandro 13 Tipocolor 74 Tipografia Italo Conti 72 Tocchio Cesare 13 Torelli Guido 40 Toyo 40 Trelleborg 40,62 Varigrafica Alto Lazio 18 Veneziani Guido 13 Verardi Gino 17 Vergani Daniele 40 Viscom Italia 52,70 Visual Project 14 WGM 8 Xerox 85 Zucchetti Federico 85 Zund 67 Zuradelli Adriano 17
KBA: Tecnologia Offset a Foglio
KBA Rapida 106 Pluricampionessa mondiale nel formato medio
KBA.R.642.it
La Rapida 106 con 15 ordini da 500 fogli/h è campionessa in tempi di allestimento già da Drupa 2008. Oggi detiene anche il titolo di campionessa in velocità di produzione e lunghezza della macchina. Fino a 20.000 fogli/h nella stampa in bianca, 18.000 fogli/h nella stampa in bianca e volta e fino a 19 gruppi di stampa e finitura in successione sono quasi impossibili da trovare in altre macchine. Inoltre siamo riusciti a ridurre i costosi tempi di inattività, ad esempio con il cambio automatico delle lastre di verniciatura o dei rulli retinati contemporaneamente ad altri processi. Venite a trovarci e mettete alla prova la campionessa in tutte le discipline del formato medio! KBA ITALIA SPA, Tavazzano (Lodi) info@kbaitalia.it, www.kbaitalia.it, www.kba.com
Koenig & Bauer AG
Sc opr i t eivant aggidel l anuova“ Mi t s ubi s hiV3000” Al t apr odu vi t àet ec nol ogi aaimas s i mil i vel l i
Di s t r i but or ee s c l us i v oMi t s ubi s hi &Ry obi
Vi ape rS a l v a t r onda46, 31033Ca s t e l f r a nc oVe ne t o( T V)I t a l y T e l . : 042373. 75. 59-F a x : 042374. 14. 84 E ma i l : i nf o@wg m. i t-We b: www. wg m. i t
Opinioni
commenta e approfondisci su www.stampamedia.net
Gestione aziendale
L’impresa come affare di famiglia Alberto Sironi
IPI 156/14
Assistiamo spesso al passaggio di testimone tra padri e figli nel trasferimento della conduzione aziendale e si sa che si tratta sempre di un’operazione molto delicata. Un aspetto ricorrente in tale situazione è l’inevitabile coinvolgimento delle relazioni familiari a tutti i livelli, anche per chi non è fisicamente presente in azienda. Questo perché nella maggior parte dei casi per le imprese di tipo padronale non esistono confini tra famiglia e azienda, non sono stabiliti dei limiti, anche sommari, tra dove finiscono le competenze di una e dove inizia il raggio di azione dell’altra. Tra l’altro tale commistione si sviluppa in modo del tutto naturale, trattandosi delle stesse persone, il che risulta perfettamente legittimo, anche se spesso può complicare non poco le cose e rompere equilibri già fragili di per sé. Quindi per affrontare in modo appropriato un tema così determinante per il futuro dell’azienda come la trasmissione d’impresa, serve considerare alcuni requisiti di base per avviare un progetto che possa dare chance di successo. Primo elemento indispensabile da attuare è una comunicazione chiara, veritiera e trasparente verso tutti i componenti coinvolti: i diretti interessati, la famiglia, la fabbrica nei suoi diversi livelli funzionali. La comunicazione può essere ripetuta o progressiva, ma sta sempre alla Direzione aziendale impostarla e condurla. Spesso si ha paura di questo passo, col rischio di creare un’ambiguità di fondo che disturberà costantemente l’andamento degli eventi e i rapporti, generando incertezze e insicurezze dannose. Una comunicazione efficace può invece generare corrette modalità di verifica del grado di consapevolezza raggiunto dai vari componenti aziendali, oltre che familiari, e quindi anche l’“indice di gradimento”: accettazione e condivisione da parte di ognuno (parente o dipendente) verso i candidati alla successione. Il secondo step, infatti, è proprio quello di assicurare un grado di consapevolezza e condivisione generale, anche da parte di ogni elemento significativo e nodale, che sia propedeutico in forma ottimale all’operazione di trasmissione impostata, soprattutto perché faciliti il compito a chi dovrà assumersi col tempo nuove o crescenti responsabilità di conduzione dell’impresa. Infine è doveroso dotare il candidato alla guida aziendale dell’opportuna preparazione, non solo in termini formativi (comunque da privilegiare), ma attraverso un percorso di training che lo possa sottoporre alle varie casistiche che dovrà sperimentare, perché le possa affrontare e dominare con buona proprietà. Ciò significa ad esempio impostare una consona job rotation per toccare le varie componenti da considerare, sempre ponendo attenzione a verificare il raggiungimento degli obiettivi personali fissati prima di procedere oltre. Ecco quindi i tre semplici requisiti per coordinare un approccio che minimizzi i rischi per una faccenda di tale delicatezza: comunicazione chiara, coinvolgimento e condivisione ampie, progettazione per obiettivi con sistematiche verifiche. Se poi la stoffa è buona... il gioco è fatto.
9
Opinioni
gestione aziendale
commenta e approfondisci su gestione aziendale www.stampamedia.net
Market & Trend
Stay hungry, stay foolish Emanuele Posenato
10
>segue a pag. 88
IPI 156/14
10
posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato
Il mercato degli investimenti pubblicitari registra nel primo semestre 2014 ancora una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2013, già archiviato annus horribilis nella relazione Annuale Agcom (www.agcom.it/relazioni-annuali). Nonostante questo, c’è ottimismo: il presidente di Utenti Pubblicità Associati, Lorenzo Sassoli de Bianchi, nel corso dell’ultima assemblea annuale in luglio (www.upa.it/ita/summit/ assembleaupa2014), ritiene finita l’emorragia durata oltre trenta mesi che ha ridotto complessivamente di un terzo gli investimenti pubblicitari in Italia. Merito del clima di fiducia che sembra essere in netto miglioramento fra gli italiani. Ce lo auguriamo, ma nel frattempo abbiamo conosciuto il limite minimo di sostenibilità per molte aziende del settore stampa. Quanto poteva essere “sostituito” dal digitale via web è migrato, il “superfluo” è stato depennato dai budget e tutto ciò che si è potuto spostare in avanti, in attesa di tempi migliori, è stato procrastinato. Pur con andamenti differenti nei diversi comparti del mercato abbiamo assistito impotenti alla diminuzione dei volumi, dei margini e dei clienti. Stando ai dati Nielsen negli ultimi sei mesi alla crescita degli investimenti del settore Alimentare (+2,7%, pari a 10 milioni di euro nei primi cinque mesi dell’anno), si contrappone un calo dell’Automotive (‐3,4%, pari a circa 10 milioni) e una grande frenata delle Telecomunicazioni che, con 61 milioni in meno di investimenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrano una performance negativa del -28,8%. Arrivano dalla Finanza (+12,7%) e dall’Industria (+29,5%, forse l’aspetto più incoraggiante dell’analisi) i maggiori apporti alla crescita con un incremento di circa 14 milioni ciascuno. Di tutti questi milioni – cifre da capogiro a pensarci bene – poco più del 30% è carta stampata. Molto meno che in passato, e ancora leggermente in calo, ma comunque una quota significativa. Come viene stampata? Con che frequenza e in che quantità? Da chi viene commissionata? Come viene fruita? Fermarsi troppo a lungo a pensare cercando di aver chiara la via è rischioso. Condivido volentieri la riflessione di uno stampatore artigiano, molto periferico, impegnato a ricercare un proprio posizionamento fra le applicazioni della stampa digitale di grande formato – da offrire alle stesse aziende cui vendeva fotolito e cataloghi – che si chiedeva attonito come si possa pensare di evolvere continuando a pensare e a comportarsi allo stesso modo. La sua strategia è l’investimento in tecnologia innovativa assecondando i clienti in richieste inedite. “Lapalissiano” verrebbe da dire, ma in realtà non è così per tutti. È occupato a stampare al plotter pannelli destinati all’arredamento e carte da parati coordinate, mentre le offset girano molto meno. Però i conti tornano: “Fatturo meno ma guadagno di più…”. 10
IPI 132/12
Mai come in questo momento alcuni passaggi del noto discorso di Steve Jobs alla Stanford University dovrebbero risuonare nelle nostre menti per aiutarci a mantenere saldo il governo dell’impresa nel persistere delle difficoltà. Il mercato sta cambiando.
Le vacanze sono già un ricordo lontano, e ti senti un po' depresso?
COM ha Rimedio giusto LAilQUALITÀ CHE FAper LAte: DIFFERENZA Pillole di Stampa ad Alta Qualità per far tornare il buonumore. Vai ora al sito e provale subito!
SEGUICI ANCHE SU
#iostampoinitalia
REGISTRATI ORA SU www.iprintdifferent.com/bedifferent E AVRAI UNO SCONTO DEL 10%* *sconto valido su tutti i prodotti non in promozione
PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni
Rotolito: 14ma rotativa e nobilitazione digitale Conclusi negli scorsi mesi importanti acquisti di attrezzature per l’incremento della capacità produttiva e per la nobilitazione di prodotti stampati.
n Non c’è neppure il tempo
di riprendersi da un carico di lavoro estivo molto sostanzioso, che allo stesso tempo occorre gestire l’installazione della nuova manroland Lithoman IV consegnata dal fornitore tedesco all’inizio di agosto e che consentirà di evadere un maggior numero di commesse in tempi più rapidi. «Per poter rispondere alla crescente domanda di produzione di stampati sia editoriali che commerciali, dobbiamo costantemente fare investimenti in attrezzature e, per quanto riguarda le macchine da stampa offset a bobina,
abbiamo confermato la nostra fiducia a manroland», afferma Paolo Bandecchi, presidente di Rotolito Lombarda. Questa nuova macchina è in fase d’installazione e va ad affiancare un’altra Lithoman 48 pagine, due Lithoman 72 pagine, due KBA 618 48 pagine e una Mitsubishi 48 pagine già installate nello stabilimento di Cernusco s/Naviglio. Il parco macchine da stampa offset di Rotolito Lombarda comprende ora 10 macchine a foglio e 14 macchine a bobina. La nuova macchina sarà dedicata alla produzione di riviste, libri e stampati commerciali con una maggiore qualità e
flessibilità, e sarà funzionante prima di fine autunno. Rotolito Lombarda è da sempre un’azienda che cura la sua immagine nei minimi dettagli, ordine e pulizia sono una costante in tutti gli stabilimenti produttivi che sono spesso visitati da clienti e operatori del settore provenienti da tutto il mondo. Per evitare il danneggiamento e consentire una migliore manutenzione, la nuova Lithoman avrà tutte le pannellature ricoperte da una particolare pellicola protettiva, denominata “Finito® dress”, prodotta da Printgraph SpA su proprio brevetto, e con elementi grafici forniti da Rotolito
Lombarda. In caso di usura o danneggiamento, la pellicola potrà essere rimossa e sostituita lasciando inalterata nel tempo la pannellatura originale. Nel mese di luglio è stata completata anche l’installazione di un sistema di nobilitazione e verniciatura a getto d’inchiostro, JETvarnish 3D con i-Foil del costruttore francese MGI e distribuito in Italia da Agfa. Con questa attrezzatura sarà possibile verniciare in modo serigrafico il foglio stampato, creare effetti in rilievo scegliendo sino a tre strati di vernice che variano da 8 a 100 micron e creare effetti metallici oro e argento.
La Vedovella 2014: votate per le nomination
12
Si avvicina la data del 14 novembre con l’atteso appuntamento che porterà all’assegnazione degli Oscar della Stampa 2014, i premi La Vedovella giunti alla 23ma edizione, la terza del nuovo corso. Sul sito del premio – www.lavedovella.it – è già possibile votare per chi ritenete sia meritevole dei premi in palio. Votare è molto semplice e intuitivo, entrate nella pagina “Vota i tuoi preferiti 2014” ed esprimete la vostra o le vostre candidature. La Giuria, che quest’anno si avvarrà del contributo di tre nuovi esponenti – un giornalista del quotidiano Il Sole 24 Ore, un print buyer e un designer – terrà in grande considerazione tutte le segnalazioni che arriveranno grazie al vostro voto. Tra le novità di quest’anno l’accordo raggiunto tra gli organizzatori de La Vedovella e Print Power, l’importante organizzazione europea nata per promuovere il valore della comunicazione su carta e il suo uso innovativo, in base al quale Print
Accordo con Print Power per patrocinare La Vedovella di quest’anno.
Power dà il patrocinio agli “oscar della stampa” italiani. Un accordo quasi scontato, verrebbe da dire, visto l’obiettivo di intenti convergente delle due iniziative: rafforzare la posizione della comunicazione su carta (PP) portando alla ribalta e valorizzando le società che innovano ed eccellono nei diversi comparti della stampa (LV). Per votare un’azienda vai su www.lavedovella.it e clicca su “vota i tuoi preferiti ‘14” È anche possibile per un’azienda mandare la propria candidatura: giuria@lavedovella.it IPI 156/14
Si può votare online per i candidati agli Oscar della Stampa italiani. La serata di premiazione si terrà il 14 novembre presso la sede milanese del Sole 24 Ore.
PIOMBI
PrimoPiano
Due 48 pagine movimentano il mercato roto-offset Provenienti dalla riorganizzazione produttiva di altre aziende, Caleidograf e Mazzucchelli si aggiudicano una Goss e una KBA. ■ Il mercato delle rotative non vive certo un periodo facile con la contrazione delle commesse e una forte guerra sui prezzi. Ma se ci sono aziende che hanno deciso di ritirarsi considerandolo un settore non più in grado di generare redditività (vedi Arbe a pag. seguente), altre hanno deciso di aumentare la capacità produttiva. Comprando macchine di seconda mano e rigenerate frutto di riorganizzazione di altre aziende. Così, ultimamente il mercato ha segnalato movimenti interessanti. Il primo riguarda Deaprinting. Dopo l’importante accordo che ha portato l’azienda novarese a integrare Amilcare Pizzi, l’attività roto è stata tutta spostata nello stabilimento di Cinisello Balsamo dove girano
due 64 pagine Lithoman, una 48 KBA e una 16 pagine sempre KBA. Se i reparti di stampa piana di Deaprinting e Pizzi, come spiega Cesare Tocchio, ad del gruppo, continueranno a rimanere nelle rispettive sedi (con tre 120x160 a Cinisello e altrettante a Novara più una 70x100), è stato invece razionalizzato il reparto rotative con, nei fatti, la chiusura di quello di Novara. Così sono state messe sul mercato le tre macchine rotooffset della Deaprinting. La prima a essere stata venduta alla Caleidograf di Merate è una 48 pagine Goss che ha una decina d’anni di vita. Ma l’intenzione, conferma Tocchio, è di vendere anche le altre due Goss, un’altra 48 e una 16 pagine.
Sempre una 48 pagine, in questo caso una KBA, è stata acquistata da un broker del settore (con provenienza dalla Coptip di Modena) dalle Grafiche Mazzucchelli di Seriate, che fanno parte del gruppo GVE, Guido Veneziani Editore. «Per noi» spiega lo stesso Guido Veneziani, «era indispensabile aumentare la capacità produttiva della Mazzucchelli che sta registrando un forte incremento delle commesse, dalla Gdo alle riviste, al commerciale, grazie anche alla forza della nostra rete commerciale che oltre alla pubblicità adesso si occupa del printing, tanto che il fatturato del 2013 è cresciuto da 62 a 70 milioni di euro». La 48 pagine KBA si affianca
a una Mitsubishi sempre a 48 riattivata, a un’altra 48 e a una 64 pagine di casa Goss. Nello stabilimento di Rotoalba, invece, acquisito sempre dal gruppo GVE, non sono in programma inserimenti di nuove macchine ma un efficientamento della capacità produttiva (i ricavi 2014 dovrebbe aumentare da 26 a circa 30 milioni di euro, secondo Veneziani) che passa anche attraverso una riorganizzazione del lavoro e una revisione del costo dei contratti per cui è aperto un tavolo con i sindacati, mentre per Veneziani è ormai chiuso il capitolo dei cinque licenziamenti per assenteismo sui quali non ci sono più margini di trattativa. E la parola spetterà al giudice del lavoro. Achille Perego
Pixartprinting aumenta ancora la capacità produttiva Con Komori per la offset e HP Indigo per la stampa digitale. Pixartprinting investe nel piccolo formato: confermata una nuova Komori Lithrone GL 840 P – 8 colori in formato 70x100 – e già installate due HP Indigo 10000. Opzionata l’anno scorso, la nuova offset verrà installata presso l’headquarter di Quarto D’Altino a metà ottobre 2014 e andrà ad affiancare gli altri tre sistemi con la medesima configurazione, dando vita alla più grande installazione europea di Komori Lithrone GL 840 P.
«Ciclicamente facciamo investimenti in tecnologia per aumentare la capacità produttiva, ponendoci traguardi sempre più ambiziosi per far fronte alla crescita della domanda», commenta Alessandro Tenderini (nella foto), direttore generale di Pixartprinting. «E il recente incremento dell’offset ha reso imprescindibile questo investimento, dato che abbiamo già saturato la nostra capacità produttiva con l’attuale installato». Un investimento in linea con il Dna innovativo di Pixartprinting, il cui reparto produttivo vanta sistemi di ultima generazione che non superano mai i tre anni di vita. Ogni anno lo specialista del W2P investe circa il 20% del fatturato in innovazione tecnologica, che coinvolge ogni aspetto della vita dell’azienda: dalla piattaforma informatica alle strategie di marketing, dai sistemi tecnologici al reparto R&S.
«La nostra decisione va vista anche in un’ottica di ottimizzazione del processo produttivo: lavorare con lo stesso software, anche se upgradato con nuove funzionalità, ci consente infatti la massima flessibilità». Ma il recente investimento va anche letto in chiave di internazionalizzazione. «L’offset è un importante vettore di espansione in molti mercati, come la Francia, che rappresenta per noi il secondo Paese dopo l’Italia» attesta Tenderini. «La collaborazione con un’azienda proattiva come Pixartprinting è per noi fonte di grande motivazione», afferma Silvano Bianchi, CEO di Komori Italia. >segue a pag. 88
13
PIOMBI A Grafica Veneta gli elenchi telefonici in Africa
14
L’azienda padovana ha portato a termine una commessa, è proprio il caso di dirlo, di portata planetaria: la produzione degli elenchi del telefono dell’intero “continente nero”. Una posizione di monopolio che la tipografia di Trebaseleghe ha ottenuto superando anche considerevoli problematiche logistiche, come il tragitto di migliaia di chilometri che le massicce tirature di phone directories devono compiere per raggiungere le loro destinazioni finali. La mega operazione prevede la stampa di tutti gli annuari degli abbonati dell’intera Africa. Al progetto hanno aderito per il momento il Burkina Faso, il Senegal, il Ciad, il Malawi, il Camerun e il Togo, mentre l’Etiopia ha già confermato l’ordine. Tutte le nazioni hanno affidato all’azienda veneta la divulgazione di numeri, nomi e indirizzi con linea telefonica oltre ai recapiti di maggiore utilità. Grafica Veneta ha stampato gli elenchi sia in formato tascabile che nella versione in A4 standard, decorati con i colori delle bandiere nazionali. C’è poi una collezione limitata con confezione cartonata dedicata ai vip dei settori pubblico e privato. «Già prima della partenza dei Tir che dovranno imbarcarsi per l’Etiopia», ha spiegato il presidente Fabio Franceschi, «possiamo tranquillamente affermare che Grafica Veneta è leader per la produzione di elenchi telefonici in Africa, con tirature da decine di migliaia di copie per volta». Dalle scelte editoriali all’innovazione di processo, la corsa dell’azienda padovana non si ferma, anche nel segno della green economy. «Siamo il sito industriale carbon free più grande d’Europa» conferma Franceschi «e puntiamo a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale con un progetto di risparmio energetico che va dalla ricezione delle bobine alla spedizione, fasi che prevedono cento Tir al giorno in transito fra entrata e uscita». S. T.
PrimoPiano
Fedrigoni si quota in Borsa
È ufficiale: il Gruppo veronese ha formalizzato la sua richiesta.
■ Uno dei più importanti gruppi cartari ita-
liani ed europei ha avviato la procedura di cui si parlava già tre anni fa e si prepara a varcare il portone di Piazza Affari a dispetto del pessimo momento vissuto dal settore. La notizia aveva cominciato a prendere consistenza nei mesi scorsi ma si è trasformata ora in realtà con una serie di operazioni preliminari (come un aumento di capitale da 15 milioni) e di dichiarazioni culminate con il via libera della proprietà. Il Gruppo veronese, nato 125 anni fa, ha formalizzato la sua richiesta di ammissione al mercato telematico azionario di Borsa italiana presentando alla Consob il prospetto informativo sull’offerta e la successiva quotazione. Il target di medio periodo indicato da Fedrigoni è un’ulteriore crescita per linee esterne sulla scena mondiale, sostenuta da capitali che verranno raccolti sui mercati finanziari: oggi la situazione non è così critica come tre anni fa, quando le ipotesi di quotazione si scontrarono con le continue
docce fredde sullo spread italiano. L’offerta globale sarà composta da azioni di nuova emissione per effetto dell’aumento di capitale e dalle azioni vendute da San Colombano, società che fa capo alla famiglia Fedrigoni. In questo caso l’offerta sarà rivolta a investitori qualificati in Italia e all’estero (soprattutto USA) oltre che al pubblico generalista in Italia. Lo stesso Alessandro Fedrigoni aveva dichiarato la speranza di “riuscire a farcela entro l’autunno”. E a proposito della quotazione e dei progetti il presidente era stato molto esplicito: «Puntiamo ad acquisizioni in Italia e soprattutto all’estero sui mercati europei ed extraeuropei guardando da vicino gli USA. La nostra dimensione deve essere il mondo», aveva ribadito con la serenità che gli deriva anche da un fatturato che secondo fonti vicine all’azienda potrebbe traguardare i 2,5 miliardi di euro. Gli ultimi bilanci sostengono questa strategia. Il fatturato dell’anno scorso, proveniente già quasi per due terzi dall’estero, ha superato gli 800 milioni di euro, in crescita del 3% sul 2012. Stefano Tenedini
Troppo forte la crisi, Arbe chiude È stata una scelta difficile, ma alla fine Riccardo Bertolini ha deciso che non c’erano alternative alla messa in liquidazione della Arbe Industrie Grafiche di Modena. Preso atto dei conti semestrali al 30 giugno, che hanno confermato la difficoltà – se non l’impossibilità – di avere un ritorno economico nel mercato delle rotative, ha presentato la richiesta di concordato liquidatorio al Tribunale di Modena. La parte più dolorosa e difficile riguarda il personale (una ventina di dipendenti) per cui saranno attivati tutti gli ammortizzatori sociali previsti in questi casi. Quanto agli impianti saranno probabilmente messe in vendita le due rotative a sedici pagine Rotoman, sapendo che questo però non è un periodo facile per trovare acquirenti. Nata una ventina d’anni fa a Modena per iniziativa di Riccardo Bertolini (che nei mesi scorsi aveva siglato un accordo per integrare le attività di stampa piana della Arbe e della Guatteri e Visual Project facendo nascere a Reggio Emilia il polo di stampa piana più importante dell’Emilia), Arbe era specializzata nella stampa di prodotti commerciali (depliant, cataloghi, riviste). A.P.
Centro Servizi Editoriali ridà vita a Galeati In un panorama dominato dalle notize di segno negativo fa spicco una di segno opposto. Una nascita, o meglio una rinascita: il gruppo Centro Servizi Editoriali di Grisignano di Zocco (VI), della famiglia veneta Comin, acquisisce e ridà vita alle Industrie Grafiche Galeati di Imola, una tra le più antiche tipografie d’Italia dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna lo scorso anno. «Abbiamo deciso di impegnarci per la Galeati», ha spiegato l’amministratore delegato di Centro Servizi Editoriali, Andrea Comin, «perché abbiamo riconosciuto il valore storico e culturale dell’industria grafica assieme alle necessità occupazionali del territorio. Galeati può ancora dare tanto al mondo della stampa e sarebbe stato un peccato disperdere questo patrimonio. Per questo abbiamo creduto nel progetto e l’abbiamo sottoposto ad alcuni istituti di credito, tra cui il Banco delle Tre Venezie e la Popolare di Milano che si sono resi disponibili ad affiancarci finanziariamente nell’operazione». Centro Servizi Editoriali è dal 1983 una delle aziende leader in Veneto nella stampa piana, rotooffset e nella fornitura di servizi grafici. Industrie Grafiche Galeati è tra le più antiche realtà industriali tipografiche italiane, fondata nel 1816 da Ignazio Galeati. Nel 2008 era stata acquisita da un fondo di private equity. Le due aziende avranno un fatturato annuo di circa 13 milioni di euro e riusciranno a servire anche le regioni del Nord Ovest e Centro Sud.
In ricordo di Vittorio Rizzi Il mondo della stampa ha perso un esponente che dal dopoguerra alla fine degli anni ‘90 ha scritto pagine di grande passione, professionalità e successo.
Classe 1922, a 15 anni inizia a lavorare alla Vianini, poi riprende gli studi e si diploma perito grafico all’Istituto Santa Marta. Dopo la guerra e la scomparsa del padre, apre un’officina di riparazione e assistenza per macchine da stampa. Nel 1948 entra all’organizzazione Paolazzi e Capitini e vi rimane sino al 1964 quando la rappresentanza Heidelberg passa a Macchingraf. Rizzi è il primo dipendente della neonata Macchingraf a Baranzate dove resta come dirigente fino al 1987 quando, raggiunti i 65 anni, età della pensione, continua a lavorare come consulente per altri 6 anni. Nel ‘93 diventa consulente di AssGraf e vi rimane fino al ‘97 quando si ritira in Costa Azzurra per un meritato riposo.
Bobst si potenzia nella spalmatura
16
Il recente progetto per la fornitura di una linea di laccatura a un importante trasformatore europeo ha motivato la decisione di creare una Linea di Prodotto Coating all’interno della Business Unit Web-fed, leader nella fornitura di macchine alimentate a bobina per la stampa e la trasformazione di materiali flessibili e cartone teso. La strategia è di espandere e diversificare l’offerta, sviluppando altri segmenti, tra cui spalmatura e accoppiamento carta, etichette autoadesive, siliconatura, laccatura di alluminio in bobina e elettronica stampata.
Heidelberg esce dalle accavallatrici-cucitrici e brossuratrici Heidelberg e Müller Martini hanno
raggiunto un accordo sul trasferimento del settore service di Heidelberg per accavallatricicucitrici e brossuratrici. Müller Martini rileverà l’area del service e dei pezzi di ricambio a livello mondiale e il completo know-how delle macchine prodotte a Lipsia entro fine 2014. Nel quadro di un riallineamento strategico, Heidelberg ha deciso di chiudere il sito di Lipsia e ritirarsi dal business delle accavallatrici-cucitrici e brossuratrici. Il trasferimento dell’area service a Müller Martini è una soluzione ottimale per i clienti Heidelberg, dato che il confezionamento degli stampati
è il core business di Müller Martini e l’azienda svizzera dispone di una rete di vendita globale con un’alta disponibilità di pezzi di ricambio e una ben strutturata rete di tecnici. «Noi faremo tutto il possibile per trasferire il know-how in modo efficiente alla nostra organizzazione, poiché vogliamo garantire ai clienti Heidelberg un affidabile supporto service, senza intoppi e interruzioni», afferma Bruno Müller, CEO di Müller Martini. Il programma del trasferimento consentirà ad entrambe le aziende di rafforzare i loro rispettivi core business. Le due aziende hanno concordato di mantenere confidenziale il valore del contratto.
Kiian Digital e J-Teck3 insieme nel digitale Kiian Digital e J-Teck3 uniscono le forze al fine di creare un Gruppo in grado di affrontare con grandi risorse le sfide legate alla crescita del settore della stampa digitale. Entrambe le società hanno una lunga storia di innovazione, qualità, affidabilità e di sana gestione finanziaria. L’importanza strategica dell’operazione è rilevante per il nuovo Gruppo e riflette il consolidamento delle posizioni nel mercato digitale, conservando entrambe le aziende la loro indipendenza. J-Teck3, che ha da poco festeggiato il decimo anniversario dalla sua fondazione, ha immesso sul mercato una vasta gamma di inchiostri da stampa dispersi, sublimatici e pigmentati. Kiian Digital vanta una lunga tradizione nella fornitura di prodotti chimici e inchiostri per stampa digitale, con una competenza, esperienza e affidabilità che le sono riconosciute dai suoi partner commerciali in oltre 90 paesi del mondo. L’unione dei punti di forza delle due aziende comporta un’espansione significativa della presenza mondiale in tutti i principali segmenti di mercato con un portafoglio congiunto di inchiostri compatibile con una vasta gamma di testine e stampanti digitali. Il nuovo Gruppo mantiene la focalizzazione sugli elevati standard di qualità del settore e guida l’espansione sui mercati mondiali offrendo ai clienti i vantaggi che derivano dall’unione delle attività di ricerca e sviluppo, servizio e assistenza ai clienti.
Nuovo assetto in Fujifilm Graphic Systems Italia Nell’ambito di uno scenario di business in costante evoluzione, la divisione Graphic Systems di Fujifilm Italia ha profondamente riorganizzato la struttura di vendite e assistenza ai clienti, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di clienti attuali e potenziali con prontezza e con soluzioni personalizzate. A partire dallo scorso di luglio, la struttura che opera a Cernusco sul Naviglio (MI) e attiva su tutto il territorio nazionale, è così organizzata: Erwin Parth, Graphic Arts Business Domain Director; Andrea Basso, Graphic Arts Sales and Service Manager. Andrea Basso (nella foto) coordinerà un team di Dealer Area Manager, ai quali vengono affidati lo sviluppo e la gestione dei clienti diretti e della rete distributiva. La task force è composta da: Claudio Marchelli (Key Account Manager), Dario Brambilla (Sales Equipment) e Roberto Gambarotta (Sales Equipment). Potenziata e ancor più reattiva è la rete di assistenza tecnica che è stata completamente rinnovata in un’ottica di servizio globale. Un programma di assistenza nuovo, in grado di affiancare le aziende che hanno scelto le soluzioni best-in-class Fujifilm, supportandole nell’utilizzo ottimale di sistemi e attrezzature. A questo proposito, Gianluigi Bersani si occuperà del coordinamento del team di assistenza tecnica. IPI 156/14
IN BREVE
PIOMBI
news fornitori
PIOMBI
news istituzioni
Pizzocri nuovo presidente di Asso.IT All’assemblea deciso anche il nuovo board dell’Associazione.
< Cambio al vertice in
IPI 156/14
Asso.IT, l’associazione che rappresenta i fornitori di apparecchiature per l’information technology, con particolare focus sul mondo delle stampanti e dei servizi di stampa per il mercato office. La recente assemblea ha deliberato un aggiornamento del board, giunto a naturale scadenza, portando al vertice Massimo Pizzocri, che in Epson ricopre la carica di managing director per l’Italia e di vice president Consumer Sales per l’Europa. Guiderà per i prossimi anni un board formato da: Enrico Deluchi, Canon; Luca Motta, HP; Fabio De Martini, Konica Minolta; Adriano Zuradelli, Kyocera Document Solutions; Pietro Renda, Lexmark; Gino Verardi, OKI; Mirko Bianchi,
Ricoh; Aldo Meneghelli, Sharp. Gli associati e la segreteria hanno poi partecipato alle sessioni tematiche che vedevano la presenza di figure istituzionali, per conoscere e comprendere come le questioni trattate vengano analizzate e interpretate da differenti punti di vista. Luca Motta, Printing Systems Category Director di HP, e Mirko Bianchi, Past President di Ricoh e Past President di Asso.IT, hanno assunto la carica di vicepresidente. «Asso.IT è un’associazione che rappresenta di fatto tutti i principali produttori di stampanti di rilievo internazionale che operano nel mercato consumer e delle applicazioni di ufficio», ha dichiarato Pizzocri dopo la sua nomina. «Uniamo 11 aziende con un fatturato annuo
relativo al settore rappresentato superiore ai 600 milioni di euro. Il nostro obiettivo è di lavorare a stretto contatto con le istituzioni e l’industria per contribuire a definire gli standard che permetteranno ai nostri clienti di scegliere la migliore
soluzione di stampa: sotto il profilo economico, della sicurezza, dell’affidabilità e delle prestazioni. Non solo: ritengo che anche gli aspetti ecologici avranno un rilievo crescente e già da oggi richiedano da parte nostra un lavoro capillare e di dettaglio, e in futuro molte delle nostre energie. La nostra presenza in Confindustria Digitale, di cui facciamo parte, ci permetterà inoltre di affrontare insieme agli altri comparti dell’informatica alcuni temi strutturali che possono aiutare il nostro paese a recuperare in competitività. Desidero infine ringraziare Mirko Bianchi che è stato presidente per nove anni e ha ora accettato, insieme a Luca Motta, il ruolo di vicepresidente».
17
Pixartprinting trasforma i clienti in star
18
In Pixartprinting è nata una nuova stella, anzi una nuova galassia. Si tratta di Starway, l’esclusivo programma di loyalty ideato per riconoscere e premiare la fidelizzazione. Metaforicamente paragonati a corpi celesti di grande energia, i clienti Pixartprinting scelti per numero e valore di ordini godranno di un’esperienza d’acquisto privilegiata attraverso vantaggi esclusivi e servizi di customer care dedicati (UserHub), con garanzia di assistenza prioritaria. Il progetto di marketing è stato ideato in chiave premiante rivolgendosi a top client che hanno raggiunto determinati target in termini di fatturato e numeri d’ordine. Totalmente trasparente, il programma Starway è accuratamente descritto nella sezione dedicata online, dove è possibile approfondire requisiti d’accesso, benefit per livelli di appartenenza, termini e FAQ. Alla top selection viene inviato un welcome pack contenente una brochure esplicativa del programma, la card nominale con le chiavi di accesso per usufruire dei vantaggi esclusivi e il primo regalo da collezione. «Starway è come una galassia da esplorare, nella quale i corpi celesti orbitano attorno a un asse comune, Pixartprinting», spiega Federico Gonzalez, commercial manager. «Abbiamo scelto questa metafora per creare un parallelismo tra l’evoluzione dei corpi celesti di grande energia e la nostra volontà di accompagnare i clienti più fedeli in un percorso di crescita del proprio business, supportandoli con promozioni e offerte riservate». Ma c’è ancora speranza per chi non ha ricevuto quest’anno newsletter e gift di benvenuto: il 31 dicembre 2014, infatti, verranno definiti i nuovi ingressi e tutte le riconferme valide per la partecipazione al programma nel 2015.
Alla Primaprint in arrivo una Komori “green” È stata una scelta (quasi) inevitabile per
un’azienda come Primaprint, da sempre caratterizzata da una forte attenzione al rispetto dell’ambiente e all’ecocompatibilità dei suoi stampati e dei processi produttivi garantiti dalla certificazione ISO 14001 e dalla Registrazione EMAS. E così entro ottobre, nell’azienda di Viterbo, fondata più di vent’anni fa e ancora guidata da Maurizio Greto e Simonetta Badini (nella foto), verrà installata una Komori GL-540H + verniciatore in linea H-UV (bivalente) a cinque colori e in formato 72x103 cm. Una macchina all’avanguardia dove la “G” sta proprio per green. Questa nuova e innovativa Komori, che sta riscontrando una grande attenzione sul mer-
cato, permette, grazie anche alla tecnologia H-UV, una forte riduzione dei consumi energetici senza produrre né odori né sviluppo di ozono nell’ambiente, un minor utilizzo di inchiostro e un’asciugatura a freddo che consente di velocizzare i tempi produttivi e l’immediata stampa in volta. La nuova Komori permetterà di aumentare la competitività di Primaprint anche sul fronte del packaging (può infatti stampare su qualsiasi tipo di supporto compreso il PVC) e si aggiungerà a un parco macchine piane che già allinea due Heidelberg. «Questo nuovo investimento rappresenta un ulteriore step di coerenza della politica ambientale che Primaprint persegue da anni», ha spiegato Simonetta Badini. >segue a pag. 88
Nobilitazione digitale con Scodix Sono quattro le vendite di Scodix in Italia negli ultimi mesi. Più che un mero dato, questa notizia va vista come il segnale che i sistemi di nobilitazione digitali sono sempre più riconosciuti come strumento di creazione di valore aggiunto allo stampato. Macchingraf informa che si è positivamente conclusa nei giorni scorsi la vendita di una Scodix Ultra alla Varigrafica Alto Lazio di Nepi (VT) e questo accordo segue di qualche settimana la vendita, sempre di una Scodix Ultra, alla Rotomail di Vignate (MI) e di una Scodix S75 alla Artestampa di Galliate Lombardo (VA); questi tre sistemi si vanno ad aggiungere alla Scodix S 75 già installata presso Grafica Metelliana di Cava dei Tirreni (SA). «È interessante notare», dichiara Mauro Luini, business driver digital printing di Macchingraf, «che le macchine sono state scelte da aziende leader che operano in differenti ambiti di mercato. I risultati che stiamo raggiungendo premiamo il lavoro svolto nei mesi precedenti dove grande attenzione è stata posta nel condividere con i clienti le possibilità applicative e le conseguenti nuove opportunità offerte da Scodix. Ritengo che queste installazioni confermino quello che ripetiamo da tempo e cioè l’importanza della nobilitazione, che con Scodix aggiunge tutti i vantaggi del digitale, per competere con successo in un mercato spesso guidato unicamente da logiche di prezzo».
Il primo beta per la nuova Prosper 6000C è negli Usa La novità Kodak nell’ambito dell’inkjet a colori ad alta produttività si chiama Prosper 6000 ed è una nuova famiglia di macchine composta da due modelli – Prosper 6000C per la stampa commerciale e Prosper 6000P per l’editoria – che va ad affiancarsi ai due sistemi esistenti, ossia Prosper 1000 per la stampa di libri in b/n e Prosper 5000 per la stampa a colori. Entrambi i modelli raggiungono una velocità di 300 m/min su carta opaca e uso mano, con una produzione di 90 milioni di pagine/mese f.to A4, velocità due volte superiore a quella della Prosper 5000XLi. La potenziata capacità di asciugatura consente alla Prosper 6000C di stampare alla velocità di 200 m/min su carta lucida e satinata con elevata grammatura. Prosper 6000P sarà disponibile in autunno, mentre la 6000C – pronta per la commercializzazione a partire da quest’estate – è già stata installata presso il primo cliente beta, Japs-Olson, con sede a Minneapolis, tra le prime dieci aziende negli Stati Uniti nel mercato della stampa commerciale e del direct mail. IPI 156/14
wEb to print
PIOMBI
news fornitori
PIOMBI Le interpretazioni d’arte di LuxExForma All’inaugurazione della mostra di Mario Benvenuto
< Luxoro, azienda specia-
IPI 156/14
lizzata nella distribuzione di materiali e prodotti per la decorazione e nobilitazione attraverso tecnologie di stampa a caldo e a freddo, ha inaugurato con l’evento “Interpretazioni d’Arte”, tenutosi nella splendida cornice di Villa Arconati, in provincia di Milano, la mostra “Luce Materia Creazione” di Mario Benvenuto. Un evento esclusivo, riservato a giornalisti, designer, creativi, brand e marketing manager, che ha rappresentato la seconda tappa di un percorso avviato da Luxoro, attraverso il proprio marchio culturale LuxExForma, in dicembre dello scorso anno a Milano, con un primo
Stefano Bollani durante la sua performance all’evento di Villa Arconati.
evento dal titolo “Risposte nel Buio”. Con “Interpretazioni d’Arte”, Luxoro e LuxExForma hanno voluto esplorare nuove frontiere della creatività, nuove interpretazioni di bellezza in ambito musicale, recitativo e grafico. Gli oltre 150 ospiti della serata hanno avuto la possibilità di
assistere a un’improvvisazione al pianoforte di Stefano Bollani, in cartellone anche al Festival di Villa Arconati, e ad una performance teatrale di Valentina Lattuada, che ha “recitato” e interpretato i 10 racconti di Mario Benvenuto. La mostra è infatti costituita da 10 tavole, realizzate dal noto illustra-
tore genovese, che ha anche elaborato e curato i 10 racconti riportati sul retro di ogni tavola. Racconti di fantasia, storie evocative che corrono sulla linea di confine fra sogno e realtà, da leggere e interpretare in tutte le loro sfumature. Dal punto di vista visivo, e tattile, le tavole sono state prodotte esaltandone le caratteristiche all’ennesima potenza, sia grazie alle tecniche di stampa a caldo e a freddo, sia grazie all’uso sapiente dei clichè per l’embossing e il debossing.
19
Minimegaprint investe in una HP Scitex FB 10000 Minimegaprint, realtà consolidata nel panorama del web to print, ha recentemente ampliato il suo parco macchine con l’installazione della nuova HP Scitex FB 10000.
Si tratta della prima installazione in Italia in un’azienda di large format. L’obiettivo non è solo aumentare la capacità produttiva aziendale, ma anche aprire l’azienda alle nuove richieste di mercato nel crescente settore della cartotecnica, diversificando ulteriormente l’offerta online già ampia. Con la nuova HP, Minimegaprint è già all’opera nella creazione di nuovi prodotti espositivi che si avvarranno di nuovi materiali e diverse tipologie di cartone, per soddisfare la domanda di nuovi target andando a coprire nuove aree di business.
Litografia Reverberi, una “storia nella storia”
20
Una ricorrenza da celebrare, il desiderio di ringraziare collaboratori e clienti, una sensibilità ecosostenibile, ed ecco che quella che potrebbe essere una comune occasione mondana si trasforma in una stimolante occasione per parlare di tipografia, litografia, stampa di materiali innovativi, catena di custodia ecologica, il tutto nell’informale leggerezza di una cascina nella pianura parmense. Oltre ai collaboratori diretti e indiretti dell’azienda e ai “cugini” di Grafiche Castello (Viadana), con la quale Reverberi vanta una collaborazione da 18 anni, erano presenti all’evento oltre 150 clienti, dai piccoli commercianti locali alle aziende internazionali della cosmesi e del food della zona.
Faenza Group acquisisce le Arti Grafiche Colombo L’azienda guidata dal CEO Claudio Rossi
ha siglato recentemente l’accordo con la famiglia Colombo per acquisire il ramo industriale della AGC Arti Grafiche Colombo, storica azienda di stampa milanese con sede a Gessate. L’operazione, spiega lo stesso Rossi, rientra nella strategia di crescita di Faenza Group all’interno del piano industriale 2014-2016. Una crescita che nell’area milanese era cominciata a settembre 2012 con l’integrazione delle nuove Grafiche Bazzi nate dopo la messa in liquidazione della Bazzi-Moretti. Pur mantenendo i brand commerciali (Bazzi e Colombo) le due aziende fanno oggi capo alla holding Faenza Printing Industries che controlla le attività del centro stampa milanese
in via Console Flaminio. Ed è lì che saranno trasferiti gli impianti e i dipendenti (una dozzina) delle Grafiche Colombo. Da Gessate arriveranno il reparto di prestampa delle Grafiche Colombo e due Heidelberg Speedmaster. Il centro stampa milanese di Faenza Group potrà contare quindi su una quarantina di dipendenti e una forte capacità produttiva dalla stampa offset a quella digitale, al packaging. Il rafforzamento del polo produttivo milanese ha comportato anche l’investimento in una KBA a 8 colori 74x105 con doppio forno in uscita per lavori di pregio a 6 o 7 colori più vernici speciali mentre, sempre in tema di investimenti, nello stabilimento di Faenza è arrivata una nuova Heidelberg XL a sei colori più spalmatore. A.P.
Una Speedmaster SX 52 Anicolor alla Effegi Presso la Effegi di Portici (Napoli) è entrata in produzione una macchina da stampa offset estremamente innovativa, la Heidelberg Speedmaster SX 52 Anicolor. Effegi è un’azienda specializzata nella stampa commerciale, caratterizzata da un modello di business all’insegna della velocità, qualità e servizio al cliente. Luigi Garofalo e Francesco De Felice, titolari di Effegi, sono concordi nell’elencare i plus che li hanno spinti a investiure in questa innovativa tecnologia: praticamente senza avviamento; elevata produttività a costi bassi; vasta gamma di supporti e spessori; qualità di stampa eccellente; ripetibilità dei lavori perfetta; prezzi della stampa offset. «Heidelberg è l’unica azienda che propone e vende questo tipo di attrezzatura, addirittura nel formato 50x70, a testimonianza che la ricerca tecnologica per ridurre le copie di scarto e i tempi di avviamento continua», ha dichiarato Mauro Antonini, responsabile delle macchine da stampa Heidelberg per l’Italia. «La tecnologia Anicolor ha cambiato l’approccio del mercato della stampa commerciale. Macchingraf insieme ad Heidelberg con l’abbinamento Speedmaster SX 52 Anicolor e Linoprint permette di coprire tutto il mercato del piccolo formato, rendendolo competitivo e profittevole».
Erre Pi con la stampa digitale amplia clientela e servizi Erre Pi Centro Copie sceglie le tecnologie Ricoh per rispondere con maggiore rapidità alle richieste dei clienti e diversificare l’offerta. Tra le soluzioni installate di recente vi è Ricoh Pro L4160 Latex grazie alla quale l’azienda è in grado di proporre applicazioni grafiche per la comunicazione visiva. “Nati per stampare le vostre idee” è il motto di Erre Pi, azienda di Calenzano (FI), nata negli anni ’80 come copisteria. «Negli anni» spiega Enzo Cingari, direttore tecnico, «abbiamo deciso di “reinventarci” includendo nell’offerta anche la stampa grande formato e i servizi di grafica. Questo ci ha consentito di rivolgerci a nuove tipologie di clienti come le aziende del settore della moda che hanno ad esempio necessità di produrre materiale con cui allestire il punto vendita. A queste aziende forniamo servizi completi che includono sviluppo del progetto grafico, produzione del materiale e allestimento del punto vendita». Erre Pi ha scelto la nuova Ricoh Latex che, ideale per applicazioni indoor e outdoor, offre produttività e qualità elevate grazie a innovazioni tecnologiche tra cui le teste di stampa piezoelettriche permanenti di Ricoh. L’inchiostro bianco assicura colori brillanti su tutti i supporti, inclusi quelli trasparenti e i materiali scuri. IPI 156/14
IN BREVE
PIOMBI
news aziende grafiche
Spaziocultura
L’uomo e la terra
Van Gogh in mostra al Palazzo Reale di Milano L’uomo, che non smette di interrogarsi e interrogare. La terra, che alla fine è l’unica risposta per chi si sente estraneo e messo ai margini da una società pragmatista che assegna al lavoro il solo fine del profitto e che respinge chiunque si interroghi sulla condizione e sul destino dell’umanità, proprio perché è riuscito a smascherarne la cattiva coscienza. Questo il senso e il fine della mostra “Van Gogh. L’uomo e la terra” che si apre il 18 ottobre a Palazzo Reale di Milano: un viaggio nel mondo dell’arte, ma soprattutto nella filosofia esistenziale del grande olandese che si pone a perfetto corollario del tema di Expo 2015: “Nutrire il pianeta”. Nella mostra – promossa dal Comune di Milano Cultura –, prodotta e organizzata da Palazzo Reale di
Milano, Arthemisia Group e 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Kröller-Müller Museum di Otterlo e realizzata anche grazie al sostegno del Gruppo Unipol, si vedrà non solo l’autoritratto di Vincent, ma anche una serie di olii e disegni che rendono appieno la totale immersione nel ciclo agreste, come nel ciclo della vita umana: contadini, paesaggi del freddo Nord come del solare Midì, istantanee di vita, nature morte, vasi di fiori, tessere uniche e preziose di un solo mosaico.
“Paesaggio con covoni e luna che sorge” - 1889. La mostra chiuderà i battenti l’8 marzo 2015.
David Lynch a Bologna 124 opere fotografiche di un artista poliedrico MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e
Tecnologia) ha aperto la sua Gallery, dall’ottobre del 2013, esclusivamente per opere di fotografia industriale della propria collezione con la presentazione di tre mostre. L’esposizione delle opere fotografiche industriali di David Lynch, assieme a suoi video e filmati, dà il via nella Gallery del MAST alla prima collaborazione con artisti diversi da quelli nella propria collezione. Le fotografie in bianco e nero di Lynch testimoniano la sua fascinazione per le fabbriche, la passione quasi ossessiva per comignoli, ciminiere e macchinari, per l’oscurità e il mistero. In un arco di tempo di trent’anni ha fotografato i monumenti decadenti dell’industrializzazione, edifici in laterizio decorati con volte, cornicioni, cupole e torri, portali imponenti, impressionanti nella loro somiglianza
con le antiche cattedrali. Rovine di un mondo che va scomparendo, in cui le fabbriche erano pietre miliari di un orgoglioso progresso e non luoghi desolati, scenografie per storie cariche di quell’aura emozionale caratteristica di Lynch. Le foto sono state scattate tra il 1980 e il 2000 nelle fabbriche di Berlino e aree limitrofe, in Polonia, Inghilterra, Usa. Fanno parte della mostra (17 settembre-31 dicembre) un’installazione sonora dell’artista e una selezione dei suoi primi cortometraggi, meno noti al grande pubblico. David Lynch, icona del cinema americano, è regista, sceneggiatore, produttore, pittore, musicista, designer e fotografo.
22
Questo quarto e ultimo volume della collana affronta i grandi temi della fotografia contemporanea, le questioni relative alla realizzazione e all’utilizzo di questo medium nella società odierna. Con l’avvento del digitale e della rete, la fine del XX secolo e l’inizio del XXI hanno segnato una tappa fondamentale nell’evoluzione della tecnica e del linguaggio fotografici, che ha investito professionisti e dilettanti, studiosi e appassionati, e ha portato alla realizzazione di un numero incredibile di immagini, spesso condivise tra milioni di persone. Tecnologia, informazione, comunicazione, economia, arte: ancora una volta la fotografia è al centro dei grandi mutamenti sociali. Il volume, edito da Skira e a cura di Walter Guadagnini, è disponibile da ottobre in lingua italiana e inglese al prezzo di 60 euro.
IPI 156/14
“La Fotografia” - L’età contemporanea
Interviste Fulvia Lo Duca
Lâ&#x20AC;&#x2122;incontro del mese è con unâ&#x20AC;&#x2122;azienda leader in Italia e in Europa nel packaging per il settore farmaceutico e cosmetico. Che pone come punto fermo il continuo rinnovo delle tecnologie utilizzate. Alla guida tre sorelle. 24
“Sostituiamo costantemente le linee di produzione per garantire sempre standard qualitativi al massimo livello”
40 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Fulvia Lo Duca, direttore commerciale e marketing del Gruppo Abar-Litofarma
saper creare “novità
continua” di ACHILLE PEREGO
Da una piccola tipografia, nata con sette dipendenti oltre sessant’anni fa a Milano (era il 1958) a un’azienda leader in Italia e in Europa nel packaging per il settore farmaceutico e la cosmetica. Grazie a una crescita costante negli anni, fatta di investimenti, innovazione e attenzione al cliente (dalle grandi multinazionali alla piccola azienda) ma anche all’acquisizione, nel 1998, di Litofarma che ha portato alla costituzione di quello che è oggi il gruppo cartotecnico Abar-Litofarma. Tornato dal 2000 interamente di proprietà della famiglia fondatrice Lo Duca (a fondare la prima Cartotecnica Abar erano stati Carmelo Lo Duca e sua moglie Antonina Genitori), oggi l’azienda di San Giuliano Milanese (quasi 20 milioni di euro di ricavi, circa la metà realizzati per il mercato estero – Europa, Usa, Canada, Giappone, Sud America e Singapore – e poco meno di un centinaio di dipendenti) è guidata dalla seconda generazione: le sorelle Fulvia, Tiziana e Rubina Lo Duca. E a Fulvia – classe 1965, responsabile commerciale e del marketing di Abar-Litofarma e dal 2011 nona presidente del Gifasp (Gruppo italiano fabbricanti astucci e scatole pieghevoli) – chiediamo quali sono i principali settori in cui opera la sua azienda: «Il gruppo ha una lunga tradizione legata alla produzione di packaging per il mondo farmaceutico, ma nel tempo ha saputo diversificare entrando, ad esempio, più di trent’anni fa nel settore cosmetico e recentemente nel settore del confezionamento primario per il food. Da alcuni anni si è arricchito di un ulteriore ramo aziendale: la produzione di foglietti illustrativi, in tutte le tipologie possibili, offrendo quindi una gamma completa di prodotti attraverso la sua rete commerciale nazionale e internazionale». Come avete affrontato questi anni di difficoltà del mercato, anche se la crisi è stata senza dubbio molto meno sentita dal packaging? In questi ultimi anni il mercato nazionale e internazionale del settore cartotecnico ha sicuramente risentito della pesante crisi economica. Quello che si vede sul mercato, in questo momento, è una netta superiorità in termini di offerta rispetto alla domanda. Di fronte a questo scenario, Abar-Litofarma mantiene il proprio fatturato grazie a un’intensa attività commerciale, sostenuta da grandi investimenti nella ricerca, nella
25
aziende fiori all’occhiello
il personaggio e L’azienda
26
tecnologia e dal rapporto cliente-AbarLitofarma-fornitore. La capacità di fornire valore aggiunto può dare quindi grandi potenzialità. Nell’ultimo anno, ad esempio, sono aumentate dai clienti le richieste di innovazione di prodotto, sia per packaging già esistenti sia per l’attenzione a nuovi aspetti grafici e strutturali del pack. Un grande tema del momento sono la ricerca e proposta di nuove soluzioni anticontraffazione tamper evident e lo sviluppo di parti accessorie a pack esistenti per finalità promozionali. Quali sono stati gli ultimi più importanti investimenti e quali avete in progetto per il futuro? Per creare “novità continua” poniamo grande attenzione ad alcuni aspetti fondamentali, tra cui il costante aggiornamento del sito produttivo; proprio per questo, dedichiamo tempo per la valutazione e pianificazione degli investimenti tecnologici, sostituendo costantemente le linee di produzione per garantire standard qualitativi e di performance al massimo livello. L’innovazione tecnologica è un importante parametro nella valutazione dell’affidabilità di un fornitore qualificato, ma non solo. Le innovazioni e la modernizzazione della produzione hanno effetti anche sui processi produttivi, rappresentando la via obbligata per aumentare la competitività. L’innovazione continua, inoltre, è indispensabile alla creatività. A questo proposito, uno degli investimenti tecnologici più interessanti è stato sul controllo del prodotto al 100%. Una tecnologia sperimentata in anteprima e ora in fase di installazione su tutte le linee produttive. Questa consente di fornire astucci al 100% conformi alle specifiche richieste per tutte o anche una sola di queste caratteristiche: correttezza dei testi, qualità di stampa, conformità dei colori e dello sviluppo dell’artwork sul tracciato. Anche la continua evoluzione delle normative a cui è necessario attenersi per la produzione dei prodotti ha spinto il gruppo ormai da tempo a selezionare con attenzione i fornitori in modo che attraverso la trasformazione dei soli materiali “a norma” e “certificati” sia possibile realizzare articoli rispondenti, oltre che ai requisiti di legge, anche alle specifiche dei clienti, che spesso risultano più restrittive. Recentemente abbiamo diversificato e ampliato l’offerta di prodotti investendo nella creazione ex novo di un reparto per produrre foglietti illustrativi, offrendo così ai clienti del settore farmaceutico e cosmetico un servizio ancora più completo. Dopo l’acquisto nel 2011 di un nuovo sito produttivo adiacente a quello già esistente, e nel 2012 l’acquisto della tecnologia produttiva necessaria ad allestire un nuovo reparto, ora siamo in grado di produrre foglietti illustrativi in bobina , bobina pre-piegata con inserimento di punti colla, stesi, pre-piegati, con pieghe speciali ed etichettatura. Quali sono le caratteristiche vincenti per operare nel settore del packaging farmaceutico, cosmetico, alimentare? I nostri clienti sanno di poter contare sui valori aggiunti del gruppo e hanno la certezza di trovare la soluzione vincente grazie a un rapporto basato sulla partnership e con l’ausilio della tecnologia che possiamo offrire. Un esempio è rappresentato dall’astuccio Magic Mirror, vincitore di un “Oscar Italiano dell’Imballaggio”. L’astuccio cofa-
IPI 156/14
Classe 1965, Fulvia Lo Duca ha avuto una formazione di tipo umanistico: liceo classico, laurea in Psicologia a Padova e specializzazione in Psicoterapia presso il Centro Berne di Milano. Dal 1989 porta avanti la tradizione imprenditoriale di famiglia nel settore cartotecnico. Attualmente fa parte del CdA del Gruppo Cartotecnico Abar-Litofarma e ne segue i settori commerciale e di immagine esterna. Partecipa attivamente ai lavori del Gifasp dal 1991, di cui dal 2011 è stata eletta presidente. Il Gruppo affonda le sue radici nella Cartotecnica Abar, fondata nel 1958 da Carmelo Lo Duca e sua moglie Antonina Genitori. Un’azienda che ha cominciato la propria attività nel general packaging ma dagli anni Settanta si è indirizzata quasi esclusivamente al mercato farmaceutico. A fine anni Novanta c’è stata la fusione aziendale con Litofarma, una cartotecnica sempre rivolta al mercato farmaceutico, che aveva sede nell’hinterland milanese. Il core business della società è da sempre la produzione di astucci, display, dispenser e foglietti illustrativi per il mercato farmaceutico, che ad oggi conta circa il 70% della produzione.
aziende fiori all’occhiello
Tecnologie sempre all’avanguardia Scorcio del reparto produzione dei foglietti illustrativi e, a sinistra, del reparto fustellatura nello stabilimento di S. Giuliano Milanese.
netto realizzato per contenere un Herpes Patch, cerottini trasparenti che servono a proteggere le lesioni da herpes. Il prodotto, completamente macchinabile, contiene nella quinta facciata un rettangolo di film argentato che riflette le immagini come uno specchio, per aiutare l’utilizzatore a servirsi del prodotto. È provvisto inoltre di crowner e di alette di chiusura confezione con sistema anticontraffazione tamper evident. Che tipo di servizio offrite ai vostri clienti? Un nostro reparto è dedicato allo studio continuo di nuove soluzioni tecnico costruttive. Per esempio, l’offerta di un servizio full project develop in one day, che consiste nel poter realizzare in 24 ore, su input del cliente, campioni e prototipi completi, stampati in digitale, piegati e incollati. Quanto sono importanti l’aspetto della sicurezza e dell’ecocompatibilità? La costante ricerca e la continua attenzione sul mercato nazionale e internazionale attraverso l’assidua partecipazione a convegni e gruppi di lavoro, ha portato l’azienda a selezionare, con l’attività del Sistema di gestione qualità, il parco fornitori. Questo garantisce la possibilità di essere sempre all’avanguardia e di soddisfare tutti i requisiti previsti dalle leggi e dai regolamenti. Ogni lotto prodotto è consegnato al cliente accompagnato da un certificato di qualità comprovante i controlli eseguiti e nel quale si dichiara che il prodotto è conforme ai requisiti stabiliti dalle direttive e dagli standard (anche per la segno grafia del rilievo Braille) e dalle leggi in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro. Nel 2010 abbiamo ottenuto la certificazione FSC. Il gruppo, quindi, anche sugli aspetti di ecocompatibilità da anni investe “a tutto tondo”, realizzando astucci che offrono la possibilità di ridurre al minimo prodotti plastici e colle, addirittura trovando soluzioni cartotecniche che li possano sostituire. Da presidente Gifasp, come vede il settore degli astucci pieghevoli? È da molto tempo un mercato maturo che non presenta grandi possibilità di crescita per quanto riguarda i volumi di produzione. Posso dire però che non è stato particolarmente messo in ginocchio da questa crisi strutturale che invece ha colpito duramente la stampa editoriale e commerciale. Nel cartotecnico, i settori che hanno tenuto meglio sono stati quelli dell’alimentare e del farmaceutico. Come si può superare l’handicap della dimensione troppo piccola delle imprese italiane? Premetto che nel mercato italiano non sempre la piccola dimensione è penalizzante. Ci sono piccole aziende che operano con standard qualitativi altissimi e che si rivolgono a mercati di nicchia le cui peculiarità potrebbero mettere in difficoltà grandi aziende i cui guadagni sono basati sulla velocità di avviamento, di produzione e sui grandi volumi e che non hanno spazio per lavorazioni con caratteristiche più artigianali. Detto questo, a mio avviso, visto che il mercato è oramai saturo, se un’impresa desidera ingrandirsi dovrebbe pensare a un’acquisizione.
IPI 156/14
>segue a pag. 88
27
STAMPAre ONLINE Veloce
FACILE
100%
MADE in ITALY
WWW.PRESSUP.IT
Abbiamo messo un punto. VOGLIAMO LAVORARE CON CHI RISPETTA LE REGOLE. Solo con comportamenti corretti sui crediti e termini di pagamento ridiamo un'etica commerciale ed una opportunità di crescita all’industria grafica. Lavora con noi perché questo accada, per il bene di tutti, delle aziende e di chi ci lavora.
Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.
VISITA IL SITO WWW.ARGI.IT E SCARICA IL MANIFESTO COMPLETO
Le Aziende Associate Argi:
Agfa Graphics Atlantic Zeiser Bobst Group Italia Boettcher Italiana Boewe Systec Canon Italia Colorgraf Dc Druckchemie Italia Fujifilm Italia Hewlett-Packard Huber Italia Imaf
Industria Materiali Fotochimici
Kba Italia Kern Italia Kodak Kolor+Service Komori Italia Konica Minolta
Business Solutions Italia
Macchingraf Manroland Neopost Italia Ntg Digital Open Age Pavan Forniture Grafiche Pitney Bowes Power And Consulting Printgraph Finito R.G. Ricoh Italia Smg Technotrans Italia Tresu Italia Xeikon Italia Xerox Italia
eventi cartotecnica
Open house Bobst
Una giornata tutta per l’Italia Bobst ha voluto condividere strategie, innovazioni, trasformazioni e trend di mercato con i clienti italiani. 60 cartotecnici italiani hanno partecipato lo scorso luglio, presso la sede di Losanna, a un’open house a loro riservata. L’obiettivo era di dar loro modo di conoscere meglio la Bobst di oggi, dalle sue strategie di business alle visioni sul futuro del mercato dalla cartotecnica nel mondo, dalle trasformazioni del Gruppo ai più recenti sviluppi e innovazioni introdotte.
IPI 156/14
Il feedback è stato molto positivo e l’apertura di Bobst molto apprezzata. I delegati hanno avuto l’opportunità di incontrare gli alti vertici del management di Bobst tra i quali il CEO Jean-Pascal Bobst e il capo della Business Unit Sheet-fed, Philippe Milliet. Da loro hanno appreso dettagli sulle strategie di vendita, assistenza e produzione come pure anteprime sullo sviluppo di nuovi prodotti, di nuove piattaforme tecniche condivise. Nel corso di una visita all’importante sito produttivo di Mex, il gruppo ha potuto apprezzare l’implementazione dei principi della “lean manufacturing”. Grazie a questi, adottati in tutti i siti produttivi di Bobst nel mondo, sono stati registrati importanti miglioramenti. Emilio Conti, responsabile vendite della Business Unit Sheet-fed, ha presentato ai partecipanti alcune significative innovazioni per il mercato della cartotecnica. In parallelo si sono svolte alcune demo – a richiesta dei visitatori – sulle attrezzature installate nel Competence Center (14 macchine). Particolare interesse ha riscosso il sistema di ispezione online per il cartoncino Accucheck che in una piega-incolla scansiona ogni foglio controllando difetti di stampa e produzione. Molto apprezzate anche la nuova versione della fustellatrice Expertcut 106 PER, che garantisce un incremento di produttività soprattutto in abbinamento con il sistema inline di espulsione degli sfridi, e la Masterfoil 106 PR che segna nuovi standard qualitativi nella stampa a caldo grazie a maggiori tempi di trasferimento del foil e ad un sistema dinamico di controllo del registro.
31
eventi cartotecnica
Alberto Schiavi, direttore Customer Service in Bobst Italia, ha spiegato come questo servizio si stia evolvendo rapidamente per rispondere alla domanda degli utilizzatori di massimizzare le performance e i tempi di utilizzo delle loro attrezzature. Schiavi ha sottolineato quanto per Bobst la soddisfazione dei clienti sia un aspetto fondamentale nel successo delle proprie attività, tanto da calcolarlo, misurarlo e seguire programmi di continuo miglioramento. Il responsabile del Technical Marketing, Sandro Gubinelli, si è confrontato con i delegati italiani sugli ultimi trend che stanno impattando il mondo dei cartotecnici. Tra questi, le innovazioni nelle tecnologie di packaging e gli sviluppi che determinano segmenti di mercato a maggior tasso di sviluppo. «Tutti sono rimasti favorevolmente colpiti dalla apertura con la quale abbiamo spiegato le nostre strategie di business, la trasformazione del nostro Gruppo e come abbiamo risposto alle sfide dei cambiamenti degli ultimi anni, dalla crisi economica mondiale alla “inscalfibile” forza del Franco svizzero», ha affermato Gubinelli a commento dell’open house “italiana”. «Ora tutti sono a conoscenza delle trasformazioni che stiamo mettendo in atto per far sì che Bobst possa rimanere per loro un partner affidabile, sul quale possono contare. E naturalmente anche noi abbiamo imparato molte cose da loro».
32
IPI 156/14
Dimostrazioni Durante l’open house, si sono svolte alcune demo – a richiesta dei visitatori – sulle numerose attrezzature Bobst installate nel Competence Center a Mex.
SODDISFATTI O RIMBORSATI
SPEDIZIONE SEMPRE GRATUITA
La tipografia on-line Riservata ai Professionisti delle Arti Grafiche e della Comunicazione
www.exaprint.it
CONTROLLO DEI TUOI FILE GRATUITO
SERVIZIO CLIENTI SEMPRE AL TUO ASCOLTO
011 0626806
Vernici
34
IPI 156/14
Editoria digitale Tipologie, sistemioecosa campi di applicazione
speciale vernici
Le Tavole rotonde del Poligrafico
operatori a confronto Le vernici, fra protezione e lusso “Le vernici fra protezione e lusso” è il titolo della seconda tavola rotonda organizzata dal Poligrafico, che si è tenuta lo scorso 10 giugno presso lo spazio Mercury di Milano. La richiesta di lavorazioni di nobilitazione è in forte crescita, in controtendenza con il momento attuale in cui gli stampatori commerciali stanno soffrendo una contrazione della domanda: si stampa meno ma si nobilita di più e la verniciatura è la finitura base, quella sempre più utilizzata, anche per la contrazione dei budget, per cui risulta il tipo di nobilitazione che meglio si adatta alle esigenze del periodo in corso. Moderata da Alberto Sironi, la tavola rotonda ha coinvolto produttori di vernici, di macchine offset, di caucciù e di sistemi di nobilitazione in digitale con lo scopo di analizzare le varie tipologie di vernice e di sistemi di verniciatura attualmente presenti sul mercato e individuare i campi di applicazione principali.
IPI 156/14
di CRISTINA ROSSI
35
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO
La vernice, come recita la definizione, è una soluzione a base di resine naturali o sintetiche che, stesa su una superficie, lascia una patina protettiva o decorativa. Tre sono principalmente le finalità di una vernice: − tecnica: per abbreviare i tempi del processo produttivo; − tecnico-funzionale: per preservare lo stampato dal contatto; − estetica: per abbellire e impreziosire lo stampato. I fattori da tenere sotto controllo quando si parla di vernici sono: − grado di lucido ottenibile; − ingiallimento della vernice nel tempo; − resistenza all’abrasione; − presenza di odori; − riciclabilità della carta e del cartone verniciati; − osservanza delle normative europee.
Tipologie di vernici e modalità di verniciatura Prima di addentrarci nei principali temi scaturiti dal dibattito, riportiamo alcune considerazioni generali che introducono lo “speciale” delle pagine successive. Le tipologie di vernici attualmente disponibili sul mercato possono essere suddivise sommariamente nelle seguenti grandi famiglie: − vernici grasse offset o ossidopolimerizzanti; − vernici acriliche o in dispersione (flexo); − vernici UV; − vernici H-UV; − vernici ibride; − vernici “digitali”; − vernici serigrafiche.
36
La verniciatura dello stampato può avvenire in due modalità ormai consolidate nel tempo: − in linea: con un solo passaggio si ottiene la
stampa e la stesura di una o più vernici; − fuori linea: realizzata in un momento successivo alla stampa su gruppi stampa o spalmatori indipendenti generalmente dotati di forni di asciugatura. La verniciatura può interessare l’intera area dello stampato (tavola piena) e viene realizzata con lastre senza l’uso dei rulli bagnatori o con il gruppo verniciatore. Altro caso, invece, quando la vernice deve essere applicata solo su una parte dello stampato (a spot) e qui abbiamo tre possibilità: con lastra e rulli bagnatori, con lastra fotopolimerica in rilievo, con caucciù spellicolabile. La spalmatura da gruppo stampa è possibile solo con vernice litografica a base grassa o con vernice UV (solitamente opaca). La verniciatura è indiretta e si può verniciare sia in pieno che a spot mediante una normale lastra offset. Le vernici UV e acriliche a dispersione possono essere date anche “da bagnino” (al posto della bagnatura). Per effetti più efficaci ed evidenti si può ricorrere a un gruppo spalmatore flessografico, adatto per vernici a base acqua e UV. In tal caso l’unità serve esclusivamente per verniciare, la verniciatura è diretta e il dosaggio è dato dalla profondità delle cellette del rullo anilox. Si può verniciare in pieno o a spot con forma in rilievo. Quando contano qualità e spessore è consigliabile affidarsi alla serigrafia, che consente di trasferire una quantità maggiore di vernice a favore di effetti spessorati e di inclusioni particolari nella vernice. Il sistema permette di realizzare fondi pieni oppure spot a registro. Molto in voga le verniciature spessorate, vernici con inclusioni, vernici metallizzate o glitterate.
Protezione o nobilitazione? Per quali motivi il cliente richiede la verniciatura? «Principalmente per una funzione estetica, di abbellimento dello stampato», ha spiegato
IPI 156/14
I partecipanti alla tavola rotonda hanno offerto interessanti spunti di riflessione in merito alle tipologie di vernici più utilizzate e agli effetti speciali ottenibili.
ROCESSI SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vern
IPI 156/14
Claudio Parietti, direttore commerciale di Print Finishing Li.to.ver, azienda specializzata nel maquillage dello stampato. «Rispetto al passato l’offerta è cresciuta e i nostri clienti richiedono non solo vernici lucide a fondo pieno, ma anche effetti di contrasto lucido/opaco, drip off, perlescenti oppure prodotti con caratteristiche particolari quali vernici senza benzofenone, a basso odore o a bassa migrazione. Per una migliore comprensione è necessario dividere il mercato in: grafico editoriale, dove per riviste, libri, cataloghi commerciali e quaderni si è alla ricerca sempre più dell’effetto nuovo e particolare per abbellire il prodotto in modo da farlo emergere rispetto agli altri conferendogli un valore aggiunto; cartotecnico, dove la vernice ha una funzione non solo estetica, ma anche protettiva e spesso deve possedere caratteristiche particolari, quali per esempio il controllo del grado di scivolosità. Nel packaging alimentare la richiesta è sempre più orientata verso prodotti a basso odore e a bassa migrazione per evitare qualsiasi tipo di interazione con l’alimento. Potete comprendere che anche per noi non basta più saper verniciare bene, ma è fondamentale essere sempre più informati per poter dare un prodotto che sia conforme alle normative in vigore». «La richiesta di vernici offset è calata», ha sostenuto Mario Nalucci di Cover, service di nobilitazione. «Sta diminuendo anche la richiesta di vernice serigrafica, anche in virtù del fatto che le tirature di stampa sono sempre più basse. Noi terzisti cerchiamo di stimolare la domanda di nobilitazione creando sempre qualcosa di diverso, come ad esempio l’effetto rigonfiante in serigrafia oppure il floccato. E questo perché le agenzie e i print buyer sono sempre alla ricerca di novità».
Le vernici più richieste Interessanti anche i contributi dei produttori di inchiostri e vernici. Piero Pozzi di Colorgraf ha spiegato quanto sia ricco e variegato il mondo delle vernici, tanto che, solamente incrociando le circa 80 diverse vernici disponibili nel catalogo Colorgraf, sarebbero possibili oltre 8 milioni di combinazioni. È un esercizio puramente teorico che non tiene in considerazione le compatibilità e la natura dei supporti per i quali le vernici sono state formulate, ma dà un’idea di quanto sia ampio e complesso il mondo delle vernici da stampa. «Negli ultimi anni si osserva una riduzione del consumo delle vernici offset», ha affermato Paolo Caiani di Sun Chemical. «Si assiste, invece, a una crescente domanda di vernici all’acqua, soprattutto per il settore della cartotecnica, ma anche per quello editoriale. Alta la richiesta anche per le vernici UV, per le vernici per il packaging alimentare e per quelle che devono accettare la lamina». Giampietro Mandini di Huber ha segnalato una contrazione nel consumo di vernici per stampati editoriali, mentre Fabio Centimerio di Marabu, azienda specializzata in inchiostri serigrafici, ha confermato che in generale la quantità di ordini è in calo: «I nostri clienti puntano a realizzare lavorazioni di prestigio e alta qualità, cercando però di investire il meno possibile. Manca purtroppo il know how sulle tecniche di stampa da parte degli studi grafici che spesso non sono in grado di progettare bene la commessa e questo può pregiudicare il successo del lavoro finale. Anche perché chi progetta il lavoro spesso ignora i livelli di compatibilità tra gli inchiostri e le vernici usate nei diversi processi di stampa, sia offset, flexo, serigrafica ecc.». Come ha ricordato Caiani, esistono dei pigmenti caratterizzati da un’elevata purezza cro-
37
38
matica, come il rodamina, il violet e il purple, che non si consigliano in caso di verniciatura a causa delle loro scarse resistenze chimiche: «Il rodamina, che è un magenta chiaro, può ad esempio scolorirsi a contatto con le vernici UV. Esistono, tuttavia, dei pigmenti con elevate resistenze agli agenti chimici e alla luce che possono essere impiegati in alternativa, tenendo comunque conto che ciò comporterà una perdita a livello della purezza del colore. Dal momento che la resistenza di un inchiostro, definito pigmento, è direttamente proporzionale alla concentrazione dello stesso, può capitare che inchiostri particolarmente diluiti, contenenti pigmenti con resistenze molto basse, mostrino problematiche di viraggio anche in assenza di verniciatura. Quando è necessario stampare con inchiostri particolarmente tenui si consiglia sempre di utilizzare pigmenti solidi, che sono quelli che garantiscono la massima resistenza alla luce e agli agenti chimici». Franco Lo Giudice, amministratore della Quasar Srl, azienda produttrice d’inchiostri serigrafici, digitali e prodotti chimici di alta qualità, ha spiegato l’importanza di produrre inchiostri con il più basso livello di nocività possibile. In Europa, come conseguenza delle nuove normative CLP determinate dal Reach, sono entrate in vigore numerose restrizioni sull’uso di prodotti tossici. Una delle più importanti è la nuova normativa EN71-3 2013 entrata in vigore a luglio 2013. Questa normativa estende i metalli pesanti da 8 a 19: riduce drasticamente il contenuto nelle plastiche, nelle materie prime e negli inchiostri. Questo significa che tutti quei prodotti vendibili nel mercato del giocattolo, delle penne o dei gadget potenzialmente utilizzabili dai bambini ma non solo, dovranno sottostare a quei parametri. In ogni caso i datori di lavoro sono pesantemente coinvolti nell’uso di prodotti non tossici, in quanto sono direttamente responsabili della valutazione del rischio
chimico in azienda. In particolare, si veda cosa comporta l’uso di inchiostri tossici: - utilizzo di specifici Dpi (Dispositivi di protezione individuali) a seconda delle maggiori precauzioni derivanti dal tipo di pericolo, Tossico per inalazione, contatto o ingestione: per ogni singolo tipo di pericolo bisogna utilizzare Dpi specifici e omologati e tenerli sempre efficienti (non qualcosa di fantasioso e improvvisato); - aggiornamento della Valutazione del Rischio chimico in base alla legge 81/2008 sulla sicurezza, obbligatoria per tutte le aziende sia serigrafiche che digitali: occorre redarre la nuova Valutazione del Rischio con elencate le misure di prevenzione e protezione che dovranno essere aggiornate in previsione di prodotti sostitutivi meno pericolosi rintracciabili sul mercato; - precauzioni con il personale: mettere al corrente il personale che utilizza l’inchiostro dei pericoli derivanti dall’uso di prodotti tossici e fare riunioni di formazione apposite volte a ridurre il Rischio; - procedere alla denucia Inail per il nuovo conteggio del premio conseguente all’aumento del rischio per i dipendenti; - procedere all’analisi chimica dei rifiuti connessi per l’attribuzione del nuovo codice CER vista la presenza dei rilevati componenti tossici; - avvertire il medico del lavoro prescelto di procedere a controlli periodici più frequenti, vista la presenza in azienda di componenti tossici; - in caso di pericolo derivante da inalazione (solventi) diventa indispensabile dotarsi di apposito impianto di aspirazione registrato alla Provincia, controllato dall’Arpa ogni 3 anni e procedere all’abbattimento dei vapori con carboni attivi da sostituirsi a cadenza; - utilizzare trasporti in ADR/ RID per la spedizione o per ricevere la fornitura. «Molto brevemente», ha concluso Lo Giudi-
IPI 156/14
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO
IPI 156/14
ce, «si sappia che l’unico modo per difendersi da prodotti su cui si nutrono dubbi è unicamente farsi fare una dichiarazione dal fornitore di esenzione da tali componenti». «Nel settore grafico non si vendono vernici a base solvente», è intervenuto Centimerio. «Questo tipo di vernice si utilizza solo nel settore industriale». Leonardo Castagnoli di Komori Italia ha introdotto l’argomento dell’H-UV, tecnologia messa a punto dal produttore nipponico cinque anni fa con l’obiettivo di eliminare ciò che l’UV aveva di negativo: calore e odore sgradevole. In Europa ci sono attualmente 75 macchine con tecnologia H-UV, di cui 8 in Italia. In Giappone l’H-UV è presente anche su 11 rotative e in questo caso viene eliminato il forno. In Giappone 7 macchine su 10 sono H-UV. Non esistono controindicazioni, tranne il costo dell’inchiostro.
Consigli per l’uso «Le case costruttrici di macchine da stampa dovrebbero fare più formazione ai loro clienti sull’utilizzo dei gruppi di verniciatura flexo», ha affermato Piero Pozzi, appoggiato nella sua tesi da Mauro Antonini di Macchingraf, distributore in esclusiva in Italia delle macchine Heidelberg: «È importante fare da consulenti ai clienti, che non sempre hanno una approfondita conoscenza riguardo ai materiali, comprese le vernici. Per uno stampatore offset il rullo anilox e la sua resa in base alla profondità delle celle e alla tecnologia dell’incisione sono argomenti seri di cui tener conto rispetto alle applicazioni desiderate. In base alla tipologia di macchina, Heidelberg fornisce un rullo che possiamo definire universale, poi il cliente decide rispetto ai successivi. Il nostro aiuto attraverso rulli test con varie portate e geometrie ne facilita la scelta. Nelle macchine per packaging ed etichette le configurazioni sono più com-
MAXI Gloss L’elevato lucido della superficie unito ad uno straordinario grado di bianco sono le caratteristiche che a prima vista vi incanteranno. Mettetela alla prova per le vostre realizzazioni di prestigio e ne ricaverete una riproduzione fedele e ricca di contrasti.
MAXI Silk
ROCESSI SPECIALE vernici
tecnologie web to print
La gemella di Maxi Gloss nella versione opaca con la sua superficie vellutata ottenuta grazie all’elevato liscio della sua superficie vi esalterà foglio dopo foglio consentendovi l’esatta riproduzione dei dettagli con un riflesso minimo.
Le patinate MAXI sono state insignite del prestigioso marchio europeo EU Ecolabel. I rigorosi parametri relativi alle emissioni nell’aria, nell’acqua e la certificazione dell’intero processo produttivo, dalla materia prima al prodotto finale, sono la garanzia del rispetto dell’ambiente che MAXI vi offre.
Via M. Serenari, 11 40013 Castel Maggiore (BO) tel. +39.051.701279 fax +39.051.701425
Via D. Chiesa, 15 20026 Novate Milanese (MI) tel. +39.02.3548641 fax +39.02.3544424
info@igepa-allcart.com www.igepa-allcart.com
Via della Tecnica 35035 Mestrino (PD) tel. +39.049.8979177 fax +39.049.8973091
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO
40
plesse e naturalmente anche gli anilox sono tecnologicamente più performanti. In realtà i test sono l’unico mezzo per capire come reagirà la vernice utilizzata alla fine del processo, tenendo conto che il supporto da stampare e verniciare, insieme con gli inchiostri, gioca un ruolo chiave. Noi in Macchingraf investiamo molto nei test e abbiamo il privilegio di rappresentare un costruttore come Heidelberg che ci mette a disposizione uno show room con 25 macchine da stampa funzionanti nei differenti formati, dal 35x50 alla 122x162 cm. I nostri clienti sono sempre presenti durante i test e la costruzione della configurazione della macchina. Il doppio verniciatore è spesso presente nelle macchine per packaging delle etichette. Questa tecnologia vede Heidelberg leader indiscusso per installazioni e per esperienza applicativa, basti pensare che nel settore del packaging di grande formato le installazioni di macchine con doppio verniciatore degli ultimi due anni nel nostro mercato sono esclusivamente marchiate Heidelberg».
Lastre e caucciù Guido Torelli di Kruse, azienda distributrice di una linea di lastre e sottolastre per verniciatura diretta prodotte in Italia, e Francesco Ferrari di Trelleborg Printing Solutions, produttore di caucciù, hanno illustrato la gamma delle proprie soluzioni. «Le lastre sia in poliuretano che in gomma sono disponibili per vernici acriliche e per vernici UV e vengono completate nell’uso con un sottolastra morbido fissato sul cilindro del verniciatore in macchina da stampa», ha spiegato Torelli. «Le lastre sono l’evoluzione dei teli gommati utilizzati all’inizio della verniciatura diretta e il completamento nell’uso delle lastre fotopolimeriche che sono di lunga preparazione e alto costo. Il facile intaglio e spellicolo delle riserve, l’assente o minimo rimonto d’in-
chiostro sulla lastra anche durante velocità di stampa elevate e, infine, la morbidezza sono le caratteristiche principali delle lastre Kruse che possono essere riutilizzate più e più volte anche intagliando nuovamente la superficie top». «La maggior parte degli stampatori segnala la presenza di un fenomeno conosciuto come “ink back trapping”, ossia il rilascio della quadricromia sulle vernici», ha detto Ferrari. «Questo fenomeno si verifica soprattutto con le macchine da stampa che utilizzano la tecnologia H-UV perché l’essiccazione ha luogo solo al termine del processo di stampa. Trelleborg Printing Solutions, all’avanguardia nella produzione di caucciù per UV, sta sviluppando un prodotto ad hoc per questa applicazione. In teoria ogni tipo di inchiostro necessiterebbe di un caucciù apposito. Abbiamo effettuato una serie di test con i principali produttori di inchiostri per tecnologia H-UV e abbiamo constatato che ogni inchiostro si comporta in modo diverso sul tessuto gommato. In questa fase di sviluppo di un nuovo caucciù dedicato alla tecnologia H-UV, l’inchiostro Toyo rappresenta il principale riferimento».
La verniciatura nobilita il digitale Grande interesse anche per le vernici “digitali”, o meglio i sistemi digitali che consentono di nobilitare gli stampati realizzati con la stampa digitale. Daniele Vergani di Agfa Graphics ha illustrato le potenzialità della tecnologia di MGI, un’azienda di cui Agfa è distributore per l’Italia. La MGI JETvarnish 3D è una tecnologia inkjet single pass che permette di realizzare la nobilitazione di lavori stampati sia in offset che in digitale fino a un formato di 52x105 cm. Questo sistema inkjet consente di eseguire sia la verniciatura spot, da 3 a 12 micron di spessore, sia la verniciatura 3D o embossing con spessori fino a 100 micron e oltre in funzione della con-
IPI 156/14
Anche alcuni sistemi di stampa digitale sono oggi in grado di nobilitare uno stampato.
IPI 156/14
ROCESSI SPECIALE verNici
figurazione acquistata: è possibile, infatti, aggiungere alla configurazione di base due linee di teste inkjet per aumentare la produttività e lo spessore eseguibile in un passaggio. Inoltre JETvarnish, grazie all’opzione iFOIL, consente di realizzare in un unico passaggio fogli verniciati e laminati con foil a caldo. In questo caso la vernice viene utilizzata come collante per ricevere il foil a caldo. Le vernici per spot e 3D sono entrambe lucide e per ottenere effetti di semilucido è possibile utilizzare dei pattern nella maschera di verniciatura. La tecnologia inkjet non permette ad oggi di utilizzare vernici opache. Mauro Luini di Macchingraf ha descritto le potenzialità dei sistemi dell’israeliana Scodix distribuita in esclusiva da Macchingraf nel mercato italiano: «Le soluzioni Scodix basate su tecnologia inkjet nobilitano lo stampato creando una stampa sensoriale e un rilievo fino a 250 micron di spessore. Grazie al polimero UV spruzzato dalle testine inkjet, le soluzioni Scodix sono in grado di creare texture ed effetti speciali con uno spessore variabile in un unico passaggio, sfruttando tutti i vantaggi offerti dalla tecnologia digitale. L’effetto sensoriale dello stampato viene ulteriormente potenziato grazie alle caratteristiche di riflettenza del polimero (gloss unit 99%) o Scodix Metallic, che offre una varietà illimitata di colori metallici in un solo passaggio di stampa». Diversa è, invece, la proposta di Kodak, illustrata da Angelo Pavesi. Si tratta, infatti, in questo caso di una vera e propria macchina da stampa digitale, la Nexpress, basata su tecnologia elettrofotografica, che consente la verniciatura con toner trasparente opaco (Intelligent Coating) o lucido (Intelligent Glossing) attraverso il quinto gruppo stampa. La stesura avviene su tutto il foglio o solo in alcuni settori, in base alle informazioni grafiche contenute nel file. Il rivestimento trasparente viene utilizzato per pro-
tecnologie web to print
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO tecnologie web to print
42
durre effetti grafici speciali oppure per creare filigrane anti-contraffazione. Alla Nexpress può essere collegato in linea anche un verniciatore UV che effettua la verniciatura in bianca/volta con effetto lucido, opaco o satinato.
Gli effetti speciali La tavola rotonda si è chiusa con un argomento molto interessante, ossia le verniciature creative, quelle che consentono di realizzare gli effetti speciali. A seconda dell’effetto che si vuole ottenere esiste una vernice adatta allo scopo: − Drip-off: per effetti contrastanti. Le vernici possono produrre due diversi tipi di effetti, lucido/opaco e lucido/strutturato (“a buccia d’arancia”) e sono applicabili sullo stampato sia in linea che fuori linea. Il lucido/opaco (o strutturato) si ottiene applicando sugli inchiostri una vernice ad effetto tramite una normale lastra litografica che stampa sulle zone interessate. Si applica poi tramite un gruppo verniciatore flexo una vernice lucida all’acqua o UV a fondo pieno: le zone stampate con la vernice oleo-resinosa appariranno opache/strutturate mentre quelle in corrispondenza della seconda vernice appariranno lucide. − Iridescenti e/o perlescenti: effetto lusso per moda, cosmesi e automotive. Tali vernici a base acqua si dividono in trasparenti madreperlate o colorate con effetto cangiante. Un effetto madreperlato di qualità si ottiene se la macchina da stampa è attrezzata con torre di verniciatura o spalmatore con sistema flessografico che permette una stesura sulla carta di uno spessore più alto di vernice. − Spessorate: quando contano quantità e spessore. Sono vernici generalmente serigrafiche formulate per essere stese in quantità nettamente superiori al consueto al fine di ottenere un effetto spessore in corrispondenza di alcune
aree dello stampato (generalmente scritte o porzioni di immagini). Alcune tipologie sono dette “rigonfianti” in quanto per reazione all’irraggiamento UV in fase di asciugamento sviluppano un volume maggiore. − Vernici con inclusioni: quando la terza dimensione assume carattere. Il desiderio di rendere lo stampato multisensoriale ha condotto a interessanti soluzioni, come la dispersione nella vernice, solitamente serigrafica, di sostanze inerti granulari o glitter di dimensioni significative. La criticità di tali applicazioni è legata all’uniformità del prodotto che deve rimanere in sospensione correttamente e alla possibilità di controllo in stesura. − Vernici olfattive: la quarta dimensione sensoriale. Sono vernici contenenti in dispersione sostanze aromatiche sottoforma di microcapsule che per sfregamento si rompono e rilasciano l’aroma. La stesura è possibile solo se la macchina da stampa è attrezzata con torre di verniciatura o spalmatore con sistema flessografico che permette una stesura sulla carta di uno spessore più alto di vernice. La natura superficiale della carta è importante per valorizzare questo effetto (rendono maggiormente le carte microporose). − Cast&Cure: un’innovativa tecnologia che consente di realizzare effetti cangianti e tridimensionali, applicabili anche per ottenere risultati di tipo olografico. Infatti il trasferimento di immagini olografiche avviene su una macchina dotata di sistema cold-foil per mezzo di un film che le contiene e resta posizionato al posto del foil, imprimendosi tramite pressione su una vernice UV di finitura che ne mantiene l’impronta, in quanto il distacco del materiale avviene dopo la polimerizzazione della lacca UV stessa. Un sistema di questo tipo viene proposto dall’italiana EuroGraf. IPI 156/14
Per ognuno dei tanti effetti speciali possibili per nobilitare uno stampato esiste un tipo di vernice.
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO
Utilizzare la vernice adatta
■ La vernice all’acqua è davvero più ecologica e in grado di sostituire l’UV? Vernici grasse, a dispersione e UV: possibilità e difficoltà.
44
VERNICI GRASSE O “IN MACCHINA” O “DA CALAMAIO” Sono molto simili agli inchiostri convenzionali di normale utilizzo (resine a base oleosa senza pigmento) e subiscono gli stessi trattamenti.
L’applicazione è identica: da calamaio e gruppo inchiostratore con lastre per offset. Sfruttano l’elemento stampa libero di una macchina a 5/6 colori o vengono date con un passaggio successivo, senza difficoltà per una verniciatura a zone, anche se di rara utilità. Hanno una essiccazione molto lenta, costringono a pile basse spesso areate (“mazzette”) e all’utilizzo dell’antiscartino. Sono economiche e forniscono una protezione dello stampato soddisfacente, mentre la lucentezza è discretamente percepibile solo nel caso di umido-su-secco. Non provocano emissione di vapori, anche se possono emettere odori sgradevoli e lo smaltimento dello scarto è assimilabile agli altri inchiostri.
VERNICI A DISPERSIONE Sono comunemente dette “ad acqua”, essendo dispersioni di basi polimeriche acriliche in acqua, quindi molto più fluide degli inchiostri: vengono applicate attraverso il sistema di bagnatura continua (sconsigliabile per la limitata praticabilità) o con spalmatori in linea attrezzati di forno IR e aria calda combinati in uscita. Il gruppo verniciatore può essere a rullo (più comune) o a racla (camera chiusa e cilindro inchiostratore anilox): il primo può utilizzare caucciù spellicolati come forme e la quantità di vernice dipende dalla regolazione del rullo; il secondo monta lastre flexo e trasferisce in relazione alla profondità delle cellette dell’anilox. Quest’ultimo tipo permette anche la stampa di colori metallizzati flessografici. Le vernici sono lucide, opache o primer (protezione con lucido limitato o base per successiva verniciatura UV o plastificazione) e l’applica-
IPI 156/14
Le tecniche di “conversione“ (così si chiamano) dello stampato servono per attribuirgli maggior valore, abbellirlo, impreziosirlo e sono: la plastificazione, la verniciatura, la stampa a caldo, il rilievo e la goffratura. Un tempo, livelli di lucido e opaco particolarmente intensi venivano ottenuti solo con la plastificazione (acetato e in seguito anche bitrattato) oppure, dove non era prevista, abbinando supporti e inchiostri all’occorrenza (carta matt e nero opaco, ad esempio) che spesso rendevano lo stampato troppo delicato e suscettibile di segni o sfrisi in presenza anche di sollecitazioni minime. Le vernici date in macchina (nitro) avevano esclusivamente una funzione protettiva, erano di lenta essiccazione ed elevato impatto ambientale. Oggi le condizioni sono cambiate e le vernici proposte dal mercato possono contribuire a fornire attributi estetici di tutto rispetto al prodotto finale. Certo, la plastificazione rimane irraggiungibile, ma non è eseguibile a zone e spesso viene integrata con la serigrafia (plastificazione totale opaca e lucido “spot” da telaio serigrafico) ottenendo risultati eccellenti per lavori esigenti di alta qualità. Le vernici offset, su cui ci concentreremo, sono utilizzabili per produzioni meno costose e possono rappresentare il giusto compromesso nella maggior parte dei casi. Sono principalmente di tre tipi: vernici grasse, a dispersione, UV.
ROCESSI SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vern
IPI 156/14
zione zonale è di una certa difficoltà. L’essiccazione è rapida e l’antiscartino viene eliminato quasi sempre, la pila è alta anche ad elevata velocità se la macchina è provvista di extension (uscita lunga). È sconsigliata la spalmatura in bianca e volta con carte leggere (100 g) perché problematica nel secondo passaggio: carta difficile da trattare, rinvenimento della vernice col calore e possibilità di blocking, sporadicamente comparsa di effetto fantasma. L’economicità è data dall’applicazione in linea durante la stampa, il livello di protezione è buono e il grado di lucido/opaco è soddisfacente: sicuramente il prodotto è migliore rispetto alle vernici grasse. È necessario un camino di espulsione: l’essiccazione avviene soprattutto per evaporazione, anche se l’emissione in atmosfera è contenuta; inoltre lo scarto deve essere smaltito a parte, non essendo compatibile con gli inchiostri, però la pulizia avviene con acqua calda evitando l’uso di solventi.
VERNICI UV Sono polimeri esattamente come i relativi inchiostri; l’applicazione in linea risulta quasi impraticabile per problemi di rifiuto, ad eccezione delle macchine completamente UV o ibride, oppure dotate di doppio coating: primer a dispersione, stazione di essiccazione, laccatore UV, lampade UV. Fuori linea possono essere date da calamaio (rinunciando a qualcosa sul risultato), da bagnino (ottima resa) o con spalmatore dedicato (soluzione eccellente ma poco comune per via dei costi). Il forno garantisce qualità migliore se collegato con la macchina da stampa invece che inserito sull’uscita della stessa. La vernice lucida è acrilica e molto plastica, emulsiona a contatto con l’acqua e quindi può essere applicata solo
a secco con lastre in rilievo, gomme o fotopolimeriche. L’opaca può essere anche trasferita da calamaio (in tutto simile agli inchiostri UV) con normale lastra e utilizzando la bagnatura. Gli spot o gli effetti lucido-opaco sono di impatto visivo molto buono e relativamente semplici da realizzare. L’essiccazione è immediata, non problematica, senza antiscartino e priva di controindicazioni. Il processo è economico rispetto alla plastificazione, ma costoso nei confronti delle altre vernici (come per gli inchiostri), pur assicurando elevato livello di protezione, grado di lucido molto buono (ottimo con un letto di primer) e di opaco soddisfacente (specialmente con lastra normale e bagnatura). L’impianto di estrazione è necessario (per via della ventilazione alle lampade che generano ozono), ma la vernice è quasi 100% di contenuto secco: non provoca emissioni (essicca totalmente per polimerizzazione) fornendo un elevato effetto barriera e senza generare rifiuto di scarto. La manutenzione è da effettuare con molta cura per via della volatilità dell’UV lucida che si aggrappa ai componenti della macchina rendendoli appiccicosi.
CONSIDERAZIONI FINALI La verniciatura a dispersione non ingiallisce e avviene in linea, quella UV ha un grado di lucido e di protezione maggiore, inoltre si presta meglio all’applicazione zonale; l’impatto ecologico è limitato per entrambe. Il target a cui si riferiscono è solitamente diverso: prodotti commerciali le prime e prevalentemente lavori cartotecnici le seconde. Le vernici grasse sono consigliate se non si dispone di uno spalmatore, quando le richieste di verniciatura sono inferiori al 20%, altrimenti è meglio dotarsi di un gruppo verniciatore in linea.
45
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO
Sistemi di verniciatura
La diffusione di macchine a 5 o 6 elementi ha superato la tradizionale 4 colori e sempre più spesso la configurazione prevede un verniciatore in linea.
46
APPLICAZIONE Può essere svolta in linea o fuori linea. Tutti i sistemi prevedono la possibilità di effettuare un “secondo passaggio”, in condizioni “umido su secco”, per ottenere una maggiore distensione e un risultato migliore con qualsiasi tipo di vernice, essendo il foglio già essiccato e permettendo quindi un’adesione ottimale dello strato da applicare. La quasi totalità delle vernici può essere trasferita in linea, unica eccezione per le vernici UV in condizioni di stampa con inchiostri convenzionali. Infatti in questo caso è necessario attendere che si verifichi il primo stadio di essiccazione completo (almeno qualche ora, ma sono consigliate 24/48 h) prima di verniciare, per evitare sicuri e incontrollati fenomeni di scarsa adesione (la vernice asciutta viene asportata al minimo sfregamento) e non uniformità del foglio: la vernice penetra nell’inchiostro umido e inizialmente sembra ben distesa, ma con il tempo l’inchiostro prosegue la sua azione di essiccazione per penetrazione nel supporto e ossido-polimerizzazione, mentre la vernice re-
sta bloccata, creando zone con evidente rugosità e abbassamento del livello di lucido, specialmente in corrispondenza delle masse a grande coprenza di inchiostro (ombre), rendendo la qualità del foglio inaccettabile. Attenzione anche al fenomeno inverso: non attendere troppi giorni (massimo 3 o 4) prima di verniciare per evitare la cristallizzazione dell’inchiostro e il conseguente rifiuto della vernice. È importante utilizzare sempre inchiostri convenzionali resistenti all’UV per non incorrere in improvvisi fenomeni di viraggio del colore, specialmente negli inchiostri con base di lacche blu (gamma dei verdi, dei blu, rodamina, porpora ecc.). La vernice UV è applicabile in linea solo con l’utilizzo di inchiostri UV o della tecnologia a doppio verniciatore: stampa convenzionale, sovrastampa con primer base acqua (primo verniciatore), torre di essiccazione ad aria, verniciatura UV (secondo verniciatore) in un solo passaggio. Sono presenti oggi sul mercato nuovi tipi di inchiostri “composti”: si tratta di prodotti convenzionali che contengono una percentuale (30% circa) di componenti sensibili all’UV (polimeri e fotoiniziatori) e permettono la verniciatura in linea, attrezzando la macchina con lampade interdeck. Esistono poi appositi spalmatori, progettati specificamente per la verniciatura fuori linea, soprattutto UV.
FORMA DI STAMPA La verniciatura spot (o a zona) utilizza lastre in rilievo, caucciù spellicolati o lastre normali.
IPI 156/14
La verniciatura in linea è utile per ottenere stampati di maggior valore e grande impatto visivo. La verniciatura infatti ha il doppio scopo di abbellire/impreziosire il prodotto e proteggerlo da eventuali abrasioni: a volte le due finalità sono distinte, ma nella maggior parte dei casi convergono. I sistemi di verniciatura sono classificabili per applicazione, forma di stampa, vernice utilizzata, tecnologia dell’elemento spalmatore.
IPI 156/14
ROCESSI SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vern Le lastre in rilievo possono essere fotopolimeri o gomme (per lavorazioni di buon dettaglio e precisione) o film plastico incollato su una lastra (per verniciature “con riserva” come per i caucciù delaminati) e si utilizzano con procedimento letterset (su elemento stampa offset: trasferimento a secco lastra-caucciù-supporto) o flessografico (gruppo verniciatore). I caucciù delaminati e le lastre in rilievo si adattano a tutti i sistemi di verniciatura. Le lastre normali si prestano alla verniciatura litografica, che presenta le medesime caratteristiche della stampa offset con inchiostri grassi. Inoltre sono utilizzate con le vernici UV opache date da calamaio, dove l’impiego della bagnatura migliora il risultato rendendolo più “mattato” rispetto al trasferimento a secco. Le presensibilizzate devono però essere termoindurite per resistere all’applicazione con vernice UV, nel caso di lastre positive. Tale utilizzo è possibile solo con le vernici opache, essendo l’UV lucida molto più plastica, trasferibile solo a secco ed immediatamente emulsionabile nel contatto con acqua. È interessante l’effetto di grande contrasto che si può creare con la vernice UV opaca (utilizzando lastra presensibilizzata e bagnatori) sovrastampata spot a una UV lucida data a fondo pieno. La verniciatura “in pieno” si serve prevalentemente di lastre in alluminio, se applicata da elemento offset standard, o di telo gommato se data tramite gruppo verniciatore.
TECNOLOGIE I sistemi di verniciatura si distinguono principalmente dal punto di vista tecnologico e nel settore che riguarda l’offset sono di quattro categorie.
VERNICI Sono tre le tipologie principali: litografica, a base acqua e UV. La vernice litografica si comporta come un inchiostro offset tradizionale e viene data da calamaio con un comune elemento stampa di macchina. Le vernici base acqua possono essere ad alto lucido, lucide per bianca e volta, primer (semplice protezione o “letto” per successive verniciature UV o plastificazione), opache. Vengono utilizzate quasi esclusivamente da gruppo verniciatore o da bagnino, con forno IR/aria combinato per l’essiccazione. Le vernici UV sono lucide o opache e ne esistono tipi per qualsiasi applicazione: da calamaio con gruppo stampa, da bagnino e da spalmatore. È chiaramente necessario attrezzare la macchina con lampade UV direttamente sul tratto finale prima dell’uscita (meglio se con extension) oppure collegando ad essa un apposito forno.
Solitamente la bacinella è modificata, in modo che possa contenere una maggiore quantità di prodotto ed è collegata a una pompa che alimenta la vernice. La verniciatura “da bagnino” è indicata per vernici a base acqua e UV, specialmente se lucida.
Gruppo stampa Attraverso un elemento offset della macchina è ottenibile la verniciatura con lastra normale ad umido o con forma in rilievo a secco (letterset). La vernice viene alimentata da calamaio e può essere litografica o UV (se la macchina dispone di lampade). Gruppo di bagnatura La vernice sostituisce nella bacinella la soluzione di bagnatura e viene trasportata nello stesso modo. Il sistema rimane indiretto e si utilizza forma di stampa in rilievo.
Verniciatore a rullo È il tipo di spalmatore più classico. Un rullo “dosatore” (regolabile) stabilisce lo spessore del film di vernice pescata e lo passa a un altro rullo che inchiostra la forma in rilievo (lastra fotopolimera o caucciù spellicolato). Il cilindro portaforma trasferisce lo strato di vernice direttamente al supporto tramite pressione contro il cilindro stampa. Il sistema è adatto per vernici a base acqua e UV; solitamente viene previsto in linea alla macchina da stampa, più raramente anche con configurazione a doppio verniciatore (intervallando con una torre di essiccazione) per l’applicazione di due vernici (primer e UV, ad
47
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO
Sistema di verniciatura a rullo.
3
Tavola riassuntiva dei processi presentati.
1
6 4
5 Verniciatore a racla. 1 Cilindro retinato. 2 Racla positiva. 3 Racla negativa. 4 Vasca di raccolta della vernice. 5 Cilindro stampa. 6 Cilindro portaforma.
esempio), soluzione che permette la verniciatura UV continuando ad utilizzare inchiostri convenzionali. La stessa tecnologia è utilizzata anche per i verniciatori off-line.
48
Verniciatore a racla camera chiusa con anilox Si tratta del cosiddetto “verniciatore flexo”, essendo costituito da un gruppo flessografico completo. Un rullo anilox, retinato inciso con cellette tutte della medesima profondità, è alimentato dalla vernice, che viene asportata della quantità in eccesso attraverso il sistema a camera con due racle, positiva e negativa. In questo modo la vernice che rimane solo nelle cavità delle cellette viene trasferita al cilindro portaforma tramite l’anilox e quindi direttamente al supporto. Il sistema garantisce che il trasporto della quantità di vernice sia regolare e costante, per tutto il foglio e durante l’intera tiratura, essendo deter-
Tecnologia
Forma
Sistema
Vernice
Gruppo stampa
Presensibilizzata Indiretto in rilievo Presensibilizzata cotta
Litografica UV da calamaio UV opaca
Gruppo bagnatura
In rilievo o Indiretto caucciù delaminato
A base acqua o UV
Verniciatore (a rullo o a camera)
In rilievo o Diretto caucciù delaminato
A base acqua o UV
minata dalla profondità uniforme delle cellette incise sul rullo retinato. Logicamente esiste la possibilità di disporre di più rulli anilox con profondità diverse, sostituendo i quali si cambiano le condizioni di verniciatura, per applicare quantità più o meno consistenti di vernice. Il sistema a camera permette anche la stampa di speciali vernici metallizzate (oro, argento) flessografiche, in un unico passaggio con la stampa offset, solitamente abbinate a una vernice trasparente di sovrastampa finale data con un secondo verniciatore in linea. Il gruppo flexo può trattare sia vernici all’acqua che UV, è configurabile come unico verniciatore in linea con la macchina da stampa, anche se la sua maggiore diffusione è nei sistemi a doppio verniciatore, abbinato con il tipo a rullo. In questa versione sono state introdotte anche macchine dedicate alla verniciatura fuori linea. Infine ricordiamo la verniciatura rotocalco e soprattutto quella serigrafica, applicata con normale telaio permeografico, ideale per ottenere alti livelli di lucido, potendo trasferire un elevato spessore di vernice, anche su materiali plastificati opachi, campo in cui è molto utilizzata. IPI 156/14
2
ROCESSI SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vern CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DEI TRE DIVERSI METODI DI VERNICIATURA Componenti principali
Verniciatura in stampa Resine a base oleosa
Vernici UV
Combinazione di polimeri, fotoiniziatori e umidificanti
Vernici a base acqua Miscele di resine acriliche in dispersione
Metodo di applicazione
Attraverso il gruppo inchiostratore. Attraverso l’unità di bagnatura continua o gruppo coating. Utilizza lastre per offset Utilizza caucciù o lastre flexo e offset a secco (fotopolimeri). Lampade UV e cappe necessarie
Essiccazione
Lenta
Istantanea
Rapida
Antiscartino
Necessario
Non necessario
In molti casi non necessario
Protezione per la superficie stampata
Buono
Eccellente
Ottimo
Soddisfacente
Eccellente
Buona
Da soddisfacente a buona
Eccellente
Ottima
Lucentezza a) Applicazione umido-su-umido sulla stampa Lucentezza b) Applicazione in due fasi umido-su-secco
Attraverso il sistema di bagnatura continua (con successo limitato) o attraverso gruppo coating. Utilizza caucciù o lastre flexo (fotopolimeri). Consigliato forno IR/aria
svantaggi principali dei tre sistemi Verniciatura in stampa
Trattamento UV
Verniciatura ad acqua
Antiscartino necessario (1)
Impiantistica complessa ed emissioni in atmosfera da controllare
Impianto di estrazione ed emissioni in atmosfera da controllare
Metodo molto costoso
Costosa
Limiti nella combinazione con inchiostri offset standard
Pratica solo con gruppi coating
Essiccazione lenta Pericolo di riporti di vernice Pile basse (e/o aerazione delle pile) Trasferimento dell’odore ai prodotti alimentari
Manutenzione impegnativa (cottura della polvere ecc.). I componenti della macchina da stampa possono risentirne con il tempo La verniciatura a zone richiede lastre a rilievo o il ritaglio del caucciù
Non va bene su carta di grammatura inferiore ai 130 se la verniciatura viene applicata su entrambi i lati La verniciatura a zone richiede lastra a rilievo o il ritaglio del caucciù
(1) Un commento circa l’antiscartino: l’uso di antiscartino può essere ridotto usando il forno IR all’uscita della macchina e ancora più ridotto usando inchiostro speciale per essiccazione IR. IPI 156/14
(fonte Guglielmo Ferrari)
49
SPECIALE vernici e processi SPECIALE vernici e pro
Vernici di sovrastampa a base acqua ■ Le vernici a base acqua (VBA) sono, nella maggior parte dei casi, miscele di resine stiroacriliche in dispersione, tenute in soluzione da agenti neutralizzanti a cui vengono aggiunti tensioattivi e ausiliari filmogeni.
50
Applicazione Le VBA essiccano rapidamente per evaporazione e quindi non sono adatte per l’applicazione attraverso il sistema di inchiostrazione delle
macchine offset. Possono essere applicate con: a) unità di verniciatura: le speciali unità di verniciatura o spalmatori garantiscono le condizioni ideali per l’applicazione in linea sulle macchine offset a foglio; è possibile anche la verniciatura fuori linea, anche se poco utilizzata. b) sistemi di bagnatura: i sistemi di bagnatura di tipo continuo o convenzionale possono essere utilizzati per l’applicazione di VBA. Il sistema di bagnatura deve essere tenuto perfettamente pulito prima e dopo l’utilizzo delle VBA.
10 consigli per l’utilizzo 1. La distanza tra i rulli, nell’applicazione dei sistemi di bagnatura, deve essere la minima possibile (minimo di pressione). 2. Le pompe di alimentazione della vernice devono essere del tipo a lenta agitazione (pompe a membrana), per evitare la formazione della schiuma, regolando la velocità della pompa ed evitando che inglobi aria. Non utilizzare mai la pompa del circuito della soluzione di bagnatura. 3. È bene controllare la viscosità della vernice fornita, prima dell’utilizzo, con una tazza in norma DIN n° 4, richiedibile anche a tutti i produttori di VBA. La tazzaforte riempita di vernice impiega a svuotarsi, tramite il foro sottostante, circa 45 secondi per un prodotto standard, se la viscosità è corretta, a una temperatura ambiente intorno ai 20°C. Vernici speciali, studiate per esigenze particolari, possono avere viscosità diverse. È comunque importante farsele indicare dal fornitore e verificarle. 4. In caso di brevi fermi-macchina, occorre lavare caucciù e lastra con una spugna e lasciarli umidi: in questo modo, alla ripresa il primo foglio non rimarrà incollato alla vernice asciutta. IPI 156/14
Lo strato di vernice essicca fisicamente, cioè per disidratazione del film stesso: non avvengono reazioni chimiche. Con una vernice a base di dispersioni si giunge già con un residuo del 30% di acqua al cosiddetto punto di “fuori polvere” (setting), cioè al punto in cui la vernice coagula: non è più fluida e non è quasi più appiccicosa. Le vernici a solvente e quelle in soluzione devono essere essiccate fino a un residuo di solvente del 5-3% per ottenere il “fuori polvere”. La vernice a base acqua è un’equilibrata combinazione delle sopracitate materie prime, così da ottenere un prodotto funzionale alle diverse situazioni applicative. La vernice di sovrastampa a base acqua può essere applicata con il sistema di bagnatura o anche attraverso appositi sistemi di verniciatura e con macchine verniciatrici. La vernice viene applicata sia sopra un inchiostro essiccato che “bagnato su bagnato”, garantisce una completa “alta pila” senza polvere antiscartino con una immediata protezione della controstampa. Il film di inchiostro essicca quindi sotto il film della vernice. Nella stampa di cartone per imballaggi i fogli verniciati “bagnato su bagnato” già dopo circa tre ore si possono fustellare, incollare e confezionare.
ocessi SPECIALE vernici e processi SPECIALE vern i vantaggi delle VBA I seguenti aspetti sono alla base del successo incontrato in questi ultimi anni dalle vernici a base acqua: • la verniciatura dello stampato può essere realizzata durante la stampa senza bisogno di attrezzature costose e aggiuntive; • le VBA sono sicure, non sono infiammabili e pertanto non richiedono costose attrezzature di protezione; • le VBA non sono pericolose per l’ambiente, in quanto contengono come solvente unicamente acqua; • le VBA hanno un brevissimo tempo di essiccazione (10-30 secondi) riducendo drasticamente il pericolo di controstampa così temuto con le vernici litografiche convenzionali; • si ha un notevole miglioramento della protezione all’abrasione: risulta uguale a quella ottenuta con le vernici ad alcool o alla nitro; • il film essiccato delle VBA è completamente inodore e quindi non contribuisce a trasferire odori ai prodotti confezionati; • le VBA sono molto trasparenti, lucide e non ingialliscono; • le VBA consentono un aumento notevole della produttività.
Nei sistemi convenzionali è opportuno utilizzare rulli senza rivestimento (senza calza) con diametro maggiorato, realizzabili con gomma di durezza 22 shore. Allo scopo di evitare gocciolamento o trascinamento della vernice, vanno applicati alle estremità dei rulli e in corrispondenza delle zone di “non stampa” lame o rulli raschiatori.
Lastre da stampa Le VBA possono essere applicate a “fondo pieno” o con “riserve”. Le lastre di alluminio sono ideali per l’applicazione a “fondo pieno”.
IPI 156/14
5. Le VBA si possono applicare su quasi tutti i supporti (cartone, carte patinate e metallizzate), ma il loro impiego è indicato soprattutto sui cartoni patinati (infatti il cartone è meno sensibile all’umidità proveniente dalla vernice; le carte, in particolare quelle leggere, tendono ad arrotolarsi e ad avere problemi dimensionali). Meglio evitare l’utilizzo con carte inferiori ai 120 g. Il grado di lucido dipende per l’80% dal tipo di supporto impiegato, mentre l’inchiostro ha scarsa influenza sul risultato finale. 6. L’applicazione delle VBA deve essere valutata esaminando il foglio sotto una luce obliqua: la superficie deve apparire liscia e uniforme, senza sbavature o arricciature ai bordi. Nel caso si notasse un effetto di reticolazione tipo “tela di ragno” è necessario aggiungere un ritardante nella vernice. Infatti il difetto si crea a causa di una troppo rapida evaporazione, specialmente in corrispondenza di notevoli spessori di inchiostro umido (esempio: masse di più colori pieni o quasi) con cui la vernice entra in contatto nel ricoprire lo stampato. 7. La quantità di vernice da applicare (film umido) va da 4 a 7 g/ m2 e dipende dal sistema di applicazione e dall’efficacia del sistema di essiccazione.
La verniciatura con “riserva” può essere realizzata con: a) lastre fotopolimere (se la tiratura giustifica il costo); b) film plastico incollato su una lastra; c) caucciù delaminato. Il rivestimento sotto il caucciù deve essere inferiore di qualche millimetro, su tutto il perimetro, rispetto al formato della stampa allo scopo di prevenire l’accumulo di vernice, il gocciolamento e quindi i problemi di incollaggio tra foglio e foglio.
Essiccazione Le VBA essiccano rapidamente per evaporazione e penetrazione. L’essiccazione può essere accelerata con: a) lampade IR; b) lame di aria calda; c) estrazione dell’aria all’uscita della macchina da stampa e sua espulsione all’esterno. La combinazione dei tre sistemi garantirà le migliori condizioni di essiccazione. L’estrazione dell’aria all’uscita è una delle condizioni più importanti per garantire una buona essiccazione.
8. La temperatura della pila di carta in uscita non deve superare i 32-33°C per garantire il risultato voluto e le condizioni di corretta essiccazione. È controllabile con un termometro a spada inserito direttamente nel bancale in macchina. Durante l’applicazione delle VBA la temperatura ambiente non dovrebbe essere inferiore a 20°C altrimenti si possono verificare i seguenti problemi: film non uniforme; diminuzione di lucido; riduzione della resistenza all’abrasione. 9. Il valore del pH delle VBA si colloca intorno a 8; si tratta quindi di prodotti alcalini e pertanto in alcune situazioni può avvenire che lo stampato subisca un’aggressione chimica da parte della vernice così da causare una variazione di tonalità dello stampato stesso. Il fenomeno è legato al modo e alla quantità della vernice applicata, alla velocità di essiccazione e alla temperatura presente nella pila. Bisogna quindi utilizzare, soprattutto nella formulazione di tinte tenui, inchiostri resistenti agli alcali. Le tonalità maggiormente a rischio sono: porpora, rodamina, viola, bleu reflex. 10. In caso di dubbio è opportuno contattare il fornitore della vernice che potrà dare i suggerimenti necessari.
51
Nutri la Tua CreativitĂ Feed Your Creativity
26A MOSTRA CONVEGNO INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE VISIVA
26TH INTERNATIONAL TRADE
FAIR AND CONFERENCE ON VISUAL COMMUNICATION
Stampa digitale Insegnistica, Cartellonistica Serigrafia, Tampografia Promozione tessile, Ricamo Incisione Fresatura, Laser P.O.P. punto vendita Servizi per eventi Digital signage Labelling Packaging
Digital printing Sign, Sign making Screen printing, Pad printing Textile promotion, Embroidery Engraving Milling, Laser P.O.P point of purchase Event services Digital signage Labelling Packaging
PECIALE vernici e processi SPECIALE vernici e proces
L’utilizzo della verniciatura UV
■ La verniciatura UV viene da lontano: dal trattamento delle superfici legnose, suo settore tradizionale, tramite rivestimento con rulli e per immersione o spruzzatura.
IPI 156/14
Mentre la stampa con inchiostri UV è diffusa in Inghilterra e negli Stati Uniti, la verniciatura si è sviluppata moltissimo da più di trent’anni anche negli altri paesi europei, decretandone il successo a livello mondiale. Tutti i principali procedimenti di stampa ne fanno uso: offset, rotocalco, flexo, serigrafia. Le vernici UV hanno registrato un incremento di impiego in questi ultimi tempi: i supporti plastici e le carte sempre più lucide richiedono una essiccazione rapida ed efficace per abbattere i tempi di lavorazione. La tendenza è quella di ottenere verniciature sempre più belle, molto simili alla laminazione/plastificazione degli stampati. La verniciatura UV permette di ottenere un livello di brillantezza elevato ed una superficie antigraffio molto resistente, necessaria soprattutto nell’imballo di prestigio. Grazie alle caratteristiche tecniche e chimiche, inchiostri e vernici UV si prestano molto bene per la nobilitazione degli stampati quali: • imballi per cosmesi, liquori, cioccolato i vantaggi delle vernici uv ecc.; • stampa su plastica Possiamo così riassumere i vantaggi delle vernici UV: (cards, scatole, cd); • senza solvente, contenuto solido del 100%; • etichette (per latti• buona stabilità in stampa; ne, bottiglie) dove la • polimerizzazione istantanea, i fogli stampati arrivano in verniciatura, oltre a pila già essiccati e pronti per le lavorazioni successive; migliorare l’estetica, • resistenza al graffio: i prodotti UV permettono di creare offre la resistenza a un film protettivo molto duro e idrorepellente (esempio, una distruzione preper etichette); coce causata da agenti • alta brillantezza; esterni e dal prodotto • stampa senza antiscartino; • possibilità di lavorazione su diversi materiali (plastica, contenuto. tessuto ecc.). Approfondiamo ora gli aspetti tecnici.
COMPORTAMENTO DELLA VERNICE UV La vernice UV possiede una caratteristica unica: il 100% dei suoi componenti si trasforma in film secco, infatti non contiene solventi che evaporano. Queste vernici sono composte da pre-polimeri acrilici (analoghi alle resine delle vernici base acqua, ma contenenti dei doppi legami molecolari), da fotoiniziatori, da monomeri come diluenti reattivi e da tensioattivi che ne favoriscono la sovrastampa sugli inchiostri grassi convenzionali già asciutti. L’essiccazione avviene in decimi di secondo ed è una reazione fotochimica: sotto l’effetto della luce UV, fornita da apposite lampade, si spezzano i doppi legami degli acrilati insaturi e quindi avviene una reazione chimica di polimerizzazione che trasforma lo strato di vernice in un film completamente secco. Lo spessore applicabile può variare da 3 a 8 micron, a seconda del sistema impiegato: inferiore per vernici date da calamaio, maggiore con alimentazione da gruppo di bagnatura, superiore ancora con l’utilizzo di elemento verniciatore. Trasferendo uno strato consistente si ottengono gradi di lucido molto elevati, intorno al 90% o persino 95% in qualche caso di applicazione fuori macchina su inchiostro perfettamente essiccato o su un “letto” di vernice base acqua primer (misurazioni con glossometro a 60°). La valutazione del livello di lucido è a tutt’oggi prevalentemente visiva, quindi influenzabile e soggettiva, anche se i glossometri (misuratori di lucido) presenti sul mercato possono essere strumenti utili per determinare lo spessore ottimale dello strato di vernice, al di sopra del quale aumentano consumi di vernice e tempo di essiccazione senza che si possano rilevare si-
53
SPECIALE vernici e processi SPECIALE vernici e pro LUCE UV Monomeri oligomeri
Fotoiniziatori
Additivi
reazione fotochimica film
gnificativi incrementi di lucentezza. Non completamente affidabile è invece la capacità di tali strumenti di fornire valori oggettivi e comparabili tra loro, essendo tra l’altro molto sensibili allo strato inferiore stampato di inchiostro, che ne influenza la misurazione a seconda della coprenza, creando differenze tra toni chiari e ombre. Le vernici UV assicurano al prodotto e allo stampato un grado di protezione altissimo, in molti casi paragonabile a quello ottenibile con la plastificazione. Un’avvertenza importante è creare sempre le riserve in corrispondenza delle zone dove fosse necessario applicare la colla (glue flaps), altrimenti l’unico rimedio certo resta la fresatura, anche se oggi esistono speciali colle adesive permanenti (senza “tempo aperto”), sia a freddo che hot melt, capaci di offrire qualche garanzia in più rispetto al passato.
54
LA VERNICIATURA SOVRASTAMPA Può avvenire inline o offline e sono ambedue consolidate. La prima è ormai usata da oltre 10 anni, dove in un unico passaggio si ottiene la stampa e una o più verniciature UV. Le applicazioni più conosciute sono l’astuccio per cosmetica e l’imballo per il cioccolato. Questa configurazione risulta essere ideale per medie e alte produzioni o per tempi di consegna piuttosto ridotti. Prima di applicare una vernice UV, lo stampato deve comunque essere già essiccato tramite lampade interdeck (con l’utilizzo di inchiostri UV) o doppio verniciatore con torre intermedia di asciugatura (nel caso in cui la stampa in linea fosse realizzata con inchiostri convenzionali). L’uscita macchina è consiglia-
bile in configurazione allungata. La soluzione fuori linea è ancora oggi molto diffusa ed è adatta per piccole tirature o per lavori occasionali. Il prodotto precedentemente stampato in convenzionale, deve essere lasciato riposare per un periodo che dipende soprattutto dalla carica di inchiostro e dal supporto e può variare da qualche ora a un giorno. Successivamente, con un rullo coating o con macchine normalmente mono/bicolore, viene applicata una vernice UV da sovrastampa la quale è polimerizzata per mezzo di un forno UV a nastro trasportatore e impilatore finale. Le velocità di lavorazione normalmente non superano 6.000 copie/h, permettendo comunque alle vernici di stendersi bene e ottenere un buon risultato di brillantezza. La produttività è ancora a tutt’oggi alla ricerca di incrementi, come anche il livello qualitativo: è risaputo che doppi e multipli passaggi macchina richiedono molto tempo e costi di esercizio maggiori. Questa è la ragione per cui macchine da stampa sempre più versatili e flessibili vengono proposte sul mercato, ad esempio con doppia torre di vernice la quale consente di stampare in linea e con diversi tipi di supporto: carta, cartone, plastica. L’introduzione di verniciatori tipo flexo (a camera con racla) ha permesso di ottenere spessori di vernice decisamente più controllati per mezzo di rulli anilox. L’effetto di alta brillantezza raggiungibile oggi con le vernici UV in condizioni di elevata produttività (10-15.000 copie/h) rendono questi sistemi antagonisti sempre più agguerriti della plastificazione. Inoltre bisogna tener conto che lo stampato UV è anche riciclabile.
IPI 156/14
supporto
VARNICOMP SR - VARNIPLATE - VARNIBLUE LASTRE E SOTTOLASTRE PER VERNICIATURA ACRILICA E UV IN LINEA
Sistema (lastra + sottolastra) disponibile per tutte le torri di verniciatura diretta in macchine da stampa offset Lastre certificate per verniciatura di imballi alimentari
kruseonline.com C.so Piemonte n. 48 - 10099 San Mauro T.se (TO) - ITALY - Tel. 011.223.68.78 - Fax 011.223.69.86 - info@kruseonline.com
SPECIALE verniciProblematiche E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO di stampa tecnica stampa
Variazioni di tinta
L’indesiderato effetto sullo stampato del viraggio di alcuni colori speciali a campione e la resistenza a vernici, solventi e luce rappresentano fenomeni sempre attuali da conoscere e approfondire. di ALBErtO siRONI
Capita frequentemente, negli ultimi tempi, di trovarsi coinvolti in spiacevoli problematiche di viraggio o sbiadimento di alcune tinte speciali, prevalentemente se composte con l’utilizzo di basi appartenenti alla cosiddetta e famigerata famiglia delle “lacche blu”, sia pur aggiunte in piccole parti percentuali. In realtà è noto sin dall’inizio dell’utilizzo delle vernici UV (cioè da circa 30 anni) che gli inchiostri a base di blu riflessi, porpora, rodamina, warm red, blu 072, violet Pantone o inchiostri equivalenti, se verniciati corrono elevati
rischi di viraggio di tinta. Ciò avviene in special modo con le vernici UV, ma anche con vernici a dispersione (acriliche all’acqua) ad alta viscosità, il cui impiego si è sempre più diffuso col tempo, e persino con film di plastificazione, in particolare se utilizzano adesivi a base acquosa. Tali applicazioni, infatti, nella finitura degli stampati possono portare come conseguenza indesiderati fenomeni di variazione della tinta nello stampato stesso. La spiegazione risiede nel fatto che alcuni pigmenti presenti negli inchiostri vengono
test di laboratorio - solidità alla luce
2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura si applica agli inchiostri colorati sotto forma di stampe calibrate / rullate o su stampati di macchina.
56
3. RIFERIMENTI - Esecuzione strumentale di stampe calibrate. - Manuale d’uso dello strumento. - Procedimento proposto nel P.I. Printing 2P - 51 del Packing Institute (342 Madison Avenue - New York, 17).
4. DEFINIZIONI La solidità alla luce è strettamente correlata alla struttura chimica del pigmento: esistono pigmenti molto resistenti e altri scarsamente resistenti. Il colore sotto l’azione delle radiazioni di luce tende generalmente a diminuire d’intensità, specie nei colori chiari. Quando il colore invece tende a diventare scuro senza perdere l‘intensità, a fianco dell’indice di valutazione si metterà una “D” che significa appunto “dark” cioè “scuro”. La differenza cromatica fra il colore sottoposto al test e l’originale si esprime in termine di perdita d’intensità mediante l’analisi colorimetrica o densitometrica. L’esposizione è sempre accompagnata dall’impiego della “scala lana da 0 a 8” che serve per la determinazione esatta degli indici di solidità. 5. PROCEDURA 5.1 Materiali - stampe calibrate / rullate o stampati. IPI 156/14
1. SCOPO Gli inchiostri, in base al tipo di pigmenti contenuti, presentano una sensibilità più o meno marcata nei confronti della luce. Il fenomeno si concretizza nella perdita dell’intensità del colore o in una variazione di tinta (viraggio). Il test consiste nella determinazione sperimentale della resistenza alla luce simulando la luce solare e si conduce su stampe / rullate calibrate degli inchiostri possibilmente con uno standard di riferimento. Il supporto cartaceo impiegato per le prove deve essere preferibilmente resistente alla luce.
ROCESSI SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici tecnica stampa
Esempio di provino di esposizione alla luce dello Xenotest. A sinistra, Scala lana dei Blu; a destra, campione inchiostro Arancio e Standard.
attaccati chimicamente dai componenti delle vernici e degli adesivi utilizzati nel processo di plastificazione. Pertanto, la strada risulta obbligata: se lo stampato prevede tali passaggi nobilitativi, bisogna evitare l’uso di blu reflex, lacca blu, rodamina, porpora, viola sia puri che in miscela (colori composti a campione). Infatti la mancata resistenza alla verniciatura è una caratteristica intrinseca del pigmento e dunque non modificabile in sede di formulazione da parte del produttore di inchiostro, che perciò costringe alla scelta di un inchiostro
IPI 156/14
5.2 Apparecchiature - Apparecchio per la determinazione della resistenza alla luce tipo Xenotest mod. 150S (Heraeus). 5.3 Standard - Scala dei blu BSI. 5.4 Metodo Il campione viene predisposto con una schermatura divisa in più sezioni, che vengono esposte in tempi successivi, togliendo di volta in volta una sezione della schermatura (12, 24, 48, 72 ore). L’ultima schermatura non viene mai tolta e costituisce la parte di stampa non esposta. La prima zona è quella che ha subìto l’esposizione più lunga. Alla fine della prova le varie zone saranno confrontabili fra di loro e con la zona non esposta. Ogni esposizione deve essere eseguita in parallelo con la scala standard dei blu proposta da BSI. 5.5 Espressione dei risultati Il risultato si esprime con un punteggio compreso fra 0 e 8 che dipende dal numero di ore che hanno prodotto le degradazioni:
diverso: proprio per ovviare al potenziale rischio di variazione di tinta, i produttori hanno da sempre offerto colori alternativi simili, mettendo a punto formulazioni con altri pigmenti abbastanza vicini alle tinte delle basi citate, ma resistenti all’aggressività delle vernici e degli adesivi. Attenzione, però: tale colore in “copia” potrà essere discretamente paragonabile all’originale ma comunque mai identico, specialmente come brillantezza (purezza) e trasparenza. È da evitare inoltre l’utilizzo del nero di quadricromia (che può contenere blu reflex) nella formulazione di grigi e di altri colori speciali: va utilizzato un nero neutro (ad esempio il nero Pantone®). Tra l’altro il fenomeno del cambiamento della tinta non è immediato. L’entità e la velocità della metamorfosi dipendono da diversi fattori (quantità e tipo di vernice o di adesivo applicati, temperatura, tempo e grado di essiccazio-
ORE di esposizione XENOTEST 0 solidità: nessuna 1 ” debolissima 2 ” debole 3 ” moderata 4 ” discreta 5 ” buona 6 ” buonissima 7 ” eccellente 8 ” eccezionale
1 2,5 7 11 34 65 190 450 900
5.6 Accettazione Per l’accettazione del prodotto si fa riferimento a: - scheda delle proprietà del fornitore per quel tipo di colore; - a uno standard di riferimento; - a specifiche richieste.
57
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO tecnica stampa
test di laboratorio - resistenza alla verniciatura UV 1. SCOPO Scopo della prova è determinare la resistenza dei pigmenti contenuti negli inchiostri nei confronti della vernice UV e stabilire se gli inchiostri sono idonei ad essere verniciati con sistemi UV. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura si applica alle vernici per sovrastampa UV. 3. RIFERIMENTI Esecuzione strumentale di stampe calibrate. Esecuzione di applicazioni standard di vernici UV. 4. DEFINIZIONI Per solidità alla vernice UV si intende la resistenza a fenomeni di alterazione dello stampato a causa dell’azione chimica che la vernice provoca su alcuni pigmenti dell’inchiostro, qualora questi non fossero resistenti agli alcali (infatti alcuni componenti della vernice UV sono delle ammine di natura spiccatamente alcalina). 5. PROCEDURA 5.1 Materiali Stampe calibrate o stampati da esaminare. 5.2 Apparecchiature - Lampada UV per la polimerizzazione delle vernici; - Serie di stendifilm del tipo K-Hand/Coater;
58
ne) e comunque raramente sono istantanei, sviluppandosi poi gradatamente nel tempo e rivelandosi quindi praticamente impossibili da intercettare da parte dell’operatore durante la stampa. Un altro aspetto da considerare riguarda le resistenze ad alcali, alcool e luce. Infatti, mentre le lacche blu possono presentare scarsa resistenza agli alcali (rodamina, rubino, purple e violetto ne sono privi) e all’alcool (tra i colori citati solo il rubino ne è resistente), il blu riflessi è invece dotato di una buona resistenza agli alcali, ma è privo di resistenza all’alcool e presenta una solidità alla luce significativamente bassa, persino inferiore a quella delle altre lacche blu, già fortemente limitante. A titolo di esempio, la solidità alla luce proprio del blu riflessi generalmente si pone fra 3 e 4 in una scala da 1 a 8 (e tra l’altro scende ulteriormente se utilizzato in percentuale, per di più in modo significativo se basse), quindi particolarmente debole anche rispetto a rodamina e rubino dove varia da 4 a 5, considerando che i colori process di quadricromia si attestano a 8. Anche questa caratteristica (negativa) dipende direttamente dal pigmento minerale e quindi
5.3 Metodo Applicare la vernice UV su metà della stampa o rullata, utilizzando l’apposita barra. Polimerizzare solo superficialmente la vernice sotto la lampada UV (in modo che i componenti della vernice interagiscono con il colore più rapidamente). Verificare dopo 8 ore se si è avuta una degradazione o un viraggio di tinta del colore. 5.4 Espressione dei risultati Si segnali se le applicazioni hanno resistito perfettamente o se hanno manifestato fenomeni di viraggio di tonalità dopo il contatto con la vernice UV. 5.5 Accettazione Si considera resistente (resistenza totale) lo stampato che non ha subito NESSUN viraggio e NESSUNA degradazione di colore. Poiché l’aggressività della vernice UV differisce in base al tipo di formulazione, ne consegue che questa prova dovrebbe essere effettuata sempre con la vernice da impiegare per il coating industriale. La scelta dell’inchiostro adatto alla verniciatura è in relazione al grado di resistenza del colore (cioè del pigmento) alla vernice UV e tale valore di resistenza è descritto nella scheda delle specifiche del fornitore per l’inchiostro richiesto. 5.6 Documentazione dei risultati I risultati dei test sono riportati sulla scheda di valutazione dell’inchiostro in esame.
non è modificabile direttamente tramite la formulazione dell’inchiostro, ma solo selezionando un pigmento diverso. Va da sé, quindi, che la prolungata esposizione alla luce provoca nel blu riflessi stampato, o in colori composti in cui è stato miscelato, un progressivo sbiadimento nel tempo. Le competenze dello staff tecnico aziendale e le conoscenze approfondite degli inchiostri da utilizzare possono quindi costituire un grande vantaggio competitivo in casi del genere, per evitare contestazioni o rifacimenti dovuti a spiacevoli sorprese individuate solo dopo la stampa, ma ancor più qualificanti se spiegate e illustrate al cliente già in fase di progettazione dello stampato, o almeno all’atto della ricezione dell’ordine e comunque prima di iniziare la fase di industrializzazione del lavoro.
▼
Nei riquadri sono state riportate le descrizioni dei test di solidità alla luce e resistenza alla vernice UV, che si possono richiedere a un laboratorio specializzato o a quello del produttore stesso dell’inchiostro.
PECIALE vernici e processi SPECIALE vernici e proces HUBER GROUP
Un tocco di luce alla stampa
“È la bellezza un raggio di chiarissima luce che non si può ridir quanto riluce né pur quel ch’ella sia. Chi dipinger desìa il bel con sue parole e i suoi colori, se può dipinga il sol”. Torquato Tasso
“Quello che vorrei dipingere è la luce del sole sulla parete di una casa”. Edward Hopper
IPI 156/14
Gli artisti sono stati i primi a reclamare la necessità di portare “luce” nelle immagini, siano esse descritte con parole o ritratte in immagini, nella pittura o nella fotografia. Anche nella stampa è l’elemento che esalta e dà valore, importanza all’oggetto raffigurato, che lo nobilita. Il grado di lucentezza, la possibilità di elaborarlo secondo le proprie esigenze o ispirazioni è il valore aggiunto di uno stampato. Ciò è reso possibile dalla disponibilità di vernici da stampa sempre più sofisticate dal punto di vista formulativo ma di facile utilizzo, che ne permettano un uso diffuso e semplice, in grado di dare risalto a immagini, titoli o brani di testo per rendere l’oggetto stampato, sia esso commerciale o editoriale oppure contenitore, capace di comunicare già dalla percezione della stampa prima ancora dell’approfondimento della lettura o dell’attenta osserva-
zione dei dettagli. Fondamentale è quindi avere a disposizione un ampio catalogo di vernici di sovrastampa e finitura che permettano di modulare il grado di lucido (o di opacità, andando all’estremità opposta) che garantiscano alti livelli di protezione ove necessario o di procedere con successive lavorazioni in tempi brevi, addirittura immediati. hubergroup ha da tempo reso disponibile un ampio e completo catalogo di vernici che coprono e soddisfano pienamente tutte le esigenze di nobilitazione degli stampati. La linea di vernici a base grassa PRINTLAC, lucide e opache, con un ridotto ingiallimento e grande versatilità. Le serie a base acqua ACRYLAC, sviluppate in stretta collaborazione con primarie aziende grafiche in tutto il mondo. La gamma ACRYLAC è adatta per le comuni applicazioni di finitura con le linee standard, mentre le linee Extra
e Plus offrono soluzioni di particolare interesse, così come le versioni metallizzate ACRYLAC Gold e Silver. La linea UV NewV Lac, sia da calamaio che per unità flessografiche, offre qualità elevata, brillantezza eccellente oltre a notevoli proprietà di scorrevolezza, rimanendo sempre praticamente inodori. Affiancano tutte le linee per la stampa convenzionale, le serie di vernici MGA, per stampa di imballaggi alimentari, tra le quali da evidenziare la serie MGA Label Corona che hubergroup ha reso disponibile per la stampa di imballi primari su supporti non assorbenti permettendo di evitare l’utilizzo di inchiostri UV. Nobilitare gli stampati valorizzando il loro impatto comunicativo ed estetico, garantendo costantemente alta qualità, livelli di macchinabilità e di sicurezza elevati, per rendere la stampa capace di portare quella “luce” che l’uomo da sempre cerca di catturare e raffigurare, nella pittura e nella stampa. Questi gli intenti di hubergroup nel formulare e continuamente migliorare le proprie vernici da stampa lucide, opache, metallizzate o perlescenti. Per poter “Stampare la Luce”. www.hubergroup.it
59
SPECIALE vernici e processi SPECIALE vernici e pro
Tutta la verniciatura in un unico sistema
JETvarnish3D, il sistema di MGI che “trasforma l’universo della nobilitazione”.
Con JETvarnish 3D, l’innovativo sistema per la verniciatura sviluppato da MGI, Agfa Graphics – suo distributore in Italia – propone una soluzione per la verniciatura estremamente versatile, capace di rispondere alle più svariate esigenze di nobilitazione. JETvarnish 3D è un innovativo sistema per la verniciatura offset e digitale, sviluppato da MGI e commercializzato in Italia da Agfa Graphics. Si tratta di una soluzione estremamente versatile in grado di coprire tutte le esigenze di verniciatura: un solo sistema consente infatti di effettuare verniciatura spot, UV tradizionale, tavola piena e 3D, su diversi formati e in svariate tirature. Il valore del “wow-factor” In un mercato nel quale la nobilitazione di un prodotto stampato costituisce un enorme vantaggio competitivo, JETvarnish offre ai suoi utilizzatori la possibilità di valorizzare la propria offerta, proponendosi ai clienti con prodotti
60
outstanding e sempre diversi, con effetti accattivanti sia alla vista che al tatto, oppure con soluzioni altamente personalizzate, uniche e originali. Vestire il prodotto con outfit sempre diversi e imprimere il “wow-factor” attraverso effetti di verniciatura, piena e spot, UV e 3D: così JETvarnish trasforma l’universo della nobilitazione. L’unità di UV curing di cui il sistema dispone valorizza ulteriormente i risultati, consentendo l’uscita dalla macchina di fogli perfettamente asciutti e immediatamente utilizzabili. Qualità, velocità e flessibilità JETvarnish è un sistema di stampa inkjet. Proprio questa tecnologia consente di raggiungere risultati precisi e qualità ottimale e ripetibile su tutte le copie stampate: il sistema piezo – drop-on-demand – di cui è dotato stampa linee a partire da 0,5 mm fino ad arrivare a verniciare il foglio completo. Inoltre, il sistema di registro auto-
matico ARC (Automated Camera Registration) effettua le correzioni necessarie, garantendo un registro perfetto anche su stampati digitali. Uno dei plus di JETvarnish 3D riguarda la velocità di produzione: il sistema consente infatti di effettuare avviamenti veloci, senza utilizzo di lastre o telai, e permette al contempo di produrre facilmente effetti differenti su una o migliaia di copie, nello stesso istante in un singolo passaggio. Il segreto? iFOIL, una innovativa soluzione per l’applicazione della lamina a caldo in linea che, tramite un rivoluzionario procedimento digitale, elimina la necessità di preparare film, telai e cliches nella produzione di lavori laminati, spot e rilievo, per realizzare copertine, etichette, brochure, inviti, packaging, verniciati e laminati, senza limitazioni legate alla tiratura. Dal punto di vista di formato e supporto, il sistema di MGI lavora su formato esteso 52x105 cm e su grammature fino a 600: JETvarnish consente dunque di nobilitare qualsiasi foglio stampato e i più svariati supporti, garantendo anche su questo fronte estrema flessibilità produttiva. www.agfagraphics.com
IPI 156/14
ag
fa graphics
ocessi SPECIALE vernici e processi SPECIALE vern JETvarnish 3D
tec
✎ ☞
nologia • Stampa Drop-on-Demand: Teste piezoelettriche montate su un unico supporto per coprire l’intera larghezza di stampa. Stampa a passaggio singolo.
caratteristiche Produttività: fino a 3.000 fogli formato B2 all’ora (verniciatura UV spot) Formato: minimo 21x30 cm max 52x105 cm
!
• Supporti:
Supporti laminati (mattati o lucidi), stampati offset, PVC e altro. Verniciatura spot 3D direttamente su stampati digitali con o senza laminazione in funzione della tecnologia di stampa.
• Vernici UV: Due vernici dedicate, per verniciatura spot e per verniciatura 3D. • Registro: Sistema automatico di controllo – MGI ARC – dotato di verifica ottica dei marchi di registro. • Essiccatore UV in linea: Asciugatura e curing in linea, tramite lampade UV. • Green factor:
IPI 156/14
Eliminazione sprechi risorse (elettricità, carta, vernici). No lastre o telai. Vernici senza solvente.
61
SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici E PRO tecnologie comunicazione web to print d’ImpREsA
trelleborg
I fattori critici di successo del printing
Forma e definizione grafica, appeal, destinazione d’uso ed effetti speciali sono tutti elementi che contribuiscono a creare il “valore aggiunto” di un prodotto stampato. Concetto tra i più dibattutti nel mondo delle arti grafiche, il valore aggiunto rappresenta un fattore critico di successo, in grado di fare la differenza e di assicurare al prodotto un posizionamento strategico sul mercato. È proprio dalla ricerca di valore aggiunto che parte Trelleborg Printing Solutions, tra i principali produttori di tessuti gommati per la stampa offset e digitale e per la flexografia. Con oltre 50 anni di esperienza nel settore della stampa e una presenza internazionale in oltre 60 Paesi nei cinque continenti, il gruppo – parte di Trelleborg Coated Systems, un’ area di business della multinazionale svedese Trelleborg – offre al mercato soluzioni ad alte prestazioni per tutti i segmenti applicativi, dalla stampa coldset e heatset alle macchine a foglio per giornali, cataloghi, riviste, libri, packaging, stampa su metallo e su plastica.
62
Un componente chiave per la stampa UV
Il tessuto gommato è uno dei componenti di particolare rilievo nel processo di stampa. Si tratta, infatti, del mezzo con cui l’inchiostro viene trasferito e quando si stampa con tecnologia UV – sia su supporto cartaceo che su materiale corrugato e metallo – la rilevanza del tessuto gommato diventa ancora più preponderante. Per ottenere una elevata qualità di stampa UV, diventa infatti indispensabile disporre di prodotti di consumo – quali rivestimenti di rulli, tessuti gommati, inchiostri, vernici e solventi – compatibili tra loro dal punto di vista chimico e adatti al supporto, alla finitura e all’utilizzo finale. Anche fattori quali la corretta configurazione della macchina da stampa, insieme a pulizia e mantenimento, incidono notevolmente sul risultato finale. Nel caso in cui una stessa macchina venga utilizzata per stampare sia con inchiostri convenzionali che con inchiostri UV, ad esempio, la scelta dei consumabili e dei prodotti e una manutenzione efficace si rivelano fondamentali. I tessuti gommati non dedicati per la stampa UV si deteriorano rapidamente, mentre alcune sostanze nocive per la gomma rilasciate da detergenti, solventi e additivi dell’inchiostro possono causare rigonfiamenti o restringimenti del tessuto gommato stesso. Nel deterioramento del caucciù la polarità rappresenta un fattore critico: è dunque importante garantire polarità opposte del sistema di inchiostrazione e delle gomme utilizzate per rulli e tessuti gommati per la resistenza di questi ultimi. IPI 156/14
Se il valore aggiunto nel segmento della stampa si afferma quale fattore critico di successo di un prodotto stampato, Trelleborg Printing Solutions mette a disposizone il proprio know how per sviluppare tessuti gommati all’avanguardia che, ottimizzando il funzionamento delle macchine da stampa, consentono di ottenere un prodotto finale di qualità.
OCESSI SPECIALE vernici E PROCESSI SPECIALE vernici comunicazione tecnologie web d’ImpREsA to print
Una nuova gamma per il coating Trelleborg Printing Solutions completa la sua offerta con la nuova gamma di lastre per verniciatura, con superficie in gomma o in polimero. Idonea sia alla verniciatura UV che a quella a base acqua, la nuova gamma di prodotti ha una resistenza più elevata – fino a 100 mila copie – ed è molto semplice da utilizzare e da gestire. È disponibile in due versioni e in due spessori, da 1,15 mm e da 1,35 mm. www.printingcoating.com youtube.com/printinginsights
IPI 156/14
Nel caso degli inchiostri, mentre inchiostri e solventi convenzionali a base olio sono non polari e vengono impiegati con rulli e tessuti gommati standard polari – principalmente polimeri nitrilici –, gli inchiostri e i solventi UV sono, al contrario, polari e necessitano, di conseguenza, di rulli e tessuti gommati realizzati con materiali di gomma non polari (EPDM o butile). I tessuti gommati standard vengono generalmente prodotti con polimeri nitrilici che contengono unità polari e vengono usati per inchiostri e solventi non polari a base olio: questi prodotti chimici non intaccano nè rigonfiano il tessuto gommato. Alcuni tessuti gommati standard possono essere utilizzati per inchiostri convenzionali e UV sulla stessa macchina da stampa. Tuttavia, quando l’uso degli UV è elevato, il tessuto gommato standard tende a essere soggetto a rigonfiamento, andando a intaccare la qualità di stampa dopo un numero limitato di copie. Proprio per evitare tali problematiche, quando si stampa prevalentemente UV è necessario ricorrere a un tessuto gommato dedicato, con la superficie stampante in gomma non polare.
Una scelta a valore aggiunto
Trelleborg Printing Solutions si occupa dello sviluppo di soluzioni che possano ottimizzare la produzione: un’intensa attività di ricerca e sviluppo è dunque alla base della realizzazione di tessuti gommati all’avanguardia che si integrino con le moderne macchine da stampa per ottenere un prodotto finale di qualità. Proprio a fronte del sempre maggior utilizzo di tecniche di stampa a valore aggiunto, il gruppo offre un’ampia gamma, all’interno della quale si distinguono, in particolare, la linea Vulcan Folio UV, l’alto di gamma dedicato alla stampa commerciale e al packaging (cartotecnica), e il nuovo Vulcan Pack UV, specificatamente progettato per la stampa UV su metallo. Nel segmento del packaging su corrugato l’offerta di Trelleborg è invece rappresentata dal prodotto Vulcan Kartone UV, disponibile anche nella versione standard. Infine, due prodotti coprono le esigenze di stampa UV più generaliste: si tratta di Vulcan UV e di Rollin UV-E, entrambi disponibili con spessore di 1,71 e 1,96 mm. www.trelleborg.com/printing
63
tecnologie roto-offset
Goss Vpak
Alta produttività nel packaging
“White light layer”
Questo strato di materiale molto leggero, posizionato sotto il caucciù, consente di ridurre il numero di adattatori tubolari.
Design funzionale
Il design della Goss Sunday Vpak unisce la collaudata produttività della Sunday a cambi formato semplici, affidabili ed economicamente convenienti.
Configurazione variabile
La possibilità di integrare gruppi flexo, rotocalco o digitali a formare una linea ibrida consente di aggiungere anche funzioni di laccatura e finishing.
1
In occasione della scorsa Drupa 2012, in uno stand da 1.820 m2 condiviso con la casa madre Shanghai Electric, Goss International presentò interessanti novità suddivise in varie aree, tra cui offset commerciale, quotidiani e packaging. Ed è proprio a questo ultimo segmento che sono indirizzate due innovative rotative – la Sunday Vpak 3000 e la Sunday Vpak 500 – che a Düsseldorf furono presentate in anteprima mondiale. Basate sulla rivoluzionaria rotativa gapless Sunday, le Vpak fanno della roto-offset un’alternativa alla stampa a foglio, alla flexo e alla rotocalco per alcune applicazioni, quali la stampa di astucci in cartoncino, il packaging flessibile e le etichette. I due modelli sono caratterizzati da caucciù tubolari, cosiddetti “sleeve”, che possono essere cambiati in tempi rapidi e con semplicità. Il modello Sunday Vpak 3000 è disponibile in larghezze di bobina da 1.120 fino a 1.905 mm e viaggia a una velocità di 457 m/min, mentre il modello Vpak 500 è disponibile in larghezze di bobina da 520 fino a 1.051 mm e stampa a una velocità di 365 m/min. Il risultato è
una capacità di produzione superiore addirittura del 200% rispetto a quella di una offset a foglio, insieme a una riduzione dei costi dei supporti di stampa e ad una gamma più vasta di supporti e converting in linea. Tecnologia Sunday Le macchine Goss Sunday con tecnologia gapless e caucciù tubolari (sleeve) hanno rivoluzionato la
stampa offset commerciale e stabilito nuovi standard di qualità, produttività e affidabilità negli ultimi vent’anni. Più di 2.000 gruppi di stampa Sunday sono in funzione in tutto il mondo con velocità che raggiungono i 15 metri al secondo e larghezze bobina fino a 2,8 metri. Considerando che anche il mondo del packaging ha in questo momento esigenze simili a quelle della stampa
IPI 156/14
di Cristina Rossi
tecnologie roto-offset
La stampa offset a bobina di packaging ed etichette rappresenta un’alternativa valida ed economicamente vantaggiosa rispetto alla stampa offset a foglio, rotocalco o flexo. Le rotative Sunday Vpak, presentate in anteprima a Drupa 2012, sono state concepite da Goss proprio in quest’ottica.
IPI 156/14
ro da montare sotto il caucciù battezzato “white light layer”. Il vantaggio chiave è una riduzione del numero di adattatori tubolari. Con un set di adattatori tubolari per i caucciù lo stampatore può lavorare con formati compresi in un range di circa 38 mm. Avrà comunque bisogno di un adattatore per le lastre. Ad esempio, se vuole cambiare il formato da 530 a 560 mm, lo stampatore può usare un adattatore caucciù da 530 mm, un caucciù da 560 mm, un adattatore lastra da 560 mm e una lastra da 560 mm.
commerciale – elevata qualità di stampa, tirature più brevi e mirate, più rapidi tempi di produzione e costi competitivi –, è logico che Goss International abbia deciso di sfruttare la tecnologia Sunday anche per applicazioni di packaging. I due modelli Vpak, che si basano sulla filosofia Sunday, sono stati creati ad hoc per il packaging. In questo processo Goss si è avvalsa
della collaborazione con Flint Group/Day International, fornitore di fiducia dei caucciù gapless Sunday, e con la divisione Rotec. I cambi di caucciù nei modelli Sunday Vpack avvengono come nei modelli per la stampa commerciale. Ciò che è veramente nuovo nel concetto sviluppato congiuntamente da Goss e Flint è l’applicazione di uno strato di materiale molto legge-
Grazie, infine, alla possibilità di integrare Vpak con gruppi flexo, digitali o rotocalco a formare una linea ibrida, aggiungendo eventualmente anche funzioni di laccatura e finishing, si ottiene una grande flessibilità. Agente per l’Italia: New Age, newage@nasrl.it
Controllo qualità
La tecnologia di stampa di Vpak è l’ideale per riprodurre dettagli molto sottili e sfumature dei fondi.
Stampa di film sottili
Nel caso di packaging flessibile, la qualità di stampa è garantita da retini ad alta lineatura e da un sistema di regolazione colore rapido e di semplice utilizzo.
Caucciù tubolari
L’impiego dell’innovativa tecnologia Sunday con caucciù tubolari (sleeve) variabili è caratterizzata da un cambio rapido dei caucciù e degli adattatori per il cilindro lastra e il cilindro caucciù.
65
NEWS
notizie dalle aziende
stampa digitale a colori
Colore sotto controllo sui due nuovi modelli HP Indigo il controllo colore sarà inizialmente disponibile solo su due nuovi modelli: 7800 a foglio e WS6800 a bobina. Tuttavia questa e altre future migliorie tecnologiche potranno essere retrofittate sulle serie di macchine 7000 e 6000. La HP Indigo 7800, che sostituisce la 7600, integra una serie di funzioni introdotte inizialmente con la 5600, tra cui la stampa one-shot, l’inchiostro opaco, il rosso “invisibile”, il nero light ed effetti speciali, come il texturing, la stampa in rilievo e il watermark. Tra le novità, anche la possibilità di stampare direttamente su supporti sintetici e carte plastiche.
Per quanto riguarda invece la WS6800 per etichette e packaging, le novità includono nuovi inchiostri, un retino migliore, una più ampia gamma colore e un’area stampabile più grande, che passa da 317 mm a 320 mm. Le prime consegne dei
flessografia
Da DuPont una lastra Cyrel® per inchiostri UV DuPont Packaging Graphics ha annunciato l’introduzione della nuova lastra flessografica DuPont™ Cyrel® FAST DFUV, progettata per la stampa con inchiostri UV. La nuova lastra a processo termico consente di migliorare la densità dell’inchiostro solido, ridurre gli sprechi e far risparmiare tempo e costi nelle applicazioni nelle quali si utilizzano supporti da stampa costosi quali le etichette autoadesive, le etichette sensibili alla pressione, le etichette termoretraibili e avvolgibili, tessere, cartellini e pannelli. A differenza di altre lastre, progettate per tirature di stampa molto lunghe per l’imballaggio flessibile, la lastra Cyrel® DFUV è indicata per tirature brevi su macchine con inchiostri UV su supporti costosi, dove è essenziale ridurre al minimo lo scarto in avviamento.
a HP Indigo 7800 a foglio che integra il nuovo dispositivo per il controllo colore.
HP Italiana, tel. 02.92121
Servizio lettori n. 1 offset a foglio
Lithrone GX40, la nuova ammiraglia di Komori Messa a punto una nuova offset 70x100 in grado di soddisfare anche le richieste più complesse dei clienti, dai sistemi di controllo per lunghe tirature ad alta velocità a un nuovo sistema automatico di lavaggio, fino alle configurazioni speciali per gestire lavori ad elevato valore aggiunto. Oltre a una velocità di stampa di 18.000 fogli/h anche su supporti pesanti, il nuovo top di gamma garantisce un’elevata qualità abbinata a rapidi cambi lavoro. Caratteristiche importanti non solo per la stampa commerciale ed editoriale, ma anche per la stampa del packaging. Il design compatto unito alla riduzione delle emissioni di calore, offre inoltre grandi vantaggi dal punto di vista ambientale.
Komori Italia, tel. 02.48884881 Servizio lettori n. 3
DuPont De Nemours Italiana, tel. 02.926291 Servizio lettori n. 2
IPI 156/14
66
due nuovi modelli sono previste per questo mese, mentre gli upgrade saranno effettuabili a partire dall’inizio del prossimo anno. L
HP ha upgradato la gamma di macchine da stampa digitale HP Indigo, includendo un sistema per il controllo colore che misura e corregge eventuali imprecisioni cromatiche. «Misuriamo ogni foglio e ricalibriamo il colore on the fly», ha spiegato Francois Martin, direttore del marketing HP GSB (Graphic Solutions Business). «Abbiamo clienti con installazioni multiple che desiderano suddividere la stessa commessa su più macchine. Grazie a uno spettrofotometro in linea potranno essere sicuri che i fogli stampati su macchine diverse siano identici». Questo dispositivo per
NEWS
notizie dalle aziende inchiostri
Con i SunCure® Lite risparmio energetico del 50%
IPI 156/14
sistemi di essiccazione Low Energy UV e LED e offrono tempi di essiccazione UV rapidissimi con una riduzione del consumo energetico fino al 50%. Introdotti in tutti i mercati europei, gli inchiostri SunCure® Lite sono stati provati con successo dai maggiori produttori di sistemi di stampa e offriranno agli stampatori commerciali e di packaging non alimentare prestazioni eccezionali rispetto agli inchiostri tradizionali, nonché maggiore produttività e tempi di produzione più brevi su substrati cartacei e sistemi di stampa LE-UV
oppure LED. Ulteriori benefici comprendono densità di stampa più elevate, minore consumo di inchiostro e minore
generazione di ozono nell’area circostante la macchina da stampa.
Sun Chemical, tel. 02.95790668 S
Sun Chemical ha annunciato SunCure® Lite, nuovo componente della famiglia di inchiostri SunCure®. Si tratta di inchiostri litografici ad elevate prestazioni per essiccazione UV, sviluppati per la stampa commerciale e per applicazioni di packaging non destinate a prodotti alimentari. Basati su formule sviluppate in collaborazione con DIC Corporation, questi inchiostri sfruttano la nuova generazione di tecnologie di essiccazione a lampade UV a basso consumo energetico. Assorbono l’output spettrale specifico dei
unCure Lite consentono maggiore produttività nella stampa commerciale e di packaging.
Servizio lettori n. 4
67
stampa comunicazione d’ImpREsA
poligrafica industriale
grafiche operative in aree strategiche del nord, centro e sud Italia. Ripartire con un’impronta nuova Poligrafica Industriale nasce nel 2006 quando i due cugini Fiorenza decidono di rilevare la tipografia di famiglia – La Moderna Stampa di Napoli – e di darle un’impronta completamente nuova. «Raffaele Fiorenza, fondatore di La Moderna Stampa e attuale presidente onorario di Poligrafica Industriale, ha sempre gestito la sua tipografia con una prospettiva commerciale più ampia rispetto ai tempi e ai luoghi in cui operava. Noi abbiamo ritenuto opportuno seguire il suo esempio. Di fronte ai grandi cambiamenti in atto nel modello d’acquisto, alla concomitante evoluzione tecnologica, al digitale e alla crisi economica internazionale, abbiamo scelto la strada della multi-specializzazione produttiva, grazie a una struttura versatile e flessibile, funzionale alle dinamiche attuali del mercato e della domanda», ha raccontato Mariano Fiorenza, responsabile dello sviluppo
due cugini Fiorenza alla guida di Poligrafica Industriale, Antonio Mario (a sinistra) e Mariano.
tecnologico e dell’organizzazione produttiva. «Attingendo al know how storico dell’azienda e mettendo in campo nuove strategie commerciali si sono create le condizioni per affrontare l’ampliamento del parco macchine – che si compone oggi di impianti di stampa offset a foglio e a bobina e di un reparto di stampa digitale, oltre a includere una serie di attrezzature per la nobilitazione, il confezionamento e il finishing degli stampati – che ci ha portato a offrire un servizio a ciclo completo e un ampio portfolio di prodotti». Lo sviluppo conseguito fin dai primi anni di attività, anche attraverso l’aggregazione di altre aziende grafiche, ha consentito al management di Poligrafica Industriale di compiere un ulteriore salto di qualità nel 2012: a soli sei anni dalla propria fondazione, l’azienda si è infatti trasferita in un nuovo stabilimento di proprietà, di circa 4.000 m2. Nello stesso anno, è stata installata una nuova rotativa Goss M600, una sedici pagine. «La scelta delle tecnologie da acquistare è sempre preceduta da IPI 156/14
68
Realtà giovane e dinamica, Poligrafica Industriale si affaccia sul panorama dell’industria grafica italiana con l’ambizione e la determinazione di chi intende distinguersi fin da subito. Forte di una struttura operativa snella, di un parco macchine tecnologicamente all’avanguardia e di una produzione diversificata, l’azienda napoletana ha percorso una traiettoria di crescita ininterrotta, consolidando progressivamente il fatturato e gli utili e arrivando ad affermare la propria presenza sull’intero territorio nazionale. Il tutto nello stesso periodo in cui il settore e l’economia più in generale segnavano un trend opposto. Punto fermo della strategia intrapresa dal management, la solidità finanziaria: «Abbiamo voluto applicare le logiche acquisite dalla nostra personale esperienza in una grande multinazionale a una piccola azienda grafica», ha spiegato Antonio Mario Fiorenza, amministratore delegato di Poligrafica Industriale, ruolo che condivide con il cugino Mariano Fiorenza. «Ci siamo dunque dati delle regole ferree e posti degli obiettivi ambiziosi ma concreti: la nostra crescita l’abbiamo costruita su una serie di investimenti mirati, sempre commisurati al nostro fatturato. Questo approccio finanziario e l’attitudine industriale ci hanno consentito di raggiungere ottimi risultati, senza commettere passi falsi». Un progetto lungimirante e coraggioso, quello dei giovani imprenditori campani, che ha visto l’azienda espandere l’attività non solo per linee interne ma anche, e soprattutto, attraverso una politica di acquisizioni e di aggregazione di altre realtà
I
Strategie di crescita alternative e vincenti
comunicazione d’ImpREsA
Poligrafica Industriale in numeri Anno di fondazione: 2006 Numero dipendenti: 30 Superficie complessiva: 4.000 metri quadrati Fatturato 2013: 6,5 milioni di euro
un’attenta analisi di mercato e delle dinamiche in atto. Questo abbiamo fatto anche nel caso della rotativa e l’investimento si è rivelato vincente. Abbiamo atteso il momento migliore per muoverci: avendo previsto che la contrazione dei consumi avrebbe influito negativamente sugli acquisti di stampa, e in particolare sulla foliazione sia dei cataloghi commerciali che dei volantini da GDO, ci siamo fatti trovare pronti al cambiamento».
IPI 156/14
Cronache di espansione La stampa commerciale di cataloghi, calendari e volantini rappresenta il core business di Poligrafica Industriale. Nel corso degli anni, e in concomitanza con il potenziamento del parco macchine, l’azienda napoletana ha via via ampliato e differenziato la produzione, inserendo nuovi prodotti e lavorazioni, tra cui packaging e astucci. Significativo è stato, poi, l’ingresso nel mercato delle etichette in carta, laddove Poligrafica Industriale vanta oggi una capacità produttiva di 10 milioni di etichette al giorno. «Abbiamo optato per un’organizza-
zione ciclica della produzione, per fare in modo che le nostre macchine siano sempre operative. Inoltre, la gestione flessibile dei lavori e delle commesse ci conferisce una versatilità estrema, che si trasforma in un valore aggiunto per i nostri clienti», ha spiegato Mariano Fiorenza. Concetto enfatizzato anche da Antonio: «La possibilità di rapidi avviamenti a bassissima incidenza di scarto e la molteplicità di possibili uscite dalla rotativa, dal filo colla al quartino rifilato in uscita multipla, generano opportunità commerciali interessanti per i clienti, che possono oltretutto contare su un parco macchine misto, che spazia dalle pochissime copie ai milioni delle tirature commerciali senza decadimenti qualitativi». Oltre a una gestione molto attenta e puntuale dell’azienda e a un’organizzazione interna funzionale, a contraddistinguere Poligrafica Industriale fin dalle sue origini è la spiccata propensione ad allargare i propri orizzonti, puntando ad accrescere la copertura del territorio nazionale e, di conseguenza, il bacino di utenti.
«Il nostro percorso di espansione si è concretizzato attraverso una serie di operazioni di acquisizione e di aggregazione di altre aziende grafiche», ha raccontato Antonio Fiorenza, che segue direttamente la parte finanziaria e commerciale. «La nostra realtà è nata sulla base di un know how già solido e di lunga data, quello ereditato da La Moderna Stampa. Successivamente, abbiamo, in un certo senso, proseguito in quella direzione. Le operazioni di rilevamento e integrazione di altri operatori grafici ci hanno infatti portato ad acquisire nuovi expertise che abbiamo integrato al nostro bagaglio artigianale e tecnologico». Se la crescita del fatturato, così come quella dell’utile, continua a dare risultati soddisfacenti – nel 2013 l’azienda ha sviluppato un giro di affari di 6,5 milioni – il management di Poligrafica Industriale ha già le idee chiare per il futuro: «Sicuramente continueremo a sviluppare la nostra rete commerciale attraverso strategie di acquisizioni e/o integrazioni, con modalità da definirsi di volta in volta in base alla situazione contingente. L’obiettivo, su questo fronte, è quello di arrivare ad avere almeno un’azienda di riferimento per ogni regione d’Italia». Proiettandosi, in prospettiva, ancora più in là, i progetti di Poligrafica Industriale si confermano numerosi e ambiziosi, ma sempre concretizzabili: «Guardiamo in più direzioni. Siamo molto interessati all’e-commerce, visti i volumi che si stanno generando: si tratta di un canale di vendita valido e pertanto crediamo che il futuro sia anche lì. E non mancheremo di ampliare la nostra capacità produttiva in ambito cartotecnico e flexografico. Muovendoci, naturalmente, con il nostro passo. È questo un punto fermo della nostra vision: i numeri devono accompagnare la crescita, altrimenti non procediamo».
69
fiere Tra show comunicazione d’ImpREsA
visCom italia 2014
e business
Tecnologia e rivoluzione Le più recenti evoluzioni delle tecnologie del printing – convenzionale e digitale – e la disponibilità di una più ampia gamma di materiali e supporti hanno aperto le porte ad applicazioni sempre più inedite e innovative. Applicazioni rivolte ai più svariati ambiti, tra outdoor e indoor, con pannelli extra large e digital screen, espositori interattivi e corner multimediali, soluzioni di arredo nelle quali ogni elemento è oggetto di personalizzazione. E con il diffondersi di piattaforme multimediali, soluzioni interattive e tecniche di personalizzazione applicabili a diversi ambiti, si plasmano forme di comunicazione alternative ed efficaci e si aprono al contempo nuovi orizzonti verso l’utente finale,
70
che si dimostra sempre più attratto da messaggi tailor made. Appuntamento a Viscom Italia C’è, in Italia, un appuntamento annuale da non mancare per scoprire tutte le novità in tale ambito e incontrare i principali protagonisti dell’evoluzione in corso: parliamo di Viscom Italia, la manifestazione fieristica di riferimento per la comunicazione visiva, organizzata da Reed Exhibitions presso Fiera Milano. Sul palcoscenico internazionale di Viscom Italia vengono infatti presentate ogni anno tutte le soluzioni più innovative per contaminare ogni settore, da quelli più classici di
stampa digitale, serigrafia, incisoria, alla produzione industriale fino alla grande distribuzione e al P.O.P., attraverso il design e l’architettura. Proponendosi quale vero e proprio hub creativo, la kermesse milanese rappresenta un osservatorio privilegiato sull’intero mercato, in grado di anticipare le ultime tendenze non soltanto in fatto di prodotti, ma soprattutto in ambito di tecnologie e applicazioni, nonché di tutto ciò che concerne le nuove modalità di vendita e di fare business. A Viscom Italia, show e business si incontrano in un connubio perfetto: al parterre espositivo, la fiera affianca infatti una ricca serie di iniziative ed eventi collaterali destinati ad approfondire le tematiche di maggiore attualità nei diversi ambiti di creatività, innovazione, strategie di marketing, nuovi linguaggi visivi. Qui i protagonisti delle diverse filiere operative possono confrontarsi, toccare con mano tutte le soluzioni innovative per la comunicazione e identificare nuove idee con cui proporsi a clienti e interlocutori. La prossima Viscom Italia si svolgerà dal 16 al 18 ottobre 2014. www.viscomitalia.it IPI 156/14
Quella in atto è una profonda trasformazione del mondo della comunicazione. Nell’era in cui multimedialità e cross-channel invadono i mercati e ne mutano le logiche sottese, brand owner e player dei più svariati settori produttivi e distributivi sono chiamati a rivedere le proprie strategie di comunicazione per costruirsi una brand awarness solida e trasversale alle diverse piattaforme mediatiche, online, offline e mobile. Di fronte a tale scenario, nuove opportunità si aprono per i provider della visual communication, i quali, complici le tecnologie di ultima generazione, possono offrire strumenti di comunicazione innovativi, alternativi e personalizzati, capaci di coinvolgere il target e offrire un’esperienza di fruizione unica e dedicata, irripetibile.
Stampatori SToria Enzo Conti
di un tipografo
fiorentino di EMANUELE POSENATO
Ricostruire la vicenda professionale di Enzo Conti, a pochi mesi dalla scomparsa, è l’occasione per risvegliare la passione per un settore oggi forse frustrato ma che ha indiscutibilmente un sapore del tutto diverso da qualsiasi altro. Nel racconto di Roberto, figlio di Enzo, attuale amministratore delegato di Conti Tipocolor, emergono la vicenda umana prima ancora di quella professionale di un padre imprenditore, visionario e caparbio, che è stato fulcro per oltre sessant’anni di una saga familiare per nulla scontata, che si inserisce nel contesto di un Paese in profonda trasformazione sociale, politica, economica e industriale. Ne esce una storia impastata di sentimenti umani veraci e di cultura, una storia densa come l’inchiostro tipografico, ritmata dal progresso tecnologico, che parla oggi inglese con spiccato accento fiorentino, animata da valori e contraddizioni tipicamente italiane.
72
Origini umili ma culturalmente solide Niccolò Conti, figlio di umili contadini, emancipa se stesso e la sua discendenza diventando il primo maestro elementare di Calenzano dopo l’Unità d’Italia. La zona, nei dintorni di Firenze e ai confini con Prato, all’epoca è un unico grande contado della famiglia Ginori, improntato su un’economia rurale di sussistenza, con un analfabetismo che sfiora il 90% della popolazione. Niccolò fa studiare il figlio Italo, nella speranza forse che un giorno possa seguirlo, il quale, invece, in virtù di questa rara competenza trasmessa dal padre, fonda una tipografia finanziandosi con la dote della moglie, Argia Landini. È il 1906 e in Piazza Santa Croce, a Firenze, aprono i battenti della Tipografia Italo Conti, maestro compositore, che con un banco di caratteri e una pedalina fornisce “stampati commerciali e di lusso ad amministrazioni pubbliche e private”. Le vicende della Tipografia sono inevitabilmente condizionate dalle vicende dell’Italia. Nel 1915 Italo è sul monte Grappa a combattere. In seguito a una grave infezione polmonare, nel 1918, rientra a Firenze dove muore per l’aggravarsi della malattia, ma in tempo per concepire il terzogenito Enzo. La Tipografia viene trasferita a Rifredi, all’epoca fiorente quartiere industriale fiorentino. Dalla fine della Prima guerra agli inizi degli anni Trenta la signora Argia, dimostrando straordinarie doti umane e grande tenacia, gestisce la Tipografia e cresce tre figli, anche ricorren-
Enzo Conti Sopra, una storica immagine di Piazza Santa Croce a Firenze nei primi anni del ’900, dove il padre Italo aveva aperto la sua prima Tipografia.
do all’aiuto di don Giulio Facibeni, sacerdote romagnolo, già cappellano militare nelle trincee venete, e amico del marito defunto. Le difficoltà sono innumerevoli. La prematura morte di Italo Conti ha messo a dura prova il progetto di vita e imprenditoriale della coppia. Nel corso degli anni Trenta la Tipografia scongiura il fallimento grazie all’aiuto finanziario di un facoltoso parente della signora Argia che è costretta a cedergli la quota di maggioranza. In quegli anni il primogenito Aldo e il fratello Giorgio sono già in Tipografia e di lì a poco entrerà anche Enzo, ultimo nato. Ancora una volta le vicende belliche irrompono drammaticamente nella storia familiare dei Conti. Aldo, figlio primogenito di un caduto in guerra viene esentato dal servizio di leva. Giorgio viene aggregato a una sezione topo-cartografica dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, ma nel giugno 1940, in missione sulla motonave Paganini, a poche miglia dal porto di Tirana, muore per un’esplosione che squarcia la nave cogliendo nel sonno gran parte dei soldati. Nel frattempo Enzo, che ha seguito il ciclo di studi per “l’avviamento commerciale”, entra in azienda dimostrando da subito spiccate doti imprenditoriali. Viene anche lui chiamato alle armi ma spende il servizio militare a Firenze, il che gli consente di seguire le vicende della Tipografia. Evidenzia fin da subito un carisma particolare e la madre lo indica quale successore naturale. Un dopoguerra difficile ma creativo Al termine del secondo conflitto mondiale la Tipografia Italo Conti & C. vive le difficoltà e le opportunità del Paese in ricostruzione ma è ancora in maggioranza di proprietà del parente della madre. Al termine dalla leva il primo obiettivo di Enzo diventa quello di rientrare in possesso della proprietà e, con enormi sacrifici economici di tutta la famiglia, liquida il socio nel 1949. La Tipografia diventa A. Conti & figli ed è di Argia, Aldo ed Enzo. Gli anni del boom post bellico nella zona industriale di Rifredi furono fondamentali. Da lì parte, tra le altre, un’altra straordinaria avventura imprenditoriale per il nostro settore, quella di Piero Capitini che proprio nell’immediato dopoguerra pose le solide basi per quella che diventò l’Organizzazione Capitini - in seguito Macchingraf - che mettendo assieme tutte le principali case costruttrici del tempo fece ripartire l’industria grafica italiana. Enzo Conti è amico di Piero Capitini e con lui visita nell’immediato dopoguerra un noto stampatore svizzero a Losanna: è un viaggio illuminante, il layout dello stabilimento, l’organizzazione dei processi e il sistema di lavoro lo affascinano. Ma la vera folgo-
73
aziende fiori all’occhiello
74
Un decennio entusiasmante dall’epilogo drammatico I soci di Tipocolor sono l’americana Reynolds, finanziatrice dell’impresa, che sceglie anche il nome, la casa editrice Sansoni e, socio di minoranza, la Tipografia A. Conti & Figli. Si scelgono fornitori di altissimo livello: Zincotipia Sociale Altimani di Milano per la realizzazione dei cliché e le Officine Grafiche dei Fratelli Stianti di San Casciano per la legatura. L’attenzione alla qualità è massima, al limite del maniacale. Per avere un esempio basti pensare che per la composizione del testo viene preferita la Monotype, che ha costi di produzione ben più elevati della più commerciale Linotype. Con i soldi della Reynolds, le relazioni editoriali della Giachetti per conto di Sansoni e le capacità tipografiche di Enzo prende vita uno stabilimento modello per l’epoca, stupendamente attrezzato con Heidelberg tipografiche di ultimissima generazione. In dieci anni l’azienda arriva a contare 150 dipendenti e si consolidano le collaborazioni internazionali di livello con Mc Graw Hill e Thames & Hudson, che editano rispettivamente l’edizione americana e inglese dell’Enciclopedia dell’Arte. Metodi e qualità della Tipocolor vengono apprezzati in Italia e all’estero. Alla fine degli anni Sessanta la casa editrice Sansoni entra in difficoltà e chiede ai soci di mettere in liquidazione la Tipografia. Enzo Conti, in un moto d’orgoglio imprenditoriale, con la promessa dell’Editore che con le proprie commesse avrebbe continuato ad alimentare l’azienda, si propone di acquisire la “sua” Tipografia. In sostanza compra un’impresa in difficoltà, in aria di rapida obsolescenza per il repentino avvento dell’offset, con 150 dipendenti e ben poche certezze. La scelta richiede tutta la determinazione di Enzo e il sostegno, mai venuto meno, del fratello Aldo e della famiglia.
IPI 156/14
Qualità soprattutto Enzo Conti è sempre stato attratto dalla stampa editoriale di qualità, come i libri d’arte. In alto, uno scorcio della sala stampa attrezzata con una serie di Heidelberg tipografiche.
razione riguarda la raffinatezza tipografica delle opere dello svizzero e la qualità di stampa. Anche se l’attività tipografica ereditata è di natura prettamente commerciale, l’ambizione di Enzo è la stampa editoriale di qualità. Attratto dalla cultura del libro d’arte, si definirà figlio di “periferia di una delle più belle città del mondo, avara di spazi industriali ma scrigno di inestimabili tesori d’arte”. Con Capitini si reca anche ad Heidelberg dove, fra i residui delle macerie post belliche, la fucina tedesca sfornava i nuovissimi modelli tipografici. Stimolato dalla ripresa economica e anche grazie alla presenza a Firenze di editori prestigiosi, come Vallecchi, Nuova Italia, Le Monnier, Sansoni, Enzo medita nuovi investimenti e sviluppo d’impresa. L’occasione arriva al momento giusto. Enzo lavora già per la Casa Editrice Sansoni di Federico Gentile, figlio del filosofo Giovanni, e con una sua stretta collaboratrice, Matilde Giachetti. Donna di straordinaria cultura, poliglotta, ben inserita negli ambienti editoriali internazionali, la Giachetti soppesa bene le doti professionali e l’ambizione del giovane Enzo Conti e gli propone un’iniziativa imprenditoriale di respiro internazionale: stampare libri di pregio per il mercato dell’editoria internazionale e, in particolare, la realizzazione dell’Enciclopedia Universale dell’Arte. Si trovano persino dei finanziatori internazionali e nell’anno 1955 nasce Tipocolor, in un proprio stabilimento sempre a Rifredi.
aziende stampa
Nasce la Conti Tipocolor Dopo un’estenuante trattativa con gli ex soci e una forte ristrutturazione portata a termine negli anni più caldi del sindacalismo attivo, nel 1968 nasce la Conti Tipocolor Spa per fusione della A. Conti & Figli e Tipocolor ed è una società dei fratelli Enzo e Aldo. L’azienda si trasferisce in un nuovo stabilimento a Calenzano, area che da agricola sta diventando il polmone industriale di Firenze, e rappresenta un ritorno alle origini della famiglia Conti. Sfruttando le possibilità della Legge Sabatini e firmando una quantità inenarrabile di cambiali, Enzo finanzia l’acquisto di due macchine in grande formato Nebiolo e macchine per la legatoria e cartotecnica, trasformando l’originario piccolo reparto di confezione degli stampati commerciali della Conti in moderno reparto di legatoria per il punto metallico e la brossura e di cartotecnica per astucci pieghevoli. È un vero azzardo. Le scelte di Enzo fanno discutere e, nel frattempo, il voltafaccia della Sansoni mette in crisi praticamente subito il progetto industriale di Enzo. Ancora una volta è però la sua caparbietà ad avere la meglio: non demorde, e decide di non rinunciare alle edizioni Sansoni per cui aveva strutturato la nuova impresa, rincorrendole fino a Bergamo, all’Istituto Italiano di Arti Grafiche, dove l’editore fiorentino aveva trasferito la stampa dell’Enciclopedia Universale dell’Arte. Dopo una serrata trattativa riesce a riportarsi a casa questa importante commessa. Questa volta in subfornitura, con margini certamente inferiori, ma per lui è fondamentale saturare i propri impianti mentre si crea delle alternative valide. Si prepara l’ennesimo camaleontico cambiamento. Non senza frustrazione si adatta alle produzioni dell’editoria scolastica, un mercato in forte espansione che vive un momento di grande dinamismo con le case editrici Nuova Italia e De Agostini, e le macchine da stampa di grande formato a quattro colori diventano tre. La mentalità aperta di Enzo, coadiuvato dal fratello Aldo e dai nipoti Italo e Giorgio, conduce l’azienda verso altre importanti opportunità. Sfruttando le competenze originarie l’azienda si riapre a produzioni più commerciali e cartotecniche per il packaging al servizio della farmaceutica.
IPI 156/14
L’integrazione del ciclo produttivo Gli anni Ottanta si aprono con altre importante innovazioni tecnologiche per la Conti Tipocolor, ancora una volta in controtendenza rispetto al mercato: l’introduzione della fotolito interna e la legatura di libri cartonati. È un’altra delle scelte “discutibili” di Enzo. In un settore dove sembra affermarsi un’organizzazione per fasi specializzate, il concetto di azienda integrata non sembra essere ai più opportuna. Diventerà uno degli aspetti fondanti il modello di business degli anni a seguire, senza il quale forse oggi non conosceremmo l’attuale realtà industriale. Del resto la mentalità di Enzo è quella della qualità e, anche se le produzioni del periodo non sono da questo punto di vista gratificanti, la sua vocazione rimane quella delle pro-
75
aziende fiori all’occhiello
Tipocolor oggi Oggi Conti Tipocolor è uno stampatore di nicchia, si occupa quasi esclusivamente di produzioni editoriali librarie di pregio per i mercati di lingua inglese. Arte, architettura, design, fotografia, sono i generi principali. Enzo ha visto realizzarsi quanto voleva...
duzioni editoriali di pregio: per questo disporre di una filiera produttiva completa dalla prestampa al dopo stampa ne è una condizione essenziale. Alla fine degli anni Ottanta su iniziativa del figlio Roberto che è entrato nell’azienda di famiglia alla metà degli anni Settanta, dopo aver ultimato gli studi universitari e aver maturato esperienza di vendita al fianco del cugino Italo nel mercato domestico, Conti Tipocolor tenta l’avventura del mercato estero, puntando in particolare quello inglese e americano, a caccia delle prestigiose commesse d’arte di Musei e Case editrici. Roberto ha buon gioco: conosce la lingua, ha voglia di viaggiare e le commesse che cerca sono il sogno di Enzo. La scommessa però non è banale. Il confronto nei mercati internazionali con le eccellenze della stampa del tempo, incluse quelle italiane come Amilcare Pizzi o Mondadori, considerati riferimenti per la qualità di stampa nelle produzioni d’arte e fotografica, vede la Conti Tipocolor penalizzata dal grande formato, ritenuto spesso inadeguato a raggiungere i livelli di qualità ricercati. È giunto il momento di cambiare ancora, e sempre per inseguire la qualità.
76
Un modello patriarcale Uno spiccato senso della famiglia e una impostazione gerarchica di tipo patriarcale che traslava indifferentemente nella gestione dell’azienda come negli affari di famiglia, ha caratterizzato i rapporti fra consanguinei rendendo possibile un modello di governance manageriale a conduzione familiare. Come accaduto nel primo passag-
IPI 156/14
La nuova svolta alla qualità Siamo agli inizi degli anni Novanta e l’azienda ritorna a orientarsi decisamente alla qualità, ritornando alle origini della scelta di Enzo. Il mercato inglese e americano è il motore di questo cambiamento. Per alcuni anni grande e medio formato di stampa convivono per la doppia anima dell’impresa: grande formato per le produzioni editoriali, essenzialmente scolastiche, per il mercato interno, e medio formato per la cartotecnica, che in quegli anni rappresenta una parte rilevante del fatturato domestico ma soprattutto per le prime commesse estere di alta qualità. Le avvisaglie della difficoltà del mercato italiano da metà anni Novanta in poi, il processo di concentrazione delle case editrici italiane e il proliferare della capacità produttiva, spingono Enzo, incalzato da Roberto, a sostituire progressivamente il grande formato con il medio formato concentrando l’attenzione nelle produzioni di libri d’arte. Nel 2000 viene dismessa l’ultima macchina di grande formato e, attualmente, il parco macchine è costituito da macchine a 4, 5 e 10 colori nel formato 70x100. Da inizio anni Novanta a oggi la produzione passa dall’essere quasi totalmente domestica all’attuale 80% di esportazione, verso i mercati anglofoni. Il percorso compiuto è articolato: l’idea imprenditoriale nasce per il mercato commerciale di prossimità, diventa negli anni ’50/’60 con Tipocolor un’azienda per la stampa d’arte, negli anni ’70/’80 si sposta il focus sulla cartotecnica e sulla stampa della scolastica e negli anni ’90, grazie all’internazionalizzazione dei mercati, si coniuga nuovamente con la qualità del medio formato.
aziende stampa
IPI 156/14
Quarta generazione Lo scorso gennaio, un mese prima della scomparsa di Enzo, Marta Conti figlia di Roberto, fresca di Laurea alla Facoltà di Economia di Firenze, è entrata a far parte dello staff commerciale. Nonno Enzo era molto orgoglioso di questa scelta che ha il sapore di un passaggio di testimone alla quarta generazione dei Conti.
gio generazionale fra la mamma Argia ed Enzo, il modello tende a essere perpetrato, però non è stato facile. All’inizio degli anni Novanta Enzo è presidente e amministratore delegato, Roberto viene nominato direttore generale ma di fatto svolge le funzioni di direttore commerciale, in collaborazione con il cugino Italo per il mercato interno, e in totale autonomia per il nascente mercato estero. Giorgio Conti è il direttore tecnico e, il figlio più giovane di Enzo, Fabio Conti, entrato in azienda alla metà degli anni Ottanta, svolge le mansioni di direttore amministrativo. Non mancano forti divergenze d’opinione sulla conduzione dell’azienda fra Enzo e gli altri componenti dello staff familiare. In particolare con Roberto che concentra la sua attività sullo sviluppo del mercato internazionale. Enzo mantiene saldo il controllo dell’azienda. Con la fine degli anni Novanta Enzo si ritira ormai ultraottantenne. Il figlio Roberto viene nominato amministratore delegato e insieme al fratello Fabio e al cugino Giorgio gestisce l’azienda con lo stesso ardore e la stessa passione di Enzo, consolidandone la reputazione acquisita nella competizione internazionale certo - nonostante le attuali difficoltà del nostro mercato - delle potenzialità future dell’azienda. Enzo lascia questo mondo e la sua Tipografia, che per lui forse erano un tutt’uno, all’età di 96 anni, ma lascia soprattutto un’eredità culturale e una passione contagiose per l’impresa di famiglia che nel frattempo è prossima al traguardo di 110 anni di storia, orgogliosa, verace, spigolosa e romantica quanto una storia fiorentina sa essere.
77
Harvard Business Review “si fa in tre” per i suoi lettori ! Da oggi l’abbonamento a HBR Italia è disponibile in tre soluzioni a prezzi vantaggiosi
Abbonamento cartaceo € 99,90 anzichè € 135,00* *per maggiori informazioni visitare hbritalia.it oppure abbonamenti.it
Abbonamento tablet Ipad e Android € 69,99* **acquistabile su Itunes e GooglePlay
Abbonamento combinato Ipad + Cartaceo a soli € 129,90*
+ *acquistabile su www.hbritalia.it e utilizzabile esclusivamente su dispositivi apple
Per ulteriori informazioni, consultare il sito www.hbritalia.it, oppure inviare una mail a info@hbritalia.it
www.iStockphoto.com
Management Il tie-break che sblocca
IPI 156/14
una vendita
I clienti del mercato business-to-business (B2B) diventano sempre più sofisticati in materia di acquisti. Partendo dalla consapevolezza che la maggior parte dei prodotti e dei servizi che comprano non sono strategici per la loro attività, iniziano cercando semplicemente fornitori che soddisfino le loro esigenze di base a un prezzo competitivo. Poi, dopo aver fatto una cernita dei contendenti, spesso chiedono ai “finalisti” di offrire “qualcosa di più”. Molti fornitori fraintendono questa richiesta e rispondono ricorrendo alla tattica, ormai usurata, di mettere l’accento su quegli aspetti della loro offerta che li differenziano dalla concorrenza; e quando questa tattica non funziona, propongono sconti sul prezzo. Ma la verità è che i clienti non cercano né l’una né l’altra cosa. Nel quadro di un progetto di ricerca andato avanti per tre anni, abbiamo scoperto che quando i responsabili degli acquisti chiedono qualcosa di più, in realtà stanno cercando ciò che li giustifica, cioè l’elemento di un’offerta in grado di incidere significativamente sull’attività della loro azienda. Il valore di un giustifican-
di James C. Anderson, James A. Narus, Marc Wouters* (I parte) I fornitori non strategici possono aiutare i clienti a risolvere problemi importanti. Ecco come. te per il cliente dev’essere evidente e rappresentare una ragione chiara per scegliere un fornitore invece di un altro, decidendo l’esito della contesa. Una società di leasing auto, ad esempio, potrebbe offrire ai clienti la possibilità di annullare anticipatamente, senza il pagamento di penali, un certo numero di contratti. Una società di costruzioni potrebbe offrirsi di assegnare al cliente un capoprogetto esperto con cui il cliente si è già trovato bene, dandogli la certezza che non ci sarà necessità di verificare lo svolgimento dei lavori e che questi ultimi saranno conclusi nei tempi stabiliti e senza problemi. Un distributore di pezzi di ricambio potrebbe apporre sulla confezione etichette con la numerazione dei pezzi usata dal cliente, sollevandolo dal disagio e dal costo di tradurre la numerazione del distributore in quella usata nel proprio sistema di inventario.
Il giustificante, l’elemento che decide le sorti dell’incontro, aiuta il responsabile degli acquisti a dimostrare ai superiori che sta dando un contributo importante all’azienda. Non è una cosa da poco. Le persone che hanno il compito di gestire gli acquisti non strategici svolgono un lavoro difficile, spesso ingrato: da un lato, sono sotto pressione per portare a termine queste transazioni nel modo più rapido ed efficiente possibile, e quando qualcosa va storto con quello che hanno acquistato la colpa ricade su di loro; dall’altro lato, la loro diligenza e conoscenza della mansione che svolgono di solito non riceve un adeguato riconoscimento. In parole semplici: per vincere l’appalto, i fornitori devono aiutare i responsabili degli acquisti a rompere questa regola offrendo loro un atout evidente. Questo può consentire loro di ottenere più commesse e
magari anche di spuntare un prezzo equivalente o vicino al livello massimo accettabile per ogni cliente.
Perché i fornitori fraintendono i clienti Gli acquisti strategici sono quelli che, nell’ottica di un’azienda, contribuiscono in misura rilevante a differenziare la propria offerta. La maggior parte degli acquisti non rientra in questa categoria. Tuttavia, anche gli acquisti non strategici possono essere importanti, considerando le ingenti somme implicate. Dal momento che un’azienda deve effettuare moltissimi acquisti di questo tipo, il processo per concludere accordi con fornitori di prodotti e servizi non strategici di solito è relativamente semplice e i criteri per valutare ciascuna decisione sono sbrigativi: non devono consumare una quantità eccessiva di risorse e non
79
L’idea in breve
• IL PROBLEMA. Nei mercati B2B, i fornitori di prodotti e servizi non strategici danno per scontato di avere solo due opzioni per assicurarsi clienti: mettere l’accento sugli aspetti della loro offerta che li differenziano dalla concorrenza e competere sul prezzo. • LA RICERCA. Uno studio condotto su 46 aziende ha scoperto che questo approccio è inefficace, perché i clienti spesso sono poco interessati agli aspetti dell’offerta enfatizzati dal fornitore e non stanno cercando sconti sul prezzo. Una volta ristretta la competizione a una serie di “finalisti” che soddisfano i requisiti di base e chiedono un prezzo compreso in un intervallo accettabile, i clienti cercano “qualcosa di più”. • LA SOLUZIONE. Prendersi il tempo per comprendere l’attività e le priorità del cliente, in modo da individuare il “giustificante” in grado di fare la differenza (un “extra” di evidente valore, capace di mettere in buona luce il responsabile degli acquisti all’interno della sua organizzazione) e condurre in porto l’affare.
80
devono esserci lamentele o problemi con il prodotto o il servizio in questione. Abbiamo riscontrato che i fornitori di prodotti e servizi non strategici non sono pienamente consapevoli di questi aspetti, e quando cercano di concludere un accordo commettono, di regola, due errori. • Si focalizzano ostinatamente sui tratti distintivi della loro offerta, anche quando i clienti non li vogliono o non ne hanno bisogno. La loro speranza è che offrendo cose che vanno oltre i requisiti richiesti sia possibile guadagnare il cliente e indurlo a pagare qualcosa in più. Ma cercare di convincere un cliente scettico che questi extra rappresentano un valore aggiunto non è affatto semplice, come dimostra il caso della responsabile della gestione delle forniture di una clinica universitaria: il rappresentante di un fornitore che aveva sviluppato un rivestimento antimicrobico per i suoi materiali di sutura le decantava continuamente questo prodotto più costoso anche se a lei non interessava (per la maggior parte delle applicazioni chirurgiche sono più che sufficienti i materiali per sutura ordinari). • Offrono sconti sul prezzo anche se non è quello che i clienti stanno cercando. Durante la fase iniziale, quando l’azienda cliente chiede preventivi per la fornitura di un prodotto o servizio non strategico, i responsabili degli acquisti vagliano i potenziali fornitori in base al prezzo e ai requisiti di base. Se un fornitore soddisfa tali requisiti e il preventivo presentato ricade in un intervallo di
prezzo ragionevole (di solito il 3-5% in più o in meno dei prezzi degli altri “finalisti”), il responsabile degli acquisti lo “tiene in gioco” e gli chiede cos’altro può offrire: la reazione istintiva di molti fornitori, a questo punto, è quella di abbassare il prezzo. In realtà, però, una mossa di questo tipo può finire per accrescere il lavoro dei responsabili degli acquisti, che spesso devono ricontattare gli altri “finalisti” e dar loro la possibilità di ridurre a loro volta il prezzo, riportandolo all’interno di un intervallo accettabile. E dopo aver incassato allegramente questi sconti, il responsabile degli acquisti torna a chiedere, come prevedibile, “qualcosa di più”. Se l’unico scopo fosse ottenere il prezzo più basso possibile, che bisogno avrebbe l’azienda di un responsabile degli acquisti? Basterebbe organizzare delle aste al ribasso per via elettronica... Abbiamo osservato che anche se gli altri “finalisti” non offrono ulteriori sconti, i responsabili degli acquisti spesso sono riluttanti a scegliere l’offerta più bassa, poiché temono che sia “troppo bello per essere vero”. Un manager che lavora nel settore edile ci ha detto che la sua preoccupazione è che il fornitore che offre lo sconto stia cercando di abbindolare l’azienda o che non abbia una chiara comprensione della propria struttura dei costi. In entrambi i casi, se dovesse ottenere l’appalto potrebbe cercare di recuperare successivamente lo sconto concesso, imponendo penali onerose per qualsiasi variazione, oppure potrebbe puntare a tirare
IPI 156/14
management gestione aziendale
IPI 156/14
al risparmio, a scapito della qualità. Perché i fornitori ripiegano su questi metodi inefficaci, invece di proporre dei “giustificanti”? Molti, in modo alquanto miope, giungono alla conclusione che dal momento che le loro offerte di base sono più o meno identiche a quelle dei concorrenti, non valga la pena investire risorse per cercare di “venderle” e che sia meglio focalizzarsi sulla gestione dei costi. In virtù di questa mentalità, i fornitori esercitano pressioni sui loro venditori per procurare tutti i clienti che possono e in fretta, obbligandoli a dedicare meno tempo, in media, a ciascun cliente: la conseguenza è che i venditori a volte ignorano richieste dirette dei clienti, richieste che potrebbero far emergere un giustificante. A volte il responsabile degli acquisti avrà una preferenza per una delle società finaliste e manifesterà solo a quella una sua esigenza: se il venditore si prenderà tempo per ascoltarlo e immaginare una soluzione, il responsabile degli acquisti avrà il suo giustificante e potrà concludere l’accordo e occuparsi di altro. La divisione Sicurezza alimentare di un’importante società per la prevenzione contro insetti infestanti e parassiti si trovava in una situazione del genere. Aveva equipaggiato i suoi tecnici con dei tablet per seguire i protocolli di servizio e generare fatture, e ora voleva sostituire i dispositivi, che erano stati presi a nolo da vari fornitori. Una questione spinosa era che durante il periodo di transizione, via via che i noleggi scadevano e un nuovo contratto di
leasing entrava in vigore, la società si sarebbe trovata a pagare un noleggio doppio con conseguenti ripercussioni, lungo un arco di tre mesi, sui conti dell’azienda e quindi sulle gratifiche dei dirigenti responsabili. Il responsabile degli acquisti aveva una preferenza per una delle società di noleggio attrezzature presenti nella sua rosa ristretta, che aveva un rapporto d’affari particolarmente proficuo con il fornitore delle attrezzatture, perciò chiese al suo rappresentante: «Che si può fare per eliminare questa sovrapposizione e non pagare un noleggio doppio?». Il fornitore gli offrì di differire di 3 mesi il pagamento dei noli per i nuovi tablet, consolidando le 36 rate mensili in 33. L’azienda avrebbe pagato nel complesso la stessa somma per il noleggio dei tablet, ma non avrebbe ricevuto contemporaneamente due serie di fatture e i manager avrebbero avuto le loro gratifiche. Il responsabile degli acquisti ci ha detto che se la società di leasing non gli avesse offerto una soluzione del genere, avrebbe preso maggiormente in considerazione le offerte degli altri “finalisti”.
Come individuare i giustificanti Abbiamo preso in esame 46 aziende americane ed europee attive in diversi settori (bevande, materiali da costruzione, facility management, sanità, logistica e trasporti, energia e fornitura di personale). Per guardare la questione dall’ottica del cliente, abbiamo intervistato gli alti dirigenti, i responsabili della catena logistica e i
management gestione aziendale
James A. Narus è professore di Marketing aziendale presso la Wake Forest University. Marc Wouters è professore di Contabilità gestionale presso il Karlsruhe Institut für Techno-logie, Germania, e l’Università di Amsterdam, Olanda.
82
responsabili degli acquisti di 31 aziende, mentre per guardare la questione dall’ottica del fornitore abbiamo intervistato gli alti dirigenti, i venditori e i responsabili del marketing e dello sviluppo d’impresa di 15 aziende. Da questa ricerca abbiamo appreso che i fornitori di eccellenza, quelli capaci di fare la differenza, investono risorse in un processo che mira a scoprire, vagliare e sviluppare fattori giustificanti. A questo scopo indagano su tre potenziali sorgenti di idee: 1) L’uso effettivo dell’offerta da parte dei clienti. I fornitori di eccellenza insegnano ai loro venditori ad approfondire questo argomento e dialogare con i clienti per far emergere le loro esigenze. Prendiamo l’esempio della Gerdau Long Steel North America, importante produttore di ferri d’armatura, quelle barre di metallo che si usano per rinforzare il cemento armato. A prima vista, questi ferri sembrano il prodotto di base per eccellenza, dove l’unico modo per differenziarsi è offrire un prezzo più basso: ma la Gerdau ha scoperto che non è così. Le barre vengono tagliate in una lunghezza di 18 metri, radunate in fastelli di peso compreso tra una e cinque tonnellate e legate insieme in quattro o cinque punti differenti. Se nel momento in cui i legacci vengono sciolti le barre sono stese in orizzontale, è più facile inserirle in una tagliatrice o in una piegatrice, che le riducono alla lunghezza desiderata e le trasformano in armatura per calcestruzzo. Spesso, però, le barre
arrivano intrecciate e c’è bisogno di un operaio che le scuota una a una per metterle in orizzontale, rallentando la lavorazione e incrementando i costi. La Gerdau ha appreso dell’esistenza di questo problema grazie alla revisione trimestrale condotta da uno dei suoi clienti più importanti. Molti clienti assegnano un punteggio ai propri fornitori e queste revisioni sono l’occasione per comunicare al fornitore eventuali problemi. Per la Gerdau di solito a questi incontri partecipano il venditore e il responsabile regionale delle vendite, ma possono prendervi parte, se non hanno altri impegni, anche alti dirigenti o esperti di settori come la metallurgia, la logistica e la gestione operativa. Ai venditori della Gerdau è stato insegnato a usare queste revisioni per avviare un dialogo: su quali aspetti, fra quelli presi in esame, il cliente vorrebbe un servizio migliore da parte della Gerdau? Qual è il significato specifico, per il cliente, di criteri di valutazione come “la facilità nel fare affari”? Che cosa può fare la Gerdau per migliorare la sua valutazione? Un’altra abitudine dei venditori della Gerdau era quella di porre una domanda aperta al termine di ogni revisione: «Cosa possiamo fare per diventare un fornitore migliore per voi?». Una domanda del genere incoraggia i manager dell’azienda cliente a rispondere in modo dettagliato e li spinge a tirar fuori esigenze che altrimenti, forse, sarebbero rimaste inespresse. È stato proprio in seguito a questa doman-
da, infatti, che il cliente della Gerdau ha menzionato il problema delle barre intrecciate. I venditori riferirono il problema ai loro superiori in occasione della riunione mensile del reparto vendite, dove si discute e si mettono in pratica possibili soluzioni a problemi specifici. La questione fu quindi riportata alla riunione mensile per il miglioramento, dove gli alti dirigenti della Gerdau e gli esperti dei vari settori esaminano questioni più complesse e studiano nuovi modi per fornire valore ai clienti. Ben presto l’azienda riuscì a capire la causa dell’intrecciamento: nel momento in cui venivano tagliate, le barre di metallo cadevano da un’altezza di 60-120 centimetri e l’energia meccanica prodotta da questa caduta determinava un movimento “a frusta”. A questo punto, l’azienda intervenne sul processo di produzione per ovviare al problema. Le barre stese orizzontalmente riducono il costo di fabbricazione e collocamento dell’armatura di circa il 25%, secondo i calcoli della Gerdau. Il vantaggio competitivo per il cliente è intuitivo, anche senza bisogno di statistiche, ma mettendo a disposizione queste stime sui risparmi, la Gerdau consente ai responsabili degli acquisti di evidenziare più efficacemente, di fronte ai loro superiori, il loro contributo alla riduzione dei costi.
(continua)
(da Harvard Business Review - marzo 2014)
IPI 156/14
*James C. Anderson è titolare della cattedra William L. Ford di Marketing e Distribuzione all’ingrosso della Scuola di Management della Northwestern University.
www.lithosol.it
Lithosol è...
Tecnologie per Giornali: lastre, films, chimici da sala stampa, attrezzature, assistenza tecnica, consulenze... Lithosol risponde alle Vostre Esigenze.
Tecnologia e Qualità Macchine, attrezzature e prodotti per il flusso di lavorazione digitale.
Configurazioni Aperte
®
Soluzioni adattabili a tutti i Sistemi Editoriali.
Garanzie di Esperienza Competenza e serietà confermate da oltre 35 anni nel Settore dei Giornali.
“Affidabilità Quotidiana” Lithosol Italia S.r.l. ®
Lithosol Italia ®
Tecnologie per giornali
Agente esclusivo per l'Italia settore quotidiani di Agfa Graphics ®
Lithosol Italia
s.r.l.
20098 S. Giuliano Milanese (MI) Via della Pace, 7
Tel. 02 98490621 - Fax 02 9842526 - www.lithosol.it - e-mail: lithosol@lithosol.it
eventi stampa digitale
XX Digital Printing Forum
La rivoluzione è appena iniziata Una giornata dedicata all’inkjet, tecnologia dalle grandi potenzialità per le arti grafiche ma non solo Il Digital Printing Forum, che si è tenuto lo scorso 28 maggio presso il Crowne Plaza di S. Donato Milanese attirando quasi 200 partecipanti, ha spento le sue prime 20 candeline.
di CRISTINA ROSSI
Ralf Schloezer, responsabile del settore On Demand Printing & Publishing Service della società internazionale di consulenza e ricerche di mercato InfoTrends.
84
Per l’occasione, Zeta’s – organizzatrice delle prime edizioni – e 4IT Group – che negli anni ha dato continuità a questo evento – hanno riunito le forze per dar vita a un convegno inedito dedicato interamente alla stampa inkjet ad alta produttività. Una tecnologia che negli ultimi anni si sta facendo sicuramente notare per i passi avanti che sta compiendo a tutti i livelli: sistemi di stampa, inchiostri, supporti, front end e soluzioni di finishing. Tanto da porsi in alternativa alle tecnologie di stampa elettrofotografica, ma soprattutto alla stampa offset tradizionale. Dopo il benvenuto degli organizzatori – che ha visto salire sul palco Enrico Barboglio (4IT Group) e Ruggero Zuliani (Zeta’s) – ha aperto gli interventi della mattinata, come da tradizione, Ralf Schloezer, director On Demand Printing & Publishing Service presso InfoTrends, fornendo un’interessante panoramica della stampa inkjet in tutte le sue sfaccettature tecnologiche e nei suoi più comuni ambiti di applicazione. Partendo dal presupposto che oggi la stampa inkjet viene impiegata in quattro principali aree – arti grafiche, packaging, stampa decorativa e funzionale/industriale –, il relatore ha concentrato la propria analisi sui sistemi di stampa inkjet per le arti grafiche. Questi si suddividono principalmente in tre categorie: sistemi a bobina (bianco/nero e a colori); sistemi a foglio (a colori); soluzioni ibride, ossia teste inkjet montate su macchine offset (bianco/nero e a colori). Dal 2005 in avanti il numero di installazioni di sistemi inkjet a bobina a colori ha registrato un trend di crescita continuo, fino a stabilizzarsi nel 2013. Dal punto di vista delle applicazioni, quasi la metà dei volumi stampati sono nell’ambito del transazionale. Seguono quasi a pari merito l’editoria (libri, riviste e in minima percentuale quotidiani) e la stampa promozionale (direct mail, brochure, cataloghi, inserti ecc.). L’offerta di soluzioni in questo segmento è davvero variegata. Sono 16 i produttori che offrono modelli a bobina, di cui quattro – HP, Impika
“Con le inkjet a bobina a colori quasi la metà dei volumi stampati sono nell’ambito del transazionale” Ralf Schloezer
Alcuni dei protagonisti alla tavola rotonda dei fornitori. Da sinistra: Ignazio Binetti, Maurizio Ronzoni, Federico Zucchetti, Giorgio Bavuso.
(Xerox), Kodak e Océ (Canon) – hanno nel proprio portfolio sistemi con larghezza di banda superiore a 600 mm. Tuttavia, di tutti questi modelli (una sessantina) sono pochi quelli che ad oggi sono stati acquistati e installati in quantitativi degni di nota e, addirittura, dei nuovi modelli presentati a Drupa 2012 alcuni non sono ancora disponibili per la commercializzazione. Da Drupa in poi, inoltre, sono stati annunciati pochi nuovi prodotti, ma ci si aspetta a breve delle novità. Analizzando le quote di mercato nell’inkjet a bobina a colori (dati InfoTrends 2013) a farla da padrona è sicuramente Canon/Océ, seguita da Ricoh e HP e poi, con quote decisamente meno rilevanti, da Xerox, Screen, Kodak, Impika, Founder, Fujifilm, Miyakoshi e Pitney Bowes. Nell’ambito della stampa inkjet a foglio si stanno affacciando sul mercato delle macchine di formato B2 (50x70 cm), ma al momento sono davvero pochi i modelli disponibili per la commercializzazione. Molti sono ancora a livello di demo tecnologiche e alla fine del 2013 si contavano circa un centinaio di installazioni nel mondo, compresi però anche i modelli basati su tecnologia elettrofotografica (come quelli di HP Indigo). Un’ultima, interessante considerazione proposta da Schloezer riguarda il fattore costi. Il prezzo d’acquisto di una macchina inkjet, sebbene significativo, rappresenta in realtà solo una piccola porzione del prezzo totale, che include altre componenti, come ad esempio i consumabili (inchiostri e carta), le spese di manutenzione e assistenza, il front-end e le soluzioni di finishing.
eventi stampa digitale
I protagonisti alla tavola rotonda degli utilizzatori. Da sinistra: Dario de Cian, Renzo Farinati, Emanuele Bandecchi, Roberto Livio, Dario D’Urso.
la voce dei fornitori
Due le tavole rotonde che hanno visto protagonisti i fornitori (HP, Ricoh, Canon, Fujifilm, Xerox) i quali si sono confrontati nel primo caso sulle applicazioni disponibili sul mercato e sulle proprie strategie e nel secondo caso sulle tecnologie. Alla prima, moderata da Enrico Barboglio, hanno partecipato: Federico Zucchetti (HP), Giorgio Bavuso (Ricoh), Maurizio Ronzoni (Canon), Ignazio Binetti (Fujifilm) e Sergio Andreani (Xerox). Dagli interventi si è dedotto che le macchine offerte dai vari vendor si indirizzano perlopiù agli stessi segmenti di mercato, ossia: libri a colori e in b/n, riviste, quotidiani, collaterali di marketing, stampa transazionale, direct mail, packaging e stampa commerciale. Certo, aziende come Ricoh e Canon (Océ) sono più vicine a mercati come quelli del transazionale e del direct mail, altre come HP sono molto presenti nel mercato dell’editoria (libri, riviste, quotidiani) e altre ancora, come Fujifilm, si rivolgono al mercato della stampa commerciale, del packaging e dell’editoria. Nella seconda tavola rotonda – moderata da Alberto Sironi – i partecipanti (Ivan Ceré di HP, Carlo Felice Biassoni di Ricoh, Riccardo Porro
85
eventi stampa digitale
di Canon, Roberto Feroli di Fujifilm e Massimo Dentone di Xerox) si sono confrontati sui plus tecnologici delle proprie soluzioni, analizzando le varie componenti, dalle testine inkjet agli inchiostri, dai supporti ai software per la gestione dei dati variabili. la parola agli utilizzatori
Un delicato momento del torneo di “calcio balilla”, vinto, per la cronaca, dalla squadra di Agfa Graphics.
86
Nel pomeriggio hanno preso la parola Luigi Onesti, di Cemit Interactive Media (Mondadori Digital Innovation Area), ed Emanuele Bandecchi, direttore marketing di Rotolito Lombarda. In particolare, Onesti ha analizzato la comunicazione stampata nel media mix, sottolineando come la comunicazione di massa sia destinata a scomparire e quanto sia importante, ai fini di veicolare una comunicazione personalizzata, raccogliere i cosiddetti “big data” in modo da creare un database strutturato. «La carta non sparirà, ma va ripensata», ha detto, «e la stampa digitale può giocare un ruolo importante in questo senso, avendo un potenziale molto forte per la comunicazione e il marketing relazionale, grazie alla possibilità di gestire e stampare dati variabili. Ma per competere con altri mezzi occorre sviluppare un progetto di comunicazione integrata». Ed è proprio quello di cui si occupa Cemit Interactive Media da oltre quarant’anni: affiancare le aziende nella progettazione e nello sviluppo di progetti di comunicazione integrata. Bandecchi ha raccontato il percorso che dal 2009 ha portato Rotolito Lombarda a investire nella stampa inkjet ad alta produttività, scegliendo due soluzioni HP – una T300 nel gennaio 2010, ora upgradata a T360, e una T410 pochi mesi fa – che hanno permesso all’azienda di rispondere a nuove esigenze della clientela, in primis gli editori di libri. Facendo l’esempio di un cliente come De Agostini, editrice di libri scolastici, ha sottolineato che senza stampa digitale il 70% dei libri sarebbero andati fuori catalogo perché, avendo una tiratura molto bassa, non era conveniente stamparli in offset. «Grazie ai nostri investimenti nel digitale abbiamo potuto stampare per De Agostini oltre 300 titoli in tirature da 50 a 2.000 copie, con una media di 600 copie». In chiusura di giornata si è tenuta una tavola rotonda dove hanno preso la parola alcune aziende che hanno installato macchine inkjet e stanno riscuotendo successo nei vari mercati di appartenenza. Dario de Cian di CSQ ha deciso di installare circa un anno e mezzo fa una HP T230, abbinata a una linea di confezionamento Hunkeler, per ampliare la gamma di prodotti offerti ai clienti, editori di quotidiani italiani e stranieri. Renzo Farinati di FaService, service veronese specializzato nelle nobilitazioni dello stampato, è stato il primo in Italia a installare una Fujifilm JetPress 720, inkjet a foglio formato 50x70, per realizzare cataloghi di lusso per i settori dell’arredamento, della moda e delle piastrelle. Roberto Livio di Nexive (ex TNT), primo operatore postale privato in Italia, stampa attualmente un terzo delle missive che recapita internamente grazie a una Océ JetStream 2200 installata nel 2011, che verrà presto affiancata da una JetStream 3000 fornita da Canon, a completamento di un parco macchine che comprende 3 sistemi di stampa in b/n e 8 linee di imbustamento. Oggi il 40% di quello che viene stampato è a colori, mentre fino al 2011 l’intera produzione era in b/n. >segue a pag. 88
Dal 1953... Nuovo... o Camporese Heidelberg revisionate e garantite a Copie Zero Visibili i modelli Heidelberg top di gamma in fase di revisione con capitolato concernente i lavori, i ricambi originali sostituiti e le garanzie rilasciate
Assistenza tecnica in tutto il territorio italiano Interventi e ricambi in tempo reale con personale proprio
Camporese UV specialist Il miglior know-how e tecnologia UV/Ecologic da ora disponibile ed installabile su tutti i modelli
1300 gruppi stampa di referenze pubblicate Da 10 anni i nostri successi anche sul web identificano il pi첫 alto numero di installato, revisionato Heidelberg a Copie Zero / zero contestazioni, al mondo
Rientro / Acquisto del vostro usato plurimarca Massime valutazioni con definizione immediata
www.camporese.it
SALE LA SODDISFAZIONE. SCENDE IL PREZZO.
Camporese Macchine Grafiche SpA Via Del Santo, 243 - 35010 Limena (Padova) Tel. +39 049 767166 - Fax +39 049 767629 E-mail: info@camporese.it
g Se ue dalle pagine precedenti
(segue da pag. 10)
Trovare stimoli quando si vedono svanire mercati e commesse, richiede una dose di follia ma è proprio in questo che si rivela il genio e la determinazione imprenditoriale, che non hanno nulla a che fare con la testardaggine o l’ottusità. Serve però un’idea per cui battersi, guardando con fiducia al mondo in mutazione, avendo il coraggio di abbandonare stantie rendite di posizione per avventurarsi in terreni inconsueti senza la paura dell’ignoto, mantenendo la fame di risultati e il piacere per il viaggio, senza temere l’errore e la sconfitta. Lo abbiamo affermato più volte: questa non è una crisi, è un nuovo status che si va affermando. Non ci si può attendere alcuna ripresa dei consumi, ma è lecito aspettarsi nuovi bisogni e nuovi modelli comunicativi. Quali? Lo impareremo strada facendo. “Non è possibile unire i puntini guardando avanti; si può unirli solo dopo, guardandoci all’indietro. Così, bisogna aver sempre fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire”. Un grazie a Jobs anche per questo. pixartprinting
(segue da pag. 13)
88
«Insieme abbiamo già dimostrato di essere una filiera estremamente efficiente. Le esigenze di stampa del W2P veneziano, infatti, ci stimolano costantemente a migliorare le performance dei nostri sistemi, in un’ottica di innovazione costante». E se l’offset ormai è uno dei punti di forza di Pixart-
printing, il digitale rimane a tutt’oggi una costante importante. In azienda le due tecnologie convivono da sempre e sono considerate assolutamente complementari. A giugno l’installazione di due nuove HP Indigo 10000, attualmente in fase di test. Prima macchina da stampa digitale di qualità offset in formato B2 (750×530 mm, quasi il doppio del modello 7600), la HP 10000 è ideale per lavori tradizionalmente stampati in offset, che richiedono massima qualità ed elevata produttività. «Se i nuovi sistemi risponderanno con performance soddisfacenti, all’altezza dei nostri standard, abbiamo già in programma di installare altre due HP 10000, che andranno a sostituire le Indigo 7600 attualmente operative nel nostro parco macchine», conclude Tenderini.
primaprint
(segue da pag. 18)
«I requisiti tecnologici ed eco-friendly di Komori hanno fortemente indirizzato la nostra scelta, orientata all’innovazione declinata in chiave “green”. Il nostro impegno responsabile prosegue dunque con determinazione, al fine di creare sviluppo sostenibile e valore sociale». Primaprint è anche editore di una testata giornalistica dedicata alla green economy, patrocinata dalle istituzioni nazionali più rappresentative. L’attività, che viene svolta assicurando un “servizio verde” (la garanzia di realizzare stampe di elevata qualità con materie prime riciclate ed ecologiche) com-
prende una vasta gamma di stampati: volumi, dépliant, brochure, poster, etichette, pieghevoli, cataloghi, libri, agende, ma anche packaging (dalle scatole agli shopper, dai cofanetti agli espositori) ed eco-desk e progettazione di stand, sempre green, come quello realizzato per la partecipazione alla Fiera Ecomondo. Primaprint è dunque una Pmi virtuosa che opera su tutto il territorio nazionale con un parterre di clienti che annovera istituzioni, enti, grandi aziende pubbliche e private. A.P.
abar-litofarma
(segue da pag. 27)
Cosa significa per un settore generalmente “maschile” essere un’azienda a guida femminile? È vero, ci sono ancora poche donne che operano in questo settore. Tuttavia, rispetto a quando sono entrata in azienda oltre 25 anni fa, siamo molte di più, o forse siamo semplicemente più in primo piano. La nostra azienda poi, è particolarmente al femminile perché la seconda generazione, la mia, è costituita da ben tre donne. Mia sorella Tiziana, responsabile del Customer care e degli acquisti, e Rubina, la minore di noi, responsabile Qualità e Sicurezza. Non credo che il genere faccia la differenza nella conduzione di un’azienda. Ognuno di noi ha caratteristiche e stili diversi, quello che importa è saper dosare con sapienza le idee della generazione più recente con l’esperienza della generazione precedente, solo così si può continuare a rima-
nere solidi ma innovativi e proattivi sul mercato! digital printing forum (segue da pag. 86)
Dario D’Urso, del Poligrafico Roggero&Tortia, ha parlato della propria esperienza con le due InfoPrint 5000 fornite da Ricoh con le quali copre tutta la produzione dietro alla loro piattaforma di PostaPronta, il servizio che consente di spedire la corrispondenza direttamente dal proprio pc. La prima delle due fu installata nel 2007, prima di quel modello in Europa. Non sono mancate nel corso dell’intensa giornata momenti ludici, come il torneo di “calcio balilla”, sponsorizzato da Atlantic Zeiser e vinto dalla squadra di Agfa Graphics, e gli “intervalli” di technology update riservati ai Premium Sponsor (Canon, Fujifilm e HP) affidati quest’anno ad attori professionisti che sono riusciti a veicolare messaggi tecnici con grande simpatia e brio e, soprattutto, apprezzamento da parte della platea. Inutile ricordare che se tutto ciò è stato possibile i ringraziamenti vanno agli sponsor: oltre a quelli Premium già citati, ricordiamo i Gold Sponsor (Ricoh e Xerox), i Silver Sponsor (Agfa, Meccanotecnica e Rotolito Lombarda) e, last but not least, i Supporter: Boewe Systec, Favini, KBA, Kern, manroland web systems, Müller Martini, Polyedra, Stora Enso e Tecnau.
IPI 156/14
l’opinione di... posenato
Publishing on all channels!
www.worldpublishingexpo.com
Colophon Il Poligrafico Italiano n.156
Direttore responsabile
Ruggero Zuliani zuliani.r@ilpoligrafico.it
PUBBLICITÀ
Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it
Abbonamenti: quota annua euro 99,00 per l’Italia, 144,00 per l’Europa, 159,00 extra-Europa. Numeri arretrati: 15 euro cad. copia. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a Zeta’s srl IBAN: IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure Conto Corrente Postale n. 41419201 Associato a:
Comitato di redazione
Cristina Rossi (coordinamento) tel. 02.75291022 rossi.c@ilpoligrafico.it Emanuele Posenato Alberto Sironi
Lucia Cremascoli (Segreteria pubblicità) tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it
Marketing&Business Development
Paolo Fiorelli tel. 339.7335998 fiorelli.p@ilpoligrafico.it
Associato all’USPI
R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizz. Trib. Mi n. 512 del 26.10.85 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Zeta’s srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati ad uso redazionale è Ruggero Zuliani (zuliani.r@ilpoligrafico.it via Kolbe 8 Milano - tel. 027529101 - fax 0275291039). Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per far valere i Suoi diritti così come previsti dall’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Hanno collaborato a questo numero Paola Bonfanti, Achille Perego, Stefano Tenedini Progetto grafico e impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Redazione Zeta’s srl - via Kolbe 8, 20137 Milano, tel. 027529101, fax 0275291039 poligrafico@ilpoligrafico.it www.stampamedia.net Ufficio libri e abbonamenti tel. 0275291033 fax 0275291039 abbonamenti@ilpoligrafico.it Stampa Grafiche Parole Nuove - Brugherio (MB)
Una sola informazione, uno spunto, un’idea ripagheranno ampiamente il costo dell’abbonamento
Il Poligrafico è la rivista italiana appartenente al Gruppo Eurographic Press (www.eurographicpress.com)
SPEDITE compilato via fax 0275291039 O RICHIEDETE UN ABBONAMENTO COLLEGANDOVI A STAMPAMEDIA.NET
Società
Settore
Cognome
Nome
Abbonatevi
Assicuratevi anche voi la vostra copia. Riceverete sulla vostra scrivania 9 numeri + gli Speciali e la possibilità di leggere in anteprima l’ultimo numero on-line. 1 anno a 84,00 euro anziché 99,00
attività
Indirizzo
CAP
Tel
Città
Fax
Prov.
RUBRICATURA
Più eleganti, più facili da consultare, più comodi La rubricatura è il sistema più antico e insieme più facile, intelligente, preciso e veloce per la ricerca di informazioni
Rubrichiamo volumi, cataloghi e ogni altro tipo di stampato piccole e grandi tirature > PER INFORMAZIONI:
GPN usa e produce energia pulita
Telefono 039.2142492 GPN Rubricatura Srl - Via Garibaldi 64 - 20861 Brugherio (MB) Tel. 039.2142492 - Fax 039.883978 - E-mail: info@gpn-rubricatura.it - Sito: www.gpn-rubricatura.it
Il bello di Macchingraf è che ti offre i migliori prodotti e i migliori professionisti dell’industria grafica. Prestampa, stampa offset e digitale, flessografia, etichette autoadesive, packaging. Qualunque siano le tue esigenze, Macchingraf, grazie alle sue approfondite conoscenze tecniche e di business, è in grado di guidarti nella scelta tecnologica più adatta a te e ai tuoi bisogni. Il bello di Macchingraf è che ti offre sempre il meglio. In tutti i settori.
CINQUANTANNI DI INNOVAZIONI NELLA STAMPA