il poligrafico 125/2011
O N A I L A T I
N. 125/2011 Maggio - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Poste Italiane spa - Spediz. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art.1 comma 1 LO/MI - Euro 9,90
Stampa e nuovi media nell’era digitale
Trasformarsi d a fornitori in partner Incontro con Mauro Adario di Varigrafica Alto Lazio - a pag. 24
Spazio Etichette Il futuro dei libri
Il dilemma digitale o tradizionale al Convegno Gipea - a pag. 44 si è tenuta a rimini ebook lab italia - a pag. 62
Speciale Lastre & CtP Inaugurazione della nuova sede di Pixartprinting - a pag. 34
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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Sommario pioMbi In primo piano Galeati si espande in Umbria . . . . . . . 8 Quadrifolio e Signum fanno Gruppo . . 8 Nuovi vertici in Poligrafici Printing . . . . 9 KBA e Heidelberg in rialzo . . . . . . . 10 Aziende grafiche italiane . . . . . . 13 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Dal mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Spazio cultura . . . . . . . . . . . . . . . 20 INTERVISTE L’industria grafica, un futuro da reinventare: Varigrafica Alto Lazio . . . . . . . . . . . 24 speciale “lastre & ctp” Gestione del CtP e controllo delle lastre . . . . . . . . . . . . . . . . . . CtP e lastre a basso impatto ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Uno sguardo al mercato . . . . . . . . . Le proposte dei fornitori . . . . . . . . .
32 36 42 45
TECNOLOGIE Ebook, i libri del futuro? . . . . . . . . . 62 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . 72-83 Il sistema Business Intelligence di Edigit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 Il sistema NowPrint di Ricoh . . . . . . 87 Carte & Supporti . . . . . . . . . . . . . . 92
29
EVENTI Dal convegno Giflex sul packaging per alimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 Presentato il Documento Taga per le lavorazioni cartotecniche . . . . 74 spazio etichette Ultime tendenze da Vinitaly . . . . . . . 88 News di settore . . . . . . . . . . . . . . . 90 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 Tipi da museo: Torchio Ferdinando Dell’Orto . . . . . . 98
Organo Ufficiale ITALIA
associazione tecnici arti grafiche italia
EURO GRAPHIC PRESS
62
FOCUS “LASTRE e CTP” Uno strumento in più per orientarsi nell’acquisto e capire le tendenze nel settore. Le tecnologie più recenti proposte dai fornitori.
Alla Fiera di Rimini la prima edizione di Ebook Lab Italia: “il futuro dei libri, i libri del futuro”
Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com
il poligrafico
tutto il numero
in un minuto
Stampa e nuovi media nell’era digitale
aziende fiori all’occhiello
Focus CtP e lastre Per districarsi nel complesso mondo dei sistemi CtP e delle lastre, proponiamo ai lettori uno speciale per saperne di più sulle nuove proposte tecnologiche, per orientarsi nell’acquisto, per capire le evoluzioni e i trend del mercato. A pag. 29
24
“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Mauro Adario di Varigrafica Alto Lazio
Incontro con… È Mauro Adario, amministratore unico e responsabile marketing della Varigrafica Alto Lazio, ad aprirci questo mese le porte della sua azienda. Nata negli anni Sessanta, VAL è oggi una realta consolidata che guarda al futuro puntando su investimenti in nuove tecnologie e nell’ampliamento della propria sede. A pag. 24
88
A Vinitaly per scoprire le tendenze in atto nelle etichette per vini
98
“Tipi da museo”: un torchio risorgimentale nel primo incontro con la storia della stampa
I nostri collaboratori Davide Biancorosso, Luca Brentegani, Claudio Della Rossa, Achille Perego, Michele Pingitore, Alberto Sironi
Universo Ebook Quale sarà il futuro dell’editoria libraria e come cambierà il ruolo degli editori con l’impiego degli ebook? Dalla nostra inviata Nora Mazzocchi a Ebook Lab Italia, un articolo che fa il punto sulla situazione nel nostro Paese e sugli sviluppi attesi. A pag. 62 Spazio etichette Un interessante reportage dalla fiera Vinitaly di Verona per scoprire quali sono le tendenze nella stampa di etichette per vino. A pag. 88 Tipi da museo Inauguriamo questo mese una nuova rubrica dedicata alla storia della stampa. Numero dopo numero presenteremo un’affascinante sfilata di “pezzi” storici, in qualche caso anche unici, conservati nei Musei Italiani della Stampa e della Carta. A pag. 98 Packaging per alimenti Per saperne di più sulle problematiche legate all’esposizione degli alimenti con gli imballaggi, proponiamo il resoconto di quanto emerso dal convegno internazionale Giflex tenutosi recentemente a Milano. A pag. 68 Vademecum per il packaging Ecco una sintesi dell’evento TAGA Italia tenutosi lo scorso marzo presso la Scuola Grafica San Zeno durante il quale è stato presentato il documento TAGA.DOC.16, linee guida alle lavorazioni cartotecniche. A pag. 74
I nomi di questo numero Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria A
A. G. Colombo 16 Accademia del 16,82 Poligrafico 26 Adario Aldo 26 Adario Maria Stella 24 Adario Mauro 64,72,85 Adobe 38,44, Agfa Graphics 45,55,85 63 AIE 98 AIMSC 10 Archem 90 Arconvert 42 Argi 92 Arjowiggins 16 Artelibro 68 Assografici 65 Asus 13 Augiero Giuseppe 18 Autajon
B
Baker & Taylor Barbetti Barbier basysPrint Bavuso Giorgio Benuzzi Leonardo Bocconi università Bompan Bookrepublic Borgogna Vincenzo Broggi Silvio Broschek Nikolaus Bungaro Natale Burgo Distribuzione Bz
C
6
Camoni Juri Camporese Canon Cantelli Rotoweb Caractère Carrara Marco
65 8 18 26,47 87 90 64 73 64 14 9 8 11 12 61
9 91 72,73 16 18 63
Carrer Vladimir Cartiere del Garda Cavallero Riccardo CEFE CirclePrinters Cirimele Vincenzo Civiemme System Colacem Colorgraf Coptip Corriere dell’Umbria Credem Croella Marco
D
Dainelli Dario DG Sanco DIgraph Dokulog Dresner Howard Dubini Paola Duplo
E
E15 Ebook Lab Italia Edigit EFI EFSA Eisert Ralf ENIPG ERA Esko
F
64 92 63 69 18 13 85 8 2 8 8 8 65
69 68 56,57 87 78 64 85
92 62 11,78 14,83 68 69 20 8 26
Federchimica 42,68 Fedrigoni 15,89,93 Ferrario Marco 64 Ferraris Giorgio 8 Fidia 26 FINAT 90 Flint Group 11,90 Folli Osvaldo 98 Fontegrafica 16 Fujifilm 38,48,49,72
G
G. Canale & C. Galeati Gandolfi Enrico Garofalo Alessandro Gartner Group Geca Giflex GIPEA Gipponi Tino Giunti Editore Glunz&Jensen Goglio Carola GoGreen Goss GPN GPS International
16 8 14 90 78 16 68 90 98 64 61 20 76 8,17 75 61
H
Hachette Rusconi 16 11 Hansen Helge 8 Harris 8,11,26 Heidelberg 66 Hoepli Matteo Ulrico 13,15,26,90 HP
I
ibs.it 64 90 Idee Associate 18 Ileos 87 InfoTrends 40 Intergraf 40,50,51 Ipagsa 69 IRCPack 20 Ist. Don Bosco Milano
K
KBA 3,9,11,13,14 Keitai Digital Publishing 65 38,52,53 Kodak 19,35 Komori 77 Konica Minolta 90 Kurz
L
La Litotipo
16
19 Lavelli Marco Lavelli Alessandro 19 Lavelli Claudio 19 Lawn Mark 72 Legamatic 9 Levi Acobas Roberto 72 Libreria dell’Arte 16 Linea Ufficio 81 Lithosol Italia 54,55 Lito-Press 19 Litover 95 Lucaprint Group 13 Lucesole 89 Luxoro 90
M
M.M. Forniture Arti Grafiche 46 Manroland 7,8 Manter 90 Marconi Andrea 20 Mari Bruno 64 Maserati Adriano 9 Maserati Giuseppe 9 Maserati Marco 9 Maspero & Fontana 16 Masserdotti Gruppo 13 Maury Imprimeur 18 Mazzer Eros 13 McCoy Bill 64 Media World 64 Mercurio Grafiche 41 Michele Chiarlo 90 Milana Maria R. 68 Mimaki 73 Mobil M 13 Mondadori gruppo 63 Mondadori Printing 8 Monrif – Poligrafici Editoriale 9,14 Monti Adalberto 74 Monzese Carta 43 Moretti Domenico 65 Motta Maurizio 64 Museo della Stampa Lodi 98 Mussinelli Cristina 63 MyTile 65
N
Natali Nicola
O
OcĂŠ Oldring Peter OMET Omnia Service Onda Communication Osimo Alba
P
9
72 69 14 9 64 20
Panciera Dario 20 Pearson Italia 16 PGM Legatoria 9 Piattigraf 98 Picasso Marco 98 Piersantini Egiziano 98 Piersantini Michele 98 pixartprinting 22,23 Plastic Europe 69 Polar 26 Poligrafici Printing 9 Poloni Francesco 8 Portucel Soporcel 93 Pozzoli 16 Presstek 38,56,57 PressUp 70,71 Prima Comunicazione 83 Print Buyer 16 Printersparts 39
Printexx Printgraph Prym
14 28,72 16
Q
Quadratum 16 Quadrifolio Arti Grafiche 8,99 Quebecor World Europe 18
R
Raineri Carmelo 13 Rcs 9 Ricoh 11,14,87 Riffeser Monti Andrea 9 Rimini Fiera 63 RIT 90 Rocchelli Valter 68 Rossi Claudio 14 Rotomail Italia 13 Rotopress International 9
S
Sa.Ge.Print 13 Sacchettificio Monzese 16 Samoggia Orazio 59 Samor Group 58,59,73 Sappi 16 Sarco Paola 16 Sardegna 24 14 SarPrint 14 Schaefer Annette 68
98 Schiavi Andrea Schick Joe 65 Schreier Bernhard 11 Screen 73 Scuola Grafica e Cartaria S. Zeno 74 Seregni gruppo 14 Signum Industria Grafica 8 Simplicissimus Book Farm 63,65 Sitma 84 Soporcel 30 Spiropoulos Dimitrios 68 Stampamatic 9 Studio Xilox 15,94 Sun Chemical 21
T
Taga Italia 32,74,86 Tallone Enrico 63 Tanaka Shin 92 Tecnau 13 TicTac 80,81 Tipolitografica CS 14 Toso Giovanni 9 Touch Press 66 Tovoli Graziano 14 Tovoli Printers 14 TWS 15
U
Umberto Cesari Unionplast UPM
89 68 93
V
Vailati Italo 69 Valent Silverio 13 Valentini Elena 89 VAR Nord Est 19 Varigrafica Alto Lazio 13,25 Vela 40,58,59 Versolato Claudia 13 Viennegraf 60,61 Vimercati Andrea 90 Vinitaly 88 Viscom Regional 16 Vitelli Sergio 9
W
Whitby Max WorkUp
X
X-Rite Italy Xeikon
Z
Zerbini Mauro
66 13
83 85
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www.ilpoligrafico.it
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PIOMBI
LE NOTIZIE DI ATTUALITÀ DEL POLIGRAFICO IN PRIMO PIANO I più rilevanti fatti del mese
AZIENDE GRAFICHE Accordi societari, installazioni, persone... FORNITORI Cosa accade nelle società fornitrici EVENTI Congressi, seminari, mostre, inaugurazioni
Galeati, nuove commesse e nuovi impianti L’azienda grafica di Imola mira a un’espansione nella stampa di giornali in Umbria gono altri lavori per conto terzi, ha deciso nuovi investimenti per riunificare i due impianti produttivi perugini investendo nella realizzazione di un nuovo, unico stabilimento dove verrà installata anche una nuova rotativa per giornali Manroland. Un investimento di quasi 3 milioni di euro. La nuova rotativa in realtà non è nuova: si tratta infatti del subentro nel leasing di una stamperia ungherese (a Budapest) che ha cessato l’attività e messo sul mercato questa rotativa “seminuova”. Nei prossimi mesi dunque la Galeati Perugia diventerà un importante polo di stampa rotativa (in primis per giornali)
dell’Umbria, regione verso la quale in questo momento sono concentrati i maggiori impegni della Galeati che mantiene il suo quartier generale a Imola. Controllata dal fondo di private equity del Credem e con una quota di minoranza significativa dal punto di vista operativo e gestionale della cooperativa Coptip di Modena (50 milioni di euro di ricavi negli stampati in roto-offset a partire dal mercato della Gdo), Galeati dà lavoro in Emilia a una sessantina di persone con circa 15 milioni di ricavi. A Imola girano tre
Quadrifolio e Signum fanno Gruppo Un parco macchine di grande livello per servire clienti che richiedono altissima qualità
8
Ci sono voluti sei anni per trovare il partner giusto ma poi, nell’arco di pochi mesi, l’accordo è stato siglato. Ora Arti Grafiche Quadrifolio di Bergamo, che ha festeggiato il 40esimo anno di attività nel 2005, e Industria Grafica Signum di Milano hanno costituito un Gruppo con l’obiettivo di consolidare la presenza su un territorio più ampio e offrire ai loro clienti – tutti nomi di primo piano nei settori dell’alta moda, della finanza, della telefonia, del food – un servizio di eccellenza che fa leva su un parco macchine di gran livello.
«Una potenza di fuoco» la definisce Francesco Poloni, il presidente del Gruppo, che è anche presidente del settore grafici di Confapi, «dove le punte di diamante sono una Manroland a 10 colori e due Heidelberg nuove di zecca a 5 colori con spalmatore, oltre a una legatoria con linee ad alta produttività». Questi i gioielli dell’azienda. Ma non è tutto: ci sono anche due sistemi CtP di ultima generazione che permettono di adottare la tecnica del retino “Staccato”, evoluzione dello stocastico, che regala un’ec-
cellente resa fotografica nella riproduzione dei dettagli e delle sfumature. «I nostri clienti, maison dell’alta moda, case produttrici di orologi, riviste d’arte, ci chiedono un’elevatissima qualità di stampa» spiega Poloni «e con questa tecnologia possiamo raggiungere risultati straordinari». E d’ora in poi, conclude, «con le nuove dimensioni dell’azienda, possiamo anche ottimizzare la produzione e affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni. Con il primo obiettivo, da raggiungere già quest’anno, dei 10 milioni di fatturato». A.P.
rotative (due Goss per giornali e una Harris 16 pagine) oltre a una 70x100 piana a otto colori Heidelberg. L’attività di stampa riguarda il settore quotidiani (a partire dal Corriere della Romagna e Il Secolo d’Italia), la free press (dove è stata appena acquisita la commessa per un nuovo giornale gratuito regionale Il Nuovo Quotidiano) e prodotti commerciali. Dopo aver conquistato quote di mercato in Emilia Romagna, Galeati punta dunque sull’espansione in Umbria. Achille Perego
Un italiano alla guida di ERA, l’associazione europea della rotocalco A seguito delle dimissioni del presidente Nikolaus Broschek, la guida dell’ERA – European Rotogravure Association – è pro tempore nelle mani di Giorgio Ferraris, vicepresidente dell’Associazione nonché direttore commerciale di Mondadori Printing. Il rinnovo delle cariche – anche quella del tesoriere è vacante – è prevista in occasione della prossima assemblea generale. La missione di ERA è di promuovere il sistema di stampa rotocalco ovunque questo trovi applicazione – stampa di pubblicazioni, di packaging e decorative. Attualmente sono 130 i membri tra aziende di stampa, fornitori di tecnologie, utilizzatori.
IPI 110/09
n In Umbria era sbarcata nel 2009 acquisendo, dal gruppo cementiero Barbetti, la tipografia del Corriere dell’Umbria. E da allora, la Galeati di Imola, che per concludere questa operazione aveva creato Galeati Perugia, ha messo radici e programmato lo sviluppo per essere sempre più presente in questa regione nella stampa dei giornali. Una scommessa che si è rivelata vincente. Proprio nelle scorse settimane infatti Galeati Perugia ha rilevato anche il ramo d’azienda tipografica del Giornale dell’Umbria da un altro gruppo cementiero, Colacem. E forte di questa nuova commessa, a cui si aggiun-
PIOMBI
PrimoPiano
Rinnovati i vertici di Poligrafici Printing
Nicola Natali presidente, Silvio Broggi entra nel CdA Cambio della guardia ai vertici di Poligrafici Printing, la holding che raggruppa le attività industriali nel settore stampa del gruppo Monrif - Poligrafici Editoriale di Bologna. A metà aprile, infatti, l’ing. Giovanni Toso aveva lasciato la presidenza del Gruppo, che ha guidato per oltre tre anni portandolo alla quotazione al mercato AIM della Borsa di Milano nel marzo 2010, per tornare a dedicarsi alle proprie attività imprenditoriali nella consulenza strategica di management ricevendo il ringraziamento e i migliori auguri per le sue future evoluzioni professionali da Andrea Riffeser Monti, ad del gruppo Poligrafici Editoriale. In seguito all’uscita di Toso, l’assemblea di Poligrafici Printing, che si è riunita il 28 aprile a Bologna per l’approvazione
dei buoni risultati di bilancio del 2010, ha nominato il nuovo consiglio d’amministrazione per il triennio 2011-2013. CdA di cui fanno parte Nicola Natali, poi nominato presidente, Silvio Broggi e, come amministratore indipendente, Sergio Vitelli. Bolognese, 42enne, Natali è dottore commercialista e revisore dei conti e ha ricoperto in questi anni altri importanti incarichi nel gruppo bolognese. Sergio Vitelli, nato a Roma nel 1945, vanta una lunga carriera ed esperienza nel settore grafico-editoriale, lavorando per i principali gruppi e in particolare per Rcs. Infine, Silvio Broggi, novarese di 49 anni, dopo esperienze professionali in Chemco Italia, Heidelberg e G.Canale & C., era arrivato nel 2008 in Grafica Editoriale Printing e in Centro Stampa Po-
ligrafici come direttore tecnico e di produzione. Con la nomina nel CdA, sarà Broggi adesso ad avere le maggiori responsabilità tecnico-produttive di uno dei principali gruppi di stampa italiani (a cui fa capo anche il 33% della collegata Rotopress International ) che, con circa 225 dipendenti, ha chiuso il 2010 con 68,5 milioni di ricavi consolidati, un margine operativo lordo di 8,7 milioni e un utile netto di 0,4 milioni. Poligrafici Printing opera attraverso le società collegate sui mercati italiano ed europei per la stampa roto-offset dei quotidiani del Gruppo (QN, Giorno, Carlino e Nazione) e dei prodotti collaterali e per conto terzi di periodici, libri, pieghevoli e brochure per la Gdo e cataloghi e altri stampati di alta qualità. A.P.
Tempi difficili per Stampamatic Dopo la CIG, l’azienda milanese cerca una soluzione alla crisi Decisioni non sono state ancora prese, ma non c’è dubbio che la Stampamatic di Settimo Milanese si trovi di fronte a una scelta molto difficile: trovare il modo di continuare l’attività (magari con accordi o cessioni) per evitare un epilogo doloroso per una storia aziendale cominciata trent’anni fa dalla famiglia Maserati. Stampamatic, azienda di stampa piana di Settimo Milanese (che annovera una 70x100 Heidelberg e una 100x140 KBA), nata nel 1982, sta subendo, del resto come altre imprese grafiche milanesi, i contraccolpi della crisi: meno commesse e redditività in calo. Per fronteggiare queste difficoltà (a cui si è aggiunta la prematura scomparsa dei titolari, Adriano Maserati tre anni fa e nei mesi scorsi anche il fratello Giuseppe) Stampamatic è ricorsa alla cassa integrazione ordinaria, a quella straordinaria e ai contratti di solidarietà per una trentina di dipendenti. Non solo: a marzo è stato ceduta l’attività (con la formula dell’affitto del ramo aziendale) di finishing (la
Legamatic) alla Legatoria PGM di Lainate della famiglia Camoni. Un’operazione che ha visto l’ingresso anche di un altro imprenditore (Omnia Service). A Lainate è stata concentrata la parte principale della produzione (brossura) mentre a Settimo è rimasto in particolare il punto metallico. In questo modo è nato il primo polo di legatoria milanese conto terzi con circa 7 milioni di ricavi e una quarantina di dipendenti che dopo l’estate potrebbe ulteriormente allargarsi, come anticipa Juri Camoni, con una nuova acquisizione. Se il gruppo Legatoria PGM cresce, Stampamatic invece soffre, anche se prosegue l’attività, compresa quella della casa editrice Legenda, specializzata soprattutto nel settore dell’automotorismo. «In questo momento è presto per anticipare le nostre decisioni», spiega Marco Maserati, figlio di Giuseppe. «Stiamo cercando di capire quale possa essere la soluzione migliore per affrontare un momento non certo facile». A.P.
I NUMERI DEL NUMERO
45,5%
l’aumento degli ordini per macchine KBA nel 2010 rispetto all’anno precedente
486
il numero dei visitatori alla scorsa edizione di Viscom Regional svoltasi a Bari in aprile
62000
il numero totale degli addetti impiegati nelle industrie grafiche francesi
11
i milioni di euro di ricavi per Varigrafica Alto Lazio nell’anno 2010, +20% rispetto al 2009
12666
i metri quadrati di lastre termiche vendute in Italia nell’anno 2010
7,95 1848
il prezzo medio in euro di un ebook in Italia
l’anno di costruzione del torchio “Stanhope” Ferdinando Dell’Orto in mostra al Museo della Stampa di Lodi
9
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piombi KBA: ordini in rialzo
KBA sta riemergendo dalla recessione con ordini in rialzo del 45,5% nel 2010 (1,285 miliardi di euro), come attestano i dati di bilancio annuo chiuso lo scorso dicembre. In particolare gli ordini di offset a foglio sono saliti del 33,8% totalizzando 621,6 milioni di euro, mentre quelli di offset a bobina sono cresciuti addirittura del 58,2%, arrivando a 663,3 milioni. Un “revival” nei livelli di investimenti arriva dall’Oriente. Infatti la Repubblica Popolare Cinese nel 2010 per la prima volta è stata il maggior mercato al mondo per le offset a foglio. Paesi come l’India, il Brasile o la Turchia hanno fatto segnare tassi di crescita notevoli non solo nel settore della stampa. La quota di esportazioni Helge Hansen, dell’88,5% raggiunta da KBA l’anno scorpresidente e CEO di KBA. so è lo specchio di questa evoluzione. Per la prima volta il secondo costruttore di macchine da stampa al mondo ha consegnato più esemplari nella regione Asia-Pacifico (29,4%) che in Europa (28,5%). Anche per il 2011 il produttore tedesco prevede un leggero rialzo del fatturato – già aumentato del 12,3% nel 2010 rispetto al 2009 – nonostante la volatilità del mercato e l’incertezza che ancora regna nel panorama economico mondiale.
Heidelberg: in positivo dopo due anni
Dopo due anni segnati dalla recessione economica, il produttore di macchine offset tedesco annuncia un risultato operativo positivo per l’esercizio finanziario 2010/2011, che è stato chiuso lo scorso 1° aprile. «Siamo riusciti ad aumentare notevolmente il nostro fatturato e gli ordini, ciò significa che siamo sulla giusta strada verso il successo a lungo termine», ha detto Bernhard Schreier, CEO di Heidelberg. Gli ordini sono infatti aumentati del 16%, arrivando a un totale di 2,757 miliardi di euro. Il fatturato, pari a 2,629 miliardi di euro contro i 2,306 miliardi dell’anno precedente, ha registrato una crescita del 14%. Come previsto, però, gli importanti costi legati alla ristrutturazione del Gruppo hanno avuto un impatto negativo sui risultati netti, portando a una perdita prevista di circa 130 milioni. In forte aumento il cash flow disponibile, che si è attestato attorno ai 75 milioni di euro, contro i -62 milioni dell’anno precedente. Il Gruppo impiega attualmente 15.828 persone contro le 16.496 dell’anno precedente. «Grazie alla partnership strategica con Ricoh, la posizione di leadership che Heidelberg detiene nel mercato della stampa offset verrà rafforzata in futuro dall’offerta di soluzioni di stampa digitale», ha aggiunto Schreier.
La scomparsa di Natale Bungaro
IPI 125/11
Si è spento lo scorso 20 aprile Natale Bungaro. Aveva 59 anni ed era alla guida della divisione PME - Print Media Europe - di Flint Group Italia. Nel corso della sua carriera professionale aveva ricoperto ruoli di elevata responsabilità presso alcune tra le più importanti aziende del settore chimico, quali Hoechst e successivamente BASF Italia. Bungaro aveva iniziato la collaborazione con Flint nei primi mesi del 2006 come direttore Sheetfed e Publication Italia, ricoprendo un ruolo fondamentale nel rimodellare il mercato italiano e contribuendo in maniera preponderante al successo di Flint Group in questa regione.
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PIOMBI
news aziende grafiche
Rapida 106 alla Sa.Ge.Print di Pordenone < Sa.Ge.Print, azienda che fa capo al Lucaprint Group (v. Poligrafico n. 124), è specializzata nella produzione di astucci e scatole di piccolo formato e, in particolare, nel packaging di distillati e nella stampa di prodotti grafici di alta qualità. La KBA Rapida 106 in cui ha recentemente investito è una offset a 6 colori più torre di verniciatura, uscita prolungata, equipaggiata per la stampa di cartone. «Stiamo lavorando per migliorare lo standard qualitativo che ci siamo prefissati, attraverso una continua verifica dei nostri standard che ci aiuti a raggiungere livelli sempre più alti», spiega Giuseppe Augiero, ad di Sa.Ge.Print. «La Rapida rientra nel processo di automazione dello stabilimento, dove tutto il processo produttivo, dal ricevimento alla gestione dell’ordine al rifornimento magazzino, è gestito via web in automatico». Al momento della decisione per questo investimento sono stati presi in considerazione tutti i possibili fornitori e, vista l’esperienza molto positiva della RA162a installata in un altro stabilimento del Gruppo, la scelta è ricaduta ancora una volta su Koenig & Bauer. «Siamo soddisfatti della tecnologia di KBA e l’esperienza, sia con la casa madre che con la filiale italiana, è stata positiva.
Management e stampatori di Sa.Ge.Print davanti alla nuova Rapida 106. Da sinistra: Silverio Valent, Giuseppe Augiero (ad), Claudia Versolato (resp. vendite), Carmelo Raineri (resp. marketing), Eros Mazzer.
Con KBA il rapporto di collaborazione dura da oltre 15 anni, dall’acquisto del primo impianto formato 140. Per questo motivo abbiamo deciso di continuare la partnership con KBA, per una questione di fiducia». Lucaprint Group opera nel settore grafico cartotecnico da più di cinquant’anni. Nome di spicco nel mondo del packaging, si colloca tra le prime dieci cartotecniche italiane e occupa attualmente 120 dipendenti con un fatturato di circa 17 milioni di euro. Il Gruppo vicentino è costituito da tre realtà produttive, Lucaprint, Sa.Ge.Print e WorkUp, integrate nella filiera dell’immagine aziendale, dal progetto al packaging, alla stampa, all’immagine web e multimediale, che operano nel Veneto e in Friuli Venezia Giulia.
Varigrafica Alto Lazio installa una HP Indigo 7500 per ampliare l’offerta di servizi
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Varigrafica Alto Lazio (VAL), con sede a Viterbo (vedi intervista a pag. 24) ha installato una macchina da stampa digitale HP Indigo 7500 allo scopo di aumentare l’efficienza, la redditività e ridurre i costi di produzione per le piccole e medie tirature. Azienda di stampa commerciale di successo fondata negli anni ‘60, oggi VAL ha un organico di 50 dipendenti con un fatturato di 11 milioni di euro. L’azienda era già cliente HP, avendo installato una HP Indigo 7000 nel 2009. «Le macchine da stampa HP Indigo sono andate ad affiancare le quattro offset 70x100 che già utilizzavamo», spiega Vincenzo Cirimele, direttore generale di Varigrafica Alto Lazio. «Avevamo l’esigenza di offrire piccole e medie tirature a prezzi competitivi e fornire servizi a valore aggiunto per aumentare la fidelizzazione dei clienti e attirare nuovi business». L’ampia base di clienti di VAL comprende banche, assicurazioni e altri servizi finanziari; aziende che operano in campo energetico, nel settore alimentare e delle telecomunicazioni; aziende del settore pubblico, turistico, automobilistico e dei trasporti. I prodotti tipo includono brochure, manuali, volantini, opuscoli, libri e cartoline. L’installazione delle macchine HP Indigo ha inoltre consentito la produzione di documenti a dati variabili a colori e lo sviluppo del settore commerciale della stampa di documenti transpromozionali.
IN BREVE Rotomail installa perforatore Tecnau in linea con la T300 Tecnau ha annunciato la prima installazione del perforatore dimanico TC 8300 in linea alla macchina digitale inkjet HP T300 in funzione presso Rotomail Italia. La configurazione è stata progettata specificamente per aumentare la produttività e la flessibilità dei vari servizi offerti dall’azienda milanese, che è attualmente una delle società leader in Europa nei settori di mercato del transazionale e del transpromo. Grazie al nuovo perforatore TC 8300 T8 per grandi formati (30,5”) e alla T300, Rotomail sfrutta le applicazioni della tecnologia digitale per soddisfare molteplici applicazioni, dai servizi di posta diretta alla stampa di libri, al marketing diretto e al transazionale.
Restyling di farmacie Il Gruppo Masserdotti ha recentemente trasformato l’immagine di numerose farmacie del Nord Italia utilizzando la tecnica dell’Interior Decoration. MOBIL M, importante studio di architettura esperto nella progettazione di esercizi pubblici deputati alla salute e benessere, ha scelto l’azienda bresciana per un importante intervento di rinnovo dei punti vendita, agendo direttamente sui complementi d’arredo e sulle pareti dei locali, dove sono stati applicati speciali rivestimenti filmici decorativi, oltre ad adesivi murali stampati, teli microforati e pannelli di varie misure. È questa la tecnica dell’Interior Decoration che consente di effettuare restyling degli ambienti grazie alle caratteristiche distintive di materiali speciali, applicabili su qualsiasi tipo di superficie (vetrine, muri, soffitti, pavimenti, complementi d’arredo, facciate), senza ricorrere a impegnative opere di ristrutturazione.
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Con una Ricoh, Printexx aumenta la creatività Fondata nel 1982 a Riccione, Printexx realizza etichette, cartellini e accessori per il settore abbigliamento e calzature, occupandosi non solo della produzione ma anche della creatività. L’azienda ha fatto dell’innovazione ‘made in Italy’ il proprio elemento distintivo. Questo è dimostrato dall’ampia gamma delle tecniche di stampa e dei materiali utilizzati, come anche dalla possibilità di personalizzazione che l’azienda garantisce per andare incontro alle specifiche esigenze. Oltre alle etichette comuni, vengono prodotte serigrafie sui più svariati materiali, con effetti glitter, rilievo e floccato, oltre a quelle marchiate a caldo su pelli o sintetici. Tra le soluzioni di stampa installate vi sono macchine per il grande formato, rotative per etichette e macchine serigrafiche.
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Printexx necessitava di una soluzione che le consentisse di esprimere ulteriormente la propria creatività e aumentare la soddisfazione dei clienti: ha scelto la Ricoh Pro C901 Graphic Arts Edition (la prima in Italia) che viene utilizzata principalmente per la produzione di cataloghi e materiale commerciale relativo all’offerta. È importante che questi documenti abbiano una qualità elevata, essendo il ‘biglietto da visita’ con il quale Printexx si presenta sul mercato. Con la soluzione vengono inoltre realizzati photobook, un’applicazione molto promettente con cui Printexx esprime ulteriormente la propria creatività. Il sistema prevede un cassetto ad alta capacità (LCT) che aumenta la produttività e garantisce avanzate opzioni di finitura sfruttando le potenzialità del controller di stampa EFI E-81.
Anche il mercato italiano risponde positivamente alla VariFlex VF 850 Sarà Tovoli Printers, azienda emiliana all’avanguardia nel settore della stampa offset UV, ad installare la prima OMET VaryFlex 850 in Italia. L’acquisto è stato definito da Graziano Tovoli, CEO della Tovoli Printers Srl, e da Enrico Gandolfi, responsabile vendite OMET per il mercato italiano. La linea, che presenta una complessa configurazione e dispone di 8 gruppi flexo e di 1 gruppo stampa rotocalco, sarà destinata alla produzione di un particolare imballaggio. Con l’acquisto di questa nuova linea, unica nel suo genere per prestazioni, Tovoli Printers amplia così ulteriormente il proprio raggio di azione nel mercato, nel segno della qualità e dell’innovazione che la contraddistingue. Un cammino nel quale OMET si propone come partner tecnologico per affrontare con successo le prossime sfide del mercato.
Una KBA con dotazione speciale per Tipolitografica CS Alla Tipolitografica CS di Padova, storico cliente KBA (vedi intervista sul Poligrafico n. 119/2010) è entrata in produzione a fine anno 2010 una nuova Rapida 106 formato 74x106 cm con dotazione speciale. L’azienda veneta, a conduzione familiare, ha vissuto una svolta fondamentale quando ha deciso di specializzarsi nella stampa su plastica e PVC, ambito in cui è attualmente leader a livello nazionale ed è tra i maggiori stampatori a livello internazionale. Nello stabilimento di Via Perù vengono prodotte card, figurine per bambini, carte telefoniche, scatole, stampa lenticolare e prodotti commerciali. Con KBA c’è stato da subito un rapporto che va oltre la normale relazione tra cliente e fornitore. L’ultimo investimento legato a questo fornitore è stata una offset di formato 74x106 cm, una RA106 a sei Printpad (il nome rimanda colori, doppia torre di verniciatura, torre all’iPad e lo ricorda nel di essiccazione e uscita prolungata tripla. formato e nel layout) Oltre alla dotazione per la stampa con è un’agenda perpetua inchiostri UV , su supporti plastici e su realizzata da Tipolitografica materiali ad alto spessore, l’impianto è CS, che si propone equipaggiato con cambio lastre compledi fornire idee per la stampa, idee innovative tamente automatico e dotato di Densiche possono diventare tronic Professional per la misurazione e strumenti di vendita. la regolazione della densità colore.
SarPrint tra i soci di un nuovo quotidiano sardo Si chiamerà Sardegna 24, avrà inizialmente una tiratura di 20 mila copie in formato tabloid e verrà stampato alla SarPrint di Macomer dove si stampa l’Unità e veniva stampato Epolis. Il debutto dovrebbe essere prossimo, secondo il sito Sardinews che dà notizia della costituzione della società editrice, capitale 200 mila euro: i soci sarebbero cinque imprenditori e tra questi Claudio Rossi, ex ad del Gruppo Monti Riffeser, e Vincenzo Borgogna, ad del Gruppo Seregni che controlla la tipografia SarPrint di Macomer. IPI 125/11
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news aziende grafiche
PIOMBI Fedrigoni Top Applications Award < Settima edizione del premio Top Applications Award, il concorso che intende premiare prestigiosi progetti stampati su carte speciali Fedrigoni, aperto a tutte le tecniche di stampa, sia tradizionali che digitali. La partecipazione è libera e gratuita. Possono accedere, anche con più lavori, designer, stampatori, editori e clienti finali che abbiano realizzato lavori di pregio stampati nel periodo compreso tra giugno 2010 e settembre 2011. Le categorie sono cinque: 1) Book Publishing - Hardback (dedicata a Gianfranco Fedrigoni): volumi di pregio; 2) Book Publishing - Paperback: libri e cataloghi, cartelle d’artista; 3) Corporate Publishing: brochure, cataloghi di prodotti, bilanci, coordinati grafici, mailing, auguri e inviti, calendari, notebook, diari, regalistica cartotecnica; 4) Packaging: scatole, astucci, shopping bag, espositori, etichette (applicate sui contenitori); 5) HP Indigo Digital Printing: categoria dedicata a progetti stampati con tecnologia digitale HP Indigo. Per iscrivere un lavoro a Top Applications Award la modalità è online nel sito www.paperideas.it/topapplicationsaward. La scadenza delle iscrizioni è il 30 settembre 2011. I protagonisti dei progetti vincitori saranno invitati da Fedrigoni a ricevere il premio e il lavoro sarà esposto in una mostra che si terrà alla Triennale di Milano in marzo 2012.
Studio Xilox, 12 professionisti per una consulenza a 360 gradi
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Studio Xilox, uno dei più noti e apprezzati centri di consulenza per le aziende grafiche italiane, si presenta oggi al mercato con una nuova struttura più ampia e completa, costituita da un pool di consulenti qualificati e specializzati, presenti da lungo tempo nel mercato grafico italiano e forti di un ampio bagaglio di conoscenza ed esperienza. Sono 12 professionisti che operano in sinergia proponendo soluzioni efficaci e articolate per ogni necessità tecnica, commerciale e gestionale. L’idea di riunire diversi consulenti in una struttura organizzata nasce da un’attenta analisi delle reali necessità delle industrie grafiche italiane che oggi si trovano a doversi confrontare quotidianamente con tematiche nuove e complesse. I consulenti dello Studio Xilox propongono ai clienti soluzioni che consentono alle aziende di raggiungere il necessario livello di competitività e redditività attraverso obiettivi precisi che comprendono l’approfondimento delle conoscenze dei settori e delle nicchie di mercato, l’ottimizzazione delle risorse umane, la corretta valutazione della gestione economica e degli investimenti, l’integrazione con i sistemi organizzativi delle aziende clienti, la gestione delle tematiche ambientali e di sicurezza, ma anche la creazione di nuove e più forti sinergie con partner e fornitori e la comunicazione efficace con il mercato. Per maggiori informazioni: info@studioxilox.it
Alcuni agenti Samor Italia, incluso lo staff della Lombardia, capitanati da Daniele Fornasier (sulla pedana). Quinto da sinistra, Davide Scalco.
I prossimi corsi Giovedì 16 GIUGNO Il controllo di gestione per le aziende grafiche 2a giornata: Il controllo di gestione dell’area produttiva ed economica Il budget della produzione e le specificità nel settore grafico; Caratteristiche del budget della produzione; Quantità di produzione e costi di produzione; Struttura dei centri di costo nel settore grafico; Pianificazione della produzione e controllo: preventivi, commesse, consuntivi; Gli strumenti e le procedure della pianificazione e del controllo nelle aziende grafiche; Le analisi specifiche e gli indicatori da monitorare: le analisi di produzione. Docenti: Luigi Lanfossi, Claudio Della Rossa, Claudio Rossi, Cosimo Baldari Sede: Milano Giovedì 29 SETTEMBRE Il controllo di gestione per le aziende grafiche 3a giornata: Il controllo di gestione dell’area economica e finanziaria e la Business Intelligence Sintesi delle metodologie e degli strumenti per un efficace Controllo di Gestione; Le metodologie di analisi delle variabili aziendali e gli indicatori di performance; La Business Intelligence: metodologie e strumenti a supporto del Controllo di Gestione; La Balanced Scorecard applicata all’industria grafica, sintesi delle misure e modalità di analisi; Aspetti finanziari del controllo di gestione: analisi economico finanziarie e analisi per indici. Giovedì 23 GIUGNO La stampa con dati variabili: soluzioni per i nuovi modi di comunicare Docente: Renato Gelforte Sede: Milano
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Successo per il Viscom Regional di Bari Il primo appunta-
mento del Viscom Regional tenutosi a Bari agli inizi di aprile ha chiuso i battenti registrando un grande successo di pubblico: ben 486 visitatori, provenienti principalmente dalla Puglia, con un incremento dell’11% rispetto all’edizione del 2009. Dati che confermano l’interesse per questa formula che coniuga l’area espositiva e congressuale, coinvolgendo il pubblico in momenti di aggiornamento, formazione, confronto, dimostrazioni live… «il tutto in un’atmosfera piacevole e stimolante che facilita i contatti e le occasioni di business», ha dichiarato Paola Sarco, exhibition manager Viscom. I temi
principali dei seminari hanno spaziato dall’architettura e comunicazione visiva per l’arredo urbano all’emergency design; dalla fine del mq nella stampa digitale alle opportunità di business tra le tecnologie di stampa e di converting; dalla riqualificazione di ambienti interni ed esterni a ciò che si può e deve fare con il LED. Grande attenzione per le dimostrazioni live, dove il pubblico presente ha toccato con mano i materiali per arredo utili per decorare il cemento, la pietra e il marmo e ha sperimentato vari modi per personalizzare, attraverso la sublimazione, tessuti, tazze, piastrelle e metallo.
La “febbre del calcio” unisce l’Europa Assegnata a un’azienda polacca la Coppa Sappi 2011 Sulla scia del successo ottenuto nella scorsa edizione, anche quest’anno Sappi ha organizzato il torneo di calcio da tavolo “amatoriale” Sappi Cup 2011. L’evento, alla sua seconda edizione, si inserisce nel torneo Sappi europeo che si tiene nello stesso periodo in vari Paesi tra i quali Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Austria, Serbia, Ungheria, Estonia, Polonia, Regno Unito, Turchia e Benelux. I partecipanti che si sono qualificati nei rispettivi paesi (per l’Italia è stata G. Canale & C.), in totale 34 giocatori tra stampatori ed editori, sono volati a Bruxelles per la finalissima dove in palio c’erano i biglietti per la finale UEFA Champions League di Londra a fine maggio. Ad aggiudicarsi la Coppa Sappi 2011 sono stati i rappresentanti della ditta polacca Prym. Alla competizione italiana hanno partecipato Cantelli Rotoweb, Sacchettificio Monzese, Pozzoli, La Litotipo, Hachette Rusconi, Quadratum, Geca, Fontegrafica, Pearson Italia, Maspero & Fontana, A.G. Colombo.
Viaggio nella storia del libro A Bologna dal 22 al 25 settembre Artelibro 2011, il festival del libro d’arte È una data da segnare senz’altro in agenda. Sì, perché quest’anno l’ottava edizione di Artelibro è più ricca del solito. Intanto perché nel 2011 Bologna festeggia i suoi 2.200 anni dalla fondazione della colonia romana di Bononia e poi perché il Museo Civico Archeologico compie 130 anni. E proprio per questo Artelibro ha avviato una collaborazione con il Comune di Bologna, in particolare col Museo Archeologico, per realizzare un evento dalla doppia anima, colta e popolare, che celebri degnamente tali ricorrenze. È nato così il progetto Artelibro–Archeopolis, che vede coinvolte le istituzioni culturali cittadine in un weekend denso di attività comprendenti visite guidate tematiche, mostre, laboratori didattici per i più piccoli, rievocazioni storiche, convegni e conferenze nonché eventi serali. Tema guida è dunque Archeologia/Archeologie, un argomento però non vincolante in modo da consentire incursioni anche nel mondo del libro d’arte contemporaneo. Conferenze, letture, presentazioni, incontri professionali completeranno il programma. La sede espositiva del Festival torna ad essere unica: le sale di Palazzo Re Enzo e del Podestà che ospiteranno librai antiquari, editori di pregio, libri d’artista, facsimilari e riviste specializzate, tra le quali Il Poligrafico Italiano e Print Buyer. Gli editori d’arte saranno riuniti nella Libreria dell’Arte, aperta dal 10 al 25 settembre. IPI 125/11
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news eventi
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news dal mondo
Aziende grafiche francesi a piccoli passi verso la ripresa Anche oltralpe, fusioni, riorganizzazioni, ricerca di nuove sinergie
Un paio di anni passati a rimettere in
sesto i bilanci e anche le aziende grafiche francesi ricominciano a vedere qualche raggio di luce. E se la crisi ha determinato fusioni, pesanti ristrutturazioni e qualche fallimento (con la chiusura di un 10% delle imprese), ora le cose si mettono meglio. Vediamo, nello specifico, com’è la situazione. Intanto, come premessa, qualche dato di massima: la Francia conta 4.512 imprese grafiche che impiegano 62.000 addetti e, tutte insieme, registrano un giro d’affari di 7 miliardi di euro. Stando ai dati forniti dalla rivista Caractère, equivalente francese del Poligrafico, nei primi 10 mesi del 2009 si è evidenziato un sensibile calo della produzione, -11%. Il ridimensionamento viene da lontano, è un processo costante e lungo che la rivista mette in rapporto alla sovracapacità produttiva, un mal comune si direbbe... Quattro interventi per rimettersi in sesto Tra i diversi comparti in cui si articola il
settore, hanno avuto la peggio negli anni 2008-2009 i libri con un calo produttivo del 13,4%, più o meno la stessa quota al ribasso registrata dai periodici. Anche la stampa commerciale ha però sofferto molto, con un fatturato complessivo in calo di oltre il 20%. Ha resistito invece il segmento dei cataloghi commerciali. In questo contesto accidentato che ha visto negli ultimi tre anni saltare una media di 400 posti di lavoro al mese e che ha fatto registrare una riduzione del 30% delle vendite di macchine a foglio (dai 1.219 gruppi venduti nel 2008 si è passati nel 2009 a 769), l’industria francese ha deciso di rimettersi in sesto. Come? La ricetta è molto simile alla nostra, incentrata su quattro punti essenziali: fusioni; interventi riorganizzativi che puntino a collegare le scelte di mercato con i cambiamenti strutturali; ricerca di nuove sinergie; intervento, dove necessario, sul modello di business.
Primo in classifica il gigante CirclePrinters E veniamo alla classifica, che riguarda i bilanci 2009. Superano i 200 milioni cinque aziende, come nella graduatoria del 2008 (CirclePrinters e CirclePrinters France vanno considerate insieme), tra le top vi sono tre imprese di imballaggio: Autajon, Ileos e Barbier. Sopra i 100 milioni ne troviamo tre ma nel 2008 erano sei. A uno sguardo d’insieme, risulta che le prime 18 aziende fatturano più di 70 milioni. Primo in classifica, lo si può vedere, è il Gruppo CirclePrinters (ex Quebecor World Europe) che ha sede ad Amsterdam ma è operativo in molti paesi, soprattutto in Francia. Si è parlato a lungo di una possibile fusione tra il colosso CirclePrinters e Maury Imprimeur ma i negoziati per ora sono saltati. Non è il solo movimento in corso: le fusioni, anche oltralpe, sono all’ordine del giorno. Nessuno ormai, scrive Caractère, può vivere in regime di autarchia. Anna Aprea
Le prime 20 aziende francesi nel 2009 Fatturato 2009* 657.000 411.107 338.000 245.000 220.000 207.000 170.521 140.305 104.950 95.000 93.633 93.000 92.350 78.950 78.000 77.000 76.000 75.834 67.969 64.779
Variaz.% Risultato Variaz.% sul 2008 operativo* sul 2008 -6,72 18,18 -13,73 2,25 -28,30 -16,00 -13,93 -11.802 21,35 -9.965 -9,52 -10,83 -20,01 -8.710 -260,85 -22,26 3.110 -59,19 -11,36 10,00 1,33 -12,19 232 88,62 -3,99 -409 -207,07 -8,20 -3.268 41,53
Addetti 3.044 3.700 2.770 620 1.233 1.760 603 1.429 954 1.013 546 198 479 139 331 513 IPI 125/11
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Ragione sociale Società madre 1 circlepRIntERs 2 group cPI 3 autajon (Groupe) 4 Ileos Nord Est 5 baRbIER** 6 circlepRIntERs france CirclePrinters 7 grouPE MAuRY 8 IMPRIMERIE DIDIER MARY** CirclePrinters 9 cpc packagIng** CPC 10 grouPE jouvE 11 cPI francE CPI Maury 12 MAuRY imprimeur** 13 IMPRIMERIEs Ips Spir Communication 14 braun (imPRIMERIE)** Burda 15 jouvE Jouve 16 sIcal Rossmann 17 PackEtIs Ileos 18 lenglet iMPRIMEurs 19 vincent iMPRIMERIEs Vincent Imprimeries 20 sego (groupe) cfg *In migliaia di euro **La stima del fatturato è stata fatta da Caractère
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Marco, Claudio e Alessandro Lavelli accanto alla loro Komori Lithrone equipaggiata con FAPC, 3 lavaggi, preset formati e spessori, forno IR, raffreddamento, macinazioni, cilindri di trasferimento Skeleton, stacco macinazioni 1 & 5, PDCLiteII e collegamento alla prestampa PCC 2.2.x.
Esperti del colore si nasce Specializzata nella stampa di campionari e cartelle colori, la Lito-Press di Presezzo (BG) ha installato una Komori Lithrone S 529H+5 colori con verniciatore in linea
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Marco Lavelli è, con il fratello Claudio, titolare della Lito-Press, azienda di stampa a ciclo completo approdata sul mercato nel 1979 e conosciuta per una specializzazione molto particolare: stampa di altissima qualità di campionari e cartelle colori. Una professionalità che ha permesso a Lito-Press di conquistare e tenersi ben strette le più rinomate industrie del Nord Italia che operano nel settore degli inchiostri e delle vernici, nell’industria automobilistica e nell’edilizia. Clienti molto esigenti per i quali un campionario non è un semplice stampato, ma uno strumento di vendita importante che deve riassumere in sé, e saper restituire fedelmente, tutta la bellezza dei colori, anche di quelli più difficili da riprodurre quali tinte perlescenti o metallizzate. A questi stampati si aggiungono altri prodotti che Lito-Press segue dalla gestione dei file in prestampa fino alle lavorazioni di taglio, fustellatura, cordonatura. Si va dal semplice biglietto da visita a prestigiosi cataloghi, depliant, brochure. «Un paio d’anni fa ci siamo resi conto che con il nostro tipo di stampati e la crescente richiesta da parte dei clienti di velocizzare il processo di produzione dovevamo svecchiare il reparto macchine» spiega Marco Lavelli. «Eravamo già clienti Komori e quando abbiamo iniziato a guardarci intorno per valutare quale fosse la tecnologia più adatta alle nostre esigenze abbiamo contattato anche questo fornitore che ci ha proposto una Komori Lithrone S 529H+C 53x75 (5 colori più verniciatura) nel formato 53x75. Una volta vista all’opera non abbiamo avuto dubbi: la rapidità dei cambi lastra e gli avviamenti completi in pochissimi minuti ci hanno colpito subito favorevolmente». Oggi Lito-Press si dichiara molto soddisfatta di questa scelta poiché è riuscita a garantire tempi di stampa ridotti e a gestire con buoni profitti anche le basse tirature. «Quello che apprezziamo di più della nostra Lithrone è la possibilità tra l’altro di lavorare con grammature elevate – anche 500 g – tipiche dei lavori che stampiamo. A questo si aggiunge il gruppo di verniciatura in uscita, una scelta guidata in parte da una nostra esigenza e in parte dal mercato, in quanto ormai anche per lo stampato più semplice i clienti chiedono verniciature sia protettive sia per conferire una maggiore brillantezza al prodotto. E oggi, grazie alla Lithrone e alla verniciatura in linea, possiamo garantire un processo veloce e una qualità eccezionale. Esattamente quello che ci chiedono i nostri clienti!». V.P.
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Spaziocultura “Il mio libro sono io” Esperienze di grafica editoriale realizzate dagli allievi del Don Bosco di Milano
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cristiano e l’onesto cittadino”, incoraggia questa esperienza nell’ambito della comunicazione come una delle naturali espressioni del suo carisma, sperimentabile nel suo alveo educativo a 360 gradi: dalla tecnica al cuore e alla mente. Ma non solo questo: da un’esperienza di autoeditoria nella quale lo studente sceglie autonomamente forma, contenuti e autori, quindi anche un po’ autoreferenziale e inevitabilmente piena di ingenuità e limiti, egli impara a confrontarsi con il mondo reale della professione e della produzione industriale. Gli elaborati presentati in questa mostra non hanno certamente la pretesa di essere perfetti; gli studenti frequentano una scuola tecnica e non un istituto d’arte. Alcune soluzioni proposte sono più attinenti alla produzione limitata del libro d’arte con le sue esperienze e le sue libertà creative, piuttosto che alla rigorosa serialità della produzione industriale. Ma proprio per favorire la provocazione del pensiero e l’esperienza della creatività non sono stati messi vincoli alla scelta delle modalità espressive, sapendo che comunque con le difficoltà della produzione (nella maggior parte dei casi agevolmente superabili dalla tecnologia) i ragazzi dovranno sempre misurarsi... All’inaugurazione della mostra, conclusasi il 20 aprile, sono intervenuti, oltre agli insegnanti e al preside dell’Istituto, Andrea Marconi, ideatore di questo originale percorso didattico, che ha accompagnato i ragazzi nella realizzazione dei libri: Dario Panciera, coordinatore settore grafico dell’Istituto; Carola Goglio, presidente comitato provinciale ENIPG (Ente Nazionale Istruzione Professionale Grafica); Alba Osimo dell’Archivio di Stato. IPI 125/11
Alcune “opere” realizzate dagli studenti dell’Istituto Don Bosco, che verranno utilizzate come “tesine” in occasione dell’Esame di Stato. Le opere sono state esposte in una mostra presso l’Archivio di Stato di Milano nell’ambito della “Settimana della Cultura”, proposta come ogni anno dal Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Una mostra veramente degna di nota quella allestita nell’ambito della Settimana della Cultura, dall’11 al 20 aprile scorso, presso l’Archivio di Stato di Milano e che ha visto protagonisti 74 libri scelti tra ben 300 realizzati dagli allievi dell’Istituto Tecnico Industriale Don Bosco per le Arti grafiche e la Comunicazione di Milano tra il 1999 e il 2010. Si tratta in molti casi di vere e proprie “opere d’arte”, volumi realizzati in copia unica, stampati e rilegati con tecniche tradizionali che valorizzano al meglio i contenuti multidisciplinari preparati in occasione dell’Esame di Stato ed espressi in una forma grafico-artistica molto interessante e originale. Creare un libro è comunicare innanzitutto se stessi agli altri, incontrandoli anche da un punto di vista critico ed espressivo. Questa in sintesi può essere considerata l’esperienza di progettazione e produzione grafica libraria che è stata proposta in questa mostra dal titolo “Il mio libro sono io”, sia pur sotto forma di prototipi: gli studenti sono stati provocati a creare un “oggetto”, il prototipo di un libro, nel quale, avendo la possibilità di scegliere i contenuti con libertà (pur nel rispetto di un percorso scolastico preciso: gli elaborati proposti saranno oggetto di discussione nel corso dell’esame conclusivo di Stato), possono esprimere se stessi nell’ambito di un’esperienza mirata e ben definita. In questo senso, l’Istituto Tecnico Industriale don Bosco di Milano per le Arti grafiche e la Comunicazione, fondato sul genio di San Giovanni Bosco che sapeva coniugare nei giovani “il buon
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Interviste Mauro Adario
Incontriamo questo mese un’azienda del Centro Italia che, nonostante la crisi, investe in nuove tecnologie e amplia la propria sede. Il 65% del fatturato – 11 milioni di euro nel 2010 – è rappresentato dalla comunicazione commerciale, il 20% dall’editoria, il 15% da cartotecnica ed etichette.
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“Le nuove tecnologie permettono di differenziare i prodotti in funzione del canale e delle esigenze del cliente”
13 - L’industria grafica, un futuro da reinventare. Intervista a Mauro Adario, amministratore unico di Varigrafica Alto Lazio
tRasformarsi Da Fornitori
in partner Il settore delle arti grafiche sta attraversando, oltre alla crisi congiunturale, anche una crisi strutturale mette in discussione un pianeta – quello della comunicazione stampata – che a differenza di altre realtà negli ultimi decenni è rimasto immobile, non si è evoluto. È d’accordo con questa affermazione? Rispondo subito che sono d’accordo. Il nostro settore sta risentendo negativamente delle scelte non fatte in questi anni di forte cambiamento nei quali si è messo sulla difensiva senza affrontare i problemi di fondo del mercato. Un mercato dove la comunicazione stampata da protagonista ha subìto prima l’insidia e poi il superamento delle nuove forme di comunicazione digitale che hanno modificato gli scenari. Non abbiamo colto al volo, soprattutto le grandi aziende, questi cambiamenti per tanti motivi. Innanzitutto per l’impossibilità da parte delle aziende grafiche di creare un prodotto rapido e attuale. Purtroppo il problema della riduzione dei costi è abbastanza irrisolvibile di fronte al costo delle tecnologie e della carta. E questo ha comportato un taglio del budget da parte dei buyer che hanno convogliato il business su altre forme di comunicazione, assecondando le loro esigenze di riduzione dei costi. Poi esiste un problema culturale-generazionale: molte aziende italiane sono guidate da proprietari avanti con gli anni con difficoltà a gestire il passaggio generazionale, e questo ha prodotto una scarsa crescita informatica. Se gli investimenti in software e hardware non vengono integrati con un approccio moderno non portano sviluppo. Infine, l’imprenditore grafico è mediamente piccolo, chiuso in se stesso, con poca attitudine a esplorare nuovi mondi, nuove forme di comunicazione.
di ACHILLE PEREGO
L’instabilità causata dalla recessione può stimolare l’innovazione, sia sul piano delle strategie aziendali sia dal punto di vista tecnologico. Più la situazione è incerta, maggiore è la propensione a rischiare, a cercare nuovi scenari. Quale evoluzione prevede per l’industria grafica nei prossimi cinque anni? La crisi è soprattutto strutturale. Guardando alla mia esperienza ormai più che ventennale nel settore, devo dire che i problemi congiunturali ci sono sempre stati. È quasi cronico il passaggio da cicli positivi a quelli negativi anche se non eravamo mai stati esposti a uno tsunami economico e finanziario come quello degli ultimi anni. Il 2009 è stato un anno catastrofico ma anche se nel 2010 e in questi primi mesi del 2011 abbiamo registrato segnali di ripresa, il no-
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Conduzione familiare. Mauro Adario, amministratore unico e responsabile marketing della Varigrafica Alto Lazio, con il padre Aldo, fondatore dell’azienda, e la sorella Maria Stella.
Mauro Adario, classe 1967, sposato, padre di tre figli, inizia la sua esperienza nelle arti grafiche a 19 anni nell’azienda di famiglia e dal 1991 in Varigrafica Alto Lazio, azienda nata dall’intuizione di Aldo Adario, diventata una realtà consolidata in Italia con 50 dipendenti e oltre 11 milioni di ricavi nel 2010 (+20% rispetto al 2009) di cui l’85% in Italia, il 12% in Europa e il 3% nel resto del mondo. Il 65% del fatturato è rappresentato dalla comunicazione commerciale, il 20% dall’editoria e il 15% da cartotecnica ed etichette. Varigrafica Alto Lazio, grazie alla continua ricerca di soluzioni innovative, ha investito negli ultimi anni oltre 10 milioni di euro in tecnologia, aggiornamento del personale, sperimentazioni e nelle certificazioni di prodotto e processo. Opera a ciclo completo dalla prestampa alla legatoria nel proprio sito produttivo di Nepi (VT) di oltre 6.500 m2 coperti. Gli impianti produttivi estremamente innovativi sono composti da oltre 20 postazioni Mac/pc/Linux, software gestionale Esko Backstage, 2 CtP basysPrint, 4 offset a foglio Heidelberg Speedmaster CD 102 e XL 105 a 5 e 6 colori (tutte con gruppo vernice flexo e forno IR), 2 macchine da stampa digitale HP Indigo 7000 a 7 colori e 7500 a 5 colori, linee di taglio robotizzate Polar, fustellatrici e piegatrici Heidelberg, piega-incolla Fidia, linee di plastificazione, spilla metallica e brossura pur/hot-melt. Inoltre la VAL è certificata ISO 9001:2008 - ISO 14001:2004 - FSC-STD-40-004 (2.0) ed è membro del CIP4.
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stro problema è quello di cambiare atteggiamento per affrontare le avversità. Non metterci più sulla difensiva ma passare al contrattacco ridisegnando i confini del nostro business. C’è bisogno di essere innovativi, utilizzando le nostre competenze per fornire nuovi servizi, sapendo che la carta stampata sta subendo attacchi da parte di tutti. La tecnologia ci dà una mano con impianti sempre più performanti e qualitativi. E con software gestionali mirati possiamo integrare produzione e servizi. Interfacciarci con i nuovi media. Ma dobbiamo mettere in campo anche investimenti di marketing per promuovere questi business e questi servizi, altrimenti restano fini a se stessi. Penso per esempio ai prodotti di comunicazione che integrano la carta e Internet con i QR code. Ma dobbiamo anche semplificare sempre più la stampa offset e gestirla, grazie all’attuale maggiore velocità, insieme con quella digitale, sfruttando anche le basse tirature e facendo percepire al cliente che ristampare non porta disagi qualitativi o di costi. Ma tutto questo ha anche bisogno, come dicevo, di una buona politica di marketing che veicoli, attraverso anche le certificazioni di prodotto e di processo, un messaggio “green” della stampa, attenta al risparmio energetico e non così impattante, come si potrebbe pensare, sull’ambiente. Quanto all’evoluzione del settore, che purtroppo o per fortuna è sempre più rapida, credo che vedrà accentuarsi questa integrazione tra politiche di marketing, stampa offset e digitale, forme diverse di comunicazione, attenzione all’ambiente e nobilitazione del prodotto stampato. Dobbiamo insomma uscire dal nostro guscio e cavalcare le novità. La possibilità c’è. La scommessa per lo stampatore sta nel realizzare mezzi di comunicazione non “dedicati” a un supporto, ma flessibili e adattabili a più canali. In che modo dovrà evolvere per trasformarsi da fornitore di prodotto a partner nelle strategie di comunicazione? Trasformarsi da fornitori a partner credo sia fondamentale. Le nuove tecnologie ci permettono di promuovere queste soluzioni, di differenziare i prodotti a seconda del canale e delle esigenze del cliente. Chi, per esempio, ha un sito Internet e vuole comunicare su iPhone o iPad piuttosto che su YouTube oltre che con i folder, i volantini o gli espositori. Come aziende grafiche dobbiamo dare le soluzioni a queste richieste, fornire software che si integrano in queste piattaforme. Non possiamo più fermarci solo al prodotto cartaceo. Quali tipi di servizi dovrà fornire lo stampatore al proprio cliente, oltre alla semplice produzione di stampati? La gestione dei magazzini carta? La gestione dei database? Il cliente vuole risparmiare ed essere al contempo efficace negli investimenti di comunicazione. Se non gli garantiamo questa efficacia, lo perdiamo. Prendiamo ad esempio un cliente che investe migliaia di euro per una campagna integrata tra stampa, tv, radio e Internet per i suoi punti vendita. Come stampatori dobbiamo essere in grado di dare questo servizio, assicurando la puntualità e velocità delle consegne del materiale e il loro costante monitoraggio. Per questo noi abbiamo deciso di evitare i tempi lunghi, i doppi passaggi e i doppi costi di hub in outsourcing, producendo e distribuendo direttamente il materiale, e seguendo, grazie a software dedicati e in collegamento con il cliente momento per momento, la consegna. Se sei puntuale ed economico il cliente continua a investire anche nel prodotto stampato. Sono convinto che il nostro business continui a essere la stampa. Non credo alla gestione dei magazzini dove un prodotto, anche il libro, se si ferma perde il suo vantaggio competitivo. Quanto ai database, possono essere una possibilità di business, ma vanno gestiti con competenza e IPI 125/11
IL PERSONAGGIO
Investimenti futuri? «Entro fine estate sarà pronto un nuovo capannone che ci permetterà di avere maggiori spazi a disposizione e rendere più fruibili percorsi e flussi di lavoro con il magazzino carta, più vicino ai reparti stampa. Ed entro fine anno dovremo decidere l’investimento in una nuova macchina lunga offset a 10 colori, per poter nobilitare sempre più gli stampati».
sistemi dedicati, utilizzandone le potenzialità. E, devo dire, non è facile, perché trattandosi di dati commercialmente molto sensibili il cliente fatica a darti fiducia. Quali tipologie di stampati stanno risentendo maggiormente della crisi? In generale tutti i prodotti stampati stanno soffrendo la diffusione di nuove tecnologie di comunicazione. Assistiamo a un taglio delle tirature e a una crescita delle ristampe. A soffrire di più sono i rotativisti dove il mercato è “cannibalizzato”. Soffrono meno il catalogo di qualità, il prodotto e il libro fotografico. Ma va ripensato anche il mercato dei libri, dove ormai si chiedono stampe e tirature ridotte anche via Internet e dove la distribuzione, il lasciare i libri fermi nei magazzini, si mangia tutti i guadagni! Non sono però così negativo sul settore: importante è che se il mondo cambia, deve cambiare anche l’azienda grafica. Quali sono le tecnologie vincenti per il prossimo futuro? Le tecnologie sono tutte disponibili e vincenti ma è fondamentale che si integrino fra di loro. Il mercato ha portato a una concentrazione e quindi a pochi produttori di tecnologia. I prodotti sono tutti più o meno avanzati: si tratta solo di scegliere quello giusto per le proprie esigenze. I dispositivi elettronici mobili, come gli ebook, stanno conquistando il grande pubblico. Secondo lei come si posizioneranno sul mercato rispetto ai libri tradizionali? Premesso che in Italia lo sviluppo del digital device e delle reti a banda larga è in ritardo, ciò che l’ebook e Internet sottraggono alla carta può tornare sotto forma di altri servizi. Voglio dire che si potrà guadagnare sui libri cogliendo i nuovi business, dalla stampa on demand ai book fotografici. Business che prima non esistevano e che stanno aprendo un nuovo mercato. Cosa pensa delle tecnologie di stampa inkjet ad alta produttività che si stanno affacciando sul mercato e che entreranno in competizione con la stampa offset per applicazioni, quali il book- on-demand, transpromo, ma anche quotidiani, riviste e cataloghi? Hanno un futuro sicuro e sono tecnologie estremamente vincenti. Oggi, però, scontano applicazioni limitate, una qualità non ancora avanzata e stabile, poca disponibilità di supporti. Detto questo, noi crediamo nella stampa digitale che è ormai concorrenziale anche qualitativamente rispetto alla offset. L’importante, come dicevo, è saper integrare il mondo digitale e quello offset superando l’idea che qualità e convenienza siano solo legate alla tiratura. Importante è il tipo di servizio che si fornisce. L’internazionalizzazione è secondo lei un elemento da “coltivare” da parte di aziende grafiche italiane forse ancora eccessivamente dipendenti dal mercato locale? Dipende dalle dimensioni. Le grandi aziende, in particolare i rotativisti, che hanno bisogno di commesse importanti e grandi numeri, devono continuare a incrementare la vocazione all’internazionalizzazione. Un’azienda media come la nostra, invece, punta a sviluppare relazioni commerciali leggere guardando a nuovi mercati come quelli aperti dall’e-commerce. Per questo, guardando anche a esperienze di successo realizzate già da altre aziende, stiamo investendo su nuove applicazioni per acquisire, attraverso Internet, lavori all’estero. Un business che richiede velocità di stampa entro le 24 ore, servizio, qualità ed economicità di costi.
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Per orientarsi nell’universo di lastre e CtP
Uno speciale sul tema squisitamente tecnologico dei CtP e delle lastre, per offrire ai lettori del Poligrafico uno strumento di orientamento, per saperne di più, per effettuare le corrette valutazioni al momento dell’acquisto, per capire le tendenze di questo mondo che, come accade in tutti i segmenti della stampa, si evolve e si adegua ai cambiamenti e alle nuove esigenze delle aziende grafiche. Diamo, nel primo degli articoli che leggerete, un assaggio di un documento messo a punto da TAGA: indicazioni per esporre le lastre nella maniera più corretta, informazioni tecniche, consigli per standardizzare il ciclo produttivo, fare il check up del sistema, controllo di qualità e tanto altro. Fermo restando che il documento nella sua interezza lo potrete leggere scaricandolo dal sito dell’Associazione. Particolarmente interessante il contributo di Davide Biancorosso che, in un’ottica “green”, valuta l’insieme dell’offerta del mercato dei CtP e delle lastre a basso impatto ambientale, indicando quali aspetti considerare nella scelta delle attrezzature e dei consumabili. Finalmente si fa chiarezza in un mondo in cui ce n’è stata poca: Biancorosso analizza tutte le tipologie di lastre CtP, da quelle senza chimici e senza sviluppo a quelle con sviluppo… leggerete poi le sue conclusioni. Per finire, uno sguardo ai dati del mercato – che sono sempre un veicolo interessante per orientarsi nelle scelte d’acquisto – dai quali emerge il trend del 2010 che, vedrete, mette in evidenza, come c’era da attendersi, una grande spinta verso la sostenibilità ambientale, sia per i CtP sia per le lastre, e indica l’andamento delle vendite dei CtP in base ai formati.
32 Gestione del CtP e controllo delle lastre
di Alberto Sironi
36 CtP e lastre a basso impatto ambientale
di Davide Biancorosso
42 Uno sguardo al mercato
di Argi/Federchimica
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Le proposte dei fornitori Agfa Graphics basysPrint Fujifilm Ipagsa Kodak Lithosol Presstek Samor Viennegraf
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TAGA.DOC.07
www.ilpoligrafico.it
Gestione del CtP e controllo delle lastre Analisi di un documento TAGA che contiene indicazioni preziose per regolare e monitorare un sistema di produzione di lastre CtP
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1. DESCRIZIONE 2. RIFERIMENTI 3. CONDIZIONI DI LAVORAZIONE – PREREQUISITI 3.1 Materiali e attrezzature 3.2 Condizioni ambientali 3.3 Strumenti di controllo 3.4 Posizionamento delle scale 4. CARATTERISTICHE QUALITATIVE 4.1 Check up del sistema, aspetti diagnostici 4.1.1 Risolvenza 4.1.2 Uniformità 4.1.3 Sfumature 4.1.4 Ripetibilità 4.1.5 Registro (ortogonalità) 4.2 Requisiti dimensionali delle lastre 4.2.1 Spessore 4.2.2 Dimensioni 4.2.3 Ortogonalità 4.2.4 Planarità 4.2.5 Rettilinearità 4.2.6 Sbavatura 4.3 Regolazione delle curve tonali 4.3.1 Curve di riproduzione 4.4 Controllo di qualità durante le lavorazioni 4.4.1 Controllo strumentale 4.4.2 Controllo visivo, ispezione ALLEGATO 1 – Linearizzazione delle lastre ALLEGATO 2 – Modalità operative dei R.I.P. e curve di compensazione ALLEGATO 3 – Problem solving ALLEGATO 4 – Controllo di qualità del sistema CtP/sviluppatriceE ALLEGATO 5 – UGRA/FOGRA Digital Plate Wedge IPI 125/11
Il TAGA.DOC.07 è una procedura metodologica che contiene le indicazioni fondamentali per regolare e tenere sotto controllo un sistema di produzione di lastre CtP e i relativi risultati, in termini di correttezza di riproduzione. Il documento quindi si pone l’obiettivo di razionalizzare e standardizzare il ciclo produttivo di formatura offset e ciò si rileva chiaramente dall’elenco dei contenuti, qui riportato:
di ALBERTO SIRONI
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Forme test per il controllo dei sistemi CtP
Fig. 2
Fig. 3
Le indicazioni dei primi capitoli sono di tipo preliminare e mettono a punto tutti i requisiti, i riferimenti, i materiali e gli strumenti per un buon funzionamento del sistema, ma in particolare è nel capitolo 4 che si entra nel vivo della trattazione: dalla verifica qualitativa e diagnostica (4.1) ai requisiti dimensionali delle lastre secondo la norma ISO 12635 (4.2), sino alla calibrazione delle curve di compensazione (4.3 e allegati 1 e 2) ed ai controlli durante le lavorazioni (4.4). Qui di seguito riportiamo alcuni di questi punti tra i più significativi. 4.1 CHECK UP DEL SISTEMA (aspetti diagnostici) Si presuppone che il sistema su cui si opera sia linearizzato (Allegato 1). Ad un valore specifico di input corrisponde cioè un determinato valore percentuale di retino (grafismo). Si consiglia che per l’operazione di check up il rapporto sia lineare per tutta la curva di riproduzione della lastra (50% sul file = 50% sulla lastra). Si considerano le seguenti caratteristiche, da verificare prima in fase di scelta del sistema e all’atto della sua installazione, poi periodicamente e secondo il programma di manutenzione previsto in azienda, oltre che ad ogni cambiamento in corso (nuove lastre, prodotti ecc.):
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4.1.1 Risolvenza e passaggi tonali (ripreso da ISO 12647-2 punto 4.2.2) Per assicurare la riproduzione corretta di almeno 100 passaggi tonali, la risolvenza del CtP deve essere regolata in modo appropriato (dpi di scrittura), in modo da non perdere gli adeguati livelli di sfumatura e di gamma tonale. 4.1.2 Uniformità Ad un valore specifico di input deve corrispondere un determinato valore percentuale di retino (grafismo) in tutti i punti della superficie della lastra. Per l’esecuzione del controllo si possono utilizzare i seguenti oggetti: Forme Test Retinate (fig. 2, 3, 4) con copertura uniforme su tutta la superficie della lastra. Eseguire di-
Fig. 4
verse misurazioni su tutta la lastra (almeno al centro e in prossimità dei quattro angoli) e verificare che i valori rientrino nelle tolleranze stabilite. Le percentuali di copertura possono essere: • 30% (fig. 2). Si analizza forma e contorno del punto “positivo” sull’intera lastra verificandone la nitidezza e controllandone strumentalmente il valore percentuale; • 50% (fig. 3). È un valore di punto significativo per la criticità del legame tra i punti che evidenzia eventuali anomalie di scrittura e di trattamento; • 80% (fig. 4). Permette di rilevare la capacità del sistema nel riprodurre valori retinati con la “negativa” che deve risultare perfettamente aperta, nitida ed esente da aloni. Queste forme test possono essere usate anche per valutare nuovi prodotti, materiali e lastre e comparare CtP. Tolleranze: massima differenza tra valore più alto riscontrato e il più basso contenuta entro 2% (strumento di misurazione a telecamera). 4.1.3 Sfumature Le sfumature devono risultare regolari e prive di ban-
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curva di compensazione
Prendiamo ad esempio il punto al 50% che in stampa è diventato circa 72%, mentre il valore atteso sarebbe 64%. Se intersechiamo il valore della stampa voluta al 64% con la curva della stampa ottenuta sempre al 64%, spostandoci quindi orizzontalmente verso sinistra e poi scendiamo sui valori nominali in ascissa, troviamo la giusta percentuale in lastra con cui riprodurre il valore del 50% compensato (nel nostro caso di esempio 42% circa). Eseguire tale calcolo per tutta l’estensione della scala tonale (1-99%), possibilmente con step del 5% tra i valori considerati e comunque con intervalli non superiori al 10%, in modo da creare l’intera curva di compensazione per il CtP o per controllarla.
ding, effetti tapparella o salti tonali. Si usano Forme Test Sfumate (fig. 5, 6, 7, 8) dallo 0% a 100% esposte sull’intera superficie delle lastre, nelle quattro direzioni per verificare sia visivamente che strumentalmente eventuali anomalie di scrittura del laser. Controllo visivo: verificare l’eventuale presenza di battute, barrature, irregolarità di scrittura, graffi ecc. 4.1.4 Ripetibilità Si riferisce alla variabilità di riproduzione su successivi set di lastre prodotte ed è riferita al sistema CtP + Sviluppatrice. Verificare sulla scala di controllo in corrispondenza del 40 o 50%. Tolleranze: valore per tutte le lineature ≤ ± 1% (strumento di misurazione a telecamera). 4.1.5 Registro (ortogonalità) (ripreso da ISO 12647-2 punto 4.2.6) Le lunghezze delle diagonali delle immagini di un set di pellicole o lastre di selezione a 4 colori non devono differire più di 0,02%. Esempio: le diagonali dell’area di stampa di lastre (o pellicole) 700x1000 mm di un lavoro a 4 colori (come le cornici per il controllo del registro dei 4 colori della forma test TAGA) non devono presentare una differenza tra di loro superiore a 0,24 mm (0,02% della diagonale). Ciò vale anche per la ripetibilità di scrittura e per la stabilità dei materiali. NOTA I valori indicati al punto 4.1 si devono considerare validi per le lavorazioni previste dalla ISO 12647-2 salvo i casi in cui siano state scelte lastre, materiali e/o attrezzature con valori di tolleranza concordate con i fornitori stessi diversi da quelli indicati in questa specifica.
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Poi, una volta testato il sistema come sin qui descritto, si definisce come regolarlo: infatti al punto 4.3 e negli allegati 1 e 2 vengono indicate le metodologie per linearizzare e calibrare le curve tonali di compensa-
zione del CtP. In relazione a ciò riportiamo la Figura 10, che mostra un esempio di calcolo delle curve di lastra per correggere l’eccesso di dot gain (TVI) della macchina da stampa rispetto all’andamento tonale desiderato (ad esempio quello previsto dalla norma ISO12647-2). Tra l’altro il TAGA.DOC.07 chiarisce che “il calcolo delle curve di compensazione deve essere eseguito partendo unicamente da lastre linearizzate, cioè per le quali ad un valore in ingresso (valore del file) corrisponde un equivalente e definito valore in uscita (valore tonale misurato sulla lastra trattata)”. Infine al punto 4.4 il documento elenca i controlli strumentali e visivi che è raccomandabile svolgere sulle lastre eseguite ogni giorno nello svolgimento delle varie commesse di stampa. 4.4 CONTROLLO DI QUALITÀ (durante le lavorazioni) 4.4.1 Controllo strumentale Si riferisce alla variabilità di riproduzione sulle diverse lastre eseguite quotidianamente durante la produzione corrente e quindi sui successivi set di lastre prodotte. Verificare su scala di controllo in corrispondenza dei valori nominali: 5%; 40%; 80%. La variabilità si misura come differenza percentuale rispetto al valore effettivo della lastra di riferimento. Tolleranze: valore per tutte le lineature (strumento di misurazione a telecamera) ≤ ± 1,0% rispetto al riferimento 5% ≤ ± 1,5% rispetto al riferimento 40% ≤ ± 1,0% rispetto al riferimento 80% NOTA Rispetto a quanto indicato al punto 4.1.4 che si riferisce al momento del check up del sistema, questi valori di tolleranza riguardano tutta la produzione corrente, devono quindi essere controllati quotidianamente. 4.4.2 Controllo visivo (ispezione) Oltre ai valori raccomandati ai punti precedenti, è importante effettuare il controllo visivo sull’intera superficie delle lastre pronte per la stampa come indicato al punto 2.3 Tavolo di controllo: • presenza di tutti i segni grafici (registro, taglio, piega, squadra laterale, occhio elettrico ecc.); • punti minimi su scala UGRA/Fogra (o alternative) e illustrazioni (chiusure e rispetto dei minimi); • eventuale presenza di sporchi, segni e irregolarità o differenze su fondini ripetitivi; • completezza di illustrazioni e testi; • regolarità della stesura della gomma di protezione e assenza di rilievi, botte, graffi o altri difetti fisici; • posizionamento dei grafismi (con tracciato o centratura nel formato); • regolarità e precisione della punzonatura per il registro e regolarità del bordo di attacco. Per maggiori informazioni sul presente documento e su altri studi contattare Taga Italia: www.taga.it IPI 125/11
Fig. 10
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L’aspetto ecologico
CtP e lastre a basso impatto ambientale Una serie di elementi utili per orientarsi nella scelta più idonea di un sistema a seconda delle singole esigenze Il rapido incremento di prodotti certificati FSC o PEFC e di etichette e marchi “ambientali” nel settore della stampa testimonia il forte interesse che l’acquirente e l’utilizzatore dei prodotti grafici hanno nei confronti della sostenibilità e delle problematiche connesse all’ambiente.
di DAVIDE BIANCOROSSO
Nuovi parametri di scelta
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Capita così che, dopo aver intrapreso la strada delle carte provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile e dopo aver ridotto e modificato la composizione degli inchiostri e degli altri chimici presenti sulla macchina da stampa, si debba intervenire sui processi a monte e a valle. Fortunatamente il forte sviluppo tecnologico che ha interessato le fasi, a monte, della stampa ci viene in aiuto, offrendo una moltitudine di soluzioni tecnologiche e di materiali che, se correttamente implementati e integrati, consentono effettivamente di realizzare prodotti a sempre minor impatto ambientale. L’offerta di sistemi CtP e lastre oggi è estremamente ampia e diversificata in maniera tale da soddisfare ogni esigenza non solo produttiva o di qualità. Se da anni siamo abituati a valutare un sistema di formatura lastre dal punto di vista della velocità di scrittura, del carico di produzione, della risoluzione, della sensibi-
lità, della durata in macchina ecc., non siamo ancora orientati a valutarne gli aspetti e gli impatti ambientali.
Computer to Plate: quali aspetti ambientali considerare
Partendo dalle varie tecnologie di esposizione esistenti, ciò che maggiormente differenzia dal punto di vista ambientale un CtP da un altro è il consumo di energia per lastra esposta; questo valore è direttamente legato alla velocità di scrittura e al carico di lavoro che si traducono, in ultima analisi, alla potenza della testa di scrittura. Allo stesso modo, dovrebbe essere valutata l’energia termica generata e dispersa nell’ambiente di lavoro, che dovrà essere estratta o compensata tramite adeguati impianti di climatizzazione. Sebbene le differenze tra i vari modelli proposti dai singoli costruttori non siano proprio minime, non va dimenticato che il consumo per singola lastra deve essere rapportato alla propria tiratura media, finendo quindi per rendere tale differenza, sul prodotto finale, impercettibile e quindi trascurabile. Al contrario non è trascurabile il consumo energetico annuo complessivo; la scelta del CtP più indicato e idoneo per le proprie esigenze produttive può contribuire quindi a ridurre i costi della bolletta energetica e di conseguenza anche gli impatti ambientali legati
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Questa crescente richiesta è accompagnata da una sempre maggiore consapevolezza e conoscenza dei prodotti e dei processi da parte dell’utilizzatore finale. Inizia così quel processo, virtuoso, tramite il quale, una volta ridotti gli impatti direttamente correlati al prodotto, si passa ad analizzare e a ridurre quelli indiretti.
focus lastre & ctp
alla produzione e al trasporto dell’energia elettrica. A complicare la scelta, anzi a renderla più interessante, è la possibilità di abbinare il medesimo CtP a differenti lastre con differenti tecnologie di sviluppo.
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Nuove lastre per ridurre l’impatto ambientale
Così la lastra, per anni relegata a semplice consumabile, entra con prepotenza tra le variabili fondamentali per la scelta del corretto CtP e più in generale dei processi di stampa. Oltre ai sistemi tradizionali, che espongono, sviluppano, sciacquano, gommano, sciacquano e, quando richiesto per le alte tirature, cuociono la lastra, il mercato offre sistemi che consentono di montare la lastra in macchina immediatamente dopo la sola fase di esposizione. Tra questi due estremi si trovano tutta una serie di tecnologie e prodotti intermedi che vanno dai sistemi definiti “senza chimici” a quelli con “chimici ridotti”. Per motivi puramente commerciali alcuni produttori hanno etichettato le proprie lastre come “senza chimici”, pur non essendo esattamente tali. Questo è, ad esempio, il caso delle lastre che richiedono, per essere “sviluppate”, un trattamento con gomma arabica e quindi risciacquo con acqua. Questo processo, seppur la gomma arabica sia naturale, non può essere certo definito privo di chimici, tant’è che la soluzio-
ne di gommatura (che non contiene solo gomma arabica) è sempre accompagnata da una scheda di sicurezza. Questa tipologia di lastre potrebbe quindi essere più correttamente identificata come “priva di sviluppo”. Ciò non toglie comunque che il prodotto impiegato sia effettivamente a basso impatto ambientale, semplicemente non è corretta la categoria nella quale il produttore vuole far rientrare questa tipologia di lastre. Se volessimo quindi dare una classificazione che raggruppi le diverse offerte oggi presenti sul mercato partendo dalle più rispettose dell’ambiente per arrivare alle meno virtuose, potremmo ipotizzare i seguenti raggruppamenti di lastre: • senza processo; • senza chimici; • senza sviluppo; • con sviluppo.
Lastre senza processo
Le lastre “develop on press”, ovvero “sviluppate” in macchina, a oggi sembrano offrire il minor impatto ambientale possibile. In questa categoria rientrano le cosiddette “no-process” o “processless”, cioè tutte quelle lastre che una volta esposte vengono direttamente montate in macchina da stampa. Qui, grazie all’azione della soluzione di bagnatura, la lastra si sviluppa mostrando grafismi e contrografismi. Dal
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focus aziende fiori all’occhiello lastre & ctp
ne, pari ad appena 120 mJ/cm2. A questa categoria possiamo inoltre aggiungere le lastre per macchine DI (Computer to press) che interessano fondamentalmente i piccoli formati offset con procedimento di stampa “waterless” (senza soluzioni di bagnatura); in questo segmento, con CtP, lastre (ProFire Digital Media e PearlDry Plus) e macchine da stampa, leader di mercato è Presstek.
Lastre senza chimici e lastre senza sviluppo
Appena sotto la tecnologia “processless”, in fatto di basso impatto ambientale troviamo le lastre che impiegano gomma e/o acqua per essere risciacquate e che sono spesso definite “developer free”. Questo processo prevede che la lastra sia esposta tramite un CtP termico e successivamente, a seconda di tipologia e costruttore, semplicemente risciacquata con acqua o trattata con una soluzione di gommatura e quindi risciacquata con acqua. In ogni caso, seppur avvenga una sorta di sviluppo, come nel caso precedente, non sono impiegate soluzioni di sviluppo vere e proprie. La tecnologia “developer free” offre l’immediato vantaggio di consentire un controllo visivo e dei parametri di esposizione più semplice di quanto visto prima e non implica alcuna interazione con la soluzione di bagnatura della macchina da stampa. Tra le lastre che richiedono un semplice risciacquo in acqua si citano ad esempio le positive Presstek Aurora Pro e Anthem Pro (entrambe positive), mentre tra quelle che necessitano di una gommatura le Agfa Azura TS e Amigo TS (entrambe negative), ove la seconda è più indicata per le lunghe tirature e impiega, oltre alla gomma, un additivo per migliorarne la pulizia in caso di un’eventuale cottura. Tutte le lastre citate possono essere impiegate con CtP termici e sono sensibili agli 830 nm. Il procedimento espositivo, rispetto al termico tradizionale, è meno energivoro e, a seconda del fornitore di lastre, spazia dai 140 mJ/cm2 per le Presstek ai 200 per le Agfa. A questa riduzione nei consumi, di contro, va aggiunto quello generato dalla sezione di lavaggio o di gommatura e lavaggio che, seppur non eccessivo,
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punto di vista prettamente tecnico la lastra non viene esattamente sviluppata, in realtà viene asportata la parte non esposta in quella che potrebbe essere considerata più come una fase di lavaggio o risciacquo. Di contro, queste lastre uscite dal CtP non mostrano contrasto e neppure visualizzano gli elementi minimi o le mire, utili per poter effettuare le valutazioni visive; esistono comunque soluzioni in grado di “evidenziare” (rendere visibili) specifiche aree e quindi consentirne un controllo strumentale prima di andare in macchina. Dal punto di vista ambientale le lastre “processless” richiedono una potenza media superiore ai 300 mJ/ cm2 per essere esposte e quindi oltre a risultare particolarmente energivore, per offrire una discreta produttività di lastre/ora richiedono quasi certamente un potenziamento del CtP; in merito al consumo energetico vale, in ogni caso, quanto detto in precedenza per i CtP. Per una più corretta e completa valutazione ambientale è comunque necessario considerare, oltre agli aspetti direttamente legati alla formatura della lastra, anche quelli indiretti. L’interazione che la fase di “sviluppo” inevitabilmente produce in macchina porta a un aumento, seppur minimo, dei fogli di scarto in fase di avviamento e a una riduzione della vita utile della soluzione di bagnatura. Questi aspetti finiscono con il generare un incremento dei rifiuti in sala stampa indirettamente però legati al processo di lastrazione. Altro fattore da considerare, questa volta organizzativo, è la solidità dei flussi di prestampa, ovvero la possibilità di esporre file errati e quindi di produrre lastre riportanti grafismi sbagliati che, a loro volta, generano scarti in stampa prima che ci si accorga del difetto e rendono necessaria la formatura di un nuovo set di lastre. Indiscutibili sono invece i vantaggi ambientali legati alla tecnologia “processless” e derivanti fondamentalmente dalla totale assenza di chimici e acqua; questo genera un duplice risparmio: non si devono prima acquistare e successivamente smaltire come rifiuti speciali. Tra le lastre di questa classe troviamo le Kodak Thermal Direct e la Fuji Brillia HD PRO-T2 che si fa notare per la ridotta potenza necessaria all’esposizio-
“Qual è la lastra migliore? Non esiste una risposta 90% del europeo delle etichette perché non“Ilesiste unomercato stampatore uguale a un altro... autoadesive è in mano a dieci produttori” A ogni stampatore la sua lastra”
deve essere considerato. La stazione di gommatura e lavaggio inoltre ha un sistema di ricircolo e filtraggio della gomma presente nella vasca che deve essere sempre attivo e pulito a intervalli regolari. Dal punto di vista dei “chimici” coinvolti nel processo va sottolineato che le soluzioni di gommatura impiegate hanno tipicamente rischi minori se paragonate ai più classici sviluppi; inoltre il consumo, grazie ai moderni sistemi di filtraggio e ricircolo, è estremamente contenuto. Infine la ridotta quantità di acqua impiegata per il risciacquo, a fronte di analisi periodiche, può essere quasi sempre scaricata in pubblica fognatura come assimilabile al domestico e quindi senza richiedere un’autorizzazione come scarico industriale. I vantaggi ambientali sono quindi, seppur lievemente inferiori rispetto alle “no-process”, molto interessanti e riassumibili nel non impiego di soluzioni di sviluppo, nel ridotto consumo di acqua e nella minor quantità di rifiuti pericolosi generati e, quando presenti, legati alla sola gommatura di scarto. Tra le lastre di questa tipologia infine quelle più vicine alle “no-process” sono le lastre che una volta esposte richiedono solo un risciacquo con acqua, prima di essere montate in macchina da stampa e che potrebbero effettivamente essere identificate come veramente prive di chimici. Oltre alle lastre per CtP termici sono disponibili lastre per CtP violet sempre “developer free”, ovvero basate sullo stesso principio di “sviluppo” ma con dif-
ferente tecnologia di scrittura: tra queste citiamo ad esempio la Fuji Brillia HD PRO-V e la recente Agfa N92VCF per la stampa di quotidiani. Il vantaggio rappresentato da questa tipologia di lastre consiste nell’immediata implementazione negli attuali processi produttivi, visto che non richiedono differente potenza per essere esposte rispetto a quanto previsto con il sistema termico, nel quale la maggior potenza richiesta, salvo aggiornamenti hardware, si paga in termini produttivi.
Lastre con sviluppo
Oltre agli approcci sinora descritti, troviamo una serie di ulteriori soluzioni più graduali che possono essere interessanti per lo stampatore sia da un punto di vista economico sia in termini ambientali. Sicuramente degne di nota sono, non tanto le lastre, quanto le sviluppatrici. Più precisamente ci riferiamo a sistemi CtP classici nei quali la sviluppatrice, grazie a un sistema di ricircolo, filtraggio e reintegro, consente di allungare la vita utile del bagno di sviluppo rendendone meno frequente il ricambio. Questa soluzione porta come benefici una riduzione del consumo dei chimici di sviluppo e dei rifiuti prodotti nel reparto lastre. Seppur i benefici dal punto di vista ambientale siano dunque minori, la riduzione nell’impiego di chimici, la diminuzione di consumo di acqua e la riduzione di rifiuti speciali possono essere spesso considerati, se non proprio completamente soddisfacenti, un buon inizio.
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focus lastre & ctp
Quale tecnologia scegliere
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In considerazione di quanto sin qui analizzato, resta un solo nodo da sciogliere che potrebbe essere scherzosamente definito “gomma o non gomma”. Le due tecnologie sinteticamente analizzate offrono entrambe grandi benefici a fronte di minimi svantaggi e risulta pertanto difficile valutare quale sia la più “ambientale”, ovvero quale produca impatti minori lungo tutto il suo ciclo di vita. Questa incertezza aumenta inoltre in considerazione del fatto che sono disponibili scarse informazioni circa i processi di fabbricazione delle specifiche lastre. Certamente per dipanare questo dubbio e offrire una risposta certa ai potenziali acquirenti, la strada dell’analisi del ciclo di vita, tramite studi di LCA ovvero di Life Cycle Assessment, è stata sicuramente perseguita dai principali vendor o quanto meno da quelli che oggi offrono entrambe le tecnologie, ma i dati forse per “sindrome da spiazzamento” non sono stati diffusi.
Questa mancanza di dati è comunque temporanea visto che a partire dalle raccomandazioni emanate qualche tempo fa da Intergraf per arrivare alla norma per il calcolo della “Carbon Footprint” per il settore grafico (attualmente in stesura dal comitato ISO TC130/WG11), la produzione e distribuzione delle forme di stampa non può essere esclusa dai confini del sistema per il quale si sta calcolando l’indice di CO2 e come espressione sinettica dell’impatto ambientale prodotto. La soluzione “no-process”, inizialmente perseguita da Fuji e Kodak, sembra essere la più promettente sul piano ambientale, anche se la semplicità e la confidenza del sistema “developer free” perseguito da Agfa e Presstek sembra offrire risultati altrettanto validi a tutela dell’ambiente.
Conclusioni
Quale sia la lastra migliore resta quindi una domanda senza risposta o meglio, parafrasando un famoso detto, la risposta è dentro lo stampatore. Le nuove tecnologie permettono di produrre lastre senza impiegare sviluppi ad elevato pH, rimuovendo nel contempo numerose variabili di processo e garantendo risultati più costanti. Le diverse soluzioni descritte offrono benefici ambientali concreti, significativi e interessanti per lo stampatore che intende operare e proporsi come “sostenibile”. Ognuna ha però sue peculiarità e sottili differenze e proprio queste devono essere attentamente valutate poiché rappresentano gli aspetti con cui lo stampatore dovrà quotidianamente fare i conti. Se tra smaltire solo alcune centinaia di litri di gomma, rispetto a non smaltire alcun rifiuto dal reparto lastre, la differenza non è poi molta (anche e soprattutto in considerazione di tutti gli altri rifiuti prodotti in stampa), la stessa cosa non si può dire per la produttività, per la lineatura massima, per la definizione, per la durata ecc. Non esiste una risposta perché non esiste uno stampatore uguale a un altro; non esistono parametri e valutazioni uguali e corretti per tutti. A ogni stampatore, quindi, la sua lastra! IPI 125/11
Tra le lastre con sviluppo meritano un richiamo particolare le lastre UV, che infatti richiedono meno energia per essere esposte e la soluzione di sviluppo si esaurisce in un periodo decisamente più lungo, risultando quindi meno impattante nei confronti dell’ambiente. Tra queste si citano, solo a titolo di esempio, le Agfa Aluva P., Vela, Ipagsa ecc. Oltre a quanto visto sopra, va precisato che anche le “normali” lastre, cioè quelle in cui il processo avviene come 5 anni fa, il settore si è mosso e oggi offre soluzioni di sviluppo decisamente meno aggressive e dannose per la salute dell’operatore e l’ambiente. Seppur ancora le prestazioni ambientali siano lontane da quelle offerte dai sistemi più virtuosi descritti in precedenza, sul mercato stanno rapidamente sparendo tutti i prodotti contenenti sostanze che hanno effetti seri e, in alcuni casi, irreversibili su uomo e ambiente. Questo è sicuramente uno dei primi risultati dell’applicazione del REACH nel nostro settore e non possiamo che accogliere con soddisfazione gli sforzi che i vari produttori di CtP e lastre hanno fatto per conformarsi a questa importante direttiva europea.
Uno sguardo al mercato Da una indagine Argi, le vendite dei sistemi CtP e delle lastre relative al 2010, in base ai dati forniti anche da altre associazioni di settore.
trend dei ctp venduti +76
+32,8
+27 +8,1 +9,1 -12,5
-19,6
-0,6 -17 -28,7
Sono 168 i CtP venduti nel 2010, in leggera flessione rispetto al 2009. Cresce la vendita di CtP a connotazione ecologica (processless, chem-free). La maggior parte dei CtP installati sono termici, mentre la quota di mercato detenuta dai CtP UV, che funzionano con lastre tradizionali, è ancora minima, nonostante i vantaggi soprattutto economici offerti da queste soluzioni.
Mq lastre offset con stime per anno I dati si riferiscono a un mercato composto al 75% dal commerciale e al 25% dai quotidiani. Il segmento delle lastre termiche la fa ancora da padrone, nonostante una flessione rispetto al 2009 (12.666 mq nel 2010 contro i 14.034 nel 2009). Decisamente in crescita le lastre processless, a dimostrazione dell’interesse nei confronti della sostenibilità.
fonte: Federchimica/Aispec (Associazione nazionale imprese chimica fine e settori specialistici)
mIx dei ctp venduti per formato
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Forte crescita nel formato 50x70, in costante calo il mercato del 70x100, che è passato dalle quasi 160 unità del 2006 a meno di 80 nel 2010. Appare bloccato il segmento dei VLF, sul quale ci si aspettava delle azioni di sostituzione che evidentemente arriveranno nei prossimi anni.
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L’acqua è fonte di vita. Eppure, sebbene siano sufficienti appena due litri d’acqua al giorno per sostenere un essere umano, se ne sprecano circa cinque al metro quadro per elaborare le lastre CtP tradizionali. Oltre 2500 utilizzatori già sanno che le lastre :Azura, prive di agenti chimici, consentono di risparmiare litri e litri della nostra risorsa più preziosa. Oggi è disponibile una lastra :Azura ad alta velocità, in grado di soddisfare ogni esigenza nel campo delle tecnologie di esposizione, sia termica sia al laser violetto. Grazie alla sua immagine ad alto contrasto, :Azura è in grado di incrementare efficienza e qualità. In questo modo sarete in grado di incrementare i profitti, risparmiando allo stesso tempo una risorsa preziosa. :Azura. Lo standard nel campo delle lastre senza agenti chimici. www.agfa.com/graphics
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La proposta agfa graphics
Computer to Plate? Facile con Agfa Graphics Esperienza, ricerca e sviluppo, facilità di utilizzo: tutto questo e molto altro hanno ricevuto i clienti in oltre 15 anni di storia della tecnologia CtP Investimenti continui in ricerca e sviluppo e l’esperienza accumulata in quasi due decenni hanno consentito ad Agfa Graphics di progettare nuove tecnologie ed applicarle nella fabbricazione di nuovi prodotti innovativi. L’obiettivo di tutto ciò è stato fin dall’inizio quello di fornire prodotti e tecnologie che fossero in grado di facilitare il compito degli operatori di prestampa e di stampa. Il nostro motto è sempre stato “Fate stampare gli stampatori!”. Solo in questo modo l’imprenditore può perseguire il contenimento dei costi e contestualmente il mantenimento della qualità standard aziendale. Le nostre nuove tecnologie hanno tutto ciò. Grazie alle lastre per CtP termico della famiglia Thermofuse, gli operatori di prestampa hanno potuto sganciare le proprie attività dalle variabili che lo sviluppo imponeva. Niente più regolazioni volanti della sviluppatrice, verifiche continue dei parametri di esposizione, difficoltà nello stoccaggio delle lastre. Azura TS e Amigo TS permettono di produrre in libertà e semplicità, rendendo facili e leggere anche le operazioni poco gradite di manutenzione delle sviluppatrici. Ripetibilità dei risultati ottenuti, riduzione dell’impatto ambientale, risparmio sui costi di gestione (acquisto e smaltimento) dei prodotti chimici, sono altri vantaggi che
siamo riusciti a garantire ai nostri clienti. Queste lastre sono destinate a stampatori che vogliono avere il massimo della semplicità di utilizzo e nel contempo abbinare lastre robuste e affidabili. Le nuove emulsioni “TS”, ovvero “Thermal Speed”, garantiscono inoltre la corretta produttività dei sistemi CtP. Per tutti gli stampatori e i service di lastre, Agfa Graphics ha sviluppato una tecnologia specifica, doppio strato e doppia resistenza. Energy Elite è la lastra che permette di mantenere tutte le promesse di facilità di utilizzo, unitamente alle caratteristiche tipiche di un ambiente di stampa che richiede le massime prestazioni in termini di resistenza. Grazie alla tecnologia a doppio strato, Energy Elite è in grado di raggiungere tirature elevatissime senza cottura sia con inchiostri tradizionali che con quelli UV, permettendo in molti casi di spegnere definitivamente i forni di cottura. In questo caso il risparmio per l’imprenditore aumenta, in quan-
to i consumi di energia elettrica possono incidere fino ad 1€ a lastra (su formato 70x100). L’attenzione alle necessità dei clienti è evidente anche nelle soluzioni modulari che Agfa Graphics è in grado di proporre con il suo assortimento di Computer to Plate. Dal formato 50x70 fino al 70x100 per arrivare al 100x140 e ai formati jumbo (fino a 2900x1350 mm), ogni modello può essere personalizzato a seconda delle esigenze specifiche. Caricamento automatico a cassetta singola o multipla, caricamento diretto dal pallet, gestione manuale, on-line o off-line, trattamento in linea, velocità di produzione differenziate. Il CtP è un vestito tagliato su misura, deve essere sempre adatto a chi lo indossa. E se l’azienda cresce? Nessun problema: il CtP può crescere insieme a lei e continuare ad essere remunerativo per l’imprenditore. Questa è la nostra filosofia! agfagraphics.it@agfa.com tel. 02.30088.1
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La proposta basysPrint
Gamma di soluzioni sensibili all’ultravioletto Per soddisfare qualsiasi esigenza dei clienti nei settori della stampa commerciale, imballaggio e stampa di libri I sistemi UV-Setter della basysPrint, distribuiti in Italia da M.M. Forniture Arti Grafiche, sono disponibili per i formati 4-up, 8-up e VLF e offrono un’ampia gamma di opzioni di configurazione. I CtP UV-Setter 450, 850 e VLF di basysPrint si basano sull’affidabile tecnologia DSI³, dotata di moduli a diodi ad alte prestazioni, che rende i CtP UV un’opzione interessante per le piccole e le grandi aziende. All’interno dei moduli, un circuito APC (Automatic Power Control) mantiene un livello di efficienza luminosa costante. I sistemi DSI³ di basysPrint si distinguono per l’elevato grado di stabilità nel tempo, anche senza ulteriore calibrazione. L’utilizzo di lastre UV consente di trarre vantaggio da un processo di produzione stabile ed eco-compatibile che garantisce una qualità di esposizione senza confronti. I sistemi UV-Setter 450, 850 e VLF offrono due tipi di automazione: SCA (Single Cassette Automation) o MCA (Multi-Cassette Automation). Una cassetta singola può contenere fino a 100 lastre in un formato specifico. Ulteriori formati lastra possono essere resi disponibili mediante un cassetto supplementare. La versione multicassetta può contenere fino a 500 lastre in un massimo di cinque formati diversi. Entrambe le varianti SCA e MCA sono dotate di un disposi-
tivo completamente automatico per la rimozione dell’interfoglio e, opzionalmente, di punzonatura automatica. Grazie al letto piano, tutte le versioni degli UV-Setter 450, 850 e VLF possono esporre lastre di vari formati simultaneamente. Tramite l’interfaccia TIFF a 1 bit, gli utenti sono liberi di scegliere se integrare un UV-Setter nel sistema del flusso di lavoro esistente o installare una soluzione completa dedicata, concepita su misura per specifici requisiti di produzione. Vantaggi esclusivi con l’UV I sistemi basysPrint combinano i benefici del CtP con gli esclusivi vantaggi di processo e convenienza della tecnologia tradizionale delle lastre UV. Gli utenti possono scegliere lastre positive o negative offerte da quasi tutti i produttori di lastre sensibili all’ultravioletto. Le lastre resistono alla luce e alla temperatura, sono antigraffio e disponibili in tutto il mondo a prezzi senza confronti. Le lastre sensibili all’ultravioletto garantiscono un notevole
risparmio sui costi degli agenti chimici e di smaltimento, consentono la semplice integrazione nei sistemi del flusso di lavoro esistenti e supportano qualsiasi configurazione su misura per il cliente. Utilizzando un UV-Setter 450 o 850 e lastre sensibili all’ultravioletto tradizionali, gli stampatori possono contare sul massimo livello di stabilità di processo e produzione: i pixel quadrati dell’UV-Setter di basysPrint assicurano l’esatta riproduzione dei pixel dell’immagine sulla lastra, mentre il bilanciamento ottimale di inchiostro e acqua che si ottiene sulla lastra stessa garantisce un trasferimento di estrema precisione sul supporto. Con le lastre negative senza cottura si raggiungono tirature di oltre 400.000 copie. Con le lastre positive questa cifra si moltiplica, superando 1,5 milioni di stampe. www.mmfornitureartigrafiche.it
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NO CHIMICI GOMMA, ACQUA UNITA’ FINITURA
MANUTENZIONE
RIFIUTI SVILUPPATRICE Non è tempo di dire SI al CTP a secco? PRO-T rivoluziona il modo in cui si producono le lastre per la stampa. Non necessita di chimica o di acqua, non produce rifiuti e non richiede sviluppatrice o unità di finitura. Portate la vostra produzione di lastre fuori dagli anni bui - scegliete Brillia HD PRO-T di Fujifilm. Il modo migliore per produrre lastre.
SETTING NEW STANDARDS
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La proposta Fujifilm
Soluzioni “lo-chem” per gli stampatori Grazie alle lastre, ai prodotti chimici ed ai software di ultima generazione delle sue sviluppatrici, le soluzioni “lo-chem” di Fujifilm stabiliscono nuovi standard nella prestampa Fujifilm è impegnata ad accrescere la competitività degli stampatori e a ottimizzare il loro flusso produttivo, riducendo il consumo di chimici e i tempi di manutenzione, creando nello stesso tempo un ambiente di lavoro più pulito e salubre. Fujifilm è costantemente alla ricerca di soluzioni che consentano ai clienti di risparmiare denaro e ridurre il loro impatto ambientale, mantenendo o aumentando la qualità di stampa. La serie di prodotti per lo sviluppo di lastre termiche e violet offerta è destinata a diminuire i costi e la produzione di materiali di scarto. Inoltre, Fujifilm ha intrapreso da qualche anno una campagna di informazione circa il suo impegno sul fronte della sostenibilità per la serie di lastre “low-chemistry” (con relativo logo ‘lo-chem’), che riassume i vantaggi apportati da queste soluzioni. La sviluppatrice ZAC cuore pulsante di ambienti green La combinazione di lastre, tecnologie chimiche e del software Fujifilm alla base della sviluppatrice “ZAC” si traduce in notevoli vantaggi per le aziende grafiche. A differenza delle sviluppatrici tradizionali, FLH-Z “ZAC” di Fujifilm garantisce considerevoli risparmi, consentendo di sviluppare oltre 8.000 m2 di lastre con un solo bagno di sviluppo e raggiungendo il livello di consumo di agenti chimici
più basso del settore. Le lastre a basso utilizzo di agenti chimici Brillia HD LH-PJE e HD LH-PLE studiate per il sistema “ZAC” incorporano uno strato EDL (Enhanced Development Layer) che migliora la solubilità delle aree non esposte durante lo sviluppo, aumentando la durata del bagno, la latitudine di sviluppo e offrendo un ambiente di lavoro più pulito. Inoltre, ZAC è sinonimo di qualità e costanza produttiva. Grazie a un software che controlla il flusso della soluzione di rigenero, riducendo il consumo di chimici del 75%, il sistema guadagna in stabilità, assicurando risultati di alta qualità indipendentemente dalle condizioni di utilizzo. Brillia PRO-VN: tecnologia all’avanguardia al servizio dei quotidiani Brillia PRO-VN è una lastra violet a ridotto consumo di chimici destinata alla stampa dei quotidiani. Produce meno scarti rispetto alle lastre con sviluppo tradizionale e non necessita di rigenerazione, in quanto il bagno di sviluppo viene mantenuto stabile attraverso un “top-up” di qualche millilitro di acqua. Grazie alla tecnologia di ‘polimerizzazione ad alta sensibilità’ di Fujifilm, Brillia PRO-VN consente di raggiungere la stessa produttività ottenuta con le lastre violet convenzionali, mentre la tecnologia brevettata MultiGrain garantisce un
ottimo bilanciamento tra acqua e inchiostro. Il Gruppo 24 Ore e il suo autorevole quotidiano Il Sole 24 Ore è stato uno dei primi clienti di Brillia PRO-VN. «Le lastre Brillia PRO-VN vantano caratteristiche uniche e Fujifilm è un passo avanti agli altri nello sviluppo di soluzioni a basso contenuto di chimici», afferma Alberto Borgarelli, direttore tecnico de Il Sole 24 Ore. Strada costellata di successi per Brillia HD PRO-T Forte di centinaia di installazioni in Europa dalla sua introduzione sul mercato nel 2006, Brillia HD PRO-T è una delle lastre di maggior successo di Fujifilm. La sua popolarità è dovuta alle eccellenti prestazioni – PRO-T offre la stessa produttività e risoluzione delle lastre termiche convenzionali – e alla sua natura processless. Ciò significa che le sviluppatrici e i relativi chimici, l’energia e l’acqua sono completamente rimosse dal processo produttivo. Brillia HD PRO-T è sinonimo di qualità, costanza, produttività e ampia latitudine di esposizione per la stampa commerciale. www.fujifilm.it
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NEGATIVE THERMAL PLATE DEVELOP ON PRESS
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La proposta Ipagsa
Dalla Spagna in tutto il mondo Lastre e prodotti chimici di Ipagsa sono esportati in più di 70 nazioni per un mercato esigente e in rapida evoluzione tecnologica
Dal 1986 IPAGSA, fabbricante spagnolo di lastre con tecnologia propria, sviluppa, produce e commercializza un’ampia gamma di lastre offset e prodotti chimici ad esse relative. Con sede e stabilimento di produzione a Rubi (Barcellona), ha una forza lavoro di 200 persone, dispone di succursali a Madrid e Lisbona e di magazzini e rappresentanti nelle principali città per servire in maniera agile e personalizzata le richieste dei clienti. IPAGSA possiede una chiara vocazione per l’esportazione destinando circa l’80% della produzione a più di 70 nazioni con una succursale a Hong Kong e una fabbrica in Cina. L’azienda dedica importanti risorse economiche e umane alla ricerca e sviluppo per il costante aggiornamento della produzione e ciò ha consentito a IPAGSA di presentare, in occasione di Graphispag 2011, KLASSE NPN, una nuova lastra “senza processo”. KLASSE NPN è una lastra termica negativa che non richiede sviluppatrice o chimici di sviluppo per ottenere l’immagine
latente sulla lastra. Una volta esposta, con parametri similari a qualsiasi lastra termica, si monta sul cilindro della macchina da stampa e dopo poche rotazioni si ottiene la corretta impressione sulla carta. KLASSE NPN permette una sostanziale riduzione dei costi per una maggiore produttività dovuta all’eliminazione di passaggi intermedi, minor consumo di energia e un risparmio netto per non utilizzare sviluppi chimici e relativi smaltimenti ecologici. A Graphispag, IPAGSA ha presentato anche la gamma di lastre termiche, analogiche per CTcP e convenzionali. ARTE IP-21, lastra CtP termica per esposizioni a diodo infrarosso di 830 nm. Disegnata per tirature medio-alte, la sua alta risoluzione, la qualità costante di fabbricazione e le ottime caratteristiche in macchina da stampa la rendono idonea per l’utilizzazione sia su macchine a foglio che su rotative.
È certificata dai principali produttori di CtP termici. ECO FLASH, lastra analogica per esposizione UV a 410 nm (CTcP). La sua alta sensibilità permette un’elevata produzione di lastre/ora, alta risoluzione, ideale per riproduzioni stocastiche e compatibilità con la maggior parte di sviluppatrici e sviluppi presenti sul mercato. TOP F-1 e AL-3S, lastre convenzionali compatibili con la maggior parte di sviluppi e sviluppatrici. Ad ampia latitudine di esposizione e sviluppo, le lastre convenzionali IPAGSA sono per macchine a foglio e rotative. PRODOTTI CHIMICI. IPAGSA sviluppa, produce e commercializza prodotti chimici di ultima generazione e di alta qualità rispettando le normative dettate dall’Unione Europea relative all’ambiente e alla protezione del consumatore. www.ipagsa.com
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©Kodak, 2011. Kodak è un marchio registrato.
IL NUOVO MICROSITO KODAK: UNA PIATTAFORMA DI DIALOGO CON I CLIENTI Il nuovo microsito italiano di Kodak www.kodakworldb2b.it si presenta come un sito di facile accesso e di navigazione semplice. Le topic in home page danno accesso immediato ai diversi segmenti di mercato: stampa commerciale, packaging, quotidiani, editoria o stampa transazionale. Kodak TrendSetter 800 III Quantum
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La proposta Kodak
Trasformare la prestampa in un’area di profitto Oggi non è sufficiente avere un sistema CtP e una buona lastra: ci vogliono alte prestazioni e tecnologia all’avanguardia per ottimizzare la produttività ed essere eco-sostenibili Kodak è leader indiscusso nella prestampa con un’offerta vastissima di sistemi che includono flussi di lavoro, CTP e lastre e vanta innumerevoli installazioni in tutto il mondo, basti pensare che circa un terzo delle lastre prodotte sono esposte su sistemi CTP Kodak. Cosa rende speciali i sistemi Kodak? Una caratteristica unica è il sistema di autofocus dinamico, che assicura un’esposizione adeguata a prescindere dalle normali variazioni sulla superficie della lastra ed evita la creazione dei “fuori fuoco”. Un’altra particolarità dei CTP Kodak è il sistema di esposizione Kodak SquareSpot che garantisce un’accurata riproduzione dei valori tonali e fornisce lastre stabili e affidabili. Grazie a Square Spot, la retinatura Kodak Staccato offre immagini a tono continuo di alta fedeltà, caratterizzate da un’eccellente resa dei dettagli e un gamut cromatico esteso, consentendo un risparmio sugli inchiostri. I CTP Kodak Trendsetter sono in grado di esporre in modo sicuro e ripetibile fino a 40 lastre/ora e sono disponibili in formato 4 e 8 pagine. Caratterizzato da robustezza, versatilità e facilità di manutenzione, il sistema costituisce una configurazione modulare, dai costi contenuti, che può essere ampliata con ulteriori funzioni e opzioni per ottenere mag-
giore velocità e automazione. Nella configurazione Quantum, i Trendsetter possono riprodurre la retinatura AM tradizionale fino a 450 lpi e la retinatura FM Staccato fino a 10 micron (in funzione del tipo di lastra). I CTP Kodak Magnus sono disponibili nei formati 4up, 8up, VLF, XLF e dispongono di un alto grado di automazione, in grado di esporre fino a 60 lastre/ora nel modello Magnus 800Z o fino a 2 m/min col modello Magnus VLF/XLF X speed. Per i modelli Magnus 800 e Magnus VLF è disponibile l’opzione Automatic Pallet Loader che permette di caricare lastre in pallet. I CTP Magnus rappresentano i modelli al top della gamma dei CTP Kodak. Nelle versioni con caricamento automatico a cassetti comprendono la punzonatura in linea e la rimozione automatica dell’interfoglio. Per la stampa flessografica Kodak offre il CTP flexo Kodak Flexcel NX, un sistema flessografico digitale per l’esposizione di lastre flexo attraverso la tecnologia SquareSpot. Questo sistema consente una riproduzione fedele 1:1 dal file alla lastra con punti stampanti dalla sommità piatta che garantiscono un’eccellente stabilità di stampa. Disponibile nelle versioni Narrow, Mid e Wide, Flexcel NX garantisce risultati in grado di competere da un lato con la stampa rotocalco per packaging flessibile e dall’altro con la
qualità della stampa offset. Leader nella produzione di lastre, Kodak ha nel suo portfolio lastre per tutti i gusti: digitali termiche, digitali violet, digitali flexo e analogiche differenziate per i settori commerciale, dei quotidiani, del mondo flessografico e dell’imballaggio. Per il settore commerciale la lastra Kodak Electra XD offre un’elevata robustezza, eccezionale latitudine di sviluppo, elevata stabilità del punto per alte tirature, sopra le 500.000 impressioni. Per tirature da 100.000 impressioni la lastra Kodak Thermal Direct offre alta risoluzione con i vantaggi del no-process, generati dall’eliminazione dei prodotti chimici e dei relativi costi diretti e indiretti. I continui investimenti in ricerca hanno portato Kodak a sviluppare la nuova lastra Kodak Trillian SP, una nuova lastra termica negativa che impiega chimici di trattamento a ridotto tasso di rigenerazione e a basso impatto ambientale (PH 6.8). Si tratta di lastre che non necessitano di forno di precottura e sono resistenti agli inchiostri UV e ibridi, pur consentendo alte tirature. Con questa nuova lastra, Kodak conferma il proprio impegno per l’ambiente. www.kodakworldb2b.it
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La proposta lithosol
Una stampa di qualità parte da un’ottima lastra Da oltre trent’anni sul mercato, Lithosol Italia è agente esclusivo di Agfa Graphics nel settore quotidiani Qualsiasi sia la tecnologia CtP utilizzata, Lithosol Italia ha sempre la lastra adatta. Non solo. Da quest’anno anche i nuovi prodotti chimici “Agfa Press Room” (additivi, soluzioni di lavaggio per rulli e teli gommati ecc.) per una sala stampa sempre al massimo dell’efficienza e della pulizia. Tutto questo accompagnato da un servizio di assistenza tecnica e consulenza di alto profilo. Un team qualificato dedicato ai quotidiani Quando si parla di Lithosol Italia è inevitabile il collegamento diretto con il mondo dei quotidiani. Un accostamento spontaneo perché se si ripercorrono le tappe di crescita di questo distributore di lastre da stampa si scopre che vanno di pari passo con l’evoluzione dei quotidiani. Lithosol Italia è stata la prima azienda in Italia a ritagliarsi una specializzazione nei giornali abbinando alla proposta di lastre anche prodotti chimici, adattabili a tutti i sistemi di prestampa e stampa utilizzati. Questi plus hanno dato vita a un sodalizio che dura ormai da trent’anni, comprendente un servizio di consulenza professionale che permette ai quotidiani di utilizzare in tutta tranquillità i prodotti commercializzati. Lithosol Italia garantisce inoltre un servizio di consegna in tempi rapidissimi, monitorando se serve anche il magazzino clienti
per arrivare sempre ad assicurare consegne puntuali. Una lastra per ogni esigenza di stampa Nel portfolio Lithosol Italia oggi spicca la linea Agfa Lithostar, LAP/V lastre ad alogenuri d’argento ad alta sensibilità. Si tratta di lastre polimeriche in alluminio anodizzato e trattato elettrochimicamente che offrono il massimo dell’affidabilità. Le lastre Agfa rappresentano il prodotto di punta di Lithosol Italia. Riconosciute dal mercato per le loro caratteristiche qualitative e per le migliori performance in termini di resistenza meccanica in macchina, queste lastre si distinguono, rispetto ad altre lastre offset, per la miglior velocità di scrittura, l’elevata durata a magazzino - 36 mesi - e il minor numero di resi e reclami da parte dei clienti a livello europeo. Oltre alla linea Lithostar, l’offerta Lithosol comprende anche tutta la serie di lastre Agfa: Lithostar Plus LAP-O lastre ad alogenuri d’argento ortocromatiche, Energy Elite lastre termiche senza cottura, lastre fotopolimeriche N92 e le fotopolimeriche N-92-V per CtP violet. A breve saranno introdotte anche le N92-VCF, lastre chemical-free, trattate in sviluppatrice Agfa VCP85 senza la necessità di utilizzare additivi chimici. Agfa Press Room per una sala stampa efficiente La gamma dei prodotti “Agfa Press Room” proposta da Litho-
sol comprende un vasto assortimento di additivi di bagnatura, soluzioni di lavaggio per rulli e teli gommati, sia per sistemi automatici che manuali, con inibitori di corrosione, agenti chimici per la pulizia delle macchine da stampa e per usi specifici. I prodotti della linea “Agfa Press Room” sono certificati sia da FOGRA sia dai principali produttori di macchine da stampa e sistemi automatici di lavaggio. Grazie all’esperienza di Lithosol Italia e al know-how Agfa acquisito nel settore della tecnologia delle lastre offset, tali prodotti sono formulati per apportare miglioramenti significativi alle prestazioni del reparto stampa. Nell’ottica di garantire un supporto di alta qualità al cliente, Lithosol conta anche su personale tecnico aggiornato e competente che si avvale delle migliori apparecchiature presenti sul mercato per eseguire, ad esempio, anche le analisi delle acque (Water Analysis - Fountain Set Curve). I report di questi test, eseguiti sia presso il cliente sia nel laboratorio analisi di Lithosol, sono poi consegnati al cliente in modo tale che possa tenere costantemente sotto controllo tutti i parametri necessari per avere una sala stampa sempre al massimo della sua efficienza. Le analisi delle acque sono eseguite in anticipo rispetto alla fornitura dei prodotti in modo tale da stabilire quale prodotto sia meglio utilizzare in quell’ambiente di stampa specifico, personalizzandolo in base alle esigenze del cliente. Una volta eseguito il test iniziale, Lithosol stabilisce con il cliente un programma di analisi con scadenze periodiche. www.lithosol.it
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Presstek DI® Digital Offset Presses • Alta risoluzione • Senza bagnatura • Meno rifiuti • Ecologica • Facile da usare • Colori brillanti • Avviamenti veloci • Ampia gamma di supporti stampabili
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Presstek Dimension Pro
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La proposta Presstek
Le soluzioni del pioniere nel process-less Rappresentata in Italia da DIgraph, Presstek, leader nelle lastre senza sviluppo chimico, dedica il massimo impegno alla fornitura di soluzioni per piattaforme aperte, inclusi CtP e lastre Le soluzioni CTP Presstek non temono confronto sul mercato e comprendono le famiglie di prodotti Compass, Dimension Pro e Vector. La serie Compass comprende i modelli CTP di fascia alta, completamente automatizzati, per formati da quattro e otto pagine. Il caricatore automatico a cassette multiple garantisce la massima flessibilità in produzione; ogni cassetta contiene lastre di formati diversi e può essere ricaricata senza interrompere la produzione. Compass supporta sia le lastre senza sviluppo chimico di Presstek quali Aurora Pro, sia le altre da 830 nm, così come la nuova lastra Presstek Aeon, una lastra termica ad alta risoluzione che non richiede preriscaldamento e che supporta tirature fino a 200.000 copie e, con cottura, fino a 1.000.000. Dimension Pro rappresenta l’offerta di fascia media di Presstek per configurazioni a quattro e otto pagine. L’unità base è semi-automatica e corredata da un sistema di caricamento delle lastre automatizzato opzionale. Supporta le lastre Presstek senza sviluppo chimico quali Aurora Pro e Anthem Pro, nonché le lastre termiche Aeon e altre di terze parti da 830 nm. Vector FL52 offre un’unità di lavaggio integrata e utilizza le lastre senza sviluppo chimico Freedom Pro di Presstek. Vec-
tor è la soluzione ideale per la produzione di lastre in metallo per stampatori di piccoli formati (fino a 52 cm) che assicura una produttività superiore, maggiore pulizia e ridotto costo operativo generale. Pioniere nella progettazione di lastre senza sviluppo chimico, Presstek ha oggi ben tre lastre senza sviluppo chimico nel suo portafoglio: Anthem Pro, Freedom Pro e Aurora Pro. Le lastre Presstek Anthem Pro sono ottimizzate per i CTP della serie Dimension e sostengono tirature fino a 100.000 copie. Queste lastre, utilizzabili senza alcun impiego di sostanza chimica, sono pensate per una stampa più pulita, nitida, con minore schiacciamento del puntino e una maggiore stabilità rispetto alle lastre offset tradizionali. Le lastre Freedom Pro sono lastre in metallo senza sviluppo chimico ottimizzate per l’utilizzo sul CTP Vector FL52. Le lastre Aurora Pro senza sviluppo possono essere esposte con i CTP Presstek delle serie Compass e Dimension Pro 800 e con vari altri modelli CTP presenti sul mercato. La rapida ed efficiente esposizione di Aurora Pro consente ai sistemi CTP termici di funzionare al massimo rendimento. Aurora Pro è una lastra utilizzabile in luce ambiente, che richiede solo un semplice lavaggio con acqua dopo la fase di esposizione. Non è richiesto alcun agente chimico,
nessuna cottura o gommatura. Disponendo di una risoluzione con punti da 1% a 99%, con lineature di 200 lpi (80 l/ cm), Aurora Pro è in grado di gestire facilmente la retinatura stocastica (FM). Una volta esposta e lavata, la lastra presenta un’immagine ad elevato contrasto, che può essere ispezionata e misurata, riducendo drasticamente i costi, dato che le aziende possono individuare e correggere eventuali errori prima di andare a stampa. La granitura superficiale in alluminio anodizzato delle lastre Aurora Pro consente di ottenere eccellenti proprietà di bilanciamento acqua/inchiostro, garantendo prestazioni di stampa di livello superiore e maggiore adattamento all’avvolgimento, aspetti che consentono di rendere più veloce l’avviamento e ridurre gli scarti. La lastra è adatta a tirature fino a 25.000 copie. Inoltre, le lastre Aurora Pro presentano un’elevata resistenza agli inchiostri UV e ai solventi, il che consente di utilizzare un’unica lastra sia per la stampa tradizionale che per la stampa UV. www.presstek.com www.digraph.it
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VELA è certificata ISO 9001 per la qualità e ISO 14001 per l'ambiente. Distribuzione in 70 Paesi nel mondo.
Lastre termiche
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Lastre per CTCP UV
certificate Lüscher e BasysPrint
Lastre positive
convenzionali LPN-100 e LPV-200
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La proposta Samor Italia
Una gamma di lastre sempre più ampia Da VELA una lastra termica di nuova generazione tutta “made in Italy” Verona Lastre, società del Gruppo Samor, già certificata ISO 9001 per la qualità ed ISO 14001 per l’ambiente, ha annunciato la produzione di una lastra termica di nuova generazione denominata LTH, totalmente made in Italy, fabbricata nel proprio stabilimento di Roverchiara, in provincia di Verona. Dotata di un’ampia latitudine di utilizzo, a garanzia di un’estrema accuratezza del risultato, è caratterizzata da una particolare formulazione del coating, in grado di ottenere un’elevata risoluzione delle immagini, specialmente nelle alte lineature e nelle alte luci, incluso l’utilizzo di retinatura stocastica. Il particolare supporto elettrogranito con speciale trattamento “High Grain Profile” consente una maggiore versatilità in macchina da stampa e un bilanciamento ottimale acqua inchiostro. 65 anni di esperienza alle spalle «Sono certo che questa nuova lastra LTH incontrerà fin da
subito l’apprezzamento di tutti gli stampatori alla ricerca di un prodotto di elevata resa e costanza qualitativa», ha dichiarato Orazio Samoggia, presidente del Gruppo, aggiungendo: «Verona Lastre ha responsabilmente raccolto la sfida affinando la produzione secondo i più restrittivi dettami costruttivi oggi conosciuti con un plus in più: quello di essere rimasto il fabbricante italiano con 65 anni di esperienza in tutta la chimica del materiale di consumo, un valore e un patrimonio da non disperdere». «Questa nuova lastra verrà prodotta sulla seconda linea presente nello stabilimento di Roverchiara, che rappresenta uno degli impianti tra i più innovativi a livello produttivo e tecnologico disponibile oggi sul mercato. Essa servirà a rispondere con maggiore efficienza e tempestività alle richieste sempre crescenti che riceviamo, sia in Italia che in 70 Paesi nel mondo», ha aggiunto Orazio Samoggia. Tutte le lastre VELA, sia conven-
zionali che digitali, unitamente ai prodotti chimici a corredo, sono distribuite sul territorio nazionale da Samor Italia con sede a Pianoro (Bologna), mentre all’estero sono esportate direttamente dalla sede produttiva di Verona, attraverso una rete di distributori nazionali. VELA non punta solo a tecnologie produttive all’avanguardia, ma anche alla competenza professionale del proprio staff, con personale tecnico altamente qualificato non solo nella chimica delle lastre, ma anche nei processi di stampa secondo la mission aziendale “la lastra non come semplice prodotto industriale, ma come servizio”. www.samor.com
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La proposta viennegraf
Produttività, qualità e versatilità Prepari lastre offset con metodi tradizionali? Glunz&Jensen è il CtP che aspettavi! Un CtP appositamente studiato per le piccole e medie aziende con una richiesta di preparare da 100 a 600 lastre al mese. Un sistema per operare in prestampa nel pieno rispetto per l’ambiente e l’ecologia. Un’attrezzatura che dimostra subito la sua utilità e il vantaggio tecnico nella preparazione lastre già dai primi giorni di lavoro. La gamma dei CtP Glunz & Jensen offre la scelta fra tre modelli: PW 2000 con una produttività da 6 a 10 lastre/ora nel formato 40x50; PW 2400 con una produttività da 6 a 10 lastre/ora nel formato 50x70; PW 3000 con una produttività da 15 a 24 lastre/ora nel formato 50x70. (la velocità di scrittura è variabile in funzione dell’estensione dell’area del grafismo sul totale della lastra) I principali vantaggi derivanti dall’installazione di un i-CtP Glunz&Jensen in azienda sono: - risparmio dell’80% di energia nei confronti di altre lavorazioni basate su metodi tradizionali o CtP Termico; - nessuna richiesta di impianti ausiliari quali aria compressa, area oscurata, area climatizzata ecc.; - alimentazione a 220 volt, consumo max 3 kw;
- completa soluzione di tutte le problematiche inerenti all’ecologia, nessuno scarto da smaltire; - semplificazione delle lavorazioni in prestampa, in particolare per la preparazione e il controllo dei file; - scrittura lastre con retino “stocastico”, maggiore definizione e risparmio di acqua e inchiostro; - risparmio nei tempi di preparazione o rifacimento lastre; - razionalizzazione e miglior utilizzo dello spazio fisico dedicato alla prestampa; - controllo completo sui processi interni senza più ricorrere a partner esterni;
- generale risparmio sui tempi di preparazione delle lastre; - crescita delle lavorazioni e quindi di lastre prodotte; - trasformazione di alcune produzioni da solo nero a quadricromia grazie alla semplicità nell’uso del sistema. Inoltre i numerosi vantaggi che introduce la gestione di file digitali invece delle tradizionali pellicole e lastre convenzionali. Gli i-CtP prodotti da Glunz&Jensen sono distribuiti in esclusiva europea da GPS International con sede in Olanda. Viennegraf S.r.l. importa e distribuisce gli i-CtP di Glunz&Jensen sin dalla loro presentazione al mercato, in occasione della manifestazione DRUPA 2008. Bz sas importa e distribuisce gli i-CtP Glunz&Jensen dal 2010.
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epublishing
Editoria digitale Cronache dall’erao del cosalibro digitale
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Dal 3 al 5 marzo scorso si è tenuta alla Fiera di Rimini la prima edizione di Ebook Lab Italia. “Il Futuro dei Libri, i Libri del Futuro”, recitava lo slogan. È proprio così? Di certo qualcosa, anzi molto, si sta muovendo nel mondo dell’editoria libraria. Il panorama sta cambiando. Come? Quanto? In che tempi? Cerchiamo di capire un po’ di più…
tecnologie editoria elettronica
Il futuro dei libri...
Ebook
...i libri del futuro In un convegno dedicato al libro elettronico, l’intervento più applaudito è stato quello di Enrico Tallone, un editore che compone libri artistici con caratteri mobili. Viva il libro vecchio stile, dunque? Di certo, chiunque si occupi di editoria oggi non può disinteressarsi del “fattore ebook”. E il convegno riminese, ottimamente organizzato da Rimini Fiera e Simplicissimus Book Farm, è stato un significativo momento per fare il punto sulla situazione. Una quarantina tra conferenze e workshop tenuti dai diversi protagonisti del mondo del libro digitale: editori, italiani e stranieri, studiosi accademici, informatici, scrittori, figure istituzionali del mondo della scuola… Di fronte, oltre 500 partecipanti, anch’essi provenienti dai campi più disparati: studenti, redattori, legali, grafici, fotografi, piccoli editori tradizionali e nuove realtà digitali.
di NORA MAZZOCCHI
Il mercato italiano. Una situazione embrionale
Una considerazione di partenza: il mercato italiano è ancora «talmente piccolo che qualunque dato è difficile da interpretare», sostiene Riccardo Cavallero, direttore generale Libri Trade del Gruppo Mondadori. I dati stessi «non sono ufficiali, si tratta di stime informali», ricorda Cristina Mussinelli, responsabile editoria digitale per l’Associazione Italiana Editori. Ma alcuni numeri si possono dare: il mercato italiano degli ebook, che copre tra lo 0,05 e lo 0,1% del mercato librario totale (ovvero, nel 2010, 65.000 libri venduti), dispone di circa 700.000 titoli, di cui circa 38.000 novità, e i settori più dinamici sono quelli dell’editoria Trade e dei ragazzi. Ci si aspetta una grande crescita anche per la diffusione dell’hardware (tablet e smartphone): significativo il fatto che le app più scaricate, dopo i giochi, siano proprio i libri, di cui il 92% a pagamento.
Strategie per lanciare un mercato
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Prezzi bassi. Oggi in Italia il prezzo medio di un ebook è 7,95 euro. Troppo alto. Come ha sottolineato Marco Carrara, anima del sito “baionette librarie”, «il prezzo è la chiave del
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tecnologie editoria elettronica
“Nessuna tecnologia potrà mai sopperire alla mancanza di un progetto”
I dispositivi basati su e-ink di Onda Communication sono quattro: MyTILE 10B Pro (in foto) da 9,7 pollici in bianco/nero, MyTILE 10C Pro a colori e due versioni “depotenziate” del 10B Pro e 10C Pro.
l’inserimento di contenuti multimediali, l’interattività, la connettività e la sincronizzazione dell’audio con il testo.
Disponibilità di titoli. Interessante il fatto, testimoniato dal direttore di Media World, Maurizio Motta, che quando gli editori hanno iniziato a mettere a disposizione un consistente numero di ebook, si sono impennate le vendite di ereader. La disponibilità di cataloghi ricchi con titoli di qualità ed ebook ben fatti è centrale per lo sviluppo del mercato. Secondo Marco Ferrario, di Bookrepublic, «servono almeno 50.000 titoli effettivamente disponibili, esclusi i fuori-diritti e i self-published, per avere un mercato interessante. In Italia ne avremo probabilmente circa 18.000 a fine 2011».
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Creare standard. Ci sono tanti formati, ma si sta sempre più affermando a livello internazionale l’ePub. Il 15 febbraio l’International Digital Publishing Forum ha rilasciato le specifiche per la terza versione, presentate a Rimini dal direttore esecutivo Bill McCoy: ePub3, basato su XHTML5, permette
I fruitori di ebook
Le biblioteche. Sono un utente particolare della filiera editoriale: da un lato ci sono le biblioteche comunali e di quartiere, che stanno iniziando a fare interessanti esperimenti sul prestito sia di ebook che di ereader, come avviene a Cologno Monzese, e per le quali si pone il grande problema giuridico dei DRM (Digital Right Managements), un software di protezione che impedisce la copia e la circolazione gratuita degli ebook. Quello più utilizzato è il DRM Adobe, che consente di leggere l’ebook su 6 dispositivi. Andrebbero studiati DRM specifici per l’uso bibliotecario. Simile è la questione per le biblioteche di ricerca, accademiche, universitarie, per le quali gli ebook offrono due importanti plus rispetto al cartaceo: non necessitano di spazio fisico per l’archiviazione e permettono operazioni di indicizzazione, ricerca ecc. molto rapide e precise. La scuola e l’università. Teoricamente, dal prossimo settembre le scuole dovrebbero adottare solo testi disponibili in versione digitale. Ma con molto pragmatismo Bruno Mari, vicepresidente di Giunti Editore, ha ricordato come l’accoglienza dei nuovi
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successo». E in un mondo come quello del web che ha abituato gli utenti a trovare praticamente tutto gratis, l’ad di ibs.it, Mauro Zerbini, ricorda che «ci sono aspettative per un prezzo basso: deve essere proporzionato al valore attribuito dal consumatore, che è molto più basso del prodotto cartaceo». Prezzi bassi non significa bassi guadagni: come dimostra l’esperienza di amazon.com nel ben più maturo mercato statunitense, ricorda ancora Carrara, «i libri veduti a 1,99 $ fanno guadagnare di più di quelli a 5 $». Certo, in Italia c’è l’annosa questione dell’IVA, che sui libri cartacei è al 4% e su quelli digitali al 20%.
Creare modelli specifici. «Copiare la logica del libro cartaceo è un errore» ha sostenuto il web designer Vladimir Carrer, spiegando che bisogna creare nuovi font ottimizzati per l’ebook. Su un piano diverso, gli fa eco Paola Dubini, docente di Economia aziendale alla Bocconi, che ha parlato dei diversi rapporti economici che si delineano nel mondo dell’ebook e che vanno studiati ad hoc; ad esempio, si pagheranno i contenuti o i servizi attorno a dei contenuti gratuiti (cosa cui il web ha abituato i consumatori)? Insomma, l’ebook è qualcosa di nuovo e necessita di soluzioni proprie, non adattate dal mondo del cartaceo.
interviste
EPUB, PDF O APP? OVVERO, TUTTE LE STRADE PORTANO ALL’EBOOK
aziende fiori all’occhiello
Gli ebook non sono tutti uguali: ci sono i formati di testo epub, le app per iPad, gli enhanced book (libri “arricchiti”). Ne abbiamo parlato con chi li produce. MARCO CROELLA Chief Publishing Services Division - Simplicissimus Book Farm Voi sviluppate ebook in formato ePub: per quali libri è adatta questa soluzione? L’ePub è adatto per qualsiasi pubblicazione, dai saggi ai manuali, dai romanzi ai ricettari. Trova un limite laddove la forma è strettamente correlata al contenuto, come nei libri per la prima infanzia. E con l’ePub3 anche interattività e multimedialità saranno possibili. Asus EE Note, e-reader studiato per il mondo della scuola, adottato in via sperimentale nelle università di Padova e Urbino, che consente di prendere appunti, registrare e ascoltare audio, connettersi.
Come costi rispetto ad altre soluzioni è più o meno conveniente? La conversione di un testo semplice costa circa 50 cent a pagina. Il confronto con lo sviluppo di enhanced books è improprio, si tratta di due prodotti molto differenti. Su quali lettori si possono visualizzare i vostri libri? Gli ePub si possono ormai visualizzare ovunque: sugli ebook reader in modo nativo, su Mac e pc con software di lettura, su iPhone/iPad con iBooks o Bluefire, su smartphone e tablet Android. Che tipo di materiale deve fornire l’editore per avere un ebook? Il pdf con testo selezionabile e il suo sorgente (QuarkXPress o InDesign) e la copertina. JOE SCHICK direttore Digital Media Services & Business Development - Baker & Taylor Qual è la specificità del sistema Blio che voi producete? Blio consente di visualizzare titoli illustrati con testi a scorrimento automatico in varie lingue. È un’esperienza di lettura ricca, i libri sono a colori, in 3D, si possono inserire collegamenti multimediali e interattivi e sentire l’audio sincronizzato allo scorrere del testo. Un utile strumento didattico, tra l’altro. Per quali libri è adatta questa soluzione? Tutti gli illustrati: libri per bambini, ricettari, guide turistiche, libri di testo. Su quali lettori si possono visualizzare i vostri libri? Qualunque lettore che usi Windows, iOS, Android o Windows 7 Phone. Che tipo di materiale deve fornire l’editore per avere un ebook? Ci servono pdf adatti al web o file ePub, completi di altri fogli elettronici o metadati ONIX.
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MyTILE 10C Pro, e-reader dall’ampio schermo (10”) touch e-ink a colori, che permette di muoversi tra i diversi contenuti e connettersi.
DOMENICO MORETTI managing director di Keitai Digital Publishing Voi sviluppate app, non ebook. Perché questa scelta? I tablet sono più completi, tecnicamente superiori e forniscono una “user experience” più coinvolgente.
progetti da parte della classe insegnante sia molto tiepida, individuando punti critici nella scarsità di accessi a Internet e nella formazione dei docenti.
Per quali tipologie di libri è adatta questa soluzione? Qualsiasi libro ma laddove si aggiungono contenuti multimediali o si sfruttano le caratteristiche dell’iPad il prodotto ne guadagna. I libri per ragazzi ben si prestano, ma anche i libri scolastici, scientifici, fotografici e d’arte.
I “comuni lettori” tra libri interattivi, selfpublishing e social reading. Chi compra ebook è in genere un cosiddetto “lettore forte”, che legge almeno una dozzina di titoli l’anno, anche perché deve ammortizzare il costo dell’ereader (intorno ai 200-300 euro). Il panorama distributivo è molto complesso e ci
Come costi rispetto a un ebook tradizionale è più o meno conveniente? Costa di più; noi però proponiamo agli editori di andare su iPad a costo zero condividendo gli utili. Su quali tipologie di lettori si possono visualizzare i vostri libri? Per ora Apple iPad, iPhone e iPod Touch, a breve anche quelli che usano Android. Che tipo di materiale deve fornire l’editore per avere una vostra App? Generalmente basta il file pdf.
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tecnologie editoria elettronica
per leggere un ebook ci vuole... e-reader e tablet Esistono due tipi di lettori per ebook: gli ereader puri e i tablet (di cui il più famoso è l’iPad). I primi utilizzano schermi in bianco e nero con la tecnologia dell’e-ink, o inchiostro elettronico, che non affatica la vista, e servono solo per leggere ebook, offrendo in più alcune funzioni come la possibilità di annotare i testi. I secondi fanno molte cose, tra le quali supportano la lettura di ebook, e sono caratterizzati da numerose funzioni, tra cui la principale è la connettività. Sembrerebbero dunque migliori, ma i loro schermi LCD non sono studiati per una prolungata esperienza di lettura e inoltre hanno batterie dalla durata più breve. Di fatto, la scelta del tipo di strumento dipende dall’uso che se ne intende fare e i produttori di hardware stanno studiando ereader che coniughino il meglio delle due tecnologie, offrendo schermi più ampi e a colori, con la possibilità di vedere video (supportati dal formato ePub3), ascoltare audio, magari sincronizzato con la lettura, e di connettersi alla rete.
L’iPad 2 è più sottile di circa un terzo (8,6 mm) e leggero (590 grammi) rispetto alla prima versione. Ha inoltre due fotocamere integrate.
che negli Stati Uniti ha prodotto casi editoriali come quello della 26enne Amanda Hocking che con i suoi romanzi vende 100.000 copie al mese guadagnando milioni di dollari. Per chi volesse provare ad emularla, in Italia è disponibile la piattaforma Narcissus di Simplicissimus… Ma ciò che cambia davvero è che la lettura diventa un fatto collettivo, una “social reading”. Gli ebook, infatti, consentono non solo la sottolineatura e l’apposizione di note per uso personale, ma anche e soprattutto la condivisione, la discussione, la costruzione di rimandi e collegamenti di geo e crono referenziazione, l’arricchimento progressivo di un testo con recensioni, spiegazioni, note bibliografiche…
Una schermata del titolo per iPad proposto da Touch Press: The Solar System, con filmati, suoni e animazioni 3D. La soluzione Blio (in alto): i
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libri sono a colori, in 3D, con collegamenti multimediali.
sono fin troppi posti per comprare un ebook, tra piattaforme distributive, editori digitali, store online di libri tradizionali che vendono anche ebook, App Store. E come se non bastasse in molti propongono anche il loro lettore. Ci sono poi diversi tipi di ebook, da quelli di puro testo fino alle vere e proprie esperienze concesse dagli “enhanced books”. E c’è l’interessante mondo del self-publishing, raccontato a Rimini dallo scrittore polacco Piotr Kowalczyk,
Rimangono aperte molte questioni. Quale sarà ad esempio il futuro delle librerie, quelle fisiche? Scompariranno, diventeranno “gioiellerie del libro” per raffinati intenditori, come prevede Matteo Ulrico Hoepli? Saranno luoghi nei quali acquistare e scaricare proprio gli ebook? E ancora, quale sarà il ruolo dell’editore? È destinato a scomparire, come ipotizza Kowalczyk che fa tradurre da Google i propri racconti? O invece proprio nel mare magnum del “tutti possono fare tutto” «l’esperienza e la professionalità, unite alle competenze tecnologiche, si dimostreranno le chiavi vincenti», come sostiene Max Whitby dell’innovativa Touch Press? Di sicuro stiamo assistendo a un grande fermento creativo e ciò che tutti si chiedono è dove stia portando. È troppo presto per dirlo, ma anche i più entusiasti sostenitori dell’ebook concordano: l’ebook non sostituirà la carta ma le si affiancherà; e le aspettative sono di un ampliamento del mercato culturale in genere. Un dato è sicuro: come ha ricordato Riccardo Cavallero «la transizione al digitale non è facoltativa e non può essere frenata. Questo è il mondo in cui stiamo vivendo e bisogna farselo piacere. Ma in fin dei conti, per la prima volta dopo Gutenberg, è un mondo divertente».
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Uno sguardo al futuro
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c'è una importante novità che allarga i confini della comunicazione. Il Poligrafico integra carta stampata e web. Quando sul Poligrafico trovate questo “bottone” - sia accanto ad un articolo che ad una pagina pubblicitaria – significa che sulla rete potrete avere facile accesso agli approfondimenti che vi interessano.
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Scegliete la rivista che volete sfogliare cliccando sulla copertina (tutte le riviste sono accessibili tranne l’ultimo numero che è riservato agli abbonati* in regola con l’abbonamento – se non siete abbonati, abbonatevi!) www.ilpoligrafico.it
Sfogliate la rivista e quando trovate il “bottone” cliccatelo e verrete collegati ad un file di approfondimento. Potrete trovare un filmato, una scheda di prodotto, maggiori informazioni sull’argomento che per motivi di impaginazione non hanno potuto trovare spazio sulla carta stampata, altre foto o documenti correlati.
*gli abbonati avranno così la possibilità di sfogliare on-line la rivista il giorno stesso che questa viene mandata in stampa, quindi un paio di settimane in anticipo rispetto a chi la riceve tramite la normale distribuzione. Per informazioni sulle modalità di abbonamento: tel. 02 7529101 oppure abbonamenti@ilpoligrafico.it
eventi imballaggio
eventi imballaggio
Giflex
Packaging per alimenti “Exposure in Practice” era il titolo del convegno internazionale del Giflex tenutosi a Milano Il Gruppo produttori di imballaggio flessibile di Assografici, in collaborazione con Federchimica e Unionplast ha organizzato un convegno di grande rilievo tecnico-scientifico sulle problematiche legate all’esposizione degli alimenti con gli imballaggi, in particolare con quelli derivati da polimeri. In queste brevi note diamo un’indicazione dei temi discussi.
di MARCO F. PICASSO
Nella prima parte del convegno si sono trattati gli aspetti legislativi europei con analisi e relativa discussione sulla documentazione di supporto e relativi aspetti operativi. Su quest’ultimo tema si sono illustrate le procedure, in buona parte innovative, che devono essere seguite dalla filiera. Hanno trattato il tema Annette Schaefer, della DG Sanco, e Maria R. Milana, dell’Istituto Superiore di Sanità, entrambe note esperte del settore che lavorano in stretto contatto con gli organismi comunitari. Le relatrici hanno illustrato le condizioni in cui si devono eseguire test, calcoli e modellazione, e le analisi relative alla sicurezza. In particolare, la d.ssa Milana ha illustrato anche i lavori in corso per aggiornare le leggi che ha definito «vecchie ma non antiquate in quanto rivedute semestralmente». La relazione si è quindi focalizzata sul progetto CAST2 che ha l’obiettivo di fornire le linee guida per tutta la filiera a completamento del CAST1 i cui risultati saranno a breve disponibili sul sito del Ministero della Salute. La migrazione chimica
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Dimitrios Spiropoulos, della EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), ha quindi parlato degli aspetti dell’esposizione degli alimenti, soprattutto liquidi e per l’infanzia, relativamente alla migrazione chimica. La ricerca deve tener conto del riferimento al peso del consumatore per cui sono stati introdotti dei parametri a seconda del destinatario d’uso dell’alimento. Ha quindi illustrato i risultati delle ricerche e delle analisi, che tuttavia non sono ancora ufficializzati dalla EFSA. Le tabelle relative ai dati dei testi sono disponibili presso Giflex. Il tema è stato quindi ripreso e approfondito da Valter Rocchelli per conto di Giflex. Rocchelli ha illustrato lo studio dettagliato condotto sul set-off da parte di
“Possiamo controllare in produzione anche i solventi presenti in inchiostri e vernici.”
Valter Rocchelli
la migrazione nel packaging alimentare diffusionE
roll set-off FOGLIO
IRCPack, l’azienda specializzata che conduce queste analisi dei materiali in contatto con gli alimenti. La ricerca è eseguita in due fasi: la prima riguarda l’analisi dei materiali e la seconda la validazione dei metodi analitici. Le analisi sono eseguite su oltre 50 campioni di supporto flessibile, ma anche su inchiostri e materiali per la laminazione. Ha anche illustrato i risultati delle analisi condotte sulla migrazione della stampa sia interna che esterna su poliestere e ha descritto i metodi di analisi delle sostanze volatili e non. Anche per questa relazione sono disponibili le tabelle presso Giflex. Valter Rocchelli ha quindi sottolineato come i metodi descritti siano adatti anche per il controllo in produzione per quanto riguarda i solventi presenti in inchiostri e vernici. I tecnici della IRCPack stanno ora elaborando i dati ottenuti, ma al momento è già possibile affermare che i VOC residui non sembrano presentare una situazione critica. Si sono tuttavia riscontrate presenze di oligomeri di alcuni plasticizzanti degli inchiostri che mostrano tendenza alla migrazione. Tutte le analisi sono condotte in collaborazione con i produttori e fornitori dei materiali. A una richiesta sulla disponibilità di documentazione per le aziende italiane, Italo Vailati, direttore di Giflex, ha risposto che saranno disponibili non appena saranno pubblicati i risultati condivisi con FPE per cui la soluzione è già nel programma Giflex. Si è sottolineato a questo proposito che sono soprattutto le PMI quelle che necessitano maggiormente di normative e documenti precisi. Si è anche auspicato che si cerchi di semplificare il più possibile con l’obiettivo di mettere a disposizione documenti pratici per gli associati.
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Una foresta di plastica
Nella seconda parte del convegno si è parlato del progetto Matrix e del progetto FACET (che è una prosecuzione del Matrix). Ne hanno trattato Ralf Eisert, di Plastic Europe, e Dario Dainelli, della Unionplast, e quindi Peter Oldring del CEFE (Centro per l’ecologia funzionale ed evolutiva). Emerge dalle loro relazioni come i supporti siano oggi una vera “foresta di plastica” in quanto sono molte le sostanze di cui ancora non si conoscono gli effetti, come dimostra la “foresta” di picchi rilevati nei test sulla migrazione. La metodologia descritta consiste nell’individuare il monomero che comporta il picco che supera il LOI (level of interest). Un lavoro lungo e costoso, ma necessario. La formula di rischio è: “esposizione = migrazione x superficie”, ma il tutto va relativizzato al tipo di alimento oltre che dell’imballo e dà luogo a una matrice per gruppi di materiali plastici (da qui il nome del progetto). I gruppi presi in considerazione sono PC, PET, PS, EPS. Matrix è il metodo per affrontare la catena del valore, un metodo scientifico e consistente, anche se non economico, che serve ai produttori per valutare l’origine e il rischio legati appunto alla presenza di picchi. Dai risultati di questi 5 anni di attività deriverà un regolamento EU per il packaging. Per saperne di più si può consultare il documento guida “Matrix Guidance Doc” (disponibile in internet) che fornisce valori medi. >segue a pag. 94
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NEWS
notizie dalle aziende
Elettrofotografia a colori
imagePress C7010 VPS, primo frutto della collaborazione tra Canon e Océ In occasione della scorsa edizione di Graphispag in marzo a Barcellona, Canon ha presentato ufficialmente la serie imagePress C7010 VPS, la prima linea di macchine sviluppata in partnership con Océ dopo l’acquisizione del produttore olandese nel 2010. La nuova gamma abbina la tecnologia di stampa che sta alla base della linea Canon C7010VP, lanciata all’Ipex lo scorso anno, al front-end Océ PrismaSync. L’ammiraglia della nuova gamma, la C7010 VPS, è in grado di stampare fino a 70 ppm a una risoluzione di 1.200 dpi, su supporti di grammatura compresa tra 60 e 325 g/m2. Gli altri due modelli della gamma, la C6010 VPS
e la C6010S, hanno una velocità massima di 60 ppm. Mark Lawn, marketing manager di Canon Europe, ha dichiarato che il lancio della nuova serie così a ridosso dell’acquisizione di Océ da parte di Canon testimonia la stretta collaborazione tra i reparti di R&S delle due aziende. Il workflow PrismaSync è in grado di gestire i file, in modo da massimizzare la resa della macchina da stampa digitale, riducendo al minimo possibile i cambi da un tipo di carta
all’altra. Utilizza un Rip Adobe con un’avanzata gestione colore, in modo da creare i giusti profili in base alla carta. Il “job scheduler” incorporato nel workflow permette di programmare la produzione fino a otto ore. In pratica separa la fase di preparazione e produzione dello stampato, in modo che la macchina possa continuare a stampare mentre l’operatore imposta il lavoro successivo.
consumabili
L’operatore seleziona il supporto da utilizzare con un semplice click e le successive scelte di profili e parametri operativi vengono effettuate in automatico dalla macchina. Canon e Océ prevedono di incorporare PrismaSync in un modello della serie di sistemi multifunzione imageRunner Advance.
L’ammiraglia della nuova gamma, la C7010 VPS, è in grado di stampare fino a 70 ppm a una risoluzione di 1.200 dpi.
Canon Italia Tel. 02.82481
Servizio lettori n. 1
stampa a getto d’inchiostro
Da Printgraph Finito no•stick e Finito® ri•serva
Due proposte Fujifilm per il grande formato UV
L’azienda di Settimo Milanese (Milano) ha lanciato una gamma completa di lastre e blanket per la verniciatura di alta qualità. «Dopo il successo del Finito® no•stop», commenta Roberto Levi Acobas, CEO dell’azienda, «abbiamo deciso di offrire una gamma di prodotti progettati e sviluppati per applicazioni di elevata qualità». I Finito® no•stick e i Finito® ri•serva sono infatti particolarmente adatti all’applicazione di vernici a base acqua e possono essere impiegati anche con vernici UV. Sono facili da intagliare e spellicolare sia manualmente sia con plotter CAM/CAD. Le caratteristiche innovative sono il risultato di un’approfondita analisi di mercato.
Le due nuove stampanti Acuity Advance e Acuity Advance X2, che vanno ad aggiungersi ai modelli Acuity Advance HS HD 3545 e Advance HS HD3545 X2, si caratterizzano per la nuova modalità Express, che garantisce velocità di stampa fino a 35 m2/h, un sistema di essiccazione agli UV più efficiente e una tavola a depressione potenziata che consente una gestione migliore dei supporti sottili. Come nel caso di tutti gli altri modelli Acuity, la nuova serie offre un kit opzionale di supporti a bobina per la stampa su qualsiasi materiale flessibile.
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Printgraph Tel. 02.3288121
Fujifilm Italia Tel. 02.929741 Servizio lettori n. 3
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Servizio lettori n. 2
NEWS
notizie dalle aziende stampa a getto d’inchiostro
ctp
Da Screen una gamma 70x100 in chiave ecologica Il produttore giapponese ha annunciato l’introduzione della serie di CtP termici PlateRite HD 8900, che comprende i modelli Z, S, e E, ciascuno di essi pensato per rispondere alle esigenze di diversi ambienti produttivi. Il modello di fascia alta, il PlateRite HD 8900Z, è in grado di esporre oltre 65 lastre all’ora (formati lastra 1030x800 mm a una risoluzione di 2400 dpi). L’output 3D lenticolare è disponibile su tutti i modelli. La considerevole flessibilità è un’altra caratteristica importante della nuova serie Screen PlateRite. Tutti i modelli possono infatti gestire una varietà di formati lastra, da 304x305 mm fino a 1165x950 mm, rendendoli ideali per un’ampia gamma di macchine da stampa offset. Degna di nota la nuova funzione autoloader, che consente di ottenere maggiori volumi produttivi. Dal punto di vista ambientale, il consumo di potenza per lastra durante il funzionamento è stato ridotto di circa il 9%, e, quando si utilizza la nuova modalità di risparmio energetico, il consumo in standby è di circa l’85% inferiore rispetto ai precedenti CtP Screen. I CtP PlateRite HD 8900 S e E sono disponibili immediatamente, mentre il modello Z sarà disponibile successivamente nel corso dell’anno.
Samor Italia, Tel. 051.6516376 Servizio lettori n. 4
Mimaki arriva a 30 m2/h con la nuova super wide
Il super wide vola a 30 m2/h con JV34-260, la nuova stampante inkjet Mimaki ad altissima produttività. Frutto di un importante impegno in R&D, che porta la multinazionale nipponica ad arricchire costantemente la propria gamma con soluzioni all’avanguardia, JV34-260 fa la parte del leone nel mercato della visualcomm di grande formato. Basata sulla tecnologia della pluripremiata serie JV33,
JV34-260 è tra le stampanti più performanti del mercato. Grazie alla tecnologia di ultima generazione delle 2 teste di stampa, è più rapida nell’esecuzione delle operazioni di stampa di ben il 70% rispetto al predecessore JV33-260. Con una velocità di 30 m2/h (a 540x720 dpi) e una luce di stampa pari a 2,6 m, la nuova Mimaki taglia il traguardo della massima produttività, rappresentando uno dei migliori investimenti della
sua categoria. Il sistema raggiunge una risoluzione di 1440 dpi e può essere configurato in base alle esigenze del cliente con inchiostri solvente o sublimatici. È adatta per applicazioni come segnaletica, banner, bandiere, soft signage, ma anche decorazioni automezzi, vetrofanie, stampa transfer per abbigliamento sportivo e T-shirt.
Bompan Tel. 0331.81971 Servizio lettori n. 5
eventi formazione
TAGA Italia
Vademecum per il packaging Presentato lo scorso marzo il documento TAGA.DOC. 16 “Packaging” - Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche Il documento rappresenta un punto di riferimento fondamentale per tutte le lavorazioni e materiali che, direttamente o indirettamente, coinvolgono il settore del packaging.
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Le Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche di Taga Italia sono state redatte da tecnici, manager, responsabili di stabilimento, esperti nei vari aspetti di ciascuna delle lavorazioni esaminate e fissano, passo dopo passo, le procedure ideali per effettuare un lavoro in modo corretto, senza perdite di tempo. Adottare tali procedure serve, da un lato, a perfezionare il proprio modo di operare; dall’altro a dialogare con colleghi, clienti e fornitori sulla base di criteri chiari e condivisi. Sono dunque particolarmente utili in caso di lavorazioni complesse, dalla forte componente individuale, poco standardizzate. Si tratta di un lavoro unico nel suo genere, che colma di fatto una lacuna tecnico-informativa e definisce le “buone pratiche” relative alle varie lavorazioni, ai diversi materiali e agli strumenti in uso nelle aziende. Il documento racchiude specifiche che il TAGA.DOC16 possono essere di grande aiuto agli operatori per la loro formazione I capitoli in cui è suddiviso e conoscenze tecniche, oltre a essere riferimenti tecnico-produttivi il documento consolidati dall’esperienza di chi li ha elaborati. L’opera si articola in 1. Definizione del tipo di prodotto e impiepiù capitoli, ciascuno dedicato a una determinata fase del lavoro cargo dei corretti materiali; quindi i requisiti totecnico. Negli allegati si riportano i termini e le definizioni in uso del progetto nel settore e si sviluppano i criteri e i metodi di campionamento, il 2. La progettazione CAD glossario e la bibliografia. 3. La produzione: fasi preliminari, dall’imAl termine dell’evento si è generato un interessante dibattito, con postazione al campionamento particolare apprezzamento del documento, con la soddisfazione per 4. I sistemi di trattamento superficiale tutti coloro che, dando del proprio tempo ed esperienza, hanno con5. Stampa a caldo e rilievo tribuito alla sua realizzazione. Le considerazioni in merito all’evento 6. Accoppiamento e rivestimento e al ruolo delle sedi territoriali TAGA Italia è spettato ad Adalberto 7. La fustellatura Monti, vicepresidente di TAGA Italia, che ha sottolineato in parti8. La finestratura colare che l’attività dell’associazione rappresenta un momento di ag9. L’incollatura giornamento professionale indispensabile agli operatori del settore e www.ilpoligrafico.it agli allievi delle scuole, a partire dalla convinzione che l’evoluzione tecnologica richiede un costante impegno e la scuola rappresenta il cardine su cui far ruotare la crescita professionale. In ultima analisi, le lezioni tecniche di approfondimento dimostrano che la scuola, sede fondamentale di questa e altre lezioni tecniche che verranno svolte, è un punto di riferimento indispensabile, dove operatori tecnici e imprenditori devono integrarsi. Senza scuola non esiste il futuro. Non dimentichiamo che le prime scuole grafiche in Italia sono nate dalla volontà e dall’esigenza tecnica professionale degli operatori. Ricerca e sperimentazione devono essere obiettivi da raggiungere pur se le difficoltà non mancano. Tutti i documenti TAGA Italia possono essere scaricati dal sito www.taga.it gratuitamente dagli associati e dagli sponsor. IPI 125/11
La presentazione del documento Taga è avvenuta il 24 marzo presso la Scuola Grafica e Cartaria San Zeno di Verona, sede territoriale di Taga Italia.
QUANDO LA GUIDA VELOCE NON È PERICOLOSA
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E’ possibile produrre un imballaggio che rispetti davvero l’ambiente?
Vieni a scoprire quali sono le reali opportunità offerte dalle più recenti innovazioni per un packaging sostenibile La Sostenibilità oggi non è soltanto una necessità, ma anche una sfida. Esistono materiali, inchiostri, macchinari e processi “sostenibili” che rappresentano la nuova frontiera tecnologica per la produzione degli imballaggi.
Convegno
goGreen FOR
PACKAGING
28 giugno 2011 - NH Vittorio Veneto Corso d’Italia 1, ROMA
La partecipazione al convegno è gratuita, per iscrizioni: www.gogreenforpackaging.com
Sponsor
Elenco aggiornato al 4 maggio 2011
Media Partner Font scritta Domino: HANDWRITING DAKOTA regular Font scritta Communication: FUTURA medium - Pantone: 200 C - CMYK: c0 m100 y63 k12
Organizzazione convegno a cura di www.dominocommunication.it
Domino
c o m m u n i c a t i o n
eventi
production printing
comunicazione d’ImpREsA
Konica Minolta e Linea Ufficio: obiettivo Abruzzo Dopo i successi commerciali ottenuti nelle Marche, ora Konica Minolta e l’azienda di San Benedetto del Tronto puntano al mercato abruzzese. Per presentare le ultime novità rivolte agli operatori della stampa professionale, Linea Ufficio Srl, il partner certificato di Konica Minolta, ha organizzato alle porte di Pescara una due giorni interamente dedicata al settore del Production Printing. Protagonisti dell’evento, oltre ai numerosi titolari di copisterie, arti grafiche e tipografie, i nuovi sistemi di stampa digitale bizhub PRESS C7000 e i software utili alla gestione dei flussi di lavoro complessi. Per meglio presentare i campi di applicazione di questi sistemi, le dimostrazioni si sono articolate in 3 diverse aree di lavoro: Book on Demand, Finishing e Web-to-Print.
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Book on demand: Digitale vs Offset Grazie al nuovo sistema di stampa digitale a colori bizhub PRESS C7000, i visitatori hanno potuto assistere alla realizzazione di un libro d’arte stampato interamente in digitale. Il lavoro presentava una sovracoperta da 250 gr patinata opaca e una copertina in cartoncino da 285 gr. Il supporto cartaceo utilizzato per le pagine, concepito appositamente per i sistemi digitali, aveva un peso di 115 gr. Il risultato è stato un lavoro di ottima qualità simile alla stampa Offset: mettendo a confronto il libro stampato con bizhub PRESS C7000 con una copia dello stesso libro stampato
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in Offset, anche i più esperti hanno avuto serie difficoltà a notare la differenza. Questa applicazione rappresenta dunque un’importante opportunità di business per i tipografi interessati a stampare in digitale anche piccole tirature, ma di qualità elevata. Finishing Per quanto concerne i sistemi di finishing, Linea Ufficio ha presentato varie opzioni per la rilegatura dei volumi e non solo. Per il libro d’arte stampato da bizhub PRESS C7000 è stata utilizzata la brossura fresata con colla a caldo. Coperta e sovracoperta sono state cordonate per verificare la tenuta del toner sulle pieghe. Ha suscitato forte interesse anche il sistema di produzione digitale in bianco/nero di Konica Minolta bizhub PRO 1200, che è servito a mostrare l’importanza del Web-to-Print con Printgroove POD, soluzione proprietaria ed esclusiva di Konica Minolta.
intervenute è tempo di affidarsi a una soluzione automatizzata per la preparazione del materiale stampato, al fine di poterlo produrre senza errori, in modo efficace e, soprattutto, con flessibilità. Per la gestione dell’intero processo di produzione, Linea Ufficio in collaborazione con Konica Minolta ha presentato Printgroove POD: una piattaforma WEB per la gestione completa della commessa di stampa (Job Ticket), dall’ordine alla spedizione. Questa soluzione, proprietaria Konica Minolta, rende automatici e monitorabili tutti i processi di lavorazione. Il flusso continuo di professionisti e aziende intervenute all’evento ha confermato il reale interesse per il brand Konica Minolta, che ora, grazie al Partner certificato Linea Ufficio Srl, potrà contare anche sul territorio abruzzese di un supporto di consulenza e assistenza sempre più puntuale ed efficiente.
Web-to-Print Le attuali esigenze del sistema industriale richiedono produzioni a basso impatto economico, veloci nella realizzazione. Per molte delle aziende
Per maggiori informazioni: KONICA MINOLTA BUSINESS SOLUTIONS ITALIA S.p.A. Tel. 02.39.011.1 www.konicaminolta.it
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In questa serie di articoli, suddivisa in tre puntate, dopo aver presentato la B.I. dal punto di vista teorico, ci si soffermerà sugli aspetti caratteristici del sistema Edigit B.I., la suite di Business Intelligence specifica per l’azienda grafica. Nella terza parte verranno invece presentate le singole funzionalità e soluzioni specifiche adottate in Edigit B.I. per rispondere alle esigenze dei manager di aziende grafiche.
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Edigit
Per dirigere un’azienda moderna di COSIMO BALDARi
Con l’affermarsi dei sistemi gestionali integrati, la cui evoluzione ha toccato l’apice negli ultimi anni, sono state introdotte nelle aziende nuove procedure operative che hanno dato un grande contributo al miglioramento delle attività di gestione aziendale. Grazie all’introduzione di tali procedure, le aziende hanno accumulato una mole enorme di dati, provenienti dai vari ambiti del sistema gestionale (CRM, produzione, logistica, contabilità ecc.), che contengono importanti informazioni sul funzionamento della realtà aziendale. L’utilizzo di tali dati per fini strategici è però ancora gravemente insufficiente, sono poche le aziende che li utilizzano per avere informazioni sulla gestione e, il più delle volte, questa enorme mole di dati resta archiviata in server sempre più capienti e costosi senza che se ne faccia un reale utilizzo per gli scopi aziendali. Eppure da circa 20 anni, da quando Howard Dresner, analista di Gartner Group (la principale societa di consulenza ITC mondiale), coniò il termine di “Business Intelligence” per identificare i sistemi di analisi dei dati aziendali, tali sistemi si sono evoluti al punto da rappresentare oggi lo strumento fondamentale nelle mani del management per avere a disposizione, in tempo
reale, quelle informazioni indispensabili al controllo di gestione e necessari a supporto delle decisioni strategiche. Informazioni indispensabili Per gli analisti di gestione, la direzione aziendale ha assoluta necessità di queste informazioni che devono fornire valutazioni e stime relative al funzionamento della propria realtà aziendale e metterla in rapporto con il proprio mercato di riferimento. Esse devono servire a capire l’andamento delle performance della propria azienda, a operare confronti consuntivi, a elaborare stime previsionali, ipotizzare scenari di sviluppo del business e strategie atte a migliorare i vantaggi competitivi. Inoltre tali informazioni devono entrare a far parte del patrimonio informativo anche a differenti livelli gerarchici, esse sono estremamente utili
per le valutazioni sull’andamento delle attività delle varie aree aziendali e la misurazione del raggiungimento degli obiettivi specifici assegnati a livello di singola funzione: marketing, commerciale, produzione, finanza, risorse umane ecc. La soluzione di Edigit Una società come Edigit, che ha fatto della produzione del sistema gestionale aziendale il suo punto di forza, ha da tempo compreso la centralità strategica che hanno assunto gli strumenti di Business Intelligence per il governo dell’azienda; anzi, col tempo è andata maturando la convinzione che l’intera attività gestionale, per avere un senso che trascenda la pura operatività, debba essere rivolta alla produzione di quelle informazioni strategiche necessarie per dirigere qualsiasi attività di business. Con un lavoro di analisi attento
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fornitori nuove tecnologie
fornitori nuove tecnologie
La Business Intelligence (B.I.) è una disciplina relativamente nuova che ha rapidamente bruciato le tappe nelle discipline strategiche diventando la principale fonte di analisi e informazioni per il management.
e preciso è stata perciò messa a punto Edigit B.I., la soluzione di Business Intelligence specifica per l’industria grafica. Il suo scopo è quello di fornire alle aziende grafiche uno strumento flessibile e innovativo in grado di alimentare in tempo reale quelle informazioni necessarie ai manager delle aziende grafiche per il controllo e la gestione del proprio business. Forniamo alcune indicazioni di massima su che cos’è la Business Intelligence a coloro che sono ancora a digiuno dell’argomento che stiamo trattando.
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Cos’è la Business Intelligence (B.I.) Per Business Intelligence si intende un insieme di modelli, metodi e strumenti software rivolti a raccogliere il patrimonio di informazioni generate da un’azienda, fornire strumenti di analisi che aggregano tra loro tali informazioni e presentarli in modo semplice e sintetico attraverso una serie di indicatori aziendali. Non stiamo perciò parlando solo di reportistica, ma di differenti strumenti di analisi in grado di aggregare tra loro i dati e trasformarli in informazioni fondamentali nei processi di analisi e decisionali di chi è deputato a lavorare con le informazioni, i manager in primis. Gli strumenti della B.I. I più comuni strumenti utiliz-
zati dalla Business Intelligence, cui anche Edigit B.I. fa ricorso, sono: • data mining, cioè un insieme più o meno complesso di processi che ha per scopo il ricavare da una mole enorme di dati informazioni specifiche in genere di tipo statistico; • strumenti di reporting, strumenti in grado di produrre report cartacei o elettronici che forniscono informazioni riassuntive, spesso aggregando dati tra loro attraverso calcoli o funzioni logiche (somme, conteggi, percentuali ecc.), e che permettono di avere differenti rappresentazioni grafiche degli stessi, molto spesso più sintetici ed eloquenti di qualsiasi tabella; • strumenti OLAP (OnLine Analytical Processing), strumenti in grado di produrre report multidimensionali, riassumendo informazioni provenienti da diverse dimensioni di analisi (ad esempio commesse, prodotto, agente, area, mese, fatturato ecc.), che consentono di poter utilizzare i dati attraverso differenti combinazioni, con analisi di sintesi (ad esempio, il totale delle vendite di un anno suddiviso per area) o analisi di dettaglio (ad esempio, le vendite di un determinato prodotto, di un determinato agente, di un mese specifico), e di poter impostare in tempo reale dimensioni di analisi personalizzate. Tali strumenti, consentendo una
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ampia “navigabilità” dei dati, cioè la possibilità di analizzarli nelle varie dimensioni, amplificano a mille la loro capacità informativa; • applicazioni analitiche, cioè appositi strumenti di analisi predisposti per assolvere a compiti specifici e fornire informazioni su aspetti specifici del business. (continua)
1 Analisi fatturato vs budget Cruscotto di raffronto tra fatturato e budget, con indicazione degli scostamenti in valore assoluto e percentuale. Nella parte bassa, la situazione mensile. 2 Analisi commerciale Cruscotto di raffronto di 2 anni con indicazione del numero commesse, del fatturato e dell’utile. 3 Analisi commerciale Rappresentazione del trend mensile del fatturato e dell’utile di 2 anni.
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Una struttura di formazione innovativa, che vi permette di accrescere la vostra cultura professionale e di accedere a nuove chiavi di lettura del mercato. Per ricavarne stimoli, strumenti pratici, opportunità e stare al passo con i tempi. Tecnica e tecnologie Commerciale e marketing Gestione d’impresa Seminari e corsi sono indirizzati a: Print buyer, Editori e redazioni, Agenzie di pubblicità, Studi grafici, Aziende grafiche, Operatori commerciali e marketing, Fornitori di tecnologie
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NEWS
news dalle aziende stampa a getto d’inchiostro
L’ecologica VUTEk GS3250LX con “essiccazione a freddo” La nuova macchina di EFI integra la tecnologia LED “con essiccazione a freddo” e offre una maggiore produttività per consentire una creazione di lavori più rapida. Grazie all’assenza di COV, alla produzione ridotta di scarti e all’impiego di meno consumabili, a un basso consumo energetico e alla capacità di stampare su materiali riciclati e di altra natura senza produrre distorsioni o sbavature delle teste di stampa, gli utenti possono soddisfare con più facilità le richieste dei clienti per una soluzione di stampa più ecologica. La VUTEk GS3250LX amplia la gamma di substrati
che è possibile utilizzare per la stampa, fino a includere materiali per cartelloni in poliestere e alcuni materiali corrugati in cartoncino, eliminando al 100% il calore agli infrarossi associato al processo di essiccazione con lampade al mercurio. Inoltre, l’innovativa tecnologia di essiccazione dell’inchiostro garantisce un’elevata adesione, in modo da poter ridurre i costi dei materiali grazie a substrati meno costosi come stirene più sottile e altri materiali in rotolo.
EFI Italia Tel. 02.82281212 Servizio lettori n. 6
gestione colore
Nuove soluzioni X-Rite per creazione profili La nuova serie è costituita dalle soluzioni i1Basic Pro, i1Photo Pro, i1Publish Pro e i1Publish, basate sull’innovativa tecnologia software i1Profiler, sviluppata per soddisfare tutti i livelli di competenze. La serie offre la potenza e il controllo necessari per creare profili colore della massima qualità, oltre a includere il nuovo software di riferimento di campioni colore Pantone Color Manager. Sono previste tra le soluzioni Pro anche ColorChecker Proof, un nuovo riferimento ColorChecker per l’analisi visiva diretta rispetto a un campione stampato, e il sistema di calibrazione per fotocamere. In particolare i1Publish e i1Publish Pro sono soluzioni per la creazione di profili ICC, adatte ai professionisti
delle arti grafiche che devono gestire flussi di lavoro RGB e CMYK. Le soluzioni hanno funzioni di convalida e verifica tramite gli standard digitali. Tra queste una funzione di controllo della qualità del display per verificare la stampa di prove a video per ISO (G7, SWOP, PSO, Japan
Color) e una funzione di controllo della qualità della stampante per verificare la qualità di stampa utilizzando media wedge ISO (IDEAlliance ISO Control Wedge o Fogra Media Wedge).
X-Rite Italy Tel. 0574.527755 Servizio lettori n. 7
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I nostri collaboratori sono esperti e qualificati professionisti coi quali sviluppiamo programmi di continua ricerca e di sistematiche sperimentazioni. Anche per questi motivi produciamo, oggi, macchine automatiche in grado di eseguire confezioni ad alta velocità; retratte e/o non retratte, di GIORNALI, LIBRI, RIVISTE, CATALOGHI, QUADERNI, RISME DI CARTA, MODULI CONTINUI, ecc. in copie singole o pacchi.
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NEWS ctp
I modelli 70x100 di Agfa Graphics I nuovi CtP termici 8-up (:Avalon N8-60 e :Avalon N8-80) incorporano una nuova generazione di tecnologia laser che va a migliorare la qualità e la produttività. I nuovi modelli sono compatibili con l’intera gamma di lastre termiche Agfa per applicazioni di stampa commerciale e packaging. :Avalon N8-60 e :Avalon N8-80 sono disponibili in diverse versioni per quanto riguarda la velocità. Per semplificarne l’utilizzo sono stati ridisegnati i caricatori automatici a cassette singolo e multiplo. Il nuovo :Avalon N8 ha tenuto in considerazione anche l’aspetto ecologico introducendo una modalità standby che permette di risparmiare il consumo energetico dell’85% senza compromettere la produttività.
Agfa Graphics, Tel. 02.300881 Servizio lettori n. 8 front-end
Xeikon X-800 con Adobe PDF Print Engine 2.5 Xeikon ha lanciato la versione 2.50 del suo front-end digitale X-800 con motore di stampa Adobe PDF di ultima generazione, per una soluzione di flusso di lavoro all’avanguardia in grado di offrire maggiore flessibilità ai clienti. Il Rip fornisce un rendering di PDF nativo ideale per garantire la riproduzione rapida e affidabile su macchina da stampa digitale dei più recenti effetti di trasparenza e di altri complessi elementi esattamente come sono stati concepiti dal designer. Il motore di stampa Adobe PDF 2.5 è l’ultima versione della tecnologia di rendering di PDF Adobe, basata su un’architettura modulare che ottimizza le risorse di sistema e l’efficienza del rendering. I clienti Xeikon potranno avvantaggiarsi di una prevedibile riproduzione di sofisticati design PDF e di una maggiore flessibilità per quanto riguarda il flusso di lavoro. Tutto ciò accelerando la produzione, riducendo i costi e aumentando la redditività.
Xeikon Italia, 02.92729003 Servizio lettori n. 9 finishing
Nuovi fascicolatori da Duplo La gamma di soluzioni Duplo per la finitura di stampa si arricchisce dei moduli DSC-12/20, i nuovi fascicolatori ad aspirazione per medi volumi. Compatibili con i cucipiega DBM-120 e DBM-350, questi fascicolatori permettono di creare nuove configurazioni e upgrade dei sistemi di cucitura a punto metallico, collocandosi nella gamma dei fascicolatori Duplo tra le torri a frizione DFC-100 e DFC-120, e le torri professionali ad aspirazione DC-8/32 e DC-10/60Pro.
Duplo Italia, 039.6180399 IPI 125/11
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Via Benigno Crespi, 30 - 20159 Milano Tel. 0269006395 - fax 0269006395 - info@taga.it
o t a n r o i g g a e r e s s e d e e r e c s o n ? A I L Vuoi co A T I A G A T i d à t i v i t t a e l T sul I . A G A T . W W W o t i s visita il
NALI O I Z A N R E T ATTIVITÀ IN ECNICI T I T A T I M O C I DOCUM.ENT ..
Nata nel 1983, TAGA Italia si propone gli stessi scopi dell’omonima Associazione internazionale (TECHNICAL ASSOCIATION of the GRAPHIC ARTS) ed in particolare: •
1. promuovere e incoraggiare la ricerca nel settore, prestampa e stampa
•
2. migliorare la preparazione degli operatori, capireparto, direttori tecnici
•
3. diffondere la conoscenza tecnica nelle Arti Grafiche
•
4. organizzare meeting e curare pubblicazioni di settore, sia scientifiche che divulgative
•
5. tenere i contatti internazionali con TAGA USA e le associazioni tecniche di altri Paesi
•
6. far conoscere all’estero le esperienze e le tecnologie sviluppate in Italia
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7. far conoscere in Italia studi e ricerche svolti all’estero
per avere accesso a tutti i documenti e ai test con soli 50 Euro! Informati telefonando alla Segreteria (02.69006395 solo mattina). Organi ufficiali: Il Poligrafico Italiano Rassegna Grafica.
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Web-to-print e Software-as-a-Service binomio vincente NowPrint di Ricoh è disponibile, in prova gratuita per 60 giorni, per chi è accreditato al Business Diver Programme, un portale (http://businessdriver. ricoh.it) dove Ricoh mette a disposizione degli stampatori strumenti e informazioni utili a sviluppare il business.
I fornitori di servizi di stampa non sono ad oggi pienamente soddisfatti delle soluzioni di web-to-print (WTP) disponibili sul mercato, la loro adozione è stata quindi piuttosto limitata. Ad esempio, secondo uno studio della società di consulenza Dokulog, solo il 13% degli stampatori britannici ha investito in soluzioni di WTP. La società di ricerche di mercato InfoTrends sottolinea come questa situazione derivi anche dalla mancanza di informazioni necessarie a implementare con successo tali servizi. Da un suo studio emerge inoltre come il 42% degli operatori europei non sia consapevole del fatto che il Software-as-a-Service (SaaS) rappresenti un modello di delivery efficace ed economico per offrire servizi di web-to-print. «Il SaaS è ampiamente diffuso nelle aziende di tutto il mondo», spiega Giorgio Bavuso, direttore Production Printing di Ricoh Italia. «Questa modalità di fruizione dell’IT elimina i costi iniziali di investimento e quelli successivi di manutenzione, consentendo alle organizzazioni di utilizzare il software “in the cloud”, come e quando ne hanno necessità. Il fatto che si paghi solo in base all’effettivo utilizzo dovrebbe rendere il SaaS molto diffuso in un mercato come quello della stampa in cui molti operatori sono aziende di piccole e medie dimensioni con budget e risorse limitati». Il WTP è una piattaforma che consente non solo di realizzare un “negozio digitale”, ma anche di aumentare la soddisfazione dei clienti dando loro la possibilità di creare, modificare e approvare i lavori caricati online in modo rapido e sicuro. La combinazione del WTP con il SaaS dovrebbe aumentare il bacino d’utenza di queste soluzioni rendendole disponibili per tutti gli stampatori, indipendentemente dalle dimensioni e dal budget. L’adozione può essere graduale proponendo inizialmente il servizio ai soli clienti fidelizzati e limitando le funzionalità proposte e le tipologie di lavori che si possono realizzare. I fornitori di tecnologie WTP si stanno orientando verso un maggior supporto, proponendo soluzioni in modalità SaaS e comunicandone più adeguatamente i vantaggi e le opportunità. IPI 125/11
>segue a pag. 94
Se in passato la diffusione del webto-print è stata limitata, oggi il mercato è maturo per cogliere tutte le potenzialità di queste soluzioni. Complice anche il SaaS, modalità di delivery che rende tali applicazioni alla portata di tutte le realtà, anche quelle con budget di spesa ridotti.
Giorgio Bavuso (Ricoh Italia): «Il web-to-print dovrebbe diventare la piattaforma di comunicazione tra gli stampatori e i loro clienti».
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SpazioEtichette Vinitaly
Il vino: eleganza e sobrietà Una visita al Vinitaly di Verona ha potuto chiarirci le tendenze nella stampa di etichette per vino in Italia: personalizzare il prodotto più che la casa vinicola, sobrietà del design, scelta della carta e colori di fondo, nobilitazione minimale. Ma ancora poca anticontraffazione.
di MARCO F. PICASSO
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Vinitaly rappresenta una perfetta tribuna per comprendere qual è la tendenza delle etichette per vino. Lo abbiamo potuto constatare direttamente intervistando numerose case vinicole presenti a Verona in occasione di questa fiera internazionale di grande richiamo. Innanzitutto emerge un mercato vivace e ricco di nuove risorse in cui la produzione italiana sta (ri)acquistando terreno importante nel nostro Paese e all’estero. All’interno i giovani sono attratti da nuovi prodotti appositamente creati per i loro gusti; all’estero i vini italiani stanno riappropriandosi di importanti quote di mercato a spese delle emergenti produzioni americane e australiane. Ma a parte ciò che si trova all’interno della bottiglia, è il suo aspetto esteriore il primo che salta all’occhio e che sempre più viene preso in seria considerazione. Un dato di fatto dimostra quindi l’importanza di un’etichetta che rappresenti e presenti il contenuto nel migliore dei modi. Lo hanno capito diversi produttori che ci hanno detto di aver dovuto abbandonare “la tradizionale tipografia dietro casa” per rivolgersi a etichettifici specializzati anche in regioni lontane. Questa
i
eventi vinitaly
Sobrietà del design e nobilitazione minimale caratterizzavano le etichette in mostra al Vinitaly di aprile.
nuova realtà che si verifica per la prima volta, almeno per vini non blasonati, è un indice chiaro di nuove tendenze di cui occorre tenere conto. Ne consegue la crescita delle etichette autoadesive a scapito delle tradizionali acqua-colla, delle nobilitazioni in linea, ma anche di una nuova grafica, sobria ma efficace. Grafica sobria ed efficace
Andiamo con ordine partendo proprio dalla grafica. Un esempio ci viene da una casa vinicola di prestigio emiliana, qual è la Umberto Cesari che per il suo Sangiovese di qualità, fino allo scorso anno rappresentato da etichette d’autore (ultima la riproduzione de “Le Bagnanti” di Giorgio Morandi), quest’anno ha privilegiato le etichette disegnate da studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, mediante un concorso che ha fruttato alla vincitrice Elena Valentini una borsa di studio di 2.500 euro. Oltre quindi a dare opportunità di lavoro e di affermazione a giovani di talento, questa iniziativa ha dato una svolta moderna e giovane all’interpretazione grafica. E con successo, aggiungiamo, come si vede dall’immagine di un’etichetta “capace di valorizzare le eccellenze e le potenzialità del territorio emiliano, coniugare tradizione e innovazione e trasmettere la cultura enologica con sensibilità” come recita il bando. Essenziale e fortemente simbolica, questa etichetta risponde a una tendenza che vuole etichette per vino semplici e poco colorate. Questo il primo punto che si coniuga con la scelta del supporto.
Le etichette “Paper Glass” e “Amore-VinoBologna” (sopra e a sinistra) si sono aggiudicate rispettivamente il 1° e 2° posto al concorso indetto dall’azienda vinicola Umberto Cesari. Sotto: il premio Etichetta dell’anno è andato al Rosso Conero Doc Campofiorito 2008 della fattoria Lucesole di Ancona.
La scelta dei supporti
A questo proposito, sono in crescita le carte naturali, goffrate o vergate, riciclate o finte tali, mentre le carte lucide restano legate a certi spumanti tradizionali, anche con finiture perlescenti, come per il Moët Chandon. Sono in crescita, contenuta ma costante, le carte colorate in pasta, fatto questo importante e significativo dove la stampa offset, flexo ma soprattutto serigrafica, in genere di sole scritte ed elementi al tratto, emergono sul fondo pieno. Tra i colori domina decisamente il nero che troviamo su numerosi vini, anche destinati ai giovani. Per la nobilitazione è presente la lamina a caldo in argento, oro o bronzo, quasi mai in altri colori. In questo campo si è distinto il gruppo Fedrigoni (che evidentemente giocava in casa) che ha presentato la sua nuova collezione di carte “Raccontare il vino”
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NEWS lamina a caldo per il barolo
In occasione di Vinitaly, Luxoro, distributore esclusivo per l’Italia del gruppo Kurz, ha presentato una nuova etichetta studiata per il vino Barolo Docg Cerequio 2006 dell’azienda Michele Chiarlo. Mantenuta l’esistente immagine del campanile, alla nuova etichetta è stato aggiunto un nuovo colore tramite stampa a caldo, il foil metallizzato 457 Luxor®/Alufin® GTS Premium. Si tratta di una nuova foglia composta da supporto in poliestere e un colore super-opaco, scelto per conferire all’etichetta un effetto anticato.
congresso a taormina
FINAT, associazione per l’industria delle etichette autoadesive che opera a livello mondiale, ha pubblicato il programma per il congresso del 2011. Organizzato in collaborazione con l’associazione di settore italiana GIPEA, si terrà a Taormina dall’8 all’11 giugno, dove avverrà inoltre il passaggio di consegne da parte dell’attuale presidente Andrea Vimercati. Nella prima giornata, Alessandro Garofalo e Leonardo Benuzzi, di Idee Associate, stimoleranno i partecipanti a far emergere il proprio potenziale creativo nel corso di un workshop interattivo.
Inchiostro flexo a bassa migrazione Lo lancia Flint Group per il settore alimentare: si chiama Flexocure Ancora ed è un nuovo inchiostro UV della gamma flexo progettato per rispondere alle direttive svizzere sui materiali a contatto con gli alimenti (SR 817.023.21). Ha dato prove di buona stampabilità su macchine ad alta velocità, una buona adesione e resistenza allo sfregamento anche su supporti sintetici.
materiali flessibili per digitale
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Il RIT (Rochester Institute of Technology) ha certificato due materiali Masterpiece Graphix (MGX), da impiegare sulle macchine digitali HP Indigo WS6000. Masterpiece Premium PETG (R1397) è un film retraibile brillante da 50 micron formulato appositamente per la stampa digitale HP Indigo. Masterpiece Premium White/ Silver Cosmetic Web (R0103), certificato anche per le WS4500 e WS4050, è un materiale laminato rivestito in poliestere previsto per la stampa digitale di flessibile in banda stretta con HP Indigo per prodotti umidi e liquidi con chiusura a caldo per protezione da ossigeno e umidità.
Alcuni esempi di etichette in mostra, tra cui quelle realizzate dalla Cantina Colli Ripani per il 150mo dell’Unità d’Italia.
destinata alle agenzie. Una collezione che comprende tutte le tipologie, sia per acqua-colla sia autoadesive, su cui punta il marketing del vino per i prossimi anni. Le basi fabbricate negli stabilimenti Fedrigoni sono poi adesivizzate dalle altre società del gruppo, la Arconvert di Riva del Garda e la spagnola Manter. A completamento di queste ci sono, in costante crescita, le carte in rotolo destinate alla stampa digitale certificate per le macchine HP Indigo. Stampa digitale in crescita
È anche importante sottolineare come la scelta di legare l’etichetta al vino e non al produttore abbassi notevolmente le tirature, ma aumenti altrettanto notevolmente la varietà. E qui ha buon gioco la stampa digitale professionale, che ha ormai raggiunto livelli di qualità superiori alla flessografia e perfettamente allineata alla offset e persino alla serigrafia. Ricordiamo infatti che la varietà oggi sul mercato, in continua crescita, parla, solo in Italia, di 56 vini Docg e 330 Doc, cui si devono aggiungere i numerosi vini di denominazione geografica tipica e una miriade di altri vini, spesso eccellenti, con produzione limitata in attesa di certificazione. Stampa di sicurezza
A parte pochi vini di grande nome (e prezzo) non sembrano decollare seriamente i sistemi Rfid per l’anticontraffazione. Del resto il costo dei chip varia da 18-20 centesimi a pezzo per produzioni superiori ai 4 milioni di chip con frequenza 13,56 Mhz; un po’ meno, 12-15 centesimi, per frequenze a 868/915 Mhz (con la frequenza varia la distanza di trasmissione dei dati). Questi sistemi, oggi già diffusamente applicati nel campo agroalimentare, sono utilizzati soprattutto per la tracciabilità in sostituzione dei codici a barre e nei pochi casi in cui hanno trovato spazio per il vino sono inseriti nei tappi e non sulle etichette. Sulle etichette da vino prevalgono, in termini di sicurezza, particolari fregi o intrecci decorativi serigrafati, a volte con sola vernice a rilievo, il cui effetto anticontraffazione è certamente limitato. Scarseggiano anche gli ologrammi, che invece potrebbero abbinare la sicurezza con le esigenze grafiche, ma anche qui il costo crescerebbe... fuori misura. Il tema dell’anticontraffazione è tuttavia aperto e in evoluzione. Si parla di inchiostri speciali, in particolare si potrebbero utilizzare inchiostri metallizzati e quindi conduttivi per sostituire i chip in lamina d’oro o di rame. Sono inchiostri serigrafici – quindi utilizzabili sulle normali rotative a banda stretta – a base oro, già da tempo utilizzati in altre applicazioni: sicuramente molto costosi, ma che potrebbero, qualora ci fosse la volontà, risolvere almeno buona parte del problema.
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Pop’Set, il brand che raggruppa le carte riciclate di Arjowiggins Creative Papers, ha dato vita al concorso Colours’ Attack! che consiste nella produzione di C-Myk, piccola creatura di carta ideata dall’artista e grafico giapponese Shin Tanaka. Un piccolo giocattolo in carta creato per supportare il lancio dei nuovi 8 Rich Colours che ampliano l’offerta cromatica e le possibilità creative di Pop’Set. Partecipano al concorso noti artisti di tutto il mondo, designer professionisti, operatori e studenti. Prodotta per il 30% con carta riciclata premium e certificata FSC, la gamma Pop’Set è disponibile in 9 grammature da 80 all’inedito 400. www.popsetpaper.com
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Cartiere del Garda ha presentato Start, il nuovo libro concept stampato sulle carte della “Collezione Eccellente”. Una pubblicazione che si propone di accompagnare il lettore in un percorso di sensazioni che solo la carta stampata può trasferire. Start è un libro di 78 pagine nel formato 24x35 cm per apprezzare l’ottima stampabilità delle carte patinate. Rilegato in brossura con tutte le carte della “Collezione Eccellente”, Start contiene diverse lavorazioni speciali: vernici serigrafiche ad alto spessore, stampa floccata, colori fluorescenti e tante altre. www.abetterproject.com
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Naturali
Oggetto di design o blocknotes?
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concorsi
Creatività alla prova
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librI
Emozioni di carta
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NEWS
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Composto da 2.200 fogli di carta naturale Munken Pure da 120 g appoggiati su un supporto di legno alto 6 cm, il Munken Cube è stato studiato e prodotto da E15, prestigiosa azienda tedesca di design. Munken Cube è incollato da un lato in modo da permettere di deformare la proprio struttura torcendosi su se stesso assumendo le forme più disparate semplicemente con una leggera pressione della mano. È possibile personalizzare il proprio Munken Cube in modo da renderlo davvero unico, oltre a dargli la forma di un vero e proprio gigantesco blocknotes poggiato sulla base di legno. Esattamente come un bloknotes ogni foglio può essere staccato e utilizzato. Munken Cube è acquistabile presso rivenditori di elementi d’arredo o su internet. www.e15.com/munkencube
Carta
&Supporti
Vittorio Alfieri
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NEWS
“Leggere, come io l’intendo, vuol dire profondamente pensare”.
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I bianchi della carta sono questione di gusto. Le tonalità più calde invitano alla lettura e sono perfette per libri e volumi pregiati; quelle più candide e luminose sono ideali per valorizzare il contrasto dei colori. Fedrigoni ne propone una vasta scelta nel campionario White & Ivory, dove spicca per le sue caratteristiche l’elevato punto di bianco di Canova, carte e cartoncini opalini finissimi, con superficie vellutata. La candida nitidezza del bianco e la superficie liscia e compatta di Canova EW esaltano la resa dei neri e dei colori. Canova è certificata FSC, prodotta con materie prime di qualità che assicurano lunga durata senza ingiallimento e una mano corposa e consistente. I procedimenti di collatura e lisciatura le conferiscono inoltre una superficie vellutata e compatta. www.fedrigonicartiere.com
Campionari
La magia del bianco
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Immagine aziendale
Soporset si rinnova
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ambiente
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Ridurre le emissioni di CO2
Il Gruppo Portucel Soporcel festeggia quest’anno vent’anni di successi sul mercato e ne approfitta per rinnovare la sua immagine (nuovo sito web, packaging, pubblicità). Quale leader europeo nel segmento della carta per offset e carta non patinata per ufficio, il nuovo brand sottolinea l’impegno nel combinare performance elevate con innovazioni tecnologiche e ambientali di prim’ordine. In linea con queste aspettative, il refresh del brand si focalizza su valori legati all’innovazione e all’ecologia. Soporset è stato il primo a specializzarsi nella carta preprint offrendo un supporto che è il 100% biodegradabile e riciclabile, prodotto da risorse rinnovabili. www.soporset.com
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Continua l’impegno di UPM nel migliorare la propria efficienza energetica e nel cercare di ottenere il più basso livello possibile di emissioni di CO2 nell’industria. Grazie a continui sforzi UPM ha ridotto del 9% il consumo di elettricità e calore per tonnellata di carta. Questo ha portato il Gruppo a risparmiare 55 milioni di euro derivanti da tutte le sue attività di risparmio energetico e riduzione in percentuale di emissioni CO2. Tutto grazie a sistemi di energia efficienti e all’utilizzo di combustibili rinnovabili. Oggi UPM è il secondo più grande produttore in Europa di elettricità che sfrutta le biomasse. www.upm.com
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g Se ue dalle pagine precedenti
(segue da pag. 27)
Cosa pensa delle aggregazioni? L’unione fa la forza? Le integrazioni possono essere un fattore positivo ma la somma di due aziende malate non porta a un’azienda sana! Le integrazioni hanno valore tra aziende che condividono business comuni o complementari, scelte commerciali e produttive. Detto questo, per come sono fatti gli imprenditori grafici, gelosi della propria attività e identità, le fusioni sono sempre molto difficili. Restano più semplici le acquisizioni. Che tipo di sfide e rischi sta affrontando la sua azienda per continuare a essere competitiva su un piano nazionale ma anche internazionale? E come si sta muovendo dal punto di vista degli investimenti tecnologici e del riposizionamento sul mercato? La nostra è un’azienda sana, nata e cresciuta con concetti di equilibrio finanziario. Investiamo costantemente in nuove macchine, nell’integrazione tecnologica e informatica tra processi e impianti, nella formazione del personale, che ha un’età media di 35 anni, nelle certificazioni e nel marketing. Entro fine estate sarà pronto il nuovo capannone, allacciato al
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Contact Materials Exposure Task) che, si auspica da parte dei ricercatori, risulti molto più realistico e meno teorico rispetto a Matrix, in quanto assai vicino ai dati di mercato. Per entrambi i progetti l’obiettivo è dimostrare, mediante i risultati, la possibilità di valutare il calcolo dell’esposizione e quindi fornire agli associati
giflex
(segue da pag. 72)
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dati per soddisfare la regolamentazione vigente. Dopo aver descritto la metodologia, i relatori hanno esaminato i casi relativi al rischio con esposizione potenziale di VOC inferiore a 10. Qualche problema ancora si rileva invece nella presenza di migrazione di sostanze non VOC e si sta lavorando all’identificazione di cosiddetti “picchi non noti” analizzando tutte le materie prime in collaborazione con i produttori. ricoh
(segue da pag. 87)
«Ricoh», continua Bavuso, «vuole stare al passo con le evoluzioni tecnologiche e propone NowPrint, una soluzione web-to-print on line che garantisce alle aziende tutti i vantaggi del SaaS. Ricoh Italia ha tra le priorità quella di affiancare i clienti affinché possano ottenere il massimo dal nuovo servizio. Il WTP è molto di più di una semplice vetrina Web per la commercializzazione dei servizi: gli stampatori possono avvalersi del web-to-print per comunicare messaggi di marketing a una platea di clienti mirata oppure per promuovere servizi e prodotti nuovi. I clienti degli stampatori apprezzeranno senza dubbio la facilità con cui possono commissionare i propri lavori online. Ma non solo: il web-to-print offre loro un portale di comunicazione con il fornitore e un accesso centralizzato per verificare lo stato dei lavori».
IPI 125/11
mauro adario
vecchio, che ci permetterà di avere maggiori spazi a disposizione (6mila m2 per la produzione e 500 per gli uffici) e rendere più fruibili percorsi e flussi di lavoro con il magazzino carta per esempio più vicino ai reparti stampa. Infine, entro fine anno dovremo decidere l’investimento in una nuova macchina lunga offset a 10 colori, per poter nobilitare sempre più gli stampati. Non abbiamo ancora scelto, ma abbiamo le idee chiare e punteremo su una 70x100 perché non crediamo molto allo sviluppo del grande formato.
Colophon Il Poligrafico Italiano n.125
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Ruggero Zuliani zuliani.r@ilpoligrafico.it
Responsabile di redazione
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Redazione
uscita 23 maggio 2011
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foto: Giuseppe Guida
Tipi da museo
Torchio Ferdinando Dell’Orto
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Rubrica curata da Marco F. Picasso, fondatore, insieme a Egiziano e Michele Piersantini, dell’Associazione AIMSC (che riunisce i musei italiani della stampa e della carta).
Alcuni Musei della Stampa in Italia ospitano pezzi unici e particolarmente interessanti per l’anno in corso, in quanto furono protagonisti del nostro Risorgimento, con la stampa di manifesti ‘sovversivi’. Uno di questi (di altri parleremo nei prossimi mesi) è il Torchio “Stanhope” Ferdinando Dell’Orto, costruito a Milano nell’aprile del 1848, conservato presso il Museo della Stampa e Stampa d’Arte Andrea Schiavi a Lodi. Il torchio è gemello di quello “con piede di leone” a basi smontabili che seguì l’armata piemontese, con una stamperia mobile voluta da Carlo Alberto, durante la prima campagna in Lombardia. Sappiamo anche chi fu il tipografo e addetto stampa: il giovane Alessandro Lombardi che, durante le Cinque Giornate di Milano, stampava con il suo torchio sotto i colpi di fucile scambiati fra le barricate. Alessandro Lombardi seguì l’esercito fino alla fine del primo tragico e cruento atto dell’Indipendenza. Il torchio fu poi donato a un museo milanese, ma andò distrutto in un bombardamento della seconda guerra mondiale. Fortunatamente si è invece conservato il suo gemello, scovato presso la Piattigraf, grossista di macchine e attrezzature per la stampa con sede a Mulazzano, in provincia di Lodi. Completamente restaurato e reso nuovamente funzionante dai volontari del Museo “Andrea Schiavi”, è fra i torchi più significativi presenti nel museo. Tecnicamente questo torchio, in fusione di ghisa, ha un formato di stampa 60x88 cm, ed è un
modello ibrido di Stanhope, il primo senza base di legno. È caratterizzato da un curioso contrappeso a forma di “zucca” che ricorda il nome del costruttore Dell’Orto. I torchi Stanhope furono i primi torchi in ghisa a sostituzione di quelli in legno usati fino alla fine del XVIII secolo. L’invenzione risale al 1803, ed è opera del conte Charles Stanhope (1753-1816), politico, scienziato e inventore (sue le lenti Stanhope per microscopi e due prototipi di macchine per calcolo).
Museo della Stampa e Stampa d’Arte “Andrea Schiavi” a lodi Fondatore: Andrea Schiavi Presidente: Tino Gipponi Direttore: Osvaldo Folli Contatti: Via della Costa 4 - Lodi tel. 0371.56011 info@museostampa.org www.museostampa.org IPI 125/11
Con questo numero del Poligrafico s’inaugura un itinerario dedicato ai musei italiani della stampa e della carta. Saranno illustrate, di volta in volta, quelle preziose macchine che oggi fanno parte del patrimonio archeologico-industriale del nostro Paese.
VERSIONE INTEGRALE
I BIG dell’Industria Grafica Italiana TUTTI i dati di bilancio delle 369 maggiori INDUSTRIE GRAFICHE E CARTOTECNICHE ITALIANE (esercizio 2009) Ragione sociale Indirizzo Attivo Patrimonio netto Debiti verso banche Ricavi Costo per il personale Risultato operativo Utile o perdita Beni in leasing Addetti Bilancio consolidato di Gruppo Data chiusura bilancio Classe ricavi Variazione % ricavi 2009 su esercizio precedente ROI ROS Redditività complessiva delle vendite (utile/ricavi) Rotazione del capitale investito (turn over) ROE Grado di indipendenza finanziaria (patrimonio netto/attivo) Costo per dipendente Ricavi per dipendente Numero CCIAA Settore di attività Note su partecipazioni e variazioni foto:www.dreamstime.com
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Sono interessato a ricevere una copia della versione integrale de “I BIG dell’Industria Grafica Italiana” (su CD o file Excel via e-mail). Il prezzo è 290 euro + IVA. Inviatemi il modulo di prenotazione.
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