Il Poligrafico, n. 164, Agosto - Settembre 2015

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ITALIANO

N. 164/2015 Agosto/Settembre - Zeta’s srl 20137 Milano via Kolbe 8 - Euro 9,90

il poligrafico 164/2015

Stampa e nuovi media nell’era digitale

Fra innovazione e tradizione

incontro con stefano e marina Marchesi di Marchesi Grafiche Editoriali - a pag. 28

STAMPARE “INTELLIGENTE” Commenti in vista di Drupa 2016 - a pag. 39

UV Days, un evento rock! Una tecnologia sempre più strategica - a pag. 50


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Sommario piombi In primo piano La pubblicità su carta è vincente . . . 14 “Estate calda” per l’impero di Vittorio Farina . . . . . . . . . . . . . . . 15 Arbe Guatteri e Poligrafica Industriale 16 Aziende grafiche italiane . . . . . . 18 Fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Istituzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Dati di settore . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Spazio Cultura . . . . . . . . . . . . . . 26 INTERVISTE L’industria grafica: un futuro da reinventare Stefano e Marina Marchesi (Marchesi Grafiche Editoriali) . . . . . . 28 Marco Marangoni (Macchingraf) . . . 34 Eden Manzoli e Claudio Minerva (New Age) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 EVENTI Più lettura, più crescita: assemblea della Federazione Carta e Grafica . . Conferenza KBA: LED-UV o UV tradizionale? . . . . . . . . UV Days 2015, un evento rock! . . . . Bobst Competence 2015, nuove sfide e opportunità . . . . . . . . Il business della stampa in Marocco WAN-IFRA: nuove idee cercansi . . . . 21° Digital Printing Forum: c’è ancora tanto da dire... . . . . . . .

50

32 44 50 60 63 82 84

verso drupa 2016 Stampare in modo più intelligente . . 39 uomini&aziende Fratelli Carli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66 Leaderform . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79

44

LED-UV o UV tradizionale? Se n’è discusso in una conferenza presso la sede tedesca di KBA

lezioni di management Dove falliscono le strategie. Trappole “oceano rosso” (II parte) . . 75

24

spazio Etichette Finat premia il riciclo 100% . . . . . . . 86 RUBRICHE I nomi di questo numero . . . . . . . . . . 6 L’opinione di... Emanuele Posenato Sei nata paperina . . . . . . . . . . . . . . . 9 L’opinione di... Stefano Tenedini Calma e “allenamento” . . . . . . . . . . 10 L’opinione di... Sergio Facchini Innovazione e formazione . . . . . . . . 12 News dai fornitori . . . . . . . . . . . . . . 70

Organo Ufficiale ITALIA

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UV Days 2015, un evento per fare il punto sull’espansione della tecnologia UV

Il Poligrafico è la rivista italiana del Gruppo Eurographic Press www.eurographicpress.com

Dai dati dell’indagine congiunturale su 1° e 2° trimestre si vede un lieve miglioramento


il poligrafico

Stampa e nuovi media nell’era digitale

Cristina Rossi

in questo numero Piccolo è bello? Dipende dal tipo di logica con cui si affronta il ragionamento. Partendo dal presupposto

28

“L’industria grafica, un futuro da reinventare”: Stefano e Marina Marchesi di Marchesi Grafiche Editoriali

39

“Verso Drupa 2016”: stampare in modo più intelligente

34

Marco Marangoni, di Macchingraf, spiega i vantaggi dell’acquisizione da parte di Heidelberg

che in Italia il mercato delle arti grafiche e cartotecniche è sostanzialmente costituito da micro, piccole e medie imprese, e comparando i dati odierni con quelli anteriori al 2009, si evince che né l’impatto del digitale, né Internet, né la lunga crisi dei consumi hanno in realtà prodotto il cambiamento che ci si aspettava. Pur essendosi ridimensionato, il settore è ancora troppo densamente popolato. Per farla breve, siamo in una situazione di preoccupante immobilismo, come spiega Emanuele Posenato nella sua rubrica a pag. 9. Anche se in realtà basta cambiare punto di vista, allontanarsi da un’ottica industriale e addentrarsi in una logica da “artigiani evoluti” per comprendere come in realtà potremmo addirittura trovarci in un momento di grandi opportunità, come mai prima d’ora. Ed effettivamente arrivano segnali incoraggianti da alcuni comparti del nostro settore. I sistemi di stampa UV, approdati praticamente in tutti i segmenti di mercato, stanno registrando un vero e proprio boom anche in Italia. Negli ultimi 18 mesi nel nostro Paese sono state vendute una trentina di macchine offset a foglio 70x100, di cui più della metà in dotazione speciale per quanto riguarda la tecnologia di asciugamento (fra tecnologia UV delle varie case e H-UV di Komori). Una percentuale che è più che triplicata rispetto al decennio precedente. Ecco perché abbiamo dato ampio spazio in questo numero a una serie di articoli su questo argomento. Dall’intervista di copertina dedicata a un’azienda di Roma, Marchesi Grafiche Editoriali (a pag. 28), all’evento UV Days 2015 organizzato da IST METZ (a pag. 50), da un approfondimento sulla tecnologia H-UV di Komori all’evento internazionale sul LED-UV e UV tradizionale organizzata da KBA a Radebeul (a pag. 44), senza scordare l’esperienza di Tipografia Sosso, che ha celebrato con un’open house l’investimento in una Lithrone GS 40 a tecnologia H-UV (a pag. 55).


I nomi di questo numero

Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono all’inserzione pubblicitaria

6

4IT Group 84 Acimga 32 Actega 44 Agfa 83 Albagrafica 18 Albani Enrico 23 Alfonsi Claudio 16 American Industrial Partners 20 AMS 44 Andreani Sergio 85 Antonini Mauro 51 Arbe Industrie Grafiche 16 ARGI 91 Asahi Photoproducts 73 Assocarta 32 Assografici 32 Atex 83 ATIF 23 Azzaretti Gianni 85 Bar-Shany Alon 41 Barboglio Enrico 84 Barnabò Trino 83 Baumer hhs 62 Becmet 71,83 Bel Leerdammer Cheese 86 Bellocchio Paolo 23 Benabdelkader Ihsane 63 Bertolini Riccardo 16 Bianchi Silvano 56 Bilardello Enzo 55 Bioplast 23 Bobst 38,60 Bolza-Schünemann Claus 41 Bondani Michele 85 Bonizzato Raffaele 16 Bordino Armando 18 Borrini Luigi 79 Buchmeyer Theo 20 Bwebsystems 83 Calcagni Marco 23 Calloni Cesare 16 Calloni Umberto 16 Camporese 72 Canale Industrie Grafiche 14 Canon 57,65,84 Cartiere Fabriano 16 Castagnoli Leonardo 56 Cavallari Alvise 62 Centro Stampa Quotidiani 18 Colapinto Enzo 51 Comin gruppo 82 Conselvan Sante 23 Coptip 14,51 Corapack 23 Corti Emilio 60 Costa Maurizio 14 Cozza Federico 79 Cozza Luciano 79 Culicchi Paolo 32 D.Print 15 D’Aulnois Charlotte 62 Dalla Fontana Roberto 14 Dallavalle Andrea 23 Day International 20 De Cian Dario 18 Del Monaco Massimo 85 Deutscher Leasing 62 Di Agostino Gerardo 51 Di Fiore Alessandro 76 DICAPA 63 Digital Flex 20,23 DigitalPrint 84 Ditom 23 DuPont 20 Durst 25 Edigit 19 Effe Printing 15

Efi 21 Eger Eugenio 21 EidosMedia 83 El Mundo 83 Enerprint 15 Episteme 14 Epple 44 EPRO 86 Esperia Tipografia 53 Eurocalco 63 Exelis 83 Fabris Monica 14 FAP Grafiche 16 Farina Mario 15 Farina Vittorio 15 Faul Andreas 86 Favini 21,63,70 Fedraz. Carta e Grafica 24,32 Fedrigoni 16,63 Fenix DG 13,68 Ferag 83 Ferring 62 FIEG 14 Finat 86 Fiorenza Antonio 16 Fiorenza Mariano 16 Flint 20,44 Franceschi Fabio 15 Fratelli Carli 66 Fujifilm 20,65,71,83 Fullin Dario 51 Galeati 82 Gallus 18 Gambardella Marco 23 Garcia Enrique R. 73 Gardini Marco 66 Geldermann Sabine 41 Gfk Eurisko 9 Gidue 50 Gionta Massimo 23 GMDE 83 Goglio Cofibox 85 Goldentaer Albert 18 Goss 20,41,64 GPN 89 Grafica Editoriale Printing 82 Grafica Metelliana 51 Grafica Veneta 15 Grafical 85 Grafikontrol 23 Grosso Roberto 51 Gruppo Draeger GPP 85 Gruppo Poligrafici Editoriale 82 Gruppo Sinergia 16 Guatteri & Visual Project 16 GVE 15 H.B. Fuller 62 Harvard Business Review 74,78 Heidelberg 19,29,34,52,63,72 Helf Etiketten 86 Henkel 62 Hinderer+Mühlich 62 Hosotte Francois 62 HP 29,41,70,80,83,84 Huber Group 54 Hunkeler 62 Hydrair 65 IFRA 2 Ilte 15 INGEDE 86 Intelligent Service 72,81 Inx 44 Ipagsa 8 iPrintDifferent 33 IST METZ 50 Ist. Ital. Imballaggio 23 Jagers Dirk 52

Jaspert Pincus 20 KBA 15,17,18,41,44 KBA Flexotecnica 23 KBA Italia 19 Kerbaker Andrea 32 Key Adv 85 Kim W. Chan 75 Klump Steven 62 Kodak 79,83 Komori 29,43,51,53 Komori Akiro 54 Krause 65 Kurz 62,70 Lasertec 62 Leaderform 79 Lentati Beatrice 85 Lironi Pietro 24,32,85 Lithosol 47 Lombardi Arti Grafiche 18 Lombardi Francesco 18 Lombardi Giovanni 18 Lonardi Andrea 85 Lucchi Remo 9 Luxoro 70,85 Macchingraf 11,18,19,21,34,51,65 Majorana Antonio 85 manroland 3,29,83 Manzoli Eden 64 Marangoni Marco 34 Marbach 62 Marcellino Filippo 51 Marchesi Grafiche Editoriali 29 Marchesi Ivo 30 Marchesi Luciano 30 Marchesi Marina 29 Marchesi Stefano 29 Marchi Ivan 79 Mark Andy 20 Marradi Gianni 84 Mauborgne Renée 75 Mazzucchelli 15 MBO 20,80 McGrew Pat 85 McLachlan Graham 80 Mechiche Alami Mohammed Ali 63 62 Merckell Patrik MGI 50 Milani Grafiche 54 Minerva Claudio 64 Miyakoshi 27,73 Monteverdi Enrico 84 Müller Martini 24,65,73,80,83 Nardini Roberto 85 Nava 51 Nesi Luca 51 Nestlé 62 New Age 64 Nichols Rick 20 Nimax 23 Nitschke Joachim 19 Nova Alessandro 24,32 Novartis 62 Nuova Grafica 14 Nuova Satiz 14 Omet 23 Owen Eric 80 Packaging in Italy 85 Panini Giancarlo 14 Pasquali Andrea 85 Passerini Riccardo 80 PGS Group 77 Pigini gruppo 82 Pixartprinting 18,92 Pogliani Emanuele 19 Polar 19 Poligrafica Industriale 16 Porro Riccardo 84

Posenato Emanuele 84 Praxair 23 Presstek 20 PressUp 48,49 Print Business 40 Printing World 40 Protti Quinto 84 Q.I. Press Controls 18 Radice Massimo 23 Razza Pasquale 21 Ricoh 20,66 Robbiati Luigi 20 Romano Roberto 54 Ronzoni Maurizio 85 Rossi Claudio 83 Rossini Giulia 23 Rosso Alessandro 14 RotoAlba 15 Rotopress International 82 Rotosud 15 Rovatti Giuseppe 14 Russo Stefano 23 Ryobi 21 Saglietti Luca 18 Saglietti Luigi 18 Saglietti Matteo 18 Sammeck Ralf 44 Sappi 63 Sassoli Lorenzo 14 SAXOPRINT 7,18 Schneider-Ozga 65 Seltralia Carlo 21 Sergraf 15 SGM 62 Shanghai Electric Corp. 20 Simonazzi 23 Skira 26 Soporcel 37 Sosso Grafiche 54 Ssphir-DNS 62 Stampa 70 84 Stora Enso 63 StrategiQs Edizioni 76 Studio Lentati 85 Sun Chemical 58,59,83 Sundt Peter 86 System Graphic 85 Technograph 36 Tecnavia 83 Thorsted-Schur 65 Tilia Labs 20 Tommasi Adolfo 23 Torsello Stefano 84 Trainoni Walter 53 Ucima 23 UEI Group 62 UPA 14 Uteco 23 Van Leeuwen Jacques 86 Veil Jurgen 44 Venturi Matteo 18 Vergnano Andrea 20,23 Vergnano Renato 20 Verheugen Gunter 9 Viscom Italia 57 Volery Alex 62 WAN-IFRA Italia 82 Weilburger 44 34 Weimer Harald Werfel Manfred 83 WGM 21,22 Wifag 18 Xerox 71,84 Zabeo Andrea 72 Zuin Flavio 83 Zund 21,72,87


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Gestione aziendale

Sei nata paperina...

Emanuele Posenato Sul contingente vantaggio delle ridotte dimensioni guardando però ai potenziali vantaggi delle aggregazioni; in qualsiasi forma, purché complementari e virtuose.

IPI 164/15

posenato.e@ilpoligrafico.it @eposenato

“Le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono il motore dell’economia europea. Sono una fonte essenziale di lavoro, generano spirito imprenditoriale e innovazione nell’UE e sono quindi essenziali per favorire la competitività e l’occupazione”: così sanciva Günter Verheugen, membro della Commissione europea e responsabile per le imprese e l’industria. Vale ancora questo assunto? Analizzando i dati disponibili (esercizio non agevole che ci impegniamo a fare da qualche anno per elaborare le nostre sintesi, vedi stampamedia.net/classifiche/i-big), in Italia il mercato arti grafiche e cartotecniche è sostanzialmente composto di micro, piccole e medie imprese, cioè imprese con un numero non superiore ai 250 addetti e un fatturato non superiore a 50 milioni di euro. La quota delle cosiddette “grandi” è in realtà minima, trattandosi di una dozzina quelle che superano i 100 milioni, e una trentina quelle fra i 50 e i 100 milioni di fatturato. Ammettendo verosimile la stima del numero di imprese complessivo non inferiore a 12.000, ciò significherebbe che oltre il 99% delle imprese si colloca nella famosa categoria PMI. Operando una sommaria comparazione fra i dati odierni e quelli anteriori al 2009, si evince che né l’impatto del digitale, né internet, né la lunga crisi dei consumi hanno in realtà prodotto il cambiamento che ci si aspettava. Il settore si ritrova certamente ridimensionato ma in modo proporzionale, rimanendo comunque ancora troppo densamente popolato, e questo a sfavore della saturazione degli impianti e della redditività delle imprese. In tutti i segmenti. Infatti, al netto di fisiologiche defezioni, la maggior parte delle imprese sta ancora operando sul mercato, senza che il rapporto fra segmenti sia sostanzialmente cambiato, ma soprattutto senza più corrispondere a quanto affermato da Verheugen: le nostre PMI non generano più occupazione, non sono in grado di fare innovazione, non sono in grado di sostenere gli investimenti necessari a sostenere una sana competitività, che ricercano solo nel contenimento dei costi e nell’azzeramento dei margini di redditività. Risultato? Un’economia di sopravvivenza, che non porta vantaggio alcuno, entro la quale il processo di selezione è lungi dall’essere compiuto e rispetto al quale le avvisaglie della ripresa (anche queste tutte da verificare) non sembrano poter influire. In una logica industriale si tratta indubbiamente di un immobilismo preoccupante. E se ragionassimo invece da “artigiani evoluti”? In tale prospettiva potremmo addirittura trovarci in un momento di grandi opportunità “...come mai prima nella storia!”, secondo Remo Lucchi, presidente onorario di Gfk Eurisko, che così motiva la sua posizione: «L’immagine del made in Italy nel mondo è stratosferica: lo dimostrano le ricerche di Eurisko in 110 Paesi, condotte in previsione di Expo. Le PMI sono le uniche ad avere la potenziale capacità di interpretare al meglio le logiche dei segmenti alti del mercato, italiano ed estero, quelle per cui il cliente richiede attenzioni e servizi >segue a pag. 88 non solo come consumatore ma come individuo».

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Opinioni

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Nascondersi non serve

Calma e “allenamento”. E la crisi non fa paura Stefano Tenedini

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Perfetta conoscenza dei meccanismi sia aziendali che mediatici, “allenamenti” intensi, una reattività immediata: su questi pilastri, come abbiamo visto, si posa la comunicazione aziendale in occasione di una crisi. Vediamoli in dettaglio. Occorre ad esempio individuare i componenti di un team capace di attivarsi in autonomia ai primi segnali di difficoltà, di trasmettere ai media la posizione dell’azienda, di parlare il giusto ma non troppo. Ciò richiede la scelta (e la formazione) di un unico portavoce che rappresenti l’azienda: i candidati ideali sono il titolare o l’amministratore, ruoli che conferiscono forza e autorevolezza. Poi occorre definire le “media policy” aziendali e le procedure da affrontare nei confronti dei media, sulle quali preparare un set di scenari utili per esercitarsi costantemente con domande e risposte. Meglio anche predisporre una serie di comunicati stampa da adattare al momento e alla circostanza, e testarsi con interviste e dichiarazioni simulate durante le quali bisogna pensare alla reazione dei media... e così via. Ma tutto questo addestramento serve davvero? Eccome se serve. Se n’è accorta qualche anno fa un’azienda del settore agro-alimentare nell’area di Modena, quando un gruppo di ambientalisti aveva bloccato un impianto di lavorazione (portando la stampa come testimone e amplificatore) per protestare contro l’uso di anabolizzanti nelle carni. Non era vero, ma il danno potenziale era elevatissimo. Avere provato e riprovato un simile scenario aveva evitato la classica e dannosa reazione di chiusura (il classico “no comment” suicida). Sapendo di non avere niente da nascondere, la società aveva aperto le porte ai giornalisti e ai leader dei manifestanti, documentando l’inesattezza delle accuse. La visita ai reparti aveva poi consentito di mostrare le fasi del ciclo di lavorazione e di trasmettere la percezione di un’azienda trasparente, aperta e perfino rispettosa degli animali. I media avevano correttamente riportato e amplificato tale percezione e i manifestanti, seppure non del tutto convinti, non avevano svolto ulteriori azioni. Accendete il fuoco sotto la graticola e accomodatevi al caldo, quindi. Chiedetevi quali sono le paure peggiori della vostra azienda. Descrivete quello che gli americani definiscono “worst case scenario”, cioè l’evento che rappresenterebbe l’orrore assoluto, l’incubo che si avvera. Che cos’è? L’assalto degli attivisti, uno sciopero, un prodotto adulterato, un infortunio, un’alluvione? Ce n’è per tutti i (dis)gusti. Per fortuna, per prepararsi a reagire alle minacce potenziali al vostro business e alla vostra reputazione, molto lavoro può essere svolto in anticipo. Lo vedremo nelle prossime rubriche.

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stefano.tenedini@nordestmedia.it

La comunicazione d’emergenza nei dettagli: scegliere il team che si attiva subito, abituare il titolare a fare da portavoce, studiare i temi, simulare gli eventi a rischio. Così, se l’incubo si avvera...


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Opinioni

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Nuovi equilibri

Innovazione e formazione Sergio Facchini

In questi ultimi mesi, sotto la spinta di Expo Milano 2015, abbiamo ricevuto molti inviti e sollecitazioni per partecipare sia come espositori che come visitatori o come semplici curiosi a tante fiere ed esposizioni...

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IPI 164/15

Alcune manifestazioni sono generiche, ma altre ci riguardano da vicino e ci dovrebbero convincere e coinvolgere per cercare di riprendere quel lavoro e quelle fette di mercato che ci spettano e che ci aspettiamo di riconquistare. Sia in Italia che in molti Paesi esteri, vicini e lontani, si sono svolte o si stanno aprendo importanti esposizioni. Milano e Torino, Francoforte e Düsseldorf, Casablanca in Marocco e Dubai negli Emirati Arabi, senza parlare dei Paesi asiatici, ci sollecitano a partecipare alle varie fiere del libro e a tutte le altre specializzate per il mondo della stampa, della confezione e dell’imballaggio. Gli strumenti, le macchine, gli accessori e i prodotti finiti sono una fonte di ispirazione continua nel visionarli nel loro insieme in queste grandi feste che sono le fiere. La manifestazione, punto di riferimento per il comparto, offre la possibilità di trovare i prodotti e le macchine più all’avanguardia, le tecnologie innovative e i partner con cui sviluppare le occasioni di business e le soluzioni per ottimizzare la propria produzione. In particolare, le imprese italiane del settore meccanico e di tutta la subfornitura, di cui l’Italia è leader mondiale con le sue molteplici piccole attività e medio piccole aziende, credono fortemente nella ripresa. Ma solamente chi continuerà a impegnarsi fortemente, credendo nel possibile sviluppo delle idee innovative sempre presenti nel “genius italicum”, potrà progredire. Quindi solo chi punta su “innovazione e formazione” otterrà le migliori performance aziendali!



PIOMBI

La pubblicità su carta è ancora vincente È quanto emerge da un’approfondita analisi condotta nel mercato dei lettori su incarico di FIEG e UPA.

n La carta stampata è sempre una bussola affidabile nell’oceano delle informazioni e i lettori la considerano una guida utile anche per orientarsi tra le proposte pubblicitarie che ospita. L’estate ha portato una sorpresa (ma forse in verità è una conferma) nel mondo della comunicazione: da una un’approfondita analisi del mercato dei lettori, curata dalla società Episteme su incarico di FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, e di UPA, Utenti Pubblicità Associata, risulta il ruolo vitale della stampa nella “dieta mediatica” degli italiani. Intitolata Quotidiani e periodici a pagamento: ruolo, valori e prospettive evolutive, descrive la percezione di quotidiani e periodici da parte dei lettori e la relazione (spesso stretta

e duratura) che si instaura fra i lettori e le loro testate di riferimento, mettendo in evidenza gli strumenti sui quali agire per consolidare il legame. L’indagine non offre solo un utile strumento di riflessione, ma apre anche una finestra sul mercato editoriale e pubblicitario e potrebbe favorire perfino la “conversione” di quegli investitori che avevano dato per perdente la carta stampata. Il pubblico considera “sacro” il momento della lettura, una pausa che si dedica a se stessi e viene difesa a ogni costo. E tanto per rimarcare la differenza con la fruizione del web, ha sottolineato Monica Fabris di Episteme, «i giornali cartacei non vengono solo letti ma manipolati, staccati, ritagliati, archiviati, collezionati, riletti e

Maurizio Costa, presidente FIEG (a sinistra), e Lorenzo Sassoli, presidente UPA.

riutilizzati. Inoltre la lentezza connessa alla loro fruizione favorisce l’assimilazione dei contenuti, oltre a un coinvolgimento emotivo e al riconoscimento della propria identità che favorisce sentimenti di fiducia e complicità». L’editoria quotidiana e periodica, cui si sommano le agenzie di stampa e le riviste tecniche e di categoria, non volta però le spalle al web, ma

anzi si fa forte e cresce grazie ai moderni supporti multicanale che sommano carta, Internet e dispositivi mobili. Quasi 20 milioni di italiani leggono un quotidiano, mentre sono 17 milioni gli italiani che sfogliano un settimanale e oltre 16 milioni leggono un mensile. Una sana abitudine che coinvolge il 90% della popolazione: ogni mese oltre 46 milioni di persone sopra i 14 anni sfogliano almeno un giornale. Spingendo lo sguardo al futuro i presidenti di FIEG e di UPA non hanno mancato di sottolineare che «le testate dovranno rivendicare la propria diversità, fatta di un primato della parola, delle analisi e degli approfondimenti, ma anche di una grande apertura a tutti i punti di vista, per mantenere aperto un canale privilegiato con tutti i lettori capaci di interpretare la realtà che i giornali descrivono». Stefano Tenedini

Coptip incorpora Nuova Grafica

Giuseppe Rovatti e, sopra, Giancarlo Panini.

per incorporazione di Nuova Grafica, piccola ma efficiente realtà di Carpi, che consentirà di allargare la filiera ai prodotti di qualità grazie agli investimenti nell’area della stampa a foglio e all’ingresso in altri segmenti e supporti (metallici e plastici) alternativi alla carta. Tra le prospettive di evoluzione c’è l’avvio di attività nei servizi grafici e di creatività, sia come supporto alla stampa che nel sempre più promettente ambito web. «Oltre a cambiare il presidente, che è anche dg, abbiamo rinnovato metà del CdA e rafforzato il gruppo dirigente con manager giovani e motivati», dice Panini con orgoglio. «Da fine 2013 è con noi Roberto Dalla Fontana, responsabile commerciale

e approvvigionamenti, e abbiamo inserito anche un direttore alle operazioni. Ci prepariamo al dopo crisi: nel 2015 stiamo già sentendo gli effetti positivi di un’inversione di tendenza e iniziamo a diversificare l’offerta per presentarci rinnovati». Si arricchisce quindi di un nuovo episodio la tendenza all’aggregazione aziendale per competere su mercati che premiano l’integrazione di competenze e progetti. «Il futuro è innovazione e diversificazione» conferma Rovatti. «Il nostro programma si riassume in una parola: sviluppo. All’attività di stampa a rotativa per grandi numeri aggiungeremo comunicazione integrata, cartotecnica, packaging e labelling». IPI 164/15

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 Cambio della guardia a Modena in Coptip, dove Giancarlo Panini lascia la presidenza a Giuseppe Rovatti. Ma non è l’unico spunto per la storica azienda emiliana, che inaugura una stagione ricca di novità. Oltre 95 anni di storia, 96 dipendenti di cui 64 soci, oltre 29 milioni di patrimonio netto, un fatturato che raggiunge i 37, una buona reputazione sul mercato e un alto livello di tecnologia e automazione. Dati che tranquillizzerebbero molte aziende ma non Coptip, che guarda avanti per ampliare la presenza sul mercato e aggiornare cultura d’impresa e governance. Primo effetto di questa strategia è la fusione


PIOMBI

PrimoPiano

“Estate calda” per l’impero di stampa di Vittorio Farina Cessa di fatto gran parte dell’attività di stampa che ruotava attorno alla Ilte. Le attività Rotosud affittate al fratello Mario.  A inizio 2000 dava lavoro a 1.500 dipendenti. Dopo 15 anni, di quello che era diventato uno dei più importanti poli di stampa italiani, costruito da Vittorio Farina attorno alla Ilte di Moncalieri (dove venivano stampate tutte le guide telefoniche incluse le Pagine Gialle), è rimasto purtroppo poco, tra vendite, chiusure, affitti di ramo d’azienda e concordati. L’ultimo colpo a una ristrutturazione pensata per dare un futuro alle attività di stampa rimaste è arrivato quest’estate. Quella che era una volta la Ilte aveva già subito negli ultimi anni un deciso ridimensionamento avvenuto dopo una serie di ristrutturazioni e operazioni societarie che avevano visto il trasferimento delle attività del gruppo di Moncalieri alla Nuova Satiz, nata oltre due anni fa grazie a un’operazio-

ne di management buyout guidata dall’ex top manager di Ilte Alessandro Rosso. Satiz aveva poi stretto un accordo con Canale Industrie Grafiche, integrazione annunciata a novembre 2013, che avrebbe dovuto far nascere un polo grafico piemontese da 90 milioni di euro di ricavi e con 600 dipendenti. A marzo 2014 però la Sergraf (Canale) aveva disdettato l’affitto dell’impianto di Moncalieri, dove lavoravano circa 200 dipendenti, e l’aveva restituito a Satiz. Il cui destino è stato quello del concordato e della curatela fallimentare, con messa in vendita. Alla gara per gli impianti ex Satiz indetta dal Tribunale di Torino ad aggiudicarsi in asta le rotative era stata un’azienda specializzata nella commercializzazione delle macchine usate, Alcon

Holding. A questo punto la storia della Satiz (ex Ilte) si è intrecciata con quella del Gruppo Guido Veneziani Editore, che dopo l’acquisto di RotoAlba e Mazzucchelli, aveva messo gli occhi anche sugli impianti piemontesi. Con l’obiettivo di fare ripartire l’attività acquisendo le rotative ex Satiz e la Enerprint, che faceva capo all’arcipelago Ilte, che da azienda specializzata nella produzione di energia con una decina di dipendenti ha di fatto assorbito anche quelli (circa 150) dedicati alle attività di stampa. I progetti di rilanciare Moncalieri si sono però scontrati con la bufera che ha investito il suo polo di stampa, col fallimento di RotoAlba e la messa in concordato di Mazzucchelli. E il 14 luglio anche Enerprint avrebbe depositato presso il Tribunale di Torino

Grafica Veneta continua il programma di ampliamento  Il gruppo guidato da Fabio Franceschi ha tutta l’intenzione di continuare a crescere nonostante i tempi duri dell’editoria. «Una crisi che in Grafica Veneta si sente molto meno, tanto che il 2014», spiega lo stesso Franceschi, «si è chiuso con un bilancio che mostra ricavi attorno ai 150 milioni; senza gli aumenti percentuali degli anni scorsi, ma di questi tempi è importante mantenere la stabilità dei risultati. Anche nella prospettiva di un 2015 che purtroppo non fa intravedere grandi svolte e la speranza, per ora, è che non sia peggio del 2014». Dopo l’undicesima rotativa – una KBA a 48 pagine con un allestimento speciale pensato soprattutto per la stampa dell’editoria scolastica – entrata in produzione lo scorso marzo nello stabilimento di Trebaseleghe (Padova), l’azienda veneta ha recentemente installato un’altra offset KBA, questa volta

una 64 pagine proveniente da un’azienda grafica greca, e due Timsons, di cui una proveniente dalla G. Canale & Co. e l’altra acquistata a un’asta. E oltre allo shopping di macchine da stampa – nuove e usate – resta acceso il faro su possibili acquisizioni. Già in passato il nome Grafica Veneta era stato accostato a più di un’operazione (l’ultima in ordine di tempo avrebbe riguardato Satiz), operazioni mai però portate a termine. Questo non significa che sia venuto meno l’interesse verso un’espansione per linee esterne. E sul tavolo di Fabio Franceschi è aperto più di un dossier ma, spiega il numero uno di Grafica Veneta, «prima di ogni eventuale decisione bisognerà valutare bene l’andamento del mercato». Un mercato che per Grafica Veneta è sempre più internazionale con circa il 70% dei ricavi realizzati all’estero.

una richiesta di concordato in bianco, richiesta che dovrebbe vedere la sentenza entro settembre con la probabilità che il destino di Enerprint possa essere quello del fallimento. Questa la preoccupazione espressa dai sindacati. Cessata così di fatto gran parte dell’attività di stampa che ruotava attorno alla Ilte (che avrebbe anch’essa cambiato ragione sociale quest’estate in B.E.I., Business Enterprise Ilte srl e avrebbe a sua volta chiesto il concordato in bianco), Vittorio Farina è intervenuto anche sulla Rotosud, azienda di stampa rotocalco con sede a Oricola (Aq). Rotosud, spiegano sempre fonti sindacali, avrebbe cambiato ragione sociale in R.I.F. (Roto International Factory) e avrebbe chiesto il concordato preventivo il 7 agosto. Prima però ha conferito impianti e lavoratori a due società: la D.Print e, con la formula dell’affitto, alla Effe Printing, società che fa capo alla Litosud del fratello di Vittorio Farina, Mario. In questo modo, spiega lo stesso Mario Farina, è stato assicurato il futuro produttivo all’azienda e occupazionale a circa 100 dipendenti. Quindi l’attività sta proseguendo con un piano di riorganizzazione ed efficientamento della struttura produttiva per soddisfare al meglio le commesse (stampa rotocalco di cataloghi e riviste con clienti come il gruppo l’Espresso-Repubblica) e dal 1° settembre è in funzione anche l’impianto di confezionamento e brossura per soddisfare, all’interno di Effe Printing, la storica commessa per la stampa delle Pagine Gialle. Achille Perego

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PIOMBI Il rogo alla Fedrigoni di Verona Fiamme alte, una colonna di fumo acre che si vedeva da chilometri di distanza, traffico bloccato e timori tra gli abitanti delle case vicine. Il 2 luglio è stato un pomeriggio da incubo per lo stabilimento della Fedrigoni a Verona, dove un incendio ha devastato parte dei capannoni storici (risalenti al 1888) e fermato la produzione per qualche settimana. Fortunatamente le procedure antincendio si sono attivate subito: partito l’allarme ai vigili del fuoco, le porte tagliafuoco si sono chiuse e gli operai in turno, un’ottantina circa, sono stati subito allontanati senza alcun ferito, se si escludono due pompieri (ne sono intervenuti 40 con nove automezzi) con lievi ustioni. L’ad Claudio Alfonsi ha poi confermato che l’incendio è partito da due macchine continue, quelle che dalla materia prima estraggono la carta che poi diventa bobina: bisognerà capire come e perché si è propagato. La Fedrigoni, star del settore cartario italiano, è da sempre anche un pilastro dell’industria di Verona, visto che nello stabilimento ai confini del centro storico produce carte speciali da 127 anni. Ricostruita nel 1945 dopo i bombardamenti, a partire dagli anni Sessanta si è trasformata in un gruppo industriale con numerose attività e consociate estere. Dal 2002 Fedrigoni controlla le Cartiere di Fabriano, che producono anche la carta per stampare l’euro. L’espansione internazionale ha reso il Gruppo una realtà globale, con un fatturato di 873 milioni e 2.200 dipendenti nel mondo. S.T.

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Nella foto, l’incendio allo stabilimento Fedrigoni nelle immagini de L’Arena, il quotidiano di Verona.

PrimoPiano

Arbe Guatteri e Poligrafica Industriale n Nel febbraio 2014 salutammo con fiducia il nuovo progetto della fusione fra il ramo d’azienda offset a foglio di Arbe Industrie Grafiche di Riccardo Bertolini e Guatteri & Visual Project, l’impresa dei fratelli Calloni, eccellenza italiana nella stampa di materiali plastici e speciali di Praticello di Gattatico (RE). Appariva come un forte segnale di fiducia nel grigio panorama di mercato. Solo pochi mesi più tardi, però, arrivava la notizia del concordato liquidatorio di Arbe Industrie Grafiche, il ramo rotativo di Bertolini, che in quanto detentrice del 50% di Arbe Guatteri, metteva a dura prova la famiglia Calloni che, all’oscuro delle scelte del socio, si trovava a fronteggiare una situazione complicata. Con lucida determinazione e spirito imprenditoriale, Cesare e Umberto Calloni rifinanziano pesantemente l’impresa e, affrontando con decisione e rapidità le situazioni, in pochi mesi si riappropriano del controllo. È a questo punto che si apre il dialogo con la famiglia Fiorenza, titolare di Poligrafica Industriale, emergente realtà industriale napoletana.

E gli intraprendenti cugini Antonio e Mariano Fiorenza si sono immediatamente resi disponibili a dare continuità al progetto industriale alla base dell’idea Arbe Guatteri. Un connubio lombardo-campano poteva apparire azzardato, invece il feeling è stato un crescendo: sperimentando le possibili sinergie si costruiva la fiducia. E ora la firma ufficiale che ha portato all’acquisto da parte di Poligrafica Industriale del 50% della società Arbe Guatteri. Nasce a questo punto una nuova compagine nazionale in grado di offrire al mercato servizi ad elevato livello di competenza e specializzazione e un paniere di prodotto ampio e diversificato, dal digitale all’offset da foglio, alla rotativa. E.P.

Gruppo Sinergia acquisisce Grafiche FAP Prosegue il trend di tipo aggregativo che da qualche mese stiamo monitorando e condividendo, convinti che, quando complementari e virtuose, queste soluzioni possono rappresentare un’intelligente soluzione in continuità all’inevitabile riconfigurazione del mercato. È il caso di Gruppo Sinergia, impresa veronese di recente costituzione, che può essere considerata un discreto caso di successo, visto che si tratta di una startup con meno di cinque anni che, partendo da zero, in un periodo estremamente complesso, ha saputo consolidare lo scorso anno un fatturato che sfiora i tre milioni. Piuttosto atipica nel panorama di settore, Gruppo Sinergia ha sviluppato il proprio innovativo modello di business partendo da competenze nell’ambito dei servizi e della logistica integrata, fornendo anche servizi di procurement di stampa, spesso in dato variabile o ad elevato livello di personalizzazione, per campagne di direct marketing, crossmediali e multicanale. La società offre anche progettazione e realizzazione di sistemi completi di e-commerce per importanti brand nazionali e internazionali. Gruppo Sinergia è approdata lo scorso fine luglio all’acquisizione di Grafiche FAP di Villafranca di Verona, una tipica tipografia di provincia, nata agli inizi degli anni Settanta, le cui sorti sarebbero state segnate dalla mancanza di continuità aziendale e dalla incapacità di innovare il modello di business. Vantaggi reciproci con l’integrazione L’integrazione di Grafiche FAP in Gruppo Sinergia risolve invece alcuni problemi di approvvigionamento e di trasformazione della seconda che, considerate le modeste quantità e l’elevato numero di varianti di alcune campagne, trae vantaggio dal presidio diretto delle attività produttive. L’iniezione di nuovo fatturato in Grafiche FAP consente invece la possibilità di pianificare investimenti altrimenti impensabili. La clientela storica della tipografia continuerà ad aver garantito un servizio altrimenti a rischio, che invece potrà giovare delle ulteriori opportunità che l’integrazione di Gruppo Sinergia si produrranno. «L’operazione si è chiusa rapidamente», afferma Raffaele Bonizzato, presidente e ad di Gruppo Sinergia. «Soprattutto perché sono stati chiari fin da subito i valori strategici dell’integrazione, le potenziali economie e opportunità emergenti: non è stato difficile delineare il percorso condotto nella trattativa per la reciproca soddisfazione». Più facile a dirsi che a compiersi, in quanto le operazioni di tipo aggregativo, acquisizioni e/o fusioni fra PMI, sono tema complesso e nella maggior parte dei casi si risolvono in nulla di fatto, nonostante corretti presupposti. E.P.


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Qualsiasi percorso scegliate. KBA ha la soluzione giusta. Il settore multimediale si sta evolvendo. Le tirature di stampa diventano più piccole e i gruppi target più specifici. Le esigenze di qualità, produttività, flessibilità ed economicità aumentano. Occorrono nuovi formati pubblicitari e nuovi modelli aziendali che offrano un valore aggiunto. Quale leader di tecnologia, KBA propone soluzioni su misura, sia nell‘offset con l‘affermata famiglia di macchine Commander, sia nella stampa digitale a getto d‘inchiostro con la robusta serie RotaJET. Desiderate altre informazioni? Non dovete far altro che telefonarci.

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Veniteci a trovare alla World Publishing Expo ad Amburgo dal 05 al 07 ottobre 2015 Padiglione A4 / stand 330


IN BREVE Nuovi prodotti per comunicazione visiva SAXOPRINT, uno dei più importanti gruppi in Europa nella stampa online, amplia l’offerta di prodotti e servizi grazie a una nuova serie di stampati personalizzati per la comunicazione visiva, caratterizzati da un’estrema facilità d’uso e da un design accattivante. Espositori roll up, pop up, gazebo pieghevoli, desk per eventi, espositori a bandiera e banner in tessuto: nell’online shop è possibile scegliere tra una vasta gamma di soluzioni in diversi formati e tipologie. I gazebo pieghevoli, come gli espositori a bandiera, ad esempio, sono ideali per eventi outdoor perché resistenti ai raggi UV e agli agenti atmosferici, impermeabili. I banner in tessuto sono realizzabili in più di 20 formati differenti, con varie opzioni di fissaggio per ogni tipo di parete.

Una Rapida 106 per stampare astucci e scatole Arti Grafiche Lombardi di Passirano (Bs) ha scelto una KBA Rapida 106 formato 70x100 per la stampa di astucci e scatole per i diversi settori produttivi. La macchina è dotata di 6 gruppi stampa con torre di verniciatura per inchiostri tradizionali, uscita prolungata e dotazione per la stampa di cartoncino. L’azienda è in grado di eseguire il ciclo completo di produzione, dalla progettazione alla stampa e alla verniciatura, fino alla fustellatura e all’accoppiamento. Nella foto, davanti alla nuova Rapida 106, da sinistra: Giovanni Lombardi, titolare, Matteo Venturi, responsabile grafico, e Francesco Lombardi, titolare.

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news aziende grafiche

Albagrafica alla terza generazione si regala una Gallus TCS 250  Fondata nel 1960 da Armando Bordino

e dal genero Luigi Saglietti, Albagrafica è sicuramente favorita dalla posizione in cui si trova, le Langhe, famose in tutto il mondo per la produzione vitivinicola. Negli anni 60 è precursore in Italia nella realizzazione del rilievo a caldo sulle etichette e negli anni a seguire gli investimenti puntano a migliorare la qualità dello stampato e a renderne la nobilitazione sempre più complessa. Si realizza pochi anni fa la nuova sede più grande per accogliere nuove tecnologie, in quanto il mondo delle etichette cambia e si trasforma, dalla carta colla i clienti passano sempre di più all’etichetta autoadesiva. Nel frattempo Saglietti, ormai nonno, vede entrare in azienda i due nipoti Matteo e Luca,

che portano nuova energia ed entusiasmo. E così arriva la decisione di investire in una semirotativa che possa coprire le tirature da 5.000 a 100.000 etichette, una macchina che abbini lo stato dell’arte della stampa offset a nobilitazioni in linea come la serigrafia rotativa e la lamina a caldo o la verniciatura flexo. La scelta è ricaduta sul fornitore che da 50 anni segue Albagrafica, ossia Macchingraf, che ha fornito una Gallus TCS 250 configurata con gruppo serigrafico iniziale per preparare supporti trasparenti o metalline con bianchi supercoprenti, 4 unità offset UV, unità di lamina a caldo, un’ulteriore unità offset, unità flexo e un’altra unità di stampa serigrafica per rilievi tipo braille o ulteriori vernici ad alto spessore, in finale una fustella semirotativa con regolazione della profondità di taglio.

In CSQ il controllo colore è sempre con Q.I. Press Controls Centro Stampa Quotidiani (CSQ) di Erbusco (Bs) ha scelto ancora una volta un sistema di Q.I. Press Controls. In precedenza aveva già acquistato i sistemi IRS e IDS per due delle sue linee di stampa. Ora l’azienda, alla ricerca di un sistema aggiuntivo in grado di funzionare insieme all’IRS, ha optato per il nuovo IDS-3D. Questo consiste in otto videocamere IDS-3D per il controllo del registro colore, incluso il sistema RAS. Il sistema IDS-3D comprende il controllo della bagnatura e il sistema automatico (Automatic Ink Mist Shield - AIMS)) per la protezione del gruppo ottico contro l’inchiostro nebulizzato e sarà installato su una Wifag OF370GTD con quattro torri di stampa 4/4 e una piegatrice. Dario de Cian direttore generale CSQ, ha dichiarato: «Siamo estremamente soddisfatti dei sistemi e dell’assistenza di Q.I. Press Controls. Ci aspettiamo esattamente gli stessi risultati con l’ordine numero tre».

Pixartprinting veste lo “street food” Nato in America, lo street food si sta affermando anche in Europa nelle sue declinazioni più creative. Motivo del successo è la capacità di soddisfare una sempre più diffusa esigenza di prossimità assecondando nuove abitudini di consumo. Un esempio originale è Gin Truck, con cui Albert Goldentaer, intraprendente barman spagnolo, ha reso itinerante la somministrazione di cocktail portandola al di fuori del consueto locale, in occasione di eventi, fiere, concerti o manifestazioni sportive. Servizio di qualità, varietà del catalogo e possibilità di ordinare su un unico e-shop il giusto mix di stampati sono i plus di Pixartprinting che hanno conquistato Albert: pannelli in Forex e striscioni utilizzati per il rivestimento della struttura, stampati su carta e cartoncino di piccolo formato per i biglietti da visita e sottobicchieri hanno completato la visual identity. «Inoltre, l’affidabilità e il just-in-time di Pixartprinting mi permetteranno di cambiare il look del truck ogni volta che lo desidero, adattando le grafiche a specifici eventi, promozioni e stagionalità», ha detto Albert. Gin Truck è un esperimento continuo, un laboratorio... e per Albert aver trovato un fornitore in grado di seguire le evoluzioni del suo progetto è uno stimolo ulteriore a rendere la sua comunicazione sempre più efficace.


PIOMBI In Piemonte investiti in due anni 20 milioni in tecnologia Heidelberg < Anche in Piemonte la crisi nel settore grafico ha provocato

dal 2007 a oggi la chiusura di molte aziende grafiche. Una luce in fondo al tunnel tuttavia inizia a intravedersi. Macchingraf, da pochi mesi entrata a far parte della prestigiosa famiglia Heidelberg, ha annunciato che dal 2014 a oggi sono stati investiti ben 20 milioni di euro in tecnologia Heidelberg/Gallus in Piemonte: 18 gruppi stampa offset VLF, 29 gruppi stampa offset 70x100 e 4 macchine a bobina per etichette Gallus/Heidelberg. Non pare vero che una tale cifra sia stata generata in una zona tanto sofferente, ma l’elenco delle macchine installate ne è prova concreta. Partendo dal formato VLF, due offset a foglio Heidelberg Speedmaster XL 145 6L (142x105 cm a sei colori più verniciatore) e un’altra XL 145 7LYYL (142x105 cm a sette colori con unità di verniciatura, due unità di essiccazione e un’ulteriore unità di verniciatura UV), entrambe dotate di cambio bancale robotizzato. Sono poi state vendute e installate tre Heidelberg Speedmaster CD 102 New Generation: la prima con sistema Foilstar per laminazione a freddo in linea installato su una 6 colori con verniciatore bivalente tradizionale/UV; la seconda, a 5 colori più verniciatore, è andata a sostituire una macchina di vecchia generazione presso uno storico stampatore di Savigliano e anche la terza è una 5 colori con verniciatore, venduta a una cartotecnica specializzata in farmaceutica. In arrivo anche una Speedmaster XL 106 6LYYL, 6 colori con doppia torre di verniciatura presso un’azienda leader nel settore delle etichette. Sempre in questo periodo sono state vendute in Piemonte anche quattro Gallus TCS 250, macchina regina per la produzione di etichette. Sono stati venduti, infine, un CtP Heidelberg Suprasetter 106 con caricamento automatico delle lastre ad altissima produttività e tre sistemi di taglio Polar rispettivamente di formato 92, 115 e 137.

Pogliani responsabile vendite in KBA Italia

IPI 164/15

A partire dallo scorso 15 giugno Emanuele Pogliani, volto noto nel settore delle arti grafiche, ha assunto in KBA Italia la responsabilità per la vendita delle macchine a foglio nelle aree di Lombardia, Lazio, Campania e per le macchine rotative commerciali per l’intero territorio italiano. Nello svolgimento della sua attività, Pogliani riporta direttamente a Joachim Nitschke che, oltre a essere amministratore delegato di KBA Italia, coordina tutte le attività di vendita. Pogliani proviene da una lunga esperienza di lavoro nel mercato delle aziende grafiche, è quindi in grado di inserirsi rapidamente nel complesso mondo tecnologico delle macchine da stampa fornendo un valido contributo di consulenza e supporto ai clienti nelle scelte di investimento e impiego delle macchine che KBA mette a loro disposizione in un’ampia gamma di formati e configurazioni.


Ricoh “moltiplica” l’arte Quando ci si rivolge ai creativi è importante parlare il linguaggio della creatività. La soluzione Ricoh Pro C7100X offre agli art director nuove opportunità per tradurre in immagini l’idea creativa. In che modo? Mediante la quinta stazione colore che consente di aggiungere ai quattro tradizionali colori della stampa un “quinto elemento”: il bianco/trasparente. Per mostrarne le potenzialità nel mondo dell’advertising e della comunicazione visiva Ricoh ha promosso il Premio “Il quinto elemento. Ricoh moltiplica l’arte”. Le più autorevoli agenzie di advertising e di comunicazione riceveranno una copia dell’opera vincitrice, riprodotta in un numero limitato di esemplari.

Addio a Pincus, “globetrotter” della stampa specializzata

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Pincus Jaspert era un gigante, un uomo ben piazzato certo, ma anche un gigante del giornalismo, che non aveva mai il timore di fare domande imbarazzanti e di riportare indiscrezioni, ma era sempre pronto a fare da portavoce di tutti noi giornalisti specializzati quando si trattava di ringraziare ufficialmente qualche fornitore per l’eccellente organizzazione di un evento. Figlio di genitori ebrei, era nato il nel 1926 a Francoforte, in Germania, dove trascorse i primi otto anni della sua vita. Visse poi in Francia, Giappone, Svizzera, USA e, soprattutto, Gran Bretagna. Londra fu eletta a sua seconda patria ed è proprio in questa città che si è spento dopo una lunga malattia. Ci mancherai, caro Pincus, e di te ricorderemo la simpatia, l’eleganza “british” e... l’immancabile papillon che indossavi sempre.

Passaggio di proprietà per Goss: dalla cinese SEC all’americana AIP  Goss International è stata venduta

all’American Industrial Partners (AIP) dopo che la cinese Shanghai Electric Corporation (SEC) ha siglato un accordo definitivo per la vendita della società e delle sue consociate. L’accordo fa parte di una più ampia strategia mirata a rafforzare la posizione di Goss quale fornitore leader di offset a bobina a livello internazionale. «Il fatto che AIP abbia deciso di investire in Goss è un segnale di fiducia nella nostra azienda e per i nostri azionisti», ha commentato Theo Buchmeyer, direttore generale europeo di Goss International. AIP è un fondo privato di investimento americano specializzato in investimenti in piccole-medie imprese, in particolare nel Nord

America. Non è la prima volta che AIP si affaccia al mondo delle arti grafiche. Lo aveva già fatto nel 2012 acquisendo Presstek per 26 milioni di dollari, oltre ad aver avuto nel proprio portfolio aziende come Day International, che ha rivenduto a Flint nel 2007, e il produttore di offset a banda stretta Mark Andy, comprato nel 2008 e rivenduto a MBO l’anno scorso. «AIP continuerà a supportare la nostra cultura dell’innovazione e di collaborazione con i clienti», ha affermato Rick Nichols, CEO di Goss. «SEC è stato un business partner eccellente per Goss e ora l’azienda guarda con fiducia alla successiva tappa del viaggio grazie alla nuova proprietà». Goss conta 1.500 dipendenti in tutto il mondo, suddivisi tra America, Europa e Asia.

Per il packaging, Fujifilm si allea con Tilia Labs Fujifilm Graphic Systems Europe ha annunciato un accordo di distribuzione con Tilia Labs per l’inserimento di Phoenix nel proprio portafoglio delle soluzioni di stampa, software d’imposizione e pianificazione per applicazioni di packaging. Phoenix è un software basato su JDF che si integra perfettamente con XMF Workflow di Fujifilm per fornire maggiore automazione ed efficienza di produzione in una varietà di applicazioni come imballaggi, etichette e cartellini. La piattaforma offre una vasta gamma di funzioni, tra cui l’imposizione di forme irregolari “step & repeat”, grafica automatica per schematizzare l’allineamento del layout e gestire i crocini. Le possibilità gestionali del software ottimizzano la modalità con cui i lavori sono fascicolati o uniti per una stampa basata sulla minimizzazione degli scarti o sulla massima velocità di stampa.

Digital Flex, 50 anni dedicati alla flessografia Dall’inizio del 2015 Digital Flex è entrata nel suo 50° anno di attività e non ha mancato di festeggiare l’importante traguardo. Ha iniziato partecipando con un proprio stand a Converflex e poi organizzando due momenti unici. Il primo, un’open day il 6 giugno: nella storica sede di Monza si sono ritrovate le famiglie di tutti i collaboratori dell’azienda, che hanno potuto vivere una giornata nei luoghi dove abitualmente lavorano i propri familiari. Il secondo, la grande festa del 20 giugno: nella stupenda cornice del Parco di Monza, presso il Ristorante Saint George Premier, clienti, fornitori, partner di Digital Flex hanno accolto l’invito a stringersi attorno al gruppo dei cinque soci che, arrivati alla seconda generazione, hanno saputo far crescere il loro business di prestampa flessografica al servizio di brand owner, stampatori, studi grafici, portandolo in tempi recenti sul mercato internazionale. Renato Vergnano, president & managing director di Digital Flex (nella foto col figlio Andrea, senior executive vice president), nel dare il benvenuto ha ricordato gli inizi quando l’azienda era nota come Nuova Roveco e la flessografia era basata sulla gomma vulcanizzata e poi i primi fotopolimeri. In quei tempi iniziò il rapporto stretto con DuPont e l’azienda di prestampa divenne il punto di riferimento per l’esecuzione di prove sui nuovi materiali. Luigi Robbiati, Past VP Marketing & Sales di DuPont EMEA, non ha mancato di intervenire riconoscendone la grande competenza e ricordando la lunga collaborazione. IPI 164/15

IN BREVE

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Carlo Seltralia direttore tecnico di WGM

Eugenio Eger amministratore delegato di Favini

Dal 1° settembre Carlo Seltralia (nella foto) occupa la poltrona di direttore tecnico nella WGM – World Graphic Machine di Castelfranco Veneto (Treviso). Laureato in Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, Seltralia vanta 25 anni di esperienza come direttore tecnico in Macchingraf, distributore in esclusiva in Italia di Heidelberg. Dal 1 gennaio 2014, quando WGM è stata scelta da Ryobi MHI quale distributore italiano, l’azienda ha investito in modo significativo per incrementare il valore dei magazzini di Castelfranco Veneto e di Colturano (Milano) e per portare in casa figure di spicco che si sono distinte nel settore delle arti grafiche per competenza, esperienza e professionalità. A fare da apripista è stato Pasquale Razza, che ai primi di maggio 2014 ha assunto la direzione commerciale di WGM, col compito di creare una rete di vendita professionale in grado di presidiare l’intero territorio nazionale (v. news Stampamedia.net del 26 maggio 2014).

Eugenio Eger è il nuovo ad di Favini, azienda storica specializzata nella produzione di carta e leader mondiale nel settore delle carte industriali release. Classe 1968, in azienda dal 2002, Eger ha ricoperto le funzioni di CFO e di direttore generale, dopo le importanti esperienze in Benetton Group e in KPMG. «Sono orgoglioso di raccogliere questa nuova sfida. Favini è un’azienda che negli anni ha saputo interpretare con successo i cambiamenti strutturali subiti dal mercato, diversificandosi geograficamente e investendo costantemente in R&S, per offrire ai propri clienti prodotti e soluzioni rivoluzionari. I dati, infatti, ci stanno dando ragione: il 2014 si è chiuso con un ottimo +17%, principalmente grazie al contributo del segmento delle carte release, utilizzate per produzione di ecopelle per il mondo della moda e del lusso», dichiara Eger. «Continueremo a investire sul mercato estero, che per noi rappresenta il territorio più florido, il 70% circa del nostro fatturato. Le specialità grafiche in cui Favini da sempre eccelle per la qualità dei propri prodotti, continua a rappresentare il nostro “fiore all’occhiello”: in particolare Crush e le altre gamme ecologiche di carte che utilizzano gli scarti agroalimentari per la produzione della carta».

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Le cifre dell’imballaggio nel 2014

ATIF: Conselvan riconfermato presidente

< Finalmente un’inversione di tendenza

per la produzione di imballaggi, come emerge nell’annuale pubblicazione statistica, edita dall’Istituto Italiano Imballaggio. Nell’edizione 2015 di Imballaggio in Cifre (già disponibile in www.istitutoimballaggio.it) emergono dati con segno positivo, riferiti alla chiusura del 2014. La produzione di imballaggi in Italia, espressa in tonnellate, per l’anno 2014 risulta essere pari a 14.589 tonn/000, con un lieve incremento di +1% rispetto al 2013, dopo un progressivo trend recessivo evidenziatosi dal 2011. Analizzando il trend evolutivo del settore imballaggi la lieve ripresa è riconducibile, per la maggioranza dei settori, alla crescita verificatasi nel bimestre novembre/dicembre. La positiva inversione di tendenza è riconducibile essenzialmente alla crescita della domanda interna, guidata dal sensibile sviluppo delle importazioni (incremento del 16% circa rispetto al 2013). Le esportazioni hanno segnato una lieve crescita pari all’1,7%. Le produzioni delle varie filiere del settore

imballaggio evidenziano una crescita che ha coinvolto quasi tutte le tipologie di packaging: +3% imballaggi in acciaio, +6,8% contenitori in alluminio, +2,2% i cellulosici, +3% i poliaccoppiati rigidi, +3,9% poliaccoppiati flessibili da converter, gli imballaggi in vetro sono in crescita dello 0,8%, quelli in legno dell’1,8%. L’unico settore in calo in termini di peso è quello degli imballaggi in plastica con -2,6%. Questo decremento trova la sua spiegazione essenzialmente nella tendenza degli ultimi anni di diminuire i pesi, infatti a testimonianza di ciò la produzione in mln di €, sempre relativa agli imballaggi in plastica, aumenta del +2,5%. Il fatturato complessivo del settore imballaggio ha fatto registrare un +2,7%. A partire dall’edizione 2014 è stato inserito nel volume un capitolo dedicato alle Macchine per il confezionamento, realizzato da UCIMA.

pubblicazione

In occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia, svoltasi in luglio a Milano, Sante Conselvan è stato riconfermato alla presidenza per il prossimo triennio. Ad affiancarlo, il vicepresidente Massimo Radice (Corapack), già presidente dell’Associazione, che lo supporterà insieme ai componenti del Consiglio Direttivo, ampliato e rinnovato. Oltre alla riconferma di Enrico Albani (Simonazzi), Marco Calcagni (Omet), Giulia Rossini (Rossini), Adolfo Tommasi (Ditom), Andrea Vergnano (Digital Flex), sono entrati a far parte del Consiglio Paolo Bellocchio (Grafikontrol), Andrea Dallavalle (KBA Flexotecnica), Marco Gambardella (Bioplast), Massimo Gionta (Praxair) e Stefano Russo (Uteco).

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news dati di settore

Verso un lieve miglioramento  Come di consueto, l’inda-

gine Federazione della filiera della carta e della grafica fornisce elementi importanti per la dinamica congiunturale dei settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica e trasformazione. Sulla base dei risultati rilevati nell’indagine presso le imprese, il prof. Alessandro Nova dell’università Bocconi commenta: «I dati dell’indagine trimestrale della Federazione confermano (finalmente) il miglioramento tendenziale già sottolineato nel corso del quarto trimestre 2014. Questo vale in modo evidente per il fatturato interno che però, lo ricordiamo, ha mostrato negli

anni scorsi le tendenze alla riduzione più marcate. Il fatturato estero segnala anch’esso una propensione alla crescita, con una componente di stabilità che risulta però nettamente più rilevante, sia rispetto al mercato interno che rispetto alle segnalazioni di crescita e di riduzione. Questa dinamica presenta, come di consueto, una differenziazione rilevante tra i diversi comparti della filiera, con qualche sorpresa, ma è innegabile che nel complesso il sistema risenta in modo positivo della generale dinamica del contesto macroeconomico. Anche nel primo trimestre 2015 infatti la dinamica delle variabili della filiera risulta influenzata da quelle macroeconomiche che, pur non

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segnalando livelli di crescita ancora soddisfacenti, soprattutto con riferimento al recupero delle dinamiche passate, mostrano però un miglioramento tendenziale, frutto di una serie di fattori, principalmente internazionali, come il favorevole andamento del cambio e il permanere di tassi di interesse limitati, per la politica monetaria della BCE. Proprio a ragione della direzione non decisa dell’evoluzione congiunturale, gli operatori della filiera si mostrano comunque ancora prudenti nell’impostare le proprie aspettative per il futuro. Tornando ai risultati del primo trimestre 2015 dell’indagine di Federazione, si conferma la struttura già evidenziata nel precedente trimestre, con una sostanziale stabilità della percentuale di imprese che registrano uno sviluppo del fatturato e un calo di quelle che registrano una contrazione. La dinamica del mercato estero risulta decisamente orientata alla stabilità, anche se diminuisce la quota di imprese che dichiarano una riduzione dell’attività. Come già detto, i dati del macrocomparto indagato mostrano ancora una differenziazione rilevante nei risultati nei singoli settori e anche tra i diversi mercati: notevolmente positiva la dinamica del settore delle macchine per grafica e converting, che tende a sovraperformare da tempo gli altri comparti, mentre sia il settore cartario che quello della grafica mostrano dinamiche del mercato interno più equamente distribuite tra crescita, stabilità e riduzione. Più riflessiva la situazione del comparto cartotecnico trasformatore, che ha mostrato una propensione alla crescita più ridotta, soprattutto con riferimento al mercato

estero, dopo però un 2014 che era stato positivo. Andamenti meno favorevoli per quanto riguarda le vendite all’estero, soprattutto con riferimento al settore delle macchine per grafica e converting e al comparto grafico e cartotecnico trasformatore. In merito alle anticipazioni delle aziende per il secondo trimestre 2015, l’indagine evidenzia ancora prevalenti attese di stabilità, sia per il mercato interno che per quello estero, osservazione consueta data la (giusta) prudenza degli operatori, anche se le aspettative di crescita battono quelle di flessione in una misura più rilevante rispetto al passato. In sintesi, sembra effettivamente iniziato il recupero congiunturale, ma sembra ancora prematuro dire in che misura e con quale continuità questo avverrà nel futuro». «L’indagine di Federazione su primo e secondo trimestre 2015», commenta Pietro Lironi, da giugno nuovo presidente della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, «fa intravvedere, purtroppo per ora solo in prospettiva, i segnali di un potenziale miglioramento del quadro congiunturale per settori indagati, in connessione al più favorevole andamento del quadro macroeconomico internazionale e nazionale, che Nova ha descritto nel suo commento. In realtà, però, ad eccezione del segmento delle macchine per grafica e converting che ha da tempo un trend positivo, i settori cartario, grafico e cartotecnico trasformatore hanno cominciato il 2015 in modo meno brillante, all’insegna della stabilità e con situazioni differenziate fra crescita e diminuzione a livello di comparto e impresa».

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Dai dati dell’ultima indagine congiunturale su 1° e 2° trimestre della Federazione carta e grafica.



Spaziocultura

Da Raffaello a Cézanne

Al Palazzo Reale di Milano fino al 7 febbraio 2016  Da Raffaello a Cézanne inaugura una nuova “linea espositiva” a Palazzo Reale di Milano: la realizzazione di mostre delle più importanti collezioni museali di tutto il mondo non sempre note al grande pubblico e non sempre accessibili. Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum) è conservata una ricca raccolta di opere d’arte, una delle più belle al mondo, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’Expo Milano 2015, 76 opere lasceranno Budapest per essere esposte a Palazzo Reale di Milano. Tra queste, otto disegni si alterneranno – per motivi conservativi – ad altrettanti durante il corso dell’esposizione accanto a quattro bozzetti in bronzo, tutti lavori preparatori di dipinti e sculture di grandi nomi del passato come Leonardo da Vinci, Rembrandt, Parmigianino, Annibable

Carracci, Van Gogh, Heintz e Schiele, Raffaello, Tintoretto, Durer, Velasquez, Rubens, Goya, Murillo, Canaletto, Manet, Cézanne, Gauguin e tanti altri grandi artisti con opere straordinarie, tra cui la bellissima Salomé di Lucas Cranach il Vecchio, Giaele e Sisara di Artemisia Gentileschi, Le Sirene di Rodin, I tre pescherecci di Monet e il San Giacomo di Tiepolo. La mostra segue l’articolazione del grande museo ungherese e il corpus delle opere racconta, sala dopo sala, “la grande bellezza” dell’Arte, offrendo così al pubblico un museo ideale, in cui ammirare le meraviglie del Cinquecento, Seicento e Settecento passando per l’Età barocca, il Simbolismo e l’Espressionismo arrivando “Salomé con la testa di S. Giovanni Battista” fino alle Avanguardie. di Lucas Cranach il Vecchio.

Il francese James Tissot a Roma Galleria dell’HMS Calcutta (1886).

Per la prima volta in Italia la mostra sul grande pittore francese James Tissot. Le sue opere si potranno finalmente ammirare al Chiostro del Bramante di Roma (26 settembre - 21 febbraio 2016) dopo le importanti esposizioni dedicategli in tutto il mondo. Raffinato protagonista dell’élite del suo tempo, invidiato e amato in pari misura, James Tissot è un pittore la cui arte è ancora oggi per alcuni aspetti un enigma, tra influenze impressioniste e istanze preraffaellite. Francese di nascita ma britannico di adozione, vissuto a suo agio tra conservatori e liberali, Tissot celebra nei suoi quadri la vita dell’alta borghesia – il ceto portato in auge in epoca vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo – trasformando la quotidianità in imprese eroiche e celebrative, mutando ogni gesto in un cliché non privo di originalità. Otto sezioni tematiche disegnano il percorso artistico e spirituale dell’artista di Nantes, attraverso un viaggio cronologico che ne racconta passioni, tormenti e vissuto.

Monet dalle Collezioni del Musée d’Orsay

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Skira, inaugurata nel 2012 con la mostra di Degas e proseguita nel 2013 con Renoir alla GAM, si rinnova con una straordinaria esposizione dedicata a Claude Monet (1840-1926), tra i protagonisti, con Manet, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne e Renoir, della grande stagione dell’Impressionismo francese, tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. Il Musée d’Orsay, che conserva la collezione più importante dell’opera dell’artista, ha concesso per quattro mesi oltre quaranta capolavori, per dare vita a una speciale rassegna che documenta l’attività del maestro, testimoniando i momenti più significativi e le svolte che, partendo dagli esordi, hanno portato l’artista a essere considerato il padre dell’Impressionismo. Skira produce la rassegna, curandone gli aspetti organizzativi e promozionali e pubblicandone il catalogo.

Monet, “En norvégienne” (1887).

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 La collaborazione tra la Città di Torino e l’asse Musée d’Orsay e gruppo



Interviste

Stefano e Marina Marchesi

Una prestigiosa azienda grafica romana giunta alla quarta generazione. Settori chiave: moda e lusso, editoria e cultura, con forte propensione agli investimenti tecnologici e alla presenza su un mercato internazionale. La mission? Creare prodotti sempre pi첫 unici e preziosi. 28


“Le nuove tecnologie hanno cambiato la comunicazione, ma la carta è l’unico strumento che dona emozione”.

47 - L’industria grafica, un futuro da reinventare Intervista con Stefano e Marina Marchesi, titolari di Marchesi Grafiche Editoriali

fra

innovazione e tradizione di STEFANO TENEDINI

Ai vertici del mercato nella stampa di qualità. Un risultato raggiunto integrando due valori aziendali apparentemente opposti ma entrambi vitali: tradizione e innovazione. Marchesi Grafiche Editoriali mette il proprio know-how fatto di sviluppo e raffinatezza delle tecniche di stampa a disposizione di clienti che pretendono massima attenzione ai dettagli e cura del particolare, per prodotti eleganti e unici. Brand della moda e del lusso affidano a Marchesi la creazione di cataloghi come veri e propri biglietti da visita, e le case editrici realizzano le più belle opere della cultura italiana solo se c’è la massima qualità di stampa. Quali sono i principali settori in cui operate? Moda e lusso, editoria e cultura, grandi aziende, stampa finanziaria, settore farmaceutico, editoria periodica, sport ed eventi... Insomma, tutti gli ambiti nei quali la comunicazione su carta non è solo necessaria, ma sa ancora generare passione. Quali sono state le scelte strategiche più importanti di questi anni? Senz’altro l’innovazione. Le nuove tecnologie hanno cambiato la comunicazione, anche se la carta è l’unico strumento che riesce a donare un’emozione. Per questo nel 2012 abbiamo ampliato il parco macchine con una HP Indigo 7500 per produrre mailing di alta qualità con la gestione del dato variabile. E quest’anno abbiamo inserito una Komori Lithrone GL640C H-UV per unire all’elevata definizione varie nobilitazioni realizzate in linea, con forti risparmi di tempo per accontentare il cliente. Oltre a queste, in produzione abbiamo una Roland 706 Serie 751 a 6 colori con forno IR di macchina e una Heidelberg Speedmaster 102-2P. E quali i principali fattori del vostro successo? La tradizione, la competenza, la professionalità. Sono valori legati alla mission di soddisfare il cliente, che si sposano con la ricerca di attività innovative sia in termini di strumenti che di persone, di partner e di competenze a volte anche lontane dal mondo della carta.

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aziende fiori all’occhiello

Le radici di Marchesi Grafiche Editoriali risalgono a Ivo Marchesi che nel 1914, a 21 anni, è apprendista incisore litografico. Nel 1950 Luciano Marchesi, con esperienze alla Poligrafica Vallecchi e alla Rotocolor di Roma, rileva la Tipografia Craia di Roma, un laboratorio grafico nato nel 1918, creando Arti Grafiche Marchesi. Negli anni Sessanta, con due stabilimenti e cento dipendenti, inizia a collaborare con l’Istituto Geografico De Agostini e con la Treccani. Negli anni Ottanta nasce Marchesi Grafiche Editoriali SpA ed entrano i figli Stefano per l’area commerciale e Marina, laureata in giurisprudenza, entrambi oggi alla guida della società che con l’ingresso dei figli tocca la quarta generazione. Il fatturato annuo è 10 milioni di euro, con 20-25% generato dalle attività all’estero.

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Con quali iniziative avete fronteggiato questi anni di difficoltà del mercato? Innovandoci e garantendo sempre un servizio di qualità. Le difficoltà sono evidenti, ma non ci siamo lasciati scoraggiare. Al contrario, la crisi e l’avvento delle tecnologie digitali si sono trasformate in una sfida che riteniamo di aver saputo affrontare egregiamente. Lo dimostra il posizionamento dell’azienda sul mercato, soprattutto quello percepito. Innovare significa anche investire: noi lo abbiamo fatto individuando le nicchie di mercato a noi più congeniali, diversificando le attività ma mantenendo sempre la produzione al centro. Come vedete la situazione del settore? Critica. Le tecnologie digitali hanno modificato radicalmente il modo di comunicare e il web offre informazioni immediate e aggiornate. Le riviste prodotte su carta sono drasticamente diminuite evolvendosi nelle versioni digitali. Le tirature degli altri prodotti hanno seguito la stessa scia e oggi il nostro cliente pretende di più. Alta definizione, massima attenzione per i dettagli, supporto tecnico e valutazione della resa, oltre a tutti i servizi a corredo: attività logistica, integrazioni IT, gestione amministrativa. E cercheremo di andare oltre. Non siamo consulenti, ma l’esperienza, le competenze tecniche e la conoscenza dei materiali ci portano a superare la produzione e a fornire ai clienti un supporto completo. Operate anche all’estero? Ci rivolgiamo ad aziende italiane e multinazionali, quindi il fatturato ha una componente estera. Inoltre da 6 mesi circa abbiamo iniziato a servire il mercato internazionale in modo più strategico. Ma la fase di valutazione del mercato non è ancora terminata, pertanto non siamo ancora in grado di giudicare se si tratti di un investimento profittevole o meno. Quali caratteristiche vi aiutano a operare nel core business aziendale? Prima di tutto l’altissima competenza tecnica, soprattutto per creare prodotti particolari, quelli che non si trovano sui portali di web-printing rivolti alla fascia basic. Inoltre massima attenzione al cliente: vogliamo capire le sue esigenze, a volte in contrasto con quelle della produzione, basti pensare ai tempi sempre più stretti. Infine rischiare, soprattutto andando oltre le richieste del cliente per garantirgli un supporto a più ampio raggio. Clienti importanti e griffe famose sono più un’opportunità o un “rischio”? Ci offrono la possibilità di crescere senza smettere mai: supportarli significa anche mettersi in gioco, con nuove tecniche e attività. Le principali difficoltà vengono dalla concorrenza e dalla crisi: ma anche se le aziende cercano di risparmiare, vedono la differenza tra noi e altre imprese del settore, puntano alla qualità e all’attenzione che non tutti sanno riservare. Quanto credete nell’e-commerce come sbocco? Abbiamo puntato subito su questo strumento snello, flessibile, moderno e innovativo nel comparto stampa. Ma oggi non è un settore sul quale desideriamo in-

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L’azienda


aziende fiori all’occhiello

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Attenzione ai dettagli Tecnologie sempre all’avanguardia e alta competenza tecnica sono gli elementi essenziali per creare sempre prodotti di alta qualità. A sinistra, l’ultima macchina entrata in Marchesi Grafiche Editoriali, una Komori Lithrone GL640C H-UV.

vestire. Il mercato è talmente saturo che la concorrenza, verso clienti che hanno esigenze diverse dai nostri, si gioca solo sul prezzo. Utilizziamo l’e-commerce per la vendita e la distribuzione di prodotti finiti all’interno di piccoli-medi progetti, e per ora ne siamo molto soddisfatti. Qual è stato l’investimento recente più importante? Senz’altro l’acquisto della Komori Lithrone GL640C H-UV. A livello aziendale poi abbiamo rafforzato la rete commerciale e ampliato la divisione marketing, in cui abbiamo inserito nuove figure in ambito social e digital per promuovere al meglio i progetti e-commerce che curiamo. Come si sta evolvendo la tecnologia di stampa? Segue i mercati. La rapidità di stampa, la velocità di esecuzione e l’asciugatura finale hanno dimezzato i tempi. La nobilitazione porta un valore aggiunto “materico” con la lucidatura in linea, la stampa con inchiostri H-UV sul bianco e la sovrastampa successiva del colore senza sottoporre a stress il supporto. Curando il punto a secco e grazie agli inchiostri di nuova generazione si ottiene un’alta qualità anche su superfici non patinate. E il controllo del processo, con la calibrazione del colore con misure in linea tra la prestampa e la stampa, rende più efficiente il ciclo di produzione. Come giudicate la vostra struttura rispetto al mercato? Le dimensioni sono adeguate e l’organizzazione è snella e orizzontale, con un responsabile per ogni reparto che gestisce in autonomia il lavoro e riporta al responsabile di produzione, che li coordina e si confronta con le direzioni generale, commerciale e amministrativa. Questa struttura ci consente di rispondere rapidamente alle richieste dei clienti, garantendo il massimo controllo e livello qualitativo in ogni fase della produzione. Meglio una crescita per linee interne o esterne? Svilupparsi per linee interne porta efficienza nei tempi, ma richiede procedure di controllo ad hoc per ogni reparto, perché il controllo super partes non è mai sufficiente. Noi abbiamo dedicato alcune linee a lavorazioni che richiedono tempi brevi; per le altre ci sono protocolli consolidati con ottimi partner in Italia e all’estero. Valuteremmo eventuali aggregazioni o acquisizioni, ma finora non abbiamo trovato partner che condividano i nostri obiettivi e valori. Nel futuro secondo voi quanto spazio avrà la stampa digitale? Dipende dalla tipologia. Quella legata alle offerte web continuerà a crescere, ma il mercato è ormai ridondante. Quindi rimarranno i colossi, ma le piccole start up per non cedere dovranno differenziare l’offerta. Invece la stampa digitale di alta qualità, dove noi abbiamo deciso di posizionarci, avrà una crescente incidenza per prodotti particolari e personalizzati, perché la comunicazione richiede prodotti sempre più unici e preziosi.

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Un momento della tavola rotonda moderata da Andrea Kerbaker.

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Federazione filiera Carta e Grafica

Più lettura, più crescita Si è svolta a Milano l’Assemblea pubblica della Federazione che rappresenta i comparti di Assografici, Assocarta e Acimga. ■ Una filiera che associa più di 20.000 aziende, con circa 175.000 addetti e un fatturato di oltre 23 miliardi di euro, pari

Alessandro Nova (Università Bocconi) e, in alto, Pietro Lironi, neoletto presidente della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica.

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Giunto al termine del suo mandato, il presidente uscente della Federazione, Paolo Culicchi, si è congedato accennando all’impegnativo percorso che si apre ora per la Federazione nell’ottemperare agli obiettivi previsti dalla Riforma Pesenti di Confindustria e agli sviluppi che necessariamente scaturiranno per Assografici e Assocarta in termini di evoluzione strutturale dell’organizzazione. Il neoeletto presidente della Federazione e di Assografici, Pietro Lironi, ha raccolto il testimone impegnandosi per un approccio trasparente e condiviso nella gestione del processo di costruzione del progetto federativo. Prima di illustrare nel dettaglio la proposta del “bonus lettura”, già lanciata alle istituzioni a Roma e rinnovata dalla Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, Alessandro Nova, dell’Università Bocconi, ha fornito una serie di dati economici di scenario di lungo periodo, europei e italiani. Il bonus è composto da un “buono spesa” per tutti i giovani tra 18 e 25 anni che avrebbero la possibilità di acquistare libri, giornali o abbonamenti a riviste o quotidiani pagando soltanto il 25% del prezzo di copertina, mentre il rimanente 75% verrebbe pagato dallo Stato, fino a un livello del contributo pubblico pari a 100 euro a testa. Partendo da questo scenario, Andrea Kerbaker ha coordinato la successiva tavola rotonda da cui è emersa l’assoluta condivisione dei dati sullo stato di arretratezza culturale dell’Italia, non solo in termini di tassi di lettura, ma di deficit di consumo culturale generale. In Italia due sono i fattori fondamentali per un aumento del consumo di libri: crescita economica e aumento del livello di istruzione. Anche nell’impresa deve poi affermarsi la consapevolezza del ruolo fondamentale che essa può svolgere nella crescita culturale del Paese: la crescita imprenditoriale è strettamente connessa alla crescita culturale. La proposta del “bonus lettura” è stata valutata positivamente, con qualche suggerimento rispetto al target di riferimento: considerare anche i meno giovani che registrano consumi culturali interessanti che possono essere sviluppati, e le donne, che già oggi leggono più degli uomini e il cui mercato può essere suscettibile di ulteriori allargamenti con politiche mirate. Molta enfasi è stata data in generale alla qualità di ciò che viene pubblicato, con l’esigenza di configurare una razionalizzazione produttiva e un ripensamento del modello distributivo attuale.

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all’1,4% del PIL italiano.


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Interviste Marco Marangoni

Dopo l’acquisizione da parte di Heidelberg, il service Macchingraf si è rafforzato sul mercato italiano. Ne abbiamo parlato con il direttore Service & Logistica.

La garanzia della qualità, la forza dell’efficienza Quali sono i capisaldi della strategia Macchingraf nell’ambito del service e dell’assistenza? Punto cardine della strategia di Macchingraf è sempre stato lo sviluppo, negli anni, di servizi di assistenza tecnica che fossero assolutamente in linea con le richieste di mercato e, a volte, addirittura le anticipassero con prodotti innovativi. L’obiettivo chiave è sviluppare una partnership duratura con i nostri clienti. L’organizzazione service di Macchingraf è oggi formata da oltre 70 persone altamente qualificate e specializzate e in grado di soddisfare le richieste anche complesse provenienti dai clienti. Va ulteriormente evidenziato che i nostri tecnici sono gli unici riconosciuti e certificati da Heidelberg System Service e oggi, ancora di più, lo possiamo dire a pieno titolo essendo diventati Heidelberg Italia. Questa linea di pensiero ci accomuna a pieno con quelle che sono le strategie della casa madre, così come spiegato da Harald Weimer nelle interviste che ha rilasciato nei mesi scorsi. La mission di Heidelberg è molto chiara: sviluppare ulteriormente la divisione a cui fanno capo il service, le parti di ricambio e i prodotti di consumo andando ad aumentare le quote di mercato che ci vedono già oggi come il maggior player nel mercato.

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E questo come si traduce sul mercato? In ancora maggior professionalità a disposizione dei nostri clienti: aumenterà la nostra capacità nel dare risposte sempre più rapide e qualificate con

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Cambierà qualcosa nell’ambito dell’organizzazione? Quali saranno i vantaggi di questa acquisizione? Ovviamente, entrando a far parte della famiglia Heidelberg il supporto dalla struttura centrale sarà ancora più intenso e avremo una maggiore facilità di accesso alle informazioni, beneficiando inoltre di tutti i tool che ci mettono a disposizione in totale esclusiva.


il chiaro obiettivo di risolvere i problemi in tempi sempre più brevi. Il tutto si traduce in una diminuzione dei costi e riduzione dei fermi macchina.

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Ci spieghi meglio... Non sempre tariffe più basse sono sinonimo di risparmio per il cliente. Noi forniamo assistenza tecnica a beni industriali che hanno un elevato valore sia nell’acquisto che nella gestione (total cost of ownership). Riuscire a risolvere problemi in tempi più brevi rispetto ad altre organizzazioni, grazie agli innumerevoli punti di forza che ci differenziano, equivale a un risparmio per il cliente ancora più significativo rispetto a una tariffa di qualche euro più bassa. In effetti questa è la nostra Value Proposition, cioè vero valore per quanto paghi. Il cliente oggi ha la necessità di produrre con tempi sempre più ristretti, cercando di prevenire ed evitare il più possibile i fermi macchina. E qui è strategica la partnership con la nostra organizzazione: un programma condiviso per prevenire e garantire tempi di risposta brevi ma ancora di più ridurre il down time delle macchine. Qual è il vostro valore aggiunto? È molto semplice, siamo Heidelberg Italia, con un’esperienza alle spalle oggi ancora più elevata grazie allo sviluppo che abbiamo avuto installando e lavorando su tecnologie sempre più complesse ed entrando in un mercato particolarmente esigente come quello del packaging. Il nostro personale segue rigorosi piani di formazione in virtù delle innovazioni tecnologiche che Heidelberg rilascia costantemente. Mi riferisco in particolare a macchine speciali per la stampa UV, macchine di grande formato, sistemi di controllo colore sempre più evoluti. Oltre all’esperienza, alla conoscenza e alla professionalità di una rete tecnica sviluppata su tutto il territorio nazionale, siamo una delle poche aziende ad aver mantenuto una struttura post-vendita di questo tipo. In aggiunta abbiamo anche la possibilità di

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interviste fornitori

utilizzare un magazzino locale con decine di migliaia di parti di ricambio a disposizione in tempi estremamente brevi. Ci riteniamo quasi unici nell’assistere le nostre macchine e sistemi soprattutto in considerazione dei tempi e della qualità con i quali operiamo. È grazie a tutto ciò che come service nell’ultimo anno siamo riusciti ad acquisire molti nuovi clienti e a riconquistarne altri che in passato avevano fatto scelte differenti. Si parla tanto di assistenza remota, voi come vi ponete a questo proposito? Siamo gli unici a poter avvalerci del Remote Service Heidelberg, l’unico che rispetta le norme di sicurezza europee (certificato da ente tedesco) e la riservatezza dei dati inseriti in macchina. Infatti è un servizio esclusivo che solo Heidelberg Italia/Macchingraf offre (e può offrire) ai propri clienti, che a differenza di altri sistemi ci consente di eseguire diagnosi certe e interventi via sistema remoto tramite connessione web sicura. La diagnostica si avvale in esclusiva del database Heidelberg per un’identificazione del guasto e il risultato viene certificato dalla casa madre garantendo la riservatezza dei dati. È importante informare i clienti che il nostro intervento remoto è l’unico a essere garantito dal produttore, questo elimina qualsiasi rischio di danni alla macchina o alle persone. Inoltre, come già accennato, non è possibile accedere ai dati senza preventiva autorizzazione del cliente. Il Remote Service Heidelberg ci consente di attivare anche una funzione di monitoraggio che permette di identificare e prevenire malfunzionamenti prima che questi possano creare particolari problemi . In caso di malfunzionamento siamo in grado di ricevere una chiamata dalla macchina stessa, effettuare il download dei file dello storico della macchina e risalire a eventuali diagnostiche passate verificando date e orari di malfunzionamenti accaduti. Inoltre, possiamo fare un mirroring del flusso di lavoro (qualora sia Prinect) e valutare eventuali problematiche sin dal sistema di prestampa. Per questi motivi possiamo dire che il Remote Service Heidelberg non ha paragoni con alcun tool o sistemi che vengono pubblicizzati e che in alcuni casi rischiano di modificare gli standard di sicurezza imposti dal costruttore a garanzia del cliente. Abbiamo sentito che state operando anche attraverso strutture indirette... Sì, è vero, abbiamo avviato un progetto di collaborazione con alcuni Service Partner riconosciuti ufficialmente da Heidelberg Italia/Macchingraf. Questi accordi ci consentono di essere ancora più capillari e immediati. I Service Partner si avvalgono del nostro supporto e laddove necessario delle nostre strutture. Sono in contatto con i nostri specialisti e ricevono gli aggiornamenti necessari. Ad oggi abbiamo accordi con partner in diverse regioni, in particolar modo abbiamo avviato un’ottima collaborazione con Technograph che ci ha consentito di raggiungere un eccellente risultato nelle aree dell’Emilia Romagna e del Veneto.

>segue a pag. 88

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A proposito di Veneto, il mercato dice che aziende storiche di quell’area che operano nel mondo delle macchine usate e del service sono vostri partner, è vero? Assolutamente no, non abbiamo alcuna partnership con aziende ubicate in Veneto. Abbiamo un progetto di sviluppo nell’area veneta attraverso l’accordo e l’espansione con un Service Partner consolidato come Technograph che si avvarrà di tecnici residenti nell’area. Gli unici rapporti che abbiamo con officine e aziende che vendono macchine usate in Veneto sono puramente commerciali e volti alla vendita di parti di ricambio o in casi sporadici di macchine usate.



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più intelligente Il consumismo, un incremento della popolazione a livello globale, gli effetti di Internet e dell’e-commerce: tutti questi sviluppi stanno avendo un impatto sul nostro mondo, cambiando le previsioni per il futuro e incidendo fortemente sull’evoluzione e la sopravvivenza stessa della stampa. I consumatori si danno da fare per acquistare i prodotti più recenti in settori come quelli dei prodotti consumabili, farmaceutici e per la decorazione. La ricerca di merci desiderabili, di marca e con elevata qualità, sta incidendo sui settori industriali, dell’imballaggio e in generale della stampa. Il forte interesse nei confronti della stampa 3D, dell’elettronica, dell’RFID e delle applicazioni mobili e di codifica sta portando l’idea di comunicazione verso nuovi ambiti. Gareth Ward ci offre la sua opinione in merito al futuro della stampa. Stando a lui, dovremmo seguire le tendenze e tutti gli sviluppi che il nostro mondo sta attraversando. Dobbiamo anche affrontare le sfide e usare la nostra creatività. Il futuro della stampa è qui oggi: possiamo toccarlo e afferrarlo... a Drupa 2016!

Lo stampatore di successo del futuro sarà in grado di offrire ai propri clienti un servizio completo che andrà ben oltre la stampa e la finitura. Il giusto mix di comunicazioni digitali, stampa a valore aggiunto, manipolazione dei dati e logistica dipenderà dalla base clienti e da come lo stampatore si posizionerà o magari dalle collaborazioni che stringerà con altri attori dotati di know-how in questo settore. Ma quello che determinerà il successo della stampa in quanto mezzo di comunicazione nel prossimo decennio è già chiaro: la stampa deve essere mirata e pertinente. Ciò non era necessario quando la stampa era il canale principale di diffusione di pubblicità, informazioni, comunicazioni con il governo e così via. Gran parte di questa stampa divulgativa è stata trasferita all’ambito digitale e non tornerà più indietro, ma la stampa non attraversa un momento di contrazione. Sta diventando sempre più “intelligente”, versatile e soprattutto più pertinente e importante per chi ne fa uso. Se uno stampatore non prende parte a tale

sviluppo, l’unica sua scelta resta quella di vendere servizi di stampa il più economici possibili e questo non rappresenta certo un modo di costruire il futuro né di creare collaborazioni durature con i clienti. Sfortunatamente sono molti gli stampatori che si muovono in base al prezzo e dovranno subire la stessa inevitabile fine dei pelosi mammut: l’estinzione. L’IT definisce la pertinenza della stampa

Gli stampatori odierni devono avere tanta dimestichezza con l’IT quanta ne hanno con la stampa offset. La loro competenza può andare dalla gestione di un sito web per ricevere lavori alla creazione di flussi di lavoro automatici che riducono al minimo i punti di intervento che possono causare l’introduzione di errori usando sistemi di gestione - MIS per registrare e presentare fino nei minimi dettagli il rendimento di un’azienda fino alla gestione di dati per creare comunicazioni personalizzate per i clienti per parlare con loro nel modo più adeguato. Se

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*Gareth Ward ha visitato Drupa per la prima volta nel 1986 e da allora ha sempre continuato a scrivere sulla stampa. In questi anni ha visitato aziende di stampa di tutto il mondo e intervistato gran parte dei leader fornitori del settore in qualità di redattore della rivista Printing World. Oggi si occupa dell’editing e della pubblicazione di Print Business in formato cartaceo e del relativo sito web. Aiuta gli stampatori a muoversi nell’universo in evoluzione delle comunicazioni parlando di tecnologia e delle aziende che si sono adattate con successo a nuovi metodi lavorativi. Gareth Ward è anche un relatore conosciuto nonché moderatore presso eventi di settore in tutto il mondo e scrive commenti per riviste e blog.

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ciò vuol dire comunicare tramite i social media unitamente alla stampa, questa sarà la tipografia di nuova generazione. Il problema è che gli stampatori continuano a preferire gli investimenti in una nuova macchina anziché nell’IT. Perché la macchina viene vista come tangibile e comprensibile. Se stampa a 18.000 fogli all’ora (e le macchine a Drupa 2016 sono probabilmente in grado di raggiungere i 20.000 fogli all’ora), si tratta di una macchina il 20-30% più rapida rispetto a quella che possiedono attualmente, quindi è logico. Ma pochi pensano realmente a come i lavori devono essere elaborati prima di raggiungere la macchina da stampa o una volta stampati. In tutto il mondo le tirature di stampa si riducono e il tempo di realizzazione diminuisce. Una macchina più rapida aumenta il problema della gestione di più lavori in meno tempo senza commettere errori. Inoltre pochi considerano la formazione del personale come un investimento anziché un’imposizione. Le competenze IT sono un fattore chiave per l’automazione a livello di processo. I fornitori di software del settore danno per scontato che la conformità al JDF sia fondamentale. I flussi di lavoro dovranno diventare più sofisticati. La realizzazione di una sezione di otto pagine su carta standard è semplice ma i clienti di domani vorranno qualcosa di più di questo. Vorranno che i loro prodotti vengano

stampati per distinguersi, per produrre l’impatto che consentirà loro di differenziarsi tra le migliaia di messaggi di marketing che si ricevono ogni giorno. La transizione è appena agli inizi. Un noto commentatore di pubblicità e Internet ha sottolineato lo scorso anno che i consumatori trascorrono molto tempo utilizzando

gli smartphone ma che questi sono alla base solo di una piccola percentuale della spesa complessiva di marketing, mentre il settore in rapida contrazione dei giornali attira una quantità sproporzionata di investimenti pubblicitari. Sarà necessario ridurre da un lato per aumentare dall’altro, a meno che il giornale non diventi più pertinente per i suoi lettori. Ciò significa sezioni iperlocali stampate digitalmente con pubblicità mirate. Il ruolo della stampa in un mondo digitale

Lo stesso si può osservare nelle riviste in cui i titoli di grande distribuzione che venivano stampati in rotocalco stanno perdendo quota mentre le riviste che si concentrano su interessi specifici dei lettori sono ancora in salute.

Si registreranno fluttuazioni da un paese all’altro e con il cambiare delle mode, ma le riviste che si concentrano su questo tipo di lettori non verranno spazzate via dalla disponibilità a livello digitale dei contenuti perché la lettura di una rivista implica di più delle semplici informazioni che contiene. Circa un decennio fa si prevedeva che con lo sviluppo di Internet, i video on demand e la possibilità di interagire con i siti web, le riviste di moda sarebbero scomparse perché i siti web sono in grado di mostrare i vestiti indossati, presentano link ai prezzi e consentono di ordinare immediatamente. Ma le riviste di moda sono più forti che mai perché tenere in mano un numero di Vogue definisce in un certo qual modo la donna che lo possiede. I siti web di moda online come ASOS e Preta-porter hanno lanciato riviste stampate a causa di tale fenomeno. Le cassandre che prevedevano lo stesso destino per i cataloghi sono stati contraddetti dalla natura umana. Ci piace sfogliare un catalogo o un depliant di viaggio. Accendono la nostra immaginazione in un modo che il digitale non riesce a fare. E i rivenditori che sono presenti solo online o che hanno abbandonato i loro cataloghi stampati stanno tornando alla stampa per ricordare ai clienti di visitare i loro siti web per portare a termine un acquisto. Se lo shopping online continuerà a crescere (sebbene resti una parte relativamente piccola della spesa dei

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pre-drupa gestione aziendale


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consumatori, anche nei paesi più industrializzati), sarà necessario sempre più materiale stampato. Ma non sarà lo stesso tipo di stampa utilizzata in passato. Perché, ad esempio, inviare a qualcuno che se ne va sempre in vacanza in Sicilia informazioni su vacanze in Trentino? Invece l’agenzia viaggi, con l’aiuto dello stampatore, può creare una brochure personalizzata che presenta i migliori hotel e località della Sicilia. Si tratterà di una pubblicazione più limitata, con una tiratura più breve ma gli standard di produzione potranno essere superiori in termini di stampa, carta e personalizzazione. Lo stampatore dovrà essere pronto a offrire tale servizio ai propri clienti. Ciò significa investire in tecnologia in grado di gestire tirature di stampa più brevi. Significa la capacità di stampare su carta non patinata, molto diffusa per le sue qualità al tatto e ciò può avvenire tramite le nuove tecnologie UV che si stanno diffondendo nel settore. Significa essere in grado

Investimenti in IT “Il primo Global Insights Report di drupa pubblicato nell’ottobre 2014 ha messo in evidenza quanto segue: solo il 23% del gruppo di esperti di drupa segnala un aumento nella spesa destinata all’IT negli ultimi cinque anni e praticamente tutti i responsabili delle decisioni aziendali hanno evidenziato una mancanza di specialisti in ambito IT. Si tratta di una sfida enorme per gli stampatori”. Sabine Geldermann, direttore di drupa 2016.

Trend futuri

Claus Bolza-Schünemann, presidente di drupa e CEO di KBA prevede che “tra alcuni anni vi saranno meno aziende di stampa ma saranno più grandi e di livello industriale, in grado di offrire un ampio ventaglio di servizi. Nel settore commerciale gli stampatori si trasformeranno in fornitori di servizi di marketing per i servizi di stampa e online”.

Le opportunità “Gli stampatori devono ricono-

scere che esiste un cambiamento e quindi cogliere l’opportunità. Il settore deve diffondere la parola in merito alla bellezza intrinseca e all’efficacia della stampa in un mondo digitale”. Alon Bar-Shany di HP Indigo.

di nobilitare il prodotto stampato usando vernici, lamine, effetti di stampa in rilievo, fustellatura e altri processi in grado renderlo più interessante e attraente per il cliente. Ciò può implicare l’inclusione di circuiti elettronici stampati per trasformare una pagina stampata di un libro o una rivista in un altoparlante

per raccontare una storia, il cruscotto di un’auto può animarsi quando diversi pulsanti e interruttori sono attivati, un’etichetta stampata è in grado di illuminarsi quando un sensore rileva del movimento. I codici integrati nella pagina stampata sono acquisibili tramite smartphone per accedere a

“Drupa 2016, come tutte le edizioni precedenti, sarà una pietra miliare per il settore della stampa. Sarà una vetrina sulle nuove tecnologie e i modelli aziendali del futuro”.


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“Gli stampatori di successo del futuro dovranno proporsi come project manager e offrire valore aggiunto a un mix di servizi. Inoltre si rafforzerà sempre più la connessione tra stampa, Internet e dispositivi mobile”.

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Innovazione nel marketing

La stampa e la finitura di alta qualità in grado di aumentare le vendite delle bottiglie di fascia alta di alcolici si stanno facendo strada verso altri tipi di packaging, in particolare con l’aumento delle merci prodotte artigianalmente. Sebbene qui i volumi complessivi siano ridotti, il valore della confezione stampata è molto più importante. E lo stampatore può influire molto di più sulla qualità rispetto all’azienda che lavora per marchi globali con team di marketing di prodotto che spingono gli stampatori ad adeguarsi. Tuttavia, persino queste aziende globali devono acquisire una maggiore flessibilità per poter soddisfare il desiderio di innovazione e novità della nostra società. Ciò significa che il packaging stampato diventerà uno strumento di marketing importante, si pensi ad esempio all’impatto avuto dalla campagna Share a Coca Cola. Lo stampatore deve essere in grado di ridurre i tempi di produzione dei nuovi prodotti, mediante flussi

di lavoro automatizzati o magari tramite la creazione di prototipi usando la tecnologia di stampa 3D. C’è spazio anche per l’utilizzo delle nuove tecnologie inkjet stampando direttamente sulla bottiglia o sulla confezione stessa, con la cosiddetta stampa diretta. Il sistema di stampa diventa parte della linea di imbottigliamento o confezionamento e anziché stampare e consegnare

etichette, l’azienda di stampa si occuperà di gestire e utilizzare questo nuovo flusso di lavoro. Tutto questo richiederà una nuova strategia di marketing per quello che rappresenta uno stampatore e quello che può fare e questo è un territorio ancora da esplorare per numerosi fornitori di servizi di stampa. Le eccezioni sono gli stampatori online che sono cresciuti rapidamente negli ultimi anni, spazzando via in tal modo le piccole attività di stampa. Ma persino questi esempi raramente hanno prezzi competitivi; vendono comodità e facilità di accesso e ciò si basa su un’attività di marketing costante e su sponsor che si occupano di far conoscere il marchio.

Aumentare il valore

Gli stampatori quindi devono concentrarsi sul servizio personalizzato, sulla modalità di stampa immediata, su un’ampia scelta di supporti, sulla progettazione, sulla soddisfazione del cliente e così via. Anche questo richiede competenze di marketing che devono essere sviluppate. La risposta sarà diversa in base all’azienda di stampa, spiega Claus Bolza-Schünemann, presidente di Drupa: «Ogni stamperia conosce i propri clienti e i propri punti di forza. Perciò, non è di grande aiuto copiare semplicemente la ricetta del successo di altri. Se ogni azienda offrisse gli stessi servizi ciò porterebbe automaticamente a una ridondanza sul mercato, con le ben note conseguenze. Le grandi fiere commerciali come Drupa offrono buone possibilità di saperne di più sulle nuove tecnologie e sui modelli aziendali rivolti al futuro e sul percorso adeguato da seguire per un’azienda». Alon Bar-Shany, vicepresidente e direttore generale di HP Indigo, è d’accordo: «È presente una certa pressione verso la commercializzazione su larga scala, opzioni di qualità più bassa e prezzo più contenuto, ma questa tendenza sarebbe un disastro per il settore. L’opportunità risiede nella stampa di meno pagine ma con un valore più elevato». La stampa resterà alla base del tutto ma gli stampatori devono trasformarsi in project manager.

>segue a pag. 88 IPI 164/15

informazioni digitali rivolte al consumatore, magari a un’offerta da riscuotere in un certo negozio o ristorante, offrendo all’azienda che presenta l’offerta informazioni relative a chi ha acquisito il codice, dove e quando. Il poster o la pubblicità stampata acquisiscono un valore misurabile perché si sono dimostrati pertinenti per il consumatore in quel momento.


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KBA

LED-UV o UV tradizionale? Oltre alla conferenza, presso la sede di Radebeul il colosso tedesco ha presentato due nuove macchine. Dal 24 al 26 giugno alla KBA-Sheetfed Solutions di Radebeul, nei pressi di Dresda, si è tenuto un grande evento internazionale per i clienti dal titolo “LED-UV & Traditional UV Conference”, al quale hanno partecipato circa 1.000 esperti grafici provenienti da oltre trenta nazioni. Il grande interesse dimostra quanto sia importante oggi l’UV nelle sue diverse varianti per il settore grafico. L’evento non si è limitato soltanto a trattare il tema dal punto di vista della tecnica dei processi. Con la presentazione in anteprima della Rapida 105 PRO, lanciata in aprile alla Print China, e della fustellatrice rotativa in linea Rapida RDC (Rotary Die Cutter), i partecipanti hanno potuto assistere dal vivo a due novità contemporaneamente in produzione. Nel suo discorso di benvenuto, Ralf Sammeck, membro della direzione del gruppo KBA e responsabile della nuova divisione KBA-Sheetfed Solutions, ha ricordato l’approccio completo e sistematico dell’azienda nel segmento dell’offset a foglio, che prevede innovazioni tecniche e di processo, un’intensiva consulenza ai clienti, un servizio post-vendita rapido e competente in tutti i continenti, soluzioni specifiche per le applicazioni degli utilizzatori. Esperti dell’industria analizzano l’HR e l’UV LED sotto ogni aspetto

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L’approccio completo e sistematico di KBA è emerso anche dalla discussione moderata dal key account manager Jürgen Veil che verteva sulle moderne tecnologie di finitura e di essiccazione. I partner tecnologici dei settori inchiostro (Flint, Epple, Inx), vernice (Actega, Weilburger) ed essiccazione (AMS) hanno risposto alle numerose domande degli utilizzatori presenti. Per gli inchiostri e le vernici si è parlato soprattutto della disponibilità di serie speciali, del bianco coprente, dei pigmenti metallici o Iriodin, ma anche dell’idoneità alle confezioni per alimenti e generi non


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alimentari, all’industria dei giocattoli e del tabacco. A questi si sono aggiunte domande sulle velocità di produzione raggiungibili, sui detergenti compatibili e sulle particolarità di tecnica dei processi. Anche riguardo ai forni si è parlato di temi pratici: come riconoscere un guasto ai diodi, chi è in grado di sostituirli, come sottoporre a manutenzione i forni LED, come stabilire la reticolazione dei colori LED con i sistemi di misurazione e tanto altro ancora.

Con uno show sorprendente nel reparto assemblaggio, Jürgen Veil ha presentato la nuova KBA Rapida 105 PRO.

Nuova Rapida 105 PRO con il pulpito di comando TouchTronic

La nuova macchina in formato medio KBA Rapida 105 PRO è stata presentata, sia dal punto di vista pratico che teorico, come macchina a sei colori in versione rialzata con dotazione per biverniciatura per inchiostri tradizionali, primer e vernice UV. La macchina conquista per la maggiore versatilità della sua dotazione (anche voltura del foglio) e soddisfa le esigenze cruciali degli stampatori commerciali e di packaging. Prossimamente sarà pronta per la dimostrazione presso il centro di Radebeul con il ColdFoiler per la pregiata finitura a foil a freddo. Con velocità fino a 17.000 fogli/h e una maggiore capacità di preimpostazione, rispetto all’altra Rapida 105 disponibile questa macchina offre un po’ più di comfort e di prestazione. In termini di prezzo e performance, la Rapida 105 PRO è pressoché il ponte tra la Rapida 105 e la Rapida 106, tra le prime al mondo con velocità fino a 20.000 fogli/h e i tempi di avviamento più brevi in questa classe di formato. Per il cambio degli ordini è stato mostrato un rapido cambio delle lastre di verniciatura e della vernice nonché un cambio di substrato passando da 250 g/m2 a 1,1 mm di spessore. Tutte le operazioni sono affiancate dal nuovo pulpito di comando intuitivo TouchTronic con touchscreen in formato 16:9. Per richiamare le informazioni principali basta sfiorare lo schermo tattile al massimo due volte. Un’altra novità sono il pratico cambio di ordine con la sola pressione di un tasto (One Button Job Change) e la lista degli ordini di chiara lettura. Entro l’inizio del 2016 è prevista l’introduzione graduale del TouchTronic su tutte le nuove Rapida in tutte le classi di formato.

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Dimostrazione dei punti forti dell’UV LED in tutte le classi di formato

Le dimostrazioni vertevano sui temi dell’UV e della finitura: su una Rapida 106 a sei colori con torre di verniciatura e ColdFoil Micro è stata dimostrata l’applicazione foil a freddo con tecnologia UV HR su substrati non assorbenti. Al cambio di ordine si è passati dalle etichette autoadesive alla pellicola di PP. Inoltre è stato mostrato anche il cambio automatizzato dei cilindri retinati con l’AniloxLoader e il cambio automatizzato delle lastre di verniciatura con il DriveTronic SFC. Sulla Rapida 75 a cinque colori di ultima generazione, dotata di torre di verniciatura ed essiccatoio LED, sono stati stampati diversi ordini. Tra i vantaggi principali presentati c’era anche la qualità di stampa più brillante su carta offset grazie all’UV LED. Su una Rapida 145 (a sei colori con verniciatura), KBA ha mostrato un ordine con pellicole in mould e inchiostri UV LED a migrazione ridotta, seguito da ordini con tre tipi di carta diversi (matt, lucida e offset). Presentazione in anteprima della KBA Rapida RDC

All’open house ha fatto il suo debutto anche la Rapida RDC, una fustellatrice rotativa basata sui gruppi Rapida. Questa macchina, con velocità di fustellatura fino a 14.000 fogli/h, è munita di diversi moduli di automazione che assicurano tempi di avviamento più brevi (ad esempio il cambio automatizzato delle fustelle). Il suo pulpito di comando intuitivo è basato su quello delle macchine Rapida. Potendo salvare i profili degli ordini si riducono anche i tempi di avviamento per gli ordini in serie. La possibilità di integrarla flessibilmente nei sistemi MIS permette all’utilizzatore di garantire massima trasparenza nella propria azienda. Inoltre si possono utilizzare anche sistemi già installati (ad esempio il KBA LogoTronic). Nel primo gruppo della Rapida RDC sono state eseguite la cordonatura e la stampa, nel secondo la fustellatura. Dopo un rapido cambio della fustella nel secondo gruppo, i visitatori hanno assistito alla fustellatura di etichette autoadesive.

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IST METZ

UV Days 2015 un evento rock! Un’edizione con un livello di attenzione senza precedenti per una tecnologia ormai universale. Vero e proprio punto di riferimento del settore, gli UV Days hanno registrato quest’anno un’affluenza di oltre 800 ospiti, dai cinque continenti, nei quattro giorni di manifestazione nella rinnovata e ampliata sede di IST METZ a Nuertingen, nei pressi di Stoccarda, in Germania.

di EMANUELE POSENATO

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È stata l’occasione per fare il punto sulla tecnologia e sulle traiettorie di sviluppo che sta imboccando l’UV, con un occhio di riguardo ai trend di sviluppo applicativo, che negli ultimi anni sembrano aver assunto un ruolo strategico in termini di competitività, andando ben oltre le classiche nicchie specialistiche che fino ad oggi avevano rappresentato il mercato principale di questa tecnologia. IST METZ, convinta di ciò, ha voluto dedicare all’evento ben oltre 2.000 m², parte dei quali a disposizione dei partner espositori, che per questa edizione erano ben 35, ma in massima parte dedicati alle attività dimostrative incentrate su tre aree tematiche. L’obiettivo della manifestazione era dichiarato: dimostrare l’efficienza e l’efficacia ormai universale dei sistemi UV, approdati praticamente in tutti i segmenti di mercato. Sono state approntate applicazioni per i sistemi tradizionali offset a foglio, un sistema per le macchine a bobina – nello specifico una flessografica – e infine anche nelle più recenti applicazioni digitali. Dislocate in tre differenti stabili adiacenti erano infatti disponibili una linea di verniciatura digitale MGI Jet Varnish 3D iFOIL con sistema di irraggiamento MBS® 5 LI per le post-produzioni in nobilitazione fuori linea; per il segmento da bobina a banda stretta la linea Gidue flessografica con sistema di irraggiamento combinato, sia a tecnologia MBS® (implementata dal reparto R&S di Nuertingen), che a tecnologia LUV (tecnologia a Led). Un’occasione unica per ascoltare, vedere, toccare con mano lavorazioni e realizzazioni concrete, oltre che per approfondire le informazioni su questa tecnologia che, numeri alla mano, è ormai argomento di confronto quotidiano fra gli operatori di settore, ma soprattutto l’occasione di un confronto fra operatori che si sono potuti scambiare esperienze e considerazioni.


eventi quotidiani

La chitarra di cartone Lo strepitoso progetto cartotecnico realizzato nel corso dell’evento. Oltre alla parte in cartone, stampato e nobilitato con inchiostri UV, anche l’alloggio in plastica posto sul manico è stato stampato in 3D e polimerizzato UV.

Nelle foto da sinistra: Enzo Colapinto durante la sua presentazione; Mauro Antonini (a destra) con Gerardo Di Agostino e Marcellino Filippo di Grafica Metelliana; Luca Nesi di Nava (a sinistra) con Roberto Grosso e Dario Fullin di Coptip.

Un boom anche per il mercato Italia

Per dare un’idea del livello di interesse che ruota attorno al tema basti riflettere sul fatto che in Italia, negli ultimi diciotto mesi, secondo le informazioni rilasciate dalle principali case costruttrici, sono state vendute una trentina di macchine da stampa offset a foglio nel segmento B1 (70x100), di cui più della metà in dotazione speciale per quanto riguarda la tecnologia di asciugamento (fra tecnologia UV delle varie case e H-UV di Komori). Una percentuale che si è più che triplicata rispetto al decennio precedente, che pure aveva visto un notevole incremento della diffusione della tecnologia grazie soprattutto alla spinta delle soluzioni ibride prima e bivalenti poi. Stando alle indicazioni delle case costruttrici si tratta di impianti stampa in configurazione mediamente lunga (sia con voltura che in linea), collocate in aziende di ogni segmento del mercato: dall’etichetta al packaging al prodotto commerciale, pensate e configurate secondo criteri tecnico-funzionali ma anche estetico-commerciali. Il nutrito gruppo di stampatori italiani presenti all’evento è stato organizzato in collaborazione fra IST Italia e Macchingraf, che hanno raggruppato una quindicina di imprese, in rappresentanza dell’intera penisola, capitanati da Enzo Colapinto, amministratore di IST Italia, e Mauro Antonini di Macchingraf. «Non siamo riusciti ad assecondare il desiderio di partecipazione di tutti i clienti che, negli ultimi mesi, hanno dimostrato interesse per questo trend tecnologico», riferisce Antonini. Tuttavia ci stiamo impegnando per garantire informazioni e assistenza tecnica a tutti coloro che intendono affrontare il passaggio all’UV, nel percorso di analisi ed esplorazione delle opportunità che offre e soprattutto nel nuovo mondo legato alla tecnologia LED di cui IST è in assoluto all’avanguardia». Le politiche di sviluppo a medio termine a tecnologia LED

Pioniere e precursore dell’UV, IST METZ GmbH continua a dettare i trend industriali del settore da oltre 35 anni. Il gruppo tedesco, oltre a fornire sistemi a tecnologia UV tradizionale – il sistema MBS® del quale è

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giunto alla settima generazione – sta proponendo con crescente convinzione i nuovi sistemi a tecnologia LED, che gli UV Days hanno dato la possibilità di approfondire e verificare. Il mercato arti grafiche, che rimane il core business dell’impresa, è ormai maturo per valutare i vantaggi: nessun bulbo da sostituire (a favore dei costi di gestione), nessuna emissione di calore, nessun periodo di riscaldamento della lampada e intensità costante per migliaia di ore. Il tutto si traduce in un ingente risparmio energetico ed economico, associato a un elevato rendimento. Un gadget parlante

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Tornando all’evento tedesco, in linea con il claim “UV Rock!”, il soggetto attorno al quale si è costruita la comunicazione e si sono sviluppate le dimostrazioni è stata una chitarra di cartone, stampata e nobilitata durante l’evento, nelle tre aree demo sopra descritte. Il progetto cartotecnico si componeva di due parti: paletta e manico e la cassa acustica da assemblare una volta completate le varie lavorazioni. Questa è stata stampata sulla Heidelberg Speedmaster CD 102-7 LX presente stabilmente nel centro ricerca e formazione IST METZ, che per l’occasione lavorava con una combinazione di inchiostri e vernici, in linea, sia con tecnologia UV tradizionale che LED. In due momenti veniva stampato il medesimo soggetto nei due sistemi mentre venivano evidenziati i vantaggi dell’uno e dell’altro. I tasti sul manico della chitarra, che nello strumento reale sarebbero in metallo, sono stati ottenuti in un successivo passaggio fuori linea su sistema MGI Jet Varnish iFOIL 3D, che consentiva il raggiungimento di un risultato molto realistico grazie allo spesso strato di vernice UV di 80 micron al m2 applicati da sistema (cinque volte superiori a quelli possibili con un gruppo di spalmatura flessografico). Sulla stessa linea era poi attiva l’unità per applicazione del film a caldo. Il gadget è stato però pensato per animarsi e diventare un oggetto interattivo, andando ben oltre le possibilità di una normale produzione a mezzo stampa, tema molto in auge. Infatti, in corrispondenza della paletta (la parte superiore del manico dove hanno sede le viti di regolazione corde) è stata ricavata una nicchia, con un supporto realizzato in plastica, ottenuta mediante una stampante 3D e sistema di reticolazione UV, che diventava l’alloggio dove inserire un qualsiasi smartphone sul quale far girare un’app con una serie di brani precaricati, e un gioco in cui, analogamente a quando si suona la chitarra, toccando correttamente le giuste corde con le dita della mano sinistra si totalizza un punteggio. Il corpo della chitarra è stato inoltre studiato per “amplificare” il suono dello smartphone, funzionando come cassa di risonanza. Una comunicazione crossmediale nella quale il fil rouge tecnologico è stato l’UV. «Abbiamo voluto dare un segnale chiaro: non possiamo più limitarci a erogare informazioni e contenuti tecnici, pur rimanendo questa la nostra competenza principale», spiega Dirk Jägers, ad di IST METZ. «Al giorno d’oggi un prodotto stampato deve essere soprattutto attraente, saper stimolare i sensi dei consumatori, in particolare nei settori di attività più esclusivi come la moda e il lusso. La stampa deve saper stupire». E in questo la tecnologia UV offre grandi opportunità, come voleva dimostrare l’interessante rassegna di applicazioni stampate raccolte nel Premio “PrintStars” organizzato dalla rivista Deutscher Drucker, che hanno raccolto nelle settimane precedenti all’evento numerose e ricche applicazioni, per presentarle durante la quattro giorni tedesca. «Un evento di grande soddisfazione per IST METZ», dichiara Colapinto, «e uno stimolo a proseguire nella nostra opera di informazione, sensibilizzazione e promozione dei nostri sistemi, che si sono ormai ritagliati una quota di mercato impensabile solo pochi anno or sono, anche nel mercato italiano che è uno dei più evoluti e complessi a livello mondiale».


VID

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UV Days

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H-UV è la proposta contribuire alla di Komori Adiffusione dell’interesse

nei confronti dell’UV, il significativo installato del vendor giapponese che con la sua proposta a marchio incontra l’interesse di numerose imprese di tutti i segmenti.

H-UV è l’acronimo coniato dalla giapponese Komori, sei anni fa, per distinguere la propria proposta tecnologica nel segmento della stampa polimerizzata mediante raggi UV. Sulla scia di Komori, anche altri costruttori hanno studiato sistemi analoghi in alternativa al classico sistema di polimerizzazione UV. Il sistema prevede una configurazione di macchina specifica, lampade speciali a una determinata frequenza differente dai tradizionali UV e inchiostri specifici appositamente sviluppati con partner strategici di primo livello nel settore degli inchiostri e delle vernici, ancora una volta differenti dai tradizionali UV. In estrema sintesi i vantaggi della proposta Komori sono i seguenti: - polimerizzazione a freddo con conseguente riduzione dei consumi energetici rispetto a un tradizionale sistema ad UV; - assenza totale di ozono di rilascio in atmosfera che rende il sistema ecofriendly; - processo di formatura delle lastre praticamente analogo alla stampa convenzionale che ne favorisce l’integrazione in aziende tradizionali; - grande versatilità applicativa su materiali e supporti molto diversi; - elevato potere nobilitante. La priorità d’importanza dei diversi fattori dipende dalle caratteristiche dell’impresa e dagli obiettivi che questa si pone. Walter Trainoni, giovane co-titolare di Tipografia Esperia, di Lavis a Trento, che ha scelto un retrofitting per la sua Komori Lithrone GS 40 in configurazione 5L, guarda prevalentemente all’efficientazione che l’adozione del sistema H-UV ha prodotto nel suo sistema produttivo: «La priorità aziendale, ormai da qualche tempo, era il recupero di produttività che la continua contrazione delle tirature e l’aumento delle varianti aveva molto abbassato. Non è bastata una riorganizzazione delle risorse e l’introduzione di metodiche di programmazione innovative. Il nostro margine operativo soffriva dell’inefficienza del sistema. Grazie alla riduzione nei tempi di settaggio e di passaggio in volta che l’H-UV ci garantisce, indipendentemente dal supporto impiegato, abbiamo recuperato fin dalle prime settimane dopo l’installazione circa il 15% di produttività che si riflette molto

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Stazioni interdeck HUV. Riduzione di energia elettrica rispetto al tradizionale UV grazie all’utilizzo di speciali lampade ad alto rendimento che lavorano a una differente frequenza, in grado di abbattere la componente di infrarosso, principale causa del consumo di energia elettrica.

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positivamente sia sui tempi di transizione della commessa in azienda, riducendoli, sia sulla saturazione dei nostri impianti». Alternando produzioni commerciali a cataloghi di qualità, in tante varianti di supporto, dalle patinate alle uso mano caratterizzate in un range di grammature molto ampio, non mancavano perplessità sui tempi di adeguamento degli operatori a quella che per tutti era una nuova tecnologia, sia per quanto riguarda le lampade che gli inchiostri. Invece, prosegue Trainoni, «non abbiamo avuto particolari difficoltà. Sono sostanzialmente bastate le normali istruzioni con i tecnici Komori, dopodiché gli equipaggi hanno rapidamente assimilato il know how e ne stiamo traendo i benefici». Affermazione che trova conferma nelle parole di Roberto Romano di Grafiche Sosso, a oltre 400 chilometri di distanza, a Grugliasco, nel Torinese, che riassume il concetto in poche parole chiave: «Abbiamo riscontrato la facilità d’approccio degli inchiostri tradizionali con i pregi dell’UV. Con questo sistema è diventato molto più facile lavorare e il risultato è ottimo». (vedi articolo a pagina seguente). Posizione ancora diversa invece in Grafiche Milani, nell’hinterland milanese, che pone l’accento sul potenziale differenziante del sistema, che offre nobilitazioni e una forte connotazione ecologica. Grafiche Milani è una fra le aziende emergenti nel panorama nazionale e internazionale nei segmenti del lusso, che ha fatto di questa tecnologia un proprio elemento di distinzione: «L’H-UV nasce per stampare su tutti i tipi di carta e supporti plastici, ma è sulle carte naturali uso mano che trova la sua migliore applicazione, garantendo performance qualitative paragonabili alla stampa su carta patinata, abbinate all’incomparabile praticità del foglio asciutto». In effetti, grazie alla formulazione dell’inchiostro e alla combinazione tra i fotoinziatori e le lampade di nuova generazione, anche con carte non patinate il sistema H-UV è in grado di ridurre le quantità di inchiostro necessario (secondo uno studio congiunto Komori / Huber Group si raggiungono riduzioni di consumo del 30%), un aumento del gamut di riproduzione e un maggiore contrasto di stampa dovuto anche alla maggiore brillantezza dei colori. Sono oltre 500 i gruppi stampa venduti in Europa e di questi il 30% nella configurazione a otto colori con voltura. E.P.


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UV Days

eventi stampa

“We love evolution” In Tipografia Sosso l’innovazione è di casa.E per presentare la nuova Komori con dotazione H-UV ha organizzato un’open house presso la sede torinese.

Il peso di una tradizione importante alle spalle, gestita al meglio da ben tre generazioni, sommato alla complessità del momento forse più critico del settore, potrebbero rappresentare un fardello non indifferente. Per la maggior parte delle imprese novantatré anni di storia sono un traguardo irraggiungibile. Per Enzo Bilardello, amministratore di Tipografia Sosso, storica impresa della periferia ovest di Torino, sembra invece rappresentare la normalità, com’è la normalità l’aver investito in un momento così complesso. «Ho il grande vantaggio di aver imparato a camminare in salita», ironizza all’inizio del nostro incontro. «L’avvio della mia avventura imprenditoriale, seppure avvantaggiata dall’essere maturata nell’impresa di famiglia, è praticamente coinciso con l’inizio della crisi del settore; pertanto la situazione di precarietà e incertezza sono l’unica condizione che conosco. Quando sento parlare dei fasti del passato e degli allori su cui ci si è forse assopiti, posso solo cercare di immaginarli ma non vengo coinvolto dallo sconforto, perché l’esperienza non mi appartiene e quindi non la posso rimpiangere. Sono nato con la crisi e ho imparato a ragionare in tempi di crisi, guardando comunque con fiducia al futuro e lavorando per la costruzione di un futuro migliore». In poche parole troviamo concentrato il senso dell’investimento che siamo giunti a inaugurare e soprattutto il significato della scelta iconica dell’ulivo con cui veniamo accolti all’ingresso, mentre altri adornavano il piazzale antistante l’ingresso e altri ancora lo stabilimento. L’ulivo è simbolo di longevità certamente, ma anche indicatore della capacità di resistere alle condizioni più difficili continuando a crescere e a dare i suoi preziosi frutti. Enzo Bilardello è un imprenditore vero, non ereditario: fa parte della generazione dei quarantenni che si stanno rimboccando energicamente le maniche. Organizza, dirige, verifica, accoglie, saluta, intrattiene. Non si risparmia nei confronti dei propri clienti come pure nei confronti dei clienti di Komori, che sono davvero numerosi all’evento e che in qualche caso sono i suoi diretti concorrenti nella competizione sul territorio. «Nessun problema. In Sosso le porte sono sempre aperte per chi si presenta a viso aperto...», ci ha riferito quando abbiamo rilevato la cosa.

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eventi stampa

Enzo Bilardello, a destra, amministratore di Tipografia Sosso, con alcuni ospiti dell’evento. In alto, Silvano Bianchi e Akiro Komori, presidente EMEA di Komori International, presentano la Lithrone GS 40.

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«Abbiamo accordato la nostra disponibilità a Leonardo Castagnoli e Silvano Bianchi di Komori senza alcun problema. Più che a difenderci dai nostri colleghi concorrenti pensiamo a distinguerci per l’offerta e il modello di servizio. Il confronto non ci spaventa. Piuttosto ci stimola...». Ed è proprio questo il senso dell’investimento operato. La nuova Komori Lithrone GS 40 in configurazione a cinque gruppi stampa più spalmatore, in dotazione H-UV, è l’approdo ideale per le necessità dell’azienda. La scelta della multispecializzazione impone grande flessibilità. Tipografia Sosso, a dispetto di quanto recita il cartello all’ingresso, è molto più di una tipografia che realizza partecipazioni e stampati commerciali e non intende porsi limiti. Dal prodotto commerciale tradizionale, fin dai primi anni del nuovo millennio, con l’introduzione di una macchina UV, l’azienda ha imparato a confrontarsi con il settore del packaging di qualità, per i settori della cosmesi e della cioccolateria, che da queste parti hanno una tradizione altrettanto lunga, ma anche con il catalogo divulgativo e quello di altissima qualità per le linee di fascia alta del Gruppo FIAT. «Le difficoltà di programmazione e di settaggio che si determinavano nel passaggio dal cartoncino del packaging alle carte speciali ai film sintetici non sono più un problema», ci riferisce Roberto Romano, responsabile della sala stampa. «L’estrema flessibilità del sistema H-UV e l’esperienza maturata nella predisposizione dei file per la stampa, in funzione dei materiali da impiegare, ci permettono di passare tranquillamente da un prodotto all’altro senza difficoltà». Una realtà dinamica, snella, senza troppi fronzoli, ma al contempo ricercata e completa. «Rimaniamo comunque una tipografia nell’accezione classica, ma l’innovazione tecnologica e l’investimento in competenze sulle nostre risorse ci ha consentito di confrontarci di pari passo con produzioni sempre più complesse e raffinate». In questo giocano indubbiamente un ruolo altrettanto importante anche l’integrazione completa del ciclo produttivo e un approccio consulenziale alla vendita che il team tecnico commerciale di Bilardello consentono. “Stiamo evolvendo. Aspettatevi di tutto” è il claim che apre il sito online dell’impresa, e quello che ci è stato dato a vedere lo fa presagire.


stampa Novità tecnologiche comunicazione d’ImpREsA

Canon a viscom italia

e applicative

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Canon partecipa da protagonista a Viscom Italia, la manifestazione fieristica di riferimento per la comunicazione visiva (15-17 ottobre). Già sotto i riflettori della scena nazionale e internazionale nella veste di Official Imaging Sponsor di Expo Milano 2015, l’azienda leader in ambito imaging presenta la sua ampia offerta tecnologica per il grande formato, mettendo in mostra le soluzioni più innovative insieme alle numerose e diversificate opportunità applicative. ecnologia sotto i riflettori Al centro dello show di Canon è la serie Océ Arizona 6100, ultima nata della famiglia Océ Arizona che ha recentemente raggiunto quota 5000 installazioni in tutto il mondo. In primo piano è, in particolare, Océ Arizona 6170, un sistema di stampa flatbed a sette colori per la gestione di grandi volumi di stampa che garantisce produttività elevata anche su supporti rigidi. La serie Océ Arizona 6100 si rivolge ai fornitori di servizi di stampa e grafica professionale, offrendo tecnologia all’avanguardia e funzionalità innovative. Dotati di un tavolo a piano fisso extra-large (2,5x3,05 m), con due zone di aspirazione indipendenti, questi sistemi raggiungono una velocità di stampa fino a 155 m² all’ora e consentono di produrre cartelloni di dimensioni standard (1,25x2,5 m) senza interruzioni grazie al caricamento/rimozione alternato dei supporti. Dal punto di vista qualitativo, la nuova tecnologia di imaging Océ VariaDot a 6 colori – che produce gocce di inchiostro da 6 a 42 picolitri – consente di ottenere immagini dettagliate,

transizioni di colore omogenee e colori vivaci e uniformi. Caratteristiche quali la nitidezza e la geometria delle immagini di stampa sull’intero piano fisso sono state ulteriormente migliorate mediante la mappatura attiva del tavolo e la regolazione del posizionamento dei pixel. Per quanto riguarda le potenzialità applicative, la serie Océ Arizona 6100 consente un’ampia varietà di lavorazioni su supporti rigidi – pesanti, lisci, pre-tagliati o di forma inusuale – nonché applicazioni multilvello di alta qualità, stampe fronte-retro, stampe di grande formato su più pannelli e stampe senza bordi. Soluzioni in mostra La presenza di Canon a Viscom Italia si completa con una serie di soluzioni innovative, che coprono le diverse aree del mercato del grande formato. Tra queste, in primo piano sono Océ ColorWave 700, la nuova stampante a sei bobine con tecnologia a toner capace di stampare su molteplici supporti con spessore fino a 0,8 mm, Canon imagePROGRAF iPF 8400SE, il sistema a getto d’inchiostro con

pigmenti ad acqua a 12 colori ideale per ambienti di produzione, fotografia e prove colore, e imagePRESS C800, una stampante di produzione a colori dotata di ampia versatilità. Recentemente lanciata sul mercato, imagePRESS C800 è stata sviluppata per offrire nuovi livelli di qualità e produttività con una vastissima gamma di supporti e finisher. www.canon.it

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Sun Chemical presenta le guide alla risoluzione dei problemi in fase di stampa Sun Chemical ha messo a punto per la sua clientela, sotto forma di poster, un’efficace guida alla risoluzione dei problemi che possono emergere in fase di stampa. Lo studio presenta cause e soluzioni dei più comuni problemi che s’incontrano durante la stampa offset a foglio, e si basa sull’esperienza pratica e conoscenza di Sun Chemical unitamente alla collaborazione di esperti del mondo della stampa. Paolo Caiani, Direttore Tecnico inchiostri Sheetfed di Sun Chemical, analizza per Voi una delle problematiche più comuni. Con questo strumento estremamente utile, che non deve mancare in sala stampa, Sun Chemical è sempre più vicina ai suoi clienti sostenendoli nel loro lavoro e ponendo la massima attenzione al processo di stampa. Potete richiedere i poster al Vostro referente Sun Chemical.

Marezzatura (o Mottling)

Col termine marezzatura si definisce l’aspetto disomogeneo, “nuvoloso”, dei fondi, causato da una difformità d’inchiostrazione, si vengono così a creare zone aventi Densità Ottiche differenti. Il problema è di solito legato a delle disomogeneità superficiali che provocano localmente un diverso assorbimento e trasferimento dell’inchiostro.

CAUSE 1. La carta ha una superficie irregolare 2. Eccesso d’acqua sulla lastra, gli inchiostri risultano troppo emulsionati 3. Troppa acqua nell’unità precedente, l’acqua è rimasta sul foglio 4. Il materiale è debole oppure la patinatura della carta è troppo soffice. 5. Troppa pressione tra caucciù, lastra e/o supporto 6. Caucciù troppo duro o vetrificato 7. Inchiostro troppo concentrato, non arriva sufficiente inchiostro alla lastra

SOLUZIONI 1. Controllare le caratteristiche e l’assorbenza della carta. Provare un supporto differente 2. Ridurre l’acqua, regolare l’equilibrio inchiostro/acqua, controllare la bagnatura 3. Ridurre l’acqua dell’elemento precedente 4. Ridurre il tiro dell’inchiostro 5. Assicurarsi che tutte le pressioni e gli spessori siano conformi alle specifiche del produttore. 6. Cambiare i caucciù con tipi più soffici o disossidarli 7. Indebolire l’inchiostro aggiungendo del bianco trasparente

Sun Chemical Group S.p.A. Via Achille Grandi, 3 - 6 20090 Settala Fraz. Caleppio (MI) www.sunchemical.com


tecnologie packaging

Bobst

Nuove sfide e opportunità

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consente un considerevole risparmio dei fogli; Visioncut 106 LER, una nuova fustellatrice con separatore integrato dalla produttività superiore; ed Expertcode, una nuova macchina per la serializzazione digitale in grado di rispondere alle crescenti esigenze di personalizzazione e codifica dei produttori di imballaggi di tutto il mondo. L’evento ha inoltre visto il debutto europeo di Novacut 106 ER, una nuova fustellatrice con separatore integrato, che sta già consentendo ai clienti internazionali di accedere al mondo della separazione in linea di elevata qualità con un occhio di riguardo ai costi. Novacut è stata presentata per la prima volta la scorsa estate a ExpoPrint Brazil. Emilio Corti, responsabile vendite della business unit Macchine a foglio di Bobst, ha dichiarato: «Ogni nuova attrezzatura è stata progettata per aiutare i nostri clienti in tutto il mondo a migliorare la redditività in un panorama commerciale sempre più competitivo come quello della produzione di imballaggi. Inoltre, Expertcode è solo il primo dei prodotti di una nostra nuova linea che punta a soddisfare un’esigenza chiaramente

espressa dai nostri clienti: poter contare su una tecnologia che possa aiutare i loro clienti proprietari di marchi, ad esempio del settore farmaceutico, a monitorare, a tracciare e proteggere i loro prodotti». Le novità in dettaglio

Foil Unwinder+ è un sistema che definisce nuovi standard di settore per l’ottimizzazione dei fogli e una conseguente riduzione dei costi. Disponibile da luglio come opzione sulle macchine per stampa a caldo Masterfoil 106 PR, l’unità presenta svariati processi intelligenti che, nel complesso, assicurano un avanzamento del foglio più preciso con il minimo stress possibile sulla bobina. Autoregolandosi costantemente durante la produzione, Foil Unwinder+ consente alla macchina di funzionare con uno spazio vuoto di appena 2 mm tra le stampe sul foglio, a prescindere dalla velocità di produzione, dalla dimensione o dall’ampiezza della bobina. In questo modo, a seconda del layout di lavoro, Foil Unwinder+ può ridurre il consumo di fogli fino al 50 per cento. Oltre alla necessità di una maggiore efficienza, i produttori di imballaggi sono

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Tra le soluzioni presentate in anteprima mondiale Expertcode, una nuova macchina per la codifica in digitale degli imballaggi.

Oltre alla presentazione delle nuove macchine e delle più recenti innovazioni di Bobst, Competence 15 ha presentato un programma di conferenze che ha offerto prospettive di valore in diversi ambiti commerciali. Le conferenze hanno toccato temi quali il miglioramento delle performance commerciali, le ultime tendenze, le opportunità e le sfide che i diversi settori del packaging si trovano ad affrontare. Tenutosi dal 23 al 25 giugno, Competence 15 ha rappresentato una piattaforma per la presentazione a livello mondiale di diversi nuovi prodotti sviluppati da Bobst, come: Foil Unwinder+, una nuova soluzione per la stampa a caldo che


tecnologie packaging

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“Competence 15 - Inspiring Business Solutions” ha riunito circa 300 produttori di imballaggi da tutto il mondo presso il Bobst Competence Centre a Mex, in Svizzera, per un evento totalmente nuovo.

sempre più interessati a opzioni per la separazione automatizzata delle confezioni in linea. La nuova fustellatrice Visioncut 106 LER aiuta a ridurre i costi di manodopera, aumenta la qualità del prodotto e la produttività, eliminando la necessità del distacco manuale degli sfridi. Questa nuovissima macchina di formato IIIB è di tipo in piano azionata a camme ed è dotata di un controllo del registro laterale ottico dinamico per un’eccezionale precisione e uniformità produttiva. Lo Smart Feeder completamente automatico installato su Visioncut 106 LER garantisce un’alimentazione dei fogli estremamente affidabile, anche quando funziona alla massima velocità di 8.000 fogli all’ora. Lanciata lo scorso luglio, la fustellatrice con separatore

integrato Novacut 106 ER, di formato IIIB da 7.000 fogli l’ora, completa Visioncut e offre ai produttori di imballaggi di tutto il mondo un’efficace soluzione di separazione dei fustellati in linea. Il sistema Angle Lock® di Bobst integrato nella Novacut 106 ER consente agli utenti di lavorare in modo omogeneo a prescindere dalla loro posizione geografica. Fornendo ai clienti utensili altamente tecnologici in grado di aumentare le prestazioni della nuova Novacut, Bobst sostiene i mercati in cui l’accesso ad attrezzature di buona qualità risulta difficile, se non impossibile. Sia Novacut 106 ER che Visioncut 106 LER possono passare facilmente dal fustellato al foglio intero in pochi minuti, offrendo agli utenti che non hanno mai utiliz-

zato prima la separazione dei fustellati la possibilità di allestire una vasta gamma di attività di separazione senza dover interrompere l’esecuzione di altri lavori già in corso. Expertcode rappresenta il primo lancio completo sul

Un dettaglio della macchina per stampa a caldo Masterfoil 106.

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tecnologie packaging

hhs, SGM, UEI Group. Concepito come un evento fieristico all’interno di Competence 15, il contatto con questi partner ha consentito ai visitatori di ottenere le informazioni più aggiornate e di avere la possibilità di condividere le proprie idee con i principali fornitori del settore. Un programma complementare di conferenze

La nuova fustellatrice VisionCut 106 LER aiuta a ridurre i costi di manodopera, aumenta la qualità del prodotto e la produttività, eliminando la necessità del distacco manuale degli sfridi.

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mercato dell’iniziativa di stampa digitale di Bobst in grado di rispondere alle esigenze di anti-contraffazione e tracciabilità, oltre che a quelle di personalizzazione e di gestione delle versioni degli imballaggi. Expertcode assicura ai produttori di imballaggi la capacità di stampare digitalmente codici, testi o immagini individuali sui fustellati o su scatole già piegate e incollate in alta risoluzione, ad alta velocità e con una verifica istantanea. Il sistema unisce in sé l’intensa attività di ricerca e sviluppo di Bobst nel campo della stampa digitale, la sua esperienza nei sistemi di riconoscimento ottico ad alta precisione e ad elevata velocità acquisita grazie ai sistemi Registron® e la tecnologia innovativa derivante dai suoi più fidati partner di settore.

I visitatori di Competence 15 hanno anche potuto scoprire la gamma di servizi proposti da Bobst e mirati ad aumentare la produttività, ridurre i costi o garantire la sicurezza, tra i quali spicca un servizio di trattamento della platina che rimuove l’ossidazione che può accumularsi sugli assi, sui telai e sulle platine e protegge la macchina da ulteriore corrosione. Può inoltre ridurre i tempi di avviamento delle fustellatrici dal 25% al 50% e la forza di taglio necessaria per l’esecuzione di un lavoro fino al 30%. La presentazione è stata completata da diversi nuovi prodotti e soluzioni finanziarie proposte dai partner Bobst come Deutsche Leasing, Hunkeler, H.B. Fuller, Marbach GmbH, Henkel, Kurz, Hinderer+Mühlich GmbH, Lasertec, Baumer

Tra le presentazioni inserite nel ciclo di conferenze di Competence 15, da segnalare un intervento di Charlotte D’Aulnois, dell’azienda di coaching e consulenza Ssphir-DNS, su come incrementare le performance commerciali utilizzando neuroscienze e modalità di coaching derivate dal mondo sportivo. I futuri requisiti che regolamenteranno il settore degli imballaggi farmaceutici sono stati invece presi in esame da Patrik Merckell di Novartis, mentre una breve panoramica sulle sfide di sicurezza alimentare nell’ambito degli imballaggi stampati digitalmente è stata presentata da Steven Klump di Nestlé. Il ciclo di conferenze ha inoltre visto l’intervento di François Hosotte, di Ferring, che ha illustrato le sfide che si trovano ad affrontare i proprietari dei marchi farmaceutici e i loro fornitori in relazione alla produzione di confezioni secondarie. Una panoramica delle tendenze degli imballaggi nel settore della cosmesi è stata presentata da Alex Volery di Bobst, mentre Alvise Cavallari di Nestlé ha illustrato le tante opportunità offerte all’industria degli imballaggi dagli sviluppi della stampa digitale.


Grande affluenza a una campagna promozionale promossa in Marocco alla quale hanno partecipato anche gli esponenti di importanti aziende e cartiere italiane.

Distribution de Carton & Papier

Il Marocco richiama il business della stampa Due settimane di “tour” per incontrare i principali stampatori di grafica e imballaggio. 6 città, 6 serate, 6 meeting. Gli stampatori marocchini hanno scelto di trascorrere una serata a Marrakech, Agadir, Rabat, Tangeri, Fès e Casablanca.

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di SERGIO FACCHINI

Il “tour” ha preso il via dal Salone della Fiera di Casablanca ove si era conclusa la 21ma annuale manifestazione SIEL - Salon International de l’Edition et du Livre, che quest’anno ha attirato ben 750 editori provenienti da 44 Paesi, Italia inclusa, che hanno presentato ben 110.000 titoli di storia, cultura e filosofia e un elevato numero di libri per ragazzi. Le scuole sono state coinvolte a partecipare e i vari editori hanno organizzato dei laboratori interattivi per coinvolgere i giovani, spiegando loro come nasce un libro e così avvicinarli alla lettura dei libri “cartacei”. DICAPA - Distribution de Carton & Papier, in collaborazione con Heidelberg, ha organizzato e condotto i sei eventi. L’azienda è presente in tutti i Paesi dell’Africa francofona con magazzini e depositi, così da poter soddisfare celermente la richiesta di una grandissima varietà di tipologie di carta proveniente dalle principali cartiere europee. Tutta carta rigorosamente FSC, certificata in base al sistema di gestione qualità, di tutti i tipi dai 30 ai 380 grammi, per tutti gli usi e le applicazioni possibili di stampa e imballaggio, testate su applicazioni locali con offset a foglio targate Heidelberg. Sappi, Favini, Fedrigoni, Stora Enso ed Eurocalco i produttori coinvolti in questo progetto. Il presidente e direttore generale della DICAPA, Mohammed Ali Mechiche Alami, ha condotto le presentazioni delle varie aziende presenti, spiegando come la carta in realtà sia un elemento fondamentale per la vita quotidiana di noi umani. Infatti la carta è il solo, unico supporto per la stampa e la trasmissione dell’informazione, è parte integrante della comunicazione, non solo per le notizie pubblicate sui giornali e riviste, ma soprattutto per qualsiasi oggetto si vada oggi ad acquistare in un supermercato, fino al menù che ci presenta il cameriere al ristorante. M.me Ihsane Benabdelkader, responsabile marketing per Favini, ha introdotto e spiegato le nuove tipologie di carta realizzate per le macchine da stampa digitale che hanno iniziato ad essere presenti anche in questo territorio. Il rappresentante della Heidelberg ha quindi presentato la nuova nata Linoprint, un’innovativa macchina digitale con registro perfetto recto e verso per la stampa in quadricromia + vernice. Il mercato dell’Africa francofona, per continuare e ampliare il lavoro di sviluppo in atto, attende ora gli imprenditori italiani.

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Interviste Eden Manzoli e Claudio Minerva

Dopo essere stata per 20 anni un player importante nel mondo dei quotidiani, la società bolognese da un anno rappresenta in esclusiva il marchio Goss a 360°, acquisendo visibilità anche presso gli stampatori commerciali e di imballaggi.

New Age anche nel packaging e stampa commerciale Quali sono state le tappe fondamentali per New Age? La società, che ha sede a Bologna, ha venduto e installato in Italia circa 1.000 gruppi stampa di rotative per quotidiani. Il nome New Age è legato a doppio filo al settore dei quotidiani e a quello di Goss International, uno dei primi produttori al mondo di rotative e nel nostro Paese per rotative cold-set installate. È in questo segmento che New Age ha operato ed è più che nota. Ma nella gamma di produzione di Goss vi sono anche rotative destinate agli stampatori commerciali, quelli per intenderci che utilizzano rotative con forno e, da qualche anno, anche al settore della stampa offset di imballaggi. Qui il costruttore propone la rotativa Sunday Vpak, che apre un nuovo modo di produrre packaging in cartoncino, packaging flessibile ed etichette. New Age da settembre dello scorso anno si è presa carico di promuovere il marchio e le soluzioni Goss International a 360° e quindi anche presso gli stampatori commerciali, le cartotecniche, gli etichettifici e i converter.

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Come vedete il settore della stampa rotativa commerciale in Italia? Sicuramente la stampa commerciale è passata in Italia – come all’estero – attraverso una grande trasformazione con una serie inevitabile di fusioni e chiusure, però pensiamo che ormai si sia raggiunto il punto di stabilità e

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Quali ritenete siano i punti di forza di una rotativa heatset Goss? Goss può contare su una gamma di prodotti unica in questo settore, spaziando da quella che è un po’ l’icona delle 16 pagine – la M-600 – per arrivare alla Sunday 5000, la prima 96 pagine prodotta al mondo, grazie alla particolare tecnologia gapless introdotta anni fa e continuamente oggetto di aggiornamenti. Inoltre, è l’unico costruttore al mondo in grado di produrre l’intero “pacchetto di stampa”: oltre alle rotative, infatti, produce anche forni, cambiabobine – Contiweb è un marchio del gruppo Goss – e anche uscite a foglio con la VITS.


“L’età media delle rotative è quasi raddoppiata rispetto al passato” che adesso ogni singolo cliente si stia concentrando su una fase di consolidamento della posizione di mercato assunta. Per questo, ormai, riteniamo che eventuali investimenti – in rotative nuove o usate – vengano fondamentalmente guidati da queste nuove necessità produttive conseguenti proprio alle ultime trasformazioni: l’obsolescenza delle macchine non è più il criterio fondamentale per la sostituzione così come l’età delle rotative, la cui media è aumentata in maniera impressionante rispetto al passato, è quasi raddoppiata. Avete detto che la Sunday Vpak può rivoluzionare il modo di produrre astucci in cartoncino, etichette, imballaggi flessibili. Potete dirci perché? La Vpak introduce per prima nel mercato dell’imballaggio flessibile la stampa a tecnologia offset per le macchine a largo formato, mercato nel quale finora erano presenti solo macchine a tecnologia flexo o rotocalco (mentre nella fascia di mercato delle “narrow web” l’offset è stata presente per anni nelle rotative del gruppo Müller Martini). Questo comporta un grande aiuto agli stampatori in accordo con quelle che sono le tendenze del mercato che richiedono etichette o imballaggi primari che, per essere vendute, devono cambiare sempre più frequentemente. Pensiamo, ad esempio, alle confezioni di chewing gum che troviamo sugli espositori: evidentemente, cambiare prodotto stampato in una rotativa offset è più semplice, rapido ed economico rispetto a quanto non lo sia nelle rotative flexo o rotocalco.

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Abbiamo iniziato dicendo che quando si fa il vostro nome a un editore o a uno stampatore di giornali non c’è bisogno di presentazioni ma in altri ambiti invece non è così. Ci raccontate i passaggi più salienti dei vent’anni di storia della vostra azienda? New Age è nata nel 1995 per continuare le attività di rappresentanza in esclusiva della Goss - Rockwell per l’Italia, cessata quell’anno a causa della chiusura di Hyphen che ne era stata rappresentante dal 1987. Nel 1997 New Age si è spostata definitivamente a Bologna, nella sede attuale, a due passi dalle due torri. New Age è composta da due soci paritetici, Eden Manzoli e Claudio Minerva. Oltre alla Goss, per la quale è stata fondata, negli anni sono state seguite (e alcune lo sono ancora) nuove agenzie – tutte in esclusiva – quali Krause (CtP), ThorstedSchur (linee spedizione), Hydrair (impianti distribuzione inchiostri), Schneider-Ozga (reggiatrici), Müller Martini (linee spedizione per giornali, dopo aver chiuso il rapporto di agenzia con la Thorsted-Schur), Fujifilm (lastre e additivi), Canon/Océ (stampa digitale) seguite per offrire ai giornali un “pacchetto” completo per ogni esigenza produttiva. Nei primi anni del 2000 la Goss ha poi acquisito le attività a bobina dalla Heidelberg (per intenderci, la ex Harris-Marinoni), entrando così anche nel mercato della stampa heatset: è stato deciso però di tenere sempre separate le attività tecnico/commerciali per questo mercato rispetto alle attività riguardanti il mercato coldset. Pertanto Goss ha continuato a essere rappresentata da Macchingraf per il mercato heatset e da New Age per quello coldset. L’anno scorso, infine, dopo aver introdotto anche la rotativa Vpak per l’imballaggio flessibile, Goss ha deciso di riunire la rappresentanza dei propri prodotti sui tre mercati (packaging, heatset e coldset) nella New Age, che però collabora con Macchingraf per quello che riguarda il servizio postvendita nel mercato della stampa a caldo.

“Vpak introduce per la prima volta nel mercato dell’imballaggio flessibile la stampa a tecnologia offset per macchine a largo formato”.

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uomini&aziende stampa digitale

Fratelli Carli / Ricoh Italia

Un modello di business molto “centrato” Precision Marketing e Direct Mailing personalizzato alla base di una comunicazione sempre più efficace. Fratelli Carli è un’azienda a tradizione familiare che produce e distribuisce olio di oliva e prodotti derivati, vini e prodotti cosmetici. L’avventura è iniziata ad Oneglia nel 1911, quando la famiglia Carli, proprietaria di un’avviata tipografia, ottiene dal proprio oliveto un raccolto eccezionale. Questo fa nascere l’idea di vendere l’olio in eccesso, intraprendendo un’attività di vendita “porta a porta” in modo da fidelizzare i clienti. L’idea si rivela fin da subito vincente e la famiglia Carli decide di proseguire su questa strada. Per promuovere il nuovo business, la tipografia di famiglia viene utilizzata anche per stampare i primi listini e altro materiale pubblicitario. Qualità ed eccellenza del prodotto sono i punti di forza che hanno permesso all’azienda di crescere negli anni fino a raggiungere più di un milione di clienti, un organico di 300 dipendenti e un fatturato che si aggira attorno ai 150 milioni di euro. Una caratteristica peculiare è da sempre il modello distributivo. Gli ordini arrivano in azienda direttamente dai consumatori di tutto il mondo mediante telefono, posta o web. La produzione è costantemente parametrata in base alla domanda e la consegna al cliente avviene entro pochi giorni dalla richiesta. A questo canale di vendita si è affiancato, a partire dagli anni 2000, il retail con negozi monomarca a conduzione diretta. Gli Empori di Imperia, Torino, Milano, Padova, Cuneo e Bologna sono attualmente quelli già aperti. «Fratelli Carli intrattiene un dialogo costante e diretto con la propria clientela», spiega Marco Gardini, IT Operations Manager (nella foto), « ed è grazie a questo che riesce ad assecondarne le richieste, a conoscerne il gusto e, talvolta, ad anticiparne i desideri. Vendendo direttamente ai consumatori, il materiale di marketing che viene loro inviato è fondamentale per lo sviluppo del business ed è importante che sia di qualità e di grande impatto visivo». la stampa nel DNA di Fratelli Carli

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«Un elemento distintivo è la presenza all’interno dello stabilimento di un centro tipografico all’avanguardia che produce il materiale di marketing dell’azienda: listini, brochure, cataloghi, flyer e depliant. Una realtà che risale alla prima vocazio-


ne imprenditoriale della famiglia Carli e che prosegue così la tradizione dell’antica tipografia. Grazie a questo reparto abbiamo l’opportunità di controllare l’intero processo di stampa, dall’ideazione alla divulgazione, e di curare tutto il materiale destinato ai clienti. Una prerogativa che poche altre aziende possono vantare». evoluzione tecnologica continua

La personalizzazione e le campagne di marketing one to one sono essenziali per incrementare le vendite e la fidelizzazione della clientela. Sei anni fa Fratelli Carli ha installato quindi due Infoprint IP4100 Simplex utilizzate per produrre bolle, fatture e listini. Nel 2010 l’azienda ha deciso di innovarsi iniziando a percorrere la strada della comunicazione personalizzata installando Ricoh Pro C900, la prima soluzione foglio singolo colore di Ricoh da 90 pagine al minuto, per produrre leaflet, brochure e flyer. Vendendo direttamente ai consumatori, il materiale inviato deve essere di qualità e facilmente personalizzabile. Evoluzione con Ricoh Infoprint IP 5000 GP AD1/AD2 ha una velocità di 860 impressioni A4 al minuto e utilizza inchiostri dye-plus che garantiscono colori intensi.

L’innovazione tecnologica di Fratelli Carli non si ferma mai. Da qui la scelta nel 2012 di installare tre Ricoh Pro C901 (90 ppm a colori per la stampa di produzione di qualità) sostituendo una delle due IP4100 Simplex per la produzione di bolle e fatture. Prima il processo di stampa era suddiviso in due fasi, quella della stampa del layout (appoggiandosi a tipografie) e quella della stampa di dati variabili (gestita con la soluzione IP4100); con i nuovi sistemi di stampa il flusso produttivo viene gestito internamente in un solo passaggio. Di recente introduzione una Infoprint IP 5000 GP AD1/AD2 che ha sostituito la seconda IP4100 per la gestione dei cataloghi e dei listini prodotti. La soluzione adottata, che in futuro verrà utilizzata anche per altre applicazioni innovative, ha una velocità di 860 impressioni A4 al minuto e utilizza inchiostri dye-plus, che consentono di produrre colori intensi e stampe definite a costi contenuti. Grazie a questo progetto, Fratelli Carli sta sviluppando strategie di Precision Marketing e Direct Mailing che consentono di aumentare l’efficacia della comunicazione, di personalizzare l’offerta e di essere sempre più vicina alle esigenze dei propri clienti. La strategicità del Precision Marketing

In modo coerente alle strategie di approccio al mercato delle aziende maggiormente evolute nella comunicazione alla clientela, Fratelli Carli ha deciso di investire in una soluzione tecnologica che nel breve periodo ha consentito di tradurre il Precision Marketing in realtà. Con la migrazione dalla tecnologia offset a quella digitale e grazie alla capacità di analizzare e gestire i dati e la formattazione grafica in modo dinamico mediante soluzioni software a corredo, l’azienda sarà in grado di raggiungere ogni singolo cliente con messaggi mirati e personalizzati sugli interessi e sulle specifiche esigenze, aumentando così il grado di fidelizzazione e garantendo un’offerta di qualità a 360 gradi.

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stampa A Viscom Italia comunicazione d’ImpREsA

fenix dg

per lasciare tutti a bocca aperta

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HP Latex 370.

Lo show in anteprima Il progetto di Viscom Italia si inserisce in una strategia di rinnovamento di lungo termine intrapresa da Fenix DG, il cui punto di svolta, tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, ha visto l’azienda introdurre nuovi partner tecnologici – tra cui Miyakoshi, produttore giapponese di stampanti tessili – e consolidare i rapporti con quelli già esistenti. Lo stand di Fenix ospiterà, infatti, i sistemi di stampa UV flatbed inkjet Generazione 2 della casa produttrice svizzera swissQprint, le nuove soluzioni di HP, quali la serie Latex 3000 e la famiglia PageWide XL, recentemente introdotte tra le gamme commercializzate dal rivenditore italiano, e, in più, le stampanti HP Latex 370 e FB scitex 750. Presentata a Fespa 2015, la Generazione 2 di stampanti swissQprint è studiata per adattarsi a qualsiasi volume ed esigenza di stampa senza prescindere dalla qualità. Proprietà quali sviluppo e produzione

svizzera, una costruzione solida con attenzione ai dettagli e un design modulare sono comuni a tutti i sistemi swissQprint a getto d’inchiostro. A seconda della configurazione, le stampanti swissQprint sono in grado di supportare dai pannelli più piccoli ai materiali in bobina, fino a pannelli oversize di qualsiasi tipo, mantenendo inalterate la qualità e la precisione della stampa. Oryx 2,

swissQprint

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È una Fenix DG cresciuta e maturata, che ha saputo consolidare in pochissimo tempo la fiducia di brand importanti – quali HP e swissQprint – mantenendo comunque intatta la propria originalità, quella che accoglierà i visitatori di Viscom Italia 2015. «Se prima eravamo gli enfants terrible del digital printing nazionale, ora siamo passati al livello successivo», dichiara Paola Mortara, amministratore di Fenix DG. «Non ci siamo tolti di dosso la voglia di distinguerci, anzi, ma lo faremo in modo più sottile e raffinato. E abbiamo scelto proprio Viscom 2015 come palcoscenico per questa trasformazione». Creato sul concept “Freeze The Power Of Colour”, lo stand di Fenix DG (stand G02, padiglione 8) si propone di accompagnare i visitatori in un viaggio al di là della stampa. Lo spiega Paola Mortara, anticipando, ma solo in parte, quello che sarà un vero e proprio spettacolo a Viscom Italia: «Le stampanti saranno, naturalmente, il fulcro dello stand: quest’anno avremo grandissime novità da HP e una qualità ancora più avanzata da swissQprint. Tuttavia, i visitatori potranno congelare l’attimo e sbirciare tutto il mondo che sta dietro alla stampante intesa come pezzo meccanico. Per fare questo abbiamo trovato un prezioso alleato in Luca Pianigiani di Jumper: non entro nel merito delle meraviglie che sta creando, ma siamo abbastanza sicuri che attireranno l’attenzione».


comunicazione d’ImpREsA

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PageWide 8000.

Impala 2 e Nyala 2 dispongono, inoltre, di struttura modulare: il flatbed fornisce una base stabile per ogni modello e gli optional – roll to roll, board option e tandem – possono essere aggiunti a richiesta. Per quanto riguarda le soluzioni di HP, le due novità HP Latex serie 3000 e HP PageWide XL saranno in primo piano sullo stand di Fenix DG. Dedicata ad alti volumi di stampa per flussi di lavoro standardizzati, HP Latex 3500 garantisce alta qualità e velocità elevata. Permette inoltre di raggiungere nuovi livelli di efficienza produttiva con bobine pesanti e jumbo roll, inchiostri da 10 litri, taglierine in linea che riducono i colli di bottiglia, segnalatore luminoso e app HP Latex Mobile per stampa notturna, non assistita e controllo in remoto. HP PageWide XL 8000 è l’ultima novità tra i prodotti di punta di HP. È considerata la soluzione più veloce in fase di stampa sul mercato, con 30 pagine al minuto – monocromatiche e a colori – in formato A1. La macchina consente, inoltre, di consegnare lavori misti, monocromatici e a colori, nel 50% del tempo, e senza bisogno di separare i file all’uscita. Le applicazioni rivolte al settore della visual communication riguardano pubblicità sul punto vendita, grafiche e manifesti per interno ed esterno, cartotecnica, grande distribuzione, oltre alle applicazioni tecniche come disegni CAD e mappe GIS.

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NEWS

notizie dalle aziende

Nobilitazioni

Anteprima italiana per Kurz Digital Metal DM-Liner®. L’open house è stata strutturata in modo che i partecipanti fossero impegnati nella simulazione di un flusso di lavoro digitale. Insieme a Luxoro, e utilizzando Digital Metal®, hanno testato dal vivo le potenzialità di questa nuova soluzione che consente, infatti, di decorare un prodotto stampato personalizzandone il contenuto, creando così “copie uniche”. La tecnologia Digital Metal® è utilizzabile in numerosi campi d’applicazione, dalle etichette ai volantini, dai pieghevoli ai packaging, dalle brochure alle stampe di prova e mock-up. Il processo di stampa DM-Liner® è semplice ed efficace.

Il disegno scelto viene prestampato sul substrato per mezzo di toner o inchiostro elettronico. Il film metallizzato viene accoppiato al foglio. Il supporto in poliestere viene rimosso e l’effetto metallizzato nobilita solo la parte prestampata. Si procede alla sovrastampa in digitale, con

Luxoro, tel. 0384.254011

La tecnologia Digital Metal è utilizzabile in numerosi campi d’applicazione, dalle etichette ai volantini, dai pieghevoli al packaging, dalle brochure alle stampe di prova e mock-up.

Servizio lettori n. 1

carta

stampa digitale

Favini e la contraffazione

HP Indigo 7r Digital Press offre una qualità offset

Favini, tra i leader globali nella realizzazione di specialità grafiche innovative a base di materie prime naturali (cellulosa, alghe, frutta e noci ecc), continua la lotta alla contraffazione grazie a Secure Suite, la gamma di carte tecnologicamente avanzata e caratterizzate da soluzioni anti-contraffazione efficaci e uniche, differenti per tipologia ed esigenza merceologica. Prodotti di marca, documenti, carte di identità e di sicurezza, passaporti e visti sono tutti fortemente soggetti a falsificazione da parte di criminali che operano nel mercato nero. Grazie a Secure Suite, Favini offre soluzioni di brand protection per tutta la tipologia dei beni di lusso, dallo sportwear ai giocattoli, includendo tutti i prodotti soggetti a contraffazione. Tra le innovazioni proposte da Favini, la più tecnologicamente avanzata è Secure-NanoLock, una soluzione che prevede uno speciale ologramma con un codice incorporato.

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eccellente risultato finale, senza deformazioni del substrato. Con questa soluzione Luxoro si rivolge a tre target diversi, cioè stampatori, agenzie e clienti finali.

La nuova serie HP Indigo 7r Digital Press è in grado di produrre fino a 4 milioni di pagine a colori al mese a una velocità massima di 160 pagine al minuto in modalità EPM (Enhanced Productivity Mode). Stampa a 4, 6 o 7 colori e colori Pantone®. Utilizza anche l’inchiostro bianco e consente di stampare su un’ampia gamma di supporti inclusi i trasparenti e colorati. Grazie all’esclusiva tecnologia One Shot è in grado di stampare su una vasta gamma substrati sintetici e plastici, e offrire anche svariati effetti speciali, quali la stampa a rilievo e filigrane digitali in linea, riducendo i normali tempi di produzione.

HP Italiana, tel. 02.92121 Servizio lettori n. 3

Favini, tel. 0424.84722 Servizio lettori n. 2

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Luxoro, distributore per l’Italia delle soluzioni Kurz per la nobilitazione a caldo e a freddo, ha presentato per la prima volta in Italia la nuova tecnologia Kurz Digital Metal® in occasione della open house “Dreams Come True” organizzata da Tech:Art a Torino. Digital Metal® è una soluzione innovativa che consente di abbinare alla stampa digitale un processo di trasferimento di effetti metallizzati sovrastampabili, che creano superfici personalizzabili, con il valore aggiunto della brillantezza tipica del foil. Nel corso dell’evento i partecipanti hanno potuto sperimentare la nuova applicazione grazie alla presenza del dispositivo


NEWS

notizie dalle aziende inchiostri

stampa digitale

Debutto mondiale per l’iGen 5 di Xerox

Certificazione “Nordic Ecolabel” per gli Uvijet UV di Fujifilm

iGen 5 offre l’opzione del quinto colore (arancio, verde o blu) che integra la quadricromia tradizionale. La iGen 5 va a collocarsi al top di gamma in casa Xerox nella famiglia di macchine da stampa digitali elettrofotografiche a colori alimentate a foglio. Si affianca agli altri modelli della famiglia – iGen 4 Diamond Edition e iGen 150 – rispetto ai quali ha una nuova caratteristica vincente: l’opzione del quinto colore (arancio, verde o blu) che integra la quadricromia tradizionale. Migliaia di iGen stanno già stampando in tutto il mondo miliardi di brochure, poster, libri fo-

tografici e comunicazioni tramite direct mailing. I fornitori di servizi di stampa possono scegliere la stampante iGen® 5 150, in grado di stampare 150 pagine al minuto, oppure le versioni iGen® 5 120 e iGen® 5 90, che stampano rispettivamente 120 e 90 pagine al minuto; inoltre, grazie alla nuova architettura scalabile, il passaggio tra le diverse velocità di stampa è molto semplice. Le altre caratteristiche della nuova iGen 5 includono: - le soluzioni EFI Fiery

oppure FreeFlow Print Server di Xerox, per automatizzare e integrare il flusso di lavoro dal momento dell’ordine fino alla fine; - la possibilità di scegliere toner standard oppure quelli a effetto opaco; - l’impiego di fogli delle dimensioni di 660; - una qualità dell’immagine prevedibile e affidabile, ottenuta grazie alla risoluzione di 2400x2400 dpi.

Xerox Italia, Tel. 02.509891 Servizio lettori n. 4

Fujifilm ha annunciato che numerosi inchiostri della propria linea Uvijet UV per le applicazioni di stampa di grande formato hanno ottenuto la certificazione “Nordic Ecolabel”, un consolidato sistema di etichettatura ambientale, riconosciuto a livello internazionale, che contribuisce al consumo sostenibile e aiuta i consumatori a identificare prodotti ecologici. Gli inchiostri Uvijet di Fujifilm che vantano ora il marchio Nordic Ecolabel sono: Uvijet KI, KV, OZ, OB, OL, OW, QN, WH, WI e LL. Gli inchiostri Uvijet OB, OZ, OL e OW sono stati sviluppati per l’utilizzo con la linea delle stampanti Inca Onset. Uvijet OZ offre eccellenti proprietà di finitura, mentre Uvijet OL è un inchiostro per cartone ondulato a basso odore adatto per display e imballaggi. Il recente lancio dell’inchiostro Uvijet OW offre migliorate capacità di adesione per essere utilizzato su un’ampia gamma di materiali plastici rigidi e flessibili. Gli inchiostri Uvijet KI e KV sono adatti alla linea delle stampanti Acuity flatbed di Fujifilm, queste ultime progettate per applicazioni industriali leggere di termoformatura; gli inchiostri Uvijet WH e WI sono ottimizzati, in particolare, per Acuity F.

Fujifilm Italia, Tel. 02.929741 Servizio lettori n. 5

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NEWS

news dalle aziende

intelligent remote control station

Assistenza interattiva e multimediale

IRCS - Intelligent Remote Control Station. Sotto, l’ingegner Andrea Zabeo.

taglio digitale

Zünd al Viscom Italia 2015 con soluzioni innovative ad automazione avanzata Oltre ai i cutter ad altre prestazioni G3 L-3200 e G3 M-2500, sistemi di taglio digitale versatili e ad alto rendimento, l’azienda svizzera propone l’RM-120, nuovo modulo di fresa per chi produce regolarmente imballaggi e materiali di protezione in espanso fino a 110 mm di spessore: viene mostrato sul tagliacarte Zünd G3 L-3200 con una barra alta 120 mm. Il cutter G3 di Zünd con modulo fresa RM-120 offre ai produttori di imballaggi ancora più opportunità nella scelta dei materiali: è possibile produrre imballaggi completi, anche di materiali isolanti, inserti per valigie e contenitori, rilievi laterali, portapezzi e imballaggi per dispositivi in maniera estremamente efficiente ed economica con una sola macchina. Con le sue soluzioni di automazione avanzate, Zünd continua a definire gli standard di riferimento. Sarà di sicuro il caso del nuovo commutatore di fresa automatico ARC, che Zünd presenterà sul G3 M-2500. Si tratta di una soluzione efficiente che migliora ulteriormente la produttività del cutter Zünd G3 e riduce in modo significativo i tempi di avviamento.

www.zund.com Servizio lettori n. 6

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del reparto Research & Development della società Camporese di Limena (PD), che, oltre ad aver creduto a questo progetto, ha messo a disposizione tutte le risorse possibili per raggiungere l’obiettivo. Il suo contributo fondamentale ha consentito la nascita di una soluzione attivabile su tutte le versioni di macchine da stampa Heidelberg: dai primi CP2000 agli ultimi Press Center. È importante notare che il servizio può essere gestito, non solo dalla sede di Bollate (MI) e da quella di Limena (PD), ma anche dai tablet in dotazione agli specialisti e viene accompagnato da un sistema di ricezione chiamata robotizzato attraverso un numero verde che riconosce l’identificativo del chiamante e inoltra la richiesta di teleassistenza direttamente al tecnico di competenza. A dimostrazione dell’efficacia di Intelligent Remote Service, le statistiche interne nel 2014 rilevano sia una effettiva riduzione del numero di interventi presso la sede del cliente, sia una maggiore qualità del servizio offerto: le uscite dei tecnici risultano essere più mirate ed efficacemente risolutive. La riduzione del numero di interventi non compromette però il risultato positivo nel fatturato registrato da Intelligent Service: aumenta infatti la disponibilità degli specialisti che sono in grado di attivarsi velocemente per nuovi interventi tecnici on-site oppure per ulteriori richieste di assistenza telefonica/remota. Intelligent Remote Service e la sua evoluzione Intelligent Remote Control Station sono parti integranti del progetto Intelli-Maintenance, nato nei primi mesi del 2015 allo scopo di potenziare le relazioni esistenti con i clienti. Il progetto consiste in operazioni di manutenzione programmata intelligente che consentono ai clienti di ottimizzare il monitoring delle macchine Heidelberg, ridurne i fermi di produzione e preservarne il buon funzionamento.

Intelligent Service, Tel. 02.97164386 www.intelligent-service.it www.camporese.it IPI 164/15

L’ultima novità di Intelligent Service si chiama IRCS- Intelligent Remote Control Station, stazione avanzata di assistenza via remoto dotata di gestione interattiva e multimediale ad interfaccia vocale con gli operatori. Questa importante implementazione del sistema IRS nasce con l’obiettivo di garantire una top level technology assistance ai clienti. Il sistema riconosce la macchina Heidelberg in collegamento e prepara immediatamente lo schema elettrico, le informazioni tecniche, il libro ricambi e tutte le informazioni a supporto dell’attività del tecnico durante la fase di diagnosi. Innovativo nel mercato europeo, consente di dare un volto nuovo al concetto di teleassistenza. L’attivazione dell’attesa Intelligent Remote Control Station è la naturale evoluzione del servizio di assistenza tecnica da remoto denominato Intelligent Remote Service che ha permesso ad I.S. di fornire un plusvalore che i clienti oggi apprezzano senza riserve. Se pur con iniziale resistenza, le aziende grafiche hanno infine riconosciuto l’effettiva importanza di poter essere assistiti a distanza e in tempo reale. Gli esperti si collegano infatti alla macchina via internet, eseguono analisi diagnostiche dettagliate in tempo reale e, quando possibile, risolvono l’anomalia. Intelligent Remote Service ha richiesto diversi mesi di test ed analisi supervisionate dall’ing. Andrea Zabeo


NEWS

notizie dalle aziende offset a bobina

Miyakoshi entra nel mercato europeo delle etichette Dal punto di vista meccanico la macchina si compone di soli cinque rulli per unità offset, riducendo così il numero di parti e la possibilità di guasti. Tra gli altri vantaggi figurano un ritiro ridotto, minori tempi di messa a punto, produttività elevata e stabilità del registro. La famiglia di offset a bobina per etichette targata Miyakoshi include anche una variante “classica”, ossia una semirotativa offset UV (MLP), sempre per la stampa di etichette, che può essere configurata in base alle esigenze dei clienti, offrendo varie opzioni quali lamina a caldo (hot foil), lamina a freddo (cold foil), goffratura e laminazione.

«Miyakoshi ha sviluppato MLP, una macchina semirotativa di produttività più elevata, con una lunghezza di ripetizione massima di 406,4 mm e una velocità massima di 300 stampe al minuto (la velocità di stampa massima è di 121 m/ min)», ha dichiarato Enrique R. García, direttore commerciale di Miyakoshi Europe. «La nostra azienda punta fortemente su questo modello e lo considera L

Miyakoshi scommette con più entusiasmo che mai sul prossimo Labelexpo 2015 (padiglione 8, B31), durante il quale presenterà MWL, l’ultimo e innovativo prodotto Miyakoshi in ambito UV waterless, una macchina semirotativa offset senz’acqua per la stampa di etichette. L’utilizzo della tecnologia di stampa offset senz’acqua rende la gestione della macchina molto più semplice rispetto a una tradizionale macchina da stampa offset, che richiede un determinato equilibrio inchiostro/acqua, oltre a una certa esperienza. Si tratta di un prodotto ecologico che non utilizza IPA e riduce il liquido residuo nella produzione delle lastre.

a nuova semirotativa MLP di Miyakoshi assicura la migliore qualità nella stampa di etichette.

ideale per sostituire le macchine flessografiche nelle tipografie alla ricerca di una maggiore qualità di stampa delle etichette».

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flessografia

Lastra a tecnologia PTD da Asahi Photoproducts Asahi Photoproducts ha lanciato una nuova lastra con tecnologia Pinning Top Dot (PTD), la AFP™-TSP (Top Soft Pinning) destinata ad applicazioni cartacee, per cartoni pieghevoli e cartoncino ondulato oltre che per tutti i tipi di packaging flessibile quali alluminio o substrati in pellicola. La tecnologia PTD favorisce un trasferimento pulito dell’inchiostro evitando accumuli sulla superficie e la chiusura delle aree nei mezzitoni. Ciò si traduce in un numero inferiore di interruzioni per la pulizia delle lastre, meno fermi macchina e un valore OEE (Overall Equipment Effectiveness) superiore.

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Management Dove falliscono le strategie. Trappole

“oceano rosso”

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TRAPPOLA NUMERO qUattro

Identificare la distruzione creativa con la creazione di un mercato La teoria schumpeteriana della distruzione creativa sta alla base dell’economia dell’innovazione. La distruzione creativa si determina quando un’invenzione disgrega un mercato soppiantando una tecnologia precedente o un prodotto o un servizio in essere. La fotografia digitale, per esempio, ha spazzato via la pellicola, imponendosi come la nuova norma. Nello schema interpretativo di Schumpeter, il vecchio viene incessantemente distrutto e sostituito dal nuovo. Ma la creazione di un mercato comporta sempre la distruzione? La risposta è no. Comporta anche una creazione non distruttiva attraverso la quale si crea nuova domanda senza soppiantare prodotti o servizi preesistenti. Pensate al Viagra, che ha aperto un nuovo mercato nei farmaci di supporto alla qualità della vita. Ha mandato in obsolescenza una tecnologia precedente, o un prodotto o un servizio in essere? No. Ha generato

I modelli mentali che pregiudicano le strategie di creazione di nuovi mercati (II parte) di W. Chan Kim e Renée Mauborgne*

una nuova domanda offrendo per la prima volta una soluzione reale a un grande problema che affligge molti uomini. La creazione della microfinanza da parte di Grameen Bank è un altro esempio. Molte mosse finalizzate alla creazione di un mercato sono non distruttive, perché offrono soluzioni dove non ne esistevano in precedenza. L’abbiamo visto accadere anche nel caso del social networking e nel crowdfunding. E anche quando la creazione di un mercato comporta un certo livello di distruzione, la creazione non distruttiva è spesso un elemento più consistente di quanto si potrebbe immaginare. La console per videogame

Wii di Nintendo, per esempio, ha integrato più che sostituire i sistemi preesistenti, perché ha attirato bambini più piccoli e adulti più anziani, che in precedenza non usavano i videogame. Confondere la creazione di un mercato con la distruzione creativa, oltre a limitare le opportunità a disposizione di un’organizzazione, crea anche una resistenza alle strategie di creazione del mercato. I dipendenti delle aziende consolidate non apprezzano quasi mai il concetto di distruzione creativa o di scardinamento, perché potrebbe minacciarne lo status e il posto di lavoro. Di conseguenza, i manager boicottano spesso gli

*W. Chan Kim e Renée Mauborgne sono professori di Strategia e management all’INSEAD e co-direttori dell’INSEAD Blue Ocean Strategy di Fointainebleau, in Francia. Sono autori di Strategia Oceano Blu, uscito nel 2015 in una edizione ampliata e rivista (vedi al sito www.blueoceanstrategy.com)

sforzi di creazione di un mercato messi in atto dalla loro azienda privandoli di risorse, allocando a quelle iniziative spese generali che non competono loro o non cooperando con gli specialisti che ci lavorano sopra. Gli addetti alla creazione di nuovi mercati devono prevenire questo pericolo spiegando chiaramente che il loro progetto comporta come minimo lo stesso grado di creazione non distruttiva e di scardinamento. TRAPPOLA NUMERO cinqUe

Assimilare le strategie di creazione di un nuovo mercato alla differenziazione Le aziende che operano in un settore competitivo tendono a scegliere la propria posizione su quella che gli economisti chiamano “frontiera della produttività”, la gamma di trade-off valore-costo

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management gestione aziendale

di Alessandro Di Fiore* CRISI ECONOMICA, COMPORTAMENTI dei consumatori in costante evoluzione, mutazioni tecnologiche e una ripresa che stenta a decollare infiammano le dinamiche competitive di molti settori. La redditività delle aziende è fortemente in crisi, in particolare in Italia. La via d’uscita? Per tutti la stessa, la ricerca del “Santo Graal” del management moderno: la crescita profittevole. I professori W. Chan Kim e Renée Mauborgne hanno proposto una teoria, una carta di navigazione per manager e imprenditori che hanno il compito di guidare le loro aziende verso nuovi Oceani Blu alla ricerca della crescita profittevole, e abbandonare le acque degli Oceani Rossi in cui attualmente si trovano. La Strategia Oceano Blu, e l’omonimo libro, sono una pietra miliare nell’evoluzione del pensiero strategico internazionale che ha consentito agli autori l’ingresso tra i “grandi” nel campo del management. La prima edizione, pubblicata nel 2005, tradotta in 43 lingue e con 3,5 milioni di copie vendute, è stata un successo globale e ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’interesse verso l’argomento ma, soprattutto, verso il modello proposto dagli autori. La Strategia Oceano Blu propone una teoria, tanto semplice quanto innovativa, per migliorare le performance aziendali, secondo la quale gli imprenditori e i manager non dovrebbero perseguire le tradizionali strategie competitive di differenziazione o leadership di costo. Tali strategie, infatti, aumentano l’intensità competitiva e potenzialmente erodono la redditività del mercato. Le aziende che perseguono la strategia di differenziazione cercano di guadagnare quote di mercato offrendo di più su alcuni attributi di valore conosciuti, aumentando così i costi aziendali. Specularmente, le aziende che perseguono una leadership di costo riducono gli investimenti su alcuni o tutti gli attributi di valore conosciuti, riducendo così il valore per i loro clienti. Quindi, tutte le aziende si posizionano sulla “frontiera della produttività” rappresentata dal trade-off valore per il cliente/costo di quel mercato. Il trade-off può essere “spezzato”, riconfigurando significativamente la curva del valore del proprio business e attivando bacini di non-clienti. Il libro Strategia Oceano Blu spiega come farlo, con molti esempi semplici e concreti. A distanza di dieci anni dalla pubblicazione del libro, con questo articolo gli autori fanno un passo in avanti. Sfruttando l’esperienza maturata dall’applicazione pratica dei consulenti del Blue Ocean Strategy Network, infatti, gli autori ci indicano come evitare le trappole che pregiudicano l’implementazione della Strategia Oceano Blu. Per battere la concorrenza, infatti, le aziende adottano delle tattiche che sono così radicate nella letteratura e nelle pratiche manageriali che generano dei modelli mentali Oceano Rosso descritti nell’articolo. Tali modelli mentali sono però come dei paraocchi su un cavallo di razza. Gli permettono di concentrarsi esclusivamente sul percorso conosciuto e correre più veloce. Tuttavia, gli impediscono di vedere pascoli sconosciuti e più verdi. Come i paraocchi, infatti, i modelli mentali che assicurano la competitività aziendale nel mercato tradizionale, risultano essere delle trappole implementative per il successo di una Strategia Oceano Blu. La prossima volta che disegnate una Strategia Oceano Blu per attivare un nuovo spazio di mercato ricordate dunque di mettere in atto delle tattiche per difendervi dai modelli mentali Oceano Rosso presenti nella vostra azienda. Possono “uccidere” anche le migliori intenzioni, inconsapevolmente. *Founder & CEO dello European Centre for Strategic Innovation (ECSI) e di ECSI Consulting con sedi a Boston, Londra e Milano. Presidente di StrategiQs Edizioni (Harvard Business Review Italia). Senior Member del Global Blue Ocean Strategy Network fondato dai professori Kim e Mauborgne.

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Twitter @alexdifiore E-mail adifiore@ecsi-consulting.com

disponibili in base alla struttura e alle norme del settore. La differenziazione è la posizione strategica su questa frontiera in cui l’azienda si distingue dai concorrenti attraverso la fornitura di un valore premium; il trade-off è quasi sempre tra i costi più alti per l’azienda e prezzi più alti per i clienti. Noi abbiamo scoperto che nella mente di molti manager, la creazione di un mercato funziona nello stesso modo. In realtà, la creazione di un nuovo mercato spezza il trade-off valore-costo: consiste nel perseguire simultaneamente differenziazione e bassi costi. Yellow Tail e Salesforce. com si sono differenziati dai concorrenti? Potete scommetterci. Ma Yellow Tail e Salesforce.com sono anche low-cost? La risposta è ancora sì. La creazione di un nuovo mercato è una strategia “e-e”, non “o-o”. È importante aver chiara questa differenza, perché quando le aziende assumono erroneamente che la creazione di un mercato sia sinonimo di differenziazione, si concentrano spesso su quello che possono migliorare o creare per distinguersi dai concorrenti e dedicano scarsa attenzione a quello che possono eliminare o ridurre per ottenere contestualmente dei costi bassi. Di conseguenza, potrebbero divenire involontariamente concorrenti premium in un mercato preesistente anziché scoprirne uno nuovo. IPI 164/15

Quei modelli mentali che vanificano le strategie


Pensate a BMW, che ha deciso di creare un nuovo mercato nel trasporto urbano lanciando il C1 nel 2000. Le grandi città europee sono assediate dal traffico e la gente perde ore e ore viaggiando avanti e indietro in automobile, perciò BMW voleva sviluppare un veicolo che consentisse ai suoi utilizzatori di aggirare gli ingorghi delle ore di punta. Il C1 era uno scooter a due ruote, pensato per la fascia alta del mercato. Diversamente dagli altri scooter, aveva un tettino integrale e un parabrezza con tanto di tergicristalli. Teneva bloccato il guidatore con un sistema di cinture di sicurezza a quattro punti di attacco e aveva una scocca protettiva di alluminio, due roll-bar che arrivavano all’altezza delle spalle e una zona di assorbimento degli urti intorno alla ruota anteriore. Con tutte queste caratteristiche aggiuntive, il C1 era costoso da fabbricare, e il suo prezzo andava da un minimo di 7.000 a un massimo di 10.000 dollari, molto più dei 3-5.000 dei classici scooter. Pur riuscendo a differenziarsi nel comparto degli scooter, il C1 non ha creato il nuovo spazio di mercato nel trasporto urbano su cui puntava BMW. Nel 2003, la casa bavarese ha annunciato la decisione di cessarne la produzione perché il C1 non aveva soddisfatto le aspettative di vendita.

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TRAPPOLA NUMERO sei

Confondere le strategie di creazione di un mercato con le strategie low-cost

La differrenziazione non si può sacrificare sull’altare dei risparmi di costo. La console per videogame Oudya ha un prezzo basso, ma siccome è inferiore alle console più acccreditate e non ha la mobilità degli smartphone e dei tablet, non è riuscita a creare un nuovo mercato.

Questa trappola, nella quale i manager assumono di poter creare un nuovo mercato puntando unicamente sulla riduzione dei costi, è l’esatto opposto della trappola numero cinque. Quando le organizzazioni pensano che le strategie di creazione di un mercato coincidano con le strategie low-cost prese isolatamente, si concentrano su quello che possono eliminare e ridurre nelle offerte correnti e ignorano sostanzialmente quello che dovrebbero migliorare o creare per accrescere il valore dell’offerta. Ouya è un produttore di console per videogiochi che è caduto in questa trappola. Nel giugno 2013, quando l’azienda ha iniziato a vendere i suoi prodotti, colossi del settore come Sony, Microsoft e Nintendo offrivano console collegate agli schermi televisivi e telecomandi che fornivano un’esperienza di alta qualità, a prezzi compresi tra 199 e 419 dollari. In assenza di una console a basso costo, molti usavano i videogame sui dispositivi mobili o su schermi televisivi collegati ai dispositivi mobili da


management gestione aziendale

Il problema Per avere successo nel lungo termine, le aziende devono trovare la maniera di creare nuovi mercati. Competere sui mercati esistenti sta diventando sempre meno redditizio. Nonostante gli investimenti e l’impegno, le aziende faticano enormemente a creare nuovi spazi di mercato.

Perché si crea I modelli mentali dei manager si basano sulle esperienze che hanno maturato in mercati preesistenti. Mentre in passato questi assunti funzionavano, oggi pregiudicano gli sforzi intesi a creare nuovi spazi di mercato.

La soluzione Per non farsi intrappolare nei vecchi mercati, i manager devono: • focalizzarsi sull’attrazione di nuovi clienti; • preoccuparsi di meno della segmentazione; • rendersi conto che la creazione di un nuovo mercato non è sinonimo né di innovazione tecnologica né di distruzione creativa; • smettere di concentrarsi sulla contrapposizione tra strategie premium e strategie low-cost.

Il successo di lungo termine non verrà solo dalla competitività: dipenderà sempre più dalla capacità di generare nuova domanda e di creare e conquistare nuovi mercati.

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semplici cavi elettrici. Nel tentativo di creare uno spazio di mercato tra console di alta gamma e dispositivi mobili, è stata introdotta la Ouya da 99 dollari, una “microconsole” open source a basso costo che offriva una qualità ragionevole sugli schermi televisivi e quasi tutti i giochi in prova gratuita. Anche se la gente ammirava quel dispositivo semplice ed economico, Ouya non aveva il ricco catalogo di giochi di qualità, in 3D, con una grafica intrigante e la velocità di processazione che apprezzavano gli utilizzatori tradizionali dei videogiochi ma che l’azienda aveva sacrificato in qualche misura per ridurne il costo e il prezzo. Nello stesso tempo, Ouya non aveva il vantaggio specifico dei dispositivi mobili, ossia la possibilità

di giocare durante gli spostamenti. In assenza di quelle caratteristiche, i potenziali giocatori non avevano valide ragioni per acquistare le sue console. Oggi l’azienda è in cerca di acquirenti – più attratti dal talento dei suoi sviluppatori che dalla validità commerciale delle sue console – ma non ne ha ancora trovato uno. Ci teniamo a ribadire che la strategia di creazione di un mercato richiede un approccio “e-e”: persegue sia la differenziazione sia i bassi costi. In questo modello, il nuovo spazio di mercato si crea fissando il prezzo non rispetto ai concorrenti del settore ma rispetto ai prodotti sostitutivi e alternativi che gli acquirenti già usano. Di conseguenza, il nuovo mercato non si deve creare necessariamente nella fascia bassa di un settore. Si può creare invece nella fascia alta, come hanno fatto ad esempio il Cirque du Soleil nello spettacolo, Starbucks nei caffè e Dyson negli aspirapolvere. Anche quando le aziende creano nuovi mercati nella fascia bassa del settore, le offerte si differenziano chiaramente agli occhi degli acquirenti. Considerate Southwest Airlines e Swatch. Southwest si distingue per lo stile informale e amichevole da “pullman dell’aria”, mentre l’originalità dei modelli fa dello Swatch uno status symbol. Entrambe le aziende vengono percepite come differenziate e low-cost.

Gli approcci o le strategie che definiamo “trappole oceano rosso” non sono erronei né disfunzionali. Rispondono tutti a finalità importanti. La focalizzazione sul cliente, per esempio, può migliorare prodotti e servizi, e l’innovazione tecnologica è un input fondamentale per lo sviluppo del mercato e la crescita economica. Analogamente, la differenziazione o la minimizzazione dei costi è una strategia competitiva efficace. Ma questi approcci non aiutano a sviluppare valide strategie per la creazione di nuovi mercati. E quando sottendono iniziative di creazione dei mercati che comportano notevoli investimenti, potrebbero generare dei business che non li ripagano e che alla fine falliscono, come abbiamo visto. Ecco perché occorre assolutamente fare emergere e analizzare i modelli mentali e gli assunti di coloro che hanno un ruolo centrale nell’esecuzione delle strategie di creazione dei mercati. Se questi modelli e questi assunti non sono in linea con la finalità strategica che ispira il progetto, bisogna metterli in discussione, contestarli e riformularli. Altrimenti si rischia di cadere nelle trappole oceano rosso. (da Harvard Business Review - Marzo 2015)

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L’idea in breve


Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

Leaderform Agricom

Ripensare il direct mail partendo dall’inkjet

aziende stampa

In un mercato estremamente competitivo, l’azienda veronese intende affermare la propria leadership anche attraverso la tecnologia inkjet e lo fa scegliendo Kodak.

Luigi Borrini, direttore generale di Leaderform, e Ivan Marchi, responsabile del reparto stampa, con lo staff tecnico Prosper.

La macchina da stampa digitale Prosper 6000 C di Kodak convince la famiglia Cozza, titolare della società veronese Leaderform, che la porta in Europa e in Italia per la prima volta, segnando un’altra importante tappa nel piano di sostituzione dell’offset a banda stretta, tecnologia grazie alla quale l’azienda ha costruito la propria fortuna. «Abbiamo ritenuto fosse giunto il momento per investire soprattutto in tecnologie innovative, assumendoci anche gli eventuali rischi: i clienti europei, più ancora dei clienti italiani, sono alla ricerca di soluzioni innovative e nuove opportunità nell’ambito del direct mail. La rete vendite da qualche tempo ci sollecitava, invitandoci a investire sul colore di qualità a dato variabile e i primi riscontri confermano che la strada intrapresa è quella giusta», afferma Federico Cozza, ad della società, direttamente coinvolto nel processo commerciale in Italia e all’estero. «Abbiamo acquisito importanti contratti grazie alla qualità che Prosper ci permette di offrire». Installata in primavera, la linea è stata presentata a giornalisti e stampatori giunti da un po’ tutta Italia, nel corso di un evento organizzato in collaborazione con Kodak lo scorso giugno. «La scelta è maturata in seguito a una settimana intensa di test condotti negli Stati Uniti su nostri file e con nostri supporti di stampa, che ha messo a dura prova la nostra capacità di scelta». E certamente ha influito il percorso che in questi ultimi anni Kodak ha fatto con il progetto Prosper, che i tecnici Leaderform avevano preso in considerazione già al rientro della scorsa Drupa. «A quel tempo valutammo il progetto Prosper ancora acerbo. Non garantiva alcuni requisiti per noi fondamentali, per cui si optò per la soluzione Screen Truepress Jet520 ZZ, installando ben due linee, tuttora in produzione», commenta Luciano Cozza che ha seguito il team tecnico nel viaggio di valutazione statunitense. «Oggi la situazione è ben diversa, Prosper 6000 C ci ha convinto sui tre aspetti per noi fondamentali: qualità, costi e velocità».

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di EMANUELE POSENATO

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Prototipo presentato in collaborazione con Gamma

aziende stampa

Federico Cozza con il suo team alle prese con le dimostrazioni al pubblico nel corso dell’evento.

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>segue a pag. 88

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Da destra: Riccardo Passerini di Kodak, Luciano e Federico Cozza con Eric Owen, Worldwide VP Sales & Marketing Kodak.

E in effetti l’aspetto qualitativo è un tema ricorrente durante la conferenza stampa e le dimostrazioni seguite. La macchina, progettata in due versioni, una per il segmento editoriale, denominata modello P, e una per la stampa commerciale e del direct mailing, nella versione C, ha in dotazione le più recenti tecnologie Kodak, fra cui ben 20 brevetti industriali di recente introduzione, che riguardano in particolare la tecnologia di eiezione dell’inchiostro, come pure i sistemi di asciugamento denominati Adphos, ma anche il sistema di alimentazione e i dispositivi di supporto, come l’Intelligent Print System, che tiene sotto costante controllo le prestazioni ed esegue eventuali interventi di modifica in tempo reale. La Prosper 6000 C affianca il progetto Prosper 5000, che pur scontando alcuni “peccati di gioventù”, come li ha definiti Graham McLachlan, direttore marketing e vendite di Kodak Europe, nelle strategie di casa madre rimane nella line up di prodotto, assieme alla Prosper 1000 per il bianco e nero. Fra i numeri del nuovo sistema si segnalano la velocità di 300 m/ min su carte non patinate e patinate a finitura matt, che scende a 200 con patinate o in alta grammatura, e una capacità produttiva potenziale di 90 milioni di A4 al mese. Le produzioni possono essere ottenute su supporti da un minimo di 42 a un massimo di 270 grammi. Leaderform, impegnata nel piano di sostituzione della tecnologia offset spostando il focus più rapidamente possibile sulle soluzioni digitali, ritiene che il getto d’inchiostro sia al momento l’unica soluzione in grado di garantire un corretto equilibrio fra qualità, costi e capacità produttiva. La Prosper 6000 C si inserisce in un parco macchine già ampio e diversificato che oltre alle già citate Truepress vede anche una Kodak Nexpress SX 3900, acquistata in abbinamento alla Prosper 6000 C, una Kodak Versamark VT 4000 e due linee HP Indigo, oltre alle linee roto-offset a banda stretta Müller Martini, servite da sistemi di finitura inline e offline, a seconda dei processi di trasformazione, ad elevato livello di automazione. Fra le linee di finitura, per la produzione di autoimbustanti e mail più tradizionali, in occasione dell’evento è stata presentata anche una nuova linea mailer di MBO, con sistema di sbobinatura, piegatrice e un sistema modulare per l’inserimento di differenti dispositivi di applicazione, incollatura, etichettatura e tutto quanto rende accattivante e creativo il direct mailing per produzioni ad elevato livello di personalizzazione in tirature anche molto elevate.



Manfred Werfel, executive director di WAN-IFRA.

eventi quotidiani

WAN-IFRA Italia

Nuove idee e modelli di business cercansi È lo slogan che ha caratterizzato la “due giorni” dedicata all’editoria italiana e internazionale. Per i nuovi canali e servizi editoriali occorrono idee e modelli di business da esplorare, ma allo stesso tempo l’attività tradizionale, a cui non si può rinunciare, deve aprirsi a nuovi prodotti e mercati per tornare a generare efficienza.

di SERGIO FACCHINI

Mai come in questi anni la ricerca delle risorse dell’industria editoriale si è trovata di fronte a equilibri “complessi”, dove tutti i rapporti tradizionali sono messi radicalmente in discussione. A questi nuovi equilibri, e al grande “cantiere” delle risorse per l’editoria, è stata dedicata la XVIII edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana, che dopo nove anni è tornata a Bologna, il 17 e 18 giugno, attirando circa 200 persone. La pubblicità e l’editoria sono stati gli argomenti protagonisti delle prime due sessioni tematiche. Non c’è dubbio che le concessionarie, così come tutti i professionisti dell’industria della pubblicità, siano impegnate in prima linea alla ricerca di nuove opportunità di mercato per reperire risorse adeguate alle sfide epocali che bisogna fronteggiare. Dopo un anno, il 2014, di transizione e stabilizzazione, si intravvedono nel 2015 dei segnali di ripresa. La richiesta di pubblicità sulla carta stampata va nuovamente allargandosi grazie a contenuti e richieste nuove sorte ad esempio anche da parte di società che prima non esistevano. La pubblicità sui giornali viene stimolata e anche tramite idee innovative, ad esempio le presenze capillari sul territorio realizzate dalle redazioni di giornali di provincia quali L’Eco di Bergamo, la Gazzetta di Parma o La Libertà di Piacenza. Liberare le risorse industriali

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Quasi un anno or sono, il Gruppo Comin ha rilevato dal fallimento la Galeati di Imola, con il preciso obiettivo di avviare un’azione di diversificazione di prodotti e servizi da offrire ai clienti tradizionali e a quelli nuovi. Dal primo marzo di quest’anno, Rotopress International del Gruppo Pigini Printing Division ha iniziato a gestire il sito produttivo di Bologna della Grafica Editoriale Printing, società del Gruppo Poligrafici Editoriale. Diversificare per crescere sembra essere la strada maestra indicata dai due


eventi quotidiani

gruppi italiani. È uno dei temi che sono stati discussi a WAN-IFRA Italia nell’ambito della terza sessione dei lavori. Un argomento che porta con sé, inevitabilmente, domande e riflessioni che vanno al di là delle notizie, pur importanti, del mercato. Le tecnologie per riportare risorse in azienda

Manfred Werfel, executive director di WAN-IFRA, ha presentato due interessanti e innovative realtà entrate in pieno regime produttivo nel 2015, una in Belgio e l’altra in Svizzera. La prima è un’applicazione sistematica dei sistemi di stampa personalizzata inkjet sviluppata in Belgio e ora entrata in funzione quotidianamente per personalizzare indirizzi e pubblicità locale. Stampano circa 300 mila copie delle quali ne diffondono e vendono effettivamente 294.000 grazie alle 481 personalizzazioni eseguite in linea senza problemi, difetti o scarti. L’altra interessante applicazione viene dalla Svizzera per un piccolo quotidiano locale, Walliser Bote di Visp nel Cantone Wallis. Con una diffusione di circa 22.000 copie giornaliere in formato broadsheet 320x470 mm, Walliser Bote ha il record di essere il primo giornale quotidiano europeo ad essere sempre stampato in digitale, su macchina HP con abbinata piegatrice multipla MAN e uscita e raccolta Müller Martini. Questi risultati raggiunti sono stati il punto di riferimento per discutere nella tavola rotonda dei fornitori “Le tecnologie che vorremmo per riportare risorse in azienda” cui hanno preso parte in particolare i fornitori di materiali di supporto e consumo, lasciando la responsabilità delle macchine e impianti a Trino Barnabò per conto della MAN. Gli ospiti spagnoli del giornale El Mundo hanno poi impartito una interessante lezione su come hanno impostato nelle loro quotidiane 5 edizioni la personalizzazione delle notizie, con un concetto che si avvicina molto a quanto in precedenza spiegato da Werfel per il giornale belga, anche se realizzato in modo differente, più tradizionale. Flavio Zuin, direttore generale del Gruppo Pigini - Rotopress/Grafica Editoriale Printing, e Claudio Rossi, direttore operativo del Gruppo Comin/Grafiche Galeati, hanno illustrato la propria esperienza nella centralizzazione e unione di differenti testate e nella stampa ibrida, ovvero l’utilizzo delle medesime attrezzature per stampare durante la notte giornali quotidiani e prodotti commerciali durante il giorno. Compito non facile, anche per tutte le difficoltà di programmazione dei lavori e per la ancora non risolta questione di dover operare con squadre di operatori soggetti a contratti di lavoro differenti (poligrafici e grafici).

Il presidente ASIG Gianni Paolucci (a sinistra) e Claudio Rossi. In alto, Trino Barnabò (a sinistra) e Flavio Zuin.

Gli sponsor

Anche quest’anno, WAN-IFRA Italia è stata scelta da molte fra le maggiori aziende fornitrici italiane e internazionali di hardware, software e materiali di consumo per l’industria editoriale e della stampa quale canale privilegiato per compiere operazioni di branding e per promuovere le soluzioni più avanzate sul mercato: Agfa, Atex, Becmet, Bwebsystems/manroland, EidosMedia, Exelis, Ferag, Fujifilm, Gmde, Hp, Kodak, Sun Chemical, Tecnavia. Non solo rinnovano la fiducia in WAN-IFRA Italia, ma nell’intera industria editoriale e della stampa italiana.

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eventi stampa digitale

21° Digital Printing Forum

C’è ancora tanto da dire... Oltre a publishing, direct mail e stampa commerciale, si è parlato anche di packaging e di etichette. Si è tenuto lo scorso 24 giugno, al Grand Visconti Palace di Milano, il 21° Digital Printing Forum, l’evento organizzato da 4IT Group e Zeta’s dedicato alla stampa digitale, sempre più una tecnologia in grado di soddisfare mercati diversi e, di anno in anno, ampliare il proprio spettro applicativo.

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Ad aprire il convegno è stato, come da tradizione, Enrico Barboglio, presidente di 4IT Group, questa volta insieme a Emanuele Posenato, partner di Zeta’s. Insieme hanno presentato lo scenario di mercato ieri e oggi, coinvolgendo nel dibattito i principali vendor tecnologici: Enrico Monteverdi (Hp), Riccardo Porro (Canon) e Stefano Torsello (Xerox). Nell’illustrare il cambiamento in atto nel mondo della comunicazione – legato a fenomeni quali l’esplosione dell’online, la trasformazione delle dinamiche di relazioni e l’avvento dei Big Data – i relatori hanno sottolineato il ruolo fondamentale tuttora giocato dalla stampa e, in particolare, dalla stampa digitale che aiuta ad ascoltare il mercato, a interpretarne e anticiparne i bisogni e a dare risposte efficaci alle nuove esigenze. Ci si è poi focalizzati sui singoli segmenti di mercato, declinati in altrettante tavole rotonde. Di stampa commerciale hanno discusso Quinto Protti (DigitalPrint Rimini) e Gianni Marradi (Stampa 70), concentrando l’attenzione sui due modelli di business – diversi ma altrettanto efficaci – delle rispettive aziende. La bontà della scelta di Quinto Protti di passare, nel 2011, al web to print è testimoniata dall’incremento del fatturato dell’azienda, che è raddoppiato negli ultimi quattro anni. Pur avendo richiesto notevoli sforzi, questa trasformazione ha consentito a DigitalPrint di intercettare un trend crescente del mercato, che si concretizza nella media di cento commesse al giorno dell’azienda. Una filosofia differente è quella di Gianni Marradi: Stampa 70 ha puntato sul know how digitale e sul servizio in prestampa. Rivolgendosi prevalentemente a studi grafici e agenzie creative, l’azienda ha messo a disposizio-


eventi stampa digitale

ne le competenze degli addetti nella gestione del file riuscendo a fidelizzare i clienti. Inoltre, con l’introduzione della stampa digitale l’azienda ha portato in casa molte lavorazioni, anche di nobilitazione, ottimizzando tempi e costi di produzione. Riccardo Porro ha concluso la tavola rotonda illustrando il caso di JDS, società specializzata nella stampa di ticket restaurant. Grazie alla stampa digitale inkjet, l’azienda ha saputo rinnovare l’efficacia comunicativa dei voucher introducendo un uso innovativo di stampa a colori, personalizzazione, QR code e stampa di sicurezza. L’argomento packaging ha invece visto protagonisti Pietro Lironi (Goglio Cofibox), Roberto Nardini (Gruppo Draeger GPP) e Michele Bondani (Packaging in Italy), che hanno messo in luce le diverse sfaccettature del ruolo giocato dalla stampa digitale in questo settore. Secondo Nardini, il futuro del packaging cartotecnico risiede nella personalizzazione più estrema resa disponibile a costi industriali, e da qui il recente investimento nella soluzione HP Indigo 30000 , la prima installata in Italia. Diversamente, Lironi ha sottolineato che, per quanto concerne il packaging flessibile, la personalizzazione non è una strada al momento percorribile, evidenziando un gap della tecnologia. Arricchendo la discussione con il punto di vista del creativo, Bondani ha portato l’attenzione sull’importanza di disporre di una strategia di comunicazione efficace del brand, all’interno della quale anche il packaging gioca un ruolo strategico di tutto rilievo. Dopo la pausa pranzo, i lavori sono ricominciati con la sessione dedicata alle etichette, in un vivace scambio di idee e punti di vista fra Andrea Lonardi (Grafical) e Gianni Azzaretti (Luxoro). Tema di dibattito, l’utilizzo di applicazioni di stampa a caldo e lamine nella nobilitazione delle etichette quale strumento che, pur avendo costi più elevati, può portare a risultati molto efficaci in termini di ritorno e di brand awareness. Affrontando il tema della tecnologia digitale per le etichette, i relatori hanno messo in evidenza la necessità strategica di sviluppare soluzioni di nobilitazione digitale in linea. Introducendo l’ultima tavola rotonda della giornata, Pat McGrew (Hp) ha mostrato alla platea una serie di esempi di applicazioni di direct mail realizzati da clienti internazionali di Hp. Su questo tema si è incentrato il dibattito del panel chiamato a discutere di Direct Mail e Data-driven Marketing. Il rapporto fra dati, stampa digitale e mondo della comunicazione è stato illustrato da Massimo Del Monaco (Key Adv), Beatrice Lentati (Studio Lentati) e Andrea Pasquali (System Graphic). I tre relatori si sono trovati d’accordo nel sottolineare che la capacità di raccogliere e gestire dati “di qualità”, nonché di saperli interpretare in maniera creativa, costituisce al momento l’anello debole della comunicazione in ambito di DM e DDM e, di conseguenza, l’ambito sul quale mantenere un focus. Completando il cerchio, i lavori sono stati chiusi da un panel di discussione composto dalle aziende fornitrici. Antonio Majorana (Hp), Maurizio Ronzoni (Canon), e Sergio Andreani (Xerox) si sono confrontati sulla domanda: “C’è tutto o manca ancora qualcosa?”.

Dall’alto: Enrico Monteverdi (Hp), Gianni Marradi (Stampa 70) e Quinto Protti (DigitalPrint Rimini).

Le presentazioni dei relatori e la fotogallery della giornata sono disponibili sul sito dell’evento www.digitalprintingforum.it.

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SpazioEtichette FINAT

Premiato il riciclo 100% L’Associazione internazionale per il settore delle etichette autoadesive ha assegnato i due premi del secondo concorso FINAT Recycling Awards a un’azienda austriaca e ad una belga. La cerimonia si è tenuta nel corso del recente European Label Forum di Amsterdam. Il consulente FINAT per il riciclo, Jacques van Leeuwen, ha presieduto la giuria, coadiuvato da Andreas Faul di INGEDE (settore della disinchiostrazione della carta) e Peter Sundt di EPRO (l’organizzazione europea per il riciclo della plastica). «La seconda edizione dei nostri Recycling Awards ha visto la presenza di forti concorrenti con diversi partecipanti che si sono presentati per la seconda volta e con prestazioni ancora più solide. Desideriamo congratularci con entrambi i vincitori e con gli altri concorrenti per il risultato raggiunto e siamo impazienti di organizzare la prossima edizione del concorso FINAT Recycling Awards nel 2016», ha commentato van Leeuwen. Vincitore della categoria Converter

La categoria dei trasformatori ha richiamato diversi partecipanti e il vincitore Helf Etiketten ha impressionato la giuria con la sua percentuale di riciclo del liner del 100%. I giudici hanno menzionato inoltre l’etica sostenibile perseguita con la raccolta di liner dei clienti e le implementazioni continue di un sistema di gestione completo. «Nella categoria trasformatori, che ha registrato una forte partecipazione, gli onori sono andati all’azienda Helf Etiketten alla sua prima partecipazione con una prestazione particolarmente significativa. La giuria è giunta all’unanime conclusione che il riciclo a capacità massima del liner e l’impegno dell’azienda nei confronti della comunicazione per il riciclo interno ed esterno, sostenuto da comunicati stampa e newsletter, rappresentano una strategia esemplare. Considerati inoltre i notevoli sforzi profusi dall’azienda per ridurre gli scarti delle matrici e per tenere traccia del materiale secondario, la giuria è stata lieta di poter assegnare il premio ad Helf Etiketten», ha spiegato van Leeuwen. Vincitore della categoria utente finale

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Nella categoria Utente finale, Bel Leerdammer Cheese si è distinta per i suoi continui sforzi attraverso lo sviluppo di programmi pilota nel 2013 e il riciclo del 100% del liner di carta nel 2014. Ha integrato inoltre il


eventi etichette

riciclo nel suo sistema di qualità a livello aziendale e ha rafforzato la comunicazione interna ed esterna in merito alle proprie azioni di riciclo di release liner. «Sebbene il numero di iscrizioni nella categoria utente finale fosse sensibilmente inferiore rispetto a quello della categoria trasformatori, la giuria è stata convinta dalla forte proposta di Bel Leerdammer Cheese e in particolare dai suoi miglioramenti portati avanti dal 2014. L’azienda non solo ha triplicato la quantità in tonnellate del proprio liner di carta riciclato rispetto all’anno precedente, ma ha incluso inoltre il riciclo del release liner come parte di un sistema di qualità certificato e ha intensificato i propri sforzi di comunicazione», ha spiegato Van Leeuwen.

Due aziende da prendere come esempio per arrivare al riciclo completo di liner in carta o pellicola.

Sostegno all’impegno per il riciclo

Il concorso FINAT Recycling Awards premia le aziende che si impegnano nel riciclo del loro release liner in carta o pellicola. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico nei confronti del numero crescente di programmi di riciclo sostenibili e fattibili dal punto di vista economico. Essi offrono alle aziende soluzioni specifiche per ogni sito produttivo per la raccolta e il riciclo di liner rimovibili usati, consentendo di ridurre sia l’impronta di carbonio sia i costi di discarica.

I rappresentanti di Helf Etiketten (a destra) e Bel Leerdammer Cheese con il prestigioso premio assegnato loro da FINAT.

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g Se ue dalle pagine precedenti (segue da pag. 9)

Una riflessione ricorrente, che da qualche anno influisce indubbiamente sugli orientamenti e sulle scelte, che si sta progressivamente affermando in contrasto con i modelli di business industriali da altri adottati (online printer in primis). Quello che ci giunge da Lucchi è un’indicazione esplicita a considerare attentamente un aspetto del cambiamento in atto: la grande crisi, con tutto ciò che consegue in termini di progressivo restringimento della torta a disposizione, ha reso molto più difficile il compito dei nostri clienti interlocutori (marketer e comunicatori), che con scarsa disponibilità di risorse richiedono sempre più flessibilità allontanandosi dalla standardizzazione. Condizioni di esercizio ideali per una PMI, a patto che si investa in qualità e personalizzazione dell’offerta. E in questo, forse, la flessibilità delle PMI costituisce un’opportunità, in particolare per quelle che capiscono il valore delle aggregazioni complementari, di servizio e commerciali, dimostrandosi capaci di rinunciare a un limitante individualismo per aprirsi a collaborazioni in grado di aprire nuovi e inaspettati spazi. intervista macchingraf (segue da pag. 36)

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E a proposito di Gallus che cosa ci dice? La rappresentanza di Gallus (oggi 100% proprietà Heidelberg) è uno dei progetti di maggior successo di Macchingraf. Il mercato Gallus è diventato una bella e importante realtà, abbiamo venduto e installato diverse macchine negli ultimi due

anni che ci hanno permesso di fare una notevole esperienza in questo mercato che per noi era sconosciuto. Oggi siamo in grado di assistere il parco Gallus grazie alla formazione che abbiamo fatto a diversi tecnici, offriamo il nostro servizio attraverso contratti di assistenza tecnica o chiamata. I clienti ci stanno riconoscendo una grande professionalità e disponibilità e questo ci fa piacere soprattutto perché gli elogi arrivano da un mercato che non ci conosceva. Concludo dicendo che oggi più che mai Heidelberg Italia/Macchingraf è l’azienda in grado di offrire assistenza tecnica diretta su tutto il territorio nazionale e su tutte le linee di prodotto del proprio portafoglio, con un magazzino di oltre 4.000 m2 di parti di ricambio. È senza dubbio l’azienda che sta investendo maggiormente sulla piattaforma web per dare un ulteriore servizio ai clienti e in grado da sempre di mettersi al servizio delle arti grafiche. Stampare intelligente (segue da pag. 42)

E dovranno guidare i diversi aspetti della catena di comunicazione per ottenere il risultato desiderato dal cliente, con un ROI misurabile. L’obiettivo di ridurre i costi generali alla fine della supply chain ha già trasformato il modo in cui i libri vengono stampati e distribuiti; la stampa digitale sta iniziando a intaccare il settore del packaging per lo stesso motivo. Non si tratta del costo di produzione di un singolo cartone o etichetta che è importante, ma il costo generale dei materiali di scarto e del tempo trascorso nella supply chain. Gli stampato-

ri devono ampliare le loro vedute oltre la creazione di una scatola. Per le aziende che possono farlo, che si sono impegnate con i loro clienti e collaborano per trovare soluzioni che adottino la stampa a un qualche livello, il futuro è molto promettente. «La stampa è ancora in grado di creare emozioni e la stampa dura, mantenendo momenti e ricordi», dice Alon Bar-Shany. La stampa non è più il banale foglio di carta che viene riciclato dopo pochi minuti. Gli stampatori intelligenti lo stanno scoprendo. Il valore ora è una funzione non di scarsità ma di pertinenza. leaderform/kodak (segue da pag. 80)

Personalizzazione e gestione del dato variabile sono le competenze core di questa dinamica azienda che negli ultimi dieci anni si è resa protagonista, come poche altre, di un piano di investimenti costante e ambizioso. «Il nostro percorso di migrazione verso il digitale ha radici lontane», afferma con determinazione Federico Cozza. «A partire dai primi investimenti con Nipson, per approdare precocemente, già nel 2004, all’ink jet, con il progetto Versamark VT4000. Con la nuova Prosper 6000 C abbiamo voluto compiere un ulteriore e deciso passo verso la qualità off-set con tutti i vantaggi della stampa digitale, primo fra tutti il dato variabile. Siamo stati sempre pionieri nei nostri investimenti e quest’ultimo acquisto lo conferma, assumendoci il rischio di essere troppo in anticipo rispetto al mercato». IPI 164/15

l’opinione di... posenato


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Abbiamo messo un punto. VOGLIAMO LAVORARE CON CHI RISPETTA LE REGOLE. Solo con comportamenti corretti sui crediti e termini di pagamento ridiamo un’etica commerciale ed una opportunità di crescita all’industria grafica. Lavora con noi perché questo accada, per il bene di tutti, delle aziende e di chi ci lavora.

AGGIORNATA A SETTEMBRE 2015

Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.

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